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L’EDITORIALE ‹‹

LA CITTÀ DELLA MOVIDA AL POSTO DELLA CITTÀ DEI BAMBINI?

Anche la movida che, in tutti i Paesi del Mondo, rappresenta un vanto e una ricchezza, nel napoletano diventa oggetto di scontro e motivo di preoccupazione. Qualche mese fa, i giornali e le televisioni hanno tenuto, per intere settimane, i fari accesi sulla movida napoletana, soprattutto su quella dei baretti di Chiaia, per denunciare l’insostenibilità di quel fiume di persone che invadono i vicoletti a ridosso del lungomare. La situazione, dopo gli interventi delle forze dell’ordine e delle Istituzioni, sembra essere maggiormente sotto controllo, anche se non tutti i problemi sono stati affrontati e risolti. Quegli stessi problemi ora si stanno avendo anche a Nord di Napoli e, in particolare, nell’area al confine tra Afragola e Casoria, sulla strada statale sannitica, ma, soprattutto, a Frattamaggiore dove ci sono diverse zone che, nei fine settimana, diventano ostaggio di migliaia di ragazzi. Nelle prossime pagine raccontiamo quel che succede, ma è importante anche lanciare proposte, partendo sempre da un presupposto che bisogna tenere presente: la movida è un’opportunità da sfruttare e non un male da estirpare. Il fenomeno della movida a Frattamaggiore, presente da sempre, negli ultimi anni ha assunto numeri e dimensioni tali da richiedere interventi da parte delle Istituzioni. Interventi nell’immediato che garantiscano la sicurezza e, quindi, maggiori controlli, magari coordinati, da parte delle forze dell’ordine; ma servono anche e soprattutto interventi nel lungo periodo che evitino ulteriori disagi, soprattutto in vista dell’apertura di nuovi locali in grado di richiamare migliaia di persone, soprattutto nei fine settimana. Un esempio su tutti arriva da via Vittorio Emanuele, un’altra strada, che, negli ultimi tempi, si sta animando sempre di più. A breve aprirà una pizzeria gourmet, di quelle in grado di attrarre centinaia di persone, ma non c’è alcun parcheggio “privato” di quella pizzeria. Dove parcheggeranno le loro auto le centinaia di clienti di quel locale? Ecco perché, pur se l’arrivo di strutture del genere è da accogliere con favore perché creano posti di lavoro diretti e indiretti, è vero anche che bisognerebbe vincolare il rilascio delle autorizzazioni alla disponibilità di posti auto per evitare il caos che si crea, per esempio, sulla strada statale sannitica dove, all’altezza de I Pini, ci sono

diversi locali che attirano centinaia di auto che poi vengono parcheggiate nei modi più assurdi. A proposito di parcheggi, Frattamaggiore è una delle poche città della provincia settentrionale di Napoli che ha parcheggi, ma, di sera, sono chiusi. A breve, con la nuova gestione, dovrebbero essere tenuti aperti anche di notte, ma è evidente che bisogna dare un’accelerata anche ai progetti per la costruzione di altri parcheggi nell’area del centro storico. Ma si può andare anche oltre e pensare a realizzare un’area da dedicare alla movida. Al momento, la maggior parte dei giovani, continuano a concentrarsi lì dove si concentravano anche negli anni ‘80 e ‘90, nella zona del Banco, un’area ormai eletta a luogo di incontro. E allora perché non realizzare proprio lì un’area dedicata alla movida? Gli spazi ci sono e sono anche di proprietà pubblica: i capannoni di via Veneto; quelli che dovevano ospitare la Città dei bambini, un progetto che sembra ormai perso. E allora, visto che quei bambini a cui era rivolta, ormai, sono adolescenti, se non neo maggiorenni, perché non pensare ancora a loro e costruire lì una Cittadella della Movida o una Città dei giovani? Si potrebbero realizzare lì strutture in grado di ospitare locali di vario genere e lasciare ampi spazi per chi vuole sostare all’aperto, realizzando, nel sottosuolo, i parcheggi necessari. Chiaramente, un progetto del genere, oltre all’impegno della Regione, che dovrebbe cedere gratuitamente quell’area, non può non prevedere il coinvolgimento dei privati, ma non dovrebbe essere difficile coinvolgerli, soprattutto se si cominciassero a mettere limiti all’apertura di nuovi locali in mancanza di parcheggi. Chi vorrebbe aprire un locale a Frattamaggiore sarebbe “costretto” a farlo lì e sarebbe una “costrizione” accettata di buon grado visto che si ritroverebbe in una Cittadella dedicata al divertimento con tanto di parcheggi e altri servizi a disposizione. Può sembrare un’idea irrealizzabile e invece è molto più che fattibile e potrebbe essere una soluzione al “problema” movida. Se si riuscisse a trovare un’unità d’intenti tra Comune e Regione già sarebbe un enorme passo in avanti. A quel punto, bisognerebbe sfruttare anche la presenza di tanti Parlamentari espressione di questo territorio per intercettare finanziamenti nazionali ed europei.

L’abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose (Esopo) EDITORE

L’abitudine rende sopportabili anche (Esopo) Editrice Cogito srl le cose spaventoseFotoreporter:

Nando Porzio - Frattamaggiore

Direttore Antonio Iazzetta Vice direttore Antonio Trillicoso

QUINDICINALE DI ATTUALITÀ, POLITICA, ECONOMIA E COSTUME Autoriz. del Tribunale di Napoli n. 4513 del 18 Marzo 1994

fondato da Natale Cerbone è realizzato da

Redazione: Via S.Antonio da Padova, 9 Cardito (Na) - Tel. /Fax 081.8354357 e-mail: redazione.cogito@libero.it

Collaboratori Angelica Argentiere, Antonio Boccellino, Antonio Cerbone, Valerio Cerbone, Angela Finestra, Pasquale Porzio, Antonio Fioretto, Carmela Garofalo, Simona Granato, Cinzia Lanzano, Claudia Perrotta, Floriana Stile, Teresa Turino, Linda Scuotto, Giuseppe Eboli.

Anno XXV - numero 417 - Sabato 24 Marzo 2018

Stampa: Editrice Cerbone srl e-mail: info@editricecerbone.it tel. 081.8354357 Cogito • 3


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›› PRIMO PIANO

Polemiche per il by night frattese

LA MOVIDA “STATICA”

I residenti di via Roma lamentano le difficoltà a entrare e uscire di casa nei fine settimana. Ma c’è l’allarme anche per l’uso di droghe. Il Sindaco: A breve un incontro con tutte le parti interessate di Angelica Argentiere

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ei mesi scorsi abbiamo dato ampio spazio all’operazione sicurezza, quando una task force composta da Carabinieri della locale stazione di Frattamaggiore e di quella di Giugliano, diretti dal tenente Giuseppe Viviano, e coordinati dalla compagnia di Giugliano, guidata dal capitano Antonio De Lise ha controllato le zone della movida del sabato sera frattese che si concentra e si blocca soprattutto in via Roma. Frattamaggiore, grazie anche alla presenza di tanti istituti scolastici presenti sul territorio, diventa un punto di ritrovo e attraversamento notevole per giovani e giovanissimi dell’area a Nord di Napoli. Per quanto riempire le strade sia una sentinella per il territorio e con luci accese si sottrae territorio alla microcriminalità, massicce presenze sul territorio necessitano di sicurezza e ordine pubblico. Uno dei problemi della movida di Frattamaggiore, a dispetto del nome, è che è particolarmente “statica”: non è un movimento aggregativo per le vie del paese, ma una sosta continua che rende in particolar modo il weekend un incubo per i residenti del parco Clivia di via Roma. Sono loro a subire i disagi maggiori, ma sono segnalati problemi anche in altri parchi e condomini di via Roma e di altre zone della città dove ci sono bar e altri locali frequentati dai giovani Una situazione insostenibile: intrappolati nelle loro case non possono uscire, dalle 19 alle 2 e oltre di notte non possono accedere alle loro case e, in taluni casi, si corre il rischio di risposte sgarbate, lanci di bottiglie di vetro e pugni sull’auto se, dopo tanta fatica, si riesce ad aprire un varco per poter rientrare a casa e nella peggiore delle ipotesi non riuscire a ricevere soccorsi e trasporti in ospedale salvavita come quella sera del 3 ottobre del 1999. Il professor Gaetano Vergara nel suo blog scrive: “quella 4 • Cogito

sera è morto mio padre. Un infarto giù al parco. La strada era gremita di persone e di auto. Forse, senza tutto quel traffico, si sarebbe potuto salvare”. “C’è troppo caos, la gente beve e fa casino, per non parlare dei bicchieri di vetro poggiati sul cancello di casa – accusano i residenti il fatto è che si concentra troppo giù al parco Clivia. E i giovani bevono senza limiti”. “Probabilmente i gestori dovrebbero chiudere prima, regolare orari di apertura, solo che alla fine i giovani spesso si fermano comunque fino a tardi a chiacchierare e a bere in strada” continuano nella loro denuncia aggiungendo che “lo fanno fino a notte fonda, disturbando chi vuole dormire, chi vuole accedere alle proprie case. I cittadini che abitano in questa zona hanno il diritto a vivere serenamente la loro quotidianità, bisogna quindi prendere provvedimenti. La situazione non può rimanere assolutamente così ora che si va verso la bella stagione. Le Istituzioni non possono fare orecchie da mercante (commerciante in questo caso): bisogna prendere una soluzione perché la movida arricchisce pochi commercianti, creando forti disagi ai residenti e ai cittadini bloccando strade, e possibili trasporti di soccorso. Non vorremmo ricapitasse ciò che è successo anni fa”. D’altro canto, per la proprietaria del bar adiacente al Parco Clivia la sua clientela è una clientela di ragazzi liceali: “Ho faticato come gestore di un locale a fare selezione di clientela all’interno del mio locale, per non avere problemi e rendere il lavoro piacevole tra i ragazzi, soprattutto del liceo, che frequentano le scuole del territorio”. A preoccupare, oltre ai problemi legati alla “sosta” prolungata di centinaia di persone in pochi metri quadri, è anche l’uso di droghe più o meno leggere e quindi l’esistenza di una rete di spacciatori che controlla via Roma e le zone adiacenti, ma anche Anno XXV - numero 417 - Sabato 24 Marzo 2018


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PRIMO PIANO‹ altre zone della città. L’uso di droga è provato anche da alcune foto che circolano in rete e che testimoniano l’uso di kobret, la droga fatta con gli scarti dell’eroina. Frattamaggiore è un polo attrattivo per tanti giovani e giovanissimi. Nessuno nega che sia un bene per la città, ma bisogna prendere atto di ciò che accade ed eliminare o almeno ridurre i disagi per i residenti, magari usando anche il palazzo dell’ ex Enel, per cui associazioni e oltre mille cittadini richiedevano un’area verde da destinare a Giardino della legalità, e l’ex Consorzio nella vicinissima via Vittorio Veneto. E’ necessario intervenire con un tavolo di confronto pubblico tra residenti, commercianti, istituzioni politiche e scolastiche per mettere in campo una strategia comune per superare questa insopportabile Una bottiglia usata per drogarsi con il Kobret situazione e sembra che sia questa la strada

che vuole intraprendere l’Amministrazione comunale. Marco Antonio Del Prete, sindaco di Frattamaggiore, ci ha detto che “il Questore ha scritto al Commissariato di polizia dizona per aumentare i controlli e la presenza fisica di forze dell'ordine, anche per venire incontro alle esigenze dei cittadini che hanno il diritto di poter uscire e entrare da casa loro. Ma vogliamo fare anche la nostra parte e organizzeremo, nelle prossime settimane, un tavolo comune con i residenti e i commercianti e le forze dell'ordine per trovare una strategia comune, magari con un impegno in particolar modo dai commercianti in termini di vigilanza all'esterno dei loro locali”. La nostra redazione parteciperà e monitorerà l'incontro per trovare strategie condivise per superare una situazione divenuta effettivamente insostenibile.

