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Anno XXIII - n. 393 - Sabato 1 Ottobre 2016

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Quanto sono sicure le nostre scuole? AFRAGOLA - Tuccillo cerca il dialogo ma avvisa: Sono pronto ad andare a casa


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L’EDITORIALE ‹‹

Mentre si cercano gli “equilibri politici”, molte nostre scuole rischiano di crollare Riprendiamo le pubblicazioni in un periodo in cui si sta avverando la facile previsione con cui ci eravamo salutati prima della pausa estiva: un autunno caldo per le Amministrazioni locali del territorio. In tutti i comuni, infatti, stiamo vivendo giorni molto caldi dal punto di vista politico, anche se l’aria è tesa soprattutto ad Afragola e Caivano dove le poltrone dei due sindaci, Tuccillo e Monopoli, sono veramente scottanti al punto che non si può escludere una fine anticipata della consiliatura, anche se, come accade sempre in questi casi, le tensioni e i “mal di pancia” finiscono quando, dalle parole e dalle dichiarazioni sui giornali e nelle chiacchierate, si deve passare ai fatti concreti, alle azioni che hanno conseguenze reali. Come è sempre successo e sta succedendo in questi giorni, infatti, quando la paura di perdere il posticino in Consiglio comunale o in Giunta diventa più concreta ci si dimentica di tutte le polemiche fino al “capriccio” successivo. Intanto, però, a causa di questi balletti si continua a perdere tempo e a non occuparsi delle cose concrete come quella di cui parliamo in questo primo numero dopo la pausa estiva. Non più di un mese fa, abbiamo visto e pianto la tragedia del terremoto in alcuni piccoli centri dell’entroterra laziale e abbiamo pensato di capire come stanno messe le scuole del nostro territorio. L’articolo di copertina che trovate nelle prossime pagine spiega meglio la situazione, ma quel che emerge è che non è per niente rassicurante. Anzi. E’ emerso che servirebbero controlli e interventi, ma la cosa più preoccupante è che c’è poca attenzione verso il problema e questo dimostra, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che di prevenzione si parla sempre dopo una tragedia. Provate a fare una ricerca e troverete sempre promesse di interventi per la messa in sicurezza, i soliti consigli dei tecnici che spiegano cosa e come fare per evitare che le case crollino con scosse che in Giappone superano restando al loro posto di lavoro. Passata l’emozione, poi, si riapre il solito teatrino della politica e la prevenzione, così come tutte le altre cose serie passano in secondo piano rispetto all’esigenza del Consigliere tal dei tali o di questo o quel partito. E allora, ecco che, per restare nei Comuni, i soldi, che potrebbero essere spesi per capire se sono necessari interventi per

garantire ai nostri figli di studiare senza la paura di restare sotto le macerie, finiscono in fuochi d’artificio, incarichi inutili, manifestazioni di scarso interesse, spese di rappresentanza e tante altre cose a cui non si può rinunciare per chi antepone gli interessi personali a quelli pubblici. Pur accettando l’idea che i Comuni non possono e non devono occuparsi degli interventi visto che lamentano di non avere i soldi necessari, perché non fanno almeno i controlli indispensabili per sapere se le scuole che ospitano sono abbastanza solide? Nel caso in cui non lo fossero, potrebbero prendere anche decisioni drastiche, arrivando anche alla chiusura, costringendo così gli enti sovracomunali a occuparsi della questione. Basta poco a volte per dare sicurezza ai cittadini. Basta un controllo approfondito, fatto da tecnici. Che poi questi tecnici debbano essere prima di tutto bravi e poi parenti e amici del potente di turno è un altro discorso, di cui, però, pure bisognerebbe occuparsi perché se quei controlli li fa un incapace, messo lì solo perché ha la conoscenza giusta, sono inutili. Noi, con il nostro articolo, proviamo a lanciare l’allarme per le scuole del nostro territorio, raccontando quel che siamo riusciti a sapere. E come detto non abbiamo saputo cose rassicuranti. Noi, insomma, continuiamo il lavoro che abbiamo deciso di portare avanti da oltre 22 anni. 22 anni in cui non abbiamo mai cambiato linea editoriale perché non seguiamo il partito o, peggio ancora, il politico di riferimento. Non pensiamo di avere la verità assoluta in tasca, né di essere i primi della classe. Siamo consapevoli che possiamo commettere errori. Ma mai abbiamo fatto errori volutamente o abbiamo calunniato qualcuno, come dimostra la nostra “fedina” immacolata. Un’unica querela è arrivata a una sentenza ed è stata favorevole per noi. Un curriculum di cui andiamo fieri perché significa che, anche se dura o indigesta, scriviamo la verità, solo la verità. Quella stessa verità che è l’unico limite invalicabile che ci siamo prefissati oltre naturalmente alla libertà di pensiero. Quel Cogito che ha ispirato questo giornale e che Natale Cerbone decise di ricordare anche nella testata, scegliendo un nome che poteva sembrare difficile da identificare con un giornale e invece ormai tutti coloro che hanno a cuore le sorti di queste terre hanno imparato a conoscere.

L’abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose (Esopo) EDITORE

L’abitudine rende sopportabili anche (Esopo) Editrice Cogito srl le cose spaventose Fotoreporter: di Mario e Carlo Cerbone Direttore Antonio Iazzetta

QUINDICINALE DI ATTUALITÀ, POLITICA, ECONOMIA E COSTUME

Vice direttore Antonio Trillicoso

Autoriz. del Tribunale di Napoli n. 4513 del 18 Marzo 1994

fondato da Natale Cerbone è realizzato da

Collaboratori Angelica Argentiere, Antonio Boccellino, Antonio Cerbone, Lina Cristofaro, Marina Esposito, Antonio Fioretto, Carmela Garofalo, Simona Granato, Cinzia Lanzano, Claudia Perrotta, Floriana Stile, Teresa Turino, Linda Scuotto, Vittorio Santoro.

Anno XXIII - numero 393 - Sabato 1 ottobre 2016

Nando Porzio - Frattamaggiore Redazione: Via S.Antonio da Padova, 9 Cardito (Na) - Tel. /Fax 081.8354357 e-mail: redazione.cogito@libero.it Stampa: Editrice Cerbone srl e-mail: info@editricecerbone.it tel. 081.8354357 Cogito • 3


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›› PRIMO PIANO

Dati preoccupanti per la sicurezza delle nostre scuole

C’è poco da stare sicuri Il terremoto del Centro Italia ha riproposto le preoccupazioni per la stabilità delle aule, ma pochi Comuni si sono messi in regola e, spesso, non si riesce a capire se resisterebbero a un sisma di Rosa Pascarella nche quest’anno si riparte. Le scuole riaprono i battenti e da 3 di essi non sono pervenuti i dati richiesti (Afragola, Casalanche nella provincia a Nord di Napoli migliaia di bambi- nuovo e Frattamaggiore), nonostante i numerosi solleciti. Inni e adolescenti trascorreranno la maggior parte della loro somma per questi comuni non è dato sapere il grado di sicurezgiornata all’interno degli edifici scolastici. za delle scuole in cui ogni giorno mandiamo centinaia di bamQuest’anno, però, a parte le solite preoccupazioni legate alla bini. vita scolastica, c’è un’altra paura che accompagna chi vive le I comuni di Caivano, Cardito, Crispano e Frattaminore hanscuole e i genitori che lasciano i loro figli nelle scuole. no tutti, in tempi diversi, mediante apposite indagini, verificato Il recente terremoto che ha colpito Amatrice e altri piccoli co- l’agibilità dei propri edifici scolastici che sono dotati di certificamuni dell’Italia centrale ha riproposto il problema della sicurez- to di idoneità statica e di altri certificati minimi necessari all’aza nelle scuole visto che uno dei primi edifici a crollare è stata la pertura al pubblico, senza i quali dovrebbero rimanere chiusi. scuola di Amatrice, inaugurata pochi anni fa. Fortunatamente, il Purtroppo però questi certificati ci dicono poco o nulla sulla terremoto è arrivato di notte e in un periodo estivo, quindi non capacità degli edifici di rispondere a un evento sismico. ci sono state vittime, ma in tanti hanno ripensato alla tragedia Se da un lato siamo ben felici di sapere che le scuole non “dodi San Giuliano di Puglia dove, nel 2002, morirono 27 bambini vrebbero” subire crolli o cedimenti durante il normale esercizio e una maestra. Un’intera generazione fu uccisa dal terremoto. (stando alle carte), ci piacerebbe anche sapere come si comporTra l’altro, le poche notizie che si hanno non sono rassicuran- terebbero in caso di terremoto. ti. Dall’indagine “Ecosistema Scuola 2015” di Legambiente su In sostanza, alla domanda “Quanto è sicura la scuola di mio fitre province campane (Napoli, Salerno e Avellino), infatti, viene glio rispetto ad un terremoto?” accertatevi che a rispondervi sia fuori un quadro poco rassicurante: il 91,1% degli edifici scola- qualcuno che si sia prima preoccupato di effettuare una verifica stici è in aree a rischio sismico, di questi solo il 9,8% è stato co- di vulnerabilità sismica, altrimenti l’unica risposta plausibile ristruito con criteri antisismici e solo sul 28,3% è stata eseguita la mane: “Non ne abbiamo la minima idea”. Nonostante tutti i cerverifica di vulnerabilità sismica. Percentuali davvero troppo bas- tificati, le agibilità, tutti i sopralluoghi “visivi” condotti da tecse e preoccupanti. nici esperti e tutte le risposte sommarie che riceverete. Abbiamo chiesto ai 7 comuni di diffusione del nostro giornaNel 2013, dopo ripetute proroghe, è scaduto il termine entro le dati più specifici rispetto alla condizione delle nostre scuole; il quale gli edifici scolastici dovevano essere sottoposti a tali ve-

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La scuola di Amatrice crollata per il terremoto del 24 agosto 4 • Cogito

