UNIDEE 2011
Scienza, arte e ginnastica
Science, art and gymnastics
In un corpo ci sono organi e apparati che, se non attivati e stimolati, tendono ad atrofizzarsi. Anche la mente è soggetta alla stessa impietosa, ma educativa regola.
In a body, there are organs and systems which, if not activated and stimulated, tend to atrophy. The mind is also subject to the same unforgiving but educational rule.
Quali sono gli organi che compongono il corpo e la mente della città? Il paesaggio, il costruito, il ritmo pieni-vuoti. Le distanze intra e inter (urbane, regionali, nazionali). La storia e i suoi sedimenti. L’ecosistema naturale che assume il mondo artificiale. E viceversa. L’attrazione del futuro come progetto, sogno, mito. E la società umana. Il tessuto bio-sociale vivente delle comunità interlacciate e della comunità planetaria.
What are the organs which make up the body and mind of a city? The landscape, buildings, the full or empty rhythms. The distances within and between areas (urban, regional, national). The history and its heirlooms. The natural ecosystem which adopts the artificial world, and vice versa. The attraction of the future as a project, a dream, a myth. And the human society. The biosocial fabric living within the local community, interlinked with the entire world as a community.
In questo “ecosistema” Cittadellarte agisce come laboratorio scientifico. Vi si ideano e conducono esperienze che sono esperimenti. Esiste una teoria di fondo: l’arte possiede un potenziale energetico che può scatenare una catena reattiva trasformativa sulla realtà. UNIDEE-Università delle Idee rappresenta la quotidiana pratica sperimentale di questa teoria. Ogni anno, dal 2000, 15 artisti convergono su Biella, piccola città industriale diffusa per le valli ai piedi delle Alpi ricche di acque e di boschi e di fabbriche tessili oggi in gran parte dismesse. Sono enzimi che interagiscono con gli organi di questo corpo vivo che è il territorio. Teoria: gli artisti stimolano processi di cambiamento all’interno dell’organismo territorio. Come insegnò Popper, la scienza dev’essere innanzitutto falsificabile. Siete invitati, se non avete avuto la fortuna di vivere a Biella tra giugno e ottobre 2011, a sfogliare e verificare voi stessi quale risposta dare alla domanda: si tratta di una teoria scientifica o di un’utopia? A noi non resta che ringraziare questa città e i suoi abitanti per averci permesso di fare ginnastica artistica, mentale, sociale, culturale e fisica con loro. E come a Biella, i nostri enzimi si sono disciolti in altri territori-organismi: San Remo, Torino, Bordeaux. La nostra ambizione è che ognuno dei 15 artisti ritorni al suo luogo di provenienza ricco di un potenziale trasformativo più forte di prima e che lì avvii o continui il processo di trasformazione della realtà attraverso l’arte che è questa teoria su cui lavoriamo. E ringraziamo perciò i nostri partner che hanno messo a disposizione se stessi e risorse economiche per coprire le spese di questo laboratorio. Troverete tra le pagine e sul retro di copertina l’indicazione dei loro nomi che ci teniamo siano manifesti: senza di loro questo laboratorio non sarebbe possibile. E in un Paese che vanta (a torto o a ragione) il primato del massimo patrimonio culturale, è responsabilità di ognuno preoccuparsi della produzione contemporanea di cultura. E civiltà.
In this “ecosystem” Cittadellarte acts as a scientific laboratory. It conceptualises and conducts experiences which are experiments. A theory of the foundation exists: that art possesses an energetic potential which can trigger a transformative chain reaction on reality. UNIDEE-the University of Ideas - represents the experimental daily practice of this theory. Every year since 2000, 15 artists come together in Biella, a small industrial city spread over the valleys at the foot of the Alps which are rich in water, forests, and textile factories, the majority of which are now disused. They are enzymes which interact with the organs of this body of life - the territory. Theory: the artists stimulate processes of change within the organism of the territory. As Popper taught, science must be above all falsifiable. You are invited, if you are not fortunate enough to live in Biella between June and October 2011, to leaf through this publication and find for yourself your own responses to the question: does it speak of a scientific theory or a utopia? We must thank this city and its inhabitants for having let us play artistic, mental, social, cultural and physical gymnastics with them. And as in Biella, our enzymes are interspersed in other territory-organisms: San Remo, Torino, Bordeaux. Our ambition is that each of the 15 artists returns to their area of residence full of a transformative potential stronger than before and that they will continue the process of transformation of reality there, through art, what is the theory which we follow in our work. And thank you also to our partners who have made themselves and economic resources available to cover the expenses of this laboratory. You will find their names in the following pages and on the back cover - without them; this workshop would not be possible. And in a country which has (rightly or wrongly) the reputation of the greatest cultural heritage, it is the responsibility of everyone to concern themselves with the contemporary production of culture. It is civility.
Esercitare insieme i muscoli della cultura è l’esercizio che si fa, dunque, in questa speciale palestra che si chiama UNIDEE.
Exercising your cultural muscles together, then, is the exercise which you do, in this special gym called UNIDEE.
Biella, 29 settembre 2011 Paolo Naldini, direttore Cittadellarte
Biella, 29 th September 2011 Paolo Naldini, director of Cittadellarte
UNIDEE 2011
CITTADELLARTE - FONDAZIONE PISTOLETTO UNIVERSITY OF IDEAS
art projects for responsible transformation of society
Projects Progetti
A r s t e c a. Una Biblioteca di Opere d’Arte Contemporanea Riflettere sulla diffusione e fruizione dell’arte contemporanea implica oggi il confronto con una realtà che rischia di essere distante e autoreferenziale. Il mercato, i luoghi di conservazione e l’educazione del pubblico necessitano di un rinnovamento che parta dal concetto di condivisione: ideando un canale non convenzionale di contatto con l’arte si può giungere dall’interno ad influenzare il nostro modus vivendi. Una biblioteca di opere d’arte contemporanea non vuole sostituirsi alle strutture tradizionali, ma porsi come alternativa atta a favorire una penetrazione capillare a livello privato. Il progetto, nato a Biella presso Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, ha come obiettivo quello di realizzare il prototipo di una biblioteca di opere d’arte contemporanea, accessibili al prestito da parte del pubblico, che potrà studiare e consultare in
sede materiali di approfondimento, notizie biografiche e testi critici. Il luogo si arricchirà accogliendo opere di giovani artisti, invitati a lavorare secondo l’idea di “trasformazione sociale responsabile”. L’operazione è legata con forza agli artisti provenienti da diverse parti del mondo riuniti presso Cittadellarte e a quelli della Galleria Accademia Contemporanea di Milano che, aderendo all’iniziativa, sono primo impulso alla nascita di una collezione tutta dedicata alla comunità. Rinnovando le premesse della ricezione dell’Arte Contemporanea e favorendone la circolazione in ambito privato, si coinvolge un pubblico vasto, non considerato e per questo escluso dal sistema. A r s t e c a si prefigge lo scopo di conferire nuovo slancio al dialogo tra le sensibilità, riqualificando il vivere quotidiano all’insegna di una nuova etica sociale.
Italy Student MorningStar for Brera Grant Italia Studentessa
Anna Acciarino 10
A r s t e c a. A Library of Contemporary Artwork A r s t e c a originates from considering contemporary art’s distribution and promotion in danger of being rather distant and self-referential. The market, art spaces and education of the public necessitate a new impulse, found in the idea of sharing: creating a nonconventional channel of contact with art, the public can be reached intimately and on a grander scale, influencing everyday life. A library of contemporary artworks won’t substitute traditional structures. It places itself as an alternative that can favour the penetration of Art at all levels. The project, born at CittadellarteFondazione Pistoletto in Biella, aims to accomplish a contemporary art library accessible to the public, where, in addition to a large variety of artworks, people can study and consult biographical material
and critical texts. The area will grow as receiving artpieces of young artists invited to work according to a “responsible social transformation”. The operation is closely tied to artists who come from different parts of the world reunited at Cittadellarte and to those of the AccademiaContemporanea Gallery of Milan, who together adhere to the initiative giving the first works to a collection entirely dedicated to the community. The project reinterprets the principles of receiving Contemporary Art and favouring its circulation in the private context, involving an unconsidered public previously excluded from the art system. A r s t e c a aims at giving a new impulse to art distribution, in dialogue with various types of emotional responsiveness and redefining everyday life, in the frame of a new social ethic.
