

ALIMENTARI


I. BRAVO* - I. COLAMATTEO
A. CARELLI - L. CAPPELLI
Laboratorio di Analisi
Merceologiche e Territoriali, Dipartimento di Economia e Giurisprudenza Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale
Via S. Angelo, Campus Folcara 03043 Cassino (Fr)
*email: ilenia.bravo@unicas.it
La sostenibilità della filiera agro-alimentare nelle forniture di prodotti deperibili
■ PAROLE CHIAVE
qualità, filiera agroalimentare, logistica, impatto ambientale
RIASSUNTO
Sistemi agroalimentari basati su pratiche sostenibili sono fondamentali per garantire una produzione etica, che assicuri qualità del prodotto e la corretta ripartizione del suo valore commerciale. Inoltre, il sistema agroalimentare è stato identificato come un’area prioritaria e di

Sustainability in the agri-food chain of perishable products
■ KEYWORDS quality, agri-food chain, logistics, environmental impacts
SUMMARY
Agri-food systems based on sustainable practices are essential to ensure ethical production that guarantees product quality and the fair distribution of commercial value. Furthermore, the agri-food sector has been identified as an area of high importance for ensuring respect for the environment and natural resources. The implications regarding sustainability in terms of food waste and recovery require a more detailed analysis. This research aims to analyse how sustainability is addressed along an agri-food supply chain, considering the reverse logistics phase, in relation to the horticultural sector. The results show that food losses and waste can represent a significant environmental burden, with consumption of natural resources and the generation of additional costs. Interventions to prevent product losses are still required to ensure positive sustainability effects on a global scale.
Possibili soluzioni di efficientamento di filiera
La logistica, che comprende trasporto e distribuzione, potrebbe svolgere un ruolo fondamentale nel ridurre al minimo gli impatti ambientali associati alla filiera alimentare. Stone et al. (2021), hanno dimostrato l’importanza sia della scala di produzione che della distanza tra produttori e consumatori, evidenziando che la produzione di ortaggi su media (commerciale, locale) e su piccola scala (orto domestico) è associata ad output ambientali molto inferiori.
Questo si traduce nell’impiego di metodi di trasporto più efficienti, nella progettazione di reti di distribuzione con hub intermodali e nell’utilizzo di tecnologie digitali per monitorare la qualità di frutta e verdura durante il trasporto (Dong e Miller, 2021).
La localizzazione strategica dei siti è essenziale per ottimizzare la logistica, effettuando distribuzioni a stabilimenti di trasformazione alimentare locali più piccoli e adattandosi ai flussi stagionali. Questa riduzione delle distanze di viaggio non solo aiuta la conservabilità ma mantiene anche la qualità del cibo (Pedreschi et al., 2022).
Un’altra sfida riguarda la perdita di cibo durante la lavorazione e la produzione. Una possibile soluzione può essere quella di integrare concetti di circolarità, riducendo tempi di stoccaggio e vendita al dettaglio, nonché consentendo una produzione efficiente dal punto di vista energetico in combinazione con una filiera locale (Burek e Nutter, 2020).
Tra le possibili soluzioni individuate, una pianificazione della filiera più breve, con meno fasi di produzione e meno intermediari e un rapido accesso ai mercati locali, potrebbe contribuire a ridurre gli sprechi, generare meno impatti e promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici (Amahnui et al., 2025; Zeilinger et al., 2025)
Per i produttori, è certamente necessario concentrarsi su una gestione agricola sostenibile mirata. Il riutilizzo della biomassa residua di scarto derivante dalla resa, opportunamente trattata, potrebbe essere impiegato in un processo di recupero per la produzione di biogas o compost, che genererebbe un minore impatto sull’ambiente.
Inoltre, è necessario incoraggiare i decisori politici a elaborare proposte che incentivano i rivenditori a migliorare la gestione

dei prodotti prossimi alla data di scadenza, a optare per prodotti di produzione locale e di stagione e a ridistribuire le eccedenze offrendo sconti o tramite donazioni.
Conclusioni
Una filiera alimentare comprende tutte le attività che spostano i prodotti alimentari dal produttore al consumatore. Entrambi gli attori, attraverso l’adozione di green practices orientate all’equità, possono contribuire allo sviluppo sostenibile della filiera agroalimentare.
Dalla presente ricerca emerge chiaramente che ogni fase di filiera può generare impatti a livello ambientale, come la produzione di emissioni generate da prodotti alimentari invenduti e resi, contribuendo così al cambiamento climatico.
Ulteriori ricerche per valutare gli impatti ambientali e le possibili soluzioni di miglioramento, sono necessarie. Una prospettiva futura potrebbe essere quella di migliorare il flusso di informazioni lungo la filiera al fine di consentire una previsione più efficiente della domanda e degli ordini. Ulteriori studi potrebbero essere condotti sull’implementazione della tecnologia blockchain nella registrazione dei dati lungo tutta la catena di approvvigionamento, al fine di aumentare la trasparenza e quantificare le perdite e gli sprechi sia a monte che a valle. L’importanza di questo studio risiede nel fatto che è uno dei primi a porre in evidenza le criticità legate alla logistica inversa nella filiera ortofrutticola e possibili soluzioni per renderla più sostenibile. Pertanto, in futuro saranno condotte ricerche detta-
Un’edizione nel segno dell’innovazione e della concretezza
Ipack-Ima 2025, tenutasi ancora una volta in concomitanza con Pharmintech, si è confermata punto di riferimento internazionale per le tecnologie di processo, confezionamento e materiali innovativi, nei settori food e non food. Questa edizione ha superato ogni

aspettativa, registrando numeri in crescita e un coinvolgimento internazionale senza precedenti: oltre 70.500 visitatori professionali da più di 100 paesi, con una significativa crescita della partecipazione estera (+51%) rispetto al 2022. Anche la presenza espositiva ha segnato un salto importante: oltre 1.300 aziende presenti a Milano, di cui il 38% provenienti dall’estero.
Il successo della manifestazione si è espresso in un clima vivace e altamente qualificato, fatto di networking, business e contenuti ad alto valore aggiunto. I 45 incontri tematici, animati da 150 speaker di rilievo, hanno rappresentato momenti fondamentali per leggere i trend, confrontarsi e condividere strategie. A dominare la scena è stata la cultura dell’innovazione, interpretata come combinazione di tecnologia, visione e collaborazione.
Grande attenzione è stata riservata al tema delle Smart

Factory, con tre linee complete dedicate a packaging flessibile, caffè e beverage, in funzione per tutta la durata della fiera. Le dimostrazioni dal vivo hanno evidenziato un elemento distintivo: la collaborazione tra aziende concorrenti può generare valore concreto e viene sempre più apprezzata dal mercato.
Accanto al tradizionale focus sul packaging, l’edizione 2025 ha visto una forte crescita del comparto processing, con la presenza di attori globali nei settori alimentare, farmaceutico e non food. Questa integrazione tra processo e confezionamento riflette l’evoluzione naturale dell’industria, sempre più orientata a soluzioni complete e flessibili.
Ipack-Ima 2025 ha superato i risultati del 2018, storico benchmark, ma il vero successo è
Confezionatrice orizzontale flow pack
Tecno Pack prosegue la propria tradizione di ricerca e sviluppo, con un’attenzione sempre crescente al risparmio energetico e all’evoluzione verso un packaging completamente ecosostenibile.
L’edizione 2025 della fiera internazionale Ipack-Ima ha segnato il debutto del modello di punta tra le confezionatrici orizzontali flow pack: la FP 100 HP box motion 520 paper.
Questo nuovo modello è stato progettato specificamente per garantire una saldatura perfetta su carta, anche ad alta velocità, assicurando un funzionamento fluido e lineare ed eliminando tutte le criticità tipiche di applicazioni simili.
La FP 100 HP box motion 520 paper è frutto di un’importante attività di ottimizzazione, che ha coinvolto in modo sostanziale sia la motorizzazione delle bobine, sia i gruppi di saldatura longitudinale e trasversale. Quest’ultima è realizzata tramite un innovativo sistema box motion a tempo di saldatura esteso, capace di generare una pressione modulabile fino a 600 kg per cm2, ideale anche alle massime velocità operative.

