Cogito 432

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Anno XXVI - numero 432 - sabato 30 Marzo 2019

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Anno XXVI - numero 432 - sabato 30 Marzo 2019

EDITORIALE

Dopo l’apertura della rianimazione, servono certezze sul futuro dell’Ospedale di Frattamaggiore È stato attivato il reparto di rianimazione dell’Ospedale San Giovanni di Dio. Un’apertura attesa da 30 anni, ma che arriva con quasi tre anni di ritardo rispetto alle parole del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che, nel riaprire il pronto soccorso danneggiato dall’allagamento, nel maggio del 2016, aveva garantito che sarebbe stato inaugurato di lì a due mesi. Di mesi ne sono passati 32, ma non fa niente. L’importante, visto l’andazzo di molte opere pubbliche, soprattutto in campo sanitario, è che si sia effettivamente arrivati all’inaugurazione di un reparto necessario per garantire un’assistenza efficiente a chi si rivolge al San Giovanni di Dio, soprattutto per le emergenze. Finora infatti chi andava al pronto soccorso e aveva necessità di una rianimazione doveva essere trasportato in altri ospedali, con tutti i rischi del caso. Ora questo non succederà più ed è un innegabile successo e un vantaggio per quanti vivono tra Napoli e Caserta. Detto questo, però, ora si faccia chiarezza vera sul futuro dell’Ospedale. Non servono chiacchiere e buone intenzioni,

teria di piano sanitario, non vengono prese in Consiglio comunale, ma da Consiglio e Giunta regionali e, nel caso della Campania, dal Governo visto che la sanità campana è commissariata per le spese folli che si sono fatte prima del commissariamento. Al momento, nonostante le rassicurazioni e gli impegni presi, non sono arrivati i cambiamenti al piano sanitario regionale e, nonostante le parole rassicuranti, non ci sentiamo tranquilli. Il discorso è sempre lo stesso. Se per far quadrare i conti s’è deciso un taglio e considerando che i conti quelli sono, come si può pensare di mantenere inalterata l’offerta sanitaria del San Giovanni di Dio senza tagliare in altri ospedali? Quale ospedale sarà tagliato? A queste domande ancora non sono arrivate risposte e noi continuiamo ad attenderle. L’apertura del reparto di rianimazione, con un investimento di oltre mezzo milione di euro, chiaramente rappresenta un punto a favore del mantenimento delle condizioni attuali

Finora sono arrivate solo rassicurazioni verbali, ma nessun atto concreto da chi ha competenze ma atti concreti e, al momento, l’unico atto concreto è il piano ospedaliero nel quale c’è un ridimensionamento del San Giovanni di Dio. Piano che, al momento, non è stato ancora modificato e ripresentato al Ministero della sanità. Alle polemiche e alle prese di posizioni di molti rappresentanti politici e istituzionali, soprattutto via social e con comunicati stampa a dire il vero, non sono ancora seguiti fatti concreti. Anzi, l’unico atto concreto, istituzionale, è arrivato dal Consiglio comunale di Frattamaggiore che, su richiesta del Sindaco, è stato convocato per discutere della questione e impegnare i rappresentanti istituzionali del territorio. Ma quella riunione serve a poco visto che le decisioni, in ma-

del San Giovanni di Dio di Frattamaggiore perché sarebbe uno spreco assurdo aprire una rianimazione e poi ridimensionare o chiudere il reparto di cardiologia. Ma, visto come vanno le cose in Italia, dove ci sono anche interi ospedali pronti per essere aperti che vengono lasciati cadere letteralmente a pezzi, non ci si deve sentire sicuri fino a quando non sarà scritto nero su bianco, nelle pagine del piano sanitario regionale, che l’Ospedale di Frattamaggiore non perderà funzioni e posti letto. Fino ad allora sarà necessario tenere alta l’attenzione e continuare a sperare in quella collaborazione istituzionale che stiamo auspicando da mesi e che tarda ad arrivare.

L’abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose (Esopo) EDITORE

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PRIMO PIANO

Colpito un negozio in corso Meridionale

Un’altra bomba ad Afragola e torna la paura in città

IN BREVE

Inutili i controlli e la militarizzazione nel rione Salicelle. Mancano denunce da parte dei commercianti. Anche chi ha subito le bombe ha detto che non ha mai ricevuto richieste estorsive

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orna la paura ad Afragola dopo un periodo in cui sembrava essere passata la strategia della tensione messa in atto dai clan che vogliono imporsi in città dopo il declino dei Moccia che hanno dominato e in parte dominano il territorio da decenni. Dopo un periodo di relativa tranquillità, grazie anche ai maggiori controlli e alla presenza massiccia delle forze dell’ordine, un’altra bomba ha fatto capire che i clan non si sono arresi e continuano la loro guerra contro tutto e tutti. A finire nel mirino, questa volta, è stato un negozio che vende biscotti e dolci in

corso Meridionale a ridosso delle Salicelle, quel quartiere della ricostruzione in cui s’è concentrata l’attenzione delle forze dell’ordine anche su input del ministro degli interni, Salvini, che, nel corso del suo incontro nel Comune di Afragola aveva detto che era necessario intensificare i controlli in quel rione passando anche attraverso gli sgomberi. Ma, come era evidente a chi conosce il

Rapine e furti in pieno centro e i problemi della movida

Emergenza sicurezza a Frattamaggiore Nonostante la presenza di Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza è forte la sensazione di insicurezza e invivibilità

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allarme per la sicurezza a Frattamaggiore. Nei giorni scorsi ci sono state diverse rapine e furti, anche in pieno giorno e in pieno centro, e la paura cresce tra i residenti, in calo, e tra coloro che vivono per lavoro o per piacere la cittadina considerata fiore all’occhiello dell’hinterland a Nord di Napoli, facendo crescere il numero delle persone presenti, soprattutto nei fine settimana per la ‘movida’ che richiama migliaia di persone, creando danni alla circolazione e compromettendo la sicurezza e la vivibilità di una cittadina se non controllata dagli organi preposti. A Frattamaggiore ci sono il Commissariato di Polizia, la Stazione dei Carabinieri e il Comando della Guardia di finanza eppure si sente la mancanza di controllo e di presidio del territorio anche perché gli uffici, di sera e di notte, rispondono solo al citofono e le porte restano chiuse, disincentivando i cittadini a denunciare. Purtroppo all’aumento dei reati non corrisponde in maniera di-

di Angelica Argentiere rettamente proporzionale il numero delle denunce e questo non corrobora all’ ‘uscita dalle caserme’. Molti preferiscono non denunciare perché sperano di recuperare l’auto o la moto con il ‘cavallo di ritorno’ o perché sfiduciati. Un problema sociologico di un cane che si morde la coda: il cittadino non denuncia e le forze dell’ordine non hanno mandato di controllo, se non c’è la querela, e il pubblico ministero non può esercitare l’azione penale. Paradossalmente le vittime o i loro familiari denunciano agli organi di stampa o sui social network quello che succede, ma hanno paura di denunciare formalmente alle forze di polizia. Perché? Spesso, non vengono denunciati i reati, non per paura o per omertà, ma per sfiducia nell’esito delle indagini: si ha la palpabile sensazione della sua inutilità. Le zone bersaglio di atti di criminalità degli ultimi tempi riguardano via Roma con rapine a mano armata in pieno centro e via Don Minzoni per furti auto, ma non mancano episodi anche in altre

zone della città, come il furto nel tardo pomeriggio ai danni di un automobilista nei pressi di piazza Riscatto dove, qualche giorno prima, c’era stata una rapina, in pieno giorno, alla farmacia Spirito. Al senso di insicurezza si aggiunge poi quello della ‘terra di nessuno’ che si avverte di sera, con la movida incontrollata. Da un rapporto del Fipe, Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi leggiamo: “La movida riassume quasi paradigmaticamente patologie sociali dell’eccesso e della sregolatezza che fanno paura e che in molti dei luoghi sembrano beneficiare di una terra franca dove regna una sorta di sospensione della legalità e dei controlli [..] Oggi i luoghi della movida sono infatti il teatro di una sua degenerazione patologica: è la Malamovida, forse il nemico più viscerale e distruttivo della Movida come opportunità virtuosa, perché fa da microclima ad episodi di cronaca nera spesso eclatanti che provocano una richiesta emotiva di misure drastiche, spettacolari, il cui solo effetto è quello di blindare, spegnere e quindi uccidere le nostre città”.


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PRIMO PIANO territorio, non era nelle Salicelle che si annidano i nuovi clan e, infatti, nonostante la militarizzazione di quel quartiere, è arrivata l’ennesima bomba a mettere in agitazione commercianti, artigiani e tutti coloro che hanno attività imprenditoriali ad Afragola. Ora bisogna vedere quale sarà la reazione delle forze dell’ordine ma anche quella dei commercianti che, fino a oggi, non hanno denunciato. Anche quelli che sono stati colpiti dalle bombe hanno detto che non avevano ricevuto minacce o richieste estorsive. Cosa che potrebbe anche essere vera perché non è raro che i clan emergenti o comunque nuovi della zona si comportino in questo modo, prima fanno ‘sentire’ le bombe e poi fanno le loro richieste dopo aver dato ‘prova’ della loro forza. Intanto, dopo le proteste delle scorse settimane, si sono fermate, per il momento, le procedure di sgombero nelle Salicelle, ma non s’è allentata la presa delle forze dell’ordine che ormai tengono costantemente in scacco il rione finito nei giorni scorsi sui media nazionali perché considerato uno dei quartieri, insieme al Parco Verde di Caivano e ad altre periferie italiane, nel triste elenco dove si sono verificati più casi di pedofilia e dove i reati di violenza sessuale ai danni dei bambini sono ricorrenti e difficile da scoprire anche per il clima di omertà misto al convincimento che si tratti di reati di poco conto, tanto che, come emerso qualche volta, gli stessi genitori sono complici delle violenze.

Parole che sembrano scritte per descrivere la situazione frattese: sono infatti mature le condizioni affinché ci sia una task force di corresponsabilità tra gestori di attività e Istituzioni preposte perché questo clima di insicurezza potrebbe portare a un imbarbarimento dei nostri territori senza necessariamente arrivare alla “militarizzazione della movida” o a due poliziotti in ogni locale e un militare armato di fucile d’assalto ad ogni angolo della strada. Sarebbe impensabile militarizzare un evento sociale ma bisogna aumentare le condizioni del senso civico da tutti i fattori in gioco per far sì che la movida sia realmente un’occasione di crescita e sviluppo.