Dérive App / Platform Dérive App e la Piattaforma Dérive sono due progetti emersi dalla volontà di creare un’esplorazione urbana on-line, ispirata all’ideologia situazionista riguardo l’urbanistica. La dérive situazionista è un viaggio casuale e non progettato attraverso un paesaggio urbano che usa la psico-geografia come strumento per l’esplorazione dello spazio della città. Con l’aiuto della connetività mobile, è possibile creare nuovi livelli soggettivi per l’esperienza della dérive. L’applicazione dérive usa delle carte con delle istruzioni e un generatore di immagini casuali per consegnare questi compiti all’utente, con un intervallo di tre minuti. Questa somministrazione costante di carte contenenti un compito è pensato per aiutare il cittadino a dimenticare le proprie quotidiane
interazioni pratiche con la città, e per immergere se stessi in un nuovo, totalmente esperienziale, uso dello spazio urbano pubblico. Questo può portare a scoprire nuovi spazi, nuove dinamiche spaziali e nuove conessioni tra le persone. Il progetto Dérive Platform è creato come un deposito open-source, in cui tutto il codice per accedere al progetto è disponibile al pubblico per essere riutilizzato. L’apertura di questa piattaforma permette a differenti soggetti di avere accesso al progetto, sia per implementare il Dérive App sia per creare nuovi germogli che sviluppino questi punti di vista divergenti. Per maggiori informazioni e per usare l’applicazione, visitare: www.deriveapp.com
South Africa Architect / Artist UNESCO Grant SUD Africa Architetto / Artista
Eduardo Cachucho 12
Dérive App / Platform Dérive App and the Dérive Platform are two projects that have emerged from the want to create an online urban exploration application inspired by situationist thought around urbanism. The Situationist dérive is a random, unplanned journey through an urban landscape that uses psychogeography as a tool for the exploration of an urban space. With the help of mobile connectivity it is possible to create subjective new layers for the experience of the dérive. Thus the Dérive application uses submitted task cards and a random image generator to deliver these tasks to a user at 3min intervals. This constant dealing of task cards is meant to aid the urban-dweller in forgetting about their everyday,
practical, interactions with their city, but rather to immerse themselves in a new, purely experiential use of their public urban space that could lead to new found spaces, new spatial dynamics, new connections between people. The Dérive Platform project was created as an opensource repository in which all the code for the project is available to the public for re-use. The opening of this platform allows for multiple subjectivities to enter the project either by adding to the Dérive app or by creating rhizomatic offshoots that better represent these diverging points of view. Find out more and use the application at: www.deriveapp.com
LALA TAMPA Avendo lavorato in passato con la radio, il suono, la comunità e progetti di ricerca, durante la residenza UNIDEE, Aastha esplora la storia di una stazione Radio locale della provincia di Biella. Lala Tampa è un pezzo audio montato in forma di trasmissione radio e basato su una conversazione con Lucio Piana, ideatore e forza dietro “La Tampa”, la stazione radio locale sorta nel paese di Soprana Molinengo, in Piemonte (Italia). Nell’inverno 1975, “La Tampa” è stata creata per i giovani. Circa nello stesso periodo l’Italia stava fronteggiando due sconvolgimenti: quello dei narcotici (specialmente eroina), il cui utilizzo illegale si stava diffondendo tra i giovani; e la “rivoluzione” delle micro radio, con la comparsa di più di un migliaio di picco-
le stazioni radiofoniche libere in concomitanza con il movimento dell’ “Autonomia”. Usando le sue competenze di radiotecnico, Lucio ha sfruttato la rivoluzione delle radio libere e ha costruito una stazione radiofonica per coinvolgere i giovani in un passatempo costruttivo, per proteggerli dalla repentina esplosione della cultura della droga e per prevenire la migrazione verso le grandi città e verso i vizi ad esse associati. Nell’intervista si discute della storia della stazione radiofonica “La Tampa”, delle tecnologie ad essa connesse, della musica più ascoltata e di cultura; i ricordi di un tempo in cui l’etere era più pulito e libero dal controllo e dalla sorveglianza, prima che le radio libere venissero omogeneizzate in uno strumento per la pubblicità e il consumo di massa.
India Artist Inlaks Grant Artista
Aastha Chauhan 14
LALA TAMPA Having worked with radio, sound, community and researched based projects in the past, Aastha explores the story of a local Radio station in Biella for her Unidee project. Lala Tampa is an interview-based audio piece edited for radio broadcast; in conversation with Lucio Piana, the creator and force behind the local radio station “La Tampa” in the village municipality of Soprana - Molinengo in the region of Piemonte, Italy. In the winter of 1975, “La Tampa” was created for the youths of Molinengo. About the same time Italy was facing two social upheavals, one of the narcotics (especially heroin) which began to be used popularly and illicitly amongst the youths, and the other of the micro radio revolution: over a thousand
micro free radio stations appeared along with the “Autonomia” movement in Italy. Using his skills as a radio technician, Lucio made the most of the free micro broadcasting revolution and built a radio station that would engage the youth of his village into a meaningful pastime, hence protecting them from the fast exploding drug culture and preventing them from migrating to bigger cities and their associated vices. In the interview they discuss the history of “La Tampa” radio station, the related technology, popular music and culture; memories of a time when our air was clearer and free of control and surveillance, just before the free radio was homogenized into a mass for mass advertising and mass consumption.
biellatextour La crisi economica che ha investito il mondo occidentale ha alimentato un dibattito riguardo la sua stessa definizione: il suo costituirsi come fenomeno contingente dovuto a determinati fattori storici o piuttosto come crepa strutturale di un sistema consumistico che collassa inevitabilmente su se stesso. La condizione del cittadino globale, stretto nella morsa della precarietà, è quindi quella di una solitudine senza scampo (come Zygmunt Bauman affermava in un illuminante saggio)… o quasi. Il contesto di Biella, analizzato sotto un profilo economico e sociale, si presenta come caso esemplare per il ridimensionamento del settore tessile, per decenni fonte principale di sostentamento per la comunità, ma con una specificità in più, riferibile ad una parallela perdita d’identità, in passato fortemente correlata all’etica
del lavoro. Tuttavia, a livello internazionale, la riqualificazione d’intere aree delle metropoli attraverso varie attività culturali ha dimostrato che l’arte è capace di creare nuovi valori, nuove identità e, con il tempo, nuove economie. Il progetto biellatextour intreccia punti di vista diversi sulla vita culturale e turistica della città attraverso una serie di interviste raccolte durante i mesi di residenza, enucleando in un sito internet i nodi cruciali su cui riflettere ed attivando un’open source che renda visibile in rete le iniziative in essere sul territorio. L’evento comune, poi, realizzato dai Residenti UNIDEE insieme alle organizzazioni locali con il progetto collettivo CO-LAB, è un modo per incentivare nuove sinergie da sviluppare localmente in futuro, anche in relazione all’immagine che la comunità vuole offrire di sé all’esterno, per uscire dal diffuso senso d’isolamento.
italy Cultural agent / Critic Partial Grant italia Operatore culturale / Critico
Nicoletta Daldanise 16
biellatextour After the economic crisis hit the western world, a heated debate began about its very definition: is it a contingent phenomenon due to certain historical factors or rather a structural crack in a consumerist system that will inevitably collapse in on itself? The condition of the global citizen, under the grip of uncertainty, is a hopeless solitude (as Zygmunt Bauman wrote in a brilliant essay)... or almost. Biella’s context, from the economic and social viewpoint, is a perfect sample because of the reduction in income of the textile industry - the community’s main financial source for many years - but especially referring to a loss of identity, usually related to the work ethic in the past. However, internationally, the redevelopment of whole metropolitan areas
through various cultural activities has shown that art is capable of creating new values , new identities and new economies over time. The biellatextour project weaves different voices on the culture and tourism of the city through a series of interviews (collected during the months of residence) in a website where crucial issues are collected in order to think about them and activate an open resource which shows some initiatives running in the area. The idea of the CO-LAB collective event then, realized by UNIDEE Residents together with local organizations, is a way to encourage new synergies to be developed locally in the future, also in relation to the external image that the community would like to give of itself, to escape the widespread sense of isolation.
Artist in Progress Artist in Progress è una trilogia costituita da tre installazioni basate sull’esperienza personale di Demirci in qualità di artista. È principalmente connessa alla crisi finanziaria del mondo dell’arte e a come questo problema abbia avuto delle ripercussioni sulle condizioni degli artisti. La trilogia orbita intorno ai temi della povertà degli artisti e alle strategie di sopravvivenza, così come alle relazioni tra artisti e istituzioni. La prima installazione si intitola The story of the artist who has to work for his artistic career (La storia dell’artista che deve lavorare per la sua carriera artistica). L’installazione di fotografie che ritraggono l’artista stesso sottolineano l’ironia con cui il titolo affronta la situazione. Le seconda installazione si chiama Project Budget (Progetto Budget) e aspira a trasformare i soldi in un
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progetto artistico. L’artisa usa la quantità esatta del budget stanziato per il suo progetto come un’opera d’arte, per rendere visibili gli aspetti nascosti di ogni produzione artistica. La terza installazione si chiama Penalty Area (Area di punizione). Consiste nell’atto di scrivere una frase, “I will never do it again” (non lo farò mai più), come punizione per aver commesso uno sbaglio. Benché il punto di partenza sia la propria esperienza personale d’artista, Demirci pensa che le persone possano entrare in empatia con il suo lavoro attraverso la loro propria esperienza. La realizzazione di quest’opera, il processo di scrivere il testo, è una pena in se stessa. L’opera è una punizione così come la critica alla punizione stessa e l’artista diviene, allo stesso tempo, chi dà la punizione e chi la subisce.
