FairWay Magazine N°1

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anno I numero 1 luglio - agosto 2008 periodico bimestrale

Dossier Sulcis Iglesiente Un paesaggio unico al mondo ancora incontaminato

Is Molas

Un sontuoso palcoscenico per palati raffinati

Golf Turismo Vela

Un trinomio di gran classe



Editoriale “Eppur si muove” Lentamente purtroppo, ma il convoglio comincia a mettersi in marcia. Il golf gode oggi nell’isola di una attenzione nuova; da parte della gente, ma anche da parte delle istituzioni. Dieci, quindici anni fa era quasi demonizzato; oggi è un osservato speciale. E’ vero: ancora troppi ostacoli ci impediscono di essere ottimisti fino in fondo e di vedere il treno lanciato in velocità. Eppur (qualcosa) si muove. Vediamo. Gli impianti sono aumentati di numero, tra campi da 18 buche, da 9 e campi pratica, oggi è più facile avvicinarsi a questo sport. L’effetto-emulazione creato dai mezzi di comunicazione di massa produce i primi benefici effetti: Tyger Wood è ormai una star per il grande pubblico e non soltanto per irriducibili golfisti e addetti ai lavori. Il binomio golf- turismo, unito a quello turismo-business comincia ad aprire gli occhi agli investitori sardi che uniscono le loro forze con i gruppi imprenditoriali di livello internazionale (vedi il progetto di Alghero). Persino le nuove attenzioni che le istituzioni pubbliche, dal livello regionale a quello comunale stanno rivolgendo al golf sembrano alimentare un senso (misurato) di ottimismo. Nuove opportunità vengono dalle nuove rotte aeree che collegano direttamente la Sardegna al resto d’Europa e che fanno intravedere buone prospettive di flusso turistico attratto in Sardegna anche dal golf. Altri segnali, per contro, vanno in direzione totalmente opposta e inducono alla prudenza. Cominciamo dalle difficoltà che nascono al momento dei nuovi investimenti; per continuare con le insopportabili lentezze burocratiche: quanto tempo occorre per realizzare un campo di golf, a partire dal progetto fino al suo completamento? Anni ed anni come sappiamo tutti. Un investimento da milioni di euro rischia di essere vanificato. Ma ancora: che cosa offrire al turismo golfistico oltre il sole ed il mare d’estate? Non dimentichiamoci che in Sardegna è possibile giocare tutto l’anno, il che può rappresentare il nostro “birdie”; ma, ciò può non bastare, occorre intrattenere e rendere piacevole il soggiorno alla gente anche quando non è sul green. Ancora, al “turista aeronautico” quali mezzi di trasporto pubblico mettere poi a disposizione all’interno del territorio regionale per dargli il piacere di giocare in tre o quattro campi diversi dal nord al sud dell’isola? E così via. Il quadro statistico che emerge ne è lo specchio. La nostra Isola con 1083 tesserati, non è il fanalino di coda; è undicesima nella classifica nazionale, con alle spalle 6 regioni. Nel computo dell’incremento degli iscritti dal 2006 al 2007, invece, la Sardegna è addirittura quart’ultima, con un aumento del 7,87% soltanto. Un dato: la Sicilia, fra le ultime arrivate, sta oggi viaggiando con un trend incrementale del 17,69%. La qual cosa la dice lunga sulla strada che abbiamo ancora da fare. Ma nell’immagine classica del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, i segnali positivi sembrano indurre alla fiducia: per restare ai numeri, con 152 nuovi soci nel 2007, siamo all’ottavo posto della classifica interregionale per numero di nuovi tesserati. Aumentano i giovani che si avvicinano al golf, cresce l’interesse generale. Con questo spirito si può guardare avanti e rimboccarsi le maniche con fiducia. E come dimostrano i servizi che pubblichiamo in questo numero, nuovi progetti, grande attivismo agonistico, interesse da tutta Europa per la Sardegna fanno sperare. L.P.

Fairway Magazine Golf, Lifestyle & Pleasure Anno I numero 1 luglio - agosto 2008 periodico bimestrale Editore Massimo Pieranunzi via Lisbona, 9 09032 Assemini (CA) telefono 0702331183 Direttore responsabile Lucio Piga (lucio.piga@fairwaymagazine.it) Redattori Matteo Piga Virginia Saba Project Leader Massimo Pieranunzi (massimo@fairwaymagazine.it) Art Director grafica e impaginazione Alessandro Cirina (a.cirina@fairwaymagazine.it) Advertising Manager Gregorio Buggio (gregorio@fairwaymagazine.it) Fotografia Massimo Pieranunzi Parco Geominerario della Sardegna Simone Riggio Pevero Golf Club Traduzioni Sinead Fitzpatrick Ringraziamenti F.I.G delegazione Sardegna, Circoli e campi che hanno gentilmente fornito il materiale Contatti adv@fairwaymagazine.it info@fairwaymagazine.it Per la pubblicità Dimples Advertising dimplesevent@alice.it Tel 079.274629 Fax 079.2823464 Stampa Printingshop Viale Monastir, 218 - 09122 (CA) Tel/Fax 070.5489119

Il materiale redazionale e fotografico non viene restituito se non espressamente richiesto. Vietata la riproduzione, anche parziale, priva di autorizzazione dell’Editore. I vari argomenti e in generale quanto espresso dai singoli autori di ogni articolo non comporta responsabilità per l’Editore. FairWay Magazine: in attesa di registrazione presso il Tribunale di Cagliari

Golf, Lifestyle & Pleasure

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Sommario Appointments Appuntamenti

Agenda 8

Appuntamenti ed eventi dai campi

Character Personaggio

Massimo Mauro 10

Campione nello sport, campione di solidarietà

Anna Casella 14

Da Venezia a Is Molas per trovare la poesia della natura

Andrea Arrica 16

Da una vita ai vertici dello sport sardo

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The courses Il campo

Is Molas 20

Un sontuoso palcoscenico per palati raffinati

Interview Intervista

Vincenzo Mareddu 36

Intervista al Presidente della Sogaer

Hospitality Ospitalità

Sulcis-Iglesiente 38

Un paesaggio unico al mondo ancora incontaminato

“Albergo Diffuso” 66

Nuova frontiera dell’ospitalità made in Sardinia

Events: sail Eventi: vela

Golf-Turismo-Vela 73 Un trinomio di gran classe

I big di Coppa America 74

La competizione a Cagliari nella tappa sarda dell’Audi Medcup

10 2

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Golf, Lifestyle & Pleasure

Sandalion Cup 80

Le più belle barche del mondo in regata nel Golfo degli Angeli

Stintino: Vela Latina 82

Trofeo Presidente della Repubblica, da 25 anni un “must” d’eccellenza


38 Competizioni Competitions

88 Campionati Seniores

Una straordinaria cornice al “Tanka” di Villasimius

92 Lions Club Oristano Is Arenas 31 maggio 2008

94 Bellezza Antiquity - Baccarat Is Molas 2 giugno2008 - 18 Buche Stableford 3 cat

96 Coppa del Presidente

Sa Tanca 21 / 22 giugno 2008 - 18 Buche Stableford Aperta N.C. 3 cat

98 Trofeo Conad

66

Is Molas 29 giugno2008 - 18 Buche Stableford 3 cat

100 Trofeo SINA

Is Molas 5 / 6 luglio 2008 - 36 Buche Stableford 3 cat

102 Trofeo Audi 4 Cup Audi zentrum Cagliari Is Molas 12 luglio 2008 - 18 Buche Greensome 1 cat

104 “Golf sotto le stelle” Notturna al Pevero dopo 15 anni

106 First Event 2008 Sa Tanca: “Chi ben comincia è...”

Estate a Cagliari Summer in Cagliari

110 Estate a Cagliari 2008

Tutti gli appuntamenti per l’intrattenimento e la cultura in città

73 Golf, Lifestyle & Pleasure

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Il lusso di una vacanza dedicata al benessere Affacciato su una magnifica spiaggia della Sardegna, la perla del Mediterraneo: il Forte Village Resort

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e da dieci anni il Forte Village Resort vince il titolo di Miglior Resort del Mondo un motivo ci sarà. Un primato per una vacanza di lusso a cinque stelle in uno degli angoli più belli dell’Italia e della Sardegna, a pochi chilometri da Cagliari. Affacciato su una magnifica spiaggia della Sardegna, perla del Mediterraneo, il Forte Village Resort è immerso nel suo meraviglioso parco tropicale e nell’assoluta eleganza dei suoi 7 alberghi e 33 meravigliose suite. A brillare di pura armonia sono poi le Thaermae del Forte, Spa e centro benessere che ospita nel suo giardino un percorso di talassoterapia, unico in Europa.

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A fine giornata, per ritrovarsi insieme, felici, una cena di pura freschezza in uno dei 21 ristoranti, nei quali ben 80 cuochi preparano le delizie della Sardegna come base di partenza per un viaggio nelle cucine del mondo. Dall’Italia alla Sardegna fino al Giappone. Le Thaermae del Forte Villane Resort sono circondate da un giardino incredibile, dove le bellezze offerte dalla natura della Sardegna contribuiscono al piacere e al relax degli ospiti. Simile ad un fiore, il vostro benessere potrà così sbocciare di nuovo. Il Forte Village Resort è un vero paradiso per le vacanze dei bambini, il luogo ideale dove tutta

la famiglia può godersi una vacanza all’insegna del massimo relax, per i genitori, e del massimo svago, per i più piccoli. Il Mini Club, ad esempio, è una favolosa oasi protetta, ad un passo dalla spiaggia, dove ogni giorno gli animatori propongono nuovi giochi, meravigliosi spettacoli teatrali, fantastiche sorprese. A pranzo o a cena i bambini in vacanza potranno gustare sfiziose prelibatezze nel Ristorante a loro riservato: qui tutto è a loro misura, dagli orari ai menù, dalle sedie ai tavolini. Dopo una scorpacciata di patatine fritte o di gelato, via sul trenino verso la Leisure Land, per saltare sui tappeti elastici o magari pattinare


Forte Village Resort Santa Margherita di Pula Cagliari - Sardegna - Italia www.fortevillageresort.com Centralino 0039 070 92171 Prenotazioni Clienti: Numero Verde 800-311229 fax 0039 070 921246.

sul ghiaccio (una magia degna di Harry Potter, al pensiero che subito fuori troveranno il clima incantevole della Sardegna). Ma in realtà gran parte del tempo i bambini lo trascorreranno nella stupenda “Laguna”, la piscina a loro dedicata, nella quale fare lunghissimi bagni in assoluta sicurezza sotto lo sguardo dei genitori. La piscina è infatti vicinissima alla spiaggia: così, mentre voi vi divertite a nuotare in mare, i bimbi troveranno tanti nuovi amici con i quali giocare spensierati, in totale libertà. Un’importante novità di quest ’anno è senz’altro il CHELSEA FOOTBALL CLUB SOCCER SCHOOL. Dalla metà di maggio infatti alla fine di settembre il prestigioso Chelsea Football Club metterà a disposizione i suoi coach professionali per allenare i piccoli ospiti di età compresa tra i 4

ai 13 anni che ogni giorno scopriranno le tattiche e i segreti dei grandi campioni del calcio inglese. La settimana di attività terminerà in un mini-torneo dove i ragazzi avranno la possibilità di divertirsi e sfoggiare tutte le abilità acquisite davanti gli occhi orgogliosi di mamma e papà. Piazza Maria Luigia è il cuore pulsante del Forte, facilmente raggiungibile da tutti gli alberghi, dalle suites, dalla spiaggia e dalla zona ristoranti. Propone ogni sera spettacoli di vario genere con gruppi musicali di livello internazionale ed eventi con noti personaggi del mondo dello spettacolo. Un mare nel mare: questo sembra il Forte Village Resort guardando dall’alto i suoi meravigliosi specchi blu. Sono più di dieci infatti le piscine a disposizione degli ospiti: due al Castello,

d’acqua dolce, riservate agli ospiti dell’Hotel Castello, dell’albergo Villa del Parco, dell’Hotel Le Dune e delle Suite; tre piscine d’acqua dolce all’Oasis, nel centro del Resort, con trampolino per tuffi e zona a basso fondale riservata ai piccoli; due piscine, splendide per ampiezza e natura circostante, alla Baia delle Palme, con acqua di mare e 250 metri di scivoli. Tutto a fare da complemento alla meravigliosa spiaggia morbida e bianchissima, lunga e dolce come una mezzaluna, in uno degli angoli più belli e intatti della Sardegna, tanto da essere scelta dalla rivista Forbes come una delle 25 spiagge più sexy del mondo.

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Novità News

Alghero-Olmedo e Medio Campidano In vista due nuovi poli golfistici Per il primo progetto depositato in Commissione edilizia Firmato l’accordo di programma per il secondo

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n “cargo” con in stiva campo da golf, albergo ed oltre 400 ville è già in pista di decollo nel Medio Campidano; ad Alghero in pista di rullaggio altro “mega-cargo” con campo da 27 buche, cinque alberghi, ville e duemila posti letto, oltre a parchi naturalistici, e tour storico culturali. Sono le prossime mosse di due distinte società che nei prossimi anni potrebbero contribuire fattivamente a far decollare una volta per tutte il golf isolano in quel grande circuito internazionale tanto sognato. L’iniziativa del Medio Campidano ha già avuto l’imprimatur con l’accordo di programma siglato nella seconda settimana di luglio fra Regione, provincia e comuni di Collinas, Lunamatrona, e Villanovaforru. Sono quelli i centri interessati all’operazione preannunciata da qualche mese dall’assessore regionale all’Urbanistica Gian Valerio Sanna nel corso di una assemblea a Collinas. Complessivamente verranno assegnati a questo investimento oltre 420 ettari di terreno nella zona di Monte Concali. E’ già stata costituita una società omonima, con l’interessamento di grossi imprenditori. Secondo notizie apparse sull’Unione Sarda ci sarebbe l’interessamento di Paolo Fresco, ex presidente della Fiat e l’imprenditore irlandese Thomas F. Kane. Un passo importante, come si afferma negli ambienti delle amministrazioni comunali interessate, che potrebbe trasformare completamente il volto di un territorio in crisi quale quello della Marmilla. Al fianco degli investimenti sportivi e immobiliari il progetto prevede una serie di interventi infrastrutturali per la viabilità e il miglioramento dei collegamenti. Forse più lontano nel tempo, ma ugualmente concretissimo il progetto che riguarda la valorizzazione della zona alla periferia di Alghero denominata Monte Ricciu. Anche in questo caso l’investimento riguarda un’area di 400 ettari per la realizzazione di un campo da golf con due percorsi da 18 e da 9 buche. Insieme a questo sono previsti cinque alberghi di grande prestigio e un numero congruo di villette, per un totale di 2000 posti letto. L’intero insediamento si avvarrà dell’utilizzo di energia alternativa con particolare riguardo al fotovoltaico. L’area interessata riguarda la periferia della città di Alghero nella direttrice per Olmedo. Si calcola un investimento di circa 100 milioni, che verrà messo a disposizione, come si leggeva poco tempo fa sul quotidiano sassarese “La Nuova Sardegna” da un gruppo imprenditoriale che farebbe capo all’imprenditore Giovanni Muscas, proprietario della catena di grande distribuzione “Nonna Isa”, punto di riferimento nel settore agroalimentare della Sardegna. Il progetto è stato già presentato in Comune ed attende l’avvallo della Commissione edilizia, prima di essere sottoposto ad accordo di programma con la Regione. In programma anche un grande parco che dovrebbe ospitare, secondo le anticipazioni, tutte le specie arboree e vegetali della Sardegna. Con questa iniziativa Alghero si candida finalmente ad essere sede di una importante struttura golfistica, che nell’ambiente della Federazione sarda era particolarmente attesa. Si aggiungerebbe un nuovo anello alla catena (destinata evidentemente ad allungarsi) fra la Costa Smeralda con il Pevero, la Riviera del Corallo con il futuro campo di Alghero, l’ Oristanese con Is Arenas a Narbolia, il futuro campo del Medio Campidano, la Costa Sud Occidentale con Is Molas a Pula, passando anche per il pitch & putt di Chia, Sa Tanca di Flumini di Quartu nel Golfo degli Angeli, ed infine il Tanka di Villasimius. Una annotazione che il Delegato regionale della Federazione nazionale Golf, Stefano Arrica, non si stanca di richiamare (vedi Fair Way Magazine n° 0). L’obiettivo è quello di arrivare in breve al numero fatidico di 10 campi da golf in Sardegna, che rappresenterebbe la dimensione minima regionale per proiettarsi con dignità sul mercato del turismo golfistico internazionale.

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Hotel Setar complesso turistico alberghiero via Leonardo da Vinci, 1/3 09045 Quartu Sant’Elena (CA) Tel +39 070 892031 Fax +39 070 890008

Il Complesso Turistico Alberghiero SETAR

S

ituato a Quartu Sant’Elena, Località S'oru 'e Mari, sulla litoranea per Villasimius, dista solo 12 Km da Cagliari, 18 Km dall' aeroporto di Elmas, pochi minuti dal circolo golf “Sa Tanca”, ed è unico nel suo genere in tutto il territorio circostante. Il complesso è così suddiviso: Due Hotels 4 stelle, un corpo Residence, un Centro Congressi e un Centro Sportivo, permettono alla nostra struttura di avere differenti target di riferimento e pertanto di articolare al meglio la nostra offerta.

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a localizzazione vicino al mare, immediatamente fuori dal centro abitato, garantisce alla clientela i vantaggi che derivano dalla vicinanza di un centro città, in termini di affari, cultura servizi, shopping e allo stesso tempo la calma e la serenità che solo il contatto con la natura sa dare. Il Complesso si estende per circa mq 35.000 di superficie, con vista sul mare del Golfo degli Angeli e le strutture stesse, essendo immerse in un contesto naturale di verde e tranquillità, riservano una totale protezione della privacy degli ospiti.

I Ristoranti del Complesso possono ospitare oltre 1000 Persone. Sale Ricevimenti : due ambienti accoglienti ed esclusivi dedicati ai banchetti, alle cerimonie, alle cene di gala, a ogni evento importante della vita e del lavoro si trovano nei due roof garden delle strutture. Le sale banchetti, ideale per Cene di Gala e Matrimoni, hanno una capienza di 300 coperti per pranzi e cene serviti e 500 per servizi a buffet. Dall’arredamento essenziale e lineare propone semplicità ed eleganza per i Vostri eventi. Per richieste relative ad eventi speciali, cene di Gala e Banchetti il nostro staff è a Vostra disposizione per quotazioni ad hoc. La competenza dei nostri cuochi saprà conquistare anche i palati più raffinati attraverso un viaggio nei sapori della nostra terra. I ricchi antipasti di mare e di terra precedono primi piatti che hanno reso famosa la cucina tipica sarda, Culurgiones, Malloreddus con salsiccia, Fregola sarda con arselle, Spaghetti alla bottarga, all'aragosta e con i gamberi. I secondi piatti di carne si caratterizzano da sempre per il porcetto arrosto e in alternativa dal nostro mare gli alimenti più prelibati come aragoste o astici, gamberoni, orate, triglie e branzini, prima di assaporare i dolci squisiti della tradizione tipica isolana.

Camere e Suites Il complesso offre due tipologie di camere: standard e suites, tutte con bagno privato e terrazza o balconi con vista mare. Ogni camera è di circa 40 mq con mobili moderni e confortevoli e con tutti i servizi adeguati ad un tranquillo soggiorno. Camere L’Hotel Setar dispone di 106 camere e 12 suites, confortevoli ed eleganti, tutte dotate di ogni comforts, aria condizionata,bagno privato, TV color, telefono diretto, frigobar, asciugacapelli, cassaforte, terrazza panoramica.

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Appuntamenti Appointments

Chia Laguna

Pevero

gare agosto settembre 2\08\2008

Trofeo Pelle Sarda

2\08\2008

XXV° Cascella Cup*

9\08\2008

Copa Luna

3\08\2008

Callaway Golf Game*

12\08\2008

Le Dune

5\08\2008

House & Loft Cup 2008

18\08\2008

Gioielleria il Corallo

7\08\2008

Coppa Gocil

23\08\2008

Le Meridien Chia Laguna

9\08\2008

VIII° Roda Cup

30\08\2008

Coppa Vini di Sardegna e SPA Torre Chia

10\08\2008

Trofeo IBS 2008

13\08\2008

V° Guarino Cashmere Golf Cup

15\08\2008

Trussardi Cup 2008

17\08\2008

Audi 2008

20\08\2008

V° SEB/Westin La Quinta Golf Resort 2008

23\08\2008

Trofeo Diana Bis

IsMolas

gare agosto settembre

24\08\2008

Coppa del Consiglio

10\08\2008

Dimple's event Golf Classic

27\08\2008

III° The Exclusive Golf Challenge 2008

11\08\2008

Linea Bar Golf Trophy - 3^ prova

30\08\2008

Piero Challenge

12\08\2008

"Mid-Amateur Golf Trophy - Trofeo Younger & Bresson"

31\08\2008

Coppa Stella Maris

13\08\2008

Trofeo Segafredo - Zanetti

6\09\2008

Gruppo Fondiaria Sai Swing Cup 2008

14\08\2008

Golf' Us Cup

7\09\2008

Coppa Hotel Romazzino

15\08\2008

Coppa del Presidente

16\08\2008o

Coppa Federica e Carlotta

17\08\2008

Trofeo I.B.M.

18\08\2008

Gara Sponsor in conferma

19\09\2008

Finale Milan Golf Tour 2008

19\08\2008

Sit-In Golf Classic

21\09\2008

Podio Sport Argenti Tour 2008

20\08\2008

Gara Sponsor in conferma

27\09\2008

IV° The Exclusive Golf Challenge 2008

21\08\2008

Trofeo Is Molas Golf Resort

22\08\2008

Trofeo Is Molas Golf Resort

23\08\2008

Coppa Nivea

24\08\2008

XXX° Trofeo Castangia 1850

26\08\2008

Trofeo Multigolf

27\08\2008

Trofeo Podio Argenti Golf Tour 2008

30\08\2008

Bellezza Antiquity - Herend

31\08\2008 7\09\2008

11-12\09\2008 13\09\2008 17-18\09\2008

Kalos Cruise VP BANK Classic Kalos Cruise

Puntaldia

gare agosto settembre 3\08\2008

Trofeo Candy

Coppa del Consiglio

7\08\2008

Coppa ARSAG gara di beneficenza

Trofeo Domus de Luna

10\08\2008

Coppa Mizar Conventions & Cancro primo aiuto

14\09\2008

Golf Cup Tournament 4^ prova

14\08\2008

Ayrton Senna Foundation

21\09\2008

Bellezza Antiquity - Golf Classic

16\08\2008

Campionato Sociale

28\09\2008

III° Trofeo M3 Impianti

19\08\2008

gara di circolo

21\08\2008

Sarinox Metalli Golf Cup

23\08\2008

Coppa Mancini

27\08\2008

Coppa Della Commissione Sportiva

30\08\2008

Coppa delle Coppe

6\09\2008

Coppa Cantalupi

13\09\2008

gara di circolo

Tanka

gare agosto settembre

8

gare agosto settembre

10\08\2008

Coppa delle Stelle

15\08\2008

Louisiana di Ferragosto

20\09\2008

Finale Fondiaria SAI Swing Cup 2008

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27-28\09\2008

Due Lune Resort & Golf Trophy



Personaggio Character

Dai campi di calcio al green: Massimo Mauro campione nello sport, campione di solidarietĂ Intervista al noto commentatore televisivo

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Character Personaggio

P

er passione, ma anche per professione, ha calcato a lungo i rettangoli d’erba dei campi di calcio; oggi, solo per passione, calca l’erba dei fairways e dei green. Due scudetti, una supercoppa, una coppa intercontinentale, la presidenza di un importante Club di calcio (il Genoa dal 1997 al 1999), deputato al Parlamento, Massimo Mauro è giornalista, commentatore e opinionista di gran richiamo presso la principale emittente sportiva italiana (Sky Tv). Appese le scarpette al chiodo, fa ormai un altro lavoro, e insegue un’altra passione, il golf, anzi altre due passioni: il golf e l’impegno sociale, con la fondazione che insieme al suo amico, “collega” giornalista e antico compagno di squadra, Gian Luca Vialli, ha istituito per dare una mano a chi soffre nella lotta contro la SLA. Il fairway è ormai, anche per Mauro come per tanti altri campioni di razza come lui, uno degli ambienti in cui si sente più a suo agio (oltre agli studi televisivi). “Ho cominciato a giocare al golf una decina di anni fa. M’è capitato di conoscere Canonica ed ho provato, poi è diventata una sfida e una passione”. Una sfida che l’ha per caso portata anche in Sardegna? “In Sardegna ho giocato, purtroppo, solamente al Pevero. Dico purtroppo perchè so dei vostri altri campi, che mi dicono bellissimi.. Spero di riuscire presto a venire a giocare a Is Molas, o a Is Arenas. Ho sentito che sono campi molto belli”. Si dice in giro che, come per il calcio, anche nel golf la classe non le manchi. “E’ esagerato, ho un handicap 4,8. Me la cavo. Il fatto è che il golf è uno sport che ti cattura, è bellissimo, e stimola il tuo agonismo. Che poi è un agonismo contro il campo e contro te stesso”. Perché c’è questo feeling fra golf e calcio? Perché tanti calciatori giocano a golf? “I calciatori sono abituati a combattere e amano le sfide, ed il golf è una disciplina che ogni volta è una sfida contro il campo e contro te stesso. Ma secondo me c’è anche un’altra componente importante che è data dalla grande solitudine che ti concede il golf. I giocatori di calcio sono costretti per professione a vivere continuamente in mezzo alla gente. Sono in mezzo alla gente in campo. Sono in mezzo alla gente quando si allenano, nella vita, soprattutto se si tratta di giocatori affermati e conosciuti. Il golf ti permette di godere della solitudine. Forse una solitudine dorata, ma comunque un buon isolamento”. Perché dice “solitudine dorata? “Perché il golf, in Italia, è considerato purtroppo sport d’elite, mentre all’estero milioni di persone lo praticano. Prima di tutto perchè si tratta di una disciplina sportiva che in realtà in Italia costa. Costano molto le lezioni, costa l’attrezzatura, costa l’iscrizione ai clubs. E non ci sono campi pubblici, dove si può andare a giocare e trovare lì i maestri. Di campi pubblici finora in Italia ce n’è uno solo a Roma. Se ne sta facendo un altro a Torino, ma è poco.

