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L’EDITORIALE ‹‹

VERSO IL 25° ANNO DI PUBBLICAZIONE S

iamo ormai entrati in uno dei periodi più attesi dell’anno, quello delle feste di Natale; un periodo che, da qualche anno, è diventato anche uno dei più temuti dagli Amministratori locali che si ritrovano con il problema delle iniziative da programmare in questo periodo. Puntualmente, ogni anno, si ripetono le solite polemiche sull’opportunità di fare o non fare qualcosa di particolare per celebrare questi giorni. E qualsiasi cosa si decida di fare, la conseguenza è sempre la stessa: Polemiche a go go che investono Sindaci e Assessori. Se un Sindaco decide di spendere tanto per luminarie, concerti, villaggi di Babbo Natale e così via viene accusato di spendere per cose inutili; se, invece, decide di non spendere soldi per queste cose viene accusato di non creare quell’atmosfera del Natale che si aspetta per un anno intero, come se le luci fossero indispensabili per creare l’atmosfera natalizia. Tra le tante iniziative natalizie, quest’anno è spuntata anche una sorpresa per noi visto che, nel presepe allestito a ridosso della parrocchia di San Marco, ad Afragola, uno dei pastori è seduto su una panchina a leggere Cogito. E’ stata una bellissima sorpresa, per me e per gli editori, i Cerbone, vedere quella foto e, immediatamente, abbiamo cercato di capire chi aveva avuto quell’idea che ci ha emozionato. Abbiamo scoperto che era stato il consigliere comunale Nicola Petrellese a pensare di rendere più “afragolese” il presepe, ricordando anche il suo vecchio amico, Natale Cerbone, fondatore del giornale locale che ha avuto il grande onore di entrare in un presepe. Quel pastore che legge Cogito ci dà la spinta ad andare avanti ancora seguendo quella linea editoriale che decidemmo con

Natale quando, nel suo studio da commercialista, gettammo le basi per un’avventura editoriale che poteva contare solo sull’entusiasmo e sulla voglia di raccontare l’area a Nord di Napoli in un modo diverso rispetto a come era stato fatto fino ad allora e a come fanno ancora molti altri giornali locali. Non avere padrini politici e imprenditoriali ci ha permesso di conservare quell’indipendenza che ancora ci contraddistingue; così come la scelta di non trattare solo temi politici ci ha permesso di raggiungere molti più lettori che cercano Cogito nelle edicole, consapevoli di non trovare solo articoli in cui si raccontano beghe politiche. Il 2018 sarà il 25° anno di pubblicazione, un altro traguardo importante che vogliamo tagliare continuando a perseguire l’unico obiettivo di Cogito: aiutare chi vive a Nord di Napoli e noi stessi a comprendere meglio le realtà in cui viviamo. E nel 2018 dovremo farlo con ancora più attenzione visto che è un anno in cui si susseguiranno elezioni comunali e politiche e sarà importante fare le scelte giuste. Le migliori possibili.

Buon Natale e sereno 2018 Il direttore, la redazione e gli editori

L’abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose (Esopo) EDITORE

L’abitudine rende sopportabili anche (Esopo) Editrice Cogito srl le cose spaventose Fotoreporter: di Mario e Carlo Cerbone Direttore Antonio Iazzetta

QUINDICINALE DI ATTUALITÀ, POLITICA, ECONOMIA E COSTUME Autoriz. del Tribunale di Napoli n. 4513 del 18 Marzo 1994

fondato da Natale Cerbone è realizzato da

Nando Porzio - Frattamaggiore

Redazione: Via S.Antonio da Padova, 9 Cardito (Na) - Tel. /Fax 081.8354357 e-mail: redazione.cogito@libero.it

Collaboratori Angelica Argentiere, Antonio Boccellino, Antonio Cerbone, Angela Finestra, Pasquale Porzio, Antonio Fioretto, Carmela Garofalo, Simona Granato, Cinzia Lanzano, Claudia Perrotta, Floriana Stile, Teresa Turino, Linda Scuotto, Giuseppe Eboli.

Anno XXIV - numero 412 - Sabato 16 Dicembre 2017

Stampa: Editrice Cerbone srl e-mail: info@editricecerbone.it tel. 081.8354357 Cogito • 3


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›› PRIMO PIANO

Uno studio scientifico ha accertato la bontà dei prodotti agricoli campani

“UN DRAMMA VERO O UNA FAKE NEWS?” La ricerca, durata anni, è stata pagata dalla Regione e coordinata dall’Istituto zooprofilattico. Il presidente della Regione, De Luca: Abbiamo i prodotti più controllati del Mondo. E sono buoni a Terra dei fuochi è solo una grande fake news? C’è chi è arrivato anche a dire questo dopo aver ascoltato gli interventi nel corso del convegno “Le nuove frontiere della Ricerca su Ambiente, Cibo e Salute”, promosso dall’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno (Izsm) e dalla Regione Campania, per illustrare gli sviluppi di un piano scientifico integrato sull’area della Terra dei fuochi che, per capillarità, durata ed estensione non ha uguali in Europa.

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Su 1,3 milioni di ettari di territorio regionale analizzati solo 33 ettari risultano contaminati e, su questi, da tempo è stata vietata l’attività agricola. Sono gli stessi 33 ettari evidenziati anche dal Gruppo di lavoro costituito dal Governo nel 2013 per indagare sui terreni della Terra dei fuochi, dopo aver controllato 50 mila ettari. Inoltre, su circa 30.000 campionamenti, effettuati presso 10.000 aziende agroalimentari sull'intero territorio regionale per

‘E PUMMAROLE STANN’ BONE! Va tutto bene, “siate sereni”…Ci siamo allarmati (e abbiamo allarmato) per niente…Almeno questo ci dicono gli esperti, gridando al "fake" e quasi “rimproverando” chi ha sollevato il problema e protestato! Dovremmo essere contenti e “sereni”, ascoltando le parole del governatore De Luca…Siamo monitorati, controllati più di ogni altra regione d’Italia, quasi coccolati, e questo ci dovrebbe far dormire sonni tranquilli… Ma non è così! Almeno per me, medico di famiglia in questa terra! Perché mentre si danno i “numeri” e ci rassicurano sulle “pummarole” e non sulle persona, la gente continua ad ammalarsi. Allergie, tireopatie, autismo, infertilità, malformazioni, tumori e altre malattie si “evidenziano” in maniera “allarmante” sul campo, negli studi delle uniche e vere antenne epidemiologiche del territorio: i medici e i pediatri di famiglia che, ri4 • Cogito

peto, potrebbero offrire a costo zero e in tempi rapidissimi, la fotografia reale di ciò che sta accadendo. Al di là dei numeri e delle rassicurazione, restano infatti dei quesiti fondamentali che i medici sentinella pongono da tempo: la sola presenza di sostanze ritenute cancerogene (non dagli “allarmisti”, ma dall’IARC!) nelle nostre terre, nell’aria che respiriamo, ha esposto ed espone tutti noi a un rischio maggiore di ammalarci, anche se non è dimostrato il nesso? Questa gravissima situazione, sa sola, al di là dell’indigenza, dell’ignoranza, degli stili di vita, della scarsa adesione agli screening e degli altri comportamenti a rischio, non dovrebbe indurre le nostre Istituzioni a prendere provvedimenti urgenti di tutela della salute, secondo l'articolo 32 della Costituzione, a salvaguardia soprattutto delle fasce più esposte, bambini e donne in gravidanza? Anno XXIV - numero 412 - Sabato 16 Dicembre 2017


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PRIMO PIANO‹ la ricerca di contaminanti chimici e microbiologici potenzialmente dannosi per la salute del consumatore, sono emersi solo 6 casi di positività il che significa che, nel 99,98%, dei casi i campionamenti hanno superato i test. Nel corso del convegno non sono mancati riferimenti alla fonte principale usata da chi, nel corso degli anni, ha denunciato sversamenti illegali, roghi tossici e discariche abusive: il pentito del clan dei casalesi, Carmine Schiavone, che, anche per molti magistrati, a cominciare da Raffaele Cantone, non era da considerare del tutto at- La campagna stampa avviata da Pomì per far sapere che non usa pomodori della Terra dei fuochi tendibile. A mettere in dubbio Federico II, ha avviato un programma “Campania Trasparente” di l’attendibilità di Schiavone, inoltre, ci sono anche i riscontri su analisi e controlli capillare e costante. quanto ha denunciato che, nei fatti, non hanno portato a confer“Il sistema si è mobilitato - dice Antonio Limone, direttore delme concrete. l'Izsm - per dare una risposta scientifica. Ciascuno ha fatto la parte Quelle parole, insieme ai dati sulle malattie tumorali e respira- di sua competenza. Hanno lavorato con noi oltre mille ricercatori e torie e ai tanti roghi tossici, crearono un corto circuito mediatico altri mille tra professori e professionisti. E istituzioni come Enea, il che portò il tema della Terra dei fuochi all’attenzione nazionale Cnr, Istituto Superiore di Sanità. Abbiamo raccolto oltre 100.000 creando una vera e propria psicosi che, complice la speculazione dati e creato una Banca dati che ci consentirà di rivoluzionare il modi alcune aziende del Nord, portò a un crollo dell’economia re- do di fare prevenzione”. gionale basata su agricoltura e aziende conserviere e di quella leLo studio è stato effettuato su tutto il territorio regionale divigata al turismo. so in celle di 1 kmq e di 16 kmq a seconda delle caratteristiche e Ora le cose vanno un po’ meglio, ma, soprattutto per quanto sono stati prelevati 8.000 campioni. Sono emerse criticità sul 2% riguarda agricoltura e industrie conserviere, siamo ancora lontani dei prelievi a ridosso di aree urbane, su cui si indaga ulteriormendal raggiungere i dati che si erano ottenuti prima dello scoppio te. Di certamente contaminati ci sono solo 33 ettari. del fenomeno della Terra dei fuochi anche perché i cali registrati Il progetto Spes (Studio di esposizione nella popolazione sufurono elevatissimi con un ribasso dei prezzi tra il 25% e il 75% scettibile) ha coinvolto 4.200 cittadini tra i 20 e i 50 anni resial punto che molti agricoltori preferivano lasciare marcire i pro- denti in aree a differente pressione ambientale, con l’obiettivo di dotti piuttosto che raccoglierli anche perché molti non riusciva- valutarne attraverso analisi del sangue, la potenziale esposizione no a trovare acquirenti. ad agenti contaminanti. I primi risultati indicano che la presenza La risposta della Campania è stata una grande mobilitazione di questi inquinanti (metalli pesanti), nei residenti che hanno dell'intero sistema universitario che, sostenuta dalla Regione e dal partecipato allo studio, è inferiore alla media nazionale. È in corGoverno, sotto la regia dell’Istituto zooprofilattico sperimentale so l’analisi dei campioni raccolti per l’eventuale rilevazione di del Mezzogiorno e del Dipartimento di Agraria di Portici della contaminanti organici (diossine e idrocarburi). E il principio di precauzione, così come scritto nella dichiarazione di Rio del 1992 a cui ha aderito anche l’Italia, non ci impone di intervenire, ora, subito, al di là dei numeri, al di là dei dati, al di là del nesso? Esso ci ricorda che “ove vi siano minacce di danno serio o irreversibile, l’assenza di certezze scientifiche non deve essere usata come ragione per impedire che si adottino misure di prevenzione della degradazione ambientale”. E, come ripetiamo da tempo, non è una sconfitta, per tutti noi e per un Paese che si definisce “civile”, quando una persona, anche una sola persona o un solo bambino, si ammala e muore per una causa evitabile, una causa che potevamo evitare innanzitutto attraverso la prevenzione primaria difendendo e tutelando l’aria, l’acqua, la terra e l’ambiente in cui viviamo? Aspettavamo dei “segnali credibili” che potessero ridare speranze, interventi che potessero strutturare stabilmente il cambiamento, invece, nulla sulla tracciabilità e lo smaltimento dei rifiuti tossici industriali e ospedalieri, nulla per favorire l’emersione del sommerso e interrompere alla fonte il flusso costante di prodotti di scarto proveniente da fabbriche che lavorano in nero e che sostengono la piaga dei roghi tossici, nulla per incentivare i Comuni a creare siti di stoccaggio provvisori per lo smaltimento dell’amianto, in attesa di individuare un sito regionale dedicato, nulla per incentivare i conAnno XXIV - numero 412 - Sabato 16 Dicembre 2017

trolli, potenziare le forze dell’ordine locali, munirle di strumenti come telecamere, droni (annunciati in pompa magna), nulla per valorizzare i nostri prodotti non solo attraverso spot e studi milionari, ma attraverso segnali concreti di inibizione alla coltivazione e piantumazione dei terreni inquinati attraverso la creazione di un marchio di qualità per i prodotti coltivati sui terreni buoni perché, e lo abbiamo sempre detto, i nostri prodotti sono i migliori al Mondo e la “vetrina” in cui si vendono deve essere all'altezza della loro qualità. E se la loro qualità oggi la si può affermare con certezza è anche grazie alla mobilitazione dei cittadini; nulla per tutelare il diritto alla salute dei cittadini, nulla sulla prevenzione primaria, per quella secondaria. Non è più tempo di giocare con la vita delle persone, né di dare numeri. Sono necessarie azioni credibili per ridare un briciolo di speranza a un popolo che si sente abbandonato e che ha perso la fiducia nelle Istituzioni e in una scienza di Stato lenta, contraddittoria, burocrate, omertosa che dà risposte ambigue e lontane dai problemi della gente. Intanto restiamo in attesa di poter accedere in maniera “trasparente” allo studio e ai dati che ci hanno rassicurati…E’ questione di “credibilità”! Luigi Costanzo Isde - Medici per l’ambiente e Medico di base Cogito • 5


