Cittadini & Salute Novembre 2010

Page 1

Mensile di informazione Socio-Sanitaria della Provincia di Roma Est

Anno 2 - N째 13 Novembre 2010 Distribuzione gratuita www.cittadiniesalute.it

RIENTRARE DAI DEBITI! L'imperativo categorico che si antepone alla sicurezza delle prestazioni sanitarie come diritto assoluto di cittadinanza. Il 26 ottobre dopo il placet del Ministro dell'Economia, Polverini e i suoi tecnici possono cominciare con le loro asportazioni chirurgiche, sicuri del fatto loro. Meno sicuro ciascuno di noi che a fronte di sacrifici e tagli si chiede retoricamente: chi paga?



Editoriale Chi paga? di Angelo Nardi

Tutte le notizie del mese riguardanti la Sanità riportano all’unico, assillante, inalienabile quesito: chi paga? Innanzitutto il piano di rientro della Sanità nel Lazio. Chi paga è certo: i cittadini con presidi ospedalieri in meno (vedi Monterotondo) ma soprattutto con Irpef e Irap. La Polverini giura che sarà solo per il 2011, poi tutto tornerà come prima. Accetto scommesse! Anche il prossimo anno ci troveremo il balzello con tante scuse da parte del governatore e argomentazioni in merito all’efficienza del servizio da implementare. Il quesito retorico - “chi paga?” - riguarda anche la pratica dell’abusivismo nella professione odontoiatrica. Il paziente è convinto di fare una cosa furba servendosi della prestazione dell’odontotecnico, ma se avesse un trauma o uno shock da intolleranza all’anestesia chi pagherebbe i danni provocati alla sua salute? Viene diramato che i giovani fanno minor uso di stupefacenti, mentre invece è tutto il contrario. Le nuove droghe sintetiche sono semplicemente meno visibili, anzi gli spacciatori giovanissimi sono sempre di più - dati alla mano. Chi paga per il difetto di informazione per cui il ragazzo è convinto di farla franca, di non fare cosa così grave mischiano alcol e roba sintetica prodotto di laboratorio per stare su di giri? La nostra società è composta sempre più di anziani posti in acquiescenza quando in effetti potrebbero dare tanto alla società. Non a caso la nostra classe dirigente, a tutti i livelli, è composta per il 45% di anziani. Se dettano le regole e decidono per le loro applicazioni, non si capisce perché questo immensa risorsa umana non potrebbe dedicarsi meglio al benessere di tutti, dall’alto dell’esperienza e delle conoscenze maturate. Chi paga per questa risorsa dissipata? Chi paga per i giovani che comunque restano fuori dalla forza attiva dell’economia infilandosi in un circuito vorticoso e autoreferenziale dei Social network? Gli abitanti dell’asse Nord della provincia romana negli ultimi anni erano convinti che nel 2013 avrebbero avuto un grande nuovo ospedale in sostituzione dell’antiquato SS Gonfalone. Oggi debbono combattere per tenerselo ben stretto quel nosocomio. Chi paga questi cittadini per la mancanza di un presidio sanitario degno degli standard europei in prossimità? La risposta non c’è se si vuole evitare la contumelia. Le risposta c’è si mettono le mani in tasca dei cittadini.

www.cittad inies alut e.it

3

11●10

Cittadini & Salute

redazione@cittadiniesalute.it

Sommario 4 7 8 9

11 13 15 16 17 18 21

Dentista abusivo, sei un pericolo!

Il pesce, contro il tumore alla prostata

SS Gonfalone, lotta dura!

L’Economia le ha detto: sì

IHG/ L’intervento riabilitativo sul paziente demente

Il 29 ottobre contro l'ictus cerebrale

Droghe invisibili, il nemico. Oggi

La Net Generation somiglia a sé stessa

“I ragazzi d’oggi non leggono!”

Rubrica Prevenzione e Salute. Come valutare lo stato di benessere/malessere degli animali

Il riscatto delle pantere grigie!


4

11●10

redazione@cittadiniesalute.it

Cittadini & Salute

Attualità

Dentista abusivo, sei un pericolo!

S

ONO CIRCA 15.000 I "DENTISTI ABUSIVI" CHE FRODANO TRA ROMA E PROVINCIA. A denunciare questo fenomeno è l'ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) che combatte questo problema da anni come anche la lotta alla pubblicità aggressiva, non etica e non professionale, dei nuovi "shop" del sorriso. Quindi, su 57mila dentisti effettivi iscritti all'Albo degli Odontoiatri e all'Ordine dei Medici, un dentista su cinque è abusivo. La confusione di fondo nasce dalla disinformazione demagogica sui vari ruoli e competenze degli operatori del settore. Esiste la figura dell'Odontotecnico, il quale ha la qualifica necessaria per costruire esclusivamente il manufatto protesico vuoi fisso, vuoi mobile, vuoi ortodontico. Questo compito non è affatto limitativo anzi è fondamentale per il buon esito della terapia odontoiatrica, ma limita il suo ruolo alla sola collaborazione odontotecnico-dentista. La legge, infatti, vieta tassativamente che le mani del tecnico operino nella bocca dei pazienti. Tale manualità professionale è esclusiva prerogativa dei medici chirurghi abilitati alla professione odontoiatrica, agli odontoiatri laureati iscritti all'Albo degli Odontoiatri e non per ultimo ai Medici Chirurghi specialisti in Odontostomatologia e Protesi i quali hanno una doppia iscrizione all'Albo. Altro ruolo fondamentale è quello degli Igienisti dentali i quali, essendo in possesso della laurea breve, possono effettuare prestazioni di igiene orale nella bocca dei pazienti. Ultima figura nata negli ultimi anni è quella dell'assistente alla poltrona che coadiuva l'attività sanitaria del medico. È imprescindibile! I professionisti hanno ruoli ben definiti dalla legge e dalla preparazione professionale conseguita, coloro che operano al di fuori di queste competenze sono abusivi. Il pullulare di questi soggetti non abilitati a questi ruoli, o addirittura non aventi neanche il Diploma di Odontotecnico, è dovuto alla crescente richiesta di prestazioni odontoiatriche a basso costo. Indubbiamente in molti casi la parcella del dentista risulta esorbitante per le tasche di molte famiglie, specialmente in questi anni di crisi, ma questo non giustifica la scelta, spesso consapevole dei pazienti, di strutture fatiscenti e di pseudoprofessionisti. II costo di una prestazione odontoiatrica in uno studio accreditato presso le Asl e operante alla luce del sole è costituito da: - formazione professionale continua sia del personale sanitario che ausiliare con corsi di aggiornamenti (E.C.M.); - corsi e relativi controlli sulla sicurezza sul posto di lavoro;

