Progetto pilota zona sud est - PRESENTAZIONE

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Progetto pilota Zona Sud-Est: contributo preliminare al PUMS di Zona omogenea Presentazione della Ricerca

Speaker

Maria Evelina Saracchi - Centro Studi PIM

maggio 2017


Premesse e obiettivi

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“Piano strategico triennale del territorio metropolitano 2016-2018” (DCM n. 27 del 12.05.2016) Ruolo centrale delle Zone omogenee (elementi caratterizzanti, vocazioni e progettualità) Zona omogenea Sud-Est: Vocazione – “Orientare lo sviluppo verso la Smart Land” Progetto pilota – Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) di Zona omogenea, per l’integrazione e il coordinamento delle azioni sulla mobilità (privata e pubblica) tra i Comuni 2


Premesse e obiettivi

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Assolombarda: migliorare l’attrattività territoriale per le imprese, anche attraverso semplificazione, efficienza amministrativa e riduzione dei costi della Pubblica Amministrazione locale Contributo preliminare alle Pubbliche Amministrazioni per la successiva stesura del PUMS di Zona omogenea Modello operativo da implementare anche in altri territori della Città metropolitana (interesse generale e trasversale del tema della mobilità integrata e sostenibile per imprese e popolazioni locali) 3


Fasi della ricerca  Contesto socio-economico e domanda di mobilità (spostamenti sistematici e interviste alle aziende)  Contesto urbanistico  Infrastrutture e servizi di trasporto  Condizioni di accessibilità (principali ambiti per attività economiche e poli attrattori/generatori di traffico)

 Criticità e ambiti di azione per una programmazione integrata e sostenibile della mobilità della Zona omogenea  Riferimenti normativi ed approfondimenti sui PUMS

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Contesto socio-economico e domanda di mobilità Maggior “peso” (per numero di abitanti, addetti, servizi sovralocali e spostamenti sistematici, anche se con dinamiche non particolarmente vivaci)

* Posizione intermedia, con forte propensione alla generazione di spostamenti sistematici

Posizione di rilievo (essenzialmente nella sfera demografica e per i servizi sovralocali)

* *

* * Situazione di più scarso rilievo

*

Peso demografico e di addetti più contenuto, ma con una maggiore dinamicità 5


Contesto urbanistico Principali aree edificate, comparti per attività economiche (anche previste) e altri grandi attrattori/generatori di traffico a ridosso della conurbazione milanese e radialmente lungo Via Emilia e Paullese Progressiva frammentazione insediativa allontanandosi dall’area centrale e nei settori intermedi, dove prevale la dimensione agricola (Parco Agricolo Sud Milano)

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Infrastrutture e servizi di trasporto Corridoi più infrastrutturati: Via Emilia (strada e ferro) e Paullese (ancora con “colli di bottiglia”)

TPL: attestamento sul nodo S. Donato M3, con offerta più ampia e articolata nei Comuni di prima cintura e servizi interprovinciali nelle aree più esterne

Sporadici servizi di sharing e bus-navetta aziendali (attestati sul capolinea S. Donato M3) nei Comuni di prima cintura

Zone intermedie: maglia viaria più diradata (coerentemente con la struttura del tessuto insediativo)

TEEM: connessione trasversale tra le direttrici radiali e alleggerimento del “nodo di Melegnano” 7


Condizioni di accessibilitĂ

Buone/molto buone, a livello complessivo e per i principali ambiti per attivitĂ economiche e grandi attrattori/generatori di traffico

Non buone

Buone a livello complessivo, con livelli meno performanti per i principali ambiti per attivitĂ economiche e grandi attrattori/generatori di traffico

Buone per gli ambiti per attivitĂ economiche e grandi attrattori/generatori di traffico, ma non a livello complessivo 8


Criticità e obiettivi

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Gomma privata: modalità di trasporto più “vantaggiosa” in termini di tempo e di linearità dello spostamento (condizionata essenzialmente dalla localizzazione del luogo di origine rispetto al sistema del trasporto pubblico, piuttosto che dalla localizzazione della destinazione) Principale obiettivo in tema di mobilità sostenibile: rafforzare lo split modale a favore della mobilità pubblica e di altre forme alternative all’uso dell’auto privata, individuando iniziative coerenti con la specificità dei tre diversi contesti territoriali che caratterizzano il Sud-Est 9


Criticità e obiettivi

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Conurbazioni più dense di prima cintura attorno a Milano:  accrescere la propensione all’uso del trasporto pubblico (la cui offerta è qui già piuttosto consistente)  implementare i servizi di sharing di scala comunale o intercomunale

Conurbazioni lungo il corridoio della Paullese:  reperire risorse per interventi che consentano di estendere i servizi di forza del trasporto pubblico  realizzare nuovi nodi di interscambio modale aggiuntivi e più esterni rispetto a quello esistente di S.Donato M3 (per intercettare gli spostamenti che originano in altri settori territoriali e non solo quelli provenienti dell’area centrale) 10


