FM Magazine N°30

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formulamotori

MAGAZINE Anno V - Numero 30 - Bimestrale luglio/agosto 2007 www.formulamotori.com Direttore editoriale Direttore responsabile Gianni Piras gianni.piras@formulamotori.com Redazione Gabriele Piras Nicola Piras Raffaella Piras Collaboratori Giorgio Cerbai, Bruno Tonidandel, Emiliano Marziali, Sebastiano Pugliese, Piero Abrate, Corrado Canali Marco Cecchinelli, Annibale Falaschi Gian Luca Gafforio, Gianni Sandri, Carlo Valente, Luciano Zanda, Federico Fonnesu, Cristiano Congiu, Carlo Bernardini (Cultura e Spettacoli) Art Director Grafica e impaginazione Alessandro Cirina a.cirina@tiscali.it Fotografie Luciano Zanda (gare di moto) Distributore per la Sardegna Servizi Stampa Sardegna (CA-Olbia) Sammarco (OR-NU) Cherchi Aldo& C (SS) Agenzia Piras (Alghero) Responsabile della distribuzione Giuseppe Zolfino Stampa Grafiche Ghiani Strada Statale 131, KM. 17.450 09023 Monastir (CA) Editore Formulamotori Soc. Coop.Va arl www.formulamotori.com Uffici e sede amministrativa Vico II Orazio,2 09042 Monserrato (CA) Tel. e fax: 070/5740068 e-mail: info@formulamotori.com Pubblicità Vico II Orazio,2 09042 Monserrato (CA) Tel. e fax: 070/5740068 Il materiale redazionale e fotografico non viene restituito se non espressamente richiesto. Vietata la riprduzione, anche parziale, priva di autorizzazione dell’Editore. Il contenuto dei testi, anche se accuratamente verificato, non comporta specifiche responsabilità nel caso di involontari errori o inesattezze. Gli articoli firmati esprimono esclusivamente il pensiero personale del redatore dell’articolo. I vari argomenti e in generale quanto espresso dai singoli autori di ogni articolo non comporta responsabilità per l’Editore. Formula Motori: registrato presso il Tribunale di Cagliari in data 09-06-2003 al n° 15/03

FM luglio | agosto 2007

Editoriale

L’auto e l’osservatorio dell’Unrae: la Sardegna e l’ultimo decennio L’anno 2007 propone una lunga serie di anniversari storici nel “pianeta” dei motori: gli 80 anni della Volvo sul fronte della sicurezza; i 70 anni della Volkswagen; i 60 anni della Ferrari e quelli non meno importanti della svedese Saab; i 50 anni della mitica Cinquecento; i 40 anni del motore rotativo lanciato dalla Mazda e così via. Tante storie che vanno ad infoltire il grande romanzo popolare delle auto “nobilitato” il 5 luglio scorso con il varo mega-galattico della nuova 500. Così, tra tanti anniversari siamo andati alla ricerca di uno un po’ particolare, quello che ci riguarda più da vicino, quello dell’ultimo “decennale” (1997-2006) del mercato delle auto vendute in Sardegna. Negli ultimi dieci anni sono state acquistate nelle varie concessionarie isolane 620.470 auto, con la punta-record dell’ormai lontano 1998 (a quota 89.014), primato destinato a resistere a lungo. E’ quanto emerge dalla recente sintesi statistica <L’auto 2006>, una autentica “summa realizzata dall’UNRAE (Unione nazionale dei rappresentanti degli autoveicoli esteri) e contenente i dati degli ultimi 10 anni del “pianeta auto”. Novanta pagine, un quadro ampio ed esauriente dell’intero settore automotive in Italia (segmenti e nicchie per province e regioni) con riferimenti anche all’Europa e ai mercati mondiali, dati relativi ad immatricolazioni e ordini, il parco circolante italiano (33.500.000 auto), il mercato dell’usato, l’analisi per l’acquirente, persino una panoramica dei fenomeni che hanno caratterizzato l’anno 2006, con particolare riferimento alla fiscalità delle auto aziendali. Puntiamo, allora, i riflettori sulla Sardegna e illuminiamo il quadro anno per anno. 1997: vendute 9.073 auto. 1998: 89.014, come detto. 1999: si scende a quota 58.243. Anno 2000: si sale leggermente, a quota 60.120. 2001: leggermente più in alto, a 61.166. 2002: di nuovo giù, a quota 56.781. 2003: 56.834. 2004: si sale a 57.891. 2005: di nuovo giù, a 55.521. 2006: 55.467 (di cui 1.577 con motori Euro 3 e 53.890 con propulsori Euro 4). Vediamo, allora, il capitolo più recente, quello dello scorso anno, anche alla luce delle nuove Province. Cagliari: 20.700 (50 in meno rispetto all’anno precedente). Carbonia-Iglesias: 3.886 (893 in più rispetto al 2005). Medio Campidano: 2.354 (cento in più). Nuoro: 4.251 (77 in meno). Ogliastra: 1.460 (1.525 nel 2005). Oristano: 4.518 (168 in più). Olbia-Tempio:6.549 (68 in più). Sassari: 11.749 (l’anno precedente 12.039. In Sardegna, nel 2006 sono stati venduti anche 5.238 autocarri con portata fino a 3,5 tonnellate; 724 veicoli industriali; 32 minibus con portata fino a 8 tonnellate; 38 autobus. Sul fronte delle moto con cilindrata superiore a 50 cc la Sardegna nel 2006 è arrivata a quota 6.756 preferenze. Interessanti dati relativi al parco circolante in Italia, anhe in relazione alla difesa dell’ambiente: 4.200.000 auto con motori Euro 0; 5.100.000 Euro 1; 10.300.000 Euro 2; 8.300.000 Euro 3 e 5.600.000 Euro 4. La Sardegna sembra essere più “verde” su questo fronte, visto che dal 2003 si acquistano soltanto auto Euro 3 o Euro 4: nel 2002, ad esempio, sono state acquistate soltanto 76 auto Euro 2, mentre le ultime Euro 1 (841) risalgono addirittura al 1997. Insomma, aria più “pulita” come si conviene a una Regione a vocazione turistica. Gianni Piras


Notte “magica” sul Po per il battesimo della 500

Twingo, la grande svolta: meno monovolume, più berlina

Sommario

10

La Mondeo incanta anche in Sardegna

16

Cambia volto il monovolume della Ford

22

Debutto in Costa Smeralda per la nuova auto Ford Rivoluzione C-Max: anche a bioetanolo

In questo numero: Nuova Twingo

6

Il fascino scandinavo della nuova Saab 9-3 L’auto svedese rivoluzionata con 2.157 modifiche

10

28

Ambiente e auto ibrida: nuova missione Toyota 36

La Casa giapponese rilancia la sfida con la Prius La terza “missione” della Golf Variant

38

La Volkswagen lancia una nuova versione della familiare tedesca Il Q7 con il diesel più potente del mondo

44

Il Suv dell’Audi con un motore V8 di 4.2 litri da 326 cavalli SLK Edition 10: emozioni da roadster Mercedes-Benz lancia una serie speciale per i 10 anni della sportiva

50

Mercedes-Benz: la leggenda delle roadster-coupé

55

Wrangler: la leggenda continua

Ford Mondeo

16

Jeep rinnova la sua icona nel campo dei fuoristrada

58

Auto e nautica: l’Alfa 147 Murphy&Nye

64

Nella gamma 2007 del 4x4 Land Rover anche un turbodiesel 2.4

66

Grande Punto con il T-Jet

72

Maybach 62 S: la limousine degli Emiri

74

77

80

Il sigillo del finlandese Gronholm con la Ford Focus

84

Auto: Rally del Vermentino e dei Nuraghi

90

Defender: nuovo cuore, stesso fascino

Suzuki Auto in Italia: 25 anni di storia Mini: cinquemila fans in festa in Olanda Auto: Rally Italia Sardegna

Toyota Rav4 Crossover

36

Rally della Sardegna: domina il toscano Falleri

Lasia vince nella Cuglieri-La Madonnina

92 94

Lo scooter Carnaby La Piaggio lancia una nuova proposta per la città

96

Gilera Fuoco 500 ie: scooter sportivo a 3 ruote

98

Il Tuono dell’Aprilia La Casa di Noale lancia una serie speciale della moto siglata Factory

100

Marc Coma, tris nel Rally di Sardegna

Jeep Wrangler

58

Il fuoriclasse si impone nella gara per il campionato del mondo

102

Enduro a Iglesias: Decandia torna al successo

108

Enduro a Fluminimaggiore Si impone Gianni Pusceddu

112

Motocross a Terralba Nella 250 Open una grande sfida tra Giua e Argiolas

116

Supermoto ad Alghero: dominano Baccanti e Torchia

119

Trofeo “SardegnaTuning” Show a Marina Piccola e Villamassargia

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L’angolo dei lettori ...E ora puoi scrivere un articolo anche tu!

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Auto | I grandi debutti

di Gianni Piras

Notte “magica” sul Po

per il battesimo della 500 Torino. Battesimo da “mille e una notte” sul Po nel cuore di una serata magica con effetti speciali sul filo della nostalgia: un mega-show con la suggestione dei cinque cerchi olimpici per la Nuova 500, bella, bellissima da vedere, che entra così nell’Olimpo dei motori. <Ogni modello è qualcosa di importante per la Fiat e per le persone che ci lavorano: ma la 500 è qualcosa di speciale>, dicono i big del colosso italiano, <è una finestra che guarda al passato, ma soprattutto al futuro. La nostra storia degli ultimi 50 anni è segnata dalla sua presenza>. Un “Fiat day” per una piccola-grande star che si porta dietro immagini-flash indimenticabili. Sì, perché in FM luglio | agosto 2007

ossequio alla storia, come cinquanta anni fa - stesso mese (luglio) e stesso giorno – una carovana di piccole “utilitarie” (stavolta 800: alcune arrivate dall’Australia e dalla Nuova Zelanda) hanno sfilato per le vie di Torino, agili e graziose come top-models in passerella. Vestita a festa, la città della Fiat si è trasformata in un gigantesco palcoscenico, con un show memorabile nella caratteristica area dei “Murazzi” che si snoda lungo il Po, con esibizioni di cantanti e artisti, fuochi d’artificio, una “notte bianca” con l’ebbrezza delle magie olimpiche (stesso coreografo dei Giochi Invernali, quel Marco Balich dell’agenzia K Events, il più famoso Creative Producer italiano).

Il “manifesto” della nuova Fiat E in scena è salita lei, la nuova 500, erede di un mito intramontabile, con un evidente repertorio da “prima donna” e un ruolo da protagonista cucito sapientemente addosso per un successo programmato quasi scientificamente. Invasa da un “esercito” di Vip, oltre settemila persone provenienti da 63 Paesi (compresi più di mille giornalisti) , Torino ha celebrato il battesimo di una stella”, la reincarnazione di un mito che rinasce con un’anima trendy, il “manifesto” della nuova Fiat che naviga a vele spiegate dopo i tempi bui della tempesta: <tre anni di catarsi per tornare a rivedere la luce>, stando alle parole di Sergio Marchionne, l’uomo-miracolo della Fiat.


Nuova Fiat 500

Un gioiellino tecnologico La nuova 500, spiega Sergio Marchionne, rappresenta ciò che è oggi la Fiat, la voglia di futuro della Fiat. Non è una “operazione nostalgia” anche se della mitica “utilitaria” resta il forte richiamo stilistico. La nuova 500 non è un’auto come tante altre, <è un’altra macchina>, è un autentico “gioiellino” tecnologico creato sul pianale della Panda, uno straordinario “cult”, o glamour se volete, pronta a rivaleggiare con la Mini e con la Smart, un “oggetto del desiderio”, forse <l’auto di tutti gli italiani>, come è nelle intenzioni della Fiat: sì, perché il debutto della 500 abbandona i confini tradizionali di un lancio commerciale per assumere una valenza simbolica, esattamente come avvenne con la sua “antenata” nel 1957.

Una 500 con vocazione ecologica Mai attesa è stata più grande per un’auto italiana. Suscita ammirazione a prima vista, si fa voler bene subito. Infatti la chiama “cucciolo”, il “cucciolo della nuova Fiat”, Luca De Meo responsabile del Brand Fiat. Un’auto “figlia” della vecchia 500 per <compattezza, estetica ed economicità>, ma chiaramente più fresca, più allegra, più sicura (7 airbag ed Esp), più tecnologica. <Dentro questa macchina>, afferma Sergio Marchionne, <abbiamo messo il meglio delle competenze industriali presenti nel Gruppo e abbiamo raggiunto livelli di qualità superiori a quelli giapponesi, che oggi sono il punto di riferimento mondiale per chiunque faccia automobili>. E la Fiat <le auto le fa con la testa e con il cuore>, come questa nuova 500 con vocazione anche ecologista, che è <la prima auto già in condizione con i suoi motori di soddisfare i requisiti Euro 5 che entreranno in vigore a settembre 2009>.

Più grande e più larga Eccola, qui, allora la nuova 500 presa d’assalto dai giornalisti per una “tac” speciale. E’ più grande di 58 centimetri (3,55 metri) rispetto all’antenata, più larga (166 centimetri contro 132), più alta (149 cm contro 132,5). Bella da vedere, il design – con purezza di linee che farebbe invidia ai grandi scultori – è la sua credenziale più evidente, intrigante con i 12 colori di carrozzeria che nello Stadio Filadelfia formano un gigantesco arcobaleno. Tante “scintille”, dice De Meo, per accendere i riflettori del mondo sulla Fiat che così festeggia alla grande (mercoledì 11 luglio) i suoi primi 108 anni.

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Auto | I grandi debutti

PREZZI

Nuova 500 Pop 1.2 benzina: 10.500 euro Nuova 500 Lounge 1.3 Multijet: 14.500 euro Lounge 1.4 benzina: 14.500 euro Nuova 500 Sport 1.3 Multijet: 14.500 euro Sport 1.4 benzina: 14.500 euro

Pop, Sport e Lounge: ecco come è la nuova 500 Una personalità magnetica: basta uno sguardo e la nuova 500 ti conquista subito. Si intuisce immediatamente che gli stilisti hanno fatto un bel lavoro, all’esterno e nell’abitacolo. <E’ la più bella piccola vettura del mondo>, ribattono all’unisono Sergio Marchionne e Luca De Meo, i due big Fiat. Una “piccola” che – fatto unico sinora nella storia – può essere personalizzata in 549.936 modi diversi. <Teoricamente>, spiega De Meo, <le prime 549.936 nuove 500 potrebbero essere una diversa dall’altra>. E’ una delle tante suggestioni che sprigiona la nuova 500 <che è come le canzoni, che non sono solo di chi le scrive ma soprattutto di chi le interpreta>. Vediamola, allora, più da vicino. Tre motorizzazioni (a benzina 1.2 litri 8v da 69 cv e 1.4 16v da 100 cavalli; diesel Multijet 1.3 da 75 cv) , tre allestimenti (Pop, Lounge, Sport), 15 diversi stili interni, 100 accessori, 9 tipi di cerchi (sette sono in lega) anche tre profumatori d’ambiente, 3 “cover” colorati per personalizzare anche il “guscio” delle chiavi, la possibilità di inserire l’iPod e persino un navigatore satellitare portatile (sono optionals), autoradio con lettore MP3 (di serie su tutte le versioni). Mettiamoci anche il sofisticato sistema Blue&Me TM (di serie nelle Sport e Lounge), ma anche quello Blue&Me TM Nav (optional per i tre allestimenti) già predisposto per abilitare una serie di servizi telematici come SOS Emergency, Info Service e servizi assicurativi. Mettiamoci anche il tettuccio in vetro apribile panoramico Sky Dome (optional), il climatizzatore a “temperatura equivalente”, lo specchio elettrocromico che evita il fastidioso effetto “abbagliamento” causato dalle auto che seguono. Insomma, un “oggetto del desiderio” con prezzi abbordabili per chi non punta in alto (si parte da 10.500 euro per la Pop a benzina 1.2 da 69 cavalli) e più consistenti per chi vuole l’alto di gamma (Lounge e Sport diesel 1.3 Multijet con filtro antiparticolato da 75 cv e benzina 1.4 litri da 100 cv, abbinati il primo a un cambio meccanico a 5 marce, il secondo a 6 rapporti).

FM luglio | agosto 2007

Dodici colori per la carrozzeria Se le mettessimo tutte in fila, lo scenario sarebbe ancora più spettacolare con i 12 colori, soprattutto i 6 “vintage” che riportano la memoria agli anni ’50 e ‘60: pastello (bianco e blu “m’ama non m’ama”), metallizzati (grigio perbene, blu impeccabile, nero provocatore), extraserie pastelli (verde libero e bello, arancio gustoso, azzurro cuor leggero, rosso sfrontato, giallo birichino, grigio galante), perlato (bianco gioioso). Provate a dare uno sguardo all’abitacolo: arioso, un ambiente che mette allegria addosso, con una dotazione moderna ed ergonomia e un look ispirato al codice della storica 500. Plancia molto colorata, chiara; volante a tre razze color avorio; cruscotto in stile retrò. C’è tanta curiosità attorno, ad iniziare dalla “colonna” di guida (volante e

strumento) contraddistinta da un quadrante singolo che racchiude tachimetro, contagiri e trip computer, tutti concentrici e percepibili immediatamente e in simultanea. Elementi, insieme alla consolle centrale e al gruppo radio-bocchette, che possono essere ordinati in avorio oppure in colore nero per caratterizzare la nuova 500 tra il “vintage” e la sportività. Il quadro-strumenti è in pratica un connubio ideale tra estetica retrò e modernità tecnologica, in perfetta sintonia con il salottino. Quattro posti dichiarati (ma dietro si sta un po’ strettini per la verità), sedili anteriori con schienali ribaltabili, dietro il caratteristico divanetto di lontana memoria. Ma un bagagliaio di 185 litri, grazie ora al motore sistemato anteriormente.


Nuova Fiat 500

Allestimento POP E’ la versione più economica. Non ha (sono tutti optionals) climatizzatore, tetto in vetro fisso o apribile Sky Dome, sedile di guida regolabile in altezza, poggiatesta posteriori, sedile posteriore sdoppiato 50/50, sensore di parcheggio, vernice metallizzata o perlata, volante in pelle con comandiradio, il sistema per il controllo della stabilità ESP (è di serie solo nella 500 con la motorizzazione a benzina 1.4 da 100 cv, anche negli allestimenti Sport e Lounge) abbinato ad ASR (antislittamento). Di serie la 500 Pop sul fronte della sicurezza ha il sistema ABS abbinato all’EBD (assistenza alla frenata d’emergenza), gli airbag (compreso il Knee bag per proteggere le ginocchia del pilota), struttura anteriore

a deformabilità programmata, supporto pedaliera a rottura prestabilita in caso d’urto, sistema anti-incendio FPS, cinture di sicurezza, sedili con traverse anti-scivolo (antisubmarining). Audio-telematica: di serie radio CD con lettore MP3. Comfort-funzionalità: di serie volante regolabile in altezza, servosterzo elettrico Dualdrive, alzacristalli più bloccaporte elettrici, telecomando personalizzabile, specchi neri con regolazione elettrica, Trip computer, tappo-combustibile con chiave, accendisigari, ruotino di scorta. Linea e stile: di serie paraurti in tinta con la carrozzeria, maniglie delle porte cromate, kit sport (sedili sportivi con schiuma specifica, spoiler posteriore, colori interni e tessuti specifici, scarico cromato, inserto cromato su soglie d’ingresso).

Allestimento Sport Rispetto alla 500 Pop ha in più di serie cristalli posteriori e lunotto scuri (stile), sistema Blue&Me (audio-telematica). Comfort-funzionalità: di serie anche volante in pelle con comandi-radio, climatizzatore manuale, sedile-guida regolabile in altezza. Sedile lato-passeggero con porta-oggetti sotto il cuscino, tasca retroschienale del sedile passeggero anteriore, poggiatesta posteriori, maniglia appiglio lato passeggero.

Allestimento Lounge Rispetto alla 500 Pop e Sport ha in più di serie il kit cromo (guarnizione vetri laterali con inserto cromato, scarico cromato, inserti cromati su paraurti, corona su leva-cambio cromata), ESP, tetto in vetro fisso, sedile posteriore sdoppiato 50/50 più appoggiatesta. Si cambia: trazione anteriore. Sfiziosa, ma anche bella da guidare la nuova 500, agile e scattante nel traffico delle ore 12 a Torino. Docile, risponde prontamente alle sollecitazioni del pilota. Una 500 per una <mobilità moderna>, come sostiene Marchionne. Comfort e relax si toccano con mano in un test cittadino breve che meriterebbe di essere approfondito, magari sulle strade della Sardegna. La nuova 500 si presenta con tre motorizzazioni (due a benzina e uno diesel), la prima auto già in condizione di essere in linea con le norme anti-inquinamento Euro 5 che entreranno in vigore a settembre 2009. BENZINA - Fire 1.2 litri, 8v, quattro cilindri in linea, trasversale anteriore: 1.242 cc, potenza di 69 cavalli a 5.500 giri, coppia massima di 102 Nm a tremila giri. Velocità: 160 all’ora; accelerazione da 0 a 100 orari in 12”9. Consumi per 100 chlometri: 6,4 litri in città; 4,3 nell’extraurbano; 5,1 nel combinato. Emissioni di Co2: 119 g/km di Co2. BENZINA – Fire 1.4 litri 16v, quattro cilindri in linea, trasversale anteriore: 1.368 cc, potenza di 100 cv a seimila giri, coppia di 131 Nm a 4.250 giri. Velocità:182 chilometri all’ora; da 0 a 100 orari in 10”5. Consumi per 100 chilometri: 8,2 litri in città; 5,2 nell’extraurbano; 6,3 nel misto. C02: 149 g/km. DIESEL- Multijet 1.3 litri, 16v, quattro cilindri in linea, trasversale anteriore: 1.248 cc, potenza di 75 cv a quattromila giri, coppia di 145 Nm a 1.500 giri. Velocità: 165 all’ora; da 0 a 100 orari in 12”5. Consumi per 100 chilometri: 5,3 litri di gasolio in città; 3,6 litri nell’extraurbano; 4,2 nel combinato. Co2: 111g/km.

2007 luglio | agosto FM


Auto | NovitĂ Renault

Twingo, la grande svolta Meno monovolume, piĂš berlina di Gianni Piras

10FM luglio | agosto 2007


Nuova Twingo

Lubiana. Una longevità-record: da 14 anni protagonista nel “regno” delle piccole auto, quasi 3 lustri (a partire da aprile 1993) che le hanno garantito 2 milioni e mezzo di preferenze. E’ la storia della Twingo, della originale city-car Renault che ha praticamente “inventato” il segmento delle mini-monovolume compatte diventato poi nel corso degli anni sempre più affollato e sempre più competitivo. Così,

anche per la “reginetta” francese è arrivata la stagione della metamorfosi per rilanciare una sfida avvincente, soprattutto alle 7 grandi rivali del momento, ossia le tre gemelle (Citroen C1, Peugeot 107, Toyota Aygo), nuova Fiat 500, Chevrolet Matiz, Honda Jazz, Picanto Kia): ecco, allora, una Twingo tutta nuova, piena di sorprese (tra le tante curiosità spicca un porta-oggetti in gomma anti-scivolo da piazzare

nella parte sinistra della plancia), un po’ meno monovolume e un po’ più berlina, finalmente equipaggiata con un motore diesel (un turbo 1.5 da 65 cv), addirittura - fatte le debite proporzioni - con un prezzo ora più basso (si parte da 8.500 euro con la versione base 1.2 litri benzina 8V da 60 cavalli, meno 800 euro – tra l’altro - se c’è la rottamazione di un veicolo Euro 0 oppure Euro 1).

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Auto | Novità Renault

Il “battesimo” a Lubiana Insomma, è tutta un’altra Twingo, un taglio netto rispetto al passato. Con un “battesimo” speciale, nel suggestivo castello di Lubiana: in pratica, un omaggio alla Slovenia dove (a Novo Mesto) viene prodotta la New Twingo che sfodera un abitacolo dai colori vivaci e una plancia che infonde allegria: fa piacere, diciamolo pure, viaggiare su questa city-car che gioca la carta del benessere e del buonumore a bordo.

Un’auto piena di sorprese Una “piccola” con le dotazioni di una “grande”: ha anche l’airbag lato-passeggero 3D (una “primizia” assoluta per la Renult) che ripartisce – attenuandolo - la forza dell’urto; può avere anche (sono optional) sensori di parcheggio e cruise control come le grandi berline. Una Twingo ora più grande (3,60 metri) con un cofano allungato di ben 17 centimetri, più comoda soprattutto per i due passeggeri posteriori (il passo è cresciuto di 20 millimetri: 2.367), più pratica (i sedili si possono ribaltare e ripiegare “a tavolino” per trasportare oggetti ingombranti lunghi anche più di 2 metri, più spaziosa con un bagagliaio che spazia da 230 a 959 litri e con 11 vani porta-oggetti. Una “my Twingo” che può essere personalizzata a piacere con pannelli e accessori di vari colori, persino multimediale con lettori MP3, iPod e vivavoce Bluetooth, soprattutto ecologica con basse emissioni di Co2 (tutti i motori, infatti, sono al di sotto della soglia di 140 g/km e beneficiano così degli incentivi fiscali alla rottamazione). 12FM luglio | agosto 2007


Nuova Twingo

Sei allestimenti nella gamma Tonica, pratica, trendy e multimediale. La nuova Twingo va alla conquista di una clientela più vasta puntando ancora una volta soprattutto sulle donne e sui giovani. Si presenta, infatti, con 6 livelli di equipaggiamento distribuiti su 2 “poli”, uno alto dal design dinamico (spiccata personalità: allestimenti Dynamique e GT) o classico (linee morbide ed eleganti: allestimenti Privilége e Initiale), l’altro “basso” (versioni Twingo-base e Confort). I prezzi partono da 8.500 euro (Twingo 1.2 litri 8V da 60 cv) e arrivano 15.100 euro (Initiale 1.5 turbodiesel). In dettaglio le versioni a benzina vanno da 8.500 euro a 14.450 euro (Initiale 1.2 litri 16V da 75 cv BVR); quelle diesel da 11.450 euro (Confort 1.5 da 70 cv) a 15.100 euro (Initiale).

C’è anche un turbodiesel 1.5 dCi Una Twingo anche dallo “spirito” sportivo, rappresentata dalla versione GT che può essere esaltata ancora di più sul fronte del look con un alettone sul tetto e lo scarico cromato: è la versione più grintosa, equipaggiata col nuovo motore-benzina turbo 1.2 litri TCE da 100 cavalli, con cambio manuale, che nel test su strada nei dintorni di Lubiana ha sorpreso per dinamismo, elasticità, ripresa e prestazioni (sfiora i 190 chilometri orari). E’ questa, sul fronte dei propulsori (tutti Euro 4), una delle grandi novità che fa il paio con il turbodiesel 1.5 dCi da 65 cavalli (164 km all’ora, cambio manuale) davvero essenziale in un segmento (A+B) dove un’auto su cinque in Europa è venduta con un motore a gasolio. Completano il quadro il motore a benzina 1.2 otto valvole da 60 cavalli (cambio manuale) e il motore 1.2 sedici valvole da 75 cavalli (cambio manuale o robotizzato).

Audio connection box

Pratica e conviviale, spaziosa, modulabile a seconda delle necessità (divano fisso o due sedili indipendenti e scorrevoli), trendy e multimediale da personalizzare secondo i propri desideri: così si presenta la new twingo che non finisce mai di stupire. Ma la sorpresa più grande, quella che la rende esclusiva, viene dalle prestazioni di connettività inedite nel segmento: l’audio connection box (con comandi al volante) che consente di portare a bordo la propria audioteca personale in formato Mp3. Accessibile dal vano porta-oggetti chiuso, questa connessione audio – semplice da utilizzare – ha tre entrate ausiliarie: porta usb, presa jack 3,5 mm e presa din per iPod.

Radio Mp3 con plug audio

L’autoradio Mp3 con plug audio propone nuove funzioni: indica la presenza di cd Mp3 e dà informa-

Twingo multimediale zioni sul disco (nome dell’artista, titolo dell’album e della canzone).

Vivavoce bluetooth

Kit vivavoce bluetooth con riconoscimento automatico del telefono e massima sicurezza al volante grazie alla funzione di “messa in attesa”. Il sistema recupera automaticamente la rubrica del telefono e assicura la continuità della conversazione. Comandi al volante e informazioni visualizzate sul quadro-strumenti.

Tappetino antiscivolo

Posto sul cruscotto, sulla sinistra, trattiene monetine, cellulare, penne, occhiali e altri oggetti.

Organizer box

Posto nel vano porta-lattine, è un contenitore facilmente accessibile dai sedili anteriori che consente di sistemare piccoli oggetti (cellulare, lettore Mp3, biglietti del parcheggio e così via).

Make-up box

Messa al posto del kit-fumatori, nel porta-latine, è una pratica scatolina che contiene un kit per il “trucco”, completo di specchietto.

Rivestimenti decorativi

E’ disponibile un’ampia gamma di rivestimenti decorativi per un look particolare della New Twingo: dinamico (stripping “racing” o damier”); cittadino (montante centrale “spirali”, modulo “tatoo”, motivi “tribù” sulle maniglie delle porte; elegante (grande decorazione e maniglie delle porte “coquelicot”).

2007 luglio | agosto FM13


Auto | Novità Renault

Il test in Slovenia con la GT 1.2 TCE Dall’aeroporto di Lubiana sino al lago di Bohinjska e poi sino all’hotel Mons nella periferia della splendida città slovena: quasi 200 chilometri per “testare” la New Twingo nella versione GT equipaggiata con il sorprendente motore 2 litri TCE (Turbo Charged Efficiency) a benzina, un turbo che sprigiona una potenza di 100 cavalli a 5.500 giri. Una vecchia conoscenza, questo propulsore, nel senso che proviene direttamente dalla nuova Clio e dalla Modus: però, sulla New Twingo fa un bell’effetto, anzi fa la differenza (netta) nella gamma della city-car francese, così tonico, pimpante, pronto nella risposta, con una bella accelerazione (da 0 a 100 orari in 9” secondi) e un’ottima ripresa che infonde sicurezza soprattutto nei sorpassi. In sintesi: ha la potenza di un motore da 1.4 litri e la coppia (146 NM a tremila giri) di un propulsore da 1.6 litri, il tutto confinato nella media dei consumi (5,9 litri per 100 chilometri) della sua cilindrata, in pratica il consumo più basso sul fronte dei “cento cavalli”.

New Twingo: parlano i big Renault Nathalie Gigandet, responsabile del Progetto Tingo - <Abbiamo voluto creare un’auto vera, più berlina e meno monovolume della precedente Twingo. In base ai nostri sondaggi sapevamo che i clienti avevano la sensazione di avere poca sicurezza con quel cofano molto corto: così lo abbiamo allungato di 17 centimetri. Ora la Twingo è decisamente più sicura: da 2 a 6 airbag secondo gli allestimenti, di serie ABS Continental MK70 con ripartitore elettronico della frenata e assistenza alla frenata d’emergenza AFE, in seguito anche l’ESP, il sistema elettronico per la stabilità. E per la prima volta la Renault monta l’airbag lato-passeggero 3D di tipo tridimensionale che ottimizza la ripartizione del carico, in caso d’urto, tra la testa e il torace de passeggero>. Philippe Dauger, direttore generale di Renault Italia - <Siamo consapevoli di proporre una New Twingo molto competitiva, agile, confortevole e versatile. Contiamo di venderne quest’anno 10.000, ma per il prossimo anno il nostro obiettivo è a quota 18.000 anche perché lanceremo la versione Sport: il 20 per cento diesel, 5 per cento Twingo con motore 1.2 TCE da 100 cavalli, il resto 75 per cento>. Andrea Baracco, direttore Comunicazione e Immagine - <Dopo 14 anni la storia della Twingo continua: anzi si modifica, perché le esigenze degli automobilisti nel frattempo sono cambiate. Bisognava quindi presentare al pubblico un’auto che fosse in linea con le sue aspettative, anche sul fronte del piacere di guida e della sicurezza: settori, questi, che la New Twingo soddisfa completamente e che forse potevano essere un punto debole della precedente antenata. Una Twingo pensata come se fosse un’auto di classe superiore. Abbiamo scelto il pianale della Clio, proponiamo motori molto performanti ed economici in termini di consumo e di manutenzione, anche un turbo 1.2 a benzina da 100 cv assolutamente tonico. Abbiamo finalmente un diesel tra l’altro estremamente elastico e fluido anche nel convulso traffico urbano. Una berlina a tutti gli effetti, molto solida, come tutte le Renault concepita per essere ai massimi livelli di sicurezza. Un’auto che può essere personalizzata a proprio piacere, con tanti accessori per l’interno e una serie di decorazioni esterne per rendere la New Twingo davvero unica. Con le versioni Privilège ed Initiale è ideale per le donne che puntano sulla praticità ed eleganza; per i giovani che amano le prestazioni ci sono gli allestimenti GT e Dynamique con un anteriore leggermente più aggressivo>.

14FM luglio | agosto 2007

Philippe Dauger direttore generale di Renault Italia

Andrea Baracco direttore Comunicazione e Immagine


Nuova Twingo Cosa è capace di fare questa New Twingo GT 1.2 TCE lo ha dimostrato nei dintorni di Lubiana, verso Kranj, Jesenice, Skofja Loka, Gorenia Vas, Polhov Gradec, Brezoviva, anche verso Novo Mesto dove viene prodotta questa “sbarazzina” city-car. Un viaggio alla “scoperta” della Slovenia meno sconosciuta a bordo di un’auto dall’abitacolo allegro, dai colori vivaci, con una plancia “luminosa” che ti infonde buonumore. Un’auto bella da vedere che attira l’attenzione anche dei più distratti passanti in una giornata grigia: lo spoiler posteriore grigio satinato, il terminale di scarico cromato, i cerchi in lega da 15” Noxiane, i paraurti specifici con marchio GT, le protezioni laterali in tinta con la carrozzeria, le danno un’aria da sportiva agile e scattante. Parti e il motore fa la sua parte, brioso, sorretto benissimo dal cambio manuale a 5 marce parametrato con rapporti corti. Un motore che dispone di un turbo a bassa inerzia, con tempi di risposta ridotti al minimo, grazie alla turbina e al compressore di piccolo diametro. Si viaggia in scioltezza, con una fluidità sorprendente, il motore risponde benissimo anche perché il turbo ha anche la funzione “Overpower” che consente di ottenere un surplus di potenza temporaneo in seconda, terza, quarta oltre i 4.500 giri (5 cavalli e 6 Nm supplementari).

