VerdEtà 81 - Novembre 2021

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LA RIVISTA PER I SOCI CHE TI INFORMA E TI CONSIGLIA

Pensionati

n° 81

n° 81 | Bimestrale | Novembre 2021 www.pensionati.cna.it

VIA LIBERA DAL PARLAMENTO ALLA NADEF 2021 COSA FARE PER SPEGNERE LE BOLLETTE INFUOCATE RIVALUTAZIONE DELLE PENSIONI

SPECIALE ASSEMBLEA ELETTIVA 2021 OVER 65 AL CENTRO DEL PNRR VERDETÁ n° 81 | 1


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Sommario EDITORIALE Paginatre di Filippo D'Andrea 3 ATTUALITÀ Via libera dal Parlamento alla Nadef 2021 4

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Edizioni CNA

Sede ed amministrazione Piazza Mariano Armellini, 9A - 00162 Roma Tel. 06441881 - 0644188800 www.pensionati.cna.it

Direttore responsabile Pietro Romano

Direttore Editoriale Filippo D'Andrea (verdeta@cna.it)

Redazione Coordinamento Livia Pandolfi Comitato di redazione Filippo D'Andrea, Giovanni Giungi, Pietro Romano, Livia Pandolfi, Jacopo Basili, Maria Rosa Battan, Andrea Battistoni, Giulio Cesare Brandini, Mario Filippello, Valter Marani, Antonio Mecca, Elena Pezzetta, Maria Francesca Picchio. Progettazione grafica e impaginazione Tiziana Barone (Albavision Srl) www.albavision.eu - info@albavision.it Photo Editor: Adolfo Brunacci (Albavision Srl)

L'INTERVISTA Fabrizio Maronta: Afghanistan il grande abbandono 6 SPECIALE ASSEMBLEA Over 65 al centro del PNRR e rivalutazione delle pensioni 8 Parente: "Una grande alleanza tra istituzioni e corpi intermedi sulla salute 12 Giungi: "Ecco la strategia di CNA Pensionati per affrontare il futuro 14 D'Andrea: "Gli associati un patrimonio da proteggere" 17 I CONSIGLI DI SAMUELE 20 LE NOSTRE RICETTE Polenta concia 22 LA FINESTRA SUL CAVEAU Cosa fare per spegnere le bollette infuocate 24 SPAZIO DONNA Afghanistan, le donne coraggiose 2021 26 SPAZIO EPASA Rivalutazione delle pensioni 28 IL RACCONTO Email 30 SALUTE PSICOLOGIA - La cultura come tramite per la saggezza GERIATRIA - Informazioni sulla terza dose DIETOLOGIA - Digiuno intemittente ERBORISTERIA - Erbe d'autunno

DAL TERRITORIO 40 LETTERE AL DIRETTORE 46 IL LIBRO DEL MESE 48 RELAX 49 PANTERE GRIGIE 50

Stampa: Postel SpA Via Campobello 43 - 00071 Pomezia (RM)

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Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 405/2006 dell’08/11/2006

2 | VERDETÁ 81 Din°questo numero sono state diffuse 203.800 copie - Stampato su carta riciclata


PAGINATRE

di Filippo D'Andrea

Care lettrici e cari lettori, si è appena conclusa l’Assemblea quadriennale che ha eletto i nuovi organismi dirigenti per i prossimi quattro anni. Sono passati lunghissimi diciotto mesi di pandemia con un’esperienza inedita di distanziamento sociale che si è tradotto nei primi mesi in isolamento forzato. Oggi, finalmente ci siamo ritrovati, con le nostre assemblee territoriali e regionali dei mesi scorsi dove ho avuto il piacere di incontrare amici e colleghi finalmente in presenza. Certo con le dovute cautele, come prescrivono le norme, ma sicuramente con la soddisfazione di poterci confrontare senza l’ausilio dei mezzi informatici. Il programma dell’Assemblea è stato intenso, con un approfondimento dei temi che sono strategici per l’associazione. Il primo giorno è stato affrontato il tema del tesseramento per capire come potenziare la nostra base associativa, vero patrimonio da curare. Per far questo occorre affrontare le richieste dei nostri associati e dare risposte concrete ai loro bisogni, soprattutto in tempi così difficili. L’analisi condotta in questi mesi ha consegnato al nuovo gruppo dirigente un programma di lavoro ben articolato che dovrà essere messo in campo con l’impegno di tutte le strutture territoriali. Si tratta di investire sul futuro dell’associazione con risorse umane dedicate ed attività di proselitismo volte a rafforzare la rappresentanza e quindi il ruolo di CNA Pensionati come forza sociale. In tale contesto abbiamo aderito al Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza animato da 42 formazioni sociali, che hanno l’obiettivo di supportare le Istituzioni nella scrittura del testo della proposta di legge che dovrà riformare il settore come richiesto dall’Unione Europea. Naturalmente questo sarà, insieme al tema della sanità, il confronto con le forze politiche che ci impegnerà nei prossimi mesi per presidiare la scrittura del testo in modo tale che recepisca le

richieste di CNA Pensionati. Sulla sanità si sono spesi fiumi di parole, ora attendiamo i fatti. La medicina territoriale, gli investimenti in ospedali e personale sanitario, l’assistenza domiciliare ai non autosufficienti che in alcune regioni è sotto i livelli accettabili del vivere comune dignitoso. A sostegno della nostra proposta politica avvieremo nelle prossime settimane un Osservatorio sulla telemedicina per avere una mappatura della domanda di servizi e le condizioni dell’offerta in ciascuna Regione. L’analisi non si limiterà alle innovazioni digitali nella sanità ma considererà il concetto più ampio di Salute, intesa come benessere e cura della persona prima ancora di intervento sulle patologie. In questo percorso ci accompagneranno partner importanti, come il Centro Studi delle Camere di Commercio ed il CERGAS -Bocconi. Lo scopo finale è quello di costruire una proposta politica articolata su livello nazionale, con attenzione particolare al divario territoriale. Quest’ultimo è un argomento non più rinviabile. Occorre intervenire per garantire una maggiore uniformità nell’offerta dei livelli di assistenza e mettere a disposizione del decisore politico proposte concrete in relazione all’utilizzo dei fondi europei assegnati al nostro Paese. Chiediamo un PNRR a misura di pensionato che intervenga sulle criticità che oggi impediscono a gran parte dei nostri associati di vivere in tranquillità. Infine, ultimo ma non meno importante, la questione del potere d’acquisto delle pensioni e la pressione fiscale. Abbiamo già inviato alle forze politiche le nostre richieste per un reddito dignitoso come richiede l’Unione Europea. Questo numero è in larga parte dedicato a questi temi ma, come sempre, non tralasciamo di consegnare uno sguardo sul mondo ed affrontare temi di utilità quotidiana nelle nostre rubriche. Filippo

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ATTUALITÀ

VIA LIBERA DEL PARLAMENTO ALLA NADEF 2021 Pil in crescita, proroga per il Superbonus e nuove misure per le famiglie

VITTORIO DI GUILMI

Il 6 ottobre il Parlamento ha approvato la risoluzione di maggioranza contenente la nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Nadef ). Si tratta di un importante documento che consente di aggiornare le previsioni economiche e di finanza pubblica, basate sull’aggiornamento dell’andamento del quadro macroeconomico rispetto a quelle utilizzate per il Documento di Economia e Finanza (DEF), che contiene le politiche economiche e finanziarie del governo. La nota prende atto del 4 | VERDETÁ n° 81

miglioramento degli indicatori di crescita e deficit e definisce il contesto finanziario nel quale inserire le misure della prossima Legge di Bilancio, che avrà come obiettivo quello di sostenere la ripresa economica nel triennio 2022-2024, in coerenza con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il pacchetto comprende inoltre soluzioni che interessano direttamente le famiglie. Vediamo allora meglio le principali misure delineate dalla Nadef.


Crescono Pil e investimenti Nel commentare i dati della nota, Draghi ha parlato di un quadro economico “di gran lunga migliore di quello che noi stessi pensavamo potesse essere cinque mesi fa”, spiegando che la previsione di aumento del Pil per l’anno in corso sale dal 4,5% (inizialmente previsto ad aprile) al 6%, tornando al pre Covid nel secondo trimestre del prossimo anno. La crescita del Pil, secondo le stime, sarà del 2,8% nel 2023 e 1,9% nel 2024, mentre il pieno ritorno ai livelli occupazionali pre covid si avrà nel 2024. Tale crescita permetterà di recuperare un terzo della flessione dello scorso anno, insieme all’andamento positivo del mercato del lavoro (+2,5% del livello di occupazione rispetto a gennaio). Previsto anche un aumento sugli investimenti: circa il 15% quest’anno e oltre il 6% il prossimo, dopo il calo del 9,2% nel 2020. In calo il debito pubblico Nella nota si legge che “il più alto livello di Pil e il minor deficit fanno anche sì che il rapporto tra debito pubblico e prodotto non salga ulteriormente quest’anno, come previsto nel Def, ma scenda invece al 153,5%, dal 155,6% nel 2020”. Il deficit torna sotto il 10% (9,5%), riducendo il livello rispetto alle previsioni di primavera. La discesa proseguirà al 149,4% il prossimo anno, al 147,6% nel 2023 e al 146,1% nel 2024. L’indebitamento netto nel 2021 si attesterà al 9,4% (dall’11,8 stimato nel Def ). Nel 2022 il deficit programmatico sarà al 5,6% (il tendenziale al 4,4%), per scendere al 3,9% nel 2023 e avvicinarsi al 3% nel 2024 (3,3%). Superbonus, assegno unico per i figli e ammortizzatori sociali Tra le altre misure nella Nadef, spicca la conferma degli incentivi per favorire l’efficientamento energetico degli edifici (tra cui il superbonus 110%), che potrebbe essere esteso anche a quegli immobili che non producono reddito e in stato di degrado. La proposta è infatti di inserire tra gli immobili ammessi alla super agevolazione anche i cosiddetti “collabenti”, ovvero non accatastati oppure accatastati ma privi ancora di rendita. Via libera inoltre alla

messa a regime dell’assegno unico universale per i figli. Prorogati anche il potenziamento del Fondo Centrale di Garanzia per le piccole e medie imprese. In tema disoccupazione, è istituito, presso il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Fondo per il potenziamento delle competenze e la riqualificazione professionale destinato al finanziamento di progetti formativi per i lavoratori in cassa integrazione per più del 30% dell’orario e ai percettori dell’indennità di disoccupazione ordinaria (Naspi). Contrasto al “caro bollette” Nel documento predisposto dalla maggioranza si chiede al governo di proseguire nell’azione di contrasto del cosiddetto “caro-bollette”. In tal senso, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha annunciato misure strutturali nella prossima manovra finanziaria per arginare il fenomeno. Nella risoluzione sulla Nadef, la maggioranza individua gli strumenti per centrare l’obiettivo: investimenti per l’efficienza energetica, ricorso a contratti di acquisto di energia rinnovabile di lungo periodo, promozione dell’autoconsumo e delle comunità energetiche. Famiglia Novità anche sul fronte famiglia, con l’inserimento nella Nadef di specifici obiettivi che tutti i Comuni dovranno raggiungere su asili nido, assistenti sociali e trasporto scolastico per i disabili. In particolare, l’obiettivo è fare in modo che almeno il 33% dei bambini di età compresa tra 3 e 36 mesi possa usufruire nel 2026 del servizio di asili nido su base locale. Per quanto riguarda invece i servizi sociali erogati a livello locale dai Comuni, l’intervento legislativo che sarà incluso nella Legge di Bilancio si propone di orientare gradualmente l’utilizzo del Fondo di solidarietà comunale, già incrementato dalla Legge di Bilancio 2021 e genericamente dedicato al potenziamento dei servizi sociali, verso l’obiettivo di servizio di un assistente sociale ogni 6.500 abitanti. Infine, saranno introdotte misure volte a potenziare il trasporto scolastico di studenti disabili delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado.

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L'INTERVISTA

AFGHANISTAN, IL GRANDE ABBANDONO LIVIA PANDOLFI Questa estate l’indignazione è stata altissima. Lasciare l’Afghanistan in mano ai talebani era sembrato a noi occidentali storditi dal Covid, ma ancora con la pancia piuttosto piena, un vero tradimento ai nostri stessi valori. Ma come? Non eravamo andati per esportare democrazia? Non avevano cacciato i cattivi e protetto donne e i deboli dai tagliatori di mani e lapidatori? A quasi 6 mesi di distanza il Paese, come da copione, si sta inabissando nella cultura violenta e medioevale dei taliban. Ma se la ragione di questo abbandono ci sfugge basta chiedere all’esperto di geopolitica, giornalista, consigliere scientifico e responsabile delle relazioni internazionali di Limes Fabrizio Maronta che allarga l’orizzonte e ci spiega dove vanno gli equilibri internazionali e perché. Domanda. Siamo a poche settimane da Natale, possiamo fare un’analisi a freddo del grande abbandono dell’Afghanistan? Risposta. Ora possiamo dircelo senza remore e paura di essere smentiti: questo paese non è prioritario per nessuno. Gli Usa si sono sflilati in modo solo apparentemente precipitoso perché quella di ritirarsi era una intenzione presente già dalla Presidenza Obama. Il motivo è che semplicemente non è più possibile per la più grande potenza occidentale al mondo sostenere i costi in termini di risorse e di uomini su un fronte diventato non primario. Ora per gli Stati Uniti serve concentrare risorse per combattere una battaglia ben più importante, quella sulla quale noi occidentali ci giochiamo il futuro: la supremazia sulla Cina. D. E ora che succede in Afghanistan? R. Succede che si tornerà ancora di più l’economia 6 | VERDETÁ n° 81

della droga, legata ai mercati ricchi come i nostri. In questo paese la coltivazione dell’oppio è un asset economico già largamente radicato, in parte contrastato in questi ultimi anni in cui si cercava di lavorare per dare delle alternative agli abitanti. Con la presenza dell’esercito americano, delle forze armate occidentali e comunque della cooperazione interazionale qualcosa si cercava di fare. Ora con i taliban è finita. D. Sa di disfatta totale. Almeno per noi poveri mortali che siamo lontani da certe logiche. Come si comporteranno ora gli americani con questi figuri che ai comuni cittadini sembrano barbari? R. Parleranno con loro. E se ci sembra una cosa oscena non è così. In tutto in mondo i governi occidentali hanno sempre parlato con i cattivi di turno. Penso alla Korea, alla stessa Cina ma ci sono centinaia di esempi in tutti i continenti

