Cogito 423

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Anno XXVI - numero 423 - sabato 10 Novembre 2018


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EDITORIALE

RIPRENDIAMO IL CAMMINO

RICOMINCIAMO A RACCONTARE L’AREA A NORD DI NAPOLI SENZA RINCORRERE I ‘LIKE’

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ino a qualche anno fa, l’area a Nord di Napoli era diventata una sorta di laboratorio per chi volesse studiare il giornalismo e e l’editoria locale. C’erano decine di testate giornalistiche che pubblicavano regolarmente e, tra loro, c’è sempre stato anche Cogito che ha sempre avuto delle peculiarità che sono poi state la sua forza, quella forza che ci permette di essere arrivati al 25° anno di pubblicazioni.

Cogito è stato uno dei pochissimi giornali locali della provincia di Napoli a non dover rispondere a un partito o peggio ancora a un politico di riferimento. Questo ci ha permesso di attraversare quasi un quarto di secolo, superando tutte le difficoltà che di certo non sono mancate nel corso di questi anni. Con questo numero riprendiamo le pubblicazioni dopo la pausa estiva che, quest’anno, è stata un po’ più lunga del solito al punto che molti nostri affezionati lettori si sono preoccupati e hanno chiesto, in vari modi, quando avrebbero ritrovato il giornale nelle edicole dei comuni della provincia a Nord di Napoli. Quello che stiamo vivendo è un periodo particolare per i giornali e la crisi dei grandi quotidiani lo dimostra. Ormai il mondo dell’informazione è radicalmente cambiato. S’è velocizzato, grazie alle nuove tecnologie e ai sociali, e, in alcuni casi, s’è livellato verso il basso perché le notizie arrivano senza la necessaria mediazione di giornalisti ‘seri’ che le verifichino prima di diffonderle alimentando quel fenomeno delle fake news che poi altro non sono che le vecchie bufale, le notizie prive di fon-

damento di cui da sempre s’è popolato il mondo dell’informazione. Con la sola differenza che, prima, quando i giornalisti ed editori ‘seri’ erano la maggioranza, quelle notizie false trovavano difficilmente spazio sui media, a differenza di quel che accade oggi. Il fenomeno si avverte ancor di più in ambito locale perché a livello nazionale e internazionale una bufala, o fake news che dir si voglia, può essere smentita con un minimo di attenzione, mentre quando si diffonde una notizia non vera o un’interpretazione errata di quel che succede in un comune di provincia diventa davvero difficile riuscire a capire che quel che stiamo leggendo sia una cosa falsa, del tutto slegata dalla realtà. E che, nella maggior parte, dei casi è stata messa in giro solo per screditare una parte politica o un singolo esponente delle Istituzioni o della politica. Gli stessi quotidiani regionali, poi, dedicano sempre meno spazio alla cronaca di quel che accade nell’area a Nord di Napoli e non contribuiscono quindi a informare i cittadini che vivono in questo territorio su quel che accade nelle loro città. Anche per questo abbiamo deciso di continuare il nostro lavoro, consapevoli delle difficoltà che incontreremo perché, non avendo ‘sponsor’ politici alle nostre spalle che ci finanziano, ma contando solo sul nostro entusiasmo e sulla fiducia che hanno in noi alcuni imprenditori locali, le spese necessarie per portare avanti un giornale come questo che avete tra le mani è difficile e dispendioso. Ma le difficoltà non ci hanno mai spaven-

tato e non ci spaventano neanche in questo periodo. Chiaramente proveremo anche a curare maggiormente alcuni aspetti della comunicazione a cui non abbiamo dato molto spazio, a cominciare dalla presenza sui social. Vogliamo rendere Cogito sempre più interattivo e partecipato dai lettori, mantenendo però sempre e comunque quell’autorevolezza che ci ha sempre contraddistinto. In quasi 25 anni non siamo mai stati condannati per diffamazione anche se abbiamo raccontato diverse vicende ‘calde’ del nostro territorio, anche in esclusiva o in anticipo rispetto agli altri. Le uniche querele che ci sono arrivate sono state archiviate o ritenute inammissibili dai giudici proprio perché prima di pubblicare qualcosa verifichiamo fino in fondo la veridicità di quel che scriviamo. E vogliamo continuare a farlo. A noi non è mai interessato conquistare i lettori con ‘l’inciucio’ che ha fatto la fortuna ‘fugace’ di qualche altro giornale. Così come ora non ci interessa un like in più sui social se quel like deve far perdere credibilità al nostro giornale e alla nostra storia. Continueremo quindi sulla strada che abbiamo intrapreso nel 1994, cambiando, ma senza snaturarci perché siamo orgogliosi di quel che abbiamo fatto in questi anni e siamo convinti che sia la strada giusta per dare a chi vive nell’area a Nord di Napoli gli strumenti per poter capire al meglio la realtà in cui vivono. Quindi, grazie a tutti voi per seguirci fedelmente da 25 anni e riprendiamo il cammino insieme.

L’abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose (Esopo)

IL SOTTOSEGRETARIO SPADAFORA A FRATTAMAGGIORE PER DISCUTERE DI VIOLENZA SULLE DONNE Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con delega alle pari opportunità, Vincenzo Spadafora, sarà a Frattamaggiore lunedì 19 novembre alle 17 per discutere di violenza sulle donne nel corso del convegno sul tema ‘Il dolore dell’anima’ promosso dall’Istituto di studi atellani nell’ambito degli eventi promossi in occasione del 40° anniversario della fondazione. Oltre a quello di Spadafora, la professoressa Teresa Del Prete, responsabile del Dipartimento sulle problematiche femminili

dell’Istituto di studi atellani, modererà gli interventi del sindaco di Frattamaggiore, Marco Antonio Del Prete, di Francesco Montanaro, presidente dell’Istituto di studi atellani, Gaetano Rossi, direttore facente funzioni dell’Unità operativa speciale materno infantile dell’Asl di Caserta, Imma Pezzullo. vice presidente dell’Istituto di Studi atellani, e la sociologa Rossella Ianniciello, responsabile per l’Ambito N17 del Centro antiviolenza LiberaMente donna.


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PRIMO PIANO

Incendi nei siti di stoccaggio e lavorazione dei rifiuti

LA TERRA DEI FUOCHI BRUCIA ANCORA. E PEGGIO DI PRIMA IN BREVE

Nelle ultime settimane l’area tra Napoli e Caserta è stata teatro di diversi roghi tossici. E intanto continuano ad arrivare sempre e solo proposte e annunci. Anche l’esercito resta lontano

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a Terra dei fuochi ha ripreso a bruciare e, questa volta, a finire in fiamme non sono solo le discariche più o meno abusive, come siamo ‘abituati’ da anni, ma siti dove i rifiuti vengono ammassati o lavorati. Lì dove, insomma, ci dovrebbero essere misure di sicurezza e controlli che dovrebbero scongiurare incendi devastanti e inquinanti. L’elenco degli incendi che hanno interessato l’area tra Napoli e Caserta negli ultimi mesi è lungo anche se l’attenzione è stata catturata soprattutto dai roghi più imponenti.

San Vitaliano - 1 Luglio 2018 Il primo rogo che ha inquinato l’aria per giorni si è avuto nell’azienda Ecologia Bruscino a San Vitaliano. Per spegnere le fiamme è stato necessario il lavoro incessante di decine di squadre dei vigili del fuoco che si tanti per la Terra dei fuochi” ha poi annunciato anche se, al momento sono alternati nel tentativo di ridurre di andare in stampa, non si hanno notizie di una riunione del Consiglio dei Ministri in queste zone. Consiglio dei Ministri straordinario i focolai. nel quale si potrebbero anche discutere le tre proposte dello stesso Di Maio: “Dobbiamo fare subito tre cose: una normativa per il presidio Caivano - 24 luglio 2018 Un incendio ha bruciato per giorni i dei depositi di rifiuti, aumentare i controlli per sapere cosa avviene in rifiuti ammassati in una ditta di stoc- questi depositi e soprattutto dobbiamo risarcire il popolo delle Terre caggio e smaltimento di rifiuti pro- dei Fuochi dando risorse per aumentare la videosorveglianza. Ma questi venienti dalla raccolta differenziata fondi vanno spesi bene”. Il ministro dell’ambiente, Sergio Costa, invece, ha parlato di “task force nella zona industriale di Pascarola, a Caivano. In fumo un ingente di Carabinieri ed Edsercito. Ci sono stati 300 incendi a impianti di quantitativo di carta e plastica da imballaggio. Un operaio cingalese rifiuti negli ultimi 3 anni in tutto il Paese Italia. In Campania uno al è rimasto intossicato. Il fumo nero era talmente alto che era ben mese. E si tratta di roghi che incidono sulla salute del territorio e la visibile anche da diverse zone del casertano e del napoletano. vita dei cittadini”. Costa ha annunciato una prova muscolare dalla parte dello Stato ma Marcianise - 25 ottobre 2018 chiede anche un intervento della Regione per evitare una nuova emerUn incendio si è sviluppato nel capannone pieno di rifiuti della Lea, genza: dall’estate a oggi, infatti, il rogo di rifiuti allo stir di Santa Maria azienda sequestrata pochi giorni prima per violazioni ambientali, in Capua Vetere è solo l’ultimo di una lunga lista di incendi che si sono quanto teneva ammassata una grande quantità di rifiuti che avrebbe verificati in Campania a impianti di Marcianise, Pastorano, Caivano, invece dovuto smaltire. San Vitaliano, Battipaglia e Casalduni. A questi tre, che hanno conquistato, si aggiungono altri incendi, “Ci sono siti particolarmente esposti, devono essere presidiati in modo come il recente che ha interessato il deposito dei compattatori, i ulteriore” perche’ “gestione e presidio possono risolvere il problema” camion che raccolgono la spazzatura, di Santa Maria Capua Vetere. ha poi aggiunto anticipando qualche punto della legge Terre dei FuoNon sono mancate le proteste dei cittadini, così come quelle dei chi che interesserà tutta l’Italia e a cui il Ministero sta lavorando: “Ci Sindaci, a cominciare dal primo cittadino di Marcianise, Antonello vogliono i tempi tecnici per l’approvazione ma parliamo di una legge Velardi. Molte le dichiarazioni, anche dal Governo, con la proposta, attesa da tutto l’arco parlamentare. Incontrerò tutti i capigruppo dei al momento rimasta tale, dell’invio dell’esercito a presidiare i siti più vari partiti perchè nella tutela del territorio e della salute dei cittadini a rischio. Una proposta che vede d’accordo anche il presidente della non esistono colori o steccati. Chiederò a tutti di darmi una mano per Regione, Vincenzo De Luca. velocizzare l’iter della legge”. “Si tratta di incendi dolosi e dietro c’è una strategia” ha detto il vice Sui roghi negli impianti di gestione dei rifiuti, è intervenuta anche presidente del Consiglio dei Ministri, Luigi Di Maio, commentan- Legambiente, con la presidente regionale Mariateresa Imparato che do gli incendi nei siti di gestione dei rifiuti, per il quale “il feno- ha parlato di “un quadro inquietante, una situazione di dimensioni meno della Terra dei Fuochi sta cambiando. Prima c’erano incendi allarmanti. C’è tanta puzza di bruciato dietro l’escalation di incendi singoli o sporadici; ora sono organizzati nei depositi di rifiuti. Non sospetti che da prima dell’estate stanno colpendo impianti di gestione e oso immaginare cosa portano dentro gli impianti prima di incen- stoccaggio dei rifiuti in Campania. È evidente che qualcosa non torna. diarli...Mi accuseranno di complottismo ma noi queste dinamiche E’ chiaro che le misure di prevenzione e di controllo messe in campo le conosciamo bene”. finora sono state insufficienti ed è necessario un sforzo maggiore ed “Nei prossimi giorni dovremo fare un Consiglio dei ministri tra le ulteriore da parte dello Stato centrale. Sforzo maggiore che passi anche provincie di Napoli e Caserta per prendere provvedimenti impor- da un serio monitoraggio dei sistemi antincendio degli impianti, “do-


