Casastile | Speciale HORECA 2025

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SpecialeHORECA

A Host Milano il centenario di Paderno: un secolo di eccellenza italiana per le cucine professionali

- L’arredo e il design -

A HOST 2025 con un’importante presenza Paderno celebra 100 anni

Il 2025 segna un anniversario di rilievo per il Gruppo Arcturus: il marchio Paderno compie infatti cento anni

Un traguardo che l’azienda ha scelto di celebrare con un ampio progetto di comunicazione e con una presenza di rilievo a Host Milano, la principale manifestazione internazionale dedicata al mondo dell’hospitality, in programma dal 17 al 21 ottobre a Fieramilano Rho.

Una campagna per i 100 anni

Avviato lo scorso anno in percorso di rebranding, Paderno riafferma e celebra i propri valori nell’anno del suo anniversario. Passione, com-

Campagna pubblicitaria Paderno 2025

petenza tecnica, innovazione e servizio trovano così espressione nel nuovo payoff “Strong tools for powerful Kitchens” che accompagnerà il marchio in questa celebrazione e che dà il via a

L'immagine aggiornata di Paderno andrà onair mediante una campagna di comunicazione di brand multicanale, caratterizzata da un visual studiato per l’occasione, ed un video celebrativo che ospita – quale protagonista esclusivo – lo chef stellato Ugo Alciati, stella Michelin, nonché cliente Paderno da più generazioni. Come ha spiegato Valentina Guatelli, marketing manager di Sambonet Paderno Industrie, il

concept della campagna punta a mettere in relazione due mondi solo apparentemente distanti: quello della fabbrica e quello della ristorazione. “Abbiamo voluto celebrare la passione e la tensione all’eccellenza come denominatore comune che abbraccia la vita dell’offerta Paderno, dalla produzione industriale, all’utilizzo quotidiano nelle cucine dei ristoratori di tutto il mondo e degli appassionati di cucina”.

Il ruolo di Host Milano

La fera Host rappresenta il momento centrale di questo percorso. Qui Paderno avrà uno stand rinnovato e sarà protagonista di un’ampia campagna di comunicazione interna ed esterna al quartiere feristico: video, cartellonistica, attività di guerrilla marketing all’interno dell’intera area feristica e una presenza massiccia nella stazione della metropolitana di Rho-Fiera. Sono inoltre previsti eventi esclusivi per partner e clienti, tra cui una serata inaugurale e un momento di intrattenimento con il barman campione del mondo Bruno Vanzan, che tra formazione e degustazione, darà vita a un cocktail esclusivo, in onore di Paderno.

Oggi Paderno conta oltre 10.000 referenze a catalogo, una gamma che spazia dal pentolame professionale alla coltelleria, dagli accessori cucina alle attrezzature per la ristorazione. La trasversalità dell’offerta consente al marchio di ri-

Ugo Alciati, chef una stella Michelin del ristorante Guidoristorante a Serralunga d’Alba (CN).

spondere ad ogni esigenza di utilizzo e di rivolgersi così ad un pubblico estremamente ampio e trasversale. Il 2025 segna anche il rinnovamento del sito web, pensato per facilitare l’accesso sia ai professionisti dell’Ho.Re.Ca. sia al consumatore zionale.

Collaborazioni e progetti sul territorio

Al fanco della ristorazione d’eccellenza di tutto il mondo signifca, per Paderno, essere anche in connessione con realtà virtuose e con i giovani chef di domani. Per questo, dal 2024, l’azienda è al fanco dell’Alleanza dei Cuochi di Slow Food e ha avviato nuovi progetti che sottolineano la trasversalità del brand, ma anche la sua autenticità. Ne sono esempio, la collaborazione con Roots di Modena, il primo ristorante sociale nato da Association for the Integration of Women e dall’idea di Caroline Caporossi e da Jessica Rosval, dove Paderno sostiene la formazione, l’imprenditoria femminile e l’empowerment delle donne migranti, o ancora la collaborazione con ICIF, la prima scuola di cucina italiana internazionale, che ospita giovani chef da tutto il mondo per veicolare la cultura culinaria e la qualità del nostro Paese.

Su questo aspetto, Guatelli evidenzia: “Con un catalogo così ampio e trasversale, Paderno può essere il partner ideale per realtà molto diverse, dallo chef stellato allo street food, fino ai progetti che uniscono gastronomia e impegno sociale”.

thur Krupp, è stato inserito nel registro speciale

conoscimento, riservato alle imprese italiane con almeno cinquant’anni di storia, testimonia il ruolo dei brand del gruppo come simboli di eccellenza e stile italiano nel mondo. Un traguardo che rafforza ulteriormente la strategia internazionale del gruppo Arcturus, di cui Sambonet Paderno Industrie fa parte.

Accanto al centenario, Sambonet Paderno Industrie presenterà a Host anche il 13° Bilancio di Sostenibilità, relativo al 2024. Il documento conferma l’impegno su energia rinnovabile, biodiversità, parità di genere e sicurezza dei dipendenti. Lo stabilimento produttivo di Orfengo (Novara) utilizza già il 100% di energia pulita, anche grazie a un impianto fotovoltaico da oltre 5.000 pannelli, capace di coprire circa il 40% dei consumi aziendali.

Sambonet Paderno Industrie S.p.A.

Collezione Mixology Vintage.

Milano capitale mondiale DELL’OSPITALITÀ Host 2025:

A Milano la 44esima edizione della manifestazione leader globale per hospitality e fuoricasa

Fiera Milano Rho ospita Host 2025, l’appuntamento mondiale biennale che presenta le tendenze dell’ospitalità globale che stanno rivoluzionando il settore. Dall’automazione intelligente ai menù guidati dall’AI, passando per la sostenibilità che infuenza scelte e consumi, l’ospitalità vive un’evoluzione senza precedenti. Con oltre 1.700 espositori da 54 Paesi e il 44% di partecipanti internazionali, l’evento conferma la sua leadership assoluta nel settore.

Partecipazione record e innovazione tecnologica

L’evento attira oltre 700 hosted buyer altamente proflati da 75 Paesi, supportati da ICE - Agenzia per la promozione all’estero. I visitatori arrivano principalmente da Americhe (35%), Medio Oriente e Africa (28%), Europa (24%) e Asia-Oceania (14%), rappresentando distributori, food service, retail, GDO e professionisti dell’hospitality. La manifestazione presenta tecnologie all’avanguardia che si fondono con design e funzionalità per creare soluzioni hi-tech ma accoglienti, capaci di offrire esperienze multisensoriali e immersive. L’organizzazione per fliere comprende: Ristorazione Professionale e Bakery-Pasta-Pizza; Caffè-Tea, Bar-Macchine Caffè-Vending, GelatoPastry; Tavola-Tecnologia-Arredo Contract.

Focus su Arte Bianca e mondo cafè

Il rinnovato MIPPP - Milano Pane Pizza Pasta, in

partnership con Consorzio SIPAN, riunisce i più importanti produttori italiani di bakery equipment. Bakery Square ospita il prestigioso Panettone World Championship e il Campionato Europeo della Pizza, mentre i consumatori cercano sempre più prodotti che uniscano artigianalità e benessere.

Il SIC - Salone Internazionale del Caffè presenta l’intera fliera dal chicco verde alla tazza, con il ritorno del World Barista Championship.

Eventi esclusivi e espansione globale

Il ricco palinsesto prevede show-cooking con chef stellati che condividono i loro segreti, competizioni internazionali, incontri formativi con

esperti e il consolidato Smart Label - Host Innovation Award alla settima edizione, che ha raccolto oltre 950 candidature negli anni.

L’espansione internazionale si concretizza con Host Arabia, nuovo spin-off che si tiene a Riyadh dal 15-17 dicembre 2025 in concomitanza con Saudi HORECA, diventando hub strategico per il networking nel cuore del Medio Oriente. Host 2025 si conferma il place to be mondiale per l’innovazione nell’ospitalità professionale.

Host Innovation Award SMART LABEL 2025 Torna

In occasione di Host 2025, la manifestazione leader nel settore dell'ospitalità organizzata da Fiera Milano e in programma dal 17 al 21 ottobre, torna Smart Label – Host Innovation Award, l’ambito riconoscimento nato e cresciuto nel tempo per valorizzare l’innovazione nel settore dell’ospitalità. Centinaia le richieste di adesione. Ne abbiamo parlato con Matteo Ingaramo, Professore Associato al Politecnico di Milano e presidente della giuria

rofessore, qual è l’obiettivo della Smart Label?

L’idea non è quella di individuare un vincitore unico, ma di segnalare un ampio ventaglio di proposte interessanti. Alcune vengono evidenziate per l’innovazione tecnologica, altre per l’attenzione all’ambiente, altre ancora per l’usabilità. La giuria è eterogenea e questo permette di leggere i progetti da diversi punti di vista. La partecipazione è aperta a chiunque rientri nel perimetro merceologico di Host: dalle stoviglie ai macchinari, fno agli arredi. Il Politecnico di Milano garantisce l’indipendenza della selezione, che non è infuenzata da pres-

sioni commerciali. Questo elemento, molto importante, ha favorito anche l’ingresso di startup e piccole realtà.

Quando parliamo di innovazione, a cosa ci riferiamo?

Più che di “innovation label”, parliamo di “smart label”: ciò che conta è l’intelligenza con cui le tecnologie vengono applicate. Non serve sempre un brevetto inedito: a volte l’innovazione nasce dal combinare soluzioni esistenti o dall’adattarle a nuovi contesti. C’è un tema di “ecologia della conoscenza”: non correre sempre verso il nuovo, ma ottimizzare ciò che già esiste. È un approccio tipico del design, che mette insieme competenze diverse per creare benefci concreti per l’utente fnale e per gli operatori della fliera.

Quali tendenze sono emerse nelle ultime edizioni?

Accanto al miglioramento tecnologico tradizionale – ad esempio ridurre i consumi di una macchina – si stanno affermando innovazioni legate ai cambiamenti culturali e sociali. Cambiano le abitudini alimentari e aumenta la domanda di servizi personalizzati. Di conseguenza, le aziende propongono soluzioni capaci di adattarsi o sistemi digitali che supportano la gestione di ordini, manutenzione e forniture. A tal proposito voglio sottolineare che l’intelligenza artifciale, argomento di grande attualità, non riguarda solo il funzionamento della macchina ma tutto ciò che ruota attorno, dalla distribuzione alla formazione del personale. L’obiettivo è ridurre errori e sprechi, migliorando effcienza e qualità del servizio.

Può citare qualche esempio concreto?