Prezzi EQUIPAGGIAMENTO

MOTORIZZAZIONE

Twingo

1.2 60CV

Confort

1.2 60CV

9.450

1.2 16V 75CV

10.050

1.5 dCi 70CV

11.450

1.2 60CV

11.050

1.2 16V 75CV

11.650

1.2 16V 75CV BVR

12.400

1.5 dCi 70CV

13.050

1.2 60CV

11.050

1.2 16V 75CV

11.650

1.2 16V 75CV BVR

12.400

1.5 dCi 70CV

13.050

GT

1.2 TCE 1000V

13.700

Initiale

1.2 16V 75CV

13.700

1.2 16V 75CV BVR

14.450

1.5 dCi 70CV

15.100

Dynamique

Privilege

(Euro) 8.500

Quattro motorizzazioni:

brio e rispetto dell’abiente Benzina 1.2 litri 8V Cilindrata: 1.149 cc. Iniezione: Multipoint . Potenza di 60 cv (43 kw) a 5.250 giri. Coppia massima: 93 Nm a 2.500 giri. Velocità: 154 chilometri orari. Accelerazione: da 0 a 100 orari in 15”. Consumi per 100 chilometri: 7,2 litri (città); 4,6 litri (extraurbano); 5,5 (misto). C02: 132 g/km. Motore “rivisitato” per potenziare la coppia e ridurre i consumi. Cambio manuale a 5 rapporti con spaziatura allungata.

Benzina 1.2 litri 16V Cilindrata: 1.149 cc. Iniezione: Multipoint. Potenza: 75 cv (55 kw) a 5.500 giri. Coppia massima: 197 Nm a 4.250 giri. Velocità: 170 orari. Accelerazione: da 0 a 100 orari in 12”. Consumi per 100 chilometri: 7,5 litri (città); 4,7 (extraurbano); 5,7 (misto). Co2: 135 g/km. Motore vivace sin dai bassi regimi e consumi ridotti grazie a un regime del minimo a soli 650 giri. Due cambi: manuale a 5 rapporti e robotizzato QuicKshit 5 progetta sulla base di una trasmissione manuale dotata di attuatore elettronico (riduce i consumi di circa il 3 per cento). Due modalità di guida col cambio robotizzato: automatica o manuale con comandi sequenziali.

Benzina 1.2 litri 16V TCE

Twingo ecologica Fin dalla progettazione, la New Twingo si è ispirata al rispetto dell’ambiente. Tutte le versioni hanno ricevuto la classificazione Renault ECO2. Ridotte emissioni di Co2 (tutti i motori sono al di sotto della soglia di 140 g/km), 9 per cento di materie plastiche riciclabili, 13 chili di materie rinnovabili (lattice, cotone, pelle, cartone, legno), produzione nello stabilimento di Novo Mesto certificato ISO 14001 dal 1999 che attesta la politica di progresso avviata nella prospettiva di ridurre l’impatto dell’attività sull’ambiente. Renault si è impegnata a vendere, a partire dal 2008, 1 milione di veicoli con emissioni inferiori ai 140 g/km di Co2 (un terzo sotto i 120 g/km).

Già collaudato sulla nuova Clio e sulla Modus, questo pimpante “tonico” motore TCE (Turbo Charged Efficiency) approda ora sulla New Twingo, esclusivamente sulla versione GT: potenza (100 cv a 5.500 giri) di un motore1.4 e coppia (145 Nm a 3.000 giri) di un motore 1.6 litri. Dispone di un turbo a bassa inerzia, con tempi di risposta ridotti al minimo grazie alla turbina e al compressore di piccolo diametro. L’associazione di una piccola cilindrata con turbo a bassa inerzia crea una grande vivacità sin dai bassi regimi. Il turbo, con la funzione “overpower”, ha un surplus di potenza temporaneo (in 2°, 3° e 4°) oltre i 4.500 giri, ossia 5 cavalli e 6 Nm supplementari. Cambio manuale a 5 marce parametrato con rapporti corti. Velocità: 189 all’ora. Da o a 100 orari in 9”8. Consumi per 100 chilometri: 7,8 litri (città); 4,9 (extraurbano); 5,9 litri (misto). Co2: 140 g/km.

Diesel 1.5 dCi Altra novità per la New Twingo: motore già adottato su Clio, Modus e Kangoo. Cilindrata: 1.461 cc. Iniezione diretta con Common Rail sferico più iniezione multipla. Potenza: 63 cavalli a 3.750 giri. Coppia massima: 160 Nm a 1.900 giri. Velocità: 164 all’ora. Da 0 a 100 orari in 14”9. Consumi per 100 chilometri: 5,2 litri di gasolio (città); 3,8 (extraurbano); 4,3 litri (misto). Co2: 113 g/km.

2007 luglio | agosto FM15


Auto | Prime in Sardegna

Mondeo, l’auto “perfetta” incanta anche in Sardegna Debutto sulle strade della Costa Smeralda per la nuova versione dell’auto “alto di gamma” della Ford. Tecnologie rivoluzionarie, sette motorizzazioni di Gianni Piras

16FM luglio | agosto 2007


Ford Mondeo Porto Cervo. Il primo a portarla alla ribalta mondiale è stato James Bond nel film “Casino Royal”. L’agente 007, si sa, predilige auto speciali, avveniristiche, fuori dal comune: e se per le sue mirabolanti azioni ha scelto la nuova Mondeo, tutto appare chiaro come il sole splendente per il nuovo “gioiello” della Ford. Doti speciali ne ha davvero tante la nuova Mondeo, l’auto più tecnologica nella storia della Ford che per il suo debutto ufficiale su strada ha scelto una platea altret-

tanto prestigiosa, quella della Costa Smeralda. Una “passerella” entusiasmante che ha richiamato anche la “curiosità” dei turisti stranieri, specie i tedeschi, con l’occhio allenato alle meraviglie motoristiche: da Olbia a Tempio, da Cala di Volpe a Porto Cervo, da Trinità d’Agultu sino alla Costa Corallina, la nuova Mondeo ha messo in campo quel “coraggio di essere differenti, tipico ormai della Ford, con una autentica “rivoluzione” sui fronti del design e della tecnologia.

2007 luglio | agosto FM17


Auto | Prime in Sardegna

Il Kinetic Design Bella, bellissima da vedere. La nuova Mondeo, infatti, è la massima espressione del “Kinetc Design”, il nuovo linguaggio stilistico della Ford, caratterizzato da linee decise e forme fluide: imponente il nuovo frontale dal taglio sportivo, inconfondibile il profilo dinamico che rappresenta l’<energia in movimento>, impareggiabile lo stile che esprime eleganza e potenza, simpatica la calandra superiore lineare (cornice cromata), vistoso il paraurti avvolgente. E un ulteriore tocco di eleganza arriva dai vetri azzurrati (utilizzati per la prima volta sulla nuova Mondeo e tradizionalmente riservati alle auto “Premium”), dalla cromatura sulle maniglie delle portiere e sul bordo inferiore dei cristali, dai passaruota marcati, dai fari (gruppi ottici slanciati) che occupano un’area estremamente ampia, la più grande utilizzata sinora su un’auto Ford).

Ford: emozioni speciali

Comfort, Normal e Sport

<Con la nuova Mondeo>, sostiene Martin Smith direttore esecutivo Design di Ford Europa, <volevamo creare un legame emotivo e attrarre il pubblico da un punto di vista estetico, ancor prima che tecnologico. Il nostro obiettivo era di colpire l’immaginazione del pubblico mentre osserva la Mondeo fino a fargli decidere di possederne una>. Missione riuscita.

E’ davvero un bel viaggiare con questa auto di lusso. Si può scegliere l’assetto delle sospensioni adattive, con controllo continuo delle oscillazioni (IVDC con CCD) in funzione dello stile di guida: Comfort, Normal o Sport. E il piacere di guida cresce col passare dei chilometri a prescindere dalla motorizzazione scelta, Duratorq TDCi diesel o Duratec benzina.

18FM luglio | agosto 2007


Ford Mondeo

Quattordici anni di storia Dal 1993 la Mondeo è un modello-chiave nella gamma Ford che sinora ha collezionato oltre 4 milioni di preferenze (235.000 in Italia). Tre stili di carrozzeria: 4 porte (lunga 4,844 metri) e 5 porte (più corta: 4,778 metri) e station wagon 4,830 metri). Molti elementi dell’architettura di base condivisi con le monovolume S-Max (eletta <Auto dell’anno 2007>) e Galaxy, addirittura nuove rivoluzionarie tecnologie (alcune inedite per la Ford in questo segmento di mercato, come la saldatura al laser d’alta precisione con un collegamento diretto, senza giunture, della carrozzeria laterale al pannello del tetto).

Sistema Keyfree Entry Bella da vedere, ma è un autentico tesoro quello che la nuova Mondeo si porta appresso: sistema “keyfree Entry” (la chiave si può tenere in tasca) per aprire-chiudere l’auto e avviare il motore con il pulsante di accensione “Ford Power”; il serbatoio senza tappo (il sistema rileva automaticamente il diametro degli uggelli delle pompe e così impedisce immettere il carburante non adatto); il nuovo display HMI (Human Machine Interface) con “Ford Convers+”, in pratica l’integrazione totale di diverse funzioni, com-

presi navigatore e computer di bordo; il Cruise Control adattivo ACC+FA (regolazione della velocità di crociera) con allarme preventivo; il controllo interattivo delle dinamiche dell’auto e assistenza alle partenze in salita (attivo anche in discesa con la retromarcia inserita); sistema di monitoraggio della pressione dei quattro pneumatici; il sistema di rotazione automatica dei fari alogeni adattivi AFLS (migliorano la visibilità durante la guida notturna: incremento del fascio luminoso pari al 90 per cento in curva).

Principale allestimento di serie GHIA Finiture e inserti cromati Cerchi in lega da 16” 7x2 razze Tessuti interni “Ghia Style” Sensor Pack Attivazione automatica dei tergicristalli Accensione automatica dei fari Retrovisore interno fotocromatico Controllo della velocità di crociera Supporto lombare sedile lato passeggero

TITANIUM Blue glass Cerchi in lega da 16” disegno “Titanium” Sedili sportivi sagomati Finiture interne “alluminium look” Volante in pelle con comandi HMI e FordConvers+

MONDE0+ Intelligent Protection System (IPS) ABS con EBD e CBC (controllo frenata in curva) ESP con TCS ed EBA 7 Airbag (frontali, laterali, a tendina e ginocchia) Climatizzatore automatico bi-zona DEATC Luci anteriori a spegnimento ritardato Regolazione elettrica sedile lato guida a 2 vie Volante in pelle con comandi HMI Alzacristalli elettrici, chiusura centralizzata con telecomando, specchietti in tinta elettrici e riscaldati Fari fendinebbia

2007 luglio | agosto FM19


Auto | Prime in Sardegna Sistema anti-tamponamenti Si viaggia in totale sicurezza a bordo della nuova Mondeo. Innanzitutto c’è la certezza di evitare i tamponamenti: sistema ACC+FA mantiene la distanza di sicurezza impostata variando automaticamente la velocità della Mondeo e avvertendo il pilota che c’è un pericolo di collisione. E poi 7 ABS (anche uno per le ginocchia del pilota), ESP con TCS ed EBA, cellula di sicurezza in acciaio al Boro, sterzo e pedaliera collassabili, segnalatori di emergenza automatici, sistema per la protezione dei pedoni. Motorizzazioni 1.6 Benz 123 cv (Man. 5) 160 Nm/4.100 g/m

1.8 TDCi 125 cv (Man. 6) 320 Nm/1.750 g/m

2.0 Benz 145 cv (Man. 5) 190 Nm/4.500 g/m

2.0 TDCi 143 cv DPF (Man. 6) 320 Nm/1.750 g/m

2.3 Benz 161 cv (Aut. 6) 208 Nm/4.200 g/m

2.0 TDCi 130 cv DPF (Aut. 6) 320 Nm/1.750 g/m

2.5 T Benz 220 cv (Man. 6) 320 Nm/4.800 g/m

Nuova Mondeo

Station Wagon

4 porte

5 porte

Lunghezza totale

4830

4844

4778

Passo

2850

2850

2850

Altezza totale (massima)

1512/1548

1500

1500

Larghezza massima

1842

1842

1886

Spazio per le gambe (massimo)

1134

1134

1134

Spazio per le spalle

1448

1448

1448

Spazio per la testa

996

996

996

Spazio per le gambe (95%)

950

950

950

Spazio per le spalle

1433

1433

1433

Spazio per la testa

1004

976

965

542

542

528

70

70

70

Dimensioni (mm)

Sette motorizzazioni Sono sette i propulsori nella gamma della nuova Mondeo con potenze comprese tra 123 e 220 cavalli (filtro antiparticolato DPF di serie sui turbodiesel 2 litri); cambi manuali Durashift a 5 e a 6 marce, cambio automatico Durashift 6 marce sul turbodiesel 2 litri da 130 cv e Duratec benzina 2.3 litri da 161 cavalli. Versioni “Mondeo Plus”, Titanium e Ghia. Nonostante l’abbondante

tecnologia, a partità di equipaggiamento i prezzi non aumentano: sul fronte della benzina vanno da 21.450 euro (Mondeo Plus 1.6 benzina da 123 cv) a 22.950 (Mondeo Plus 2 litri da 145 cv); sul fronte del gasolio da 24.450 (Momdeo Plus 1.8 TDCi da 125 cv) a 26.450 euro (Mondeo Plus 2 litri da 130 cv con DPF e cambio automatico). Versione Style Wagon:+750 euro. Versioni Titanium e Ghia: +1.000 euro.

Prezzi (chiavi in mano) 1.6 Benz 123 cv Mondeo+ 21.450 euro

1.8 TDCi 125 cv Mondeo+ 24.450 euro

Versione Style Wagon + 750 euro

2.0 Benz 145 cv Mondeo+ 22.950 euro

2.0 TDCi 143 cv DPF Mondeo+ 25.700 euro

Versione TITANIUM + 1.000 euro

2.0 TDCi 130 cv DPF (Aut.) Mondeo+ 26.450 euro

Versione GHIA + 1.000 euro

20FM luglio | agosto 2007

la fila

2a fila

Capacità di carico (I) Volume del vano di carico Capacità serbatoio (I) Capacità serbatoio



Auto | I debutti

Rivoluzione C-Max Anche a bioetanolo Cambia volto il monovolume più diffuso della Ford che abbandona la “famiglia Focus”. Più personalità con il kinetic design. Due motori a benzina e quattro turbodiesel di Gianni Piras

22FM luglio | agosto 2007


Ford C-Max

GENOVA. Quattro anni di storia ed è già tempo di cambiare. Cambia immagine la C-Max, il Multi Activity Vehicle della Ford: ma anche nome, perché abbandona la “famiglia Focus” per entrare in una nuova e più grande “comunità” (MAX), affiancando la sorella maggiore S-Max eletta Auto dell’Anno 2007. <Anche se abbiamo ricevuto un feedback positivo davvero enorme dal modello originale>, spiega Gunnar Herrmann direttore Line Veicoli per le auto di taglia media di Ford Europa, <volevamo

rendere la nuova C-Max ancora più distinta e confortevole, mantenendo inalterati i suoi punti di forza>. Il “biglietto da visita” è esauriente: nuovo look (più marcatamente personalizzato); frontale completamente ridisegnato all’insegna del “kinetic design” (carattere distintivo della Ford) con un carattere più sportivo ed espressivo; ridisegnati anche paraurti (anteriore più basso, più liscio, più arrotondato negli angoli), griglia, cofano, fari e fendinebbia; carreggiata aumentata di 5 millimetri.

2007 luglio | agosto FM23


Auto | I debutti

Un salto in avanti

C-MAX con FlexiFuel

Sui fronti del design interno, della qualità e delle dotazioni il salto in avanti è notevole: tecnologia LED (una “prima” per Ford: potenziato il sistema di illuminazione posteriore); lampade biXenon (optional) con l’elegante “strip” luminosa blu sulla linea superiore del faro che sostituisce la normale luce di parcheggio; tetto panoramico in cristallo e vetri azzurrati. Una mini-rivoluzione, in pratica, senza abbandonare la “strada maestra” segnata dalle apprezzate caratteristiche tipiche della CMax (abitabilità, flessibilità e comfort interno). Comfort a piene mani per tutti i passeggeri, grazie alla geometria dei sedili posteriori, singolarmente abbattibili e removibili.

C-Max schierata a difesa dell’ambiente: nella gamma c’è anche il motore 1.8 litri Duratec HE FlexiFuel da 125 cavalli. Senza compromettere la potenza e la brillantezza di guida, FlexiFuel può funzionare con qualsiasi miscela, dal 100 di benzina ad una miscela con ben 85% di bioetanolo (E85). Il bioetanolo deriva da fonti rinnovabili di biomassa e riduce le emissioni di Co2 fino all’80 per cento. Attualmente l’80% delle vendite Focus e il 40% totale delle vendite Ford in Svezia è rappresentato da modelli FlexiFuel (disponibili in 10 Paesi europei).

Motorizzazioni Motori TDCi:

Motori Benzina:

1.6 Duratorq EURO4 (90 cv e 215 Nm)

1.8 Duratec EURO4 (125 cv e 165 Nm)

1.6 Duratorq EURO 4 DPF (110 cv e 240 Nm)

2.0 Duratec EURO 4 (145 cv e 185 Nm)

1.8 Duratorq EURO 4 (115 cv e 280 Nm)

-

2.0 Duratorq EURO 4 DPF (136 cv e 320 Nm)

-

24FM luglio | agosto 2007


Ford C-Max

Ford Precision Drive La nuova C-Max che ha incantato a Genova in piena primavera superando a pieni voti un test impegnativo grazie anche al gioiello tecnologico “Ford Precision Drive” che regala un piacere di guida unico: un’auto agile e compatta che si affianca alla imponente SMax per creare una “famiglia” di monovolumi <eleganti e flessibili>, come sostengono i big di Ford Italia, <che offrono dinamiche di guida al vertice della classe>. Raccoglie una bella eredità: la prima generazione della C-Max, lanciata nel 2003, ha già raggiunto quota 500.000 in Europa (63.000 in Italia), seconda a marzo 2007 nel suo segmento (156.937 unità lo scorso anno) con il 14,1 per cento dietro alla Scénic (15,5%) ma davanti alla Multipla, Zafira, C4 Picasso, Touran e Golf Plus.

Motorizzazione FlexiFuel 1.8 Duratec FlexiFuel 125 cv 165 Nm a 4.000 giri E85 (85% etanolo, 15% benzina) Emissioni ridotte fino all’80% Velocittà Max 195 Km/h Accelerazione (0-100 km/h) 10,8s

Motori Duratec e Duratorq I motori a benzina, regolati per enfatizzare il comportamento dinamico della C-Max, marciano con grande disinvoltura, con un rombo che invita a divorare i chilometri senza stress. I propulsori diesel Duratorq, riconosciuti ormai come leaders per prestazioni ed efficienza, funzionano regolari e silenziosi, con bassi livelli di emissioni e consumi ridotti (in media 4,8 litri per 100 chilometri col motore 1.6 diesel; 5,8 col il turbodiesel 2 litri). Non a caso la nuova C-Max è disponibile con cambi studiati appositamente per essere adeguati ai motori e ai rispettivi livelli di potenza e coppia: Durashift a 5 marce manuale (benzina 1.8 e 2 litri; diesel 1.6 e 1.8 litri); Durashift manuale a 6 marce, standard per il turbodiesel 2 litri Duratorq. Non solo: la C-Max dà un contributo alla difesa dell’ambiente (emissioni ridotte fino all’80% con un ciclo completo) proponendo il motore FlexiFuel 1.8 Duratec HE da 125 cv che può funzionare con il bioetanolo E85 (85%) o a benzina (100%), raggiungere una velocità di 195 all’ora e accelerare da 0 a 100 orari in 10”8. 2007 luglio | agosto FM25


Auto | I debutti

Un salotto chic Si viaggia bene a bordo della C-Max. L’abitacolo, ora più moderno e più sportivo, è un salotto-chic: materiali esclusivi, consolle “premium”, illuminazione interna “new red”, nuovi sistemi-audio Sony MP3. Sicurezza ai massimi livelli: airbag (frontali, laterali e a tendina), sistema di Protezione Intelligente Ford (IPS) che comprende ABS, EBD, EBA, ESP. Così protetta la C-Max è sotto controllo in ogni momento, ma soprattutto piacevole da guidare con motori prestazionali, tutti Euro 4, che spaziano dal Duratec 1.8 benzina (125 cv) al Duratorq diesel 2 litri (136 cv). A benzina anche il 2 litri Duratec da 145 cv; a gasolio anche i Duratorq 1.6 (90 cv), 1.6 con filtro DPF (110 cv) e 1.8 (115 cv).

Ford: stagione magica E’ davvero una stagione magica quella che sta vivendo la Ford nel nostro Belpaese: la S-Max (monovolune che sfoggia doti di un’auto sportiva e di un veicolo multiactivity) è stata eletta <Auto dell’Anno 2007> da una giuria di 58 giornalisti appartenenti a 22 Paesi, premio prestigioso che la Ford ha conquistato per la quinta volta; nel primo trimestre di quest’anno la Focus è in testa (10.180 preferenze) nel pianeta delle station wagon davanti alla Passat Volkswagen e alla Fiat Croma; la S-Max domina (a quota 3.285 nel periodo gennaio-marzo) nel regno delle grandi monovolume dove la Ford Galaxy è terza (1.232). E la Ford non è rimasta a guardare davanti a questi “primati” da invidiare. Incontenibile, nel giro di poche settimane ha calato assi prestigiosi sul tavolo dei motori, prima con il pick-up Ranger (praticità, robustezza e potenza di un fuoristrada puro, comfort di un’auto da categoria superiore) e con la Focus CC Coupé-Cabrio, poi con la C-Mx sino a chiudere un poker di assoluto rilievo con la nuova Mondeo presentata (7-8 maggio) nel suggestivo scenario di Cala di Volpe in una Sardegna sempre più da favola.

26FM luglio | agosto 2007

Prezzi 1.6 TDCi 90 cv – 1.8 Benz 125 cv C-MAX’

19.950 euro

Titanium

21.200 euro

1.8 TDCi 115 cv – 1.6 TDCi 110 cv DPF C-MAX’

21.200 euro

Titanium

22.450 euro

1.8 FlexiFuel 125 cv C-MAX’

20.450 euro

Titanium

21.700 euro



Auto | I debutti

Il fascino scandinavo della nuova Saab 9-3

L’auto svedese rivoluzionata con 2.157 modifiche. Turbodiesel 1.9 bifase da 180 cv, motore a benzina 2.8 V6 da 280 cv abbinato alla trazione integrale permanente XWD di Gianni Piras

28FM luglio | agosto 2007


SAAB 9-3

GOTEBORG. Forse in ossequio alla sua tradizione in campo aeronautico, dopo sessanta anni di storia la Saab vuole volare ancora più in alto per migliorare il record mondiale del 2006 (133.000 auto vendute). Ha presentato così in Svezia, sul suolo natio, il suo ultimo “gioiello” tecnologico, la nuova Saab 9-3, auto “Premium” decisamente rivoluzionata, dalla personalità molto più spiccata rispetto alla versione precedente che ancora oggi si distingue da lontano. E lo ha fatto in modo speciale, in uno scenario ideale per un film di James Bond, in un gigantesco hangar che un tempo era un segretissimo “caveau” aereo sotterraneo oggi utilizzato come museo aeronautico

da un gruppo di appassionati dell’aviazione. In questo straordinario Aeroseum, la grande “flotta” delle nuove Saab 9-3 si è presentata ai nostri occhi quando si sono aperte le porte (ognuna pesa 90 tonnellate) abbastanza robuste per resistere a un’esplosione atomica. Ma “esplosiva” è apparsa subito questa nuova Saab 9-3 per il look, per gli altissimi contenuti tecnologici, anche per la sua vocazione ambientale nella veste BioPower. <Ripensando alle origini aeronautiche dell’Azienda>, ha spiegato Jan Ake Jonsson numero uno mondiale della Saab, <l’Aeroseum ci è sembrato il posto perfetto dove presentare le nostre ultime novità automobilistiche>.

2007 luglio | agosto FM29


Auto | I debutti

Debutto in Italia a settembre Una Saab 9-3 altamente “rivoluzionata”quella che si appresta a debuttare in Italia a settembre: oltre duemila (2.157 per l’esattezza) modifiche rispetto al modello precedente, una marea di novità che riguardano non solo l’estetica, ma anche sospensioni, meccanica e allestimento interno.

Il numero 3 “portafortuna” Sarà un caso, ma la nuova Saab 9-3 punta parecchie “corone” (svedesi) sul numero 3 nella roulette delle auto Premium. Tre carrozzerie: Sport Sedan (berlina), SportHatch (wagon) e Cabriolet. Tre allestimenti: Linear (nuovi cerchi in lega da 16”, maniglie e minigonne in tinta con la carrozzeria), Vector (nuovi cerchi in lega da 17”, maniglie e minigonne in tinta), Aero (cerchi in lega da 18”, sensori per la pressione dei 4 pneumatici, sedile-guida elettrico, chiusura Comfort, motore 2.8 litri V6 potenziato a 255 cv). Tre motorizzazioni (benzina, diesel e bioetanolo E85) ancora più potenti delle precedenti. E tre “perle” proprio

I tre pilastri della Saab Forme naturali, passione Saab per la vita attiva all’aria aperta (leggi Cabriolet), DNA ereditato dalla tradizione aeronautica. Tre “pilastri” della Casa svedese che non a caso si ritrovano e si fondono alla perfezione nella nuova 9-3. Basta dare un’occhiata per restare incantati davanti a questa Saab 9-3 dalla triplice personalità. Il fascino scandinavo risplende nel moderno design ispirato al famoso prototipo Aero X e studiato per rimarcare la sportività di queste auto Premium svedesi. Colpiscono l’aspetto dinamico del frontale, della “coda” e delle fiancate”, il cofano-motore a “conchiglia”, le superfici pulite, il rivestimento fumé per i gruppi ottici posteriori. E poi l’abitacolo, un autentico salotto molto chic. 30FM luglio | agosto 2007

sul fronte dei propulsori: ecco, allora, la prima Saab Aero con motore turbodiesel 1.9 TTiD (Two-Stage Turbo) bifase da 180 cavalli, “primizia” assoluto sul fronte del gasolio nel segmento della Saab 9-3 (è potente ma consente di limitare consumi ed emissioni nocive); il 2 litri turbo BioPower da 200 cavalli funzionante a bioetanolo; il 2.8 turbo V6 a benzina da 280 cavalli e coppia di 400 Nm abbinato alla trazione integrale permanente che è la novità tecnica di maggior rilievo. Un autentico “gioiello” tecnologico la trazione integrale Saab (sigla XWD) riservata alla versioni Aero Sport Sedan e SportHatch: in pratica un’edizione evoluta del controllo elettronico di trazione con un differenziale posteriore autobloccante a gestione elettronica, il tutto concepito per creare una nuova dimensione del piacere di guida.


SAAB 9-3

Frontale più largo e più solido Entriamo un po’ nei dettagli. Il frontale è ancora più originale e moderno. <Forse la mascherina con tre aperture>, dice Ola Granlund Senior Design, <e il cofano avvolgente o “bombato” vi ricordano le classiche Saab degli anni passati, come la prima Saab 900. Sulla nuoba 9-3 abbiamo un cofano semiavvolgente che crea una linea di saldatura attorno al frontale dell’auto che ora sembra più largo e molto più solido>.

Striscia luminosa sempre accesa Guardiamo anche i nuovi fari, una caratteristica esclusiva della nuova 9-3: hanno, in alto, una striscia luminosa che sembra un sottile “sopracciglio”, sempre accesa per dare all’auto un’aria elegante, di giorno e di notte, una sorta di “firma” del Marchio. Guardiamo, nelle versioni Aero, anche lo speciale paraurti anteriore di ispirazione aeronautica con prese d’aria molto pronunciate. Insomma, da qualunque parte la si guardi questa nuova Saab 9-3 ispira un maggior senso di purezza e di semplicità: un deciso passo in avanti sui fronti del design, della sportività e del piacere di guida. Che in Svezia è assolutamente delizioso nonostante i rigorosi limiti di velocità.

Guida sportiva e fari bi-Xenon Altre novità migliorano il comportamento su strada. Trasmissioni automatiche con modalità di guida sportiva, di serie. Selezionabile premendo un pulsante sulla plancia degli strumenti, avvicina maggiormente l’inserimento delle marce alle intenzioni del guidatore. Se si solleva momentaneamente il piede dal pedale dell’acceleratore, la marcia resta inserita per migliorare l’effetto frenante del motore e, se necessario, consentire di accelerare più rapidamente. In fase di frenata, le scalate delle marce avvengono in tempi più brevi ed accompagnano meglio la decelerazione. Fari bi-xenon girevoli autoadattativi, a richiesta, migliorano la visuale della strada che si sta per percorrere. Collegati allo sterzo, possono ruotare fino a un massimo di 15 gradi quando si affrontano curve oltre i 15 km/h. Quando invece, nella marcia autostradale, si superano i 110/120 km/h, gli abbaglianti si accendono automaticamente, i fari vengono alzati leggermente per migliorare la visibilità. 2007 luglio | agosto FM31


Auto | I debutti

Uno stile molto moderno

La nuova gamma Saab 9-3 esteticamente si presenta con una carrozzeria completamente rinnovata dal montante A anteriore in avanti, con una diversa forma dei paraurti e dei gruppi ottici anteriori e posteriori, delle porte e delle maniglie di Sport Sedan e SportHatch. Tutti i modelli hanno ampie bandelle e ampi profili aerodinamici laterali sottoporta. Combinandosi fra loro, tutti questi elementi regalano alla 9-3 una personalità più spiccata. Nel caso, ad esempio, di Sport Sedan, il 70% dei pannelli esterni e delle componenti della carrozzeria è completamente nuovo. L’ampia mascherina sporgente riprende il tema stilistico visto per la prima volta sul prototipo Aero: è completata da nuovi fari spioventi con una specie di sottile “sopracciglio” luminoso. Questi gruppi ottici avvolgenti culminano in un bordo rivolto verso l’alto che riprende il tema stilistico dell’attuale Saab 9-5 e dell’ormai classica Saab 900. I progettisti hanno conservato il motivo centrale alato della mascherina, come omaggio alle origini aeronautiche del marchio. Altra caratteristica della produzione Saab: il cofano bombato a “conchiglia” che in questo caso presenta la stessa piegatura ad

“U” vista per la prima volta su Aero X e riprende la curvatura del parabrezza. Le linee spioventi del frontale sono completate dal paraurti; spicca lo spoiler con una grande presa d’aria trapezoidale che è ancora più pronunciata sulle versioni Aero. Ai suoi lati ci sono due grandi prese d’aria di colore nero che, come la mascherina, hanno una finitura cromata opaca. Come nel caso del prototipo Aero X, sono una metafora delle prese d’aria del motore di un aereo a reazione. Posteriormente, le nuove Saab 9-3 Sport Sedan e Cabriolet hanno gruppi ottici con un rivestimento fumè di colore bianco. I nuovi paraurti sono molto più ampi e caratterizzati da superfici curve e continue. Il cofano del bagagliaio di questi due modelli è stato modificato per accogliere una nuova maniglia con rivestimento cromato opaco, simile a quella di SportHatch, con il marchio della Casa svedese. Altre modifiche esterne : l’adozione di tergicristralli piatti per ridurre la rumorosità aerodinamica e le ruote in lega da 18 pollici di nuovo disegno, ottenibili a richiesta su tutte le versioni (1.8i esclusa). La gamma dei colori di carrozzeria si arrichisce con la vernice metallizzata Snow Silver già vista su Aero X.

Trazione integrale Saab XWD Studiata per ottimizzare il comportamento e la tenuta di strada dell’auto in tutte le situazioni di guida: è disponibile sulle versioni Aero dei modelli 9-3 Sport Sedan e 9-3 SportHatch con motore 2.8 V6 turbo benzina da 280 CV, cambio manuale o automatico a 6 marce. Presenta due soluzioni assolutamente innovative: l’innesto “preventivo” della trazione sulle ruote posteriori per ottimizzarla in fase di partenza e un differenziale posteriore autobloccante a gestione elettronica che permette di ripartire la coppia motrice tra le ruote posteriori in modo variabile. Saab XWD è un dispositivo completamente automatico in grado di inviare anche il 100% della coppia motrice alle ruote anteriori o posteriori, a seconda delle esigenze. Oltre ad assicurare una motricità ottimale anche in condizioni di scarsa aderenza, rende il comportamento dell’auto ancora più sportivo. Un’accurata ripartizione della coppia motrice tra l’assale anteriore e quello posteriore sposta in alto la soglia di intervento del sistema ESP. 32FM luglio | agosto 2007


SAAB 9-3 Nuovo motore 1.9 TTiD La gamma Saab 9-3 vede l’introduzione di un potente 4 cilindri turbodiesel dotato di un sistema di sovralimentazione bifase a due stadi che rappresenta una novità assoluta a livello mondiale in questo segmento di mercato e che assicura un’efficienza di funzionamento ai vertici della categoria. Il nuovo motore 1.9 TTiD a 16 valvole sviluppa 180 CV (132 kW) e ha una coppia massima di 400 Nm, ma soprattutto una potenza specifica che non trova riscontro in altri modelli attualmente sul mercato. Nonostante consumi ai vertici del segmento (6,4 litri di gasolio ogni 100 chilometri stimati nel caso della versione Sport Sedan) questo motore fornisce prestazioni paragonabili a quelle del 2.8 litri V6 turbo benzina. L’involucro della sovralimentazione a due stadi turbocompressore bifase è integrato nel collettore di scarico e contiene due turbocompressori di dimensioni differenti. Le due giranti sono montate in sequenza e, pur potendo lavorare in coppia, ognuna è in grado di “by-passare” l’altra. Questa soluzione garantisce al guidatore “il meglio di due mondi”: buona ed immediata coppia motrice ai bassi regimi (grazie alla ridotta inerzia della turbina piccola, quando la pressione dei gas di scarico è bassa) ed elevata potenza agli alti regimi (quando entra in funzione la turbina grande). Dal regime di minimo fino ai 1.500 giri il flusso dei gas esausti fa girare solo la turbina piccola; tra i 1.500 ed i 3.000 giri funzionano invece entrambe le turbine in modo da garantire un passaggio progressivo alla piena erogazione della potenza, quando cioè, al di sopra dei 3.000 giri, funziona solo la turbina più grande. Il controllo elettronico del ricircolo dei gas di scarico (EGR) comprende un sistema di raffreddamento ad acqua che migliora la post-combustione all’interno del sistema di aspirazione. Questa soluzione, così come la presenza di un filtro anti-particolato che non richiede alcun tipo di manutenzione, consentirà di rientrare nei limiti della normativa Euro 5 sulle emissioni allo scarico. In considerazione delle alte prestazioni che è in grado di offrire, il motore TTiD è disponibile solo sulle versioni Linear, Vector ed Aero di Saab 9-3 Sport Sedan, SportHatch e Cabriolet.

