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Anno XXIV n. 724

RIMINI NON FARTI CADERE LE BRACCIA La sfiducia sta facendo più danni della crisi

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di Lorella Barlaam

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Naccari: “Così rilanceremo il Supercinema di Santarcangelo” di Paolo Bronzetti

di Stefano Cicchetti

ossiamo anche fare spallucce davanti alla classifica del Sole 24 Ore, che in un solo anno precipita Rimini da quarta provincia d’Italia per qualità della vita, a un anonimo ventisettesimo posto. “Le classifiche lasciano il tempo che trovano, certi parametri ci penalizzano, non esultavamo prima e non ci abbattiamo adesso…”. Non è vero niente, ci scoccia tantissimo, anche se la vera qualità della vita non è di sicuro quella che viene fuori dai distillati statistici dei quotidiani economici.

Marziani pedala con Pantani

Ci sono però in questi giorni anche altri numeri, più reali, che fotografano fedelmente il nostro stato d’animo. Sono quelli della Colletta Alimentare, la lodevole iniziativa che ogni anno raccoglie nei supermercati le donazioni per i poveri. Il calo era atteso e c’è stato: meno 6 per cento a livello nazionale. In Emilia Romagna in media le cose sono andate meglio, con una diminuzione del 4,8. Ma a Rimini e San Marino è stato molto peggio, addirittura un tracollo: 9,5 per cento di cibo donato in meno. segue a pag. 3

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Speciale

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PRIMO PIANO

Solo qualche grande vecchio guarda al 2014 con speranza segue dalla prima pagina

di Stefano Cicchetti

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ll’improvviso il nostro braccino è diventato così corto? Tutt’in una volta ci siamo scoperti insensibili e avari? O la crisi da noi sta avendo effetti più devastanti che da altre parti? Molto più realisticamente, stiamo cadendo in una depressione bella e buona. Solo questo può spiegare che uno su dieci di noi non se la senta di tirare fuori 5, 10 euro una volta all’anno per aiutare chi letteralmente non ha da mangiare. Una sindrome che rischia di fare ancora più danni rispetto a quelli già con-

dannatamente sfavorevoli: motivi per non stare allegri non mancano. Manca però una cosa ancora più importate: la fiducia che anche questa nottata passerà. I nostri ragazzi, se possono scappano all’estero. Chi ancora ha qualcosa da investire, se la tiene ben stretta. Chi ha qualche idea, la mette da parte per tempi migliori. Si cerca di galleggiare o poco di più. Non che arrivino tanti incoraggiamenti o aiutini. Al contrario, Bonfiglio Mariotti, imprenditore riminese dell’informatica, ha impietosa-

RIMINI NON FARTI CADERE LE BRACCIA sistenti della recessione economica. Perché un depresso difficilmente trova la forza per ripartire a passo di carica. Le sofferenze ci sono e drammaticamente vere. La fine ingloriosa di Aeradria con il rischio concreto di perdere un’infrastruttura fondamentale come l’aeroporto, i bilanci da brivido dei palacongressi di Rimini e Riccione, il quasi azzeramento delle costruzioni e dell’immobiliare, il manifatturiero che annaspa, salvo i pochissimi che lavorano con l’estero. E si potrebbe andare avanti con il numero dei fallimenti e le percentuali degli insoluti e tanti altri indicatori

La sfiducia sta facendo più danni della crisi mente elencato tutti i ritardi e le carenze che la Romagna e la riviera in particolare hanno dovuto subire quanto a ferrovie, autostrade e aeroporti. La pista di Miramare rischia di rimanere deserta, mentre Parma si può permettere di perdere 3 milioni all’anno per far volare

10 aerei alla settimana. La terza corsia che ci mette 30 anni per scendere da Bologna a fino al più importante bacino turistico d’Italia. Che non compare nemmeno fra le priorità dell’alta velocità ferroviaria, tant’è vero che i Frecciarossa da qui alle due torri impiegano praticamente lo stesso tempo dei vecchi “rapidi”, mentre a Roma ci si arriva solo per vie traverse . “E la Romea – osserva Mariotti – è la stessa dell’epoca romana”. Ma scaricare sugli altri non serve mai a niente. “Loro” fanno giustamente i propri interessi, noi quanto siamo capaci di fare i nostri? Ma soprattutto, troveremo proprio ora la forza per batterci? Sembra che ad averla sia rimasta solo qualche “grande vecchio”, come il presidente di Riminifiera Lorenzo Cagnoni, l’unico che prevede bilanci in utile nel 2014. Molto spesso sentiamo ripetere che dopo ogni medioevo arriva un rinascimento. Ce lo auguriamo con tutto il cuore. Anche perché il rinascimento, verso la metà nel XV secolo, partì proprio da qui, con il sogno visionario di un principe che volle costruire un tempio degno dell’eternità. Solo che da noi il rinascimento morì nella culla, travolto dal collasso dello stato malatestiano. Ne seguirono tre secoli e mezzo di depressione economica e culturale, di irrilevanza storica e politica, dalla quale uscimmo solo inventandoci un’industria chiamata turismo. Bisogna che ci inventiamo qualcos’altro anche questa volta. Ma subito, non fra tre secoli.

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L’acqua arriva anche all’Africa... Ecco il risultato dell’iniziativa di Romagna Acque a favore dell’Amref

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Accese le luminarie, ripartono i trenini

PARCHEGGI GRATIS PER LE FESTE Dal 7 al 26 dicembre a Rimini Centro due ore “in regalo” Parcheggi gratuiti in Centro storico per due ore (con disco orario) dal 7 dicembre. E’ il regalo di Natale che il Comune di Rimini ha fatto a commercianti del centro e cittadini, che potranno così fare i loro acquisti parcheggiando l’auto nei circa 1.500 posti con strisce blu senza pagare le prime due ore. Sarà possibile nei parcheggi: Gramsci - S.Rita, ex Sartini, Tiberio, Cervi, Soleri-Brancaleoni, Bondi, Bramante, Tosi-Ceccarelli, P.zza Ferrari, Via Gambalunga, Via Tonti, Via Bastioni Settentrionali, P.tta S.Gregorio, Valturio, Rocca, Malatesta. Intanto sono tornati in servizio i trenini di “Centro facile”, il servizio di navette gratuito. Lo scorso anno i trenini hanno trasportato 22.311 passeggeri: un successo che ha convinto il Comune ad aumentare del 50% le giornate, dalle 16 del 2012 alle 25 di quest’anno. Le navette partono da Via Caduti di Marzabotto e dal parcheggio del Settebello. Tutto a posto anche con le luminarie. Nonostante molte difficoltà, alla fine 45 chilometri di strade cittadine sono stati addobbati con 500mila punti luce. Un impegno consistente, realizzato grazie all’accordo firmato tra l’Amministrazione Comunale e i 19 tra Comitati, Associazioni e Consorzi operanti nell’intero territorio del Comune di Rimini.


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COSì è... SE NON VI PIACE

Basta con la bugia pietosa, a fallire è l’aeroporto di Nando Piccari

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n devastante effetto collaterale del berlusconismo consiste nel fatto che, quando ti capiti di criticare un atto della Magistratura, c’è sempre qualcu-

dal minimizzare le ragioni per le quali sulla vicenda Aeradria è chiamata a svolgere fino in fondo il proprio ruolo la Magistratura, sia civile che penale; magari, quest’ultima,

IL PUNTO DI DIRITTO E IL SUO ROVESCIO no pronto a obiettarti: “Ah, ma allora dai ragione a Berlusconi!?”, quasi vi fosse un nesso fra i tuoi civili rilievi e la litania di verbose turpitudini contro l’Ordine Giudiziario a cui lui si lascia quotidianamente andare. Pazienza, dunque, se trattando della recente sentenza che ha raso al suolo Aeradria – anzi, la “nuova Aeradria” – correrò un rischio del genere; o magari quello che dal maleodorante twittare nei bassifondi del grillume riminese mi arrivi l’ennesima, sgrammaticata e starnazzante accusa di scrivere per “difesa d’ufficio”. Solo un paranoico che non concepisca la libertà di pensare con la propria testa, può scambiare i “solitari commenti” di questa rubrica per “atti dovuti” a chicchessia. Voglio inoltre aggiungere che mi guardo bene

Aeradria: il lupo a guardia del gregge? con un po’ più di sobrietà e di attenzione ai “rimbalzi mediatici”. Tutto ciò premesso, mi ritrovo fra quanti non sono affatto convinti che fosse “giudiziariamente ineluttabile” far fallire l’aeroporto (sì, l’aeroporto: basta con la pietosa

bufala del “niente paura” perché, fallita Aeradria, a Miramare si potrà continuare a volare come se niente fosse). Non v’è dubbio che si sia trattato di una sentenza umanamente sofferta, come ha meritoriamente ammesso la stessa Presidente del Tribunale, nei cui confronti la stima e il rispetto restano immutati. Ma non sembri un controsenso affermare che, nel contempo, quella sia anche apparsa la decisione “giuridicamente più facile” fra le possibili, e dunque la più “conformistica”. Non ho certo la presunzione di confutare l’affermazione, contenuta nel comunicato del Tribunale successivo alla sentenza, secondo cui «non è consentito in punto di diritto anteporre ai profili di ammissibilità giuridica la valutazione di pretesi criteri di “opportunità”». Ma se oltre che al “punto di diritto”, vogliamo anche guardare....alla virgola del suo rovescio, diventa allora inevitabile chiedersi perché mai i creditori – non è a favore del loro tornaconto che si dovrebbe sentenziare? – avessero scongiurato una siffatta sentenza, sia a gran voce alla vigilia che nel corso delle udienze. Essi vedranno ora assottigliarsi le loro prospettive di rientro economico, rispetto a quelle che nel frattempo si erano aperte per essere in gran parte diventati i soci di comando della “nuova Aeradria”. Devono dunque rassegnarsi alla malaugurata inevitabilità che, in questo caso, la “legge dei codici” si sia trasformata nella famigerata “legge del menga”? Nel clima di generale sconcerto e preoc-

cupazione del dopo-sentenza, ha suscitato irritazione, mista a compatimento, leggere i gridolini di godimento, tipici di certa patologia autoreferenziale, in cui si sono esibiti Mario Pari (che dovrebbe invece sperare nel generale oblio dei suoi trascorsi di padre-padrone di Aeradria) e tal Martinese, ossessionato dall’idea di voler sembrare un intellettuale fin dai tempi in cui, fra le risate generali, si firmava “Ufficio Studi della CGIL”. Oltre a questo patetico campionario, vi è da presumere che il devastante epilogo giudiziario abbattutosi sull’aeroporto Fellini sia stato salutato con giubilo da più d’una “hyaena ridens” bolognese, intenzionata a spartirsene i resti, così come da certi suoi altolocati tifosi forlivesi e da qualche commercialista riminese che non sa tuttora darsi pace per le frustrazioni patite nel suo insignificante passato politico. Proprio tenendo conto della prima di queste prevedibilissime eventualità, così come dell’indubitabile onestà intellettuale della Magistratura riminese e della sua impenetrabilità alle mire interessate, devo una volta tanto – incredibili dictu! – dar ragione a Pizzolante: non è bene, non è rassicurante, che a svolgere la funzione di curatore fallimentare delle “nuova Aeradria” sia la stessa mano bolognese che tanto s’è prodigata per il suo fallimento. Se non la “legittima suspicione”, la cosa provoca quanto meno la sgradevole sensazione che a guardia del gregge sia stato messo il lupo.


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S/PUNTO DI VISTA

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Le grandi enciclopedie costavano come uno scooter e si pagavano a rate di Giampaolo Proni

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oglio parlare della morte dei libri e per farlo racconterò una storia personale. Ho ritrovato nella cantina della vecchia casa dei nonni la biblio-

una scelta di modernità. Quando io arrivai al mondo arrivò anche l’epoca delle enciclopedie. Non solo erano accessibili alla piccola borghesia degli anni ‘50 - ‘60 i ro-

LA MORTE DEI LIBRI C’era un tempo in cui farsi una biblioteca era una conquista sociale techina di mio padre, classe 1920, operaio in una fornace di mattoni e poi impiegato delle Poste, dopo la guerra. Vecchi romanzi di Salgari, Sue, Cronin, di ignoti autori di fede fascista (del genere “L’eroe dell’Alcazar”), ammuffiti, inscuriti, i bordi pagina smangiati dal tempo. Ogni libro riporta la firma del proprietario e un numero, perché venivano classificati e conservati con cura. Il ragazzo che poi sarà mio padre vedeva forse in questo numero crescente il sogno di una vera biblioteca. Possedere libri era una conquista sociale e

manzi popolari da poche lire, ma ora anche edizioni considerate di lusso: le grandi enciclopedie illustrate con copertina rigida. Si acquistavano a rate dal rappresentante, un volume al mese, o in fascicoli, in edicola. Il campione di questo mercato era la De Agostini di Novara, seria casa piemontese che per decenni condensò il sapere italico di ogni settore. Così, un fascicolo alla volta, mio padre mise insieme Il Milione, grande atlante illustrato in dodici volumi che mi permetteva di fare le famose ‘ricerche’ che andavano di moda ancora al liceo

negli anni ‘70. Scomparso mio padre, mia madre investì il budget cultura della famiglia in enciclopedie per ragazzi, prima la mitica Conoscere, totalmente illustrata da disegni, e poi una Mondadori per ragazzi. Milioni di famiglie riempirono gli scaffali delle loro sale da pranzo di queste grandi opere in tanti volumi. Erano oggetti costosi, per i quali si facevano appunto rateazioni, perché un solo stipendio non bastava a comprarli. Non costavano come un’automobile, ma come uno scooter sì. Crebbi, e ricevetti in regalo gli stessi romanzi che leggeva mio padre, esclusi quel-

li di chiara fede fascista, e mia nonna mi sgridava che “mi cavavo gli occhi” leggendo con poca luce. Da adolescente scoprii le edizioni economiche, a me piaceva la fantascienza, e quindi Urania, e nel frattempo il libro era diventato accessibile, per quanto ancora costoso per le tasche di uno studente. La prima rivoluzione arrivò con i remainders, dei quali Rimini è stata una capitale, grazie a Caimi, e i tendoni al mare. Ma vedo che questa breve storia è troppo lunga, però siccome mi piace raccontarla, se a voi piace ascoltarla, continuerò sul prossimo numero.


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A Rimini il 13 dicembre presentazione di “Nel nome di Marco” di Michele Marziani

DIVENTA NOSTRO QUEL TRAGUARDO DI PANTANI di Lorella Barlaam

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o vedo arrivare al traguardo dove lo sto aspettando: è seduto, ondeggia sulla bicicletta, volto e muscoli tesi. Il cranio è raso, la fronte aggrottata». È il Marco Pantani dell’epica rimonta ad Oropa del 1999, a cambiare la vita di don Fausto, protagonista di “Nel nome di Marco” di Michele Marziani. Con questa vittoria sghemba, il Pirata dimostra al Prete che nulla è impossibile, persino diventare un padre vero. A presentare “Nel nome di Marco” (Ediciclo) a Rimini, il 13 dicembre alle 17.30 in Sala del Giudizio, con l’autore ci saranno Piero Meldini e Paolo Vachino, dopo il saluto del sindaco Andrea Gnassi. Come un abbraccio da parte della città. «È un libro nato per caso, per un incrocio di sfide, suggestioni e ossessioni», mi spiega Michele. «Nato da una telefonata che mi chiedeva se mi interessava scrivere su Pantani e alla quale ho risposto di no, che non sono un appassionato di ciclismo. Mi sono sentito rispondere che in qualche modo sbagliavo, che Marco Pantani stava nella mia epica. Così sono stato penetrato da un tarlo. Cosa avrà voluto dire? E sono andato a guardare vittorie, sconfitte, salite e... mi sono appassionato. Più che a Pantani, alla forza che le sue vittorie avevano sui tifosi... In fondo “Nel nome di Marco” è questo: la storia di un tifoso. E stavolta la mia – riflette Michele - è stata una scrittura nei luoghi: parte del romanzo l’ho scritta al santuario d’Oropa, in una stanzetta, cercando di vivere come don Fausto. Parte a Dublino e a Rimini, che sono punti nodali della storia. I luoghi mi sono cresciuti addosso, avvinghiati, i personaggi li hanno dipanati. Pantani era il mito allo specchio, un eroe omerico alla fine del tempo degli eroi, di quelli del

ciclismo, almeno…» A me sembra che ancora il tema sia il paterno, la sua difficoltà... «Evidentemente provo un richiamo narrativo verso la declinazione al maschile del susseguirsi delle generazioni, come se ogni nuova generazione avesse il compito di indicare alla precedente il senso dello stare al mondo... Anche se in fondo quelle che racconto sono solo storie...» Adesso stai presentando “Nel nome di Marco” in tutta Italia, presto da noi… che effetto fa? «È un libro che in qualche modo sta portando in giro la mia scrittura

«È un libro che in qualche modo sta portando in giro la mia scrittura più di tanti altri. Come si muovesse per magia. Presentazioni, lettori, incontri, commenti entusiasti... » più di tanti altri. Come si muovesse per magia. Presentazioni, lettori, incontri, commenti entusiasti... In questo solco c’è anche la presentazione istituzionale del 13 dicembre, che è per me una grande emozione. Da Rimini, oggi, avverto un vero affetto. E questo per me è bello. Non saprei dire invece se e come sia cambiata la città in questi anni, perché ci vivo troppo poco. In quel poco, appunto, la sento affettuosa. Mi piace pensare che possa esserlo nei confronti di tutti, non solo nei miei».