Fabrizio Maronta


difficili. Del resto l’Afghanistan non era destinato a diventare un paese dove i diritti delle donne o delle minoranze sarebbero stati rispettati. Non sta nella loro storia e nella loro cultura, almeno al momento. Questa era una nostra pretesa quando l’abbiamo occupato, ma ci siamo dimenticati anche le interferenze estere come quelle del Pakistan e molto altro. In buona sostanza oggi il gioco, per l’occidente, non vale la candela. Del resto noi occidentali abbiamo i nostri bravi problemi. D. Quali? R. Abbiamo a che fare con la ripresa economica post Covid e per fortuna l’Italia sta facendo piuttosto bene. Dal punto di vista strettamente sanitario il vaccino ha fatto il suo lavoro e ci stiamo avviando al ripristino della normalità che speriamo avvenga presto. Ma poi sul tavolo abbiamo il confronto Usa-Cina. La Cina dopo una fase di espansione sul mercato esterno vuole potenziarsi internamente e arriva a mirare all’annessione di Taiwan di cui non fa mistero. E’ una operazione di allargamento muscolare della sua supremazia che ovviamente vede opporsi gli Usa. D. Dobbiamo essere preoccupati? R. Non è una situazione da liquidare in modo semplicistico. Ad esempio si aprirà un problema di scarsità di materie prime: dal gas ai semiconduttori e – in prospettiva – a tutti quei metalli rari che servono per le tecnologie del futuro. Nella transizione energetica e digitale servono il litio, il cobalto, il tellurio necessari per i dispositivi high-tech. Inoltre la direzione verso

la quale vanno e andranno i paesi occidentali è quella di sganciarsi il più possibile dall’abbraccio cinese. Una necessità, questa, che è stata messa in luce proprio dalla pandemia quando persino le mascherine erano introvabili a causa della nostra dipendenza dalla Cina. D. Come possiamo fare a sganciarci economicamente dalla Cina? R. Non ci resta che ristrutturare le filiere produttive e portarci a casa di nuovo, almeno in modo maggioritario, quelle strategiche. Penso a quelle dei conduttori, dei farmaci generici. Ma ci sono molti altri esempi. In alcuni settori possiamo solo renderci indipendenti parzialmente in altri è necessario non essere interdipendenti. D. E l’Italia in questo contesto come si pone? R. Ad oggi abbiamo la grande opportunità di sfruttare l’attuale situazione, con l’appoggio francese e americano. Ovvero poter superare le vecchie regole europee che impongono vincoli di bilancio strettissimi. Possiamo immaginare di poter andare verso un quadro regolatorio più flessibile di quello che hanno imposti i tedeschi e i paesi cosiddetti frugali negli ultimi anni. Inoltre i fondi del Recovery Found potrebbero darci quella spinta propulsiva verso una ripresa strutturale e duratura che poi è quello di cui noi abbiamo bisogno. Con la spinta del PNRR, però, noi dobbiamo decidere di affrontare quelle riforme strutturali che sono il nostro grande problema: PA, burocrazia, giustizia ecc. Insomma questa è la nostra sostanziale ultima occasione per una svolta strutturale, l'unica, che abbiamo al momento all’orizzonte. VERDETÁ n° 81 | 7


CNA PENSIONATI: “OVER 65 AL CENTRO DEL PNRR E PENSIONI PIÙ DIGNITOSE” LIVIA PANDOLFI Investire sulla salute sfruttando al meglio la grande opportunità delle riforme e gli investimenti previsti nel Pnrr e rivalutare le pensioni minime per permettere ai pensionati di uscire dal periodo nero vissuto a causa del Covid. Lo chiede Giovanni Giungi, rieletto Presidente nel corso della parte privata dell’Assemblea della CNA Pensionati e protagonista della parte pubblica dell’Assemblea stessa. L’Assiste, celebrata con una due giorni a Roma, il 7 e l’8 ottobre, ha ritrovato la pienezza assembleare in presenza dei pensionati grazie a rigidi controlli e green pass. ‘Il nostro passato, un grande futuro. Ripartire insieme', esortava il titolo dell'Assemblea che, con Cna Pensionati, rappresenta 230mila associati. "I pensionati chiedono di essere ascoltati – ha 8 | VERDETÁ n° 81

sottolineato Giungi - 72enne di Rimini, una vita come imprenditore nel settore della meccanica. "Lottiamo per avere un interessamento più qualificato sulla salute da parte del governo. Abbiamo passato degli anni brutti- ha aggiunto - ma vogliamo che in futuro la salute sia messa su un gradino più alto di quello che è oggi. Da cittadini - pensionati, poi, vogliamo essere tutelati per quanto riguarda l'aspetto economico: non abbiamo mai chiesto un euro in più ma oggi, tra il caro bollette e l’aumento del costo della vita, alziamo la voce e chiediamo ad esempio l’aumento della no tax area per tutte le pensioni medio basse da inserire nella riforma fiscale". E allora cosa può fare il governo con le risorse del Pnrr? "Vorremmo che la nostra pensione minima,


Giovanni Giungi

Annamaria Parente

che attualmente è di 502 euro, fosse rivalutata come in tutti i Paesi europei, portandola a 680 euro. D'altronde- osserva ancora- la nostra popolazione anziana, che ha passato un periodo nero negli ultimi due anni, di qui al 2050 crescerà a dismisura. Abbiamo bisogno di tutelare gli anziani, perché se essi avranno una vita più lunga da vivere, ma non avranno i mezzi per potersi sostenere, sarà un disastro". Dal canto suo la Presidente della commissione Igiene e Sanità del Senato Annamaria Parente, collegata con la platea, ha lanciato un appello: "Occorre dar vita ad una grande alleanza nel paese fra istituzioni e cittadini e rappresentanze come Cna Pensionati. Non c'è nessuna riforma che si possa fare senza le persone e chi le rappresenta: dobbiamo avere una visione del futuro della salute, della sanità e trovare il modo per colmare il divario tra le regioni, visto che in alcuni territori non si garantisce il diritto alla salute sancito dalla costituzione”. “Siamo impegnati nella commissione che presiedo – ha aggiunto - su medicina territoriale e di prossimità. È necessario fare un salto di qualità passando dalla medicina reattiva e quella proattiva, mettendo in piedi un sistema di prevenzione enorme coinvolgendo la cittadinanza che collabora nella creazione di più

alti standard della salute con stili di vita, sport, alimentazione sana". Daniele Vaccarino, Presidente Nazionale della Cna che ha concluso l’assemblea soffermandosi su un tema trasversale in Cna: il passaggio generazionale delle imprese artigiane. “Trasmettere ai giovani la passione per l'imprenditorialità, favorire la trasmissione d'impresa e salvare così tanti mestieri manuali che rischiano di scomparire con gli ultimi anziani artigiani è un tema che ci sta a cuore – ha detto - l’ artigianato, che è un elemento fondamentale per l'economia italiana, rischia di arretrare, proprio perché non riusciamo a sostituire gli anziani con i giovani". "Come Cna nazionale, con Cna pensionati – ha concluso - stiamo lavorando alle proposte da fare al governo per favorire, da un lato, una maggiore penetrazione del concetto di imprenditorialità tra i giovani e dall'altro la trasmissione di impresa". All’assemblea è intervenuto Gaetano Paolo Esposito Direttore dell’Istituto Tagliacarne che ha annunciato una ricerca che verrà effettuata con gli associati Cna basata sulla Silver economy con focus sulla sanità. “La ricerca che andremo a fare per CNA pensionati è prima di tutto un osservatorio per capire qual è VERDETÁ n° 81 | 9


Daniele Vaccarino

la situazione attuale in termini di salute e come questa sia percepita dagli over 65 – ha spiegato. L’analisi rileverà i fabbisogni dei pensionati in termini, ad esempio, di assistenza domiciliare o di rapporto con i medici di medicina generale. E ancora l’attitudine digitale, la mappatura dei fabbisogni di telemedicina e teleassistenza, conoscenza e gradimento dei servizi offerti da Cna. Dal canto suo Elio Borgonovi Presidente Cergas, Centro ricerche sulla gestione dell’assistenza sanitaria e sociale dell’Università Bocconi, ha messo in luce come in tema di sanità si debba passare a una visione diversa. “Il termine cura nel campo del sistema di tutela della salute, negli ultimi decenni è stato limitato al concetto di mi preoccupo dell’organo – ha spiegato - oggi invece, tutelare la salute vuol dire prendersi cura della persona in toto”. “In Italia, nelle situazioni acute il nostro sistema di tutela alla salute regge – ha chiarito - dove c’è debolezza, criticità è nella prevenzione e nel post cura. Oggi, visto che la speranza di vita cresce – ha concluso - dobbiamo preoccuparci di aggiungere qualità alla vita”. Intervento centrale dell’Assemblea è stato infine quello di Cristiano Gori Coordinatore scientifico del Patto per un nuovo welfare sulla non 10 | VERDETÁ n° 81

Gianfranco Esposito

Borgonovi - Esposito - Giungi


Elio Borgonovi

Cristiano Gori

autosufficienza. Un cartello fra associazioni e rappresentanze che chiede un Ddl collegato alla Legge di Bilancio che interviene sul tema prima ancora della riforma prevista dal Pnrr. Obiettivi della Riforma saranno quelli di eliminare la frammentarietà dei servizi sui non autosufficienti divisi fra diversi soggetti come asl e comuni; avere un approccio multidimensionale

alla non autosufficienza che nel corso degli ultimi 20 anni è passata da un piano fisico a uno cognitivo; aumentare i fondi per finanziare i servizi. “Chiediamo oggi - ha concluso – anche un disegno di legge per impostare la direzione che dovrà prendere la riforma sulla non autosufficienza prevedendo anche una cabina di regia unitaria fra ministero della sanità e welfare”.

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PARENTE: “UNA GRANDE ALLEANZA FRA ISTITUZIONI E CORPI INTERMEDI SULLA SALUTE”

SATYA MARINO

La cura è stato il tema di fondo della tavola rotonda che ha chiuso i lavori dell’ultima assemblea elettiva di CNA Pensionati. Un argomento che, in questo lungo anno e mezzo segnato dalla crisi pandemica, è diventato di vitale importanza affrontare in relazione soprattutto ad un’ottica di politiche attive e di rafforzamento del nostro sistema sanitario nazionale. Quindi, in questo periodo di ripresa, si apre l’opportunità di poter sfruttare al meglio l’iniezione di risorse economiche in arrivo grazie al Recovery Fund che daranno la possibilità di ridisegnare l’edificio sociale più esposto nella pandemia, e soprattutto quello di cui forse oggi se ne riconosce maggiormente la centralità. È in questo contesto che si inserisce il lavoro della commissione Igiene e Sanità del Senato 12 | VERDETÁ n° 81

che sta svolgendo un ciclo di audizioni sull’Affare assegnato “potenziamento e riqualificazione della medicina territoriale nell’epoca post Covid” e la cui presidente, la senatrice Anna Maria Parente, è intervenuta all’assemblea di CNA Pensionati. “In questo periodo post Covid – ha dichiarato la senatrice Parente- noi politica e voi corpi intermedi, istituzioni, dobbiamo dar vita a una grande alleanza nel Paese suk tema salute per riempire il vuoto tra le buone leggi e l'attuazione delle stesse. Non c'è nessuna riforma che si possa fare senza le persone e chi le rappresenta. Dobbiamo avere una visione del futuro della salute, della sanità e trovare il modo per colmare il divario tra le regioni visto che in alcuni territori non si garantisce il diritto alla salute sancito dalla costituzione”.


La senatrice ha parlato del lavoro che sta effettuando in Commissione con la trattazione dell’Affare, la cui finalità che è quella ad approfondire i problemi della medicina territoriale e a definire degli indirizzi, mediante una risoluzione per il rafforzamento del settore della sanità: “la visione che dobbiamo avere è

sviluppare la medicina territoriale di prossimità e il tema dei medici di base. È necessario fare un salto dalla medicina reattiva e quella proattiva, mettendo in piedi un sistema di prevenzione enorme coinvolgendo la cittadinanza. La salute deve essere per tutti e di tutti”.

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GIUNGI: “ECCO LA STRATEGIA DI CNA PENSIONATI PER AFFRONTARE IL FUTURO” PAOLA TOSCANI

Giovanni Giungi 14 | VERDETÁ n° 81

Domanda. Presidente Giungi, grazie ai vaccini si aprono prospettive nuove, di ripresa e crescita. Ma la popolazione anziana ha pagato la crisi a caro prezzo. Dopo la crisi indotta dalla pandemia, cosa ci aspetta? Risposta. Gli effetti più nefasti della pandemia hanno purtroppo colpito in prevalenza la parte più anziana della popolazione, colpita nel profondo. Per tutti sarà difficile tornare indietro “al mondo di prima”: serve riconfigurare economie e società più sostenibili, inclusive e digitali, capaci di colmare tutti i gap, da quelli generazionali a quelli territoriali e di genere. Per fare un esempio, pensiamo solo alle enormi conseguenze di un fenomeno come lo smart working (che abbiamo vissuto attraverso l’esperienza dei nostri figli e dei nostri nipoti). Il Pnrr italiano ritengo che abbia colto questa nuova dinamica, basandosi su tre assi portanti che mi permetto di tradurre così:


transizione energetica, trasformazione digitale e coesione sociale. D. Le nuove generazioni sono nate e cresceranno in un’epoca in cui questi concetti sono pane quotidiano. Ma come vivono i più anziani questo passaggio? R. Io invito a non disperarci, pensando di essere di fronte a problemi estremamente complicati, poco comprensibili, di cui non possiamo cogliere il reale impatto. Già oggi invece pervadono la vita di tutti giorni, la stessa ordinarietà in cui siamo coinvolti anche noi pensionati. Il mio impegno sarà anche questo: rendere quotidiano, pane per i nostri denti, il portato di questo grande cambiamento che verrà sostenuto e incoraggiato dal Pnrr. D. Che mondo restituisce, questa fase, sul fronte della previdenza? R.Dobbiamo dare atto di una grande discontinuità, impensabile prima della pandemia. Negli ultimi trent’anni, in Italia ogni crisi economica è stata affrontata con drastiche riforme del sistema pensionistico. Sacrifici che non venivano mai bilanciati da incrementi dignitosi per i redditi da pensione medio-bassi. Questa volta è andata diversamente. Le pensioni non hanno subito tagli. Il governo sta immaginando di uscire dal regime di quota 100 con un cambiamento positivo, ovvero l’allargamento delle mansioni e dei mestieri considerati usuranti: molti di questi

lavori gravitano nel mondo artigiano. E ancora: la nota di aggiornamento del DEF testimonia questa volta la sostenibilità della spesa pensionistica sul lungo periodo. D. Un altro capitolo che interessa il mondo dei pensionati è quello della sanità. Come valuta l’operato del Governo in questo senso? R. La sanità continuerà ad essere finanziata con più risorse rispetto al passato, incardinata tra l’altro in un percorso di sviluppo sancito ed assicurato dalla specifica missione dedicata nel Pnrr. Un altro collegato alla Legge di Bilancio, espressamente previsto dalla Nadef, è il Ddl "Sistema degli interventi a favore degli anziani non autosufficienti": una grande riforma di sistema che ci vedrà coinvolti da protagonisti, grazie alla nostra adesione ad una vasta coalizione sociale denominata “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza”. D. Nel suo precedente mandato ha sempre posto l’accento sull’importanza dell’invecchiamento attivo. Qual è lo stato dell’arte in questo senso? R. Nei prossimi anni ci troveremo ad affrontare la grande scommessa di un nuovo welfare, capace di ridisegnare il ruolo dello Stato quale garante di un benessere diffuso e generalizzato. È anche su questo obiettivo ambizioso che concentreremo gran parte delle nostre forze. Sarà una importante prova per caratterizzare il nostro profilo di forza sociale. VERDETÁ n° 81 | 15


