Report Teachers Training Center

Š Monica Bulaj

Centro per la formazione degli insegnanti

Mons. Cesare Mazzolari Cuiebet (Sud Sudan)

Una storia da raccontare

Indice Pag. 04

Pag. 05

Lettera del Presidente di CESAR

Pag. 06

Prefazione

Pag. 07

Il Teacher’s Training Center di Cuiebet

Pag. 08

Parliamo del sistema educativo sud sudanese / Il TTC in pillole

Pag. 09

Inizia il racconto di una storia davvero speciale (in breve)

Pag. 09

2008 / 2009

Pag. 10

2010 - Si parte!

Pag. 13

2011 - Un anno davvero speciale

Pag. 17

2012 - Proseguono i lavori

Lettera dell’Amministratore Finanziario della Diocesi di Rumbek

Pag. 20 2013 - Il centro è una realtà

Pag. 23 Un racconto vissuto insieme Pag. 27

I nostri volontari

Pag. 28

I nostri testimonial

Pag. 30

I nostri partner / Le campagne dedicate al centro / I fondi del 5x1000

Pag. 31

Come finisce il nostro racconto?

Pag. 32

Cosa manca?

Redazione Supplemento a “Cesar” - Periodico semestrale di CESAR - Fondazione Mons. Cesare Mazzolari Onlus Redazione: Via Pascoli, 6 – 25062 Concesio (Bs) Direttore responsabile: Gianbattista Cò In redazione: Anna Fabbricotti, Claudia Tonoli e Paolo Taraborelli Arts: Moris Urari (Glue Studio) Stampa: Grafica Sette Immagini: Archivio Cesar Onlus, Monika Bulaj; in copertina foto Monika Bulaj.

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Lettera del Presidente di CESAR

Questo Natale, abbiamo più di un motivo per festeggiare insieme. Insieme, abbiamo realizzato il più grande dei sogni: il Centro di formazione per gli insegnanti, il Teachers Training Center, di Cuiebet.

Un sogno diventato realtà.

Per questo vogliamo regalare a te, e a tutti i sostenitori che in questi anni ci hanno aiutato questo racconto. La storia di una grande sfida, lanciata dalle donne di Rumbek che nel 2008 scesero in strada per chiedere il diritto allo studio: un appello accolto da Mons. Cesare Mazzolari e fatto proprio da Cesar e da te.

E’ il racconto di un lungo cammino iniziato insieme quattro anni fa per realizzare un sogno: contribuire alla nascita di una nazione garantendo loro una vera classe docente e un’istruzione di qualità, formare i futuri leader del nuovo Sud Sudan e dare al suo popolo l’unico vero strumento capace di costruire un futuro di pace e autonomia: l’educazione.

Un cammino lungo che sarebbe stato impossibile fare senza il prezioso aiuto e la generosità dei nostri sostenitori. Il nostro ringraziamento va a te, e a tutti coloro che sono sempre stati al nostro fianco. Sono tanti gli italiani e le italiane che come te ci hanno sostenuto: privati, fondazioni, aziende, enti pubblici, che con costanza ci hanno fatto sentire la propria vicinanza. E con grande sensibilità ed altruismo hanno contribuito a regalare un sogno.

Possa giungere anche a te il più sentito GRAZIE da parte di tutti noi della Fondazione CESAR, del nostro compianto Padre Cesare, ma soprattutto dal popolo sud sudanese, per il quale questo Centro rappresenta un ulteriore e fondamentale passo verso un vero sviluppo.

Questa storia è per te. E’ anche la tua storia. Vogliamo sfogliare con te il ricordo di come è nato, come è cresciuto, come lo abbiamo realizzato, i momenti difficili e quelli indimenticabili, gli eventi che hanno costellato il nostro cammino, laggiù e qui, con le tante iniziative e l’impegno nel sensibilizzare l’opinione pubblica italiana e raccogliere i fondi necessari.

Un racconto intenso ed emozionante, dedicato a chi ci ha aiutato a scriverlo, rendendo concreto il sogno di un popolo desideroso di vivere finalmente una nuova storia nell’ottica di un reale sviluppo.

Mariangela Rossini Presidente CESAR – Fondazione Mons. Cesare Mazzolari Onlus

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Lettera dell’Amministratore Finanziario della Diocesi di Rumbek Carissima Sig.ra Rossini, Oggetto: supporto economico per il nuovo Centro per la Formazione degli Insegnanti di Cuiebet, Sud Sudan Visto che ci stiamo avvicinando allo stadio finale della costruzione del Centro per la Formazione degli Insegnanti di Cuiebet, che è stato finanziato da CESAR attraverso la generosità dei suoi donatori, la Diocesi sta ora contemplando la reale apertura della scuola, per ammettere il primo gruppo di trenta studenti, e finanziare i costi di gestione del centro. Il Sud Sudan è una delle nazioni più povere al mondo, e le tasse pagate dagli studenti non sono minimamente sufficienti; per questo motivo il centro dovrà appoggiarsi interamente al supporto dei donatori per finanziarne i costi di gestione.

Facendo un breve briefing, dopo più di due decadi di continue guerre civili in Sudan tra i Mussulmani del nord e Cristiani del sud, (finite nel 2005 con la sigla del Trattato di Pace, e seguite poi nel 2011 dalla dichiarazione dell’Indipendenza dal Sudan divenendo la 194° nazione e la più giovane nazione al mondo), il sistema educativo in Sud Sudan si trova in condizioni molto povere. Stando ai dati delle Nazioni Unite, il Sud Sudan ha i più bassi valori in ambito educativo al mondo, con, ad esempio, meno dell’1% delle ragazze che completa il ciclo educativo primario, e una percentuale di frequenza alla scuola primaria limitata a meno del 30% della popolazione.

Le stime UNICEF mostrano che la maggior parte dei bambini delle scuole primarie abbandonano la scuola prima di terminare la terza classe, e che solo il 3% dei bambini completa realmente il primo ciclo di studi.

In termini di disponibilità degli insegnanti, la situazione è egualmente difficile. Il Governo del Sud Sudan stesso stima che solo il 3% degli insegnanti sono adeguatamente formati e qualificati e perciò molti insegnanti della nazione hanno frequentato solo la scuola primaria e secondaria e non hanno nessuna qualificazione per l’insegnamento.

Proprio per queste così difficili condizioni in ambito educativo del Sud Sudan, e specialmente la mancanza di insegnanti qualificati hanno fatto sì che Mons. Cesare Mazzolari si interessasse alla costruzione e allo sviluppo di un Centro per la Formazione degli Insegnanti a Cuiebet, una cittadina in espansione a circa 60 km a nord-est di Rumbek, sulla strada che conduce al principale centro della regione di Wau, al fine di dar vita ad una istituzione formale che possa formare i futuri maestri.