Insediato il nuovo Comandante della Polizia municipale di Frattamaggiore

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a sensazione di insicurezza e legalità va combattuta anche lottando contro le tante illegalità diffuse e ormai consolidate di cui dovrà farsi carico il nuovo comandante della Polizia municipale di Frattamaggiore, Biagio Chiariello, che, per assumere la guida dei caschi bianchi frattesi ha lasciato il comando di Sant’Antimo. Il sindaco, Marco Antonio Del Prete, lo ha accolto lunedì scorso, nel giorno del suo insediamento, ricordando che è stato scelto perché “è un uomo di legge che ha fatto della legalità e della lotta ai crimini ambientali la sua missione”. A tal proposito, il primo cittadino ha ricordato la costituzione del corpo di Guardie ambientali e l’ormai prossimo avvio del concorso che porterà all’assunzione di nuovi vigili urbani. Chiariello è stato anche nell’Arma dei Carabinieri e ha ricoperto incarichi nella Direzione Investigativa Antimafia e nella Polizia di Stato oltre a essere stato nominato dalla Prefettura di Napoli in Comuni che avevano subito lo scioglimento del Consiglio comunale per condizionamento della camorra. Esperienze che gli dovrebbero permettere di avviare un proficuo rapporto di collaborazione con le altre forze dell’ordine presenti in città. Il sindaco ha sottolineato l’impegno della Polizia municipale per combattere sversamenti illegali e altri reati ambientali, ma il nuovo Coman-

dante avrà anche il compito di gestire la movida e di combattere l’abusivismo commerciale e le occupazioni abusive di spazi pubblici che sono una vera e propria piaga. Senza dimenticare il traffico che, in determinate zone e in alcuni orari, impazzisce letteralmente anche per il comportamento incivile di automobilisti e motociclisti. Un discorso a parte poi merita anche lo sparo di fuochi illegali a qualsiasi ora del giorno e della notte. Insomma il compito che attende il nuovo Comandante non è semplice, ma potrà fare affidamento anche sulle nuove risorse che gli arriveranno nei prossimi mesi, quando saranno completate le selezioni per i nuovi agenti di polizia municipale.


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CRONACA

Importante operazione dei Carabinieri

Sgominata la banda degli spacciatori frattesi

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mportante operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale IN BREVE Antimafia di Napoli e condotta dai CaraCoinvolte undici persone binieri della Compagnia di Giugliano residenti a Frattamaggiore in Campania contro lo spaccio di droga e Frattaminore. Polemica nell’area frattese. di don Maurizio Patriciello: I militari della Benemerita hanno dato Perché evidenziare che esecuzione a misure erano coinvolti due parenti cautelari emesse dal Giudice per le indadella moglie di Insigne? gini preliminari di Napoli nei confronti di 11 soggetti ritenuti a vario titolo responsabili di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e di estorsione aggravati dal metodo mafioso. Le persone coinvolte, tutte residenti tra Frattamaggiore e Frattaminore, hanno gestito le piazze di spaccio dell’area monopolizzando vendita e cessione di cocaina, hashish e marijuana in un territorio particolarmente ricco di locali con una grande concentrazione di giovani potenzialmente interessati alle droghe.

Le attività investigative sul loro conto hanno avuto inizio nel 2016 quando a Frattamaggiore si erano registrati episodi di violenza fin da subito valutati come espressione di uno scontro per il controllo sul territorio tra organizzazioni criminali che avevano l’interesse ad accaparrarsi le piazze di spaccio, approfittando anche della diminuzione del controllo da parte del clan egemone, quello dei Moccia. Le attività d’indagine, condotte con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, servizi di osservazione e perquisizioni, hanno permesso di fare luce sull’organizzazione che gestiva l’intera filiera del traffico, dall’approvvigionamento alla cessione al consumatore finale al recupero di somme di denaro dovute da vari acquirenti della sostanze all’utilizzo di condotte violente per evitare che altri svolgessero la stessa attività sullo stesso


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CRONACA territorio. Gli arrestati sono Michele Giordano, 30 anni, Salvatore di Silvestre, 28 anni, Luigi Cioccia, 47 anni, e Giuseppe Cristiano, 33 anni: tutti portati a Poggioreale. Rosetta Benedetto, 60 anni, è stata invece condotta nel carcere femminile di Pozzuoli. Disposti gli arresti domiciliari per Giulia Giordano, 35 anni, Raffaele Abate Imperatore, 30 anni, Antonio Puro, 32 anni, e Raffaele Pezzella di 36 anni. Sono stati sottoposti all’obbligo di firma il trentaduenne Gaetano Anatriello e il ventottenne Maurizio Darone. L’operazione antidroga messa a segno dai Carabinieri ha avuto molte reazioni anche perché è emerso che due degli arrestati avevano rapporti di parentela con Genny Darone, moglie di Lorenzo Insigne, capitano del Napoli. E non sono mancate le polemiche, come quella di don Maurizio Patriciello, il parroco del Parco verde di Caivano, che, in un articolo pubblicato su Avvenire, ha scritto: “Ogni uomo ha la sua storia. Diversa e, per tanti aspetti, uguale a quella degli altri uomini. Sacrifici, sofferenze, speranze. Traguardi da raggiungere, delusioni, forza di volontà. C’è chi, caparbio, non si arrende e chi, invece, al primo ostacolo ha già tirato i remi in barca. C’è chi può contare sull’aiuto e il sostegno della famiglia e chi deve fare tutto da solo. Ogni uomo ha la sua storia. Anche Lorenzo Insigne. Nato e vissuto a Frattamaggiore si è unito in matrimonio a Frattaminore, il mio paese. Fin da bambino, Lorenzo, è stato affascinato dal pallone. Giocava proprio bene. La sua carriera è sotto gli occhi di tutti. Insigne è rimasto un giovane semplice e affettuoso, un ragazzo di periferia. Come tutti gli esseri umani ha i suoi pregi e i suoi difetti, ma è e rimane Lorenzo Insigne, calciatore famoso, responsabile delle proprie azioni. In questi giorni, in una retata delle forze dell’ordine, sono finite diverse persone, per lo più giovani. Sono tutti di Frattamaggiore e di Frattaminore. Due di essi sono imparentati con la moglie di Insigne: uno è suo cugino, l’altro, l’ex compagno della sorella. I due, come il resto della banda, erano dediti al traffico di droga. A che servano queste sottolineature, proprio non lo so. O, forse lo so, ma mi viene difficile ammetterlo. Tirare in ballo un giocatore famoso in una storia squallida nella quale è coinvolto l’ex ragazzo della sorella della moglie, o un cugino della

stessa, non aggiunge e non toglie niente alla notizia. A noi interessa sapere che le forze dell’ordine agiscono con successo sul nostro territorio. Noi, e lo diciamo senza preamboli, gioiamo quando questi nemici della società vengono arrestati, e speriamo che la punizione inferta li porti a cambiare vita. Noi rimaniamo interdetti quando li rivediamo liberi per le strade a rifare quello che facevano, dopo aver scontato una pena durata troppo poco. A noi dispiace quando la loro disonestà porta danni psicologici, morali, materiali a parenti e amici innocenti, che col lavoro, l’impegno, la caparbietà si sono fatti strada nella vita. Noi avremmo fatto volentieri a meno di sapere che tra gli arrestati ci sono un ex cognato e un cugino della moglie di Insigne. Questa gente ha un nome, un cognome, una faccia. Ai giornali bastano e avanzano per dare la notizia senza danneggiare gli altri”. Con l’operazione che ha smantellato l’organizzazione messa in piedi per gestire lo spaccio di droga nell’area frattese si è ora creato un vuoto ed è chiaro che ora sarà necessaria la massima attenzione da parte delle forze dell’ordine per evitare che si dia il via a uno scontro tra bande visto che il ‘mercato frattese’ particolarmente florido per la movida che invade la città nei fine settimana e non solo. Uno scontro che potrebbe rivelarsi anche sanguinoso vista la facilità con cui i clan, negli ultimi tempi composti sempre da giovanissimi, ricorrono ad agguati per regolare i loro conti.


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CRONACA

Importante novità per l’Ospedale San Giovanni di Dio

Inaugurata la rianimazione a Frattamaggiore

IN BREVE

Il reparto, atteso da 30 anni, è costato oltre 500.000 euro e mette a disposizione cinque posti letto. Permetterà la gestione di casi complessi del pronto soccorso e delle chirurgie

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opo 30 anni di attesa, l’ospedale di Frattamaggiore avrà un reparto di rianimazione che permetterà, a partire da lunedì 1 aprile, un’assistenza completa anche a chi si rivolge al pronto soccorso di un nosocomio che serve un’utenza di centinaia di migliaia di persone visto che al San Giovanni di Dio si rivolgono i cittadini che vivono nella vasta area ai confini tra la provincia settentrionale di Napoli e quella meridionale di Caserta. Con cinque posti letto, di cui uno in isolamento, e apparecchiature ad alta tecnologia, il nuovo reparto del San Giovanni di Dio è stato realizzato con un investimento di oltre 500mila euro messi a disposizione dall’Asl Napoli 2 Nord che ha recuperato fondi stanziati agli inizi del terzo millennio e mai usati. In tanti, all’inaugurazione hanno ricordato che l’apertura era attesa da 30 anni poiché il primo progetto per realizzare la rianimazione a Frattamaggiore risale ai primi anni Novanta. “E’ un reparto bellissimo con tecnologie all’avanguardia” ha detto il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, intervenuto alla cerimonia di inaugurazione insieme ai sindaci di Frattamaggiore, Marco Antonio Del Prete, e Frattaminore, Giuseppe Bencivenga, aggiungendo poi che “dopo aver riaperto il pronto soccorso di Frattamaggiore, chiuso dopo un allagamento, ora apriamo la rianimazione e mi pare che stiamo procedendo in modo serio ed efficace nella riorganizzazione della rete ospedaliera”. Il reparto è stato pensato anche con una forte sensibilità all’umanizzazione delle cure: una stanza riservata è stata allestita con divani e sarà destinata al dialogo tra i medici e i familiari dei pazienti. La nuova rianimazione, inoltre, permetterà di ridurre i trasferimenti di pazienti in condizioni critiche verso altri ospedali e renderà possibile ai diversi reparti di trattare casi più complessi che, fino a oggi, dovevano essere per forza essere portati in ospedali che hanno a disposizione un reparto di rianimazione.

