Il teatro a Napoli stagione 2012/2013 XXII

e i principali eventi di Musica Classica XXII edizione

una realizzazione

StAGIONE

IL TEATRO A NAPOLI

2012/2013

XXII edizione

IL TEATRO A NAPOLI

e i principali eventi di Musica Classica StAGIONE 2012/2013 XXII edizione

una realizzazione

LA PROTAGONISTA

DELLA SCENA

LINA SAsTRI

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Occhi neri, grandi, spalancati come una finestra sul mondo, che scrutano, parlano, cambiano luce, dallo splendore di una risata alla languida malinconia, dalla sfrontatezza di uno sguardo seducente e canzonatorio all’intensa passione. E poi le mani, nervose ma anche carezzevoli, che come gli occhi esprimono sentimenti e che come gli occhi catturano. Lina Sastri appare così, al pubblico che la va ad applaudire in teatro come alla gente che per strada la riconosce e la saluta. Minuta nel fisico, sul palco diventa statuaria, come le vere grandi artiste della scena lei nutre la propria immagine con l’arte del saper esserci. A meno di venti anni Roberto De Simone la sceglie per l’indimenticabile “Masaniello”, uno degli spettacoli più importanti nella storia del teatro italiano dei fervidi anni ’70, musicato dallo stesso Maestro su testi di Elvio Porta, per la regia di Armando Pugliese e con Mariano Rigillo straordinario protagonista. La giovanissima Lina appare nella scena in cui si celebra la festa alla Madonna del Carmine, ballando piegata sulle ginocchia: chi ha ha avuto la fortuna di vederla allora, non la dimenticherà più, ed anche la scena italiana non ha potuto più far a meno di lei. Le donne da lei interpretate sono sempre donne dalle grandi passioni, macerate dal dolore atavico della donna, Medea, Elettra, Giovanna d’Arco, Margherita Gautier, Gilda Mignonette, Maria Maddalena, la Figliastra dei “Sei Personaggi in cerca d’autore”, Filumena Marturano, Bernarda Alba, queste, insieme a tante altre, le grandi figure femminili a cui ha dato vita. Nel cinema ha vissuto le vite di donne altrettanto sofferte, da quando, nel 1977, Pasquale Squitieri la fa debuttare nel film “Il Prefetto di ferro”, tratto

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Medea di Porta Medina di Armando Pugliese 1991

Filumena Marturano 2008z

dal romanzo di Leonardo Sciascia, a cui segue “Ecce Bombo” di Nanni Moretti, finché Nanni Loy, dopo averla diretta in “Caffè espresso”, con Nino Manfredi, non la vuole al fianco di Giancarlo Giannini in quello che sarebbe poi diventato un cult del cinema italiano degli anni ’80, “Mi manda Picone”. Da lì il successo popolare che l’ha consacrata a vita una delle attrici più apprezzate anche sullo schermo, riuscendo nella non facile impresa di grande interprete sia al teatro che al cinema, vincendo una quantità di premi esaltante, su tutti i due Nastri d’Argento ed i tre David di Donatello. Proprio per il film di Loy, Pino Daniele scrive una canzone “Assaje” che Lina, con la sua voce inconfondibile, canta sui titoli di coda, ed anche l’industria discografica si accorge di lei, dischi, ma anche grandi recital, che a partire da “Cuore mio” fanno parte del suo excursus personale di donna e di artista, in cui canta le canzoni del passato, quelle che, come racconta, ascoltava da bambina dalla voce cristallina della mamma, o quelle scritte per lei da autori contemporanei. Eduardo e Patroni Griffi sono coloro che considera come i suoi più grandi mae-

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Bernarda Alba in “La casa di Bernarda Alba”, 2011

Jenny delle Spelonche in “L’opera da tre soldi” 2012

stri, e che ricorda con infinito affetto e gratitudine, così come, nelle interviste e negli spettacoli, ricorda sempre con amore e nostalgia, la sua casa natale, in via degli Zingari alla Vicaria, e la sua famiglia, soprattutto la sua amatissima mamma, Ninetta, il cui lutto ha elaborato così come solo i grandi artisti sanno fare, attraverso l’arte, appunto, che si traduce, nel suo caso, in uno spettacolo teatrale, di cui è autrice ed interprete, “La casa di Ninetta”, nel quale mette in scena un legame mai spezzato per una piccola grande donna che come lei non poteva fare a meno d’amare, nel dolore e nella gioia. Grande personalità della scena italiana, Lina Sastri, quest’anno, dopo averla applaudita la scorsa stagione in ben quattro spettacoli diversi, in giro per l’Italia, aprirà il cartellone del teatro Diana di Napoli con un suo nuovo recital, “LiNapoLina”, un gioco di parole che all’ infinito unisce e celebra la sua perfetta immedesimazione tra la sua anima e quello della sua città: entrambe dolenti e passionali, beffarde e languide, popolari e nobili, un gioco di contraddizioni che le rende uniche e irresistibilmente amate.

Gianmarco Cesario

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il piacere di un buon caffè o di una colazione, le dolci delizie della pasticceria partenopea, l’happy hour con un ricco buffet, aperitivo e long drink, gustare la vera pizza napoletana e i piatti tipici della tradizionale cucina campana.

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sgs comunicazione creativa

TEATRO SAN CARLO LA STAGIONE TEATRALE 2012/2013 La nuova stagione del Teatro San Carlo si annuncia ricca di eventi e di novità. Per quanto riguarda l’opera, in occasione del 200° anniversario dalla nascita di Giuseppe Verdi e di Richard Wagner, si aprirà con “La Traviata”, per proseguire con la “Messa da Requiem” ed il “Rigoletto” di Giuseppe Verdi. Nel 2013, invece, omaggio a Wagner con “Der Fliegende Hollander – L’Olandese Volante”. E intanto per il “Progetto Napoli”, Stagione nella Stagione al Teatrino di Corte di Palazzo Reale, con “Il Campanello dello Speziale” di Gaetano Donizetti, a seguire l’operina, fino a poco tempo fa ritenuta perduta, di Gaspare Spontini “La Fuga in Maschera” ed un acerbo Rossini con “Demetrio e Polibio”.

Molto ghiotta la stagione della danza: dai grandi classici come “Lo Schiaccianoci”, con il Corpo di Ballo del Teatro San Carlo e le étoile ospiti Giuseppe Picone e Ambra Vallo, a Natale, “Il Lago dei Cigni” con la Compagnia di Balletto del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo. Grandi ospitalità straniere a giugno e luglio: il Tanztheater Wuppertal Pina Bausch porterà in scena “Caffè Muller” e “La Sagra della Primavera”, celebri creazioni di Pina Bausch, coreografa tedesca recentemente scomparsa, mentre a giugno il coreografo cinese Shen Wei presenterà al pubblico napoletano una coreografia ideata appositamente per il Corpo di Ballo del San Carlo.

Nei mesi di settembre e ottobre 2012, terza stagione per Ottobre Danza, dedicato ai 200 anni della Scuola di Ballo del Teatro San Carlo. Sarà inaugurato dal “Don Juan” di Gluck con Luciana Savignano, e che vedrà ospite straniero il coreografo Bill T. Jones con il suo “Body aganist Body”.

“Gala” speciale a chiusura della rassegna.

Via San Carlo, 98/F T.081 7972111 Posti

1470, platea, palchi e balconata

Biglietteria

Lun-Sab: 10-19 | Dom: 10-15:30

Servizi Parcheggio 12

SUPERGARAGE - T. 081 5513104

www.teatrosancarlo.it info@teatrosancarlo.it

LEGENDA poltronissime

poltrone

palco reale

palchi centrali I e II fila

palchi centrali III e IV fila

palchi laterali I e II fila

palchi laterali III e IV fila

balconate V e VI fila

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TEATRO SAN CARLO | OPERA - BALLETTO INAUGURAZIONE STAGIONE 2012/2013

dal 5 al 15 dicembre ’12

LA TRAVIATA di Giuseppe Verdi libretto di Francesco Maria Piave

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direttore: Michele Mariotti | regia: Ferzan Ozpetek | coreografia: Alessandra Panzavolta | maestro del coro: Salvatore Caputo | direttore del corpo di ballo: Alessandra Panzavolta | scene: Dante Ferretti | costumi: Alessandro Lai light designer: Maurizio Calvesi | in coproduzione con la Fondazione Lirico-Sinfonica Petruzzelli di Bari Violetta: Carmen Giannattasio / Lana Kos Alfredo Germont: Saimir Pirgu Giorgio Germont: Vladimir Stoyanov / Simone Piazzola Flora: Giuseppina Bridelli/ Daniela Innamorati Orchestra, Coro e Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo

CALENDARIO RECITE

In occasione del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, il San Carlo omaggia il compositore italiano con “La Traviata”, opera romantica per eccellenza assieme agli altri capolavori della “trilogia popolare” “Il Trovatore” e “Rigoletto”. << Vedo in Verdi un uomo modernissimo che ha fatto cose ancor oggi nuove: quale regista non vorrebbe mettere in scena Traviata?>>. Queste le parole di Ferzan Özpetek che approda al San Carlo, nelle vesti di regista d’opera, per l’inaugurazione della Stagione 2012-2013.

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Mercoledì 5 dicembre 2012, ore 20.30 (Turno A) Giovedì 6 dicembre 2012, ore 19.00 (Fuori Abbonamento) Venerdì 7 dicembre 2012, ore 20.30 (Turno C) Domenica 9 dicembre 2012, ore 17.00 (Turno F) Martedì 11 dicembre 2012, ore 20.30 (Fuori Abbonamento) Mercoledì 12 dicembre 2012, ore 19.00 (Turno D) Giovedì 13 dicembre 2012, ore 19.00 (Fuori Abbonamento) Venerdì 14 dicembre 2012, ore 18.00 (Turno B) Sabato 15 dicembre 2012, ore 18.00 (Fuori Abbonamento)

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CARMEN GIANNATTASIO

TEATRO SAN CARLO | OPERA - BALLETTO

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dal 16 al 22 dicembre ’12 | TEATRINO DI CORTE di PALAZZO REALE

Il campanello dello speziale progetto Napoli

musica e libretto di Gaetano Donizetti direttore: Bruno Cinquegrani regia: Riccardo Canessa maestro del Coro: Salvatore Caputo scene e costumi: Patrizia Balzerano Serafina: Rosa Feola Mamma Rosa: Marilena Laurenza Enrico: Domenico Colaianni Don Annibale Pistacchio: Alfonso Antoniozzi Spiridione: Barry Banks Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo

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Tratto dal vaudeville “La sonnette de la nuit” di Léon Lévy Brunswick, Mathieu-Barthélemy Troin e Victor Lhérie, la farsa in un atto di Gaetano Donizetti vide la luce proprio a Napoli, dove è ambientata, il 1° giugno del 1836. Serafina, Enrico, Don Annibale Pistacchio i protagonisti di un triangolo amoroso dai risvolti comici e velatamente sensuali.

CALENDARIO RECITE Domenica 16 dicembre 2012 ore 17.00 Martedì 18 dicembre 2012 ore 20.30 Mercoledì 19 dicembre 2012 ore 19.00 Giovedì 20 dicembre 2012 ore 20.30 Venerdì 21 dicembre 2012 ore 18.00 Sabato 22 dicembre 2012 ore 20.30 17

TEATRO SAN CARLO | OPERA - BALLETTO

dal 27 dicembre al 2 gennaio ’13

LO SCHIACCIANOCI

Musica di Pëtr Il’ic Cajkovskij

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coreografia: Renato Zanella da Marius Petipa direttore: Giuseppe Finzi direttore del Corpo di Ballo: Alessandra Panzavolta direttore della Scuola di Ballo: Anna Razzi direttore del Coro di Voci Bianche: Stefania Rinaldi scene: Nicola Rubertelli | Costumi: Giusi Giustino Étoile ospiti: Giuseppe Picone, Ambra Vallo 27, 28, 29 dicembre’12 e 2 gennaio ‘13)

Primo Ballerino ospite: Alessandro Macario Orchestra e Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo Con la partecipazione degli allievi della Scuola di Ballo e del Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo

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Tratto dal racconto “Schiaccianoci e il Re dei topi” scritto nel 1816 da Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, commissionato dal direttore dei Teatri Imperiali Russi Ivan Aleksandrovic Vsevolozskij, il balletto fu musicato da Petr Il’ic Cajkovskij su stretta indicazione del coreografo Marius Petipa e del suo successore Lev Ivanov. Etoile ospite Giuseppe Picone, tra i principali interpreti del repertorio classico ed artista acclamato dagli amanti della danza di tutto il mondo.

CALENDARIO RECITE Giovedì 27 dicembre 2012, ore 20.30 (Turno A) Venerdì 28 dicembre 2012, ore 20.30 (Turno C) Sabato 29 dicembre 2012, ore 19.00 (Turno D) Domenica 30 dicembre 2012, ore 17.00 (Turno F) Mercoledì 2 gennaio 2013, ore 17.00 (Turno B) Mercoledì 2 gennaio 2013, ore 21.00 (Fuori Abbonamento) 19

TEATRO SAN CARLO | OPERA - BALLETTO dal 19 al 29 gennaio ’13

RUSALKA

di Antonin Dvorák L

libretto di Jaroslav Kvapil direttore: James Conlon regia: da definire maestro del coro: Salvatore Caputo scene e costumi: da definire

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Produzione del Teatro dell’Opera di Oslo Rusalka: Oksana Dyka Foreign Princess: Christine Goerke Jezibaba: Irina Mishura Prince: Bryan Hymel Vodnik: Richard Paul Fink Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo Rappresentata per la prima volta nella magica Praga il 31 marzo del 1901, l’opera in tre atti di Antonin Dvorák, su libretto dello scrittore Jaroslav Kvapil, va in scena al San Carlo per raccontare la storia d’amore di Rusalka, ondina dei laghi e dei fiumi intenzionata ad assumere sembianze umane per sposare un principe del quale si è invaghita. Alla direzione dell’Orchestra del Teatro di San Carlo il M° James Conlon punto di riferimento del panorama musicale contemporaneo.