Come comunità diocesana, e nella mia stessa persona, avvertiamo un forte senso di dovere di onorare la memoria di Mons. Cesare Mazzolari concludendo questo progetto così importante per lui e aprendo il centro in tempo per l’ingresso del primo gruppo di trenta studenti nel 2014.

Speriamo che CESAR, ed i generosi donatori di CESAR, continuino a sostenere la Diocesi di Rumbek per avviare il Centro per la Formazione degli Insegnanti, sia per onorare la memoria del vescovo Mazzolari, sia per aiutare a compiere la sua visione di assistere i bambini del Sud Sudan garantendo loro insegnanti professionalmente qualificati.

Grazie per la sua gentile attenzione.

Cordialmente, Jonathan Barsby Amministratore Diocesi di Rumbek- Sud Sudan

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Prefazione L’EDUCAZIONE E’ LA CHIAVE DELLO SVILUPPO E I BUONI INSEGNANTI SONO LA CHIAVE PER EDUCARE Progetto di costruzione di una Scuola per insegnanti a Cuiebet (Sud Sudan, Stato dei Laghi) Dopo la tragedia della lunga guerra civile tra il Nord ed il Sud del Paese e l’avvio dei processi di Pace, le regioni meridionali, strette tra focolai di guerra, immensa povertà e continue emergenze climatiche, sono state abbandonate a se stesse, con oltre 2 milioni di profughi e sfollati che devono ricostruire tutto: la comunità, la famiglia, gli affetti, le attività produttive. Insomma: un nuovo Paese, e il suo futuro. E’ qui che Cesar, oggi Fondazione Mons. Cesare Mazzolari Onlus, sostiene da oltre 13 anni la ricostruzione e lo sviluppo con progetti di cooperazione che coinvolgono in prima persona le comunità locali.

A causa della guerra e della grande povertà, nell’intero Stato dei Laghi (Lakes State), e malgrado l’impegno della Diocesi e le tante scuole aperte nelle missioni, il sistema educativo del Sud Sudan praticamente non esiste.

Su un territorio di oltre 40.200 kmq, con una popolazione di oltre 695.000 persone e migliaia di sfollati in arrivo,

sono migliaia i bambini in età scolare.

Ma non ci sono insegnanti.

Nel 2008, gli iscritti alle scuole primarie diocesane erano oltre 10.000, di cui solo il 30% femmine.

Le bambine, poi, nell’ultimo anno di scuola primaria rappresentavano solamente l’1% sul totale degli iscritti.

Come a dire che il 29% era costretto a lasciare subito la scuola. Nelle scuole delle missioni sono appena 250 gli insegnanti attivi, ma solo il 3% di loro aveva un titolo o un diploma per svolgere il proprio lavoro. Parlando di loro, Mons. Mazzolari diceva affettuosamente: “…sono solo un capitolo avanti ai loro studenti”.

In tutto il Sud Sudan, ci sono solo 16 insegnanti qualificati. Su una popolazione di oltre 4milioni di persone. Senza istruzione di base, si sa, ogni possibilità di sviluppo anche economico risulta impossibile, non solo per il singolo, ma per la comunità intera. E senza insegnanti preparati,

resta solo un’aspirazione, un sogno che non potrà mai diventare realtà.

Era questo che le donne di Rumbek, l’8 marzo 2008, urlavano: “Education is the key to development”. L’educazione chiave dello sviluppo. Il primo punto di partenza.

Gordhim

BAHR AL-GHAZAL

Mayem Abun

Nyamlell Lietnhom

Marial Lou

Wau

Tonj

ALTO NILO

Malakal So ba t

SUD SUDAN Rumbek

Agangrial

Yirol Mapourdit

Yambio

Juba EQUATORIA

8 marzo 2008. Le donne di Rumbek scendono in strada per chiedere istruzione.

Inizia tutto da qui…

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Il Teacher’s Training Center di Cuiebet Il TTC di Cuiebet è un progetto voluto da Mons. Cesare Mazzolari (ecco qui sotto uno dei numerosi appelli per il sostegno alla sua realizzazione, apparso sul periodico di CESAR nell’aprile 2010); ma anche dalle stesse comunità locali, che hanno donato il terreno e partecipato ai lavori con entusiasmo.

CESAR, in collaborazione con la Diocesi di Rumbek (D.O.R.), e alcuni partner locali e italiani, aveva già iniziato nel 2008 lo studio di nuove strategie per lo sviluppo dell’istruzione in Sud Sudan. Decise dunque di costruire il primo centro per la formazione degli insegnanti.

L’obiettivo era contribuire a rafforzare il sistema educativo locale sul territorio della Diocesi di Rumbek e in tutto il Sud Sudan attraverso la formazione permanente di insegnanti per le scuole primarie. Per questo il centro avrà percorsi formativi pluriennali per la preparazione e l’aggiornamento degli stessi.

La struttura finita è composta da un dormitorio per i corsisti e le corsiste, alloggi per i formatori, aule e laboratori, refettorio e cucine. Ha, inoltre, una Cappella.

Anni di fatica, gioia, delusioni, paura, impegno e tanta partecipazione... il sogno diventa realtà!

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Parliamo del sistema educativo sud sudanese A 5 anni dall’inizio di questo importante progetto, la situazione educativa in Sud Sudan è ancora molto grave, come mostrano le seguenti statistiche aggiornate al 2013 fornite dallo stesso Ministero dell’Educazione del Governo del Sud Sudan: - solo il 3% degli insegnanti è qualificato ad insegnare; - il 40% delle scuole è senza servizi igienici; - l’80% degli studenti è senza banchi e sedie; - 52 è il numero medio di studenti per classe; - in molte comunità rurali le lezioni continuano a tenersi sotto un albero “under tree schools” come durante gli anni della guerra.

ad oggi sono passati dal 18% al 60%. Un dato in crescita che rende ancora più importante e urgente la preparazione di nuovi insegnanti qualificati.

Accompagnare lo sviluppo del Paese richiede impegno. Il nostro.