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PRIMO PIANO‹ rifiche di vulnerabilità (O.P.C.M. 3274/2003). La maggior parte dei comuni della Città Metropolitana di Napoli non ha ancora provveduto, nonostante le responsabilità che la legge gli attribuisce per tale mancanza. Senza queste verifiche non solo non è possibile sapere come l’edificio reagirebbe a un evento sismico, brancolando nella totale incertezza che lo stesso sia adeguato o meno, ma è di conseguenza infondato qualunque piano di intervento, precludendosi anche la possibilità – dal punto di vista amministrativoprocedurale – di richiedere il finanziamento degli interventi a enti sovraordinati, come la Regione. Se da un lato, come è immaginabile, questa operazione di verifica risulti onerosa per le casse dei Comuni, dall’altro non si può certo dire che negli ultimi anni le Amministrazioni locali non abbiano impiegato risorse economiche per interventi di altro tipo, probabilmente più “visibili” alla comunità rispetto ad una verifica sismica, anche se di certo meno utili rispetto a interventi tesi a garantire la sicurezza e la vita stessa di bambini e ragazzi. Di conseguenza sarebbe interessante capire su quale curiosa scala di priorità si trovi la sicurezza dei bambini nei nostri territori, dal momento che, a rigor di logica, questa sarebbe la vera e unica opera pubblica di priorità. Per il Comune di Caivano, nel quale buona parte degli edifici scolastici risale agli anni 60-70, l’ingegner Marco Fiorucci, assessore ai lavori pubblici, dichiara che dalla sua nomina (marzo 2016) si è fatto carico del problema rilevando che tutte le scuole del territorio comunale necessitano di adeguamento e che per nessuna struttura è stata effettuata una verifica di vulnerabilità sismica. Nel 2014 il Comune ha dato incarico esterno per le verifiche relative alla messa in sicurezza; incarico ancora non concluso, nel quale l’assessore Fiorucci ha richiesto vengano incluse anche le verifiche sismiche. A conclusione (si spera nel breve termine) delle verifiche e sulla base delle priorità di interventi che verranno classificati, si procederà alla programmazione delle opere a farsi e alle richieste di finanziamento. Per il Comune di Cardito, dove, qualche anno fa, ci fu il crollo di un solaio in una scuola elementare, il sindaco Giuseppe Cirillo ha dichiarato che “tutte le scuole sono state oggetto di verifiche strutturali nel 2003”. In realtà, seppur queste necessarie verifiche siano state effettuate, le stesse ricadono nell’ambito delle verifiche di agibilità, e hanno prodotto i famosi collaudi (rispondenti a norme del 1971), mentre le verifiche di vulnerabilità sismica sono state condotte su sole due strutture scolastiche (Galilei e Don Bosco), mediante un co-finanziamento del MIUR. Da queste indagini è stata rilevata la necessità di interventi puntuali, per i quali dovranno essere improntati piani di finanziamento. Per il Comune di Crispano, anche qui nel 2013, sono state effettuate le prove di carico e le verifiche strutturali ai fini dell’agi-

Il crollo nella scuola di Cardito nel 2012

bilità di tutte le strutture, ma per nessuna struttura è stata effettuata una verifica di vulnerabilità sismica, né esiste un relativo piano di intervento o richiesta di finanziamento in corso. Il sindaco Antonio Barra dichiara che “gli uffici comunali si stanno già attivando per gli affidamenti e le verifiche necessarie”. Al momento non risulta però alcun affidamento di incarico. Per il Comune di Frattaminore, la situazione ha una portata più limitata, essendo gli istituti scolastici di costruzione piuttosto recente pertanto già rispondenti a criteri antisismici, con un ultimo istituto di prossima apertura. L’unico istituto vetusto, risalente agli anni ’70, è stato oggetto di verifica sismica e per lo stesso è stato concesso, nel 2014, un contributo regionale straordinario di 300.000 euro per la messa in sicurezza antisismica. Al momento però il finanziamento risulta bloccato per pagamenti insoluti pregressi del Comune nei confronti della Regione Campania. Il Comune di Frattamaggiore ci ha fornito solo informazioni generiche inerenti alle verifiche relative all’agibilità, senza rispondere in alcun modo alle nostre domande specifiche sulle verifiche sismiche, ma eludendole totalmente. Il Comune di Afragola, ha di certo approvato da pochi giorni delle delibere di Giunta per la partecipazione al bando regionale per il fondo di rotazione per la progettazione, chiedendo il finanziamento di diversi progetti di adeguamento sismico delle scuole. Anche in questo caso, però, non è pervenuto alcun dato rispetto alle verifiche sismiche effettuate ad oggi sugli edifici scolastici. Del tutto assente il Comune di Casalnuovo che non ha risposto in alcun modo.

Cosa fare se sei a scuola e arriva il terremoto Il terremoto è un fenomeno naturale, non prevedibile, che dura molto poco, quasi sempre meno di un minuto. Ovunque tu sia in quel momento, è molto importante mantenere la calma e sapere che cosa devi fare. Preparati ad affrontare il terremoto, pensandoci fin da ora: seguire alcune semplici norme di comportamento può salvarti la vita. Se arriva il terremoto, cerca riparo sotto una porta, accanto a un muro portante, sotto una trave, sotto un tavolo, se sei a scuola, sotto il tuo banco. Se rimani al centro della stanza potresti rimanere ferito dalla caduta di lampadari, vetri, intonaco o altri oggetti. Non precipitarti fuori per le scale: sono la parte più debole di ogni edificio.Non usare l’ascensore che potrebbe bloccarsi. Anno XXIII - numero 393 - Sabato 1 ottobre 2016

In strada potresti essere ferito dalla cadutadi vasi, tegole, calcinacci e altro materiale. Chiedi agli adulti di ricordarsi di chiudere gli interruttori generali del gas, della corrente elettrica alla fine della scossa. Si evitano così possibili incendi ed esplosioni. Esci alla fine della scossa indossando le scarpe: in strada potresti ferirti con vetri rotti. Raggiungi uno spazio all’aperto, lontano dagli edifici, dai lampioni o dai segnali stradali, dagli alberi e dalle linee elettriche. Non bloccare strade e comunicazioni che servono per i mezzi di soccorso. Consiglia agli adulti di usarel’automobile solo in caso di assoluta necessità; lasciare le linee telefoniche libere per le chiamate di emergenza. Cogito • 5


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›› POLITICA

Urne aperte domenica 9 ottobre nella sede di piazza Matteotti

Al voto per la Città metropolitana A scegliere i componenti del Consiglio metropolitano saranno i Sindaci e i Consiglieri comunali. A Nord di Napoli candidati Cirillo e Nappi per il Pd e Caiazzo e Falco per Forza Italia di Angelica Argentiere ncora qualche giorno e conosceremo i nuovi componentti del Consiglio metropolitano, entrato in vigore il 1 gennaio 2015. Componenti che saranno eletti domenica 9 ottobre quando ci saranno le elezioni per il rinnovo. Ricordiamo che il Consiglio è composto dal Sindaco metropolitano, carica ricoperta di diritto dal Sindaco del comune capoluogo, e da ventiquattro Consiglieri nelle città metropolitane con popolazione residente superiore a 3 milioni di abitanti, come nel caso della Città metropolitana di Napoli che ha sostituito la Provincia di Napoli dopo l’abolizione decisa negli anni scorsi. La legge numero 56 del 7 aprile 2014, "Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni", stabilisce che il Consiglio metropolitano è eletto a suffragio ristretto dai Sindaci e dai Consiglieri comunali dei Comuni della città metropolitana e gli stessi elettori sono gli unici a poter essere candidati. L'elezione avviene sulla base di liste concorrenti, composte da un numero di candidati non inferiore alla metà dei Consiglieri da eleggere, sottoscritte da almeno il 5% degli aventi diritto al voto. Il Consiglio metropolitano è eletto con voto ponderato a seconda della popolosità del Comune rappresentato, attribuito a liste di candidati concorrenti in un unico collegio elettorale corrispondente al territorio della città metropolitana, tramite un sistema proporzionale e voto di preferenza. Il voto dei Consiglieri e dei Sindaci dei comuni della Città metropolitana non è uguale, ma varia in base alla popolazione del comune stesso per non creare disparità. Non parte-

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cipano al voto i comuni dove c’è il Commissario straordinario a gestire l’Amministrazione comunale. A cercare consensi per rappresentare i 92 comuni dell’area metropolitana ci saranno Forza Italia, Napoli Popolare, Noi Sud, Movimento 5 Stelle, Con de Magistris (Verdi - La Città - DEMA - In Comune a Sinistra - Riformisti Democratici) e Partito democratico. Le operazioni di voto si svolgeranno in un'unica giornata, domenica 9 ottobre, dalle 8 alle 20 nella sede di piazza Matteotti. Sono chiamati a votare i Sindaci e i Consiglieri dei Comuni compresi nel territorio della Città metropolitana, per un totale di 1536 aventi diritto. L'elettore voterà per una delle liste, apponendo un segno sul contrassegno della lista stessa e potrà anche esprimere un solo voto di preferenza esclusivamente per un candidato Consigliere della lista votata. Le operazioni di scrutinio inizieranno alle 8 del giorno successivo a quello del voto. Tra gli aspiranti al Consiglio metropolitano non mancano rappresentanti dell’area a Nord di Napoli. Per il Pd, scendono in campo il sindaco di Cardito, Giuseppe Cirillo, e il presidente del Consiglio comunale di Casalnuovo di Napoli, Giovanni Nappi. Per il sindaco Cirillo “è una grande opportunità per i territori dell'area. Raccoglierò le istanze e le trasferirò ai livelli superiore per fronteggiare le emergenze dei nostri territori”. Nappi, invece, preferisce evitare di accendere polemiche sulle candidature: “Preferirei non parlare di correnti, di aree o di sensibilità; mi piace pensare al partito nel suo complesso. Certo, la mia candidatura nasce da un ragionamento fatto con tan-

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ti amici, molti dei quali legati come me a Gianni Pittella. Tra questi l'onorevole Leonardo Impegno, la consigliera regionale Antonella Ciaramella, il sindaco di Frattamaggiore, Marco Antonio Del Prete, e molti amici colleghi del mio comune. Spero di riuscire a coinvolgere tanti altri colleghi. Però ciò che mi interessa davvero è riuscire a dare un contributo tangibile per portare a compimento quel processo di costruzione di una Città metropolitana così come è stata immaginata da chi questa riforma ha voluto”. Per Forza Italia sono addirittura due i Consiglieri comunali di Afragola che hanno deciso di candidarsi, ottendendo di essere inseriti in lista: Antonio Caiazzo e Raffaele Falco. “Riteniamo di aver svolto un buon lavoro guardando alla competenza, al radicamento sul territorio e all’esperienza, puntando anche su tanti giovani amministratori promettenti” ha detto Antonio Pentangelo, coordinatore di Forza Italia della provincia di Napoli, presentando i candidati, prima di aggiungere: “Credo che uno degli elementi più importanti del nostro lavoro riguardi la grande attenzione che abbiamo riservato al principio di rappresentatività territoriale di una realtà che conta ben 92 comuni che vanno tutti ugualmente tutelati, come del resto abbiamo sempre fatto anche quando abbiamo amministrato la Provincia”. Non si è ricandidato, invece, il sindaco di Afragola, Mimmo Tuccillo, che, nel Consiglio metropolitano che sta concludendo il suo mandato in questi giorni, ha ricoperto il Anno XXIII - numero 393 - Sabato 1 ottobre 2016

ruolo di Presidente della Commissione statuto. Il ruolo di Presidente dell’Anci Campania e le difficoltà che sta incontrando nella gestione dell’Amministrazione comunale di Afragola ha spinto a evitare la candidatura anche in questa tornata elettorale dove, probabilmente, sarebbe stato difficile raggranellare i voti necessari all’elezione.