IN MOLTI VORREBBERO LA MOVIDA FRATTESE

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Frattamaggiore si lamentano della movida, mentre nei comuni vicini le lamentele si concentrano sul “coprifuoco” che si vive nelle ore serali e notturne quando le strade delle città si svuotano al punto da essere pericolose per chi le percorre, a piedi o con le auto. A lamentarsi maggiormente sono i cittadini di Cardito che, da anni ormai, stanno assistendo a un progressivo impoverimento commerciale e terziario che porta allo “spegnimento” delle strade che possono diventare terra di conquista per i malintenzionati. Di tanto in tanto vengono annunciati progetti di recupero, ma, al momento, non ci sono risultati concreti a parte qualche

abbattimento e ricostruzione nel centro storico che, di certo, non riporterà negozi e men che mai attività in grado di creare movida serale e notturna, eccezion fatta per un’operazione immobiliare in corso a ridosso della piazza che prevedrebbe anche spazi commerciali adatti a bar e attività del genere. Senza dimenticare che Cardito deve fare i conti anche con la cronica mancanza di una presenza delle forze dell’ordine fissa vista la mancanza di un presidio di Carabinieri e Polizia e i turni della Polizia municipale che si concludono nella serata. La situazione non è tanto diversa negli altri comuni, a cominciare da Caivano, Crispano e Frattaminore mentre Casalnuovo e, soprattutto, Afragola stanno dando qualche segnale di ripresa, ma ancora non raggiungono i “numeri” su cui può contare Frattamaggiore. Ad Afragola, in particolare, soprattutto nella zona periferica, quella al confine con Casoria e Cardito, a ridosso del parco commerciale I Pini, è diventata un punto di riferimento soprattutto per lounge bar e pub e, soprattutto nelle sere dei fine settimana, quando non si può in alcun modo usufruire “abusivamente” del parcheggio de I Pini, il problema parcheggie è particolarmente sentito e la circolazione ne risente. Non ci sono molti problemi con i residenti, invece, perché la densità abitativa in quella zona è molto più bassa rispetto a quella di via Roma a Frattamaggiore.

Uff. e stab.: Via S. Antonio da Padova, 9 - CARDITO (NA) info@editricecerbone.it - www.editricecerbone.it Tel./fax 081.8354357 Anno XXV - numero 417 - Sabato 24 Marzo 2018

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›› POLITICA

Novità nella politica casalnuovese

CAMBIO IN CONSIGLIO COMUNALE Giovanni Nappi, candidato sindaco del centrosinistra nel 2015, lascia il posto ad Antonio Corcione. Il Consigliere dei Cinque stelle, smentisce l’appoggio a Pelliccia e rilancia: Chi vuole mandarli a casa?

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di Antonio Cerbone

iovanni Nappi, candidato sindaco del centrosinistra e presidente del Consiglio comunale poi sfiduciato, s’è dimesso lasciando il suo seggio nell’assise comunale di Casalnuovo. Nell’annunciare le dimissioni, Nappi, ha detto: “Mi dimetto. Amo fare politica. Amerò sempre fare politica. Non amo l’anti politica. Non amerò mai l’anti politica. È un mio limite, non riesco ad abituarmi a questo clima. Questo clima di odio, rancori, pressappochismo, fake news, facili promesse, offese gratuite, diffamazione sistematica, bugie. Un clima che non mi fa stare più bene. Un clima, oramai, non più solo locale (dopo il ciclone 5Stelle), che raggiunge ogni angolo della quotidianità attraverso la protesta o la proposta senza sostenibilità. Non voglio abituarmi. Non intendo uniformarmi. Aspetterò che sia di nuovo il temo della politica. Nonostante le mille e più avversità, anche personali, devo ammettere che è stato per me un onore presiedere, per due anni e mezzo, il civico consesso. A questo punto, una pausa dalle istituzioni farà bene a me, ma – sono certo – darà tranquillità anche a tutti quelli Giovanni Nappi che mi sono accanto. Dedicherò anima e corpo ai miei progetti”. Nappi, all’indomani dell’elezione di Massimo Pelliccia a sin-

daco pur senza la maggioranza, era stato eletto Presidente del Consiglio comunale, un’elezione che pareva preannunciare una collaborazione tra la coalizione del primo cittadino e il Pd, ma il rapporto non è mai stato idilliaco e, infatti, si è arrivati alla sfuducia verso il Presidente del Consiglio, accusato da Pelliccia e dai rappresentanti del suo schieramento di non ricoprire quel ruolo con la necessaria indipendenza perché continuava ad attaccare il Sindaco e la Giunta, continuando a fare politica senza assumere quel ruolo di superpartes che compete a un Presidente del Consiglio. Non è mancato un commento del sindaco, Massimo Pellicca: “Al di là delle contrapposizioni di tipo politico, faccio il mio sentito in bocca al lupo a Giovanni Nappi per tutte le attività future che intende intraprendere”. A entrare in Consiglio comunale al posto di Nappi è Antonio Corcione che ottenne 267 voti nella lista L’altra Casalnuovo, Sinistra unita. Il suo seggio, però, fu assegnato al candidato Sindaco: “Da poche ore sono Consigliere comunale della mia città. Lavorerò dall'opposizione per risolvere i problemi della mia comunità. Antonio Corcione Una città spenta messa in ginocchio da lavori interminabili. Lavori, quelli del Musa, costati milioni di euro. Gestiti male, malissimo dalla parte tecnica del Comune.

CASALNUOVO FEUDO DEI CINQUE STELLE

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asalnuovo, all’indomani delle elezioni politiche, s’è risvegliata Feudo dei Cinque stelle con percentuali record che la pongono nella zona alta delle città in cui il Movimento ha avuto le percentuali maggiori, anche se non c’erano candidati casalnuovesi. Di certo ha contato la candidatura nel collegio uninominale alla Camera di Luigi Di Maio, ma l’ottimo risultato del Senato dimostra che non è stato solo il traino del candidato Presidente del Consiglio e leader del Movimento a incidere sul risultato. Un risultato che non ha colto di sorpresa Christian Cerbone, volto storico del Movimento Cinque stelle a Casalnuovo dove è anche Consigliere comunale: “Sono entusiasta del risultato elettorale ottenuto nel comune che ho il piacere di rappresentare, ma la voglia di dare una svolta politica al nostro Paese la si percepiva nell’aria già da tempo. D’altronde già nelle parlamentari del 2013 Casalnuovo ebbe la percentuale più alta della nostra provincia nonostante non avesse un rappresentante in Consiglio comunale; riconfermiamo oggi che i miei concittadini sono

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in gran parte slegati dai partiti tradizionali. Quando ci presentammo per la prima volta alle comunali nel 2015, che mi videro eletto come Consigliere, si presentarono 25 liste, praticamente ogni famiglia aveva almeno un candidato; consiglio pertanto a coloro che a breve si presenteranno alle elezioni cittadine, Volla, Caivano e Afragola, di cercare consensi illustrando un programma onesto, facendo capire che il Movimento è l’unica forza politica credibile in Italia e che il contatto tra i portavoce al Consiglio comunale e i nostri Parlamentari è diretto e non passa per segreterie e intermediari, che siamo da sempre vicini al cittadino e lo dimostriamo nelle piazze e sotto i nostri gazebo”.

Christian Cerbone

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POLITICA ‹‹ Per questo ho chiesto e sarà la mia prima azione politica da Consigliere comunale l'istituzione di una Commissione di inchiesta specifica sui fondi Più Europa cosi come prevede l'articolo 20 del regolamento del Consiglio comunale. Bisogna farlo alla luce del sole, accertare responsabilità e chiedere conto a chi ha gestito tutti questi lavori e tutti questi soldi pubblici per capire cosa è successo in questi anni. Lo dobbiamo come eletti del popolo alla città. Spero che la proposta trovi un’ampia convergenza sia tra i banchi dell'opposizione che in maggioranza”. Per Corcione non è un debutto politico perché è stato già protagonista della precedente consiliatura quando è stato Assessore alle politiche sociali e assistenziali, al lavoro e alla sicurezza nella Giunta di Peluso.

Non è mancato un commento del sindaco, Massimo Pellicca: “Al di là delle contrapposizioni di tipo politico, faccio il mio sentito in bocca al lupo a Giovanni Nappi per tutte le attività future che intende intraprendere”. Negli ultimi giorni s’era parlato poi di un ingresso in maggioranza del Consigliere dei Cinque stelle con il voto favorevole al bilancio, una notizia smentita seccamente da Christian Cerbone, il rappresentante dei grillini in Consiglio comunale: “Il bilancio previsonale è un atto che appartiene a chi governa, io propongo emendamenti e migliorie, da opposizione, ma di certo non voto qualcosa che non mi appartiene. Spero di trovare altre 12 persone, oltre a me, che votino contrario per mandare a casa questa Amministrazione farlocca”.

Polemiche per l’assegnazione dei seggi in Parlamento

LE STRANEZZE DI UNA LEGGE

L’exploit dei Cinque Stelle in Campania ha fatto emergere anomalie del sistema elettorale. La Campania s’è ritrovata con meno Deputati. Danneggiato anche il leghista afragolese, Salzano