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›› PRIMO PIANO Sono state installate 150 colonnine per l’analisi dell'aria e i dati raccolti vengono analizzati in diverse stagioni. Sono stati controllati oltre mille pozzi da cui viene prelevata acqua per irrigare i campi e abbeverare gli allevamenti. “La Regione da parte sua ha approvato una legge che prevede l’istituzione del catasto dei pozzi” ha detto il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che ha anche ribadito che “non c'è regione d’Italia che sia oggi monitorata e controllata come la Campania. Abbiamo fatto campioni a decine di migliaia dei terreni agricoli, falde acquifere, pozzi ed emissioni in atmosfera. Ci sono solo 33 ettari sequestrati e vietati alle coltivazioni agroalimentari. Abbiamo realizzato una biobanca con decine di migliaia di campioni che conserviamo a Portici e abbiamo appena approvato in Giunta una classificazione delle risorse idriche”. Nel corso del convegno, comunque, è stato ribadito che restano problemi legati a uno smaltimento di rifiuti selvaggio, a discariche non messe in sicurezza, a ecoballe da smaltire, all’abusivismo edilizio diffuso, ai fiumi inquinati e ai boschi devastati dagli incendi e a numerosi altri danni inferti all'ambiente. Ma ciò non significa che la Campania sia terra di veleni. “Sulla Terra dei fuochi bisogna seguire la strada della scienza e dei controlli continui, abbandonando le teorie di chi, magari in buona fede, continua a parlare di un territorio inquinato e pericoloso per chi ci vive e per quel che si produce”. Lo hanno detto i Verdi, con il consigliere regionale Francesco

però, non spengono la rabbia di chi, da anni, denuncia quel che succede nella vasta area a Nord di Napoli, anche perché ancora oggi sono in corso indagini sulla Terra dei fuochi e, dicono coloro che non accettano le parole rassicuranti di De Luca e Limone, se i Magistrati continuano a fare inchieste significa che c’è ancora molto da chiarire anche perché è innegabile che ci siano ancora tantissime discariche abusive e molti terreni in cui sono stati interrati rifiuti più o meno pericolosi. Senza dimenticare il Senato che ha recentemente approvato la relazione finale di un’indagine conoscitiva che conferma “l’aumento della mortalità complessiva per cause riconducibili a tumori nettamente più elevato rispetto a tutte le altre regioni del Mezzogiorno” nell’area tra Napoli e Caserta. Un dato preoccupante dovuto al fatto che “la popolazione è stata sottoposta nel corso degli anni all’effetto combinato di diversi fattori di inquinamento ambientale che, combinato agli stili di vita, hanno provocato un aumento della suscettibilità alle malattie cronico-degenerative”. Dati che sono alla base delle indagini in corso, come confermato dal procuratore di Napoli Nord, Francesco Greco, che ha sottolineato la “significativa correlazione tra le criticità ambientali di tali aree anche sotto il profilo atmosferico e i dati relativi all’incidenza di determinate patologie tumorali”. Più o meno le stesse parole usate dal procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Maria Antonietta Troncone, che, in un documento allegato alla Relazione della Commissione igiene e sanità,

Emilio Borrelli e il portavoce regionale Vincenzo Peretti, per i quali “dopo gli anni del sensazionalismo di cui si sono avvantaggiate le imprese del Nord che hanno messo in ginocchio l’economia agricola e conserviera del nostro territorio, è giusto affidarsi a studi scientifici per verificare il livello di inquinamento, così come s’è fatto con quello condotto con la supervisione dell’Istituto zooprofilattico di Portici”. “Allo stesso modo è necessario monitorare costantemente il numero e il tipo di malattie, soprattutto nelle zone maggiormente interessate dai roghi tossici, dagli interramenti e dalle discariche abusive, per valutarne l’effetto sulla popolazione” hanno aggiunto i Versi sottolineando che “chiaramente non bisogna fermarsi nella lotta ai roghi e agli sversamenti illegali su cui molto si sta facendo anche se il fenomeno non è stato ancora debellato”. I dati presentati all’Istituto zooprofilattico del Mezzogiorno,

confermando l’esistenza di importanti indagini in corso, sottolinea le “situazioni di degrado ambientale gravissime, causate dagli smaltimenti illegali di rifiuti speciali pericolosi e non, con conseguenti danni ambientali, peraltro non ancora quantificabili”. Non è mancata una polemica sui costi dello studio. A lanciarla Paola Dama, dottore di ricerca in oncologia molecolare e farmacologia all’ University of Chicago, e fondatrice e responsabiledel Progetto Pandora che ha sempre contestato la mancanza di studi scientifici alla base delle denunce sulla Terra dei fuochi. In un post su facebook ha tenuto a ricordare che gli studi promossi nel 2013 da Pandora per affermare che i prodotti agricoli campani erano sani non costarono un solo euro alla collettività, mentre quelli della Regione Campania hanno avuto un costo di 50 milioni di euro.

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P O L I T I C A ‹‹

Voci sull’arrivo della Commissione d’accesso a Cardito e Caivano

LO SPETTRO DELLO SCIOGLIMENTO Parte della politica carditese ha accolto con stupore le anticipazioni di Cronache di Napoli. I partiti caivanesi si organizzano per le elezioni comunali con il rischio del commissariamento di Antonio Cerbone ell’area a Nord di Napoli continua a tenere banco il rischio dell’arrivo della Commissione d’accesso nei Comuni. Un tema sempre caldo visto che siamo in una zona dove la camorra è ben presente e non sono mai mancati i tentativi di influenzare le attività dei Consigli comunali e delle Giunte, arrivando anche a entrare direttamente nelle Amministrazioni comunali per avere un controllo maggiore. Tra l’altro, la cronaca non fa altro che confermare un clima di violenza e intimidazione con continui episodi come dimostrano gli agguati di Afragola e Casalnuovo avvenuti nei giorni scorsi. Gli ultimi Comuni a rischiare l’arrivo della Commissione d’accesso, in ordine di tempo, sono Cardito e Caivano. Su quest’ultimo le voci si rincorrono ormai da settimane, mentre quelle su Cardito, riportate da Cronache di Napoli, hanno colto di sorpresa alcuni rappresentanti istituzionali, ma l’ipotesi non è assolutamente campata in aria perché nella cittadina è in discussione il nuovo assetto urbanistico e si sa che su questo si accendono spesso i riflettori della camorra e di chi deve evitare

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che i camorristi possano influenzare le scelte. Staremo a vedere nelle prossime settimane se le voci dell’arrivo della Commissione d’accesso sono vere o basate solo su illazioni prive di fondamento. La situazione, per assurdo, è più delicata a Caivano perché la politica cittadina deve prepararsi alle elezioni comunali e deve farlo mettendo in conto che il prossimo Sindaco sia costretto a chiudere subito la sua esperienza insieme a tutti i Consiglieri comunali eletti. Qualora arrivasse davvero la Commissione d’accesso per verificare il condizionamento della camorra, infatti, passerebbero almeno due o tre mesi per raccogliere la documentazione necessaria a preparare una relazione da inviare alla Prefettura che, poi, prenderà il suo tempo per arricchirla e chiedere eventualmente un provvedimento al Governo che, a sua volta, dovrà poi chiedere un intervento del Presidente della Repubblica. Un lungo iter che porterà via almeno cinque o sei mesi e che arriverà a un probabile provvedimento che andrà a colpire il Consiglio comunale eletto nella prossima primavera.

Addio a Don Riboldi, vescovo anticamorra Nei giorni scorsi è morto monsignor Antonio Riboldi, per tutti don Antonio, vescovo emerito di Acerra. Il decesso all'alba, a 94 anni, a Stresa, in Piemonte, nella casa dei rosminiani dove si trovava dalla scorsa estate. A darne l'annuncio la Curia di Acerra dove è stato vescovo dal '78 al 2000 e dove ha chiesto di essere riportato per riposare per sempre nella Cattedrale di Acerra dove sono stati celebrati i funerali. Nominato vescovo di Acerra il 25 gennaio 1978 dal Beato Papa Paolo VI, monsignor Antonio Riboldi, che apparteneva all'ordine dei rosminiani, fece il suo ingresso in diocesi il 9 aprile dello stesso anno, occupando una sede vacante da 12 anni. Don Riboldi trovò una situazione non facile, dovendo “rianimare la vita ecclesiale e sostenere l'intera comunità tra le problematiche di un momento che richiede la difesa della dignità della persona”. Ma le sue attenzioni si rivolsero soprattutto al contrasto alla camorra, tanto da essere messo sotto scorta. Storica la marcia che negli anni '80 portò migliaia di giovani a Ottaviano, città del capo indiscusso della nuova camorra organizzata, Raffaele Cutolo. “Meglio ammazzato che scappato dalla camorra” gli avrebbe detto sua madre quando le palesò i suoi timori. “In quel momento - disse il presule in occasione dei suoi 90 anni celebrati nel 2013 nel Duomo di Acerra - mi sono sentito veramente di essere un vescovo, e ho capito cosa significava esAnno XXIV - numero 412 - Sabato 16 Dicembre 2017

sere un prelato che deve amare la gente anche se non ricambiato, amare la Chiesa anche se non tutti ti capiscono”. Don Riboldi ncontrò anche numerosi criminali in carcere, tra cui lo stesso Cutolo, e al presule sono attribuiti i pentimenti di alcuni ex camorristi. Nonostante la rinuncia all'esercizio episcopale per i limiti d'età raggiunti nel 1999, il vescovo emerito aveva scelto di restare ad Acerra che gli ha conferito un paio di anni fa la cittadinanza onoraria e continuava a celebrare Messa nella chiesa dell'Annunziata. “I nostri contatti erano costanti - ha ricordato monsignor Antonio Di Donna, attuale vescovo di Acerra - e fino a quando le forze glielo hanno consentito ha celebrato spesso la Messa domenicale in Cattedrale seguendo sempre con vivo interesse la vita della diocesi e chiamandomi personalmente nei momenti importanti di questa Chiesa locale”. Anche la vita diocesana riprende vigore grazie al carisma e all'impegno di monsignor Riboldi, e lo stesso presule spesso ricordava lo stupore che gli aveva confessato l'arcivescovo di Milano di fronte a tanta vitalità, nonostante le piccole dimensioni della Diocesi. Curioso e aperto alla modernità, Riboldi è stato uno dei primi vescovi a sbarcare su Internet nel 1997 e fino a poco tempo fa le sue omelie arrivavano a migliaia di persone. Cogito • 7