Il sistema di svolgimento del film è controllato da un sistema di regolazione fine completamente automatizzato, supportato da celle di carico dedicate, in grado di mantenere costante l’alimentazione del materiale verso il gruppo di saldatura longitudinale in ogni fase del ciclo: dall’avviamento alla massima velocità, durante i cambi ciclici in corsa, nelle ripartenze e nelle operazioni di cambio bobina automatico.

Il gruppo di saldatura longitudinale, composto da quattro coppie di ruote, offre regolazioni micrometriche inedite, studiate per adattarsi alla saldatura di carte con spessori e consistenze differenti.
Presso lo stand di Tecno Pack Group a Ipack-Ima 2025, i visitatori hanno potuto assistere in tempo reale alla produzione di confezioni in carta perfettamente sigillate, anche a velocità elevate (fino a 160 confezioni al minuto), apprezzando la fluidità operativa della macchina. Una performance d’eccellenza trasformata in una velocità di crociera affidabile e costante.
Tecno Pack si presenta dunque pronta alle nuove sfide dell’industrializzazione anche nel confezionamento primario flow pack, con una soluzione testata, affidabile e perfettamente in linea con le richieste del mercato contemporaneo.
Confezionatrice orizzontale flow pack FP 100 HP box motion 520 (Tecno Pack).
La FP 100 HP box motion 520 in azione (Tecno Pack).
Macchine integrate per pesatura e ispezione
Prisma Industriale ha presentato la sua gamma di sistemi di pesatura, di ispezione a raggi X, metal detector o con più funzioni in un’unica macchina. Ad esempio, 2CM11 è una macchina integrata per l’ispezione con metal detector e controllo qualità con selezionatrice ponderale, per prodotti di medio formato (fino a 1.600 g), capace di raggiungere velocità di 100 m/min, dove l’elettronica multifrequenza, unita a funzioni avanzate quali self-check, calibrazione automatica e tracking, garantisce prestazioni ai massimi livelli, coniugando il pieno rispetto degli standard più comuni (tra gli altri: BRC, Marks & Spencer) e la necessità di minimizzare i falsi scarti.
In esposizione anche la 2CX11, altro sistema integrato che effettua l’ispezione a raggi X e il controllo qualità insieme al controllo del peso. Anche in questo caso l’indicazione applicativa è per prodotti di medie dimensioni e ritmi di processo medi. La mac-

Sistema integrato 2CM11 per l’ispezione con Metal Detector e controllo qualità con selezionatrice ponderale (Prisma Industriale).
china monta un generatore di raggi-X e sensore di alta fascia, con irradiazione a bassa tensione per una migliore capacità di
Innovazioni per un packaging
Taghleef Industries, leader globale nella produzione di film specializzati e multifunzionali per imballaggi flessibili, etichette, applicazioni tecniche e arti grafiche, ha presentato il suo servizio reDesign, concepito per ripensare e rivoluzionare i film per imballaggi, adattandoli a esigenze specifiche in termini di etichettatura, arti grafiche, applicazioni tecniche e, naturalmente, in conformità con le nuove normative ambientali.
rilevazione, manutenzione ridotta, bassi consumi e sicurezza per operatore e consumatore finale ai massimi livelli di mercato.
sostenibile
Il servizio avanzato reDesign aiuta i brand a sviluppare alternative sostenibili e innovative alle strutture tradizionali, senza rinunciare alle prestazioni funzionali dell’imballaggio. Grazie a questo approccio flessibile e all’esperienza del team Ti, è possibile creare soluzioni su misura che garantiscono qualità, efficienza e rispetto per l’ambiente.
In fiera, Taghleef ha proposto un portafoglio completo di

Soluzioni di automazione avanzate
Puntando su caratteristiche di alto valore quali efficienza, sostenibilità e trasformazione digitale, le aziende del Gruppo Coesia hanno dimostrato concretamente come l’automazione possa determinare l’aumento della produttività, la riduzione dei costi e come possa garantire alta competitività nel tempo, presentando tecnologie di ultima generazione, smart services e piattaforme digitali pensate per soddisfare le esigenze in costante evoluzione dei produttori di tutto il mondo.
Con “Automation Evolution – The New Era of Industrial Production”, Coesia ha presentato un ampio portfolio tecnologico che ridefinisce le performance e la versatilità nel settore del packaging, puntando in modo determinante su automazione, flessibilità e sostenibilità.
ACMA ha presentato una novità assoluta: FP Edge con Paper Kit, una soluzione orizzontale form-fill-seal ad alta velocità, ottimizzata per favorire la transizione verso il packaging sostenibile. Progettata per gestire anche materiali realizzati con composti fino al 95% di carta, FP Edge offre livelli di performance e di protezione dei prodotti pari a quelli delle soluzioni tradizionali in plastica – ridefinendo il flow packaging per i brand eco-consapevoli. Con una velocità fino a 150 m/min, la macchina è dotata di carico ergonomico della bobina, controllo pneumatico del film e codifica laser opzionale. Il design intuitivo consente cambi formato rapidi e produzione continua, rendendola ideale per chi cerca alta produttività e ridotto impatto ambientale.
Atlantic Zeiser ha introdotto CodeVault, un’applicazione software sicura per la generazione di codici e la gestione della serializzazione. Progettate per conformarsi alle normative GS1 Sunrise e ai requisiti relativi ai codici 2D, le soluzioni Atlantic Zeiser ottimizzano i processi produttivi delle aziende e facilitano l’adozione di nuovi requisiti normativi.
FlexLink ha lanciato la sua nuova soluzione di condition monitoring, progettata per massimizzare i tempi di operatività e per migliorare l’efficacia della manutenzione. Integrata con X85 Compact Spiral Conveyor, il sistema include il monitoraggio delle condizioni dei nastri trasportatori in tempo reale, consentendo la manutenzione predittiva ed evitando arresti non programmati. Con un ingombro inferiore al metro quadrato, X85 Compact Spiral Conveyor si configura come un sistema di trasporto verticale, smart, efficiente e salvaspazio. In combinazione con FlexLink DesignTool e con componenti innovativi come QuickGuide, le soluzioni di FlexLink garantiscono un livello di automazione intelligente e avanzata per le linee produttive.