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turkey artist UniCredit Grant turchia Artista
Ozgur Demirci 18
Artist in Progress Artist in Progress is a trilogy, consisting of three installation pieces, based on Demirci’s personal experiences as an artist. It is mainly related to financial crisis of the art world and how this problem has affected the conditions of artists. The trilogy revolves around artists’ poverty and survival strategies as well as artists’ relation with art institutions. The first installation is called The story of the artist who has to work for his artistic career. The installation of photos displaying the artist himself means that the title deals ironically with the situation. The second installation is called Project Budget, which aims to transform money into an art object. He uses the exact amount of his project budget, as
an artwork, in order to make these hidden aspects of any art production visible. The third installation is called Penalty Area. It consists of the act of writing a sentence, “I will never do that again” as a punishment after a regretful occasion. Even though his starting point is based on his personal experiences, Demirci feels that many people can empathize with his work, through their own experiences. The realization of this work, the writing process of the text, is a punishment for himself. He becomes the one who gave the punishment and got punished at the same time. The work also becomes a punishment as well as a critique of the punishment.
CYCLINGSCAPING Il progetto Cyclingscaping si propone di sfidare la nozione di identità visiva e le forme di esperienza, relazione e rappresentazione del paesaggio urbano. Rinforzando il valore del ciclismo quale attività con riscontri positivi dal punto di vista sociale e per uno stile di vita sano, il progetto promuove incontri informali in cui le persone possano raccontare e condividere le proprie esperienze relative alla città e ai suoi dintorni, alla sua storia e ai suoi luoghi più o meno apprezzati. Il risultato di questo processo creativo e partecipativo sarà una mappa ciclistica informale di Biella e dei suoi dintorni. Attraverso questo progetto, Raphael concepisce e utilizza la bicicletta non solo come un hobby o un attività sportiva, ma come polo attrattivo e strumento per un’azione artistica partecipata, con cui costruire un’innovativa conoscenza
collettiva della città attraverso la discussione del suo presente, passato e futuro. Lo sviluppo di dialoghi riguardo ai luoghi amati o non apprezzati, e alle motivazioni di queste opinioni, hanno dato l’opportunità di costruire una storia differente della città, non ufficiale ma intima, una storia che si snoda attraverso la vita di persone diverse che, con la loro partecipazione, hanno dato nuovi input alla sperimentazione dell’artista, che non trae esperienza soltanto dell’osservazione puramente analitica del contesto urbano. Un interessante aspetto di questo approccio dialogico riguarda il confronto tra i differenti punti di vista relativi allo stesso luogo, come accaduto, ad esempio, con le discussioni relative all’ospedale o il nuovo complesso residenziale di via La Marmora.
Brazil Visual artist Fondo Edo Tempia Grant Brasile Artista Visivo
Raphael Franco 20
CYCLINGSCAPING The project Cyclingscaping, aims to challenge notions of visual identity and forms of experiencing, relating and representing the urban landscape through the interaction between artists, bicycle fans and inhabitants of Biella of all ages. Reinforcing the value of the bicycle as a healthy and environmentally friendly tool, the project promotes informal meetings in which people can tell and share their experiences concerning the city and its surroundings, its history and its places they like/dislike. The result of this creative and collaborative project will be an informal cycling map of Biella and its surroundings. Through this project, Raphael conceives and uses the bicycle not only as a hobby or a sport, but also as an attractive pole and tool for collaborative artistic
action, with which to build an innovative collective knowledge of the city, through the discussion of its present, past and future. The development of dialogues concerning the places that are or are not liked and the reasons for these opinions made it possible to create a different, intimate and unofficial history of the city. This history revolves around the lives of different people who, with their participation, gave new input to the artist’s experimentation. An interesting aspect of this dialogic approach concerns the confrontation of different points of view about the same place or building, as for example happened with discussions concerning the Hospital and the new residential complex in via La Marmora.
Transit Transit è una performance artistica che si basa sull’interazione interno-esterno tra corpo umano e spazio; è un atto emozionale sul concetto di conflitto (o contrasto) nello stesso tempo, spazio e luogo. È un atto che sviluppa l’idea di restrizione e confinamento delle libertà naturali dell’uomo. Lavora sul concetto di barriere geografiche imposte dall’occupazione militare, scoraggiando l’idea di comunicazione a livello sociale e culturale tra Palestinesi, tra l’interno e l’esterno. Si focalizza sull’attuale assedio posto all’anima e al corpo dei palestinesi, sull’infertilità dalla routine quotidiana in un pezzo di terra cinta da filo spinato e pieno di soldati ottusi.
Transit intende rappresentare l’idea di libertà per cui migliaia di palestinesi hanno lottato, perso le loro vite, i loro sogni e musica: hanno perso il loro paradiso sulla terra. Ogni centimetro della Palestina ha un martire che è caduto su essa, cospargendo il suolo con il suo sangue. Transit è l’occupazione della Palestina, la Palestina stessa e il mondo intero. L’occupazione ha molte facce, sangue, morte, soldati, comunità, tradizioni, abitudini, linguaggio. Ognuno di noi ha le proprie barriere e la propria “occupazione”. Se non si lavora per fermarle, finiranno presto per impedirci di sognare e, eventualmente, di vivere.
Palestine Visual artist A.M. Qattan Grant Palestina Artista Visivo
Ibrahim Jawabreh 22
Transit Transit is an artistic performance, which is based on the human body and the space from within; it is an emotional act based on the concept of conflict – or contrast – at the same time, place, and space. It is an act that deals with the idea of the restrictions and confiscations of natural human freedoms. It deals with the geographical barriers, made by the occupation, discouraging the idea of communication between Palestinians on a social and cultural level, from within Palestine and outside. It focuses on the actual siege of the Palestinian soul and body, the infertile daily routine on a piece of land
enclosed in barbed wire and full of dumb soldiers. Transit is the idea of the freedom that thousands of Palestinians have fought for, yet they lost their lives, their dreams and music for, they lost their heaven on earth. Every inch of Palestine has a martyr that fell on, quenching its soil with his/her blood. Transit is the occupation of Palestine, Palestine itself and the whole world. Occupation has many faces; blood, death, soldiers, community, traditions, habits, language, etc. Each and every one of us has our own barriers and occupation, and if we don’t work to stop it, it will soon stop us from dreaming and eventually from living.
Open House Il progetto Open House si concentra sulla creazione di spazi comunicativi in ambienti urbani. La filosofia di design di Olga si basa sul presupposto che un’attività artistica può creare uno spazio creativo intorno a sé. Tale spazio, aperto ad altre persone, può attivare forme di comunicazione creativa e, in questo modo, diventare un laboratorio artistico interattivo. Il progetto consiste in una serie di oggetti artistici che incoraggino la comunicazione non verbale e in un “CO-Book”, un diario costituito da vari schizzi, descrizioni e impressioni di comunicazione creativa tra le persone. Durante la costruzione di questi oggetti, Olga ha usato materiali naturali che abbracciano una filosofia sostenibile, in un processo creativo naturale. Lavora con alcune organizzazioni che si occupano
di botanica, così come con studi di architettura impegnati nella costruzione con materiali naturali, unendo artisti, designer e persone che hanno a che fare con piante, materiali e tecnologie. Lo scopo del lavoro dell’artista è innescare una trasformazione sociale in cui le persone comunichino più creativamente superando le barriere sociali. In quanto artista russa, Olga pensa che questo obiettivo sia particolarmente rilevante per il proprio Paese, in cui le persone sono più restie nel comunicare in confronto ad altre popolazioni europee. Con il suo progetto, l’artista vorrebbe attrarre l’attenzione su forme d’arte più semplici e democratiche, che possano contribuire alla libera espressione delle abilità creative delle persone, rendendo la loro capacità comunicativa più brillante e positiva.
