Percorsi in Ceramica 47

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percorsi in ceramica

47/2023 RIVISTA DI SEGNI E IMMAGINI MAGAZINE OF GRAPHICS AND DESIGNS Poste Italiane Spa, n. 47, Maggio 2023 Spedizione in abbonamento Postale - 70%, DCB Modena

direttore responsabile editor in chief

Mauro Manfredini

progetto grafico art direction

Ikos

Elisabetta Naldi

coordinamento editoriale editorial coordination

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redazione testi text editing

Matteo Vercelloni

stampa printing

ROTOLITO S.p.a. Milano

Tassa pagata

Postage paid Casalgrande Padana

Via Statale 467, n. 73

42013 Casalgrande (Reggio Emilia) Tel. +39 0522 9901

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IN COPERTINA / ON THE COVER JW Marriott Venice Resort and Spa Sacca Sessola island, Venice (I) Watercolor of the project by Matteo Thun

IN QUESTE PAGINE / ON THESE PAGES

Mulino Mandelli Matteo Thun & Partners Treviso (I) Overview

percorsi in ceramica /47

editoriale editorial

2 Trasformazione e Restauro Restoration and Transformation

Mauro Manfredini

riuso e rifunzionalizzazione dell’esistente enhancing the value of existing buildings

4 Introduction

6 Studio Marco Piva

8 Atelier(s) Alfonso Femia

10 Roberto Pescarollo

12 MGP Architettura, Maria Grazia Paudice

14 Silvano Lonardi

16 Paola Maré

17 Alain Demarquette

18 Paolo Portoghesi

20 Kengo Kuma

Matteo Thun & Elisa Vago

22 Riuso, trasformazione e restauro come occasione di ascolto e dialogo con l’architettura esistente Reusing, restoring, and transforming existing architecture,creating a dialogue with it

Casalgrande Padana creative centre

34 Milano, Piazza San Marco 1

Grand Prix XIII 2022/2024

38 La cultura internazionale del progetto

International design culture

nuove collezioni new collections

42 Fusion

46 Supreme

Trasformazione e Restauro Restoration and Transformation

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di by Mauro Manfredini

Questo numero di “Percorsi” si occupa di uno dei temi di riferimento del progetto di architettura del nostro presente: quello del riuso e della trasformazione dell’esistente, del confronto con paesaggi ed edifici che sono parte della storia di ogni Paese e città. L’attitudine all’ascolto di quello che ci circonda, all’attenzione verso costruzioni in disuso e a volte abbandonate, con cui instaurare un dialogo sia a livello compositivo e volumetrico, sia dal punto di vista della necessaria rifunzionalizzazione, è ormai una strada che non solo in Europa è seguita dalla cultura del progetto in senso lato, dalla scala territoriale al recupero di singoli edifici, sino al dettaglio degli interni. Le collezioni di Casalgrande Padana, per varietà di offerta e per prestazioni di durata nel tempo si offrono anche in questo settore come uno strumento utile per la definizione di nuovi spazi e luoghi ,oggetto di attento riuso.

In apertura ci concentriamo su una serie di progetti a diverse scale che documentano il tema della trasformazione funzionale, del restauro e del recupero, che il Grand Prix Casalgrande Padana, osservatorio sulla scena del progetto internazionale, ha raccolto nelle ultime edizioni. La selezione critica che presentiamo appare significativa per le diverse tipologie affrontate in cui le lastre di gres porcellanato Casalgrande Padana emergono tra i fattori protagonisti all’interno di percorsi di approccio progettuale diversificati rispetto alle occasioni di confronto affrontate. Abbiamo incontrato Matteo Thun ed Elisa Vago dello Studio Matteo Thun & Partners di Milano per farci raccontare alcuni progetti di trasformazione e ‘riattivazione’ di luoghi e costruzioni da loro svolti e ancora in cantiere. Tra questi l’intervento sull’isola di Sacca Sessola della laguna veneziana, che accoglie oggi un resort del Gruppo Marriot, appare esemplare nel metodo e nel risultato. Chiude la rivista il bando per il XIII Grand Prix (2002/2024), la notizia dell’apertura a Milano del nuovo Creative Centre in via San Marco 1, all’interno di una delle opere più note di Ludovico Magistretti, e una rassegna delle ultime novità che offriamo al mondo del progetto di architettura: Supreme che rilegge l’aspetto materico e tattile del Salgemma, un minerale conosciuto sin nell’antichità per la sua vitrea lucentezza; Fusion che traduce nelle lastre di gres porcellanato ad altra prestazione le cromie proprie delle superfici metalliche.

This issue of Percorsi focuses on a primary theme in today’s architecture, i.e., reusing and transforming building and landscape heritage. “Listening” to everything surrounding us, establishing a dialogue with rundown and abandoned buildings on a volumetric and compositional level to repurpose them, is the preferred architectural approach in Europe and beyond to recover landscapes, buildings, and even interiors. When it comes to redefining and repurposing spaces and places, Casalgrande Padana tile collections are a precious tool, thanks to their variety, durability, and excellent technical features. We’ll start delving into the theme of recovery, restoration, and repurposing by presenting projects in different scales featured in the past few editions of the Casalgrande Padana Grand Prix, which has always offered the perfect snapshot of the global architectural scene. As we’ll see, Casalgrande Padana porcelain stoneware tiles are the common thread in these diverse projects undertaken with different approaches. Also, in this issue, we chat with Matteo Thun and Elisa Vago from Matteo Thun & Partners (Milan) to learn about their past and ongoing conversion and repurposing projects. Their project for the JW Marriott resort on the island of Sacca Sessola in the Venetian lagoon perfectly epitomises this theme.

We’ll also talk about the call for entries for the 13th edition of the Grand Prix (2022/2024) and the opening of our new Creative Centre in Milan (Piazza San Marco 1) in one of the most iconic buildings designed by Ludovico Magistretti. Finally, we’ll present our latest porcelain stoneware tile collections: Supreme and Fusion. Supreme is inspired by the textural and tactile qualities of rock salt, a mineral known since ancient times for its vitreous shine. Conversely, Fusion high-performance tiles replicate metal’s colours and effects.

Riuso e Rifunzionalizzazione dell’esistente Adaptive reuse

Il confronto con il costruito e la sua valorizzazione.

Enhancing the value of existing buildings: a critical review within the Casalgrande Padana Grand Prix.

Il tema del riuso del manufatto urbano, del confronto progettuale con il tessuto architettonico della città e con il patrimonio edilizio esistente, del costruire sul costruito , appare una delle strade sempre più affollate nel panorama dell’architettura contemporanea a livello internazionale. La formula della ’tabula rasa’, della serialità ‘demolizione/pulizia del sito/nuova costruzione’, di eredità tardo modernista e praticata in modo vorace e ingordo dalla conclusione del secondo dopoguerra alla fine del secolo breve, appare una ricetta antica e superata non tanto per ragioni ideologiche o di ‘scuola’, ma per questioni oggettive e per occasioni progettuali che sempre più, architetti noti e meno noti, si trovano ad affrontare. “Riuso adattivo”, “Retroffitting” (Aggiornamento Retroattivo), “Microchirugia urbanistica”, sono solo alcuni dei termini che oggi la critica impiega per descrivere le pratiche del restauro contemporaneo. Un’azione progettuale che non si limita più a rivitalizzazioni fossili dell’esistente (il tradizionale restauro conservativo ) ma si spinge con convinzione verso nuove sperimentazioni tecniche e compositive, che accanto all’ascolto dell’esistente e alla cura del suo necessario rispristino, non rinunciano al segno contemporaneo e alla ricerca di un virtuoso e sinergico confronto in grado di trasformare e conservare, di cambiare e rifunzionalizzare, opere architettoniche in disuso, officine e fabbriche, laboratori industriali, strutture portuali, palazzine uffici e avamposti agricoli, chiamati ad avere nuova vita. Così il “Riuso Adattivo” diventa, non solo in Europa, un riferimento del progetto contemporaneo che si esprime con risposte e linguaggi diversi, come diversi sono sempre le architetture e i luoghi in cui si attiva il percorso di confronto e di reinvenzione di spazi e manufatti urbani che sono parte della memoria collettiva e della storia di ogni città .

Accanto al Creative Centre di Roma, collocato in un’architettura restaurata e convertite alla nuova funzione (Casa Baldi di Paolo Portoghesi) e alla Old House nei pressi dell’Azienda ad opera di Kengo Kuma, Il Grand Prix di Casalgrande Padana, osservatorio internazionale sul progetto di architettura, ha documentato nella selezione dei progetti partecipanti al Concorso il tema del riuso e della rifunzionalizzazione che ci proponiamo di illustrare nelle pagine che seguono non in modo esaustivo, ma attraverso una selezione critica per differenza di scala e delle tipologie affrontate.

Docks, Marsiglia

Atelier(s) Alfonso Femia

Alfonso Femia

Marsiglia, (FR)

Ph: Luc Boegly

Reusing urban artifacts and redefining the relationship with the urban fabric and the built environment are major topics of interest in the contemporary global architecture scene.

