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Anno XXV - numero 421 - sabato 2 giugno 2018

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Anno XXV - numero 421 - sabato 2 giugno 2018

›› LETTERE AL DIRETTORE LE ACCUSE ALLA SANITÀ CAMPANA DI DON MAURIZIO PATRICIELLO

Nei giorni scorsi, un grave lutto ha colpito don Maurizio Patriciello a cui vanno le nostre condoglianze. Passati i primi giorni di dolore per la morte del fratello, Franco, il parroco del Parco verde di Caivano ha scritto una lettera aperta ai campani e, in particolare ai giornali, al Presidente della Regione e ai responsabili dell’ospedale San Giovani Bosco dove il fratello è stato operato e ricoverato. Una lettera che è un j accuse per le condizioni della sanità in Campania e che pubblichiamo integralmente. La salita al calvario di mio fratello Franco e nostra è durata un anno. Un anno durante il quale abbiamo potuto toccar con mano la triste situazione della sanità campana. Franco fu operato al San Giovanni Bosco di Napoli. Cancro alla gola. Alla malattia grave e debilitante presto si aggiunse lo strazio dovuto alla situazione in cui versano tanti nostri ospedali. Dopo l’operazione non poteva più parlare né mangiare, occorreva alimentarlo attraverso un sondino sull’addome. Questa nuova situazione, oltre al dolore, gli procurava tanto imbarazzo. I figli non lo lasciavano solo un istante, la situazione, in ospedale, era quella che era. I visitatori arrivavano a tutte le ore, senza rispetto per la privacy dei pazienti. Nel mese di luglio, dieci mesi prima della sua

Don Maurizio Patriciello

morte, all’Ascalesi, ci dissero che era in fase terminale, per cui la causa di ogni problema che sorgeva era da ricercare nel fatto che fosse in fin di vita. Non ci rassegnammo e continuammo a lottare. Un giorno ci ritrovammo accanto al suo letto un venditore ambulante di calzini. Feci capire a quel signore di lasciare la stanza. Non se ne andò, iniziò invece a insistere agitando la sua mercanzia. Quando si accorse che ero un prete, poi, si fece più invadente. Gli allungai una banconota pregandolo di tenersi i calzini. L’uomo, evidentemente ignaro della delicata situazione sanitaria di mio fratello, li lanciò sul letto e se ne andò. Su quei calzini di produzione cinese, tenuti per mesi nei più disparati depositi, di certo si erano insidiate colonie di microbi e di batteri. Il giorno dopo la ferita che permetteva a mio fratello di alimentarsi si infettò creando nuovi problemi. Una croce nella croce. Ancora sofferenza. Il primario si arrabbiò moltissimo con il personale ordinando di fare più attenzione per l’igiene. Ascoltavo attonito. Pensai a quello che era successo il giorno prima, ai poveri disoccupati, venditori di calzini, che hanno accesso al capezzale di pazienti operati di cancro come se niente fosse. Alla mancanza delle più elementari discipline di rispetto per gli orari di visita. Pensai alle pareti di quell’ospedale, sulle quali vengono “registrate” le nascite. Nome, cognome, data e ora di nascita del neonato con i relativi auguri. Pensai ai corridoi e alle scale dove si poteva – e si può - fumare tranquillamente e lasciare i mozziconi sui davanzali o gettarli giù in cortile. Franco stava male, non si reggeva in piedi, aveva bisogno di essere continuamente assistito per la respirazione. Un giorno occorreva fare una visita specialistica in un altro ospedale di Napoli. Fu trasportato, senza la presenza di un medico, con l’ambulanza da Capodichino al centro della città. Gli infermieri addetti all’ambulanza non conoscevano la sua patologia, sapevano solo di dover condurre un paziente all’ospedale “Ascalesi”. Non vollero che salisse in ambulanza un familiare. Franco era terrorizzato, ci implorava con lo sguardo. Lo convincemmo ad andare mentre noi avremmo seguito l’am-

bulanza con l’auto. Arrivati, attendemmo che lo specialista si liberasse. Dopo l’attesa, in corridoio, fu visitato per pochissimi minuti, senza il bisogno di nessuno strumento particolare. Una semplice visita che si sarebbe potuto fare al letto del paziente, senza stressarlo, senza impegnare ambulanza e personale. La salita al calvario per mio fratello è terminata. Ma al “San Giovanni Bosco” ancora c’è chi rischia di morire per la scarsa igiene, per la presenza di venditori ambulanti di calzini cinesi zeppi di batteri. Mio fratello aveva il cancro, ma la sofferenza maggiore gli è venuta dagli imprevisti dovuti anche all’ incapacità di dirigere l’ospedale. J’accuse. E lo faccio con cognizione di causa. Prima di entrare in seminario ho lavorato quasi dieci anni in ospedale, sono infermiere professionale con funzioni direttive. Ringrazio pubblicamente il dottor Antonio Marfella, oncologo dell’istituto Pascale, impegnato da sempre nella battaglia per l’ambiente, anche lui colpito da un cancro alla prostata. Quando, come la maggior parte dei benestanti napoletani, decise di andare ad operarsi a Milano, volle rendere pubblica e argomentare la sua scelta. Avrebbe potuto mettersi in aereo a partire in gran silenzio come fanno tutti, non lo fece. Si scatenò un putiferio, fu accusato di non amare la sua città, e cose del genere. La verità era molto più semplice di quanto si potesse credere. Marfella col suo gesto stava dicendo: “Il cancro mi mette paura come a tutti. Non so che cosa mi riserverà il futuro. Per adesso scappo verso luoghi più sicuri. Economicamente me lo posso permettere, ma i poveri, che faranno i poveri? Chi li difenderà da questa sanità che tanto lascia a desiderare? Chi li accompagnerà in questo cammino faticoso e, sovente, senza speranza?”. Franco è morto tra le nostre braccia. Ma gli altri? Come faranno coloro che non possono permettersi di rimanere un anno intero, 24 ore su 24, accanto a un loro caro con gravissima patologia oncologica che si va spegnendo a casa sua? Il pensiero oggi corre a loro. Padre Maurizio Patriciello ...continua a pagina 21...


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EDITORIALE

NON VOTATE PER SOLDI

Ultimo fine settimana di campagna elet- che comunque stano accompagnando le diversi candidati, alcuni dei quali anche torale in vista delle elezioni comunali del 10 giugno. Elezioni a cui si arriverà senza aver avuto la possibilità di un confronto tra i tre candidati Sindaco come era ampiamente previsto. Già quando ospitammo i tre protagonisti di questa campagna elettorale per un’intervista, avevo verificato che non c’era una piena disponibilità al confronto, una mancanza di disponibilità che si verificò anche nel 2013 quando a venir meno fu il candidato dei Cinque stelle. Questa volta a rinunciare al confronto è stato il sindaco uscente, Mimmo Tuccillo, con motivazioni che spieghiamo nell’articolo delle pagine successive. Ma, al di là delle motivazioni ufficiali, difficilmente si sarebbe potuto tenere un confronto su toni moderati perché la campagna elettorale s’è infiammata, soprattutto tra le due coalizioni maggiori visto che i Cinque Stelle hanno tenuto, fino a oggi, una campagna elettorale sottotono forse perché disorientati dalle trattative per la costituzione del Governo nazionale. Eppure il risultato dei Cinque Stelle sarà determinante per capire se si andrà al ballottaggio o se gli afragolesi potranno vedere il loro Sindaco già sul palco per la festa di Sant’Antonio. Al momento, la sensazione è che la partita si chiuderà al primo turno proprio perché i Cinque stelle non sembrano in grado di poter raggiungere quelle percentuali necessarie a rinviare l’elezione del Sindaco di un paio di settimane. Nelle interviste che abbiamo pubblicato sul numero scorso, abbiamo provato a far parlare i candidati Sindaco dei programmi che hanno in mente per migliorare Afragola, andando al di là delle polemiche

varie iniziative programmate. D’altrocanto non potevano non esserci polemiche viste le condizioni in cui si è arrivati alla definizione dei candidati e alla composizione delle liste che non permettono una definizione degli schieramenti in campo. L’unica eccezione è quella dei Cinque stelle che si presentano da soli ma, francamente, hanno ben poche possibilità di competere per la vittoria finale a meno di improbabili sorprese che, soprattutto alle comunali, non si verificano. Per quanto riguarda le coalizioni maggiori, sia nella coalizione di Grillo che in quella di Tuccillo ci sono motivi di polemica e c’è da temere che chiunque vincerà avrà non pochi problemi a tenere in piedi la maggioranza. Sarà importante anche tenere alta l’attenzione anche per evitare condizionamenti del voto e della futura amministrazione. La relazione che ha portato allo scioglimento del Consiglio comunale di Caivano fa un quadro anche dell’intera provincia a Nord di Napoli e conferma quel che andiamo dicendo da tempo: Anche Afragola, come gli altri comuni dell’area settentrionale di Napoli, è sotto i riflettori della Prefettura e le ombre che si addensano su

alle prese con procedimenti penali non sono certo un bel biglietto da visita, ma rappresentano un rischio concreto per la tenuta democratica della consiliatura. I tre candidati Sindaco, quindi, dovrebbero impegnarsi in questi ultimi giorni a scongiurare qualsiasi azione che possa in qualche modo influenzare, in modo illegale, il voto degli afragolesi. E potrebbero dare un segnale anche evitando di continuare l’assurda ‘guerra dei manifesti’ che sta sporcando la città, riempiendola di carta straccia. Un segnale potrebbe essere quello di garantire che non ci sarà alcuna sanatoria per le multe che in questi giorni la polizia municipale dovrebbe infliggere. Sarebbe un segnale di legalità importante. L’appello agli afragolesi, invece, è il solito: Non votate per soldi o per la promessa di un favore personale. In entrambi i casi sareste fregati. E’ l’unica cosa di cui essere certi.

L’abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose (Esopo)


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PRIMO PIANO

Verso il voto di domenica 10 Giugno

UNA POLTRONA PER TRE

IN BREVE

Afragola si prepara a scegliere il suo Sindaco tra i soliti veleni e i soliti sospetti. Non c’è stata la solita “sfilata” di leader nazionale a sostenere Tuccillo, Grillo e Malerba

S

iamo ormai in dirittura d’arrivo. Ancora pochi giorni e poi gli afragolesi andranno alle urne per decidere se confermare Mimmo Tuccillo alla guida dell’Amministrazione comunale di Afragola, o affidare le sorti della città nelle mani di uno tra Michele Bencivenga, candidato dei Cinque Stelle, o Claudio Grillo, a capo di una coalizione che mette insieme alcune liste civiche e l’intero centrodestra. Si voterà domenica 10 giugno e, qualora nessuno dei candidati Sindaco otterrà la maggioranza assoluta dei voti, si andrà al ballottaggio previsto per domenica

Michele Bencivenga

24 giugno. Non c’è stato il confronto tra i tre candidati Sindaco che era stato annunciato per domenica scorsa. A far saltare tutto è stato il sindaco uscente, Mimmo Tuccillo, motivando in questo modo la sua scelta: “E’ stato organizzato da alcuni organi di stampa un confronto tra i candidati Sindaci di Afragola da tenersi domenica 27 maggio. Un confronto per il quale non ho mai rilasciato autorizzazione alla mia partecipazione. Già nel corso dell’apertura della mia campagna elettorale e pubblicamente, ho ribadito che non intendo con-