“Frattamaggiore ha dato un contributo importante per decongestionare il Cardarelli che risente delle difficoltà degli altri ospedali” ha continuato De Luca aggiungendo che “ora anche qui bisogna affrontare la seconda rivoluzione, che è quella dell’umanizzazione del servizio e della riduzione delle liste d’attesa”. “In questi anni abbiamo realizzato cambiamenti epocali nella sanità campana, realizzando cose che neppure si immaginavano. Qua alla Napoli 2 Nord sono state fatte cose eccellenti, ma dobbiamo essere molto attenti: basta un mese per tornare indietro e cancellare molti dei progressi fatti” ha sottolineato poi De Luca ricordando: “Dobbiamo difendere tutto il lavoro che ci ha permesso di risanare i bilanci e risalire gli standard di qualità previsti dai Livelli Essenziali di Assistenza. Dobbiamo però anche guardare avanti, prestando una nuova attenzione all’umanizzazione delle terapie”. Per Antonio d’Amore, direttore generale dell’ASL Napoli 2 Nord, “l’apertura della rianimazione di Frattamaggiore è un passaggio storico per quest’ospedale che, dal mio insediamento nel 2016 a oggi, è stato oggetto di interventi di rinnovamento infrastrutturale e tecnologico per oltre due milioni e mezzo di Euro. In tre anni abbiamo ristrutturato la Ginecologia, la Sala parto, la Sala travaglio, la Chirurgia, il Day hospital oncologico e la Psichiatria. Siamo certi che il nuovo reparto di Rianimazione, atteso da oltre 30 anni dalla popolazione e dagli operatori sanitari, darà nuovo impulso all’intera attività dell’ospedale sul quale stiamo programmando ulteriori importanti interventi di miglioramento tecnologico”. Per permettere l’avvio del nuovo reparto l’ASL Napoli 2 Nord ha assegnato alla Terapia Intensiva di Frattamaggiore undici persone tra infermieri e operatori socio sanitari, ma resta il problema del personale mancante come ha ricordato lo stesso D’Amore, denunciando la presenza di circa 1.000 dipendenti in meno rispetto all’Asl Napoli 1. De Luca ha risposto dicendo che “c’è stato uno sforamento di personale a favore dell’Asl Napoli 1. Cercheremo di svuotare un po’ la Napoli 1 per avere più personale nelle altre Asl. I criteri devono essere identici e nessuna provincia deve avere agevolazioni nel rapporto tra personale e popolazione residente. Ma, chiaramente, ci vuole equilibrio”. Soddisfatto dell’inaugurazione il sindaco di Frattamaggiore, Marco Antonio Del Prete, per il quale “questa è la risposta a chi temeva un ridimensionamento dell’Ospedale di Frattamaggiore ed è il frutto di un lavoro e di una collaborazione continua tra le diverse Istituzioni interessate”.


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Iniziativa della Camera di commercio di Napoli

ECONOMIA

Due milioni per il commercio di Valerio Cerbone

IN BREVE

Incontro del presidente dell’ente camerale, Ciro Fiola, con i Sindaci dell’area napoletana per annunciare la disponibilità di fondi e di servizi web gratuiti

I

l cambiamento della Camera di Commercio di Napoli, dopo gli anni bui in cui a farla da padrona sono state le inchieste, gli scandali per i soldi sprecati e il successivo commisariamento, passa anche attraverso un migliore e più utile rapporto con le Amministrazioni locali, a cominciare dai Comuni. E’ questa l’idea del nuovo presidente, Ciro Fiola, con il sostegno del vice presidente vicario, Fabrizio Luongo, e i rappresentanti della Giunta camerale, Antonino Della Notte e Salvatore Loffreda, che, nei giorni scorsi, hanno incontrato i Sindaci della provincia di Napoli al fine di avviare un confronto per la costruzione di un dialogo sinergico che veda l’Ente rispettoso del territorio e di tutte le 300.000 che operano nell’area napoletana. Il presidente Ciro Fiola ha annunciato, unitamente ai componenti della Giunta, lo stanziamento di 2 milioni di euro per attività da svolgere nei 92 comuni pro-

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prio dalle amministrazioni per il rilancio del tessuto produttivo e/o turistico dichiarando: “Ho notato grande apprezzamento e interesse. Confido poter intercettare la convergenza della Città Metropolitana e della Regione Campania per raddoppiare il fondo impegnato”. Il Presidente ha inoltre manifestato apprezzamento per l’intervento del vice sindaco di Napoli, Enrico Panini, che ha voluto testimoniare la straordinarietà dell’incontro, unico nel suo genere, che trasforma la Camera dallo stereotipo della mera certificazione a Ente di raccordo e sviluppo territoriale. Sono stati, infine, presentati alcuni dei nuovi servizi digitali che la Camera di Commercio di Napoli offre gratuitamente come il Suap, Impresa in un giorno e Cassetto digitale che permettono alle aziende, a commercialisti e operatori del sistema di seguire le proprie pratiche attraverso un’apposita app che sarà messa a disposizione dei Comuni gratuitamente con un notevole vantaggio economico

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visto che, al momento, molte Amministrazioni comunali pagano società private per avere lo stesso servizio che ora possono avere gratis. Tra i comuni dell’area a Nord di Napoli, erano presenti il vice sindaco di Afragola, Biagio Castaldo, e i primi cittadini di Cardito, Giuseppe Cirillo, e Frattamaggiore, Marco Antonio Del Prete. “Questa mattina sono stato alla Camera di Commercio di Napoli insieme ai colleghi Sindaci della Provincia di Napoli” ha detto Del Prete alla fine dell’incontro, aggiungendo poi: “Col presidente Ciro Fiola, che ringrazio ancora una volta per l’invito e la disponibilità, abbiamo discusso di un piano di investimenti per la valorizzazione dei nostri territori. Nei prossimi mesi saranno stanziati oltre 2 milioni di euro da investire in commercio, artigianato e turismo”. “Un’opportunità concreta per i Comuni, un contributo fattivo che l’Amministrazione frattese intende cogliere e condividere con le migliori energie locali. Perché il rilancio e lo sviluppo del territorio passano anche attraverso intelligenti politiche di promozione” ha concluso.


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CRONACA

Truffe agli anziani: E’ sempre emergenza

di Antonio Cerbone

È

di nuovo emergenza truffe agli anziani nei comuni della provincia IN BREVE tra Napoli e Caserta. Un fenomeno, quello delle truffe agli anziani, mai sconfitto del tutto ma che, in questo periodo, sta registrando un aumento dei casi e delle denunce, visto che, in molti casi, le vittime dei truffatori non denunciano neanche quel che gli è successo per la vergogna di essere stati truffati. Gli ultimi casi sono stati registrati a Cardito, Frattamaggiore e Afragola, ma anche gli altri comuni dell’area a Nord di Napoli non sono immuni perché denunce sono state presentate, nell’ultimo mese, anche a Frattaminore, Crispano, Caivano e Casalnuovo. Le tecniche usate sono sempre le stesse. Le vittime vengono avvicinate, per strada o in casa, da una persona educata e gentile che si presenta come avvocato o amico di un parente che sarebbe in difficoltà gravi, in ospedale o addirittura in carcere per un incidente. A rendere il tutto più credibile poi non manca

Nuovi casi a Nord di Napoli, ma non sempre arrivano le denunce delle vittime

mai una telefonata nel corso della quale la vittima parla con un complice del truffatore che si finge parente dell’anziano preso di mira chiedendogli disperato di aiutarlo. A favorire il disegno criminale dei delinquenti, poi, c’è anche la conoscenza di nomi e fatti di famiglia. A questo punto, le vittime, in genere, sono convinte di avere davanti davvero un amico, un avvocato, un rappresentante delle forze dell’ordine o qualsiasi altra persona onesta e raccolgono tutti i soldi che hanno a disposizione in casa e, in alcuni casi, consegnano al truffatore anche i gioielli di famiglia pur di raggiungere la somma richiesta per tirare fuori dai guai il parente di turno. Nei mesi scorsi, i Carabinieri di Caivano, grazie alle segnalazioni, alle denunce e alle immagini delle telecamere di sorveglianza, hanno arrestato un truffatore seriale, un napoletano che aveva scelto l’area a Nord di Napoli per mettere a segno decine di colpi. Ma si sapeva che quell’arresto non avrebbe fermato il ‘fenomeno’ e le truffe di questi giorni lo confermano. Purtroppo il sistema è ormai collaudato e sono sempre di più i delinquenti che decidono di fare soldi facili, raggirando gli anziani approfittando della loro voglia di aiutare i parenti in difficoltà. A partire da questa settimana, Cogito lancia una campagna di sensibilizzazione raccogliendo segnalazioni e denunce e ci auguriamo che anche le Amministrazioni locali facciano altrettanto per sconfiggere i truffatori.

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ECONIMIA

Passi in avanti per il progetto che prevede 10.000 assunzioni

Il ministro Bongiorno ‘benedice’ il piano lavoro della Regione Campania

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uovo passo in avanti per il Piano per il lavoro con cui la Regione Campania ha dato il via alla procedura concorsuale per l’assunzione delle figure professionali di cui è carente la Pubblica amministrazione, con l’obiettivo di portare 10.000 persone nelle Istituzioni campane. Sul portale del Dipartimento della Funzione Pubblica, all’indirizzo www.concorsiuniciregionali.gov.it, è stata, infatti, attivata un’apposita sezione dedicata alla “Campania” nella quale è possibile scaricare il manuale operativo per le procedure di caricamento dati da parte delle Amministrazioni, la tabella dei profili richiesti nonché l’elenco degli enti che hanno aderito all’iniziativa regionale. La procedura concorsuale si svolge di due momenti: una fase preselettiva incentrata su tematiche di logica e argomenti trasversali alla totalità dei profili messi a concorso e una fase selettiva con prove scritte consistenti in quesiti a risposta multipla/sintetica riguardanti materie specifiche dei vari profili professionali ed eventuale accertamento delle conoscenze linguistiche e informatiche.