CULTURA

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OMNIA. I GRANDI MAGAZZINI RIMINESI Nicola Gambetti ce li racconta per i loro cinquant’anni Chi dei riminesi d’antan non ricorda d’aver detto: “Ci vediamo all’Omnia”? Parte da qui il libro che Nicola Gambetti, promotore del progetto Rimini Sparita, ha dedicato ad “Omnia. I grandi magazzini riminesi”, appena uscito da Guaraldi. “Pochi luoghi – scrive infatti Gambetti nell’introduzione - hanno l’onore di divenire toponimi. Nonostante siano trascorsi cinquant’anni esatti dalla fondazione e quasi quaranta dall’avvicendamento gestionale che ne ha cambiato la denominazione, i riminesi “veri” - ovvero quelli che hanno osservato parte del Novecento e delle piccole grandi rivoluzioni che hanno attraversato la città nella seconda metà del secolo breve - individuano ancora istintivamente l’incrocio tra Corso d’Augusto e via Serpieri con il nome dei grandi magazzini lì inaugurati nell’ormai lontano 1963.” Ripercorrendone la storia, ripercorriamo un po’ anche la nostra - grazie ad un puntuale corredo fotografico – ma non solo. “Omnia. I grandi magazzini riminesi” riesce anche a ‘fotografare’ il momento in cui “cambia la prospettiva di vita, con la svolta economica che, a Rimini, viene indotta dall’affermarsi di un turismo che da residuale e collaterale diventa il fulcro di un nuovo sistema non solo economico ma anche sociale”, come scrive Grazia Nardi nella prefazione.


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CULTURA

Poesia di strada, teatro e cinema per esplorare i neo-dialetti

TRA TERRA E ARIA, IL CONFINE DELLE LINGUE

6 dicembre RIMINI. “Parla con lei: incontri con le autrici. Sapienza contro violenza.” Marisa Ombra presenta “Da una ragazza della resistenza a una ragazza di oggi” (Einaudi). Biblioteca Gambalunga, Sale Antiche, ore 17.30. Info: 0541 704545 - 0541 704486

di Lorella Barlaam

S

arà un’inedita sessione di street-poetry dialettale, il 6 dicembre, ad aprire “Lingue di confine”, progetto che articola talenti per ‘mappare’ un territorio sfuggente: quello del linguaggio, anzi, dei ‘linguaggi’. Non solo dei ‘dialetti’. Chè infatti uno dei temi che più intrigano Fabio Bruschi, che ne è curatore, è il rapporto tra italiano - «lingua d’aria», secondo Martinelli delle Albe - e dialetto, «lingua che è terra». Confine, dunque, perché noi siamo «al confine linguistico e geografico tra Italia settentrionale e centro-meridionale» come scrive

duale o una sofisticata, neo-troubadorica lingua d’arte, bensì la lingua che parliamo oggi: un impasto di italiano impoverito, gerghi della rete, pidgin english, frammenti e modi dialettali, slang, parole migranti. Può risultarne una lingua ulteriormente degradata, o il melting pot per una fioritura nuova. E’ un po’ come per la democrazia: un insieme di clan oligarchici e di procedure che escludono e avviliscono i cittadini, o una nuova vita della re-pubblica, in cui i cittadini possano riprendersi le loro vite, a partire dall’aver cura di ciò che è vicino, che è comune, di

Fabio Bruschi: «Non si tratta più di ‘salvare’ nostalgicamente il dialetto o di valorizzarne la parte più ‘nobile’. Al centro non c’è una lingua residuale o una sofisticata lingua d’arte, bensì la lingua che parliamo oggi» il nostro, percepiti come «già un po’ marchignoli». Marginali, insomma, ma per questo aperti al meticciato. E poi confine perché oggi ci troviamo «tra la vita e la morte dei dialetti». Su una soglia, quindi, che una volta accantonata la nostalgia apre possibilità nuove. «Il lavoro su “Lingue di confine” mi ha fatto cambiare idea» conferma Bruschi. «Non si tratta più di ‘salvare’ nostalgicamente il dialetto o di valorizzarne la parte più ‘nobile’: gli autori neo-dialettali, figli (o nipoti) di Lello Baldini e Tonino Guerra: per noi, Francesco Gabellini. Certo, questo ha un indubbio valore, ed è bello! Ma, al centro, non c’è una lingua resi-

tutti e di ognuno.» Infatti il programma, nelle tre direzioni della “poesia di strada”, del teatro e del cinema “di Confine” è stato democraticamente concertato con l’Istituzione MusicaTeatro Eventi e l’Associazione Città Teatro, la Gambalunga e la Cineteca Comunale. Si parte venerdì 6, San Nicola, con i poeti Marcella Gasperoni e Lorenzo Scarponi, accompagnati dal duo Albini & Venturelli, che dalle 10 leggeranno versi fuori dal Mercato Coperto. Guest star, Daniel Wilson, ambulante nigeriano che imbarbaglierà gli astanti col suo perfetto dialetto di san Vito. Si replica a Santa Lucia, il 13 dicembre, stessi luogo, ora, e accompagnatori, ma con Lidia-

RIMINI. Centro direzionale del GROSRIMINI. Inaugurazione mostra “Nelle trame del tempo”, personale di Fiorella Vandi, a cura di Emanuela Cicoria. La mostra proseguirà fino al 31 gennaio 2014. Via Coriano 58, Rimini. Ore 18.30. Info: tel 0541 386602 SAN MARINO. “Leonardo3. Il Mondo di Leonardo”. Mostra interattiva e multidisciplinare dedicata a Leonardo Da Vinci. In esposizione oltre 300 ricostruzioni in 3D e modelli reali. Fino al 16 marzo 2014. Centro Congressi Kursaal, viale J.F. Kennedy, 17. Info: 0549 888031 www.ilmondodileonardo.sm

Lidiana Fabbri, Lorenzo Scarponi e Marcella Gasperoni

na Fabbri. A seguire, tra dicembre e marzo, La Domus del Chirurgo accoglierà tre produzioni di Città Teatro, mentre per il 2014 sono attesi “L’uomo è un animale feroce” da Nino Pedretti, con Castiglioni, il “Pantani” del Teatro delle Albe e gli “Italianesi” di Saverio La Ruina. Per chiudere con Mezmat di Francesco Gabellini. Mentre in Cineteca, a partire da febbraio, saranno proiettate ‘perle’ sfuggite ai più come “L’arbitro”, di Paolo Zucca, “La capagira”, di A. Piva e “Il vento fa il suo giro”, di Diritti. Da seguire, le tavole rotonde che approfondiranno alcuni aspetti del percorso. Insomma, sul dialetto oggi «come succede per una persona che sta per scomparire, o comunque per cambiare, si sente l’esigenza di dire le cose più importanti o pregnanti che la riguardano», per chiudere con Gabellini. http://www.teatroermetenovelli.it/lingue_di_ confine - www.cittateatro.it

Mariangela Gualtieri a Biblioterapia 2013

ph. Melina Mulas

«PERCHÉ ALLORA L’UNIVERSO SCRIVE I SUOI SEGRETI CON MANO D’INNAMORATO?» È un meraviglioso verso del poeta siriano Adonis «Perché allora l’universo scrive i suoi segreti con mano d’innamorato?» a dare il titolo della lettura poetica che Mariangela Gualtieri, poeta e drammaturga, terrà per “La meraviglia. Che passione!” al Teatro degli Atti, sabato 14 dicembre alle 17.00. Cesare Ronconi, con lei fondatore del Teatro Valdoca, ne firmerà la regia e l’allestimento. Scrive Mariangela Gualtieri: «La meraviglia viene da uno sguardo in pienezza, in presenza perfetta e per questo è così affine alla poesia, che a sua volta è sguardo magico, voce che rivela, nell’ordinario, lo

Agenda

straordinario. Percorrerò due paesaggi: la percezione del meraviglioso nella fissità, nello stare fermi, come cose, come montagne, e quella nell’osservazione attraverso un semplice microscopio, nel cui campo visivo si mettono frammenti di natura, frammenti di se stessi, pezzetti di cibo, di animali o della casa. E poi andrò libera, percorrendo versi editi e inediti che cantano il meraviglioso nella natura, nell’amore, anche nel dolore.» Info: La partecipazione è vincolata all’iscrizione al ciclo di conversazioni o all’acquisto del biglietto, c/o l’ufficio prestiti della Biblioteca Gambalunga, tel. 0541 704486, e sabato 14 dicembre c/o il Teatro degli Atti, dalle ore 16.00.

RIMINI. Museo degli Sguardi. Fino al 26 gennaio 2014 Villa Alvarado ospita una mostra organizzata dal Centro Studi Archeologia Africana di Milano dedicata al popolo Hausa, una delle etnie africane più sconosciute: “Alluna. Mondo e spiritualità Hausa”. Ingresso: gratuito. Info: 0541/751224; 0541/704421-26-28 www.museicomunalirimini.it 7 dicembre RIMINI. “Biblioterapia 2013. La meraviglia. Che passione”. A conversare con la filosofa Laura Boella sul suo libro Le imperdonabili (Mimesis, 2013) ci sarà Isa Valbonesi. Ingresso libero e gratuito. ore 17.00. Info: 0541 704486 - www.bibliotecagambalunga.it RIMINI. “Degender Fest” al CSA Grottarossa. Musica, mostra, performance artistici, letteratura, reading e laboratorio per bambini per dare spazio ad artisti che provengono dagli ambienti dell’attivismo queer italiano ed europeo. Via della Lontra, 40. Dalle ore 17 in poi. Info: 335 7004897 www.facebook. com/events/1421293764754483/ 9 dicembre SANTARCANGELO. “Anno Solare”. Beatrice Baruffini • “W (prova di resistenza)”. “Parma 1922: nei quartieri popolari dell’Oltretorrente e del Naviglio gli abitanti resistono, innalzando le barricate, all’aggressione dei fascisti guidati da Italo Balbo…” Lo spettacolo ha ricevuto una segnalazione speciale al Premio Scenario 2013. Lavatoio, ore 20.30. Con degustazione a cura di Le Rocche Malatestiane / Osteria Da Italo, Santarcangelo. Ingresso libero. Info: tel 0541 626185 www. santarcangelofestival.com 10 dicembre RIMINI. “Lo PsicoBar. Incontri di psicologia al bar”. Conversazione con la pedagogista Rita Gatti, nell’ambito del ciclo di incontri a cura di Isa Gerlini organizzato da Università aperta. Caffè Commercio, piazza Ferrari. Info: 0541 28568 www.uniaperta.it/ 14, 21, 28 dicembre 2013 - 2, 4 gennaio 2014 RIMINI “Racconti noir di Natale - passegiate culturali”, ore 16:00 P.za Tre Martiri Prenotazioni: guidopolis.turismo@gmail.com 329-5731641 / 328-9439658”


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SPETTACOLI

Roberto Naccari annuncia i suoi programmi dopo il successo del documentario su Riccardo Fellini

“così rilanceremo il supercinema di Santarcangelo” di Paolo Bronzetti

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oberto Naccari, cineasta riminese e presidente del circolo Dogville, ha vinto recentemente l’appalto per la gestione del Supercinema di Santarcangelo. Il circolo Dogville e la sfida del Supercinema di Santarcangelo, luogo di cultura cinematografica. Quali novità ci possiamo aspettare? Cinema, e che altro? «Dogville è un’associazione culturale senza scopo di lucro nata a Santarcangelo e strutturata come circolo cinematografico aderente alla Federazione Italiana Cineforum. L’ambizioso obiettivo che si pone è quello di differenziare l’attività del Teatro Supercinema rispetto alle altre sale del territorio in modo da ritagliarsi un suo spazio specifico. Non solo programmazione cinematografica, ma anche anteprime di film con gli autori, incontri, corsi, laboratori e workshop. Certamente un’area di lavoro che intendiamo esplorare (sfruttando al massimo le potenzialità delle due sale) è quella della formazione e della didattica che non può prescindere anche da un rapporto rafforzato con le scuole del territorio. L’idea di fondo è quella di creare un polo culturale che a partire dal cinema e dalla sua contaminazione e interazione con altre arti, siano esse la fotografia, la musica, il teatro, il fumetto, la grafica o le arti visive e

“Oldboy”

plastiche, possa aggregare e fidelizzare un pubblico all’interno di un bacino non solamente cittadino». Aumenteranno quindi i giorni di apertura? «Un aspetto rilevante della nuova gestione è l’ampliamento delle giornate di programmazione del cinema, che prevede sei giorni di proiezioni serali e una doppia proiezione pomeridiana domenicale rivolta alle famiglie». Quali prospettive per il cinema di qualità? «Prospettive importanti sono rese possibili dall’imminente e definitivo passaggio al digitale delle sale cinematografiche. Con il passaggio al digitale i costi della distribuzione cinematografica si riducono drasticamente. Sarà possibile per i piccoli distributori avere accesso al mercato e proprio il cinema di qualità ne beneficerà. Pensiamo a quanti film apparsi ai festival, anche molto belli non trovano uno sbocco distributivo. L’unica incognita è capire se queste opportunità verranno colte. Noi crediamo che esista un pubblico desideroso di farsi coinvolgere da un modo diverso di vivere il cinema. Quegli spettatori che detestano la freddezza e l’impersonalità dei multisala perché apprezzano l’aspetto di condi”visione” del cinema. Noi vorremmo

di Spike Lee con Samuel L. Jackson, Josh Brolin, Elizabeth Olsen

“Oldboy”, Remake del capolavoro del coreano Chanwook Park. Un thriller provocatorio che racconta la storia di Joe Doucette, un uomo che senza alcuna ragione viene improvvisamente rapito e tenuto in ostaggio in isolamento per vent’anni… Spike Lee rischia molto nel portare in USA un remake di una pellicola nata perfetta. di Peter Jackson con Martin Freeman, Richard “Lo Hobbit: Ian McKellen, La desolazione di Smaug 3D” Armitage, Benedict Cumberbatch,Christopher Lee

I film della trilogia narrano la storia ambientata nella Terra di Mezzo 60 anni prima di “Il Signore degli Anelli”. Jackson prosegue per trilogie non potendo più rinunciare alla grandiosità, prosegue lo sviluppo di Bilbo Baggins…I fan non mancheranno neanche a questo appuntamento.

“Blue Jasmine”

di Woody Allen con Peter Sarsgaard, Cate Blanchett, Alec Baldwin

Nuovo inverno nuovo Woody. Il film racconta di una donna dell’alta società newyorkese che dopo il crollo finanziario e l’arresto del marito si trasferisce dalla sorella a San Francisco… Un Allen molto diverso dalle vacanze europee delle ultime pellicole, più cupo e crudo. Un’ottima annata per il regista.

Paolo Bronzetti

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Agenda Venerdì 6 Un tuffo negli anni ’80 – all’Altro Mondo il party History comincia con i Moka Club e prosegue con Luca Belloni, Marco Lappi, Corrado Alunni e Graziano Fanelli Sabato 7 Gli anni ’90 splendono al Velvet – appuntamento con il Retropolis e lo special guest è Tricky Un Genio per il Bradipop – il duo leccese apre la serata al Rio Grande che prosegue con pop, rock, afro e italiana anni ’80 nelle 3 sale

Roberto Naccari con Stefano Bisulli

dargli una casa, un punto di riferimento in una sala che non sia solo un cinema, ma anche un luogo di incontri, di sguardi e di visioni, un crocevia di pensieri». Un accenno anche al tuo documentario presentato a Roma e dedicato a RIccardo Fellini, il fratello di Federico... «Io e Stefano Bisulli siamo freschi reduci dalla presentazione dell’ “L’altro Fellini” al Festival Internazionale del Film di Roma. È stata una bellissima esperienza mostrare il nostro film davanti alla platea del Teatro Studio e del Barberini. La risposta del pubblico è stata splendida, molto calorosa nei confronti del film. Appena tornati da Roma ci siamo gettati a capofitto in questa nuova avventura della riapertura del Supercinema». Ecco qualche titolo di dicembre: “Zoran”, “Il mio nipote scemo”, “Gloria”, “Venere in pelliccia”, “The Grandmaster”, “Bling Ring”,

Mercoledì 11 Dal Giappone a Savignano – sul palco del Sidro arriva il punk rock degli Who The Bitch Venerdì 13 Il Satellite è sempre in orbita – musica dal vivo e dj set rigorosamente rock al Life Rock dal vivo al Vidia – in collaborazione con Queens accendono il club cesenate i Blastema Sabato 14 Lo Zenzero si sente Narciso – sul molo di Misano la serata dello staff Hakuna Matata con cena e dj set house a cura di Matteo Ortalli

“Giovane e bella”, “La vita di Adele”, “Two mothers”, “Moon Indigo”, “Tutti pazzi per Rose”. Il cinema finalmente ritorna a Santarcangelo non resta che partecipare a questa rinascita.