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rimi giorni in Parlamento per i neo eletti, compreso il gruppetto proveniente dalla provincia a Nord di Napoli. Se ci si limita alla residenza e non al collegio di elezione, sono 4 e tutti e 4 Deputati, tre dei Cinque stelle, Connie Giordano, Iolanda Di Stasio e Vincenzo Spadafora, e una della Lega, Pina Castiello. Non si prevedono ruoli particolari per le “debuttanti” Giordano e Di Stasio, mentre il nome di Spadafora continua a circolare con insistenza tra quelli più in vista in caso di Governo a Cinque Stelle. Da vedere poi se, per Pina Castiello, giunta ormai alla terza legislatura, ci sarà qualche ruolo anche perché, tra i Parlamentari leghisti meridionali, è sicuramente quella che ha più “anzianità” di servizio. Staremo a vedere se l’opera di “snordizzazione” della Lega da parte di Salvini le sarà favorevole. L’ufficializzazione dei risultati ha portato però una brutta sorpresa per la Campania che s’è ritrovata due Deputati in meno per effetto di un sistema elettorale che non ha garantito la maggioranza in Parlamento per nessuno degli schieramenti in campo e ha creato molti malumori che si tramuteranno certamente in ricorsi che interesseranno, per mesi, se non per anni, le aule dei Tribunali e i Giudici della Corte di Cassazione oltre che quelli della Corte costituzionale. La Campania si ritrova con due Deputati in meno perché l’ufficio centrale della Corte di Cassazione ha proclamato gli eletti alla Camera dei Deputati in tutta Italia senza rispettare il criterio della territorialità per cui ogni circoscrizione deve eleggere un numero di Deputati in base alla popolazione. Nonostante ci sia una sentenza (la famosa sentenza Gargani) del Consiglio di Stato che alle elezioni europee del 2009 ha stabilito che una circoscrizione non possa essere privata del numero di eletti che la legge le assegna per non far venir meno il rapporto tra elettori ed eletti. Ed invece nella ripartizione dei seggi è accaduto il contrario. Il caso spinoso riguarda la Campania dove il Movimento Cinque stelle ha avuto un risultato che ha letteralmente fatto saltare il banco e, quindi, ci si è ritrovati con meno candidati rispetto ai posti da assegnare e quindi il Collegio Campania 1 s’è ritrovato con solo 18 eletti invece dei 21 previsti. Gli altri tre eletti sono stati recuperati nelle circoscrizioni di Toscana (che elegge un Deputato in più rispetto a quelli assegnati dalla legge), Piemonte (stesso discorso) e Campania 2 che passa da 18 a 19 eletti. In tutti e tre i casi sono stati eletti candidati del Movimento Cinque stelle rispettando il volere degli elettori, ma in questo modo si viene meno al principio della rappresentanza territoriale e sembra quasi che il voto di Anno XXV - numero 417 - Sabato 24 Marzo 2018

un toscano abbia un peso superiore a quello di un campano. Perché l’assegnazione dei seggi alle Circoscrizioni viene effettuato sulla base del rapporto tra elettori ed eletti e, in questo caso, non è stata rispettata. E’ un’evidente anomalia del Rosatellum, un sistema elettorale che, sin dalla sua approvazione, era stato visto come un sistema incapace di dare stabilità e che s’è rivelato ancor peggiore, andando al di là di ogni previsione visto che, tra i danneggiati, c’è anche la segretaria regionale del Pd, Assunta Tartaglione, che poteva essere eletta se fosse Ciro Salzano passato il criterio della territorialità e, invece, si ritrova a dover rinunciare a quel seggio da cui aveva votato la legge che l’ha poi estromessa dal Parlamento. Una situazione analoga s’è verificata anche al Senato e, a farne le spese, è stato il candidato al Senato della Lega, l’afragolese Ciro Salzano, patròn dell’Aias, che ha confidato, fino alla fine, in un’insperata elezione, prima di affidare ai social la sua delusione: “Non sono stato eletto Senatore. Il principio adottato dalla Commissione in Corte di appello è stato di assegnare un seggio sovrannumerario a Campania 1, togliendolo a Campania 2 (Napoli). Come cittadino di Napoli mi sento defraudato, ritenendo oltremodo soggettiva l'interpretazione della norma. Pazienza così gira il Mondo. Ringrazio quanti con me hanno sostenuto un progetto e hanno sofferto nell'attesa, verso di loro la mia devozione per come mi hanno onorato. Ero Ciro, sono Ciro e sarò Ciro. Non avercela fatta non cambia il mio modo di essere come non sarebbe cambiato se fossi stato eletto. Ad maiora”. La sua elezione avrebbe portato Afragola ad avere addirittura due Parlamentari della Lega, diventando, nei fatti, una sorta di Pontida del Sud, vista l’elezione di Pina Castiello. Cogito • 7


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›› POLITICA

Denunce e sequestri ad Afragola

CIMITERO NEL DEGRADO I cittadini lamentano danni e furti alle tombe dei loro cari che si ripetono quotidianamente. E intanto Carabinieri e Asl hanno sequestrato addirittura la sala mortuaria e alcuni uffici

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di Valerio Cerbone

on c’è pace per il cimitero di Afragola, finito, nei giorni scorsi sulle pagine della cronaca nera per due brutte vicende. I primi ad accendere i riflettori sul cimitero afragolese sono stati alcuni cittadini che, nel gruppo facebook Sei di Afragola se...(Official page), sempre più spesso usato per denunciare quel che non va in città, hanno pubblicato alcune foto che testimoniavano i danni ad alcune lapidi e alcune cappelle. Un episodio che, purtroppo, non è isolato ma che si ripete costantemente, così come i furti di rame e altri oggetti, compresi i fiori di plastica. Un susseguirsi di furti e danneggiamenti che non può essere spiegato con la disperazione di chi arriva a rubare ai morti ma che fa ipotizzare l’esistenza di una sorta di controllo

Il sequestro va a colpire le stesse aree finite nel mirino dei militari dell'Arma nel Marzo del 2017 che avevano trovato rifiuti marmorei, bare tagliate e infilate nei sacchi, stracci intrisi di olii ed alcool vari per pulire le salme dei defunti, e rifiuti provenienti da materiale laterizio prodotto dallo scarto marmoreo delle tombe. Questa volta, però, a essere sequestrati sono stati anche i locali della sala mortuaria e alcuni uffici ritenuti fatiscenti e pericolosi sotto l'aspetto della sicurezza poiché vi erano i fili elettrici fuori dalle canaline, bagni che versano in uno stato di degrado e soprattutto non idonei per i disabili, e un cassone pieno di svcarti di fiori dove si presume che si produceva percolato. Probabile che ora la Procura decida di andare in fondo anche

del cimitero da parte di qualcuno pronto a danneggiare o rubare per colpire chi non si adegua. I danneggiamenti e i furti sono, però, anche il segnale del degrado esistente e che è emerso anche nel corso di un controllo congiunto di Carabinieri della stazione di Afragola e dei tecnici dell’Asl Napoli 2 Nord. Un controllo che ha fatto emergere diverse irregolarità che hanno portato un’area di circa 200 metri quadri che, nei fatti, era stata adibita a sito temporaneo, non autorizzato, di rifiuti speciali e non derivanti dalle riesumazioni e consistenti in laterizi, lastre di marmo, legni e altri rifiuti cimiteriali. Contestualmente, per violazione alle normative sanitarie e per la sicurezza sul lavoro, è stato inibito l’accesso alla camera mortuaria e ai locali tecnici.

per capire che fine abbiano fatto i rifiuti del precedente sequestro e le responsabilità delle pessime condizioni della sala mortuaria e di alcuni degli uffici. Insomma, si prospettano giorni caldi per l’Amministrazione comunale che sarà chiamata a dare risposte alle domande delle forze dell’ordine e dei Magistrati.

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CRONICA ‹‹

Problemi giudiziari ad Afragola

AVVISI DI GARANZIA IN COMUNE Nel mirino della Procura di Napoli Nord le concessioni per l’apertura della Conad in via D’Orso.

Nei guai un dirigente e un funzionario comunale, un Consigliere di maggioranza e uno d’opposizione?

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di Antonio Cerbone

’apertura della Conad di via Guido D’Orso ad Afragola è stata accompagnata da molte polemiche, evidenziate anche da un’inchiesta di Francesco Celardo, collaboratore di Cronache di Napoli. Un’inchiesta che evidenziò punti poco chiari sui quali ora gli inquirenti vogliono fare chiarezza al punto che, nei giorni scorsi, sarebbero stati consegnati i primi 4 avvisi di garanzia per tecnici comunali e Consiglieri comunali di cui non riveliamo ancora i nomi perché ancora non sono stati ufficializzati. Probabile anche che, nei prossimi giorni, a questi primi quattro nomi se ne aggiungano anche altri. L'indagine, aperta dalla Procura di Napoli Nord un an-

no è mezzo fa avrebbe scoperto che le concessioni, sia urbanistiche che commerciali, per la struttura adibita a un supermercato Conad, potrebbero essere illegittime o comunque non del tutto lecite. Nei guai sarebbero finiti un Consigliere di maggioranza e uno di minoranza e un dirigente e un funzionario del settore edilizia privata. La notifica sarebbe stata fatta dagli agenti del Commissariato di Afragola che, però, hanno preferito non confermare le indiscrezioni forse anche perché ad avviare le indagini che hanno portato all’accusa di abuso in atto d'ufficio, falso ideologico, corruzione e concussione, furono sia gli agenti del Commissariato di Afragola che i Carabinieri della locale caserma con un sopralluogo effettuato all'epoca dei fatti dove sarebbero state riscontrate diverse irregolarità. L’attenzione di forze dell’ordine e Magistratura s’è posata soprattutto sul parcheggio che sarebbe presente nel progetto, ma non nella realtà o comunque sarebbe notevolmente più piccolo e comunque non adeguato a quanto richiesto dalla legge. Nel corso degli interrogatori, tra l’altro, dagli uffici tecnici avrebbero dato ampia disponibilità indicando anche chi erano i Consiglieri che pressavano per il rilascio dell’autorizzazione per il supermercato. Anno XXV - numero 417 - Sabato 24 Marzo 2018

SI CERCA UNA NUOVA DESTINAZIONE PER LA SEDE DI CITTÀ DEL FARE stato pubblicato l’avviso pubblico esplorativo di manifestazione di interesse per l’individuazione della destinazione d’uso delÈ l’immobile dell’ex sede “Città del fare” di proprietà comunale in via

Santa Maria n.1. Il Comune di Afragola è interessato a creare nell’immobile nel centro storico della città, degli spazi da adibire ad uso pubblico destinati allo sviluppo di forme di socialità organizzata e iniziative socio-educative o ricreative finalizzate a un miglioramento della qualità della vita complessiva del cittadini residenti. Ai fini di individuare i bisogni espressi dal territorio, nonché un modello di gestione e una progettualità adeguata l’Amministrazione ha ritenuto opportuno coinvolgere tutti gli stakeholders del territorio, in forma singola o associata, onde raccogliere idee progettuali utili all’individuazione delle possibili finalità a cui destinare il citato immobile comunale. Questo avverrà attraverso l’organizzazione di incontri di ascolto e presentazione dell’iniziativa, prima della scadenza dell’avviso, aperti a tutti i possibili interessati allo scopo di favorire la massima partecipazione alla presente manifestazione di interesse. Le date e i luoghi dei citati incontri saranno comunicate attraverso il sito istituzionale del Comune di Afragola. La manifestazione di interesse, pubblicata sul sito www.comune.afragola.na.it, è rivolta a enti pubblici, privati e del privato no profit aventi personalità giuridica, scuole, associazioni ed altre forme organizzate di rappresentanza degli stakeholder territoriali operanti negli ambiti di azione cui afferiscono gli obiettivi dell’Amministrazione riportati nell’avviso. Le manifestazioni di interesse dovranno pervenire entro e non oltre le 12.00 del prossimo 11 maggio 2018. Per informazioni, chiarimenti o richieste di appuntamento è possibile inviare un’email all’indirizzo: g.izzo@comune.afragola.na.it. Un bando che mette la parola fine sull’esperienza di Città del fare che poteva essere una grande opportunità di sviluppo per l’area a Nord di Napoli e, alla fine, s’è rivelata un fallimento sul quale accenderemo i riflettori sui prossimi numeri.

