Cittadini & Salute Maggio 2011

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Editoriale

Sposini insegna di Angelo Nardi

Debbono piangere i ricchi per-

ché ci si accorga che in Italia c'è un

problema nella Sanità pubblica.

Tutti sanno che venerdì 29 aprile

il giornalista televisivo Lamberto Sposini colto da “malore” (espres-

sione destituita di senso ma ripetuta

in tutte le agenzie) è stato prima

trasportato al Santo Spirito poi al

Gemelli per avere le cure del caso. Il giornalista ha riportato

un'emorragia cerebrale di cui non è stata indicata l’esatta causa. Tutti sanno che in questi casi la tempestività dell'intervento

chirurgico è determinante, per la vita e per la morte cerebrale del malcapitato, per il suo recupero.

Su un caso semplice, accaduto a Roma, in zona centrale, si

sono sovrapposti due evidenze che mettono a nudo le falle del sistema Sanità. L’ambulanza arrivata dopo quaranta minuti, se-

condo gli operatori Rai - diciannove minuti dopo, secondo gli

operatori del 118. Diciannove minuti sono comunque tanti per

un intervento nel centro vivo di una capitale europea, per di più

a pochi chilometri dall’ospedale di provenienza: il Santo Spirito. Qui entra la seconda evidenza dei guai relativi alla nostra Sanità.

Al Santo Spirito da gennaio hanno cancellato questo genere di interventi. Sposini deve essere portato al Gemelli dove sicura-

mente ha trovato le migliori cure del caso. Ma quanto tempo è passato? Quante ore potevano essere evitate al giornalista?

Ripeto: sappiamo perfettamente che liberare il cervello dal

sangue che invade l’interno della calotta cranica è decisivo perché il cervello consegua minori danni possibili.

Non sono mancate le polemiche, sopite solo dalla preminente

attenzione per le sorti del presentatore de “La Vita in Diretta” che si è conquistato la simpatia di tutti i telespettatori. Staccato sull’effetto tv, bisogna tornare alla sostanza.

Quali meccanismi premiali bisogna introdurre perché il

sistema sanitario sia efficiente con tutti i cittadini?

Cosa avrebbe detto il polemista Lamberto Sposini, sempre

lucido nell’esprimere i suoi punti di vista se avesse dovuto dire la sua a un caso come questo? Che di sicuro gli sarebbe

andata peggio se non si fosse chiamato Lamberto Sposini. E questo fa crescere l’inquietudine.

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Vademecum per la prova costume

La bufala delle analisi diagnostiche in farmacia Il cervello è un muscolo molto, molto elastico “Vivere senza dolore”. Quindi senza il male Rubrica Prevenzione & Salute

Mangiare con la menopausa IHG/ Dialisi: La scelta per chi inizia Agopuntura, lo spillo della discordia Sanità, la riforma di Obama Istituita la banca per la conservazione del tessuto

ovarico

Prevenzione al tumore dell’intestino Quando il cervello perde colpi... Fukushima continua a far riflettere La Pillola

Inizio Novecento, nasce il concetto di malattia professionale

Cittadini & Salute Mensile di informazione Socio-Sanitaria della Provincia di Roma est editore e Direttore Generale Mario Dionisi Direttore Responsabile Angelo Nardi Art Director Antonella Cimaglia Webmaster Mariano Trissati Redazione Via Galletti, 16 00012 Villanova di Guidonia (Rm) e-mail: redazione@cittadiniesalute.it Te l e F a x 0774 529498 - 0774 320278 S ta m p a Fotolito Moggio strada Galli, 5 Villa Adriana (Rm). Registrazione n. 31 del 29 giugno 2010 presso il Tribunale di Tivoli. Tutte le collaborazioni sono considerate a titolo gratuito, salvo accordi scritti con l’editore. Tutto il materiale cartaceo e fotografico consegnato o spedito alla redazione, non verrà restituto.

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Attualità

Vademecum per la prova costume

Sul periodico Le Parisien una delle comparazioni tra benefici e difetti tra i sistemi di dieta più in voga. La scelta della dieta è determinata più dal tipo di personalità che dal tipo di caratteristiche del sovrappeso La spiegazione dei diversi regimi alimentari rende molto bene, una sintesi estrema per gli indecisi che non sapendo da quale dieta iniziare continuano a mangiare male. Dieta Scarsdale Povera di carboidrati, basata su tre alimenti: proteine, frutta e verdura, sviluppata dal cardiologo americano Dr. Tarnower. Il regime non deve superare i 15 giorni. Povera di calorie, chi la adotta assimila circa mille calorie al giorno. Gli alimenti preferiti sono carote e sedano crudo da consumare a volontà. Dopo 14 giorni, arriva la fase di stabilizzazione, dove si mangia un po’ di più: due fette di pane al giorno, un bicchiere di vino e tre uova alla settimana. Strettamente vietato assumere alcol, prodotti lattiero-caseari, specialità gastronomiche e cioccolato. Il vantaggio consiste nella rapida perdita di peso e soprattutto dei menù pianificata in anticipo. Gli svantaggi di questo regime possono dare un effetto di perdita di peso per poi riprenderlo poco dopo. A lungo termine il piano può causare problemi reali della salute sulla base della sele-