Domenico Tuccillo

frontarmi con Claudio Grillo che considero il paravento di un’ammucchiata che va oltre ogni decenza etica e politica. Grillo è la controfigura nelle mani del vero regista della coalizione, Vincenzo Nespoli, che io ho sfidato pubblicamente ma che si è ben guardato dal raccogliere la sfida. Per questo motivo non mi confronterò con Grillo che si è prestato alla più grande e pericolosa operazione di trasformismo politico mai avvenuto nella storia di Afragola”. Non s’è fatta attendere la replica di Grillo per il quale “le parole di Tuccillo, sul piano personale, potrebbe-

Claudio Grillo


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ro essere anche offensive, ma sul piano politico noi andiamo avanti con i nostri programmi che sono seri e visibili. Abbiamo messo in campo otto punti per dare un futuro diverso alla nostra città e lasciamo agli altri le polemiche”. Il nome di Nespoli, l’ex sindaco e parlamentare, continua ad aleggiare anche se non ha mai partecipato ufficialmente ad alcuna manifestazione pubblica. Non si può nascondere, però, un suo coinvolgimento vista la candidatura del nipote come capolista della Lega, partito di cui è ormai riconosciuto come il vero Deus ex machina in Campania. Non c’è stato il confronto tra i candidati Sindaco, ma non sono mancate le occasioni di incontro anche perché molti dei candidati al Consiglio comunale hanno aperto comitati elettorali personali e hanno organizzato iniziative per ‘inaugurarli’ alla presenza del candidato Sindaco che sostengono. Non c’è stata, almeno finora, la solita ‘sfilata’ di leader nazionali sia perché alcuni sono impegnati a Roma per le vicende legate alle difficoltà di dare il via effettivo a una legislatura che sembra essere nata sotto una cattiva stella, ma anche perché c’è chi teme di perdere voti facendosi vedere con i lea-

LISTA A SOSTEGNO DI MICHELE BENCIVENGA MOVIMENTO 5 STELLE Raffaele Bencini, Antonio Cerbone, Antonio Ciollaro, Ferdinando Giacco, Salvatore Improta, Giosuè Massa, Ciro Mauriello, Leone Luigi Pasquini,

der nazionali. Il sindaco uscente, Tuccillo, tra l’altro, l’ha detto chiaramente, senza nascondersi dietro dichiarazioni di facciata e aprendo anche un dibattito nel partito di cui è stato vice Presidente regionale: “Il Pd è ormai al collasso: non voglio che nessuno del partito, anche big nazionali, venga a fare campagna per me. De Luca compreso, visto che Tommaso Casillo, che lo portò ad Afragola per il lancio del suo movimento, Campania libera, è tra i sostenitori della candidatura del mio avversario, Claudio Grillo”. Sembra pensarla diversamente, invece, Grillo che ha già potuto contare sul sostegno della vice presidente della Camera, Mara Carfagna, e sul capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Armando Cesaro. E non sono escluse altre partecipazioni di ‘testimonial’ nazionali alle prossime iniziative elettorali. Non hanno potuto contare sui leader nazionali, invece, i Cinque stelle, visto l’impegno per la formazione del Governo e lo stesso Vincenzo Spadafora, deputato eletto ad Afragola e, soprattutto, nome di primissimo piano nel Movimento visto il suo rapporto di fiducia con Luigi Di Maio, non ha potuto affiancare Iolanda Di Stasio, rimasta sola a sostenere Benci-

Vincenzo Pelliccia, Gianluca Ruggiero, Domenico Sepe, Sergio Sodaro, Rosa Criscitiello, Giuseppa Del Mondo, Antonietta Cira Forte, Maria Antonia Giacco, Giovanna Guerriero, Anna Pelliccia, Raffaella Petrellese, Marianna Salierno.

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PRIMO PIANO LISTE A SOSTEGNO DI DOMENICO TUCCILLO PARTITO DEMOCRATICO

Giovanni Boccellino, Gennaro Di Lena, Camillo Manna, Mauro Pecchia, Concetta Antonucci, Raffaele Balsamo, Maria Capone, Giovanni Casillo, Giuseppe Errichiello, Ornella Esca, Giovanni Antonio Forte, Anna Giustino, Giuseppa Granatino, Carmela Iorio, Roberto Lonzano, Angelo Laurenza, Mariateresa Mosca detta Valentina, Maria Lucido detta Rita, Maurizio Giorgio Pezzella, Rosa Pinto, Giovanni Sepe, Marica Zucariello

LA CITTÀ FUTURA

Giuseppe Cerbone, Abdoul Fataho Bara, Giuseppina Castaldo, Rosa Castaldo, Luigi D’Afiero, Anna D’Ambra, Vincenzo D’Anna, Vincenzo De Stefano detto BOB, Fabio Fatigati, Antonio Giugliano detto Marchesino, Sergio Iazzetta, Biagio Iorio, Salvatore Iorio, Giuseppa Ludi, Antonio Marino, Ignazio Marturino, Ernesto Montalbano, Malgorzata Obrebska detta Goscia, Donatella Natale, Stefania Salomone, Raffaele Serpe, Sofia Tuberosa

AFRAGOLA LIBERA

Falco Raffaele, Abate Giovanni, Barbato Nunzia, Casella Francesco, Ciambriello Patrizia in Pizzo, Cignola Domenico Mirko detto Mirko, Cimmino Flora teresa, D’Anna Maria, Di Micco Raffaela in Zenoli, Furia Lina, Germano Giovanni, Giustino Rita Martina, Iannei Raffaele, Iorio Vincenzo, Leone Domenico, Mazza Nunzia, Moccia Giuseppe, Preziuso Maria, Puzio Marianna, Russo Anna, Russo Spena Raffaella, Salzano Rosa, Tornatelli Gennaro, Vilardi Rosa

A VISO APERTO

Giustino Gennaro, Botta Raffele detto Lello, Castealdo Gennaro Davide, Crisci Immacolata, D’Antò Luigi detto Luigino, De Rosa Francesco, Delle Grazue Francesco, Di Maso Roberto, Esposito Filomena detta Melania, Fatigati Angelo, Ferra Eugenia, Fontanella Erminia, Forte Emilia, Innocente Antonia detta Tonia, Iorio Santa, Laezza Raffaele, Petrellese Nicola, Porcaro Christian, Porroni Nunzia, Rocco Nicola, Servillo Angela, Tortora Maria Maddalena detta Melania, Triola Gaetania detta Gaia

TUCCILLO SINDACO

Vincenzo Abete, Carolina Balsamo, Maria Luisa Caccavale, Maria Carini, Martina Casillo, Romualdo Castaldo, Michela Cerbone, Salvatore Cerbone, Giovanni Chiacchio, Anna Brigida fatigati, Rosa Fico, Francesco Giacco, Immacolata Giammusso, Giovanni Iazzetta, Simona Ingegna, Ferdinando Liguori, Gennaro Milvatti

AFRAGOLA PUNTO E A CAPO

Agnese Amato, Mariano Andreozzi, Maria Angellotto, Tommaso Boemio, Nunzia Bossa, Rossella Brigli, Luigi Castaldo, Luisa Cerbione, Antonio Coppola, Antonio Criscitiello, Gaetana Cuccurese, Anna Maria Delle Cave, Giovanna Di Micco, Carmen Finelli, Giuseppe Iazzetta, Annalaura Limone, Francesco Maiello, Filippo Margione, Gianluca Mauriello, Pasquale Mocerino, Antonietta Musella, Antonietta Petrone, Nunzio Russo, Luigi Tuccillo

AFRAGOLA NEL CUORE

Salvatore Arnone, Vincenza Capparone, Paolo Cappelli, Andrea Casillo, Filomena Casillo, Maria Casillo, Domenico Castaldo, Isabella Colonna, Vincenzo De Gregorio, Raffaele De Stefano, Ersilia Fico, Antonio Catalano, Erlinda Guida, Giuseppina Ianvale, Domenico Iovine, Raffaele Montalbano, Antonietta Muto, Luigi Orefice, Giuseppe Parrella, Tommaso Romano, Vincenzo Romano, Angelo Salzano, Lorenzo Vanacore, Marcello Vetrano

GRANDE AFRAGOLA

Domenico Polito, Vincenzo Salzano, Nunzia Montefusco, Maddalena Russo, Amalia Ferone, Claudia Rufino, Angela Giacco, Assunta Piscitelli detta Susanna, Anna Laezza, Antonietta Russo, Marco Franzese, Domenico Venti, Antonio Di Micco, Pasquale Corrado, Luigi Palmentieri, Fabio Pezzella, Michele Varese, Gioacchino Giacco, Giuseppe Calzo, Luigi Luca Gioia, Gioacchino Silvestro, Pasquale Montella


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PRIMO PIANO

venga, insieme al consigliere regionale Tommaso Malerba che ha cercato di ‘animare’ il dibattito con una dichiarazione durissima verso gli altri due candidati: “Anche in questa tornata elettorale, come 5 anni fa, dopo una serie di balletti, alcune piroette e salti della quaglia, senza dimenticare abbandoni last second e tradimenti in nome di una smarrita credibilità locale, ai nastri di partenza avremo ancora una volta un Centrodestra che rappresenta tutto e il

LISTE A SOSTEGNO DI CLAUDIO GRILLO FORZA ITALIA

Raffaele Fusco, Antonio Caiazzo, Tommaso Bassolino, Aniello Baia, Anna Izzo, Michelina Edificante, Florinda Almavera, Rosa Laezza, Biagio Amoruso, Dario Dorio, Daniela Riccio, Maria Antonietta Manna, Ada Di Maso, Maria Rosaria Scardino, Francesco De Rosa, Anna Giuglianno, Filomena Petrellese, Rosa Telemaco, Maria Russo, Carmela Cefalo, Giovanna Napolitano Fico, Nicola Capitale, Vincenza Gazzero, Giulia Iavazzo

FRATELLI D’ITALIA

Biagio Castaldo, Filomena Barisciano, Gilda Caccavale, Andrea Cavucci, Antonio Angelo Cerbone, Giovanna De Conte, Tommaso D’Emick, Assunta Antonietta Di Maso, Simona Gennarelli, Luigia Giglio, Rosa Grandine, Francesco Iorio, Antonio Iovino, Fortuna Mastrangelo, Vincenzo Moccia, Giuseppe Mosca, Immacolata Nasti, Antonio Oleandro, Antonio Paribello, Giovanna Romano, Lucia Russo, Benedetta Salierno, Maria Carmina Sepe, Jessica Tufano

LEGA

Giacco Camillo, Bovino Giuseppe, Cappierllo Caterina, Caputo Carla, Castaldo Vincenzo, Crispino Gennaro, De Liso Luigia, Di Maso Vincenza, Errichiello Concetta, Esposito Silvana, Franzese Federica, Fusco Francesco, Galasso Isabella, Giglio Brigida, Laezza Gennaro, Molisso Daniza, Peluso Sofia Pia, Polito Santo, Rizzuto Anna, Roghi Antonietta Anna, Russo Michele, Sarcito Teresa, Uccello Vincenzo, Vasaturo Nicola

