Cooperazione in agricoltura #7

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Mondo Cooperativo Dedicato ai soci, alla nostra gente Continua a pagina 14

Focus prodotti I dolci delle feste Continua a pagina 34

Periodico trimestrale a cura di Terre dell’Etruria Società Cooperativa Agricola tra Produttori



Sommario Dicembre 2018 Febbraio 2019

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Periodico trimestrale a cura di Terre dell’Etruria Società Cooperativa Agricola tra Produttori Presidente Massimo Carlotti Autorizzazione Tribunale di Livorno n°664 del 10 novembre 1999 Direttore Editoriale: Camilla Micheletti Direttore Responsabile: Filippo Martinelli Redazione: Azzurra Meucci Foto: Archivio Terre dell’Etruria

Conca d'Oro nirolfix/Pixabay yvettebjanssen/Pixabay Blackout_Photography/ Pixabay Couleur/Pixabay

Art Direction Ossia Furbo di Fabio Russo - Torino Grafica: Timeout Adv Agency - Cecina Stampato da: Grafiche 2000 - Ponsacco Contatti: redazione@terretruria.it Chiuso in redazione il 24/11/2018

Pagina 4 Il nostro 2018 Di Camilla Micheletti

Direttore editoriale Cooperazione in Agricoltura

Pagina 9 Consigli di lettura A cura di Jacopo Fogli

Ufficio Agronomico Terre dell’Etruria

Pagina 10 Passaggio in azienda: Terre dell’Etruria accoglie i soci di Unicoop Firenze A cura della redazione Pagina 14 Dedicato ai soci, alla nostra gente A cura di Martina Socci, in memoria di Vico Socci Pagina 16 Cereali biologici: un settore in crescita, ma attenzione alla programmazione Di Camilla Micheletti

Direttore editoriale Cooperazione in Agricoltura

Pagina 20 I vini di Terre dell’Etruria da vitigni autoctoni sulla guida Vinibuoni d’Italia 2019 Di Giulio Fontana Responsabile settore vinicolo Terre dell’Etruria

Pagina 23 Toscano per davvero: il piano di filiera olivicolo di Terre dell’Etruria A cura di Paolo Granchi Dott. Agronomo Terre dell’Etruria

Pagina 27 Intervista a Riccardo Gucci Di Paolo Granchi

Dott. Agronomo Terre dell’Etruria

Pagina 29 Progetto “Olio residuo zero”: i primi risultati dell’annata 2018 A cura di Giulio Fontana

Responsabile settore olivicolo Terre dell’Etruria

RUBRICHE: Pagina 32 L’angolo dello Chef Domenico D’Affronto Pasticceria Conca d’Oro, Venturina (Li) A cura della redazione Pagina 34 Il prodotto: un dolce Natale A cura della redazione Pagina 36 La difesa delle colture dei mesi di dicembre 2018, gennaio, febbraio 2019 A cura dell’Ufficio Agronomico Terre dell’Etruria Pagina 41 Rilascio nel terreno di azoto minerale da pollina compostata Agrofertil A cura di Claudio Ciavatta

Ordinario di Chimica Agraria - Docente di Fertilità del suolo

Seguici su:

Pagina 45 Consigli per la concimazione delle colture. Dicembre 2018, Gennaio, Febbraio 2019 A cura dell’Ufficio Agronomico Terre dell’Etruria Pagina 49 Le offerte di Terre dell’Etruria


Dicembre 2018 - Febbraio 2019

L'editoriale Un altro anno è trascorso: un anno impegnativo ma anche pieno di novità, in cui la partita fondamentale, come sempre da quando esiste la nostra cooperativa, l’avete giocata voi, i nostri soci. In questo numero cerchiamo di darvi una panoramica su tutti i nostri settori: dall’olio extravergine di oliva ai cereali, dal settore vinicolo alle visite in azienda, con una bellissima riflessione sullo spirito che ci muove nella sezione

Il nostro

L'editoriale

2018

MASSIMO CARLOTTI Presidente di Terre dell’Etruria Cari soci, cari colleghi, vi scrivo in questo clima di festa per augurarvi il meglio e per ringraziarvi a nome mio e di tutto il Consiglio di Amministrazione per la fiducia che avete riposto in noi affidandoci la guida della cooperativa in questi ultimi tre anni.

Di Camilla Micheletti

Direttore editoriale Cooperazione in Agricoltura

Fra pochi mesi, infatti, terminerà il nostro mandato: sono stati anni impegnativi, pieni di sfide e di progetti ma la vera sfida è stata la vostra, quando ogni mattina vi siete alzati di buon’ora per andare nei campi, a testa bassa, con il freddo o con il caldo. Lo avete fatto pur sapendo che spesso, a conti fatti, il vostro lavoro vale meno di un sussidio statale. Questa è la cruda realtà, ed è una condizione che nessuno vuole raccontare fino in fondo. Si sono fatte leggi e decreti, le prime senza farle rispettare e i secondi spesso a seguito di morti annunciate; niente è cambiato e poco si sta muovendo. A chi giova questo sistema? Non certo alle cooperative e ai loro soci, non certo alla parte sana del paese che paga le tasse regolarmente, investe sul proprio lavoro e paga il giusto compenso ai propri dipendenti.

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n° 53

“mondo cooperativo”. E infine, dal momento che ci avviciniamo alle feste più importanti dell’anno, lasciamo un po’ di spazio alla leggerezza e alla spensieratezza, con un bello speciale sui dolci, tradizionali e non. Non dimenticate di sfogliare le offerte alla fine del numero, che troverete numerose nei nostri punti vendita. Con i nostri migliori auguri pubblichiamo di seguito la consueta lettera di fine anno del presidente Massimo Carlotti.

Il nostro primo pensiero è quindi per voi che ogni giorno coltivate la terra e conferite i prodotti in cooperativa, per

L'editoriale

voi che garantite le molte filiere di Terre dell’Etruria, la vostra cooperativa, per voi che nonostante tutto stringete la cinghia e andate avanti. Io, per primo, mi sento responsabile di questa situazione perché nonostante gli sforzi messi in campo non siamo riusciti a sostenere il reddito dei nostri soci come avremmo voluto. Abbiamo organizzato molti eventi promozionali, abbiamo incontrato decine di clienti, industriali, trasformatori, catene distributive, ci siamo messi tutti ad ascoltare, come è giusto, le vostre esigenze e le vostre proposte. Ci siamo impegnati fortemente nel ricercare soluzioni bancarie per dare sostegno finanziario alle vostre aziende e abbiamo affrontato con la serietà che ci contraddistingue le problematiche dei mercati a partire da quello del settore cereali, senza false promesse ma cercando di costruire qualcosa di utile e sostenibile per l’agricoltore e per la cooperativa. Abbiamo avviato un importante programma di riqualificazione dei nostri centri aziendali e abbiamo investito nella formazione del personale, là dove si evidenziavano le maggiori criticità; lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo

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Dicembre 2018 - Febbraio 2019 perché siamo coscienti che abbiamo bisogno di maggiore

La strada da percorrere è ancora lunga, ma credo che ciò

efficienza, di una più forte motivazione di appartenenza, di

che stiamo progettando e facendo rappresenti un interes-

una preparazione più adeguata e puntuale.

sante modello per affermare in Italia e nel mondo un mar-

Siamo convinti di quello che abbiamo fatto e di quello che

chio toscano che sia sinonimo di qualità, tracciabilità e so-

stiamo preparando per il futuro, perché la cooperativa è

stenibilità economica e ambientale.

con noi dal 1950, è utile all’agricoltura e agli agricoltori, è una risorsa per tutta la collettività e ha ancora molto da

Continueremo di questo passo, perché siamo convinti che in

dire e da fare.

questo settore, come in molti altri, l’unione faccia la forza.

Non abbiamo mai smesso di crederci e in ogni momento

Sono state fatte tante cose e assunte grandi responsabilità

abbiamo profuso il massimo impegno nelle cose che abbiamo fatto e pensato.

perché dietro a un nome, dietro alla cooperativa, ci sono persone, agricoltori e lavoratori, che sapevo avrebbero avuto la pazienza di

L'editoriale

Tutto ciò che abbiamo realizzato è

sopportare certe scelte e superare an-

motivo di orgoglio per tutti noi e deve

che i momenti più difficili.

esserlo anche per tutti i dipendenti

I miei, i nostri, non vogliono essere

della cooperativa che, spesso con

dei semplici auguri di Natale perché

sacrificio, con competenza e respon-

oltre al pensiero religioso che la festi-

sabilità hanno contribuito a costru-

vità rappresenta, esistono altri valori

ire e rendere possibile il progetto di

e altre attese che giustamente ognuno

Terre dell’Etruria.

di voi persegue: la garanzia e la dignità di un lavoro, la famiglia, i figli, la salute.

La nostra forza è il vostro lavoro: in un perio-

I miei auguri intendono significare gratitudine

do difficile per l’agricoltura ci sentiamo fortunati a poter

per la vostra collaborazione, il vostro supporto e la vostra

operare in un territorio che può vantare alcune eccellenze

pazienza. Spero che la cooperativa riesca a essere utile an-

a livello mondiale. Penso per esempio all’olio extravergine

che in futuro come lo è stata in passato, che continui a es-

di oliva, al vino, all’ortofrutta. Stiamo lavorando affinché gli

sere diversa dalle altre imprese: un’impresa giusta, etica e

sforzi dei soci si traducano in prodotti buoni, riconoscibili

rispettosa delle persone e della società in cui opera.

e con il giusto prezzo. Quei prodotti che da sempre abbia-

Auguri di buon Natale per un 2019 di successo a tutti noi.

mo a disposizione ma che a volte non abbiamo saputo comunicare nel migliore dei modi.

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n° 53

L'editoriale

PUBBLICITA PAG INTERA

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Dicembre 2018 - Febbraio 2019

Punti Vendita

LEGENDA

Carrara Massa Pistoia Prato

Viareggio

Lucca

ARENA METATO

Firenze Empoli

Pisa

CASCINA Livorno

Mondo Cooperativo

CASTELNUOVO M.DIA Rosignano Marittimo

CHIANNI Arezzo

CASTELNUOVO BERARDENGA Loc. Colonna del Grillo

CASINO DI TERRA

CECINA

SIENA

RIPARBELLA

CASTIGLIONE D'ORCIA Via del Colombaio Fraz. Gallina

DONORATICO VENTURINA

MASSA MARITTIMA

Piombino

BRACCAGNI

RIOTORTO

GROSSETO

MONTIANO MAGLIANO IN TOSCANA

CAMPAGNATICO MANCIANO Loc. San martino MANCIANO Loc. Sgrillozzo MANCIANO Loc. Marsiliana

Braccagni (GR) - Via 4 Maggio 1954, 10/12

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Tel. +39 0564 1911300


n° 53

DICEMBRE, GENNAIO, FEBBRAIO i nostri consigli A cura di Jacopo Fogli

Ufficio Agronomico Terre dell’Etruria

Avicoli

(Polli, anatre, oche, tacchini, faraone)

Orto

Ricostituire il suolo è una pratica di fondamentale importanza per favorire una facile coltivazione anche a livello casalingo, perciò, visto che in questo periodo la produttività dell’orto domestico viene meno, occupiamoci di ripristinare a dovere il terreno. La restituzione di elementi chimici, di struttura e microorganismi utili può essere fatta usando letame maturo (stagionatura non inferiore a 1 anno) intervenendo con dosi non inferiori a 50-80 q.li/1000 m.q. oppure un ammendante organico alla dose di 1,52 q.li/1000 m.q. Chiaramente, il materiale organico, di qualsiasi derivazione, deve essere interrato ad una profondità di 5-10 cm tramite lavorazione leggera. Per il resto, ove il terreno sarà occupato, procedere con le semine di spinaci, ravanelli, rucola, radicchio, aglio, piselli, porri.

Frutteto Per quanto riguarda la fertilizzazione organica, di primaria importanza, si faccia riferimento al paragrafo “Orto”. Ultimare gli ultimi trapianti. A completa caduta delle foglie, si proceda con i trattamenti “al bruno” (legno) con mezzi cuprici ad alti dosaggi e magari, prima del risveglio delle gemme, si somministri un olio invernale paraffinico.

Giardino

Per scongiurare marcescenze e ristagni di umidità, si abbia cura di rastrellare ed asportare periodicamente il fogliame cascato a terra. Da adesso, preferire rasature più alte, il manto erboso risentirà meno dello stress provocato da eventuali gelate. Possiamo procedere con la concimazione invernale, utilizzando un ammendante organico alla dose di 1,5-2 q.li/1000 m.q. Eventualmente, per scongiurare la risalita di cattivi odori, si consiglia di effettuare questo intervento nel periodo più freddo (fine dicembre – 2° decade di gennaio).

Terre dell'Etruria siete voi!

Segnalateci gli articoli, le storie e gli approfondimenti che vorreste leggere su Cooperazione in Agricoltura alla mail redazione@terretruria.it

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Mondo Cooperativo

Riprodurre animali di bassa corte è senz’altro piacevole, la tenerezza che suscita un pulcino nell’uscire dall’uovo è una sensazione unica. Nel caso in cui ci si voglia cimentare nella riproduzione, si prenda in considerazione che la stagione fredda gioca un ruolo importantissimo nel caso degli avicoli, in quanto questi, invogliati a nutrirsi, cresceranno velocemente. Assicuriamoci di disporre di uno spazio, dotato di lampada ad infrarossi 150 w, dove ospitare gli animali. Questa, dovrà essere ancorata al soffito (o ad un piedistallo) tramite un sistema che permetta di regolarne l’altezza. Il parametro che ne indicherà la giusta distanza dal suolo saranno gli animali: tenderanno ad a distanziarsi da essa quando il calore sarà eccessivo, al contrario, in caso di freddo, le si avvicineranno stringendosi in gruppo. Si presti attenzione al fattore igiene. Le pulcinaie e le attrezzature con cui andremo a operare dovranno essere perfettamente pulite e disinfettate, inoltre, raccomando vivamente di non unire nel solito alloggio pulcini di specie diversa.