Un dato positivo però, è l’aumento dei bambini in età scolare iscritti alle scuole primarie, che dal 2005

Il TTC in pillole COME ABBIAMO UTILIZZATO I FONDI? Cosa Quanto

% Attrezzature e materie prime 453.000 € 53% Mano d’opera locale 275.000 € 32% Spedizioni e trasporti 80.000 € 9% Materiali di consumo 10.000 € 1% Gestione del progetto 40.000 € 5% 858.000 € 100% MATERIALE UTILIZZATO ….tra i più significativi per dare un’idea dell’opera: 1.870 sacchi di cemento, 27.100 blocchi singoli, 2.500 litri di vernice e molto altro ancora MESI DI LAVORO PER LA COSTRUZIONE 60 mesi impegnati dalla progettazione… alla fine dei lavori NAZIONI COINVOLTE PER I MATERIALI Italia, Repubblica del Sud Sudan, Kenya, Uganda PROVENIENZA DEI LAVORATORI 28 dal Sud Sudan , 14 dal Kenya

PROVENIENZA DEI VOLONTARI COINVOLTI Italia, Kenya, Austria, Regno Unito, Stati Uniti

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Inizia il racconto di una storia davvero speciale (in breve) 2008 NASCE L’IDEA Dopo la manifestazione delle donne di Rumbek e l’appello di Mons.

Mazzolari, Cesar decide di costruire il primo grande Centro di Formazione per gli Insegnanti, che in Sud Sudan scarseggiano (erano solo 16, quelli qualificati, nel 2010).

Inizia dunque la sfida!

Marco, vicepresidente di Cesar, accetta di coordinare il progetto e viaggerà spesso alla volta del Sud Sudan, come Enrico, l’ingegnere che progetterà l’intera struttura.

I primi viaggi servono per lo studio di fattibilità e per incontrare i governatori e le comunità locali con cui abbiamo un ottimo rapporto e stringeremo accordi.

Il Governo locale, nella persona del Commissario della Contea di Cuiebet, che apprezza molto l’importante progetto educativo, decide di donare l’area di 30 ettari a Cuiebet dove costruire il Centro. Enrico può così iniziare la progettazione dei singoli edifici che formeranno l’intera struttura.

2009 LA PREPARAZIONE Per tutto l’anno i volontari ed il personale di Cesar si recano a Cuiebet a più riprese, con a volte anche esperti di settore, quali geometri, architetti, ecc.

L’obiettivo è definire il progetto ed ogni singola operazione, capire come muoversi, come reperire in loco il materiale necessario, come organizzare l’invio dall’Italia di quello che manca, tenendo conto di tutte le difficoltà, come le emergenze climatiche, e i tanti pericoli legati ai venti di guerra, ad un clima politico e sociale ancora molto fragile e ai grandi cambiamenti che si stavano delineando all’orizzonte come vedremo. E poi prendere contatti con il costruttore e i fornitori e costruire la squadra di lavoratori, che volevamo fossero prima di tutto locali, per dare ai giovani sud sudanesi l’occasione di una esperienza ed una formazione professionale nel campo dell’edilizia.

Una pianificazione lunga e puntigliosa, per assicurarsi la qualità dei lavori e la fattibilità in tempi brevi.

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2010 SI PARTE! Ci sono voluti quasi due anni per organizzare ogni cosa e avviare definitivamente il progetto di costruzione della Scuola di Cuiebet.

Il reperimento dei materiali, la ricerca della squadra di lavoratori e dei volontari che avrebbero collaborato con loro, l’organizzazione di ogni singola azione e delle attività di supporto e sostegno ai lavori, gli accordi internazionali per il trasporto e via di seguito, hanno richiesto un lavoro lungo e certosino, ma che ha Ecco foto e ricordi di quello che è accaduto nel 2010, quando i lavori sono iniziati: APRILE 2010 Dal porto di Genova parte il primo materiale necessario all’avvio dei lavori: 4 container con all’interno i moduli abitativi per il cantiere, reti, cancelli e pali per la recinzione dell’intera area.

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dato sempre grandi soddisfazioni.

La pianificazione dei tempi ha dovuto però tener conto del clima, ed in particolare della stagione delle piogge che ogni anno, per alcune settimane, impedisce ogni attività.

Insomma, un’organizzazione capillare, che non ammetteva errori.

Due anni dopo la macchina è finalmente pronta; una macchina complessa, tenendo conto che abbiamo deciso di accettare di costruire la scuola proprio a Cuiebet, in un territorio dove manca

veramente tutto, come volevano le comunità locali, ma anche per la scelta di utilizzare il più possibile materiali locali e canali diretti e trasparenti per fare arrivare solo lo stretto indispensabile dall’Italia.

Una scelta coraggiosa.

Sabbia, pietre e cemento sono stati acquistati in loco, incentivando così l’economia dei mercati locali e abbiamo trasportato da fuori solo i materiali non disponibili, evitando molti costi di trasporto internazionale.

GIUGNO 2010 Sono necessarie ben 4 settimane prima che la nave, partita dal porto di Genova, arrivi a Mombasa in Kenya. Lì vengono scaricati dalla nave i container e caricati su camion che, con alcuni volontari, partono per un lungo viaggio via terra, non privo di difficoltà. La condizione delle strade, il periodo delle piogge in arrivo, i dazi da pagare ad ogni frontiera, rendono difficile il cammino. Ma presto arriveranno a destinazione a Cuiebet e potremo iniziare! L’attesa è tanta!

GIUGNO/LUGLIO 2010 Mentre i nostri autisti proseguono il loro difficile viaggio per portare il materiale a Cuiebet, David Waswa, un giovane ingegnere di origini keniane che ha avviato una piccola impresa edile utilizzando sia maestranze locali sud sudanesi, sia altre provenienti dal Kenya, organizza una squadra di operai locali per recuperare sabbia e pietre necessarie a realizzare le prime fondamenta degli edifici del Centro.

LUGLIO 2010 Partono gli scavi per la realizzazione dei 2 pozzi a Cuiebet necessari per il campo base, che, a lavori terminati, serviranno per il rifornimento idrico della scuola.

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SETTEMBRE/ OTTOBRE 2010 Arrivano finalmente i camion con i materiali partiti dall’Italia! Un primo piccolo ma già grande passo! Ecco al via le prime vere opere: vengono realizzate le 3 piattaforme in cemento per i moduli abitativi del campo base.

Questo permetterà alla squadra di operai locali ed anche agli espatriati kenioti di pernottare direttamente nel cantiere. Un risparmio di tempo ed energie!

Ecco i ragazzi della squadra, sud sudanesi e kenioti, mentre scaricano i container!

E’ questo il primo, importante risultato delle vostre donazioni: con i primi fondi ricevuti abbiamo potuto acquistare il materiale, trasportarlo fino in Sud Sudan e mettere insieme una grande squadra, fatta di giovani delle comunità vicine, ma anche espatriati dal Kenya, come lo stesso David, che hanno iniziato subito la realizzazione della recinzione del compound che delimiterà il centro di formazione per gli insegnanti. Queste le immagini della posa di pali, reti e cancelli dell’intera area dove sorgerà tra qualche tempo il Centro. Una grande emozione!