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PRIMO PIANO

vuti” per legge a piè di impianto, che ad oggi in nessun luogo si sono mostrati adeguati per il contenimento delle fiamme”. “Al tempo stesso è importante rilanciare il ciclo integrato dei rifiuti - aggiunge Mariateresa Imparato a nome di LegAmbiente - basato su prevenzione, riuso, raccolta differenziata, riciclo, per allontanare lo spettro di nuove emergenze che ci farebbero ripiombare negli anni bui. C’è una nuova guerra incendiaria in atto sui rifiuti e serve una risposta veloce, efficiente ed efficace per contrastare e combattere chi ha interesse a mettere

VERITAS, UNA RICERCA SCIENTIFICA PARTITA DAI CITTADINI PER SCOPRIRE IL LEGAME TRA SOSTANZE TOSSICHE E TUMORI di Angelica Argentiere

“Un atto rivoluzionario da parte dei cittadini che non si sostituiscono allo Stato ma spingono le Istituzioni ad avere risposte alle continue domande”. Definisce così il progetto Veritas il portavoce della Rete di Cittadinanza e comunità, Vincenzo Tosti. Si vuole ottenere la verità della ricerca scientifica, condotta da un’equipe di esperti di fama mondiale per fare chiarezza sull’impatto che elementi ambientali contaminati possono avere sulla salute, accertando tramite indagini tossicologiche, il legame tra patologie tumorali e sostanze tossiche presenti nell’ambiente. Partner scientifico del progetto Veritas, promosso dall’associazione A sud, da un’istanza della Rete di Cittadinanza e Comunità, che ingloba i volontari delle oltre 30 realtà associative impegnate, è l’Istituto di ricerca Sbarro Health Research Organization di Philadelphia diretto dal professor Antonio Giordano. Un progetto partito completamente dal basso: attraverso l’impegno degli attivisti di reti di associazioni per la tutela dei cittadini della Terra dei Fuochi sancita dalla Carta costituzionale nel reclutamento di persone non esposte professionalmente (tutelate dalla legge 626/94 con l’obbligo della valutazione del rischio

questo motivo che nasce il “Progetto Veritas”, il cui obiettivo è chiarire l’eventuale esposizione ad inquinanti ambientali, indagata da decenni senza giungere a nessuna evidenza scientifica condivisa”. Per poter dimostrare la presenza di intossicazioni da sostanze chimiche nei residenti delle aree a rischio, non esposti professionalmente, il progetto prevede: ReclutamenCampania, da decenni, è oggetto di sversa- to di 100 volontari; Somministrazione del mento o combustione, illegale o in deroga questionario anamnestico; Analisi tossicoalle norme nazionali ed europee, di rifiuti logiche; Analisi dei dati raccolti”. industriali nocivi. I ripetuti studi epidemio- Al momento non è stato mai condotto logici sono concordi nell’individuare un’a- uno studio osservazionale che miri alla rea a cavallo del confine tra le province di ricerca di sostanze tossiche in malati onNapoli e Caserta in cui si sono riscontrate coematologici residenti nella terra dei delle criticità per incidenza, ospedalizza- fuochi e non esposti professionalmente. zione, mortalità, relative a tutti i tumori, E questo testimonia l’importanza del malattie metaboliche, neurologiche, mal- progetto. formazioni neonatali, come anche sancito I cento test tossicologici non invasivi su ai punti 93, 94, 95 della sentenza della persone affette da gravi patologie tumoCorte Europea (4^ Sezione) 4 Marzo rali sono stati sostenuti economicamen2010. Questa situazione porta a consi- te dal basso, da un’attività di raccolta derare probabile la maggiore incidenza di fondi attraverso le attività promosse molte patologie come possibile conseguen- dalle associazioni, le donazioni private za dell’esposizione prolungata nel tempo, e gli spettacoli che hanno visto anche a sostanze chimiche di origine industriale l’impegno di artisti, ex calciatori illustri disperse nell’ambiente, tale da determinare, che sono scesi in campo per contribuire nelle popolazioni esposte, il bio accumulo e alla ricerca. Inoltre, sono stati effettuacausare intossicazioni subacute o croniche, ti gratuitamente da uno staff di medici causa o concausa di gravi patologie: è per della Federico II e lo studio conclusivo

da parte del datore di lavoro tramite l’ individuazione dei pericoli e di tutte le misure di prevenzione e protezione volte alla riduzione dei danni conseguenti a potenziali infortuni e malattie professionali). E per i cittadini non esposti? I motivi che hanno spinto la Rete di Cittadinanza e Comunità a portare avanti questo progetto sono chiari: “La regione

di biomonitoraggio negli Stati Uniti. I


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costi da sostenere sono esclusivamente di laboratorio, mentre la ricerca viene svolta in maniera totalmente gratuita. Prendendo in esame non solo la mortalità, ma anche la morbilità (quante persone si ammalano) e di ospedalizzazione (quante persone vanno in ospedale) per una serie di malattie associabili a inquinamento ambientale e le percentuali in ulteriore aumento, le aree interessate da inquinamento da rifiuti tossici e nocivi e da inquinamento industriale sono le zone in cui ci si ammala e si muore di più: una correlazione che però si cerca sempre di nascondere rifacendosi a una letteratura scientifica internazionale che sostiene che tutte queste malattie siano multifattoriali e risultanti da diverse concause ma è innegabile che l’inquinamento ambientale è un tragico cofattore che può e deve essere minimizzato ed eliminato. L’incidenza della morbilità nei 55 comuni della Terra dei Fuochi tra Napoli e Caserta è fortemente condizionata da sostanze tossiche (benzene, tetracloroetilene, triclorometano, dicloropropano

e numerosi altri inquinanti ), altamente nocivi e “possono essere emessi o rilasciati da siti di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e/o di combustione incontrollata di rifiuti sia pericolosi, sia solidi urbani”, come si legge da uno dei tanti rapporti epidemiologici dell’ Istituto Superiore di Sanità con un incremento di patologie dell’apparato urinario e del tessuto linfoematopoietico. In particolare, colpiscono con maggior frequenza lo stomaco, il fegato, il polmone, la vescica, il pancreas, la laringe, il rene, la mammella e il linfoma non Hodgkin. Nel nostro incontro, il portavoce della Rete di Cittadinanza e Comunità, Vincenzo Tosti, ha sottolineato: “Veritas

nasce con uno scopo ben preciso: le Istituzioni devono funzionare, laddove esiste una criticità si deve intervenire. La nostra Costituzione parla chiaro sulla difesa e tutela ella salute. Lo stato non deve avere altri interessi oltre a quello dei propri cittadini. Il passaggio da SIN (Sito di bonifica d’Interesse Nazionale ossia un’area contaminata molto estesa, classificata pericolosa

dallo Stato Italiano, che necessita d’interventi di bonifica del suolo, del sottosuolo e/o delle acque superficiali e sotterranee per evitate danni ambientali e sanitari, nfr) a SIR (Sito di bonifica d’Interesse Regionale) è solo una convenienza non indica alcun miglioramento della condizione pone lo Stato a mettere in campo tutta una serie di responsabilità perchè lo stesso Stato ha legittimato il problema”.

Tosti ha poi aggiunto: “Non solo in Campania, ma laddove ci sia una criticità lo stato deve intervenire. L’obiettivo è riconoscere questi test tossicologici nei LEA(livelli essenziali di assistenza. La correlazione con l’incidenza ambientale viene in uno step successivo. La priorità è il monitoraggio della salute delle persone da parte delle istituzioni: ogni regione ha i CAV, centri antiveleni. A Napoli è al Cardarelli ma non è operativo, inaccettabile che non si possano avviare i processi di disintossicazione in aree a rischio. Come ci ritroviamo questi veleni nel sangue ci arriviamo dopo, prima le cure disintossicanti accessibili”.


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POLITICA Liti continue nella maggioranza ad Afragola

I TORMENTI DI GRILLO

IN BREVE

Il Sindaco sarebbe pronto alle dimissioni se non cambia il clima di tensione che l’accompagna. Sui contrasti aleggia anche l’arrivo della Commissione d’accesso. E Salvini non s’opporrebbe

La festa della vittoria aveva fatto dimenticare i contrasti interni alla coalizione che sostiene il sindaco Grillo

Le mie dimissioni sono sempre pronte, se va avanti così le presento e chi s’è visto, s’è visto. Io me ne torno a fare l’imprenditore e voi ve la vedete da soli”.

Sono in tanti a dire che, nella stanza del sindaco di Afragola, Claudio Grillo, si siano sentite, in più occasioni, queste parole. E c’è anche chi giura che non scherza e che non si tratta delle ‘tipiche’ minacce fatte dai Sindaci per mettere in riga i Consiglieri comunali di maggioranza che fanno i ‘capricci’. Quelle minacce di dimissioni che poi rientrano non appena torna il sereno, sia perché Grillo sarebbe davvero stanco, sia perché le discussioni che sono nate sono talmente tante che non si riesce ancora a capire come se ne possa uscire. Il primo cittadino, quindi, avrebbe più volte manifestato la volontà di abbandonare quella poltrona, nonostante il grande impegno che c’ha messo nel corso della campagna elettorale per conquistarla e lo avrebbe fatto con convinzione e con la certezza che non sarebbero dimissioni di facciata, ma definitive, senza alcuna possibilità di tornare sui suoi passi. Ma perché si è arrivati a questo? Nei fatti, Grillo è stanco delle continue liti che erano prevedibili viste le differenze esistenti tra le diverse componenti di una maggioranza che s’è andata formando sulla base di una coalizione che a molti, come evidenziato anche nel corso dell’incontro nella redazione di Cogito, è apparsa ottima per vincere, ma non per governare. La voglia di vincere le elezioni aveva in qualche modo nascosto quelle differenze, ma, una volta arrivati nelle stanze del Municipio, sono riemerse con forza, rendendo difficile l’avvio dell’Amministrazione Grillo a differenza di quel che accade sempre quando, all’indomani delle elezioni, si crea un clima da ‘luna di miele’ che aiuta a superare tutti i problemi. E anche quella parte di città che ha votato la coalizione che

sosteneva Grillo comincia a porsi qualche domanda e a ripensare al voto espresso. Magari lo stesso Grillo s’aspettava una maggioranza non proprio coesa, ma di certo non s’aspettava le liti continue che stanno caratterizzando questi primi mesi della sua esperienza alla guida della città. Liti che, in qualche caso, sono dovute ad attriti e mal di pancia le cui origini si trascinano a ritroso fino all’esperienza dell’Amministrazione Nespoli se non addirittura ancora a prima, a quella di Caiazzo. Così come aveva detto in campagna elettorale, la sua candidatura era nata all’improvviso e lui aveva accettato perché aveva voglia di impegnarsi per migliorare quell’Afragola in cui vive e dove ha consolidato e fatto crescere le attività imprenditoriali create dal padre. Ma per farlo, questo il suo ragionamento, non può continuare a perdere tempo con liti interne alla maggioranza. E se non si superano i motivi di frizione, è pronto a farsi da parte e a tornare a fare l’imprenditore a tempo pieno. Le prime polemiche nacquero già per la formazione della Giunta con i nomi degli Assessori che arrivarono dopo settimane di incontri più o meno ufficiali e non senza malumori e strappi che hanno poi portato conseguenze anche per altri atti dell’Amministrazione, rallentandone notevolmente il lavoro. Un’altra occasione di scontro, particolarmente acceso, s’è avuto con la composizione dello staff, le persone che dovrebbero affiancare il Sindaco e aiutarlo nei rapporti con gli Assessori e i Consiglieri, ma soprattutto dovrebbero coadiuvarlo nella ricerca di finanziamenti e nelle altre attività amministrative. La scelta sembrava quasi obbligata e destinata a cadere su alcuni di coloro che hanno affiancato Grillo in campagna elettorale, tra cui l’ex vice sindaco di Nespoli, Antonio Pannone, Roberto Russo,


