MOLITORIA
sili - molini - mangimifici - pastifici
sili - molini - mangimifici - pastifici
Delia Gambinoa - Valeria GarGanoa - luca Settannib r aimonDo GaGliob - enrico Violab*
aIstituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia “A. Mirri”
Via Gino Marinuzzi 3 - 90129 Palermo - Italia
bDipartimento Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali, Università di Palermo
Viale delle Scienze 4 - 90128 Palermo - Italia
*email: enrico.viola@you.unipa.it
Parole chiave: pane a lievitazione naturale, geni di antibiotico resistenza, comunità microbiche, cibi fermentati, semola, farina
Questo studio riporta i dati di una ricerca volta a monitorare il trasferimento dei geni di antibiotico resistenza lungo la filiera produttiva del pane a lievitazione naturale. Nello specifico, sono state analizzate le materie prime, quali semola di grano duro e farina di grano tenero, gli impasti a fine fermentazione e i panini dopo cottura. Le analisi microbiologiche sono state condotte mediante un approccio polifasico, che ha incluso analisi coltura-dipendente e coltura-indipendente. Entrambi i metodi hanno permesso di rilevare in tutti i campioni oggetto di indagine livelli significativi di batteri lattici. La ricerca dei geni associati alla resistenza ai principali antibiotici comunemente utilizzati per trattare le infezioni batteriche negli animali da reddito non ha mostrato trasferimento di geni associati a penicilline, cloramfenicolo e macrolidi. Tuttavia, tre campioni di semola ed i relativi impasti e un solo campione di pane hanno evidenziato la presenza di sequenze legate alla resistenza alle tetracicline. Questo lavoro ha mostrato che nelle produzioni panarie tradizionali le materie prime, seppur in misura minima, possono essere responsabili della disseminazione di geni di antibiotico resistenza.
Fig. 2 - Acidificazione degli impasti a base di farina e semola. Abbreviazioni: FrI1-FrI4, Impasti a base di Farina; SmI1-SmI4, Impasti a base di Semola; ATT, Acidità totale titolabile.
e blaTEM per le penicilline; tet(A), tet(B), tet(C), tet(D), tet(M), tet(K), tet(L) e tet(O) per le tetracicline. La ricerca dei GRA è stata effettuata mediante real-time PCR (consultare Gargano et al., 2024). L’identità dei GRA è stata confermata mediante il sequenziamento dei prodotti di PCR e successiva comparazione nei database GenBank (http://www.ncbi.nlm.nih.gov) e Comprehensive Antimicrobial Resistance (https://card.mcmaster.ca).
Acidificazione degli impasti
La cinetica di acidificazione degli impasti, seguita attraverso l’evoluzione del pH e dell’ATT, è stata seguita per sole
2 h, come indicato nelle istruzioni in etichetta del lievito madre essiccato e mostrata in Fig. 2. Le fermentazioni a base di impasto acido sono normalmente più lunghe; tuttavia, in presenza di lieviti per panificazione (Saccharomyces cerevisiae) la lievitazione naturale può essere ridotta (Xu et al., 2019). È proprio questo il caso, in quanto il lievito essiccato usato riporta in etichetta la presenza di “lievito di birra”. Tutti i valori iniziali di pH si collocavano nell’intervallo 5,58-5,70 e sono diminuiti a 4,54-4,86 dopo le 2 h di fermentazione. Gli impasti ottenuti con le farine hanno mostrato pH leggermente inferiori a quelli propagati con le semole. Questa differenza è dovuta alla diversa dimensione delle particelle dei prodotti di macinazione del grano tenero e duro (Stoddard, 1999), poiché la struttura
Fig. 4 - Abbondanze relative delle popolazioni batteriche identificate tramite MiSeq Illumina. Abbreviazioni: SC, Sale da cucina; LME, Lievito madre essiccato; AR, Acqua di rubinetto; Fr1-Fr4, Farine commerciali; Sm1-Sm4, Semole commerciali; FrI1-FrI4, Impasti a base di Farina; SmI1-SmI4, Impasti a base di Semola; FrP1-FrP4, Pani a base di Farina; SmP1-SmP4, Pani a base di Semola.