Un caso signifcativo è il passaggio dalla caldaia tradizionale a quella a induzione per le macchine da caffè: una scelta rischiosa ma che ha poi cambiato il mercato, riducendo tempi di attesa e consumi. Altre soluzioni riguardano la durabilità dei materiali, come stoviglie in ceramica avanzata più resistenti e longeve, oppure banchi refrigerati realizzati con materiali naturali che garantiscono buone performance senza ricorrere a schiume sintetiche. Si vedono anche applica-

Matteo Ingaramo, Professore Associato al Politecnico di Milano.

zioni “smart” più semplici, come sistemi di start&stop per friggitrici, che ottimizzano i consumi di energia e olio.

Da quali Paesi arrivano le candidature più interessanti?

La maggior parte delle proposte proviene ancora dall’Europa, in particolare dall’Italia, che mantiene una forte tradizione nella produzione di macchinari professionali per la ristorazione. Non mancano però idee originali anche da Sud America e Asia, spesso caratterizzate da approcci coraggiosi.

Come si compone la giuria?

l’intera catena di servizio; l’adattamento di tipologie esistenti a nuovi usi, in risposta ai cambiamenti di mercato e alle nuove forme di turismo e consumo; i materiali e la qualità della produzione, con attenzione alla durabilità e alla ricerca industriale. Sono percorsi diversi, ma accomunati dalla volontà di rendere più intelligenti i prodotti e i servizi per l’ospitalità.

Negli ultimi anni è stata confermata una giuria internazionale, con esperti provenienti da ambiti diversi: ingegneria, ricerca, ospitalità, servizi, ma anche giornalismo di settore. Ogni anno arrivano centinaia di candidature, segno che la Smart Label è diventata un osservatorio privilegiato sulle trasformazioni del settore.

In sintesi, quali sono i floni principali che emergono?

Direi tre. La digitalizzazione e l’intelligenza artifciale, applicate non solo alla macchina ma al-

Cavallo, Head of Hospitality Exhibition di Fiera Milano.

IL PUNTO DI VISTA DI FIERA MILANO

“Smart Label – Host Innovation Award è un riconoscimento di grande valore, perché premia l’innovazione che rappresenta da sempre il cuore pulsante di Host Milano –sottolinea Francesca Cavallo, Head of Hospitality Exhibitions di Fiera Milano. –Soluzioni intelligenti e sostenibili, sia dal punto di vista ambientale sia sociale, sono oggi fattori chiave per la competitività delle aziende. Il settore Ho.Re.Ca., vero laboratorio di tendenze, trova in Host la piattaforma ideale per valorizzare e condividere queste eccellenze a livello internazionale”.

Francesca

HÔTELLERIE

ORIENTANO L’EVOLUZIONE Tecnologia e green

dell’Hôtellerie

L’alta qualità degli ambienti e l’eccellenza del servizio non bastano più. Oggi le strutture alberghiere maggiormente apprezzate dagli ospiti si distinguono grazie a scelte di automazione basata sull’intelligenza artificiale e/o sulla crescente sostenibilità di materiali, fonti di energia, bevande e alimenti

Gli hotel cambiano perché mutano le esigenze dei consumatori. Oggi l’ospitalità è una questione di “customer experience”: basti considerare che oltre i 2/3 dei millennial sceglierebbero di spendere denaro per un’esperienza piuttosto che per acquistare un bene desiderabile. Per l’albergo, di conseguenza, il focus va a centrarsi sull’offerta di iniziative uniche ed eventi speciali, ma anche di pace e relax dallo stress quotidiano, il tutto

di Patrizia Pagani
Bob, robot cameriere dell’Hotel Terme Millepini

cercando un’opportuna personalizzazione, così da far sentire i clienti adeguatamente valorizzati. Non solo: oggi gli stili di vita prevalenti rifettono una sempre maggiore consapevolezza del cambiamento climatico e del ruolo che su questo può giocare il comportamento umano, il che origina una crescente domanda di viaggi sostenibili, eco-hotel, alimenti a km 0, turismo locale piuttosto che internazionale.

Un altro trend trainante, che invece si collega alla domanda di “modernità”, è rappresentato dall’introduzione in hotel di soluzioni tecnologiche di ultima generazione: dagli algoritmi per l’assegnazione delle camere agli avatar multilingua, dai sistemi di check-in automatici ai robot camerieri, il mercato globale dell’AI applicata all’Hospitality viene accreditato – nell’arco temporale 2024-2033 – di un eccezionale incremento previsto pari al 1.100% (fonte: InsightAce Analytic). L’intelligenza artifciale, dunque, sta rivoluzionando anche il mondo dell’Hôtellerie, offrendo servizi innovativi agli ospiti e un supporto sempre più effcace agli operatori del settore. Gli upgrading tecnologici e l’automazione, infatti, consentono di ovviare a una problematica ricorrente per gli albergatori italiani: la scarsità di addetti e competenze. L’adozione di sistemi e assistenti basati sull’AI permette di gestire la carenza cronica di personale, ma anche di attrarre nuovi dipendenti e migliorare il grado di soddisfazione degli ospiti. E sempre nell’intento di rispondere effcacemente ai nuovi bisogni dei clienti, ottime soluzioni sono oggi i chatbot – che, essendo disponibili 24/7, possono ad esempio essere utilizzati per incrementare le prenotazioni dirette e fornire un supporto automatizzato durante l’intero processo di booking – e le app per hotel, con cui migliorare la comunicazione con gli ospiti, offrire servizi contactless e molto altro ancora. Un’altra tendenza che ha a che fare con la riduzione del contatto dei clienti con le superfci è l’adozione di soluzioni a controllo vocale: assistenti AI come “Alexa for Hospitality” sono ormai presenti in diversi hotel. Senza dimenticare, infne, il mondo della realtà virtuale, che gli hotel possono utilizzare con successo per proporre ai clienti tour mirati, utili a sperimentare ambienti e camere senza muoversi da casa.

Tradizione termale arricchita da tecno-supporti Un caso interessante di mix riuscito fra sostenibilità, benessere e tecnologia è quello dell’Hotel Terme Millepini, struttura 4* nata nel 1978 e, da allora, in costante rinnovamento. Situato a Montegrotto Terme, ai piedi dei Colli Euganei, ha saputo cogliere dalla tradizione termale del suo territorio – nota fn dai tempi dei Romani – non solo la preziosissima risorsa fatta di acque salsobromoiodiche e fanghi termali, ma anche uno stile di vita lento e rilassante, a contatto con la natura, nonostante l’ubicazione a pochi chilometri dal centro e, quindi, gli agevoli collegamenti con le principali città d’arte venete.

Emanuele Boaretto, titolare dell’Hotel Terme Millepini di Montegrotto Terme (PD).

Richiami alla tradizione ma anche forte apertura all’innovazione, per esempio a livello tecnologico. “Basti pensare che, all’interno dello stabilimento termale, già negli anni ‘90 abbiamo dotato i camerini per la fangoterapia di un sistema di distribuzione del fango da noi progettato e costruito”, dichiara Emanuele Boaretto, titolare dell’Hotel Terme Millepini. “Questo con l’obiettivo di garantire la qualità costante del prodotto/servizio, affnché l’ospite ottenga il massimo dalla cura, ma anche per alleviare le diffcoltà degli operatori e rendere più veloci e meno faticose le loro attività quotidiane. Nel 2014, invece, ho ideato e progettato la piscina

Ph. Simone Piccirilli
Y-40 The Deep Joy dell’Hotel Terme Millepini

con acqua termale più profonda del mondo, Y40 The Deep Joy, un luogo unico in cui sfruttare ulteriormente l’acqua termale, rendendola un ambiente ideale in cui svolgere lezioni, corsi, immersioni di apnea e subacquea tutto l’anno, grazie alla sua temperatura a 33-34 °C: uno spazio sommerso dove oggi hanno luogo molteplici attività, quali ricerca medico-scientifca, formazione ed esercitazione di gruppi di soccorso e forze dell’ordine, produzione di scene foto e video per la pubblicità e il cinema. E nel 2026 apriremo una seconda area, Phi 12, destinata alla fruizione di tutti gli ospiti per immersioni, snorkeling o semplici visite turistiche”. Nell’ultimo periodo, per le realtà dell’Hospitality più aperte al nuovo la tecnologia rappresenta un’effcace soluzione per sopperire alla crescente carenza di personale: in tempi in cui il capitale umano risulta di sempre più diffcile reperimento, i sistemi hi-tech e l’AI possono rappresentare soluzioni funzionali per coadiuvare i collaboratori. “Sotto questo proflo, per noi l’ultima adozione – riguardante l’area ristorazione dell’albergo – è Bob, robot cameriere che trasporta i cibi da una zona all’altra della struttura”, prosegue Boaretto. “Seguendo una puntuale mappatura del piano terra, infatti, questo simpatico carrello automatico può spostarsi

dalla dispensa al bar e alla sala ristorante come indicato dalla brigata di cucina, aiutando i camerieri in carne e ossa a trasportare piatti e bevande senza dover abbandonare la sala per andare a prenderli, assicurando così maggiore attenzione agli ospiti. E già stiamo prendendo in considerazione altre metodologie e soluzioni tecnologiche che in alcuni Paesi – in Cina, per esempio – sono già in fase di avanzato utilizzo”. Ma come si orientano i feedback relativi a queste novità hi-tech? “Le nostre scelte in tal senso hanno sempre suscitato, in un primo momento, curiosità e attenzione per poi venire generalmente apprezzate da tutti, sia ospiti che dipendenti”, riferisce Boaretto. “Presso la nostra struttura, la tecnologia non sostituisce il collaboratore – soprattutto in area accoglienza, dove il rapporto umano rimane fondamentale – ma offre un valido aiuto nelle mansioni più lunghe, faticose e ripetitive, quelle che ci rubano tempo prezioso da poter destinare alla cura dovuta all’ospite”.