CALENDARIO RECITE Sabato 19 Gennaio 2013, ore 20.30 (Turno A) Martedì 22 Gennaio 2013,ore 20.30 (Turno C) Giovedì 24 Gennaio 2013,ore 19.00 (Turno D) Domenica 27 Gennaio 2013, ore 17.00 (Turno F) Martedì 29 gennaio 2013, ore 18.00 (Turno B) 20

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TEATRO SAN CARLO | OPERA - BALLETTO dal 10 al 17 febbraio ’13 | TEATRINO DI CORTE di PALAZZO REALE

LA FUGA IN MASCHERA Progetto Napoli

di Gaetano Spontini libretto di Giuseppe Palomba direttore: Francesco Lanzillotta regia: Leo Muscato scene: Benito Lenori bozzetti e costumi: Giusi Giustino luci: Alessandro Verazzi in coproduzione con Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi Elena: Ruth Rosique Olimpia: Caterina Di Tonno Corallina: Alessandra Marianelli Nardullo: Clemente Daliotti Marzucco: Filippo Morace Nastagio: Alessandro Spina Doralbo: Dionigi D’Ostuni Orchestra del Teatro di San Carlo

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Ritenuta perduta fino al 2008 quando l’antiquaria inglese Lisa Cox ne ha messo all’asta il manoscritto autografo prontamente acquistato dal Comune di Maiolati Spontini, la commedia in due atti di Spontini, su libretto di Salvatore Palomba, fu rappresentata per la prima e unica volta al Teatro Nuovo di Napoli nel Carnevale del 1800. Oggi ritorna nel capoluogo campano, nella revisione critica di Federico Agostinelli, in coproduzione tra Fondazione Pergolesi Spontini e Teatro di San Carlo.

CALENDARIO RECITE Teatrino di Corte di Palazzo Reale Domenica 10 febbraio 2013, ore 19.00 Martedì 12 febbraio 2013, ore 20.30 Mercoledì 13 febbraio 2013, ore 19.00 Venerdì 15 febbraio 2013, ore 20.30 Sabato 16 febbraio 2013, ore 18.00 Domenica 17 febbraio 2013, ore 17.00

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TEATRO SAN CARLO OPERA | BALLETTO

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dal 24 febbraio al 3 marzo ’13

MESSA DA REQUIEM

di Giuseppe Verdi direttore: Nicola Luisotti figurazione scenica: Daniele Finzi Pasca maestro del coro: Salvatore Caputo in coproduzione con il Teatro Mariinsky di San Pietroburgo Soprano: Maria Agresta Mezzosoprano: Luciana D’Intino Tenore: da definire Basso: Vitalij Kowaljow Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo Il capolavoro di Giuseppe Verdi torna al San Carlo per la Stagione 20122013 sotto la direzione dal M° Nicola Luisotti, neo-direttore musicale del massimo partenopeo, e con la configurazione scenica di Daniele Finzi Pasca, tra i maggiori registi e coreografi contemporanei. La composizione sacra fu eseguita per la prima volta nella Chiesa di San Marco il 22 maggio del 1874 in occasione del primo anniversario della morte di Alessandro Manzoni.

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CALENDARIO RECITE Domenica 24 febbraio 2013, ore 20.30 (Turno A) Martedì 26 febbraio 2013, ore 20.30 (Turno C) Giovedì 28 febbraio 2013, ore 19.00 (Turno D) Venerdì 1 marzo 2013, ore 18.00 (Turno B) Domenica 3 marzo 2013, ore 17.00 ( Turno F) 25

TEATRO SAN CARLO | OPERA - BALLETTO dal 22 al 27 marzo ’13

DON QUIJOTE

coreografia: Alexei Fadeyechev musiche: Ludwig Minkus étoile ospite: Svetlana Zakharova direttore del Corpo di Ballo: Alessandra Panzavolta Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo Basato sul celebre romanzo di Miguel de Cervantes, questo balletto narra dell’inutile tentativo del ricco Gamache di sposare la bella e sensuale Kitri, innamorata a sua volta di un giovanotto del villaggio, Basil, con cui dopo varie peripezie. riesce a convolare a nozze grazie all’ aiuto di Don Chisciotte.

Tra i numerosi adattamenti di questo lavoro, ormai considerato un classico del balletto grazie alle versioni allestite da grandi coreografi e ballerini quali Nureyev, Balanchine e Baryshnikov, il più celebre ed acclamato è sicuramente quello di Marius Petipa su musiche di Léon Minkus, creato su commissione per il Teatro Teatro Bol’šoj di Mosca ed andato in scena nell’ottobre del 1869 riscuotendo un enorme successo.

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CALENDARIO RECITE Venerdì 22 marzo 2013, ore 20.30 (Turno A) Sabato 23 marzo 2013, ore 19.00 (Turno D) Domenica 24 marzo 2013, ore 17.00 (Turno F) Martedì 26 marzo 2013, ore 20.30 (Turno C) Mercoledì 27 marzo 2013, ore 18.00 (Turno B) 26

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TEATRO SAN CARLO | OPERA - BALLETTO

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dal 19 al 28 aprile ’13

DER FLIEGENDE HOLLÄNDER L’OLANDESE VOLANTE musica e libretto di Richard Wagner direttore: Pinchas Steinberg regia, scene e costumi: Jannis Kokkos maestro del coro: Salvatore Caputo Produzione Fondazione Comunale di Bologna L’Olandese: Juha Uusitalo / Jalun Zhang Daland: Stanislav Shvets Senta: Elisabete Matos Erik: Endrick Wottrich Steuermann: Enzo Peroni Ripresa da una leggenda folcloristica nordeuropea che narra di un capitano condannato a navigare fino al giorno del giudizio, l’opera di Wagner segna la prima presa di distanza dal linguaggio operistico convenzionale e getta le basi per il rinnovamento del teatro musicale. A capo dell’Orchestra del Teatro di San Carlo il direttore israeliano Pinchas Steinberg, tra i più raffinati del panorama sinfonico e operistico contemporaneo, per celebrare il bicentenario della nascita di Wagner, compositore che ha rivoluzionato la concezione del teatro musicale.

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CALENDARIO RECITE Venerdì 19 aprile 2013, ore 20.30 (Turno A) Domenica 21 aprile 2013, ore 17.00 (Turno F) Mercoledì 24 aprile 2013, ore 20.30 (Turno C) Venerdì 26 aprile 2013, ore 19.00 (Turno D) Domenica 28 aprile 2013, ore 18.00 (Turno B) 29

TEATRO SAN CARLO | OPERA - BALLETTO

dal 17 al 26 maggio ’13

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Il Duca di Mantova: Celso Albelo Gilda: Desiree Rancatore/Nadine Sierra Rigoletto: Carlos Almaguer Maddalena: Daniela Innamorati Orchestra, Coro e Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo Tratta dal dramma di Victor Hugo “Le Roi s’amuse”, l’opera in tre atti di Giuseppe Verdi, su libretto di Francesco Maria Piave, ha come scenario la città di Mantova, gli intrighi di corte e la “tremenda vendetta” del buffone di corte. Primo lavoro della “trilogia popolare”, tra i capolavori verdiani in cui l’amore, il tradimento e la passione si intrecciano vorticosamente, “Rigoletto” si manifesta come un’opera dalla forte potenza drammatica ed espressiva.

CALENDARIO RECITE Venerdì 17 maggio 2013, ore 20.30 (Turno A) Sabato 18 maggio 2013, ore 20.30 (Fuori Abbonamento) Domenica 19 maggio 2013, ore 17.00 (Turno F) Martedì 21 maggio 2013, ore 20.30 (Turno C) Mercoledì 22 maggio 2013, ore 19.00 (Fuori Abbonamento) Giovedì 23 maggio 2013, ore 19.00 (Turno D) Venerdì 24 maggio 2013, ore 20.30 (Fuori Abbonamento) Sabato 25 maggio 2013, ore 18.00 (Turno B) Domenica 26 maggio 2013, ore 17.00 (Fuori Abbonamento) 30

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TEATRO SAN CARLO | OPERA - BALLETTO

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dal 29 maggio al 7 giugno ’13 | TEATRINO DI CORTE di PALAZZO REALE

DEMETRIO E POLIBIO Progetto Napoli

di Gioacchino Rossini libretto di Vincenzina Viganò Mombelli direttore: Alessandro De Marchi regia: Davide Livermore maestro del coro: Salvatore Caputo in coproduzione con il Rossini Festival di Pesaro Demetrio-Eumene: Yijie Shi Polibio: Mirco Palazzi/Dario Russo Lisinga: Jessica Pratt Demetrio Siveno: Viktoria Yarovaya Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo

Rappresentato al San Carlo nel lontano maggio 1838, il dramma serio in due atti, prima realizzazione di Gioacchino Rossini su libretto di Vincenzina Viganò Mombelli, fu messo in scena per la prima volta al Teatro Valle di Roma il 18 maggio 1812. Oggi torna al massimo napoletano sotto la direzione dal M° Alessandro De Marchi, acclamato presso i maggiori teatri e Festival d’Europa, e la regia di Davide Livermore, esponente del teatro musicale di sperimentazione.

CALENDARIO RECITE Mercoledì 29 maggio 2013, ore 20.30 Venerdì 31 maggio 2013, ore 20.30 Sabato 1 giugno 2013, ore 19.00 Martedì 4 giugno 2013, ore 18.00 Mercoledì 5 giugno 2013, ore 19.00 Venerdì 7 giugno 2013, ore 17.00

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TEATRO SAN CARLO | OPERA - BALLETTO

dal 22 al 28 giugno â&#x20AC;&#x2122;13

WEST SIDE STORY THE BROADWAY CLASSIC di Leonard

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libretto: Arthur Laurents ideazione e coreografie originali: Jerome Robbins testi delle canzoni: Stephen Sondheim direttore musicale: Donald Chan regia e coreografia: Joey McKneely scene: Paul Gallis costumi: Renate Schmitze

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Compagnia BB Promotion, The art of entertainment Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo 34

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Celeberrimo musical nato dal genio di Arthur Laurents, Stephen Sondheim e Leonard Bernstein, “West Side Story” debuttò nel 1957 al Winter Garden Theater di Broadway riscuotendo un enorme successo di pubblico. Tratto da “Romeo e Giulietta” di Shakespeare, l’opera approda al San Carlo con l’allestimento della compagnia BB Promotion.

Famosi e molto amati i brani “Maria”, “America”, “Somewhere”, “Tonight”, “Cool”, che fanno di questa composizione contemporanea un suggestivo capolavoro ripreso anche in chiave operistica e cinematografica.

CALENDARIO RECITE Sabato 22 giugno 2013, ore 20.30 (Turno A) Domenica 23 giugno 2013, ore 17.00 (Turno F) Martedì 25 giugno 2013, ore 20.30 (Turno C) Mercoledì 26 giugno 2013, ore 19.00 (Turno D) Giovedì 27 giugno 2013, ore 18.00 (Turno B) Venerdì 28 giugno 2013, ore 20.30 (Fuori Abbonamento) 35

TEATRO SAN CARLO | OPERA - BALLETTO

Il suo nome è legato alla nascita del Tanztheater Wuppertal, nuova concezione della danza che ha formato intere generazioni di ballerini a partire dagli anni ‘70: Pina Bausch è stata tra le più importanti ed influenti coreografe del mondo. “Cafè Müller” uno dei suoi spettacoli più noti, composto su musiche di Henry Purcell, è stato riconosciuto come opera che ha impresso una svolta al linguaggio della danza contemporanea.

Accanto ad essa, andrà in scena “La Sagra della Primavera”, coreografia in cui la poetica del Teatro-Danza incontra la potenza della partitura stravinskiana.

CALENDARIO RECITE Giovedì 11 luglio 2013, ore 21.00 Venerdì 12 luglio 2013, ore 21.00 Sabato 13 luglio 2013, ore 21.00 Domenica 14 luglio 2013, ore 17.00 36

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dall’ 11 al 14 luglio ’13

TANZTHEATER WUPPERTAL PINA BAUSCH in CAFÈ MÜLLER

LA SAGRA DELLA PRIMAVERA CAFÈ MÜLLER un pezzo di Pina Bausch musica di Henry Purcell regia e coreografia: Pina Bausch scene e costumi: Rolf Borzik

interpreti: Helena Pikon, Dominique Mercy, Nazareth Panadero, Jean-Laurent Sasportes, Michael Strecker, Azusa Seyama direzione prove: Malou Airaudo, Helena Pikon diritti di coreografia: L’Arche Editeur, Paris LA SAGRA DELLA PRIMAVERA (Le Sacre du Printemps) un pezzo di Pina Bausch musica di Igor Stravinsky regia e coreografia: Pina Bausch scene e costumi: Rolf Borzik collaboratori: Marion Cito, Hans Pop Interpreti: Pablo Aran Gimeno, Rainer Behr, Andrey Berezin, Damiano Ottavio Bigi, Wladislav Bondarneko Luiza Braz Batista, Lea Burkart, Chang-Wen Hsu, Meritxell Checa Esteban, Ching-Yu Chi, Aleš Cucek, Ji-Hye Chung, Clémentine Deluy, Darwin Diaz, Silvia Farias Heredia, Mareike Franz, Rudolf Giglberger, Chrystel Guillebeaud, Ditta Miranda Jasjfi, Daphnis Kokkinos, Kyungwoo Kwon, Thusnelda Mercy, Jorge Puerta Armenta, Franko Schmidt, Azusa Seyama, Julian Stierle, Michael Strecker, Fernando Suels Mendoza, Tsai-Weii Tien, Anna Wehsarg,Tsai-Chin Yu, Andy Zondag e Sergey Zhukov (Suscettibile di

modifiche)

direzione prove: Barbara Kaufmann, Dominique Mercy, Kenji Takagi | diritti coreografici e musicali: Boosey & Hawk Tanztheater Wuppertal Pina Bausch | produzione: Andres Neumann Internationales 37

TEATRO SAN CARLO | OPERA - BALLETTO

CALENDARIO RECITE no A) Domenica 21 luglio 2013, ore 20.30 (Tur no C) Martedì 23 luglio 2013, ore 20.30 (Tur no D) Mercoledì 24 luglio 2013, ore 19.00 (Tur no B) Giovedì 25 luglio 2013, ore 18.00 (Tur no F) Venerdì 26 luglio 2013, ore 20.30 (Tur

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dal 21 al 26 luglio ’13

SHEN WEI Balletto d’Autore

coreografie: Shen Wei direttore del corpo di ballo: Alessandra Panzavolta Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo L

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“Uno dei grandi artisti del nostro tempo” questa la definizione del Washington Post per Shen Wei, coreografo cinese di fama internazionale che ha conquistato pubblico e critica di tutto il mondo. Noto per aver curato la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Pechino 2008, apprezzato per le sue prestazioni che fondono arte e linguaggi multimediali, Shen Wei arriva al San Carlo per affascinare il pubblico con suo talento versatile.