L’inaugurazione della sede di Città del fare nel 2013 Cogito • 9


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›› POLITICA

Incertezza sul voto a Caivano

“FACCIAMOCI TROVARE PRONTI” La Commissione d’accesso è ancora al lavoro e potrebbe arrivare lo stop alle elezioni comunali. Intanto i partiti e i movimenti cominciano a organizzarsi. Monopoli non vorrebbe ricandidarsi di Antonio Trillicoso

M

entre si attende la conclusione dei lavori della Commissione d’accesso che, da mesi, sta analizzando l’operato politico amministrativo dei Consigli comunali e delle Giunte succedute in questi ultimi anni, il Comune di Caivano è stato inserito nella lista dei Comuni italiani che, a maggio, andranno a votare per rinnovare l’assemblea cittadina. Un’assemblea che andrà a succedere a quella che ha visto sindaco Simone Monopoli e che venne sciolta anticipatamente per la firma delle dimissioni dei Consiglieri comunali dell’opposizione più alcuni della maggioranza decretando di fatto l’arrivo del Commissario prefettizio. La sensazione è che, appena il Ministro degli interni leggerà la relazione

Navas

Monopoli

Biglietto

della Commissione d’Accesso, decreterà lo scioglimento ma tutti assicurano che la decisione non sarà presa per il condizionamento della camorra ma per irregolarità amministrative. Intanto in attesa di questa decisione da parte del Ministro c’è un grande fermento da parte di partiti, ex Amministratori e imprenditori che non vogliono farsi trovare impreparati in caso di elezioni a maggio. Il primo degli incontri è stato quello del consigliere comunale uscente Carmine Peluso, di Idea Nuova lista dell’ex sindaco Monopoli, che si è ‘autoproclamato’ candidato a Sindaco di Caivano con una coalizione di centro destra

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tra cui Fratelli d’Italia di Martino Pezzella, Orgoglio Campano di Fabio Mariniello, la consigliera uscente Teresa Fusco di Noi di Campania di Biagio Abbate, il socialista Giamante Alibrico, l’architetto Gennaro Riccio, l’avvocato Pippo Ponticelli e Lello Del Gaudio, l’ex presidente del Consiglio comunale. Una coalizione di centro destra che l’ex sindaco Simone Monopoli non riconosce e non appoggia. Si sono riuniti anche i rappresentanti di Caivano in Movimento, gruppo formato da Francesco Emione di Liberi Cittadini e Francesco Casaburi di Campania Libera con l’appoggio di Pasquale Mennillo. Un gruppo che, pur essendo di centrosinistra, sta ancora dialogando con il Pd. La riunione è stata seguita da una polemica in quanto il logo presentato è stato definito molto simile a quello del Movimento 5 Stelle che si dice abbia presentato una denuncia formale contro l’uso del simbolo. I rappresentanti dei Cinque Stelle, tra l’altro, hanno da tempo scelto il loro candidato sindaco, indicando Maria Carmina Biglietto. Ora sono al lavoro per mettere in piedi una lista che sfrutti l’onda lunga dell’ottimo risultato delle politiche dello scorso 4 marzo. Molto attivo è il fronte degli imprenditori che vede in Nino Navas, l’ex assessore della giunta Falco il coordinatore. Nei giorni scorsi si sono visti al Novotel di Capodrise e tra i presenti oltre a molti rappresentanti dei commercianti di Caivano c’erano i due imprenditori edili più attivi sul territorio, già consiglieri comunali, Pierino Magri e Raffaele Celiento. Tra i partiti il Pd, con Luigi Sirico, candidato a sindaco e l’uscente consigliere comunale e segretario cittadino, Antonio Angelino. Per Liberi e Ugali, Maria Donesi, per Fratelli d’Italia Martino Pezzella e per l’Udc Sabatino Peluso. Alcuni candidati alle passate elezioni comunali di Forza Italia e della lista civica La Svolta. Mentre è dell’ultima ora la notizia che il sindaco uscente Simone Monopoli non si candiderebbe. Mentre andiamo in stampa in un hotel di Caivano, alla presenza di giornalisti ed ex Assessori della sua Giunta, ha presentato un libro ’27 Mesi’ dove vengono presentati i “veri” motivi che hanno determinato la caduta da Sindaco di Caivano.

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CRONACA ‹‹

EMERGENZA BUCHE A CAIVANO Percorrere le strade cittadine ormai è un rischio per auto e moto e addirittura per le persone

Collegamento con l’asse di supporto Nola Villa Literno

Circumvallazione Est a ridosso dello svincolo Caivano Aversa

Via Necropoli

Via Donizetti

Via Sant’Arcangelo

Strada statale sannitica

Via Izzo

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›› CRONACA

Ancora polemiche per i collegamenti su ferro

“SIAMO GLI ULTIMI IN ITALIA” Il Comitato Pendolari ha chiesto aiuto a esperti per leggere i dati forniti dalla Regione.

“Sbagliano dall’inizio, quando considerano che la stazione di Frattamaggiore serve solo i frattesi”

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di Angelica Argentiere

ello scorso numero di Cogito abbiamo riportato l’interrogazione consiliare del consigliere Francesco Emilio Borrelli che, su sollecitazione del Comitato Pendolari di Frattamaggiore, presieduto da Gennaro Cimmino, ha chiesto chiarimenti sulla qualità del collegamento ferroviario tra Napoli e i comuni dell’area a Nord di Napoli. Un’interrogazione che si concentrava sulla stazione frattese ma che, nei fatti, vale anche per la stazione di Casoria che serve anche Afragola, dove i cittadini, a causa della crisi della Ctp, sono spesso completamente isolati. La risposta alla richiesta di fare chiarezza su sovraffollamento e

dei disservizi delle tratte è arrivata con una serie di dati incomprensibili ai non addetti ai lavori: il gioco della politica che risponde, come processo automatico ma non entra nel merito della questione posta dai cittadini che però hanno fatto ricorso a un esperto per l’elaborazione dei dati in modo da equiparare il tecnicismo della replica. Così come ricordavamo anche noi nell’articolo, il primo elemento che non tiene conto della realtà è quello relativo alla sterile correlazione tra il numero di abitanti e il numero di corse non considerando che la stazione di Frattamaggiore Grumo è usata quotidianamente da migliaia di persone che non risiedono a Frattamaggiore, in quanto è la stazione più vicina e che collega l’area a Nord a Napoli centrale in 17 minuti quando non ci sono disservizi che allungano i tempi di percorrenza. La replica preparata da Gennaro Cimmino con l’aiuto di tecnici esperti è molto articolata e comincia con la descrizione delle potenzialità della stazione di Frattamaggiore: “La tratta ferroviaria interessata ha un bacino d’utenza di circa 600 mila potenziali utenti, un’area a ridosso della città metropolitana di Napoli che per tasso di antropizzazione è paragonabile alle grandi conurbazioni urbane. Numeri importanti che dovrebbero far riflettere e stimolare la classe dirigente a investire e privilegiare questa via di collegamento, è appena il caso di ricordarlo, a impatto zero sull’ambiente. Invece, si assiste a una emorragia di utenti, una vera e propria fuga dal servizio ferroviario verso l’automezzo privato perché le condizioni di viaggio e di affidabilità precipitano questa tratta negli inferi del trasporto ferroviario nazionale. Su questa tratta solo l’80% dei treni giunge o parte con regolarità e in alcune fasce orarie solo il 70%, mentre nel resto d’Italia la regolarità del servizio sfiora livelli del 12 • C o g i t o

98% e nel resto della Campania si supera anche il 90%. Invero il numero dei viaggiatori e utilizzatore della stazione ferroviaria di Frattamaggiore è passato in questi anni da circa 5.000 a poco meno di 3.000 al giorno (-40%), in linea con il calo del numero dei treni giornalieri offerti ai pendolaridato che, nel 2010, a Frattamaggiore fermavano 95 treni, oggi fermano 76 treni, 19 treni in meno (20%)”. Cimmino poi continua dando altri dati: “L’offerta è assolutamente insufficiente rispetto al numero di viaggiatori che prova a salire sui treni. Numeri che mostrano un tasso di utilizzo del treno di poco superiore al 2-3% della popolazione residente a Frattamaggiore e nei comuni viciniori (Frattaminore, Crispano, Cardito e Grumo Nevano) rispetto ai tassi di utilizzo del Nord 19% e a quelli del Nord Europa (29%)”. Cimmino tiene poi a chiarire poi che “il Comitato Pendolari di Frattamaggiore non scrive a Trenitalia. Sappiamo distinguere il ruolo dell’appaltatore (Trenitalia) dal committente (Regione Campa-

nia) ed è per questo motivo che scrive solo alla Regione Campania, proprio per la sua qualità di committente. Cosa dovremmo scrivere (on line oppure off line) a Trenitalia? Segnalare i ritardi e le soppressioni? Perché non sono già noti questi dati a Trenitalia? E sono noti anche al committente, alla Regione Campania, anche se non ci risulta li utilizzi, li elabori e ne faccia buon uso (manca la data analysis). Perché questi dati sul monitoraggio non vengono resi pubblici così come avviene in altre regioni? Paura che i cittadini della Regione Campania possano destarsi dal torpore? Paura che cittadini possano rendersi conto e interrogarsi sul perché il servizio svolto da Trenitalia in Campania non raggiunge i livelli di efficienza raggiunti nelle altre regioni?” Nell’elaborazione dei dati, il rapporto Pendolaria prodotto da Legambiente classifica la Campania all’ultimo posto con la perdita del 40% dei pendolari sostituendo il treno con il mezzo privato andando ad aumentare notevolmente traffico e smog nei nostri territori ormai sull’orlo di una crisi di nervi portando all’amara conclusione della replica all’interrogazione: “Nessuna Regione ha fatto peggio. Grazie a questa gestione da incompetenti, oltre il 40% dei viaggiatori ha abbandonato il servizio ferroviario. In un’azienda privata se si registra un calo dei clienti del 40%, il management viene cambiato. Qui in Regione Campania sembra non sia successo niente e tutti non vedono o fanno finta di non vedere”. Anno XXV - numero 417 - Sabato 24 Marzo 2018


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CRONACA‹‹

A breve al via i lavori a ridosso della stazione di Frattamaggiore

UN PARCHEGGIO PER TANTI O PER POCHI? Il Comitato pendolari teme tariffe simili a quelle di Casoria: In questo modo non sarà usato. Ma il sindaco, Del Prete, garantisce: C’è piena disponibilità a garantire costi decisamente inferiori

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di Angelica Argentiere

breve inizieranno i lavori per realizzare il parcheggio a ridosso della stazione di Frattamaggiore e Grumo Nevano, finanziato da Metropark e Rfi. Un parcheggio che nasce per favorire l’uso del treno, ma che, vista la vicinanza con il corso Durante e con la sede dell’Asl di via Vittorio Emanuele, non è difficile immaginare che sarà usato anche da chi non deve prendere il treno. La preoccupazione per i potenziali fruitori del parcheggio però nasce da chi realizzerà l’opera: considerando le tariffe imposte da Metropark, la società che gestisce altri parcheggi di proprietà di Ferrovie italiane, quanto costerà usare quel parcheggio? Il presidente del Comitato dei pendolari, Gennaro Cimmino, esprime le perplessità dei pendolari dell’area frattese, facendo riferimento alle tariffe applicate in altre strutture del genere: “Se i prezzi sono quelli della stazione vicina di Casoria (1,5 euro all’ora e 70 euro di abbonamento mensile con uno sconto di 30 per gli abbonati al treno), sommati ai disservizi della nostra tratta ferroviaria non "avremo problemi a disincentivare ancora di più l'uso del treno, con una perdita già registrata del 40% dell'utenza”. Secondo indiscrezioni, però, le

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tariffe saranno “popolari” e in linea con i tariffari dei parcheggi esistenti a Frattamaggiore, ossia 0,50 euro all'ora, 4 euro al giorno, 30 euro mensili per gli abbonati, anche se non ci sono ancora conferme in tal senso, e non ce ne saranno a breve, visto che i lavori non sono ancora iniziati. Ne abbiamo parlato con il sindaco di Frattamaggiore, Marco Antonio Del Prete: “Con i vertici Rfi abbiamo instaurato ottimi rapporti e credo non ci saranno problemi a trovare un ribasso rispetto alle tariffe della vicina stazione di Casoria e sarebbe un ottimo risultato, considerando che è un progetto che non è costato nulla alle casse dei contribuenti frattesi. Anche se i tempi di rientro dei costi di progettazione e realizzazione possono apparire lunghissimi con un ribasso delle tariffe da parte degli investitori, è la soluzione migliore per i cittadini e per gli investitori: un parcheggio vuoto non porterebbe alcun rientro, mentre se accoglieranno le nostre richieste per una riduzione delle tariffe, è facile ipotizzare che il parcheggio sarà sempre pieno”. L’augurio è che Ferrovie Italiane accolga le richieste dell’Amministrazione comunale anche perché, mantenendo le tariffe alte, ci si ritroverebbe con un parcheggio mezzo vuoto e insicuro

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›› CRONACA

La morte di un diciassettenne al Delphinia

“UNA TRAGEDIA IMMANE” Il giovane nuotatore casalnuovese è morto mentre si allenava nella piscina di Caivano.