Dicembre 2018 - Febbraio 2019

Passaggio in azienda: Terre dell’Etruria accoglie i soci di Unicoop Firenze

Che cosa succede quando una cooperativa di produttori incontra una cooperativa di consumatori A cura della redazione Raccontarsi, conoscersi, mostrare da dove arrivano i prodotti

produttive che quotidianamente trovano nei punti vendita e

che ogni giorno i nostri soci lavorano nei propri campi: sono

posso affermare con soddisfazione che con questo progetto

questi gli obiettivi che hanno condotto il progetto delle visi-

siamo partiti con il piede giusto.

Tendenze

te guidate con i soci di Unicoop Firenze. Un progetto che ci ha tenuti impegnati da settembre a fine novembre e che ha

Quali sono state le vostre impressioni?

coinvolto circa 800 persone che hanno visitato la centrale di

Crediamo che queste visite siano state utili soprattutto per

smistamento e confezionamento dell’ortofrutta a Venturina,

fare chiarezza su quello che acquistiamo e che mangiamo tut-

alcune aziende agricole e il frantoio aziendale di Castagneto

ti i giorni. Chi fa la spesa in cooperativa è generalmente più

Carducci. Abbiamo intervistato Barbara Beni, che si occupa

attento alla sostenibilità e alla tracciabilità e questo è un bel

di Strategie e Sviluppo per Unicoop Firenze e Adriano Sensi,

modo per comprendere a fondo i processi produttivi.

uno dei soci che hanno partecipato alle visite, responsabile della sezione soci di Scandicci.

INTERVISTA A BARBARA BENI, UFFICIO STRATEGIE E SVILUPPO UNICOOP FIRENZE

Oggi c’è una grande attenzione all’alimentazione ma spesso – vuoi per il poco tempo, vuoi per la difficoltà di reperire informazioni – non abbiamo modo di approfondire i meccanismi che regolano la produzione del cibo. Le visite sono state anche una maniera per rendere tangibile quello che altrimenti passa soltanto attraverso la comunicazione, umanizzando i

Come nasce il progetto? È la prima volta che orga-

prodotti e raccontando le storie dei produttori.

nizzate visite guidate nelle aziende? Questo progetto nasce dalla volontà di Unicoop Firenze di

Come hanno risposto i vostri soci?

far conoscere ai soci i processi produttivi da cui nascono le

L’adesione è stata straordinaria. Abbiamo organizzato 19

referenze che trovano sui nostri scaffali. Con Terre dell’Etru-

gruppi di circa 50 persone l’uno: un bel risultato per un pro-

ria abbiamo da anni un rapporto consolidato e uno scambio

getto partito solo quest’anno. La cosa più interessante, tutta-

continuo, inoltre la cooperativa si presta a ricevere visite di

via, è stata vedere come i soci siano rimasti colpiti dai proces-

gruppi numerosi, grazie agli ampi spazi che ha a disposizione.

si produttivi e dal fatto di poter vedere dal vivo come nascono alcuni dei prodotti che trovano sugli scaffali, elementi che

Unicoop Firenze ha sempre organizzato visite in azienda, ma

magari prima della visita non venivano neanche presi in con-

negli anni passati si trattava più che altro di esperimenti una

siderazione. Capire il sistema di prezzatura e di confeziona-

tantum: le visite non erano mai state messe a sistema come

mento, parlare con i produttori e i dipendenti della centrale

quest’anno e spesso erano troppo poche perché tutte le se-

e del frantoio, ascoltare le spiegazioni dell’agronomo Daniele

zioni di soci, che sono 39, ne potessero approfittare. I nostri

Raggi che ci ha seguiti durante la visita sono esperienze che

soci avevano già manifestato interesse a conoscere le realtà

che porteremo con noi a lungo.

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n° 53 Quando ci rapportiamo con i soci, il nostro intento

L’esperienza nel complesso è stata più che positiva:

è focalizzare l’attenzione sullo spirito cooperativo,

crede che possa essere replicata?

ovvero sul far parte di una realtà ampia e comples-

Ci piacerebbe molto: abbiamo trovato un’accoglienza ottima

sa che è diversa dalle classiche forme di vendita e di

e la risposta è stata positiva, tanto che non tutti i soci sono

acquisto. Crede che questo progetto abbia centrato

riusciti a partecipare. Sarebbe bello replicare l’esperienza co-

l’obiettivo?

involgendo le sezioni che ancora non hanno visitato la vostra

Assolutamente: quando conosciamo il meccanismo produtti-

cooperativa, e magari pensare ad alcune visite nella nuova

vo, quello che compriamo non è più un marchio, ma si trasfor-

centrale di Grosseto: un’occasione per conoscere un ulterio-

ma nel frutto del lavoro di tante persone, che hanno contri-

re aspetto della produzione e trasformazione dell’ortofrutta

buito affinché arrivasse fino nelle nostre mani.

nella nostra regione.

grazie a queste visite ai nostri soci è stato palese il grande la-

La parola al socio ADRIANO SENSI, RESPONSABILE DELLA SEZIONE SOCI UNICOOP FIRENZE E DI SCANDICCI

voro della vostra cooperativa: rendere sostenibile il lavoro di

«Ci siamo trovati benissimo, sia per quanto riguarda l’acco-

tutti i produttori, dei più grandi ma anche dei più piccoli, che

glienza in cooperativa, sia per l’esperienza che abbiamo avuto

appoggiandosi alla cooperativa riescono a offrire un prodotto

all’interno delle realtà che siamo riusciti a visitare. Facendo

di qualità al giusto prezzo.

parte da anni di Unicoop Firenze, abbiamo potuto constatare

mente un bene che scegliamo perché corrisponde più o meno alle caratteristiche di cui abbiamo bisogno in determinato momento, ma diventa familiare, ci abbiamo in qualche modo fatto amicizia. Ed è nello spirito cooperativo far vedere le persone che stanno dietro ai prodotti che consumiamo. Anche

con piacere la serietà con cui la nostra cooperativa si approvIl coinvolgimento dei soci è uno degli elementi più

vigiona delle materie prime dai produttori di Terre dell’Etru-

importanti per le cooperative: ci sono altre attività

ria, che spesso sono essi stessi soci della cooperativa. Mi ha

che organizzate con questo fine?

colpito in particolar modo il rispetto dei diritti dei lavoratori,

Le sezioni soci sul territorio sono molto attive: sono loro il

che abbiamo potuto riscontrare in diverse occasioni durante

primo punto di supporto per i consumatori, l’interfaccia del-

la giornata di visita. Un elemento di cui andare fieri, che acco-

la nostra cooperativa con chi acquista, sempre pronti a dare

muna il lavoro di Unicoop Firenze a quello di Terre dell’Etru-

informazioni sui prodotti in vendita e sulle filiere. Oltre a

ria, entrambe basate su un’etica e su principi che mettono il

questo importante lavoro vengono organizzati spesso corsi

lavoratore al primo posto. La possibilità di conoscere la filie-

ed eventi di formazione che riguardano l’alimentazione, an-

ra ha aumentato la consapevolezza di far parte di una realtà

che con il supporto di nutrizionisti e dietologi. Ci muoviamo

che investe sulla sostenibilità e sulla tracciabilità di filiera e

di frequente nell’ambito della formazione scolastica: è impor-

grazie alle visite molti di noi sono riusciti a capire quali sono

tante trasmettere anche ai più piccoli alcuni concetti come

i meccanismi che regolano un settore produttivo complesso

l’importanza della sostenibilità e del rispetto dei lavoratori.

come quello dell’ortofrutta».

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Tendenze

Quando ne conosciamo la storia, un prodotto non è semplice-


Dicembre 2018 - Febbraio 2019

La Cooperativa incontra...

Tendenze

Il Team della sala ristoro

Azienda Agricola Antonio e Alessandro Monelli

Azienda agricola Stefano Forconi

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Chiara, titolare dell’az. agricola Orto Primofiore

Az. Agricola F.lli Meini

Sez. Campi Bisenzio

Sez. Soci Sesto Fiorentino presso l’az. agricola Edio Giannellini

Az. Agricola di Matteo Tolu (al centro) tra, da sx Francesco Cappelli (commerciale UnicoopFi), Sandro Fiorenzani (agronomo Terre dell’Etruria), Leonardo Mugnaini e Azzurra Meucci (comunicazione TdE)


n° 53

da Pisa a Grosseto

Tendenze

la Banca c’è!

Una SOLIDA Banca che cresce INSIEME A VOI Pagina 13


Dicembre 2018 - Febbraio 2019 Cari amici, vorrei condividere con voi un discorso che mio padre, Vico Socci, aveva tenuto in occasione di un’assemblea della nostra cooperativa, in qualità di sindaco revisore. L’occasione era l’approvazione del bilancio annuale, ma dentro a questo discorso c’è molto di più. C’è l’amore di un uomo per la sua terra e per la sua gente. C’è l’amore per la campagna, c’è il senso di appartenenza a una comunità. Anch’io, in questo ultimo anno dalla scomparsa di Babbo, ho coltivato una ritrovata passione per la campagna, perché la terra è vita e in mezzo agli ulivi e alla vigna mio padre lo sento ancora vicino. Spero che questo suo testo, che condivido grazie alla sensibilità del presidente Carlotti, vi faccia volgere un pensiero a Vico e a tutte le persone care che hanno fatto la storia del nostro paese e che non ci sono più. Un saluto sincero e carico di gratitudine.

Mondo Cooperativo

Martina (una socia)

Dedicato ai soci, alla nostra gente

L’ASSEMBLEA Come ogni anno, siamo arrivati al momento più importante della vita della cooperativa: l’assemblea generale dei soci per l’approvazione del bilancio d’esercizio. Come ogni anno, l’avvenimento mi riempie di un misto di felicità, di fierezza e di gratitudine: il risultato di bilancio non è, ormai da tanto tempo, un problema. Gli esercizi si stanno chiudendo, uno dopo l’altro, con risultati lusinghieri. La cooperativa sta la-

A cura di Martina Socci, in memoria di Vico Socci

vorando bene; gli sforzi di tutti, dal presidente all’ultimo socio che in ordine di tempo ha aderito alla società, stanno dando i loro frutti e lasciano ben sperare per il futuro, anche in un momento non certo roseo per l’economia mondiale. Ma la felicità, la fierezza e la gratitudine non sono conseguenza dell’utile di bilancio: certo, questo aiuta ma rappresenta solo un piccolo tassello di un qualcosa di più grande, di più importante, di più intimo. Quando la sala si riempie del vociare festoso dei soci, dei sorrisi e delle battute scherzose, delle pacche sulle spalle e delle strette di mano, il momento atteso si sta avvicinando. Infine la platea si placa, si zittisce e si fa attenta: il presidente ha preso la parola e ha iniziato a esporre la sua relazione al bilancio. Ecco, è questo il momento che aspetto. Le parole del presidente, anche se interessanti, diventano solamente un sottofondo; quello che veramente mi rapisce è la visione dei volti dei soci: volti rotondi, pieni, spesso rubicondi; facce

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che portano il segno del sole e del vento; espressioni sincere, be-

stornelli; e rivedi i ragazzi più grandi di te che approfittano dell’

nevole, mai maligne. Espressioni consapevoli di persone pron-

atmosfera per i corteggiamenti alle ragazze, che hanno natural-

te anche allo scatto di ira, quando necessario, che però si placa

mente indossato il vestito più bello.

quasi subito e si conclude con una battutaccia nei confronti del

Gli applausi ti avvertono che la relazione del presidente si è con-

malcapitato di turno, magari davanti a un buon bicchiere di vino.

clusa e ti riportano alla realtà. Cerchi di concentrarti sul politico

E lo sguardo vaga fra le fila delle poltroncine; e vedi i giovani

o al rappresentante di categoria di turno che ha preso la parola.

che sempre più numerosi sono ritornati a interessarsi della

Di nuovo vedi volti attenti anche se spesso ti sembra di cogliervi

campagna, a volte per necessità ma il più delle volte per con-

un pensiero nascosto “questo parla bene ma sicuramente una

sapevole scelta; giovani che non solo non si vergognano più di

zappa in mano non l’ha mai presa”. Quel sorriso ironico che

lavorare la terra ma con orgoglio rivendicano il loro autorevole

puoi intravedere ti fa comprendere come questi personaggi ven-

posto nella società; e vedi le donne, compagne insostituibili del

gano spesso tollerati più che amati, considerati quasi un male

vero contadino, lavoratrici silenziose ma battagliere, con la loro

necessario, anche perché loro della vita dei campi, del piacere

prorompente femminilità mai adombrata dal duro lavoro quoti-

che dà la terra che ti scorre fra le mani, o la visione di una pianta

diano nei campi. E la mente vaga e i ricordi affollano la mente: e

che hai messa a dimora piccola e che ora ti sta regalando i frutti,

ti rivedi bambino in compagnia del nonno che di mattina presto

non sanno niente. Magari non sanno niente neppure di quei tuoi

ti porta nel campo di erba medica dove la rugiada, o meglio “la

giorni di duro lavoro perché la terra “è bassa”, riesce a fornire

guazza”, ti bagna gli scarponcini; e rivedi tuo nonno che racco-

soddisfazioni a chi si avvicina a lei con amore e dedizione ma

glie una “vescia” e la infila nella tasca della cacciatora; risenti le sue parole che spiegano le differenze fra le varie piante da frutto e come riconoscerle anche quando i frutti non ci sono e che ti raccontano storie che sono affreschi di

richiede sacrifici e non parole. Di nuovo lo sguardo scorre sulla platea. Talvolta ti stupisci di non vedere nelle prime file un volto familiare, uno di quelli che non mancano mai. E poi ti ricordi che l’uomo a cui quel volto apparteneva se ne

vita contadina.

