100% Fitness Mag - Ottobre 2015

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OTTOBRE 2015 La sclerosi multipla di Brigida Pinto

Quando i ragazzi non ci parlano di Bianca Pane

Rendi la tua vita straordinaria di Ernesto Lupacchio LA MIA PENISOLA 100% FITNESS MAGAZINE Anno IX • NUMERO 9 • COPIA GRATUITA




LA MIA PENISOLA 100% FITNESS MAGAZINE Anno IX • NUMERO 09 ★ In copertina

Alfonso Calemma, Nicola Ponticiello, Lello Cuccurullo, Alfonso Galano, Leandro Morelli, Simona Cerio, Deborah Giusti, Francesca Capoccia, staff del nuovo Team

Ulysse Fitness Sorrento ★ fotografati da

Pino Coluccino

SOMMARIO

Periodico di attualità a diffusione gratuita Dep. Aut. Tribunale di Torre Annunziata del 09.06.2010 ★ Direttore responsabile

Giuseppe Damiano ★ Editore

Giuseppe Manzi ★ Redazione Via Camaldoli, 18 Vico Equense (Na) ★ Progetto Grafico

Maurizio Manzi Bingwa Art Factory maurizio@bingwa.it ★ Stampa

Grafica Cirillo Scafati (Sa) Contatti

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redazione@centopercentofitness.it

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di Tea Maione

Tel. 081.5341117 Cell. 331.5063051

QUALITY PARTNERS

Gli esperti del mese Appunti

Salute e udito nel mondo: Brasile

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La voce delle donne

di Brigida Pinto

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La sclerosi multipla questa sconosciuta..

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Come cambia la Medicina nell’era della tecnologia di Carlo Alfaro

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Quando i ragazzi non ci parlano di Bianca Pane

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Nuove armi per il colesterolo di Vittorio Fabbrocini

di Mariarosaria D'Esposito

Abitudini ripetitive di Anna Sallustro

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A me lo sguardo! Più giovani con la “blefaro” di Ferdinando Rossano

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Carta della qualità: l' impegno della farmacia si rinnova di Giuseppe De Simone


L'aforisma del mese:

Il miglior riconoscimento per la fatica fatta non è ciò che se ne ricava, ma ciò che si diventa grazie a essa. John Ruskin

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“Viagra” al femminile di Olga Paola Zagaroli

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Ottobre, mese della prevenzione dentale di Vittorio Milanese

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L'equilibrio tra acidità e alcalinità - 2^ parte di Mariateresa Caiafa

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Rendi la tua vita straordinaria!

di Ernesto Lupacchio

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A ovest di Paperino di Nello Iaccarino

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Erri De Luca, Pier Paolo Pasolini, Dante Alighieri e la funzione dell'intellettuale

Cura acidità e bruciori di stomaco con i cibi anti gonfiori addominali

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di Salvatore Spinelli

di Anna Maione

di Domenico Casa

Il monaco e il gufo

di Francesca Maresca

Il frutto non proibito

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di Diana Gargiulo

di Imma Gargiulo

La danza per il benessere fisico e psichico

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È rifiuto del test far finta di soffiare nell’etilometro di Valerio Massimo Aiello

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Fai brillare il tuo business con Google My Business di Antonella Raffone

Torta rustica fichi, gorgonzola e nocciole


Gli ESPERTI di questo mese #AUDIOPROTESISTA Dott.ssa Tea Maione

Laureata in Tecniche Audioprotesiche Martedì dalle 9.00 alle 11.00

338.9648341

#CHIRURGOPLASTICO

Dott. Ferdinando Rossano Specialista in Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva presso HEALTH PARK, Andrea Grimaldi Group

800 974000

info@healthpark.it

#FARMACISTA

Dott. Giuseppe De Simone Laureato in Farmacia e Specializzato in Scienza e tecniche delle piante officinali presso l’Università Federico II di Napoli.

335.5302988

#CARDIOLOGO

Prof. Dott. Vittorio Fabbrocini Cardiologo e Internista, è stato Libero Docente presso l’Università di Napoli, Primario ospedaliero e poi Cardiologo ambulatoriale a Napoli. Giornalista pubblicista, già Redattore scientifico de "IL MATTINO" di Napoli

338.4086506

v.fabbrocini@alice.it

#COUNSELOR

Dott.ssa Anna Sallustro

Laureata in “Scienze per la formazione infanzia e preadolescenza” all’Università degli studi di Salerno. Master in Counseling Pluralistico Integrato presso ASPIC Napoli. Iscritta all'elenco counselor REICO

338.1356920

#NATUROPATA #LOGOPEDISTA

Dott.ssa Mariarosaria D’Esposito Laureata in Logopedia presso l’Università Federico II di Napoli

Giovedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00

338.3191494

#NUTRIZIONISTA

Dott.ssa Francesca Maresca Laureata in Dietistica presso l’Università di Napoli Federico II.

Martedì - Giovedì dalle 15.00 alle 16.30

334.2258132

Naturopata - Operatore del Benessere Specializzata in Massaggi Olistici, Riflessologia plantare, Fiori di Bach, Intolleranze Alimentari

338 8194524

#ODONTOIATRA

Dott. Vittorio Milanese Laureato in Odontoiatria e protesi dentiaria presso l’Università di Napoli. Socio A.N.D.I.

Martedì e Giovedì dalle 13.30 alle 15.00

338.4698121

#PSICOPEDAGOGISTA

#SESSUOLOGA

Laureata in Filosofia e Psicopedagogia presso l’Università di Napoli Federico II, specializzata in Gestalt Counseling Bioenergetica e Terapie Olistiche

Sessuologa Lunedì e Giovedì dalle 15.30 alle 17.30

Dott.ssa Bianca Pane

393.9315564

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Mariateresa Caiafa

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Dott.ssa Olga Paola Zagaroli

335.8709595

ilsessoelamente@gmail.com



APP UNTI

FAI SCORTA DI FUNGHI

Con l'autunno fai scorta di funghi. Oltre a essere gustosi sono una miniera di Vitamina D, il miglio rimedio contro la demenza senile. Lo rivela una studio pubblicato su Neurology. Prendi una buona abitudine finché sei giovane e salverai il cervello da vecchio: assumi 15 microgrammi di vitamina D ogni giorno. Oltre ai funghi una bona fonte di Vitamina D sono il tonno e gli sgombri.

Mangi piccante? Vivrai di più! Consumare ogni giorno spezie piccanti come peperoncino o curry, riduce del 14% il rischio di morte. È la conclusione di uno studio coordinato dall'Accademia cinese di scienze mediche, pubblicata sul British medical journal: il segreto molto probabilmente è racchiuso in capsaicina, vitamina C e in altre sostanze contenute nelle spezie piccanti. Lo studio ha monitorato per un periodo di circa 7 anni ben 487.375 persone dai 30 ai 79 anni, nessuna con alle spalle una storia di cancro, malattie cardiache e ictus. Durante il periodo di osservazione sono stati registrati 20.224 decessi. I ricercatori hanno rilevato che chi mangiava piccante 1-2 giorni a settimana, mostrava una riduzione del rischio morte del 10% rispetto a chi mangiava piccante meno di una volta; percentuale che saliva al 14%

tra coloro che consumavano cibi piccanti da 3 a 5-6 giorni a settimana. E questo in modo simile sia nelle donne che negli uomini. Analizzando i risultati si è visto che il consumo frequente di cibo piccante si associava a un minor pericolo di decessi per cancro, malattie cardiache ischemiche e patologie respiratorie, con una particolare evidenza nelle donne. Inoltre si è visto che la correlazione tra cibo spicy e vita più lunga, era più significativa in coloro che non bevevano alcol mentre il peperoncino fresco sembrerebbe legato a un minor rischio di morte per tumori, ischemia cardiaca e diabete. E proprio il peperoncino, fresco o secco, è risultata la spezia preferita da chi mangiava piccante più di frequente. Fonte: OKSalute


Quanto tempo indossi il pigiama prima di lavarlo?

GRASSI DI NOIA

Vuoi un consiglio per restare in forma? Divertiti. Soprattutto quando ti alleni, in palestra o al parco. Prima di tutto perché se ti diverti lo fai più spesso, e poi perché, come dimostra una ricerca tedesca, il tuo divertimento influenza le tue abitudini alimentari post allenamento. I partecipanti alla ricerca hanno svolto un esercizio chiamato bruciagrassi, consumando 96 calore a testa. Poi tutti hanno mangiato liberamente: chi si era divertito ha assunto una media di 131 calore. Chi ci era venuto contro voglia ne ha assunte addirittura 262. La spiegazione? Quelli che non avevano voglia di allenarsi, per autopremiarsi dopo aver sudato si sono concessi un "contentino" più calorico.

RELAX!

Rilassati, amico: se perdi la calma prima o poi ci rimetti le penne. Basta uno scoppio d'ira infatti a provocare un attacco di cuore. Analizzando gli studi sul comportamento assunto dai pazienti prima di un infarto, i ricercatori hanno notato che chi si era arrabbiato aveva 5 volte più probabilità di soffrire di un attacco di cuore nelle due ore successive a chi non era arrabbiato. Non solo: aumenta anche il rischio di un attacco di cuore provocato da trombi, in questo caso di 5 volte superiore.

Per quanto tempo indossate lo stesso pigiama prima di lavarlo? Un sondaggio effettuato nel Regno Unito ha stabilito che gli uomini arrivano a due settimane, mentre le donne aspettano anche 17 giorni. Questi dati hanno fatto inorridire la professoressa Sally Bloomfield della London School of Hygiene & Tropical Medicine, che al Daily Mail ha rivelato i rischi per la salute di questo comportamento: "Il pigiama che non viene lavato con regolarità può conservare e trasmettere dei batteri, che potrebbero rivelarsi pericolosi per l'uomo". La pelle umana è piena di microbi e batteri che sono innocui se restano fuori dall'organismo, ma se riescono a fare 'breccia' attraverso il condotto urinario o alcune ferite, possono causare cistite o l'ancor più grave MRSA, un ceppo molto comune, ma resistente agli antibiotici. ABITUDINE Le donne ammettono che la 'memoria' sia la principale causa di questo comportamento, in quanto la routine e il tran tran della vita quotidiana relega il pensiero di lavare il pigiama nel dimenticatoio, mentre un intervistato su due spiega di lavare poco spesso questo indumento perché indossato soltanto per qualche ora a notte. Il 73% dice di dormire con la prima cosa che capita, mentre sono in molti a non avere molti 'ricambi', motivo per cui il lavaggio viene fatto non molto spesso. "Non puzza" è la scusa di un uomo su due, mentre il 34% 'scarica' la colpa sulle partner: "Non dicono nulla, quindi va bene". I RISCHI Ma le conseguenze di questo comportamento poco igienico possono essere varie e di diversa gravità. Secondo la Dottoressa Bloomfield, oltre alle infezioni per contatto con la pelle, esiste anche il rischio il pigiama trasferisca i batteri sugli altri indumenti durante il lavaggio, con la possibilità quindi di contagiare anche altre persone. Il consiglio dell'esperta è quello di lavare il pigiama almeno una volta a settimana, ovviamente con prodotti disinfettanti per evitare ogni pericolo. Fonte: Leggo




#FISIOTERAPISTA

Dott.ssa Brigida Pinto pintobrigida@gmail.com

331.2668437

La sclerosi multipla questa sconosciuta.. Sconosciuta purtroppo, nonostante ne siano affetti, solo in Italia, 75000 persone. Sconosciuta perché, contrariamente alle altre malattie, non ha quasi nulla di certo: causa, decorso, prognosi, età di insorgenza o sintomi. Sconosciuta perché la si associa spesso erroneamente ad un triste destino in carrozzina: niente di più sbagliato. Cerchiamo di fare un po’ d’ordine allora, in pillole. Cos’è? Una malattia neurodegenerativa demielinizzante. Le cellule del sistema nervoso, avvolte, protette e nutrite da una 12

guaina di mielina, vengono attaccate da un processo autoimmune (generato dal corpo su un suo componente) che crea delle aree (placche) che prima si infiammano e poi diventano una sorta di zona cicatriziale in cui il segnale dell’impulso nervoso non può più essere trasmesso, creando deficit motori, sensoriali, sensitivi, visivi…. È uguale per tutti? No, assolutamente. Oltre ad una forma benigna, di cui si sa poco perché non porta esiti, si distinguono almeno quattro forme di sclerosi multipla Sclerosi multipla a decorso recidivante-remittente (SM-RR):