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TEATRO SAN CARLO | OPERA - BALLETTO dal 17 al 22 settembre ’13

IL LAGO DEI CIGNI

musica di Petr Il’ic Cajkovskij direttore: (da definire) Compagnia di Balletto del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo Orchestra del Teatro di San Carlo L

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Primo dei tre balletti musicati da Petr Il’ic Cajkovskij, composto tra il 1875 e il 1876, “Il Lago dei Cigni” porta in scena la storia d’amore tra il Principe Sigfried e Odette, “fanciulla cigno” vittima d’incantesimo che solo una promessa di matrimonio fatta in punto di morte potrà sciogliere. L’evento della nuova Stagione del San Carlo vedrà ospite la Compagnia di Balletto del Teatro Marinsky di San Pietroburgo.

CALENDARIO RECITE Martedì 17 settembre 2013, ore 20.30 Mercoledì 18 settembre 2013, ore 20.30 Venerdì 20 settembre 2013, ore 19.00 Sabato 21 settembre 2013, ore 18.00 Domenica 22 settembre 2013, ore 17.00 > Inaugurazione Ottobre Danza 2013.

Fuori Abbonamento

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SAN CARLO OTTOBRE

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DANZA

TEATRO SAN CARLO | DANZA dal 25 al 27 settembre ’12 | TEATRINO DI CORTE di PALAZZO REALE

DON JUAN dall’omonima composizione di Christoph Willibald Gluck

ideazione, coreografia, progetto visivo e regia: Massimo Moricone musiche: C. W. GLUCK, Don Juan - L.BOCCHERINI, Sinfonia n°4 Op. 12 - D. SCARLATTI, Sonate L423,L474, L317 direttore del corpo di ballo: Alessandra Panzavolta L M M G V S D luci: Carlo Netti | costumi: Giusi Giustino 1 2 maestro d’armi: Francesco Manetti 2

Don Juan: Luciana Savignano Leporello: Alessandro Macario Musicista: Osvaldo Di Dio

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Primi Ballerini, Solisti e Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo Personaggio controverso, Don Juan/Dom Juan/Don Giovanni, nella triplice denominazione Tirso/Molière/Goldoni; a lui vengono attribuiti nel tempo un’infinità di raffigurazioni spesso contraddittorie. Lungi dal nutrire un’ambizione eroica, Don Juan va oltre la propria anarchia di consumato libertino e trova una configurazione decisiva nella sfida al soprannaturale. Il balletto alterna scene di seduzione, sempre filtrate dall’affabulare cinico del nobile sbeffeggiatore, a momenti di azione e di grande tensione, come nelle scene di duello o del ballo e nella suggestiva apparizione del Convitato di Pietra che trascinerà il suo assassino alla morte. Don Juan si risveglierà in un aldilà dove tutto è declinato al femminile, uno spazio orfico in cui intraprenderà una iniziazione che lo restituirà alla vita, proprio come un nuovo Orfeo a cui è data un’unica possibilità di portare con sé la propria amata: trasformarsi in lei. Il progetto visivo dello spettacolo tende ad un impianto scenico lineare e asciutto, nel quale far risaltare cromatismi e fogge risalenti al Barocco.

CALENDARIO RECITE Martedì 25 settembre 2012 ore 20.30 Mercoledì 26 settembre 2012 ore 20.30 Giovedì 27 settembre 2012 ore 20.30 43

TEATRO SAN CARLO | DANZA dal 4 al 6 ottobre ’12 | TEATRINO DI CORTE di PALAZZO REALE

BILL T. JONES

Body Against Body “Spent Days Out Yonder” (2000) | coreografie: Bill T. Jones musiche: Wolfgang Amadeus Mozart, Quartetto per Archi No. 23 in Fa Maggiore, K. 590, Andante (1790) “Continuous Replay” (1977, ripresa nel 1991) | coreografie: Bill T. Jones ed Arnie Zane | musiche: John Oswald (musica registrata) In questo pezzo sono presenti scene di nudo “Ravel: Landscape or Portrait?” (2012) - Prima Assoluta coreografie: Bill T. Jones, Janet Wong e la Arnie Zane Dance Company musiche: Maurice Ravel, Quartetto per Archi in Fa Maggiore (1904) CALENDARIO RECITE Giovedì 4 ottobre 2012 ore 20.30 Venerdì 5 ottobre 2012 ore 20.30 Sabato 6 ottobre 2012 ore 20.30 Bill T. Jones, ballerino e coreografo statunitense definito «un insostituibile tesoro della danza», ha firmato le coreografie di alcune fra le più note compagnie di danza, tra cui l’Alvin Aley American Dance Theater, l’Opera di Berlino, il Balletto di Boston, l’Accademia di Brooklyn. I suoi lavori, pluripremiati e oggetto di svariati documentari, sono ispirati alle più dibattute tematiche sociali, rappresentando una feroce denuncia nei confronti di ogni discriminazione sia razziale che sessuale e lasciando spesso emergere la durezza di una realtà americana fortemente benpensante. Tra quelle che hanno destato maggior scalpore ricordiamo la coreografia “Still/Here”(1994), una sensibile riflessione sul rapporto fra vita e morte la cui messa in scena prevedeva la partecipazione, su schermo e nastro registrato, di malati terminali.Forte di un repertorio di circa settanta coreografie, Jones con la sua compagnia è stato ospite dei maggiori teatri, toccando oltre 30 paesi in tutto il mondo.

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GRAN GALA SCUOLA DI BALLO

200 ANNI DELLA SCUOLA DI BALLO DEL TEATRO DI SAN CARLO Coreografie e Direttore della Scuola di Ballo: Anna Razzi Solisti, Ballerini ospiti e Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo Una grande serata di festa per celebrare il bicentenario della Scuola di Ballo del San Carlo. Durante il Gala, si esibiranno non solo i giovani allievi dei corsi, diretti da Anna Razzi, ma anche ballerini ospiti che, dopo aver studiato a Napoli, sono diventati importanti ĂŠtoiles nei Teatri di tutto il mondo.

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SAN CARLO

SINFONICA La Stagione Sinfonica si aprirà con “Napucalisse” oratorio con musica di Giorgio Battistelli e testi di Mimmo Borrelli. L’8 ed il 9 giugno 2013 un “Gala Wagner” celebrerà l’illustre Maestro con un maestoso concerto diretto da Hartmut Haenchen; ed ancora, tra gli ospiti della prossima Stagione si ricordano i solisti Salvatore Accardo e Aldo Ciccolini, amatissimi dal pubblico napoletano, mentre tra i direttori ospiti si vedrà l’atteso ritorno di Nello Santi, dopo il successo della scorsa Stagione alla direzione di “Lucia di Lammermoor”, Pinchas Zukerman protagonista di una serata su musiche di Vivaldi, Mozart e Schubert, e ancora Valery Gergiev con l’Orchestra del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo.

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TEATRO SAN CARLO | SINFONICA INAUGURAZIONE STAGIONE SINFONICA 2012-2013

28 e 29 settembre ’12

NAPUCALISSE

Progetto Napoli

musica:Giorgio Battistelli versi e drammaturgia: Mimmo Borrelli direttore: Tito Ceccherini maestro del coro: Salvatore Caputo direttore del coro di voci bianche: Stefania Rinaldi progetto luci: Fabrizio Ferri Orchestra, Coro e Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo

Per l’inaugurazione della Stagione Sinfonica 2012/2013 il San Carlo presenta al pubblico l’opera inedita “Napucalisse” le cui musiche portano la firma di Giorgio Battistelli, tra i compositori contemporanei più interessanti del panorama internazionale. Mimmo Borrelli, attore, poeta e autore di teatro, definito da Renato Palazzi “il più grande drammaturgo contemporaneo” firma appunto la drammaturgia di questo spettacolo la cui direzione viene affidata al M° Tito Ceccherini, tra i maggiori interpreti di musica del nostro tempo.

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CALENDARIO RECITE Venerdì 28 settembre 2012 ore 20.30 (Turno S) Sabato 29 settembre 2012 ore 18.00 (Turno P)

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DANIEL HARDING

17 ottobre ’12

MAHLER CHAMBER ORCHESTRA DANIEL HARDING direttore: Daniel Harding Mahler Chamber Orchestra in collaborazione con: l’Associazione Alessandro Scarlatti

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Ultima e più famosa sinfonia di Dvorák la n°9 fu composta tra il 1892 e il 1893 a New York, città in cui il compositore si trovava in qualità di direttore del National Conservatory. La “Sinfonia in mi min”, nota anche col nome “Dal Nuovo Mondo”, fu largamente ispirata agli spirituals d’origine afroamericana e al canto popolare dei pellerossa, entrambi fortemente filtrati attraverso il linguaggio musicale europeo. Sul podio del San Carlo il direttore d’orchestra britannico Daniel Harding.

CALENDARIO RECITE Mercoledì 17 ottobre 2012, ore 20.30 (Fuori abbonamento) 49

TEATRO SAN CARLO | SINFONICA

27 e 28 ottobre ’12

NELLO SANTI NELLO SANTI

direttore: Nello Santi soprano: Adriana Marfisi Orchestra del Teatro di San Carlo Programma: Gioacchino Rossini dal “Guglielmo Tell”: “Ouverture / Selva Opaca / Passo a Sei” da “Semiramide”: “Bel Raggio Lusinghier” Ludwig van Beethoven Sinfonia n°8 in fa maggiore, Op. 93 Leonore n.3

Ricco programma quello del concerto diretto dal M° Nello Santi e comprendente l’”Overture”, la romanza “Selva opaca”, il “Rondò Passo a sei” dal “Guglielmo Tell” e la commovente aria “Bel Raggio Lusinghier” dalla “Semiramide” di Gioacchino Rossini. Eseguita per la prima volta in pubblico sotto la direzione dello stesso autore il 27 febbraio 1814, nella Sala del Ridotto di Vienna, la “Sinfonia n°8 in fa maggiore op. 93 “ di Beethoven, altra gemma sinfonica in programma per la serata, viene considerata come un ritorno ad Haydn e Mozart dopo le innovazioni della “Quinta” e della “Settima”.

CALENDARIO RECITE Sabato 27 ottobre 2012 ore 20.30 (Turno S) Domenica 28 ottobre 2012 ore 18.00 (Turno P)

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3 e 4 novembre ’12

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direttore: John Axelrod maestro del coro: Salvatore Caputo maestro del coro di voci bianche: Stefania Rinaldi

JOHN AXELROD

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Orchestra, Contralto, Coro Femminile e Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo Programma: Gustav Mahler Sinfonia n° 3 in re min.

Composta tra il 1893 e il 1896, la “Terza Sinfonia” fu eseguita integralmente, per la prima volta e diretta dallo stesso autore, il 9 giugno 1902 durante il Festival di Krefeld. I titoli scelti da Mahler per la sinfonia stessa e per i singoli movimenti rimandano alla filosofia e al linguaggio di Nietzsche. Il primo movimento, che da solo rappresenta circa la metà dell’intera composizione, può essere considerato come un universo di sensazioni e immagini che apre all’immersione in nuove dimensioni d’ascolto, dirette verso i successivi cinque movimenti. Sul podio John Axelrod tra i principali direttori del momento richiesto dai teatri di tutto il mondo.

CALENDARIO RECITE Sabato 3 novembre 2012 ore 20.30 (Turno S) Domenica 4 novembre 2012, ore 18.00 (Turno P) 51

STEFANO RANZANI

TEATRO SAN CARLO | SINFONICA

9 e 10 novembre ’12

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direttore: Stefano Ranzani violino: Stefan Milenkovic Orchestra del Teatro di San Carlo

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Programma: Pëtr Il’ic Cajkovskij Concerto in re maggiore per Violino e Orchestra, Op. 35 Dmitrij Dmitrievicč Šostakovic Sinfonia n° 5 in re minore, Op. 47 Composizione tra le più impegnative di tutta la letteratura concertistica dell’Ottocento, il Concerto in re magg. di Cajkovskij pone in primo piano il virtuosismo solistico. Tale caratteristica portò il violinista Leopold Auer a giudicarne la partitura ineseguibile.

Si dovette attendere il 1881 per la prima esecuzione di Adolf Brodsky, ben tre anni dopo il termine della composizione. La Sinfonia n°5 in re min. Op. 47 di Šostakovic, eseguita per la prima volta il 21 ottobre 1937, presenta come tema conduttore lo sviluppo della personalità umana a partire dai primi impulsi vitali. Sul podio il Maestro Stefano Ranzani affermatosi, negli ultimi tempi, come uno dei direttori più interessanti della sua generazione.