Si dovrebbe fare di più in questo senso. Si sta tentando con il tesseramento libero, ma evidentemente non basta”. Fra golf e giovani non sembra esservi finora in Italia un gran feeling. Perché? “C’è, come si diceva, il problema dei costi; ma non è soltanto questo: il golf non attrae molto i giovani perchè non c’è sfida diretta contro un avversario, come ad esempio nel calcio. Nel golf l’avversario non è determinante. Come dicevo l’avversario vero è il campo”. Parliamo della sua fondazione. “E’ nata cinque anni fa. Ad un certo punto con Gian Luca, ci siamo resi conto che bisogna fare qualcosa anche per gli altri. Con Vialli abbiamo quindi deciso, grazie anche all’aiuto di Cristina Grande Stevens in Gandini che era giunto il momento di fare qualcosa di concreto, ed abbiamo dato vita a una Fondazione a favore della ricerca contro il cancro e la SLA, e per lo sport, una Onlus senza scopo di lucro”. Immaginiamo che in questa importante iniziativa il golf non sia estraneo. “E’ vero, c’entra in qualche misura anche il golf. Infatti organizziamo due gare all’anno per trovare fondi a favore della Fondazione. Una di queste gare è anche molto importante, perchè riusciamo a far giocare i professionisti insieme agli amatori e riusciamo a raccogliere fondi per la nostra fondazione a favore della ricerca contro il cancro e contro la SLA. Per questo una delle due manifestazioni cade quasi sempre subito dopo un Open d’Italia, perchè così riusciamo a “trattenere” per qualche giorno i campioni e farli giocare con imprenditori e manager disposti a dare il loro contributo”. La nostra chiaccherata con Massimo Mauro finisce qui, con un sincero arrivederci in Sardegna.

MASSIMO MAURO: è nato a Catanzaro il 24 maggio del 1962. Ha esordito in serie A nel 1980 nella partita Catanzaro-Milan (0-3). Giocava nel ruolo di ala tornante-centrocampista. Dopo essere stato nel Catanzaro (dal 1979 al 1982), è stato trasferito all’Udinese (1982-1985). Quindi la Juventus dal 1985 al 1989. Infine il Napoli, quello dello scudetto, fino al 1983. Nazionale dell’Under 21 (17 presenze ed una rete all’attivo), ha militato anche nella Nazionale Olimpica alle Olimpiadi di Seul (1988) che si classificò al quarto posto. Dismessi casacca e pantaloncini da calciatore, è stato Presidente del GENOA dal 1997 al 99. Quindi una importante parentesi politica, quando fu eletto deputato nella XIII legislatura (1996 al 2001) nella coalizione dell’ Ulivo. Mauro, unico al mondo ad avere giocato con Zico, Platini e Maradona, ha scritto il libro dal titolo “Ho giocato con tre geni”. Oggi è commentatore e opinionista per il Campionato di calcio e la Champions League per SKY TV. Golf, Lifestyle & Pleasure

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Personaggio Character

fondazione Vialli e Mauro per la ricerca e lo sport onlus

www.fondazionevialliemauro.com

Fondazione Vialli e Mauro per la ricerca e lo Sport Onlus Chi siamo La Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport onlus nasce a Torino nel 2004 per volontà di Cristina Grande Stevens, Gianluca Vialli e Massimo Mauro, attuali soci fondatori. Scopo primario della fondazione è di carattere filantropico, ossia effettuare donazioni costanti nel tempo, ad associazioni a sfondo sociale, enti caritatevoli o di ricerca medico scientifica, attraverso progetti particolari, specifici e concreti. Scopo secondario è di carattere culturale, ossia diffondere lo sport in generale e il calcio in particolare come fenomeno storico culturale.

I valori Alla base delle attività della Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport onlus ci sono l’amore per la vita, la voglia di agire concretamente e di essere sempre trasparenti.

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Questo è uno dei motivi per cui, come forma di garanzia, abbiamo messo i nostri nomi nell’intestazione della Fondazione. Chi donerà avrà la possibilità di vedere come vengono utilizzati i soldi. E’ nostra intenzione infatti finanziare progetti o acquistare macchinari che ogni persona, tramite nostra comunicazione e anche direttamente, possa “vedere e toccare”. Alla Fondazione Vialli e Mauro onlus lavoriamo su diversi progetti che prevedono la raccolta fondi in maniera diretta da parte di privati, aziende, enti che ci utilizzano per perseguire i nostri stessi obiettivi ed in maniera indiretta attraverso l’organizzazione di attività sportive e culturali.

La mission La Fondazione Vialli e Mauro onlus raccoglie fondi che devolve per: La Ricerca sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica La ricerca e cura del Cancro



Rubrica Personaggio italiano Character Rubrica inglese

Unica bisnonna che gioca a golf,

Da Venezia a Is Molas per trovare la poesia della natura Gli incontri di FairWay magazine: Anna Casella

di Virginia Saba 14

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Rubrica Character inglese Personaggio Rubrica italiano

Come è forte il rumore dell'alba”, recita Sandro Penna nella sua “Una strana gioia di vivere”. E lo sguardo di Anna Casella, quando ha incontrato Pula, è stato rapito da quella scialba stella fedele che ogni giorno, puntualmente, saluta le acque del mare di Nora. Il tuffo del sole al tramonto, poi, corona una giornata vissuta tra i profumi intensi, i fiori e un via vai di amici ai quali trasmettere la passione per una terra brulicante di bellezza e segreti. Per Anna Casella, nata a Venezia, cresciuta nel mondo e residente a Is Molas, la natura è poesia, è arte, è stato sin dal principio un’eco letterario irresistibile. “E il golf qui a Is Molas in realtà è solo un bellissimo optional nella mia vita” racconta l’unica bisnonna d’Italia a vivere quotidianamente la disciplina. Ha udito il grido della pace quando si è trovata circondata dai monti e dal mare. “Era il 1979, esattamente il periodo delle secche di gennaio quando sono venuta qui. Mi avevano appena investito. Insomma, era un momento particolare della mia vita”. Settant’anni di vita racchiusi dentro una voce squillante, viva, ricca e generosa di emozioni. “Quante gioie e dolori in tanti anni, ma questa terra mi ha dato la pace. Sono rimasta legata a questo paesaggio per scelta, ho girato il mondo ma ogni volta, come una calamita, tornavo sempre in questo luogo meraviglioso”. Affascinante quanto il solipsismo dei poeti, Anna Casella è la voce del tempo in quel parco da sogno. “Sono arrivata a Pula quando le strade erano ancora bianche. Da subito la mia curiosità e l’amore per la natura mi ha trascinato sempre più dentro il parco del Sulcis. L’ho percorso insieme al mio pastore tedesco Karl in lungo e in largo e posso dire di conoscerlo meglio di qualsiasi sardo. E’una culla di bellezza”. Quanti segreti immersi dietro ai suoi racconti. “La Sardegna è il più bel continente del mondo e per questo vi ho trascinato tantissime persone. In primo luogo mia figlia, che qui a Pula ha trovato il suo compagno di vita. Ma ho visto tanta di quella gente passare in questi posti. Molti tornano sempre e tramandano a figli e nipoti la voglia di giocare a golf in un vero e proprio paradiso; altri non vi hanno messo più piede. Se solo la regione e i comuni si rendessero conto di quanta ricchezza possa generare questo trancio di terra inesplo-

rata nessuno andrebbe più via da qui. La Costa Smeralda è bellissima, ma a Pula ho trovato da subito l’incontro di tutti i miei desideri”. Non si tratta solo di una gara vinta sul green. C’è qualcosa di ben più profondo che rende il golf solo una bella e imperdibile occasione per trovare una perfetta e lucida armonia con sé stessi. Una rarità in un mondo frenetico e fatto di immagini turistiche talvolta standardizzate. “I capi dovrebbero capirlo e aprire le porte al turismo invernale. Quale modo migliore se non attraverso il golf?”. Da più di trent’anni Anna Casella a Is Molas colpisce la pallina bianca e cura il suo meraviglioso giardino, “l’ angolo di paradiso” che racchiude la bellezza e la delicatezza dei fiori e delle piante tipiche della Sardegna. A farle compagnia oltre all’immancabile fiumana di vecchi e nuovi amici, i suoi quattro cagnolini. La sua vita è quasi come un romanzo e ha la sensibilità che le fa cogliere ogni bellezza del mondo. Lei se ne ciba come fosse l’unica linfa vitale. “Ma qui ho fatto anche giocare e ridere tanta gente”, aggiunge “ e ho visto crescere tante persone”. Perché la simpatia e la sana ironia sguazzano in un mare di esperienza e nella vivace intelligenza. “Il golf mi ha insegnato a conoscere le persone dopo qualche minuto. Sul campo c’è la possibilità di capire chi è l’onesto, chi il furbo, chi il simpatico e chi l’introverso. In quasi trent’anni è stato un vero e proprio allenamento e ora percepisco subito chi ho davanti”. Quando nel ‘79 arrivò a Pula era già provvista di una bella corazza importante. E’ un’ex campionessa di sci e sport estremi come l’arrampicata. “Diciamo che questi sport mi hanno forgiato il carattere. Ora ogni tanto però penso a vincere qualche torneo di golf. Non potevo farmi sfuggire quello di qualche settimana fa, “Antichità e bellezza”. Era fatto apposta per me e infatti l’ho vinto realizzando le 18 buche”. Ora Anna Casella ha tutto, sente un’invidiabile libertà scorrere nelle vene. “Proprio qui, dove si incontrano il mare, la campagna, la montagna, le albe e i tramonti. Si respira serenità e pace. Ed è qui che voglio stare per sempre”. Immersa nel suo romanzo, scritto nella natura e nella memoria. Chiacchierare con lei equivale a respirare aria buona.

“...il golf qui a Is Molas in realtà è solo un bellissimo optional nella mia vita”

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Rubrica Personaggio italiano Character Rubrica inglese

Il presidente Andrea Arrica: “E’ uno dei percorsi più belli d’Europa” Figura carismatica del mondo sportivo racconta così la sua “creatura”

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Rubrica Character inglese Personaggio Rubrica italiano

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una delle figure più rappresentative nel mondo sportivo sardo, manageriale e dirigenziale. Fra gli artefici del mitico Cagliari del primo approdo alla Serie A e dello scudetto, Andrea Arrica è tutt’ora figura di spicco nello sport isolano. Da tre anni è il presidente del Circolo di golf di Is Molas, oltre che giocatore e grande appassionato da ben tre decenni; ma non ha dimenticato il calcio né la sua squadra del cuore, di cui continua ad occuparsi come componente del Consiglio direttivo. Però quando parla di golf il suo viso, franco e aperto, si illumina. Apre il taccuino che si porta in tasca, zeppo di appunti vergati con rigoroso inchiostro stilografico, e comincia a elencare i numeri che contano, con meticolosa precisione. “Is Molas è stato aperto nel 1975; si sono svolti 4 Open d'Italia (il primo del 1976 fu vinto dal famoso Baldovino Dassù) un Volvo Master, vinto da Vijay Singh,e per lui fu la prima vittoria importante in carriera”. Il racconto di Andrea Arrica non si ferma qui: “Ci sono stati anche 2 Open Challenge, 5 campionati italiani Pga, un Campionato Omnium, vinto da Costantino Rocca nel 1984, un campionato mondiale universitario ed un Open Senior”. Un bellissimo palmares per questo impianto, sottolinea il presidente Arri-

ca: “Is Molas è uno dei percorsi più belli d'Europa, fatto da Mancinelli con lo studio Henry Cotton”. Andrea Arrica ha incontrato il golf proprio in contemporanea con la nascita di Is Molas. “Il mio primo maestro -ricorda- fu Williamson senior. Insieme a tanti amici mi sono avvicinato al golf e pur senza diventare un grande golfista ho avuto l'avventura e la fortuna di giocare dappertutto, in Italia e non solo, anche accanto a importanti personaggi di questo mondo”. Finchè nel 1983-84, Arrica viene nominato Commissario federale a Is Molas, dove comincia anche a ricoprire ruoli istituzionali importanti. Ma non ama soffermarsi su queste cose. Vuole parlare del golf a tutto tondo, Arrica.“Il golf è uno sport bellissimo, che cattura subito chi vi si avvicina. Una disciplina dal fascino particolare. E poi il golf si pratica nei posti più belli del mondo, ed anche questo è una cosa importante, una carica in più”. Ma al presidente del Circolo di Is Molas non si può non chiedere quali programmi vi siano per il futuro. Un argomento delicato tuttavia, considerate le vicissitudini del nuovo percorso da 18 buche e dei relativi investimenti immobiliari. “Già da oltre due anni -ricorda Arrica- dopo l'avvento di Colaninno sono stati portati avanti i progetti riguardanti il nuovo percorso da 18 buche disegnato dal grande Gary Player, uno dei maggiori architetti esistenti. Con tutto il contorno immobiliare, dalla club house all'albergo, e così via”. Di una cosa è certo Arrica, al di là dei ritardi attuali: “quando i lavori saranno finiti, questo sarà uno dei maggiori complessi golfistici d'Europa, con 45 buche e strutture di grandissimo pregio”. “Purtroppo -sottolinea Arrica- i ritardi dovuti a una burocrazia miope ci impediscono di portare a compimento un progetto di grande interesse per la Sardegna”. In realtà, sottolinea ancora il Presidenta di Is Molas, il progetto di un nuovo campo era stato già approvato negli anni 90.

“Is Molas è uno dei percorsi più belli d’Europa, fatto da Mancinelli con lo Henry Cotton”

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Personaggio Character

L'affidamento allo studio Player ha allungato i tempi, “ma da alcuni anni i ritardi sono di altra natura”. Anche il Presidente di Is Molas ricorda che il golf rappresenta una opportunità importante per lo sviluppo turistico della Sardegna, “ma con le lungaggini burocratiche certo non si va molto avanti. Anzi, stiamo perdendo terreno nei confronti di molte altre regioni mediterranee. Ora ci si mette pure la Grecia, per non parlare della Tunisia o del Marocco”. La nostra isola, ricorda ancora Arrica “è un'isola meravigliosa ed è una localizzazione ideale per lo sviluppo del golf fra i paesi del Mediterraneo”. “Ma tre anni di ritardo (il nuovo Is Molas sarebbe oggi già completato) sono sinceramente troppi”. Gli imprenditori puntano al turismo non è che in questo modo si trascuri il lato più prettamente sportivo? Chiediamo. “Is Molas è una grande realtà sportiva e di immagine per la Sardegna. E lo testimoniano le importanti competizioni internazionali del passato e che verranno. Is Molas vuole però anche proporsi come vivaio per i giovani talenti, e sono grandi le premesse esistenti. La nostra politica si rivolge alle scuole, per coinvolgere i ragazzi e persino i bambini. Non è vero che questo sia più uno sport d'elite: col tesseramento libero ormai tutti possono cominciare a praticarlo.

Ma deve diffondersi sempre di più ed affermarsi, anche nei nostri amministratori e nei nostri imprenditori, l'idea dei campi da golf pubblici, non legati ad un club”. Ve bene fare i campi, cercare di farli conoscere nel mondo e poi? Può bastare tutto questo? “Certo che no. Il golf è una buona chance per lo sviluppo turistico, un aiuto importante e significativo. Ma occorre anche comprendere che esso rappresenta l'anello di una più lunga catena. Serve a poco realizzare nuovi campi e potenziare l'offerta di turismo golfistico, se poi non abbiamo trasporti efficienti, che consentano alla gente di arrivare in Sardegna con la stessa facilità con cui si può raggiungere la Spagna, o la Tunisia, o la Grecia.

“è un'isola meravigliosa ... ideale per lo sviluppo del golf fra i paesi del Mediterraneo” Sono stato tempo fa nella Baleari: là c'erano allora 14 campi da golf ed il triplo di alberghi. Era ottobre, e non si trovava un posto in albergo. La Sardegna ormai ha collegamenti diretti con gran parte dell'Europa: possibile che il Nord Ovest dell'isola non abbia un campo? A Cesenatico conobbi anni fa il famoso portiere Ghezzi, gran giocatore di golf. In breve tempo riuscì a riunire tutti gli albergatori della zona ed alcune amministrazioni pubbliche e fu realizzato un campo che ora richiama ogni anno migliaia di giocatori e familiari al seguito. Possibile che, ad esempio ad Alghero, non si possa immaginare qualcosa di analogo? Se pensiamo che in Sardegna si può giocare tutto l'anno! Sono moltissimi, ad esempio, gli scandinavi pronti a scegliere la nostra isola quale meta per le proprie vacanze perché da loro per sei mesi all'anno non si può giocare. E amano la Sardegna non solo per lo sport ma per la cultura per lo stile di vita, per le sue peculiarità e per il buon cibo. Questo è un patrimonio preziosissimo”. L.P.

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Il campo The course

Is Molas un sontuoso palcoscenico per palati raffinati Presto le nuove 18 buche per saltare dalla “top 100” alla “top ten” in Europa di Lucio Piga 20

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The course Il campo

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ompie quest’anno il trentatreesimo compleanno e, come per il vino di alta qualità, il tempo gli giova e tanto: passano i lustri ma invece di sfiorire migliora. Is Molas, primo campo di golf nato in Sardegna, è di diritto una delle punte di diamante dell’intero sistema golfistico sardo, ma anche nazionale. Una struttura che ha ospitato ben quattro Open d’Italia, ed una moltitudine di altre grandi manifestazioni nazionali e internazionali. Un campo di alto livello, che ovunque ci invidiano e che resta ben saldo nella classifica dei 100 migliori campi europei (in tutto il nostro caro Vecchio Continente ve ne sono 6700). E se i programmi troveranno, come si auspica, una rapida accelerazione, potrà aspirare a buon diritto a salire ben più in alto nella graduatoria nazionale ed europea con l’ampliamento a 45 buche grazie al nuovo percorso da 18 già pronto ai blocchi di partenza. Senza contare le nuove strutture ricettive (albergo e appartamenti) che correderanno il nuovo progetto. Un salto di qualità, dicono i dirigenti, in grado di attrarre nuovi flussi di appassionati, ma soprattutto centro di attrattiva per una corrente turistica in grado di moltiplicare le attuali presenze. Le prime diciotto buche sono state disegnate dallo studio degli architetti Cotton, Pennink &

“Una realtà sportiva e di immagine importante per la Sardegna” Partners su progetto di Piero Mancinelli. Le successive nove vantano la consulenza di Franco Piras, rappresentante della Gary Player Design. Situato a mezz’ora di auto dall’aeroporto di Cagliari (o dal porto, per chi raggiunge la Sardegna via mare) ed a pochi minuti dalle incantevoli spiagge del compendio Nora-Santa Margherita-Chia, Is Molas ha tutto ciò che serve per incantare visitatori e giocatori. E non usa mezzi termini il suo presidente, Andrea Arrica: “Is Molas è uno dei percorsi più belli d'Italia” (si veda intervista a parte n.d.r.).“Progettato e realizzato da Mancinelli, in collaborazione con lo studio Henry Cotton”, ricorda con orgoglio il Patron. D’altronde basta una passeggiata fra le varie buche, anche senza sacca e carrello al seguito, per restare incantati dagli scorci di paesaggio che si possono godere dagli ampi spazi verdi caratterizzati dalla perfetta manutenzione che vi si effettua, dalla qualità dei greens e del farway ma soprattutto dall’impegno agonistico che il campo promette.

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Il campo The course

Is Molas a sumptuous stage for refined palates Coming soon 18 new holes to leap from the “top 100” to the “top ten” in Europe

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his year is its thirty-third birthday, and like a fine quality wine, with time it has got better: when shined instead of fading it improves. Is Molas, the first golf course born in Sardinia, is by rights a jewel in the crown of the whole Sardinian and national golfing system. A structure that has played host to 4 Italian Opens and a multitude of other big national and international events. A high level course that is envied everywhere and retains a firm position in the 100 best courses in Europe (in the whole of our dear Old Continent there are 6700). And if the schedule, as is hoped speeds up rapidly, there is good reason to believe that it can move up in the national and European ranking with the expansion to 45 holes thanks to the new 18 hole course already waiting on the starting blocks. Without counting the new accommodation (hotel and apartments) that will accompany the new project. A leap in quality, say the managers, able to attract a new influx of enthusiasts, but above all a centre of attraction for a flow of tourism able to multiply the current guest numbers. The first eighteen holes were designed by the architectural studio of Cotton, Pennink & Partners on the project conceived by Piero Mancinelli. The following nine boast the consultancy of Franco Piras, representative of Gary Player Design.Situated at half an hours drive from Cagliari airport (or from the port for those who reach Sardinia by sea) and at only a few minutes from the enchanting beaches of the Nora-Santa Margherita-Chia chain, Is Molas has everything that it needs to captivate visitors and players. Its president, Andrea Arrica does not mix his words:“Is Molas is one of the most beautiful courses in Italy” (see separate interview n.d.r) “Planned and realised by Mancinelli in collaboration with the Henry Cotton studio”, remembers the Patron proudly. After all, a walk between the various holes is enough, even without a golf bag trailing behind you, to be enchanted by the panoramic views of the countryside that can be enjoyed from the wide green spaces that are characterized by a high level of maintenance, from the quality of the greens and of the fairways but especially the competitive challenges that the courses promises. “Is Molas a great sporting reality and important for the image of Sardinia”, presses president Arrica and indeed “golf is a unique sporting discipline, with a special charm, it takes place in the most beautiful places in the world”: exactly for this motive a patch of Sardinia of extraordinary

Is Molas è una grande realtà sportiva e di immagine per la Sardegna”, incalza il presidente Arrica, ed infatti “il golf è una disciplina sportiva unica, uno sport dal fascino particolare, si pratica nei posti più belli del mondo”: proprio per questo è stata scelta per realizzarlo uno scorcio di Sardegna di straordinaria bellezza paesaggistica e ambientalistica. bSi rischia sempre di dimenticare qualcosa nel riportare il biglietto da visita di Is Molas. “Qui si sono svolte quattro edizioni degli Open Internazionali d’Italia e qui hanno giocato i migliori golfisti del ranking mondiale. Da Bernard Langer a Mark James, da Sam Torrence a Ian Woosnam, fino a Costantino Rocca e Baldovino Dassù. Senza dimenticare una stella come Vijai Singh, nata proprio a Is Molas nel 1989 con la vittoria del Volvo Open, sua prima affermazione internazionale”, scrivono gli autori del sito web ufficiale dell’”Is Molas golf resort” . Ma Arrica, all’elenco, aggiunge con puntiglio ed orgoglio i 3 Open Challenge, i 5 campionati italiani PGA, il campionato Omnium (lo vinse Rocca), il Campionato mondiale universitario, l’Open senior, nel 1997. Quattrocento gli ettari del compendio golfistico, 100 ettari circa l’area più specificamente sportiva. “E’ di diritto fra i 100 campi più belli d’Europa e la guida Peugeot gli ha assegnato un punteggio di 17/20”, ci ricorda Pierandrea Columbano, presidente della Commissione sportiva del circolo. I soci del club sono circa 350. E di questi, aggiunge, il maestro Dan Williamson, Is Molas ha sfornato cinque professionisti, a testimonianza degli importanti risultati della nostra scuola. Ma andiamo con ordine e vediamo l’organigramma del Club. Abbiamo detto di Andrea Arrica, che è il presidente del Club.

“A sporting reality that is important for Sardinia’s image”

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The course Il campo

scenic and environmental beauty was chosen to create the course. One always risks forgetting something in presenting the business card of Is Molas “Here four editions of the Italian Open have taken place and some of the best players in the world ranking have played here. From Bernard Langer to Mark James, from Sam Torrence to Ian Woosnam, up to Costantino Rocca and Baldovino Dassù. Without forgetting a star like Vijai Singh, born right here at Is Molas in 1989 with his victory in the Volvo Open, his first international success”. Write the authors of the official site of the “Is Molas golf resort”. Not forgetting, Arrica adds to the list with persistence and pride the 3 Open Challenges, the 5 Italian PGA Championships, the Premium Championship (won by Rocca), the World Universty Championship, the Senior Open in 1997. The golfing compound spreads over Four hundred hectares, around 100 hectares is the size of the area dedicated specifically to sport. “It is rightly amongst the 100 most beautiful courses in Europe and the Peugeot guide has given it a score of 17/20”, Pierandrea Columbano reminds us, president of the sporting Commission of the club. There are around 350 club members. And of these adds, instructor Dan Williamson, Is Molas has produced five professionals, as testament to the significant results of our school.