Lo fa ritardando il taglio dell’erogazione della potenza e dell’intervento dei freni, cosa che coinvolge maggiormente il guidatore. Il sistema è gestito da una centralina elettronica che agisce insieme a quelle che controllano il funzionamento del motore, del cambio e dei sistemi elettronici ABS/ESP. Un modulo PTU (Power Take-off Unit) negli organi anteriori di trasmissione trasmette la coppia motrice attraverso un albero al modulo RDM (Rear Drive Module) che comprende un ripartitore di coppia motrice e, a richiesta, un differenziale autobloccante a controllo elettronico. Entrambi dispongono di frizioni multi-disco Haldex. In fase di partenza, il ripartitore di coppia motrice entra in funzione non appena i dischi della frizione sono spinti dalla pressione idraulica, attivando il modulo RDM. Questa funzione è un’importante miglioria dell’attuale tecnologia che richiede il riconoscimento dello slittamento della ruota prima che il ripartitore entri in funzione. Per il guidatore, la maggiore funzionalità si traduce subito in trazione massima e forte accelerazione da fermo, senza alcun ritardo iniziale. Un volta in marcia, la coppia motrice viene ripartita continuamente tra gli assali utilizzando una valvola nel ripartitore di coppia che aumenta o riduce la pressione sui dischi della frizione. In curva, la trazione integrale Saab XWD offre al guidatore un comportamento su strada migliore e più equilibrato. Informazioni raccolte dai sensori dei sistemi elettronici ABS/ESP (velocità delle ruote, grado di imbardata ed angolo

di sterzata) ed un’attenta programmazione di Saab XWD consentono di bilanciare sottosterzo e sovrasterzo, migliorando la tenuta ed il comportamento su strada della vettura. Nella marcia autostradale a velocità costante, quando cioè la trazione e la massima aderenza non sono fondamentali, solo il 5-10’% della coppia è inviata alle ruote posteriori in modo da avere maggiore stabilità e ridurre i consumi. L’opzione eLSD è la classica “ciliegina sulla torta” del sistema Saab XWD. In questo segmento di mercato, è la prima applicazione di un differenziale multi-disco a scorrimento limitato dotato di gestione elettronica abbinato alla trazione integrale. E’ montata insieme al modulo RDM e funziona tramite dischi frizione pressurizzati secondo un principio simile a quello del ripartitore di trazione. Su fondo stradale ghiacciato oppure bagnato utilizza, ad esempio, le informazioni provenienti dai sensori di velocità delle ruote posteriori e può trasferire anche il 40% della coppia motrice tra i semiassi fino a quando le ruote non trovano maggiore aderenza. Il dispositivo eLSD migliora il controllo del guidatore che affronta curve impegnative oppure effettua manovre ad alta velocità, come un cambio di corsia, aumentando oppure riducendo la coppia motrice verso le ruote, in modo che quelle posteriori seguano meglio la direzione di quelle anteriori. Così facendo, conferisce alla vettura un comportamento più equilibrato e controllato senza richiedere l’intervento “esterno” di assistenze elettroniche.

Nuovo motore 2.0t BioPower Saab è presente nel sempre più importante mercato europeo dei veicoli “flex-fuel” con la sua esclusiva gamma di propulsori BioPower. Questi motori uniscono i vantaggi del turbocompressore e la possibilità di funzionare con la miscela E85 a potenze e prestazioni superiori, abbinate a emissioni nettamente inferiori di CO2 di origine fossile. La nuova gamma Saab 9-3 si arricchisce di un ancora più potente motore BioPower che si affianca a quello già noto 1.8t BioPower da 175 CV. Se alimentato con la miscela E85 (85% bioetanolo/15% benzina), il nuovo motore BioPower 2.0t di Saab 9-3 sviluppa, rispetto all’alimentazione a benzina, una potenza superiore del 14% (200 CV) e ha una coppia maggiore del 13% (300 Nm contro 265 Nm). Ciò consente alla nuova Saab 9-3 Sport Sedan di raggiungere i 100 orari con partenza da fermo in 7”7 secondi e di riprendere in quinta marcia da 80 a 120 orari in 10 secondi (rispettivamente 8”5 ed 11”1 secondi con l’alimentazione a benzina). Il superiore numero di ottani della miscela E85 rispetto alla benzina (104 RON contro 95 RON) permette di aumentare la pressione di sovralimentazione e di utilizzare una fasatura più anticipata per l’accensione con anticipi maggiori. Questo si traduce in maggiore potenza ed efficienza senza pericolosi dannosi battiti in testa e predetonazioni. Dopo ogni rifornimento la centralina Trionic controlla la qualità del carburante ed apporta automaticamente le regolazioni necessarie perché il motore possa funzionare con la miscela E85 e/o con benzina in qualsiasi combinazione. Questo vuol dire che, non trovando un distributore di E85, chi guida una Saab BioPower può fare il pieno anche di benzina.

Motore 2.800-V6 Turbo benzina Le nuove Saab 9-3 Aero XWD a trazione integrale sono equipaggiate con una versione potenziata del già noto motore 2.800-V6 Turbo benzina a 24 valvole che sviluppa 280 CV e ha una coppia massima di 400 Nm. Caratteristiche particolarmente avanzate di questo propulsore sono: costruzione leggera interamente in alluminio; fasatura variabile dell’apertura delle valvole di aspirazione; turbocompressore a doppia girante, collettori di scarico idroformati con condotti in acciaio inossidabile per un migliore avviamento a freddo. Le vetture a trazione anteriore possono contare su 5 CV in più rispetto a quelle della serie precedente ovvero su una potenza di 255 CV.

2007 luglio | agosto FM33


GHIANI


GHIANI


Auto | Motori Ecologici

di Bruno Tonidandel

Ambiente e auto ibrida: nuova missione Toyota La Casa giapponese rilancia la sfida con la Prius per la difesa dell’ambiente. Tante novità: arriva anche il Rav4 Crossover. FORTE DEI MARMI. Fermarsi? Mai. Sembra essere questo il nuovo motto di Toyota che, con i suoi marchi Lexus e Daihatsu, da pochi mesi è diventato il primo produttore mondiale di automobili, superando nel primo trimestre 2007 la General Motors. Godersi il primato? Assolutamente no; non è nel DNA dei giapponesi rallentare per festeggiare. E allora sotto, ci si rimbocca le maniche, perché ci sono altri obiettivi, sicuramente più importanti di 36FM luglio | agosto 2007

una graduatoria di cifre. In effetti ora il cruccio, non solo di Toyota ma anche degli altri costruttori di automobili nel mondo, riguarda il rispetto dell’ambiente. E la Casa del Sol Levante insiste nello stabilire nuovi obiettivi o aggiornare quelli già fissati da tempo, incominciando con il capitolo dell’auto ibrida. Toyota è leader nel mondo in questa tecnologia di vettura dotata di un motore a benzina abbinato a uno elettrico. Nel 2006 è stato sfiorato il milione di auto

ibride vendute sulla Terra, ma ora il traguardo, considerato anche che l’ibrido si può sposare a motori diversi da quello a benzina (Diesel, gas e altri carburanti alternativi) è di consegnare, a partire dal 2010, un milione di vetture di questo tipo ogni anno. <Il nostro Paese>, è stato rimarcato da Massimo Nordio, amministratore delegato di Toyota Italia, <non ha ancora recepito il messaggio dell’auto ibrida>.


Auto Toyota <Dal 2001 ad oggi>, ha precisato Nordio, <abbiamo venduto solo 2.500 Prius, ma l’avevamo previsto. Quando però l’automobilista italiano capirà che con questa vettura inquinerà di meno, consumerà pochissimo senza dover rinunciare alle prestazioni e potrà circolare liberamente nei centri cittadini anche in caso di blocco del traffico per questioni ambientali, allora le vendite aumenteranno. Anche perché non passerà molto tempo che il prezzo dell’ibrido, che ora costa il 10% in più, calerà abbastanza sensibilmente>. Ma in testa a Toyota non c’è solo l’ibrido. La Casa giapponese punta anche sull’auto riciclabile: se nel 2001 ogni vettura con il marchio dell’elisse produceva poco più di 8 chili di rifiuti, lo scorso anno i rifiuti erano solamente 2,2 chili, con una riduzione quindi del 73%. La Prius, per esempio, è riciclabile al 90% e l’obiettivo è che nel 2015 ogni vettura Toyota dovrà essere riciclabile al 95%.

Molto lavoro si fa anche sui motori Diesel: l’obiettivo di Toyota è di dotare di filtro antiparticolato tutti gli ultimi modelli Auris, Avensis, Corolla Verso e Rav 4. E le novità Toyota? Ce ne sono, eccome. La nuova Aygo Blu con cambio robotizzato MMT a cinque rapporti, climatizzatore e set di borse da viaggio (prezzo: 10.500 euro); la nuova Corolla Verso; una lussuosa versione del Rav4, il SUV più venduto in Italia negli ultimi sei anni. In pratica, il Rav4 da Suv diventa Crossover: niente ruota di scorta esterna, interni in pelle, cerchi in lega da 18 pollici, persino pneumatici runflat che – in caso di foratura – consentono di proseguire il viaggio senza problema. Per il debutto disponibile una sola motorizzazione, il turbodiesel 2.2 litri che sprigiona una potenza di 177 cavalli: a settembre sono in programma anche il turbodiesel 2.2 con una potenza di 136 cavalli e il 2 litri a benzina da 152 cavalli.

I numeri della Toyota La Casa Giapponese nel primo trimestre 2007 è balzata sul tetto del mondo diventando il primo Marchio produttore di auto (2.348.000 unità) scavalcando così dopo una lunga rincorsa la General Motors (2.260.000). Nel primo trimestre 2007 la Toyota è arrivata in Europa a quota 328.563 veicoli venduti. In particolare la Yaris, l’auto che ha dato maggior slancio alla Casa giapponese in Europa, nel periodo gennaiomarzo 2007 ha raccolto 74.457 preferenze nel Vecchio Continente. La Prius è leader sul fronte delle auto ibride: dal 1997 nel mondo ne sono state vendute 705.197.

Italia primo mercato L’Italia è il primo mercato della Toyota in Europa. <Nel primo quadrimestre del 2007>, spiega Massimo Nordico amministratore delegato di Toyota Italia, <abbiamo registrato una crescita del 13 per cento. Quest’anno contiamo di arrivare a quota 145.000 auto vendute, comprese 3.400 Prius. Dal 1996 ad oggi abbiamo conquistato ben 11 record consecutivi di vendite>.

2007 luglio | agosto FM37


Auto | Le serie speciali

La terza “missione” della Golf Variant La Volkswagen lancia alla ribalta una inedita versione familiare della mitica auto tedesca. E’ la Golf più lunga di tutti i tempi: 4,56 metri. Anche con tetto panoramico apribile in vetro. WOLFSBURG. E’ la Golf più lunga (4,56 metri) di tutti i tempi nella storia della Volkswagen. Una “variante” della mitica “due volumi” del colosso tedesco, il cui nome “proprio” è proprio Variant, termine che in pratica sta per station wagon. E’ il terzo “singolo” tratto dall’album di successo della Golf: gli altri due, nell’arco di 14 anni, dal 1993, hanno conquistato 1.200.000 preferenze (la metà esatta nella sola Germania), sommando la prima (su base Golf 3) e la seconda generazione (su base Golf 4) della Variant. Si dice (ma forse è solo una leggenda “metropolitana”) che la Volkswagen era intenzionata a chiudere il “capitolo Golf Variant” visto che sulla scena mondiale brillavano (e brillano tuttora) la Golf Plus e la Touran realizzate sullo stesso telaio. Ma la matematica in questo caso ha fatto opinione con numeri indiscutibili: i modelli “familiari” della cosiddetta <Classe Golf> sono richiestissimi nonostante il segmento registri un frazionamento progressivo, nell’Europa occidentale ogni anno si vendono circa 650.000 auto di questo tipo (il 70% circa tra Germania, Italia, Gran Bretagna, Francia, Spagna), la Volkswagen – infine – prevede che due terzi delle nuove Golf Variant saranno immatricolati come auto aziendali o di servizio.

di Gianni Piras

38FM luglio | agosto 2007


Golf Variant

2007 luglio | agosto FM39


Auto | Le serie speciali

Una silhouette atletica Andiamo, allora, ad esplorarla con attenzione: anche se la linea – va detto – ricorda alcuni tratti stilistici della Passat Variant, la Golf “familiare” propone spunti originali, come dimostrano i gruppi ottici posteriori che “abbracciano” l’angolo della carrozzeria. Linea inedita soprattutto in “coda”: mentre i gruppi ottici posteriori delle altre Golf sono ospitati in parte dal portellone, nella nuova Golf Variant sono invece incorporati completamente nella parte terminale della fiancata mettendo così bene in evidenza la larghezza (1,014 metri) del portellone di carico. Frontale caratterizzato dalla calandra a “V”, paraurti con modanature di protezione cromate, doppi proiettori circolari raccolti (assieme agli indicatori di direzione anteriori) sotto coprifari di forma “appuntita” verso centro del frontale. Già visti, invece, il lunotto avvolgente che si raccorda ai montanti posteriori (Passat Variant) e il minispoiler posteriore sul bordo del tetto che dà un tocco di sportività alla nuova Golf Variant e valorizza le caratteristiche aerodinamiche (Cx=0,31).

Una linea originale e dinamica Bella da vedere, anche intrigante per chi ama viaggiare avendo per tetto soltanto il cielo (vedi la Sportline con tetto panoramico apribile in vetro, in due porzioni, lungo 136 centimetri e largo 87: la Volkswagen è l’unica Casa a proporre un tetto così grande sul fronte delle station wagon), ben proporzionata nelle linee (ora più dinamiche) e nelle misure (+15,9 centimetri rispetto alla versione precedente: 35 centimetri più lunga della Golf ). In sintesi, la terza serie della Golf Variant sfoggia un design che è una “miscela” razionale tra elementi stilistici nuovi e tradizionali. 40FM luglio | agosto 2007


Golf Variant

Golf Variant: allestimenti Trendline

ESP con ABS, ASR, EDS e MSR Accensione degli indicatori di direzione in caso di frenata d’emergenza Airbag conducente e passeggero, laterali anteriori e a tendina Alzacristalli elettrici Cerchi in acciaio da 16” Chiusura centralizzata con telecomando a distanza Climatizzatore semiautomatico “Climatic” Mancorrenti sul tetto Predisposizione Isofix per 2 seggiolini nei sedili posteriori Presa 12V anteriore, posteriore e nel vano bagagli Predisposizione radio con 4 altoparlanti anteriori Servosterzo con assistenza variabile in funzione della velocità Specchietti retrovisori esterni regolabili e riscaldabili elettricamente Volante regolabile in altezza e profondità Gusci dei retrovisori esterni in tinta carrozzeria Sedili anteriori con supporto lombare Piano di carico variabile Divano posteriore divisibile e ribaltabile asimmetricamente (1/3 — 2/3) Appoggiatesta anteriori ottimizzati per iI colpo di frusta tre appoggiatesta posteriori Immobilizer Spia cinture allacciate con allarme sonoro

Comfortline

Bagagliaio di 1.550 litri Torna, dunque, la versione familiare della mitica Golf: grande spazio e abitabilità, bagagliaio che da 560 litri arriva a una capacità di 1.550 litri (+80 adesso) ripiegando i sedili posteriori, numerosi vani porta-oggetti, caratteristiche di spicco dell’intera gamma Golf, ottima qualità di finiture e materiali, motori (quattro al lancio in Italia, compresi due Diesel con filtro DPF antiparticolato di serie) parsimoniosi e decisamente ecologici, tre allestimenti (Trendline, Comfortline e Sportline) con una ricca dotazione di serie che comprende anche ESP, 6 airbag (più 2 laterali optional), cerchi in lega da 16”, alzacristalli elettrici anteriori e posteriori, chiusura centralizzata con telecomando, fondo del vano-bagagli sollevabile.

Rispetto all’allestimento Trendline, aggiunge: Listelli cromati sui finestrini laterali Sedili anteriori “Comfort” con regolazione in altezza e lombare Inserti decorativi “Microtech — argento” su consolle centrale e pannelli portiere Bracciolo anteriore con portabicchieri integrato Bracciolo posteriore Regolatore di velocita Sintolettore CD (RCD 300) con quattro altoparlanti anteriori Computer di bordo Alette parasole con specchietti di cortesia

Sportline

Rispetto all’allestimento Trendline, aggiunge: Cerchi in lega "Atlanta" 6 J x 16 con pneumatici 205/55 R16 Listelli cromati sui finestrini Sedili anteriori sportivi con regolazione in altezza e lombare Inserti decorativi “Alluminio spazzolato” su consolle centrale a pannelli portiere Volante a tre razze, pomello cambio e impugnatura freno a mano in pelle Bracciolo anteriore e posteriore Climatizzatore automatco a due zone “Climatronic” Sintolettore CD (RCD 300 Plus) con 4 altoparlanti anteriori e 4 posteriori Fah fendinebbia Assetto sportivo abbassato (circa 15 mm)

2007 luglio | agosto FM41


Auto | Le serie speciali

Abitacolo: funzionalità e qualità Compatta all’esterno, spaziosa dentro. E comodissima: si viaggia in assoluto relax, come quando si sta seduti nel salotto buono di casa, col climatizzatore semiautomatico “Climax”, con i sedili comfort anteriori (con appoggio lombare regolabile e appoggiabraccio centrale), delizie particolari – ad esempio - riservate a chi sceglie l’allestimento Comfortline. Delizie esaltate ancora di più nella Sportline che oltre al tetto panoramico apribile si presenta con l’assetto sportivo abbassato di 15 millimetri, sedili sportivi anteriori, cerchi in lega da 16” (tipo Atlanta) con pneumatici di dimensione 205/55, computer di bordo, volante rivestito in pelle e climatizzatore automatico. Insomma, una Golf Variant dai tre volti, in grado di soddisfare chiunque. Un’auto, come dicono i big della Volkswagen, che continuerà la storia del successo Golf. <Ci aspettiamo un grande futuro, con la Golf Variant>, sostiene Thomas Bentes leader del Product Marketing. Una storia speciale, tutto sommato: <Proponiamo la nuova Variant Golf>, sostiene Massimo Mazza responsabile della Volkswagen in Italia, <non la Golf Variant>. La nuova Golf Variant è proposta in Italia con quattro motorizzazioni, due a benzina (1.6 litri da 102 cavalli, anche con cambio Tiptronic; 1.4 TSI da 140 cv anche con cambio DSG a doppia frizione) e due diesel (1.9 TDI da 105 cv e 2 litri TDI da 140 cv, entrambi anche con cambio DSG) equipaggiati con filtro antiparticolato DPF di serie. BENZINA 1.4 TSI DA 140 CV

Motore a benzina Twinchaeger, 4 cilindri, 16 valvole. Cilindrata: 1.390 cc. Iniezione diretta e doppia sovralimentazione (compressore volumetrico più turbocompressore). Potenza di 140 cavalli a 5.600 giri. Coppia massima di 220 Nm a 1.500/4.000 giri. Prestazioni: velocità massima 205 chilometri all’ora; accelerazione da 0 a 100 orari in 9”5 secondi. Cambio manuale a 6 rapporti: a richiesta disponibile il robotizzato DSG a doppia frizione. Consumo medio: 7,1 litri per 100 chilometri. BENZINA 1.6 DA 102 CAVALLI

Motore 4 cilindri (1.595 cc). Potenza massima: 102 cv a 5.600 giri. Coppia massima di 148 Nm a partire da 3.800 giri. Prestazioni: velocità massima 184 chilometri all’ora; accelerazione da 0 a 100 orari in 12”3. Cambio manuale a 5 rapporti; a richiesta anche Tiptronic. Consumo medio: 7,4 litri di benzina per 100 chilometri. DIESEL 1.9 TDI DA 105 CAVALLI

Motore 4 cilindri (1.896 cc). Potenza di 102 cv, coppia massima di 250 Nm a 1.900 giri. Prestazioni: 187 chilometri all’ora; da 0 a 100 orari in 12”2. Cambio manuale a 5 rapporti; optional il cambio robotizzato DSG a doppia frizione. Consumo medio: 5.2 litri di gasolio per 100 chilometri. DIESEL 2 LITRI TDI DA 140 CAVALLI

Motore 4 cilindri (1.968 cc). Potenza di 140 cva quattromila giri; coppia di 320 Nm a partire da 1.750 giri. Prestazioni: 205 chilometri all’ora; accelerazione da 0 a 100 orari in 9”8. Cambio manuale a 6 marce; a richiesta il cambio robotizzato DSG a doppia frizione. Consumo medio: 5,6 litri di gasolio per 100 chilometri. IL CAMBIO DSG A DOPPIA FRIZIONE

I due turbodiesel della nuova Golf Variant possono essere abbinati al cambio a doppia frizione DSG, un dispositivo che unisce il comfort di un cambio automatico all’agilità e alla parsimonia di una cambio manuale. In parallelo alla modalità automatica, il cambio DSG offre la funzione Tiptronic per effettuare manualmente le operazioni di cambio-marcia. In entrambe le modalità i passaggi di marcia sono precisi e veloci, la guida piacevole come su un’auto sportiva.

I prezzi della Golf Variant

42FM luglio | agosto 2007

modello

kW

CV

chiavi in mano EURO

1.6 Trendline

75

102

17.275,00

1.6 Comfort

75

102

19.025,00

1.6 Comfort Tip.

75

102

20.725,00

1.47 TSI Comfort

103

140

21.500,00

1.9 TSI Comfort DSG

103

140

23 125 00

1.47 TSI Sport

103

140

23.150,00

1.4 TSI Sport DSG

103

140

29.775,00

1.9 T D I Trendline DPF

77

105

21.125,00

1.9 TDI Comfort DPF

77

105

22.875,00

1.9 TDI Comfort DSG DPF

77

10S

24.575,00

2.0 TDI Comfortline DPF

103

140

24.750,00

2.0 M I Comfortline DSG DPF

103

190

26375,00

1.9 T D I Sport DPF

77

105

29.525,00

1.9 T D I Sport DSG DPF

77

105

26.225 00

2.0 TDI Sportline DPF

103

140

26.900,00

7.0 T D I Sportline 0S6 DPF

103

190

28.025,00



Auto | I grandi SUV

Il Q7 con il diesel

piÚ potente del mondo Il Suv dell’Audi equipaggiato con un motore V8 di 4.2 litri da 326 cavalli. Trazione integrale Quattro e cambio Tiptronic.

44FM luglio | agosto 2007


Audi Q7

Costa (chiavi in mano) 73.900 euro ma chi l’acquista ha un’autentica “primizia” da sfoggiare: il Q7, il SUV firmato Audi, è infatti equipaggiato con il diesel più potente del mondo, il motore V8 di 4.2 litri, già supercollaudato sull’ammiraglia A8. Potenza di 326 cavalli, coppia massima di 760 Nm (sempre disponibile tra 1.800 e 2.500 giri), velocità che arriva fino a 236 chilometri orari con estrema disinvoltura, accelerazione da 0 a 100 orari in 6”4 secondi. Prestazioni agevolate anche dal cambio automatico Tiptronic a 6 rapporti, dalla trazione integrale Quattro (“gioiello” tecnologico dell’Audi) e dalle sospensioni pneumatiche Adaptive Air Suspension (si adattano automaticamente al terreno) “trapiantate” in questo super Suv che pesa 2 tonnellate e mezzo. Il Q7 è

equipaggiato anche con i due motori a benzina 3.6 e 4.2 litri e diesel 3 litri. Tra le dotazioni di serie spiccano anche cerchi in lega da 18 pollici, design a 7 razze, inserti in radica di noce color naturale, rivestimento dei sedili in pelle Cricket, sedili anteriori regolabili e riscaldabili elettricamente, supporto lombare elettrico sui sedili anteriori. La Audi Q7 4.2 TDI appartiene al segmento dei SUV (Sport Utility Vehicle), che lo scorso anno ha registrato circa 174.303 immatricolazioni in Italia (151.556 nel 2005), pari al 7,4% del mercato totale. Negli ultimi anni questo segmento ha registrato crescite costanti: in particolare è da notare l’importante incremento del sottosegmento di lusso, che comprende BMW X5, Lexus RX, MB Classe M, Porsche Cayenne e Volvo XC90. 2007 luglio | agosto FM45


Auto | I grandi SUV

Prestazioni da record col motore 4.2TDI per questo SUV che lo scorso anno è stato definito <l’auto più bella del mondo>. La trasmissione è affidata al cambio automatico Tiptronic a 6 rapporti e alla trazione integrale quattro di impostazione sportiva che in condizioni di marcia normali trasmette il 40 per cento della coppia alle ruote anteriori e il 60 per cento a quelle posteriori. Le sospensioni pneumatiche “Audi adaptive air suspension”, di serie in questa vettura Diesel al top di gamma, risolvono un classico conflitto in quanto conciliano un handling dinamico con il comfort di marcia tipico della categoria premium. Nella Audi Q7 4.2 TDI la potenza dell’otto cilindri Diesel si sposa con la sportività versatile. Il V8 TDI è un capolavoro d’ingegneria e documenta la leadership incontrastata della Audi nel settore dei motori Diesel. L’albero

motore è fucinato in acciaio legato al cromo-molibdeno, i pistoni sono fusi in alluminio. Le valvole a gestione elettronica nel tratto di aspirazione imprimono all’aria aspirata la turbolenza desiderata in base alle condizioni di carico, mentre bilancieri a rullo a basso attrito azionano le 32 valvole. Il sistema d’iniezione Common Rail è dotato di iniettori piezoelettrici in linea, di piccole dimensioni e leggeri, caratterizzati dalla massima velocità e precisione di funzionamento. Permettono di eseguire fino a cinque fasi di alimentazione per ciclo con una pressione di 1600 bar. Due turbocompressori con geometria variabile delle turbine assicurano pienezza di coppia ai bassi regimi e una possente erogazione di potenza a regimi più elevati. Grandi intercooler abbassano la temperatura dell’aria compressa. Insomma, un autentico “gioiello” tecnologico.

Andamento mercato Italia – Segmento sportive I / SUV – Principali concorrenti dell’Audi Q7 2007

2006

2005

2004

2003

2002

2001

Totale Mercato Italia

737.576

2.356.383

2.265.645

2.296.348

2.276.556

2.336.346

2.445.316

Segmento I

59.450

8,1%

174.303

7,4%

151.556

6,7%

138.086

6,0%

119.746

5,3%

123.564

5,3%

102.406

4,2%

97.990

4,0%

Audi Q7

1.988

4.359

BMW X5

720

2.547

5.361

6.639

4.824

4.579

3.418

682

Lexus RX

384

1.526

1.290

1.390

1.110

1.038

1.509

154

MB Classe M

2.255

8.382

3.684

3.782

4.424

5.101

3.961

3.501

Porsche Cayenne

346

1.276

2.662

2.600

1.594

7

Volvo XC90

742

3.339

3.391

2.987

1.674

36

46FM luglio | agosto 2007

2000 2.436.481


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Auto | Le “scoperte� tedesche

SLK Edition 10:

emozioni da roadster La Mercedes-Benz lancia una serie speciale limitata per festeggiare i dieci anni della compatta sportiva. di Nicola Piras

50FM luglio | agosto 2007


SLK Edition 10 OstUni. Guidare un’auto avendo per tetto soltanto il cielo è prima di tutto un’emozione straordinaria specie se si viaggia lungo gli incantevoli scenari che il nostro Belpaese regala anche questa estate: stupendo davvero sentirsi avvolgere dal paesaggio, come è accaduto a Ostuni con la esclusiva Mercedes-Benz SLK Edition 10 “da sogno”, dalla sinuosità della strada, dai riflessi della luce sul mare, sentire nell’aria i profumi della natura. Mercedes SLK ha rivoluzionato il modo di intendere l’auto a cielo aperto: è stata, infatti, la pri-

ma roadster in assoluto a proporre la formula del tetto rigido a scomparsa, un hard top in acciaio che trasforma automaticamente la biposto in un affascinante coupé nel giro di pochi secondi. La roadster compatta tedesca è stata lanciata sul mercato 10 anni fa ed è stata subito passione, arrivando a sfiorare ultimamente quota mezzo milione di preferenze nel mondo (35.000 in Italia): ora rappresenta una delle massime espressioni della nuova generazione di auto Mercedes, è considerata il simbolo dell’immagine dinamica del marchio di Stoccarda.

2007 luglio | agosto FM51


Auto | Le “scoperte” tedesche

Dotazioni da regina Per festeggiare il decennale la MERCEDES BENZ ha presentato una versione speciale (limitata, per il mercato italiano, a 500 esemplari), la SLK EDITION 10, esaltandone ulteriormente le doti di sportività. Davvero intrigante: vernice metallizzata opaca ad effetto seta “grigio alanite magno”, sportivi accostamenti cromatici, cerchi in lega a 10 razze “chrome-shadow” dotati di pneumatici maggiorati (225/45 R17 all’anteriore e 245/40 R17 al posteriore), logo “EDIT10N” sulle fiancate, interni impreziositi da pregiati rivestimenti in morbida pelle nera traforata con cuciture a contrasto. Non solo: nella esclusiva dotazione di serie riservata al mercato italiano spiccano, tra gli altri, il navigatore satellitare Comand APS, Sound system harmann/ pardon, fari bixeno, Parktronic, telecomando per aprire e chiudere l’hard top a distanza, frangivento e l’innovativo sistema di riscaldamento per la zona della testa (AIRSCARF), che regala in ogni stagione il piacere della guida “en plein air”. Il colore di serie di SLK Edition 10 è lo sportivo nero lucido: a richiesta il nero ossidiana metallizzato e l’argento iridium. In particolare la vernice metalizzata “grigio alanite magno” esalta ancora di più le forme sportive della roadster indicando al tempo stesso la nuova tendenza dei futuri colori in campo automobilistico. 52FM luglio | agosto 2007

Un abitacolo in pelle nera Cofano possente, fiancate sinuose, gruppi ottici posteriori bruniti. Anche all’interno della SLK EDITION 10 dominano numerosi elementi distintivi come i loghi sui sedili in pelle nera dalle particolari cuciture argentate e sui tappetini; rivestiti in morbida pelle nera anche bracciolo centrale e leva del cambio (manuale e automatico). Evidenziano il carattere sportivo gli elementi cromati della plancia e il tachimetro di colore rosso. Per gli amanti della personalizzazione sono disponibili inoltre molti accessori della linea firmata MERCEDES come i listelli cromati per la mascherina e lo schermo antiturbolenza in vetro.


SLK Edition 10

Il test su strada a Ostuni Il piacere di guida all’aria aperta su SLK EDITION 10 è possibile anche nei mesi meno caldi. Lo ha dimostrato la nostra prova ad Ostuni, in provincia di Bari, con 16 gradi di temperatura e cielo parzialmente coperto: una delizia grazie ai sedili riscaldabili e all’innovativo sistema di riscaldamento Airscarf per il collo e la nuca. Ma a trasformare il test su strada in una giornata indimenticabile hanno contribuito anche i 4 propulsori: il quattro cilindri 1.8 litri (1.796 cc) da 163 cavalli che equipaggia la SLK 200 Kompressor (226 all’ora), il V6 tre litri (2.996 cc) da 170 cavalli (SLK 280), il V6 3.5 litri (3.498 cc) da 272 cv (SLK 350) e – per la prima volta nel segmento – il poderoso 8 cilindri AMG di 5.439 cc (360 cavalli, coppia di 510 Nm, 250 all’ora, accelerazione da 0 a 100 orari in 4”9 secondi).

Potenza, sicurezza e piacere di guida SLK EDITION 10 è disponibile nelle varianti SLK 200 KOMPRESSOR (163 cavalli), SLK 280 con motore 6 cilindri (231 cavalli) e SLK 350 (272 cavalli). I prezzi vanno da 44.300 a 47.650 euro. 2007 luglio | agosto FM53


Mercedes-Benz è un marchio DaimlerChrysler.

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Auto | Le “scoperte” tedesche

Mercedes-Benz: la leggenda delle grandi roadster coupé I grandi miti dell’automobilismo sportivo si sono offerti alla storia delle competizioni senza un tetto che li celasse alle ali di folla entusiasta della Mille Miglia, della 24 Ore di Le Mans e della Targa Florio. Le auto scoperte hanno in sé il fascino di quelle imprese, ed è nel calore dell’asfalto di queste storiche competizioni che nacque la leggenda delle sportive con la “Stella”: la famiglia Mercedes-Benz SL, ovvero Sport Leicht (Sportiva e Leggera). Il precursore della famiglia delle Sport Leicht, e primo roadster con la Stella, fu la 170 VS del 1938. Dotata di un propulsore 4 cilindri

da 1.912 cc e 60 CV di potenza massima a 3.600 giri raggiungeva, grazie anche al peso di soli 1.000 chili, una velocità massima di 112 chilometri orari. SL: Sportiva e Leggera Il primo modello della leggendaria Mercedes-Benz Classe SL celebrò la sua “prima” mondiale nel 1954 all’International Motor Sports Show di New York. Sin dal debutto mondiale del celebre coupé 300 SL ad ali di gabbiano, le auto sportive Mercedes-Benz figurano tra le automobili più affascinanti e desiderate al mondo.

