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INTERVIEW: DANILO VISCONTI
from Clubbers Mag #3
by Clubbers-Mag
DANILO VISCONTI
INTERVISTA
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1. Raccontaci i tuoi primi passi nel mondo della notte.
Torniamo indietro al 1988, dove io avevo un negozio molto bello in via Larga a Milano, un negozio da 3 vetrine dove appunto, facevo le vetrine viventi, dove mettevo le trans a sfilare, nel mentre si formava la folla fuori, diciamo che ancor prima di lavorare nelle discoteche, già facevo un gran bel circo! Tra l’altro ero l’unico ad avere questo grandissimo Totem, nel quale esponevo tutti gli inviti di tutte le discoteche. I P.R. me li portavano giornalmente e io li davo ai clienti che volevano andare in discoteca e sopratutto a chi voleva andare a ballare in qualche serata particolare, venivano da me apposta a prendere l’invito. Possiamo dire che già all’epoca, avevo costruito questo circuito di p.r. all’interno del mio negozio, dove poi, comunque, vendevo abiti stravaganti e avevo tutto questo giro di personaggi che entravano e uscivano in continuazione. Questo negozio era in società con il mio ex, in quel periodo le cose andavano molto bene, anche perché negli anni 80 si vendeva tantissimo abbigliamento da discoteca, perché entrare in discoteca era praticamente un rito, era una festa, quindi ci si vestiva anche a tema, e mi ricordo che una sera di settembre, arrivò in negozio questo personaggio che mi invitò ad una festa con la Contessa Pinina Garavaglia, che si svolgeva al Rolling Stones. Una festa dedicata al tempo, quindi bisognava vestirsi a tema. Allora andai casa, presi questa giacca, allora avevo una grandissima collezione di orologi da taschino di mio nonno, con tanta pazienza, ago e filo, glieli cucii sopra, poi presi un cilindro dove attaccai invece una grande sveglia e mi presentai al Rolling Stones. La Pinina, mi vide dal palco, mi fece salire e insieme inscenammo un tableu vivant. Vi sto parlando del 1988, quindi tanto, tanto tempo fa, iniziammo a collaborare insieme e da lì partì la mia storia con le discoteche, prima come animatore, successivamente, come organizzatore di serate, spettacoli e anche come vocalist, fondando il famosissimo gruppo del “Le Fleur du mal”.
2. Come si è evoluta la tua carriera negli anni e come è nato il progetto le Fleur du Mal?

Era un periodo allucinante, mi massacravo di lavoro, lavoravo di giorno, lavoravo di notte, ero poco più che ventenne, quindi avevo anche la freschezza e l’energia che soltanto a quell’età puoi avere, adesso non riuscirei nemmeno a fare la metà delle cose che facevo all’epoca. Però c’era anche la passione per un lavoro che veramente era entusiasmante, il lavoro della notte era un lavoro pazzesco, perché ti capitavano quelle cose che nella vita diurna non ti sarebbero mai potute capitare. Alchè dopo l’ultima sclerata con il mio fidanzato, decido di mollarlo e di chiudere il negozio e di dedicarmi soltanto alla notte. Il mio sogno nel cassetto era appunto quello di avere una serata tutta mia, di organizzare una serata in un locale pazzesco a Milano, in un locale che mi facesse da vetrina, e quindi corro con la mia cabriolet a parlare con Gianmario Longoni, che non era soltanto il proprietario del Teatro Nazionale, dello Smeraldo, del Ciak, del Nuovo, ma di quasi tutti i teatri di Milano e di tantissimi altri teatri in giro per l’Italia, ma era anche il proprietario dello Shocking, era colui che tra l’altro aveva portato tutti i musical in Italia, da Cats a Jesus Christ Superstar... mi ricevette in ufficio con l’allora Direttore Paolo Pignotti, mi ricordo che mi affidarono il mercoledì sera, tra l’altro giorno allucinante per Milano, nessuno infatti aveva mai aperto il mercoledì sera. Io sono stato il primo a Milano, ad aprire di mercoledì, prima ancora di tante altre serate poi diventate famose come il Pervert per esempio. Decido di fare questa serata, dove al posto delle cubiste meravigliose anni 80 che si usavano a quei tempi, utilizzai cubiste altrettanto meravigliose, ma rigorosamente Trans. Tutte prese dai concorsi di Miss Trans World, quindi le Trans più belle in assoluto, quelle che in giro non si vedevano, molto più belle di tantissime cubiste, quindi fondo il Trans Fashion Show, che era il gruppo di spettacolo de “Le Fleur Du