Al via la quarta edizione dell’evento il 7 e l’8 dicembre con oltre 70 artisti

Matrioška prepara l’assalto alla Rocca Malatestiana Matrioška LabStore nasce dalla consapevolezza di un’anomalia, lo sproporzionato numero di creativi ed artigiani che popola il lembo di costa romagnola, e da un’esigenza, quella di far confrontare e di mettere in rete le plurime realtà artistiche riunendole in un unico contenitore. La matrioška, il souvenir russo per eccellenza, è il correlato oggettivo che meglio rappresenta l’idea che sta dietro l’evento: lo spazio espositivo poliedrico che, come la bambola russa, racchiude tante incognite, legate dal tema della creatività, della ricerca e della manualità. Matrioška è, infatti, uno spazio di ricerca, un contenitore per artisti emergenti e creativi che producono oggetti unici realizzati a mano d’inimitabile fascino. Ciò che discosta Matrioška dal concetto di mero mercato è la volontà di affiancare all’esposizione la dinamicità dell’arte a 360 gradi, facendo collimare in unico vortice di virtuosismo creativo teatro, musica, cucina, cinema, letteratura, visual, pittura, grafica ecc. Matrioška#4 ha l’onore e l’onere di popolare uno dei luoghi storici e simbolici della città, la Rocca Malatestiana. Il castello abitato da Sigismondo Malatesta e dalla moglie Isotta nel ‘400, che ha ospitato le mostre dei più consacrati artisti e le manifestazioni più istituzionali, apre le sue sale, per la prima volta, a un evento dinamico e contemporaneo. Oltre 70 designer e creativi che s’incontrano e si confrontano, rileggono e reinventano gli spazi a loro adibiti. Spazi simbolici,

di pochi metri quadri, da allestire e rendere unici, vetrine della propria arte e della propria capacità interpretativa. Il tutto corredato da installazioni e site specific di artisti del territorio (il collettivo riminese dei Futilisti, ReeDo Hub, NOROOF, Maria Cristina Balestracci, Federico Galli e Renzo Serafini, Roberto Baroncini, Maurizio Ceccarelli ecc.) e da eventi speciali legati alla manifestazione, come quello di inéditart (domenica 8 dicembre alle ore 17), che presenta nella pancia del lupo, fiaba musicale in forma di live set, a prendere per mano Cappuccetto Rosso nel Castello di Matrioska saranno Elisabetta Angeli, Simone Bruscia e Daniele Maggioli. Sperimentazioni e variazioni sul tema di Cappuccetto Rosso nella versione di Tommaso Landolfi. Sempre domenica POSTILLE, le incursioni teatrali a piè pagina della compagnia On The Fly Theatre. La novità di quest’edizione è OFF! il Fuori Salone di Matrioška, il party dislocato per rigenerarsi dalle fatiche della giornata con installazioni visual e dj set (sabato 7 dicembre dalle 21 alla Sala Pamphili). L’attenzione è riservata anche ai piccoli che, nell’ambito di Matrioška baby lab, potranno imparare a curare a fare pon pon, fabbricare salvadanai, manipolare l’argilla, fare origami, creare album col tetrapack e con la tecnica del collage. Tutto il programma degli eventi e dei baby lab è consultabile sulla pagina fb matrioskalabstore.


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SPETTACOLI

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Intervista a Canali e Baraldi: reunion, Sanremo e il live con Magnelli, Maroccolo e Zamboni il 15 dicembre a Poggio Berni

CERTE STORIE NON POSSONO RIPETERSI di Marta Ileana Tomasicchio

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on accade di sicuro una reunion. Giovanni Lindo Ferretti e Ginevra Di Marco non ci sono, dunque non è una reunion. Ma Massimo Zamboni, Giorgio Canali, Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli, Angela Baraldi e il loro pubblico si ritroveranno al Circolo dei Malfattori il 15 dicembre nel cuore di alcune canzoni dei CCCP e CSI, nomi (incluso PGR) di un mutamento progressivo del più importante collettivo rock musicale italiano dal 1982 al 2009. Oggetto del live è “Quelle Canzoni”. Ce ne parlano Giorgio e Angela, quest’ultima con il coraggioso ruolo di esserne la voce sul palco. Giorgio, perché è nata? “Per caso un anno fa. Massimo seguiva la rivisitazione dei CCCP con Angela e pian piano mi ha tirato dentro, poi ha tirato dentro tutti gli altri. Non volevo che dovesse accadere assolutamente, e invece accade. Avevo dichiarato più volte che non avrei fatto cose assieme agli altri “ex” delle nostre storie, se non con una alla volta. Invece siamo io, Massimo, Francesco e Gianni. E’ bello anche fare il contrario di quello che si dice (ride). Mi hanno incastrato alla fine, mettendo Angela in mezzo.” Un modo nuovo di veder quanto realizzato, proseguendo con i propri progetti. “Sì sul palco ci si sta benissimo. Ci si vede poco quindi è fantastico. Quando vivevamo assieme, alla fine dei CSI e durante i PGR, anche se Massimo non c’era, non era così divertente passare del tempo insieme. Adesso lo è. La cosa più stimolante è sentire Ange-

la interpretare i pezzi cantanti da Giovanni. Una differenza abissale ma che non ti lascia perplesso e le persone reagiscono in maniera spettacolare. Non sarà la mia nuova vita, ma un pezzettino di nuova vita divertente.” Possibile una crescita dell’idea?

“Tra i fan ci sono quelli che non vogliono rassegnarsi che i CCCP e i CSI non tornino più” Giorgio Canali e Angela Baraldi

“Non credo che ci sarà un seguito. Sarebbero energie sprecate, abbiamo altre cose da fare. Massimo ha un suo progetto. Gianni ha appena chiuso un lavoro epico durato anni con il povero Claudio Rocchi, Francesco ha la sua attività con Ginevra, so addirittura che dovrebbero andare anche al Festival di San Remo con l’Orchestra di Piazza Vittorio o qualcosa del genere. Stiamo preparando il disco di Angela con Vittoria Burattini e Steve Dal Col. Io ho un album ‘Rossofuoco’ in cantiere.” In altre date come è andata tra voi? “Sempre bene, a parte un’unica volta in cui per poco non ci picchiavamo (ride). Dei vecchi come noi che si ritrovano assieme e per, che ne so, un bicchiere spostato, ci si gira male! Ma va bene così. E’ una vita che ci litigo con questa gente.”

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E tu Angela, tieni testa a tutti questi “omaccioni”? “(ride) Ho la m.. più lunga di tutti quanti, per cui in qualche modo mi rispettano! Godo anche di un privilegio, sono fuori dai meccanismi innescati nei gruppi così grossi, ho uno sguardo distaccato riguardo a certe dinamiche che vedo rimettersi in moto come se fosse passato un minuto da quando si sono sciolti. I gruppi son così, come storie di amore collettive, con separazioni il più delle volte violente. Una grande emozione nell’incontrarsi ma anche una specie di energia respingente, qualcosa di molto misterioso che non succede solo ai CSI. Tre giorni di prove, isolati, in un posto dove non c’era un tabaccaio o un bar, puoi immaginare Giorgio nervosissimo! C’è stata la data zero, mi sono ritrovata molto emozionata e nello

stesso tempo serena. Tutti con caratteri molto diversi ma verso di me molto benevoli.” Si rivive e si fa rivivere il tutto in forma nuova. “Esatto. Invece sul fatto che noi potremmo fare cose nuove la vedo dura. E’ un gruppo che ha tracciato il solco, lasciato un segno. Secondo me non può esserci il gruppo a livello compositivo senza Giovanni. Inoltre io scrivo in maniera talmente diversa che mi sentirei imbarazzata, già in questa situazione siamo in una zona abbastanza pericolosa. Alcuni ce l’hanno chiesto. Tra i fan ci sono quelli che non vogliono rassegnarsi che non tornino più. Ma certe storie non possono ripetersi. Le si può reinterpretare e anche giocarci per farle rivivere perché son grandi canzoni e come le grandi canzoni vanno avanti con le loro gambe.”


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Anno XXIV n. 724

Natale 2013, la corsa ai pensierini mirati

è ORA DI PENSARE AI REGALI

I buoni consigli per cadeaux al giusto prezzo

L’

arrivo delle festività porta una meravigliosa atmosfera. Come gestire la situazione di tanti “pensierini” al giusto budget? Sì, a Natale mancano meno di tre settimane ed è meglio muoversi per evitare di farsi travolgere dagli eventi. Da Utile & Futile a Rimini anche se arrivate all’ultimo momento sapete di trovare di tutto, spaziando tra regalini divertenti e accessori di grande qualità di sicuro risultato. Per idee originali e anche un po’ bizzarre, per evitare di cadere nel banale, cadeaux mirati ed esclusivi in pacchetti regalo di grande effetto. Per gli amanti di piatti buoni ma anche belli, il suggerimento è scegliere divertenti “formine” per uova all’occhio di bue; oppure, sempre per gli chef domestici, sbuccia aglio originalissimi per mani sempre profumate e reggi coperchio fantasiosi happy cook. Per chi la pausa pranzo la trascorre in ufficio, il sono sicuramente regali molto utili i porta mela e porta banana a forma del frutto, o la borsa termica per bibita e panino da tenere in borsetta. Per i freddolosi, le caldissime pantofole che si scaldano nel microonde. E per gli amanti della tecnologia, accessori per il pc molto utili e originali. Per chi fatica a governare guardaroba caotici così che trovi in velocità i propri accessori

preferiti, ecco portagioielli e scatole di latta vintage. A chi è sempre in viaggio non manca un’ampia offerta di accessori molto pratici. Per gli eterni bambini tante idee divertenti da scrivania: evergreen, le penne multicolor a forma di fiore. Queste sono solo alcune delle tantissime idee vincenti che con un piccolo budget garantiscono il massimo successo. Utile & Futile in via Giordano Bruno è specializzato da un ventennio in guanti, sciarpe e cappelli. I principali accessori a cui non si può rinunciare con l’arrivo del gelo: di buona qualità, pratici e caldi sono disponibili in una vasta gamma di tessuti, fogge e fantasie per aggiungere un tocco di personalità al look, compresi quelli realizzati a mano, unici e inconfondibili. I guanti in pelle, di manifattura italiana in diversi modelli e colori, danno un tocco di charme unico. I cappelli da uomo e da donna, coordinati o scelti singolarmente, scaldano, colorano e dànno un tocco di eleganza all’inverno. A proposto di guanti: il regalo must del Natale 2013 è il guanto che consente di usare il telefono “in punta di dita”: per schermi touch-screen di tutti gli smartphone, grazie alla tecnologia capacitiva presente sull’estremità di indice e pollice, permettono di uti-

lizzare il vostro telefonino anche alle temperature più fredde senza perdere l’uso delle dita! Da Utile & Futile c’è anche quanto serve per un tocco scintillante alle vostre festività. Come clutch e pochette per un’o ccasione importante, una serata speciale o semplicemente per chi ha voglia di sentirsi glamour. O fermagli preziosi per dare un tocco esclusivo all’acconciatura. Orecchini, bracciali e collier seducenti, unici. Borse di modelli, forme e materiali per ogni esigenza. Per l’uomo, i gemelli classici, bizzarri ed eleganti, papillons, cravatte, plastron e fasce smoking rigorosamente sartoriali, in seta e made in Italy e cappelli d’ogni foggia. Utile & Futile Via Giordano Bruno, Rimini - tel 054151200.

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13 Provincia di Rimini

Per Lei: Servizio di accompagnamento ed inclusione sociale per donne in difficoltà Per appuntamenti Tel. 0541/363989 Piazzale Bornaccini, 1 - Rimini (3° piano)Ufficio Pari Opportunità della Provincia di Rimini per info www.provincia.rimini.it (Pari Opportunità)

Il massimo della qualità a costi ottimizzati

Noi mamme

HOUSEKEEPING, QUALITà PRIMA DI TUTTO

Come gestire al meglio i costi fissi di un hotel

I

l reparto housekeeping – cioè il mantenimento della struttura - contribuisce in modo determinante al successo dell’attività alberghiera: camere e spazi comuni rappresentano il cuore dell’albergo, sono i luoghi dove si forma l’esperienza del cliente, ed è proprio per questo che le scelte in merito alla gestione dell’ordine e della pulizia sono un elemento imprescindibile. L’organizzazione e la gestione del reparto di housekeeping sono molto complesse e richiedono al management decisioni attente e ponderate, che dipendono dal tipo di albergo e dalla sua struttura di costo. Tra le numerose offerte di Eco Service molta attenzione è rivolta ai servizi completi di housekeeping. Una missione difficile quanto stimolante: assicurare agli imprenditori turistici il massimo della qualità a budget ottimizzati. Come? Gestendo al meglio costi e risorse per conto degli alberghi. Il numero degli hotel che tendono a esternalizzare quanti più servizi possibile è in costante crescita. Cosa c’è di meglio che offrire un servizio completo trasformando il costo fisso del personale del comparto (che bisogna retribuire anche quando le camere sono vuote) in un costo variabile assicurando una qualità a prova dell’ospite più esigente? L’aspetto economicamente più interessante dell’operazione è che l’albergo paga “a camera venduta”. Quando l’albergatore vende la camera, paga. Altrimenti no. Il che significa trasformare il costo fisso del

personale di quel comparto in un costo variabile e, soprattutto, ottimizzato. E’ possibile sia impiegare personale già in forza all’hotel, oppure effettuare una selezione ex-novo e formazione di personale esterno. Inoltre, se l’accordo-base prevede un prezzo per camera, è poi possibile allargare il pacchetto dell’offerta fino a comprendere, ad esempio, la pulizia delle parti comuni e l’igienizzazione periodica delle camere e della cucina. Si può estendere il contratto anche al lavaggio piatti, al facchinaggio e alla guardiania non armata, in un’ottica di servizio integrato globale. Nel pacchetto è compreso un servizio di ispezione preventiva: un consulente per la pulizia professionale gira per l’hotel e valuta la tipologia delle superfici da trattare, in modo da scegliere i prodotti chimici adeguati. Questo è particolarmente utile per tutti quegli hotel che hanno pavimenti o mobili di pregio, che potrebbero essere rovinati dall’uso improprio di prodotti. Il controllo è attentamente seguito: almeno due volte al mese si fanno verifiche a sorpresa: un ispettore, munito di apposita check-list studiata insieme al cliente, si affiancherà alla responsabile in loco (già presente ogni giorno) e girerà per l’albergo al fine di correggere le imperfezioni riscontrate sul lavoro in corso d’opera e garantire il rispetto dei massimi standard di qualità. Eco Service si avvale di un servizio di igienizzazione completa della camera.