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POLITICA ‚‚

E’ arrivato anche il nome dell’area popolare ad Afragola

Completata la Giunta La nuova squadra degli Assessori non placa le polemiche, soprattutto nel partito democratico. Inutili i richiami all’unitĂ dei vertici provinciale e regionale del partito. Si tenta la mediazione di Antonio Cerbone utunno caldissimo per l’Amministrazione comunale di dispensabile, dunque garantire la stabilitĂ dell’azione di governo, Afragola con il sindaco Tuccillo alle prese con contrasti nel rispetto del patto stretto con i cittadini in fase elettorale. Altre interni alla maggioranza, dovuti soprattutto alle tensioni posizioni, non in linea con quelle espresse dai vertici regionale e mecon tre consiglieri del Pd, Concas, Boemio e Montefusco. tropolitano del partito, sarebbero in contrasto con i principi di lealLe tensioni di questi giorni arrivano dopo mesi di contrasti tĂ e di dialettica democratica che ispirano la nostra formazione pocominciati nel pieno di agosto quando i malcontenti che ser- litica e, se dovessero manifestarsi, non rimarrebbero prive di consepeggiavano nella maggioranza sono esplosi con l’emergere di guenzeâ€?. una situazione “imbarazzanteâ€? La presa di posizione sembra che ha creato qualche polemica. aver avuto qualche risultato visto In pratica, grazie a un articolo che Concas, Boemio e Montefudi Francesco Celardo è emerso sco avrebbero chiesto di portare la che l’assessore Porroni era in qualdiscussione nella sezione locale che modo coinvolta nel raggrupdel Pd, pur definendosi “distinti e pamento di imprese che poi si è distantiâ€? dalla Giunta. Da capire aggiudicato il servizio di raccolta come si procederĂ , comunque, videi rifiuti. Immediata è scoppiata sto che, in caso di segretario dila polemica, le richieste di chiarimissionario, non si possono conmento e l’invio di richieste di invocare riunioni. tervento a Cantone per verificare Ma chi sono i nuovi Assessori? l’esistenza di irregolaritĂ . Al posto di Iavarone, all’ambienAl di lĂ del caso, comunque, la te, è arrivato Gennaro Di Lorenvicenda ha fatto emergere tutti i contrasti e i mal di pancia e zo, fino a luglio scorso amministratore delegato di Campania Tuccillo, per cercare una via d’uscita, ha deciso di azzerare la Ambiente, al posto di Brunella Como entra l'architetto Maria Giunta, nominandone un’altra, in tempi record, anche se non Cristina Iazzetta, nuovo assessore all'urbanistica e al PIU Eurosono mancati i problemi perchĂŠ i consiglieri comunali “dissi- pa. Confermati gli incarichi e le deleghe al vice Sindaco, avvodentiâ€? che si identificano con la definizione di “Gruppo Arco- cato Giovanni Giglio, all'assessore Antimo Manzo, delegato albalenoâ€?, continuano a mostrare tutta la loro insofferenza emer- le finanze, bilancio e tributi, e all'architetto Luigi Sirico, delesa anche subito dopo l’ufficializzazione della Giunta quando gato ai lavori pubblici, servizi cimiteriali e pubblica illuminaConcas affidò a facebook il suo lamento scrivendo: Nasce una zione. Problemi invece per la nomina di Emilia Forte, a cui Giunta e muore un partito, riferendosi alle dimissioni del se- erano state assegnate le deleghe alle politiche del lavoro e alle grerario, del presidente e del capogruppo del Pd. pari opportunitĂ . Ha rinunciato all’incarico perchĂŠ un famiTra l’altro, nei giorni successivi, la polemica è cresciuta al liare ha una causa in corso con il Comune per un abuso edilipunto da richiedere l’intervento dei vertici provinciale e re- zio. Al suo posto è stata nominata l’ingegner Antonietta Congionale. te che si occuperĂ di politiche del lavoro, organi istituzionali, “Si tratta di iniziative che il Pd regionale ed il Pd metropolita- servizi demografici, anagrafe, stato civile, servizio elettorale, no di Napoli condannano in quanto non tengono conto dell’inte- statistica e censimento, trasparenza amministrativa, toponoresse generale della comunitĂ afragolese. Le ragioni di dissenso poli- mastica, attuazione dello statuto comunale e dei regolamenti tico interno, quand’anche legittime, vanno discusse e risolte nelle se- degli organismi di partecipazione democratica, avvocatura e di opportune e non possono in alcun modo essere utilizzate fino al contenzioso. E’ arrivata alla fine, invece, la nomina di Madpunto di incidere sulla continuitĂ dell’esperienza amministrativa di dalena Polito, laureata in giurisprudenza, docente di diritto, Afragola che va garantita nell’interesse dei cittadiniâ€? scrivono As- dell’parea popolare, che si occuperĂ di pubblica istruzione, sunta Tartaglione e Venanzio Carpentieri, segretario regionale cultura, commercio e annona, polizia municipale, viabilitĂ e e metropolitano del Partito democratico che aggiungono: â€œĂ‰ in- parcheggi, edilizia scolastica ed eventi.

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›› CRONACA

Parla il sindaco Tuccillo dopo l’azzeramento della Giunta

“Sono pronto ad andare a casa” “Ho voglia di continuare il lavoro, anche ricandidandomi, ma Afragola viene prima di tutto”. “Cerco e continuerò a cercare il dialogo, ma il Pd deve fare chiarezza, cambiare e aprirsi all’esterno” Per me, prima di ogni cosa, prima anche della mia stessa permanenza su questa poltrona, vengono gli interessi della città e degli afragolesi. Questo è l’unico punto su cui non accetto compromessi e non sono disposto a dialogare”. Tuccillo, sindaco di Afragola alle prese con il malcontento di parte della sua maggioranza e con un partito, il suo Pd, spaccato e rissoso, ripete più volte, come se fosse un mantra, questo concetto nel corso del nostro incontro. Sindaco, partiamo con la domanda più scontata, anche se ha risposto più volte: Perché ha deciso di cambiare la Giunta? “Io ho deciso di azzerare la Giunta perché ho notato una crescente rissosità all’interno della maggioranza...”. Maggioranza? Quindi parla di contrasti interni alla maggioranza, non nella Giunta? “No, in entrambi, ormai le tensioni erano in maggioranza, tra i Consiglieri, ma anche in Giunta, tra gli Assessori, e, in piena autonomia, ho deciso di azzerare tutto per ripartire con una maggiore forza e una maggiore coesione perché siamo arrivati a un momento in cui bisogna portare a termine il lavoro avviato per raccogliere i frutti di quanto fatto finora e non possiamo permetterci di perdere tempo con liti e discussioni”. Quindi non ha deciso di cambiare la Giunta per mandare a casa l’assessore Porroni e l’assessore Iavarone dopo la vicenda dell’appalto dei rifiuti? “No, sarebbe sbagliato ridurre il tutto alla necessità di cambiare due nomi, anche perché io non ho messo nessuno fuori. Mi sono rimesso alla volontà dei gruppi di maggioranza per quanto riguarda i nomi e nessuno mi ha proposto Iavarone, mentre la stessa Porroni si è tirata fuori volotnariamente”. Ma nella rissosità della maggioranza e quindi sulla sua scelta ha influito anche l’accusa di protagonismo verso Iavarone? “Di certo la naturale voglia di essere e sentirsi protagonisti, anche per il lavoro ben fatto, non deve andare al di là della collaborazione e del rispetto del lavoro degli altri che non devono mai mancare”. C’è una frase di Concas, storico consigliere comunale del Pd, che è stata presa come definizione di quel che è successo: Nasce una Giunta, muore un partito...Lei stesso ha detto che il Pd afragolese va rifondato. Quindi Concas ha ragione? “Rispondo con una citazione, con un verso di Montale: Per esistere, qualcosa deve estinguersi. E spiego anche la mia interpretazione di questi versi. Io credo che questa sia l’occasione per il Pd per fare chiarezza e per capire come andare avanti, anche per il bene dell’Amministrazione comunale che è guidata da un esponente del Pd”. E quale dovrebbe essere la strada da seguire? “Quella del confronto. Io sono aperto al confronto, ma tenendo sempre in primo piano gli interessi dei cittadini e di Afragola. Bisogna aprire il partito all’esterno, mettendo da parte inutili personalismi e, soprattutto, smettendola di stare a guardarsi

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dentro. E, soprattutto, bisogna fare chiarezza”. In che senso? “Nel senso di capire chi sta con il Pd e chi non sta con il Pd”. Si riferisce anche al consigliere Montefusco? “Sì, per me coloro che mi contestano sono due consiglieri del Pd, Concas e Boemio, e un “sedicente” consigliere del Pd, Montefusco appunto, che, a quanto ne so, non è neanche iscritto al Pd e l’unica cosa che ricordo che lo riguarda è un documento del direttivo in cui si evidenzia l’incompatibilità tra lui e il Pd”. Lei parla di dialogo, ma non era possibile trovare un’intesa per evitare i “mal di pancia” di questi giorni? “Io c’ho provato. Ho chiesto il nome di un Assessore, dando comunque dei requisiti invalicabili, a cominciare dalla professionalità e dai tempi in cui scegliere, perché non potevo condannare la città all’immobilismo per beghe interne, ma non ho avuto risposta, a meno che non si voglia prendere per risposta la provocazione del nome di Affinito, l’assessore che avevo sfiduciato perché era venuto meno il rapporto di fiducia necessario tra Sindaco e Assessore”. A proposito, con l’estromissione dalla Giunta di Porroni e Iavarone e con quella precedente di Affinito, lei, per ben tre volte, è andato contro una legge non scritta della politica in base alla quale gli Assessori che si sono dimessi dal Consiglio comunale per ricoprire quel ruolo devono mantenere il posto in Giunta, sempre e comunque.... “Sì, è vero che esiste questa legge non scritta. Ma è vero anche che io non avevo mai dato certezze in tal senso e, soprattutto, di fronte all’interesse di Afragola e della coalizione non ho avuto remore a prendere questa decisione”. Ha paura di non riuscire a trovare l’accordo in maggioranza e di essere sfiduciato? “Non vedo la volontà di sfiduciarmi, né la voglia di raccogliere le firme dei Consiglieri disposti alle dimissioni e sono fiducioso sul dialogo, pur se ribadisco che vengono prima gli interessi degli afragolesi, poi quelli della coalizione e solo alla fine dei singoli Consiglieri”. Ma, viste anche le spaccature nel Pd, la maggioranza si è spostata verso Destra? Verso Giustino e il suo gruppo? “Io non credo che sia andata così. Giustino e il suo gruppo sono quelli che, più di altri, hanno la capacità di unirsi alle intenzioni del Sindaco e può sembrare che siano determinanti, ma non è così. E poi, per dirla tutta, visto che Giustino si è anche candidato al Consiglio regionale con la coalizione di centrosinistra del presidente De Luca, direi che è Giustino che si sta spostando a Sinistra e non la mia maggioranza a Destra”. Ma sarà questa la maggioranza per un’eventuale prossima candidatura a Sindaco? A proposito, vuole ricandidarsi? “Sì. Stiamo preparando un documento nel quale battezzeremo questa Giunta come quella che ci porterà alla fine della consiliaAnno XXIII - numero 393 - Sabato 1 ottobre 2016


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CRONACA ‹‹ tura e scriveremo chiaramente che questa stessa maggioranza ci porterà alle elezioni dove ho intenzione di ripresentarmi alla guida della coalizione perché sono abituato a portare a termine il lavoro che mi impegno a fare e nel 2013 ho deciso di dedicare 10 anni della mia vita ad Afragola”. E se non riuscisse a finire il mandato? Si candiderebbe lo stesso? “Su questo preferisco non rispondere perché sarebbe una situazione diversa e anche perché non la vedo come un’ipotesi anche se, ribadisco, sono pronto anche ad andare a casa se non riesco a mettere al primo posto gli interessi di Afragola e degli afragolesi”.

