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A F R AG O L A - C A I VA N O - C A R D I T O - C A SA L N U OVO - C R I S PA N O - F R AT TA M AG G I O R E - F R A T T A M I N O R E

La testata più antica dell’area a Nord di Napoli QUINDICINALE DI ATTUALITÀ POLITIC A, ECONOMIA, COSTUME

Anno XXII - n. 365 - Sabato 7 marzo 2014

Fondato da Natale Cerbone


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›› APPUNTAMENTI

Torna la Gardenia dell’Aism nelle piazze italiane, anche a Frattamaggiore Sabato 7 e domenica 8 marzo torna, in oltre 3.000 piazze e centri italiani, la manifestazione La Gardenia dell’AISM 2015. I volontari, gli iscritti, i consiglieri e i presidenti delle varie sedi provinciali scenderanno in piazza per offrire la Gardenia, la piantina dal magnifico profumo che con i suoi fiori bianchi simboleggia la donna e la sua forza, la sua tenacia e il suo coraggio in quella che è una delle battaglie più difficili da combattere nel corso della propria vita. “È da oltre 45 anni che l’AISM Associazione Italiana Sclerosi Multipla, combatte questa patologia e lo fa solo e accanto alle persone che ne sono affette per donargli la possibilità di un mondo migliore, per risolvere ed intervenire in casi di discriminazione, di aiuto fisico o psicologico - spiega la presidente della sezione provinciale di Napoli, Rosa Ciaravolo - Il nostro lavoro, che è frutto solo della nostra partecipazione e del nostro sogno di vedere il mondo libero dalla Sclerosi Multipla, nasce da motivazioni personali, ma anche da una sensibilità che vorremmo donare e trasmettere agli altri.” La sclerosi multipla è una malattia imprevedibile, cronica, progressivamente invalidante, per la quale oggi non esiste una cura definitiva. Purtroppo ogni 4 ore in Italia c’è un nuovo caso e ad essere colpite sono soprattutto le donne che, improvvisamente, vedono cambiare la loro vita e sentono che i bisogni e le difficoltà non saranno mai più quelli di prima. Molte persone con SM riescono fortunatamente a gestire la malattia grazie ai trattamenti sviluppati negli ultimi anni, ad uno stile di vita sano, e allo sport, ma non quelle colpite da una forma grave, quella progressiva. “Il numero degli ammalati varia di anno in anno e accresce così come accresce la forza dei volontari che ogni anno propongono a tanti uomini di regalare una gardenia per la festa della donna, sia per aiutare la ricerca scientifica e aiutare quindi una parte di mondo che deve credere e sperare in un cambiamento e in una futura guarigione - continua Ciaravolo - sia per vedere quella piantina crescere e sbocciare e in questo modo augurare a quelle donne di avere sempre più forza e di non demordere ma di continuare, tenaci, la loro battaglia.” Tra le 3.000 piazze italiane (http://www.sostienici.aism.it/partecipa/mappe/), i volontari di Frattamaggiore vi aspettano sabato pomeriggio e domenica mattina in piazza Umberto I ma, si ricorda, che dal 23 febbraio al 15 marzo accanto a La Gardenia di AISM è possibile sostenere la ricerca inviando un SMS o chiamando da rete fissa il 45599 del valore di 2 euro. Un piccolo contributo per una grande possibilità. Marina Esposito

Testimonianze di solidarietà nella Basilica di S.Antonio di Afragola Nei giorni 7, 10 e 14 marzo 2015 alle 19 si terranno, nella Sala Padre Ludovico della Basilica S. Antonio di Afragola, i seminari formativi dal titolo “Insieme si può: testimoni credi2 • Cogito

bili di carità”, a cura dell’ Ordine Francescano Secolare (O.F.S.) e della Gioventù Francescana (GI.FRA.) di Afragola. L'idea nasce dall'esigenza di conoscere più da vicino il mondo del volontariato sia dal punto di vista strutturale normo-giuridico che motivazionale, quale impegno gratuito al servizio del bene comune. E’ noto ormai che già da qualche anno, la fraternità della Basilica Pontificia di Sant’Antonio si adopera in diverse attività caritatevoli e di accoglienza, dalla mensa dei poveri al guardaroba di Santa Elisabetta, che raccoglie e distribuisce abiti usati, per i bisognosi della nostra città. Il ciclo di seminari è pensato per la promozione del volontariato e dei valori di solidarietà ed è rivolto a tutta la cittadinanza. Negli incontri si alterneranno uomini e donne che hanno fatto della propria vita uno strumento di carità: il primo incontri dal titolo “Le ragioni e i perché di un impegno di vita” vedrà come relatori Giuseppe De Stefano, presidente del CSV Napoli, centro di servizio del volontariato, e Annamaria Rende dell’associazione ALT, lotta ai tumori; seguirà il giorno 10 marzo, “L'impegno diventa realtà: la locanda di Emmaus“, dove don Pasquale Incoronato, direttore ufficio pastorale giovanile della diocesi di Napoli e parroco della Chiesa di Santa Maria del Pilar di Ercolano, condividerà la sua esperienza di volontariato; infine, l’ultimo incontro dal titolo “La carità si incarna e si fa vita“, sabato 14 marzo, ospiterà don Enzo Cozzolino, direttore della Caritas della diocesi di Napoli. Carmen Celardo

Un invito alla prevenzione in occasione della festa delle donne Si rinnova il tradizionale appuntamento della festa della donna a Frattamaggiore, con la IX edizione del convegno medico "Non solo prevenzione, un suggerimento a tutte le Donne", organizzato da Orazio Capasso, medico e consigliere comunale, e da alcune associazioni femminili presenti sul territorio: Moiica, FederCasalinghe e Progetto donna. “Con il convegno diamo valore a una ricorrenza istituita

perché ogni donna possa acquistare coscienza e consapevolezza della propria condizione. L'esperienza ci ha dimostrato che l'informazione è un presupposto fondamentale per la prevenzione” ha detto Orazio Capasso aggiungendo che “secondo una formula avviata, il convegno prevede una sessione in cui diversi specialisti illustreranno e discuteranno sulla prevenzione delle patologie che colpiscono soprattutto le donne (malattie dardiovascolari, osteoporosi, patologie ostetrico ginecologiche e patologie del seno) e un'altra sessione pratica dove si potranno effettuare, gratuitamente, mineralometria ossea computerizzata, esami audiometrici e videoscopie”. Il convegno si terrà al MOMA one (ex cinema Eliseo), corso Francesco Durante, 104, Frattamaggiore, oggi, sabato 7 marzo, alle 9. Anno XXII - numero 365 - Sabato 7 marzo 2015


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L’EDITORIALE ‹‹

Verso le regionali Si va delineando il quadro dei candidati alle prossime elezioni regionali, almeno per quanto riguarda i candidati alla Presidenza. Il presidente uscente, Stefano Caldoro, ha finalmente sciolto la riserva, ponendo fine a quella che stava diventando una telenovela di bassa lega. Si candiderà per tentare di restare sulla poltrona di Presidente della Regione nei prossimi cinque anni, com’era ampiamente prevedibile, anche perché ha ottime possibili-

namente, ci si trova a lottare con tante difficoltà. Risposte che non sempre sono arrivate negli ultimi cinque anni. E, quando sono arrivate, sono state insufficienti o sbagliate. Almeno nella provincia a Nord di Napoli. Non si riesce a capire, per esempio, per quale motivo la Regione non abbia fatto sentire la sua voce su una vicenda come quella dei dipendenti del supermercato de La Masseria di Cardi-

Scelti i candidati alla Presidenza della Regione, c’è incertezza per i candidati al Consiglio regionale. L’augurio è che chi sarà eletto sappia rispondere alle emergenze, come quella de La Masseria di Cardito tà di riuscirci viste le difficoltà del Partito democratico che ha in- to, una vicenda assurda che vede decine di persone vivere in un detto e rinviato le primarie per mesi, mettendo sul piatto diversi supermercato da mesi senza che nessuno ascolti la loro protesta, candidati per tentare di evitarle. La decisione di Caldoro è stata nell’indifferenza delle Istituzioni. ufficializzata nelle stesse ore in cui il Pd e altri partiti di centrosiOra, dopo mesi in cui solo noi di Cogito, ci siamo occupanistra sceglievano il candidato con le primarie. A spuntarla è sta- ti della vicenda, finalmente i media nazionali si stanno interesto il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, che potrebbe essere sando alla questione. Noi stessi abbiamo collaborato con le ieineleggibile se non cambieranno le regole della legge Severino vi- ne per far emergere la protesta dei dipendenti con la speranza ste le sue pendenze giudiziarie. Oltre a loro ci sono altre candi- che si riesca a trovare una soluzione dignitosa al dramma che dature, tra cui quelle di Valeria Ciarambino, per i Cinque stelle, stanno vivendo quei dipendenti e le loro famiglie. In questa, Marco Esposito per Mo Campania, e Angelo Ferrillo, blogger come in altre vicende che abbiamo seguito, abbiamo un unico del sito www.terradeifuochi.it. Probabili anche altre candidature, obiettivo: non fare lo scoop, ma dare voce a chi non ce l’ha, a ma, comunque, il quadro sembra abbastanza definito. chi non riesce ad avere la cassa di risonanza dei media nazionaDiversa è invece la situazione per quanto riguarda le candida- li. Siamo certi che sia questo il compito di un giornale locale. ture al Consiglio regionale. Lo pensiamo dall’inizio, da quando Cogito è nato e continua a Ancora non ci sono state ufficializzazioni e, come al solito, le essere il nostro maggior stimolo ad andare avanti. primarie sono servite come un allenamento, una prova di forza per chi aspira a un posto in lista. Probabili comunque molte candidature dalla pro- I lavori per la stazione vincia a Nord di Napoli, nel Pd, ma anche negli Porta Campania altri partiti, anche nelle liste del Presidente, da sono fermi sempre rifugio per chi, nelle Amministrazioni loda 1117 giorni cali non ha ancora deciso da che parte stare. Al di là dei nomi, la speranza è che chi andrà in Consiglio regionale o alla Presidenza della Regione Campania sappia rispondere alle tante esigenze che arrivano dai territori in cui, quotidia-

L’abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose (Esopo) EDITORE

Segreteria di redazione: L’abitudine rende sopportabili anche (Esopo) Editrice Cogito srl le cose spaventoseTina Malafronte QUINDICINALE DI ATTUALITÀ, POLITICA, ECONOMIA E COSTUME Autoriz. del Tribunale di Napoli n. 4513 del 18 Marzo 1994

di Mario e Carlo Cerbone Direttore Antonio Iazzetta

Vice direttore Antonio Trillicoso

fondato da Natale Cerbone è realizzato da

grafica & stampa

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Collaboratori Angelica Argentiere, Francesco Celardo, Antonio Cerbone, Cinzia Lanzano, Claudia Perrotta, Floriana Stile, Teresa Turino, Marina Esposito, Lina Cristofaro, Linda Scuotto, Antonio Fioretto Vittorio Santoro, Stefano Andreone, Antonio Boccellino.