Norden ha invece presentato il proprio portfolio per il packaging
Confezionatrice form-fill-seal FP Edge (ACMA - Coesia).
Robot smart per un packaging flessibile, sicuro e sostenibile
Fanuc ha presentato le sue più recenti soluzioni robotiche progettate per automatizzare le fasi finali del confezionamento, con un approccio che unisce efficienza, semplicità d’uso e attenzione alla sostenibilità.
In esposizione era presente una cella di picking con robot Scara dotato di sistema di visione 3D, ideale per un pick and place rapido e preciso; accanto, una
cella di palettizzazione con cobot CRX da 30 kg di carico utile, impegnato in operazioni di packaging secondario.
Queste applicazioni evidenziano tutta la versatilità e l’accessibilità delle tecnologie Fanuc, adatte anche a chi non ha esperienza nella programmazione robotica.
I robot collaborativi CRX sono progettati per lavorare fianco a

fianco con gli operatori, in totale sicurezza. Si distinguono per la facilità d’uso: possono essere programmati manualmente o tramite interfacce intuitive a icone. Questo li rende ideali per piccole e medie imprese che vogliono avvicinarsi all’automazione senza dover investire in competenze tecniche complesse. In più, i cobot offrono un ottimo ritorno sull’investimento, spesso già nel primo anno, e richiedono manutenzione solo dopo 8 anni di utilizzo.
I robot Scara SR, compatti e con campo di lavoro a 360°, sono perfetti per linee di produzione con poco spazio. Offrono alta precisione e sono facili da integrare e programmare anche via web.
I robot Delta DR, invece, sono pensati per il confezionamento primario di alimenti e per il picking di piccoli pezzi. Veloci, precisi e dotati di protezione IP69K, sono ideali per ambienti che richiedono elevati standard di igiene, come il food.
In un settore dove i prodotti cambiano rapidamente e le aziende cercano massima flessibilità, i robot Fanuc garantiscono una programmazione semplice e una rapida capacità di adattamento a nuovi formati e configurazioni produttive, riducendo al minimo i tempi di fermo e aumentando la competitività.
Le versioni food grade e le numerose certificazioni IP consentono poi l’utilizzo dei robot anche in ambienti critici, dove è fondamentale ridurre i rischi di contaminazione e garantire la sicurezza dell’operatore.
Cobot CRX (Fanuc).
MACCHINE ACCESSORI
Soluzioni per una domanda di cacao in crescita
Bühler sta vivendo un’inversione di tendenza positiva rispetto alla situazione generalmente complessa che caratterizza il settore, in particolare presso il suo sito produttivo di Appenzell. A fronte dell’aumento dei prezzi mondiali del cacao e della crescente attenzione a catene di approvvigionamento resilienti, l’industria del cacao sta avviando una nuova e significativa ondata di investimenti. Governi e aziende di tutto il mondo, soprattutto nei Paesi produttori di cacao, puntano sempre più sulla trasformazione locale del cacao per garantire valore aggiunto nei loro territori, ridurre i costi di trasporto e rafforzare i cicli economici locali. Gli investimenti sono strategici – non
solo in termini di capacità, ma anche di qualità e resa. In questo contesto in rapida evoluzione, Bühler si propone come un partner affidabile per soluzioni efficienti e sostenibili nella lavorazione del cacao, con il vantaggio di avere una forte presenza nelle regioni produttrici di cacao, cosa che consente di effettuare la manutenzione degli impianti direttamente sul posto.
Creare valore nei Paesi d’origine
I prezzi del cacao si mantengono su livelli record da circa due anni e si prevede che resteranno elevati anche nel medio termine. Le cause principali sono i raccolti

scarsi dovuti a condizioni climatiche estreme e ad epidemie nei principali Paesi produttori. A ciò si aggiunge il fatto che gli alberi di cacao crescono soltanto in determinate fasce climatiche e impiegano fino a cinque anni prima di fruttificare. Per queste ragioni, e alla luce della tendenza dei prezzi, oggi è forte l’incentivo a espandere le capacità di trasformazione direttamente nei Paesi d’origine.
Gli investitori e le aziende di lavorazione del cacao chiedono a Bühler non solo tecnologie di processo all’avanguardia, capaci di garantire la massima resa di una materia prima preziosa con la più alta efficienza, ma anche assistenza sul posto e programmi di formazione personalizzati per i propri tecnici. La combinazione di questi fattori ha determinato negli ultimi mesi un aumento significativo degli investimenti in nuovi impianti, che a loro volta hanno generato un’ondata di ordini per Bühler.
Le soluzioni Bühler: prossimità locale, competenza globale
La forza di Bühler risiede nella capacità di unire le tecnologie più avanzate per il cacao con una presenza regionale capillare. Questo approccio olistico va ben oltre la
Il sito produttivo di Bühler ad Appenzell.
Macchine per il packaging: nel 2024 superata la soglia dei 10 miliardi di euro FINE LINEA
L’industria italiana delle macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio continua a macinare successi. Nel
2024 il settore ha raggiunto un nuovo record storico: il fatturato complessivo ha toccato i 10,06 miliardi di euro, con una crescita

del +9% rispetto all’anno precedente.
I dati, presentati in occasione dell’Assemblea annuale di UCIMA (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio), si basano sulla 13ª Indagine Statistica condotta dal Centro Studi Mecs, che ha coinvolto 619 aziende e più di 40.500 addetti (in aumento del 6% rispetto al 2023).
A trainare la crescita è stato, ancora una volta, l’export, che ha superato gli 8 miliardi di euro (+10%), rappresentando quasi l’80% del fatturato totale. I principali mercati restano stabili: l’Unione Europea si conferma prima destinazione con 2,9 miliardi, seguita da Asia (1,6 miliardi) e Nord America (1,3 miliardi). Crescono anche le esportazioni verso Sud America, Africa e Oceania.
Il mercato italiano si difende con una crescita del +5,2%, raggiungendo un valore complessivo di 2,07 miliardi di euro. Il settore
alimentare continua a rappresentare la fetta principale della domanda domestica, con un’incidenza del 36,8%, seguito da beverage, tissue, tabacco e altri settori e farmaceutico.
I settori trainanti: food & beverage in testa
Il comparto delle macchine per il packaging conferma la propria versatilità industriale, ma è il food & beverage a dominare: il settore alimentare vale 3,12 miliardi di euro (31% del fatturato totale), seguito dalle bevande con 2,52 miliardi (25,1%). A seguire: altri settori (come tissue e tabacco) con 1,92 miliardi e il farmaceutico, in forte crescita, con 1,74 miliardi.
Riguardo alle tipologie produttive, le macchine per il packaging primario costituiscono oltre la metà del fatturato complessivo del settore (53%). Tra queste, le formatrici-riempitrici-chiuditrici (FFS) guidano con 2,24 miliardi (+10,3%). Seguono riempitrici e dosatrici (1,9 miliardi, +8,6%) e il packaging secondario, come astucciatrici e incartonatrici (19,9% del fatturato, +6,6%).
A livello geografico, l’Emilia-Romagna, conosciuta come “Packaging Valley”, si conferma il centro nevralgico del settore. Qui operano 211 aziende (34% del totale), che generano oltre 6,2 miliardi di euro di fatturato, pari al 62,1% del totale, e impiegano più di 22.300 addetti. Seguono Lombardia, Veneto e Piemonte, mentre a livello provinciale spiccano Bologna, Parma, Modena e Rimini, seguite da Treviso, Vicenza, Reggio Emilia e Mantova.
A fronte di questi numeri, nel 2024 il settore ha registrato un importante incremento occu-
pazionale (+6%), raggiungendo quota 40.503 addetti, con oltre 2.280 nuove assunzioni in un anno.
Guardando al futuro, le aziende del comparto si dicono prudentemente ottimiste. Il 37,5%
prevede una crescita del fatturato nel 2025, mentre il 45,8% si attende una sostanziale stabilità. Tuttavia, permangono le incertezze legate ai costi energetici, all’evoluzione dei dazi internazionali e all’instabilità geopolitica.
Sistemi di accumulo: il cuore invisibile dell’efficienza di linea
Quando si parla di automazione, spesso l’attenzione si concentra sulle macchine principali: riempitrici, incartatrici, palettizzatori. Eppure, ciò che determina davvero l’efficienza complessiva di una linea è spesso “invisibile”: il sistema di accumulo. Come un polmone che regola il respiro, l’accumulo bilancia differenze di ritmo tra macchine consecutive
e compensa le microfermate, evitando che un arresto temporaneo blocchi l’intero impianto. Un dettaglio che, nel lungo periodo, può fare la differenza tra continuità e inefficienza.
Dal punto di vista logico, i sistemi di accumulo si dividono in due categorie: LIFO (Last In, First Out), ideali per prodotti a lunga conservazione o non deperibili;