Parte II
Selezione di endofiti di riso da utilizzare in strategie di lotta biologica contro Fusarium fujikuroi
Simone Bosco - Monica Mezzalama - Davide Spadaro
Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) e Agroinnova, Centro Interdipartimentale per l’Innovazione in campo Agro-ambientale - Largo Paolo Braccini 2 - 10095 Grugliasco (TO)
Il riso è tra le più importanti colture agrarie nel mondo e l’Italia rappresenta il maggiore produttore in Europa. La principale malattia trasmessa per seme di questa coltura è la fusariosi, causata dal fungo emibiotrofo F. fujikuroi. I sintomi principali comprendono clorosi fogliare e allungamento degli internodi, seguiti da necrosi del collo durante la fioritura. Questa malattia ha guadagnato l’atten-
zione delle aziende sementiere in quanto l’unico fungicida di sintesi approvato per la concia delle sementi, fludioxonil, è un candidato alla sostituzione. Una soluzione promettente in alternativa alla lotta chimica è rappresentata dagli antagonisti microbici, spesso poco efficaci in condizioni di campo. I microrganismi endofiti, grazie al loro stile di vita basato sulla colonizzazione dei tessuti interni dell’ospite, possono potenzialmente garantire una maggiore efficacia di contenimento della malattia possedendo, oltre che conferendo all’ospite, una più ampia tolleranza agli stress abiotici [3]. Lo scopo del lavoro è stato quello di isolare, selezionare sulla base dell’efficacia dell’attività antagonista in vivo e caratterizzare in vitro endofiti di riso per individuare microrganismi promettenti da utilizzare in campo nella lotta contro la fusariosi. Sono stati isolati 135 microganismi endofiti da cariossidi di 24 cultivar italiane di riso e dall’apparato epigeo di 6 cultivar tolleranti alla fusariosi. La se-
per il consumo sotto forma di semi interi o spezzati sottoposti a cottura o trasformate in vari ingredienti (ad esempio farina). Le tecnologie di processo degli sfarinati possono diversificare l’uso delle farine di legumi come ingrediente nei prodotti alimentari trasformati, alterandone le proprietà funzionali (Lin e Fernández-Fraguas, 2020).
Obiettivo del presente studio è stato valutare l’effetto del processo di germi-
nazione e del trattamento termico sulla microstruttura, le proprietà chimico-fisiche, aromatiche, funzionali e tecnologiche di sfarinati ricavati dalle lenticchie verdi di Altamura IGP per il loro potenziale impiego nel settore dei prodotti da forno.
A questo scopo sono stati considerati la farina integrale (controllo, LF), termo-trattata (TTF) e germinata per 24 ore (GF) ottenute dalle lenticchie verdi di Altamura IGP. Le proprietà degli sfarinati in esame indagate sono state: la microstruttura tramite l’utilizzo del microscopio elettronico a scansione (SEM), le proprietà chimico-fisiche (contenuto di umidità, proteine, pH, parametri colorimetrici), le proprietà funzionali quali la capacità di assorbimento di acqua (WHC), di assorbimento d’olio (OHC) e di rigonfiamento dei granuli di amido (SI), aromatiche ovvero la determinazione dei principali composti organici volatili e le proprietà tecnologiche mediante la valutazione degli indici farinografici. Il contenuto di umidità, proteine, pH e i risultati colorimetrici degli sfarinati discriminavano (p<0,05) i campioni. La WHC e l’OHC aumentavano in modo significativo (p≤0,05) nei campioni TTF e GF, con LF che aveva i valori minori (p≤0,05). Con l’aumento della temperatura, lo SI di tutti i campioni è aumentato a causa dell’assorbimento di acqua da parte principalmente di amido e fibre. Tra i campioni, TTF ha mostrato i valori di SI maggiori (p≤0,05) rispetto a quelli di LF e GF a tutte le temperature in esame. I composti organici volatili erano influenzati dalla tipologia di sfarinato. I principali parametri farinografici (tem -
In merito agli esiti quanti-qualitativi del nuovo raccolto nazionale frumento duro, Italmopa dichiara che la produzione nazionale 2024 fa registrare una contrazione significativa dei volumi, che dovrebbero situarsi in circa 3.515.000 t, con una riduzione del 15% circa rispetto alla produzione 2023. Alla flessione della disponibilità di prodotto nazionale fa tuttavia pendant un’ottima qualità tecnologica e merceologica della materia prima.