Mal”. Arriva la prima serata, mi ricordo che avevo una paura pazzesca, continuavo a guardare fuori dalla porta, ma non arrivava un cane, fino ad un certo orario… poi ad un tratto, verso le 23,30, 00,00 inizia ad arrivare gente, poi gente e ancora gente, fino a formare una lunghissima fila, fino alle porte del vicino teatro Smeraldo, allora li mi accorsi che la serata era partita, una serata pazzesca, un trionfo, personaggi dello spettacolo, gente stravagante, tutti vestiti a tema, davvero una cosa meravigliosa, Pinina che mi era venuta a trovare con tutto il suo Staff, eccetera…A fine serata mi misi a contare tutti i soldini, all’epoca si guadagnava veramente tanto, tant’è che nemmeno ci credevo, mi domandai se era vero che avessi guadagnato quella cifra, tra l’altro all’epoca prendevo un fisso, più tutte le percentuali varie sugli incassi, e gli incassi dei locali, in quegli anni erano davvero considerevoli. Tornato a casa iniziai a preoccuparmi per la settimana dopo, già mi chiedevo se sarebbe durato e quanto sarebbe durato tutto questo, alla fine durò 12 anni, 12 anni di trionfi che ci hanno portato addirittura in tutte le trasmissioni tv più viste in Italia, dal Maurizio Costanzo Show, TG2, Costume e società a Target, eccetera… all’epoca anche i media, si interessavano tantissimo alle Discoteche, perché dettavano anche moda, tutte le tendenze uscivano proprio dalle discoteche, tantissimi miei amici che frequentavano appunto i locali, poi sono diventati famossissimi stilisti internazionali, come ad esempio D Squared. Din & Dan, oggi appunto D Squared, all’epoca facevano le cubiste Drag al Cocoricò, oggi sono certamente tra gli stilisti più gettonati del momento. questo per far capire che la discoteca ha sempre lanciato mode e tendenze, basti pensare allo Studio 54 di New York, dove andavano tutti gli artisti del mondo ad ispirarsi o ad cercare ispirazione, Andy Wharol compreso. Dovremo ritornare a quei tempi, non dobbiamo più essere l’ultima ruota del carro, dobbiamo continuare a risplendere, perché legati al mondo della notte ci sono tutti i migliori ricordi di tutti gli italiani, dal primo bacio, alle grandi amicizie, le tavolate con gli amici, il primo ballo lento, eccetera… purtroppo le discoteche stanno subendo una grande ingiustizia in questo momento, ed è doveroso da parte nostra, fare qualcosa per uscire fuori da questo empasse. Tornando al discorso Le Fleur Du Mal, come ti dicevo era la prima serata con animazione trans in locali etero, aveva fatto il giro d’Italia, la notizia di questa serata particolare, ne parlarono tutti giornali settoriali come Trend discotec, tendance, giorno & notte e numerosi rotocalchi televisivi...Ricordo che andai ospite in una puntata del Maurizio Costanzo Show nella stessa sera in cui c’era ospite anche Vladimir Luxuria, dove lei raccontava della sua serata al Mucca assassina che pero’ era serata gay in un locale gay, mentre io raccontavo di questa serata gay/trans in locali etero, tra l’altro molto ben frequentati anche da vari personaggi del Jet Set, vorrei ricordare infatti che Gianmario Longoni, organizzavi eventi pazzeschi come la Notte dei Telegatti e quando capitavano questi eventi, la maggior parte degli attori e delle attrici venivano poi tutti alla nostra serata, mi ricordo di serate con Woody Allen, Robin Williams, Van Damme, che era praticamente cliente fisso ogni volta che era a Milano, insomma alla fine addirittura a Riccione, dove si teneva dove si teneva il famoso Bybloscar, l’oscar della notte, vinciamo il primo premio come miglior serata e miglior animazione, da lì parte una tournée pazzesca che ci vede protagonisti in tutti i locali di Italia. Mi ricordo che a quei tempi a parte il mercoledì sera, dove rimanevamo a Milano per la nostra serata, gli altri sei giorni eravamo in giro per tutta la penisola, Mi ricordo addirittura una sera in cui presi la macchina e il gruppo e partimmo da Milano direzione Gallipoli e a fine serata senza potersi fermare a dormire, di nuovo Gallipoli Milano. Erano periodi pazzeschi, grandissime soddisfazioni, erano periodi in cui i locali investivano ancora molto, tant’è che per avere un gruppo come il nostro che arrivava da Milano, oltre al cachet, alle spese normali di viaggio, dovevano anche pagare l’albergo e i ristoranti eccetera… periodi che speriamo possano ritornare.