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POLITICA

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una delle anime della Pro loco e da sempre vicino a Grillo, e Salvatore Iavarone, ex assessore della giunta Tuccillo divenuto poi uno dei più acerrimi ‘nemici’ dell’ex Sindaco del Pd. Proprio su questi tre nomi, però, al di là della storia delle retribuzioni e dei soldi necessari a pagarli, sarebbero nati i problemi. C’è chi non ha perdonato a Iavarone la storia nel centrosinistra, mentre altri non dimenticano la fedeltà di Pannone a Nespoli. E altri, invece, temono il forte legame tra Roberto Russo e Grillo. La questione dello staff del Sindaco, comunque, dovrebbe trovare una soluzione definitiva in tempi brevi visto che dovrebbero essere nominati i selezionati sulla base di un avviso pubblico pubblicato nelle scorse settimane, ma non è difficile ipotizzare che non ci vorrà molto tempo per trovare un altro tema su cui dividersi e litigare. Stando ai soliti beninformati il motivo delle continui liti sarebbe sempre lo stesso, quello già evidenziato in campagna elettorale: Nespoli. In molti, soprattutto negli ambienti di Forza Italia, non vogliono che l’ex Sindaco ed ex Senatore, in attesa della sentenza della Cassazione per uno dei procedimenti giudiziari in cui è coinvolto, possa continuare ad avere un ruolo di primo piano nell’Amministrazione Grillo, direttamente o indirettamente attraverso la presenza della sottosegretaria al Sud, Pina Castiello. In Forza Italia soprattutto, a cominciare da Caiazzo, ma anche in altri pezzi della maggioranza, ci sarebbe chi non vorrebbe correre il rischio di veder rientrare in Municipio l’onda lunga di Nespoli che di certo non si limiterebbe a dare qualche consiglio da ‘padre nobile’ vista la voglia di rimettersi in gioco che ha, al di là delle vicende giudiziarie che, inevitabilmente, lo frenano tanto che il suo ruolo nella Lega di Salvini non è mai stato portato alla luce e continua a restare nelle retrovie anche se viene attribuita a lui la gestione della Lega in Campania.

Intanto, mentre la maggioranza litiga su qualsiasi cosa, la città aspetta quel cambiamento promesso in campagna elettorale. Una campagna elettorale che ha lasciato strascichi anche nella minoranza che ancora non riesce a trovare un’intesa in grado di farsi trovare pronti in caso di elezioni anticipate. In un clima così teso, poi, si inseriscono anche le voci relative ai problemi giudiziari esistenti e futuri. Alla posizione di Nespoli che, in qualche modo, coinvolge anche il nipote, l’assessore Camillo Giacco, nel frattempo divenuto assessore, finito nell’inchiesta sulla Sean Immobiliare, infatti, si aggiungono altre vicende poco chiare che vedono coinvolti l’attuale assessore Aniello Baia e il consigliere comunale Gennaro Giustino, ora all’opposizione. Entrambi, insieme ad alcuni tecnici comunali, mentre andiamo in stampa, conosceranno la decisione dei Magistrati su un possibile rinvio a giudizio. Una vicenda che affronteremo nei dettagli nei prossimi numeri. Ci sarebbero poi diverse denunce su vicende poco chiare accadute nel corso della campagna elettorale e addirittura non si esclude l’arrivo della Commissione d’accesso per verificare se ci sono stati o ci sono condizionamenti della camorra. L’invio della Commissione d’accesso appariva lontano perché il ministro degli interni, Salvini, avrebbe provato fino all’ultimo a evitare quest’onta a un’Amministrazione dove è presente anche la sua Lega in maggioranza, ma potrebbe invece arrivare una spinta all’arrivo della Commissione d’accesso proprio dalla stessa maggioranza dove c’è chi, messo alle strette e constatata l’impossibilità di governare, invece di tornare al voto con il rischio di dover cedere la guida della città, vedrebbe di buon occhio anche lo scioglimento del Consiglio comunale e il conseguente arrivo di un Commissario, magari non ostile alla Lega.

Non sono mancate le polemiche quando, dopo lunghe ed estenuanti riunioni, si è arrivati alla composizione della Giunta. Molti infatti hanno evidenziato l’eccessivo ‘spacchettamento’ delle deleghe che potrebbero creare confusione. Ma, per il sindaco Grillo una Giunta con le deleghe assegnate in questo modo favorirà una maggiore collaborazione tra i vari componenti. Questi gli incarichi assegnati: al vice sindaco, Biagio Castaldo, sono stati assegnati Lavori pubblici, Edilizia pubblica e privata, Condono edilizio. A Camillo Giacco, nipote dell’ex senatore Nespoli e rappresentante della Lega di Salvini ad Afragola sono stati assegnati Servizi alla città, Igiene urbana e Rsu, Servizi informatici e on line al cittadino, Sicurezza urbana, Manutenzione degli edifici pubblici e scolastici, Rete viaria cittadina, Rete fognaria e metanodotto cittadino, Rete pubblica e illuminazione, Verde pubblico e Parchi cittadini, Trasporto pubblico locale, Parcheggi pubblici e segnaletica stradale, Arredo e decoro urbano e Parco auto. A Cristina Acri, rappresentante di Afragola Viva, il compito di occuparsi di Politiche sportive, Pubblica istruzione, Edilizia scolastica, Politiche formative

ed educative, Diritto allo studio dell’infanzia, Lotta alla dispersione scolastica, Pianificazione scolastica e Attuazione dello Statuto comunale, Rapporti con il Consiglio comunale, Politiche Giovanili e Pari opportunità; All’assessore Giuseppe Affinito di Afragola civica il Sindaco ha assegnato Attività economiche, Società partecipate, Servizio legale, Attività produttive e autorizzazioni, Annona e servizi in concessione, PIU Europa, Piano casa, Piano triennale delle opere pubbliche, Piano energetico comunale e Gestione del patrimonio comunale. A Sofia Nicoletta Lanzano il compito di occuparsi di Affari generali, Politiche del personale, Servizi demografici (Anagrafe – Stato Civile – Elettorale), Protocollo e archivio. Ad Antonella Iovino sono stati assegnati invece Rapporti istituzionali, Toponomastica, Legalità, Trasparenza ed efficienza amministrativa, Biblioteche comunali, Teatro comunale, Archivio storico, Politiche culturali e spettacoli, Sanità, Politiche comunitarie e Istituzione del Museo comunale. Ad Aniello Baia di Forza Italia, infine, Servizi sociali, Servizi all’infanzia, Polizia municipale, Viabilità e traffico, Attuazione del Piano urbano traffico e Cimitero e servizi cimiteriali;


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POLITICA

Fase di stallo a Cardito

L’IMMOBILISMO CARDITESE N

onostante una maggioranza pressocché piena, l’Amministrazione Cirillo continua a non dare quella sensazione di sicurezza e di stabilità e le conseguenze sono evidenti anche nella vita dei carditesi che vedono Cardito incapace di rilanciarsi, nonostante le tante opportunità che ci sarebbero a disposizione e continuare a vivere una fase di immobilismo. Sono tante le promesse disattese e l’elenco sarebbe davvero lungo, anche se basta ricordarne qualcuna per rendersi conto della situazione. Che fine ha fatto, per esempio, il progetto di rilancio del Parco Taglia? Qualche tempo fa fu indetto addirittura un concorso internazionale per decidere come rilanciare quell’enorme polmone verde, ma, al momento, nulla è stato fatto...E lo stesso dicasi anche per le opere di riqualificazione di alcune zone della città, non ultima, via Donadio, che, seppur annunciate e finanziate, ancora non prendono il via. Non mancano poi le polemiche politiche, come quelle che hanno accompagnato l’elezione del nuovo Presidente del Consiglio comunale, resasi necessaria dopo le dimissioni di Nunziante Raucci, fedelissimo dell’ex sindaco, Peppe Barra, che sembra ormai deciso a tornare in campo in prima persona, non appena ne avrà l’occasione. Al posto di Raucci, è stato eletto Giuseppe Mirone, il consigliere comunale che ha preso il posto di Francesco Pisano, candidato sindaco del centrodestra. Una scelta che, nei fatti, ha relegato in un ruolo istituzionale un Consigliere che avrebbe potuto fare opposizione. Tra l’altro, l’elezione di Mirone è stata accompgnata anche da polemiche su presunti brogli avvenuti nel momento dello scrutinio. Al di là delle accuse di brogli, però resta aperta la ‘ferita’ politica in chi ambiva a quella poltrona e in altri pezzi della maggioranza che deve fare i conti anche con le dimissioni di Pasquale Chiacchio che ha lasciato la presidenza della II Commissione consiliare, precisando che assumerà “in aula una posizione di indipendenza rispetto a tutti i gruppi perché non intendo più partecipare a teatrini

Il sindaco Cirillo non riesce a dare un’impronta decisa alla sua Amministrazione e perde pezzi. Chiacchio s’è dichiarato ‘indipendente’ e intanto Barra continua a lavorare per tornare in campo

inutili e sterili”. “Ho verificato la mancanza di lealtà e il disinteresse verso i problemi della città che andrebbero, invece, affrontati e risolti con serietà e all’interno di una visione complessiva” ha aggiunto Chiacchio precisando: “Mi comporterò, come ho sempre fatto, da Consigliere responsabile che si preoccupa solo ed esclusivamente del bene collettivo”.

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POLITICA

Caivano tra il pensiero alle amministrative e le paure attuali

VERSO LE ELEZIONI DEL 2020 M anca ancora molto al ritorno alle urne a Caivano, ma si comincia già a pensare alle candidature a Sindaco, pur se chi conosce bene le dinamiche politiche, sa che, da qui alla primavera del 2020, periodo in cui presumibilmente si tornerà al voto, molte cose potranno cambiare. C’è però un nome che, negli ultimi tempi, si sta facendo strada per le prossime comunali. E sarebbe un nome di quelli in grado di coinvolgere uno schieramento trasversale. A circolare, in questo periodo, è il nome di Eugenia Carfora, preside dell’istituto comprensivo Milani, tornata al centro dell’attenzione nei giorni scorsi perché la sua storia è stata raccontata da Domenico Iannacone nel corso della nuova stagione de I dieci comandamenti, la trasmission di RaiTre dedicata prevalentemente alle periferie italiane. A

dire il vero, il nome della dirigente scolastica del parco verde era già circolato in più occasioni, ma ora sembra aver preso ulteriormente quota. Nel frattempo, però, la città continua a convivere con i soliti problemi e le solite paure, come quelle derivanti dai continui roghi tossici che avvengono nella campagne caivanesi, ma anche nei vicini comuni casertani di cui ci occupiamo nelle pagine precedenti. A Caivano, però, si aggiungono i dubbi sull’area industriale che, da opportunità di sviluppo, rischia di diventare solo ed esclusivamente un’occasione di aumento dell’inquinamento senza neanche portare posti di lavoro, come dimostrano i licenziamenti annunciati dall’Algida. Sarebbe necessario avere un’Amministrazione in grado di sfruttare al meglio quell’area e di certo c’è poco da attendersi dai Commissari che, in genere, si limitano a riportare la legalità nell’Amministrazione comunale e a rimettere a posto i conti, garantendo l’ordinaria amministrazione.