“L’andamento climatico, con condizioni siccitose, verificatosi in alcuni dei principali areali produttivi del Sud Italia, ha determinato una forte riduzione delle rese produttive, con conseguente calo dei livelli di produzione marcato in Sicilia ma anche in Puglia e Basilicata. La situazione appare invece migliore nelle altre Regioni di produzione e, in particolare, nel centro nord. La Puglia, con una produzione stimata di 690.000 t, precede, in termini di volumi, Marche (550.000 t) ed Emilia Romagna (500.000 t), mentre la Sicilia, che nel 2023 rappresentava il principale bacino di produzione, risulta quarta per volume produttivo (380.000 t) — evidenzia Vincenzo Martinelli, presidente della sezione Molini a frumento duro Italmopa —.
La qualità della produzione nazionale risulta invece positiva e in miglioramento dopo i risultati deludenti del 2023. Tutti i principali parametri, dal tenore proteico al peso ettolitrico, possono essere considerati soddisfacenti”.
L’industria molitoria italiana a frumento duro — ricorda Italmopa — trasforma annualmente quasi 6 milioni di t per la produzione di semole destinate alla produzione di pasta, ma anche alla produzione di pane. Un’industria che, da sempre, trasforma le migliori varietà di frumento, a prescindere dalla loro origine, per produrre semole rispondenti alle esigenze dei pastai italiani e dei consumatori.
Anche la produzione nazionale 2024 di frumento tenero è caratterizzata da una contrazione, valutabile in misura dell’8% circa, dei volumi produttivi — per via, soprattutto, della riduzione delle rese cerealicole — e potrebbe pertanto situarsi in 2,85 milioni di t circa.
Il nuovo raccolto presenta, inoltre, sotto il profilo qualitativo, alcune criticità, rispetto alle esigenze dell’industria moli-
Dal bollettino di luglio del Dipartimento statunitense dell’Agricoltura USDA emerge che, per il 2024/25, la produzione globale di grano è prevista in aumento fino a raggiungere un livello record, con incrementi per Stati Uniti, Pakistan, Canada e Argentina. Anche il consumo globale aumenterà, raggiungendo livelli record, mentre il commercio globale calerà leggermente. Le scorte globali sono al rialzo, sebbene siano ancora al livello più basso dal 2015/16, con i maggiori incrementi per Stati Uniti e Cina. Il prezzo medio stagionale all’origine negli Stati Uniti è in calo di 80 centesimi, fino a 5,70 $/bushel
Per il 2023/24 la produzione globale è aumentata soprattutto in Turchia e Messico. Il commercio globale, che ha raggiunto livelli record, è incrementato a causa delle maggiori importazioni per Cina, Indonesia, Filippine e Yemen. Le esportazioni si sono ampliate per Russia, Canada e Turchia. Anche le scorte finali globali sono aumentate, sebbene siano ancora al livello più basso dal 2015/16, con i maggiori incrementi per Cina e Turchia. Il prezzo medio stagionale all’origine negli Stati Uniti è diminuito di 4 centesimi, fino a 6,96 $/bushel.
le importazioni cresceranno, specie per Malesia e Costa d’Avorio. Anche scorte finali aumenteranno a causa degli incrementi in Malesia e Pakistan, che com-
Per il 2024/25 la produzione globale, le esportazioni e il consumo sono previsti in aumento, trainati da una maggiore produzione in Pakistan. Si prevedere che
In una ricerca apparsa su Journal of Cereal Science, ricercatori cinesi hanno esaminato gli effetti dell’aggiunta di fibre alimentari di crusca di riso (RBDF) sulla qualità del pane e sulle proprietà di conservazione. La RBDF è stata separata in frazioni solubili (RBSDF) e insolubili (RBIDF), e aggiunta al pane a varie concentrazioni.