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zione di cibo e la percentuale di grassi e carboidrati che qui sono riversate a una dieta equilibrata. L’assenza di latticini può anche causare una carenza di calcio, e gli acidi grassi essenziali che sono essenziali per il funzionamento del cervello. È per questo che il regime non deve superare i 15 giorni. Dunkan Consiste nel ritorno a cibi naturali. Si chiama così perché concepito da Pierre Dunkan, nutrizionista per 30 anni. La dieta è divisa in quattro fasi: un inizio in cui si fa incetta di proteine da scegliere da un elenco proposto che consiste di prodotti di carne, pesce, frutti di mare e latticini a 0%. Questa prima fase è per 3,5,7 o 10 giorni secondo per la perdita di peso desiderato. Nella seconda fase si aggiungono proteine vegetali, resta il divieto dei cibi amidacei vale a dire le patate, mais, lenticchie e fagioli. Devono anche essere alternati giorni di pure proteine e giorni di proteine più verdure. La perdita di peso non deve superare un chilo a settimana. Poi la fase di consolidamento: c’è il progressivo ri-

torno alla normalità. Si tollerano alcuni cibi apprezzati gradualmente reintrodotti nella dieta. La durata dipende dal numero di chili perduto e corrisponde a 10 giorni per un chilo. La fase di stabilizzazione impone due regole: proteine di un giorno alla settimana e tre cucchiai di avena al giorno. Questo regime alimentare consente di mantenere una vita sociale, perché non è vincolante. Gli svantaggi si ravvisano nella prima fase dove la carenza di vitamine e sali minerali e il troppo eccessivo consumo di carne e uova possono aumentare il tasso di colesterolo. Questo regime è vietato alle persone con insufficienza renale. Il metodo Montignac Secondo il Dr. Michel Montignac, l’aumento di peso è legato al cattivo consumo di carboidrati. Questi creano un picco di insulina. Questo significa aumento in massa grassa del corpo. Il Metodo quindi consiste nell’evitare questi cattivi zuccheri agli alimenti. Esempio di alimenti da evitare: pane bianco, patate, riso bianco, lo zucchero, pasta e mais e non mescolare i carboidrati e lipidi in un pasto stesso. Quindi Montignac indica due regole auree: eliminare gli alimenti ricchi di carboidrati, sono consentiti due o tre volte w w w.cittadinies alut e.it


Attualità alla settimana ma da soli. In secondo luogo: mai mescolare carboidrati e lipidi. Autorizzati come spuntino cereali crudi, frutta (ad eccezione delle banane) e cioccolato fondente. I benefici consistono nel poter essere esteso per poche settimane e applicarlo al ristorante. Gli alimenti da mangiare sono tutti quelli con indice glicemico minore o uguale a 35. Una tabella è disponibile sul sito del Dr. Montignac. Gli svantaggi? Questo schema è necessario anche conoscere la composizione nutrizionale degli alimenti e il loro indice glicemico. Non è consigliabile per le persone con malattie cardiovascolari perché aumenta i rischi e provoca generalmente un affaticamento muscolare e la stanchezza, a causa di basso consumo di carboidrati. Piano di Dr. Cohen Secondo il Dr. Cohen perdere peso è facile imparando a nutrirsi, mangiando tutto e aumentando la sua energia. Il suo metodo è disponibile in diverse forme che vanno da 600 a 1.400 calorie. Sono programmi costruiti intorno a due fasi, la prima a breve termine permette di perdita di peso che può andare fino a 5 chili in un mese e il secondo permette di installare le abitudini alimentari di nuove a lungo termine, scattate durante queste settimane. Non sono vietati cibi, ma ridotti i consumi. Si incoraggia la pratica regolare di attività sportive. Tutti gli alimenti sono consentiti purché siano conformi con la www.cittad inies alut e.it

porzione imposta. Messi al bando alcol e bevande. Consentiti 40 grammi di zuccheri al giorno, le proteine sono limitate a una fetta di prosciutto o un uovo per la prima colazione, 200 g di carne, pesce o uova per pranzo o cena, pur rispettando la regola dei 4 uova a settimana.

Scarsdale taglia su pane

e pasta. Dunkan punta tutto

sulla carne. Montignac toglie gli

zuccheri cattivi. Con Cohen si mangia di tutto un po’. Nel

Chrononutrition ricca colazione e cena leggera

Il concetto di equilibrio prevale in questo schema. Colazione della fase 1: - Tè o un caffè senza zucchero - 30 grammi di pane, o due fette biscottate o 6 cucchiai di cereali. - 1 fetta di prosciutto o un uovo - 50 g di formaggio si diffonde o 40 g di formaggio - lo yogurt 1.0 % Benefici: nessun senso di frustrazione. Tutti gli alimenti sono consentiti. La frutta e la verdura cruda può essere consumato a volontà, affamati di sentimento è quasi permanente. Gli svantaggi consistono nell’apporto calorico molto basso: 600 e 900 calorie al giorno. Si rischia di indebolire il corpo e sono responsabili per la stanchezza che installa.

Inoltre, questo schema richiede di cottura e può pubblicati complicato per coloro che non hanno l’abitudine. Il Chrononutrition Rispettare l’orologio biologico riorganizzando l’assunzione di cibo. Si possono mangiare tutti gli alimenti che si desidera rispettando ore specifiche. Prima colazione: deve essere sontuosa, vale a dire sulla base proteine come bianco, prosciutto, formaggio, uova, zuccheri lenti, come pane o completa per tutti i cereali di mattina. Ma si debbono evitare gli “zuccheri veloci”. Nel pranzo si debbono mantenere e creare riserve per il resto della giornata. Il pranzo quindi è basato di alimenti ricchi di amido, come pasta, riso o di frumento, bianco carne o pesce nel tentativo di incontrare zucchero massimo amido e proteine. Lo snack è fortemente raccomandato per combattere stanchezza. Lo spuntino si consiglia con cioccolato nero, grassi vegetali e frutta fresca o secca. La cena si compone di pesce e verdure. Anche l’assunzione di alimenti ricchi di amido è forte. Questo tipo di cibo non è adatto a persone attive a causa di carenze di vitamine, minerali e fibre responsabile per il declino di energia. Una sensazione di frustrazione può intervenire dopo poche settimane, costringendo a fermare brutalmente il regime e promuovere l’effetto yo-yo, altrimenti detto la ripresa del peso. Mélody Bonora