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è la forma clinica più frequente. Circa l’85% delle persone con SM ha inizialmente questa forma di SM, nella quale si presentano episodi acuti di malattia (detti 'poussè' o 'ricadute', che insorgono nell’arco di ore o giorni e sono destinati a regredire del tutto o in parte in un tempo variabile) alternati a periodi di benessere (definiti 'remissioni'). Sclerosi multipla secondariamente progressiva (SM-SP): si sviluppa come evoluzione della forma recidivante-remittente, ed è caratterizzata da una disabilità persistente che progredisce gra-


dualmente nel tempo. Circa il 3050% delle persone con SM, che inizialmente hanno una forma recidivante-remittente, sviluppano entro 10 anni circa una forma secondariamente progressiva. Sclerosi multipla primariamente progressiva (SM-PP): è caratterizzata dall’assenza di vere e proprie ricadute. Le persone (meno del 10%) presentano, fin dall’inizio della malattia, sintomi che iniziano in modo graduale e tendono a progredire lentamente nel tempo. Sclerosi multipla a decorso progressivo con ricadute: vi sono persone (circa il 5%) per le quali, oltre al presentarsi di un andamento progressivo dall’inizio, si manifestano anche episodi acuti di malattia, con scarso recupero dopo l’episodio. Si può prevedere all’inizio quale sia la forma da cui si è affetti? No, non ci sono ancora conoscenze sufficienti ad elaborare esami che possano prevedere, con certezza assoluta, da che tipo di forma si è affetti. Quali sono i sintomi? Presa consapevolezza del fatto che i sintomi possono variare da persona a persona e possono presentarsi singolarmente oppure simultaneamente, senza un criterio prestabilito, i più ricorrenti sono: • disturbi visivi: calo visivo rapido e significativo, uno sdoppiamento della vista , movimenti non controllabili dell’occhio; • disturbi delle sensibilità: rilevanti e persistenti formicolii, sensazione di intorpidimento degli arti o perdita di sensibilità al tatto, difficoltà a percepire il caldo e il freddo;

• fatica e debolezza: percepita come difficoltà a svolgere e a sostenere attività anche usuali, perdita di forza muscolare. Come si cura? Con farmacoterapia, terapie complementari e riabilitazione. La riabilitazione serve? La Dott.ssa Maria Laura Lopes de Carvalho, fisiatra, Direttore Sanitario del Servizio di Riabilitazione AISM, ha ricevuto un importante riconoscimento in occasione del meeting Multiple Sclerosis: sustaining care, seeking and cure, pubblicando uno studio in cui si attesta che l’efficacia della fisioterapia è indipendente dal livello di disabilità, dall’età, dalla durata delle disfunzioni o della malattia. Fondamentale ed essenziale in quest’ambito diventa il concetto di equipe riabilitativa, nella quale tutti i professionisti della riabilitazione convergono per garantire l’empowerment del paziente. La riabilitazione deve mirare a massimizzare l’indipendenza funzionale attraverso la stabilizzazione della funzione, la riduzione della disabilità e la prevenzione di complicanze secondarie, attraverso un processo educativo

che incoraggia l’indipendenza dell’individuo. La sclerosi multipla è una condizione cronica e degenerativa che produce bisogni riabilitativi disparati, ai quali può rispondere solo un professionista formatosi con diligenza e competenza, con interventi sanitari di dimostrata efficacia dal punto di vista scientifico e che non devono essere confusi con attività di benessere che possono ugualmente migliorare la qualità di vita ma non sono in grado di ridurre la disabilità. Questa “confusione” di ruoli era tutta nel racconto di R., 22 anni, giunta da me qualche mese fa, con una diagnosi di sclerosi multipla, vecchia di anni. Anni in cui aveva girato tra palestre, scuole di danza, istruttori di pilates, senza mai entrare nello studio di un fisioterapista. Nonostante la sua seduta sia faticosa, la sua fisioterapista una gran rompi, R. oggi non cambierebbe il posto dove sta per nulla al mondo, perché finalmente sente il suo corpo andare nella direzione giusta.. un piede avanti all’altro, lentamente, ma nella direzione giusta. ★

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#PEDIATRA

Dott. Carlo Alfaro

http://bit.ly/1dzh7MF

Pediatra

Come cambia la Medicina nell’era della tecnologia Nel millennio dominato e caratterizzato dall’espansione esponenziale della tecnologia, anche la Medicina cambia vorticosamente, e continuerà a farlo, con un numero di innovazioni che in pochi anni supera i progressi accumulati negli ultimi due secoli. La tecnologia applicata alla salute propone soluzioni fino ad oggi impensabili, che cambieranno il futuro delle cure, grazie all’affermarsi di una nuova figura professionale, l’ingegnere clinico, esperto di tecnologia della salute, scienziato che studia in modo che “in futuro si possano non prescrivere più farmaci, ma app”. In scenari futuribili ma non troppo lontani, mentre già nell’ambito chirurgico sono realtà correnti la chirurgia robotizzata, la microchirurgia, la neurochirurgia stereotassica, la chirurgia mininvasiva, che con l'ausilio del mezzo televisivo (video assistito) opera su parti microscopiche, avremo, tra le tante novità: le lenti a contatto di Google, che misurano il livello di glucosio nelle lacrime e trasmettono i dati sul cellulare, anziché la puntura sul dito; la stampa in 3D biologica che, sostituendo l’inchiostro della stampante con le cellule staminali, permette di costruire tessuti ed organi artificiali per i trapianti (già sono stati stampati ossa e pelle artificiali, orecchio e retina ionica, presto 14

anche cuore, fegato, rene); i tatuaggi sulla pelle della grandezza di un francobollo, in grado di misurare temperatura, ossigenazione e frequenza cardiaca in qualunque momento; le proteine codificate da immettere nel sangueper stimolare aree specifiche del cervello contro la depressione e l’ictus; i microdispositivi per il controllo cutaneo 24h su 24 di temperatura, pressione, frequenza di respiro e di battito; i computer intelligenti che attraverso la fotografia di una macchia sulla pelle, la confrontano con un database di una app del medico di famiglia, e ne forniscono l’esatta diagnosi, e altre invenzioni altrettanto strabilianti. Si è calcolato che nuovi dispositivi medici in Europa vengano brevettati al ritmo di uno ogni 50 minuti. Ma la rivoluzione della pratica medica attraverso l’utilizzo della tecnologia riguarda anche la parte gestionale, attraverso la dematerializzazione della sanità: il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha firmato in questi giorni il regolamento della nuova Sanità Digitale che prevede che ciascun cittadino abbia un cartellino con microchip collegato in rete, il Fascicolo Sanitario Elettronico, che contiene tutti i dati e documenti di tipo sanitario che lo riguardano. Il percorso intrapreso mira a raggiungere la

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completa messa a sistema della informatizzazione sanitaria, già iniziato con la cartella clinica elettronica, la ricetta elettronica ed i certificati medici telematici. Un altro progresso enorme che è già realtà riguarda la “Telemedicina”, cioè la possibilità di assistere i pazienti a distanza tramite la tecnologia moderna: i pazienti possono essere visitati dai medici in diretta tramite video / immagini elettroniche, in tempo reale. È quanto già avviene quotidianamente in piccolo tramite e-mail, face book, messanger e wathsapp, con lo scambio di foto e messaggi tra medici e pazienti. Meccanismi più sofisticati permettono di collegare ad un computer dei “registratori” che monitorizzano i parametri biologici del paziente, e avvertono i medici in tempo reale delle loro variazioni (il sistema del BodyGuardian). Tutte queste innovazioni rispondono all’esigenza di migliorare le cure di pazienti sempre più complessi perché lungo-sopravviventi, con malattie croniche, meno atti a spostarsi, con abbattimento dei costi in una sanità che ha meno risorse per tutti,ma punta parimenti ad innalzare gli standard di prestazioni e cura. ★



#PSICOPEDAGOGISTA http://bit.ly/1bb6qS4

Dott.ssa Bianca Pane 393.9315564

Quando i ragazzi non ci parlano Il silenzio degli adolescenti fa parte della naturale "rottura" con il mondo degli adulti, necessario per la crescita: come affrontare questo momento delicato

Accade in ogni famiglia: a un certo punto vostro figlio cambia. Era così dolce, così completamente devoto e “complice”. Nel giro di pochi mesi si trasforma in un individuo sgarbato che ha poca voglia di raccontarvi com’è andata la giornata a scuola e tantomeno di dirvi se ha già trovato la fidanzatina. Sembra aver perso tutto il vocabolario accumulato in questi anni. Lo vedete comparire principalmente ai pasti e quando c’è bisogno di una ricarica per la mancia settimanale. L’unico suono che proviene da parte sua è quello della porta della camera che si richiude alle sue spalle e i passi sulle scale quando esce. Se durante la giornata riesce a dire “ciao” o “cosa c’è da mangiare?” c’è di che festeggiare. 16

Niente panico, stanno diventando grandi

Il silenzio che abita l’adolescente entra in risonanza con un certo stato di fermento interiore. Gli sconvolgimenti ormonali, le trasformazioni fisiche, l’incontro con l’altro e i conseguenti stati di alterazione emotiva, sono troppo complicati da spiegare a parole, benché perfettamente normali. La paura del figlio adolescente è che, aprendo bocca, potrebbe svelare cose che per ora non è in grado di spiegare neanche a se stesso. Ha paura di essere giudicato proprio da coloro che gli hanno insegnato le prime parole: mamma e papà. Perciò spesso i genitori percepiscono il silenzio come aperta ostilità quando si tratta piuttosto di una difesa.

Tre ragioni per tranquillizzarsi

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Conversare tanto non vuol dire avere un buon dialogo, più facilmente si tratta solo di chiacchiere. Il fatto che vostro figlio abbia con voi lunghe conversazioni non vuol dire che vi stia dicendo tutto. Così come solo perché è più silenzioso non vuol dire che vi stia necessariamente nascondendo qualcosa; A questa età soprattutto per le questioni più delicate e importanti i ragazzi si rivolgono di certo non ai genitori ma agli amici, ai compagni, a volte a un parente con cui hanno affinità. Oggi i nostri figli vivono immersi nell’era della comuni-

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cazione tecnologica veloce e immediata, a volte incomprensibile per chi non vive nel loro mondo. Siamo nell’epoca degli sms, delle mail, dei post, linguaggio che gli adolescenti padroneggiano perfettamente e che corrisponde al bisogno di crearsi uno spazio privato, dove agli adulti è vietato entrare.

Rimanete tranquilli

Non è il caso di allarmarsi per il momento perché la nostra ansia potrebbe provocare in lui o in lei inutili sensi di colpa.

Poche domande essenziali

Neanche tempestarlo di domande è una strategia viabile: si sortirebbe l’effetto opposto di farlo chiudere a riccio. Come spesso succede, un semplice colloquio si trasforma in un interrogatorio e l’adolescente preferisce a quel punto tacere del tutto.

Parlate voi ogni giorno

Quando riuscite ad averlo vicino per qualche minuto, magari prima di andare a dormire, raccontategli brevemente la vostra giornata, facendo riferimento al fatto che avete pensato a lui o lei. anche se magari l’unica risposta sarà uno sbuffo, negli anni si ricorderà con tenerezza della vostra attenzione. Quando non lo capite, un semplice “come stai?” è sufficiente per rassicurarlo del fatto che ci siamo, senza aspettarci troppe risposte. ★



#CARDIOLOGO

Professor Dottor Vittorio Fabbrocini

http://bit.ly/1gCxr2Z

338.4086506

Nuove armi per il colesterolo Farmaci che agiscono favorendo l'eliminazione dei grassi superando l'azione delle Statine

rossa dando la preferenza a carne bianca (pollo e tacchino), molto pesce (evitando i crostacei), abbondando con cibi ricchi di fibre, verdure e frutta.