Una volta selezionati i migliori, si darà il via a un corso retribuito alla fine del quale si sarà pronti per essere assunti dalle pubbliche amministrazioni che hanno aderito al progetto che è gestito interamente dal Formez. La Regione Campania per l’attuazione del progetto ha garantito la copertura finanziaria grazie ai soldi del Fondo sociale europeo per un valore complessivo di circa 106,5 milioni di euro per gestire il tutto senza pesare sui bilanci delle varie Amministrazioni. In pratica i Comuni e gli altri enti che aderiranno potranno assumere personale già selezionato e formato attraverso un corso e stage. Tra i Comuni della provincia a Nord di Napoli, hanno aderito solo Afragola, che firmò la convenzione con l’Amministrazione Tuccillo, e Frattamaggiore. Gli altri hanno snobbato l’iniziativa messa in piedi dalla Regione che ha riaperto i termini per la richiesta di partecipazione dando tempo sino al 31 marzo per le nuove adesioni. Tutte le notizie sono reperibili sul sito della Regione, www..regionecampania.it, dove c’è un’intera sezione de-

dicata al progetto e dove sarà disponibile anche il bando, come annunciato dal presidente della Regione,. Vincenzo De Luca, dopo un incontro con il ministro per la pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno: “Entro il prossimo mese di aprile sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il bando del corso-concorso bandito dalla Regione Campania con il Piano del lavoro che prevede diecimila assunzioni nella pubblica amministrazione. Entro il prossimo mese di maggio, saranno definiti luogo e data delle prove di selezione gestite dal Formez”. Il cronoprogramma e’ stato definito nel corso dell’incontro a Roma tra il ministro per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Il comunicato rilasciato dopo l’incontro parla di “un clima cordiale e di grande collaborazione nel quale sono state affrontate tutte le tematiche relative all’espletamento del concorso che si rivolge in particolare ai giovani e che punta a dare lavoro vero e a riqualificare la pubblica amministrazione in Campania. Il ministro Bongiorno ha confermato grande interesse per l’iniziativa del presidente De Luca, che potrà diventare un’esperienza-modello anche sul piano nazionale”.

IN BREVE

Nell’area a Nord di Napoli hanno aderito solo Afragola e Frattamaggiore, ma c’è la possibilità di farlo entro il 31 marzo


12 - Cogito

Anno XXVI - numero 432 - sabato 30 Marzo 2019

CRONACA

Doveva essere l’occasione di sviluppo per Crispano

L’area pip ridotta a discarica di Rocco Pezzullo

IN BREVE

Cumuli di rifiuti di ogni genere e ‘sentinelle’ a controllare l’area che doveva essere un volano economico ed è diventata una bomba ecologica

D

ue uomini in bicicletta si scambiano qualche battuta mentre si muovono, con occhi attenti, tra i cumuli di spazzatura disseminati ai lati delle strade, cercando qualcosa da portare via. Due auto parcheggiate, dalla parte opposta, sembrano tenere sotto controllo una zona stranamente trafficata. Abbiamo poco tempo per capirlo. Domenica pomeriggio, le strade sono quasi deserte e la giornata appare quasi come un preludio d’estate. Nei pressi dell’uscita dell’asse mediano, alle spalle del Parco Verde di Caivano e di fronte via Cancello, la strada completamente dissestata che costeggia il Campo comunale e che introduce in paese, sorge la zona industriale di Crispano. Scegliamo di entrare. Vorre-

mo scattare qualche foto, ma appena varcata la soglia immaginaria che divide l’Occidente da quello che appare come il Terzo Mondo ci accorgiamo di essere seguiti da un’auto grigia messa in moto proprio in quell’istante. Ci lascia perdere solo quando decidiamo di fare inversione e varcare nuovamente il confine verso l’esterno. L’auto torna indietro per parcheggiare, dove era appostata in precedenza, nella prima stradina che si incontra a sinistra. Le condizioni in cui versa quell’area del comune di Crispano è sotto gli occhi di tutti. Nei pressi dell’Isola ecologica ritorna prepotente la consapevolezza che il fenomeno Terra dei fuochi non sia mai finito e bisognerà prepararsi ad una nuova stagione di roghi tossici.

Non mancano, certo, sacchi di spazzatura domestica lasciati da cittadini senza scrupoli e senza dignità, ma accanto a quelli, quasi sapientemente confusi per cercare di confondere, sono appostati decine di sacchi pieni di rifiuti particolari, perlopiù scarti di fabbriche tessili. La scorsa settimana, proprio da quella zona, si è innalzato una visibile colonna di fumo nerissimo, come spesso e purtroppo siamo stati abituati

a vederne. A bruciare erano proprio rifiuti di questo tipo di cui riconosciamo solo la cenere sul terreno secco e bruciacchiato. Si chiude così, ancora una volta in questo modo, la filiera dell’illegalità che nasce dal lavoro nero e muore in quelle tossine disseminate nell’aria sprigionate dal fuoco della più crudele criminalità. Quante macchine da cucire continuano a pungolare tessuti in scantinati di fortuna


13 - Cogito

Anno XXVI - numero 432 - sabato 30 Marzo 2019

CRONACA CRONACA e capannoni nascosti. Quante donne e uomini sono costretti a lavorare in nero e sottopagati e finiscono per essere, inconsapevolmente, ingranag-

martoriato dal flagello dell’inquinamento ambientale non si può lasciare che vi sia una discarica a cielo aperto, pronta a trasformarsi in alimento

zando la classica scusa di uno Stato che distrugge le piccole e medie imprese con tasse troppo alte); ai cittadini che su certe realtà ci sguazzano

li che lavorano, producono e vivono nel pieno rispetto delle leggi l’impegno a restare a guardia del proprio territorio difendendolo da sciacalli, ma-

gi di questo circuito illegale? Il degrado della zona industriale racconta una realtà che non piace a nessuno: agli Amministratori, perché in questo territorio già ampiamente

per il fuoco; agli imprenditori disonesti, perché sfruttando il lavoro e producendo in nero sono “costretti” a dover smaltire in maniera illegale una parte dei loro rifiuti (utiliz-

aggiungendo del loro (perché tanto “è sempre cosa ‘e niente”) e continuano a condurre la loro esistenza nella totale inciviltà. Ai buoni, agli onesti, a quel-

lavitosi e indifferenti. Arriverà la primavera anche per questi territori. Al momento, la percezione e quella di essere ancora in pieno inverno.

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14 - Cogito

Anno XXVI - numero 432 - sabato 30 Marzo 2019

CRONACA

Incontro con Pietro Grasso ad Afragola

“Non esiste la camorra buona” IN BREVE

“Chi ha a cuore la legalità aiuti chi sta portando avanti progetti che possono mettere in difficoltà la camorra e tutte le organizzazioni criminali”

Quello che state facendo ad Afragola è importante e vi invito ad andare avanti contro tutto e contro tutti, consapevoli che non mancheranno gli ostacoli perché purtroppo è ancora radicata la convinzione che ci sia una mafia buona e una mafia cattiva, mentre invece la mafia è sempre cattiva, anche quando mostra il lato che potrebbe sembrare buono, quello in cui aiuta le famiglie dei carcerati e delle vittime delle faide”. Lo ha detto Pietro Grasso, storico magistrato antimafia ed ex presidente del Senato, intervenendo ad Afragola a un incontro promosso dalla Casa del popolo, associazione politico culturale che ha avviato una scuola di formazione politica favorendo incontri con personalità del mondo istituzionale, sociale e politico. Ad aprire i lavori era stato Giuseppe Cerbone, anima della Casa del popolo, che ha ricordato il tema dell’incontro: “Vogliamo parlare del rapporto tra “legalità” e “giustizia sociale”. E’ possibile pensare di agire secondo Legge in una società in cui, allo stato attuale, non esiste giustizia sociale? Un “miserabile” che non dispone dei mezzi essenziali per vivere, cosa deve fare per non soccombere? Se, per sopravvivere, è spinto a trasgredire le regole della cosiddetta “società civile” è, in qualche modo, giustificato? Cosa devono fare le istituzioni in tal senso?”. E per animare la discussione, Cerbone ha anche ricordato come la camorra sia consapevole della mancanza di un sistema di assistenza sociale in grado di garantire il giusto sostegno e quindi abbia attivato un vero e proprio welfare, come quello a

cui ha poi fatto riferimento anche Grasso nel suo intervento. “Il lavoro delle forze dell’ordine, encomiabile e necessario, da solo non basta” ha aggiunto Cerbone per il quale “la repressione non risolve il problema perché se non si dà lavoro e assistenza a chi lo chiede e si permette che sia la camorra a dargli lavoro, se lavoro si può definire, e assistenza è chiaro che diventa poi difficile estirpare il male della criminalità”. Prima dell’intervento conclusivo di Grasso, ci sono stati poi vari interventi tra cui quello di Fabio Giuliani, referente di Libera, per il quale “le parole di Cerbone sono condivisibili, ma c’è bisogno di un impegno comune per sconfiggere la camorra e Afragola può diventare un simbolo della lotta alla camorra così come in passato e anche oggi è un simbolo della camorra. Molti hanno parlato di questo territorio come di un laboratorio della camorra, tocca a noi trasformarlo in un laboratorio dell’anticamorra”. Ha rafforzato il concetto poi Giusiana Russo, referente di LegAmbiente nell’area a Nord di Napoli, ricordando che “la camorra si alimenta di povertà, ignoranza e rassegnazione e per questo non bisogna rassegnarsi, ma lottare per cambiare le cose, diventando partigiani della libertà”. Ha cominciato a spostare l’attenzione sui beni confiscati alla camorra e non riutilizzati poi Maria Saccardo, referente di Libera ad Afragola e Casoria, per la quale “dopo l’assegnazione della Masseria Ferraioli, non ci sono state altre assegnazioni e tutti dovremmo chiedere che i beni confiscati alla camorra non restino abbandonati perché lasciarli

così, magari nelle mani di persone colluse con i clan, rappresenta una sconfitta per lo Stato e per la legalità”. Successivamente Giovanni Russo, coordinatore delle associazioni che gestiscono la Masseria Ferraioli, ha preso la parola, ricordando la storia del bene confiscato e i tanti ostacoli incontrati, ostacoli che non hanno fermato, ma di certo hanno rallentato l’azione di recupero del bene. “Abbiamo fatto tanto, creando momenti di socialità che hanno permesso di riappropriarsi di un’area che la camorra aveva usato per mostrare la sua forza per decenni e, in parte, ancora lo fa” ha spiegato Russo per il quale “se è vero che è stato superato il rischio di perdere l’assegnazione per un cavillo burocratico, è vero anche che rischiamo ancora di vedere vanificati tutti gli sforzi fatti finora perché sono molti i nemici di questa esperienza di legalità che ormai non si nascondono neanche più e puntano addirittura a farci perdere i soldi del Pon legalità, quel milione e mezzo di euro che ci è stato assegnato per rimettere a posto la struttura e avviare tutte le attività che abbiamo in mente di realizzare lì, anche per dare una risposta occupazionale, visto che, a regime, dovrebbero lavorare circa 70 persone in quel bene, una volta recuperato”. A chiudere il dibattito è stato poi Grasso che ha invitato gli afragolesi e quanti hanno a cuore la legalità “a non far sì che iniziative concrete di impegno contro la camorra vadano perse e a non girarsi dall’altra parte quando ci sono evidenti segnali che si vogliono fermare quelle iniziative positive che tanto male fanno alla camorra e a tutte le organizzazioni criminali”.