D. Rispetto al Pnrr, quali delle sei missioni marcherete strette? R. Due: Salute e Inclusione e Coesione. Partiremo con la proposta dell’osservatorio permanente sulla silver economy, strumento che può diventare utilissimo anche sotto il profilo comunicativo. Ma soprattutto sarà necessario monitorare con oggettività e appropriatezza scientifica alcune delle indicazioni ben delineate nel Pnrr, come la digitalizzazione del servizio sanitario nazionale, il varo della legge nazionale sulla nonautosufficienza e lo sviluppo dei servizi sanitari di prossimità. C’è una cura delle fragilità che va tenuta nella massima attenzione dal legislatore. D’altra parte è proprio il Pnrr a garantire miliardi di euro per questi obiettivi. D. Quale sarà il primo vero banco di prova? R. La imminente sessione di bilancio sicuramente potrebbe già prevedere misure importanti, come accogliere la proposta del Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza su un piano nazionale di domiciliarità integrata. Oppure i primi aspetti attuativi della delega fiscale, su cui auspichiamo interventi anche a favore del reddito pensionistico. Per CNA Pensionati questa nuova stagione, però, è soprattutto l’occasione per un cambio di paradigma rispetto alla concezione delle politiche sociali, sanitarie e di cura,

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considerate in maniera scorretta quale semplice ed improduttiva spesa (prevalentemente) pubblica. Un’arretratezza concettuale che può essere superata, invece, con la presa d’atto della loro natura di investimenti fondamentali per la complessiva tenuta sociale del Paese. D. L’attenzione alle categorie di fragili non è solo una questione di investimenti, ma anche culturale. Quale di queste sfide pensa sia più difficile? R. La pandemia ha rimesso al centro l'importanza e l'urgenza di diritti materiali che ormai davamo troppo per scontato, come la casa o la salute. Oggi è in atto questa "riscoperta". Nuove politiche sul welfare la dovrebbero interpretare valorizzando il concetto di cura, una parola che ci piace perché è onnicomprensiva: non esclude, ma avvicina. C’è un’altra importante novità che ormai è entrata nel nostro quotidiano, ovvero la tecnologia. Sarà una preziosa alleata e per questo non dobbiamo essere timorosi prima nell'analizzarla - per comprenderne le potenzialità - e poi nell’utilizzarla, perché ci consentirà di rendere percepibile la prossimità, addirittura la domiciliarità, di servizi e prestazioni. CNA Pensionati nei prossimi quattro anni non avrà paura di affrontare queste sfide.


D'ANDREA “GLI ASSOCIATI DI CNA PENSIONATI: UN PATRIMONIO DA PROTEGGERE E FAR CRESCERE” LIVIA PANDOLFI Si muove su due fronti la strategia associativa di Cna Pensionati per il futuro. Fidelizzare i vecchi associati e dar vita a nuovi servizi per attrarre altri iscritti. Un programma ad ampio respiro illustrato da Filippo D’Andrea, Segretario Nazionale di Cna Pensionati, nel primo giorno di Assemblea. Domanda. Durante l’Assemblea, celebrata finalmente in presenza, c’è stato modo di tornare a parlare di futuro. Cosa vogliono i 230mila iscritti? Risposta. Cna Pensionati è chiamata nei prossimi anni a parlare essenzialmente la loro lingua. I pensionati sono preoccupati del potere di acquisto delle pensioni e quindi di aver a che fare con un reddito troppe volte basso e poi vogliono una sanità efficiente. Ed è quello che cercheremo di fare da qui ai prossimi 4 anni.

Filippo D'Andrea VERDETÁ n° 81 | 17


D. Cosa ha fatto Cna Pensionati, sino ad ora, per capire i bisogni dei suoi associati? R. Abbiamo messo in piedi un Osservatorio sulla silver economy per comprendere, settore per settore, quali siano le loro esigenze. Lo abbiamo fatto, anche durante la pandemia, per l’agroalimentare, i servizi alla persona, il turismo e ora la telemedicina, vista la rilevanza che ha la sanità anche alla luce della crisi sanitaria appena vissuta. Da questo punto di vista pensiamo anche agli associati futuri: cerchiamo di metterci al passo con i tempi e attrarre nuovi iscritti. D. Come avete rilevato tecnicamente i dati? R. Lo abbiamo fatto grazie a dei questionari distribuiti in tutte le strutture del territorio e nelle articolazioni regionali. E’ successo in Emilia Romagna, Veneto, Marche e si stanno aggiungendo Toscana e Lazio. Una volta rilevati i dati traduciamo le esigenze emerse in proposte politiche a livello regionale. C’è però un problema soprattutto sul fronte delle nuove tecnologie che vanno di pari passo a novità come la telemedicina.

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D. Quali? R. Bisogna prevedere Centri di assistenza digitale esattamente come i Caf quali centri di assistenza fiscale. Mi spiego: i pensionati spesso non sono pronti e all’altezza di usufruire dei nuovi sistemi che la rivoluzione digitale e robotica mettono a disposizione. Eppure la telemedicina è la nuova frontiera della Sanità e dell’idea di mettere al centro la persona, non la malattia. Non solo. Nel futuro la sanità pubblica pensa di fare della casa il primo luogo di cura del malato e in prospettiva dell’anziano, anche non autosufficiente. D. Come immaginate questi centri? R. Bisogna fare una grande operazione con gli attori che operano nella società e nel mondo associativo: associazioni di categoria, patronati, sindacati, sportelli del terzo settore, tutte le reti diffuse. La sfida a cui assistiamo è rendere semplici e fruibili le innovazioni tecnologiche complesse, immaginiamo oggi l’uso del contactless per pagare. Ecco, in attesa che tutto questa avvenga in sanità, grazie alla telemedicina, occorre dare


una mano per diffondere la cultura tecnologica a coloro che sono nati non digitali come i pensionati. D. Oltre a questo come credete di acquisire e fidelizzare i nuovi associati? R. Sono stati creati gruppi di lavoro su tutto il territorio nazionale. Il primo ha analizzato minacce e opportunità della situazione attuale. Il secondo si è occupato di scandagliare le banche

dati proprio per ottimizzare un interscambio di informazioni fra gli asset associativi. Il terzo ha analizzato i servizi innovativi da dare. Il quarto ha pensato alla formazione da effettuare: spesso i nostri uffici non dialogano e fra Caf, Patronato e Cna non sanno esattamente come fare le iscrizioni. Bisogna che tutti i dipendenti del sistema siano pronti a accogliere nuovi associati con le informazioni giuste.

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IL GLOSSARIO DELLO SMARTPHONE Un regalo per i lettori e gli appassionati della rubrica “I consigli di Samuele”. Un glossario in 10 parole per scoprire tutti i significati del digitale. SMARTPHONE: SMART significa intelligente e PHONE telefono, quindi lo smartphone è letteralmente un “telefono intelligente”. CLICCARE: vuol dire SCHIACCIARE o PREMERE. Click è il suono che fa il nostro mouse quando premiamo i suoi tasti! HOMEPAGE: si traduce in italiano come PAGINA CASA. schermata principale del nostro telefono o di un sito web.

Indica la

WEB: in inglese significa RETE o anche RAGNATELA. Definisce tutti i collegamenti e le informazioni che ci vengono offerti da Internet. URL: è l’indirizzo che identifica un sito internet… è un po’ come la via e il numero civico delle nostre case. CHAT: letteralmente CHIACCHIERATA. Indica le conversazioni di messaggistica istantanea che si scambiano sul web o attraverso applicazioni specifiche. EMOJI o EMOTICON: dall’unione delle parole EMOZIONE e ICONA nascono le faccine che usiamo quotidianamente su Whatsapp per esprimere i nostri stati d’animo. E-MAIL: è la POSTA ELETTRONICA che funziona esattamente come la posta tradizionale. Ha bisogno infatti dell’indirizzo del mittente e di quello del destinatario per essere spedita. ACCOUNT: creare un account significa autenticarci o registrarci su un sito o su una piattaforma. PASSWORD: è la parola d’ordine segreta che ci permette di proteggere i nostri account e le informazioni personali Prosegui il tuo viaggio alla scoperta dei significati del digitale… Collegati sul sito di CNA Pensionati o sulla pagina Facebook per scoprire l’ultimo video di Samuele dedicato al glossario di Internet.

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CNA Pensionati Le nostre ricette

Polenta concia alla mia maniera Ricetta della Valle d'Aosta di Elettra Crocetti

INGREDIENTI PER 6/8 PERSONE  ½ litro di acqua  ½ litro di latte intero  250gr di farina di mais integrale macinata a pietra  150gr di polenta taragna  100 gr di farina di mais  80 gr di burro  Olio q.b.  500gr di fontina di alpeggio  Sale grosso q.b. Consiglio: utilizzate un paiolo in rame dotato di un braccio elettrico per girare in modo uniforme la polenta

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PROCEDIMENTO 1. Nel paiolo metto acqua e latte con sale grosso 2. Quando bolle aggiungo a pioggia delicatamente le farine mescolando con un cucchiaio di legno per evitare la formazione di grumi 3. Quando la polenta raggiunge una consistenza semi-solida aggiungo un filo di olio, pongo l’apposito braccio elettrico e lascio cuocere lentamente per circa 2 ore fino a quando la polenta non si stacca dal paiolo 4. A quel punto spengo il fuoco levo il braccio e aggiungo la fontina tagliata a dadini e un po’ di burro lasciando da parte un po’ degli ingredienti. Mescolo e poi metto il tutto in una teglia precedentemente imburrata e aggiungo il burro e la fontina rimasti.

5. Infine metto la teglia in forno a 200° per 15 minuti poi la tolgo dal forno e …… buon appetito. E’ eccellente accompagnata da uno spezzatino al sugo e da un rotolo di salsiccia cotta nel vino nero

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LA FINESTRA SUL CAVEAU

COSA FARE PER SPEGNERE LE BOLLETTE INFUOCATE CLAUDIO DI DONATO

L’impennata del costo delle bollette per energia elettrica e gas non ha precedenti e pesa soprattutto sulle fasce più deboli. Il sensibile aumento, in parte sterilizzato dall’intervento del governo con oltre 4 miliardi, è l’effetto di una tempesta perfetta alla quale contribuiscono 24 | VERDETÁ n° 81

diversi agenti: speculazione sulle materie prime, transizione green, mix energetico, condizioni climatiche e questioni geopolitiche. Pensionati e famiglie tuttavia più che comprendere le ragioni del balzo dei prezzi vogliono sapere se nel prossimo futuro il costo


dell’energia tornerà a livelli sopportabili e quali contromisure si possono adottare. A leggere le quotazioni sui mercati finanziari e delle materie prime, il ritorno alla normalità energetica in Europa è previsto nella seconda metà del prossimo anno, ma nuove sorprese non possono escludersi. Una buona notizia considerando che i prezzi medi del gas nei primi 10 mesi dell’anno sono oltre tre volte superiori a quelli del 2019. Nei prossimi mesi dovrebbero trovare soluzione alcuni fattori contingenti come le strozzature per le manutenzioni in Norvegia e problemi alle reti in Francia e Gran Bretagna. Tuttavia la discesa dei prezzi in Italia si annuncia più complicata che nel resto d’Europa a causa del mix energetico. L’energia elettrica nel nostro paese è prodotta con il gas per il 33% e altrettanta dalle fonti rinnovabili (che per definizione sono discontinue in quanto generate da sole e vento). Solo il 16% dal petrolio, 1% dal carbone e zero dal nucleare che sono molto più economici del gas. In Francia invece il 71% arriva dal nucleare, le rinnovabili incidono solo per l’8% e il gas per un misero 7%. La Germania è decisamente più green con il 46% di rinnovabili ma il 13% arriva dal nucleare e il 19% dal carbone. Pertanto dal punto di vista energetico l’Italia è un paese già molto efficiente anche se nell’attuale congiuntura paga un prezzo più elevato a causa della elevata incidenza del gas. Inoltre ci sono gli effetti della transizione verde. Sarebbe bello se il processo di decarbonizzazione avvenisse a saldo

zero ma le rinnovabili sono più costose delle fonti fossili e per riequilibrare la differenza sarà necessario un costante aumento del costo per produrre anidride carbonica con gli ormai famosi ETS (sistema di scambio di quote di emissione di gas serra). In tale contesto emergono due problemi, squisitamente politici. Il primo è che ogni cittadino tocca con mano quanto costa la transizione energetica ma non ha la percezione del costo, ancor più rilevante, di non contrastare i cambiamenti climatici. La Banca centrale europea stima che una transizione disordinata e a singhiozzo costerà oltre il doppio rispetto a una transizione costante. Un gruppo di esperti della Casa Bianca ha calcolato che iniziando ora la decarbonizzazione il taglio di una tonnellata di CO2 costerà 47 dollari fino al 2050, ma avviando il processo nel 2030 serviranno 95 dollari a tonnellata. Oneri crescenti significa che gli effetti distributivi saranno rilevanti soprattutto sulle fasce di popolazione a più basso reddito. E qui si arriva al secondo problema. La politica ed i governi devono urgentemente intervenire per una equa e proporzionale distribuzione degli oneri della carbonizzazione. Il sistema attuale delle bollette alla fine premia chi consuma di più e produce maggiori emissioni. E’ tempo che i prezzi dell’energia siano trattati come un pezzo del welfare.

