Cogito 425

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EDITORIALE

Non perdiamo un’occasione d’oro per le solite ‘invidie di paese’ Nei giorni scorsi, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Vincenzo Spadafora, intervenendo a Frattamaggiore a un incontro sul tema della violenza contro le donne promosso dall’Istituto di studi atellani, disse che era particolarmente contento di essere lì perché, fino a quel momento, non aveva ricevuto tanti inviti dal territorio in cui è nato e cresciuto, lamentando soprattutto la mancanza di inviti e richieste di collaborazione istituzionale da parte dei rappresentanti istituzionali del territorio. Quelle parole hanno fatto riemergere un male di questo territorio che, in questo periodo, rischia di fare ancora più danni perché si rischia di perdere occasioni più uniche che rare. Mai nella storia repubblicana, questo territorio ha avuto tanti rappresentanti istituzionali di primo piano. Ai tanti Parlamentari eletti nei nostri collegi, infatti, si aggiungono i membri del Governo e del sottoGoverno. Giusto per ricordarli, oltre al sottosegretario Spadafora, sono stati eletti in questo territorio o vivono in queste zone il vice presidente del Consiglio dei Ministri, Luigi

facile prevedere. Non s’è creato quel clima di collaborazione che potrebbe portare tanti vantaggi al nostro territorio. E, in alcuni casi, non s’è creato non per le differenze politiche, ma solo ed esclusivamente per motivi molto meno ‘nobili’; motivi che affondano le loro radici nelle cosìdette ‘invidie di paese’ e in altri sentimenti di basso valore. C’è ancora tempo per cambiare registro. E la sterzata può e deve venire anche da chi ha ruoli di potere nei ‘palazzi romani’. Non basta ritwittare quel che fa il proprio leader per dimostrare amore per il territorio, ma serve un impegno concreto e continuo per portare risorse che possano migliorare la qualità della vita in queste zone che hanno già perso troppe occasioni e non possono perderne ancora. C’è tanto da fare e tanti settori in cui si può intervenire. Il primo resta sempre quello dello sviluppo dell’area intorno alla stazione dell’alta velocità. Il Comune di Afragola non può essere lasciato solo e, visto lo scarso interesse di Città metropolitana e Regione,

L’area a Nord di Napoli, per la prima volta nella storia, ha diversi rappresentanti nel Governo, ma non s’è creato il giusto clima di collaborazione istituzionale Di Maio, e la sottosegretaria per il Sud, Pina Castiello. A loro si aggiungono altri esponenti del Governo e del Parlamento che sono particolarmente legati a questo territorio, a cominciare dal ministro dell’ambiente, Sergio Costa, che ha confermato il suo legame accogliendo il nostro invito e quello dei gestori della Masseria Ferraioli di Afragola. Una simile concentrazione avrebbe dovuto spingere i Sindaci e tutti gli altri rappresentanti istituzionali e politici di questo territorio a mettere da parte le contrapposizioni politiche e le diffidenze per avviare un sano rapporto istituzionale che possa favorire la nascita di progetti tesi a migliorare la qualità della vita delle nostre città. E invece, come temevo e come avevo già anticipato, le parole di Spadafora non hanno fatto altro che confermare quello che era

forse è proprio in quell’area che il Governo può dare una spinta decisiva facendosi promotore di un incontro che metta intorno a un tavolo tutti coloro che, a vario titolo, hanno competenze e ruoli per far sì che le enormi potenzialità di quella stazione non vengano perse. Le previsioni pessimistiche di chi ha sempre descritto quella stazione come una Cattedrale nel deserto sono già state smentite dai fatti perché è sempre più frequentata e ‘benedetta’ da chi usa l’alta velocità, ma di certo non ci si può accontentare visto l’enorme potenziale che quella stazione ha. Va benissimo il progetto di portare la metropolitana di Napoli fino alla stazione di Afragola, ma l’obiettivo resta quello di creare le condizioni affinché ci sia interesse anche a restare nei dintorni della stazione e, per farlo, c’è bisogno di progetti e impegni concreti e non della solita fiera delle buone intenzioni e delle promesse che poi restano tali.

L’abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose (Esopo)


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Il ministro dell’ambiente, Sergio Costa, nella redazione di Cogito

“Dice corbellerie chi pensa ancora ai termovalorizzatori” di Antonio Iazzetta

IN BREVE

L’ex generale dei Carabinieri forestali ha ribadito che “ormai la strada è quella della raccolta differenziata e, quindi, gli inceneritori, al di là dell’inquinamento, non sono convenienti dal punto di vista economico”.

Il giornalismo ha segnato pagine importanti nella denuncia di quel che accadeva qui, nella Terra dei fuochi, perché ha preso a cuore la cosa ascoltando i cittadini, anche facendo da cerniera in quelle occasioni in cui c’era o si avvertiva una mancanza di attenzione da parte delle Istituzioni. Un quindicinale come Cogito vengo volentieri a salutarlo, da vicino intendo, perché è stato protagonista in questi anni in quanto ha saputo trasformare quell’impegno in approfondimento, trasformando la denuncia in qualcosa di concreto di cui poi le Istituzioni si sono dovute fare carico”. Lo ha detto il ministro dell’ambiente, Sergio Costa, che ha accolto l’invito a venire nella redazione di Cogito a margine del suo tour a Napoli e provincia organizzato nei giorni scorsi, riconoscendo il ruolo del giornalismo locale e del nostro giornale in particolare. Quanto è importante invece il ruolo del cittadino ‘semplice’ nella denuncia della Terra dei fuochi e di altri crimini ambientali? “Il cittadino è importantissimo. Io non dimentico il novembre del 2013 quando decine di migliaia di persone hanno manifestato, sotto la pioggia, riempiendo il corso Umberto. Questa presa di coscienza ha fatto sollevare la questione. Il problema della Terra dei fuochi attraversa l’Italia intera. La cattiva gestione dei rifiuti, in particolar modo quelli speciali e industriali, accomuna l’Italia. Sono stato qui, nei giorni scorsi sono stato a Brescia, nei prossimi giorni sarò in Sicilia. Tutta l’Italia ha problemi di questo tipo, ma la differenza che c’è stata qui è stata quella della denuncia. I cittadini prima, i giornali poi, a cominciare da quelli locali come Cogito, hanno cominciato a evidenziare quel che succedeva creando poi un legame forte anche con le Istituzioni e con chi, come me, in quel periodo si occupava delle indagini”. Per ora, però, quel coraggio ha portato diversi danni all’economia locale, con una drastica riduzione dei fatturati derivanti dalle attività agricole… “Sì, è vero. Questo popolo coraggioso ha pagato le conseguenze di quelle denunce. Anche in termini di ricadute negative sulle produzioni agricole e sul turismo. Ora è necessario cambiare, quello stesso coraggio che ci ha portato alla denuncia,

Il direttore di Cogito, Antonio Iazzetta, con il ministro dell’ambiente, Sergio Costa ora ci deve portare al cambiamento reale, a una sterzata. E’ questo che mi sono prefissato accettando di fare il Ministro. Senza dimenticare che, grazie a quel coraggio, stanno emergendo altri casi simili in giro per l’Italia facendo capire a tutti che l’unica differenza qui l’ha fatta il coraggio di questo popolo che ha deciso di denunciare e non di far finta di niente”. Ora è dall’altra parte, dalla parte di chi deve decidere e non di chi indaga o denuncia... “La differenza è proprio questa. Prima cercavo il problema e il colpevole e collaboravo con i cittadini per questo, immedesimandomi nella loro battaglia. E, proprio


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Il ministro Costa insieme al direttore di Cogito, Antonio Iazzetta, e agli editori, Mario, Antonio e Valerio Cerbone quell’immedesimazione, m’ha spinto ad accettare questa nuova sfida con la voglia di cercare soluzioni che non possono essere prese da soli. Tutte le decisioni vanno prese insieme. Non si può pensare che si affidano le chiavi del Ministero dell’ambiente a una persona, seppur competente in quella materia, e poi ci si disinteressa totalmente. Servono azioni condivise, nel Governo, ma anche con le altre Istituzioni interessate e sempre con i cittadini. La logica della condivisione e del rispetto dei ruoli m’ha sempre ispirato e continua a farlo anche in questo nuovo impegno”. Com’è il rapporto con la Regione che ha le maggiori competenze in tema di rifiuti? “Chi mi conosce sa bene che non ho atteggiamenti ideologici sulla gestione dell’arte di governare e del bene comune. Non ho il convincimento che io abbia le soluzioni e le idee migliori, ma la convinzione che la somma di più idee porta alla formazione dell’idea migliore. Io non guardo gli steccati, ideologici e politici,

Presidente della Regione Campania e con i Prefetti delle due province interessate e abbiamo messo in campo un piano d’azione comune. Ma c’è collaborazione anche in altri settori, a cominciare dall’impegno per ridurre le sanzioni della Comunità europea che, al momento, pesano tantissimo sulle casse pubbliche visto che dobbiamo pagare 122.000 euro al giorno e ne abbiamo già spesi quasi 130 milioni di euro. Quella è una battaglia da vincere insieme e non devono esserci differenze di alcun tipo e di certo non devono influire le differenze politiche che ci sono e che resteranno comunque”. E a che punto siamo? C’è la speranza di veder ridotte le sanzioni che stiamo pagando da anni ormai? “Io andrò il 19 e 20 dicembre per incontrare il Commissario europeo per l’ambiente perché abbiamo già messo a punto una road map, un piano, per ottenere una riduzione di quelle sanzioni. E ho fatto già dei cambiamenti rispetto al passato, imponendo un maggior confronto anche con i tecnici del Ministero in