Nelle fasi di pulizia e igienizzazione, il servizio è rapido ed efficiente. In pochi minuti, il personale addetto è in grado di provvedere alla completa disinfezione degli ambienti, eliminando i batteri presenti. Il trattamento delle camere comporta l’eliminazione di qualsiasi sgradevole odore, senza necessità di rimuovere tendaggi e copri letti e senza dover procedere al lavaggio integrale degli stessi. In ogni struttura alberghiera inoltre, è necessario svolgere periodici ed integrali trattamenti di pulizia specifica. Per rispondere in modo impeccabile a questa esigenza si esegue un ottimo servizio pulizie hotel con la possibilità di diversi trattamenti specifici. Tra i servizi anche il lavaggio e l’igienizzazione di stoviglie e tegami. La manutenzione e il facchinaggio sono altre attività molto importanti per un albergo che contraddistinguono la qualità del servizio messo a disposizione degli ospiti. Eco Service offre addetti capaci di far fronte a tutte quelle situazioni che richiedono immediati interventi di piccola manutenzione per un soggiorno senza imprevisti, personale per lo spostamento bagagli e per la gestione di tutti gli aspetti pratici all’interno della struttura. Per informazioni NUMERO VERDE 800.68.16.68 Eco Service Srl Via Capriolo, 5 - Rimini Tel.0541/753009

IL PRIMO CONTATTO CON L’ACQUA Un modo straordinario per approfondire la conoscenza tra genitore e bambino La piscina, è un modo straordinario per approfondire ulteriormente la conoscenza tra mamma e bebè. Infatti trovarsi ambedue nudi sia fuori che dentro l’acqua stabilisce un contatto tattile e affettivo importantissimo per la sicurezza e l’autonomia del bambino. Per il piccolo ritrovarsi nello stesso ambiente in cui è stato accudito per nove mesi sempre vicino al battito del cuore sarà un modo per rendergli più gradevole il passaggio all’asciutto. I bambini possono entrare in acqua già pochi giorni dopo la nascita, ma di solito chi decide di avviare i neonati a questa pratica lo fa al compimento del terzo o quarto mese di vita. I corsi neonatali sono un’esperienza bellissima sia per il genitore sia per il bambino. L’ambiente acquatico infatti richiama nel neonato l’utero materno, il cui ricordo nei primi mesi di vita è certo molto vivo. Si tratta per lui di una regressione tranquillizzante, che nel contempo lo mette in grande intimità con il genitore che lo accompagna in acqua, cullandolo fra le braccia. L’acqua favorisce una vicinanza fisica istintiva e sensuale, nel senso che coinvolge molti sensi e di frequente le mamme riescono in piscina a liberarsi di molte ansie naturali, tipiche dei primi mesi di maternità. Non è detto però che in vasca con il cucciolo debba per forza entrare la mamma: anche se nei primi mesi di vita il rapporto è molto esclusivo anche i papà possono benissimo entrare con i figli in piscina. Se la mamma è poco “acquatica” è preferibile che sia il papà a immergersi così da evitare di trasmettere ansia al bambino. E in ogni caso è bene che una volta fatta la scelta ci sia continuità, in modo da dare al neonato un punto di riferimento preciso. In acqua i bambini scoprono un mondo nuovo e nel contempo hanno la possibilità di fare esperienze motorie utilissime anche nella vita di tutti i giorni. In molti corsi, per esempio, si sfruttano tappeti galleggianti di varie misure e spessori per permettere al bimbo di sperimentarsi in condizioni di appoggio o di instabilità variabili. Nei primi mesi usiamo tappeti spessi su cui il bimbo si sdraia a pancia in giù, vicino al bordo, godendo del sostentamento stabile a pelo d’acqua e giocando con piccoli oggetti. Nei mesi successivi i tappeti si fanno via via più sottili e instabili. Così che il bambino gattonando impari a gestire l’equilibrio e a entrare in acqua quando, troppo vicino al bordo del tappeto, questo cede sotto il suo peso. Se fuori fa freddo, non preoccupatevi: la struttura è organizzata in modo tale da avere una buona temperatura all’interno. L’importante è evitare gli sbalzi di temperatura. Quindi prendetevi tutto il tempo necessario sia per entrare che per uscire.


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NOI GENITORI

Bambini e cibo - seconda parte

Dolcezza Mia

LA CASETTA DI NATALE

Roberto Rinaldini reiventa il dolce delle fiabe

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anca poco all’arrivo del fatidico Babbo Natale, una buona scusa per coinvolgere i bambini in cucina e farli divertire un mondo preparando dolci a quattro mani in un clima di allegria, golosità, dolcezza e stupore. Manipolare impasti, fare biscotti dalle forme più strane, decorare torte, è un’esperienza che tutti i bambini dovrebbero fare. Non solo per puro divertimento, ma soprattutto per familiarizzare con il cibo e vincere la diffidenza verso alimenti che non appartengono al menu quotidiano. In cucina si esercitano la fantasia e la creatività, ma anche la pazienza. Si impara a vincere la frustrazione se qualcosa non va esattamente come speravamo: si può provare e riprovare senza annoiarsi mai perché quello che conta non è tanto il risultato finale, ma quella rara armonia che si crea nel breve tempo della realizzazione di una ricetta. E’ una sensazione meravigliosa quando odori e sapori si confondono nell’aria, quando possiamo sperimentare gusti nuovi insieme ai nostri bambini e trasmettere loro tutto l’amore, la cura e la passione che la cucina richiede. Se le regole di una corretta alimentazione infatti, si apprendono da piccoli, è durante l’infanzia che si dovrebbe imparare a pensare al cibo come ad una cosa bella perché cucinare non è solo sopravvivenza ma cura di se stessi e di chi amiamo. Oggi la mia ricetta è a tema natalizio. CASETTA IN PAN DI ZENZERO Pasta frolla allo zenzero e cannella Ingredienti: 1 kg di farina debole, 600 gr di burro fresco di alta qualità 82% m.g., 2 gr di sale di Cervia, 1 baccello di vaniglia Bourbon del Madagascar, 1 limone di Amalfi grattugiato, 360 gr di zucchero a velo, 120 gr di farina di mandorle di Bari, 200 gr di uova intere, 15 gr di cannella ma-

cinata, 10 gr di zenzero in polvere. Procedimento: sabbiare lo zucchero a velo con il burro, unire le uova miscelate con il sale e gli aromi. Incorporare la farina e lavorare velocemente. Riporre in frigorifero per 2 ore prima di stendere. Intanto disegnare su di un foglio le pareti della casetta ed il tetto facendosi aiutare dal papà perché serve molta precisione e un righello da 20 cm per riuscire a realizzare tutto alla perfezione. Quando la pasta sarà fredda, tirare in uno spessore di 6 mm e tagliare con le dime della casetta poi cuocere a 170°C per 25 minuti. Lasciare raffreddare bene le parenti e intanto prepara la ghiaccia reale che ti servirà per attaccare le pareti fra loro. Ghiaccia Reale Ingredienti: 500 g di zucchero a velo, 100 gr di albume, 30 gr di succo di limone filtrato. Procedimento: lavorare a bassa velocità con un frustino elettrico lo zucchero a velo e l’albume. Quando la massa è amalgamata al 70% unire il succo di limone. Riempire la sac a poche e iniziare ad attaccare le pareti della casina ini-

ziando con il fermare la prima parete sulla base e di seguito unire fra loro le pareti più vicine, terminare con la finitura del tetto. La decorazione è libera nei colori e nelle forme dunque scegli la pasta di zucchero che preferisci e decora il tetto con delle piccole tegole.

LA CONQUISTA DI MANGIARE DA SOLO Le tappe dal biberon al sedersi a tavola Continuiamo a parlare di cibo e vediamo insieme quali sono le tappe di acquisizione dell’autonomia in questo ambito. A sei mesi il bambino sta finalmente seduto e scopre che se allunga il braccio può portarci via il cucchiaio! I pasti diventano così un momento meraviglioso per conoscersi. A otto mesi si è già consolidata una rassicurante regolarità nei pasti e nelle abitudini ed il piacere di stare con gli altri costituisce una delle motivazioni più importanti a mangiare in modo sano. In quest’epoca fa la sua comparsa “la paura dell’estraneo” che porta il bambino ad essere meno disponibile a farsi imboccare da persone diverse dai suoi genitori, è capace inoltre di strisciare lungo il pavimento portando alla bocca tutto ciò che trova: abbiamo così un nuovo pericolo. Il bambino ora attua la presa a pinzetta con l’indice e il pollice (servono cibi solidi ma morbidi) e comincia a mangiare da solo. A dieci mesi è troppo occupato ad alzarsi in piedi e manifesta preferenze per alcuni cibi. Ora, mamme, bisogna rispettare il bisogno di avere una maggiore autonomia nell’alimentazione. Date al bambino cibi di consistenze e gusti diversi, che possa prendere con le mani e mangiare da solo. Dai 12 ai 24 mesi occorre che il pasto diventi un rituale (no alla deambulazione), si va verso una maggiore autonomia, processo che si consoliderà poi fino a tre anni. Verso i quattro-cinque anni finalmente arriva il galateo in tavola, possiamo iniziare a pretendere le buone maniere aiutati dal fatto che questo è un momento in cui i bambini si identificano con gli adulti e li imitano. Dott.ssa Valeria Galoppa Psicologa e Coordinatrice del nido Foresta Incantata

RIMINI CAMMINA PER DIRE NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE Migliaia di persone hanno detto no alla violenza sulle donne. Il 25 novembre un corteo per rompere il silenzio su una realtà che purtroppo miete vittime in continuazione. In prima linea l’attrice Lella Costa, Paola Gualano presidente dell’associazione Rompi il silenzio e l’assessore comunale alle politiche di genere Nadia Rossi. Presenti, fra i tanti, anche il sindaco Andrea Gnassi, il vice Gloria Lisi e il consigliere provinciale Leonina Grossi. Paola Gualano chiude con una certezza: «Qualcosa a Rimini è cambiato, le donne sanno che possono bussare in Comune o al vicino di casa per dire Cosa devo fare?»


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SPECIALE NATALE

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Speciale

Natale 2013

Eventi

Mercatini

SolidarietĂ

Insertole Specia e 4 pagin


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SPECIALE NATALE

Piccola guida a fiere, mercatini e paesi del Natale

Bancarelle dove si torna un po’ bambini Dai medievali mercati di San Nicola ad alternativa ai centri commerciali

C’

erano una volta… le Fiere, dove si andava ad acquistare o barattare quanto non si produceva in proprio e a informarsi sul mondo, che seguivano ricorrenze annuali, come il periodo dell’Avvento. Così che “le prime tracce di mercati di Natale risalgono al XIV secolo in Germania e Alsazia con il nome di Mercato di San Nicola” spiega Wikipedia. Le antenate degli odierni ‘mercatini di Natale’ che in tempo di megacentri commerciali ‘global’ dall’Alto Adige si sono diffusi un po’ dappertutto. Il ‘format’ varia dai pochi piccoli stand al vero e proprio “Villaggio”, in esposizione decorazioni natalizie, prodotti gastronomici e piccoli oggetti regalo, che assicurano tradizione, chilometro 0 e artigianalità, in un ‘paesaggio’ sonoro e visivo a tema e spesso con la possibilità di sorseggiare o assaggiare qualcosa di caldo. E forse sono così frequentati perché, al di là della convenienza delle proposte, sembrano rendere l’acquisto di nuovo un’esperienza. È praticamente impossibile fare un censimento delle proposte, (qui elencate in agenda!) ma diamo qualche “dritta”. A Rimini lo spazio più hipster è quello del Matrioška Concept Lab Store#4, che il 7 e l’8 dicembre a Castel Sismondo metterà in scena tutto quanto fa ‘creativo’, con contaminazioni

d’arti varie. Per lo shopping di tradizione fino al 6 gennaio c’è l’imbarazzo della scelta: solo in Piazza Cavour c’è la Mostra mercato dell’artigianato artistico e tradizionale nella Vecchia Pescheria, la Fiera delle Domeniche di Dicembre, fino al 22, con le sue bancarelle, e quella di Natale, dal 19 al 24 dicembre, più legata alla ricorrenza, mentre la Fiera di Natale in piazza Tre Martiri dal 15 dicembre espone doni, decorazioni e luverie, fino alle calze dell’Epifania. Per un Natale più buono, vale la pena di visitare AltroNatale, la Mostra Mercato del Commercio equo e solidale, ospitata nella Chiesa di Sant’Agnese, in via Garibaldi, dove ci accoglie un angelo firmato Mutoid e fino al 6 gennaio sono in calendario diversi eventi. Dai mercatini poi si passa a veri “Paesi del Natale” a Sant’Agata Feltria, una favola che l’8 e il 15 dicembre torna a narrare di renne, elfi e… bancarelle, o il “Riccione Christmas Village”, parco “a tema” con pista sul ghiaccio, giostre, e le casette di Babbo Natale, che invita a tornare bambini presso i Giardini L. Montanari. Mentre tutta Santarcangelo si apre a un EcoNatale che del ri-uso e della sostenibilità, dagli addobbi alle luminarie alle proposte commerciali, fa il suo punto di forza, senza perdere in poesia e suggestione.

L’orchestra “Rossini” di Pesaro per il Concerto degli Auguri

Perla di Natale

Riccione conferma gli appuntamenti più tradizionali

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Sobrietà e riscoperta della propria identità: saranno queste le caratteristiche principali del cartellone degli eventi natalizi che animeranno Riccione dai primi di dicembre fino all’Epifania, tra cultura, sport, musica e divertimento. Il via al Natale della Perla Verde è stato dato lo scorso 23 novembre con l’inaugurazione del Riccione Christmas Village e della pista di pattinaggio sul ghiaccio che fino al 26 gennaio daranno vita ai Giardini Montanari, a due passi dal mare e da viale Ceccarini. Al Village saranno presenti anche 11 giostre, ognuna immersa nella propria scenografia natalizia. Le casette di legno con i mercatini e i prodotti gastronomici e l’immancabile Babbo Natale accoglierà nella sua nuova e più grande casa tutti i bambini che vorranno scattare una fotografia in sua compagnia o consegnare direttamente nelle sue mani la preziosa letterina di Natale carica di speranze e desideri. Una parte rilevante del programma natalizio l’avrà come ormai da tradizione lo sport e in particolare il nuoto: si parte il 7-8 dicembre con il 10° Trofeo master Città di Riccione, si passa al fine settimana successivo, il 13-15 dicembre, con la Coppa Brema della FIN e si conclude, proprio a ridosso del Natale, con i Campionati Assoluti invernali FIN e la presenza in città dei più grandi nuotatori italiani.

Tra gli eventi confermati per il grande successo riscosso gli anni precedenti c’è la camminata benefica dei Babbi Natale, in programma quest’anno il 26 dicembre con partenza alle 14.30 da piazzale Ceccarini. Il Concerto degli Auguri è fissato per il 29 al Palacongressi, con la performance della grande orchestra sinfonica “Gioacchino Rossini” di Pesaro e due celebrati musicisti affermati a livello internazionale, Mario Marzi (saxofoni) e Simone Zanchini (fisarmonica), entrambi solisti dell’Orchestra Filarmonica della Scala. A dirigere sarà come consueto il Maestro Giorgio Leardini. Due le opzioni invece per Capodanno: in piazzale Roma festa revival glamour con musica anni ‘70/’80 della Mirko Casadei Beach band e incursioni comiche di Sergio Sgrilli, al Teatro del Mare si ride con lo show di Gene Gnocchi. Anche quest’anno il cartellone eventi si chiude dal 4 al 6 gennaio al Playhall con il Mc Hip Hop Contest, la kermesse di danze urbane che porta a ogni anno Riccione i migliori coreografi e danzatori della scena europea e mondiale, seguiti da quasi duemila ragazzi da tutte le regioni d’Italia. Sempre il giorno dell’Epifania tradizionale appuntamento per tutti i bimbi della città che riceveranno in Paese i doni della Befana. Matteo Ortalli


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SPECIALE NATALE

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Eventi di Natale Sabato 30/11 – Martedì 24/12 Mostra mercato dell’artigianato artistico e tradizionale - Rimini Maestri del rame e dell’argento, della lavorazione dell’argilla e terracotta, maestri ceramisti e della lavorazione su cera, vetrai, maestri della lavorazione del cuoio e dell’oggettistica in legno, espongono le loro opere sui banchi della Vecchia Pescheria, uno dei luoghi più pittoreschi, caratteristici e di tendenza della città. Tutti i giorni, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 20 Mercoledì 4/12 – Sabato 26/1 Riccione Christmas Village Ai Giardini di via Milano Villaggio natalizio con pista del ghiaccio coperta, attrazioni e giochi per bambini, punto di ristoro, casa di Babbo Natale con cassetta delle lettere, mercatini natalizi, dj on ice. Venerdì 6 – Martedì 31 dicembre Natale a San Lorenzo - Riccione Presso la tensostruttura in piazza, serate con commedie, spettacoli, concerti, giochi, musica, animazione, degustazioni, festa di Natale per i bambini e festa di Capodanno Sabato e domenica 7-8, 14-15, dal 21 al 31 dicembre gennaio 1-6 Il Natale delle meraviglie – San Marino Mercatini, animazioni per bambini, Gospel, Capodanno in piazza nella calda atmosfera del centro storico. Scopri la suggestione del luogo, le splendide vetrine dei negozi, l’invitante profumo dei menù delle Feste. Sabato 7/12 - febbraio 2013 Rimini Ice Village Per il settimo anno, il porto di Rimini ospita un grande villaggio invernale di 2000 mq con due piste di pattinaggio su ghiaccio al coperto. I bambini potranno trovare un’area tutta per loro con maestri di pattinaggio per imparare a muovere i primi passi Domenica 8 e Domenica 15 dicembre Il Paese di Natale – Sant’agata Feltria Appuntamento per gli appassionati di mercatini natalizi con le più originali idee regalo e i decori più raffinati in un’atmosfera ricca di fascino, spettacoli e gastronomia Sabato 7/12 - Lunedì 6/1 Presepi dal Mondo - Rimini Giunta alla sua 11° edizione, la mostra del Palazzo del Podestà raccoglie presepi in un viaggio attraverso i continenti alla scoperta delle tante tradizioni nel mondo. I circa 300 presepi sono allestiti dagli immigrati presenti a Rimini con materiali fatti giungere appositamente dai paesi d’origine, o prestati per l’occasione Sabato 7/12 – Domenica 12/1 Presepi di Sabbia – Marina Centro e Torre Pedrera A due passi dal mare vanno in scena due spettacolari e suggestive Natività di sabbia: per un mese la spiaggia libera di Marina Centro e la spiaggia di Torre Pedrera ospiteranno un inedito percorso natalizio fra gruppi scultorei a grandezza naturale e a spettacolari scenografie natalizie Domenica 8 dicembre Artigiani in piazza – Coriano Caratteristico mercatino con diversi hobbysti ed artigiani, il tutto contornato da musica, luci e dolci Domenica 8 dicembre Borgo Solidale – Borgo San Giuliano