IN BREVE

C’è chi pensa a una candidatura a Sindaco per la preside Carfora del Parco verde. La zona Asi aspetta un rilancio. Unilever ridimensiona lo stabilimento del Cornetto Algida

Lavoratori in agitazione all’Unilever di Caivano dove si producono il Cornetto Algida e altri gelati della multinazionale. I sindacati sono sul piede di guerra contro il piano industriale messo a punto dalla società olandese che prevede ben 106 licenziamenti e 101 passaggi obbligatori di lavoratori dall’inquadramento full time a part time. Ad accentuare la sensazione di precarietà e ridimensionamento dello stabilimento di Pascarola, si aggiunge la previsione della dismissione di almeno due linee di produzione e la terziarizzazione del reparto delle celle attraverso la cessione di ramo d’azienda.


11 - Cogito

Anno XXVI - numero 423 - sabato 10 Novembre 2018

CRONACA

Crisi Ctp – Parla il consigliere metropolitano Giuseppe Cirillo

“NON VOGLIAMO ELIMINARE IL TRASPORTO PUBBLICO” S di Antonio Boccellino

IN BREVE

Il sindaco di Cardito ha la delega per i trasporti in Città metropolitana e si dice impegnato in prima persona. “Stiamo facendo di tutto per trovare le risorse necessarie a garantire il servizio ai cittadini della provincia di Napoli”

ono anni che il servizio di trasporto pubblico locale nell’hinterland di Napoli lascia a desiderare, ma, negli ultimi mesi, i lavoratori della Compagnia Trasporti Pubblici hanno addirittura fermato completamente il servizio. I disagi maggiori, in particolare, si registrano nei comuni dell’area a nord di Napoli, dove le uniche forme di collegamento sono rappresentate dal trasporto su gomma. Nei giorni scorsi il servizio, sebbene in maniera ridotta, è ripreso. Ma la fruizione da parte dei viaggiatori sta diventando sempre più marginale: di fronte ad un’incertezza sui tempi di passaggio degli autobus, aggravata da una mancanza di comunicazione dell’Azienda, riesce difficile per chiunque restare ad aspettare. E sono davvero pochi quelli che sono alle fermate. E, allora, assistiamo al fenomeno di autobus che passano, in orari e giorni random, con pochi viaggiatori a bordo. In queste settimane non sono mancate le proteste ma dalla Città metropolitana, proprietaria al 100% di Ctp, non è arrivata ancora nessuna risposta concreta per i cittadini utenti e per i dipendenti della Ctp. Noi abbiamo provato a capirci qualcosa, senten-

do il sindaco di Cardito, Giuseppe Cirillo, in qualità di consigliere metropolitano delegato ai trasporti. Consigliere, quali sono i problemi? “La crisi della CTP è di tipo strutturale. Negli ultimi 10 anni ci sono stati degli tagli alle risorse del trasporto pubblico locale ai quali si sono aggiunte delle difficoltà tecniche legate a una scarsa manutenzione degli autobus per motivi economici. Ciò ha comportato una riduzione delle corse e, di conseguenza, l’impossibilità dell’erogazione di contributi economici. Grazie a una mia costante interlocuzione con la Regione Campania sarà corrisposta a breve una tranche di oltre 5 milioni di euro provenienti dal fondo dei trasporti regionali per i chilometri non resi che potrà dare sicuramente respiro all’azienda”. Esistono delle vie d’uscita per questa impasse? “In accordo con il sindaco metropolitano, Luigi de Magistris, abbiamo chiesto alla CTP di predisporre un piano di rilancio dell’azienda che possa salvaguardare la natura pubblica e garantire un servizio efficiente alla cittadinanza. A fronte di questo piano saranno garantite le risorse che il piano stabilirà”.

L’APPELLO DELL’ANCI CON LE PAROLE DI TUCCILLO

S

L’ex Sindaco di Afragola ha invitato le Istituzioni a non sottovalutare il problema

u questo momento di difficoltà è intervenuto anche il presidente dell’ANCI Campania, Domenico Tuccillo: “In merito alla crisi irrisolta della Ctp, raccogliamo la preoccupazione e il forte disagio di tutte le Amministrazioni comunali della provincia di Napoli e Caserta interessate al servizio di trasporto locale. Nel contempo sollecitiamo le Istituzioni interessate, a partire da Città Metropolitana di Napoli, ad affrontare con la massima determinazione e rapidità un’emergenza che dura da

troppo tempo”. “Nelle ultime settimane – ha aggiunto Tuccillo – le ripercussioni su diverse Amministrazioni e su migliaia di cittadini che usufruiscono del servizio si sono fatte particolarmente pesanti e penose. Occorre, pertanto, mettere fine alla situazione di precarietà che rischia di pregiudicare la coesione sociale di molte nostre comunità dell’hinterland napoletano e casertano e dare una soluzione stabile a un’azienda fondamentale nel trasporto pubblico locale”.

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12 - Cogito

Anno XXVI - numero 423 - sabato 10 Novembre 2018

CRONACA Intanto, l’Eni, la società che fornisce metano alla CTP, non è stata pagata a fine ottobre. Questo significa nuovi blocchi al servizio? “Purtroppo a causa della mancanza di liquidità, l’azienda non è riuscita a pagare nei termini stabiliti la società Eni, in queste ore si sta completando tutto l’iter per saldare la società e riprendere il servizio, ma nel frattempo i pullman si stanno approvvigionando dalla società ANM per non interrompere il servizio. Voglio ricordare che l’apertura dell’impianto è stata una mia battaglia, e quando accettai l’incarico l’impianto era chiuso da diverso tempo e certamente lo riapriremo a breve”. Consigliere, i sindacati sostengono che esiste un’altra possibilità di salvataggio, quella di utilizzare l’avanzo di bilancio di Città metropolitana. E non farlo è una chiara volontà politica di distruggere il trasporto pubblico locale e portare ad una privatizzazione selvaggia. Cosa risponde? “Personalmente non sono assolutamente d’accordo a una privatizzazione del tpl ma in questo devo dire con franchezza che anche

De Magistris è della stessa linea cosi come dichiarato da lui stesso in un incontro con i sindacati, in merito all’uso dell’avanzo di amministrazione sicuramente una gran parte di esso sarà usato per migliorare i trasporti nell’area della Città metropolitana”. Cosa dovremo aspettarci nelle prossime settimane? Si continuerà a negare il diritto alla mobilità? “Sicuramente non è giusto che i primi a pagare siano i cittadini, penso che nelle prossime ore saranno completate tutte le operazioni per sbloccare alcuni fondi e far ripartire nel modo migliore questa storica azienda, garantire ai lavoratori gli stipendi e tornare a normalizzare il servizio e successivamente migliorarlo”. In poche parole è ottimista per la continuità aziendale. E verso i lavoratori? “Voglio esprimere un grazie ai lavoratori ed elogiarli per l’affetto che loro hanno nei confronti dei cittadini e della stessa azienda , loro amano quell’azienda ed è giusto che venga salvata e nello stesso tempo rilanciata, non è da tutti andare a lavorare in certe condizioni e per lo più senza stipendio”.

“ORA CHE ARRIVERANNO I 5 MILIONI DELLA REGIONE, AGGIUSTEREMO I PULLMAN E RITORNEREMO NELLE STRADE”

D

di Antonio Boccellino

el momento difficile di Ctp ne abbiamo parlato anche con Francesco Zavota, dipendente della CTP e responsabile dei trasporti della federazione dei Verdi. Quali sono i motivi della vostra protesta? “I motivi principali delle proteste sono la mancanza di chiarezza sugli obiettivi industriali dell’impresa e della proprietà. Purtroppo, nel corso degli anni, si è passati da una fusione certa con l’Azienda Napoletana Mobilità a una ipotetica gestione in house del bacino metropolitano, per finire a costituire un’Associazione Temporanea di Imprese per la partecipazione alle gare regionali tpl bandite dalla Regione, con uno dei migliori partner industriale privati ARRIVA (gruppo Deutsche bank). Tutti questi scenari che si sono succeduti, nel corso degli ultimi due anni, hanno mandato in confusione il personale che, mantenendo sempre un grande attaccamento all’azienda, ha comunque continuato a fare più del proprio dovere. Ora, chiediamo chiarezza da parte della proprietà e sostegno dalla stessa, perché le condizioni economiche e finanziare nel frattempo si sono aggravate e si aspetta il momento della svolta da un punto di vista economico ormai non più procrastinabile”. Come si pensa di uscire da questa crisi?

“L’unico modo per uscire dalla crisi aziendale è senza dubbio risolvere i problemi finanziari, e non vedo strade diverse dal risolvere l’annosa vertenza sullo sblocco delle indicizzazioni: si tratta del mancato adeguamento ISTAT sui ricavi dei contratti di servizio non riscossi. Questo porterebbe un immissione legittima e immediata di risorse finanziare che potrebbero essere utilizzate per saldare debiti pregressi e ripartire con gli investimenti. Il Sindaco metropolitano pare si sia convinto anche nel corso della riunione del 31 ottobre con i sindacati ha ribadito la volontà di risolvere la situazione e traghettare così l’azienda in acque sicure” Stanno uscendo gli autobus in questi giorni? “Si stanno uscendo, anche se in maniera ridotta in quanto bisogna effettuare delle riparazioni e dobbiamo avere soldi per pagare i manutentori. Soldi che ci arriveranno grazie alla Regione Campania che ci ha sbloccato 5 mln di euro che serviranno per efficientamento del parco autobus. Ringraziando anche il presidente della Commissione trasporti, Luca Cascone, per il celere lavoro svolto nel metterci a disposizione questa somma “ I viaggiatori sono insoddisfatti. “Lo so immagino. Appena ripristineremo il parco auto ritorneremo in strada alla grande”.


13 - Cogito

Anno XXVI - numero 423 - sabato 10 Novembre 2018

CRONACA

Finalmente un intervento straordinario dalla Città metropolitana di Napoli

SOLDI PER LE STRADE A

rrivano finalmente i soldi per sistemare le strade provinciali dell’area a Nord di Napoli. Nei giorni scorsi, infatti, il sindaco metropolitano, Luigi de IN BREVE Magistris, ha approvato tre delibere contenenti opere e interventi sulla rete viaria di competenza della Città Metropolitana di Napoli. Le prime due delibere prevedono la stipula di due “accordi quadro” per interventi di manutenzione e miglioramento della sicurezza stradale per due settori della rete viaria gestita dalla Città metropolitana di Napoli particolarmente importanti: gli Assi viari a scorrimento La Regione ha trasferito 175.000 euro alla Città metropolitana veloce e e le strade della Zona oc- di Napoli per mettere in sicurezza e riaprire il ponte che collega Crispano e Frattamaggiore chiuso a ottobre cidentale. L’“accordo quadro” prevederà le condizioni alle quali l’operatore economico scelto si obbliga a eseguire gli interventi che di volta in volta si renderanno necessari e che gli verranno richiesti. Questo strumento, nelle intenzioni della Città metropolitana, assicura una migliore programmazione dei fabbisogni, la semplificazione e la standardizzazione delle procedure di affidamento dei singoli appalti con il conseguente risparmio economico, una maggiore trasparenza delle procedure di affidamento, un miglior controllo della spesa, una maggiore efficienza e, non ultimo, un risparmio nelle spese di gestione della procedura medesima. Gli interventi sulle strade a scorrimento veloce riguarderanno anche molte strade dell’area a Nord di Napoli, a cominciare da alcuni interventi sull’asse mediano e sulla strada statale 87 diventata di competenza della Città metropolitana. In particolare dovrebbero essere interessati i tratti che attraversano il territorio di Caivano e Cardito. La terza delibera invece riguarda l’assegnazione dei fondi per la realizzazione di verifiche strutturali e la elaborazione di un progetto di consolidamento del viadotto sulla strada regionale, ex SS 87 “Sannitica” nel comune di Frattamaggiore. Si tratta di 175.000 euro trasferite dalla Regione Campania alla Città Metropolitana di Napoli per poter poi riaprire il ponte che sovrasta Frattamaggiore e che è stato chiuso un mese fa dopo alcuni controlli decisi in seguito al crollo del ponte Morandi a Genova.