Prima di lasciare non possiamo non fare una domanda che va al di là dei confini afragolesi. Lei è Consigliere metropolitano uscente ed era presidente della Commissione statuto. Questa volta il Pd ha candidato due esponenti dell’area a Nord di Napoli, il sindaco di Cardito, Cirillo, e il presidente del Consiglio comunale di Casalnuovo, Nappi. Una scelta giusta? “Francamente non mi appassiona la cosa perché credo che la Città metropolitana, così com’è, è solo la brutta copia della vecchia Provincia e non l’ente che potrebbe essere molto utile che ho in mente io”.

Parole durissime dell’ex assessore Salvatore Iavarone

“Tuccillo ha sbagliato tutto”

“Il Sindaco ha distrutto la maggioranza e il partito cercando altri appoggi per governare”. “Gli auguro di continuare, ma ormai è chiaro che non sarà lui il candidato del centrosinistra” ’ ancora forte la delusione in Salvatore Iavarone, dimissionato dal sindaco Tuccillo che gli ha ritirato la fiducia concessagli all’indomani delle elezioni quando Iavarone si dimise dal Consiglio comunale per entrare nella squadra degli Assessori. Allora, perché il Sindaco ha cambiato la Giunta? “Il Sindaco parla genericamente di conflittualità nella Giunta, aveva annunciato un azzeramento, ma poi ha fatto semplicemente un rimpasto. In tre anni ha cambiato nove Assessori. È evidente che ha difficoltà a spiegare le vere ragioni. Quest’estate è emerso un problema e non ha saputo affrontarlo. Ma credo che con una serie di scelte troppo avventate abbia peggiorato la situazione, messo in imbarazzo tutta la maggioranza e acceso i riflettori sulla vicenda della quale lui ancora non vuole parlare”. Quanto ha influito la polemica che ha coinvolto Porroni? “Francamente credo che questo sia l’unico problema. Il “pomo della discordia” è stata la mia lettera inviata alla dirigente del Comune per mandare una documentazione all’ANAC di Cantone. La vicenda dell’assessore Porroni è ormai nota e non devo spiegare che la cosa, dal punto di vista dell’opportunità politica, è del tutto sconsigliata e senza precedenti. Io dal primo momento ho dichiarato anche alla stampa che avrei inviato gli atti a chi di competenza, sono pure stato ascoltato dalle autorità giudiziarie come persona informata sui fatti; ho più volte chiamato anche il Sindaco per capire cosa dovevamo fare insieme, ma mi ha sempre solo detto che era tutto ok. Francamente per come stanno andando le cose, non credo si possa liquidare così la faccenda. Sono in corso anche delle indagini con la presenza costante della polizia presso gli uffici del Comune. Spero che, come sempre, si possa fare chiarezza anche su questa storia. Io ovviamente, stesso ad agosto, ho inviato una nota alla dirigente per far inoltrare tutti gli atti all’Anac, cosa che poi ha generato l’ira di qualcuno. Ma sono stanco di raccontare questa storia, spero solo che molto presto si faccia chiarezza, nella consapevolezza che certi “personaggetti” ora utilizzeranno la loro arma preferita: la macchina del fango”. E' vero che, in qualche modo, hanno influito le accuse di protagonismo verso di lei da parte di pezzi della maggioranza? “Io politicamente non nasco ieri, sono sempre stato impegnato nel sociale e non solo ad Afragola, ho sempre dimostrato di saper conquistare spazi e visibilità. Se poi si confonde il protagonismo con la capacità di fare le cose ed essere quotidianamente in strada mettendoci anche la faccia…allora è un'altra storia. Se qualcuno si è sentito oscurato vuol dire che non era capace di “brillare” di luce propria. Avrebbero potuto provare a fare altrettanto”. E ora? “Ora per il bene di Afragola l’Amministrazione deve provare a governare la città. I cittadini vogliono che il programma che io stesso ho contribuito a scrivere nel 2013 venga attuato, non vogliono sapere nulla di queste storie, ma allo stesso tempo chiedono legalità e chiarezza”.

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Che succede nella maggioranza? “Non credo che questa maggioranza possa avere i numeri per una vita lunga e serena, gli errori si pagano e la gente non è così stupida da non capire cosa sia accaduto e cosa stia accadendo”. Chi esce vincitore dal rimpasto? “Sicuro perde Tuccillo e il Pd. Esce vincitore, per ora, chi ha voluto ostinatamente nascondere la polvere sotto il tappeto”. E' vero che l'asse della maggioranza si è spostato a Destra, verso Giustino? “Tuccillo non capisce che così perde i suoi e cerca altrove i numeri per provare a governare, ma così non arriverà lontano e soprattutto non costruisce una prospettiva di governo per la città, assicurando al centro destra un facile ritorno alla guida di Afragola. Quando gli farà comodo sarà Giustino a scaricare il Sindaco che, a quel punto, sarà ancora più isolato”. Concas ha detto: Nasce una Giunta e muore un partito. Cosa succede e cosa succederà nel Pd afragolese? “Si sono dimessi il Segretario cittadino del partito, il Presidente e il vice Segretario del Pd. Tre Consiglieri del Pd hanno dichiarato che sono alternativi alla maggioranza e distinti e distanti da questa Amministrazione che non ha la capacità di coinvolgere e convincere e molti membri del direttivo locale hanno inviato un forte documento a Napoli e alla direzione nazionale del partito a Roma. Così non si costruisce nulla. Qualcuno si deve prendere la responsabilità di aver distrutto un partito ed è evidente che il sindaco Tuccillo con le sue scelte ha causato tutto questo. Tenere fuori dall’Amministrazione dei Consiglieri eletti con 500 voti e degli esponenti di liste che hanno raccolto 2.000 voti è un fatto che non ha precedenti”. Tuccillo finirà il mandato? “Gli auguro tutto il bene, soprattutto per gli afragolesi che non meritano un altro sindaco sciolto o sfiduciato. Ma gli auguro soprattutto un bagno di umiltà che gli consentirà di scendere con i piedi per terra e confrontarsi con i cittadini e con le esigenze reali di questa città”. Indipendentemente da come finirà questo mandato, Tuccillo potrà essere il candidato del centrosinistra? “Non credo che finirà in modo da poter creare le condizioni per una cosa del genere”. Cogito • 11


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›› POLITICA

Ancora qualche giorno di lavoro per la “squadra tecnica”

La Giunta è “quasi” pronta Il sindaco di Frattamaggiore, Del Prete, avrebbe in tasca l’accordo con la sua maggioranza. Manca l’ufficialità per le difficoltà interne all’Udc. Resta in sella il presidente del Consiglio, Barbato di Angelica Argentiere Sarà la squadra che accompagnerà il nostro mandato per tutti i 5 anni” dichiarava il sindaco di Frattamaggiore Marco Antonio Del Prete quando presentò quella squadra di Assessori che ora si appresta a cambiare. La Giunta tecnica, che avrebbe dovuto dare un volto nuovo alla città, arrivava perché non si riusciva a trovare un accordo sui nomi degli Assessori tra i gruppi consiliari che avevano contribuito alla vittoria di Del Prete contro Grimaldi, Capasso e Granata. E quindi il Sindaco decise di affidarsi a “tecnici” che poco o nulla avevano a che fare con Frattamaggiore, eccezion fatta per Pina Maisto, che è stata dirigente scolastica a Frattamaggiore. In quei giorni, pur di raggiungere l’intesa, si disse che tutto sarebbe poi stato messo in discussione: anche la poltrona del presidente del Consiglio, assegnata a Daniele Barbato, e gli staffisti. Le cose, però, sono cambiate in questi mesi perché sembrerebbe che sia stato raggiunto l’accordo. Stando alle voci di corridosio, gli unici a mantenere il loro posto in Giunta saranno l'assessore alle finanze e alla trasparenza, Giuseppe Pedersoli, e l'onnipresente Pina Maisto alla cultura e pubblica istruzione. E resteranno al loro posto anche il presidente del Consiglio, Daniele Barbato, e i componenti dello staff. Solo due tecnici, quindi, hanno "superato la prova" ma se consideriamo il registro di presenze (anzi, meglio dire assenze) di alcuni degli assessori uscenti come gli accademici Nicola Pisacane all'urbanistica e Maria D'Ambrosio alle politiche sociali, qualche decisione in tal senso andava pur presa. Ed è andata bene a chi richiedeva una giunta politica dall'inizio e ai non eletti scalpitanti per un incarico. Tornando ai nomi sul tappeto per la nuova squadra degli Assessori, ci sono alcuni su cui si concentrano le maggiori indicazioni. Per il Pd dovrebbero entrare in Giunta Sossio Farina, ex presidente del Consorzio cimiteriale, e Carlo Vitagliano. Manca ancora un altro nome per i Democratici, ma, soprattutto, manca il nome dell’Udc, vero motivo per cui la Giunta non può essere ufficializzata. La nuova composizione della Giunta, infatti, prevedrebbe tre Assessori al Partito democratico (Farina, Vitaliano e Pedersoli), due assessori ai Democratici (Maisto e un altro) e uno ai Popolari che dovrebbero indicare Giuseppe Ferro, consigliere dimessosi per lasciare spazio in Consiglio a Giuseppe Pezzella e mettere fine al duello “giudiziario” sul conteggio dei voti che sembrava avesse preso una direzione favorevole a quest’ultimo. Ma la situazione non è ancora definita per-

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ché il consigliere Giuseppe D'Ambrosio sul suo profilo social dichiarava il suo dissenso per la situazione legata al partito, dimissioni non concordate e assenze fino ai ricorsi. Posizione polemica dettata, stando ai rumors, all’impossibilità di scegliere la persona da portare in Giunta che doveva essere una sua collaboratrice. Si avvia comunque a conclusione l’esperienza della Giunta tecnica che, a dire il vero, non è mai stata accolta favorevolmente tanto che si parlava di un azzeramento già dal dicembre scorso, ma poi i tempi si sono dilatati anche per cercare un accordo più solido e mettere da parte le polemiche che hanno accompagnato questa prima parte di consiliatura. Queste beghe stanno rallentando anche l'ufficialità dei nomi della nuova Giunta, anche se ai più sono già scontati e prevedibili dall'insediamento della Giunta tecnica, già destinata a non durare per tutto il mandato. Infatti, ancora non si comprende perché gli ex Assessori, tutti stimabili professionisti, abbiano accettato un incarico che nasceva già con una data di scadenza ben precisa. Noi della redazione di Cogito, in tutte le campagne elettorali seguite negli oltre 20 anni di esperienza del giornale, abbiamo sempre chiesto ai candidati Sindaco di rendere nota la squadra degli Assessori o quantomeno il metodo di scelta per la Giunta. Una domanda quasi sempre declinata a testimonianza di quanto il peso di una Giunta politica possa determinare gli equilibri amministrativi, come lo sono stati i mancati accordi per lo scorso luglio, l'insofferenza verso la Giunta tecnica e le insistenze dai non eletti. Insomma, se in piena dinamicità politica, un cambio può essere volto al miglioramento, ci auguriamo un impegno serio verso la collettività e il bene comune, a prescindere da ogni qualsiasi scontata previsione. Non è tempo di poltrone ma piuttosto di tirare le somme. E di valutare i risultati. Si deve effettuare in Consiglio la verifica del programma, soprattutto adesso che tocca ai partiti visto che porteranno persone indicate direttamente da loro nella stanza della Giunta del Comune di Frattamaggiore dedicata alla memoria di Falcone e Borsellino.