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contrario di tutto, e un Centrosinistra ancora alla ricerca della sinistra perduta, come sempre, il Movimento 5 Stelle correrà da solo, in piena coerenza, con un’unica lista e avendo come alleati i cittadini liberi di Afragola”. E’ anche una campagna elettorale molto ‘social’ con gran parte dei candidati che usano soprattutto facebook per conquistare consensi e anche per far conoscere i loro programmi, anche se, nella maggior parte dei casi, i social sono

usati soprattutto per polemiche sterili che scimmiottano il panorama politico nazionale. Non mancano le solite polemiche sui manifesti e il mancato rispetto delle norme che ne regolano l’affissione. Tra i più attivi nel denunciare le cattive abitudini i rappresentanti della lista “La città futura” che mettono in campo anche dirette facebook per segnalare quanti violano le norme sulle affissioni. Molte anche le denuncie, per il momento sui social e non dalle forze dell’ordine, relative alla compravendita dei voti, un tema ricorrente. Anche in queste elezioni è probabile che ci sarà il solito ‘mercato’ del voto che passa attraverso le ‘solite’ promesse, ma anche attraverso il pagamento di spese e bollette o la consegna di buoni pasto o soldi in contanti. Come al solito, il rione dove maggiormente si indirizzano coloro che vogliono comprare voti è quello delle Salicelle, ma anche il centro storico è un serbatoio di preferenze da comprare a buon mercato. E, nell’epoca della preferenza unica che impedisce combinazioni utili a ‘firmare’ il voto rendendolo riconoscibile, si pensa sempre a nuove tecniche per controllare il voto a cominciare dalla scheda ballerina che ancora si può usare visto che la scheda con il

Raffaele, Bene Francesco, Cacace Anastasia, Cajola Anna, Capone Angelo, Cappiello Raffaele, Casillo Assunta, Celardo Mauro, Cocozza Iolanda, Daniele Tommaso, De Falco Elena, De Gregorio Annalisa, De Luca Giuseppe, Iovino Antonio, Lanzano Giovanni, Mele Giuseppe, Pannone Annalisa, Perone Alessandra Rosangela, Sarappo Gennaro, Sorrentino Carmine, De Rosa Tecla, Fatigati Orsola

Raffaella Ungaro, Antonietta Candida Speranza, Carolina De Dominicis, Domenico Paolella detto Vitae

CANTIERE AFRAGOLA

Iavarone Salvatore, Acri Cristina, Boemio Antonio, Anastasio Rosa, Caputo Elena, Carcassa Valeria, Castaldo Francesco, De Stasio Mariangela, Di Micco Sara, Frassine Raffaele, Gialantonio Antonietta, Giugliano RosaPia, Monaco Giuseppe, Muto Vincenzo, Salierno Domenico, Sepe Pietro, Siciliano Filomena, Soria Maria, Spagnuolo Fernando, Tagliaferri Jessica, Testa Massimo, Telemaco Rosa, D’Orso Lucia

MOVIMENTO AFRAGOLA FUTURA

AFRAGOLA VIVA

AFRAGOLA CIVICA

Roberto Russo, Giuseppe Affinito, Monica Balsamo, Rossano Campagnoli, Raffaele Castaldo, Raffaele Castiello, Gennaro Cerbero, Vincenzo Concas, Maria Credentino, Vincenzo De Stefano, Anna Di Micco, Aurora Giacco, Santo Giustino, Margherita Grimaldi, Beatrice Manna, Assunta Maraucci, Rosa Miranda, Grazia Moccia (detta Dora), Biagio Montefusco, Vittoria Esposito, Giuseppe Salzano, Nancy Tramo, Anna Astarello, Maria Sossia Del Prete detta Marsia

SCELTA DEMOCRATICA

Antonio Lanzano, Aniello Silvestro, Antonio Tuccillo, Pasquale Improta, Vincenzo Esposito, Mattia Celardo, Salvatore Gennarelli, Antonio Corcione, Nunzio Di Sabato, Antonio Cirillo, CAMBIAMENTI AFRAGOLA SOLIDALE Castiello Francesco, Auricchio Margherita, Barisciano Assunta Cardarelli, Giuseppa Castaldo, Giovanna Cerbone, Antonietta Zanfardino, Teresa Galletta,

Giuseppina Tignola, Arcangelo Ausanio, Antonio Barra, Flora Capozzi, Giovanni Celardo, Antonio Maurizio Consiglio, Massimo Dattilo, Aminta De Luca, Aldo De Martino, Guido Di Lorenzo, Martina Di Palo, Carmela Esposito Maiello, Nicola Fontanella, Margherita Giglio, Antonio Magri, Maria Montini, Giuseppe Pannone, Francesco Papa, Simona Pecchia, Raffaele Punzo, Ferdinando Salzano, Anna Silvestri, Nunzia Strazzullo, Alba Ardis Mario Carnevale, Michele Caldaria, Alessandra Capone, Antonia Caputo, Chiara Castiello, Domenico De Leonardis, Maria Di Maso, Jessica Orsolina Donatore, Aniello Iazzetta, Brenda Manzo, Agnese Migliaccio, Anna Mocerino, Maria Rosaria Muto, Ferdinando Norcino, Vito Palladino, Eduardo Passarella, Pasquale Petrellese, Salvatore Russo, Rodolfo Salierno detto Ernesto, Antonietta Santaniello, Ferdinando Peluso, Giovanni Terzo, Nunzia Triola, Marco Vernazzaro

NUOVA CITTA

Giuseppe Ribezzo, Vincenzo Bava, Vincenzo Boemio, Pasquale Campagnola, Francesca Capone, Pietro Caputo, Concetta Castaldo, Maurizio De Falco, Alessandra Della Vecchia, Nunzio Esposito, Angela Fatigati, Loredana Iazzetta detta Loredana, Maria Iazzetta, Giovanni Antonio Iengo, Domenico Iorio, Giuseppe Martusciello, Antonio Migliore, Maria Pia Napolitano, Assunta Russo, Pasquale Salierno, Luigi Terracciano, Benito Zanfardino


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bollino antifrode introdotta alle politiche non ci sarà alle comunali. Il fenomeno della scheda ballerina è ormai noto. C’è una scheda, fornita da un Presidente di seggio compiacente, che viene portata fuori dal seggio e votata indicando la preferenza voluta prima di essere consegnata all’elettore che, in cambio, all’uscita dal seggio porterà la scheda non votata che ha ricevuto facendo ripartire il giro. Ma, per controllare il voto, c’è anche il modo in cui si scrive il nome del candidato al Consiglio comunale che si preferisce. Basta mettere prima il cognome e poi il nome o viceversa, o mettere solo il cognome o mettere tutto in minuscolo o tutto in maiuscolo... Insomma, ci sono tante combinazioni e il gioco è fatto. Il voto è praticamente ‘firmato’. Per scongiurare tutto questo servirebbero maggiori controlli e soprattutto il coraggio di denunciare da parte di chi riceve offerte per vendere il voto, ma soprattutto da parte di chi conosce questo ‘mercato’. Solo in questo modo, le forze dell’ordine potrebbero dare concretezza ai sospetti e far scattare le manette ai polsi dei responsabili. In caso contrario si resterà legati, come sempre, alle voci e ai sospetti, seppur forti, come in occasione della campagna elettorale del 2013 quando, sulle mura delle Salicelle, apparvero scritte che invitavano a non votare perché non era stato raggiunto l’accordo sul ‘costo’ di un voto. Ci furono indagini ma non si arrivò a nulla di concreto nonostante le voci di arresti imminenti.

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PRIMO PIANO

CANDIDATI IN CAMPO PER LA MASSERIA FERRAIOLI

N

ella campagna elettorale in corso ad Afragola la Masseria Antonio Esposito Ferraioli è stata spesso al centro dell’attenzione, al punto che Giuseppe Delle Cave, attivista di Libera, una delle associazioni che ha preso in gestione quella che prima era la Masseria Magliulo, ha lanciato una proposta: “Leggo che la Masseria Antonio Esposito Ferraioli è al centro dell’interesse di numerosi candidati alle prossime elezioni comunali. Questo non può fare che immenso piacere e testimonia soprattutto l’impegno che ci stanno mettendo le realtà affidatarie. Viste però le accuse reciproche di strumentalizzazione invito tutti i candidati che esprimono il loro interesse a fare un primo passo: una

bella e sostanziosa donazione per il progetto di crowdfounding che stiamo portando avanti per realizzare l’impianto di irrigazione e un’area pic nic”. L’idea è stata poi rilanciata da Francesco Petrellese, amministratore e fondatore di Sei di Afragola se...(Official page): “Io direi anche che potrebbero organizzare una colletta tra tutti i 400 candidati, magari stampano qualche manifesto abusivo in meno e fanno qualcosa di veramente concreto per la città. Se solo facessero 10 euro a testa sarebbero 4.000 euro. Mica male, peccato non averci pensato prima”. Molti candidati si sono affrettati a garantire il loro versamento, vedremo alla fine della campagna elettorale quanti manterranno almeno questa promessa.


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POLITICA

Regna il silenzio a Caivano dopo lo scioglimento del Consiglio comunale

UNO TSUNAMI PER LA POLITICA di Mimmo De Simone

IN BREVE

La relazione ha disegnato uno scenario inquietante di rapporti con i clan della camorra locale. Possibile un commissariamento lungo, anche superiore ai ‘tradizionali’ diciotto mesi previsti

L

a relazione prefettizia da cui è scaturito lo scioglimento del consiglio comunale che vedeva Simone Monopoli sindaco di Caivano è stata un vero e prooprio tsunami che ha coinvolto anche Amministrazioni precedenti e la politica nel suo complesso. Una relazione molto circostanziata che definisce ruoli e connessioni della politica locale con la criminalità locale disegnando uno scenario inquietante. I nomi e le date sono coperti da omissis ma facilmente identificabili ci fanno capire quanto fosse stretto il rapporto (consapevole o inconsapevole) di Amministratori e rappresentanti di spicco dei clan camorristici per appalti, nomine e incarichi pubblici. Un connubio molto stretto che lavorava indisturbato, secondo quanto si legge nella relazione prefettizia, avrebbe portato all’inevitabile scioglimento del Consiglio comunale e al commissariamento che, stando a quanto riportato nella relazione, potrebbe essere anche più lungo d e i 1 8 mesi, così come è capitato

a Crispano. Confessioni e foto testimoniano questa attività molto fervente che andava oltre i compiti e le regole ma soprattutto oltraggiando le legge e le disposizioni in materia di amministrazione locale. Nella relazione di fa riferimento oltre al primo cittadino, ad Assessori, Consiglieri comunali, ma anche dirigenti e funzionari che avevano un ruolo fondamentale e che procuravano contatti continui con la criminalità locale in alcuni casi ma si dovrà ancora accertare definitivamente se alcuni Amministratori erano la longa manus delle organizzazioni criminali nel Comune. Gli uffici interessati sono d soprattutto quelli dei lavori pubblici, ma anche la nettezza urbana come pure la gestione del parco verde. Sembra che proprio in questo quartiere, all’estrema periferia di Caivano, dove vivono oltre seimila ex terremotati, ci siano stati incontri e ratificati accordi tra camorristi e politici. Un’accusa rivolta al Sindaco è quella di aver autorizzato la festa dei gigli nel quartiere San Giovani – Santa Barbara che pare abbia avuto come promotori esponenti comorristi. E poi c’è anche la questione della riscossione dei canoni del parco verde affidata a un fratello di un capo di un clan.

All’ex sindaco Monopoli viene imputata anche la concessione alla Ditta Buttol S.r.l. dell’area ubicata sulla SS 87 per il trasbordo dei rifiuti in contrasto con i rilievi dell’ASL locale. Fatti gravissimi che vanno aggiunti alla gestione poco chiara degli appalti, degli affidamenti diretti e proroghe illegittime. Nessuno ha voluto rilasciare commenti e dichiarazioni in merito, in modo bipartisan. Paura? Chissà. Certo è che tutti commentano, tutti leggono e approfondiscono la relazione ma nessuno vuole farlo in pubblico, mettendoci la faccia. Gli unici a dire qualcosa sono i componenti del partito democratico che alcuni giorni fa in una conferenza pubblica hanno ribadito le loro idee in merito facendo riferimento alle prossime elezioni amministrative. Antonio Angelino, segretario cittadino del partito democratico vuole andare oltre la ‘macchia’ dello scioglimento e quindi ha detto: “Le idee ci sono, dobbiamo solo metterle in campo. Per questo, Caivano merita un risanamento totale, dopo un dissesto finanziario e uno scioglimento comunale per infiltrazione camorristica, credo sia ora di parlare di programmi e azioni per una terra martoriata”.