I risultati hanno mostrato che il pane con il 6% di RBSDF ha mostrato miglioramenti nella consistenza e nel volume specifico, oltre ad avere ottenuto punteggi migliori nelle valutazioni senso -
riali e a presentare una durata di conservazione prolungata. L’aggiunta del 12% di RBSDF o dell’8% di RBIDF ha ridotto la qualità del pane e aumentato il suo indurimento e la perdita di umidità durante la conservazione. L’aggiunta del 6% di RBSDF e del 5% di RBIDF sembra ottimale per migliorare la qualità, senza compromettere la consistenza o la durata di conservazione. Tuttavia, l’eccessiva aggiunta di queste fibre può avere effetti negativi, come l’indurimento e la perdita di umidità, che compromettono la qualità del pane.
In un lavoro pubblicato su Journal of Food Science, ricercatori irlandesi hanno indagato la relazione struttura-funzione della farina d’avena frazionata a secco (DFOF) come ingrediente tecno-funzionale utilizzando il pane come sistema modello. Meccanicamente, le frazioni di DFOF (F), cioè F1: <224 µm, F2: 250-280 µm, F3: 280-500 µm, F4: 500-600 µm e farina d’avena integrale (F5), sono state miscelate con farina di frumento bianco ai livelli di sostituzione del 10, 30 e 50% per la produzione di pane. Le farine miscelate, gli impasti e i campioni di pane sono stati valutati per le loro caratteristiche tecno-funzionali, nutrizionali e strut-
turali. I risultati del Mixolab e del Rapid Visco Analyzer mostrano che la frazione F3 sostituita al 50% presenta le più alte proprietà di assorbimento dell’acqua (69,53%), mentre la frazione F1 sostituita al 50% presenta la più alta viscosità di picco del pastone.
L’analisi dei campioni ha rivelato che una minore dimensione delle particelle delle frazioni di DFOF e livelli di supplementazione più elevati aumentano i livelli di beta-glucano (0,13-1,29 g/100 g di pane (db)) e riducono i monosaccaridi fermentabili, cioè il glucosio (1,44-0,33 g/100 g) e il fruttosio (1,06-0,28 g/100 g). L’effetto della dimensione delle particelle ha su-
È stato dimostrato che la farina d’orzo, nota per essere ricca di vari fitochimici, migliora le proprietà tecnologiche e nutrizionali della pasta; tuttavia, il suo profilo volatile, da cui dipendono le sue pro -
prietà aromatiche, gioca anche un ruolo importante nell’accettazione della pasta arricchita con orzo.
In una ricerca dell’Università di Foggia pubblicata su Journal of the Science of Food and Agriculture, i composti orga-
nici volatili (VOC) degli impasti di semola arricchiti con varie percentuali di orzo e della pasta correlata sono stati caratterizzati mediante microestrazione in fase solida (HS-SPME) accoppiata a gascromatografia/spettrometria di massa (GC-MS), e valutati utilizzando un approccio statistico multivariato, inclusi analisi delle componenti principali (PCA), cluster heatmap, coefficienti di correlazione Pearson e Spearman, e correlazione con il metodo dei minimi quadrati parziali (PLSC). Gli effetti dei singoli materiali grezzi e delle loro interazioni sono stati studiati per stabilire la loro importanza nel profilo volatile dei campioni, ed è stata valutata la correlazione tra i VOC dell’impasto e i VOC del prodotto lavorato. La presenza di farina d’orzo ha influenzato il profilo volatile rispetto all’impasto ottenuto con solo grano duro. Per alcoli, esteri, terpeni e alcuni aldeidi vi era una chiara correlazione con la percentuale di orzo. Per alcuni dei VOC è stata dimostrata una forte dipendenza dall’effetto di interazione degli ingredienti dovuto alla fase di miscelazione. Le heatmap hanno per-
In uno studio apparso su Czech Journal of Food Sciences, i ricercatori turchi hanno determinato l’effetto della farina di polpa di melassa di carruba (CMP) al 5, 7,5 e 10% su composizione chimica e proprietà della pasta di semola in termini di colore, valore nutrizionale, qualità di cottura e proprietà sensoriali. Come previsto, i valori di carboidrati ed energia della pasta con aggiunta di CMP (carboidrati 73,31-77,40%) erano inferiori rispetto al controllo (82,17%), mentre i valori di fibra alimentare erano fino a 4 volte più alti (8,18-12,60% contro 3,71%). Non è stata riscontrata una
differenza significativa nella quantità di grassi (0,48-0,70%), nel tempo di cottura ottimale (6,56-7,06 min) o nella perdita di cottura (10,43-12,57%) della pasta con aggiunta di CMP rispetto alla controparte non arricchita (P>0,05). Tutte le formulazioni sono risultate sufficienti in termini di proprietà sensoriali; si è verificato uno spostamento del colore dalla tonalità gialla standard verso l’area del marrone scuro.