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Rinvio a giudizio per Raimondo Caputo e Marianna Fabozzi

“Siano processati per la morte di Fortuna” La mamma della bimba violentata e uccisa nel 2014 a Caivano ha ancora qualche dubbio: “Il corpo di mia figlia non aveva le ferite tipiche di chi cade dall’ottavo piano, dove l’hanno uccisa?” di Cinzia Lanzano i è conclusa con il rinvio a giudizio di Raimondo Caputo l’udienza preliminare fissata per il 21 settembre scorso di fronte al Giudice per le udienze del Tribunale di Napoli Nord ad Aversa, Barbara Del Pizzo. L’uomo è accusato dell’omicidio di Fortuna Loffredo, la bambina che il 24 giugno del 2014 ha perso la vita, scaraventata dall’ottavo piano di un edificio del parco verde di Caivano, dopo aver cercato di sottrarsi agli abusi sessuali di Caputo, conosciuto come Titò in base alla ricostrizione degli inquirenti. Altro capo d’imputazione sono le violenze sessuali a danno delle figlie dell’ex compagna di Caputo, Marianna Fabozzi, nonché amichette di Fortuna. A testimoniare tali atrocità sono state le stesse bambine durante gli interrogatori. In aula c’era anche lei, Marianna Fabozzi, attualmente detenuta nel carcere di Benevento, alla quale è toccata la stessa sorte: il rinvio a giudizio. L’accusa per la donna è quella di complicità, sia per aver taciuto riguardo alle molestie subite dalle figlie sotto i suoi occhi, sia per la morte di Fortuna; anche in questo caso avrebbe saputo, ma non parlato! Il giorno precedente all’udienza di Caputo e Fabozzi, la mamma di Fortuna, Domenica Guadagno, ha parlato alla trasmissione Pomeriggio Cinque: “Aspettavo da tanto questa giornata. Spero che sia detta tutta la verità, devono prendere l’ergastolo tutti e due, hanno tolto la vita a una bambina. Mia figlia voleva vivere, crescere, andare a scuola, non si sarebbe mai buttata giù. Domani sarò in udienza, li guarderò in faccia. Andrò con mio

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padre, mia madre e due avvocati. Dentro di me sento, però, che non è stata buttata dal terrazzo, giù non c’era sangue. Quando vidi Antonio Giglio, il suo corpo era distrutto. Ecco cosa vorrei capire”. Con queste parole, la madre della piccola Fortuna accende i riflettori su un’altra pista: la piccola non sarebbe morta per lo schianto, bensì sarebbe stata uccisa in altro modo; a confermarlo, secondo la madre, sarebbe il corpicino ancora “integro” della figlia in seguito alla presunta caduta, a differenza di quello di Antonio Giglio. Quest’ultimo è il figlio di Marianna Fabozzi, e, circa un anno prima rispetto a Fortuna, aveva perso la vita precipitando dallo stesso stabile. L’avvocato Angelo Pisani ha chiesto, inoltre, che i suoi assistiti Pietro Loffredo e Domenica Guardato, genitori di Fortuna, i nonni della bambina e il tutore dei figli di Gennaro Giglio, padre del piccolo Antonio, potessero costituire parte civile. Richiesta ammessa dai giudici. La signora Guadagno si è espressa anche dopo la decisione dei magistrati del rinvio a giudizio: “Ho provato una forte emozione quando il giudice ha pronunciato quelle parole. E' una prova che la giustizia sta facendo il suo corso”. Ha poi aggiunto: “Sono convinta però che al momento tutta la verità non sia ancora venuta fuori. Spero che ciò avvenga in fase di processo. Io ho lottato e lotterò per avere giustizia e andare fino in fondo. La forza me la dà Chicca ogni giorno”. L’inizio del processo penale davanti alla Quinta sezione della Corte d'Assise di Napoli è stato fissato per l'8 Novembre prossimo.

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›› CRONACA

A Casalnuovo è polemica per la seconda edizione della manifestazione

Calici&Cotone e...proteste L’iniziativa nata per favorire il commercio locale è contestata da una parte dei commercianti. Gli esercenti chiedono interventi “strutturali” e maggiore collaborazione all’Amministrazione di Enza Gargiulo a seconda edizione della manifestazione Calici e Cotone a Casalnuovo di Napoli, in programma sabato 8 ottobre, sta diventando un braccio di ferro tra i commercianti e l'Amministrazione comunale. Un duro colpo per l’iniziativa che non è riuscita neanche a essere inserita tra quelle finanziate dall’assessorato al turismo della Regione Campania attraverso i fondi messi a disposizione dal POC (programma operativo complementare) 2014-2020 perché il progetto presentato s’è posizionato al 70° posto in una graduatoria che ha premiato i progetti classificatisi nei primi 41 posti. La manifestazione, nelle intenzioni dell’Amministrazione, si pone l'obiettivo di favorire i commercianti casalnuovesi con gli esercizi aperti anche dopo le 20, un concerto gratuito di Gigi Finizio, e come ribadisce sulla sua pagina Facebook il vicesindaco Nicoletta Romano “il concorso “Spendi in città…e Vinci l’Italia o l’Europa”: Su quattro punti del territorio saranno posizionate le co- scatta la multa (idea proposta dagli stessi commercianti). C'è anche da dire che una regolamentazione sul parcheggio sul siddette ‘cassette delle vacanze’. Ogni cittadino che dimostrerà imbucando lo scontrino di aver fatto acquisti per un valore pari o supe- corso Umberto era necessaria perché sempre più spesso si trovavariore ai 20 euro presso gli esercizi commerciali di Casalnuovo e delle no auto parcheggiate in ogni dove anche in terza fila. Ma il limirelative frazioni potrà partecipare all’estrazione di fine settimana in te di trenta minuti, però, è un compromesso poco soddisfacente in quanto non si può certo stare in un negozio guardando l'oroItalia e viaggi in Europa”. A questo punto, verrebbe spontaneo chiedersi come mai tanto logio per poi scappare di corsa. Ma soprattutto i commercianti vengono già da mesi di lavori sul corso nel corso dei quali hanno trambusto. Il malcontento dei commercianti esiste perchè, da quando so- visto le loro entrate calare per il minore volume di affari causato no terminati i lavori sul corso Umberto e allargati i marciapiedi, dall' impossibilità di passare o parcheggiare. Tra l’altro, anche tra sono presenti meno posti per parcheggiare e la sosta è consentita i commercianti, ci sono diverse posizioni. I gestori di attività take su entrambi i lati per un massimo di trenta minuti dopodichè away, per esempio, non sono del tutto contrari alla sosta limitata perché hanno necessità di posti auto per i clienti che brevemente sostano per acquistare il servizio, a differenza dei negozianti che hanno clienti a cui serve un po’ più di tempo o di quelli che mirano a una clientela che passeggia prima di acquistare. Sulla pagina Facebook “Centro commerciale al corso” che rappresenta la voce di molti commercianti casalnuovesi si legge: “La Romano dichiara che, nonostante la rinuncia del centro commerciale “Al corso” che l'anno scorso ha organizzato, diretto e condotto l'evento Calici&Cotone, intende, con l'appoggio dei suoi fedelissimi riproporre comunque la seconda edizione anche senza l'appoggio dei commercianti locali. A tal proposito ci domandiamo: Ma se i commercianti non sono d’accordo o semplicemente vogliono solo risposte concrete per il loro futuro, questa manifestazione, che dovrebbe rilanciare? E può essere considerato "un singolo individuo" uno dei più grandi Centri commerciali naturali riconosciuto anche dalla Regione Campania? Infine La Romano chiude dicendo che sono sempre aperti a qualsiasi dialogo o tavolo di confronto. Bene!!!! Benissimo!!!! Allora da dove cominciamo? Con chi vi siete confrontati per questo evento? Chi ha deciso l'artista e il suo cachet? Chi ha deciso quali commercianti dovranno intervenire? Chi ha risposto alle richieste dell'ultima protesta civile fatta dai commercianti del corso? Con chi avete condiviso "spendi in città"? Con chi avete condiviso il piano parcheggi e viabilità? Quali sono le risposte ai nostri protocolli sinora fatti? Potremmo continuare all'infinito, ma ci fermiamo quì. Visto che non ci piace discutere sui social, vi inviteremo alla prossima manifestazione pubblica che si terrà a giorni, per ripetervi pubblicamente ciò di cui ha bisogno veramente il commercio locale!!!! come dice lei, ognuno faccia la sua parte...PS Non chiamatelo Calici&Cotone 2° edizione, può bastare concerto di Gigi Finizio!” Non s’è fatta attendere la replica della vice Sindaco, affidata ancora a Facebook: “Con l’approvazione della regolamentazione sui

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CRONACA ‹‹ Dehors e i controlli intensificati dei vigili urbani per il rispetto della sosta oraria sul corso principale della città e su viale dei Ligustri (dove la sosta oraria è stata consentita su entrambi i lati per un massimo di trenta minuti, così come richiesto dagli stessi esercenti) si sta operando per fornire risposte concrete agli operatori del settore commerciale. Per favorire la sosta, soprattutto negli orari di punta, resta fondamentale controllare il rispetto dei limiti di sosta oraria per garantire fluidità nei parcheggi per le fermate brevi. Al fine di replicare il successo ottenuto già lo scorso anno si confida nella collaborazione di tutti gli attori interessati: associazioni di categoria, singoli

esercenti e comitati. Siamo dispiaciuti dall’atteggiamento assunto da qualche singolo individuo: noi non solo restiamo sempre e comunque aperti al confronto tra le parti, ma accettiamo di buon grado ogni suggerimento utile volto a migliorare la vivibilità della nostra città e volto a rendere migliore tutte le iniziative messe in campo in questi mesi a sostegno dell’economia locale”. Non ci resta che sperare l'attuazione di questo tavolo di confronto tra i commercianti e l'Amministrazione comunale con lo scopo di favorire al massimo il commercio che è l'anima di una città e la vivibilità cittadina.