CALENDARIO RECITE Venerdì 9 novembre 2012 ore 20.30 (Turno S) Sabato 10 novembre 2012 ore 18.00 (Turno P) 52

MICHELE MARIOTTI

16 e 17 novembre ’12

MICHELE MARIOTTI, GIUSEPPE ANDALORO direttore: Michele Mariotti pianoforte: Giuseppe Andaloro Orchestra del Teatro di San Carlo Programma: Wolfgang Amadeus Mozart Sinfonia n° 40 in sol min. K 550

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Connotata da una marcata componente d’introspezione e patetismo di cui è simbolo l’impiego di una tonalità minore, all’epoca molto rara, la Sinfonia n° 40 presenta caratteri riconducibili alla vena Sturm und Drang che spesso si palesa nelle composizioni di Mozart. La materia sonora risulta plasmata al fine di creare un’armonia strutturale che dissolve ogni possibilità di un uso esteriore della sonorità. La forma estremamente libera e personale della partitura anticipa la tendenza di un forte psicologismo tipico della sinfonia ottocentesca. A dirigere l’Orchestra del San Carlo il M° Michele Mariotti giovane rivelazione del panorama musicale contemporaneo.

CALENDARIO RECITE Venerdì 16 novembre 2012 ore 20.30 (Turno S) Sabato 17 novembre 2012 ore 18.00 (Turno P) 53

SALVATORE ACCARDO

TEATRO SAN CARLO | SINFONICA

10 dicembre ’12

SALVATORE ACCARDO violino: Salvatore Accardo violino: Laura Gorna viola: Francesco Fiore violoncello: Cecilia Radic

Programma: Niccolò Paganini Quartetto per archi n. 3 in la minore Johannes Brahms Sonata n. 3 in re minore per violino e pianoforte, op. 108 Ernest Chausson Concerto in re maggiore op. 21 per violino, pianoforte e quartetto d’archi Tra i più grandi violinisti italiani della scuola novecentesca, pluripremiato musicista in Italia e all’estero dotato di straordinario temperamento esecutivo e sapienza virtuosistica, Salvatore Accardo ritorna al San Carlo interpretando il Quartetto per archi n°3 di Paganini, la Sonata n° 3 di Brahms e il Concerto op. 21 di Chausson. I tre brani in programma presentano caratteristiche compositive complesse e tra loro differenti le quali hanno lasciato un segno profondo negli sviluppi del linguaggio musicale ottocentesco. L M M G V S CALENDARIO RECITE Lunedì 10 dicembre 2012 ore 20.30 (Turno S)

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26 e 28 gennaio ’13

direttore: Henrik Nánási violino: Cecilia Laca violoncello: Luca Signorini Orchestra del Teatro di San Carlo

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Programma: 28 29 30 31 Johannes Brahms Concerto in la minore per violino, violoncello e orchestra op. 102 Robert Schumann Sinfonia n°3 in mi bemolle maggiore “Renana” Op. 97

L’anno di composizione è il 1887, la prima esecuzione avvenne a Colonia il 18 ottobre dello stesso anno sotto la direzione di Brahms. Ultima composizione sinfonica del poliedrico genio tedesco, il Doppio Concerto op. 102 si mostra come percorso da una profonda sensibilità elegiaca che abbatte i conflitti drammatici tipici della Forma-Sonata. Perfetta sintesi tra gli elementi classici e romantici della poetica di Schumann, la “Renana” presenta suggestioni pittoriche che rimandano alle atmosfere paesaggistiche e alle amate terre d’origine. Sul podio l’ungherese Henrik Nánási già acclamato presso diversi teatri di tutto il mondo.

CALENDARIO RECITE Sabato 26 gennaio 2013 ore 18.00 (Turno P) Lunedì 28 gennaio 2013 ore 20.30 (Turno S) 55

TEATRO SAN CARLO | SINFONICA

27 gennaio ’13

CONCERTO STRAORDINARIO PER

LA GIORNATA DELLA MEMORIA

direttore: Salvatore Caputo Coro del Teatro di San Carlo Programma: Bo Holten Valsevaerk n°2 per coro e vibrafono

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Luciano Berio Linea per due pianoforti, vibrafono e marimba Gaetano Panariello Requiem per soli, coro, vibrafono, organo e pianoforte In occasione della Giornata della Memoria il Teatro di San Carlo mette in scena un concerto capace di esprimere linguaggi musicali diversi e dal carattere fortemente contemporaneo. I lavori “Valsevaerk n° 2 per Coro e Vibrafono”, “Linea per due pianoforti per vibrafono e marimba”, “Requiem per soli, coro, vibrafono organo e pianoforte” rispettivamente scritti dai compositori Bo Holten, Luciano Berio e Gaetano Panariello, concorreranno a dare forza al ricordo delle vittime della Shoa, “per non dimenticare” la più grande tragedia del Novecento.

CALENDARIO RECITE Domenica 27 gennaio 2013 ore 12.00 (Fuori abbonamento) 56

2 e 3 febbraio ’13

JOSHUA WEILERSTEIN ALISA WEILERSTEIN ALISA WEILERSTEIN

direttore: Joshua Weilerstein violoncello: Alisa Weilerstein Orchestra del Teatro di San Carlo Programma: Dmitrij Dmitrievicč Šostakovic Concerto n°1 in mi bemolle maggiore per violoncello e orchestra Sergej Rachmaninov Danze Sinfoniche op. 45 L

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Scritta in soli quaranta giorni nel 1959, avendo già all’attivo due Concerti per pianoforte e un Concerto per violino, la composizione di Šostakovic, in quattro movimenti, si presenta virtuosistica nella scrittura solistica ma di concezione essenzialmente sinfonica. Rostropovic, dedicatario di questo concerto, ne curò la prima esecuzione pubblica avvenuta il 4 ottobre 1959 a Leningrado con l’Orchestra Filarmonica della città. Composte negli Stati Uniti dove Rachmaninov si era trasferito fin dal 1918 le Danze sinfoniche chiudono il catalogo del grande compositore russo. Denominati “Mattino”, “Mezzogiorno” e “Sera” i tre movimenti fanno ricorso ricorso a temi di derivazione folclorica, spesso impiegati al fine di determinare una caratterizzazione geografica del linguaggio. Sul podio la giovane rivelazione della direzione d’orchestra Joshua Weilerstein.

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TEATRO SAN CARLO | SINFONICA 16 e 17 marzo ’13

Prague Sinfonia Orchestra

direttore: Christian Benda violino: Fabrizio Von Arx Prague Sinfonia Orchestra

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Programma: Wolfgang Amadeus Mozart Der Schauspieldirektor, Ouvertüre KV. 486 Max Bruch Violin Concerto n. 1 in G minor, Op. 26 Pablo de Sarasate Fantasie sur Carmen op. 25 Wolfgang Amadeus Mozart Sinfonia Haffner n. 35, in re maggiore K. 385

FABRIZIO VON ARX

Christian Benda FABRIZIO VON ARX

Frutto di una gestazione laboriosa avvenuta tra il 1864 e il 1868 il “Concerto n°1 in sol min. per violino e orchestra” si rivela una composizione di elevata cantabilità melodica. Max Bruch manifestò fermamente la sua predilezione per la potenzialità espressiva del violino, dedicando a questo strumento tre concerti e diverse altre composizioni. Pablo de Sarasate, tra i maggiori violinisti dell’Ottocento, scrisse numerosi e indimenticabili brani dedicati al suo strumento più amato.

La “Fantasia” ispirata alla “Carmen” di Georges Bizet, divisa in cinque sezioni, contempla al suo interno i celebri brani “Habaner”, “Tra la la” e “Seguidilla” dal primo atto dell’opera e la “Chanson Bohème” dall’atto secondo. La “Haffner” è una delle sinfonie Mozartiane più popolari.Sul palco del San Carlo il Maestro Christian Benda, famoso discendente dei compositori più amati da Mozart ed il violinista di fama internazionale Fabrizio Von Arx. CALENDARIO RECITE Sabato 16 marzo 2013 ore 20.30 (Turno S) Domenica 17 marzo 2013 ore 18.00 (Turno P) 58

8 aprile ’13

LAURA DE FUSCO GABRIELE PIERANUNZI IN DUO pianoforte: Laura De Fusco violino: Gabriele Pieranunzi Programma: Robert Schumann Sonata n°1 in la min. Op 105 Felix Mendelssohn-Bartholdy Sonata n. 1 in fa maggiore

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Sergej Prokof’ev 5 Melodie, Op. 35

Composizione risalente al 1851, la Sonata n°1 in la min. presenta un marcato rispetto della solida forma classica della Sonata, Schumann riuscì ad equilibrare elementi melodici e ritmici e a fonderli in una struttura armonica arricchita da venature romantiche. In programma anche la Sonata in fa maggiore di Mendelssohn, travolgente per la forza ritmica dei tempi allegri, le 5 Melodie di Prokof’ev per violino e pianoforte, la Sonata n°1 in la magg. Op. 13 di Fauré, capace di trasmettere una delicata piacevolezza che nasce dall’armonia della struttura compositiva.

Sul palco del San Carlo i musicisti Laura De Fusco, pianista dalla lunga carriera concertistica e Gabriele Pieranunzi, tra i migliori violinisti italiani contemporanei.

CALENDARIO RECITE

LAURA DE FUSCO

Gabriel Faurè Sonata n°1 in la maggiore, Op. 13

Lunedì 8 aprile 2013 ore 18.00 (Turno P) 59

VALERY GERGIEV

TEATRO SAN CARLO | SINFONICA

13 aprile ’13

ORCHESTRA DEL TEATRO MARIINSKIJ DI SAN PIETROBURGO VALERY GERGIEV direttore: Valery Gergiev Orchestra del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo Programma da definire Uno dei direttori più importanti nel panorama sinfonico mondiale, in scena con l’ Orchestra del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo perRECITE uno degli eventi più attesi CALENDARIO della Stagione Sinfonica 2012-2013.

Sabato 13 aprile ore 20:30 (Turno S)

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RADOVAN VLATKOVIC

27 e 29 aprile’13

RADOVAN VLATKOVIC Corno solista: Radovan Vlatkovic Ensemble Strumentale del Teatro di San Carlo

Programma: Richard Strauss Serenata in Mi bemolle maggiore Op. 7 Concerto n. 1 in Mi bemolle maggiore per Corno e Pianoforte Op.11 (versione originale successivamente orchestrata) Suite Op.4 per strumenti a fiato Musicista molto amato da pubblico e critica, richiesto da prestigiose orchestre sinfoniche e formazioni cameristiche di tutto il mondo, Radovan Vlatkovic ha fornito il suo contributo alla diffusione e alla conoscenza della musica per corno francese. In programma tre composizioni di Strauss, tra queste la Serenata op.7 di grande equilibrio formale e bellezza sonora, scritta dall’autore a soli diciassette anni. E ancora il Concerto op.11 e la Suite op. 4 che comunicano la forte vocazione espressiva di Strauss in ambito strumentale.

CALENDARIO RECITE Sabato 27 aprile 2013 ore 18.00 (Turno P) Lunedì 29 aprile 2013 ore 20.30 (Turno S)

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AMANDA FORSYTH

TEATRO SAN CARLO | SINFONICA

3 e 4 maggio ’13

PINCHAS ZUCKERMAN/ AMANDA FORSYTH direttore e solista: Pinchas Zukerman violoncello: Amanda Forsyth Orchestra del T. di San Carlo Programma: Antonio Vivaldi Doppio Concerto per violino, violoncello, archi e continuo in Si bemolle maggiore RV 547

Wolfgang Amadeus Mozart Concerto n°5 in la maggiore per violino e orchestra Franz Schubert Sinfonia n°5 in Si bemolle maggiore

Il corposo concerto diretto da Pinchas Zukerman, accompagnato al violoncello da Amanda Forsyth, prevede il meraviglioso “Doppio concerto per violino, violoncello, archi e continuo” di Vivaldi, il “Concerto n° 5 in re maggiore per violino e orchestra”, tra i più delicati e deliziosi di Mozart composto nel 1775 e ultimo dei concerti scritti a Salisburgo, città in cui il musicista era, come suo padre Leopold, al servizio del Principe Arcivescovo. In programma anche la “Sinfonia n°5” di Franz Schubert, uno dei vertici del suo sinfonismo giovanile, dotata di straordinaria freschezza inventiva, un leggero equilibrio e una lieve intimità lirica, caratteri che determinano una calibrata eleganza compositiva.

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CALENDARIO RECITE Venerdì 3 maggio 2013 ore 20.30 (Turno S) Sabato 4 maggio 2013 ore 18.00 (Turno P) 62

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ANDREA GRIMINELLI

6 maggio’13

FLAUTOMANIA Serata flautistica con interpreti internazionali solisti: Andrea Griminelli, Davide Formisano, Bernard Labiausse, Silvia Bellio, Gianpiero Pannone Programma da definire

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Raffinati solisti di chiara fama si riuniscono per un concerto esclusivo che evidenzia l’inesauribile capacità espressiva e timbrica del flauto, protagonista assoluto di brani musicali di differente stile compositivo e struttura formale.

CALENDARIO RECITE Lunedì 6 maggio 2013, ore 18.00 (Turno P) 63

TEATRO SAN CARLO | SINFONICA

30 maggio ’13

SALVATORE CAPUTO direttore: Salvatore Caputo arpa: Antonella Valenti Coro Femminile del Teatro di San Carlo

Programma: Carlos Salzedo Variation sur un theme dans le Style ancien Sergej Rachmaninov Sei cori per coro femminile e pianoforte Op. 15 Jesùs Guridi Viejo Zortzico Benjamin Britten A Ceremony of Carols

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Un concerto dedicato alla musica per coro e arpa quello diretto dal M° Salvatore Caputo che vede in programma la “Variation sur un theme dans le Style ancien” di Salzedo artista, compositore e direttore d’orchestra statunitense d’origne francese, i “Sei cori” opera 25 di Sergej Rachmaninov, “Viejo Zortzico” del compositore basco Jesùs Guridi e “A Ceremony of Carols” di Benjamin Britten.