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SPAZIO DONNA

AFGHANISTAN, LE DONNE CORAGGIOSE 2021 MARIA ROSA BATTAN

Credo, e mi auguro, che tutte noi, a partire dalla caduta di Kabul, avvenuta a metà agosto, abbiamo sottoscritto almeno una delle tante richieste di raccolta di firme che arrivano a cura di donne illustri, rappresentanti di associazioni, di realtà associative economiche (CNA Impresa Donna), accademiche, artistiche. Firme di denuncia circa la gravissima situazione di soprusi e limitazione della libertà che subiscono le donne Afghane. Proibire il diritto allo studio, al lavoro, alla partecipazione sociale e politica credo siano le più significative tra le limitazioni imposte dai Talebani alle donne Afghane che considerano non persone ma soggetti per i quali decidere come, quando e perché dare o non dare compiti e significato. 26 | VERDETÁ n° 81

Questo atteggiamento di repressione e oppressione ha portato molte giovani, giovanissime e meno giovani a scendere in piazza per manifestare a salvaguardia dei diritti acquisiti nel ventennio di un governo di apertura, governo, alternamente ma continuamente contrastato dai talebani e recentemente dagli stessi sostituito. Le manifestanti si dichiarano impaurite ma assolutamente decise a continuare nel loro intento senza delegare o attendere. Attenzione, comunque, deve essere prestata anche all’altissima percentuale di Afghane che vivono in luoghi rurali, lontane dalla città, lontane da Kabul. Alcune di queste donne, intervistate, hanno indicato un percorso nettamente diverso.


Non avendo in pratica mai conosciuto la stagione dei diritti, vivono soprattutto dentro casa, molto spesso a volto coperto, non parlano volentieri con estranei e la loro vita sociale è praticamente inesistente. Secondo l’Osservatorio Afghanistan del 2020, il tasso di analfabetismo femminile si aggira ancora tra l’84/87%. Nella capitale Kabul va meglio, ma nei villaggi rurali le madri non si fidano di mandare i figli a scuola, soprattutto le bambine, per paura di diverse situazioni violente. Pertanto il 66% delle ragazzine tra i 12 e i 15 anni non studia. Il 60/80% delle ragazze è costretta dalla famiglia a sposarsi giovanissima e contro il proprio volere. Sempre dall’Osservatorio risulta che le donne, a causa anche della loro scarsa scolarizzazione, trovano lavoro solo in ambito del cucito o pulizie. Il 50% delle donne continua a partorire in casa con il solo ausilio della famiglia, con un tasso elevato di mortalità da maternità. Un dato estremamente raccapricciante risulta essere quello che denuncia il 95% dei suicidi al femminile. Incredibilmente, qualche tempo fa, l’11 settembre 2021, per le strade di Kabul 300 donne afghane hanno marciato completamente velate a sostegno del governo Talebano, per sostenere

l’opportunità di studiare in situazioni che le vedano divise dagli uomini, che pensino prima alla maternità (una donna Afghana procrea in media 5,88 bambini) e lascino in secondo piano la scelta di lavoro, cariche istituzionali e altro. Dichiarano di essere contente di indossare il niqab. Questa posizione ci deve far riflettere su quando e come diventi indispensabile essere solidali con le donne di Kabul, con il loro desiderio di emancipazione e bisogno di conferma dei diritti acquisiti. Nessuna di noi, fortunata per essere nata in un paese libero, può e deve girarsi dall’altra parte o fare finta di niente. L’universalità che ci unisce, che unisce ogni donna del pianeta attraverso la naturale specificità della maternità, deve rispondere a tutte le donne, comprese le afghane, confortandole non solo con il sentimento di condivisione e partecipazione ma, anche e dove possibile, con azioni. Sono onorata, quindi, di poter dare un piccolissimo contributo in proposito attraverso l’ospitalità di questo giornale e, nella speranza di poter essere utile a quante da noi si aspettano ascolto, ringrazio tutte e quante di noi/voi si adopereranno per fare da divulgatrici attente.

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SPAZIO EPASA-ITACO Cittadini e Imprese

RIVALUTAZIONE DELLE PENSIONI. NEL 2022 IL RITORNO ALLA NORMALITÀ? ANTONIO LICCHETTA, Responsabile Area Normativa Patronato Epasa-Itaco

In attesa del Decreto del Ministero dell’Economia che, come ogni anno, nel mese di novembre fornirà il tasso effettivo di rivalutazione dei trattamenti pensionistici per l’anno successivo, possiamo intanto avviare brevi riflessioni su un tema, questo, più volte trattato sulle pagine di Verdetà, anche per la funzione sociale che esso riveste. La rivalutazione delle pensioni, infatti, è un meccanismo attraverso il quale l’importo 28 | VERDETÁ n° 81

dei trattamenti pensionistici viene adeguato all’aumento del costo della vita rilevato dall’ISTAT, al fine di proteggere il potere d’acquisto dei pensionati. Soprattutto nell’ultimo decennio, le modalità di erogazione della rivalutazione sono state oggetto di continue e costanti rivisitazioni da parte del legislatore, più per esigenze di contenimento della spesa pubblica che per la ricerca di un sistema equo e stabile del meccanismo. Il risultato


è che sul tema, ormai da anni, la confusione regna sovrana. La Legge n. 388/2000, che rappresenta in qualche modo la disciplina “ordinaria”, prevede che la perequazione venga applicata con un meccanismo per “fasce” (tre). Sulla base di questa legge, l'adeguamento della pensione in base agli indici ISTAT è concesso nella misura pari al 100% dell’indice ISTAT (per le pensioni di importo fino a tre volte il trattamento minimo), al 90% (tra le tre e le cinque volte il trattamento minimo) e, infine, al 75% (per le pensioni superiori cinque volte il trattamento minimo). Come si ricorderà, la c.d. “Riforma Fornero” del 2011 sulle pensioni, a causa del difficile momento politico-economico in cui versava il Paese, introdusse una norma nel Decreto “Salva Italia” (art. 24, comma 25, D.L. n. 201/2011) volta a congelare, per il biennio 2012-2013, la rivalutazione delle pensioni di importo superiore tre volte il trattamento minimo INPS. La sentenza della Corte Costituzionale n. 70/2015 che ne è derivata, ha dichiarato la illegittimità costituzionale di tale blocco, successivamente rimosso dal Governo il quale, nel dare attuazione ai princìpi richiamati nella citata sentenza, ha emanato il Decreto-Legge n. 65/2015, che ha introdotto un meccanismo in grado di garantire, sebbene in misura ridotta rispetto alla previgente disciplina, la perequazione dei trattamenti pensionistici superiori a tre volte e fino a sei volte il trattamento minimo. Ma la inquietudine normativa del sistema di rivalutazione automatica delle pensioni aveva nel frattempo già prodotto, con la Legge n. 147/2013, il sistema di rivalutazione “a scaglioni” in luogo di quello “a fasce”, sistema poi prorogato dalla Legge n. 208/2015 sino al 31 dicembre 2018. Più recentemente, la Legge n. 145/2018 (Legge di Bilancio 2019) aveva ulteriormente rivisto il meccanismo di perequazione, prevedendo che a partire dal 1° gennaio 2019 ed in via transitoria per il triennio 2019-2021, si sarebbe avuto un adeguamento variabile dal 100% dell’inflazione (per le pensioni di importo fino a 3 volte il trattamento minimo), fino al 40% per importi oltre 9 volte il minimo. Questo meccanismo è stato parzialmente

modificato dalla Legge di Bilancio per il 2020, con effetto dal 1° gennaio 2020 sino al 31 dicembre 2021, data nella quale, a legislazione vigente, il periodo sperimentale dovrà ritenersi concluso. Se la Legge di Bilancio per l’anno 2022 (la cui bozza al momento in cui si scrive non è ancora disponibile) non interverrà sul tema, dal 1° gennaio 2022 le pensioni torneranno ad essere rivalutate con criteri più favorevoli, analoghi alla citata Legge n. 388/2000, e quindi su tre “fasce”: • per importi fino a 4 volte il minimo INPS (anziché fino a 3 volte come previsto nella L. n. 388/2000), rivalutazione pari al 100%; • per importi compresi tra 4 e 5 volte il predetto minimo (anziché tra 3 e 5 volte il medesimo valore), rivalutazione del 90%; • per importi superiori a 5 volte il minimo, rivalutazione del 75%. Pertanto, salvo interventi dell’ultima ora, nel 2022 tornerà a trovare applicazione il vecchio sistema di perequazione dei trattamenti pensionistici, che dovrebbe garantire più elevate rivalutazioni anche grazie al tasso di inflazione che (finalmente) è tornato a crescere in maniera significativa rispetto agli anni più recenti, come certificato, da ultimo, dalla Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2021.

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IL RACCONTO

EMAIL FABIO MASSIMO Appena acceso il computer portatile, lo vidi, era il suo primo messaggio mail. Era passato un anno e da molti mesi avevo ripreso a lavorare ed alle 9 ogni mattina accendevo il computer. C. mio marito, mi mandava gli auguri, quasi me ne stavo dimenticando, era il mio compleanno! “Ciao!, auguroni! Come stai? Una ruga in più? Ma dai, non si vede quasi e poi che ti importa? Il tuo spirito è sempre quello e gli acciacchi o le rughe non lo possono modificare. Buona giornata e, mi raccomando, abbi cura di te! Un bacio” Più tardi, in mattinata, suonarono al cancello, il fiorista mi consegnò in dono un’orchidea rosata, sui toni caldi e screziata di rosso. Grande e piena di boccioli. Ho sempre amato le orchidee e C. mio marito se ne è sempre ricordato. Ammetto che rimasi sorpresa, non mi aspettavo né la mail né l’orchidea. Nei fui turbata. Quel giorno non riuscii a lavorare. Tutti quei ricordi dei lunghi anni trascorsi insieme. Non potei resistere alla tentazione e per la prima volta riaprii i vecchi file con le fotografie dei viaggi, degli incontri, degli amici comuni di un tempo. Mi aprii ai ricordi che nell’ultimo anno avevo respinto ed escluso dalla memoria, non dico negandoli, questo no, ma solo per evitare il dolore che mi avrebbero procurato. Ci eravamo conosciuti all’università , poi persi di vista. Dopo un paio di esperienze desolanti con due fidanzati, lo rincontrai per caso su un autobus. Riprendemmo a parlare come se ci fossimo salutati la sera prima, il filo della nostra amicizia non si era mai interrotto. La cosa mi colpì, forse era un segno e pensai che avevo sottovalutato la sua presenza nella mia vita. Forse non era un amico qualuque, un qualunque 30 | VERDETÁ n° 81

compagno d’univeristà. L’ultima relazione si era interrotta da poco in modo devastante ed ipotizzare l’inizio di una nuova non era proprio nelle mie idee, ma dovevo scendere alla prossima fermata e così, malgrado le mie paure, ci demmo appuntamento per il giorno successivo per terminare la nostra chiaccherata. Era solo un vecchio amico. Dopo sei mesi vivevamo già assieme ed allo scadere del primo anniversario dell’incontro sul bus ci sposammo. Era il mio compagno. La comunanza d’interessi per l’arte e per i viaggi, la curiosità per la vita ci teneva legati e ci trascinava in tutte le attività; ci davamo consigli per il lavoro ed il tempo libero non era mai abbastanza per tutte le nostre idee ed I nostri interessi. Quante foto e quanti ricordi! Quanti anni. Arrivò la seconda mail, sempre inaspettata: diceva che di lì a poco sarebbe scaduto un titolo di stato. C. me lo rammenatava e mi dava dei consigli su come reinvestire la cifra in scadenza. Il suggerimento era sensato ed anche utile, non ne avevo voglia ma avrei dovuto comunque pensarci. In genere era lui che si occupava di questi aspetti, io ero più concentrata sugli aspetti pratici della casa, lui invece si occupava della cucina, gli piaceva cucinare aveva imparato da una sua zia e si era appassionato, piatti tradizionali accoppiati ad invenzioni moderne. Era un suo modo per esprimersi ed io ero il suo pubblico, attento e critico. Dopo quelle prime due, le mail continuarono ad arrivare, regolari e distribuite nel tempo, per gli anniversari, per rammentarmi compleanni di parenti, puntualmente per i miei compleanni accompagnate sempre da una pianta, orchidee spesso, ma anche ortensie o ciclamini, mai fiori


recisi, sapeva che non mi piacevano, sfiorivano subito dopo pochi giorni. Mi ero abituata, le attendevo, se passava lungo tempo senza che mi arrivasse aprivo nervosamente la posta al mattino sperando di vederla, le leggevo e rileggevo, tornavo a leggere quelle passate. Un giorno aprii la mail , la lessi ed il passato si riversò su di me. Mi ricordava il giorno in cui mi aveva dovuto dire che non potevamo avere figli. Gli anni erano volati, tra mille impegni come in un incantesimo, ma alfine il mio orologio biologico si era fatto sentire sentire, non potevo più attendere, la vita di coppia era stata gioiosa ma sentivo dentro di me il cambiamento ed una sottile insoddisfazione, era giunto il tempo. Volevo avere un figlio. Ne avevamo parlato spesso, ma avevamo sempre rimandato, c’erano troppe cose da fare, la vita era una sinfonia di interessi e di attività che ci avvogeva e ci stordiva. Prendavamo tutte le precauzioni necessarie. Quel giorno ridendo e felice gli dissi che volevo avere un figlio, da lui, nel mio ventre e che avrei smesso la pillola. Eravamo a colazione, sorrise e non mi rispose subito, dovevamo uscire, era tardi. La sera mi parlò, mi spiegò la situazione. In modo pacato, ragionevole, razionale, era tardi, questo tempo era passato mi spiegò che per proteggermi non me ne aveva mai parlato ma non c’era più la possibilità di avere un figlio per noi. Quella sera e le successive piansi, a lungo e lui mi fu sempre accanto, tenero ed affettuoso. Alla fine dovetti prendere atto della realtà. Avrei dovuto farlo prima, c’erano tutte le possibilità ma non lo avevo fatto. Ormai era tardi. Tardi. Nella mail mi ricordava quanto mi aveva detto, si scusava, sperava mi rendessi conto che non era colpa sua e che non c’erano altre soluzioni. Nella mail non ci possono essere le lagrime ma io le vedevo, le sue. Scrivendo stava piangendo. Ci misi alcuni giorni per riprendermi ma poi superai anche quella mail. Il giorno dopo, la sua mail si scusava ancora e con un abbraccio mi chiedeva di non pensarci più. E così feci.