Fotoreporter: Nando Porzio - Frattamaggiore Redazione: Via S.Antonio da Padova, 9 Cardito (Na) - Tel. /Fax 081.8354357 e-mail: redazione.cogito@libero.it Stampa: Editrice Cerbone srl e-mail: info@editricecerbone.it tel. 081.8354357

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›› PRIMO PIANO

Una nuova bufera ad Afragola

Un cimitero senza pace Dal Comune, un dirigente impone la riesumazione dei morti sepolti da oltre dieci anni, ma non ci sono loculi disponibili e i resti finiranno nell’ossario comunale. Protesta dei familiari di Francesco Celardo on c’è pace per il cimitero di Afragola. Dopo il problema della mancata sostituzione del custode andato in pensione che aveva spinto l’Amministrazione comunale a chiudere i cancelli per gran parte della settimana mettendo in difficoltà quanti vanno nella struttura per ricordare e piangere i loro cari morti, adesso tocca agli stessi defunti avere a che fare con le decisioni provenienti dalla casa comunale. A scatenare una violenta polemica questa volta è la scelta di un dirigente del Comune di Afragola, con una propria ordinanza, di imporre la riesumazione dei defunti che riposano sotto terra da più di dieci anni. Una riesumazione che deve essere fatta entro trenta giorni, altrimenti sarà fatta dagli operai comunali che porteranno i resti nell’ossario. Ovviamente le spese saranno comunque a carico dei congiunti che non hanno rispettato l’ordinanza. Una decisione, quella del dirigente comunale, definita assurda dai cittadini che si sono visti recapitare una lettera presso il proprio domicilio nella quale si ordinava di prendere in esame la questione. “Ma dove metteremo i nostri cari” ci

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chiede una cittadina che si è recata presso l’ufficio del cimitero di Afragola scandalizzata da un ordine che ha sparso il panico tra la cittadinanza.

E la questione si è fatta subito scottante. Infatti, i cittadini di Afragola puntano tutti il dito contro la casa comunale e contro il sindaco di Afragola, Dome-

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PRIMO PIANO ‹‹ nico Tuccillo, per non aver messo in condizioni la cittadinanza di avere una alternativa valida prima di chiedere le esumazioni. “Io ho fatto la domanda per avere un loculo più di quindici anni fa. Perché il Comune non mi ha mai messo in condizioni di poterlo avere? Di chi è la colpa?” ha detto un signore anziano che ha la moglie sotto terra. Senza dimenticare poi il “mercato nero” che è sempre più sviluppato con gente che ha le concessioni e le cede per cifre vicine ai settemila euro. Com’è possibile? Ed è proprio su questo problema che si è infiammata la polemica. In passato, circa quindici anni fa, furono costruiti circa tremila loculi ex novo gestiti da chi stava all’ufficio cimitero e assegnati alla cassa del mutuo soccorso. Tutti i loculi

furono dati in concessione ad alcuni dipendenti del Comune di Afragola sotto forma di convenzione e ne entrarono quasi tutti in possesso dividendoseli tra i propri parenti. Praticamente bloccarono di fatto il cittadino “normale” che si ritrovò impossibilitato a poter comprare un loculo. Ovviamente, i cittadini ricordano come la vecchia Amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco Vincenzo Nespoli, annullò di fatto le vecchie domande, invitando a ripresentarle

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Anche un furto e un incendio nel cimitero di Afragola Non bastano le decisioni dei dirigenti e i mancati interventi della politica. A creare problemi al cimitero di Afragola c’è stato anche un furto avvenuto nei giorni scorsi. Alcuni individui si sono intrufolati all’interno del cimitero saccheggiando gli uffici comunali. Misero il bottino dei delinquenti che sono riusciti a trafugare solo un po’ di rame

fiuti presenti nel cassone, anche se il tempestivo intervento dei vigili del fuoco ha impedito danni maggiori. Episodi che hanno riproposto il problema della sicurezza del cimitero di Afragola del quale ci si ricorda solo in occasione della giornata dedicata al ricordo dei morti, il 2 novembre. In quei giorni, tutti, politi e rappresentanti isti-

dalle cabine e qualche moneta. Il danno maggiore è stato provocato alla struttura comunale. Gli individui, introducendosi nella struttura, hanno prima divelto le porte blindate e poi preso di mira gli uffici creando molti danni. Altri individui si sono intrufolati all'interno del cimitero incendiando i ri-

tuzionali in testa, passeggiano nei viali del cimitero, ripuliti e sistemati per l’occasione. Ma tutto dura lo spazio di qualche ora, poi, si torna alla normalità fatta di incuria e abbandono. Tanto che qualche anno fa un albero pericolante si abbatté su alcune tombe nel corso di un temporale.

in vista dell’ampliamento del cimitero. Ma nemmeno così è stato possibile risolvere la questione. Ora, a complicare il tutto, è arrivata la richiesta di riesumazione immediata dei defunti sepolti sotto terra da più di dieci anni. Una richiesta che farà crescere ancora di più i prezzi del mercato nero, dove già ora si paga fino a ottomila euro per avere un loculo dove dare degna sepoltura ai proprio cari defunti. Una cosa questa definita scandalosa ma al tempo stesso ignobile, dove tutti si domandano come sia possibile vendere un loculo se nel contratto di

concessione è vietato? Chiaramente non ci sono prove, ma si vocifera una sorta di business mai bloccato, e che ancora oggi si pratica tra le segrete stanze del cimitero. Infatti, le concessioni date a chi non ha ancora pagato, perché non tornano indietro? Un'altra domanda senza risposta. In ultimo, una signora ha ricordato che “la politica non è stata capace di allargare il cimitero e adesso chi chiedono di gettare i resti dei nostri cari nell’ossario? Tutto questo è assurdo”. Come dargli torto?

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›› PRIMO PIANO

Continuano le polemiche a Frattamaggiore e Frattaminore

“Non voglio un fornetto” Molti cittadini sarebbero pronti ad avviare una class action contro il consorzio cimiteriale. Smentita la notizia di un sequestro dei loculi, ma sarebbe comunque arrivato un avviso di garanzia Frattamaggiore e Frattaminore impazza la "loculite". Dal sorteggio del 18 febbraio scorso nell’aula consiliare di Frattamaggiore, nelle due cittadine sembra che non si parli d'altro, tutti a commentare l’esito del sorteggio con cui sono stati assegnati i nuovi loculi costruiti dopo la decisione di ampliare il cimitero consortile che accoglie i defunti di Frattamaggiore, Frattaminore e Grumo Nevano, tre comuni che ospitano quasi settantamila abitanti e che aspettavano da decenni un

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di Angelica Argentiere intervento del genere. Un ampliamento che, proprio perché atteso da anni, è stato seguito con molta attenzione e ha creato molte polemiche perché non sono mancati i punti oscuri, a detta di molti cittadini e di qualche rappresentante istituzionale e politico, tanto che della questione, qualche mese fa, si è occupata anche la trasmissione Mi manda RaiTre con un collegamento in diretta durante il quale l’ex segretario comunale, Mauro Sarnataro, fu messo sotto accusa per aver avallato il progetto che preve-

I nuovi loculi costruiti nel cimitero consortile di Frattamaggiore, Frattaminore e Grumo Nevano

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deva la costruzione di tanti loculi in poco spazio. Tra l’altro erano i giorni in cui impazzavano le polemiche per la possibile costruzione di un forno crematorio poi tramontata proprio per le proteste che si erano create e che avevano visto in prima fila anche il parroco di Caivano, padre Maurizio Patriciello, il prete impegnato nella battaglia contro i roghi tossici e i rifiuti interrati, originario di Frattaminore. Fu lui uno dei primi a porre il dubbio sull’opportunità di costruire un forno crematorio a ridos-

La fila di cittadini in attesa di parlare con i dipendenti del Consorzio cimiteriale nei nuovi uffici ospitati proprio all’interno del cimitero

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PRIMO PIANO ‹‹ so dei centri urbani in un’area già alle prese con l’inquinamento derivante dai roghi tossici. Ne scaturì una protesta forte che spinse, alla fine, i rappresentanti dei comuni interessati a ritirare il progetto del forno crematorio. Anche la scelta del sorteggio ha sortito non poche polemiche, anche da parte di alcuni Consiglieri comunali che chiedevano maggiore trasparenza sul software utilizzato e la certificazione di quest'ultimo. Le polemiche sono poi aumentate soprattutto quando ad alcuni richiedenti e paganti un loculo è stato assegnato un fornetto. In pratica, invece, di ricevere il classico loculo in cui si pone la bara in orizzontale, si sono ritrovati uno di quelli in cui la bara entra “di lungo”, lasciando quindi poco spazio per il marmo su cui incidere nomi e cognomi e mettere le foto dei defunti. Una situazione che non piace alla grande maggioranza di quelli che si sono visti assegnare i fornetti, anche perché alcuni di loro hanno intenzione di mettere nel loculo i resti di più defunti e non ci sarebbe neanche lo spazio per mettere nomi e foto sui loculi. Dei 6000 sorteggiati, poco più di 300 si son visti assegnare fornetti e gli assegnatari di questi ultimi non ci stanno: non gli basta essere rimborsati delle quote già versate ma prende sempre più forma l'idea di una class action da parte dei cittadini assegnatari del fornetto contro il consorzio cimiteriale, veramente infastiditi per com'è stata gestita la situazione dall'inizio. “Se c’avessero avvisato ognuno avrebbe potuto scegliere se comprarlo o meno, ma ritrovarsi ora con un fornetto invece del classico loculo orizzontale è veramente una beffa” ci dice

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Una delle presunte crepe createsi nei marmi dei loculi costruiti un anziano signore, mentre una donna pone l’attenzione sul costo dei loculi: “Ci sono solo cento euro di differenza tra il loculo tradizionale e il fornetto e mi sembra davvero troppo dover pagare quasi lo stesso prezzo per due prodotti che sono totalmente diversi tra loro”. L'opinione pubblica, intanto, si divide in più parti, tra chi considera il consorzio cimiteriale un importante bacino di consensi elettorali in vista delle amministrative della prossima primavera, chi ironizza pubblicando sui social la foto del “regalo” che ha ricevuto, chi è rimasto contento per la fila, chi è rimasto deluso perchè isolato e senza sole, chi ripete il tradizionale detto riferito ai dirigenti "non vi saziate nemmeno di terreno di camposanto", chi si lamenta della qualità dei marimi usati che presenterebbero già delle crepe evidenti...Può sembrare una barzelletta ma non lo è. Smentite intanto le voci di sequestri dei

loculi da parte della Magistratura, ma sembrerebbe comunque credibile l'ipotesi di un avviso di garanzia per una variante non segnalata al progetto iniziale che ha visto l'utilizzo di materiale differente per la struttura rispetto all'originale. Intanto, nonostante le polemiche, solo due assegnatari hanno rinunciato chiedendo il rimborso delle somme versate. Un segnale della necessità di avere a disposizione loculi, una necessità talmente forte che fa dimenticare anche la delusione per la posizione o per il tipo di loculo. Gli assegnatari riceveranno ora una lettera in cui il Consorzio chiederà il pagamento dell’ultima rata calcolata in base alla posizione ottenuta. Chi ha avuto una delle prime tre file dovrà pagare una somma maggiore rispetto a quelli che hanno avuto un loculo nei piani alti delle verticali.