Musica e politica a Casalnuovo Stasera torna, in piazza Mafalda, la Festa dell’Unità cittadina. In programma dibattiti e concerti tasera, sabato 1 ottobre, a Casalnuovo di Napoli, in piazza Mafalda, a partire dalle 18:30, si svolgerà la tradizionale Festa dell’Unità casalnuovese che apre le porte alla stagione autunnale. L’evento ritorna dopo un anno di assenza e tratterà di politica, cultura, solidarietà e spettacolo. Si partirà con il dibattito e tra i temi trattati non mancherà la discussione sul referendum costituzionale che si terrà tra un paio di mesi e sulle elezioni che permetteranno di scegliere i nuovi Consiglieri della Città metropolitana. Quest’ultima discussione era inevitabile visto che Giovanni Nappi, presidente del Consiglio Comunale di Casalnuovo di Napoli, è tra i 12 candidati del Partito democratico per la corsa al Consiglio della Città Metropolitana di Napoli. Nappi, insieme al sindaco di Cardito, Giuseppe Cirillo, rappresenta il territorio che interessa l'area a Nord di Napoli, nonché “una delle tante sensibilità del partito”, vista la sua vicinanza con l'europarlamentare Gianni Pittella, presidente del Gruppo Socialista al Parlamento Europeo. Sarà anche l’occasione per ripercorrere il primo anno di consiliatura casalnuovese. A discuterne, oltre al presidente del Consiglio comunale, Giovanni Nappi, il segretario provinciale del partito, Venanzio Carpentieri, e il segretario regionale, Assunta Tartaglione, il gruppo consiliare cittadino e i Giovani democratici del territorio. Prevista anche la pre-

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senza del deputato Massimiliano Manfredi e del presidente del gruppo consiliare del Pd nel Consiglio regionale, Mario Casillo. Nel corso della serata ci sarà la presentazione del Premio letterario “Una Città che scrive” con l’attore Vincenzo Pirozzi, interprete nel ruolo di Lelluccio Magliocca in Gomorra 2, che leggerà alcune delle poesie tratte dalla prima antologia interamente realizzata con testi scritti dagli autori casalnuovesi. Il progetto “Una Città che scrive” “è stato ideato da Giovanni Nappi a vantaggio dell’immagine della Città”. Non mancherà l’attenzione verso le popolazioni terremotate del Centro Italia. In piazza sarà allestito un gazebo-libreria e l’incasso proveniente dalla vendita dei libri sarà devoluto alla ricostruzione post terremoto. Altrettanto sarà fatto dallo stand dedicato all’area food: il pizzaiolo Gioacchino Cuorvo lavorerà gratuitamente nel corso della festa, concedendo la possibilità di devolvere anche l’incasso proveniente dalla vendita delle pizze. Alle 21:30 si darà inizio al concerto con il sax di Marco Zurzolo che incontrerà il ritmo di Tullio De Piscopo e Tony Esposito passando per il Rap di Lucariello. Presenterà l’evento Mario Pelliccia e il tutto sarà trasmesso in diretta regionale sull’emittente Capri Event, canale 271 del digitale terrestre. Floriana Stile

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›› CRONACA

A Caivano brutte notizie per le famiglie

Niente mensa per i bimbi caivanesi Il dissesto finanziario voluto da Monopoli impone il mantenimento dei soli servizi essenziali Si cerca una soluzione, ma l’opposizione protesta: Distrutti anni di politiche per la famiglia di Angela Finestra el mese di Settembre riaprono le città e riemergono va l’erogazione del servizio mensa, bandi questi che non vecchi problemi a cui i Sindaci devono far fronte hanno ancora portato ad alcun esito. per trovare delle soluzioni. È il caso di alcuni imIn merito al servizio mensa, il sindaco di Caivano, Simone portanti servizi, come quello relativo alla mensa per le Monopoli, ha affermato che “il Comune deve garantire per legscuole che ricadono sul territorio, sui quali molto spesso ge i servizi indispensabili e che il servizio di mensa, con un Cogravano le scure dei trasferimenti da parte del Governo mune che si ritrova in una situazione finanziaria del genere, centrale. non rientra tra quelli indispensabili per l’Ente”.

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Il caso più eloquente è quello del Comune di Caivano, la cui amministrazione da tempo naviga in acque alquanto agitate, avendo infatti dallo scorso 18 giugno dichiarato (e approvato) dissesto finanziario; di conseguenza per l’anno scolastico 2016 – 17 non riuscirà a garantire il servizio di mensa. Dal sito istituzionale del Comune di Caivano, www.comunedicaivano.it, è possibile visionare alcuni atti pubblici emanati dagli uffici dell’ente in questione, come la gara che, nel mese di Novembre 2015 e Gennaio 2016, bandi-

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Per il Primo cittadino “una soluzione potrebbe arrivare applicando al caso Caivano la recente sentenza del TAR (Sentenza della Corte d’Appello di Torino 1049 del 2016) che, con successiva ordinanza del Tribunale di Torino, la n°20988 del 13 Agosto 2016, si è pronunciata a favore del consumo in classe di merende (di pasti alternativi ndr, è per tale motivo che l’Amministrazione attraverso l’assessore alla pubblica istruzione, Lina Cantone, sta verificando, in collaborazione coi dirigenti scolastici, la praticabilità di una soluzione da gestire in autonomia, al fine di garantire il tempo prolungato a scuola

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CRONACA‹‹ per quegli studenti le cui mamme sono impegnate a lavoro, evitando così l’allontanamento di questi bambini dalla scuola durante lo spacco”. Di tutt’altra opinione sull’argomento è Antonio Angelino, consigliere comunale dell’opposizione, del Pd, che, lo scorso 21 settembre, ha affidato ai social, una denuncia della situazione in cui versa la cittadina di Caivano, l’autore del post apparso su Facebook ha dichiarato inoltre che con questo tipo di intervento, “oltre vent’anni di politiche pubbliche a favore delle famiglie verranno cancellate in un sol colpo, la gestione in autonomia non potrà assicurare come in

passato, un pasto alle famiglie con figli iscritti presso le scuole cittadine a poco più di € 2,00 al giorno, ma con prezzi che lieviteranno sicuramente, creando per questo una disparità tra quelle famiglie che potranno sostenere tale costo e quelle che invece dovranno declinare. Il pranzo consumato a scuola, venendo a sostituire il pasto che per tradizione era il principale momento di incontro della famiglia, assume valenze relazionali importanti: consumare un pasto in comunità non significa condividere soltanto il cibo ma, piuttosto, utilizzarlo come occasione di socializzazione”. Sembrano quindi davvero lontani i tempi in cui la stessa Amministrazione comunale guidata dal primo cittadino Simone Monopoli lo scorso 25 settembre 2015 prevedeva addirittura l’esenzione dalla quota contributiva per il servizio di refezione scolastica di 150 alunni e studenti, intervento questo che si saldava ai già consolidati sconti al 30% e 50% per il 2° e 3° figlio iscritto.

Una novità a Frattamaggiore

Nasce la Commissione mensa Genitori, insegnanti e il Sindaco si occuperanno insieme di vigilare sulla qualità dei pasti serviti. Intanto è stato assegnato il servizio per i prossimi tre anni. Il Comune spenderà 1.240.000 euro el Comune di Frattamaggiore, la situazione relativa al servizio di refezione scolastica testimonia una sinergia tra Amministrazione, opposizione e cittadini, che ha permesso di raggiungere risultati apprezzabili. Con la determina dello scorso 20 settembre, infatti, il dirigente del primo settore, Salvatore Farella, garante dell’erogazione dei servizi scolastici, ha pubblicato, a seguito di un bando europeo dello scorso Aprile, l’affidamento, per il prossimo triennio 2016 (scorcio) – 2018, del servizio di mensa scolastica per le scuole dell’infanzia ricadenti nel Comune, all’associazione temporanea di imprese Capital s.r.l./Cot soc. coop.

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Un impegno importante quello del Comune che, con 1.240.000 euro, da spalmarsi sul triennio, garantirà continuità al servizio. Un risultato importante per l’Amministrazione del sindaco Marco Antonio Del Prete e per l’assessorato alla pubblica istruzione, guidato da Pina Maisto, che segue una delibera del Consiglio comunale presa, lo scorso Luglio, in seguito di numerose istanze presentate al protocollo di piazza Umberto da parte dei genitori dell’istituto Genoino che, rappresentati dal vice presidente del Consiglio di istituto, Rosario Pugliese, a più riprese, avevano chiesto l’istituzione e regolamentazione del Comitato mensa. “Siamo soddisfatti del risultato ottenuto da questa Amministrazione, si tratta soprattutto di una vittoria del buon senso e dell’ascolto reciproco” afferma il rappresentante dei genitori, Anno XXIII - numero 393 - Sabato 1 ottobre 2016

Rosario Pugliese, sottolineando come “l’istituzione del Comitato, oltre a essere stato un lavoro che ha visto il coinvolgimento e la condivisione di numerosi genitori, rappresenterà lo strumento con il quale poter valutare la qualità dell’erogazione del servizio per l’ attuale ditta aggiudicataria e per quelle che si aggiudicheranno i futuri appalti”. Un organo consultivo, quindi, quello introdotto con il voto del Consiglio comunale, che ha visto la partecipazione e l’impegno di tutte le forze politiche e che come ha affermato il presidente della IV Commissione consiliare permanente sport e cultura del Comune di Frattamaggiore, Dario Chiariello, “ha permesso di licenziare uno dei regolamenti più importanti che erano in agenda”. Chiariello, che si è occupato di mettere a punto i lavori preparatori del regolamento successivamente approvato dal Consiglio comunale, ha poi continuato ribadendo come siano stati tanti i genitori ed i nonni che sull’argomento lo abbiano contattato negli ultimi mesi “al fine di rappresentare le loro personali lamentale in ordine alla bontà dei pasti, all’erogazione del servizio e all’elaborazione del menù scolastico” “Per questo - ha concluso il Consigliere - la scelta di volere all’interno del consesso un Presidente con funzione di coordinamento scelto tra i genitori che abbia in questo modo la possibilità di chiedere sulle varie questioni che gli si presenteranno, l’ausilio di rappresentanti dell’Asl, di richiedere la documentazione relativa al servizio mensa e soprattutto di visitare i centri cottura della ditta vincitrice dell’appalto”. La commissione istituita, infatti, avrà, tra l’altro, il compito di discutere delle questioni relative a eventuali variazioni al menù scolastico, di monitoraggio della qualità del servizio e della qualità dei pasti erogati, di segnalazione di eventuali disservizi; sarà composta da nove membri (4 genitori, 4 docenti e il Sindaco) ed avrà sede presso i locali del Comune di Frattamaggiore. Insomma, tutti ottimi “ingredienti” per una buona riuscita di questa nuova esperienza che mette insieme Istituzioni e cittadini per una fattiva e proficua collaborazione con l’obiettivo di garantire pasti buoni e sicuri ai piccoli frattesi. Angela Finestra C o g i t o • 17