Russia artistUniCredit Grant Artista
Olga Karyakina 24
Open House Open House project focuses on creating communicative spaces in urban environments. Olga’s design philosophy is based on the fact that an artistic activity is able to create a creative space around itself. This space can be open to other people and activate creative communications between them, thus becoming an open art laboratory. Her project consists of a series of artistic objects that encourage non-verbal communication, and of a “CO-Book”, a diary made up of various sketches, descriptions and impressions on creative communications between people. During the construction of these objects, Olga used natural materials which meet an environmentalfriendly philosophy, in a natural creative process.
She works with organizations that are engaged in botany, as well as architectural organizations involved in the construction with natural materials, bringing together artists, designers, and people who deal with plants, materials and technologies. The aim of her work is to trigger a social transformation where people communicate more creatively and overcome social barriers. As a Russian artist, she thinks this is especially important for her country, where people are more closed to communication, as compared with European countries. With her project, the artist would like to draw attention to simpler and more democratic forms of art, which may contribute to the free expression of the creative abilities of people, making their communication brighter and more positive.
Carry each other. Prendersi cura l’uno dell’altro Ekaterina si interessa all’individuo sia come creatore del proprio destino sia come prodotto della società, del luogo e del clima dal quale proviene, fattori che influenzano e formano l’identità dell’individuo. L’esplorazione della vita degli anziani permette di cogliere il disagio sociale, dato che essi hanno acquisito le qualità necessarie per la loro sopravvivenza in essa. Per tale motivo, nei suoi progetti recenti, l’artista ha lavorato con persone anziane che hanno avuto una vita unica e ricca di esperienze. Nello svolgere questa ricerca sugli anziani in Italia, in particolar modo a Biella, Ekaterina ha constatato come ci siano molti immigrati (anche provenienti da paesi dell’ex Unione Sovietica) che se ne prendono cura. Questi due soggetti deboli della società (anziani e immigrati) cercano di aiutarsi a vicenda, talvolta
anche a dispetto della legge. Culture ed età differenti collaborano là dove gli individui hanno bisogno gli uni degli altri. Si aiutano a sopravvivere, a semplificare e migliorare le proprie vite. “Le persone capiscono il vero valore della vita solo nel momento in cui conoscono la sofferenza” dichiara l’artista, che considera interessante il fenomeno per cui, malgrado la situazione difficile (o grazie a questa), alcune persone cercano di costruirsi una nuova realtà, sfruttando le proprie abilità creative, come il disegno, il canto, il ballo, ecc... Anche se non si hanno sufficienti forze fisiche, c’è la possibilità di scegliere se essere o non essere un fardello, di creare o distruggere. Il film di Ekaterina riguarda la scelta che un individuo compie e le relazioni tra persone molto diverse tra loro.
Russia Visual artist Olga Lopukhova Grant Artista Visivo
Ekaterina Kravtsova 26
Carry each other Ekaterina is interested in an individual as a creator of his own fate and as a product of the society, climate, geographical location he comes from and that can influence and shape human identity. Moreover, the exploration of the life of the elderly can identify diseases of society because they have acquired the most qualities necessary for their survival. Therefore in her recent projects the artist was watching elderly people who have rich and unique life experiences. Doing her research about elderly people in Italy, particularly in Biella, Ekaterina found that there are many immigrants who take care of them (from post Soviet countries also). These two weak parts of society, the elderly people and the immigrants, are trying to help each other, sometimes even despite of the law. Dif-
ferent cultures and different ages live in collaboration where they need each other. They help each other to survive, to make life easier and better. “People can understand the real value of life only if they know what suffering is” the artist declares. Moreover the artist found an interesting phenomenon: despite a difficult situation (or maybe because of it) some people are trying to construct a new reality using their creative skills, like drawing, singing, dancing, etc. Therefore even if you don’t have enough physical strength you have a choice to be or not to be a burden, to create or to destruct. Ekaterina’s film is about the choices that a person makes and the relationships between very different people.
TWILIGHT Il lavoro che Ángel Masip sta svolgendo è un’indagine che si concentra sui vuoti urbani che, secondo diverse modalità, si generano nell’ambiente che ci circonda. Questi vuoti, in modo casuale, interferiscono con la nostra comprensione della natura e dell’urbanistica, condizionando la nostra percezione dell’ambiente e il nostro rapporto con esso. In questi casi, lo spazio fisico risultante diventa il documento tangibile che testimonia un dinamismo naturale all’interno del tessuto urbano e sociale. Questi spazi sono spesso relegati in secondo piano nella nostra percezione anestetizzata, ma costitui-
scono certamente una parte del nostro immaginario dei margini urbani: la città, in quanto concetto complesso, funziona come un’unità perché in qualche modo ci sono dei limiti e dei vuoti che non sono compresi nel contesto urbanizzato. La sua ricerca a Biella si costituisce di una serie di interventi in diversi siti della città selezionati in modo casuale tra quelli a basso interesse per quanto riguarda funzionalità e produttività. Attraverso queste azioni estetiche si cerca di rivitalizzare lo spazio visivo al fine di accentuare il suo significato latente e costruire un nuovo rapporto tra i cittadini e il contesto in cui vivono.
Spain Visual artist Hangar Grant Spagna Artista Visivo
Angel Masip 28
TWILIGHT Angel’s work is an investigation focusing on the urban voids that, in one way or another, are generated in our immediate environment. These voids, in a random way, interfere with our idea of urbanism and nature, conditioning our perception and our relationships with the environment. In these cases, the resulting physical space becomes the tangible document that reaffirms a natural dynamism within the urban and social structures. These spaces are often relegated to second place in our anesthetized perception, but they’re
certainly a part of the urban margins we imagine; the city as a complex concept works as a unit because, somehow, there are limits and voids that are not understood in the urbanized context. His research in Biella is built on a series of interventions at random sites around the city. They have been selected based on their lack of interest in functionality and productivity. The purpose of these aesthetic actions is to revive the space visually in order to emphasize its latent meaning, and to build a new relationship between citizens and the context in which they live.
Non disturbare - la complessità degli spazi pubblici in Italia Una risposta immediata, e visualmente critica, al perché le città italiane appaiano come le vediamo, si evince da leggi e pratiche burocratiche che rendono estremamente difficile portare nuova energia creativa negli spazi pubblici, e da una cultura che, storicamente, crede che la comunità non abbia diritto o possesso di quegli stessi spazi. Tali fattori conducono a città con architetture monumentali decadenti, attraggono turisti, rapidi atti di vandalismo, graffiti e pubblicità commerciali e, allo stesso tempo, non consentono a lavori artistici innovativi e spe-
rimentali di diventare parte del paesaggio urbano. Guardando alle tendenze delle infrastrutture e alla presenza di arte nelle città, si scopre come nei luoghi con un patrimonio storico si tenda ad essere più conservatori e si sia più verosimilmente interessati a investire nel preservare quanto è presente, piuttosto che a supportare nuovi progetti artistici. Diversamente, in luoghi con meno infrastrutture e meno patrimonio, si ha spesso maggior interesse verso interventi artistici negli spazi pubblici e si investono fondi, sia pubblici sia privati, per incoraggiare le arti contemporanee.
USA Transdisciplinary artist / cultural producer Partial Grant Artista transdisciplinare / produttore culturale
Matthew Mazzotta 30
DO NOT DISTURB - The complexities of Public Space in Italy An immediate and visually critical response to why Italian cities look the way they do, from the laws and permits making it extremely difficult to bring new creative energy into public spaces, to a culture historically believing that they do not have a right to or ownership of the public spaces in their communities. Elements such as these lead to cities with decaying monumental architecture, and they attract tourists, quick acts of vandalism, graffiti, and commercial advertisements, preventing, at the same time, new challenging and experimental
works of art from becoming part of cityscape. When looking at infrastructure trends and at the presence of art in cities, we see that locations with more heritage tend to be more academic and more likely to invest in preserving their heritage than being interested in supporting new works of art, while locations with less infrastructure and less heritage often have more of an interest in art in their public spaces, and invest both private and public money in contemporary arts to foster this.
In-between In-between è una serie di progetti di ricerca sulla comunicazione tra il mondo dell’arte e il pubblico, Cittadellarte e Biella, il nuovo e il vecchio, il movimento e la staticità. Due dei progetti usano un filo come motivo principale, mentre il terzo è un’installazione. Il filo è un elemento strettamente legato alla produzione laniera e alla storia del tessile di Biella. Come oggetto in sé ha connotazioni differenti, come il “filo della vita”, “il filo di Arianna”… È facilmente convertibile in linea geometrica o del tempo e, annodato, può servire come supporto e struttura. Dopo ciò c’è il “lavoro a maglia”. È un’attività che ha una lunga storia e tradizione, richiede pazienza e tempo e può portare a un risultato molto pratico o poetico. Riunisce persone per ridere e parlare della
vita, dei sogni, del tempo. Una maglia, una calza o una sciarpa lavorate a maglia contiengono il tempo e la storia personale di chi le ha prodotte. “Ricordano” il processo. “Il pezzo di vita dell’individuo racchiuso nella struttura della lana che ha lavorato è come un insetto ‘gelato’ nell’ambra”, dichiarare l’artista. L’oggetto fatto a maglia è, per Karolina, il punto in cui la connessione tra il filo e la vita, entrambi sostenuti dal tempo, prende forma. I progetti con il filo riguardano un individuo nella comunità: sono una connessione tra tradizione, produzione, praticità e arte moderna, danza e coreografia. L’ultima parte del progetto, l’installazione, ha lo scopo di creare una situazione in cui i ruoli tra l’artista e il pubblico si scambiano, per creare empatia e, di nuovo, avvicinare mondi e scelte diverse.