è andato per sempre, in silenzio, senza

E rivedi il tuo compagno di giochi pre-

clamore, come sempre aveva vissuto.

ferito: un cane bianco più alto di te,

E ti ricordi i saluti a ogni incontro, le

un bastardone, che oggi chissà perché

frasi che riguardavano inevitabilmente

dovrebbe essere chiamato “meticcio”,

la “mignola” che c’è o non c’è, delle olive

e che comunque non sarebbe interessato della controversia ma solo delle tue coccole e alle tue attenzioni che ricambierebbe con abbondanti leccate sul tuo viso di bimbo.

“che buttano” o “non buttano”. Sempre le stesse frasi che a un ascoltatore esterno possono sembrare ripetitive o, semplicemente, di circostanza. Ma niente è più errato: non si tratta di frasi

E rivedi tua nonna che ti prepara l’abbondante colazione con il

buttate al vento, di frasi dette tanto per dire, sono parole che

latte della vacca che ha appena partorito, perché il suo latte è

servono a farti sentire uno del gruppo, uno di noi. È la ricerca

più buono e più nutriente, e tu lo bevi e la cremosità ti riempie

della condivisione che è poi l’essenza stessa della cooperativa.

la bocca ma ti fa sentire un po’ in colpa con il vitellino a cui lo

Una condivisione di idee e di intenti al di là e al di sopra delle

hai sottratto.

convinzioni politiche o ideologiche. Una condivisione, soprat-

E rivedi il momento esaltante della trebbiatura con tutti i vicini

tutto, di un modo di essere, di vivere e di pensare che occorre

che vengono a dare una mano, con le donne impegnate in cucina

conservare e preservare perché frutto di tradizione secolare e

perché è un giorno di festa e perché non si può “sfigurare” con

di innovazione, di duro lavoro e di fine ingegno. Una condivisio-

chi è venuto ad aiutarti. Ed ecco che per incanto arriva il vino,

ne di un mondo che riesci a permeare con il tuo intervento, che

quello buono, che va a prendere il posto della “vinella” quotidia-

non rimane inerte al tuo volere ma che è capace, a sua volta, di

na, ed ecco che dalla cantina compare come per magia anche

permearti. Un mondo contadino che mi è tanto caro, ma forse e

il prosciutto ben stagionato che viene affettato naturalmente a

semplicemente, mi è caro perché mi siete cari voi.

mano, senza parsimonia. E risenti le voci gioiose perché il lavoro si concluderà con una tavolata immensa e con i balli e con gli

Cari soci, cari amici, vi voglio bene perché siete la mia gente.

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Mondo Cooperativo

n° 53


Focus Cereali

Dicembre 2018 - Febbraio 2019

Cereali biologici: un settore in crescita, ma attenzione alla programmazione Di Camilla Micheletti

Direttore editoriale Cooperazione in Agricoltura

Il bio è sempre piÚ diffuso anche nella GDO, ma sono necessari attenti piani di coltivazione per avere successo in questo comparto Pagina 16


Focus Cereali

n° 53

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Dicembre 2018 - Febbraio 2019 Da settore di nicchia a fenomeno di massa: quando circa

della GDO è un forte richiamo per i produttori, dal momento

trent’anni fa incominciavano a nascere nelle grandi città i pri-

che la grande distribuzione permette di immettere nel mercato

mi negozi di alimentazione naturale, il biologico era un settore

grandi quantità. Allo stesso tempo, però, l’ingresso di un colosso

per pochi eletti. Dopo tre decenni, il bio rappresenta il 3% tota-

del genere in questo settore non aiuta la remuneratività: le gran-

le dell’agroalimentare, ed è in continua crescita.

di quantità incidono sulla valorizzazione, perché la GDO è solita

Secondo i dati raccolti dal Sinab (Sistema d’Informazione

applicare politiche commerciali di prezzo al ribasso.

Nazionale sull’Agricoltura Biologica) e presentati all’ultima edizione del Sana, il Salone Internazionale del biologico e del

La paura del calo dei prezzi deriva da altre situazio-

naturale, dal 2016 al 2017 c’è stato un incremento del 6,3% dei

ni che si sono già verificate nel settore dei cereali?

terreni destinati al biologico, dato che diventa ancora più im-

Purtroppo sì, è una situazione che si è già verificata in diversi

pressionate se lo confrontiamo con quello del 2010, su cui si

ambiti. Un esempio è il farro, che è stato riscoperto sulla scia

registra un +71%.

dell’interesse verso i cereali antichi e gli ingredienti di una vol-

Uno dei comparti più consistenti nelle spese del settore bio è

ta. La produzione del farro ha preso piede con contratti di fi-

rappresentato dai cereali (il 16,7 % delle vendite del biologico),

liera che all’inizio erano limitati, poi, sull’onda dell’entusiasmo,

e uno dei dati più interessanti è quello che riguarda la grande

ha coinvolto anche altre aziende che hanno iniziato a produrre

distribuzione, il canale che ospita il 45% degli acquisti, contro il

questo cereale senza un’attenta programmazione. Il mercato

24% dei negozi specializzati. Gli affari della GDO nel settore bio

non è quindi stato in grado di assorbire tutta l’offerta e il prezzo

sono cresciti del 14% solo nel 2018. Sulla base di questi dati, ab-

è crollato, a causa di una programmazione non adeguata.

Focus Cereali

biamo intervistato Gianpiero Botrini, responsabile del settore cerealicolo di Terre dell’Etruria, per fare luce sulle potenzialità

Anche nel grano tenero convenzionale è successa una cosa del

e le prospettive della coltivazione dei cereali biologici.

genere, soprattutto con l’arrivo di cereali a prezzi molto più competitivi da altre parti del mondo. Con la nostra cooperativa

Alla luce dei dati diffusi al Sana, come dobbiamo in-

ci stiamo impegnando ad anticipare queste potenziali situazio-

terpretare la crescita del biologico nel settore dei

ni di rischio, diffidando delle coltivazioni che avvengono senza

cereali?

attenti studi preventivi. Il mondo del biologico è oggi molto va-

La conversione al biologico riguarda ormai moltissime aziende

riegato: ci sono aziende che ne avevano intravisto le possibilità,

ed è un processo che da nicchia di settore è diventato un feno-

che in genere sono le più grandi, e poi ci sono tutta una serie di

meno generalizzato, che non può più essere ignorato. Le cause

attività, come per esempio gli agriturismi, che hanno deciso di

sono molteplici e riguardano in primis l’attenzione verso una

cominciare a produrre cereali biologici per accrescere il valore

maggiore salubrità dei prodotti alimentari, che rappresenta più

del loro marchio.

sicurezza per chi acquista, quella sicurezza che è alla base del

Altre ancora hanno deciso di passare al biologico sulla base de-

patto etico tra produttori e consumatori. Il dato della crescita

gli aiuti provenienti dalla Regione. In alcuni casi purtroppo è ve-

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Pagina 18


n° 53 nuta meno la professionalità e la vocazione e sono state immes-

sostenibilità non sia solo ambientale ma anche economica.

se sul mercato quantità di prodotto che sono rimaste invendute.

Se un produttore di grano duro convenzionale deci-

Questo crea difficoltà e sbilancia il mercato.

desse di passare al biologico quali sarebbero i tempi? La prassi è quella di rivolgersi a un ente certificatore e con lui

Che cosa può fare la cooperativa nell’ambito della

fare il percorso di conversione. I tempi di conversione dipen-

programmazione?

dono molto dai cicli di coltivazione e in genere si attestano in-

Abbiamo messo in piedi diverse strategie che coinvolgono

torno ai 2-3 anni.

esempio è con Progeo, che è nostra socia e di cui noi stessi sia-

Come si fa a prevedere che nel tempo necessario alla

mo soci. Abbiamo attivato un piano integrato di filiera per la

conversione in biologico il prezzo non crolli?

coltivazione di colture cerealicole sia per l’alimentazione uma-

La situazione nel lungo periodo è impossibile da prevedere.

na sia per quella animale. Sempre con Progeo siamo coinvolti in

Quello che facciamo adesso è aiutare le aziende che operano

un PIF che prevede la produzione di cereali biologici destinati

in biologico, o che hanno intenzione di cominciare il processo

all’alimentazione delle galline ovaiole che producono uova bio-

di conversione, a trovare il migliore collocamento commercia-

logiche. Questo è un esempio di come la cooperativa gestisce la

le possibile. Alcuni mulini possono prevedere i quantitativi di

produzione delle materie prime che le aziende clienti andranno

cui avranno bisogno in futuro. Possiamo garantire spazi e pro-

a trasformare. A questo scopo cerchiamo di sviluppare il più

spettive di commercializzazione.

possibile nuovi rapporti con trasformatori che possano aprire

Dobbiamo ricordarci inoltre un altro elemento che gioca a

all’utilizzo e al consumo di nuove produzioni nel biologico.

nostro favore, ovvero il marchio toscano, che è un valore aggiunto. Per questo è importante scegliere di operare in terri-

Quali sono le maggiori difficoltà nel biologico rispet-

tori che abbiano una certa predisposizione alla coltivazione in

to al convenzionale dal punto di vista produttivo?

biologico.

Generalmente i costi di produzione sono più alti e le varietà sono meno produttive: inoltre anche i costi di conservazione cresco-

Ci sono rischi anche per i consumatori?

no perché non è possibile trattare il prodotto con elementi che

Abbiamo sperimentato sulla nostra pelle che nel mercato dei

ne aumentino la longevità. Se non viene valorizzato da un prez-

cereali il rischio più grande è la fragilità, dettata dall’andamento

zo maggiore il settore viene esposto a rischi come la contraffa-

dei prezzi. Se cominciassero a diffondersi produzioni biologiche

zione, come è già successo nel grano convenzionale. Per questo

con un prezzo troppo basso, o comunque di poco superiore a

motivo cerchiamo di fare informazione e di sviluppare la ricetti-

quello del grano convenzionale, questo costituirebbe un perico-

vità con i vari punti di raccolta che abbiamo sul territorio come

lo, dal momento che sarebbe molto difficile garantire la filiera e

Casino di Terra, Rosignano, Vignale, Cura Nuova, Grillozzo e

la provenienza, con il rischio di trovarsi con prodotti poco sicu-

prossimamente, anche il centro di Cascina. È importante che la

ri, di bassa qualità o contraffatti.

Pagina 19

Focus Cereali

aziende e strutture che operano nel settore del biologico. Un


Dicembre 2018 - Febbraio 2019

I vini di Terre dell’Etruria da vitigni autoctoni sulla guida Vinibuoni d’Italia 2019 GIOGO, MARMATO, BRIGLIA E IGT BIANCO PREMIATI DALLA GUIDA DI TOURING EDITORE Di Giulio Fontana

Focus Vino

Responsabile settore vinicolo Terre dell’Etruria

Pagina 20


n° 53

SIAMO LIETI DI PUBBLICARE LA CLASSIFICA DELLA GUIDA VINIBUONI D’ITALIA

La guida di Touring Club per l’edizione 2019 ha deciso di premiare i nostri vini della linea Il Poderone, oltre all’IGT Bianco Antico Borgo. Ispirata alla tradizione enologica italiana e volta a valorizza-

Vinibuoni d’Italia si basa su un processo di selezione ecce-

re le radici locali, il territorio e la tipicità, Vinibuoni d’Italia

zionale per impegno e per trasparenza. Infatti collaborano

dà un segnale preciso ai consumatori e al mercato italiano

oltre 80 degustatori riuniti in 21 commissioni di lavoro che

ed estero, sul made in Italy del vino. La guida è unica, nel

operano nella loro regione di competenza. La finale per l’as-

panorama italiano e internazionale perché è la sola dedicata

segnazione dei massimi riconoscimenti, ovvero la Corona e

ai vini da vitigni autoctoni, cioè a quei vini prodotti al 100%

la Golden Star, viene fatta pubblicamente ed è aperta – caso

da vitigni che sono presenti nella Penisola da oltre 300 anni.

unico in Italia – alla partecipazione dei media.

Pagina 21

Focus Vino

La guida


Focus Olio

Dicembre 2018 - Febbraio 2019

Pagina 22


n° 53

Focus Olio

TOSCANO PER DAVVERO: il piano di filiera olivicolo di Terre dell’Etruria A cura di Paolo Granchi

Dott. Agronomo Terre dell'Etruria

Consorzio Nazionale degli Olivicoltori

Campagna finanziata con il contributo dell'Unione Europea e dell'Italia

Pagina 23


Dicembre 2018 - Febbraio 2019 Con il decreto della Regione Toscana n. 12060 del

Terre dell’Etruria, fino ad arrivare a indicare agli associati

24/07/2018 è stato approvato il piano di filiera TOSCANO

quale sia il momento ottimale di raccogliere anche via SMS,

PER DAVVERO voluto da Terre dell’Etruria per la realizza-

secondo mappe di maturazione dei frutti.

zione di nuovi impianti olivicoli e per il recupero di olivete esistenti ma obsolete dal punto di vista produttivo. I lavori

8) Miglioramento della logistica dei frantoi con la possibili-

preparatori attraverso riunioni di zona che hanno coinvolto

tà di climatizzare parte degli ambienti di stoccaggio e/o dei

gli olivicoltori e le associazioni di categoria interessate (Cia e

macchinari per la trasformazione, che a causa delle elevate

Confagricoltura) sono iniziati nel marzo 2016 e si sonosvolti

temperature del periodo di raccolta possono portare a scadi-

per tutto il 2017 nelle province di Pisa Livorno e Grosseto,

menti qualitativi del prodotto finale.

fino ad arrivare alla presentazione del progetto alla Regione Toscana nel dicembre 2017.