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›› C R O N A C A

La protesta dei dipendenti ha bloccato i pullman per giorni

“A DICEMBRE NON AVREMO PROBLEMI” L’amministratore delegato della Ctp: “Non ci saranno ritardi per gli stipendi dei dipendenti”. “Stiamo rimodulando l’offerta di bus, ma dobbiamo fare i conti con la mancanza di risorse” di Antonio Boccellino embra destinata a stabilizzarsi la situazione della Compa- prima”. I problemi per studenti e lavoratori sono davvero seri. È degnia Trasporti Pubblici, la Ctp, la società che gestisce i servizi di trasporto pubblico locale nelle aree napoletane e ca- stinata a ripetersi anche a dicembre quando saranno in pagasertane, dopo l’ennesima protesta che ha, nei fatti, bloccato il ser- mento anche le tredicesime e quindi aumenta la necessità di livizio per quasi una settimana tra la fine di novembre e gli inizi di quidità? “Al momento non c'è alcun segnale che debba indicare un ripeterdicembre. Il motivo? Un altro ritardo nel pagamento degli stipendi che ha si di questa situazione”. Quando si pensa di poter ragionevolmente riequilibrare l'offatto incrociare le braccia ai circa 900 lavoratori della società di proprietà al 100% della Città Metropolitana di Napoli: un sit-in ferta di trasporti pubblici nell'area a Nord di Napoli? “Attualmente dal deposito di di autisti presso la direzione di Arzano, impiegando tutto il persoArzano, mentre i bus restavano nale di guida disponibile, stanno fermi nei tre depositi di Pozzuouscendo per l’erogazione del servili, Teverola e Arzano, e i tanti citzio circa 70 autobus, che rappretadini aspettavano invano senza sentano circa il 70% delle corse avere la minima informazione su programmate. Per raggiungere il quanto stesse accadendo, anche pieno regime, occorrono nuove asperché i media regionali non dasunzioni che non sono possibili vano alcuna informazione, a difprima del 2018. Il tutto chiaraferenza di quel che accade quanmente deve fare i conti con i tagli do a bloccarsi, parzialmente, sosubiti dal settore del trasporto pubno i mezzi pubblici su Napoli. blico locale, deliberati per gli anni Sul tema di questa poco felice 2011 e seguenti, e che la nostra sosituazione - che, nei comuni delcietà sta subendo a partire dal l’area a Nord di Napoli, dove l’u2015”. nica forma di collegamento è quella del trasporto su gomma Sui social, in particolare Faofferto dalla Ctp, assume livelli cebook, è molto pubblicizzato Augusto Cracco disastrosi, abbiamo provato a fail collegamento con la stazione re il punto della situazione con “Frullone” della Linea 1 della l’amministratore unico della Ctp, Augusto Cracco. E ciò, giusto Metropolitana di Napoli con alcuni comuni limitrofi, ad per verificare, se il supplizio di quei lavoratori e studenti che uti- esempio con le linee 360, 366 ed altre. Ci sono progetti anlizzano gli autobus della Ctp, è destinato ad aggravarsi o a mi- che per collegare la stazione Trenitalia di Casoria con il centro gliorare. di Afragola? Dal dicembre del 2015 alla guida di questa ultracentenaria “Si, effettivamente siamo presenti con tre autolinee, “360”, “366” azienda, Cracco, classe 1965, è un manager con un elevato ex- e “M4N”, che sono linee ordinarie che attestano a una stazione di pertise finanziario, un profondo conoscitore di storia dei traspor- metropolitana, come tante altre esercite da Ctp. Stiamo valutando alti di Napoli e con numerose pubblicazioni all’attivo; degna di tri collegamenti insieme all’ufficio programmazione”. menzione anche la sua spiccata passione per i veicoli storici, per i Vediamo passare per il centro di Afragola, Casoria e altri coquali ha curato e realizzato numerosi mostre ed esposizioni foto- muni limitrofi, alcune autolinee di servizio di connessione con grafiche. Ma ciò che caratterizza e distingue la sua leadership è lo la stazione Alta velocità, AV2 - AV4 e altre; le stesse non ferma“sporcarsi le mani”, in particolare, a fianco personale di front li- no nelle tratte intermedie: ad esempio, se un viaggiatore sale a ne, in primis gli autisti, che lo rendono amato da tutti. Molto pre- Casoria e deve andare al centro di Afragola non può usufruire sente anche sui social, Cracco si mortifica per la soppressione di del servizio. Vista la scarsità di linee, e anche per evitare sprechi una corsa e incoraggia, continuamente, i dipendenti della Ctp a di risorse, e considerato pure che nel 90% dei casi questi autodare sempre il massimo; difende la sua amata azienda e dà soddi- bus sono vuoti, non si possono impiegare anche per il servizio sfazione a ogni cliente per le eventuali irregolarità del servizio. intermedio? Cominciamo con i motivi dell’ultima protesta, come mai “Le linee “AV2 - Caserta Staz. Trenitalia- Staz. AV Afragola”, “AV questi ritardi? 4 Casoria Staz. Trenitalia-stazione AV Afragola” e “AV 5 Qualiano “L'agitazione di fine novembre è stata dovuta a un ritardo nel pa- – staz. AV Afragola via Asse Mediano” sono utilizzabili anche come gamento degli stipendi causato, a sua volta, dal differimento della li- collegamento "normale", intermedio sin dalla loro nascita, alle ferquidazione dei corrispettivi chilometrici da parte di Città Metropo- mate che vengono effettuate in determinati punti di raccolta”. litana di Napoli, ente di cui siamo soggetti alla direzione e al coorSì, ma non tutti conoscono le fermate. E spesso, ed è già cadinamento, e da cui aspettiamo proventi. Un problema che ci tro- pitato più volte, ci sono viaggiatori che aspettano alle fermate e viamo a fronteggiare negli ultimi mesi purtroppo è la mancanza di l’autobus passa senza fermarsi. E ciò in tempi di crisi di bassa ofliquidità. Una rincorsa continua che puntiamo a risolvere quanto ferta di trasporti è un grande spreco.

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CRONACA ‹‹ “Verificheremo la possibilità di implementare le fermate per venire incontro alle esigenze degli utenti di quei comuni”. Molti cittadini di Afragola e dintorni lamentano un servizio di navetta con la stazione Trenitalia di Casoria e Casalnuovo. Sono state redatte anche petizioni da parte di cittadini, istanze che sono state inviate sia alla Ctp che ai Sindaci, in particolare al primo cittadini di Afragola, Domenico Tuccillo, che tra l’altro sta lavorando in questa direzione elaborando alcune ipotesi. La Ctp sta programmando qualcosa? “Ctp sta pianificando linee comprensoriali, ma interverremo anche su quelle esistenti. Stiamo per rimodulare due linee, una da Sant'Antimo e l'altra nell'aversano; poi procederemo al ripristino della filolinea urbana su Scampia. Inaugureremo una nuova linea su Pozzuoli. Abbiamo in animo anche altri interventi, e certamente ne terremo conto di istanze di cittadini e istituzioni per migliorare il servizio offerto anche nell’area a Nord di Napoli”. Sarebbe interessante anticipare qualche intervento anche per i lettori dell'area a Nord di Napoli. Cosa ha in cantiere la Ctp? Molti comitati di pendolari insistono per fare diventare degli hub le stazioni Trenitalia di Casoria e Casalnuovo e quella Alta Velocità di Afragola. Per la città di Afragola, poi, si potrebbero rimodulare gli attestamenti cittadini. Ci sono progetti da parte di Ctp? “Non c'è ancora niente di definito, ma ci ripromettiamo di intervenire a breve”. Quali sono le prospettive del trasporto pubblico in Campania? “E’ auspicabile che venga chiarita quanto prima la prospettiva dell'intero comparto regionale alla luce delle gare di bacino che stanno per essere indette da Regione Campania”.

La Compagnia Trasporti Pubblici, con oltre 130 anni di storia alle spalle, è un’ impresa soggetta alla direzione e al coordinamento della Città Metropolitana di Napoli. L’attività della CTP consiste nella gestione di servizi di trasporto pubblico locale di persone per linee in concessione nell’area metropolitana di Napoli e Caserta. Opera sulla base di 4 contratti di servizio (stipulati ex art. 23 bis della L. 133/2008), di cui tre con la Provincia di Napoli (di cui uno per i servizi extraurbani e due per i comuni di Pozzuoli ed Acerra) ed uno con la Provincia di Caserta. Nel 2015 la CTP ha avviato un’integrazione operativa con l’ANM attraverso un accordo di rete per gli ambiti Acerrano e Giuglianese. Il servizio di trasporto offerto si distingue in 3 tipologie: ordinarie, con 66 autolinee, di “collegamento con la stazione Alta Velocità di Afragola”, con 3 linee, e “servizi integrativi scolastici” con circa 20 linee. Geograficamente il servizio si dirama attraverso 5 direttrici: Direttrice Domitia - Puteolana Direttrice Giuglianese Direttrice Aversana Direttrice Sannitica - Caivanese Direttrice Acerrana – Vesuviana. La flotta è composta di circa 150 autobus (per la maggioranza alimentati a metano) e da una decina di filobus. Per informazioni su orari e percorsi: www.ctp.na.it

LA VESUVIANA SI CONFERMA TRA LE PEGGIORI LINEE Secondo Legambiente la Circumvesuviana si conferma tra le tratte ferroviarie peggiori d’Italia tra guasti tecnici, soppressioni di corse, ritardi imprecisati, sovraffollamento e insicurezza. Come ogni anno, all’entrata in vigore dell’orario invernale, Legambiente lancia la campagna Pendolaria, con una prima analisi della situazione del trasporto ferroviario pendolare in Italia e la lista delle 10 peggior linee. La fotografia di Legambiente del trasporto pubblico campano è impietosa: “Da anni rimane stabile: treni vecchi, affollati, lenti, insicuri e spesso in ritardo. I pendolari campani da anni ogni mattina affrontano una vera e propria via Crucis per andare nei luoghi di lavoro o di studio”. E le ragioni sono nei numeri del dossier di Legambiente: in Campania attualmente sono 367 i treni in servizio con convogli di età media pari a 18,8 anni, il 63 % dei treni circolanti ha più di 15 anni, con punte estreme come nei casi della Circumvesuviana (con 83 treni in circolazione costruiti negli anni ‘70 ed altri 35 nei primi anni ‘90), della Cumana e Circumflegrea (con un’età media dei 30 treni addirittura superiore a 33 anni) o della linea Alifana con treni vecchi di 35 anni. “Nella nostra regione - commenta Legambiente - tra il 2010 e il 2017 il taglio ai servizi ferroviari è stato pari al 15% a fronte di un record di aumento del costo dei biglietti pari al 48%. E al danno anche la beffa: è alta la possibilità per non dire la certezza che con l’anno nuovo subiranno, nel caso della Anm, un ulteriore aumento del ticket di viaggio”. “Una denuncia - dichiara Antonio Gallozzi, direttore Legambiente Campania - per essere a fianco di chi ogni giorno prende il treno per anAnno XXIV - numero 412 - Sabato 16 Dicembre 2017

dare a lavorare, a scuola o all’Università con l’obiettivo di far capire quanto sia importante e urgente migliorare il trasporto pubblico su ferro nella nostra Regione. Da anni ci occupiamo dei pendolari per una ragione molto concreta e di idea del Paese: su molte di queste linee malgrado l’affollamento dei convogli la situazione non vede miglioramenti, in altre continua a peggiorare e sempre più persone abbandonano i treni proprio perché li trovano sempre più affollati, vecchi e con continue cancellazioni”. “I dati di LegAmbiente sulle linee peggiori per i pendolari italiani confermano i mille disagi con cui devono confrontarsi gli utenti della CircumVesuviana, ma non aggiungono nulla a quel che purtroppo sappiamo già”. Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, per il quale “grazie alla Regione si stanno mettendo i conti a posto e s’è evitato il fallimento dell’azienda, ma purtroppo ancora non si vedono cambiamenti per i passeggeri visti i ritardi accumulati nel corso degli anni in cui la CircumVesuviana è stata utilizzata come un carrozzone clientelare, senza alcun interesse verso il diritto degli utenti ad avere un servizio di trasporto pubblico degno di questo nome”. “Grazie al risanamento avviato e voluto dalla Regione, sono state ristrutturate alcune stazioni e sono stati acquistati nuovi treni e altri sono stati revampizzati, ma ne sono stati messi in esercizio solo alcuni, per ora, e i veri cambiamenti si cominceranno a vedere solo nei prossimi mesi e anni” ha aggiunto Borrelli per il quale “bisogna fare di tutto per accelerare i percorsi già avviati per passare alla fase due del risanamento dell’Eav, quello che porterà vantaggi sulla qualità del servizio offerto ai passeggeri”. Cogito • 9