CALENDARIO RECITE Giovedì 30 maggio 2013 ore 20.30 (Turno S) 64

8 e 9 giugno’13

GALA WAGNER Hartmut Haenchen direttore: Hartmut Haenchen maestro del coro: Salvatore Caputo Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo Programma: “Tannhäuser”: Ingresso degli ospiti “Tristan und Isolde”: Preludio e Liebestod “Fliegender Holländer”: Ouverture e Nr. 7 “Götterdämmerung”: Morte di Siegfriedo e Finale “Meistersinger”: Ouverture e Corale, Coro Wach-auf e Coro finale Un viaggio tra i brani wagneriani più noti per celebrare il genio del Maestro a duecento anni dalla sua nascita. Sul podio Hartmut Haenchen riconosciuto universalmente come uno dei grandi direttori wagneriani del nostro tempo.

CALENDARIO RECITE Sabato 8 giugno 2013 ore 20.30 (Turno S) Domenica 9 giugno 2013 ore 18:00 (Turno P)

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TEATRO SAN CARLO | SINFONICA

17 giugno ’13

ALDO CICCOLINI Progetto Napoli

ALDO CICCOLINI

pianoforte: Aldo Ciccolini

Programma Mozart “Fantasia K 475” in do minore Mozart “Sonata K 457” in do minore Clementi “Sonata in sol minore op34 nr 2” Debussy “Preludi Libro 2, nr 1, 2 e 3” Castelnuovo-Tedesco “Piedigrotta 1924, Rapsodia napoletana” Aldo Ciccolini torna al teatro che lo vide debuttare nel 1941, dopo il “tutto esaurito” della scorsa stagione per una serata dedicata alla tradizione calssica con Mozart, Debussy e Clementi. Chicca speciale una “Rapsodia napoletana” degli anni Venti di Tedesco-Castelnuovo.

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CALENDARIO RECITE Lunedì 17 giugno 2013 ore 20.30 (turno S) 66

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TEATRO SAN CARLO | EXTRA 2012 -2013

30 novembre ’12

HISTOIRE DU SOLDAT musiche: Igor Stravinskij libretto di Charles - Ferdinand Ramuz direttore: Francesco Lanzillotta il soldato violinista: Peppe Servillo Ensemble strumentale del Teatro di San Carlo L’affascinante opera che restituisce il genio di Stravinsky anche al pubblico giovane. “Storia di un soldato” è ispirato alle fiabe della tradizione russa ed è spesso rappresentato anche per un pubblico di bambini. La storia racconta l’eterna ambivalenza dell’uomo tra bene e male, con un inaspettato e sorprendente finale. La storia, in questa originale versione, è adattata e riscritta nel dialetto napoletano da Peppe Servillo.

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EXTRA

FOYER DEL TEATRO DI SAN CARLO

21 e 22 dicembre ’12

CONCERTO DI NATALE musica di Pëtr

Il’ic Cajkovskij

maestro del coro: Salvatore Caputo maestro del coro di voci bianche: Stefania Rinaldi

Come ogni anno, da un paio di Stagioni a questa parte, il San Carlo celebra il Natale in compagnia del Coro di Voci Bianche, diretto da Stefania Rinaldi. In programma brani della tradizione natalizia interpretati dalle magnifiche voci dei piccoli coristi.

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CALENDARIO RECITE Venerdì 21 dicembre 2012 ore 19.00 Sabato 22 dicembre 2012 ore 19.00

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CALENDARIO RECITE Venerdì 30 novembro 2012 ore 20:30 69

EUGENIO BENNATO

TEATRO SAN CARLO | EXTRA 2012 -2013

10 e 14 febbraio ’13 L’AMORE MUOVE LA LUNA

testi e musica di Eugenio Bennato direttore: da definire maestro del coro: Salvatore Caputo Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo Nuova produzione del Teatro di San Carlo Canto d’amore per la Terrra con i testi e le musiche di Eugenio Bennato che torna sul palcoscenico del San Carlo con l’Orchestra ed il Coro.

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CALENDARIO RECITE Domenica 10 febbraio 2013 ore 18:00 Giovedì 14 febbraio 2013 ore 20:30

MASSIMO ANDREI

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2 marzo ’13

FAVOLARE non solo fiaba testo e regia: Massimo Andrei musiche: Giorgio Mellone direttore: Maurizio Agostini Orchestra del Teatro di San Carlo

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Il racconto comico è la fiaba nella sua formula antica: un uomo che racconta ad altri uomini (l’origine del teatro). Supportato da una originale partitura musicale il narratore rivelerà attraverso il valore della fiaba e il valore della musica, il valore della regola. La regola stessa diventa un simpatico personaggio presente in scena e senza la quale non si potrà eseguire né la fiaba, né la musica. La regola come bisogno elementare, partendo dal filosofo Thomas Hobbes e arrivando al magistrato Gherardo Colombo, ma ascoltando, danzando e ridendo con una cozza: Cozzeca nera. Il personaggio principale.

CALENDARIO RECITE Sabato 2 marzo 2013 ore 19.00

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TEATRO SAN CARLO | EXTRA 2012 -2013

10 aprile ’13

TEATRINO DI CORTE di PALAZZO REALE

PETER PAN

Una fiaba per tutte le età coreografie ed Ideazione: Anna Razzi direttore: da definire direttore della scuola di ballo: Anna Razzi Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo Orchestra del Teatro di San Carlo La Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo festeggia i suoi 200 anni di storia con una nuova produzione ispirata alla fiaba di “Peter Pan”, con la coreografia di Anna Razzi.

L’eterno bambino che si rifiuta di crescere trascorrendo un’avventurosa infanzia senza fine sull’Isola che non c’è, come capo di una banda di bimbi smarriti, in compagnia di sirene, indiani, fate, pirati e ovviamente di Wendy, Gianni e Michele.

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1 giugno â&#x20AC;&#x2122;13

FESTA DELLA REPUBBLICA Musica e Canti per la Costituzione direttore: da definire maestro del coro: Salvatore Caputo Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo Lâ&#x20AC;&#x2122;Orchestra ed il Coro del San Carlo dedicano alla Festa della Repubblica un concerto speciale per celebrare un momento fondamentale della storia del nostro Paese.

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TEATRO SAN CARLO | EXTRA 2012 -2013

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FESTA DELLA MUSICA

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Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo

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Per il secondo anno consecutivo, il San Carlo celebra la Musica con una Festa dedicata in compagnia degli artisti del Teatro e giovani Orchestre.

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posto unico

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TEATRO SAN CARLO | BIGLIETTI Biglietti Opera 1° “LA TRAVIATA”

TURNO A

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Spettacoli al Teatrino di Corte di Palazzo Reale “Il campanello dello speziale”, “La fuga in maschera” e posto unico “Demetrio e Polibio” 76

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palco III e IV fila dietro centrali

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€ 70

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palco III e IV fila dietro laterali

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palco I e II fila dietro centrali palco reale

*”Prima Napucalisse”, “Salvatore Accardo”, “Orchestra del Teatro Mariinsky/Valery Gergiev”

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TEATRO AUGUSTEO LA STAGIONE TEATRALE 2012/2013 E’ la napoletanità di Giacomo Rizzo che darà il via alla stagione del Teatro Augusteo grazie allo spettacolo “Un turco napoletano”, per poi passare subito a due grandi musical: “W Zorro” di Stefano D’Orazio con le musiche di Roby Facchinetti e l’imperdibile “Grease” con un allestimento tutto nuovo. Grandi risate assicurate grazie a Biagio Izzo che, in “Tutti con me”, darà vita ad uno spettacolo in cui miscelerà i tanti personaggi che lo hanno trasformato in un vero beniamino del pubblico nazionale. Un asso della musica partenopea come Sal Da Vinci farà gli auguri alle prime ore del 2013 con il suo “E’ così che giro il mondo” per la regia di Gino Landi, mentre Vittoria Belvedere e Luca Ward riporteranno in scena “My Fair Lady” un classico immortale della storia del musical. Il genio di Mel Brooks sarà poi celebrato da “Frankenstein Junior” grazie a Giampiero Ingrassia per la regia di Saverio Marconi, mentre Massimo Ranieri, per nulla stanco di riproporre il suo seguitissimo show, ancora richiesto a gran voce, tornerà in scena con “Canto perché non so nuotare… da 500 repliche”. Loretta Goggi, una delle dive incontrastate dello spettacolo italiano, salirà sul palco dell’Augusteo con “Gypsy”, un musical che narrerà la storia di due sorelle alle prese con l’inedito genere peccaminoso del burlesque e sarà l’umorismo e il brio di Marisa Laurito a chiudere la stagione con “Un giorno da signora”, spettacolo ispirato ad un classico immortale della cinematografia americana come “Gli angeli con la pistola”.

P.zza Duca d’Aosta, 263 T.081 414243 Posti

1417, platea e galleria

Biglietteria

Lun-Sab: 10:30 - 19:30 | Dom: 10:30 - 13:30

Servizi Parcheggio 80

www.teatroaugusteo.it teatroaugusteo@libero.it

SUPERGARAGE - T. 081 5513104

LEGENDA Poltrone

Poltroncine

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TEATRO AUGUSTEO

dal 24 ottobre al

4 novembre ’12

GIACOMO RIZZO in UN TURCO

NAPOLETANO

di Eduardo Scarpetta con Yulya Mayarchuck, Carla Schiavone, Gennaro Silvestro e la partecipazione di Sergio Solli regia di Giacomo Rizzo

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“Un Turco Napoletano” è uno dei più famosi spettacoli della prosa napoletana di Eduardo Scarpetta. La produzione, consapevole della popolarità del testo e dell’illustre interprete della versione cinematografica, ha scelto come protagonista uno dei più bravi attori del teatro comico di tradizione, Giacomo Rizzo, affiancato dal bravissimo Sergio Solli. Le magnifiche scene sono realizzate da Tonino Di Ronza, mentre Panzanella ha preparato ben quaranta costumi per gli attori in scena.

Saranno ben quindici gli artisti che prenderanno parte alla commedia, dieci invece i tecnici, mentre le musiche originali sono state realizzate dal maestro Rino Alfieri. Un’importante produzione, il cui merito non è solo artistico ma anche pratico, in quanto colloca sul mercato lavorativo un nutrito numero di attori e tecnici napoletani che, forse, più di tutti i connazionali, subiscono le inevitabili conseguenze di questa insostenibile crisi del teatro. A garantire un grande successo sarà la presenza di Giacomo Rizzo, sia nelle vesti di interprete sia in quelle di regista, che si cimenterà ancora una volta con uno spettacolo che di certo sarà molto apprezzato dal pubblico che ha già avuto modo di applaudirlo, nelle ultime stagioni, con titoli come “Mpriesteme a mugliereta”, “La banda degli onesti”, nonché “Tre pecore viziose”, incarnando sempre alla perfezione tutte le qualità che l’hanno designato come uno degli attori partenopei più apprezzati e ricercati, non soltanto nel campo teatrale, ma anche in quello televisivo nonché cinematografico. Così come il grande Totò, simbolo immortale di una Napoli che non c’è più, portò al cinema la sua versione del testo di Scarpetta, così Giacomo Rizzo adatterà l’irresistibile commedia a modo suo per questa particolare versione teatrale.

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GIACOMO RIZZO

TEATRO AUGUSTEO dal 9 al

18 novembre ’12

Michel Altieri

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di Stefano D’Orazio musiche di Roby Facchinetti regia Fabrizio Angelini

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Il nuovo musical di Stefano D’Orazio, con musiche di Roby Facchinetti, è “W Zorro” e si preannuncia già come il grande successo della stagione. Dopo l’avventura di “Pinocchio” ed il successo di “Aladin”, e dopo aver curato l’edizione in italiano di “Mamma Mia”, Stefano D’Orazio firma il testo e le liriche di “W Zorro”, con il prezioso contributo delle musiche firmate da Roby Facchinetti. Un progetto che aveva da tempo nel cassetto e che adesso, in collaborazione con la Medina Produzioni, ha deciso di realizzare. Un prodotto italiano che, con l’ironia e la creatività “favolistica” tipica della penna di D’Orazio, arricchito da meravigliose musiche e personaggi nuovi che si fondono con i protagonisti del racconto che la tradizione ci ha abituato a conoscere, promette di coinvolgere, commuovere e divertire tutto il pubblico. La storia da sempre affascina grandi e piccoli, apparentemente lontana, ma tanto vicina al mondo di oggi. L’eroe dal cuore grande e dalla spada

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MICHEL ALTIERI

veloce, ieri come oggi, è pronto a rapire chiunque si lascerà trasportare da questa meravigliosa avventura. Colui che vestirà i panni del celebre eroe mascherato è Michel Altieri, già protagonista della prima stagione italiana del musical Disney “La Bella e la Bestia”. Altieri è stato anche star di “Dracula” a New York al fianco della leggenda di Broadway George Hearn. Italofrancese, scoperto da Luciano Pavarotti e tra i protagonisti di “Rent”, Altieri è figlio artistico di Tato Russo e allievo di Anna Strasberg e Dennis Hopper. Tra i tanti musical e show interpretati ricordiamo: “I Promessi Sposi” (Renzo), “Il Ritratto di Dorian Gray” (Dorian), “Profondo Rosso” (Mark), “Rocco e i suoi fratelli” (Rocco), “Cirano di Bergerac” (Cristiano). Nella scena Off-Broadway di New York ha appena terminato “The Waterdream” al fianco di Anthony Rapp ed è impegnato sul set del film “Spiral” con John Buffalo Mailer.