Tra gli assi viari che saranno messi in sicurezza anche il ponte tra Crispano e Frattamaggiore. Era stato chiuso a Ottobre dopo i controlli in seguito al crollo del Ponte Morandi a Genova


14 - Cogito

Anno XXVI - numero 423 - sabato 10 Novembre 2018

CRONACA

La Regione ha finanziato lo studio di fattibilità

ARRIVA LA METROPOLITANA NEI COMUNI A NORD DI NAPOLI? C

di osì come avevamo annunciato lo scorso Antonio anno, comincia a diventare concreta la posCerbone sibilità di vedere un collegamento della stazione dell’alta velocità di Afragola con la linea 1 della Metropolitana di Napoli, quella che, al momento, parte da piazza Garibaldi e arriva a Piscinola, intersecandosi con altri collegamenti su ferro. Al momento, è in dirittura d’arrivo il prolungamento verso il Centro direzionale e si lavorerà poi per raggiungere l’aeroporto di Capodichino e da lì poi dovrebbe avviarsi il percorso fino ad Afragola. A dare concretezza al progetto c’è il finanziamento di uno studio di fattibilità. Nell’ambito della pianificazione di infrastrutture per il trasporto pubblico, infatti, la Regione Campania, attraverso l’Acamir (Agenzia campana mobilità, infrastrutture e reti), ha indetto una gara a procedura aperta per l’aggiudicazione dei servizi di ingegneria e architettura per la redazione del progetto di fattibilità tecnico-economico del nuovo collegamento in sede propria tra la stazione alta velocità di Afragola e la rete metropolitana di Napoli. In particolare, il progetto di fattibilità dovrà definire il tracciato, il numero di fermate e il loro posizionamento, la tecnologia da utilizzare e il fabbisogno di convogli ferroviari, oltre il dimensionamento e l’ubicazione del deposito dei treni. L’infrastruttura interesserà direttamente i comuni di Napoli, Casavatore, Casoria e Afragola. Nell’ambito del progetto sarà verificata anche la fattibilità tecnico-economica per la realizzazione di un collegamento meccanizzato per l’accessibilità alla stazione Colli Aminei della Linea 1 della Metropolitana di Napoli. L’importo complessivo presunto posto a base di gara è di 3.903.083,80 euro, al netto di Iva e oneri, mentre il termine di scadenza per la presentazione delle offerte è stato fissato al 26 novembre 2018. Lo studio di fattibilità dovrebbe basarsi sul progetto che prevede una fermata a Casavatore, nella zona del Parco Acacia, due a Casoria, una che s’incontra con la stazione delle ferrovie dello Stato, e un’altra a ridosso della Chiesa di Sant’Antonio Abate e del Cam, il museo d’arte contemporanea, e ben tre ad Afragola: una a ridosso della Basilica di Sant’Antonio, una nelle Salicelle e una nella stazione dell’Alta velocità. Sono del tutto fuori luogo invece le ipotesi di coinvolgere nella progettazione e nello studio di fattibilità altre città perché comporterebbe un aumento dei costi e dei tempi di percorrenza insostenibili. Un primo passo verso la realizzazione del collegamento della meIl percorso attuale della Linea 1 della metropotropolitana di Napoli con la stazione dell’alta velocità di Afragola litana su cui dovrebbe innestarsi il collegamento s’era avuto con il Patto per la Campania firmato dal presidente della con la stazione dell’alta velocità di Afragola Regione, Vincenzo De Luca, con l’allora presidente del Consiglio, Matteo Renzi. In base a quell’accordo, ci sarebbero 310 milioni di euro a disposizione, ma il condizionale è d’obbligo perché, in Italia, e nell’area a Nord di Napoli, spesso opere già finanziate e progettate non hanno mai visto la luce. Figuriamoci, quindi, se possiamo considerare già certa un’opera per la quale siamo ancora al finanziamento dello studio di fattibilità, ma comunque bisogna registrare un decisivo passo in avanti. Ora tocca a tutti i rappresentanti istituzionali del territorio dell’area a Nord di Napoli, a tutti i livelli, lavorare affinché lo studio di fattibilità sia solo il primo passo verso la realizzazione di quel collegamento che, oltre a servire la stazione dell’alta velocità, sarebbe anche un valido collegamento tra l’area a Nord di Napoli e il capoluogo.

Il progetto su cui si lavorerà coinvolge Casavatore, Casoria e Afragola con ben tre fermate. Per valutare la possibilità di allungare la linea 1 sono stati stanziati quasi 4 milioni di euro


15 - Cogito

Anno XXVI - numero 423 - sabato 10 Novembre 2018

La Regione ha annunciato 10.000 assunzioni

CRONACA

CONCORSO VERO O FINTO?

di Antonio Cerbone

IN BREVE

Nelle intenzioni di De Luca i Comuni dovrebbero assumere i vincitori, dopo il tirocinio. Ma c’è chi dice che sia solo un corso fine a se stesso. Nappi presenta una denuncia in Procura

D

a alcune settimane si parla di un concorso della Regione Campania che assegnerebbe 10.000 posti di lavoro nei Comuni. Ma cosa c’è di vero? Proviamo a capirci qualcosa. Nei giorni scorsi è stata pubblicata sul bollettino ufficiale della Regione Campania la Manifestazione d’interesse all’iniziativa regionale “Piano per il lavoro nelle pubbliche amministrazioni della Campania” destinata agli Enti locali della Campania. Così come comunicato dalla Regione “gli Enti locali che intendano

aderire alla Manifestazione d’interesse dovranno far pervenire, entro il 17 dicembre, la manifestazione di volontà all’adesione alla procedura”.

Per semplificare il lavoro dei Sindaci è stato addirittura predisposto un modello di delibera di Giunta per l’approvazione dell’Accordo di collaborazione. In particolare, “l’Accordo impegnerà il Comune a: Effettuare l’analisi

del fabbisogno di personale per il triennio 2018-2020, con il supporto del sistema informativo messo a disposizione da Formez-Pa, entro 30 giorni dalla sottoscrizione dell’accordo; Individuare, con il supporto del medesimo sistema informativo, le unità di personale reclutabili a tempo indeterminato ed a tempo determinato, nel triennio 2018-2020, nei profili di interesse del progetto RIPAM Campania; Verificare la sussistenza delle condizioni per l’assunzione delle unità di personale di cui al punto precedente, quale requisito per poter deliberare l’adesione al progetto RIPAM Campania ed esercitare espressa delega alla Commissione interministeriale RIPAM; Far svolgere, presso le proprie sedi, ai candidati selezionati attraverso il progetto RIPAM il periodo di formazione on the job, garantendo ogni supporto necessario e la collaborazione alla valutazione finale del percorso formativo”. L’obiettivo è “favorire il potenziamento delle capacità istituzionali e

amministrative delle pubbliche amministrazioni locali della Campania, attraverso il reclutamento di personale da impegnare nell’amministrazione regionale e negli Enti locali aderenti al progetto”. “L’obiettivo specifico è selezionare, formare e qualificare, con le modalità del concorso-corso, 10.000 potenziali dipendenti pubblici da immettere negli organici della Regione Campania e delle amministrazioni locali della Campania a copertura delle posizioni già vacanti e di quelle che si libereranno per i numerosi pensionamenti previsti nel prossimo triennio” si legge ancora nel comunicato che ha annunciato l’iniziativa che “oltre a garantire un turn over efficace ed efficiente, contribuirà ad innalzare la qualità dei dipendenti pubblici che operano negli Enti Locali campani attraverso la progressiva immissione in ruolo di risorse capaci, specificamente selezionate e formate sulle competenze necessarie a supportare processi di sviluppo locale sostenibile coerenti con gli obiettivi comunitari e nazionali”. Sono state definite anche le varie fasi progettuali: “Per l’avvio delle attività si prevede il coinvolgimento, da parte dell’Amministrazione regionale, della Commissione Interministeriale RIPAM, che sarà titolare della procedura e ne garantirà il corretto svolgimento. FormezPA supporterà la Commissione e l’Amministrazione regionale e assicurerà la realizzazione di tutte le attività”. Queste le attività previste:

Ricognizione dei fabbisogni assunzionali della Regione Campania e degli Enti locali della Campania

La Regione Campania, con il supporto del FormezPA, provvederà ad individuare i propri fabbisogni assunzionali. Utilizzando i risultati della ricognizione dei fabbisogni sarà possibile quantificare il numero dei posti da mettere a bando per i singoli profili concorsuali.

Realizzazione del Corso-concorso


16 - Cogito

Anno XXVI - numero 423 - sabato 10 Novembre 2018

CRONACA Il bando espliciterà in maniera comprensibile e coerente tutte le modalità di partecipazione, di selezione e di formazione. La fase concorsuale vera e propria sarà articolata nel modo seguente:

Preselezione

Prevedendo la partecipazione di un numero elevato di candidati, si renderà necessaria la realizzazione di una fase di preselezione, che sarà differenziata per i diversi profili messi a concorso. È prevista una prova attitudinale prevalentemente con test critico-verbali, logico-matematici e di abilità visiva che sarà superata da un numero congruo di candidati (il numero sarà definito dalla Commissione interministeriale anche tenendo conto dei posti che saranno messi a concorso).

Selezione

La fase di selezione si articolerà, per ognuno dei profili messi a concorso, in due prove scritte e una prova orale. La prima prova scritta si articolerà in test a risposta multipla relativi alle materie e/o ambiti disciplinari specifici del profilo concorsuale, all’accertamento delle conoscenze linguistiche e di informatica; la seconda prova scritta sarà volta ad accertare il possesso di competenze tecnico¬professionali e prevedrà la risoluzione di quesiti a risposta sintetica. Tutti coloro che supereranno le prove scritte con un punteggio minimo di 21/30 o votazione equivalente, saranno ammessi alla fase di formazione e tirocinio. A conclusione della fase di selezione saranno stilate le diverse graduatorie (una per ogni profilo) definite sommando il punteggio delle prove scritte e il punteggio della prova orale, nonché quello della valutazione dell’attività di formazione e tirocinio.