15 - Cogito

Anno XXVI - numero 432 - sabato 30 Marzo 2019

Sembra ormai certo il trasferimento a Frattamaggiore

O

CRONACA

Addio all’Inps di Afragola

rmai sembra davvero difficile che Afragola mantenga la sede dell’Inps in città e nulla potrà evitare il trasferimento a Frattamaggiore, nella zona industriale dove il Comune frattese ha messo a disposizione i locali necessari gratuitamente, almeno per il primo periodo. E’ questa la notizia emersa dall’incontro promosso da Verdi Ambiente e Società, il movimento guidato in città dall’ex consigliere comunale Enzo Concas che s’era fatto promotore di una petizione inviata nei giorni scorsi al sindaco di Afragola, Claudio Grillo. Nella petizione si leggeva: “La passata Amministrazione ha concesso all’Associazione sportiva “Asd Atlantide Nuoto”di San Felice a Cancello, l’affidamento in concessione di tutte le strutture sportive e immobili ,compresi nel Complesso Lumo per nove anni e precisamente: 2 campi di basket polifunzionali all’aperto, per circa 1.200 mq, 1 campo di calcetto, 2 piste per le bocce, 1 area da gioco per bambini, circondata da una pista per attività motorie, 1 sala polifunzionale da adibire a uso sportivo o ricreativo, 1 struttura polifunzionale in cemento armato per una superficie di 2.230 mq al piano terra e di 950 al primo piano, 1 struttura di bar e ristorante previsto nell’immobile, 1 area parcheggio a verde e percorsi pedonali. Fatta questa premessa si chiede al signor Sindaco Claudio Grillo e a tutti i Consiglieri comunali se è una cosa buona e giusta affidare per soli 1.000 euro (dico mille) al mese il Complesso Lumo a una associazione di nuoto, dopo averci speso circa 4 milioni di euro per ricostruirlo. I cittadini sono sempre più convinti che questa è stata una scelta politica non sintonizzata con la tutela del bene comune.Un atto pubblico che non va nel pieno interesse della città, pur sapendo da tempo che l’Inps di Afragola è in cerca di locali. Sono anni che la nostra città perde pezzi importanti erogatori di servizi pubblici: vedi Tribunale, Punto di primo soccorso, Guardia di Finanza,Trasporto pubblico inesistente e adesso l’Inps. Uno spopolamento di servizi pubblici. Quale sviluppo può sperare una città come la nostra se è priva di servizi. Il 90% della nostra popolazione ha bisogno dell’Inps, immaginarsi adesso quello che succederà con le tantissime pratiche di quota cento e reddito di cittadinanza. E’ nostro compito mettere in essere ogni iniziativa per migliorare la vita dei nostri cittadini ma non di agevolare imprenditori esterni. Non possiamo e non dobbiamo assolutamente permettere che anche l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale lasci la città di Afragola: I cittadini non ce la perdonerebbero mai. Pertanto si invita il Presidente del

Consiglio comunale a porre in votazione la seguente proposta: Impegnare il Sindaco e l’intera Amministrazione a provveIN BREVE dere con urgenza ad adottare ogni provvedimento necessario per impedire l’andata via dell’Agenzia Inps dal nostro territorio. Nello specifico trovare la soluzione idonea per far sì che la struttura polifunzionale, realizzata nel complesso Lumo, in cemento armato per una superficie pavimentata di 2.230mq , venga data in affidamento all’Inps dietro pagamento di equo canone. Il tutto per evitare il grande disagio ai nostri cittadini di recarsi altrove per usufruire di un servizio così importante e vitale qual è il servizio previdenziale, visto che non esistono nel nostro territorio neanche i servizi di trasporto pubblico interno ed esterno”. Partendo da questa petizione, ci si è confrontati nella Biblioteca comunale di Afragola con il sindaco, Claudio Grillo, e con il direttore dell’Area metropolitana di Napoli dell’Inps, Roberto Bafundi. E nel corso dell’incontro il sindaco Grillo ha detto che non è possibile modificare l’assegnazione del Centro Lumo perché si pagherebbe una penale e ha proposto all’Inps l’uso di parte dell’ex Tribunale di Afragola, nelle Salicelle. Una proposta che è stata accolta con diffidenza dal direttore dell’Inps e anche da Concas che ha ricordato “l’assenza di collegamenti con il resto della città e con gli altri comuni della zona oltre alla peculiarità della struttura che la rende non adatta a un’utenza prevalentemente di anziani vista la presenza della vetrata nell’atrio che surriscalda l’ambiente nel periodo estivo, rendendolo quasi invivibile”. Alla fine del convegno, il direttore dell’Inps ha comunque garantito che terrà conto della proposta, ma pare difficile che possa accettarla perché la proposta di Frattamaggiore, che mette a disposizione locali adeguati (per una sede Inps servono almeno 1.300 mq) senza nessun costo per l’Inps sembra davvero irrinunciabile visto che ad Afragola per la vecchia sede spendeva 150.000 euro.

Inutile il tentativo di mediazione nel corso del dibattito promosso nella Biblioteca comunale di Afragola con il Sindaco e il direttore dell’Area metropolitana dell’Istituto di previdenza


16 - Cogito

Anno XXVI - numero 432 - sabato 30 Marzo 2019

CRONACA

Al via gli incontri con i Sindaci dell’area a Nord di Napoli

Napoli si immagina come Metropoli globale L e Città metropolitane, dal momento della loro istituzione con la legge Delrio del 2014, a differenza delle Province, hanno l’obbligo di dotarsi di un Piano strategico. Un piano che ne definisca appunto le strategie di sviluppo di lungo termine, in un’ottica che vada oltre il coordinamento attribuito alla pianificazione territoriale, ma che tenga conto di uno sviluppo univoco e condiviso di tutte le comunità che le compongono. Quali sono le nostre potenzialità? Cosa vogliamo diventare tutti insieme? Come vogliamo

gano lo scotto di una strutturale carenza di governance interistituzionale e di capacità di confronto su temi comuni. Città metropolitane come Bologna, Torino o Milano, infatti, hanno tradizioni storicamente consolidate nella gestione di servizi in forma associata, di interazione spontanea tra enti confinanti e con gli enti sovraordinati, mentre nel Sud Italia – e l’area napoletana ne è un esempio lampante – le Amministrazioni sono tendenzialmente restìe ad ampliare i recinti di competenza, a pensare e gestire “insieme”. A Napoli la città metropolitana esiste, sentimentalmente, da ben prima della sua istituzione; esiste nel sentirsi tutti “napoletani” da Sorrento a Giugliano, da Pozzuoli a Nola, esiste non solo come fede (quasi di tipo “calcistico”), ma nelle modalità di uso degli spazi urbani, nei flussi di lavoro e di vita, nel modo in cui sentiamo tutti di appartenere allo stesso territorio. In realtà questo sentimento da solo non basta, è ben distante da quella “cittadinanza metropolitana” tutta da costruire, che ha come obiettivo l’abbattimento delle disuguaglianze territoriali e la costruzione di una governance che non tenga fuori nessu-

arrivarci? Sono queste le domande alla base della pianificazione strategica, volta a ripensare il futuro del territorio metropolitano, sia nella dimensione locale e territoriale sia nella sua proiezione globale. La Città Metropolitana di Napoli è in ritardo su questo, certo. In generale le città metropolitane del Nord Italia sono già alla seconda o terza generazione di Piani Strategici, mentre a latitudini più basse i processi di pianificazione strategica sono decisamente più timidi. A Napoli il primo passo è stato compiuto solo nel novembre 2018, a ben quattro anni dalla Delrio, con l’approvazione delle Linee di indirizzo del primo Piano strategico della Città Metropolitana di Napoli. C’è da interrogarsi sul perché le città metropolitane del Sud, in generale, abbiano tanta difficoltà ad allinearsi. Di certo pa-

no dal processo decisionale. Ma da questo sentimento forse, possiamo provare a partire. E l’occasione a Napoli è stata colta con la Circolare del Ministero dell’Economia n. 25/2018, arrivata dopo una lunga battaglia svolta anche con Anci, con la quale si dispone che le Città metropolitane, le Province e i Comuni, nell’anno 2018, possano utilizzare il risultato di amministrazione, quanto è stato risparmiato negli anni precedenti, per investimenti. A seguito di questo straordinario risultato la Città metropolitana di Napoli ha deciso di destinare l’applicazione dell’intero avanzo di amministrazione disponibile per la realizzazione del proprio Piano strategico, ovvero oltre 400 milioni per realizzare progetti della Città Metropolitana e dei suoi Comuni. Gli interventi previsti, compatibili con la visione strategica del

di Antonio Cerbone IN BREVE

In arrivo 400 milioni di finanziamenti per il Piano strategico. I Comuni dovranno presentare i progetti e la Città metropolitana li finanzierà


17 - Cogito

Anno XXVI - numero 432 - sabato 30 Marzo 2019

CRONACA Piano, verranno realizzati direttamente dalla Città Metropolitana di Napoli o dai Comuni attraverso appositi trasferimenti di risorse. Gli assi strategici individuati sono: Cultura come sviluppo; Scuole presidio di legalità ed integrazione; Autostrade digitali; Consumo di suolo Zero; Città vivibili e Città sicure. Lo stanziamento dell’avanzo di oltre 400 milioni di euro è, naturalmente, solo una parte del Piano strategico, che conterrà progetti ambiziosi e non tutti finanziabili immediatamente, ma per i quali, una volta inseriti nella visione strategica metropolitana, si apriranno nuove possibilità di reperimento di fondi. Nei primi mesi del 2019 si è dato inizio, a questo scopo, all’interlocuzione con i Comuni che presenteranno idee e progetti di sviluppo dei loro territori, una parte dei quali sarà finanziata con l’avanzo di Amministrazione che sarà svincolato

dal momento dell’approvazione del rendiconto, quindi già da maggio 2019. La Città Metropolitana sta, nel contempo, avviando l’interlocuzione col mondo scientifico e della ricerca, con le maggiori rappresentanze economiche, organizzazioni di categoria e associazioni, mettendole in rete con le Amministrazioni locali, al fine di costruire insieme risposte innovative alle domande poste proprio dalle comunità e definire una visione condivisa della città metropolitana del futuro. Tocca ora ai Comuni dell’area a Nord di Napoli non perdere la grande occasione presentando progetti da finanziare e andando anche al di là di quanto previsto per poter così accedere anche a fondi ulteriori che potrebbero essere messi a disposizione dalla Città metropolitana che è alla continua ricerca di occasione di finanziamento di interventi che possano ridisegnare l’area metropolitana di Napoli.