I risultati hanno dimostrato che anche la dose massima testata di CMP potrebbe produrre pasta con una qualità complessiva soddisfacente.
Ricercatori tedeschi hanno valutato gli effetti dell’inclusione di un probiotico a base di Bacillus (BP) in diete per polli con vari livelli di segale su prestazioni, muco, viscosità e digeribilità dei nutrienti. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Archives of Animal Nutrition. 720 animali di un giorno sono stati distribuiti in 72 recinti con nove diete, utilizzando uno schema fattoriale 3x3. Le variabili erano i livelli di BP (0, 1,2 x 10 6 e 1,2 x 107 CFU/g) e le concentrazioni di segale (0, 200, 400 g/kg). Al 35° giorno, le diete contenenti 200 o 400 g/kg di segale
hanno ridotto l’aumento di peso dei polli (BWG). Le diete con 400 g/kg di segale hanno mostrato il più alto rapporto FCR, indicando una minore efficienza nell’uso del mangime, rispetto alle diete senza segale (p<=0,05). L’aggiunta di BP ha aumentato l’assunzione di mangime e il BWG nella 2a e 3a settimana (p<=0,05). Tuttavia, le prestazioni complessive sono scese al di sotto degli obiettivi della razza. L’inclusione della segale nelle diete ha ridotto il coefficiente di digeribilità ileale apparente (CAID) per proteine, estratto di etere (EE), calcio, fosforo e tutti gli aminoacidi (p<=0,05). Le diete senza segale hanno mostrato il CAID più alto per tutti i nutrienti, ad eccezione di metionina, EE e calcio, mentre le diete con 400 g/kg di segale hanno dimostrato il CAID più basso (p<=0,05). L’inclusione di BP nelle diete ha ridotto il CAID del fosforo (p<=0,05). Le diete contenenti 1,2x107 CFU/g di BP hanno mostrato un CAID di metionina più elevato rispetto alle altre diete (p<=0,05), e le diete con 10X di BP hanno avuto un CAID di cisteina più elevato rispetto a quelle senza BP (p<=0,05). La viscosità ileale è aumentata con l’aumentare del livello di inclu-
ta osservata un’interazione fra dieta e settimana, con un’assunzione massima nelle vacche alimentate con LPSt nella 4ª settimana e CON nella 9ª e 14ª. La produzione media di latte, il latte corretto per il 4% di grassi e il latte corretto per il valore energetico non sono stati alterati dal trattamento. Allo stesso modo, non è stato riscontrato alcun effetto del trattamento dietetico sul contenuto di grassi, proteine o lattosio del latte. Al contrario, le concentrazioni di urea nel latte e nel plasma erano più elevate nelle vacche alimentate con CON. La concentrazione di beta-idrossibutirrato nel plasma sanguigno era più alta ne -
gli esemplari che ricevevano LPM e più bassa in LPSt. Il NUE apparente era del 28,6% nelle vacche alimentate con CON ed era più elevato in quelle alimentate con una qualsiasi delle diete a basso contenuto proteico (LP, LPSt o LPM), con un valore medio del 34,2%. Anche la somma degli acidi grassi del latte con una lunghezza della catena inferiore a C16:0 era più alta nei soggetti alimentati con CON. Il trattamento dietetico non ha influenzato la digeribilità apparente della materia organica, N, fibra detergente neutra e fibra detergente acida, con valori medi di 0,785, 0,659, 0,660 e 0,651 kg/kg.