Sono passati anni dalla prima mail, qundici per l’esattezza e ne sono passati sedici dalla morte di mio marito. Un tumore lo aveva colpito non avrebbe potuto avere figli ma anche se fosse stato possibile non avrebbe potuto prendersene cura. Lottò a lungo con la sua malattia ma alla fine dovette arrendersi, il male era più astuto della nostra scienza medica ed il suo fisico s’indeboliva giorno dopo giorno. Gli tenevo la mano quando spirò. Ma aveva avuto il tempo di prepararsi di preoccuparsi per me e per la mia vecchiaia. Aveva deciso di accompagnarmi anche dopo la sua morte, di starmi vicino e di continuare a vivere nella mia mente per tutti questi anni. Stamani sono andata dal fiorista che mi ha sempre consegnato I fiori al mio compleanno, mi ha detto che aveva stipulato un regolare contratto di fornitura e che era stato pagato in anticipo per le consegne che avrebbe fatto nei decenni successivi. Aveva un’elenco delle piante che anno dopo anno avrebbe dovuto inviarmi. Tutte scelte con cura in base ai miei gusti per le piante ed I colori. L’ho ringraziato per la sua serietà e gli ho detto che poteva interrompere le spedizioni. Il contratto terminava, sarei morta prima del prossimo compleanno, la malattia aveva colpito anche me ed anche il mio tempo volgeva al termine. C’è rimasto molto male, lui era il figlio, suo padre aveva ricevuto l’ordine e fatto il contratto, lui non ne conosceva il motivo ma solo le condizioni e ne aveva fatto una questione di professionalità rispettarlo puntualmente, ha insistito per restituirmi il denaro per le mancate consegne. Non ho accettato, l’ho ringraziato e sono uscita, avrebbe potuto essere mio figlio. Quante mail dovranno ancora arrivare? Messaggi , parole che mi avrebbe voluto dire e che non conoscerò mai. In quale gorgo digitale sono disperse e si disperderanno senza più nessuno che possa riceverle e leggerle? Non lo so. Ma so che sino all’ultimo istante lui ed io siamo rimasti insieme. VERDETÁ n° 81 | 31


SALUTE

Psicologia

LA CULTURA COME TRAMITE PER LA SAGGEZZA CHIARA VOLPICELLI, Psicologa

La pandemia ci ha abituato alla solitudine e al distacco, non solo dagli altri ma anche dalle situazioni che ci davano conforto o accrescevano la nostra conoscenza, per poi fornire quel sentimento di piacere che è tipico della socialità. Elementi, questi, contro-umani perché l’essere umano è un animale sociale che entra sempre in relazione a qualcosa o qualcuno, anche con se stesso. Non siamo monadi. Ecco perchè diventa prioritario ri-affacciarsi al mondo e dare seguito ai propri interessi. Per aprirsi alla crescita e alla conoscenza dobbiamo necessariamente 32 | VERDETÁ n° 81

riprendere la relazione. L’essere umano si autoalimenta attraverso l'attività fisica e mentale, attività quest’ultima che richiede un continuo scambio col mondo esterno: esperienze che poi si traducono in significato e ampliano la conoscenza, favorendo la saggezza. Valore proprio di chi ha accumulato esperienza, che spesso coincide con gli anni trascorsi in vita, quindi con la terza età. Lo scambio con la realtà si traduce in tutto ciò che accresce e dà conoscenza: persone, situazioni, oggetti, in una parola "cultura".


Treccani ci presenta il significato di cultura con una spiegazione molto interessante: l’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza, rielaborandole peraltro con un personale e profondo ripensamento, così da convertire le nozioni da semplice erudizione in elemento costitutivo della sua personalità morale, della sua spiritualità e del suo gusto estetico, e, in breve, nella consapevolezza di sé e del proprio mondo. La persona dunque che si confronta con il mondo fa cultura dentro di sé. I confronti possono essere di diverso tipo. • Con le altre persone: attraverso le “chiacchiere” con gli amici, ma soprattutto attraverso la diversificazione del tipo di persone e contenuti dei discorsi. Immaginiamo di incontrare una persona che ha sempre vissuto nella stessa città, nella stessa famiglia, con lo stesso lavoro e che non ha mai coltivato altri interessi. Lo scambio ad un certo punto potrebbe inaridirsi perché gli argomenti di conversazione dettati dalla ridotta esperienza ridurrebbero anche il campo di confronto. Immaginiamo invece un incontro con una persona che ha viaggiato molto, che ha letto e che ha approfondito argomenti di varia natura attraverso libri e corsi… il confronto con questo individuo potrebbe ampliare la possibilità di rileggere la realtà e attribuire nuovi significati alle esperienze, uscendo dai soliti giudizi o dalle convinzioni pre-confezionate della propria storia. È questo il primo arricchimento tra esseri umani. • Con le situazioni: trovarsi immersi in contesti diversi dal solito è una vera e propria opportunità che permette alla persona di attraversare una situazione costituita da luoghi, odori, energie, colori, dinamiche. Penso ad esempio all’Associazione e alle occasioni di incontro politico e sociale che favoriscono la discussione. "Starci" permette di vivere una realtà che modificherà e/o costruirà la mappa di una realtà fino ad allora sconosciuta. Immaginiamo un viaggio in una città che non abbiamo mai visto, o la visita ad un contesto che non fa parte

del quotidiano. Mi ricordo di un cliente che dopo un incontro avuto in carcere arrivò dicendomi “dottoressa, non avevo mai compreso né dato importanza al concetto di karma fino ad oggi”. • Con gli oggetti: tra gli scambi di oggetti, mi sento di menzionare quello che in assoluto preferisco: il libro. La relazione con i libri è una vera e propria storia d'amore, con mille amanti pronti a regalare tutto di sé e pronti a farsi comprendere solo quando letti con accettazione e amore, e non con giudizio! Anche qui il risultato di una mente disponibile allo scambio può arricchirsi di nuovi significati, magari di stesse esperienze ma lette da angolazioni diverse. Tra gli altri oggetti possiamo menzionare il computer, il telefonino, i quaderni, il cibo. La modalità relazionale con gli oggetti racconta di come li pensiamo, il significato che gli attribuiamo e lo spazio che gli lasciamo. Immaginiamo una casa colma di ninnoli o al contrario una stanza vuota. Il percepito che sentiremo nell'entrare in quella casa o nella stanza modificherà e amplierà ancora di più l'esperienza permettendoci di immagazzinare nuove conoscenze ma soprattutto facendoci conoscere le nostre reazioni che ingloberanno il significato e il significante. In conclusione, la conoscenza che passa attraverso la cultura è occasione di scambio e crescita. Lo sforzo che richiede lo spostamento da una situazione di stasi come quella della solitudine o del piccolo clan, “costrette” dalla pandemia, ad una situazione dinamica come quelle culturali che abbiamo letto sopra, è un passo fondamentale per bypassare la mente, che tende unicamente alla sopravvivenza associata all’omeostasi, e che teme la dinamicità, che la costringe al cambiamento e quindi allo sforzo. E allora nasce la domanda per ogni lettore.Dove io voglio stare? Nella stasi, in ciò che conosco, nella tranquillità che so già dove porta? O voglio tornare ad essere punto di riferimento, accrescendo la mia conoscenza e poi saggezza attraverso il confronto con il mondo? Come direbbe Manzoni… a voi “l’ardua sentenza”. VERDETÁ n° 81 | 33


SALUTE Geriatria

ALCUNE INFORMAZIONI SULLA SOMMINISTRAZIONE DELLA TERZA DOSE DOMINGA SALERNO, Geriatra

In questi giorni, il Ministero della Salute ha posto le indicazioni preliminari per l’avvio della somministrazione della cosiddetta “terza dose” nell’ambito della campagna di vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19. La comunicazione fa seguito al parere del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) e tiene conto del parere di AIFA per cui è stato disposto che “nell’ambito della campagna vaccinale anti SARSCoV-2/COVID-19 sarà possibile considerare la somministrazione di dosi addizionali come parte di un ciclo vaccinale primario e di dosi booster come richiamo dopo un ciclo vaccinale primario”. Prima di tutto, tenendo ben presente il fatto che le informazioni disponibili oggi potrebbero 34 | VERDETÁ n° 81

mutare ed essere ridiscusse nel tempo, proviamo a chiarire la terminologia. Il Ministero della Salute definisce che “per dose addizionale si intende una dose aggiuntiva di vaccino a completamento del ciclo vaccinale primario somministrata al fine di raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria”. Quali sono le attuali condizioni cliniche per le quali è prevista la dose addizionale? Il Ministero individua le seguenti condizioni specificando che “potranno essere aggiornate sulla base di evidenze disponibili: trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva; trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia


immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica); attesa di trapianto d’organo; terapie a base di cellule T; patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure; immunodeficienze primitive; immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico; dialisi e insufficienza renale cronica grave; pregressa splenectomia; sindrome da immunodeficienza acquisita AIDS”. Viene precisato che “indipendentemente dal vaccino utilizzato per il ciclo primario (Comirnaty, Spikevax, Vaxzevria, Janssen), considerate le indicazioni fornite dalla commissione tecnicoscientifica di AIFA che tengono conto delle attuali informazioni in ambito regolatorio relative alle dosi aggiuntive, sarà possibile utilizzare come dose addizionale uno qualsiasi dei due vaccini a m-RNA autorizzati in Italia: Comirnaty di BioNTech/Pfizer dai dodici anni e Spikevax di Moderna dai diciotto anni in su”. Per dose “booster”, in questo contesto, il Ministero intende “una dose di richiamo dopo il completamento del ciclo vaccinale primario (..), somministrata al fine di mantenere nel tempo o ripristinare un adeguato livello di risposta immunitaria, in particolare in popolazioni connotate da un alto rischio, per condizioni di fragilità che si associano allo sviluppo di

malattia grave, o addirittura fatale, o per esposizione professionale”. La dose “booster” va somministrata, ad oggi, dopo almeno sei mesi dall’ultima dose. Rientrano in questa categoria gli over-80 e i residenti nelle Rsa. Un altro quesito che i cittadini si pongono riguarda la vaccinazione antinfluenzale. Il Ministero della Salute ha emanato ad aprile la Circolare “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2021-2022”. Vista l’attuale situazione epidemiologica relativa alla circolazione di SARS-CoV-2, il documento raccomanda di “anticipare la conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale, a partire dall’inizio di ottobre e, comunque, di offrire la vaccinazione ai soggetti eleggibili, in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se si presentano in ritardo”. Circolano alcune ipotesi, come ad esempio fare il vaccino contro l’influenza insieme alla terza dose di quello contro il Covid, il coinvolgimento delle farmacie, ma ripetiamo che in questo istante il punto è che bisogna attendere “studi che diano un’indicazione precisa su come comportarsi”. Il consiglio rimane sempre quello di far riferimento al proprio Medico di Medicina Generale che conosce la storia completa dei propri assistiti facendo sempre da “ponte” con le istituzioni.

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SALUTE

Dietologia

DIGIUNO INTERMITTENTE: DAVVERO SALUTARE? LUCA LOTITO, Biologo Nutrizionista

La sopravvivenza e il successo riproduttivo di tutti gli organismi dipendono dalla loro capacità di procurarsi il cibo. Gli animali hanno sviluppato adattamenti comportamentali e fisiologici che consentono loro di sopravvivere a periodi di scarsità o assenza di cibo. Ad esempio, gli scoiattoli di terra e alcuni orsi vanno in letargo mentre i mammiferi hanno organi come il fegato e il tessuto adiposo che funzionano come depositi di energia che consentono il digiuno per periodi di tempo variabili a seconda della specie. È importante sottolineare che i sistemi metabolico, endocrino e nervoso si sono evoluti in modi che hanno consentito alti livelli di prestazioni fisiche e mentali a digiuno. Gli esseri umani nelle società moderne tendono a consumare più cibo di quanto ne necessitino 36 | VERDETÁ n° 81

per il mantenimento delle corrette funzioni fisiologiche e ciò ha portato allo sviluppo di resistenza all'insulina, eccessivo accumulo di grasso viscerale, in particolare se associato a uno stile di vita sedentario. Ci sono numerosi protocolli dietetoterapici atti ad arginare il dilagare dell’obesità e delle comorbidità ad essa associate. Tra questi, lo stile alimentare basato sul digiuno intermittente si basa sull’alternanza di periodi di tempo prolungati (ad esempio, 16-48 ore), con poca o nessuna assunzione di energia, a periodi di normale assunzione di cibo. Studi di digiuno intermittente in soggetti normali e/o in sovrappeso hanno dimostrato la sua efficacia per la perdita di peso e miglioramenti di molteplici indicatori di salute tra cui la


resistenza all'insulina, la riduzione dei fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, il mantenimento dei corretti livelli di glucosio nel sangue, l’esaurimento o la riduzione delle riserve di glicogeno, la mobilitazione di acidi grassi e generazione di chetoni, la riduzione della leptina circolante e spesso l’aumento dei livelli di adiponectina, l’aumento della vigilanza e un aumento dell'acutezza mentale. La maggior parte degli studi riassunti in recenti revisioni mostrano benefici in termini di riduzione del peso (da -3 a -7%), grasso corporeo (3 -5,5 kg), colesterolo sierico totale (da -10 a -21%) e trigliceridi (da -14 a -42) (Tinsley e La Bounty, 2015), nonché miglioramenti nell'omeostasi del glucosio (Seimon et al., 2015). Tuttavia, la mancanza di un confronto con l’aderenza a lungo termine alla restrizione energetica continua, nella maggior parte di questi studi, ci porta ad affermare che non si possa determinare se questi effetti siano una conseguenza solo della restrizione energetica/perdita di peso complessiva o un effetto specifico del regime di digiuno intermittente. Inoltre, è stato riportato che il digiuno intermittente ha effetti variabili sulla sensibilità all'insulina periferica ed epatica ma tali effetti possono essere diversi nei soggetti obesi e normopeso e possono essere specifici per genere. Ci sono stati pochi studi che hanno valutato gli effetti relativi del digiuno intermittente e l’aderenza a lungo termine alla restrizione energetica continua sui marker di rischio cardiovascolare. I confronti randomizzati hanno riportato riduzioni equivalenti della pressione sanguigna (Hill et al., 1989a; Harvie et al., 2011, 2013a) e dei trigliceridi (Hill et al., 1989a), (Ash et al., 2003), (Harvie et al., 2011, 2013a) e aumento della dimensione delle particelle LDL. Non ci sono dati degli effetti sui tassi di cancro negli esseri umani. I suddetti effetti del digiuno intermittente in relazione all'insulino-resistenza e al rischio di diabete possono comunque avere un ruolo importante nella protezione dai tumori correlati all'obesità (Goodwin et al., 2015) però, recenti studi di digiuno intermittente in pazienti con cancro (Safdie et al., 2009) o sclerosi multipla (Choi et al., 2016) hanno prodotto risultati

promettenti che necessitano di essere confermati da studi clinici più ampi in pazienti con disturbi cronici legati all'età e all'obesità. Il digiuno intermittente è un protocollo dietetico che nulla ha a che fare con il digiuno fai da te che può invece facilmente portare a malnutrizione soprattutto nella terza età. Nell'anziano la malnutrizione insorge più facilmente rispetto alle altre fasce di età, perchè, a causa dell'invecchiamento, l'organismo riduce molte delle sue capacità fisiologiche determinando un rapporto massa magra/ massa grassa a favore dell'adipe, una riduzione dell'idratazione complessiva, una riduzione della mineralizzazione ossea. Il tutto è poi aggravato da una ridotta percezione degli stimoli corporei (fame e sete) e dalla predisposizione a comorbilità psichiatriche (disturbi depressivi e/o ansiosi) o neuro-degenerative (morbo di Alzheimer, di Parkinson ecc). Inoltre il dispendio energetico complessivo diminuisce a causa dell'abbassamento del metabolismo basale e del livello di attività fisica favorendo l'eccesso ponderale. Talvolta, al fine di prevenire o rimediare tale condizione, si interviene riducendo l'apporto calorico. Se a questo si aggiunge la presenza eventuale di dispepsia, reflusso, diverticolosi, gastriti, ulcere, disfagia si aumenta ulteriormente il rischio di sarcopenia e osteoporosi. E’ necessario pertanto garantire l'introito di proteine di buon valore biologico per preservare la massa muscolare; monitorare che l'apporto di zuccheri non sia eccessivo; favorire il consumo di ortaggi e frutta freschi contenenti un'abbondante razione di vitamine idrosolubili, oligoelementi, antiossidanti, acqua e fibra alimentare; assicurarsi che i livelli di assunzione di acidi grassi essenziali rientrino nel fabbisogno minimo, poichè nell'anziano gli omega 3 partecipano alla salute del sistema nervoso centrale; limitare il consumo di bevande alcoliche; promuovere il consumo di acqua; favorire, quando possibile, un accurato piano di allenamento cardiovascolare e di potenziamento muscolare. In conclusione, il digiuno intermittente ha reali effetti positivi ma per beneficiarne bisogna rivolgersi all’aiuto di un professionista. VERDETÁ n° 81 | 37