La Città metropolitana divisa in zone omogenee Afragola, Caivano, Cardito, Crispano, Frattamaggiore e Frattaminore nella Zona Nord, Casalnuovo nella Zona Interno Vesuvio

Sono state approvate dal sindaco della Città metropolitana di Napoli, Luigi de Magistris, le “Linee guida per l’identificazione delle Zone omogenee della Città Metropolitana di Napoli”. Con le linee guida è stata approvata anche una proposta orientativa di suddivisione in zone omogenee. Le linee guida prevedono, tra l’altro, che la proposta di suddivisione sarà discussa in un apposito tavolo di concertazione con i Sindaci dell’area metropolitana, suddivisi per le 5 zone ipotizzate. Toccherà al Consigliere metropolitano con delega in materia di “Attuazione dello Statuto” relazionarsi con la Conferenza dei Sindaci, di concerto con il Capo di Gabinetto e con gli altri Consiglieri delegati, stabilendo le modalità di coinvolgimento, consultazione e confronto con i Comuni della Città metropolitana e con tutti gli altri interessati. Subito dopo il confronto, le zone omogenee verranno istituite con delibera del Consiglio metropolitano, assunta a maggioranza assoluta dei componenti, dopo l’intesa con la Regione Campania o con la Conferenza metropolitana, a maggioranza qualificata dei 2/3 dei componenti. Successivamente all’istituzione delle zone omogenee, le competenze e il funzionamento delle stesse saranno stabilite da un apposito regolamento approvato dal Consiglio metropolitano, a maggioranza assoluta dei componenti, acquisito il parere della Conferenza metropolitana. Le linee guida demandano inoltre al Direttore generale, sentiti i Consiglieri

delegati e il Capo di Gabinetto, tutti i successivi adempimenti per l’esecuzione della Deliberazione. Soddisfazione è stata espressa dal Sindaco metropolitano, che ha ricordato come “con questo atto, insieme alla definizione del Piano strategico, si porta a compimento un percorso difficile e articolato che ci sta portando alla costruzione della moderna Città metropolitana di Napoli nell’interesse dei cittadini e di tutto il territorio”. La proposta orientativa di identificazione delle Zone omogenee della Città metropolitana di Napoli è così articolata e suddivisa per popolazione: 1. ZONA Napoli (Napoli), popolazione totale: 966.144 abitanti; 2. ZONA Flegrea-Giuglianese (Giugliano di Napoli, Qualiano, Quarto, Villaricca, Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Procida, Ischia, Casamicciola Terme, Barano d’Ischia, Serrara Fontana, Lacco Ameno, Forio d’Ischia), popolazione totale: 417.359 abitanti; 3. ZONA Nord (Marano, Calvizzano, Mugnano, Melito, Casandrino, Sant’Antimo, Casavatore, Arzano, Frattamaggiore, Frattaminore, Grumo Nevano, Cardito, Crispano, Casoria, Afragola, Caivano, Acerra), popolazione totale: 584.282 abitanti; 4. ZONA Interno Vesuvio – Nolano (San Sebastiano al Vesuvio, Massa di Somma, Volla, Cercola, Pollena Trocchia, Casalnuovo, Sant’Anastasia, Pomigliano d’Arco, Castello di Cisterna, Brusciano, Mariglianella, Marigliano, San Vitaliano, Scisciano, Saviano, Nola, Cimitile, Cic-

ciano, Camposano, Comiziano, Roccarainola, Tufino, Casamarciano, Visciano, San Paolo Belsito, Liveri, Carbonara di Nola, Somma Vesuviana, Ottaviano, San Giuseppe Vesuviano, San Gennaro Vesuviano, Palma Campania, Terzigno, Poggiomarino, Striano), popolazione totale: 534.820 abitanti; 5. ZONA Costa Vesuvio – Sorrentino (San Giorgio a Cremano, Portici, Ercolano, Torre del Greco, Torre Annunziata, Boscotrecase, Trecase, Boscoreale, Pompei, Castellammare di Stabia, Santa Maria la Carità, Sant’Antonio Abate, Pimonte, Gragnano, Lettere, Casola, Agerola, Vico Equense, Meta di Sorrento, Piano di Sorrento, Sant’Agnello, Sorrento, Massa Lubrense, Anacapri, Capri), popolazione totale: 598.397 abitanti.


18 - Cogito

Anno XXVI - numero 432 - sabato 30 Marzo 2019

CULTURA

Suggestivo appuntamento a Vairano Patenora

La Passione vivente

di Elisabetta Colangelo IN BREVE

Duecento attori fanno rivivere la via Crucis in uno scenario incantevole

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assione. Un’unica parola per cogliere fino in fondo il senso di una tradizione che si rinnova da anni, coinvolgendo un’intera comunità. La chiave per comprendere l’impegno, il duro lavoro, l’amore per il territorio. Il risultato è una manifestazione imponente e suggestiva, realizzata con la collaborazione della Comunità inter-

Passione di Cristo. Nel tempo la manifestazione è cresciuta, reclutando volontari – ad oggi prendono parte all’evento 200 attori dilettanti-, scrivendo scene e dialoghi, costruendo scenografie, mettendo in campo energie, creatività e, soprattutto, il lavoro, tanto, fianco a fianco, di giovani e meno giovani che, con serietà e

to mai attuale nei tempi travagliati che viviamo, di conflitti, povertà di spirito, chiusure di ogni tipo. Un messaggio che vale la pena ascoltare, lasciandosi avvolgere dalle sapienti illuminazioni, dalla ricercatezza dei costumi, dalle musiche coinvolgenti e le imponenti scenografie. Tutto questo è la magica atmosfera della Passione vivente di Vairano Patenora

parrocchiale Vairano Scalo-Marzanello-Montano, guidata dall’arciprete don Luigi De Rosa: la Passione vivente, ovvero la Sacra rappresentazione della “Passione e morte di Cristo”. L’evento, che si svolgerà a Vairano Patenora, in provincia di Caserta, a partire dalle 20.30 nei giorni 13 e 14 aprile, complice l’incantevole scenario naturale dell’alto casertano, alle pendici del Monte Sant’Angelo, prende le mosse dalla tradizione del Venerdì Santo, quando le statue di Maria Santissima Addolorata e del Cristo morto venivano precedute da un corteo storico che rappresentava i passaggi fondamentali dei giorni della

dedizione, realizzeranno a Vairano uno spaccato dell’antica Gerusalemme: il Sinedrio, il Pretorio di Pilato, l’orto degli ulivi, il cenacolo, il monte Calvario facendo rivivere quei momenti di quasi 2.000 anni fa. Attraverso la suggestione della rappresentazione scenica, la Comunità parrocchiale intende trasmettere un messaggio profondissimo: Cristo come modello di vita, il mistero della sofferenza e il martirio dell’Uomo che, col suo Sacrificio, salva e purifica, assolve e risorge a vita nuova insieme a tutta la Comunità dei credenti. Un messaggio di pace e speranza quan-

che, nella forma antica del teatro popolare, saprà accompagnare il pubblico in due serate all’insegna della spiritualità. Per dirla con le parole di don Luigi De Rosa “..può suscitare sentimenti profondi di fede, e non un semplice tentativo di voler rappresentare teatralmente il mistero centrale della nostra fede”. Un appuntamento speciale per tutta la famiglia, assolutamente da non perdere. Per maggiori informazioni ci sono la pagina facebook www.facebook. com/passioneviventecomunitainterparrocchiale e il sito internet www. passionevivente.com.