The “clean slate” formula – this post-war modernist heritage thriving on a demolish-clear up-build loop – is now considered obsolete, not just for ideological reasons, but for objective matters and situations that an increasing number of architects have to deal with. “Adaptive reuse”, “retrofit”, and “urban keyhole surgery” are only some of the terms that describe today’s recovery methods. This approach is no longer just about revitalising existing buildings (i.e., traditional conservative repairs) . Instead, it’s about incorporating technical and compositional experiments that aim to restore these buildings, leaving a contemporary mark.

It’s about leveraging a virtuous synergy to transform, repurpose, and give new life to disused workshops, factories, industrial laboratories, port facilities, office complexes, and farm buildings. This way, adaptive reuse becomes a point of reference for contemporary architecture in Europe and beyond.

And it expresses itself in as many languages as there are types of architecture and places where these spaces and urban artefacts – part of a city’s history and collective memory – are reworked and reinvented. Reusing and repurposing buildings has always been a topic dear to Casalgrande Padana. Its Creative Centre in Rome (located in Casa Baldi, designed by the great architect Paolo Portoghesi) and the Old House by Kengo Kuma near the company headquarters are brilliant examples. In addition, it has also been a theme at the Casalgrande Padana Grand Prix, as we’ll show in these pages through a critical selection of different projects with different scales.

Materiali ceramici Ceramic materials

Corte Verde / Green courtyard: Granitogres_Collezione Unicolore

5 tonalità di verde RAL / 5 shades of green RAL

Formati / Sizes: Trencadis

Una rassegna critica all’interno del Grand Prix Casalgrande Padana.
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Radisson Collection Hotel

Palazzo Touring Club, Milano

Studio Marco Piva

La trasformazione in Hotel a 5 stelle dello storico palazzo del Touring Club a Milano (Palazzo Bertarelli, 1915) ha saputo conservare e rileggere i motivi architettonici originari sia nell’intervento sulle facciate con il restauro dei ferri battuti di Alessandro Mazzucotelli, sia negli interni ridisegnati per rispondere alla nuova funzione ricettiva. Il programma alla base del progetto è stato articolato su tre principali aree d’intervento, legate al recupero monumentale della facciata, alla necessità di rispondere a nuove esigenze con il cambio di destinazione d’uso e con la rifunzionalizzazione degli spazi, mantenendo al tempo stesso un legame con le funzioni preesistenti e infine ad un design molto curato nei dettagli, prevalentemente su disegno, che coniuga storicità e contemporaneità. Negli spazi interni delle stanze e dei bagni i materiali di Casalgrande Padana, impiegati per rivestimenti verticali e pavimentazioni, hanno saputo unire prestazioni tecniche avanzate al sapore degli interni d’epoca in parte conservati, con finiture e formati in grado di creare un riuscito confronto tra storia e contemporaneità.

Palazzo Bertarelli, the Italian Touring Club’s 1915 building, has been converted into a 5-star hotel, maintaining and rethinking its original architectural themes. Examples include the façades’ wrought iron elements by Alessandro Mazzucotelli and the interiors redesigned to fit the building’s new purpose. This particular project was based on three significant aspects, i.e., the façade’s monumental restoration, accommodating the new needs resulting from the repurposing while maintaining a connection with the previous functions, and, finally, a detailed design where history and contemporaneity could merge.

The hotel’s rooms and bathrooms feature Casalgrande Padana floor and wall tiles, combining advanced technical features and the charm of the partially preserved interiors, with formats and finishes creating the perfect balance between the past and the present.

Radisson Collection Hotel Palazzo Touring Club Studio Marco Piva Milano (I) Ph: Andrea Martiradonna
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Materiali ceramici Ceramic materials

Pietre Native_ Collezione Pietre di Paragone / Pietra del Cardoso 90x90 cm

Granitogres_Collezione Marte / Nero Acapulco Naturale 30x30 cm

Nero Acapulco Bocciardato 60x120 cm

Les Docks, Marsiglia

Alfonso Femia, Atelier(s) Alfonso Femia

Nei Docks del porto marsigliese è inutile sforzarsi nel cercare di trovare un motivo architettonico ripetibile, una sorta di grammatica riconoscibile e ripetuta in chiave ideologico-programmatica. Si nota piuttosto e in modo esplicito il piacere intellettuale di una grande libertà espressiva che non significa un ritorno nostalgico alla stagione di un rinnovato eclettismo, ma l’adesione al ‘principio della specificità’ che proprio l’impiego del rivestimento ceramico sottolinea. Nei Docks marsigliesi si attiva un processo di ‘benefica intrusione’, di felice contaminazione, di calibrata sovrapposizione tra le pietre dei fronti compatti dell’edificio storico trasformato e il contrappunto dato dai nuovi interventi di ceramica policroma prodotti da Casalgrande Padana che caratterizzano le corti crescendo dal basso verso l’alto come un magico rampicante vegetale tradotto in forma architettonica. Nei Docks le lastre in gres porcellanato romboidali “Edera” impiegate per una delle corti sono state ottenute tramite un tampone ricavato da un calco in gesso modellato dal maestro ceramista Danilo Trogu attraverso un processo che ha saputo unire in modo sinergico e virtuoso il gesto artistico manuale con la produzione seriale, l’artigianato all’industria. Per un’altra corte le lastre di Granitogres a varie tonalità di blu, azzurri e bianco sono state posate in frammenti a mosaico ricomposti, fissati ad una sottostruttura metallica di sostegno. L’effetto è stato quello di sperimentare una sorta di sovrapposizione e di simbiosi materica con la pietra delle facciate storiche che non è celata dal nuovo intervento, ma che piuttosto ne è ‘attivata’ in un confronto sinergico e virtuoso.

In the renovated Marseilles Docks, there’s no point in searching for a repeatable pattern or a recognisable ideological and programmatic “grammar”. What you can find is the intellectual pleasure of free expression, which mustn’t be confused with a nostalgic return to renewed eclecticism. Instead, it’s a form of compliance with the “principle of specificity” enhanced by the use of the tiles. The Marseilles Docks is the result of a “beneficial intrusion”, fortunate contamination, and a balanced overlap between the stone on the fronts of this historical building and Casalgrande Padana’s contrasting polychrome tiles rising from the bottom up in the courtyards, like a magical architectural climbing plant. The rhomboid Edera porcelain stoneware tiles used in one of the courtyards were created using a punch obtained from a special plaster mould shaped by ceramic artist Danilo Trogu. This process established a virtuous and synergistic link between manual artistic work and serial production, craftsmanship and industry. In another courtyard, Granitogres tiles in shades of blue and white have been arranged like reassembled mosaic fragments fixed to a metal support structure. The effect is a stunning overlap and symbiosis with the stone of the historical fronts, which isn’t concealed by the new intervention but enhanced by this harmonious contrast.

Docks, Marsiglia Atelier(s) Alfonso Femia Alfonso Femia Marsiglia, (FR) 1.3_Ph: Luc Boegly
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2._Ph: François Moura Materiali ceramici Ceramic materials Corte Blu / Blue courtyard: Granitogres_Collezione Unicolore Blu forte, Blu chiaro, Blu scuro, Azzurro, Bianco Formati / Sizes: Trencadis
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Torre VHT – Venezia Heritage Tower

Roberto Pescarollo

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La Cooling Tower eretta nel porto di Marghera nel 1938, voluta da Giovanni Agnelli, alta 55 metri e dalla forma scultorea ed estremamente funzionale dell’iperboloide iperbolico scelta dall’Ing. Colombo della Siderocemento per la struttura in cemento armato è stata un emblema dell’Italia industriale. La torre era impiegata per ridurre la temperatura del liquido di raffreddamento dei macchinari di produzione da cui deriva il termine tecnico della struttura: refrigerante iperbolico.

Oggetto di un attento restauro e di riconversione funzionale la torre, ultima rimasta delle 5 preesistenti nell’area del porto industriale di Marghera, è oggi uno spazio dedicato alla cultura che distribuisce sui primi tre livelli alla base un archivio VHR di prossima formazione, uno spazio espositivo una sala conferenze e una zona per spettacoli in grado di sfruttare lo spazio scultureo verticale oggi privo di liquidi. Sulla sommità un belvedere panoramico si apre a 360° verso l’orizzonte.

Durante lo studio degli spazi interni della torre, obiettivo fondamentale del progetto è stato quello di creare un rapporto stretto tra le nuove finiture e le strutture in calcestruzzo a vista, sia storiche sia recenti.

Si è cercato di uniformare il carattere delle superfici in cemento a vista scegliendo una pavimentazione in grado di generare uno spazio omogeneo. La collezione Steeltech Granitoker Casalgrande Padana di colore grigio nel formato 60x60 cm ha saputo rispondere a questo obiettivo creando un effettivo confronto dialettico con la pelle architettonica interna della torre refrigerante.