SALUTE

Erboristeria

ERBE D’AUTUNNO FRA ALBERI SPOGLI E FOGLIE MORTE GENNARO SPORTIELLO, Fitopreparatore

"Difficile è essere autunno, facile essere primavera. Accendere tutto quello che è nato per essere acceso. Spegnere il mondo, invece facendolo scivolare via...". Così si esprimeva Pablo Neruda, poeta cileno, parlando dell’autunno. E ha perfettamente ragione. É vero che l’autunno ha un compito ingrato. Viene dopo l’estate, rigogliosa e florida. Un tripudio di vita, giornate lunghe, notti tiepide e spensierate. L’autunno no, l’autunno ci porta lento ma inesorabile verso il freddo, il gelo, il vento di tramontana che ci sferza il viso, i campi desolati e le notti interminabili. Un tempo nelle campagne questa era la stagione dei bilanci, ma non con carta e penna, a suon di 38 | VERDETÁ n° 81

provviste. Durante la bella stagione si sfruttavano le risorse della terra nel momento di massimo fulgore. In collina, per esempio, si cominciava dal grano, l’orzo, l’avena, proseguendo con i legumi, le mandorle, e poi frutta e verdura da raccogliere per farne marmellate e conserve a cominciare dai pomodori. E più tardi le noci, la vendemmia, per finire con le castagne e la raccolta delle olive. Così si arrivava a novembre e solo allora si poteva dire di avere abbastanza provviste per trascorrere un inverno tranquillo. Altrimenti erano guai seri. La ricorrenza di ‘Ognissanti’ (1 novembre) era il giorno della resa dei conti. Arrivare alla prossima primavera con la pancia piena oppure… meglio non pensarci.


Piante autunnali selvatiche e non inquinate Oggi possiamo vivere l’autunno con l’animo rilassato, anche se un velo di tristezza può accompagnare le nostre scorribande nella natura. Se poi camminando fra alberi spogli, calpestando foglie gialle, marroni e rosse, riusciamo a raccogliere erbe e bacche di stagione, rispettando il tempo balsamico, tanto meglio. Ricordo che il tempo balsamico è il momento migliore per raccogliere le piante, quasi sempre quando contengono la più alta percentuale di principi attivi. Inoltre l’autunno è il periodo più indicato per prendere le radici. Per non avere problemi evitare la vicinanza di fabbriche, officine, fognature, campi trattati con pesticidi, strade trafficate. Essere certi che l’erba raccolta sia quella giusta, a volte le diverse specie si somigliano. Ma quali sono le piante tipiche dell’autunno? Fra le altre ginepro, lino, bardana, alloro, biancospino ci offrono frutti e bacche. Altre ci regalano le radici come la stessa bardana, le fragole, il rabarbaro, il pungitopo, la potentilla. Eccone alcune di seguito. Il biancospino Alberello longevo molto comune, dalle spine aguzze sui rami. Foglie dentate e fiori biancastri profumati che in autunno diventano frutti. Questi sono impiegati per abbassare la pressione arteriosa, in caso di aritmia cardiaca, ipertensione,

ansia, difficoltà ad addormentarsi con senso di agitazione. Attenzione perché il biancospino può causare malanni di natura gastrica e può interferire con l’uso di medicinali ipotensivi. Le bacche si possono usare anche per preparare marmellate e confetture che contengono flavonoidi utili per proteggere i vasi sanguigni. La bardana Imponente, ama l’umidità, facilmente riconoscibile a causa delle grandi foglie di colore verde scuro nella pagina superiore e più chiaro in quella inferiore. Cresce nei pressi di edifici abbandonati, rovine, campi incolti. I fiori rossi tendenti al viola sono muniti di piccole spine che si appiccicano agli abiti. Sistema ingegnoso per diffondere il seme e riprodursi. In erboristeria sono utilizzate le radici che si raccolgono in autunno, coadiuvano l’azione dei reni e favoriscono la diuresi, depurano l’organismo a partire dal fegato, migliorando gli inestetismi della pelle. La bardana cura dermatosi, infiammazioni cutanee, acne. Utile anche per reumatismi e artriti. L’alloro Arbusto conosciuto da tutti con foglie lucide e resistenti che ama l’esposizione diretta ai raggi del sole. In cucina si usano le foglie ma per curare anche le bacche, di colore tra il nero e il blu, che si raccolgono in autunno e somigliano a delle piccole olive. Come molte piante aromatiche è indicata per affrontare le infezioni, facilita sia la digestione che l’appetito, ha un effetto "carminativo" che permette di ridurre i gas intestinali. Pianta indicata per l’apparato respiratorio, ottima in caso di bronchiti e raffreddori, facilita la fuoruscita del catarro da bronchi e trachea. Il ginepro Albero che raramente supera i sei metri, dotato di corteccia rossa. Foglie simili a quelle del rosmarino, fiori gialli e bacche scure dette coccole, raccolte in autunno. Utile per ridurre le infezioni urinarie, cistiti, calcoli urinari, ritenzione idrica e mestruazioni difficili. Adatto in caso di artrosi e forme reumatiche anche persistenti. Attenzione, non somministrare in caso di infiammazioni ai reni e in gravidanza. L’autunno ha il compito ingrato di spengere il mondo. Così la natura riposa e a primavera rinasce. Compito ingrato ma necessario. VERDETÁ n° 81 | 39


DAL TERRITORIO

CAMPANIA NAPOLI VADEMECUM CONTRO LE TRUFFE AGLI ANZIANI

SINERGIA TERRITORIALE CNA PENSIONATI, REGIONE CAMPANIA E FORZE DI POLIZIA CONTRO LE TRUFFE AGLI ANZIANI Nel corso dei mesi trascorsi, caratterizzati dal primo e dal secondo lockdown, la CNA Pensionati regionale della Campania, impegnata sempre di più nella diffusione delle informazioni che possano essere d’aiuto alle problematiche degli anziani e dei pensionati, avvia il progetto di una iniziativa sulla informazione, prevenzione e protezione dagli abusi e le frodi nei confronti degli anziani. Premesso che il problema si combatte da lungo tempo, in questo periodo si è rafforzato a causa della solitudine degli anziani dovuta al COVID. Si è pensato quindi di realizzare una campagna di informazione sul tema con la produzione di un opuscolo Vademecum contro le truffe ed i raggiri compiuti a danno degli anziani. Salvaguardare con ogni mezzo la vita degli anziani è uno degli scopi della CNA Pensionati, quindi, in attesa di condizioni che ci possano permettere al più presto un ritorno alla normalità, non abbiamo perso un attimo per avviare questa attività. Ci siamo rivolti all’URP della Questura di Napoli, dove lo staff (ispettore Fabrizio Cocchiara) ha accolto con entusiasmo la nostra proposta e ci ha rilasciato indicazioni su come esporre alcune tipologie di informazione. Preparata la bozza, è stata sottoposta al Questore di Napoli dott. Alessandro Giuliano il quale ha redatto la pagina di presentazione all’inizio dell’opuscolo. La bozza completa poi è stata inviata al Ministero dell’Interno, Dipartimento di Pubblica Sicurezza che, gradita l’iniziativa, ha rilasciato l’autorizzazione alla pubblicazione con il patrocinio morale e il permesso di poter allegare sugli stampati il logo araldico del Ministero 40 | VERDETÁ n° 81


DAL TERRITORIO

dell’Interno, formulando i migliori auguri per il successo dell’iniziativa. L’assessore alle Politiche Sociali della Regione Campania Lucia Fortini ha condiviso lo stesso obiettivo, ancora una volta, come avvenuto per l’approvazione della Legge sull’Invecchiamento Attivo, confermando con l’Assessorato della Regione Campania delle ottime sinergie sulle attività svolte da CNA Pensionati Campania. Per l’occasione ci hanno comunicato che è stata accolta favorevolmente l’iniziativa in quanto rappresenta un evento importante di rilievo sociale, volto a promuovere la valorizzazione del nostro territorio e con piacere è stato concesso il Patrocinio morale della Regione Campania con l’uso del logo e con l’augurio di un ampio successo dell’iniziativa. L’esigenza di CNA Pensionati Campania è di consolidare la rete di collaborazione e di sostegno tra pensionati, istituzioni pubbliche e società civile, confermando la volontà di proseguire l’ attività di informazione attraverso la promozione dell’iniziativa in ogni provincia della Campania, consapevoli che solo in questo modo possiamo fornire un aiuto concreto ai nostri associati e alle persone anziane in generale. Il materiale informativo prodotto dalla CNA Pensionati Campania, per i soci di tutta la Campania, è spedito in allegato insieme alla rivista VerdEtà.

Verrà poi distribuito capillarmente su tutto il territorio Campano, presso l’URP della Questura di Napoli e sportelli sul territorio, presso le sedi di CNA Pensionati e, dove è possibile, diffuso nei luoghi di maggiore aggregazione degli anziani. I pensionati interessati possono rivolgersi alle sedi provinciali di appartenenza della CNA Pensionati. L’obiettivo dell’opuscolo è quello di sensibilizzare gli anziani sulle forme di criminalità che li vedono spesso vittime, fornire loro informazioni su come evitare di incorrere in truffe e raggiri ma anche far crescere la consapevolezza di rivolgersi, con sempre maggiore fiducia, alle Forze di Polizia. Fra gli argomenti trattati abbiamo selezionato quelli che più frequentemente assillano gli anziani, e non solo: • Identikit dei truffatori; • Sicurezza in Casa; • in Strada; • in Automobile; • Bancomat e Posta; • In Internet; • Magiche truffe; • Furbetti del Covid. L’importanza di questa iniziativa consiste nel dare risposte adeguate al bisogno di sicurezza e di protezione degli anziani, i quali, insieme ad altre persone che sono loro vicine, possono contribuire a creare una preziosa collaborazione con chi è chiamato a garantire la sicurezza.

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DAL TERRITORIO

MARCHE FERMO “Sul sito istituzionale di CNA Fermo è già possibile scaricare i cartelli da esporre nelle proprie attività, comprese quelle del settore alimentare e il modulo per i delegati al controllo. Un servizio che mettiamo a disposizione delle aziende, proseguendo il nostro lavoro di affiancamento agli imprenditori, soprattutto in un periodo in cui gli aggiornamenti delle normative si susseguono di settimana in settimana”. Così il Direttore Generale Alessandro Migliore, all’indomani del Consiglio dei Ministri sul Green Pass e il suo ambito di applicazione. Migliore, di concerto con il Dipartimento Ambiente e Sicurezza di CNA Fermo, si sofferma su un aspetto della questione, che non sta mancando di generare perplessità: “Un aspetto che sta facendo discutere è vero, ma la norma parla chiaro – dice – il Decreto specifica che il controllo delle certificazioni Verdi spetta ai titolari o ai gestori di servizi delle attività interessate, oltre ovviamente ai pubblici ufficiali nell’esercizio delle relative funzioni”. Riassumendo si tratta quindi del personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi; dei titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi per l'accesso ai quali è prescritto il possesso

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green pass; del proprietario o il legittimo detentore di luoghi o locali presso i quali si svolgono eventi e attività per partecipare ai quali è prescritto il possesso di certificazione verde; dei vettori aerei, marittimi e terrestri; dei gestori delle strutture che erogano prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali per l'accesso alle quali, in qualità di visitatori, sia prescritto il possesso di certificazione verde. “Queste le figure verificatrici, compresi i loro delegati, che devono essere incaricati con modulo di delega, oltre ad essere formati nella loro attività di controllo nel rispetto della normativa privacy”, precisa Massimiliano Felicioni, Responsabile del Dipartimento Ambiente e Sicurezza di CNA Fermo: “Per ulteriore chiarezza, ricordiamo che al controllo potrebbe essere richiesto un documento di identità, che l’applicazione VerificaC19 consente solo di controllare l'autenticità, la validità e l'integrità della certificazione, e di conoscere le generalità dell'intestatario, senza rendere visibili le informazioni che ne hanno determinato l'emissione e che la verifica delle certificazioni non comporta, in alcun caso, la raccolta dei dati dell'intestatario. Infine, è importante ricordare che resta valido quanto già indicato dai precedenti dpcm riguardo la tracciabilità delle presenze”.