Due percorsi (da 18 e da 9 buche) pongono Is Molas ai vertici degli impianti golfistici sardi, mentre sembra prossimo al decollo l’ulteriore potenziamento con un nuovo percorso da 18 buche

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residente onorario, è invece Roberto Colanninno, nella sua veste di proprietario. Direttore è Roberto Pappalardo. Ci sono poi il Presidente della Commissione sportiva, Pierandrea Columbano; l’head pro, Dan Williamson, e l’head green keeper, Gaetano Boi. Responsabile della segreteria Romina Piras. Due i percorsi attuali: uno da 18 buche, il championship course, ed uno da 9, denominato yellow course. Il primo è un par 72 che si sviluppa su 6.383 metri, il secondo ha un par di 36 colpi ed è lungo complessivamente 3.164 metri. Naturalmente i due percorsi sono serviti da una elegante Club House all’interno della quale sono ubicati ristorante, bar e proshop, il tutto corredato da un’ampia piscina. E non finisce qui, perchè il campo pratica consente di simulare le varie difficoltà dei percorsi, e garantisce un allenamento costante ed un affinamento della propria tecnica di gioco. Come ci ricorda con giusto orgoglio Dan Williamson, la Golf Academy del Club è dotata di sofisticate apparecchiature, che attraverso analisi video digitalizzate, aiuta a migliorare la dinamica del proprio swing. Si avvale infatti del sistema Two runs (18 and 9 holes) di controllo Dartfish, che viene utilizzato set Is Molas as one of the most important golf nei principali capi a livello internazionale. course of Sardinia, it is Pur rinviando all’inserto allegato contenuto going to grow up with a in questo numero di Farway, che offre una new path of 18 holes. guida dettagliata del campo, è d’obbligo, seppure a volo d’uccello una panoramica

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Il campo The course

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The course Il campo

sui percorsi, naturalmente affidandoci alla descrizione contenuta nel sito ufficiale del Club. Per il Championship course si comincia con “Una buca iniziale abbastanza semplice per il giocatore che si accontenti del par”, questa aprirà la sfida, alla quale seguirà “un par 4 classico con un bunker a sinistra a 240m”. Si procede con una buca 3 (par 3) di non eccessiva difficoltà. Dog leg per la quarta che piega a destra. La buca cinque è indicata come “punitiva” dagli stessi padroni di casa, per la ristrettezza del fairway e di alcuni ostacoli; ad esempio l’albero al centro del percorso davanti al green. La sesta buca offre un par 4 di non particolari difficoltà per i golfisti esperti, ma può trarre in inganno anche i migliori dilettanti.

Qualche insidia anche al cospetto del par 3 rappresentato dalla settima buca, che viene reso più delicato nel primo colpo se giocato troppo a destra; mentre la successiva buca 8 apparentemente non dovrebbe comportare per gli esperti troppi problemi. Discorso diverso per la buca nove, caratterizzata dalla presenza di un ampio lago che ostacola il secondo colpo e di un green a gradini. Acqua anche davanti al tee della buca 10; cui segue la decisa curva della undicesima buca, che secondo le indicazioni del sito “in rete” di Is Molas è meglio non prendere troppo sottogamba. Non molto dissimile il discorso sulla buca 12 (par 5), per la presenza del fiume che taglia il fairway.

“Due percorsi, da 18e da 9 buche, di alto valore tecnico”

But let’s go on in an orderly fashion and take a look at the organisation of the Club. We have said that Andrea Arrica is the president of the club. The honourary president is Roberto Colanninno, in his capacity as owner. The director is Roberto Pappalardo. Then come the president of the sporting commission Pierandrea Columbano; the head pro, Dan Williamson, the head green keeper, Gaetano Boi, manager of the Administrative office is Romina Piras. There are currently two courses:

one with 18 holes, the Championship course, and one with 9, called the Yellow course. The first is a par 72, which develops over 6,383 metres, the second has a par 36 and in its entirety

doesn’t end here, because the practice course allows for a simulation of the various difficulties of the courses and a constant conditioning and refinement of ones game. As Dan Williamson remembers with just pride, the Golf Academy of the Club is endowed with sophisticated equipment that through digital video analyzing, helps to improve the dynamic of ones swing. It makes use of the Dartfish control system that is used in the primary courses of an international level.

“Two courses of 18 and of 9 holes, with a high technical value” is 3,164 metres long. Naturally, the two courses are served by an elegant Club House that contains a restaurant, bar and proshop, added to all of which is a spacious swimming pool. And it

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Il campo The course

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hough delaying reading the attached insert contained in this edition of Farway, which offers a detailed guide of the course, even if only quickly, an overview of the courses is necessary, naturally entrusting in the description found on the official website of the Club. For the Championship course we start with “A starting hole which is fairly simple for a player who is content with the par”, this will

The sixth hole offers a par 4 that is not especially difficult for expert golfers but which can mislead even the best amateur. Some complications can be found also in the presence of the par 3 that represents the seventh hole, which can be made easier from the first shot if played towards the right; while the following hole 8 should apparently not pose too many problems for experts. It is a different story however for

“Courses worthy of big events and an unparalleled atmosphere” open the challenge which will be followed by “a classic par 4 with a bunker to the left at 240m”. We continue with hole 3 (par 3) that is not overly difficult. Dogleg for the fourth, which bends around to the right. Hole five is indicated as “punishing” by the owners themselves, due to the narrowness of the fairway and some hazards; for example the tree in the centre of the course in front of the green.

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hole nine, characterized by the presence of a large lake, which obstructs the second shot, and by a sloping green. There is more water in front of the tee at hole 10; the sharp curve of the eleventh hole follows, which according to the Is Molas site “on the net” is best not taken too lightly. It is a similar story for hole 12 (par 5), due to the presence of the river that cuts across the fairway.

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tretta la successiva buca 13, che va approcciata con circospezione, per la presenza di acqua sulla destra del percorso. Acqua abbondante anche nel successivo percorso rappresentato dalla buca 14, e lunghezza di tee shot necessaria nella buca 15, anche se il fuori limite può impensierire. Non proibitiva la buca sedici, altro par 5; mentre la successiva “17” presenta la difficoltà di un ostacolo d’acqua all’ingresso del green. Infine la 18, che offre l’occasione della volata finale. Passando alle nove buche dello Yellow course, recuperiamo le indicazioni che lo stesso disegnatore Franco Piras (partner della Gry Player Design”) fornisce dal sito dell’Is Molas Golf. Si comincia con la buca “corta per essere un Par 5” rappresentata dalla Prima, con una parte iniziale del percorso in salita e successivamente la discesa al green. Avvertenza “della casa”: “solo un giocatore coraggioso gioca il drive nella lingua di fairway intarsiata nella macchia mediterranea”, meglio “un legno tre... Guai andare lunghi a destra”. La buca 2, che ha un par 4,“si gioca in salita e leggermente dog leg a sinistra. Due grandi bunker su entrambi i lati del fairway” difendono la prima parte del percorso.


The course Il campo

“Il giocatore che cerca di volare quello di sinistra per accorciare la buca troverà sulla sua strada un‘altro bunker frontale a protezione del green che da questa angolazione risulta stretto e necessità un colpo molto preciso”. Il green è tutto in salita e si raggiunge con un ferro medio corto. suggerimenti:“Nel cercare il green è meglio rimanere corti all’asta, piuttosto che puttare in discesa e rischiare di veder scappar via la palla una volta passata la buca”. Buca 3 par 4 buca In discesa la buca 3 che vanta un par 4 è caratterizzata da un leggero dog leg a destra. Un gruppo di bunker protegge l’angolo del dog leg. Secondo le indicazioni dei maestri bisogna prestare attenzione alla macchia mediterranea sulla destra della pista “forse la strada più lunga è sempre la più sicura, un buon drive a sinistra dei bunker e un ferro medio possono portarvi sul green che non presenta grandi problemi”. Par 4 anche per la buca 4. Qui, scrivono gli esperti, “solo il centro del fairway vi darà una buona visuale del green e la speranza del par”.

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he following hole 13 is narrow and should be approached with caution due to the presence of water to the right of the fairway. An abundance of water also on the following course represented by hole 14, a long tee shot is necessary on hole 15 even if the out of bounds can be worrying. Hole sixteen is not prohibiting, another par 5, while the following “17” presents the difficulty of a water obstacle at the entrance of the green. Finally, hole 18 that offers the chance of a final driving shot. Courses worthy of important events, an unparalleled atmosphere. That is what Massimiliano Fuksas and Roberto Colaninno focused on in creating in the south of Sardinia the largest and most exclusive golfing centre in Italy. The idea came from the president of Piaggio through the Is Molas spa, a company controlled by Ismi, who bought the Is Molas Golf Resort (the remaining 40% is subdivided between the Zanetti, Radici and Cividini groups). The architect Fuksas conceived 200 villas, a hotel, shops and sports areas, a beach house on the private beach of

Oltre ai bunker che costellano il fairway e che circondano i green, gli ostacoli naturali rappresentati dalla macchia mediterranea sapientemente distribuita costituiscono un’ulteriore difficolta. Un percorso difficile per molti giocatori.

“Percorsi da grandi eventi in un ambiente impareggiabile”

Besides the present bunkers in the fairway around the greens, the natural obstacles represented by the Mediterranean vegetation wisely distributed constitute further difficulty. A difficult run for many players.

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Il campo The course

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olti gli ostacoli, oltre a una serie di “piccoli bunker profondi a sinistra del fairway”, la macchia mediterranea, e sulla destra un fiume che costeggia la buca per tutta la sua lunghezza a punire i vostri errori; come se non bastasse, un albero nasconde parzialmente la vista del green che è molto ondulato e difeso a sinistra da due bunker profondi. “Un par in questa buca vale doppio”. Il primo par 3 del percorso lo si incontra alla buca 5. A guardia del green vi è un profondo bunker. “Solo un colpo vicino alla bandiera da la possibilità di birdie”. Lunga la buca 6 che ha un par 5. Il tee shot è in salita; attenzione ai colpi col drive troppo a sinistra per la presenza di un filare di eucalipus che costeggia la buca rendendo difficoltosa la visuale per il secondo colpo. Il fairway è ampio ma si stringe progressivamente ed è protetto da bunker sulla destra e da un gruppo di alberi. “Sopraelevato e un po’ in diagonale da destra a sinistra –si legge nelle informazioni del sito web- il green è protetto da un bunker a sinistra e dalla macchia mediterranea a destra”. La buca 7 è un par 4. E’ caratterizzata da un dog leg stretto a sinistra, ed il secondo colpo tutto in salita verso un green completamente trasversale non è facile per la protezione di un grande bunker frontale. Un altro bunker è all’estremità del fairway. Meglio giocare in centro pista per avere un secondo colpo più abbordabile. Si potrebbe tentare di tagliare la buca sulla sinistra per avvicinarsi al green ma si deve essere “lunghi” e certi di riuscire a sorvolare la macchia mediterranea che ostacola il percorso e alcuni piccoli bunker invisibili dal tee.

the club with a restaurant and sporting facilities. Currently the average attendance per year at Is Molas oscillates between 27 and 28 thousand. To tell us about it is Roberto Pappalardo, director of the Is Molas Golf Resort, who underlines with all respect what is the share of the foreign market: mainly Swedish, Swiss, French and German. “The fact is –Pappalardo reminds us- that in Sardinia one can play golf all year long; therefore this sports represents an important opportunity to attract an influx of tourists out of the summer season”. And the new plans? “A new 18 hole course and a new hotel are being planned” with an expansion of the other types of residential accommodation too. The possibility to receive guests –is explained- is not yet adequate to fit the demand. “Unfortunately we are behind schedule by at least two years due to slow bureaucratic processes –the director Pappalardo remind us- with the consequences that can be imagined for the development of this complex”. Keeping in mind the amount of time necessary to complete an 18 hole course the delays that have accumulated confirm Is Molas “put us under a lot of pressure”. But maybe something is beginning to get going: “the project is under the scrutiny of the entities in charge of the Evaluation of Environmental Impact (“VIA” in bureaucratic terms ndr) – says Roberto Pappalardo- It is probably the first time that such a complete documentation has been presented for judgment by “VIA”. We hope to have our answer by the end of this year”. And then? “Before the first part of next year the contracting for the work could begin.

“Il direttore Pappalardo: Pronti per le nuove 18 buche ma siamo, non per colpa nostra, in ritardo di 2 anni”

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The course Il campo

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ltro par 3 alla buca 8. “Il green è circondato dal lago su tre lati ed è trasversale all’asse di gioco. Bunker frontali su entrambi i lati completano le insidie, un altro bunker posizionato nel retro del green salva il colpo troppo lungo dall’ostacolo d’acqua”. Come si vede sono numerose le difficoltà. “Il green è su più livelli e il put è sempre insidioso”. Infine la buca 9, col suo par 4 ed il lago antistante la partenza. Sul tee si possono fare scelte diverse:“Potete tentare di “volare” frontalmente il lago e lasciarvi un ferro corto al green, ma per vederlo dovete giocare sulla destra, se siete a sinistra il colpo è cieco e sarà difficile trovare un riferimento per mettere la palla vicino alla bandiera”. Seconda scelta, “giocare dal tee verso destra nel corridoio di fairway stretto e parzialmente cieco e giocare al green un ferro medio da un buona posizione”. Ma la presenza del lago crea anche in questo caso qualche problema. Per non rischiare troppo la scelta migliore potrebbe essere quella di fermarsi con il tee shot prima del lago e superarlo con il secondo colpo. Percorsi da grandi eventi, ambiente impareggiabile. Su questo hanno puntato Massimiliano Fuksas e Roberto Colaninno per creare al sud della Sardegna, il più grande ed esclusivo polo golfistico d’Italia. L’idea è nata dal presidente della Piaggio che attraverso l’Is Molas spa, società controllata dall’Imsi, ha acquistato l’Is Molas Golf Resort (il restante 40% è suddiviso tra i gruppi Zanetti, Radici e Cividini).

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nce the project is completed our capacity to receive guests would go up considerably. What to needs to be asked of the institutions?: Roberto Pappalardo does not have any doubts: It is necessary that the authorities show more open-mindedness in relation to this business which marries sport and tourism. Golf allows a lengthening of the tourist season in significant terms. Just think that in Italy there are 100 thousand card-carrying members, In Sweden 800 thousand, in Germany 1,200,000. In Great Britain alone there are 4 million. Then think of the interest that Sardinia can arouse in the tourist market”. Unfortunately, concluded Pappalardo “if we stay still others will run. We are already suffering from strong competition in Tunisia and in Morocco, countries which have established large investments in this direction, as well as Greece”. As mentioned previously, there are 350 club members “The course is designed in a special way”, underlines Pierandrea Columbano who

“The director Pappalardo:ready for 18 new holes, but due to now fault of our own we are behind by 2 years”

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’architetto Fuksas ha progettato 200 ville, un albergo, negozi e campi sportivi, una beach house nella spiaggia privata del club con ristorante e servizi sportivi. Attualmente le presenze medie per anno a Is Molas oscillano fra 27 e 28 mila. Ce lo racconta Roberto Pappalardo, direttore dell’Is Molas Golf Resort, che sottolinea come sia di tutto rispetto la fetta di mercato estero: soprattutto svedesi, svizzeri, francesi e tedeschi. “Il fatto è –ricorda Pappalardo- che in Sardegna si può giocare a golf tutto l’anno; questo sport quindi rappresenta una chance importante perchè attira flussi turistici al di fuori della stagione balneare”. Ed i nuovi programmi? “C’è il progetto di un nuovo campo da 18 buche, e il nuovo albergo” con un ampliamento anche delle altre tipologie residenziali. La ricettività, infatti, -ci viene spiegato- non è ancora del tutto adeguata rispetto alla domanda.“Purtroppo siamo in ritardo di almeno due anni a causa delle lentezze burocratiche –ci ricorda il direttore Pappalardo- rispetto alla tabella di marcia, con conseguenze che si possono immaginare per lo sviluppo di questo complesso”. Se si tiene conto dei tempi necessari per il completamento di un campo da 18 buche, i ritardi accumulati affermano a Is Molas “pesano molto”. Ma forse qualcosa si muove: “il progetto è all’attenzione degli organismi preposti alla Valutazione dell’impatto ambientale (“Via” in termini burocratici ndr) –dice Roberto Pappalardo- E’ forse la prima volta in Italia che una documentazione tanto completa viene presentata al giudizio per il “VIA”. La risposta speriamo di poterla avere entro la fine di quest’anno”. E poi? “Entro la prima parte del prossimo anno si potrebbe partire con gli appalti dei lavori. A progetto completato si sale notevolmente come capacità ricettiva”. Cosa chiedere dunque alle istituzioni: non ha dubbi il direttore Roberto Pappalardo: “Occorre che le autorità manifestino più disponibilità mentale nei confronti di questa attività che coniuga sport e turismo. Il golf permette un allargamento della stagione turistica in termini significativi. Si pensi che in Italia ci sono 100 mila tesserati, in Svezia 800 mila, in Germania 1.200.000. Solo nel Regno Unito sono 4 milioni. Pensiamo allora all’interesse che la Sardegna può suscitare sul mercato turistico”. Purtroppo, conclude Pappalardo,“se noi stiamo fermi altri corrono.

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deals with the sporting activities in his role as president of the appropriate commission. In reality he is consultant and manager, dealing with a broad spectrum of tasks. He has a long golfing history (“I saw my first course when I was 10 years old, but I started playing seriously at the age of 15”), however golf has always been a pastime and hobby. He has played with a “0,0” handicap, but for the last four years, ever since golf has become his work he does not have enough time to practice (now I have a handicap of 3 point something”). He provides us with come figures which the course boasts: a rating of 17/20 in the guide of

“Pierandrea Columbano: among the 100 most beautiful in Europe” the best courses, “among the 100 most beautiful” of the Old Continent. Columbano has innovative ideas, and for some his ideas are out of the ordinary: “Golf is successful only where people are starting to understand that its main purpose is fun, and that it is not a monotonous activity”. The tradition is now coming to an end, he underlines, because times have changed. Now in the United States one can pay the green fee, enter and play, without having to talk about handicap and such like. “It is this idea that needs to prevail if we want to attract tourists and players: people want to enjoy four hours of fun and are prepared to pay to have it, and we need to be able to provide that”.



Il campo The course

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pen membership is much talked about, a major step forward in respect to the past, we ask. “It is certainly important to facilitate the membership process, but we need to go even further in relation to open membership. As for the subject of young people we need to keep our feet on the ground: golf cannot attract

“Pierandrea Columbano: è uno fra i 100 campi più belli d'Europa” young people at school; we need to get their parents onto the courses as a result their children will come too”. And he explains that it is not possible to go into the schools and ask the kids to get their parents to bring them two, three, four times a week to a golf course that is kilometers away; then adding that “it is not only a problem in our country”. Does Sardinia have the potential to enter into the important golfing circuits? Pierandrea Columbano explains that it is possible to enter into the circuits only if a golf-system is created, “but a system works well where there are enough courses; a

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tiamo già scontando una forte concorrenza della Tunisia e del Marocco, che hanno avviato grandi investimenti in questa direzione, ma anche dalla Grecia”. I soci del Club, come detto, sono circa 350.“E’ un campo disegnato in modo particolare”, sottolinea Pierandrea Columbano che si occupa delle attività sportive in qualità di presidente della apposita commissione. In realtà è consulente e manager a tutto spettro. Una lunga storia da golfista (“Ho visto il primo campo a 10 anni, ma ho cominciato seriamente a 15”), ma sempre con il golf come passatempo ed hobby. Ha giocato con handicap “0,0”, ma da quattro anni, da quando è diventato il suo lavoro, non riesce più a praticarlo abbastanza (“ora ho un handicap di tre virgola qualcosa”). E’ lui a fornirci i numeri che vanta il campo: un punteggio di 17/20 sulla guida dei migliori percorsi,“fra i 100 più belli” del vecchio Continente. Ha idee innovative Co-

lumbano, e per certi versi fuori dal coro: “Il golf sta avendo successo solamente dove si sta cominciando a comprendere che deve essere essenzialmente divertimento, non una attività ingessata”. Sta finendo la tradizione, sottolinea, perchè i tempi sono cambiati. Ormai negli Stati uniti se paghi il green fee entri e giochi, senza che si parli di handicap o altro.“E’ questa l’idea che deve prevalere se vogliamo attirare turisti e giocatori; la gente vuole godersi quattro ore di svago ed è disposta a pagare per averlo, e questo dobbiamo essere in grado di offrire”. Si parla tanto di tesseramento libero, un notevole passo avanti rispetto al passato, chiediamo. “E’ certo importante snellire le procedure, ma bisogna andare più avanti anche rispetto al tesseramento libero. Quanto al discorso sui giovani dobbiamo stare con i piedi per terra: il golf non può prendere i giovani a scuola; bisogna porta-


The course Il campo

system, to be called such needs to have many courses within one hours drive away from each other maximum. In short Sardinia cannot think to be able make one golfsystem, but at least two: in the North and the South. Then there is then the question of public courses, maybe financed in joint-venture between public and private, and maybe with consortiums of hotels. But in Columbano’s opinion, with the current state of affairs the only people able to “sell” golf to tourists are the hoteliers of Cagliari, at a small distance from the centre of the city there are a number of courses, a beautiful beach and then commercial services, cultural sites and entertainment. An unclear outlook then? For now yes, but the future looks promising: “In Sardinia golf can really work –concludes Columbano- thanks to the privileged position that we have. Of course any development needs to be carefully planned, as has happened in Spain, with the Costa del Sol”.

re i genitori sui campi così verranno anche i figli”. E ci spiega che non si può andare a scuola e chiedere ai ragazzi di farsi portare dai genitori due, tre, quattro volte alla settimana su un campo da golf distante chilometri; ma poi aggiunge che “non è un problema solamente del nostro Paese”. La Sardegna ha le potenzialità per entrare nel grande circuito golfistico? Nei circuiti, spiega Pierandrea Columbano, si entra solo se si crea un sistema-golf, “ma un sistema funziona dove ci sono i campi; un sistema, per essere tale ha bisogno di avere parecchi campi nel raggio di un’ora di macchina al massimo l’uno dall’altro”. Insomma: la Sardegna non può pensare di poter fare un unico sistema-golf, ma almeno due: al Nord ed al Sud. C’è poi il discorso dei campi pubblici, magari finanziati in joint-venture fra pubblico e privato, e magari con consorzi fra albergatori. Ma a giudizio di Columbano, allo stato attuale gli unici in grado di “vendere” il golf ai turisti sono solo gli albergatori di Cagliari, che a poca distanza dal centro della città ha diversi campi ed una bella spiaggia, e poi servizi commerciali, culturali e di svago. Un panorama in chiaro scuro allora? Per ora sì ma le prospettive favorevoli ci sono tutte: “In Sardegna il golf può veramente funzionare -conclude Columbano- per la posizione privilegiata che abbiamo. Certo uno sviluppo in questo senso va programmato, come ha fatto la Spagna, con la Costa del Sol”.

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Il campo The course

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he school represents one of the main sources of pride for Is Molas. It certainly is for Dan Williamson, the head pro, who after having traveled all of Italy and Europe as a professional player has found his professional purpose in teaching. He was born in Sardinia despite his Anglo Saxon name (his father was a golf master in Sardinia) Dan made his first competitive moves when he was 15 right there at Is Molas. “At that age I took the handicap and after three years I became professional”. “I have fun teaching and I have concentrated on the quality of the results, on high targets”. There is not a very large breeding ground, but there are promising players who are working hard. “Our club has also obtained great results in the past, producing five professionals”. Dan Williamson came back to Is Molas three years ago, after having been at the Pevero and at “Ercole Cellino” for eight years”. So why do so few young people dedicate themselves to golf? “I believe that it is a question of mentality and culture. Young people arrive here with their parents. Culturally, they watch other sports, watching golf only as a last choice”. Fundamentally the whole system finds itself dealing with the same matters; “an example –says Dan- recently the US Open took place: it was disputed on a public course, not on the course of some exclusive

L’ Academy di Is Molas può vantare sofisticate apparecchiature digitalizzate per l’analisi dello “swing” e la correzione degli errori nel movimento dei giocatori.

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a scuola rappresenta uno dei punti di maggior orgoglio di Is Molas. Lo è sicuramente per Dan Williamson, l'head pro, che dopo aver girato tutta l'Italia e l'Europa da giocatore professionista ha trovato nell'insegnamento il suo traguardo professionale. Nato in Sardegna a dispetto del nome anglosassone (il padre era maestro di golf in Sardegna) Dan ha mosso i primi passi agonisticamente parlando a 15 anni, proprio a Is Molas. “A quell'età ho preso l'handicap e dopo tre anni sono diventato professionista”. “Insegnare mi diverte e mi sono concentrato sulla qualità del risultato, su target alti”. Il vivaio non è molto ampio, ma ci sono giocatori promettenti, che stanno lavorando sodo. “Il nostro circolo ha espresso ottimi risultati anche in passato, sfornando cinque professionisti”. A Is Molas, Dan Williamson è tornato tre anni fa, dopo essere stato per otto anni al Pevero e all' ”Ercole Cellino”. Perchè pochi giovani si dedicano al Is Molas academy can golf? “Credo si tratti di un fatto di mentalità, boast sophisticated una questione culturale. I giovani arrivano devices that allow the swing analysis and wrong qui con i genitori. Culturalmente guardano movements study. ad altri sport, si guarda al golf solo come ultima occasione”. E su questo piano si trova fondamentalmente tutto il sistema; “un esempio -dice Dan- recentemente si è concluso l'US Open: ebbene è stato disputato su un campo pubblico, non sul campo di


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qualche club esclusivo”. In Italia di campi pubblici ce n'è solamente uno a Roma. Un altro è in via di realizzazione a Torino, è di proprietà del Comune, ma solo perchè lì c'è una grande domanda. “In Sardegna Alghero potrebbe forse offrire le condizioni necessarie. Ma la burocrazia rende tutto farraginoso e complicato”. Ma Dan non può chiudere il discorso così, senza citare una cosa di cui tutti sono orgogliosi a Is Molas: la “Golf academy”. Unica in Sardegna, è una sofisticatissima struttura che mediante apparecchiature digitali consente di analizzare nei minimi particolari il proprio swing e correggere gli errori. Si tratta di un sistema computerizzato a disposizione di neofiti e giocatori esperti che vogliono migliorare il proprio gioco. “E' un supporto estremamente utile -dice Dan congedandosi- ce l'abbiamo solo noi”. E chissà che da essa non possano uscire ancora professionisti e campioni. Con gli ampliamenti programmati con il lavoro e la creatività, Is Molas cresce e vuole imporsi sempre più in Europa e nel mondo: ha le carte in regola. Ma con esso può e deve crescere l’intero Golf sardo.

club”. In Italy there is only on public course, in Rome. Another is coming to fruition in Turin; it is the property of the council, but exists there only because there is a large demand.“In Sardinia, Alghero could possibly offer the necessary conditions. But bureaucracy makes everything muddled and confused”. But Dan cannot leave the subject there, without mentioning something of which all at Is Molas are proud, the “Golf Academy”. Unique in Sardinia, it is a highly sophisticated structure that by means of digital equipment allows the analysis of ones swing in the finest details and the correction of ones mistakes. It has a computerized system that is at the disposition of novices and expert players that want to improve their game. It is an extremely great aid –says Dan- we are the only ones to have it”. And who knows maybe with this tool they will produce more professionals and champions. With the enlargements planned, with work and creativity, Is Molas is growing and more than ever wants to make its make its mark on Europe and the world; it has what it takes. But together with this the whole of Sardinian golf can and must grow.