NOVEMBRE 2010 Finita la recinzione e assemblati i moduli abitativi, sul campo è quasi tutto pronto per l’arrivo del generatore, necessario al cantiere, e sono tutti in trepidante attesa di Guido, il nostro volontario veronese, impresario edile in pensione, che darà un aiuto fondamentale all’avvio del cantiere e sarà un ottimo formatore per il personale locale: una splendida occasione per apprendere nuove tecniche di costruzione, e acquisire nozioni fondamentali per le prossime costruzioni, più forti e sicure, in Sud Sudan.

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Ecco Guido che testa i moduli abitativi

2011 UN ANNO DAVVERO SPECIALE Nel 2011 accade un evento storico: il 9 luglio, con una importante cerimonia davanti alle Nazioni Unite e a molti importanti presidenti, il Sud Sudan diventa una nazione indipendente. La più giovane nazione del mondo. E noi siamo lì, sul campo, a lavorare per il futuro della gente del Sud Sudan, e a condividere questo incredibile momento con loro!

Ma solo una settimana dopo

quello storico evento, il 16 luglio, durante la S. Messa nella Cattedrale di Rumbek, il nostro amatissimo Padre Cesare lascia tutti noi ed il suo amato popolo sud sudanese orfani di un padre, e di una guida sicura.

Una folla immensa parteciperà ai suoi funerali a Rumbek. Il neo governo del Sud Sudan lo proclama “Padre della patria”, indicendo 3 giorni di lutto nazionale.

MARZO 2011 I LAVORI PROSEGUONO SENZA SOSTA Nel 2011 Mons. Mazzolari, Marco, vice presidente di Cesar, ed il costruttore David siglano il contratto per l’inizio dei lavori di costruzione del centro. La squadra di David avrà molti giovani sud sudanesi. Accanto a loro, per guidarli ed insegnargli il mestiere, lavorerà per alcuni mesi, un nostro nuovo volontario: Guido Melotti, pensionato edile di Verona, che si è messo a disposizione per coordinare l’attività sul cantiere, offrendo un preziosissimo e indispensabile aiuto.

Inizia la realizzazione delle fondamenta del primo blocco, il primo edificio del Centro.

Il nostro Guido con gli operai locali all’opera negli scavi per la casa dei formatori

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MARZO 2011.

LA POSA DELLA PRIMA PIETRA Dopo i lavori di recinzione e bonifica del terreno, il montaggio dei moduli abitativi per la squadra e gli scavi, si può iniziare a costruire. L’inaugurazione dei lavori avverrà con una piccola e molto suggestiva cerimonia tenuta da Monsignor Mazzolari che benedirà la posa della prima pietra. Sono presenti Marco, Enrico, il nostro ingegnere, e Guido, con David e la sua squadra: un momento davvero ricco di significato per tutti!

Dopo l’avvio “ufficiale” dei lavori, si procede sotto il cocente sole sud sudanese al riempimento delle fondazioni!

Siamo nel pieno della stagione secca ed il caldo è terribile!

I nostri valorosi operai, però, abituati agli oltre 40° del Sud Sudan, procedono con entusiasmo ed a passo spedito: eccoli impegnati nella fabbricazione dei mattoni e con l’innalzamento del muro perimetrale del primo blocco, che sarà la casa dei formatori.

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Il sogno comincia a prendere forma! Il primo edificio sorge sotto lo sguardo attento del nostro Guido, che dà indicazioni e spiega come procedere al meglio con i muri perimetrali, e poi con l’intonacatura e la realizzazione dell’impianto idraulico ed elettrico.

MAGGIO/GIUGNO 2011 Arriva una fase difficile per la squadra di David una vera sfida per le loro ancora acerbe capacità tecniche; la realizzazione delle capriate e la posa del tetto, delle finestre, e della fossa biologica. Una sfida vinta con grande impegno, fatica e buona volontà, sotto la guida sicura dell’esperto Guido.

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LUGLIO/AGOSTO 2011 Una volta finita la struttura, i giovani operai procedono con i lavori interni: eccoli impegnati nel montaggio delle porte e nei primi lavori di finitura.

SETTEMBRE 2011 Al cantiere arrivano per un sopralluogo la Presidente di Cesar, Mariangela, accompagnata come sempre da Marco ed Enrico. Eccoli sorridenti con Padre Giovanni, della vicina missione di Barghel, una delle tante missioni sparse sul vasto territorio della Diocesi di Rumbek, e David, fuori dalla casa dei formatori, fulcro dell’intero Centro. Il primo blocco è fatto!

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2012 PROSEGUONO I LAVORI I lavori proseguono a pieno regime, malgrado la lunga stagione delle piogge. La realizzazione a step separati ha consentito di verificare periodicamente l’andamento del progetto e modificare ogni eventuale problema. Il blocco delle aule ora in costruzione è costituito da 3 aule/ laboratorio di 36 mq ciascuna ed un’aula magna destinata agli esami, agli incontri, ed agli eventi, di 54

mq. Nello stesso edificio trovano posto i servizi igienici ed uno spazio adibito a deposito. La struttura è dotata inoltre di ampie coperture che forniscono riparo dal sole e dalla pioggia. A breve distanza dalla casa dei formatori e dalla scuola saranno realizzate una cucina esterna ed una rukuba. La rukuba è un piccolo edificio circolare adibito a refettorio; uno spazio comune che abbiamo voluto realizzare seguendo il tipico

stile locale, con ampie aperture che consentono di mangiare all’aria aperta, ma in muratura con il beneficio di una copertura stabile.

La cucina esterna, situata proprio accanto alla rukuba, è stata allestita per consentire la preparazione dei pasti e la loro comoda distribuzione ai corsisti.

Ecco le fasi dei lavori e alcuni dei momenti importanti vissuti nel 2012:

GENNAIO 2012 La casa dei formatori non solo ha preso forma ma anche colore! Con l’inizio del nuovo anno la sempre più abile squadra di operai locali, sotto la supervisione di David, procede con la realizzazione del locale per l’alloggiamento del generatore, la torre sopraelevata per i serbatoi d’acqua e una funzionale cucina esterna in appoggio alla casa dei formatori.

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MAGGIO 2012 Anche Padre Giovanni, con Suor Giovanna che vive a Cuiebet, dà sempre un occhio al cantiere per verificare che tutto proceda sempre per il meglio.

Eccoli ripresi mentre accompagnano Marco ed Enrico per un colloquio sul cantiere con David.