I farmaci anticolesterolo

Intendiamo parlare questa volta dei nuovi farmaci che verranno in commercio nei prossimi mesi per la cura delle Ipercolesterolemie, in particolar modo di quelle cosiddette "familiari" e la prevenzione quindi delle malattie cardiovascolari. Ricordiamo che il Colesterolo è una sostanza utile all'organismo che si trova nel circolo sanguigno in parte prodotto da noi stessi ed in parte introdotto coi cibi, formaggi e grassi. Viene portato in circolo raggiungendo i vari organi combinato con delle sostanze grasse costituendo le cosiddette Lipoproteine.

Colesterolo buono e cattivo

Queste a secondo della loro densità vengono definite in LDL, Lipoproteine a bassa densità (costituenti il Colesterolo cattivo) e ad alta densità (Colesterolo buono). Differiscono in quanto le prime si collocano facilmente sulle pareti delle arterie formando prima delle placche e poi possono in tal modo ostruire completamente la circolazione e provocare infarti e ictus cerebrali. Il Colesterolo buono invece favorisce il prelevamento di quello cattivo dalla periferia trasportandolo al fegato che lo neutralizza. Le persone che hanno un aumento del Colesterolo per una cattiva alimentazione o per altri processi morbosi o per una alterazione genetica che determina la Ipercolesterolemia familiare (con valori sui 300-400 milligrammi) oggi affrontano la cura con farmaci sempre più adatti, come le Statine. Ma in primo luogo per combattere il Colesterolo occorre cambiare lo stile di vita e alimentare. Per la "nuova vita" occorre evitare la sedentarietà ma fare un'attività fisica come delle lunghe passeggiate, la cicletta o bicicletta, ginnastica in casa o palestra. Il nuovo stile di alimentazione poi è quello di evitare in genere grassi con gli alimenti, strutto, burro, carne 18

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Solo dopo una mancata risposta con la riduzione del Colesterolo in particolare di quello "cattivo" (LDL) con la dieta si passa al trattamento con farmaci. Di quelli per combattere il colesterolo se ne parla da molti anni e di volta in volta ve ne sono sempre di nuovi e sempre più efficaci (e anche più costosi). In pochi anni si è passati dai vecchi nomi di medicinali (Niacina, Fibrati) a quelli più recenti, come le cosiddette Statine (altri sono i nomi commerciali delle diverse molecole) che hanno dato degli ottimi risultati, anche se con degli effetti secondari crampiformi a carico della muscolatura specie degli arti inferiori. Più recente è stata poi la combinazione di due farmaci, una Statina - Simvastatina - con un'altro farmaco, l'Ezetimibe, che hanno dato risultati superiori al trattamento con i farmaci da soli.

Un nuovo ritrovato

Nel campo cardiologico siamo stati in attesa nei giorni scorsi della conferma di "tipo notarile" per dei nuovi farmaci ritenuti dalle prime sperimentazioni come

Il disegno dimostra l'utile azione degli Anticorpi Monoclonali che bloccano gli Enzimi PCSK9 prima che distruggono i Recettori che vi sono nel fegato per inglobare ed eliminare il Colesterolo cattivo (LDL). La quantità maggiore di Recettori favorisce l'eliminazione di grandi quantità di Colesterolo nel sangue



#CARDIOLOGO di gran lunga superiori alle stesse Statine. E questa conferma è venuta dalle diverse sperimentazioni riferite al Congresso Europeo di Cardiologia, svoltosi a Londra a fine Agosto. L'azione anticolesterolemica avviene ad opera di sostanze, dette Anticorpi monoclonali, che agiscono nel bloccare una particolare sostanza, la Proteina Convertasi Sublisina/Kexina tipo 9 - nota come PCSK9 - capace di distrugge i Recettori del fegato, che sono dei microscopici organuli capaci di inglobare ed eliminare le lipoproteine LDL di Colesterolo cattivo. Nei casi di notevole aumento del Colesterolo nel sangue, specie quello cattivo e in particolar modo per condizioni genetiche, i nuovi farmaci si legano all'Enzima PCSK9 impedendo a quest'ultimo di aggangiarsi ai Recettori per distruggerli. In tal modo questi Recettori non diminuiscono e captano regolarmente il Colesterolo cattivo circolante riducendone considerevolmente la quantità.

I vari tipi di farmaci

Per il momento tre sono i farmaci di Anticorpi monoclonali in via di approvazione dalle Autorità Sanitarie sia negli Stati Uniti che in Europa. Uno dei primi è l'Alirocumab dell'Azienda SANOFI, poi v'è l'Evolocumab dell' AMGEN e quello della PFIZER, il

Bococizumab. La somministrazione nei soggetti con Ipercolesterolemie avviene per iniezioni sottocutanee due volte al mese e tra i disturbi secondari che possono provocare questi farmaci sono stati rilevati dolori muscolari e articolari, processi infiammatori nella zona di iniezione e a carico dell'apparato respiratorio e urinario.

I primi risultati

Siamo però ancora nella fase cosiddetta preclinica e non ancora nella fase di commercializzazione. Al Congresso di Londra è stata portata l'esperienza di Lavori scientifici che riguardano il loro impiego. Il più importante è stato l'Odyssey che ha impiegato l'Alirocumab su circa 20mila pazienti, di cui 1000 con Ipercolesterolemia familiare. Per tutti, già in trattamento con gli attuali farmaci, l'impiego degli Anticorpi monoclonali ha ridotto il Colesterolo di un ulteriore 65 per cento. Il costo di questi farmaci è previsto elevato. Da molti Centri di Studio Scientifici ed Economici internazionali si auspica una opportuna riduzione dei prezzi proposti dalle Case Farmaceutiche. Ce lo auguriamo per la salute e nell'interesse di noi tutti. ★



#AUDIOPROTESISTA http://bit.ly/1gXjdO7

Dott.ssa Tea Maione Martedì dalle 9.00 alle 11.00

338.9648341

Salute e udito nel mondo

Brasile

Continuiamo il giro del mondo affacciandoci in Brasile, dove il termine “fonoaudiologia” (parola, linguaggio e udito) descrive un campo professionale molto vasto che va dalla diagnosi e prevenzione dell’ipoacusia fino alla riabilitazione del linguaggio e alla capacità di leggere, scrivere e anche deglutire. Gli studenti di fonoaudiologia, per laurearsi e poter esercitare la professione, devono sostenere esami in tutte queste aree mediche. Dopo la laurea, il professionista è abilitato allo svolgimento del lavoro in ciascuno dei suddetti settori, oppure può scegliere di specializzarsi frequentando appositi corsi, della durata di un anno, focalizzati sulla prassi clinica. Se preferisce, può proseguire gli studi per conseguire un master o un dottorato. L'audiologia, dunque, in Brasile comprende la diagnosi, la prevenzione e il trattamento dell'ipoacusia, nonché una specializzazione per i problemi legati alla fonazione ed al linguaggio. Gli audiologi brasiliani, in particolare quando trattano l'ipoacusia, operano per lo più sia nel settore privato che in quello pubblico. In ogni caso si attengono alle linee guida stabilite dall'Assoçào Brasileira de Audiologia (ABA) volte ad uniformare le procedure cliniche, a prescindere dall'impostazione del trattamento terapeutico e dalla condizione socio-economica del paziente. I protocolli sviluppati dall'Associazione si basano su linee guida internazionali, simili a quelle dell'American Academy of Audiology e dell'American Speech-Language and Hearing Association. Tali procedure, inoltre, vengono riviste frequentemente all'interno di vari forum di discussione e dell'importante convegno annuale dell'ABA. Anche in Brasile la vendita degli apparecchi acustici avviene tramite dei centri acustici. Essi prevedono la presenza di audiologi che consigliano ed applicano ai pazienti le soluzioni uditive più idonee. In ogni centro acustico deve essere garantita la presenza di professionisti "fonoaudiologi" o vi siano professionisti che operino sotto la supervisione di tale specialista. Il personale che vende ed applica gli apparecchi acustici deve essere infatti supervisionato da una figura professionale qualificata. I medici, invece, non sono autorizzati ad commercializzare ed applicare 22

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gli apparecchi acustici. Gli audiologi, inoltre, sono responsabili del post-fitting e di assicurare al paziente il corretto funzionamento degli apparecchi acustici, verificando che siano adeguati alle necessità. Dal momento che questi professionisti sono responsabili anche di consigliare il tipo di soluzione adatta al paziente, in genere sono coloro che si occupano dell’applicazione dei dispositivi. Il Brasile offre un servizio di assistenza sanitaria audiologica gratuito, finanziato dal governo federale. I centro acustici pubblici collegati con il sistema sanitario nazionale brasiliano, ovvero il Sistema Ùnico de Saùde, forniscono esami audiometrici, test audiologici diagnostici specialistici e, quando opportuno, anche il fitting degli apparecchi acustici. Se gli apparecchi vengono applicati tramite il sistema sanitario pubblico, è necessario inoltrare le misurazioni effettuate con il microfono sonda e seguire le visite di controllo che vengono programmate ogni sei mesi, nel caso di adulti, oppure ogni tre mesi per i bambini. Tale procedura è richiesta per monitorare in modo adeguato i progressi del paziente. In alcune strutture audiologiche, localizzate principalmente nei centri specializzati, i test necessari per la scelta degli apparecchi acustici sono stati implementati ed, infatti, oltre alla valutazione audiologica di base, vengono consigliati anche alcuni esami elettrofisiologici per valutare l'integrità dell'apparato uditivo. Questo tipo di test avanzati può essere condotto anche per rilevare l'eventuale presenza di un disturbo uditivo relativo all'elaborazione del segnale. L'obiettivo di questo protocollo clinico, piuttosto approfondito, è migliorare l'accuratezza diagnostica e, di conseguenza offrire il trattamento audiologico più appropriato ed efficace. Sia nel settore pubblico che in quello privato, la verifica dell'efficacia degli apparecchi acustici, la convalida dei benefici, le visite di controllo con la regolazione fine e la manutenzione post-fitting hanno dimostrato di essere fattori decisivi per il successo dell'applicazione audioprotesica e per la qualità di vita del paziente. ★



#LOGOPEDISTA http://bit.ly/1c9PCsk

Dott.ssa Mariarosaria D’Esposito Giovedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00

338.3191494

La voce delle donne minile e l'attribuzione del genere da parte dell'uomo richiede l'attivazione, molto più elaborata, di tutta l'area uditiva cerebrale. Sarebbe quindi una sorta di "stanchezza" neurologica a giustificare quello che spesso le donne lamentano: mariti e compagni che non ascoltano, muri di gomma che attivano il silenziatore. Inutile gridare: "Ma sei sordo???" perchè questo "lavoro" cerebrale lo affatica al punto da perdere il contentuto delle parole e concentrarsi unicamente sulla decodifica della loro tonalità.

L'atavica guerra tra i sessi pare abbia un nuovo ed ulteriore fondamento biologico. A dichiararlo è il risultato di uno studio condotto da un gruppo di scienziati dell'Università di Sheffield (UK), guidati dal professor Michael Hunter, e divulgato dall'autorevole rivista NeuroImage.

La voce delle donne stanca.