“Dan Williamson: una golf academy unica in Sardegna”

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Intervista Interview

Intervista al Presidente della Sogaer Vincenzo Mareddu

Elmas: passeggeri in aumento e dalla Scandinavia si arriva per giocare a golf “Il golf può certamente rappresentare un sicuro vantaggio per lo sviluppo del movimento turistico verso la Sardegna”, ne è assolutamente convinto Vincenzo Mareddu, presidente della Sogaer (società di gestione dell'aeroporto di Cagliari Elmas). “Lo sport, ma in particolare il golf possono rappresentare una marcia in più”, afferma. “Soprattutto per i Paesi scandinavi e del Nord Europa in generale. Per questi il golf costituisce una vera carta vincente”.“Quando la SAS (Scandinavian Airlines) ha aperto il collegamento diretto con Cagliari -ricorda Mareddu- nel corso di alcuni incontri a Oslo con operatori turistici di quella nazione, abbiamo avuto conferma diretta che gli scandinavi amano la cultura, lo sport e soprattutto il Golf”. Appassionato sportivo, oltre che praticante (ama la corsa, e le dedica almeno un'ora tutti i giorni, ma vanta un passato amatoriale nel di calcio) Vincenzo Mareddu è Presidente della Sogaer ormai da quasi tre anni, oltre che essere anche presidente vicario della Associazione dei commercianti. Che il golf possa essere un richiamo importante nell'ambito del mercato turistico “è ormai dimostrato dall'esperienza che stanno facendo altri Paesi come i diretti concorrenti della Sardegna nel bacino mediterraneo, dal Marocco alla Tunisia, dalla Spagna al Portogallo, ed ora anche la Grecia”. “La Spagna -conferma Mareddu- ha ottenuto grazie al Golf importanti successi. La nostra regione, oltre tutto, grazie al clima invidiabile che offre potrebbe rappresentare una meta importante, si pensi che per molti mesi all'anno in Svezia e in Norvegia, ma anche in Danimarca non si può praticare il golf”. C'è tuttavia chi afferma -domandiamo- che in assenza di un sistema efficiente di trasporti aerei non si può andare molto lontano. Ma su questo terreno Vincenzo Mareddu vuole sfatare “una leggenda” “L'aeroporto di Cagliari -afferma- vanta un coefficiente di puntualità dei trasporti aerei del 92 per cento”. “E' un aeroporto moderno, per il quale si stanno compiendo importanti opere di manutenzione”, che, afferma Mureddu, ne miglioreranno ancora di più il grado di efficienza. “La pista sussidiaria -sottolinea il presidente della Sogaer- è stata rifatta; La pista principale sarà completata entro il 2008, ed è in grado di accogliere tutti gli aeromobili”. Qualche carenza riguarda il settore dell'aviazione privata, per la quale non si hanno ancora i supporti di assistenza. Insomma, a giudizio del presidente Mareddu si può essere soddisfatti. I dati del traffico sembrerebbero confermarlo. Nei primi cinque mesi di quest'anno, dicono le cifre, il numero dei passeggeri sui voli internazionale è cresciuto, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente del 52, 96 per cento, e sono stati finora 152.611 così suddivisi: 91.827 nelle linee low cost (cresciute di ben il 67,46%) e 28.655 nelle altre compagnie; i voli charter hanno invece fatto segnare in cifra assoluta 32.129 passeggeri, con un incremento del 20,67. Ma c'è stato un incremento significativo, si fa osservare anche nel traffico dei voli interni, che ha fatto registrare un +16,09%. Nello stesso periodo dei primi cinque mesi di quest'anno, tra voli di linea e voli charter, gli arrivi sono stati 534.250, mentre le partenze hanno fato registrare 524.382 passeggeri; con un totale complessivo fra arrivi e partenze di 1.058.632 passeggeri, ed un incremento rispetto allo stesso periodo del

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2007 del 20,27 per cento. Ultimo dato significativo, lo scalo di Elmas ospita oggi 15 collegamenti gestiti da compagnie low cost su un totale di 40 collegamenti sia nazionali che internazionali. Tornando al golf ed alla Sardegna golfistica, Mareddu condivide le potenzialità della nostra regione,“tuttavia un limite è rappresentato dai collegamenti interni” A giudizio del presidente della Sogaer i privati stanno cercando di fare la propria parte, ma non è abbastanza. Lo si vede proprio da un osservatorio privilegiato come quello dell'aeroporto: “il privato sta cercando di sopperire a carenze croniche”. I turisti che sbarcano a Elmas, spiega Vincenzo Mareddu, se non trovano ad attenderli i mezzi posti a disposizione dai vari centri alberghieri verso cui sono diretti, si troverebbero di fronte a grosse difficoltà e costi imprevisti.“Si prendano i collegamenti ferroviari, con un tracciato che risale all'Ottocento. Non può certamente essere alternativo al trasporto su gomma”. “E poi lo sviluppo turistico necessita qualcos'altro – dice il rappresentante della compagnia aeroportuale- Dobbiamo puntare in modo deciso in direzione della cultura dell'accoglienza. Occorre una riflessione. Si prenda ad esempio la conoscenza delle lingue straniere, ed in particolare di quella inglese. Formazione e cultura sono fondamentali”. Sotto questo aspetto la Sogaer sta puntando molto: “In questo aeroporto -dice Mareddu- si sta portando avanti un progetto importante: tutti dovranno poter rispondere in inglese a qualsiasi quesito venga posto da un passeggero. E' fondamentale se vorremo crescere davvero”. L.P.



OspitalitĂ Hospitality

Un paesaggio unico al mondo ancora incontaminato Il connubio mare, collina, archeologia e miniere: dal Sulcis Iglesiente un poker per il nuovo turismo

di Lucio Piga 38

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Ospitalità Hospitality

Da Buggerru a Masua, da Iglesias a Carbonia, da Carloforte a Sant’Antioco: itinerario magico.

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n mare e una costa senza paragoni, dal fascino speciale. Attraggono da decenni ogni tipo di visitatore. Persino una pubblicità televisiva per un noto "amaro" ne ha fatto recentemente la sua scenografia (con un'antica anfora recuperata nel fiordo di Cala Domestica e portata al sicuro da novelli “Indiana Jones” con un piccolo idrovolante). E' il paesaggio, unico al mondo, del Sulcis-Iglesiente. Un tempo conosciuto solo perchè scrigno di ricchezze metallifere (persino l'argento e l'oro), oggi meta di turisti e viaggiatori dal palato fino. Sono attratti da bellezze naturali inestimabili e dal fascino tutto speciale di quei siti minerari ormai dismessi. Seducenti nelle architetture logorate dal tempo, ma ancora vivi nel contesto di uno scenario naturale incontaminato. Ricchi di storia, di tesori architettonici preziosi, di ospitalità genuina. E' un territorio, per molti versi, vergine, anche a dispetto delle ferite subite a causa dell'attività mineraria. Luoghi che riescono a coniugare, unici al mondo, panorami mozzafiato, un mare dai colori straordinari, una costa aspra e selvaggia, spiagge dorate -vero paradiso per le vacanze- e dune che difficilmente nel Mediterraneo hanno eguali per ampiezza e imponenza. Arrivare in questo territorio e innamorarsene è quasi un tutt’uno, si suole affermare da queste parti; lo confermerebbe in effetti il numero crescente di persone che ogni anno infoltiscono le fila dei visitatori, ne percorrono i litorali, le isole dell’arcipelago del SudOvest, le colline e le foreste dell’interno.

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A landscape that is unique in the world and uncontaminated The union of sea, hills, archeology and mines: a full-house from the Sulcis-Iglesiente for new tourism From Buggerru to Masau, from Iglesias to Carbonia, from Carloforte to Sant’Antioco here is a magical itinerary. A sea and a coast beyond compare, with a special charm that for decades has attracted every type of visitor. Recently the area has even been used as backdrop for a television advertisement for a well-known ‘liqueur’ (where an antique amphora is found in the fjord of Cala Domestica and brought to safety by a young “Indiana Jones” in a small seaplane). It is the landscape that is unique in the world, the Sulcis-Iglesiente. At one time known only as a treasure chest of metal riches (including silver an gold), today it is a destination for tourists and travelers with discriminating tastes.


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erchè qui il mare, il sole, si sposano davvero con uno scenario raro, che insieme al verde intenso della macchia mediterranea, dei lecci, delle imponenti foreste di sugherete, offre al visitatore pezzi di storia “scritta” dall’uomo sulle colline, nelle ripide valli, addirittura sul mare. Una storia antica quanto antica è “la via dei metalli” che ha portato per millenni popoli lontani a combattere per ottenere zinco, piombo argento, per le armi e per il potere. Il Sulcis Iglesiente, che forma la nuova provincia di Carbonia-Iglesias, è oggi una delle ultime zone della Sardegna risparmiate in gran parte dall’arrembaggio edificatorio dei grandi capitali finanziari, e quindi fra le poche con ancora enormi potenzialità. Ma che ha intrapreso una via del tutto originale verso lo sviluppo turistico. In dote porta i suoi grandi tesori: ambiente, storia e cultura; ma vuole in cambio un turismo diverso, più a misura d’uomo; un turismo di qualità e meno consumistico, che faccia della cultura e dell’ambiente il surplus da mettere in campo. Ed i primi passi si vedono. Nonostante le difficoltà arrivano i risultati ed i numeri importanti, con moltissime presenze straniere. Ora, dicono amministratori e forze economiche, bisogna consolidare e sviluppare. Una leva importante è considerato oggi il Parco Geominerario storico e ambientale. Nato ufficialmente otto anni fa, ma in gestazione da molto tempo prima è stato insignito dall'Unesco del riconoscimento di Patrimonio dell'umanità.

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hey are attracted by the inestimable natural beauty and by the special charm of the mining sites that by now are out of use. Seductive in their architectural structures which are have been eroded by time, but still alive in the context of an uncontaminated natural background. Rich in history, in precious architectural treasures and in genuine hospitality. It is a land in many ways virgin, even despite the damage caused by the mining activity. Places that manage to unite, unique in the world, breathtaking views, a sea of extraordinary colours, a wild and bitter coast, golden beaches – a real paradise for the holidays – and dunes which are singular in the Mediterranean in their size and magnificence. To arrive in this area and to fall in love with it is something that happens almost simultaneously, it is usually claimed around here; indeed in confirmation is the rising number of people who each year lengthen the queues of visitors, travel the waterfront, the islands of the archipelago in the South-West and the hills and the forests of the inside of the island. Because here the sea and the sun really marry in a rare setting, which together with the intense green of the Mediterranean scrub, of the oaks, of the magnificent forests of cork, offer to the visitor pieces of history “written” by man on the hills, in the steep valleys and even on the sea. One story as old as history is the “metal road” which for thousands of years brought populations from afar to fight to get the zinc, lead and silver for arms and for power. The Sulcis-Iglesiente which forms the new province of Carbonia-Iglesias, is today one of the last areas in Sardinia that has been saved in large part from the building assault of the large financial capitals and therefore among the few areas still with great potential. But the area has undertaken a completely original path towards tourist development. Its dowry are its great treasures: the environment, history and culture but in exchange it wants a new type of tourism that is more people friendly; a tourism of quality, less based on consumerism and that makes the most of the culture and the environment. We can see the first steps.

“...Sulcis-Iglesiente... oggi meta di turisti e viaggiatori dal palato fino...”

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opo la chiusura ormai quasi totale delle miniere metallifere della territorio, il progetto, in fase di piena attuazione, è quello del recupero e utilizzazione a scopi culturali e turistici di quel grande patrimonio ambientale e di archeologia industriale che è rappresentato dalle vecchie miniere. In altri paesi esperienze analoghe hanno dato risultati strabilianti. Si parla di Francia, di Germania, da Lilla alla Ruhr, con centinaia di migliaia di visitatori ogni anno. Tutto ciò è certamente assai più facile nell'Iglesiente, grazie a quegli autentici paradisi ambientalistici che lo caratterizzano e che fanno da cornice ideale all'offerta culturale, archeologica e storica. Basta percorrerne i litorali: da Buggerru a Portixeddu, e le loro sabbie dorate, per scendere verso i faraglioni di Masua e Nebida, con il vero e proprio monumento naturalistico rappresentato dall'isolotto del Pan di Zucchero. E poi ancora a Sud verso la lunghissima spiaggia di Funtanamare e il porticciolo di Porto Paglia, all'estremità meridionale di essa, per due secoli caposaldo della pesca e lavorazione del tonno.

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espite the difficulties the results and the important numbers are arriving, with the number of foreign visitors rising. Now, according to administrators and economic forces it is necessary to consolidate and develop. Today, the Geomining historical and environmental Park is considered an important element. Born officially eight years ago but in the planning for much time before that it was awarded by Unesco recognition as a World Heritage site. Now, after the almost total closure of the metal mines in the area, the project, in the process of implementation, is that of salvaging and using for cultural and tourist purposes the great environmental heritage and the heritage of the archeological industry that the old mines represent. In other countries similar experiences have produced mind-blowing results. We are talking about, France, Germany, from Lille to the Ruhr, where there are hundreds and thousands of visitors every year. All that is certainly greatly easier in the Iglesiente, thanks to those authentic environmental paradises that characterize and make a perfect frame from the cultural, archeological and historical offerings. Just travel the coasts: form Buggerru to Portixeddu, with their golden sands, going down toward the faraglioni (blocks of rock in the sea) at Masau and Nebida, with the out-and-out natural monument that is the little island of Pan di Zucchero. And even further South towards the very long beach of Funtanamare and the small port of Porto Paglia, at its Southern tip, for two centuries stronghold of tuna fishing and preparation. The hinterland is a continued discovery, starting from the spectacular mining landscapes, the wells that go down into

“...Sulcis-Iglesiente... today it is a destination for tourists and travelers with discriminating tastes...”

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'entroterra poi è una continua scoperta, a cominciare dagli spettacolari paesaggi minerari, i pozzi che scendono nelle viscere della terra già parzialmente visitabili, gli impianti di lavaggio, di cernita, di stoccaggio dei minerali, in via di totale recupero e utilizzazione. Ma non museo a cielo aperto, bensì connubio fra nuove strutture civili a scopo culturale, turistico e residenziale, e gli storici siti industriali fruibili per la gente. Quasi un albergo diffuso che metta a disposizione collina, mare, cultura, archeologia. Per non parlare ancora dell'arcipelago del Sud Ovest, con le isole di Carloforte, di Sant'Antioco, l'Isola piana (e le minori isole del Toro e della Vacca) già da decenni snodi importanti del flusso turistico della Sardegna meridionale, che oggi aspirano al grande salto di qualità. E ci sarà anche un campo da golf, immaginato proprio nel cuore dei territori minerari storici, MonGeominerario park: it is teponi, presso Iglesias: un campo, come not a open museum, but da programmi, da 27 buche; saldatura fra a link between ancient la macchia mediterranea e gli antichi imindustrial sites an new architectures, in order pianti trasformati in residenze alberghiere; to build a big hotel that fra il passato ed il futuro nello sviluppo increase the chances della Sardegna Sud occidentale. Una reof development. To Montealtà tutta da scoprire il Sulcis Iglesiente poni it is also anticipated che non tradisce certamente le aspettative the birth of a sweater field from 27 holes quando lo si visita, che anzi è in grado di regalare emozioni speciali.

the bowels of the land, already in part avaiParco geominerario: non un museo a cielo lable for visitation, the plants one used for aperto, ma un connubio washing and selection and for storage of fra antichi siti industriali the minerals are all in the process of total e nuove architetture, al restoration and utilization. But it is not an fine del realizzare un open-air museum rather a union between grande albergo diffuso da cui partire per un nuovo new civil structures with a cultural, tourist sviluppo. A Monteponi è and residential goal, with the historical inanche prevista la nascita dustrial sites available for use by people. It di un campo da golf da is almost a spread-out hotel that puts at the 27 buche disposal of the visitor hills, sea, culture and archeology. That is without mentioning the archipelago of the South-west, with the islands of Carloforte, of Sant’Antioco, the flat island (and the smaller islands of Toro and Vacca) that have for decades been important junctures in attracting an influx of tourists to Southern Sardinia, and that today aspire to a great leap in quality. There will also be the golf course, foreseen right in the heart of the historical mining area, Monteponi, near Iglesias: a course, as planned, with 27 holes; in-between the Mediterranean scrub and the old mining plants that will be transformed into hotel accommodation; a fusion of the past and the future in the development of South-west Sardinia. A reality that must be discovered in the Sulcis-Iglesiente and certainly meets up to expectations when visited and is even capable of bringing up powerful emotions.

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Un tour emozionante fra modernità e storia

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a porta d’ingresso del Sulcis-Iglesiente, a settentrione, è la statale 130, che da Cagliari raggiunge Iglesias ed il suo storico bacino minerario. Oggi è una moderna arteria a quattro corsie che attraversa una diramazione meridionale della pianura del Campidano e conduce fino alle prime propaggini della catena del Marganai. Proprio all’altezza di Domusnovas, paese a dieci chilometri da Iglesias, il paesaggio cambia profondamente. Dai tratti pianeggianti si passa ad uno scenario collinare, con i contrafforti montagnosi che svettano intorno ai novecento metri della Punta San Michele; dietro, la valle di Oridda, aspra e scoscesa, che guarda verso il Villacidrese. Da questo momento sembra di entrare in un paesaggio autenticamente toscano: verdeggianti colline, ove la “macchia” si alterna ai boschi di querce e lecci. Una volta la periferia di Iglesias era a caratterizzata da uno sfruttamento agricolo interessante, oggi non più nonostante il tentativo di rianimarlo. Antica “Città Regia”, Iglesias (poco più di 28 mila abitanti) affonda le sue radici nel tredicesimo secolo. Fu Villa di Chiesa, fondata dal pisano Ugolino della Gherardesca, Conte dei Donoratico, “signore della sesta parte del Cagliaritano” come scrivono gli storici. Questo centro minerario ha conosciuto a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, alterne e contrastanti vicissitudini: dal boom minerario sottolineato dal fervore produttivo di 15 mila lavoratori, alle svariate crisi, fino al progressivo abbandono delle coltivazioni minerarie fra il 1990 e il 2000. Oggi, dopo un periodo non breve di profondo declino, la città sta cercando un nuovo riscatto. Il centro storico medioevale, di architettura pisana, vive una fase di ristrutturazione importante, le mura fortificate della città vengono valorizzate, sono stati nel tempo restaurati gli antichi monumenti religiosi e civili. Restano inoltre i lasciti architettonici e industriali del grande sviluppo minerario. Un patrimonio che attraverso il “Parco Geominerario storico ambientale”, potrà essere valorizzato e messo a disposizione per un progetto di sviluppo turistico culturale. La vasta pizza intitolata a Quintino Sella rappresenta il confine fisico con il centro storico medievale, ricco di vestigia del periodo pisano e spagnolo, nonchè, ovviamente, del periodo del regno sardo piemontese. Iglesias, fondata nel 1300 ad opera dei pisani continua ancora oggi ad essere fiera di questa ascendenza. Rinviando ai maggiori dettagli in altra paginasi ricordano qui rapidamente i luoghi di maggiore interesse, dalla Cattedrale, alle chiese di San Francesco e della Madonna delle Grazie, il castello Salvaterra o di San Guantino, le antiche mura.

An emotional tour between modernity and history

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he door for entry into the Sulcis-Iglesiente, to the North is state highway 130, that from Cagliari arrives at Iglesias and its historic mineral basin. Today it is a modern arterial road with four lanes that crosses a Southern fork of the plains of the Campidano and leads up to the woodland of the Marganai chain. Exactly at the same height as Domusnovas, a town ten kilometres from Iglesias, here the landscape changes dramatically. From the flat country you pass thought to hilly scenery, with mountainous buttresses that stand out around the nine hundred metres of the San Michele Point; behind, lies the valley of Oridda, bitter and craggy, that faces towards the Villacidrese. From this moment it is as if you enter into an authentic Tuscan landscape: verdant hills, where the “scrub” alternates with the woods of oak trees. At one time the periphery of Iglesias was characterised by an important level of agricultural activity, now that is no longer, despite attempts to revive it. Ancient “Royal Town”, Iglesias (it has just over 28 thousand inhabitants) has its roots deep in the thirteenth century. It was origionally called Villa di Chiesa, founded by the pisan Ugolino della Gherardesca, Count of the Donoratico,“master of the sixth part of the region of Cagliari” as the historians write. This mining centre, has since the second part of the 19th century had different and contrasting experiences: from the mining boom highlighted by the productive fervour of 15 thousand workers, to various crises, until the progressive abandonment of the mining sites between 1990 and 2000. Today, after quite a long period of decline, the city is looking for a new redemption.

“Fra i programmi di sviluppo turistico anche il Golf ”

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Besides Sant’Angelo’s hills it is possible to see the beautiful ruins of the Romanic temple of Antas, constructed close a mysterious city called Metalla. Mines represented a mono-culture that in a difficult way get through a new productivity model.

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a Iglesias si possono scegliere due possibili direttrici di marcia, verso Nord (Fluminimaggiore e Buggerru) e verso Ovest (Carbonia e Sant’Antioco). Procedendo nella prima direzione, si oltrepassa l’antica Porta S. Antonio, e, dopo alcuni chilometri costeggiando il Lago Corsi (invaso artificiale degli anni ’50) si prosegue verso il valico di S. Angelo, amena località montana, una volta meta di turismo collinare. Nei pressi, imperdibile la visita al Tempio di Antas, con importanti resti di colonnato, luogo di culto del Sardus Pater “Babai”, eretto dai romani. Il sito archeologico si troverebbe non distante dall’antica città di Metalla, citata in moltissimi testi antichi, ma non ancora individuata. Da lì si prosegue per Fluminimaggiore.

he old medieval centre, of Pisan architecture is going through an important phase of restoration, the walls that fortified the city are being improved, and over time there has also been the restoration of ancient religious and civil monuments. What remains are the architectural and industrial legacies of the great mining development. A heritage that through the “Geomining historical and environmental Park” will be enhanced and made available for a project of tourist and cultural development. The vast square named after Quintino Sella represents the physical border with the medieval historical centre, rich in vestiges of the Pisan and Spanish period, as well as, obviously the period of the reign of Piedmont in Sardinia.

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D’obbligo una sosta alle Grotte di “Su Mannau”, imponenti cavità carsiche, di cui sono stati esplorati finora soltanto 8 chilometri, ma le cui diramazioni sembrano essere assai più lunghe. Imponenti sale sotterranee offrono intrichi straordinari di concrezioni calcaree e stalattiti.Ritornati all’aperto si riprende la marcia e superato il paese di Fluminimaggiore si lascia la statale 126 (che prosegue verso Arbus), e ci si dirige a sinistra in direzione di Buggerru. Lungo il percorso la miniera di fluorite di Santa Lucia, ormai chiusa, sito facente parte del Parco geominerario storico e ambientale. Si arriva così all’estremità settentrionale della lunga spiaggia di Portixeddu.

Iglesias, founded in 1300 by the Pisans is still proud of this ascendancy. Leaving going into further details for other pages we will quickly point out here the most interesting places, from the Cathedral to the churches of San Francesco and Madonna delle Grazie, the castle of Salvaterra or of San Guantino and the ancient walls. From Iglesias there are two directions in which one can choose to head, towards the North (Fluminimaggiore and Buggerru) and towards the West (Carbonia and Sant’Antioco). Proceeding in the first direction, you go past the ancient Porta S. Antonio, and, after a few kilometres along the coast of the Lago Corsi (created artificially in the 50’s) you go on towards the mountain pass of S.Angelo, a pleasant mountain site,

Fra le colline di Sant’Angelo sono visibili in tutta la loro magnificenza i resti del colonnato del Tempio Romano di Antas, edificato nei pressi di una misteriosa città: Metalla, la cui ubicazione è tuttora ignota. Le miniere hanno rappresentato una monocultura che non sempre ha facilitato il passaggio ad un nuovo modello produttivo.