Sul Ponte di Tiberio e viale Tiberio saranno allestiti stand del mercatino solidale delle associazioni, la casa di Babbo Natale, accompagnato dall’animazione di spettacolo di musica e balli popolari Domenica 8/12 – Domenica 1/2 Tour dei presepi in grotta – Santarcangelo L’Associazione Amici del Presepio ha messo in campo l’estro e le capacità artistiche dei suoi più validi artisti e maestri presepisti con due allestimenti dentro due grotte santarcangiolesi: il rinnovato presepio nelle grotte pubbliche realizzato da Davide Santandreae il nuovo spettacolare presepio meccanico aggiunto nelle Grotte Teodorani Sabato 14/12 – Lunedì 6/1 Presepe in movimento – Riccione Arboreto Cicchetti Esposizione di statuine in movimento: 40 metri quadrati di estensione su 14 metri di frontale, 500 personaggi animati totalmente, tutti i mestieri artigiani, effetti sonori e luminosi. Sabato 21 dicembre Concerto di Natale - Riccione Chiesa San Martino Iniziativa benefica a cura del Coro Città di Riccione a favore di “1000 cori per Telethon” in collaborazione con Feniarco e Avis Martedì 24 dicembre Incontro con Babbo Natale – Coriano Corteo con Babbo Natale per le strade del Centro Storico ricco di luci e di suoni natalizi, distribuzione di regali e dolciumi ai bambini e vin brulè e thè caldo a tutti i presenti. Un magico trenino trasporterà tutti i bambini per i luoghi più suggestivi di Coriano Martedì 24/12 – Giovedì 26/12 e Domenica 29/12 Presepe vivente in costume d’epoca – Montefiore Conca Sono una trentina gli episodi rappresentati, in altrettanti allestimenti scenografici realizzati lungo un percorso che si snoda per le vie del paese e che culmina con la Natività allestita ai piedi della possente Rocca Malatestiana, oltre 150 figuranti, rigorosamente in costume d’epoca, saranno impegnati a far rivivere come in un grande teatro a cielo aperto le scene di vita quotidiana dell’antica Galilea Martedì 24/12 – Lunedì 6/1 Presepe all’Arco d’Augusto - Rimini Martedì 24 Dicembre alle ore 12 inaugurazione del tradizionale presepe allestito nella splendida cornice dell’Arco d’Augusto, con la presenza del vescovo Mons. Francesco Lambiasi Mercoledì 25/12 – Lunedì 6/1 Presepe Subacqueo Il giorno di Natale alle ore 17.30 inizia la cerimonia di emersione del Presepe del Mare dalle acque prospicienti la Darsena (molo G, di fronte al bar). I subacquei arriveranno in processione fino al punto in cui è immerso il presepe sul fondo del mare e, con l’aiuto delle forze navali e della protezione civile, si immergeranno per liberare il presepe e farlo emergere dalle acque, dove rimarrà per essere ammirato dal pubblico fino all’Epifania

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Giovedì 26 dicembre La carica dei Babbi Natale - Riccione Quinta edizione della camminata benefica per le vie di Riccione vestiti da Babbo Natale. In collaborazione con le Parrocchie della nostra Città e la Consulta della Solidarietà infatti, verrà donato il ricavato a famiglie in difficoltà economiche

Piazza Malatesta,36 - Tel 0541 020574 I liquidi contengono la nicotina, la nicotina può creare dipendenza.


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SPECIALE NATALE

Pubblicata una ricerca condotta da italiani e americani

Un pesciolino ci farà soffrire meno

L

Lo zebrafish come modello per lo studio del dolore

o zebrafish come modello per lo studio del dolore ISAL nasce a Rimini nel 1993, per volontà del Prof. William Raffaeli, con l’obiettivo di aiutare le persone con dolore. Il primo atto urgente è stato quello di creare le condizioni per una rete di medici esperti nella cura del dolore, superando le esperienze personali ed autodidatte dei molti medici spinti unicamente da un interesse personale. Dopo aver diretto e fatto divenire un punto di riferimento il centro di Rimini, il prof Raffaeli si è dedicato totalmente a sviluppare la rete di ricerca internazionale della fondazione e centri specialistici nelle città italiane ed europee che collaborano con la Fondazione nello sviluppo di nuove pratiche per la cura del dolore. Le strumentazioni della Fondazione vengono messe a rotazione a disposizione dei centri nelle differenti regioni per evitare inutili viaggi alle persone con dolore ! Questa “Rete viruosa di valori e competenze” sta’ permettendo di poter utilizzare le tecniche di ricerca più moderne e dare buoni frutti; sono stati infatti appena divulgati i risultati di una ricerca effettuata sullo “zebrafish”. Ma di cosa si tratta? Il dolore cronico senza causa e il dolore causato da traumi o da lesioni del sistema nervoso centrale e periferico sono i più difficili da trattare, anche perché rispondono meno agli antidolorifici oppiacei. Individuare un modello di studio, in grado di portare a nuove terapie farmacologiche, è l’obiettivo della ricerca ideata da Raffaeli e condotta in collaborazione con la Sbarro

Institute for Cancer research and Molecular medicine, con il laboratori dell’ Università Roma 3 e San Raffaele Pisana ove opera la ricercatrice di Isal e la Temple University di Philadelphia (Usa). La ricerca, pubblicata recentemente dal Journal of Cellular Physiology, si è avvalsa di larve di danio rerio, un piccolo invertebrato, comunemente conosciuto come pesce zebra o “zebrafish”, che a livello molecolare reagisce agli stimoli del dolore in maniera molto simile ai mammiferi. “Abbiamo scoperto che il dolore attiva lo stesso gruppo di geni nell’uomo e nel pesce zebra”, dice Antonio Giordano, direttore e fondatore dello Sbarro Institute e professore di patologia e oncologia all’Università di Siena. “Per comprendere meglio come si scatena il dolore neuropatico e scoprire nuovi farmaci – aggiunge la dr.ssa Valentina Malafoglia ricercatrice Isal a Roma e alla Sbarro Institute – abbiamo prima bisogno di definire un modello animale che abbia un altro grado di somiglianza con la percezione e la risposta al dolore dell’uomo e che, soprattutto, sia in grado di darci nuovi strumenti tecnici e teorici per condurre le ricerche”. E il pesce zebra “risponde a tutte queste caratteristiche”. I ricercatori stanno ora creando dei pesci zebra transgenici, che diventano fluorescenti in risposta agli stimoli dolorosi e che potranno essere utilizzati in studi in vivo. “Ci permetteranno di caratterizzare meglio i meccanismi cellulari e molecolari del do-

lore cronico – aggiunge Bellipanni – ma il nostro obiettivo finale, se troveremo finanziamenti adeguati, è di utilizzarli per selezionare composti chimici con potenziale capacità analgesica”. “Il dolore cronico non è una condizione comune a tutte le malattie, alcune lo hanno, altre no – continua il professor William Raffaeli, presidente della Fondazione ISAL –. Con questa ricerca, che rappresenta un approccio originale e interessato dall’alto grado di sostenibilità etica ed economica, vogliamo proprio capire che cosa causi il dolore e come curarlo”. I tempi? “La strada della scienza non è né lunga né corta, è imprevedibile”. Se questo è lo scenario del futuro, noi stiamo con i piedi ben per terra ed agiamo affinchè il dolore trovi oggi una sua risposta per tutti, dice Raffaeli, anche per chi sulla terra ha meno opportunità di salute: è sbarcata in Africa, Tanzania, la Fondazione dove ha sviluppato, assieme all’associazione Tyson, un progetto per preparare i medici e gli infermieri dell’ ospedale oncologico di Mwanza a curare il dolore in particolare quello pediatrico. Il 90% delle possibilità di cura nel mondo sono concentrate nell’occidente! 160 milioni di uomini, donne e bambini vivono senza poter avere una compressa per il loro dolore, dicono gli esperti delle Nazioni Unite! La Fondazione non è indifferente a questa Epidemia di Sofferenza ed inizia questo nuovo viaggio per dare speranza a chi ha solo dolore!

Altronatale, La proposta per un natale equo e solidale Mostra mercato e iniziative gratuite per adulti e bambini Ha inaugurato il 23 novembre nel centro storico di Rimini, presso la Chiesa di Sant’Agnese in Via Garibaldi, la manifestazione culturale AltroNatale 2013 legata al commercio equo e solidale, promossa da Pacha Mama in collaborazione con le associazioni del territorio e con la Casa della Solidarietà e della Pace di Rimini. Accanto alla tradizionale mostra mercato che si terrà fino al 6 gennaio, si alterneranno momenti ludici e culturali; iniziative gratuite come laboratori per bambini, concerti natalizi, e cineforum, ispirati alla trasparenza, al rispetto e al dialogo, valori nei quali la cooperativa Pacha Mama crede fermamente. Da oltre 20 anni si prefigge infatti di informare e sensibilizzare i cittadini e le istituzioni pubbliche circa gli squilibri esistenti tra i Paesi del Nord e Sud del Mondo e promuovere un diverso rapporto economico con questi ultimi, un rapporto che abbia come presupposto la cooperazione, la solidarietà ed il rispetto della dignità di ogni essere umano. Questa sensibilità si esprime nel modo più diretto con la vendita di prodotti alimentari, artigianato e abbigliamento dei Paesi del Sud del mondo. Inoltre nell’esposizione troveranno spazio anche le iniziative italiane e del territorio locale rivolte a proporre la sostenibilità ambientale, il riciclo e la legalità. Orari di apertura della mostra mercato: tutti i giorni dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19.00. Per il programma dettagliato consultare il sito www.pachamama-rimini.org Barbara Calabrese


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IL TACCUINO DELLA TAVOLA

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Tra Storia e storie d’una volta

LA DOLCEZZA ANTICA DELLA SAPA E DEL SAVÓR

di Lorella Barlaam

«I

n casa mia mi sa meglio una rapa / ch’io cuoca, e cotta s’un stecco me inforco, / e mondo, e spargo poi di acetto e sapa, / che all’altrui mensa tordo, starna o porco / selvaggio» Così Ludovico Ariosto, nella Satira terza, canta la sapa o “saba, mosto cotto, o sciroppo d’uva, che in Romagna serve nella cucina a diversi usi, poiché ha un gusto speciale che si addice ad alcuni piatti”, spiega il Dizionario Romagnolo (ragionato) di G. Quondamatteo. Gli ingredienti: mosto d’uva (nera, scrivono i più), appena spremuto, decantato e filtrato. Lo si fa sobbollire a lungo a fuoco diretto, nel paiolo di rame, fino a che il succo si riduca a un 1/3 e si addensi, assumendo colore e aroma caramellato. Una luvéria che entrava nella preparazione di dolci tradizionali come la piada ‘dei morti’ e i ‘sabadoni’, e serviva da base per la preparazione del savór, il sapore per antonomasia, “mosto cotto a consistenza di miele con entrovi pomi cotogni, pere, scorze di popone, di cedro e simili”, come da descrizione del Morri. “Il savore” aggiunge Quondamatteo, “veniva conservato per l’inverno entro vasi di terracotta. Lo si mangiava in ogni occasione fino alla primavera. (…) I bambini aspettavano la prima neve, con la quale riempivano un piatto fondo, per cospargerla di savór e ingerirla golosamente”. Oggi che sapa e savór sono tornati in auge, nella riscoperta dei mangiari d’antan e nella voga di sottolineare i formaggi con mieli o confetture, forse solo le nonne ricordano come fossero un tempo un “dolcificante dei poveri, quello che ci si poteva permettere quando lo zucchero coOsteria Della Piazzetta

stava soldi che nelle tasche non c’erano” spiega Michele Marziani. E che le origini di questo ‘mosto cotto’ si perdono nella notte dei tempi, dato che la sapa era un più economico sostituto del miele e, così come le spezie, aiutava a conservare i cibi, per l’azione disidratante e antisettica, e il sapore ‘forte’ che copriva alterazioni. Che già nel Cinquecento ne scriveva il botanico Giovanni Vittorio Soderini,

seconda della concentrazione chiamate “defrutum”, “caroenum” o appunto “sapa”, come da frammento di Varrone. Mentre il gastronomo Apicio, che adoperava la sapa per le salse, scrive d’un sapuum in dotazione ai legionari. Una sorta di “cotognata Zuegg” ante litteram. D’un prodotto così diffuso nell’Impero romano, non stupisce trovar traccia anche in altre regioni italiane - Giovanni Fancello, ad esempio, ci informa che è “un prodotto che sopravvive ancora intatto in ogni casa di Sardegna” dove è “ingrediente indispensabile per preparare numerosi dolci (pane de saba, tericcas, pabassinos) e i sanguinacci dolci. Ma noi preferiamo pensarla come nostra. D’altronde la “Saba dell’Emilia Romagna” oggi è il n. 85 dell’elenco ufficiale dei prodotti tradizionali, per Ministero dell’Agricoltura…

Le origini di questo ‘mosto cotto’ si perdono nella notte dei tempi, e oggi da “dolcificante dei poveri” è passata a luvéria per cultori delle tradizioni gastronomiche

Consigliati per voi...

parlando del modo di consumare e conservare le pere nel cinquecentesco “Il Trattato degli albori”: “… Altri le cacciano in sapa, in vin dolce, in passo o mosto, che vi stiano ricoperte nei vasi pieni…”… Nel nome sapa poi è evidente una derivazione etimologica dal verbo latino sapĕre, aver sapore, e se ne trovano attestazioni in Plinio e Columella, mentre Ovidio nei Fasti invita a “ber dalla ciotola, come / da tazza, il bianco latte e la purpurea sapa”. D’altronde vino e mosto cotti usavano moltissimo, a Roma antica, con tipologie diverse, a meno di 20 €

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Osteria La Chiacchiera

Lungomare Spadazzi, 12 - Miramare di Rimini, tel. 0541 374612, www.ristoranteguido.it, info@ristoranteguido.it, nasce nel 1946, chiuso il lunedì.

Via Circonvallazione Meridionale, 41 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 783822, www.osteriadelvizio.com, info@ osteriadelvizio.com, nasce nel 2001, chiuso il martedì, ferie: luglio e agosto.

Via Ortaggi, 7 - Rimini - Borgo San Giuliano, vicino al ponte di Tiberio, tel. 0541 24834, www.trattorialurido.it, nasce nel 1948, chiuso il martedì, ferie: nel periodo del fermo pesca. Dolci e dessert fatti in casa.

Via Covignano, 271/M - Colle di Covignano, tel. 0541 751066, www.osterialachiacchiera.it, aperto a pranzo e a cena. Giugno, luglio e agosto solo a cena. Cucina aperta fino a tardi. Propone “i mangiari di Romagna” e la pasta fresca della mamma di Marco.

Trattoria Farini

Ristorante Le Logge

Ristorante Pacini

L’Osteria L’Angolodivino

Via Farini, 13/15 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 709548, www.farini13.it. Chiuso il martedì. Cucina stagionale con pesce fresco, salumi, formaggi e carni a Km zero.

Viale Trieste, 5 - Rimini - Marina Centro, tel. 0541 55978. Pasta fatta in casa, antipasti, crostini, secondi semplici, carne argentina, contorni sfiziosi, insalatone. Aperto anche a mezzogiorno. Novità pizza: impasti Bio, kamut, farro e integrale.

Via Castello di Montebello, 6 - Torriana, tel. 0541 675410, www.ristorantepacini.com. Cucina tipica romagnola con specialità di affettati e salumi locali, paste fatte a mano, selezioni di carni cotte alla brace. Chiuso il mercoledì.

Via San Giuliano, 43 - Rimini - Borgo San Giuliano, tel. 0541 50641, angolodivino@email.it, aperto tutti i giorni anche a pranzo. Piatti del territorio preparati con carne di mora romagnola e chianina. Novità menù vegetariano a pranzo!

Il Pescato del Canevone

Osteria Tiresia

Trattoria Da Marinelli

Trattoria Gambon

Via Tonini, 34 Rimini - Centro storico, tel. 366 3541510, www.ilpescatodelcanevone.it, chiuso sabato a pranzo e lunedì pranzo e cena. Ogni giorno pesce fresco direttamente dal nostro peschereccio.

Via XX Settembre, 41 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 781896, www.osteriatiresia.it, info@osteriatiresia.it, nasce nel 1997, chiuso il lunedì.

Via Circonvallazione Occidentale, 36/38 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 783289, www.damarinelli.it, info@damarinelli.it, nasce nel 1987.

Via Montefeltro 19/A - Rimini - Borgo Sant’Andrea, tel. 0541 718558, Cucina e prodotti della Valmarecchia, pane toscano di Novafeltria del Forno Suzzi. Offerta pranzo con primo a scelta, acqua e caffè a 8€.