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›› CRONACA

Due proteste nelle stazioni di Casoria Afragola e Casalnuovo

IL CAOS DEI TRENI DEI PENDOLARI Ritardi, treni cancellati o inadeguati ad accogliere le centinaia di persone in attesa sulle banchine. Gennaro Cimmino, Comitato pendolari: Nessuno controlla il rispetto del contratto con Trenitalia di Pasquale Porzio ei giorni scorsi i pendolari di Trenitalia hanno dovuto fare i conti con diversi ritardi, sia sulla linea Napoli Caserta, quella che serve le stazioni di Casoria - Afragola e Frattamaggiore - Grumo Nevanmo, che sulla linea Napoli Cancello che serve Casalnuovo. Studenti universitari e lavoratori sono ormai stufi di dover subire il malfunzionamento del servizio pubblico e la polemica è inevitabile. Gli Enti presi di mira e ritenuti colpevoli sono la Regione Campania, che rappresenta il committente dell’appalto stipulato per la fornitura del servizio di trasporto pubblico regionale, e Trenitalia, che gestisce il servizio sulla base di un congtratto che non sembra soddisfare a pieno le necessità dei cittadini che molto spesso hanno cercato di far sentire la loro voce al fine di smuovere una situazione fin troppo statica e ferma nelle sue problematicità. Solo negli ultimi giorni ci sono stati due blocchi della circolazione per proteste dei pendolari che hanno visto arrivare in stazione treni in ritardo e inadeguati per accogliere le centinaia di persone in attesa sulle banchine. Situazione che ha portato a un sit in di protesta nelle stazioni di Casoria e Casalnuovo. Tra i primi a protestare, il presidente del Comitato pendolari di Frattamaggiore, Gennaro Cimmino, per il quale “il servizio viene alterato dalle mancate verifiche attuate dalla Regione, la quale consente libero arbitrio a Trenitalia, padrona di gestire come vuole i trasporti. Infatti al cospetto delle notizie circolanti inerenti alla compagnia, che “vanta il 96% di puntualità in tutta Italia”, sembrerebbe impossibile soffrire un tale malfunzionamento. Ma così non è, poiché l’appaltatore fa leva sulla sterile informazione, utilizzando una futile burocrazia, finalizzata a far emergere la generalità per nascondere lo specifico, in questo caso carente di dati di monitoraggio e privo di regole. Tutto ciò sarebbe arginato se fosse maggiore l’apparato di controllo attuato dal committente in questione, reo anche di avere un sistema ecologico da dover potenziare”. Non mancano le polemiche per i costi dei biglietti e degli abbinamenti, più alti rispetto a quel che si paga in regioni dove il servizio funziona molto meglio. Cimmino, inoltre, sottolinea che, sui problemi dei collegamenti su ferro, non c’è la necessaria attenzione da parte dei rappresentanti istituzionali, a cominciare da quelli comunali. Nei giorni scorsi, c’è stato un incontro negli uffici della Regione nel Centro direzionale tra il Comitato pendolari di Frattamaggiore e i vertici regionali di Trenitalia per capire il perché del sovraffollamento e la mancanza di quest’ultime la domenica. Gennaro Cimmino, presente all’evento, ha detto che “l’incontro ha reso chiaro il “modus operandi”, data la stretta relazione tra Tre-

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nitalia e Regione, sedute allo stesso lato del tavolo, lasciando come terzo soggetto le rappresentanze degli utenti, marginati dall’altro lato. Già questo è indicativo per intendere la pericolosa commistione di ruoli attuata dai due organismi, che attraverso i loro esponenti hanno dimostrato inefficienza ferroviaria e disattenzione degli organi preposti. La riunione è terminata con una promessa fatta dalla Regione circa una revisione delle corse nel 2018, anche se si sono palesate difficoltà enormi nel dialogo e nel capire come risolvere i problemi attuali. È stata inoltre rifiutato il potenziamento del numero di corse, in quanto Trenitalia lamenta problemi finanziari e tecnici”. Ad incrementare la già compromessa situazione, si aggiungono anche fraintendimenti come quello accaduto lo scorso 23 novembre alla stazione di Aversa, dove un treno diretto a Napoli era fermo sui binari, colmo di passeggeri. Durante questa fase snervante di stallo, arriva però sul binario 3 un altro treno che avrebbe portato a Napoli, anch’esso in ritardo. I viaggiatori, di conseguenza, in ritardo e annoiati, si catapultano sul treno arrivato, pensando di aver risolto il problema e rischiando anche serie conseguenze fisiche dato il ravvicinato cantiere. Ma questo è solo l’inizio del “simpatico”, si fa per dire, siparietto inscenato pochi giorni fa. Infatti mentre tutto sembrava volgere al meglio, ecco che il primo treno, ormai vuoto, parte senza problemi, lasciando i passeggeri fermi sull’altro, che continua ad accumulare ritardo. Giunge così ancora un altro treno con la stessa direzione dei due precedenti che diviene preda dei passeggeri, ormai ridicolizzati dalla situazione e convinti di essere arrivati alla conclusione di questa interminabile mattina. Così non è. Partirà infatti prima l’altro treno, e poi con circa mezz’ora di ritardo quello pieno di persone. Un paradosso! Il giorno dopo, invece, è accaduto un incidente sulla tratta Formia - Napoli, all’altezza della stazione di Aversa, dovuto alla caduta di un cavo elettrico sul treno proveniente da Benevento. Infrangendo un vetro della cabina del locomotore, ha generato anche una forte fiammata che però non ha provocato feriti, ma solo ore di ritardo sulla linea stessa, causati dai lavori effettuati alla stazione di Sant’Antimo e dal ripristino della circolazione. Dunque è davvero complicata la situazione ferroviaria che, con il passare del tempo, invece di migliorare, peggiora arrecando danni a persone che ne usufruiscono. Un appello lecito va fatto alla Regione Campania, responsabile di questa carenza di efficienza e a Trenitalia, organismo preposto a tale compito, e nei prossimi giorni dovrebbero arrivare risposte ufficiali visto che la questione del servizio su ferro tra Napoli e Caserta arriverà nell’aula consiliare del Consiglio regionale della Campania con un question time. Anno XXIV - numero 412 - Sabato 16 Dicembre 2017


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Un duplice omicidio a Casalnuovo e un ferimento ad Afragola

IL TRIONFO DELL’OMERTÀ Sia a Casarea che in piazza Castello i testimoni si sono trasformati nelle famose tre scimmiette. Tutti hanno detto di non aver visto e sentito nulla. E, chiaramente, sono diventati tutti muti ono ancora in corso le indagini per provare a far luce sul duplice omicidio avvenuto a Casalnuovo alla fine di novembre. Un agguato i cui contorni sono ancora tutti da chiarire e dove certamente non è d'aiuto alle indagini l'assenza di testimoni vista l’omertà che ha contraddistinto questo bruttissima vicenda. L’ agguato è venuto alla luce quasi per caso, grazie a una pattuglia di Carabinieri in servizio in zona che ha notato l'auto con i vetri rotti in cui giacevano i due corpi. Quello di Clemente Palumbo, 34 anni, un passato nel mondo della droga, raggiunto da quattro colpi di arma da fuoco al viso e al torace, e inizialmente sopravvissuto alla furia dei sicari. E di sua madre, Immacolata De Rosa, 55 anni, uccisa da un solo proiettile alla regione ascel-

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bili momenti. Ma non intendiamo sottostare al terrore” ha aggiunto Pelliccia, per il quale “l’attività investigativa ha portato all’arresto delle persone ritenute responsabili ed è su questo aspetto che bisogna concentrarsi adesso. In circostanze come questa c’è una sola cosa da fare: parlare. Chi ha visto deve parlare. Le forze dell’ordine sono a lavoro ma chiunque può fornire un apporto concreto alle indagini ha il dovere di farsi avanti e di denunciare. É nostro dovere questo!”. Nei giorni successivi, nella chiesa Santa Maria delle Grazie, il parroco, don Pasquale Ferone, ha celebrato una Santa Messa al termine della quale si è tenuta una fiaccolata lungo le vie della frazione casalnuovese. Le associazioni operanti sul territorio, in collaborazione con il Comune di Casalnuovo di Napoli e la parrocchia di Casarea, hanno deciso di scendere in campo e di or-

lare e che, a un primo esame, non presentava macchie di sangue. Circostanza che, unita all'assenza di ferite visibili a prima vista, aveva indotto gli investigatori a non escludere l'ipotesi del malore. Ipotesi poi messa da parte con l'arrivo del medico legale. Immacolata De Rosa e il figlio, Clemente Palumbo, entrambi di Casalnuovo, erano sotto casa, in via Cesarea, nell'auto alla cui guida c'era Palumbo. Vengono avvicinati dai sicari, partono dei colpi di arma da fuoco. E' una esecuzione in piena regola. Almeno cinque i bossoli ritrovati. Palumbo, che gestisce un'azienda che lavora nell'indotto dell'edilizia, viene bersagliato dai proiettili. Ricoverato all'ospedale Cardarelli di Napoli muore dopo un paio di ore a causa della gravità delle ferite riportate. E' probabile che fosse lui il vero obiettivo dei killer. Per la donna, invece, è subito letale un solo colpo di pistola. Per fare luce sull'episodio, e stabilire se abbia matrice camorristica o se sia riconducibile a un regolamento di conti riconducibile alla sfera personale, sono al lavoro i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna. Quel che ha lasciato interdetti è il fatto che nessuno abbia sentito l’esigenza di chiamare le forze dell’ordine o un’ambulanza. Inutile quindi sperare che qualcuno possa aiutare gli inquirenti a far luce sul duplice omicidio, nonostante l’appello del sindaco, Massimo Pelliccia, nelle ore successive all’agguato. “La nostra città è stata teatro di un terribile agguato criminale. Queste notizie ci fanno rabbia, queste scene di violenza ci turbano profondamente”. Con queste parole il primo cittadino ha commentato il duplice omicidio annunciando poi che il Comune ha già formalizzato la volontà di costituzione del Comune quale parte civile all’interno del procedimento che vedrà coinvolto il territorio. “A distanza di due anni dall’omicidio avvenuto in pieno giorno nei pressi di una scuola, ci troviamo a rivivere di nuovo questi terri-

ganizzare una fiaccolata per la legalità al fine di dar voce al senso di ribellione dei cittadini emerso a seguito degli ultimi fatti di cronaca che hanno scosso l’intera cittadinanza. “Abbiamo voluto far sentire forte la nostra voce a seguito del duplice omicidio avvenuto sul nostro territorio” hanno detto i Presidenti delle associazioni proponenti, aggiungendo: “La nostra voce sarà più forte della violenza che ha scosso l’intera comunità di fedeli e famiglie. Come cittadini attivi abbiamo il dovere di ribadire il nostro ‘no’ deciso alla camorra e a qualsiasi forma di violenza, criminalità e sopruso”. Tra le associazioni partecipanti Stella Polare, Archora, Peter Pan, A.ge, Uniti per Casalnuovo e Sportello Antiracket “Del Core” che si occupano di diffusione della cultura della legalità e del recupero e la formazione dei minori della zona. Insieme a loro tantissime altre associazioni che ogni giorno, con il loro lavoro silenzioso, operano per affermare i valori della non violenza e della legalità. Tra le cooperative presenti anche A.r.s, il cui acronimo richiama la memoria di Alberto Vallefuoco, Rosario Flaminio e Salvatore De Falco, i tre giovani operai assassinati dai killer della camorra per errore nel 1998 lungo via Nazionale delle Puglie, e che da anni proprio a Casarea gestisce un bene confiscato alla criminalità e destinato a orto sociale. In campo anche il gruppo giovani della parrocchia di Casarea. Nei giorni successivi c’è stato un agguato anche ad Afragola, nella zona di piazza Castello in pieno centro e in mattinata. A finire sotto i colpi di pistola Antonio Iorio, 55 anni, detto “Tonino ‘o Mazzett”, che ha diversi precedenti penali che fanno pensare a qualche regolamento di conti nell’ambito della microcriminalità e non in quello camorristico. Anche in questo caso, però, nonostante sia successo tutto di domenica mattina, nessuno ha dato indicazioni su quel che è successo. Tutti sono diventati muti, sordi e ciechi, come le tre scimmiette.