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Una strada costeggia una lunga pineta retrostante l’arenile e conduce al limite meridionale della costiera fino all’abitato di Buggerru, quello che, nato nella seconda metà dell’Ottocento con la miniera come villaggio dei minatori, divenne in breve centro nevralgico dello sviluppo industriale. Si sviluppò a tal punto e raggiunse una modernizzazione tale da guadagnarsi l’appellativo di “Piccola Parigi”: qui fu immatricolata la prima automobile in Sardegna, qui sorse un teatro ove si esibirono le maggiori compagnie dell’epoca, qui fu introdotta fra le prime città l’energia elettrica per uso civile e così via. Oggi Buggerru punta tutto sul turismo grazie alle straordinarie ricchezze paesaggistiche marine ed alla valorizzazione turistica dei luoghi industriali che consentono un tour delle miniere di grandissimo interesse. Da Buggerru il viaggio riprende verso Sud, percorrendo una nuova strada panoramica lungo la costa, che volge a meridione, e senza attraversare né Fluminimaggiore né Iglesias consente di raggiungere la miniera di Masua. Così facendo si transita nei pressi del bivio che conduce all’incantevole fiordo di Cala Domestica: un insenatura lunga nella montagna di particolare suggestione. Tornando a Iglesias e ripartendo da qui ci si può in alternativa dirigere ad ovest in direzione di Carbonia, Portovesme e Sant’Antioco.

at one time destination of tourists with a passion for the hills. Not to miss in the area is a visit to the Temple of Antas, with important remains of an arcade, place of worship of the Sardus Pater (an ancient village chief) “Babai”, erected by the Romans. The archaeological site is found not far from the ancient city of Metalla, cited in many ancient texts, but that has not yet been located. From there you go on to Fluminimaggiore. A stop at the caves of “Su Mannau” is a must, magnificent karst cavities of which until now only 8 kilometres have been explored, but whose winding branches seem to be longer. Magnificent underground rooms offer extraordinary and intriguing chalk and stalactite creations. Returning to the open-air and continuing on the same route you pass the town of Fluminimaggiore and leave the state highway 126 (which goes on to Arbus), and you go on to the direction of Buggerru. Along the journey is the fluorite mine of Santa Lucia, nowadays closed, a site that is part of the Geominig historical and environmental Park. Then we arrive at the far North end of the long beach of Portixeddu. A road borders a long pine forest behind the stretch of sand and leads to the Southern limit of the coast up until the built-up area of Buggerru, that which, born in the second half of the 19th century, due to the mine there became the village of the miners and it was the nerve centre of the industrial development.

“Amongst the plans for development is a golf course”

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lla periferia della città si incontra subito la Miniera di Monteponi. Fu aperta, anch’essa, nella seconda metà dell’Ottocento, grazie ai capitali di una società ligurepiemontese, ed è rimasta in produzione fino ai primi anni Novanta. Qui il fascino dei “monumenti” dell’archeologia industriale colpisce il visitatore in modo particolare. Il Pozzo Sella, ove fu accolto, nell’ormai lontano 1985, Papa Wojtyla, in visita in Sardegna, che aveva voluto dare il suo saluto, lui operaio, ai minatori sardi, è l’emblema del sito; così come Monteponi è l’icona dell’indu-

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t developed and modernised to such a level that it earned itself the title of “Little Paris”: here the first car in Sardinia was registered, here arose a theatre where the most important theatre companies of the era played and it was one of the first cities where electrical energy was introduced for civil use and so on. Today Buggeru invests everything into tourism thanks to its great wealth of seaside landscapes and the tourist development of the industrial sites that allow an extremely interesting tour of the mines. From Buggerru the journey continues South, taking a new road that has panoramic views of the coast and that turns into the South and without passing through either Fluminimaggiore or Iglesias allows you to reach the mine of Masua. Continuing in this direction we near the crossroads that leads to the enchanting fjord of Cala Domestica: A long path in the mountains that is very suggestive. Going back to Iglesias and restarting the journey from here you can alternatively head to the West in the direction of Carbonia, Portovesme and Sant’Antioco. On the edge of the city you immediately meet the mine of Monteponi. This too was opened during the second half of the nineteenth century, thanks to the capital invested by a Ligurian- Piedmontese company and remained in production until early nineties. Here the charm of the “monuments” of the industrial archaeology particularly strike the visitor. The Sella Well, where in the now distant 1985 Pope Wojtyla was welcomed during his visit to Sardinia, who wanted to pay his respects, as a worker, to the Sardinian miners, is the emblem of the site; like Monteponi it is the icon of the mining industrialization which is now over. The solid waterfall of red mud which borders the state highway leading away from Monteponi towards the South-west is famous. It is right here, in this land tainted by mining, on a flat that stretches out as far as the eye can see, that in a not too distant future could play host to a golf course of 27 holes. It is part of a big project to reuse the Monteponi area, organise it and improve it. A study for the improvement of the mining structures that puts them side by side with bold modern constructions has been commissioned of the famous pool of architects “Herzog & De Meuron”, in relation to a project of tourist and cultural development. Amongst the chapters of the project is the golf course. Furthermore, at Monteponi there is already the university faculty of “Material sciences”, not far from the headquarters of the “Geoming historical and cultural Park”.

“...il fascino dei “monumenti” dell’archeologia industriale...” strializzazione mineraria ormai finita. Famosa la cascata solidificata di fanghi rossi che costeggia la statale quando si lascia Monteponi verso sud-ovest. E proprio là, in quel territorio degradato dalle produzioni minerarie, su una piana che si estende a perdita d’occhio, è individuata l’area che dovrebbe, in un futuro forse neanche tanto lontano, ospitare un campo da golf da 27 buche. E’ un pezzo di un grande progetto di riutilizzo, sistemazione e valorizzazione di Monteponi.

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no studio per la valorizzazione delle strutture minerarie, affiancandovi ardite costruzioni moderne, è stato chiesto al famoso pool di architetti “Herzog & De Meuron” nel quadro di uno sviluppo turistico-culturale. Fra i capitoli di tale progetto il campo da Golf. A Monteponi è inoltre già oggi ubicata la Facoltà universitaria di “Scienza dei materiali”, poco lontano ha sede il “Parco geominerario storico e ambientale”. Il viaggio prosegue verso Sud-Ovest. Lungo una stretta valle si scorge a sinistra la Miniera di San Giovanni, che custodisce la fantastica grotta di Santa Barbara (quasi un gigantesco geode di decine di metri di diametro), a destra un’altra miniera, Monte Agruxiau. Quindi, procedendo, il bivio per Nebida e Masua. La strada che conduce alle due frazioni si dipana nei pressi della lunga spiaggia di Funtanamare, poi si inerpica lungo i costoni a strapiombo da cui si dominano con un unico colpo d’occhio, in una veduta straordinaria, i faraglioni di Nebida e il Pan di Zucchero. E’ nella miniera di Masua che sorge un capolavoro dell’ingegneria mineraria: Porto Flavia. Risalente al 1924, fu un’opera mastodontica, una galleria che si apre sul mare a 16 metri d’altezza, lungo una parete altissima a strapiombo, attraverso cui il minerale di piombo e zinco veniva stivato direttamente sulle navi sottostanti alla fonda. Ritornando sulla statale, il viaggio è breve verso Carbonia. E’ la città più popolsa della nuova Provincia che prende il nome dai due centri maggiori. Fu fondata sotto il regime fascista per accogliere migliaia di operai trasferiti in quel territorio e destinati a rappresentare le braccia necessarie allo sfruttamento dei giacimenti di carbone che il Regime aveva deciso di sfruttare intensamente nel quadro della politica di autarchia. Carbonia è una città caratterizzata da un’architettura figlia della sua epoca, con fusioni architettoniche del Novecento e dal profondo influsso del cosiddetto modernismi architettonico fascista, propria degli anni Trenta. Oggi, nel quadro del recupero delle strutture di archeologia industriale ha avviato un importante programma di valorizzazione a scopo turistico culturale della miniera di Serbariu che mira a diventare il maggiore museo minerario documentaristico del territorio. Da Carbonia a Portovesme il passo è breve, quindi Portoscuso (località quest’ultima che tenta di coniugare lo sviluppo turistico con l’ingombrante insediamento industriale metallurgico realizzato nella vicina Portovesme a partire dal 1965). Portoscuso, in origine centro agricolo e delizioso

borgo marinaro (vi si praticava fin dal secolo scorso la pesca del tonno e del pescespada) negli anni ’60 e ’70 è stata meta vacanziera per la piccola e media borghesia industriale e commerciale di Carbonia e Iglesias. Oggi, grazie alle bellezze del promontorio di Capo Altana, della spiaggia di Porto Paglietto, dell’attrezzato porticciolo turistico, sta riacquistando la propria antica identità di meta turistica anche grazie al recupero delle attività artigianali legate alla pesca del tonno. Senza soluzione di continuità del centro abitato, ecco che Portovesme, da tempo immemorabile è capolinea dei traghetti che collegano l’Isola

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he journey continues South-west. Along the narrow valley you can just make out the mine of san Giovanni on the left, that contains the fantastic cave of Santa Barbara (it is almost a gigantic geode of dozens of metres in diameter), on the right another mine, Monte Agruxia. So, continuing on we reach the crossroads for Nebida and Masau. The road which leads to the two towns unravels close to the long beach of Funtanamare, then it climbs up along sheer costal roads from which dominating the scenery, in an extraordinary landscape, the faraglioni (blocks of rock in the sea) of Nebida and Pan di Zucchero. It is in the mine of Masua

“...the charm of the monuments of the industrial archaeology...” madre con l’isola di San Pietro, al servizio inizialmente degli abitanti del paese di Carloforte, oggi anche delle frotte di turisti. Carloforte in estate moltiplica la popolazione (fra i tanti molte personalità del mondo della cultura che ormai sempre più numerosi hanno eletto questa località quale “buen retiro”). Un’isola nell’isola in tutti i sensi: sia in quanto “minore” rispetto alla Sardegna, ma anche perchè è una autentica colonia genovese in terra sarda.

that one can witness a masterpiece of mine engineering: Porto Flavia. Dating back to 1924, it was a work of gigantic proportions, a tunnel that opens onto the sea of 16 metres in height, along an extremely high, sheer wall, through which the minerals zinc and lead were loaded straight onto the ships waiting the bottom. Going back to the state highway it is a short journey to Carbonia. It is the most highly populated city of the new province that takes its

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Qui la difesa di tradizioni, lingua, cucina e artigianato è praticata orgogliosamente a oltranza. Carloforte fu fondata nel secolo XVIII, quando il nucleo genovese -che nei due secoli precedenti s’era insediato nella tunisina Tabarka per praticare principalmente la pesca del corallo- fu costretta a emigrare a causa delle incursioni barbaresche. Una parte degli esuli fu accolta dal sovrano del Regno di Sardegna, Carlo Emanuele III di Savoia (da lui il nome Carloforte), che mise a disposizione l’isola di San Pietro e la punta settentrionale dell’Isola di Sant’Antioco, oggi Calasetta. L’arrivo col traghetto al porto di Carloforte è sempre una scoperta emozionante. Il centro abitato si offre con la caratteristica archi-

“Fra spiagge e calette, una costa a volte irta e scoscesa dona emozioni speciali.” tettura a due piani delle palazzine, gli stretti balconcini in ferro battuto, i portici ed i “carruggi”. Ci si sente proiettati a Pegli o a Genova. In estate è un pullulare di attività, le viuzze sempre affollate, le campagne con le caratteristiche abitazioni piene di gente in vacanza. Ma in passato Carloforte era un punto nevralgico per il trasporto dei minerali estratti a Buggerru, a Masua e Nebida. Porto ampio e sicuro, costituiva il centro di raccolta per le decine di “bilancine”, i gozzi a vela latina, che dalle miniere sul mare raccoglievano il prodotto trasportandolo a Carloforte dalla quale partivano i piroscafi mercantili.

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name from two main centres. It was founded under the fascist regime to welcome thousands of workers who moved to the area destined to represent the work force needed to capitalize on the repositories of coal that the Regime had decided to exploit intensively in the framework of politics of autarchy. Carbonia is a city characterised by a style of architecture very much of its time with fusions with the architecture of the 1900’s and from the big influx of the so called architectural modernisms of the fascist era, that of the thirties. Today in the framework of the restoration of the structures of industrial archaeology it has initiated an important program of improvement with a tourist and cultural goal in the mine of Serbariu that aims to become the most important documentary mining museum of the area. It is only a shirt trip between Carbonia and Portovesme, then Portoscuso (a resort that attempts to join together tourist development with the cumbersome industrial metallurgical settlement established in the nearby Portovesme since 1965). Portoscuso, originally an agricultural zone and a wonderful seafaring district (since the last century fishing of tuna and swordfish has taken place here) in the 60’s and 70’s it became a holiday location for the middle classes who were in industry and commerce in Carbonia and Iglesias. Today, thanks to the beauty of the headland of Capo Altana, of the beach of Porto Paglietto, of the well-equipped small tourist port, it is regaining its own ancient identity as a tourist location thanks also to the restoration of the hand-craft businesses linked to tuna fishing. Without interruption from the inhabited area, Portovesme, has been end of the line for the boats that link the Mother island with island of San Pietro for as long as can be remembered, a service originally intend for the inha-


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ncora sul traghetto, questa volta però per raggiungere la “bianca” Calasetta, altra deliziosa località abitata da una comunità di origine genovese e piemontese, sormontata da una torre massiccia costruita nel 1756 a guardia dello stretto di mare antistante. Calasetta, con le sue tre spiagge bellissime raccoglie migliaia di turisti in estate. E’ rinomata per il suo vino, il Carignano (vitigno comune ad altre aree del Sulcis). Nacque qui la prima cantina sociale vinicola della Sardegna. Da Calasetta, si raggiunge in breve tempo Sant’Antioco, antica Sulki , fondata nel 750 a.c.dai fenici che ne fecero una delle loro principali colonie nel mediterraneo. Si tratta di un’isola talmente prossima alla costa dell’isola madre che i bassi fondali hanno nel corso dei secoli formato un istmo. Soltanto un largo canale alle porte dell’abitato ha imposto la realizzazione di un ponte, proprio nei pressi di un antico ponte romano. In origine fu meta di insediamenti protosardi e nuragici.

Poi ci fu l’avvento dei fenici il cui dominio fu soppiantato, circa due secoli dopo da quello cartaginese, e ancora più tardi arrivarono, appunto, i romani. Sono inestimabili i resti archeologici di queste presenze nella moderna Sant’Antioco. Dalla imponente necropoli, al “Tophet”, antico altare dei sacrifici. Numerosi anche i resti della successiva presenza romana: un ponte perfettamente conservato e visibile all’ingresso della cittadina, l’acropoli, il Foro ro-

bitants of Carloforte, now also used by flocks of tourists. In summer the population of Carloforte multiplies (amongst the many visitors there are also many personalities from the world of culture that in growing numbers have elected this place “pleasant retreat”). An island in an island in all ways: both in its “smaller” size in relation to Sardinia, but also because it is an authentic Genovese colony on Sardinian land. Here the defence of traditions, language, cooking and craft is practiced proudly and with a vengeance. Carloforte was founded in the XVIII century, when the Genovese unit –that in the two previous centuries was settled in the Tunisian island of Tabarka principally for coral fishing – was forced to emigrate due to the barbarian attacks. A part of the exiled were welcomed by the sovereign of the Kingdom of Sardinia, Carlo Emanuele III of Savoia (who gave his name to Carloforte), who made available to them the island of San Pietro and the Northern point of the island of Sant’Antioco, today Calasetta. The arrival of the boat to the island of Carloforte is always an emotional discovery. The town centre presents its own architectural characteristics with small two storey buildings, narrow wrought iron balconies, the arcades and the archways. One feels transported to Pegli or Genoa. In the summer it is bustling with activity, the alleys are always crowded, the countryside with its typical dwellings are full of people on their holidays. But in the past Carloforte was a nerve centre for the transportation of minerals extracted at Buggerru, Masua and Nebida. The port is spacious and safe; it constituted the centre of collection for the dozens of “little scales”, the crops a sail boats, that collected the mining produce from the mines close to the sea, transporting it to Carloforte from where the merchant liners departed. Still on the boats, this time however going on to the “white” Calasetta, another wonderful village inhabited by a community of Genovese and Piemontese origin and surmounted by a heavy tower from 1756 that guards the straight of sea opposite. Calasetta, with its three beautiful beaches attracts thousands of tourists in the summer. It is well known for its wine, Carignano (vine common to other areas of Sulcis) The first wine co-operative in Sardinia was born here. From Calasetta it is a short distance to Sant’Antioco, ancient Sulki, founded in the year 750 by the Fenici that made it one of their main colonies in the Mediterranean. The island so close to the coast of the Mother island that over time the low seabed has formed an isthmus. Only a large canal at the entrance to the occupied area has called for the building of a bridge, near to an ancient roman bridge. Originally it was a place of settlement for Protosardi and Nuragici. Then came the arrival of the Phoenicians whose domain was supplanted, around two centuries after that of the Carthaginians, and even later arrived the aforementioned Romans. The number of archaeological remains due

“Between beaches and inlets, a coast at times sour and hard it gives special emotions.” mano. Sulki ha sempre rappresentato per i popoli d’oltremare un caposaldo importante in Sardegna, sia per il suo porto sicuro, sia per i minerali che si potevano estrarre nell’entroterra. La storia di Sant’Antioco ripete in piccolo quella dell’intera Sardegna, fatta oggetto di molte incursioni saracene, subì la forte influenza di Pisa e di Genova, fino all’avvento del periodo spagnolo.

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to these different occupations of Sant’Antioco is inestimable. From the magnificent necropolis to “Tophet”, ancient altar for sacrifices. The remains left by the following Roman presence on the island are also abundant: a perfectly preserved bridge that is visible upon entry to the town, the acropolis, the Roman forum. Sulki has always represented for overseas populations an important landmark for Sardinia, for its secure port as well as for the minerals that could be extracted in the hinterland. The history of Sant’Antioco repeats in miniature that of the whole of Sardinia. It was subject to many Saracean invasions and suffered the strong Pisan and Geonvese influence until the Spanish period. Equally in Sant’Antioco archa-

eology, culture and history come together perfectly with the natural beauty of the scenery and environment. Between the beaches and little bays, a coast at times rugged and steep creates special emotions. Rich in interesting local traditions, what stands out most of all today is the art of weaving sea silk, the particular filament secreted by the “pinna mobilis”, a mollusc which is now rigorously protected because it is in danger of extinction, but that in the past was very commonly found in the shallow, sandy seabeds around Sant’Antioco. With certain techniques it is possible to extract the filament without damaging the mollusc, which then continues to produce it. From Sant’Antioco we head back to Cagliari, with melancholy.

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d anche a Sant’Antioco, archeologia, cultura e storia si coniugano in modo perfetto con le bellezze paesaggistiche ed ambientali. Fra spiagge e calette, una costa a volte irta e scoscesa dona emozioni speciali. Ricche di interesse le tradizioni locali, su tutte spicca ancora oggi l’arte della tessitura del bisso, il particolare filamento che secerne la “pinna nobilis”, un mollusco ora rigorosamente protetto perchè in estinzione, in passato diffusissimo nei bassi fondali sabbiosi di Sant’Antioco. Con alcune tecniche è possibile estrarre tale filamento senza arrecare danni al mollusco che riprende a produrlo. Da Sant’Antioco si torna verso Cagliari, con nostalgia.

Il Delegato federale del Sulcis, Silvio Dal Maso

“Un campo a Monteponi? Un’idea straordinaria”

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on nasconde la sua soddisfazione, il delegato federale della provincia di Carbonia-Iglesias, Silvio Dal Maso, quando si accenna al progetto (per la verità ancora di lunga prospettiva) di un campo da golf addirittura da 27 buche incastonato fra colline e miniere. A dimostrazione che un territorio degradato da innumerevoli lustri di sfruttamento ambientalistico assai pesante può essere recuperato proprio grazie al golf. “Prima se ne parlava in modo del tutto teorico, oggi sembra venire una conferma più concreta, nel quadro del recupero del patrimonio minerario e del rilancio del territorio in direzione turistica”, sottolinea Dal Maso. Certo occorrerà vedere il progetto quando sarà delineato più concretamente, tuttavia, come afferma il delegato provinciale della Fig, “già prevedere un’area di destinazione e sentire parole concrete al riguardo rappresenta un notevole passo in avanti”. Il campo dovrebbe sorgere su una vasta area che dai fanghi rossi di Monteponi e dalle strutture industriali a ridosso della statale 126 si estende verso Sud: una vasta estensione in gran parte degradata dalle attività minerarie. Questo fatto da solo potrebbe rappresentare un aspetto estremamente qualificante, perchè non si va ad incidere su aree di pregio dal punto di vista ambientalistico. La vicinanza con il futuro albergo che dovrebbe sorgere fra gli attuali edifici dell’antica miniera una carta in più a vantaggio dello sviluppo turistico.“La Federazione –precisa Silvio Dal Maso- è pronta per conto suo a dare tutta la propria consulenza ed assistenza tecnica nell’eventualità che il progetto possa assumere caratteristiche più concrete”. Certo, aggiunge,“noi auspichiamo fortemente che questo obiettivo possa prima o poi essere raggiunto”. E non lo dice solamente in quanto dirigente federale:“almeno in parte o ascendenze iglesienti –precisa Dal Maso- e sono quindi anche affettivamente legato a quella città”. Potrebbe benissimo costituire un primo esempio di “campo pubblico” in grado di attirare un flusso turistico particolarmente sensibile insieme al golf anche al richiamo dei pregi storico culturali di un territorio.

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Il sindaco Carta: “Basta col passato ora guardiamo al futuro”

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glesias è sinonimo di miniere, certo, ma, data la sua antica origine, è anche ricca di storia e cultura. I primi insediamenti umani si fanno risalire al neolitico antico, ma solo con l'arrivo dei fenici prima dei cartaginesi poi e successivamente dei romani cominciò lo sfruttamento dei giacimenti di argento, piombo e zinco. Numerose le vestigia lasciate da queste civiltà, prima fra tutte sicuramente il Tempio di Antas a pochi chilometri dalla città, e l'antico ponte romano. E' tuttavia a partire dal XIII secolo che la serie di villaggi sparsi nella zona fu soppiantata da una vera città, cinta da mura, fondata da Ugolino della Gherardesca, conte dei Donoratico. Pisani furono soppiantati nel volgere di mezzo secolo dagli spagnoli che avevano conquistato la Sardegna. L'attività mineraria cadde nell'oblio e riesplose solo molti secoli dopo con l'avvento del Regno di Sardegna nel XVIII secolo. Tutte queste influenze hanno lasciato alla città importanti monumenti e reperti. Nel cuore del centro storico spicca fra tutte la Cattedrale (Iglesias è da secoli sede vescovile) edificata per volontà di Ugolino tra il 1285 ed il 1288. Nei pressi la Chiesa della Purissima (o del Collegio) in origine affidata ai Gesuiti. Di radici medievali inoltre la chiesa di San Francesco. Ancora la chiesa della Madonna delle Grazie, con impianto del 1200. Ma la più antica è certamente la chiesetta di Sant'Antonio Abate, che si fa risalire ad un periodo incerto fra il X e l'XI secolo. L'architettura non sacra della città presenta una duplice caratterizzazione: sicuramente di conn0otazione medievale e pisana il centro richiuso all'interno del perimetro delle antiche mura, prettamente ottocentesco l'impianto delle vie e delle piazze esterne alle mura.

Mayor Carta:“Enough with the past, now lets look to the future”.

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glesias is synonymous with mining, of course, but given its ancient origins it is also rich in history and culture. The first human settlements date back to the ancient Neolithic period, but only with the arrival of the Phoenicians before the Carthaginians and then the Romans the exploitation of the deposits of silver, lead and zinc began. Numerous traces have been left by these civilizations, surely first and foremost the Temple of Antas that lies a few kilometers from the city and the ancient Roman bridge. It is nevertheless from the XIII century that the series of villages scattered around the area was supplanted by a real city. Surrounded by a wall, the city was founded by Ugolino della Gherardesca, Count of Donoratico. The Spanish, who had conquered Sardinia, superseded the Pisans half way during the century. After this period mining activity ceased and exploded only many centuries later during advent of the Kingdom of Sardinia in the XVIII century. All these influences have left the city with important monuments and finds. Among these, in the heart of the old town stands out the Catherdral (Iglesias has been a bishops headquarters for centuries) built on the request of Ugolino between 1285 and 1288.

“...l’antica Villa di Chiesa cambia pelle ma non l’anima...”

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earby the Church della Purissima (or the boarding school) originally entrusted to the Jesuits. Moreover, there is the Church of San Franceso, which is of medieval origin. Then the church Madonna delle Grazie, founded in 1200. But the most ancient is surely the little church Sant’Antonio Abate, that dates back to an uncertain period between the X and XI century. The non-religious architecture of the city has double characteristics: most certainly of medieval and Pisan undertones is the centre of Iglesias, closed inside the perimeter of the antique walls, on the other hand the sets of roads and squares that are outside the walls are decidedly 19th century. The square named after Quintino Sella and after Oberdan is important, with two statues of Sella, the first by G. Sartorio, and the second by Francesco Ciusa which is in memory of all the war dead. It has already been mentioned that the Pisan walls and the castle date back to the period between the XIII and XIV century (protected originally by 20 towers and

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four doors). From the environmental marine beauties, characterized by the faraglione (block of rock in the sea) Pan di Zucchero, one of the biggest in Europe, reached by two natural tunnels, and by the mineral finds that were mentioned in a previous article. It remains to point out the vast chain of hills and woods in the area around the city. In particularly the state forest of Marganai, that comes under a project of the natural Park of Monte Linas, Marganai-Oridda,

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ignificative quella intitolata a Quintino Sella e a Oberdan, con le due statue di Sella ad opera di G. Sartorio la prima, e ai Caduti di tutte le guerre la seconda che si deve a Francesco Ciusa. Si è già detto delle mura pisane e del Castello risalenti al periodo fra il XIII ed il XIV secolo (protette in origine da 20 torri) e da quattro porte. Delle bellezze ambientali marine, caratterizzate dal faraglione di Pan di Zucchero, uno dei più grandi d'Europa, attraversato

“...The ancient Villa di Chiesa changes its skin but not its soul...” Montimannu. But Iglesias is not just about the past. The city looks towards the future with growing conviction. The Mayor, Pierluigi Carta confirms this:“It is untrue that Iglesias, as many critics claim, after the decline of mining seems to be a tired city. On the contrary, compared to other cities in the area Iglesias demonstrates economic and demographic indicators that are more positive”.

da due gallerie naturali, e dei reperti minerari si è accennato in altro servizio. Resta da ricordare il vasto compendio collinare e boschivo del territorio circostante la città. In particolare la Foresta demaniale del Marganai, che rientra in un progettato Parco naturale di Monte Linas, Marganai-Oridda, Montimannu. Ma Iglesias non è soltanto passato. La città guarda al futuro con sempre maggiore convinzione.