“In Terra dei fuochi è stato determinante il lavoro dei cittadini e di giornali locali come Cogito che hanno acceso i riflettori su un problema che riguarda anche altre zone d’Italia” né le storie personali. Fermo restando la diversità su alcune cose, credo che sia giusto portare avanti insieme determinate battaglie. Giusto per fare un esempio, con la Regione sono sempre pronto a collaborare anche se restano molti miei dubbi su alcune cose. Penso, per esempio, al piano di compostaggio previsto dal Piano regionale della Regione Campania che non mi trova d’accordo, soprattutto per il tipo di impianti scelti. E non sono d’accordo neanche con l’idea di spostare le ecoballe per la lavorazione, ma questo non significa che non ci possa essere collaborazione. Il Piano d’azione per la Terra dei fuochi che abbiamo firmato nei giorni scorsi è un esempio di quella collaborazione istituzionale che intendo portare avanti io perché abbiamo messo insieme diversi Ministri con il

modo da avere una valutazione più approfondita, continua e ravvicinata. Se la Comunità europea ha dei rilievi o ha bisogno di qualche chiarimento, potrà farlo direttamente e subito, senza perdere tempo con comunicazioni che rallentano il percorso. In Europa vogliono che diamo dimostrazione concreta della volontà di cambiare registro e con incontri continui gli stiamo dando le risposte che vogliono e quindi abbiamo buone speranze di riuscire ad avere un po’ di sconto su quanto stiamo pagando e dobbiamo pagare ancora”. Nel corso del 2019 potrebbero esserci problemi nella gestione dei rifiuti per la chiusura programmata del termovalorizzatore di Acerra. Come si potrà far fronte a un’eventuale nuova emer-


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genza? “Il termovalorizzatore dovrebbe chiudere per qualche tempo tra la fine dell’estate e l’autunno del 2019, quindi tra una decina di mesi e, in dieci mesi, si possono fare tante cose, a cominciare dagli impianti di compostaggio previsti dal piano regionale. Ne sono previsti 15 e almeno qualcuno dovrebbe essere pronto per quella data. Nel termovalorizzatore va anche l’umido e, quindi, se si costruiscono gli impianti di compostaggio, riduciamo la quantità di rifiuti che necessita di essere bruciata nel termovalorizzatore”. Quindi, nei fatti, sta dicendo addirittura che il termovalorizzatore di Acerra potrebbe essere inutile e destinato a essere chiuso? “Allora, cominciamo con il dire cosa si porta nel termovalorizzatore per fare un po’ di chiarezza. Noi portiamo a bruciare tutto quello che non riusciamo a differenziare, compreso l’umido che, al momento, non si riesce a gestire con gli impianti di compostaggio. E di certo non portiamo e non posiamo portare i rifiuti speciali e pericolosi. In Campania, la differenziata è ormai al 52% e quindi i rifiuti non differenziati e destinati al termovalorizzatore rappresentano il 48%. Ogni inceneritore ha un piano di ammortamento che dura una ventina d’anni per rientrare dalla spesa iniziale e quindi gli inceneritori hanno bisogno di rifiuti non differenziati, andando in controtendenza rispetto anche agli impegni presi dall’Italia in Europa per l’aumento della raccolta differenziata. La Campania, tra l’altro, checché se ne dica, è in linea con la media nazionale; si può fare meglio, ma stiamo bene come Regione anche se poi ci sono le differenze

tra le varie città, e ci sono quelle dove si è più o meno bravi. Se quel 52% riusciamo a portarlo verso l’80%, il termovalorizzatore a che serve? Giusto per fare un esempio, il famoso termovalorizzatore di Copenaghen, di cui tanto si sta parlando in questi giorn in cui ce lo stanno facendo vedere in tutti i modi possibili, sta avendo problemi di sopravvivenza perché non ha rifiuti da bruciare vista l’alta percentuale di differenziata che si raggiunge in quelle zone dove sono abituati da prima di noi a differenziare i rifiuti, trattandoli per quello che sono: una risorsa da poter utilizzare e riutilizzare”. E allora perché il ministro degli interni, Salvini, continua a parlare di termovalorizzatori, creando anche confusione visto che ne parla quando si discute di Terra dei fuochi? “Chi parla di termovalorizzatori per risolvere l’emergenza dice una corbelleria. Per costruire un termovalorizzatore ci vogliono 7 anni, l’emergenza è adesso, non tra 7 anni quando avremo percentuali di raccolta differenziata che renderanno inutile un termovalorizzatore. Qui non si deve parlare più di inquinamento, ma di utilità economica perché è questo il punto: I termovalorizzatori ormai sono anche inutili dal punto di vista economico, al di là se inquinano o meno. Se invece vogliamo tornare indietro di decenni, abbandonando l’idea della differenziazione dei rifiuti, allora dobbiamo investire nei termovalorizzatori, dicendo in Europa che abbiamo votato la scelta della differenziata, però abbiamo già cambiato idea”. Ad Afragola, nella zona della Scafatella, a ridosso dei centri commerciali, c’è una discarica degli anni ’80 su cui la Natura


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ha ormai fatto il suo corso, ‘bonificando’ l’area al punto che, negli anni scorsi, s’era deciso di creare lì un parco pubblico. Quel progetto s’è poi perso. Perché il Ministero dell’ambiente non si fa carico di ridare vita a quello e ad altri progetti simili? “Lo stiamo già facendo. Ora non conosco nei dettagli il caso di Afragola, ma al Ministero ci stiamo occupando di questi ‘siti orfani’, nel senso che non ci sono particolari responsabilità e competenze, per riqualificare le aree che, in passato, quando c’era poca attenzione verso l’ambiente, erano usate come discariche. Ci sono casi, nella zona del Vesuvio, che risalgono addirittura agli anni sessante. Noi abbiamo in mente progetti simili a quello di Giugliano, nella zona di San Giuseppiello, dove c’è stata una bonifica fatta con pioppi, seguendo una progettazione fatta in collaborazione con la facoltà di Agraria, per eliminare l’inquinamento esistente. Nel giro di 20 anni quel terreno è pulito e s’è speso il 90% in meno rispetto al costo previsto per la bonifica. Abbiamo intenzione di portare avanti altri progetti del genere. Dove non è possibile arrivare a una piena bonifica, si pensa invece di mettere in sicurezza l’area, creando una sorta di capsula protettiva ricoperta di terreno su cui poi si vanno a piantare alberi. In questo modo, non si ha una bonifica, nel senso che non ripristiniamo lo stato dei luoghi preesistente alla creazione della discarica, ma creiamo invece una messa in sicurezza permanente che comunque è una cosa buona”. Ma progetti del genere saranno gestiti dal Ministero o dai singoli Comuni? In pratica dovrà occuparsene il Comune di Afragola per la discarica della Scafatella con il rischio che si perdano nuovamente i fondi? “Io credo molto nel principio di prossimità territoriale e ambientale, anche se, chiaramente, non faremo mai mancare il nostro sostegno e la nostra consulenza. Il Ministero sta a Roma, ma il principio di sussidiarietà sancisce che bisogna avvicinarsi il più possibile agli enti istituzionali che sono maggiormente vicini ai cittadini. Gestire il tutto da Roma sarebbe un errore grave perché le esigenze di un territorio le conoscono meglio gli enti locali. Questa azione e tutte le altre azioni che riguardano un determinato territorio vanno sempre portate avanti in collaborazione con i cittadini che devono avere sempre il diritto di partecipare a ogni progetto che si mette in campo. Se il cittadino, in modo organizzato chiaramente, non si interessa della cosa, allora poi non può lamentarsi di quello che s’è fatto o non s’è fatto”. Quando avremo risultati concreti dal Patto d’azione per la Terra dei fuochi che il Governo ha firmato nelle scorse settimane? “Qualche risultato sta già arrivando perché, negli ultimi tre giorni, sono state arrestate 4 persone che erano coinvolte nella gestione illegale dei rifiuti. Il Patto che abbiamo firmato non

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Ad attendere il ministro Costa nella redazione di Cogito c’era anche il comandante della stazione dei Carabinieri di Crispano e Cardito, Alberto Santoro.

Afragola sequestrata una carrozzeria abusiva

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ontrolli straordinari della Polizia metropolitana di Napoli ad Afragola impegnata a trovare le attività illegali e non autorizzate che, spesso, si liberano anche dei rifiuti in modo illecito. Nel corso dei controlli, è stata individuata e sequestrata una carrozzeria abusiva al corso Meridionale. La carrozzeria, completa di autolavaggio, si estendeva su un’area di oltre 700 metri quadri, dove la polizia metropolitana ha trovato camion, centinaia di auto, di provenienza sia italiana che straniera, e diversi pezzi di ricambio. L’attività al controllo della polizia metropolitana è risultata sprovvista di autorizzazione, sia di emissione in atmosfera, che in fogna. In corso anche verifiche sulla destinazione urbanistica degli immobili presenti sull’area per capire se erano compatibili

con quell’attività. Denunciato il proprietario, un cinquantanovenne di Cardito. Nel corso degli altri sopralluoghi ad aziende che lavorano metalli ferrosi, pellame e industrie di Afragola e di altri comuni dell’area a nord di Napoli, in via Cinque Vie, è stata trovata una società che stoccava abusivamente in un deposito oltre 2.500 pneumatici. L’azienda è stata sottoposta a sequestro. Secondo le prime indagini è probabilmente un’officina e non ha fornito agli agenti chiarimenti su come venissero smaltiti i pneumatici e i motivi dello stoccaggio.