9) Miglioramento della tracciabilità di filiera con l’introduzione di un apposito software dedicato che consentirà la in-

OBIETTIVI DEL PIANO DI FILIERA

dividuazione e la gestione nel tempo degli appezzamenti co-

Il piano di filiera è stato proposto tenendo conto di quelle che

involti, oltre alla gestione on line del quaderno di campagna.

Focus Olio

sono le esigenze e le problematiche che oggi riguardano la moderna olivicoltura:

10) Valorizzazione del prodotto finale con creazione di linee

1) riduzione del costo di produzione con particolare attenzio-

di prodotto dedicate e con una comunicazione al consumato-

ne al costo di raccolta.

re di valori quali la sostenibilità della coltivazione.

2)Aumento della produttività delle olivete in termini di litri

11) Realizzazione di economie di scala nell’acquisto dei mezzi

di olio prodotto per ettaro.

tecnici necessari sia per i nuovi impianti, sia per la trasformazione e la commercializzazione del prodotto finito.

3) Mantenimento delle varietà autoctone toscane. Terre dell’Etruria ha escluso volutamente dalle spese am4) Incremento della produzione regionale di olio di oliva a

missibili a contributo l’acquisto di macchinari ritenuti non

marchio toscano, oggi carente.

indispensabili alla produzione o alla riduzione del costo di produzione, quali le trattrici, dando in questo modo maggio-

5) Interventi tempestivi per far fronte a nuove avversità che

re spazio agli investimenti alle coltivazioni e all’aumento e

in alcuni areali (come è successo in provincia di Grosseto con

recupero delle superfici olivate. Uno degli obiettivi princi-

la cecidomia fogliare) stanno destando particolare preoccu-

pali è, infatti, quello di incrementare il quantitativo di olio

pazione. In particolare, attento monitoraggio di insetti che,

toscano necessario al proprio fabbisogno commerciale.

complice il cambiamento climatico, stanno danneggiando colture storiche e nuovi impianti.

AZIENDE COINVOLTE Il progetto, fin dall’inizio, è stato rivolto ad aziende associate

6) Ottimizzazione dell’uso dell’acqua, risorsa limitante sulla

a Terre dell’Etruria e alle 2 organizzazioni di prodotto OTA e

costa toscana, di cui si è riscontrato un peggioramento quali-

APOT. Le aziende sono state suddivise tra partecipanti diret-

tativo. Analisi dei suoli con tecnica ARP su impianti pilota e

ti – ovvero coloro che effettuano gli investimenti – che sono

con sonde che misurino l’umidità dei suoli e invio di comuni-

40, ripartite nelle province di Pisa, Livorno e Grosseto, e

cazioni alle aziende su quando e come irrigare.

quelle indirette, pari a 423, che si trovano ubicate nelle stesse province. Il quantitativo potenziale, una volta che gli impian-

7) Focus sulla raccolta, per determinare il momento miglio-

ti saranno a regime, è stimato in circa 15000 quintali di olive

re, in prospettiva di un impiego di macchine da raccolta a

per una produzione di olio attesa a marchio TOSCANO di

cantiere continuo soprattutto nei nuovi impianti, che possa-

circa 2200 quintali. Per quanto riguarda la sperimentazione

no concentrare la raccolta in tempi sempre più ristretti. Tale

saranno coinvolte 3 aziende, 2 in provincia di Livorno (in cui

intervento è determinante per ottimizzare la resa in olio e

si analizzeranno irrigazione, curve di maturazione dei frutti,

la qualità dell’olio e per migliorare la logistica dei frantoi di

monitoraggio fitosanitario) e una in provincia di Grosseto (in

Pagina 24


n° 53 cui ci si concentrerà sul monitoraggio dei fitofagi emergenti,

conciliare con i nuovi impianti è l’incremento della capacità

sulla densità di piantagione e varietà, sul monitoraggio suoli

produttiva nel tempo, con la riduzione dei costi e, contem-

con tecnica ARP). Anche Terre dell’Etruria, in quanto capofi-

poraneamente, con l’ottenimento di un prodotto eticamente

la, effettuerà investimenti nella parte logistica, di stoccaggio,

ed ecologicamente sostenibile. In questo saremo supporta-

e nella trasformazione delle olive per un importo previsto di

ti scientificamente dal Dipartimento di coltivazione delle

euro 141 181. Gli investimenti saranno realizzati nei frantoi di

specie legnose sez. olivicoltura con il prof. Riccardo Gucci,

Castagneto Carducci e Manciano.

Presidente dell’Accademia dell’Olivo e dell’Olio e il prof. Giovanni Caruso per quanto riguarda la parte agronomica e

CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI

i suggerimenti in merito a potatura, fertilizzazione, irrigazio-

OLIVICOLI, RICERCA E SPERIMENTAZIONE

ne, curve di inolizione e determinazione del momento della

Sin dall’inizio non è stato posto alcun vincolo alle aziende

raccolta. Per quanto riguarda le ricerche in campo entomo-

sulle densità di piantagione da utilizzare, coscienti del fatto

logico su insetti chiave per i nuovi impianti quali cecidomia

che essendo coinvolte aziende da medio piccole a grandi, sa-

fogliare e margaronia, saranno curate dal prof. Ruggero Pe-

ranno presenti diverse esigenze di meccanizzazione. Si cre-

tacchi del Dipartimento di Scienze della vita della Scuola

de inoltre che lasciando la scelta agli agricoltori eviteremo di

Superiore Sant’ Anna di Pisa. La ricerca si concentrerà in

creare impianti che in futuro potrebbero avere problemi lo-

particolare nell’areale grossetano, dove questi insetti sono

gistici nella gestione. Per ogni tipologia di impianto – dall’in-

maggiormente pericolosi. Un ruolo chiave dei nuovi impianti

– sono stati evidenziati i costi di produzione del kg di olio prodotto secondo le varie densità e la possibilità di meccanizzazione

sarà la disponibilità di acqua per consentirne un impiego a fini irrigui: questo consentirà una precoce entrata in produzione e il mantenimento di uno standard produttivo sia quantitativo

della raccolta. Ci siamo posti come

che qualitativo. Le analisi costi-benefi-

obiettivo, una volta che gli impianti

ci più volte riportate in questo stesso

siano giunti a regime (situazione at-

giornalino, in convegni organizzati e

tesa dopo il settimo anno), una pro-

illustrati dalla ricerca e da testimo-

duzione di 10 qli di olio per ettaro,

nianze reali di olivicoltori fanno sem-

che diventa sostenibile considerando

pre più la differenza, soprattutto in

l’attuale prezzo di liquidazione dell’olio che ricordiamo essere stato nella trascorsa campagna di commercializzazione di euro 8,60/kg iva esclusa.

funzione degli andamenti stagionali avversi degli ultimi anni, non esclusi gli ultimi due trascorsi ( 2017/2018). A tal proposito la Regione Toscana ha attivato un bando con scaden-

Se sulla densità di piantagione non sono stati posti vincoli,

za 30 novembre, a cui possono accedere non solo le aziende

un punto fermo è stato quello delle varietà locali, per cui gli

che aderiscono al piano di filiera e che prevede contributi in

oliveti dovranno essere realizzati unicamente con varietà to-

conto capitale per aziende olivicole per la realizzazione di

scane quali frantoio, leccino, pendolino, maurino, Lec-

invasi e annessi impianti di irrigazione che contribuiscano

cio del Corno, e altre varietà minori. Rimangono escluse

alla riduzione del consumo idrico e al miglioramento della

da questo progetto le varietà di origine non italiana quali ar-

produttività delle olivete.

bequina, arbosana, koroneiki, etc. La proposta fatta da Terre dell’Etruria è quella di realizzare impianti intensivi ma allo

TEMPI DI REALIZZAZIONE

stesso tempo sostenibili tecnicamente, economicamente e

E CONTRIBUZIONE PUBBLICA

dal punto di vista ambientale, coscienti che l’intensificazione

Gli investimenti per le aziende partecipanti diretti del piano

spinta, la cosidetta superintensificazione, comporta anche

di filiera TOSCANO PER DAVVERO dovranno essere realiz-

un necessario incremento degli input chimici, con problema-

zati entro 2 anni dalla pubblicazione del Decreto di appro-

tiche di residualità negli oli, oppure di limitazioni già esisten-

vazione, quindi entro giugno 2020. Il contributo regionale

ti in alcune zone (zone vincolo nitrati) dove non è consentito

previsto è del 40% sugli investimenti ammessi a finanzia-

apportare azoto oltre certi limiti. Quello che si vorrebbe

mento e saranno realizzati – con presentazione delle singole

Pagina 25

Focus Olio

tensivo al superintensivo, al recupero dei vecchi oliveti


Dicembre 2018 - Febbraio 2019 domande entro il 30 novembre 2018 – per le aziende parteci-

forse ambiziosamente, portare a risolvere in futuro alcuni

panti dirette che hanno presentato la domanda iniziale entro

dei problemi che oggi affliggono l’olivicoltura toscana, cer-

dicembre 2017.

cando da una parte di implementare nuovi impianti di olivo,

Focus Olio

in un’ottica di sostenibilità degli stessi, e dall’altra di recuEFFETTI PREVISTI SUL TERRITORIO:

perare e rendere produttivi impianti ormai abbandonati, ma

Il piano di filiera TOSCANO PER DAVVERO vede coinvolti

che fanno parte della nostra storia e che fanno apprezzare il

48 soggetti partecipanti diretti con capofila Terre dell’Etru-

nostro olio e gli conferiscono un valore aggiunto, valorizzato

ria; gli investimenti che saranno realizzati ammontano a un

dal Consorzio dell’Olio Toscano. Tale valore è quantificabile

imponibile di 4.978.701 Euro, ma allo stesso tempo sono

economicamente in quasi 3 euro in più al kg.

coinvolti come partecipanti indirette 423 aziende olivicole

Il mantenimento di vecchi impianti è altrettanto importante,

che potranno beneficiare delle novità o di vantaggi che de-

dal momento che un abbandono potrebbe in futuro diventare

riveranno dalle attività sperimentali e di ricerca previste dal

un pericolo per gli impianti nuovi, a causa di avversità tal-

piano di filiera, oltre al conferimento delle olive per la du-

volta nuove ma temibilissime, (Xylella, cecidomia fogliare) e

rata del piano di filiera alla filiera stessa. Attuando quanto

altre già ben note (mosca delle olive) che spesso in areali non

previsto dal piano di filiera potranno esserci positivi risvolti

curati trovano terreno fertile per la loro diffusione. Anche in

sull’economia olivicola delle tre province coinvolte anche in

questo importante progetto vogliamo unire tradizione e in-

termini di aumento degli occupati e di introduzione di novità

novazione, secondo quello che è il motto di Terre dell’Etru-

tecnologiche quali sistemi per la gestione e l’ottimizzazione

ria: “Domani come una volta”. Riteniamo che se tutti ci im-

dell’irrigazione, l’introduzione di macchine innovative per la

pegneremo – olivicoltori partecipanti diretti e indiretti che

raccolta, la tutela delle produzioni da organismi nocivi, dal

dovranno necessariamente rispettare gli impegni assunti,

momento che gli impianti saranno seguiti e georeferenziati

tecnici, consulenti, amministratori, magazzinieri, fornitori di

fin dalla loro messa a dimora.

mezzi tecnici, associazioni di categoria – potremmo portare

Il piano di filiera così progettato e voluto da Terre dell’Etru-

a termine in due anni questo progetto che consentirà agli

ria, reso possibile anche dalla collaborazione con Regio-

olivicoltori di Terre dell’Etruria di risultare competitivi su

ne Toscana, associazioni di categoria in particolare Cia e

un mercato in espansione, oltre a sviluppare e far conoscere

Confagricoltura, consulenti e ricercatori riteniamo possa,

la cultura dell’olio extravergine di oliva.

Pagina 26


n° 53

INTERVISTA A RICCARDO GUCCI

Presidente Accademia dell’Olio e dell’Olivo e responsabile Dipartimento di coltivazione delle specie legnose sez. olivicoltura dell’Università di Pisa di Paolo Granchi Dott. Agronomo Terre dell’Etruria

Come vede l’attuale situazione dell’olivicoltura italiana, rispetto ai nostri principali competitor nel bacino del Mediterraneo? L’olivicoltura italiana da molto tempo attraversa una fase di declino produttivo, legato a tanti fattori tra cui il mancato rinnovo di oliveti ormai obsoleti che non riescono più ad assicurare le produzioni dei nuovi impianti. Al contrario, in molti paese mediterranei – europei (Spagna, Portogallo) e non (Marocco, Tunisia, Turchia) – sono stati fatti investimenti notevoli in olivicoltura attraverso interventi pubblici e privati. Ciò ha comportato non solo il rinnovo di vecchi oliveti, ma soprattutto ampie nuove superfici messe a coltura che, entrate in produzione, hanno aumentato notevolmente la produzione di questi paesi. Il risultato è che l’Italia, un tempo primo produttore al mondo, oggi fatica a mantenere la seconda posizione e nei prossimi anni la perderà sicuramente. …e quella della Toscana? La situazione olivicola della Toscana rispecchia quella italiana. In Toscana negli ultimi venti anni si è assistito a un calo della produzione del 24%, nonostante la grande richiesta di olio toscano. Dal punto di vista degli oliveti possiamo dire che i problemi della Toscana sono quelli dell’Italia, tuttavia non dimentichiamoci che il prezzo dell’olio IGP Toscano è oggi circa il doppio di quello italiano, e questo sicuramente rappresenta un grande vantaggio dovuto a qualità del prodotto e valorizzazione del marchio.