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›› POLITICA

Verso le elezioni regionali di maggio

Una poltrona per sei? Le primarie del centrosinistra hanno indicato il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca. Sfiderà l’uscente Caldoro, Nino Daniele, Marco Esposito, Angelo Ferrillo e Valeria Ciarambino e primarie del centrosinistra tra le polemiche e le rinuncie all'ultimo minuto di Gennaro Migliore per il Pd e Nello di Nardo per Idv, hanno decretato Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno, quale candidato alla Presidenza della Regione Campania per le elezioni di maggio prossimo. Non è stata schiacciante la vittoria, con il suo risicato 52% De Luca batte l'europarlamentare Pd Andrea Cozzolino

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di Angelica Argentiere (44%) e il capogruppo dei Socialisti alla Camera, Marco Di Lello, fermo al 4%. L'ex sindaco di Salerno, che dovrà fare i conti con la sua condanna per abuso d'ufficio che lo rende ineleggibile ai sensi della legge Severino, ha dichiarato: “Abbiamo ripristinato l'onore del Partito democratico in Campania. Da adesso comincia un'altra fase fatta di unità, di concentrazione sul programma, di rapporto con i territori e di rilancio completo per

Vincenzo De Luca una sfida per avere un'altra Regione: non sarà una passeggiata, avremo problemi tali da far tremare le vene ma siamo estremamente fiduciosi. Mai più ultimi non era solo uno slogan, sono sinceramente convinto che Napoli e la Campania possano avere un ruolo trainante per l'Italia”. Nel testa a testa, De Luca deve ringraziare la sua Salerno, perchè nei comuni a Nord di Napoli, l'area vincente è quella di Cozzolino. Da registrare comunque una diminuzione dell'affluenza alle urne nella provincia di Napoli, forse anche per l'appello dello scrittore Roberto Saviano che nei giorni precedenti al voto ha dichiarato sul suo profilo facebook: “Alle primarie Pd in Campania non andate a votare. Questo il mio consiglio. I candidati sono espressione della politica del passato. Queste elezioni saranno determinate da voti di scambio. Pacchetti di voti sono pronti ad andare a uno o all'altro candidato in cambio di assessorati. In più saranno determinanti gli accordi con Cosentino. Le primarie Pd avrebbero dovuto essere strumento di apertura e partecipazione, ma così non è stato. Sino a quando non esisteranno leggi in grado di governarle, saranno solo scorciatoie per gruppi di potere. Non legittimiamole, non andate a votare”. Nel pomeriggio di domenica 1 marzo, scarsa l'affluenza alle urne, circa 75.000 fino alle 17, numero che si è raddoppiato poi alla chiusura dei seggi, alle 21.00. Infatti alla luce della frenesia dei seggi salernitani rispetto a quelli napoleta8 • Cogito

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POLITICA ‹‹

Angelo Ferrillo

Marco Esposito

ni, Cozzolino ha detto: “La geografia del voto ci consegna da una parte una sorta di ‘pigrizia’ del popolo napoletano e un'iperattività di quello salernitano. Se la stessa iperattività si fosse prodotta a Napoli avremmo avuto una partecipazione di circa 200.000 elettori. Tanto per dare il senso della proporzione” ma tuttavia dichiara che non è l'uomo dei ricorsi e che accetta il risultato. Quindi si prospetta una rivincita tra De Luca e Caldoro quando cinque anni fa in cui vinse l'attuale presidente della Regione, Stefano Caldoro, che si ricandiderà alle prossime elezioni per la coalizione di centrodestra. Ma non ci saranno solo loro a contendersi la poltrona di Presidente. Da Sel e Sinistra in movimento prende sempre più forma

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Valeria Ciarambino

l'ipotesi di Nino Daniele, l'ex sindaco di Ercolano, attuale assessore del Comune di Napoli, la candidata del Movimento 5 Stelle, in seguito alle elezioni online a cui hanno partecipato circa 3.700 sostenitori, invece è Valeria Ciarambino, candidata e non eletta alle ultime elezioni europee. Fortemente discussa è la lista "Mai più terra dei fuochi" del blogger ambientalista Angelo Ferrillo, bocciato da Stop Biocidio e Coordinamento Comitati Fuochi che lo accusano di “speculare su un dramma”. Sarà presente anche un’altra lista, Mo, una lista “civica” che ha deciso di affidare la candidatura a Presidente a Marco Esposito, giornalista economico de Il Mattino ed ex assessore del Comune di Napoli.

Nino Daniele

Stefano Caldoro

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›› CRONACA

Sembra senza fine l’odissea della Terra dei fuochi

Proteste, morti e danni economici Altre giovani vite spezzate dal cancro nella provincia tra Napoli e Caserta e torna la polemica. Intanto continuano i roghi e i danni per l’economia agricola del territorio, anche quella sana asquale De Maria, un ragazzo di venti anni, studente e campione di arti marziali. Un ragazzo normale, con tutta la vita davanti e tanti traguardi ancora da centrare. Il cancro ha spazzato via i suoi sogni, portandoselo via. Come una mano invisibile che si estende e miete vittime di volta in volta, una mano figlia di quella Terra dei Fuochi che inesorabilmente continua a tenere in pugno la Campania. I funerali del giovane si sono tenuti lo scorso 22 febbraio nel Duomo di Acerra.

di Antonio Fioretto rabbia nei cittadini. La reazione della popolazione di Acerra, per esempio, non si è fatta attendere: lumini alla mano, centinaia di persone si sono recate nei pressi della sede comunale in segno di protesta. Ancora di più hanno fatto le Mamme Coraggio, incatenandosi al recinto del Comune. Queste le loro intenzioni: “Il Sindaco e il Consiglio devono prendere subito provvedimenti: non ce ne andremo da qui fino a quando non faranno qualcosa”. Alle Mamme Coraggio si aggiungono

illecita di rifiuti. Sono seguiti 210 sequestri di veicoli impiegati per il trasporto illegale di rifiuti e 245 sequestri di aree interessate da scarico abusivo. Insomma, in proporzione è davvero troppo poco ciò che è stato fatto e davvero molto quello che ancora c’è da fare. C’è poi l’altra faccia della medaglia: l’allarmismo piovuto sulla regione, che, fatto strano, non ha alcun riscontro scientifico. I controlli effettuati sui terreni agricoli hanno dato esito negativo. Ciò

Ancora una volta, è stato don Maurizio Patriciello a farsi portavoce del dolore generale. Il parroco di Caivano porta avanti una forte denuncia contro i veleni, i roghi tossici, i morti, attraverso la sua pagina Facebook: “Il cancro continua a mietere vittime. A Roma si ride, ad Acerra si piange: vado ad Acerra”. Come a sottolineare la scelta coraggiosa ma decisiva di restare al fianco di quei cittadini che senza colpe si ritrovano attanagliati dalla morsa di un nemico troppo più forte. Come spesso capita, il giovane Pasquale non è l’unico ad essere stato sconfitto dai tumori, ed è lo stesso Don Patriciello a ricordare altre tragiche morti: “Il cuore degli abitanti di Frattaminore, il mio paese, è di nuovo in lutto. Maria, 40 anni, mamma di due figlioli, è morta. Di cancro naturalmente. A Caserta è morta Mariangela, che di anni ne aveva 29. Ancora e sempre cancro” La morte del giovane acerrano, comunque, ha lasciato più di tutte uno stato di

gli ambientalisti, che hanno parlato attraverso la voce del loro leader, Alessandro Cannavacciuolo: “Tre settimane fa la Corte di Appello di Napoli ha dichiarato il disastro ambientale per il territorio ma ancora non ha organizzato nessun Consiglio comunale straordinario finalizzato a prendere provvedimenti”. Le richieste sono quelle dell’indizione di un’assemblea cittadina straordinaria. Gli ecologisti chiedono risposte concrete, dalla Regione Campania e dal Governo stesso. La riunione dei capigruppo è prevista a breve e staremo a vedere se da essa verranno fuori idee interessanti. Intanto, la Campania diventa sempre più una terra infuocata. Come riportato negli scorsi numeri di Cogito, i roghi non accennano a fermarsi. Basti pensare che secondo un dossier di Legambiente nel 2014 nelle solo provincie di Napoli e Caserta sono stati censiti 2.531 roghi, tuttavia gli arresti sono stati solo 41 di cui 31 per il nuovo reato di combustione

significa che la Campania, e in particolare le provincie di Napoli e Caserta, sono ancora in grado di generare prodotti eccellenti. Si consideri che la Campania è il terzo maggior polo agricolo europeo (dopo Puglia e Catalogna). Ciò nonostante, l’impatto mediatico della Terra dei Fuochi sull’agricoltura è stato disarmante: 100 milioni di danni e un danno d’immagine senza precedenti, che si protrarrà chissà per quanto. Intanto, i movimenti di protesta si sprecano, così come le promesse dei politici (non è un caso che una buona parte dei candidati alle Regionali in Campania incentri la propria campagna elettorale sul debellamento della Terra dei Fuochi) e le delusioni che ne conseguono. L’impressione è che, tra proteste, denunce e provvedimenti reiterati, le vittime come Pasquale, Maria e Mariangela (le tre vittime menzionate da Don Patriciello) sono ancora destinate a crescere.

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Le morti improvvise del Magistrato e del camorrista Federico Bisceglia, quarantacinquenne magistrato della Procura della Repubblica di NapoliNord è morto in un incidente avvenuto sull'autostrada A3, nei pressi di Castrovillari. Nell'incidente stradale è rimasta ferita anche una seconda persona. I due erano a bordo di una Lancia K che, per cause ancora in corso di accertamento, è finita fuori strada. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia stradale, i vigili del fuoco ed il personale del servizio 118. L'incidente, secondo quanto ha reso noto l'Anas, è avvenuto intorno alla mezzanotte e si è verificato al km 205,700 dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, in carreggiata Sud, tra gli svincoli di Frascineto e Sibari. L'automobile, per cause in corso di accertamento, si è scontrata contro le barriere laterali in un tratto rettilineo non interessato Federico Bisceglia da lavori di ammodernamento, finendo fuori strada dopo alcuni testacoda. Bisceglia era noto per essere un magistrato in prima linea contro i reati ambientali nella Terra dei fuochi e per le indagini sulla morte di Fortuna, la bimba

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trovata senza vita e forse spinta giù dal nono piano. La morte di Bisceglia è arrivata qualche giorno dopo la morte di Carmine Schiavone, il camorrista che, con le sue dichiarazioni, aveva fatto scoprire alcune discariche abusiv e e aveva spiegato come il clan dei casalesi aveva inquinato i terreni tra Napoli e Caserta. Schiavone è morto per un infarto. Le morti di Bisceglia e Schiavone sono state accolte non senza polemiche. In particolare, in molti hanno chiesto di fare chiarezza, soprattutto, sull’incidente costato la vita al Magistrato. Particolarmente forti le parole di Antonio Marfella, l’oncologo del Pascale da sempre impegnato contro i roghi tossici e l’inquinamento delle terre e delle acque: “La notizia dello schianto in autostrada del magistrato Bisceglia con il quale ho collaborato non solo mi schianta dal dolore ma mi obbliga al terrore in considerazione del messaggio preciso che ho ricevuto in occasione dell'incontro con il pentito Schiavone insieme a Padre Maurizio. Sono stato "avvisato" da Carmine Schiavone ad essere particolarmente attento ad "incidenti stradali" come già capitato ad un altro mio referente ed amico: il generale Gennaro Niglio. Occorre immediatamente avere la massima chiarezza su questi incidenti stradali misteriori che uccidono i migliori servitori dello Stato impegnati in indagini apparentemente minori come quelli suoi reati ambientali. Tutti oggi guardano alla piazza Rossa ed

a Mosca, che tutti adesso aprano gli occi sugli incidenti stradali dei migliori servitori dello Stato! Adesso sono costretto ad avere paura, veramente tanta paura. A nome non solo mio, ma di tutto il popolo campano, urlo con quanta più forza ho in corpo: dateci certezza assoluta che sia stato solo un semplice incidente stradale. All’epoca dell’incidente stradale del Generale dei Carabinieri Gennaro Niglio, girarono voci che aveva avuto quell’incidente perché si era

Carmine Schiavone avvicinato troppo alle “coperture” di cui godeva Bernardo Provenzano ancora latitante. Oggi, l’incidente stradale del Magistrato Federico Bisceglia della Procura di Napoli Nord, pochi giorni dopo l’altrettanto improvvisa scomparsa del pentito Carmine Schiavone che ci metteva in guardia su possibili incidenti stradali alla “Gennaro Niglio”, sinceramente, mi terrorizza. Sia fatta massima chiarezza, sia data certezza assoluta che si sia trattato solo di una drammatica coincidenza e di una terribile fatalità”.