In Danimarca è stato condotto uno studio per valutare la performance di vacche alimentate con diete contenenti fave macinate o laminate. I risultati sono stati pubblicati su Livestock Science
Un totale di 96 vacche Danesi Holstein (48 primipare e 48 pluripare) sono state utilizzate in uno schema sperimentale a blocchi randomizzati per 4 settimane. All’interno del gruppo di parità, le vacche sono state suddivise in 6 blocchi da 8 animali ciascuno, in base alla loro produzione di latte, e due vacche per blocco sono state assegnate a recinti dove è stata distribuita casualmente una delle due diete sperimentali. Le diete erano basate su una razione totale mista (TMR) composta dal 52,6% di foraggi e dal 47,4% di concentrati (in base alla materia secca), differendo solo per la dimensione delle particelle di fave (diametro medio geometrico di 1,02 e 3,52 mm per le fave macinate e lamina). L’assunzione di cibo, la produzione e la composizione del latte sono state determinate negli ultimi 8 giorni del periodo sperimentale; nessuno di
Il 5 marzo è ricorso il 40° anniversario della fondazione della Tecalit (Tecnologie Alimentari Italiane), specializzata nella progettazione e costruzione di impianti per la produzione di pasta di tutte le tipologie, snack pellet, couscous, gluten free e instant pasta. Proprio nel 1984, forte di un’esperienza di oltre 15 anni maturata nel mercato del Messico e del Centro America nel settore della pasta alimentare, Pietro Guidolin decide di fondare l’azienda. Nel suo lungo periodo di lavoro, dalla fine degli anni ’60 fino all’inizio degli anni ’80, egli completa le sue esperienze professionali a 360 gradi, prima come tecnico montatore, poi come direttore di produzione e infine come consulente tecnico commerciale in America Latina. Da lì il passo per diventare in prima persona imprenditore e costruttore sarebbe stato breve.
Già dai primi anni di presenza sul mercato, l’azienda si afferma come realtà in grado di portare innovazione nel settore. È sempre del 1984 la prima pressa
con tecnologia avanzata ed essiccatoio a microonde; il macchinario è tutt’ora in funzione e operativo, a testimoniare l’affidabilità degli impianti.
Nel 1986, per rispettare le richieste di un mercato sempre più attento alla salute, Tecalit progetta e costruisce un nuovo impianto con tecnologia innovativa per la produzione di pasta biologica; la grande attenzione alle tendenze in campo alimentare è stato, fin dagli albori, uno dei tratti distintivi.
Gli anni ’90 hanno visto l’apertura dei mercati dell’Europa orientale e della Russia con l’espansione in Asia, grazie allo sviluppo di nuove tecnologie, alla globalizzazione finanziaria e a cambiamenti legislativi significativi.
In questo contesto di cambiamento ed opportunità, Tecalit ha intrapreso un viaggio di innovazione, crescita e sostenibilità.
Nei primi anni ’90, con l’entrata in azienda dei figli, Pierpaolo, ingegnere gestionale, ed Adriano, tecnologo alimentare, e rafforzando il management
Storico marchio del Gruppo Saint-Gobain, Norton produce qualsiasi tipo di abrasivo. Grazie alla certificazione alimentare, gli abrasivi rigidi e flessibili sono presenti anche nelle applicazioni a contatto con gli alimenti.
Il marchio fornisce tutti i tipi di forma e dimensione di mole (“pietre”) per decorticazione del grano, duro ma anche tenero, dei legumi, come lenticchie, fave e ceci e altri cereali, fra cui orzo, farro e cous cous, oltre alla sbramatura e sbiancatura del riso. Le mole possono essere
fornite sia in abrasivo convenzionale, solitamente carburo di silicio nero o verde, che diamantato, su corpi forniti dal cliente (processo di ridiamantatura su corpi rigenerati) o nuovi.