Le vicine suore Comboniane ed i sacerdoti diocesani che ci accompagnano ci dicono: “Grazie ai donatori che in questi mesi continuano a sostenerci dall’Italia. E’ con loro che stiamo realizzando questo Centro!”

MAGGIO/GIUGNO 2012 Ora che la casa dei formatori è completa, la cucina esterna pronta e la squadra di David ben rodata, non resta che procedere con la seconda fase dei lavori: la realizzazione delle aule, della cucina e della rukuba (il refettorio) per i corsisti.

SETTEMBRE/NOVEMBRE 2012 Ecco la cucina e la rukuba, con la sua caratteristica forma circolare, veri e propri punti di aggregazione per gli studenti nelle ore di pausa e che, sono, sì, costruite con tecniche e materiali all’avanguardia, ma rispecchiano fedelmente la tradizione sud sudanese.

La rukuba infatti è un luogo aperto su tutti i lati, a base circolare, con un semplice tetto che riparerà i corsisti dal sole o dalla pioggia durante la pausa del pranzo, e tra una lezione e l’altra.

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NOVEMBRE 2012 Dopo una lunga trattativa, sotto l’accogliente rukuba, nel compound della Diocesi di Rumbek, proprio dove Mons. Mazzolari soleva concludere i suoi più importanti incontri, Marco sigla con David gli accordi per terminare il Centro. Mancano ancora il dormitorio e, soprattutto, la Cappella.

Ecco i disegni progettuali delle due strutture da realizzare!

Nel 2012 nasce anche un’idea che resterà nel cassetto: un centro sportivo polifunzionale per lo sviluppo motorio e l’educazione dei giovani locali. Un progetto molto importante, ma che non ha trovato adeguati aiuti per essere realizzato. Per ora.

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2013 IL CENTRO E’ UNA REALTA’ Il 2013 è l’anno del completamento della costruzione del Centro di Formazione per gli Insegnanti di Cuiebet. Verranno realizzate le due ultime strutture, un dormitorio e la cappella.

I dormitori potranno alloggiare 40 tra corsisti e corsiste provenienti dalle aree GENNAIO 2013 Ecco i lavori per la realizzazione della Cappella, del dormitorio e delle aule.

MARZO/APRILE 2013 David e la sua squadra sono alle prese con il muro perimetrale della cappella di Cuiebet, e ancora una volta con quelle capriate necessarie alla realizzazione del tetto del dormitorio per i futuri 40 corsisti fuori sede. Si lavora senza sosta.

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più distanti da Cuiebet, che potranno seguire i corsi in forma residenziale.

Una scelta strategica, che consentirà a tanti giovani provenienti da altre regioni di frequentare i corsi del Centro, l’unico nello Stato dei Laghi e in tutto il Sud Sudan, anche se questo renderà i costi di mantenimento più alti.

Mancano solo gli arredi del dormitorio, delle aule, delle cucine e di tutto il resto del Centro. E poi via con il piano formativo e i primi corsi!

Ecco i ricordi di questo ultimo anno.

Il nostro cammino insieme sta per giungere ad una meta!

SETTEMBRE/OTTOBRE 2013 Mancano solo alcune importanti rifiniture e i primi arredi essenziali, ma la stagione delle piogge quest’anno è stata violenta e disastrosa. Inondazioni, piene, e alluvioni continue hanno costretto fin dallo scorso agosto migliaia di famiglie a fuggire dalle proprie case. Un dramma che si aggiunge a quello della fame, che ogni giorno uccide centinaia di persone e prima di tutto, purtroppo i bambini, quelli più piccoli. Una strage silenziosa che sta ipotecando il futuro del Sud Sudan.

Anche i camion dei materiali per Cuiebet faticano ad arrivare, molte strade sono sparite o allagate ed è impossibile passare. Alcuni camion si rovesciano, e bisogna raccogliere e caricare di nuovo tutto. Lo sconforto della squadra è tanto.

Ma la voglia di finire pure.

Queste piogge rallentano a lungo i lavori. E ora anche i camion con i materiali che non arrivano… David ci avvisa che non riuscirà a consegnare entro la fine di novembre. Si aspetta il Natale!!

Le strutture sono pronte, mancano solo le rifiniture, gli arredi e poi…si può iniziare!!!

NOVEMBRE/DICEMBRE 2013 A pagina 22 potete vedere nella sua completezza il Centro per la formazione degli insegnanti di Cueibet finalmente concluso.

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TTC

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Un racconto vissuto insieme Il Centro è stato costruito esclusivamente con i fondi raccolti dalle donazioni. E’ un progetto che richiedeva un enorme investimento di denaro, oltreché di impegno e tanta fatica. Abbiamo però potuto contare da subito su una meravigliosa rete di sostenitori, su preziose collaborazioni e su tantissimi amici e volontari, in tutta Italia. Migliaia i cittadini e le cittadine italiane che ci hanno accompagnato, con dedizione e generosità, che in alcuni casi è stata così grande e importante da contribuire in maniera sostanziale ad un pezzo del progetto.

Non possiamo dire i nomi di tutti, ma ad ognuno di voi va tutta la nostra gratitudine per il sostegno e la convinzione con cui avete creduto e realizzato con noi questo progetto!

LE CAMPAGNE PER IL TTC Fin dal 2009, quando il progetto è stato avviato, abbiamo concentrato tutte le nostre attività di sensibilizzazione e raccolta fondi in Italia sul progetto del TTC. Abbiamo rinnovato il sito istituzionale, www.cesarsudan.org, sono state aperte pagine sui principali social network, da dove aggiorniamo sulla situazione dei lavori e su quel che accade in Sud Sudan e a Rumbek; e inviamo con regolarità una news letter elettronica con gli ultimi aggiornamenti e le novità a donatori e amici.

possibile veder nascere passo passo le strutture del TTC. Inoltre si possono trovare gli appassionanti racconti dei volontari di Cesar, e seguire gli aggiornamenti “in diretta” del costruttore David. Un modo trasparente per mostrare la realizzazione di un progetto attraverso una finestra aperta direttamente sul cantiere.

Per permettere ai nostri sostenitori, e a chiunque lo volesse, di seguire direttamente i lavori del Centro, abbiamo creato anche un blog www. progettoscuola.cesarsudan.org Dall’arrivo dei container, alla posa della prima pietra, fino all’inaugurazione, sul blog è stato 23

IL CONCORSO NAZIONALE PER LE SCUOLE DI CESAR Nel 2010, volevamo trovare un modo nuovo per promuovere e valorizzare il Centro. Pensando ai giovani cui era destinato, decidemmo di chiedere ai nostri studenti italiani di diventare “agenti di promozione” della scuola.

