Mff75 nov 2014 web

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MFF

international edition

Supplemento al numero odierno di MF/Mercati Finanziari. Spedizione in abbonamento postale L. 46/2004 art. 1 C. 1 DCB Milano

w w w. m f f a s h i o n . c o m

Magazine For Fashion

n. 75. NOVEMBRE 2014. Solo in abbinamento con MF/Mercati Finanziari - IT Euro 4,50 (3,00 + 1,50) TRIMESTRALE

Raf Simons e quattro look Dior spring-summer 2015 ritratti da Willy Vanderperre

MODIORNITÉ

AVANTGARDE VS. HERITAGE. LA RESPONSABILITÀ DI UNA MAISON BLASONATA. L'ATTITUDE CONTEMPORANEA TRA CODICI COUTURE E STREET CREDIBILITY. UN MESSAGGIO CHE DA NICCHIA PARLA MAINSTREAM. LA GRANDE SFIDA DI RAF SIMONS



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Giambattista Valli con due look Giamba e due della linea ammiraglia spring-summer 2015 ritratti da Cécile Bortoletti

VALLIWOOD

IL PROFUMO D'ATELIER CON LA LINEA AMMIRAGLIA. IL SOGNO DELLA HAUTE COUTURE. GIAMBA, L'ULTIMA NATA. L'AMORE RECIPROCO CON STELLE DEL CINEMA E NEW JET SETTER, CHE GIAMBATTISTA VALLI HA CALAMITATO GRAZIE A UN'ESTETICA COLTA E CHIC. L'ULTIMO COUTURIER INDIPENDENTE SI PREPARA A FESTEGGIARE LA PRIMA DECADE DELLA SUA MAISON








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www.dior.com - 02 38 59 59 59







18 | MFF-Magazine For Fashion

Loewe

Jean Paul Gaultier

Alexis Mabille

Altuzarra

Aquilano.Rimondi

Ktz

Dolce & Gabbana

Elisabetta Franchi

Ermanno Scervino

Fisico

House of Holland

Richard Nicoll

Giorgio Armani

Etro

Moschino

Marni

Jeremy Scott

Agnona

Proenza Schouler

Roberto Cavalli


MFF-Magazine For Fashion | 19

Cedric Charlier

Louis Vuitton

Oscar de la Renta

Marc by Marc Jacobs

Stella Jean

Tory Burch

Vionnet

Ashish

Dior

Stella McCartney

Bora Aksu

Jil Sander

openview

by STEFANO RONCATO

Nina Ricci

Leitmotiv

Prada

Ralph Lauren

Positive reactions. Qualcosa di buono sta accadendo. Basta riuscire a entrare in una nuova dimensione di lettura per comprendere i segreti di un cambiamento in atto. Essere openminded, agire a più livelli, superare le barriere geografiche. E soprattutto lavorare, un grande impegno costante per tracciare segni di una contemporaneità rinnovata. Con il nuovo numero di MFF- Magazine For Fashion si respira fashion zeitgeist. E si compie un viaggio in quel mood energetico che si respira. Un racconto che parte da una copertina speciale, una doppia cover story per immortalare due tra i più interessanti protagonisti dei giorni nostri. L’avantgarde di Raf Simons sposata con la blasonata Christian Dior. Giambattista Valli, ultimo dei couturier indipendenti che, passo passo, ha costruito il suo verbo estetico e di business. Essere antenne vuol dire anche cogliere sfaccettature di ciò che sta accadendo intorno. Ribadire un Dna importante come sta facendo Louis Vuitton con il progetto Iconoclasts. Identificare una business view con le soluzioni per unire due must del made in Italy, il fashion e il food. Una decina di passi necessari per fare il next big step. Dieci, come il voto cui si punta.




22 | MFF-Magazine For Fashion

contentS SpRing-SuMMeR 2015

il Finale di chanel

18 e 19

openview

56

SteFano Roncato 46 e 47

facecool

Michele bagi 58

FRanceSca Manuzzi e Matteo zaMpollo 48 a 50

frontrow michael kors

60

bienvenew FRanceSca Manuzzi

julien dossena FRanceSca Manuzzi

62

giaMpietRo baudo 54 e 55

victoria beckham RoSaRio MoRabito

valentina StRaMaRe 52 e 53

jean paul gaultier

jason wu chiaRa bottoni

64 a 71

modiornitĂŠ

SteFano Roncato e willy vandeRpeRRe



24 | MFF-Magazine For Fashion

contentS SpRing-SuMMeR 2015

72 a 77

the new icons

86 e 87

valliwood

88 a 91

chiaRa bottoni e colin dodgeSon 78 a 83

diane peRnet e Sonny vandevelde

SteFano Roncato e cĂŠcile boRtoletti 85

fashion

food

Milena bello, chiaRa bottoni, Fabio MaRia daMato, aleSSia luccheSe, alice MeRli, calogeRo quintino e gianni RiSi

the season SteFano Roncato, FRanceSca Manuzzi, Matteo zaMpollo, Michele bagi, angelo RuggeRi, e Michela zio

la bellezza del caos

92 e 93

the shop five FRanceSca Manuzzi, Michela zio e Matteo zaMpollo

94

the insider FRanceSca Manuzzi

il Finale di dSquaRed2



26 | MFF-Magazine For Fashion

contentS SpRing-SuMMeR 2015

96 e 97

gucci dolce & gabbana prada givenchy cĂŠline aZZedine alaĂŻa louis vuitton saint laurent valentino

top of the tops FRanceSca Manuzzi e Matteo zaMpollo

98

video awards Matteo zaMpollo

100 e 101

accessor-hype Michele bagi

102

groom service FRanceSca Manuzzi

104 a 113

the best jil sander

115 a 138

trends kids world new & old laces geometrical rainbow in fondo al mar

il Finale di anya hindMaRch


MICHAELKORS.COM


28 | MFF-Magazine For Fashion

all that suede 3d bouquet denim collage woodstock & coachella minimal kimono arte cinetica v power the army swan into the net 139 e 141

il Finale di coach

in covers

contentS SpRing-SuMMeR 2015

must have bcbg passion geometric white street ethnic marinière rainbow

nella Foto, RaF SiMonS e quattRo look dioR SpRing-SuMMeR 2015. SeRvizio SteFano Roncato. Foto willy vandeRpeRRe

nella Foto, giaMbattiSta valli con due look giaMba e due della linea aMMiRaglia S-S 2015. SeRvizio SteFano Roncato. Foto cécile boRtoletti



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moncler.com













46 | MFF-Magazine For Fashion

facecool people

Daniele Carlotta WorK: FoUnDer / For: Daniele Carlotta / WHere: Milan Il talento e la passione sono scritti nel Dna di famiglia. a partire dalla madre, conosciuta come la signora della seta perché proprietaria di una boutique di tessuti esclusivi a Modica. Daniele carlotta passa dalle aule di fashion design e styling dello Ied-Istituto europeo di design di Milano e Roma alle atmosfere ovattate dell'atelier aperto a Milano. con la spring-summer 2011 il debutto nel prêt-à-porter. e oggi, grazie alla sua linea demi-couture e un'attenta gestione delle celeb, la sua moda è diventata punto di riferimento. che profuma di sartoria: «I miei abiti non partono quasi mai da un disegno ma dal contatto diretto con la stoffa».

Denis DeKoviC, MarC DolCe & MarK Miner WorK: Designer / For: aDiDas / WHere: brooKlyn Sono tre nomi che hanno segnato la storia recente di Nike. e che ora vanno dall'altra parte della barricata. Dekovic-Dolce-Milner, ovvero il tris d'assi dello sneaker design, hanno firmato per arruolarsi nell'esercito di adidas, causando un terremoto senza precedenti nell'ambiente dello sportswear. Hanno stilato un contratto unico nel loro genere. faranno parte di uno studio staccato, creato su misura a Brooklyn, rispondendo alla sede centrale (nella foto) del gruppo di Herzogenaurach. lo scopo dello studio? Una scommessa: essere un punto di contatto culturale che collegherà il brand alla sport culture e a quella street.

Zayan gHanDoUr WorK: oWner & Co-FoUnDer / For: s*UCe / WHere: DUbai Se Dubai è una città over the top, allora lei è la sua cittadina ideale. Zayan Ghandour ha quotidianamente un'agenda ricca di impegni: è una trendsetter di riferimento per il Medio oriente, ha una sua linea di abbigliamento (Zayan), ha fondato l'agenzia di distribuzione Two scoops ed è proprietaria del multi premiato sito di shop on line S*uce, co-fondato da lei ormai dieci anni fa. Il suo gusto e il suo stile unico ed eccentrico l'hanno affermata worldwide come buyer e come figura di riferimento per blogger e appassionati di moda. Il suo segreto? Unire la moda all'arte e vivere appieno il suo stile Dubai-approved.

MiKe «tHe rUler» Hope WorK: it-boy / For: HiMselF / WHere: neW yorK Il nuovo nome da segnare sul taccuino dello streetwear è quello di un tredicenne. Uno un po' particolare: si chiama Mike Hope, noto anche come The ruler. È già finito in copertina sul New York magazine, che gli ha dedicato anche un video, ed è stato scelto da Dazed & confused per un lungo portrait. la sensation della rete ha un profondo bagaglio culturale, si muove a proprio agio tra Helmut lang e Rick owens, siede nelle prime file degli show e firma la linea Palais noir. Vfiles, sito cult di social shopping, lo ha chiamato per avere i suoi consigli. Seguirlo su Instagram, comunque, è il modo migliore per conoscerlo a fondo.

natalie Joos WorK: FasHion eDitor / For: tales oF enDearMent / WHere: neW yorK Nata e cresciuta in Belgio, nel 1997 parte per la Grande Mela e lavora come assistente di Glenn o’Brien e Studio manager di craig McDean. Nel 2003 apre la sua agenzia di casting che la porta a lavorare con Hugo Boss, Helmut lang, Phillip lim, fotografi del calibro di Mario Sorrenti, a diventare casting agent di Hercules magazine e contributor regolare di V e Vogue Japan. Ma è nell'aprile 2010 che arriva la sua consacrazione a icona, con il lancio di Tales of endearment, blog che parla della sua essenza. In aggiunta, la Joos scrive per Harper’s bazaar Russia e Teen Vogue. oltre a essere l'alter ego di charlotte Ronson.


MFF-Magazine For Fashion | 47

Dieci personaggi cool, hot names italiani e internazionali. Giovani imprenditori, designer eclettici, it-people e nuovi creativi, finiti sotto i riflettori. Da tenere d’occhio, perché stanno mettendo la loro firma nel fashion business. Un giro del mondo alla ricerca dei volti più interessanti dell'universo della moda. Francesca Manuzzi e Matteo Zampollo

saina KooHnavarD WorK: FasHion Designer / For: HerselF / WHere: borås Supergiovane e svedese, lascia parlare i suoi abiti, dai toni bold e dai tratti trompe l'oeil. Una sorta di surrealismo couture, che ricorda il Giappone del primo comme des garçons. Saina Koohnavard è una fashion designer, promessa del panorama internazionale, che ha finito il suo Ba program nel 2013 alla Swedish school of textiles’ fashion e sta ancora studiando nella stessa università per ottenere la laurea. Ma i suoi pezzi hanno già fatto il giro del mondo, online e sulla carta. con un'ultima collezione ipervisiva, focalizzata sui contrasti tra il corpo e l'abito giocando sulla messa in opera di un processo di creazione 2D.

rebeCCa loUise laW WorK: Floral artist / For: varioUs branDs / WHere: lonDon Tempeste di rose, archi di peonie, soffitti di rododendro. edilizia floreale per un'artista del fiore. Rebecca louise law, nata nel 1980 a cambridge, ha progettato dal suo studio a east london, installazioni sitespecific interattive, realizzate in larga scala con fiori e foglie, sotto commissione di brand come Hermès, Jimmy choo, Joe Malone, Salvatore ferragamo e Gucci. opere d'artista scelte per decorare boutique e location di eventi. con un training in fine art alla Newcastle university e una specializzazione in design floreale, produce anche opere di land art sociale, per migliorare il rapporto tra esseri umani e natura.

anton lisin WorK: Designer/MoDel / For: HiMselF / WHere: MosCoW Uno stile ultra-dark, tutto assolutamente Made in Russia. È quello partorito dalla mente di anton lisin. Modello prima e designer dopo, ha già trovato il suo spazio nello store di opening ceremony. e non è certamente un obiettivo facile da centrare, soprattutto essendo alla prima collezione. Nel suo progetto di debutto (una linea unisex disponibile solo in nero, ndr) ha inserito design di ispirazione heavy metal, figure mitologiche delle migliori leggende siberiane e un immaginario di stampo occulto. le stesse atmosfere che si trovano cercando il suo nome su internet, dove appaiono foto ultra dark e selfie crepuscolari.

MiriaM ponsa WorK: FasHion Designer / For: HerselF / WHere: Manresa aveva una trisavola operosa Miriam Ponsa. Nel 1886, più di un secolo fa, a Manresa, la nonna della designer aveva fondato un'azienda tessile che fabbricava cinghie per espadrillas. lei, laureata all'Università di Southampton e specializzata in knitwear a Igualada, ha vinto il premio 080 Barcelona fashion proprio portando in pedana quei dogmi arcaici. Il sapere del fatto a mano, dalle sottovesti che diventano abito active, décor che mimano gli intrecci dei cesti di vimini, così come i macramé preziosi fanno di lei un nuovo nome da tenere d'occhio, con capi progettati nella terra dei suoi avi e interamente prodotti in catalunya.

FranCesCo ragaZZi WorK: pHotograpHer / For: palM angels / WHere: los angeles le atmosfere di los angeles e dei suoi skater racchiusi in un libro. Palm Angels è il frutto del lavoro di anni di francesco Ragazzi, già art director di Moncler. Il suo lavoro è partito da un'illuminazione, da una singola fotografia, i corpi in movimento, i capelli lunghi, il sole di l.a. e da allora, piano piano, si è formato Palm Angels. con l'introduzione di Pharrell Williams (con lui nella prima foto), e una manciata di collaborazioni imprendibili: dagli occhiali con Mykita alle T-shirt create con Marcelo Burlon - county of Milan o i cappelli studiati con Nick fouquet. e Palm Angels, in un attimo, è diventato il libro che non si può perdere.


48 | MFF-Magazine For Fashion

ON STAGE

A cura di Valentina Stramare

Moda on tour con sfilate-evento off schedule, mostre worldwide da tenere d’occhio e sei matrimoni creativi nel futuro del fashion system.

Front ROW

GUO PEI

Dopo aver vestito Lady Gaga e numerose star cinesi, Guo Pei (nella foto) è pronta per l'Europa. La stilista più famosa della Cina ha infatti deciso di accettare la sfida e di presentare la sua collezione a Parigi, dove sfilerà durante le giornate dell'alta moda di gennaio e luglio 2015. «Non so se la mia moda si possa definire couture, perché è altamente artigianale, ma è espressione della cultura cinese», ha detto la designer, «a questo punto della vita, penso sia arrivato il momento di competere coi marchi più affermati della moda a livello globale». Nel 2008 Guo Pei ha disegnato i costumi delle Olimpiadi di Pechino.

VALENTINO

Dopo una collezione ispirata al Gran tour, un vero e proprio Gran tour di sfilate per festeggiare l'opening di due importanti store. Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli (nella foto), anime creative di Valentino, stanno infatti preparando per dicembre un evento e una collezione ad hoc per il taglio del nastro della boutique sulla Fifth avenue di New York. Mentre, per l'apertura del flagship romano, a due passi da piazza Mignanelli, storica sede della maison, sarà spostata a Roma, da Parigi, la sfilata di haute couture dell'autunno-inverno 2015/16. Il ritorno sul catwalk capitolino è atteso per il 10 luglio 2015.

TOM FORD

Si tratterà di un one-off event quello di Tom Ford a Los Angeles. Il designer texano ha infatti annunciato che lascerà la fashion week di Londra per presentare la collezione autunno-inverno 2015/16 nella metropoli californiana. Top secret i dettagli dello show, che si preannuncia già ricco di celebrities. Per ora si sa che la sfilata sarà il 20 febbraio, due giorni prima della notte degli Oscar. «Ho sempre avuto un forte legame con questa città», ha detto lo stilista (nella foto). «Los Angeles mi è molto cara, anche perché è la patria del cinema, che assieme alla moda è una delle mie ispirazioni più importanti».

DIOR

Dior loves Tokyo. Raf Simons (nella foto), direttore creativo della griffe francese, ha scelto di fare nuovamente rotta sulla capitale nipponica il prossimo 11 dicembre per presentare con un happening in grande stile la collezione pre-fall 2015. La maison del gruppo Lvmh ha già fatto recentemente tappa nella città del Sol Levante, teatro di una serie di eventi come la riapertura dell'iconico monomarca di Omotensando, il lancio di un libro fotografico Dior New Couture creato da Patrick Demarchielier o l'inaugurazione della mostra «Esprit Dior», nell'area di Ginza. A testimoniare il legame strong tra la griffe e l'area giapponese.

MARNI

Riflettori puntati sugli eventi speciali di Pitti immagine uomo. Marni e Hood by air saranno infatti gli special guest della prossima edizione della kermesse dedicata alle collezioni maschili, in calendario dal 13 al 16 gennaio 2015. Consuelo Castiglioni (nella foto), alla guida stilistica di Marni, ha scelto la cornice della manifestazione fiorentina per riportare in passerella la collezione menswear che dal 2009 aveva lasciato la formula della sfilata, preferendo una più semplice presentazione. L'altro grande appuntamento atteso sulle rive dell'Arno è l'evento di Hood by air, marchio luxury di impostazione street, creato da Shayne Oliver nel 2007 e con base a New York. Tra gli happening da non perdere anche la performance «Cloakroom» diretta da Olivier Saillard e interpretata da Tilda Swinton.

CHANEL

Sarà il palazzo Schloss Leopoldskron di Salisburgo la nuova cornice prescelta da Karl Lagerfeld, anima creativa di Chanel, per mandare in scena con una sfilataevento la collezione Métiers d'art 2015/16. In occasione dell'happening, fissato per il 2 dicembre, Kaiser Karl (nella foto) mostrerà anche il suo ultimo lavoro come regista con protagonista Pharell Williams.


MFF-Magazine For Fashion | 49

JEANNE LANVIN

Si intitolerà soltanto «Jeanne Lanvin» la prima retrospettiva dedicata alla fondatrice di una delle più antiche maison couture francesi. Dal 7 marzo al 23 agosto 2015, il Palais Galliera-Musée de la mode de la ville de Paris metterà in mostra, grazie alla stretta collaborazione con Alber Elbaz, attuale direttore artistico di Lanvin, l'eccezionale collezione detenuta dal museo parigino e arricchita da importanti pezzi conservati dal Patrimoine Lanvin. L'esposizione racconterà la storia della griffe (nella foto un bozzetto), dal debutto con la prima collezione per bambini nel 1908 allo sviluppo della maison worldwide con filiali a Madrid, Cannes, Deauville, Le Touquet e Biarritz.

CHINEsE sTyLE

Sarà dedicata al fascino della Cina la prossima mostra, in scena al Met-Metropolitan museum of art. Intitolata «Chinese Whispers: tales of east in art, film and fashion», l'esposizione porterà sotto i riflettori oltre un centinaio di abiti haute couture e creazioni d'avanguardia, rappresentazioni filmiche e opere decorative dell'arte cinese. L'exhibition racconterà quanto il Celeste Impero sia stato di ispirazione nei secoli per molti registi, creativi e stilisti occidentali come Paul Poiret, Yves Saint Laurent o John Galliano (a destra, una creazione dello stilista per Dior). La mostra, che si snoda tra l'Anna Wintour costume center e le Chinese Gallieries, sarà inaugurata il 4 maggio e resterà aperta al pubblico fino al 16 agosto 2015.

HUBERT DE GIVENCHy

Il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid celebra il lavoro di Hubert de Givenchy. La mostra, ideata e curata dallo stilista francese, ripercorre mezzo secolo di storia, dall'apertura della maison nel 1952 al suo ritiro dalle scene nel 1996. Con un centinaio di creazioni, «Hubert de Givenchy» è la prima grande retrospettiva su una delle figure importanti della moda del XX secolo. Il nucleo dell'esposizione, che resterà aperta fino al 18 gennaio 2015, si concentra sugli abiti (a lato un bozzetto) realizzati per icone di stile come Jacqueline Kennedy, Grace di Monaco e Audrey Hepburn, musa dello stilista.

ALExANDER MCqUEEN

Il V&A-Victoria and Albert museum renderà omaggio ad Alexander McQueen, uno dei più visionari stilisti contemporanei. «Alexander McQueen: beauty savage» sarà la più completa retrospettiva dedicata al designer inglese scomparso nel 2010. La mostra riguarderà il lavoro della sua intera carriera, partendo dai modelli creati per la sua collezione di laurea nel 1992 alla Central Saint Martin School fino agli abiti della sua ultima e incompiuta collezione per l'autunno-inverno 2010/11. Le creazioni di McQueen saranno presentate con la stessa messa in scena drammatica e il senso dello spettacolo che hanno sempre caratterizzato le sue sfilate (sopra il make-up di uno show). Ampliata rispetto all'esposizione originaria del Metropolitan Museum of Art di New York, dove aveva registrato il tutto esaurito, la mostra sarà aperta al pubblico dal 14 marzo al 19 luglio 2015.

MADE IN ITALy FAsHION REMIx

Da Charles Frederick Worth a Issey Miyake (a destra, un abito dello stilista), da Cristobal Balenciaga a Raf Simons, sono molti i designer stranieri che hanno contribuito a creare quella che oggi viene considerata la moda francese. La mostra «Fashion mix» punta a raccontare la storia di un diverso tipo di immigrazione: quella di artigiani e stilisti, provenienti da Italia, Russia, Spagna, Belgio e Giappone, che hanno contribuito alla fama di Parigi come capitale internazionale della moda. L'exhibition, che aprirà i battenti il 9 dicembre al Palais de la Porte Doreé, metterà in scena un centinaio di pezzi emblematici tra abiti e accessori selezionati dalle collezioni del Palais Galliera.

Verrà inaugurata il prossimo 10 dicembre con una performance di Vanessa Becroft al Maxxi - Museo Nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, la mostra «Bellissima». Curata da Maria Luisa Frisa assieme a Stefano Tonchi, l'exhibition è dedicata all'alta moda italiana del secondo dopoguerra dal 1945 al 1968 (in alto, un modello Fabiani). Il progetto, che prevede anche il lancio di un libro, esplora attraverso abiti iconici, filmati e immagini oltre vent’anni di moda italiana in un’esposizione che ripropone le atmosfere e gli stili di un periodo che ha contribuito a definire il carattere italiano a livello internazionale.


50 | MFF-Magazine For Fashion

john galliano @ maison martin margiela

Un come back a sorpresa: dopo quattro anni di allontanamento dalle passerelle, John Galliano torna in scena. Ad accendere i riflettori sul designer inglese è la Maison Martin Margiela che lo ha scelto come direttore creativo di tutte le linee del marchio, compresa la haute couture della collezione Artisanal. E mentre tutti attendono il debutto a gennaio durante le sfilate di alta moda a Parigi, lo stilista, ex anima creativa di Dior, non sta predendo tempo, mettendo insieme un team di lavoro composto da suoi ex collaboratori blasonati. «Maison Margiela merita di avere un nuovo, carismatico leader e John Galliano è un talento unico. Scriveremo un nuovo capitolo di storia», ha detto Renzo Rosso, numero uno della Otb a cui fa capo la casa di moda.

gUillaUME hEnRY @ nina ricci

Nina Ricci cambia pagina e affida a Guillaume Henry, ex Carven, la guida creativa. Lo stilista francese, che succede a Peter Copping in volo per New York da Oscar de la Renta, entrerà in carica a partire dal 5 gennaio 2015 e debutterà a febbraio sulle passerelle parigine con la collezione autunno-inverno 2015/16. Henry, diplomato all'Ecole supérieure des arts appliqués Duperré, vanta un'esperienza maturata all’interno degli uffici stile di Givenchy e di Paule Ka; nel 2009 è diventato direttore creativo di Carven dove ha lavorato per ridare un'anima alla storica maison francese.

ZaC PoSEn @ brooks brothers

Brooks Brothers arruola Zac Posen per spingere la collezione donna. Dopo aver chiamato Thom Browne per la linea fashion Black Fleece, lo storico brand di origine americana, che fa capo a Claudio Del Vecchio, punta a un upgrading del womenswear affidando la direzione creativa al giovane stilista che avrà anche il ruolo di supervisionare tutto il mondo femminile del marchio che attualmente rappresenta il 20% dell'intero fatturato. Il debutto della linea, sotto la cifra stilistica del designer statunitense, è previsto per la primavera-estate 2016.

naDÈgE VanhEE-CYBUlSKi @ hermès loREnZo SERaFini @ philosophy Lorenzo Serafini approda da Philosophy, linea young di Alberta Ferretti, come direttore creativo con il compito di ridare nuova vita al brand del gruppo Aeffe. Il primo test del nuovo corso sarà la pre-collezione autunno-inverno 2015/16, mentre il debutto in passerella avverrà con le sfilate di febbraio 2015 a Milano, dove il brand ritornerà dopo diverse stagioni di show a New York. Nel curriculum di Serafini, esperienze da Roberto Cavalli e Dolce&Gabbana.

Dopo quattro anni Christophe Lemaire passa il testimone a Nadège Vanhee-Cybuklky da Hermès. La designer francese è stata infatti arruolata dalla maison di Faubourg Saint Honoré come direttore artistico del prêt-à-porter femminile, il cui debutto sarà a marzo con la collezione autunno–inverno 2015/16. VanheeCybulski approda da Hermès dopo essere stata design director di The Row, marchio fondato dalle gemelle Olsen, e aver lavorato nell’ufficio stile di Céline, come senior designer nel team di Phoebe Philo, e da Maison Martin Margiela. «Il talento di Nadège e il suo percorso creativo saranno una risorsa importante per lo sviluppo della donna», ha dichiarato Axel Dumas, ceo della griffe, «visto che Nadège si dedicherà a tempo pieno alla nostra maison».

PETER CoPPing @ oscar de la renta

È stato personalmente Oscar de la Renta, scomparso di recente, a scegliere Peter Copping come suo delfino alla direzione creativa della sua griffe. Dopo il divorzio da Nina Ricci lo stilista di origine inglese approderà a New York per occuparsi del design di tutte le categorie di prodotto della maison americana. Il primo banco di prova sarà a febbraio con lo show autunno-inverno 2015/16. Prima dell'esperienza quinquennale da Nina Ricci, Copping ha lavorato per 12 anni da Louis Vuitton e negli uffici stile di Sonia Rykiel e Lacroix.


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52 | MFF-Magazine For Fashion

BACKSTAGE

MICHAEL KORS «Chic ottimista e un approccio sporty a un universo di romanticismo», ha spiegato il designer, alla guida di un impero che punta ai 4 miliardi di dollari di fatturato nel 2015. Per una stagione ispirata: «All'allure americana della coreografa Agnes de Mille e all'eleganza casual della fotografa Louis Dahl-Wolfe». Giampietro Baudo

B

e my baby, prima nella versione di Linda Ronstradt poi in quella dei the Ronettes, fino ad arrivare a quella di Thomas Roussel. Perché il soundtrack che scalda la primavera-estate 2015 di Michael Kors racchiude in sé il messaggio di stagione. «Chic ottimista e un approccio sporty a un universo di romanticismo», ha sintetizzato lo stilista americano, re di un impero da record che nel 2015 punta a toccare i 4 miliardi di dollari di giro d'affari (oltre 3,1 miliardi di euro) dopo essere stato protagonista a Wall Street di una ipo dai lineamenti stellari. D'altronde, come ammette sempre il designer nato a Long Island nel 1959: «Credo che tutta la mia vita sia ruotata intorno all'universo fashion: mio nonno era nell'industra tessile, mia nonna era un'insegnate con una passione smodata per la moda, tanto da cambiarsi tre outfit al giorno per essere sempre perfetta. E mia madre era una modella dall'eleganza incredibile. Ma se ci penso il primo ricordo che custodisco è legato al secondo matrimonio di mia madre: avevo cinque anni e mi chiese di aiutarla a scegliere il suo abito da sposa. Quando lo scelse le dissi semplicemente di tagliare il velo, sarebbe stata più giovane e avrebbe sottolineato i suoi lineamenti. Lei lo fece... Io ancora non lo sapevo ma credo che in quel momento sia iniziato il mio amore folle per la moda e, soprattutto, per un certo tipo di estetica. Molto pragmantica, di carattere e femminile, ma soprattutto decisamente americana». Ed è proprio a questo mondo che torna lo stilista immaginando la nuova stagione, portata in passerella durante l'ultima fashion week di New York. «L’estate è una stagione di rinascita e chi mi conosce sa che io sono un ottimista», ha ammesso il designer, svelando una sinfonia delicatamente charmant, punteggiata di citazioni colte. «C'è l'allure tipicamente americana della coreografa Agnes de Mille. C'è l'eleganza casual della fotografa Louis Dahl-Wolfe. Ci sono le tonalità solari del geranio, del prato, delle giunchiglie o del glicine. C'è il movimento negli abiti, quel movimento delicato e soffice delle gonne da danza. C'è una seduzione dalla vita sottolineata e c'è un tailoring che accarezza le forme sensuali del corpo femminile». E le 56 creazioni che animano la pedana, pavimentata come un patio mediterraneo, raccontano storie romantiche di macramé, inflessioni urbane di denim, favole floreali e qualche accenno di delicata androginia. Con un retrogusto di femminilità d'antan e una certezza: «Guardare al passato, senza ricreare il passato». Full translation at page 143


MFF-Magazine For Fashion | 53

QUI SOPRA, IL RUNWAY ORDER DELLA SFILATA PRIMAVERA-ESTATE 2015 DI MICHAEL KORS


54 | MFF-Magazine For Fashion

FASHION MOMENTS

BIENVENEW Dieci nomi scrivono i debutti del womenswear. La primavera-estate del 2015 si anima di un nuovo ruggito, di giri di poltrone, di binomi creativi e personaggi decisamente cool. Per una stagione di battesimi eccellenti, che regala una scossa al fashion business globale. Francesca Manuzzi

David Koma @ MUGLER 28 anni, georgiano, London based, progettista della sua label eponima dal 2009. David Koma arriva a sostituire Nicola Formichetti, a un anno e mezzo dalla sua uscita di scena. «Sono onorato perché Mugler è una maison con un heritage straordinario», ha spiegato Koma, che arriva a Parigi con un battesimo purista e sensuale, dal minimalismo cyber. Il brand, satellite del gruppo Clarins, in tandem con la nomina creativa ha anche rieditato il board di comando, scegliendo Sandrine Groslier come ceo e Virginie Courtin-Clarins come direttore sviluppo, marketing e comunicazione.