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NOTIZIE FLASH Scuole di Afragola e Comune di Cardito contro la plastica La plastica è uno dei peggiori nemici dell’ambiente e, negli ultimi tempi, si stanno moltiplicando le iniziative tese a ridurne l’uso e scende in campo anche il CSV Napoli, il Centro Servizi per il Volontariato. “Riteniamo che sia di fondamentale importanza il ruolo dell’istruzione, della scuola e delle Istituzioni e per questo motivo abbiamo scelto di cominciare proprio da qui” ha detto la referente dell’area promozione e della campagna Eleni Katsarou, aggiungendo: “La nostra intenzione è quella di proporre alle Istituzioni un decalogo di regole chiare e semplici da osservare. Le Istituzioni che decideranno di seguire queste dieci e semplici regole per la riduzione della plastica, potranno fregiarsi del bollino ambientale “Plastic free”. Possono aderire alla campagna “Plastic Free”, gli enti (scuole, comuni e università, ETS , etc.) che hanno la loro sede nell’area metropolitana di Napoli. Gli aderenti dovranno mettere in pratica il decalogo sulla riduzione della plastica per ricevere il bollino “Plastic Free” che rappresenta il riconoscimento del proprio impegno sulla riduzione della plastica”. I volontari delle associazioni Let’s do it Italy, Le Tribù, Manitese, Legambiente Afragola e Ver Centro Beta, di protezione civile afragolese, coadiuvati nei lavori dalla responsabile Katsarou, dal direttore Giovanna De Rosa e dal presidente carditese Nicola Caprio e dalla redazione di Comunicare il sociale, hanno stilato i seguenti dieci passi: Organizzare momenti di formazione e di educazione ambientale ispirandosi ai principi dell’economia circolare; Promuovere incontri di approfondimento sull’impatto delle plastiche e microplastiche sulla salute e sull’ambiente; Eliminare l’uso di bottiglie di plastica (distributori e mense) ed incentivare l’utilizzo di alternative di minor impatto (borracce, bicchieri riutilizzabili) attraverso l’uso dell’acqua del rubinetto; Eliminare il monouso in plastica preferendo l’utilizzo di stoviglie, bicchierini e palettine per il caffè, ecc... in materiale riutilizzabile o compostabile; Utilizzare ed incentivare l’uso di prodotti sfusi (es. detergenti ed alimenti); Organizzare un contest o laboratorio dove si premiano le scelte e le idee ecosostenibili (pagella di fine settimana); Utilizzare prodotti senza packaging o con packaging ridotto; Istituire, su turnazione, un referente per il controllo e la promozione della

raccolta differenziata e per una mappatura dei materiali raccolti; Promuovere il riutilizzo dei prodotti organizzando mercatini dell’usato (isola ecologica itinerante); Organizzare visite guidate presso enti, strutture ecosostenibili, isole ecologiche (ed impianti di smaltimento dei rifiuti), per promuovere un modello ispirato ai principi della natura e del rispetto dell’ambiente. Nell’area a Nord di Napoli hanno aderito nelle zone di pertinenza del nostro giornale l’associazione Guardie Ambientali di Cardito, gli istituti superiori Brunelleschi e Pertini e i comprensivi Marconi e Rocco di Afragola e il comune di Cardito. Gli enti registrati hanno il completo supporto da parte di un team di esperti che aiuteranno il raggiungimento degli obiettivi che porterà all’acquisizione di alcuni bollini, silver per il conseguimento di almeno 6 degli obiettivi e gold per il raggiungimento del decalogo. Il “bollino” potrà essere utilizzato nella comunicazione dell’ente e non ha durata temporale ma potrà essere revocato qualora non si rispettassero gli obiettivi precedentemente raggiunti. Angelica Argentiere

Il Comune di Casalnuovo finanzia l’acquisto di parrucche per le pazienti oncologiche Il Comune di Casalnuovo ha deciso di dare un aiuto concreto alle donne che lottano contro il cancro con l’approvazione in Giunta della proposta dell’assessorato alle politiche sociali che prevede un contributo per l’acquisto di parrucche per quei pazienti che, a causa delle terapie, perdono i capelli. Ad annunciarlo è stato il sindaco Massimo Pelliccia: “Un supporto economico e psicologico importante per chi lotta contro il cancro. Nei prossimi giorni sul sito del Comune sarà pubblicato il modello di domanda per richiedere l’agevolazione”. Potranno farne richiesta le donne sottoposte a chemioterapia, anche quelle che già abbiano acquistato una parrucca nell’anno in corso. Il contributo economico ammonta a 300 euro e per il primo anno sarà finanziato per mille euro con fondi messi a disposizione dalla Regione Campania e per altri 4 mila con fondi comunali, quindi potranno essere finanziate 16/17 richieste. “E’ fondamentale sostenere sia economicamente che psicologicamente le donne che lottano contro il cancro” ha aggiunto il sindaco Pelliccia per il quale “si tratta di una precisa scelta politica che riconosce lo stato patologico della perdita dei capelli in conseguenza di trattamenti chemioterapici, prevedendo il diritto a ottenere dal Comune un contributo economico per l’acquisto di una parrucca”. “Il messaggio che vogliamo dare – ha concluso il primo cittadino di Casalnuovo – è che non intendiamo lasciare indietro nessuno e che siamo sempre pronti a sostenere chi è più fragile”.


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NOTIZIE FLASH A Frattamaggiore l’ultima conferenza propedeutica in vista della Gara internazionale di Greco antico

Ruotolo a Frattamaggiore per il libro che racconta la Resistenza in Terra dei fuochi

Numerosi e attenti gli uditori che hanno ascoltato, lo scorso 20 marzo, nella sala Consiliare del Comune di Frattamaggiore, la quarta e ultima conferenza propedeutica all’Agón Politikòs, giunto alla sua ottava edizione, e organizzato, con sapiente maestria, dalla professoressa Teresa Maiello, presidente dell’Associazione di Cultura classica - delegazione di Frattamaggiore e dal dottor Geremia Casaburi, presidente dell’associazione Ex Alunni del Liceo classico Durante.

“Storie di straordinaria resistenza nelle terre martoriate d’Italia... Cercate l’antica madre”. Questo il titolo del libro scritto a quattro mani da Miriam Corongiu e Vincenzo Tosti che sarà presentato nella sala eventi dell’Asl Napoli 2 Nord in via Vergara a Frattamaggiore, nel corso di una serata promossa con il patrocinio morale della Consulta delle Associazioni del Comune di Frattamaggiore. Moderati da Imma Pezzullo, vice presidente dell’Istituto di studi atellani e collaboratrice di Cogito, ne parleranno con gli autori il sindaco di Frattamaggiore, Marco Antonio Del Prete, e il giornalista Sandro Ruotolo.

Tema della conferenza “L’anima incrostrata sulla psicologia del X Libro della Repubblica” tenuta dal dottorando in Storia della Filosofia antica presso la Sapienza di Roma, Carlo Delle Donne, già vincitore della V Edizione dell’Agòn Politikòs che, seppur giovanissimo, già vanta un prestigioso curriculum che spazia dalla traduzione degli scritti di Plutarco a quella delle epistole di Seneca. Delle Donne ha letteralmente incantato i presenti in sala per la competenza con cui ha affrontato la sempre affascinante tematica dell’anima secondo Platone, colloquiando con gli alunni presenti in sala che hanno dimostrato notevoli doti di interazione dialettica. Presenti in sala l’assessore alle politiche sociali, Lorenza Razzano, che ha portato i saluti dell’Amministrazione comunale, e Fernanda Manganelli, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Capasso-Mazzini”, che ospiterà la kermesse che vedrà studenti, provenienti da tutta Italia, cimentarsi nella gara internazionale di Greco antico che si annovera fra le iniziative più prestigiose atte a sostenere e a promuovere la cultura e il sapere. Appuntamento al prossimo 5 aprile per l’avvio della tanto attesa ottava edizione. Imma Pezzullo

Una messa per ricordare il pediatra Vincenzo Castaldo A distanza di due mesi dalla morte, gli amici del pediatra Vincenzo Castaldo, primario del reparto di Pediatria dell’Ospedale di Frattamaggiore e autore di alcuni articoli scientifici per Cogito, lo ricorderanno con una solenne celebrazione che si terrà nella Chiesa dell’Assunta, in via Vergara a Frattamaggiore, giovedì 4 aprile alle 18. Nell’annunciare la Messa, che sarà celebrata da monsignor Angelo Crispino, gli amici che hanno promosso il ricordo hanno scritto che “questa funzione religiosa è per quanti hanno stimato e amato un uomo generoso, valente e disponibile per tutti. Gli amici tutti lo ricorderanno per la sua bontà, generosità e dolcezza”. Studio Posturologia Chinesiologia Neuropsicometricità Ortopedagogia Integrata Logopedia Psicoterapia


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L’immigrazione al di là degli stereotipi L’attuale tema dell’immigrazione ha tenuto banco lo scorso 22 marzo, al TAV di Frattamaggiore, in occasione della presentazione di Homo Migrans, l’ultima fatica letteraria di Giuseppe Giaccio, noto saggista e traduttore, collaboratore di numerose riviste politiche.

Il testo, che si avvale della presentazione di Diego Fusaro, è una analisi attenta e consapevole del fenomeno immigratorio. Non mira a convincere il lettore con narrazioni rassicuranti, ma scava nei pregiudizi politici smontandoli della facile ipocrisia che avvolge la problematica ponendo l’attenzione sulla necessaria regolamentazione dei flussi di ingresso nel nostro Paese. A discuterne con l’autore, con un interessante dibattito che ha coinvolto i molti presenti, il Presidente dell’Istituto degli studi atellani, Francesco Montanaro, promotore dell’evento, il giornalista Giovanni Ruggiero, già inviato dell’Avvenire, e il presidente del CAM, Franco Iannucci. Moderatrice della serata, Angelica Argentiere, collaboratrice di Cogito, che ha abilmente coordinato i diversi interventi, offrendo numerosi spunti di riflessione sul tema che, per la sua attività di operatrice culturale, conosce da vicino. Presenti in sala i giovani alunni del Liceo classico Francesco Durante e numerosi intellettuali del territorio che hanno colloquiato con l’autore, soffermandosi sull’analisi di un fenomeno che, alla luce dei recenti fatti di cronaca, si impone per la sua tragica attualità. Imma Pezzullo

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NOTIZIE FLASH

Cantiere giovani in strada per vivere e condividere cambiamenti possibili

Domenica 31 marzo, dalle 9.00 alle 13.00, al corso Durante di Frattamaggiore Cantiere Giovani sarà in strada per far conoscere opportunità d’impegno locale ed internazionale, formative e lavorative per i giovani, in Italia e all’estero e per presentare i progetti sociali, culturali, educativi e ambientali promossi dall’organizzazione che provano a dare una “svolta” a questo territorio. Una mattinata ricca di opportunità per conoscere l’universo del volontariato con un’area stand informativa su workcamp, Servizio Civile Nazionale e Servizio Volontario Europeo (SVE). Inoltre, sarà presente un gazebo “Svolta Sostenibile” in merito all’omonimo progetto sviluppato in sinergia con CSL (Coordinamento Sviluppo Locale) e Federconsumatori Campania, con giochi dedicati e pensati per una maggiore consapevolezza degli spazi in cui viviamo e sull’eccessiva cementificazione che dilaga sul nostro territorio. La stessa giornata sarà anche l’occasione di conoscere il programma di eventi culturali organizzati e promossi dal centro Il Cantiere per il trimestre Aprile - Giugno. Contemporaneamente, al centro Il Cantiere in Piazzetta Durante, in vico VI Durante, dalle 9 alle 12 si terrà il Seminario regionale “Youth and the world” per orientare i giovani alle opportunità di lavoro, formazione e volontariato in Italia e in Europa a loro dedicate. Iscrizioni on-line su cantieregiovani.org oppure: http://form.jotformeu.com/CantiereGiovani/IscrizioneSeminarioYouthAndTheWorld. “Un’ottima occasione per informarsi e partecipare attivamente alla vita sociale, che sarà allietata da “Cucina dal mondo”, un banchetto dedicato a specialità culinarie internazionali a cura della Freselleria di Piazzetta Durante. Non mancheranno animazione, giochi, musica e viva informazione…tutti insieme verso la “Svolta!”al centro di Frattamaggiore” hanno detto gli organizzatori nel presentare l’iniziativa.