L’olimpionico Franco Porzio: “Servono maggiori controlli perché ci sono troppi decessi”

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ei giorni scorsi, negli stessi giorni in cui il mondo dello sport piangeva la morte di Davide Astori, il capitano della Fiorentina morto improvvisamente per problemi cardiadi, una tragedia ha scosso due città dell’area a Nord di Napoli: Caivano e Casalnuovo. Un diciassettenne di Casalnuovo, infatti, ha avuto un malore mentre si allenava nella piscina di Caivano ed è morto nonostante tutti i tentativi di riportarlo in vita. Il ragazzo, Mario Riccio, tesserato con la società Acquachiara Ati 2000 di Napoli, infatti, è stato soccorso ma è morto malgrado un lungo tentativo di rianimazione. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Tenenza di Caivano e il magistrato della Procura della Repubblica di Napoli Nord che ha disposto il trasporto della salma del giovane nel Secondo Policlinico di Napoli dove è stato poi eseguito l’esame autoptico per accertare le cause del decesso. Successivamente c’è stato un comunicato della società na-

tatoria partenopea con cui era tesserato: “Una terribile tragedia ha sconvolto il Mondo Acquachiara - riporta la nota -: Mario Riccio, 17enne nuotatore biancazzurro, è morto durante un allenamento nella piscina di Caivano. Soccorso immediatamente da Tommaso Cerbone, il suo allenatore, Mario è stato sottoposto a tutti gli interventi necessari. Gli è stato anche applicato il defibrillatore, ma non c’è stato nulla da fare. Tutto il mondo Acquachiara si stringe attorno alla famiglia di Mario”. “È una tragedia immane” è stato il commento dell’olimpionico Franco Porzio, fondatore e `anima´ dell’Acquachiara, che è tornato a parlare dopo aver incontrato i familiari a Casalnuovo. “Credo che i protocolli vadano rivisti – ha spiegato il numero uno della società cui era iscritto il ragazzo – perché tragedie come quella accaduta a Mario, che non hanno la stessa risonanza di quella di Astori, accadono sempre più spesso nello sport dilettantistico. Servono controlli più accurati e costanti”. “I genitori sono distrutti – ha aggiunto Porzio – c'erano le famiglie di tutti i ragazzi che nuotavano con Mario e la sorella, 35-40 ragazzi, la nostra famiglia, e c’'erano anche i genitori, che ora non riescono a darsi pace. Mario sarebbe morto all'istante, mentre stava nuotando. Quando è stato portato fuori già non c'era più niente da fare”. Sulle cause della morte si avranno maggiori certezze tra qualche settimana, ma dai primi risultati dell’autopsia sono escluse cause non naturali alla base di questa terribile tragedia.

COLPO GROSSO ALL’IKEA DI AFRAGOLA. RUBATI 110.000 €

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olpo groppo all’Ikea di Afragola dove i componenti di una banda armata avevano studiato il colpo nei minimi particolari e sono riusciti a metterlo in atto in pochi minuti. È successo domenica scorsa, verso mezzogiorno. Mentre i clienti affollavano lo store, entrando dall'ingresso principale, nell'area retrostante, riservata agli uffici, quattro guardie giurate avevano appena prelevato l’incasso della mattinata: 110mila euro. I sei rapinatori, armati di pistole e un kalashnikov, sono entrati in azione non appena i vigilantes sono usciti, con le borse dell’incasso. Si sono fatti consegnare le pistole di ordinanza e hanno preso i soldi. Poi la fuga a bordo di due veicoli, abbandonati poco dopo in una zona isolata. Come hanno confermato le immagini del sistema di videosorveglianza, il colpo è stato messo a segno in poco più di un minuto.

SRADICATI I BANCOMAT DEL BANCONAPOLI DI AFRAGOLA

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olpo da film in via De Gasperi ad Afragola per rubare i bancomat della filiale del San Paolo Banco di Napoli. I malviventi sono entrati in azione di notte asportando due bancomat esterni della succursale dell’istituto bancario e sul furto stanno indagando gli agenti del Commissariato di Polizia di Afragola che, di certo, non potranno contare sull’aiuto di testimonianze visto che, nonostante siano stati fatti rumori molto forti, nessuno s’è presentato per dire di aver visto o sentito qualcosa. Ad aiutare le indagini potrebbero esserci solo le riprese delle videocamere di sorveglianza della banca e degli altri negozi della zona.

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CRONACA ‹‹

La Festa delle donne a Frattamaggiore

L’ONDA ROSA Scuole protagoniste del corteo per sensibilizzare contro discriminazioni e violenze di genere.

“Lavorare con le nuove generazioni per cambiare la cultura maschilista che ancora è dominante”

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di Antonio Cerbone

ra le iniziative promosse per celebrare la Festa delle donne dello scorso 8 marzo, spicca quella voluta dall’Amministrazione comunale di Frattamaggiore che ha coinvolto le scuole cittadine, di ogni ordine e grado, in una marcia rosa che ha attraversato il centro cittadino coinvolgendo centinanaia di persone. Prima dell’avvio della marcia, in piazza Umberto I, a ridosso del Comune e del Centro antiviolenza LiberaMente donna dell’Ambito N17, c’è stato un breve momento dedicato ai saluti istituzionali e degli esperti.

Pina Maisto, vice sindaco e assessore alla pubblica istruzione e pari opportunità, ha sottolineato “l’importanza della presenza delle scuole perché bisogna partire dagli studenti se si vuole costruire una società diversa, nella quale la donna ricopra quel ruolo che le spetta, libera dai pregiudizi e dagli stereotipi”. “Abbiamo voluto una manifestazione all’aperto, che fosse visibile a tutti, e non il solito convegno al chiuso in cui magari avremmo detto sempre le solite cose” ha aggiunto il sindaco, Marco Antonio Del Prete, per il quale “è importante, in giornate come quella

della Festa delle donne, coinvolgere e sensibilizzare la maggior parte delle persone e una marcia come quella che abbiamo proposto è una delle strade migliori per raggiungere l’obiettivo”. Tra gli interventi anche quello della sociologa Rossella Ianniciello, responsabile, per l’Ambito N17, del Centro antiviolenza LiberaMente donna, rappresentato anche da Rosaria Dell’Aversana, coordinatrice del Centro, e Fulvia Marchese, psicologa del Centro. Ianniciello ha ricordato che “ogni anno, solo in Italia, 150 donne vengono uccise da maschi, nell’ambito di omicidi legati a una visione distorta del rapporto tra uomo e donna, e una donna su tre, nel corso della sua vita, deve fare i conti con discriminazioni e violenze di genere”. “Sono numeri - ha aggiunto la sociologa - che evidenziano che c’è ancora tanto da fare per scardinare una cultura maschilista che può essere battuta solo lavorando con le nuove generazioni e, quindi, ben vengano iniziative come quella promossa dall’Amministrazione comunale frattese”. Agli interventi sono seguite poi le performance degli studenti e degli alunni delle scuole frattesi che, con poesie, canzoni e altro, hanno raccontato il loro impegno contro le discriminazioni e le violenze di genere.

E DA SOTTOTERRA SI INSEGNA L’AUTODIFESA U

n 8 marzo particolare nella sede dell'associazione Sottoterra Movimento Antimafie di Frattamaggiore dove è stato proposto un corso di autodifesa e antiaggressione rivolto a donne di tutte l'età a cura del maestro Luca Crispino. Il corso, a titolo completamente gratuito, ha dato validi strumenti alle venti partecipanti per poter fronteggiare casi di violenza. Il femminicidio e l’aggressione alle donne sono avvenimenti molteplici che, di anno in anno, aumentano sempre di più nonostante l’aumento delle pene e l’attenzione politico-sociale su un tema così caldo e importante che purtroppo sembra ancora non arenarsi nel 2018. L’autodifesa femminile è un ottimo e semplice metodo per prevenire la violenza: semplice perché non occorrono allenamenti pesanti, né un fisico atletico, né la necessità di sentirsi una supereroina. Partendo dal proprio istinto di conservazione, questa disciplina aiuterà ogni ragazza ed ogni signora, ad avere la piena consapevolezza del proprio corpo e della propria mente, sia nei momenti di emergenza, sia nella vita di tutti i giorni. I volontari dell'associazione Sottoterra Movimento Antimafie hanno promosso con entusiasmo l'iniziativa sia per l’importanza del tema trattato, sia perché questo possa essere uno dei tanti progetti per e con il territorio che ha risposto in maniera positiva al corso di autodifesa e antiaggressione. Anno XXV - numero 417 - Sabato 24 Marzo 2018

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›› CRONACA

Tutte le facce del Parco verde

DON MICHELE, DA IDRAULICO A PRETE

Don Ernesto Miele, parroco a Casandrino, è cresciuto nel rione della ricostruzione di Caivano. Ha scoperto la vocazione a 25 anni e senza un diploma, ma non ha rinunciato al suo “sogno” di Antonio Trillicoso

Tutte le sere anche quando gli impegni parrocchiali mi tengono in Chiesa fino alle undici, torno a casa nel Parco verde anche solo per andare a dormire”. Così don Ernesto Miele, parroco del Santuario Maria Santissima Assunta di Casandrino, esordisce incontrandomi. Una rivendicazione di identità di cui si sente fiero e che assolutamente non rinnega. Una dichiarazione di appartenenza a una comunità che lo ha accolto, preadolescente, nell’86, pochi anni dopo il terremoto che, nell’80, colpì Campania e Basilicata. Un terremoto che colpì anche la sua casa di Caivano dove viveva con la mamma, napoletana di origine che il suo papà aveva sposato dopo essere rimasto vedovo con quattro figli. Dopo le scuole medie solo per pochi mesi ha frequentato la