Rodolfo Paglialunga @ JIL SANDER Raf Simons, poi il ritorno nelle mani creative della sua artefice, Heidemarie Jiline Sander. Oggi per il marchio Jil Sander inizia l'era di Rodolfo Paglialunga. «Credo profondamente nella visione pura del brand, divina e difficile, ma ho cercato di capire cosa potevo dire io e il mio obiettivo è portare la maison allo step successivo», ha spiegato il direttore creativo, con una carriera tra le fila di Romeo Gigli nei primi 90. Poi dieci anni da Prada, fino ad assumere il ruolo di design director delle collezioni femminili, e nel 2009 l'approdo al timone della maison Vionnet. Fil rouge del suo percorso estetico, l'idea di un nuovo femminile-maschile stratificato e dal rigore delicato.

Fabio Sasso e Juan Caro @ LEITMOTIV Fabio Sasso e Juan Caro di strada ne hanno fatta tanta dai tempi del loro incontro a Bologna, negli anni in cui frequentavano Dams e Accademia delle belle arti. Ma fino ad ora non avevano mai compiuto il grande passo. Con la spring-summer 2015 solcano per la prima volta la passerella di Milano. Nata nel 2007 e dopo una serie di presentazioni e collabs con Furla, Borsalino, Alcantara, Marella, Anteprima e Castañer, la griffe sale in pedana con uomo e donna. «Debuttare accanto ai big è una grande opportunità per noi giovani creativi e rappresenta una nuova affermazione del nostro brand».


MFF-Magazine For Fashion | 55

RAHUL MISHRA Un cantastorie su una barca che si ferma in porti diametralmente opposti. Questa la missione creativa di Rahul Mishra, ispirata per il suo debutto internazionale al viaggio di un marinaio in The Ferryman’s Tale, che si propone di colmare il gap tra gli artigiani dell’Est e i retailer dell’Ovest; e la celebrazione della manodopera incontra il design indiano nella collezione spring-summer 2015 del designer, vincitore dell’International Woolmark prize 2014.

Stefania Bandiera @ LES COPAINS Stefania Bandiera raccoglie il timone da Graeme Black e al suo debutto come guida creativa del marchio ammiraglio di casa Bvm, parte dall’eccellenza manifatturiera dell’azienda di Bologna che ha fatto del knitwear il suo territorio sperimentale da ormai 60 anni. «Ho pensato al guardaroba di una donna che viaggia e che raccoglie input creativi dalla natura che la circonda, tra macro foglie e geometrie», ha spiegato.

Hakan Yildirim @H Viaggiare in una terra immaginaria, in un cui vestirsi per l'occasione è cosa passata. La donna del XXI secolo immaginata da Hakan Yildirim si veste per dare uno statement. E per la prima collezione ha come sigillo il fiore di banano, che nell'induismo simboleggia il dio del sole. Poi, ricami da una vecchia pellicola ambientata a Istanbul e l'energia delle città, dalla coolness di Cihangir allo chic di Nisantasi e il carefree di Galata.

ELISABETTA FRANCHI «La sfilata è un passaggio obbligato per la crescita del posizionamento raggiunto sul mercato in questi anni», ha spiegato Elisabetta Franchi. Che ha cominciato la sua carriera come commessa in una boutique del centro di Bologna. Poi l'escalation: nel '95 apre la Celyn B, che diventa Betty blue e oggi Elisabetta Franchi, andata in passerella a Milano moda donna per la prima volta, con un giro d'affari di 105 milioni di euro.

Anthony Vaccarello @ VERSUS VERSACE Doppio debutto newyorkese su segmento maschile e femminile per Anthony Vaccarello e immediatezza di vendita online e in esclusivi shop. La capsule del designer, con all'attivo anche la sua linea che sfila a Parigi, è un manifesto di ribellione e sartoria tagliente abbinata ad accessori da sci-couture e sneakers furiose, con testa di leone. «Una collezione istintiva, basata su come oggi immagino Versus e sui miei ricordi delle origini del brand, che ho nel cuore», ha spiegato il creativo italo-belga, scelto da Donatella Versace come nuovo profeta difascinosa sexyness.

Jonathan Anderson @ LOEWE

Julie de Libran @ SONIA RYKIEL

Dopo l'uomo di giugno, per Jonathan Anderson arriva il momento di scrivere un nuovo capitolo della storia femminile di Loewe. Il 29enne irlandese, nominato alla direzione creativa della maison iberica dell'orbita Lvmh lo scorso settembre, conia una sinfonia del non finito. Scampoli di pelle e stralci di tessuto deluxe si intersecano in una commistione di tecnologia, cultura e lusso madrilegno. Che dal 1846 si tramuta nel presente, nel primo show che porta in pedana una collezione undone, di materie primitive e sauvage. Pronta in boutique dopo la fine show.

Dal 2008 al 2014 creative e studio director del ready-to-wear donna di Louis Vuitton. Prima, dal 1998, design director di Prada, per il quale ha lanciato lo studio parigino. Un curricula eccellente, ma in primis Julie de Libran sembra: «Incarnare i tratti somatici e genetici Rykiel», come ha detto il chairman Jean-Marc Loubier e come lei stessa conferma: «Sonia Rykiel è sempre stata parte del mio universo. Mi riconosco in quella donna chic e confident a cui la stilista s'ispira dagli esordi, con il suo modo radicale e easy». E il suo primo show per la griffe lo racconta in pieno.


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jean paul gaultier interview by Michele bagi

A metà settembre un annuncio arrivato come un fulmine a ciel sereno: «Dopo 38 anni di collezioni ready to wear uomo e donna mi sembrava arrivato il momento di interrompere questa attività e di concentrarmi principalmente sullo sviluppo dell’alta moda, un ambito nel quale ho la possibilità di esprimere al meglio la mia creatività e il mio gusto per la ricerca e per la sperimentazione. Oltre che investire sul mondo delle fragranze e su altre collaborazioni che non ho avuto modo in questi anni di approfondire». Perché l'ex enfant terrible della moda francese, Jean Paul Gaultier, ha scelto di mettere la parola fine al suo universo di ready to wear provocatorio e anticonformista per indirizzare la sua creatività verso altri lidi. E per dire addio al fashion system ha immaginato uno show spettacolare popolato dalle sue Miss, salite sul palcoscenico Grand Rex, storico teatro parigino. Difficile sapere le ragioni di questa decisione, quello che è certo è che Gaultier stava riflettendo su questo già da qualche anno. Come aveva raccontato nel novembre del 2009 al Mfgs-Milano fashion global summit in un intervento sui generis. Dove spiegava quali trasformazioni radicali stavano alterando il funzionamento del sistema moda. Il mondo del lusso, e il mondo in generale, hanno attraversato un periodo molto difficile. Qual è stato l’impatto della crisi dal suo punto di vista? Trovare un equilibrio tra la creatività e le tecniche produttive può aiutare ad affrontare questo momento. Tornare alle origini e concentrarsi nel fare solo ciò che sappiamo fare al meglio credo che sia la scelta vincente, a patto di non limitarsi a riproporre le idee del passato. Fondamentale oggi è la capacità di rielaborare, di riadattare al tempo presente i pezzi cult. Penso che questo momento non sia difficile solamente per la moda, ma per tutta l’economia. Qualcuno ha parlato di decrescita felice, ma tornando al mondo della moda, credo che negli ultimi anni si sia spesso dimenticato che un abito di moda non può essere nobilitato soltanto dalla griffe. Oggi c’è il fast fashion, e non basta mettere il logo su una maglietta perché il suo valore salga di dieci volte. Credo che si debba tornare a creare capi dalla forte creatività ma anche di eccellente realizzazione tecnica. Non si tratta di un’operazione nostalgia. Si deve saper costruire una collezione come si faceva una volta. E tutto, ovviamente, dev’essere adattato a oggi. Ha lavorato con alcune grandi star mondiali, tra cui Madonna, Catherine Deneuve, Pedro Almodovar. Quali e quanto questi personaggi hanno influenzato il suo stile? Posso dire il Papa?…( ride ) Ho avuto la fortuna di creare abiti per molte icone del nostro tempo. E mi sono sempre divertito un mondo. In fondo è così che ho iniziato a disegnare la haute couture. Una principessa mi ha chiesto un vestito di alta moda, e ho detto: ok! Poi un’altra voleva un vestito per la montée de marches a Cannes. Qualcun’altra l’ha saputo e mi ha chiesto un capo speciale. Mi sono detto: faccio una sfilata, ma tanto non ne venderò nemmeno uno. Alla fine invece, di quei modelli della prima collezione haute couture che ho disegnato, ho avuto una tale richiesta che ho dovuto aggiungerne di nuovi. È stata una sorpresa! Se devo dire, il cinema è spesso una grande fonte di creatività. Penso non solo ad Almodovar, ma anche a Federico Fellini e al suo Satyricon. E poi mi piace esplorare un’estetica diversa. Per esempio vestire donne dalle forme generose come Beth Ditto dei Gossip. E questo aiuta anche la crisi, perché c’è bisogno di molto tessuto... Ed è bellissimo per i fabbricanti di tessuti! Da sempre lei ha un legame fortissimo con l'Italia per la produzione delle sue linee... Perché ha scelto il made in Italy e quanto è importante? Ah, una grande parte della mia produzione è fatta in Italia! In Italia ho iniziato a produrre fin dagli anni 80. È un Paese che amo e in cui lavoro benissimo. Nessuno mi ha mai detto: «Questo disegno è impossibile. Non si può fare!». I vostri artigiani sanno sempre trovare una soluzione. E questo sin da quando ero solo un giovane stilista. Il made in Italy è un valore aggiunto? Ah sì! È l’insieme di una serie di talenti. Quello che più apprezzo delle aziende italiane è l'efficacia con cui sanno associare arte e soldi, mentre in Francia spesso viene giudicato disdicevole fare qualcosa di artistico e poi cercare di venderlo bene. Da voi io continuo a trovare interlocutori che sanno rispettare la mia creatività offrendomi però soluzioni concrete per rendere commerciabili le mie ispirazioni. E il bello per ogni italiano è che si deve vendere! In Francia, invece, fare soldi è come una malattia... Il mantra è opposto, non si deve vendere! Tornando all'impatto della crisi e alle ricette migliori per uscirne, secondo lei in cosa ci ha cambiato e cosa ci resterà come insegnamento? Penso che dobbiamo ripensare alcune dinamiche nelle quali sembriamo intrappolati… Il nostro business spesso è alimentato dall'interno, dagli operatori del settore che creando auto-referenzialità e un po' di asfissia. Anche perché lo star-system, storicamente una clientela di riferimento per i pezzi da red carpet, ha smesso di comprare. È paradossale che le grandi griffe debbano addirittura pagare le celebrities per far loro indossare i propri abiti. Questo è assurdo! E ci rende tutti più poveri, quando magari servono migliaia di ore di lavoro per costruire abiti preziosi e complessi degni di un tappeto rosso. A tratti tutto quanto appare ormai anacronistico. Full translation at page 143

jean paul Gaultier all'openinG della tappa australiana di «the Fashion World oF jean paul Gaultier: FroM the sideWalk to the CatWalk», Mostra Che nel 2015 arriVerÀ a pariGi


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victoria beckhaM interview by rosario Morabito

Imprenditrice dell'anno in Inghilterra, non male per una ex pop star diventata stilista di culto e ora anche capitano d'industria, con una maison che naviga a vele spiegate. Il magazine inglese Management today ha infatti stilato la lista annuale dei migliori imprenditori dell’anno e a guidare quella del 2014 c'è proprio Victoria Beckham. Un primato che ha spiazzato i media, ancora abituati più alla celebrity che alla designer, ma che non ha sorpreso i fashion people, che conoscono la crescita costante del brand. A portare l’ex Spice girls in vetta alla classifica sono stati tre fattori: il patrimonio familiare, la percentuale di crescita dei posti di lavoro generati dall’azienda e la crescita di turnover generata a partire dal 2009. Più precisamente, il marchio Victoria Beckham, che oggi conta una linea prêt-à-porter, una seconda linea denim, una di accessori e una di occhialeria per un valore complessivo stimato intorno ai 210 milioni di sterline, ha visto il suo fatturato volare del 2.900% negli ultimi cinque anni. Merito della passione che la designer nutre da sempre per la moda, ma anche del suo piglio imprenditoriale deciso. Sfociato nell'opening del primo flagship store, aperto a Londra al 36 di Dover street. In primis il debutto retail: è il primo flagship store e ha una posizione un po’ da status symbol, di fronte a Dover street market. Come a dire: «Ce l’ho fatta»… Abbiamo analizzato e tenuto d’occhio varie location, ma appena questa si è liberata mi sono innamorata di questo spazio: amo Dover street, con la sua architettura e le sue gallerie d’arte. E poi per me è fondamentale il fatto di realizzare qualcosa in Inghilterra: sono molto orgogliosa di essere british ed era importante che il primo negozio fosse a Londra, una città che amo.

Che tipo di esperienza vuole dare alle sue clienti? Voglio che si sentano a loro agio. Che vedano il brand attraverso i miei occhi: voglio che le persone si godano la loro shopping experience lasciandosi accogliere da uno staff iper friendly. Anche solo per dare un’occhiata. Io stessa sarò qui spesso. E ci sarà spazio anche per gli uomini... Il mio staff è stato istruito per soddisfare le richieste della clientela maschile, di passaggio o in cerca di un regalo. David (Beckham, ndr) mi aiuta spesso con lo shopping, e devo dire che è molto bravo. Così anche qui voglio che mariti e fidanzati siano i benvenuti. Durante l'ultima sfilata ha esordito con la linea di calzature, che si aggiunge a occhialeria e accessori in pelle. Ora su cosa quali nuovi progetti sta lavorando? Intendo sviluppare i prodotti esistenti. Aggiungerne altre? Perché no. Mi piacerebbe disegnare i gioielli, ma col tempo: al momento mi sto godendo questa crescita, che voglio mantenere a un ritmo regolare per non compromettere l’attenzione ai dettagli, che resta fondamentale. Nel 2014 si è aggiudicata il Brand designer of the year ai Bfa-British fashion awards, e adesso viene nominata British entrepreneur 2014: dal 2008 ad oggi, sei anni intensi. Come vede i prossimi sei? Tutti mi dicono: «Stai crescendo così in fretta, stai facendo talmente tanto» per poi chiedermi subito: «E adesso?» (ride). Al momento c’é già tanta carne al fuoco. Nei prossimi anni ci saranno nuovi negozi, forse a Milano. E far crescere ancora il brand, ma per il momento: let’s breathe! Full translation at page 143

nella Foto in alto, un ritratto di victoria beckhaM



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julien dossena interview by francesca manuzzi

Ha un profilo Linkedin come pochi altri designer, ma sostiene che i social network siano uno specchio magico di Biancaneve, per narcisisti cronici. Il 31enne della porta accanto Julien Dossena ha iniziato la sua avventura creativa da Paco Rabanne con una consulenza, per poi esser nominato dopo soli otto mesi, nell'agosto 2013, direttore creativo del brand dell'orbita Puig. Il mandato della proprietà: riportare la maison parigina allo splendore degli anni 60 quando, assieme ad André Courrèges e Pierre Cardin, dettava legge, con i suoi dogmi radicali. Il tutto ripensando alla prima collezione di Rabanne del 1966, 12 Unwearable dresses in contemporary materials, forgiata in catene metalliche, plastica, vinile e cartone, che incantò Françoise Hardy e Brigitte Bardot. Dossena, nato a Brittany, ma con studi d'arte a Parigi e di moda a Bruxelles custodisce lui stesso quel quid sci-fi, maturato durante gli anni accanto a Nicolas Ghesquière da Balenciaga (lo stilista, oggi alla guida di Vuitton, era in prima fila ad applaudire l'ultimo show, ndr). In mente ha un'idea chiara: riportare Rabanne nella mente di hit girl ma anche delle ragazze normali. Primo, secondo e terzo step di carriera... Come è arrivato a essere quello che è oggi? Ho studiato fashion design a La Cambre di Bruxelles, perché a quei tempi avevo una predilezione per la visione belga di Martin Margiela e Helmut Lang. Dopo la laurea sono entrato nel team di Ghesquière da Balenciaga, con cui ho lavorato per più di cinque anni, fino all'era Paco Rabanne, con una carica di esperienze e momenti indimenticabili al di sopra di ogni aspettativa. Cosa guida il suo iter creativo? Non ho gesti rituali, sono soltanto un gran lavoratore e un motivatore. Ciò che accende la miccia

dell'ispirazione è il processo creativo in sé, non prefiguro o faccio ricerche in un'unica direzione prima di creare. E nello specifico da Rabanne sono partito da zero, costruendo l'identità di marca, gli spazi, le grafiche. L'importanza sta nella precisione di ciò che si vuole esprimere. Quale sarà il trademark del matrimonio tra Dossena e la maison Rabanne? Il mio obiettivo principale è riportare il brand a essere l'opinion leader che è sempre stato, ristabilendo lo spazio che merita. Voglio dare lo stesso impatto estetico di allora, ma veicolato per le ragazze cool di oggi. Proprio per questo dobbiamo spingere le vendite, definire chi sia il nostro consumatore ed essere competitivi. Per ottenere tutto questo occorrono show potenti e oggetti che diventino cult e che siano imprescindibili nel guardaroba e perfetti per il lifestyle moderno. Oggi è più intelligente rispondere a un'intervista o scrivere su Twitter o Facebook? In un'intervista si possono sviluppare concetti ampi e prendere il proprio tempo per dibattere sui differenti punti di vista. I social network sono un'istantanea, che testa per immagini o parole il proprio impatto sul pubblico, che può essere davvero gratificante, ma nella maggior parte dei casi, tristemente, si parla soltanto di autoreferenzialità e narcisismo. Parigi o Milano per creare e sfilare? Sono francese, conosco molto meglio Parigi, dove vivo e lavoro. Ma tutti sostengono, e mi aggrego al pensiero, che siano due fashion week di alto livello qualitativo, con proposte interessanti. Tutto si riassume nell'aspettiva alta riposta in uno show di Prada o di Louis Vuitton. Full translation at page 143

nella Foto in alto, un ritratto di julien dossena



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jason wu interview by chiara bottoni

«Trovare un punto di contatto tra l’heritage del marchio, noto per il suo menswear, e una dimensione di femminilità estrema»: Jason Wu ha le idee chiare in testa. Portavoce della Asian wave, la corrente di designer asiatici che sta prendendo sempre più piede nel fashion business, soprattutto Oltreoceano, a poco più di 30 anni, lo stilista nato a Taiwan, vissuto in Canada e stabilitosi a New York, dove ha fondato il marchio eponimo, è stato scelto per prendere le redini del womenswear di Boss by Hugo Boss. E portarlo verso una nuova dimensione di contemporaneità; tanto che alla sua seconda stagione in pedana ha raccolto consensi su più fronti. Ma il futuro è ancora tutto da scrivere. Come è evoluta l’immagine del womenswear di Boss dal suo arrivo? Ho avuto la fortuna di lavorare su un universo che non era mai stato sviluppato a fondo, con un’identità ancora tutta da costruire. È in questa direzione che sto portando il marchio oggi. A che tipo di donna intende rivolgersi? A una donna forte ma sensuale. È stato interessante trovare un punto di contatto tra l’heritage del marchio, noto per il suo menswear, e una dimensione di femminilità. Ho tradotto i codici della sartorialità maschile. Che non ha significato, riduttivamente, ripensare giacche o pantaloni ma rileggere il cocktail dress con una nuova verve, grazie, ad esempio, a tessuti tecnologici. Dove vorrebbe condurre la donna di Boss? Spero molto lontano, il suo potenziale di sviluppo è infinito. Il primo show ha riscosso grandi consensi e mi auguro di continuare così. Anche a livello d'immagine ho realizzato significativi

cambiamenti, dalla campagna che ritrae Edie Campbell al rinnovo del concept degli store. A questo proposito, cosa rappresentano le recenti aperture di Roma e di Milano? Sono operazioni importanti che si inquadrano in una strategia più ampia del gruppo finalizzata a far crescere la collezione donna, rendendo il prodotto più accessibile in tutto il mondo. Che riscontri pensa di raccogliere dalle consumatrici italiane? Ho lavorato sul womenswear di Boss pensando di creare abiti che fossero femminili, donanti e che le donne avessero realmente voglia di indossare. Credo che la reazione sarà entusiasta. In che modo questa collaborazione ha modificato il suo approccio alla moda? Lavorare con un gruppo come Hugo Boss mi sta aiutando ad approcciare in maniera diversa gli aspetti della produzione e ad avere una prospettiva più ampia su tutti i mercati, in particolare sull’Europa che non conoscevo così a fondo. I designer asiatici stanno acquistando posizioni di sempre maggiore rilevanza nel mondo della moda. Lei si considera un designer asiatico o internazionale? Internazionale, indubbiamente. Sono nato a Taiwan, ho vissuto dieci anni in Canada e ora vivo a New York. La mia attitudine è multiculturale e rispecchia quello delle nuove generazioni, abituate a viaggiare fisicamente e virtualmente grazie alla rete. Come vede il suo futuro tra dieci anni? Vorrei continuare a fare questo lavoro, sviluppando al meglio la mia creatività. Full translation at page 143

nella Foto in alto, un ritratto di jason wu, aniMa creativa del woMenswear di boss by hugo boss



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mo dior nitĂŠ a conversation with raf simons servizio stefano roncat0 foto willy vanderperre


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quattro look dior spring-suMMer 2015 e, in priMo piano, la borsa dioraMa. in apertura di servizio, un ritratto di raF siMons


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Un raggio di sole. Attrae magneticamente verso una terrazza all’ultimo piano. Un ossimoro, un luogo segreto all’aria aperta, adagiato sul panorama ovattato dei tetti e delle case di Parigi liberate dalla pioggia. Luce naturale sulla Ville Lumière. Luce per dissipare le ombre sulla nuova silhouette di una maison blasonata come quella di Christian Dior. Dal Dna di vedette fin dalla sua fondazione. Fashion-istmo lambito da calma e tempeste di mari mediatici, un Olimpo regnato da creativi. Abitato dagli dei di Dior. Ma il sole e la brezza leggera riportano freschezza sui ricordi, il bassorilievo dorato prende improvvisamente, inaspettatamente vita. Con le parole di Raf Simons, ultimo interprete chiamato a disegnare la donna della fashion house di Lvmh. «M’interessa riportare contemporaneità in un brand che era stato il faro della moda nella golden age della couture», ha spiegato il designer belga mentre quel sole scalda una città ancora assonnata. Le frasi iniziano piano, schive. Diventano distillati di riflessioni, da assaporare sentendo il retrogusto mentale. Esplodono svelando un caleidoscopio privato. Investigare. Modernità e Dna. Challenge. Femminilità e acuti architettonici. Street attitude. Fragilità. Gocce di memoria e avant-garde. Un po’ come è stato sempre visto lo stesso Simons. Da sempre amato e osannato da un fashion circle molto intellettuale. Con una nomina che aveva rappresentato una delle ultime e più prestigiose scommesse: lo stilista concettuale vs la grandeur. Una miscela che ha funzionato dando un immediato refresh. «Ho avuto un’educazione da industrial designer e sono molto interessato alla costruzione degli abiti. Che devono considerare come realmente vivono le donne oggi. Camminare per strada, lavorare. Maria Antonietta aveva 20 persone per aiutarla nel vestirsi. Certo non si doveva preoccupare di tutto questo». Cosa ha rappresentato per lei quest’ultima sfilata? Usare il passato per creare una new era. Di solito sono considerato un designer che fa avanguardia, arrivo da una cultura underground. Mentre qui dovevo guardare indietro per elaborare un concetto mainstream. Una grande sfida. Sulla passerella chemise da 19esimo secolo, marsine, broccati e tapestry. Ma in una chiave futuristica… Ho iniziato a pensare: «Cos’è la modernità?». Volevo usare un linguaggio che sembrasse quasi l’opposto della mia ispirazione originale da Dior. Sentivo più moderno andare verso un passato lontano piuttosto che modernizzare look della scorsa decade. La sfida era portare un’attitudine di realtà contemporanea a qualcosa di molto storico, trasmettere easiness a ciò che potesse essere percepito come teatrale. È l’attitude che conta. Volevo portare freschezza, con forme classiche ma declinate in jersey. Superando, o meglio, trasformando costruzioni, eliminando le barriere al movimento. Dando una street credibility, anche con lo styling. A quale donna sta pensando? Alla quella di Dior di oggi. Far convivere le clienti storiche con quelle nuove. Sto investigando sulla modernità, senza dimenticare le connessioni con il brand. Non puoi evitarlo ma non devi neanche rimanere incollato a una sola silhouette. Nel passato le collezioni erano molto frammentate, era quasi difficile mettere insieme i pezzi. Mi piace una visione in cui si fondano i pensieri. Prima dell’ultimo show d’alta moda, sentivo il prêt-à-porter e la couture separati tra loro. Ora sono più connessi. E c’è un grande legame con le donne che la realizzano. C’è un’atmosfera molto intima, stiamo insieme ogni giorno, realizziamo tutto internamente. Quando c’è un’idea, si comunica. Queste couture women possono fare tutto. E per una cliente diventa speciale. Un pezzo amazing, unique. Il lavoro nella


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outFit dior spring-suMMer 2015 con collier diorosphere in Metallo con Finiture in palladio


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couture inizia dopo lo show. L’interazione con le clienti couture che ispirano con le loro richieste. Anche per disegnare sono voci che devi ascoltare. Come si trova a lavorare in una big house come Dior? Non è certo un niche brand. Anche da Jil Sander avevo lavorato più su un concetto di nicchia. Ora devo pensare a corpi diversi, a età differenti, ad attitudini non uguali tra loro. Clients have a big voice... La sfida è affrontarle tutte. Dior è complicato come lo sono Chanel o Louis Vuitton. Per un motivo molto semplice. Più è grande la maison, più è grande l’audience. E il confronto con il patrimonio creativo della maison? La storia di Christian Dior parte da situazioni semplici. La giacca Bar, la linea A, quella H. Monsieur Christian era stato molto forte e coraggioso forgiando anche un grande successo commerciale. Aveva un’attenzione forte alla donne, pur essendo il più innovativo ed estremo dei couturier. E i suoi pezzi sono dei capolavori architettonici, ma sempre sensibili verso il corpo femminile. La maison era il punto di riferimento nella golden age della couture, tra gli anni 50 e 60. Negli ultimi anni c’era stato più un discorso di decorativismo, di embellishment dei capi. Io sono ripartito da shape semplici. Sono più interessato a investigare sul processo architettonico della creazione dell’abito. E mi piace molto indagare sul concetto di femminilità. Che non è solo un’idea di couture ma anche di quotidiano. Let it evolve. All’inizio, quando arrivi in un marchio, non si sa bene cosa tu sia o cosa tu abbia intenzione di fare. E io avevo deciso di andare molto strong ai primi codici di Dior. Il potere della maison in fondo risiede in ciò che è stato fatto nella prima sua prima decade. Stenda un primo bilancio… Oggi mi sento rilassato. Mi sento molto responsabile per la fashion house ma non cerco di farne una Raf Simons thing. Dior non è il mio marchio. È la differenza tra essere il fondatore e il creative director. Se non funzioni, arriverà qualcun altro dopo di te. Quale percorso sta seguendo per dare un nuovo new look al marchio? Quando ero ancora fuori, cercavo di capire la percezione che si avesse oggi del brand. Mi sembrava che la maison non venisse vista con un occhio contemporaneo. E io voglio tornare a quella contemporaneità, anche nelle clienti. È una big challenge ma io sono molto attratto dalla quello che non è immediatamente facile. Devi muoverti in diverse direzioni allo stesso tempo. Creare volutamente una sorta di tensione creativa. Con il mio brand, non ho paura di prendere rischi. Ma qui siamo da Dior. Chiaramente ci vuole del tempo per essere compresi. Alcuni hanno amato, altri meno. Quello che è importante è di carpire l’attenzione delle persone. Come reagisce a quello che sente dire sul suo lavoro? Ascolto, rifletto. Non posso dire che nulla mi scalfisca. Sono fragile. Full translation at page 143

photographer: Willy vanderperre, all rights reserved Models: anna choleWa e lis van velthoven @ WoMen ManageMent, olga radashevskaya @ city Models, sina k @ iMg paris Make-up: peter philips, hair: guido palau