This 55-metre reinforced concrete cooling tower, commissioned by Giovanni Agnelli and built in Porto Marghera in 1938 with a hyperboloid shape designed by Mr Colombo, an engineer from Siderocemento, has been a symbol of Industrial Italy. It was formerly used to reduce the temperature of production machinery’s cooling liquid, which is why this structure is also known as “Hyperbolic Refrigerant”. This tower is the last remaining of 5 in the Marghera industrial port and has been restored and converted into a cultural hub.

On the first three floors, it houses an exhibition space, a conference room, and an auditorium, exploiting all the vertical space available, whereas the ground floor will house a VHR archive. The top of the tower houses an observatory, offering a breathtaking 360-degree view.

The main goal of this project was to create a strong bond between the new finishes and the new and old exposed concrete structures. The floor tiles chosen for this project played a primary role in creating a homogeneous space with visual continuity between the concrete surfaces. And Casalgrande Padana’s 60x60 cm Steeltech tile collection in grey perfectly achieved this goal, ensuring a dialogue with the tower’s internal architectural skin.

Torre VHT – Venezia Heritage Tower Roberto Pescarollo Venezia (I) Materiali ceramici Ceramic materials Granitoker_Collezione Steeltech / Grigio 60x60 cm

Materiali ceramici

Ceramic materials

Pietre Native_Collezione Pietre di Sardegna / Caprera

40x40 cm / 30x60 cm / 15x60 cm

Pietre Native_Collezione Basaltina/ Linosa

40x40 cm / 30x60 cm / 15x60 cm

Magazzini Generali Silos Frigoriferi, Headquarter

MGP Architettura, Maria Grazia Paudice

Napoli (I)

Ph: Ugo Pons Salabelle

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Recupero e riconversione di un edificio di servizio portuale, Napoli. Recovery

and conversion of a port building in Naples, Italy.

MGP Architettura, Maria Grazia Paudice

La trasformazione di una palazzina di servizio alle attività del porto di Napoli in Headquarter della Società Magazzini Generali Silos Frigoriferi spa ha unito ad un recupero conservativo e alla riqualificazione del valore spaziale dell’esistente la nuova funzione degli uffici direzionali e di rappresentanza della Società. “Il recupero non è soltanto immaginato come un intervento di maquillage stilistico, ma come radicale ripensamento della qualità dello spazio nel rispetto delle qualità e caratteristiche strutturali e ed architettoniche già insite nello stesso. […] la pavimentazione in gres porcellanato Casalgrande Padana posata in opera con una partitura perfettamente omogenea per tutti gli ambienti, grazie al suo forte codice espressivo dato dalla lucentezza fredda dei riflessi, dalle spaccature delle corrosioni, dalle stratificazioni e dalle trame, partecipa in maniera dominante ad esaltare la grande carica espressiva e semantica dello spazio che risulta quasi sospeso tra fisico e metafisco”.

A service building in the port of Naples was converted into the Magazzini Generali Silos Frigoriferi SpA headquarters, combining the conservative restoration and redevelopment of the existing building and the company’s new executive and representative offices. “This wasn’t just an architectural facelift. It was more about rethinking the quality of the space, considering its structural and architectural features. […] Casalgrande Padana’s porcelain stoneware floor tiles used homogeneously throughout the space enhance its expressive value, making it almost appear suspended between physical and metaphysical with their cold lustre, rust effect, layering and textures”.

Ristrutturazione e recupero di un edificio direzionale, nuova sede CNF, Verona.

Recovery and restoration of a business centre: the new CNF headquarters in Verona, Italy.

L’intervento di riforma della palazzina uffici ha coinvolto gli spazi e le facciate esterne con la creazione di una nuova grande scala di accesso in quota, il rinforzo della struttura portante e il rifacimento completo degli spazi interni svuotati dalla precedente suddivisione e dai materiali di finitura. In questo senso il manufatto urbano preesistente è stato oggetto di un rinnovamento completo dal punto di vista delle scelte architettoniche e impiantistiche, nel mantenimento della figura della facciata principale con travi a vista rastremate a contenere le campiture vetrate dei tre livelli complessivi. I fronti laterali, ricomposti con nuove aperture, e scanditi da uno zoccolo di gres porcellanato brunito da cui su sviluppano lesene che contengono porzioni intonacate grigio chiaro, concorrono ad ottenere una vibrazione cromatica di luce ed ombra. La nuova scala a ziggurat appare come un forte elemento monomaterico dove l’impiego della collezione Amazzonia di Casalgrande Padana nel colore Dragon Green, ripetuta anche per tutte le pavimentazioni interne e in verticale per il rivestimento della fascia di appoggio a terra, sottolinea la scelta progettuale di segnare in modo unitario l’elemento di connessione al suolo dell’intero edificio.

The renovation of this office building involved the façades and external spaces, with the creation of exterior access steps and the reinforcement of the load-bearing structure. It also involved the interiors, with the removal of the previous partitions and finishes. This way, the existing urban artefact was completely renovated in its systems and architecture while maintaining the main façade and its tapered exposed beams containing the glazed spans on all three levels. The lateral façades feature new openings and a burnished porcelain stoneware plinth, from which pilasters develop. In addition, these pilasters’ light grey plastered portions help create a light and shadow effect. The new Ziggurat-like staircase is an iconic single-material element, where Casalgrande Padana’s Amazzonia tiles in Dragon Green – also used for the interior floors and skirting – emphasises the building’s strong connection to the ground.

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Materiali ceramici Ceramic materials

Pietre Native_Collezione Amazzonia / Dragon Green Naturale e Grip 45x90 cm

Nuova Sede CFN, Verona Silvano Lonardi Verona (I)

Trasformazione di un laboratorio carrozzeria in spazio abitativo. Conversion of a vehicle body shop into a living space.

Loft 50, Torino

La trasformazione di uno spazio di una carrozzeria per auto in una nuova unità abitativa ha assunto il contenitore industriale come spazio dato in cui distribuire le nuove funzioni. Liberato l’ambiente dal tramezzo longitudinale e sfruttando l’orientamento degli shed in copertura, si è operato aggiungendo una serie di soppalchi in acciaio nero e una parete scorrevole di legno a separare lo studio dal resto della casa caratterizzata come un ambiente unitario. Una porzione della copertura è stata eliminata per creare una stanza en plein air su cui si apre una vetrata a tutt’altezza che cattura la luce del giorno nell’ampio spazio living. Le lastre della collezione Beton di Casalgrande Padana nelle colorazioni Pearl e Dark si sposano al sapore industriale dello spazio originario ricordandone la vocazione originaria.

A vehicle body shop has been completely repurposed and converted into a housing unit. The longitudinal partition wall was removed, while the sawtooth roof was exploited by adding black steel mezzanines. A sliding wooden panel separates the study from the rest of the apartment. In addition, a portion of the roof was removed to create an open-air space with full-height glazed partitions to let all the natural light into the airy living area. This apartment features Casalgrande Padana tiles from the Beton collection in Pearl and Dark, perfectly conveying the space’s original industrial vibe.

50
Marè
Loft
Paola
Torino (I)
Ph: Jana Sebestova Photography
Paola Maré
ceramici Ceramic materials Granitoker_Collezione Beton / Pearl / Dark Naturale 75,5x151 cm / 75,5x75,5 cm 16 17
Materiali

La riforma di questa casa di servizio ad una grande villa in stile Touquet, dal nome della famosa località balneare amata dai parigini, ha operato nella logica dell’innesto e del confronto tra la figura anglo-normanna dell’edificio originario, che è stato oggetto di recupero e restauro mantenendone le caratteristiche storiche. Il nuovo corpo di fabbrica che si affianca all’esistente per creare una nuova zona giorno, comprensiva di living, pranzo e cucina, rivolta verso il giardino sceglie un linguaggio contemporaneo scandito da volumi bianchi che accolgono ampie vetrate. Il sapore contemporaneo del nuovo studiato innesto abitabile è sottolineato dall’impiego delle lastre di gres porcellanato 30x60 cm della collezione Metalwood nei colori Silicio e Platino a finitura naturale di Casalgrande Padana, chiamate a segnare con una posa regolare a fuga stretta l’intero nuovo spazio della casa e a proseguire in verticale per il rivestimento delle ante del mobile cucina su disegno.

ristrutturazione

The restoration of this villa guesthouse in Le Touquet, a seaside town in northern France, ensured a dialogue with the original anglonorman building, maintaining its historical features. The new volume is adjacent to the existing one, creating a new living area facing the garden, with a sitting room, a dining room, and a kitchen. Moreover, it stands out for its contemporary white volumes and large windows. This contemporary vibe is emphasised by Casalgrande Padana’s 30x60 cm porcelain stoneware tiles from the Metalwood collection in the Silicio and Platino colours and a natural finish. These tiles are laid in a regular pattern with minimal grout lines throughout the house and are also used on the custom kitchen unit.