Quali leve consiglia di utilizzare per migliorare la redditività delle olivete in Toscana? Innanzitutto, vi sono molte superfici in cui è possibile rinnovare gli oliveti con impianti moderni che producono di più e consentono di contenere i costi di produzione grazie a un aumento del numero di alberi per ettaro, alla possibilità di meccanizzare la gran parte delle operazioni, e in molti casi anche di utilizzare l’irrigazione. D’altro canto vi sono molte realtà olivicole nella nostra regione che non si possono sostituire e allora bisogna agire sulla riforma della chioma, sull’introduzione di forme leggere di meccanizzazione della raccolta e, ove possibile di irrigazione di soccorso. Poi è chiaro che bisogna continuare a migliorare la qualità del prodotto e a comunicare bene il prodotto stesso. Parlando di superintensificazione secondo il modello colturale proposto in Spagna e in altri paesi del mondo, ritiene che questo modello possa essere perseguito anche in Toscana utilizzando le nostre varietà? L’altissima densità è sicuramente una novità importante degli ultimi venti anni. In Toscana ci sono delle esperienze positive con varietà come maurino o Leccio del Corno, ma è evidente che pur adattandosi a questo modello produttivo non raggiungono i livelli delle varietà arbosana e arbequina. In zone di pianure litoranee l’altissima densità può essere un modello valido, ma l’analisi di convenienza deve essere fatta a livello aziendale e non è possibile generalizzare. Fino a quale livello può essere spinta l’intensificazione colturale nell’olivo? Si possono applicare le forme di altre filiere frutticole e della viticoltura stessa. Se la domanda riguarda il numero di alberi a ettaro nelle condizioni toscane vedo bene densità da 300 fino a 1200. Spesso in altre coltivazioni (come per esempio nei cereali) si sente parlare di residui di pesticidi nelle derrate, ritiene che anche l’olio ottenuto da impianti superintensivi potrebbe avere questi problemi? Non necessariamente, dipende da quanto lavora bene o male l’azienda. È chiaro che trattandosi di sistemi produttivi che

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Focus Olio

Approfondimento


Dicembre 2018 - Febbraio 2019 richiedono elevati input di fattori produttivi, bisogna prestare molta attenzioni. Il microclima che si crea in oliveti ad altissima densità è sicuramente più umido di oliveti più radi in asciutto e quindi più predisposto allo sviluppo di malattie e fitofagi.

Focus Olio

Qual è secondo lei il fabbisogno idrico di un oliveto superintensivo sulla costa toscana rispetto a un impianto intensivo? Che cosa si può fare per limitare il consumo di acqua della pianta? In una stagione media il fabbisogno idrico per un oliveto ad altissima densità in Maremma dovrebbe essere di circa 15002500 m3 a ettaro, ma è chiaro che c’è variabilità legata non solo a fattori stagionali. Per risparmiare acqua si può ricorrere all’irrigazione in deficit. Il costo della raccolta e della potatura incidono fino al 50% sul costo di produzione dell’olio: esistono macchine o sistemi di allevamento che ne consentano una riduzione sulle varietà toscane? Molto interessanti, oltre alle succitate scavallatrici che però possono raccogliere solo alcune varietà toscane, sono macchine a raccolta laterale in continuo, ancora poco diffuse, ma che consentono di raccogliere chiome fino a 5 m di altezza. I tempi di raccolta si sono contratti negli ultimi 5 anni, per la diffusione di agevolatori elettrici e mac-

Pagina 28

chine da raccolta , causando difficoltà nella lavorazione delle olive nei tempi dovuti: cosa auspica in futuro? Dovranno essere potenziati i frantoi oppure ci sono altre tecniche da attuare? È inevitabile che concentrando la raccolta, anche per motivi di qualità del prodotto, la massa di olive che arriva ai frantoi è sempre maggiore ma in un periodo molto ristretto. Anche la tecnologia per il frantoio si sta adeguando, per esempio sostituendo la lenta fase di gramola con reattori rapidi che consentono quindi di accorciare i tempi di lavorazione in frantoio. Con gli oliveti ad altissima densità bisogna calcolare bene che le grandi quantità di olive raccolte al giorno siano compatibili con i quantitativi che il frantoio è in grado di lavorare entro 24 ore. Che cosa si aspetta dal piano di filiera TOSCANO PER DAVVERO, del quale è responsabile per la parte della sperimentazione? Innanzitutto, di trasferire a un ampio numero di produttori le conoscenze già note in materia di intensificazione colturale dell’oliveto, penso all’irrigazione o alla scelta del momento ottimale di raccolta, in modo che i nuovi investimenti in oliveti previsti nel progetto possano essere gestiti al meglio sin dalle prime fasi e così contribuire nel giro di pochi anni all’inversione di tendenza della produzione olivicola in Toscana.


n° 53

Progetto “OLIO RESIDUO ZERO”: i primi risultati dell’annata 2018 A cura di Giulio Fontana

Responsabile settore olivicolo Terre dell’Etruria

Nell’ambito della misura “2.c) Dimostrazione pratica finaliz-

5)necessità commerciale di avere un prodotto senza residui

zata a diffondere l’introduzione, tra i produttori, di tecniche

per GDO e mercati esteri come Germania e America;

naturali” del progetto gestito dall’OP Olivicoltori Toscani

6) possibilità offerta agli olivicoltori di acquistare i mezzi

Associati, è iniziato dal 01 aprile 2018 Olio residuo zero,

tecnici a condizioni vantaggiose per tutta la durata del

un progetto che al momento si realizza sul territorio bolghe-

progetto.

rese, ma che potrebbe essere esteso anche ad altre zone in cui sono ubicati gli oliveti dei soci di Terre dell’Etruria, principalmente nella difesa dalla mosca delle olive.

QUESTO PROGETTO NASCE PER IL MIGLIORAMENTO DELL’IMPATTO AMBIENTALE DELL’OLIVICOLTURA, CON PARTICOLARE FOCUS SU: 1) salvaguardia della produzione olivicola in quantità e qualità pur accettando un rischio e una possibile perdita, seppur minima, in una zona in cui si è riscontrata una medio-alta pressione della mosca delle olive per le esperienze maturate negli ultimi 10 anni con il monitoraggio attuato da Terre dell’Etruria su questo fitofago chiave dell’oliveto;

L’ANNATA 2018 È STATA COSI CARATTERIZZATA: a) basse temperature registrate nei giorni 28/02-01/03/2018; b) estate caldo-asciutta (50 mm di pioggia registrati dal 30/09 al 15/10/18) e forte siccità pre-raccolta favorita da venti settentrionali che hanno reso il frutto scarsamente suscettibile; c) anticipo di maturazione, come evidenziato dalle analisi effettuate sui frutti delle olivete interessate che ha consentito anche un anticipo della raccolta.

QUESTE SONO STATE LE SCELTE TECNICHE FATTE NEL 2018: 1) valutazione precoce del rischio mosca delle olive per la

2) promiscuità della coltivazione di vigneti biologici con oli-

zona bolgherese secondo le previsioni fornite dalla Regione

vete non biologiche con i conseguenti problemi di deriva, do-

Toscana (Dr. Petacchi);

vuti spesso all’esigenza di dover trattare le olivete in prossi-

2) monitoraggio della popolazione adulta precocemente (de-

mità della raccolta, con il rischio di poter trovare residui di

posizione su olive e volo adulti);

p.a. non ammessi sulle uve;

3) avviso con SMS agli olivicoltori per indicare il momento in cui fare interventi ad attività preventiva o adulticida (Cao-

3) individuazione di un modello di difesa sostenibile anche

lino, Spintor fly);

per oliveti intensivi eventualmente esportabile con i dovuti

4) impiego di mezzi tecnici a basso impatto (Caolino, Spintor

adattamenti, alle aziende che andranno a mettere a dimora

fly, zolfo liquido) di facile distribuzione e acquistabili anche

nuovi impianti (nell’ambito del PIF);

senza patentino (CUPROS, caolino); 5) attuazione di 1-2 interventi con Caolino e 4/5 interventi

4) limitazioni possibili nell’impiego del rame (4 kg/ha) e del

con Spintor Fly;

glifosate;

1) valutazione del momento della raccolta con analisi di so-

Pagina 29

Focus Olio

di lotta alternative di tipo biologico, biotecnico e con biocidi


Dicembre 2018 - Febbraio 2019 stanza grassa presente (NIR), resistenza al distacco e indice

evitate perdite di produzione sia in quantità che in qualità;

di colore per determinare il possibile anticipo di raccolta;

sia per gli attacchi della mosca di ottobre (che si sono ma-

2) analisi di residuo sulle olive e su gli oli, analisi organolet-

nifestati anche in maniera intensa nella zona) che hanno

tiche da panel;

causato un aumento delle acidità favorito anche dalle eleva-

3) raccolta precoce delle olive, effettuata entro il 20/10/18.

te temperature medie della secondà metà di ottobre, sia per effetto della cascola causata dal forte vento di scirocco dei

QUESTE LE APPLICAZIONI EFFETTUATE E I RISULTATI OTTENUTI NEL 2018 :

giorni 28-30 ottobre.

• per quanto riguarda la mosca delle olive l’infestazione è ri-

• Grazie all’adesione al programma di attività Italia Olivicola

masta attiva ma sempre sotto soglia fino al 30/09/2018 (mai

S.c.a.r.l, ai sensi dei Reg. UE 611-615/2014 e s.m.i. il risultato

oltre il 3%);

è stato quello di ottenere non necessariamente un olio certi-

• attuazione di 1-2 interventi con Caolino e rame e 4/5 inter-

ficato biologico, anche se nel progetto sono presenti aziende

venti con Spintor fly;

biologiche, ma un olio senza residuo di prodotti fitosanitari

• introduzione del Thiopron (2 applicazioni) a inizio volo mo-

e metalli pesanti. Un olio del genere è ottenibile secondo un

sca per il supposto effetto. Il repellente dello zolfo ha dato

protocollo concordato con i produttori eticamente, tecnica-

una risposta positiva rispetto alle olivete limitrofe non trat-

mente, economicamente ed ecologicamente sostenibile per

tate (riduzione del 4/5% di infestazione attiva);

cui auspichiamo anche un percorso commerciale di valoriz-

• olive sane (95%-100%) senza nessuna applicazione di pro-

zazione importante. L’olio potrà essere acquistato presso i

dotti larvicidi e diserbanti;

punti vendita di Terre dell’Etruria e presso i ristoratori o i

Focus Olio

• positive ricadute ecologiche sul territorio nel medio periodo;

negozi di generi alimentari che avranno intenzione di distri-

• assenza di residuo sulle olive e sull’olio;

buire il nostro “oro verde”.

• Per gli olivicoltori che hanno aderito al progetto e seguito i suggerimenti anche in merito all’epoca di raccolta si sono

ANALISI CAMPIONE DI OLIVE DEL 01/10/2018 CONTAMINANTI

RISLUTATO

U.M.

LOQ

LOD

Cadmio (Cd)

< 0,010

mg/Kg

0,01

0,003

Piombo (Pb)

< 0,010

mg/Kg

0,01

0,003

Rame (Cu)

4,06

mg/Kg

0,05

0,02

Glyphosate

< 0,010

mg/Kg

0,01

0,003

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Pagina 30

LIMITI

30


n° 53

Olivo e fruttiferi PROMOZIONE AUTUNNO-INVERNO PROMOZIONE APERTA AI SOCI E AI NON SOCI

Per promuovere una corretta fertilizzazione invernale

avrai garantito il prezzo di pre-campagna con

dell’olivo e dei fruttiferi, troverete il prezzo bloccato sui

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entrerà in vigore dal 2019.

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“al bruno” dei fruttiferi.

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RICHIEDI I MODULI DI PRENOTAZIONE AL NOSTRO PERSONALE Pagina 31


Dicembre 2018 - Febbraio 2019 Toscano d’adozione ma siciliano di nascita, Domenico D’Affronto, maestro chocolatier, è il direttore della pasticceria La Conca d'Oro di Venturina. D'Affronto attinge a piene mani dalla storia che ha percorso i territori in cui si è trovato a lavorare e realizza abbinamenti del gusto mai banali, nuovi ma dal dna antico, coinvolgendo in una girandola di sapori, profumi, emozioni e ricordi chiunque assaggi le sue creazioni. La base sono le materie prime scelte con cura: il cioccolato più nobile, i vini più ricercati. Ricerche meticolose, aggiornamento continuo fanno di questo “mago” del cioccolato, uno degli uomini capaci di

Un mondo di ricette

“far sognare in un assaggio”.

L'angolo dello chef

PLUM CAKE ALL’ EXTRA VERGINE D’OLIVA E LIMONE Domenico D’Affronto La Conca d'Oro - Venturina (LI)

IN OGNI NUMERO UNO CHEF DEL NOSTRO TERRITORIO SI LASCIA ISPIRARE DAI PRODOTTI DI TERRE DELL’ETRURIA E CI REGALA UNA RICETTA DA PROVARE ANCHE A CASA

INGREDIENTI per 2 stampi plum cake da 500 g o una tortiera per 10 persone 25 g buccia di limone grattugiata fine 200 g zucchero semolato 250 g uova intere 20 g miele 2 g sale fino 60 g acqua 20 g succo di limone 135 g olio extravergine toscano IGP “BIO” Antico Borgo 200 g farina 00 8 g baking powder (lievito per dolci)

Cottura forno ventilato: 160°- 170° Cottura forno statico: 180° -190° Tempo: 40-45 minuti Valvola: chiusa i primi 15 minuti Note: ideale per preparazioni senza latticini

Pagina 32


n° 53 Preparazione: Terminare con la farina setacciata con il lievito.

semolato, unire le uova, il miele e il sale.

Mettere il composto in stampi di silicone o di metallo

Quindi montare con la frusta, unire a filo l’acqua, il succo di

foderati con carta da forno e se lo si desidera, posizionare in

limone e l’olio d’oliva.

centro dei lamponi freschi o altro tipo di frutta desiderata.