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›› CRONACA

Intervista a Padre Maurizio Patriciello

“Non voltiamo la faccia” “Dobbiamo impegnarci per evitare che i nostri figli ci dicano: voi dov’eravate? Cosa avete fatto?” “Serve il coraggio della verità, e serve la forza vera e buona della legge per cambiare” ive sulla propria pelle il dramma atroce dei genitori che hanno perso i figli morti di tumore; condivide la rabbia di ragazzi, adulti e anziani che vivono, o meglio sopravvivono, in una terra deturpata e devastata da criminali senza scrupoli; si immedesima nell’indignazione di tanti che risiedono nelle province di Caserta e di Napoli per uno scempio ambientale consumato nella vile omertà di uomini delle istituzioni e nel colpevole silenzio di gente apparentemente perbene: parliamo di don Maurizio Patriciello, il prete di Caivano che serve Cristo in tutti coloro che sono in croce nella “Terra dei fuochi”, dove la qualità della vita è miseramente scadente per l’avvelenamento della terra, dell’acqua e dell’aria. Per i vari comitati sorti in questi anni, per la gente, credente o laica che sia, attenta alla salvaguardia ambientale, don Maurizio è il simbolo della lotta non violenta, coraggio-

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di Antonio Botta* mancate polemiche per la sua richiesta, subito esaudita, di farla pubblicare: l’accusa è di aver voluto “strumentalizzare la sofferenza”. Quale la sua reazione? “Nella foto M. dona alla piccola A. uno spicchio del suo mandarino. Un gesto stupendo che avrebbe dovuto intenerire i cuori e far nascere tante domande. Invece quella foto mi è costata non poche critiche. Siamo stati accusati, i volontari dei nostri comitati e io, di strumentalizzare il dolore degli innocenti. Non è la prima volta, e non me la sono presa più di tanto, so bene che ogni scelta comporta rischi e opportunità. La domanda che tutti siamo chiamati a porci davanti a una decisione da prendere non può che essere: Perché lo faccio? Cosa cerco? Cosa voglio?”. Ecco, appunto! Perché lo ha fatto? Cosa ha cercato? “Vede, sono passati poco più di settant’anni da quando tanti Paesi della nostra

La fotografia che ha creato tante polemiche so profeta di Dio (sulle orme di don Peppe Diana, don Tonino Bello, don Ciotti e tanti altri sacerdoti), che denuncia, propone, annuncia, partecipa, stigmatizza, evangelizzando con la testimonianza dell’amore evangelico e incarnando una fede robusta, suscitatrice della voglia di riscatto, capace di incidere nella vicende della vita e di trasformare la realtà. Tantissimi gli impegni, ma disponibile a concedere una chiacchierata. Il 22 Gennaio scorso, Avvenire decideva di pubblicare in prima pagina la tenerissima foto di due bambini di otto anni, ammalati di cancro e ricoverati in un ospedale di Napoli, che lei aveva inviato al direttore Marco Tarquinio. Non sono 12 • Cogito

vecchia, cara Europa si ritrovarono a toccare il fondo più oscuro della cattiveria umana. Oggi i giovani, smarriti e increduli, ci chiedono: «Ma come fu possibile?». La Giornata della memoria celebrata alcune settimane fa deve trovare sempre più spazio nella nostra società, che tanto facilmente tende a dimenticare. Ma dimenticare non si può, non si deve. Quelle nefandezze indegne di un essere umano furono possibili perché mentre i cattivi mostravano il loro volto, brutto come la peste e nero come la notte, tanti buoni, per un motivo o per un altro, tacquero”. Certo, la tragedia della Shoah si consumò anche a causa della mancata mobilitazione delle coscienze di persone perbene. Anche oggi, lo sfascio ambientale

Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano nelle nostre terre accade nell’indifferenza di “buoni”cristiani e di tanta gente di “buona” volontà. Il fatto è che ci sono moltissimi don Abbondio in giro, a cui manca il coraggio di rimboccarsi le maniche e di mettersi in gioco. Non le pare? “Il coraggio, è vero, uno non se lo può dare. Però oggi stiamo ancora a fare i conti con un passato che si impone e ci fa male. Un passato che non dovrà mai passare. E mentre gonfiamo gli occhi nel vedere bambini maltrattati, straziati, lasciati morire di fame e di tristezza nei campi di sterminio ieri, non vogliamo distogliere lo sguardo e l’attenzione dai bambini torturati oggi, abortiti o, addirittura, nati vivi in certi Paesi che pur si dicono democratici e civili, e poi uccisi senza pietà e senza correre rischi, solo perché la legge del luogo permette tali scempi. Non vogliamo continuare a peccare di indifferenza come tante altre volte. Non vogliamo che domani i nostri figli rimproverandoci debbano chiederci, magari da un letto di ospedale: «E voi? Dove eravate voi? Voi che dite di aver messo nello zaino della vita la croce, il Vangelo, la Costituzione, che vi vantate di discendere dal secolo dei lumi?».Noi non vogliamo fingere di non vedere. Crediamo che sia nostro dovere parlare, e lo facciamo assumendocene tutta la responsabilità”. La piovra malefica del cancro continua a ghermire con i suoi micidiali tentacoli i bambini. L’Imperativo etico e civile è, come lei ha sostenuto, di non tacere. Dovere assoluto dei mezzi di comunicazione è di denunciare la strage degli innocenti causata dalla contaminazione dei nostri territori. Altro che scandalizzarsi per una foto che denuncia, più di ogni Anno XXII - numero 365 - Sabato 7 marzo 2015


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CRONACA ‹‹ parola, gli effetti della peste diffusa in questa terra martoriata! Cosa ancora può dirci al riguardo? “Una settimana dopo la pubblicazione della foto di A. e M., dallo stesso reparto sono volati in cielo i loro piccoli amici, L. e G., 5 e 6 anni. Cancro, sempre cancro. È bene lasciarle nell’oblio queste storie di sofferenza e di morte o, invece, è meglio gridare al mondo la vergognosa realtà della «Terra dei fuochi» perché qualcosa cambi? Lo scandalo consiste nel mostrare il volto di un bambino alle prese con la chemioterapia o nel tacere che questi innocenti stanno pagando un prezzo altissimo per i peccati e le omissioni altrui? Un’amica giornalista, volontaria, da quell’ospedale scrive: «Oggi vi voglio raccontare la storia di un innocente amore tra due bambini. Due angeli allegri, sorridenti e vivaci che non si sono incontrati in un parco giochi ma nella corsia di un reparto oncologico. Malgrado il mostro, i due bambini non hanno mai smesso di sorridere, anche quando i loro capelli cadevano e i loro corpi si trasformavano a causa delle chemioterapie... Il loro legame si stringeva sempre più, fino a quando un giorno, G. ha regalato alla piccola L. un anello promettendole che, da grandi, sarebbero stati felici insieme lontano dai letti di ospedale, dai martirii e dalle torture che stavano subendo. Ma mentre il loro amore cresceva, anche il mostro si ingigantiva. Due giorni fa si è portato via G., oggi L.” Se taceremo noi, grideranno i sassi delle strade.” Eppure c’è chi sostiene che si alimentano allarmismi e si semina il panico. Quale la sua replica a tali rilievi critici? “La mia risposta è nuda e cruda:si continua a morire. Michele aveva solo 49 anni e tre figli da amare e da seguire. In due mesi il cancro lo ha distrutto. Nella Chiesa strapiena sento su di me gli sguardi angosciati della gente del mio paese. Viviana, invece, di anni ne aveva solamente cinque, quattro dei quali vissuti in ospedale. Alessio è volato via a 25. La mamma di Marcianise, pianta da 4 figli, è arrivata a 36. Potrei continuare fino allo spasimo. Alcuni mesi fa, durante un incontro all’Istituto Pascale di Napoli, il più importante centro del Meridione per lo studio e la cura delle patologie oncologiche, il direttore Tonino Pedicini, disse: “Occorre ammettere con umiltà che la scienza per quanto riguarda il nesso di causalità tra cancro e rifiuti interrati o bruciati nella "terra dei fuochi" ha peccato di superbia. È vero, in quella fascia di terra a cavallo delle province di Napoli e Caserta ci si ammala e si muore più che altrove”. E Caivano, che occupa uno dei primi posti, è il paese dove il Signore mi ha chiamato a essere parroco. La mia gente soffre e muore. Posso non vedere? Posso tacere? In un convegno tenutosi a Orta di Atella, il primario oncologico di un ospedale della zona, dopo una mia precisa domanda, ha ammesso l’aumento di patologie tumorali, in particolare in certe zone. A ridosso di Casal Anno XXII - numero 365 - Sabato 7 marzo 2015

di Principe, in particolare, si assiste a un aumento di tumori al testicolo. I freddi numeri della scienza, diventano volti, mani, palpiti di cuore, paura, speranza per tutti noi. Eppure si continua a dire e non dire. Spesso a bassa voce, e lontani dalla telecamere. E questa storia sta riprendendo una brutta piega. Ma non si può esasperare questo popolo.

Bisogna smetterla di vendere fumo. Il fumo ci uccide. Serve il coraggio della verità, e serve la forza vera e buona della legge. Con la gente, per la gente”. *Insegnante e Responsabile della comunicazione e dell'informazione del Istituto comprensivo Ludovico da Casoria

Gli studenti dell’Isis Ludovico da Casoria protagonisti di “Sfida all’ultimo libro” Un gruppo di 16 ragazzi delle classi terze della scuola secondaria di primo grado Casoria 1° “Ludovico da Casoria” sta partecipando al gioco "Sfida all'ultimo libro", indetto dalla Biblioteca Pontificia di Sant'Antonio di Afragola. I valenti baby lettori casoriani hanno meritato l’accesso alle finali, che si terranno il 27 Marzo prossimo, grazie alle ottime capacità di comprensione mostrate in merito alla conoscenza del significato delle parole, alle abilità di trarre inferenze dal contesto, di seguire la struttura della narrazione e di rispondere a interrogativi che trovano esplicita o implicita risposta nel testo. Giunta alla sesta edizione per il suo alto valore formativo, la gara vede protagonisti gli alunni delle scuole secondarie di Casoria ed Afragola. Le prove sono struttu-

La prima prova si è svolta martedì 10 febbraio sul libro di Verne "Ventimila leghe sotto i mari". Nella stessa sede è stato comunicato il titolo del libro da studiare per la finale, cioè "I custodi della rivelazione", un giallo ambientato a Napoli che gli organizzatori sperano, faccia conoscere un aspetto della loro città generalmente poco apprezzata. “L'esperienza “si sta rivelando molto positiva, i ragazzi della “Ludovico da Casoria sono entusiasti e interessati” ha affermato la professoressa Maria Orefice che, in qualità di vicaria, sta seguendo gli alunni in questa coinvolgente avventura, che stimola la mente e arricchisce il cuore. Non va dimenticato, al riguardo che, nell’epoca del computer, le belle storie raccontate nei libri conoscono una nuova giovinezza. Perché il mondo

rate sul modello della competizione televisiva "Per un pugno di libri". Il gioco si svolge in un massimo di 5 prove su un libro prescelto (che varierà tra semifinale e finale) e su domande di cultura generale attinenti il contesto storico e geografico in cui la vicenda narrata è ambientata . Le squadre sono miste, formate cioè da gruppi di tutte le scuole, in modo che tutte avranno dei vincitori. “Attraverso quest’iniziativa” commenta la dirigente Maria Grazia Puzone, “si cerca di sollecitare al piacere della lettura, alla conoscenza e all'interazione tra gruppi diversi e, soprattutto, si incentivano i ragazzi a rispettare, contemporaneamente, sia il regolamento del gioco che le regole del rispetto reciproco e delle idee altrui”.