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Attualità

La bufala delle analisi diagnostiche in farmacia Il provvedimento della Gazzetta Ufficiale apre alla possibilità di avere servizi sanitari per cui normalmente c’è bisogno di infermieri professionali o fisioterapisti! Servizi diagnostici elementari in farmacia. Il tutto sotto la responsabilità del farmacista. E si moltiplicano le burle di pazienti-attori che si rivolgono lo stesso giorno in diverse farmacie chiedendo la stessa analisi diagnostica avendo risultati completamente diversi. L’inizio di questo show tragi-comico inizia il 4 maggio. La legge 69 del 2009, la fonte da cui prende forma questo provvedimento. Ma non tutte le farmacie sono abilitate. Nello spazio nel quale si svolge il commercio di farmaci si deve disporre di una zona deputata a prestazioni analitiche. I servizi dovrebbero essere garantiti con attrezzature e personale specifico.

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La farmacia può organizzare anche prelievi o servizi a domicilio. Come per un laboratorio di patologia clinica si presenterà la prescrizione medica. È chiaramente un modo per concedere ai farmacisti una cosa al posto di un’altra che fu tolta loro qualche anno fa: l’esclusiva sui prodotti non strettamente farmacologici avvenuta attraverso la possibilità di creare parafarmacie anche nei centri commerciali. Un rimedio che si tradurrà in un effetto boomerang per gli stessi farmacisti. Creerà solo disagio nell’ambito di un negozio deputato a un passaggio e consegna di danaro in cambio di prodotti commerciali quali sono i farmaci.

Si prevede anche il paziente fai da te. Sono i cosiddetti test gestibili direttamente dai pazienti in regime di autocontrollo a domicilio. Ci sarà comunque bisogno di un supporto sanitario. Vietato il ricorso a strumenti “che prevedano attività di prelievo di sangue o di plasma mediante siringhe o dispositivi equivalenti e resta in ogni caso esclusa l’attività di prescrizione e diagnosi”. Con quale logica si stia cercando di eliminare strutture di laboratorio e di fisioterapia ben attrezzate (la legge è esigentissima) per far posto ad un inguacchio simile può essere collocato a pieno merito tra i misteri italiani. Difficile capire cosa consentiranno in futuro ai farmacisti. Pregasi astenersi da giochi e sperimentazioni dannose per la credibilità del risultato che sono indispensabili al medico per la prevenzione o la cura del paziente. Mario Dionisi

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RICERCA

Il cervello è un muscolo molto, molto elastico Lo dicono le risultanze della risonanza magnetica dei piloti di Formula 1 Utilizzando la risonanza magnetica funzionale, sono stati studiati i meccanismi cerebrali che sottendono l’elaborazione dell’informazione visuo-motoria nel cervello di piloti di Formula 1 e dei soggetti semplici e ne ha dimostrato le differenze. Questo risultato vede i piloti di Formula 1 con diversa connettività funzionale tra distinte regioni cerebrali implicate nei processi visivi e motori rispetto ai soggetti normali e questi dati suggeriscono una riorganizzazione funzionale dei network cerebrali visuo-motori in individui con particolari abilità.

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Lo studio di dottorando che lo rivela arriva dal Dipartimento di Medicina di laboratorio dell’Università di Pisa. Questo significa che campioni di Formula 1 si diventa, non si nasce. Quindi la Formula 1 è molto meno selettiva e molto più democratica di quanto si pensi. Celia a parte, le conseguenze non si fermano qui. La rilevazione dimostra quanto sia importante la disciplina e i comportamenti consolidati per la crescita di certe parti del cervello e il possesso di un controllo che non si ritiene di avere in natura, ma per conquista da operatività.

Il cervello si può addestrare, perfino modificare nella sua conformazione neuronale. L’addestramento dei piloti, la loro abitudine ad elevate prestazioni, ha un effetto plastico sul cervello, lo modifica in qualche modo e ciò dimostra che proprio l’addestramento può risultare molto utile in caso di terapie riabilitative conseguenti a danni cerebrali. Vanni Fucci

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Attualità

“Vivere senza dolore”. Quindi senza il male

Parte da Viterbo l’iniziativa per la lotta contro la sofferenza fisica. Passi avanti notevoli per scindere la malattia dalla sofferenza Si chiama campagna Cupido. La prima tappa della campagna itinerante Cura Previeni il Dolore vuole informare sulla sofferenza inutile. L’iniziativa tocca tredici città italiane: dal 5 Aprile al 31 Maggio. Incontri e dibattiti. Istituzioni e comunità. Medici e associazioni di cittadini. Ciascuno colo suo ruolo chiamato al confronto sul dolore cronico evidenziando gli elementi di difficoltà in ogni regione. A Viterbo il gazebo è stato allestito in Piazza Benedetto Croce. L’iniziativa prosegue a Perugia (7 Aprile), Ancona (12 Aprile), Forlì (19 Aprile), Brescia (21 Aprile), Vicenza (3 Maggio), Torino (10 Maggio), Genova (12 Maggio), Pistoia (17 Maggio), Foggia (19 Maggio), Napoli