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quattro creazioni iMMaginate da raF siMons per la spring-suMMer 2015 di dior


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un'équipe Di sei CreaTivi, provoCaTori e irriverenTi, ChiamaTi a rileggere il ClassiCo sigillo Della maison louis vuiTTon. Karl lagerFelD, marC newson, FranK gehry, rei KawaKuBo, ChrisTian louBouTin e CinDy sherman insieme per: «Capire Come quesTe persone lavorassero Con le proprie menTi e le proprie mani. ho pensaTo Che Fosse Così sTimolanTe, e DiverTenTe, avere TuTTi quesTi DiFFerenTi punTi Di visTa sul monogram. È FonTe Di granDe ispirazione veDere Come inTerpreTano le Cose, enTrare nelle loro prospeTTive. si TraTTa Di un gruppo Di geni», ha spiegaTo Delphine arnaulT, anima Del progeTTo

Testo Chiara Bottoni - Foto Colin Dodgeson


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ei personaggi in cerca della perfetta interpretazione del monogram. L’accostamento ai pirandelliani Sei personaggi in cerca d’autore calza a pennello nell’approfondire un tema, quello della magia della creazione artistica, che sottende il lavoro degli iconoclasti scelti da Louis Vuitton per rileggere un antesignano esempio di branding. Quel logo creato da George Vuitton, figlio di Louis, nel 1896, diventato il simbolo della maison francese fondata 160 anni fa e oggi elevato a codice di lettura chiave nel linguaggio universale della moda. Christian Louboutin, Cindy Sherman, Frank Gehry, Karl Lagerfeld, Marc Newson e Rei Kawakubo, anima di Comme des garçons, sono i protagonisti di questa pièce vuittoniana. Così diversi tra di loro ma accomunati dalla capacità di veicolare una visione del tutto personale nelle rispettive forme di espressione artistica, tra moda, arte e architettura, che li rende dei veri iconoclasti, nel loro dialogo a tu per tu con Vuitton. «Quando abbiamo affrontato con Nicolas Ghesquière (direttore artistico del womenswear della griffe, ndr) l’argomento degli straordinari talenti che avevamo intenzione di coinvolgere, semplicemente abbiamo deciso di rivolgerci a coloro che sono considerati i più grandi nei rispettivi ambiti», ha aggiunto Delphine Arnault, vicepresidente esecutivo di Louis Vuitton. «Eravamo interessati a persone che lavorassero con le proprie menti e le proprie mani. Ho pensato da subito che fosse così stimolante , e divertente, avere tutti questi differenti punti di vista sul Monogram. È fonte di grande ispirazione vedere come interpretano le cose, entrare nelle loro prospettive. Si tratta di un gruppo di geni». Geni irriverenti e sovversivi, tanto da proporre un secchiello bucato (Kawakubo) o dei guantoni da box logati (Lagerfeld) per mettere la loro firma inconfondibile sul progetto «L’icona e gli iconoclasti: celebrando il Monogram», lanciato worldwide con un evento a New York il 7 novembre. Una capsule collection di borse, bagagli e oggetti correlati realizzata negli atelier di Asnières, alle porte di Parigi, e disponibile su richiesta in numero ridotto o ridottissimo in tutti i negozi della griffe ammiraglia di Lvmh, compresi i 19 italiani. E proprio in Italia, a supportare il lancio, è stata organizzata la mostra «Celebrating monogram», in scena dal 27 al 30 novembre a Palazzo Serbelloni, Milano. Una collettiva che presenterà gli oggetti creati dagli iconoclasti e l’interpretazione di questi effettuata ad opera di sei giovani fotografi e registi internazionali: Pierre Debusschere per Frank Gehry, Gordon Von Steiner per Christian Louboutin, Johnny Dufort per Cindy Sherman, Michael Avedon per Marc Newson, Jennifer Livingston per Rei Kawakubo e Colin Dodgson per Karl Lagerfeld. I giovani creatori di immagini si sono avvicinati al progetto sotto la direzione artistica di Robert Lussier e Mia Forsgren, con la collaborazione di Carine Roitfeld e, come gruppo di singoli, sono stati incoraggiati a esplorare il loro lato privato del monogram. Letture eloquenti del lavoro degli iconoclasti. Al pari delle parole spese dagli stessi, interpellati in occasione del lancio dell’iniziativa. «Sono d’accordo con quello che dice Voltaire, che tutto ciò che necessita una spiegazione


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non è degno di una spiegazione», ha sottolineato Lagerfeld, discutendo del suo contributo al progetto per il marchio ammiraglio del gruppo Lvmh. «Quindi, che cosa vi devo dire? Che mi sono divertito! Avevo tante idee legate al tema della box e Vuitton mi ha dato la possibilità di tradurle in oggetti concreti. Conosco parecchi uomini e donne che si sono avvicinati a questo sport e ho pensato che sarebbe stato interessante poter dare loro il modo di praticarlo in una maniera molto lussuosa. Quindi ho disegnato un grande bagaglio con dentro un sacco da pugile. Poi ho voluto fare una borsa in diverse misure e un tappetino per i principianti. E ancora un’altra piccola bag con dei guantoni. Tutte le idee sono arrivate in maniera molto semplice, quasi infantile. Ho immaginato la gente andare negli spogliatoi e usare il baule come armadietto!». Una visione così sfacciatamente lussuosa dello sport, che solo un’icona come Kaiser Karl poteva permettersi di esplicitare con queste parole. Non da meno però sono stati i suoi compagni di avventura. Al suo Dna squisitamente francese si è ispirato Louboutin. «Sono nato e cresciuto a Parigi, quindi ho voluto pensare a qualcosa che fosse prettamente parigino», ha spiegato il celebre shoe designer, «mi è balenata alla

mente l’immagine di un carrellino per la spesa. Una volta ho provato a contare i carrellini di questo tipo in cui mi sono imbattuto in due ore a un mercato di Parigi: 109! Partito da questo concetto ho cercato quindi di fondere l’heritage di Vuitton con la mia visione, in particolare attingendo al movimento artistico di Les nabis e all’arte giapponese. Aggiungendo un tocco di rosso laccato, naturalmente, a ogni creazione». Essenziale, lineare e schietta è l’esplicitazione di Rei Kawakubo: «Sebbene ci siano molti modi per spezzare le regole e creare qualcosa di innovativo, questa volta ho cercato di seguire una via molto letterale, creando dei fori nel tessuto della borsa. Non è stato difficile perché credo che Vuitton sia la casa di moda che più elegantemente e sapientemente è stata capace ed è capace di trasformare la tradizione in avanguardia. E io ho sempre approcciato il mio lavoro esattamente nello stesso modo». Voci fuori campo di personaggi che hanno contribuito a costruire una nuova trama, universale e personale, per un simbolo in continuo viaggio ed evoluzione nel tempo. In maniera rispettosa della vocazione itinerante di Vuitton. In bilico tra passato e futuro, fra tradizione e irriverenza. Full translation at page 143

in tutto il servizio: look e accessori louis vuitton dalla collezione cruise 2015; set da boxe e bag in tela MonograM disegnati da karl lagerFeld per il progetto «celebrating MonograM» Model, saskia de brow; art direction, robert lussier e Mia Forsgren con la collaborazione di carine roitFeld


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valliwood

« l a m i a m u s a è l a c u r i o s i tà » pa r o l a d i G i a m b at t i s ta Va l l i , a u t o r e d i u n a m o da c o lta & c h i c . c h e h a i n c a n tat o n e w j e t s e t t e r e s ta r d e l c i n e m a «Per i miei abiti, ricevo quasi più complimenti dagli uomini». Giambattista Valli strappa un primo intelligente sorriso. Essere complice delle donne. E di chi sta al loro fianco. Snap. Voilà. Il gioco è fatto. Sembrerebbe quasi semplice, come tutte le idee vincenti. Una sottile, colta ironia attraversa il racconto del designer, che si svela con vivida chiarezza. Senza troppi filtri, senza risparmiare parole. Un racconto scandito dai paletti vestimentari della sua maison che, in un soffio, il prossimo anno taglierà già il traguardo della prima decade. Il lancio della linea ammiraglia, l’arrivo dell’haute couture, Giamba l’ultima nata, che ha appena debuttato sulle passerelle milanesi. Fondamenta di un mondo di stile che ha preso forma piano piano. Partendo dal ritrovato profumo d’atelier in ogni capo. Un percorso illuminato dai flash dei fotografi a immortalare le sue donne. Valli girls, come ama chiamarle lui. Il new jet set in prima fila come un ballo delle debuttanti. Le iconiche presenze che aleggiano, a ispirare e a ispirarsi. Le stelle del cinema stregate dal canto di abiti-sirena. Che fuori da Los Angeles, abiterebbero a Valliwood.

s e r v i z i o

s t e f a n o

r o n c a t o .

f o t o

c É c i l e

B o r t o l e t t i


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Un primo bilancio di questo periodo? Molto positivo. Molto piacevole. Sento che è passato il mio linguaggio, il messaggio, la filosofia estetica. Sono nove anni che faccio questo ed è un momento in cui si è allineato con gli occhi della gente, della stampa. E le mie clienti si sono moltiplicate. il debutto della linea Giamba ha aggiunto un nuovo tassello a questo percorso… Tutto è sempre nato da una necessità personale. Ho iniziato con un prêt-à-porter colto, dalla matrice haute couture, sviluppato negli atelier. Quando ho cominciato, c’era il mito del corpo di Gisèle e io volevo riportare il rumore delle forbici, dei materiali abbandonati nei cassetti dei laboratori riportati nell’industria della moda. Volevo far vivere questi mondi paralleli. Un ready to wear contemporaneo e dall’altra parte il lancio della haute couture, più onirica, atemporale. Due storie per fare un’offerta compatibile. Giamba è come se fosse l’altro lato della medaglia, quello che conoscevano le persone più intime e gli amici. A partire dal nome stesso. Una visione più ludica, pop, girlie e underground. a che donne parla? Le mie clienti della haute couture hanno tra i 24 e i 34 anni. Vesto le giovani, che possono anche trovare un punto in comune tra l’alta moda e la Giamba. C’è una nuova cultura di collezionare questi abiti, cose uniche. Così come i loro fidanzati collezionano arte. Sono le nuove pigmalione di questa arte minore. Come è diventato il nuovo designer amato dalle jet setter? Con la Giambattista Valli avevo voglia di portare un argomento nuovo, rituali couture ma non polverosi. Sostenendo tutto quello che era maestria a partire dagli atelier. Tutti fanno abiti, da Oviesse e H&M fino alle maison d’alta moda. Io volevo riportare l’aspetto culturale di questo mestiere. C’erano i ball gown delle nonne di queste ragazze appartenenti a famiglie importanti. Ho pensato di tagliarli con proporzioni nuove, coniando i miei party dresses, mini abiti couture. Tutti i grandi gruppi avevano budget enormi per avere le celebrities. Io non avevo questo, avevo un mondo di cui faccio parte per metà. Conoscevo Bianca e Georgina (Brandolini d’Adda) o Andrea (Dellal). Quello che conta oggi sono le idee e ho pensato di chiamare queste giovanissime. Avevano tra i 17 e i 18 anni, front-row girls mediaticamente non conosciute dal grande pubblico. Dopo Stephanie o Carolina di Monaco e Philippe Junot non c’è stato seguito. Forse

Nella Foto a lato, due look GiaMba priMavera-estate 2015. iN apertura di servizio, il desiGNer tra due creazioNi GiaMbattista valli e, più esterNi, due outFit GiaMba


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Lady Diana era l’ultima. Questo è un mondo che non puoi comprare. Viene solo per quel senso di prima fila di amici, come una festa in casa. E quindi lee Radziwill o diane Kruger fin dall’inizio… Sono amiche. Poi è stato un vero passaparola. Come è successo per una delle ultime collezioni quando lavoravo da Emanuel Ungaro. Eravamo a Los Angeles, tra quelle ragazze che anche Steven Meisel celebrò con uno shooting con quel nome: Valley girls. E subito sono diventate per me le Valli girls. o valliwood, visto il legame con la Mecca del cinema. Chi le manca da vestire? Adorerei Meryl Streep e Jessica Lange. Mi mancano. Non ho ceduto alla grande frenesia del red carpet. Ho scelto io chi vestire. In generale amo le donne con potere di messaggio. Ma in pace con la loro femminilità. Come Amal (Clooney) che è un bravissimo avvocato o Rania di Giordania. A volte le donne hanno il complesso di essere donna, si camuffano esagerando con esuberanza o dall’altra parte si rendono più androgine. Una maschera, una mise en scene che però fa scappare. Sono complice delle donne e a loro sentire un mio abito è come un abbraccio. Cambia la postura del corpo, è come supportare il loro fascino. Faccio una moda che è dedicata anche all’uomo che le sta accanto. Lui è onorato, fiero. Ricevo quasi più complimenti dagli uomini. Come è stato andare in passerella in italia? Milano mi ha sostenuto profondamente. Dalla Cnmi-Camera nazionale della moda italiana fino a Franca Sozzani. Una famiglia che mi aspettava in Italia. Poi quale è stata la reazione della press italiana, direi mediocre. Dovremmo superare il complesso di essere italiani in Italia. Molti talenti sono già scappati all’estero. E la recente esperienza cinese? Estremamente illuminante. Con una sfilata di haute couture per chiudere la settimana della moda di Shanghai, una delle cinque città più affascinanti al mondo in questo momento, come New York vent’anni fa. Con Lane Crawford ho presentato la Giamba e ho organizzato un trunkshow per incontrare le clienti finali cinesi. Che oggi sono molto attente. Il lusso non è davvero sbarcato. Ho ricreato il mio atelier, con boiserie e aprendo gli archivi. Le ho fatte entrare nel mio mondo di unicità. Voglio quello, un processo contro-massificato. Il senso di laboratorio, di pezzi speciali, di servizio, di attenzione. Il concetto di lusso è stato abusato in favore di un’invasione di prodotti duty free che nella discesa dalla punta della piramide hanno perso il loro Dna luxury.

Essendo di dimensioni umane, guardo che tutto, anche la candela profumata nel mio spazio, esca di quel lusso che chiamo privato. Cosa vuol dire oggi essere indipendente? Sono autofinanziato al 100%. Se vendo cresco. Se non vendo diminuisco. l’anno prossimo festeggerà il decimo anniversario della sua maison. osservando il suo backstage, si ha l’impressione di una famiglia rodata… Se mantieni una dimensione umana, anche il rapporto rimane umano. Tutta le gente che lavora con me condivide la mia stessa passione. Avendo lavorato tanti anni per molte maison, mi pongo come se anch’io lavorassi per qualcun altro. C’è stima, un senso di équipe e di famiglia. Crediamo nello stesso sogno. Chi è la sua musa? La mia curiosità. Le donne m’ispirano non per la fisicità ma per un movimento. L’incrocio di gambe di Diane Von Furstenberg, come fuma Lee Radziwill. La gestualità. Tutto nasce dalla risata di Claudia Cardinale ne Il Gattopardo, che blocca la digestione. Lei, ragazzina, arriva in casa invitata dai padroni e Tancredi fa una battuta. Lei è l’unica che ride, gli altri vedevano volgarità nella risata. Lei era una ventata di ossigeno. Mi sono innamorato di quel gesto. Ha mai ricevuto proposte per unirsi a grandi gruppi? Ci sono state. Forse erano troppo poco mature all’epoca. Ho adorato passare i primi dieci anni d’indipedenza. Piaccia o no, ho la mia nicchia di mercato, qualcosa che si chiama stile legato al mio nome, applicabile a tutto. Ci puoi arredare anche una suite, una casa. Esiste una maison, un libro uscito che ha sottolineato questa visione, le boutique. Mi piacerebbe fare il secondo passo, dare la possibilità del lungo termine e dello sviluppo, un sogno con la M maiuscola che, con me o senza di me, riesca a diventare maison. Al momento sto bene come sono. Ma sono curioso, sono aperto alle novità. Non sono uno che si spaventa a qualcosa di veramente interessante. da dove arrivano le perle che porta sempre al collo? Sono un pezzo di una collana di un maharaja, un filo di un collier che era stato smontato. In India, la persona che le indossava me le ha offerte. «Vedrai che sarai il tuo simbolo», così Luigi Scialanga mi aveva spinto, «sono assolutamente te». In effetti le perle rappresentano una storia così classica che raccontata su un uomo prende un appeal differente. Seduto da qualsiasi parte nel mondo, anche se ho accanto l’uomo più tatuato, succede la stessa cosa. Guardano me. Full translation at page 143

Nell'iMMaGiNe a destra, due proposte GiaMbattista valli priMavera-estate 2015. photo assistaNt: Fred barlet. Make up: val GarlaNd. hair: orlaNdo pita Models: aNeta pajak @ viva Model MaNaGeMeNt, kia low @ Next Model MaNaGeMeNt, Maja saloMoN @ Next Model MaNaGeMeNt, zoe huxFord @ elite Model MaNaGeMeNt


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shop.elisabettafranchi.com


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Th s ason Stefano Roncato Francesca Manuzzi Matteo Zampollo Michele Bagi Diane Pernet Angelo Ruggeri Michela Zio

Tendenze e cult pieces per disegnare il nuovo femme-style

poinT of view

The besT

Trends

OveRview BuSineSS view The ShOP Five The inSiDeR TOP OF The TOPS viDeO AwARDS AcceSSOR-hyPe GROOM SeRvice

Jil SAnDeR Gucci DOlce & GABBAnA PRADA Givenchy céline AZZeDine AlAïA lOuiS vuiTTOn SAinT lAuRenT vAlenTinO

kiDS wORlD new & OlD lAceS GeOMeTRicAl RAinBOw in FOnDO Al MAR All ThAT SueDe 3D BOuqueT DeniM cOllAGe wOODSTOck & cOAchellA MiniMAl kiMOnO ARTe cineTicA v POweR The ARMy SwAn inTO The neT


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Iris Van Herpen

ASVOF.COM OVERVIEW

LA BELLEZZA DEL CHAOS

IN UNA STAGIONE DAGLI SPUNTI MOLTEPLICI, IL PENSIERO CORALE DEI DESIGNER È STATO UNO SOLO: COSA È MODERNO? E LE RISPOSTE SONO STATE DIFFERENTI E POLIEDRICHE, TRA INDAGINI DI SCIENZA E HI-TECH, ROMANTICHE ARCHITETTURE DAL PIGLIO RÉTRO OLTRE A OMAGGI SOGNANTI E IPERVITAMINICI TESTO DIANE PERNET. FOTO SONNY VANDEVELDE

Comme des garçons

I

ris Van Herpen ama ripetere che: «Trova la bellezza nell'evoluzione del chaos». A quanto pare, il chaos è qualcosa che la designer olandese vede come l'essenza stessa della natura: «È la performance della natura nella sua forma più primordiale», ha poi aggiunto. Una frase che potrebbe sembrare un po' ambigua e astratta soprattutto quando si parla di una collezione di moda. E lo spettatore sarebbe perdonato se pensasse che le costruzioni immaginate dalla stilista fossero altrettanto difficili da digerire. Dopo tutto, Van Herpen è nota per le sue tecniche futuristiche e per le partnership con scienziati e affini, come è accaduto per la collaborazione incredibile di questa stagione che l'ha vista lavorare a stretto contatto con il team del Cern, il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle. Invece no, paradossalmente la collezione primavera-estate 2015 è risultata la più indossabile fino ad oggi. Grazie alle mani abili, e sensibili, della stilista e del suo atelier, tutta la magia hi-tech è diventata, in un colpo solo, semplicemente bella e accessibile. E se la prima parte dello show è stata un omaggio al chaos creativo, la seconda metà è stata un capolavoro di modernità, grazie all'utilizzo di tecnologie che hanno evidenziato come una semplice fodera possa diventare una struttura a nido d'ape o come un vestito possa essere scolpito nel ghiaccio. Un’impresa spettacolare, sapendo che l'ispirazione è iniziata con una visita al laboratorio scientifico svizzero e al complesso dei suoi acceleratori di particelle, dove il campo magnetico è superiore di 20 mila volte a quello della Terra. Per assurdo, il concept di stagione di Manish Arora non potrebbe essere il più differente Rick Owens


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Emilio Pucci

Haider Ackermann

possibile, nonostante il suo passato iperdecorato e sontuosamente pop. In passerella un disegn semplice, sottile e allegro. A calcare la passerella è un guardaroba che deve essere utilizzato come terapia per la depressione maniacale, perché questi look ipervitaminici potrebbero effettivamente curarla, e con successo. Il percorso di Ktz è invece molto più strong, scandito da un bestiario barbarico che scopre i misteri della vita attraverso le parole di uno sciamano. Le dune del deserto viola di Prada trasportano gli ammiratori dell'estetica di Miuccia Prada negli anni 70, ma senza quei fumi acidi che, per esempio, hanno scandito l'atmosfera di Lucy in the Sky with diamonds. La designer ha, letteralmente, dato una svolta ai suoi abiti signorili attraverso costruzioni grafiche che hanno rivelato/sottolineato sensuali porzioni di corpo. Ma nonostante le differenze che hanno caratterizzato le passerelle, la coralità dei designer ha raccontato la stagione protesa a risolvere un solo problema: la modernità, ancora una volta, è stata al centro dell'attenzione, oggetto di una intensa discussione. Che cosa è nuovo? Che cosa è rétro? Che cosa scriverà il futuro? Tra le passerelle più lungimiranti c'è sicuramente quella di Rei Kawakubo per Comme des garçons con un'intera collezione tinta di rosso sangue, che ha un po’ ammorbidito il significato della guerra, presentandola come realtà violenta dove fioriscono passionali rose scolpite nel tessuto: un messaggio sorprendente, ma forse non così facile da indossare. Rick Owens ha riletto le atmosfere del balletto L'Après-midi d'un faune di Sergej Djagilev attraverso le sue lenti. E ha immaginato un racconto grafico, etereo e scandito da tonalità Prada

Dries Van Noten

neutre. Dove le forme sono diventate giganti, voluminose: nuvole di tessuto leggero o costruzioni lineari impreziosite da dettagli immaginifici. Si è cimentato con riferimenti all'architetto brutalista Marcel Breuer, ma invece del cemento ha scelto il tulle delicato per costruire i suoi abiti monumentali. Haider Ackermann, mai rétro e sempre ammantato da uno spirito di modernità, ha scelto una stagione scandita da toni tenui, con superfici tessili dagli effetti interessanti e una cascata di volant a scolpire una silhouette eternamente elegante. Un'altra collezione dall'imprinting grafico è stata quella di Sacai, dove Chitose Abe ha mischiato le divise military e lo stile commando in khaki con stampe floreal e frammenti di femminilità leziosa, che si tratti di chiffon, pizzo o guipure. E poi ha completato il look con platform stringate dal sapore militare. Forse non molto comode ma sicuramente capaci di regalare alla figura un'attitude fantastica. Allo show di Dries Van Noten, al posto della classica passerella, il pubblico è stato accolto su un lungo tappeto ispido che sembrava una distesa di muschio boschivo, pronto a vestire tutto il paesaggio circostante. Gli abiti immaginati dallo stilista belga sono stati un mix di luminosi tessuti jacquard, stampe stratificate e trattamenti speciali che hanno dato alla collezione primavera-estate 2015 un tocco delicato e un retrogusto hippy anni 70. La cosa piu bella è successa quando alla fine della sfilata tutte le modelle si sono distese sul muschio con un dolce sorriso sulle labbra. La loro serenità era contagiosa, e tutti sono usciti dalla sala dello show sorridendo in tranquillità. Full translation at page 143 Manish Arora

Sacai


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business view

faShion fooD Dieci strategie rivelate da tredici figure chiave del business italiano e internazionale. Sul palco del Mfgs-Milano fashion global summit 2014 vengono svelati i progetti che sosterranno il binomio moda e food in vista di Expo2015. Mettendo in evidenza l'importanza del segmento per l’evoluzione del lusso, tra e-tailer di nuova generazione e sensibilizzazione del consumatore, tutte le ricette per crescere a livello globale

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Prada Porterà Marchesi anche a dubai e tokyo, oltre al Quadrilatero

Marchesi farà arrivare la sua patisserie a Tokyo, Dubai e in Montenapoleone, oltre che nella porzione della Galleria Vittorio Emanuele ii affittata dal gruppo Prada. Lo ha rivelato il ceo del gruppo milanese Patrizio Bertelli nel suo intervento al Mfgs-Milano fashion global summit, oltre a sottolineare che le f tra loro legate non sono solo due, fashion & food, ma tre, c’è anche furniture: «in una cena, oltre a come si è vestiti e a quello che si mangia, è ovvio che entra in gioco anche il design del locale e la forma del piatto». L’era del food rappresenta un'evoluzione del concetto di benessere. «Siamo convinti che benessere e lusso siano due parole da usare assieme», ha detto il numero uno del gruppo tocano. «il consumatore che

patrizio bertelli, ceo di prada


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l'expo gate in largo cairoli a Milano, di Fronte al castello sForzesco, siMbolo di expo Milano 2015 che ha coMe teMa «nutrire il pianeta. energia per la vita»

sta scoprendo il lusso ora vuole toccare con mano tutto il resto, in primis la relazione fra cibo e benessere. il food è la principale espressione della nuova generazione, è fondamentale per comunicare», ha detto ancora precisando che anche in questa chiave il gruppo ha ritenuto preferibile partire da un marchio con una storia forte e un heritage proprio: «Piuttosto che inventarsi Prada food». Ecco i grandi progetti per un marchio di pasticceria nato a metà ’800 e nei confronti del quale l’approccio Prada ricorda quello adottato per Church’s, massimo rispetto del brand e integrazione solo in chiave di supporto allo sviluppo. Bertelli ha infatti scelto l’evento di Class editori dedicato alle relazioni tra fashion & food per annunciare una novità che suona come una sfida alla pasticceria Cova di Montenapoleone, alla quale era interessato anche Prada e che invece è finita nelle braccia di Bernard arnault. non stupisce che Bertelli, che ha confermato l’apertura della fondazione-museo a Milano a maggio 2015 in occasione di Expo 2015, abbia strappato un applauso a scena aperta quando ha annunciato che Marchesi in Montenapoleone sarà aperto sempre, al contrario della discussa chiusura di Cova: «Così finalmente sarà possibile bere un caffè nel Quadrilatero anche la domenica». Gianni Risi

2 i consumatori di luxury goods si avvicinano a determinati marchi sulla spinta dell’appeal e dell’artigianalità che incarnano, allo stesso modo continueranno sempre di più ad accostarsi a cibi di nicchia, dall’elevata qualità, meglio se biologici. «il food oggi ha delle caratteristiche che lo rendono molto simile a un bene di lusso», ha spiegato Diego Selva, head of investment banking italy di Bank of america-Merrill Lynch. «Certamente non si può ancora di parlare di un mercato strutturato di fascia premium, ma di una fase embrionale ricca di potenzialità. a dimostrare grande dinamismo sono soprattutto le retail chain specializzate nel food biologico, una nicchia di mercato che negli Stati Uniti ha registrato una crescita del 15%, con una valutazione borsistica da 15 a 20 volte l’ebitda, moltiplica-

il food alla conQuista del Mercato PreMiuM

tori molti vicini alle ipo del lusso». Le categorie che maggiormente hanno attirato l’interesse di una clientela di alto livello nel food sono soprattutto cioccolato, vini, liquori e caffè in capsule. E proprio all’esempio del lavoro condotto da nestlé con nespresso ha fatto riferimento francesco Trapani, executive vice chairman e operating partner di Clessidra: «Sono riusciti a creare un prodotto di lusso e ottenere dei margini altissimi. Credo che molto dipenda dalla mentalità illuminata e dalla sensibilità di un grande gruppo. non escludo che come i big player del lusso continueranno ad avventurarsi nel food con acquisizioni mirate, non possa succedere lo stesso per i player del food decisi a diversificare con prodotti luxury di nicchia». Calogero Quintino

sopra, da sinistra, diego selva e Francesco trapani


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«siaMo Quello che MangiaMo» Parola e stile di kean etro