BAT Buffer (MH Material Handling).
ELETTRONICA AUTOMAZIONE
Visione artificiale d’eccellenza al servizio dell’industria alimentare
Nel mondo dell’automazione industriale, la visione artificiale è sempre più una leva strategica per garantire qualità, sicurezza e competitività. In questo scenario Image S si conferma da oltre trent’anni come distributore di riferimento per componenti e tecnologie dedicate alla Machine Vision, supportando aziende italiane e internazionali nella realizzazione di sistemi di ispezione, controllo qualità e tracciabilità.
Fondata nel 1994 e con sede a Mariano Comense (CO) – oltre a uffici operativi a Jesi (AN) e Scarperia (FI) – Image S propone un’offerta completa di soluzioni all’avanguardia: telecamere industriali, scientifiche, per la difesa e per l’aerospazio, ottiche, illuminatori, sistemi di acquisizione e

software per l’elaborazione delle immagini completati da strumenti di AI. Un portafoglio in costante evoluzione, frutto di un’attenta selezione delle migliori tecnologie disponibili sul mercato globale.
L’obiettivo è fornire alle aziende tutti i componenti necessari per costruire sistemi di visione su misura, performanti, scalabili e sostenibili, indipendentemente dal settore applicativo.
A rendere Image S un vero punto di riferimento per il mercato italiano è l’approccio consulenziale, che va ben oltre la semplice fornitura di hardware. L’azienda affianca i clienti lungo tutto il ciclo di sviluppo: dalla valutazione iniziale dell’applicazione fino alla messa in opera della soluzione finale, garantendo supporto tecnico qualificato sia in fase pre- che post-vendita. Questa filosofia si rivela particolarmente efficace anche nell’industria alimentare, dove la visione artificiale svolge un ruolo cruciale in ambiti, come il controllo qualità in linea (es. rilevamento difetti, verifica etichette, ispezione packaging), il monitoraggio dei processi produttivi, la tracciabilità dei lotti e la sicurezza alimentare, oltre all’automazione del fine linea.
La Machine Vision non è solo uno strumento per produrre meglio, ma anche per controlla-
re meglio. In settori come quello alimentare, può fare la differenza tra conformità e spreco, tra efficienza e rischio. Nonostante l’Italia presenti una base industriale ricca e variegata, il potenziale della visione artificiale è ancora in parte inespresso e, rispetto ad altri Paesi come la Germania, c’è ancora molta strada da fare. Per questo Image S da sempre lavora per diffondere la cultura della visione, offrendo formazione, consulenza e soluzioni concrete a chi vuole innovare.
Un impegno che si traduce anche nella crescita interna dell’azienda: team tecnico altamente qualificato, continua ricerca di nuove tecnologie, investimento nella qualità dei processi e nella relazione con i clienti e con i fornitori che diventano veri partner. Un’evoluzione che si riflette nel modo in cui l’azienda comasca affronta ogni progetto: non esistono soluzioni preconfezionate, ma scelte ottimali calibrate su esigenze, vincoli e obiettivi del cliente.
Oggi la visione artificiale è più accessibile che mai, e l’auspicio è che la sua adozione diventi trasversale e capillare, anche in contesti ancora poco esplorati, quindi non solo per migliorare la produzione, ma anche il valore umano del lavoro.
I soci fondatori di Image S: da sinistra Marco Diani, Milena Longoni e Paolo Longoni.
ANALISI CONTROLLO
L’importanza del colore vegetale per un sapore autentico e un aspetto invitante
Il pomodoro è uno degli ingredienti principali della cucina mediterranea, fondamentale per la preparazione di piatti freschi e gustosi come la bruschetta. Oltre al suo sapore, il colore del pomodoro gioca un ruolo cruciale nell’aspetto visivo del piatto e nel garantirne la qualità. Un colore rosso vivo e brillante è un segno di freschezza e maturazione ottimale, sinonimo di freschezza e di un alto contenuto di nutrienti, e influisce direttamente sul sapore e sull’appeal del prodotto finito.
Quando si prepara una bruschetta, ad esempio, è essenziale che il pomodoro mantenga il suo colore naturale per garantire un sapore ricco e succoso.

Tuttavia, il colore del pomodoro può essere influenzato da vari fattori come le condizioni di coltivazione, il trasporto e la conservazione. Un controllo preciso
Spettrofotometro CM-5 (Konica Minolta).
e rigoroso del colore è necessario per assicurarsi che ogni pomodoro, fresco o trasformato, mantenga le caratteristiche desiderate.
IMBALLAGGI CONFEZIONI
Il mercato delle lattine metalliche
Secondo un recente rapporto di Markets and Markets, si prevede che il mercato globale delle lattine metalliche per alimenti e bevande crescerà da 50,42 miliardi di dollari nel 2024 a 70,72 entro il 2029, registrando un CAGR del 7,0% durante il periodo di previsione. Le lattine metalliche rimangono la scelta preferita per il confezionamento di alimenti e bevande grazie alla loro capacità di preservare l’aspetto, la consistenza, il sapore e il valore nutrizionale dei prodotti, garantendo al contempo la sicurezza alimentare. Tuttavia, il mercato deve affrontare sfide come le severe normative su alluminio e acciaio e le infrastrutture limitate nelle regioni emergenti.
Dinamiche del mercato globale
Nel settore del food & beverage, le aziende adottano sempre più lattine metalliche leggere e resistenti, con conseguente crescita significativa di questo mer-
cato. La tendenza è guidata dalla domanda di soluzioni di imballaggio che offrano sostenibilità, protezione e facilità di trasporto, riducendo al minimo l’impatto ambientale. Le lattine leggere sono particolarmente vantaggiose in quanto contribuiscono a ridurre i costi di trasporto e le emissioni di carbonio, un aspetto fondamentale per le aziende che si
impegnano a raggiungere rigorosi obiettivi ambientali. La loro durevolezza garantisce che i prodotti rimangano intatti e protetti, il che è essenziale per mantenere la qualità e prolungare la durata di conservazione, soprattutto per bevande e alimenti deperibili.
Inoltre, i consumatori sono sempre più consapevoli dell’importanza della sostenibilità degli