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(24 Maggio), Bari (27 Maggio) e Messina (31 Maggio). Sono più di 15 milioni gli italiani che convivono quotidianamente con il dolore cronico. Un numero di persone enorme, che lotta in silenzio contro un problema che condiziona fortemente la loro esistenza in ogni suo aspetto. Problemi vissuti a diversi livelli, ma in ogni caso da affrontare per il male che il dolore dà indipendentemente dalla sua causa. Il dolore cronico ha diverse cause: può derivare da lesioni spinali che provocano dolori alla schiena o alle gambe, può manifestarsi dopo avere subito interventi chirurgici che hanno danneggiato i centri nervosi e, ancora, a causa di tumori, neu-

ropatie, angina pectoris refrattaria o per via della sindrome dolorosa regionale complessa (CRPS), che colpisce in genere mani o piedi in seguito a traumi. L’Associazione vuole diventare il punto di riferimento di chi soffre di dolore cronico, dando vita ad una serie di iniziative finalizzate a informare i cittadini sulle possibilità di cura e gestione della sofferenza inutile. Attraverso il sito internet www.viveresenzadolore.it chiunque sia affetto dal problema o voglia impegnarsi per solidarietà può trovare informazioni e mettersi in contatto per un confronto e dialogo continuo sia con gli altri pazienti che con gli specialisti. Sul sito si raccolgono informazioni sul dolore cronico, la diagnosi, ma anche sulle recenti normative che sanciscono il diritto di cura e sulle strutture deputate al trattamento (Centri di terapia del dolore). Inoltre la speranza è volta verso i progressi della ricerca. Ellery Queen

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Rubrica

Prevenzione & Salute

La rubrica mensile, Prevenzione & Salute, nasce con l’intento di informare, in maniera semplice ed efficace, i lettori su come prevenire e combattere le patologie più diffuse del terzo millennio.

In ogni numero il tema della nutrizione affrontato secondo uno specifico aspetto, che comporta una particolare attenzione e un approccio diverso

Dott.ssa Silvana Paglioni Biologa -Nutrizionista Direttore Tecnico Laboratorio Analisi Villanova

Mangiare con la menopausa

È

una fase di passaggio molto delicata. La diminuzione della produzione di ormoni può avere importanti ripercussioni sulla salute, sia fisica che mentale delle donne. Stanchezza, spossatezza, vampate di calore a cui si aggiungono sbalzi d'umore, depressione ed ansia sono disturbi spesso riferiti da molte donne in questo momento della loro vita. Ma la menopausa è un periodo fisiologico che non dovrebbe essere affrontato come se si trattasse di una malattia, anzi consapevoli che quasi sicuramente si dovranno fare i conti con l'aumento di colesterolo, sovrappeso, forse ipertensione ed osteoporosi, conviene correre immediatamente ai ripari ripristinando delle corrette abitudini di vita. La riduzione di estrogeni determina un cambiamento, anzi un rallentamento del metabolismo, con una diminuzione della massa magra ed un aumento della massa grassa localizzata soprattutto al livello dell'addome, fianchi e glutei, la densità ossea, che fisiologicamente diminuisce nel corso della vita, tende in questo periodo a diminuire ancor più velocemente: in questo caso un ruolo importantissimo è giocato senza dubbio dall'alimentazione. Assumere alimenti ricchi di calcio e di vitamina D, riducendo alcolici, sale, caffè e proteine di origine animale che potrebbero ridurre l’assorbimento del calcio stesso è un ottimo punto di partenza. Come fonti proteiche sarebbe opportuno cercare di preferire quelle vegetali come i legumi. Le proteine animali infatti hanno una percentuale più alta di grassi, e se in altre fasi sono la loro assunzione è giustificata dal dover coprire il fabbisogno di ferro, con l’arrivo della menopausa non vi è più questa esigenza in quanto la necessità di ferro nell’organismo femminile si riduce sensibilmente. Tra le fonti proteiche di origine vegetale un posto di rilievo deve essere dato senza dubbio alla soia, che è una delle più complete.

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La soia infatti ha un alta percentuale di proteine, con tutti gli aminoacidi essenziali, è ricca di grassi omega 3, contiene minerali come il calcio il fosforo ed il potassio, e ha anche molte vitamine. Nella soia inoltre vi sono anche particolari fitormoni, ovvero degli ormoni vegetali che sono in grado di intervenire, sostituendosi in un certo senso, agli estrogeni, anche su alcuni processi dell’organismo umano. I fitormoni della soia in particolare sono in grado di attenuare sintomi tipici della menopausa come ad esempio le vampate di calore per quanto riguarda i disturbi fisici e gli sbalzi d’umore, per quelli mentali. Anche il pesce, come fonte di proteine ed omega 3, non dovrebbe mai mancare in questo periodo nella dieta, mentre dovrebbe essere ridotto al minimo il consumo di dolci e di tutti gli alimenti eccessivamente ricchi di grassi e di zuccheri. Ciò non vuol dire però che devono essere esclusi totalmente tutti i tipi di zuccheri quelli della frutta, ad esempio, possono essere assunti tranquillamente come anche quelli complessi di pasta pane e riso, ma senza esagerare. I sali minerali di cui verdura ed acqua sono ricchissimi, ora come non mai rivestono un ruolo molto importante, quindi se insalate, ortaggi, verdure in genere non venivano prese troppo in considerazione e se di bere acqua “non se ne sentiva la necessità”, è arrivato il momento di cambiare qualcosa nello stile di vita alimentare. Anche un minimo di attività fisica contribuisce a trattenere il calcio nelle ossa soprattutto se, come una passeggiata quotidiana, viene fatta nelle ore luminose della giornata.