Per Kean Etro, seconda generazione della celebre famiglia fashion: «noi siamo quello che mangiamo, e se facciamo dell’ottima moda, forse è proprio perché mangiamo bene». Secondo il direttore creativo del menswear di Etro, «il mangiare bene è sinonimo della nostra cultura, specchio di artigianalità e buongusto che contraddistinguono il fashion system italiano nel mondo». La famiglia Etro, non solo nelle scorse stagioni ha celebrato con i suoi show il mangiar sano made in italy, ma anche l’utilizzo di tessuti di provenienza vegetale. «in azienda c’era questo modo di scherzare che avevamo tra noi, secondo il quale spesso mi dicevano: Kean, ma un pantalone non si può mangiare!», ha poi spiegato lo stilista, che per l’ultima collezione primavera-estate 2015 si è proprio ispirato al mondo del food e dintorni. «Per questo motivo ho scelto la via della sperimentazione utilizzando tessuti ricavati dalla

soia, dal latte o dai cereali. il tutto per foraggiare colture e biodiversità e ribellarsi al sistema di coltivazione pianificata del cotone, che negli anni ha impoverito le terre e le riserve idriche delle americhe e dell’asia». E interrogato sull’avvento di Expo 2015 a Milano, che dal prossimo maggio porrà l’accento sull’importanza dell’alimentazione, ha dichiarato: «Sono nato a Milano, dove vivo e lavoro, proprio per questo motivo credo nell’importanza di una così grande occasione come quella dell’Expo 2015. So che tutto il Made in italy sta organizzando delle iniziative per far vedere quanto siamo bravi nel nostro Paese. Penso a Prada e alla sua fondazione e sono certo che tutti sfrutteremo questo momento d'incontro mondiale», ha concluso, «per raccontare quello che siamo ma anche i valori che siamo stati capaci di cementare negli anni e che ci hanno resi così speciali». Fabio Maria Damato

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in italia ci sono ancora ampi spazi di crescita per i retailer online. E le performance ampiamente positive delle vendite di moda lasciano la possibilità di aprire porte ad altre categorie merceologiche meno battute. Lo confermano i dati di amazon italia, presentati durante Mfgs-Milano fashion global summit da Martin angioni, country manager per l’italia del colosso online. «Questo è il nostro quarto anno di attività in italia e lo scorso giugno abbiamo lanciato il negozio online di vestiti. in italia amazon conta 9,5 milioni di visitatori unici a settembre 2014 di cui 5,7 da mobile. Considerato che l’avvento del digitale italiano è recente, abbiamo visto che c’è un fortissimo interesse da parte delle aziende che non hanno volontà o possibilità di investire in rete fissa». Dagli esordi come rivenditori online di libri e musica nel 1995, amazon ha gradualmente aperto le porte alla moda arrivando a contare 1.500 marchi che vanno dal mass

sopra, la videointervista di kean etro a MgFs

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biagiotti e kiton Pianificano a tutto gourMet

La ristorazione è sempre più griffata. a testimoniarlo sono state due realtà storiche del made in italy che stanno muovendo i primi passi nel mondo del food, Laura Biagiotti e Kiton. «il food è istintivamente da sempre nella nostra vita ed è una componente di successo non solo per il nostro marchio ma per tutte le griffe che hanno nel loro profumo un veicolo di comunicazione di business straordinario», ha spiegato Lavinia Biagiotti Cigna, «per questo abbiamo deciso di costruire un golf club di 150 ettari alle porte di Roma, che si snoda attorno al nostro quartier generale, il Castello Marco di Simone di Guidonia dove abbiamo inaugurato il nostro ristorante, offrendo al cliente un’esperienza bio e rigenerante, a chilometro zero». oltre alla cucina tradizionale realizzata da giovani cuochi, ogni mese ci sarà anche uno chef stellato che cucinerà in green. «La nostra forza rimane il

made in italy. Tutti hanno bisogno di qualcosa che li gratifichi, che sia memorabile anche solo per un veloce assaggio o un’esperienza d’acquisto», ha continuato l’imprenditrice. a scendere nell’arena food anche Kiton. il gruppo sartoriale partenopeo aprirà infatti, in occasione di Expo 2015, il suo primo ristorante di cucina campana nell’headquarter milanese di via Pontaccio, in una parte degli spazi dell’ex palazzo Gianfranco ferré, nell’area dello stabile che si affaccia su via fiori Chiari. «Questo progetto nasce dalla voglia di portare i sapori della nostra terra qui a Milano, ma con lo spirito semplice con cui abbiamo realizzato fino a oggi tutti i nostri prodotti sartoriali», ha sottolineato antonio De Matteis, ceo della società da 105 milioni di euro di ricavi nel 2013, che dopo l’italia si spingerà con il progetto in altre parti del mondo. Alice Merli

sopra, antonio de Matteis e lavinia biagiotti cigna

aMazon, dagli usa all’italia seguendo il filo della Moda market al lusso. «oltre alla pura vendita ormai investiamo anche per produrre contenuti moda», ha aggiunto angioni. «il nostro punto di forza, considerato il business con cui abbiamo iniziato, è sempre stata la logistica. approcciando l’universo del fashion abbiamo valorizzato l’estetica del sito, le modalità di ricerca e dato la possibilità di scegliere in libertà attraverso il reso gratuito. non mancano poi gli spazi monomarca all’interno della piattaforma come quello dedicato a Salewa», ha precisato il manager. Ci sarà spazio per il food? «Sul sito statunitense di amazon si possono comprare 48 milioni di articoli. Vendere un prodotto fresco però è tutt’altra cosa. L’abbiamo comunque già cominciato a sperimentare, in particolare nell’area di Seattle e San francisco, La e new York. È possibile», ha concluso, «ma sono necessarie aree urbane ampie e popolate». Milena Bello

sopra, a sinistra, Martin angioni, contry Manager aMazon per l'italia

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Per la rinascente e harrods successo a Passo di food

Due capitali d’Europa a confronto, passando per i loro department store. Si tratta della milanese la Rinascente e del londinese harrods, che stanno implementando le loro strategie alla voce food. «Milano non è Londra, per tale motivo è doveroso misurare potenzialità e risultati del business dei department store alle nostre dimensioni territoriali», ha spiegato alberto Baldan, ad de la Rinascente. il manager, a capo del gruppo da 462 milioni di euro di ricavi nel 2012, ci tiene a precisare quanto lavoro è stato fatto per rendere redditizia la food hall del grande magazzino di piazza Duomo: «nel 2007 abbiamo installato un gourmet market e otto tra ristoranti e bar su una superficie di oltre 1.700 metri quadrati. Una scelta che ha spinto la voce food a 25 milioni di euro l’anno (dai 4 milioni del 2007, ndr) e 3,5 milioni di visitatori annuali». La catena, che conta 11 store in italia, ha tagliato il

nastro alla sua terza food hall a Cagliari, dopo Palermo e Milano appunto. Tutta un'altra storia quella di harrods, controllato dal fondo del Qatar. «non molti sanno che harrods ha aperto nel 1849 come tea room», ha spiegato Michael Ward, managing director del retailer, «per noi è essenziale creare un’atmosfera unica, attraverso prodotti speciali creati per noi e servizi speciali». il mall di Knightsbridge conta 27 punti ristoro. «Tra i quali siamo onorati di avere avuto un Dior café e il primo Prada Marchesi», ha poi aggiunto il manager, pronto a precisare che: «il punto di forza è la qualità e la differenziazione dell’offerta, che serve 1,5 milioni di coperti l’anno». Un primato difficilmente raggiungibile ogni anno rinnovato grazie a: «15 milioni di sterline (circa 19 milioni di euro al cambio di ieri) di investimento in ricerca e sviluppo», ha concluso Ward. Fabio Maria Damato

sopra, da sinistra, alberto baldan de la rinascente e Michael ward di harrods


MFF-Magazine For Fashion | 91

7

8

Trussardi corre worldwide con i suoi café

Al centro della strategia futura di Trussardi c'è anche il food. «Negli anni Novanta siamo stati pionieri, acquisendo un’azienda che confezionava cibi in atmosfera modificata. Siamo stati tra i primi ad avventurarci in questo settore e abbiamo visto lungo. Oggi l’80% dei cibi è confezionato in questo modo», ha raccontato Tomaso Trussardi, ceo del gruppo bergamasco, che nel 1996 già inaugurava Palazzo Trussardi alla Scala. «Siamo riusciti a dare vita a una clientela al 70% quotidiana», attratta dal prestigio degli chef che annovera Andrea Berton, Carlo Cracco, Luigi Taglienti

e Roberto Conti e dalla stella Michelin dell’edizione 2013. «L’ingrediente del successo è la semplicità, un’idea di trattoria di lusso perché la crisi ha riportato i consumatori alle radici». E le ambizioni food del gruppo sono internazionali: a gennaio, durante Imm Cologne, il gruppo presenterà il concept del Café Trussardi, realizzato in tandem con Luxury living che produce e distribuisce, su licenza, la linea home di Trussardi. «Abbiamo trattative in essere per aprire un Café a Dubai e contiamo di esportarlo in Russia e Far East». Alessia Lucchese

Antesignano dell’e-commerce, il gruppo Yoox di Federico Marchetti si è spinto dalla moda al design e strizza l'occhio al food. «Siamo retailer a tutti gli effetti», ha raccontato Marchetti, fondatore e ceo di Yoox group, «per questo, lo scorso anno, abbiamo inventato una vetrinatavola imbandita e interamente shoppable. Quest’anno s'intitola A dinner party in Venezia e ha tra i protagonisti Arrigo Cipriani». Dietro alla trasversalità, la convinzione che un e-tailer debba essere anche un entertainer. «La semplicità di comunicazione con il cliente nasconde complessità ed emozioni», ha proseguito,

sopra, toMaso trussardi, ceo del gruppo bergaMasco

9

confermata dai grandi investimenti effettuati nel business aeroportuale. Il ceo ha anche ribadito di voler rimanere focalizzati sul proprio core, senza divagazioni nel food che è: «Sempre stato un compagno di viaggio indispensabile per il made in Italy e un legame che si sta consolidando tra le nuove generazioni. Ma, per quanto ci riguarda, intendiamo focalizzarci sulla moda. Ancora per parecchi anni potremo crescere in questo settore, come confermato dal successo della quotazione». Chiara Bottoni

sopra, sullo scherMo, Michele norsa, ceo di salvatore FerragaMo

10

pepsico esplora le fronTiere del fashion

Far diventare una bevanda un’esperienza multisensoriale, un prodotto esclusivo, interattivo, in cobranding con la moda. È il percorso di PepsiCo, il colosso del food & beverage americano che nel 2012 ha ingaggiato Mauro Porcini. «Abbiamo ridisegnato l’identità del brand», ha raccontato il chief designer officer del gruppo Usa. «Abbiamo ripensato il progetto, dalla composizione prodotto al design con collabs con, ad esempio, Beyoncé o la creazione di una linea di abbigliamento. Abbiamo lavorato con Penguin, Del Toro sho-

es, Bang & Olufsen distribuendo negli Usa e a Parigi». In ultimo, il progetto con Franca Sozzani e Vogue Italia che ha selezionato dieci designer per un’alleanza creativa presentata durante Milano moda donna e Vfde-Vogue fashion Dubai experience. Prossimo step sarà l'analisi del legame beverage, moda e tecnologia. «Attraverso il marchio Gatorade verrà presentato un nuovo progetto che racconterà come si interfaccia il prodotto con il corpo e con la moda», ha concluso Porcini. Milena Bello

sopra, Mauro porcini, chieF designer oFFicer di pepsico

il faTTuraTo dei seTTori alimenTari iTaliani 2012-2013

cresciTa e profiTTi nel seTTore food & hospiTaliTY

Aliment. animale

2010

2011

2012

2013

SALeS growth

8,31%

10,47%

6,52%

9,79%

Avicolo

roI

5,57%

5,00%

5,47%

6,76%

Carni bovine

roe

13,69%

11,35%

13,06%

16,45%

eBIt mArgIn

16,47%

17,28%

18,57%

21,36%

ASSet turnoVer

0,42

0,48

0,46

0,46

Fonte: Fondazione altagaMMa

«per fare questo, abbiamo stanziato 100 milioni di euro per l'innovazione spalmati nel corso del triennio 2013-15. Riguarderanno il mercato italiano di Yoox e i monobrand con i quali lavoriamo. Per noi, infatti, il massimo è portare un talento della Silicon valley in Italia e ciò su cui stiamo lavorando da due anni, oltre il mobile commerce, è unire boutique reali con l’online», ha concluso Marchetti, «e mall come Nordstrom negli Usa hanno dimostrato che le sinergie sono fondamentali, andando a incrementare entrambi i giri d’affari». Chiara Bottoni

sopra, Federico Marchetti, ceo e Fondatore di yoox

ferragamo, un fuTuro roseo per il lifesTYle made in iTalY

«Dovremo promuovere le eccellenze per attrarre visite, perché l’Italia è un sogno per i cinesi, ma, paradossalmente, non risulta tra i cinque Paesi più visitati al mondo». E il processo sarà possibile solo: «Creando un sistema Paese, un network di imprese, banche e infrastrutture che rendano coerente l'offerta», ha spiegato Michele Norsa, ceo di Salvatore Ferragamo. Che, a livello di prodotto, ha intrapreso una strada di veicolazione globale attraverso la creazione di un’offerta pensata per: «Un consumatore giovane e viaggiatore»,

Yoox, il segreTo di un e-Tailer è essere enTerTainer

-5%

7.740 7.350

0%

5.757 5.757

-0,8%

5.900 5.850

Dolciario Lattiero caseario Salumi Vino

+2,4%

13.062 13.382 14.900 14.900

0,0% -0,6%

7.889 7.944 10.080 10.120

dati in Milioni di euro. Fonte: associazioni aderenti a FederaliMentare

+0,4%


92 | MFF-Magazine For Fashion

THE SHOP FIVE BUYER VIEW

1 2 3 4 5

The best pieces

The best accessories

PANTALONI A ZAMPA

BY THE WAY FENDI

The best mood

SICILIAN TORERO DOLCE & GABBANA

ACNE STUDIOS

COAT ESTIVO

CLOGS

70S

BALLY

GIUSEPPE ZANOTTI DESIGN

HOGAN

FLAPPER DRESS

MAXI GALERO

FLOWER POWER

MARCO DE VINCENZO

NICK FOUQUET

ALBINO

GONNA DI PELLE

MINI HANDBAG

KIDS WORLD

ANGELOS FRENTZOS

PAULA CADEMARTORI

AN ITALIAN THEORY

SUIT PERFETTO

PLATFORM

NEW MILITARIA

PALLAS

APERLAÏ

SONIA RYKIEL


MFF-Magazine For Fashion | 93

Sei domande a chi può misurare il polso della stagione. Il punto di vista esclusivo di chi si muove a cavallo tra business cool-hunting e marketing. Buyer nazionali e compratori worldwide raccontano le impressioni su quello che hanno visto in pedana. E svelano i pezzi più venduti. Francesca Manuzzi, Matteo Zampollo e Michela Zio Thanks to: Claudio Antonioli @ ANTONIOLI (Milano), Tonino Asselta @ ASSELTA (Bari), Bruna Casella @ BERNARDELLI (Mantova), Rosy Biffi @ BIFFI (Milano), Loris Portolan @ BIRBA’S (Pordenone), Graziella Rosso @ BRUNA ROSSO (Cuneo), Alessandro Caron @ CARON (Arona), Susanna Avesani @ CLUB 21 (Singapore), Marzio Torcianti @ COLTORTI (Jesi), Elisabetta Giannini @ COSE (Cremona), Santina Cumini @ CUMINI MODA (Udine), Alessandra Dainelli, Mario Dell’Oglio @ DELL’OGLIO (Palermo), Vera Werber @ DELL’OGLIO (Palermo), Palmira Sorgetti @ E.T. & MARIANNE (Termoli), Adriana Saralvo @ JOYCE MILANO (Hong Kong), Daniela Kraler @ FRANZ KRALER (Cortina D’Ampezzo), Giuseppe Trovato @ G. FORTINI ROSSETTI (Catania), Gianni Peroni @ G&B (Flero), Federico Giglio @ GIGLIO (Palermo), Toni Fanfani @ GISA (Ancona), Massimiliano Cattaneo @ IMARIKA (Milano), Cesare Tadolini @ L’INCONTRO (Modena), Angela Adani @ LA BOUTIQUE DI ADANI (Modena), Carla e Tosca Zalla @ LE NOIR (Treviso), Giovanni Venturini @ LUISA (Rimini), Justin O’Shea @ MYTHERESA.COM (Monaco di Baviera), Federico Donin @ NIA (Roma), Elisabetta Nugnes @ NUGNES 1920 (Trani), Tiberto Pellegrinelli, Roberta Valentini @ PENELOPE (Brescia), Sandra Domínguez e Luis Sans @ SANTA EULALIA (Barcellona), Giampiero Molteni @ TESSABIT (Como), Tiziana Fausti @ TIZIANA FAUSTI (Bergamo), Giacomo Vannuccini @ VANNUCCINI TRICOT (Chianciano Terme), Paolo Locati @ WISE (Cremona)

The best look

The best new names

The best sell out spring-summer 2014

VALENTINO

DELPOZO

SNEAKERS VALENTINO GARAVANI

ALEXANDER MCQUEEN

LOEWE

BLAZER STELLA MCCARTNEY

PRADA

GIAMBA

BAG MICHAEL KORS COLLECTION

VICTORIA BECKHAM

ARTHUR ARBESSER

MONOEARRING

ANTHONY VACCARELLO

OSCAR TIYE

SLIP ON CÉLINE

CATERINA ZANGRANDO


94 | MFF-Magazine For Fashion

THE INSIDER INSTACOOL

Instamaniacs, follow @mffashion_com. Trend 2.0 sbarcati sulla carta. Indossati da celeb, blogger, modelli ed editor Oggetti del desiderio, personalizzati o cadeaux esclusivi. Destinati al sold-out nelle boutique. Francesca Manuzzi

@pcademartori, her #bags and @caandlou #earring

#regram @karliekloss #iwant #applewatch #iwatch

@chanelofficial #fun #bag and #sneakers @hanhuohuo

@lenaperminova #sporty #fab in #alexanderwangxhm @gilda_grazia_it in a @moschino @barbiestyle #world @chiaraferragni mad for her #louisvuitton #monogram

@gaia_grazia_it #missoni #tattoo @bahamamamamilan

@dreelouise striking a #pose in @kiiniswim #bikini

@eleonoracarisi @valentinasiragusa in @marni.official

every #girl need @glossier #treatment @emilywweiss

B is for #bananabag @carlottaoddi @ouiodile #cita

guess what? @poppydelevingne wears @frame_denim



96 | MFF-Magazine For Fashion

top of the Model chart

Best excLusIve

Most BooKABLe

1 1

2

maartje verhoef victoria beckhaM

2

alexandra elizabeth ljadov vionnet

sMAshING New fAce gemma ward prada

angel rutledge proenza schouler

3

rianne von rompaey louis vuitton

1

vanessa moody alberta Ferretti

2

aya jones paco rabanne


MFF-Magazine For Fashion | 97

tops 3

julia bergshoeff proenza schouler

4

waleska gorczevski tory burch

Le esclusive più interessanti. I volti più richiesti della ss 2015 e i più nuovi, pronti al boom, da tenere d’occhio per le stagioni che verranno. secondo il parere esperto di una selezione di casting director italiani e internazionali. In una classifica che rivela quali sono stati i nomi più caldi visti sulle passerelle worldwide. Francesca Manuzzi e Matteo Zampollo

5

sanne vloet Marchesa

thanks to: isadora banaudi Maurilio carnino @ Mtc casting inc. danilo di pasquale zan ludluM @ zanludluMcasting.coM caterina Matteucci @ randoM production angus Munro @ aM casting ardea pederzoli @ Marabini baiocchi kannon rajah alexandra sandberg décio santos @ santos assessoria jenniFer starr

3

sarah brannon toM Ford

4

sora choi aquilano.riMondi

5

@ jenniFer starr casting

roos abels louis vuitton

steFanie stein @ steFanie stein casting inc.


98 | MFF-Magazine For Fashion

VIDEO-award FASHION MOVIE

The players. I migliori cortometraggi legati al mondo della moda, che ora comunica usando new talents Da guardare online, sull'esclusiva piattaforma di Mffashion.com e Nowfashion.com. Matteo Zampollo

MIGLIOR REGIA A ROSE REBORN ERMENEGILDO ZEGNA PRESENTS A FILM BY: PARK CHANG-WOOK STARRING: DANIEL WU AND JACK HUSTON

MIGLIOR ATTORE MICHAEL DOUGLAS 200 STEPS INTERVIEW FOR CANALI.COM CANALI PRESENTS A FILM STARRING: MICHAEL DOUGLAS

MIGLIORI ATTRICI GARAGE GIRLS

GARAGE MAGAZINE PRESENTS A FILM BY: RICKY SAIZ FEATURING CALVIN KLEIN JEANS + UNDERWEAR STARRING: BINX WALTON, DAPHNE GROENVELD, MALAIKA FIRTH, NADJA BENDER, CAMILLE ROWE, CATHERINE MCNEIL AND JAMIE BOCHERT

MIGLIOR SCENOGRAFIA FROM LONDON WITH LOVE BURBERRY PRESENTS A FILM STARRING: ROMEO BECKHAM

MIGLIOR SCENARIO NIKE WOMEN X PEDRO LOURENÇO NOWNESS PRESENTS A FILM BY: ABTEEN BAGHERI



100 | MFF-Magazine For Fashion

tiMe capsule

accessor-hype FENDI

GUCCI

TOD'S

DIOR

CHANEL

CÉLINE

SAINT LAURENT

JIL SANDER

PRADA

N°21

ETRO

DOLCE & GABBANA

BALENCIAGA

MAX MARA

Hit list

shoes LOUIS VUITTON

J.W.ANDERSON


MFF-Magazine For Fashion | 101

I pezzi cult, che restano impressi nella memoria. I migliori dettagli dalle passerelle, destinati a essere desiderati in tutto il mondo. Dieci borse, dieci scarpe, dieci tips: trenta must-have saliti in pedana tra New York e Londra, Milano e Parigi. Michele Bagi

VERSACE

CHLOÉ

MARNI

VALENTINO

Hit list

bags FAUSTO PUGLISI

SALVATORE FERRAGAMO

TOM FORD

ALEXANDER MCQUEEN

LANVIN

ROCHAS

MISSONI

GIVENCHY

VICTORIA BECKHAM

Hit list

tIPs

GIAMBATTISTA VALLI


102 | MFF-Magazine For Fashion

gRooM-service Make-up

Personal beauty. Reale e virtuale. Un racconto di bellezza che si muove con una nuova velocità digitale. Mixando attitudine selfie e acuti da show. Francesca Manuzzi

fine fierce Givenchy

cat-eye Max Mara

70s shades of blue Jean Paul Gaultier

Mono looK Junya Watanabe

double trouble Fendi

dolce & gabbana

giorgio arMani beauty

dior

givenchy

Mac cosMetics

OmBRettO in CRema peRfeCt mOnO 60 COCOa

OmBRettO eYes tO Kill sOlO 23 CORallO

palette 5 COUleURs 276 CaRRé BleU

BlUsH mémOiRe De fORme ROse extRavagant

pRO lOngweaR eYe lineR BlaCK iCe e mOUntain aiR


LE

PLIAGE

HERITAGE

P I A Z Z A D I S PA G N A , 8 2 - 8 3 R O M A - V I A D E L L A S P I G A , 6 M I L A N O


104 | MFF-Magazine For Fashion

The BesT

jil sander

Camicia maschile sotto al pull minuto. Knitwear dalla manica arrotolata sopra la polo. Gonne a tubo e grembiuloni severi. Rodolfo Paglialunga, per la sua prima da Jil Sander, racconta una storia tra i banchi di scuola, ma la scuola pare essere quella rigorosa della Bauhaus. Con i suoi rintocchi di colore, le texture interferenza. Le ragazze portano i sandali in cocco dalle geometrie 40s e dal tacco spesso, sfoggiati con gambaletti di pelle. In un gioco di androginia feticista. «Sono cresciuto nelle moda durante gli anni 90, nel periodo più estremo del minimalismo... in assoluto il migliore», ha spiegato il designer con un lungo passato da Prada. «Che cosa è oggi il minimalismo? Un'uniforme, probabilmente. La semplicità. Ecco, il mio lavoro qui è tutto intorno alla semplicità».


MFF-Magazine For Fashion | 105

The BesT

gucci «È una ragazza che piace prima di tutto a se stessa. Ha un animo sicuro, forte e consapevole. Ma soprattutto ho pensato a una donna che vuole divertirsi». Così Frida Giannini, alla vigilia dei suoi dieci anni al timone estetico della maison di Kering, racconta l'estetica della primavera-estate 2015. Che ha un sapore vintage, contagiato dall'allure deluxe di casa Gucci. In passerella si materializza una sinfonia folk-chic dall'anima seventies: pantaloni in denim a zampa che disegnano un luxury quotidiano, kimono leggeri di sete giapponesi o decorati da broderie opulente. Patch sauvage che creano pellicce in mongolian. Suède a profusione e linee geometriche. Per dipingere un'eleganza irriverente e dall'attitude bohemien.


106 | MFF-Magazine For Fashion

The BesT

dolce & gabbana

Olè! Questa volta non sfila soltanto un omaggio all'Italia. Ma è un inno al Mediterraneo. All'anima caliente della Spagna in Sicilia. Domenico Dolce e Stefano Gabbana vogliono: «Dare alla donna il potere di essere femmina. Sexy e allegra. Siciliana, esplosiva come un vulcano di sensualità». Declinano traje de luz in completi sensuali. Arricchiscono i pizzi e i completi con ex voto barocchi. Mettono i fiori, lanciati ai toreri, su poncho e abiti punteggiati da pois flamenco. Non rinunciando ai capisaldi del marchio (la seduzione del lutto, i pizzi scuri e i rimandi religiosi). E per l'estate della loro Dolce & Gabbana immaginano una festa in rosso, sensualmente peccaminosa.


MFF-Magazine For Fashion | 107

The BesT

prada Drama Prada. Sfila una virata dai toni cupi, sentimentalmente estremi. Forte e femminile. Miuccia Prada disegna una collezione ossessiva. «Ho voluto mettere a confronto mondi diversi», ha raccontato la designer, «mescolando ricco e povero. Prezioso e modesto. Tessuti antichi e materiali semplici, come cotone, garze e cuoio». I broccati e le ispirazioni tapestry sono gli acuti di un rigore ribelle, che si erge sui look total black, sulle pelli, sui cappotti o sulle gonne a ruota. Una Londra vittoriana che si schianta con la moda Seventies. Il non finito, i tagli a vivo, donano un'aria di seduzione inaspettata. La stessa predicata dalle code di cavallo sfatte o dall'eyeliner sbiadito. È una seduzione pradiana, intellettuale e pensierosa. Che emana una femminilità tutta nuova.


108 | MFF-Magazine For Fashion

The BesT

givenchy

Back to sex. Riccardo Tisci rilegge tutta la sua storia ed evoca un immaginario sfacciatamente hard. Quando la maison Givenchy ostentava un erotismo provocante. «All'inizio del lavoro in questa maison tutta la mia estetica ruotava intorno a un'idea tough and sexy», ha spiegato nel backstage il designer. «Oggi è come se nel mercato mancasse questo universo, che le donne vogliono ritornare a esplorare». Via libera alla pelle legata, borchiata, ricoperta da piecing e sagomata sul corpo. Accostata a rimandi di nude look e velature maliziose, in un caleidoscopio medievalromantico. E poi i cuissardes, il pizzo, le proporzioni mini. A scandire un pentagramma graffiante, intenso. Ammantato di darkness e porno-chic.


MFF-Magazine For Fashion | 109

The BesT

cÉline La vulnerabilità cantata da Kate Bush in This Woman's work accompagna i look della primavera-estate 2015 dalla prima uscita: un top utility con gonna da flapper, animata da ruches in lana sfrangiata. Phoebe Philo conia la sua nuova Céline in un flusso di coscienza di giacche da camera, tuniche 70s, innesti di scampoli fluttuanti, oblò che scoprono sezioni di pelle, camicie di forza evolute dagli intarsi a gabbia e pant palazzo dalla silhouette pragmatica. I gown floreali, dalle reminescenze bourgeois, sono ruvidi. Al collo pendono collane di spago dal ciondolo geometrico come un portachiavi; in vita cinture con la fibbia a campana. Le ballerine elasticizzate hanno il tacco basso. E le mani non sono mai libere, chiamate a sorreggere bag come selle futuribili.


110 | MFF-Magazine For Fashion

The BesT

azzedine alaÏa

La passione, l'amore. Che si trasformano in una vera ossessione. È una collezione dai toni compulsivi, quella pensata e portata in scena da Azzedine Alaïa. Un punto di vista molto personale, che riesce a far coesistere elementi lontani tra di loro all'interno di uno stesso racconto. Per uno show di una novantina di outfit, lontano dai riflettori delle passerelle worldwide. In una sinfonia di piccole sostituzioni e accorgimenti delicati. Di stravolgimenti visionari e provocazioni raffinate. Tutti caratterizzati da un savoir faire incredibile, ai confini della couture. Perché il lavoro di Alaïa è un guardaroba di suggestioni. Fedele ai desideri della sua clientela di addicted.