3. Quando e perché a parer tuo è iniziata la crisi nel mondo notturno?

Sono stati anni di fuoco. Personalmente penso siano durati almeno 20 anni così e a quei ritmi, mi ricordo che il lavoro ha iniziato a cambiare ed a accusare i primi colpi già nel 2008, tant’è che non essendo cosi più frequenti le serate, diminuimmo parecchi elementi del gruppo, sopratutto i locali non erano ormai più cosi pieni come una volta, poi il declino arrivò attorno al 2013, nonostante continuiamo ad andare in giro a fare spettacoli, ma non più con gruppi enormi come prima, ma al max con 3 o 4 elementi, anche perché devo dire che si è un po’ involgarito anche il gusto musicale, quindi di conseguenza anche la gente non è più quella di prima e i proprietari dei locali, non possono permettersi di proporre un certo tipo di serate che non seguono gli schemi del trend che in questo momento stanno seguendo. Per esempio se c’è gente che balla questo Reggaeton, questo Reggaeton di merda, scusa, ma te lo posso dire? QUESTO REGGAETON DI MERDA! Sarò l’unico a dirlo, ma non lo posso sentire, questi balli latini hanno rovinato tutto, perché comunque la gente che balla sto cazzo di Reggaeton, va a ballare con le magliettine in jeans, scarpe da tennis con sti capelli sgarrupati, eccetera... hanno rovinato il costume e di conseguenza anche lo spettacolo, mi dici che senso ha, arrivare li tutti fighi inpaiettati, tutti firmati, griffati da capo a piedi, se poi c’è questa gente che balla in ciabatte? È praticamente crollato tutto, anche se ultimamente vedo che questa moda dei balli latini sta un po’ scemando, c’è un minimo di ritorno a queste serata dove la musica fa’ da padrona e dove anche lo spettacolo tende a ricomparire ad un certo livello. Quindi a parer mio, per far ripartire i locali adesso di cosa c’è bisogno? Della qualità! Deve essere la parola d’ordine, qualità! Siamo arrivati in un momento in cui la gente non ha più una lira e non vuole più uscire tutte le sere, quindi quelle poche volte che esce, vorrà ascoltare musica di qualità assistere a spettacoli di qualità, entrare in locali belli, abbiamo bisogno di alzare l’umore, non di abbassarlo, non si può più vedere il ciarpame, il dj da 100 euro, che fatica a tenere la pista piena con questi 4 sfigati che ballano, non si può più vedere! E sopratutto i locali non possono sopravvivere in questa situazione, e sopratutto chiedo ai dj e agli artisti di smetterla di svendersi perché ci si può venire incontro, ma non ci si può calare anche le braghe, perché quando cali le braghe, perdi sia la qualità che la credibilità. Che cazzo di musica vuoi dare se prendi 100 euro? Come puoi andare a fare il vocalist in un locale se prendi 100 euro? Andrai col cappellino e la maglia da sfigato, come ne ho visti tantissimi, ma porca miseria, coi cachet che avete sempre preso, compratevi un abito decente, perché noi siamo i primi a dover portare il costume e ad essere da esempio, come possiamo pretendere che ci sia il pubblico vestito bene, di tendenza, eccetera... se poi siamo i primi che facciamo cagare? Noi dobbiamo puntare sulla qualità, noi dobbiamo essere di nuovo dei simboli, degli esempi, la gente deve emularci come si faceva negli anni 80 e 90, che ci copiavano le giacche, ci copiavano i cappelli, all’epoca anche il più sfigato degli artisti si imbellettava un po’, io a quell’epoca non vedevo gente vestita male, perfino quelli che stavano in consolle, gli addetti alle luci, comunque avevano le loro magliettine griffate eccetera… adesso invece c’è un decadentismo pazzesco, non ci deve essere più, e l’unico modo per far tornare su i locali è la qualità. Se io ti invito alla mia serata, io ti offro il Top, ma tu pero’ paghi 10 euro in più, allora chi esce magari solo una volta alla settimana li paga volentieri, piuttosto che buttare 10 euro, ne spende magari volentieri 30, 40, 50… perché la gente va ad Ibiza a vedere queste serate meravigliose? Perché c’è musica di qualità, prendono dj da 20.000 euro, ovvio non dico che adesso sia giusto prendere dj da 20.000 euro, ma noi ci siamo ridotti a prendere quelli da 100 euro...100 euro ragazzi, ti devi vestire, devi comprare la musica, devi prendere la macchina, andare e tornare, fare benzina, l’autostrada..100 euro? Il rischio della multa, magari una gomma bucata..100 euro? Ma io preferisco restare a casa per 100 euro… qualità, parola d’ordine QUALITÀ!!!