Don Ernesto Miele

“Certo, vivendo nel Parco Verde, era inevitabile. Anche senza cercarle, ci si può trovare in situazioni che apparentemente possono sembrare allettanti e molto attrattive per avere soldi facili e una vita apparentemente facile e bella ma ho sempre rifiutato e allontanato da me quelle opportunità. O meglio non mi sono fatto prendere o risucchiare”. Come ci è riuscito ? “Avendo alla base una famiglia con valori forti e con radici profonde. Lo posso dire con fierezza i mie genitori con la loro educazione mi hanno dato la possibilità di saper scegliere e soprattutto individuare quale strada prendere”. Sì, i valori sono importanti ma lei è diventato prete. Quindi ha fatto una scelta importante maturata in un ambiente sociale che non certo favorisce questo tipo di decisione che è per la vita… “Lo so, ma la mia vocazione al sacerdozio non nasce come tutte le altre seguendo un iter più o meno conosciuto…Ho deciso a 28 anni di fare il prete, dopo aver avuto qualche storia di fidanzamento, proiettato a un futuro dove mi vedevo con una moglie e dei figli. Da non dimenticare che mi ero affermato come idraulico e guadagnavo bene”. E quindi cosa è scattato in lei che lo ha portato a questa decisone forte, che ha stravolto la sua vita... “Frequentando la parrocchia, la Madre Chiesa, diventai responsabile di azione cattolica e poi fondamentale l’incontro con una ‘consacrata’ che mi fece vedere la figura di Gesù sotto una nuova luce; cominciai a farmi delle domande, incontrai prima don Vincenzo Marino, parroco di Pascarola, e poi cominciai un dialogo forte, intenso con don Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde. Un periodo importante che mi convinse a 25 anni nel pieno della

scuola superiore poi ha cominciato subito a lavorare come apprendista idraulico. Comincia a frequentare un istituto professionale della Regione a Caserta per prendere una qualifica ma, dopo pochi mesi, chiuse per mancanza di finanziamenti. “In quel periodo cominciai a frequentare una chiesa a Caivano per seguire due mie coetanee – dice don Ernesto - Ma nello stesso periodo conobbi un ragazzo che mi affascinava per i suoi modi un po’ da scapestrato e mi portava nelle terre a sparare con le pistole a piombino a uccelli e frutti sugli alberi. Capii che non era cosa perchè lui apparteneva a una famiglia non certo morigerata di Dio e un sesto senso mi diceva che mi avrebbe portato su una strada poco sicura e avrei preso direzioni poco raccomandabili. Lasciai subito quella compagnia”. Pur essendo un adolescente riuscisti a capire il pericolo di quell’amicizia… “Ho vissuto sempre con fratelli più grandi di me e poi avendo genitori più anziani dei miei amici sono cresciuto prima e ho cominciato subito a inquadrare le situazioni che vivevo e le persone che incontravo”. Quindi lei ha vissuto situazioni particolari che potevano farle fare altre scelte nella vita? 16 • C o g i t o

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CRONACA‹‹ mia gioventù a fare un campo vocazionale nella congregazione dei Servi di Maria. Questo fu la molla che mi portò alla decisone di diventare sacerdote. Ma non fu così semplice. Non avendo il diploma, non potevo partecipare al cammino vocazionale per diventare prete. Ma avevo deciso cosa avrei voluto fare nella vita”. Cosa accadde… “Accadde che non mi fermai, deciso a raggiungere il mio per diventare quello che sono oggi. L’anno successivo venni accolto nella comunità con la promessa che, studiando, dopo un anno avrei potuto accedere al vero cammino vocazionale. Presi anche la qualifica di tornitore. Ma essendo stato sempre uno spirito libero, avvertivo un fuoco dentro che mi rendeva stretta la vita in un ordine con regole bene precise e giornate molto scandite. Con don Maurizio Patriciello andammo dal Vescovo di Aversa per chiedere di accedere al seminario minore e iniziare il percorso vocazionale. Ma la mancanza del titolo di stuLa Parrocchia di Casandrino reatta dio fu ancora una volta l’ostacolo alla mia voda don Ernesto cazione. Scendendo le scale del vescovado pensai che non era il mio destino diventare Sacerdote. Mi rassegnai e decisi di ritornare al mio lavoro di idraulico”. Come si sentiva in quel momento… “Sconfortato e deluso. Ci avevo creduto che il sacerdozio fosse la mia vera strada. Sentivo la voglia di dedicarmi ai poveri e ai bisognosi non solo di povertà materiale ma anche spirituale. L’incontro con il Vescovo ci fu a maggio. Passata l’estate il Rettore del Seminario vescovile mi comunica di aver parlato con il Vescovo e voleva fare un esperimento con me. Farmi studiare esternamente al semina-

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rio e vivere all’interno del Seminario. Una soluzione dovuta anche al fatto che al seminario minori ci sono ragazzi dai 14 ai 19 anni e io avevo 25 anni. Accettai, lasciai definitivamente il mio lavoro da idraulico e la mattina andavo allo scientifico di Giugliano e dal pranzo al seminario di Aversa. Dopo Teologia a Capodimonte facendo servizio nelle Parrocchie come seminarista. Nel giugno del 2008 a 36 anni divento finalmente sacerdote”. Come diventa parroco del Santuario della Madonna di Casandrino. Una realtà parrocchiale importante? “Non arrivo subito qui a Casandrino. Dopo l’ordinazione per un anno sono animatore nel Seminario minore. Poi viceParroco ad Aversa nella chiesa del Borgo e contemporaneamente vice direttore della Caritas e nello specifico responsabile del Centro polivalente Madre Teresa di Calcutta per due anni e mezzo. Da 1 dicembre 2013 co Parroco e dal 31 ottobre 2016 parroco a Casandrino”. Qui a Casandrino lei ha messo in piedi tante attività, altre le ha valorizzate. Considerando anche quello che ha fatto precedentemente alla Caritas e animatore di giovani al di là del suo carattere frenetico, operativo e caparbio le è servito l’essere del Parco Verde? “Sicuramente si, perché ogni giorno come faccio ancora adesso, anche se non come prima, mi confronto con una realtà, quella di origine, comunque difficile che mi ha permesso di fortificarmi e di saper affrontar le situazioni, prenderle di petto e trovare una sempre soluzione ai problemi e ai disagi”. Lei, don Ernesto, è un esempio che pur vivendo ancora nel Parco Verde è riuscito a venirne fuori da una realtà definita ‘ai margini’, perché non possono farlo tutti? “Perché non hanno punti di riferimento valoriali positivi. Io mi considero un fortunato ad avere avuto dei genitori che mi hanno insegnato cosa è la vita avendo solide radici di valori alla base. La maggior parte dei ragazzi del Parvo Verde questi riferimenti non ce l’ha e quindi inevitabilmente cade. Le possibilità a prender strade non certo positive ma attraenti sono tante perché non hanno alternative positive. Questo non sono scusanti ma mancano i modelli positivi di riferimento”. Quindi si lascano andare… “No perché quando a volte scendo nel parco con la scusa di portare in giro i mie cani parlo con molti giovani e vedo la grande sete di riscatto che hanno dentro e noto che non si sentono realizzati come persona soprattutto”.

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›› RELIGIONE

Un’abitudine dura a a morire

I TARIFFARI DELLE CHIESE Ancora una volta una fedele s’è trovata con la richiesta di una “tassa fissa” per un suffraggio.

Papa Francesco, che s’è scagliato contro queste imposizioni, continua a restare inascoltato

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di Claudia Perrotta

olti preti continuano ad andare contro corrente rispetto alle parole proferite dal santo Padre durante l’omelia della Domus Santa Marta nei mesi scorsi. Papa Francesco, disse: “Quante volte vediamo che entrando in una Chiesa ancora oggi c’è lì la lista dei prezzi per il battesimo, la benedizione, le intenzioni per la messa. E il popolo si scandalizza. Le Chiese non diventino mai case di affari, la redenzione di Gesù è sempre gratuita. Io penso allo scandalo che possiamo fare alla gente con il nostro atteggiamento, con le nostre abitudini non sacerdotali nel Tempio: lo scandalo del commercio, lo scandalo delle mondanità”. E invece molti continuano a fare come meglio credono. Qualche settimana fa, una fedele di Afragola si è recata in Chiesa per la celebrazione della Messa in suffragio della mamma deceduta un mese prima e la prima cosa che si è sentita dire dal parroco è stata: “Sono 100 euro, 50 per la cantante e 50 per le ostie”. Tutto questo va ad aggiungersi ai 50 euro già pagati per la celebrazione del funerale. Qualcuno direbbe: “Non si può nemmeno morire oggi”. E in effetti se si pensa che un funerale costa dai 3.000 euro a salire, a cui si aggiungono 150 euro per la chiesa, non è poi così accessibile a tutti. Tariffe ancora più alte se si parla di matrimonio che, nelle chiese rionali, costa intorno ai 250 euro, in altre, si raggiungono

cifre che oscillano dai 400 agli 800 euro. A sentir parlare i parroci sono tutti d’accordo col Papa e col cardinale Bagnasco secondo cui i sacramenti non devono essere pagati in alcun modo e che le offerte che i fedeli intendono dare in forma libera sono un modo per contribuire alle necessità materiali della Chiesa. Ma si sa, com’è sempre stato, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e in alcuni casi gli sposi hanno ricevuto un rifiuto se non hanno pagato la cifra dovuta. L’utopistica offerta libera di fatto è una vera e propria tariffa. Papa Francesco ha detto: “Ci sono due cose che il popolo di Dio non può perdonare: un prete attaccato ai soldi e un prete che maltratta la gente”, invitando i credenti a ribellarsi al proprio parroco nel caso dovesse istituire un tariffario. Costi minori per i battesimi, la cui cifra si aggira intorno ai 50 – 100 euro e per le messe periodiche in suffragio che costano circa 10 – 20 euro. Di solito, i fedeli non contrattano direttamente col Sacerdote ma con i collaboratori i quali spiegano che non è una forma di lucro ma che quei soldi servono per pagare le spese di luce, le pulizie, gli addobbi, il riscaldamento, gli stipendi dei sacrestani e le tasse. Fin qui non fa una piega. Ma se di offerta si tratta perché

IL PROGRAMMA DELLA VIA CRUCIS DI SAN MARCO AD AFRAGOLA

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utto pronto il tradizionale appuntamento cittadino della Via Crucis. Organizzata dall’associazione cattolica “San Domenico Savio” della parrocchia di San Marco, presieduta da Angelo Boemio, la manifestazione, giunta quest’anno alla XXX edizione, si svolgerà domenica 25 marzo 2018. Partenza prevista per le 17 da piazza San Marco all’Olmo; a seguire percorrerà via Nunziatella, via Nenni, piazza Castello (stazione), corso De Nicola, piazza Granturco (stazione), piazza Belvedere (stazione), corso Garibaldi, via Battisti, viale Sant’Antonio (Stazione), via Roma (stazione), piazza Castello, via E.A. Mario (Stazione), via Nenni, via S. Marco, via S. Paolo, via S. Mat18 • C o g i t o

teo, Chiesa di S. Marco in Sylvis (Crocifissione), piazza S.Marco all’Olmo (Sepoltura). Soddisfazione per il parroco don Peppino Delle Cave che ha predisposto il programma per le celebrazioni della Settimana Santa. Giovedì Santo (istituzione della Santa Eucarestia): 29 marzo 2018. Santa Messa in “Coena Domini” orari: alle ore 16:00 Santa Messa presso la Chiesa di San Marco in Sylvis con la lavanda dei piedi (segue l’adorazione fino alle ore 22:30); alle ore 18:00 Santa Messa presso la Chiesa di San Marco in Sylvis con la lavanda dei piedi, segue l’adorazione fino alle ore 24:00, e “Confessioni”. Venerdì Santo (Passione di Cristo):