MFF-Magazine For Fashion | 111

The BesT

louis vuitton Il Bois de Boulogne, Frank Gehry e la nuova Fondation Louis Vuitton: una nave spaziale di 15 mila tonnellate di metallo e 3.600 pannelli di vetro, per esplorare nuovi territori d'arte. L'incontro del terzo tipo è con i protagonisti del video pre-show tratto da Dune di David Lynch. La passerella è suolo lunare e il primo passo è per principesse cool, in abiti bianchi crochet, ricamati di perline, portati con stivali dal tacco a forma di fiore Monogram. Le icone di Nicolas Ghesquière vestono pull zippati di ciniglia fiorata con pantaloni segati sopra la caviglia e scampanati, con ginocchiere da C-3PO. Una space oddity: dress di pelle assemblata, pants in denim, orecchini geometrici e una pioggia di maxi logo per Petite malle e Twist.


112 | MFF-Magazine For Fashion

The BesT

saint laurent All'improvviso, la seduzione. Hedi Slimane sta analizzando, stagione dopo stagione, l'estetica di Saint Laurent. Sta passeggiando delicatamente nell'universo di monsieur Yves, cercando di unire due mondi apparentemente agli antipodi. Gli spartiti rock diventano melodie francesi. La musica cede la scena a una femminilità sfacciata. Che profuma ancora una volta di 70s ma che indaga su un erotismo prorompente, ai confini del kitsch. La primavera-estate è senza dubbio femminile, peccaminosa. Fra trasparenze e gonne corte, hot pants e scollature. Provocazione da new Woodstock, in un patchwork di suggestioni urlate e sfacciatamente moderne.


MFF-Magazine For Fashion | 113

The BesT

valentino «Eravamo affascinati dal Grand Tour e dall’idea che in passato persone di un certo rango venissero in Italia per una formazione culturale; è un’idea dell’Italia, delle sue bellezze, in un viaggio della memoria, raccontato attraverso piccoli frammenti di pensiero». Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, anime creative della maison Valentino, portano in scena un racconto di seduzione fiabesca. Tra creature mitiche sbucate da profondi fondali marini, preziose vesti da ancella, negligée ispirati alla danza o decori surreali di cavallucci marini e coralli giganti. E poi manti di piumaggi multicolore, camicie severe, lampi di bianco virginale e colletti claustrali. Fino ai patchwork di colori o di fantasie folk. A regalare un tocco di elegante follia.



MFF-Magazine For Fashion | 115

Mary Katrantzou

Msgm

Au jour le jour

TRENDS

Fay

KIDS WORLD

Leitmotiv

Jacquemus

Jeremy Scott

Stella Jean

Undercover

Coach

Moschino


116 | MFF-Magazine For Fashion

Issey Miyake

Givenchy

Dior

Louis Vuitton

Vionnet

Ermanno Scervino

TRENDS

NEW & OLD LACES Julien Macdonald

Tod's

Giorgio Armani

Gabriele Colangelo

Rochas


MFF-Magazine For Fashion | 117

Simone Rocha

Blumarine

Roberto Cavalli

Bora Aksu

Emanuel Ungaro

ChloĂŠ

Elie Saab

Dolce & Gabbana

Erdem

Moncler gamme rouge

Valentino


118 | MFF-Magazine For Fashion

Lacoste

Jacquemus

Msgm

Jean-Charles de Castelbajac

Balmain

Dries Van Noten

Dkny

Diesel black gold

Cedric Charlier

Antonio Marras

TRENDS

OVER THE RAINBOW


t. 0742 96991


120 | MFF-Magazine For Fashion

Valentino

Stella McCartney

I'm Isola Marras

Victoria Beckham

Thom Browne

TRENDS

IN FONDO AL MAR Temperley London Moncler gamme rouge

Rodarte

Mary Katrantzou

Sacai

Anthony Vaccarello

Sonia Rykiel



122 | MFF-Magazine For Fashion

Alberta Ferretti

Ralph Lauren

Michael Kors

Trussardi

Porsche design

Loewe

trends

all that suede Damir Doma

Belstaff

ChloĂŠ

Altuzarra



124 | MFF-Magazine For Fashion

Thom Browne

Blumarine

TRENDS

3D BOUQUET

Iceberg

Chanel

Oscar de la Renta

Luisa Beccaria Alberta Ferretti

Aquilano.Rimondi

Giles


MFF-Magazine For Fashion | 125

Ermanno Scervino

Alexander McQueen

Dsquared2

Yohji Yamamoto

Gareth Pugh

Fendi

Laura Biagiotti

Comme des garรงons

Marchesa

Marni

Tom Ford


126 | MFF-Magazine For Fashion

Tommy Hilfiger

Etro

Burberry prorsum

Vanessa Bruno

Gucci

Joseph

MM6 Maison Martin Margiela

trends

denim puzzle Au jour le jour

LĂŠonard

Jean Paul Gaultier

Angelo Marani

Ashish



128 | MFF-Magazine For Fashion

Dries Van Noten

Stella McCartney

Blugirl

Tory Burch Alberta Ferretti

John Galliano

Thakoon

Matthew Williamson

Marc Jacobs

trends

woodstock & coachella

Anna Sui


MFF-Magazine For Fashion | 129

Emilio Pucci

Roberto Cavalli

Msgm

Jeremy Scott

Larusmiani

Stella Jean

Missoni

Etro

Diane Von Furstenberg

Andrea Incontri

Moncler gamme bleu


ITALIA Il

primo sistema

di informazione multimediale

per turisti e consumatori

cinesi

Carta, web, app e social

per comunicare l’eccellenza

Ideato da Class Editori in partnership con Xinhua News Agency per offrire ai turisti cinesi che arrivano in Italia una guida precisa e puntuale all’eccellenza nella moda, nel luxury, nell’arte, nel design, nel food & wine e nell’ospitalità.

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www.eccellenzaitalia.cn

I social


MFF-Magazine For Fashion | 131

Marni

A.F. Vandevorst

3.1 Phillip Lim Osman

Hermès

trends

minimal kimono Edun

Sportmax

The row

Isabel Marant


132 | MFF-Magazine For Fashion

Proenza Schouler

Massimo Rebecchi

I'm Isola Marras

3.1 Phillip Lim Moschino

trends

Christopher Kane

Marco De Vincenzo

Peter Pilotto

arte cinetica Hussein Chalayan

Chicca Lualdi Bee Queen

Elisabetta Franchi

Paco Rabanne


MFF-Magazine For Fashion | 133

Fausto Puglisi

Dkny

Byblos Milano

Miu miu

Just Cavalli

Boss woman

Hermès

Holly Fulton

Custo Barcelona

Junya Watanabe

Philipp Plein

Emporio Armani


CELEBRATES

GLAMOUR ED ECCELLENZA MADE IN ITALY SI INCONTRANO SOTTO L’INSEGNA DI SALCO. IL MARCHIO DI EMPOLI, DA OLTRE SESSANT’ANNI LEADER DELLA PRODUZIONE DI CAPISPALLA FEMMINILI, SI RACCONTA NELLA NUOVA COLLEZIONE PRIMAVERA/ESTATE 2015. D’ISPIRAZIONE FRENCH RIVIERA, LA NUOVA COLLEZIONE SI SVELA ATTRAVERSO DUE TEMI PRINCIPALI, TECH E BON TON, PER UNA STAGIONE DOVE SUGGESTIONI MARINE INCONTRANO LA FORZA DELLE STAMPE TROPICAL. IL RISULTATO È UN GUARDAROBA STRAORDINARIAMENTE PUNTUALE FATTO DI FORME CONTEMPORANEE, LAVORAZIONI DI ULTIMA GENERAZIONE E DETTAGLI PREZIOSI. UNA FORZA CREATIVA INEDITA CHE HA CONQUISTATO ANCHE LE CELEBRITIES INTERNAZIONALI DI PASSAGGIO ALL’ULTIMA MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA. IL MARCHIO DI EMPOLI HA INFATTI SEDOTTO ATTRICI DEL CALIBRO DI PAOLA CORTELLESI, CRISTIANA CAPOTONDI, SARAH FELBERBAUM, MARTINA STELLA E LA STESSA MADRINA DELLA KERMESSE LUISA RANIERI CHE HANNO POTUTO VIVERE UN’ANTEPRIMA A LORO DEDICATA DELLA COLLEZIONE P/E 2015. Showroom SALCO - Via Montenapoleone, 19 – Milano - tel. 0039 02 76394028 - www.salcoitalia.it Special advertorial. Tutti i dati e le informazioni contenuti in queste pagine sono stati forniti dall’Azienda che ne garantisce correttezza e veridicità, a soli fini informativi.


MFF-Magazine For Fashion | 135

Lanvin

Barbara Casasola

Anteprima

Balmain

trends

V power Versus Versace

Maison Martin Margiela

Mugler

Kenzo

Genny

Ports 1961

Costume national


136 | MFF-Magazine For Fashion

Mila Schรถn

Haider Ackermann

Antonio Berardi

Vionnet

Rochas

Fendi

Giorgio Armani

Rick Owens

TRENDS

THE ARMY SWAN Ports 1961

Elisabetta Franchi

Genny

Viktor & Rolf

Moschino


MFF-Magazine For Fashion | 137

Savatore Ferragamo

Undercover

Acne studios

Rodarte

N°21

Marc Jacobs

Marc by Marc Jacobs

A.F. Vandevorst

Paul Smith

Yigal AzrouĂŤl

Max Mara

Sonia Rykiel


138 | MFF-Magazine For Fashion

Versace

Marco De Vincenzo

Calvin Klein collection Francesco Scognamiglio

Rodarte Balenciaga

Proenza Schouler

Alexander Wang

Alexander McQueen

trends

into the net Balmain

John Richmond

Altuzarra


MFF-Magazine For Fashion | 139

BEIGE 01_EDDIE BORGO 02_FABIANA FILIPPI 03_BRUNELLO CUCINELLI 04_DELFINA DELETTREZ 05_SALCO 06_ALBINO 07_BONOMEA 08_FRANCESCO RUSSO 09_ZANELLATO

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PASSION 01_BALLY 02_ALBERTO MORETTI 03_AGNONA 04_ORCIANI 05_RODO 06_AQUAZURRA 07_NICHOLAS KIRKWOOD

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140 | MFF-Magazine For Fashion

GEOMETRIC WHITE 01_PIERRE HARDY 02_FURLA 03_ALBERTO MORETTI 04_MULBERRY 05_VIC MATIÈ 06_MANSUR GAVRIEL 07_ZAGLIANI 08_GIANVITO ROSSI

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STREET ETHNIC 01_PIERRE LOUIS MASCIA 02_GIANMARCO LORENZI 03_MALÌPARMI 04_DUVETICA 05_PT0W 06_PINKO UNIQUENESS 07_PAULA CADEMARTORI 08_WOOLRICH & VLISCO 09_PRETTY LOAFERS

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MFF-Magazine For Fashion | 141

ARCOBALENO 01_SARA BATTAGLIA 02_CHARLINE DELUCA 03_DELFINA DELETTREZ 04_FENDI 05_APERLAÏ 06_AQUAZURRA 07_SHOUROUK 08_ELENA GHISELLINI

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MARINIÈRE 01_ARTHUR ARBESSER 02_BALLY 03_BORSALINO 04_CHRISTIAN PELLIZZARI 05_SEVENTY 06_V°73 07_POLLINI 08_JACQUEMUS 09_SERAPIAN

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142 | MFF-Magazine For Fashion

address 3.1 phillip liM a.F. VandeVorst acne studios adidas agnona alberta Ferretti alberto Moretti albino alexander Mcqueen alexander wang alexis Mabille altuzarra an italian theory andrea incontri angelo Marani angelos Frentzos anna sui antepriMa anthony Vaccarello anton lisin antonio berardi antonio Marras anya hindMarch aperlaï apple aquazzura aquilano.riMondi arthur arbesser ashish au jour le jour azzedine alaïa balenciaga bally balMain barbara casasola belstaFF blugirl bluMarine bonoMea bora aksu borsalino boss woMan brooks brothers brunello cucinelli burberry prorsuM byblos Milano ca & lou calVin klein collection canali caterina zangrando cedric charlier céline chanel charline deluca chicca lualdi bee queen chloé christian pellizzari christopher kane coach coMMe des garçons costuMe national custo barcelona daMir doMa daniele carlotta delFina delettrez delpozo diane Von Furstenberg diesel black gold dior dkny dolce & gabbana dries Van noten duVetica eddie borgo edun elena ghisellini elie saab elisabetta Franchi eManuel ungaro eMilio pucci eMporio arMani erdeM erManno scerVino erMenegildo zegna etro

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expo Milano 2015 Fabiana Filippi Fausto puglisi Fay Fendi Fisico FraMe deniM Francesco russo Francesco scognaMiglio Furla gabriele colangelo garage Magazine genny giaMba giaMbattista Valli gianMarco lorenzi gianVito rossi giorgio arMani giorgio arMani beauty giuseppe zanotti design giVenchy glossier gucci h by hakan yildriM haider ackerMann herMés hogan house oF holland hussein chalayan i'M isola Marras iris Van herpen isabel Marant issa issey Miyake j.w.anderson jacqueMus jason wu jean paul gaultier jean-charles de castelbajac jereMy scott jil sander john galliano john richMond joseph julien Macdonald junya watanabe just caValli kenzo kiini ktz lacoste lanVin larusMiani leitMotiV léonard les copains loewe louis Vuitton Mac cosMetics Maison Martin Margiela MalìparMi Manish arora Mansur gaVriel Marc by Marc jacobs Marc jacobs Marchesa Marco de Vincenzo Marni Mary katrantzou MassiMo rebecchi Matthew williaMson Max Mara Maxxi Met Michael kors Mila schön MiriaM ponsa Missoni Miu Miu MM6 - Maison Martin Margiela Moncler gaMMe rouge

expo2015.org fabianafilippi.com faustopuglisi.com fay.com fendi.com fisico.it frame-denim.com francescorusso.fr francescoscognamiglio.it furla.com gabrielecolangelo.com garagemag.com genny.com giambattistavalli.com giambattistavalli.com gianmarcolorenzi.com gianvitorossi.com armani.com armanibeauty.it giuseppezanottidesign.com givenchy.com glossier.com gucci.com hakaanyildirim.com haiderackermann.be hermes.com hogan.com houseofholland.co.uk chalayan.com antoniomarras.it irisvanherpen.com isabelmarant.com issalondon.com isseymiyake.com j-w-anderson.com jacquemus.com jasonwustudio.com jeanpaulgaultier.com jc-de-castelbajac.com jeremyscott.com jilsander.com johngalliano.com johnrichmond.com joseph-fashion.com julienmacdonald.com tel. +33 1 47036090 robertocavalli.com kenzo.com kiini.com k-t-z.co.uk lacoste.com lanvin.com larusmiani.it leit-motiv.com leonard-paris.com lescopains.com loewe.com louisvuitton.com maccosmetics.com maisonmartinmargiela.com maliparmi.com manisharora.com mansurgavriel.com marcjacobs.com marcjacobs.com marchesa.com marcodevincenzo.com marni.com marykatrantzou.com massimorebecchi.it matthewwilliamson.com maxmara.com fondazionemaxxi.it metmuseum.org michaelkors.com milaschon.com miriamponsa.com missoni.com miumiu.com maisonmartinmargiela.com moncler.com

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moschino.com msgm.it mugler.com mulberry.com numeroventuno.com nataliejoos.com nicholaskirkwood.com nickfouquet.com nike.com ninaricci.com nowness.com orciani.it oscardelarenta.com oscartiye.com osmanstudio.com ouiodile.com pacorabanne.com palaisgalliera.paris.fr pallasparis.fr palmangels.com paulsmith.co.uk paulacademartori.com peterpilotto.com philipp-plein.com philosophy.albertaferretti.com pierrehardy.com pierrelouismascia.com pinko.it pollini.com porsche-design.com ports1961.com prada.com prettyloafers.com proenzaschouler.com pt01.it rahulmishra.in ralphlauren.com rebeccalouiselaw.com richardnicoll.com rickowens.eu robertocavalli.com rochas.com rodarte.net rodo.it shopatsauce.com sacai.jp sainakoohnavard.com ysl.com salcoitalia.it ferragamo.com sarabattaglia.com serapian.com seventy.it shourouk.com simonerocha.com soniarykiel.com sportmax.com stellajean.it stellamccartney.com temperleylondon.com thakoon.com therow.com thombrowne.com museothyssen.org tods.com tomford.com tommy.com toryburch.com trussardi.com undercoverism.com v73.us valentino.com valentino.com vanessabruno.com versace.com versusversace.com vicmatie.it vam.ac.uk victoriabeckham.com viktor-rolf.com vionnet.com woolrich.eu zagliani.com zanellato.com


MFF-Magazine For Fashion | 143

translation

english backstage michael kors "ChiC optimistiC and a sporty approaCh to a world of romanCe," explained the designer, driving an empire that points to the $ 4 billion in sales in 2015. for a season inspired: "the ameriCan allure of Choreographer agnes de mille and the Casual eleganCe of the photographer louis dahl-wolfe. " giampietro baudo be my baby, first in the version of linda ronstradt then in that of the ronettes, until come to the one of thomas roussel. because the soundtrack that warms the spring-summer 2015 of michael Kors embodies the message of the season. "Chic optimistic and a sporty approach to a world of romance," summed up the american designer, king of an empire that record in 2015, aims to touch $ 4 billion of turnover (over 3.1 billion euro ) after having the protagonist of wall street for a ipo of stellar lineaments. moreover, as a growing consensus the designer born in long island in 1959: "i think my whole life is turned around the fashion universe: my grandfather was in the textile industry, my grandmother was a teacher with a passion for fashion, so as to change three outfits a day to be more perfect. and my mother was a model incredible elegance. but when i think about the first memory that i guard is linked to the second marriage of my mother: i was five and she asked me to help her choose her wedding dress. when i told her simply chose to cut the veil would be younger and pointed out her features. she did ... i did not know it but i think in that moment started my crazy love for fashion and, above all, a certain kind of aesthetic. very pragmatic, of character and feminine, but most decidedly american. "and it is in this world that returns the designer imagining the new season, brought on the catwalk during the last fashion week in new york. "summer is a season of rebirth and who knows me knows that i am an optimist," admitted the designer, revealing a symphony gently charming, dotted with sophisticated references. "there's the allure typically american of choreographer agnes de mille. there is the casual elegance of the photographer louis dahlwolfe. there are solar shades of geranium, lawn, daffodils or wisteria. there is the movement in the dresses, the delicate movement and soft dance skirts. there's an emphasized seduction in life and there is a tailoring which caresses the sensual shapes of the female body. "and the 56 creations that animate the platform, paved as a mediterranean patio, tell romantic stories of macrame, urban inflections of denim, floral fairy tales and some delicate hint of androgyny. with an aftertaste of femininity from yesteryear and a certainty: "look at the past, without recreate the past". Jean Paul gaultier interview by miChele bagi in mid-september an announcement came as a bolt from the blue, "after 38 years of ready-to-wear collections for men and women seemed to me the time to stop this activity and to focus primarily on the development of high fashion, an area in which i have the ability to better express my creativity and my taste for research and experimentation. in addition to investing in the world of fragrances and other collaborations that i have not had the opportunity in recent years to investigate. "because the former terrible enfant of french fashion, Jeanpaul gaultier, has chosen to put an end to his provocative and unconventional world of ready to wear to direct his creativity to other shores. and say goodbye to the fashion system has designed a spectacular show populated by his miss, go up on the stage of grand rex, paris historical theater. hard to know the reasons of this decision, what is certain is that gaultier was thinking about this a few years ago. as he had told in november 2009 at mfgs-milan fashion global summit in a sui generis intervention. where explained such radical transformations were altering the functioning of the fashion system. the world of luxury, and the world in general, have gone through a very difficult period. What was the impact of the crisis from your point of view? finding an equilibrium between the creativity and production techniques can help to address this moment. back to basics and concentrate only in doing what we do best, i believe it's the right choice, as long as not merely repeat the ideas of the past. fundamental today is the ability of rework, to readjust the present time the cult pieces. i think this time is not difficult only for fashion, but for the entire economy. someone talked about happy degrowth, but back to the fashion world, i think that in recent years has often forgotten that a fashion dress can not be ennobled only by the brand. today there is fast fashion, and not just put the logo on a shirt why its value goes up tenfold. i think we should go back to create garments with strong creative but also excel in technical achievement. this is not a nostalgia operation. must know how to build a collection as it was once. and all, of course, be adapted to today. You have worked with some big international stars, including madonna, catherine Deneuve, Pedro almodovar. Which and how these people have influenced your style? Can i say the pope? ... (laughs) i was lucky to create clothes for many icons of our time. and i always enjoyed a world. after all that's how i started designing haute couture. a princess asked me a dress of high fashion, and i said ok! then another wanted a dress for montée de marches in Cannes. someone else knew that and asked me for a special item. i was told: make a show, but so much not sell any of them. in the end, however, of those models for the first haute couture collection i designed i had such a request that i had to add new ones. it was a surprise! if i have to say, the film is often a great source of creativity. i think not only almodovar, but also to federico fellini and his satyricon. and then i like to explore a different aesthetic. for example, dress women in well-rounded as beth ditto of gossip. and this also helps the crisis, because we need a lot of fabric ... and it's great for manufacturers of fabrics! You always have a strong bond with italy for the production of your lines ... Why did you choose made in italy and how important is it? ah, a big part of my production is made in italy! in italy i started to produce since the 80's. a country i love and in where i work very well. no one ever told me: "this design is impossible. you can not do! "your craftsmen always know how to find a solution. and that since i was just a young designer. made in italy is an added value? ah yes! it is the set of a series of talents. what i appreciate most of italian companies is the effectiveness with which they combine art and money, while in france it is often considered unseemly to do something artistic and then try to sell it well. from you i continue to find partners who know how to respect my creativity and offered me concrete solutions to make my inspirations marketable. and the good for every italian that you have to sell! in france, however, making money is like a disease ... the mantra is the opposite, you should not sell! back to the impact of the crisis and the best recipes to get out, in your opinion what has changed and what we will be like teaching? i think we need to rethink some dynamics in which we seem trapped ... our business is often powered from the inside, by the industry that creates self-referentiality and a bit 'of asphyxiation. also because the star system, historically a customer base for the pieces for the red carpet, stopped buying. it is ironic that the big names have to even pay celebrities to wear their own clothes. this is absurd! it makes us all poorer, even when serving thousands of hours of work to build precious and complex dresses worthy of a red carpet. sometimes everything now seems anachronistic. victoria beckham interview by rosario morabito businesswoman of the year in england, not bad for a former pop star became a cult fashion designer and now also captain of industry, with a maison sailing under full sail. the british magazine management today has indeed compiled the annual list of the best entrepreneurs of the year and leading the 2014 is victoria beckham. a record that has stunned the media, also accustomed as celebrity more than designer, but that did not surprise the fashion people who are familiar with the continued growth of the brand. to bring the former spice girls in top of the list were three factors: the family assets, the growth rate of the job positions generated by the company and the growth of turnover generated since 2009. more specifically, the brand victoria beckham, which now has a prêt-à-porter line, a second denim line, one of accessories and one of spectacle for a total value estimated at 210 million pounds, has seen its sales soar more than 2,900% in the last five years. about the passion that feeds the designer always in fashion, but also her entrepreneurial verve decision. resulted in the opening of the

first flagship store opened in london at 36 dover street. First the retail debut: is the first flagship store and has a position as status symbol, in front of Dover street market. as if to say: "i did it" ... we have analyzed and kept an eye on the various locations, but as soon as it is released i fell in love with this space: i love dover street, with its architecture and its art galleries. and then for me it is critical to achieve something in england: im very proud to be british, and it was important that the first store was in london, a city i love. What kind of experience you want to give to your customers? i want they feel at their ease. let them see the brand through my eyes: i want people to enjoy their shopping experience by letting accommodate with a staff super friendly. even just for a look. i myself will be here often. and there is also space for men ... my staff has been trained to meet the needs of the male customers, passing through or looking for a gift. david (beckham, ed) often helps me with shopping, and i must say it is very good. so here i want husbands and boyfriends are welcome. During the last show you began with a line of footwear, in addition to eyewear and leather accessories. now what new projects are you working on? i intend to develop existing products. add more? why not. i like to design jewelry, but with time: at the moment i'm enjoying this growth, i want to keep at a steady pace to avoid compromising attention to details, which remains essential. in 2001 you were awarded the brand designer of the year at bFa--british Fashion awards and now you are appointed as british entrepreneur 2014: since 2008 to now, six intense years. how do you see the next six? everyone tells me, "you're growing up so fast, you're doing so much," and then immediately ask me "... now what?" (laughs). at the moment there is already a lot of irons in the fire. in the coming years there will be new shops, perhaps in milan. and yet the brand to grow, but for now: let's breathe! Julien Dossena interview by franCesCa manuzzi has a linkedin profile as a few designers, but argues that social networks are a magic mirror of snow white, for chronic narcissists. the 31 year next door, began his creative adventure from paco rabanne with a consultation and then be named after just eight months in august, 2013, creative director of the brand in orbit of puig. the mandate of the property: bring the parisian maison back to the splendor of the sixties when Courrèges and pierre Cardin together, ruled the roost, with its radical dogmas and his first collection of 1966 12 unwearable dresses in contemporary materials, forged in metal, plastic, vinyl and cardboard chains, enchanting françoise hardy and brigitte bardot. dossena, born in brittany but studied art in paris and fashion in brussels preserves himself that something sci-fi and explains the tricks to bring rabanne in the mind of a hit girl and normal girls. First, second and third step of your career. We will describe in a few words. i studied fashion design at la Cambre in brussels, because in those days i had a predilection watching the belgian vision of margiela and helmut lang. after graduation i joined the team of nicolas ghesquière at balenciaga, with whom i have worked for more than five years, till the era of paco rabanne, began with a year as a freelancer and then arrives the appointment as creative director, with a charge of unforgettable moments and experiences beyond expectations. What drives your creative process? i have no ritual gestures, i’m just a hard worker and motivator. what lights the fuse of inspiration is the creative process itself, not prefigured or do research in one direction before creating. and specifically from rabanne i started from zero, building brand identity, space, graphics. the importance lies in the accuracy of what you want to express. What will be the trademark of Dossena da rabanne? my main goal is to bring the brand to be the opinion leader who has always been, restoring the space it deserves in the market and in the fashion industry. i want to give the same visual impact at the time, but conveyed to the cool girls of today. for this we have to push our sales, define who are our consumers and be competitive. to achieve this, we need powerful shows and objects become cool and are essential in the wardrobe of a woman of today, perfect for your lifestyle. today is more intelligent to respond to an interview or write on twitter or Facebook? in an interview could develop more broad concepts and take the time to discuss the different points of view. social networks are a snapshot, head of the images or words to the impact to public, which can be very rewarding, but in most cases, sadly, we speak only of self and narcissism. Paris or milan to create and show? i am french, i know paris much better, where i live and work. but they all support me and i join with the thought, that there are two high-quality fashion weeks with interesting proposals. everything is summed up to the expectation placed on a show of prada or louis vuitton. Jason Wu interview by Chiara bottoni "find a point of contact between the heritage of the brand, known for its menswear, and a dimension of extreme femininity." Jason wu has a clear idea in the mind. spokesman of the asian wave, the current asian designers are becoming increasingly popular in the fashion business, especially overseas, a little more than 30 years, the fashion designer born in taiwan, lived in Canada and settled in new york, where he founded the eponym brand, was chosen to take the reins of womenswear of boss by hugo boss. and take it to a new dimension of modernity; so much so that in his second season on stage sought consensus on several fronts. but the future is yet to be written. how has evolved the image of bosss womenswear since your arrival? i was lucky to work on an universe that had never been developed in depth, with an identity yet to be built. is in this direction that i'm bringing the brand today. What kind of woman do you intend to address? a strong yet sensual woman. it was interesting to find a point of contact between the heritage of the brand, known for its menswear, and a dimension of femininity. i translated the codes of masculine tailoring. that does not make sense, reductively, rethink jackets or pants but reread the cocktail dress with a new verve, thanks, for example, to technical textiles. Where would you lead the woman of boss? i hope very far, its potential growth is infinite. the first show has received rave reviews and i hope to continue like this. also in terms of image i made significant changes, from the campaign that portrays edie Campbell to renew the concept of the store. in this regard, what represent the recent openings in rome and milan? they are important operations that are part of a broader strategy of the group intended to grow the women's collection, making the product more accessible in the whole world. What feedback do you think to collect from italian consumers? i've been working on boss womenswear thinking about creating clothes that were feminine, donors and that the women had actually want to wear. i believe the reaction will be enthusiastic. how did this collaboration has changed your approach to fashion? working with a group as hugo boss is helping me to approach differently the aspects of production and to have a broader perspective on all markets, particularly in europe that i did not know so deeply. asian designers are acquiring the positions of increasingly important in the fashion world. Do you consider yourself as asian designer or international? international, undoubtedly. i was born in taiwan, i lived ten years in Canada and now live in new york. my attitude is multicultural and reflects that of the younger generations, accustomed to travel physically and virtually thanks to the network. how do you see your future in ten years? i will continue to do this work by developing the most of my creativity. moDiornité text stefano ronCato. photo willy vanderperre a ray of sunlight draws with magnetic attraction to a topfloor balcony. an oxymoron, a secret place in the open air, stretched out against the muffled panorama of paris’ roofs and houses, liberated from the rain. natural light falls upon ville lumière. light that chases away the shadows from the new silhouette of a fashion house as imperious as Christian dior. a place that has had star quality in its dna since its foundation. a fashion isthmus touched both by calm and by media storms, an olympus ruled by creative minds. inhabited by the gods of dior. but the sun and the light breeze restore freshness to the memories, and the golden bas-relief suddenly and unexpectedly comes to life, with the words of raf simons, the latest person called to design the women of lvmh's fashion house. “i am interested in bringing back a