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o afferma con determinazione il sindaco, Pier Luigi Carta: ”Non è vero che Iglesias, come affermano molti critici, appaia ancora oggi, dopo il declino minerario, una città stanca. Al contrario, rispetto ad altre realtà di questo territorio, Iglesias mostra indicatori economici e demografici più positivi”. E' tuttavia vero che le miniere “in quanto grande chance di sviluppo per oltre un secolo, hanno di fatto rappresentato negativamente una monocultura economica, culturale e sociale”. Fagocitando, è questa in buona sostanza la tesi, gli altri settori produttivi primari,

Old mineral structures constructed in the medieval ages still represent great historical and cultural values into the geominerario park’s environment.

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come l'agricoltura. A questo, sottolinea Pierluigi Carta, si aggiunga che “il movimento operaio qui non ha avuto la capacità o la forza di dare vita al sistema cooperativistico come in altre regioni”. Di certo gli ammortizzatori sociali hanno drogato il tessuto economico: “certa retorica che guarda al passato -afferma Carta- dimentica che quando c'era il lavoro per tutti si dormiva per terra”. Questo senso di “identità sperduta ad un certo punto è venuta a mancare lasciando solo inquinamento anche sotto l'aspetto culturale”. Ma ora le cose cominciano a cambiare.

t is nevertheless true that the mines “in their capacity as a great chance for development for over a century, have in fact represented negatively a one-track economy, culture and social-life”. Devouring, according to this theory, the other productive primary sectors, like agriculture. To this Pierluigi Carta adds that “the laboring activity did not have the capacity or the power to give life to the cooperative system as in other regions”. Of course the social shock absorbers have drugged the economic fabric:“certain rhetoric which

Vecchie strutture minerarie edificate nello medievale rappresentano ancora oggi reperti di grande valore storico e culturale all’interno del parco geominerario storico e ambientale.

looks to the past –confirms Carta- forgets that when there was work for everybody we would sleep on the floor”. This sense of “lost identity at a certain point has run out leaving only pollution also under the cultural aspect”. But things are starting to change. “The city and the surrounding area have enormous potential –says Carta- an extraordinary history, which has deep antique roots; a city with soul, cradle of the first European legislators who wrote the code “Il Breve”, which for a long time was an industrial centre that served as a reference point for Italy and Europe.

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“La città ed il territorio hanno potenzialità enormi -dice Carta- Una storia straordinaria, che affonda le radici nell'antichità; una città con un'anima, culla dei primi legislatori europei chi scrisse il codice “Il Breve”, che è stata a lungo centro industriale di riferimento per l'Italia e l'Europa. Una città vicina al mare ed a coste meraviglio ed ai monti; ad appena 50 chilometri dall'aeroporto cagliaritano. Ecco di fronte a tutto ciò può ben aspirare a un nuovo sviluppo, puntando sul turismo e sull'uso, non più inquinante, delle miniere”. Secondo Carta, “questa città ha ormai smesso di volgere lo sguardo alla retorica del passato e guarda al futuro, di cui il Parco Geominerario deve essere il fulcro”. In quest'ottica è stata avviata una profonda trasformazione programmatica per la valorizzazione della città e del suo patrimonio ambientale e storico. Un grande progetto che

A city near to the sea that has wonderful coasts and mountains; only 50 kilometres away from Cagliari Airport. In the face of all these factors it can well aspire to new development, concentrating on tourism and on the use, that no longer pollute, of the mines”. According to Carta “this city has now stopped looking back to the rhetoric of the past and looks to the future, in which the Geomining Park plays a central role”. From this point of view a thorough program of transformation for the improvement of the city and

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punta sul “sapere” con l'Università e la facoltà di Scienza dei materiali, con la Scuola mineraria, col Centro Sardegna ricerche. Nasce in questo quadro il progetto per il recupero e la fruizione delle miniere ed in particolarità di Monteponi. Con un progetto che intende incastonare fra le antiche strutture minerarie nuove architetture moderne e avveniristiche, destinate ad essere alberghi ed edifici da vivere. Il progetto prevede la realizzazione di un albergo modernissimo da 250 posti letto, quindi un secondo di minori dimensioni. Una città-albergo diffuso, insomma, che mette a disposizione sé stessa, con le sue bellezze architettoniche, storiche e archeologiche, un litorale di rara bellezza, un’oasi montana incontaminata, il tutto in un raggio di mezz’ora al massimo di auto. Così Iglesias si candida a mutare il volto del turismo in Sardegna.

its environmental and historical heritage has been launched. A large project that concentrated on “knowledge” with the University and the faculty of Material sciences in collaboration with the Mining school and with the Sardinian research centre. In this framework the project for the restoration and the fruition of the mines, in particularly Monteponi was born. With a project that intends to set new modern and futuristic architecture between the ancient mining structures, destined

to be hotels and places of residence. The project foresees the building of an extremely modern hotel with 250 beds, and a second smaller hotel. A spread out city-hotel that puts itself at disposition, with its architectural beauty, history and archeology, a coast of rare beauty, an uncontaminated mountain oasis, all within a range of half an hours drive. With this project, Iglesias puts itself up to the challenge of changing the face of tourism in Sardinia.


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Parco Geominerario, l’araba fenice di un grande patrimonio culturale ed ambientale

Geomining Park, the phoenix of a great cultural and environmental heritage

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’integrazione fra “paesaggio naturale e paesaggio culturale, fra opera della natura e opera dell’uomo” questo l’obiettivo di fondo del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, istituito nel 2001 che punta a recuperare, bonificare, ristrutturare e rendere fruibile al grande pubblico il patrimonio minerario sia da punto di vista ambientale che dal punto di vista culturale, storico ed architettonico. Niente di meglio – si afferma- per dare una marcia in più al sistema turistico sardo arricchendolo di una proposta culturale e ambientale che dovrebbe rappresentare il vero valore aggiunto. E infatti, immaginato quale opportunità di salvaguardia e valorizzazione di un patrimonio paesaggistico-industriale d’inestimabile pregio, è considerato a ragione un valido strumento di sviluppo nell’ambito del turismo culturale e delle attività produttive collegate. Non è difficile immaginare i castelli dei pozzi minerari restaurati per trasportare visitatori nel sottosuolo alla scoperta di grotte e anfratti. O le vecchie teleferiche, un tempo destinate al trasporto dei minerali, adibite oggi alle escursioni lungo territori incontaminati.

he integration between “natural landscape and cultural landscape. Between work of nature and work of man” that is the basic aim of the Geomining historical and environmental park of Sardinia, established in 2001 and whose goal is to recuperate, reclaim, rebuild and make available to the public at large the mining heritage from an environmental point of view as well as a cultural, historical and architectural one. Nothing better -it claims- to boost the Sardinian tourist system, enriching it with a cultural and environmental project that should represent real added value. And indeed, imagine what an opportunity it is in order to safeguard and improve the heritage of the landscape and of the industry of inestimable worth.

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llo stesso modo della Rhur (quasi 200 mila visitatori all’anno), o della zona di Lilla, in Francia, la Sardegna Sud Occidentale diventa così un museo a cielo aperto. Si dà forma e sostanza al concetto di “Paesaggio culturale” da salvaguardare e valorizzare attraverso un innovativo processo di sviluppo economico compatibile; e ad un programma di tutela e recupero di impronte, di modelli sociali ed economici non circoscritti e territorialmente accorpati, bensì “spalmati”, ciascuno con le proprie peculiarità, sull’intero territorio, a “macchia di leopardo”.

“Strumento di un nuovo sviluppo, per allargare la stagione turistica.” Un parco “aperto”, senza vincoli particolari, progettato come una grande rete policentrica di turismo culturale e di crescita economica e sociale. Le prime esperienze nei siti minerari oggi già visitabili sono estremamente positive. Il Parco ha vissuto per molti anni nel limbo, ora sta avendo una grande accelerazione. Da oltre un anno e mezzo è stato nominato un Commissario straordinario alla guida dell’organismo, Giampiero Pinna, per lui il settore minerario ha ben pochi segreti per aver svolto gran parte delle proprie esperienze professionali in questo settore in qualità di dirigente minerario; a lui si affianca il direttore generale del Parco, un geologo di grande esperienza e di lunga militanza “mineraria”, Luciano Ottelli.

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t is considered a valid tool for development in the field of cultural tourism and of the linked businesses. It is not difficult to imagine the castles of the mining wells restored in order to transport visitors underground to discover caves and ravines. Or the old cableways, at one time destined for the transportation of minerals, today put to use for excursions along the uncontaminated land. In the same way as Ruhr (almost 200 thousand visitors per year), or in the area of Lille in France, South-western Sardinia could become an open-air museum. The concept of “Cultural landscape” is taking shape and will be able to safeguard and improve through an innovate process of economic development; and a programme of protection and recuperation of footprints, of unlimited social and economic models that are territorially linked, but rather “spread” each with their own peculiarities, on the whole territory, like “leopard spots” An “open” park, without special constraints, planned like a great net with many centres of cultural tourism and of economic and social growth. The first experiences in the mining sites that are today available for visitation are extremely positive. The Park has been in limbo for many years, but now things are rapidly speeding up. For more than a year and a half a special Commisioner has been appointed to be at the helm of the organism, Giampiero Pinna, for him the mining sector has few secrets because he has spent a large part of his professional experiences in the sector as a mine manager;

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Besides Piscinas, dunes, one of the most important dunes’ area of all Europe, it is possible to see old ruins of the ancient devices used for the transport of the mineral material, not they look like modern sculpture.

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d i risultati si fanno sempre più concreti, e si vedono, come testimonia l’inserimento del Geoparco nella rete di Geoparks dell’Unesco. Tutto ciò grazie anche alla stretta collaborazione con le amministrazioni comunali interessate, Iglesias e Carbonia in testa, con i loro sindaci Pier Luigi Carta (vedi intervento in altro articolo) e Salvatore Cherchi che è stato uno degli artefici del nuovo

at his side is the director general of the Park, a geologist with vast experience and with a long “mining militancy”, Luciano Ottelli. And the results are becoming ever more concrete, in evidence the insertion of the Geopark in the network of Geoparks of Unesco. All of this is also thanks to the close collaboration of the related council administrations, first and foremost Iglesias and Carbonia, with their Mayors Pierluigi Carta (see interview in other article)

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organismo ed oggi nella sua veste di primo cittadino di Carbonia sta completando il lavoro iniziato sette anni fa col recupero e la valorizzazione della miniera carbonifera di Serbariu che oggi è diventata sede del Centro Italiano della Cultura del Carbone. Aperta al pubblico nel 2007 in un anno vanta già 37 mila presenze, il 36 per cento delle quali sono giunti da fuori Sardegna.

and Salvatore Cherchi who has been one of the authors of the new organism and today in his role as first citizen of Carbonia is completing the work begun seven years ago with the restoration and improvement of the carbon mine of Serbariu, that today has become headquarters of the Italian centre for the culture of carbon. Open to the public since 2007, in one year it can boast 37 thousand visitors, 36 percent of which came from outside Sardinia.

Fra le dune di Piscinas, uno dei compendi dunali maggiori di tutta Europa, sono ancora visibili, simili a moderne sculture, i resti delle antiche attrezzature minerarie per il trasporto del minerale al porticciolo.


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Carloforte: bomboniera del turismo di qualità fra antiche tradizioni ma con gli occhi verso il futuro

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arloforte si è imposta anche quest’anno come autentica capitale della cultura mondiale del tonno”, lo hanno sancito i giudici del prestigioso Premio Veronelli, che hanno premiato il comune dell’Isola di San Pietro, che organizza ormai da anni la sagra primaverile in occasione delle battute di pesca al rinomato “tonno di corsa”. Giunta ormai alla sesta edizione,“il Girotonno –hanno sentenziato gli esperti riuniti a Milano per attribuire i premi Veronelli- si è affermato come una kermesse che va ben al di là della sagra popolare”. “La sua orginale formula –recita la motivazione dei giudici- attira migliaia di visitatori con i padiglioni gastronomici e mobilita giornalisti di tutta Europa, per comporre la giuria di una gara fra gli chef dell’area mediterranea”. Grande soddisfazione da parte del sindaco di Carloforte, Agostino Stefanelli che ha ricevuto il premio. Ha dedicato il riconoscimento all’intera popolazione “perchè esso dà ulteriore forza –come ha dichiarato al quotidiano la Nuova Sardegna- e valore alla terra di Carloforte e conferma la validità di una manifestazione che è cresciuta nel tempo. Abbiamo dimostrato di essere in grado di organizzarla a dovere”. La manifestazione che attira davvero una moltitudine di visitatori sull’Isola di San Pietro per diversi giorni, si è svolta in quest’ultima edizione dal 29 maggio al 1 giugno. Un intero paese mobilitato per ospitare nelle varie piazze i centri di degustazione per le migliori ricette preparate da valenti chef provenienti da sei Paesi dell’area mediterranea. Punto fermo del Girotonno è infatti la Gara gastronomica internazionale, questa volta presieduta dall’esperto gastronomo Davide Paolini, firma della critica enogastronomica in Italia ed è stata animata dal giornalista Vittorio Castellani alias Chef Kumalé.

Carloforte: chocolate box of tourism of quality between ancient traditions but looking towards the future

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arloforte, once again this year has shown itself to be the authentic capital of the world culture of tuna the judges of the prestigious Veronelli prize have sanctioned, who awarded the prize to the council of the island of San Pietro, that for years has organized the spring festival on the occasion of the beating of the renowned “racing tuna”. Now on its sixth edition the “ the Girotonno (as the tuna festival is called) –according to the experts united in Milan to award the Veronelli prize- has confirmed itself as a lively celebration which is more than just a popular festival”. “Its original formula –explain the judges- attracts thousands of visitors with its gastronomic stalls and mobilizes journalists from all over Europe to form the jury of a competition between chefs of the Mediterranean area”. The Mayor of Carloforte, Agostino Stefanelli who received the prize was greatly satisfied. He dedicated the acknowledgement to the whole population “because this gives more power –as the newspaper la Nuova Sardegna declared- and value to the land of Carloforte and confirms

“Un’enclave genovese che piace a intellettuali e opinion leaders”

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the validity of an event that has grown over time. We have shown that we are able to organize it properly”. The show, which really attracts a multitude of visitors to the island of San Pietro for several days, took place the last time from the 29th of May to the 1st of June. A whole town mobilized to provide hospice in the various squares, transformed into tasting centres of the best recipes prepared by worthy chefs that come from six countries in the Mediterranean area. Tenet of the Girotonno is indeed the international gastronomic competition, this time presided over by the gastronomic expert Davide Paolini, important gastronomic critic in Italy, encouraged by the journalist Vittorio Castellani alias Chef Kumalé. The theme of this edition was creative cooking and the subject the red tuna of the Mediterranean countries. The delegations invited have all the different variations of dishes of red tuna from Carloforte available to the. All from different perspectives: that of the West Mediterranean: Italy, Spain and France compared to that of Morocco, Libya and for the first time ever Croatia. It was another occasion to make the most of the tourist potential of Carloforte, founded in 1700. A population of fishermen and sailors, but now also of worthy tour operators, as confirmed by the statistics, the centre “tabarkino” (named

“A Genovese enclave that is liked by intellectuals and opinion leaders.” such because the first inhabitants of Carloforte came from the island of Tabarka, near Tunisia) is seeing a progressive growth in the annual influx of visitors. Carloforte has always made the most of its own marine characteristics and its own culture linked to fishing. It did this the most in the period of the mining boom in the inland area, fully maximizing the renowned marine abilities of its people, with the traffic of the “sailing weights” used to transport the minerals. It continues to do so today, adapting itself to challenge the new types of tourism, and emphasizing the ancient professional practice linked to tuna fishing and its transformation.

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l tema di questa edizione è stata la cucina creativa e d’autore del tonno rosso nei paesi mediterranei. Le delegazioni invitate hanno le diverse declinazioni possibili di piatti al tonno rosso di Carloforte a partire dalle diverse prospettive: quella del Mediterraneo occidentale di Italia, Spagna e Francia a confronto con il Marocco, il Libano e per la prima volta in assoluto, la Croazia. Si è trattata di una ulteriore occasione per valorizzare le potenzialità turistiche di Carloforte, fondata nel 1700. Un popolo di pescatori e navigatori, ma ormai anche di valenti operatori turistici, se, come per altro confermano le statistiche, il centro “tabarkino” (così denominato perchè i primi abitanti provenivano dall’isola di Tabarka, presso Tunisi) sta facendo registrare una crescita progressiva del flusso annuale di visitatori. Carloforte ha sempre sfruttato al meglio i propri connotati marinari e la propria cultura legata alla pesca. Lo ha fatto nel periodo di maggior sviluppo dell’attività mineraria delle aree della terraferma, mettendo a frutto le rinomate abilità marinaresche della sua gente, col traffico delle “bilancine a vela” adibite al trasporto dei minerali. Continua a farlo oggi, riconvertendosi verso le nuove frontiere del turismo, e valorizzando quell’altra antica competenza professionale legata alla pesca del tonno ed alla sua trasformazione.

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“Albergo Diffuso” nuova frontiera dell’ospitalità made in Sardinia Santu Lussurgiu e Bosa sono stati apripista

fotografie di Simone Riggio

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resce l’interesse del mercato per la nuova frontiera dell’ospitalità turistica: l’albergo diffuso. Un nuovo modo di fare turismo che incontra sempre più il gusto del pubblico. Lo dimostra il proliferare di queste nuove strutture ricettive che coniugano un’offerta di qualità con il recupero e la valorizzazione dei centri storici dei piccoli paesi, soprattutto dell’interno. Apripista in Sardegna i comuni di Santu Lussurgiu e di Bosa. Ma ormai il numero di queste nuove strutture per l’ospitalità si vanno diffondendo: da Orroli a Trinità D’Agultu, ed oggi il loro numero nell’isola è di cinque alberghi diffusi, contro i 35 a livello nazionale, una percentuale record per la nostra regione destinata ad allargarsi. Un’esperienza che affonda le proprie radici a circa dieci anni fa, poco dopo l’approvazione della legge regionale sulla classificazione delle strutture ricettive (LR 27/98) che ha ufficializzato la nascita dei nuovi alberghi. Ma di albergo diffuso si parlava già, quando un progetto del Gal del Montiferru aveva lanciato un apposito programma di interventi di recupero di edifici nei centri storici destinati a dar vita alle nuove strutture. “Era la fine degli anni ’90 –ricorda l’assessore al Turismo del Comune di Santu Lussurgiu, Stefano Putzolu- e attraverso il bando del Gal cominciò ad opera di alcuni proprietari di antiche case padronali il lavoro di ristrutturazione”. Tutto, come ricorda Putzolu, era finalizzato alla utilizzazione

di queste case “attraverso specifiche convenzioni” per la creazione di una struttura alberghiera profondamente innovativa, capace di valorizzare i centri storici dei nostri paesi. “E’ stato un lavoro impegnativo –sottolinea l’assessore Putzolu- reso però possibile grazie alla lungimiranza delle varie amministrazioni che si sono succedute alla guida del Comune, che hanno sempre difeso e mantenuto inalterato il centro storico del paese, che oggi può essere fruito dal turista e dal visitatore in tutta la sua genuinità”. Ed in realtà bisogna dare ragione all’amministratore comunale lussurgese: il piccolo centro del Montiferru è stato uno fra i pochi che nel tempo ha mantenuto quasi inalterate le caratteristiche architettoniche dell’abitato, a differenza della maggior parte dei comuni sardi che hanno via-via stravolto la propria immagine, salvo tardivamente pentirsene e tentare una marcia indietro repentina con interventi a volte del tutto discutibili. “A Santu Lussurgiu –ricorda Stefano Putzolu- esistono due alberghi diffusi: “Sas Benas” e “L’antica dimora del gruccione”. Nei fine settimana registrano il tutto esaurito, sono meno affollati ovviamente negli altri giorni. Salvo nel periodo estivo”. Un terzo albergo diffuso lo si trova poco distante, a Bosa, con il “Corte fiorita”.

Secondo la legge regionale, prima normativa in Italia a consacrare questa nuova struttura: “possono assumere la denominazione di "albergo diffuso" gli alberghi caratterizzati dalla centralizzazione in un unico stabile dell'ufficio ricevimento, delle sale di uso comune e dell'eventuale ristorante ed annessa cucina e dalla dislocazione delle unità abitative in uno o più stabili separati, purché ubicati nel centro storico (zona A) del Comune e distanti non oltre 200 metri dall'edificio nel quale sono ubicati i servizi principali. L'obbligatorietà dei requisiti ai fini della classificazione permane in quanto compatibile con la struttura diffusa dell'esercizio”.

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i certo la scoperta di questa nuova modalità turistica ha fatto bene a tutte le attività economiche locali. “Perchè il turismo che si incentra nell’albergo diffuso –ricorda ancora l’assessore- predilige le offerte di qualità sia per quanto riguarda la gastronomia, sia per l’ambiente e i prodotti artigianali”. Ed è proprio questa sinergia fra imprenditori privati, proprietari di abitazioni antiche che hanno ristrutturato e messo a disposizione i loro edifici, e le amministrazioni comunali che hanno puntato sulla valorizzazione dei prodotti locali, sull’artigianato, sulle peculiarità storiche e culturali della comunità a rendere possibile questo exploit. Il Montiferru capofila del nuovo modo di fare ospitalità, Santulussurgiu che si riscopre località turistica a tutto campo: a pochi chilometri da una costa straordinaria, immersa nel verde di colline rigogliose che fanno riassaporare la vita a contatto con la natura, e, vicinissima, per gli amanti del golf, ad uno dei campi più belli che la Sardegna è in grado di offrire agli appassionati, Is Arenas. Un impianto che in poche decine di minuti è facilmente raggiungibile ed i cui green e fairway mettono sempre a dura prova anche i più abili golfisti. Per non parlare dell’offerta di eventi folcloristici e culturali.

Numerosi nel corso dell’anno gli appuntamenti culturali e di spettacolo che richiamano i visitatori. Dalla manifestazione denominata “Luoghi e percorsi del gusto” con mostre mercato dei prodotti tipici locali, ed importanti iniziative di spettacolo, a alla celebre “Carrela ‘e nanti”, spericolata corsa di cavalli a pariglie con due o tre cavalieri in acrobazia; dalle manifestazioni per la Settimana santa di Pasqua, alla Fiera regionale del cavallo a giugno; e ancora l’”Ardia su Coro ‘e Zesus” a luglio e l’”Ardia di San Lussorio” in Agosto. “Lo slogan che adottiamo è: Ospitalità –dice l’assessore Putzolu- e devo dire che chi viene qui si innamora di Santu Lussurgiu. Sono sempre più numerosi coloro che da Cagliari, da Sassari, ma anche dalla penisola e persino dall’estero decidono di acquistare casa qui. Molti inglesi hanno ristrutturato vecchie abitazioni e trascorrono qui le loro vacanze. In fondo siamo a mezz’ora di macchina dalla costa: bellissime zone di mare, e siamo immersi nei boschi”. Ma ciò che preme molto agli amministratori locali, aggiunge ancora Putzolu, è valorizzare l’artigianato. Ci sono dieci falegnamerie –afferma- che alimentano l’industria del mobile artistico sardo, i mobili intagliati. E poi l’arte della coltelleria, i prodotti agroalimentari e non si può dimenticare il famoso “Filu ferru” di Santu Lussurgiu.

“...il centro storico del paese, oggi può essere fruito dal visitatore in tutta la sua genuinità”

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Antica Dimora del Gruccione Via Michele Obinu, 31 09075 Santu Lussurgiu (OR) Telefono +39 (0) 783 552035 +39 (0) 783 550300 Fax +39 (0) 783 552036 www. anticadimora.com info@anticadimora.com

Antica Dimora del Gruccione L

a “Antica Dimora del Gruccione” è un’ampia casa patrizia, di impianto spagnolo, interamente in pietra, strutturata ad archi e volte, travi a vista e antichi ferri battuti che ha mantenuto inalterati i suoi spazi confortevolmente strutturati con arredi d’epoca e moderni. Ubicata nel centro storico di Santu Lussurgiu, paese ricco di tradizioni, sito nel Montiferru, regione montana di notevole pregio naturalistico della provincia di Oristano, è aperta come “albergo diffuso”. Questa innovativa tipologia ricettiva che nasce per la tutela delle specificità abitative esistenti, affianca alla struttura principale, dove sono reception, ristorazione e camere, ulteriori unità abitative esterne a disposizione degli ospiti.

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a “Antica Dimora del Gruccione” esprime il fascino di questa particolare filosofia del sostare: camere differenti l’una dall’altra offrono una calda ospitalità non anonima, sensibile a esigenze diverse. La gestione, condotta con passione ancora oggi dalla proprietà originaria, ricerca, inoltre, la coerenza dei principi con la proposta di un “mangiare” esclusivamente fondato sui prodotti delle piccole aziende sarde dell’agro alimentare di eccellenza e, ove mancanti, sui prodotti del commercio equo solidale.

“Casizolu”, antica tradizione apprezzata in mezzo mondo Di gran pregio l’arte della lavorazione del legno

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i tratta di uno dei formaggi più tradizionali e tipici del Montiferru, legato all’allevamento bovino che in quella zona della Sardegna si attua da almeno 150 anni. A dare sviluppo a questa attività era stato un gruppo di imprenditori che importò nel Montiferru nella seconda metà dell’Ottocento capi bovini di razza Modicana. Dai vari incroci di questo bestiame con gli esemplari autoctoni ebbe origine la razza Modicana sarda; ed è esclusivamente dal latte di questo tipo di bestiame che si produce il “casizolu”. Anche detto il formaggio delle donne, perchè in passato, per tradizione, la lavorazione di questo tipo di formaggio era appannaggio delle donne della casa, perchè in epoca passata il lavoro nei campi o al pascolo non permettevano ai contadini ed ai pastori di provvedere puntualmente a questa incombenza, che veniva quindi riservata alle donne della casa. Passando invece ai prodotti artigianali affonda nelle più antiche tradizioni locali la lavorazione del legno. Apprezzatissimi e conosciuti anche fuori da confini dell’isola i mobili intagliati di Santulussurgiu: in particolare le bellissime cassapanche in castagno, decorate con i più antichi e tradizionali motivi dell’artigianato sardo.