della fantasia è il cuore dell’esistenza. Ha scritto il Vescovo monsignor Giancarlo Maria Brigantini che, quando il computer non basta più o la televisione stanca, resta la favola col suo meraviglioso fascino. Si riscoprono così coloro che sanno raccontare e raccogliere le nostre tradizioni, comunicando i veri valori, amore, amicizia, pace, coraggio, fiducia. L’augurio che la comunità scolastica della “Ludovico da Casoria porge ai ragazzi è che partecipando al gioco “Sfida all’ultimo libro”, valorizzino sempre di più la lettura, affinando e nobilitando, così, il loro mondo interiore. Appuntamento, allora, al 27 marzo per la finale. In bocca al lupo, ragazzi! Cogito • 13


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›› ECONOMIA

Il programma di ItaliaUno ha dedicato un servizio alla protesta

Le iene a La Masseria Enrico Lucci ha trascorso una serata e una mattinata con i dipendenti nel supermercato carditese. Ha parlato anche Credendino, garantendo il massimo impegno per la soluzione veloce del problema di Cinzia Lanzano rrivano “Le Iene”! Approdano a Cardito, lunedì 2 marzo per i dipendenti de La Masseria. Con il suo singolare modo di fare, la storica iena Enrico Lucci, cara a chi da sempre segue la trasmissione, giunge nel centro commerciale mentre tutto è spento e chiuso; apparentemente sembra vuoto, si vedono solo alcune auto parcheggiate, sono le 21:45 circa: la zona è desolata! Di tanto in tanto sfreccia qualche veicolo. Invece ecco spuntare qualcuno ad aprire i cancelli: lì come sempre da quattro mesi, a presidiare notte e giorno il loro posto di lavoro, pronti ad accoglierlo, ci sono i “fantasmi della Masseria”. Attendono, silenziosamente che il

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strano la loro “sala da pranzo”, con un piccolo fornellino e una piastra elettrici per cucinare: si cucina lì quel che si può e, altre volte, si porta qualcosa da casa. Per lavare i piatti è un’impresa, e quindi si utilizza tutto ciò che è usa e getta. I cibi sono quelli del discount, spiegano che la scelta non è casuale; bensì ha due motivazioni: la prima è che certamente è più economica e per chi non percepisce stipendio da luglio è essenziale risparmiare; la seconda, è che non vogliono essere accusati di “consumare” i prodotti rimasti all’interno del supermercato e quindi utilizzano marchi diversi. La Iena chiede a ognuno il proprio nome e il ruolo che svolgeva: banconisti, cassiere,

Enrico Lucci de Le Iene con i dipendenti de La Masseria giornalista si avvicini: finalmente hanno la possibilità di parlare a una delle trasmissioni che, con la sua cifra irriverente, denuncia il malcostume e il malaffare in Italia; un programma seguito da milioni di telespettatori ogni settimana. Lucci, giornalista ironico e pungente, nel corso degli anni ha smascherato con i suoi servizi situazioni difficili, oscure e talvolta incresciose. Eppure sembra più pacato del solito, non riesce a capacitarsi di come si possa vivere in un supermercato al piano meno due per così tanto tempo, senza che qualcuno si mobiliti. Al buio si lascia accompagnare, entra e con i lavoratori, scende sulle rampe, spente da tempo per impedire l’accesso al piano. Nella galleria, a quell’ora, sono chiusi anche i pochi negozi superstiti. Giù in attesa, ci sono gli altri occupanti, sui volti si legge un filo di speranza, la voglia è quella di raccontarsi, di dire come stanno realmente le cose. Sono una trentina le persone che lo aspettano, mo14 • Cogito

magazzinieri, repartiste... alcuni lavoravano lì da 20 anni. Ci sono dei familiari, spesso passano a trovarli: è un modo per dimostrare il loro sostegno, e per sentire meno la mancanza, di chi a casa, purtroppo, può esserci poco o niente! I lavoratori raccontano che anche i loro figli, di tanto in tanto, gli fanno visita, soprattutto al pomeriggio per essere aiutati nei compiti; certamente non possono permettersi una babysitter o un doposcuola. La temperatura è bassa, quando hanno occupato non era stata ancora cambiata l’aria condizionata e, di conseguenza, continua ad emettere aria fredda. Eppure nonostante l’umidità penetri nelle ossa, si sente il calore, l’accoglienza di chi non aspettava che questo momento, per manifestare il disagio che vive, affinché avesse ascolto e risonanza. Lucci sembra stupito dal fatto che ci sia ancora tanta merce all’interno: dalle borse frigo ai detersivi, da alcune bevande agli zaini. Prodotti che dopo l’occupazione non

sono stati più portati via, ma dei quali non è stato toccato nulla, come tengono a ribadire i lavoratori, soprattutto per ricordare “ai proprietari” che non nulla è andato perso. Dicono con dispiacere che tutto della struttura è stato ceduto, anche gli scaffali...ma nel fitto del ramo d’azienda hanno dimenticato di inserire i dipendenti, una procedura contraria a quanto prescrive il Codice Civile, come spiega Marcelo Amendola, il rappresentante sindacale che affianca i dipendenti nella battaglia. Il racconto delle vicende, lì tra quei carrelli pieni di articoli da vendere, lasciati innanzi agli ex banchi gastronomia e macelleria, i frigoriferi spenti, il bancone dei formaggi ora colmo di zaini appoggiati a caso, commuovono chi parla e ricorda anni di lavoro passati proprio in quell’azienda, in un’atmosfera completamente diversa. Affermano che gli affari andavano bene, si incassava tanto, ma a un certo punto i conti non tornavano più, qualcosa non quadrava: precisano che i prodotti messi in offerta sui volantini, qualche volta erano presenti in quantità esigue, non capaci di sopperire alla richiesta dei consumatori; nonostante questo, però, continuavano ad andare i clienti, gli affezionati, che la consideravano una sorta di “grande salumeria di quartiere”. La vicenda stranisce il giornalista, “è un supermercato che non ha chiuso per la crisi, ma per una cattiva gestione? Che fine hanno fatto sti soldi?” domanda con il suo accento romano. Intervista alcuni dipendenti, taluni lo portano a vedere il loro banco, qualcuno alla cassa, altri nei reparti e così mostrano la loro “camera da letto”, si siedono a parlare. Intorno scaffali di detersivi (con le conseguenti esalazioni), a terra materassi gonfiabili poggiati sul cartone per assorbire l’umidità, e, ancora, altre mensole vuote, che sono diventate una sorta di armadio, con: cuscini, coperte, lenzuola, scarpe, ciabatte, borsoni, ferro da stiro...ciò che serve per dormire lì! Spiegano che, in effetti, chiudere occhio è un’impresa: troppi rumori, scricchiolii e poi c’è il freddo. Fanno dei turni, una sorta di vedetta, in cui qualcuno resta sveglio a sorvegliare: a due piani sotto terra le notti sono lunghe e fanno paura. Tutti affermano di aver sempre accettato anche condizioni di lavoro inaccettabili, con orari extra, un salario più basso; avevano chinato il capo, perché era fondamentale portare il pane a casa ed erano Anno XXII - numero 365 - Sabato 7 marzo 2015


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CRONACA ‹‹ consci che se si fossero rifiutati, c’erano già decine di persone pronte a prendere il loro posto! Enrico Lucci parla con una coppia, lavoravano lì tutti e due, entrambi vivono questa situazione e non portano a casa lo stipendio; esprimono la mortificazione di dover chiedere il sostegno dei genitori, quando per una vita avevano lottato per la propria indipendenza non chiedendo nul-

Enrico Lucci delle Iene con Cinzia Lanzano la; manifestano quanto è triste accettare che qualcuno faccia la spesa per te; ma ci sono dei figli, dovranno pur mangiare! Affermano che nel passaggio dalla precedente gestione Terracciano, a quella Credendino, non avevano avuto il minimo problema, anzi: sostengono che il proprietario del centro si era preoccupato innanzitutto dei dipendenti. Qualcuno descrive di aver speso in questi mesi i risparmi di una vita per portare avanti la famiglia sen-

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za nessuna entrata! Per l’intervistatore sembra surreale le questione della cessione Credendino - gruppo Ventrone: sono troppi gli interrogativi, i punti in sospeso, le anomalie. Non si spiega perché non abbiano licenziato queste persone, permettendo loro, a questo punto, di accedere agli ammortizzatori sociali e di trovare un nuovo lavoro. Quesiti che attanagliano tutti e ai quali i dipendenti ribattono che un’unica risposta: non si vuole rischiare il fallimento. Dopo la buonanotte, Le Iene vanno via, per tornare l’indomani, per capire come comincia la giornata degli abitanti del supermercato. Decidono che l’unica chance è quella di parlare con l’azienda cedente, contattano il signor Giuseppe Credendino, lo raggiungono a “I Pini”, il centro commerciale dei Credendino. L’incontro è inaspettato, ma l’imprenditore risponde alla Iena, in maniera tranquilla; afferma che la “dimenticata inclusione” dei dipendenti, era stata un “piccolo errore”, facendo sbarrare gli occhi a Lucci. Pensavano di rimediare il 20 settembre scorso, con l’accordo stipulato con Paolo Siciliano, del gruppo Ventrone, però, anche quello è saltato: non è stato rispettato, poiché si chiedevano condizioni indecenti. Sotto la pressione delle domande, alla fine Lucci riesce a strappare una promessa all’ancora datore di lavoro! Credendino assicura che stanno cercando una soluzione e sperano di risolvere la vicenda nel più breve tempo possibile. Sarà così? Staremo a vedere perché continueremo a seguirli.