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stravolge la legge, ma semplicemente coordina le varie attività. Ognuno faceva qualcosa però non si comunicava tra le varie parti interessate, mentre ora c’è una figura istituzionale che deve fare da coordinamento delle varie iniziative ed è la Prefettura che è anche l’emanazione della volontà del Governo. Così come ricorda la Costituzione, la Prefettura deve essere centrale e questo ho voluto. Sarà la Prefettura, avendo a disposizione un quadro completo della situazione, a comunicare con il Governo. Finora ognuno faceva o provava a fare il suo lavoro, ma non si comunicava e spesso quel che si faceva diventava pure inutile”. Una delle maggiori lamentele derivanti da chi combatte la Terra dei fuochi è quella della mancanza di dati certi sulle malattie tumorali. Mancanza che impedisce anche di capire, una volta per tutte, se c’è una maggiore incidenza o meno. Come giudica

“E’ importante avere un quadro chiaro dei malati di tumore in questo territorio e, per questo, abbiamo deciso di dare fiducia al progetto Epica in cui non crede il presidente De Luca”

Il ministro Costa lascia la redazione di Cogito dopo oltre un’ora

la scelta della Regione di non voler prendere in considerazione i dati del progetto Epica? “Ecco, qui torna il concetto della collaborazione istituzionale. Quando abbiamo firmato il Patto d’azione per la Terra dei fuochi, abbiamo firmato due versioni; una, quella non firmata dal presidente della Regione, De Luca, ha un’unica differenza, la volontà di utilizzare i dati derivanti dal progetto Epica che si basa sulle notizie fornite dai medici di base. Al momento, il progetto è stato sperimentato in un ambito ristretto, ma noi crediamo che possa essere utile ampliarlo e usare quei dati per avere un quadro aggiornato della situazione dei malati di tumore in questa zona. La Regione, con il presidente De Luca, ha scelto di non credere in questo progetto. Ognuno si assume le sue responsabilità e noi, intendendo io e gli altri ministri che hanno firmato il Protocollo, crediamo nella validità di questo progetto e quindi i medici di base e i pediatri cominceranno a inviare i dati all’Istituto superiore di sanità piuttosto che alla Regione. In questo modo, nel giro di qualche tempo, riusciremo ad avere dati aggiornati su cui basarci”.


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Cos’è il progetto EpiCa? “

Ciarlatani di piazza”. Queste le parole usate dal presidente della Regione, Vincenzo De Luca, per definire i medici per l’ambiente del progetto EPI.CA ribadendo che lui vuole fare riferimento solo al Registro Tumori in Campania. Lo ha fatto spiegando perché non ha voluto firmare quella parte del Patto d’azione per la Terra dei fuochi in cui si fa riferimento al progetto e alla necessità di ampliarlo a tutta l’area interessata dai roghi e dalla malagestione dei rifiuti. Non s’è fatta attendere la replica del presidente campano dell’Isde-Medici per l’Ambiente, Gaetano Rivezzi: “EpiCa non rappresenta una novità, la federazione nazionale degli Ordini dei Medici ha già la rete dei medici sentinella che anzi potrebbe attivarsi anche in Campania, noi chiediamo semplicemente che i medici di base e le cooperative dei medici possano dare un contributo, implementando i Registri”. Ma che cos’ è EPI. CA? E’ uno studio epidemiologico permanente del cancro nella città di Casoria, progetto fortemente voluto dall’Amministrazione comunale e dal distretto 43 dell’ASL Napoli 2 Nord con il contributo fondamentale di medici e pediatri di famiglia. Come si legge dalla prefazione del dossier: “Il disegno di questo progetto di collaborazione prevede il coinvolgimento di tutti i medici e pediatri di famiglia di Casoria nell’osservazione e invio di dati al Distretto sanitario, l’elaborazione periodica di report per la popolazione e le autorità sanitarie sulla situazione delle neoplasie nella città, la valutazione dell’incidenza e la prevalenza delle malattie oncologiche. L’obiettivo è l’avvio di studi sulla causa di eventuali incidenze “anomale” e i conseguenziali progetti di prevenzione primaria e secondaria che coinvolgono istituzioni politiche e sanitarie. Questa iniziativa vuole essere scevra dalle contrapposizioni che purtroppo si stanno creando tra i cosiddetti “allarmisti” e i cosiddetti “negazionisti”. Due sono infatti i principi informatori che formano il “ binario “su cui corre il progetto: da una parte la consapevolezza che solo una rigorosa indagine di epidemiologia ambientale sulla incidenza dei tumori in un’area circoscritta può pervenire a una conclusione circa un eventuale rapporto di causa tra rischi ambientali e patologie tumorali; dall’altra la convinzione della appropriatezza del “Principio di precauzione” così come è scritto nella dichiarazione di Rio nell’articolo 15: Quando un’attività crea possibilità di fare male alla salute o all’ambiente, misure precauzionali dovrebbero essere prese, anche se alcune relazioni di causa ed effetto non sono stabilite dalla scienza”. Infatti chi meglio dei medici di base, punti di riferimento sociali, può essere sentinella sui territori delle patologie che affrontano quotidianamente, chi meglio dei medici può raccogliere dati riguardo i propri assistiti che possono implementare i registri sanitari per una migliore valutazione delle prevalenze e incidenze

geografiche. di di La produzione periodica di Antonio Cerbone Angelica Argentiere report per la popolazione e le autorità sanitarie sulla IN BREVE situazione delle neoplasie porta a valutare le effettive incidenze e prevalenze delle malattie oncologiche avviando studi sulle cause di eventuali incidenze anomale e creando una mappatura su particolari incidenze tumorali per coinvolgere tutti i soggetti della comunità alla prevenzione primaria e secondaria. Gli ambulatori sono collegati in rete tramite software di cartelle clinica su cui è stato implementato agli inizi del 2013 una routine di rilevazione dei dati relativi ai pazienti oncologici. La Regione sembra fare un passo indietro in seguito alle ‘infelici’ esternazioni di De Luca a cui non hanno ancora fatto seguito scuse ufficiali verso i medici. Infatti la metodologia del progetto Epica adesso è al vaglio degli esperti dell’Istituto Superiore della Sanità per verificare la fattibilità dell’implemento del Registro Tumori regionale ed essere adottato anche dagli altri distretti sanitari. Un impegno confermato anche dal ministro all’ambiente, Sergio Costa, che ha ribadito la fiducia del Governo nel progetto EpiCa. Sulla polemica è intervenuto anche Luigi Costanzo, medico di base di Frattamaggiore e sostenitore del progetto, dicendo: “Epi. Ca. non è un’associazione privata formata da medici privati, è una metodologia ideata da medici di medicina generale convenzionati con la Regione che non intende assolutamente sostituirsi al Registro dei tumori (lo ripetiamo da anni!) ma solo implementarlo offrendo la possibilità di avere dati fruibili in tempi rapidi e a costo zero. I medici di base non vogliono essere medici della Regione o del governatore perché, in quanto convenzionati, già lo sono. La Regione ha a disposizione una banca dati preziosissima presente nei database dei Medici di famiglia”. “Le infelici e offensive dichiarazioni del governatore (evidentemente male informato dal suo entourage), così come le considerazioni di altre figure istituzionali, politiche e scientifiche, hanno dimostrato che non è stata compresa la finalità del Progetto, sperando almeno che sia stato letto, e quanto sia enorme la potenzialità dell’intuizione metodologica di EpiCa e di esperienze simili che possono fornire alla Regione, non ai privati” ha poi aggiunto Luigi Costanzo.

Il presidente della Regione, De Luca, ha contestato duramente la scelta del Governo di dare fiducia allo studio basato sui dati forniti da medici di base e pediatri


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Presentata l’associazione MIA in difesa delle donne vittime di violenza

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’ stata presentata, a ridosso della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. l’asIN BREVE sociazione MIA, acronimo Neanche la visita di Memoria, Inclusione, Autonomia, composta da dieci del ministro donne vittime di violenza che dell’ambiente, commercializzerà i prodotti Sergio Costa, coltivati nei terreni adiacenti la masseria di Afragola, dediha spazzato cata alla memoria di Antonio via i dubbi sul Esposito Ferraioli, giovane futuro del bene cuoco e sindacalista ucciso dalla camorra nell’agosto del confiscato alla 1978 a Pagani. camorra. C’è chi Assunta, Cinzia, Anna e altre pensa al progetto sette donne hanno accettato la sfida lanciata da Consorzio di Nespoli, ma Terzo Settore, associazione anche chi teme la Sott’e’ncoppa, Cgil Napoli e vendita e che torni cooperative L’Uomo e il Lee Giancarlo Siani a cui nelle mani dei clan gno nel 2017 è stata affidata la della camorra masseria Ferraioli, composta da un fabbricato rurale di mille metri quadrati con 12 ettari di terreno. Saranno proprio le dieci donne, selezionate tramite gli sportelli antiviolenza Lilith al termine di un periodo di formazione finanziato da Costa Crociere Foundation, a commercializzare i prodotti della masseria Ferraioli e altre produzioni di eccellenza.

di Valerio Cerbone

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L’associazione MIA, infatti, darà vita a un vero e proprio Gruppo di Acquisto Solidale che avrà come primo acquirente le realtà del territorio e la stessa Costa Crociere, pronta a ad accogliere i cibi della Ferraioli nei menù offerti ai clienti. “MIA – ha spiegato Vincenza Rosiello, vicepresidente dell’associazione – non è solo l’acronimo di tre parole. Noi donne, con dieci storie diverse, ci sentiamo appartenenti a MIA che vuol dire Memoria, di tutte le vittime innocenti di mafia e delle donne vittime di abusi, di violenza, ammazzate o torturate. Ma vuol dire anche Inclusione sociale, nel rispetto delle diversità, e vuol dire Autonomia, come consapevolezza di noi stesse, libere da dipendenze tossiche”. Alla presentazione dell’associazione e del progetto, c’erano anche il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che ha voluto incontrare le dieci imprenditrici nella masseria Ferraioli prima della conferenza di presentazione della start-up in Comune con il sindaco di Afragola, Claudio Grillo, e il presidente della Commissione anticamorra e beni confiscati del Consiglio regionale della Campania, Carmine Mocerino, e dell’incontro nella redazione di Cogito. “Queste dieci donne – ha commentato il Ministro – sono un

Casalinghe contro la violenza di genere

nche quest’anno, la sezione di Frattamaggiore del Moica, il Movimento delle Casalinghe, ha promosso un incontro per discutere di quanto si sta facendo e cosa si deve fare per combattere la violenza contro le donne, confermando un impegno che continua ormai da anni. Quest’anno, la presidente, Silvana Interino, ha scelto di discutere sul tema “La violenza di genere e in genere” per affrontare tutti i temi di violenza, pur tenendo in prima linea quella contro le donne vista la ricorrenza della Giornata internazionale dello scorso 25 novembre. Per discuterne, Interino, ha messo insieme testimonianze diverse nella sala consiliare di Frattamaggiore messa a disposizione dall’Amministrazione comunale che ha anche concesso il patrocinio morale oltre a partecipare all’evento

con il sindaco, Marco Antonio Del Prete, e l’assessore alle politiche sociali, Lorenza Razzano. Con loro erano presenti anche Maria Luisa Iavarone, la docente universitaria che, dopo l’aggressione ai danni di suo figlio, Arturo, vittima di una baby gang, ha deciso di dedicarsi anima e corpo a combattere quel clima di violenza in cui crescono i minori in alcune famiglie; la sociologa Rossella Ianniciello, responsabile per l’Ambito N17 del Centro antiviolenza LiberaMente donna; la psicologa del Centro, Fulvia Marchese; lo psicologo Ludovico Carnile; Maria Argenzo, vice presidente dell’Osservatorio fenomeno violenza sulle donne della Regione Campania. Nel corso della serata, Clara Chiariello ha recitato una poesia in onore di Angela Ferrara uccisa dal marito qualche mese fa.