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Episodio increscioso a Casalnuovo

RISSA NELLA CASA COMUNALE L’assessore Biagio Avallone e il consigliere Salvatore Errichiello hanno litigato per il pargheggio. Entrambi hanno presentato denuncia e hanno richiesto le cure mediche per i traumi riportati di Antonio Cerbone e liti per motivi banali, a cominciare da quelle legate a questioni di parcheggi e viabilità, lasciano sempre l’amaro in bocca perché sono un segnale dell’imbarbarimento e della violenza dilagante. Ma la cosa assume un carattere ancor più insopportabile quando a rendersi protagonisti di una lite finita con denunce e arrivi al pronto soccorso sono due rappresentanti istituzionali. Purtroppo è successo. Ed è successo a Casalnuovo, nella stessa città che, in quelle ore, era sconvolta per il duplice omicidio avvenuto in pieno centro senza che nessuno si preoccupasse di chiamare ambulanza e forze dell’ordine. A cercare di “risolvere” una diatriba legata al parcheggio delle auto nello spazio sottostante il palazzo municipale di Casalnuovo sono stati l’assessore Biagio Avallone e il consigliere di opposizione Salvatore Errichiello che hanno avuto anche conseguenze serie visto che per uno c’è stato un lieve trauma cranico e toracico, mentre per l’altro c’è stata la rottura del setto nasale. Entrambi hanno denunciato l’accaduto e il “contendente” dando versioni diverse dell’episodio. “Mentre parcheggiavo nella casa comunale notavo che l’assessore aveva messo la sua auto dietro la mia, e sentivo fare il mio nome ad alta voce” ha detto il consigliere Errichiello agigungendo: “Gli ho chiesto il motivo e gli ho chiesto di smetterla di provocarmi. Mi è venuto incontro con toni minacciosi, poi ha colpito la mia testa con la sua. Ne è nata una collutazione. Siamo finiti a terra e mi ha sferrato un pugno al fianco sinistro. Non è la prima volta che accade, già ho avuto diverbi con Avallone per la questione del mancato rispetto dei posti e avevo fatto presente nei giorni scorsi la cosa ai vigili urbani, ricevendo rassicurazioni in merito”. Diversa la ricostruzione di Avallone: “Sono arrivato nel parcheggio del comune e vedendo i posti riservati agli Assessori indebitamente occupati ho chiesto di chi fossero quelle auto, come faccio sempre. Perchè anche questo rientra nei miei compiti. Il rispetto delle regole è fondamentale soprattutto per chi come noi ricopre un ruolo pubblico e delicato. Ero in compagnia dell’ingegnere Savoia quando il Consigliere uscito dall’auto mi è venuto incontro dicendo che doveo smetterla. Mi ha aggredito, prima con toni alterati, poi sferrandomi un pugno che mi ha provocato la rottura del setto nasale. E’

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inammissibile un tale comportamento e intendo andare fino in fondo a questa storia. Chi era presente ha visto quanto accaduto, e certamente al momento giusto farà luce sulla vicenda”. Al di là dell’esatta dinamica dei fatti, resta il disgusto per una vicenda indegna del ruolo istituzionale che ricoprono nella casa comunale.

Biagio Avallone

Salvatore Errichiello

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C R O N A C A ‹‹

De Magistris è tornato sullo scalo dell’alta velocità di Afragola

“COSÌ LA STAZIONE È POCO UTILE” “Servono collegamenti e non bisogna ridurre i treni verso il Sud in partenza da Napoli centrale” “

Non ho mai detto che la stazione di Afragola sia inutile. All’inizio la cosa mi ha lasciato un po’ perplesso e non nascondo che ho visto la stazione come una cattedrale nel deserto e ho temuto che potesse essere l’occasione per ridurre le corse dei treni ad alta velocità verso il Sud e in particolare verso la Calabria in partenza da Napoli centrale. Su quest’ultimo punto ho avuto ampie rassicurazioni da Trenitalia che non ci saranno riduzioni e quindi è venuta meno una preoccupazione, ma resta il nodo dei collegamenti della stazione con Napoli e il resto della provincia metropolitana. Se saranno realizzati questi collegamenti anche con un sistema di trasporto pubblico, ma per come è stata realizzata e per le nubi che si sono addensate su questa stazione non me la sento di giudicare al meglio quest’opera che, al momento, resta un investimento a perdere. A meno che, ripeto, non si migliorano i collegamenti con il Porto, l’Aereoporto e il resto della regione. In quel caso, la stazione sarebbe il centro di un sistema di trasporti regionale e quindi potrebbe mostrare tutta la sua importanza”. Il sindaco di Napoli e della Città metropolitana, Luigi de Magistris, ha risposto così al direttore di Cogito, Antonio Iazzetta, che, nel corso di un incontro tenuto nell’Arancia blu di Afragola e promosso dalla civica Afragola viva di Salvatore Iavarone, gli ha chiesto di chiarire la sua posizione sulla stazione di Afragola. Il dibattito, che ha visto anche la partecipazione di Elpidio Capasso, consigliere metropolitano e delegato per le partecipate della Città metropolitana di Napoli, ha permesso anche di fare il punto della situazione sulla Ctp nei giorni del blocco totale e sulle scuole superiori. Per quanto riguarda Ctp, Capasso e de Magistris hanno ricordato la situazione disastrosa ereditata e rivendicato il risanamento economico avviato che ha portato a ridurre sensibilmente il debito, condizione indispensabile per pensare a un rilancio

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rallentato dalla mancanza di interventi come quello che ha portato centinaia di milioni di euro nelle casse dell’Eav per risanare l’azienda dei trasporti di proprietà della Regione. Sulla scuola s’è raggiunto un accordo per il Sereni, l’istituto superiore di Afragola che, da anni, lotta per avere maggiori spazi a disposizione. L’ex assessore di Afragola, Salvatore Iavarone, ha proposto di usare i locali della Pretura, distanti poche decine di metri, incassando la piena disponibilità di Capasso e de Magistris che hanno garantito il finanziamento delle opere di ristrutturazione e riqualificazione dell’immobile per metterlo a disposizione del Sereni. L’incontro ha permesso anche di tornare nuovamente sul rapporto ormai compromesso tra Salvatore Iavarone e il sindaco di Afragola, Domenico Tucillo, confermando, nei fatti, la costituzione di una coalizione di centrosinistra che andrà a scontrarsi con quella che nascerà intorno al Pd e con quelle di centrodestra e del Movimento Cinque Stelle.

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›› POLITICA

I caivanesi alle prese con un conguaglio per la tari

POLEMICHE E ALLEANZE Intanto si guarda alle comunali, senza dimenticare il possibile arrivo della Commissione d’accesso di Mimmo De Simone Purtroppo come avevamo previsto i conti della TARI erano sba- tanti cittadini in condizioni davvero precarie. gliati, il Commissario prefettizio ha riapprovato il Piano ecoSu questo ultimo tema è intervento il segretario cittadino del Parnomico finanziario che prevede margini di aumento per i cai- tito democratico, Antonio Angelino, che ha detto: “C’è chi urla e vanesi, infatti l’ufficio ragioneria dovrà rielaborare una nuova rata di sbraita a suon di slogan da campagna elettorale, senza seguito vogliamo conguaglio per coprire tutto il costo”. presentare il REI (Reddito di Inclusione) che introduce una misura per A dirlo gli ex Consiglieri comunali di Forza Italia, eletti nella sostenere economicamente le famiglie che vivono in condizioni al limimaggioranza che vinse le elezioni anche se poi, in disaccordo con il te della dignità umana. Non più solo assistenza ma finalmente progetprimo cittadino Simone Monopoli, si sono dimessi, insieme ai ti concreti di inclusione sociale nel mercato del lavoro per le famiglie e Consiglieri di minoranza, decretando lo scioglimento del Consiglio vero contrasto alla povertà. E’ lo strumento messo in campo per le facomunale anticipato. miglie in difficoltà, una sorta di patto tra le Istituzioni che forniscono Ma gli ex Consiglieri vanno giù duro aggiungendo: “Avevamo per il sostegno economico necessario e i componenti dei nuclei familiari che tempo chiesto una verifica dei costi a Monopoli, ma lui e l’Assessore al si impegnano nella ricerca del lavoro, di un percorso di studi e della cubilancio hanno sempre dichiarato che il costo del servizio sarebbe rimasto invariato rispetto al 2016. Oggi i fatti lo sconfessano in manie- ra della propria salute”. Sul fronte delle elezioni amministrative mentre continua a vagare ra clamorosa e danno ragione alla nostra battaglia in Consiglio comucome una nuvola nera sulla città l’arrivo della commissione d’accesnale e a pagare purtroppo saranno i cittadini che dovranno sobbarcarso si è ancora in alto mare per quanto riguarda le coalizioni e i futusi un nuovo pagamento”. I rappresentanti del partito di Berlusconi a Caivano concludono ri candidati a Sindaco. Tutti si rifuggono dietro l’idiomatico ‘prima i dicendo: “Come Forza Italia siamo impegnati fin da subito a lavora- programmi e poi i nomi dei possibili candidati a primo cittadino’. In realtà non si sa davvero niente di concreto. Si parla del ritorre a un progetto che porti ad abbassare per il prossimo anno la tassa dei no di Mimmo Semplice per la coalizione di centro – sinistra come rifiuti attraverso l’incremento della raccolta differenziata che oggi purquella di Simone Monopoli per una coalizione di centrodestra in troppo attualmente è al 30%. Il nostro obiettivo è raggiungere almeno cui la faranno da padrone le liste civiche. il 50% nel 2018 e questo ridurrà sensibilmente il costo dello smaltiAnche perché prima ci sono le elezioni politiche che si dovrebbemento e si potrà applicare una tariffa più favorevole ai cittadini”. Al di là delle accuse lanciate da degli ex Consiglieri comunali ro celebrare nel mese di marzo e quindi da questo risultato dipendequesta “quinta rata TARI” è stata una vera e propria tegola per i cit- rà in parte anche le coalizioni che si andranno a formare per l’eletadini che adesso dovranno metter emano alla tasca per sanare una zione del nuovo Consiglio comunale e di colui che lo presiederà. Senza dimenticare la spada di Damocle del rischio dell’arrivo delsituazione davvero preoccupante. la Commissione d’accesso e del possibile commissariamento per Una batosta per le famiglie di Caivano che si trovano a gestire un reddito familiare davvero esiguo e non soddisfacente che fa vivere condizionamento della camorra nel precedente Consiglio comunale.

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CRONACA ‹‹

Presentato il regolamento per la tradizionale festa di Crispano

“Liberiamo i gigli dalla camorra” La Commissione straordinaria ha approvato le prescrizioni per chi vuole costruire un obelisco. Previsti requisiti di residenza e assenza di precedenti penali oltre alla tracciabilità dei fondi di Antonio Trillicoso istabilita la legalità per la ‘Festa del Giglio’ a Crispano. Nei giorni scorsi è stato presentato ufficialmente il nuovo regolamento della ‘Festa dei Gigli’ approvato dai Commissari straordinari che reggono l’Amministrazione comunale dopo lo scioglimento del Consiglio comunale per i condizionamenti della camorra che riguardavano anche la stessa festa del giglio. Un provvedimento, che avevamo anticipato nelle grandi linee nelle scorse settimane, resosi necessario dopo gli eventi degli anni scorsi visto che, proprio nel corso della festa patronale che prevede la ‘ballata dei gigli’ per le strade cittadine, avevano portato alla luce un coinvolgimento diretto dei clan locali nell’organizzazione e nella gestione della festa. La decisione di adottare un nuovo regolamento nasce proprio per rendere trasparente il sistema di presentazione delle domande dei requisiti e delle regole da seguire. In base alla decisione dei Commissari il regolamento, che andrà in vigore a partire del 2018, chiede ai funzionari di far riferimento alle modalità organizzative e dell’esperienza acquisita al Comune di Nola per la analoga ‘festa dei gigli’. Sono inserite diverse prescrizioni che riguardano anche la costruzione della struttura vera e propria dell’obelisco di circa 25 metri che viene trasportato a spalla dagli addetti al trasporto detti tecnicamente ‘cullatori’, circa 128 per ogni squadra chiamata ‘paranza’. Nel regolamento si prevede la costituzione di un comitato, formato da un presidente e almeno altri 4 soci, che costituisce la persona giuridica che può presentare domanda di partecipazione alla ‘festa’. Per questo viene istituita una commissione apposita per il corretto svolgimento della manifestazione con rappresentante della polizia locale, della protezione civile e di un esperto di costruzioni di macchine da festa come vengono definite tecnicamente i gigli. Saranno inoltre previsti anche dei commissari di percorso, scelti tra ex appartenenti alle forze dell’ordine, che vigileranno sul corretto svolgimento della festa (articolo importante per evitare eventuali ‘saluti’ fatti durante il percorso dei gigli di fronte a case di residenza di ‘boss’ e rappresentanti delle criminalità locale). Cosa importante, presente nel regolamento stabilito dai Commissari straordinari del Comune di Crispano, è che sono solo4 le concessioni per la realizzazione dei gigli. La domanda va presentata da un comitato organizzatore che deve prevedere un presidente, con responsabilità civili e penali, quattro colla-