DAL TERRITORIO

MARCHE SANITÀ, LA “QUESTIONE ANZIANI” AL CENTRO DELLE POLITICHE DI CNA PENSIONATI Sono 144 mila i marchigiani non autosufficienti, soprattutto anziani. Di questi, 8 mila vengono seguiti all’interno di strutture sociosanitarie, 14 mila dal servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), quasi 30 mila dalle badanti, mentre tutti gli altri sono a carico dei Caregiver familiari. Cna Pensionati Marche, in occasione dell’assemblea elettiva regionale, ha presentato il progetto “Car.Ma Caregiver Marche”. “Il nostro progetto,“ ha affermato Giancarlo Sperindio, nuovo Presidente di Cna Pensionati Marche, eletto nell’assemblea del 16 luglio “si propone di aprire Sportelli Informativi e di supporto alle famiglie di anziani e disabili per la gestione dei problemi pratici legati alla non autosufficienza: creare una rete di supporto e di coordinamento nel territorio con le istituzioni e altri soggetti come medici di famiglia, case di riposo e farmacie ecc.; promuovere e avviare servizi, esperienze, pratiche in grado di sostenere il carico assistenziale dei Caregiver.” Un progetto partito nel 2019 da Pesaro e che quest’anno è stato esteso alle province di Ancona e Macerata. Una regione di anziani e malati cronici. Un marchigiano su quattro ha più di 65 anni. Tra vent’anni gli over 65 saranno il 34 per cento della popolazione per arrivare al 36,1 per cento nel 2050. I malati cronici sono il 39 per cento dei marchigiani e il 19 per cento ha due o più morbilità. Naturalmente, a soffrire di queste patologie, sono soprattutto gli anziani. Le Marche, una regione che nei prossimi anni dovrà fare i conti con le politiche sociali

e sanitarie per gli anziani. Una necessità ineludibile, resa tragicamente evidente dalla pandemia. Di fronte al Covid, sono emerse tutte le carenze nell’assistenza sanitaria per gli anziani e le persone fragili. Il dato demografico regionale mostra come sia di primaria importanza per le politiche sociali l'attenzione agli anziani, collocando le Marche, già oggi, ma ancor di più in prospettiva futura, tra le regioni più interessate dal processo di invecchiamento della popolazione e, quindi, dal fenomeno della non autosufficienza degli anziani. “Il Pnrr” ha affermato Sperindio“ ci offre una occasione unica per riformare la sanità sul territorio, mettendo a disposizione 20 miliardi di euro per la Missione Salute. In particolare per telemedicina, assistenza territoriale e reti di prossimità. Dobbiamo riuscire a coglierla” Cna Pensionati si propone di creare un’ampia coalizione nella società marchigiana, per sensibilizzare istituzioni e forze politiche, al fine di promuovere la costruzione di “un sistema di servizi socioassistenziali, fortemente integrato con la sanità,” per far diventare la casa dei pazienti il principale luogo di cura. L’obiettivo è quello di curare a casa almeno il 10 per cento degli anziani marchigiani entro il 2026. Oggi si raggiunge appena il 4 per cento.

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DAL TERRITORIO

MARCHE FERMO AL VIA MARCA IN BUS Obiettivo centrato anche quest’anno per la partnership tra la CNA Territoriale di Fermo e Marca Fermana nell’ambito di Marca in Bus, servizio di navetta gratuita con itinerari guidati (Valle del Tenna e Valle dell’Aso) che porta i turisti dalla costa alla scoperta dell’entroterra. Al Lago di San Ruffino la degustazione organizzata da CNA ha accolto i turisti che hanno visitato Amandola e l’Abbazia di San Ruffino: sessanta i partecipanti, provenienti da tutta Italia, per i quali la tappa in riva al lago è stata una gustosa pausa molto gradita. “Grande pomeriggio dedicato al turismo della nostra Marca, – dice il Direttore Generale Alessandro Migliore, presente all’iniziativa insieme al Presidente di Marca Fermana Ivano Bascioni - sono queste piccole grandi iniziative il vero motore dell'accoglienza,

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con cui promuovere il grande tesoro che abbiamo sotto gli occhi. A noi il compito di farlo conoscere e ospitare chi desidera scoprirlo. Una promozione turistica che combina ad hoc elementi come arte, cultura e produzioni d’eccellenza”. Con le aziende associate testimonial della qualità del Fermano, e non solo, protagonisti sono stati: il pane del contadino e ai cereali dell’Azienda Agricola Michele (Marina di Altidona), l’olio dell’Oleificio Zamponi (Falerone), la caciotta biancolina di Angolo di Paradiso (Amandola), la coppa, il ciauscolo, la lonza, il prosciutto, tutti prodotti artigianali di Franco Properzi (Colmurano), le marmellate alla mela rosa dei Sibillini dell’Azienda Agricola Le Spiazzette (Amandola), i vini di Poderi dei Colli (Montalto delle Marche).


DAL TERRITORIO

VENETO BURANO CNA PENSIONATI INAUGURA LA NUOVA SEDE E’ stata inaugurata presso il Centro Civico Galluppi (ex scuole medie) di Burano Venezia, il nuovo recapito in Isola della nostra Associazione. Il neo Presidente Regionale Nino Scale nel suo intervento di apertura ribadisce che Cna Pensionati sarà al servizio degli Associati, per la difesa del reddito dei pensionati ed il benessere degli anziani, inteso come invecchiamento attivo, partecipazione sociale, culturale e tempo libero. Far crescere Cna anche nelle isole dell'estuario veneziano potrà dare lustro a tutta la Cna Nazionale, vista la vetrina mondiale e le eccellenze enogastronomie ed artistiche artigianali che l'isola offre. Mauro Memo, attuale Presidente Cna Pensionati Metropolitano di Venezia, conferma l'impegno di Cna Pensionati, che sarà al servizio della cittadinanza con uno sportello aperto a tutti, per garantire servizi efficienti ai cittadini. Il Segretario Regionale di Cna Pensionati, venuto a conoscenza dell’importante iniziativa, ha sottolineato che con l’inaugurazione ufficiale della Sede di Burano si realizza un obiettivo presente nel nostro Progetto Associativo 2020, in fase di completamento, con successo, in tutti

i territori della Regione Veneto in questo 2021, pur tra le difficoltà che la pandemia ci impone. Oltre ad una buona rappresentanza di cittadini era presente Cristian Zara Responsabile di Zona del Patronato Epasa Itaco, e Roberto Paladini Direttore Cna Venezia.

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LETTERE AL DIRETTORE

G

entile Sig. Filippo, sono un pensionato di 83 anni e nel mio periodo di lavoro di artigiano edile sono stato associato CNA e, come le ripeto, sono ancora un sostenitore interessandomi di vari problemi dei pensionati. Ho conosciuto la Sig.ra Beatrice, direttrice allora di codesta rivista, facendo presente alcuni dei grossi problemi riguardanti proprio l’Artigianato, dove non esiste più nessun insegnamento. Io leggo su VerdEtà che vengono fatti dei corsi di computer per gli ultraottantenni che un tempo erano dei bravi artigiani e che ora potrebbero dare degli insegnamenti manuali a tanti giovani. Noi siamo quasi alla fine del nostro mandato, e il nostro sapere purtroppo ci seguirà. Allora!... fate in modo di suggerire dei corsi di apprendistato per i giovani affinché imparino tanti lavori manuali. L’Italia, un tempo, era il primo Paese al mondo del saper fare. Io nella vita ho fatto per 54 anni il muratore incominciando all’età di 16 anni ed ora, non avendo più la forza materiale, mi diletto a fare tanti lavoretti in legno che sono molto interessanti. Sono stato alle scuole medie di S. Marcello Pistoiese insegnando anche ad impagliare le sedie, e nonostante la mia età sono sempre disponibile a dare tutto il mio sapere. Gentile Sig. Filippo, qui potrei scrivere un libro al riguardo, se vuole può fare la censura! Grazie a lei ed ai vari lettori che mi sapranno capire. Roberto Ceccarelli – Pian Degli Ontani (PT) ----------------------------------------Gentile sig. Roberto, in primo luogo la ringrazio molto per l’impegno profuso nella nostra associazione per tanti anni. Dalle sue parole si evince che ha vissuto con grande passione il suo lavoro ed è evidente che la stessa passione ha contraddistinto la sua attività come associato CNA. Le confermo che anche presso le scuole Toscane abbiamo realizzato un bel Progetto, in collaborazione con Fondazione Mondo Digitale, sulla trasmissione dei saperi dove vi è stato un proficuo scambio tra giovani e anziani: 46 | VERDETÁ n° 81

i giovani insegnavano il PC agli anziani che a loro volta trasmettevano ai giovani il loro sapere come imprenditori artigiani. Purtroppo abbiamo dovuto interrompere questa bella attività a causa del covid e ancora non è stato possibile riprendere. Quando riprenderemo, se riusciremo a lavorare ancora nella sua bella Regione la coinvolgeremo e potrà così dare un ulteriore contributo all’Associazione. La invito ad andare sul sito della Cna Pensionati perché potrà trovare tante informazioni interessanti sia su questa tematica che su tante altre, come la rubrica “I consigli di Samuele”, nella quale vengono spiegate in modo chiaro e semplice le nozioni basilari per l’utilizzo del PC e dello smarthphone. La ringrazio ancora per la sua disponibilità e la saluto cordialmente Filippo D’Andrea


LETTERE AL DIRETTORE

FILI DI RICORDI Fili di ricordi di frammenti di guerre di religione, di potere. Oggi ci ha colto di sorpresa un’arma invisibile. Colpisce ricchi e poveri, un nemico senza stivali. Quando sentivo passare la ronda Il respiro si fermava. Supereremo questo nemico? Tornerà tutto come prima o il nostro egoismo vincerà ancora? La guerra è una lezione che il popolo non ricorderà mai abbastanza. di Edda De Boni

G E N O V A ■ C A P O

I S O L E ■ C O L O N

A ■ M A N C A N T I ■

R E E ■ D O R S O ■ S

A S ■ L E M B O ■ I C

■ T R A M P O L I N O

U ■ A R M E N I ■ S G

M A R A I N I ■ P E L

I D I ■ A D O R A T I

D A T A R I ■ A U T O

A M A T E ■ F I L I ■

U S I ■ M E S S I N A

■ P A M E L A ■ T A L

D O N A T E L L O ■ T

E T ■ T R O T E ■ P R

V ■ S T O N A T U R A

SOLUZIONE DEI GIOCHI 80PAG. 49 DI

A S S A P O R A T O ■

S C ■ T O R E R O ■ I

T A V O L A ■ G ■ N O

A L A R I ■ R O M A N

T A R E ■ S U ■ A V I

O ■ O ■ D E M O N I O

----------------------------------------Gentile Signora, mi dispiace molto per la sua situazione davvero difficile. Purtroppo il fondo per la non autosufficienza in questi anni non ha dato grandi risultati ma nel 2022 è prevista una dotazione significativa di 300 milioni annui e spero possa essere di aiuto. Quello che posso fare io è indicarle il Patronato CNA più vicino alla sua zona in modo che possa fare le verifiche su ciò che spetta a suo marito

e su come ottenerlo. Il nostro Patronato si trova in Via Carducci 39 – 56010 – San Giuliano Terme (PISA) Direttore: dal Canto Elena Spero di essere stato di aiuto e spero riesca a ritrovare presto un po' di serenità. La saluto cordialmente Filippo D’Andrea

LA SILHOUETTE: Alla numero 4. Le altre si escludono per i seguenti particolari: 1 indice mano sinistra, 2 parte posteriore cappello, 3 capelli nuca, 5 lato destro giacca.

E

gregio Direttore D'Andrea, sono a scriverle per problemi inerenti mio marito di 75 anni il 25 novembre prossimo. E' invalido al 100% malato dal 1980. Nato con una quintologia di fallot che gli porto un ascesso parieto occipitale, fu operato quattro volte. Una volta a posto la testa segui l'operazione al cuore. Soffre di crisi epilettiche, nel 2010 gli impiantarono il Pace Maker, nel 2012 fu operato all'intestino per tumore levando una certa parte di intestino. Adesso e già qualche anno che non abbiamo più pace, gli hanno trovato un mieloma, ha continui scompensi cardiaci, polmoniti di continuo, crisi respiratorie, problemi neurologici molto marcati, non deglutisce più gli hanno messo il sondino naso gastrico. E' di continuo a letto. Lui ha lavorato e prende 500 Euro di accompagnamento, io ho la mia pensione, la casa è nostra, Le chiedo se e giusto che debba pagare tutte le medicine, che vogliamo originali, non ha sconti sulla luce, gas, acqua, su niente. Ho preso un ragazzo per darmi una mano, per 2-3 ore, vanno via tanti soldi. Viene pagato al nero, questo ha tutte le agevolazioni del mondo e noi? Sono 41 anni che lottiamo con il male e non vediamo uscite. Rimaniamo in casa 24 ore su 24, ho 69anni e soffro di forte depressione, e queste continue corse all'Ospedale mi stanno distruggendo. Scusi il mio sfogo, mi sono recata al Patronato ma la risposta e sempre quella, non ti spetta niente. Spero moltissimo in un suo aiuto o cosa fare per questo problema. La ringrazio infinitamente e Le invio distinti saluti. (una moglie disperata)

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IL LIBRO DEL MESE

LE INCREDIBILI AVVENTURE DELLE PIANTE VIAGGIATRICI MARIA SCHIAVONE Ex insegnante di italiano e storia presso l’Ambasciata italiana in Lettonia Consigliereste ad una persona amica un libro che introduce ogni capitolo con queste frasi: “l’avventura in stile James Bond di una pianta rubata ai cinesi da una spia inglese”? Oppure: “Il favoloso destino del piccolo frutto verde scoperto in Cina da un astuto gesuita”? Le incredibili avventure delle piante viaggiatrici è proprio un libro da consigliare, da leggere sotto l’ombrellone, bevendo the freddo o al tavolino di un bar sorseggiando un succo di kiwi o un gelato di fragola e rabarbaro. Perché queste sono alcune delle piante del cui lungo viaggio da terre lontane fino all’ Europa parla il libro. Grazie all’astuzia di esploratori-spie, avventurieri geniali, gesuiti e missionari curiosi negli ultimi 5 secoli il patrimonio vegetale occidentale si è di molto arricchito. Il mondo vegetale, che a noi sembra “inchiodato” al terreno, in realtà è sempre in movimento, grazie agli uccelli ed altri animali che ne mangiano i frutti e poi ne disperdono i semi. Ma alcune piante hanno avuto una tale importanza economica da essere custodite gelosamente e scatenare così guerre e conflitti da chi voleva impadronirsene. Come il the che nel 700 diventa la bevanda più bevuta in Inghilterra, leggermente eccitante, bevuta con acqua bollita, il che evitava molti pericoli di malattie soprattutto sulle navi che restavano tanto tempo senza potersi rifornire di acqua fresca. La Cina era l’unico paese in cui cresceva e gli inglesi 48 | VERDETÁ n° 81

cercavano di impadronirsi delle piantine per poterne avviare la coltivazione in India. L’unico modo per ottenerlo era scambiarlo con l’oppio, monopolio detenuto dagli inglesi. Quando i cinesi bloccarono lo scambio the-oppio per i danni sociali che il suo consumo provocava, gli inglesi scatenarono due guerre, dette dell’oppio. Qui si inserisce Robert Fortune, un cacciatore di piante, che si traveste da cinese e si inerpica nelle regioni montuose più isolate e riesce a trafugare ventimila piantine che faranno la fortuna degli inglesi.