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TEATRO AUGUSTEO

dal 23 novembre al

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GREASE di Jim Jacobs e Warren Casey con Riccardo S. Berdini e Serena Carradori con la partecipazione di Floriana Monici regia di Saverio Marconi

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“Grease”, un titolo senza tempo, che nacque da una idea originale di Jim Jacobs: riascoltando tra amici dei vecchi dischi anni ’50, si rese conto di quanto fossero ancora validi dopo vent’anni quei ritmi che ricordavano un mondo ingenuo e spensierato, in cui i ragazzi vivevano ancora nei sogni dell’adolescenza. Ne parlò a Warren Casey, proponendogli di scrivere insieme un musical ambientato in quell’epoca, e dal loro entusiasmo nacque uno dei più famosi spettacoli americani: ragazzi con i capelli alla brillantina, ragazze con larghe sottogonne, amori ingenui e casti, il piacere della comitiva scolastica scoperto proprio da quella generazione, il tutto condito dal ritmo del rock and roll, vero segno del cambiamento di un’epoca. Insieme, i due autori prendevano in giro il mondo della loro giovinezza e i film americani degli anni ’50, in cui la brillantina si mescolava alle patatine e al pollo fritto e alla benzina delle automobili fuoriserie sogno di tutti i ragazzi; tanto “grasso” generò, racconta l’autore delle musiche, il titolo: “Grease” che significa proprio grasso, unto, parola che viene in mente appena si pensa all’immagine dei ragazzi del ’50! Dallo spettacolo teatrale nacque il famoso film con John Travolta, e anch’esso divenne un cult movie. Proprio ripensando a questo successo senza tempo la Music Italia pensò di produrre il musical in italiano, curato da Saverio Marconi e Silvio Testi, e tradotto da Michele Renzullo, adattamento di Saverio Marconi, traduzioni delle canzoni di Silvio Testi e Michele Renzullo. Da allora “Grease” torna nei teatri italiani da anni, interpretato da nuovi nomi, ma sempre con la stessa soddisfazione da parte del pubblico. In questa edizione, i protagonisti sono Riccardo Simone Berdini e Serena Carradori, con la partecipazione di Floriana Monici, con le coreografie di Franco Miseria, la regia di Saverio Marconi, e la co-regia di Marco Iacomelli.

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SERENA CARRADORI E RICCARDO SIMONE BERDINI

TEATRO AUGUSTEO di Bruno Tabacchini e Biagio Izzo con Teresa Del Vecchio, Federico Perrota, Valentina Olla e la partecipazione dei I VIRTUOSI DI SAN MARTINO musiche di Alex Britti, Edoardo Bennato, Paolo Belli regia Claudio Insegno La nuova, esilarante commedia di Bruno Tabacchini e Biagio Izzo, “Tutti con me”, porta per mano lo spettatore in una situazione assolutamente surreale: Biagio Izzo e i personaggi da lui portati in teatro, al cinema e in televisione, s’intrecciano con la storia di una giornalista e del direttore responsabile di palcoscenico, entrambi calati dal nulla durante lo spettacolo, in forma di monologo, che Biagio sta tenendo sul palco del teatro dove si esibisce. La pseudo-giornalista piomba in scena e rivela a tutti il suo volto crudele di spietata killer con missione di uccidere. Appare chiaro anche che il direttore, complice della donna, sia la mente di un piano diabolico. Il braccio e la mente, Bonnie & Clyde, Diabolik ed Eva Kant. E il disegno criminoso?

Terrificante! I due vogliono sopprimere tutti i personaggi interpretati da Biagio Izzo come ad esempio lo stralunato Bibì, l’irresistibile ed affamata Assunta, il pittoresco e lezioso Amedeo, ma anche Avana Nove e Valà, tanto per citarne alcuni - sancendo ogni esecuzione con un inequivocabile messaggio: “CANCELLED”! Ma chi sono questi sinistri figuri e soprattutto perché tanta ostinazione nel portare a termine con incomprensibile accanimento una serie di efferati delitti? Sarà il pubblico stesso a scoprirlo semplicemente assistendo a questa nuova incredibile avventura di un personaggio che è nato in punta di piedi sul suolo partenopeo e che pian piano ha conquistato, con la sua ilarità e la sua simpatia, il pubblico nazionale. Lo spettacolo prevede anche la partecipazione de I Virtuosi di San Martino, nonché l’utilizzo di musiche di Alex Britti, Edoardo Bennato e Paolo Belli. Le scene sono di Luigi Ferrigno, i costumi di Graziella Pera, la direzione tecnica di Marco Pupin, le coreografie di Manolo Casalini e la regia di Claudio Insegno.

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BIAGIO IZZO

dal 14 al

30 dicembre ’12

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SAL DA VINCI

TEATRO AUGUSTEO

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dall’ 1 al 13 gennaio ’13

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SAL DA VINCI in E’ COSI’ CHE regia di Gino Landi

GIRo IL MONDO

Come d’abitudine con doppio spettacolo alle 2 del mattino e tradizionalmente alle 21.00, “E’ così che giro il mondo” permette ad uno degli artisti partenopei più adorati dal pubblico nel settore musicale di fare gli auguri per il nuovo anno sul palco del Teatro Augusteo. Il disco appena pubblicato da Sal Da Vinci racconta tutti i possibili viaggi dell’amore, dalla scoperta all’abbandono, dall’emozione dell’incontro alla nostalgia del ricordo. Si parte dall’amore di coppia per elevarsi poi fino all’amore universale, abbracciando l’amore per la vita, l’amore per la nostra essenza e le nostre radici, l’amore per le differenze, l’amore per gli ultimi. Le canzoni sono nate sull’onda della sincerità, quella sincerità figlia della strada che risuona con tanta passione nell’anima e nella voce di Sal. È un disco di speranza, che vuole avvicinare la gente in un momento in cui tutto sembra volerla dividere. Sal è una Voce, e il bello di una Voce è questo: che ci risparmia dalle ridicole analisi del testo (se sia bio-pato-psico-fisio-socio-cardio…logico). Può cantar tutto e anche se canta il nulla, quel nulla è tutto, tutto canto. Con questa premessa il cantante-interprete presenta lo spettacolo tratto dal disco, in un momento particolarmente favorevole alla sua arte. Dopo il successo ottenuto con una sua recente partecipazione al Festival di Sanremo e con gli onori delle ultime attività teatrali della passata stagione, Sal Da Vinci offre con le prime ore dell’inizio del nuovo anno un incanto creato dalla sua bella voce e con i suoi brani più intensi, con un occhio di riguardo alla sua ultima interessante pubblicazione discografica di recente uscita. Lo spettacolo sarà impreziosito non solo dalla personalità dell’artista partenopeo, ma anche dalla regia di Gino Landi.

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TEATRO AUGUSTEO

dal 18 al

27 gennaio ’13

Vittoria Belvedere e luca ward in MY FAIR LADY

di Friederick Loewe e Alan J. Lerner regia di Massimo Romeo Piparo

Non capita a tutti i “classici” del teatro musicale di poter essere sempre “giovani”. Il famoso musical “My fair lady” deve la propria “immortalità” a sè stesso. La produzione consolida, dopo quasi vent’anni di sinergia operativa, il sodalizio tra il Teatro Sistina e la produzione di Massimo Romeo Piparo, scelgono questo classico della storia del musical, My Fair Lady: la favola della povera e rozza fioraia trasformata in principessa da un ostinato e burbero professore di fonetica. La cultura, la conoscenza della propria lingua, gli strumenti per un’elevazione sociale, sono il fulcro narrativo di questo spettacolo: un tema molto attuale in un momento storico come quello che stiamo attraversando. ”Cosa c’è di più sublime che colmare il dislivello che separa classe da classe, anima da anima?”: così recita il Prof. Higgins, il “pigmalione” che affida al modo di parlare il passepartout per il riscatto sociale di una grezza fioraia. Anche questo è un tema che di giorno in giorno

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si fa sempre più attuale: la perdita delle proprie radici culturali, l’omologazione e la globalizzazione della società contemporanea hanno fatto svanire il rapporto tra l’essere umano e la propria cultura. La “fair lady” Eliza Doolittle è un po’ Cenerentola, un po’ Pretty Woman, Mary Poppins, un po’ Bella e un po’ Bestia, insomma è l’archetipo del riscatto, della rivincita, dell’affermazione, e incarna il desiderio e il sogno di tutto l’universo femminile. Ma alla fine, e qui si impone in tutta la sua statura George Bernard Shaw ispiratore col suo “Pigmalione” della versione musicale, anche la chiave maschile della vicenda cede alla forza delle emozioni e dei sentimenti: soli non si è completi e anche un apparente “misogino e scapolo convinto” come il Prof. Higgins o il collega di “sventura” Colonnello Pickering, o il cinico e spietato padre di Eliza, Alfred Doolittle, si trovano costretti a svestire la maschera della durezza e coprirsi con un velo di dolcezza.

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TEATRO AUGUSTEO

dal 15 al

24 febbraio ’13

GIAMPIERO INGRASSIA in FRANKENSTEIN di Mel Brooks regia di Saverio Marconi L 4

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GIAMPIERO INGRASSIA

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JUNIOR

Finalmente anche in Italia arriva il musical “Frankenstein Junior”, ispirato all’omonimo celebre film di Mel Brooks del 1974, grazie alla produzione della Compagnia della Rancia. Considerato una delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi, è una parodia del libro di Mary Shelley, e ispirato al film in bianco e nero di James Whale del lontano 1931. “Frankenstein Junior”, premiato dal pubblico che lo ha consacrato come il cult movie per eccellenza e le cui battute sono entrate nella memoria degli spettatori e con oltre cinquecentomila copie vendute, è il “classico” in DVD di maggior successo della storia dell’home video in Italia. Il genio di Mel Brooks, dopo “Per favore non toccate le vecchiette” e “The Producers”, torna così dal cinema al teatro con una commedia musicale che è stata in scena a Broadway per 485 repliche all’Hilton Theatre, dal 2007 al 2009. La versione italiana, interpretata da Giampiero Ingrassia, è diretta da Saverio Marconi, con la regia associata di Marco Iacomelli e ripropone l’atmosfera della straordinaria fotografia in bianco e nero del film con il tocco colorato di numeri esilaranti: difficilmente lo spettatore che avrà il piacere di seguire questo musical potrà rimanere indifferente all’irresistibile esibizione di Frankenstein e il Mostro sulle note di “Puttin’ on the Ritz” di Irving Berlin.

La presenza di Giampiero Ingrassia, già abituato a performance di grande impatto grazie alla sua partecipazione a numerosi musical di grande successo che hanno girato per diverse stagioni i teatrali italiani, garantirà la qualità di questa nuova straordinaria avventura teatrale a suon di musica e dell’effetto cult dell’immortale commedia nata dal genio di Mel Brooks.

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TEATRO AUGUSTEO dall’ 1 al

10 marzo ’13

MASSIMO RANIERI

Canto perché non so nuotare... da 500 repliche

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regia di Massimo Ranieri

Il più atteso dai napoletani. Parlare al pubblico dell’Augusteo di Massimo Ranieri significa proporre il nome più amato: dal 1997 l’artista propone qui i suoi spettacoli e tutti hanno riscontrato il sold-out appena reclamizzati. Per Massimo la sala potrebbe raddoppiarsi, riempiendosi in ogni caso di ammiratori incantati, e riuscendo a donare agli spettatori momenti di grande emozione, inserendo brani nuovi, abbandonandosi a chiacchierare con il pubblico sull’attualità, ballando e recitando. Il suo carisma riesce ad entusiasmare sempre, perché il pubblico lo sente spontaneo e napoletano in ogni sua espressione. Dopo varie stagioni che lo hanno visto protagonista, e più un milione di spettatori in ogni parte del paese, lo show di Massimo Ranieri continua il suo tour in tutta Italia. Un successo straordinario, tale da dover rinnovare un po’ il titolo che aveva agli inizi, trasformandolo in: “Canto perché non so nuotare …da 500 repliche!” Nato in occasione dei 40 anni di attività, lo show è andato ben oltre quella ricorrenza, in scena Ranieri canta balla e recita, interpretando i suoi successi più popolari, accanto a brani dei più grandi cantautori italiani. Ovvia una trasformazione dello spettacolo appuntamento dopo appuntamento, infatti l’opera ideata e scritta da Gualtiero Peirce e Massimo Ranieri, si è arricchita di novità: Ranieri interpreta due canzoni inedite, che si aggiungono al suo repertorio più amato; all’orchestra e al balletto di sole donne si sono unite tre formidabili, giovani voci femminili; ospite il giovane ballerino di tip tap Federico Pisano e con la partecipazione straordinaria del cantante senegalese Badara Seck. Non mancherà qualche spettacolare sorpresa nel racconto delle tappe più emozionanti della sua vita, che costituisce il filo conduttore dello show.

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LORETTA GOGGI

TEATRO AUGUSTEO

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dal 5 al

14 aprile ’13

LORETTA GOGGI

in Gypsy IL MUSICAL regia Stefano Genovese

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Il musical arriva per la prima volta in Italia e già si preannuncia come un enorme successo. Lo spettacolo ha debuttato a Broadway nel 1959 ed è ispirato alla vera storia di Gypsy Rose Lee, definita la Regina del Burlesque nell’America degli anni ’30 e raccontata nella sua autobiografia “A Memoir”. Nonostante il titolo, la vera protagonista del musical non è Gypsy Rose Lee, bensì sua madre Rose: Gypsy è la storia di una madre pronta a tutto per fare delle sue due figlie, June e Louise, delle star nel mondo dello spettacolo, quando il genere vaudeville era sulla strada del declino e il burlesque stava per nascere. Nonostante la prediletta della madre fosse June, alla fine sarà Louise a diventare, quasi suo malgrado, una delle stelle del burlesque più acclamate negli Stati Uniti degli anni ’30. Il personaggio di Rose è complesso, delicato e volubile, uno dei ruoli femminili più ambiti e prestigiosi della storia di Broadway, che ha visto grandissime interpreti come l’originale Ethel Merman nel 1959, Angela Lansbury nell’edizione di Londra del 1973, Bernadette Peters nel revival del 2003, Patti Lu Pone nel 2008 e Bette Midler nell’omonimo film del ’93. E come da tradizione a Broadway, in questa edizione italiana nel ruolo di Rose una protagonista d’eccezione, la grande attrice e cantante italiana Loretta Goggi. Qualsiasi presenza, televisiva, musicale o teatrale, di Loretta Goggi è un evento di successo. Teatralmente è rimasta indimenticabile l’interpretazione di “Hello Dolly” con la regia di Gigi Proietti, e oggi Loretta torna al musical con “Gipsy”. Lo spettacolo è stato spesso definito da numerosi critici il più grande musical americano di tutti i tempi, la risposta del teatro musicale americano a Re Lear. Il critico Clive Barnes scrisse “Gypsy è uno dei più grandi musical” e descrive Rose come “uno dei personaggi più complessi del genere musical”.