- costi che assicurino il rispetto delle condizioni igieniche seguenti la normativa vigente e che prevedono l'autoclavaggio e l’imbustamento di tutti gli strumenti utilizzati per ogni Singolo paziente così come lo smaltimento dei rifiuti patogeni; - controlli annuali sulle apparecchiature radiografiche, antincendio e di messa a terra degli impianti elettrici; - tasse comunali e regionali per la banale insegna pubblicitaria e per la sola detenzione di apparecchiature radiografiche; - regolare assunzione del personale parasanitario. A tutto ciò va aggiunto il costo non indifferente dei materiali che naturalmente non può e deve affidarsi alle importazioni da paesi non soggetti a nessun tipo di controllo sanitario (vedi Cina, America del Sud e paesi dell'Est). Questi fondamentali oneri garantiscono ad ogni paziente innanzitutto la sicurezza di non incorrere in infezioni da epatite B o C e da HIV e la certezza di usufruire di una prestazione sanitaria di alta qualità. w ww.ci ttadi niesa lute.it


Cittadini & Salute

Attualità Non dimentichiamoci poi che molti pazienti sono affetti da patologie quali: cardiopatie, epatopatie, nefropatie, coagulopatie, malattie del metabolismo quali il diabete e non ultime purtroppo anche patologie oncologiche. Tutti questi in particolare hanno necessità di essere seguiti con notevole competenza e professionalità che solo una preparazione accademico-universitaria può dare. Il problema è quindi il punto di vista del paziente che quando si risolve ad andare dal generico “dentista” non sa bene chi ha davanti, se trattasi di un diplomato o un laureato con specializzazione e attrezzatura necessaria per rispondere ad ogni inconveniente da terapia. Va detto, allora, che per il professionista è obbligatorio Studio odontoiatrico abusivo sotto sequestro nell'ambito di un'operazione coordinata dal sostituto procuratore Filomena Di Tursi” - È successo a Taranto - “Gli investigatori hanno accertato come l'attività di un laboratorio odontotecnico si fosse trasformata in un vero e proprio gabinetto medico di odontoiatria dove veniva esercitata abusivamente l'attività. Quattro persone sono state denunciate con l'accusa di concorso nel reato di attivazione e gestione di struttura sanitaria abusiva”. (Ansa, 20 ottobre). Altro caso emblematico nel vicentino: “Nell’ambulatorio dentistico abusivo lavoravano anche due odontoiatri che si spacciavano dentisti e che sarebbero stati coperti da tre medici” (Corriere della Sera 3 ottobre). Nello studio figurano ufficialmente dei veri dentisti, ma a operare sono degli odontotecnici. È una pratica illegale che va smantellata negli interessi dei pazienti che si affidano fiduciosamente allo studio vicino casa. Finalmente le forze dell’ordine stanno iniziando a stroncare questa forma di millantato credito tanto che sul problema l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani promuove una campagna di informazione contro l’abusivismo.

www.cittad inies alut e.it

5

11●10

redazione@cittadiniesalute.it

esporre in maniera visibile il tesserino di riconoscimento rilasciato dall'Ordine dei Medici e dall'Albo degli Odontoiatri che ci assicura la loro inequivocabile preparazione e abilitazione sanitaria all'esercizio della professione di dentista, inoltre ci possiamo rivolgere liberamente all'ANOI al numero verde 800.911202 o all'Ordine dei Medici, sia telefonicamente che online, per avere informazioni sul professionista a cui ci siamo affidati. Non facciamoci quindi blandire da prestazioni a basso costo e da pubblicità ingannevoli che spesso nascondono abusivismo, mancata ottemperanza alle più banali norme igienico-sanitarie e incapacità ad operare in modo corretto e non dannoso nelle nostre bocche.



Cittadini & Salute

Ricerca

7

11●10

redazione@cittadiniesalute.it

Il pesce, contro il tumore alla prostata

R

IDUCE LA MORTALITÀ DEL CARCINOMA PROSTATICO APPROSSIMATIVAMENTE AL 50%. È una tesi compilativa di 31 studi sui consumi alimentari che nell’insieme hanno campionato le abitudini alimentari di migliaia di pazienti è arrivata al risultato di attestare il 44% di possibilità in meno di sviluppare il cancro alla prostata per coloro che sono abituali consumatori di pesce. In particolare, il branzino, il merluzzo e il salmone riducono la mortalità per tumore del 63%. Gli stessi ricercatori consigliano di alimentarsi con pesce anche se non riescono a indicare secondo quali quantità. Lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The American Journal of Clinical Nutrition. In questo studio l’incidenza del cancro alla prostata varia sessanta volte a livello globale, il che suggerisce di ricercare negli stili di vita e nella dieta il ruolo dei fattori che ne determinano la causa. A nostra conoscenza, una valutazione globale dell’associazione tra consumo di pesce e l’incidenza del cancro alla prostata e la mortalità non è stata segnalata. È stata condotta l’analisi

www.cittad inies alut e.it

che sintetizza e porta alle conseguenze su diversi studi che rilevano dati sull’assunzione di pesce e il cancro alla prostata. In particolare, si è concentrata sull’incidenza del carcinoma della prostata e la mortalità. Incluse anche le analisi dei sottogruppi in base alla razza, al tipo di pesce, al metodo di preparazione e alla qualità. Estratti su due banche dati le relazioni possibili tra consumo del pesce e affezioni cancerose alla prostata. Ad estrarre i dati due autori di ammissibilità indipendenti dalla ricerca. Il risultato: non c’è associazione tra l’assunzione alimentare di pesce e la riduzione di incidenza di cancro alla prostata. D’altra parte non è stato possibile fare uno studio-controllo su elementi specifici e fattuali. La conclusione però è che dallo studio dei test e dalla relazione tra gli stessi, significano una forte riduzione del cancro alla prostata - 63% - nei casi di grossi consumatori di pesce. In sostanza, anche se non è possibile stabilire un rapporto di causa ed effetto di tipo meccanicistico, in grandi fasce di popolazione la relazione tra coloro che consumano pesce e la diminuzione sociale di affezioni cancerose alla prostata fa riflettere.


8

11●10

Cittadini & Salute

redazione@cittadiniesalute.it

Attualità

SS Gonfalone, lotta dura!

I

L PIANO DI RIENTRO DEL DEBITO SANITARIO PRESENTATO DALLA PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO RENATA POLVERINI HA RICEVUTO LO SCORSO 26 OTTOBRE L’OK DEI TECNICI DEL MINISTERO DELL’ECONOMIA, CIOÈ DEL GOVERNO. Secondo quanto affermato dalla Polverini il debito dal 2001 a oggi è di 2 miliardi e 332 milioni di euro. Per coprirlo saranno usati 527 milioni con un nuovo mutuo autorizzato dal Ministero dell'Economia, 900 milioni dai Fondi per le Aree Sottoutilizzate (Fas), 574 milioni di fondi ex articolo 20 e per i restanti 248 milioni con la manovra finanziaria regionale 2011. "Il Lazio volta pagina - ha dichiarato Polverini - entro il 2012 raggiungeremo la soglia dei 500 milioni e porteremo la regione fuori dall'emergenza". Il piano di rientro quindi secondo il governo va bene. Le conseguenze però sono i tagli drastici alle spese che comportano anche lo smantellamento di al-