Mix di modernità, relax, connessione sociale Il brand ONE, affliato a UNA HOTELS, si posiziona nel segmento “urban wellness”, rivoluzionario concetto di benessere aperto alla città nato da una scelta strategica lungimirante: convertire aree tradizionalmente dedicate al cosid-

Spazio multifunzionale Technogym KINESIS dell’UNA Hotels ONE a Siracusa

detto MICE (Meetings, Incentives, Conferences and Exhibitions) in straordinarie e coinvolgenti oasi urbane vocate allo “stare bene”. Ideato per soddisfare le esigenze di una nuova generazione di viaggiatori globali, il suo principale plus è offrire un nuovo modo di vivere gli spazi dell’hotel, che va oltre il semplice soggiorno e diventa esperienza e ispirazione. “Nel ripensare le parti comuni e le aree MICE in una logica di luoghi esperienziali, presso ONE Siracusa – format alberghiero di 44 camere – abbiamo destinato al benessere oltre 800 m2 su 2 livelli, con una urban spa, una palestra attrezzata e un qualifcato centro estetico”, afferma Annibale Linguanti, CEO di UNA Hotels ONE. “Il nostro mondo wellness viene concepito come una dimensione fuida e aperta a tutti, che invita a connettersi con sé stessi e con gli altri, creando collegamenti virtuosi tra gli ospiti dell’hotel e la clientela locale. Per favorire un’atmosfera rilassata e informale, nei nostri spazi comuni è permesso l’utilizzo dell’accappatoio e tutti i punti ristoro

Linguanti,

Annibale
CEO di UNA Hotels ONE
Lounge
dell’UNA Hotels ONE Catania

HÔTELLERIE

sono pensati come honesty bar, per un’esperienza basata sulla fducia e sull’autonomia del cliente”.

L’innovazione costituisce un pilastro fondamentale del brand ONE: la tecnologia, in quest’ottica, diventa uno strumento per esaltare la customer experience, offrendo al cliente un servizio che sia espressione di modernità e libertà. “Desideriamo che gli ospiti si sentano a casa, ma con tutti i comfort e la fuidità di un hotel di nuova generazione, plasmato come un’esperienza lifestyle in cui l’hi-tech sia un elemento integrato e coerente con l’identità di urban wellness hotel ed un asset strategico che permetta di ottimizzare i processi operativi, liberando lo staff da compiti standardizzati e ripetitivi”, spiega Linguanti. “Coerentemente con tale approccio, grazie a una partnership strategica con Keenon Robotics, nel 2022 siamo stati il primo albergo in Italia ad introdurre la robotica di servizio nelle camere. I robot si occupano di consegne e servizi di routine, garantendo rapidità e discrezione. Inoltre, abbiamo implementato gli automi di superfcie nelle aree di ristorazione con l’obiettivo di supportare il nostro team di sala. Ogni aspetto del nostro servizio è stato progettato per essere fruibile in piena autono-

60 arnie bio producono miele d’eccellenza nella tenuta toscana di Castelfalfi a Montaione, Firenze

mia: gli ospiti possono servirsi liberamente nei punti di ristoro, preparare i loro drink con l’ausilio di cocktail machine automatiche e, grazie a sistemi digitali integrati, addebitare automaticamente le consumazioni sui rispettivi conti”. Tali soluzioni sono state adottate con una precisa considerazione: la tecnologia robotica e i sistemi basati sull’AI non devono sostituire il contatto umano ma, al contrario, supportarlo e renderlo più effcace.

I riscontri raccolti si dimostrano molto positivi.

Parco Mediceo di Castelfalfi a Montaione, Firenze

“In primis – conclude Linguanti – l’aspetto tecnologico è già di per sé un fattore di selezione: i viaggiatori contemporanei ci scelgono fn dalla fase di ricerca perché sono più propensi a vivere esperienze alberghiere innovative. Una volta in hotel, la tecnologia diviene una fonte di divertimento e di condivisione. Un esempio lampante è l’interazione con il nostro robot Leonard, che può consegnare la colazione, la cena o qualsiasi altro oggetto direttamente in camera. Per i nostri ospiti, questo è non solo un servizio effciente, ma un vero e proprio spunto per giocare e condividere momenti del loro soggiorno sui social media”. Il tutto in attesa dell’ultimo progetto, attualmente in fase di valutazione: l’introduzione del lettino massaggio robotico nei centri estetici, che promette di elevare ulteriormente l’esperienza di benessere che ONE offre ai propri ospiti.

La sostenibilità applicata è sempre un plus Quello della responsabilità socio-ambientale è diventato un tema sempre più popolare nella gestione alberghiera, anche in relazione al fatto che, negli ultimi anni, i clienti si dimostrano sempre più attenti alle questioni legate alla sostenibilità e, quindi, vanno a privilegiare le realtà in linea con la loro etica personale. Si consideri, a titolo esemplifcativo, una struttura come Castelfalf a Montaione (FI), hotel 5* più alcune ville esclusive ubicati all’interno di un borgo vivo, immerso nel cuore della campagna toscana: qui storia, lusso e natura si fondo-

no in perfetta armonia, promettendo rigeneranti momenti di benessere e slow-living. A cominciare dall’attenzione ai 1.100 ettari della tenuta, custoditi con estrema cura, cogliendo ogni opportunità per ridurre l’impatto ambientale. Un pillar strategico di Castelfalf è proprio la gestione ambientale avanzata: ogni intervento o nuova realizzazione avviene nel massimo rispetto dell’ecosistema esistente, lasciando che sia la natura a guidare le azioni, e non il contrario. Fra le iniziative sostenibili della struttura si annoverano l’autosuffcienza idrica per il consumo potabile e l’irrigazione, un sistema di riscaldamento e raffreddamento a biomassa legnosa, l’illuminazione a LED a basse emissioni, le materie prime a Km 0 nei ristoranti, l’agricoltura 100% biologica (certifcata secondo gli standard europei e italiani), l’apicoltura a supporto della biodiversità, la coltivazione degli ulivi con tecniche volte a minimizzare l’erosione del suolo e a preservarne la fertilità, la vinifcazione che esclude l’uso di insetticidi e favorisce la rigenerazione del suolo, Ma non è solo una questione di localizzazione in un territorio “naturalmente green” come quello toscano. Anche se la sede si colloca in una città moderna come Milano, la strategia istituzionale può riuscire a porre la sostenibilità fra i propri

valori di riferimento. È il caso dell’Excelsior Hotel Gallia – icona dell’ospitalità milanese – con ubicazione proprio accanto alla Stazione Centrale e a pochi passi dal quartiere di Porta Nuova. La struttura unisce il fascino storico dell’edifcio originale del 1932 con un’ala moderna dal design contemporaneo, frmata dallo Studio Marco Piva: offre 235 camere, di cui oltre 50 suite, una spa di 1.000 mq frmata dal brand Shiseido, ri-

storazione gourmet con “Terrazza Gallia” e “Gallia Lounge & Bar” e spazi congressuali ampi e tecnologici. “I nostri plus competitivi includono sicuramente l’eccellenza del servizio, l’attenzione al dettaglio, la posizione strategica e un forte legame con il design, la storia e l’artigianato Made in Italy, in particolare quello milanese”, sottolinea Gianrico Esposito, il General Manager. “Un ruolo di primo piano viene giocato trasversalmente dalla nostra politica di sostenibilità, che si sviluppa lungo tre direttrici principali: effcienza energetica, riduzione dell’impatto ambientale e valorizzazione delle risorse locali. Ormai da più di un anno abbiamo ottenuto la prestigiosa certifcazione internazionale Green Key –che attesta il nostro impegno verso pratiche ecocompatibili – e, dall’inizio del 2025, anche il badge Verifed Responsible Hospitality, assegnato dalla rinomata Forbes Travel Guide”. Tra le ultime soluzioni introdotte dall’Excelsior Hotel Gallia, si citano l’offerta di amenities realizzate con materiali riciclati e packaging biodegradabile e le soluzioni digitali fnalizzate a diminuire l’uso della plastica e della carta e promuovere un’economia circolare.

“Anche la nostra offerta enogastronomica rifette questo approccio”, aggiunge Esposito. “Il ristorante “Terrazza Gallia” propone piatti che valorizzano ingredienti locali e stagionali, con particolare attenzione alla riduzione degli spre-

Gianrico Esposito, General Manager dell’Excelsior Hotel Gallia di Milano
Gallia Lounge & Bar

chi e al riutilizzo creativo degli scarti alimentari. Abbiamo, inoltre, adottato arnie ospitate all’interno della struttura, un’iniziativa volta alla salvaguardia della biodiversità urbana. Quando il ciclo sarà completo, verrà prodotto miele a km 0, che sarà utilizzato all’interno dell’hotel, rafforzando il legame tra responsabilità ambientale e territorio specifco. Anche dal punto di vista delle collaborazioni culturali e artistiche, a cui il Gallia è da sempre particolarmente affezionato, stiamo cercando l’interazione con artisti attivi sul tema della sostenibilità, di cui si vedranno presto i risultati”.

La struttura ha, inoltre, introdotto più effcienti sistemi di gestione delle risorse, programmi di formazione per il personale e di comunicazione dedicata agli ospiti volti a promuovere comportamenti sostenibili, tutte scelte che nascono dalla volontà di offrire un’esperienza di lusso consapevole, in linea con le aspettative di una clientela sempre più attenta alla sostenibilità, senza tuttavia rinunciare all’eccellenza del servizio. “I clienti accolgono con piacere le nostre iniziative green”, sottolinea Esposito. “I feedback più frequenti riguardano l’apprezzamento per l’attenzione all’ambiente senza scendere a compromessi sul comfort e sulla qualità del soggiorno. Il fatto che molti clienti ci scelgano proprio per il nostro impegno ecologico ci conferma che la sostenibilità costituisce un valore sempre più condiviso e richiesto anche nel segmento dell’ospitalità di alto livello”. Fra le prossime implementazioni del Gallia, è programmata l’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici, un passo importante per incentivare una mobilità low impact. Così, procedendo passo passo, continua la serie di scelte green –integrate in un sistema coerente – che puntano a contribuire a generare un cambiamento positivo per il pianeta.