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Dialisi: La scelta per chi inizia

Dott. P. Polito Medico Responsabile U.O.C Nefrologia e Dialisi P.O. di Tivoli e Unità Decentrata c/o Italian Hospital Group Dott. A. Gorini Medico U.O.C. Nefrologia e Dialisi P.O. di Tivoli e Unità Decentrata c/o Italian Hospital Group

Oggi proponiamo al lettore un’intervista fatta a 2 persone, non famose, ma che vivono con coraggio una malattia cronica che richiede un trattamento salvavita: la dialisi. Quando, infatti, la funzione renale non è più efficace, è necessario sostituirla con l’emodialisi o la dialisi peritoneale. Il Sig. G. si sottopone 3 volte/settimana a trattamento emodialitico c/o il Centro Dialisi della IHG: un Centro all’avanguardia per personale, apparecchiature e organizzazione. Il Sig. P. fa dialisi peritoneale tutti i giorni, a casa sua. Come ha iniziato a fare dialisi? Sig. G.: Ho iniziato in maniera inaspettata. Ho fatto le analisi del sangue prima di una TAC ed è emerso che avevo i valori sballati. Dopo 1 mese ho iniziato. Sig. P.: Ero seguito in ambulatorio nefrologico da qualche anno, quando i medici mi hanno consigliato di iniziare la dialisi. Mi hanno presentato le 2 metodiche e ho scelto la peritoneale. Perché ha scelto l’emodialisi? Sig. G.: Fondamentalmente perché preferisco che sia il personale sanitario a gestire la malattia. Perché ha scelto la dialisi peritoneale? Sig. P.: Per me l’autonomia è importante. Voglio viaggiare, lavorare e gestire il mio tempo. Con l’emodialisi si perde autonomia? Sig. G.: No. È questione di organizzazione. L’impegno è fisso. Il lun., merc. e ven. devo andare in dialisi per 4h ed organizzo la mia vita intorno a questo impegno. In che modo la peritoneale le consente l’autonomia di cui parlava? Sig. P.: Perché si può fare la notte, davantialla TV o mentre si dorme, oppure durante il giorno caricando e scaricando la pancia 3 volte. A questo punto è meglio spiegare come funziona… Sig. G.: Vado al Centro Dialisi, dove infermieri cortesissimi si prendono cura di me. Prelevano il sangue e lo fanno passare in un apparecchio, che lo pulisce e me lo restituisce in modo continuo. Durante la terapia leggo, parlo con gli altri, guardo la TV.

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Sig. P.: È semplice. Attraverso un tubicino, che esce dalla pancia vicino l’ombelico, riempio e svuoto l’addome di un liquido, che resta all’interno della pancia per circa 4 h e poi lo elimino. Ogni volta che carico e scarico impiego 30-35 minuti, poi posso fare qualsiasi attività. Come la descrive sembra una vacanza… Sig. G.: No, è una terapia impegnativa, ma da quando ho iniziato mi sento meglio e, poi, sono assistito continuamente da personale specializzato. Si parla, quindi, di terapia autogestita? Sig. P.: Sì. Certamente c’è un controllo medico mensile e un contatto con gli infermieri al bisogno. Se il malato ha difficoltà a fare le manovre da solo può farsi aiutare da un familiare, che viene addestrato dai sanitari. C’è una buona organizzazione intorno alla peritoneale. Intorno a chi ruota questa organizzazione? Sig. G.: Il Centro è gestito da IHG e il personale medico è costituito dai nefrologi dell’Ospedale di Tivoli. Sig. P.: È il reparto di nefrologia dell’ospedale che organizza tutto. Non esistono strutture private, che si occupano di peritoneale. E per le vacanze, come fa? Sig. G.: Ormai c’è di tutto: navi da crociera, villaggi, basta prenotare il posto per la dialisi come si prenota un albergo. Sig. P.: L’importante è avere una stanza pulita e un bagno per fare la peritoneale. La ditta, che fornisce il materiale, ti invia le confezioni dove vai in vacanza. In conclusione cosa direbbe a un'altra persona, che deve iniziare la dialisi? Sig. G.: Di affidarsi con tranquillità al personale infermieristico e al nefrologo. È una malattia seria, che deve essere vissuta nel miglior modo possibile. Sig. P.: Se vuole mantenere una vita dinamica ed è capace di fare le manovre necessarie alla peritoneale, allora consiglio di provare questa tecnica e, comunque, di dare ascolto al consiglio dello specialista.

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Attualità

Agopuntura, lo spillo della discordia

La Lombardia la promuove, ma nel Sistema Paese è molto discussa. Non ci sono riscontri scientifici della validità ma la sua applicazione è difesa da molti pazienti Le sperimentazioni focali per l'agopuntura sono oggetto di ricerca nella Regione Lombardia che in questi giorni sta approfondendo un protocollo per attestarne i veri benefici per la salute. Mentre l’assessore alla sanità Luciano Bresciani è convinto di espandere la buona novella in tutto il territorio nazionale, il farmacologo Silvio Garattini sul settimanale Oggi lancia un’invettiva contro tutta quella che è considerata medicina alternativa perché ancora deficitaria di prove scientifiche. Il Sistema sanitario nazionale, ha detto in sostanza Garattini, non deve spendere per sistemi che non danno garanzie. Garattini paragona le cosiddette medicine alternative a riti esoterici: “A quando

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maghi e fattucchiere negli ospedali?” La spiegazione più articolata arriva col settimanale Oggi, dove dice: “Da qualche decennio la vera medicina cerca di passare dalle impressioni alle prove, per evitare che gli ammalati vengano trattati senza la ragionevole sicurezza di ricevere interventi che indurranno un giovamento. L’altra medicina è invece completamente senza prove. L’agopuntura è tutta in discussione anche per le molteplici modalità con cui può essere eseguita. I prodotti omeopatici, in gran maggioranza, non contengono nulla, i prodotti fitoterapici non si sa bene che cosa contengano e possono variare da preparazione a preparazione. Non vi è nessun controllo, sono stati messi in commercio

solo con una notifica e non sono obbligati a presentare alcuna documentazione che ne garantisca l’efficacia. Mentre i prezzi dei farmaci rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale sono frutto di negoziazioni, i prodotti omeopatici e fitoterapici hanno facoltà di fissare il prezzo che vogliono”. Ma una delle affermazioni più forti del valore dell’agopuntura arriva dal mondo più tradizionalista e in contempo legato agli effetti pratici di una terapia medica: i marines! L’agopuntura ha infatti conquistato l’esercito americano. La sperimentazione riuscita è sui soldati spediti in Afghanistan. Non si riusciva a venire a capo dei malesseri di alcuni soldati affetti da commozioni cerebrali. L’efficacia nell’alleviare dolori fisici e stress ha convinto sia i ragazzoni utilizzati spesso in operazioni rischiose che i vertici. Alfred Nyers