cuni presidi ospedalieri trasformati in grandi ambulatori medici. Questo sta succedendo a Monterotondo, per questo la gente protesta a Monterotondo. Oltre al SS Gonfalone nell’Asl RmG c’è anche l’ospedale di Subiaco e la Casa della Salute di Palombara. Nel caso di Monterotondo le motivazioni addotte si basano sull’analisi di alcuni dati relativi agli accessi al Pronto Soccorso, ai ricoveri, ai parti che, secondo quanto stabilito nel documento non sono sufficienti a mantenere lo status di ospedale di primo livello ma giustificano il declassamento in Ospedale distrettuale di secondo livello. Dall’analisi per l’ospedale SS Gonfalone emerge - secondo quanto si legge nel documento - un’elevatissima propensione da parte degli assistiti a rifiutare il ricovero presso il nosocomio, una scarsa accessibilità alle prestazioni di pronto soccorso - troppo lungo i tempo medio di permanenza in PS ed un’alta percentuale

di pazienti che non rispondono al momento della chiamata del medico. Si rileva anche una scarsa capacità di contenimento della domanda del proprio territorio di riferimento ed una forte mobilità in uscita. Nel testo del piano c’è anche l’indicazione in merito agli ospedali più vicini che potrebbero coprire le eventuali necessità del territorio. Si legge che l’ospedale di Tivoli dista 45 minuti di viaggio da Monterotondo e il Sant’Andrea poco più di venti minuti. Il problema con Monterotondo, che conta una popolazione di quasi 39 mila anime, è che in realtà il piano di rientro è stato un fulmine a ciel sereno. Gli eretini aspettavano, infatti, da tempo la nascita di un nuovo ospedale e non credevano certamente che al suo posto sarebbe scomparso anche quello esistente. L’amministrazione comunale tutta, i sindacati ed i cittadini “combattono” da più di un mese per dimostrare che i dati in possesso dell’ente Regione non sono esatti. Dopo lungo penare il sindaco di Monterotondo è stato ricevuto dal presidente ed ha avuto così l’opportunità di consegnare la controversione dei dati sull’ospedale cittadino. Si aspetta l’arrivo degli ispettori inviati dalla Polverini per rivalutare eventualmente la sorte del SS Gonfalone. “La riconversione implicherebbe il reinserimento del personale contrattualizzato in altra struttura ma i precari perderebbero il posto di lavoro” questo è quando affermano i rappresentanti sindacali. In questa battaglia il nodo del contendere tutto sui numeri non riesce mai a guardare le professionalità alle quali non possono esser assegnati dei semplici voti. Se il SS Gonfalone ancora esiste è per i medici e i paramedici che negli anni hanno lavorato come fossero in trincea. Michela Maggiani w ww.ci ttadi niesa lute.it


9

11●10

Cittadini & Salute

redazione@cittadiniesalute.it

Regione

L’Economia le ha detto: “Sì”

R

ENATA POLVERINI, SUA SPONTE, DICHIARA DI AVER OTTENUTO L’ASSENSO DEI MINISTERI ECONOMICI CHE IL 26 OTTOBRE HANNO EMESSO LA LORO SENTENZA, SUL PIANO DI RIENTRO DEL DEFICIT. E si conferma sempre più un piano economico, più che un piano sulla sanità, tanto più sulla sanità sociale, dato il machete utilizzato dal governatore della Regione Lazio. Polverini ha detto: "Il Lazio entro il 2012 potrà uscire dall'emergenza e dal commissariamento". Eppure è stato trovato un altro buco di 1,6 miliardi da coprire. Si prevede anche di fermare l’aumento delle addizionali Irpef e Irap, ma solo dopo il 2011. Il fatto che l’ente Regione Lazio abbia superato l'esame del tavolo tecnico, pur con grande fatica, non deve far dormire sonni tranquilli. Chi ha memoria ricorda anche di un Piero Marrazzo alle prove con il rientro dei famosi dieci miliardi di disavanzo trovati al suo ingresso alla presidenza. Il piano di rigore attuato dall’ex governatore non ha prodotto altrettanti recuperi in termini strettamente monetari e di disponibilità di risorse. Gli effetti immediati sono quelli che il Lazio nel 2012 entra nella soglia dei 500 milioni uscendo così dall’emergenza. Se, e sempre se - lo scetticismo in questo caso è d’obbligo e cautelativo - non si trovino altri buchi come quel miliardo e seicento milioni affiorato all’ultimora. La Regione può quindi uscire dall'emergenza e dal commissariamento e questo con buona pace degli amministratori delle Asl e della voce più cospicua dell’ente. L’effetto positivo del parere di accoglienza da parte del tavolo ministeriale ha l’effetto più gradito dagli amministratori delle risorse pubbliche di evitare le addizionali Irap e Irwww.cittad inies alut e.it

pef a partire dal 2011 che sono le cose più irritanti per i cittadini: mettergli le mani nelle tasche. Sì perché il 2010 non si potrà far a meno di farlo. Altro elemento di felicità per l’amministratore dell’ente il metter mano ai fondi Fas per cui le Regioni avevano avuto uno stop dal governo che a luglio li aveva ammoniti dicendo che quei soldi non erano un bancomat a loro disposizione. "Abbiamo anche ottenuto lo sblocco delle risorse - ha detto Polverini - dei 2 miliardi fermi dal 2007 saranno subito sbloccati 1,2 miliardi, il resto entro la fine dell'anno e questo ci consentirà di risparmiare tantissimo in interessi passivi ma anche di chiudere tutti i contenziosi". Sulla sorpresa del buco da 1,6 miliardi Polverini ha promesso di verificare le responsabilità. In tal caso procederà. Quindi facendo i conti della serva sui soldi da riconoscere ai suoi creditori il debito della Regione consiste nei 525 milioni di investimenti fatti dalle Asl che hanno utilizzato in modo improprio il fondo regionale, altri 727 milioni di debiti delle spese Asl non sono presenti nel bilancio regionale e 559 milioni causati dal difetto di copertura del

vecchio piano di rientro della precedente giunta regionale. Altri 442 milioni debbono essere spesi per saldare la quota del disavanzo del 2009, altri 270 milioni di extra disavanzo del 2010. In soldoni il totale dei debiti è di 2 miliardi e 332 milioni di euro. Ora,grazie a questo Piano di Rientro varato il 26 ottobre dal governo, l’ente Regione utilizza 527 milioni di mutuo, 900 milioni freschi freschi dai fondi fas, 574 milioni dal Papà Tremonti grazie ai fondi Ex Articolo 20. Piovono poi altri 248 milioni dalla manovra finanziaria del 2011. Ma c’è sempre questa voragine imprevista di un miliardo seicentoundici milioni. Bisogna tapparla. I soldi si trovano con 325 milioni di investimenti fatti dalle Asl utilizzando impropriamente il Fondo sanitario regionale destinato invece alle spese correnti. (Sono soldi che i manager hanno speso impropriamente che adesso dovrebbero esser loro stessi a risarcire alla mano pubblica) Altri 727 milioni di debiti delle Asl determinati dagli ospedali da riconvertire. Altri 559 milioni di mancata copertura del vecchio piano di rientro. Di questa voce non sono il solo buco nero. Ci sono anche 442 milioni per coprire il disavanzo 2009 e 279 milioni l’extradisavanzo 2010. L’uso della scure ora è stato programmato e approvato. A partire da questi giorni l’ordigno per tagliare teste e tronchi infecondi viene utilizzato con molti dolori e poca pace da parte di chi si troverà con le proprie parti rescisse. Alla prospettiva drammatica Renata Polverini risponde a mo’ di Rossella O’Hara su Via col Vento - “Domani è un altro giorno”. Questa infatti la replica battuta dalle agenzie: "Da domani si volta pagina, ora siamo pronti per le nuove nomine dei dg delle Asl". Ed anche lì si preparano i fazzoletti. Angelo Nardi