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Pubblicato il rapporto della Prefettura

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POLITICA

UNA RELAZIONE CHE BOCCIA TUTTA LA POLITICA LOCALE L a relazione che accompagna il decreto di scioglimento del Consiglio comunale di Caivano, comincia con una sorta di monito verso tutte le Amministrazioni dell’area a Nord di Napoli quando si legge che “laa gestione amministrativa degli enti locali di questa provincia è oggetto di puntuale e rigorosa attività di accertamento e verifica, finalizzata a un’azione mirata di prevenzione di fenomeni di condizionamento criminale degli organi elettivi”. Una precisazione a cui poi fa seguito l’elenco degli scioglimenti che ci sono stati negli ultimi venti anni e che hanno interessato Afragola, Casalnuovo, Crispano, Frattamaggiore e Frattaminore. Successivamente, si passa all’analisi del contesto ambientale de-

scrivendolo come “storicamente infiltrazioni camorristiche degli caratterizzato dalla pervasiva organi elettivi dei confinanti Copresenza di sodalizi criminali ben muni. In particolare, nell’ultimo decennio sul territorio caivanese è stata predominante l’influenza criminale dei clan. Il core business della criminalità organizzata di matrice locale è lo spaccio di sostanze stupefacenti attivo maggiormente all’interno del Parco verde”. Così come successo a Crispano, poi, la relazione fa riferimento a una “continuità politica di vari amministratori locali” tirando in ballo anche le precedenti Amstrutturati e radicati sulle aree ministrazioni e precisando: “In limitrofe in grado di condiziona- proposito, giova rilevare che ben re le scelte amministrative degli sette componenti, tra Assessori e enti locali, come testimoniato Consiglieri comunali, della comdai pregressi scioglimenti per pagine da ultimo eletta, tra cui

di Mimmo De Simone

IN BREVE

Il giudizio sull’attività amministrativa a Caivano lascia ben poche speranze di riscatto. C’è un clima di illegalità diffuso che continua da anni, al di là delle appartenenze politiche


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il Sindaco, erano già presenti in quella del 2010, guidata dal Sindaco sostenuto da una coalizione di Centro sinistra (Udc, Api e Mpa)”. Nella relazione si legge che la precedente Amministrazione “è stata oggetto di una mirata attività di monitoraggio, avviata da questa Prefettura sin dal 2012, in relazione sia ad episodi sintomatici di un interessamento dei clan locali nella fase pre elettorale che a vari esposti e segnalazioni pervenuti nel corso del mandato elettivo circa cointeressenze della criminalità organizzata nella gestione dell’ente”. Successivamente si passa alla cronaca del lavoro fatto: “La Commissione d’indagine ha, prioritariamente, acquisito copiosa documentazione sulla quale è stato effettuato un esame generalizzato dell’attività posta in essere dagli uffici del Comune di Caiva-

to dell’azione amministrativa dal pubblico interesse, per agevolare la criminalità organizzata sotto varie forme, sia attraverso specifiche procedure che mediante una colpevole inerzia. Gli accertamenti svolti e la disamina degli atti hanno permesso di riscontrare, quindi, la sussistenza di criticità in diverse procedure tecnico - amministrative, anche di notevole rilievo, e hanno evidenziato situazioni e procedimenti che, secondo la Commissione, possono documentare l’esistenza di un rapporto di soggezione o condizionamento dell’azione politico gestionale rispetto alla criminalità organizzata”. Non manca una vera e propria bocciatura per la politica caivanese quando si ricorda che “dal luglio del 2000 a oggi si sono avvicendate ben cinque gestioni straordina-

no, che ha consentito di verificare modus operandi e criticità dei vari settori. Il citato organo ha proceduto, poi, a focalizzare l’attenzione sui profili ritenuti di maggiore interesse ai fini dell’indagine, approfondendo i fatti e le circostanze utili per verificare la sussistenza di tentativi di infiltrazione da parte della delinquenza mafiosa di tipo organizzato…Gli esiti di detta attenta attività d’indagine hanno confermato i collegamenti degli Amministratori locali con esponenti della criminalità organizzata nonché le forme di condizionamento dai medesimi subite, evidenziando gli effetti di compromissione della libera determinazione degli organi comunali, tali da sviare l’attività del Comune dal perseguimento degli interessi della collettività...L’analisi a tutto campo delle attività poste in essere dal Comune ha consentito di cogliere elementi e indizi coerenti sul piano logico, attendibili e sintomatici dello sviamen-

rie, di cui una in corso, nominate a seguito delle dimissioni della maggioranza dei Consiglieri (amministrazioni 2001/2006, 2007/2009 e 2015/2017) o del Sindaco (amministrazione 2010/2014) che hanno evidenziato un’incapacità della politica locale a raggiungere i propri obiettivi programmatici e a offrire un adeguato servizio alla comunità e al territorio”. I controlli della Prefettura erano partiti già dalle campagne elettorali e viene evidenziato come il ruolo degli elettori del Parco verde, dove si concentra la maggior presenza di elementi collusi od organici ai clan, sia sempre determinante per l’elezione del Sindaco. Vengono presi in considerazione anche i festeggiamenti successivi alle elezioni evidenziando la presenza di persone con precedenti penali e legate ai clan e l’affissione di manifesti di cordoglio dell’Amministrazione per la morte di un pregiudicato.

“Entrambi le ultime Amministrazioni, inoltre, sono oggetto di vari esposti, corrispondenti ad altrettanti procedimenti penali iscritti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, per presunti abusi e comportamenti illeciti tali da far ipotizzare commistioni con la criminalità locale” si legge ancora nella relazione che poi passa a fatti concreti come “la delega assegnata a un parente di un pregiudicato della rappresentanza del Comune nell’ambito sociale territoriale n.19, avente la funzione di elaborare le politiche di indirizzo, gestione e programmazione delle politiche sociali del territorio comprendente i Comuni di Afragola, Crispano, Caivano e Cardito. Il Sindaco con lo stesso atto ha attribuito, altresì, una delega anche per la ricerca di soluzioni nell’annosa vicenda della riscossione dei canoni degli immobili di proprietà comunale, in un’ottica di sinergia e di dialogo con l’utenza, il tutto motivato dalla reale conoscenza del territorio e il lodevole servizio prestato nelle istituzioni cittadine”. Incarichi affidati senza alcun fondamento giuridico come sottolineato nella relazione. Successivamente la relazione, pur inserendo vari omissis sui nomi per tenerli ‘nascosti’, passa a elencare una serie di nomi di Consiglieri e Assessori delle due ultime Amministrazioni che hanno legami o frequentazioni con affiliati o collusi con i clan camorristici della zona. Bocciatura completa anche per la struttura amministrativa: “Anche il Commissario straordinario attualmente in carica ha fortemente evidenziato l’esistenza di un grave e diffuso disordine organizzativo, definendo l’apparato amministrativo ‘una struttura totalmente allo sbando e asservita alla logica dell’approssimazione quotidiana e della conseguente irresponsabilità gestionale’; come se da anni non vi sia mai stata una qualsiasi idea di pianificazione e di visione di insieme e di assenza di un minimo di coordinamento...tutto questo in una cornice di una struttura burocratica fortemente inadeguata e palesemente conflittuale e forse coinvolta nei processi politici economici del territorio…Gli accertamenti svolti presso le banche dati delle Forze di Polizia, oltre che presso il casellario giudiziale, sui dipendenti e sui familiari hanno fatto risultare varie positività per reati comuni, anche gravi, e per reati con-


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tro la pubblica amministrazione…La Commissione d’indagine, sulla scorta anche delle attività informative svolte, attraverso anche i referenti delle forze dell’ordine, ha focalizzato l’attenzione sulle posizioni dei funzionari, alcuni dei quali preposti a settori di particolare sensibilità sul piano delle interferenze criminali (urbanistica ed edilizia), le cui condotte gestionali sono apparse surrettizie al perseguimento di interessi di soggetti vicini ad ambienti criminali”. Segnalata anche la posizione del “componente dell’ufficio di staff del Sindaco, menzionato in un esposto quale tessitore di una rete di rapporti fra politica e criminalità organizzata... L’intero apparato amministrativo è stato retto dai responsabili dei servizi che hanno dimostrato inadeguatezza professionale, incapacità organizzativa e particolare perseveranza nei propri errori, il che li ha resi permeabili agli indebiti condizionamenti del potere politico, nonché alle pressioni provenienti dalla criminalità organizzata”. Si fa poi riferimento a un’ispezione dell’Autorità nazionale anticorruzione La verifica ispettiva dell’Autorità nazionale anticorruzione “finalizzata ad acquisire elementi conoscitivi sull’attività contrattuale dell’ente nelle materie dei lavori, servizi e forniture...L’attività del Comune, ad avviso degli ispettori ANAC, ha messo in luce una gestione denotata da scarsa aderenza ai principi di buon andamento ed imparzialità della pubblica amministrazione, determinando dispendio di risorse pubbliche. Nonostante le puntuali osservazioni dell’organo ispettivo, il Comune di Caivano ha proseguito nei comportamenti censurati”. Un capitolo a parte è dedicato al Parco verde evidenziando che “gli uffici comunali competenti non hanno mai avviato significative azioni coattive ai danni degli occupanti abusivi né interventi risolutivi per il recupero delle morosità pregresse, spesso con condotte strumentali dilatorie”. In pratica si accusano le Amministrazioni di non fare abbastanza per ripristinare la legalità, abbandonando anche le iniziative messe in atto dalle Commissioni prefettizie che si sono susseguite nel corso degli anni. Preoccupante poi che “i vari controlli di Polizia effettuati nel Parco verde hanno evidenziato la presenza di un anomalo fe-

Cogito - 11

POLITICA

nomeno immigratorio di soggetti gravati da numerosi precedenti di Polizia, provenienti da quartieri napoletani considerati ad alto rischio per la diffusa infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto sociale e produttivo (Scampia, Secondigliano, Quartieri spagnoli), che hanno lì impiantato le loro attività illecite…Va fortemente sottolineato il grave degrado urbano del parco verde, teatro anche di eclatanti casi di pedofilia sfociati in omicidi”. Il Parco verde, definito come “colonizzato dalla camorra”, per la Commissione d’indagine, “ha rappresentato un serbatoio elettorale determinante per i vari Sindaci eletti nelle ultime competizioni amministrative. La Commissione di indagine ha rappresentato come la funzione politica e quella amministrativa hanno abdicato

generalizzato delle proroghe e il cosiddetto spacchettamento degli appalti attraverso il frazionamento degli stessi…Tale condizione non solo consente di eludere le disposizioni a tutela della trasparenza e dell’evidenza pubblica, ma rappresenta anche lo strumento migliore per evitare gli accertamenti antimafia sulle ditte fornitrici di opere e servizi. Tali condotte sono significative della ‘disattenzione’ degli uffici rispetto ad accertamenti di assoluta importanza, aventi valenza strategica come strumenti di prevenzione e di contrasto ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto vivo della pubblica amministrazione…La Commissione d’indagine, peraltro, ha evidenziato che non è mai stata presentata alcuna richiesta di certificazione antimafia per l’affidamento

ai propri poteri, disinteressandosi di quel quartiere, volutamente abbandonandolo ai clan, che ne hanno fatto la propria roccaforte, con pesantissimo danno per l’intera collettività, dal momento che il Comune ha, nel tempo, assicurato costosi interventi di manutenzione, omettendo di riscuotere fitti e tributi”. Nella relazione si ricostruisce anche la vicenda del Giglio della camorra evidenziando che, per non aver rilasciato le necessarie autorizzazioni, un dirigente è stato spostato da un ufficio a un altro dal Sindaco che ha poi gestito direttamente il tutto per permettere lo svolgimento della festa. Nel settore degli appalti pubblici e dell’affidamento di lavori e servizi sono state rilevate “gravi e sistematiche violazioni con particolare riferimento all’attività contrattuale del Comune, naturalmente destinataria delle attenzioni della criminalità. L’organo ispettivo ha rilevato l’uso

di lavori pubblici”. Un’attenzione particolare poi è dedicata al servizio di gestione dei rifiuti che “è stato ripetutamente oggetto di attenzione da parte delle autorità amministrative e giudiziarie, in ragione di vari esposti rappresentativi di abusi e illegittimità posti in essere dai locali organi politici e amministrativi”. Abusi e illegittimità che vengono poi descritti nei minimi particolari per diverse pagine. Anomalie sono state riscontrate anche nei lavori di ristrutturazione del Castello medievale e nella riscossione dei tributi comunali contribuendo alla costruzione di un quadro che ha poi portato “il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica a ritenere sussistente il condizionamento degli organi elettivi dell’ente locale da parte della criminalità organizzata, ravvisando un quadro complessivo di elementi, attuali, concreti e univoci in tale direzione”.