Formazione e tirocinio

I candidati che avranno superato le prove scritte saranno assegnatari di una borsa di studio e saranno ammessi a frequentare un percorso formativo che si articolerà in attività didattica e tirocinio (le borse di studio saranno erogate direttamente dalla Regione Campania con modalità da specificare). La partecipazione al percorso formativo e al tirocinio è obbligatoria e costituirà titolo per essere ammessi alla prova finale. I candidati selezionati parteciperanno alle iniziative attraverso

account personalizzato e certificato e con il supporto di un servizio di tutoraggio continuo. La formazione sarà erogata prevalentemente in modalità MOOC (Massive Open Online Courses), anche in collaborazione con le Università del territorio, con contenuti coerenti con i profili messi a concorso. Il percorso di accompagnamento formativo sarà strutturato in moduli comuni a tutti i profili e in moduli specialistici per ogni profilo. Tutte le attività formative saranno monitorate e facilitate da tutor e docenti esperti e potranno eventualmente dare diritto a crediti formativi. Il tirocinio, sarà svolto prevalentemente presso le Amministrazioni di assegnazione e prevedrà, a conclusione, la predisposizione di un elaborato. Nell’ambito del percorso sono previsti incontri di verifica dei processi di apprendimento e le valutazioni finali. L’attività di formazione e tirocinio avrà una durata complessiva di 10 mesi ed è prevista una sorta di stipendio per i partecipanti. Fin qui la comunicazione ufficiale. Ma chi garantisce che i Comuni assumeranno poi le persone selezionate? Tanti hanno espresso dubbi sulla cosa, tra cui il consigliere regionale Severino Nappi, ex assessore regionale al lavoro con la Giunta Caldoro. “Presenterò alla Procura della Repubblica una denuncia nei confronti

del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, per i reati di truffa e abuso della credulità popolare. Annunciando il suo piano per il lavoro De Luca ha detto che saranno assunti 10.000 giovani: è una balla, mi sono preso la briga di guardare tutte le carte, da docente di diritto del Lavoro, e l’unico impegno che viene fatto è quello di finanziare i corsi di formazione e successivamente dei tirocini presso le Amministrazioni disponibili. Ma al termine di questi tirocini non è previsto alcun obbligo di assunzione” ha detto Severino Nappi, vice

coordinatore di Forza Italia in Campania, mostrando in diretta alle telecamere di Mattina 9, su Canale 9, la denuncia che ha predisposto e aggiungendo che “il lavoro non può essere oggetto di una

presa in giro, ancora di più in una terra come la Campania. I giovani credono che siamo in presenza di assunzioni, ma poi parlano le carte. Questo è un gigantesco carrozzone costruito tecnicamente bene”.

Un primo passo verso il chiarimento della questione si potrà cominciare ad avere con l’ufficializzazione dei Comuni aderenti.

POLEMICHE PER I CONCORSI AL COMUNE DI CASALNUOVO

S

cadono mentre andiamo in stampa i termini per la partecipazione ai concorsi indetti dall’Amministrazione comunale di Casalnuovo che permetterà a 17 persone di entrare nell’organico dei dipendenti dell’ente, anche se i bandi sono per 35 posti; la metà infatti è riservata a coloro che sono già dipendenti dell’Ente. La parte del leone spetta agli agenti di Polizia municipale con ben 22 posti messi a concorso. Seguono gli istruttori amministrativi, con 9 persone e poi gli istruttori direttivi informatici e gli istruttori direttivi tecnici, con 4 posti in totale. Ma non sono mancate le polemiche per la riserva al personale interno, ma anche e soprattutto per la questione del part time? Perché s’è deciso di fare concorsi per part time e non a tempo pieno? “Invece di due al 75%, se è una questione di fondi, si potevano fare concorsi per un full time e un part time al 50% tanto per dirne una” si lamenta Maria, casalnuovese che ha comunque partecipato a uno dei concorsi, anche se avrebbe sperato in una mobilità per spostar-

si dal Comune in cui lavora attualmente. Ne abbiamo parlato con alcuni avvocati esperti di diritto del lavoro e di contratti del pubblico impiego e, forse, la soluzione è quella prospettata da uno di loro: “Possiamo affermare che si tratta di

situazione ordinarie e quotidiane, sussistenti in tutti gli enti comunali”.

In pratica, molti Comuni, pur di far andare deserte le procedure di mobilità obbligatorie prima di procedere all’indizione di concorsi, mettono il vincolo della percentuale, certi di trovare pochi dipendenti pubblici con quelle percentuali disponibili a spostarsi. In questo modo, poi, possono bandire concorsi pubblici per prendere persone che non sono già dipendenti pubblici o dare ai propri dipendenti la possibilità di concorrere a nuovi posti di lavoro. E la stessa percentuale, poi, cambierebbe una volta fatte le assunzioni. Dopo qualche anno, i contratti part time sono destinati a diventare full time. Sul perché si preferisca bandire nuovi concorsi e non sfruttare la mobilità, poi, ognuno può farsi una sua idea.


17 - Cogito

Le casalinghe contro la ludopatia

Anno XXVI - numero 423 - sabato 10 Novembre 2018

NOTIZIE FLASH

Continua l’impegno del Moica contro l’azzardo e la ludopatia grazie ai lavori pubblici e ai fondi europei; Teresa Varavallo per le politiche al progetto Save acronimo di sistema di aiuto familiare ed economico sociali e le pari opportunità. che, da quasi 4 anni, il Movimento italiano casalinghe è in prima linea nell’azione di contrasto.

Un dodicenne afragolese ceduto alla Cavese calcio

“Oltre a psicologi e assistenti sociali ci rivolgiamo a commercianti avvocati perché sono le figure professionali che si trovano sempre più spesso a dover affrontare le tematiche quali la messa in sicurezza del patrimonio familiare” “Qualche mese fa abbiamo ceduto alla Cavese Calcio, squadra professionista che ci dice Silvana Interino, presidente del Moica di Frattamaggiore. Prosegue anche l’attività volontaria di risposta alle chiamate, che arrivano al numero verde anti ludopatia 800 600 85 86. La maggioranza di telefonate è fatta da familiari che vogliono sapere cosa fare per gestire il problema. Il servizio è attivo dalle 10 alle 18 dal lunedì al venerdì ma se qualcuno chiama dal cellulare in altre fasce, il sistema registra il numero per essere poi richiamato. il progetto si avvale del supporto dell’ Università popolare di Roma Upter.

Un morto per meningite a Casalnuovo

Torna l’incubo della meningite a Nord di Napoli dopo la morte di Alessio Cascone, studente casalnuovese di 22 anni, colpito da meningite. Il giovane è morto dopo il ricovero nel reparto di rianimazione dell’ospedale Cotugno per un edema cerebrale provocato quasi sicuramente da una sepsi da meningiococco. Alessio era era stato portato inizialmente al pronto soccorso della Clinica Villa dei Fiori di Acerra. Da qui il trasferimento all’ospedale Cotugno, dove poi il ragazzo è morto in serata per le condizioni fisiche ormai precipitate. Il ventiduenne frequentava l’Università Parthenope ed era appassionato di fitness.

Ecco il nuovo assessore di Frattaminore

A distanza di diverse settimane dalle dimissioni delle dimisioni del vice sindaco, Crescenzo Saviano, la Giunta di Frattaminore torna a completarsi con l’ingresso di Concetta Odierno, architetto frattaminorese di 31 anni. La Giunta, con l’ingresso dell’assessore Odierno risulta così composta: Luigi Franzese per il bilancio e le finanze; Antonella Lettera per l’istruzione e la protezione civile; Alfonso Guida all’arredo urbano,

milita in serie C, Emanuele Siniscalchi, anno 2006, un nostro giovane talento che è cresciuto nel nostro vivaio fin da piccolo”. Con queste parole, il presidente della scuola calcio “Sporting Progress” di Afragola, Emiliano Vicale, ha commentato con orgoglio quest’evento. “Il nostro progetto nasce da anni ad Afragola – ha continuato Vicale - per poi espandersi anche nei paesi limitrofi. Siamo da sempre fermamente convinti del fatto che unendo sana passione e senso della famiglia alla professionalità, si possono raggiungere risultati importanti nell’ambito sociale e calcistico. Abbiamo fronteggiato nel tempo e con ogni modo a nostra disposizione l’invasione del virtuale che sta prendendo il sopravvento sui nostri giovani che socializzano sempre di meno e diventano vittime di “fabbriche di solitudine” create da cellulari, computer e play station. Abbiamo sposato il Progetto serio delle affiliate S.P.A.L. Calcio, squadra che è attenta e che segue la crescita dei nostri giovani talenti”. “Abbiamo lavorato nel tempo - ha continuato Vicale - conseguendo anche primi posti a tornei provinciali e nazionali. Tutto ciò, conservando sempre la serietà e la correttezza che rappresentano i nostri principi. Riteniamo che un giovane che lotta in campo, sarà più forte durante il percorso della sua vita e, soprattutto, poniamo davanti ad ogni cosa il suo divertimento perché a, nostro vedere, senza passione e senza divertimento non ci sono stimoli e quindi, neanche i talenti emergono. Mai smetteremo di credere e scrivere ovunque che lo sport è vita!” L’associazione sportiva ha anche una pagina Facebook “Calcio Sporting Progress” e ha attualmente avviato una leva calcistica per il settore giovanile per i nati dal 2004 al 2014 partecipando a tornei di calcio.

Antonio Boccellino


18 - Cogito

ARTE

C

Anno XXVI - numero 423 - sabato 10 Novembre 2018

LA SCUOLA DI POSILLIPO di Ivan Costantino

he Napoli possa essere annoverata, ancora oggi e nonostante tutti i suoi problemi, tra le città più belle e suggestive al Mondo, non suscita di certo meraviglia. Di sicuro oggi paga a caro prezzo le scelte tutt’altro che lungimiranti compiute dai politici di un passato più o meno remoto e le conseguenze di un’eccessiva urbanizzazione. Ma personaggi del calibro di Montesquieu, Goethe, Stendhal (per citarne solo alcuni) ebbero la fortuna di innamorarsi di una Napoli affatto diversa, forse irrimediabilmente perduta. Erano gli anni del cosiddetto “Grand Tour”, una sorta di viaggio d’istruzione che conduceva i giovani rampolli delle più prestigiose famiglie dell’epoca a vedere da vicino i luoghi già in passato celebrati dai più grandi poeti di sempre: l’Italia, certo, ma anche Napoli, che di quel tour era una meta irrinunciabile. Al termine del viaggio, naturalmente, la quasi totalità di questi turisti d’eccezione avvertiva il desiderio di recare con sé un ricordo tangibile dei bei luoghi visitati: in un’epoca in cui non era possibile scattare un’istantanea con lo smartphone, l’unica era commissionare un dipinto ad un artista o acquistarne uno presso qualche bottega d’arte. Proprio così nasce una delle pagine più interessanti della storia dell’arte di Napoli, spesso relegata a puro artigianato artistico, bistrattata e ingiustamente dimenticata perfino nei manuali scolastici. Stiamo parlando della “Scuola di Posillipo” che torna, ed è il caso di dire finalmente, a far parlare di sé, grazie a un bel libro recentemente pubblicato dalla casa editrice Melagrana. Ne è autore il professor Arcangelo Pellegrino, docente di Storia dell’arte del Liceo classico “Domenico Cirillo” di Aversa, che, in un’opera di agevole lettura anche per i non specialisti, pur senza rinunciare a un rigoroso impianto scientifico, ci accompagna in questo viaggio nel tempo, alla scoperta della pittura di paesaggio della scuola partenopea, in un itinerario storico artistico che merita di essere annoverato tra i contributi migliori mai apparsi sull’argomento. Quando pensiamo alle grandi svolte nella pittura ottocentesca, è inevitabile correre col pensiero ai pittori francesi, all’Impressionismo, alla pittura en plein air e così via. Ma è sorprendente constatare che, in realtà, molte delle tecniche giustamente celebrate dalla

