Conti di Buscareto su Bibenda n. 39

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DUEMILAUNDICI

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CONTI DI BUSCARETO

CONTI DI BUSCA RETO A

L E S S A N D R O

B

R I Z I

UN

NOME ANTICO DAL RETAGGIO NOBILE E GUERRIERO IDENTIFICA QUESTA GIOVANE

AZIENDA DELL’ALTO ANCONETANO.

Severi e violenti, i conti di Buscareto dominarono tra la fine del Duecento e l’inizio del Trecento in lungo e in largo questa marca che va da Ostra Vetere, allora Montenovo, a Jesi, fino a spingersi verso le alture rocciose di Genga e poi correre a nord, nel comprensorio di Corinaldo ai confini con la marca dei Montefeltro di cui erano fedeli alleati. È questo il teatro delle gesta di Ammazaconte Buscareto, valoroso condottiero, ghibellino fin nelle ossa e conte per volere dell’imperatore Federico II. Oggi quegli stessi pendii, perpendicolari al mare, ospitano gran parte delle vigne di Claudio Gabellini ed Enrico Giacomelli, proprietari della cantina Conti di Buscareto, che, è meglio chiarire subito, nulla hanno in comune con la famiglia Buscareto, di cui si sono perse le tracce dalla seconda metà del Quattrocento. Nata nel 2002 quasi per caso, come amano raccontare i proprietari, dall’incontro di due imprenditori del ramo informatico che rilevarono una vecchia realtà cooperativa, oggi l’azienda conta 75 ettari di vigneto divisi in tre areali: 35 ad Arcevia per il Verdicchio, 20 a Morro d’Alba per il Lacrima e altrettanti a Monte San Vito e Camerata Picena dove si coltivato Montepulciano, Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot. La produzione, circa 200.000 bottiglie, si divide tra referenze rappresentative del territorio marchigiano ed etichette innovative. Quattro le declinazioni del Verdicchio, con l’Ammazzaconte a tenere alto il vessillo della tradizione e un Passito e uno Spumante a testimoniare la grande poliedricità di quest’uva. Ben cinque i vini da Lacrima, poi il Rosso Piceno che fa da spalla al Bisaccione, rosso di punta della cantina. Un assortimento ricco, frutto dei diversi terroir gestiti dall’enologo Umberto Trombelli, allievo di Giacomo Tachis e gran conoscitore delle Marche vitivinicole.

VIAGGIANDO TRA LE VIGNE Centro nevralgico della produzione del Verdicchio è il comprensorio di Arcevia, e precisamente la frazione di Ripalta. Siamo nella parte settentrionale della Doc dei Castelli di Jesi, zona caratterizzata da vini più delicati ed eleganti rispetto a quelli della riva destra dell’Esino, più strutturati e opulenti. “Tutti i nostri appezzamenti di Verdicchio - racconta Umberto Trombelli - sono dei potenziali cru. Le Marche hanno una conformazione di vallate a pettine verso il mare che danno vita a influenze positive legate sia alla brezza marina, in grado di risalire facilmente verso i monti, sia alla copertura appenninica che genera interessanti microclima. La varietà dei terreni poi, bianchi, calcarei e ricchi di silice 84

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fa il resto”. I vigneti a Verdicchio di Conti di Buscareto coprono un’area di medio-alta collina, oltre i 400 metri, molto vicino alle montagne, caratteristiche che combinate alla buccia spessa dei grappoli relativamente spargoli della varietà agevolano non poco la produzione di un Passito da raccolta tardiva. Diverse invece le caratteristiche delle vigne a Lacrima, per la quasi totalità nella frazione di Sant’Amico, nel comune di Morro d’Alba, dove i terreni, seppure sempre di matrice calcarea sono più ricchi di argilla e l’altitudine si n

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abbassa a130 metri. “Il Lacrima è ormai diventato il vino boom delle Marche”, così Trom-

Via S. Gregorio, 66

belli spiega il successo di una denominazione che è passata da poco più di 10 ettari a 300

Frazione Pianello

in vent’anni. “Negli anni Novanta - racconta l’enologo - l’uva veniva utilizzata per i no-

60010 Ostra AN

velli che allora tiravano molto sul mercato. Successivamente, grandi enologi del calibro di

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Giacomo Tachis e Franco Bernabei hanno compreso prima e mostrato poi tutte le po-

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tenzialità di questo vitigno, in grado di regalare vini di grande piacevolezza e poliedrici”.