Un mondo di ricette

Raffinare finemente la buccia di limone con lo zucchero

Pagina 33


Dicembre 2018 - Febbraio 2019

Il prodotto Un dolce Natale! Le feste di fine anno sono il periodo perfetto per lasciarsi andare alla dolcezze: ecco una selezione dei dolci che troverete nei nostri punti vendita

Focus Prodotto

A cura della redazione

Nelle feste natalizie, oltre a essere tutti più buoni, è facile la-

panettone a lievitazione naturale, fino a 4 mesi. Un grande

sciarsi andare alla dolcezza anche a tavola: del resto il nostro

classico del Natale di Terre dell’Etruria è il nocciolato, pre-

territorio può vantare un’invidiabile produzione di pasticce-

parato con cioccolato fondente, crema al gianduia e nocciole

ria natalizia. Anche noi di Terre dell’Etruria abbiamo pen-

IGT delle Langhe. Una golosità che lascia stupiti al primo as-

sato ai desideri dei più golosi e abbiamo messo insieme una

saggio: le nocciole si trovano infatti tra due strati di ciocco-

bella selezione di dolci delle feste, da gustare in compagnia

lato fondente, e la loro croccantezza si sposa alla perfezione

della famiglia e degli amici.

con la cremosità del gianduia. Gli appassionati di cioccolato non potranno fare a meno della

Partiamo subito dalla new entry: un goloso panettoncino

Delizia cioccolatosa, una torta dal cuore morbido di cre-

al vino passito, l’idea perfetta per chi ha voglia di provare

ma alla nocciola, mandorle siciliane e scorza d’arancia can-

qualcosa di diverso dal solito panettone. Questo particola-

dita, ricoperta da uno strato di cioccolato fondente al 66%.

re pandolce a lievitazione naturale è realizzato con lievito

Passiamo poi ai dolci più tradizionali delle feste toscane. Re

madre, farina, burro francese, zucchero e uvetta; dopo due

indiscusso è il panforte, che dalle origini senesi è diventa-

giorni di lievitazione viene infornato e, una volta cotto, ba-

to un simbolo della pasticceria natalizia di tutta la regione.

gnato nel vino passito aromatizzato all’arancia. L’impasto è

Quello che troverete sui nostri scaffali viene preparato con

privo di emulsionanti, addensanti e conservanti: come nella

grandi canditi, miele e mandorle siciliane di Avola, senza ag-

pasticceria di una volta è la bagna alcolica (alcol al 18%) che

giunta di aromi artificiali come lo zucchero vanigliato. Il ri-

permette una conservazione più lunga rispetto a un normale

sultato è un panforte morbidissimo e gustoso, perfetto come

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Focus Prodotto

n° 53

dessert ma anche per la colazione di Natale. Che feste sa-

filosofia dell’azienda, che fin da subito è stata quella di realiz-

rebbero, poi, senza torrone? Quello che potrete assaggia-

zare prodotti “come nel forno di casa”: «Abbiamo cominciato

re quest’anno ha una marcia in più, realizzato con nocciole

nel 2000 con la biscotteria e negli anni abbiamo progressiva-

IGT di grande formato e pistacchi di Bronte. Agli amanti del

mente eliminato tutti gli elementi non naturali, sostituendo,

tipico sapore dolce-amaro delle mandorle, infine, sono dedi-

per esempio, il lievito chimico con il cremor tartaro, la vanil-

cati i ricciarelli, realizzati con pasta di mandorle fatta in

lina con la vaniglia in bacche, gli aromi con gli oli essenziali

casa. Nati nel laboratorio di Fattoria Casanova a La Scala,

naturali». Una tendenza, quella della pasticceria naturale,

nelle campagne di San Miniato, i nostri dolci natalizi sono

che sta riscuotendo sempre più successo, grazie alla risco-

tutti naturali, realizzati con ingredienti buoni e sani, proprio

perta di antichi ingredienti e del piacere del cibo preparato

come una volta.

con amore.

Niccolina Puggioni, che insieme alle sorelle Giovanna e Sere-

Quest’anno mettiamo da parte i sensi di colpa e lasciamoci

na e alla mamma Rosaria gestisce il laboratorio, racconta la

andare alla naturale dolcezza delle feste!

I PRODOTTI

Panettone al vino liquoroso 500 gr

Delizia Cioccolatosa 200 gr

Nocciolato 200 gr

Panforte 300 gr

Ricciarelli 200 gr

Torrone 300 gr

Pagina 35


Dicembre 2018 - Febbraio 2019

LA DIFESA DELLE COLTURE DEI MESI DI DICEMBRE 2018 - GENNAIO 2019 - FEBBRAIO 2019 A cura dell' Ufficio Agronomico Terre dell'Etruria

Colture orticole: SPINACIO Fase fenologica Pre-emergenza

Accrescimento pianta

Avversità

Nome commerciale

Dose Ha o hl di acqua

Erbe infestanti

VENZAR + GOLTIX 50 WG

500 g/ha 2 kg/ha

Altica

TREBON UP

500 mL/ha

Nottue defogliatrici

KARATE ZEON oppure ALTACOR

125 mL/ha 100 g/ha

Tripidi

TRACER 120

800 mL/ha

Peronospora

ARPEL DUO

2,5 kg/ha

Difesa e Nutrizione

Colture orticole: BIETOLA DA FOGLIA E DA COSTA Fase fenologica

Avversità

Nome commerciale

Pre-emergenza

Erbe infestanti

Accrescimento pianta

Dose Ha o hl di acqua

GOLTIX 50 WG

2 kg/ha

Altica

TREBON UP

500 mL/ha

Nottue defogliatrici

KARATE ZEON oppure ALTACOR

125 mL/ha 100 g/ha

Tripidi

TRACER 120

800 mL/ha

Peronospora

FLOWBRIX

2 L/ha

Colture orticole: CICORIE, LATTUGHE, RADICCHI Fase fenologica

Avversità

Nome commerciale

Dose Ha o hl di acqua

Post-trapianto

Erbe infestanti

KERB 80 EDF

2 kg/ha

Nottue e tripidi

TREBON UP

500 mL/ha

Botrite e Sclerotinia

SIGNUM

1,5 kg/ha

Peronospora

FLOWBRIX

2 L/ha

Accrescimento pianta

Colture orticole: CAVOLI (cavolfiore, cavolo verza, cavolo cappuccio, cavolo nero, ecc. ) Nome commerciale

Dose Ha o hl di acqua

Fase fenologica

Avversità

Post - trapianto

Erbe infestanti (no cavolo nero)

SULTAN

1 L/ha

Nottue

DECIS EVO

500 mL/ha

Nottue e Cavolaia (no cavolo nero)

AFFIRM oppure ALTACOR

1,5 kg/ha 100 g/ha

Alternaria

FLOWBRIX

2 L/ha

Alternaria (solo cavolfiore, cavolo cappuccio, cavoli di Bruxelles)

ORTIVA

1 L/ha

Avversità

Nome commerciale

Dose Ha o hl di acqua

Accrescimento pianta

Colture orticole: PORRO Fase fenologica Post - trapianto

Accrescimento pianta

Pagina 36

Erbe infestanti

LENTAGRAN

1 kg/ha

Erbe infestanti graminacee (post-emergenza)

STRATOS ULTRA

2 L/ha

Tripidi

TRACER 120 oppure NEEMAZAL T/S + PREV-AM PLUS

800 mL/ha 2,5 L/ha 3 L/ha

Ragnetto rosso

VERTIMEC PRO

800 mL/ha

Peronospora e ruggine

ORTIVA

1 L/ha


n° 53

Colture orticole: FINOCCHIO Fase fenologica

Avversità

Nome commerciale

Dose Ha o hl di acqua

Post - trapianto

Erbe infestanti Tripidi

STOMP AQUA TRACER 120

2 L/ha 800 mL/ha

Sclerotinia

SWITCH

800 g/ha

Accrescimento pianta

Colture orticole: CARDO Fase fenologica

Avversità

Nome commerciale

Dose Ha o hl di acqua

Pre - trapianto

Erbe infestanti

MOST MICRO

2,5 L/ha

Nottue

XENTARI

500 g/ha

Afidi

EVURE

300 mL/ha

Peronospora

FLOWBRIX

2 L/ha

Accrescimento pianta

Colture orticole: CARCIOFO Avversità

Nome commerciale

Dose Ha o hl di acqua

Pre-trapianto o Pre-emergenza infestati

Erbe infestanti

KERB 80 EDF

2 kg/ha

Post-emergenza infestati

Erbe infestanti

GRIZZLY EC

600 mL/ha (sottochioma)

AGIL

1,2 L/ha

Nottue Afidi

AFFIRM EPIK SL

1,5 kg/ha 1,5 L/ha

Peronospora

ARPEL DUO

2,5 kg/ha

Oidio

LUNA DEVOTION

300 mL/ha

Lumache e limacce

METAREX INOV

5 kg/ha

Le soluzioni Syngenta per produrre cereali di qualità in quantità FUNGICIDI

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Agrofarmaci autorizzati dal Ministero della Salute; per relativa composizione e numero di registrazione si rinvia al catalogo dei prodotti o al sito internet del produttore. Usare i prodotti fitosanitari con precauzione. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto. Si richiama l’attenzione sulle frasi e simboli di pericolo riportati in etichetta. La casa produttrice declina ogni responsabilità per le conseguenze derivanti da un uso improprio dei preparati. ® e TM Marchi registrati di una società del Gruppo Syngenta. AMADEUS®SX®: registrazioni Cheminova Agro Italia s.r.l. - AMADEUS®ULTRA: registrazione NUFARM Italia s.r.l.

Accrescimento pianta

Erbe infestanti graminacee

Difesa e Nutrizione

Fase fenologica

13/11/18 10:46

Pagina 37


Dicembre 2018 - Febbraio 2019

Colture orticole: FRAGOLA Fase fenologica

Avversità

Nome commerciale

Dose Ha o hl di acqua

Post - trapianto

Afidi e tripidi

DECIS EVO

500 mL/ha

Accrescimento pianta

Oidio Oidio Batteriosi

ORTIVA PREV-AMP FLOWBRIX

1 L/ha 3 L/ha 2 L/ha

Colture orticole: FAVA Fase fenologica

Avversità

Nome commerciale

Dose Ha o hl di acqua

Pre-emergenza infestanti

Erbe infestanti

OKLAHOMA

2,5 L/ha

Accrescimento pianta

Afidi e nottue

KARATE ZEON

125 mL/ha

Peronospora e ruggini

FLOWBRIX

2 L/ha

Difesa e Nutrizione

Colture cerealicole: FRUMENTO TENERO e DURO, ORZO Fase fenologica

Avversità

Nome commerciale

Dose Ha o hl di acqua

Pre-emergenza infestanti

Erbe infestanti

AVADEX FACTOR + PRESSING 500

3,6 L/ha 0,25 L/ha

Post-emergenza precoce*

Peronospora e ruggini

ZODIAC DICURAN DFF

4 L/ha

* Da coltura a 3 foglie entro la fine dell’accestimento; infestanti ai primi stadi di sviluppo (1-2 foglie)

Colture arboree: OLIVO (olivete convenzionali) Fase fenologica

Avversità

Nome commerciale

Dose Ha o hl di acqua

POLTIGLIA DISPERS Oppure COBRENORDOX75WG HELIOCUIVRE S

800 gr/hl

Riposo vegetativo

Fumaggine cercosporiosi Occhio di pavone Rogna dell’ olivo

200 gr/hl 300 ml/hl

Nome commerciale

Dose Ha o hl di acqua

POLTIGLIA DISPERS Oppure COBRENORDOX75WG

800 gr/hl

Colture arboree: OLIVO (olivete biologiche) Fase fenologica

Riposo vegetativo

Avversità Fumaggine cercosporiosi Occhio di pavone Lebbra delle olive

200 gr/hl

Colture arboree: PESCO e FRUTTIFERI Fase fenologica

Avversità

Nome commerciale

Dose Ha o hl di acqua

Riposo vegetativo

Batteriosi, bolla, corineo

POLTIGLIA DISPERS

2000 gr/hl

Bottone rosa (FEBBRAIO)

Cocciniglia Bolla

POLITHIOL ZIRAMIT 76 WG

Lt 5/hl 300 gr/hl

VITE impianti convenzionali Fase fenologica

Avversità

Tipo

Dose a ettaro

Riposo vegetativo (FEBBRAIO)

Diserbo

DIRIMAL

Lt 2/ha

Riposo vegetativo (DICEMBRE-FEBBRAIO)

TESSIOR oppure ESQUIVE WP

da 5 a 11 Lt/ha

Prevenzione mal dell’esca

N.B.:

4 kg/ha

1) per quanto riguarda gli insetticidi e i fungicidi, la dose per Hl di acqua prevede una distribuzione di 10 Hl di acqua ad ettaro. Anche impiegando volumi ridotti si consiglia di rispettare il quantitativo di prodotto per ettaro consigliato in etichetta. 2) Le dosi consigliate dei diserbanti sono riferite ad 1 ettaro di superficie.

Pagina 38


n° 53

solo prodotto e “ Unnon ci penso più

PRO Prodotto fitosanitario autorizzato dal Ministero della Salute; per la relativa composizione e numero di registrazione si rinvia al catalogo dei prodotti o al sito internet del produttore. Usare il prodotto fitosanitario con precauzione. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta, prestando attenzione alle frasi, ai simboli di pericolo e alle informazioni sul prodotto. ® Marchio registrato

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Difesa e Nutrizione

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Dicembre 2018 - Febbraio 2019

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Difesa e Nutrizione

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protezione della ferita di potatura che è noto essere il principale punto di ingresso per i funghi responsabili delle malattie del legno.