Il Ristorante Club Nautico Largo Boscovich, 12 - Rimini Porto, tel. 0541 27005, www.ilristoranteclubnautico.it, info@ilristoranteclubnautico.it, nasce nel 1983, chiuso il lunedì da ottobre a maggio. Terrazzini esterni con tavolini alla francese aventi vista sul Porto Canale.

Trattoria San Giovanni

Osteria Il Mare In Piazza

Ristorante Da Marco

Via Flaminia, 11 - Rimini - Centro Storico tel. 0541 780394, nasce nel 2007, chiuso il martedì. Cucina del territorio con prodotti di stagione e pasta al mattarello.

Via Poletti, 3 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 780423, www.ilmareinpiazza.it, nasce nel 2004.

Viale Tiberio, 8 - Rimini - Borgo San Giuliano, tel. 0541 55118, www.ristorantedamarco.com, info@ristorantedamarco.com, nasce nel 1970, chiuso il lunedì. Forno a legna.

Ristorante Dei Marinai

Ristorante Il Ciccio

Osteria Delle Storie Di Mare

Ristorante La Mi Mama

Largo Boscovich, 2 - Rimini Porto, tel. 0541 28790, www. ristorantedeimarinai.it, info@ristorantedeimarinai.it, nasce nel 1963 solo per i soci - dal 1995 aperto a tutti, chiuso il lunedì.

Via Fratti, 45 - Morciano di R., tel. 0541 857791 - www.ilciccio.com. La cucina offre i piatti della tradizione con una ricerca accurata delle materie prime. Chiuso mercoledì sera e sabato a pranzo.

Via Leurini Fratelli, 2 - Rimini Porto, tel. 0541 709279, nasce nel 2003, chiuso il lunedì, ferie: nel periodo del fermo pesca. Solo pesce fresco: di conseguenza il menù varia a seconda del pescato.

ViaPoletti 32/Piazza Malatesta - Rimini - Centro Storico, Tel. 0541 787509. Cucina di carne e pesce e specialità vegane e vegetariane. Ideale per pausa pranzo e serate in compagnia di amici.

Ristorante Bellavista

Ristorante Da Oberdan

Ristorante Pic Nic

Ristorante Pesceazzurro

Via Roma, 1 - Montescudo, tel. 0541 984818, nasce nel 1991, chiuso il lunedì. Ampia terrazza con vista mozzafiato. Piatti tipici nel segno della tradizione.

Via Destra del Porto, 159 - Rimini Porto, tel. 0541 27802/0541 55002, www.daoberdan.com, nasce all’inizio degli anni ‘60, chiuso il mercoledì.

Via Tempio Malatestiano, 30 - Rimini - Centro storico, tel. 0541 21916, nasce nel 1965, chiuso il lunedì eccetto luglio ed agosto.

Viale Principe di Piemonte, 2 - altezza bagno 140 - Miramare di Rimini, www.pesceazzurro.com, ristorante self-service con menù completo a 12 euro.


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4 - 17 dicembre 2013

SPORT

Storie e personaggi del nostro sport

IL MIGLIOR INCOMPIUTO di Enzo Pirroni

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iversi anni fa, quando ancora esistevano i bar, veri e propri horti deliciarum, metaforici plastici di un mondo ingenuo che veniva raccontato esclusivamente attraverso gli apparecchi radiofonici e dai filmati della Settimana Incom, ci si esercitava, tra fiotti di chiacchiere, citazioni fasulle, iperboli di ammiccante vuotaggine a stilare classifiche: chi è stato il più bravo giocatore di tutti i tempi? Chi è stato il più grande latin lover? Chi è stato il più forte ciclista riminese? A questa domanda i vecchi tiravano fuori i nomi di Mario Semprini, Ivo Pozzi, Berto Ugolini, alcuni sostenevano che il più bravo fosse stato Leopoldo Alessi. Per parte mia ho sempre affermato e lo penso tutt’ora che Sergio Fabbri (classe 1939) possa essere considerato il corridore più dotato che la nostra città abbia prodotto. Sergio Fabbri, velocista sublime, capace di equilibrismi circensi, vinceva, alla fine degli anni cinquanta e nei primi anni sessanta in qualsiasi regione italiana, gettando, ogni volta, in faccia agli avversari, il suo mariolesco ghigno di sberleffo. Purtroppo non ebbe abbastanza disciplina da far diventare il correre in bicicletta, che lui considerava un gioco, una vera e propria professione, tuttavia si prese le sue belle soddisfazioni affibbiando paghe sesquipedaliche ai vari Zorzi, Chiodini, Fagni, Vanzella, Minieri, Bailetti, Pifferi, Neri, Tomasin, Muccioli che erano i migliori fichi del bigoncio del panorama dilettantistico nazionale. Nel settembre 1959, sotto un acquivento infernale nel Trofeo Internazionale a Capanne

Agenda

di Pisa, su una distanza di duecentoventicinque chilometri mise dietro di sé tutti gli azzurrabili del commissario tecnico Proietti. Inutile dire che io stravedevo per questo atleta scapestrato ed anarcoide che era la croce e nello stesso tempo la delizia di quel preparatissimo tecnico che fu Aldo Vitali. Fu quest’ultimo infatti a portarlo alla Ghigi che poteva essere considerata il gotha del ciclismo dilettantistico del tempo. Con la maglia del pastificio di Morciano sulle spalle si aggiudicò la Coppa “Burro Giglio”, battendo allo sprint,

Sabato 7 dicembre Basket DNB: Rimini Crabs – Montichiari Impegno difficile al Flaminio per i Granchi di coach Paolo Rossi che affrontano una delle suadre più in forma del momento

Sergio Fabbri

Sergio Fabbri sembrava il ciclista riminese più dotato di tutti i tempi, ma un giorno si smarrì sulla pista di cemento dello Stadio Comunale di Rimini, l’avversario di sempre: Franco Magnani di Cesena. Ma la prestazione che maggiormente, Sergio, ama ricordare è quella che lo vide protagonista sul traguardo di Meldola, quando si lasciò alle spalle campioni come Venturelli e Trapè dopo aver scalato per ben cinque volte la Rocca delle Caminate.

Gli appassionati ed i tecnici molto si aspettavano dal ragazzo di Vergiano, ma restarono delusi. Non so quale accadimento e chi s’ingegnò a trasviarlo. Sicuramente Sergio ci mise molto del suo, fatto è che si smarrì e cessò l’attività. Sergio Fabbri resta un “non finito”. D’altra parte era stato Cézanne a dire che: “un’opera non finita mette in contatto chi la guarda con ciò che la rende rara, unica, irripetibile”. Si divertì, in seguito, a gareggiare nelle corse amatoriali dove poté rinverdire l’antica rivalità con Magnani. Le parrocchie del tifo si divisero equamente e non ci fu circuito, tramaglio di paese in cui codesta sfida rusticana non potesse trovare alterno, contestato compimento. Furono più di 900 le sue vittorie tra gli amatori ed ancora oggi, con forse qualche chilo in eccesso, percorre con ironia le antiche strade non esitando a cimentarsi con i “corridori della domenica” imponendo la propria classe che è oro puro a ventiquattro carati.

Calcio a 5 Serie C1: Calcio a 5 Rimini – Castello Calcio a 5 Ultima di andata per la squadra di Fallini che prova chiudere nel migliore dei modi il girone Sabato 7 – Domenica 8 dicembre Nuoto: Trofeo Città di Riccione Allo Stadio del Nuoto della Perla Verde il 10° trofeo Master Domenica 8 dicembre Calcio Lega Pro 2a Divisione: Rimini – Cuneo Terzultima di andata per i biancorossi di Osio alla ricerca di punti per restare nelle zone alte di classifica Automodellismo: Gp di Natale Alla pista Road Race di Spontricciolo si sfidano i modelli 1/8 e 1/10 a cura di Matteo Ortalli

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Anno XXIV n. 724

Nonostante la buona volontà in campo tutte le carenze della dirigenza stanno venendo al pettine

A RICCIONE C’ERA UNA VOLTA IL CALCIO

di Matteo Ortalli

S

i dice che al peggio non ci sia mai fine, e mai come nel caso del Riccione calcio questo detto è calzante. Da ormai qualche anno la squadra che dovrebbe rappresentare la città è sui giornali più per i disastri che combina fuori dal campo che per qualche vittoria. E anche in questa stagione sta tirando fuori il meglio (peggio) di sé tra campi d’allenamento chiusi, giocatori per strada senza un letto per dormire, albergatori e ristoratori infuriati e creditori che aspettano migliaia di euro. Il paradosso delle vicende calcistiche riccionesi è che non si trova mai un colpevole, ma si gioca allo scarica barile e a rimetterci sono solo giocatori, allenatore e città. Così abbiamo da una parte mister Di Napoli con i suoi 25 ragazzi tutti provenienti da fuori città (diversi dal sud Italia e minorenni), dall’altra il presidente ufficiale Spinelli che compare e scompare come i migliori illusionisti, insieme ad altri personaggi che dalle retrovie fanno più danni della grandine. Ma come si è arrivati alla situazione attua-

le? Domanda dalla risposta impossibile per chi non mastica Riccione Calcio da qualche anno. Risposta però scontata e accompagna-

Per la società biancoceleste è ormai cronaca di morte annunciata: forse è meglio così? ta da un triste sorriso, per chi invece ormai ha capito il destino della squadra che una volta era la gloria della città. A luglio mister Di Napoli e i suoi 25 ragazzi hanno iniziato a sudare sul campo per preparare il campionato di Serie D. Ai giovani che, come detto, hanno fatto tutti centinaia di chilometri per arrivare qui (alla faccia di chi vorrebbe vedere in biancoazzurro qualche riccionese), è stato promesso e garantito vitto e alloggio. Tutto bene, fino a che il residence che ospitava la squadra ha iniziato a batter cassa

con la dirigenza, che come d’incanto è scomparsa nel nulla costringendo il titolare dell’attività a liberare le stanze mandando i ragazzi in strada. Qualche giorno per trovare un’altra sistemazione (non si sa come e con quali garanzie) ed ecco che Di Napoli e i suoi si trovano anche fuori dallo stadio e impossibilitati ad allenarsi, visto che la Tre Villaggi (società che gestisce l’impianto) vanta crediti per migliaia di euro dal Riccione e non trova interlocutori per riscuotere la cifra pattuita. In tutto questo, la cosa principale, cioè i risultati sportivi, passano in secondo piano, con la squadra che nonostante la situazione paradossale lotta con tutte le sue forze per la salvezza, con alterne fortune ma sempre

I giocatori costretti a ritirare i propri averi e ad abbandonare lo stadio d’allenamento la scorsa settimana

con orgoglio. I prossimi giorni saranno decisivi, visto che il calcio mercato ha appena aperto e c’è la concreta possibilità che la maggior parte dei giocatori si svincolino e che anche Di Napoli abbandoni, lasciando di fatto Riccione senza squadra. Vista la situazione sarebbe meglio così.

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Tutti gli uomini liberi, ovunque si trovino, sono cittadini di Berlino. Come uomo libero, quindi, mi vanto di dire: “Ich bin ein Berliner” (J. F. Kennedy, 26 giugno 1963)

a cura di Claudio Costantini

L’associazione di donne immigrate “Le Italianizzate da CZ e SK”

Insieme per risolvere i problemi e guardare al futuro di Raluca Albu

A

nche se la Cecoslovacchia si è divisa nel 1993, c’è un gruppo di donne ceche e slovacche che vivono in Italia per le quali i confini tra i due paesi non esistono, sono sorelle che lontane da casa si sono ritrovate e condividono esperienze, informazioni e opinioni. “ITALKY Z ČR A SR” (“Le Italianizzate da CZ e SK”) è un gruppo nato su facebook che conta al momento 2500 donne ceche e slovacche che risiedono in Italia, che vi hanno vissuto per una parte importante della loro vita oppure che hanno una relazione a distanza con un italiano. Gli uomini non sono ammessi nel gruppo in quanto gli argomenti affrontati sono strettamente femminili. La fondatrice e direttrice del gruppo è Monika Skokanova, una giovane donna ceca che vive in Italia dal 2007, che ha fatto tesoro della sua esperienza come immigrata in Italia. Il suo intento è di “far capire alle iscritte, che non sono da sole, che siamo in tante a vivere le stesse esperienze, gli stessi

problemi burocratici o linguistici o culturali, ma sopratutto siamo qui per dare la speranza che vicino ad ognuna di noi c’è un’altra compaesana con cui si potrebbe creare una bella amicizia e passare il tempo libero”. Quali sono le principali attività del gruppo? La più importante è quella di informare: questioni burocratiche sul soggiorno in Italia, sulla sanità, sui viaggi, questioni linguistiche, ma anche per quanto riguarda il tempo libero (cinema, mostre, viaggi, cucina, eventi organizzati da consolati/ambasciate Cechi o Slovacchi). Quali sono i principali problemi con cui si confrontano gli immigrati cechi e slovacchi in Italia? “Il problema principale è trovare un posto di lavoro. Nel gruppo ci sono tante ragazze laureate o diplomate che lavorano come commesse, bariste oppure fanno pulizie, perché non riescono a trovare un lavoro adeguato alla loro istruzione e esperienza. Ma penso

Alle 8 del mattino, 40 gradi e a volte più

La Casa della nonna Rihab ben Ammar* L’ultimo giorno di scuola, papà ci aspetta nella macchina… io e le mie sorelle ritorniamo a casa per prendere gli zaini, velocemente, poi saliamo con mamma sull’auto e andiamo alla casa della nonna a Sfax. A Tunisi l’aria è più o meno fresca ma man mano che ci avviciniamo alla città di Sfax l’aria diventa sempre più secca. Arriviamo tardi e già stanche, ma questa notte non dormiamo perché siamo felici di

ritrovare i nostri cugini, giochiamo insieme fino a tardi. La mattina ci svegliamo molto presto, verso le 5 o le 6, e già fa molto caldo, troviamo già la zia che è sveglia dalle 3 della mattina e ha preparato il pane. Davanti a casa c’è un grandissimo ulivo, sotto ci mettiamo un vecchio tappeto, un piccolo tavolo, il “kanoun” per preparare il thè. La nonna, appena si sveglia, va direttamente lì. Noi ragazze facciamo le pulizie in casa,

che questo problema è uguale per tutti gli stranieri in Italia. Le pratiche burocratiche non semplificano la nostra vita (come il rinnovo annuale della tessera sanitaria). Recentemente ho notato vari rientri delle mie compaesane in patria. I motivi prevalenti sono perdita della speranza di trovare un lavoro e la separazione/divorzio. Dopo qualche mese di esistenza del gruppo, alcune donne hanno trovato il coraggio di lasciare il partner con cui non si trovavano più bene. Prima forse non sapevano cosa fare, come fare, si sentivano fallite. Dopo aver visto nel gruppo che è una cosa normale e succede molto spesso anche nelle famiglie non bilingue, hanno fatto quel passo per liberarsene.” Come è andato il raduno Italky a Rimini lo scorso ottobre? “Un incontro molto sorprendente, non immaginavamo così tante persone arrivate da tutte le parti d’Italia, dalla Valle d’Aosta alla Puglia... Eravamo in circa 150, è stato il raduno più numeroso. Molte delle “sorelle” Italky

abitano proprio a Rimini e dintorni, ma la comunità più numerosa di cechi e slovacchi vive a Bologna, dove organizzano corsi per i nostri bambini a cui vengono insegnate le nostre canzoni, favole e tradizioni. Il raduno di Rimini è stato un’occasione per conoscersi e per svagarsi un po’. E’ molto piacevole stare con altre compaesane. Uno non si sente così lontano da casa. Anche se veniamo da diverse parti della Rep. Ceca e Slovacca, da diverse parti di Italia, abbiamo tanto in comune. E quando abbiamo cantato tutte insieme l’inno cecoslovacco (quello prima della divisione dei paesi), eravamo unite, abbiamo dimenticato i problemi e l’atmosfera magica di quel momento ci ha fatto tornare con i pensieri alla nostra gioventù.

mentre mia mamma e mia zia preparano la colazione, poi tutti raggiungiamo la nonna sotto questo grandissimo albero. Ci mettiamo per terra e mangiamo tutti insieme, tutto è buonissimo… molto semplice ma molto buono e saporito, poi beviamo il thè forte della nonna… E’ molto divertente passare queste 2 o 3 ore della mattina sotto questo bellissimo albero, e ogni persona che passa viene per bere il thè della nonna… Già alle 8 entriamo in casa, perché non si può più rimanere fuori, già fa 40 gradi e a volte di più. Così dalle 8 fino alle 18 rimaniamo chiusi in casa… alle 18 usciamo di nuovo, per stare e cenare nello spazio antistante la casa; prima

bagniamo la terra con l’acqua per rendere l’aria più fresca… e la sera è bellissima… fa comunque caldo ma nel cielo si vedono le stelle brillantissime… l’aria è pura, e la casa è piena di gente i vicini vengono senza invito per cenare insieme, o bere il thè… chiacchierare insieme… In estate nella casa della nonna era tutto scomodo, ma era molto bello e così passavamo 2 mesi e mezzo lì nello stesso ritmo molto più lento di quello della vita a Tunisi, ma non ci annoiavamo mai!