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Holiday Inn Cagliari: il piacere di sentirsi a casa. Holiday Inn Cagliari è il primo hotel quattro stelle di catena internazionale presente in città. Inaugurato alla fine del 2005 ha una mission ambiziosa: garantire un soggiorno di alta qualità sia ai viaggiatori d’affari, per i quali ha messo a punto servizi dedicati, sia alla clientela leisure, per cui riserva pacchetti promozionali creati ad hoc. L’hotel sorge nell’area commerciale di Cagliari nord una zona strategica per la vicinanza all’aeroporto internazionale di Cagliari Elmas, all’imbocco dei principali raccordi stradali eppure non lontana dal centro città. La posizione privilegiata rende l’hotel meta desiderata da una vasta gamma di aziende locali e nazionali che lo preferiscono per i loro soggiorni d’affari e per i meeting e ne fa il punto di partenza ideale per raggiungere le principali località turistiche della costa sud della Sardegna.

Holiday Inn Cagliari: the pleasure to feel at home. Holiday Inn Cagliari is the first 4-star internationally branded hotel in town. Officially opened at the end of year 2005 this hotel has an ambitious mission: offering a high standard of accommodation for the business or leisure guest, to whom dedicates respectively host of amenities and ad hoc dedicated packages. The hotel is strategically located in the Northern business area of Cagliari close to Cagliari Elmas International Airport and with easy access to all major city ring roads but, at the same time, not far from the city centre. This propitious and congestion free location makes the Holiday Inn the perfect place where to hold a meeting and the perfect starting point to visit the Sardinian most renowned tourist areas.

Distanze dai campi da Golf

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Distances from Golf courses

Circolo Golf di Is Molas

km 30

Chia Golf Club

km 58

Sa Tanca Golf Club

km 18

Circolo Golf Ercole Cellino

km 12

Tanka Golf Club

km 53

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Dettagli: 69 camere Classic 23 camere Executive Camere disabili Camere fumatori e non fumatori Centro Congressi con 9 sale da 10 a 400 persone, foyer, area espositiva American Bar Le Saline e cocktail lounge Ristorante Vecchia Darsena Palestra con sauna e bagno turco, piscina all’ aperto da Giugno a Settembre Garage coperto Animali domestici ammessi Reception e Concierge service 24/7 Connessione Internet WIFI e HDSL nella Hall e nel Centro Congressi Video Display con aggiornamento in tempo reale degli arrivi e delle partenze dei voli dall’ aeroporto di Cagliari Elmas Pasti gratuiti per i bambini Aria condizionata nelle aree comuni Servizio lavasecco e lavanderia Room Service (gratuito nelle camere Executive) Servizio di copisteria, spedizione, e-mail e internet, fax, stampa Menù cuscini Stirapantaloni, set per la preparazione di bevande calde, linea cortesia in bagno, con prodotti per il benessere del corpo, accappatoio e ciabattine (nelle camere Executive).


At a Glance: 69 Classic rooms 23 Executive rooms Disable-accessible rooms Smoking and No Smoking rooms Conference Centre with 9 meeting rooms , from 10 up to 400 people, foyer and exhibition Area American Bar Le Saline and cocktail lounge Restaurant Vecchia Darsena Fitness room with sauna and steam bath , outdoor swimming pool, from June to September

Garage Pets allowed Reception and Concierge service 24/7 WIFI Hi-speed Internet Connection available in Public Areas and Conference Centre Real time update of arrival and departure flights on video display connected with Cagliari- Elmas International Airport Free meals for children Air conditioning in public areas Laundry and dry cleaning service Room Service (complimentaryin Executive rooms) Photocopy, e-mail, Internet, fax, printing and dispatch services available Pillow menu Trouser press, tea & coffee facilities, amenities in bathroom, bathrobe & sleepers (Executive rooms).

Holiday Inn Cagliari

Viale Umberto Ticca Cagliari, 09122 Italia www.hicagliari.com Prenotazioni alberghiere: 800 877 452 Reception dell'albergo: 39-070-5379 Fax dell'albergo: 39-070-2110401 Email info@hicagliari.com

Perché non concedersi un Week end golfistico? Tutti i week end 2008 Holiday Inn Cagliari offre un pacchetto speciale golf comprensivo di 2 notti di soggiorno in camera doppia Executive in mezza pensione, bevande ai pasti, welcome drink, noleggio auto, garage gratuito, ingresso a sauna e bagno turco a partire da € 149,00 a persona.

Why don’t take advantage of our exclusive Week end golf package? Holiday Inn Cagliari invites you to take advantage of its exceptional Golf Week End offer: Each week end two nights in Executive double room (half board), with welcome drink, car hire, free garage, sauna and steam bath, from € 149 per person.

Foto Dario Sequi

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Events: sail Eventi: vela

Golf-Turismo-Vela un trinomio di gran classe La Sardegna, sempre di più, epicentro del Mediterraneo

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port e turismo. Una bella accoppiata, anzi, una bellissima “doppia accoppiata”, per un gioco di squadra che potrebbe essere davvero vincente. Niente di meglio infatti del Golf e turismo; ma che dire di Vela e turismo? Un’isola circondata dal mare con più di 1.800 chilometri di coste fra le più belle del Mediterraneo, con un entroterra affascinante, ricco di storia e di tesori ambientalistici. Ed ecco che il gioco è fatto:

Turismo si coniuga felicemente con Golf e con Vela. Sono queste le due “briscole” (oseremmo dire di cuori e denari) su cui la Sardegna può puntare molte delle sue chance. Di golf questa nostra rivista si occupa, si potrebbe dire, per diritto di nascita - FairWay Sardegna: un nome una garanzia- oltre che naturalmente per l’amore che nutriamo per questa pratica sportiva; di vela, FairWay, se ne occupa per il gusto di raccontare una Sardegna che

vale la pena di far conoscere. Un’isola che non è più solamente lucciola di un turismo patinato dei Vip e della Costa Smeralda, ma anche punto di riferimento per appassionati di sport che con l’ambiente e con il mare hanno un feeling speciale. Ecco perchè l’accoppiata Golf e Vela su cui, con questo numero, vogliamo accendere i riflettori. In estate le occasioni sono molte a tal proposito e di seguito le conosceremo.

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Eventi: vela Events: sail

I big di Coppa America

in competizione a Cagliari nella tappa sarda dell’Audi Medcup Le stelle della grande vela si danno battaglia con i mostri del mare TP52

di Matteo Piga 74

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Events: sail Eventi: vela

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Eventi: vela Events: sail

A bordo salgono 15, 16 persone al massimo con i loro compiti suddivisi con dovizia e che si occupano dell’imbarcazione. Le figure più conosciute sono quelle di timoniere, tattico, esperto meteo e in prima linea, i proprietari. Ma senza le braccia dei singoli non si va avanti, e dunque un cenno speciale per chi fatica sulle vele e chi attrezza le cime. Una fabbrica in miniatura, ognuno col suo compito, ognuno pronto a operare al millimetro senza sbavature a stretto contatto con i compagni operando secondo dopo secondo.

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are una navigata tra le onde del Golfo degli Angeli nella settimana dell’Audi Medcup di vela, è come partecipare alle regate della competizione sportiva più antica: la coppa America. Si vivono quasi le stesse emozioni accanto ai più grandi protagonisti della vela mondiale. Sette giorni al largo della costa cagliaritana e davanti al litorale del capoluogo, 13 imbarcazioni propongono il meglio di una delle competizioni più avvincenti e famose nel circuito della vela internazionale. TP52, ovvero Transpacific da 52 piedi, mostri del mare, veri e propri gioielli della tecnica e dell’ingegneria velica e dotate di attrezzature all’avanguardia per la specialità. Sei regate durante un periodo di cinque mesi in quattro nazioni dell`Europa meridionale, con, oltre la tappa sarda anche quelle di Alicante, Marsiglia, Palma, Cartagena e Portimão. Sotto gli occhi dei tanti curiosi e appassionati e seguiti dai media di tutti i paesi, queste formula uno della vela, che fanno di Cagliari la perla degli sport del mare, danno il meglio delle proprie capacità timonate da equipaggi d’eccezione. Se si fa un giro sulle imbarcazioni si capisce l’aria di eccellenza che si può respirare a bordo. Basterebbero solo i nomi di Russel Coutts e Paul Cayard per rendere l’idea

del livello di competizione in scena, ma tutto il gotha della vela si è calato in acqua per la tappa cagliaritana della 4° edizione dell’evento. Passeggiando su uno dei Team più forti in gara, Quantum Racing, si scorgono le figure del veterano Terry Hutchinson, di certo il più noto e quotato, ma cha ha voluto al suo fianco gente del calibro di Morgan Larson, tattico, Dave Armitage che ha navigato sia con Lexus Quantum che con Warpath e Skip Baxter e che l’anno scorso regatava su Artemis. Un imbarcazione giovane per l’Audi Cup. Nel 2005 la sua prima apparizione, ma da subito competitiva e all’altezza del suo nome, ha ottenuto un palmares di tutto rispetto dove spicca il secondo posto di Alicante. Proseguendo il tour degli equipaggi, non si può non arrivare a scorgere il team campione nel 2006. Mean Machine, una nuova barca progettata da Judel/Vrolijk e costruita in Nuova Zelanda da Salthouse, ha una base del team, nonostante Peter de Ridder sia olandese, è a Monaco. Peter, oltre che sul TP52 naviga costantemente nella classe Farr 40 (bronzo lo scorso aprile al Campionato del Mondo di Miami, Florida), passando in mare tanto tempo quanto un buon velista professionista.

Sei regate durante un periodo di cinque mesi


Events: sail Eventi: vela

l’Assessore regionale Luisanna Depau durante le premiazioni

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e caratteristiche del timoniere sono di certo le ottime partenze e le impeccabili manovre coordinate con un equipaggio esperto, non a caso per la maggior parte di nazionalità neozelandese. Il tattico Ray Davies e l’esperto stratega,Tom Dodson completano un team preparato e capace di portarsi a casa la frazione di Alicante. Il TP52 battente bandiera svedese, Artemis, è il gemello della più nota BMW Oracle, con l’armatore Torbjorn Tornqvist in prima fila. Proprio l’equipaggio di coppa America di BMW Oracle porta, ora, il nome USA17. I protagonisti non possono che essere quei nomi così altisonanti per la vela mondiale, come l’accoppiata Russel Coutts - Lerry Ellison. Un duo, quello rappresentato dal tattico e dall’armatore-timoniere, che sottolinea la bontà della barca tutta di matrice americana a livello tecnico e con un equipaggio esperto

Il Presindente della Regione Sardegna Renato Soru consegna uno dei premi

e preparato alle più importanti competizioni. Tornando in porto e girando lo sguardo alle altre barche ormeggiate nelle banchine, come in una rapida panoramica, non si possono non notare navigati “giganti” della vela. L’indimenticabile Paul Cayard con Desafio, altra protagonista della più recente coppa America, Dean Barker su Bribon, Vasco Vascotto e Flavio Favini anche loro reduci dall’esperienza della competizione americana con Mascalzone Latino, e ora a Cagliari sulla barca Mutua Madrileña; nomi eccellenti che completano un parterre da favola per questo gioiello della vela cagliaritana. Vederle uscire dal porto è già un emozione, soprattutto, per chi poche volte ha potuto godere di uno spettacolo simile. Gli amanti della specialità sono ampiamente soddisfatti, ma anche chi per le prime volte si avvicina a questo tipo di competizioni, ha la

possibilità di partire avvantaggiato e dirsi fortunato nel poter assistere a una competizione di tale valore. In mare aperto è il solito grande spettacolo. Regate combattute, venti perfetti, o quasi a comandare le imbarcazioni e i soliti contrattempi inaspettati a colorare una competizione pressoché perfetta. Già nel primo giorno di assalti veri al mare, Mean Machine mette il punto esclamativo sulla sua gara, segnando di fatto, quello che sarà il suo percorso in competizione, ma il palcoscenico non è solo per la barca di Peter de Ridder. I 13 TP52 al via disputando altre due prove a bastone, con una termica tra gli 8 e i 14 nodi in una seconda giornata da brividi, non possono che constatare una grande verità. A contrastare la partenza sprint di Mean Machine è l’inconfondibile prua di Terry Hutchinson.

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Eventi: vela Events: sail

Guardare il campo di gara è come vedere figure angeliche scivolare sulle onde increspate di un golfo, degli angeli appunto, che sembra intitolato proprio a loro. I Jennaker aperti in tutta la loro imponenza sono le bianche ali di questi giganti marini. Scivolano dolci e delicati sul mare, una strana leggerezza per barche che a terra pesano più di quanto ci si possa aspettare.

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avigate quasi perfette e Quantum Racing si prende la sua rivincita e con lei il primo posto in classifica generale a discapito di Bribón, per la prima volta in questa stagione, piuttosto deludente. Dopo 5 corse il giro di boa è generale. Metà competizione e a comandare è la barca di un Terry Hutchinson pressoché perfetto. Ma gli allori non hanno solo stelle e strisce, anche per i colori azzurri della manifestazione, vittorie intermedie, vittorie di regata e qualche buon piazzamento sono comunque soddisfazioni in un trofeo in salita per l’unica imbarcazione italiana e per i timonieri di casa nostra. Un team interamente italiano, anche se sotto bandiera cilena e capitanato da Vasco Vascotto, skipper e tattico, e con uno dei timonieri italiani più veloci, Flavio Favini, ottiene meritatamente la sua prima ´doppia´ vittoria nel Circuito Audi MedCup 2008. Sole, vento ancora incontrollabile anche per gli espertissimi equipaggi e temperature più che estive. Uno scenario splendido per le gare. Le imbarcazioni sfrecciano sinuose tra le boe, e sopra, tante piccole figure si muovono in una danza ritmata a mettere in moto ogni parte della barca per lanciarla più veloce possibile davanti alle altre. Le regate che seguono la prima cinquina, sono in linea con il trend che fin a quel punto ha illuminato il cielo sardo. Un cielo che fa da sfondo ad altre stelle, quelle che come meteore non hanno mancato la loro scia su Cagliari. Ospiti d’eccezione, VIP del mondo della politica, della Tv e dello sport, a provare sulle barche stesse le emozioni di chi le comanda. A Comandare le ultime giornate è sempre quantum, un

siluro in acqua e l’equipaggio più bravo a capire al meglio le correnti sarde. Molti si sono alternati sul gradino più alto del podio nelle varie giornate di gara, quasi tutti hanno almeno una volta, potuto alzare le braccia per festeggiare un traguardo. Ma i gradini del podio sono solo tre e dunque a portarsi a casa gli allori sono solo tre imbarcazioni. Sarebbero da premiare tutti, per il bello spettacolo visto in acqua, ma la coppa e i punti vanno a pochi. E alla fine la vittoria del Trofeo Audi Regione Autonoma della Sardegna e la conquista della leadership del Circuito Audi MedCup 2008, va a chi è stato più costante e dunque Quantum Racing di Doug Devos e Fred Howe, due armatori che non sono nuovi al Circuito MedCup. Che Terry Hutchinson fosse conosciuto da tutti come uno dei migliori tattici al mondo era risaputo, ma che fosse anche un ottimo timoniere non tutti ci avrebbero scommesso e dunque eccoli accontentati. La coppia d’assi con il tattico Morgan Larson è risultata così vincente. Erano giunti terzi all’esordio al Trofeo Città di Alicante e quinti al Trofeo Città di Marsiglia, ed ora con la vittoria cagliaritana arriva anche il primato nella graduatoria totale. Secondo all’arrivo Mean Machine e più in basso, al terzo gradino Artemis. Si completa così anche la 4° edizione dell’evento in terra sarda. Alla fine il porto torna alla sua vita di tutti i giorni, gli equipaggi salutano la città, le poppe delle imbarcazioni prendono il largo lasciandosi alle spalle Cagliari e una lunga scia fatta di 7 giorni di spettacolo. Sull’acqua scrivono forse un arrivederci, se tutto andrà bene, alla prossima grande avventura velica firmata Sardegna.

“...un trofeo in salita per l’unica imbarcazione italiana ...”

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26 Regata Vela Latina a

Trofeo Presidente della Repubblica

Col patrocinio di:

REGIonE AuTonoMA DEllA sARDEGnA AssEssoRATo TuRIsMo, ARTIGIAnATo E CoMMERCIo

Presidente del Consiglio Regionale della Sardegna

Doppia tappa del Circuito Mediterraneo della Vela Latina

Provincia di Sassari

Stintino

Comune Stintino

2008

28 - 31 Agosto


Eventi: vela Events: sail

Da “Tiscali Cup” a “Sandalion Cup” ma il prestigio è sempre al top Le più belle barche del mondo in regata a Cagliari per il tradizionale appuntamento

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ino a qualche tempo fa era nota a tutti come “Tiscali Cup”. Col passare degli anni si è trasformata in “Sandalion Tiscali Cup” per diventare infine più semplicemente “Sandalion Cagliari Cup”. Comunque la si voglia chiamare la manifestazione che ritorna in città anche quest’anno si porta dietro la solita gradita costante di fondo: la grande vela continua a illuminare le acque di Cagliari. La Sandalion Cup ravviva ancora una volta il piacere di veder navigare nel capoluogo, per la nona volta, le barche più belle della specialità al largo del litorale del sud Sardegna nel pieno Golfo degli Angeli. Un'unica variante rispetto alle passate edizioni. Non sarà più il

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mese di Settembre a fare da sfondo alla manifestazione, ma il periodo scelto è quello tra Luglio e Agosto. Sport e turismo ancora una volta si stringono in un connubio inscindibile con l’evento, anche nel 2008. Il suo classico spirito, quello di incoraggiare nuove iniziative per far apprezzare sempre di più la vela, resta ben saldo nella mente degli organizzatori. L’inevitabile legame del trinomio: mare – vela – turismo, ben si fonde con la città di Cagliari e anche quest’anno è ampiamente rispettato. Con queste prospettive incoraggianti parte la scelta di anticipare la manifestazione in quella che viene considerata a tutti gli effetti, alta stagione. E così proprio nell’alta stagione, ecco il solito

grande numero di imbarcazioni, più di duecento equipaggi tra i più competitivi, per una media di persone coinvolte che si aggirerebbe intorno a un migliaio. Numeri importanti per un evento importante, per la città, per gli amanti della vela, per i semplici curiosi. Ma Sandalion non è solo sinonimo di vela, il programma propone anche una ricca serie di attività collaterali a terra con manifestazioni culturali, musicali, di intrattenimento e degustazione dei prodotti sardi. Immancabile ancora una volta la corsa campestre, quest’anno il nome scelto non è certo lasciato al caso. Lo sfondo sarà quello del Parco di Molentargius, il nome della manifestazione: “i fenicotteri”.


Events: sail Eventi: vela

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n una delle più belle aree cittadine verrà data la partenza dal villaggio per affrontare il giro nel parco prima del ritorno. Per le competizioni in mare, certo le più attese, il programma è senz’altro più ricco ed entusiasmante. Le imbarcazioni fanno la loro apparizione nei campi di regata in un weekend da brividi prima della grande veleggiata nel golfo per la giornata di chiusura. Ce n’è per tutti i gusti, ancora una volta Cagliari si propone nella sua veste migliore. Con un villaggio della regata allestito all’interno di un’area di circa 4.500 mq con tanto di palco per dirette televisive, una sala stampa, un punto ristoro e oltre 40 gazebo dove si svolgono nume-

rose manifestazioni collaterali, l’organizzazione non ha voluto badare a spese proponendo il meglio di se per la città, i suoi abitanti e i turisti. Proprio a strettissimo contatto con loro non possono che essere i protagonisti. Gli equipaggi e le loro imbarcazioni, ormeggiate nelle banchine antistanti alla zona a terra, sono immersi tra la gente in un pieno spirito sportivo che solo certe competizioni sanno dare. Tra le tante attrazioni che gli appassionati possono vedere, ce n’è una che certamente fa effetto. Torna in città sempre con molto piacere, un legame che negli anni ha trovato un affiatamento sempre maggiore, tanto che Cagliari l’ha ormai adottato. Lui non può che essere Vincenzo Onorato. In città

non lo portano solo gli affari, ma anche i sentimenti. Ad arrivare al porto lo si vede con la sua: Mascalzone Latino. La barca che ha partecipato all’ultima edizione dell’America’s Cup nelle acque della città spagnola di Valencia, getta l’ancora nel cuore del Villaggio della regata. Un Ospite d’eccezione, una stella tra le stelle, nella settimana della Sandalion Cup, nella settimana della grande vela a Cagliari. M.P.

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Eventi: vela Events: sail

Ad agosto Stintino si veste a festa per la grande regata di vela latina Trofeo Presidente della Repubblica, da 25 anni un “must” d’eccellenza

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Events: sail Eventi: vela

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tintino, 30 chilometri da Porto Torres, nell’estremo nord ovest della Sardegna. Una punta che si protende verso la Corsica, un lembo di terra immerso nel mare, una perla tra due ali d’acqua. D’estate, anche qui come in tutta l’Isola, splendono i colori di un arcobaleno azzurro-verde di tonalità del mare che circonda uno dei litorali più belli del mediterraneo. Da Giugno ad Agosto, tre mesi perfetti per godere al meglio le onde e per cavalcarle a bordo delle proprie barche in perfetta solitudine tra natura e meditazione. Ma sono momenti perfetti anche per organizzare competizioni veliche che facciano da calamita per portare tanta gente a vivere l’estate in perfetto stile sportivo con una delle più emozionanti discipline che si possono fare nella calda stagione. Ecco che a ridare il gusto del passato e a fare un tuffo all’indietro ci pensa da 26 anni, la “Regata della Vela Latina – Trofeo Presidente della Repubblica”. La rassegna internazionale dedicata alla salvaguardia delle imbarcazioni tradizionali del Mediterraneo e della cultura del mare, mostra ancora una volta il suo lato più genuino. Vela latina a Stintino si unisce al trofeo presidente della repubblica. Anche qui il cenno storico è d’obbligo. Se si ripercorre l’elenco dei primi cittadini d’Italia, non si possono non notare nomi legati alla Sardegna, e come non si può non notare come proprio la vela latina sia sempre stata il mezzo di locomozione nautico per eccellenza di queste famiglie.

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Eventi: vela Events: sail

Stintino si colora così, ogni estate dal 1983, di quelli che sembrano dei veri e propri pezzi d’antiquariato galleggianti, scafi storicotradizionali in legno che riportano al passato, ad un antico modo di andare per mare e vivere una cultura marinaresca ormai scomparsa e che anche la Sardegna ha ormai perso dopo decenni di sviluppo socio-economico.

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1983, prima edizione della manifestazione, a gareggiare imbarcazioni nel pieno stile dell’evento. Primo ospite, Enrico Berlinguer, a bordo del gozzo di famiglia “Oloturia” durante quella che diventerà poi la sua ultima vacanza sarda della sua vita. Da li in poi, la via del mare percorsa dalle barche presidenziali, fu sempre più trafficata. Su gozzi a remi e a vela costruiti dai maestri d’ascia di Stintino, lasciandoli inalterati nelle loro vesti di legni da lavoro, molti altri politici si appassionarono al trofeo organizzato nel paese. Proprio per questo negli anni la manifestazione ha mantenuto la dicitura legata ai presidenti. Uno di questi, Carlo Azeglio Ciampi nel 2004, ha voluto conferire all’evento il suo contributo, destinando un trofeo d’argento da abbinare alla manifestazione, che continuerà così ancora per tanto tempo a fregiarsi, anche nel nome oltre che nel palmares, della prestigiosa denominazione Trofeo Presidente della Repubblica. L’evento col passare del tempo ha potuto offrire sempre più possibilità di crescita, sia in numero di partecipanti che per eventi collaterali, utili alla promozione turistica della cittadina portuale.

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nche l’ultima edizione, ultima solo in termini cronologici, regala il meglio di sé, raggiungendo numeri d’eccezione. Organizzato con la stretta collaborazione degli enti locali del territorio e del Golfo dell’Asinara, dell’Assessorato al Turismo della Regione Sardegna, dell’Amministrazione Provinciale di Sassari, della Camera di Commercio, della Fondazione Banco di Sardegna, è riuscito nell’intento di far sbarcare in porto, circa cinquanta imbarcazioni dai 4 ai 14 metri di lunghezza, suddivise in sei classi e provenienti da Italia, Spagna, Francia, Tunisia, oltre che da diversi porti della Sardegna. Il forte legame tra gli enti e l’UNIVET – Unione Italiana Vela Tradizionale, ha fatto si che anche quest’anno spiccasse il carattere territoriale dell’evento, tramutato in veicolo di promozione privilegiato per il territorio di Stintino. Un riscontro di livello internazionale, che ha continuato la sua crescita con il corso delle edizioni e suggellata dalla presenza dell’associazione Aurora di Tunisi, del Maritime Museum of San Francisco con l’imbarcazione Nuovo Mondo e del Consell General de Mallorca con il veliero Balear che fu ospite d’onore nell’edizione del 2005.