SOLUZIONI HI-TECH PER UN APPROCCIO PHYGITAL

Il settore Hôtellerie si rivela tra i più ricettivi all’adozione dell’AI perché ha da sempre come priorità l’offerta ai propri clienti di un’assistenza continuativa, personalizzata e di eccellenza. “Grazie all’introduzione di tecnologie come Algho, l’esperienza in hotel si arricchisce di nuovi livelli di iperpersonalizzazione e di una cura senza precedenti dei touchpoint digitali e fsici”, osserva Ernesto Di Iorio, CEO di QuestIT by Vection Technologies. “L’impatto più signifcativo si riscontra nella dimensione “phygital”: l’AI permette di portare la rapidità e la prontezza tipiche dell’online anche negli spazi offine, trasformando ogni interazione, dalla prenotazione alla permanenza in struttura, in un’esperienza fuida, coerente e senza interruzioni. Parallelamente, le organizzazioni ne traggono un duplice vantaggio: da un lato, la riduzione degli errori umani e dei costi operativi, in virtù dell’automazione intelligente, dall’altro l’aumento della produttività del personale, che può concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto. Non meno rilevante è il contributo dell’AI in termini di scalabilità e gestione della sicurezza: sistemi avanzati consentono di monitorare ambienti, mitigare i rischi operativi e garantire standard elevati di controllo e affdabilità, rafforzando così la fducia degli ospiti”. QuestIT ha anche messo a punto Regina, vero e proprio virtual concierge con avatar intelligente progettato per trasformare l’esperienza degli ospiti all’interno delle strutture ricettive. “La sua forza sta nella capacità di combinare accoglienza personalizzata/multilingue ed un’interazione naturale e coerente con l’identità del brand”, precisa Di Iorio. “Si può inserire in molteplici touchpoint, dal sito web a WhatsApp, fno a kiosk interattivi e canale VoIP, permettendo agli ospiti di ricevere assistenza costante, fnalizzare la prenotazione, effettuare pagamenti o acquistare servizi aggiuntivi senza attese. Un altro suo elemento distintivo è l’integrazione fuida con i sistemi della struttura: oltre a supportare i servizi interni dell’hotel, Regina diventa anche una guida turistica interattiva, capace di suggerire itinerari personalizzati, fornire indicazioni per raggiungere musei, eventi e attrazioni, contribuendo così a valorizzare il territorio”. Tra le strutture che hanno deciso di innovare la propria accoglienza utilizzando la soluzione Algho c’è anche l’Hotel Rutiliano di Pienza, con implementazione a cura del partner Ready Go. Qui è nata Giulia, assistente virtuale pensata per accompagnare gli ospiti in ogni fase della loro esperienza, rispondendo in modo immediato ed accurato alle domande più frequenti, dalle informazioni pratiche sulla struttura fno ai dettagli sui servizi aggiuntivi – come spa, ristorante e attività proposte dall’albergo – e fornendo anche consigli utili sulla città di Pienza. Grazie a questa integrazione, l’Hotel Rutiliano può offrire un servizio sempre disponibile, personalizzato e interattivo, che migliora la soddisfazione degli ospiti e rafforza l’immagine della struttura come realtà attenta all’innovazione e al comfort dei propri clienti.

In prospettiva, l’evoluzione tecnologica dell’Hospitality in Italia si sta orientando lungo direttrici che non riguardano soltanto i modelli di AI, ma anche l’infrastruttura che abilita alla gestione in tempo reale di carichi di lavoro complessi e ad alta intensità di dati. “Questa trasformazione permette agli hotel di assicurare un’esperienza più fuida e personalizzata ai clienti, migliorando al contempo l’effcienza dei processi interni”, conclude Di Iorio. “L’integrazione tra totem e AI, ad esempio, sta creando ecosistemi connessi in grado di offrire un sempre più elevato livello di comfort e sostenibilità. L’adozione di soluzioni quali avatar o digital twin, poi, consente di garantire anche un servizio pienamente inclusivo, ed esempio rispondendo alle richieste di persone sorde nella lingua dei segni. In tale ottica, l’intelligenza artifciale non rappresenta più solo uno strumento di supporto, ma si confgura come un vero e proprio partner strategico per l’hotel, capace di trasformare l’esperienza degli ospiti e il modo stesso di gestire l’ospitalità e l’inclusività”.

Vista della piscina sul rooftop dell’Excelsior Hotel Gallia
Ernesto Di Iorio, CEO di QuestIT

MILANO conquista Il tableware francese

Faïencerie de Gien

Fondata nel 1821 nella Valle della Loira, Gien è un simbolo delle arti decorative francesi. Le sue collezioni di maiolica, raffinate ed eleganti, celebrano da due secoli l’arte di vivere alla francese. Oggi la maison collabora con il settore dell’hôtellerie di lusso, realizzando servizi su misura per indirizzi prestigiosi come Le Meurice e l’Hotel Alfred Sommier.

A Host Milano 2025 Francéclat riunisce per la prima volta quattro maison francesi del tableware in un padiglione collettivo. Un’iniziativa che valorizza savoir-faire, innovazione e creatività, rafforzando la presenza internazionale della tradizione francese nell’hospitality e nella ristorazione

In tutto il mondo, il tableware francese rappresenta un’arte di vivere unica, capace di trasformare la tavola in uno spazio di eleganza e convivialità. A Host Milano 2025, la principale fera internazionale dell’hospitality e della ristorazione, questa eccellenza si presenterà in una formula inedita: quattro maison francesi condivideranno per la prima volta un padiglione collettivo promosso da Francéclat.

Un approccio collettivo all’eccellenza Francéclat, ente che sostiene le imprese francesi di orologeria, gioielleria e tableware, accompagnerà a Milano quattro protagonisti tra tradizione e innovazione: i coltellinai Atelier Perceval e Claude Dozorme, la storica Faïencerie de Gien e Sarah-Linda, giovane marchio specializzato in porcellana di Limoges. Le loro collezioni, al Padiglione 9 - Stand H33, offriranno un percorso che unisce savoir-faire artigianale e ricerca estetica contemporanea.

Atelier Perceval

Da oltre trent’anni realizza coltelli di alta gamma a Thiers, capitale storica della coltelleria francese. Ogni pezzo, interamente lavorato a mano, unisce minimalismo, materiali nobili e personalizzazione. Iconico il modello 9.47, sviluppato con lo chef stellato Yves Charles, oggi apprezzato nelle cucine di Tokyo, New York e Parigi.

Claude Dozorme

Fondata nel 1902, l’azienda è sinonimo di innovazione e creatività. I suoi coltelli, interamente prodotti in Francia, reinterpretano i modelli regionali più celebri, dal Thiers® al Laguiole, affiancandoli a design audaci e originali. Le creazioni Dozorme trovano posto sulle tavole di ristoranti stellati come Jean-Georges a New York o Neige d’Été a Parigi.

Sarah-Linda

Sensuale e poetica, la porcellana di Sarah-Linda nasce a Limoges e celebra la natura, le stagioni e la bellezza del quotidiano. Ogni creazione è un invito a vivere la tavola come esperienza sensoriale, in equilibrio tra raffinatezza ed emozione. Tra le collaborazioni figurano ristoranti e hotel di fama mondiale, tra cui Mirazur, The French Laundry, The Ritz e Mandarin Oriental.

Una missione condivisa: promuovere il savoir-faire francese

La partecipazione collettiva a Host 2025 mira a rafforzare la presenza internazionale del tableware francese e il suo ruolo nella gastronomia e nell’ospitalità. Tra gli altri marchi francesi che presenteranno le loro collezioni in fera fgurano Groupe Arc, Bernardaud, Déglon, Degrenne, J.L. Coquet, Jean Dubost, La Rochère, Opinel, Orfèvrerie Christofe, Revol e Tarrerias Bonjean. Marchi che spaziano dalla storia centenaria a quelli più contemporanei, ma che perpetuano tutti un patrimonio di competenze.

Francéclat riafferma così il suo ruolo strategico: valorizzare il savoir-faire, stimolare l’innovazione e facilitare le connessioni professionali, accrescendo la visibilità internazionale del settore.

Per essere sempre aggiornati e scoprire oltre 100 marchi: franceclat-international.com LinkedIn: Francéclat International

L’IMPORTANZA Ristorazione:

della mise en place

Curare la tavola nei minimi dettagli è di fondamentale importanza per far vivere al cliente un’esperienza unica. Il perché ve lo spieghiamo in questo articolo che illustra anche le nuove tendenze della mise en place

La cura del dettaglio fa la differenza Quali sono i motivi che ci spingono a scegliere un ristorante piuttosto che un altro? La risposta più spontanea e semplice è quella che individua nella qualità del cibo offerto il motivo della nostra decisione. Eppure, sebbene il cibo giochi in questo contesto un ruolo sicuramente determinante, ci sono altri fattori non trascurabili che infuenzano le nostre scelte. Tra questi la cura e l’attenzione posta nell’elaborazione dei piatti, la location, l’arredamento curato, la sistemazione dei tavoli all’interno del locale, l’allineamento delle sedie e, “last but not least”, una buona mise en place della tavola. Quello della mise en place è un passaggio da non sottovalutare indipendentemente dallo stile d’arredamento che caratterizza il ristorante. Nella composizione di una tavola impeccabile è

importante che tutto sia minuziosamente interrelato e armonioso, dalla scelta del tovagliolo giusto alle posate, ai centro tavola, ricordando di abbinare sempre la giusta gamma cromatica. Storicamente, la mise en place era meno formale e standardizzata rispetto alla contemporaneità: con il tempo, soprattutto grazie all’infuenza della cultura francese e delle grandi brigate di cucina organizzate da chef come Georges Auguste Escoffer, la preparazione della tavola è diventata più metodica e raffnata. Il noto chef francese ha introdotto una struttura gerarchica e ordinata non solo in cucina ma anche nel servizio di sala, razionalizzando il processo e migliorando l’effcienza e l’eleganza del servizio. La preparazione della mise en place varia a seconda del tipo di servizio (à la carte, banchetti, buffet) e delle specifche esigenze del menu. In un servizio formale, essa prevede l’uso di tovaglie e tovaglioli abbinati, piatti disposti secondo l’ordine delle portate, posate collocate in modo sistematico e bicchieri disposti in alto a destra del coperto, seguendo un ordine gerarchico per tipo di bevanda.

Questo concetto, fondamentale per l’arte del ricevere, ha subito un’evoluzione signifcativa nel tempo, diventando un elemento essenziale per offrire un’esperienza culinaria di alto livello. Le regole di base devono però di volta in volta adat-

tarsi a diverse variabili che vanno dal menù che viene proposto alla stagione, fno all’evento che si sta festeggiando (sia esso San Valentino, un matrimonio, le festività natalizie ecc.).

Vi è poi il caso in cui il menù è stato precedentemente concordato e in questo caso la mise en place viene adattata in base alle pietanze e ai vini scelti.

Per ogni tipologia di ristorante una diversa mise en place

Specifcati il signifcato e la fnalità della mise en place, è bene sottolineare che essa varia a seconda della tipologia di ristorante e del tipo di proposta culinaria che si intende offrire. Ogni dettaglio, infatti, esprime l’identità del ristorante, la sua cucina e il tipo di servizio che vuole offrire ai propri clienti.

Nei ristoranti di alta cucina, la mise en place è molto formale e curata nei minimi dettagli. In genere si utilizzano tovaglie di lino, tovaglioli abbinati, posate d’argento, bicchieri di cristallo e piatti fnemente decorati.