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Aspetto quest’ultimo ben evidente nella gamma di Lacrima di Conti di Buscareto che po-

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trebbe accompagnare un intero pasto, partendo con il Brut Rosé, vinificato per l’azienda da Alessandro Ceci, importante e innovativo produttore di Lambrusco in quel di Parma, e chiudendo con il Passito, “fresco” dei 5 Grappoli nell’edizione 2012 di DUEMILAVINI, utilizzando nel mezzo il rosato Rosa e i due rossi a Doc. Altro punto fermo dell’offerta è rappresentato dai vini da Montepulciano e varietà internazionali, Cabernet Sauvignon su tutti, prodotti grazie ai fondi di Monte San Vito e Camerata Picena, a est di Ancona. In quest’area Conti di Buscareto non ha scommesso sulla Doc Rosso Piceno quale vino di punta, bensì su un blend di Montepulciano e Cabernet Sauvignon, con una piccola aggiunta di Teroldego dal 2008. Passando allo stile, la maison non punta su concentrazioni elevate o ricchezze eccessive, piuttosto lavora nel porre l’accento sulla freschezza e la carica minerale dei vini, inseguendo longevità ed eleganza. Le etichette più facili e pronte poi non disdegnano un carattere immediato, giovane e di cristallina piacevolezza, altro punto di forza quest’ultimo della politica aziendale. Alla base dell’intera produzione troviamo comunque tanto studio e slancio verso la modernità, dalla vigna alle tecniche di cantina. Una modernità richiamata anche attraverso il paradosso di nomi ed etichette - l’Ammazzaconte ne è fulgido esempio - che riportano in modo giocoso e semiserio quel retaggio di nobiltà che vive nel nome.

NON SOLO VINO… Tra le referenze di Conti di Buscareto non troviamo solo vino, ma anche olio extravergine e l’Alè, una birra rossa artigianale. L’Alè non è una semplice ale, perché tra gli ingredienti, oltre ai tradizionali acqua, malto e luppolo, troviamo anche il vino Lacrima. Quest’ultimo viene infatti aggiunto nei fermentatori insieme allo zucchero e al lievito; il procedimento ad alta fermentazione fa poi il resto insieme a una seconda fermentazione in bottiglia che regala ulteriore carattere alla birra. Una bella idea, innovativa e di territorio, che, grazie all’utilizzo del vino, potrebbe contribuire ad avvicinare i giovani consumatori di birra al nettare di Bacco di qualità. 86

L’ASSAGGIO

UNA DEGUSTAZIONE CHE VA AD APPROFONDIRE I DIVERSI TERROIR AZIENDALI, EVIDENZIANDONE LA POLIEDRICITÀ, COME NEL CASO DEL LACRIMA O DEL VERDICCHIO E PONENDO UNA PARTICOLARE ATTENZIONE PROPRIO NEI CONFRONTI DI QUEST’ULTIMA VARIETÀ QUI DECLINATA IN UNA MINIVERTICALE DI TRE ANNATE.

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ERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI AMMAZZACONTE 2007 88 Bianco Doc - Verdicchio 100% - Gr. 13,5% - € 12 Frutto di un’annata regolare, si presenta color oro con profumi di miele e frutta tropicale matura (mango e papaia su tutti), fiori di acacia e un sottofondo di selce. Colpisce subito al palato la tenuta d’insieme fondata su una componente tartarica che si conferma asse portante della gustativa, sagomata su un alcol che garantisce un’ottima morbidezza. Solida la base sapida che sottolinea i ritorni minerali al seguito delle note di anice ed erbe aromatiche. Maturazione del 40% della massa in tonneau. Un connubio di eleganza con dei tagliolini di Campofilone e scampi.