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Attualità

Sanità, la riforma di Obama Anche gli States piangono, taglio ai costi per la salute

Obama ha proposto di tagliare 480 miliardi di dollari dai programmi di assistenza sanitaria, 360 miliardi da altre spese assistenziali fino a ieri irrinunciabili (inclusi aiuti al settore agricolo). Lo ha annunciato il 14 aprile, in un discorso di 43 minuti alla George Washington University. Il fine per il Presidente consiste nel ridurre il debito di 4 trilioni di dollari in 12 anni. Quindi in primis vanno tagliate le spese del Pentagono, poi bisogna aumentare le tasse per chi ha di più. Ma il cuore del problema di Barack Obama, che nella politica dei tagli non potrà che far aumentare le spese, consiste nella riforma della Sanità. Ma il Presidente dice anche che sicuramente non saranno

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toccati gli investimenti sula ricerca, e di sicuro non verrà messo un dollaro in meno per educazione ed energia. Mantenere questo edificio è possibile solo attraverso la cosiddetta “responsabilità fiscale”. Obama fa l’analisi sul motivo per cui si è arrivati a questo. “Oltre a due guerre ed un costoso piano di medicinali a peggiorare le cose furono i tagli fiscali a favore di milionari e miliardari che ci obbligano a prendere in prestito 500 miliardi ogni anno”. Ma mentre il suo contendente, John Boehner, vuole arrivarci in 10 anni con tagli del 70 per cento all’energia rinnovabile, del 25 per cento all’educazione, del 30 per cento ai trasporti e altrettanto sensibili alle borse

di studio per gli universitari, Obama propone che due terzi del bilancio vadano a Sanità, Previdenza e Difesa, il 20 per cento va per sostenere disoccupati, poveri e studenti, e il 12 per cento a tutto il resto. I repubblicani vogliono tagliare questo 12 per cento. Obama ha aperto su alcuni fronti per lui irrinunciabili. Ha accettato intanto di considerare un rapporto di 3 a 1 fra tagli di spesa e aumenti fiscali. Fino a oggi la posizione del Presidente era per un rapporto di 1 a 1. Ha anche messo sul tavolo gli entitlements, le spese per l’assistenza sociale per le pensioni, per l’assistenza medica per gli anziani e per i più poveri. Ha chiesto in cambio tagli alle spese per la Difesa “senza ovviamente mettere a rischio le vite dei nostri soldati al fronte”. Angelo Nardi

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Regione

Istituita la banca per la conservazione del tessuto ovarico Realizzata all’Ifo di Roma, per dare una qualità di vita migliore alle donne colpite da tumore Nasce quindi per preservare la fertilità per le bambine e le giovani donne che sono sottoposte a trattamenti oncologici attraverso la conservazione di frammenti di tessuto ovarico. Si preservano ovociti al fine di essere reinnestati a fine cura. La Banca del tessuto ovarico per la preservazione della fertilità per le donne sottoposte a trattamenti oncologici sorge presso l’Ifo Regina Elena-San Gallicano. La Bio-Banca è stata realizzata all’interno della già esistente Banca del tessuto muscolo scheletrico ed è stata finanziata dal ministero della Salute con un importo di 400 mila euro. L’intervento di Renata Polverini: “Sono orgogliosa di rappresentare una regione che può vantare strutture all’avanguardia sia dal punto di vista medico che dell’accoglienza come questo. La Banca del tessuto ovarico, l’unica in una struttura pubblica, pone la nostra regione come punto di riferimento per tutto il Centro-Sud e mi farò carico di parlare con gli altri governatori per proporre delle convenzioni, dando così www.cittad inies alut e.it

un’opportunità importante anche alle donne che non vivono nel Lazio”. L’intervento del ministro della Salute Ferruccio Fazio: “Il Regina Elena è un fiore all’occhiello non solo della sanità romana, ma direi da Cassino in giù”. E poi: “Mi auguro che anche il Regina Elena percorra questa strada, in modo anche graduale, in modo da offrire una migliore ricerca e innovazione”. Ora si auspica una sempre maggiore collaborazione con le università in materia di ricerca. In Spagna sono almeno 259 le donne, fra i 9 e i 39 anni, che hanno chiesto la conservazione del tessuto ovarico, che già è stata re-impiantato in sei pazienti che, dopo aver superato il cancro, potrebbero decidere di avere una gravidanza. L'intervento chirurgico restituisce la fertilità, ma non garantisce una gravidanza naturale. Il 70% delle donne, secondo l'Istituto Valenziano di Fertilità, ha bisogno infatti di una fecondazione assistita o in vitro. Oggi sotto i 40 anni le persone viventi dopo un tumore sono quasi 200 mila e in generale ogni anno viene diagnosticato un cancro a circa 12 mila bambini/adolescenti

di età inferiore ai 19 anni e la percentuale di guarigione in questa fascia di età raggiunge il 45% (Rapporto Airtum 2010). “Le Banche presenti nei nostri Istituti - ha sottolineato su Pharmastar Lucio Capurso, Direttore Generale degli Istituti Fisioterapici Ospitalieri - sono due realtà di grande rilevanza nel panorama sanitario regionale e nazionale. La Banca del Tessuto Muscolo Scheletrico è la prima Banca pubblica della Regione Lazio, l’unica del Centro Sud e rimarrà tale in quanto vengono create in base al numero di abitanti e le altre 6 esistenti sono tutte al nord di Firenze. La Bio-Banca del Tessuto Ovarico è la prima istituita in un IRCCS pubblico, pertanto oltre a rispondere alle esigenze cliniche, le nostre banche avranno un importante funzione nel settore della ricerca”. Da diversi anni, in letteratura si dibatte per la scelta di una strategia sperimentalmente valida per preservare o restituire la fertilità alle pazienti oncologiche : “Per la donna adulta, - spiega sempre su Pharmastar Enrico Vizza, direttore Ginecologia Oncologica IRE - affrontare le terapie anticancro con la speranza di poter esaudire il desiderio di maternità, risulta essere un fondamentale supporto psicologico”.