Ogni elemento è posizionato con precisione per creare un’armonia estetica e funzionale. La disposizione delle posate segue una logica rigida: le forchette a sinistra, i coltelli e i cucchiai a destra, con le posate da dessert in alto. I bicchieri sono disposti in ordine di utilizzo, a partire dal bicchiere per l’acqua fno ai calici per i vini. Queste rigide accortezze sono pensate non solo per esaltare l’esperienza gastronomica, ma anche per comunicare un’idea di lusso e raffnatezza. Il discorso cambia se parliamo di un bistrot o di una trattoria dove la mise en place è decisamente più semplice e informale, ma comunque sempre accogliente e curata.

TABLEWARE

Le tovaglie possono essere di cotone o addirittura sostituite da tovagliette individuali. Le posate sono disposte in modo tradizionale, ma senza la preziosità delle posate d’argento. I bicchieri sono meno numerosi e in genere limitati a uno per l’acqua e a uno per il vino. Il fne è quello di mantenere un ambiente che sia al contempo accogliente ma informale, creando un’atmosfera conviviale e rilassata.

Nei ristoranti etnici, la mise en place è strettamente legata allo stile e all’atmosfera dei diversi Paesi. Ad esempio, in un ristorante messicano, le tovaglie colorate e i piatti in ceramica artigianale possono essere parte della mise en place; in un ristorante giapponese, invece, si possono trovare stuoie di bambù, bacchette e piattini per la salsa di soia, elementi che in entrambi i casi ben

si accordano ai sapori dei cibi che vengono proposti arricchendo l’esperienza culinaria complessiva. Da ricordare anche i ristoranti moderni dallo stile minimalista, dove la mise en place è caratterizzata da linee pulite e da un design essenziale. In questi locali in genere si utilizzano tovagliette individuali o direttamente il tavolo nudo, spesso in materiali naturali come legno o pietra. Le posate e i bicchieri hanno un design di tendenza, spesso in acciaio inossidabile e vetro trasparente. La semplicità e la pulizia formale hanno il pregio di mettere in risalto la qualità del cibo e l’abilità culinaria dello chef.

Mise en place creative

Nel rispetto di quelle regole di base a cui abbiamo accennato sopra e mai sottovalutando il fatto

che una tavola oltre che bella deve essere funzionale sia per i clienti che per il personale di servizio, è chiaro che ogni ristoratore deve sentirsi libero di interpretare la tavola secondo la propria creatività, di allestirla cioè come si organizzerebbe una rappresentazione teatrale il cui successo dipende dalla capacità di far interagire i vari elementi in gioco, dagli attori alla scenografa. Nell’ottica di una mise en place creativa, i colori possono giocare un ruolo molto importante con l’utilizzo di tinte inusuali come il viola, il rosso (usato però con parsimonia per non dare alla tavola un tono troppo natalizio) o anche il giallo. il denim e la carta da zucchero. La creatività si esercita anche nella scelta delle posate con l’utilizzo di modelli dallo stile vintage/revival, realizzati cioè con materiali naturali

come il legno, e nella predilezione per piatti e bicchieri caratterizzati da trasparenze declinate in vari modi (laminato, satinato, pizzo, pois, toni pastello e fgure geometriche).

Con o senza tovaglia?

Come ben sappiamo, apparecchiare la tavola signifca innanzitutto stenderle sopra una tovaglia. Su questo punto, tuttavia, esistono due scuole di pensiero. Quella più classica e tradizionale prevede un’apparecchiatura con tovaglia (nei casi più formali anche l’utilizzo di un mollettone sottostante per attutire i rumori tra le stoviglie e la tavola), quella più moderna tende invece a fare a meno della tovaglia, sostituendola talvolta con le tovagliette per ogni singola postazione.

La mise en place senza tovaglia è di grande tendenza, ma questa opzione necessita di qualche accorgimento. È chiaro, infatti, che servire un piatto direttamente sulla superfcie, al massimo con un sottopiatto, richiede una valutazione attenta delle possibili soluzioni per attutire i rumori delle stoviglie. Una terza possibilità mirante a cercare un equilibrio tra tradizione e innovazione prevede l’utilizzo di tovaglie e tovaglioli di carta, scelta considerata “cheap” da alcuni ma che tuttavia presenta alcuni aspetti positivi. Tra questi la possibilità di rinnovare spesso l’aspetto della tavola semplicemente cambiando i colori o i motivi dei tovaglioli o delle tovagliette. Ciò consente di adattare la tavola alle stagioni, agli eventi speciali o al tema del ristorante, senza dover ricorrere a cambiamenti strutturali più complessi.,L’uso di carta usa e getta, specie in ambienti come ristoranti e caffetterie, garantisce un livello di igiene elevato, riducendo i rischi di contaminazione.Vi è poi l’aspetto legato alla sostenibilità, soprattutto se a essere utilizzati sono tovaglie e tovaglioli prodotti con materiali riciclati o eco-friendly.

A coloro che, nonostante gli aspetti positivi elencati, continuano comunque a vedere nell’utilizzo di questo materiale una scelta poco raffnata, i “sostenitori della carta” fanno notare che nel settore in questione, negli ultimi anni, ci sono state numerose evoluzioni.

Per quanto riguarda le tovaglie, ad esempio, la Carta secco, un materiale versatile e robusto lavorato per assumere caratteristiche che lo avvicinano al tessuto. Per quanto concerne i tovaglioli, invece, i modelli “airlaid” o “punta a punta” si distinguono non solo per la loro resistenza e assorbenza, ma anche per la capacità di dare un tocco decorativo alla tavola. Questo particolare tipo di tovaglioli è realizzato con una speciale tecnologia che conferisce loro una consistenza simile alla stoffa rendendoli eleganti. Una qualità che si somma, come già segnalato, alla loro grande assorbenza e resistenza. I tovaglioli, inoltre, possono essere piegati in modo creativo, offrendo innumerevoli possibilità decorative. Grazie alla vasta gamma di colori e design, è anche possibile adattarli a qualsiasi tema o stagione.

La mise en place in evoluzione: le nuove tendenze

La mise en place si rinnova costantemente in sintonia con le nuove tendenze gastronomiche e la ricerca di novità da parte dei clienti: i nuovi trend sono fnalizzati a creare esperienze culinarie attraverso l’uso innovativo di materiali, design e presentazioni. Una delle tendenze più presenti nella mise en place contemporanea è il minimalismo e prevede l’uso di pochi elementi, ma di alta qualità. Ad esempio, piatti in porcellana bianca senza decorazioni, posate in acciaio

inox dal design essenziale e bicchieri di cristallo trasparente. Il minimalismo non solo esalta la presentazione dei piatti, ma comunica anche un senso di eleganza e raffnatezza. L’assenza di elementi superfui permette alle pietanze di essere le vere protagoniste della tavola. Con il fne di evitare ogni sovraccarico visivo, l’approccio minimalista invita a non temere di lasciare spazi vuoti sulla tavola. Dal “less is more” al mix di stili differenti. Quest’ultimo approccio combina elementi tradizionali con forme moderne, accostando materiali tradizionali come la ceramica a

elementi moderni come il vetro o il metallo. Un contrasto che può conferire un aspetto eclettico e sorprendente alla tavola. La fusione di stili riguarda anche le decorazioni che possono unire elementi di diverse culture. Si può ad esempio utilizzare centrotavola ispirati alla tradizione giapponese insieme a tovaglioli di design europeo. Un’altra tendenza che sta guadagnando l’attenzione di un vasto pubblico è la sostenibilità: sempre più ristoranti stanno adottando pratiche sostenibili nella loro mise en place, utilizzando materiali riciclabili e biodegradabili (bamboo e legno riciclati, piatti e posate biodegradabili). Oppure anche tovaglioli e tovagliette in lino biologico, piatti in ceramica artigianale e, come detto, posate in legno o bambù. Una scelta, questa, che non solo riduce l’impatto ambientale, ma spesso dona un tocco di speciale autenticità e naturalità alla tavola, in sintonia con il cliente contemporaneo sempre più sensibile nei confronti delle tematiche eco.

L’integrazione di elementi naturali nella mise en place è una tendenza in decisa crescita. L’utilizzo di legno grezzo, pietre, foglie e fori freschi aggiunge un tocco organico e rilassante alla tavola. Piatti in ardesia, sottopiatti in legno e centrotavola realizzati con piante aromatiche o fori stagionali, sono elementi essenziali per dar vita a una mise en place visivamente attraente ma soprattutto green.

UN INNO La mise en place Horeca:

all’eleganza semplice

IL DESIGN CHE VALORIZZA

OGNI PORTATA

Per ristoranti, bar e hotel che cercano una mise en place capace di distinguersi con personalità e carattere contemporaneo, Easy Life propone Organica: forme concettuali e lineari che valorizzano ogni portata gourmet, trasformando la tavola in un’esperienza memorabile. L’esterno verde oliva satinato opaco dialoga con l’interno verde chiaro lucido, creando piccoli contrasti cromatici dal risultato sorprendente.

di Francesca Guerini Rocco

Accenti naturali, palette calde e accessori modulabili. La nuova mise en place dedicata al mondo Horeca è un racconto corale della convivialità più avvolgente, semplice e ricercata al tempo stesso. A parlare, in tavola, sono i dettagli personalizzati, gli oggetti ad alto tasso di decor e i pochi pezzi classici, ma dall’allure contemporanea, che insieme elevano, al massimo, l’esperienza gastronomica

Bianco, grigio o nero a effetto metallico per la lampada da tavolo Frisbee di Brandani. Wireless, con cavo usb e autonomia di 10 ore, ha un sistema touch per accensione e spegnimento e permette di regolare la luce calda, fredda o naturale, con diversi livelli di intensità.

Gemme di IVV, la lampada da tavolo bianca, portatile e ricaricabile ha il paralume orientabile e staccabile, arricchito da una veletta trasparente con lavorazione plissé che diffonde la luce con delicatezza e raffinatezza. Grazie alla possibilità di utilizzo a due altezze diverse, si adatta con naturalezza a molteplici situazioni: dalla tavola apparecchiata con stile, al bancone del bar, fino agli angoli più intimi e accoglienti di un lounge.

Una collezione di posate dove la raffinatezza del design classico incontra la preziosità delle finiture dorate. Simbolo di qualità e stile Made in Italy, la linea Arianna Oro è disponibile in sei differenti colorazioni e finitura PVD Oro.

Frutto di oltre sessant’anni di competenza tecnica e cura nella progettazione, Rivadossi Sandro & C. porta in tavola l’eccellenza riconosciuta nei mercati internazionali.

Per il 2026 Brandani dedica un intero catalogo al settore dell’hospitality, con una serie di proposte per la tavola che includono piatti, posate, bicchieri, tazze e accessori vari. Tra le novità c’è il servizio Bolle in gres, nella versione bianca o nera: lavabile in lavastoviglie, ha i bordi bombati e pieni che distinguono i piatti piani e i profili punteggiati a definire tutta la collezione.