30 marzo 2018 (giornata di astinenza dalla carne). Lodi mattutine alle ore 9:00; al termine la chiesa restarà aperta anche nell’orario di pranzo. Alle ore 16:00 Liturgia del Venderdì Santo, Adorazione della Croce, Lettura della Passione, Comunione Eucaristica. Sabato Santo (Della Madre): Lodi mattutine alle ore 9:00; dalle ore 10:00 alle ore 12:00 ritiro dei cesti di grano. Ore 22:30 Veglia Pasquale di sabato 31 marzo sia a San Marco all'Olmo che in San Marco in Sylvis. Domenica di Pasqua, 1 Aprile 2018: Orario Sante Messe: 8:00; 9:30; 12:30 e 18:00 a San Marco all'Olmo; ore 11:00 a San Marco in Sylvis. Antonio Boccellino Anno XXV - numero 417 - Sabato 24 Marzo 2018


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RELIGIONE ‹‹ chiedere una cifra ben precisa, già precedentemente stabilita come un normale tariffario e non un’offerta libera che ciascuno può elargire in base alle possibilità? Il discorso sarebbe più logico e accettabile. Invece. Ogni volta, recandosi in Chiesa per una qualsiasi necessità, soprattutto se si parla di sacramenti, si effettuano richieste ben precise a cui i fedeli non sempre riescono a

far fronte, a volte per problemi economici e altre volte per la rabbia che l’atto in sé scatena. La Chiesa dovrebbe dare esempio di umiltà, accettare la povertà come segno di abbandono a Dio, senza pretendere da chi, molte volte non ne ha i mezzi di accollarsi spese inaccettabili. E’ il caso di dire: “Poveri noi”.

Ancora problemi nella maggioranza ad Afragola

IL CARDINALE SEPE NELLE SALICELLE

di Antonio Cerbone Sono grato a Dio per questa bella occasione che ci vede ri- congratularmi con lui, con don Ciro, perché la sua costanza, la sua uniti oggi, quinta domenica di Quaresima, dove risuona volontà, ma soprattutto il suo amore a Cristo, alla Chiesa e a voi, forte la domanda rivolta a Filippo: vogliamo vedere Gesù, ha potuto far si che oggi tante cose belle si sono potute realizzate per per incontrare lei, Padre reverendissimo, pastore, guida, a servizio dare fiducia, coraggio, speranza, quello che chiede da noi il Signodella nostra Diocesi, proiettato verso il benessere della persona”. re”. Infine, l’Arcivescovo è entrato nel vivo dell’omelia, commenCon queste parole, Padre Ciro Nazzaro, il reverendo che, dal 1990, è alla guida della Parrocchia di San Michele Arcangelo tando il Vangelo del giorno, quello del capitolo 12 di Giovanni, nelle Salicelle, uno dei quartieri più a rischio di Afragola e nel passo in cui i Greci domandano all’apostolo Filippo “Signodell’hinterland napoletano, ha accolto, nella mattinata di Do- re, vogliamo vedere Gesù”. “Stiamo camminando per arrivare alla Pasqua - ha poi aggiunmenica 18 novembre, l’arcivescovo Crescenzio Sepe, giunto in to Sepe nel suo intervento conclusivo - E siamo come quei greci visita pastorale. Campane a festa e, nonostante una giornata molto piovosa, una Chiesa gremita di fedeli, con la banda musicale di ragazzi, il coro parrocchiale, e gli operatori Caritas che, vivaddio, pullulano in parrocchia, hanno accolto l’amato porporato che mancava da qualche anno, in uno dei quartieri più disagiati della periferia napoletana. Qui, don Ciro, autentico prete coraggio, non ha mai abbassato la guardia sin dal suo insediamento; favorendo, tra l’altro, in sinergia con la Curia napoletana, le riprese di un docu-film, “Salicelle Rap” della regista napoletana, Carmen Tè, che ne compendia la storia, le problematiche e le speranze di riscatto per gli abitanti del quartiere. “Il 5 novembre 2006 Sua Eminenza ebbe modo di scontrarsi – così, ancora, il Parroco nel discorso di benvenuto - con una durissima realtà, caratterizzata dal disagio umano, dalla mancanza di servizi elementari, e dall’illegalità e della criminalità.. Oggi questo scenario ha iniziato a cambiare. E quello che era uno stabile fatiscente, grazie a dei fondi ministeriali che vogliamo vedere Gesù. Sarebbe una bella cosa se Gesù si presene alla solidarietà di tanti benefattori, è diventato da qualche mese tasse oggi. Ma Gesù ci ha detto ‘beati quelli che non hanno visto e un centro polifunzionale con dentro avvocati e medici, una task for- hanno creduto!’ perché lui è realmente tra di noi. Quando tra poco ce per ammalati o per chi non conosce i propri diritti che porta un prenderemo l’Eucarestia Gesù è tra noi, nell’Eucarestia. Noi voglianome particolare Betania. Stamattina desidero esprimerle tutto l’af- mo vedere Gesù? Ogni qual volta che stiamo insieme agli altri, nella fetto e la gratitudine per la fiducia che ha riposto in me. Mi sono scuola, nei luoghi di lavoro, è come se fosse Gesù. Gesù abita e camsentito spronato dopo la sua visita a pochi giorni dal suo ingresso in mina dappertutto. Soprattutto Gesù lo possiamo guardare e vedere, Diocesi, a far sì che questa Comunità di San Michele Arcangelo in nei poveri, in quelli che hanno bisogno della nostra amicizia. Afragola potesse essere una casa accogliente dove tutti si sentano in Quando andiamo negli ospedali, tra gli ammalati”. Un grande e lungo applauso ha così commentato il discorso famiglia”. A seguire l’omelia del Cardinale: “E’ una gioia immensa cele- di Sua Eminenza. Per finire i giovani della banda “Canta, suona e cammina” brare la Santa Messa con voi, stamattina. All’inizio ci vedevamo più spesso. Quanti problemi, quante situazioni difficili. Quante che è una delle sette bande di un progetto della Curia nelle Diodifficoltà in questo quartiere. Ma poi, ecco la Grazia di Dio. Dio cesi nei quartieri più disagiati - hanno intonato, con sax, clariche dà coraggio, Dio che ci sprona, che fa sentire la sua presenza netto, tromba, trombone e le percussioni, melodie e musiche quanto noi offriamo la buona volontà di collaborare con lui per ri- napoletane, regalando momenti di gioia e commozione a tutti i presenti. scattarci, per rinnovarci per crescere”. Don Ciro ha, poi accompagnato Sua Eminenza a visitare il Sepe ha, poi, sottolineato i grandi passi in avanti nel quartiere, complimentandosi con miglioramenti avvenuti anche in par- centro Betania, che è stato inaugurato lo scorso 29 settembre alrocchia con la banda musicale afragolese; esprimendo lodi alla la presenza dei vescovi, don Gennaro Acampa e Antonio Di Schola Cantorum, e apprezzando il gruppo parrocchiale con Donna e del sindaco di Afragola, Domenico Tuccillo, mouna nutrita presenza di giovani, e così commentando: “Bravi strandogli quanto sinora è stato fatto, e raccontandogli ancora i voi, giovani, che siete quelli che ci date speranza. Questa è la par- progetti e le speranze che ha per il futuro della parrocchia e del rocchia più giovane e più bella che ho visto. Ancora una volta devo quartiere.

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›› CINEMA

Dal 5 aprile arriva nelle sale “Bob & Marys, criminali a domicilio”

“UN FILM PIACEVOLE, DA VEDERE” Francesco Prisco, regista frattese, parla del suo ultimo lavoro, delle difficoltà e dei progetti futuri.

E accoglie l’idea di raccontare la vita di Federico Del Prete, il sindacalista ucciso dalla camorra

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enerdì 5 aprile debutto ufficiale nei cinema di tutta Italia “Bob & Marys, Criminali a domicilio”, un film interpretato da Rocco Papaleo e Laura Morante e diretto dal regista frattese Francesco Prisco. Ancora pochi giorni e arriva nelle sale quello che, per cast e impegno produttivo, può essere considerato il tuo film d’esordio, anche se hai già una lunga carriera, costellata anche da tanti premi e riconoscimenti. Come ci si sente alla vigilia di un evento del genere? “Chiaramente, la posta in gioco è più alta rispetto alle precedenti esperienze e, pertanto, aumenta pure l’ansia “da risultato”. Questa volta mi sono cimentato in una commedia “sofisticata” che strizza l’occhio al pubblico. Uscirà in molte più sale rispetto alle mie opere precedenti e ci si aspetta un piccolo risultato al botteghino. Speriamo bene”. Le riprese del film sono cominciate nell’autunno del 2016. Come mai s’è arrivati alla primavera del 2018 per l’uscita nelle sale, dopo un anno e mezzo? “In un primo momento, il film sarebbe dovuto uscire lo scorso autunno, il 16 novembre 2017. Dopo un’attenta analisi dei competitor, si è preferito una data meno affollata e competitiva. Nonostante due attori di serie A come Papaleo e Morante, abbiamo un assetto ancora da film medio/piccolo. Scontrarsi con i colossi delle Major è pericoloso e azzardato”. Com’è andata con Rocco Papaleo e Laura Morante, due grandi attori del cine20 • C o g i t o

di Antonio Iazzetta

“BOB & MARYS – Criminali a domicilio” è la divertente commedia ispirata a una storia vera diretta da Francesco Prisco (Nottetempo) e interpretata da un’inedita coppia d’eccezione: Rocco Papaleo e Laura Morante. Roberto (Rocco Papaleo) e Marisa (Laura Morante) sono una coppia che conduce una vita priva di sussulti: istruttore di scuola guida lui e operatrice volontaria lei, vivono in un equilibrio di grigia abitudine. Fino a quando una notte, dei criminali spietati si introducono in casa loro e la riempiono di pacchi dal contenuto misterioso, ma sicuramente illegale. “Accùppatura”, è questo il nome della pratica criminale che costringe la coppia a custodire in casa merce illecita, senza possibilità alcuna di denunciare e, soprattutto, col serio rischio di passare un guaio con la legge. Pian piano, sotto scacco dei malviventi e con gli sguardi indiscreti del vicinato da eludere,Roberto e Marisa, invece di soccombere, ritrovano l’energia ribelle e fantasiosa di quando erano ragazzi e la voglia di reagire al sopruso a tempo di Rock and Roll…

ma italiano che sembrano però molto diversi tra loro? “Molto bene. Loro due sono il vero valore aggiunto del film. Attori di quel calibro, ovviamente, richiedono un’attenzione maggiore per i dettagli. Nulla è lasciato al caso, nessuna battuta viene pronunciata senza averne prima analizzato ogni più recondito significato. Una fatica ampiamente ripagata dalle loro interpretazioni. Sogno un sequel di questo film solo per poter godere ancora del loro immenso talento”. Quali iniziative sono previste per il lancio del film? “Un lancio abbastanza classico. Usciremo in circa 160 copie in tutta Italia. Sono previste ospitate dei due protagonisti da Fazio a “Che Tempo Che Fa” e in altri programmi televisivi delle reti nazionali, sia in Rai che in Mediaset. Per quanto riguarda me, credo che mi spediranno a parlare del film da Gigi Marzullo, su RaiUno, e da Max Giusti a Stracult, su RaiDue”. Perché bisogna andare a vedere il tuo film, “Bob & Marys, criminali a domicilio”? “Perché credo sia un bel film, un’opera piacevole da vedere. Ma anche perché rivela un’attività del mondo criminale napoletano quasi completamente sconosciuta al grande pubblico. Racconta di un amore svigorito, di talenti inespressi e occasioni perse. È un film sul sopruso della malavita e sulla voglia incosciente di ribellarsi, di rinascere, di combattere”. Il 2017 è stato l’anno nero per il cinema italiano con un netto calo di pre-