contemporary feel to a brand that was a beacon of fashion in the golden age of couture”, the belgian designer explains, while the aforementioned sun warms up a slumbering city. his phrases begin quietly and shyly, turning into a concentrated mix of reflections, to savour with a thought-provoking aftertaste, and then exploding to reveal a personal kaleidoscope. investigation. modernity and dna. Challenge. femininity and architectural features. street attitude. fragility. splashes of memory and avant-garde. rather like simons has always been seen himself; forever loved and praised by a highly-intellectual fashion circle. his appointment was one of the most recent and most prestigious gambles in the fashion world, pitting a conceptual designer against grandeur. the mix has worked well, immediately breathing new life into the brand. “i trained as an industrial designer, and i am very interested in the construction of clothes. they must consider how women actually live nowadays. how they walk down the street, or how they work. marie antoinette had twenty people to help her get dressed. she definitely didn't have to worry about all of that”. What does your latest collection represent for you? using the past to create a new era. i am usually thought of as an avant-garde designer, and i come from an underground culture. but here i had to look backwards, to develop a mainstream concept. it was a great challenge. the catwalk included 19th century chemises, tail coats, brocades and tapestry. but in a futuristic style... i started off by thinking “what is modernity?” i wanted to use a language that would be almost the exact opposite of my original dior inspiration. i felt more modern looking towards a distant past than i would modernising looks from the last decade. the challenge was to give a contemporary attitude to something very historic, to give a sense of easiness to something that could be perceived as theatrical. it's the attitude that counts. i wanted to instil freshness, using classic shapes but making them from jersey. overcoming, or, to be more precise, transforming constructions, removing barriers to movement. giving them street cred, even in the styling. Which type of woman is it aimed at? at the dior woman of today, allowing old and new clients to coexist. i am investigating modernity without forgetting the connections to the brand. you can't avoid it, but neither should you remain glued to a single silhouette. in the past the collections were very fragmented, it was almost difficult to fit the different pieces together. i like a vision in which thoughts are blended. before the latest haute couture show, i felt that prêt-à-porter and couture were separate entities. now they are better connected. and i have a strong link with the women that make the garments. the atmosphere is very intimate, we see each other every day, and we create everything in-house. when one of us has an idea, we pass it on. these female dressmakers can do anything. and for a client it becomes special. a unique, amazing piece. the couture begins after the show. we interact with clients, and their requests give us inspiration. even when doing the drawings, these are voices that must be heard. how do you find working in a big house like Dior? it's certainly not a niche brand. even at Jil sander i worked more on a niche concept. now i have to think about different bodies, different ages, about a range of attitudes. Clients have a big voice... the challenge is to meet all their requests. dior is as complicated as Chanel or louis vuitton for one simple reason: the bigger the fashion house, the bigger the audience. What about the contrast with the fashion house's creative heritage? Christian dior's history began with simple elements. the bar suit, the a-line and h-line. monsieur Christian was very strong and courageous, and this led to great commercial success. he paid a lot of attention to women, whilst at the same time being the most innovative and radical couturier. his pieces are architectural masterpieces, but they were always sensitive to the female body. the fashion house was a benchmark in the golden age of fashion in the 1950s and 60s. recently there has been more discussion about decoration and the embellishment of garments. i started again from simple shapes. i am more interested in investigating the architectural process of creating the garment. and i really enjoy researching the concept of femininity. this is not only a fashion concept, but also something that affects our daily lives. let it evolve. at the beginning, when you arrive at a brand, you don't have much idea what you are or what you intend to do. and i decided to focus strongly on dior's initial designs. the fashion house's strength essentially stems from what it did in its first decade. give us an initial appraisal... i'm feeling very relaxed at the moment. i feel very responsible for the fashion house, but i'm not trying to make it a raf simons thing. dior is not my brand. that's the difference between being the founder and the creative director. if what you do doesn't work, someone else will come after you. What are you doing to give the brand a new look? when i was still an outsider, i tried to work out what perception the brand has today. it seemed to me that the fashion house is not seen in a contemporary light. i want to return to that modernity, including our customers in that. it's a big challenge, but i am greatly attracted to things that are not instantly achievable. you have to move in different directions at the same time, purposely creating a sort of creative tension. i have no fear of taking risks with my own brand. but here we are talking about dior. Clearly it takes more time to be understood. some people have loved what i've done, others less so. the important thing is to catch people's attention. how do you react to what you hear people say about your work? i listen and reflect on it. i can't say that nothing affects me. i'm fragile. the lv neW icons a team of six provoCative and irreverent Creatives Called to re-read the ClassiC seal of maison louis vuitton. Karl lagerfeld, marC newson, franK gehry, rei KawaKubo, Christian louboutin and Cindy sherman together for"understand how these people would worK with their minds and their hands. i thought it was so stimulated, and fun, to have all these different points of view on the monogram. it is very inspiring to see how they interpret things into their perspeCtives. it is a group of geniuses, "said delphine arnault, the soul of the proJeCt. text Chiara bottoni - photo Colin dodgeson six characters in search of the perfect interpretation of monogram. the approach to pirandello's six Characters in search of an author fits perfectly in deepening a theme, that of the magic of artistic creation, which underpins the work of iconoclasts chosen by louis vuitton to re-read a forerunner example of branding. that logo created by george vuitton, son of louis, in 1896, became the symbol of the french maiosn founded 160 years ago and now elevated to code of reading key in the universal language of fashion. Christian louboutin, Cindy sherman, frank gehry, Karl lagerfeld, marc newson and rei Kawakubo, soul of Comme des garçons, are the protagonists of this vuittoniana play. so different from each other but share the ability to convey a vision of the all personnel in the respective forms of artistic expression, including fashion, art and architecture, making them true iconoclasts, in their dialogue face to face with vuitton. "when we dealt with nicolas ghesquière (artistic director of the brand’s womenswear, ed) the subject of extraordinary talents that we were going to be involved, we simply decided to turn to those who are considered the largest in their respective fields," said delphine arnault, executive vice president of louis vuitton. "we were interested in people who worked with their minds and their hands. i thought immediately that it was so stimulated, and fun, to have all these different points of view on the monogram. it is very inspiring to see how they interpret things into their perspectives. it is a group of geniuses." geniuses irreverent and subversive, so as to propose a laundry bucket (Kawakubo) or boxing gloves with logo (lagerfeld) to put their unmistakable signature on the project "the icon and the iconoclasts: celebrating the monogram," launched worldwide with an event in new york on november 7. a capsule collection of handbags, luggage and related items made in the atelier of asnières, near paris, and available on request in small numbers or very low in all the shops of lvmh’s flagship brand, including 19 italians. and just in italy, to support the launch, was organized the exhibition "Celebrating monogram" on stage from november 27 to 30 at palazzo serbelloni. a collective that will present the objects created by the iconoclasts and the interpretation of those carried by six young photographers and international directors: pierre debusschere for frank gehry, gordon von steiner for Christian louboutin, Johnny dufort for Cindy sherman, michael avedon for marc newson, Jennifer livingston for rei Kawakubo and Colin dodgson for Karl lagerfeld. the young image creators have approached the project under the artistic direction of robert lussier and mia forsgren, in collaboration with Carine roitfeld and, as a group of individuals ,were encouraged to explore their private side of the monogram. eloquent readings of the work of iconoclasts. like the words spoken by them, interviewed at the launch of the initiative. "i agree with what voltaire says, that anything that requires an explanation is not worthy of an explanation," stres-

sed lagerfeld, discussing his contribution to the project for the flagship brand of lvmh group. "so, what should i say to you? i enjoyed it! i had so many ideas related to the theme of the box and vuitton has given me the ability to translate them into concrete objects. i know many men and women who have approached to this sport and i thought it would be interesting to give them a way to practice it in a very luxurious way. so i drew a big bag containing a punching bag. then i wanted to make a bag in various sizes and a mat for beginners. and yet another small bag with the gloves. all the ideas have come in a very simple way, almost childlike. i imagined people going to the locker room and use the trunk as a closet. "a vision so unabashedly luxurious of sport that only an icon like Kaiser Karl could afford to make explicit with these words. not to be outdone, however, were his fellow adventurers. at its exquisitely french dna was inspired louboutin. "i was born and raised in paris, so i wanted to think of something that was purely parisian," said the famous shoe designer, "i floated in mind the image of a shopping trolley. i once tried to count the carriages of this type when i came across two hours in a paris market: 109! started from this concept so i tried to blend the heritage of vuitton with my vision, particularly drawing on the artistic movement of les nabis and Japanese art. adding a touch of red lacquer, of course, to all creations. "basic, straightforward and frank is the explanation of rei Kawakubo: "although there are many ways to break the rules and create something new, this time i tried to follow a very literal way, creating holes in the fabric of the bag. it was not hard because i believe vuitton is the most elegant and skillful fashion house which was able and is able to transform the avant-garde tradition. and i have always approached my work exactly in the same way. "voice overs of people who have helped build a new storyline, universal and personal, for a symbol in the continuous journey and evolution over time. in a manner respectful of the vocation of vuitton traveling. poised between the past and future, between tradition and irreverence. valliWooD the beautY oF chaos “my Curiosity is my muse” – these are the words of giambattista valli, the Creator of ClassiC & ChiC fashion. a man who has enChanted the new Jet set and stars of the Cinema. story by stefano ronCato. photography by CéCile bortoletti “i almost get more compliments from men for my clothes than i do from women”. giambattista valli unleashes his first, intelligent smile. an ally of women. and of those who stand at their side. snap. voilà. there you have it. it seems almost simple, like all successful ideas. a subtle, educated irony comes across in the designer’s story, which reveals itself with vivid clarity. without too many filters, without being too sparing with words. a story marked by the clothing milestones of his fashion house that, in the blink of an eye, will cross the threshold of its first decade next year - the launch of its flagship line, the arrival of haute couture and giamba, his newest offering, which recently debuted on the milan catwalks. founded on a stylistic world that took shape little by little. starting from the rediscovered essence of the studio that infuses every garment. a journey illuminated by the flash of photographers that immortalise his women - valli girls, as he loves to call them. the new jet set in the front row, like at a debutante ball. the iconic characters that flutter around, to inspire and to be inspired. the stars of cinema enchanted by the siren song of the clothes. those who, outside of los angeles, would live in valliwood. What is your initial assessment of this period? very positive. very enjoyable. i feel that my language, my message and my aesthetic philosophy have made it. i have been doing this for nine years and this is the moment when what i am doing has reached the eyes of the world and the press. and my clients have increased. the debut of the giamba line has added a new element to this journey… everything has always come from a personal need. i started with a classic ready-to-wear line, of haute couture origins, developed in studios. when i started, there was the myth of gisèle’s body and i wanted to bring back the noise of scissors, the heaps of materials left in the drawers of the studios brought back to the fashion industry. i wanted to bring these parallel worlds to life. a contemporary ready-to-wear line and, on the other hand, the launch of a more dreamlike, timeless, haute couture collection. two stories to provide a compatible range. giamba is like the flip side of the coin, the one that my friends and the people closest to me knew. starting from the name itself. it is a more playful, pop, girlie and underground vision. What kind of women do you speak to? my haute couture clients are between 24 and 34 years old. i dress young women, those that can also find common ground between high fashion and the giamba line. there is a new culture of collecting these clothes, these unique items. Just like their boyfriends collect art. they are the new benefactors of this minor art. how did you become the new beloved designer of the jet set? with giambattista valli i wanted to propose a new topic: using the rituals of couture, but nothing too stuffy. supporting everything to do with craftsmanship, starting from the studio. everyone makes clothes, from oviesse and h&m to the haute couture fashion houses. i wanted to bring back the cultural element of this craft. i looked at the ball gowns of the grandmothers of these girls from important families, and thought about cutting them with new proportions, fashioning my party dresses, mini couture dresses. all the big groups had vast budgets to wow celebrities. i didn’t have this; i had a world that i was only half part of. i knew bianca and georgina (brandolini d’adda) and andrea (dellal). ideas are what matter nowadays, and so i decided to call these young women. they were 17 or 18 years old, front-row girls that the media had not revealed to the general public. nobody came after princess stephanie and princess Caroline of monaco and philippe Junot. maybe lady diana was the last. this is a world that you cannot buy. it comes about only because of that feeling of friends in the first row, like a house party. and so you had lee radziwill or Diane kruger from the start… they’re my friends. from then on it truly was just word of mouth. Just as happened for the last few collections when i was working at emanuel ungaro. we were in los angeles, among the girls that steven meisel also immortalised in a shoot named valley girls. and so straight away, for me, they were the valli girls. or valliwood, given your link with the mecca of cinema. Who would you like to dress? i would love to dress meryl streep and Jessica lange. i haven’t dressed them. i haven’t succumbed to the great frenzy of the red carpet. i, myself, have chosen who to dress. generally i love women with a voice, but who are at peace with their femininity. like amal (Clooney) who is an excellent lawyer or Queen rania of Jordan. sometimes women have a complex about being women, they disguise themselves by over-exaggerating or, alternatively, they make themselves more androgynous. a mask, a mise en scène, but one that makes people run away. i am an ally of women, and for them the feel of one of my dresses is like a hug. it changes the posture of their body, as if intensifying their allure. i create fashion that is also dedicated to the men that stand beside them, who feel honoured and proud. i almost get more compliments from men than i do from women. What was it like to hit the runway in italy? milan has supported me a lot. from the Cnmi (Camera nazionale della moda italiana - national Chamber for italian fashion) to franca sozzani, i had a family waiting for me in italy. then there was the reaction of the italian press, which i would describe as mediocre. we will have to overcome the complex of being italian in italy. a lot of talent has already fled abroad. and how was your recent chinese experience? very illuminating. there was a haute couture fashion show to close shanghai fashion week, which is one of the five most fascinating cities in the world at the moment, like new york was twenty years ago. i presented giamba with lane Crawford and i organised a trunk show to meet Chinese end clients. they are very cautious today; the luxury market hasn’t really taken off. i recreated my studio, with its boiserie, and opened up my archives. i let them enter into my unique world. that is what i want, a process that goes against mass marketing. the feeling of the workshop, of special pieces, of service, of care. the concept of luxury has been abused in favour of an invasion of duty-free products that, during their descent from the top of the pyramid, have lost their luxury dna. being on a human level, i make sure that everything, even the scented candle in my space, comes from the kind of luxury that i call private. What does being independent mean? i am 100% self-financed. if i sell, i expand. if i don’t sell, i get smaller. next year you will celebrate the tenth anniversary of your fashion house. observing the backstage of your shows, you get the impression of an established family… if you maintain a human dimension, the relationship also stays human. all the people who work with me share my passion.

after having worked for many fashion houses for many years, i try to put myself in the position of working for someone else. there is respect, a feeling of teamwork and family. we believe in the same dream. Who is your muse? my curiosity. women inspire me, not for their physicality, but for their movements. the way diane von furstenberg crosses her legs, or how lee radziwill smokes. gestures. everything stems from Claudia Cardinale’s laugh in the leopard, which stops the whole table in its tracks. she, a young girl, arrives at the house at the invitation of the owners and tancredi makes a joke. she is the only one who laughs; the others see her laughter as vulgar. she was a breath of fresh air. i fell in love with that gesture. have you ever received proposals to join large groups? there have been a few. maybe they were too undeveloped at the time. i have loved spending my first ten years independently. like it or not, i have my own niche market, something that is called style connected to my name, that can be applied to everything. you can also furnish a suite or a home with it. i have a fashion house and a published book that emphasise this vision of boutiques. i would like to take the next step, to open up possibilities for the long-term and for development, a dream with a capital f that, with or without me, succeeds in becoming a fashion house. at the moment i am happy as i am. but i am curious, i am open to new things. i am not a person that gets scared by something truly interesting. Where did you get the pearls that you always wear around your neck? they are a part of a maharaja’s necklace, a strand of a necklace that was taken apart. the person who was wearing them in india offered them to me. “they’ll become your symbol, you’ll see”. luigi scialanga persuaded me, “they are you, without a doubt”. in fact, pearls have such a classic story that, when told about a man, it takes on a different appeal. all over the world, even when sat next to the most tattooed of men, the same thing always happens. people look at me. asvoF.com overvieW the beautY oF chaos in a season of multiple Cues, the Choral thought of the designers was only one: what is modern? and the answers were different and polyhedral, inCluding investigations of sCienCe and hi-teCh, romantiC arChiteCture from retro looK as well as dreamy and hyper vitamin tributes. text diane pernet. photo sonny vandevelde iris van herpen says that she finds beauty in the evolution of chaos. apparently, chaos is something that the dutch designer sees as the very essence of nature. "nature's performance in its most primordial form", she calls it. that may sound a bit obscure and abstract for a fashion collection. and you'd be forgiven for thinking the designs would be just as difficult to digest. after all, van herpen is notorious for her futuristic techniques and partnerships with scientists like this season's incredible collaboration with the particle physics accelerator laboratory at Cern. but, no, this was her most wearable collection to date. with her deft hand and sensitivity, all the hitech wizardry looked simply beautiful and approachable. the latter half of the show was a masterpiece of modernity with her execution of technologies highlighting a simple sheath in a honeycomb structure or another dress that looked like it was carved out of ice. pretty spectacular feat, knowing that the inspiration for her collection began with a visit to an underground swiss science lab where the magnetic field exceeds that of earth’s by 20,000 times. it could not have been more different at manish arora. happy, sweet and naively ornamented. this is a wardrobe that should be used as therapy for manic depressives because i think it might actually cure them. Ktz was more into strong, animalistic barbarians who uncovered the mysteries of life via their shaman. the purple desert dunes at prada transported her admirers into the 70’s, but it was not all acid and 'lucy in the sky'. she gave a twist to her ladylike clothes and graphically sliced them then outlined portions of the body with top stitching. but whatever their differences, the best of the designer fraternity were united around a single issue. modernity, once again, was put into question. what is new; what is retro; and what is the future? the most forward thinking collections were Comme des garcons with an entire blood red collection that softened the war like reality with sculpted roses. that was striking but perhaps not that easy to wear. rick owens envisioned diaghilev’s afternoon of the faun through his own specific lens. it was graphic, ethereal and in neutral shades. the shapes were voluminous in gossamer clouds of fabric – graphically sliced and embellished with smocking. he challenged himself to reference the brutalist architect marcel breuer but instead of concrete he built his monuments out of tulle. haider ackermann, never retro and always modern, also came in muted tones with interesting surface effects, some ruffles and eternally sleek.another graphic collection was sacai's Chitose abe who mixed military khaki uniforms with floral print chiffon and guipure lace and then completed the looks with laced military platform shoes. i don’t know how comfortable they are but they sure looked great. at the dries van noten show, instead of a straight catwalk, we were greeted with a mile long shag carpet that looked like a moss covered landscape in the countryside. the clothes were a mix of luminous textiles with jacquards, layered prints and other surface treatments giving the dries van noten collection a gentle 70’s hippy romantic look. the best was when the finale came and all of the models stretched out on the moss like carpet with a sweet smile on their lips. their serenity was contagious. we all left smiling.

Pycckий Закулисье Майкл корс (Michael Kors) "Оптимистичный шик и спОртивный пОдхОд к миру рОмантики", Объяснил дизайнер, вО главе имерии, кОтОрая метит на $ 4 млрд дОхОда в 2015 гОду. сезОн вдОхнОвения "американскОе ОчарОванихОреОграфа агнесы де миль (Agnes de Mille) и пОвседневная элегантнОсть фОтОграфа луи даль-вульфа (louis dAhl/Wolfe)". джанпьетрО ваудО (giAMPietro BAudo). Be my baby, первая версия линды роншрад (linda ronstradt), затем ronettes, пока не появилась томаса русселя (thomas roussel). потому что этот саундтрек согревает весну-лето 2015 Michael kors, воплощая в себе послание коллекции. " Оптимистичный шик и спортивный подход к миру романтики", подытожил американский дизайнер, король империи, рекорд 2015 года, который коснулся $ 4 млрд оборота (более 3,1 млрд евро). кроме того, как отмечает дизайнер, рожденный на лонг-айленде в 1959 году: "я думаю, что вся моя жизнь вращалась вокруг модной вселенной: мой дед работал в текстильной индустрии, моя бабушка была учительницей, но с безудержной страстью к моде, с такой страстью, что меняла наряды три раза в день, чтобы всегда представать совершенной. моя мать была невероятно изящной моделью. но когда я думаю о первой воспоминани, что я связано с модой, я вспоминаю о втором браке моей матери, когда мне было пять лет, и она попросила помочь ей выбрать свадебное платье. когда я сказал ей, что лишь укоротив фату она будет выглядеть моложе и подчеркнет свои достоинства. Она так и сделала... я ничего не понимал в то время, но думаю, что тогда началась моя безумная любовь к моде и, прежде всего, к определенной эстетике. Очень прагматичной, характерной и женственной, но самое главное, американской. и именно в этом виде дизайнер возвращается представляя новый сезон, представленный на подиуме в течении последней недели моды в нью-йорке. "лето - сезон возрождения и кто меня знает, знает, что я оптимист ", признает дизайнер, открывая симфонию мягкого очарования, усеянного сложными цитатами. "типичное американское очарование хореографа агнес де милль. существует неформальная элегантность фотографа луи даль - вольф. есть солнечные оттенки герани, луг, нарциссы или глицинии. существует движение в платьях, нежный движения и мягкие танцевальные юбки. есть соблазн в жизни и есть акцент в пошиве, который ласкает чувственные формы женского тела". и 56 творений, которые оживляют подиум, асфальтированный, например, как средиземноморсктй патио, рассказывают романтичные истории о макраме, интонацци городского денима, цветочные сказоки и некоторые тонкие акценты андрогинности. с намеком женственности прошлых лет и уверенностью: "Оглядываяйтесь назад, без того, чтобы воссоздовать прошлое".


144 | MFF-Magazine For Fashion

Жан-Поль Готье (Jean Paul Gaultier) интервью микеле баджи (Michele BAgi) в середине сентября пришло сообщение, как гром среди ясного неба: " после 38 лет коллеций готового платья для мужчин и женщин, мне кажется, пришло время, чтобы остановить эту деятельность, и сосредоточиться, в первую очередь, на развитии высокой моды, области, в которой я способен лучше выразить свою креативность и мой вкус к исследованиям и экспериментам. в дополнение к инвестированию в мире ароматов и другого сотрудничества, на которое у меня не было возможности в последние годы, чтобы углубить свое участие". потому что бывший несносный ребенок французской моды, жан-поль готье, решил положить конец миру готовой моды, провокационной и нетрадиционной, чтобы направить свое творчество к другим берегам. чтобы попрощаться с модной индустрии, разработал феерическое шоу, наполненное его мисс, и поднялся на сцену grand rex, парижского исторического театра. трудно знать причины этого решения, верно то, что готье думал об этом несколько лет назад. как он сказал в ноябре 2009 года на миласком глобальном саммите моды в похожей речи. где объяснял, какие радикальные трансформации изменялись под воздействием функционирования системы моды . Мир роскоши, и в мире в целом, прошли через очень сложный период. каково стало влияние кризиса с вашей точки зрения ? нахождение баланса между методами творчества и производства может помочь пережить этот момент. вернуться к основам и сосредоточиться только на том, что мы умеем делать лучше всего, думаю, что это самый правильный выбор, с условием, что вы не будете лишь повторять идеи прошлого. фундаментом сегодня является способность переработать, адаптировать к современности культовые вещи. я думаю, что сегодняшний момент труден не только для мира моды, но и для экономики в целом. кто-то говорит об уменьшении счастья, но возвращаясь к миру моды, думаю, в последнием годя часто забывалось, что модное платье не может быть облагорожено лишь наличием брендов. сегодня существует fast fashion, и уже не достаточно поместить логотип на майку, чтобы ее цена взлетела в десять раз. я думаю, что мы должны вернуться к созданию одежды с сильным творческим подходом, но и преуспеть в технических достижений. я не говорю об операции «ностальгия». нужно знать, как выстраивать коллекцию, как это было когда-то. и, конечно, уметь адаптировать ее к сегодня. Вы работали со многими мировыми знаменитостями, среди которых Мадонна, катрин Денев, Педро альмодовара. как эти персонажи повлияли на ваш стиль? я могу назвать папу римского? ... ( смеется ) мне очень повезло, что мне довелось создавать одежду для многих икон нашего времени. и мне всегда было очень весело. на самом деле так началась моя работа над haute couture. Одна принцесса заказала мне платье высокой моды, и я сказал: ok! потом еще одна захотела платье для красной дорожки каннского фестиваля. другая, узнав об этом, сделала мне спецзаказ. я сказал себе: сделаю показ, в любом случае не продам даже одного. в конце концов, наоборот, из тех моделей первой коллеции у меня было столько спросов, что мне пришлось дорисовать новые. это был настоящий сюрприз! должен сказать, что кино часто было отличным источником вдохновения. я вспоминаю не только альмодовара, но и федерико феллини, и его сатирикон. еще мне нравится исследовать совершенно другую эстетику. например, одевать женщин с пышными формами, таких, как бет дитто из группы gossip. это, кстати, помогает и с кризисом, так как нужно очень много ткани. замечательно для производителей тканей! Вы давно тесно связаны с италией производством некоторых ваших коллекций. Почему вы выбрали made in italy, и насколько это важно? О, большая часть моего производства сделана в италии! в италии я начал производить с 80-х годов. это страна, которую я люблю, и в которой мне хорошо работается. никто никогда не сказал мне: «этот проект невозможно. нельзя так сделать!» ваши мастера всегда знают, как найти решение. так было с тех пор, когда я был лишь начинающим дизайнером. Made in italy добавляет стоимости? О да! это набор разных талантов. то, что я ценю больше всего в итальянских компаниях – это эффективность, с которой объединяются искусство и деньги, в то время как во франции часто считается неприличным сделать что-то художественное, а затем пытаться это хорошо продать. здесь я продолжаю находить партнеров, которые уважают мое творчество и в то же время готовы предложить конкретные решения, чтобы сделать мою продукцию коммерческой. во франции зарабатывать деньги как болезнь ... мантра должна быть противоположной, вы не должны продавать! Возвращаясь к воздействию кризиса и лучших рецептов выхода из него, на ваш взгляд, что изменилось, а что мы должны вынести, как урок? я думаю, что мы должны заново продумать некоторые события, в которой мы, кажется, захваченны ... наш бизнес часто питается изнутри индустрии, что создает уверенность в референциальности и немного ощущения удушья. также из-за звездных клиентов, исторически клиентская база для красной ковровой дорожки, она перестали покупать. как это ни парадоксально, но иногда большие имена должны даже платить знаменитостям, чтобы те, носили их одежду. это абсурд ! это делает нас все беднее, когда при создании наряда, может, уйти тысячи часов работы, чтобы создать сложные и драгоценные платья, достойные красной ковровой дорожки. местами это кажется анахронизмом. Виктрория БекхэМ (Victoria BecKhaM) интерьвю рОзариО мОрабитО (rosArio MorABito) предприниматель года в англии, неплохо для бывшей поп-звезды стать культовым модным дизайнером, а теперь и капитаном индустрии, с модным домом, который плывет на всех парусах. британскй журнал Management today составил ежегодный список лучших предпринимателей года, и возглавляет его в 2014 году именно виктория бекхэм. верхняя строка ошеломила сми, которые привыкли к ней больше как знаменитости, нежели как дизайнеру, что, впрочем, не удивило модников, которые наблюдают за непрерывным ростом ее бренда. привести на первое место бывшую spice girl помогли три фактора: семейные активы, темпы роста рабочих мест, созданных компанией и общий оборот компании, начиная с 2009 года. если болеее конкретно, то бренд Victoria Beckham, насчитывающий в настоящий момент коллекцию prêt-à-porter, коллекцию денима, аксессуаров и очков, общей стоимостью около 210 миллионов фунтов стерлингов, увидел взлет продаж приблизительно на 2900 % в течение последних пяти лет. заслуга в страсти дизайнера, которую она всегда питала к моде, но и в предпринимательской решительности. в доказательство приводится открытие первого флагманского магазина в лондоне на 36 dover street. Прежде всего, розничный дебют: это первый флагманский магазин, который занимает как бы позицию статуса-симбола, напротив уличного рынка Dover street market. как бы говоря: "я сделал это"... мы просчитывали и рассматривали несколько помещений, но как только освободилось здесь, я сразу же влюбилась в это пространство: я люблю dover street, с ее архитектурой и художественными галереями. и потом для меня очень важно добиться чего-то в англии: я очень горжусь тем, что я британка, и для меня было важно, чтобы первый магазин открылся именно в лондоне, в городе, который я люблю. какой опыт вы хотите преподнести хочет своим клиентам ? я хочу, чтобы они чувствовали себя непринужденно. пусть видят бренд моими глазами: хочу, чтобы люди наслаждались шоппингом с помощью супер доброжелательного персонала. пусть даже они хотят просто взглянуть на магазин. я сама здесь буду находиться очень часто. у нас есть пространство и для мужчин... мой персонал был обучен для удовлетворения потребностей клиентов-мужчин, заходящих случайно или целеноправленно ишущих подарок. дэвид (бекхэм, изд) часто помогает мне с покупками, и я должен сказать, что у него это

