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Anno II Luglio-Agosto 2010 n. 7

in san marino

PERIODICO DI INFORMAZIONE A CURA DELLA CAMERA DI COMMERCIO DELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO

S OMMARIO

INTERVISTA Gian Carlo Venturini, Segretario di Stato per il Territorio CHOCOTITANO 2010 DECRETO INCENTIVI LEGGE SUL COMMERCIO MISSIONE IN MALESIA GIOVANI IMPRESE

E DITORIALE di Massimo Ghiotti - Direttore Generale

”Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare” Seneca E’ nella saggezza immediata degli antichi filosofi che capita spesso di trovare la chiave di lettura per risolvere le incognite della nostra epoca. Di sicuro Seneca non pensava alle grandi crisi internazionali quando ha coniato il suo aforisma, né agli effetti del Decreto Incentivi e neppure alle difficoltà legate all’internazionalizzazione. Eppure, con un’immagine semplice ma al tempo stesso efficace sintetizza magistralmente quello che oggigiorno raccomandano – dietro lauti compensi – i più rinomati guru aziendali: nel lavoro, come nella vita, occorre avere degli obiettivi ben precisi, altrimenti anche il vento più favorevole non condurrà da nessuna parte. Nell’era della certificazione di qualità, potrebbe suonare pleonastico esortare tutti ad avere dei traguardi chiari da raggiungere, se non fosse che la crisi economica ha letteralmente messo in ginocchio gli improvvisatori del business, quelli

privi di progettualità e gli sprovveduti. Gli altri, i più accorti, non hanno distolto lo sguardo dal loro obiettivo e hanno affrontato la tempesta come un qualsiasi altro ostacolo, prevedibile ma non sempre quantificabile, dando una nuova forma alle loro idee, trovando nuove strade, sempre risoluti verso la meta. Una capacità questa che non può essere lasciata all’improvvisazione, ma è il frutto di una consapevolezza di sé, delle proprie potenzialità, di spirito di adattamento e di un confronto continuo con le realtà esterne in un’ottica costruttiva. Perché il confronto sia realmente efficace è fondamentale che gli obiettivi prefissati siano realistici, attuabili e soprattutto misurabili nel tempo. In questa maniera è possibile verificare, di volta in volta, a che punto si è arrivati, eventualmente correggere il tiro, e soprattutto non rischiare di lasciarsi travolgere passivamente dagli eventi e dallo scorrere del tempo. Ad esempio è diventato indispensabile per tutti i Paesi avere un elenco di precisi indicatori che valutino la facilità

di fare business e in particolare misurino il sostegno all’apertura di nuove imprese, l’ottenimento di permessi e licenze, il sistema lavorativo e il reclutamento del personale, l’accesso al credito, il pagamento delle imposte, la protezione degli investimenti, il commercio transfrontaliero, l’esecuzione dei contratti, la cessazione di un’attività. Indicatori e parametri comparabili con quelli di altre realtà economiche e che, adeguatamente direzionati e controllati, sono utili per definire di volta in volta le attività necessarie per l’aumento del livello di competitività di un Paese, con una ricaduta benefica sull’intero sistema. Ed è qui che entrano in gioco tutti gli altri fattori della competizione internazionale quali l’innovazione, la conoscenza dei mercati esteri, la qualità, la valorizzazione delle risorse umane. Elementi sostanziali, ognuno dei quali merita una particolare attenzione, ma che riescono a esprimersi al meglio quando interagiscono per il raggiungimento di un obiettivo comune, chiaro e soprattutto condiviso.

in san marino

luglio-agosto 2010

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