4. Raccontaci quali collaborazioni ricordi con maggior affetto.


Parliamo degli eventi che veramente hanno fatto la storia della nightlife italiana, parliamo di un personaggio meraviglioso, mio grandissimo amico, l’inventore degli After Hours, parliamo di Gabon dell’Exogroove. Un fuori orario, che nasce proprio nel giorno del mio compleanno, 18 ottobre 1992, ebbene si, sono una bilancia, una puttanazza allucinante come tutte le bilance e ci tengo a precisarlo! Questo after si teneva ogni domenica mattina, la matrice originaria dell’Exogroove era l’house music, quella vera, il sound di J.T. Vannelli, di Claudio Coccoluto e di tutti i grandi di quel periodo. A quel tempo andava molto di moda anche la Techno per un pubblico diciamo più stagionato, ma l’exogroove era la risposta del movimento innovativo, era il tentativo riuscito di riportare sul binario originale il treno della febbre del sabato sera. I locali prescelti erano locali enormi e di solito situati nei pressi dei caselli autostradali, cosi da rendere più agevole arrivarci, perché all’epoca non esistevano i navigatori e si andava in giro con le cartine stradali. Io per andare a questo after, noleggiavo sempre un camper, proprio perché il sabato sera, normalmente facevo la serata in discoteca e non potendo dormire subito, per raggiungere la location dell’exogroove, magari partivo da Milano per andare a Padova o a Firenze per esempio, quindi mi risultava molto più comodo, appunto, prendere un camper, dove io e il mio Staff ci potevamo anche riposare, anche se poi alla fine, si trasformava sempre in un puttanaio, perché tutti i ragazzi più fighi, ce li portavamo li dentro e ovviamente si finiva sempre in situazioni un po’ particolari… tornando a Gabon, era un ragazzetto milanese, molto sveglio, che nonostante l’età, aveva già tenuto dei seminari sulle tendenze e lo stile della notte, all’università di Genova. Nel frattempo l’exogroove era diventata la one night che da subito si era guadagnata il titolo della più celebrata d’Italia, su tutte le riviste patinate glamour e su trend discotec e tendance, magazine specifici del settore, che si trovavano in tutte le edicole, mi ricordo addirittura a 5 mila lire, che all’epoca per una rivista erano davvero molte, ma comunque andavano a ruba molte volte addirittura nelle edicole più gettonate e centrali di Milano, ricordo che neanche le trovavi, perché finivano immediatamente. Comunque l’exogroove rimane una delle serate più belle che io abbia mai fatto in assoluto, ricordo che toccammo addirittura punte di 8000 persone ad appuntamento. Nel 1995 Gabon prende in mano questo locale che poi negli anni ha fatto la sua storia a Milano, L’Atlantique di Viale Umbria, tra l’altro la stessa via dove già c’era da tantissimi anni il Plastic, e iniziammo a fare questa nuovo format, il New York Bar, un appuntamento fisso ogni domenica, che aveva inizio alle 22 con queste cene pazzesche e sopratutto molto scenografiche, anche perché il locale già di suo era impostato sullo stile di dolce e Gabbana quindi molto eccessivo, molto barocco, c’erano questi troni, queste sedie meravigliose, eccetera... ricordo che c’era l’obbligo per tutti gli avventori del locale di vestirsi in un certo modo, sopratutto se dovevano cenare, per ogni tavolo veniva messo un personaggio emblematico come me o la contessa Pinina Garavaglia, Lucio Toledo e tanti altri personaggi, mi ricordo che il mio tavolo era quello sempre più pieno, infatti avevo sempre il tavolo imperiale, quello più grande perché riuscivo ad invitare sempre gente molto bella e anche molto importante, anche ospiti internazionali, ricordo Amanda Lear della quale poi mi sono occupato anche a livello manageriale, proponendola praticamente in giro per i locali, ricordo Paolo Limiti, personaggi veramente di un calibro importante, che non vedevano l’ora di partecipare a quella serata, perché era un mix tra convivialità, arte, musica e quant’altro. Alla mezzanotte puntuale, iniziava J. T. Vannelli, a volte con von vocalist d’eccezione come Justin Mattera, poi verso l’una, l’una e mezza apriva anche il priveè selezionatissimo, dove io mi occupavo anche della selezione di tutti i personaggi che secondo me, in base al look, al vissuto o da come mi prendevano in quel momento, potevano accedere a quella chicca rococò, dove suonava quest’altro dj che si chiamava Tony Kosa. Anche il New York Bar, ha fatto poi la storia del Clubbing, tra l’altro venivano anche prodotti dei Cd che all’epoca erano gettonatissimi e venivano venduti veramente dappertutto, mi ricordo che li potevi trovare dalla Feltrinelli fino all’Autogrill, erano veramente ambiti dai collezionisti. Purtroppo la