Informazioni: Gruppo Facebook Italky.it https://www.facebook.com/pages/ Italkyit/118822238210852 info@italky.it

* L’autrice del racconto, socia fondatrice dell’associazione Vite in transito, è nata a Tunisi 28 anni fa’, vive a Rimini con il marito.

Vite in Transito, associazione di volontariato multiculturale Per il ciclo di incontri “I linguaggi dell’arte, da Bisanzio al Rinascimento” Condotti dall’architetto Donato Monopoli 14 dicembre ore 16.30

Il Principe e il Pittore. Sigismondo incontra Piero della Francesca Museo della Città, Sala dei Cavalieri, via Luigi Tonini 1 - Rimini Partecipazione gratuita. Per iscriversi telefonare al 3319471243 o all’indirizzo mail viteintransito@gmail.com

VITE in TRANSITO, invita ai FORMaperitivi, eventi sociali informali e ovviamente... formativi, in cui, sorseggiando un buon vino, si parla e ci si confronta su temi che riguardano la crescita personale e professionale. Primo incontro: il 18 dicembre presso il Bar Divina via Covignano, 1 a partire dalle 19.00 sul tema “ComunicAZIONE: come interagire con gli altri in modo attivo ed efficace”. La conduttrice è Monica Paliaga, appassionata ricercatrice del mondo del linguaggio e della comunicazione. Per informazioni e prenotazioni tel. 331 9471243 - viteintransito@gmail.com

Vite in transito, associazione multietnica di volontariato, nata da esperienze che intrecciano emigrazione e narrazione. Info: viteintransito@gmail.com, tel. 331. 9471243 - blog www.viteintransito.wordpress.com


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Anno XXIV n. 724

Un investimento da 12 milioni di euro, consegna entro il 2015

IL TECNOPOLO SI MUOVE

Entro il mese l’avvio del lavori nell’ex Macello comunale per trasferire i laboratori universitari di Claudio Costantini

N

on vi sono più ostacoli tecnici, finanziari o burocratici. In dicembre, massimo ai primi di gennaio, inizieranno i lavori all’ex Macello in via Dario Campana per la costruzione dell’edificio che dovrà ospitare il Tecnopolo riminese. Saranno due i settori di ricerca collocati nelle nuove strutture: Energia Ambiente e Tecnologie innovative per la moda. Attualmente sono in corso i lavori per far arrivare il teleriscaldamento. Ultimati questi, precisano all’assessorato competente del Comune, si apre il cantiere per realizzare il primo stralcio dell’opera. Entro il 2015, secondo la prescrizione dei finanziamenti regionali, il complesso dell’ex Macello dovrà essere terminato per accogliere i laboratori. Questi occuperanno una superficie di 1500 mq, vi lavoreranno 16 ricercatori a tempo pieno e altri 27

part-time. La spesa ammonta a circa 9,2 milioni di euro per le attrezzature, mentre il manufatto costerà 2,9 milioni. Il progetto dei Tecnopoli della regione Emilia-Romagna è stato varato nel 2009, sono passati 4 anni, speriamo che i tempi questa volta non si dilatino eccessivamente. Nell’attesa, i laboratori sono però già operativi da due anni, ma in altri edifici non del tutto adeguati per un futuro sviluppo. Per tutta l’area dell’Ina Casa il nuovo insediamento può essere un’occasione di riqualificazione ambientale - sono anni che il Macello è fatiscente - e anche di sviluppo per le imprese commerciali. Aumenteranno l’affluenza di lavoratori e tecnici e la richiesta di nuovi servizi. Un’occasione per la città, perché il futuro dello sviluppo economico sta anche e sempre di più nel-

la ricerca. Dall’università e dai suoi laboratori possono scaturire idee e proggetti per interessanti start-up (ovvero come concretizzare studi ed idee in produzione). Google, che oggi fattura 15 miliardi di dollari, era all’inizio una tesi di laurea. Avere un polo per la ricerca è una grande opportunità per le aziende locali soprattutto quelle di piccole dimensione che non si possono permettere propri laboratori e strutture dedicate. L’Ina Casa, ospitando il Tecnopolo sarà il primo quartiere cittadino che potrà coniugare la dimensione abitativa e l’attività di ricerca tecnologica.

L’ex Macello in via Dario Campana


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Il miglior saluto per i nostri migliori amici Tutto l’aiuto che serve per l’ultimo viaggio dei nostri animali domestici

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Li hai amati alla stregua di un figlio o di un fratello e ora che non ci sono più senti la necessità di lasciarli con un saluto affettuoso e dignitoso. “Pets on Paradise”, in via Dario Campana 113, ti offre tutto il supporto necessario per dare al tuo animale domestico l’addio che merita. L’attività nasce due anni fa in seguito alla scomparsa di Rex, cane dei titolari. “Non potevamo gettare via i suoi miseri resti come fosse un rifiuto urbano - si legge sul sito della società cooperativa - così ideammo e realizzammo la Pets on Paradise, per consentire anche ad altri di far riposare in pace il loro compagno domestico scomparso”. La proposta è la cremazione come alternativa al seppellimento nei cimiteri per animali, attraverso un servizio semplice e professionale. Il ritiro della salma può avvenire direttamente a casa, presso l’ambulatorio veterinario o nel luogo di decesso dell’animale domestico, per mezzo di attrezzature a norma di legge e da persone autorizzate dall’Ausl. In seguito sarà effet-

FotoFoto Marco Ventura Marco Ventura

di Mara D’Angeli

tuata la cremazione, singola con restituzione delle ceneri in urna (spedizione anche a domicilio), o cumulativa nel rispetto della legge 1069/2009 con possibilità, per chi lo desiderasse, di assistere, via Skype, al momento dell’entrata della salma nel crematorio. I prezzi sono pubblicati sul sito www.petsonparadise.com e variano a seconda del peso dell’animale. Si può inoltre usufruire di servizi aggiuntivi come il calco della zampetta, la creazione di un diamante con il dna del piccolo amico, o lasciare un pensiero nella sezione “Libro dei Ricordi” sempre sul sito internet. Tel. 0541 1835556 – cell. 366 3118652. Pets on Paradise è anche su Facebook.

Conad City via Dario Campana

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Il cliente al primo posto Dalle offerte anti-crisi alle idee per il cesto regalo, anche su richiesta

Foto Marco Ventura

di Mara D’Angeli

FERRAMENTA

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Da Conad City in via Dario Campana 4 il cliente è sempre al primo posto, dalle variegate e competitive offerte che Conad propone per ammortizzare il costo della vita in un momento di crisi, alla qualità indiscussa dei prodotti. Senza dimenticare la cordialità e disponibilità del personale, giovane e qualificato, sempre pronto a rispondere alle esigenze del cliente. Il responsabile è Ivan Bandini, già da 30 anni nel settore e gestore anche del Conad in via Tripoli. Affiancato dalla moglie Elia e la figlia Michela, di soli 21 anni, Ivan punta sulla qualità, a partire naturalmente dal banco gastronomia dove troverete una vasta scelta di salumi, for-

maggi, piatti pronti a cuocere e ottimo pane proveniente da rinomati fornai dell’entroterra. Fiore all’occhiello del supermercato è poi l’angolo frutta e verdura, con prodotti freschi ogni giorno e la carne, di altissima qualità, conservata in atmosfera modificata. E con l’arrivo del Natale, perché non scegliere di regalare un fantastico cesto ricco di specialità? Da Conad City ne troverete di già confezionati oppure potrete scegliere voi cosa inserirvi, sarà poi il personale a occuparsi della sua preparazione. Il supermercato è aperto tutti i giorni dalle 7.30 alle 20, orario continuato e anche la domenica, dalle 8.30 alle 13.


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Più risparmio e più ambiente Detersivi bio alla spina ma anche cesti natalizi per un regalo davvero unico

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Per Natale dona una sana abitudine: regala i prodotti Ecobolle. Stupisci i tuoi cari con un pensiero originale, unico e utile: nel punto vendita a Rimini, in via Dario Campana 84/86, troverete cesti e confezioni già pronte oppure personalizzabili, contenenti i detersivi e saponi ecologici di Ecobolle, negozio di prodotti per l’igiene personale e la pulizia della casa (lavapiatti, lavapavimenti, detersivi lavatrice, sgrassatori, ammorbidenti ecc.) venduti alla spina, che uniscono convenienza e rispetto per l’ambiente. Il punto vendita infatti fa parte di una catena che acquista direttamente dalla fabbrica, abbattendo i costi di trasporto e pubblicità del 50 per cento. Oltre a prodotti per la casa, troverete saponi per l’igiene personale, con tante profumazioni dai nomi più fantasiosi. Il tutto naturalmente made in Italy, biodegradabile al 90%, non testato sugli animali e senza nichel. Il sistema è semplice: basta recarsi nel punto vendita muniti del proprio

Foto Marco Ventura

di Mara D’Angeli

flacone, che si può anche ottenere in negozio (ora con simpatici decori natalizi) e scegliere il prodotto, il cui prezzo è calcolato al chilo. E ora, in occasione del Natale, non perdetevi le fantastiche confezioni che abbinano detersivi a utilissimi gadget, con possibilità di decidere voi stessi che cosa inserire nel cesto, per un regalo davvero unico! Non perdete tempo: da domenica 15 dicembre fino a Natale Ecobolle è aperto tutti i giorni! Ecobolle è anche su Facebook. Via Dario Campana 84-86, tel. 0541 777127 - www.ecobollerimini.it

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Nuova pasticceria, solida tradizione Dolci artigianali per ogni occasione, soprattutto le più importanti

Foto Marco Ventura

di Mara D’Angeli

Risveglia la tua golosità da Alterego, la nuova pasticceria in via Del Volontario 14/16 che, inaugurata il 4 giugno scorso, è già tappa obbligatoria per chi vuole coccolarsi con un gustoso dolce assolutamente artigianale. Paste farcite, biscotteria, crostate, ciambelle e torte da cerimonia: da Alterego c’è solo l’imbarazzo della scelta. Quale miglior risveglio di una colazione a base di brioches o bombolone arricchiti di soffice crema o cioccolato, per iniziare con il piede giusto la giornata? Se l’idea vi alletta, Alterego vi aspetta con la sua variegata offerta di gustose paste ripiene, i suoi biscotti e le ricette della pasticceria

locale, dalle ciambelle alle torte tipiche della tradizione romagnola. E, a proposito di torte, fiore all’occhiello sono i dolci per cerimonie. Compleanni, matrimoni, cresime, battesimi, anniversari: da Alterego potrete ordinare una fantastica torta, bella e gustosa, adatta a ogni occasione e lasciare così gli ospiti a bocca aperta! Oltre alle classiche Saint Honorè, Mimosa, Millefoglie, c’è una specialità: l’originalissima torta “Alterego”, a base di pistacchio e fragola: non vi resta che provarla. E presto in arrivo i panettoni farciti, con uvetta oppure al cioccolato! La pasticceria è aperta tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 6 alle 19.

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La Cella Bilancioni

Quanti di noi le passano davanti senza sapere di che cosa si tratta?

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a cosiddetta Cella Bilancioni é una piccola costruzione al numero 136 di via Marecchiese, vicino al Villaggio Azzurro. Al suo interno si trova un’immagine della Vergine Maria molto venerata, insieme a diversi ex-voto risalenti alla Prima ed alla Seconda Guerra Mondiale. Questo edificio dovrebbe quindi avvicinarsi al secolo d’età. La signora Bilancioni, proprietaria del terreno circostante sul quale nel 1957 saranno costruiti i primi alloggi del Villaggio Azzurro, aveva concesso l’edificio per lo svolgimento del culto. La chiesetta, negli anni ’50, era appena sufficiente per il crescente numero di fedeli che abitavano la zona. Nel 1959 l’allora vescovo Emilio Biancheri decretò l’erezione canonica di una nuova parrocchia che faceva riferimento, per il culto, alla piccola Cella Bilancioni. Nel settembre 1961, su di un appezzamento

di terreno donato dal Cav. Raffaele Venturini situato tra via Dario Campana e via Marecchiese, furono terminati i lavori della nuova chiesa intitolata a San Raffaele Arcangelo. Un sobrio edificio, quest’ultimo, in linea con la rigorosa semplicità del quartiere INA CASA. La Cella fu proprietà privata fino al 1993, quando la famiglia Bilancioni la donò alla Diocesi che la conserverà come memoria storica. Bibliografia: Egidio Brigliadori, Una Chiesa, le sue chiese, vol. I, Il Ponte Edizioni, Rimini 1997. Adriano Cecchini, Un quartiere sul Marecchia, La Stamperia, Rimini 2003. Lino Tonti, San Raffaele Arcangelo, una grande famiglia. Rimini 1961 – 2011, Il Po http://riminisparita.info/2012/10/28/lacella-bilancioni/ Luca


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Anno XXIV n. 241

Storia Via delle Carceri e via della Pesa di Oreste Delucca pagina 3

Imprese e persone Piadineria del Borgo Pasticceria Cesari

pagina 3

Nel Borgo L’albero di Natale è una grande vela vicino al ponte pagina 5 é fatta, luminarie dappertutto pagina 6

Foto Bove

La lettera: “Niente cinema in centro? Ma se c’è il Tiberio!” pagina 6


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Shopping di Natale con l’artigianato artistico e tradizionale

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La Mostra Mercato è organizzata dalle Associazioni artigiane CNA Rimini e CONFARTIGIANATO Rimini


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LA STORIA

Toponomastica medievale - 8

VIA DELLE CARCERI E VIA DELLA PESA

Dietro il Comune c’erano le prigioni: molto spesso vuote di Oreste Delucca

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ietro palazzo Garampi, la sede del Comune, partendo dal Corso d’Augusto inizia un vicoletto in leggera salita, piuttosto buio, che termina presso il voltone dell’Arengo. Oggi si chiama vicolo San Martino e questo nome ha una sua ragione: infatti girando in fondo a destra (via Solferino) un tempo si raggiungeva la chiesa parrocchiale di San Martino ad Carceres, già situata dove si trova l’omonima piazzetta. In età medievale quel vicolo buio si chiamava Via delle Carceri e come tale era nominato ancora ai primi dell’Ottocento. A dire il vero la stessa via Solferino, che giunge al voltone dell’Arengo correndo dietro gli uffici comunali ricavati dal vecchio albergo Aquila d’Oro, era indicata come Via delle Carceri oppure Via della Pesa. Quale il motivo di queste denominazioni? In antico dietro il palazzo dell’Arengo non c’erano i giardinetti come oggi, ma una serie di edifici minori che ospitavano svariati servizi pubblici. Uno di questi era la “Casa della Pesa”, dove tutti i cittadini dovevano andare a pesare e registrare il grano prima di portarlo al mulino. Infatti il grano, ricchezza “strategica” del territorio e il cui commercio fu spesso sottoposto al monopolio, era sorvegliato in rigoroso controllo annonario. E le carceri? In passato si trovavano alla base della torre comunale, con ingresso sotto il citato voltone, di fianco al marmo dove tuttora sono scolpite le misure medievali. Stando ai documenti, dovevano trovarvisi almeno due

ambienti: uno per gli uomini e uno per le in attesa di soddisfare la pena pecuniaria o donne. subire la pena corporale. In definitiva il carceOggi appare uno spazio piuttosto piccolo; re non era luogo di espiazione, ma sede provforse, si dirà, c’erano pochi reati e pochi car- visoria di custodia cautelare. Un particolare: cerati? il carcere non era gratuito; il recluso doveva La ragione è un’altra. Se studiamo gli statuti pagarsi il vitto e la cera (cioè le candele per medievali ci accorgiamo che – a differenza l’illuminazione). della giustizia moderna – fra le varie pene non Obiezione: leggendo che un individuo del era contemplato il carcere. I rei venivano con- Medioevo dice di essersi fatto “due anni di dannati a una pena monetaria, o a una pena galera”, si sembrerebbe che quanto detto finocorporale, come le frustate, il taglio di una ra non corrisponda al vero. Ma la contraddimano, di un piede, della lingua. Fino alle pene zione è solo apparente. Oggi per noi “galera” capitali come l’impiccagione, la decapitazione significa prigione. Invece a quel tempo galera o il rogo, secondo il rango del reo o il tipo di o galea era una nave: la pena della galera conreato. Talora sussisteva un meccanismo alter- sisteva nell’essere incatenato al remo di una nativo: quando una persona era condannata a nave per un dato periodo (questa pena rienpena pecuniaria, se non pagava entro il tempo trava nella giurisdizione dello Stato Pontificio stabilito, subentrava una pena corporale. In conseguenza di tale sistema, nel carcere si trovavano poche persone, solo quelle in attesa di giudizio (e il giudizio arrivava presto, perché di solito il processo doveva concludersi entro un mese) e quelle già condannate, La Via delle Carceri nella mappa Napoleonica del 1811

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La torre comunale, alla cui base erano le carceri medievali

e il condannato veniva tradotto a Roma). Un’ultima annotazione: a Rimini, per un certo periodo, fu in vigore la consuetudine di liberare un prigioniero in occasione di determinate festività (un qualcosa di simile a quanto ci tramandano i Vangeli allorquando viene chiesto al popolo se liberare Gesù o Barabba). La documentazione riguardante tale consuetudine permette di conoscere qualcosa circa il numero dei detenuti a Rimini nel periodo compreso fra il 1450 e il 1555. Nell’arco di 105 anni si ha notizia di 467 reclusi, con il particolare che per ben 14 volte non si è potuto procedere ad alcuna liberazione perché le carceri erano vuote.