Criticità e obiettivi

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Conurbazioni più distanti dall’area centrale e frammentate:  incrementare e razionalizzare l’offerta di TPL (rendendola più aderente alle esigenze effettive della domanda espressa dal territorio)  istituire servizi di livello aziendale o di comparto che consentano di ottimizzare gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti, attestati su nodi di interscambio modale (anche in questo caso aggiuntivi e più esterni rispetto a quello di S.Donato M3)  valutare l’opportunità e fattibilità di attivare, eventualmente con il contributo di soggetti privati, soluzioni alternative, che utilizzino, anche in modo combinato, servizi di sharing e pooling 11


Spunti di approfondimento

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Per il rafforzamento della mobilità pubblica e collettiva:  valorizzazione delle stazioni/fermate della rete del ferro quali hub di scala sovra-locale, presso i quali attestare i servizi della mobilità collettiva e dove organizzare l’interscambio anche con altre componenti della mobilità  individuazione di altri hub di scala sovra-locale in altri settori del territorio della Zona Sud-Est, in particolare lungo la direttrice Paullese, tali da intercettare la quota di spostamenti con origini disperse, difficilmente attratti da quello di S. Donato M3  estensione del servizio metropolitano lungo la direttrice Paullese, valutando efficienza ed efficacia delle diverse possibili soluzioni tecnologiche e delle possibili localizzazioni dei nodi di interscambio 12


Spunti di approfondimento

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Per il rafforzamento della mobilità pubblica e collettiva:  revisione di alcuni percorsi delle autolinee, da un lato, per consentirne l’attestamento in corrispondenza degli hub di scala sovra-locale e, dall’altro, in modo da raggiungere in modo più capillare tutti gli ambiti territoriali che presentano una più elevata entità di domanda di spostamento in entrata/uscita  revisione delle frequenze e degli orari di alcuni servizi di autolinee, al fine di coerenziarle con l’offerta dei servizi su ferro in corrispondenza dei nodi di interscambio e di renderle più aderenti alle esigenze della domanda di spostamento degli abitanti e dei lavoratori, effettivamente espressa dal territorio servito nelle diverse ore della giornata 13


Spunti di approfondimento

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Per il rafforzamento della mobilità pubblica e collettiva:  istituzione di bus-navetta aziendali e/o inter-aziendali, organizzate, anche in questo caso, con attestamento in corrispondenza degli hub della rete di forza, valutando la possibilità di sinergie, anche di tipo gestionale, con il sistema del TPL pubblico  stipula di convenzioni tra le aziende e i gestori dei servizi di TPL per la sottoscrizione di abbonamenti con prezzi ridotti, agevolati e/o rateizzati  costruzione di un nuovo modello di sistema tariffario integrato, per altro riferito all’intera area metropolitana, aderente all’effettivo uso dei servizi di mobilità da parte dei differenti segmenti di domanda e con l’utilizzo di sistemi di bigliettazione unificati 14


Spunti di approfondimento

4/6

Per lo sviluppo di modalità di trasporto “alternative” e più sostenibili:  attivazione di servizi di car sharing in più ampie aree esterne rispetto a Milano, con valutazioni sul’opportunità (anche in termini di efficienza e redditività) di un’estensione di quelli già operanti nel territorio del capoluogo o di creazione di sistemi differenti di scala inter-comunale;  diffusione di servizi di bike sharing di scala comunale o a livello di Zona, coerentemente con la collocazione dei principali servizi e polarità insediative ed attraverso un’analisi della domanda effettiva, al fine di valutarne l’efficienza e la redditività  istituzione di un biglietto/tessera unico, che consenta un più agevole utilizzo combinato di diverse tipologie di servizi di mobilità, anche grazie ad applicativi smart per una migliore gestione dell’integrazione modale 15


Spunti di approfondimento

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Per lo sviluppo di modalità di trasporto “alternative” e più sostenibili:  stipula di convenzioni tra le aziende e i gestori dei servizi di sharing per la sottoscrizione di abbonamenti con prezzi ridotti, agevolati e/o rateizzati  realizzazione di un tool informatico che permetta di agevolare la ricerca e la creazione di equipaggi condivisi tra i dipendenti per gli spostamenti casa-lavoro, a livello di singola azienda e/o di comparto produttivo;  installazione di colonnine di ricarica per auto elettriche vicino alle sedi di lavoro ed ai principali generatori/attrattori di traffico, in modo da incentivare la diffusione e l’uso di auto private elettriche o ibride  realizzazione o completamento dei percorsi ciclabili di adduzione ai nodi del trasporto pubblico, alle sedi di lavoro ed ai principali generatori/attrattori di traffico

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Prossimi passi Tre “filoni” d’azione sui quali concentrare le politiche delle Amministrazioni (coerentemente con quanto delineato per l’Agenda Strategica della Città metropolitana di Milano)  Riforma del Trasporto Pubblico Locale (riorganizzazione di percorsi, frequenze e orari delle autolinee del Sud Est e ridefinizione del modello tariffario in un’ottica di integrazione)  Programmazione infrastrutturale dei poli di interscambio (integrazione modale e creazione di veri e propri “hub metropolitani” funzionali ad un disegno policentrico dei collegamenti metropolitani)  Implementazione dei servizi innovativi di mobilità, con valorizzazione di iniziative già in essere e promozione di nuove proposte Istituzione di tavoli permanenti di programmazione e gruppi di lavoro e di confronto per le diverse tematiche, con la partecipazione di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti 17


GRAZIE PER L’ATTENZIONE Maria Evelina Saracchi Centro Studi PIM

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