35 colori, 13 forme e un’eleganza intramontabile. La rinomata serie Memento di Serafini Zani, che da sempre si distingue per l’uso deciso e creativo del colore, si amplia con i nuovi calici da vino. Otto le nuances proposte (rosso, blu, mandarino, turchese, nero, lime, bianco e giallo) che, con una pennellata sottile ma decisa sullo stelo, danno il giusto tocco di stile.

Nasce L’Arte della Materia, la nuova collezione SchönhuberFranchi in cui il nero intenso delle alzate e la matericità del legno si incontrano in un dialogo elegante e avvolgente. Linee decise e superfici opache definiscono una struttura sobria e contemporanea, mentre i piani in legno conferiscono calore e texture autentica. Un buffet che è esperienza sensoriale: ogni portata si posa come in una piccola scena, raccontando equilibrio, sostanza e bellezza.

La speciale tecnologia sviluppata per Riedel Veritas è frutto dell’esperienza e della competenza enologica di generazioni: questa collezione di bicchieri classici in cristallo, infatti, è perfettamente bilanciata nel peso e consente una degustazione ottimale di qualsiasi vino.

Il richiamo è ai paesaggi e alle atmosfere polinesiane, lo stile quello impeccabile di Buccellati. Il decanter Tahiti è un’opera in argento di alta manifattura, che reinterpreta le antiche caraffe con un tocco contemporaneo e inaspettato, il manico a effetto bambu. Per l’hotellerie più esclusiva.

Nuova colorazione cobalto per la linea Arc Contrast di LSA, estensione della pluripremiata collezione ARC. I profili sono leggermente affusolati, la forma è progettata per adattarsi alla mano e le finiture traslucide e opache tattili creano un gioco di luci contrastanti. Impeccabili con la collezione Paddle, in frassino certificate FSC rifinito a mano e verniciato con vernici organiche, con rientranze appositamente realizzate per contenere in modo sicuro bicchieri e ciotole in porcellana da servire. Il design originale si ispira ai bar di montagna del Tirolo.

Linee fluide, morbide, allungate: Pinti interpreta così la nuova mise en place, con l’eleganza delle posate Audrey Velvet Honey (design Marcello Ziliani). La finitura speciale ottenuta attraverso due processi di sabbiatura regala un effetto delicatamente ruvido ed è declinata nei colori dei metalli. Nuovissima la versione Audrey champagne che si ispira alla morbida tonalità del vino omonimo.

Double-O, il vassoio in rame di Ghidini1961, è l’ampliamento della collezione Double-O con il celebre champagne cooler, disegnata da Richard Hutten. Un oggetto dall’animo pop e chic al tempo stesso che sostituisce le maniglie con i caratteristici cerchi, tratto distintivo del designer, per uno stile contemporaneo e giocoso.

Divertente e pratica: la lampada a batteria Poldina Stopper di Zafferano è portatile, ricaricabile e ha il tappo in silicone che si adatta a diverse bottiglie (compresa Lido in ceramica di Zafferano), trasformandole in oggetti luminosi, da usare in e outdoor. Il controllo “touch” presente nella parte superiore della testa consente di accendere la luce, regolarne l’intensità e selezionare la temperatura di colore.

Seletti e Marcantonio traducono l’arte giapponese Kintsugi in forme contemporanee, per vestire la tavola con un insolito servizio in porcellana che sembra fatto di cocci sbeccati, uniti da preziosi frammenti in oro. La collezione comprende piatti, tazzine, ciotole, teiere, alzatine, oltre a bicchieri, posate e accessori d’arredo.

Arthur Krupp®, specializzato in articoli in porcellana made in Germany e bone china, offre una gamma professionale pensata per il settore Ho.Re.Ca. e non solo. Estremamente resistenti a urti e rotture, i piatti della collezione Eden esplorano lo stile jungle con decori preziosi e ricercati nei toni della terra, da combinare a piacere.

IL PRIMATO FEMMINILE B&B in Italia: del setore

e le prospettive economiche

Nel 2025

i B&B

in Italia superano le 32.000 unità e il 65% è gestito da donne, che guidano la crescita con un modello di ospitalità radicato nei territori e aperto all’innovazione

Il comparto dei bed & breakfast in Italia continua a rappresentare una componente rilevante del turismo nazionale, con oltre 32.000 strutture registrate nel 2025. Si tratta di un segmento che, pur collocandosi in una nicchia rispetto all’hôtellerie tradizionale, genera impatti economici signifcativi sulle economie locali e si conferma un volano per la valorizzazione territoriale.

Dal Rapporto B&B Italia 2025, realizzato dalla piattaforma italiana di prenotazioni Bed-andBreakfast.it emerge un dato di particolare interesse: circa il 65% dei B&B è gestito da donne. Un primato che non si limita a un aspetto statistico, ma incide profondamente sulle caratteristiche del modello di ospitalità diffusa. Le gestioni femminili si distinguono per una maggiore attenzione alla personalizzazione del servizio, alla qualità percepita dal cliente e alla

Fonte: Rapporto Bed-and-Breakfast.it 2025

I gestori di strutture ricettive in Italia

Il profilo del gestore di una struttura ricettiva extralberghiera in Italia evidenzia un settore a prevalenza femminile (56%), con una presenza maschile pari al 40,6% e una quota non binaria del 3,4%. L’età media risulta tendenzialmente elevata: la maggioranza ha più di 45 anni, con il 28,4% nella fascia 46-55, il 34% tra 56-65 e il 18,5% oltre i 65 anni, mentre solo il 17,3% ha tra 31 e 45 anni e appena l’1,8% tra 18 e 30. Questo quadro suggerisce che l’attività venga intrapresa spesso in una fase avanzata della carriera o come seconda occupazione, magari dopo esperienze in altri ambiti professionali o come opportunità post-pensionamento.

Fonte: Rapporto Bed-and-Breakfast.it 2025

Dinamiche di mercato e distribuzione geografca

Il settore registra nel periodo 2024-2025 una crescita del 4,5% nelle nuove aperture, con un trend più dinamico nel Sud Italia, dove i B&B si confermano un’opportunità per l’economia turistica locale. La distribuzione delle strutture vede il quasi la metà delle strutture nel Nord Italia (44,1%) seguito dal Centro (26,9%), dal Sud (16,1%) e dalle Isole (12,9%). Il prezzo medio a notte per camera si concentra prevalentemente nella fascia 60-100 euro.

Il dato geografco evidenzia come i B&B non siano soltanto un fenomeno turistico, ma anche un fattore di riequilibrio economico per aree meno industrializzate, offrendo possibilità di

GENERE
TIPOLOGIA DI ALLOGGI OFFERTI

reddito e di autoimprenditorialità soprattutto in contesti periferici.

La maggior parte delle prenotazioni avviene tramite piattaforme online, con una crescita costante dell’utilizzo dei social media per la promozione diretta. Tale dinamica introduce un elemento di disintermediazione che, se da un lato aumenta la visibilità internazionale (quasi il 60% degli ospiti proviene dall’estero), dall’altro espone i gestori a una forte dipendenza dalle condizioni imposte dagli operatori digitali globali.

Scenari e prospettive economiche

Il comparto dei B&B è chiamato a confrontarsi con alcune sfide cruciali come la pressione

concorrenziale delle piattaforme di short rent, che tende a comprimere i margini; la necessità di adeguamento normativo, ancora frammentato tra regioni e comuni e l’esigenza di differenziarsi puntando sulla qualità e sull’identità locale.

In ogni caso, Il Rapporto B&B Italia 2025 conferma che i B&B italiani non sono soltanto una forma alternativa di ospitalità, ma una leva economica strategica. La maggioranza femminile nel settore non è un dato accessorio, ma un elemento strutturale che contribuisce a definire la fisionomia del comparto: un turismo diffuso, radicato nel territorio e orientato a creare valore non solo economico, ma anche culturale e sociale.

PROGETTI

CONTRACT

DI PRESTIGIO

che veste hotel e B&B DI CLASSE La biancheria

Cinelli Piume e Piumini presenta il nuovo piumino della collezione Autunno/Inverno 2025/2026: Magnifico, il top di gamma dedicato a chi cerca il comfort di lusso, ha la fodera composta in 93% Tencel®, fibra naturale traspirante e igroscopica, con il 7% in cashmere e l’interno in 100% piumino d’Oca Bianca Siberiana F.P.880, il più raro e pregiato del catalogo.

Tessuti leggeri come carezze, sfumature candide che illuminano la stanza e dettagli sartoriali che traducono l’eleganza in un tocco unico ed esclusivo. Le collezioni tessili dedicate al mondo dell’hospitality coniugano comfort e stile, con un mood raffinato dal sapore classico e tocchi contemporanei, da personalizzare

di Francesca Guerini Rocco

Con Contrée Sauvage, Lelièvre Paris interpreta il mondo contract con un tocco materico avvolgente e selvaggio. Disponibile in una palette ricca di colori e texture, questa collezione ad alte prestazioni (resistente al fuoco e al calpestio, con grandi larghezze) incarna l'essenza dei paesaggi desertici. Tessuti e tappeti evocano la ruvidità della terra, le sfumature della corteccia, le palme da dattero e

Tradizione tessile italiana per il settore alberghiero con la nuova linea HOSPITALITY Cassera Casa in total white, che offre soluzioni studiate per il mondo dell’accoglienza. Il bianco tradizionale è declinato sulla biancheria da letto in satin di puro cotone 300 o 500 TC, sulle spugne da 500 g/m2 in filato 100% cotone doppio ritorto, e su piumini e topper in vera piuma d’oca. In più, viene offerto un servizio “one-to-one” su misura per la massima personalizzazione.

Fullmoon e Minimoon sono due tra le tante proposte della nuova collezione per la biancheria da letto L’Accessoire di Élitis. Una linea che fa dei grafismi stilizzati (con motivi geometrici o vegetali) il suo punto di forza, per coppie di federe in morbido cotone, in differenti colori e fantasie. Disponibili nella versione rettangolare o quadrata (50x70 o 65x65 cm).

I quadri assumono un tocco bohémien sui nuovi plaid con frange in lana spessa di Élitis. Perfetto per la mezza stagione o per aggiungere un tocco avvolgente all’angolo relax delle suite, Edith è disponibile in quattro colori: neve, zafferano, genziana e lino, con linee decise a contrasto. La misura è 130x200 cm.