Finalmente ci si è accorti dei “fantasmi” de La Masseria di Cardito Finalmente! Dopo mesi di assenza la macchina mediatica si è messa in moto. I riflettori delle testate e delle Tv nazionali si sono accesi su una vicenda che meritava attenzione ed ascolto. La strenua lotta di chi combatte da mesi per il proprio lavoro, ha rotto il muro del silenzio che li circondava: da luglio senza stipendio e da quattro mesi in occupazione. La storia dei 54 dipendenti dell’ex GVC de “La Masseria”che abbiamo seguito passo passo, non aveva trovato spazio tra l’informazione nazionale e, ancor più scandalosamente, tra le Istituzioni, ma ora, riesce a dare un volto a quei lavoratori, fino a questo momento considerati dei fantasmi. Dapprima ne ha scritto Il Corriere della Sera, filmando un reportage online che oltre a documentare la vicenda, riportava scomode dichiarazioni di Paolo Siciliano, a capo del gruppo subentrante. L’imprenditore asseriva notizie su commistioni tra politica ed imprenditoria per le assunzioni. Inoltre ha definito i lavoratori animali per aver passato il Natale in quel supermercato, facendogli perdere soldi. Dichiarazioni scandalose. L’ennesima umiliazione, per chi, adesso chiede, almeno, il licenziamento, per poter trovare una nuova occupazione. Si è mobilitato anche il TG4, arrivando con le sue telecamere; poi il TGR; ancora Matrix, la trasmissione di Canale 5, che ha fatto intervenire in diretta i dipendenti della Masseria e Le Iene, con le quali abbiamo collaborato. Cinzia Lanzano

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›› CRONACA

Polemiche alla presentazione delle opere compensative dell’alta velocità

“Tutto qua? C’aspettavamo di più” I residenti dei quartieri San Marco e Saggese di Afragola delusi dai progetti dell’Amministrazione. “Non basta il rifacimento di qualche strada e qualche altra rotonda per recuperare i nostri rioni” di Francesco Celardo ione Saggese e San Marco: presentati i progetti per la riqualificazione di entrambi i quartieri afragolesi. Nei giorni scorsi, nella biblioteca di Afragola, il sindaco di Afragola, Domenico Tuccillo, insieme all’assessore all’urbanistica, Brunella Como, hanno presentato alla cittadinanza tutta e, in particolare ai residenti dei quartieri San Marco e Saggese, i primi cinque interventi da fare per cercare di risollevare le sorti di un quartiere messo in ginocchio non solo dall’abusivismo edilizio, ma anche dai lavori fatti per realizzare la linea dell’alta velocità che ha sventrato in due i quartieri. I progetti, finanziati con i primi cinque milioni di euro messi a disposizione come opere di compensazione territoriale, riguardano il rifacimento delle strade, l’illuminazione pubblica, marciapiedi, rete fognaria, rotonde e collegamenti viari tra il ponte della contrada Sarricchio e il quartiere Saggese, unendo nei fatti la parte periferica con il centro. Inoltre, il sindaco Tuccillo ha anche annunciato i lavori per l’allargamento del collettore fognario Badagnano, sotto al ponte dell’autostrada. E’ bene ricordare che il collettore rappresenta un vero e proprio problema da molti anni per i continui allagamenti che si presentano puntualmente nelle zone di via Arena e via Lagnuolo ogni volta che piove un po’ di più del normale. E quindi, pure questo dovrebbe rientrare nelle soluzioni da realizzare. “Sono molto soddisfatto del lavoro che stiamo facendo - racconta il sindaco Tuccillo - poiché era mio impegno sollevare questo quartiere dal degrado e dai tanti

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problemi in cui era finito. In passato hanno fatto solo proclami. Noi adesso stiamo facendo vedere i fatti”. Storce il naso la presidente del comitato Saggese - San Marco, Anna Giusti-

no, da sempre in prima linea per lo sviluppo del quartiere: “Per adesso siamo solo alle parole. Non sappiamo quando si passerà ai fatti. Certamente questi progetti devono essere condivisi in pieno da noi cit-

Frattamaggiore / Via Del Prete, proteste dei commercianti della zona La lunga striscia rossa. Abbiamo parlato dei disagi provocati dall’infinita linea di colore rosso che ha attraversato, in particolare nei mesi di gennaio e febbraio, la maggior parte delle strade dei comuni dell’hinterland napoletano. I disagi e le proteste sono stati tanti perché i lavori e i danni alle strade provocati dalla Telecom sono andati ad aggiungersi a quelli già esistenti. Particolarmente accese le polemiche a Frattamaggiore. E stavolta la causa non sono i lavori per la fibra ottica Telecom, ma un cedimento stradale procurato dalle piogge battenti delle scorse settimane. Via Padre Sosio Del Prete, tra l’altro, una strada di recente realizzazione, infatti, è stata completamente chiusa al traffico per alcuni giorni a causa di uno smottamento del terreno. La viabilità è stata poi ristabilita e tutt’ora la strada è aperta, senza problemi. Tuttavia, ci sono stati alcuni disagi per i commercianti. Nella strada, infatti, sono presenti il Bistrò La Paveanata e un ristorante giapponese aperto da pochissimi giorni. Inutile

Via Padre Sosio Del Prete chiusa

sottolineare il danno subito nei medesimi giorni. Insomma, non c’è pace per le strade a Frattamaggiore e dintorni. I cittadini si augurano che i manti stradali possano tornare ad essere quantomeno accettabili. Antonio Fioretto

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RELIGIONE ‹‹

Casalnuovo vieta il distacco dell’acqua Dopo mesi di lotte e iniziative, finalmente anche la città di Casalnuovo impone alla GORI il divieto di interrompere l’erogazione del servizio idrico ai cittadini. Lo vieta un’ordinanza sindacale emanata dal primo cittadino Antonio Peluso. Nel caso in cui l’azienda del servizio idrico non si atterrà alle disposizioni, il Comune d’imperio provvederà a propria cura e a spese della Gori Spa al riallaccio coatto dei contatori e alla riattivazione della fornitura. Come altri comuni dell’hinterland napoletano, Casalnuovo di Napoli mette fine alla pratica, ultimamente in uso da

Dallo stabilimento di Pomigliano escono le Fiat Panda tadini che nel quartiere ci viviamo”. Critiche anche dall’opposizione con Antonio Pannone che ritiene che questo tipo di progettualità rappresenti solo

uno spot già visto da parte dell’Amministrazione Tuccillo: “Siamo di fronte ai soliti spot che non hanno nessuna carica attrattiva; il quartiere Saggese è abbandonato a se stesso e a rendersene conto sono anche coloro che hanno creduto alle menzogne di Tuccillo”. Facile prevedere uno scontro duro con i residenti del quartiere Saggese e San Marco. Infatti, i residenti dei rispettivi quartieri si aspettavano qualcosa in più, tra cui la realizzazione di tutte le altre strade, così come domandato nel corso del convegno dalla presidente Anna Giustino, richiesta alla quale il Sindaco ha risposto in maniera non del tutto completa. Cosa vuol dire? Che forse è solo quello? Il tutto sarà chiarito man mano, visto

parte del gestore della rete idrica di procedere al distacco coatto dei contatori non solo a singole famiglie ma anche ad interi parchi e condomini. “L’acqua è un diritto umano, universale e inalienabile - commenta il sindaco Peluso - è impensabile che a centinaia di famiglie con bambini, anziani, malati gli sia sottratto un bene primario in modo coatto, generando un’emergenza di igiene pubblica e sociale ingiustificata. Abbiamo tentato il colloquio con il Gestore Gori Spa ma il perpetrarsi di simili azioni ci ha costretto all’ordinanza sindacale che vieta di fatti il distacco dei contatori dell’acqua potabile”. Simona Granato che di critiche a questi progetti ce ne sono state già tante. Ci si aspettava come minimo un concetto diverso sulla compensazione territoriale, tra cui la previsione di campi di calcetto, centri per anziani, luoghi di ricreazione culturale, un presidio sanitario. Insomma, una vera e propria compensazione sotto tutti gli effetti. Niente di tutto questo. Si notano solo altre rotonde, qualche pista per correre a piedi, e niente più. Non è mancata qualche voce particolarmente polemica, riferendosi “all’unica strada abbellita a dovere: quella del Consigliere comunale che ha lavorato al progetto e che abita a pochi passi da quel quartiere”. E niente più. Sui tempi, il primo cittadino ha messo un anno sul tavolo. Ovviamente è tutto da verificare.

Una lapide ricorda i caduti sul lavoro Nei giorni scorsi, in via Strettola, è stata scoperta una lapide in memoria degli operai morti per la frana che inghiottì un camion della spazzatura nell’agosto del 2011. La prima vittima del tragico incidente fu l’autista, Raffaele Di Monda, 43enne originario di Mariglianella, che perse la vita al momento del crollo della strada. Gli operai erano tre, la seconda vittima si registrò alcune settimane dopo, si chiamava Augusto Pellegrino, originario di Casalnuovo; scampò invece alla morte il terzo operaio, Antonio Siviero, di Casalnuovo. L’Amministrazione comunale, a seguito del completamento dei lavori di sistemazione e rifacimento della strada, aperta al transito veicolare e pedonale a ottobre, aveva espresso la volontà di porre una lapide commemorativa per le due vittime posizionata nel piazzale all’inizio di via Strettola, luogo che è stato dedicato a tutti i caduti sul lavoro intitolato “Piazzale Caduti dei Lavori”. E’ stata una cerimonia sobria, la lapide è stata scoperta dal primo cittadino Antonio Peluso e benedetta dal parroco Don Giuseppe Ravo, erano presenti le famiglie delle vittime che hanno apposto una corona di fiori al monumento commemorativo. “Non ho il coraggio di guardare questa strada, quando si va Anno XXII - numero 365 - Sabato 7 marzo 2015

in guerra si è consapevoli dei rischi, ma perdere la vita lavorando…non c’è una spiegazione, solo dolore” le parole struggenti di Anna, vedova Pellegrino. Un momento di commozione e ricordo che ha visto partecipare anche l’assessore al controllo del territorio, Mario Perna, e il primi cittadino, Antonio Peluso, per i quali “l’Amministrazione comunale nell’opera di sistemazione ultima ha inteso commemorare le due vittime cadute con questa lapide affinché i due lavoratori che hanno perso la vita in quella tragedia restino nella memoria di tutti noi e delle generazioni che verranno”. Floriana Stile Cogito • 17


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›› CRONACA

Il degrado regna nel parco Taglia di Cardito

Un’occasione persa Poteva essere un polmone verde fiore all’occhiello della provincia di Napoli e della Campania, invece è in condizioni indecenti. Ben 38 bagni sono stati vandalizzati e non sono utilizzabili di Carmen Celardo l “Parco Taglia” più comunemente conosciuto come “Villa di Cardito” non è, come tutti credono il fiore all’occhiello della cittadina; un’accurata indagine sul campo, per esempio, ha permesso di rilevare la presenza di più di 38 bagni abbandonati, ridotti in macerie e ricoperti di spazzatura e luoghi inutilizzati ormai allagati dalle forti piogge di quest’ultimo periodo. A segnalarci la situazione è stato un cittadino afragolese che, come tanti, pratica jogging nella villa. Il Parco, nato dalla volontà del Comune di creare un’area verde sul suolo che prima ospitava la “Taglia” vasta area agricola di proprietà dei signori Loffredo, principi di Cardito, in cui sorgeva una cava di tufo, pozzolana e lapillo dalla quale si ricavavano “tagliandole” le pietre utilizzate per la costruzione delle case, aveva lo scopo di divenire centro di aggregazione dove sarebbe stato possibile incontrarsi, fare ed assistere a eventi sportivi, culturali ed altro, non solo per i cittadini di Cardito, ma per l’intera area dei Comuni a Nord di Napoli. Oggi non è da definirsi un vanto! Circa 80.000 metri quadrati non sono sfruttati al massimo; il parco Taglia si è ridotto solo ed esclusivamente a un “anonima villa” in cui si sarebbe potuto realizzare molto di più se solo quegli spazi non fossero stati abbandonati; ospitare, ad esempio, qualche associazione sportiva o culturale, con l’impegno di tenere in gestione i locali organizzando, perché no, incontri su tematiche interessanti o anche manifestazioni. Per non parlare di quei 38 bagni ormai distrutti e impraticabili a causa di atti vandalici: chissà quanti soldi il Comune ha speso al tempo per quelle strutture, ed oggi? Solo un cumulo di spazzatura. E’ davvero uno scempio. Da sottolineare che il “Parco Taglia” è fre-

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Le condizioni indecenti dei bagni del Parco Taglia, vandalizzati quentata anche da famiglie che portano i loro bambini a giocare, solo il pensiero che un bambino possa addentrarsi o solo avvicinarsi a quelle strutture, rabbrividisce, poiché l’odore che viene fuori, a causa della spazzatura, non è dei migliori. Ma, come si è potuti arrivare a tutto questo? Perché quelle strutture non sono mai state aperte? Perché inutilizzate? Ma soprattutto perché il Comune non ha mai provveduto alla manutenzione e alla pulizia? Doman-

de a cui non troveremo risposte poiché l’omertà vige su questa terra, tutti sanno ma nessuno parla. L’invito all’Amministrazione Comunale di Cardito è di tener presente questa denuncia che i cittadini hanno chiesto di fare utilizzando il nostro giornale, affinché si possa provvedere alla soluzione di questo degrado ma soprattutto fornire un servizio di vigilanza che possa sorvegliare con assiduità sul parco, in modo da riuscire a impedire atti vandalici.