TESSIOR® è l’unica soluzione che crea una doppia barriera all’ingresso dei patogeni identificati come responsabili delle malattie del legno: - barriera fisica: uno specifico polimero aderisce alla superficie della ferita e la protegge creando un film resistente che impedisce l’ingresso delle spore fungine nei vasi linfatici - barriera chimica: due sostanze attive (boscalid e pyraclostobin) con un ampio spettro d’azione ed un diverso meccanismo d’azione sui patogeni Queste due azioni combinate tra loro assicurano una lunga

Pota. Proteggi. Preserva. L’applicazione di TESSIOR® risulta rapida e agevole grazie ad uno specifico applicatore studiato da BASF in collaborazione con le Società Mesto e Felco. L’utilizzo regolare di TESSIOR® dopo ogni intervento di potatura annuale risulta quindi un’attività conveniente, che consente di prevenire l’insorgenza delle malattie del legno e di avere negli anni un vigneto più sano e produttivo.

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Pagina 40


n° 53

RILASCIO NEL TERRENO DI AZOTO MINERALE DA POLLINA COMPOSTATA

Agrofertil A cura di Claudio Ciavatta Ordinario di Chimica Agraria Docente di Fertilità del suolo

La pratica della concimazione azotata è indispensabile per sostenere gli elevati fabbisogni di azoto (N) delle produzioni agricole ed evitare, contemporaneamente, il conseguente impoverimento del suolo dell’elemento essenziale maggiormente utilizzato dalle piante. Attualmente gran parte dell’azoto assorbito dalle piante e inglobato nelle sostanze organiche destinate all’alimentazione umana e animale, non ritorna al terreno attraverso i sottoprodotti e i cataboliti in quanto consumato lontano dai luoghi di produzione. La concimazione azotata ha quindi il compito di ricostituire le riserve dell’elemento in forme assimilabili dalle piante, di prevenire e correggere eventuali stati di carenza e di fornire il quantitativo di elemento necessario a garantire produzioni sostenibili sia quantitativamente che qualitativamente, nel rispetto dell’ambiente.

EFFICIENZA DELLE CONCIMAZIONI AZOTATE È noto che l’impiego di concimi minerali è una delle pratiche agronomiche sulle quali si basa la moderna agricoltura. Tra i principali elementi della fertilità l’azoto è sicuramente quello che nel tempo ha subito i maggiori incrementi di distribuzione, in quanto rappresenta il fattore chiave della produttività agricola. Usi eccessivi o impropri dei concimi azotati deve essere assolutamente evitato in base a diversi ordini di considerazioni: a) possibile effetto negativo sull’ambiente, in particolare riguardo al pericolo di lisciviazione dei nitrati; b) altissimo costo energetico richiesto per la produzione industriale (per esempio, per sintetizzare 1 t di ammoniaca occorre circa 1 t di nafta, oppure 30-35 MMBTU1 di gas naturale, mentre per produrre 1 t di urea 580 kg di ammoniaca); c) mancato sfruttamento delle potenzialità naturali del terreno; d) influenza negativa sugli aspetti qualitativi della produzione, aspetto che tende ad avere un peso sempre maggiore per la collocazione dei prodotti e per il prezzo. Appare quindi evidente la necessità di pervenire a una razionalizzazione delle concimazioni azotate minerali che notoriamente sono caratterizzate da una bassa efficienza. Numerose sperimentazioni hanno dimostrato che l’efficienza delle concimazioni a base d’azoto minerale raramente raggiunge il 50%, in alcuni casi, in particolare nel settore frutticolo, le piante assorbono solo il 10% dell’azoto distribuito con la concimazione. Una prima importante tipologia riguarda i concimi organici (naturali e di sintesi). I concimi organici azotati (N) e azoto-fosfatici (NP) solidi, per la maggior parte, sono prodotti che storicamente e naturalmente contengono N organico più o meno a lento rilascio. Letami maturi, concimi a base

Pagina 41

Approfondimento a cura di Agrofertil

LA CONCIMAZIONE AZOTATA


Dicembre 2018 - Febbraio 2019

Approfondimento a cura di Agrofertil

di pelli idrolizzate, pennone, polline compostate, panelli, farine di carne e ossa, cornunghia, per citare i maggiori, sono caratterizzati dalla presenza di scleroproteine e collageni con cinetiche a lento rilascio dell’azoto. Inoltre, è importante sottolineare che buona parte dei concimi organici sono consentiti in agricoltura biologica e per questo presenti nella tabella 1 dell’allegato 13 del D.Lgs. 75/2010, in cui vi è l’elenco dei fertilizzanti idonei all’uso in agricoltura biologica e in cui si riporta anche la denominazione dei prodotti ed eventuali requisiti aggiuntivi per l’ammissibilità ai sensi del Reg. (CE) 889/2008 sulla produzione biologica. La velocità con cui i diversi prodotti rilasciano l’azoto organico dipende essenzialmente, oltre che dalle caratteristiche fisico-chimiche dei prodotti stessi, dall’intensità dell’attività dei microrganismi del terreno che, come noto, traggono l’energia dai processi di mineralizzazione della sostanza organica. I processi chimici e microbiologici, a loro volta, sono fortemente influenzati dalle condizioni climatiche (temperatura e umidità condizionano la velocità di trasformazione e di mineralizzazione: le condizioni ideali sono rappresentate da temperatura del suolo compresa tra 15 e 30 °C e di umidità intorno al 60% della capacità idrica di campo) e di reazione del terreno (pH), che individua valori ottimali verso la neutralità e la basicità in quanto i batteri prediligono ambienti non acidi. In condizioni di acidità del terreno (pH < 6,0) si svilupperebbero maggiormente le popolazioni fungine che sono molto meno attive nei processi legati alla nutrizione. Com’è noto, l’azoto organico (proteico e non proteico) presente nei fertilizzanti organici può essere utilizzato dalle piante solamente in seguito a processi di mineralizzazione capaci di trasformarlo in azoto minerale (ammoniacale prima, nitrico poi). Questi processi decorrono attraverso diversi stadi di degradazione delle matrici e dipendono dal metabolismo di numerosi microrganismi che naturalmente popolano i suoli. La fase iniziale della degradazione dell’azoto proteico, per esempio, avviene per opera di proteasi extracellulari microbiche capaci d’idrolizzare i legami peptidici che portano alla formazione di polipeptidi che, a loro volta, idrolizzati da altri enzimi formeranno amminoacidi. Il processo globale della mineralizzazione dell’azoto proteico, che porta alla liberazione in primis di azoto ammoniacale, decorre in tre fasi sequenziali: amminazione, ammonificazione e nitrificazione. L’amminazione e l’ammonificazione sono a carico di microrganismi eterotrofi del suolo che utilizzano composti carboniosi come fonte d’energia. Il processo di nitrificazione è, invece, a carico di microrganismi autotrofi i quali ottengono energia dall’ossidazione di composti inorganici, per esempio l’ammonio prodotto nell’ammonificazione, mentre utilizzano come fonte di carbonio l’anidride carbonica presente nell’atmosfera. Pertanto la corretta previsione della velocità con

Pagina 42

cui l’azoto contenuto nei fertilizzanti organici sarà rilasciato nel suolo, richiede la conoscenza di quanto lo scostamento di un parametro dal suo valore ottimale possa incidere sulla velocità di mineralizzazione della matrice. L’ottenimento di questo tipo d’informazione si presenta oltremodo complicato perché i fattori pedologici e climatici in gioco s’influenzano a vicenda, attraverso processi sinergici e antagonisti, rendendo il sistema molto complesso. SCOPO DELLA SPERIMENTAZIONE L’obiettivo delle prove è stato quello di verificare in ambiente controllato la mineralizzazione dell’azoto organico della pollina compostata prodotta da Agrofertil, dato fondamentale per utilizzare e consigliare al meglio il suo impiego agronomico. Il terreno utilizzato è stato prelevato seccato all’aria e setacciato a 4 mm. Prima dell’inizio dell’esperimento il terreno è stato sottoposto a pre-incubazione, per un periodo di due settimane, a 25 °C e portato a un’umidità pari al 60% della capacità idrica di campo. Scopo delle pre-incubazione è stato quello di stabilizzare l’attività biologica del terreno dopo la fase di essiccazione. Nella tabella 1 sono riportate le caratteristiche fisico-chimiche del terreno utilizzato. Le incubazioni hanno riguardato i seguenti trattamenti: Nove contenitori (tre per ogni trattamento) sono stati riempiti con 1 kg di terreno secco all’aria al quale è stata aggiunta A – Controllo (solo terreno non trattato) B – Pollina compostata alla dose 1 - 70 mg N / kg di terreno C – Pollina compostata alla dose 2 - 140 mg N / kg di terreno acqua deionizzata fino al raggiungimento di un’umidità corrispondente al 60% della capacità idrica di campo (umidità sperimentale). I contenitori contrassegnati con la corrispondente lettera, sono poi stati lasciati alla temperatura di 20 °C per 15 giorni. L’umidità, nel frattempo, è stata controllata ogni 5 giorni, per via ponderale, e se del caso riaggiustata al valore sperimentale. Dopo il periodo di pre-incubazione, ai suoli è stato aggiunto il concime organico “pollina compostata” in modo da avere un’aggiunta di N, rispettivamente, pari a 70 (B) e 140 (C) mg kg-1 di terreno. I contenitori sono stati mantenuti per tutto il periodo sperimentale a una temperatura di 20 °C con costante controllo e mantenimento dell’umidità sperimentale con il metodo già descritto. La prova ha previsto la determinazione delle seguenti forme azotate minerali solubili in cloruro di calcio: ammonio e ni-


PROPRIETÀ Tessitura SABBIA LIMO ARGILLA CAPACITÀ DI RITENZIONE IDRICA pH (acqua) pH (KCI 2M) CAPACITÀ DI SCAMBIO CATIONICO (C.S.C.) CALCARE TOTALE CALCARE ATTIVO CARBONIO ORGANICO TOTALE AZOTO TOTALE RAPPORTO C:N FOSFORO ASSIMILABILE (Olsen) POTASSIO SCAMBIABILE CALCIO SCAMBIABILE MAGNESIO SCAMBIABILE SODIO SCAMBIABILE

UNITÀ DI MISURA

RISULTATO

USDA g/kg g/kg g/kg g/kg -log [H+] -log [H+] cmol(+)/kg

FS (S) 79 10 11 269 7,8 7,8 15,3

CaCO3, g/kg CaCO3, g/kg C, g/kg N, g/kg

440 75 14 1,38 10 75 72 5185 147 74

P, mg/kg K, mg/kg Ca, mg/kg Mg, mg/kg Na, mg/kg

Tabella 1. Caratteristiche fisico-chimico del suolo utilizzato (Aquic Xeropsamment).

trato. Ai tempi prestabiliti di zero (T0), 7 (T7), 15 (T15), 30 (T30) e 60 (T60) giorni da ogni contenitore è stata prelevata un quantità pari a 10 g di terreno secco (3 prelievi per ogni replica). Il terreno prelevato è stato posto in contenitori da 250 mL ai quali sono stati immediatamente aggiunti 100 mL di cloruro di calcio (0,01 M). I contenitori sono stati sottoposti ad agitazione per 60 minuti per poi procedere alla filtrazione delle sospensioni. La procedura ha consentito di estrarre 1’N solubile presente nei campioni. La soluzione filtrata su filtri Whatman 42 ed è stata sottoposta ad analisi delle forme azotate di interesse: ammonio e nitrato. I metodi analitici utilizzati sono stati quelli riportati in Metodi di Analisi Chimica del Terreno (Mipaf 2000, FrancoAngeli Editore). RISULTATI Andamento dell’azoto nitrico (mg/kg) nel terreno nell’arco del periodo d’incubazione (60 giorni). È stato possibile osservare come vi sia stato nel tempo un accumulo di N nitrico nel terreno, segno evidente che il processo di nitrificazione (trasformazione dell’azoto ammoniacale in nitrato) abbia funzionato perfettamente. In altri termini, l’azoto organico della pollina compostata è stato parzialmente mineralizzato e quindi nitrificato. Il processo nelle condizioni sperimentali adottate (umidità alla capacità idrica di campo e temperatura costante di 20 °C) ha mostrato un andamento continuo, segno evidente che la pollina compostata possiede una notevole stabilità, rispetto ad altre matrici or-

ganiche più facilmente mineralizzabili. Tale andamento è riscontrabile anche nel controllo non trattato: ciò significa che il terreno era vitale, che la biomassa microbica, in particolare quella nitrificante, era attiva e che il suolo ha di suo era in grado di produrre nitrati a prescindere dall’azoto aggiunto. Andamento dell’azoto ammoniacale (mg/kg) nel terreno nell’arco del periodo d’incubazione (60 giorni) È stato osservato come non vi sia stato alcun accumulo di N ammoniacale nel terreno, segno evidente che il processo di nitrificazione (trasformazione dell’azoto ammoniacale in nitrato) abbia funzionato perfettamente perché vi è stato contemporaneamente un accumulo di nitrati. In altri termini l’N ammoniacale formatosi a seguito dei processi di mineralizzazione è stato utilizzato, verosimilmente, sia per la formazione di nitrato, sia immobilizzato nella formazione di biomassa microbica (dato non disponibile). Nelle condizioni sperimentali adottate il campione di pollina compostata ha evidenziato dopo 60 giorni d’incubazione, per entrambe le dosi saggiate, una mineralizzazione netta intorno al 40%. Tale percentuale era intorno al 35-30% dopo 1 mese e di poco inferiore al 20% a 15 giorni dalla sua aggiunta al terreno. Queste percentuali dimostrano come la pollina compostata oggetto di studio sia stabile. È del tutto evidente che se

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Approfondimento a cura di Agrofertil

n° 53


Approfondimento a cura di Agrofertil

Dicembre 2018 - Febbraio 2019 le condizioni ambientali dovessero mutare, e ci riferiamo soprattutto alla temperatura del terreno, la percentuale di mineralizzazione cambierebbe: è noto infatti che la mineralizzazione della sostanza organica è temperatura-dipendente perché lo è la flora batterica impegnata nei processi di degradazione e di umificazione.