critica d’arte quando parliamo di Monet e altri artisti consimili, in realtà, furono utilizzate già molto tempo prima da artisti che operavano a Napoli. I numerosi artisti di grande valore presenti in città, nel dedicarsi alla pittura di paesaggio erano riusciti a creare un linguaggio antiaccademico, lieve, poetico, libero da gravami ideologici e incline a fondere rappresentazione naturalistica e sentimento. L’olandese Anton Sminck van Pitloo, all’inizio degli anni venti dell’Ottocento, anticipando, dunque, e non di poco, tendenze che si manifesteranno nel corso del secolo nelle esperienze della Scuola di Barbizon, dei Macchiaioli e dell’Impressionismo, inaugura questa nuova maniera, ritraendo dal vero (en plein air si dirà in seguito, forse con maggiore eleganza, ma il concetto è il medesimo) scorci suggestivi della città percorsi da una vibrante “animazione poetica”, intesa come “armonia delicata misteriosa del vero”, come commenterà Salvatore di Giacomo in uno scritto del 1921. Nel 1828 Jean Baptiste Camille Corot, uno dei più importanti esponenti della scuola pittorica francese di Barbizon, la quale avrebbe poi ispirato artisti del calibro di Monet e Renoir, viene in visita a Napoli, dove entra in contatto con gli artisti della Scuola di Posillipo, ricavandone sicuramente delle importanti suggestioni. La lista delle presenze artistiche di rilievo nella Napoli dei primi decenni dell’Ottocento è, naturalmente, molto lunga. Ma val la pena di citare almeno il grande William Turner, unanimemente considerato come l’artista che elevò la pittura di paesaggio ad un livello tale da competere con la più blasonata pittura storica, e che fu in Italia, soggiornando più volte a Napoli, tra il 1819 e il 1828. Proprio a Turner, oltre che al maestro Pitloo, si ispirerà il massimo esponente della scuola di Posillipo, Giacinto Gigante, grazie al quale il paesaggio acquisterà una capacità espressiva intima e avvolgente, non disgiunta da una verità ritratta sempre en plein air, ossia all’aria aperta. Diversi anni prima che Claude Monet dipinga il celeberrimo Impression, le soleil levant, che è del 1874. Questo libro di Arcangelo Pellegrino, è, insomma, un piccolo, prezioso contributo alla riscoperta di un pezzo importante della nostra identità culturale, perennemente bisognosa di gesti generosi e autorevoli in grado di valorizzarla.


19 - Cogito

Anno XXVI - numero 423 - sabato 10 Novembre 2018

SALUTE

LA SALUTE ATTRAVERSO IL CIBO

di Marina Greco IN BREVE

La nutrizionista casalnuovese Marianna Maione ha presentato un libro sull’alimentazione

Prima di guarire qualcuno, chiedigli se è di- questo che ci insegna la dottoressa nel libro. sposto a rinunciare alle cose che lo hanno fatto Tra le pagine di questo “manuale del benessere culiammalare”. nario”, dopo l’introduzione del dottore nutrizioni-

Questo è il punto di partenza del percorso professionale e di vita seguito dalla casalnuovese Marianna Maione che l’ha portata, oggi, a essere una nutrizionista affermata e autrice del libro “Cucinare Salute”. Un libro scritto per chi desidera ricevere una guida nel mondo dell’alimentazione sana, un vedemecum per chi in cucina deve fare delle scelte per se stesso e per gli altri e proprio da que ste scelte dipenderà il benessere e la salute di tutti coloro che gusteranno quei piatti. “Per poter scegliere è necessario essere consapevoli” afferma la dottoressa, e proprio per questo ha pensato di

“offrire una direzione a chi sta in cucina ogni giorno e più volte al giorno” e ha la responsabilità di preparare

piatti succulenti che aiutino il nostro corpo a stare bene. Dalla nostra alimentazione dipende il nostro benessere, la nostra salute e questo ormai è un concetto davvero noto, spesso però crediamo che cucinare bene e in maniera salutare significhi rinunciare al gusto, al piacere della tavola e della convivialità, invece non è così ed è proprio

sta ed angiologo Mauro Mario Mariano e dell’attore casalnuovese Fabio Balsamo dei The Jackal

(paziente della dottoressa, con la quale segue un percorso di corretta alimentazione), l’autrice ci racconta la sua

esperienza sul campo con sensibilità e professionalità, semplicità e coscienza per poi indicare una serie di ricette svelando i segreti della cucina consapevole e salutare, spiegando il perchè degli abbinamenti e proponendo piatti unici che sanno unire sapore e benessere. La parte finale del libro, intitolata “consigliare salute” è dedicata ad una serie di consigli sull’alimentazione in particolari casi, per esempio patologie, per i bambini, per coloro che vivono e lavorano nel campo dell’estetica... In questo mondo in cui tutti ci vogliono belli, magri e in salute, la contraddizione di fondo regna nella proposta continua di cibo spazzatura da cui siamo bombardati... è leggendo questo prezioso libro che impareremo a riconoscere le nostre pessime abitudini alimentari (spesso causa di malattie più o meno gravi), ad ascoltare il nostro corpo e impareremo a scoprire che mangiar sano è un dono che facciamo a noi stessi per tutta la vita! Un libro da aprire una, cento, mille volte dopo la prima.


20 - Cogito

Anno XXVI - numero 423 - sabato 10 Novembre 2018

MEDICINA

L’OFFERTA SANITARIA PUBBLICA DEVE ESSERE RIORGANIZZATA RADICALMENTE

I

ndipendentemente dalla visione politica e dall’idea che ciascuno ha del Sistema sociale ideale o praticamente sostenibile, il Sistema sanitario nazionale italiano è una realtà positiva nel panorama mondiale a cui sarebbe difficile rinunciare. Purtroppo la complessità dei servizi sanitari, lo sviluppo di nuove tecnologie, le modalità sempre più sofisticate di assistenza si devono confrontare alla crescente limitatezza delle risorse. A tal fine il nuovo modello di ospedale deve essere visto come una risorsa da utilizzare solo quando è indispensabile e per il tempo strettamente necessario e deve essere ideato e organizzato, ponendo al centro il paziente con la sua esigenza di cura e i suoi bisogni di assistenza. In alcune Regioni “virtuose” si sta sempre più diffondendo un modello organizzativo dell’assistenza ospedaliera per l’intensità di cura (divisa in tre livelli: alta, media e bassa); tale modello non raggruppa spazialmente i pazienti sulla base delle discipline mediche (Chirurgia, Medicina, Gastroenterologia, etc. etc.), bensì prevede l’accoglienza del paziente in un’area appropriata, in base al bisogno clinico assistenziale ed al trasferimento successivo al variare delle condizioni cliniche. L’attribuzione del livello di cura richiesto consegue ad una valutazione di instabilità clinica (associata a specifiche alterazioni dei parametri fisiologici) e di complessità assistenziale (medica e infermieristica). A indicare il setting più appropriato di assistenza è innanzitutto la componente clinica, che una volta stabilita attraverso scale validate, attribuisce al paziente un preciso livello nel quale esso riceverà le cure prescritte, secondo uno specifico grado di intensità. Questo modello di organizzazione risponde meglio al criterio di Appropriatezza; in sanità il termine appropriatezza è la misura di quanto una scelta o un intervento diagnostico o terapeutico sia adeguato rispetto alle esigenze del paziente e al contesto sanitario. Un intervento diagnostico o terapeutico risulta appropriato nel momento in cui risponde il più possibile, relativamente al contesto in cui si colloca, ai criteri di efficacia, sicurezza ed efficienza, in particolare il criterio dell’ efficienza implica l’utilizzo al meglio delle risorse disponibili, rispetto al caso clinico da trattare. Il problema delle risorse limitate affrontato tenendo presente le diverse intensità di cura può comportare oltre una diversa organizzazione dei reparti all’interno dello stesso ospedale anche un percorso di integrazione di diversi ospedali nell’ambito della stessa Azienda Sanitaria Locale. ​ In effetti garantire vocazioni specialistiche e integrare le funzioni di due o più ospedali garantisce la qualità delle prestazioni e riduce il tempo di attesa per i ricoveri programmati. Un esempio in Chirurgia potrebbe essere la creazione di due piattaforme a vocazione diversa: nel primo Ospedale ad alta intensità di cura e nel secondo a media/bassa intensità. In particolare, centralizzando gli interventi e i trattamenti ad alta complessità con particolare riferimento alle neoplasie e alla chirurgia d’urgenza per pazienti ad elevato rischio clinico si avranno competenze mediche ed infermieristiche maggiori, una casistica più numerosa e il costo elevato di assistenza (per le tecnologie ed

il personale utilizzato) magdi giormente ammortizzato per Lorenzo Capasso* il numero dei casi trattati. Invece dando all’altro IN BREVE ospedale una vocazione “week surgery” multispecialistica per interventi a medio-bassa complessità con degenza inferiore a cinque giorni si avrà un alto turnover di pazienti con costi mediamente più bassi. In sintesi, fino a oggi, un’Asl, badando all’efficacia (la capacità di raggiungere l’obiettivo prefissato), ha potuto tenere aperti in due diversi presidi ospedalieri vicini due Unità di Chirurgia che, come è tradizione, trattano tutte le patologie chirurgiche senza differenziarle, da domani l’efficienza (capacità di raggiungere l’obbiettivo impiegando le risorse minime indispensabili) esigerà un processo di riorganizzazione dei servizi che dovrà necessariamente coinvolgere tutti gli ospedali del territorio con ricadute positive per i pazienti, i quali avranno maggiori certezze su dove recarsi per avere le risposte che attendono. Altro sistema di integrazione tra ospedali è il modello Hub & Spoke (letteralmente “mozzo e raggi”) che parte dal presupposto per cui determinate condizioni e malattie complesse necessitano di competenze specialistiche e costose. Non possono quindi essere assicurate in modo diffuso e capillare su tutto il territorio. Per questo motivo tale organizzazione prevede la concentrazione della casistica più complessa in un limitato numero di sedi Hub (centri di eccellenza) e di centri periferici Spoke, dove vengono inviate le persone che hanno superato una certa soglia di complessità. Gli Hub e Spoke rappresentano una razionalizzazione del sistema produttivo, con la concentrazione delle attività complesse in centri di riferimento. Per ogni centro Hub è necessario identificare un adeguato bacino di utenza, percorsi assistenziali, strutturali e organizzativi, nonché regole riguardanti le metodiche di invio dalla struttura periferica alla centrale e viceversa. Tutto ciò al fine di assicurare uniformità di assistenza e qualità di cura, ma anche al fine di garantire sicurezza ed efficacia del trattamento, da rendere più vicino possibile alla residenza dell’assistito. Un simile cambiamento prevedrebbe una riforma radicale del sistema sanitario e non è una strada facile perché, ricordando Machiavelli, “Non v’è nulla di più difficile da realizzare, né di più incerto esito, né più pericoloso da gestire, che iniziare un nuovo ordine di cose. Perché il riformatore ha nemici tra tutti quelli che traggono profitto dal vecchio ordine, e solo dei tiepidi difensori in tutti quelli che dovrebbero trarre profitto nuovo”.