2007 luglio | agosto FM55


Auto | Le “scoperte” tedesche

Classe SL Evo L’attuale Classe SL EVO è la quinta generazione della roadster e, al pari delle sue antenate, si distingue soprattutto per tre caratteristiche: design affascinante, innovazioni tecniche all’avanguardia e straordinario piacere di guida. In esclusiva per il mercato italiano, Mercedes-Benz Classe SL EVO è disponibile in due versioni: la Chrome (per un pubblico tradizionale e raffinato) e la Sport, dedicata agli amanti della guida sportiva. Le due versioni si distinguono per equipaggiamenti e dotazioni di serie, carattere e dinamica di guida.

SL Amg Performance Il massimo della sportività è rappresentato da Mercedes-Benz SL 55 AMG Performance, dotata di un V8 Kompressor da 5.5 litri. Grazie all’impiego di una centralina di gestione del motore estremamente efficiente, la potenza del propulsore V8 AMG è pari a 380 kW/517 CV mentre la coppia massima è di 720 Nm. SL 55 AMG Performance accelera da 0 a 100 orari in soli 4”5 secondi mentre la velocità massima, limitata elettronicamente, raggiunge i 300 chilometri orari. 56FM luglio | agosto 2007


Le “scoperte” tedesche

SLK: Sportiva, Leggera e Corta Mercedes-Benz SLK, ovvero Sport Leicht Kurz (Sportiva, Leggera e Corta). L’attenzione che destò la prima generazione della piccola roadster SLK al debutto, nel 1996, fu enorme: il design moderno, che regalava evidenti riferimenti a un passato di glorie e trionfi automobilistici, si univa all’ideale matrimonio tra piacere di guida open air e il mancato rimpianto invernale per una più rassicurante coupé, grazie all’hard-top ripiegabile che d’incanto consentiva la trasformazione da pura roadster a impenetrabile coupè. Mercedes-Benz McLaren SLR, ovvero Sport Leich Rennen (Sportiva, Leggera da Corsa). La nuova Mercedes-Benz McLaren SLR 722 Edition possiede tutte le caratteristiche di una vera granturismo da competizione. La nuova supersportiva dispone di maggior potenza, assetto estremamente dinamico, aerodinamica ulteriormente migliorata ed equipaggiamenti interni ancor più sportivi.

L’omaggio a Stirling Moss Mercedes-Benz McLaren SLR 722 Edition è in grado di soddisfare gli appassionati più esigenti. Con la nuova SLR 722 Edition, Mercedes-Benz rende omaggio a un trionfo straordinario: la vittoria del leggendario pilota britannico Stirling Moss e del suo copilota Dennis Jenkinson, conquistata a bordo di una Mercedes-Benz 300 SLR numero 722 (l’orario di partenza della gara, le 7,22 del mattino) alla Mille Miglia del 1955. La nuova supersportiva SLR McLaren 722 Edition, con i suoi 478 kW/650 CV di potenza, supera la storica antenata e la già straordinaria SLR, realizzando i desideri degli automobilisti più esigenti in termini di sportività e funzionalità nell’uso quotidiano. L’edizione speciale della vettura, strettamente limitata a 150 esemplari, viene realizzata attraverso una lavorazione prevalentemente artigianale a Woking, in collaborazione con McLaren, gli specialisti inglesi di Formula 1. 2007 luglio | agosto FM57


Auto | I fuoristrada storici

Wrangler, la nuova specie La leggenda continua Jeep rinnova completamente la sua icona nel campo dei fuoristrada mantenendone intatto il DNA. Arriva il primo turbodiesel e la prima versione a 4 porte. di Gianni Piras

58FM luglio | agosto 2007


Jeep Wrangler

Grosseto. Jeep Wrangler, la nuova specie: prima motorizzazione turbodiesel (quattro cilindri 2.8 litri VM da 177 cavalli) e prima versione a quattro porte (Unlimited, più lunga di 52 centimetri rispetto alla versione base: 4,75 metri). Forse è solo un caso: ma il nome della località (Porto Ercole) scelta per il battesimo ufficiale in Italia dei due nuovi “gioielli” Jeep evoca la figura di un gigante mitologico. E un gigante è sicuramente Jeep Wrangler, al pari del nuovo “mito” Jeep Wrangler Unlimited, sua naturale “evoluzione”.

Chi ama guidare i fuoristrada autentici – magari sugli sterrati o sui sentieri più suggestivi della Sardegna - sa alla perfezione che Wrangler è un’icona firmata Jeep: meglio, una leggenda che 66 anni fa ha dato origine alla guida in off-road. Ora Jeep Wrangler si presenta completamente migliorato in ogni sua caratteristica attraverso una “metamorfosi” che ha lasciato intatto però il suo DNA: insomma, ora è più “cult” che mai, più grande, più confortevole, più tecnico, più sicuro e più potente.

2007 luglio | agosto FM59


Auto | I fuoristrada storici

Wrangler: agile come un camoscio Cosa è capace di fare questo diretto discendente dell’originale Willys MB del 1941 lo ha dimostrato nel test nei dintorni di Grosseto: agile come un camoscio anche nei “tratti” più proibitivi, ma anche sorprendente per la disinvoltura con cui si destreggia nel traffico urbano. Vediamo, allora, questa “nuova specie” Wrangler: le novità riguardano il telaio, le motorizzazioni, lo sterzo, le sospensioni (ridisegnata per un assetto più preciso), la silenziosità interna (migliorata del 20 per cento rispetto al modello precedente). In dettaglio: maggiore altezza da terra, cerchi e pneumatici più grandi, assali anteriori e posteriori rigidi ad alta resistenza Dana, sistemi di trazione Command-Trac di nuova generazione, nuovi bloccaggi elettrici dei differenziali, scollegamento elettronico della barra stabilizzatrice anteriore.

Più resistente e più spazioso Il Jeep Wrangler ora dimostra un migliore comportamento su strada. La nuova struttura è più resistente (100 per 100) alla flessione; il passo è più lungo, le carreggiate allargate, gli ammortizzatori hanno una nuova taratura con una maggiore escursione in compressione ed estensione, la silenziosità interna è migliorata del 20 per cento. E gli interni sono più spaziosi e confortevoli (11,6 centimetri in corrispondenza delle anche; 13,1 in corrispondenza delle spalle; 3 per le gambe dei passeggeri posteriori).

60FM luglio | agosto 2007


Jeep Wrangler

Più sicuro e più funzionale Sul fronte della sicurezza Wrangler (lungo 4,23 metri) non teme confronti: controllo elettronico della stabilità a tre modalità, freni a disco sulle 4 ruote con sistema antibloccaggio, sistema antiribaltamento ed airbag multistadio. E’ anche più funzionale: alzacristalli elettrici, chiusura centralizzata, innovativo sistema multimediale di intrattenimento e navigazione satellitare MyGIG, impianto stereo da 368 watt a 6 altoparlanti con subwoofer. Novità di rilievo anche sotto il cofano. C’è il nuovo motore 2.8 litri common rail (potenza di 177 cavalli), in pratica il primo turbodiesel nella storia Jeep per quanto riguarda la gamma Wrangler: con una coppia massima di 410 Nm tra i 2.000 e 2.600 col cambio manuale a 6 marce e di 400 Nm col cambio automatico a 5 velocità si riesce a superare passaggi quasi impossibili sul fuoristrada mentre sull’asfalto accelerazione e ripresa sono davvero eccellenti. C’è anche il nuovo motore a benzina 3.8 litri V6 da 199 cv (coppia di 315 Nm), abbinato alla trasmissione automatica a 4 velocità, e disponibile esclusivamente sulla versione Sahara.

Trazione Command-Trac Nei percorsi fuoristrada Wrangler (Sport, Sport Plus e Sahara) si esalta con la seconda generazione del sistema di trazione integrale inseribile Command-Trac NV241 “shift-onte fly” a 2 velocità, con rapporto per le marce ridotte pari a 2.72:1 (differenziale autobloccante Track-Lok - disponibile a richiesta su Sport Plus e Sahara – che garantisce ulteriore coppia motrice e trazione in situazioni di scarsa aderenza su sabbia, ghiaia, neve o ghiaccio). Il Rubicon sfoggia un riduttore OffRoad Rock-Track NV241OR inseribile “shifton-the-fly” a 2 velocità con l’eccezionale rapporto di riduzione pari a 4.0:1 e differenziali anteriori e posteriori bloccabili elettricamente (Tru-Lock) per la guida in fuoristrada più impegnativa. Grande tecnologia e grande personalità. Il design è inconfondibile, degno di una vera e autentica Jeep, moderna e accurata, dall’aria ancora più imponente.

Sport, Sport Plus, Sahara e Rubicon Jeep Wrangler si fa addirittura in quattro per conquistare il più possibile gli amanti dei fuoristrada: allestimenti Sport, Sport Plus, Sahara e Rubicon. Insomma, la quintessenza del fuoristrada: assali rigidi, portiere rimovibili, cerniere a vista, parabrezza ribaltabile, capote smontabili e ripiegabili esprimono in pieno lo spirito di avventura che emana questa icona del marchio americano. E poiché anche l’occhio vuole la sua parte, mettiamoci pure nove tonalità di colore per la carrozzeria, i classici fari circolari, la griglia a sette feritoie, i parafanghi trapezoidali, il rollbar, il tetto nelle configurazioni hard-top modulare a tre pannelli “Freedom Top” e soft-top ripiegabile.

2007 luglio | agosto FM61


Auto | I fuoristrada storici

Wrangler Unlimited: l’evoluzione di un “cult”

Grosseto. Wrangler Unlimited: l’evoluzione di un “cult”. Diamo, allora, uno sguardo a questo nuovo mito che ingigantisce il prestigio del marchio Jeep: quattro porte, spazio per 5 passeggeri, tetto scomponibile “Freddom Top” per trasformare la regina delle off-road in una cabrio 4x4 unica sul fronte dell’avventura open-air, stessi motori del solidissimo Wrangler (l’inedito turbodiesel 2.8 da 177 cavalli e il nuovo 3.8 litri V6 a benzina da 199 cavalli), stessi allestimenti (Sport, Sport Plus, Sahara e Rubicon con molteplici combinazioni per capote, portiere e parabrezza), nove originali tonalità di colore per la carrozzeria e cerchi da 16-17-18 pollici. Uniche anche le mozioni che sa regalare questa auto speciale che coniuga alla perfezione la praticità di una 4 porte con l’esclusivo design Wrangler. Emozioni che a bordo possono essere condivise contemporaneamente da 5 passeggeri: con un volume di carico che è il più ampio messo a disposizione nella storia di Jeep Wrangler, Unlimited infatti oltre alle eccezionali prestazioni fuoristradistiche ha come dote non trascurabile anche la versatilità di un’utilitaria destinata all’uso quotidiano. Si avvale, tra l’altro, di un passo più lungo (295 centimetri: +52) di quello del nuovo Wrangler: e questo consente di ospitare un divanetto posteriore a 3 posti, di offrire più spazio ai passeggeri (95 centimetri per le gambe nei sedili posteriori) e il doppio del volume di carico posteriore . 62FM luglio | agosto 2007


Jeep Wrangler Unlimited Cioè 935 litri col divanetto ripiegato. Questo rispetto al “fratello” Jeep col quale condivide le caratteristiche ormai tipiche (portiere rimovibili, cerniere a vista, parabrezza inclinato, l’innovativo hard-top). <Nessun altro veicolo al mondo>, precisa Mike Donoughe vicepresidente Body-on-frame Product Team di Chrysler Group), <può eguagliare la combinazione unica di eccellenti doti fuoristradistiche, piacere di guida open-air, funzionalità e versatilità offerte dal nuovo Jeep Wrangler Unlimited. Sia nella guida di tutti i giorni che su percorsi estremi, Unli-

mited ha la capacità di superare qualsiasi sfida in modo agevole, trasportando comodamente passeggeri e bagagli>. Il piacere di guida open-air è garantito specialmente dall’inedito hard-top modulare “Freedon Top” formato da tre pannelli: Unlimited così può essere “trasformato” a piacere, perché i pannelli laterali anteriori possono essere riposti all’interno del fuoristrada, mentre la parte posteriore può essere rimossa separatamente. Non solo: è possibile anche ripiegare il parabrezza sul cofano motore e rimuovere tutte le portiere. Al di là di questo piacere di viag-

giare all’aria aperta, Unlimited grazie al passo più lungo ha un comfort di marcia su strada elevato: le sospensioni anteriori e posteriori a 5 punti di ancoraggio rendono più preciso l’assetto migliorando il comportamento lungo tutto il percorso. Aggiungiamoci anche gli ammortizzatori bitubo a bassa pressione, tarati per garantire un miglior equilibrio in fase di estensione e di compressione (comportamento delle sospensioni più reattivo) e il quadro è ancora più chiaro. Non solo: Unlimited Sahara e Rubicon sfoggiano ammortizza-

tori monotubo ad alta pressione che utilizzano la tecnologia delle valvole LST (Low Speed Tunable). E ancora: l’assetto bilanciato e preciso di Wrangler Unlimited riduce notevolmente rollio e beccheggio; l’ESP (di serie), ossia il controllo elettronico della stabilità aiuta il pilota a mantenere la corretta traiettoria dell’auto anche in condizioni di marcia difficili. Il sistema ESP “3 Mode” di Wrangler ha tre diverse modalità: completamente inserito, off-road (completamente disinserito) e parzialmente inserito. Una delizia (tecnologica) in ogni caso.

I prezzi della JEEP WRANGLER SPORT 2.8 CRD: 26.630 euro (27.540 con cambio automatico). SPORT PLUS 2.8 CRD: 29.600 euro (30.150 Automatico). SAHARA 2.8 CRD : 31.798 euro (32.700 Automatico). SAHARA 3.8 L: 32.430 euro. RUBICON 2.8 CRD: 32.030 euro (32.990 Automatico). UNLIMITED SPORT 2.8 CRD: 31.160 euro (32.070 Automatico). SPORT PLUS 2.8 CRD: 32.930 euro (33.840 Automatico). SAHARA 2.8 CRD : 35.630 euro (36.540 Automatico). SAHARA 3.8L 36.780 euro. RUBICON 2.8 CRD: 37.400 euro (38.360 Automatico).

2007 luglio | agosto FM63


Auto | Serie speciali

Auto e nautica si incontrano con l’Alfa 147 Murphy&Nye Il Biscione non finisce di sorprendere: ora c’è anche l’Alfa 147 Murphy&Nye, la nuova versione nata dalla collaborazione tra Alfa Romeo e l’Azienda che produce e realizza abbigliamento per la nautica e per lo sportswear, ideato per il mondo della competizione. Equipaggiata con il brillante motore diesel 1.9 JTDM da 120 CV l’auto, proposta recentemente (9-10 giugno) nelle concessionarie, si contraddistingue all’esterno per l’esclusiva vernice Azzurro Cristallo, i cerchi in lega da 17” e il terminale di scarico cromato. L’effetto satinato domina calandra, baffi e specchietti, mentre il logo Murphy&Nye, inconfondibile firma del mondo dello yachting, impreziosisce montante e posteriore. Nell’abitacolo la sportività si fa ancora più ricercata, disegnata da un originale fil rouge che unisce il mondo delle auto a quello delle regate. Ecco allora l’accostamento dei colori blu e crema che aumenta la luminosità degli interni, i sedili 64FM luglio | agosto 2007

sportivi in pelle con fasciame blu e seduta tinta panna, il logo Alfa ricamato in rosso sul poggiatesta. La coulisse rossa che chiude le cuffie del cambio e del freno a mano e la tasca porta-documenti dei sedili impreziosiscono l’abitacolo. I batticalcagni con logo M&N e i sovratappeti con cordino e alamaro sottolineano il legame tra questa Alfa 147 e il mondo della vela. Ricco il kit di accessori M&N che include anche borsone, portachiavi e porta-documenti col logo dell’Azienda. Completano la dotazione dell’Alfa 147 Murphy&Nye i fendinebbia, il climatizzatore automatico bi-zona, il cruise control, il trip computer, il VDC, l’ASR, i 6 airbag e l’autoradio completo di lettore CD e 6 altoparlanti. Disponibile nella versione a 5 porte e con un prezzo di listino di 24.690 euro (chiavi in mano), l’Alfa 147 Murphy&Nye è la sintesi perfetta dei valori condivisi dalle due Aziende: la passione per la competizione sportiva, la sfida e la libertà.


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Grand Vitara 3 porte. Lasciati sorprendere dal suo carattere. Brillante, agile, elegante, si muove con provocante disinvoltura in città grazie alla sua attitudine metropolitana e alla guida decisiva e sicura di sé. Motori 1.6 WT benzina e 1.9 DDiS diesel - DPF: Filtro antiparticolato autorigenerante di serie nella versione diesel - Trazione 4x4 permanente, con marce ridotte nella versione diesel - Airbag anteriori, laterali e a tendina - Impianto Hi-fi con lettore cd, mp3 e comandi al volante - Aria condizionata automatica - ESP® + TCS disponibili come optional. Lasciati sedurre dalla sua personalità. Suzuki raccomanda

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Auto | Fuoristrada storici

L’inossidabile Defender:

nuovo cuore, stesso fascino Nella gamma 2007 del 4x4 Land Rover anche un turbodiesel 2.4 da 122 cv. Migliorato l’abitacolo: cambiano forma plancia e sedili. di Gabriele Piras

66FM luglio | agosto 2007


Nuovo Defender

Defender, ossia la storia di un mito inossidabile, la storia di un fuoristrada irriducibile che col passare degli anni resiste incredibilmente alla moda e all’avanzare “garibaldino” dei Suv e dei Crossover. Quasi una leggenda lunga 60 anni, iniziata nel 1948, alimentata via via nel susseguirsi dei lustri dai 2 milioni di fuoristradisti che hanno acquistato il Defender in 130 Paesi del nostro pianeta. Ora il mito firmato Land Rover torna alla ribalta con una “metamorfosi” sostanziale che lo

rende ancora più intrigante e suggestivo: cambiano i contenuti, non cambia però l’aspetto classico con l’inconfondibile look e neppure la sua dote migliore, ossia la trazione, grazie alla quale il Defender può superare ogni tipo di ostacolo. E nel test su strada, per l’ennesima volta, si è visto quanto sia fondamentale la trazione integrale permanente con riduttore e differenziale centrale bloccabile manualmente dal pilota, specie quando l’aderenza scarseggia sotto le ruote.

2007 luglio | agosto FM67


Auto | Fuoristrada storici

Cambio manuale a 6 marce

Defender: un fuoristrada multiforme

Vediamo allora i contenuti: un nuovo turbodiesel Ford Puma, geometria variabile, 2.4 litri, sedici valvole, con una potenza di 122 cavalli (il 90% disponibile tra i 2.200 e i 4.350 giri), coppia di 360 Nm a duemila giri; nuovo cambio manuale a 6 marce (la prima molto corta per favorire lo spunto, sesta piĂš lunga del 20 per cento rispetto alla quinta del precedente modello); nuova plancia; nuovi sedili; nuovo sistema di riscaldamento ventilazione e climatizzazione.

Il design esterno del nuovo Defender Model Year 2007 non ha subito modifiche estetiche sostanziali: i progettisti Land Rover sono rimasti fedeli al concetto puro di Defender, confermando le forme tradizionali del fuoristrada e limitandosi a “rivisitare� il cofano-motore giusto per poter sistemare adeguatamente il nuovo turbodiesel. Un fuoristrada decisamente multiforme: il successo del Defender sta anche nell’architettura del design traducibile in una vasta gamma di allestimenti (Station Wagon, Hard Top, Soft Top, Pick Up, High Capacity Pick Up e Crewe Cab) e con tre passi diversi (90, 110 e 130) in funzione della carrozzeria prescelta. Nella gamma Defender 2007 figurano quindi tre piattaforme con passi di 2.360 millimetri (versione 90), 2.794 millimetri (versione 110) e 3.225 millimetri (versione 130).

68FM luglio | agosto 2007


Nuovo Defender

Quattordici diversi modelli

Bandiera Ford

In pratica, con il “gioco” delle varianti, possiamo mettere di fronte a noi ben 14 diversi Defender. La 90 si presenta per la prima volta con un salottino a 4 posti (seconda fila con 2 sedili singoli ripiegabili a libro), nella 110 station wagon a richiesta possono essere montati i 2 sedili singoli nella terza fila (nella fila centrale c’è un divanetto a 3 posti). Messa su Strada IVA esclusa (€)

Land Rover: una storia lunga 60 anni. Nasce (1948) come alfiere della Casa inglese Rover sul fronte dei fuoristrada (e Land Rover si chiamava il primo modello prodotto), diventa poi un Marchio storico. Nel 1966 entra a far parte della British Leyland, poi passa alla Bmw e dal 2000 agisce sotto la bandiera della Ford.

Chiavi in Mano IVA inclusa (€)

PICK UP

STATION WAGON

Defender 90 Pick Up

Defender 90

Messa su Strada IVA esclusa (€)

Chiavi in Mano IVA inclusa (€)

E

734.16

24.498.00

E

734.16

25.618.00

S

734.16

25.264.00

S

734.16

26.595.00

SE

734.16

28.434.00

Defender 110 High Capacity E

734.16

27.568,00

Defender 110

S

734.16

28.305.00

E

734.16

30.018.00

HARD TOP E SOFT TOP

S

734.16

30.654,00

Defender 90 Soft Top

SE

734.16

33.054.00

E

CREW CAB

734.16

24.498.00

E

734.16

28.468.00

E

734.16

30.268.00

S

734.16

29.404.00

S

734.16

31.005.00

SE

734.16

30.204.00

SE

734.16

32.805.00

E

734.16

32.668.00

S

734.16

33.405.00

Defender 110

Defender 110 Hard Top

Defender 130

Strumentazione a led Cambia aspetto, invece, l’abitacolo. Gli interni sono stati sensibilmente migliorati, come non era mai avvenuto nel corso della sua storia: così il nuovo Defender 2007 oggi si presenta ancora più pratico e confortevole. La nuova plancia regala al Defender un aspetto più attuale e moderno, e al tempo stesso ne migliora la qualità e l´ergonomia. La nuova strumentazione illuminata a LED fornisce al guidatore informazioni chiare e sintetiche. La nuova plancia alloggia – come già detto - un nuovo potente sistema di riscaldamento, ventilazione e climatizza-

zione. Anche il sistema audio del Defender è stato perfezionato ed oggi offre sulle versioni SE (le altre sono la E e la S) un ingresso audio ausiliario per apparecchiature compatibili MP3. Su strada il Defender è imbattibile, in grado di superare anche i percorsi più acrobatici: in tutta sicurezza, grazie alla dote tecnologica di cui dispone. Unica eccezione gli airbag che il Defender continua a “snobbare” in ossequio alla tradizione del fuoristrada “duro e puro”. Prezzi chiavi in mano. Versione 90: da 24.498 a 28.434 euro. Versione 110: da 27.568 a 33. 054 euro). Versione 130: da 32.668 a 33.405 euro 2007 luglio | agosto FM69


Auto | Fuoristrada storici

Le “meraviglie” del Defender Il Defender è il fuoristrada più versatile del mondo, in grado di attraversare terreni estremi e di affrontare gli ambienti più ostili. Le sue robuste sospensioni gli garantiscono un’eccezionale articolazione delle ruote, per affrontare con la stessa facilità sterrati impegnativi, fondi rocciosi o solchi profondi. Sicuro ed inarrestabile, è diventato il simbolo dell’affidabilità sul fronte delle quattro ruote motrici.

Trazione integrale permanente La trazione integrale permanente invia costantemente la coppia motrice a tutte e quattro le ruote, su asfalto o in fuoristrada. Così non è necessario passare dalle due alle quattro ruote motrici quando le condizioni del terreno cambiano, e il Defender offre sempre la massima trazione, rimanendo praticamente inarrestabile.

Angoli e pendenze Il Defender può affrontare pendenze di 45°. L’angolo di attacco arriva a 49°, quello di uscita a 47°, quello di dosso a 147°. Con una profondità di guado di 500 millimetru, Defender assicura al guidatore sicurezza e controllo.

Riduttore a due gamme di velocità Nel traino, in salita o nel fuoristrada, il controllo della coppia motrice è sempre affidato a un robusto riduttore a due gamme di velocità, per garantire al guidatore un perfetto controllo e la disponibilità di 12 marce avanti e 2 retromarce.

Differenziale centrale bloccabile Il bloccaggio del differenziale centrale forza la suddivisione al 50% della coppia motrice fra i due assali. Questa caratteristica garantisce una migliore trazione su terreni sciolti, fango, ghiaccio, neve.

Risposta differenziata dell’acceleratore Su strada normale, dove è necessaria una risposta istantanea all’acceleratore, grazie alla funzione FTC (Fast Throttle Control), il motore eroga la maggior parte della sua potenza già al 30% della corsa del pedale. Per un’accelerazione maggiormente controllata nel fuoristrada, selezionando la gamma lenta di velocità la risposta del motore viene invece distribuita lungo tutta la corsa del pedale.

70FM luglio | agosto 2007


Nuovo Defender Controllo Elettronico della Trazione (ETC) Se in accelerazione una ruota tende a girare più rapidamente della altre perché sta perdendo aderenza, l’ETC - opzionale – la frena.La coppia motrice viene così ridistribuita alle ruote che hanno maggiore aderenza, migliorando la trazione.

ABS - Sistema frenante antibloccaggio Se, durante una frenata decisa, i sensori dell’ABS a quattro canali avvertono una significativa differenza di velocità fra le ruote, il sistema antibloccaggio riduce automaticamente la forza frenante applicata a quella o quelle ruote, aiutando il guidatore a mantenere il controllo del veicolo. L’ABS è opzionale.

Corsa lunga delle sospensioni L’eccellente articolazione degli assali (655 millimetri per il Defender 110 e 590 per il Defender 90), grazie alle sospensioni indipendenti a molle elicoidali, contribuisce alle leggendarie capacità del Defender, mantenendo le ruote a contatto con il suolo e copiando il profilo dei terreni più accidentati.

Guerriero: il Defender e la Sardegna <Il mito indistruttibile ritorna alla ribalta>, sostiene Lucio Guerriero amministratore delegato di Land Rover Italia, <con nuovi obiettivi molto più intraprendenti. La vettura è completamente rinnovata: non nel “vestito”, ma dentro con nuovi interni molto più lussuosi e sofisticati. Un fuoristrada che si ripropone all’utenza, ma soprattutto alla collettività, con rinnovate prestazioni fuoristradistiche ma soprattutto per un miglior confort e guidabilità>. <In particolare per il Defender>, spiega ancora Guerriero, <la Sardegna è sempre stata un mercato importante e fondamentale. Abbiamo fatto moltissime forniture nel settore pubblico, in particolare alla Regione. Naturalmente in primo piano ci sono i concessionari, in particolare il concessionario di Nuoro, Buonamici, ha avuto sempre un ottimo successo. Stesso discorso anche per il concessionario Torresauto di Sassari che negli anni passati ci ha dato un supporto significativo per quanto riguarda le gare agli enti pubblici e anche per il concessionario di Cagliari, l’Autor. In passato abbiamo collaborato tantissimo nel settore pubblico ma anche nel privato: cioè le Aziende sono state sempre molto vicine a questo prodotto e penso che con questa innovazione sicuramente ci possiamo proporre in modo ancora più forte in Sardegna>.

2007 luglio | agosto FM71


Auto | Motori Fiat

Grande Punto con il T-Jet Con l’estate alle porte la Grande Punto della Fiat mette il T-Jet per essere in gran spolvero sulle strade delle vacanze. Una Grande Punto, insomma, equipaggiata con il brillante 1.4 16v T-JET da 120 cavalli, capostipite di una nuova famiglia di motori a benzina sovralimentati che si caratterizza per prestazioni, prontezza nella risposta all’acceleratore, consumi contenuti, semplicità costruttiva, robustezza ed affidabilità. Novità proposta con le classiche “porte aperte” (16 e 17 giugno). Disponibile con gli allestimenti Dynamic, Emotion e Sport (tutti a 3 o 5 porte), la nuova versione propone un listino prezzi (chiavi in mano) che parte da 15.200 euro per la Dynamic 3 porte fino a raggiungere 16.500 euro per la Sport 5 porte.

Il prezzo d’ingresso per un motore con queste prestazioni - la coppia più alta al numero di giri più basso - è il minimo proposto in Italia sull’intero segmento. Tutte le versioni così equipaggiate propongono di serie l’ESP (Electronic Stability Program), il sofisticato dispositivo che controlla elettronicamente la stabilità dell’auto, completo di funzione Hill Holder che assiste il guidatore nelle partenze in salita (ora disponibile sull’intera gamma). In dettaglio, il nuovo motore 1.4 16v T-JET sviluppa una potenza massima di 90 kW (120 CV) a 5.000 giri e una coppia massima di 206 Nm, con addirittura 200 Nm già a circa 1.700 giri.

Dunque, l’elasticità di marcia è elevata, con ridotto uso del cambio, se si vuole una guida piacevole e rilassata, ma basta spingere sull’acceleratore per avere una risposta grintosa. Velocità massima di 195 orari e accelerazione da 0 a 100 orari in 8”9 secondi (versione Dynamic con pneumatici 185/65 R15). Consumi contenuti: nel ciclo combinato 6,6 litri per 100 chilometri.

72FM luglio | agosto 2007



Auto | Le ammiraglie

Ecco la Maybach 62 S, la limousine degli Emiri Ecco un’altra auto da sogno. Lussuosissima, degna di un Emiro. Così il Gruppo Daimler-Chrysler ha scelto l’affascinante Dubai, l’Eldorado del nostro secolo, per presentare la Maybach 62 S, ossia la nuova ammiraglia del prestigioso marchio automobilistico Maybach. Con questo modello, i tecnici dell’officina Maybach-Manufaktur di Sindelfingen hanno creato una limousine di lusso (la più “ricca”, la più potente, la più confortevole della storia) destinata a una clientela particolarmente esigente, seguendo la stessa filosofia dell’Emiro Mohammed bin Raschid al-Maktum, sovrano del Dubai. <Mai compiere piccoli passi, quando se ne possono fare di 74FM luglio | agosto 2007

grandi>, afferma il quarto uomo più ricco del mondo che – dicono- ha acquistato subito un paio di Maybach 62 S da affiancare nel suo mega-garage alle personalizzate Rolls-Royce, Ferrari, Bugatti, Mercedes e Aston Martin (tutti “pezzi” unici). Una “primizia” assoluta, questa Maybach 62 S andata letteralmente a ruba a Dubai (tutte acquistate in un batter d’occhio le 62 S importate dalla Germania), alla modesta cifra di mezzo milione di euro (fatte le debite proporzioni fra le monete). Le strade e i bazar dell’opulenta città nel deserto sono quindi il “parquet” più adeguato su cui provare la nuova Maybach 62 S ed i suoi esclusivi vantaggi.


Maybach 62 S

<S> come Special S indica l’ampia gamma di equipaggiamenti speciali che Maybach ha introdotto a bordo della 62 S per soddisfare i numerosi desideri della sua esigente clientela. Il risultato è non solo una nuova dimensione del comfort di bordo, che va soprattutto a beneficio dei passeggeri posteriori, ma anche un livello di prestazioni superiore. Grazie al motore 6 litri biturbo12 cilindri di nuova concezione, con una potenza di 450 kW (612 CV), la nuova Maybach 62 S è la limousine di serie più potente al mondo (più 10% rispetto alla 62): propulsore sviluppato in joint venture con AMG e assemblato completamente a mano. Grande progressione e accelerazione da 0 a 100 orari in 5”2 secondi, velocità massima limitata elettronicamente a 250 orari. I consumi, chiaramente, non sono da utilitaria: ma questo non è un problema per i “signori” di Dubai dove un litro di benzina costa solo 35 centesimi di euro.

Quarto modello Maybach Dopo il grande successo di Maybach 57 S (perfetta combinazione di comfort raffinato e temperamento sportivo), la 62 S è oggi il quarto modello della gamma di limousine di lusso firmato Maybach: soddisfa i più elevati standard in termini di spazio interno, comfort e dinamica di marcia, assicurando il massimo relax a bordo. Le eccellenti prestazioni di Maybach 62 S stabiliscono nuovi parametri di riferimento per il segmento delle ammiraglie di lusso, rinnovando al tempo stesso la tradizione delle leggendarie auto Maybach, che negli anni Venti e Trenta del secolo scorso rappresentavano l’élite dell’industria automobilistica tedesca ed internazionale. Anche in quegli anni numerose vetture Maybach venivano prodotte come limousine con chauffeur, una tradizione a cui il modello 62 S continua a rendere omaggio oggi.

2007 luglio | agosto FM75


Auto | Le ammiraglie

Design dinamico ed elegante La nuova Maybach 62 S si distingue dalla 62 per alcuni elementi estetici che sottolineano il carattere dinamico dell’auto: spiccano il nuovo frontale con calandra ridisegnata, i nuovi esclusivi cerchi da 20 pollici e il rinnovato design dei gruppi ottici. Al pari del modello 57 S, anche la nuova Maybach 62 S presenta un’elegante vernice monocromatica nelle tonalità nero ed argento, riservate esclusivamente alle versioni “S”. E’ inoltre disponibile a richiesta una nuova vernice speciale bianco brillante. Il discreto logo “62 S”, sotto al montante anteriore, impreziosisce il profilo dell’auto, mentre il nuovo paraurti posteriore con doppio terminale di scarico sottolinea le enormi potenzialità della 62 S.

Motore V12 e assetto confortevole Il motore V12, ulteriormente potenziato dagli esperti Mercedes-AMG, assicura straordinarie prestazioni in qualsiasi situazione. Grazie alla sovralimentazione biturbo raffreddata ad acqua, il motore V12 da 6 litri sfodera una potenza massima pari a 450 kW/612 CV. La straordinaria coppia massima di 1.000 Nm (limitata elettronicamente) è disponibile in un ampio spettro di regimi, compreso fra i 2.000 ed i 4.000 giri. Per chi desidera uno stile di guida più sportivo, Maybach 62 S può offrire in qualsiasi momento eccellenti riserve di potenza, per reagire con tranquillità a qualunque situazione del traffico e garantire una guida brillante. L’esclusività dei potenti motori 12 cilindri è testimoniata da una targa sulla copertura del propulsore che riporta la firma del tecnico Mercedes-AMG che lo ha assemblato completamente a mano, secondo il principio <un uomo, un motore>. Diversamente dal modello 57 S, dotato di un assetto rigido del telaio che consente una guida più sportiva a chi desidera guidare personalmente la propria Maybach, i tecnici della Casa hanno mantenuto invariata l’escursione delle sospensioni della 62 S per ottenere un comfort di marcia senza rivali. Il telaio rappresenta il riferimento assoluto in termini di comfort, offrendo al tempo stesso elevate potenzialità dinamiche. I progettisti Maybach sono riusciti a conciliare armoniosamente queste diverse esigenze. 76FM luglio | agosto 2007

Raffinati dettagli interni: cura artigianale Da sogno chiaramente anche gli interni della 62 S, dove la lavorazione artigianale di pregiati materiali crea un ambiente originale e particolarmente esclusivo, nella classica tradizione Maybach. La sapiente combinazione di elementi in “nero pianoforte” e fibra di carbonio crea un’atmosfera di dinamica eleganza, in particolare nel vano posteriore, nel campo visivo e nei comandi del guidatore. I nuovi rivestimenti in pelle naturale completano la sensazione di morbida raffinatezza.