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NOTIZIE FLASH

ALLA STAZIONE AV DI AFRAGOLA ARRIVA ANCHE LA POLFER

Nella stazione dell’alta velocità di Afragola arriva anche la Polizia. E’ operativo, da qualche giorno, infatti il Posto di polizia ferroviaria, Polfer. Lo ha reso noto la Questura di Napoli sottolineando come la stazione sia già soggetta ai controlli di polizia da parte del Compartimento di Polizia ferroviaria per la Campania, con

continui servizi di vigilanza e monitoraggio. I poliziotti della Polfer si avvarranno anche della collaborazione della sicurezza sussidiaria e di un capillare sistema di videosorveglianza di R.F.I. Protezione Aziendale e vigileranno quotidianamente sui viaggiatori, pendolari e turisti, garantendo così la libera fruizione di una stazione aperta e sicura.

AD AFRAGOLA APPROVATO IL PRELIMINARE DEL PUC

“Abbiamo approvato in Giunta il preliminare del Piano urbanistico comunale (PUC), la legge fondamentale che riordina e definisce lo sviluppo del territorio”. Lo ha detto il sindaco, Domenico Tuccillo, che ha commentato l’approvazione del preliminare del Piano urbanistico comunale (PUC): “Si tratta di un risultato straordinario che Afragola attendeva da 40 anni. La premessa per avviare la definizione del Piano urbanistico che se saremo riconfermati ci impegniamo a realizzare entro la fine del 2019”. Il sindaco Tuccillo ha quindi spiegato la cornice degli interventi contenuti nel preliminare: “Sono due gli interventi di carattere generale entro cui si colloca il PUC: la realizzazione di una cornice di verde che circonda e perimetra l’abitato cittadino e una rete di mobilità tra stazione, centri commerciali e città. A questo proposito valutiamo un progetto di fattibilità per la realizzazione di una

monorotaia che assicuri un collegamento costante di questi tre punti fondamentali della città”. Il primo cittadino ha illustrato punto per punto i singoli interventi: “Abbiamo previsto direttrici che attraversano la città e attorno alle quali le attività commerciali possano svilupparsi, consentendo la destinazione d’uso a scopo commerciale dei piani terra, e consentendo ai proprietari volumetrie aggiuntive da realizzarsi in altezza come compensazione. Poi c’è il tema dell’edificabilità nelle zone “H” e “B7”: con il Puc risolviamo le criticità oggi esistenti con il criterio dei comparti, ovvero dando la possibilità ai cittadini che dispongono di un appezzamento di terra di mettersi insieme e realizzare nuovi fabbricati con la compartecipazione di tutti”. Novità anche per le attività industriali, il centro storico e soprattutto l’area dell’Alta velocità che aspetta uno sviluppo coordinato.. “Per quel che riguarda le attività industriali e

artigianali - sottolinea Tuccillo - prevediamo un’area Pip per l’insediamento di nuove attività industriali e una riqualificazione adeguata delle aree dove già adesso insistono attività industriali come per esempio quelle di contrada Regina e Salice. Nel centro storico inoltre viene definito un perimetro ad hoc, che avrà la funzione di proteggere e valorizzare gli edifici del centro storico e di prevedere per i piani terra la destinazione ad uso commerciale. Per l’area dell’Alta velocità infine, che è il cuore del nostro Piano urbanistico e del futuro di Afragola, noi prevediamo il completamento del sistema di collegamento viario e infrastrutturale, e una ricca e innovativa offerta di servizi ai viaggiatori che servono a sviluppare occasioni di lavoro per il futuro della nostra città. Strutture alberghiere, grandi strutture espositive e ricreative, questi sono gli obiettivi del Piano urbanistico per lo sviluppo della nostra Afragola”.

UNO SLARGO A TAVERNANOVA IN MEMORIA DI DON GENNARO FICO LA PROPOSTA DI COGITO storico del territorio e punto questo parroco straordinario”. di riferimento importante per La statua della Madonna, NAPOLI CANTI PINO DANIELE l’intera comunità. restaurata e posta al centro della

Alla presenza del vescovo di Nola, monsignor Francesco Marino, l’Amministrazione comunale di Casalnuovo guidata dal sindaco Massimo Pelliccia ha inaugurato un nuovo slargo di Tavernanova che è stato dedicato alla memoria di Don Gennaro Fico, parroco

“Insieme al parroco della chiesa dell’Addolorata, don Ciro Biondi, abbiamo deciso di riqualificare questo spazio e di riposizionare la storica statua della Madonna al centro dell’area – ha spiegato il primo cittadino – creando questo spazio aggregativo, che è stato affidato dalla Chiesa in comodato d’uso al Comune, intendiamo donare uno nuovo punto di ritrovo alla città: un’area dove poter stare insieme e far crescere il senso di comunità che tutti i residenti della zona già sentono”. “Prima di dedicare questo spazio alla memoria di Don Gennaro Fico, un punto di riferimento importante per tutti – ha aggiunto il Sindaco – abbiamo chiesto il parere dei cittadini che hanno accolto con grande entusiasmo quest’iniziativa che servirà a ricordare sempre l’operato di

nuova area, è stata poi scoperta e benedetta dal vescovo di Nola. “Felicissimo di essere qui e di aver trovato ad accogliermi tanti cittadini uniti dal loro forte senso di comunità – le parole di Monsignor Marino - oggi ricordiamo un grande sacerdote che ha lavorato molto in mezzo alle persone con il suo spirito di pastore. Questa mattinata servirà inoltre a rinsaldare il vincolo che per tanti anni ha unito le suore di Sant’Anna e questa comunità di fedeli”. Al termine della benedizione il Sindaco ha simbolicamente donato le chiavi della città al Vescovo di Nola e alla rappresentanza delle Suore di Sant’Anna che hanno partecipato alla cerimonia.

Pino per sempre, perché non cominciare il concerto evento per ricordare “Pinuccio” permettendo a tutti i suoi fans che assisteranno

allo spettacolo organizzato al San Paolo di cantare “Resta quel che resta”, la canzone diventata in qualche modo il suo testamento spirituale


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Cogito - 13

NOTIZIE FLASH

QUATTRO PIZZE PER QUATTRO PALAZZI STORICI DI FRATTAMAGGIORE Pizza e cultura sono stati protagonisti della serata che si è svolta al PalaPizza – Il Palazzo della Pizza di Frattamaggiore dove giornalisti e gourmet sono stati invitati da Enrico Di Pietro, patròn del locale, figlio di chef e pizzaiolo da sempre, che ha voluto omaggiare gli ospiti con quattro specialissime pizze dedicate a quattro palazzi storici di Frattamaggiore, frutto di un lavoro attento condotto fianco a fianco con Franco Montanaro, presidente dell’Istituto di Studi atellani. Non condimenti qualsiasi, ma ingredienti selezionati in base al periodo storico di riferimento del palazzo in oggetto, in modo da essere il più fedeli possibile a quelle che erano le abitudini alimentari dell’epoca. Il percorso storico e gastronomico è cominciato con la Pizza del Vicario a base di nzogna e pepe. Subito dopo è toccato alla pizza del Vescovo con salsa di datterini gialli e provolone del Monaco Dop. Diverso il discorso per la pizza del Cannavaro per la quale Di Pietro ha deciso di utilizzare farina di canapa, in virtù della lavorazione della stessa che avveniva proprio nell’edificio da cui prende il nome. L’elaborazione culinaria ha visto l’abbinamento dell’impasto con farina di canapa a salsiccia di maialino nero casertano e provola di Agerola. Infine è stata proposta la pizza del Borghese: una sfoglia di pizza napoletana condita con pomodorini a fresco, mozzarella di bufala a fette e basilico. Montanaro, nel presentare l’iniziativa, ha detto: “Abbiamo voluto ripercorrere un periodo piuttosto lungo da fine Medioevo ai giorni nostri per dimostrare quanto la città

frattese abbia inciso nei vari periodi storici e poi per mostrare diversi stili architettonici da quelli più antichi al liberty moderno”. Per il sindaco di Frattamaggiore, Marco Antonio Del Prete, “è stata una bellissima serata che dà lustro alla città con due elementi inscindibili: la nostra grande architettura abbinata alla storia e all’arte del pizzaiolo che ha portato in giro per il mondo tanti frattesi”. Coinvolto, nella serata, anche il direttore del Consorzio del Provolone del Monaco Dop, Vincenzo Peretti: “L’utilizzo del provolone del monaco DOP nelle ricette, e in particolare stasera nella creazione di Di Pietro, testimonia quanto di buono produciamo in Campania. Utilizzare il prodotto a marchio mette anche al riparo il consumatore da eventuali frodi alimentari”.

Soddisfatto Enrico di Pietro: “Lo spirito della serata è stato quello di valorizzare, attraverso la pizza, la storia di Frattamaggiore. Del resto, da sempre, nel nome del mio locale è rievocato il palazzo, perché anche noi ci troviamo in un bellissimo edificio antico di Frattamaggiore. Pizza e storia per un territorio che mi ha accolto come un figlio e al quale devo gran parte del mio successo”. A introdurre la serata, la giornalista Brunella Cimadomo: “E’ stato bello partecipare alla ricostruzione della storia del territorio. Un percorso che testimonia una voglia di riconquista della identità della comunità locale oltre che un impegno etico e sociale di imprenditori del settore ristorazione come Enrico Di Pietro”.

UN’APP PERMETTE L’ARRESTO DI UNO STALKER

A Frattamaggiore uno stalker è stato arrestato dagli agenti della Polizia di Stato del Commissariato locale grazie all’aiuto dell’applicazione “Youpol”. A finire in manette e in carcere è stato un trentaduenne di Afragola accusato di stalking in danno di minore e atti osceni in luogo pubblico. Il tutto è partito da una comunicazione alla sala operativa che è stata allertata tramite l’applicazione “YOUPOL” scaricata sul cellulare

della giovane vittima che ha inviato una serie di fotografie del luogo e dell’autovettura su cui si trovava lo stalker che la stava importunando. La volante, prontamente giunta sul posto, ha bloccato il 32enne che, agitato e nervoso, non riusciva a dare alcuna spiegazione valida circa la sua presenza a pochi metri dalla fermata dell’autobus e a circa 30 metri da un istituto scolastico.

