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INTERVIEW: JOE T. VANNELLI

Scorcio Biografico

Joe T Vannelli è il dj italiano rockstar per antonomasia, da oltre 30 anni sulla breccia, con serate in tutto il mondo e collaborazioni con icone assolute come Giorgio Moroder, Bohannon, Thelma Houston, Loleatta Holloway, nonché il primo dj italiano capace di organizzare i Dj Awards di Ibiza. Vannelli va in diretta tutti i giovedì alle 18 dalla sua abitazione milanese con vista Duomo o dalla Sound Faktory - il suo hub creativo anch’esso meneghino - con la sua proverbiale house music, con punte di 1.800.000 visualizzazioni per volta, con tanto di sventolio di bandiera italiana che non manca (quasi) mai.

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1. Come hai cominciato la tua carriera musicale?

“Ho iniziato alla fine degli anni settanta vendendo dischi a Milano da Goody Music e anche da Fiorucci, che all’epoca aveva una sezione dedicata alla vendita dei vinili. Il mio esordio da dj al Si O Si, poi sono passato all’After Dark e il resto è storia”.

2. Quanto è stato difficile diventare un vero e proprio Producer?

“È stato molto difficile, perché quando ho iniziato io il dj non era considerato nemmeno… come dj, figuriamoci come producer. Mi presentai alla casa discografica EMI perché avevo preparato una nuova versione di ‘Say Say Say’ di Michael Jackson e Paul Mc Cartney (brano del 1983), per offrire al mercato un’idea House di questa canzone, con beat iniziali, centrali e finali. Tutto fatto con i nastri, home made nel vero senso del termine. Mi mandarono via senza darmi alcuna possibilità di procedere. Questo non mi scoraggiò, anzi fece crescere in me a dismisura la voglia di ritoccare e remixare altre tracce e dare di fatto il mio contributo a creare la House Music: comprai i primi campionatori, la mitica tastiera Roland 909 e mi misi a cercare i suoni e le prime collaborazioni. Si presentò a casa mia un pianista bravissimo, Daniele Cicognini, trasformò una mia idea musicale nel brano ‘Don’t Deal With Us’, che fu un successo in tutto il mondo. Eravamo tra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta”.

3. L’Exogroove per anni è stato l’After più forte d’Italia, com’è nato? Che cosa secondo te lo ha reso tale?

“Di sicuro Exogroove è stata una grande intuizione di chi lo ha creato, ovvero Gabon; ad Exogroove sono arrivato grazie a Tony Bruno, steward che ‘accompagnava’ i miei set musicali con i suoi annunci, come se partisse un volo vero e proprio. Ad inizio anni novanta mi convinsero a partecipare a questi afterhour, all’inizio non ero nemmeno molto convinto, sono sincero: quando ci sono andato ne ho percepito la magia, l’energia, il concetto di festival in assoluto anticipo sui tempi, grazie ad una vera propria contaminazione di generi musicali, quando all’epoca la divisione tra house e techno era rigorosissima, sia tra i dj che trai rispettivi fan. Due autentiche fazioni contrapposte in tutto e per tutto. Con Exogroove tutte queste differenze si azzeravano. È stato qualcosa di unico”.

4. Qual è stato e qual è il tuo ingrediente segreto?

“I miei figli. La famiglia mi ha dato un senso di responsabilità e di inquadramento che a molti altri dj è forse mancato, così come sono sempre stato lontanissimo da ogni tipo di droga. Dal punto di vista strettamente musicale, penso di potermi considerare un talent scout; sia per istinto che per esperienza riesco ad intuire prima degli altri quando una traccia possa essere un successo, anche perché non ho alcun pregiudizio nei confronti di alcun genere musicale”.

5. Parliamo di Sound Music Factory, che cosa ha acceso in te questa miccia, per quale motivo hai voluto realizzare questa struttura?

“L’idea di Sound Faktory nasce dalla volontà di creare un hub creativo a Milano, dove dj, produttori, musicisti ed artisti possano incontrarsi e confrontarsi in un contesto che è il top di gamma da ogni punto di vista, dalla Sound Room alla Viniloteca. L’abbiamo presentata durante la Milano Music Week dello scorso anno con un’intera giornata con panel e talk, a breve ripartiremo con una serie di iniziative”.

6. Quali sono state secondo te le difficoltà maggiori che ti sei trovato ad affrontare durante il tuo percorso?

“Di sicuro le difficoltà maggiori le ho incontrate quando ho gestito due locali, l’Area Venezia e la Canniccia in Versilia. Io non sono un imprenditore e mi sono scontrato con una serie di dinamiche per le quali io non sono portato e che forse richiedono una robusta dose di pelo sullo stomaco. A Venezia ho creato un impianto studiato in Germania con apposite simulazioni in 3D (nel 2008), alla Canniccia ho fatto rivestire tutto il pavimento in marmo; in entrambi i casi ho voluto il meglio del meglio, ma è evidente che alla gente di tutto questo non fregava niente”.

7. Il pubblico ha fame di aneddoti, le storie sono un mezzo per trasferire il valore delle proprie esperienze, ne hai una per noi?

“Tra le tante feste e location pazzesche nelle quali ho suonato, ricordo in particolare una serata ad Amsterdam, fine anni novanta: cena stile Antica Roma, una piscina con fenicotteri rosa e come location una chiesa sconsacrata. Incredibile!”.

8. Cosa diresti a un giovane ragazzo che vuole fare seguire il tuo cammino?

“Avere grande rispetto di se stessi e degli altri. Essere molto determinati e stare lontanissimi da ogni cattiva abitudine”.

9. Se tu potessi tornare indietro di 10 anni e dire una sola frase al te stesso dell’epoca, quale sarebbe?

“Perché non hai imparato a suonare la chitarra?”.

10. Dopo questa pandemia come si evolverà il panorama notturno?

“Il futuro prossimo? Tavoli, tantissimi controlli, gente distanziata… Non so quando si potrà tornare a ballare come eravamo abituati sino a pochi mesi fa. Speriamo prima possibile, sempre e soltanto quando sarà possibile farlo in condizioni di assoluta sicurezza”.

11. Cosa ne pensi del movimento Clubbers?

“Complimenti per questa vostra community. Mai come in questa fase storica è necessario che gli addetti ai lavori si riuniscano, si confrontino, facciano sistema. E sappiamo quanto sia difficile tutto questo in Italia. Se non lo si fa adesso, però, non lo si farà mai più”.

www.joetvannelli.com - www.soundfaktoryofficial.com

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