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simbolo di rinascita per loro stesse ma anche per tutte le altre donne che hanno le medesime necessità e simili problemi. Queste dieci donne portano avanti un progetto importante, in una masseria da 12 ettari, e sono pronte a fare business, economia vera, in un’azienda che guarda al sociale ma lo fa in modo concreto”. Costa chiede anche che “non venga cancellata la memoria di Antonio Esposito Ferraioli”, che esattamente 40 anni fa veniva ucciso dopo aver denunciato una truffa ai danni della Comunità europea attraverso partite di carne avariata. Il protagonismo delle dieci donne passerà attraverso la gestione diretta di un sito di e-commerce e l’organizzazione di una rete di promozione e distribuzione dei prodotti che guarda all’agricoltura sociale, alla valorizzazione dei territori, alla tutela dell’ambiente e alla promozione del benessere collettivo. “Occorre mettere in rete le esperienze dei beni confiscati, lavorare con i sindaci, creare un coordinamento con la Città Metropolitana. E’ questo che le mafie maggiormente soffrono: lo Stato che trova un’intesa per sottrarre i beni alla criminalità organizzata” ha commentato il sindaco Luigi de Magistris che ha voluto portare il sostegno della Città Metropolitana a MIA e a tutte le realtà che lavorano alla masseria Ferraioli. Il bene confiscato oggi attende lo sblocco di un finanziamento da 1 milione e mezzo di euro, risorse del Pon legalità del Viminale che vedono Afragola come Comune capofila. Grazie a questo finanziamento, sarà possibile ristrutturare il fabbricato rurale della masseria che

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diventerà una casa di casa di accoglienza per donne e minori vittime di violenza con un bar, un’aula per la formazione e un punto vendita dei prodotti agricoli gestito dal neonato brand MIA. Ma su tutta la gestione della Masseria aleggiano i dubbi di cui abbiamo parlato anche con il sindaco di Afragola, Claudio Grillo, nel corso dell’intervista nella redazione di Cogito. Il primo cittadino ha confermato che l’Amministrazione comunale vuole controllare per bene se ci sono state anomalie nella gestione del bene confiscato. A spingere verso un controllo approfondito sarebbe soprattutto la Lega che sembrerebbe interessata a riproporre il progetto presentato dall’Amministrazione Nespoli che aveva ipotizzato per quell’area una clinica veterinaria gestita da un’associazione di autistici. Ma la preoccupazione maggiore è che il bene confiscato possa essere messo in vendita come prevede il decreto sicurezza voluto da Salvini e recentemente approvato dal Parlamento. Chi potrebbe garantire in quel caso che la Masseria non torni nelle mani dei clan con i soliti “prestanome”?

Una valigia per le vittime di violenza che scappano da casa

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rriva in Campania “La Valigia di Salvataggio” per le donne vittime di violenza in fuga. E’ un progetto, dell’Associazione Salvamamme Nazionale, rivolto alle donne in fuga da situazioni di violenza che hanno lasciato la casa in cui vengono maltrattate e dove sono a rischio per la propria vita. Testimonial del progetto, che ha il patrocinio morale della Regione Campania, con l’Assessorato alle Pari opportunità, l’attrice Barbara De Rossi, presidente onoraria di Salvamamme, che ha inviato un video messaggio. “Il nostro progetto deve crescere - ha detto -la valigia di salvataggio è un gesto completo nei confronti delle donne che vivono una situazione a rischio e che decidono di abbandonare la loro casa, ad oggi ne sono state donate più di mille e c’è richiesta ogni giorno”. L’assessore regionale alle Pari opportunità, Chiara Marciani, ha evidenziato che “oltre la valigia, c’è anche un assegno di 8.000 euro per supportare l’autonomia”.

La valigia di salvataggio è piena di beni di prima necessità, informazioni salvavita e tutto l’essenziale che può occorrere per aiutare le donne in fuga a ricominciare. Sulla scia del Protocollo firmato con la Polizia di Stato e la Questura di Roma, è stato stilato un protocollo d’intesa con la Questura di Napoli. “La Campania è sul podio tra le regioni d’Italia maggiormente colpite da episodi di violenza sulle donne e bambini - ha affermato Antonio De Iesu, questore di Napoli - per questo motivo riteniamo importante la collaborazione con le associazioni ‘Salvamamme’ e ‘Mai più violenza infinita’ per colmare il vuoto di aiuto e assistenza alle donne in fuga proprio nel momento di maggiore fragilità, ma anche dei figli a seguito con la ‘Valigia di Salvataggio’, ulteriore iniziativa che mi ha fortemente colpito ed emozionato”. “Solo una città intera - ha concluso Grazia Passeri, presidente Salvamamme - può salvare una donna messa all’angolo dalla violenza”.



13 - Cogito

Anno XXVI - numero 425 - sabato 8 Dicembre 2018

Viaggio nelle strutture sportive abbandonate

CRONACA

Lo sport negato S

port negato tra Caivano, Cardito e Crispano. Tutte le strutture sportive pubbliche di questi tre comuni sono chiuse e abbandonate senza poter essere utilizzate dai cittadini e dalle società presenti sul territorio. Unica eccezione lo stadio ‘Vittorio Papa’ di Cardito. Una situazione di vera emergenza che si sta portando avanti da anni, in alcuni casi da decenni e che né i Sindaci e men che mai i Commissari straordinari che si sono succeduti alla guida di questi tre Comuni in questo ultimo decennio hanno mai affrontato per risolverla definitivamente. Il risultato è che tutte le società sportive presenti sul territorio sono costrette a emigrare nei comuni vicini o a pagare per l’uso delle strutture private con una lievitazione dei costi delle rette mensili e di iscrizione annuale. Le strutture presenti su un territorio che conta circa 100.000 abitan-

ti sono fatiscenti, cadenti e alcune trasformate in discarica abusive a cielo aperto. La situazione più drammatica a Crispano dove il campo sportivo è abbandonato e chiuso da una decina di anni. Il viale laterale, riservato all’ingresso delle società è una discarica vera e propria. Invece i due ingressi del pubblico che affacciano sulla strada che collega con la provinciale Caivano – Aversa sono impraticabili con cumuli di immondizie ne impediscono l’eventuale apertura dei cancelli. La situazione interna è ancora più sconfortante perché quelli che erano gli spogliatoi sono diventati un cumulo di macerie e il terreno di gioco è preda di erbacce alte come alberi. Per non parlare degli spalti che sono da rifare come la pensilina di copertura in cemento. Fa tristezza vedere sui muri le insegne di due scuole calcio che fino alla fine degli anni ’90 utilizzavano questo spazio per la preparazione di centinaia di ragazzi. Eppure la struttura sportiva è bene collegata a pochi passi dall’uscita della Nola – Villa Literno e quindi dell’autostrada A1. Questo consentirebbe al campo di diventare la location adatta per l’organizzazione di eventi sportivi di prestigio a livello regionale. Sempre a Crispano in via Cappuccini sorge nell’abbandono più assoluto il centro ‘Campioni del Mondo’ con diversi campi di calcetto, pallavolo, basket e uno spazio per giochi di bambini. Nel centro della cittadina. Questo centro ha avuto una storia molto particolare perché è stato costruito con i fondi del ministero per il Mondiale di Calcio di Italia ’90. Solo che questi fondi vennero congelati per oltre dieci anni e solo per la perseveranza di Alcuni amministratori locali vennero recuperati alla fine degli anni ’90. Una serie di gestioni fallimentari

hanno poi portato alla chiusura e ora è abbandonato a se stesso con erbacce così alte che sono penetrate nei locali. Presenta porte divelte e materiale di risulta sparsi per tutta l’area. Situazione simile a Caivano dove il campo sportivo ‘Ernesto Faraone’ che ha vissuto fasti del calcio fino a livello nazionale è ormai un rudere pericoloso. A parte ospitare la squadra di calcio della ‘Boys Caivanese’ che per diversi decenni ha militato in campionati semiprofessionistici, l’impianto sportivo è stato da sempre luogo di grandi eventi non solo sportivi ma di feste e manifestazioni politiche e religiose. Per anni è stato mal gestito molto superficialmente fino a quando un blitz delle forze dell’ordine non scoprì in alcuni pozzi artesiani nel campo un vero arsenale di armi e munizioni. Il Comune passò l’affidamento a una gestione esterna con una regolare gara d’appalto vinta da una società che doveva provvedere alla sistemazione del campo secondo le norme vigenti. Ma questa stessa ditta chiese diversi rinvii fino a quando il Comune rescisse il contratto. Dopo questo tentativo di affidamento non andato a buon fine, il buio assoluto e, intanto, il degrado sta avendo la meglio. Sempre a Caivano simile a un piccolo boschetto recintato c’è il campetto di via Scotta. Anche qui spogliatoi e uffici con porte sventrate e servizi igienici divelti. Impianto illuminazione distrutti da cui sono stati rubati rame e luci. Anche questo piccolo centro sportivo che si trova su via Scotta sulla strada che adesso dal centro di Caivano porta alla stazione dell’Alta Velocità. Fu dato in gestione ma la società sportiva che lo utilizzava chiese la rescissione del contratto. Anche in questo caso, non si capisce perché non viene dato in gestione e si permette che venga continuamente vandalizzato. Situazione migliore a Cardito dove come detto il campo ‘Papa’ fun-