Mediante una particolare tecnologia applicata alla risonanza magnetica, i ricercatori hanno analizzato l'attività cerebrale durante l'ascolto della voce umana. L'indagine, condotta su 12 uomini, ha dimostrato come le diverse sonorità tra i 2 sessi, attivino sezioni differenti del cervello, più ampie per la voce femminile, che 24

risulterebbe faticosa e stancante per l'uomo. L'ascolto di una voce ci consente di fare delle previsioni su chi l'abbia emessa: possiamo ipotizzare il sesso, l'età ed anche la stazza fisica del soggetto che parla. La voce maschile è più semplice, potremmo dire "basica". Quando un uomo la percepisce attiva la parte poteriore del cervello, mette a confronto il segnale ricevuto con la propria voce e la riconosce immediatamente come maschile. Per le sonorità femminili, invece, la cosa si complica. La diversa forma della laringe e dimensioni delle corde vocali fanno sì che la voce risulti naturalmente melodiosa, più ricca di armoniche ed enormemente più complessa. L'interpretazione della voce fem-

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Il professor Hunter adduce altre prove a ragione della sua tesi, mediante l'analisi delle allucinazioni uditive. Le persone che sentono voci illusorie dichiarano sempre che si tratta di sonorità maschili. Il cervello dovrebbe infatti esplicare un compito troppo complesso e laborioso per creare voci femminili, quindi ripiega su una soluzione più immediata ed economica. Sul web la notizia della troppa complessità della voce delle donne ha scatenato un putiferio. C'è chi parla di bufala, chi di sessismo, chi coglie l'occasione per ironizzare sulla distrazione ed insensibilità degli uomini. Vero o falso? Per ora l'unica cerezza è che a condurre la ricerca sia stato un uomo. ★



#COUNSELOR

Dott.ssa Anna Sallustro

338.1356920

Counselor / Educatrice

Abitudini ripetitive Senza carezze non si cammina a petto in fuori Berne

Il mondo in cui siamo stati accolti da bambini ha innescato in noi comportamenti difensivi di diversa natura. Ogni famiglia indirizza e plasma il carattere dei propri figli che cosi apprendono a livello sensoriale e intuitivo come essere e cosa fare per ottenere approvazione, sostegno e protezione indispensabili alla sopravvivenza, creando internamente, una confusione totale fra il sentirsi amati ed essere approvati, fra il sentirsi compresi e offrire adattamento. La difficoltà di avere relazioni intime soddisfacenti nasce dal non averne fatto esperienza nell’infanzia, per l’indisponibilità e incapacità dell’adulto di dare affetto e comprensione senza riserve. La nostra grande difficoltà sta nel rompere questa catena di non amore. Nel nostro sistema psichico e mentale si sono formate delle certezze, nate dalle esperienze infantili, che noi crediamo possano proteggerci dal rivivere certe situazioni dolorose, però non avendo memoria di come queste idee, a cui aderiamo con forza, siano nate, si crea un automatismo interiore difficile da modificare. Ci troviamo stretta26

mente legati a delle convinzioni senza sapere in che modo le abbiamo assunte per cui diventa complicato uscirne. Per esempio decidiamo: “Non vorrò mai essere aggressiva come mia madre!” e lottiamo come disperati per perseguire questo scopo, senza renderci conto che da un lato ci togliamo delle potenzialità, dall’altro sprechiamo le nostre energie lottando contro noi stessi, poiché inconsciamente già le assomigliamo! All’interno di un percorso di conoscenza di se, è importante scoprire quali dinamiche ci hanno allontanato dalla nostra essenza portandoci a smarrire il sapere istintivo, per smettere di ricalcare i comportamenti imposti, cioè appresi e imparare a reagire alle

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varie situazioni della vita in maniera efficace e creativa. L’unico cambiamento che va verso il benessere è ritornare a noi stessi, solo così possiamo dire di essere vivi, capaci di sperimentare, inventare, creare. È quindi necessario, come adulti consapevoli della propria forza, far emergere il dolore antico per andare oltre e scoprire nuove possibilità. Queste possibilità ci permettono di affrancarci dalle abitudini coatte e riconoscerci, in quanto senza autoconsapevolezza nessun cambiamento è possibile. ★



#CHIRURGIAPLASTICA

Dott. Ferdinando Rossano

info@healthpark.it

800.974000

A me lo sguardo!

Più giovani con la “blefaro” Rimozione delle borse agli occhi e delle palpebre cadenti. Sopracciglio alzato. Eliminazione delle occhiaie. Sono questi i risultati che dà la Blefaroplastica, una rapida procedura di chirurgia plastica che restituisce un viso davvero ringiovanito. Eh si, perché gli occhi rappresentano la nostra comunicatività all’ennesima potenza ma con l’avanzare dell’età si evidenzia un eccesso di pelle in questa zona provocato dalla mancanza di elasticità; inoltre è possibile che con il tempo si venga a creare anche accumulo di grasso sottocutaneo sulle palpebre. È tutto questo che fa sembrare i nostri occhi “vecchi”, rugosi, gonfi e stanchi anche quando tanto anziani non siamo: spesso poi questi inestetismi sono presenti per fattori congeniti perciò la correzione con la chirurgia plastica può essere consigliata anche in giovane età. La chirurgia estetica degli occhi, grazie alla blefaroplastica, dona freschezza e tonicità alle palpebre con il risultato di uno sguardo più giovane e vivace che si riflette sulla bellezza e l’armonia del viso in toto ma non solo: il cedimento della palpebra può provocare anche un restringimento del campo visivo che talvolta diviene causa di sforzi eccessivi per l’occhio e pertanto, eliminando la ptosi palpebrale, si consente di aprire meglio gli occhi garantendo la corretta ampiezza del campo visivo. Quando la ptosi delle palpebre è davvero accentuata l’intervento 28

di blefaroplastica è consigliato non solo per motivi estetici ma anche per ragioni funzionali e, in questo caso, dato che la procedura è finalizzata alla correzione di un problema funzionale, il suo costo è detraibile dalle tasse per il nostro Sistema Sanitario Nazionale. Ma si tratta di un vero e proprio intervento chirurgico? Si e per questo va eseguito in Sala Operatoria e da personale qualificato; l’intervento in sé ormai è di routine: si effettua in anestesia locale con sedazione endovenosa, senza necessità di pernottamento e quindi in regime di Day Hospital, le incisioni praticate seguono un preciso disegno e le cicatrici finali saranno nascoste nella rima palpebrale e nelle pieghe d'espressione. Il post-operatorio prevede due giorni di risposo e generalmente le normali attività possono essere riprese in meno di una settimana proteggendosi dai raggi del sole con occhiali comuni. Dopo

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tre settimane può essere ripreso gradatamente anche lo sport. La chirurgia delle palpebre cancella i segni provocati dal processo di invecchiamento, ma quanto tempo dura l’effetto di questo intervento? La durata del risultato è soggettiva perché dipende da fattori costituzionali ma mediamente si considerano dieci anni. Sono questi i motivi che fanno della Blefaroplastica uno degli interventi più gettonati nella chirurgia plastica assieme alla Rinoplastica (intervento al naso) ed alla Mastoplastica Additiva (aumento del seno), come conferma anche la SICPRE (Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, l’associazione che raduna l’80% dei chirurghi plastici nel nostro Paese). Ma soprattutto non dimentichiamo che uno sguardo stanco e triste invecchia tutto il viso, ma occhi giovanili e vivaci danno un bel dinamismo a tutta la persona! ★



#FARMACISTA

Dott. Giuseppe De Simone

http://bit.ly/1ghBPqX

335.5302988

Carta della qualità: l' impegno della farmacia si rinnova

A 20 anni di distanza dalla prima versione, le farmacie e Cittadinanzattiva -Tribunale dei diritti del Malato rinnovano il proprio impegno congiunto a favore dei cittadini, tenendo conto delle tante novità normative intervenute e dei cambiamenti in atto nella società. Nasce così la nuova versione della carta della qualità della farmacia (vedi pagina a fianco). La presentazione è stata fatta in una conferenza stampa a Roma alla presenza del Ministro Lorenzin presso la sede del Ministero della Salute. Dal 1994 ad oggi tante cose sono cambiate: la popolazione è invecchiata, la crisi economica ha fortemente ridotto la capacità di spesa delle famiglie, le nuove tecnologie stanno rivoluzionando anche il mondo della sanità, 30

ma la salute resta sempre al primo posto nell'interesse di tutti ed ha assunto una connotazione più ampia, prevedendo anche la prevenzione delle malattie, gli stili di vita sani ed il benessere psico-fisico. Anche la farmacia è cambiata moltissimo: proprio al fine di rispondere alle nuove esigenzedi salute della popolazione ha posto in essere una serie di iniziativee di attività per essere ancora più vicina ai cittadini. Ha investito nel potenziamento e nell'efficienza del servizio, a partire dall'ampliamento degli orari e dei turni di servizio. Ha promosso la diffusione di una gamma di nuovi servizi utili al cittadino e al sistema: test diagnostici di prima istanza, come le autonalisi del sangue, la spi-

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rometria e la moc. Partecipa a campagne di prevenzione di patologie di forte impatto sociale, come lo screening del tumore del colon-retto. Prenota analisi e visite specialistiche, paga ticket ed effettua servizi di telecardiologia refertati da centri specializzati direttamente in farmacia. La carta della qualità della farmacia è un manifesto culturale che indica i principi sui quali si basa sia l'impegno sociale della farmacia sia il patto stipulato con i cittadini attraverso Cittadinanzattiva-Tribunale dei diritti del malato. La carta elenca i diritti dei cittadini in farmacia e gli impegni che la farmacia assumeper garantire tali diritti alle persone. Accessibiltà, accoglienza ed attenzione alla singola persona, informazione, sicurezza, standard di qualità dei servizi erogati, fanno parte del DNA della farmacia. Con la carta della qualità queste caratteristiche vengono esplicitate e declinate nei singoli impegni assunti dalla farmacia nei confronti di tutti coloro che ne varcano la soglia per ottenere un farmaco, un consiglio, un servizio oppure soltanto un'informazione. La farmacia conferma quindi l'importanza del suo ruolo sociale e sanitario. Info 0818786605 ★





#SESSUOLOGA http://bit.ly/1euymof

Dott.ssa Olga Paola Zagaroli Lunedì e Giovedì dalle 15,30 alle 17,30

335.8709595

“Viagra” al femminile Se ne sta parlando e straparlando tantissimo negli ultimi mesi, ma quanto c’è di vero in quello che sentiamo? Innanzitutto il nome commerciale del famigerato “Viagra” femminile è Addyi, il suo principio attivo è la flibanserina e sarà prodotto e commercializzato solo in America: infatti, l’agenzia americana per il farmaco (la Food and Drug Administration) lo ha approvato dopo che per ben due volte ne aveva respinto l'introduzione per i numerosi studi che sottolineano l'efficacia ridotta dell'Addyi (solo dall'8 al 13 per cento delle donne che lo prendono hanno benefici superiori a quelli prodotti dal placebo) e i numerosi effetti collaterali (bassa pressione, nausea, svenimento, insonnia). In Europa, invece, probabilmente non arriverà affatto, questo perché, in parte, la decisione ultima della FDA è di natura politica; in particolare gli attivisti di Even The Score, associazione per i diritti femminili, aveva accusato la FDA di essere sessista, per aver approvato solo farmaci contro le disfunzioni sessuali dell’uomo, ignorando quelli per i problemi sessuali delle donne. Queste accuse hanno portato ad una scissione: mentre alcune rappresentanti dei movimenti per i diritti delle donne hanno accolto con soddisfazione la commercializzazione di Addyi, altre ritengono che la FDA abbia ceduto a una sorta di ricatto morale approvandone l'uso. Sottolineo comunque che Addyi potrà essere acquistato soltanto dietro prescrizione e dopo che le donne avranno dimostrato - attraverso un test da 34

effettuare online - di conoscere le possibili controindicazioni. Ora, al di là della trovata giornalistica è piuttosto difficile immaginare un paragone col Viagra degli uomini. Infatti, se si esclude che entrambe le molecole erano state create e testate per problematiche di tutt’altra natura, proprio non si riesce a trovare altra similitudine. Inizialmente, infatti, questa molecola (la flibanserina) è stata studiata come antidepressivo, poi, durante gli studi, è stato riconosciuto essere in grado di accrescere la libido nelle donne arruolate nella sperimentazione, così gli studi sono proseguiti in tal senso, proprio come accadde per il sidenafil che avrebbe dovuto curare problemi cardiaci. La flibanserina, a differenza del sidenafil, non agisce in modo meccanico sull'irrorazione sanguigna e non deve essere assunto prima dell'atto sessuale, funziona piuttosto in modo chimico a livello cerebrale, regolando alcuni neurotrasmettitori, quali la dopamina e la noradrenalina e la serotonina, che interagiscono nella risposta sessuale, e deve essere assunto una volta al giorno, indipendentemente dal fatto che si presenti o meno l'occasione di un rapporto sessuale. Quindi, mentre gli uomini ricorrono alla “pillola blu” poco prima di fare sesso, il rimedio per le donne va assunto ogni sera prima di andare a letto e auspica un effetto - ovvero il recupero della libido - a medio e a lungo termine. Da non trascurare è pure la differenza riguardante lo spettro d’azione. Il Viagra, salvo rari casi, produce gli effetti sperati su tutti gli uomini che ne fanno