11

11●10

Cittadini & Salute

redazione@cittadiniesalute.it

Italian Hospital Group

CENTRALINO 0774 38.61 FAX 0774 38.61.04 188, Via Tiburtina 00012 Guidonia (RM) www.italianhospitalgroup.it

Unità Alzheimer presso la Italian Hospital Group

L’intervento riabilitativo sul paziente demente Un’esperienza di Teatro-Terapia in un Centro Diurno Alzheimer Dr.ssa Beatrice Benet, Logopedista - Dr.ssa Linda Cifaldi, Educatore professionale Italian Hospital Group - Centro Demenze - Unità Alzheimer - Responsabile Dott. G. Carbone

Introduzione La Teatro-terapia coniuga le teorie psicologico-riabilitative con le tecniche e gli strumenti dell’arte e del mestiere dell’attore. L’operare come figure riabilitative in un contesto quale il Centro Diurno Alzheimer ci ha portato ad una riflessione su modalità non convenzionali di intervento. Consapevoli dell’efficacia che il teatro assume per la sua funzione riabilitativa, in caso di deficit sia psicologico sia neurobiologico, abbiamo realizzato un laboratorio teatrale. Il teatro è visto, infatti, come una modalità terapeutica, che privilegia ed usa emozioni e corpo per intervenire sulla sfera cognitiva e quindi sulla sua riabilitazione/riattivazione. Questa metodologia d’intervento ci ha permesso di rafforzare sia le funzioni cognitive-motorie sia quelle sensoriali, altresì di contenere e migliorare sia l’alterazione del tono dell’umore sia i disturbi comportamentali. Obiettivi - Mantenere le abilità cognitive, motorie e prassiche. - Contenere e migliorare le alterazioni del tono dell’umore. - Favorire il riconoscimento delle proprie emozioni. - Canalizzare l’aggressività. - Aumentare la tolleranza, il rispetto e la comprensione tra i partecipanti. - Migliorare l’autostima individuale e le abilità comunicative. - Stimolare la capacità di discernimento fra realtà e finzione. Metodo ed assunti metodologici Il pz. demente è una persona attiva, protagonista principe del proprio recupero; nei confronti delle sue diversabilità si tende a rendere partecipe la parte lesa e non isolarla. L’intervento promuove un progetto teatrale tenendo conto della parte sana della persona, non di quella malata. Il laboratorio si svolge in gruppo (10/12 persone) con due incontri/sett. Si è scelto di seguire un programma definito e strutturato, al fine di promuovere abitudini e rituali che nell’intervento con il pz. www.cittad inies alut e.it

Alzheimer facilitano l’assimilazione, la familiarità e la memoria. Le sedute sono monitorate con griglie d’osservazione rilevanti tono dell’umore, livello di attenzione, ascolto e partecipazione, nonché la capacità di avere o ricercare interesse per le relazioni interpersonali. A conclusione si realizza una performance teatrale, ulteriore momento riabilitativo terapeutico. Risultati - Replica della performance (dopo 20 giorni) Ha evidenziato che era rimasto in memoria il ricordo -non solo della trama- ma anche del proprio personaggio, interiorizzato e arricchito nei contenuti. - Validazione attraverso la rievocazione non contestuale Abbiamo proposto domande relative all’evento, gran parte dei partecipanti ricordava il personaggio interpretato, la memoria delle battute, la disposizione spaziale delle strutture e degli oggetti scenici ed il colore dei costumi. - Riattivazione del ricordo attraverso uno stimolo sensoriale (musica) e la contestualizzazione nell’evento vissuto (performance). Viene richiesto di ascoltare una musica e di ricordare il contesto in cui era collocata durante la rappresentazione; si riconoscono quelle delle scene salienti. Conclusioni Le prime osservazioni evidenziano che la Teatro-Terapia ha influito su alcuni aspetti sintomatologici (cambiamenti significativi a livello umorale e comportamentale) e permesso la riuscita della stimolazione cognitiva. Inoltre, è stato rilevato come il soggetto sia ancora in grado di apprendere un nuovo vocabolario interiore ed emotivo, acquisire una maggiore fiducia in se stesso, alzando il tono umorale-motivazionale. La quantificazione dei risultati stessi, soprattutto in aree specifiche quali memoria, capacità relazionali, disturbi comportamentali e ricaduta in famiglia- è l’attuale oggetto di lavoro. L’esperienza conferma l’ipotesi iniziale che soggetti dementi possono trattenere informazioni attraverso attività ad alto contenuto motivazionale ed emozionale.



13

11●10

Cittadini & Salute

redazione@cittadiniesalute.it

Ricerca

Il 29 ottobre contro l'ictus cerebrale

U

NA CATASTROFE PREVENIBILE E CURABILE. È QUESTO IL MESSAGGIO DELLA IV GIORNATA MONDIALE DELL’ICTUS CEREBRALE. “L’obiettivo delle campagne di comunicazione che organizziamo è far conoscere sempre meglio e sempre più approfonditamente questa malattia, oggi finalmente curabile ed in parte prevenibile". Lo ha detto Maria Luisa Sacchetti neurologa vascolare presso il Policlinico Umberto I di Roma e Presidente della Federazione Alice Italia Onlus. “L’ictus ha ormai assunto le dimensioni di un’epidemia mondiale - afferma Domenico Inzitari, presidente del The Italian Stroke Forum nonché direttore della Stroke Unit presso l’Azienda Ospedaliera-Universitaria “Careggi” a Firenze - e in Italia non possiamo che segnalare una scarsa consapevolezza del problema ictus a tutti i livelli e constatare che tutti i giorni, in molti ospedali italiani, il paziente arriva spesso in ritardo e non è curato come dovrebbe, nonostante esistano linee guida scientificamente avanzate”. Ogni anno, nel mondo, 6 milioni di persone muoiono di ictus. In Italia sono 200 mila le persone colpite da ictus ogni anno: di queste, 40 mila muoiono entro breve termine e altre 40 mila perdono completamente l’autosufficienza, cam-

www.cittad inies alut e.it

biando radicalmente la loro vita e quella delle loro famiglie. In termini economici, il costo dell’assistenza si traduce in 3.7 miliardi, pari allo 0,25% del Prodotto Interno Lordo italiano. La diagnosi precoce e l’intervento adeguato potrebbero significare una diminuzione di questo grave carico sociale ed economico del 20-30%. Di ictus in Europa si muore. È la terza causa di decessi - 650 mila persone l’anno - e la prima causa di disabilità. Il dato che mette in allarme le autorità di controllo della sanità consiste nell’abbassamento della media di età dei suoi afflitti. La quantità su scala europea, fonte Stroke Alliance for Europe (SAFE) - organizzazione che riunisce 20 Associazioni di pazienti colpiti da ictus in 17 Paesi europei e che ha diffuso le linee