I poliziotti hanno accertato che la minorenne era stata già in precedenti occasioni molestata dal trentaduenne. L’applicativo informatico mobile della Polizia di Stato ha consentito agli agenti di arrestare il trentaduenne che è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa di convalida. L’arresto dimostra la validità dell’App che può essere scaricata e usata da tutti per essere usata in caso di necessità.


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CRONACA

Tragedia per una famiglia di Frattaminore

“UNA RAGAZZA SEMPRE SORRIDENTE” di Antonio Ciaramella

IN BREVE

Valentina D’Oria, testimonial per le birre artigianali, è morta in un incidente stradale in Veneto. Feriti anche i genitori e la sorella. Andavano alla festa per la Prima Comunione della nipotina

S

gomento a Frattaminore per la morte di Valentina D’Oria, ventottenne morta in un incidente stradale lungo il Passante di Mestre, mentre, insieme alla sorella e ai genitori, andava in Veneto per partecipare alla festa per la Prima Comunione della nipotina, figlia del fratello, trasferitosi al Nord qualche anno fa. Sarà una perizia a stabilire la dinamica dell’incidente mortale che ha coinvolto la Fiat Panda in cui Valentina viaggiava insieme a parte della sua famiglia. Superato il casello di Spinea e il sottopasso “Miranese”, la loro auto è stata tamponata con violenza da una Nissan Qashqai condotta da una trentunenne di nazionalità dominicana residente a Malo, nel vicentino: l’impatto è stato violento al punto che l’utilitaria si è capottata finendo ruote all’aria contro il guardrail della corsia d’emergenza. Purtroppo per Valentina non c’è stato nulla da fare. Gravi lesioni anche per i genitori, entrambi ancora ricoverati all’Angelo di Mestre,

meno serie le condizioni per la sorella, politraumatizzata ma dimessa. Al momento di andare in stampa, non sono stati ancora fissati i funerali di Valentina perché la famiglia attende il miglioramento delle condizioni di salute dei genitori per verificare la possibilità di farli partecipare all’ultimo saluto per la figlia. I familiari di Valentina, intanto, si sono rivolti a Studio 3A, società specializzata nella valutazione di responsabilità e il pubblico ministero della Procura di Venezia, Carlotta Franceschetti, ha aperto un procedimento penale per omicidio stradale e, anche alla luce del rapporto degli agenti della polstrada di Mestre, ha iscritto nel registro degli indagati la conducente del Qashqai. Il

sostituto procuratore, che non ha ritenuto necessaria l’autopsia sulla salma, ha disposto la perizia cinematica per fugare ogni dubbio sulla dinamica dell’incidente Come ricordato anche dal giornalista de Il Mattino, Luciano Pignataro, Valentina, descritta da tutti come solare e allegra, era la ragazza immagine di alcuni locali specializzati nella vendita di birre artigianali e girava spesso per l’Italia proprio per il suo lavoro nel mondo del food della Campania.


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CRONACA

AD AFRAGOLA LA PREMIAZIONE DELL’EDIZIONE 2018 DI SCUOLA E VOLONTARIATO

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na due giorni di emozioni e valori: circa 1.200 studenti provenienti da 36 scuole di Napoli e provincia in compagnia dei volontari di altrettanti organizzazioni di volontariato hanno animato il Teatro Gelsomino di Afragola nella due giorni dell’evento Scuola e Volontariato del CSV Napoli (Centro di servizi per il volontariato) giunto alla sua undicesima edizione con l’impegno di un team di referenti, formatori e tutor che, in questi mesi, hanno animato e messo insieme scuole e associazioni di tutta la provincia da Agerola alla Solfatara e che ha visto la nostra redazione tra i media partner. Le scuole che hanno vinto il premio Visioni di Valori dedicati all’ex direttrice del Csv, l’afragolese Valeria Fabrizia Castaldo, sono state l’Istituto di istruzione superiore Attilio Romanò di Napoli con l’associazione I Girasoli dell’est e l’Istituto comprensivo Giulio Genoino di Frattamaggiore con Sottoterra Movimento Antimafie. I riconoscimenti sono stati consegnati dal presidente del Csv Napoli, Nicola Caprio, dal direttore, Giovanna De Rosa, dal consigliere Gianvincenzo Nicodemo e dal primo presidente del Csv, Umberto Morelli. Ma la vera vittoria di questa due giorni è stato il protagonismo dei ragazzi che hanno raccontato le loro esperienze di volontariato nei vari settori di intervento previsti dal progetto che ha ormai una storia ultradecennale. La due giorni, condotta dalla responsabile dell’Area promozione del Csv Napoli, Eleni Katsarou, è stata inaugurata con lo spettacolo “Miseria bella” di Peppino De Filippo, realizzato dall’associazione

Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, emozionando la platea di circa 600 spettatori per ogni giornata. A inaugurare i lavori il presidente Nicola Caprio che ha dichiarato: “Queste manifestazioni avvicinano il Csv ai territori rendendo palese e concreto il grosso lavoro svolto dai volontari che devono essere incentivati nella loro attività attrattiva delle realtà a rischio sparse per i territori della provincia”. Ospite della manifestazione, un referente dell’Istituto Italiano della Donazione, Guido Bragato, che ha invitato i ragazzi delle scuole di primo e secondo grado presenti a partecipare al contest video #DonareMiDona che festeggerà il 4 ottobre 2018 la quarta edizione del #DonoDay2018, un giorno dedicato a chi fa del dono una pratica quotidiana: Scuole, Comuni, associazioni, imprese e cittadini insieme per costruire la mappa dell’Italia che dona, un Paese capace di reagire alle difficoltà mettendo al centro la bellezza del dono in tutti i suoi aspetti

e di portare avanti la riflessione sull’importanza della buona donazion “Il progetto vuole far avvicinare i giovani alle associazioni del territorio e al mondo del volontariato che è un’importante agenzia educativa” evidenzia la responsabile Eleni Katsarou aggiungendo: “I ragazzi imparano attraverso il volontariato, acquisiscono delle competenze

trasversali che possono spendere nell’arco della loro vita. Cerchiamo di seminare i lavori, molti gli studenti che hanno continuato a fare volontariato, sono ritornati nelle associazioni e ne hanno create altre. L’entusiasmo e l’amore dei giovani rappresenta una grande leva per il cambiamento di questa società”.


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CALCIO

L’AFRAGOLESE CI CREDE

di Antonio Cerbone Giuseppe Eboli

IN BREVE

Continua la rincorsa rossoblu verso la serie D. Ora la doppia finale con il Bitonto

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’Afragolese è sempre piú vicina al raggiungimento dell’obiettivo: partecipare al campionato di Serie D 2018/2019. Sconfitto, senza troppi problemi, il Sant’Agata in semifinale playoff nazionale, Manzo e compagni dovranno vedersela in finale con l’Omnia Bitonto, squadra di Eccellenza pugliese che ha vinto l’altra semifinale dell’area meridionale. Forti del netto 5-0 maturato nel match d’andata, i pugliesi in Lucania sono stati sconfitti da un Lagonegro che ha onorato l’impegno. La finale, come da regolamento della Lega nazionale dilettanti, sará doppia. Domenica 3 Giugno andrá in scena il primo atto al “Moccia”, teatro delle valorose imprese rossoblú, mentre il ritorno si giocherá in Puglia sette giorni dopo. In una settimana si decideranno dunque le sorti di un’Afragolese che intanto ha vinto e convinto in entrambe le gare contro un Sant’Agata in fiducia. Usciti vincitori per 0-1 dalla trasferta in Sicilia, grazie al solito sussulto di bomber Del Sorbo, i campani avevano a disposizione due risultati su tre, in casa, per aggiudicarsi la finale play-off nazionale. Questo vantaggio iniziale non ha tuttavia alterato l’approccio alla gara dei rossoblú che hanno, sin dalle prime battute, imposto il proprio gioco a tambur battente per indirizzare la partita in discesa. Mister Coppola, domenica 27 Maggio al “Moccia”, si é affidato ai “fedelissimi” e all’ormai consueto 4-3-3 offensivo: l’under Scarano a difendere i pali rossoblú; Buono e Ciano, autore di un’ottima prestazione, sulle fasce con gli esperti Barbato e Fiorillo al centro; le due talentuose mezz’ali Pesce e Tarascio, in continua crescita, ad affiancare Vitiello, mediano

veterano della categoria, e infine il trio d’attacco con gli intoccabili Manzo, a sinistra, Del Sorbo, centrale, e Carfora sulla destra, vista l’indisponibilità dell’under Fammiano. Il Sant’Agata si schiera a specchio: Scurria; Scaffidi, Bontempo, Tricamo, Zingales; Lupo, Privitera, Calafiore; Mincica, Cicirello, Isgrò. Una formazione molto offensiva, costretta a recuperare almeno un goal per scongiurare l’eliminazione dopo i 90’ e prolungare la partita ai supplementari. Il pubblico è quello delle grandi occasioni e i giocatori di casa si lasciano trasportare dallo scatenato tifo, salutando e ringraziando gli spettatori giunti in massa. I primi venti sono equilibrati con le due squadre che si studiano prima di affondare colpi. La prima occasione capita sulla testa di Del Sorbo, che spizza impensierendo il portiere siciliano. Poco dopo dai 20 metri Manzo disegna una parabola insidiosa su punizione ma di poco alta sulla traversa, facendo le prove generali. È Pesce, migliore in campo fino a quel momento e di un’altra categoria, ad andare vicino al goal dell’1-0 dopo uno svarione difensivo della squadra siciliana, che riesce a salvarsi in extremis con un salvataggio sulla linea. Si affaccia timidamente nella tre quarti afragolese anche il Sant’Agata con Cicirello che spreca un’occasione ghiotta davanti al portiere rossoblú, non sfruttando un filtrante di Calafiore, dimenticato da Buono, poco attento e anche ammonito in seguito. Al 32’ Manzo pennella su punizione, molto simile a quella precedente, regalando l’1-0 ai padroni di casa e sbloccando una partita sterile. Dopo soli 2 minuti Del Sorbo raccoglie il solito cross dalla sinistra di uno scatenato Manzo e di testa in-

sacca il goal del 2-0, testimoniando la volonta dei rossoblú di ipotecare il passaggio del turno. Verso la fine del primo tempo è ancora Manzo ad andare vicino al 3-0, saltando piú in alto di tutti e mettendo fuori di poco. Prezioso il lavoro di Carfora che in questo momento di transizione del match aiuta la squadra ad alzare il baricentro guadagnando ottimi calci di punizione nella metá campo siciliana. Il secondo tempo inizia nel peggiore dei modi per i padroni di casa, su cui aleggia lo spettro di alcune settimane fa dove furono rimontati di ben tre goal dalla Puteolana di Carotenuto. Infatti dopo nemmeno un minuto con un tap-in a pochi metri dalla porta Bontempo sfrutta la torre di un compagno di squadra e porta il risultato sul 2-1, riaccendendo le speranze di rimonta della squadra ospite. A tremare non è solo il pubblico ma anche la traversa colpita da Mincica dopo pochi minuti, che brucia in velocitá Ciano ed elude la timida uscita del portiere con un pallonetto che ha poca fortuna. L’Afragolese gioca cosí con il cronometro facendo entrare Cardore, Noviello ed Incoronato, che nei sette minuti di recupero viene espulso per reciproche scorrettezze insieme a Tricamo. Il triplice fischio dell’arbitro Peletti di Crema sancisce il tripudio rossoblú. Ancora una grande gara quella disputata dall’Afragolese che continua a proporre un gioco spumeggiante ed arrembante. La doppia sfida all’Omnia Bitonto sará l’ultimo passo per conquistare la D, ma qualsiasi sia il risultato l’Afragolese ha giocato un campionato al di sopra delle aspettative, facendo bella figura anche a livello nazionale.