Events: sail Eventi: vela

U

n parterre di successo per questa classicissima della vela a Stintino e l’arrivo anche della Yole settecentesca “Creuza de Mà” dell’Asssociazione Atlantic Challenge ha potuto confermare il primato mondiale della Regata Vela Latina fra le classiche dedicate alla nautica tradizionale. Un livello d’eccellenza per una “navigata” particolare con presenze di imbarcazioni e rappresentanze da numerosi porti italiani ed esteri. Monastir (Tunisia), Saint-Tropez, Barcellona, Costa Brava, Genova,Varazze, Lerici, Celle Ligure, Savona, Pieve Ligure, Camogli, Napoli, Pzzuoli, Sorrento, Nerano, Amalfi, Salerno, Capo Palinuro, Catania, Trapani, Favignana quasi tutto il Mediterraneo è rappresentato e si unisce alla Sardegna in 4 giorni di livello. Anche per il 2008 la manifestazione è inserita come primo evento, valido come due tappe, del “Circuito Mediterraneo della Vela Latina”, nella sua ottava edizione e dedicato alla storia, alla cultura marinara. Il circuito infatti abbina la regata ad analoghi eventi che si svolgono in importanti località in Francia e in altre città italiane: Lerici, Saint-Tropez, Sorrento, solo per citarne alcune. Non sono mancati neanche quest’anno i classici compagni di viaggio che hanno accompagnato l’evento in passato e questi, come altri che si sono aggiunti di recente, non hanno voluto far mancare il loro apporto nell’organizzazione di un così importante evento per la nautica in Sardegna.

E così, yacht club nazionali ed internazionali, come ad esempio la “Societè Nautique St-Tropez”, lo “Yacht Club Italiano” o il “Reale Yacht Club Canottieri Savoia” si sono presentati ai blocchi di partenza per il via alla manifestazione. Lo stesso “Circuito Mediterraneo” come un vero e proprio raduno di scafi storico-tradizionali si è unito allo sport nella sua parte più prettamente agonistica ma di carattere amatoriale. Un primo scopo resta comunque quello di diffondere e salvaguardare la cultura del mare, gli scafi tradizionali e la pratica dell’antichissima vela latina in un connubio riuscito di cultura e sport. Da non sottovalutare è certamente il carattere di aggregazione che ha voluto mettere in contatto la marineria locale con quelle di altre rive e comunità del Mediterraneo. Un circuito che è ormai diventato un ottimo trampolino di lancio, attraverso il quale le caratteristiche prime di ciascuna delle località scelte come sede di tappa sono promosse anche nelle altre frazioni. Un modo nuovo per far sentire più vicini, porti lontani sparsi in tutto il Mare Nostrum, e che per tre giorni si ritrovano uniti a Stintino per la 26° Regata della Vela Latina.

“...l’evento col passare del tempo ha potuto offrire sempre più possibilità di crescita...”

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Competizioni Competitions

Una straordinaria cornice per i Campionati Seniores Al “Tanka� di Villasimius il 14 e 15 giugno

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Competitions Competizioni

N

ello splendido scenario del “Tanka” di Villasimius si sono svolti il 14 e 15 giugno scorsi i Campionati sardi seniores. Una gara avvincente resa ancora più appassionante per giocatori e spettatori da due bellissime giornate di pieno sole che hanno permesso di assaporare al meglio i magici percorsi del campo. Al termine dei due giorni di gare sulla distanza di 36 buche con formula stableford, si è imposto con un punteggio lordo di 38, Pietro Pirina, del Club Il Pevero. In seconda posizione Roberto Picci, con un punteggio di 37, del Club di Is Molas. Fra le donne si è classificata al primo posto Giovanna Pala, del “Sinis”, con 28 punti, seconda Paola Broggi, Is Molas, con 26. Nella classifica del punteggio netto, ha fatto vuoto dietro di sé Mario Lasio, del Club Sa Tanca, con 68 punti. Al secondo posto Salvatore Matta, con 64 punti, del Club di Sassari. Infine terzo classificato Ennio Erald Gometz, del “Sa Tanca”, con 62 punti. Sul Par 71 del Tanka si sono dati battaglia fin dal sabato i 42 concorrenti che divisi a coppie hanno affrontato con grande determinazione uno dei più difficili, ma anche dei più entusiasmanti percorsi golfistici isolani. Con gli innumerevoli saliscendi e le buche “cieche” a rendere ancora più difficile il percorso, è stata vera battaglia, sul filo dell’incertezza. Maggiore quindi la soddisfazione al termine delle 36 buche complessive per chi ha conquistato i migliori punteggi sia lordi che netti.

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Competizioni Competitions

L

a ribalta prestigiosa dell’insenatura di Villasimius, con l’isola dei Cavoli sullo sfondo, Serpentara, l’affascinante litorale del Parco marino e la Laguna di fronte è stata un palcoscenico straordinario che in una certa misura ha comunque appagato anche chi non è riuscito a scalare i gradini più alti della graduatoria. Un percorso senza dubbio estremamente tecnico, s’è detto, proprio a causa di una orografia che mette a dura prova i più abili golfisti e che impone grande sensibilità di mani, e altissima precisione nella scelta dei ferri a causa della difficoltà, spesso, nella valutazione delle distanze. Perfetto il campo messo a disposizione dal Club Tanka Golf, e di grande livello come sempre l’organizzazione, impeccabile, coordinata dal direttore Bruno Olivetti. “Grande soddisfazione e massimo apprezzamento per la perfetta riuscita dell’evento”, espressa in occasione delle premiazioni dal Delegato Regionale della FIG, Stefano Arrica, che ha consegnato al vincitore la prestigiosa medaglia.“Cresce la famiglia golfistica –ha detto Arrica- a dimostrazione che la politica che la Federazione sta portando avanti si muove nella giusta direzione”. Rivolgendosi ai vincitori, ma comprendendo in questo tutti i partecipanti, Stefano Arrica ha sottolineato con entusiasmo “come il livello tecnico del golf sardo sta crescendo visibilmente a testimonianza della qualità delle strutture e dei Club. Una crescita di tutto il movimento golfistico sia in campo maschile che femminile”.“Il golf - ha detto il nostro delegato regionale- sta superando la barriera dello “sport d’elite” nel quale è stato troppo spesso confinato”. Soddisfazione da parte dei vincitori. Per Pietro Pirina, che non è certo alla sua prima vittoria di alto livello, si è trattato di una gara tutt’altro che facile su un percorso veramente impegnativo: “Questo ripaga ancora di più l’impegno di tutti noi partecipanti”. Per Mario Lasio, di Sa Tanca, il risultato ottenuto è particolarmente gratificante perchè ottenuto con avversari molto forti.

Classifica Finale Maschile 1° Lordo

Pietro Pirina Pevero

38

2° Lordo

Roberto Picci Is Molas

37

Femminile 1° Lordo

Giovanna Pala Sinis

28

2° Lordo

Paola Broggi Is Molas

26

Cat Netto

90

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1° Netto

Mario Lasio Sa Tanca

68

2° Netto

Salvatore Matta Sassari

64

3° Netto

Ennio Erald Gometz Sa Tanca

62


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Competizioni Competitions

Is Arenas Lions Club Oristano 31 maggio 2008

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Classifica finale I° Cat I° Netto

Lobaido Franco

I° Lordo

Bifulco Fioravante

II° Netto

Pisanu Augusto

Iii°Netto

Riganti Maurizio Ii° Cat

I° Netto

Lobaido Carla

Ii°Netto

Cattani Alessandro

Iii°Netto

Conti Mario Iii° Cat

I° Netto

Carboni Pasquale

Ii°Netto

Rassu Riccardo

Iii°Netto

Pippia Cristina

I° Lady

Carboni Maria Grazia

I° Senior

Manca Salvatore

I° Ospiti

LADY Oggioni Ida

I° Ospiti

SENIOR Giacinto Daniele

I° Junior

Vincis Francesco

I° Lions

Bestetti Giovanni

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Competizioni Competitions

Bellezza Antiquity - Baccarat 18 Buche Stableford 3 cat 2 giugno2008

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Classifica finale 1° Lady

Casella Anna

1° Senior

Stevelli Gianfranco

3° netto 3^ cat.

Moralis Mariateresa

2° netto 3^ cat.

Montorsi Giorgio

1° netto 3^ cat.

Canna Silvana

3° netto 2^ cat.

Viglio Daniela

2° netto 2^ cat.

Pusceddu Alessandro

1° netto 2^ cat.

Massidda Piero

3° netto 1^ cat.

Motto Marcello

2° netto 1^ cat.

Picci Roberto

1° Lordo

Nasalli-Rocca Roberto

1° netto 1^ cat.

Macelli Daniele

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Competizioni Competitions

Golf Club Sa Tanca

Coppa del Presidente

18 Buche Stableford Aperta N.C. 3 cat 21 / 22 Giugno 2008

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Classifica finale 1° LORDO

Costa Emanuele

32

1° NETTO 1^ CAT

Sotgiu Giuseppe

36

2° NETTO 1^ CAT

Vincis Alessandro

32

3° NETTO 1^ CAT

Carughi Fabrizio

31

1° NETTO 2^ CAT

Maglione Riccardo

42

2° NETTO 2^ CAT

Matta Alberto

42

3° NETTO 2^ CAT

Medda Fabio

37

1° NETTO 3^ CAT

Cacicia Roberto

46

2° NETTO 3^ CAT

Pala Mario

43

3° NETTO 3^ CAT

wLizza Pier Luca

43

1° LADY

Roeckl Andrea

34

1° SENIOR

Spinetti Alessandro

33

1° N. C.

Marra Pier Paolo

32

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Competizioni Competitions

1째 Trofeo Conad 18 Buche Stableford 3 cat 29 giugno2008

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Classifica finale 1° netto 1^ cat.

Mambrini Luca 39

2° netto 1^ cat.

Cappellini Maurizio 37

1° netto 2^ cat.

Serra Luciano 40

2° netto 2^ cat.

Lecca Mariano 39

1° netto 3^ cat.

Aru Federico 42

2° netto 3^ cat.

Porcu Francesco F. 41

1° Lordo

Taddei Simone 38

1° Lady

Dettori Carla 41

1° Senior

Ghibaudo Pietro 39

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Competizioni Competitions

Trofeo SINA 36 Buche Stableford 3 cat 5 / 6 Luglio 2008

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Classifica finale 1° Senior

Moi Francesco

70

1° Lady

Moralis M.Teresa

66

1° miglior 2° giro 3^ cat

Conti M. Daniela

-

1° miglior 2° giro 2^ cat

Cittadini Franco

-

1° miglior 2° giro 1^ cat

Verlino Stefano

-

3°netto 3^ cat.

Volpin Antonio

76

2° netto 3^ cat.

Aru Federico

77

1° netto 3^ cat.

Masella Maurizio

78

3° netto 2^ cat.

Miglior Alberto

73

2° netto 2^ cat.

Stevelli Mario

73

1° netto 2^ cat.

Meloni Marco

77

3° netto 1^cat.

Prasciolu Giuseppe

71

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Trofeo Audi 4 Cup Audi zentrum Cagliari 18 Buche Greensome 1 cat 12 Luglio 2008 102

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Classifica finale 1^ Coppia Audi

Cittadini Franco Asoni Giovanni

40

3^ Coppia Netto

Meloni Marco Prasciolu Giuseppe

41

2^ Coppia Netto

Cassai Gino Papi Giovanni

43

1^ Coppia Lordo

Aru Giorgio Pani Enrico

38

1^ Coppia Netto

Rassu Riccardo Lanzi Gianpaolo

47

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Competizioni Competitions

“Golf sotto le stelle”

un’esperienza indimenticabile Notturna al Pevero dopo 15 anni


Competitions Competizioni

C

he cosa di più affascinante di un campo da golf sotto le stelle, le palline luminose che squarciano le tenebre come tante meteore, la scia fluorescente lasciata dalla sfera sul green fino a cadere nella buca illuminata? E’ una delle rare soddisfazioni che si possono provare in estate. E dopo 15 anni, il “golf sotto le stelle” è tornato al Pevero. Un’attesa lunga ma che alla fine è stata ampiamente soddisfatta. Sessanta partecipanti divisi in 30 coppie si sono dati battaglia su quattro buche di percorso (la 1, la 9, la 10 e la 18). La manifestazione, sponsorizzata dal Peyote (noto locale “smeraldino”), si è svolta giovedì 17 luglio, ed aveva un titolo evocativo:“Peyote Claro de Luna”. La vittoria è andata a Antonio Bonazzi e Giuliano Antonelli, che con 14 punti netti, si sono aggiudicati la gita in barca per otto persone. Al secondo posto, con il medesimo punteggio, Nicola Dettori e Giampaolo Orecchioni, che hanno vinto un bracciale “Berenice gioielli”. Terza coppia classificata, a pari merito in termini di punteggio netto, Max Correnti e Stefano Verona, ai quali è andata una cena al Peyote per due persone. Quarti, Luca Santoro e Marco Mavilla, che si sono aggiudicati due bottiglie di champagne. Infine la quinta coppia classificata era formata da Simone Avogadro e da Alejandro Agag che hanno vinto un occhiale e una polo “Cascella”. A tutti i partecipanti una bottiglia di liquore. La gara ha avuto inizio alle 22, ed i concorrenti, che potevano utilizzare un massimo di 5 bastoni, hanno avuto la piacevole sorpresa di un drink ai tee di partenza. Le 30 coppie hanno terminato la prova a notte fonda (intorno alle 01), e quindi premiazione e intrattenimento al Peyote. Tutto il materiale necessario allo svolgimento della gara notturna era stato fatto appositamente arrivare dagli Usa.

Peyote Claro De Luna Giovedi’ 17 Luglio 2008

1° Netto

Antonio Bonazzi Giuliano Antonelli

14

2° Netto

Nicola Dettori Gianpaolo Orecchioni

14

3° Netto

Max Correnti Stefano Verona

14

4° Netto

Luca Santoro Marco Mavilla

13

5° Netto

Simone Avogadro Alejandro Agag

13

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First Event 2008 Chi ben comincia e’… SA TANCA.

G

rande successo alla prima gara di cartello del Sa Tanca Golf Club, oltre 70 i giocatori che si sono affrontati, in un campo tirato a lucido per l’occasione ma sempre ricco di insidie, vero must del percorso di Quartu S.E. Premiati i sacrifici del Presidente e del suo team, che con grandissimo impegno e certosina organizzazione, ha offerto ai suoi ospiti un evento degno di un club di alto blasone, in una giornata “ cucita addosso ” per una gara di golf. Insomma tutto assolutamente perfetto per una competizione che ha visto alcuni dei nomi più conosciuti del golf cagliaritano quale Simone Bacchis, Manuele Costa, Maurizio Cappellini e

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tanti altri ancora, sarebbe troppo lungo l’elenco, affrontarsi in un susseguirsi di birdy, par e bogey (quest’ultimi anche troppi… ndr) con lo spirito della grande sfida. Molte le conferme nelle tre categorie, come Manuele Costa che in prima categoria ha portato a casa un meritato 1°netto, conteso sino all’ultimo da Simone Bacchis che per niente preoccupato di un fuori limite al tee della 1, colpo su colpo ha recuperato il distacco, riuscendo a marcare il 1° lordo, da segnalare le belle prove delle due ladyes di casa, Annalisa Stevelli e Andrea Roeckle (presidentessa della commissione sportiva ) che con decisa disinvoltura si sono aggiudicate, la prima il Nearest to the Pin, e la seconda il premio riservato alla categoria ladyes. Di assoluto riguardo i risultati

di Massimo Scamponi 2° netto in I cat, Massimo Pisanu 1°netto in II cat e Ignazio Floris vera rivelazione di casa che con 42 punti (veri !!) si è aggiudicato il 1° premio netto riservato alla terza categoria. Per la serie “il risultato non conta, basta che se magni” come direbbe qualcuno, il Sa Tanca golf e il suo staff, non ancora soddisfatti della splendida giornata di golf organizzata, hanno riunito tutti i giocatori con le rispettive famiglie e amici, nella terrazza fronte buca 9 per uno spettacolare barbecue alla sarda durante il quale si è svolta la premiazione coordinata da un Daniele Frau speaker d’eccezione, in splendida forma grazie ad un mitico Drive contest e nonostante un altrettanto mitico 18 ( colpi!!!) alla buca 18... ma si sa questo è il golf.


Competitions Competizioni

M

a non è tutto, il First Event, ha avuto anche il suo risvolto rosa come tutti gli eventi che si rispettano, infatti, soddisfatto del risultato ottenuto in campo, con la “ panza” piena e con qualche bicchiere in più, un giocatore ( di cui non facciamo il nome) ha trovato il coraggio, microfono in mano, di dichiarare tutto il suo amore chiedendo la mano della sua dolce metà. A questo punto possiamo chiudere con un arrivederci al First Event 2009, noi di Fairway ci saremo (ndr: il porcetto era veramente eccezionale!). Charme

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Benvenuti nella città del sole il tuo viaggio in poltrona Cagliari City Tour

O

riginale, unico e interessante tour della durata di un’ora attraverso i luoghi più spettacolari e caratteristici che rendono Cagliari una delle città più belle e accoglienti del Mediterraneo. Comodamente seduti potrete osservare i monumenti e le bellezze naturali e architettoniche della città da una visuale diversa, grazie alla caratteristica struttura e alle ridotte dimensioni del Bus che permette l’accesso fin dentro le vecchie mura della città antica. Ogni posto è dotato di un tecnologico sistema multilingue che vi accompagnerà durante la visita guidata. Con l’ausilio delle cuffie vi informerà sulla storia e le origini dei più importanti siti d’interesse storico, culturale e sociale: monumenti, musei, architettura, arte e shopping. Un percorso ricco di curiosità per conoscere e ripercorrere la storia passata e recente di questa Capitale del Mediterraneo.

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Summer in Cagliari Estate a Cagliari

Con la Karalis Card alle mostre si va in bus! È

nata, si chiama Karalis Card, la nuovissima iniziativa voluta dal Comune di Cagliari, portata avanti con il CTM e il Consorzio Camù; consentirà a turisti e residenti di utilizzare i mezzi pubblici cittadini e accedere, con ingresso gratuito e illimitato o scontato, a musei, centri d’arte, beni monumentali e archeologici e teatri del capoluogo sardo. In vendita tipologie da 1, 3 o 7 giorni, alle quali si aggiungeranno, da ottobre, quelle annuali. La card comprende i biglietti e un depliant con le offerte culturali e turistiche proposte e la mappa delle fermate dei bus CTM. Informazioni nel sito www.karaliscard.it o contattando il Consorzio Camù (www.camuweb.it 070 6402115, 346 6675074 dalle 9 alle 14

dal lunedì al venerdì) o il CTM (www.ctmcagliari.it 070 2091.1 - dalle 8.30 alle 22.00 tutti i giorni). Grazie alla Karalis Card sarà più facile e economico visitare le iniziative culturali. Chi, ad esempio, vorrà far visita al medievale castello San Michele (info 070 500656) potrà fare

tecipare alla costruzione di una grandissima città immaginaria utilizzando 150.000 mattoncini LEGO, le famose costruzioni danesi. Per chi ama l’arte contemporanea è sufficiente spostarsi in direzione del villaggio pescatori di Sant’Elia, a pochi metri dal mare, per scoprire nel vecchio lazzaretto (info 070 3838085) una collettiva di artisti noti o esordienti che hanno lavorato sul materiale riciclato. Cagliari vista dall’occhio attento di quattro fotografi è infine l’oggetto della mostra Il paesaggio normalizzato, allestita nel sottopiano del Municipio cittadino, in un bellissimo spazio restituito alla comunità dopo anni di restauro.

“...consentirà a turisti e residenti di utilizzare i mezzi pubblici e accedere, con ingresso gratuito o scontato...” un viaggio fantastico alla scoperta di unicorni, draghi, serpenti e piovre giganti. Un’esposizione unica, per grandi e piccini, dal Museo delle Scienze Naturali di Torino. Ma i bambini avranno, nel centralissimo Exmà (info 070 666399), anche la possibilità di par-

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Estate a Cagliari Summer in Cagliari

Eventi: Estate Cagliari 2008

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QUANDO

EVENTO

DOVE

DESCRIZIONE

CONTATTI

10 luglio

Incontriamoci in centro

Centro storico

Apertura notturna per negozi e attività commerciali e animazione con concerti per strada. Organizza il Consorzio Centro Storico

Comune di Cagliari - Attività Produttive Tel. 070 6778359 alessadra.murgia@comune.cagliari.it

F.I.P. - Comitato Regionale della Sardegna 070 304464 presidente@sardegna.fip.it www.sardegna.fip.it

7-22 agosto

2° torneo Sardegna a Canestro 2008

Palazzetto dello Sport Via Rockefeller

La selezione azzurra di basket fa ritorno nell’Isola per la seconda edizione del torneo internazionale maschile “Sardegna a Canestro”. A Cagliari si svolgerà l’ultima parte della preparazione della nazionale, per poi lasciare spazio al torneo tra Italia, Estonia, Belgio e Gran Bretagna tra il 13 e il 15 agosto. Le partite cominceranno alle 18 e alle 20. Il momento più importante sarà la partita di qualificazione per gli europei contro la Serbia alle 20.30 del 20 agosto e quella tra Italia-Finlandia femminile del 16 agosto

13 agosto

Miss Cagliari Concorso Miss Italia

Terrazza Bastione Saint Remy

Serata valida per il concorso nazionale di Miss Italia, con elezione di Miss Cagliari

Voice Mail Service Tel. 070 307740

6-7 settembre

Sagra del Pesce

Villaggio Pescatori (Giorgino)

Degustazione della tipica cucina cagliaritana: burrida (gattuccio di mare in salsa di noci), scabecciu (pesce marinato nell’aceto), grigliata di pesce e fritto misto

Comitato di Quartiere Villaggio Pescatori Tel. 070 250010

7 settembre

Visita del Papa

Bonaria e Largo Carlo Felice

Ore 10.00 Messa davanti a Bonaria Ore 18.00 incontro animato dai giovani Ricco calendario di eventi e manifestazioni di contorno anche nei giorni che precedono l’arrivo del Papa

Il Papa in Sardegna Tel. 070 52843210 – 52843322 Fax 070 52843239 comitato@ilpapainsardegna.it

12 settembre

EXPO città regie

Passeggiata coperta Bastione Saint Remy

EXPO delle città regie e apertura della “Passeggiata coperta”

Assessorato al Turismo e Assessorato alle Attività Produttive Tel. 070 6778470 turismo@comune.cagliari.it www.comune.cagliari.it

12 settembre

Notte Bianca

Vie centro città

Organizzata dagli Assessorati comunali al Turismo e alle Attività Produttive, prevede negozi aperti, esibizioni di band dal vivo, animazione per le strade e spettacoli. Dalle 21.30

14 settembre

Un salto nel medioevo

Centro storico

Apertura notturna per negozi e attività commerciali e animazione con concerti per strada. Organizza il Consorzio Centro Storico

Comune di Cagliari – Attività Produttive Tel. 070 6778359 alessadra.murgia@comune.cagliari.it

prixitalia@rai.it www.prixitalia.rai.it

Comune di Cagliari – Attività Produttive Tel. 070 6778359 alessadra.murgia@comune.cagliari.it

14-20 settembre

60° Prix Italia

Terminal Crociere Molo Ichnusa

Il Prix Italia, il concorso internazionale radio-televisivo e web organizzato dalla Rai, festeggerà il sessantesimo anniversario a Cagliari. Novantadue le emittenti attese da tutto il mondo con il settore internet ampliato e l’introduzione di un premio speciale per l’alta definizione. Con l’adesione delle tv cinesi e sudafricane, gli enti radio televisivi pubblici e privati partecipanti diventano 92. Con la presenza di Cctv e della tv sudafricana il Prix allarga i suoi orizzonti oltre la cultura europeo-occidentale e si apre a realtà diverse come l’Asia e il Sudafrica

20 settembre

Fiori, Luci e Danze

Via Pergolesi e Via Petrarca

Apertura notturna per negozi e attività commerciali e animazione con concerti per strada. Organizza La Gilda dei Mercanti

FairWay Sardegna

Golf, Lifestyle & Pleasure


Summer in Cagliari Estate a Cagliari

27 settembre

Due passi in centro

San Benedetto (zona Mercato Civico)

Apertura notturna per negozi e attività commerciali e animazione con concerti per strada. Organizza il Consorzio San Benedetto

Comune di Cagliari – Attività Produttive Tel. 070 6778359 alessadra.murgia@comune.cagliari.it

Teatro: Concerti e Spettacoli

19 agosto

Gianna Nannini

Anfiteatro Romano Viale S. Ignazio da Laconi

Concerto

Box Office tickets Tel. 070657428 info@boxofficesardegna.it www.boxofficesardegna.it

21 agosto

Venditti

Anfiteatro Romano Viale S. Ignazio da Laconi

Concerto

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22 agosto

Crozza

Anfiteatro Romano Viale S. Ignazio da Laconi

Selezione dei più divertenti momenti del repertorio teatrale e televisivo dell’artista genovese. Monologhi, personaggi, storie e canzoni che raccontano il nostro tempo, complici due musicisti sul palco che accompagnano Crozza nel far rivivere una galleria di grandi interpreti e generi musicali

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27 agosto

Giovanni Allevi e l’Orchestra dei Virtuosi Italiani

Anfiteatro Romano Viale S. Ignazio da Laconi

Concerto

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27 agosto

Fabri Fibra

Fiera - Spazio all’aperto Viale Diaz

Concerto

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30 agosto

Gigi Proietti

Anfiteatro Romano Viale S. Ignazio da Laconi

Spettacolo del grande attore romano

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03 settembre

Renzo Arbore e l’Orchestra Italiana

Anfiteatro Romano Viale S. Ignazio da Laconi

Concerto

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10 settembre

Jovanotti

Fiera - Spazio all’aperto Viale Diaz

Concerto

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20 settembre

Parodi Day

Anfiteatro Romano Viale S. Ignazio da Laconi

Serata dedicata al ricordo del grande artista sardo

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da 27 settembre al 11 ottobre

Passeggiata Sinfonica

Palazzo Siotto Sala dei Ritratti Via dei Genovesi, 114

Ciclo di quattro Conferenze-concerto pubbliche dedicate a una breve storia della Sinfonia orchestrale classico-romantica, con l’esecuzione al pianoforte di alcune fra le più significative Sinfonie composte fra il ‘700 e l’800

Tel. 070 682384 Fax 070 682280 fgsiotto@tin.it

Golf, Lifestyle & Pleasure

FairWay Sardegna

111


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