Restituzione di frammenti carsici interessati dagli incendi dell’estate 2022
Potrei sopravvivere alla scomparsa di tutte le cattedrali del mondo, non potrei mai sopravvivere alla scomparsa del bosco che vedo ogni mattina dalla mia finestra.
Ermanno Olmi
La terra è scura, gli alberi neri, i cartelli stradali anneriti. Le pietre carsiche spiccano di un bianco mai visto prima. L’odore di cenere è denso, quasi dolce.
Luglio/Agosto 2022: una serie di incendi devastano alcuni territori boschivi del Carso, zona transfrontaliera tra Italia e Slovenia.
L’area interessata copre una superficie di poco più di 4.000 ettari, per lo più in Slovenia (3480 ettari).
Secondo i ricercatori del gruppo Ambiente e Territorio del Dipartimento di Scienze Agroalimentari, Ambientali e Animali dell’Università di Udine, la prima stima dei danni provocati dagli incendi (sia dalla parte italiana sia da quella slovena) è di oltre 3700 ettari di superfici boschive bruciate, per un volume di 194 mila metri cubi di biomassa andata perduta.
sfocati.
Del resto, la memoria non corrisponde mai perfettamente alla realtà del ricordo vissuto. Piuttosto, essa porta con sé solo alcuni segni distinguibili del ricordo, ci coinvolge con diversi sensi e in questo modo è capace di far riaffiorare il pas sato, imponendosi sulla nostra coscienza.
La memoria non è un semplice archivio di dati, ma è qualcosa di vivo che cambia assieme a noi e modifica le nostre vite.
Addentrandoci tra queste nere memorie di cenere ascoltiamo alcune testimo nianze raccolte nei luoghi del disastro. Le persone che abitano vicino ai luoghi incendiati ci raccontano la loro lotta contro il fuoco.