Poland Choreographer / Dancer UniCredit Grant Polonia Coreografa / ballerina
Karolina Rychlik 32
In-between In-between is a series of projects that search for communication between the art world and the audience, Cittadellarte and Biella, new and old, movement and static. Two of the projects use a thread as a main motif, the third one is an installation. A thread is an element strongly related to Biella’s history of textile and wool production. As an object itself it has a lot of different connotations, such as “thread of life”, “Ariadne’s thread” etc. It’s easy to convert it into a geometrical line, a time line; knotted it can serve as support and texture. After that, comes knitting. It’s an activity that has a long history and tradition, demands patience and time, and can give a very practical or poetic result. It brings people together, laughing and talking about life, dreams
and time. A knitted sweater, sock or scarf contains the time and personal story of the person who made it. It “remembers” the process. “It’s like an insect ‘frozen’ in amber, a piece of somebody’s lifetime included in the wool structure” the artist declares. For Karolina it’s the point where the connection between the thread and life happens, both supported by the time. The thread-projects relate to an individual in the collective: they are a connection between tradition, production, practicality and modern art, dance and choreography. Last part of the project, the installation, is supposed to procure a situation where the roles between the artist and the audience are switched, in order to create empathy, and again, bring different worlds and choices closer.
NEW LUXURY NEW LUXURY è un progetto globale e continuativo che esplora sfide e opportunità della sostenibilità e dell’innovazione nell’industria di fibre tessili, tessuti e moda, con lo scopo di definire e integrare le migliori pratiche aziendali di responsabilità sociale con l’identità dei marchi di lusso, e di sensibilizzare il consumatore. All’interno del contesto attuale di globalizzazione, cambiamenti climatici e povertà, i sei standard di NEW LUXURY costituiscono una metologia che fissa alti standard etici per la produzione, mantenendo contemporaneamente l’immagine e il carattere dell’artigianato italiano tipico. NEW LUXURY è una risposta interdisciplinare e critica alle domande che il lusso di massa pone al mondo del XXI secolo su sostentamento della società, ecosistema globale, economia italiana e sul suo patrimonio culturale. L’autrice, insieme a collaboratori
esperti, esamina il “Made in Italy” e lo sviluppo del “lusso sostenibile” per determinare in che modo le aziende italiane possano ricostituire una credibilità dei marchi, trovando nuovi modi di soddisfare consumatori abbienti e consapevoli, connettendo inestricabilmente i concetti di sostenibilità e lusso. NEW LUXURY vuole recuperare un’arte travolta dalla democratizzazione e segnata della recessione economica. Ridefinisce il gergo della sostenibilità chiarificando termini ambigui utilizzati nella moda etica e propone vari metri di certificazione per gli standard di sostenibilità, nel mondo sempre più omogeneo dell’industria della moda. Dalla misura della sostenibilità, gli stakeholders e i consumatori possono riscoprire tradizioni e pratiche artigianali e modellare un futuro più sostenibile per le generazioni che verranno.
USA Researcher Fondazione Zegna Grant Ricercatrice
Ibada Wadud 34
NEW LUXURY The NEW LUXURY ongoing, global project explores sustainability and innovation challenges and opportunities in fiber, textile and fashion industries. The dual aim is to define and integrate corporate social responsibility best practices into luxury brand identity and to sensitize the consumer. Within the contemporary contexts of globalization, climate change and poverty, the six standards of NEW LUXURY form a methodology that sets a high ethical standard for industry performance whilst striving to retain the image and character of trustworthy Italian craftsmanship. NEW LUXURY is an interdisciplinary, critical response to 21st century demands that mass luxury places on society and livelihoods, the global ecosystem, the economy of Italy and its cultural heritage. The author, along with a diverse group of expert collabo-
rators, examines “Made in Italy” within this context. They closely scrutinize developments in “sustainable luxury”, in order to determine how Italian companies can restore brand credibility, find new ways to satisfy affluent, conscious consumers, and link the concepts of sustainability and luxury inextricably together. NEW LUXURY reclaims an art overwhelmed by democratization and crippled by economic recession. It redefines green jargon by clarifying ambiguous terms used in ethical fashion and provides needed gradations for a standard sustainability certification instrument within an increasingly homogenous fashion industry. By calibrating sustainability, stakeholders and consumers it can revitalize traditions and crafts and shape a more sustainable future for generations to come.
Ceremonia del te Quest’opera è una risposta al senso di solitudine dell’artista: in quanto unico cinese del gruppo di artisti Cai ha pensato che una soluzione per uscire dall’isolamento fosse quella di aprire una casa da tè e di invitarvi i cittadini di Biella. Alcuni amici cinesi gli hanno spedito numerose varietà di tè che l’artista ha intenzione di preparare personalmente (e gratuitamente) per gli amici biellesi che vorranno partecipare. Il tè è un infuso molto semplice, pronto in pochi gesti: la scelta delle foglie e il versare l’acqua. Tuttavia, nel mescolarsi fra loro, questi due elementi (l’acqua di Biella e le foglie di tè cinese) produrranno tanto una fusione temporale quanto uno scontro culturale, generando un dialogo che diviene l’unica loro via di comunicazione.
cina artistPremio Terna Grant Artista
Cai Weidong 36
Tea House This work is a response to his solitude. As the only Chinese person in a group of artists, he thought that one solution to escape the isolation would be to open a tea house and invite the people of Biella. Some Chinese friends have sent him many varieties of tea, and he intends to prepare them personally (and for free) for the friends from Biella who come to take part. The tea is very simply made, ready in just a few movements: choosing the leaf and pouring the water. However, mixing these two elements (the water of Biella and tea leaves of China) produces a fusion of time as well as a cultural collision, because dialogue is the only way they can converse.
UNIDEE 2011 Anna Acciarino 1987 (page 10) Italy / Italia. Student / Studentessa
Anna Acciarino was born in Rome in 1987. In 2006 she moved to Milan to attend the Academy of Fine Arts of Brera, where she is currently enrolled in the post-graduate school of “Creative Communication for Cultural Heritage”. Her studies were deeply influenced in January 2011 by the internship at the Accademia Contemporanea Gallery, during which she collaborated with the Art Director Prof. Andrea B. Del Guercio and various artists coming from different expressive areas. This experience contributed and directed her interests towards the research of Contemporary Art as an art critic and curator. Anna Acciarino nasce a Roma nel 1987. Nel 2006 si trasferisce a Milano dove inizia gli studi universitari presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, dove attualmente è iscritta al biennio specialistico in “Comunicazione Creativa del Patrimonio Culturale”. Il suo percorso formativo è profondamente influenzato dall’esperienza di stage presso la Galleria Accademia Contemporanea, iniziata nel gennaio del 2011, durante la quale ha modo di collaborare con il direttore artistico Prof. Andrea B. Del Guercio e con artisti provenienti da diverse aree espressive. Tale frequentazione contribuisce ad orientare ed accrescere il suo interesse verso la ricerca nel campo dell’Arte Contemporanea in qualità di curatore e critico.
Eduardo Cachucho 1985 (page 12) South Africa / Sud Africa. Architect, Artist / Architetto, Artista Eduardo Cachucho lives and works in Johannesburg, where he has recently completed his architectural studies and a two year internship at the progressive urban design firm, UrbanWorks. He founded and ran the WITS Student Architecture Film Festival in 2007 and the WITS Architecture Monthly, Crit, in 2005. In 2009 he created The Fake Sartorialist, an artistic fashion alter-ego, who uses mainstream fashion media to subvert its message of constant consumption through collage. Cachucho explores new ways of looking at the world by creating alternative realities in architectural, social and cultural situations, presented in multi-media formats such as collage, video, installation, models, performance and websites. Eduardo vive e lavora a Johannesburg dove ha recentemente terminato i suoi studi in architettura e uno stage di due anni presso un innovativo studio associato di design urbano, UrbanWorks. Ha fondato e diretto il WITS Student Architecture Film Festival nel 2007, e il WITS Architecture Monthly, a Crit, nel 2005. Nel 2009 ha creato The Fake Sartorialist, un fashion alter-ego artistico, che usa i convenzionali media della moda per sovvertire il loro messaggio di consumismo attraverso l’uso del collage. Cachucho esplora nuovi modi di guardare il mondo creando format multimediali come collage, video, installazioni, modelli, performance e siti web.