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ERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI AMMAZZACONTE 2008 86 Bianco Doc - Verdicchio 100% - Gr. 13,5% - € 12 Annata piuttosto irregolare, forse la più calda degli ultimi millesimi, che ha regalato un calice paglierino luminoso. I profumi si orientano verso toni minerali austeri di felce e pietra focaia che fanno da cornice a note mature di frutta mediterranea e cenni di fiori gialli. Il vino vira poi su toni di miele, nuance fumé e alga marina. Decisa la sapidità al palato, pieno, dalla evidente freschezza con vigorosi toni di salgemma nei ritorni aromatici. Il 15% della massa matura in tonneau. Da manuale insieme a una cernia al forno.

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ERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI AMMAZZACONTE 2009 88 Bianco Doc - Verdicchio 100% - Gr. 13% - € 12 Annata buona e regolare si esprime attraverso un bel dorato con riflessi verdolini. Intenso e di carattere il naso, caratterizzato da frutta tropicale e mediterranea ben amalgamata ad agrumi, ginestra e pietra focaia. Freschezza in primo piano al palato, sapido e giovane seppure ben bilanciato dalla struttura e di equilibrata vena alcolica. Coerente nei ricordi di agrumi e bel finale minerale. Maturazione del 5-8% della massa in tonneau. Da provare con una rustica zuppa di porcini.

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ERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI PASSITO 2007 86 Bianco Dolce Doc - Verdicchio 100% - Gr. 14% - € 16 (0,375) Oro pieno, luminoso e di grassa consistenza. Carico e opulento il naso con toni di miele di acacia in bella mostra, seguiti da albicocca secca, pesca sciroppata, orzo caramellato, zenzero e cannella. Bilanciato al palato dove una vivace acidità e una sottile sapidità tengono ottimamente testa al saldo zuccherino, mai prevalente. Ritorni minerali e dolcezze di marzapane e croccante nel finale. Abbinamento regionale insieme a pecorino di fossa di Talamello con cotognata o confettura di arance amare.

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ISACCIONE 2008 87 Rosso Igt - Montepulciano 60%, Cabernet Sauvignon 35%, Teroldego 5% - Gr. 14,5% - € 26 Rubino scuro con riflessi granato. Olfatto ampio e con un amalgama ben definito dal legno di affinamento. Profuma di pot-pourri, prugne, boero, cuoio, spezie dolci, tabacco e rabarbaro; il tutto poggiato su un fondo balsamico. Sorso pieno, fruttato, dall’estrazione polifenolica ottimale e con acidità ben presente. Retrolfatto coerente e dal finale speziato. Macerazioni mai superiori a 12 giorni e maturazione per un anno in tonneau. Bene con tagliatelle al ragù di lepre.

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ACRIMA DI MORRO D’ALBA PASSITO 2009 92 Rosso Dolce Doc - Lacrima 100% - Gr. 13% - € 16 (0,375) L’ottimo andamento del millesimo ha regalato un calice rubino violaceo. Tipico l’olfatto, intenso e ricco, giocato su note di cassis, more, mirtilli in sciroppo, corbezzoli, pot-pourri, erbe officinali e cioccolato. L’equilibrio domina un assaggio di media dolcezza, fresco, di sottile carica sapida e marcato da un tannino compatto ed elegante. Retrolfatto persistente, segnato da golosi ritorni di cioccolato e frutti di bosco. Acciaio. Su un tradizionale lonzino di fichi.

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ACRIMA DI MORRO D’ALBA 2010 81 Rosso Doc - Lacrima 100% - Gr. 12,5% - € 9,50 Violaceo purpureo. Immediato al naso nei sentori di rose, viole, cenni vinosi e poi macchia mediterranea (mirto e corbezzolo su tutti). In bocca è garbato, gradevolmente amarognolo, fresco e dai decisi ritorni di rose. Acciaio. Richiamo regionale con brodetto all’anconetana.

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RUT ROSÉ s.a. 80 Spumante Rosé - Lacrima 100% - Gr. 12% - € 12 Buccia di cipolla con perlage sottile. Profuma di rosa canina, oleandro, violetta e lamponi. Fresco in bocca, di fine carbonica, morbido e vivace nel tratto sapido. Metodo Charmat. Duttile come pochi vini sanno essere, si esalta con spaghetti alle vongole e pomodorini.

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