Nasce così il Concorso Nazionale d’arte per le scuole d’Italia di Cesar, che nelle due edizioni avute, tra il 2010 ed il 2012, accompagnerà la nascita del Centro e tutte le campagne di Cesar.

“AGGIUNGI UN POSTO IN CLASSE…C’È UN COMPAGNO IN PIÙ!”, questo il titolo del concorso, ha visto la partecipazione di oltre 140 scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, di tutta Italia. Era chiesto ai giovani di utilizzare i diversi linguaggi dell’espressione artistica per raccontare l’inalienabile diritto all’istruzione, spesso dato per scontato in società come la nostra, mentre in aree di estrema povertà come il Sud Sudan è il più grande desiderio della popolazione.

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Un tema molto apprezzato anche dai dirigenti degli Istituti scolastici, che ha avuto lo scopo di sollecitare negli studenti il riconoscimento del valore fondante dello studio per la propria crescita e lo sviluppo delle società.

Entrambe le edizioni del concorso

sono state promosse in accordo con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, e la partecipazione di Rai Educational e della Banca Popolare di Verona, sponsor dell’iniziativa. Sono stati migliaia gli studenti coinvolti, sparsi

Mario Molteni, dell’Università del Sacro Cuore, il noto giornalista Paolo Rumiz e la fotografa Monika Bulaj, i disegnatori Manfredi Torialdo e Marco Bianchini, gli scrittori Paolo Verri, Fabio Gedi e molti altri via dicendo, esperti di comunicazione, sociale e istruzione.

lungo tutto il territorio nazionale, che assieme ai loro professori si sono confrontati su temi importanti come istruzione e solidarietà, realizzando opere bellissime, spesso innovative ed originali.

Attraverso il concorso, abbiamo coinvolto le scuole e gli insegnanti direttamente nel progetto del Centro e dello sviluppo di un sistema educativo del Sud Sudan, con iniziative finalizzate al suo sostegno. I lavori realizzati dagli studenti sono divenuti strumenti delle diverse iniziative e le campagne di sensibilizzazione di Cesar per la promozione del progetto di realizzazione del Centro.

A giudicare i lavori, una Giuria di esperti nei vari settori, che di anno in anno si sono prestati all’arduo compito.

Tra questi, personalità come il prof.

Classe 5C ITI «San Zeno» Verona Design by Scapini Tania

progetto formazione insegnanti nel sudan

I volontari di Cesar hanno incontrato molti studenti nei diversi istituti, trovando in questa parte più giovane dell’opinione pubblica una grandissima curiosità e partecipazione. Sono tantissimi i bei episodi raccontati nel blog dedicato al concorso! Molte scuole poi, hanno organizzato eventi e banchetti per aiutarci con piccoli contributi a sostegno della scuola di Cuiebet, continuando a seguirci anche dopo il Concorso.

A tutte loro va il nostro più affettuoso e sentito Grazie!

Molti dei lavori sono diventati oggetti e gadget , come quello realizzato dalla scuola elementare di Concesio nel 2012, un divertente gioco da tavolo per bambini dal titolo: “Un Gioco per il Gioco” che abbiamo riprodotto e messo in vendita.

Il blog: www. aggiungiunpostoinclasse .cesarsudan.org E’un blog aperto, che mostra i lavori e l’impegno dei ragazzi, e permette a loro ed ai loro professori di postare racconti, idee, commenti e le fotografie dei loro lavori in corso, ma utile anche per dare un’occhiata all’attività e interagire con gli altri concorrenti. E vedere i lavori dei vincitori.

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Un viaggio speciale per i vincitori della prima edizione del concorso.

Sei giovani, ragazzi e ragazze, del liceo classico Brocchi di Bassano del Grappa (VC) vincitori del concorso 2010/2011 hanno rifiutato il premio chiedendo di poter conoscere da vicino un continente, un popolo che il concorso ha messo loro davanti con tutto il suo carico di drammi, la guerra, la povertà, e la voglia

26 giugno - 2 luglio 2011: Lo spot dei ragazzi del liceo dell’Istituto d’Arte sperimentale Filippo Menna di Salerno passa sulle reti Mediaset.

Uno spot molto apprezzato dalle tv, realizzato con tecniche di animazione e stop motion, e pupazzi veri fatti a mano, dai giovani studenti, che hanno rivisto e riprodotto lo spot utilizzato nella campagna del 2010, sostituendo sfrontatamente con le loro fresche facce il pupazzo della bellissima Claudia Gerini.

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incredibile di scrivere un futuro che non c’è. Loro, giovani di una bella e tranquilla cittadina veneta, un futuro sicuro, tutto da scrivere, hanno un grande desiderio. Andare, capire, dare un volto a quel popolo che hanno deciso di sostenere, e inaugurare di persona il Centro per la formazione degli insegnanti, che loro stessi hanno contribuito a realizzare, accettando anche di dover attendere a lungo, in attesa che sia terminato, ed a causa dei pericoli e delle

difficoltà di organizzare un viaggio del genere.

Un viaggio importante, per scoprire come essere giovani sia uguale in tutto il mondo, che diventerà anche un film documentario per raccontare ad altri giovani le emozioni vissute.

Un viaggio purtroppo a lungo rimandato, non solo per la sicurezza, ora garantita, ma a causa della mancanza di fondi necessari a sostenere tutte le spese, che speriamo di poter presto raccontare.

I nostri volontari Cesar può contare su una ricca rete di amici, sostenitori e volontari, sparsi su tutto il territorio italiano, cresciuti in questi anni, e divisi in veri e propri gruppi di appoggio grazie all’impegno dei soci e dello staff di Cesar. Insieme a numerose scuole, i volontari realizzano iniziative, incontri e campagne di raccolta fondi un po’ ovunque.

Un lavoro immenso e prezioso, che ha contribuito in maniera sostanziale alla promozione del progetto, e ha permesso in questi anni di farci conoscere dal grande pubblico. Un impegno eccezionale di cui non possiamo che essere grati ad ognuno.

Abbiamo inoltre potuto contare sul sostegno e l’amicizia di tante organizzazioni e reti, della società civile e della Chiesa, che ci sono vicine e hanno collaborato con noi per realizzare eventi e contribuire alla nascita della scuola, offrendoci tutto il loro impegno e la loro passione.