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CINEMA ‹‹

Francesco Prisco, regista e sceneggiatore, è nato e vive a Frattamaggiore. Ha seguito il corso di recitazione "Star Line" di Cinecittà, il corso di sceneggiatura diretto da Bruno Corbucci, il corso biennale di scrittura creativa (indirizzo sceneggiatura) diretto da Vincenzo Cerami e quello di cinematografia "Professione Cinema". Ha realizzato vari cortometraggi, tra cui "Bisesto", candidato al David di Donatello 2009 e vincitore del Grifone d'oro al Giffoni Film Festival, Fuori Uso con cui ha vinto il NapoliFilmFestival e La colpa che gli ha fatto avere una menzione speciale ai Nastri d’argento. Ha diretto inoltre i cortometraggi: "Il Diavolo Custode", "Storie di talenti", "Tappi", il TV movie "Tana libera tutti" e spot sociali come "Visti di Punta", selezionato tra le dieci sceneggiature finaliste al MitreoFilmFestival e "La mezz’ora" contro l'uso dei fuochi illegali con l’interpretazione di Enzo Cannavale e Tommaso Bianco. È tra gli autori della fiction "I delitti del cuoco" con Bud Spencer. Nel 2013 ha diretto il suo primo lungometraggio "Nottetempo", mentre nel 2016 ha diretto uno degli episodi di Vieni a vivere a Napoli e nel 2017 I Ditelo voi in Gomorroide. senze nelle sale cinematografiche. Come riportare gli spettatori nelle sale? “Inutile dire che bisognerebbe puntare a una proposta di film di maggiore qualità, cercando di avvicinare il nostro cinema a quello miliardario americano. Ma il problema vero, secondo me, è che la gente non è disposta a spendere 8 euro per vedere un film quando, con pressappoco quella cifra, Netflix e altre piattaforme ti offrono centinaia di serie e lungometraggi da gustarsi comodamente sul divano di casa. Bisognerebbe adeguare il prezzo del biglietto in base ai film, fare un distinguo tra kolossal miliardari e piccoli film come il mio per spingere un numero maggiore di persone ad andare al cinema”.

Qual è il prossimo progetto? “Ho diversi progetti nel cassetto: un nuovo film, che mi piacerebbe girare in inglese con attori stranieri, e una serie tv. In parte dipenderà dai risultati del film in uscita”. Nel preparare un film, pensi già agli attori che potrebbero interpretarlo e magari la cosa ti influenza nello sviluppo della stesura definitiva? “Assolutamente sì. Pensare ad attori più o meno noti mentre scrivi ti facilita nella “visualizzazione” della storia, ti aiuta a dare voce e corpo a personaggi che, in quella fase, vivono solo sulla carta”. Negli anni scorsi, s’è parlato spesso della possibilità di raccontare, sul piccolo o sul

“Sarebbe interessante raccontare la vita di Federico Del Prete in una miniserie su Rai1” Quanto è difficile inseguire il sogno di fare il regista? “Dopo tre film, diversi cortometraggi ed esperienze televisive, non riesco ancora a considerarmi un “regista” e sorrido quando mi trovo davanti giovani che dicono di esserlo dopo appena un cortometraggio realizzato con pochi mezzi. In questo mondo si è sempre in bilico, costantemente in discussione”. Hai mai pensato di raccontare qualche storia della provincia a Nord di Napoli o ambientare qui uno dei tuoi film? “Bob & Marys – Criminali a Domicilio” è stato girato per la maggior parte a Casalnuovo ed è ispirato a una storia vera accaduta proprio nella provincia a Nord di Napoli”.

grande schermo, la storia di Federico Del Prete, il sindacalista frattese ucciso dalla camorra. Ne parlò anche Raffaele Cantone che aveva anche avviato i primi contatti con la Rai, ma poi non se ne è fatto nulla. Hai mai pensato di ripetere con Federico Del Prete, quel che fece Marco Tullio Giordana quando raccontò la storia di Peppino Impastato facendola conoscere a tutt’Italia con I cento passi? “Un frattese che racconta la storia di un eroe frattese. Non ci ho mai pensato, ma devo ammettere che sarebbe un progetto molto interessante, magari una miniserie in due puntate su RaiUno. Chissà…”


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›› SPORT

Nuovo traguardo per la Run for love di Afragola

UN NUOVO SUCCESSO

La società podistica, nata in ricordo di Anna Cerbone, tra le migliori della Corri per l’ambiente. Anche questa volta i premi saranno devoluti in beneficenza a chi ha chiesto un aiuto all’associazione

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di Rita Giaquinto

a Run for Love p-AC corre e vince per amore alla IV edizione della gara podistica di 10 km “Corri per l’ambiente” che si è svolta nel cuore del centro storico di Napoli, domenica 11 marzo con partenza ed arrivo allo stadio militare Albricci. Una gara voluta dall’Organizzazione europea volontari di prevenzione e Protezione civile nell’ambito del progetto “Ambiente” ,patrocinato dal Comune di Napoli, la quarta Municipalità, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dall’Unesco e che, ogni anno, viene organizzata per sensibilizzare l’opinione pubblica verso i temi della legalità e, quest’anno, più che mai, voluta e incentrata sul tema, purtroppo, sempre attuale e sempre più scottante, della violenza sulle donne. Con un nastrino di raso rosso, delicato e appassionato come solo le donne sanno essere, gli 814 partecipanti iscritti alla gara – per un totale di 51 società - hanno corso dieci chilometri lungo le arterie più antiche di Napoli, nel cuore pulsante della città, per ricordare e ricordarsi che, dall’antica Dea Partenope, e fino alla fine dei tempi, le donne sono e saranno generatrici di vita, abbracci di infinita speranza, angeli instancabili custodi di amore e saggezza, al cui cospetto devono regnare sovrani il rispetto, l’uguaglianza, la giustizia, la parità dei diritti e delle opportunità. E, la Run for Love, figlia di una donna, la cui grinta e determinazione sono e, sempre saranno, eco e linfa dell’associazione, non poteva non partecipare con 59 dei suoi atleti giunti tutti, orgogliosamente, al traguardo facendo arrivare la Run for Love 5° società classificata sulle 51 società podistiche partecipanti. Come da principio, volontà, progetto e statuto della Run for Love, il premio vinto di € 400 sarà interamente devoluto in beneficenza per soddisfare una delle tante richieste di aiuto e di sostegno che l’associazione riceve. A questo importo, si aggiungerà la cifra di € 35 che viene da un’autotassazione degli atleti, come contributo libero e spontaneo di ciascuno, per partecipare, singolar-

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mente, alla beneficenza. Nei prossimi giorni, sarà cura del presidente, Gaetano Brilla, comunicare l’Ente o il privato a cui sarà devoluta l’intera cifra. Dalla partenza all’arrivo, dall’organizzazione al traguardo vinto, il presidente Brilla, insieme a tutti gli atleti, ha vissuto, e ancora vive, con particolare emozione, la gioia di aver visto un’adesione cospicua ed affettuosa dei tanti partecipanti, la grande soddisfazione di aver vinto un premio importante e la gioia, ancora più grande, di aver corso, con la forza di mente, cuore e gambe, per un fine nobile e per poter contribuire, in qualche modo, alle difficoltà di chi ci sta accanto. Lacrime di gioia che ancora inondano il cuore del presidente per le affettuosissime e sincere dimostrazioni di affetto che, dagli abbracci al traguardo, ai messaggi di stima che ancora gli giungono, sproneranno il presidente a fare sempre meglio e sempre di più, per sentirsi sempre degno e all’altezza di tutto l’affetto e dello spirito di rispetto, condivisione ed amicizia, oltre che di sport, che regnano nella Run for Love. Una menzione speciale va al giovanissimo Antonio Errichiello, classe 2000, arrivato 1° classificato della sua categoria. Orgoglio di tutta la Run for Love, ed al quale l’associazione augura di continuare a percorrere chilometri di gare sempre con la stessa emozione e la stessa determinazione. Dato il tema centrale di questa entusiasmante manifestazione, non possiamo non dedicare questa vittoria a tutte le impavide, combattive e instancabili donne-runners della Run for Love, a tutte coloro che, anche non correndo, con pari tenacia, sostengono l’associazione, alla donna che le ha dato vita e che ci ha generosamente insegnato ad inseguire un sogno e, piano piano, a realizzarlo, e, infine, a tutte le donne, a quelle che ce l’hanno fatta, a quelle che, nella sconfitta, insegnano, a quelle che ce la faranno, a quelle che in un modo, in un qualsiasi modo, hanno imparato a come correre sulle ali della propria libertà.

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SPORT ‹‹

L’ex allenatore di Inter e Napoli ha paresentato la sua biografia

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SIMONI A CARDITO

igi Simoni, volto ormai storico del calcio italiano, è stato a Cardito per presentare la sua biografia. Sessantadue anni di calcio per Simoni, trascorsi ricoprendo vari ruoli: calciatore, allenatore, direttore tecnico, presidente.

Napoli ai tempi di Ferlaino, Luigi Pavarese, e l’ex calciatore e preparatore atletico, Carlo Tebi. Un’ora e mezzo in cui Simoni ha raccontato i suoi sessant’anni di calcio tra aneddoti legati alle sue tre vite: giocatore, allenatore e dirigente.

L’incontro con l’ex allenatore dell’Inter e del Napoli, organizzato dall’Interclub 4 Javier Zanetti presieduto da Raffaele Consalvo, s’è tenuto nel Palazzo Mastrilli e un centinaio, tra tifosi e appassionati di calcio, si sono riuniti per ascoltare i commenti sulla biografia scritta dal tecnico dal titolo “Simoni si nasce” curata dai giornalisti Luca Tronchetti de Il Tirreno e Luca Carmignani. Assieme all’ex tecnico sono intervenuti il diesse del

E non è mancata la sorpresa finale: la maglia indossata da Ronaldo in occasione della trasferta di Coppa Uefa a Mosca in cui l’Inter nel gelo piegò lo Spartak con due reti del fenomeno. Una casacca ancora sporca del fango di quella battaglia e conservata da Simoni come un vero cimelio e uscita per l’occasione dalla casa del tecnico amato per la sua signorilità da tutti i tifosi, indipendentemente dalla fede calcistica.

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Tanti auguri a...

Auguri Maestro Tantissimi auguri al neo maestro Davide Maiello, laureatosi con 110 e lode, al prestigioso conservatorio musicale di San Pietro a Majella. Complimenti per i risultati ottenuti e che questo traguardo raggiunto sia l’inizio di innumerevoli successi e soddisfazioni professionali.

18° Compleanno Tanti tanti auguri al nostro diciottenne Vittorio Silvestro. Sei ufficialmente entrato nel mondo dei grandi, anche se GRANDE lo sei sempre stato. Ti vogliamo bene. Papà Marcantonio, mamma Amalia, Rosa ed Emanuele.

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