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boratori e un massimo 50 soci sostenitori che non possono sostenere più di un comitato. Regole rigidissime quindi per dare una sterzata rispetto a come si procedeva negli anni passati. Anche la domanda di partecipazione deve essere ben articolata e molto precisa indicando riferimenti della paranza per ogni giglio con precise generalità del capo della paranza, dei caporali, dell’oratore e dei cullatori. E bisogna anche indicare il luogo dove stazionerà il giglio. Altre precisazioni e regole molto precise sono evidenziate riguardo al presidente del singolo comitato organizzatore. Molti i requisiti richiesti, tra cui i cinque anni di residenza a Crispano, non aver riportato condanne penali, non essere sottoposto a misure di prevenzione speciale e non aver subito fallimenti. Requisiti che sembrano normali ma che negli anni passati erano spesso disattesi. Ultimo rilievo da evidenziare nel regolamento per la festa dei gigli è l’obbligo per il comitato festeggiamenti che organizza un giglio di far ostruire la macchina in una delle botteghe artigiane operanti sul territorio della provincia di Napoli. Officina che deve prevedere la sostituzione di ‘barre’ per il trasporto e di interventi tecnici durante il percorso dove si svolge la ’ballata’. Anche il numero di microfoni utilizzati sulla macchina da festa non deve essere a quattro, come non più di quattro devono essere le casse dell’amplificazione la cui potenza è limitata da precise indicazioni. Stretta anche per gli orari delle ‘ballate’ che non dovranno superare la mezzanotte. A tutto questo si aggiunge l’isituzione di un albo delle paranze e la tracciabilità dei flussi finanziari per le donazioni e per le spese. Il regolamento ha fatto storcere il naso a qualcuno che lo ritiene troppo “severo”, ma era necessario per riportare legalità e decoro a una festa che, negli ultimi anni, era stato teatro di diversi episodi che evidenziavano il legame fortissimo con i clan della camorra al punto che in tutte e due le relazioni che hanno portato allo scioglimento del Consiglio comunale di Crispano sono stati determinanti gli eventi legati alla festa del giglio in cui la camorra aveva fatto valere la sua influenza. Un legame che sembrava indissolubile al punto che per la prima volta nella secolare storia della festa, s’è preferito non farla proprio svolgere proprio perché non si era sicuri di poter tenere i clan lontani dai gigli. C o g i t o • 15


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›› SPECIALE

LE INIZIATIVE NATALIZIE PREVISTE A NORD DI NAPOLI Ad Afragola è tornato E’ Nata...l’emozione, a Frattamaggiore si ricorda Francesco Durante. Iniziative a Casalnuovo, Caivano e Frattaminore. A Cardito le luminarie degli Amministratori ome ogni anno si moltiplicano le iniziative promosse nel periodo delle festività di fine anno e si accavallano programmi religiosi e profani. Innumerevoli le iniziative presentate nei diversi comuni dell’area a Nord di Napoli; alcune sono programmate e finanziate dalle Amministrazioni comunali, altre da scuole e parrocchie. Poche, invece, quelle promosse dai commercianti e dagli imprenditori della zona, un segnale evidente della scarsa capacità di mettersi insieme per migliorare le città in cui operano. Un esempio su tutti, quello delle luminarie natalizie. Ogni negozio ha messo qualcosa di diverso e il risultato è un caos di luci di ogni colore e tipo, mentre un accordo tra i commercianti, soprattutto nelle zone più frequentate, come i l corso Durante di Frattamaggiore, per esempio, avrebbe potuto portare ad addobbi certamente più belli e attraenti e magari anche meno costosi rispetto a quelli offerti. Ecco comunque una carrellata, non esaustiva, delle iniziative promosse per Natale. Ad Afragola, da ieri, venerdì 15 dicembre, è tornato E’ Nata...l’emozione nella Villa comunale illuminata dalle luci d’artista e animata da diverse iniziative. Tutti i giorni dalle 17 alle 20 è prevista l’animazione con gli artisti della Compagnia dei saltimbanchi, il Percorso dei mestieri di un tempo con visita al Museo contadino della scuola Marconi, il Villaggio di Babbo Natale animato, Presepe vivente, Street food ed esibizioni di scuole e associazioni del territorio. A questi eventi si aggiungono poi concerti e spettacoli a partire da oggi, sabato 16 dicembre, quando salirà sul palco Francesco Sarcina, voce delle Vibrazioni; domani, domenica 17 dicembre, invece, spazio a I Vico, con canti e balli della tradizione popolare con Peppe De Luca; lunedì 18 invece Enzo Gambardella presenta il Concerto dei ricordi con la partecipazione di Martufello; martedì 19 spazio al concerto delle Gospel voices; mercoledì 20 il palco sarà occupato dallo spettacolo Cric’eccentric di Giulio Carfora; l’evento conclusivo giovedì 21 vedrà sul palco Ciccio Merolla in concerto. Il sindaco di Afragola, Domenico Tuccillo, si è detto soddisfatto del fitto calendario di appuntamenti realizzato dalla Gabbianella Club, brand creato da Gianluigi Osteri, e che farà rivivere la magia delle feste a grandi e piccini nella villa comunale visto che “la pineta” si trasformerà nella dimora di Santa Claus con casette di legno, luci, elfi e con percorsi itineranti alla scoperta dell’arte manifatturiera e gastronomica nostrana. Molte le iniziative previste nelle parrocchie dell’area a Nord di Napoli, tra cui quelle programmate dalla Parrocchia di San Marco di Afragola retta da don Peppino Delle Cave che ha inaugurato il tradizionale presepe artigianale allestito dalla U. C. O. Pia Unione San Marco, presieduta da Raffaele Caputo. Il rito della benedizione si è svolto nella mattinata di domenica 10 dicembre, al termine di una solenne celebrazione eucaristica. Alla cerimonia hanno partecipato, in rappresentanza dell’amministrazione, i consiglieri comunali Nicola Petrellese e Antonio Pannone. L'evento è stato accompagnato dal suono delle cornamuse dei zampognari di Pietramelara e ha suscitato grande entusiasmo tra

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i presenti, e in modo particolare dai bambini che hanno molto apprezzato l'opera quest’anno realizzata dal Maestro Giovanni Maiello. Il consigliere Petrellese, molto conosciuto e apprezzato per la disponibilità e l'impegno profuso nel quartiere, ha ringraziato e consegnato un attestato di merito, a quanti, si sono adoperati per maestria e bravura artigianale alla realizzazione del presepe e a ricordo dell'evento. Il parroco, don Peppino delle Cave ha poi detto: “Ci stiamo

Don Peppino Delle Cave all’inaugurazione del presepe di San Marco

preparando al Natale con momenti forti di preghiera e di spiritualità. Ad esempio, il gruppo dell’Azione cattolica è stato in ritiro, domenica 10, presso la Casa madre di Santa Caterina Volpicelli; ancora: martedì 12 dicembre si è tenuto in parrocchia, un recital vocazionale con giovani della facoltà di teologia. Dagli inizi del mese di dicembre, inoltre, tutte le mattina vengono celebrate le lodi del periodo di Avvento, molto seguite dai fedeli. In poche parole, sulla scia del magistero di Papa Francesco, cerchiamo di vivere questo Natale all’insegna della solidarietà, provando ad aiutare le persone più bisognose, Quest’anno all’Epifania ci saranno dei doni per i bambini delle fasce più povere della parrocchia. Non mancheranno eventi musicali, come il concerto dei pueri cantores della parrocchia che si terrà a Natale dopo la Messa vespertina, e l’orchestra giovanile che si esibirà durante le festività. Ci saranno poi piccole opere del laboratorio di bricolage e tante altre iniziative.” Approfittano del periodo natalizio per diffondere la cultura del soccorso e della prevenzione anche i volontati della Croce rossa del Comitato dell’area a Nord di Napoli che hanno promosso una giornata dedicata allo sport, nel corso della quale illustreranno cosa fare in caso di incidenti sportivi. L’appuntamento è per domenica 17 dicembre, nei pressi del Santuario del Sacro Cuore di Afragola, dalle 9 alle 12 e dalle 17 alle 20. Quest’anno l’aria natalizia a Frattamaggiore si sposa con la musica di Durante visto che, grazie a un progetto finanziato dalla Regione Campania con i fondi Poc, si è colta l’occasione delle feste di fine anno per ricordare Francesco Durante, uno dei massimi compositori di musica sacra. L’iniziativa coinvolge e abbraccia tutta la comunità: piazze, strade, chiese, teatri, il corso Durante, in tutti i suoi punti nevralgici la città respirerà un’atmosfera nuova, coinvolgendo cittadini e visitatori grazie al valore che Durante rappresenta per la città. Frattamaggiore si trasforma per celebrare il suo musicista, si lascia invadere dalla musica classica e dai visitatori. “La città si riappropria di un suo simbolo - ha detto la vicesindaco Giuseppina Maisto - ne fa cemento per una riscoperta Anno XXIV - numero 412 - Sabato 16 Dicembre 2017


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SPECIALE ‹‹

Gli addobbi musiciali a Frattamaggiore per il Durante Festival

La folla del 31 dicembre per il brindisi sul corso Durante di Frattamaggiore

identità culturale, e lo promuove promuovendosi al contempo come comunità, mettendo in vetrina le sue eccellenze. La rassegna prevede eventi e concerti di musica classica, una serie di iniziative musicali dislocate in diversi punti della città e numerose iniziative collaterali”. Entusiasta dell'iniziativa l'assessore Gennaro Alborino che commenta: “La musica dal vivo farà respirare un’atmosfera settecentesca alla città: artisti e animazione di strada, concorsi gastronomici, mercatini natalizi, visite guidate, luminarie a tema, contribuiranno a costruire un’alleanza territoriale tra enti pubblici e privati, istituzioni, comunità educante e cittadini per la riscoperta dell’identità culturale cittadina e la promozione di Frattamaggiore a un pubblico più vasto”. Sulla stessa linea il sindaco di Frattamaggiore, Marco Antonio Del Prete, che afferma: “La cittàbsi trasforma in un vero e proprio teatro all'aperto. Sarà un'occasione per mostrare la vivacità culturale del nostro territorio e lo spirito di iniziativa della nostra comunità che in quei giorni sarà vestita a festa. Ci saranno decine e decine di iniziative culturali in modo da dare sempre maggiori attrattive, anche per i cittadini dei paesi limitrofi, favorendo così il commercio cittadino. Frattamaggiore dimostrerà nuovamente di essere la perla dell'hinterland partenopeo”. Il programma prende il via oggi, sabato 16 dicembre, e prevede una serie di concerti che animeranno gran parte delle Chie-

se cittadine. Non mancheranno anche artisti di strada e mercatini, compresi quelli tradizionali che animano il corso Durante la vigilia di Natale e quella di Capodanno. Corso Durante che sarà certamente preso d’assalto, come succede da anni, nel tardo pomeriggio delle due vigilie, quando migliaia di persone si danno appuntamento per il brindisi augurale prima di andare a cenare. Molte le iniziative programmate dalle scuole come il mercatino di beneficenza promosso nella scuola Marconi di Frattamaggiore dove ci sono state anche varie esibizioni degli alunni dedicate al Natale. Il programma messo a punto nell’istituto diretto dalla professoressa Angela Vitale si concluderà con l’estrazione dei biglietti per l’assegnazione delle bicilette messe in palio. Innovativa la proposta che arriva dagli architetti dello studio Akistar di palazzo Pezzullo, all’angolo tra via Genoino e piazza Umberto I a Frattamaggiore. Dall’8 gennaio al 6 gennaio il palazzo sarà addobbato con luminarie e palloncini che creeranno una “scalata d’arte” sulla quale sarà possibile visionare alcune delle opere dei noti artisti Bruno Cimmino e Angelo Santucci. In alcuni negozi aderenti all’iniziativa sono disponibili palloni a cui poter affidare desideri. Quegli stessi palloni sarannoall’iniziativa si saranno gonfiati e aggiunti a quelli già installati contribuedndo al momento d’arte “Porta in alto le tue idee” che si