Certificazione per la riciclabilità degli imballaggi
FBCA – The Food and Beverage Carton Alliance – compie un nuovo e importante passo nella direzione dell’economia circolare con il lancio di Recy:Check, il protocollo di certificazione pensato per valutare la riciclabilità degli imballaggi compositi a base fibra, e con la pubblicazione dell’edizione 2025 delle Linee Guida “Design for Recycling” dedicate ai cartoni per bevande e alimenti. Due iniziative che rafforzano la missione dell’Alleanza, impegnata a livello

globale nel promuovere soluzioni di packaging sicure, sostenibili e circolari, capaci di rendere i sistemi alimentari più resilienti.
Il nuovo protocollo Recy:Check si distingue per il suo approccio rigoroso e scientifico: analizza infatti la riciclabilità dei cartoni lungo l’intero percorso, dalla raccolta alla selezione, fino al riciclo e all’applicazione finale. Nato per supportare la conformità al Regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio (PPWR), si propone al tempo stesso come un benchmark valido anche al di fuori del contesto eu-
ropeo, offrendo uno strumento utile a tutti gli attori della filiera.
Le Linee Guida aggiornate al 2025 completano questo percorso, fornendo raccomandazioni tecniche per progettare cartoni più facilmente riciclabili e compatibili con le cartiere specializzate, senza trascurare il recupero del cosiddetto PolyAl, la componente plastica e alluminio che costituisce circa un quarto della struttura del packaging. Elaborate dal Centro di Expertise di FBCA insieme al Gruppo di lavoro DfR, le nuove Linee Guida riflettono i più recenti sviluppi scientifici, le
innovazioni nei materiali e gli aggiornamenti normativi, offrendo così un supporto concreto per massimizzare il recupero delle risorse e migliorare la compatibilità con gli impianti di riciclo.
Recy:Check e le Linee Guida per la progettazione riciclabile permettono al settore di parlare con una sola voce sulla riciclabilità, di allinearsi alle nuove normative europee e agli obiettivi globali, e soprattutto di fornire a tutti – dai progettisti ai produttori, dai riciclatori ai decisori politici – la possibilità di prendere decisioni consapevoli e orientate al futuro.
Packaging sostenibile: una scelta che orienta i consumatori italiani
Sempre più italiani pongono grande attenzione al tema della sostenibilità, tanto che il tipo di confezione è ormai uno dei criteri principali che guidano le decisioni d’acquisto. A confermarlo sono i dati dell’Osservatorio Pro Carton 2025, secondo cui quasi un italiano su due (47%) ha abbandonato un brand negli ultimi dodici mesi a causa di un packaging ritenuto non sostenibile. Un numero in crescita rispetto al 2024 (41%), segno di una sensibilità ambientale che continua a rafforzarsi. Nonostante le difficoltà economiche legate al costo della vita – che preoccupa il 65% della popolazione – l’86% dei consumatori italiani sceglie ancora prodotti sostenibili. Tuttavia, il prezzo resta un fattore cruciale: il 67%
li acquista solo se in linea con le alternative tradizionali, mentre il 19% è disposto a pagare di più pur di preferire opzioni più responsabili.
In questo contesto il packaging in cartone si conferma il grande protagonista delle scelte degli italiani: il 91% preferisce confezioni in cartone rispetto alla plastica quando si trova davanti a due opzioni dello stesso prodotto. Oltre metà della popolazione (56%) rifiuta esplicitamente imballaggi non riciclabili, mentre il 35% penalizza il packaging eccessivo e il 33% boccia l’uso della plastica. Con questi dati, l’Italia si colloca sopra la media europea (40%) e guida la classifica dei Paesi più attenti all’impatto ambientale degli imballaggi.
Nuove insalate tra gusto, benessere e sostenibilità
Nostromo, marchio storico nel mondo delle conserve ittiche, amplia la linea Mix&Go con due nuove insalate pronte, pensate per offrire una pausa pranzo completa, saporita e bilanciata, ovunque ci si trovi – in ufficio, a casa o all’aria aperta.
Le nuove referenze si distinguono per l’alto contenuto proteico, l’accurata selezione degli ingredienti e il profilo nutrizionale studiato per chi cerca praticità senza rinunciare al benessere e al gusto.
In particolare, Mix&Go Pro+ Vital unisce le proteine del miglior Tonno Nostromo a lenticchie, bulgur e a un mix variegato di verdure colorate: peperone rosso, mais, cipolla, carota, zucchina e pomodoro. Il tutto è arricchito da semi di zucca e una nota fresca di succo di limone, per un’esperienza dal sapore mediterraneo e rigenerante.

Mix&Go Pro+ Boost propone invece una combinazione classica e appagante: tonno e fagioli, arricchiti con pomodoro, carota, olive verdi e nere, avena e semi di zucca. Una ricetta pensata per chi desidera un pasto completo, pronto all’uso, capace di coniugare sapore intenso e valori nutrizionali equilibrati.
Come tutte le insalate della gamma Mix&Go – tra cui
Nuova
Fusion, Rustica, Mediterranea e Messicana – anche le nuove Pro+ Vital e Pro+ Boost sono proposte in un formato da 190 grammi, pratico e ideale per il consumo fuori casa. Particolare attenzione è riservata anche alla sostenibilità del packaging: le confezioni sono plastic free, realizzate esclusivamente in acciaio e carta certificata FSC, completamente riciclabili.
merenda fresca Philadelphia
Il marchio Philadelphia, del Gruppo Mondelēz International, debutta nel segmento delle merende fresche con il lancio di Philadelphia Snack, una nuova proposta pensata per soddisfare la crescente domanda di snack pratici, freschi e pronti al consumo.
Si tratta di una monoporzione con crema Philadelphia da spalmare e grissini cotti al forno, pensata per offrire uno spuntino veloce, gustoso e leggero: solo 91 kcal per porzione, consumabile anche fino a 4 ore fuori dal frigorifero. Il prodotto risponde perfettamente ai trend emergen-

ti come “snackification” e “time crunching”, rivolgendosi a consumatori dinamici, in particolare alle nuove generazioni. Il nuovo Philadelphia Snack.
La nuova insalata Mix&Go Pro+ Vital Nostromo.
Tre varianti, tutte pronte in soli 10 minuti, con un risultato perfetto da gustare: basta aggiungere il proprio ingrediente fresco preferito – yogurt greco, kefir o skyr – e assemblare i dessert a strati seguendo pochi semplici passaggi. Ogni confezione contiene tutti gli elementi necessari, dalla base croccante al topping, fino alla decorazione finale.
Greek Caramel è un dolce al cucchiaio cremoso, con strati golosi al caramello salato. Aggiungendo 150 g di yogurt greco alla crema, si ottiene un dessert composto da un primo strato di crumble di biscotto, seguito da crema vellutata e un irresistibile topping al caramello salato.
Kefircake è invece ispirato alla classica cheesecake, ma in versione fresca e leggera. Basta un vasetto da 150 g di kefir da mescolare al preparato per la crema. A completare il tutto, un crumble croccante alla base e un topping ai frutti di bosco, per un mix di gusto e benessere.
Skyramisù, infine, è una rivisitazione nordica del tiramisù. A base di 150 g di skyr, questo dessert si compone di uno strato di biscotto imbevuto nel caffè, crema morbida e una spolverata finale di cacao, tutto già incluso nella confezione.