Expansion and restoration of an outbuilding of a large villa, Le Touquet (Cambrai).

Alain Demarquette

Aimant si passion
Alain Demarquette Le Touquet, Cambrai (F)
Ampliamento e
di una casa di servizio ad una grande villa, Le Touquet (Cambrai).
Materiali ceramici Ceramic materials Granitoker_Collezione Metalwood / Silicio / Platino Naturale 30x60 cm

Casa Baldi, Creative Centre Casalgrande Padana, Roma Paolo Portoghesi

Posta sull’ansa del fiume Tevere il 1959 e il 1961 per il regista Gian Vittorio Baldi da un giovane Paolo Portoghesi alla sua terza prova con l’architettura costruita, questa casa esprime la libertà dell’autore di sperimentare un linguaggio prodotto da riflessioni sulla storia e sulle diverse stagioni delle avanguardie architettoniche chiamate a definire un progetto che si inserisce nella natura tramite una riflessione materica (l’impiego del tufo come elemento esplicito) attraverso una grammatica compositiva che segue la passione di Portoghesi per le curve del Borromini, di cui si considera allievo “essendo nato all‘ombra della cupola di Sant’Ivo”. Ma in casa Baldi si miscelano “in modo un po’ spavaldo” (come afferma l’autore) anche la lezione di Gerrit Rietveld e di Mies van der Rohe. Opera iconica dell’architettura italiana del dopoguerra Casa Baldi è stata oggetto di restauro e di trasformazione in Creative Centre Casalgrande Padana dallo stesso Paolo Portoghesi che si è confrontato con il suo progetto giovanile cambiandone funzione, ma mantenendo l’originaria fluidità degli spazi che oggi accolgono oggi la dimensione espositiva dei materiali al piano terreno giocata in una riuscita macchina teatrale; mentre gli spazi del primo e secondo piano sono dedicati ad eventi ed incontri, conservando l’aspetto contemplativo originario.

Casa Baldi is located along the river Tiber. It was designed by a young Paolo Portoghesi (this was only his third project) and built between 1959 and 1961 for the film director Gian Vittorio Baldi. This house expresses the architect’s freedom to experiment with a language resulting from the reflections on history and avant-garde architecture. The materials used (especially tufa) allow the building to fit seamlessly into the surrounding nature through a compositional approach that follows Portoghesi’s passion or Borromini’s curved lines. Portoghesi considered himself a student of Borromini’s in many ways, being “born in the shadow of the dome of the church of Saint Ivo”. However, Casa Baldi also mixes elements from Gerrit Rietveld and Mies van der Rohe, not without bravado, as the architect admits. This iconic work of post-war Italian architecture was recently restored and converted into a Casalgrande Padana Creative Centre by Portoghesi himself. The great architect repurposed his original project, maintaining its fluid spaces. Today, the ground floor is an exhibition space (like a “theatrical machine”) showcasing Casalgrande Padana’s tile collections. The first and second floors are for meetings and events and maintain their original contemplative vibe.

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Casa Baldi, Creative Centre Casalgrande Padana Paolo Portoghesi Roma (I) Ph: Corrado Ravazzini

Old House Casalgrande Padana, Casalgrande Padana, Italy

Kengo Kuma

Materiali ceramici Ceramic materials

Granitogres_Collezione Unicolore / Bianco Assoluto Naturale 60x120 cm

Granitoker_Collezione Metalwood / Bronzo Naturale 30x60 cm

Old House Kengo Kuma

Casalgrande Padana, Reggio Emilia) (I)

Ph: Marco Introini

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La Old House Casalgrande Padana, ubicata nei pressi dello stabilimento produttivo, è il risultato di un esemplare intervento di trasformazione e restauro dell’esistente, condotto da Kengo Kuma con la sensibilità che contraddistingue la ricerca e l’approccio dell’architetto giapponese ai temi della tradizione. L’edificio preesistente, una tipica casa colonica della campagna reggiana in disuso, sopravvissuta alle profonde trasformazioni industriali del territorio, è stato oggetto di un intervento di riforma radicale per accogliere le nuove funzioni di Archivio Storico e di Centro Documentazione di Casalgrande Padana. Negli spazi interni ridisegnati nelle dimensioni e negli incastri si organizzano mostre, incontri ed eventi culturali. Per il progetto della Old House, Kegno Kuma ha impiegato una vasta gamma di elementi in gres porcellanato prodotti da Casalgrande Padana: tra questi il Bianco Assoluto della collezione Unicolore, utilizzato sia all’interno per rivestire gli ambienti a maggiore frequenza quali la Hall, la Old Tile Room, la scala e la Projection Room, sia per i percorsi pedonali e la piazza esterni. Il colore Bronzo della collezione Metalwood è invece stato chiamato a rivestire i locali adibiti alla consultazione dei documenti, lo spazio di relax e la relativa scala di collegamento.

Casalgrande Padana’s Old House, located near the company’s production plant, is a perfect example of a restoration and conversion of an existing building by Kengo Kuma. In addition, this project expresses the Japanese architect’s sensitivity in researching and approaching traditional themes. The existing building – a disused farmhouse that had survived the area’s profound industrial transformation – was radically repurposed as Casalgrande Padana’s archive and documentation centre. The interiors have been redesigned in size and layout to host exhibitions, meetings, and cultural events. For the Old House project, Kengo Kuma used a wide range of Casalgrande Padana porcelain stoneware tiles, including Bianco Assoluto from the Unicolore collection. In particular, these tiles were used for high-traffic rooms – the Hall, Old Tile Room, stairs, and Projection Room – the outdoor footpaths and square. The Bronzo colour from the Metalwood collection was used for tiling the reading rooms, the relaxation area, and the stairs connecting the two.

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Matteo Thun & Elisa Vago. Riuso, trasformazione e restauro come occasione di ascolto e dialogo con l’architettura esistente.

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Lo Studio di Matteo Thun & Partners ha affrontato negli ultimi anni interventi nel campo ricettivo e turistico che hanno attivato un confronto dialettico con la storia di edifici di diversi periodi storici creando un percorso progettuale virtuoso e attentamente calibrato, in grado di superare la logica del tradizionale restauro conservativo per una trasformazione funzionale e compositiva in cui l’equilibrio tra segno contemporaneo e figura architettonica preesistente appare come valore primario. Abbiamo incontrato Matteo Thun ed Elisa Vago per capire il loro modo di rapportarsi alla tematica dell’intervento sul costruito affrontata a scala architettonica e paesaggistica.

Over the past few years, Matteo Thun & Partners have worked on many projects in the tourism and hospitality sector, creating a dialogue with buildings from different periods and a virtuous method that went beyond traditional conservative repairs. As a result, their approach is more of a functional and compositional transformation, ensuring a perfect balance between the contemporary mark and the existing architecture. We had a chat with Matteo Thun and Elisa Vago to see how they approach interventions on the architectural and landscape elements of a built environment.

JW Marriott Venice Resort Matteo Thun & Partners Sacca Sessola island, Venice (I) Ph: JW Marriott Venice
Vista a volo d’uccello dell’ex Ospedale convertito in Hotel. Sulla copertura la nuova piscina panoramica con solarium rivolti verso il bacino dei San Marco. A bird’s eye view of the former hospital converted into a hotel with a rooftop pool and a solarium facing St Mark’s basin.
Reusing, restoring, and transforming existing architecture, creating a dialogue with it.

Intervista a Matteo Thun & Elisa Vago Interview with Matteo Thun & Elisa Vago

Il tema del riuso del manufatto urbano, del confronto con il patrimonio architettonico esistente appare come una delle strade dell’architettura del nuovo millennio a livello mondiale. Sembra che l’ascolto della preesistenza, e delle sue memorie collettive abbia superato la logica tardomodernista Demolizione/Nuova Costruzione. Cosa pensate di questa strada per il progetto di architettura del nostro presente affiancata e integrata a volte al progetto di nuova costruzione?

Matteo Thun_Questa tua domanda mi trova completamente allineato; la cosa più facile per ogni architetto è avere la ‘tabula rasa’ per costruire la sua opera ex-novo. È invece più complesso, ma molto più interessante a mio parere trovarsi a dialogare con un contesto costruito da rinnovare, trasformare e restaurare in chiave contemporanea, cambiandone funzione e usi. Il riutilizzo del manufatto urbano o addirittura di un’isola, come per il JW Marriot Venice Resort and Spa, è una delle strade sempre più praticata dall’architettura del nuovo millennio che sono ben felice di poter percorrere. Credo che l’anima di un luogo sia sempre meglio testimoniata e raccontata, da un edificio esistente con cui è molto interessante dialogare. Il nostro approccio si sviluppa ogni volta in modo diverso perché occorre reinventarsi ad ogni occasione, proprio perché ogni luogo e ogni architettura con cui ci si trova ad operare non sono mai la stessa cosa. Elisa Vago_Il progetto del JW Marriott nella laguna di Venezia consiste nella trasformazione di un’isola artificiale chiamata Sacca Sessola o Isola delle Rose, che accoglieva un Ospedale del 1936, circondato da circa venti edifici di servizio di varia natura risalenti ai primi decenni del 1900. L’intero complesso è sottoposto a vincolo paesaggistico e in questo caso il confronto con la Soprintendenza, diretta nel periodo di sviluppo del progetto (2012-2015) da Renata Codello, è stato molto costruttivo, consentendoci di intervenire anche al livello paesaggistico riaprendo un canale interno e di definire nuove modalità d’intervento dal punto di vista delle pratiche di restauro. Il progetto è stato affrontato dalla scala del master plan paesaggistico e funzionale a quello degli interni dei dettagli e della scelta dei materiali tra cui il gres porcellanato, selezionato per ragioni estetiche e di garanzie tecniche e qualitative di durata nel tempo.