AASTHA CHAUHAN 1981 (page 14) India. Artist / Artista
Aastha works with socially engaged projects and is especially interested in micro radio broadcasting. She sees her
practice as a social engagement capable of producing positive human relationships. She believes that the process of working with and speaking with people and communities is her art practice. After training as a sculptor she worked with KHOJ International Artists Association (an experimental art studio based in Delhi,) to lead and develop their community arts initiative from 2004 to 2010. Aastha currently lives and works in Delhi, India. Aastha lavora in progetti socialmente impegnati ed è particolarmente interessata nelle micro trasmissioni radio. Concepisce la sua attività come un impegno sociale capace di produrre relazioni umane positive. Crede che il processo e il dialogo con persone e comunità siano la sua pratica artistica. Dopo la sua formazione in scultura, ha lavorato con KHOJ International Artists Association (uno studio sperimentale con sede a Delhi) dal 2004 al 2010, per condurre e sviluppare le loro iniziative di arte partecipata. Aastha attualmente vive e lavora a Delhi, India.
Nicoletta Daldanise 1980 (page 16) Italy / Italia. Cultural agent and Critic / Operatore culturale e Critico Nicoletta Daldanise lives and works in Naples as a cultural agent and critic. She was awarded her Masters for Curatorship in 2006 at MACRO Museum in Rome, after which she was a member of organizational staff for public spaces, private galleries and art fairs around Italy. In recent years she has been involved in social projects as a project manager for MoonboW, a non-profit organization aimed to improve contemporary culture in relation to the region. Her interests are focused on the potential of culture in the regeneration of society, searching for new definitions of public art and for a different involvement of the community within the artistic process. Nicoletta Daldanise vive e lavora a Napoli come operatore culturale e critica d’arte. Conseguito nel 2006 il Master per Curatore al Museo MACRO di Roma, ha fatto parte dello staff organizzativo di diverse mostre per spazi pubblici, gallerie private e fiere in tutta Italia. Recentemente ha lavorato su progetti d’arte sociale come project manager per MoonboW, ente non-profit per la produzione e la promozione delle arti contemporanee in relazione al territorio. La sua ricerca sviluppa principalmente il potenziale della cultura nei processi rigenerativi della società, cercando nuove definizioni di arte pubblica ed un diverso coinvolgimento della comunità all’interno del processo artistico.
Özgür Demirci 1982 (page 18) Tukey / Turchia. Artist / Artista Living and working in Istanbul, Özgür received his B.A at the Yıldız Technical University, Art and Design Faculity, Combined Arts Program and he received his M.F.A at the Gothenburg University, Valand School of Fine Arts, C:Art: Media Program. The tenuous boundaries of the individual’s role in social and public space are often under investigation in Özgür Demirci’s work, which he explores through a wide range of mediums including painting, installation, printed material, video and performance. Much of this work is influenced by the aesthetic decisions and class distinctions. He also examines the public character of “the artist” in this social system and the persona can take literal or fictive forms. Özgür abita e lavora a Istanbul. Ha ottenuto
il suo B.A. presso la Yıldız Technical University, Facoltà di Arte e Design, Programma di arti combinate, e il suo M.F.A presso l’Università di Gothenburg, Scuola di Belle Arti di Valand, C:Art: Media Program. I sottili confini del ruolo degli individui nella società e nello spazio pubblico sono spesso indagati nel lavoro di Özgür Demirci, il quale compie la sua esplorazione attraverso un’ampia gamma di media, incluse pittura, installazioni, materiali a stampa, video e performance. Gran parte di questo lavoro è influenzato da scelte estetiche e da distinzioni di classe. Egli esamina inoltre la figura pubblica dell’artista nell’attuale sistema sociale, personaggio che può prendere forme letterali o inventate.
Raphael Franco 1985 (page 20) Brazil / Brasile Visual artist / Artista visivo
Raphael is a Brazilian visual artist and educator based in London since 2007. He graduated in Visual Arts at FASM (Faculdade Santa Marcelina), São Paulo. In his work, the artist explores the relationship between man and nature, reflecting on the way we relate to, and transform, the physical world around us. Raphael has been involved in several collaborative projects and urban studies and has been showing his work in both group and solo shows in London and São Paulo. He has experience in working with children and young people in diverse educational environments (such as schools, education centers and youth centers), taking a holistic approach and dealing with different pedagogical needs. Raphael è un artista ed educatore brasiliano che vive a Londra dal 2007. Si è laureato in arti visive al FASM (Facultade Santa Marcelina) di San Paolo. Nei suoi lavori indaga il rapporto tra l’uomo e la natura, riflettendo sul modo con cui ci relazioniamo e in cui trasformiamo il mondo che ci circonda. Raphael è stato coinvolto in vari progetti collaborativi e studi sull’ambiente urbano ed ha esposto i suoi lavori in mostre sia collettive sia individuali a San Paolo e a Londra. Ha esperienza di lavoro con bambini e giovani in diversi contesti educativi (come scuole, centri educativi e centri per giovani), usando un approccio olistico e coerente alle diverse necessità pedagogiche.
Ibrahim Jawabreh 1985 (page 22) Palestine / Palestina Visual artist / Artista visivo
Ibrahim is a Ramallah-based visual artist born in Aroub refugee camp. He graduated from Al Quds University with a BA in Fine Arts, and has exhibited work internationally in Boston, London, Paris, Damascus, Cairo, Helsinki, Tokyo, and Dubai. Originally trained as a painter, his work now relies on performance strategies and often engages public space. More recently he has been interested in developing his body-based performance work with ideas connected to land art. Ibrahim Jawabreh, nato nel campo profughi di Aroub (Palestina) nel 1985, vive a Ramallah. Laureato in belle arti presso l’università di Al Quds, ha esibito lavori internazionalmente a Boston, Londra, Parigi, Damasco, Cairo, Helsinki, Tokyo e Dubai. Originariamente formatosi come pittore, il suo lavoro attualmente si basa su strategie di performance e, spesso, coinvolge spazi pubblici. Più recentemente si è interessato nello sviluppo di performance che uniscono il suo corpo a idee connesse alla Land Art.
Olga Karyakina 1978 (page 24) Russia. Artist / Artista
After a degree in Environmental design from the Art college in Nizniy Novgorod, in 1999, Olga Karyakina moved to Moscow in 2000 where she graduated in Graphic arts at Moscow State University of Printing Arts. Her career in the visual arts includes areas such as: graphic design and experimental typography, creation of small-circulation publications (“artist’s books”), painting and drawing, creation of installations in urban spaces. The driving force of her work is he interest for the relationships between different fields of arts, such as architecture, book design, painting, semantics, photography and environmental design. Dopo la laurea in design ambientale presso l’Università d’Arte di Nizniy Novgorod nel 1999, si è trasferita a Mosca nel 2000 dove si è laureata in arti grafiche presso l’Università Statale di Arti della Stampa. La sua carriera nelle arti visive include: design grafico e tipografia sperimentale, creazione di pubblicazioni a bassa tiratura (“Libri d’artista”), pittura e disegno, installazioni negli spazi urbani. La forza motrice del suo lavoro è l’interesse per le relazioni tra i diversi campi dell’arte, quali architettura, design di libri, pittura, semantica, fotografia e design ambientale.
Ekaterina Kravtsova
1974 (page 26) Russia. Visual artist / Artista visiva Ekaterina Kravtsova was born in Tajikistan in 1974, and graduated from Odessa Art School (Ukraine) as a painter in 1996 and from Moscow University of Printing Arts (Russia), as a graphic artist in 2002. She currently lives and works in Moscow. She uses photography, video, printing arts and crafts to explore how society shapes personal identity (Adaptation, 2010). She is interested in the nature of stereotypes and how they can be destroyed (55+, 2010); personal space, borders and interpersonal communication (Skypelife, 2009-2010; Migration Card, 2011). Her works based on the reflection of her own experience and feelings or penetration into others private lives. Ekaterina Kravtsova è nata in Tagikistan nel 1974, si è laureata in pittura presso la Scuola d’Arte di Odessa (Ucraina) nel 1996 e successivamente, nel 2002, in arti grafiche presso l’Università di Arti della Stampa di Mosca (Russia). Attualmente vive e lavora a Mosca. Utilizza fotografia, video, printing arts&crafts per esplorare il modo in cui la società modella l’identità personale (Adaptation, 2010). E’ interessata agli stereotipi e al modo in cui possono essere superati (55+, 2010); agli spazi individuali, ai confini e alla comunicazione interpersonale (Skypelife, 2009-2010; Migration Card, 2011). Il suo lavoro nasce dalla riflessione sulle esperienze personali, sulle sensazioni e sulla capacità di entrare in contatto con le vite private altrui.