хорошо получается. так вот, мужья и бойфренды у нас приветствуются. на последнем показе вы представили коллекцию обуви, которая была дополнена очками и кожанными аксессуарами. теперь вы над чем работаете? я намерена развивать существующие линии. добавить что-то новое? почему нет. мне бы хотелось заняться дизайном ювелирных украшений, но со временем: на данный момент я наслаждаюсь этим ростом, который хочу поддерживать в установленном ритме, чтобы избежать ущерба внимания к деталям, которое остается существенным. В 2001 году вы были удостоены премии Дизайнер года по версии British Fashion awards, сегодня вас номинируют на Предприниматель года 2014: с 2008 года – шесть интенсивных лет. как вы видите следующие шесть? все говорят мне: «ты так быстро растешь, ты так много делаешь", чтобы затем сразу же спросить: " ... и что теперь? » ( смеется ). на данный момент уже и так брошено много мясо на огонь. в ближайшие годы появятся новые магазины, возможно, в милане. бренд будет расти, а пока: давайте дышать! Жульен Доссен (Julien Dossena) интервью франчески мануцци у него есть страница в linkedin, как совсем у нескольких дизайнеров, но утверждает, что социальные сети подобны сказочному зеркальцу из белоснежки, для хронических нарциссов. 31-летний молодой парень из соседнего двора начал свое творческое приключение в Paco rabanne консультантом, чтобы затем, после каких-то восемь месяцев, в августе 2013, быть назначенным креативным директором бренда. установки на будущее: вернуть успех парижскому дому моды шестидесятых годов, когда наряду с courreges и Pierre cardin диктовал законы моды, с его радикальными принципами в своей первой коллекции 1966 года «12 непригодным для носки платьев в современных материалах», сделанная из кованых металлических цепей, пластики, винила и картона, вдохновивших франсуаза арди и бриджит бардо. доссен, рожденный в бретани, учился моде в париже и брюсселе, имеет тот фантастический шик, и объясняет трюк, как привлечь к rabanne современных девушек. Первый, второй и третий шаг вашей карьеры. опишите их в нескольких словах. я изучал дизайн одежды в la cambre в брюсселе, потому что в тот период я был пристрастен к бельгийской школе дизайна Margiela и helmut lang. после окончания института я присоединился к команде николя гескире в (nicolas ghesquière) в Balenciaga, с которым я поработал более пяти лет, до эпохи пако рабанн, которая началась с годовой работы фрилансером, а затем добралась до назначения креативного директора, с зарядом незабываемых моментов и впечатлений за пределами ожиданий. Что движет вашим творческим процессом? у меня нет ритуальных движений, скажу только, что я большой труженик и мотиватор. то, что поджигает фитиль вдохновения - это творческий процесс сам по себе, у меня нет прототипа и я занимаюсь исследованием в каком-то одном направлении, прежде, чем создавать. в частности, в rabanne я начал с нуля, выстраивая идентичность бренда, пространство, графику. важность заключается в точности того, что вы хотите выразить. Что станет товарным знаком Доссен в rabanne? моя главная цель - довести бренд до лидерских позиций, где он всегда и был, восстановить место, которое он заслуживает на рынке и индустрии моды. я хочу переложить первоначальную эстетику на образ современных девушек. для этого мы должны повышать наши продажи, определить, кто наш потребитель и быть конкурентоспособными. чтобы добиться этого, мы должны устраиваить мощные показы и создавать вещи, которые становились бы необходимыми в гардеробе каждой женщины, и идеально подходили бы для вашего образа жизни. сегодная более уместно давать интервью или писать в twitter или Facebook ? в интервью можно развивать широкие понятия и посвятить время на обсуждение разлиных точек зрения. социальные сети – это миг, который отражается в снимках или словах, и могут повлиять на общественность, в общем, это, может быть очень полезно, но в большинстве случаев, к сожалению, мы говорим только о себе и занимаемся нарциссизмом. Париж или Милан, для творчества и показов? я француз, я знаю гораздо лучше париж, где живу и работу. но все они считают, и я присоединяюсь к этой мысли, что есть две высококачественных недели моды, с интересными предложениями. все суммируют с ожиданием, каков будет показ Prada или louis Vuitton. ДЖейсон Ву (Jason Wu) интервью кьяры бОттОни (chiArA Bottoni) "найти точку соприкосновения между наследием бренда, известного одеждой для мужчин, и выражением чрезвычайной женственности": джейсон ву (Jason Wu) держит четкое представление в голове. представитель модной волны азиатских дизайнеров, которые становятся все более популярными в фэшн бизнесе за рубежом, модельер, которому чуть больше 30, родился на тайване, жил в канаде, а в последнее время перебрался в нью-йорке, где и основал одноименный бренд, он был приглашен для того, чтобы взять бразды правления над женской коллекцией Boss от hugo Boss. и ввести ее в новое измерение современности; да так ввести, что уже второй сезон подряд на него сыплются одобрения со всех сторон. но будущее еще не написано. как изменился образ женской одежды Boss с момента вашего назначения? мне посчастливилось работать в мире, который не был разработан до конца, с идентичностью, которую еще только предстояло построить. именно в этом направлении я веду бренд сегодня. к какой женщине вы обращаетесь? к женщине сильной, но одновременно чувственной. было интересно находить точки соприкосновения между наследием бренда, известного одеждой для мужчин, и выражением женственности. я расшифровал коды покроя мужского костюма. это не значит, что я заново придумал пиджак или брюки, но переосмыслил коктейльное платье, с новым воодушевлением, благодаря наличию технологических тканей. куда вы бы хотели привести женщину Boss? я надеюсь, что очень далеко, так ее потенциал развития бесконечен. первое шоу получил восторженные отзывы, и я надеюсь продолжать в том же духе. даже с точки зрения имиджа, я внес значительные изменения начиная с рекламной кампании, которую представляет эди кэмпбелл, заканчивая обновлением концепции всех магазинов. В связи с этим, что из себя представляют недавно открывшиеся магазины в риме и Милане? Они являются важными тактическими операциями, которые являются частью более широкой стратегии группы, предназначенной расти женской коллекци, делая этот продукт более доступным по всему миру какие отзывы вы надеетесь найти у итальянских покупательниц? я разрабатывал женскую коллекцию Boss, думая создать женственную одежду, подходящую и которую женщинам захотелось бы на самому деле носить. я думаю, что реакция будет восторженная. как это сотрудничество изменила ваш подход к моде ? работа с группой компаний, такой как hugo Boss помогает мне подойти с другой стороны к аспектам производства и иметь более широкий взгляд на разные международные рынки, особенно на европу, с которой не был знаком так близко. азиатские дизайнеры приобретает все большее значение в мире моды. считаете ли вы себя азиатским дизайнером или международный? международным, несомненно. я родился на тайване, десять лет прожил в канаде, а в настоящее время живут в нью-йорке. мое восприятие мультикультурное, и отражает видение нового поколение, которое привыкло путешествовать как физически, так и виртуально, благодаря сети. каким вы видите свое будущее через десять лет? я буду продолжать делать эту работу и развивать мой творческий потенциал. ноВые иконы lV кОманда из шести прОвОкациОннОй и

эпОтажных худОжникОв, приглашенных занОвО прОчесть классический вензель мОднОгО дОма louis Vuitton. карл лагерфельд, марк ньюсОн, фрэнк гери, рей кавакубО, кристиан лабутен и синди шерман сОбрались вместе для, чтОбы: "пОнять, как эти люди мОгут срабОтаться умОм и руками. я пОдумала, чтО этО былО бы вдОхнОвляющим и увлекательным, пОсмОтреть с разных тОчек зрения на мОнОграмму. этО истОчник бОльшОгО вдОхнОвения видеть как интерпретируются идеи, пО-нОвОму раскрываются перспективы. мы гОвОрим О группе гениев", - гОвОрит дельфина арнО, сОздатель прОекта. текст кьяра бОттОни (chiArA Bottoni) – фОтО кОлин дОджесОн (colin dodgeson) шесть авторов в поисках идеальной интерпретации монограммы. подход шести персонажей пиранделло в поисках автора прекрасно вписывается в углубление в тему, когда магия художественного творчества, которая лежит в основе работы иконоборцев выбранных louis Vuitton перечитывается как предвестник брендинга. этот логотип был нарисован джорджем вьютоном, сыном луи, в 1896 году, и сразу стал символом дома французской моды, основанного 160 лет назад и в настоящее время является одних из самых узнаваемых монограмм современности. кристиан лабутен, синди шерман, фрэнк гери, карл лагерфельд, марк ньюсон и рей кавакубо, креативный директор comme des garçons, являются главными действующими лицами этой вьютонианской игры. так отличаются друг от друга, но поделиться способность передавать видение всего коллектива в соответствующих формах художественного выражения, в том числе моды, искусства и архитектуры, что делает их истинные иконоборцев, в их диалог лицом к лицу с Vuitton. "когда мы имели дело с николя ghesquière ( художественный руководитель женской одежды торговой марки, под ред ) субъекта чрезвычайных талантов, что мы собирались участвовать, мы решили просто выйти на тех, кто считается крупнейшим в своих областях ", сказала дельфина арно, исполнительный вице-президент louis Vuitton. "мы были заинтересованы в людях, которые работали со своими умами и руками. я сразу подумал, что это было так стимулируется, и весело, чтобы все эти различные точки зрения на вензелем. это очень вдохновляет видеть, как они интерпретируют вещи в их перспективах. это группа генов". гены непочтительный и подрывной, с тем, чтобы предложить прачечная ведро (kawakubo ) или боксерские перчатки с логотипом (lagerfeld), чтобы поместить их неповторимый подпись на проекте " иконы и иконоборцев: празднование монограммы, " запущен по всему миру с событием нью-йорк 7 ноября. капсула коллекция сумок, багажа и связанных с ними предметов, сделанных в студии аньер, недалеко от парижа, и наличии в небольших количествах или очень низким во всех магазинах бренда флагман lVMh, в том числе 19 итальянцев. и в италии, чтобы поддержать запуск, была организована выставка « празднование вензель " на сцене с 27 ноября по 30 в палаццо сербеллони. группа, которая представит объекты, созданные иконоборцев и интерпретацию тех осуществляется по шести молодых фотографов и международных директоров: пьер дебуше для фрэнка гери, гордон Von штейнера для christian louboutin, джонни dufort для синди шерман, майкл аведон марком нельсоном дженнифер ливингстон для rei kawakubo и колин доджсона для карла лагерфельда. молодые имиджмейкеры подошли проект под художественным руководством роберта lussier и миа forsgren, в сотрудничестве с карин roitfeld и, как группа лиц, было предложено, чтобы исследовать их личное сторону монограммой. красноречивые показания работе иконоборцев. как слова, сказанные им, интервью на презентации этой инициативы. " я согласен с тем, что он говорит вольтер, что ничего, что требует объяснения, не достоин объяснения ", подчеркнул он лагерфельд, обсуждая его вклад в проект для флагманского бренда группы lVMh ." так, что я могу сказать? что мне понравилось ! у меня было так много идей, связанных с темой коробки и Vuitton дал мне возможность переводить их в конкретные объекты. я знаю много мужчин и женщин, которые подходили этот вид спорта, и я думал, что это было бы интересно, чтобы дать им возможность попрактиковаться его в очень роскошный. так что я нарисовал большую сумку с боксерскую грушу. тогда я хотел сделать сумку в различных размерах и коврик для начинающих. и еще один маленький мешок с перчатками. любые идеи пришли в очень простой, почти по-детски. я представил себе людей, идущих в раздевалке и использовать багажник в качестве туалета". видение так беззастенчиво роскошный вид спорта, который толькозначок, как карл кайзер мог позволить себе заклинание эти слова .чтобы не отстать, однако, были его коллеги авантюристы. на своей днк изысканно французский был вдохновлен louboutin. " я родился и вырос в париже, поэтому я хотел, чтобы что-то придумать, что было чисто парижская ", сказализвестный дизайнер обуви, " я плыл на ум образ тележке для покупок. я как-то попытался подсчитать вагоны этого типа, когда я наткнулся на два часа в парижском рынке: 109 ! партия к этому понятию, поэтому я попытался смешать наследие Vuitton с моим видением, особенно опираясь на художественный движения наби и японского искусства. добавление прикосновение красным лаком, конечно, всей твари ". Основной, простой и откровенный является объяснение rei kawakubo: "хотя существует много способов нарушить правила и создать что-то новое, на этот раз я старался следовать очень буквальный путь, создавая отверстия в ткани мешка. это было не трудно, потому что я считаю, Vuitton модный дом является наиболее элегантно и умело смог и способен трансформировать авангардный традицию. и я всегда подошел к моей работе в точности так же,". голос за кадром людей, которые помогли построить новую сюжетную линию, универсальный и личный, для символа в непрерывном путешествии и эволюции во времени. в уважая при призвании Vuitton путешествия. сбалансированный между прошлым и будущим, между традициями и непочтительности. «ВаллиВуД» «мОя муза — этО мОе любОпытствО», — гОвОрит джамбаттиста валли, сОздатель изысканнОй и пОтрясающей мОды, ОчарОвавшей нОвую элиту и кинОзвезд. репОртаж: стефанО рОнкатО. фОтОграфии: сесиль бОртОлетти «я получаю больше комплиментов от мужчин, чем от женщин, по поводу моих платьев», — интеллигентная улыбка появляется на лице джамбаттиста валли в первый раз. быть сообщником женщин и их спутников. щёлк! (щелчок затвора фотоаппарата). вуаля! дело сделано. это, кажется, просто, как и все выигрышные идеи. тонкая и умная ирония сопровождает весь рассказ дизайнера, который изъясняется ярко и понятно. без лишнего «фильтрования» речи, не слишком кратко. иллюстрациями к рассказу служат портновские манекены его дома моды, который в следующем году пересечет порог первого десятилетия, как будто прошло лишь одно мгновение. запуск флагманской линии, первая коллекция «от-кутюр», последняя линия giamba, дебют которой только что состоялся на миланских подиумах. это «фундамент» целого мира стиля, который понемногу обрел свои очертания, начиная с воссозданного духа ателье в каждом изделии. этот путь освещался вспышками фотоаппаратов, которые запечатлели муз кутюрье — «девушек валли», как он любит их называть. новые сливки общества в первом ряду, как на балу дебютанток. легенды, которые продолжают вдохновлять и вдохновляться. звезды кино, очарование которых подчеркивается пением платьевсирен. если бы не было лос-анджелеса, то они жили бы в городе валливуде. Первые итоги данного периода? Очень позитивные, очень приятные. я чувствую, что мне удалось передать мой язык, мое послание, мое понимание эстетики. я занимаюсь этим уже девять лет, и в настоящий момент это совпало со взглядами публики, прессы, и количество моих клиенток увеличилось. Дебют линии Giamba — новый шаг на этом пути… всё всегда рождается из личной потребности. я начинал с изысканного прет-а-порте, разрабатываемого в ателье по лекалам высокой моды. тогда существовал культ тела жизель [бундхен – прим.пер.], а я хотел воспроизвести шум ножниц, шелест материалов,

заброшенных в ящиках ателье индустрии моды. я хотел совместить эти параллельные миры: одежду массового производства и продвижение высокой моды — моды из мира мечты, моды, находящейся вне времени. две разные истории в одном предложении. линия giamba — это другая моя сторона, известная только самым близким мне людям и друзьям, что выражается даже в названии [джамба – прозвище дж. валли – прим. пер.]. эта линия более игривая, девичья, с элементами поп-культуры и андеграунда. Для каких женщин она предназначена? мои клиентки сегмента «от-кутюр» — это женщины в возрасте от 24 до 34 лет. я одеваю молодых девушек, которые могут обнаружить нечто общее между высокой модой и линией giamba. среди них даже появилась тенденция коллекционировать платья, как уникальные изделия, подобно тому, как их женихи собирают произведения искусства. своеобразные «пигмалионы». как Вы стали новым дизайнером, которого обожают сливки общества? посредством линии giambattista Valli я хотел открыть новое направление — традиции высокой моды, но не те, которые давно покрылись пылью. я хотел развивать все то мастерство, которое было обретено, еще начиная с ателье. все делают одежду — от компаний oviesse и h&M до домов высокой моды. я же хотел возвратить культурный аспект этого ремесла. у девушек из известных семей были бабушки, которые когда-то носили бальные платья. я придумал раскроить их с новыми размерами, создав мои платья для вечеринок, мини-платья высокой моды. у всех крупных групп компаний был огромный бюджет для привлечения знаменитостей. у меня этого не было, у меня был мир, к которому я принадлежал наполовину. я знал бьянку и джорджину (брандолини д’адда) или андреа (деллал). важны идеи, и я подумал задействовать самых молодых. им было от 17 до 18 лет, выдающимся девушкам, которые были неизвестны широкой медийной аудитории. после стефании, принцессы монако, или каролины, ее сестры, и филиппа юно, больше не было медийных фигур такого уровня. возможно, леди диана была последней. это мир, который нельзя купить. в него можно попасть только через близких друзей, как, например, на домашнее торжество. и, следовательно, ли радзивилл или Диана крюгер с самого начала… Они мои подруги. потом уже распространилась устная молва. как случилось с одной из моих последних коллекций, когда я работал у эмануэля унгаро. мы были в лос-анджелесе, среди тех девушек, которых даже стивен майзел запечатлел в съемке под названием Valley girls («девушки долины» — англ.), и для меня они сразу же стали Valli girls («девушки валли»). или «Валливуд», учитывая связи с кинематографической Меккой. кого бы Вы еще хотели одевать? мне бы очень понравилось одевать мерил стрип и джессику лэнг. я не поддался «лихорадке» красного ковра. я сам выбирал, кого одевать. Обычно мне нравятся женщины с сильным «посланием» миру, но принимающие свою женственность, например, амаль (клуни), которая является замечательным адвокатом или рания, королева иордании. иногда женщины стесняются проявлять свою женственность, маскируются, одевая слишком много одежды или, наоборот, одеваясь в стиле «унисекс». это маска, мизансцена, от которой, впрочем, хочется убежать. я «сообщник» женщин, и для них носить мое платье — как ощущать объятия. Оно преображает тело, будто служит поддержкой для женского обаяния. я создаю моду, предназначенную, в том числе, и для мужчины: он польщен и горд сопровождать такую женщину. я даже получаю больше комплиментов от мужчин, чем от женщин. какие ощущения от показа в италии? в милане меня очень поддержали. начиная от национальной палаты итальянской моды (cnmi) до франки соццани и семьи, которая ждала меня в италии. а вот реакция итальянской прессы, я бы сказал, была посредственной. нам в италии надо перестать принижать отечественных самородков по сравнению с иностранцами. многие таланты уже сбежали за рубеж. а недавний китайский опыт? Он был чрезвычайно познавательным. с показом «от-кутюр» в завершение шанхайской недели моды. шанхай — один из пяти самых привлекательных городов в мире в настоящий момент, он как ньюйорк двадцать лет назад. вместе с компанией lane crawford я представил линию giamba и организовал закрытый показ, чтобы встретиться с китайскими конечными покупательницами, проявляющими большой интерес, так как рынок товаров класса «люкс» еще не насыщен. я воссоздал свое ателье с помощью архивов и обшивки стен деревянными панелями, чтобы клиентки смогли попасть в мой уникальный мир. я хочу именно этого — процесса, направленного против массовости: чтобы была атмосфера, как в ателье, в котором изготавливают особые изделия и проявляют к клиенту повышенное внимание. понятием «люксовости» слишком злоупотребляли, применяя его к распространению товаров из магазинов дьюти-фри, которые при схождении с вершины пирамиды утратили свое «днк» роскоши. поскольку мой бизнес имеет человеческое измерение, я слежу за тем, чтобы всё, даже ароматическая свеча в моем помещении, относилось к той роскоши, которую я называю частной. Что в настоящее время означает «быть независимым»? я финансирую свой бизнес на 100%. если продажи идут хорошо, то бизнес растет, если нет — то уменьшается. В следующем году Вы отпразднуете десятилетие Вашего дома моды. если на Ваших показах отправиться за кулисы, то складывается впечатление, что там настоящая семья… если ты поддерживаешь человеческое измерение, то отношения тоже остаются человеческими. все люди, которые работают со мной, разделяют мою увлеченность. поскольку я работал столько лет для многих домов моды, я веду себя так, как если бы я тоже работал на кого-то другого. у нас есть уважение, ощущение команды и семьи. мы верим в одну и ту же мечту. кто Ваша муза? мое любопытство. женщины вдохновляют меня не телом, а движением. то, как скрещивает ноги диана фон фюрстенберг, как курит ли радзивилл. язык жестов. все рождается из смеха клаудии кардинале в «леопарде», когда все за столом замирают. молодая девушка приходит в дом по приглашению хозяев, и танкреди отпускает шутку. Она единственная, кто смеется, остальные считают смех вульгарным. это было как глоток кислорода, я влюбился в этот поступок. Вы когда-либо получали предложения присоединиться к крупным группам компаний? предложения были. возможно, они были еще слишком преждевременными для того периода. мне очень понравились первые десять лет независимости. устраивает это других или нет, но у меня есть своя ниша на рынке, стиль, связанный с моим именем и применимый ко всему. можно даже обставить номер люкс в отеле или дом. существуют дом моды, книга, подчеркивающая это видение, бутики. мне хотелось бы сделать второй шаг, создать возможность долговечности и развития. это мечта, что мой дом моды, со мной или без меня, стает домом моды с большой буквы. сейчас меня устраивает то, что есть. тем не менее, я любопытен, восприимчив к новшествам, и я не из тех, кого пугает что-то действительно интересное. откуда взялся жемчуг, который Вы всегда носите на шее? это часть ожерелья махараджи, нить колье, которое было разобрано. в индии человек, который носил этот жемчуг, предложил его мне. «вот увидишь, это будет твоим символом, — подтолкнул меня луиджи шаланга, — это абсолютно твой стиль». в действительности, жемчуг — это такая классика, что на мужчине он смотрится совсем по-другому. где бы в мире я ни сидел, даже если рядом со мной находится человек с самым большим количеством татуировок, всегда случается одно и то же: смотрят на меня, а не на него. asVoF.coM оБЗор красота хаоса в сезОн кОллективнОгО разума, хОрОвая мысль дизайнерОв была тОлькО Одна: чтО является сОвременным? и Ответы были

разные и мнОгОгранные, От исследОваний науки и hi-tech, рОмантическОй архитектуры пОд ретрО взглядОм, дО мечтательных и супер витаминных пОдаркОв. текст диана перне. фОтО сОнни вандевелде ирис ван херпен говорит, что она находит красоту в эволюции хаоса. видимо, хаос является чем-то, что голландский дизайнер видит, как самую сущность природы. "перформанс природы находится в ее самой первозданной форме", объясняет она. это может прозвучать немного неясным и абстрактным по отношению к модной коллекции. и вы были бы правы думая, что дизайнерские конструкции было бы также трудно переварить. в конце концов, ван херпен известна своими футуристической техникой и сотрудничеством с такими учеными, как невероятной коллаборация в этом сезоне с с практикующими физиками ускорительной лаборатории церн. но, нет, это было ее самым носимых коллекция на сегодняшний день. благодаря ее легкой руки и чувствительности, вся магии hi-tech кажется просто красивым и доступным. вторая половине шоу оказалась шедевром современности с ее исполнением технологий выделяя простой оболочку в сотовой структурой и другую одежду, которая выглядела, как бы вырезанной изо льда. довольно впечатляющий подвиг, зная, что вдохновением для ее коллекции началась с визита в подземном швейцарской научной лаборатории, где магнитное поле превышает соответствующий земли на 20 000 раз. это не могло бы отличаться в маниш арора. радостным, нежным и наивным орнаментом. это шкаф, который должен быть использован в качестве терапии для маниакальных депрессий, потому что я думаю, что это может на самом деле вылечить их. ктж был более перерастает в сильное, анималистические варваров, которые раскрылм тайны жизни их шамана. пурпурные пустынные дюны в Prada транспортируется своих поклонников в 70-ые, но это было не все те кислотные фильмы и 'люси в небесах'. Она дала поворот в ее леди одежды и графически нарезанный их затем изложил части тела с верхней строчки. но несмотря на свои разногласия, лучший из дизайнера братства были объединены вокруг одного вопроса. современность, в очередной раз, был поставлен под вопрос. что нового; что ретро; и каково будущее? наиболее дальновидные коллекции были comme des garcons с целой крови красный коллекции, размягченного войну как реальности с фигурными роз. это было поразительно, но, возможно, не так просто носить. rick owens пересмотрел полденный сон фавна в поставновки дягилева через собственную призму. это было графическая, эфирная и в нейтральных тонах коллекция. формы были объемными в паутинка облаках ткани - графически нарезанных и украшены смОкинг. Он бросил вызов себя ссылки на Brutalist архитектор марсель брейер, но вместо бетона он построил свои памятники из тюля. хайдер аккерман, никогда ретро и всегда современный, также пришел в приглушенных тонах с интересными поверхностных эффектов, некоторые оборками и вечно гладкий. другой графический коллекция была sacai в титосэ абэ, который смешивается в военную форму цвета хаки с цветочным шифона печати и гипюра кружева, а затем завершил взгляды с ажурными военных ботинок платформы. я не знаю, насколько комфортно они, но они уверены, что выглядел великолепно. на выставке dries Van noten, вместо прямой подиуме, нас приветствовали с длиной в одну милю ковер шевелюры, похожей на мох покрыты ландшафта в сельской местности. Одежда была смесь светящихся текстиля с жаккард, слоистых экземпляров и других поверхностных обработок, дающих коллекцию dries Van noten нежной 70-хиппи романтический вид. лучшим был, когда финал пришли и все модели растянулся на мху, как ковер с милой улыбкой на устах. их спокойствие было заразным. все мы оставили улыбается.