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CALCIO Ultime due giornate decisive per Frattese, Afragolese e Giugliano

Continua la volata a 3

a stagione calcistica in Eccellenza volge al termine. I titoli di coda del Girone A, quello che riguar-

L

della Serie D. L’aritmetica mantiene vive le speranze delle altre che insidiano il primato. Tuttavia la compagine di Rocco D’Errico non si è scoraggiata e sta continuando a macinare risultati utili nonostante un calendario non proprio agevole. Negli ultimi due turni, infatti, ha ottenuto quattro punti sui sei disponibili. Contro l’Afro Napoli, tra le mura amiche del “Pasquale Ianniello”, i nerostellati non sono andati oltre il pari. Il match, terminato a reti bianche, ha concesso alle inseguitrici di accorciare, ma senza sopravanzare la capolista. Rimane ancora l’amaro in bocca per un pari che sta stretto, considerate le tante occasioni sprecate dai padroni di casa. Da segnalare, però, anche diver-

no il vantaggio ottenuto senza correre particolari rischi. La capolista deve però far fronte a un arbitraggio ‘discutibile’ e al 67’ si vede espulso Capogrosso per doppia ammonizione. Con un uomo in meno e senza un baluardo difensivo, gli ospiti ristabiliscono la difesa a quattro con l’ingresso di Ciampi e stringono i denti fino al triplice fischio finale. In extremis Sparano respinge sulla linea di porta un tiro di Signorelli. Finisce 0-1 a Casale e la Frattese ottiene tre punti fondamentali alla fine di un match animato da due tifoserie molto sportive e corrette. Ben in 300, infatti, i supporters frattesi giunti per sostenere la propria squadra grazie anche ai pullman messi a disposizione dalla società per

co” che si contende la promozione diretta, continua a vincere e sperare che le prime due della classe perdano qualche punto. Arrivati a questo punto della stagione cresce il rimpianto di aver gettato tutta la prima parte di campionato, in cui molte sono state le partite perse o pareggiate. Se l’Afragolese avesse ingranato prima, staremmo parlando di una situazione diversa da quella attuale. L’avvento di Masecchia sulla panchina ha portato i frutti sperati e l’ambiente Afragolese è rinato. Contro il Flegrea, infatti, i rossoblù hanno vinto di misura per 0-1 grazie a un rigore, procurato e trasformato, da Domenico Maggio. L’importante vittoria è arrivata al termine di una gara sofferta e giocata per

da Afragolese e Frattese, sono tutt’altro che scontati, in virtù della lotta serrata al vertice tra la le due squadre e il Giugliano. Le tre corazzate si contendono il primato da diverse partite e nessuna commette passi falsi A due giornate dalla fine la vittoria del campionato è ancora incerta e solo il campo emetterà il decreto tanto atteso. Attualmente è la Frattese che guida il Girone a quota 66 punti, inseguita dal Giugliano, secondo a 64 punti, e dall’Afragolese, leggermente in ritardo, a cinque distanze dalla capolista. Seppur autori di un’annata da incorniciare (20 vittorie, 6 pareggi e sole 2 sconfitte), i nerostellati non possono ancora gioire per il raggiungimento

se parate risolutrici di Antonio Maisto, portierino della Frattese, che ha mantenuto inviolata la sua porta. Dopo questo 0-0, che ha rallentato la corsa, Grezio & co. sono tornati alla vittoria su un campo difficile come quello dell’Albanova. Al Comunale “Angelo Scalzone” di Casal di Principe anche il Giugliano uscì sconfitto e la trasferta in terra casalese non è mai stata un test semplice. I nerostellati lo sapevano e per questo hanno avuto un approccio aggressivo alla gara. Al 6’ Grezio, innescato da un filtrante perfetto di Fontanarosa, batte il portiere locale con un sinistro a giro preciso. La gara si mette in discesa per gli ospiti che gestisco-

quanti avevano acquistato il biglietto. Nei prossimi due e ultimi incontri di campionato la squadra di Ciaramella affronterà il Gladiator in casa e l’Afragolese al “Luigi Moccia”. Altri due impegni complicati visto che Gladiator e Afragolese sono in piena lotta per accedere ai play off. Dirigenti, allenatore e calciatori della Frattese, tuttavia, non sembrano preoccupati ma decisi a vincere il Girone e coronare un sogno coltivato sin dall’inizio dell’anno. Più semplice invece il cammino del Giugliano impegnato con Real Forio, ormai quasi salvo, e con l’Aversa Normanna, ormai retrocessa. L’Afragolese, inclusa nel “tritti-

oltre un’ora in inferiorità numerica, complice l’espulsione di De Simone al 31’. Nell’ultimo match, giocato in casa, l’Afragolese si è imposta per 2-0 contro un Mondragone ostico. Dopo un primo tempo senza goal, è il solito Maggio che al 74’ sblocca il match in spaccata, capitalizzando il cross dalla destra di Panico. Solo nel recupero i padroni di casa trovano il raddoppio sugli sviluppi di un contropiede iniziato da Mansour e concluso da Follera che batte Cioce e chiude la gara. Con queste due vittorie Masecchia arriva a quota 11 successi su 13 gare disponibili e dimostra quanto sia stato decisivo in questa parte di stagione. I rossoblù stanno dando prova della

di Pasquale Porzio IN BREVE

Partite fondamentali anche per Casalnuovo, Cardito e Real Frattaminore


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CALCIO loro forza, ma il loro destino dipende soprattutto da Frattese e Giugliano. Prima di ospitare i nerostellati in casa all’ultima di campionato, la compagine di Niutta affronterà il Casoria in trasferta. Filtra grande rammarico per una stagione che “poteva essere, ma non è stata”, a meno di clamorosi colpi di scena. La rosa pullula di grandi nomi, ma la Serie D si allontana con l’avanzare del tempo. L’ultima parola spetterà al campo per la promozione diretta visto, altrimenti all’Afragolese toccherà inseguire il sogno della promozione attraverso i play off che, lo scorso anno, non furono felici visto che i rossoblu persero il treno per il campionato nazionale dilettante perdendo la finalissima ai rigori. In Promozione il Casalnuovo, a quota 51, non ha ancora ipotecato la sua partecipazione ai play-off, in quanto sono solo quattro i punti di vantaggio dal Villa Literno sesto. I ragazzi di Marotta, dopo la vittoria interna per 2-0 contro il Club Ponte grazie alle reti di Russo e Romano, hanno perso nell’ultimo match contro la Maddalonese. Al “Cappuccini” di Maddaloni i padroni di casa stendono il Casalnuovo nel segno di Di Pietro, che al 35’ batte il por-

tiere ospite e regala la vittoria alla propria squadra. Tuttavia questa sconfitta non dovrebbe intaccare il raggiungimento dei play-off dato che negli ultimi due incontri il Casalnuovo affronterà il Summa Rionale Trieste, fanalino di coda a 0 punti in classifica, e l’Edilmer Cardito, dolce sorpresa di stagione. Quest’ultima a 47 punti è reduce da due pareggi che l’hanno rallentata, ma crede ancora nei play-off, lontani solo una lunghezza. In Prima Categoria il Cardito Calcio è in piena crisi. Perso il posto nei play-off, i gialloblù sono fermi a 40 punti e occupano attualmente il sesto posto. La Lokomotiv Flegrea, ultima avversaria affrontata, dista 3 punti e il campionato è ancora lungo. Al “Papa” il Cardito rimedia un clamoroso pari contro la Lokomotiv, dopo essere andato in vantaggio subito. Al 15’ Giovanni Malasomma porta in vantaggio i padroni di casa con un tiro volante ed al 23’ serve Garofalo, che sigla il 2-0. Allo scadere del primo tempo Guitto accorcia le distanze dagli undici metri. Nella ripresa il copione non cambia ed al 49’ Aversano colpisce di tacco, non lasciando scampo all’estremo difensore ospite. Inoltre

due minuti dopo un giocatore della Lokomotiv viene espulso, ma gli ospiti riescono nella straordinaria rimonta: prima Monda e poi Guitto su rigore regalano un pareggio preziosissimo per il modo in cui è arrivato. Anche sul campo del Pianura capolista il Cardito deve capitolare dopo esser passato in vantaggio con Coppeta al 65’. Un doppio Corace, tuttavia, capovolge il match in cinque minuti e stende gli ospiti. La Real Frattaminore invece vive una situazione di classifica tranquilla a quota 35 punti e a ridosso della zona play-off. Dopo l’inizio horror, l’avvento di mister Alfonso Valente sulla panchina ha invertito la tendenza. A Quarto, infatti, la doppietta di capitan Ciocia regala tre punti importanti. Il numero 10 degli ospiti apre le danze al 41’, ma nella ripresa un doppio Sinigaglia completa la rimonta per i padroni di casa. Gli ospiti non ci stanno e di nuovo Ciocia

realizza il suo decimo goal in stagione su dodici partite disputate. All’80’ la svolta: Costanzo guadagna un calcio di rigore, realizzato perfettamente da Lucaioli. È 2-3 il risultato finale e la Real Frattaminore espugna il “Giarrusso”. Nel match contro la Boys Pianurese al “Simpatia” i ragazzi di Valente perdono di misura per 2-1. I goal di Polverino annullano il rigore nel finale di Ciocia. Una sconfitta che non brucia anche perché la Pianurese è al momento la seconda squadra più forte del campionato. La Virtus Afragola Soccer, infine, a quota 30 punti, ha fermato in casa la Boys Pianurese, ottenendo un pareggio importante. La seconda squadra di Afragola sta pian piano migliorando e la salvezza è un obiettivo che alla fine del campionato potrebbe stare stretto.


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