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ricorso a prescindere dall’età e da altri fattori che interagiscono nella risposta sessuale; Addyi, invece, è stato sperimentato soltanto sulle donne in età fertile ed ha ottenuto comunque una percentuale di riscontro positivo piuttosto bassa. Inoltre non può essere assunto per più di otto settimane consecutive e in caso di mancata risposta positiva va definitivamente interrotto. E’ ovvio che tutto ciò non fa di questo un farmaco pressoché inutile, ma come sempre quando si tratta di farmaci, va somministrato nei casi appropriati: così come, per le donne in menopausa, è fondamentale fare un’adeguata terapia sostitutiva, spesso per le donne che sono ancora in età fertile ci possono essere delle condizioni mediche per cui la flibanserina può essere un validissimo aiuto. La cosa più importante in tutta questa faccenda resta il fatto che dalla pillola contraccettiva questo è il primo passo verso la ricerca di una risposta medica ai problemi sessuali femminili, il che dimostra, a sua volta, l’interesse e l’importanza che riveste oggi la salute sessuale anche per le donne. Pur essendo ancora all’inizio oggi sappiamo che la strada è stata imboccata e che presto o tardi altri progressi saranno compiuti. Resta comunque sempre fondamentale, soprattutto nella donna, la possibilità di avere una buona relazione sentimentale, al fine di avere una buona risposta sessuale. ★



#ODONTOIATRA http://bit.ly/1kh4FtU

Dott. Vittorio Milanese Martedì e Giovedì dalle 13.30 alle 15.00

338.4698121

Ottobre, mese della prevenzione dentale Siamo giunti, anche quest’anno, al Mese della Prevenzione Dentale, un appuntamento che ha raggiunto la 35° edizione e che, ne corso degli anni, ha dato vita a diversi progetti di prevenzione, evidenziando il ruolo centrale e propositivo che l’ANDI (Associazione Nazionele Dentisti Italiani) da sempre ricopre nel panorama odontoiatrico italiano. L’ANDI ci informa che il contesto sociale in continua evoluzione ha fatto ritenere che fosse un suo preciso dovere cercare innovazioni per tenere sempre alto il livello di interesse dei cittadini italiani rispetto alla prevenzione. Seguendo queste indicazioni, ANDI, in collaborazione con Mentadent, ha ritenuto opportuno riconfigurare lo storico programma, con la finalità, rispetto al passato, di dare un ruolo più centrale all’Associazione ed al dentista ANDI, quale promotore della prevenzione e della salute orale e generale nel nostro Paese. Questo obiettivo ha visto nascere nuove proposte, che mirano a suscitare una maggiore attenzione da parte di quei cittadini che, abitualmente, non frequentano gli studi dentistici e non seguono un adeguato percorso di prevenzione. Oltre ad effettuare la visita gratuita presso gli studi ANDI aderenti si potrà programmare un successivo corretto percorso di prevenzione a tariffe prefissate, qualora il dentista lo ritenga necessario; inoltre il programma di prevenzione comprende per i pazienti che hanno richiesto la visita nell’ambito del Mese della Prevenzione Dentale un test gratuito del pH salivare (fino ad una massimo di 20 per ogni studio dentistico ANDI) Perché è importante valutare le caratteristiche della propria saliva? La saliva esercita un’ influenza diretta sulla salute orale poiché è l’unico fluido ivi presente con continuità ed è pertanto intuitivo che la saliva condizioni la crescita e la sopravvivenza dei batteri, inclusi i cariogeni, presenti nella bocca. Caratteristica rilevante della “qualità” della saliva è data dalla misura del suo livello di acidità (ph salivare), che deve mantenersi nell’intervallo di neutralità per garantire il sostanziale quilibrio microbiologico della placca dentale. Nel corso della giornata i livelli di pH salivare subiscono fisiologicamente delle va36

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riazioni, dalla fase di neutralità ad una più o meno intensamente acida o, seppur più raramente, basica, per poi tornare, grazie ai poteri tampone salivari, alla neutralità. Ciò accade a causa della assunzione dei cibi e alla loro fermentazione da parte della placca batterica presente nella bocca. Il livello di acidità raggiunto, il tempo di permanenza di uno stato acido salivare e la frequenza degli episodi di acidità salivare nel corso della giornata rappresentano variabili che condizionano lo stato di salute dei tessuti duri dentali. Infatti il ripetersi di abbassamenti di pH salivare, che avvengono ad esempio quando un paziente segue una alimentazione irregolare con frequente assunzione giornaliera di snacks a base di carboidrati, favoriscono il processo di demineralizzazione dello smalto dentale sia indirettamente, attraverso la selezione di specie batteriche acidogeniche e cariogene all’interno della placca, sia direttamente contribuendo alla genesi della carie dentale. Anche il pH alcalino è potenzialmente pericoloso perché associabile ad una maggiore formazione di tartaro. La superficie minerale di questo corpo costituisce, a sua volta, un mezzo ideale per un’ulteriore crescita della placca batterica e dei depositi minerali che minacciano la salute parodontale. Metodi semplici di misura del pH, come il “Mentadent pH test”, facilmente eseguibili alla poltrona, permettono di identificare gli intervalli di pH: si riesce quindi ad identificare lo stile alimentare del singolo individuo potenzialmente dannoso per la sua salute dentale; sarà quindi possibile programmare insieme al proprio dentista ANDI il percorso di prevenzione più adatto in funzione delle proprio caratteristiche individuali. Come prenotare la tua visita gratuita ANDI-Mentadent? Studio Dentistico Milanese dott. Vittorio Corso Italia, 6 Piano di Sorrento tel. 081.532.15.61 In alternativa in ottobre si può chiamare il numero verde Mentadent o visitare il sito www.mentadent. it per cercare un dentista aderente all’iniziativa. Per saperne di più naviga il sito www.obiettivosorriso.it. ★



#NATUROPATA http://bit.ly/100x100-mtc

Mariateresa Caiafa 338 8194524

L'equilibrio tra acidità e alcalinità SECONDA PARTE

per rileggere la prima parte dell’articolo “L’equilibrio tra acidità e alcalinità “ basta affacciarsi su http://centopercentofitness.it/salute/naturopata/ o nella mia pagina fb Terry Caiafa (Naturopata)

Ricordo un episodio avvenuto in adolescenza, la mia professoressa di biologia delle medie, Crimi, ci faceva fare un sacco di esperimenti, un giorno ci fece testare l’acidità di alcuni cibi, spiegandoci qualcosa a riguardo, all’epoca ero solo una ragazzina e non avevo dato assolutamente peso al valore di quelle parole, le quali oggi mi rimbombano più che mai nella mia testa. Io ho vissuto l’epoca in cui, quando rincasavo, sulla tavola trovavo pronto il pranzo genuino con cibi genuini, dolci fatti in casa, sapevamo cosa stavamo mangiando e quasi tutto veniva reperito dai ns vicini, contadini. Oggi è tutto così diverso, poiché viene valorizzato il cibo spazzatura che addirittura crea dipendenza, lo sapevate che gli zuccheri, il sale e i grassi di cui sono ampiamente zeppi, vanno ad agire sui recettori della dopamina? È quello che accade quando si fa abuso di droghe, in quel momento ti danno piacere, felicità ma non sono altro che sensazioni labili che creano un circolo vizioso. Quante volte avete sentito dire: “non ne posso fare a meno”, una frase che dice tutto e ancor più triste è che se una volta, un genitore insegnava al proprio figlio una corretta alimentazione, oggi, c’è la tendenza ad essere più accondiscendenti nel nutrirli con il cibo “fast (veloce)” perchè il male di questo secolo è che tutti vanno di corsa, si vive in last minute, altra grandissima fonte di acidità. Le tossine stressano il Sistema Immunitario che s’indebolisce, è come pulire una casa mentre la sporcizia presente viene costantemente sollevata in aria dalle ventate provenienti dalle finestre aperte; l’irritazione e l’infiammazione indotte dai cibi, da 38

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sostanze presenti nell’aria o da sostanze chimiche vengono solitamente etichettate come febbre da fieno, asma allergico, sensibilità a fattori ambientali e intolleranze al cibo o allergie. Indolenzimento, gonfiore, occhi lacrimanti, rinorrea ed eczema sono tutte modalità per eliminare le tossine acide. Il sintomo, dominante dell’acidosi è la stanchezza, perché i microrganismi tendono a nutrirsi delle riserve di elettroni (il nostro corpo li utilizza per produrre energia) e delle riserve di vitamina B, di ferro e di altri minerali. Il risultato del prosciugamento dei nutrienti causa rapide diminuzioni dei livelli di zucchero (glucosio) nel sangue, cosa che implica, ulteriormente, stanchezza, scarsa resistenza e debolezza. Sapevate che nei paesi occidentali, sono aumentati, i casi di disturbi dell’umore e gli squilibri neurologici? Com’è potuto accadere tutto questo nonostante il “benessere” che ci circonda? Eppure, i nostri nonni, nonostante avessero e si nutrissero con poco, dalle loro faccia il sorriso e voglia di vivere non mancava mai. Ma, siamo proprio sicuri che questo benessere faccia veramente bene? Tutto gira, sempre e ancora, intorno all’acidosi, per effetto della degenerazione delle cellule del corpo, seguita dalla proliferazione dei microrganismi che creano un’interferenza con la produzione del coenzima A, che come sappiamo è un trasportatore di energia che combinandosi con altri composti, vanno a produrre gli enzimi, i quali sono necessari in quasi tutti i processi corporei, compresi quelli del cervello e del sistema nervoso. Quindi, se il coenzima A diminuisce, compaiono depressione, ansia, attacchi di panico, irritabilità, instabilità dell’umore e sindrome premestruale. In questi mesi, parlando di benessere con amici o parenti o clienti, spesso mi è stata data la seguente affermazione: “se dovessimo togliere tutto quello che ci fa male, allora non vivremmo più !!!”. Automaticamente faccio loro una domanda “dinanzi a voi ci sono due piscine, una corta, con acqua putrida ma camuffata con il cloro e l’altra lunga, con acqua limpida. Siete costretti a tuffarvi,


cosa scegliete?" far credere che la strada più corta/ gustosa/veloce sia migliore non significa che faccia veramente bene. Secondo voi, quanto ci costa tutta questa ignoranza pilotata a livello di salute? Solo con il sapere e la prevenzione, si riducono i danni. Chiedetevi perché hanno cambiato il termine “Aspartame" in “AminoSweet"!!! Un dolcificante artificiale utilizzato in moltissimi alimenti, il suo potere dolcificante è centinaia di volte maggiore rispetto allo zucchero tradizionale, il che consente alle aziende alimentari di risparmiare una quantità immane di denaro. Perché, oggi, troviamo l’olio di palma in quasi tutti i cibi e addirittura nei prodotti per bambini? Oltre al danno ambientale, “dicono che” rovina il nostro sistema cardiocircolatorio, “dicono che” provoca il diabete, eppure è di origine vegetale, peccato che rappresenti un’eccezione, poiché ha una composizione in acidi grassi più simile al burro che agli altri grassi vegetali: è infatti composto essenzialmente da grassi saturi (palmitico, stearico e laurico). Vogliamo parlare degli additivi alimentari, conservanti, correttori di acidità, addensanti, emulsio-

nanti, gelificanti, stabilizzanti, esaltatori di sapiditá? Ok, ok, la smetto. Quando parlo di acidità-basicità, mangiar sano, benessere, rispondo sempre che non si deve togliere tutto ma imparare a saper scegliere il minor dei mali, fare attenzione alle quantità riguardo i cibi acidi, di seguire dei cicli di depurazione, aiutare il corpo a smaltire le tossine aiutandosi anche con l’attività fisica, trovare una valvola di sfogo per scaricare lo stress, diminuire le emozioni negative. Non dimenticate … che … corpo e mente camminano di pari passo, le nostre emozioni rivestono un influsso determinante sui nostri processi digestivi, se ci sentiamo a disagio, se ci sentiamo dispiaciuti o in preda a delusioni, difficilmente abbiamo voglia di mangiare e se lo facciamo, spesso abbiamo la sensazione che quello che abbiamo ingerito ci sia rimasto sullo stomaco, alterando i nostri processi fisiologici e quindi a un accumulo di sostanze tossiche, per questo è anche importante condurre, emotivamente, una vita sana e tranquilla. "La conoscenza non ha valore se non la metti in pratica", Heber J. Grant. ★