Auto | Gli anniversari

Suzuki Italia

Suzuki Samurai

La Suzuki Auto in Italia:

un’escalation lunga 25 anni Samurai detto “Suzukino”, Swift, Alto, Maruti 800, Vitara, Crossover Sx4: auto che hanno dato prestigio e successo alla Suzuki, uno dei più prestigiosi marchi del Sol Levante. Venticinque anni fa la Casa giapponese piantava ufficialmente la sua bandiera sul suolo del Belpaese (prima era rappresentata da un importatore in provincia di Bolzano) cominciando una nuova avventura: da allora è stato un crescendo di numeri e di consensi. Ad esempio, a 15 anni dal debutto, Suzuki Italia aveva già superaro le 17.000 unità vendute grazie al successo del Grand Vitara: lo scorso anno ha chiuso a quota 32.761 (1,41 per cento del nostro mercato), nel primo trimestre 2007 è arrivata a quota 11.324 (1,54 per cento), a fine giugno supererà sicuramente le 20.000 unità. Oggi Suzuki Italia ha un obiettivo ambizioso: arrivare a quota 36.000 unità alla fine del 2007 e raggiungere la quota del 2 per cento nel mercato grazie anche all’arrivo della Splash (anteprima al Salone di Francoforte a settembre) e di altre novità.

Gala a Milano con Nobuo Fujita E’ con questo ottimismo che la Suzuki Italia ha festeggiato nei giorni scorsi a Milano i suoi primi 25 anni di attività con un intervento dettagliato del presidente e amministratore delegato Nobuo Fujita, alla presenza del Direttore Generale Romano Valente. Una storia, quella della celebre Casa giapponese, iniziata nel 1909 quando Michio Suzuki fonda ad Hamamatsu la “Suzuki Loom Works”, un’azienda per la costruzione di macchine per l’industria tessile. Nel dopoguerra, quando c’è da risolvere il problema della mobilità primaria, Suzuki realizza (1952) le prime biciclette a motore – chiamate Pover Free; due anni dopo l’azienda assume il nome di “Suzuki Motor Company Ltd”.

Nobuo Fujita

Romano Valente

2007 luglio | agosto FM77


Suzulight: la prima auto La prima auto viene costruita nel 1955: si chiama Suzulight, è una vettura leggera con motore a 2 tempi da 360 cc che assomiglia alla Giulietta (ma è più compatta) e ha due porte come la Bianchina che uscirà nel 1957. Nel 1970 cominciano le vendite della mitica LJ equipaggiata con il motore bicilindrico delle moto da 360 cc. Nel 1981 inizia la collaborazione tecnologica con la General Motors che acquista il 20 per cento del pacchetto azionario Suzuki (ridotto al 3 per cento 25 anni dopo, nel 2006).

Il Samurai “Suzukino” Nel 1982 Suzuki Motor Corporation affida la distribuzione dei suoi veicoli alla Autexpò (sede a Ora, vicino a Bolzano) che fino al 1995 si occupa direttamente della commercializzazione e della relativa strategia commerciale delle auto Suzuki. I primi modelli ad arrivare sul mercato italiano sono l’LJ80, l’SJ410 e l’SJ413. In seguito vengono introdotti il famoso Samurai, detto “Suzukino”, Swift, poi Alto, l’economica ma ricca Maruti 800 e Vitara. Nel 1995 Suzuki Motor Corporation decide di rilevare direttamente l’attività di Autexpò e si unisce alla divisione Motocicli, già presente in Italia dal 1969, tramite importatore, e dal 1989 come Suzuki Motor Corporation. Dal 1992 Suzuki Italia, nelle sue divisioni Auto – Moto – Motori Marini, ha la propria sede a nord di Torino, a Robassomero. A metà degli anni Novanta il volume di affari della divisione auto si aggira sui 100 miliardi di lire, con un immatricolato di circa 5.000 unità. Ma è solo l’inizio. L’obbiettivo è ambizioso: ritagliare in Italia un ruolo di primo ordine.

Il raddoppio con il Vitara Le prime grandi soddisfazioni arrivano già nel 1997 quando, beneficiando di un mercato molto attivo per gli incentivi sulla rottamazione, le immatricolazioni Suzuki raddoppiano, raggiungendo le 16.305 unità, grazie anche a uno straordinario successo di Vitara. Nell’anno successivo Suzuki consolida ulteriormente la propria posizione con l’arrivo di due auto: il Grand Vitara e la futuristica Wagon R+.

78FM luglio | agosto 2007


Auto | Gli anniversari

Suzuki Italia

Arriva anche l’agile Jimny Sono anni ricchi di novità. Infatti nel 1999 fa il suo ingresso una delle pietre miliari della gamma offroad: il piccolo, agile e intramontabile Jimny, che ancora oggi fa registrare migliaia di immatricolazioni. Il 2000 è invece l’anno di Ignis, un’auto capace di fondere gli elementi di una city-car con quelli di un piccolo Sport Utility. Grande successo, confermato dalla sua presenza ancora oggi a listino. Nel 2001 arriva Liana, acronimo di “Life In A New Age” (vita in una nuova era), un segmento C estremamente versatile, che condensa i valori tipici giapponesi: tecnologia ed affidabilità. Si producono le prime vetture a respiro internazionale: la nuova Swift (2005), a cui segue il nuovo Grand Vitara (2005), rivisitato secondo i nuovi dettami, la SX4 (2006) e la Swift Sport (2007).

Suzuki Ignis

Primo importatore in Europa Con l’arrivo dei nuovi prodotti e una rete commerciale validissima, Suzuki Italia che diventa il primo importatore Suzuki in Europa. Oggi Suzuki Italia conta su una rete di 95 concessionari. Per il 2007 si è posta l’importante traguardo delle 36.000 unità e la quota del 2% di penetrazione sul mercato. Oggi il gruppo è presente in 187 Paesi nel mondo con ben 36 impianti di produzione (6 in Giappone, 2 in Nord America, 4 in Sud America, 2 in Europa, 2 in Africa e 19 in Asia). E’ stata prevista una crescita del 50% nel periodo 2001-2008. A fine marzo, quest’anno, erano state già prodotte 2.400.000 auto. 1970 LJ

Suziki Swift Sport

1979 Alto

1983 Swift

32.750

32.000 28.000

26.219

24.000

22.168

20.000 16.305

16.000 12.000

17.291

16.457

23.521

30.000

24.515

28.704

32.750

36.000

2006

2007

25.000 20.000

16.859

15.000 10.000

8.867

5.000

8.000 4.792

0

4.000 1995

40.000 35.000

28.704

1988 Vitara

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2005

2007 luglio | agosto FM79


Auto | I grandi raduni

GIORGIO CERBAI Con questa edizione inizia la collaborazione del giornalista Giorgio Cerbai con FM Formula Motori Magazine. Romano, grande esperto del settore motori (auto, moto sport), Cerbai lavora per il quoditiano “Il Tempo”, per Automobile Club di Roma/Settestrade (responsabile pagine motori) e collabora anche con l’agenzia Italpress, Motorsport.it, Motortv.it, Qmag.it, Alltruck.it, Calcio.

Mini: fascino e passione Cinquemila fans in festa ZANDVOORT. Cos’è il mito Mini? Provate a chiederlo a quel californiano di origine indiana, che ha imbarcato la propria Mini a stelle e strisce a proprie spese (circa 8.000 euro) ed è venuto dall’altra parte dell’Oceano per partecipare al raduno biennale… Oppure domandatelo alla coppia di Siracusa che ha timbrato per prima il cartellino all’ingesso del circuito, solo per poter dire di essere stati i primi a varcare i cancelli, o ancora, chiedetelo a chi arriva a spendere delle cifre folli pur di avere la Mini più fotografata dell’evento. Pazzia collettiva? Forse sì, ma oltre a prosciugare il conto in banca è certo che non fa più male di tanti altri vizi (anzi) e l’aria che si respira è di sano divertimento. Qui si sono radunati 80FM luglio | agosto 2007

quasi 5.000 (800 erano italiani) appassionati provenienti da tutto il mondo su circa 3.000 Mini. Con il motto “Friends, Festival, Challenge” hanno partecipato al secondo festival internazionale Mini United svoltosi dal 22 al 24 giugno presso l’autodromo di Zandvoort, cittadina olandese a circa 30 chilometri ad ovest di Amsterdam. Una “tre giorni” di festa che ha bissato il grande successo ottenuto già nella prima edizione del 2005, quando circa seimila fans provenienti da quaranta nazioni si erano ritrovati in Italia a Misano. Passione per le quattro ruote, unita ad eventi musicali, giochi di vario genere ed attività sportive, con un occhio rivolto anche alla sicurezza stradale con un

training camp dove istruttori professionisti insegnavano ai partecipanti le varie tecniche di guida per togliersi d’impaccio nelle situazioni più pericolose. Come fu per la kermesse italiana, anche qui a coinvolgere gli appassionati alcuni dei più conosciuti dj europei e non, inviati al festival dalla nota etichetta musicale “Hed Kandi” per allietare le serate. Non sono mancati i diversi eventi lifestyle in programma tra cui workshop di design, sfilate di moda e una mostra fotografica in puro stile MINI. Ovviamente grande spazio è stato lasciato anche alle gare, dove l’attenzione di tutti era focalizzata sulle coinvolgenti evoluzioni dei piloti impegnati nel MINI Challenge 2007.


Raduno Mini Tutti i fans invece, hanno potuto provare il brivido della serie Clubsport partecipando con la propria Mini e cercando di strappare il record personale della pista. A far da contorno all’evento sportivo, ci si poteva anche cimentare nei corsi di slalom e RunOnFlat con i piloti professionisti del Mini Driver Training. Per i più temerari, sempre alla ricerca della botta di adrenalina pura, l’appuntamento da non perdere erano i giri in taxi nei veicoli da corsa del MINI Challenge 2007. Magari appena scesi ancora un po’ frastornati si potevano incontrare nel Paddock personaggi che hanno fatto la storia della MINI, come il “professore” finlandese Rauno Aaltonen, vincitore nel rallye di Monte Carlo del 1967, o Mike Cooper, figlio del leggendario tuner inglese John Cooper. Ed a fine giornata, l’appuntamento era fissato in spiaggia, per partecipare a un torneo di beach-volley, cimentarsi in sport

innovativi e di tendenza come lo speedminton, il blackminton, il surf City Wave all’asciutto o il Quarter-Jump. Numerosi ristoranti, bar e punti snack erano inoltre a disposizione per gustare varie specialità culinarie, in qualsiasi momento. Tra le attività di contorno, era a disposizione il divertente MINI Human Car Wash, dove “simpatiche” signorine si prendevano cura della pulizia della propria amata Mini. Infine, nella zona del festival denominata “Style-your-MINI”, si poteva personalizzare la propria vettura con i nuovi accessori originali MINI. Per tornare a casa, in classico stile da raduno, lo abbiamo fatto in Mini, percorrendo circa 1200 km passando per Rheinfels, Strasburgo, Zurigo ed infine Milano. 2007 luglio | agosto FM81


Auto | I test di FM Formula Motori

Skoda Roomster: viaggio nello spazio Lungo test sulle strade della Sardegna con la innovativa auto della Skoda. Una nuova concezione del comfort. di Gianni Piras

C’è sempre qualcosa da scoprire nel fantastico “pianeta” delle auto. Prendiamo, ad esempio, la Roomster, l’innovativa MPV “ideata” dalla Skoda, la Casa Ceca che nel 2005 ha festeggiato il suo centesimo compleanno: beh, a ben guardarla si ha la sensazione di essere davanti a una riproduzione in miniatura di un “microcosmo” fatto di luce e colori, con una nuova concezione dello spazio. MPV, ossia Multi Pourpose Vehicle, nel vero senso della parola: ma la Skoda Room82FM luglio | agosto 2007

ster è diversa dalle altre auto della sua categoria, è un’auto più che multifunzionale, che non conosce rivali in fatto di abitabilità e di versatilità. Basta salire a bordo e guardare quanto spazio c’è al suo interno: cinque passeggeri stanno comodi come nel salotto buono di casa (non a caso si chiama Roomster: da room, sala in inglese) e possono viaggiare in totale relax. Piacevole da guidare, questa Roomster a bordo della quale ti puoi rilassare e assaporare ogni momen-

to del tuo viaggio, lungo o breve che sia: splendido il tetto panoramico che rende l’abitacolo molto luminoso (è in vetro laminato speciale, in grado di ridurre al massimo le radiazioni ultraviolette e l’irradiamento del calore solare). Queste sensazioni, in sintesi, ci ha trasmesso il test su strada effettuato in Sardegna in collaborazione con Volkswagen Group (rappresenta in Italia anche Skoda-Audi-Seat) e la concessionaria AF Motors (zona Sestu).


Skoda Roomster

Lungo la strada che porta al paradiso della vacanze di Villasimius, la Roomster equipaggiata col propulsore 1.4 benzina divora la strada in souplesse, come un atleta che riscalda i muscoli prima della gara: gli 86 cavalli non faticano più di tanto nell’affrontare le curve a gomito che a tratti si impennano con durezza prima di proiettarsi verso un mare cristallino. Il panorama è stupendo: così ci fermiamo un attimo, a “Torre delle Stelle”. Ma nel giro di pochi minuti attorno alla Roomster si forma una folla di curiosi che la scrutano in lungo e in largo, attirati anche da un design esterno molto originale: davanti è Il motore 1.4 benzina (abbinato a un cambio manuale a 5 rapporti) è brillante, con un’ottima ripresa e abbastanza silenzioso: ottima la coppia (132 Nm a 3.800 giri); buona l’accelerazione (da 0 a 100 orari 13 secondi), eccellente la progressione (si può arrivare a 171 chilometri orari). Sobria la Roomster: in 100 chilometri consuma meno di 6 litri di benzina nel ciclo extraurbano (9 in città). Dati tutti confermati anche nel test-bis, da Cagliari ad Arborea, lungo una “Carlo Felice” che alla guida della Roomster appare decisamente meno noiosa e meno stressante nonostante gli interminabili “lavori in corso”. Nella gamma anche altri 2 motori benzina (1.2 litri da 70 cv e 1.6 da 105 cv) e tre diesel (due 1.4 TDi da 70 e 80 cv; un 1.9 TDi da 105 cv). La Roomster è disponibile in 5 versioni (base, Style, Comfort, Sport, Scout), per un totale di 33 allestimenti. Prezzi compresi tra 12.500 euro e 19.750 euro.

bassa come una berlina (è una <driving room>, come dicono alla Skoda), mentre dietro è alta quanto una monovolume (una <living room>). Le linee del frontale si ispirano a un aereo, quelle della parte posteriore a una casetta. Prima, però, diamo un’occhiata al design esterno. Con la Roomster, la Skoda debutta nel segmento B delle MPV medio-piccole: l’auto è lunga 4.205 millimetri, larga 1.684 e alta 1.607. Riprendiamo il viaggio. La Roomster, anche nel tratto più impegnativo, è molto maneggevole e semplice da guidare: la consiglio alle donne, anche perché il sedile-guida è regolabile in altezza e garantisce

una buona posizione al volante (46 mm più alta rispetto ai sedili posteriori). L’abitabilità è molto generosa e ai vertici della categoria: la Roomster si rivela ideale per le famiglie, grazie anche all’innovativo sistema VarioFlex che consente di configurare la zona posteriore secondo le più svariate esigenze. Offre molto spazio per bagagli (450 litri): se si ribaltano i sedili posteriori la capacità di carico arriva a 1.555 litri. Il divanetto posteriore può essere diviso in tre parti e si può completamente ribaltare in avanti. Così la Roomster si trasforma in una biposto molto spaziosa con un bagagliaio di 1.780 litri.

L’abitacolo è ricco di pratici cassetti e portaoggetti. Si viaggia all’insegna della sicurezza: sono di serie 4 airbag frontali e laterali, 5 cinture di sicurezza a tre punti già a partire dal modello base, ABS con il sistema di bloccaggio delle ruote in fase di scalata, servosterzo elettroidraulico, regolazione elettrica dei fari anteriori e a richiesta ASR ed ESP.

2007 luglio | agosto FM83


Auto | Prova iridata WRC LA FORD FOCUS DI MARCUS gronholm

di Federico Fonnesu

C’è il sigillo di Gronholm nel Rally Italia Sardegna L’alsaziano Loeb, dopo aver dominato, urta un masso e rompe una ruota della Citroen C4 dando via libera al finlandese alfiere della Ford La sorpresa è nascosta dietro un macigno. Il dominatore delle prime due giornate rompe una ruota della Citroen e si arrende, l’extraterrestre Sebastien Loeb ritorna così tra gli “umani” e il finlandese Marcus Gronholm finalmente può sorridere e portare in extremis la sua Ford Focus alla vittoria. Sembrava fatta, la noia si era impadronita del Rally Italia Sardegna, prova del campionato mondiale WRC, ma l’imponderabile è accaduto. Una pietra e una nota sbagliata, nella speciale della cava maledetta, hanno distrutto i sogni dell’alsaziano Loeb, regalando un successo del tutto inaspettato al campione della Ford e riaprendo completamente i giochi in chiave mondiale. Dominare due giorni su tre non è bastato al campione del mondo: il “canni84FM luglio | agosto 2007

bale” questa volta si è dovuto arrendere per un errore, fallendo nella prima prova speciale dell’ultima giornata la terza affermazione consecutiva nel Rally Italia Sardegna. Monotonia, poi la sorpresa, quando tra gli stazzi galluresi gli appassionati pensavano di dover assistere ad un film già visto, nell’ultima giornata è arrivata la grande “svolta”. Il navigatore campione del Mondo, Daniel Elena, prende un granchio sulla nota, Loeb va dall’altra parte, ma in mezzo c’è un grosso masso. L’urto è terribile, per la Citroen del duo francese la corsa è finita. Un errore che costa caro. La disavventura di Loeb dà così via libera a Marcus Gronholm (navigatore Timo Rautiainen) e Mikko Hirvonen (navigatore Lehtinn).


Rally Italia Sardegna la Citroen C4 di Sebastien Loeb

FIA JUNIOR RALLY Per quanto riguarda il Fia Junior Rally Championship, palestra per i campioni del futuro, la terza tappa del rally non ha cambiato i valori espressi dalle giornate precedenti. L’Estone Uurmo Aava con la sua Suzuki Swift Super 1600, ha infatti preceduto il compagno di colori Andersson, mentre il terzo posto è andato a ProkopTomanek con una Citroen C2 Super 1600.

I due portacolori della Ford piazzano le Focus Rs Wrc ai primi due posti della corsa isolana. Marcus Gronholm primo in gara e nella classifica iridata piloti, Mikko Hirvonen secondo a completare una doppietta pesantissima per la classifica iridata costruttori. Il Bp Ford World Rally Team esce dalla corsa sarda con un risultato clamoroso che cambia completamente il volto del Campionato mondiale in una indimenticabile giornata di fine maggio. Una vittoria che in pochi al termine della penultima tappa avrebbero creduto possibile. Sebastien Loeb e Daniel Elena, con la Citroen C4, erano infatti usciti dalla seconda tappa con oltre 30” di vantaggio, dando ampia dimostrazione della loro forza e involan-

dosi verso quella che poteva essere la quinta vittoria stagionale. Ma proprio nella speciale di San Giovanni, quella dell’ultima tappa, in una veloce curva a destra, il pilota francese è andato largo, percorrendo almeno trenta metri fuori dalla sede stradale, in mezzo alle pietre. La ruota anteriore sinistra della C4 si è aperta e il campione del mondo si è dovuto ritirare, dando strada alle due Ford. Da quel momento in poi Marcus Gronholm si è limitato a controllare fino al traguardo. Nella generale, Gronholm ed Hirvonen davanti a tutti, mentre per il terzo gradino del podio si sono dati battaglia lo spagnolo Dani Sordo (Citroen C4) ed Henning Solberg (Ford Focus Wrc). Sordo ha controllato il ritorno dell’avversario conquistando così la ter-

za posizione assoluta. Henning Solberg ha preceduto nella generale il fratello Petter, su una Subaru Impreza Wrc. Le auto della Casa delle Pleiadi non hanno avuto molta fortuna in Sardegna. Con poco grip e scarsa maneggevolezza, Solberg e Atkinson (decimo nella generale) hanno recitato una parte da comprimari, riuscendo, solo in qualche caso, a realizzare tempi di rilievo. In sesta posizione ha terminato Tony Gardemeister, con una Mitsubishi Lancer Wrc. Un buon piazzamento per un pilota che ha a disposizione un’auto sicuramente meno evoluta rispetto a quelle dei suoi avversari. In zona punti sono finiti anche Manfres Stohl (Citroen Xsara Wrc) e il giovane finlandese Juho Hanninen, al volante di una Mitsubishi Lancer. 2007 luglio | agosto FM85


Auto | Prova iridata WRC la Citroen C4 di Sebastien Loeb

Italia: Manfrinato-Pisano Primo di gruppo N e primo tra i piloti italiani il veneto Giovanni Manfrinato, Subaru Impreza Sti, navigato dal sardo Carlo Pisano. E tra i piloti isolani il migliore è stato Giuseppe Dettori, al volante di una Mitsubishi Lancer Evo IX. Il giovane di Arzachena, nonostante alcuni problemi alla marmitta e alla pompa dell’alimentazione, ha chiuso ottimo 26esimo. Secondi si sono classificati Marrone-Piga, terzi Pileri-Pili. Nel complesso la manifestazione, ancora una volta ha regalato emozioni, ma a parlare, sono stati soprattutto gli scenari. Gli sterrati, le campagne, i panorami mozzafiato hanno contribuito in maniera egregia. Assistere per credere: impossibile non restare stupefatti davanti ai passaggi delle Wrc a Monte Lerno, alle Gobbe del Cammello, o nel guado della speciale di Su Filigosu. Per il resto, come al solito, l’Aci Sport ha puntato moltissimo sulla sicurezza in gara e da quel punto di vista tutto è filato per il verso giusto, piccoli black out radio a parte. Sul fronte agonistico, il tracciato e il percorso hanno fatto la differenza e, uniti alle sorprese e al paesaggio, hanno reso come al solito unica tutta la manifestazione. Il contratto dice che la corsa rimarrà nell’Isola, altre voci suggeriscono cautela. La speranza degli appassionati isolani, che non morirà mai, è quella che il Campionato del Mondo, le speciali galluresi e le prove invernali continuino ad emozionare la Sardegna. Il team FORD durante la conferenza-stampa

Marrone-Piga secondi tra i sardi

Il team FORD con Elena Cortesi e Alessio Franco

<La vita è fatta così>. Marcus Gronholm posteggia la sua Focus World Rally Car nel recinto di Porto Cervo a due passi dal podio e Malcom Wilson sospira. E’ uomo di mondo, il padre-padrone della M-Sport. E’ stato un buon pilota e sa che nelle corse non c’è mai niente di veramente scontato. Neppure lui, al via della terza e ultima frazione del Rally d’Italia, si aspettava di vedere il suo campione sul gradino più alto del podio, ma una vittoria è sempre una vittoria: fa punti e fa morale. <Non ci speravo più>, dice Gronholm, <dopo il tempo perso il primo giorno, quando mi ero trovato a 20 e più secondi da Loeb, ero rassegnato al secondo posto. Poi lui s’è fermato e cosa posso dire? Beh, che va bene così!>. Successo straordinario, ancora più bello perché ottenuto in extremis con un finale travolgente. <Ci è andata bene perché l’ultimo giorno Sebastien Loeb è uscito di strada e noi abbiamo, così, conquistato la vittoria>. E’ una bella soddisfazione battere il “re degli sterrati”! <Siamo stati molto vicini con Loeb ma sempre dietro quest’anno in molti Rally. Ora va tutto bene. Abbiamo avuto dei problemi con la velo-

86FM luglio | agosto 2007

Malcom Wilson (big della M-Sport) con E.Cortesi

Gronholm: <Non ci speravo più>

cità nei primi due giorni in Sardegna ma poi è andata bene. Nonostante le prime difficoltà, non mi sono mai arreso. Voglio sempre migliorare. Questa volta siamo stati fortunati ma bisogna provarci ogni volta senza arrendersi mai>. E’ di buon umore, lo spilungone finlandese. Il successo, il ventisettesimo in carriera, lo rilancia in testa alla classifica del mondiale, l’alsaziano della Citroen resta il suo unico, vero avversario dopo la vittoria in Sardegna. <La partita>, dice, <è ov-

viamente ancora apertissima e tuttavia non ho davvero di che lamentarmi>. In un colpo solo, ha ritrovato il sorriso dei giorni belli e un’auto particolarmente competitiva. <In effetti>, spiega Gronholm, <le ultime modifiche si sono rivelate azzeccate e ancora una volta devo rendere merito a Christian Laurieux che è riuscito ad annullare il gap nei confronti della concorrenza>. Sebastien Loeb è meno allegro, ma non depresso. Ripete dieci, cento mille volte che a tradirlo non è stata la mancanza di concentrazione, ma solo un piccolo errore commesso nel corso delle ricognizioni. <Avevo sottovalutato le difficoltà di quella curva a destra subito dopo un dossetto e la cosa mi è costata cara. Il Rally di Sardegna è in generale abbastanza difficile, molto tecnico. Le strade sono scivolose, ci sono molte pietre ai lati, i sentieri sono stretti e ripidi e si può velocemente e facilmente sbagliare. Bisogna essere davvero molto concentrati. E’ difficile correre al 100% nel Rally di Sardegna senza correre rischi. Le maggiori difficoltà derivano dalla macchina nuova: dunque, c’è meno esperienza avendo corso con la C4 WRC solo due passaggi in precedenza>.


Rally Italia Sardegna

Giuseppe Dettori e Marco Corda portano in alto la bandiera sarda Un sogno realizzato con la speranza che sia solo il primo successo di una lunghissima serie. A Dettori-Corda è bastato un 26esimo posto per entrare nella storia del Mondiale. Giuseppe Dettori e Marco Corda (scuderia Porto Cervo Racing) sono i vincitori del cosiddetto “Su Mundialeddu”, la gara nella gara riservata agli equipaggi isolani. Un successo importante, una soddisfazione enorme se si considera anche l’ottima classifica tra gli equipaggi nazionali. Una gioia dedicata dal pilota di Arzachena a nonno Giuseppe e al fratello Paolo, scomparsi entrambi: <Sono loro due che mi hanno avvicinato all’automobilismo>, ha detto Giuseppe Dettori con la voce rotta dall’emozione sul podio di Porto Cervo, <ringrazio i ragazzi della Pro Race che mi hanno preparato perfettamente la macchina>. L’emozione lascia spazio all’orgoglio e Giuseppe Dettori, insieme al navigatore olbiese, racconta di una gara faticosa, resa ancora più dura dalle condizioni climatiche e da qualche noia alla vettura: <Niente di grave>, precisa, <ma qualche problema alla pompa e alla marmitta ci hanno fatto temere il peggio>. Continui, sicuri, molto attenti nei tre giorni di gara: Dettori e Corda ci tenevano da matti a terminare la prova, ancor di più a ben figurare di fronte al gotha del rallismo mondiale. Per Dettori e Corda anche un’altra piccola soddisfazione: il salto della loro Mitsubishi Lancer Evo IX a Monte Lerno è risultato tra i più belli in assoluto. Una passione nata tra i graniti della Gallura la loro. Arzachena e Olbia insieme verso un unico obiettivo, far bene nel Trofeo Terra nazionale e vincere Su Mundialeddu. Ventiseiesimi nella classifica generale, primi tra gli isolani davanti ai vincitori della passata edizione Francesco Marrone e Massimo Piga. Il 2007 era cominciato con un ottimo 24esimo posto assoluto al Rally di San Marino, gara valida per il Campionato italiano, una prova che ha traghettato il duo della Porto Cervo Racing verso il mondiale sardo. Mondiale che ha riacceso quella passione, dopo il ritiro dell’anno scorso: <È stata una gara fantastica>, spiega Dettori, <vissuta dal primo all’ultimo metro con grande forza, il risultato è frutto del grandissimo feeling che esiste tra me e Marco. Insieme a lui ho vissuto un’emozione unica, che sono sicuro non dimenticheremo mai>. Giuseppe Dettori è nato a Tempio Pausania trent’anni fa, ma vive da tempo ad Arzache-

na. È figlio del noto imprenditore Salvatore, titolare dei Dettori Market presenti in tutta l’isola. L’esordio nel 2003 al volante di una Peugeot 106 al Rally della Costa Smeralda, l’incontro con Corda, invece, risale al 2004. Quest’anno la grande occasione con la Pro Race che mette a disposizioni dei due giovani galluresi una Mistubishi Lancer Evo IX dal grande potenziale per il Trofeo Terra nazionale. E proprio sugli sterrati sardi e della penisola è nata quell’intesa che potrebbe aver fatto nascere una nuova epoca in Sardegna. <Abbiamo avuto qualche problema>, ammette il navigatore di Giuseppe, <dalle slitte, all’alimentazione, ma siamo riusciti a concludere la gara al comando tra gli equipaggi sardi>. Preparazione fisica meticolosa (Dettori per questa gara ha perso addirittura 15 chili), intesa affinata in prove e corse, l’esperienza di Corda a completare il quadro: <Sono sempre stato un grande appassionato di Rally>, sottolinea Corda, che lavora in un autonoleggio a Olbia, <nel 1998 ho esordito nel rally dell’Asinara. Nella prima gara con Giuseppe, invece, abbiamo conquistato un nono posto nel Rally del Montalbo>. L’anno scorso l’esperienza nel rally Mondiale isolano non era stata molto positiva: in una corsa costellata da mille problemi Dettori-Corda erano stati costretti al ritiro. Quest’anno la musica è cambiata e il primo posto al Mundialeddu vale veramente tanto: <I ragazzi della Pro Race e quelli della Porto Cervo Racing hanno fatto un grande lavoro>, conclude Dettori ma il ringraziamento vero va ai nostri tifosi. Con loro ad incitarci in tutte le speciali del Mondiale è stato come avere 10 cavalli in più nel motore>. Seconda piazza, e un rimpianto che cede il passo alla soddisfazione per Francesco Marrone e Massimo Piga, vincitori del Mundialeddu nel 2006. <Visti i risultati di Dettori abbiamo badato soprattutto a concludere la gara>, sottolinea il driver di Buddusò, <finire il Mondiale è sempre un grande risultato. Nella speciale di San Giovanni abbiamo divelto un cancello, per il resto le cose sono andate nel modo giusto e questo secondo posto ci gratifica. Dettori ha fatto veramente una bella corsa, meritando il successo. Noi però guidavamo una motozappa>, scherza, <lui invece aveva una gran bella macchina>. Federico Fonnesu

Il fuoriclasse francese Sebastien Loeb mentre legge FM Formula Motori Magazine prima della gara mondiale disputata in Sardegna

2007 luglio | agosto FM87


Auto | Prova iridata WRC

Lo spagnolo DANI SORDO con la Citroen C4 sul podio a Porto Cervo

Classifica Finale Ufficiale “Rally d’Italia Sardegna 2007” (top 20 classificati) pos.

La FORD Focus di MARCUS Groholm

88FM luglio | agosto 2007

num. Equipaggio

Scuderia / Auto

Gr/Cl

Tempo

1

3

M. GRONHOLM T. RAUTIAINEN

Bp Ford World Rally Team Ford Focus Rs Wrc

A/A8

3:48’42.0

2

4

M. HIRVONEN J. LEHTINEN

Bp Ford World Rally Team Ford Focus Rs Wrc

A/A8

3:49’11.2

3

2

D. SORDO M. MARTI

Citroen Total Wrt Citroen C4 Wrc

A/A8

3:50’03.8

4

10

H. SOLBERG C . MENKERUD

Stobart Vkm-Sport Ford Focus Rs Wrc

A/A8

3:50’18.6

5

7

P. SOLBERG P. MILLS

Subaru World Rally Team Subaru Impreza Wrc

A/A8

3:51’16.2

6

21

T. GARDEMEISTER J. HONKANEN FIN

Gardemeister Toni Mitsubishi Lancer Wrc

A/A8

3:53’44.1

7

5

M.STOHL I. MINOR

Omv Kronos Citroen Wrt Citroen Xsara Wrc

A/A8

3:54’10.6

8

26

J. HANNINEN M. MARKKULA

Hanninen Juho Mitsubishi Lancer Wrc

A/A8

3:58’13.7

9

9

J. LATVALA M.ANTTILA

Stobart Vkm-Sport Ford Focus Rs Wrc

A/A8

4:00’09.7

10

8

C. ATKINSON S. PREVOT

Subaru World Rally Team Subaru Impreza Wrc

A/A8

4:05’01.4

11

12

F. VILLAGRA J. PEREZ COMPANC

Munchi’S Ford Ford Focus Rs Wrc

A/A8

4:05’47.1

12

16

M. WILSON M.ORR

Stobart Vkm-Sport Ford Focus Rs Wrc

A/A8

4:12’07.1

13

32

U. AAVA K. SIKK

Aava Urmo Suzuki Swift S1600

A/A6

4:15’03.9

14

45

P. ANDERSSON J. ANDERSSON

Suzuki Sport Europe Suzuki Swift S1600

A/A6

4:16’13.3

15

79

G. MANFRINATO C. PISANO

Manfrinato Giovanni Subaru Impreza

N/N4

4:20’23.1

16

35

M. PROKOP J. TOMANEK

Prokop Martin Citroen C2 S1600

A/A6

4:21’26.7

17

94

S. CAMPEDELLI D. FAPPANI

Campedelli Simone Mitsubishi Lancer Evo 9

N/N4

4:21’27.5

18

37

A. BURKART M.KOELBACH D

Burkart Aaron Nicolai Citroen C2 S1600

A/A6

4:24’13.8

19

36

J. MIOLDER K. BECKER

Mölder Jaan Suzuki Swift S1600

A/A6

4:24’44.2

20

71

B. BENTIVOGLI A. CECCHI

Bentivogli Bruno Subaru Impreza

N/N4

4:25’42.4



Auto | Gare in Sardegna

di Federico Fonnesu

Rally del Vermentino e dei Nuraghi nel segno di Pisciottu e Silecchia Più che un sogno, un obiettivo. Missione Trofeo Rally Asfalto, i soci della Rassinaby Racing ci credono. La sesta edizione del Rally dei Nuraghi e del Vermentino non è passata inosservata. Gli equipaggi presenti alla corsa e gli osservatori Csai non hanno avuto dubbi: la corsa gallurese ha buone chances di entrare nel lotto delle prove tricolori su asfalto. Magari non subito, sicuramente tra qualche anno. Una soddisfazione che fa crescere la voglia di fare di un gruppo unico, che fa della passione e della cooperazione, i propri punti di forza. Competenza e esperienza si mischiano con le novità tecniche, il resto lo fanno le presenze di piloti sempre più affermati e le titolazioni sempre più gratificanti arrivate dai dirigenti nazionali. E così anche l’ultima 90FM luglio | agosto 2007

edizione del Rally del Vermentino e dei Nuraghi è stata un successo. Emozioni, sorprese, un vetro rotto e tanta paura non sono riusciti a fermare Ivan Pisciottu. Bellissima la vittoria del pilota di Tempio nella sesta edizione del Rally dei Nuraghi e del Vermentino, la corsa organizzata dalla Rassinaby Racing, disputata a fine aprile nel paese gallurese. La gara era valida per il Challenge Rallies Nazionale Nona Zona 2007 (Coefficiente 1), per il Memorial Pasquale Pianezzi (andato a Luca Serra) e per il Memorial Mannazzu, vinto da Alessandro Silecchia. Dopo le due speciali notturne del sabato, vero e proprio aperitivo per palati fini, sono arrivate le nove prove che hanno messo in luce tutto il talento del pilota della Sport Promotion Team.