Il preparato per Greek Caramel di Cameo.
Nuovo tonno in vaso di vetro firmato Nostromo
“Il Morbido” è il nuovo tonno in vaso di vetro lanciato da Nostromo, pensato per coniugare gusto, qualità e convenienza. Una proposta che amplia la già ricca gamma del brand e risponde in modo concreto alle esigenze quotidiane delle famiglie, soprattutto quelle con bambini, sempre più attente a ciò che portano in tavola.
“Il Morbido” si distingue per la sua lavorazione artigianale e per il suo mix attentamente bilanciato di olio di semi di girasole e olio extravergine di oliva, studiato per mantenere inalterata la consistenza tenera e compatta del
Dado in crema
In cucina, la vera innovazione è trovare soluzioni che uniscano praticità e gusto senza compromessi sulla qualità. Da questa idea nasce Dadocrema Bauer, il dado in crema disponibile nelle varianti Carne e Vegetale: un alleato versatile che rende ogni ricetta più semplice e saporita.
La sua consistenza morbida e vellutata si dosa facilmente grazie al pratico tubetto “smart”, che permette di utilizzare solo la quantità necessaria, evitando sprechi e mantenendo intatto l’aroma naturale degli ingredienti. Si scioglie all’istante, amalgamandosi perfettamente in piatti sia caldi che freddi: dal brodo ai risotti, dalle vellutate alle polpette, fino a sandwich e crepes salate per un tocco in più anche a crudo.
Preparato senza additivi né conservanti, con verdure italia-
Il tonno in vaso “Il Morbido” di Nostromo.

tonno, esaltandone allo stesso tempo il sapore autentico.
Pensato per tutta la famiglia, il prodotto è confezionato in vasetti da 180 grammi, pratici, richiudibili e riutilizzabili, perfetti per conservare il tonno anche dopo l’apertura e per ridurre gli sprechi, in linea con una logica di economia circolare.
ne e olio extravergine d’oliva, Dadocrema è naturalmente senza glutine, senza lattosio, senza grassi idrogenati e senza glutammato aggiunto.
La versione Carne arricchisce i piatti con l’estratto di carne bovina, perfetta per brodi, arrosti e tortellini. Quella Vegetale, con oltre il 70% di verdure, dona freschezza e gusto a zuppe, cous cous e ricette vegetariane.
Il Dadocrema Bauer, nelle versioni Vegetale e Carne.

RICERCA APPLICATA
Come prevedere le incrostazioni negli scambiatori di calore
L’incrostazione nei sistemi di scambio termico, in particolare nell’industria lattiero-casearia, rappresenta una sfida operativa rilevante, comportando un aumento del consumo energetico e dei costi di manutenzione. Gli scambiatori di calore realizzati in materiali polimerici, grazie al loro comportamento favorevole nella mitigazione delle incrostazioni, offrono una potenziale soluzione per ridurre tali impatti.
In uno studio tedesco sviluppato sul Journal of Food Process Engineering. 48, (5): e70096,
2025 sono stati sviluppati un modello meccanicistico e uno empirico di incrostazione per prevedere il particolare meccanismo di distacco degli strati di incrostazione da concentrato proteico del siero di latte (WPC) su superfici di scambiatori in poli-eter-eter-chetone (PEEK), causato dall’ebollizione al di sotto dei depositi incrostanti.
I parametri di ciascun modello sono stati stimati utilizzando dati sperimentali relativi alla massa totale di incrostazione. Gli esperimenti sono stati condotti

in condizioni operative differenti. Per determinare la dipendenza dei parametri del modello dalle condizioni di processo è stata applicata la regressione simbolica.
I modelli sono stati validati con dati sperimentali non inclusi nel set di addestramento. L’obiettivo era prevedere la massa di incrostazione e, nel caso del modello meccanicistico, anche la resistenza termica. I risultati mostrano che il modello empirico è in grado di prevedere la massa di incrostazione con un’accuratezza di ±20% in condizioni operative non viste ma comprese nei limiti del set di addestramento. Tuttavia, per condizioni esterne a questi limiti, il modello empirico fallisce nell’estrapolazione. Il modello meccanicistico, sebbene presenti una maggiore deviazione (<70%) all’interno del range di addestramento, si comporta meglio rispetto a quello empirico in fase di estrapolazione, con un errore comunque rilevante (<130%). La previsione della resistenza termica mostra discordanze, in particolare in presenza di elevate concentrazioni di WPC e di alti flussi termici.
I risultati suggeriscono che l’utilizzo di scambiatori in PEEK potrebbe contribuire significativamente alla riduzione dei tempi di fermo dovuti all’incrostazione e ai costi energetici nei processi di trasformazione del latte.
MERCATI CONSUMI
Cresce il mercato dei prodotti da forno surgelati
Secondo l’analista Markets and Markets, il mercato globale dei prodotti da forno surgelati continua a registrare una crescita costante, dai 22,3 miliardi di dollari del 2021 ai 29,5 previsti nel 2026, registrando un CAGR del 5,8%, trainato soprattutto dalla crescente domanda dei consumatori per soluzioni pratiche, veloci e pronte da gustare. In questo scenario, l’Europa si conferma un’area strategica, grazie alla forza del suo settore agroalimentare e alla presenza di un’ampia base di consumatori fidelizzati.
Un’altra area da tenere d’occhio è l’Asia Pacifico, dove il mercato dei prodotti da forno surgelati sta crescendo rapidamente. Questo boom è spinto da un aumento del potere d’acquisto e da uno stile di vita sempre più frenetico, che porta soprattutto i giovani – che ritengono la praticità una priorità – a cercare pasti facili da preparare e consumare.
Il settore dei prodotti da forno surgelati è destinato a crescere anche per l’aumento della richiesta da parte di ristoranti e servizi di ristorazione collettiva istituzionali. A favorire questa tendenza contribuiscono diversi fattori socio-economici: stili di vita più attivi, un maggiore reddito disponibile, l’esternalizzazione di attività non strategiche da parte delle aziende e l’aumento dei viaggi di lavoro, che spingono ulteriormente la crescita del settore della ristorazione.
A ciò si aggiunge il ruolo delle innovazioni tecnologiche: soluzioni come la microincapsulazione e la
tecnologia IQF (Individual Quick Frozen) permettono di prolungare la shelf life di questi prodotti, sostenendo così lo sviluppo e la competitività del mercato dei prodotti da forno surgelati nel periodo di previsione.