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›› CRONACA concluderà il 30 dicembre con il taglio e il volo dei palloncini a cui seguiranno poi brindisi di fine anno, musica, aperitivo e qualche sorpresa. Tornando alle iniziative natalizie promosse nelle scuole, a Caivano, è in programma “Incantesimi di Natale”, il titolo del programma messo in campo dall’Istituto comprensivo Cilea – Mameli - Rodari. Una cartellone fitto di appuntamento dove vedranno protagonisti i ragazzi che frequentano l’istituto dislocato in tre plessi tra Caivano e la frazione Pascarola dai 3 ai 14 anni. Rosalba Peluso, dirigente scolastica a capo della scuola caivanese, ha ribadito che ancora una volta la scuola vuole uscire dalle mura dell’istituto e aprirsi alla città. E’ convinta che la scuola deve interagire con il territorio in cui ha sede e tutti devono contribuire per il ruolo che gli spetta, siano esso genitori, cittadini, associazione o Istituzione. Gli appuntamenti in programma hanno previsto un inizio il 4 dicembre scorso la rappresentazione della compagnia teatrale Mameli al teatrino della Chiesa ‘Santa Barbara’ con lo spettacolo Teatro “Eduardando” diretti dal regista Giuseppe Capoluongo e dal professor Sebastiano Molaro. Ieri, venerdì, i bambini della scuola dell’infanzia nella sede del plesso Mameli hanno dato vita allo spettacolo ‘Incantesmi di Natale’. Oggi, sabato 16, a partire dalle 10 fino alle 18, si svolgeranno una serie di iniziative gastronomiche-culturali che vedrà come location il plesso Rodari della frazione Pascarola. Ci sarà una sagra di prodotti natalizi e un mercatino di lavori artigianali realizzati dai ragazzi all’interno dell’atrio e del refettorio, mentre nel giardino d’ingresso della scuola sarà presente un venditore di caldarroste e un forno per le pizze che saranno realizzate al momento. Uno stuolo di animatori tra cui trampolieri accoglieranno genitori degli alunni e visitatori. Nella sala teatro invece in mattinata si svolgeranno alcune rappresentazioni teatrali degli alunni della primaria nel pomeriggio invece si esibiranno con canti in coro i ragazzi della primaria e della secondaria di primo grado diretti dal maestro Ferdinando Ponticelli. Le aule della scuola dell’infanzia si trasformeranno in ambientazioni molto particolari per condurre i visitatori nel mondo della Befana. Domani, domenica 17 dicembre, a partire dalle 17, nella sede del plesso Cilea gli alunni della primaria e della secondaria

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presenteranno gli Incantesi di Natale con un vero e proprio villaggio di Babbo Natale con allestimenti spettacolari e di grande effetto. Le manifestazioni di concluderanno il 18 dicembre quando alle 15,30 al Teatro Mameli ci sarà il Concerto di Natale, un evento che, ormai da qualche anno a questa parte, è diventato una vera e propria tradizione con la partecipazione di tutti i cittadini non solo del quartiere ma di tutta la città. A Cardito, per garantire le luminarie nelle zone centrali, il Sindaco, gli Assessori e il Presidente del Consiglio comunale si sono autotassati raccogliendo i soldi necessari. A Casalnuovo diverse le iniziative programmate, con i tradizionali concerti nelle Chiese e tanti eventi soprattutto nelle zone del corso Umberto dove sono previsti giochi e animazione. Un vero e proprio Villaggio di Babbo Natale invece è stato allestito a Palazzo Lancilotti che, pur in mancanza di un’inaugurazione ufficiale, è ormai tornato a essere un luogo simbolo di Casalnuovo dopo i lavori che gli hanno restituito l’antico splendore. A Frattaminore, nell'auditorium della Parrocchia di San Simeone, mostra presepiale a cura dell'Associazione Presepi e dintorni, con l'eposizione di 43 opere, tra presepi, quadri e sculture. La mostra è visitabile il sabato, la domenica e nei giorni festivi dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Antonio Boccellino - Antonio Trillicoso - Antonio Cerbone

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CRONACA ‹‹

Due brutti episodi in due istituti scolastici

OMBRE SULLA SCUOLA FRATTESE Due maestre dell’istituto Mazzini Capasso dovranno rispondere alle accuse di maltrattamenti. Al Fermi la Guardia di finanza ha passato al setaccio le presenze per scovare gli assenteisti di Angelica Argentiere n Italia ci sono 800.000 docenti e, per fortuna, numeri limitati di casi di violenza ma ogni volta che se ne ha notizia, si rimane sconvolti. E lo si è ancor di più quando a essere coinvolte sono scuole del territorio in cui vivi, le stesse che frequentano i tuoi figli o i tuoi nipoti. Questa volta è toccato a Frattamaggiore finire sulle pagine dei giornali per un caso di presunte violenze. Stando alle indagini, due maestre, di 53 e 67 anni, della scuola dell'infanzia dell'istituto comprensivo Capasso - Mazzini dovranno difendersi dell'accusa di maltrattamento di minori in seguito alle indagini della Procura di Napoli Nord. Gli episodi risalgono allo scorso anno scolastico e sono emersi dopo che alcuni genitori hanno denunciato i loro sospetti ai Carabinieri della stazione di Frattamaggiore, comandati dal maresciallo Marcello Montinaro, che qualcosa non andava, anche se non è del tutto chiaro se sia stata presentata una denuncia formale o solo una comunicazione. In ogni caso, i militari hanno messo delle telecamere nelle aule che hanno registrato episodi che qualcuno ha definito “metodi alla vecchia maniera”, una definizione che di certo non può giustificare schiaffi, spintoni e maltrattamenti riservati ai piccoli alunni della scuola. Nei giorni successivi, poi, un’altra vicenda ha gettato ombre. Questa volta a finire nel mirino della Guardia di finanza sono stati i docenti del Fermi perché sarebbero arrivate segnalazioni di assenteismo sulle quali sapremo qualcosa in più nelle prossime settimane. Ormai è convinzione comune che servono interventi urgenti, come ha ribadito il presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori, Antonio Marziale: “Siamo ormai all’emergenza quantitativa ed è tempo che il Ministero dell’Istruzione cominci seriamente a prendere in con-

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siderazione misure di prevenzione e repressione di un fenomeno intollerabile. Purtroppo il fenomeno non è circoscritto ai casi riportati nella cronaca, perché quotidianamente registriamo segnalazioni del genere con l’invito, da parte nostra ai genitori, di denunciare e questi che cercano di aggiustare la situazione per paura di ritorsioni o perché i dirigenti scolastici intervengono per tacitare le rimostranze per salvaguardare il buon nome della scuola e tutto ciò è intollerabile. Urge un nuovo patto d’intesa tra famiglia e scuola, un patto che riavvicini le parti e serve soprattutto che il Ministero dell’Istruzione finalmente capisca che quello del docente è un mestiere emotivamente usurante, per cui occorre sottoporre a una periodica visita psicologica gli insegnanti. Non è una manifestazione di mancanza di fiducia verso una categoria che annovera a gran maggioranza docenti degnissimi, ma come la maniera più efficace per stanare chi non è idoneo. Un messaggio intendo lanciare a quanti, tra docenti e personale non docente, affollano i plessi scolastici, per dire loro che non è possibile che nessuno senta un bambino strattonato e picchiato, perché certamente si difende come meglio può, piangendo a squarciagola. Il silenzio è sempre complice”. Un altro tema che torna ogni volta che succedono cose del genere è quello delle telecamere in classe. C’era un disegno di legge in tal senso che era stato approvato dalla Camera il 19 ottobre scorso, ma è stato bloccato dalla settima Commissione Istruzione e beni culturali in quanto “se il provvedimento di installare telecamere in scuole e istituti sanitari e assistenziali è dettato dalla necessità di dare immediatamente risposte a eventi casuali, senza riflettere bene sui fatti, c'è il rischio che la legge risulti disorganica, che rechi visioni distorte dei reali problemi in quanto ispirate all'emozione e all'emergenza momentanea”.

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›› ASSOCIAZIONISMO

ELETTO IL PRESIDENTE DELLA CONSULTA N Sergio Frattini di Bici per la Città e Orazio Ferro della Pro loco coordineranno le associazioni frattesi

ei giorni scorsi si è riunita la Consulta delle Associazioni di Frattamaggiore e, alla presenza dell’assessore Gennaro Alborino, e dei rappresentanti di dodici associazioni delle sedici che ne fanno parte (Armonia, Associazione culturale Irma bandiera, Autismo Vivo, Bici per la Città, Cantiere Giovani, Fracta Sativa UniCanapa, Istituto di studi atellani, Libera Associazione Frattese “LA.FRA”, Moda, Arte e Spettacoli - M.A.S., MOICA onlus, Pro Loco “Francesco Durante”, Progetto Donna, Psicologia e formazione, Risorgimento Frattese, S.O.S. Psiche e Sottoterra Movimento Antimafie) ha eletto all’unanimità alla carica di presidente Sergio Frattini, dell’associazione “Bici per la Città” e a quella di vice presidente Orazio Ferro della Pro Loco di Frattamaggiore. Nell’annunciare l’elezione dei vertici, dalla Consulta hanno preparato un comunicato stampa nel quale hanno ricordato che “Frattamaggiore, oltre ad essere un centro di attrazione per tutta la provincia a Nord di Napoli, è anche una città molto attiva per l’impegno civile, vanta infatti la presenza di numerose associazioni di volontariato che operano per la difesa dell’ambiente, la legalità, la promozione dell’arte e della cultura, la pratica sportiva e la solidarietà verso i più deboli e che cercano anche, nei limiti del possibile, di offrire servizi alla comunità”. La Consulta fu istituita dieci anni fa ma solo quest’anno è riuscita a vedere la luce grazie all’impegno dell’assessore Gennaro Alborino che ha preteso che l’elezione delle cariche direttive sia ratificata nella prossima Giunta comunale per dare maggiore forza e valenza istituzionale a questo passaggio. Dalla Consulta fanno sapere che “l’accordo sui nomi è stato raggiunto dopo una serie di incontri informali e amichevoli tra i rappresentanti delle associazioni avvenuti nei mesi scorsi”. “Ho accettato questo incarico, completamente gratuito, per favorire una continua e concreta collaborazione tra le associazioni iscritte all’Albo comunale e la partecipazione disinteressata dei cittadini alla vita pubblica” ha detto il

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neo presidente, Sergio Frattini, aggiungendo: “Assieme al vicepresidente Orazio Ferro, con cui si è instaurata subito una piena intesa, cercherò di fare in modo che la Consulta non sia un organo meramente burocratico ma abbia anche una funzione di stimolo e di proposta verso l’Amministrazione comunale”. Il primo atto della Consulta sarà la stesura di un calendario delle iniziative delle associazioni che sarà reso pubblico e aggiornato continuamente attraverso tutti i più diffusi canali di comunicazione. “Tu sei quello che fai, non quello che dici o pensi di fare. Con questo credo ho convocato l’assemblea delle associazioni iscritte all’albo del comune di Frattamaggiore che ha eletto presidente Sergio Frattini e il vice presidente Orazio Ferro” ha fatto sapere l’assessore Alborino che ha poi ringraziato “le Associazioni per la loro vivace e significativa presenza, ritenendole risorsa importante per la nostra città,capaci di intercettare e interpretare i bisogni della nostra comunità, valorizzare le varie potenzialità e offrire risposte puntuali e soddisfacenti”.