guida per la prevenzione. E proprio in tema di prevenzione in un documento diretto al Parlamento europeo il SAFE afferma che il 40% dei casi potrebbero essere evitati se ciascuno facesse il controllo sistematico della pressione del sangue e del livello di colesterolo. L’iniziativa della Giornata Mondiale contro l’Ictus cerebrale serve proprio a sollecitare ciascuno a controllarsi la pressione arteriosa e, se necessario, praticare terapie farmacologiche di facile accesso attraverso le quali si possono evitare ben gravi problemi. Ictus sta per lesione di parte dell'encefalo provocata dall'interruzione dell'irrorazione sanguigna o dallo stravaso di sangue attraverso le pareti dei vasi encefalici. Una lesione a una zona specifica dell'encefalo riduce la sensibilità, il movimento oppure la funzione del corpo, controllata da quella parte dell'encefalo. Un ictus che colpisca l'emisfero cerebrale dominante, in genere il sinistro, può provocare alterazioni del linguaggio e della parola. Il movimento di un lato del corpo è controllato dall'emisfero cerebrale situato sul lato opposto. Quindi, una lesione delle zone che controllano il movimento poste nell'emisfero cerebrale destro provoca debolezza o paralisi della parte sinistra del corpo.



15

11●10

Cittadini & Salute

redazione@cittadiniesalute.it

Tossicologia

Droghe invisibili, il nemico. Oggi

S

I VENDONO MENO STUPEFACENTI TRA I GIOVANI, DICONO AL CONGRESSO NAZIONALE DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI PEDIATRIA APERTO IL 24 OTTOBRE A ROMA. Anche il dipartimento politiche antidroga della presidenza del Consiglio sottolinea come il calo dei consumi si stia registrando soprattutto nelle fasce giovanili. Si inizia a provare la droga a 12-13 anni!. Ma a dare coerenza al quadro che si accennava in apertura è il dato per cui nel 2009 è effettivamente calato il consumo di stupefacenti tra adolescenti. Ma di stimolanti, come anfetamine ed ecstasy se ne vendono come prima. Aumenta invece la tendenza a mischiare eccitanti e alcol. Questo fenomeno denominato “poliabuso” ha avuto un incremento del 18,2% tra il 2007 e 2010. Ma il problema non sono le sostanze stupefacenti comunemente intese. La comparsa di nuove droghe, gli smart shop che vendono altre sostanze sintetiche messe in commercio da produttori di droga. Sono nuovi soggetti del crimine. Giovanissimi, volto imberbe, ma abili nel confezionare prodotti venduti come fossero "naturali". Invece hanno elementi chimici altamente tossici e dannosi. Sono il nuovo fronte della lotta alla droga. Il dramma è che tra gli adolescenti c’è una minore considerazione dei rischi da consumo di alcol e di droghe cosiddette leggere. Come se la soglia dell’informazione costante nelle scuole avesse fermato il suo corso dando queste nozioni per scontate. La vendita spesso avviene attraverso internet. Spesso la droga viene prodotta in casa: la cannabis. Sempre in numeri, nel 2009 in Italia sono state sequestrate 32 tonnellate di droghe: 60% hashish, il 23% marijuana, il 12% cocaina, il 4% eroina e l'1% da altre droghe. Ed è proprio questo uno www.cittad inies alut e.it

per cento che comprende nuove droghe. Molte di queste non risultano tra le sostanze vietate, quindi a ben guardare questo delle nuove droghe è un mondo del tutto nuovo da esplorare per il quale il novero del commercio che distrugge salute, benessere, integrità fisica aumenta ancora di più. Lo spacciatore medio è sempre più giovane di età. Aumentano gli arresti tra i cosiddetti baby-pusher. Sono ragazzini che hanno meno di 14 anni, selezionati da adulti senza scrupoli che confidano nella non imputabilità dei minori. In contrasto al dato per il quale c’è meno consumo di droga tra i giovani, i carabinieri danno l' identikit per cui questi spacciatori minorenni nel 2009 sono aumentati. La configurazione sociale tipica è quella di ragazzi che frequentano normalmente la scuola, sono italiani, dall’apparenza perfettamente integrata. Vendono i loro prodotti per lo più fuori i

posti di ritrovo abituali per i teenagers e anche per ragazzi più grandi. La giovane età dello spacciatore non indica per forza una fetta di mercato generazionale bensì la pretesa di impunità e la possibilità di scivolare inosservati agli occhi delle forze dell’ordine. In sostanza, nel 2009 gli arresti di adolescenti per reati connessi alla droga sono stati 823, e 1163 i ragazzi segnalati all'autorità giudiziaria. Gli arresti sono il 2,26% delle persone segnalate per reati di droga e hanno registrato una crescita del 3% rispetto al 2008. Maggior parte di questi spacciatori sono maschi, solo il 6% sono ragazzine. Non ci sono margini per prendersela con gli extra comunitari perché l’80% sono ragazzi italiani. Il mercato di droghe sintetiche si vede soprattutto a nord d’Italia col 41,10%. Segue il Sud e Isole col 36,89%, il Centro 22%. Il 54% degli arrestati ha 17 anni, i sedicenni sono il 28%, il 14% ne ha 15 e il 4% ha 14 anni. Fonti: Aduc - Osservatorio Droga


16

11●10

Cittadini & Salute

redazione@cittadiniesalute.it

Giovani

La Net Generation somiglia a sé stessa

F

ACEBOOK È UN FENOMENO TRASVERSALE, IN ITALIA SONO 17 MLN I PROFILI REGISTRATI (FONTE FB DEL SETTEMBRE 2010), PRATICAMENTE IL 23% DELLA POPOLAZIONE. Con una crescita del 1501.4% negli ultimi 24 mesi, l’Italia è nelle Top Country di espansione di FB. Il fenomeno subirà almeno in Italia una leggera battuta d’arresto già dalla fine di quest’anno per stabilizzarsi. Qualcuno inizia a chiudere il proprio profilo, annunciando un cambio di rotta che non è un maggiore desiderio di privacy, quanto un ulteriore desiderio di catturare maggiormente l’attenzione e distinguersi. Il riconoscimento del sé è solo online con una platea con cui condividere pensieri e, in assenza di qualsiasi idea, trovare i propri. “We lived in farms, then we lived in cities, and now we're gonna live on the internet! “esclama nel film di David