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›› CRONACA

La protesta dei residenti della Contrada Ferrarese ad Afragola

“Vogliamo soluzioni definitive” Nei giorni scorsi, dopo decine di denunce e segnalazioni, è stata fatta una pulizia straordinaria. Ma servirebbe un maggior controllo per evitare che l’area si trasformi nuovamente in discarica di Claudia Perrotta ul territorio afragolese continua purtroppo il problema rifiuti che continua a creare ansia e uno stato di malessere nei cittadini residenti nelle zone più colpite, soprattutto quelle delle periferie, anche se non mancano zone centrali che diventano discariche a cielo aperto. A contattare la nostra redazione questa volta sono stati i residenti di Contrada Ferrarese, strada che parte da via Arena e che conduce al cento commerciale "Le porte di Napoli". Incontriamo cittadini esasperati, ormai stanchi di convivere ogni giorno con cumuli di rifiuti che invadono le strade, con i cattivi odori e l'aria malsana che sono costretti a respirare. Percorrendo la strada, si percepisce un odore acre, nauseaQualcosa si è mosso quindi, ma i cittadini vorrebbero più atbondo che spinge a coprirsi le vie aeree come sorta di gesto pro- tenzione, maggiore controllo, una videosorveglianza che colga tettivo. Immaginiamo per un solo istante chi invece lì vi abita sul fatto chi quelle strade continua a sporcarle e chi senza scrued è quindi obbligato a subirne tutte le conseguenze. polo incendia quei rifiuti, senza rendersi conto del danno amE chiaramente, anche in questa zona, non mancano i delin- bientale e delle ripercussioni sullo stato di salute di chi abita in quenti che appiccano fuochi rendendo l'aria irrespirabile, il cui quelle zone. cattivo odore si diffonde per via aerea non solo in zone limiC'é davvero un problema tangibile e sostanziale di cui solo trofe ma che è in grado di raggiungere aree anche più distanti. chi vive nello stato di abbandono di quei territori può renderContinue le lamentele e le richieste d' aiuto e di attenzione sene conto. Zone isolate che qualcuno addirittura non conosce da parte dei cittadini che il più delle volte vengono ignorati, nemmeno, lasciate al loro nefasto destino, senza controlli, sencome se il problema non riguardasse altri al di fuori di loro. I za raccolta differenziata, solo cumuli di macerie e roghi contivigili urbani si sono più volte recati sul luogo per ispezionare e nui. verificare di persona lo stato di abbandono di quei territori e, I cittadini continueranno a far sentire la loro voce affinché i dopo aver accertato la reale situazione di emergenza, hanno propri diritti non vengano calpestati, diritto a respirare aria puproceduto con un sollecito per la rimozione dei rifiuti. Soltan- lita, a vivere in un luogo più salubre, a non vedere strade marto nella giornata di venerdi 23 settembre, i rifiuti sono stati toriate dai rifiuti ma occorre che si faccia realmente qualcosa di sposati dalla strada principale per essere accantonati in muc- concreto al più presto. Qualcosa che vada al di là dell’interchietti vari che poi sono stati successivamente rimossi. vento di pulizia temporaneo, importante ma non risolutivo.

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Due anni di “C’at accis’ a salute” Il giornalista Sandro Ruotolo a Casalnuovo per la celebrazione del secondo anniversario di Stefania Zenga l 10 settembre 2016, nel centro polifunzionale “Pier Paolo Pasolini” di Casalnuovo, è stato celebrato il secondo anniversario del movimento “C’ at accis a salut”, fondato dal giovane Gabriel Aiello che, dopo la morte del padre, ha deciso di dedicarsi alla denuncia dell’inquinamento a Casalnuovo e nella terra dei fuochi. A moderare il dibattito Lucia Allocca, giornalista de Il Mattino che ha tenuto il polso degli interventi dei relatori tra cui lo stesso Gabriel Aiello, il giornalista Sandro Ruotolo ed Enzo Tosti, attivista del comitato “Terra dei fuochi”. Questi ultimi, proprio per il grande contributo reso al movimento e per il sostegno dato a Gabriel nelle numerose iniziative, soInfine Gabriel ha annunciato gli obiettivi del movimento, no stati nominati membri onorari. riassumendoli con tre parole chiave: sensibilizzazione nelle Ad aprire la cerimonia è stato il fondatore del movimento Gabriel che, commuovendosi, ha ricordato che fu proprio la scuole per creare consapevolezza e senso civico, aumento delscomparsa del padre a suscitare in Gabriel il desidero di in- l’attività di denuncia tramite l’osservatorio ambientale, bonitraprendere una battaglia per il diritto alla salute e alla vita. fica della discarica lungo il prolungamento di via Saggese. Si è fatto poi il punto su due anni di battaglie in difesa di Gli interventi di Enzo Tosti e di Sandro Ruotolo hanno invece rivendicato l’importanza del dialogo con le Istituzioni un territorio, quello della terra dei fuochi, che ha già visto andar via per sempre troppe vite. e il supporto alla cittadinanza attiva .

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SOCIETA’‹‹

Due afragolesi “Ambasciatori del sorriso” vvolto dallo splendido scenario del Maschio Angioino, domenica 25 settembre si è svolta la IX edizione del premio Ambasciatore per un sorriso, speciale percorsi d’arte inserito nel Programma Estate dal Comune di Napoli. Il premio, organizzato dall’associazione Vesuvium, è stato fondato dall’artista Angelo Iannelli, noto come ambasciatore del sorriso e molto conosciuto per rappresentare la maschera di Pulcinella. Alla nostra domanda perché la scelta è ricaduta proprio sulla maschera di Pulcinella l’artista bruscianese risponde: “La figura di Pulcinella è una maschera eterna che rappresenta la napoletanità nel mondo e avevo notato che la sua popolarità anche fra i giovani stava iniziando a sfumare”. Ne ha voluto riprendere il ruolo identificandosi come profeta del sorriso volto a trasmettere ottimismo e speranza ai più emarginati e deboli . La kermesse di quest’anno è dedicata al poeta e attore Massimo Troisi. Madrina la presidente Unicef Campania, Margherita Dini Ciacci, mentre il presidente onorario del premio e della Vesuvius è Marcello Colasurdo. Il premio negli ultimi anni ha visto Ambasciatori del Sorriso tanti volti noti tra cui Antonello Perillo, Monica Sarnelli, don Maurizio Patriciello, Lino Vairetti, Mario Maglione, Antonella Leardi e tanti altri. Come per tradizione quest’ anno sono stati premiati gli artisti che hanno preso parte al concorso delle varie sezio-

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ni in gara: poesia, pittura, fotografia e scultura. Tra questi anche due afragolesi; primo classificato del premio Ambasciatore per un sorriso il poeta Giuseppe Perone con la poesia “A ribellione e l’anema e d’o core”. Uno scritto ispirato ai due massacri accaduti nell’ultimo periodo, lo scontro dei due treni in Puglia e l’attacco terroristico nella città di Nizza. Una poesia dai toni forti; una critica al sistema politico “can un vonn a pace: in-

vece e pnzà o portafoglie vuosto ca v cresce facit in modo ca chesta scia e sanghe fernesce”; queste le parole utilizzate da Giuseppe Perone per descrivere la veridicità della situazione odierna. Giuseppe Perone è stato protagonista di diversi concorsi letterari partecipando con altri meravigliosi scritti che non smentiscono la sua estrema sensibilità verso i problemi della società. Un poeta umile, legato alle sue radici e alla sua famiglia che scrive per passione ma soprattutto per regalare emozioni e con “A ribellione e l’anema e d’o core” è riuscito a commuovere l’intera platea del Maschio Angioino riscuotendo un notevole consenso. Altro artista afragolese protagonista della serata, lo scultore Domenico Sepe che ha realizzato il ritratto di Massimo Troisi e il riconoscimento raffigurante la maschera di Pulcinella. Nella stessa serata Domenico Sepe è stato ospite anche al premio Masaniello 2016, nel teatro Sannazzaro, dove l’ambita statua di Masaniello, opera dello scultore afragolese, è stata consegnata come premio alle eccellenze del mondo della danza. La partecipazione attiva di Domenico Sepe agli eventi artistici culturali del territorio campano vedono il suo coinvolgimento anche al premio letterario Crescenzio Sepe giunto alla sua V edizione; anche in questo caso allo sculture è stato affidato il compito di realizzare i premi destinati ai giovani che hanno prese parte al concorso letterario. Carmen Celardo

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›› CULTURA

Successo per la mostra promossa da Kairos al Cam di Casoria

Fotografando Afragola Le foto che raccontano la storia, le origini e il presente della città protagoniste di “Survival”. Ne nasce uno stimolo a prendersi maggiormente cura dei luoghi e delle persone che li abitano di Carmen Celardo rande successo per la mostra “Survival” inaugurata il 23 settembre al Cam di Casoria, polo di avanguardie culturali ed eterogenee. Sono circa 89 le opere esposte tra sculture, fotografie, tele, installazioni di video arte poesia e performance musicali provenienti da varie parti del mondo accomunati dal concetto del “Survival”, ossia sopravvivenza dell’arte contemporanea nella società di oggi. Tra i protagonisti della mostra, l’Associazione Kairos che ha presentato, ideato e realizzato un viaggio fotografico che vede protagonista la città di Afragola, la sua storia, le sue radici e soprattutto il suo presente. Scatti di fotografi non professionisti che raccontano un viaggio sociale fino al cuore della terra di Afragola, tra le sue crepe e la sua gente. Le tematiche sono quelle care a Mimmo Jodice, come nel caso delle sequenze dei bambini che giocano nei quartieri popolari; moderni sciuscià, simili a quelle che Francesco Rosi utilizzò proprio del maestro per un suo documentario su Napoli. E ancora i bambini-cipolla che sembrano materializzarsi da uno dei racconti del Basile e che, al di là della dimensione “favolistica” del titolo della foto, non rappresentano che il tema dell’infanzia negata attraverso l’obbligo della soprav- mente il sopravvento, come nelle scene illustrate dalla mavivenza. L’iconografia religiosa poi, il tema dell’assenza di tita di Hayao Miyazaki. Questo viaggio nel cuore di Afragola attraverso l’arte delDio e dell’ Uomo, del vuoto come presenza imperitura. L’attesa o la perdita di qualcosa…di qualcuno, la solenne la fotografia ha fatto sì che venisse alla luce la genuinità di corrispondenza fra volti e squarci di posti. Un paesaggio ur- questa terra, uno stimolo a prendersi cura dei luoghi e delbano come archeologia. Una architettura delle rovine, visio- le persone che li abitano, per risvegliare il senso di appartene post atomica in cui è la Natura a prendere definitiva- nenza e di dignità.

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MISCELLANEA ‹‹

L’atleta ha vinto la medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Rio

Un altro trionfo per Legnante Dopo le vittorie tra i normodotati, sta dominando nelle gare paraolimpiche. Suoi anche i record “Vivo da tempo lontana da Frattamaggiore. Sono contenta delle vittorie, ma già penso al futuro” di Antonio Fioretto i sono vite vissute con un’intensità superiore alla media. Quella di Assunta Legnante è senza dubbio una di queste. Nata a Napoli nel 1978, originaria di Frattamaggiore e divenuta nota alle cronache nazionali grazie al suo talento e alle vittorie nel mondo dell’atletica. Ultima, non per importanza, quella alle recenti Paralimpiadi. Già, perché per chi non ne fosse a conoscenza, Assunta Legnante, dal 2012, gareggia come atleta paralimpica, causa un glaucoma congenito presente fin dalla nascita il cui peggioramento l’ha portata alla quasi totale perdita della vista. La vittoria alle Paralimpiadi brasiliane di quest’estate è stata il ritratto più giusto per la carriera della Legnante. Causa alcuni acciacchi fisici, la frattese non aveva potuto prepararsi al meglio: anche in pedana, i dolori alla schiena le provocavano delle fitte dolorosissime e spesso lasciava la scena zoppicante. Ciononostante, Assunta Legnante non si è arresa come sempre ha fatto. L’esperienza accumulata da atleta normodotata (oro agli Europei 2007, argento agli Europei 2002) gli hanno consentito di stracciare le rivali e vince-