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TEATRO AUGUSTEO

dal 19 al

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MARISA LAURITO

in Un giorno da signora regia di Bruno Garofalo L

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Un vero evento, una assoluta novità: la presenza di Marisa Laurito all’Augusteo rappresenta un momento particolare, perché l’attrice ha con il teatro e il suo pubblico un legame familiare. In questa occasione la sua è una presenza di grande spessore, perché porta a Napoli una commedia con musiche, “Un giorno da signora”, tratta da “Angeli con la pistola”, il cui titolo originale è “Pocketful of Miracles”, un film del 1961, diretto da Frank Capra, remake di “Signora per un giorno” del 1933 dello stesso regista. Nella pellicola, con i grandi Bette Davis, Glenn Ford e Peter Falk, debuttò nel cinema Ann-Margret. Durante il proibizionismo, Dave “lo Sciccoso” è a capo di una banda di contrabbandieri di alcolici a New York. Dave è un tipo superstizioso, che ha un debole per le mele “magiche” vendute da Apple Annie, una mendicante alcolizzata, convinto che gli portino fortuna. Apple Annie, con grandi sacrifici, ha mantenuto la figlia Louise in un collegio in Spagna

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MARISA LAURITO

dove la ragazza ha conosciuto il figlio del conte Alfonso Romero. Il conte, il figlio Carlos e anche Louise (che non sa nulla della situazione economico-sociale della madre) stanno per arrivare a New York per conoscere la famiglia. Dave, che in fondo ha un cuore d’oro, decide di aiutare Annie, e con la sua banda organizza i preparativi per trasformare la stracciona in una gran signora. Questo è solo l’inizio di un’opera in cui Marisa Laurito ha fortemente creduto, fino ad acquistare i diritti americani per realizzarlo, affidando a Riccardo Manaò la riduzione della novella di Damon Runyon da cui fu tratto il film. A questo spettacolo aveva pensato Pietro Garinei, credendo fermamente nel successo di una favola così attuale, ma non era riuscito a realizzarlo. Con amore Marisa Laurito ha curato la riduzione, affidandone scene e regia a Bruno Garofalo, e i costumi a Graziella Pera, nomi che contribuiscono a farne certamente un grande successo.

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TEATRO AUGUSTEO FUORI ABBONAMENTO

11 ottobre ’12

MARCo travaglio in Anestesia Totale

Un’Italia post-barzellettiera, dominata dalla decadenza civile e culturale, dall’abulia e dal disgusto da parte di tutti i cittadini per le questioni politiche e per la cosa pubblica, sarà la protagonista dello spettacolo di Marco Travaglio che ritorna in scena dopo i successi ottenuti nella passata stagione.

5 novembre ’12

Ascanio Celestini in

LA FILA INDIANA

L’attore e regista cinematografico Ascanio Celestini torna con un nuovo spettacolo, dimostrando ancora una volta la sua maturità ed uno stile che riesce a far riflettere lo spettatore senza annoiare ma, anzi, utilizzando una vena ironica che pochissimi altri artisti possono sfoggiare.

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3 dicembre ’12

I Pooh in

CONCERTO Successivamente alla pubblicazione del nuovo disco dei Pooh, prevista per gli inizi di ottobre, prenderà il via una lunga tournée che porterà il gruppo, ancora tra i più amati e seguiti del panorama italiano, ad esibirsi nei maggiori teatri italiani, accompagnato dalla Ensemble Symphony Orchestra diretta dal Maestro Giacomo Loprieno.

10 dicembre ’12

Stefano Bollani Irene Grandi

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in Concerto Dopo aver suonato insieme nei primi anni ’90 a Firenze, in questi venti anni hanno sempre trovato il modo di collaborare, ospitarsi, invitarsi nei loro vari progetti, e finalmente hanno deciso di condividere nuovamente un palco e suonare in duo: Irene Grandi e Francesco Bollani in un’unica imperdibile serata musicale.

16 gennaio ’13

MARCO PAOLINI

in Itis galileo Marco Paolini è considerato uno dei massimi esponenti della cosiddetta “prima generazione” di quel genere solitamente definito “teatro di narrazione”: “Itis Galileo” è la sua ultima opera, già straordinario successo di pubblico e di critica, dedicato ad indagare la figura di Galileo Galilei.

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TEATRO AUGUSTEO FUORI ABBONAMENTO

28 gennaio ’13

Giorgio panariello

in IN MEZZO@VOI Attore e autore, istrionico e imprevedibile, Panariello torna a dipingere la realtà con personaggi vecchi e nuovi, per raccontare con la sua amabile ironia vizi, capricci e peccati della nostra Italia con monologhi sull’attualità e la quotidianità, attraverso un nuovo irresistibile one man show.

11 marzo ’13

GINO PAOLI e DANILO REA-DUO

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Gino Paoli, uno dei più grandi rappresentanti della musica leggera e Danilo Rea considerato uno dei migliori pianisti jazz italiani, saranno insieme. Un’occasione per ascoltare l’incontro, raffinato e sorprendente, tra la canzone d’autore e il jazz, frutto della collaborazione tra questi due grandi artisti dal background musicale diverso.

dal 25 al 31 marzo ’13

Manuel Frattini in PETER

PAN

L’amatissimo Manuel Frattini vestirà nuovamente i panni del magico Peter Pan nel musical che tanto successo ha riscosso nell’ultima stagione, utilizzando un cast brillante e le musiche di Edoardo Bennato tratte dal celebre album “Sono solo canzonette”. Favola e magia in un’incredibile salsa musicale.

dal 3 al 4 aprile ’13 di

PARADISO

Emiliano Pellisari

Trova una sua conclusione con lo spettacolo “Paradiso”, la trilogia dantesca di Emiliano Pellisari, fautore dell’aerial dance, una pratica che unisce una fisicità da funamboli circensi con la grazia e l’emotività del movimento della danza, in uno spettacolo che lascia il pubblico letteralmente a bocca aperta. dal 29 aprile ad 5 maggio ’13

La scuola in Palcoscenico Così Gabriele Russo presenta lo spettacolo di cui è autore, regista ed interprete insieme ad una folta compagnia di attori: “La fascinazione dell’Odissea ed i suoi personaggi come sfondo, Napoli e le sue caratteristiche come specchio della società contemporanea. Dalla fusione di queste suggestioni nasce “Odissea Napoletana”.

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TEATRO BELLINI LA STAGIONE TEATRALE 2012/2013 Un caleidoscopio di teatro: così si presenta la ricchissima stagione del Teatro Bellini che viene inaugurata dallo spettacolo “Odissea Napoletana” del direttore artistico Gabriele Russo. Una cartellone che conta numerosissimi spettacoli, che spaziano dalla prosa classica (con ben due Shakespeare) alle vedette internazionali, senza rinunciare ai graditi “one man show” di artisti italiani. Da Giulio Scarpati, ad Alessandro Gassman, da Giuseppe Battiston a Laura Morante, ed ancora Nino D’Angelo, Geppy Glejeses con Lello Arena e Daniele Russo, si alterneranno sul palco i più amati artisti della nostra scena, in ben 18 spettacoli. Non manca il teatro d’impegno sociale, rappresentato da Pippo Del Bono, ma anche la musica, con gli Oblivion e Michel Nyman, o la danza con Il Balletto di Mosca. Si registra il gradito ritorno dei Momix e dei Familie Floz, quest’ultimi la grande rivelazione della scorsa stagione. Un cartellone che, anche con i titoli più tradizionali, si avvicina molto al gusto dei giovani, che troveranno sicuro interesse negli show di Francesco Tesei, Teresa Mannino, ed Ennio Marchetto. E per i giovanissimi, ma che sicuramente troverà il gradimento del pubblico di ogni età, la versione Musical del capolavoro dell’animazione “Shrek”. Il tutto siglato con il logo pubblicitario del teatro che, richiamando il contemporaneo linguaggio degli emoticon, dichiara il grande amore per il teatro. Infine, come preannunciato già dallo scorso anno, la sala di via Conte di Ruvo sarà aperta tutto il giorno, grazie ad attività collaterali alla programmazione, alla biblioteca che è stata dotata di volumi non solo inerenti al teatro, ed al bistrot completamente rinnovato.

Via Conte di Ruvo T.081 5491266 Posti

862, platea, palchi e balconata

Biglietteria

Lun-Sab: 10:30 -13:30 e 16:30 - 19 | Dom: 10:30 - 13

Servizi

| Servizio prenotazione TAXI

Parcheggio 106

www.teatrobellini.it botteghino@teatrobellini.it

GARAGE CAVOUR - T. 081 454183

LEGENDA Poltrone

Palchi centrali e laterali

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GABRIELE RUSSO

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ODISSEA NAPOLETANA testo di Gabriele Russo, Claudio Buono e Sergio Fenizia di regia Gabriele Russo con Diletta Acquaviva, Claudio Benegas, Pippo Cangiano, Viviana Cangiano, Roberto Capasso, Orlando Cinque, Marco Mario De Notaris, Adriano Falivene, Annarita Ferraro, Stefano Ferraro, Giuseppe Fiscariello, Marina Galletta, Marco Manchisi, Serena Mattace, Gioia Miale, Marco Palvetti, Elena Pasqualoni, Danilo Rovani, Gabriele Russo, Lorenza Sorino, Luca Varone 108

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Così Gabriele Russo presenta con il suo nuovo spettacolo che vede impegnata una foltissima compagnia di attori “La fascinazione dell’Odissea ed i suoi personaggi come sfondo, Napoli e le sue caratteristiche come specchio della società contemporanea. Dalla fusione di queste suggestioni nasce “Odissea Napoletana”. Non è dunque la voglia di dimostrare l’eterna contemporaneità di un classico come l’Odissea e tanto meno il desiderio di attualizzare il mito di Ulisse in quanto tale ciò che mi ha spinto alla realizzazione di questo progetto, quanto la necessità, beffarda, dell’attesa di un eroe o di un capopopolo inteso come salvatore della patria. Necessità da sempre presente nell’immaginario collettivo del popolo napoletano, necessità quasi sempre disillusa e spesso tradita. Un eroe per caso dunque, un uomo dei nostri tempi che diventerà incarnazione dell’atavica esigenza dei napoletani di seguire, trovare e creare un mito. Un’esigenza che diventa alibi della coscienza. Chi è il fantomatico Ulisse Esposito della nostra Odissea Napoletana? Arriverà mai? E’ qualcosa che vive fuori di noi? […] Lo spettacolo si dividerà in due momenti diversi, una prima parte che definisco un’ “Odissea Napulegna” che, come tutto ciò che forse non ha più troppo senso, sarà interrotta da un evento inaspettato e catastrofico, a seguito del quale, ci troveremo catapultati nella seconda parte dello spettacolo, la vera “Odissea Napoletana”... […] Il Teatro, sarà utilizzato nella sua totalità, il tutto vuol tendere ad immergere lo spettatore in un mondo nel quale si senta parte integrante ed attiva della rappresentazione. Odissea Napulegna rassicurerà e farà passare un tempo lieto e comodo, “Odissea Napoletana” porrà delle domande, cercherà delle risposte, proporrà delle soluzioni. Forse ci troveremo in una discarica, forse in una baraccopoli o forse semplicemente in quel che sarà se lasciassimo scorrere tutto senza agire... Palcoscenico e sala avranno due funzioni rappresentative diverse, diventeranno spazi di scontro fra due piani diversi, la società civile da un lato, il potere dall’altro; oggi più che mai, chi dei due mondi è sul palco? Soltanto nel finale, i due piani drammaturgici si intrecceranno, e accadrà con lo scoccare di una scintilla, la scintilla che accenderà Ulisse Esposito e che chiederà l’intervento, fisicamente attivo, di tutto il pubblico che diventerà protagonista della rivoluzione.”

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FRANCESCO TESEI

TEATRO bellini

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Francesco Tesei in MIND JUGGLER di e con Francesco Tesei

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Musicista, artista, illusionista, regista e grafico, Francesco Tesei comincia molto presto a lavorare nel campo delle arti visive. A 21 anni viene ingaggiato da una delle compagnie di crociere leader in Europa ed è, con il suo one-man show, l’artista più giovane dell’intera compagnia. Dal 1991 lavora in tutto il mondo, visitando con il suo spettacolo oltre 30 paesi, per poi riavvicinarsi ai canali “ufficiali” della magia italiana aggiudicandosi premi e trofei in vari concorsi e manifestazioni nazionali con le sue performance di illusionismo. A partire dal 2005 abbandona l’illusionismo di stampo classico per cominciare ad esplorare forme più “intime” di spettacolo. Approfondisce i suoi studi di psicologia applicata all’entertainment, intraprendendo un percorso di formazione presso il Milton Erickson Institute di Torino, collegato alla Milton Erickson Foundation e attraverso la Programmazione Neuro Linguistica (PNL) presso la NLP Italy. Grazie al DVD “Mind Juggling” e alle sue apparizioni televisive, nel 2009 viene definito nelle pagine di “La magia della Mente” di Mariano Tomatis (libro che racconta la storia del mentalismo mondiale dal 1700 ad oggi) come uno dei mentalisti contemporanei più promettenti d’Italia. Nel 2009 il suo tour teatrale e il DVD attirano la stampa nazionale, che comincia ad interessarsi del suo lavoro e nel 2010 è ospite della trasmissione televisiva “Mistero” su Italia 1, dove viene introdotto al grande pubblico come “il mentalista più importante d’Italia”. Nel 2011 è ospite di Paolo Bonolis come esperto di comunicazione per il programma “Il Senso della vita”, porta il suo show nei teatri di numerose città italiane, tra cui il teatro Derby di Milano e l’Ariston di Sanremo, e viene chiamato a chiudere la VIII edizione del Festival della Mente di Sarzana, con due spettacoli che realizzano un doppio sold-out. Francesco è il mentalista riconosciuto ufficialmente nel sito web italiano www.thementalist italia.com, relativo all’omonima serie tv americana. Oggi si divide tra apparizioni televisive, spettacoli a teatro con il suo show “Mind Juggler” e interventi sul versante della comunicazione e della formazione.