Un grazie davvero speciale ai volontari di: Associazione Genova con l’Africa, Ass. Mimosa di Trento e Parrocchia S. Famiglia di Ghiaie (BG), nostri partner, e poi Parrocchia S. Afra di Brescia, Ass. Gruppo Festa dei Gunbi, Ass. Sportiva di Toirano e Gruppo Ortofritto di Toirano, Ass. Davide Rodella Onlus di Montichiari (BS), Ass. Sviluppo e Promozione, Ass. Acqua Chiara e Cuore Amico di Brescia, CRAL Vigili del Fuoco di Genova, senza dimenticare il prezioso aiuto del Rotary Club di Brescia e del Lions Club di Ghedi (BS).

Una grande rete, fatta di grandi uomini e grandi donne che con il loro impegno e la loro dedizione non ci hanno mai fatto sentire soli in questo lungo cammino al fianco del popolo sud sudanese.

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I nostri testimonial Fin dal 2008, quando nacque l’idea, alcuni importanti personaggi del mondo culturale ed istituzionale italiano vollero sostenere e promuovere il progetto di Cuiebet.

Personaggi importanti, come Guido Bertolaso, che nel 2005 aveva contribuito con la Protezione Civile Italiana alla costruzione del “Ponte Italia” sul fiume Payee, un ponte fondamentale per poter raggiungere il Centro Sanitario della missione di Yirol, sul territorio della Diocesi di Rumbek, durante la stagione delle piogge. Ecco cosa disse del Centro: “Questo progetto è un’altra sfida che Mons. Cesare lancia all’Italia.

E’ stato già fatto tanto, ma senza un investimento sui cervelli, sui giovani, il Sud Sudan non ha nessuna possibilità di vero sviluppo. Servono nuove intelligenze, nuove leadership capaci di scelte coraggiose, portatrici di una nuova cultura e di quella base etica che solo una istruzione qualificata può dar loro. Se siamo tutti consapevoli di ciò e quindi diamo un piccolo contributo al progetto di costruzione di un Centro di Formazione per gli insegnanti, potremo vincere insieme ai fratelli del Sud del Sudan questa grande sfida”.

Guido Bertolaso

O come la splendida Claudia Gerini, che prestò volto e voce al pupazzo animato protagonista della nostra prima grande campagna di raccolta fondi del Centro, nel 2010. La campagna sms, la più impegnativa tra quelle proposte anche successivamente, non fu sostenuta, come avevamo chiesto e speravamo, da stampa e media, ma ci permise comunque di far conoscere al grande pubblico il progetto.

Ecco cosa disse Claudia Gerini, in occasione del suo primo incontro con Padre Mazzolari:

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“Sono felice ed onorata di essere entrata a far parte di questo grande ed ambizioso progetto. Come donna e come madre voglio impegnarmi a sostenere la battaglia che stanno affrontando i missionari e le donne del Sud Sudan affinché le nuove generazioni possano ricevere un’educazione adeguata ed impadronirsi del loro futuro.

Ho avuto modo di conoscere personalmente Padre Cesare Mazzolari ed i volontari di Cesar, che mi hanno trasmesso amore, dedizione e speranza; con la promessa di rimanere vicina a questa associazione, che ringrazio per l’impegno nello sviluppo di questo paese e continuare a dare il mio contributo con la speranza di potere un giorno visitare di persona questa grande terra. I miei auguri a tutti voi”.

Claudia Gerini

La squadra della Nazionale Italiana Scrittori, che annovera importanti scrittori come Barrico, Geda, Thuram e tanti altri, e molti esordienti e giovani promesse, incontrò Cesar nel 2010, e subito decisero di seguirci, partecipando a varie nostre iniziative di questi anni.

L’incontro con l’Istituto Internazionale d’arte e disegno Comics avviene quasi per caso grazie al bravo Andrea Mutti, disegnatore bresciano della Marvel, a cui viene l’idea del libro, per raccontare il progetto, da far realizzare agli studenti e alle giovani promesse del fumetto italiano del celebre Istituto, di cui Mutti è docente, e che in Italia conta ben 8 sedi. Marco Bianchini (uno dei disegnatori di Tex Willer, il noto personaggio di Sergio Bonelli), e la direttrice della sede Comics di Jesi, Graziella Santinelli, accolgono con entusiasmo il progetto. Nasce così una bella e duratura amicizia ed un bellissimo libro, “DIARIO DI UN VIAGGIO IN SUDAN”, pubblicato poi dalla EMI: un racconto a fumetti, scritto e disegnato dagli studenti del Comics, che racconta il Sud Sudan, la vita e i sogni del popolo, l’impegno della Diocesi

di Rumbek e dei volontari e dei missionari, ed il progetto di costruzione del Centro di Cesar.

Un bellissimo libro, con 10 “tavole” disegnate dai più famosi fumettisti italiani, la copertina del nostro Andrea Mutti e la prefazione degli scrittori della NIS. Protagonista e filo conduttore delle diverse storie, Mons. Cesare Mazzolari, che lo presentò personalmente al pubblico italiano, facendo notare, con la sua consueta simpatia, come i giovani fumettisti, che non lo avevano fino ad allora conosciuto, lo avessero immaginato e disegnato molto più giovane e prestante.

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I nostri partner Nulla avremmo potuto fare, però, senza il sostegno e la collaborazione anche di tante imprese, Enti, Fondazioni private e Comuni che si sono gemellati con noi, ci hanno aiutato nella promozione delle nostre campagne e ci hanno sostenuto con contributi a volte più che generosi, e a cui va il nostro più profondo grazie.

Collaborazioni preziose, a partire da quella con Banca Prossima, il cui intervento ci ha permesso di iniziare il cammino. O come la Fondazione S. Zeno di Verona, la Fondazione Marino Bagnasco di Savona e la Fondazione Comunità Bresciana, eccellenze italiane senza il cui aiuto non saremmo potuti andare avanti. Collaborazioni che ci hanno fatto incontrare realtà importanti del mondo economico e

finanziario, tra cui Banca Intesa, o la Banca Popolare di Verona, che da anni ci seguono e ci sostengono, numerose BCC Lombarde, la Banca di Valle Camonica, ma anche la Ignazio Messina di Genova, grazie a cui abbiamo potuto trasportare i materiali e i prodotti urgenti, La Centrale del Latte di Brescia, La Cardo Srl di Brescia, le Autostrade Centro Padane, la società Agenzia Italia, l’AssiCoop di Modena, Casanova Acque Minerali, Kappa srl, Givi srl e tante altre ancora che hanno voluto contribuire alla realizzazione del progetto educativo in Sud Sudan. E con loro molte Istituzioni: la Regione Liguria, il Comune di Genova, la Provincia di Trento, il Comune di

Brescia e quelli di Toirano, Concesio, Gussago e Calcinato, e altri, che si sono gemellati, hanno sostenuto e promosso le nostre campagne, e a cui va tutta la nostra gratitudine per la lungimiranza e l’impegno. Ma non solo.