Rally del Vermentino e dei Nuraghi

Nonostante un problema subìto nella speciale di Funtana Liras, che gli ha fatto perdere quasi 30 secondi, Ivan Pisciottu e il suo scudiero Alessandro Silecchia (Renault Clio Super 1600) grazie a una grande rimonta sono riusciti a superare Maurizio Diomedi e Antonello Bosa (Fiat Punto Super 1600 della Porto Cervo Racing), attardati da un problema all’alternatore che non ha fatto funzionare al meglio l’idroguida. Terza piazza per Alessandro Pinna-Barbara Ruiu. Al via si sono presentati in 71, all’arrivo, per la durezza del percorso, molti di meno. La giornata non comincia bene per il re dell’asfalto isolano: nella prima speciale

di giornata, primo passaggio della Funtana Liras (8,85 km), successo a sorpresa di Alessandro Pinna-Barbara Ruiu (Renault Clio Light), con Diomedi-Bosa secondi; Pisciottu-Silecchia, quindicesimi, perdono 30 secondi. Sembra finita, Pisciottu nelle generale è addirittura quinto. Qui comincia la rimonta dello scatenato tempiese, primo nella speciale numero 4, primo passaggio sulla Gesuino Mariotti, la Lovia Avra del Mondiale, questa volta su asfalto, 7,55 km, una delle prove che ha fatto la storia delle prima edizione del Mondiale Rally disputato in Sardegna, la famosa “televisiva”. Una speciale intitolata a Gesuino Mariotti, sportivo di Calan-

gianus scomparso qualche anno fa. Pisciottu precede Diomedi, terzo Piccinnu. Quinta speciale, primo passaggio sulla Vigne Storiche del Vermentino (9,15 km): Pisciottu-Silecchia sono davanti a Diomedi-Bosa e Bitti-Cottu. Funtana Liras 2: Pisciottu dà 8 secondi a Diomedi ed è in grande rimonta. Nella Mariotti 2 arriva il sorpasso: Pisciottu vince la speciale, rifila 10 secondi a Diomedi e passa in testa. È una cavalcata: Pinna vince l’ottava speciale, la Vigne Storiche del Vermentino 2, Pisciottu è secondo, ma Diomedi è quinto. Altri secondi in cascina. Pisciottu vince anche la speciale numero 9, alle sue spalle si piazza Diomedi, a 5 secondi.

Nella generale il pilota di Calangianus deve recuperare 18 secondi. Terzi sono Pinna-Ruiu. La decima speciale va ancora al portacolori della Sport Promotion Team. Il pilota della Porto Cervo Racing vede svanire il successo. L’undicesima speciale, vinta da Pinna, incorona Pisciottu, secondo e vincitore assoluto. Nonostante la pioggia, il pubblico ha preso d’assalto le speciali disegnate nei territori dei Comuni di Berchidda, Telti, Calangianus, Oschiri e Monti. Nel gruppo N il successo è andato a Pinna-Ruiu, Pic-

cinnu-Urgeghe sono stati i più bravi nel gruppo K. Tra le Super 1600, vittoria per Pisciottu-Silecchia. Nel gruppo A primo posto per Biosa-Chiodino. Il vincitore Ivan Pisciottu racconta l’episodio del cofano ricaduto sul vetro: <Avevo appena percorso 800 metri della terza speciale quando si sono rotti i ganci del cofano che è andato a sbattere contro il parabrezza, rompendolo. Ho cambiato tutto ed è andata bene. E’ stato un grande rally, ma devo ammetterlo, molto difficile>. Il secondo classificato Diomedi: <Nella

seconda prova in notturna ho piegato il braccetto posteriore che mi ha dato parecchi problemi all’idroguida. Un vero peccato perché il giorno dopo non ho cominciato nel migliore dei modi e dopo la sesta prova è saltato anche l’alternatore, successivamente cambiato nell’ultimo parco assistenza. Il terzo classificato Pinna: <Fortunatamente è andato tutto bene, ho risolto i problemi avuti nel Rally di Olbia. Sono contento soprattutto di essere arrivato sino in fondo>. 2007 luglio | agosto FM91


Auto | Le gare

la Mitsubishi Lancer di Falleri-Farnecchia

Nel Rally della Sardegna domina il toscano Falleri Una lotta avvincente tra auto giapponesi, con 7 Mitsubishi e 2 Subaru padrone della classifica assoluta. A mettere il sigillo sulla 14ma edizione del Rally della Sardegna, un autentico festival sugli sterrati nuoresi, sono stati i toscani Manrico Falleri e il suo navigatore Sauro Farnecchia, uomo di grande esperienza con un passato da professionita: sette successi parziali (tre nella prima giornata e quattro nella seconda) hanno fatto la differenza nella spettacolare gara - valida anche per il Trofeo Terra nazionale - disputata con la regia della Assomotorsport, Aci Nuoro, e la scuderia 92FM luglio | agosto 2007

Barbagia Racing di Olzai. La Mitsubishi Lancer Evo 9 di Falleri-Farnecchia (Pentathlon Auto Sports) ha resistito agli assalti della Subaru Impreza pilotata da Ivan Pisciottu sceso in campo col navigatore Alessandro Silecchia: un’autentica impresa quella firmata dall’equipaggio sardo, grande specialista soprattutto sull’asfalto e dominatore (in aprile) nel Rally dei Nuraghi e nel Rally del Vermentino. Ivan Pisciottu ha rintuzzato gli attacchi del selargino Auro Siddi (navigatore Pusceddu) autore di una spettacolare rimonta nella seconda giornata.


Rally della Sardegna

Siddi ha recuperato varie posizioni e soprattutto di superare il rientrante Giommaria Bassu (navigatore Bosa). Partenza ed arrrivo a Nuoro, 12 prove speciali, 81 chilometri cronometrati e grande show di Falleri-Farnecchia che alla chiusura dei conti hanno preceduto di oltre 1 minuto Pisciottu-Silecchia. Sette prove conquistate dai vincitori, tre dall’equipaggio Moreno Cenedese- Marika Rossetto (costretto ad uscire di scena dalla sfortuna), una da Siddi e una da Bassu. Non sono mancate, insomma, le emozioni all’insegna dello spettacolo e della battaglia. Falleri ha imposto subito la sua legge, molto abile a destreg14' giarsi traRALLY gli sterratiDELLA nuoresi.SARDEGNA Ma Cenedese SARDEGNA nella prima giornata-gli Schedule ha concesso poco

spazio pareggiando praticamente i conti: Seat Ibiza GTi piazzandosi al decimo posto purtroppo, il giorno successivo, prima una assoluto davanti a Masino Orecchioni e foratura (speciale Sant’Efisio), poi un ri- Gianfranco Tali (Opel Astra OPC) primi nel baltamento (speciale Orune 2) hanno fatto Gruppo N3. Gli olzaesi Michele Columbu svanire il suo sogno di gloria. Così le fasi e Mariano Mura (Peugeot 306 Rally), quatfinali si sono trasformate in una passerella tordicesimi assoluti, hanno vinto il seconper Falleri-Farnecchia. do Memorial Cesare Poggi. Alla fine riflettori puntati sulla sfida tra i E ancora: Giovanni Denti e Valeria Soro piloti sardi. Costretto al ritiro Giuseppe (17mi assoluti) primi nella N2. Andrea Dettori, pilota di Arzachena primo dei Cocco e Giovanni Antonio Cadinu (18mi) sardi nella prova iridata del Rally d’Italia nella A6. Luca Cassitta e Daniela Deias 1 diFrancesco 1 Sardinia (26mo assoluto), Pisciottu ha im- Pagina nella A0. Montisci ed Enzo Padpostola sua classe anche negli sterrati pre- deu (19mi assoluti con la Fiat Uno Turbo) cedendo Siddi e Bassu. nella OS1. Angelo Lostia e Fabrizio Sedda Gloria anche per altri equipaggi sardi. (23mi con la Peugeot 205 Rally) nella OS0. -Mario 14' Murtas RALLY(pilota DELLA di Galtellì) e Patri- Un Rally di Sardegna, insomma, che si è zia Cassitta si sono imposti nella A7 con la colorato anche di rosa.

Prima - Sabato Leg 1giornata - [09/06] Saturday Tempo Prova Time Stage 15.20 15.44 16.40 18.36 19.00 19.56

1 2 3 4 5 6

km

Olzai 1 7,00 Teti 1 5,00 Orani-Mamoiada 1 4,75 Olzai 2 7,00 Teti 2 5,00 Orani-Mamoiada 2 4,75

Vincitore Stage Leader __ __ __ __ __ __

2 2 1 1 2 1

M. M. M. M. M. M.

Leader assoluto Overall Leader Falleri Falleri Cenedese Cenedese Falleri Cenedese

__ __ __ __ __ __

2 2 2 2 2 2

M. M. M. M. M. M.

Falleri Falleri Falleri Falleri Falleri Falleri

Seconda giornata - Sunday Domenica Leg 2 - [10/06] Tempo Prova Time Stage 08.57 7 S.Efisio 1 09.26 8 Orune 1 11.07 9 S.Efisio 2 11.36 10 Orune 2 13.17 11 S.Efisio 3 13.46 12 Orune 3

km 9,60 4,65 9,60 4,65 9,60 4,65

Vincitore Stage Leader

Leader Overallassoluto Leader

__ __ __ __ __ __

__ __ __ __ __ __

2 2 2 2 6 7

M. Falleri M. Falleri M. Falleri M. Falleri A. Siddi G. Bassu

2 2 2 2 2 2

M. M. M. M. M. M.

Falleri Falleri Falleri Falleri Falleri Falleri

2007 luglio | agosto FM93


Auto | Gare in Sardegna FRANCO lasia (foto di repertorio)

Lasia vince per un soffio nella Cuglieri-La Madonnina Una vittoria in volata. Mezzo secondo per un successo: tanto è bastato a Franco Lasia per battere Marco Satta. Il pilota di Ardara, al volante di una Osella Pa motorizzata Bmw, ha trionfato nel modo più bello nella 17esima edizione della Cuglieri-La Madonnina, la corsa di velocità in salita organizzata dalla Ichnusa Pro.Motor’s e dall’Aci Oristano. Un successo sul filo dei decimi che regala allo specialista delle prove in salita un nuovo trofeo dopo le grandi prove della scorsa stagione. Il driver di Nuxis, Marco Satta, su una vettura identica a quella dell’amico rivale, si è dovuto accontentare della seconda piazza. Terzo posto per il selargino innamorato dei rally Auro Siddi, su Lucchini Alfa Ro94FM luglio | agosto 2007

meo. Franco Lasia ha replicato, quindi, quanto di buono aveva fatto nelle prove cronometrate, centrando un successo importante nella corsa tornata alla ribalta dopo tre anni. Buono anche il quarto posto dell’ex presidente della Nuorese Ignazio Sechi, che al volante della sua eterna Osella Pa 90 Bmw 2000 ha chiuso l’unica manche disputata a poco più di 27 secondi dal vincitore. Quinta piazza per il simpatico Sergio Perasso su una Prc Alfa Romeo. Al sesto posto si è classificato Mario Murgia (Mitsubishi Lancer Evo VIII), che ha preceduto il vincitore del gruppo N Marco Camedda su una Clio. Ottava piazza per Tonino Cossu, al volante di una Clio.

Nono si è classificato Francesco Satta su Renault 5 Gtt, giunto davanti a Sergio Farris, su Honda Civic. Tanta gente sul percorso, il caldo non ha fermato lo spettacolo sulla strada per Santulussurgiu, dove il presidente dell’Aci Oristano, Mario Maulu, ha fatto gli onori di casa nella gara che ama di più. C’era grande attesa per questa gara di spessore nazionale dopo tre anni di assenza, ripartita da zero: l’obiettivo degli organizzatori della Ichnusa Pro. Motor’s e dell’Aci Oristano è quello di riportarla corsa ai livelli che le competono. Non bisogna dimenticare, infatti, che nel 1989 la Cuglieri-la Madonnina fu inserita tra le gare valide per il titolo italiano.


Cuglieri-La Madonnina Sul difficile e selettivo percorso, lungo gli 8 chilometri (da 17,600 a 9,600), attraverso boschi e fontane, su un asfalto rifatto recentemente, ben protetto, Lasia ha imposto la legge del più forte, dimostrando una volta di più di essere uno dei più abili piloti sardi. Uno schieramento di prim’ordine. Mancava solamente Omar Magliona, assente per un problema alla vettura; non c’era il vincitore dell’ultima edizione, il pilota umbro Fabrizio Fattorini, che nel 2004 ebbe la meglio su Cinelli e Lasia. Al via si sono presentati in 58 (gli iscritti erano 62): ottima l’organizzazione, tutto ha funzionato nel migliore dei modi. Adesso si dovrà dare regolarità a questa gara, che punta a ritornare nel giro che conta della velocità in salita. Marco Camedda, settimo assoluto, ha vinto anche la targa Vittorio Mazzella, riservata al pilota della provincia di Oristano meglio piazzato. L’altro premio in palio, il Memorial Renato Zambelli, se l’è aggiudicato il diciottenne di Pattada Luca Serra. Classifica: 1) Franco Lasia (Osella Pa motorizzata Bmw) 4’12”53. 2) Marco Satta (Osella Pa motorizzata Bmw) 4’12”94. 3) Auro Siddi (Lucchini Alfa Romeo) (4’24”16). 4) Ignazio Sechi (Osella Pa 90 Bmw 2000) 4’39”82. 5) Sergio Perasso (Prc Alfa Romeo) 5’00”32. 6) Mario Murgia (Mitsubishi Lancer Evo VIII). 7) Marco Camedda (Renault Clio). 8) Tonino Cossu (Renault Clio). 9) Francesco Satta (Renault 5 Gtt). 10) Sergio Farris (Honda Civic). ignazio sechi (foto di repertorio)

MARCO satta (foto di repertorio)

AURO siddi (foto di repertorio)

2007 luglio | agosto FM95


Scooter | Proposte Piaggio

di Giorgio Cerbai

Lo scooter Carnaby va alla conquista della città

La Piaggio lancia una nuova proposta a ruote alte che si inserisce nella gamma tra il compatto Liberty e il GT Beverly. Motori da 125 e 200 cc. Dopo anni di egemonia nel settore degli scooter a ruote alte, il best seller Honda SH ha forse trovato pane per i suoi denti nel nuovo Piaggio Carnaby. La sfida a sua maestà parte da un bagaglio tecnico di qualità superiore e da un design accattivante che mette in evidenza uno stile elegante e cittadino. Carnaby va a completare una gamma Piaggio a ruote alte già molto ricca, andando a collocarsi tra il Liberty e il Beverly. Comodo, sufficientemente spazioso, stabile e sicuro grazie alle ruote alte, cela sotto le plastiche le tradizionali motorizzazioni Piaggio 125 e 200 96FM luglio | agosto 2007

cc della serie LEADER, che lo pongono ai vertici della categoria per affidabilità, consumi e prestazioni. Oltre ad un “cuore” potente, comunque Carnaby dispone di un robusto comparto ciclistico che ha nel telaio ultra-rigido la spina dorsale e nelle ruote da 16 pollici, coadiuvate da pneumatici a sezione larga con spalla più alta (110/70 anteriore e 130/70 posteriore), l’appendice più ovvia. Le ruote lavorano in simbiosi con una forcella da 35 millimetri tradizionale ed un doppio ammortizzatore idraulico posteriore regolabile nel precarico. A questi elementi si aggiunge

un impianto frenante a due dischi, da 260 millimetri sull’anteriore e sul posteriore. All’atto pratico, Carnaby offre una stabilità ed una tenuta di strada eccellenti, unite a una maneggevolezza da cinquantino nel traffico. Ruote e pneumatici di grandi dimensioni sono un toccasana per gli asfalti irregolari e sul bagnato. Le sospensioni filtrano a dovere anche l’insidioso pavè e risultano ben frenate sia nell’uso in coppia che in staccata con la forcella che non affonda mai più del dovuto. La frenata è potente e ben modulabile, assicura sempre spazi d’arresto molto contenuti.


Piaggio Carnaby

Una sella ampia Spazio? C’è ed è distribuito con raziocinio: guidatore e passeggero hanno a disposizione una sella ampia e ben sagomata (apribile dal blocchetto di accensione), una ampia pedana piatta anteriore e due comode pedanine posteriori retrattili per la migliore ergonomia possibile. Il sottosella, poi, garantisce lo spazio per un casco jet e due comode tasche laterali utilizzabili per riporre i piccoli oggetti. Inoltre è possibile alloggiare nel controscudo l’innovativa borsa “Easy bag”: staccabile e realizzata in tessuto sintetico coordinato con la sella, impermeabile e antistrappo, costituisce un riserva di spazio estremamente funzionale. Non è tutto qui, chiaramente: il Carnaby è pieno di sorprese e merita di essere “scoperto” con attenzione nelle concessionarie.

Parcheggio facile con l’Easy Park E’ bello e divertente “dominare” la città alla guida del nuovo scooter Piaggio: a Cagliari, poi, sia lungo le stradine strette di Castello, sia negli ampi viali che portano alla spiaggia del “Poetto”, la sensazione deve essere ancora più forte. Su Piaggio Carnaby, infatti, tutto è progettato per rendere la guida facile e rilassante. Chi l’ha guidato a Roma, nel test promosso dalla Piaggio, sostiene che i motori spingono forte, pneumatici e freni assicurano tenuta e sicurezza, gli ammortizzatori hanno una taratura tale da ottenere il massimo comfort di marcia in ogni condizione stradale. Bello anche da vedere il Carnaby. La strumentazione analogica è completa e di facile lettura, i comandi sono immediati. Ma Carnaby va oltre e offre una serie di soluzioni innovative e intelligenti per migliorare il comfort nell’utilizzo quotidiano: ecco, allora, il sistema “Easy start” che ridefinisce gli standard di progettazione e costruzione di tutto il sistema di avviamento, garantendo così regolarità e puntualità nell’avvio del motore, in tutte le condizioni meteo e di utilizzo. Ecco anche l’”Easy park”, un cavalletto centrale appositamente studiato per rendere più agevole il parcheggio.

Il motore è molto silenzioso, le vibrazioni sono minime e la trasmissione è ben calibrata per valorizzare al meglio le notevoli prestazioni espresse dal 200 cc (intorno ai 120 chilometri orari dichiarati, con un consumo medio pari a 25 chilometri a litro). L’erogazione è fluida e regolare, con un tiro molto gratificante fin dal basso. I prezzi: 3.250 euro per il Carnaby 200 e 3.050 euro per il 125 cc, con una promozione per il lancio che offre la versione 125 cc a 2.990 euro (si può avere anche il bauletto in tinta, aggiungendo100 euro per entrambe le cilindrate).

2007 luglio | agosto FM97


Moto | Versioni speciali

di Giorgio Cerbai

Gilera Fuoco 500 ie: scooter sportivo a 3 ruote Berlino. Dopo esser tornata a rivoluzionare la mobilità urbana con MP3, un veicolo a dir poco originale che è “due ruote avanti” rispetto agli scooter tradizionali, la Piaggio ci riprova con Gilera Fuoco 500ie, in pratica la declinazione in chiave sportiva del rivoluzionario progetto di scooter a tre ruote. Con 492 cc di cilindrata, 40 cavalli di potenza massima, 145 chilometri orari di velocità, estetica stupefacente e l’innovativa architettura della sospensione a quadrilatero articolato con doppia ruota anteriore, Gilera Fuoco 500 ie ha tutte le carte in regola per stupire di nuovo il 98FM luglio | agosto 2007

mercato. Come detto, non è solo la versione più performante a livello di prestazioni pure, ma anche la più appariscente, senza dubbio più sportiva ed adatta al marchio Gilera. Stessa tecnologia di MP3 ma con telaio diverso (leggermente più lungo) e un vestito del tutto nuovo, più vicino allo stile naked, con molta meccanica in vista e uno scudo che sembra avere un ghigno diabolico. Il nome? Beh, quello davvero brucia di passione, Fuoco non lascia dubbi sul carattere del mezzo, aggressivo ed emozionante da guidare. Lo strano veicolo che calamita l’attenzione di tutti, in una

piovosa e freddissima giornata berlinese (forse aspettavano proprio il Fuoco per scaldarsi un po’…), ha due belle ruote da 12 pollici anteriori, indipendenti e basculanti, per arpionare l’asfalto bagnato, coadiuvate da due freni a disco da 240 mm, per frenate potenti e sicure. Sull’anteriore opera una sospensione a quadrilatero con quattro bracci in alluminio che sorreggono due tubi di sterzo, in parole povere gli ammortizzatori sono collegati ad una specie di bilancia anteriore che permette gli stessi movimenti di un veicolo a due ruote, ma con una tenuta di strada doppia.


Gilera Fuoco

Una volta in sella ci stupiamo per la posizione di guida comoda e rassicurante, un aspetto molto automobilistico ed una capacità di carico notevole (nel vano bagagli entrano due caschi integrali e una borsa di piccole dimensioni o oggetti lunghi fino a 1 metro). Rotaie, pavé o sconnessioni varie del terreno, vengono superate in assoluta scioltezza e sicurezza, così come il traffico tipico delle grandi città che ci lasciamo alle spalle visto che gli ingombri sono quelli di un normale maxi scooter. Inoltre Gilera Fuoco 500 ie è facilissimo da parcheggiare grazie al sistema elettro-idraulico di bloccaggio della sospensione che manda in pensione il classico cavalletto centrale tipico delle due ruote. La leva posta nel retroscudo aziona il freno di stazionamento, che rende sicura la sosta senza cavalletto anche su piani inclinati e consente di parcheggiare le due ruote anteriori su dislivelli fino a 20 centimetri. Ottima anche la frenata, coadiuvata al meglio dai tre freni a disco e dalla maggiore resa dinamica dell’avantreno a due ruote. Semplice e funzionale da portare in città, quanto divertente ed estremo quando la strada lo permette. E’ su percorsi misto veloci, con curve in rapida successione che si apprezza il carattere sportivo, raggiungendo angoli di piega da ginocchio a terra, con un grado di sicurezza ed una facilità di guida che nessun altro scooter tradizionale può offrire. Il motore scelto è il nuovo Master 500ie a doppia accensione, 4 tempi, 4 valvole, con iniezione elettronica e raffreddamento a liquido, già in regola con la Euro 3. A completare l’opera, ci sono anche diversi accessori utili come parabrezza regolabile, telo coprigambe, navigatore TOM TOM, bauletto da 42 litri ed allarme elettronico. Il prezzo indicativo è di 7.500 euro. Animerà con calore sicuramente tutta la prossima stagione commerciale del Gruppo Piaggio.

Dati tecnici Motore

Monocilindrico Master doppia accensione, 4 tempi, 4 valvole, iniezione elettronica

Citindrata

492,7 cc

Potenza max alralbero

40 CV (28,11 KW) a 7.250 rpm

Coppia max

42,23 Nm 14,30 Kgm) a 5.500 rpm

Accensione

Etettronica a scarica induttiva ed anticipo variabile integrata nella centralina di iniezione, con immobilizer elettronico, blocco pompa di iniezione con veicolo inclinato. Doppia candela.

Avviamento

Elettrico

Raffreddamento

A liquido con termostato a tre vie

Cambio

Variatore automatico di velocity CVT con asservitore di coppia

Tetaio

Traliccio a doppia culla in tubi di acciaio ad alta resistenza.

Sospensione anteriore

A quadrilatero articolato, composto da due tubi sterzo sostenuti da quattro bracci in alluminio, cinematismo della sospensione a bielletta tirata con asse ruota a sbalzo - Corsa: 85mm. lmpianto elettroidraulico di blocco delle sospensioni.

Sospensione posteriore

Gruppo motore oscillante vincolato al telaio da braccetto e due ammortizzatori idraulici a doppio effetto, regolabili nel precarico montato su quattro posizioni. Corsa: 110 mm.

Freno anteriore

Doppio disco in acciaio inox 0240mm asservito da pinza a doppio pistoncino.

Freno posteriore

Disco in acciaio inox 0240mm asservito da pinza ftottante a doppio pistoncino.

Lunghezza / Larghezza

2160 mm / 775 mm

Passo / Altezza sella

1.550 mm / 785 mm

Peso a secco

244 kg

Capacità serbatoio

12 litri (di cui 1,8 di riserva)

Velocità max

143 Km/h

Emissioni

Euro 3

2007 luglio | agosto FM99


Moto | Versioni esclusive

di Giorgio Cerbai

Il Tuono dell’Aprilia La Casa di Noale lancia una serie speciale della moto siglata Factory e proposta con un look da “streetfighter” Una

100FM luglio | agosto 2007

cascata di carbonio e titanio, bulloneria in lega d’acciaio speciale, manubrio alto e largo, look da “streetfighter” da far impallidire anche il più navigato artigiano teutonico, il tutto abbinato al “pompone” bicilindrico made in Noale e una magnifica base ciclistica. Un Tuono a ciel sereno…Col fragore di un temporale estivo, si abbatte sulle nostre strade l’ultima nata di Noale, la Tuono Factory. Eccola presentarsi in 300 esemplari numerati per la gioia degli estimatori delle “special” DOC e di tutti quelli che desiderano una moto ancor più unica ed originale.

Lo stile è quanto di meglio ci si possa aspettare da una streetfighter di rango superiore, un’alchimia di carbonio e componenti speciali. E’ scura, cattiva, potente e mostra i muscoli già al primo impatto. Parafanghi e puntale rigorosamente in carbonio, come pure le fiancatine, una famelica belva di montagna, un lupo, un puma anche se la mole è quella di un torello, 181 chili a secco dichiarati da gestire con cura e rispetto, che si rivelano insuperabili nel destreggiarsi tra tornanti e curvoni secchi. Appena saliti in sella l’impressione è quella di avere tra le mani un “cavallo” da guerra, uno stallone alto e possente che guarda tutti dall’alto in basso. Sicuramente una moto più vicina alle sensazioni che può dare un’endurona stradale che una sportiva di razza.


Aprilia Tuono

E’ solo un’impressione però, perché all’atto pratico si trasforma in una docile giovenca da pascolo, maneggevolissima e rapidissima nei cambi di direzione. La strana idea di esser fuori luogo, un po’ spaesati da tanta abbondanza in altezza, è data più che altro dal manubrio alto. Una volta prese le misure ci accorgiamo che tutto è al posto giusto, manubrio largo e pedane alla giusta altezza per il massimo controllo, tanto che viene quasi naturale strafare per l’estrema facilità di guida che assicura. Ci sembra di essere i padroni della strada, con tanti cavalli da domare (139 dichiarati), ma con un’erogazione più docile del previsto, molto lineare e sfruttabile, godibilissima tra i 6000 e gli 8000 giri e capace di allungare, anche se con meno vigore, fino alla soglia del limitatore. Il cupolino così distante rispetto al manubrio, non è efficacissimo in termini di protezione, i 130 chilometri orari autostradali li regge ma oltre i 150 bisogna necessariamente abbassarsi. Non sarà certo una moto da tutti i giorni, visto anche il prezzo, 13.990 euro IVA inclusa, ma le pecche della Tuono sono davvero poche se confrontate con i pregi, una naked potentissima ma

senza eccessi, stabile e maneggevole come poche. Il suo naturale territorio di caccia è il misto di montagna, dove si dimostra facile da guidare e molto meno faticosa di quel che può sembrare, rapida in entrata ed uscita di curva e nei repentini cambi di direzione. In uscita dei tornanti stretti, bisogna dosare con cura il gas se non si vuole far decollare la ruota anteriore. Tanta cavalleria, comunque, viene scaricata a terra in modo ottimale da quella specie di chewing-gum a presa rapida che sono i Pirelli Dragon Evo Supercorsa montati di serie, una vera manna anche quando cerchiamo di strafare aprendo il gas un po’ prima di metà curva. Nei tratti più veloci, va via dritta e piantata come avesse dei binari, difficilmente tende a sbacchettare e si infila nei curvoni che è un piacere. Da Oscar anche il lavoro svolto dal cambio, preciso e rapido negli innesti, e dalla frizione ben modulabile quando si stacca. Altro grande alleato è l’impianto frenante Brembo Serie Oro, potentissimo ed impeccabile nella modulabilità. Il resto lo fanno le sospensioni pluriregolabili Ohlins serie Racing che coprono l’asfalto alla grande ed assicurano la massima stabilità. 2007 luglio | agosto FM101


Moto | Rally di Sardegna Marc Coma

di Federico Fonnesu

Marc Coma, magico tris nel Rally di Sardegna Il fuoriclasse spagnolo si impone nella spettacolare gara valida per il campionato del mondo di Cross Country precedendo con un gran finale il francese David Casteu 102FM luglio | agosto 2007


Rally di Sardegna L’edizione più bella, quella dei percorsi più difficili e delle sorprese va al campione del mondo Marc Coma. Non fa sconti il fuoriclasse spagnolo, riproponendosi come solo lui avrebbe potuto fare nella corsa organizzata dal patron Gian Domenico Nieddu. Un tris eccezionale. È la terza volta di Marc Coma in Sardegna: il pilota spagnolo della Ktm ha vinto ancora una volta il Rally valido per il campionato del mondo Cross Country. Con una condotta di gara molto regolare, accelerando soprattutto nella prima speciale della giornata finale, il fuoriclasse del Red Bull Team Ktm è riuscito scalzare dalla testa della classifica il romagnolo Matteo Graziani che nell’ultima giornata ha pagato molto per aver aperto

Prologo: Matteo Graziani Matteo Graziani su Ktm (Il Team) si impone a Lido di Camaiore nel prologo del 21° Rally di Sardegna, disputato in località Magazzino, località turistica della Versilia, scelta quest’anno per dare il via alla gara. Il fortissimo campione italiano, già vincitore

il percorso. Montagne, colline, mare, paesaggi struggenti e tanta battaglia: sono stati gli stessi piloti a promuovere una corsa unica al mondo. Al secondo posto si è classificato il francese David Casteu, che per lunga parte della penultima tappa era sicuro di essere terzo. Sul gradino più basso del podio è salito invece lo spagnolo José Manuel Pellicer, dai soprannomi impossibili “El Cabron”, ma anche “il Carrone”, come simpaticamente viene definito dai colleghi in corsa, per la sua tendenza a star sempre a ruota degli altri. Matteo Graziani ha chiuso al quarto posto, vincendo comunque (e sono cinque) la gara valida per il Campionato Italiano, nella quale si è distinto il sassarese Luca Man-

ca (Tm 530), che ha trionfato nella prima speciale dell’ultima giornata. La classifica assoluta ha premiato Marc Coma che, per dirla con le parole di Graziani, <appare di un altro livello>. Troppo forte il vincitore di due Dakar, che si è limitato a controllare, senza strafare, contando molto sulla sua continuità e sulla straordinaria efficienza del team che lo supporta. Lido di Camaiore, Olbia, Gavoi, Arbus, Villanovaforru, Perdasdefogu, Tortolì, più giorni in giro attraverso le province del nord e centro Sardegna alla scoperta del vero cross country. Coma, Casteu, Graziani e gli altri hanno attraversato l’Isola, rinnovando l’entusiasmo dei sardi per uno sport motoristico che trova in Sardegna il suo habitat ideale. ð

del Rally di Sardegna per ben quattro volte (1997, 1998, 2001, 2002) precede nell’ordine il portoghese Ruben Faria su Yamaha (Lagos Team), il francese vicecampione del mondo David Casteu (su KTM del Team Anabas) e José Manuel Pellicer (KTM del Profiltek Burn Team). Soltanto sesto il campione del mondo Marc Coma.