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Nona edizione della Fiera dei beni comuni

IDueCAMBIAMENTI DEL TERZO SETTORE giorni di confronti e dibattiti promossi dal Csv Napoli in piazza del Gesù a Napoli. C’è necessità di una maggiore collaborazione tra Amministrazioni e associazioni no profit di Angelica Argentiere uccesso per la Fiera dei Beni Comuni promossa dal Csv di Napoli e giunta alla nona edizione. Convegni e seminari presso la Sala Valeriano e i laboratori a cura delle associazioni in Piazza del Gesù Nuovo hanno animato il centro storico di Napoli per un intero finesettimana. Finanza etica, amministrazione condivisa, sovranità alimentare, minori e media tra le tematiche affrontate nei tavoli di confronto alla luce della riforma del terzo settore. Il Presidente del Csv Napoli, Nicola Caprio, ha così inaugurato i lavori: “Una due giorni importantissima, anche perché è un luogo di incontro privilegiato e noi quest'anno come Csv daremo un valore aggiunto alla fiera: abbiamo lanciato nel nostro programma l'opportunità agli organismi del Terzo Settore di attenzionare e rigenerare un bene comune dei territori”. Il sindaco di Napoli e della Città metropolitana, Luigi de

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Magistris, intervenuto nei giorni della polemica per la terz’ultima posizione della provincia di Napoli nella classifica della vivibilità stilata dal Sole24ore ha detto: “Mi sono informato sui parametri di questa classifica e sono sportelli bancari, banche, ricchezza individuale: tutti parametri del liberismo che ha creato le diseguaglianze sociali. A mio avviso, i parametri che sanciscono la felicità e la vivibilità sono solidarietá, umanitá, beni comuni, cose che non hanno una rendicontazione monetaria ma garantiscono lo sviluppo di un territorio”. Avere cura dei beni comuni significa rafforzare le reti territoriali. E mettere allo stesso tavolo organismi del Terzo settore, Amministrazioni e imprese no profit è stato oggetto del convegno sulla riforma del Terzo settore: in transizione tra cambiamenti e opportunità, coordinato dal direttore del Csv, Giovanna De Rosa: “Una novità che legittima il lavoro di questi anni. Per un'amministrazione condivisa è importante cambiare prospettiva. L'amministrazione non può non tener conto del terzo settore e il terzo settore deve instaurare un dialogo con la politica, ampliando la rete di dialogo anche alle imprese”. Il vice presidente di CSVnet, Luciano Squillaci, invece ha detto che “le fiere di questi anni sono momenti che anticipano la riforma. Spesso le leggi inseguono dei fenomeni che si manifestano. La stessa legge 266/91 non ha inventato il volontariato ma ha normato un qualcosa che si stava delineando. Allo Anno XXIV - numero 412 - Sabato 16 Dicembre 2017

stesso modo, come per la Riforma del Terzo settore è stato lo stesso volontariato a chiedere un momento di riflessione. È un'opportunità storica. Quello che non si riuscirá a creare nel prossimo triennio, sará difficile tornare indietro. La riforma passa dal concetto di 'utilitá sociale' a 'interesse generale' con richiamo all'articolo 2 della Costituzione riconoscendo l'azione dei volontari”. Presenti in piazza le associazioni ALTS, UNIVOC Napoli, Restiamo Umani, ABIO Napoli, Love for Sant’Anastasia, Italia animalista in movimento, Torre dei giovani, Manitese Campania, A.N.I.P.I. Campania, Zimmermann, Elfan, Gruppo archeologico Terramare 3000, I girasoli dell’est e Commonweal, il sentiero della felicità con i trampolieri della cooperativa sociale Il Tappeto di Iqbal e il pranzo preparato dalla cooperativa multiculturale La Kumpania di Scampia. La due giorni di convegni ha visto tra le tematiche affrontate anche la lotta allo spreco alimentarw in collaborazione con ACLI Napoli e Qui Foundation: “È importante quantificare a tutti i livelli gli sprechi. Non è un tema solo ad appannaggio di una sensibilità religiosa ma riguarda l' ambiente, l'energia, il risparmio monetario ponendo la sensibilità del singolo nell'organizzazione di un'associazione di volontariato e di impresa” e il seminario di formazione per i giornalisti sul tema "minori e media", moderato dal giornalista di Comunicare il sociale, Francesco Gravetti, con la partecipazione del segretario regionale UNICEF Campania, Ettore Nardi, per il quale “la comunicazione riguardante i minori deve rifarsi alla Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia che lo scorso 20 novembre ha celebrato il suo ventottesimo anniversario. Non bastano solo le fasce protette della TV, oggi con i new media i ragazzi sono soggetti continuamente esposti all' informazione su internet e il ruolo di chi fa comunicazione deve far attenzione a tale esposizione”. Insomma, ancora una volta, la Fiera dei beni comuni di cui

anche quest’anno Cogito era media partner, ha visto Amministratori, esperti di settori e volontari a confronto per consolidare le reti territoriali, i punti di partenza per il benessere delle comunità. C o g i t o • 21


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›› RELIGIONE

CONSACRATE SETTE NUOVE PICCOLE ANCELLE DEL CRISTO RE Cresce l’Ordine fondato dal frattese Sosio Del Prete e dall’afragolese Antonietta Giugliano di Antonio Boccellino ei giorni scorsi, nel Tempio del Volto Santo di Napoli, si è rannoda i nostri rapporti, con quel Dio a cui ci eravamo separati attrasvolto il rito della professione perpetua per sette suore della verso il peccato. Ci ridà la grande dignità, non solo di sentirci, ma di esCongregazione delle Piccole Ancelle di Cristo Re, la famiglia sere realmente figli di Dio, per mezzo di Cristo. Siamo figli di Dio posreligiosa fondata ad Afragola nel 1932 dal venerabile Padre Sosio del siamo chiamare Dio come nostro Padre, perché Cristo incarnandosi e divenendo nostro fratello, ci ha affratellato tutti.” Prete e suor Antonietta Giugliano. Il Cardinale, a seguire, ha spiegato l’azione di Cristo Re nella quoSuor Maria Baciu (Romania), suor Ellen Baloyo (Filippine), suor Mariana Efrasia Dade (Indonesia), Suor Iuliana Murariu (Romania), tidianità di tutti: “Cosa fa il Signore nella storia della sua Chiesa? Bussa suor Maria Mestika Ndoa (Indonesia), suor Francesca Sangiuolo (Or- alla porta del nostro cuore, chiede di entrare nella nostra vita. E ci incota di Atella) e suor Joan Toquillo (Filippine) hanno fatto voti di “Ob- raggia, per dare compimento alla vita di ciascuno di noi. E così è capitabedienza, Povertà e Castità” per tutta la vita secondo la regola e vita to a queste nostre sorelle. Immaginiamo, Gesù si mette in cammino e va dei fratelli e delle sorelle del Terz’Ordine regolare di San Francesco, le in Romania, Indonesia, Filippine e anche dall’Italia. E dice a delle raCostituzioni generali e il Direttorio delle Piccole Ancelle di Cristo gazzine: ‘Vieni, seguimi. C’è una Congregazione fondata da un certo Re”, così promettendo davanti al cardinale di Napoli, Crescenzio Se- francescano che sta ad Afragola’”. pe, a Madre Leonia Buono, superiora generale, e alle altre consorelle L’Arcivescovo ha sottolineato il carisma e l’apostolato della congrepresenti alla cerimonia. gazione fondata da Padre Sosio, raccontando come “questi si è trovato A presiedere la solenne celebrazione eucaristica con il cardinale Se- a vivere una situazione molto difficile. Voleva fare qualcosa per le situape alcuni francescani particolarmente legati alla famiglia religiosa, a zioni di enormi difficoltà per i poveri, gli ammalati. La Provvidenza gli partire, da padre Luigi Ortaglio, cancelliere arcivescovile, padre Ni- fa conoscere una giovane, Antonietta Giugliano, e così insieme danno una cola Riccardi, sottosegretario del Dicastero per il servizio dello svi- risposta alle necessità, ai bisogni, dei vecchi, nel Lazzaretto. Vengono racluppo umano integrale, fra Salvatore Vilardi, padre Marcello Prone- colti i poveri e gli abbandonati. Madre Antonietta voleva dare i suoi besti della Basilica di Sant’Antonio di Afragola e altri sacerdoti secolari, ni ai poveri, arrivò al punto di schiaffeggiarla. Aveva fondato una casa come don Pietro Baciu, sacerdote di Zurigo, e don Leonardo Malì, per i poveri. Incontro a responsabile degli indoquella umanità sofferennesiani in Italia. Il rito te per ridare dignità ai della professione perpepoveri, agli ammalati, ai tua è stato introdotto vecchi, come figli di Dio, da fra Salvatore Vilardi, come noi siamo figli di il tutto in una chiesa Dio uguali a noi. Oggi colma di fedeli e volonvenerabile, Padre Sosio tari (quasi un migliaio del Prete, per il quale di persone), che con la qualche anno fa abbiamusica e il coro, diretto mo chiuso la causa di da suor Emerenziana beatificazione. Speriamo hanno dato alla cerimopresto per la canonizzania religiosa il giusto zione. Hanno lasciato raccoglimento e la masl’esempio di vita dedicata sima spiritualità. Ad aca Cristo. A quel Re che si compagnare le sette occupa e si preoccupata suore sull’altare per le di ciascuno di noi. Quepromesse perpetue, è stata madre Leonia Buono, superiora generale, insieme a due sorelle sto carisma che si è allargato, fino a che le figlie spirituali del Venerabile già professe, la madre emerita Luisa Orgiani e la superiora della Casa Sosio Del Prete hanno accolto quest’eredità, quest’esempio e la continuano del Volto Santo, suor Elvira Minicozzi, come testimoni, e davanti al- anche oggi. Facendo di Cristo, il fondamento su cui costruire la propria la fraternità religiosa presente in gran numero. Santità. Questa cura anche della liturgia, anche la musica creata da lui, Dopo il rito della professione perpetua, il cardinale Sepe, partendo quest’amore verso Dio che si esprimeva in vari modi. La formazione andal Vangelo del Giorno (Matteo 25, Il Giudizio finale), si è così rivol- che professionale. Anche per insegnare una professione per questi ragazzi to ai fedeli e alle neo-professe: “La Chiesa in quest’ultima domenica del bisognosi. Dall’Italia, all’Indonesia alle Filippine, oggi si attualizza quel tempo ordinario ci invita a riflettere. Ecco la festa di Cristo Re dell’Uni- regno di Cristo che si manifesta nella solidarietà, nell’aiuto, nell’accomverso. Oggi la Provvidenza ha voluto che in questo contesto così significa- pagnamento di chi chiede di essere aiutato nei lori bisogni”. tivo, sette sorelle delle Piccole Ancelle di Cristo Re, facessero la loro profesPer finire, il Cardinale ha invitato i fedeli “a esprimere la gratitudisione solenne a quel Cristo Re che è il fondamento della loro spiritualità, ne a colui che nel suo piano amoroso sceglie alcune per continuare a testidel loro carisma. Una coincidenza bella, significativa, provvidenziale. moniare questa carità, quest’amore” e invitando le religiose a “proseguiCristo verrà alla fine e si manifesterà nella sua regalità.”. re la loro missione, cosi come hanno testimoniato con la loro vita il VeneL’Arcivescovo è, poi, entrato nel vivo del suo intervento pastorale, rabile Sosio e la serva di Dio suor Antonietta”, formulando “gli auguri spiegando la “Regalità di Cristo”: “Perché Cristo è Re? Perché si è ma- più belli alle Ancelle” e chiosando con la sempre apprezzata benedizione: nifestato a noi come colui che salva,colui che redime, che purifica, che “Dio benedica le Congregazione e A Maronn c’accumagne”.

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CRONACA ‹‹

LA VILLETTA COMUNALE DI PASCAROLA È DIVENTATA UNA DISCARICA PERICOLOSA Era il fiore all’occhiello della frazione caivanese, ma ora è in condizioni indecenti momento all’altro. Ma il vero scempio resta la serra che ospitava piante pregiate che ormai sono seccate e dove le erbacce hanno ricoperto tutto. I vetri della struttura, quelli che sono rimasti, sono appesi e rappresentano un vero rischio per chi si avvicina. Fino a qualche mese fa la gestione era di un’associazione che era riuscita a tenerla abbastanza accogliente e vedeva molte famiglie frequentarla e usufruirne per momenti di relax e di giochi per i piccoli. La villetta è inserita all’interno di un complesso che vede

“Rischia di farsi davvero male chi frequenta la villetta per le condizioni in cui è ridotto l’unico spazio verde della frazione Pascarola”. A lanciare l’allarme un cittadino della piccola comunità

la biblioteca comunale che, anche se dotata di pochi libri, è anch’essa frequentata da alunni delle scuola locale e da giovani che svolgono anche piccole performance culturali e dal-

caivanese a ridosso della zona industriale. Quello che era diventato un fiore all’occhiello della frazione, l’area verde, si è trasformata in pochi mesi in una discarica, con panchine divelte, sporcizia da tutte le parti, le porte del campetto di calcetto semidistrutte e capovolte, il

terreno incolto e alcune piante spezzate. Per non parlare dei bagni pubblici fatiscenti e della pensilina per la sosta pericolante che rischia di crollare da un Anno XXIV - numero 412 - Sabato 16 Dicembre 2017

la palazzina dove hanno sede alcuni uffici comunali. Il tutto si trova al centro della cittadina quindi di facile raggiungimento per chi vuole frequentarla con due accessi per i residenti di diverse zone. “Certamente a rendere inagibile questa villetta sono stati gli stessi abitanti della frazione – dice un altro cittadino che prima la frequentava per una passeggiata quotidiana – Questi vandali sono tra di noi e devono essere isolati ma credo che sarebbe necessario anche una presenza maggiore di vigili che potrebbero preservala ed essere da deterrente per malintenzionati”. Antonio Trillicoso C o g i t o • 23


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