Reusing urban artefacts and creating a dialogue with the existing architectural heritage is a popular approach worldwide. It seems that listening to the collective memories of an existing building has replaced the late modern demolish-and-build logic. What do you think of this approach to architecture, sometimes integrated with new building projects?

Matteo Thun_I’d say it’s aligned with my idea of architecture. The easiest thing for an architect is to start a project from a “clean slate”. Creating a dialogue with a built environment that needs to be restored or repurposed is more complicated but also much more interesting, in my opinion. Reusing an urban artefact – or even an island, like in the case of the JW Marriott Venice Resort & Spa – is an increasingly widely used approach I’m happy to choose. I believe nothing conveys a place’s spirit better than an existing building. And nothing is more interesting than creating a dialogue with it. We adjust our approach and reinvent ourselves every time because no place or architecture is the same as the next.

Elisa Vago_The JW Marriott project transformed the Venice lagoon’s artificial island called Sacca Sessola, also known as Isola delle Rose (the Island of Roses). On this island was a hospital built in 1936 surrounded by twenty or so buildings dating back to the early 1900s. The entire complex was subject to landscape constraints. However, our relationship with the Superintendence and its director, Renata Codello, during the project’s development (2012-2015) was very constructive. As a result, we managed to work on the landscape, reopening a canal and defining new restoration methods. The project included the master plan, landscape design, and interior design, with a particular focus on details, including the choice of materials. Porcelain stoneware was one of them because of its durability and aesthetic and technical features.

JW Marriott Venice Resort and Spa Matteo Thun & Partners Sacca Sessola island, Venice (I) Ph: JW Marriott Venice Matteo Thun Elisa Vago DESIGN TEAM: Matteo Thun & Partners Elisa Vago Valentina Vicenzi, Eleonora Renzi, Antonella Gentile, Manuela Civettini TECHNICAL CONSULTANTS: FM Ingegneria Spa (Milano – Venezia)
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Milan Ingegneria Spa (Milano – Venezia)

Quindi nel vostro progetto per l’Hotel JW Marriot sull’isola di Sacca Sessola della laguna veneziana il tema del riuso è stato esteso dalla trasformazione di specifici edifici dismessi alla ricostruzione di un paesaggio naturale compiuto e sospeso sull’acqua. Ci potete raccontare l’approccio, l’idea e il percorso che avete sperimentato e condotto?

Matteo Thun_In effetti è stato proprio un segno paesaggistico quello che ci ha permesso di vincere il concorso per il JW Marriot di Sacca Sessola; l’idea di riapertura del canale interno che abbiamo rintracciato nelle cartografie storiche, cui si è aggiunta una piccola darsena, che la Soprintendenza hanno accolto con entusiasmo, ha esteso l’idea di trasformazione e recupero dalle preesistenze architettoniche al micropaesaggio dell’isola scandito dalle sue diverse zone verdi del giardino all’italiana con uliveto del grande ex-ospedale, agli orti coltivati alle spalle del ‘dopolavoro’, alla zona a prato e di rigenerazione del terreno all’estremità ovest segnata dal canale riattivato. Inoltre l’ascolto e l’attenzione verso questo eccezionale microcosmo compiuto, parte del

paesaggio lagunare, dove acqua, ritmi lenti e silenzio sono caratteristiche del genius loci, si sono coniugati con scelte di restauro coerenti con tecniche e materiali locali (intonaci, legno e stoffe ad esempio) affiancati da prodotti innovativi come quelli di gres porcellanato che abbiamo scelto per prestazioni tecniche, velocità e precisione di posa con fughe pressoché inesistenti, e per costi vantaggiosi. Le lastre di gres porcellanato sono state usate anche come una sorta di tappeto policromo nella “Maisonette”, una delle strutture esclusive per gli ospiti del Resort, ricavata in uno degli edifici preesistenti trasformati. Alle ragioni della scelta dei materiali di gres porcellanato si aggiunge una mia attenzione rispetto all’impiego di materiali lapidei; credo che tutti noi abbiamo l’obbligo di osservare le ferite che si infliggono e sono state inflitte nel secoli alle montagne per scavare la pietra e i marmi. Le cave di estrazione hanno mutilato e sfregiato irrimediabilmente le montagne e questo è un fatto su cui riflettere e che l’impiego di materiali innovativi con prestazioni tecniche garantite nel tempo e un grado di finitura anche a livello estetico elevato può in qualche modo ridurre.

A.B_Foto area dell’isola di Secca Sassola stato di fatto e di progetto. Island of Secca Sassola: current situation and project status.

C_Planimetria complessiva di progetto. General layout.

D_La Maisonette, complesso di suite ricavate all’interno di un edificio preesistente dove è stato sperimentato l’approccio “box in the box”;

le nuove stanze sono costruite con una struttura ex-novo staccata dal perimetro murario esistente, restaurato e reso indipendente come un vestito architettonico cui rapportarsi. The Maisonette, the suite complex obtained from an existing building using the box-in-a-box approach. The structure of the new rooms is detached from the existing walls, which have been restored and made independent, like an “architectural dress” to relate with.

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JW Marriott Venice Resort and Spa Matteo Thun & Partners Sacca Sessola island, Venice (I)
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Ph: JW Marriott Venice

So, in this JW Marriott Hotel project in the Venice lagoon, the concept of “reusing” went beyond transforming run-down buildings to involve a natural landscape suspended over water. Can you tell us more about your idea and your approach?

Matteo Thun_Actually, we won the competition thanks to a landscape element. The Superintendence was enthusiastic about our idea of reopening a canal we found on historical maps and adding a small dockyard. So we expanded the concept of recovery and conversion from existing buildings to the island’s landscape. A landscape marked by the former hospital’s Italian-style garden and olive grove, the vegetable gardens behind the former National Recreational Club, and the meadow and soil regeneration area on the west end crossed by the canal we reactivated. We had to “listen” to this exceptional microcosm within the lagoonscape, where water, silence, and a slow pace express the place’s spirit. And this attention dictated our choice of restoration techniques and local materials (e.g., plaster, wood, and textiles).

Then, we added innovative products, like the porcelain stoneware tiles we chose for their technical features, quick and easy installation with minimal grout lines, and affordable cost. We also used porcelain stoneware tiles to create a polychrome “carpet effect” in the Maisonette, one of the resort’s exclusive facilities obtained from one of the existing buildings. My position on using stone and marble is another reason we chose porcelain stoneware. I believe we have the ethical duty to observe the wounds we have left on the mountains over the centuries to obtain these precious materials. Beautiful mountains have been mutilated and irreparably scarred. We should reflect on that. So, choosing an innovative material with excellent aesthetic and technical features that last over time can help reduce this destruction.

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JW Marriott Venice Resort and Spa Matteo Thun & Partners Sacca Sessola island, Venice (I) Ph: JW Marriott Venice

2_La Maisonette sezioni longitudinale e trasversale. L’intervento segue il concetto di “box in the box” costruendo all’interno nuovi volumi delle suite, staccati dell’edificio originario restaurato. The Maisonette: longitudinal and transverse sections. This intervention was carried out using the box-in-a-box approach, which consists in building new volumes inside the original restored building but detached from it.

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Sezione A-A Edificio B Section A-A Building B
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Sezione B-B Edificio B Section B-B Building B

All’interno del progetto di Sacca Sessola avete definito una pratica di restauro e di addizione compositiva chiamata “Box in the Box”, potete raccontarci questa idea programmatica del vostro progetto e ritenete che questa soluzione progettuale possa essere ripetuta come un modello ripetibile?