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4 - 17 dicembre 2013

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Non è Natale senza i panettoni di Pasticceria Cesari. Soffici, rigorosamente artigianali e golosamente farciti, anche quest’anno arricchiranno la vostra tavola natalizia. Oltre al classico, provate il panettone con cioccolato e pera, ai frutti di bosco o alla nutella: ne rimarrete deliziosamente stupiti! E come sempre, la nota pasticceria in via XXIII Settembre 34 continua a fare “le ore piccole”: tutti i fine settimana, infatti, di venerdì e di sabato, è aperta da mezzanotte con bomboloni, paste e brioches per chi, dopo una notte passata in discoteca, ha voglia di qualcosa di dolce e gustoso. Da Cesari la scelta non manca di certo. La passione e l’attenta selezione dei prodotti hanno fatto della pasticceria un punto di riferimento non solo per chi vuole godersi un momento di assoluto relax tra

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L’8 dicembre la giornata dedicata alle associazioni di volontariato

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on la crisi economica i frutti non si raccolgono più ai piedi dell’albe ro, bisogna salire su e prenderli. Il borgo San Giuliano sembra davvero che stia seguendo questa strada. Nel giro di qualche anno è diventato un distretto enogastronomico, un’area commerciale naturale di qualità. Sa rinnovare le sue offerte e coniugare la qualità, l’originalità con un giusto prezzo. In un’area di poche migliaia di metri quadrati lavorano sei ristoranti, otto fra bar ed enoteche e gelaterie. In più vi sono negozi rinomati per la qualità dei loro prodotti, non mancano negozi dell’artigianato. C’è concorrenza (l’anima del commercio), ma anche diversificazione dell’offerta e si usano moderne tecnologie per la promozione. Sono stati i primi fra i borghi ad allestire le luminarie per il prossimo Natale, segno che l’associazione del commercio funziona. L’ambiente certamente conta, il borgo è un luogo pieno di storia e storie, amato dai riminesi, è anche facilmente raggiungibile e vi sono aree per il parcheggio. Un suo stravolgimento potrebbe influenzare le attività economiche. Ed è chiaro che le preoccupazioni sono legate al futuro assetto della viabilità, in seguito alla promessa chiusura al traffico veicolare del Ponte di Tiberio. Non vi sono ancora progetti chiari e definiti e un coinvolgimento dei borghigiani servirebbe a fugare molti dubbi. Il Borgo offre eventi e spettacoli in diversi periodi dell’anno e per le feste di Natale, dall’8 dicembre in poi, sono numerose le occasioni che ci porteranno a San Giuliano. La seconda edizione di Borgosolidale Nell’ambito degli eventi ideati per Borgonatale 2013 l’Associazione Borgo San Giuliano e l’Associazione La Società de Borg propongono, domenica 8 dicembre, la 2° Edizione di Borgosolidale, “Una domenica dedicata alle associazioni del volontariato”. Il programma di massima: 09:30 camminata cittadina in collaborazione con l’Associazione Pedivella 10:00 chiusura viale Tiberio ed inizio allestimento stand delle associazioni

15:00 apertura esposizione e mercato solidale, casa di Babbo Natale 15:30 Gruppo Aperto Danze Popolari con musica dal vivo viale Tiberio 15:30 Banda Città di Rimini partenza da Piazza Cavour 15:30 Sala 5x10 lettura fiabe (via Forzieri) ingresso libero 16:00 arrivo della Banda al Borgo 16:30 Albero di Natale: accensione albero allestito dalle Associazioni 17:30 Premi Solidali: mini lotteria con i prodotti solidali casa di Babbo Natale 18:00 Gruppo Aperto Balli Popolari con musica dal vivo 19:00 chiusura manifestazione Fra gli intrattenimenti, la camminata mattutina con l’Associazione Pedivella, l’intervento “marciante” della Banda Città di Rimini che raggiungerà il borgo da Piazza Cavour e si fermerà sotto l’albero di Natale (accensione alle ore 16) e alla casa di Babbo Natale (una novità, vicino al Caffè Il Borgo), allestimento della casa di Babbo Natale (animata dagli scout); intervento del gruppo Aperto Danze Popolari con musica dal vivo. E poi i Premi Solidali: la mini lotteria del volontariato, con premi offerti dalle associazioni coupon/biglietti gratuiti in distribuzione presso i vari stand di volontariato. Infine, nella Sala 5x10 in via Forzieri la lettura di fiabe ,due spettacoli gratuiti durante il pomeriggio. Una grande vela come albero di Natale Altro appuntamento da non perdere, la posa nell’invaso lato mare, a cura della Società de’ Borg, di una vela di 35 metri per un albero di Natale galleggiante con la base al ponte di Tiberio e la punta verso il mare. Il 15 dicembre nella sala 5x10 ci sarà poi un incontro di poesia con Salvatore Ritrovato. Il 21 dicembre al cinema Tiberio è in programma la festa spettacolo col maestro Franco Morri con estrazione dei premi della lotteria di Natale organizzata dalla Associazione Commercianti. E per tutti i giovedì del periodo festivo, le osterie del borgo proporranno degustazioni a tema.


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4 - 17 dicembre 2013

NEL BORGO

CNA in TV

La lettera di Massimo Guidi che ha sbloccato la situazione

è FATTA, LUMINARIE DAPPERTUTTO

Anche Borgo San Giovanni è riuscito a superare le difficoltà

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embrava che quest’anno Borgo San Giovanni sarebbe rimasto al buio. Nonostante la partecipazione del Comune alle spese, le adesioni di borghigiani non erano state, per così dire, molto sollecite. Ma il Presidente del Comitato Esercenti, Massimo Guidi di Living Sport, non si è perso d’animo e ha scritto una lettera a tutti quanti: negozianti, professionisti e singoli residenti. Eccola: Cari Borghigiani di San Giovanni, i tempi che stiamo vivendo sono difficilissimi per tutti. Ma è proprio in momenti come questo che si vede il valore di una comunità. Per la prima volta dopo molti anni, rischiamo di dover lasciare al buio il nostro Borgo durante le festività di Natale e fine anno. Le luminarie sono un segno di gioia e di bellezza, ma anche di appartenenza e perfino di sicurezza, perché i luoghi illuminati a festa sono anche quelli

La lettera

meno a rischio. Da moltissimi anni a questa parte, non è mai accaduto che il Borgo San Giovanni rimanesse senza le sue luci natalizie. Sarebbe davvero triste se ciò accadesse proprio ora che abbiamo più bisogno di sentirci uniti e vicini. E’ invece proprio questa l’ora di mettere insieme le nostre energie. Più saremo, minore sarà il sacrificio. Perché, lo sappiamo tutti, oggi anche una cifra minima rappresenta un sacrificio. Ma se tutti quanti, commercianti, professionisti, gente del Borgo che ama il suo Borgo, riusciremo a fare questo sforzo comune, tanto più grande sarà la soddisfazione per quello che avremo realizzato. Certo, è un gesto da compiere con la mano sul cuore, ma da fare una sola volta in un anno. Non parliamo di cifre esorbitanti: se ogni esercizio commerciale, studio professionale e ufficio potrà mettere a disposizione la quota consueta, la stes-

sa mai aumentata negli ultimi anni nonostante le maggior spese, ce la faremo. Se ogni residente vorrà aggiungere qualcosa, sarà nominato fra color che hanno contribuito e, cosa più importante di tutte, anche quest’anno Borgo San Giovanni sarà bello e illuminato come sempre è stato a Natale. E avremo fatto una cosa buona e bella: per i nostri bambini e i nostri anziani, per i visitatori del nostro bel Borgo, per tutta Rimini, per noi tutti che a San Giovanni ci lavoriamo e ci abitiamo. Grazie di cuore a tutti per la collaborazione Massimo Guidi Presidente del Comitato Esercenti del Borgo San Giovanni La risposta c’è stata, eccome. E grazie al rinnovato impegno di tutti anche quest’anno il Natale del Borgo san Giovanni sarà illuminato a festa.

Niente cinema a Rimini centro? Ma se c’è il Tiberio!

Vorrei precisare alcune note in merito all’articolo comparso sull’ultimo numero di Chiamami Città scritto da Lia Celi riguardanti i cinema a Rimini centro. In centro a Rimini non c’è solo il Settebello: oltre alla cineteca che ha le sue programmazioni soprattutto nei fine settimana di film di prima visione e che sono ormai un punto di riferimento per i cinefili di Rimini, c’è la programmazione del cinema Tiberio, molto ricca ed interessante e direi unica nel panorama provinciale. Se si collega al sito di questa sala (www.cinematiberio.it) potrà verificare il calendario ricchissimo di appuntamenti che oramai copre tutta la settimana. I volontari che la gestiscono sono ormai in grado di fornire alla cittadinanza un’of-

ferta cinematografica e culturale di grande livello che il Settebello e la cineteca solo si sognano: da una sala parrocchiale che proietta film di seconda visione per ragazzi (la domenica) e per adulti (il giovedì), l’offerta spazia ormai dall’opera lirica al teatro inglese, ai film in lingua originale, agli incontri diretti con i registi, ai documentari sulle grandi mostre d’arte. Per il Sig. Giometti il Tiberio è una vera “spina” nel fianco perchè è solo grazie al Tiberio che qualche volta nelle sue sale proietta documentari o opere liriche. Il Tiberio è stato il primo in provincia a trasmettere opere liriche in diretta o differita dai principali teatri europei e l’unico cinema in Italia che lo scorso maggio ha trasmesso in diretta in lingua originale la piece teatrale “The audience”

con Hellen Mirren, e quest’autunno ha già trasmesso sempre in lingua originale l’Otello ed il Macbeth. Peraltro è già diventato un “caso” perchè è stato citato da un professore universitario nel corso di un workshop sulle multiprogrammazioni nell’ambito della terza rassegna Cinè a Riccione dedicata al cinema professionale. Da quest’anno infine il cinema si è dotato di un impianto digitale ed audio che diverse multisale ancora non hanno (si figuri il Settebello). Forse è meglio fare qualche precisazione... che dice?

Il tema della prossima puntata: CNA PENSIONATI “GLI EFFETTI DELLA RIFORMA PREVIDENZIALE SU COMPARTO ARTIGIANO E COMMERCIALE” in onda: Martedì 19.40

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Sabato 18.40

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Sabato 23.00

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Zeìnta dì BorgTv Il tema della prossima puntata: IL BORGO SAN GIULIANO in onda: Sabato 20.05

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Distinti saluti da una sua assidua lettrice Daniela Tonini

Fondo per il lavoro

Un patto di solidarietà per la dignità di ogni persona PREMESSA

Siamo in un momento storico dove viviamo una grave crisi occupazionale. Tutti ne abbiamo diretta conoscenza. Papa Francesco ci richiama costantemente a non far scomparire la parola “solidarietà” dal vocabolario, a lottare contro la globalizzazione dell’indifferenza e a dare lavoro per dare dignità. Questi richiami non possono rimanere inascoltati. Da queste considerazioni, nasce la proposta di costituire un Fondo per il lavoro destinato a creare occupazione, attraverso incentivi economici, per l’avvio di nuove attività lavorative e/o mediante l’assunzione di persone disoccupate o inoccupate.

verranno pubblicati a partire dal mese di gennaio 2014. L’obiettivo è chiaro: dare sostegno al lavoro di persone in difficoltà proprio perché il lavoro non ce l’hanno. Due i percorsi individuati: • Aiutare nuove attività imprenditoriali mediante un sostegno misurato nel tempo. • Aiutare l’inserimento lavorativo in azienda per persone disoccupate e inoccupate con l’assegnazione di borse lavoro. Compito del “gruppo tecnico” è elaborare appositi bandi che determinino i criteri di ammissione e di valutazione per le due modalità di sostegno al lavoro. Anche le Caritas territoriali svolgeranno un significativo lavoro di relazione e contatto con tutte quelle persone che vivono situazioni di difficoltà a causa della mancanza di lavoro. Sempre mediante la Caritas verrà istituito un apposito sportello informativo per verificare come attingere ad altri eventuali fondi (Comuni, Camera di Commercio, Regione, disposizioni legislati, ecc.), e ove possibile come servizio di valutazione e collegamento tra domanda e offerta di lavoro.

F on d o p e r i l l ai v o r o F o n d o p e r l l a vor o

PRIMA FASE: LA RACCOLTA

Il soggetto che formalmente gestisce la raccolta fondi destinata al sostegno occupazionale è la Caritas della Diocesi di Rimini con conto corrente dedicato: IBAN IT87Y0628524206CC0068074294 (Banca Carim filiale San Giuliano Rimini) intestato all’associazione di volontariato Madonna della Carità. Sarà possibile aderire al Fondo anche tramite carta di credito e PayPal mediate un sito internet, www. fondoperillavoro.it. L’invito a contribuire è rivolto a tutti. Ciascuno può fare la propria parte, ogni libeCOMITATO DI GARANZIA ro cittadino, secondo le proprie possibilità. I lavoratori, le attività impreditoriali artigiane, industriali, del A tutela della trasparenza e a garanzia per tutti coloro che aderiranno al Fondo con una propria donaziocommercio e del terziario, le associazioni, le parrocchie, le istituzioni pubbliche e private, le banche, le ne, è stato costituito un Comitato di Garanti composto dal Vicario Generale della Diocesi di Rimini, mons. associazioni di categoria e ogni persona di buona volontà. La Diocesi di Rimini, mediante la Caritas dioceP RE ME S S A Luigi Ricci, dal Prefetto di Rimini il dott. Claudio Palomba, dalla presidente del Tribunale di Rimini dott.ssa sana, ha fatto la prima partecipazione destinando un contributo al Fondo di centomila euro. Subito sono P R E M E S S A Rossella Talia, dal presidente di Eticredito dott. Maurizio Focchi e dal professore Stefano Zamagni. Tutte le arrivate le prime adesioni di banche, aziende private e singoli cittadini. Molto importante in questa prima S i a mo i nunmoment os t or i c odov ev i v i a mounagr a v ec r i s i oc c upaz i onal e . T ut t i nea bb i a mod i r et t ala propria disponibilità a titolo gratuito. I contributi pervenuti, sapersone impegnate nel Fondo, daranno fase è anche la diffusione della conoscenza del Fondo. Ciascuno può fare la propria parte anche in ranno quindi totalmente impiegati per leb finalità del Fondo. Alle persone aiutate attraverso il Fondo verrà S i a mo i n u n mo me n t o s t o r i c o d o v e v i v i a mo u n a g r a v e c r i s i o c c u p a z i o n a l e . T u t t i n e a b i a mo d i r et t a questo senso, parlarne, far conoscere, diffondere con i vari mezzi di comunicazione personale, lettere, c onos c e nz a . PapaFr anc es c oc i r i c hi a mac os t a nt e me nt eanonf a rs c ompa r i r el apa r ol a“ s ol i dar i et à” richiesto l’impegno morale di una graduale restituzione del “credito”, qualora vi siano le condizioni, come mail, social, messaggi, passaparola, ecc. Una gruppo di lavoro su base volontaria gestirà questa prima fase c o n o s c e n z a . P a p F r a n c e s c o c i r i c h i a ma c o s t a n t e me n t e a n o n f a r s c o mp a r i r e l a p a r o l a “ s o l i d a r i e t à ” ulteriore richiamo alla solidarietà da l v o c a bol a r i oe, a l ot t a r ec ont r ol agl obal i z z az i onedel l ’ i ndi f f er enz aead ar el a vor op e rdar ee per continuare ad implementare il Fondo in futuro, così da mettere in di comunicazione raccolta. moto un circolo virtuoso di solidarietà. da l v oc a bol a r i o, al ot t a r ec ont r ol agl obal i z z az i onedel l ’ i ndi f f er en z ae adar ereciproca l avor o perdar e

Unpa t t odi s ol i da r i et àperl adi gni t àdi ogni per s ona Unpa t t odi s ol i da r i et àperl adi gni t àdi ogni per s ona

di gni t à. Que s t i r i c hi a mi nonpos s onor i ma ne r ei na s c ol t a t i . SECONDA FASE: I PROGETTI d i g n i t à . Q u e s t i r i c h i a mi n o n p o s s o n o r i ma n e r ei na s c ol t a t i . Parallelamente un secondo “gruppo tecnico” di lavoro sta elaborando i progetti di sostegno al lavoro che

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