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“Porta i nonni a teatro”. Questo il titolo scelto per un’iniziativa rivolta ai nonni alla vigilia della loro festa. A lanciarla, il Comitato Viviamo la città, una rete di 8 associazioni operanti sul territorio di Frattamaggiore, nato dall'intento comune di associazioni e singoli cittadini di intraprendere un cammino concreto nel raggiungimento di modelli ecosostenibili a Frattamaggiore. Sul palco de teatro De Rosa di Frattamaggiore la compagnia "E Mettimmece d'accordo" con lo spettacolo "I gemelli omozigoti", adattamento de I Menecmi di Plauto in divertentissima e irriverente chiave napoletana, curato dalla regia di Antonio Toraldo, vincitore della rassegna Teatrando all'Italia ad Acerra. "I nonni per una mobilità sostenibile" lo slogan dell'iniziativa: pro-muovere nonni e nipoti per andare a scuola con il piedibus. Cos' è il Piedibus: Il “Piedibus” è un autobus umano fatto di una carovana di bambini in movimento accompagnati da adulti, con capolinea, fermate, orari e un percorso prestabilito. E’ un sistema sicuro, ecologico, divertente e salutare per mandare i bambini da casa a scuola e viceversa, che promuove l’attività fisica, rispet-

re la medaglia più ambita nel lancio del peso con il punteggio di 15.74, battendo le rivali favorite Burkhanova e Alvarez. L’atleta ha anche stabilito il record del mondo sia nella categoria F11 (non vedenti) che in quella F12 (ipovedenti) lanciando a 15.05 metri. Una soddisfazione immensa, per tutto il movimento paralimpico italiano che ai giochi brasiliani chiude a testa altissima. Il “cannoncino”, come è soprannominata dai tifosi per la potenza delle braccia, ha così commentato la sua vittoria: “E’ assolutamente inaspettata. Con grande coraggio e tenacia sono riuscita a confermarmi. La squadra italiana è giovane ma ricca di talenti, sono felicissima si esserne il capitano. Ora la testa è rivolta ai Mondiali di Londra e a Tokyo 2020”. Abbiamo sentito la campionessa paralimpica che ha preferito non rilasciare dichiarazioni, ma ci ha tenuto a precisare che oramai da svariati anni non vive più a Frattamaggiore e che quindi è piuttosto estranea all’area a Nord di Napoli. Ciò, senz’altro, non cancella l’importanza dell’impresa della 38enne atleta, alla quale vanno le nostre congratulazioni più sincere. ta l’ambiente, sviluppa l’interazione comunitaria e l’esplorazione. Il “Piedibus” è nato in Danimarca, si è diffuso velocemente in Canada, Inghilterra, Austria e si sta sviluppando anche in Italia. Con il Piedibus i bambini vanno a scuola in gruppo seguendo un percorso stabilito e raccogliendo passeggeri alle “fermate” predisposte lungo il cammino. Il progetto è rivolto ai bambini della scuola primaria e della scuola secondaria di 1° grado, ai genitori, ai nonni e a volontari. Obiettivi generali: • Promuovere il cammino come stile di vita nei bambini e negli adulti • Promuovere una mobilità sostenibile • Promuovere l’interazione comunitaria (bambini/anziani) e l’esplorazione del proprio "paese" E proprio dalla promozione dell'interazione comunitaria nasce tale iniziativa, come un punto di incontro e un moltiplicatore di piccoli gesti riproducibili nel quotidiano per una migliore vivibilità dei nostri territori, non solo da un punto di vista ambientale ma soprattutto sociale e relazionale valorizzando i contatti generazionali. Angelica Argentiere

Porta il nonno a teatro anche per promuovere il Pedibus

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›› RELIGIONE

La festa di San Sossio nell’anno giubilare el rispetto della tradizione, nei giorni scorsi, Frattamaggiore e i frattesi hanno celebrato la festa di San Sossio. Nell’annunciare il programma religioso, il parroco, don Sossio Rossi, aveva scritto: “Mentre la Chiesa universale si appresta a concludere l’Anno Santo Straordinario della Misericordia, la Chiesa Italiana è impegnata nella celebrazione del Congresso Eucaristico Nazionale e la Comunità Diocesana si prepara a vivere il nuovo Anno Pastorale con una rinnovata attenzione verso i giovani, la nostra Comunità è chiamata a vivere intensamente questo tempo di grazia in preparazione alla solennità del diacono e martire Sossio, Patrono della città. Papa Francesco, nell’Udienza dell’11 maggio scorso, nel rivolgere un particolare benvenuto ai fedeli della Basilica di San Sossio in Frattamaggiore accompagnati dal Vescovo di Aversa, monsignor Angelo Spinillo, “auspicava di cuore che il pellegrinaggio giubilare rinsaldi la comunità nella piena adesione a Cristo e nei generosi propositi di testimonianza cristiana. San Sossio, nostro celeste Patrono, ci doni la grazia di accogliere tale insegnamento e di viverlo con una coerente adesione al Vangelo”. Come sempre non sono mancati i momenti di preghiera

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Ad Afragola la festa patronale per Maria Assunta in Cielo Si è tenuta ad Afragola, da venerdì 9 a lunedì 12 settembre la festa patronale di Maria Assunta in Cielo. L’evento è stato organizzato dalla Parrocchia Santa Maria d’Ajello, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale e della Pro Loco. Molti i momenti di spiritualità che hanno caratterizzato la festa, a iniziare da un triduo di preparazione, durante il quale sono state officiate, oltre a quelle programmate, delle solenni celebrazioni vespertine. Sante Messe presiedute da don Gennaro Capasso, don Luigi Medusa e da don Giacomo Equestre, vice parroco di San Giacomo Apostolo di Casaluovo, che si sono avvicendati in una intensa tre giorni. Giornata clou, nella serata di lunedì 12 settembre, che ha visto una grande partecipazione di fedeli. Dopo una solenne celebrazione, officiata da don Giuseppe Esposito, parroco del SS Salvatore di Pompei, si è tenuto un corteo devozionale per le vie del centro. In molti hanno accompagnato, con fiaccole, la Sacra Immagine della Beata Vergine Maria Assunta in cielo, dando vita ad uno spettacolo suggestivo, amplificato anche dalle musiche della banda dell’Associazione bandistica D.M.A. di Afragola. In sintesi, una bella testimonianza di fede e di impegno pastorale per il parroco, padre Luigi Terracciano, e per la comunità di Santa Maria, rappresentata dai tanti fedeli, ad iniziare dal custode del tempio, Ciro Boemio. Radioso il parroco per il buon esito della festa, che ha così commentato: “Sollecitato dai fedeli, abbiamo voluto riprendere quanto già avviato dai precedenti parroci, nel segno della continuità e delle tradizioni. Continueremo in questa direzione riprendendo, a partire dai prossimi mesi, anche con la riscoperta e la valorizzazione della medioevale Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, nota anche come la Scafatella, situata nelle vicinanze dell’Ipercoop ai confini con Casalnuovo e Acerra”. Antonio Boccellino 22 • C o g i t o

condivisi con le altre comunità religiose che condividono il culto per San Sossio, Arpino, Bacoli, Miseno, Falvaterra, San Sossio Baronia e Somma Vesuviana; comunità che sono giunte in città con in testa i primi cittadini accolti dal sindaco di Frattamaggiore, Marco Antonio Del Prete, che ha partecipato anche alla celebrazione presieduta dal Sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato della Santa Sede, Monsignor Giovanni Angelo Becciu.

Stasera concerto e sagra per San Francesco ad Afragola erata all’insegna dello Sficenza spettacolo e della beneper festeggiare e ricordare San Francesco. Questa sera, sabato 1 ottobre, a partire dalle 20.30 si terrà la Festa di San Francesco promossa da Gioventù francescana e Pro loco con il patrocinio del Comune di Afragola e della Basilica di Sant’Antonio. Oltre allo spettacolo ci sarà anche una sagra per raccogliere fondi da destinare ai terremotati del Centro Italia.

Ricco il cast artistico dell’evento guidato dal maestro Enzo Campagnoli

che presenta la MusicAnima Symphony Orchestra in concerto, accompagnato da altri artisti nazionali che interverranno all’evento

a cominciare da Serena Autieri che, recentemente, ha interpretato madre Teresa di Calcutta, recitando sei monologhi. Sul palco saliranno anche uno dei protagonisti di Made in Sud e Tale e Quale Show, Francesco Cicchella, e i Sud58 che riproporranno il singolo “Una fantastica idea“. Inoltre interverranno a sostegno dell’iniziativa anche il tenore Daniele Zanfardino e la voce della MusicAnima Symphony Orchestra, Yamila Rumayor Sosa.

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SOCIETA’ ‹‹

Puliamo il Mondo, tra promesse e realtà Scarsa l’attenzione, nonostante le “buone intenzioni” di molte Amministrazioni comunali di Angelica Argentiere Ogni anno, a fine settembre, da oltre vent'anni, volontari di tutto il Mondo si danno appuntamento in oltre 120 Paesi per scendere in piazza e dare un segnale concreto di voglia di fare e di identità territoriale. In Italia siamo ogni anno più numerosi, 600 mila nel 2015, distribuiti in 1.700 località e insieme alle amministrazioni comunali abbiamo contribuito a rendere migliore il nostro Paese, ripulendo e restituendo alla comunità circa 4.000 aree. Puliamo il Mondo con un gesto semplice aiuta a rinsaldare il rapporto tra l'ambiente e i cittadini, tra le comunità e gli enti pubblici, tra le scuole e le famiglie”. Questo è l'annuncio dal sito di Legambiente, associazione di ambientalismo scientifico, volontariato e solidarietà. Tra gli slogan di quest'anno: “tutto il mondo è casa nostra” per trasferire ai ragazzi e ai cittadini l'idea che tanti dei rifiuti

che troviamo per strada siamo prima noi a gettarli. Tra i comuni dell'area a Nord di Napoli, l'Amministrazione di Crispano, insieme con l'istituto comprensivo Quasimodo e il circolo di Legambiente Arzano hanno coinvolto 50 alunni nella pulizia delle aiuole e delle giostrine insieme con i volontari, docenti e gli assessori all'ambiente, Carmensita Costanzo, e all'istruzione, Luigi Capasso. I ragazzi insieme con gli Assessori hanno rilevato soprattutto la presenza di tante cicche di sigarette abbandonate e sull'opportunità di campagne di sensibilizzazione verso i fumatori a non sporcare l'ambiente, a testimonianza di quell'incontro tra giovani e Amministrazione per po-

ter migliorare la vivibilità del "mondo che viviamo". Anche la giunta di Frattamaggiore aveva deliberato la partecipazione all'iniziativa promossa da Legambiente nei giorni 23-24-25 settembre, in coincidenza con la festa patronale. Ma rileviamo tristemente che nonostante l'"attenzione" della Giunta a voler partecipare all'iniziativa (le scuole chiuse non lo avranno permesso) nelle serate dei festeggiamenti e della manifestazione a base di pizza, troviamo un unico e solo bidone per la spazzatura senza la benchè minima attenzione alla raccolta differenziata e da parte degli organizzatori e da parte dell'amministrazione che ha presentato un programma con "rifiuti zero"

REGISTRI E STAMPATI PER LA SCUOLA Uff. e stab.: Via S. Antonio da Padova, ova, 9 - CARDITO (NA) - Tel./fax ax 081.8354357 081.88354357 - Tel. el. 3939941143 - info@editricecerbone.it info@editricecerbone.it - www.editricecerbone.it www.editr Anno XXIII - numero 393 - Sabato 1 ottobre 2016

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