Esse vengono impiegate anche nella lavorazione della frutta secca, applicazione dove pistacchi e nocciole in primis attraverso un’azione di sfregamento vengono ridotti in pezzi più piccoli o spremuti, fino a ottenere semilavorati per gelaterie, pasticcerie e yogurterie. Ma non solo: Norton è anche in grado di provvedere alle operazioni di pelatura di ortaggi, come le patate, attraverso nastri abrasivi flessibili in grado di adattarsi a qualsiasi forma di recipiente o rullo.
La presenza di Saint-Gobain nel mercato dell’industria alimentare è consolidata da tempo e recentemente il Gruppo ha deciso di certificare MOCA le proprie mole diamantate e convenzionali, per garantire la fornitura di prodotti sicuri per la salute delle persone e affidabili dal punto di vista tecnico. Tale certificazione attesta, da parte di un ente terzo, la conformità e il rispetto di tutte le normative nel contatto delle mole abrasive con
Dal 1964 la Cusinato Giovanni progetta, realizza e installa in tutto il mondo macchinari e impianti per lo stoccaggio e il trasporto di pasta e altri prodotti granulari.
Sessant’anni di esperienza maturati grazie alla continua ricerca e sviluppo per rendere macchinari e impianti sempre più performanti e innovativi, esempio di eccellenza del Made in Italy. Nel corso degli anni la Cusinato è diventata sinonimo di affidabilità, qualità e soddisfazione: dall’analisi accurata delle necessità nasce la soluzione ottimale dal punto di vista progettuale, esecutivo e dei tempi
di realizzazione, volta alla piena soddisfazione delle aspettative iniziali. L’azienda recentemente è stata impegnata nella realizzazione di un impianto per lo stoccaggio in big bag di pasta sovra essiccata presso un nuovo cliente in Centro America, realtà parte di una multinazionale di riferimento per l’industria alimentare e non solo, con oltre 100 anni di storia e 40.000 dipendenti in 16 Paesi, attenta a progetti ad alto impatto tecnologico, sociale e ambientale. Una nuova collaborazione che ha consentito di proporre elevati standard di qualità, fornendo un impianto customizzato progettato e realizzato, utilizzando le più recenti tecnologie in accordo con gli stringenti capitolati ricevuti.
Per la setacciatura di questo formato di pasta, di piccole dimensioni, sono stati necessari accorgimenti tecnici per evitare contaminazioni tra lotti produttivi, garantendo la conformità di tutto il prodotto da destinare ai big bag.
Doppia stazione di carico big bag
Studiata per garantire la continuità produttiva, consente di stoccare più di 3.000 kg/h di prodotto destinato ad un mercato esigente. Per mantenere elevati standard qualitativi è stato installato un metal detector ad alte prestazioni per una rapida intercettazione automatica di materiale ferroso. Sono state installate inoltre due pedane di pesatura con rela-
Fava Storci presenta il suo sistema integrato di laboratori e offre una piattaforma completa, progettata per stimolare l’innovazione e lo sviluppo del prodotto, rispondendo alle esigenze dei pastifici, consentendogli di mantenere un vantaggio competitivo sul mercato. Il Laboratorio R&D di Cento (Fe) è stato sottoposto ad un totale rinnovamento ed ampliamento che lo ha posto all’avanguardia e allineato agli ultimi standard tecnologici del settore. Tale laboratorio fa parte dei servizi ad alto valore aggiunto e viene utilizzato come laboratorio analitico e sperimentale, a disposizione dei clienti per lo sviluppo di nuovi prodotti e l’implementazione delle più recenti tecnologie e innovazioni. Si estende su 1.000 m2 e comprende:
sala prove di pastificazione, sale ausiliarie, laboratorio analitico e sala prototipi. Il laboratorio è dotato di linee pilota per la produzione di pasta secca e cous cous, dove vengono condotti tutti
L’orientamento di Borghi verso la sostenibilità non è solo una risposta alle crescenti aspettative del mercato e della regolamentazione europea, ma riflette una visione più ampia e lungimirante.
L’azienda riconosce che l’adozione di pratiche sostenibili non è solo una questione di responsabilità sociale, ma anche un fattore chiave di competitività e crescita a lungo termine. In tale contesto, la decisione di investire in un impianto fotovoltaico rappresenta una strategia win-win che rafforza la posizione di Borghi nel mercato europeo,
sempre più attento alle tematiche ambientali.
