la murrina
Ballroom, lampadario a sei braccia in vetro di Murano. Design Samuele Mazza
artemide
Laguna, lampade sospese. Design Antonio Rodriguez e Matteo Thun
desalto
flexform
Sail, porta televisore in metallo. Design Tokujin Yoshioka
Pleasure, divano lineare. Design Antonio Citterio
poliform
Mad, poltroncina con struttura in legno. Design Marcel Wanders
fratelli boffi
Good vibration, credenza in legno. Design Ferruccio Laviani
venini
Tavolino scultura in marmo e vetro soffiato di Murano, della collezione Osmosi. Design Emmanuel Babled
misuraemme
Bertha, sedia con braccioli, in legno massello e pelle. Design Carlo Marelli e Massimo Molteni
poltrona frau
Bolero, tavolo in legno massello. Design Roberto Lazzeroni
Il settembrino festival di letteratura di Mantova ha dedicato una delle sue giornate agli Afropolitan, scrittori che vengono dal Continente nero ma abitano a New York o Londra, sottolineando quanto sia
importante condire la vena narrativa con intensi sapori locali. Nel design il fenomeno della glocalizzazione (locale globalizzato) è sempre più frequente, quasi che la vena appassita del good design
debba essere rinsanguata per catturare le emozioni di un pubblico, sempre più informato ed esigente. Attenzione a non confondere il glocale, neologismo coniato dalla sociologia, con l’etnico. In fatto
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di stile l’etnico è ormai demodé. Non si prendono più a prestito tendenze già confezionate altrove, ma si sviluppa l’arte dell’ibridazione, mescolando in libertà non solo spunti provenienti da