Storia di Cecilia

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La classe 2LB Anno Scolastico 2009/2010 presenta...

e la vita di fine Ottocento La vita ● L’esposizione ● L’ingresso e l’affido ● Il ricovero ● I successivi ricoveri ● I fratelli di Cecilia ● La lettera di Cecilia ● Il matrimonio ● I figli

Approfondimenti ● Premesse a Cecilia ● Bambini esposti ● Mortalità


L’esposizione 23 novembre 1863 Alle 8:45 nella ruota dell’Ospizio di Santa Caterina viene abbandonata un'infante. Indossa dei vestiti laceri (una benda di percalle bianca, tre pannicelli, un altro pannicello di tela di cotone).


E’ stato lasciato anche un segnale (la metà superiore di un'immaginetta sacra colorata raffigurante la Beata Vergine con una scritta sul retro. Vi sono annotate la data di nascita della bambina (22/11/1863 ore 4:00), la condizione di salute della madre (sana e robusta), la natura illegittima dell'infante, il non essere battezzata e il desiderio che venga chiamata Cecilia.


L’ingresso e l’affido 24-25 novembre 1863 La bambina viene registrata con il numero 5101/1863 e ricoverata. Viene battezzata come Cecilia C. dal curato (24/11) e visitata dal medico chirurgo che la trova in salute. Viene affidata a Maria M. e Serafino V. di Montevecchia, cui viene pagato un viatico non precisato. Maria aveva da poco (9/11) perso un bambino per parto prematuro. Questa morte è l’occasione dell’incontro tra la famiglia V. e Cecilia.


Il nuovo ricovero 8 agosto 1866 Cecilia viene riportata all’ospizio per una malattia, all'età di 2 anni 8 mesi e 13 giorni. Il medico dichiara di averla visitata e di averle diagnosticato un'oftalmia. 17 agosto 1866 Cecilia viene dimessa e consegnata alla allevatrice Maria M. alla quale vengono pagati 2.60 £ di viatico.


I successivi ricoveri 13 febbraio 1876 Cecilia torna all'ospizio all'età di 12 anni, le viene diagnosticata un'altra oftalmia. L' 11 giugno viene dichiarata guarita e restituita agli allevatori ai quali vengono pagate 3,72 £ di viatico. 3 marzo 1878

Cecilia ha 14 anni quando viene nuovamente riportata all'ospizio per oftalmia. Viene riaffidata agli allevatori dopo più di due mesi e mezzo il 26 maggio. 27 ottobre 1878 Dopo circa cinque mesi, poco prima di compiere 15 anni, Cecilia viene ancora ricoverata per oftalmia con macchie corneali. Viene riaffidata ai coniugi V. il 5 maggio 1879. Le viene riconosciuto un assegno speciale di 9 lire mensili da parte dell’ospizio, che mantiene per sé la patria potestà su Cecilia, anche se ha superato i 15 anni..

7 marzo 1880 Cecilia, 16 anni, viene ricoverata all'ospizio a causa di reumatismi. Viene riaffidata ai suoi allevatori il 24 marzo 1880. 7 agosto 1881 Cecilia, 17 anni, viene ricoverata all'ospizio per tifo. Quasi un mese dopo viene riaffidata ai coniugi V., che nel frattempo si sono trasferiti a Pagnano, oggi frazione di Merate, allora di Sabbioncello.


I fratelli di Cecilia 11 ottobre 1867 Nasce a Montevecchia il primo fratello di Cecilia, Giuseppe. Giuseppe morirà entro cinque anni, quando un nuovo figlio dei V. verrà ancora battezzato Giuseppe. I V. risiedono alla cascina Brugherio. 19 settembre 1869 Nasce a Montevecchia Maria Carolina V. che si sposerà a Merate l’11 gennaio 1888 con Ferdinando Ambrogio A.. 11 maggio 1872 Nasce a Montevecchia Giuseppe V. 20 maggio 1875 Nasce a Montevecchia Gaetano Luigi V., che si sposerà a Merate il 24 ottobre 1903 con Maria C. 15 maggio 1878 Nasce a Montevecchia Giuditta Teresa V. La mancanza di una registrazione matrimoniale può indicare che è deceduta in giovane età oppure che non si è sposata.


La lettera di Cecilia 10 febbraio 1879 Cecilia scrive una lettera alla direzione dell'ospizio per dimostrare la sua capacità nello scrivere per ricevere il “premio di istruzione e buon allevamento”, che si può ottenere a 15 anni.

27 febbraio 1879 L’Ospizio concede il premio di 30 lire agli allevatori. Con il raggiungimento della maggiore età o in caso di matrimonio, a Cecilia saranno consegnate 20 £.


Il matrimonio 3 gennaio 1884 Sono avviate le pratiche per il matrimonio di Cecilia con Cesare B. di Calco. Un certificato di povertà del comune di Sabbioncello attesta che Cecilia è povera e svolge la professione di “cucitrice”. Il Sindaco di Calco certifica che B. Cesare, contadino di 28 anni è “di condotta irreprensibile e senza appunti”, gode di ottima salute, è di stato economico agiato ed ha adempiuto all'obbligo di leva. 27 gennaio 1884 Cecilia si presenta alla sede milanese dell’ospizio per dichiarare che il matrimonio con Cesare è di suo pieno gradimento. Il 31 gennaio la direzione dell’istituto accorda il consenso al matrimonio. 29 febbraio 1884 Viene celebrato il matrimonio. Il giorno dopo vengono avviate le pratiche presso l’ospizio per il pagamento della dote e del premio di istruzione. I B. vanno ad abitare a Calco nella frazione di Limito.


I figli di Cecilia e Cesare 17 settembre 1884 Nasce la prima figlia di Cecilia. Probabilmente morta, infatti non risulta battezzata. 17 luglio 1886 Nasce a Calco Serafino Luigi B.. 3 febbraio 1889 Nasce Giovanni Ernesto, che morirà il 14 febbraio 1893. 26 luglio 1891 Nasce Maria Anna. Sua madrina al battesimo è Maria M., la “nonna”. 30 maggio 1894 Nasce Carolina Ernesta Ersilia. Morirà il 24 giugno 1896. 23 giugno 1897 Nasce Giovanni Ernesto. Morirà il 9 novembre dello stesso anno. 27 maggio 1900 Nasce Dionigi Paolo.


Bambini accolti all’ospizio (1659-1921)

Riportiamo i dati del fenomeno dell’esposizione a Milano, negli anni dal 1659 al 1921. Si nota un progressivo aumento dei numeri con il passare degli anni. Le cifre più alte si raggiungono nel ventennio dal 1850 al 1870 circa. L’anno in cui si sono verificate più esposizioni è stato il 1864, con 5684 bambini abbandonati nella ruota.


Mortalità (1893-97) Riportiamo un grafico dei dati di mortalità su un campione di 64 persone residenti nel comune di Calco, rilevati tra il 2 gennaio 1893 e il 16 dicembre 1897. Si nota l’alto tasso di mortalità infantile, tra 0 e 5 anni.


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