Fincher campione di incassi in USA, “The Social Network “, Sean Parker, cofondatore di Napster, Plaxo e socio di Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook. La rete sociale che ha dato un nome a tutti quelli precedenti. La Socialnetgeneration è prodotto dei social network, ma ne è anche la sua concausa. Se sia nata prima la Socialnetgeneration o Facebook è come il paradosso retorico e circolare dell’uovo e della gallina. Ed oramai sembra troppo tardi per porsi certi quesiti. Gli ex ragazzi del muretto oggi si incontrano sul Wall di FB, twitter & co. I loro pensieri scorrono velocissimi in frammenti. Si sbriciolano in un tweet in un nano secondo, muoiono poco dopo al refresh di schermata. Le nuove generazioni sfuggono a qualsiasi definizione, sono nate cresciute, si sono formate a pane e web, si sono nutrite di una cultura web accelerata in overload. Hanno imparato a sintetizzare i sentimenti con

le faccine e le informazioni con un acritico “mi piace” e “condividi”. Hanno imparato a non esporsi troppo per paura di risultare impopolari, hanno intuito che contano come individui solo nel momento in cui assecondano una massa in cui si riconoscono. È un po’ come il gioco degli specchi “front-apposti”: rispecchiarsi significa riconoscersi infinite volte. La Socialnetgeneration non ha mai conosciuto il mondo prima di internet, non potrebbe nemmeno immaginarsi che forma aveva. Già 13 anni fa la precedente Sms Generation (gli attuali 30enni e dintorni) aveva imparato a veicolare la comunicazione interpersonale con brevi msg, iniziando un lungo processo di deresponsabilizzazione interpersonale. Oggi i Social Network non solo veicolano i rapporti (reali o presunti), ma li creano, li plasmano secondo le proprie aspettative: le emozioni pulsano accelerate, le percezioni si modellano e rimodellano a seconda di un consenso, ricevuto o mancato. Non è necessario conoscersi per essere amici. Basta condividere un pensiero per far scattare una certa complicità e prendere confidenza con la propria persona. A caccia di centinaia di Friends e Followers, di cui si sa poco e nulla, per lasciare un prova del sé tangibile, per convincersi della propria presenza, riconoscersi, assegnarsi un valore. Capita spesso di soffrire, e molto, per la scomparsa di un amico FB mai conosciuto realmente. Tutte le sue foto, i suoi pensieri, in un contesto di gioco assumono un aspetto più immortale, divino. L’effetto del lutto sui social è amaro, quasi velenoso. (Fonte: NickBurner) Giulia Eremita Country Manager trivago.it w ww.ci ttadi niesa lute.it


17

11●10

Cittadini & Salute

redazione@cittadiniesalute.it

Giovani

“I ragazzi d’oggi non leggono!”

I RAGAZZI CON QUEI GIOCHI ELETTRONICI SEMPRE TRA LE MANI NON HANNO INTERESSI! NON SI INFORMANO! NON PARTECIPANO ALLA VITA REALE, PRENDONO LA LORO VITA COME REALTÀ VIRTUALE”. Quante volte i ragazzi si sono sorbiti queste prediche dal mondo degli adulti, saccenti senza sapienza. Ed è così che invece dai giochi digitali si può scivolare senza accorgersene ai classici della letteratura. E su un’intera libreria in un notebook può essere il passaggio tra il virtuale e l’acquisizione di concetti utili a dare forza all’intelletto per avviare quella che si chiama la formazione. Si può accedere a una selezione di testi, di interessi per tipologie di storie e di argomenti. Un’intera libreria in quello che appare come un ennesimo gioco elettronico. Si chiama "Nook Kids" ed è il primo negozio di libri in formato digitale per l'infanzia. Una nuova trovata per vendere libri, anche se il mercato librario non è in crisi. Ma lo sarà appena la generazione dipendente dalla carta stampata diventerà marginale per lasciare il posto agli attuali teenager. A dare gli strumenti per acquisire conoscenza letteraria e scientifica mentre si gioca è prodotto e commercializzato dalla catena americana di retail librario Barnes & Noble. All'interno della libreria digitale Nook Kids, si possono trovare 12 mila titoli.

www.cittad inies alut e.it

Ci sono i classici eterni, le favole, fino a testi più complessi, con illustrazioni e multimedialità. La settimana dopo Halloween viene aperto e si predispone alle feste di Natale per fare le prime grandi vendite. Il target sono i ragazzi tra i tre e gli otto anni, ma gradualmente verranno proposti prodotti per ragazzi più grandi. Lo strumento si propone come mezzo per accompagnare il bambino dai primi giochi elettronici interattivi fino all’uso consapevole del computer e dei social network. Chiaramente l’interattività è la concezione portante che resta confermata. Non si tratta di semplice lettura del testo con variante nel piccolo schermo. I bambini utilizzano il Nook non solo per giocare col testo, ma anche scegliere

se leggere o farsi leggere dalla voce registrata del narratore il libro con le fiabe digitali. La novità del prodotto ha caratteristiche talmente sensazionali da aggredire il mercato elettronico dei libri per l'infanzia, non ancora sfruttato dai grandi del settore. La trovata corrisponde a un sicuro business per Barnes & Noble. L’ultimo suo fatturato è stato di 5,12 miliardi, il potenziale di questo nuovo versante di giochi finalizzati alla formazione è di tre miliardi. Tanto per dire che non ci sono fini pedagogistici né di creazione di nuove frontiere del sapere che comunque rappresenta una fetta di mercato sempre più importante. Amazon, un altro colosso dell’elettronica che prepara l’alternativa al libro cartaceo, ha inventato la nuova frontiera della biblioteca digitale, il prestito. Il libro digitale che viene dato in prestito dopo due settimane viene automaticamente riconsegnato alla biblioteca. La trovata consiste nel fatto che questo libro preso in prestito non si può regalare né può essere duplicato. Quindi i diritti d’autore sono preservati. Con queste novità sembra chiaro che negli Stati Uniti, che anticipano di qualche anno tendenze poi imperanti da noi, sarà dominata dai regali dei lettori digitali. C’è un regalo digitale legato alla cultura e all’apprendimento per ogni età. Il vantaggio è anche per chi non vede bene, o per chi non vuole avere in mano quel simulacro polveroso che sa tanto di antico, il libro.


18

11●10

redazione@cittadiniesalute.it

Prevenzione & Salute

Cittadini & Salute

Rubrica

La rubrica mensile, Prevenzione & Salute, nasce con l’intento di informare, in maniera semplice ed efficace, i lettori su come prevenire e combattere le patologie più diffuse del terzo millennio.