ziona a pieno ritmo utilizzato da tante società sportive non solo di Cardito, Caivano e Crispano ma che arrivano da altri comuni del circondario. Resta come monumento dell’incuria e dell’abbandono il palazzetto dello sport mai completato e mai andato in funzione a Carditello. Per questo impianto costruito tra l’altro fuori norma e non utilizzabile per partite regolamentari, sono stati spesi fiumi di soldi pubblici. Nelle condizioni in cui si trova secondo i tecnici conviene abbatterlo e ricostruirlo di nuovo. Nei mesi scorsi, il Comune aveva avviato una manifestazione d’interesse per trovare qualcuno disposto a rilevarlo e a rimetterlo a posto, ma non se n’è saputo nulla. A tutto questo bisogna aggiungere che la maggior parte delle palestre delle scuole dei tre comuni utilizzate dalle società sportive e alcune associazioni ludiche e religiose non hanno i requisiti per essere utilizzate. Una situazione davvero drammatica che non fa altro che favorire lo sviluppo dei centri privati che fanno i prezzi che vogliono tutto a danno di chi non può permettersi di pagare rette molte alte. Riguardo al Centro Sportivo Delphinia di Caivano di cui abbiamo parlato nello scorso numero sembra che ci sia stato un incontro tra i vecchi gestori e il commissario prefettizio di Caivano per trovare un accordo e riaprire soprattutto l’impianto della piscina utilizzato da centinaia di cittadini adulti e bambini. Secondo quanto hanno stabilito i rappresentanti della società e i Commissari (per adesso in modo verbale, nulla è stato ancora sottoscritto) la società non pagherebbe le annualità arretrate che deve versare al Comune utilizzandole per i lavori di ristrutturazione che invece dovrebbero essere a carico del Comune. In questo modo si punta anche a ridurre i tempi necessari per i lavori e, quindi, per la riapertura.

di Antonio Trillicoso IN BREVE

Il glorioso ‘Faraone’ di Caivano è ormai un rudere pericoloso. Così come il campo sportivo di Crispano e il palazzetto di Cardito mai completato. C’è uno spiraglio per la riapertura della piscina a Caivano


14 - Cogito

CRONACA

Anno XXVI - numero 425 - sabato 8 Dicembre 2018


15 - Cogito

Anno XXVI - numero 425 - sabato 8 Dicembre 2018

Irrisolto il problema del Collettore Badagnano

CRONACA

Allagamenti continui ad Afragola

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ei giorni scorsi, complici gli ennesimi allagamenti di nella zona di San Michele, via Arena, via CinqueAntonio Cerbone vie è tornato d’attualità il problema della mancanza di collegamento con il Collettore Badagnano. Oltre IN BREVE alle polemiche e alle proteste dei cittadini, la questione è tornata anche all’attenzione del Consiglio comunale con un intervento dell’ex sindaco, Mimmo Tuccillo, che, nel corso della riunione del civico consesso, ha ricordato al vice sindaco Castaldo, in assenza del sindaco Grillo, assente per motivi istituzionali, che “la precedente amministrazione da me guidata aveva portato avanti il progetto esecutivo, con i relativi impegni finanziari (5 milioni di euro), per la realizzazione del collettore Badagnano. Un intervento indispensabile per il sistema fognario e che Afragola attende da circa 60 anni”. “Mancava, e manca tuttora, soltanto una convenzione tra la Società Autostrade e la Regione Campania che il Comune di Afragola deve far sottoscrivere per dare attuazione alla gara di appalto” ha aggiunto Tuccillo sottolineando che “sono trascorsi 5 mesi dall’insediamento della nuova Amministrazione comunale e 50 giorni dalla convocazione del vice sindaco Castaldo in Commissione: non ci è stata data alcuna risposta sulla vicenda del collettore Badagnano che può risolvere, una volta per tutte, Foto di Caterina Casillo i problemi dei residenti”. “Chiedo che a questo punto sia direttamente il sindaco Grillo ad assumere un’iniziativa diretta e tempestiva con la Regione Campania per risolvere questo annoso problema ed evitare che continuino a verificarsi questi vergognosi allagamenti” ha concluso Tuccillo. Sulla questione, effettivamente, aleggia il silenzio della Regione Campania che non ha ancora firmato la convenzione necessaria a dare concretezza al progetto di collegamento che eliminerebbe i continui rischi di allagamento che, tra l’altro, interessano anche il sottopassaggio che conduce alla stazione dell’alta velocità che, nei mesi scorsi, aveva rischiato di uccidere due persone che stavano transitando in auto proprio mentre il sottopasso si allagava. Un ritardo che, però, potrebbe essere inutile visto che sembrerebbe in campo anche un altro progetto che permetterebbe al Comune di Afragola di avviare i lavori senza attendere autorizzazioni da altri enti. Staremo a vedere, quel che è certo è che va trovata una soluzione. E in tempi brevi se non si vuole trasformare una zona della città in un fiume in piena.

Tuccillo invita il sindaco Grillo a seguire personalmente l’iter per l’avvio dei lavori di collegamento della rete fognaria per i quali serve una convenzione tra Regione e Autostrade che tarda ad arrivare


16 - Cogito

Anno XXVI - numero 425 - sabato 8 Dicembre 2018

CRONACA

Una tavola rotonda nella sede di Cantiere giovani

Una rete contro la povertà “

Povertà, benessere e salute”. Questo il tema di una tavola rotonda tenutasi nella sede di Cantiere giovani a Frattamaggiore, con la partecipazione dei referenti dei Comuni e delle asIN BREVE sociazioni della provincia a nord di Napoli e sud di Caserta. L’incontro è stato promosso dalla rete associativa CSL (Coordinamento per lo Sviluppo Locale), in collaborazione con la Caritas Diocesana di Aversa e Federconsumatori Campania. L’obiettivo è stato quello di dare il via al protocollo d’intesa fra queste organizzazioni e i comuni che attualmente hanno aderito: Arzano, Casoria, Cardito, Frattamaggiore, Frattaminore, Grumo Nevano, Sant’Antimo e Sant’Arpino. Il protocollo, denominato “Città Visibili”, ha lo scopo di riconoscere e condividere le criticità ed i disagi endemici dell’area urbana tra Napoli e Caserta e prova ad unire diversi attori per cercare delle soluzioni nuove e più incisive. La rete associativa CSL parte da realtà di volontariato e non profit di quest’area che hanno in questi anni hanno garantito il sostegno e l’inclusione di persone in difficoltà. “Queste realtà associative sono consapevoli che in questo territorio tutto questo non basta, se non si interagisce con chi ha le responsabilità istituzionali e non ci si coordina per la creazione e lo sviluppo di interventi comuni e strutturati. Questo incontro è stato appunto l’occasione di poter iniziare insieme a dialogare in questa direzione, al di là del colore politico, con serietà e senso di responsabilità, per contrastare lo stato di disagio, malessere sociale e ambientale in cui versa questo territorio. Non è più il tempo di pensare da singoli comuni, quest’area è diventata una grande metropoli, con le sue complessità e una serie di record negativi, bisogna aumentare il dialogo tra i comuni e pensare ad una progettualità comune” dichiara Pasqualino Costanzo, portavoce della Rete CSL. Alla Tavola Rotonda si è delineato un “manifesto di priorità”, nel quale sono emersi i seguenti punti su cui gli aderenti al Protocollo “Città Visibili” si impegnano: 1. Creazione di un osservatorio di quest’area urbana su povertà, salute e benessere sociale. Sviluppo di una piattaforma di comunicazione tra i diversi attori coinvolti al fine di raccogliere e condividere con agilità le informazioni. Un osservatorio che metta le basi per un lavoro comune finalizzato a supportare le azioni di contrasto del disagio e a monitorare nel tempo i cambiamenti possibili. Un osservatorio che si interfaccia con le istituzioni di Città metropolitana, Regione e Ministero per aumentare l’attenzione nei confronti di quest’area e portare istanze e proposte sui tavoli decisionali. 2. Supporto all’intercettazione di risorse pubbliche regionali, nazionali ed europee per il contrasto al disagio, lo sviluppo sociale e culturale del territorio. 3. Contrasto alla povertà estrema, mettendo in rete le azioni e servizi esistenti e riconoscendo e implementando i servizi mancanti per dare risposte strutturate a situazioni di indigenza. 4. Riduzione della povertà educativa, promuovendo interventi innovativi che favoriscano il senso civico, i valori di solidarietà, accoglienza e rispetto per l’ambiente. Aumento di iniziative che favoriscano l’interazione, il coinvolgimento attivo, la condivisione ed il senso di responsabilità dei cittadini rispetto al disagio del proprio territorio. 5. Futuro, Giovani e Lavoro, provando ad aumentare l’accessibilità e la circolazione di informazioni e promuovendo progetti e servizi che possano vedere i giovani del territorio coinvolti in attività lavorative utili al contrasto del disagio e allo sviluppo del territorio. 6. Accessibilità ai servizi pubblici, in particolare a quelli sanitari, favorendo l’accesso a chi per ragioni economiche oggi rinuncia a curarsi. 7. Disabilità, maggiore riconoscimento della problematica, con una riflessione sul rischio di abbandono di persone disabili sole e il supporto ad iniziative utili all’applicazione della legge del “Dopo di Noi”. Alla tavola rotonda, erano presenti anche alcuni rappresentanti istituzionali del territorio, tra cui il consigliere regionale Nicola Marrazzo e la deputata Conny Giordano che non è potuta essere presente all’incontro. Nella seconda parte dell’incontro, moderata dal giornalista Giuseppe Maiello, è stato possibile confrontarsi con il Consigliere regionale sulla questione area urbana tra Napoli e Caserta, ed è stato a lui richiesto di riportare in Regione le istanze emerse dal “manifesto di priorità”. In particolare, si è chiesto di poter accedere come Rete CSL ai tavoli regionali per poter essere maggiormente informati su tutte le possibili opportunità utili a contrastare il disagio e poter coinvolgere l’intera area nello sviluppo di progettualità comuni. Il Consigliere Marrazzo ha condiviso le criticità e le priorità emerse e si è reso disponibile a creare questo collegamento regionale al fine di supportare la Rete CSL.