Lanerossi presenta Wool Energy, il nuovo sistema letto brevettato e ad alte prestazioni, che fonde materiali naturali, tecnologia e design per il massimo benessere. Lana Merinos extrafine e memory foam arricchito con polvere di grafite purissima combinano comfort termico, sostegno ergonomico e qualità sensoriale in un design elegante e sostenibile. La collezione comprende il topper e guanciale Morfeo, la Thermocoperta e il set di lenzuola g-raphite.

Una collezione che nasce da un’immaginazione sensoriale: ogni tessuto RÊVERIE di C&C Milano è pensato come un elemento materico, fatto di texture e contrasti, pieni e trasparenze. Tante le proposte, tra cui i plaid sartoriali in cashmere impreziositi da bordi in pelle, frange leggere e dettagli a punto cavallo. In tanti colori diversi.

Si chiama Vintage Pink il nuovo colore scelto da Once Milano per scaldare l’autunno. Una tinta civettuola ma anche calda e avvolgente, perfetta declinata nella versione in velluto, utilizzata per le bordature delle tovaglie, per i placemat singoli e anche per i copriletti.

Quagliotti, azienda tessile specializzata nelle proposte dedicate agli hotel a 5 stelle lusso e ai ristoranti stellati, propone le nuove collezioni per la tavola in lino filato doppio ritorto (cinque volte più fine) impreziosito dal tradizionale orlo a giorno. Per tovaglie, runner e tovagliette americane ultrachic.

Somma 1867, brand del gruppo Gabel, presenta la linea bespoke La Suite pensata per il mondo hôtellerie o per chi desidera ricreare l’atmosfera delle suite deluxe in casa propria. L’accappatoio con collo a scialle può essere completamente personalizzato nei tessuti e nei colori.

Dedicata a boutique hotel, hotel di lusso e ai clienti più esigenti che cercano una biancheria per la casa esclusiva, La Sartoria è il nuovo brand di casa Caleffi che offre eleganza, artigianalità e lusso totalmente su misura. Il servizio di biancheria da letto e bagno di alta gamma è studiato nei minimi dettagli: dal tessuto, a scelta tra Raso 600, Raso 300, Modal, Seta, Lino e Jacquard, alle stampe, alle finiture speciali, come ricami, piping e bourdon orli e trapuntature, lettere o loghi ricamati (per le spugne).

100% puro cotone pregiato di qualità Ring, doppia cucitura sui lati per la collezione Luxury di Hermet, pensata per il settore dell’hôtellerie. Il set spugna con cesello e balza abbinata, ha una grammatura di 500 gr/m2 e comprende anche l’accappatoio a scialle di 400 gr/m2.

Sofisticata e personalizzabile nei minimi dettagli, la linea bespoke La Suite di Somma 1867 pensa anche ai più piccoli con la morbida copertina in filato di lana pregiata da abbinare al completo letto ricamato, disponibili con servizio di personalizzazione di tessuti e colori.

Capolavoro di tessitura su disegno d’artista, Iside & Osiride, del brand Alessandro Bini, unisce seta pregiata e texture Jacquard a lampasso in sofisticate geometrie. Alto artigianato fiorentino pensato per progetti contract di prestigio nell’hospitality, retail e nautica, oltre che per il privato.

Avvolgente e lussuoso, il cuscino Superior Soft di Duxiana unisce piuma d’oca pregiata e cotone egiziano. La lavorazione artigianale svedese garantisce sostegno delicato e traspirabilità ottimale, per notti di riposo rigenerante nell’eccellenza scandinava.

Il reparto dedicato all’Horeca

Grazie al suo lungo e consolidato rapporto con l’Horeca, Luca Carraresi, titolare del punto vendita Dal Toscano, ci spiega le dinamiche in atto tra questo mondo e quello del retail anticipandoci le sfide che dovranno affrontare in futuro

CHE L’HORECA il retail offre quella qualità ricerca Dal Toscano:

Per fortuna il fast food, spesso conseguenza dei frenetici ritmi della vita quotidiana che ci sottraggono tempo ed energie, non è riuscito a sconfggere la predilezione per una cucina sana, fatta con ingredienti naturali, alla quale continuiamo a dedicare, almeno nel nostro Paese, una grande attenzione. Una cura che non riguarda solo il cibo ma anche quel composito mondo che lo accompagna: parliamo della sua “mise en place”, dell’impiattamento e di tutta quella serie di strumenti, piatti,

bicchieri, posate, di cui ci serviamo per consumarlo. Il cibo, in pratica, ha bisogno di una corretta scenografa, un aspetto a cui prestiamo attenzione anche quando mangiamo in ristoranti, in bar o in locali. Tanto che spesso il nostro giudizio sulla qualità del servizio offerto tiene conto, oltre che della bontà del cibo, anche di questi aspetti secondari che poi tanto secondari non sono. Di questa tendenza si è accorto anche il mondo della ristorazione che sempre di più, con il fne di assecondare il cliente nella sua ricerca

di una qualità a 360°, si rivolge ai negozi del settore, invece che ai distributori specializzati, per rifornirsi di articoli per la tavola raffnati, curati ed eleganti. A riprova di ciò, sono sempre più numerosi i negozianti del nostro comparto che ospitano all’interno del loro punto vendita un settore dedicato alla ristorazione. Di questa tendenza abbiamo discusso con Luca Carraresi, titolare di Dal Toscano, negozio di Borgo Virgilio (MN). Ecco quanto ci ha detto…

Da quanto avete iniziato a rivolgervi anche al target Horeca (bar/ristoranti ecc,) e qual è stata la ragione che vi ha portato ad aprirvi a questo settore?

Abbiamo intrapreso questo percorso nel 2010, anticipando la crisi della lista nozze; un’attenta

Luca Carraresi, Amministratore unico del punto vendita Dal Toscano

analisi ci aveva fatto capire che non era solo una questione di marketing o di abitudini di consumo, ma una trasformazione profonda nel modo in cui viviamo le relazioni e la famiglia.

Come sta andando questa esperienza?

Il settore resta strategico per la nostra economia, con un ruolo centrale nella valorizzazione degli strumenti di cottura e nella promozione della cucina.

Come avete pubblicizzato agli inizi questa vostra offerta merceologica?

Prevalentemente sul territorio, attraverso una rete di agenti e attività promozionali come eventi in store e showcooking.

Che tipo di ristoranti/locali si rivolgono a voi? Di che livello? Sono di zona o anche geografcamente distanti?

I nostri clienti provengono prevalentemente dalla città di Mantova e dalle province confnanti. La cucina mantovana è, infatti, un meraviglioso esempio di contaminazione gastronomica: un crocevia di sapori che rifette la posizione geografca della provincia di Mantova, incastonata tra Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. I locali sono prevalentemente tradizionali. Osterie, trattorie e agriturismi la fanno da padrone, pochi i ristoranti Gourmet o di innovazione gastronomica.

La sezione dedicata agli elettrodomestici professionali
L’angolo dedicato ai calici per cocktail

INCONTRI

Quali sono i motivi per cui i ristoratori si rivolgono a voi e non ad esempio ai distributori specializzati? In cosa consiste il plus che siete in grado di offrire loro?

Oggi la distinzione tra Horeca e Retail è sempre meno marcata. I clienti si muovono liberamente all’interno di questi due mondi con grande disinvoltura. Non è raro trovare strumenti professionali nelle case delle massaie e prodotti retail nelle mise en place dei ristoranti. Siamo, forse, gli unici in Italia, ma sicuramente i primi ad aver offerto questa opportunità di contaminazione creando uno shop in shop Horeca all’interno del nostro punto vendita.

Il fatto che nel campo della ristorazione si presti sempre più attenzione alla qualità e al design dei servizi da tavola è un fattore che agevola il rapporto con l’Horeca?

Non sempre, in questo periodo storico di congiuntura economica il cliente presta molta attenzione al prezzo e sceglie quello che ritiene giusto.

Anche per quanto riguarda la mise en place dei ristoranti esistono dei trend. Basandosi sulla sua esperienza, quali sono attualmente le tendenze che vanno per la maggiore? Mi riferisco a materiali, decori, stili (tradizionale, moderno, contemporaneo ecc).

La mise en place nei ristoranti è diventata molto più di una semplice disposizione di piatti e po-

sate: è un vero e proprio linguaggio visivo. Sta scomparendo la tavola classica con tovaglia a vantaggio di quella minimalista che non la prevede. Tiene ancora il mercato di quella rustica o country chic, con materiali naturali e/o di recupero. Di gran moda la gourmet, in dialogo con l’ambiente e il menù. Piatti con texture materiche, posate in acciaio satinato o colorato (PVD).

Sezione dedicata alle pentole
La sezione dedicata ai piatti

I bicchieri sono lavorati, talvolta vintage o di design con elementi decorativi botanici o etnici.

All’interno del vostro punto vendita avete un’area specifca dedicata alla ristorazione?

E se sì, come è articolata?

Sì, come ho già anticipato abbiamo un’area espositiva dedicata di circa 400 m2 con un layout espositivo molto tecnico orientato più alla funzione che all’esperienza. Per dare alcuni esempi, conservazione, cottura, pasticceria, bar, tavola sono alcuni dei settori specifci del reparto.

Che tipo di articoli comprende?

In sostanza gli stessi della parte retail, ma con un orientamento esclusivamente professionale.

Che marchi trattate?

I più importanti marchi di riferimento del settore: Agnelli, Tognana, Bormioli, Sambonet, per citarne alcuni.

Da quando avete iniziato a trattare il settore Horeca avete notato un’evoluzione, dei cambiamenti? Ossia, ritiene che l’Horeca sia un settore dinamico?

Il settore resta strategico per l’economia italiana, tuttavia, per mantenere la competitività, le imprese dovranno investire in innovazione, formazione e digitalizzazione.

Se dei cambiamenti ci sono stati, cosa hanno riguardato?

Ci sono molte sfde da affrontare. Innanzitutto

L’angolo dedicato ai calici per vini

l’infazione e il potere d’acquisto: il 90% degli operatori segnala la riduzione del potere d’acquisto come ostacolo principale. Vi è poi l’inverno demografco: la popolazione italiana è in calo e gli over 65 spendono molto meno nel settore rispetto ai giovani. Da considerare anche la polarizzazione dei consumi: cresce il divario tra chi cerca esperienze premium e chi punta al risparmio.

Avete in programma di sviluppare questa offerta in futuro e se sì in che direzione?