Questo mese parliamo di stress negli animali. Come l’uomo, infatti, il malessere psicofisico si manifesta anche negli altri esseri viventi ed è la conseguenza di una serie di fattori negativi. Spiegheremo quali sono le cause e i segnali più o meno evidenti per valutare le condizioni dell’animale. Dott.Paolo Romano Medico Veterinario LAG VET Laboratorio Analisi Guidonia

Come valutare lo stato di benessere/malessere degli animali Lo stress è una condizione, spesso proveniente da agenti esterni, che condiziona gli organismi viventi causando modificazioni endogene che si ripercuotono spesso sul comportamento. Come l’uomo, quindi, anche gli animali sono soggetti a stress con conseguenze negative per il benessere psicofisico. Le maggiori cause di stress negli animali sono: - Problemi di salute e dolore fisico; - Introduzione in ambienti nuovi; - Conflitto con animali conviventi; - Variazioni della composizione sociale nell’ ambiente in cui l’animale vive; - Cambiamenti ambientali (compresi tuoni, spari ecc); - Spostamenti; - Ambienti monotoni, luce inadatta, rumori troppo alti, insufficiente esercizio, addestramento con metodi coercitivi; - Segregazione in spazi angusti. Nella valutazione della condizione degli animali è nota l’utilità degli indicatori che possono essere di natura anatomica, fisiologica, patologica, produttiva ed etologica. Per indicatori anatomici intendiamo alterazioni dell’anatomia come ferite, traumi in genere che sono facilmente osservabili. Tra gli indicatori fisiologici e patologici indotti dallo stress si osservano le seguenti modificazioni: - Metaboliche: aumento del lattato, biomarcher dello stress ossidativi, variazione sui fosfolipidi di membrana o plasmatici; - Neuroendocrine: catecolammine, B-endorfine, ACTH,

cortisolo, iodotironine totali e libere progesterone, testosterone, endotelina-1; - Immunitarie: Citochine ( con frequenti infezioni di tipo batterico e virale); - Funzionali: frequenza cardiaca, temperatura corporea, serotonina.

w ww.ci ttadi niesa lute.it


Cittadini & Salute

Gli indicatori produttivi riguardano appunto la capacità di produrre. Infatti se l’animale sta bene aumenta di peso produce buone quantità di latte o di lana, le femmine figliano e se pensiamo agli animali da fatica, sono in grado di sopportare bene il lavoro pesante. Vi sono poi gli indicatori di stress - etologici che nascono da una alterazione dell’ambiente senza alcuna finalità. Tale stato si riscontra in quasi tutte le specie animali. Se pensiamo al cane si osserva talvolta che se sono ristretti in spazi angusti e senza stimoli, si muovono con andirivieni ripetuti, oppure si grattano prolungatamente. Tale fenomeno è spesso associato ad eccitazione, stereotipia e nevrosi. È importante leggere i segni dello stress sia in ambito di allevamento per animali da reddito che da compagna che animali sportivi, in modo da poter ottimizzare le caratteristiche del soggetto monitorato. Specificatamente per gli animali da affezione valutiamo le modificazioni più evidenti e immediate. Lo stesso trasporto e lo svolgersi di una visita in un ambiente non proprio (ambulatorio clinica ecc). Può portare l’aumento di alcuni parametri che possono nuocere alla visita stessa. L’aumento della frequenza cardiaca, la flaccidità muscolare alla palpazione e pupille dilatate, possono risultare mal valutabili. A livello biochimico troviamo, soprattutto nei gatti, un improvviso aumento glicemico che, durante la valutazione del diabete mellito può portare ad una difficile valutazione. La glicemia nel gatto può infatti superare i 300-400 mg/dl, in assenza comunque di glicosuria. Nel caso di iperglicemia da stress questa non sarà modulabile nemmeno con una terapia insulinica. In questo caso è d’aiuto il dosaggio delle fruttosamine, il cui aumento è un indice di maggior certezza di diabete mellito. In aiuto ci viene anche incontro il dosaggio di Cortisolo nella saliva che attualmente sta prendendo molto piede nel mondo delle gare equine (viene valutato lo stress prima della competizione sportiva) unitamente alla determinazione dell’attività della glutatione perossidasi correlata ai livelli di selenio e dell’attività della glutatione riduttasi, entrambe misurate nel sangue. Quest’ultimi indicatori di nuova generazione potrebbero divenire a breve dei markers eccellenti per il monitoraggio dello stress (ovviamente applicabile anche all’ uomo), in quanto facilmente adottabili in Laboratorio, veloci ed affidabili. www.cittad inies alut e.it

19

11●10

redazione@cittadiniesalute.it

GRUPPO EUROMED

Via Roma 186 (Guidonia) Tel. 0774 300401 gruppoeuromedguidonia@gmail.com



21

11●10

Cittadini & Salute

redazione@cittadiniesalute.it

Ricerca

Il riscatto delle pantere grigie!

I

SETTANTENNI DI OGGI SONO PIÙ IN GAMBA DI QUELLI DI IERI. SONO PIÙ INTELLIGENTI, SOFFRONO MENO DI DEMENZA. Il raffronto diretto è con quelli di trenta anni fa. In Svezia, un gruppo di ricercatori dell'Università di Gothenburg coordinati da Simona Sacuiu, neurologa del Sahlgrenska University Hospital, ha raffrontato i dati dei nostri 70enni, quelli nati nel 1930 ed esaminati nel 2000, con gli stessi test fatti trenta anni prima ai nati nel 1900. Le funzioni cerebrali messe ad esame nel test attuale come in quello di trenta anni fa riguardano memoria, velocità, lingua, logica e consapevolezza spaziale. Sono state esaminate nel 2000 ed hanno fatto registrare risultati migliori nei test d'intelligenza rispetto ai predecessori nati nel 1901-1902 ed esaminati nel 1971. La demenza invece presenta lo stesso dato. Risulta invariata. Ed è la stessa ricercatrice dello studio pubblicato su Neurology a spiegare che Il miglioramento può essere in parte motivato da una migliore assistenza pre e neonatale, una migliore nutrizione, una maggiore qualità della formazione, un migliore trattamento di patologie come l'ipertensione e di altre malattie vascolari e, non ultimo, l'accesso alla tecnologia avanzata, con tv e internet diventati parte della vita quotidiana. Ma il settantenne caratterizza anche la classe dirigente, nel nostro, come in altri Paesi dell'Occidente industrializzato. Il 45% della classe dirigente italiana ha più di 70 anni e non siamo i più vecchi. I tedeschi ci superano con il 46,6% di over 70 nei posti di comando. Tutto diverso dalla terra d'Inghilterra e di Spagna dove si arriva al 31,8%, percentuale comunque degna di attenzione per l'Inghilterra, mentre per la Spagna siamo al 28,7%. Paesi che afferwww.cittad inies alut e.it

mano leader nazionali più giovani, anche in azienda. "Vecchi leader per il Vecchio continente" infatti è l'oggetto di uno studio della Luiss nel 2008. In questa raccolta di dati segnati uno per uno gli oltre settantenni che hanno tra le mani le leve delle principali roccaforti di potere. "Vecchi e potenti" è anche il titolo del libro di Nunzia Penelope dove affronta il tema senza perifrasi: perché l'Italia è in mano ai settantenni? Si arriva a parlare di «quarta età» per indicare la fascia over 70. I «vecchi e potenti», però, sono un fenomeno trasversale, dal Parlamento fino alle aziende private. In Italia, sempre secondo il rapporto Luiss, gli ultrasettantenni sono la percentuale più alta d'Europa tra artisti e registi, giornalisti, manager privati, parlamentari e diplomatici all'interno delle classi dirigenti. Ma a guardar bene si deve sconsigliare una crociata per il ricambio di generazione dato che i settantenni oggi esprimono qualcosa di più che la riproduzione di

quel che fu la loro ostinazione nelle leve del comando esprime qualcosa di più della semplice voglia di restare imperituri nel tempo. Lo studio svedese come la realtà conoscitiva di tutti i giorni vede in queste persone tanta voglia di fare, tanta energia ancora da spendere sulle cose per le quali c’è assoluta esperienza. L’idea di non farsi relegare ad un angolo, anche come pulsioni, inizia ad essere un tema rappresentano anche nel cinema. Nel film, non a caso tedesco, Wolke Neun del regista Andreas Dresen, scene di sesso tra due pensionati settantenni che riscoprono l’amore sono state oggetto di polemica. “L’ultima frontiera della rivoluzione sessuale”, ha commentato il quotidiano Die Tageszeitung. «Incredibile, oltraggioso, frivolo, liberatorio e magnificamente triste », ha replicato il settimanale Die Zeit. E la rivoluzione consiste nel fatto che non più i vecchi guardano i giovani con invidia per i piaceri che sanno prendersi, ma tutto il contrario.