Ángel Masip 1977 (page 28)
Spain / Spagna. Visual artist / Artista visivo
Angel graduated in Fine Arts from the Facultad de Bella Artes, Universidad Complutense in Madrid. He’s currently living and working in Alicante but often residing in different cities. His artistic interests are focused on the relationships between individuals and their environment, and the influence of these on the concept of nature. Laureato in Belle Arti presso la Facultad de Bella Artes, Universidad Complutense di Ma-
drid. Ángel abita e lavora attualmente ad Alicante, ma spesso lavora e risiede in altre città. Il suo interesse artistico si focalizza sui rapporti tra l’individuo e il suo ambiente, e sull’influenza di questi aspetti sul concetto di natura.
Matthew Mazzotta 1977 (page 30) USA. Transdisciplinary artist, Cultural producer / Artista transdisciplinare, Produttore culturale The architecture of social space: Creating “spaces of critique” within the “places” we live. Matthew Mazzotta is an American artist whose work evolves from an interest in exploring the relationship between people and their environments, as well as between each other. His practice is conceptual and manifests as participatory public interventions that aim at bringing criticality and a sense of openness to the places we live. He works in a transdisciplinary fashion, collaborating with local laborers, academics, engineers, builders, community members, activists, artists, poets, and anyone else that is willing to be involved in something experiential and participatory. His work has been recognized and shown both nationally and internationally. L’architettura dello spazio sociale: creare “spazi di critica” nei “luoghi” in cui viviamo. Matthew Mazzotta è un artista americano i cui lavori si sviluppano dall’interesse per l’esplorazione della relazione tra le persone, e tra esse e i loro ambienti. La sua pratica artistica è concettuale e si manifesta con interventi pubblici partecipativi che hanno lo scopo di portare criticità e senso di apertura ai luoghi in cui viviamo. Matthew lavora in una modalità transdisciplinare, collaborando con lavoratori locali, docenti e collaboratori universitari, ingegneri, costruttori, membri della comunità, attivisti, artisti, poeti e con tutti coloro che abbiano la volontà di essere coinvolti in qualcosa di sperimentale e partecipativo. Il suo lavoro è stato riconosciuto sia a livello nazionale che internazionale.
Karolina Rychlik 1981 (page 32)
Poland / Polonia. Choreographer and Dancer / Coreografa e Ballerina Choreographer and dancer and former student of music, Karolina works with dancers and choreographers across Europe. Her work is based on a permanent construction and deconstruction of forms and aesthetics understood in a traditional way. Interested in the dualities, she fuses them looking for the fragility of an ugly beauty or a beautiful ugliness. As a movement base she uses different dance techniques, nevertheless always distorted, as well as the “authentic movement” improvisation. She works on phenomena related to a contemporary individual, and so she dedicates a part of her reflection and research to explore the possible empathy between the public and the performer. Coreografa e ballerina, ex studentessa di musica, collabora con ballerini e coreografi in tutta Europa. I suoi progetti si fondano sulla permanente costruzione e decostruzione di forme e di estetiche intese in modo tradizionale. Si interessa alle dualità, che combina cercando la fragilità di una bellezza brutta o di una bruttezza bella. Come base per il movimento utilizza tecniche di ballo eterogenee ma sempre distorte, oltre all’improvvisazione del “movimento autentico”. Lavora su fenomeni legati all’individuo con-
temporaneo, e perciò dedica una parte della sua riflessione e ricerca all’esplorazione della possibile empatia tra il pubblico e l’artista.
Ibada Wadud 1984 (page 34) USA. Researcher / Ricercatrice Ibada is an interdisciplinary researcher specializing in humanitarianism, sustainable development and innovation. Since 2009, she has focused on developing conceptual and methodological avenues toward bridging ethics and aesthetics in the fashion industry. Her work aims to dispel the ambiguity associated with the term “sustainability”. Ibada has worked as a professor in Spain and with leaders of social transformation at Yale University. She is the founder of ETHOS-DISEñO, a creative think tank, design lab and green consultancy. Also known as The Ethical Fashion Missionary, Ibada perceives fashion as a vehicle to influence policies on climate change, democratization, poverty and cultural patrimony. Ibada è una ricercatrice interdisciplinare, e specialista in diritti umani, sviluppo sostenibile e innovazione. Dal 2009 si concentra sullo sviluppo di vie concettuali e metodologiche per conciliare etica ed estetica nell’industria della moda, aspirando a dissipare l’ambiguità associata alla parola “sostenibilità”. Ibada ha lavorato come docente in Spagna e con vari leader del settore della trasformazione sociale all’Università di Yale (USA). È fondatrice di ETHOS-DISEñO, gruppo creativo di esperti, laboratorio di design e società di consulenza sui temi della sostenibilità. Anche conosciuta come “The Ethical Fashion Missionary” (la Missionaria della moda etica), Ibada vede la moda come un veicolo per influenzare le politiche su cambiamento climatico, democratizazione, povertà e patrimonio culturale.
Cai Weidong 1978 (page 36) China. Artist / Artista Cai Weidong was born in 1978 in a military family in Tianshui (China). He spent his elementary and middle school life there. After graduating from high school, he joined the army and took service for four years. His rank was sergeant first class back then. During his spare time, he started learning about art and photography, and after he retired from military service, he studied in Beijing Film Academy. After graduating in 2003, he chose to be a professional artist. The main means of his creation is photography. His recent works use set scenes to discuss the production and transmission of images, as well as their interference with history and the mutation of their meaning. Cai Weidong è nato nel 1978 da una famiglia di tradizione militare a Tianshui (Cina), dove ha iniziato la propria carriera scolastica. Dopo la fine della scuola secondaria è entrato nell’esercito, in cui ha servito per quattro anni con il grado di sergente. Durante il tempo libero ha cominciato ad interessarsi d’arte e fotografia e, dopo essersi ritirato dall’esercito, ha studiato presso la Accademia Cinematografica di Pechino. Laureatosi nel 2003, ha scelto di essere un artista professionista. La forma espressiva che predilige è la fotografia. Le sue opere recenti usano delle scene costruite in studio per mettere in discussione la produzione e la trasmissione delle immagini, oltre alla loro interferenza con la storia e nel mutare del suo significato.
RAPHAEL FRANCO, EKATERINA KRAVTSOVA, KAROLINA RYCHLIK Art Dealers ANGEL MASIP, KAROLINA RYCHLIK, IBADA WADUD Daltonico / Colourblind CAI WEIDONG Dao-De / Etica, Moralità NICOLETTA DALDANISE, OLGA KARYAKINA, MATTHEW MAZZOTTA I do for you OLGA KARYAKINA, ANGEL MASIP, MATTHEW MAZZOTTA Between the sky and the sea / Tra il cielo e il mare AASTHA CHAUHAN, RAPHAEL FRANCO Una comunità possibile una realtà visibile
La Pigna
collaboration 40
Per il secondo anno consecutivo, 13 residenti UNIDEE hanno vissuto per una settimana nel centro storico della città di Sanremo (Pigna), ospitati da La Pigna Mon Amour, un’associazione culturale di volontari che opera nel quartiere. In questa occasione sono stati attivati progetti artistici in collaborazione con gli abitanti del quartiere e in stretta relazione con il contesto locale. For the second year in a row, 13 UNIDEE residents lived in the historic centre of the city of Sanremo (Pigna), and were hosted by La Pigna Mon Amour, a cultural association made up of volunteers that operate in the area. On this occasion, artistic projects were carried out in collaboration with the district’s inhabitants and were in strict relation with the local context.
biella. Palazzo Ferrero – 18.09.2011 residenti UNIDEE 2011 in collaborazione con: Comune di Biella – Assessorato alle Politiche Giovanili, Collettivo MDM, Groove aps, Oasi WWF - Giardino Botanico di Oropa, Spazio Spalancato - Stalker Teatro CO-LAB è il primo esperimento di laboratorio collaborativo in forma di evento serale all’interno di Palazzo Ferrero al Piazzo. Si è così fornita l’occasione per mostrare alla città parte dei risultati delle ricerche dei Residenti UNIDEE 2011 al di fuori dal contesto abitualmente adibito ad esposizioni, ma si è cercato di creare anche un legame più operativo con le organizzazioni culturali già attive sul territorio. Nato come parte di una ricerca più ampia, si è poi sviluppato come progetto collettivo, con lo scopo di attivare nuove sinergie e raggiungere un pubblico più vasto.