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SOCIETÀ


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NOTIZIE FLASH Laurea Augurissimi ad Antonio Cerbone che si è laureato in Economia aziendale nel Dipartimento di Economia dell’Università degli studi della Campania, Luigi Vanvitelli, discutendo una tesi in diritto tributario su “Le agevolazioni fiscali: un quadro normativo tra vincoli costituzionali e comunitari” preparata sotto la supervisione della professoressa Clelia Buccico. Ad Antonio, cresciuto nella redazione di Cogito di cui è collaboratore a tutto tondo, gli auguri del papà, l’editore Mario Cerbone, della mamma, Rosanna, del fratello Valerio, e della fidanzata Rosalba Paribello, oltre che quelli del direttore e dell’intera redazione. Ad majora!

Prima Comunione Auguri a Enio che, domenica 3 giugno, riceverà la prima comunione. Un augurio speciale da papà, mamma e dalla sorellina Sofia.

Laurea Vivissime felicitazioni alla neo dottoressa Raffaela Salierno di Afragola per il prestigioso traguardo accademico: si è laureata con 110 e lode in Ostetricia lo scorso martedì 24 Aprile 2018 presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, con una tesi sperimentale dal titolo “La culla nel cuore. Percorso esperienziale del lutto in ostetricia”, con relatore la chiarissima professoressa Maria Giocondina Mancini. Auguri anche ai suoi genitori Chiara e Andrea Salierno e alla sorellina, migliori congratulazioni per l’importante successo. 18° Compleanno Fisicamente sei grande da tempo, ma ora che hai compiuto 18 anni sei diventato davvero grande e per te comincia una nuova fase della vita che ti auguriamo possa regalarti tutto quello che desideri e meriti. Buona vita a Domenico Corvino da nonna Anna, dagli zii Antonio e Rossella e dai tuoi cuginetti, Gaetano e Angelo.

18° Compleanno Ha spento 18 candeline, lo scorso 2 maggio, circondato dagli affetto dei genitori e degli amici, Luca Boccellino. Ti auguriamo che questo giorno sia l’inizio di un nuovo percorso, da vivere con l’entusiasmo, la tenacia e l’umiltà che hanno caratterizzato la tua infanzia e adolescenza. E, niente paura! Affronta le difficoltà e il futuro non come ostacoli, ma come sfide. Ti vogliamo bene, mamma, papá e Raffy. Buon Compleanno alla nostra piccola Sofia A 1 anno: hai mosso i tuoi primi passi A 2 anni hai pronunciato le prime parole A 3 anni carta e pennarelli per disegnare A 4 anni spazio per fantasia da ballo! A 5 anni a tutta velocità sulla prima bicicletta... ...E ora che compi 6 anni eccoti con la zaino sulle spalle ormai pronta ad andare alla prima elementare. Buon Compleanno alla piccola principessa. Nonno Crescenzo e nonna Nunzia!

Prima Comunione Tanti auguri a Pietro Marotta che domenica ha ricevuto la sua Prima Comunione, da parte di babbo, mamma, zii, cugini e parenti tutti.... AUGURI


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RELIGIONE

TORNA LA MARGHERITA CANDIA, FESTA AFRAGOLESE DI SANT’ANTONIO TESTIMONE DI FEDE

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utto pronto per la festa di Sant’Antonio ad Afragola. Come al solito, i frati minori che animano la Basilica e il convento hanno stilato un programma che, nella sua parte più conosciuta, parte dalla tradizionale ‘vestizione’ della statua del Santo, prevista per il pomeriggio del 12 giugno, e si conclude con la ‘ritirata’ del 20 giugno quando migliaia di persone riaccompagnano la statua di Sant’Antonio nella sua Basilica. Ma c’è anche un programma di iniziative che sono già partite in coinciden-

za con l’avvio della recita della Tredicina, la preghiera che, per tredici giorni, accompagna i fedeli verso la giornata della celebrazione della festa di Sant’Antonio. A celebrare la Santa Messa nella piazza antistante la Basilica all’alba del 13 giugno sarà monsignor Felice Accrocca, vescovo di  Benevento, mentre la Messa che concluderà le celebrazioni del 13 giugno sarà officiata da don Tonino Palmese, vicario episcopale della Diocesi di Napoli.

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ei giorni scorsi, in molte comunità parrocchiali è stata ricordata Margherita Candia, un’afragolese vissuta qualche anno fa per la quale è stato avviato il percorso per il riconoscimento di Santità. La ricordiamo con le parole che Padre Michele Giuliano e Giovanni Russo hanno scritto qualche anno fa per il sito www.santiebeati.it Margherita, nata ad Afragola il 24 agosto del 1924, era figlia di Nicola Candia e Maria Ciaramella e crebbe in una famiglia profondamente cristiana. I genitori, infatti, erano Terziari francescani; il padre fu ministro della fraternità locale. All’età di otto mesi la piccola fu colpita da una grave dissenteria e rimase bloccata nello sviluppo dei movimenti e, in seguito, si ammalò per tre volte di bronco-polmonite riducendosi in fin di vita. Il padre Nicola chiamò quattro medici e tutti non gli lasciarono speranze. Con fiducia si rivolse a Sant’Antonio di Padova, venerato nel Santuario di Afragola a lui dedicato: al suono delle campane del mezzogiorno del giorno successivo, la bambina guarì. All’età di quattro anni, Margherita fu portata a Roma per un’udienza privata dal Papa. In quell’ occasione Sua Santità Pio XI, benedicendola, disse: «Va’ a mangiare i tuoi buoni maccheroni e fatti Santa». Dopo aver trascorso serenamente i primi anni di vita, e aver frequentato le elementari presso la scuola che le Suore Compassioniste Serve di Maria avevano nel suo paese natio, i familiari, quando aveva tredici anni, decisero di affidarla alle cure delle Suore di Carità dell’Immacolata Concezione d’Ivrea nell’Istituto Santissima Trinità e Paradiso di Vico Equense. Desiderava imitare l’esempio dei genitori e seguire l’ideale francescano ma la mamma, ritenendo che non potesse partecipare con frequenza alle adunanze del sodalizio, preferì che s’iscrivesse all’Azione cattolica femminile del collegio. La sua vita non si espresse in doni straordinari ma fu esempio di ubbidienza e sacrificio ed era do-

tata di squisita sensibilità e delicata comprensione. Nel corso dell’ultimo anno scolastico, con le altre educande e le suore, si recò, nei primi mesi del 1942, presso un ospedale militare. Sconvolta dall’aver visto e conosciuto un ufficiale che in guerra aveva perso braccia e gambe, iniziò a meditare sulla sofferenza. In quei giorni la sentirono affermare: “Se il Signore mi dicesse che farebbe finire la guerra ora e tornare la pace nelle famiglie, a condizione che io morissi, risponderei eccomi qui, sono pronta, prendimi anche in questo istante!”. Dopo alcuni giorni, il 25 maggio del 1942, inspiegabilmente le sue condizioni di salute si aggravarono. Raggiunta dalla mamma, le riferì che aveva promesso a Gesù Crocifisso altre tre ore di sofferenza in ricordo delle ore di agonia che ebbe sulla Croce e aggiunse: “Mammina tu sarai sola a soffrire, mentre tante mamme godranno”. Trascorse queste ultime ore pregando, con lo sguardo rivolto al Crocifisso e alla Madonnina di Lourdes che aveva al suo capezzale, e affidandosi a Sant’Antonio che l’aveva protetta fin da piccola. Prima di addormentarsi nel bacio del Signore per tre volte aveva invocato: “Regina Pacis ora pro nobis”. L’orologio dell’educandato martellava undici rintocchi (erano le 23 di sera): Margherita non aveva ancora compiuto diciott’anni. Lasciava il mondo con il volto roseo e sorridente, velato da un pallido candore, e il corpo emanava un odore di fiori. Ai suoi funerali partecipò tutta la cittadina di Vico Equense che la pianse come martire di carità. Le Suore d’Ivrea, contrariamente a quanto chiesto dalla giovane prima di morire, non vollero separarsi da lei e ottennero che i suoi piccoli e fragili resti riposassero, tra le altre consorelle, nel cimitero di Vico Equense. Numerosi sacerdoti, negli anni seguenti, scrissero diversi opuscoli e propagandarono la conoscenza della sua storia in tutta la Campania.



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...continua da pagina 2... LETTERA APERTA DI NICOLA PERRINO Egregio direttore, ho scritto una lettera aperta alla città che vorrei condividere anche con i suoi lettori, approfittando della vostra disponibilità. Ecco il testo completo. Cari concittadini e concittadine, dopo alcuni giorni di riflessioni necessari per distaccarmi dalla convulsa e a volte rocambolesca vita politica, ho sentito il bisogno, anzi l’obbligo, di spiegare, soprattutto ai tanti che mi hanno dimostrato stima ed affetto, gli avvenimenti che mi hanno spinto a rinunciare alla mia candidatura a Sindaco. Occorrerebbero molte pagine, cercherò di farlo in poche righe. In data 05/05/2018 in seguito alla presentazione di un manifesto firmato dai responsabili cittadini e dai consiglieri comunali facenti parte delle forze politiche Udc, Forza Italia, Scelta Democratica, Rinnovamento Democratico, Grande Afragola e Lista Arcobaleno, il mio nome era stato presentato alla cittadinanza per ricoprire la figura del candidato Sindaco di una coalizione moderata. In seguito alla mia investitura e concordemente con l’istituzione del tavolo provinciale e regionale composto da Forza Italia e Udc nelle persone dei rispettivi coordinatori regionali i quali chiedevano tassativamente che le liste di appoggio alla coalizione dovessero rispondere a dei requisiti essenziali, ho provveduto a convocare una riunione in data 09/05/2018 onde verificare la qualità e la quantità dei candidati. Verificati questi requisiti, alla fine della stessa, i partecipanti tutti della coalizione ribadirono la loro adesione al progetto con il relativo avallo del coordinamento provinciale e regionale dei rispettivi partiti. In data 10/05/2018 alle ore 11 del mattino i Consiglieri di Forza Italia ebbero un incontro con la loro dirigenza regionale l’oggetto del suddetto incontro rimane ad oggi ancora un’incognita. Solo successivamente a questo incontro, alle