#WELLNESS http://bit.ly/1couZMz

Ernesto Lupacchio Central Fitness Club 1, 2, 3

Rendi la tua vita straordinaria! La cosa più semplice che le persone non comprendono è che ogni pensiero che formuliamo e ogni parola che pronunciamo creano il nostro futuro. È come se i pensieri venissero proiettati nell’Universo, venissero accettati e tornassero indietro sotto forma di esperienze. Louise Hay

Da anni ho fatto di questa massima la mia filosofia di vita; sin da ragazzo, infatti, sono sempre stato ottimista cercando di realizzare tutti i miei sogni, grandi e piccoli ed oggi sono felice per i risultati e gli obiettivi raggiunti. Sul piano personale ho una splendida famiglia che ha sempre sostenuto le mie scelte e le mie passioni, permettendomi di girare il mondo anche da solo; nel campo professionale ho coronato il sogno che sin da bambino mi accompagnava: “lavorare nel mondo dello sport e fitness” per regalare benessere, trasmettere valori positivi e trascorrere gran parte del mio tempo con persone propositive e ottimiste che praticano lo sport e frequentano la palestra per migliorare la propria qualità di vita ed esser felici. Sono riuscito a realizzare tutto ciò, perché ho capito che ogni nostro pensiero e sensazione è qualcosa di reale, è una forza che crea il nostro futuro. I nostri pensieri e le nostre emozioni creano la nostra vita, esattamente come sostiene Louise Hay, esperta del “pensiero positivo”, che nel suo libro “Puoi guarire la tua vita” afferma: “se vogliamo una vita felice, dobbiamo avere pensieri felici”. Vi riporto il suo pensiero da uno dei suoi libri per riflettere con voi sull’importanza del suo messaggio. “Quando ci troviamo in uno stato mentale puro e positivo, diventiamo potenti creatori di vite meravigliose. Quando facciamo pensieri buoni, ci sentiamo bene, compiamo scelte positive e attiriamo esperienze gratificanti nella nostra vita. 40

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La scienza ci dice che l’universo è costituito da onde energetiche e che ogni nostro respiro o pensiero ha un effetto diretto su qualcosa o qualcuno al suo interno. La velocità con cui un oggetto vibra determina la densità della sua forma. La sedia su cui siamo seduti, la tastiera che usiamo per scrivere e gli alberi che vediamo fuori dalla finestra sono tutti costituiti da energia che è direttamente influenzata dai pensieri che formuliamo, dalle parole che diciamo e dalle azioni che compiamo. I sentimenti ne sono la conseguenza e diventano la moneta con cui acquistiamo le nostre esperienze di vita. Siamo tutti macchine eccezionali in grado di comunicare. Ognuno di noi è un’antenna radio che cammina, parla, trasmette e riceve segnali di energia in qualsiasi momento della giornata. Come raggianti stelle che scintillano nel cielo notturno, viviamo e respiriamo in un unico campo di energia che ci lega gli uni agli altri. Ogni movimento e pensiero, occasionale o casuale, si manifesta in questo campo e lo influenza. Lo ripeto: i pensieri che fai influenzano direttamente la tua vita. È facile ritrovarsi a discutere sul funzionamento di questo principio, domandandosi se sia efficace o meno e interrogandosi sulla sua validità. Ma dibattere su questi concetti equivale a spre-



#WELLNESS

care energie preziose chiedendosi come funziona una radio, anziché limitarsi a sintonizzarsi su una stazione per ascoltare il proprio programma preferito; è come mettere in discussione la legittimità di internet invece di usarlo per comunicare e reperire informazioni. Ai giorni nostri, occorre avere fede e una mente aperta per utilizzare gli strumenti spirituali che rendono l’esistenza più semplice e più gratificante. In questo momento, ci sono più di cinquanta trilioni di cellule nel tuo corpo che lavorano all’unisono, consentendoti di leggere questa frase. Non discutono, non si pongono domande sul funzionamento delle cose e non si impegnano in un dibattito su chi è più intelligente o più efficiente, si allineano in perfetta armonia per permettere al “tuo corpo” di funzionare al meglio in qualsiasi momento. Che miracolo! All’inizio, accampare diritti su questo potere creativo e utilizzare la propria energia con saggezza può risultare difficile. Dopo tutto, la maggior parte di noi 42

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è stata abituata a vivere nella paura, a pensare e ad agire mettendosi sulla difensiva, preoccupandosi di ciò che non va, di cosa potrebbe andare male o di quello che non ci piace nella nostra vita. È sufficiente guardare per qualche minuto il telegiornale, o leggere i titoli dei quotidiani o dei siti web, per vedere che l’attenzione collettiva si concentra quasi sempre su eventi negativi. Questi continui messaggi generano paura e possono influenzarti senza che tu te ne renda conto. Anche perché da bambini, impariamo sin dal primo giorno a modellare il nostro comportamento sulle parole ‘fermo’ e ‘no’; sono, infatti, tra i primi vocaboli che sentiamo. È diventato normale per noi, sebbene, non lo sia affatto, concentrarci su ciò che è vietato, su ciò che non siamo autorizzati a fare e sulle convinzioni limitanti che ci frenano, piuttosto che sul nostro autentico, magnifico potenziale. Ci sono moltissime persone al mondo che iniziano ogni conversazione dicendo qualcosa di negativo. Invece queste sono le domande che dobbiamo porci continuamente: “Come posso davvero stare bene in questo momento? Cosa posso pensare adesso per sentirmi meglio?.” ★

Se desideriamo una vita prospera, devono esserlo anche i nostri pensieri. Se vogliamo una vita colma d’amore, dobbiamo fare pensieri pregni d’amore. Qualsiasi messaggio inviamo con la mente o a parole ci ritornerà indietro concretamente.” Louise Hay



#FITNESS Nello IACCARINO

LSM - PT Nello Iaccarino infonelloiaccarino@email.it

329.6220310

A ovest di Paperino Attenzione: questo articolo nuoce gravemente alla salute di colui che si identifica in uno dei personaggi. Tutti conoscono Paperino come personaggio dei fumetti, partorito dalla geniale fantasia di Walt Disney; egli è rappresentato come un personaggio noto per la sua sfortuna. Paperino in alcuni fumetti dà anche l'impressione di essere un ingenuo e quindi preda dei furbi (quali ad esempio lo zio Paperone). Nella vita reale molti di noi possiamo identificarci in lui; come nel caso di qualche frequentatore di Palestra. Per me Paperino può essere un ragazzo di oggi con il bisogno di mettere della solida massa muscolare; egli invece di andare verso est (punto cardinale dove sorge il sole, dove risiede la conoscenza), va verso ovest (dove tramonta il sole, dove c'è confusione, ridondanza e caos). Il nostro Paperino pensa, come molti Italiani (grandi CT della Nazionale di Calcio e Tecnici sul divano di casa) di saper discriminare chi è competente in materia di preparazione fisica da chi non lo è. Purtroppo, non sa distinguere tra: 1. Allenatore, Istruttore, PT, LSM, ecc; 2. Dietologo, Nutrizionista, Dietista, Consulente Alimentare, ecc; 3. Chinesiologo, Fisioterapista, Osteopata, Fisiatra, ecc. Di sé stesso non sa, ad esempio, se è un ectomorfo o un mesomorfo magro (citando Sheldon); nessuno fino ad ora gli ha fatto una minima anamnesi. È il classico Italiano che applaude chi gli parla con un linguaggio tecnico a Lui incomprensibile soprattutto quando non capisce niente. È convinto che, pagando 50€ mensili (Iva inclusa), in una Palestra (cioè circa 4€ a seduta per allenamenti trisettimanali), sia legittimo pretendere: 1. Scheda personalizzata allenamento; 2. Pianificazione alimentare personalizzata ed eventuali cosigli su integrazione; 3. Assistenza Tecnica continua e Professionale. Paperino va dal suo medico di base, il quale, dopo averlo ascoltato, gli consiglia una dieta ipercalorica. Successivamente chiede all'amico Alfredo (che ha un negozio di integratori) qualche integratore “miracoloso” per i suoi scopi; Alfredo gli consiglia un 44

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gainer ad alta percentuale di carboidrati. Poi si iscrive nella Palestra dell'amico Sandro e gli espone i suoi problemi; Sandro gli rifila la scheda di Stanlio ed Ollio e Paperino inizia a seguirla. In quella Palestra sfortunatamente non ci sono Istruttori apostoli o filantropi e dopo 2 mesi non ottiene risultati. Addirittura in Palestra c'è un giovane Istruttore soprannominato Sordello (tratto dal personaggio del canto VI del Purgatorio Dantesco), perché: Ella non ci dicea alcuna cosa ma lasciavane gir, solo sguardando a guisa di leon quando si posa Con disappunto chiede spiegazioni a Sandro, il quale si giustifica dicendo che, in quella Palestra frequentata dal Jet Set della città, tutti hanno risultati e sicuramente lui non si è impegnato. In tutto questo tempo ha messo pochissima massa muscolare e un po' di pancetta. Paperino decide di smanettare sul web (dove si può trovare il tutto ed il suo contrario, dove regna il vero, il falso, il plausibile) e si iscrive su gruppi di discussione che hanno a che fare con il mondo delle Palestre. Chiede consigli su alimentazione, integrazione e allenamento adatti a lui, ma non si accorge (come molte persone che non hanno né basi di teoria dell'allenamento né di alimentazione ed integrazione), che in questi gruppi si celano: 1. Troll (persone pagate da aziende o loro stessi proprietari che promuovono i loro prodotti); 2. Dope (persone inconsapevoli e non; approvano e promuovono tesi e/o prodotti di altri); 3. Fake (vasta categoria di persone, cinture nere 10° Dan di cazzate, che amano perdere tempo e farlo perdere agli altri diffondendo cose e notizie del tutto false o inattendibili); 4. Solipsisti (sono coloro che adattano la realtà alle loro fantasie; se li schiaffeggiamo, loro crederanno che noi e lo schiaffo siamo frutto della loro immaginazione. Non c'è nessun modo per dimostrare il contrario). Su Facebook qualcuno, come tecniche di allenamento, gli consiglia il GVT (German Volume Training) e qualcun altro l'Heavy Duty di Mentzer. Alla fine Paperino, da tutto questo, ne esce disorientato senza aver ottenuto ciò di cui aveva bisogno. Morale della favola? Stabilitela Voi. ★



#FILOSOFIA domenico.casa2@tin.it

Domenico Casa 339.3318463

Consulente filosofico

Erri De Luca, Pier Paolo Pasolini, Dante Alighieri e la funzione dell'intellettuale.