grande crisi dei locali, non risparmiò nemmeno questo locale, nel 2012, dopo 17 anni di successi strepitosi, anche quello spazio che ospitò queste grandi serate, fu venduto a questa grandissima casa di moda apprezzata in tutto il mondo e a convincere Gabon a chiudere i battenti dell’Atlantique fu proprio il progressivo calo degli incassi che aveva colpito tutti i più noti locali milanesi, ricordo che in un intervista raccontò che nonostante il numero di presenze fisse e costante, i ricavi si erano letteralmente dimezzati. Un altra grandissma serata nata nel 2000 con J. T. Vanneli è stata il Supalova Club, una serata Wow, agli inizi presso il Toqueville di Milano, tra l’altro locale dove ancora attualmente io collaboro. Poi all’ OLd Fashion, locale dove ho fatto tantissimi giovedì e poi passando per il De Sade e al mio amato Shocking, anche in questo caso questo format comprendeva la produzione di compilation, tutt’ora in vendita, in poco tempo questa one night, diventò un vero e proprio punto di riferimento nel panorama house, grazie anche alle dirette radiofoniche, prima su RIN, poi su M2O. Ricordo Tour sia invernali che estivi a spasso per la penisola, addirittura nel 2012 diventò un appuntamento fisso anche a Ibiza. Serata pazzesca, con animazione rigorosamente Drag. Tempi memorabili, locali pieni, incassi pazzeschi e copertine a go go. Fin qui ti ho parlato veramente solo dell’uno per cento dei locali che ho fatto, perché in verità ho lavorato veramente un po’ in tutta Italia, per citare i più famosi, il Tenax di Firenze, Alter Ego a Verona, Area City e il Terminal di Mestre, poi tutti i locali ristrutturati dal famosissimo Architetto Barci, che per me è stato veramente come una sorta di padre, che mi ha praticamente proposto da prima all’Evita, questo splendido locale nel Cuneese, dove facevamo questi venerdì pazzeschi, strepitosi con tantissima gente e con questo dj veramente bravo che era Cucky, poi all’Xò di Cremona, al Fellini, Luna Rossa, eccetera… insomma dappertutto poi l’ultimo Impero, il gilda di Roma, quante ne abbiamo fatte lì, credo che saranno almeno un migliaio i locali che ci hanno visti protagonisti in appuntamenti più o meno fissi, o anche nelle feste in piazza. Una volta ci chiamò la Confesercenti di Venezia, per organizzare uno spettacolo di trasformismo, quindi Drag Queen che si trasformavano nelle attrici o negli attori più famosi, facendo un vero e proprio cabaret in piazza San Marco a Venezia, addirittura anche la festa della Biennale di Venezia, dove una famosissima contessa davanti a tutti, mi disse… vediamo se sei davvero cosi ricchione e mi mise la mano proprio in mezzo ai gioielli di famiglia. Feste di ogni tipo in ogni location, anche sulle barche, dove a proposito se ci penso, muoio ancora dal ridere. Tanti anni fa, mi chiamò un agenzia di Venezia che organizzava queste feste sopratutto durante il periodo del carnevale, mi ingaggiarono insieme al mio gruppo a questa festa dentro una nave da crociera da fiume, dove parteciparono tutti i nobili di Venezia stessa, i volti più aristocratici d’Italia, talmente ero entusiasta della cosa, che invitai questa mia amica che era inviata del Tg2 costume e società, le propongo di fare questo servizio sul carnevale di Venezia appunto, ricordo che il tema dell’animazione era il 700 un pò spinto, un po’ vaccone, un po’ con le tette di fuori, fatto sta, che in un batter d’occhio questa festa si trasforma in un festino vero e proprio, per non dire altro. Ad un certo punto arriva questa mia amica del Tg2, con gli assistenti, le telecamere eccetera… entra in questa barca dove c’ero praticamente solo io ad aspettarla, mi chiede subito dove sono gli altri invitati, mentre cerco di farle capire la situazione, senti la voce di uno che stava, come dire, godendo. Alchè lei capì la situazione e mi disse, ormai che son qua, spostiamoci in un angolo vicino al bar dove magari riusciamo ad inquadrare un po’ questa barca, magari riusciamo anche a captare qualche personaggio e nel frattempo ti intervisto in un angolino dove almeno non si sentono ansimare le persone. Allora ci spostiamo in questo angolo bar, molto bello, tutto perfetto, io in costume perfetto, mentre mi stava inquadrando, passò una mia amica trans con le tette completamente di fuori e il pisello di fuori, rincorsa da uno di questi maniaci con anche lui col pisello di fuori che cercava di agguantarla… ovviamente la mia amica giornalista, spense le telecamere, dicendo che era impossibile andare avanti, se ne andò e da quel giorno non l’ho mai più vista!!! Però ti posso dire che fu una liberazione e cosi potei tuffarmi anche io nel grande turbinio della trasgressione.