Infatti, dopo 15 giorni d’incubazione l’azoto mineralizzato del cuoio e della farina di carne è pari a circa il doppio (40 vs. 20%) rispetto alla pollina compostata Agrofertil. Sempre in termini percentuali tale differenza permaneva anche nei prelievi a 30 e 60 giorni dall’inizio dell’incubazione, rispettivamente, con 60 vs. 30% e 80 vs. 40%.

La letteratura dice che nel terreno, a parità di umidità, il processo di mineralizzazione si blocca intorno allo zero centigrado, risulta essere fortemente rallentato quando la temperatura è già prossima a 5 °C, ed aumenta progressivamente fino a circa 35 °C, per poi di nuovo rallentare per ulteriori aumenti.

Brevi considerazioni conclusive I risultati sopra illustrati, seppure ottenuti in condizioni sperimentali controllate, ovvero proprio perché ottenuti in tali condizioni, ci permettono di affermare che questa pollina mineralizza lentamente a dimostrazione della stabilità della matrice organica.

Raffronto con alcune altre matrici Per comprendere meglio l’andamento della mineralizzazione del campione di pollina compostata, sono stati studiati i valori di mineralizzazione netta media misurati nelle stesse condizioni sperimentali adottate per tre matrici organiche molto diffuse: 1) pollina compostata, 2) cuoio idrolizzato e 3) farina di carne. La pollina compostata Agrofertil è stata la matrice più lenta a mineralizzare rispetto sia al cuoio idrolizzato e sia alla farina di carne, entrambe caratterizzate da un rilascio dell’azoto organico più rapido.

Ne consegue che questa pollina compostata può essere anche somministrata nel periodo che va da fine autunno a fine inverno, proprio perché la probabilità di mineralizzazione è modesta e che pertanto il rischio di nitrificazione dell’azoto ammoniacale è modesto. La pollina compostata Agrofertil è la matrice più lenta a mineralizzare rispetto al cuoio idrolizzato e alla farina di carne: l’azoto mineralizzato del cuoio e della farina di carne è risultato essere pari a circa il doppio rispetto alla pollina compostata Agrofertil lungo l’intero periodo di prove d’incubazione: 40 vs. 20% (15 giorni); 60 vs. 30% (30 giorni) e 80 vs. 40% (60 giorni).

Concimi organici consentiti in agricoltura biologica Fermentati naturalmente Biologicamente attivi Ricchi di composti umici e microelementi Per migliorare la fertilità del suolo, la salute e la produttività delle piante. AGROFERTIL Società Cooperativa Agricola

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n° 53

CONSIGLI PER LA CONCIMAZIONE DELLE COLTURE DICEMBRE 2018 - GENNAIO 2019 - FEBBRAIO 2019 A cura dell' Ufficio Agronomico Terre dell'Etruria

OLIVO (Convenzionale) Epoca/Fase

Concime

Tipo

Fine riposo vegatetivo (FEBBRAIO)

CAROSELLO Oppure STALFERT

Concimazione organica suolo

Epoca/Fase

Concime

Tipo

Fine riposo vegatetivo (FEBBRAIO)

VERDEOLIVO oppure DERMAZOTO BIOLIVIS

Concimazione fine inverno suolo

Epoca/fase

Concime

Tipo

Fine riposo vegetativo (FEBBRAIO)

NOVATEC CLASSIC 12/8/16 oppure VIGOR TOP

Concimazione fine inverno suolo

Epoca/fase

Concime

Tipo

Fine riposo vegetativo (FEBBRAIO)

CAROSELLO PLUS 4/4/8 Oppure FERTIFIELD 5/10/15 MG

Concimazione fine inverno suolo

Dose a ettaro

n° interventi

10-12 q.li/ha

1

15-20 q.li/ha

1

Dose a ettaro

n° interventi

10-12 q.li/ha

1

6 q.li/ha 15-20 q.li/ha

1 1

Dose a ettaro

n° interventi

3-4 q.li/ha

1

4-5 q.li/ha

1

Dose a ettaro

n° interventi

6-8 q.li/ha

1

5-7 q.li/ha

1

Dose a ettaro

n° interventi

6-8 q.li/ha

1

8-10 q.li/ha

1

Dose a ettaro

n° interventi

3-5 q.li/ha

1

4-6 q.li/ha

1

VITE (Convenzionale)

VITE (Biologica)

POMACEE (MELO, PERO) Epoca/fase

Concime

Tipo

Fine riposo vegetativo (FEBBRAIO)

NOVATEC CLASSIC 12/8/16 oppure VIGOR TOP

Concimazione fine inverno suolo

DRUPACEE (PESCO, SUSINO, CILIEGIO) Epoca/fase

Concime

Tipo

Fine riposo vegetativo (FEBBRAIO)

NPK GOLD Oppure AGROFERT 10/5/15

Concimazione fine inverno suolo

N.B.: le raccomandazioni riportate nelle precedenti tabelle hanno valore indicativo per colture in buon equilibrio vegeto-produttivo e devono necessariamente essere adattate alle specifiche condizioni di utilizzo, quali le caratteristiche del terreno, le condizioni climatiche, le varietà ed altri fattori. Il servizio agronomico di Terre dell’Etruria rimane a disposizione per eventuali analisi fogliari e del suolo che si rendessero necessarie. Per informazioni: lulli@terretruria.it

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Difesa e Nutrizione

OLIVO (Biologico)


Dicembre 2018 - Febbraio 2019

Colture orticole: ORTAGGI A FOGLIA (spinacio, bietola, cicoria, lattughe, radicchi) Epoca/fase

Concime

Tipo

Dose a ettaro

n° interventi

Pre - semina

CAROSELLO

Organico in pellet

1000 kg

1

Pre - trapianto

SUPERALBA MAX

Organo - minerale granulare

600 - 800 kg

1

Copertura

AZOTOP 30

Organo - minerale granulare

200 - 300 kg

1

Tipo

Dose a ettaro

n° interventi

Colture orticole: FAVA Epoca/fase

Concime

Pre - semina

SUPERALBA MAX

Organo - minerale granulare

300 - 400 kg

1

Rincalzatura

NUTRIGRAN TOP S 10-20-0

Organo-minerale granulare

200-300 kg

1

Difesa e Nutrizione

Colture orticole: CAVOLI (cavolfiore, cavolo verza, cavolo cappuccio, cavolo nero, ecc. ) Epoca/fase

Pre - trapianto

Sarchiatura

Tipo

Dose a ettaro

n° interventi

CAROSELLO oppure BIOSULF 50

Organico in pellet

1000 kg

1

SUPERALBA MAX

Organo - minerale granulare

600 - 800 kg

1

AZOTOP 30

Organo - minerale granulare

200 - 300 kg

1

Concime

organazoto FERTILIZZANTI S.P.A.

a n u r e p LTURA

O C I R G A A C I G O BIOL ALITA’ di QU

ORGANAZOTO FERTILIZZANTI S.P.A. VIA DELLA SPIRA, 26 - 56024 PONTE A EGOLA (PISA) - TEL. 0571 497778 - FAX 0571 409195 - www.organazoto.it - e-mail:info@organazoto.it

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n° 53

Colture orticole: FINOCCHIO, PORRO, CARDO Tipo

Dose a ettaro

n° interventi

CAROSELLO

Organico in pellet

1000 kg

1

Pre - trapianto

SUPERALBA MAX

Organo - minerale granulare

600 - 700 kg

1

Copertura

AZOTOP 30

Organo - minerale granulare

200 - 300 kg

1

Epoca/fase

Concime

Colture orticole: CARCIOFO (nuovo impianto) Epoca/fase

Concime

Tipo

Dose a ettaro

n° interventi

Trapianto

NEWFERSTIM 6-12

Organo-minerale per fertirrigazione

25 kg

2

Accrescimento pianta

MASTER 20-20-20

Minerale per fertirrigazione

25 kg

2

Epoca/fase

Concime

Tipo

Dose a ettaro

n° interventi

Rincalzatura

NITROPHOSKA SPECIAL 12-12-17

Minerale granulare

700-800 kg

1

Colture industriali: COLZA Epoca/fase

Concime

Tipo

Dose a ettaro

n° interventi

Pre-semina

LUX 38

Minerale granulare

150 kg

1

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Difesa e Nutrizione

Colture orticole: CARCIOFO (vecchio impianto)


Dicembre 2018 - Febbraio 2019

Colture orticole: FRAGOLA Epoca/fase

Concime

Tipo

Dose a ettaro

n° interventi

Trapianto

NEWFERSTIM 6-12

Organo - minerale per fertirrigazione

25 kg

2

Accrescimento Pianta

MASTER 20-20-20

Minerale per fertirrigazione

25 kg

2

Colture cerealicole: FRUMENTO TENERO e DURO, ORZO, AVENA, FARRO Epoca/fase

Concime

Tipo

Dose a ettaro

n° interventi

Pre-semina

NUTRIGRAN TOP S 10-20-0

Organo-minerale granulare

300 kg

1

In alternativa, alla semina localizzato sulla fila: UMOSTART CEREAL (microgranulare) 30-40 kg/ha.

in agricoltura biologica

Epoca/fase

Concime

Tipo

Dose a ettaro

n° interventi

Pre-semina

CAROSELLO oppure BIOSULF 50

Organico in pellet

1.000-1.500 kg

1

In alternativa, alla semina localizzato sulla fila: UMOSTART BIOS (microgranulare) 30-50 kg/ha

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Usare i prodotti fitosanitari con precauzione. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto. Si richiama l’attenzione sulle frasi e simboli di pericolo riportati in etichetta.

N.B.: Le raccomandazioni riportate nelle precedenti tabelle hanno valore indicativo per colture in buon equilibrio vegeto-produttivo e devono necessariamente essere adattate alle specifiche condizioni di utilizzo, quali le caratteristiche del terreno, le condizioni climatiche, le varietà ed altri fattori. Il servizio agronomico di Terre dell’Etruria rimane a disposizione per eventuali analisi fogliari e del suolo che si rendessero necessarie. Per informazioni: lulli@terretruria.it

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Difesa e Nutrizione

Colture cerealicole: FRUMENTO TENERO e DURO, ORZO, AVENA, FARRO


n° 53

Le offerte di

Terre dell'Etruria Alimentari SCONTO SOCI

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Dicembre

Pecorino stagionato "Il Maremmano" Prezzo di listino 16,90 euro /kg.

Valido dal 07/12/2018 al 05/01/2019

SCONTO SOCI

Vino Bolgheri Rosso DOC Ugolino - lt. 0,75 Terre dell'Etruria

3%

Valido dal 03/12/2018 al 31/12/2018

SCONTO SOCI

€ 11,40

3%

Formaggio imperatore rosso Prezzo di listino 14,99 euro /kg.

Valido dal 14/12/2018 al 05/01/2019

SCONTO SOCI

Vino Vermentino 100% DOC Marmato - lt. 0,75 Terre dell'Etruria Magliano in Toscana

SCONTO SOCI

3%

Prezzo di listino 7,90 euro

Valido dal 03/12/2018 al 31/12/2018

3%

€ 6,70

Formaggio erborinato Monterotondo M.mo Prezzo di listino 17,90 euro /kg.

Valido dal 07/12/2018 al 05/01/2019

Capocollo Produzione 100% toscana Sorano

€ 13,50

€ 15,60

SCONTO SOCI

3%

Prezzo di listino 18,80 euro /kg.

Valido dal 07/12/2018 al 05/01/2019

€ 14,90

SCONTO SOCI

3%

Prezzo di listino 13,00 euro /kg.

Valido dal 07/12/2018 al 05/01/2019

€ 10,20 SCONTO SOCI

3%

Pecorino stagionato “Riserva del Pastore" Prezzo di listino 17,50 euro /kg.

Valido dal 07/12/2018 al 05/01/2019

€ 15,30

Olio Extravergine di Oliva IGP Antico Borgo Frantoi Terre dell'Etruria Disponibile in altri formati

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Prezzo di listino 13,50 euro

Biscotto di Salsiccia Naturale/Piccante Produzione 100% toscana Sorano

€ 14,70


Dicembre 2018 - Febbraio 2019

Febbraio

Gennaio SCONTO SOCI

SCONTO SOCI

3%

Vino Sangiovese/Bianco Antico Borgo lt. 0,75 Terre dell'Etruria Magliano in Toscana Prezzo di listino 4,50 euro

Valido dal 02/01/2019 al 02/02/2019

3%

Vino Ciliegiolo/Merlot Antico Borgo lt. 0,75 Terre dell'Etruria Magliano in Toscana

€ 3,90

Prezzo di listino 5,50 euro

Valido dal 04/02/2019 al 02/03/2019

€ 4,70

SCONTO SOCI

Soppressata Produzione 100% toscana Sorano

3%

Prezzo di listino 12,10 euro/Kg.

Offerte Prodotti

Valido dal 07/01/2019 al 09/02/2019

Salsiccia fresca Produzione 100% toscana Sorano

€ 9,70

Prezzo di listino 8,40 euro

Valido dal 11/02/2019 al 09/03/2019 SCONTO SOCI

SCONTO SOCI

3%

Pecorino semi stagionato Monterotondo M.mo Prezzo di listino 14,10 euro /Kg.

Valido dal 07/01/2019 al 02/02/2019

€ 12,30

€ 6,70

3%

Pecorino DOP stagionato Manciano Antico Borgo Prezzo di listino 14,65 euro /kg.

Valido dal 04/02/2018 al 02/03/2019

€ 13,10

SCONTO SOCI

3%

SCONTO SOCI

Pecorino fresco Monterotondo M.mo Prezzo di listino 12,30 euro /Kg.

Valido dal 07/01/2019 al 02/02/2019

3%

€ 10,70

Pecorino semi stagionato "Il Signore della Tavola" Manciano Antico Borgo Prezzo di listino 14,20 euro /kg.

Valido dal 04/02/2018 al 02/03/2019

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1

3

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4

6

8

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