Associazioni, Federconsumatori e Caritas diocesana hanno firmato un protocollo d’intesa per lavorare insieme nella ricerca di misure che possano migliorare le condizioni di vita di chi vive nei comuni tra Napoli e Caserta


17 - Cogito

Anno XXVI - numero 425 - sabato 8 Dicembre 2018

E’ passata in sordina la Giornata mondiale contro l’Aids

CRONACA

Quel silenzio ingiustificabile S

abato 1 dicembre s’è celebrata la Giornata mondiale contro l’Aids, istituita per accrescere la coscienza della epidemia mondiale di Aids dovuta alla diffusione del virus Hiv, una malattia di cui non si parla più anche se non è stata ancora sconfitta. Ed è assordante il silenzio nelle scuole, anche del nostro territorio, perché nelle scuole bisognerebbe parlarne più che altrove visto che i giovani e i giovanissimi sono i più esposti al rischio per la trasmissione sessuale della malattia. La Società italiana di farmacologia (Sif) in occasione della Giornata mondiale per la lotta contro l’Aids ha fatto sapere che “con i farmaci disponibili, oggi è possibile cronicizzare l’infezione, ovvero fare in modo che, pur restando nell’organismo, non risulti tuttavia letale. Il virus dell’Hiv quindi non viene eradicato, ma gli viene impedito di replicarsi e diffondersi fino a compromettere a tal punto la funzionalità del sistema immunitario da portare a morte l’organismo con infezioni e lo sviluppo di tumori”. Nonostante il progresso scientifico, la malattia non è stata purtroppo debellata quindi e per questo sono sempre spochi gli incontri nelle scuole per discutere del tema e sensibilizzare gli studenti sulle malattie sessualmente trasmissibili, a cominciare proprio dall’Aids. I comitati e le associazioni arcigay, impegnati nelle campagne di sensibilizzazione nei locali della movida lamentano ancora lo scotto della decisione di Rosa Russo Jervolino, ex sindaco di Napoli, che, come Ministra della Pubblica Istruzio-

Finanziamenti

ne nel primo governo di Giuliano Amadi di to, non consentì la distriAntonio Cerbone Angelica Argentiere buzione all’interno delle scuole superiori di un fuIN BREVE metto informativo sull’Aids di “Lupo Alberto” che inforNon si parla più di Hiv mava gli studenti sulla modalità di uso del preservaanche se la malattia tivo, suscitando polemiche che si trascinano ancora non è stata sconfitta oggi per le resistenze degli e ogni anno ci sono istituti a ospitare eventi divulgativi sulla conoscenza migliaia di contagi. delle malattie sessualmente trasmissibili nonostante si Nelle scuole, anche utilizzi sempre meno il preservativo tra i giovanissimi. nei nostri comuni, c’è E’ agli atti parlamentari una fotografia non incoraggianancora resistenza a te della situazione in Italia dove “sono state riportate parlare di questi temi e 3.451 nuove diagnosi di di educazione sessuale infezione da Hiv, pari a 5,7 nuovi casi per 100.000 residenti pur se il numero delle nuove diagnosi è risultato lievemente in calo rispetto all’anno precedente (nel 2015 erano 3.549), per tutte le modalità di trasmissione”. Constatiamo, quindi, con profondo rammarico le pochissime iniziative intraprese nei nostri comuni e nelle istituzioni scolastiche, anche per sensibilizzare attraverso distribuzione di profilattici e somministrazioni di test che, con un semplice prelievo capillare, gratuito, rapido e anonimo, permetterebbe in soli 15 minuti di avere una risposta sulla presenza o meno del contagio.

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18 - Cogito

Anno XXVI - numero 425 - sabato 8 Dicembre 2018

CRONACA

Interruzione del servizio idrico per qualche giorno in città

Casalnuovo rimane a secco

di Antonio Cerbone IN BREVE

E ora i cittadini chiedono la revoca della concessione della gestione alla Gori, come promesso in campagna elettorale. Sono stanchi di “bollette alte e continue interruzioni”

S

i riaccendono gli animi tra i casalnuovesi e la Gori. Un rapporto, quello tra i residenti e chi vive Casalnuovo e la società che gestisce il servizio idrico che non è mai stato idilliaco per i continui guasti, per le bollette ritenute eccessivamente alte e per la richiesta del pagamento degli arretrati che ha provocato non pochi problemi e diversi ricorsi. Questa volta, alla base delle polemiche verso la Gori, una improvvisa interruzione del servizio idrico dovuta a problemi tecnici sopraggiunti nel corso dei lavori in corso per la riparazione della condotta regionale sulla tratta San Clemente Cercola. Un problema che ha lasciato a secco diverse zone dell’area vesuviana e anche gran parte di Casalnuovo. S’è provato a ridurre i disagi portando autobotti per la consegna dell’acqua, ma non sono mancate le polemiche ed è tornata d’attualità la promessa fatta in campagna elettorale da più parti di una revoca del servizio alla Gori.

Ancora violenza nella politica casalnuovese

Prima Avallone ed Errichiello, ora Cerbone e Mozzillo. il sindaco Pelliccia richiama tutti all’ordine

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ncora una volta la dialettica politica ha superato i limiti, arrivando, stando a quanto denunciato, a vere e proprie liti e aggressioni. E, ancora una volta, è successo a Casalnuovo dove nei mesi scorsi c’era stato un confronto piuttosto “acceso” tra l’assessore Biagio Avallone e il consigliere Salvatore Errichiello che avevano litigato nel garage del palazzo comunale. Questa volta a finire sui media sono stati i consiglieri comunali Christian Cerbone del Movimento Cinque Stelle e Carmine Mozzillo, consigliere di maggioranza. Anche se la notizia dell’aggressione è stata via via ridimensionata, resta il disappunto per uno scontro verbale molto teso che sarebbe arrivato anche a uno scontro fisico. Cerbone ha denunciato di essere stato afferrato per il collo e scaraventato a terra, oltre a essere stato minacciato. Mozzillo, invece, ha parlato di una lite verbale ribadendo di aver in più occasioni evidenziato il suo apprezzamento personale per il Consigliere dei Cinque stelle. Non sono mancate le prese di posizione da esponenti politici e istituzionali con alcuni, soprattutto dei Cinque stelle, che hanno parlato di ‘emergenza democratica a Casalnuovo’ chiedendo l’intervento delle Istituzioni, a cominciare dalla Prefettura per valutare se ci sono le condizioni per il corretto svolgimento delle funzioni rappresentative. Sulla vicenda non s’è tirato indietro il sindaco, Massimo Pelliccia, che ha condannato l’episodio avvenuto e ha fatto sapere che, in accordo con il presidente del Consiglio comunale, ha inviato una lettera di monito alle forze politiche presenti nel civico consesso oltre a convocare i due protagonisti della vicenda per un chiarimento definitivo. “Resta fermo, che i membri del Consiglio dovrebbero dare l’esempio con il loro comportamento e non rendersi protagonisti di questi deprecabili episodi” ha poi detto Pelliccia.

La mancanza d’acqua ha provocato anche la chiusura delle scuole cittadine e, anche in questo caso, non sono mancate le polemiche per un post sui social del sindaco, Massimo Pelliccia, che, annunciava la chiusura aggiungendo un ironico “per la gioia degli studenti”. C’è chi ha polemizzato per quelle parole perché c’è poco da scherzare se un Comune è costretto a chiudere le scuole per la mancanza di acqua. Quel che rimane di questi giorni senz’acqua, al di là dei disagi patiti, è la voglia dei casalnuovesi di chiudere il rapporto con la Gori. Spetterà ora al sindaco, Massimo Pelliccia, trovare il modo per farlo.


19 - Cogito

Anno XXVI - numero 425 - sabato 8 Dicembre 2018

SOCIETA’

Babbo Natale fa tappa a Casalnuovo

I

l Natale si avvicina...si avvicina dolcemente….tutti quanti ci auguriamo Gioia e Serenità!”, così recita una nota canzona natalizia intonata da Masha, la famosissima bimba monella dei cartoni animati per bambini. In effetti, il Natale si avvicina e per i più piccoli, che ancora sanno stupirsi delle piccole cose e custodiscono nel cuore il segreto della felicità, è un periodo bellissimo, ricco di emozione e vivacità. Diciamoci la verità, il Natale coinvolge sempre un pò tutti, anche coloro che si dichiarano contrari a tutta questa atmosfera festosa, è inevitabile! Proprio per questo davvero nessuno resiste al fascino dei mercatini e delle luci e quest’anno Babbo Natale ha deciso di fermarsi anche un po’ a Casalnuovo per una settimana di gioia e allegria! E quale location è stata scelta per ospitare una bella Casa di Babbo Natale? E che periodo? Dal 21 al 27 dicembre, a Tavernanova, nell’Oratorio San Michele Arcangelo di Via Zi’ Carlo, concesso gratuitamente da don Ciro Biondi, nascerà il Villaggio di Babbo Natale! L’iniziativa, promossa dal Sindacato SLI, Sociale e Lavoro Insieme, con la propria associazione di pensionati è molto attesa e si prevede una grande affluenza. Tra mercatini , spettacoli di animazione circense , concerti di natale e una mostra di presepi (attrezzata nella parte interna dell’oratorio con il supporto anche delle locali sezioni della Caritas, un centro anziani e un laboratorio parrocchiale), Babbo Natale aspetta tutti per dispensare premi e pacchi con la pesca gratuita. “Quest’anno gli sforzi sono rivolti a grandi e piccini, oltre che naturalmente ai nostri iscritti pensionati. La pesca

è sempre stata accolta con favore e, di di dunque, la riproponiamo in versione Antonio Cerbone Marina Greco allargata facendo più giorni di pesca. Tanti i premi, i giocattoli e, come neIN BREVE gli ultimi anni, i ticket spesa anche per dare un piccolo segnale di solidarietà Accoglierà i agli anziani con pensione minima” racconta Giovanni bambini nel Nappi, segretario generale dell’assoVillaggio ciazione sindacale. realizzato “Ci saranno tante sorprese, balli, nell’Oratorio musica, animazione. Ma l’attrazione di San Michele vera sarà la ‘Casa di Arcangelo Babbo Natale’, con il vero Babbo Natale pronto ad incontrare ogni bambino” , continua Nappi, ringraziando “don Ciro Biondi per averci concesso gratuitamente gli spazi dell’Oratorio”. La pesca che sarà effettuata nel villaggio riguarderà grandi e piccini, ma soprattutto per i più piccoli saranno riservati tanti premi in giocattoli per rendere tutto più allegro e coinvolgente anche per loro. Ricordiamo che da diversi anni il Sindacato SLI promuove in città la manifestazione “Un Pensionato per Amico”, rivolta ai propri iscritti della terza età e negli ultimi anni ha sempre donato una serata di serenità a centinaia di iscritti, in un clima natalizio, con la pesca gratuita e premi in ticket spesa, all’insegna della solidarietà e del desiderio di fare aggregazione e inclusione.