Anche il mondo cattolico internazionale ha voluto dare il suo contributo, a partire da Propaganda Fide, la Misereor tedesca e l’Oeuvres Pontificals Missionnaires francese.

Imprese, Enti e Istituzioni che hanno creduto e credono nella solidarietà e nel diritto allo studio, e credono in Cesar e nel suo impegno a proseguire il cammino tracciato da Padre Cesare per lo sviluppo del Sud Sudan.

Le campagne dedicate al centro Nel 2012, ad un anno dalla morte di Mons. Cesare Mazzolari ed in occasione del primo anniversario d’indipendenza del Sud Sudan, abbiamo chiesto e ottenuto la promozione di una grande campagna di sensibilizzazione sulla RAI e sui principali media nazionali, con interviste, filmati e racconti, allo scopo di far conoscere il nuovo Sud Sudan, e

raccontare l’impegno e i progetti della nostra organizzazione, per trovare nuovi sostenitori e completare il Centro di formazione per insegnanti di Cuiebet.

Per l’occasione, Cesar ha attivato un proprio Numero Verde gratuito 800.45.23.33 - oggi a disposizione di chiunque per informazioni sui nostri progetti e per fare donazioni.

I fondi del 5x1000 Tutte le campagne ed i fondi raccolti in questi anni con il 5x1000 hanno contribuito alla realizzazione del Centro di Cuiebet, come ben sanno tutti i nostri sostenitori. I contributi del 5X1000 erogato dallo Stato Italiano relativi agli anni 2008 - 2009 e 2010 sono stati infatti completamente destinati alla realizzazione del progetto TTC di Cuiebet.

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La scelta di dedicare a Cesar quel 5x1000 sulle proprie dichiarazioni dei redditi da parte dei nostri sostenitori e simpatizzanti ha rappresentato e continua

a rappresentare un aiuto concreto a sostegno dei progetti CESAR in Sud Sudan e lo è stato in particolare per il progetto di costruzione della Scuola.

Come finisce il nostro racconto?

La scuola è praticamente finita, tutto è pronto... i corsi partiranno subito col nuovo anno. Il Centro accoglierà i primi studenti e le studentesse che arriveranno prima di tutto dalle varie scuole della vasta Diocesi di Rumbek.

Ad insegnare loro, per i primi anni, saranno 4 insegnanti di origini sud sudanesi, provenienti dal Kenya.

Il Centro e la parte didattica saranno gestiti e curati da missionari Gesuiti con il sostegno della Diocesi di Rumbek e di Cesar.

Entro i prossimi 3 anni, usciranno i primi diplomati e diplomate, pronti a portare ai bambini delle scuole primarie di tutto il Paese una completa e qualificata istruzione.

Un vero e proprio investimento sulle nuove generazioni, per far nascere una nuova classe dirigente capace di cambiare il futuro del Sud Sudan.

Per farlo, dobbiamo assicurarci che la scuola vada avanti, e che tutti i suoi studenti possano completare gli studi e formare domani una seria classe docente. Il nostro cammino insieme può ripartire da qui (oppure “può proseguire”?).

Il Centro, infatti, avrà bisogno del nostro aiuto. La maggior parte degli studenti non sarà in grado di pagare una retta e molti di loro dovranno trasferirsi e vivere lì. Insomma, vogliamo camminare a fianco del TTC, ancora per un lungo tratto di strada, insieme a te.

Lo faremo assistendo gli studenti ed in particolare le studentesse, per cui si sta pensando a vere e proprie Borse di studio, continuando a migliorare la struttura e ad aggiornare i piani formativi per garantire agli studenti un percorso di vera qualità.

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Cosa manca?

GLI ARREDI PER IL CENTRO Sedie, banchi, lavagne, cattedre per le scuole, letti, materassi, lenzuola, set per bagni ecc. per i dormitori e per la casa dei formatori, i servizi e le lavanderie, e poi la cucina ed il refettorio con tutto il necessario all’ospitalità ed al quotidiano funzionamento delle strutture.

Descrizione N° Costo unitario Subtotale Letti con materassi 40 275 11.000 € Banchi e sedie 90 90 8.100 € Lavagne/cattedre 3 300 900 € Totale previsto 20.000 €

IL SOSTEGNO ALLA SCUOLA Dobbiamo assicurare già ai primi 30 studenti e studentesse che frequenteranno il corso pluriennale, ma anche ai 250 educatori delle scuole primarie di Rumbek che stanno già frequentando il corso di aggiornamento per ottenere il diploma, la funzionalità del Centro, e buoni insegnanti. Un sostegno che ha un costo complessivo di circa 25.000€ l’anno.

Descrizione N° Costo unitario Subtotale Formatori 3 3.500 10.500 € Personale non docente 7 900 6.300 € Cibo per corsisti /// 4.500 4.500 € Libri e materiale scolastico 30 70 2.100 € Costi per energia /// 1.600 € Totale previsto 25.000 €

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L’INFORMATIZZAZIONE DEL CENTRO Per garantire la formazione di una classe docente qualificata che sappia prendersi cura dell’educazione delle nuove generazioni vogliamo dotare il Centro di una strumentazione informatica per dare l’opportunità di “formazione a distanza” (F.a.d.) con la collaborazione di importanti Università italiane. come quella di Genova e creare una rete stabile di scambio con altre realtà formative sud sudanesi e non.

Per dotare di strumentazione informatica il Centro, sono necessari: una stazione V-sat con parabola, materiali per cablaggi, proiettore, pc portatili, un impianto fotovoltaico 3kw, la connessione satellitare annuale e materiale formativo e didattico vario.

Totale previsto (già in parte stanziato)

50.000 €

Ci auguriamo che il nostro racconto ti sia piaciuto.

La realizzazione del Centro di formazione per insegnanti è un grande traguardo, di cui siamo orgogliosi e grati agli italiani ed alle italiane che con noi lo hanno costruito.

Ma non finisce qui. I nostri sforzi ora si concentreranno ad assicurare che il nostro progetto vada avanti, per essere certi di dare alle prossime generazioni sud sudanesi un sistema educativo che garantisca loro un reale e duraturo sviluppo.

Abbiamo investito il nostro impegno ed ogni sforzo sulle giovani generazioni, sulle donne, perché vogliamo che domani non dipendano più dagli aiuti di emergenza e dalla carità, ma solo dalle loro intelligenze e capacità. Ed è un obiettivo che vogliamo raggiungere con te.

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