22

11●10

Cittadini & Salute

redazione@cittadiniesalute.it

Servizio ai cittadini NUMERI UTILI

SOS Carabinieri 112 Stazione di Guidonia 0774 342025 Stazione di Tivoli Terme 0774 379246 Stazione di Montecelio 0774 397600 Stazione di Tivoli 0774 375871 Polizia 113 Commissariato di Guidonia 0774 30301 Commissariato di Tivoli 0774 31941 Polizia stradale Tivoli 0774 31921 Polizia Municipale Guidonia 0774 342632 Montecelio 0774 511314 Colleverde 0774 365219 Setteville 0774 391535 Villalba 0774 355668 Villanova 0774 325133 Vigili del Fuoco 115 Tivoli V. Paterno, 2 0774 534343 Guardia di Finanza 117 Tivoli 0774 311330

PUBBLICA UTILITÀ Comune di Guidonia Piazza Matteotti, 20 0774 3011 Ufficio Igiene e Sanità 0774 6541 Comune di Tivoli Piazza del Governo, 1 0774 4531 Asl Guidonia 0774 6541 Guidonia Consultorio 0774 341381 Villanova Consultorio 0774 528747 Inail Via Tiburtina, 75 0774 33941 Inps Centralino Guidonia Via dei Mughetti, 2 800.130.335 Centro per l’Impiego Guidonia 0774 300831 Camera di Commercio Via Tiburtina Km 20 0774 353549

Agenzia delle Entrate 0774 50031 PT Tivoli Via Empolitana, 88 0774 331127 PT Tivoli Centro Via Palatina, 12 0774 31981 PT Guidonia Via Dei Fauni 0774 357458 PT Villalba P.zza Carrara, 13 0774 372106 PT Villanova Via Guerrazzi 0774 528741 Gas (Eni) Segnalazione guasti Numero Verde 800.900.999 Numero Verde Italgas 800.900.700 Enel Segnalazione guasti, nuovi contratti, volture e pratiche 800.900.800 Acea segnalazione guasti 800.130.335 Acea Guidonia 0774 300895 Protezione Civile Via Lago dei Tartari, 7 Guidonia 0774 355888 - 0774 373015

FARMACIE

GUIDONIA

Aleandri Viale Roma 140 0774 342955 Di Siena Cinzia Via Tiburtina, 92 0774 372116 Altobelli Via Corso Italia, 95 0774 371811 - 353400 De Michele S. Piazza San Giovanni, 37 Montecelio 0774 510043 Barresi Via Monte Bianco, 59 0774 363066 Ivella Dr. Simonetta Largo Falcone, 5 0774 300926 Lorenti Via Colle Nocello La Botte 0774 324152 Piracci Via Leopardi, 21 Setteville 0774 391101

Restaino Via Albuccione, 32 0774 378740 Tornaghi Via Maremmana, 153 Villanova di Guidonia 0774 528112 Rossetti Laura Via Maremmana, 300 Villanova di Guidonia 0774 325418 - 324134 Scaramella S. Via Girasoli, 30/32 Guidonia 0774 343449 Scavolini Viale Roma 84 - 0774 342019 Farmacia Vitillo Marco Simone Setteville Nord Via Anticoli Corrado, 37 0774368686

TIVOLI

Baldinelli Marco Piazza della Queva, 11 Tel. 0774 371020 Baldinelli Fabio Via Pio IX, 7 0774 357085 Conti dei Dott.ri Le. E G. Valentini Via del Trevio, 78 0774 335093 Poggi Via Empolitana, 17 0774 334323 Giovannola Dott. Fabrizio Via Campolimpido 0774 380300 Minelli Piazza Rivarola, 8 0774 335213 Caricari Via Empolitana, 126 0774 314722 Pallante Dott. Ettore Piazza Plebiscito, 18 0774 312183 Pangia Raffaele Vincenzo Via Bulgarini, 28 0774 314303 Riccardi Zino Via Trieste, 14 0774 335094 Tornaghi Dott. Giacomo Via Nazionale Tiburtina, 159 0774 530804 Farmacia Sciarra Villa Adriana Via Rosolina, 80 0774380046 Sulsenti Dr. Adriana KM. 34.300, Via Valeria 0774 334684

De Franceschi Paola 12, Via Munazio Planco 0774 318558 (parafarmacia)

FARMACIE NOTTURNE Orario prolungato fino alle ore 24. Dalle 24 alle 8.30 su reperebilità Scaramella Collefiorito Via Dei Girasoli, 30 0774 343449 Di Siena Villalba Via Tiburtina, 92 Tel 0774 372116

OSPEDALI

Ospedale di Tivoli 0774 3161 Guardia Medica Tivoli 0774 313911 Casa della Salute (Primo Soccorso) Palombara 0774 6541 Centro Trasfusionale 0774 6545497 AVIS 800.261.580

PRONTO SOCCORSO

Emergenza Sanitaria 118 Ospedale di Tivoli 0774 5314397 Montecelio Ambulanza 0774 345345 Associazione Stella Maris 0774 325111 Croce Blu Guidonia 0774 300696 Croce Rossa Italiana Guidonia Emergenza sanitaria 118 Richiesta ambulanze 0774 353091 Croce Rossa Italiana Tivoli 0774 335086

SANITARIE

Tecnomedical s.r.l. Guidonia Via delle Petunie, 5 0774 343375 - Fax 0774 309245 Sanitaria Asia Guidonia Via Numa Pompilio 43/45/47 Tel e Fax 0774 346172

Cittadini & Salute Mensile d i inf ormazione Socio-Sanitaria della Provincia di Roma est editor e e Direttore Generale Mario Dionisi Direttore Responsabile Daniele Crescenzi C a p o r e d a t t o r e Federica Sciarratta A r t D i r e c t o r Antonella Cimaglia R e d a z io n e Via Galletti, 16 - 00012 Villanova di Guidonia (Rm) e-mail: redazione@cittadiniesalute.it Tel e Fax 0774 529498 - 0774 320278 Stampa Fotolito Moggio strada Galli, n°5 Villa Adriana (Rm). Registrazione n. 31 del 29 giugno 2010 presso il Tribunale di Tivoli. Tutte le collaborazioni sono considerate a titolo gratuito, salvo accordi scritti con l’editore. Tutto il materiale cartaceo e fotografico consegnato o spedito alla redazione, non verrà restituto.




Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.