20 - Cogito

Anno XXVI - numero 425 - sabato 8 Dicembre 2018

CRONACA

Afragola s’illumina per Natale IN BREVE

Il sindaco Grillo ribadisce: Abbiamo speso quel che aveva stanziato Tuccillo, ma il prossimo anno chiederemo sponsorizzazioni per non gravare sul bilancio comunale

Q

uest’anno Afragola ha acceso le luminarie con largo anticipo, continuando una ‘tradizione’ avviata già dal sindaco uscente, Mimmo Tuccillo, che aveva puntato sulla creazione dell’atmosfera natalizia con mercatini e illuminando la villa comunale. Il sindaco Claudio Grillo ha deciso di continuare rilanciando anche con alcune installazioni particolarmente attraenti lungo viale Sant’Antonio e in piazza Belvedere. Per l’accensione ufficiale, inoltre, come anticipato a Cogito, nel corso dell’intervista in redazione, il primo cittadino ha pensato anche a uno spettacolo con animazione e un concerto dei Bottari. Non sono mancate, come accade sempre in casi del genere, le polemiche per la spesa sostenuta e su questo Grillo ha tenuto a precisare che “è stato speso quanto deciso dalla precedente Amministrazione comunale, non abbiamo fatto altro che impegnarci affinché si potesse raggiungere il risultato migliore utilizzando solo ed esclusivamente quei soldi messi a bilancio, di meno e non di più”. Tra l’altro, poi, Grillo ha anche detto che “a partire dal 2019 l’Amministrazione comunale non finanzierà più le luminarie e le altre iniziative del genere, comprese le spese per le festività religiose, con soldi pubblici, ma cercherà, con regolari bandi pubblici, fondi derivanti da sponsorizzazioni”. “Siamo certi che l’imprenditoria afragolese e non, a cominciare da quella dei centri commerciali, ma anche la stessa Tav non faranno mancare il loro sostegno” ha aggiunto Grillo.


21 - Cogito

A Frattamaggiore la Mostra sulla Grande guerra

Arriva anche a Frattamaggiore il ricordo della Grande guerra. A portarlo l’Istituto degli Studi Atellani che, dal 3 al 10 dicembre, nella chiesa del Ritiro di Frattamaggiore ospita la Mostra nazionale “La Grande Guerra 1914-1918” . La mostra nazionale, curata dall’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali, che ha toccato già i maggiori centri d’Italia, giunge quindi anche a Frattamaggiore. Il contenuto dei pannelli della mostra sarà illustrato ai visitatori dagli studenti del Liceo scientifico “Miranda” preparati dagli esperti dell’Istituto di Studi Atellani che hanno messo in piedi anche una mostra dedicata alla Grande Guerra a Frattamaggiore, recuperando immagini che raccontano quei giorni nella città di Durante. “Abbiamo ritenuto importante associare anche la mostra “La Grande Guerra a Frattamaggiore”, curata dagli studenti del Liceo Classico “Durante” hanno detto i responsabili dell’Istituto di studi atellani, Franco Montanaro e Imma Pezzullo, aggiungendo che “queste mostre sono una bella occasione per ricordare la Prima Guerra mondiale che segnò il destino dell’Italia con 600.000 vittime e della stessa Frattamaggiore con 300 caduti ai quali la Città ha dedicato il sacrario nel cimitero cittadino”.

200.000 euro per le piste ciclabili di Casalnuovo e Frattamaggiore Una buona notizia per chi usa la bicicletta per spostarsi a Casalnuovo e Frattamaggiore. Le due cittadine, infatti, hanno ottenuto

Anno XXVI - numero 425 - sabato 8 Dicembre 2018

NOTIZIE FLASH un finanziamento regionale per la realizzazione di percorsi sicuri per i ciclisti, per realizzare piste ciclabili insomma. La Commissione di valutazione dei progetti presentati dalle Amministrazioni comunali che hanno partecipato a un bando indetto nei mesi scorsi ha giudicato i progetti presentati dalle Amministrazioni comunali di Casalnuovo e Frattamaggiore meritevoli di essere finanziati con un importo pressoché simile. A Casalnuovo andranno 49.917,50 euro che vanno ad aggiungersi alla somma uguale stanziata dal Comune. A Frattamaggiore invece sono destinati 49.699,15 euro per realizzare una pista ciclabile che dovrebbe costare 99.388,30 euro. In totale, quindi, le due Amministrazioni avranno a disposizione circa 100.000 euro a testa per realizzare piste ciclabili e incentivare l’uso della bicicletta per gli spostamenti interni in due città che, più di altre, soffrono per il traffico.

Al Brunelleschi di Afragola ci si prepara per le selezioni per le facoltà mediche e veterinarie

Mercoledì 12 dicembre 2018, dalle 15.00 alle 18:00, nella Sala teatro del Liceo Brunelleschi di Afragola si terrà la Lezione introduttiva “Intrighi logici nelle ammissioni universitarie”. L’evento, organizzato dalle associazioni culturali “DiSciMuS RFC” e “KTC forma” insieme all’istituto scolastico presieduto dalla professoressa Adele Vitale, mira alla presentazione di un supporto per affrontare le ammissioni universitarie 2019 nell’area medica (medicina/Odontoiatria), Veterinaria e delle Professioni sanitarie. Possono partecipare gli studenti delle quarte e quinte classi e diplomati del territorio. La partecipazione è libera. Il corso si inserisce nel solco dei seminari e delle attività scientifico-divulgative che questi due sodalizi hanno svolto in diversi istituti scolastici della Campania. Per maggiori informazioni sulle prossime iniziative degli enti e sulle modalità di adesione, è possibile consultare i siti internet https://www.discimus.it e https://www.ktcforma.it oppure per email info@discimus.it o WhatApp al 339/8689192 di Antonio Boccellino


22 - Cogito

Anno XXVI - numero 425 - sabato 8 Dicembre 2018

SPORT

Il bilancio delle squadre di calcio del territorio

Frattese sempre più sola

di Pasquale Porzio

IN BREVE

Continua la marcia dei nerostellati verso la serie D, mentre l’Afragolese perde terreno con l’ennesimo pareggio. Il Casalnuovo raggiunge il secondo posto e Real Frattaminorese e Virtus Afragola danno segni di ripresa

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a Frattese continua la sua marcia inarrestabile verso la Serie D, l’Afragolese prova a tenerle il passo, mentre in Promozione il Casalnuovo incanta tutti e raggiunge il secondo posto in solitaria. Nel Girone A di Prima Categoria il Cardito Calcio è in piena zona play-off, la Real Frattaminorese sembra aver trovato la giusta quadratura e la Virtus Afragola Soccer sta dando segnali di ripresa incoraggianti. Negli ultimi due turni di campionato la Frattese ha consolidato un primo posto meritatisssimo, arrivando a quota 32 punti e conquistando 4 punti sui 6 disponibili. Infatti nell’impegnativa trasferta di Mugnano contro l’Afro Napoli United la squadra di mister Ciaramella ha ottenuto un 2-2 importante per il morale della squadra e ai fini della classifica. La partita, tuttavia, inizia in discesa per i nerostellati, che al 26’ vanno in vantaggio con il colpo di testa di Orazio Grezio. Al “Cobra” ha risposto al 39’ Velotti ristabilendo la paritá e portando l’inerzia del match dalla parte dei padroni di casa. Quest’ultimi, infatti, al 64’ trovano il goal del momentaneo 2-1 con un tiro dalla di-

stanza di Babu, anche se la reazione degli ospiti non si è fatta attendere e dopo soli tre minuti Giuseppe Allegretta sfrutta una sponda intelligente di Capogrosso e regala il pareggio alla Frattese. Negli ultimi minuti Liguoro si fa espellere e lascia l’Afro Napoli in inferioritá numerica, ma la squadra di mister Ambrosino non demorde e mantiene il risultato. Reduce da questo 2-2 esterno la capolista ha poi ospitato l’Albanova, facendo valere “la legge dello Ianniello”. Infatti, anche se con qualche difficoltá inaspettata, i nerostellati hanno vinto la settima partita in altrettanti incontri casalinghi, dando prova di come lo Ianniello sia un fortino inespugnabile. L’artefice di questa vittoria, che allunga ancor di piú la striscia di risultati positivi (12 consecutivi), é il solito Grezio che dagli 11 metri non perdona e sblocca il risultato al 22’, firmando il suo decimo goal stagionale. Da lí la Frattese ha gestito il match non riuscendo a raddoppiare, ma mantenendo il pallino del gioco fino al fischio finale. Questa vittoria, seppur di misura, prepara al meglio i ragazzi di Ciaramella, che sono attesi da un mini-ciclo molto duro, in cui incontreranno nel giro di due settimana il Gladiator a Santa Maria

Nel ricordo di Luigi Farina, pugile frattese arrivato alle Olimpiadi del 1960 di Pasquale Porzio