Nella foto Justin Carter (13) e Francisco Contardo Lopez (10) in un raduno di tappa

CHI È MARC COMA 31 anni, catalano, corre dal 1993. Campione del mondo in carica, vincitore della Dakar 2006, vincitore del Rally di Sardegna 2005 e 2006, dopo essersi classificato sesto nel 2004. Ha vinto molti rally africani (Marocco, Tunisia), quest’anno e l’anno scorso il Rally por Las Pampas in Argentina. ALBO D’ORO 1984

Andrea Balestrieri

I

1985

Ivan Alborghetti

I

Aprilia Gilera

1986

Giles Lalay

F

Honda

1987

Ivan Alborghetti

I

KTM

1988

Fabio Fasola

I

KTM

1989

Massimo Chiesa

I

Yamaha

1990

Angelo Cavandoli

I

Yamaha

1991

Giles Lalay

F

Honda

1993

Emanuele Cristanelli

I

Honda

1994

Gianluca Tassi

I

Yamaha

1996

Massimo Chiesa

I

KTM

1997

Matteo Graziani

I

Yamaha

1998

Matteo Graziani

I

KTM

1999

Antonio Colombo

I

Yamaha

2001

Matteo Graziani

I

KTM

2002

Matteo Graziani

I

KTM

2003

Nani Roma

E

KTM

2004

Federico Mancinelli

I

KTM

2005

Marc Coma

E

KTM

2006

Marc Coma

E

KTM

2007

Marc Coma

E

KTM

2007 luglio | agosto FM103


Moto | Rally di Sardegna

ðBasterebbe

chiedere agli affiliati dei motoclub isolani presenti sulle “speciali” per capire la magìa regalata da questa gara organizzata egregiamente dall’ormai espertissimo Nieddu. Percorsi bellissimi, gara dura, partecipazioni d’élite. Il Rally di Sardegna di cross country ha vissuto un’altra grande edizione, confermando la propria titolarità per l’edizione del 2008. Dal punto di vista tecnico è stato uno dei rally più incerti, con il fuoriclasse della Ktm stretto nella morsa di Graziani e Casteu. Interessante anche la gara di Francisco “Chaleco” Lopez, mentre tra i sardi ha fatto bene Enrico Montalbano che ha chiuso al

tredicesimo posto in mezzo ai mostri sacri della specialità. C’è ancora molto da fare sul piano logistico: ma <allestire un rally itinerante lungo tutta l’Isola>, come sottolinea l’organizzatore Gian Domenico Nieddu, del Motoclub Sardegna, <è molto difficile e faticoso. In ogni caso ci siamo riusciti anche quest’anno, disegnando percorsi belli e portando pubblico e appassionati nei posti più impervi dell’Isola. I piloti stessi erano entusiasti. E questo è quello che conta. Con l’esperienza impareremo a risolvere anche le pecche dovute al noviziato. Non dimenticate che questa gara vale per il Campionato del Mondo solamente da due anni. Quest’anno, poi, abbiamo incontrato

ulteriori difficoltà perché la Federazione ha deciso quasi all’ultimo momento di far disputare anche una prova del Campionato Italiano nelle ultime tre tappe del Rally di Sardegna, dopo che in Sicilia gli organizzatori avevano rinunciato, per una serie di difficoltà tecniche ed economiche, ad organizzare il Rally di Sicilia. Quindi, in poco più di quindici giorni, abbiamo dovuto mettere in piedi un’altra gara. I problemi logistici sono subentrati quando abbiamo saputo che avremmo dovuto ospitare altre cento persone. Ma ci siamo riusciti>. E tanto basta per aspettare un altro grande Mondiale in Sardegna.

Paolo Ceci

Prima tappa: Contardo Lopez La prima tappa del Rally di Sardegna consacra il cileno Francisco Contardo Lopez che, in sella alla sua Honda Crf 450 (classe 250) vince la Olbia-Gavoi di 316 chilometri, con 88 chilometri (Piras-Mamone di Bitti) di prova speciale sulle montagne tra Padru, Buddusò, Alà dei Sardi e Bitti, e arrivo in via Roma a Gavoi. Lopez precede il campione del mondo Marc Coma (Ktm 525 Exc, Classe 450), l’altro spagnolo José Manuel Pellicer (Ktm Exc 525, Classe 450), il francese David Casteu (Ktm Exc 525, Classe 450). Quinto, e primo degli italiani, Paolo Ceci (Aprilia Rxv, Classe 250). Settimo Matteo Graziani. 104FM luglio | agosto 2007

L’unico sardo in gara, il cagliaritano Enrico Montalbano (Ktm Exc 450, Classe 250) è dodicesimo. Nell’assoluta Lopez comanda davanti a Coma, Pellicer, Casteu, Ceci; Montalbano è dodicesimo. Speciale molto bella, diversa rispetto all’edizione dell’anno scorso, con un percorso tecnico e una speciale navigata, con condizioni di gara ideali. Il fondo pietroso mette a dura prova i 22 piloti in gara. Il primo a partire da Olbia è Graziani, ma un piccolo dritto penalizza il plurivincitore del Rally di Sardegna: dopo 230 chilometri il romagnolo viene superato da Casteu che a sua volta accusa un problema alla moto e viene superato da Coma. La vera sorpresa è Lopez, che alla partenza aveva dichiarato di voler semplicemente finire nei primi dieci.


Rally di Sardegna

Seconda tappa: Graziani in testa Tra emozioni e sorprese Matteo Graziani ritorna in vetta alla classifica vincendo anche la seconda tappa, la Gavoi-Oristano, di 308 km (speciale di 108 km). Nel tratto cronometrato tra le montagne dell’alto Oristanese, tra Allai e Usellus, fa la differenza la grande esperienza del forte pilota di Forlì (principale professione agricoltore), capace di rifilare quasi 3 minuti a uno specialista del calibro di David Casteu. Al terzo posto lo spagnolo Pellicer che

Ruben Faria

Terza tappa: ecco Marc Coma Alla terza tappa arriva la zampata del supercampione. Marc Coma vince le due speciali e la tappa di Villanovaforru, nella provincia del Medio Campidano, dove il Rally di Sardegna arriva per la prima volta, e si insedia in testa alla classifica. Due prove intense, molto tecniche: la prima tra Palmas Arborea, Pau, Villaurbana e Villaverde, sul Monte Arci; la seconda nella zona mineraria di Arbus e Guspini. Nella prima Coma precede Francisco Lopez Contardo e José Manuel Pellicer. Nella seconda, sulle colline che dominano il mare di Torre dei Corsari, lo spagnolo precede Pellicer e Casteu. Graziani (quinto e quarto posto di tappa)

precede Marc Coma. Quinto il cileno Lopez, che perde il comando della classifica generale. Nell’assoluta, al secondo posto c’è il francese Casteu (a 1’59”), terzo Pellicer, quarto Coma, mentre Contardo Lopez retrocede al quinto posto. Il cagliaritano Enrico Montalbano (17esimo nella tappa) è 14esimo nell’assoluta. Tappa difficile, molto navigata attraverso canali tagliafuoco, piste sterrate e vegetazione fittissima. Da segnalare un “lungo” di Paolo Ceci che perde oltre 10 minuti. Nel pomeriggio, a Oristano, va in scena anche il prologo del Campionato Italiano cross country, manifestazione parallela alla gara iridata.

DAVID CASTEU

è terzo assoluto ma ancora primo degli italiani (brilla, tra l’altro, vincendo la tappa valida per il titolo campionato italiano davanti a Massimo Muccini (Ktm) e ad Andrea Mancini (Husqvarna). . Gara difficile, perché la pioggia caduta in precedenza ha reso ancora più duro il percorso. In partenza Lopez risolve i problemi al sensore che trasmette il segnale alla ruota, grazie all’intervento del buon samaritano David Casteu che armandosi di pinze e utensili dà una mano al collega-rivale. Un Casteu sfortunato nonostante l’altruismo: una corda si attorciglia nella ruota anteriore facendogli perdere minuti preziosi; e poi rottura della pedivella del freno. L’ingegnere Enrico Montalbano è sempre 14esimo assoluto. 2007 luglio | agosto FM105


Moto | Rally di Sardegna

Quarta tappa: Contardo Lopez Francisco Lopez Contardo, su Honda, vince la quarta tappa Villanovaforru-Tortolì (367 chilometri), la più lunga e difficile del Rally di Sardegna. Tre ore di speciale, 130 chilometri massacranti nel segno del campione cileno. Tappa durissima di un rally tra i più duri degli ultimi tempi, come si addice ad un mondiale. Tra cadute, incidenti, e l’emozione di passare all’interno del poligono militare di Perdasdefogu, mai un attimo di tregua. Prova divisa in due tronconi: 70 e 62 chilometri, in mezzo l’assistenza sistemata sul monte Cardiga, tra sentieri impossibili, fango e pietre. A farne le spese tanti piloti: Rodriguez si frattura una clavicola dopo lo scontro con un cinghiale, i piloti dell’Italiano Manca e Zanotti

restano senza benzina ben prima del rifornimento, Coma in più di un’occasione deve evitare le mucche che pascolano nella piana dove è stato disegnato gran parte del tracciato di gara. Problemi creati da un tracciato duro ma disegnato alla perfezione e accessibile alla carovana grazie anche all’eccezionale servizio di controllo offerto dal Comando dell’Esercito. Lopez, con una accorta ma anche coraggiosa condotta di gara nelle due speciali sulle montagne delle province di Cagliari e dell’Ogliastra, sfrutta nel migliore dei modi le caratteristiche della sua Honda, inseguito dai big della classifica mondiale, soprattutto dai due specialisti italiani Paolo Ceci e Matteo Graziani che riconquista la vetta della classifica e sogna la quinta vittoria in Sardegna. Soltanto settimo Marc Coma.

JOSE MANUEL PELLICER

pos.

Num.

1

1

Concorrente COMA MARC 1’54”01(6)1

2

2 17 3 10 15 4 5

1.39’43”15(1)1

9

10

19

KTM 525 EXC

1.26’03”43(1)

2.34’04”96(1)1

1.42’44”09(6)1

2.46’02”93(7)1

1.41’51”59(5)1

2.49’37”05(8)1

DABROWSKI MAREK 1.56’49”54(11)1

3.02’29”87(14)1

TIXADOR GILLES 1’58”42(10)1 1.54’29”39(8)1

106FM luglio | agosto 2007

2.53’45”60(10)1

2.22’17”66(3)

3.03’02”67(3)

2.26’08”15(4)

3.03’40”77(4)

3.33’09”68(10)

1.25’38”61 12.59’46”39

2.58’02”74(10)

KTM EXC 450

1.42’27”02(11)

27’23”17 12.38’29”27

2.47’39”91(8)

KTM 525 3.18’09”29(8)

24’06”52 11.40’13”83

2.28’29”69(6)

KTM 450 3.19’05”47(9)

14’32”55 11.36’57”18

2.28’05”48(5)

Aprilia RXV 3.02’54”35(2)

5’24”60 11.27’23”21

2.29’51”19(7)

Yamaha WR 450

1.42’17”37(10)

3’10” 18 11.18’15”26

3.00’12”46(1)

1.40’42”27(9)

2’27” 19 11.16’00”84

3.05’10”85(6)

HONDA CRF 450

1.35’25”45(6)

<450

11.15’17”84 2.22’09”81(2)

KTM

1.34’32”85(5)

OPEN

11.12’50”65 2.20’11”19(1)

KTM EXC 525

1.35’31”88(7)

<450 2.53’24”99(9)1

3.04’04”22(5)

1.29’33”82(4)

<450

TEMPO TOTALE DISTACCO

KTM 525 EXC

1.28’09”16(2)

<450 2.40’09”45(5)1

3.06’03”06(7)

1.29’31”59(3)

OPEN

CZACHOR JACEK

1’57”56(9)1

OPEN

<450

2’03”50(14)1 1.55’33”12(9)1 9

2.38’07”93(3)1

CECI PAOLO 1’55”70(8)1

8

1.43’36”46(7)1

Moto

OPEN

FARIA RUBEN 1’51”04(3)1

7

1.40’23”48(3)1

Classe

OPEN 2.36’49”32(2)1

LOPEZ CONTARDO FRANCISCO RE 1’55”08(7)1

6

1.40’51”67(4)1

GRAZIANI MATTEO 1’49”19(1)1

5

2.38’52”10(4)1

PELLICER JOSE MANUEL 1’51”76(5)1

4

1.39’46”86(2)1

CASTEU DAVID 1’51”21(4)1

3

Fransisco Lopez CONTARDO

1.46’55”73 113.00’30”61

2.54’40”48(9)

1.47’39”95


Rally di Sardegna

Enrico Montalbano, l’ingegnere che lotta con i big del Mondiale

enrico montalbano

L’ingegnere pensa già al Mondiale dell’anno prossimo. E nel frattempo, corre, suda e fa fatica: in una corsa dalle mille difficoltà la preparazione fisica è obbligatoria. L’ingegnere che lotta con i big del Mondiale ha il sorriso dei giorni migliori: il tredicesimo posto alla sesta esperienza nel Rally di Sardegna di cross country per il cagliaritano Enrico Montalbano rappresenta un piazzamento di prestigio. Era l’unico dei sardi in gara nel Mondiale, voleva arrivare e ce l’ha fatta. Tredicesimo posto in mezzo a gente del calibro di Casteu, Coma e Graziani. <È stata una grande avventura>, racconta, <il Sardegna più difficile degli ultimi anni. Ho avuto problemi al road book, che si è rotto per ben tre volte, e ho perso parecchio tempo ma sono comunque contento. Ancora una volta il tracciato è stato eccezionale. Un percorso da enduro con tratti molto navigati, mi sono trovato molto bene. Se non avessi avuto tutti quei problemi al road book probabilmente avrei potuto fare anche meglio>. Enrico migliora anno dopo anno. Come il vino. Del resto la scuola di Maurizio Sanna Cocco qualche risultato dovrà pur dare. E così nel Mondiale più spettacolare di sempre, difficoltà tecniche a parte, Montalbano si è superato. Bei percorsi, gara molto tecnica e da enduristi veri, Montalbano non ha sfigurato: <Mi è capitato in qualche tappa di navigare insieme a Faria e Rodriguez, piloti fortissimi. Nei tratti lenti sono riuscito a stare in gruppo, poi regolarmente mi mollavano, aprendo il gas quando c’era da spingere forte>. Gara regolare, senza strappi, logica: Montalbano puntava soprattutto ad arrivare e così è stato. Ma il tredicesimo posto gli regala una gioia in più: <Per noi piloti della domenica partecipare ad un campionato del Mondo è già una grande emozione. Certo, non abbiamo l’assistenza o le moto dei big ma ci teniamo da matti a fare la gara dei “normali”. E per questo il mio piazzamento rappresenta tanto, perché l’iscrizione costa, così come la moto, i meccanici, i pezzi di ricambio e tanto altro ancora. Gli sponsor sono la nostra salvezza>, fa notare il pilota cagliaritano, <ma anche questi chiedono visibilità. Se però vai forte in gara il gioco è molto più semplice e questa volta io sono soddisfatto>. Quarantadue anni, in moto a livello agonistico dal 1999, Enrico dal 2000 ha partecipato al Campionato Sardo di Enduro e dal 2002 al Rally di Sardegna, gara valida inizialmente per il Campionato Europeo della specialità, e poi per il titolo iridato. Tra mulattiere e sentieri impraticabili, vestito come un cavaliere medioevale, Montalbano ha attraversato mezza Sardegna prima di poter festeggiare al traguardo di Tortolì. <Ma ne è valsa la pena. Adesso sono secondo nella classifica mondiale della mia classe, la Production>. Gareggia con una Ktm Exc 450, sponsorizzata dalla Gestione Eventi, e prima o poi sogna di partecipare ad almeno un grande raid desertico: <Farò ancora il Rally di Sardegna>, sottolinea, <ma almeno una volta nella vita mi piacerebbe disputare il Rally dei Faraoni. Una corsa che comporta spese enormi, impossibili da sostenere se non si ha alle spalle un team di livello o uno sponsor importante>. Dei suoi colleghi ammira la grande capacità di guida del francese David Casteu, ma nel complesso ritiene che il più forte sia Marc Coma: <Un fuoriclasse>, dice Montalbano senza mezzi termini dello spagnolo, <un pilota velocissimo, molto meticoloso, un vero professionista. Impossibile tenere il suo ritmo>. Coma, Casteu, Graziani, Lopez, campioni che fanno la differenza: difficile riuscire a fronteggiarli? <Impossibile>, conclude Montalbano, <rispetto ai piloti che corrono una volta all’anno, sono di un altro mondo>. Ma in fondo va bene così, per far bene nella gara dei “normali” non serve essere Marc Coma. Federico Fonnesu

pos.

Num.

11

6

Concorrente TARRICONE FRANCESCO 2’09”39(17)1 1.56’20”53(10)1

12

13

CARTER JUSTIN 2’02”61(12)1 2.28’54”52(17)1

13

14 22

15

16 8 12 11 7 18

3.11’28”58(15)1 3.26’14”54(18)1 3.33’57”30(19)1 3.12’59”19(16)1 3.56’45”29(21)1

BERRINI FABRIZIO RODRIGUES HELDER 1’50”83(2)1

2.28’42”29(16)1

4.07’50”82(15) 4.13’35”95(16) 4.52’35”73(19)

1.36’36”90(8)

6.57’56”21 16.58’20”83 5.45’30”17 19.59’21”34

4.05’26”24(18) KTM 525

8.46’30”68 21.17’49”24

5.06’44”69(20) Yamaha WR450

4.36’09”10 18.10’46”87

4.14’44”30(19)

KTM

2.26’49”66(20)

3.53’40”05 15.48’59”76

3.53’50”94(17)

3.41’02”10(11)

2.28’53”73(21)

3.49’58”07 15.06’30”71

3.18’07”10(13)

Aprilia RXV

1.49’50”00(13)

3.31’56”71 15.02’48”73

3.33’14”16(16)

KTM 525

2.20’43”95(19)

<450 2.44’34”46(6)1

4.01’37”89(14)

2.15’36”02 14.44’47”37

3.21’21”98(14)

KTM EXC 450

2.01’04”92(14)

<450 3.55’50”70(20)1

3.51’57”73(13)

KTM 660 Rally

2.15’00”89(18)

OPEN

13.28’26”68 2.59’31”87(11)

KTM EXC 450

2.05’26”45(16)

OPEN

3.45’30”76(12)

TEMPO TOTALE DISTACCO

KTM 525 EXC

2.04’29”29(15)

<450

CAMPIONE VINCENZO

2’10”60(20)1 2.53’38”58(19)1 20

Beta RR525

1.46’19”21(12)

OPEN

SPINOGLIO ROBERTO

2’10”43(19)1 2.33’30”65(18)1 19

OPEN

OPEN

2’09”74(18)1 2.03’35”79(13)1 18

3.17’48”03(17)1

VOLPE DAVIDE 2’03”36(13)1 3.06’42”22(20)1

17

Moto

<450

KRONSEDER NORMAN 2’11”67(22)1 2.12’01”72(14)1

16

2.56’01”22(11)1

BUTUZA MARCEL 1’59”92(11)1 2.12’03”38(15)1

Classe

OPEN

MONTALBANO ENRICO 2’11”35(21)1 2.02’30”84(12)1

14

2.58’34”90(13)1

enrico montalbano

10.04’58”59 19.53’03”48 8.40’12”82

2007 luglio | agosto FM107


Moto | Gare in Sardegna DAVIDE DECANDIA (KTM)

di Luciano Zanda

Nell’Enduro a Iglesias Decandia torna al successo 108FM luglio | agosto 2007


Enduro a Iglesias Con la sua KTM Davide Decandia torna al successo mettendo il suo personalissimo sigillo nella classifica assoluta della terza prova del campionato sardo di Enduro disputata a Iglesias (29 aprile) con la regia del Motoclub Motorbike. Una giornata di intense emozioni che ha portato alla ribalta anche Alessandro Pusceddu del Mc Fluminimaggiore (primo nella Classe 125 cc 2T), Andrea Pischedda del Motorbike (primo nella 250 cc 2T), Francesco Schievenin del Motopoint (primo nella 250 cc 4T), Antonio Melis del Mc Carbonia (primo nella 450 cc 4T). Gara avvincente: tre giri da 50 chilometri, con tre fettucciati in località Girilli Spinosu (sede anche del parco piloti) e due linee da 5 chilometri impegnative nel circondario iglesiente. Molto interessante il fettucciato da 3 chilometri, percorso con un giro secco, che ha messo in difficoltà la classe di merito, già al primo giro, perché l’erba umida non consentiva il grip giusto. Questo passaggio se l’è aggiudicato Roberto Dentis, alfiere del Motoclub organizzatore, col tempo di 3’49”41: ha preceduto d’un soffio Antonio Melis (3’50”42), Igor Muntoni del Mc Siniscola (3’50”70), Andrea Dentis del Motorbike (3’51”09), Giorgio Biondelli del Mc Le Grotte (3’51”73), Raimondo Perra del Motopoint (3’52”17) e via via tutti gli altri.

ANDREA PISCHEDDA (HUSQVARNA)

ALESSANDRO PUSCEDDU (SUZUKI)

Cozzolino al posto d’onore Dei 67 partenti solo 54 concorrenti riescono a terminare la gara. Il via alle 8,30 per preavviso di pioggia: come detto, un’avvincente battaglia nella Classe oltre 450 cc 4 Tempi premia Davide Decandia (Mc 360) che ritorna al successo assoluto dopo un lungo digiuno, con due primi posti e tre piazzamenti: in successione, nelle varie prove, è dodicesimo (3’55”98), poi primo (6’00”38”), secondo (3’34”04), quarto (6’19”15) e alla fine ancora primo (3’28”90). Col tempo totale di 23’18”45 il pilota di Olbia stacca di quasi 12 secondi Armando Cozzolino (Motopoint Racing: 23’30”42) che con la Beta a sua volta ha la meglio per 3 secondi su Gianni Pusceddu (Mc Carbonia: 23’33”42) in sella alla Honda. Al quarto posto un altro campione, Andrea Pischedda (Motorbike: 23’56”88) con la Husqvarna seguito da Pier Luigi Carta (Le Grotte: 24’00”25), Danilo Deias (Mc Iglesias: 24’12”18) e Antonio Melis (Mc Carbonia: 24’18”60).

ARMANDO COZZOLINO (BETA)

UMBERTO STIVALETTA (HONDA) in difficolta

2007 luglio | agosto FM109


Moto | Enduro a Iglesias

Classe 125 2T: Pusceddu

GIANNI PUSCEDDU (foto di repertorio)

Nella Classe 125 2 Tempi Alessandro Pusceddu (Mc Fluminimaggiore) con la sua Suzuki continua a collezionare successi: si impone alla fine col tempo totale di 24’21”72 contro il 24’26”82 di Pino Farci (Motorbike). Nelle 5 prove Alessandro Pusceddu colleziona due successi parziali in 3’40”70 e in 3’33”44), due piazze d’onore (4’00”82 e 6’30”95) e un terzo posto (6’35”81). Problemi per Alessandro Congiu (Motorbike) che conclude al terzo posto in 24’46”49 precedendo Roberto Dentis del Motorbike (25’20”27), Andrea Rubiu del Mc Iglesias (26’11”06), Antonello Falanga del Mc Carbonia (27’46”51), Andrea Borto del Motorbike (28’04”20), Alessandro Garau del Mc Flumini (28’09”75) e Luigi Garau del Mc Flumini (29’47”44).

Classe 250 2T: Pischedda Chi non ha problemi è Andrea Pischedda (Motorbike) che con la Husqvarna domina ancora nella classe 250 cc 2 Tempi in 23’56”88 davanti al rivale Danilo Deias del Mc Iglesias (24’12”18) e a Mondino Perra del Motopoint Racing (25’15”67). Al quarto posto Massimiliano Pusceddu del Mc Iglesias (25’54”60), quinto Cipriano Monni del Mc Siniscola (27’39”30), sesto Riccardo Cao del Motorbike (28’01”24), settimo Paolo Zulli del Mc Carbonia (30’08”56). CARLO MARCIALIS (KTM)

pos

PILOTI

motoclub

moto

CL

PS

PT

1

46

DECANDIA Davide

TRECENTOSESS

KTM

F

23’18.45

25

2) 3’34.04

4) 6’19.15

12) 3’55.98 2

2

COZZOLINO Armando 11) 3’55.65

3

1 118 6 16 5 19 57 202

MOTORBIKE

HUSQUARNA

7) 6’20.58

13) 3’39.44

5) 6’21.42

LE GROTTE

HUSQUARNA

6) 6’20.41

6) 3’37.75

6) 6’22.22

IGLESIAS

KTM

5) 6’18.76

3) 3’36.88

14) 6’43.28

CARBONIA

HONDA

9) 6’29.92

40) 3’51.80

7) 6’29.06

8) 6’27.02

PUSCEDDU Alessandro 26) 4’00.82

10

2) 6’05.47

FADDA Alessandro 20) 3’58.98

9

HONDA

17) 3’40.66

MELIS Antonio 2) 3’50.42

8

CARBONIA 2) 6’04.90

DEIAS Danilo 14) 3’57.10

7

3) 6’16.80

CARTA P.Luigi 35) 4’04.72

6

BETA

8) 3’38.16

PISCHEDDA Andrea 27) 4’01.12

5

MOTOPOINT 4) 6’05.22

PUSCEDDU Giovanni 30) 4’02.20

4

1) 6’00.38

110FM luglio | agosto 2007

BETA

11) 3’39.14

11) 6’39.08

FLUMINIMAGGI

SUZUKI

14) 6’35.81

18) 3’40.70

9) 6’30.95

MOTORBIKE

HUSQUARNA

11) 6’33.69

24) 3’41.96

8) 6’29.13

FARCI Pino 36) 4’05.02

IL CENTAURO

1) 3’28.90 F

23’30.42

20

10) 3’34.59 F

23’33.99

16

30) 3’40.76 C

23’56.88

13

8) 3’34.32 F

24’00.25

11

11) 3’35.15 C

24’12.18

10

15) 3’36.16 E

24’18.60

9

21) 3’37.40 E

24’19.68

8

13) 3’35.46 B

24’21.72

7

4) 3’33.44 B

24’26.82 18) 3’37.02

6


Enduro a Iglesias

FABIO PALAZZARI (HONDA)

ROBERTO DENTIS (TM)

FRANCESCO SCHIEVENIN (YAMAHA)

Classe 250 4T: vince Francesco Schievenin

Classe 450 4T: Melis

Ancora una vittoria per Francesco Schievenin (Motopoint Racing) nella 250 4T, questa volta sudata perché per meno di 1” (23’39”91 contro 24’40”84) in sella alla sua Yamaha riesce ad avere la meglio su Stefano Ledda (Mc Hobby Moto) brillante secondo con la Honda. Sudata anche perché Schievenin non ottiene neanche un successo parziale: nell’ordine è secondo (3’55”56), ancora secondo (6’30”36), sesto (3’41”31), quarto (6’54”14) e quinto (3’38”54). Mentre Stefano Ledda è settimo (3’58”11), quinto (6’50”65), primo (3ì32”79), terzo (6’49”76), ancora primo (3’29”53). Insomma una bella battaglia risolta sul filo dei centesimi di secondo! Terzo Matteo Binetti (Mc Iglesias) in 24’46”53, quarto Paolo Perrotti del Motorbike (24’55”26), quinto Luca Zulli del Mc Carbonia (25’51”23), sesto Fabio Palazzari del Mc Carbonia (26’55”13”

Lotta serrata anche nella 450 cc 4T: anche in questa gara 1 solo secondo divide il vincitore Antonio Melis del Mc Carbonia (24’18”60) da Alessandro Fadda (Il Centauro: 24’19”68). Sul terzo gradino del podio sale Andrea Dentis del Motorbike (24’37”09). Quarto Maurizio Gianni del Mc 360 (24’41”35), quinto Filippo Lai del Mc Le Grotte (24’5”95)

pos

PILOTI

motoclub

moto

CL

PS

PT

11

7

DENTIS Andrea

MOTORBIKE

APRILIA

E

24’37.09

5

32) 3’48.07

15) 6’45.35

4) 3’51.09 12

148

SCHIEVENIN Francesco 10) 3’55.56

13

153 18 15 115 123

18

134

19

95

20

152

HONDA

1) 3’32.79

18) 6’49.76

TRECENTOSESS

KTM

21) 3’41.26

17) 6’48.81 KTM

IGLESIAS

SUZUKI

13) 6’34.77

25) 3’42.90

13) 6’42.29

LE GROTTE

HUSQUARNA

17) 6’38.32

35) 3’49.91

10) 6’38.27

DORGALI

BETA

16) 6’37.43

12) 3’39.36

24) 7’04.69

20) 6’46.08

BIONDELLI Giorgio 5) 3’51.73

HOBBY MOTO

12) 6’39.17

PERROTTI Paolo 8) 3’53.77

19) 6’54.14

27) a44.05

FANCELLO Paolo 21) 3’59.15

YAMAHA

22) 3’41.31

MOTORBIKE

LAI Filippo 40) 4’07.73

MOTOPOINT

12) 6’34.69

BINETTI Matteo 38) 4’06.30

17

18) 6’42.90

CONGIU Alessandro 42) 4’09.84

16

22) 6’50.65

GIANNI Maurizio 9) 3’53.89

15

10) 6’30.36

LEDDA Stefano 18) 3’58.11

14

15) 6’37.31

29) 7’04.31

MOTORBIKE

KTM

14) 3’40.15

22) 6’59.66

LE GROTTE

KTM

4) 3’37.03

20) 6’54.63

12) 3’35.27 D

24’39.91

4

23) 3’38.54 D

24’40.84

3

2) 3’29.53 E

24’41.35

2

9) 3’34.49 B

24’46.49

1

24) 3’38.74 D

24’46.53 28) 3’40.27

E

24’51.95 22) 3’37.72

E

24’54.77 7) 3’34.14

D

24’55.26 14) 3’35.60

E

25’04.08 16) 3’36.38

2007 luglio | agosto FM111


Moto | Gare in Sardegna GIANNI PUSCEDDU (HONDA)

di Luciano Zanda

Enduro a Fluminimaggiore:

Gianni Pusceddu torna al successo

112FM luglio | agosto 2007


Campionato di Enduro ALESSANDRO PUSCEDDU

Più avvincente di così non poteva essere il campionato sardo di Enduro: quattro prove e quattro vincitori diversi. Gianni Pusceddu torna al successo assoluto con una condotta di gara magnifica nella quarta prova disputata a Fluminimaggiore: il centauro del Mc Carbonia colleziona quattro successi parziali consecutivi e un secondo posto (tempo totale: 14’40”65) staccando nettamente il grande rivale Armando Cozzolino del Motopoint Racing (15’12”15) che a sua volta beffa Pier Luigi Carta (Mc Le Grotte) per una manciata di millesimi (15’12”96). Al quarto posto il pilota locale Alessandro Pusceddu con la piccola 125, quinto Andrea Pischedda (Motorbike) davanti a Danilo Deias (Mc Iglesias). La gara organizzata dal Motoclub Fluminimaggiore (27 maggio) ha chiamato a raccolta 50 piloti (assenti Davide Decandia e Luca Manca) che hanno giudicato il percorso molto impegnativo. La partenza da Portixeddu alle 9, 30 per una sfida durissima: prova speciale fettucciata su un terreno sabbioso in località Fighezia dove era posto anche l’arrivo, prova in linea a Buggerru con la riapertura di vecchie “mulattiere” usate un tempo dai minatori.

DANILO DEIAS

ANDREA PISCHEDDA

2007 luglio | agosto FM113


Moto | Enduro a Fluminimaggiore Quindi un tracciato completamente nuovo. Dei quattro giri previsti (30 chilometri), la direzione gara ha deciso di eliminarne uno, il primo, perché il maltempo della vigilia aveva reso difficile il transito nella linea provocando lunghe attese con relativi ritardi nella tabella di marcia. Il direttore di gara ha saputo prendere in mano la situazione mandando il personale “della spinta” per aiutare i piloti a superare le difficoltà. Per la cronaca, solo 37 piloti hanno concluso illesi: sette non sono arrivati (Luigi Garau, Angelo Collura, Igor Muntoni, Livio Vedele, Massimo Lenzu, Gianluca Ortu, Mauro Ragazzo), Fulvio Maiorca (Motorschool) eliminato nella prova speciale per

aver effettuato un solo giro, altri cinque piloti fuori tempo massimo (Marco Cao, Francisco Barajas, Andrea Borto, Davide Commendatore, Nicola Corazza). Alessandro Pusceddu ha centrato la terza vittoria nella 125 con un buon margine su Alessandro Congiu e Roberto Dentis. Andrea Pischedda (Motorbike) si è imposto nella 250 con un distacco di soli 5” su un irriducibile Danilo Deias (Mc Iglesias), al terzo posto il veterano del Motopoint Racing Raimondo Perra. Ancora una buona prestazione per Danilo Suella (Motorbike) nella 250 4T, un redivivo Matteo Binetti (Mc Iglesias) è salito sul secondo gradino del podio dopo aver bruciato per soli 3” il

CIPRIANO MONNI

posto all’altro contendente al titolo Francesco Schievenin (Motopoint Racing). Più netta l’affermazione nella 450 4T per Antonio Melis del Mc Carbonia: per la piazza d’onore sfida avvincente e per 4” il giovane Filippo Lai (Mc Le Grotte) ha avuto la meglio sul pluricampione Alessandro Fadda (Il Centauro). Nella oltre 450 4T il podio è formato da Gianni Pusceddu, Armando Cozzolino e Pier Luigi Carta. Nella speciale a squadre, il Motorbike e il Mc Carbonia concludono con 63 punti, Mc Iglesias 53, Motopoint Racing 52 e Fluminimaggiore 46 punti.