All’interno dell’offerta di prodotti, sono torte e pasticcini a conquistare il podio delle preferenze. Formati monodose, semplicità di preparazione e proposte sempre più premium rendono questi dolci perfetti per chi cerca qualità senza rinunciare alla comodità.
Dal report emerge una tendenza emergente nel settore dei prodotti da forno surgelati: quella dei prodotti “ready-to-bake”, cioè già parzialmente cotti e pronti per essere infornati, che offrono il piacere del pane o dei dolci appena sfornati, ma con tempi di preparazione ridotti al minimo. Una soluzione che coniuga freschezza e praticità, sempre più apprezzata da chi ha poco tempo ma non vuole rinunciare al gusto e alla qualità.
Anche lo sviluppo delle tecnologie di surgelazione ha contribuito al successo dei prodotti da forno surgelati, fornendo soluzioni di conservazione efficaci per aumentare la durata di conservazione dei prodotti. L’adozione di tecnologie a bassa temperatura, in particolare, ha incrementato il valore commerciale dei prodotti e ha aperto la strada a un nuovo mercato per i surgelati, risolvendo problemi come la breve durata dei prodotti, tempi di produzione lunghi e la necessità di prolungare la shelf life.
Inoltre, il mercato dei prodotti da forno surgelati speciali è destinato a una rapida crescita, spinto dalla


crescente preferenza dei consumatori per alternative più salutari ai prodotti tradizionali. Quindi, punti di forza per il futuro sono lo sviluppo economico nei paesi emergenti e in quelli sviluppati e l’aumento dell’attenzione alla salute, che ha creato nuove opportunità per i produttori di prodotti da forno speciali, come quelli arricchiti di particolari ingredienti, senza glutine, biologici, a basso contenuto calorico o senza zuccheri, ampliando così la propria base di consumatori. Si è infatti registrato un aumento del numero di negozi di prodotti da forno speciali in tutto il mondo.
Rispetto ai canali di distribuzione dei prodotti da forno surgelati, i consumatori continuano a preferire i punti vendita tradizionali, come supermercati, ipermercati e, sempre di più, le piattaforme online. Questi canali offrono accessibilità, assortimento e convenienza, rendendoli ideali per la spesa quotidiana.
Per quanto riguarda le prossime sfide, si registra un aumento della scelta di prodotti convenzionali e appena sfornati. I consumatori ritengono che i prodotti alimentari lavorati e surgelati un anno o più prima del loro consumo possano non essere nutrienti, per cui rimane alta la preferenza per i prodotti appena sfornati, il che limita in maniera significativa la crescita. Inoltre, la necessità di mantenere una temperatura costante per i prodotti da forno surgelati comporta talvolta delle difficoltà a causa delle catene del freddo inefficienti in alcuni paesi in via di sviluppo e sottosviluppati.
Tra i principali protagonisti del mercato considerati nel report, troviamo marchi internazionali di rilievo come Associated British Foods (Regno Unito), Aryzta (Svizzera), Lantmännen Unibake (Danimarca), Europastry (Spagna), General Mills, Kellogg’s e Conagra Brands (USA), oltre a nomi affermati in Belgio e Regno Unito come Vandemoortele e Premier Foods.
NOTIZIE DAL MONDO
Tecno
3: nuove certificazioni per una cultura industriale sostenibile e umana
Crescere significa scegliere, prendere posizione in un contesto in continua evoluzione, dove l’industria alimentare richiede competenza tecnica, visione strategica e soprattutto responsabilità. Tecno 3 prosegue con coerenza il proprio percorso, consolidando il sistema di gestione con due nuove certificazioni internazionali: ISO 14001, per la gestione ambientale, e ISO 45001, per la salute e la sicurezza sul lavoro.
Questi nuovi riconoscimenti si affiancano alla ISO 9001 per la qualità e al rating EcoVadis, testimoniando una visione integrata, solida e trasparente. Una visione che mette al centro due risorse fondamentali: il pianeta e le persone.
In particolare, la certificazione ISO 14001 rappresenta un passo significativo nel percorso di riduzione dell’impatto ambientale. L’approccio adottato da Tecno 3 include la pianificazione e il controllo dei processi in ottica ecologica, l’adozione di materiali e soluzioni a basso impatto, e il mi-
glioramento continuo della performance ambientale.
Questo sistema di gestione permette all’azienda di lavorare con obiettivi chiari, misurabili e condivisi. L’analisi dei dati, gli audit interni, le azioni di miglioramento: tutto contribuisce a rendere la sostenibilità una pratica quotidiana, concreta, radicata.
Parallelamente, la ISO 45001 rafforza l’impegno per un ambiente di lavoro sicuro e partecipativo. Le persone che lavorano in Tecno 3 operano in un contesto strutturato, in cui i rischi vengono analizzati e gestiti attraverso misure organizzative e tecniche aggiornate. La formazione continua, la comunicazione interna e la consapevolezza diffusa alimentano una cultura della sicurezza basata su attenzione, cura e responsabilità collettiva.
Ogni gesto, ogni procedura, ogni controllo contribuisce a garantire benessere, protezione e qualità della vita lavorativa. Questo approccio genera valore su più livelli: migliora i risultati

operativi, rafforza la reputazione aziendale e crea un ambiente di lavoro fondato su fiducia e rispetto reciproco.
Le nuove certificazioni consolidano un percorso già avviato, confermando una strategia che considera la sostenibilità come leva concreta di innovazione. Investire in soluzioni responsabili per l’industria alimentare significa orientare tecnologia e competenze verso un impatto positivo, sia ambientale che sociale.
ISO 14001 e ISO 45001 esprimono un impegno chiaro: qualità dei processi, tutela delle persone, rispetto del territorio. La crescita passa da qui, da scelte strutturate che generano valore reale.
Le nuove certificazioni ottenute da Tecno 3.
Aperte le candidature alla 7ª edizione di Good Food Makers
Con l’apertura delle candidature per la 7ª edizione di Good Food Makers, Barilla conferma il proprio impegno verso l’innovazione aperta e la trasformazione sostenibile del sistema agroalimentare. Il programma, nato nel 2019, è oggi un punto di riferimento nel panorama dell’open innovation italiana e internazionale, con oltre 900 candidature ricevute da 25 Paesi e 26 startup coinvolte in percorsi di co-sviluppo.
Per l’edizione 2025, Good Food Makers assume la forma di “Good Food Makers – Ecosystem”, un nuovo modello che coinvolge attivamente stakeholder e partner della filiera Barilla per progettare soluzioni concrete e condivise. Il programma è realizzato in collaborazione con Almacube, hub dell’innovazione dell’Univer-
sità di Bologna e di Confindustria Emilia.
Le tre realtà selezionate parteciperanno a un percorso di quattro settimane a stretto contatto con professionisti Barilla e dei partner coinvolti, per sviluppare soluzioni ad alto impatto dal campo alla tavola. Il progetto prenderà il via a settembre e si concluderà con l’Innovation Day, previsto a gennaio 2026.
L’edizione 2025 vedrà protagoniste 3 sfide:
- AgTech for Climate Resilience (con Open Fields): per soluzioni tecnologiche capaci di migliorare la coltivazione del basilico e la gestione delle erbe spontanee, con attenzione alla resilienza climatica.
- New Frontiers in Detection (con Bizerba): per potenziare i sistemi di rilevamento negli