Elisa Vago_La soluzione “Box in the Box” che abbiamo sperimentato per il recupero e la trasformazione di alcuni edifici di Sacca Sessola, che riteniamo sia ripetibile in altre situazioni di confronto con l’esistente, consiste nel creare un nuovo volume abitabile distaccato e contenuto allo stesso tempo dalle murature esistenti dell’edifico che lo accoglie. Questo procedimento consente di valorizzare e di scandire in modo esplicito il nuovo dall’antico in un rapporto di simbiosi e di confronto che se da un lato conserva e restaura il volume storico della preesistenza dall’altro non rinuncia al carattere fortemente contemporaneo del nuovo innesto. Nel caso degli interventi che hanno seguito questo percorso progettuale

sull’Isola delle Rose abbiamo impiegato legno e vetro, acciaio e cemento, a seconda dei casi. L’edificio del ‘Dopolavoro’ accoglie oggi un ristorante affacciato sulla nuova darsena con una nuova struttura di acciaio che ‘ricostruisce’ la parte perduta dell’edificio proponendosi come terrazza all’aperto. Gli orti ricostruiti alle spalle del nuovo “Dopolavoro Dining Room” permettono di fornire la cucina con prodotti a km zero coltivati in sito. Accanto alla pratica del “Box in the Box” si affiancano tra gli altri il recupero e la trasformazione del grande ospedale che ospita le 207 camere dell’Hotel, con una nuova piscina in copertura e un accesso diretto con motoscafo dalla laguna. La chiesa sconsacrata è stata restaurata nella figura originaria per diventare luogo di eventi e feste; nelle stalle si è collocata la SPA; mentre la vecchia residenza del direttore dell’Ospedale è oggi una raffinata villa per le vacanze cui si affianca un complesso di suite denominato “Maisonette” dove appunto emergono le pavimentazioni a doghe policrome colore pastello di gres porcellanato, posate a spina di pesce quasi come un macrotessuto.

JW Marriott Venice Resort and Spa 1.3_La Maisonette, vista degli interni. La pavimentazione in listelli 10x60 cm color pastello posati a spina di pesce come un macrotessuto è della serie Architecture (Warm Grey Matt / White Matt) e Unicolore (Acquamarina e Rosa Antico) di Casalgrande Padana.
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Inside the Maisonette. The Casalgrande Padana 10x60 cm strip floor tiles from the Architecture (Warm Grey Matt and White Matt) and Unicolore (Acquamarina and Rosa Antico) collections are laid in a herringbone pattern, creating a striking carpet effect.
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4_L’edificio del “Dopolavoro” è stato restaurato e convertito in ristorante (Dopolavoro Dining Room) con la ricostruzione degli orti alle sue spalle, oggi al servizio delle cucine con prodotti biologici a km zero. The former National Recreational Club (Dopolavoro) was converted into a restaurant (Dopolavoro Dining Room). The vegetable gardens behind it have been recovered and now supply the kitchen with local produce. JW Marriott Venice Resort and Spa Matteo Thun & Partners Sacca Sessola island, Venice (I) 4.5.7_Ph: JW Marriott Venice 6_Ph: Paolo Utimpergher
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5.6_La chiesa sconsacrata restaurata è oggi uno spazio per incontri, feste ed eventi. The restored deconsecrated church is now a venue for meetings, parties, and events.

You used a “box-in-a-box” restoration and addition method for this project. Can you tell us about it? Do you think this solution can become a repeatable model?

Elisa Vago_This box-in-a-box solution we used to recover and transform some of Sacca Sessola’s buildings consists in creating new habitable volumes inside the original walls of an existing building. And we believe this method can be used in other situations when dealing with existing buildings. Moreover, it allows us to enhance and distinguish the new from the old in a symbiotic relationship. This way, it preserves and restores the old volume while giving a strong contemporary edge to the new addition. In this project, we used wood, glass, steel, and concrete, depending on the case. The former National Recreational Club (Dopolavoro) now houses a restaurant overlooking the new dockyard, with a steel structure replacing the lost part of the building, creating an open-air terrace. In addition, the vegetable gardens behind the Dopolavoro Dining Room supply the kitchen

with delicious local produce. The former hospital into a 207-room hotel featuring a rooftop pool and an entrance for the speedboats arriving from the lagoon. The deconsecrated church was restored, maintaining its original figure, and converted into a venue for parties and events, while the former stables now house the spa. The hospital director’s residence is now a refined holiday villa next to a suite complex called the “Maisonette”, which features polychrome porcelain stoneware tiles in a herringbone pattern creating a “carpet effect”.

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7_La parte crollata dell’originario “Dopolavoro” è stata trasformata in terrazza all’aperto con una struttura di acciaio che ricorda profili dell’edificio. The collapsed part of the original National Recreational Club has been transformed into an open-air terrace with a steel structure resembling the building’s profiles.

Nei progetti di architettura che avete in corso nello Studio che percentuale di casi avete nel settore del riuso e della trasformazione di edifici/spazi esistenti su cui intervenire?

Matteo Thun_Direi che siamo al 50% tra progetti di costruzioni ex-novo e interventi sul patrimonio esistente. Rimanendo nell’area lagunare e nel territorio veneto stiamo lavorando a Murano per il Gruppo Langham sul recupero e la trasformazione di un’antica vetreria affacciata sul Rio dei Vetrai in cui è presente un corpo di fabbrica del 1600, il casino Mocenigo, con degli affreschi della scuola di Paolo Veronese che diventerà l’ingresso e l’hot spot del nuovo Resort. Un intervento che in questo caso raccoglie all’intorno dell’ampia corte centrale una serie di edifici antichi restaurati e convertiti alla nuova funzione ricettiva insieme a nuovi interventi

chiamati a comporre la soluzione microurbanistica complessiva. A Treviso invece siamo impegnati nel recupero del Mulino Mandelli una costruzione ottocentesca molto interessante composta da quattro corpi affiancanti di figura lineare e massiccia collocati sulla sponda del fiume Sile. Qui al recupero della struttura storica si aggiunge l’intervento nello spazio verde alle sue spalle per un nuovo insediamento residenziale di grande qualità calato attentamente nel paesaggio con un nuovo grande parte di fruizione pubblica. Si tratta ancora di lavorare ascoltando le diverse storie dei luoghi con attenzione verso il recupero di architetture che andrebbero perdute e che necessitano di nuove funzioni e di progetti in grado di rilanciarle sia a livello architettonico, sia di strategie territoriali in senso lato.

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How many of your ongoing projects are about reusing and transforming existing spaces and buildings?

Matteo Thun_I’d say 50% between new construction projects and recovery of existing heritage. For example, in the Venetian lagoon area, we are working in Murano to create a new luxury resort for Langham Hospitality Group. Specifically, we are recovering and transforming an old glass factory overlooking the Rio dei Vetrai and the Casino Mocenigo, a 17th-century building with frescoes by Paolo Veronese’s students, which will become the resort’s entrance and hotspot.

The intervention will involve the restoration and conversion of the old buildings around the large central courtyard and the composition of the overall micro-urban solution. In Treviso, we are busy recovering

Mulino Mandelli, a 19th-century building composed of four volumes aligned side by side on the banks of River Sile.

In this case, we’ll be recovering the original structure and the green areas behind it to create a residential area with public services that fits seamlessly into the landscape.

Once again, we’ll repurpose these buildings, which otherwise would be lost forever, listening to the stories of this place.

This way, we can revitalise them architecturally and in terms of broader territorial strategies.

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The Langham Venice Resort

Matteo Thun & Partners Island of Murano, Venice (I)

DESIGN TEAM:

Matteo Thun & Partners / Elisa Vago

Valentina Vicenzi, Eleonora Renzi, Antonella Gentile, Manuela Civettini

TECHNICAL CONSULTANTS:

FM Ingegneria Spa (Milano – Venezia)

Milan Ingegneria Spa (Milano – Venezia)

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Mulino Mandelli

Matteo Thun & Partners Treviso (I)

DESIGN TEAM

Matteo Thun & Partners / Elisa Vago Luca Gramaglia, Luca Magagni, Antonella Gentile, Milena Petkovic, Alice Scolari

TECHNICAL CONSULTANTS: Arch. Giuseppe Cangialosi (Mzc+, Treviso) Ing. Gabriele Sernagiotto (Studio di ingegneria Semenzin e Sernagiotto, Treviso) Proap (Landscape Architecture, Lisbon, Portugal)

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Creative Centre Casalgrande Padana

Milano, Piazza San Marco 1

Un nuovo punto d’incontro tra ceramica e progetto.

A new centre where the worlds of ceramics and architecture meet.

Il Creative Centre Casalgrande Padana di Milano si sposta dalla precedente ubicazione di Foro Bonaparte in nella nuova sede di Piazza San Marco 1, occupando circa 250 mq nell’edificio disegnato da Vico Magistretti tra il 1969 e il 1971. Il complesso multifunzionale calato nel cuore di Brera è affrontato da Magistretti alla scala dell’isolato compreso tra le vie Solferino, Pontaccio, Ancona e Piazza San Marco. Riconoscibile nella sua figura dal colore rosso scuro dell’intonaco, alternato a un colonnato bianco che si ripete in vari dettagli strutturali dei fronti, l’edificio di Piazza San Marco è tra i protagonisti dell’architettura milanese di quegli anni, caratterizzandosi per la capacità di unire ad un ricercato sapore rivisitato della tradizione un irrinunciabile valore contemporaneo. I tetti a falda che seguono la pianta a “L” sono interrotti da un elemento arretrato che si innalza come una torre rispetto alla linea della gronda di copertura stemperandosi in un efficace sistema di logge sospese.