DANILO SUELLA

DAVIDE LAI

POS.

piloti

motoclub

moto

cl

ps

pt

1

1

PUSCEDDU GIOVANNI

CARBONIA

HONDA

F

14’40.65

25

1) 3’42.99

1) 1’49.03

1) 3’32.94 2

2

COZZOLINO ARMANDO 5) 3’46.63

3

6 57 118 16 15

8

5

9

9

10

47

114FM luglio | agosto 2007

HUSQUARNA

5) 3’51.14

3) 1’56.16

FLUMINIMAGGI

SUZUKI

3) 3’49.42

7) 1’57.81 5) 1’57.62

IGLESIAS

KTM

10) 1’59.90

11) 3’59.81

9) 1’58.61

MOTORBIKE

KTM

16) 2’04.42

6) 3’53.87

20) 2’03.47

CARBONIA

HONDA

7) 1’58.50

13) 4’00.47

12) 1’58.91

MOTORBIKE

HUSQUARNA

12) 4’00.27

8) 1’58.57

6) 1’58.49

PERRA RAIMONDO 13) 4’00.62

LE GROTTE

HUSQUARNA

SUELLA DANILO 8) 3’53.89

4) 1’57.55

10) 3’59.67

MELIS ANTONIO 6) 3’47.96

BETA

2) 3’43.73

MOTORBIKE

CONGIU ALESSANDRO 11) 3’58.33

MOTOPOINT RE

4) 1’57.62

DEIAS DANILO 3) 3’45.14

7

3) 1’55.39

PISCHEDDA ANDREA 4) 3’45.65

6

2) 1’54.58

PUSCEDDU ALESSANDRO 7) 3’51.65

5

11) 2’00.47

CARTA PIERLUIGI 2) 3’42.03

4

1) 1’50.72

12) 2’02.70

MOTOPOINT RE

HONDA

8) 3’55.39

15) 2’00.74

2) 3’44.97 F

15’12.15

20

1) 3’43.77 F

15’12.96

16

4) 3’49.05 B

15’29.18

13

9) 3’54.91 C

15’31.16

11

5) 3’50.60 C

15’36.85

10

8) 3’53.39 B

15’46.56

9

3) 3’46.47 E

15’48.03

8

17) 4’02.19 D

15’50.44

7

14) 3’59.22 C

15’58.16 13) 3’58.71

6


Campionato di Enduro MARCO ANGIARGIA

FILIPPO LAI

FRANCESCO ATZORI

MATTEO BINETTI

RAIMONDO PERRA

STEFANO LEDDA

Cosi la classifica del Campionato sardo di Enduro dopo le prime quattro prove N째

PILOTI

MOTO CLUB

GARA 4/3 IGLESIAS

GARA 1/4 DORGALI

GARA 29/4 MOTOR BIKE

GARA 27/5 FLUMINI MAGGIORE

TO TA LI

2

Cozzolino Armando

Motopoint

25

13

20

20

78

1

Pusceddu Giovanni

Carbonia

0

20

16

25

61

6

Carta Pierluigi

Le Grotte

9

16

11

16

52

118

Pischedda Andrea

Motorbike

10

7

13

11

41

5

Melis Antonio

Carbonia

20

0

9

8

37

46

Decandia Davide

Trecentosessanta

0

11

25

0

36

9

Suella Danilo

Motorbike

11

10

0

7

28

57

Pusceddu Alessandro

Fluminimaggiore

8

0

7

13

28

16

Deias Danilo

Iglesias

6

0

10

10

26

8

Manca Luca

Iglesias

0

25

0

0

25

148

Schievenin Francesco

Motopoint

5

8

4

4

21

115

Binetti Matteo

Iglesias

7

5

0

5

17

158

Melis Lorenzo

Iglesias

16

0

0

0

16

4

Farinello Alessio

Arborea

13

0

0

0

13

123

Lai Filippo

Le Grotte

0

9

0

3

12

15

Congiu Alessandro

Motorbike

2

0

1

9

12

153

Ledda Stefano

Hobby Moto

0

6

3

0

9

2007 luglio | agosto FM115


Moto | Gare in Sardegna Fabio Giua

di Luciano Zanda

Motocross a Terralba: nella 250 Open una grande sfida tra Giua e Argiolas

116FM luglio | agosto 2007


Motocross a Terralba Dopo l’apertura nel tradizionale appuntamento di Siniscola, grande sfida sul fronte delle 250 Open tra Fabio Giua e Maurizio Argiolas che a Terralba si aggiudicano una manche a testa nella seconda prova del Campionato Sardo di Motocross. Non meno avvincente, invece, il terzo capitolo del Minicross: nella categoria cadetti-debuttanti sono Andrea Cadeddu (Mc Sinnai), primo in entrambe le manche, e Gabriele Sanna (Mc Porto Cervo) a dettare legge: gli unici a 8 giri pieni. Quasi un replay nella Classe Senior-Junior: doppia vittoria di Damir Angius (Mcm Gonnesa) che nella prima manche precede Alessandro Pinna (Mc Seneghe) e nella seconda Luca Meconcelli (Mc Sorso). Il crossdromo “Sa Ussa”, gestito dal locale Motoclub, è una pista indoor che ben si addice ai funamboli delle ruote artigliate. L’abbondante pioggia ha reso viscido il terreno e molti piloti hanno assaggiato il fango durante le prove e qualifiche ufficiali. Maurizio Argiolas (Motopoint) è volato in avanti dopo un salto: <il fango mi ha fatto da morsa proprio quando stavo lanciandomi per il salto, quindi sono un po’ acciaccato>, dice il “vecchio leone” rientrando ai box.

ALESSANDRO MUGGIANU (KAWASAKI)

PAOLO SODDU (22) e LUCA MARINI (55)

NICOLA MURA (YAMAHA)

2°START 250 OPEN

MASSIMO PINNA (HONDA)

MATTIA MELONI (KAWASAKI)

Assenti di lusso Gian Mario Asole e Silverio Fresi. Nel pomeriggio smette di piovere e i 30 piloti si schierano dietro al cancello di partenza attorniati da un numeroso pubblico. Fabio Giua prende subito il comando seguito da Maurizio Argiolas: bastano pochi giri e le posizioni si invertono. A nulla valgono i tentativi di Fabio Giua per raggiungere il fuggitivo Argiolas che taglia vittorioso il traguardo. Alessandro Muggianu chiude al terzo posto con un distacco troppo pesante per un pilota del suo livello: <sono fuori forma>, dice l’olbiese del Mc Terranova. Quarto Andrea Collu (Mc Gonnesa) seguito dal veterano Gianni Asole (Mc Tempio), da Alessio

Mulas (Team Xtreme) e da Michele Putzu (Mc Sardegna). Nella seconda manche Maurizio Argiolas scatta in avanti, Fabio Giua rimane intrappolato nel gruppo e impiega qualche giro per portarsi a ridosso del battistrada: il sorpasso arriva durante un salto velocissimo. Argiolas tenta il ricongiungimento, ma una leggera scivolata in curva gli costa cara: perde qualche secondo prezioso e quindi decide di difendere la seconda piazza. Al terzo posto Andrea Collu dopo una lotta serrata con Alberto Spano (Mc Alghero); quinto Enrico Lampis (MC Sinnai), sesto Alessandro Muggianu (Terranova), settimo Matteo Demurtas (Terralba). 2007 luglio | agosto FM117


Moto | Gare in Sardegna

PODIO-RICORDO CADETTI DEBUTTANTI

PRIMO START SEN-JUN

Campionato Sardo motocross 2007

piloti

MOTO CLUB

LUCA MURA (KTM)

GARA

GARA

11/3 Siniscola

15/4 Terralba

unica Pr.

1^ Pr.

2^ Pr.

punti totali

classifica Classe 250cc. (dopo seconda prova)

1

Giua Fabio

Padru

22

22

25

69

21

Argiolas Maurizio

Motopoint

0

25

22

47

24

Lampis Enrico

Sinnai

15

13

16

44

76

Collu Andrea

Gonnesa

0

18

20

38

14

Asole Giovanni

Pausania

20

16

0

36

102

Muggianu Alessandro

Terranova

0

20

15

35

55

Marini Glanluca

Motopoint

8

11

11

30

8

Spano Alberto

Alghero Riv.Cora

0

12

18

30

36

Mulas Alessio

Team Xtreme

0

15

12

27

34

Putzu Michele

Sardegna

13

14

0

27

85

Asole Gian Mario

Pausania

25

0

0

25

125

Fodde Danilo

Terranova

0

10

13

23

26

Fresi Silverio

Terranova

18

0

0

18

41

Meloni Mattia

San Teodoro

7

4

6

17

5

Arru Diego

Hobby Moto

16

0

0

16

22

Soddu Paolo

Nuoro

0

8

7

15

38

Demurtas Matteo

TErralba

0

0

14

14

33

Piredda Giovanni

Terranova

14

0

0

14

11

Puddu Alessandro

Hobby Moto

0

5

9

14

146

Cocco Antonio

Sinnai

0

9

4

13

101

Soddu Stefano

Nuoro

12

0

0

12

Minicross: dominano Angius e Cadeddu

51

Argiolas Federico

Hobby Moto

0

6

5

11

57

Asole Giuseppe

Pausania

11

0

0

11

Per la terza prova del campionato Minicross scendono in campo soltanto 10 piloti per la classe senior/ junior. Damir Angius, con la Honda, firma una doppia vittoria precedendo di 10”9 Alessandro Pinna nella prima manche (10 giri in 16’27”4) e d’un soffio (appena 3”1) Luca Meconcelli nella seconda (8 giri in 13’26”5). Buona la prestazione di Manuel Cubeddu (Mc Seneghe), rispettivamente quinto e quarto nelle due manches.

143

Melis Giacomo

Carbonia

2

0

8

10

103

Mocci Claudio

Terralba

0

0

10

10

82

Muntoni Igor

Siniscola

10

0

0

10

97

Sgaravatto Guido

Padru

9

0

0

9

104

Pulvirenti Matteo

Terralba

0

7

0

7

81

Figoni Eros Paolo

Terranova

6

0

0

6

6

Carboni Bruno

Hobby Moto

5

0

0

5

206

Corda Federico

San Teodoro

0

3

2

5

177

Mura Nicola

Terralba

0

2

3

5

181

Padovani Maurizio

Pausania

4

0

0

4

132

Soddu Gianmichele

Nuoro

3

0

0

3

3

Ghiani Luca

Hobby Moto

0

0

1

1

42

Meloni Domenico Luigi

San Teodoro

0

1

0

1

107

Orecchioni Claudio Mario

Terranova

1

0

0

1

GABRIELE SANNA (97) e ANDREA CADEDDU (36)

118FM luglio | agosto 2007

Andrea Casu (Mc Sorso) ottiene un quarto e un nono posto per una caduta senza conseguenze dopo un salto. Nei cadetti/debuttanti doppietta di Andrea Cadeddu: il pilota del Mc Sinnai, dopo una cavalcata quasi solitaria con la Kawasaki, infligge un distacco pesante al rivale numero uno Gabriele Sanna (Mc Porto Cervo): 42 secondi nella prima manche (8 giri) chiusa in 12’18”4 e 24”6 nella seconda manche (12’19”4).


Moto | Gare in Sardegna

di Luciano Zanda

Supermoto: ad Alghero dominano Baccanti e Torchia Pronti, via. E’ scattato finalmente a fine aprile (22) nel kartodromo “Riviera del Corallo di Alghero il campionato sardo delle Supermoto con la regia del Moto Club Dorgali: una domenica speciale andata in archivio, per gli storici e per gli appassionati, con le doppiette di Nicola Baccanti (Classe Prestige) e Giovanni Torchia (Classe Sport). In effetti, va detto per la cronaca, nel calendario della Federmoto Sardegna, la gara di Alghero (interregionale) risulta come seconda prova valida per il titolo regionale delle Supermoto: la prima, in programma il 18 marzo a Ghilarza, è stata temporaneamente annullata perché il collaudatore non ha dato il benestare per la pista. E per la verità qualche problema burocratico sulle dimensioni della pista è sorto anche per la gara di Alghero: il sodalizio organizzatore ha dovuto rimediare apportando varie modifiche su un impianto già teatro di innumerevoli manifestazioni anche in campo motociclistico. Problemi, per fortuna, passati in secondo ordine grazie allo spettacolo messo in scena dai piloti che hanno disputato ottime prove facendo divertire i presenti.

DA SINISTRA: MARIOTTI, BACCANTI, ZANDA e CARTA IL Moto Club DORGALI

2007 luglio | agosto FM119


Moto | Gare in Sardegna

Classe Prestige: Nicola Baccanti Undici piloti si presentano alla griglia di partenza per la Classe Prestige dove appaiono nomi nuovi, come Nicola Baccanti, Francesco Mariotti, Claudio Pes (fratello di Lorenzo). Nicola Baccanti, algherese ma alfiere del Moto Club Dorgali, scende in pista con una fiammante Kawasaki che sembra fatta apposta per il kartodromo “Riviera del Corallo”: sulla pista di casa il forte pilota impone un ritmo elevato conquistando una splendida doppietta davanti al rivale Francesco Mariotti (Moclub Pausania) un po’ distanziato. Al terzo posto, in entrambe le manches, l’orgolese Antonello Monni (Mc Oliena) tornato alla ribalta delle gare dopo due stagioni.

Prestige: prima manche

NICOLA BACCANTI

Nicola Baccanti domina nei 15 giri del circuito algherese percorsi in 17’46’05, staccando nettamente Francesco Mariotti (18’10”08). Terzo Antonello Monni (18’37”0) che precede d’un soffio Claudio Pes del McTerranova (18’37”08) e Mauro Negri (MC Castelletto), unico pilota della penisola in gara. Sesto, ma quinto agli effetti del campionato sardo, Michel Miscali del Mc Ghilarza (18’39”0). Seguono nell’ordine a pieni giri Giovanni Nioi (18’40”0) del Mc Nuoro, Simone Carta (18’48”3) del Mc Terranova e Mauro Figus (18’59”5) del Mc Dorgali. A un giro Angelo Varchetta (Terranova) e Gianluca Mura (Mc Carbonia).

Prestige: seconda manche Risultato in fotocopia nella seconda manche della Classe Prestige, almeno per quanto riguarda le prime tre posizioni: con la Kawasaki Nicola Baccanti impiega praticamente lo stesso tempo (17’46”3) nei 15 giri del circuito lasciandosi alle spalle le Honda di Francesco Mariotti (18’01”6), di Antonello Monni (18’27”8) e di Simone Carta (quarto in 18’28”7). Claudio Pes, in sella alla Kawasaki, chiude al quinto posto (18’29”1), precedendo Giovanni Nioi (KTM: 18’30”0), Michel Miscali (Honda: 19’01”2). Seguono a 1 giro Mauro Negri (Ktm), Mauro Figus (Ktm), Angelo Varchetta (Honda) e Gianluca Mura (Honda).

MONNI (8 ) DAVANTI A CARTA (35)

120FM luglio | agosto 2007

FRANCESCO MARIOTTI


Classe Sport: prima manche Più numerosa la Classe Sport (17 partenti) e anche più combattuta per le posizioni da podio. Nanni Torchia (Mc Sorso) ha dovuto sudare un po’ per avere la meglio sugli agguerriti concorrenti lanciati in partenza e per nulla disposti a cedere il posto. Una doppia vittoria, alla fine, premia il combattivo e bravissimo Torchia ripagandolo dei tanti infortuni subiti in precedenza. Nella prima manche l’alfiere del Mc Sorso con la sua Honda la spunta d’un soffio (14 giri in 17’16”6) su Francesco Dell’Orefice del Mc San Teodoro, secondo in 17’17”0 anch’egli con una Honda. Terzo Benedetto Silvia del rinato Mc Sinnai (17’34”2) con la Suzuki, davanti a Gian Pietro Marongiu (Honda: 17’49”9) del Mc Pausania e ad Alessandro Loi (Suzuki: 18’07”6) del Motopoint Racing. Seguono Antonello Mameli (Bolotana) in 18’09”1; Nicola Di Petrantonio (Sinnai) in 18’10”8; Claudio Giagu (Sarroch: 18’14”0); Gianfranco Tanca (Oliena: 18’18”0); Mauro Perra (Sarroch: 18’23”8). A 1 giro, al decimo posto, Marco Pillitu (Sinnai) precede Salvatore Tanda (Oliena), Giovanni Antonio Schirra (Nuoro), Agostino Pillitu (Sinnai).

NANNI TORCHIA

Classe Sport: seconda manche

FRANCESCO DELL’OREFICE

Nanni Torchia dimostra di essere in grande giornata e bissa il successo correndo più veloce con la sua Honda (17’12”4). Francesco Dell’Orefice si batte come un leone alla caccia della rivincita ma alla fine colleziona un’altra piazza d’onore (17’14”3), staccato di meno di 2 secondi. Il grande salto lo compie Giorgio Miscali (Ghilarza) con la Honda: terzo posto nella seconda manche, dopo la delusione nella prima frazione di gara (stop al nono giro). Alessandro Loi chiude al quarto posto (17’31”6) davanti a Benedetto Silvia (17’47”2), Gian Pietro Marongiu (17’48”9). Più distanziati Marco Pillitu (Honda, settimo in 18’14”4), Gianfranco Tanca (Honda, ottavo in 18’25”2), Claudio Giagu (Honda, nono in 18’26”2), Antonello Mameli (Honda, decimo in 18’27”9). Seguono con 1 giro in meno Salvatore Tanda (Yamaha), Agostino Pillitu (Honda) e Giovanni Antonio Schirra (Kawasaki). Dopo lo spettacolo arrivano le meritate premiazioni. In primo piano i piloti e spazio anche agli sponsors (in particolare la Cantina Sociale e il Comune di Dorgali). Una nota dolente: il pubblico non ha dato una mano al Moto Club Dorgali giudicando il prezzo d’ingresso troppo alto (10 euro; 5 per i soci FMI); prezzo dovuto, secondo il presidente Mele, ai costi di affitto della pista e della trasferta del Moto Club da Dorgali ad Alghero. SCHIRRA GIOVANNI ANTONIO

CLAUDIO GIAGU

2007 luglio | agosto FM121


Auto | Rassegne nell’Isola

di Simone Simula

Trofeo “SardegnaTuning”: show a Marina Piccola e Villamassargia Tuning, che passione. Fanno sempre, e comunque, spettacolo, le auto elaborate, personalizzate, abbellite come stars: è successo anche il 13 maggio a Cagliari in occasione del secondo appuntamento del Trofeo SardegnaTuning, gara che ha avuto come scenario uno dei più bei posti del Mediterraneo, il porticciolo turistico di Marina Piccola. Disposto ai piedi della “Sella del Diavolo”, promontorio che prende il nome per la particolare forma, il porticciolo ha regalato uno specchio d’acqua cristallino quasi a rispecchiare il contrasto tra la verde vegetazione e i colori accesi delle auto presenti. Giornata splendida, una prima domenica d’estate con temperature oltre i 30°, con migliaia di persone che hanno letteralmente preso d’assalto la spiaggia e Marina Piccola, regalando alla manifestazione un successo di pubblico oltre le 122FM luglio | agosto 2007

più rosee aspettative. La gara si è svolta nel classico modo: 96 macchine suddivise tra hificar, tuning e Spl, valutazioni affidate ai giudici nazionali, quasi cinquanta trofei distribuiti (tra coppe e targhe) e oltre 2.500 euro di premi distribuiti. Una gara quasi perfetta, un evento nobilitato dalla visita di diverse personalità, tra cui anche il presidente della Regione Sardegna; una gara che meriterebbe una “replica” ogni anno per il successo raggiunto e lo spettacolo offerto. Giunto al suo secondo appuntamento, dopo il successo dell’edizione 2006 con oltre ventimila visitatori, il Motor Magazine Show si è ripresentato per questa edizione rinnovato ed ampliato, 50.000 mq tra esposizione e piste dedicate ai percorsi dei fuoristrada, al rally, ai kart, minimoto, freestyle e tantissime altre attrazioni per una due giorni ricca

di emozioni. Come nel 2006 all’interno della fiera è andata in scena una tappa del Trofeo SardegnaTuning che ha visto il tutto esaurito negli spazzi disponibili, aumentati anche da alcuni espositori che hanno concesso gentilmente il loro spazio. Al trofeo hanno preso parte 66 auto, alcune sono rimaste fuori ma i posti erano veramente esauriti. Come al solito gran lavoro per lo staff che a fine giornata ha distribuito oltre 40 trofei (su un totale di 13 categorie) e oltre 2000 euro di premi offerti dalle aziende sponsor.


Sardegna Tuning

Dopo tanti rinvii si è finalmente svolta (10 giugno) la tappa inaugurale del circuito AIR, associazione che riunisce rappresentanti ed installatori sardi del settore tuning/hificar, e che dal 2005 organizza un circuito-gare con tanto di finale. Appuntamento nei parcheggi dello stadio S’Elia, a contorno della giornata anche una manifestazione drift che ha visto 2 macchine esibirsi con i piloti Cri-

Primo AIR 2007 a S’Elia stian Angius e Lele Toro, rispettivamente su M3 e Alfa 75. E’ stata organizzata anche una prova d’accelerazione che ha visto circa 20 concorrenti sfidarsi in base alla cilindrata, prova piacevole a vedersi, ma decisamente migliorabile sotto tantissimi punti di vista. La vera attrazione della giornata, in verità, doveva essere la

manifestazione tuning/hifi, ma forse la “location” ha scoraggiato i più, sia partecipanti che visitatori. Una cinquantina di auto in totale, di cui solo 14 iscritte nel tuning ed ancora meno nella Spl, dovrebbero far riflettere per evitare queste figure che sicuramente non fanno bene a questo fragile ma incantevole mondo.

2007 luglio | agosto FM123


formulamotori

MAGAZINE FM Magazine (FORMULA MOTORI) vara una iniziativa speciale in collaborazione con le concessionarie ufficiali locali. Agli appassionati dei motori e di giornalismo viene concessa l’opportunità di scrivere un articolo su uno o più veicoli (auto, moto). Gli argomenti verranno decisi di volta in volta dalla redazione di FM FORMULA MOTORI e dalle concessionarie. Gli articoli più originali e completi verranno pubblicati nelle pagine speciali di FM FORMULA MOTORI. Per gli autori degli articoli scelti un “premio” particolare: potranno avere in prova per una settimana il veicolo descritto. In più una possibile collaborazione con FM FORMULA MOTORI. L’articolo non dovrà superare le 50 righe da 52 battute e dovrà essere spedito in busta chiusa alla redazione di FM: vico II Orazio, 2- 09042 Monserrato (CA), via fax allo 070/5740068 redazione di FM o con una e-mail a: info@formulamotori.com.

Concorso

...In palio un’auto in prova per una settimana Ora puoi scrivere un articolo anche tu!

IMPORTANTE: inviare i dati personali, un recapito per poter essere contattati e una foto all’interno dell’auto o sulla moto scattata in una concessionaria (l’articolo senza foto non verrà pubblicato). OPPURE Invia un articolo (50 righe da 50 battute) e le foto su un argomento particolare da associare al mondo dei motori (donne e motori, moda e motori, turismo e motori etc.): il più originale e il più bello verranno pubblicati. IMPORTANTE: inviare dati personali e recapito. *L’autore dell’articolo si assume piena responsabilità sui contenuti

Peugeot 207 messa a disposizione dalla concessionaria

Mario Seruis

viale Marconi 173 tel. 070/496951

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L’angolo dei lettori ...E ora puoi scrivere un articolo anche tu!

Con la Opel Corsa alla scoperta dei grandi “tesori” di Selargius di Carlo Bernardini (Sardegna Costa del Sud)

A pochi passi da Cagliari sorge Selargius (28.540 abitanti): splende nell’hinterland con i suoi “tesori” quasi surrealisticamente “imbottigliata” dalla costruzione del nuovo “Is Pontis Paris” (asse mediano di scorrimento veloce). Percorrendo il centro storico con la nuova Opel Corsa, si possono ancora ammirare scorci di antica bellezza, ormai in coabitazione con gli edifici moderni. Parcheggiamo l’auto nell’ampio atrio del Parco di Si ‘e boi, sede della Biblioteca Comunale e del nuovo Teatro (in costruzione), dove

svetta la caratteristica ciminiera di Selargius. Proseguiamo a piedi e incontriamo via via i tipici Portali (potales), i Palazzetti, la Ciminiera Sì ‘e Boi, il carcere Aragonese e la splendida Croce di Marmo. Spettacolari, poi, le caratteristiche Case Campidanesi “le pollas contadine” tra le più conosciute Casa Collu, Casa Gigi Ligas e la Casa del Canonico Putzu, salvate grazie a recenti restauri. Casa Collu, teatro di eventi culturali e di spettacolo, ospita al suo interno la Chiesa di San Giuliano, spettacolare esemplare di Chiesa Romanica del XII secolo (una delle più antiche della Sardegna).

La Chiesetta di San Lussorio, dello stesso periodo, sorge invece alla periferia del paese. Chi intende visitarla può scegliere la data del 21 agosto – giorno in cui sarà concessa un’indulgenza - oppure aspettare a ottobre per la festa in onore del Santo Patrono. Ricordiamo inoltre le Chiese dell’Assunta (d’imponente splendore), di San Salvatore e di Sant’Antonio Abate. Grande spettacolo, per chi sceglie di visitare Selargius a settembre, con l’antico Sposalizio Selargino: tra religiosità e festeggiamenti si potrà rivivere in tutti i suoi dettagli l’antico matrimonio sardo-campidanese.

La Chiesa di San Lussorio Cultura e sacralità - Risalente al XII secolo la chiesetta campestre di San Lussorio è stata ristrutturata alla fine del secolo scorso. Sull’originaria struttura (rimangono la facciata, il portico anteriore col suo ampio arco e le due navate) spiccano ancora imponenti i caratteri dell’architettura romanica. La pianta dell’edificio è predisposta a due navate: chi oggi ha il privilegio di ammirarla potrebbe pensare che si sviluppi in un unico ambiente. Le murature sono in pietra calcarea. La facciata è sormontata da un campanile a vela di cui la parte sinistra è decorata con archetti a tutto sesto. In origine era dedicata a San Lucifero, importante Vescovo di Cagliari: dal 1666 a San Lussorio. Nato a Cagliari nel 270 a.c. Lussorio riscopre i Testi Sacri, li legge e ne rimane affascinato. Si dedica interamente al Cristianesimo, per questo viene perseguitato, flagellato e decapitato nell’area della Chiesa campestre di Selargius.

La Chiesa di San Giuliano ..Dove nasce la Promessa - A pochi passi dalla Chiesa di Maria Vergine Assunta, odierna parrocchiale del paese, ecco la Chiesa di San Giuliano. Detta anche “sa Cresia de sa Promissa”, è la più antica Chiesa della Sardegna. Attorno ad essa s’insediò il primo nucleo abitativo selargino. Quasi certamente è stata costruita su una preesistente area sacra, paleocristiana e bizantina. L’edificio, ricco di stili costruttivi del XII-XIII secolo, è stato realizzato in cantoni di calcare. La facciata romanica è preceduta da un portico risalente ai primi del Seicento. I pilastri sono tipici delle “lollas”, tetti spioventi sorretti da colonne di legno. L’interno, accogliente, è suddiviso in tre navate, le cui arcate sono sorrette su sobrie colonne romane con capitelli corinzi. L’abside sfoggia lesene a soffietto con monofora e tetto ligneo. La Chiesa custodisce la statua della Madonna del Rosario, oltre al simulacro ligneo di San Giuliano a cavallo e a un crocifisso del XVI secolo.

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La festa di San Lussorio La sagra patronale – La festa selargina di San Lussorio è una delle più importanti sagre del campidano. Oltre ai riti religiosi, ci sono diverse occasioni d’intrattenimento: corse a cavallo con le spettacolari acrobazie delle pariglie, esibizioni di gruppi folk, gare poetiche dialettali e concerti della banda musicale. I simulacri dei santi Lussorio, Cesello e Camerino partono sui rispettivi cocchi dalla Chiesa di Maria Vergine Assunta e arrivano alla Chiesa di San Lussorio. Sono scortati a cavallo, al seguito ci sono dieci cavalieri in costume sardo campidanese. Attraversano la via San Nicolò fino a giungere alla Chiesetta per prendere parte alla messa solenne. Al culmine dei sette giorni festivi, il cocchio fa ritorno alla Chiesa di Maria Vergine Assunta. La Chiesetta di San Lussorio è stata consacrata da Papa Paolo V che, vista l’affluenza dei devoti, decise di concedere un’indulgenza a chi la visita il 21 agosto, giorno della Santissima Trinità.

L’antico Sposalizio Selargino in costume sardo Le tradizioni del passato – Il matrimonio selargino si celebra la seconda settimana di settembre ed è la rappresentazione storica dello Sposalizio sardo-campidanese. La cerimonia nuziale risale al XVIII secolo, ma è stata riproposta solo dal 1962. I novelli indossano l’antico abito sardo, legato alle caratteristiche della vestizione selargina con pregiati tessuti in rilievo e pizzi lavorati a mano. Immancabile è l’abbinamento con i gioielli tipici sardi, “is prendas”. Di particolare interesse l’anello nuziale ricreato seguendo un singolare modello paesano molto antico. I cortei dei due sposi attraversano le vie principali. Il paese risuona a festa: i Carabinieri precedono il corteo seguiti dai suonatori di launeddas. Le donne sfilano con i cesti colmi di doni. Seguono le “tracche” e i tanti gruppi folkloristici accorsi da tutta la Sardegna. Il matrimonio è celebrato nella Chiesa dell’Assunta, in lingua campidanese. Al termine della cerimonia lo sposo infila al mignolo sinistro l’anello, terminale della catena che avvolge la vita della sposa. Rimarranno legati fino all’ingresso della nuova abitazione. “Sa promissa” – La promessa degli sposi avviene nella Chiesa di San Giuliano, dove gli sposi si recano una volta terminata la cerimonia. Al termine gli sposi scrivono su una pergamena la loro “promessa d’amore” che viene conservata in una teca per 25 anni.

Il carcere aragonese Il carcere di San Pancrazio presenta un ampio portale e un vasto cortile. Realizzato tra il ‘600 e il ‘700 era anticamente proprietà dei marchesi di Quirra che lo utilizzavano per rinchiudervi i vassalli che si rifiutavano di pagare i tributi. Nel 1860 diviene sede della locale stazione dei Cavalleggeri di Sardegna. Vent’anni dopo, a causa del vaiolo, diventa lazzaretto e dal 1890 sede del tribunale baronale. Nel 1980 passa nella proprietà della provincia di Cagliari: oggi è inutilizzato, ma in attesa di diventare museo.

foto di Giampiero Ragatzu

La Croce di marmo

La storica Torre “Si ‘e boi”

Sa cruxi ‘e marmuri – Prezioso monumento storico-

Il vecchio camino di distilleria è situato vicino alla Chiesa della Maria Vergine Assunta. Risale all’800, era utilizzato per bruciare gli scarti di lavorazione del vino. Poggia su una base quadrata di muratura in pietra e con la sua forma troncoconica si erge fino a raggiungere i trenta metri per circa un metro di diametro sulla cima. E’ oggi utilizzato per ospitare iniziative che necessitano di ampi spazi.

artistico risalente al 1425, ricordato come luogo di preghiera e di esecuzione dei condannati a morte. Le due facciate della croce – eretta su colonna con capitello gotico – mostrano con grande maestria scultorea da un lato il Cristo Crocifisso e dall’altro un Santo (si suppone sia San Giuseppe con un bambino in braccio). La base piramidale è stata ricostruita venti metri più avanti per lasciare spazio alla costruzione del palazzo municipale. La croce, inserita nella nuova base, non perde però il suo splendore e il suo carattere sacro. Ancora oggi è un simbolo religioso di grande richiamo, tanto che ne sono state erette altre tre in prossimità della periferia di Selargius per ricordare importanti cicli religiosi. foto di Giampiero Ragatzu

Le case campidanesi La “domus” – Costruita con mattoni di fango e paglia (“ladiri”) era composta due o tre locali. I pavimenti e spesso anche le pareti venivano realizzati con la stessa tecnica della struttura esterna. Il caratteristico tetto spiovente (“sa lolla”) era sorretto da colonne di legno di ginepro, fillirea e incantucciato, realizzato con archi aperti e mattoni in terracotta. Dal soffitto pendeva la scorta per l’inverno (frutta, cotenna di maiale, pancetta e salsicce). La stanza dei genitori – “sa domu ‘e lettu” - aveva una normale serratura, più una chiusura interna formata da un gancio in ferro o da una trave in legno posta a sbarramento. I figli dormivano insieme per terra o raramente sopra sacchi di fogliame e paglia. Solo i ricchi potevano disporre di case più accoglienti, ma erano anch’essi privi delle comodità per l’igiene e la pulizia. Maggio per la cultura 2007

degustazione del prodotto tipico Caseario Frau (Selargius) e Santa Maria la Palma (Alghero).

Veronica Pittalis (Sardegna Costa del Sud)


Benedetta Biancu (Elite Agency)

foto “Lo Zoom”

Ilaria Mura (Elite Agency)

Benedetta Biancu (Elite Agency)

mentre indossa una creazione di Carla Manca

con le creazioni orafe di Daniele Sitzia - Selargius

foto “Lo Zoom”

foto “Lo Zoom”

Maggio per la Cultura a Casa Collu

Dal 25 al 27 maggio 2007 a Casa Collu è stata realizzata una manifestazione tipica selargina, nella quale le diverse voci della Cultura hanno trovato libera espressione. I tratti espositivi delle mostre minuziosamente organizzate dalla Medusa Associazione Culturale hanno riguardato la presentazione di percorsi Culturali affidati al Laboratorio creativo Claudio Pulli di Giovanni e Roberto Pulli (Selargius), con le splendide Ceramiche Artistiche interamente modellate a mano che si contraddistinguono per le loro tipiche colate impreziosite dall’oro zecchino. Inoltre una collettiva di artisti selargini è stata accompagnata da degustazioni di prodotti

foto di Giampiero Ragatzu

Giovanni Pulli in un “laboratorio” organizzato dalla Associazione Culturale Medusa

tipici, come formaggi (Caseario Frau) e vino offerto dalla Cantina Santa Maria La Palma di Alghero. Esposte anche le creazioni di Gianluca Serra: orologi da parete e lampade artistiche interamente realizzate a mano. Artista d’eccezione Giampiero Ragatzu, selargino “doc” recentemente rientrato da un viaggio di studio a New York dove ha potuto approfondire la sua passione per la Cinematografia e il design di interni conseguendo una laurea. Il piano superiore della Casa Collu è stato allestito interamente con i suoi arredi e i suoi lavori fotografici; tra le suggestive immagini, un ricordo a Petrolini che gli è valso il primo premio alla Cultura per

Ceramiche create da Giovanni e Roberto Pulli

foto “Lo Zoom”

Una suggestiva scultura di Liliana Corona

foto “Lo Zoom”

la migliore esposizione della manifestazione. Nello spazio annesso alla Casa Collu si trova la suggestiva Chiesa di San Giuliano teatro scenico di un’impetuosa sfilata di moda realizzata dalla Direzione Artistica dell’Associazione Medusa. Sono state presentate tre antiche Botteghe Artigiane produttrici di pregiate collezioni stilistiche e orafe: Fucina Orafa di Daniele Sitzia (Selargius), Mae di Margherita Lilliu (Oristano), Carly di Carla Manca (Oristano). Intermezzi di danza a cura di Ileana Sanna e Alice Lisci. Ha curato le acconciature lo Studio di Immagine Angels di Gabriele Cau. La direzione Artistica è stata curata da Carlo Bernardini.

foto “Lo Zoom”

L’omaggio a Petrolini realizzato da Giampiero Ragatzu

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