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LETTERE AL DIRETTORE

19 della medesima giornata, durante lo svolgersi di una riunione della coalizione, il coordinatore locale di Forza Italia, Antonio Caiazzo, e il consigliere Raffaele Fusco, inspiegabilmente, pur condividendo la validità del progetto politico messo in campo e le qualità delle liste, manifestavano perplessità sulla consistenza numerica delle stesse. La riunione terminava intorno alle 21/21.30, senza che le perplessità dei consiglieri Caiazzo e Fusco fossero soddisfatte. Tali perplessità non venivano riscontrate da nessun’altro dei rappresentati delle liste a mio sostegno e gli stessi consiglieri Baia e Bassolino, esimi esponenti di Forza Italia, manifestavano la propria convinzione al progetto dei moderati e sostenevano che la solidità della coalizione fosse acclarata. Nella mattinata di Venerdì 11/05/2018, appresi dalla stampa la volontà del coordinatore locale Antonio Caiazzo e del consigliere Fusco Raffaele di venire meno all’impegno assunto pubblicamente con il manifesto attraverso il quale si presentava alla cittadinanza la mia candidatura a sindaco, rompendo così la coalizione dei moderati senza addurre, a questo meschino voltafaccia, alcuna spiegazione politica. Ad oggi, la decisione dei due Consiglieri rimane ancora incomprensibile, risultando palesemente pretestuosa la questione numerica, soprattutto considerando il peso delle liste di entrambi gli schieramenti avversari, precedenti all’immotivato e repentino mutamento di coalizione di Forza Italia. Dopo l’abbandono del simbolo di Forza Italia, senza la possibilità di alcun confronto con il coordinatore locale ed in seguito ad una riunione di tutti i rappresentati delle liste moderate, tra cui anche i consiglieri Baia e Bassolino, decidevo di rinunciare alla candidatura. A seguito di questa mia decisione, poiché ancora è fervente in me l’idea di un’esistenza di un centro moderato, ho preferito non sposare alcun progetto politico alternativo al mio, non presentando il simbolo dell’Udc per la prima

volta da 25 anni a oggi alle elezioni comunali ed invitando le liste che mi avevano sostenuto ad optare la scelta di coalizione che fosse più vicina ai loro ideali politici. Questa mia lettera non vuole essere un addio ma un arrivederci, poiché ritengo che le sfide a cui la città sarà sottoposta negli anni futuri richiederanno il contributo di quel centro moderato di cui oggi le proposte non trovano riscontro all’interno delle altre forze politiche. Un ultimo saluto voglio riservarlo ai candidati Sindaci ed ai candidati a Consiglieri comunali, delle rispettive forze politiche, augurando loro una serena campagna elettorale e, conclusa la stessa, un’ancora più serena amministrazione della “cosa pubblica”. Auspicando che queste poche righe plachino le polemiche e le discordie, che si smetta di parlare di ciò che ha diviso ed inasprito gli animi e si inizi a discutere dei programmi per Afragola e per gli Afragolesi. Nicola Perrino

UNA STORIA DA RACCONTARE CHE ARRIVA DAL MONDO DELLA SCUOLA Egregio direttore, approfitto della disponibilità del suo giornale per raccontare una bella storia che arriva dal mondo della scuola. Tutto nasce da un’attività di routine, organizzata dalla scuola parificata Maria Santissima di Casaluce, nell’ambito del progetto “Educazione alla cittadinanza attiva”. I bambini avevano chiesto e ottenuto di poter visitare la casa comunale di Frattamaggiore e incontrare la responsabile del settore scuola. Ottenuta l’autorizzazione, dopo aver letto e commentato in piazza gli articoli più significativi della Costituzione sono entrati nel Comune. Effettuata la visita dei locali i bambini si sono visti accolti non da un funzionario, anche se di rango come si aspettavano, ma dal vice sindaco e assessore alla Pubblica istruzione, Giuseppina Maisto. Qui sono cominciate le sorprese. I bambini hanno iniziato a illustrare il valore dell’educazione e della Costituzione e quando hanno spiegato il significato del diritto alla salute c’è stato un vero e proprio colpo di teatro.


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LETTERE AL DIRETTORE La piccola Valeria Capuozzo della classe quinta ha narrato la sua storia segnata dalla lotta al mal sottile che sta colpendo molti cittadini della terra dei fuochi e, felice di poter continuare a vivere, ha voluto abbracciare la vice Sindaco. Quest’ultima, già commossa perché segnata anch’essa da una vicenda simile per una propria figlia, ha interrotto l’incontro e ha chiesto l’intervento del sindaco, Marco Antonio Del Prete, giovane medico e speranza di riscatto e progresso per il territorio non solo frattese. Il dottore, in tutt’altre faccende affaccendato, non si è fatto pregare e subito ha raggiunto i bambini che lo aspettavano. Ha voluto ascoltare la storia della bambina e si è commosso. Quando poi ha rilevato l’attenzione che tutti ponevano alle sue parole e la ricchezza spirituale di cui gli scolari della “Maria di Santissima di Casaluce” erano portatori si è autoinvitato, con grande gioia di tutti i presenti, a una visita in tempi brevi presso la struttura scolastica che aveva organizzato l’incontro. E, cosa rara in questi tempi, a stretto giro di posta ha onorato il suo impegno. Pochi giorni fa Marco Antonio (mi piace chiamarlo così) si è recato presso la scuola dei suoi giovanissimi fans e ha stabilito con loro un rapporto bellissimo fatto di complicità, giochi, affetto e capacità di ascolto. Non solo ha voluto conoscere l’ambiente di vita della scuola, scoprendone l’efficienza, la funzionalità e la bellezza, ma anche i bisogni formativi dei suoi piccoli concittadini. Ha visitato i locali, ha pranzato con i bambini, ne ha ascoltato i pensierini improvvisati e a lui dedicati e li ha ricambiati con carezze ed applausi. Non solo li ha voluti tutti e a tutti ha ricambiato un augurio di successo formativo e di condivisione del progetto di vita, ma li ha invitati a continuare nel cammino intrapreso promettendo il suo appoggio e condivisione. A mensa è passato tra i tavoli per familiarizzare con tutti e ciascuno. Mai ha fatto capire che avesse altri impegni come è giusto che sia per uno che occupa un posto di grande responsabilità, anzi ha voluto fare in modo che ogni bambino si sentisse importante per lui e questo è stato bello per i tanti progetti di vita che si sono rivolti a lui per avere una possibilità di sperare in un domani migliore e da cittadini consapevoli. Con i fatti e senza paroloni o enfasi si è realizzato un momento proprio della cosiddetta città dei bambini che ne sono stati insieme a Marco Antonio attori e protagonisti. Infine quando ha preso commiato dalla scuola ha voluto gratificarla con un suo commento sulla bellezza e funzionalità della stessa che al di là di ogni ragionevole dubbio oggi costituisce un fiore all’occhiello per la realtà scolastica di Frattamaggiore ed un punto di riferimento per quanti vorranno formare i nuovi e prossimi cittadini di Frattamaggiore. Insomma una bella giornata in cui si sono incontrate anime belle che insieme stanno già lavorando per lo sviluppo ed il progresso della comunità frattese. Perciò, grazie a Giuseppina Maisto e la piccola Valeria, è cominciato un dialogo che come hanno detto gli interessati è appena cominciato. Un grazie anche alle Suore compassioniste e a Suor Filomena Vitiello che a Fratta ne è l’anima. Giuseppe Costantino

L’eclissi della politica: Ritrovare il senso di un impegno Egregio direttore, in una città che ha smarrito il senso di comunità, dove traboccano i personalismi, dove è sistematico preferire lo scontro al dialogo, c’è bisogno urgente di un rinnovato patto sociale che è a fondamento della politica intesa come l’arte di vivere assieme. Allora è vero che i valori, le norme di convivenza, il modo di essere una comunità plasma la coscienza civile dei cittadini e questo viene ancor prima dell’amministrazione, prima ancora delle regole di rappresentanza: sono i comportamenti sociali e culturali di ognuno di noi il motore di un vero sviluppo. “Non possiamo lasciare che il nostro paese veda il rischio di affondare definitivamente il suo fondamento con tutte le conseguenze che una comunità divisa può conoscere. È un lavoro di rifondazione quello che, insieme, ci attende”. Penso sia fondamentale recuperare la politica, anche e soprattutto quando si parla di una città, del suo sviluppo possibile, delle sue prospettive. Non è soltanto questione di una crisi di fiducia verso il personale politico, che non sempre è giustificata. La questione seria è attestare un “noi”, che va oltre le particolarità e definisce le condizioni della vita sociale. E’ necessario valorizzare le convinzioni e le argomentazioni del ceto dirigente, rinunciare al dileggio ed alla violenza verbale che contribuiscono ad alimentare una sorta di isteria nella vita pubblica; piuttosto favorire il dialogo, da ricercare a tutti i costi, come strumento necessario per costruire la comunità, anche quella politica, mettendo il bene personale dopo quello della comunità. Afragola andrà al voto da qui a pochi giorni, lo scenario delle coalizioni che si formano e poi si disfano è avvilente, mi lascia perplesso e francamente mi angustia. Mi preoccupa il crescente discredito della politica per il divario sempre più grande tra i cittadini e i loro rappresentanti. Le domande che mi pongo sono molteplici: possibile che ci sia in giro tanta arroganza? Nessuno che avverta il bisogno di ascoltare prima di parlare? Possibile che a discapito di tante eccellenze locali che spaziano dallo sport alla cultura, dalle professioni alle imprenditorialità, all’associazionismo etc., la politica produca solo mediocrità? Nessuno che chieda scusa, nessuno che sia capace di rendicontare il suo operato politico? E’ possibile che non siamo più capaci di elaborare modelli di sviluppo a misura delle nostre città, dei nostri paesi? È possibile che non sappiamo più proporre valori vissuti – proprio perché non vissuti - sui quali fondare un progetto di governo? Non penso di essere uno sprovveduto, un “quisque de populo”, convinto che tutti siamo uguali, tutto è sporco e cattivo. Penso invece che siamo noi a dover dare un senso alla comunità in cui viviamo, con le nostre azioni, le nostre storie personali e professionali, gli insegnamenti che abbiamo ricevuto, riaffermando l’importanza delle competenze contro i populismi imperanti e le mediocrità diffuse. Non possiamo rimanere estranei alla vita sociale, non possiamo disinteressarci a questioni che attengono la nostra dignità, il futuro dei più giovani, insomma di quelli che sono rimasti indietro. Il brutto che avanza, il declino valoriale

non si vincono con la frustrazione che talvolta diventa anche collera; piuttosto bisogna incarnare un profondo desiderio di cambiamento, ritessendo i nodi dell’intelaiatura di una comunità che ha il coraggio di affrancarsi. In vista di un lavoro di rifondazione, è necessario recuperare la capacità di parlarsi, lasciando cadere le sensibilità esacerbate, indugiando, invece, con “una riflessione seria sulla politica in sé”. Anche Afragola, come ognuno di noi, ha un suo destino, una sua vocazione. E questa non è semplicemente il prodotto casuale di mille e mille indifferenti interessi individuali, ma il risultato di tante storie che si intrecciano in un disegno comune; anzi, è proprio questo, il suo nascere dalla realtà, dalla storia, che costituisce e costruisce la città, la mia città, la mia gente che ha, infatti una sua identità, una tradizione, una cultura. Forse e senza forse, allora, il compito di politico è – insieme agli altri cittadini - aiutare la città, la mia città e il mio popolo a scoprire e a realizzare la sua vocazione, sviluppando tutte le potenzialità presenti. L’eclissi della politica penso possa superarsi recuperando il senso di partecipazione, ricostruendo i luoghi della politica con la fatica del dialogo tra uomini e donne liberi e forti che con sensibilità speciali siano capaci di riempire i vuoti lasciati da una comunità politica confusa, acritica e autoreferenziale, costruita in senso verticale. Compito specifico del politico è unificare le tante domande disaggregate dei cittadini in un progetto capace di andare oltre l’utile e verso il bene comune ed ha alla sua radice proprio la consapevolezza di un disegno di comunità. A cominciare da me stesso, vorrei invitare tutti, dai singoli cittadini a quelli più impegnati, a chi nella politica spende il suo impegno, anche quotidiano, sempre nel rispetto dei propri convincimenti e delle proprie posizioni, a riconoscere nell’altro la sincerità della sua ricerca del bene comune, l’autenticità della sua fede politica, la determinazione nel rispetto delle regole e della legge. Questo è il mio contributo per tentare di gettare un ponte che colmi una divisione che, credo, faccia male un po’ a tutti. Giovanni Casillo


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