Intervista a Stefano Ferri

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ACQUERINO CANTAGALLO: Una frase del celebre alpinista italiano Walter Bonatti ricorda che la montagna, senza il valore che l'uomo le attribuisce, sarebbe solo un cumulo di sassi. In che modo la politica territoriale a Cantagallo sta portando valore al nostro Appennino? STEFANO FERRI( nella foto accanto): “ Il percorso per pensare ad una politica territoriale per Cantagallo è lungo, e siamo veramente all'inizio, e passa inevitabilmente dal ripensare il ruolo di forza motrice che l' amministrazione comunale deve obbligatoriamente avere nei confronti del territorio che amministra. A Cantagallo montagna significa cultura, tradizione, storia, natura e sport ed è proprio su questi cinque punti cardine che stiamo creando il progetto di marketing territoriale volto a promuovere il nostro territorio, senza troppe pretese in termini di mercato di riferimento, guardando alla nostra naturale area di influenza che è l'area metropolitana di FI-POPT. Ritengo quindi di poter affermare che in questa fase stiamo lavorando per creare un valore da promuovere, e che solo in seguito, potremmo pensare a portare valore in termini di ricchezza sul territorio anche a Cantagallo.” AC: La ripresa economica nel nostro territorio, secondo lei può passare attraverso investimenti nel turismo "green" e sostenibile? SF: “ Parlare di sviluppo economico con un progetto ancora tutto da costruire ed in un settore che più degli altri risente della crisi potrebbe essere velleitario, anche perché all'inizio dovremo lavorare intanto per sostenere le attività già presenti, con l'obiettivo però di poter creare qualche nuova opportunità di lavoro, senza illuderci però che questo possa essere sufficiente per risolvere i problemi occupazionali del territorio. In ogni caso dobbiamo essere bravi a fare squadra: ristoratori, agriturismi, B&B, produttori locali, pro – loco, associazionismo e terzo settore; solo armonizzando l'offerta si potrà offrire al turista un'esperienza nuova, non legata al turismo alberghiero ma alle emozioni: sapori, profumi, suoni, paesaggi e materie prime che Cantagallo ha da offrire. Qualcuno lo potrebbe definire un “turismo sensoriale”, probabilmente si, ma dobbiamo puntare dritti al cuore facendo provare al turista delle emozioni indimenticabili. Le emozioni funzionano molto più delle costose campagne pubblicitarie: il respiro del bosco con i venti che fanno muovere le faggete, il bramito del cervo, le splendide vallate insieme a molti altri elementi risvegliano in noi sensazioni antiche riscoprendo un territorio facilmente raggiungibile dalla città che ha molto da offrire.”


AC: Il fiore all'occhiello della Riserva Naturale Acquerino Cantagallo è l'area delle Sorgenti del Bisenzio, ed un primo passo avanti per il suo recupero è stata l'istituzione del bando per l'affidamento in gestione del Cascinale Il Vespaio. Materialmente però il reticolo dei sentieri che lo circondano avrebbe bisogno, per alcuni tratti, di essere ripristinato. In primo luogo il celebre sentiero dei ponticini sul Rio delle Barbe( nella foto sotto) che ad oggi purtroppo è inagibile. Secondo Lei ci sono i margini per un ripristino a breve termine? SF: “ Di passi avanti ne sono stati fatti più di uno, consentitemelo, non solo l'affidamento del Cascinale di Vespaio ma anche l'apertura in modo strutturale del Centro Visite di Cantagallo da parte della Pro Loco di Luicciana e Legambiente ha permesso a circa 1500 visitatori nella stagione appena passata di usufruire di questa importante struttura informativa e di servizi che nei prossimi anni deve essere sicuramente potenziata in termini di offerta. Per quanto riguarda la sentieristica ci troviamo in una “no men's land” ovvero in una territorio che seppur insistente nel Comune di Cantagallo è gestito dall'ente demaniale della Toscana: ovviamente quello che come amministrazione dovremo fare è incentivare una programmazione attenta e precisa anche per questi interventi, le competenze umane ci sono tutte grazie alla professionalità degli operai forestali dell'Unione dei Comuni. Per il sentiero dei ponticini c'è una forte volontà di rimetterlo in sesto, sono però in corso valutazioni relative principalmente alla sicurezza, per cui allo stato attuale possiamo solo impegnarci per condividere eventuali interventi.” AC: Nell'ottica del riordino delle province e delle città metropolitane quale pensa che sia il futuro della nostra Riserva Naturale Acquerino Cantagallo e delle Anpil che insistono sulla Val di Bisenzio? “Anche in questo caso vi è un po' di confusione normativa, notizie che rimpallano da una parte all'altra, credo che un riordino delle ANPIL sia necessario, non credo invece che ci siano pericoli per la Riserva Acquerino Cantagallo. Per quanto riguarda direttamente il Comune di Cantagallo l'inseme delle Aree protette andranno a costituire uno dei cinque tasselli principali della nostra offerta turistica, per cui pensiamo di lavorare per promuoverle e valorizzarle, per quelli che sono i nostri ambiti di diretta competenza.”


AC: Alcune operazioni di selvicoltura intensiva all'interno della Riserva, come alle Cavallaie (nella foto sotto) o alle Sorgenti del Bisenzio, hanno fatto molto discutere recentemente, sia per la distruzione di habitat di siti d'interesse comunitario, sia per il danneggiamento delle strade di accesso. Quali sono i provvedimenti che il Comune di Cantagallo può adottare per salvaguardare il nostro territorio arrivando ad una gestione sostenibile del patrimonio forestale? SF: “ Si è discusso finora di una questione che coinvolgeva le passate amministrazioni e per cose che ancora oggi sono oggetto di un'attività lavorativa. Da parte nostra non possiamo che lavorare per trovare un punto d'equilibrio tra le esigenze di tutti, aziende locali e turisti, ma deve essere chiaro che cercheremo in tutte le maniere di garantire l'azienda locale che vive e dà lavoro ai nostri cittadini la maggior tutela è mirata a quest'ultima, anche se sono convinto che entrambe le attività possano e debbano coesistere. Ecco, il punto di equilibrio, di equità e di buonsenso si può ritrovare nelle uniche misure che il Comune può intraprendere, che sono quelle legate al territorio che direttamente amministra, (e quindi è escluso il demanio); tuttavia il Sindaco ha già intrapreso una serie di azioni legate alla limitazione di portata delle strade comunali che vengono utilizzate per le attività forestali, concedendo eventuali deroghe specifiche e nominali che consentiranno un controllo più preciso degli accessi e quindi degli eventuali danneggiamenti. Non possiamo però tuttavia fare di un'erba un fascio, dobbiamo continuare a far lavorare le aziende forestali virtuose, convinti che queste debbano lavorare rispettando leggi e regolamenti e rispondendo di eventuali reati alla giustizia: ma voglio approfittare per mettere in chiaro nuovamente che le funzioni di controllo spettano per legge alla Polizia Forestale, noi per quanto di nostra competenza staremo con gli occhi aperti, ma ci dobbiamo sempre rimettere alle specifiche competenze che ogni ente ha. ” AC: Lei è nativo di Cantagallo, c'è un luogo all'interno della Riserva a cui si sente particolarmente legato? SF: “ Sono particolarmente legato a Cave, luogo dove la mia generazione ha passato splendide estati spensierate. Ecco è proprio questa sensazione che mi spinge ogni tanto a tornare in riserva, l'effetto tranquillizzante che esercita su di me le ha fatto guadagnare un posto speciale nel mio cuore.”


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