CO-LAB
collaboration 42
biella. Palazzo Ferrero – 18.09.2011 UNIDEE 2011 residents in collaboration with: Comune di Biella – Assessorato alle Politiche Giovanili, Collettivo MDM, Groove aps, Oasi WWF - Giardino Botanico di Oropa, Spazio Spalancato - Stalker Teatro CO-LAB is the first experiment of a collaborative lab through an evening event in Palazzo Ferrero at Piazzo. It’s an opportunity to show the city some of the results of research from the UNIDEE 2011 Residents, outside the context of a common gallery space, but it’s also an attempt to create a more functional connection with cultural organisations already established in the area. Created as part of a larger research study, it evolved as a collective project, in order to create new synergies and to reach a wider public.
dialoghi sull’architettura Mostra della Collezione FRAC Piemonte a cura di Francesco Manacorda “Per la seconda volta la collezione del Fondo Regionale per l’Arte Contemporanea della Regione Piemonte è in mostra alla Fondazione Pistoletto dove da quest’anno il FRAC ha la sua sede permanente di conservazione, deposito ed esposizione. In quest’occasione si sono volute combinare le finalità divulgative della collezione con gli apparati didattici di Cittadellarte. Le opere selezionate intessono un insieme di relazioni e riflessioni sul tema dell’architettura, dell’urbanistica e del modo in cui proiettano sentimenti e significati sugli spazi pubblici.
modo di concepire lo spazio urbano e in contrapposizione a quello naturale, alle rappresentazioni non figurative della città fino alle domande sulle implicazioni politiche e sociali che certe architetture mettono in atto. Alcuni artisti guardano allo spazio costruito e a come noi rispondiamo ad un progetto urbanistico cambiandolo con le nostre azioni, altri registrano gli aspetti formali che costituiscono il carattere tridimensionale dello spazio in cui insceniamo la negoziazione sociale della dimensione pubblica.”
I temi prescelti spaziano dalla scultura che fa uso del modello architettonico in scala, alle analisi sul
Partendo dalla mostra della collezione del FRAC Piemonte gli interventi dei Residenti UNIDEE 2011
(Francesco Manacorda)
FRAC/UNIDEE
collaboration 44
Dialogues on Architecture FRAC Piedmont collection exhibition curated by Francesco Manacorda “For the second time the Regional Fund for Contemporary Art of the Region of Piedmont’s collection is on show at the Pistoletto Foundation where, from this year onwards, FRAC has a permanent base for preservation, storage and exhibition. On this occasion, we wanted to combine the dissemination of the collection with the didactic apparatus of Cittadellarte. The selected works interweave relationships and reflections on the topic of architecture, town planning and the way in which we cast feelings and meanings onto public spaces. The selected themes range from sculpture that makes use of the architectonic scale model to analysis of ways to devise urban space along with con-
trasting it with its natural equivalent and from the non figurative representations of the city to questions on the political and social implications that certain architectures determine. Some of the artists look at the constructed space and how we respond to urban planning, changing it with our actions, others record the formal aspects that constitute the three dimensional character of the space in which we stage the social negotiation of the public dimension.” (Francesco Manacorda)
Building on the exhibition of the FRAC Piemonte collection, the interventions of the UNIDEE 2011 Residents explore diverse possibilities of dialogue
esplorano diverse possibilità di dialogare con l’architettura e di agire al suo interno, a partire dallo spazio espositivo. Durante la fase preparatoria una serie d’incontri hanno preceduto l’effettiva realizzazione delle opere, sviluppando un laboratorio creativo in cui determinare le modalità più adatte a condividere un luogo non solo in termini fisici, ma anche elaborando le linee di un approccio critico collettivo. Dai lavori dei Residenti UNIDEE emerge il legame col territorio biellese ed il coinvolgimento della comunità nella pratica artistica, sia attraverso l’interazione che attraverso il recupero delle sue tracce lungo il percorso espositivo. (a cura di Nicoletta Daldanise, residente UNIDEE 2011)
EDUARDO CACHUCHO Artist Aided Drafting (AAD) NICOLETTA DALDANISE Sharing Narratives / Narrazioni da condividere (text) Retaking spaces / Spazi di cui riappropriarsi (text) ÖZGÜR DEMIRCI Who likes it? ELMAS DENIZ Bird Head RAPHAEL FRANCO, ÁNGEL MASIP Walls in void RAPHAEL FRANCO, AASTHA CHAUHAN Paint without paint OLGA KARYAKINA Handmade typography EKATERINA KRAVTSOVA Chain MATTHEW MAZZOTTA, OLGA KARYAKINA --- (&) (#) ---KAROLINA RYCHLIK As the water falls… CAI WEIDONG Offer / Elemosina with the architecture and of acting within it, starting from the exhibition space. During the preparatory phase, a series of meetings anticipated the effective realisations of the works, developing a creative laboratory in which to determine the most apt method to divide a place not only in physical terms, but also elaborating along lines of a collective critical approach. Links with the Biellese area and the involvement of the community through artistic practices emerge from the works of the UNIDEE 2011 Residents, both through interaction and through the recovery of its progress leading up to the exhibition. (Curated by Nicoletta Daldanise, UNIDEE 2011 resident)
2011
UNIDEE in Residence 2011 catalogue is a collaborative project by: coordination Linda Mercandino graphic design Liudmila Ogryzko Margarita Vazquez Ponte Olga Karyakina Eduardo Cachucho contents Unidee residents editing Margherita Cugini Luca Furlan translations Caroline Dimelow Elisabetta Rattalino Meri Wills Via Serralunga 27 - 13900 Biella, Italy www.cittadellarte.it Stampato su carta ecologica. Finito di stampare ad Ottobre 2011 da TIPOGRAFIA NOVOGRAF, Biella.
UNIDEE IN RESisence 2011 partners:
si ringrazia: B irra Menabrea S.p.A.
Lauretana S.p.A.
UNIDEE-UNIVERSITà DELLE IDEE - via Serralunga 27 – 13900 Biella Italia unidee@cittadellarte.it
UNIDEE IN RESIDENCE 2012 12th June - 12th October Please type or write clearly in block capitals. NAME………………………………………………SURNAME………………………………………………….……........ PLACE OF BIRTH……………………………..........…..... DATE OF BIRTH………………………....................…..… NATIONALITY…………………………………….………………………..……….....……SEX……............................... ADDRESS……………………………………………………………………......…………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………….....….... TELEPHONE……………………………….....…… EMAIL……………..........……….….…………………………….. SPECIALIZATION/PROFESSION (e.g. curator / product designer) .................................................................... I HEREBY APPLY TO BE ADMITTED TO THE UNIDEE IN RESIDENCE INTERNATIONAL PROGRAM 2012 MOTHER TONGUE……………..……… LANGUAGES SPOKEN……...............…...……………………….............. HOBBIES ..................................................................................................................................................................... HOW DID YOU HEAR ABOUT THE UNIDEE IN RESIDENCE INTERNATIONAL PROGRAM? _ FORMER RESIDENTS (PLEASE SPECIFY) ………….............................................………………...............……. _ INTERNET (PLEASE SPECIFY WWW)………………………………………………………………..................…… _ PROMOTIONAL MATERIAL – POSTERS, BROCHURES, POSTCARDS (SPECIFY WHERE)…………....…. _ NEWSPAPER OR MAGAZINE ARTICLES (SPECIFY WHICH)…………………………………………………...... _ OTHER (SPECIFY)……………………………………................................................………………………………… DID YOU TAKE PART IN OTHER RESIDENCY PROGRAMS FOR ARTISTS OR STUDENTS? ....................... IF YES, PLEASE SPECIFY …………………………………………………………………..........……………………… THE PROJECT: TITLE ......................................................................................................…….............................................................. ………………………………...………………………………................................………………………………………… SHORT DESCRIPTION............................................................................................................................................................. ………………………………...………………………………................................………………………………………… ………………………………...………………………………................................………………………………………… ………………………………...………………………………................................………………………………………… ………………………………...………………………………................................………………………………………… ………………………………...………………………………................................………………………………………… OBJECTIVES OF THE PROJECT……………………………………………………………......................................... ………………………………...………………………………................................………………………………………… ………………………………...………………………………................................………………………………………… ………………………………...………………………………................................…………………………………………
I HEREBY CONSENT, IN ACCORDANCE WITH ART. 11 OF LAW 675/96 (PROTECTION OF PRIVACY), TO THE GATHERING, PROCESSING AND DIFFUSION OF PERSONAL DATA SOLELY FOR PURPOSES RELATING TO THE PUBLIC AND CULTURAL ACTIVITIES OF THE FONDAZIONE PISTOLETTO ONLUS.
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