Il progetto di installazione dei pannelli fotovoltaici è stato realizzato con il supporto di esperti, assicurando la massima efficienza e qualità. I pannelli, installati sui tetti dei capannoni aziendali, sfruttano una superficie estesa, ottimizzando così la produzione di energia elettrica. L’impianto ad oggi ha una capacità produttiva di 645 kW che soddisfa una parte significativa del fabbisogno energetico dell’azienda, contribuendo a ridurre la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali e le relative emissioni di CO2 .
Riccardo Cavanna è stato confermato presidente di Ucima (Associazione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio) per il biennio 2024-2026, garantendogli la possibilità di dare continuità all’intenso lavoro svolto negli ultimi due anni, andando così a completare un quadriennio. I Soci hanno eletto anche i nuovi vicepresidenti: si tratta di Massimo Marchesini (confermato) e di Antonella Candiotto
Fra le attività perseguite, il nuovo impulso all’internazionalizzazione con il lancio del brand We Make Packaging, orientato alla valorizzazione delle tecnologie Made in Italy, e messo a disposizione nuovi strumenti legati al mondo della sostenibilità; il consolidamento del ruolo di interlocutore con le istituzioni, con mirate attività di advocacy, in collaborazione con le associazioni partner Acimac e Amaplast , che ha fatto sentire la voce degli imprenditori lungo tutte le fasi del lungo iter del nuovo re -
golamento imballaggi e su temi strategici come quelli legati all’industria 5.0. Infine, sono numerose le iniziative in corso per celebrare i 40 anni di Ucima, che culmineranno con un grande evento che si terrà in ottobre.
Da 60 anni, Sial Paris riunisce gli operatori di tutto il mondo attorno ai temi legati all’alimentazione. Fedele al suo DNA, il salone, a Paris Nord Villepinte dal 19 al 23 ottobre 2024, è un luogo di incontro e di scambio dove la condivisione, il piacere e l’energia sono messi al servizio del business, grazie ad un programma speciale.
Infatti prima volta di Summit, nuovo format che va oltre l’ispirazione e offre contenuti forniti da relatori internazionali, durante i quali si esploreranno Africa, deeptech e Intelligenza Artificiale, Supply chain e CSR (responsabilità sociale d’impresa), per comprenderne l’impatto immediato e riflettere sulle soluzioni che forniscono per le sfide di domani.
Far emergere strategie all’avanguardia sui temi legati alla CSR, guidare un movimento collettivo e promuovere una visione positiva del cambiamento sono lo spirito del nuovo concorso Sial for Change. Al di là dei prodotti e delle innovazioni, il premio esplora gli approcci globali degli espositori, che dovranno dimostrare il loro impegno attraverso un dossier di candidatura. Le migliori
iniziative saranno premiate raggruppate in un percorso di visita dedicato. Sial Innovation è invece l’osservatorio dell’innovazione alimentare, organizzato con XTC Proteins, che analizza diverse migliaia di candidature presentate dagli espositori ogni 2 anni e le premia attraverso una ventina di trofei, assegnati per settore (prodotti lattiero-caseari, frutti di mare, surgelati, ristorazione, ecc.) oltre a premi speciali come il Premio Own the Change (CSR), il Premio Start-up e il Premio del Pubblico, per i quali l’ecosistema Sial Paris è invitato a votare. L’edizione 2024 sarà contrassegnata da 4 nuovi premi speciali: uno per il 60° anniversario per la migliore innovazione fra tutti i vincitori dalla creazione, un Premio Paese con il podio delle tre nazioni che hanno proposto i prodotti più innovativi, un Premio Africa e un Premio Concept per le innovazioni in fase iniziale. Infine l’atteso Sial Innovation Grand Prix, Oro, Bronzo e Argento sarà svelato durante la cerimonia di premiazione il 19 ottobre. Per la prima volta, i visitatori avranno l’opportunità di degustare i prodotti della selezione Sial Innovation in un nuovo spazio: Sial Taste.