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SPETTACOLI ‹‹

Il casalnuovese Mario Pelliccia, inviato nella Terra dei fiori per il Festival

Sanremo visto da vicino “Carlo Conti, da vecchia volpe radiofonica, è stato molto bravo a selezionare le canzoni”. “E’ stata una delle migliori edizioni, tra le peggiori c’è sicuramente quella con Fazio e Littizzetto” l casalnuovese Mario Pelliccia approda in terra ligure nella Perla della Riviera dei Fiori, la napoletanità in trasferta per il Festival di Sanremo. Questo evento musicale così importante quest’anno è arrivato alla 65esima edizione con la conduzione e la direzione artistica di Carlo Conti, affiancato dalle sue “vallette” Emma Marrone e Arisa, insieme alla bellissima attrice Rocio Munoz Morales. Sanremo per tutta un’intera settimana si trasforma in un paese in festa e in quelle giornate diventa il centro della musica, delle radio e delle tv, arrivano giornalisti da tutto il mondo, artisti, produttori, fotografi e i tanti addetti ai lavori, colma di turisti, sosia e tanti personaggi bizzarri che non perdono tempo a mettersi in mostra sfoggiando il loro “discutibile” talento. E’ complicato, troppo astratto e privo di sensazioni cercare di scrivere quel che si respira, quel che si vede, quel che si guarda, quel che si ascolta e si sente nella settimana sanremese se almeno una volta non si è vissuta quest’esperienza. Allora abbiamo chiesto approfondimenti e curiosità al giornalista Mario Pelliccia che ha stuzzicato la nostra attenzione attraverso le tante foto e anticipazioni che postava sui suoi social network nella

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L’intervista a Il Volo sua settimana di lavoro a Sanremo. Da quanto segui questa kermesse canora, abbiamo notato una certa esperienza e familiarità nel relazionarti con gli artisti, è stata una nostra impressione? “Questo è stato l’ottavo anno consecutivo, nei primi 3 come speaker di un’importante radio locale, negli ultimi 5 come inviato televisivo di “Movida Loca Tv” programma che segue i più grandi eventi, in onda tutti i giorni su CAPRI EVENT. Diciamo che la familiaAnno XXII - numero 365 - Sabato 7 marzo 2015

di Floriana Stile rità che evince è data da diversi fattori, sicuramente negli anni ho avuto modo di conoscere e stringere rapporti e conoscenze, ma principalmente influisce la passione per il mio lavoro e credo esca fuori l’entusiasmo che si prova ad avere la fortuna di poter seguire, anche se per una rete modesta di telespettatori, l’evento musicale ambito da tutti i colleghi che raccontano di musica e spettacolo. Questo festival ha un richiamo mondiale e quindi nel mio piccolo cerco di prendermi le mie soddisfazioni e di dare il massimo raccogliendo quante più interviste da far vedere al nostro pubblico”. Hai raccontato il festival partendo dalle edizioni di Paolo Bonolis, passando da Morandi a Fazio, fino ad arrivare a quest’ultimo con Carlo Conti. Com’è stata l’evoluzione, ma soprattutto chi è stato il conduttore migliore ? “A mio parere sono tutti miti del piccolo schermo, difficile dare delle critiche, anche perché ognuno di loro mi ha lasciato un buon ricordo. Infatti, da queste esperienze posso dire che ho avuto quasi la certezza che “Più grandi sono, più sono umili e disponibili alla stampa locale”. Ricordando singolarmente la riuscita delle edizioni che ho seguito, mi esprimo confermando l’esilarante simpatia di Bonolis, la sconfinata bontà di Morandi, il carisma e la professionalità di Conti e…la nota stonata forse è stata proprio la conduzione di Fazio e Littizzetto, il festival con loro ebbe un calo generale di ascolti e ho un brutto ricordo della Littizzetto, tanto simpatica in tv quanto acida nei confronti anche dei fan che le chiedevano l’autografo. Ho un grande rimpianto però, io sono cresciuto con il festival di Sanremo condotto dal mitico Pippo Baudo, purtroppo data la mia giovane età non ho fatto in tempo ad avere l’onore di intervistarlo”. Sappiamo che ogni giornalista ha la possibilità votare i cantanti in gara, quali sono state le tue preferenze sia per i big che per le nuove proposte? “Eh si! Abbiamo questo grande privilegio nonchè responsabilità. Fin quando esprimi il voto da spettatore sei libero e spensierato delle tue scelte, mentre invece far parte della giuria della stampa ti pesa un po’, perché sai che devi votare con tutti i criteri nonostante la tua scelta personale e quest’anno poi è stato vera-

L’intervista a Carlo Conti mente difficile…Conti da vecchia volpe della radiofonia è stato bravo nella selezione dei cantanti. Io ho votato il Volo per i Big, anche se preferivo Nek, ma per il discorso del “voto con tutti i criteri” la canzone che doveva vincere al festival era “Grande Amore”, poi scritta da due napoletani Francesco Boccia e Tommy Esposito dello storico gruppo “Il Giardino dei Semplici”, mentre invece con le nuove proposte ho toppato, il mio voto è andato a Enrico Nigiotti, bravissimo cantautore livornese”. Degli ospiti, la scelta di quale artista hai ritenuto adeguata e chi fuori luogo? “Nella prima serata dalla sala stampa del Roof seguivamo il festival, e nel momento dell’esibizione di Albano e Romina notavo le espressioni perplesse dei colleghi, tutti guardavano e ascoltavano rispettosamente il momento di quell’unione tanto annunciata, però poi alla fine, dopo quel pizzico di emozione che c’è stata cantando tutti in coro “Felicità”, sono partiti i fischi quasi all’unanimità e li mi sono convinto che quella è stata l’ospitata fuori luogo del festival, come pure io non preferisco le star internazionali, vorrei vedere esclusivamente volti noti italiani. Per quanto riguarda gli ospiti che ho preferito, da buon napoletano dico Alessandro Siani”. Le interviste più interessanti ed emozionanti? “Sono state quasi tutte belle interviste, che mi hanno emozionato, anche perché quest’anno ha concorso la maggior parte dei cantanti che hanno fatto la storia della musica italiana degli anni 80/90 e mi riferisco a Nek, Marco Masini, Raf, Irene Grandi, Gianluca Grignani, ecc… Chi di noi non ha ascoltato i loro successi, quelli della mia età sono cresciuti con le loro canzoni, hanno sognato, si sono inCogito • 19


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›› SPETTACOLI namorati… Mi è rimasta impressa la dolcezza e la modestia di Elena Sofia Ricci, una delle più belle e brave attrici italiane”. Uscendo fuori dalle mura dell’Ariston e delle sala stampa, che aria tira fuori, cosa si vede in giro per le strade di Sanremo? “Questa è la domanda più difficile, anche perché è la più complessa visto le innumerevoli esperienze che si potrebbero raccontare. Parto col dire che per chi come me conduce un programma televisivo, ha bisogno di raccogliere non solo audio, ma immagini, tante immagini che catturano la cartolina della città, le attrazioni, la gente, gli artisti, cercando di prendere tutti i dettagli fondamentali e, per questo io con il resto della troupe che è formata da un operatore tv e un addetto stampa molto tenace che cura i contatti con le etichette discografiche e cerca di accordare quante più interviste possibili, convincendo gli addetti alla comunicazione degli artisti che concedere l’intervista a noi è più importante che scegliere un'altra emittente, i giornalisti sono davvero tanti e non c’è posto per tutti quindi dobbiamo giocare d’astuzia e velocità. Per riuscire a fare questo ci svegliamo molto presto e andiamo a dormire all’alba, le giornate volano e trascorri il tempo andando da un posto all’altro in cerca di materiale per riempire il servizio, nel frattempo, nelle trasferte, ti godi l’atmosfera e la magia di questa festa, vedi i tir delle radio più importanti nei punti principali, altre allestite nelle vetrine dei grandi negozi gli “Store”, che suonano le canzoni in gara e intervistano i vari cantanti, ci sono le luminarie, i vari sponsor che lasciano gadget, mascheroni e animazione in vari punti, ti mischi nella folla di gente e magari accanto a te cammina il sosia di Pavarotti, ti strappano risate quegli artisti di strada che in maniera bizzarra interpretano le loro esibizioni, le pause caffè con i colleghi a Casa Sanremo, fino agli appostamenti fuori ai ristoranti e gli alberghi per cercare di beccare il personaggio che sai che non riesci ad intervistare se non con la tecnica del giornalismo d’assalto. Il festival di Sanremo è un’esperienza che vale la pena essere vissuta, sia da addetto ai lavori che da turista”.

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L’associazione Cassiopea ha dedicato una serata alla musica napoletana

Da Murolo a Pino Daniele Sul palco, a far rivivere emozioni e canzoni Espedito De Marino, chitarrista di Roberto Murolo di Stefano Andreone enerdì 27 febbraio il multisala Magic Vision è stato teatro di una bella rassegna musicale. La serata, organizzata dall’associazione socio culturale “Cassiopea”, capitanata dalla presidente Serena Errico, ha avuto come filo conduttore il ricordo, Espedito De Marino sul palco con Roberto Murolo attraverso le canzoni, di due grandi icone del grande sinergia panorama partenopeo, Roberto ed empatia, Murolo e Pino Daniele. nonostante l’aLa serata, intitola appunto, “Da Mu- custica del tearolo a Pino Daniele”, è stata un omag- tro lasciasse gio a due voci che hanno saputo dar lu- molto a desidestro alla nostra Napoli, quella Napoli rare, il maestro colta, raffinata e intellettuale che tutto De Marino con il mondo conosce e ci invidia. grande esperienL’onere del tributo è stato affidato za, regala al puballa voce e alla chitarra classica del blico presente maestro Espedito De Marino, chitar- qualche fuori rista di Roberto Murolo dal 1987 al programma, da 2003, ideatore e direttore del premio “Piazza Grande” internazionale Giovanni Paolo II, di Dalla a “A Serena Errico pluripremiato in tutto il mondo, ha pizza” di Aurelio ripercorso e proposto i brani classici Fierro, ancora, “Che sarà” dei Ricchi di Murolo, come “O marenariello”, e Poveri e “Granada” eseguita solo facendo da spola poi con “Ossaje strumentale, con virtuosismi di grancomm ‘ fa ‘o core” di Pino Daniele. de fattura, per poi concludere la seraUn “abbraccio” tra classico e moder- ta con “Je so pazzo” di Pino Daniele. no, tra passato e futuro, quello che Da segnalare sul finire l’interpretaziosono stati Murolo e Pino Daniele; la ne di Napule è di Alessia Pelliccia soplatea, tra battimani e applausi ha prano di appena sedici anni. gradito, cantato e partecipato con