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Annerite 16 caselle.

Annerite 17 caselle.

ORIZZONTALI: 1. Vaso di terracotta - Un po’ bagnata - 2. Iniz. di Salgari - Oriente - Musicò “Giselle” - 3. Si dà battezzando - Pezzi da collezione - 4. “Onda” allo stadio - Ama il dottor Zivago Sigla di Asti - 5. Tagliare... grappoli - 6. Riassunti 7. Il suo simbolo è “C” - 8. Carmen della canzone TV italiana (sigla) - 9. Elevato - Il nome di Newman - 10. Dopo - Mosche e formiche - 11. In dono - Masso in mare.

ORIZZONTALI: 1. Distrutto selvaggiamente - 2. Pubblicità in TV - Teatro di Milano - 3. Lo scrittore Fleming - Iniz. di Spielberg - Il battesimo della nave - 4. Attore... che domina - 5. Città immensa 6. Il nome della Duse - Qualora - 7. Fare un balzo - Liquore giamaicano - 8. Sonno di ghiro - 9. Andato - Il nome di Ughi - Uomo inglese - 10. Napoli - A favore - Solcano i mari - 11. Non questa - Il mare di Catania.

VERTICALI: 1. La “Superba” - Dà gli ordini - 2. Formano l’arcipelago - Tratto intestinale - 3. Assenti - 4. Donne colpevoli - Schiena - 5. Inizio d’assedio - Parte estrema d’abito - Iniz. di Calvino - 6. Struttura per tuffi - 7. Nati a Erevan - Esiguo... senza vocali - 8. Dacia scrittrice - Per il - 9. Giorni romani - Amati molto - 10. Timbri con giorni Veicolo a motore - 11. Benvolute - Portano la corrente.

VERTICALI: 1. Si citano con i costumi - Città siciliana sullo Stretto - 2. Il nome della Prati - Il signor... de’ Tali - 3. Scolpì un “David” - 4. E in latino - Pesci di torrente - Parma in auto - 5. Errore di cantante - 6. Gustato - 7. Inizio di scritto Partecipa alla corrida - 8. Pitagorica a scuola Negazione - 9. Ferri del camino - Il nome del regista Polanski - 10. Malattie ereditarie - In alto Antenati, lontani parenti - 11. Diavolo.

LA SILHOUETTE A quale delle cinque figure numerate corrisponde esattamente la silhouette a sinistra?

SOLUZIONI DEI GIOCHI A PAG. 47 ??

GIOCHI TRATTI DAL MENSILE

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PANTERE GRIGIE PIETRO ROMANO ANZIANI-GIOVANI, SONO BANCOMAT AMARI

Gioventù e gioia di vivere, anzianità e malinconia (se non peggio) per ragioni di natura sono sempre andate a braccetto. Ma la situazione, con una inversione a 180 gradi di questi principi, sembra cambiata. Perlomeno in Italia. Già prima della diffusione del Covid gli studenti italiani erano tra i più depressi e angosciati del mondo. Una indagine internazionale – citando dati dell’Istat, l’istituto di statistica pubblico del nostro Paese – ha rilevato che nel 2019 oltre 800mila studenti (su poco più di otto milioni di ragazzi e giovani tra i 12 e i 25 anni) affermavano di vivere una situazione di disagio. La pandemia ha gettato benzina sul fuoco. Da una ricerca condotta nei principali Paesi del mondo dalla multinazionale della consulenza Deloitte scaturisce un quadro altamente preoccupante della condizione mentale dei giovani italiani, in particolare i cosiddetti Millennial (nati tra il 1983 e il 1994) e GenZ, nati tra il 1995 e il 2003. Questa analisi, infatti, sostiene che ai tempi del Covid si sono sentiti (e/o si sentono) stressati il 46 per cento dei Millennial italiani (contro il 41 per cento della media globale) e il 49 per cento dei GenZ, contro il 46 per cento della media globale. All’opposto, per paradosso, vanno le cose tra gli ultra65enni, assicura l’Osservatorio Tendercapital-Censis sulla Silver Economy. Benché il Covid abbia colpito soprattutto le persone oltre una certa età, quasi sette anziani su dieci assicurano di non aver sofferto di stress psicofisico a partire dal marzo 2020. E adesso che la pandemia sembra allentare la sua morsa sono pronti a ripartire, a ricominciare a vivere dopo lunghi mesi trascorsi più o meno tra le quattro mura, bombardati con notizie catastrofiche (soprattutto per gli anziani) da radio e tv. Dopo aver aiutato figli e nipoti, che per l’attuale mercato del lavoro spesso hanno guadagnato poco o niente durante il confinamento, ora sembrano anche meno prodighi. O, meglio, meno disposti a sacrificarsi per i più giovani. Quasi nove anziani su dieci si definiscono il bancomat di figli e nipoti, una definizione dalla quale non trasuda particolare gioia. Tanto più che oltre la metà dei giovani interpellati dall’Osservatorio concorda pienamente con gli anziani. Ma nel contempo una quota di loro ancora maggiore ritiene che lo Stato spenda troppo per i pensionati. Esiste il rischio che possa profilarsi una guerra tra generazioni? Speriamo di no. La politica deve di sicuro fare del proprio meglio per evitarlo, riformando alcuni strumenti di spesa a favore degli anziani. Siamo sicuri, però, che riducendo la portata dei rubinetti (effettivamente lasciati troppo aperti finora) della spesa pubblica per gli anziani non si riducano anche le entrate dei più giovani? Se gli anziani sono i bancomat dei giovani, come tutti convengono, tale bancomat potrebbe diventare molto meno generoso, ad esempio, sostituendo con l’erogazione di servizi l’attuale indennità di accompagnamento, qualcosa come 19 miliardi all’anno che costituiscono il piatto forte del cosiddetto welfare familiare. Perché, seppure è triste dirlo, il poco invidiabile (quasi) primato europeo detenuto dal nostro Paese di giovani che non lavorano, non studiano e non cercano di apprendere un’attività è probabilmente collegato anche alle risorse economiche che gli anziani elargiscono ai loro familiari. Meditate, giovani, meditate… 50 | VERDETÁ n° 81


LE SEDI CNA PENSIONATI Sedi Regionali

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VAL D'AOSTA-Aosta PIEMONTE-Torino LIGURIA-Genova LOMBARDIA-Milano FRIULI V.G.-Udine VENETO-Marghera EMILIA R.-Bologna TOSCANA-Firenze MARCHE-Ancona UMBRIA-Perugia LAZIO-Roma ABRUZZO-Pescara MOLISE-Campobasso CAMPANIA-Napoli PUGLIA-Bari BASILICATA-Potenza CALABRIA-Catanzaro SICILIA-Palermo SARDEGNA-Cagliari

Corso Lancieri di Aosta 11/F Via Andrea Doria 15 Via San Vincenzo 2 - 1° piano Via Marco D'Aviano, 2 Via Verona 28 int. 1 Via della Pila 3/B-1 Via Rimini 7 Via Luigi Alamanni 23 Via Sandro Totti 4 Via A. Morettini 7 Viale Guglielmo Massaia 31 Via Cetteo Ciglia 8 C.da Colle delle Api - Z.I. Via G. Porzio 4-C. Dir. ISOLA G 8-13° p. Via Nicola Tridente 2/Bis Via Isca del Pioppo 144 - Pal. Pino Via Lucrezia Della Valle 19 - II° piano Via Francesco Crispi 72 Viale Elmas 33

11020 10123 16121 20131 33100 30175 40128 50123 60124 06128 00154 65128 86100 80143 70125 85100 88100 90133 09123

0165-31587 011-5541811 010-5959171 02-36512030 0432-616911 041-921715 051-2133211 055-212121 071-286091 075-5009056 06-570151 085-4326919 0874-482021 081-7501065 080-5486931 0971-50148 0961-792484 091-582833 070-273728

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Agrigento Alessandria Ancona Arezzo Ascoli Piceno Asti Avellino Bari Belluno Benevento Bergamo-Gorle Biella Bologna Imola Bolzano Brescia Brindisi Cagliari Iglesias Caltanissetta Campobasso Carrara-Avenza Caserta Catania Catanzaro Chieti Como Cosenza Cremona Crotone Cuneo-Borgo S. Dalmazzo Enna Bassa Fermo Ferrara Firenze Foggia Forlì Frosinone Genova Gorizia-Gradisca d'Isonzo Grosseto Imperia-Sanremo Isernia

Via Imera 223/C Via Gramsci 59/A Via Umani 1/A - Baraccola Via Carlo Donat Cattin 129 Viale Indipendenza 42 Corso Alfieri 412 Via Serafino Soldi 9-11 Via Nicola Tridente 2/Bis Via S. Gervasio 17 Viale Mellusi 36 Via Roma, 85 Via Repubblica 56 Via Aldo Moro, 22 Via Pola 3 Via Milano 68 Via Orzinuovi, 3 Via Tor Pisana 102 Viale Elmas 33 Via Antonio Gramsci 1/3 Via Alcide De Gasperi 14 C.da Colle delle Api - Z.I. Viale G. Galilei 1/A Via Carlo Santagata 19 Piazza dei Martiri 8 Via Italia 19 Via Valera 22 Viale Innocenzo XI 70 V.le Giacomo Mancini-Pal. SOIMCO Via Lucchini 105 Via Firenze 34 Via Cuneo 52/I Via Emilia Romagna 3 Via Salvo D'Acquisto 123 Via Caldirolo 84 Via Luigi Alamanni 31 Viale XXIV Maggio 44 Via Pelacano 29 Via Mària 51 Via San Vincenzo 2 (Torre S.V.) Viale Trieste 31 Via Birmania 96 Via Acquasciati 12 Corso Garibaldi 221

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L’Aquila Avezzano La Spezia Latina Lecce Livorno Lucca Macerata Mantova Matera Messina Milano Modena Napoli Novara Nuoro Tortolì-Ogliastra Oristano Padova Palermo Parma Pavia Perugia Pesaro Pescara Piacenza Pisa-Ghezzano Pistoia Pordenone Potenza Prato Ragusa Ravenna Reggio Calabria Reggio Emilia Rieti Rimini Roma Civitavecchia Rovigo-Borsea Salerno Sassari Olbia-Gallura Savona Siena Siracusa Teramo Terni Torino Trani-BAT Trapani Treviso Trieste Udine Varese Venezia-Marghera Verbania Vercelli Verona Vibo Valentia Vicenza Viterbo Viterbo

C. Dir. Strinella 88-via Pescara, 2/B Via Bruno Buozzi 31 Via Padre Giuliani 6 Viale P. L. Nervi 258/L Via Brunetti 8 Via Martin Luther King 15 Via Romana 615/P-Arancio Via Zincone 20 Via L. Guerra 13 Via degli Aragonesi 26/A Via Maddalena 108 Via Marco D'Aviano, 2 Viale Corassori 72 Corso Umberto I° 109 - 2° p. Viale Dante Alighieri 37 Via Napoli 14 Zona Industriale Baccasara Via Canalis 29 Via Croce Rossa 56 Via Rosolino Pilo 20 Via La Spezia 52/a Viale Montegrappa 15 Via A. Morettini 7 Via Degli Abeti 90 Via Cetteo Ciglia, 8 Via Coppalati, 10 (Loc. Le Mose) Via Carducci 39 Via Enrico Fermi 2 Via Nuova di Corva 82 Via Isca del Pioppo 144/A Via Zarini 350/C Via Psaumida 38 Viale Randi 90 Via Nicolò Da Reggio 7 Via Mameli 15/G Piazza Cavour 54 P.le Leopoldo Tosi 4 Viale Guglielmo Massaia 31 Via Togliatti 7 Via Alleati Combattenti d'Europa 9/D Corso Vittorio Emanuele 75 Z.I. Predda Niedda Nord Str. 18 BIS Via Vittorio Veneto 15 Via Paleocapa 22/8 Via delle Arti, 8 Via Carso 33 Via Francesco Franchi 25/B Via Lungonera Savoia 126 Via Millio 26 Via Piccinni 4 Via Venere 20 Viale della Repubblica 154 Piazza Venezia 1 Via Verona 28 int. 1 Via Bonini 1 Via della Pila 3/b-1 Via San Bernardino 31/c Via Guicciardini 20 Via Perlar 12 Via P.E. Murmura 56 Via G. Zampieri 19 Via I° Maggio 3 Via I° Maggio 3

67100 67051 19125 04100 73100 57128 55100 62100 46100 75100 98122 20131 41124 80138 28100 08045 08048 09170 35129 90139 43100 27100 06129 61100 65128 29100 56010 51100 33170 85100 59100 97100 48100 89128 42123 02100 47923 00154 00053 45030 84123 07100 07026 17100 53100 96100 64100 05100 10141 76125 91100 31100 34123 33100 21110 30175 28922 13100 37100 89900 36100 01100 01100

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Sedi ESTERE

Sedi ESTERE

Germania Colonia - Burgmauer 18 – 50667 GERMANIA (EE) - Tel 0049.221124761 Germania Mannheim - Augusta Anlage 10 - Tel. 0049.62216530968 Germania Solingen - Talstrasse 3 – 42697 GERMANIA (EE) - Tel. 0049.2123803240 Svizzera San Gallo - Unterer Graben 1 – 9000 SVIZZERA Tel. 0041.712237692 Francia Nizza - Rue Michel Ange 12 – 6100 FRANCIA Tel. 0033.981108543 Belgio Liegi - Chaussee Churchill 81 – 4420 BELGIO - Tel. 0032.42356700 Spagna Alicante - Plaza San Cristobal 2, Planta 1 , Puerta 1 03002 Alicante (Spagna). Tel. 0034.865716972

Australia Sidney Wollongong Coolatai Cescent 1 – 2176 - AUSTRALIA - Tel. 0061.287860888 Australia Melbourne - Grantham ST 57 – 3055 AUSTRALIA - Tel. 0061.393879126 Canada Toronto - 654 Bloor ST. Mississauga - Canada - Tel. 0019.058503611 USA New York - Myrtle Avenue – Glendale 65-54 – 11385 STATI UNITI - Tel. 001.7183865212 Brasile San Paolo - Av. Sao Luiz 50 - 2 Andar CJ 21-A - Brasile - Tel. 0055.1132562455 Argentina Buenos Aires - Calle 45 Uff 5 B 1068 – 1900 ARGENTINA - Tel. 0054.2214588948

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