Cinformi news agosto-dicembre 2009

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speciale apprendere

per assistere

Turnover, fabbisogni familiari e difficoltà percepite Il turnover Oltre la metà delle famiglie intervistate si è già trovata nella condizione di dover cambiare il personale assunto. Le ragioni del turnover sono varie e diversificate. All’insoddisfazione da parte delle famiglie per il servizio svolto o delle dimissioni spontanee dell’assistente per aver trovato altra occupazione o per mancanza di accordo, si aggiungono problemi di natura personale vissuti dall’assistente che inducono a lasciare il posto di lavoro o a non essere più in condizioni di svolgerlo. Fra questi si sono riscontrati soprattutto ostacoli di tipo familiare, la necessità o la volontà di tornare al paese di origine, anche per causa della mancanza di documenti in regola, e ancora per aver vissuto sentimenti di disagio, di solitudine e, segnalati con una certa frequenza, problemi di alcolismo.

Fabbisogno e offerta Dalle valutazioni riguardanti la presenza sul territorio trentino di assistenti non in regola con il permesso di soggiorno emerge che solo una minima parte delle famiglie esclude questa possibilità mentre la netta maggioranza è una realtà e un terzo opta per un cauto “non so”. Per quanto riguarda le ragioni che motivano la presenza di assistenti irregolari, le famiglie non esitano a chiamare in causa la normativa esistente, sia quella sul meccanismo delle quote sia le procedure lente e complesse relative alla regolarizzazione. In secondo luogo ritengono che tale soluzione a volte sia più conveniente per le famiglie ma anche per le assistenti stesse, anche se in regola con il permesso di soggiorno, le quali preferiscono riscuotere subito anziché accantonare fondi pensionistici che non agosto-dicembre 2009

sanno se e quando potranno godere. Altre famiglie considerano invece che il costo per la regolarizzazione delle lavoratrici sia eccessivo, soprattutto, quando l’impiego è temporaneo e infine alcune affermano che in ogni caso le assistenti in regola non sono sufficienti a coprire la richiesta.

ni, e solo in alcuni casi si fa ricorso attraverso gli enti di riferimento come Promocare o Caritas. Risulta inoltre che, se il rapporto di lavoro continua, le difficoltà vengono superate nel tempo, del tutto o almeno in parte. Qualche incertezza in più emerge in particolare sul piano della competenza professionale.

Difficoltà e soddisfazione percepite nel rapporto di lavoro La difficoltà più riscontrata dalle famiglie non riguarda il rapporto di lavoro ma la sostituzione dell’assistente nei periodi di assenza. Circa un quinto delle famiglie riscontra inoltre degli impedimenti sul piano della comprensione linguistica e poche di meno percepiscono difficoltà anche nelle relazioni fra assistente e assistito. Quasi tutte le famiglie tendono a risolvere personalmente i contrasti senza ricorrere ad aiuti/supporti ester45


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