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CULTURA ‹‹

Musica, ricordi e pittura per la voce degli Showmen

Una serata per Mario Musella Nell’opificio arti performative di Frattamaggiore presentato il libro di Carmine Aymone. Presenti anche Patrizia Musella, la sorella del “nero a metà” e il batterista Franco Del Prete di Stefano Andreone ercoledì 18 febbraio all’Opificio Arti Performative di Frattamaggiore c’è stata la presentazione del libro “Il nero a metà” dedicato a Mario Musella, scritto da Carmine Aymone. Una bella serata in ricordo dell’indimenticabile voce degli Showmen, presenti inoltre, Patrizia Musella (sorella di Mario), Franco Del Prete, Peppe Ponti e l’imprenditore frattese Pasquale Capasso, organizzatore dell’evento. La serata, moderata dallo stesso Aymone, è scivolata via tra aneddoti, racconti e intermezzi musicali; pioggia di applausi quando Patrizia Musella si commuove nel ricordare il fratello Mario. Franco Del Prete che, con lucida memoria e voce pacata, ripercorre i tempi che furono, quando alla sua porta vennero a bussare James Senese e Mario Musella dando vita ai The Showmen, negli anni ’60. Ma è la musica, come sempre, il fulcro portante dell’evento, allora pronti via, ad omaggiare e far rivivere il nero a metà un ensemble d’eccezione, Francesco Iadicicco al basso, Lino Pariota alle tastiere, Salvatore “Sabba” Lampitelli alla voce e l’immancabile Franco Del Prete alla batteria, performance impeccabile, da “Credi credi credi in me” a “Un’ora sola ti vorrei”, applausi ed emozioni fanno da cornice ad una serata ricordo davvero indimenticabile. Sul finire dell’evento, musica e pittura si fon-

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dono insieme, un’alchimia di suoni e colori regala al pubblico presente uno spettacolo unico, infatti, accompagnato da un sottofondo psichedelico, rigorosamente live, il maestro Salvatore Lendi dà vita in poco tempo a un quadro bellissimo, disegnato completamente a mani nude. A rilasciare una piccola intervista per noi di Cogito sono stati Salvatore “Sabba Lampitelli, leader del gruppo “Sabba e gli Incensurabili” e Franco Del Prete. Sabba un ricordo indiretto di Mario Musella? “Se non fosse stato per gli ascolti di mio padre io non lo avrei mai scoperto, diciamo che gli Showmen sono stati il primo gruppo ad unire il rhythm and blues con la melodia italiana, una cosa che a me piace molto, perché io amo la musica americana, come il blues, il funk, il jazz, poi chiaramente adoro il cantautorato italiano e la musica italiana in generale, anche quella più melodica. Mario ha saputo unire queste due cose, poi aveva una voce importante, diciamo che è nata lì la passione, senza di lui non avrei fatto i miei dischi, non avrei cantato come canto ora, e soprattutto se non avessi conosciuto e suonato con Franco Del Prete”. Sabba un pezzo degli Showman al quale sei legato? “ ‘Basta che mi vuoi’, credimi quando l’ho ascoltato per la prima volta mi sono veramente emozionato, più di quando ascolto ‘Un’ora sola ti vor-

rei’, più di quando ascolto ‘Ci crederesti se’, infatti, quando ci è stato chiesto di suonare al Tributo Musella con la band, noi abbiamo scelto ‘Basta che mi vuoi’, perché Mario ha una voce incredibile e il testo è bellissimo, c’è una semplicità di scrivere canzoni d’amore in un certo modo”. A Franco Del Prete, che Mario Musella lo ha conosciuto bene, (da ricordare che nel libro vi è

anche un suo intervento) abbiamo chiesto se Mario fosse più un cantante o un musicista? “Cantante sicuramente, con una voce unica, molto lezioso, lui era un rivoluzionario, pensa che mi consigliava a volte alcune cose sulla batteria, mi diceva Franco fai così, e poi suonava il basso come pochi, lo suonava come lo suonano oggi i grandi bassisti”.

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›› CRONACA

E’ morta la giovane mamma colpita dall’influeza suina

Rosaria non ce l’ha fatta Inutili tutti i tentativi di salvarle la vita fatti nell’ospedale di Frattamaggiore e all’Ascalesi. E’ stata salvata la bambina, fatta nascere con un taglio cesareo d’urgenza, nel nosocomio frattese di Antonio Fioretto on ce l’ha fatta Rosaria Trudu. Ne avevamo parlato nel precedente numero di Cogito, quando avevamo raccontato del ricovero di una donna di Sant’Antimo nel pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio. La donna, incinta all’ottavo mese, aveva difficoltà respiratorie, legate alla febbre alta che l’aveva colpita da qualche giorno. Si è poi scoperto che la febbre era dovuta al virus H1N1, anche noto come influenza suina. I funerali della donna si sono tenuti lo scorso 24 Febbraio in un Santuario di Sant’Antimo completamente gremito. Tra la commozione e l’incredulità generale c’è stato l’ultimo saluto alla donna. Toccanti le parole di una cugina della donna: “Ti sei sacrificata per le tue figlie e per colmare il vuoto che hai lasciato ci hai donato la tua bambina”. Quando i medici si sono accorti della gravità della situazione, infatti, hanno fatto un taglio cesareo alla donna, salvando la bimba che ora è ancora ricoverata nel reparto di neonatologia dell’Ospedale di Benevento. La decisione di intervenire con un taglio cesareo è stata presa proprio a Frattamaggiore e, subito dopo, la donna è stata trasportata all’ospedale Ascalesi di Napoli dove è rimasta in rianimazione per due settimane prima che, purtroppo, sopraggiungesse la morte. Le condizioni di salute della bimba, invece,

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sono buone e stabili e, nei prossimi giorni, potrà tornare a casa con il padre e la sorellina di quattro anni. Il cugino della vittima ha spiegato la situazione ai colleghi de Il Mattino: “Gli ospedali dove è stata ricoverata hanno fatto l’impossibile per salvarla. Rosaria aveva forse trascurato i sintomi della forte influenza”. Nessuna denuncia in vista, quindi, da parte dei familiari della donna. Solo la consapevolezza che è stato fatto di tutto, ma che ciò non è bastato contro un destino crudele che ha strappato una madre, una figlia e una moglie ai propri affetti nel giro di qualche giorno. Nello scorso numero del nostro quindicinale avevamo parlato dei sintomi della malattia e di come essa si manifesta. Ma è anche importante capire come si può arrivare al contagio. Innanzitutto, difficilmente l’H1N1 può infettare gli esseri umani. Eppure, episodi sporadici possono capitare, proprio come accaduto a Rosaria. L’influenza suina, comunque, come indicato dal nome stesso è una malattia respiratoria acuta dei maiali causata da virus influenzali che abitualmente causano vere e proprie epidemie tra i suini. Nel caso di contagi umani, a rischio sono ovviamente coloro che hanno a che fare in modo diretto con questi animali: ad esempio allevatori, lavoratori di industrie

Rosaria Trudu, uccisa dall’influenza suina suinicole, frequentatori di fiere zootecniche. In questo senso, è ancora un mistero la causa del contagio della donna di Frattamaggiore. Va comunque sottolineato come l’ospedale di Frattamaggiore, uno dei principali presidi della zona, se non l’unico, non abbia i protocolli adatti a casi del genere per le politiche scellerate della Regione che non potenzia, adeguatamente, una struttura sanitaria che rappresenta l’unica a cui potersi rivolgere in casi urgenti per chi vive nella provincia a Nord di Napoli e anche nella prima provincia casertana.

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CRONACA ‹‹

Frattamaggiore, giornalista aggredito da un dirigente locale del Partito Democratico Prima prova a saltargli addosso e poi gli urla “Non farti vedere più a Fratta”. Interviene il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Ottavio Lucarelli di Antonio Cerbone hi si occupa di giornalismo non può restare indifferente dinanzi all'episodio accaduto sulle scale del comune di Frattamaggiore lo scorso venerdì. Anche la nostra redazione infatti ha scelto di non tacere e di schierarsi al fianco del giornalista di NanoTv vittima di una aggressione verbale da parte di Vincenzo Saviano detto “Vincenzone”. Aggressione che non si è trasformata in violenza fisica solo per l'intervento di alcuni consiglieri comunali (tra cui il Presidente del Consiglio Comunale Luigi Grimaldi) che sono riusciti a placarlo. Ciò che ha lasciato ancora più sgomenti è che il Saviano è un dirigente del PD, più precisamente Responsabile dell'Organizzazione della sezione locale. Così come abbiamo sempre fatto, anche stavolta non possiamo che deprecare nella maniera più assoluta atteggiamenti di intimidazione e di violenza nei confronti della stampa. Per questo non possiamo che associarci alle parole del Presidente dell'Ordine dei Giornalisti Cam-

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pania, Ottavio Lucarelli che è intervenuto così sulla vicenda, lasciando anche un messaggio sulla bacheca facebook del giornalista: “Tutta la mia solidarietà per l'aggressione da parte di un politico locale. Un tentativo fallito di mettere la museruola alla tua voce sempre libera e critica nei confronti degli amministratori locali. Sappi che l'Ordine della Campania è sempre al tuo fianco in difesa della libertà di pensiero e di informazione”. Solidarietà è arrivata anche da Gianni Simeoli e Francesco Borrelli di Radio Marte durante la trasmisione “La Radiazza”, e da altri giornalisti locali. Parole alle quali anche noi ci associamo, forti della nostra storia ventennale di giornalismo territoriale in cui nessuno è mai riuscito a metterci la museruola. Per

questo oltre a porgere la nostra solidarietà, ci teniamo a dire che nessun giornalista locale deve sentirsi minacciato. A “non farsi vedere a Fratta” o in qualsiasi altro comune deve essere chi non sa rapportarsi agli altri (in special modo alla stampa), in maniera civile.

Crispano, nuovi lavori per la zona P.I.P., a breve l'assegnazione di 15 lotti Alfonso D'Errico: “Saranno un volano per l'occupazione” na buona notizia in un periodo di crisi. Nei giorni scorsi, Alfonso D'Errico, rappresentante dell'Amministrazione comunale nella società consortile che si occupa della zona PIP, ha detto che “quest’area potrebbe cambiare il volto economico della città. Le aziende che vi si insedieranno potrebbero infatti portare un indotto maggiore e anche nuovi posti di lavoro”. Da qui a poco, dopo i primi 5 lotti assegnati ne verranno assegnati altri 15. Il Presidente ha incontrato i nuovi 15 imprenditori e ha ottenuto le loro garanzie. Adesso si dovranno aspettare i tempi tecnici necessari per l'esproprio e per l'assegnazione, ma è chiaro che in questo modo si potrebbe dare la possibili-

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tà di riportare molti imprenditori a Crispano, con benefici evidenti per l'occupazione. Per questo l'Amministrazione è intervenuta per migliorare anche le condizioni della zona e, dopo gli atti vandalici che si sono verificati, si è provveduto a perfezionare il sistema di illuminazione che servirà non solo a garantire una maggiore sicurezza ma anche a dare l'impronta di una zona che è attiva, che è viva. Per D'Errico: “l'Amministrazione ha collaborato realmente con il consorzio, sia i tecnici che lo stesso Sindaco sono sempre stati disponibili. Da parte specifica del Sindaco c'è stato l'impegno fattivo, siamo stati insieme sulla zona industriale per dare l'avvio ai procedimenti”. Cogito • 23

Al Nemea Energy Village di Cardito, arriva Alfonso Signorini a donare i suoi “Move”

...Cogito torna sabato 21 marzo...


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