Our Milan Creative Centre has moved from Foro Bonaparte to Piazza San Marco 1. The new 250 sq.m space is in a building designed between 1969 and 1971 by Vico Magistretti. This mixed-use complex in the heart of Brera occupies a block between via Solferino, via Pontaccio, via Ancona, and Piazza San Marco. It’s an iconic example of early ‘70s Milanese architecture, combining tradition and a contemporary touch that stands out for its dark red façades and white pillars and structural elements. The pitched roofs that follow the L-shaped plan are interrupted by a tower set back from the roof eaves, ending in an effective system of suspended loggias.

I Creative Centres di Casalgrande Padana sono luoghi aperti ai professionisti del settore, ideati per superare il tradizionale concetto di showroom commerciale.

Casalgrande Padana Creative Centres are open to industry professionals and go beyond the traditional idea of a showroom.

Questo episodio progettuale corrisponde all’innesto del sistema delle scale di accesso: una gradinata, cui si affianca una scala mobile, conducono dalla quota stradale direttamente al primo livello. A fianco di questo sistema di accesso, sulla sinistra si trova l’ingresso al nuovo Creative Centre Casalgrande Padana che presenta una sola ampia vetrina sulla strada per sviluppare gli spazi espositivi nell’interrato offrendo la possibilità di visionare dal vero le intere collezioni, di avere un supporto tecnico per i professionisti e di chiedere specifiche informazioni sulle prestazioni e sulle caratteristiche di ogni prodotto.

A staircase and an escalator next to it lead to the first floor. And the entrance to the new Casalgrande Padana Creative Centre is next to this access system on the left. Therefore, it has only one big window at road level, as the exhibition spaces, where you can view all the tile collections, develop in the basement. Here is where professionals can receive technical support and information about the performance and features of every product.

Creative Centre Milano Exterior Vico Magistretti Milano (I) Ph: Stefano Topuntoli
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Coniugando dimensione espositiva, comunicazione, informazione tecnica e un’articolata serie di iniziative nel campo dell’architettura, del design e della produzione.

I Creative Centres di Casalgrande Padana sono luoghi aperti ai professionisti del settore, ideati per superare il tradizionale concetto di showroom commerciale, proponendosi come un punto d’incontro tra ceramica e progetto.

Il successo di questa formula è testimoniato dal fatto che nel giro di pochi anni al primo Creative Centre sorto a fianco dal polo produttivo di Casalgrande, su progetto di Cerri Associati Engineering, e affiancato successivamente dal Creative Centre 2 con un importante ampliamento dello show-room, si sono aggiunti il Creative Centre di Milano e il terzo Creative Centre a Roma. Il luogo scelto in questo caso è particolarmente significativo e rappresenta l’occasione per aprire alla comunità dei progettisti un importante manufatto d’autore: Casa Baldi, progettata da Paolo Portoghesi e costruita tra il 1959 e il 1961. All’estero sono presenti il Creative Centre di Budapest in Ungheria e quello di RhôneCreative Centre Alpes in Francia. Il nuovo Creative Centre di Brera a Milano è visitabile per appuntamento telefonando ai numeri: +39 335 7538458 e +39 348 2242099

Casalgrande Padana’s Creative Centres are open to industry professionals and go beyond the traditional idea of a showroom. Instead, they are more like a crossroads between ceramics and projects, combining the exhibition aspect with communication, technical information, and a series of initiatives in the field of architecture, design, and production.

The first Creative Centre was built next to the Casalgrande production site according to the project by Cerri Associati Engineering, which was expanded soon after with Creative Centre 2. And the opening of the Milan and Rome Creative Centres just a few years later demonstrates the success of this formula.

The location of the Rome centre has a significant meaning, as it opens Casa Baldi – a beautiful building designed by Paolo Portoghesi and built between 1959 and 1961 – to the community of designers and architects.

Meanwhile, Creative Centres have started cropping up outside Italy in Budapest and France (Creative Centre Rhône Alpes). The new Creative Centre in Milan is open by appointment.

Call +39 335 7538458 or +39 348 2242099

Grand Prix XIII (2022/2024) Casalgrande Padana La cultura internazionale del progetto.

International design culture.

La tredicesima edizione del Grand Prix Casalgrande Padana intende proporsi, con la stessa convinzione delle edizioni svolte nell’arco di trent’anni, come un osservatorio attento e aggiornato sulla produzione architettonica internazionale declinata nelle varie tipologie che il premio affronta. È nella vettorialità di sottolineare la flessibilità e la vasta gamma offerta dal gres porcellanato di Casalgrande Padana, che ogni anno aggiorna e amplia collezioni e formati, che nasce nel 1990 il Grand Prix, concorso di architettura unico nel suo genere, promosso e organizzato dall’Azienda su base triennale.

Al Grand Prix sono invitati partecipare tutti i progettisti (architetti e ingegneri, designer e arredatori di interni, studi tecnici privati o pubblici, studi professionali di architettura e decorazione di interni) che hanno utilizzato materiali Casalgrande Padana in qualsiasi tipo di applicazione; dall’architettura residenziale al rivestimento esterno per pavimentazioni e facciate, da edifici industriali e pubblici a quella i dal retail di piccola scala ai grandi shopping center, dalle SPA alle piscine. Cultura della produzione e cultura del progetto sono i riferimenti-guida nelle strategie di sviluppo di Casalgrande Padana che sin dai primi anni di ricerca e attività, nello stimolare nuovi percorsi di ricerca e sperimentazione sull’impiego dei suoi materiali, ha sviluppato e consolidato nel tempo un sinergico rapporto di confronto e collaborazione con il mondo del progetto di architettura e del disegno degli interni.

Like in the previous editions over the past thirty years, the thirteenth edition of the Casalgrande Padana Grand Prix is set to be a privileged observatory of the international architecture scenario and the various categories the award represents. Casalgrande Padana established this unique triennial architecture competition in 1990 to highlight porcelain stoneware’s versatility and the company’s wide range of collections and formats, updated and expanded every year. The Grand Prix is open to industry professionals – architects, engineers, designers, interior designers, private or public technical consultancy and professional firms – who have used Casalgrande Padana materials for any application, including residential buildings, façade cladding and pavements, industrial and public buildings, small-scale retail spaces and shopping centres, spas and swimming pools. Casalgrande Padana has always based its development strategies on a culture of production and design. That’s why it always promotes new opportunities for research on the use of its material and partnerships with the world of architecture and interior design.

Cerimonia di Premiazione Grand Prix XII 2019/2022 MUDEC, Museo delle culture di Milano (I) 2019/2022 Grand Prix XII Award Ceremony MUDEC, the Museum of Cultures in Milan Ph: Corrado Ravazzini

Come partecipare al prossimo concorso How to take part in the next competition

Al Grand Prix sono invitati a partecipare tutti i progettisti (architetti e ingegneri, designer e arredatori di interni, studi tecnici privati o pubblici, studi professionali di architettura e decorazione di interni) che hanno utilizzato materiali Casalgrande Padana in qualsiasi tipo di applicazione e in qualsiasi tipologia.

Il premio ha assunto un rilievo sempre maggiore a livello internazionale, tanto da registrare una partecipazione di oltre 1300 progettisti con la presentazione di più di 1800 opere e una dotazione complessiva di premi ogni volta pari a 36.000 euro.

Il 31 dicembre 2024 scadrà il termine per la presentazione delle iscrizioni al Grand Prix 2022/2024.

Le opere che perverrannocostruite e completate nel periodo: gennaio 2019 dicembre 2024 - saranno valutate dalla giuria internazionale e le migliori saranno presentate all’interno del “Creative Book”, una pubblicazione a cura di Casalgrande Padana, stampata in 60.000 copie, realizzata e diffusa in collaborazione con la storica rivista di architettura “Casabella”.

I criteri di valutazione adottati dalla giuria faranno riferimento agli aspetti progettuali, funzionali e applicativi dell’utilizzo dei prodotti Casalgrande Padana.

In particolare, sarà compito della giuria evidenziare all’interno di ogni opera gli elementi di valorizzazione e corretto impiego del materiale ceramico a diversi livelli: sul piano della creatività, in relazione alla

composizione architettonica e al design, allo studio cromatico e delle finiture, al disegno di posa e alla personalizzazione del progetto. Saranno oggetto di attenzione i criteri di funzionalità e di prestazioni tecniche, in relazione alla destinazione d’uso e alla tipologia d’intervento. Rispetto alla messa in opera, sarà oggetto di attenzione la corretta esecuzione, la tecnica applicativa, e lo studio dei particolari.