"Giù per lo mondo sanza fine amaro, - ho io appreso quel che s'io ridico, - a molti fia sapor di forte agrume." "Coscienza fusca – o della propria o dell'altrui vergogna, - pur sentirà la tua parola brusca. - Ma nondimen, rimossa ogni menzogna, - tutta tua vision fa manifesta; - e lascia pur grattar dov'è la rogna." È il dialogo che Dante tiene, nel canto XVII del Paradiso, con il suo trisavolo Cacciaguida. Le recenti vicende giudiziarie di Erri De Luca, condannato a otto mesi di carcere per avere espresso un'opinione, inducono a una riflessione sulla funzione dell'intellettuale, funzione che non può essere quella di servitore del potere, qualunque esso sia - politico, culturale, religioso - ma quella di essere la coscienza critica della società, che ne mette in evidenza gli errori, le magagne, la corruzione, ma, nello stesso tempo, stimola e sollecita ad andare avanti. Senza gli intellettuali le società sono tristi prigioni, 46

carceri, lagher, ghetti, campi di concentramento o manicomi (le nazioni della Controriforma cattolica, la Germania nazista, l'Italia facista, la Russia stalinista e sovietica, alcune nazioni arabe: è di poche ore fa la notizia che in Arabia Saudita un diciassettenne che, avendo partecipato a una manifestazione contro il potere, sarà crocifisso) oppure ristagnano e muoiono. E poiché le loro analisi non sempre vengono accolte con favore, spesso si decide di mettere a tacere le loro voci "moleste" con l'eliminazione fisica, l'esilio, le condanne. Platone per poco non conobbe la morte per le sue idee. Non così per Socrate, Gesù, Dante Alighieri, Giordano Bruno, Pier Paolo Pasolini, di cui tra poco ricorrerà il quarantesimo anniversario dell'assassinio, e di cui si conoscono i mandanti morali. Ma qual è la verità che gli intellettuali sono tenuti a difendere? Non si tratta ovviamente di verità assolute e definitive. In tal caso essi sarebbero propagatori di dogmi, spesso inverificabili e imposti con la forza fisica o morale. La maggior parte dei conflitti individuali e collettivi, così come delle guerre, è figlia della presunzione della verità da imporre a tutti i costi. Per gli intellettuali e per i filosofi, invece, cioè per coloro che usano il pensiero libero e critico, a partire da Socrate, essa è una ricerca incessante. "La verità - come osservava

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Francis Bacon - è sempre e solo figlia tempo." Ecco allora che Dante tuona contro il papato e l'impero, contro la sua Firenze corrotta fino al collo, contro i vigliacchi, i prepotenti e i traditori suoi contemporanei. Giordano Bruno che lotta contro una filosofia e una teologia sclerotizzate, false perché fuori tempo, e disumane. Pasolini che, oltre a stigmatizzare gli inganni e gli orrori del "Palazzo", afferma di sapere perché l'Italia è attraversata dal terrorismo e dalle stragi. E, come spesso accade agli intellettuali, i quali possiedono uno "sguardo" più lungo degli uomini comuni, egli anticipa i tempi bui che stiamo vivendo caratterizzati da un conformismo mortifero (lo chiamava omologazione). E ne additava alcuni responsabili in una scuola vuota di contenuti e poco formativa e nell'appiattimento culturale della tv. Uno dei suoi ultimi articoli sul Corriere della Sera aveva il titolo provocatorio: "Aboliamo la scuola media d'obbligo e la tv." Le reazioni furono immediate. Non fu compreso il suo tentativo di partire dall'uomo e non dai mezzi. Così fu per Dante. Così per Gesù: "Padre, perdona loro che non sanno quello che fanno." Gli uomini spesso giungono a uccidere piuttosto che conoscere. Alla verità preferiscono la comoda e innocua ignoranza. ★



#POETA

Salvatore Spinelli

http://bit.ly/1fk7XnN

Poeta

Il monaco e il gufo Si racconta che un religioso, un monaco buono e laborioso, cercava di avere le qualità per vivere una vita di santità.

Dopo averlo ben bene spezzettato s’avvicinò all’amico sfortunato, con accortezza lo fece mangiare e dopo se ne tornò a cacciare.

Con i suoi confratelli lavorava, per molte ore al giorno pregava e spesso in segno di omaggio visitava la chiesa del villaggio.

Il frate, passato il primo stupore disse: “Allora ci pensa il Signore, a nessuno manca il necessario, provvede Lui in modo certo e vario”.

Un giorno in una fessura di tufo vide accovacciato un bel gufo gli si avvicinò cautamente e s’accorse che era non vedente.

“A che serve, quindi lavorare, andare in giro ad elemosinare, se il Signore ha pensato a un gufo, sicuramente io mangerò a sbafo”.

Disse tra se <come farà a mangiare?> allora si trattenne a guardare, guardava con attenzione quand’ecco... un falco con della carne nel becco.

“Quello che poco fa ho constatato certamente il Cielo l’ha mandato, quindi, d’ora in poi, con pazienza, aspetterò la Divina Provvidenza”. Così in forza di quella pretesa si sedette sulle scale della chiesa aspettando, sicuro, ogni giorno che lo imbeccasse il Padreterno. L’imbeccata però non arrivava ed erano giorni che non mangiava, e alla fine, assai debilitato andò a parlare col suo prelato. Il vescovo gli disse: “Figlio caro ciò che dici sicuramente è vero, tu hai ragione, il Cielo l’ha mandato, ma tu l’hai male interpretato”. “Sappi che il miracolo non è stato quello in cui il gufo ha mangiato, ma nel falco che pur essendo vorace di tanto amore è stato capace”. Non il gufo dovevi imitare ma l’azione del falco apprezzare, è lì che Dio è intervenuto, Lui lavora sempre ma non chiede aiuto.

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#DANZA

Diana Gargiulo direttrice artistica Danzarte

La danza per il benessere fisico e psichico

Già dai primi anni di età i bambini possono avvicinarsi alla propedeutica della danza attraverso corsi più comunemente chiamati “Gioco Danza”, dove avviene una preparazione fisico-mentale-creativa, dando una visione quanto più ampia possibile dell’idea di movimento. Il bambino predisposto o meno alla danza può scoprire il movimento del corpo come una delle componenti espressive più importanti e necessarie. Oggi, la danza per i bambini si discosta completamente dai vecchi metodi di insegnamento che portavano il bambino semplicemente all’imitazione di schemi e movimenti della tecnica praticata dagli adulti, ma sviluppa, attraverso attività ludico-creative, la capacità di ascoltare e di conoscere il proprio corpo, quale componente principale per il raggiungimento di qualsiasi traguardo psico-fisico. Danzare stimola nel bambino l’interiorizzazione di un programma motorio che favorisce l’acquisizione dinamica di strutture di movimento sempre più complesse. Inoltre, grazie al contesto in cui ha luogo, caratterizzato da gruppi di pari omogenei quanto a maturità e competenza, tale processo d’acquisizione è co50

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stantemente permeato da variabili di movimento e di comunicazione che stimolano nel bambino l’approccio creativo. Esprimere la propria creatività col movimento, proietta fuori le emozioni attraverso il linguaggio dinamico che sostiene un’attività motoria di origine funzionale ed espressiva. Danzarte propone corsi di “Gioco Danza” dai 3 ai 5 anni , seguito da insegnanti con preparazione specifica, in cui si accompagna il bambino, attraverso attività ludiche, alla scoperta delle proprie possibilità e capacità, che gli consente di conquistare nuove abilità, rafforzando la propria autostima e soddisfacendo il suo bisogno di sicurezza, permettendogli quindi di sentirsi bene con se stesso e con gli altri. Insieme si affrontano analisi del movimento che sono ricerche continue degli elementi essenziali della dinamica: peso, energia, spazio, campo visivo, suono, concentrazione, equilibrio ed improvvisazione. Dai 6 agli 8 anni cominciano i corsi "Preparatori” che preparano ogni anno il corpo, attraverso esercizi svolti a terra, quindi senza eccessiva spinta gravitazionale, all’introduzione graduale di sempre più elementi tecnici, che li porterà poi a 9 anni allo studio della “Tecnica Accademica”. Questa suddivisione per fasce d’età è fondamentale, in quanto, rispettando la progressione del lavoro, non si metterà il bambino di fronte a proposte non adeguate alla sua maturità psico-fisica. “Esprimersi con il corpo, comunicare con il corpo, sfogarsi con il corpo, amare con il corpo: movimento, musica, sentimento, tutto appare naturalmente collegato. È il potere della danza, la danza che libera, la danza che cura. L’idea che sorregge il valore terapeutico della danza è l’inseparabilità tra mente e corpo, il benessere che attraverso l’espressione del corpo si propaga alla mente”. ★



#DIRITTO

Valerio Massimo Aiello

339.4095882

Avvocato praticante abilitato al patrocinio Consiglio Ordine Avvocati di Torre Annunziata

Guida in stato di ebbrezza: È rifiuto del test far finta di soffiare nell’etilometro Far finta di soffiare nell’etilometro o quantomeno soffiarci in maniera debole al solo fine di falsare il risultato dell’alcoltest equivale al rifiuto di sottoporsi alla prova etilometrica. Inutile quindi fare i furbi cercando di poter prendere in giro le forze dell’ordine per poi appellarsi a problemi di respirazione od asma: tale condotta simulata verrà valutata come un vero e proprio rifiuto e verrà equiparata, sotto il profilo sanzionatorio, alla più grave delle ipotesi di guida in stato di ebbrezza ovvero art.186 co.2 lettera c codice della strada guida con tasso alcolemico superiore ad 1,5 g/l (ammenda da 1500 a 6000 euro, arresto da sei mesi ad un anno, sospensione patente da uno a due anni, sequestro preventivo del veicolo e confisca dello stesso salvo che appartenga a persona estranea al reato). E’ quanto precisato da una recentissima sentenza della Corte di Cassazione -n.18093/2015- che ha ritenuto legittima la condanna inflitta dal Tribunale di Belluno (parzialmente riformata con esclusivo riguardo alla confisca dell’autovettura omessa in primo grado dalla Corte di Appello di Verona) ad un uomo che, ferma52

to alla guida di un autoveicolo e sottoposto ad alcoltest, aveva per ben tre volte simulato di soffiare nell’etilometro al solo fine di eludere il controllo, giustificando poi tale suo comportamento con la tesi della propria incapacità fisica di sottoporsi al test etilometrico a causa di un presunto stato di alterazione e scompenso psico-fisico. I Supremi Giudici, in conformità al Giudice di primo grado, non hanno avuto alcun dubbio circa il fatto che l’uomo dinanzi agli agenti avesse fatto soltanto finta di soffiare nell’etilometro per falsare il controllo, ritenendo quindi il comportamento dell’imputato sussumibile nella fattispecie

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astratta prevista dall’art. 186 CDS comma 7 ovvero come diniego di sottoporsi all’alcoltest. Attenzione quindi a non “bluffare” le forze dell’ordine poiché la condotta elusiva del conducente che soffi in modo debole al solo fine di falsare il controllo sarà valutata come un vero e proprio rifiuto di sottoporsi al test etilometrico, ovviamente sempre che non ci sia una grave e conclamata patologia medica. Nell’ipotesi suesposta si consiglia di rivolgersi prontamente ad un avvocato penalista di fiducia. ★



#WEB

Antonella Raffone

antoraf83@gmail.com

Digital Strategist

Fai brillare il tuo business con Google My Business C'è una cosa che è al centro di ogni azienda: i clienti. I clienti sono il motivo per cui le aziende prosperano e la cui passione condivisa per il nostro mestiere rende la gestione di un'attività così gratificante. Per molti imprenditori, i clienti sono più che semplici “acquirenti”: sono i nostri aficionados, i nostri portavoce e amici. In altre parole, sono l’essenza della nostra attività. Internet sta collegando sempre più le aziende con le persone, ogni giorno. Tuttavia, sappiamo che la ricerca di clienti fedeli può essere complessa e richiedere tempo... Perché non proviamo a renderla più semplice ed efficace? È per questo che oggi vi presento Google My Business, un modo facile e gratuito per trovare nuovi clienti e connettersi con essi, ovunque. Google My Business riunisce in un unico luogo tutti i modi con cui Google può aiutare la nostra attività a brillare. Ci consente di: • Aggiornare le informazioni del nostro business su Search, Maps e Google+ attraverso una sola interfaccia per age-