5. Hai altri aneddoti divertenti come questo appena raccontato?
Si, una cosa molto divertente, che mi è successa allo shoking. Una sera, stavamo per chiudere Le Fleur Du Mal, c’era ancora nel locale, il figlio di una famosissima stilista che stava festeggiando il compleanno, ad un certo punto, mi chiamò e mi disse di aver preso la suite al Principe di Savoia di Milano, mi chiese di andare da lui con tutte le mie amiche per farsi un tuffo in piscina, purché devi sapere che nella suite di questo albergo, c’è questa piscina meravigliosa, con al centro questo stemma di Milano tutto fatto in mosaico, una cosa bellissima, come un appartamento vero e proprio con più camere da letto e più bagni, eccetera, comunque gli spiegai che le mie amiche non sarebbero state interessate se non avessero guadagnato, perché già avevano appena finito di lavorare alla mia serata, quindi avrebbero dovuto cacciare l’euro! Non si tirò indietro, anzi disse che non c’era assolutamente nessun problema e tirò fuori una mazzetta di soldi, alchè mi girai e dissi alle mie ragazze, andiamo immediatamente al Principe di Savoia. Lui mi disse che voleva assolutamente conoscere bene una ragazza in particolare, che mi indicò, tra l’altro questa era una mia amica, donna biologica, l’unica di tutto il gruppo, che però sembrava molto più trans delle altre, ma lui era fissato con questa qua. Infatti mi domandai visto che era anche la più brutta, forse ha capito che è l’unica donna e vuole conoscere lei. Invece cosa successe? Andammo in questa suite meravigliosa, ci spogliammo tutti quanti e ci buttammo in piscina, champagne a fiumi, nel frattempo vidi che lui si appartò con questa ragazza, appunto questa mia amica avvenente, talmente rifatta che sembrava proprio una trans, ricordo che guardai proprio tutta la scena, lui le mise la mano proprio in mezzo alle gambe e gli chiese se fosse stata operata, lei ovviamente gli rispose di no, anzi che lei era proprio l’unica donna di tutto il gruppo, alchè sentii questo gridolino... hahahahahhaahaah , stile checca isterica, come se avesse toccato una pantegana, e ci urlò di andarcene immediatamente, ci diede del bluff, ci accusò di essere donne che si spacciavano per trans!!! Alla fine rimase talmente deluso, perché probabilmente voleva il giocattolo!!! Come dice mia nonna, occhi pieni, bernarda vuota, ma tasca piena... Ne approfitto per fare i miei complimenti, per questa piattaforma, Clubbers, nata da poco, dove gli addetti ai lavori possono interagire scambiandosi pareri e opinioni, oppure per dei consigli o per collaborare. Mai come adesso c’è bisogno di unirsi, siamo stati tutti feriti e colpiti c’è sempre stata una grande rivalità tra i locali, ci si sono messi i bastoni tra le ruote uno con l’altro sempre. Adesso questa cosa non deve più esistere, ma dobbiamo essere una grande famiglia e dobbiamo cercare di aiutarci, tutti quanti, con dei progetti comuni, facendo anche tavoli di discussione e quindi di nuovo complimenti perché questa piattaforma nasce e cresce in un momento dove c’è bisogno proprio di questo, di pareri anche di gente del settore che ha fatto la storia del clubbing. Quindi ancora grandi applausi.
We Live The Night