中文 后台 - michael kors “chic的乐观主义和运动的方法来呈现的浪漫世界,” 设计师如此解释,执掌一个帝国在2015年将进军四十亿美 元销售。对于一季的灵感启发自:“编舞大师agnes de mille的美式魅力和摄影师louis dahl-Wolfe的休闲优 雅。”giampietro Baudo Be my BaBy, 首次从linda ronstradt的版本到 ronettes,直到走到thomas roussel。因为热烈 michael kors的2015春夏系列的配乐表达了本季的信 息。“chic的乐观主义和运动的方法来呈现的浪漫世 界,”该美国设计师如此总结,其掌舵的帝国在2015年将进 军四十亿美元(约31亿欧元)销售记录,继在星条旗国度 ipo之后成为华尔街的耀眼明星。此外随着这位1959年出生 在长岛的设计师得到了越来越多的认同:“我觉得我的整 个人生都围绕着时尚宇宙运行:我的祖父在纺织业,我的祖 母是有着时尚激情的老师,她每天更换3次服装追求更加完 美,我母亲是一个令人无比赞叹的优雅的模特。我想到的 记忆中与时尚的首次关联是我母亲的第二次婚姻:我当时五 岁,她要我帮她选择婚纱。当时我告诉她只要简单地剪去 面纱就会显得更年轻并突出她的特色,她照做了......我当时 并不知道但我觉得在那一刻开始了我对时尚疯狂的爱以及 最重要的,某一种特定的审美观,非常实用,有个性的,女 性化的,但最为确定的美式风格。“而正是这个世界使得 设计师在新一季重返舞台,把其想象带向上一届的纽约时装 周。 “夏季是一个重生的季节,那些知道我的人都知道我 是一个乐观主义者,”设计师承认,揭晓了一曲温和迷人又 点缀着精致参照的交响乐。“有编舞大师agnes de mille 的典型的美国魅力,还有摄影师louis dahl-Wolfe的休 闲优雅,以及天竺葵,草地,水仙或紫藤的明亮色调。礼 服的流线,精致的线条和柔软的跳舞裙。有一种生活化的 强调的诱惑,一种轻抚女性身体的性感轮廓的裁剪。“而56 款创作燃亮了t台,铺就的像是地中海般的露台,讲述流苏 花边的浪漫故事,城市变调的牛仔,花团锦簇的童话和一 些微妙的中性的暗示。带着一种来自昔日的女人味和确定 性的回味:“看向过去,但没有重现过去。” Jean paul gaultier 采访 michele Bagi “九月中旬的宣告突如其来:“经历38年的男女装成衣系列 之后,在我看来是时候停止这项活动并主要专注于高级时装 的发展,一个我能更好地表达我的创造以及我的研究性和 实验性品味的能力的领域。除了投资于香水世界之外,我 还会尝试近几年尚未有机会进行深入探索的其他合作。” 因为前法国时尚的坏小子Jean-paul gaultier选择了结 束自己的挑衅和非常规的成衣系列的世界,做好准备把其 创造力投向其他领域。而告别时尚体系被设计为一个壮观 的秀,由他的女神呈现,选在grand rex的舞台,巴黎历 史悠久的剧场。很难知道这个决定的原因,但可以肯定的 是gaultier从几年前就在想这个。因为他曾在2009年11月 的mfgs-米兰时尚全球峰会的一个特别介入中告诉记者。解 释了这种激进的变革改变了时尚系统的运作。 奢侈品世界,和普遍世界正在经历一段非常困难的时期。 在您看来危机有什么影响? 寻找创意和生产技术之间的平衡能够帮助解决这一困难时 刻。回归本源,只专注于做我们最擅长的,我相信这是正 确的选择,只要不是仅仅重复过去的想法。今天来说重新 创作的能力是最基础的,按照目前重新调整cult的单品。 我觉得这一次的艰难时刻并不仅仅是时尚,而是对整个经 济。有人讲到开心的放缓增长,但回到时尚界,我认为在 最近几年常常被遗忘一个时尚装扮不能仅仅靠品牌变得高 贵。今天是快时尚的年代,而不是仅仅把logo放在衬衫上 就是它价值上升十倍的原因。我觉得我们应该回归到创作 具有很强的创意而且出色技术成就的服装。这不是一个怀 旧的运作。你必须要知道如何建立一个系列,像是曾经的 那样。以及所有的,当然,要适应于今日。 您曾与一些国际巨星合作,包括madonna, catherine deneuve, pedro almodovar。哪些以及如何影响了 您的风格? 我可以说是教皇吗? ......(笑)我很幸运为很多我们这个时 代的icon创作服装。我一直很喜欢的世界。毕竟这就是我 如何开始设计高级时装的。一个公主要求我创作一件高级 时装的衣服,我说行!然后另一个想要在戛纳的montee de marches穿的礼服。另外的人知道了问我要一件特别 的单品。有人告诉我:做一个秀,但不卖给任何人任何一 件。然而最后,我设计的第一个高级时装系列的模特们, 我有这样的要求,不得不添加新的。这是一个意外的惊喜! 如果一定要说的话电影往往是我创造力的重要来源。我觉 得不仅是almodovar,还有federico fellini和他的 satyricon。然后我喜欢探索不同的美感。例如把女性打 扮成gossip的Beth ditto。这也有助于对抗危机,因为我 们需要大量的布料......对于面料生产厂家来说这棒极了! 您一直和意大利有一种牢固的纽带,您的产品线在意大利生 产... 为什么会选择made in italy,这有多重要? 啊,我生产的很大一部分是在意大利!我从上世纪80年代开 始在意大利生产。一个国家我很喜欢并且我在这里工作得


非常好。从来没有人对我说:“这样的设计是不可能的。你不能这么做!” 你们的工匠总是知道如何找到一个解决方案。而且从我只是一个年轻设计 师时就是这样了。 made in italy是一种附加值? 是啊!它是一系列人才的组合。我最欣赏意大利公司的是其效益,他们结合 了艺术与金钱,而在法国则往往被认为不适宜去做一些艺术性的东西然后尝 试把它卖得好。从你们开始我继续寻找合作伙伴,那些知道如何尊重我的创 意和给我提供具体的解决方案,使我的灵感更适合市场的合作伙伴。而对于 每个意大利人来说好东西必须大卖!在法国赚钱却是一种弊端...精神是相反 的,你不应该大卖! 回到危机的影响以及从中摆脱出来的最佳方法,在您看来什么改变了,我 们应该学到什么? 我认为我们需要重新考虑我们似乎被困住的一些动态变化...我们的业务往往 是从内部提供动力,由行业创建自我指导,已经有点窒息了。也因为明星体 系,历史上是红地毯礼服的基础客户,停止了购买。具有讽刺意义的是很多 大牌甚至付钱给名人要他们穿自己的衣服。这是荒谬的!这样使所有我们都 更穷,甚至那些服务于需要数千小时工作才能完成的珍贵而复杂的当之无愧 的红毯礼服。有时候现在的一切似乎都不合时宜。 victoria Beckham 采访 rosario moraBito 年度英国企业家,对于这位前流行歌星成为cult时装设计师现在也是行业 翘楚来说非常了不起,其品牌正欲扬帆远航。英国杂志management确实 已经总结了年度最佳企业家的榜单,引领2014的是victoria Beckham。一 个让媒体目瞪口呆的记录,大众也更习惯定义其作为名人多于设计师,但对 于熟悉其品牌持续增长记录的时尚达人则并不令人惊讶。使得前辣妹名列榜 首的有三个因素:家庭资产,由该公司所产生的就业岗位的增长速度以及自 2009年以来的营业收入的增长。更具体地说,是品牌victoria Beckham, 目前有一条成衣线,牛仔的副线,一个配件线和眼镜系列,估计总价值在 2.1亿英镑,其销售业绩在过去五年内飙升超过2900%。关于燃烧设计师的持 续的时尚激情之外,同时也有她的企业家气魄的决定。其首间旗舰店在伦敦 dover street 36号开幕。 首先谈谈零售首发:第一间旗舰店,有一个作为身份象征的地位,开在 dover street市场对面。好像在说:“我做到了”...... 我们已经分析并保持关注不同位置,但这里一被开放我就爱上了这个空间: 我爱dover street,它的建筑风格和艺术画廊。然后对我来说是非常在英 国做到一些事情:我很自豪作为英国人,而且重要的是第一家专卖店开在伦 敦,一个我深爱的城市。 您想要给您的客户怎样的体验? 我想要他们觉得放松。让他们通过我的眼睛看到品牌:我希望大家通过让 超级友好的工作人员陪同享受他们的购物体验。即使只是看看。我自己会在 这里频繁出现。并且也有对男性的空间...我的工作人员已经接受培训以满足 男性顾客的需要,无论是路过的或是寻找礼物的。david (Beckham, 编者 按)经常帮我购物,我必须说这是非常好的。所以在这里,我想要丈夫和男 朋友们是受到欢迎的。 在上一场秀中您就开始了鞋履产品线,在眼镜系列和皮具配件之后。现在您 在筹划什么新项目? 我打算开发现有的产品。添加更多?为什么不呢。我喜欢设计珠宝,但仍需 要时间:此刻我很享受这样的增长,我想保持在一个稳定的步伐,以避免损 害对细节的注重,这仍然是必不可少的。 2001年您在Bfa--英国时尚大奖被授予年度品牌设计师,现在您被提名为2014 年度英国企业家:自2008年到现在,紧促的6年。您如何看未来六年? 每个人都告诉我,“你增长得那么快,你做了这么多,”然后马上问 我:“......现在是什么?”(笑)。目前已经有不少在进行中。在未来几 年内将会有新的门店,也许会在米兰。品牌会继续成长,但现在:让我们 先喘口气! Julien dossena 采访 francesca manuzzi 像一些设计师一样拥有linkedin资料,但认为社交网络是白雪公主的 魔镜,惯性的自恋。 站在31年的门口,开始了他从paco raBanne开始 作为顾问的冒险之旅,然后在短短八个月后的2013年8月被任命为puig 旗下品牌的创意总监。其任务:把这间巴黎时装屋带回到其六十年代的 辉煌,当courreges 和 pierre cardin一起耀视群雄,以其激进信条 与其1966年的首个系列12 unWearaBle dresses,以当代材质锻造金 属,塑料,乙烯和纸板的链条,妖娆了francoise hardy 和 Brigitte Bardot。dossena,生于Brittany,在巴黎学习艺术,在布鲁塞尔学习 时尚,保留了他自己一些科幻的东西,揭示了把raBanne带向hit girl和 正常女孩想法的手段。 您的职业生涯的第一,第二和第三步。如何以几句话描述。 我在布鲁塞尔的la camBre学习时装设计,因为在那些日子里,我嗜好研 究margiela 和helmut lang的比利时视角。毕业后我加入了nicolas ghesquiere在Balenciaga的团队,我与他工作了五年多,直到paco raBanne时代,开始于一年的自由职业生涯,然后被任命为创意总监,负 责创造超越期望的体验的难忘时刻。 什么驱动您的创作过程? 我没有固定的仪式,我只是一个勤奋和有动力的人。点亮灵感的导火索 是创作过程本身,而不是预示或建立之前做研究的一个方向。特别是对于 raBanne我从零开始,建立品牌识别,空间,图案。重要性在于你想表 达的准确性。 dossena da raBanne的标识代表什么? 我的主要目标是使这个品牌成为意见领袖,像其之前一直的地位,恢复其应 有的市场以及时尚界的空间。我想给予和那时一样的视觉冲击力,但传达给 今天的cool girls。为此我们必须推进我们的销售,定义谁是我们的消费 者和具有竞争力。为了实现这一目标,要证明我们需要强大的秀和变得酷的 主题以及对于近日的女人的衣橱必备,非常适合你的生活方式。 今天回应采访或是在tWitter或faceBook上发布更加明智? 在接受记者采访时也可以开发出更多的广义概念,并花时间来讨论不同的观 点。社交网络是一个快照,用图像或文字来影响公众,这是非常有效,但在 大多数情况下,可悲的是,我们只谈及自己和自恋。 巴黎或者米兰去创意和走秀? 我是法国人,我了解巴黎更多,我在那里生活和工作。但他们都支持我,我 接受这个想法,有两个高品质的时装周有着有趣的提议。一切都可以归结到 期望放在像prada 或 louis vuitton这样的秀上。 Jason Wu 采访 chiara Bottoni “寻找一个切入点,在品牌闻名的男装传承和极端女性化维度之间。” Jason Wu头脑中有着清晰的概念。亚洲浪潮的代言人,目前亚洲设计师正 正时尚界变得越来越流行,特别是在海外,这位刚刚年过30的时装设计师生 于台湾,曾在加拿大居住,目前定居纽约并在那里创办了其同名品牌,被 选中成为Boss By hugo Boss的女装创意总监。把它带向一个现代性新层 面;到目前为止其在台上发布的第二季的系列在几个方面寻求达成共识。 但未来仍有待谱写。 您的到来将如何演变Boss的女装形象? 我很幸运工作于这个从来没有被深入开发的御宅族,一个还有待被定义的身 份。在这个方向上我带领这个品牌前进。 您打算建立怎样的女装风格? 一个坚强又感性的女人。有趣的是寻找一个切入点,在品牌闻名的男装传承 和极端女性化维度之间。我转化了男性化剪裁的符号。并没有任何意义去还 原,重新思考夹克或是裤子,而是采用全新的神韵重新诠释酒会礼服,例如 说要感谢技术面料。 您将带领Boss女装走向哪里? 我希望很远,它的增长潜力是无限的。首秀好评如潮,我希望能继续这样下 去。另外在形象上我也做了显著的变化,从edie campBell描绘的宣传大 片到概念店的更新。 在这方面近期在罗马和米兰的新开代表着什么? 它们是集团意欲促进女装系列增长的一个极为广泛的战略中的重要运作,使 得我们的产品在世界范围内更容易理解。 您认为从意大利消费者得到的反馈如何? 我为Boss女装工作的时候一直想着创建出女性化的,奉献精神的以及女人真 实想要穿的女装。我相信反响会很热烈。 这次合作如何改变了您的时尚途径? 为像hugo Boss这样的集团工作帮助我接近不同的生产环节和对更广阔的面 向所有市场的视角,特别是在欧洲,我之前并没有深入的了解。 亚洲设计师们正在时尚界获得越来越重要的位置。您认为自己是亚洲设计 师还是国际的? 国际的,毫无疑问。我出生在台湾,在加拿大生活过十多年,目前住在纽 约。我的态度是多元文化,反映了年轻一代,习惯身体上的旅行和归功于 网络的虚拟旅行。 您如何看待您的未来十年? 我将继续通过最大的发掘我的创意来做好这项工作。 the lv neW icons 6位反传统和不羁的创意大师的组合被召集重读louis vuitton时装屋 的经典图案。karl lagerfeld, marc neWson, frank gehry, rei kaWakuBo, christian louBoutin 和 cindy sherman 共同为“理 解这些人如何利用其头脑和双手工作,我觉得那是多么的刺激和有乐趣, 让所有这些不同的观点放在monogram上,非常鼓舞人心看到他们如 何以他们的观点诠释事物,这是一群天才。 ”该项目的灵魂delphine arnault表示。 文字 chiara Bottoni – 图片 colin dodgeson 六位代表人物寻找monogram的完美演绎。pirandello的six characters in search of an author的方法完美地深化了主题,艺 术创作的魔力巩固了louis vuitton选择的反传统的工作以重新诠释品牌 的先锋实例。由louis之子george vuitton于1896年创建的logo,成 为这个创立于160年前的法国屋的象征,现在提升到了时尚通用语言的重要 标识。christian louBoutin, cindy sherman, frank gehry, karl lagerfeld, marc neWson 和comme des garcons的创作灵魂 rei kaWakuBo是这场vuitton大戏的主角。他们彼此间如此不同但又共 同分享传达了极为个人化的视觉艺术表达形式,包括时尚,艺术和建筑, 使它们真正的反传统,与vuitton面对面的对话。“当我们与nicolas ghesquiere(该品牌的女装艺术总监,编者按)一起分配我们将要参与 非凡天才的主题时,我们干脆决定把那些被认为是其各自领域的最伟大天 才。”louis vuitton的执行副总裁delphine arnault说,“他们使用 自己的头脑和双手工作,我觉得那是多么的刺激和有乐趣,让所有这些不 同的观点放在monogram上,非常鼓舞人心看到他们如何以他们的观点 诠释事物,这是一群天才。”叛逆和颠覆的天才,从而设计了一个洗衣篮 (kaWakuBo)或是带logo的拳击手套(lagerfeld)把其从不出错的 签名用在项目“the icon and the iconoclasts: celeBrating the monogram”,11月7日在纽约举办一场全球发布活动。一个胶囊系列包 括手袋,箱包及相关物品,均在巴黎附近的asnieres工作室完成并在lvmh 旗下的旗舰品牌的店铺以定制方式提供极少的数量出售,其中包括19间意 大利门店。而就在意大利为了支持启动而举办了一场展览“celeBrating monogram”,从11月27日至30日在palazzo serBelloni展出。一 个集体展将呈现由反传统大师和六名年轻摄影家和导演诠释的创作单 品:pierre deBusschere for frank gehry, gordon von steiner for christian louBoutin, Johnny dufort for cindy sherman, michael avedon for marc neWson, Jennifer livingston for rei kaWakuBo以及 colin dodgson for karl lagerfeld。年轻的形象创 造者们曾在roBert lussier 和mia forsgren的艺术指导下,与carine

roitfeld以及,作为一组个体,鼓励他们以私人的一面探索monogram 的项目。这些反传统大师的工作极具说服力。正如这些创意大师们在采访中 表达的话语。“我同意voltaire说的,任何需要解释的事情都不值得去解 释,” lagerfeld强调,在讨论关于他对这个lvmh集团的旗舰品牌的项 目的贡献。 “那么我该对你说什么呢?我很喜欢!我有那么多与箱包有关的 想法而vuitton给了我将其转化为具体对象的机会。我知道很多男人和女 人都接触过这项运动,我认为这将是有趣的,给他们一个非常奢华的方式来 实践,所以我设计了一个装有一个沙袋的大箱子。然后,我想做一个各种尺 寸的袋子和适合初学者的垫子。而另一个小袋子用来装拳击手套。所有的想 法都以一种非常简单的方法表达,几乎有点孩子气。我想象中人们去了更衣 室,把大箱子作为一个壁橱。”一个不加掩饰的奢华运动的视角,只有一个 像是karl大帝这样的人才能明确地表达这些话。为了不被淘汰,那些他的 冒险家伙伴们。精美法式dna的灵感触动了louBoutin。 “我出生并在巴 黎长大,所以我想要做些纯粹是巴黎的东西。”著名鞋履设计师说道,“我 脑海中浮起一个购物车的形象。我曾经试图计数这种类型的车,两个小时的 巴黎市场:109辆!从这个概念开始,我试图融入vuitton的传承与我的视 野,特别是吸取了les naBis流派和日本艺术,当然所有的创作都加上了一点 红漆。”基本的,简单而坦诚是rei kaWakuBo的诠释:“尽管有很多方法 可以打破规则,创造新的东西,但这一次我试图按照一个非常忠实的方式, 在手袋的材质上打孔,这不是很难,因为我相信vuitton是最优雅和最技 艺精湛的时装屋,有能力并且能够改造前卫传统。我一直以同样的方式实践 我的工作。”大师们的旁白帮助构建一个新的故事情节,普遍又个人化,成 为不断的旅程并随时间演变的象征。以尊重vuitton旅行使命的方式。在 过去和未来之间,传统和反叛之间保持平衡。 valliWood “我的缪斯就是我的好奇心。”giamBattista valli说。他开创了精致典 雅的时尚潮流,迷倒新一代喷气机女郎。 撰文:stefano roncato;摄 影:cecile Bortoletti “我的衣服更得男人赏识。”giamBattista valli露出一抹狡黠的笑容。 他既是女人的同谋,也与她们身边的男人心有灵犀。捕获,搞定,游戏完 成。似乎轻而易举,如一切致胜的思想。设计师的叙述中清楚流露出一丝精 妙得体的讽刺。没有太多顾虑,亦未节省字句。品牌的时装标杆令故事节奏 分明,转眼间,明年品牌就将迎来第一个十年。旗舰系列的高定时装,即刚 刚诞生的giamBa,不久前刚刚在米兰天桥上初次亮相。一个时尚世界,逐 渐成形,打下根基。从每件衣服的高定气息出发,镜头将他的女郎们定格, 闪光灯照亮了他的成功路。valli girls,他喜欢这样称呼她们。新一代的 喷气机女郎,坐在时装秀的第一排,如同一场新秀舞会。标志性的出场如振 翅起飞,启发他人,亦激发自我。迷人的电影明星披上美人鱼的衣裳,散发 诱惑的魅力。在洛杉矶以外,她们会住在valliWood。 近期的第一份财务报表? 十分理想,令人高兴。我想我已经传达出我的语言,我的信息,我的审美 哲学。我的品牌已经做了九年,现在是时候配合人们与媒体的目光了。我 的客户也翻了几倍。 giamBa系列的全新登场,添上了一个新的里程碑…… 一切都源于个人需要。我从高雅成衣起步,以高定为母本,在裁缝作坊中完 成。开始的时候,行内正盛行对gisele的身体崇拜,而我希望重新带出剪刀 的响声,被遗弃于裁缝抽屉的衣料,重新带回时尚产业。我希望让这两个世 界平行共存。一边是现代成衣,另一边是高定时装,更加梦幻,超越时间。 花开两朵,共同构成一个你中有我,我中有你的品牌。giamBa就像是奖牌 的另一面,更为亲密的人和朋友所识。从同一个名字出发。这个版本,更加 闪亮,流行,女孩子气,带有地下气息。 是面向怎样的女性群体的呢? 我的高定客户,年龄介乎于24岁至34岁之间。我为年轻女孩做衣服,她们也 可以找到高端时尚与giamBa之间的共通点。这些衣裙系列带来了新的文 化,是独一无二的东西。正如她们的男朋友们会收藏艺术品。她们是这种小 众艺术的新兴受益者。 您是如何成为贵族们追捧的新设计师的呢? 凭借giamBattista valli品牌,我希望带出一个新话题,依然是衣服,但 不是司空见惯的衣服。我支持一切源于裁缝作坊的精湛手艺。所有人都在做 衣服,从ovs,h&m到高端大牌。我希望重新带出这个行业的文化一面。 以前贵族家庭的女孩子们有奶奶们的晚礼服。我以全新的比例将之进行重 新裁剪,结合了我自己的派对衣裙和迷你裙。所有大集团都有专门留给名 人的巨额预算。我没有,我有的只是一个我自己就占了一半的世界。我认 识Bianca 与georgina(Brandolini d’adda),或andrea(dellal) 。今时今日,重要的是想法,我想到了给这些年轻女生打电话。她们当时 十七八岁,是不为大众所认识的秀场首排女生。继摩纳哥的stephanie或 carolina,以及philippe Junot之后,媒体就不再追逐这些贵族公子小 姐。也许戴安娜王妃是最后一位。这是一个有钱也买不到的世界。她们来看 秀,只是为了坐在第一排的朋友,就像是一场家族宴会。 于是,一开始有lee radziWill 或diane kruger…… 她们是我的朋友。然后就真的是口口相传了。我为emanuel ungaro做的 最后几个系列也是这样的情况。当时我们在洛杉矶,连steven meisel都以 valley girls之名拍过照片。这个名字很快就变成我的valli girls。 或者valliWood,与电影世界联系紧密。还有哪位影星没穿过您的衣 服呢? 我喜欢梅丽史翠普和杰西卡朗格。她们还没穿过我的衣服。我没有在红地 毯狂热面前妥协过。我一直亲自挑选让谁穿我的衣服。一般来说,我爱那些 本身就能传达信息的女士。她们同时又妩媚迷人。例如amal clooney, 她是一位很出色的律师,或者约旦的rania。有时候当女人是复杂的,她 们一方面夸大了自身的女人味以掩饰自己,另一方面又趋向中性。这是一 个面具,一个舞台布景,但是令人想逃跑。我是女人的朋友,她们觉得我 的衣服就像一个拥抱。改变身体的姿势,去支撑她们的魅力。我所缔造的 时尚,也是献给女人身边的男人的。他脸上有光,倍感骄傲。我收到来自 男士们的赞美更多。 您又是如何走上意大利的天桥的? 米兰给予了我深深的支持。从意大利时尚国家行会,到franca sozzani。 这是一个在意大利等着我的大家庭。意大利的媒体又是如何反应呢?我会说 是马马虎虎。我们必须超越在意大利当意大利人的复杂性,很多有才华的 人已经逃到了国外。 最近在中国的体验如何? 十分有启发性。我在上海时装周闭幕式上办了一场高定秀,上海如今是世界 上五大魅力城市之一, 正如20年前的纽约。在连卡佛我介绍了giamBa,办 了一场衣箱秀,与中国的终端客户见面。现在的中国客户十分小心翼翼。奢 侈尚未真正登陆。我在那里创建了我的作坊,带有木墙板,有档案室。我 让她们进入了我独一无二的世界。我想要的正是这样,一个对抗大众化的进 程。带出作坊,孤品,服务,细心的意义。如今,奢侈的概念被滥用了,为 了成就免税商品的扩张,已经从金字塔顶端走下来,失去了奢侈的dna。从 人文的维度出发,我认为这一切,包括我家里的香薰蜡烛,都失去了那种我 称之为“私人”的奢侈感。 在今日,独立意味着什么? 我是100%自给自足的。卖得好,就有增长。卖得不好,就缩水了。 明年您的品牌将要庆祝10周年了。看您的后台,会得到一个大家庭的印 象…… 如果保持着人文的维度,人际关系也会充满人情味。我的员工们都怀有与 我一样的激情。多年来,我为多个品牌工作过,我也觉得自己是在为别人工 作。有尊重,团队及家庭的感觉。我们信仰同一个梦想。 谁是您的穆斯呢? 我的好奇心。女人们带给我的灵感,并非她们的体态,而是她们的动 作。diane von furstenBerg交叠的双腿,lee radziWill抽烟的样子。 她们的姿势。一切都来自claudia cardinale的笑,在电影《猫豹》里, 她令满座皆惊的笑。她是一个小女孩,被邀请到别人家作客,tancredi说 了一句话,只有她发出大笑,而其他人则认为这样笑十分粗俗。她是一抹新 鲜空气。我爱上了那一个动作。 您是否收到过大集团伸出的关于兼并的橄榄枝呢? 有过。也许当时这些提议还不够成熟吧。我独立度过了头十年,对此我感 到很高兴。无论是否讨喜,我拥有我自己的小众市场,创造了一种与我的名 字相关联的风格,它可应用于一切。可以用这种风格装修一套高档住房,一 栋别墅。有一个品牌,一本书去强调这一观念,有自己的精品商店。我希望 还可以更进一步,给予长期发展的可能性,一个大写m的梦想,有我或没有 我,都可以成为品牌。现在,我这样就很好。但我还是怀有好奇心,对新鲜 事物持开放态度。对于真正有趣的事物,我不会感到害怕。 您脖子上总是佩戴着珍珠,是从哪里来的呢? 这些珠子来自一条属于印度王的项链,是被拆散的一条项链。在印度,佩戴 的人将它们赠与我。“看吧,它们将成为你的象征,”luigi scialanga 鼓动我说,“它们绝对就是你。”事实上,这些珍珠代表了一段经典故事, 讲的是一个男人由此获得了不同凡响的魅力。无论坐在世界任何角落,即 使我身边有一个布满纹身的男人,同样的事情还是会发生。大家的眼光都 会落在我身上。 asvof.com概述 混沌之美 在多元化情绪的一季,设计师们的想法只有一个:什么是现代?而答案是不 同的和多面的,其中有对科学和高科技的探索,来自复古look的浪漫结构 以及梦幻和超级维他命的致敬。 文字diane pernet 图片sonny vandevelde iris van herpen says在混沌演变中的美。显然,混沌是指这位荷兰设计师 看来极为基本的自然的东西。 “在其最原始的形式的自然的表现”,她这样 说。对于一个时尚系列这听起来可能有点晦涩和抽象。而且你或许会误以为 这些设计会同样难以消化。毕竟,van herpen以其未来主义技术和与科学 家的伙伴关系而闻名的,就像本季的与cern粒子物理加速器实验室的令人 难以置信的合作。但是,不,这是她至今为止为可穿的系列。与其灵巧的手 和灵敏度,所有的高科技魔术看上去简单地漂亮,平易近人。秀的后半场展 示了其现代化的杰作,完成了聚焦于简单的裹身裙的蜂窝结构的技术或是另 一件礼服看起来就像是冰雕而成。非常华丽壮观的杰作,得知激发她的系列 的灵感来自一次参观地下的瑞士科学实验室,那里的磁场超过了地球的20,000 倍。它不可能和manish arora有更多不同了。开心,甜蜜和天真地点缀。 这是一个应该作为治疗躁狂抑郁症患者的一个衣橱因为我觉得应该可以治 愈。 ktz更加有力,兽性野蛮人通过他们的萨满发现生命的奥秘。prada的 紫色沙丘把她的崇拜者们带入70年代,但并不是全部酸的和“lucy in the sky”。她把大家闺秀的衣服做了扭曲,并以图形切片,然后以精工缝合以 展示部分的身体轮廓。但无论他们的不同,最好的设计师联合是团结在一 个单一问题上的。现代化,再次投入。什么是新的;什么是复古的;什么是未 来?最有远见的系列是comme des garcons与一个全部血红的系列,软 化战争像是现实与雕刻的玫瑰。非常动人,但也许不是那么容易穿。rick oWens想象了牧神faun 的diaghilev午后通过其独特的镜头。图形化 的,空灵和中性色调。轮廓使用了大量的轻薄的云般的面料 - 图形化的切片 和衣褶装饰。他挑战了自我引用野兽派建筑师marcel Breuer,但不是有 形的,他建立了薄纱之外的他的丰碑。haider ackermann,从不复古 永远现代,也始终使用柔和色调与有趣的表面效果,一些褶皱和永恒时髦。 另一个图形化的系列是sacai'schitose aBe混合了印花雪纺的军装卡其制 服和粗花呢蕾丝,然后与蕾丝平底军鞋的look。我不知道他们是否舒适, 但肯定的是看起来非常漂亮。dries van noten的秀,取而代之的直接的 t台,我们迎来了一英里长的粗毛地毯,看上去像青苔覆盖的乡村景致。 服装被发光的材质与提花混合,多层印花和其他表面处理给予dries van noten系列一种温柔的70年代的嬉皮浪漫look。最棒的是压轴上场时所 有的模特在青苔般的地毯上伸展带着唇上的甜美微笑。他们的宁静极有传染 性。我们都带着微笑离开。

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Louis Vuitton e Christian Louboutin celebrano il Monogram

2014, sei iconoclasti, un’icona: CHRISTIAN LOUBOUTIN, CINDY SHERMAN, FRANK GEHRY, KARL LAGERFELD, MARC NEWSON e REI KAWAKUBO traggono ispirazione dal leggendario Monogram LOUIS VUITTON.


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