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RICERCA

Prevenzione al tumore dell’intestino

Bere latte da bambino, dormire, fare ginnastica. L'aumento di tumori al colon e all'intestino impone il rafforzamento di misure preventive Il latte bevuto nell’età dell’infanzia diminuisce la possibilità di tumore al 40 per cento. Bere un bicchiere di latte al giorno da bambini, preferibilmente per tutta l’infanzia, abbassa fino al 40 per cento il rischio di ammalarsi di tumore del colon da adulti. E poi riposare bene, dormire le ore comandate. Ma anche tenere il fisico allenato. Ecco il trittico di buone abitudini per preservare l’intestino da brutti mali, secondo una ricerca neozelandese pubblicata su American Journal of Epide-

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miology che ha osservato le differenze tra le abitudini di 562 malati di carcinoma e 571 sani. Sul latte e l’intestino già si era scritto in abbondanza. Previene la formazione di adenomi o formazioni cancerose nell’intestino, ma raramente finora si è indagato sull’infanzia. Nella ricerca la riduzione del rischio di insorgenza del tumore colon-rettale in età adulta si attesta al 20 per cento per gli individui che hanno assunto almeno un bicchiere di latte al giorno per 4-6 anni e aumenta al 40 per cento in caso di assunzione per 6 anni e oltre.

Anche dormire si presenta come regola aurea per l’intestino. Secondo un altro studio dormire meno di sei ore a notte aumenta del 50 per cento il pericolo di sviluppare adenomi. Lo sport praticato, come attività permanente della vita, concorre a dare una salutare routine del sonno. Quindi il sonno diventa la caratteristica principale di stress che va a danno dell’intestino. Ma lo sport scongiura il rischio di obesità, diabete e varie patologie cardiache. Nella ricerca di Cancer, stavolta uno studio statunitense, chi si è tenuto costantemente in esercizio per almeno 10 anni ha avuto minori possibilità di morire di carcinoma colon-rettale.

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RICERCA

Quando il cervello perde colpi... ... È perché non si è fatta pulizia della memoria inutile. Come per il computer bisogna fare ogni tanto un reset. La memoria è una barca che naviga e non ha bisogno di inutili zavorre. Per tanto bisogna abbandonare nei porti dove si attracca le cose di cui non si ha bisogno, perché lo spazio non è infinito e la barca-memoria non può contenere tutto. Se ci si aggiunge il fatto che a differenza della barca la memoria tende a preservare i ricordi registrati in età infantile e adolescenziale, deve essere ancor più cura del soggetto liberarsi di memoria indesiderata. Invece il cervello ripropone tare memorie, ricordi, mnemonizzazioni di concetti che si ritengono inalienabili dalla propria persona. A dirlo è uno studio di ricercatori del Canada. Nell’Università di Concordia hanno studiato il fenomeno della memoria e della ritenzione dei concetti, delle idee, delle nozioni utili, oltre che dei ricordi puri e semplici che di per sé hanno una complessità sempre più legata all’ordinario e a percezioni in grado di farli affiorare. Quindi se il rallentamento delle funzione cognitiva è dovuto allo strabordare di elementi da tenere in memoria, sono gli anziani coloro che non riescono a liberarsene. www.cittad inies alut e.it

Nella ricerca canadese sono stati studiati i soliti due gruppi di persone. Facendo giochi di memorizzazione, chiaramente il gruppo di persone anziane ha memorizzato con maggiori errori nozioni ricevute in tempi recenti. La spiegazione della diminuzione di neuroni non è sufficiente ad esplicare questi difetti di tenuta insieme dei ricordi, secondo i ricercatori, bensì non si riescono a cancellare nozioni che non fanno parte del contesto che va ricordato. Ma in recenti ricerche una speranza arriva dal litio: può impedire la demenza. Su British Journal of Psychiatry è lo ione magico secondo le risultanze di alcune sperimentazioni, il litio arriva a rallentare il procedere della sintomatologia dell’Alzheimer. Il litio è una sostanza comunemente usata per il trattamento della depressione. La ricerca riguarda è stata applicata solo a 41 persone. Come ritualmente avviene nelle sperimentazioni per fare i debiti confronti tra un trattamento e l’altro, sono stati divisi il due gruppi. È stata somministrata una dose giornaliera di 150 milligrammi a uno dei due gruppi di pazienti. All’altro è stato dato un placebo.

La sperimentazione è durata un anno. A sua conclusione i due gruppi avevano evidenti segni di progressiva demenza, ma il declino di capacità cognitive è risultato più basso nei pazienti che avevano preso la medicina. La conferma arriva da una minore crescita di un marker del sangue chiamato concentrazione “fosfo-tau”. Quindi si è arrivati alla deduzione. È il litio che può rallentare il meccanismo di formazione delle placche responsabili dell’Alzheimer. In questo modo i sintomi progressivi della demenza potrebbero essere rallentati. Ma un altro studio su Biological Psychiatry si ascrive semplicemente alla mancanza di sufficienti ore di sonno la causa della perdita graduale di brillantezza nei riflessi mnemonici, della lucidità nelle scelte e anche del buon umore. Ci sono effetti negativi nella memoria, nella capacità di concentrazione, la fluidità del linguaggio. Lo studio ha rilevato che nelle persone affette da insonnia o abituate a dormire poco un alleggerimento della materia grigia e un abbassamento dell’umore. In più l’insonnia fa parte di ogni condizione di deficit psichiatrico. Chiuderla con una bella dormita, appare semplicistico. Ma anche più concreto. Alberto Chiaravalle