Le strutture sanitarie devono completarsi e coordinarsi per evitare sprechi e inutili ‘doppioni’

* L’autore è medico Chirurgo ospedaliero


21 - Cogito

Anno XXVI - numero 423 - sabato 10 Novembre 2018

SPETTACOLI

I TERRASONORA SBARCANO IN SARDEGNA

I

TERRASONORA sono tra i finalisti del Premio Andrea Parodi 2018 (unico Contest italiano di World Music) che si sta svolgendo dall’8 al 10 novembre a Cagliari al Teatro Auditorium comunale. Reduci dalla bellissima e recente esperienza a Bucarest, dove li abbiamo visti impegnati, con due splendidi concerti, sia nella Giornata Italiana della Solidarietà in Romania sia al World Experience Festival, il gruppo napoletano è stato scelto col nuovo loro brano intitolato “Padre Vostro” (di Saverio Carpine e Gennaro Esposito),

scritto in lingua napoletana con dei brevi interventi anche in lingua swahili. Il progetto musicale TERRASONORA si propone di attualizzare la tradizione, utilizzando forme e linguaggi musicali tradizionali per raccontare (rigorosamente in dialetto) storie attuali e alcuni aspetti della società contemporanea, ma ciò che connota in modo inequivocabile il sound del gruppo è la fusione tra linguaggi e timbri diversi. Il tutto incentrato sui ritmi della tammurriata e della tarantella. Una musica schietta, che trasuda energia e

sentimento ed è caratterizzata da un melodismo pop che rende piacevole l’impasto timbrico dei molti strumenti impiegati: il suono degli strumenti di origine popolare (tammorra, tamburello, flauti) viene sapientemente mescolato a quello di strumenti che provengono da altre culture (cajon, darabouka, nay) o che rimandano ad altri generi (basso elettrico, tastiere) per realizzare la perfetta sintesi tra le nostre sonorità e le influenze sonore e culturali che storicamente ci sono pervenute attraverso il bacino del Mediterraneo.

NEL RICORDO DI ANDREA PARODI. TAZENDA E TANTO ALTRO...

A

l Premio Andrea Parodi i finalisti in gara sono 9 di diverse provenienze: dal Piemonte alla Sicilia, da Cipro al Senegal, passando per la Campania. La nuova edizione, in corso a Cagliari, al Teatro Auditorium Comunale, si avvale della direzione artistica di Elena Ledda, è organizzata dalla Fondazione Andrea Parodi e vede in scena anche importanti ospiti, italiani e internazionali presentati da Ottavio Nieddu con la collaborazione e gli interventi di Gianmaurizio Foderaro. Il vincitore del “Parodi” avrà l’opportunità di esibirsi alle edizioni 2019 dell’“European jazz expo” in Sardegna, di Folkest in Friuli, del Negro Festival di Pertosa, del Mei di Faenza, dello stesso Premio Parodi e in vari altri eventi e serate che saranno man mano annunciati. Oltre a questo, avrà diritto a una borsa di studio per la propria crescita artistica per un importo massimo

di 2.500 euro. In palio ci sarà anche un tour di otto concerti, realizzato grazie a NuovoImaie. Tutto questo per ricordare Andrea Parodi, un artista passato dal pop d’autore con i Tazenda a un percorso solistico di grande valore e rielaborazione delle radici, grazie al quale è diventato un riferimento internazionale della world music, collaborando fra l’altro con artisti come Al Di Meola e Noa. Partner della manifestazione sono: Premio Bianca d’Aponte, Mare e Miniere, Premio Città di Loano per la musica tradizionale italiana, Labimus (Laboratorio Interdisciplinare sulla Musica dell’Università degli Studi di Cagliari, Dipartimento di Storia, Beni culturali e Territorio), Fondazione Barumini – Sistema Cultura. Media partner sono Radio Rai, Radio Popolare, Radio Sintony, Unica Radio, Sardegna 1 Tv, Tiscali, Il Giornale della musica, Blogfoolk, Mundofonias (Spagna), Doruzka (Re-

pubblica Ceca) e Concertzender (Olanda). Il Premio Andrea Parodi è realizzato dall’omonima Fondazione grazie a Regione autonoma della Sardegna (Fondatore), Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport e Assessorato del turismo, artigianato e commercio; Fondazione di Sardegna, Comune di Cagliari (patrocinio e contributo), NUOVOIMAIE, SIAE - Società Italiana degli Autori ed Editori, Federazione degli Autori.

Andrea Parodi


22 - Cogito

Anno XXVI - numero 423 - sabato 10 Novembre 2018

CALCIO

Comincia bene l’avventura delle squadre dell’Area a Nord di Napoli

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BUONE LE PRIME!

ttima la partenza delle squadre dell’area a Nord di Napoli, con l’unica eccezione del Real Frattaminore che stenta a decollare. Vanno benissimo invece Frattese e Afragolese nel campionato di Eccellenza. La Frattese, reduce da un ottimo quinto posto nella passata stagione e con un deciso miglioramento della rosa che ha portato maggiore esperienza e tecnica, è partita benissimo. Gli arrivi di Orazio Grezio, bomber di categoria, Antonio Capogrosso, difensore esperto, e diversi under talentuosi come Fontanarosa e Catavere, per citarne alcuni, hanno puntellato un organico giá competitivo e permesso alla squadra del confermatissimo Andrea Ciaramella di occupare momentaneamente il primo posto, a quota 22 punti, nel Girone A di Eccellenza Campania. Nei fatti, dopo il pari della prima giornata contro la Puteolana, la Frattese non ha mai perso. L’ultima vittima dei nerostellati è stato il San Giorgio, sconfitto per 3-0 grazie alle reti di bomber Grezio, a quota sette goal e secondo nella classifica marcatori, Ciccone e Catavere. Diretta concorrente per la promozione nel Campionato nazionale dilettanti è la Vis Afragolese che quest’anno, superate le vicende extracalcistiche legate all’assetto societario e la delusione per la promozione mancata all’ultimo minuto, si candida alla vittoria finale del titolo. Il ritorno di Pasquale Carotenuto, gli acquisti di Maggio, Mansour e Marzullo non hanno fatto rimpiangere cessioni illustri come quelle di Nicolas Pesce e Tommaso Manzo, rispettivamente al Gladiator e al Giugliano. Infatti i rossoblù sono ancora imbattuti in campionato, anche se hanno raccolto cinque pareggi che hanno rallentato la corsa verso il primato. Anche nell’ultimo incontro, valevole per la nona giornata del campionato, la Vis non è andata oltre il pareggio, acciuffato all’ultimo respiro, contro un Real Forio ben organizzato e sostenuto da un buon pubblico. Al goal di Filosa, giocatore della compagine isolana, ha risposto all’inizio secondo tempo l’eterno Carotenuto, riportando il risultato in parità. Al 25’ del secondo tempo, è nuovamente la squadra

è trainata da Giovanni Romano, attaccante classe ’96, già a quota nove goal, ma a secco nell’ultimo match contro la Virtus Liburia in casa. La mancata realizzazione da parte del prolifico attaccante non ha di certo scoraggiato la squadra di mister Marotta che ha rifilato tre goal alla malcapitata avversaria. Al Comunale “Domenico Iorio” hanno timbrato il cartellino Orefice, Palma e Carlino, ipotecando la partita ed un momentaneo secondo posto preziosissimo. In Prima Categoria Girone A figurano due squadre, il Cardito Calcio e la Real Frattaminore, che stanno vivendo due momenti di forma diversi. Anche se sono solo cinque le partite disputate finora, i gialloblù hanno dimostrato di potersela giocare con tutti, sconfiggendo Real Grumese, Virtus Afragola Soccer e nell’ultimo match anche l’Interpianurese. In questa quinta giornata di campionato il Cardito si è imposto per 1-2 in trasferta grazie alla doppietta di Marco Marchiello. L’obiettivo, quello di restare in categoria, puó essere ampiamente raggiunto, ma sognare non costa nulla e l’attuale posizione in classifica dimostra il buon lavoro

di casa ad andare in vantaggio grazie alla rete di Fiorentino, ma i rossoblù non intendono mollare e all’ultimo giro di orologio Carotenuto realizza la sua doppietta personale e regala un punto fondamentale, considerando come stava volgendo al termine l’incontro. Attualmente i rossoblù sono al quinto posto in zona play-off con tre punti di vantaggio dal Casoria Calcio, ma devono ritrovare la via della vittoria per sperare nella vittoria del campionato. Nel Girone A di Promozione Campania il Casalnuovo, dopo soli tre punti in quattro partite, ha iniziato a macinare gioco e soprattutto a segnare. Tredici goal nelle ultime cinque gare, in cui ha collezionato altrettante vittorie e si è proiettata in piena zona play-off. La squadra

svolto da società e calciatori. La Real Frattaminore, invece, è ultima in classifica ed ha ottenuto un punto su quindici disponibili, strappando un pareggio all’Interpianurese nella prima di campionato. I cinque goal segnati fino a questo momento sono sintomo di una scarsa realizzazione negli ultimi venti metri, ma il dato preoccupante, che testimonia la mancata soliditá difensiva, sono le ben quattordici reti incassate. Nell’ultima partita contro la Lokomotiv Flegrea ha infatti subito una pesantissima sconfitta per 6-2. Per raggiungere la salvezza bisognerà invertire la tendenza e forse conquistare la prima vittoria stagionale, che darebbe morale ad una squadra giovane come questa.

di Pasquale Porzio

IN BREVE

Frattese e Afragolese sembrano destinate a lottare fino alla fine per la promozione in serie D. Segnali incoraggianti anche da Cardito e Casalnuovo. Unica nota stonata l’avvio deludente del Real Frattaminore


23 - Cogito

Anno XXVI - numero 423 - sabato 10 Novembre 2018

Per il numero 423 ci siamo occupati di...

Laurea

▪ L’Editoriale

pag. 3

▪ Primo Piano - La Terra dei fuochi brucia ancora

pag. 4

▪ Primo piano - Progetto Veritas

pag. 5

▪ Politica - I tormenti di Grillo

pag. 7

▪ Politica - Cardito tra veleni e maggioranze ‘bulgare’ pag. 9 ▪ Politica - Caivano comincia a pensare alle amministrative pag. 10 ▪ Cronaca - Le città ‘isolate’ da mesi

pag. 11

▪ Cronaca - Ecco i soldi per le strade di Città pag. 13 metropolitana ▪ Cronaca - Finanziato lo studio di fattibilità del pag. 14 collegamento metropolitano della stazione dell’Alta velocità ▪ Cronaca - La Regione assume?

pag. 15

▪ Cronaca - A Casalnuovo si assume, ma è polemica

pag. 15

▪ Notizie flash

pag. 17

▪ Arte - La scuola di Posillipo

pag. 18

▪ Salute - La salute attraverso il cibo

pag. 19

▪ Medicina - La riorganizzazione sanitaria

pag. 20

▪ Spettacoli - I Terra Sonora sbarcano in Sardegna

pag. 21

▪ Calcio - Partenza con botto per Afragola e Frattese pag. 22

Auguri alla neodottoressa in Economia aziendale Magda Mautone dagli zii Angela e Giuseppe e dai cugini Michele e Frediana.

Laurea

Congratulazioni a Gioacchino Giacco per aver conseguito la laurea magistrale in Relazioni Internazionali presso il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università Federico II. Un grande in bocca al lupo per il tuo futuro professionale da papà Augusto, da mamma Antonietta e da Mariateresa!

Laurea

Per Susy Celardo - Dolce Susy, sei entrata a piccoli passi nel nostro “caloroso Condominio Siviglia” e con la tua semplicità , la tua gentilezza e la tua splendida “determinazione” ci hai subito conquistati tutti. Cara dottoressa, con immensa gioia ed emozione, insieme con la tua “specialissima” famiglia, ammirandoti incoronata d’alloro, ti abbiamo gridato: hip hip urrà. Ti auguriamo di raggiungere tutto quello che desideri, con l’amore del nostro “principe” Domy. Sei forte, hai coraggio, continua a sognare; ce la farai! Congratulazioni vivissime; ti vogliamo un mondo di bene. Nonno Achille e nonna Lina

Per i tuoi auguri manda una mail a redazione.cogito@libero.it


24 - Cogito

Con i grandi formati si possono realizzare tagli di qualunque forma e dimensione, le possibilitĂ di utilizzo della lastra dal pavimento per arrivare al rivestimento di pareti, mobili, tavoli, piani e ante.

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Anno XXVI - numero 423 - sabato 10 Novembre 2018


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