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rattamaggiore non dimentica Luigi Farina, pugile frattese capace di aggiudicarsi il titolo di Campione del Centro Sud nella categoria Welter leggeri. A ricordarlo, nel Centro sociale anziani di Frattamaggiore una serata all’insegna della musica. L’evento, è stato organizzato da Crescenzo Giordano, fortemente legato al boxeur in quanto cresciuti insieme nel rione Chiazzanova. Il ricordo dell’atleta è stato accompagnato dalla piacevole musica di Enzo Cortese, polistrumentista e cantautore frattese, che ha allietato la sala con brani d’autore e canzoni classiche napoletane. Nato il 14 luglio 1939 a Frattamaggiore, Farina intraprese la strada del pugilato sotto la guida dei maestri Carmerlingo, Cossia e Silvestre e svolse una brillante carriera dilettantistica che lo portò alla convocazione nella Nazionale Italiana dei Pesi Leggeri alle Olimpiadi di Roma nel 1960. Sotto la guida di Amaduzzi e Proietti, suoi managers, divenne professionista nel 1961,

avendo la possibilità di scontrarsi con i più forti pugili del tempo e vincendo il titolo di campione del Centro-Sud della categoria Welter Leggeri. Disputó in totale 52 incontri vincendone 43, subendo 6 sconfitte e 3 pareggi. Solo una giuria parziale gli impedì di battere il campione d’Europa, Borge Krogh. Lasciata l’attività nel 1970, si dedicò ai giovani pugili e al calcio fondando anche la “Boys Frattese. Morì prematuramente all’età di 46 anni nel 1985, il suo ricordo è ancora vivo come dimostrano le attestazioni di stima di Nino Benvenuti ed Elio Cotena, due figure storiche del pugilato italiano. Al ricordo di Farina ha aderito anche la famiglia del pugile. “Sono questi gesti che dimostrano quanto Luigi sia stato voluto bene dal popolo frattese, orgoglioso dei suoi traguardi. Ancora oggi, a distanza di trentatrè anni dalla sua morte, ci sono persone che tentano di mantenere vivo il suo ricordo e di tramandarlo di generazioni

in generazioni” ha detto la moglie Teresa, inorgoglita dall’evento.


23 - Cogito

Anno XXVI - numero 425 - sabato 8 Dicembre 2018

Capua Vetere e l’Afragolese in casa, due dirette concorrenti ed inseguitrici. I risultati di questi due match, affascinanti e allo stesso tempo insidiosi, saranno fondamentali per capire le reali aspettative di una squadra al momento inarrestabile e sempre piú padrona del campionato. L’Afragolese, invece, viene dall’ennesimo pareggio, questa volta arrivato sul campo del Mondragone, che rallenta la rincorsa verso il primato. Lo 0-0 maturato nell’ultima gara di campionato rappresenta una battuta d’arresto inaspettata dopo il 6-0 “tennistico” rifilato alla Flegrea con le reti di Marzullo nel primo tempo e di Mansour, Di Finizio, Carotenuto e Maggio, autore di una splendida doppietta. I ragazzi di mister Biagio Seno sono attualmente fermi al quarto posto a quota 25 punti e a solo una distanza dal Casoria che affronteranno nel prossimo turno di campionato al “Moccia” in una partita molto sentita e carica di emozioni. In Promozione il Casalnuovo vive un momento di forma splendido e cavalcando l’onda dell’entusiasmo ha fatto un altro passo in avanti in classifica, dopo aver sconfitto il Club Ponte 98 in trasferta e la Maddalonese in casa. Con il Club Ponte 98 la pratica è stata risolta nei primi 60’ di partita, grazie alla doppietta di Giovanni Romano e al goal di Palma. Il match, tuttavia, non è stato privo di complicanze poiché i padroni di casa prima con Assantse e poi Varricchio hanno accorciato le distanze, sfiorando la rimonta che avrebbe avuto del clamoroso. Nell’ultimo match casalingo il Casalnuovo ha dato continuità ai risultati ed ha vinto contro una Maddalonese aggressiva, che al 22’ si porta in

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vantaggio con Silvestri, anche se ha dovuto capitolare sotto i colpi di Romano, capocannoniere del gjrone a quota 12 goal, e D’Aniello. Con questa doppia vittoria il Casalnuovo conquista il secondo posto solitario a 26 punti, a 9 distanze dal Marcianise primo, distanza che si cercherá di limare già nel prossimo impegno in trasferta contro la Summa Rionale Trieste, fanalino di coda ancora a digiuno di punti. In Prima Categoria il Cardito Calcio è in piena zona playoff al quarto posto on 16 punti dopo 9 gare e negli ultimi due impegni ha perso 2-3 con il Pianura Calcio. Grassi al 6’ e Rocco Mugione su rigore al 75’ non bastano ai padroni di casa che si piegano ai goal di Cardicelli, Radice e Majella. Il Cardito Calcio è tornato alla vittoria e l’ha fatto nel miglior modo possibile contro la Lokomotiv Flegrea, capolista, in trasferta. Infatti i gialloblú riescono a sconfiggere gli avversari grazie alla doppietta del solito Mugione ed al capolavoro di Malasomma. Per i padroni di casa Monda allo scadere timbra il classico goal della bandiera. Per quanto riguarda la Real Frattaminorese, quest’ultima è a quota 9 punti e fuori dalla zona play-out. Questo buon momento ha dato i suoi frutti nel match contro il Napoli Nord, vinto 2-0 con le reti di Laurenza e Pezzella, e nell’ultimo partita pareggiata in casa con la Boys Pianurese 2005. Anche la Virtus Afragola Soccer sta tentando di rialzare la testa e di risalire la classifica. La bella vittoria in trasferta con l’Interpianurese per 1-3 ha visto Ranieri, Zanfardino e Mazzucchiello timbrare il cartellino ed ha portato la squadra a quota 5 punti, allontanandola dalla zona calda della classifica. Con la Boys Pianurese ha peró perso per 2-1.

Successo per i maratoneti della Run For Love alla maratona di Firenze di Rita Giaquinto

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randi emozioni ed enormi soddisfazioni per tutta la Run for Love project – Anna Cerbone che ha preso parte alla trentacinquesima edizione della maratona di Firenze con un cospicuo numero di atleti che hanno inondato, con l’ineguagliabile colore giallo-fluo, le strade di una delle più storiche città al mondo e il percorso di una delle più belle maratone d’Italia. La maratona s’è tenuta nella giornata dedicata alla lotta agli abusi e alle violenze sulle donne e, quindi, è doveroso partire dalle donne che rendono grande questo gruppo e non perdono occasione per inorgoglirci tutti e che, con una tenacia ed una determinazione fuori dal comune, sono riuscite a tagliare il traguardo dei 42 chilometri con un entusiasmo tutto al femminile. Un plauso va a quante, coraggiosamente, hanno deciso di sfidare se stesse con l’esordio sulla lunga distanza : Anna D’Anto’ (che con il risultato di 3h43m44s è la prima delle Runforline a tagliare il traguardo), Bianca Avitabile (che ha corso nella prima edizione della Napoli/Pompei), Filomena Vasaturo, Susy Valentino e Tonia Spena. Una menzione speciale va ad Agostina Ferrara, alla sua terza maratona, e che ha corso a Firenze dopo aver asfaltato, poco più di venti giorni fa, la maratona di New York. Donne che hanno saputo dare un vero significato a questa giornata, riscattando, a nome di tutte, la forza di essere padrone della loro vita e della loro vittoriosa e vincente volontà. Tra gli atleti esordienti, ricordiamo per la grande forza fisica e di animo dimostrati dagli allenamenti all’intero percorso, i runners Francesco Vitale, Giovanni Saviano, Raffaele Damiano, Gaetano Guarino, Rosario Caiazzo, Antonio Capasso, Salvatore Di Micco, Sossio Damiano, Marco Del Prete, Pasquale Andreozzi e Daniele Iovinella. Tra i veterani della maratona, a cui vanno i complimenti di tutti per la caparbietà, l’ironia e la simpatia con cui condiscono le loro sfide, erano presenti : Giuseppe Caiazzo, al quale va riconosciuto il merito di aver compiuto, anche lui, in poco più di venti giorni la seconda maratona, dopo aver corso a Torino, Antonio Caiazzo, Orlando Capasso, Mario De Francesco, Michele Grimaldi e Francesco Centore. Ci fa piacere menzionare la vicinanza, il sostegno e l’amicizia di altri grandi atleti appartenenti ad altre associazioni podistiche e che hanno reso il nostro viaggio ancora più bello ed emozionante : Vincen-

zo Del Prete, a cui vanno le congratulazioni di tutti per l’ottimo risultato raggiunto nella classifica, Biagio D’Angelo, Giuseppe Mele, Domenico Matarozzi, Alba Rullo e Nello Cerbone, che sono stati tutti una presenza necessaria e di grande aiuto lungo tutto il percorso. Lasciamo, per ultimi, due grandi atleti, e non solo : la prima, Michela Auletta, che per un improvviso infortunio, ha dovuto, con profondo rammarico di tutti e suo enorme dispiacere, rinunciare a questa maratona. A lei, grande donna ed abilissima atleta, che è stata una fondamentale sostenitrice dei nostri runners a Firenze, portando, anche a nome di chi non era presente, il calore ed il tifo di tutta l’associazione, giunga l’augurio di poterci regalare, quanto prima, le grandi emozioni di una sua maratona che, siamo certi, la vedrà correre ancora più forte e più veloce di prima. Il secondo atleta, a cui dedichiamo la chiusura, Gaetano Brilla: insostituibile Presidente di un grande gruppo, fedele amico di tutti. A lui non possiamo non riconoscere la riuscita di un altro grande evento della Run for Love: atleticamente, Firenze è stata per lui la quindicesima maratona, la seconda, anche per lui, compiuta e conclusa, dopo quella di New York in poco più di venti giorni, ma è stata soprattutto un viaggio, sapientemente organizzato nei minimi dettagli sportivi ed umani, una guida sempre presente, un sostegno sempre pronto a spronare tutti, a infondere coraggio e capace di realizzare un viaggio dove lo sport,l’amicizia e l’amore stanno diventando sempre di più il centro dei progetti della Run for Love project AC.


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