impianti industriali, migliorando qualità e controllo nei processi produttivi.
- Best on Shelf (con Conad Nord Ovest): per innovazioni che migliorino la visibilità a scaffale dei prodotti e ottimizzino la gestione dei punti vendita. Le candidature sono aperte fino a fine luglio e rivolte a startup, spin-off e aziende innovative pronte a collaborare con Barilla per costruire insieme il futuro del cibo.
Negli anni, Good Food Makers ha favorito la nascita di progetti concreti e di successo, tra cui: Connecting Food, che ha tracciato digitalmente l’intera filiera del basilico per il pesto Barilla grazie alla tecnologia blockchain; Nosh Biofoods, selezionata nel 2023, che continua a collaborare con Barilla per sviluppare ingredienti sostenibili attraverso processi di fermentazione; Manual.to, piattaforma per la formazione del personale, attualmente in fase di implementazione nello stabilimento Barilla di Cremona; Voxpopme, il cui sistema di intelligenza artificiale viene oggi utilizzato per le ricerche di mercato con i consumatori.
Nel 2024 Barilla ha investito circa 50 milioni di euro in Ricerca e Sviluppo. A conferma di questa centralità, è in corso il potenziamento del nuovo polo R&D di Parma, una struttura da 12.000 m² che riunirà tutte le competenze tecniche del Gruppo. Il progetto favorirà un approccio sempre più collaborativo e internazionale, anche attraverso iniziative come Good Food Makers.
Dal 2019 ad oggi, Good Food Makers ha raccolto oltre 900 candidature da 25 Paesi e ha già collaborato con 26 startup.
Verona ospita una nuova edizione di Save AGENDA
Save – Mostra Convegno Automazione, Strumentazione, Sensoristica e 4.0 – torna l’8 e 9 ottobre 2025 a Veronafiere, confermandosi tra gli appuntamenti di riferimento per l’industria manifatturiera e di processo. La manifestazione, nata nel 2007, è oggi un punto d’incontro strategico per professionisti e imprese che guardano all’innovazione come leva di crescita.
Il Veneto, cuore industriale tra i più dinamici d’Europa, si conferma la cornice ideale: un territorio con forte vocazione manifatturiera, un solido tessuto di PMI e un orientamento marcato verso l’export, capace di adottare con rapidità le tecnologie più avanzate.
L’edizione 2025 offrirà un programma particolarmente ricco, con oltre 36 appuntamenti tra convegni, workshop e tavole rotonde. I temi spaziano dalle soluzioni 4.0 all’Intelligenza
Artificiale, dall’automazione al controllo dei processi, dalla sensoristica alla manutenzione e asset management, fino alle sfide legate alla sostenibilità e all’efficienza energetica.
Uno degli approfondimenti più attesi sarà dedicato al ruolo dell’Intelligenza Artificiale e delle tecnologie 4.0 nella fabbrica intelligente. La sessione “Prospettive e sviluppi avanzati di IA e 4.0 per l’Automazione industriale” esplorerà come algoritmi intelligenti, sistemi cyber-fisici e sensoristica evoluta stiano trasformando l’automazione e ridefinendo i modelli produttivi.
Accanto agli spazi espositivi, tornerà anche l’Area Start-up, pensata per dare visibilità alle giovani realtà che stanno sviluppando soluzioni tecnologiche innovative e favorire l’incontro con stakeholder e imprese consolidate.
Un altro focus centrale sarà l’industria sostenibile: oggi più che un obiettivo futuro, una necessità concreta. Save offrirà una panoramica di soluzioni che aiutano a ridurre consumi ed emissioni, a digitalizzare i processi in chiave green e a rendere le infrastrutture produttive più resilienti ed efficienti.
La manifestazione, a partecipazione gratuita, è organizzata da EIOM con il supporto delle principali associazioni e istituzioni del settore, tra cui GISI, ANIPLA, PLC Forum, ADACI, FIRE, ENEA, CEI, AIAT e molte altre.
SAVE si svolgerà in contemporanea con MCMA – Mostra Convegno Manutenzione Industriale e Asset & Facility Management e con mcTER EXPO – Fiera Internazionale Efficienza Energetica e Rinnovabili, dando vita a un grande hub di innovazione tecnologica e sostenibilità.
RECENSIONE LIBRI
Sicurezza alimentare
FOODBORNE AND MICROORGANISMS - Spoilage and Pathogens and their Control - Volume 113 (ALIMENTAZIONE E MICRORGANISMIAgenti patogeni e di deterioramento e loro controllo - Volume 113) Anderson de Souza Sant’Ana - XXVIII + 635 pagg. - Edito da Academic Press (www.elsevier.com) - 2025 - Prezzo 110,50 € - ISBN 9780443158902.
Disponibile anche in ebook - Prezzo 110,50 € - ISBN 9780443132582.
Lo studio della scienza dell’alimentazione e della nutrizione continua a evolversi rapidamente, spinto dai progressi tecnologici, dalla costante ricerca di migliorare la sicurezza e la qualità degli alimenti e dalla necessità di affrontare le sfide legate alla salute e alla sicurezza alimentare. Questo volume della collana Advances in Food and Nutrition Research raccoglie una serie di contributi che riflettono le attuali frontiere della conoscenza in microbiologia e sicurezza alimentare, evidenziando sia le sfide sia le opportunità che la ricerca moderna in questo ambito si trova ad affrontare.
Il primo capitolo offre una panoramica storica sullo sviluppo della microbiologia predittiva, illustrando i progressi compiuti dai primi metodi cartacei fino all’impiego avanzato dell’intelligenza artificiale nella previsione del comportamento microbiologico nei sistemi alimentari. Questo tema del progresso tecnologico
è ulteriormente approfondito nei capitoli successivi, con particolare attenzione alle tecnologie non termiche, la cui ottimizzazione per l’inattivazione dei patogeni rappresenta un’area di crescente interesse, in risposta alla domanda di tecniche di lavorazione degli

alimenti più sicure ed efficienti dal punto di vista energetico.
Il problema degli agenti patogeni di origine alimentare resta una delle principali preoccupazioni per la sicurezza degli alimenti. Diversi contributi affrontano questo tema cruciale, analizzando aspetti che spaziano dai prodotti freschi come veicolo di Salmonella enterica, ai batteri associati alla produzione di carne suina, fino alla prevenzione di virus e patogeni in prodotti ortofrutticoli. Viene sottolineata l’importanza di garantire la sicurezza microbiologica lungo tutta la filiera alimentare, con un focus anche sulla progettazione di piani di analisi dei rischi e punti critici di controllo (HACCP), specificamente adattati alla produzione e alla preparazione di alimenti nello spazio. Inoltre, viene esaminata la ricerca sul monitoraggio della contaminazione microbica e sugli effetti della microgravità nelle interazioni tra ospite, patogeno e alimento.
Un altro tema chiave del volume è il ruolo delle tecnologie “omiche” e dell’analisi avanzata dei dati nella sicurezza alimentare. Si esplora come questi strumenti possano potenziare la capacità di controllo dei patogeni enterici, rivelandosi fondamentali anche per affrontare le sfide poste dai funghi contaminanti.