Un tempo il ristoratore si affdava al fornitore locale, spesso con rapporti consolidati. Oggi, grazie alla trasparenza e alla concorrenza online, si è passati a un approccio più razionale e

strategico, dove il prezzo, la qualità e il servizio post-vendita sono decisivi. I ristoratori stanno acquistando attrezzature sempre più online, e questa tendenza è in forte crescita nel 2025. Per questo abbiamo creato Furnitur.it, il nostro primo B2B (con un approccio facilitato simile a un B2C) dedicato al mondo dell’Horeca con vantaggi concreti per chi gestisce ristoranti, bar e hotel. Ampia scelta e confronto prezzi, tempi di consegna rapidi, pagamenti sicuri e rateizzati e consulenza tecnica online.

C’è qualcosa che non le ho chiesto e che invece vorrebbe comunicare ai nostri lettori sul vostro rapporto con il settore Horeca?

In sintesi, i mercati sono in continua evoluzione. Le crisi non sono solo una questione di marketing, raccontano una trasformazione profonda del modo in cui viviamo. Le attività che sapranno cogliere queste opportunità adattandosi con fessibilità e creatività avranno un vantaggio competitivo duraturo, consolidando la propria presenza sul mercato e costruendo relazioni autentiche con i propri clienti.

L’angolo dedicato alla pizzeria

NELL’HORECArisplende il vino italiano

Nuove opportunità per ristoratori e comparto bicchieri. Bollicine e bianchi trainano carte snelle e servizio al calice; cresce l’upselling di calici dedicati e set degustazione

Afne 2025 il vino italiano vive una stagione di rinnovato entusiasmo nel canale HoReCa. Dopo anni di oscillazioni legate ai costi e ai fussi turistici, i segnali arrivano fnalmente positivi: i consumatori cercano qualità, esperienze e convivialità, riportando il calice al centro del momento sociale.

Le bollicine guidano la rinascita: secondo il più recente Report Valoritalia gli spumanti italiani crescono di circa il 5% sull’anno, trainando il mercato con la loro immagine festosa e versatile. Accanto a loro avanzano i bianchi freschi e verticali, perfetti per aperitivi e pranzi leggeri, mentre i rossi, pur in lieve arretramento, trovano nuova linfa nelle carte che puntano su vitigni autoctoni e racconti di territorio.

Un capitolo a parte merita il vino analcolico, che in Italia ha superato i 55 milioni di euro e si prepara a un balzo di oltre il 60% entro fne anno. Questa tendenza non rappresenta una rinuncia, ma un’estensione delle occasioni di consumo: chi sceglie di limitare l’alcol può comunque brindare, e i locali che inseriscono in carta una o due etichette dealcolate dimostrano attenzione alle nuove sensibilità.

Per i professionisti del fuori casa il momento è ideale per ripensare l’offerta in chiave positiva. Non servono liste sterminate: bastano una decina di referenze ben scelte, con almeno un paio di sorprese stagionali, una gamma di bollicine italiane e qualche proposta al calice che inviti alla scoperta. La formula “meno ma meglio” si sposa con la voglia di esperienze: il cliente desidera qualità e racconto, non quantità. Spazio quindi a vitigni identitari, a eventi di degustazione con i produttori e a una narrazione che valorizzi sostenibilità e legame con la vigna.

Questo riposizionamento spinge anche il compar-

to bicchieri, oggi leva concreta di ricavo e qualità. L’upselling passa da un set essenziale ma studiato: tulip per spumanti, calice universale sottile per bianchi e rossi giovani, ballon per rossi strutturati, bicchiere alto per rosati e macerati (“orange”). Il clima di fne 2025 è dunque incoraggiante: la domanda c’è, più consapevole e selettiva, pronta a premiare locali capaci di offrire emozioni oltre al bicchiere. Per chi lavora nell’HoReCa è il momento di alzare il calice: il vino italiano, forte di tradizione e capacità di innovare, sta tornando protagonista e promette un 2026 ricco di brindisi e nuove opportunità.

UN SEGMENTO CHE SORRIDE AL FUTURO

Una delle novità più affascinanti è il fermento attorno al vino analcolico (o dealcolato). Nel 2024 il mercato ha raggiunto 55 milioni di euro e per il 2025 si è stimata una crescita addirittura del +60%. Questa evoluzione non è soltanto una risposta alle sensibilità salutistiche: crea occasioni nuove di consumo, adattabili a momenti serali o conviviali dove non si vuole rinunciare al gesto del brindisi. Il Decreto che permette la produzione dei vini con gradazione ≤ 0,5% (eccetto vini DOP/IGP) spalanca le porte a innovazioni che possono ispirare una carta “alcol-light” nei locali.

L’irresistibile

RIFLESSI

DI STILE PER OGNI DRINK

della mixology ARTE

La glacette della collezione Silver Nights di Pozzi Milano è perfetta per il servizio dello champagne: doppia parete in acciaio con raffinata finitura plissé lavorata a mano artigianalmente. Dal 1876 simbolo di eleganza senza tempo, Pozzi Milano porta in questa spumantiera l’eredità di un brand nato nella moda maschile ed evoluto nel tableware di alta qualità.

Protagonista assoluta dell’art de la table e della convivialità 2026 è senza dubbio la mixology che traduce il gesto del bere in un nuovo e raffinato rituale sensoriale. Dai set preziosi in argento e bambù ai bicchieri a tinte accese in vetro borosilicato, ogni brand interpreta l’arte del cocktail con design iconici e lavorazioni raffinate, così versatili che sono perfette in un lounge bar come nel salotto di casa. Forme innovative, colori decisi e materiali inediti raccontano un trend in continua evoluzione, che veste l’ora dell’aperitivo di scenografie contemporanee, tra eleganza e creatività

Il nuovo catalogo 2026 di Sambonet abbraccia a 360° l’arte della mixology, con tantissime proposte glassware ad hoc in vetro borosilicato, che giocano con forme accattivanti e fuori dal comune. Dalle silhouette organiche che ricordano forme naturali, ai volumi irregolari che sfidano le simmetrie tradizionali, ogni pezzo è pensato per trasformare ogni drink in un’esperienza sensoriale completa. Perfetti per cocktail bar d’avanguardia, ma anche per nuove scenografie domestiche, sono leggeri, ma resistenti agli sbalzi termici.

Per bar, ristoranti e hotel che vogliono trasformare l’aperitivo e l’after-dinner in momenti di pura suggestione, Vidivi presenta Mixology & Spirits: una collezione di bicchieri dove il design vintage incontra la ricerca contemporanea. Forme studiate per cocktail, spirits e distillati in purezza esaltano sfumature di colore e riflessi, mentre decori ricercati, giochi di luce e superfici strutturate creano un’esperienza che coinvolge vista e tatto. Realizzati in cristallo 100% riciclabile e prodotti utilizzando fonti di energia rinnovabile e forni esclusivamente elettrici.

Non poteva che chiamarsi Tattoo la linea di RCR che richiama l’estetica della Body Art. Tante le tante proposte in Luxion®, un brevetto esclusivo in vetro sonoro superiore, altamente resistente, lavabile in lavastoviglie e 100% riciclabile. Tutte realizzate in collaborazione con i massimi esperti di food e beverage, come il modello Mule o Clessidra, che hanno vinto il Premio Smart Label, Host Innovation Award. Ogni bicchiere può essere personalizzato con il logo del cliente inciso in bassorilievo.

Lavorazione a taglio diamantato per la brocca da cocktail, i tumbler, i flute e i calici della collezione Timeless di Pasabahce, che dona un effetto lussuoso e brillante per mise en place sofisticate. I bicchieri sono disponibili in tante forme e dimensioni, per whisky, shot, Gin, Martini, champagne, cocktail, oltre agli immancabili modelli da vino e acqua.

Set da cocktail e sottobicchieri pregiati: Buccellati celebra così il rito dell’aperitivo, con il set Tahiti in argento e bambù e la decorazione Rouche, nata negli anni ’50, a impreziosire i nuovi sottobicchieri. Il celebre motivo ondulato, ispirato al movimento del mare e alla forma di alcune conchiglie, viene realizzato attraverso l'antica tecnica del cesello.

Semplici, chic, versatili e timeless: le proposte di SchönhuberFranchi interpretano l’arte della mixology con discreta eleganza. Tra le ultime novità spiccano Q2, il tumbler che gioca tra il mood classico e quello contemporaneo mantenendo le caratteristiche del bicchiere da sommelier, e Lines, dalla forma aggraziata che si distingue per la particolare lavorazione, leggera e chic.

Un gintonic con Blueside e Gino, il bicchiere in vetro borosilicato pensato proprio per questo drink.

Caratterizzato da un’insolita inclinazione del bordo che lo rende unico nel suo genere, Gino è fortemente iconografico ed è perfetto anche per servire Spritz e sparkling cocktail.

Disegnato da Sabrina Lazzareschi per KnIndustrie, il bicchiere Cast Away è realizzato in coccio smaltato dai maestri artigiani di Caltagirone. Ideale per mantenere la temperatura perfetta di qualsiasi cocktail (ma anche della classica birra), ha l’esterno ruvido color terracotta e l’interno smaltato in brillante grigio antracite.

Preparare un cocktail all'avanguardia per Crystalex Bohemia è una vera arte. Ecco perché ha creato un set di bicchieri da bar ad hoc in collaborazione con barman esperti. Come Praline Martini Espresso, il calice nato per il Martini ma perfetto anche per cocktail, amari e liquori, o Waterfall Cocktail, la coppa da 340 ml che si aggiunge ai calici da vino.

Mario Luca Giusti propone per il 2026 la nuova collezione Peter: i bicchieri bassi, dalla forma larga e robusta, sono impreziositi dai 5 colori decisi (turchese, blu royal, rubino, ambra, verde) sulla superficie rigata, in contrasto con la base trasparente. Disponibile anche la versione completamente trasparente. Per servire drink on the rocks di carattere.

NUDE Glass lancia BAR/GIANI, la nuova collezione di bicchieri da cocktail progettata insieme al multi premiato mixologist Giorgio Bargiani. La collezione comprende quattro bicchieri da cocktail e un raffinato mixing glass, che reinterpretano tutti i classici modelli aggiungendo il gambo: per esaltare l’esperienza della mixology sia nei bar sia in contesti domestici.

Realizzati completamente a mano in vetro soffiato, resistenti, impilabili e adatti alla lavastoviglie, i nuovi tumbler Handy disegnati da Federico de Majo e Marco Vanin per Zafferano si distinguono per la leggera sagomatura del profilo che li rende più ergonomici oltre che d’effetto. In 9 colori vivaci, fanno parte di una collezione con una bottiglia in vetro borosilicato in cinque colori e due tappi satinati intercambiabili oro e argento, un highball, una ciotolina (entrambi impilabili) e una caraffa, tutti trasparenti.

6 – 10. 2. 2026

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