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volare la comunicazione con i clienti; Aggiungere belle foto della nostra attività e/o un tour virtuale degli interni per aiutare i clienti a vedere ciò che rende unico il nostro business; Connetterci direttamente con i nostri fan e clienti attraverso la condivisione di notizie, eventi e altri aggiornamenti importanti sulla pagina Google+; Stare in cima alle opinioni di tutto il web con la scheda della nostra attività e rispondere alle recensioni di Google; Comprendere come le persone trovano il nostro business e interagiscono con esso

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utilizzando l'integrazione con Analytics e Search Console; • Gestire le informazioni onthe-go con l'applicazione Google My Business per Android e iPhone. Le attività che si fondano sulla passione, sulla dedizione e sulla considerazione dei propri clienti entrano in contatto con essi su Google. Tu cosa aspetti? Per saperne di più su come è possibile trovare persone, visita il sito google.it/ business oppure rivolgiti ad un consulente che ti consigli la migliore strategia web. ★



#NUTRIZIONISTA http://bit.ly/19ubheb

Dott.ssa Francesca Maresca Martedì e Giovedì dalle 15.00 alle 16.30

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Cura acidità e bruciori di stomaco

con i cibi anti gonfiori addominali. La gastrite, il mal di stomaco, la digestione difficile e i gonfiori addominali sono oggi disturbi molto comuni. Ciò è dovuto soprattutto allo stress, agli errori alimentari e all’uso indiscriminato di farmaci, tutti fattori di ossidazione dell’organismo e di danno per le mucose gastriche. Se è vero che non sempre possiamo agire sulle fonti dello stress, è altrettanto vero che possiamo decidere ciò che portiamo in tavola... Un trucco semplice ed efficace è basarsi sul colore degli alimenti. L’aspetto appetitoso e variopinto dei prodotti dell’orto — dato dalla presenza di pigmenti e vitamine — ci fa sapere che questi cibi sono ricchi di antiossidanti dall’azione antinfiammatoria che possono proteggere lo stomaco e prevenire la gastrite. Invece, mangiare sempre le stesse cose, essere monotoni con il colore e il sapore nel piatto significa avere un apporto limitato di nutrienti, anche di quelli protettivi delle mucose. Ecco allora, colore per colore, gli alimenti che non devono mancare dalla dieta di chi soffre di gastrite o di chi vuole prevenirla.

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Bianco

Rosso, blu - viola

Radicchio, barbabietole, rape rosse, mirtilli e pomodori senza pelle né semi. Sono alimenti ricchi di antocianine, carotenoidi, vitamina C, potassio e magnesio.

Finocchi, cavolfiore (il succo estratto con la centrifuga è curativo: i bicchiere al dì), pere e sedani. Garantiscono un apporto di polifenoli, flavonoidi, composti solforati, potassio, vitamina C e selenio. Nel bianco inseriamo anche lo yogurt magro al naturale, ricco di probiotici che rigenerano le mucose gastriche.

Verde

lattuga, piselli, fagiolini, broccoli, cavoli, carciofi, spinaci, zucchine e tè verde leggero. Contengono carotenoidi, catecolamine, magnesio, vitamina C, acido folico e luteina.

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Giallo-arancio

Carote, zucca, papaia, curcuma, zenzero e mais. Sono fonti di flavonoidi, carotenoidi e vitamina C.


Riso e pasta tutti colorati contro mal di stomaco e pancia gonfia. La pasta al pomodoro senza pelle né semi (quando non sei in fa acuta!), o con le zucchine, le carote, le cimette di cavolfiore, i carciofi... oppure il risotto alla curcuma, coi piselli, alla lattuga... sono solo alcuni dei primi piatti adatti alla prevenzione e al trattamento dei disturbi di stomaco, ricordando che i risotti devono essere piuttosto asciutti e la pasta cotta al dente. Se rispetti queste indicazioni, riso e pasta saranno in grado di assorbire gli acidi che durante la fase digestiva possono danneggiare le mucose gastriche, prevenendo reflussi acidi e bruciori, e contrastando anche il gonfiore addominale.

Cotture leggere e cibi adatti

Latticini: rinuncia a latte intero, panna montata o panna acida con oltre il 20% di grasso e latticini acidificati; sì a latte parzialmente scremato, ricotta e formaggi freschi e magri. Lo yogurt agisce contro la gastrite inibendo la riproduzione del batterio Helicobacter pylori. Carne e salumi: elimina carni fritte o grasse come la carne d’oca o d’anatra, ma anche la pelle del pollo nonché i salumi grassi e affumicati. Pesce: no a pesci grassi come anguilla, aringa, salmone, sgombro, tonno, ma anche pesci affumicati, in conserva o marinati. Si a pesce magro al vapore, bollito, al forno e alla griglia. Pasta e riso: semintegrali, con sughi di verdure; va bene anche il risotto ma senza il soffritto. Pane e prodotti da forno: non sono indicati il pane integrale e il pane fresco con la mollica. Sono consentiti cracker, grissini, gallette, crostate di frutta, meringhe e biscotti secchi. Patate e verdure: passati di verdure, patate (non fritte), lattuga, cuori di carciofi, carote cotte, barbabietole rosse, piselli piccoli cotti e passati, fagiolini, pomodori senza pelle e senza semi, sedano tritata finemente. Frutta: frutta cotta passata, frutta fresca matura senza buccia né semi.

Una protezione efficace

Bere almeno otto bicchieri di acqua al dì: la saliva e i liquidi proteggono le mucose esofagee dai succhi gastrici.

Le bevande salva stomaco Da gustare a piccoli sorsi Puoi assumere senza problemi tè e caffè leggeri (meglio se d’orzo e a fine pasto), acqua non gassata, tisane, succhi di frutta non acidi diluiti con acqua. Sono controindicate invece le bevande gassate, e caffè concentrati soprattutto se a stomaco vuoto, alcolici; bevande ghiacciate o troppo calde. In cucina fai così Bollitura, saltare in padella con olio extravergine di oliva o cottura alla griglia facendo ben attenzione a non bruciare parti dell’alimento: ecco le cotture adatte a te! Infine, la dieta per la gastrite si basa innanzitutto sull’osservanza di alcune norme comportamentali molto semplici, come evitare i pasti abbondanti e mangiare lentamente. Una corretta masticazione rende più agevole la digestione e riduce i tempi di permanenza gastrica del cibo. Oltre a masticare lentamente è anche importante farlo in un’atmosfera rilassante rimanendo seduti per qualche decina di minuti al termine del pasto.

Pregi e difetti del cibo da bere

Latte sì o no? Il latte è un cibo alcalino la cui basicità contrasta l’acidità del contenuto gastrico. Il latte, soprattutto quello intero, è però ricco di grassi e proteine che aumentano l’acidità gastrica e rallentano lo svuotamento dello stomaco. Quest’alimento ha quindi un effetto benefico nell’immediato ma -soprattutto se si esagera con le quantità - dopo il sollievo iniziale può causare una veloce ricomparsa dei sintomi della gastrite. ★ 100% FITNESS MAG • Ottobre 2015

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#FOODCROSSING

Anna Maione

http://bit.ly/QWy93W

Esperta in comunicazione multimediale dell’enogastronomia

IL FRUTTO NON PROIBITO!

“Anna, mi chiedevo... ma se Adamo ed Eva si trovavano sotto un albero di melo, perchè poi si sono coperti con la foglia di fico???”

varietà, diverse per forme e colori, essi sono ricchi di proprietà nutrizionali e possono essere consumati sia freschi, quando è stagione, che secchi nel resto dell’anno. Se si scelgono nella variante secca bisogna però considerare che sono più calorici, l’aver tolto l’acqua infatti fa sì che i nutrienti (e quindi anche le calorie) presenti nei fichi siano più concentrati.

E tra una ricerca e l'altra in merito a tale questione ci è ovviamente venuta voglia di una ricetta con i fichi! Amatissimi per la loro dolcezza i fichi sono frutti tipici dell'estate e del mese di settembre. Presenti in natura in tantissime

Ecco alcune proprietà benefiche dei fichi. ★ sono ricchissimi di fibre, ecco perché spesso sono consigliati a chi soffre di stitichezza o ha problemi intestinali. Sono considerati infatti a tutti gli effetti dei lassativi naturali e al pari di pru-

La curiosità è donna. Anzi è il caso di dire che la curiosità è Femmena. Ed è dalla curiosità di Imma Gargiulo che è spuntato fuori l'argomento per la nostra rubrica FoodCrossing di questo mese.

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gne e kiwi sono davvero molto efficaci, soprattutto a stomaco vuoto. ★ ricchi di zuccheri, vitamine e sali minerali, i fichi possono essere considerati una buona fonte di energia, è quindi consigliabile consumarli ogni volta che si ha bisogno di un po’ di sprint in più evitando di ripiegare invece su dolci o caffè. ★ contengono calcio e altri minerali, per questo un consumo regolare, associato ad una sana alimentazione e a un po’ di attività fisica, assicura una buona salute delle ossa, così come anche quella dei denti. ★ i polifenoli, antiossidanti naturali, presenti nei fichi contribuiscono a mantenere giovani le cellule del nostro corpo e aiutano a prevenire diversi tipi di tumori, naturalmente sempre se associati ad un'alimentazione generalmente equilibrata e a stili di vita sani. ★ le diete ad alto contenuto di sodio possono portare a sviluppare ipertensione, al contrario cibi che combinano insieme potassio, calcio e magnesio e sono invece poveri di sodio possono contribuire a prevenire la pressione alta. Tra questi ci sono proprio i fichi. ★ hanno potere antinfiammatorio, ecco perché sia consumarli che applicarli direttamente sulla pelle può aiutare a risolvere problemi come l’acne. L’effetto las-


Imma Gargiulo

© FOTO DI ANNA MAIONE

Chef Patron del Ristorante Femmena Conduttrice di "Conserve di Casa" su Alice TV

TORTA RUSTICA FICHI, GORGONZOLA E NOCCIOLE

INGREDIENTI

★ ★ ★ ★ ★ ★ ★ ★ ★ sativo di questi frutti, tra l’altro, può aiutare il corpo a smaltire le tossine accumulate, possibile motivo di comparsa di acne e altre problematiche della pelle. ★ Dato che i fichi sono pieni di vitamine, minerali e antiossidanti, aiutano il sistema immunitario a svolgere le sue funzioni e quindi a proteggere meglio il nostro organismo dagli agenti esterni. ★ i fichi contengono prebiotici, ovvero quelle sostanze di cui si nutrono i batteri buoni che normalmente vivono nel nostro intestino. Quando la flora batterica è equilibrata ne beneficia non solo la nostra digestione ma tutto il nostro corpo. ★ anche se sono zuccherini, la presenza nei fichi di sali minerali come potassio e magnesio contribuisce a tenere sotto controllo la glicemia. ★ i fichi, anche secchi, sono un ottimo spuntino durante i nove mesi di gravidanza, quando aumenta il fabbisogno del corpo di vitamine e sali minerali. In particolare la presenza di calcio in questi frutti contribuisce a raggiungere il fabbisogno giornaliero utile al nascituro per sviluppare correttamente spina dorsale e ossa.

1 foglio di pasta sfoglia rustica Fichi neri tardivi Gorgonzola Stracchino Lardo di colonnata Nocciole Olio Timo Olio evo

PROCEDIMENTO

Accendere i l forno a 200° ventilato. Imburrare ed infarinare una teglia rettangolare o tonda. Stendere la pasta sfoglia su di un piano leggermente infarinato. Se la pasta è già stesa coprire direttamente lo stampo e bucherellarla nella base per evitare che si gonfi. Spezzettare i formaggi sul guscio di pasta sfoglia lasciando. Fare la stessa cosa con il lardo tagliato a listarelle e le nocciole tagliate a pezzi grossi. Tagliare i fichi a metà e posizionarli sugli altri ingredienti con il taglio rivolto in alto. Salare i fichi ed aggiungere su tutto un filo d’olio evo. Infornare a 200° per 15/20 minuti. Nel caso in cui la torta si scurisse troppo abbassare leggermente la temperatura. La sfoglia che ho utilizzato è fatta in casa e vi assicuro che non è questo mostro che si pensa. Fare la pasta sfoglia in casa si può ed è semplicissimo, serve solo un po di pazienza e di tempo.

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