L’iscrizione al Grand Prix Casalgrande Padana è gratuita. La documentazione necessaria all’iscrizione è costituita da:

a. scheda di partecipazione debitamente compilata in ogni sua parte;

b. una relazione di progetto che illustri l’intervento nelle sue linee generali;

c. documentazione fotografica della realizzazione (visione d’insieme e dettagli) con un minimo di 10 foto e un massimo di 30, in formato digitale;

d. disegni, tavole grafiche o qualsiasi altra documentazione (in formato digitale) atta a valorizzare la qualità complessiva del progetto presentato.

Per partecipare è sufficiente connettersi al sito, prendere visione del bando e compilare la scheda di iscrizione.

www.casalgrandepadana.it/it/ grand-prix/

Centri direzionali e commerciali, grandi superfici Headquarters and shopping malls, large surfaces
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Edifici pubblici, industriali e dei servizi Public, service and industrial construction

Entry to the Grand Prix is open to all architects, engineers, designers and interior designers, private or public technical studios and professional architecture and interior decoration firms that have used Casalgrande Padana materials of any kind for any type of application.

The competition has gained increasing importance at international level, with more than 1300 designers taking part, the presentation of over 1800 works and prizes totalling €36,000 on each occasion.

31 December 2024 is the deadline for entries to the Grand Prix 2022/2024. The works received - built and completed in the period from January 2019 to December 2024 - will be assessed by an international

panel, and the best of the entries will be featured in the “Creative Book” published by Casalgrande Padana, with a print run of 60,000 copies, created and distributed in collaboration with the long-established architecture magazine “Casabella”.

The criteria adopted by the panel will comprise design, functional and application aspects regarding the use of Casalgrande Padana products.

In particular, the panel will be tasked with highlighting how the products have been effectively used in each work, and the proper application of the ceramic material on several different levels: with regard to creativity, architectural composition and design, the study of colour and finishes, laying patterns and custom elements of the design project. Attention will be paid to

functional qualities and technical performance, in relation to how the materials are used and the type of work carried out. With regard to installation, attention will be paid to the proper execution of the work, the application technique used and the study of the details.

Entry to the Casalgrande Padana Grand Prix is free of charge. Documentation required for entry:

a.entry form, duly completed throughout;

b.a project report, with a general description of the work;

c.photographs of the project (overall view and details): minimum 10, maximum 30 photographs, in digital format; d.drawings, graphic tables or any other documents (in digital

format) suitable to assess the overall quality of the project presented.

To take part, just go to the website, read the competition announcement and fill in the entry form.

www.casalgrandepadana.com/ en/grand-prix/

Rivestimenti di facciata, pavimentazioni esterne, piscine Façade cladding, outside flooring, swimming pools Edifici residenziali Residential Buildings
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Supreme di Casalgrande Padana: la naturale lucentezza dei cristalli di sale.

Casalgrande Padana Supreme: the natural shine of salt crystals.

La nuova collezione in gres porcellanato Supreme reinterpreta la matericità tattile del salgemma, elemento naturale conosciuto sin dall’antichità. Supreme è proposta in quattro varianti cromatiche (Dark, Grey, Sand e Taupe), in spessore 9 mm nel formato 30x60 cm in superficie naturale e Grip, nei formati 60x60 cm e 60x120 cm in superficie naturale, lucida e Grip, in 120x120 cm in superficie naturale e lucida, mentre nel grande formato 120x278 cm è presentata in spessore 6 mm e in superficie naturale e lucida, finitura quest’ultima, che ne valorizza ulteriormente l’estetica. Grazie al loro aspetto elegante e ricercato, le lastre della nuova collezione Supreme trovano perfetto impiego a pavimento e a rivestimento in realizzazioni che spaziano dall’edilizia residenziale agli ambienti ad uso pubblico e commerciale, al mondo del contract, del wellness, dell’hospitality, fino agli yatch e alle imbarcazioni di lusso. Flessibile, duttile e versatile la nuova collezione di Casalgrande Padana può inoltre essere applicata in coordinato nella progettazione di esclusivi e personalizzati complementi d’arredo per il rivestimento di quinte sceniche, pareti divisorie, porte scorrevoli, piani d’appoggio.

The new Supreme porcelain stoneware tile collection gives a new twist to rock salt, a natural material used since ancient times. The Supreme collection comes in four colours (Grey, Dark, Sand, and Taupe) and various formats and finishes. More in detail, the 30x60 cm format is 9 mm thick and features a natural or Grip anti-slip finish. The 60x60 cm and 60x120 cm formats come with a natural, polished, or Grip anti-slip finish, while the 120x120 cm format has a natural or polished finish as the large 120x278 cm format (6 mm thick). The polished finish further emphasises the latter’s striking beauty. The elegant tiles from the new Supreme collection are perfect for the floors and walls of residential, public and commercial buildings, the contract furnishing, wellness, and hospitality sectors, and even luxury yachts. Casalgrande Padana’s new collection is flexible and versatile. It’s ideal for creating exclusive furnishings and tiling accent walls, partition walls, sliding doors, countertops, cabinetry, and tables.

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1.

WALL: Sand Naturale 120x278 cm

FLOOR: Taupe Naturale 120x120 cm

2. INDOOR FLOOR: Grey Naturale 60x120 cm

OUTDOOR FLOOR: Grey Grip 60x120 cm

3. WALL: Grey Naturale 120x278 cm

Nuances Neve Lux 8,2x25 cm

FLOOR: Grey Naturale 60x120 cm

4.

WALL: Taupe Lucida 120x278 cm

FURNITURE: Marmoker Statuario

Altissimo Naturale 120x278 cm

FLOOR: Taupe Lucida 120x120 cm

4
Grey Dark Sand Taupe
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Fusion di Casalgrande Padana: il gres effetto metallo dal sapore industrial warm.

Fusion by Casalgrande Padana: the porcelain stoneware tile collection for warm industrial spaces.

Nata da una attenta ricerca estetica e da una sofisticata innovazione tecnologica, la nuova collezione Fusion reinterpreta le ossidazioni, le cromature, i riflessi e i segni tipici dei metalli, per la creazione di sorprendenti giochi cromatici e originali finiture superficiali. Composta da sei nuances (Black, Copper, Graphite, Green, Grey e White) e disponibile in superficie naturale nei formati 60x60 cm, 60x120 cm e 120x120 cm in spessore 9 mm e nel grande formato 120x278 cm in spessore 6 mm, Fusion si caratterizza per le sofisticate cromie e per l’essenziale lucentezza tipica del metallo ossidato. Accenti di luce cangiante e affascinanti suggestioni metalliche dall’estetica moderna, si uniscono alle elevate prestazioni del gres porcellanato consentendone differenti possibilità di utilizzo in tutti gli ambienti domestici a pavimento, a rivestimento e come complemento d’arredo per mobili su misura, pareti divisorie e quinte sceniche. Una forza decorativa ricca di sensazioni tattili che ispirata alle proprietà estetiche dei metalli, esprime al massimo il connubio tra estetica e funzione per la realizzazione di progetti contemporanei in ogni settore applicativo: dal contract all’hospitality e dall’hotellerie al retail.

Casalgrande Padana is proud to present Fusion , the new porcelain stoneware tile collection inspired by the expressive power of oxidised metal. The new Fusion collection results from Casalgrande Padana’s aesthetic research and technological innovation. It replicates the effects of metal oxidation, chrome plating, and other processes, creating stunning colours and finishes. Fusion comes in six colours (Black, Copper, Graphite, Green, Grey, and White), with a natural finish, and in various formats and thicknesses. The 60x60 cm, 60x120 cm, and 120x120 cm formats are 9 mm thick, while the large 120x278 cm format is 6 mm thick. In addition to their sophisticated colours, Fusion tiles stand out for the typical shine of oxidised metal. Iridescent accents, modern metal effects, and porcelain stoneware’s outstanding technical features allow these tiles to be used on the floors and walls of any domestic space. They are also perfect for tiling furnishings, countertops, partition walls, and accent walls. Fusion tiles have a great visual impact. As a result, they are ideal for those who love a minimalist interior design style full of character. For example, they are perfect for modern open space living rooms and metropolitan or industrial chic lofts. These beautiful tiles feature pleasant tactile qualities and metal’s aesthetic properties, making them ideal for contemporary projects in the contract furnishing, hospitality, hotel, and retail sectors.

1. WALL: White 120x278 cm

FLOOR: White 60x120 cm

2. WALL: Green 120x278 cm, Graphite 120x278 cm

FLOOR: Graphite 120x120 cm

FURNITURE: Black 120x278 cm

3. WALL: Grey 120x278 cm, Mosaico Triangoli Grey 36x36 cm

FLOOR: Grey 120x120 cm

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Graphite
3
White Grey Black Copper Green

DOING OUR PART TO PROTECT THE PLANET

Porcelain stoneware tiles are naturally environmentally friendly, but we choose to manufacture them in a way that minimises their impact on the environment.

We at Casalgrande Padana take on the responsibility of our position as an international player in the ceramic tile industry.

Our closed-loop production process, industry certifications, energy policies, and product innovations ensure beautiful tiles that help improve the quality of life and protect the environment.

casalgrandepadana.com

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