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Attualità

Fukushima continua a far riflettere Dall’emergenza dell’impianto giapponese alla discussione sulla sicurezza del sistema energetico. Due temi paralleli che debbono convergere Sono 21 le centrali che hanno più di un milione di persone nelle vicinanze, mentre per 6 la cifra supera i 3 milioni. Lo dice uno studio che ha utilizzato il Nasa Socioeconomic Data dell’università Usa. Quindi, mentre il dibattito sul nucleare in Italia cerca di superare i toni dell’emozionalità, si fanno i conti sul propellente che si nasconde nelle centrali nucleari in tutto il mondo. I dati lasciano qualche apprensione sui danni che potrebbero comportare per la concentrazione di popolazione che vive a ridosso. Indipendentemente dalle posizioni sul tema in questione fa riflettere come finora l’equilibrio tra popolazione abitante e elemento di contagio comunque presente per chi vive a ridosso delle centrali non sia stato finora affrontato con attenzione. L’incidente di Fukushima poteva anche andare peggio, almeno sotto il profilo della popolazione coinvolta: secondo uno studio di Nature con la Columbia University, i due terzi delle centrali ha nel raggio di 30 km molto più delle 170 mila persone dell’impianto giapponese. www.cittad inies alut e.it

Sulla questione nucleare il 3 maggio scende in campo anche il WWF. E risolve la questione globale archiviando questo sistema il creazione di energia come storicamente superato. E lo fa coi numeri. Secondo Worldwatck Institute l’energia atomica ha iniziato la propria parabola discendente già dal 1980 e nel 1990 per la prima volta il numero di reattori arrestati ha superato il numero di avviamenti. Un sistema di valutazione da ufficio di collocamento, si dirà. Ma la tendenza continua, secondo il WWF. Nell’aprile 2011 risultano in funzione nel mondo un totale di 437 reattori nucleari per 30 Paesi. Ma otto sono stati dismessi dal 2002 e da quest’anno sono stati avviati venticinque reattori, ne sono stati spenti 32. In Germania dopo Fukushima è improbabile che saranno ripristinati gli impianti in decozione. La produzione mondiale di elettricità dall’energia nucleare, nel 2009 gli impianti hanno prodotto 2558 TWh, registrando un calo di 103 TWh (circa il 4%) dal 2006. A dispetto delle critiche rivolte in Italia nei confronti dei finanziamenti pubblici alle energie rinnovabili, lo stu-

dio citato dal WWF, evidenzia che invece in ambito mondiale, secondo i dati dell'Agenzia Internazionale dell'Energia, dal 1986 il nucleare ha ricevuto finanziamenti pubblici 5 volte maggiori rispetto alle rinnovabili per il settore Ricerca e Sviluppo. Il Worldwatch Institute ha smentito. Il dibattito sul modello nucleare, quindi, non riguarda solamente l’Italia che deve scegliere se adottare il piano cercando di recuperare il ritardo sugli altri paesi occidentali o fare della situazione un elemento di virtù. Per altro, il voto referendario del 12 e 13 giugno superato dalla disposizione del governo, rimanda solo di un anno l’aggiornamento del dibattito in cui i favorevoli e i pro devono fronteggiarsi sui numeri e non sui sentimenti come fossero tifoserie di Calcio. In ogni caso non avrebbe effetto la paura per la tragedia di Fukushima. Nessun valore anomalo di radioattività nel nostro paese. Lo confermano i monitoraggi effettuati dall’Ispesl/Inail, che non hanno evidenziato alcuna conseguenza legata alla tragedia nucleare del Giappone. Il Codacons ha eseguito una prima misura di radioattività ambientale. Tale valore è del tutto in linea con la radioattività naturale presente nella provincia di Roma. Uberto da Casale Cittadini & Salute

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La Pillola

Inizio Novecento, nasce il concetto di malattia professionale

Oltre all’ambiente naturale si iniziano a studiare le patologie determinate nei luoghi di lavoro Luigi Devoto, patologo dell’Università di Pavia, nel 1908 prende possesso della Clinica del lavoro - la prima del genere - istituita a Milano col fine dichiarato di “studiare scientificamente le cause delle malattie professionali, diffondendone la conoscenza clinica fra i medici, per ospitare a scopo diagnostico e terapeutico i lavoratori sospetti, iniziati o inoltrati nelle malattie professionali”.

Sono parole lapidarie dettate nel 1902 dal sindaco di Milano Giuseppe Mussi, capo dell’amministrazione popolare - prima giunta di sinistra del capoluogo lombardo - che ha deliberato la creazione della Clinica che, assieme alla Clinica osteticoginecologica e alla Clinica delle malattie epidemico-contagiose, appartiene agli Istituti clinici di perfezionamento dove sono “rappresentati - dice il ginecologo Luigi Mangialli nel discorso inaugurale - non uno, ma tre concetti sociali di fondamentale importanza: la difesa della maternità, la difesa contro l’infezione, lo studio della patologia del lavoro”. Fonte: L. Mangialli, L’insegnamento della medicina in Milano nel passato e nel presente, in Gli Istituti clinici di perfezionamento in MIlano, 25 settembre 1906-31 dicembre 1911, La Guternberg, Milano 1912, pag. XXXIII

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Rossetti Laura Via Maremmana, 300 Villanova di Guidonia 0774 325418 - 324134 Scaramella S. Via Girasoli, 30/32 Guidonia 0774 343449 Scavolini Viale Roma 84 - 0774 342019 Farmacia Vitillo Marco Simone Setteville Nord Via Anticoli Corrado, 37 0774368686

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