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TEATRO bellini dal 20 al 25 novembre ’12

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Giulio Scarpati e Claudio Casadio

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OSCURA IMMENSITA’

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dal romanzo “L’oscura immensità della morte” di Massimo Carlotto regia Alessandro Gassman Queste le note allo spettacolo dell’autore, lo scrittore Massimo Carlotto: “Giustizia, vendetta, perdono, pena. Questi sono i temi universali dell’Oscura immensità, un progetto narrativo nato come romanzo e che ora trova una sua articolazione naturale (e molto richiesta) come testo teatrale. Quando venne pubblicato in Italia, il romanzo provocò, nel senso migliore del termine, un intenso e lacerante dibattito tra autore e lettori, che mi ha poi coinvolto nei paesi dove è stato tradotto: Francia, Germania, Stati Uniti... In questa pièce, a differenza del romanzo, sono fortemente presenti i sentimenti contrastanti che ho potuto cogliere negli anni. “Oscura immensità” non lascia scampo. Alla fine ognuno è

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costretto a prendere posizione, a non eludere le domande che i due personaggi, Raffaello Beggiato e Silvano Contin, carnefice e vittima, pongono con la forza disarmante dei destini contrapposti e ineluttabili. Chi deve perdonare colui che ha commesso un delitto e che sta scontando una pena detentiva o è rinchiuso nel braccio della morte? I familiari della vittima o lo Stato? O entrambi? […] Non vi è nulla di inventato nell’Oscura immensità. Per costruire i due personaggi ho incontrato decine di parenti di vittime, di condannati. La necessità di una realtà implacabile, che abbattesse il muro dell’ipocrisia, mi ha costretto a un viaggio nell’oscurità di dolori immensi. [...] […] Una vicenda umana straordinaria.

Una. Perché il cuore spezzato di Silvano Contin è ormai incapace di ritrovare il filo di un’esistenza fondata su valori positivi. Questa è la durissima lezione di queste storie. Raffaello Beggiato è l’altra faccia della medaglia. Reo di un delitto odioso ha diritto a una seconda possibilità?

GIULIO SCARPATI

La giurisprudenza sostiene che solo lo Stato potrebbe forse dare una risposta sensata a nome della collettività ma escludendo il dolore delle vittime. Scrivere questa pièce è stata un’avventura professionale e umana importante e coinvolgente. Mi sono ritrovato davanti alla pagina bianca con il timore di “liberare” la carica di emozioni, raccolte negli anni in giro per il mondo. Per fortuna la magia della scrittura teatrale che ti catapulta in un palco immaginario ha estratto parola dopo parola dall’oscura immensità per riuscire a raccontarla. [...]”

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TEATRO MERCADANTE TEATRO bellini dal 27 al 29 novembre ’12

Teresa Mannino in TERRYBILMENTE DIVAGANTE di Teresa Mannino, Giovanna Donini, Federico Basso regia Marco Rampoldi

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Laureata in filosofia, la palermitana Teresa Mannino si è poi diploma alla scuola di recitazione del Teatro Carcano di Milano, nel quale è stata poi interprete di numerosi spettacoli. Dopo vari corsi e stage, comincia a lavorare in radio, conducendo una puntata della trasmissione “Due di notte” su Radio 2, e nel locale milanese Zelig e successivamente al programma notturno Zelig Off, poi in prima serata con Zelig Circus dalla stagione 2007-2008. Nello stesso anno, debutta al cinema con “Amore, bugie e calcetto” di Luca Lucini, partecipando anche a “La fidanzata di papà” di Enrico Oldoini). Dopo aver partecipato ad un episodio de “Il commissario Manara”, nel 2010 è conduttrice e autrice insieme a Sabrina Tinelli della trasmissione radiofonica “Isole Incomprese” (Radio2 Rai. Nel 2011, è in “Ex - Amici come prima!” di Carlo Vanzina.

Nel 2012, oltre ad essere tra gli interpreti del film “Buona Giornata” di Carlo Vanzina, è candidata all’Oscar della Tv quale personaggio rivelazione. Da due anni è protagonista, insieme a Raul Bova, di una serie di spot pubblicitari per un noto marchio di telefonia mobile.

In questo spettacolo, l’attrice siciliana racconta, sorride, graffia. Teresa ha la consapevolezza del “fuori luogo” ed è costantemente in bilico fra mondi contrapposti: il Nord operoso e il Sud filosofico; l’universo operoso femminile e quello infantil-materialista maschile. Teresa affronta “l’altra metà del cielo” con affettuosa consapevolezza e guarda i maschietti con il sorriso ironico di chi non aggredisce ma comprende, però fino a un certo punto…Teresa Mannino racconta e chiacchiera con la spontaneità di chi si trova su un palcoscenico ma conserva la stessa immediatezza che avrebbe in un salotto. Ovviamente non un salotto con pretese di mondanità, ma un salotto qualsiasi, in un pomeriggio qualsiasi. Come se gli spettatori non avessero prenotato un biglietto, ma avessero semplicemente suonato il citofono per una visita improvvisata...

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TERESA MANNINO

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Michael Nyman introduce il suo concerto: con queste brevi note: “Quando ho iniziato non avevo intenzione di fare dei film o un libro o delle fotografie. È semplicemente successo perché ero lì, avevo una videocamera, il mio sguardo e molta curiosità, i diari visivi di una mente distratta ma ostinata.”

MICHAEL NYMAN

Cine Opera comprende una serie di video girati dall’artista Michael Nyman in diverse parti del mondo durante gli ultimi quindici anni.

Nata dai suoi viaggi in giro per il mondo, da un percorso introspettivo e dalle scoperte dettate dai cambiamenti della vita, questa collana è una raccolta di più di 45 registrazioni cinematografiche che documentano alcune pillole dalla vita di tutti i giorni, fatti spontanei e altre circostanze scelte attraverso un’osservazione diretta. Questo lavoro è un tentativo di catturare le culture esistenti e le tradizioni dimenticate in un format che esemplifica uno studio cronistico della vita quotidiana moderna.

Sebbene un facile parallelo evidente possa essere fatto con il fenomeno attuale dei reality TV nella cultura popolare e in alcuni casi con la discussione sui diffusissimi sistemi di sorveglianza CCTV in molti Paesi, le intenzioni di Nyman vanno oltre la semplice osservazione e un’ovvia critica del controllo costante e del voyeurismo nelle società contemporanee. “Cine Opera” si appropria dei contenuti della vita di tutti i giorni e ci consegna una visione non convenzionale ma allo stesso tempo spietatamente vera del mondo nel quale viviamo. I filmati sono meravigliosamente accompagnati dalle colonne sonore di Nyman, profondamente influenzate dai suoni dei luoghi e dal suo ampio repertorio musicale. Il risultato è che l’ordinario diventa bizzarro, l’ignoto romantico e ciò che era trascurato viene improvvisamente richiamato alla mente. La raccolta appare come uno studio approfondito dei nostri tempi complessi e tenta di riflettere sulla condizione umana in questo inizio di secolo.

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TEATRO bellini

dal 4 al 9 dicembre ’12

MACBETH

di William Shakespeare traduzione Nadia Fusini con Giuseppe Battiston, Frédérique Loliée, Paolo Mazzarelli, Marco Vergani, Riccardo Lombardo, Stefano Scandaletti, Valentina Diana, Gennaro Di Colandrea regia Andrea De Rosa

Andrea De Rosa affronta la tragedia più breve di William Shakespeare scegliendo due intensi interpreti per le parti principali: Frédérique Loliée, sua attrice prediletta e indimenticabile interprete di Elettra, e Giuseppe Battiston, vero talento teatrale e cinematografico, di cui ricordiamo le interpretazioni nei film “Un’anima divisa in due”, “Pane e Tulipani”, per il quale ha vinto il David di Donatello e il Ciak d’oro come miglior attore non protagonista,“Agata e la tempesta” (tre pellicole firmate da Silvio Soldini), quindi a “La bestia nel cuore” di Cristina Comencini.

“Macbeth” è uno dei personaggi più attuali del corpus shakespeariano: il contrasto tra pensiero e azione, la percezione di essere intrappolato in una rete di incubi soffocanti, la disperazione, il conflitto tra ambizione e senso di giustizia, l’essere preda di un ingranaggio infernale di fronte al quale il libero arbitrio deve arrendersi, sono i termini per l’identificazione con la nostra parte più oscura, il nostro demone personale. La sua Lady, stretta tra la determinazione nell’essere motore di violenza e i lacerti di una dolcezza che emerge da un tempo lontano, fragile e compassionevole, crolla quando ha finalmente ottenuto il titolo di regina, incapace di uscire da una nevrosi che la renderà una figura speciale agli occhi di Sigmund Freud nel suo celebre saggio del 1916. Scrive De Rosa: «quando ho lavorato alla messa in scena dell’opera di Giuseppe Verdi, nel 2008, mi tornava spesso in mente la frase di un filosofo che diceva che, tra tutti i mali, il peggiore che si possa immaginare è quello 118

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GIUSEPPE BATTISTON

che i nostri desideri si avverino. Ho capito il senso di questo paradosso solo di fronte a Macbeth. Quello che le streghe gli rivelano, è il suo desiderio più nascosto e inconfessabile. Il suo tragico destino è legato indissolubilmente all’avverarsi di quel desiderio Lontano da qualunque anacronistica tentazione psicanalitica, penso che sia lì, nel dire i propri sogni e desideri, che il lato oscuro di Macbeth prende forma (nella raffinata indagine psicologica medievale si fa chiaro che nei sogni non si agisce, ma si viene agiti). È lì che il lato più misterioso dell’esistenza si affaccia, in forma di visione, di felicità, di terrore».

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TEATRO bellini

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dall’ 11 al 16 dicembre ’12

Momix creato e diretto da

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Creato in occasione del 30° anniversario dei Momix, da un sempre geniale Moses Pendleton, lo spettacolo propone una caleidoscopica “compilation” dei pezzi più significativi, originali e suggestivi, scelti tra tutte le produzioni susseguitesi nel corso degli anni: dalla prima squisita, magica, sorprendente “Momix Classics”, alla strepitosa ultima “Bothanica” (ispirato alle “Quattro Stagioni” di Vivaldi), ed in esclusiva per “reMIX” due creazioni ad hoc! Conosciuta nel mondo intero per i suoi spettacoli di eccezionale inventiva e bellezza, MOMIX è una compagnia di ballerini-illusionisti diretta dal danzatore e coreografo statunitense Moses Pendleton (Vermont, 1949) . Pendleton, dopo aver vinto il campionato di sci di fondo del Vermont nel 1967 si laurea in letteratura inglese al Darmouth College e, con Jonatahan Wolken, crea il Pilobolus Dance Theatre. La fama dei Momix è legata alla capacità di evocare un mondo di immagini surreali facendo interagire corpi umani, costumi, attrezzi, giochi di luce. La compagnia prende il nome da un assolo ideato da Pendleton - al tempo ancora membro dei Pilobolus Dance Theatre - per i Giochi Olimpici invernali di Lake Placid nel 1980, anno della nascita della compagnia (prima mondiale il 9 giugno) al Teatro Nazionale di Milano. Le dimensioni del gruppo hanno subito diversi mutamenti nel tempo, ma è rimasto intatto l’impegno a contribuire allo sviluppo dell’arte della danza sorprendendo il pubblico.

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TEATRO bellini dal 25 dicembre al 6 gennaio ’13

Nino D’Angelo C’ERA UNA VOLTA ‘NU JEANS E ‘NA MAGLIETTA

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scritto, diretto e interpretato da Nino D’Angelo

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“C’era una volta... un jeans e una maglietta” è il grande one man show autobiografico di Nino D’Angelo, legato proprio a “Nu Jeans e ‘na Maglietta” la canzone che, agli inizi degli anni ‘80, lo lanciò facendo letteralmente scoppiare il fenomeno Nino D’Angelo. Tutta la vita di un artista racchiusa in una serata, sui palcoscenici dei teatri italiani: dagli anni del “caschetto” ad oggi, una carriera raccontata in terza persona, con il garbato distacco dell’artista nei confronti del personaggio ma con la dovizia di aneddoti di chi vive sulla sua pelle la vita dell’artista. «Sono nato doppio - dice lo stesso D’Angelo - in me convivono il Nino del caschetto degli anni ‘80 e quello di oggi. Finalmente i due saranno contemporaneamente in scena e parleranno l’uno dell’altro.

“C’era una volta... un jeans e una maglietta” sarà una camminata nei ricordi più belli della mia storia di artista: l’ho scritto ricordando la mia prima esperienza di musical con “Core Pazzo” e il teatro-canzone de “Il Signor G” di Gaber». L’artista si racconterà nel corso di tutto lo spettacolo, aiutato anche dalle immagini e dagli spezzoni dei suoi film, dai flashback visivi, dal mondo dei neomelodici, dalle sue pellicole di grande successo, dai dal 17 novembro ’12premi vinti di recente con il Cinema d’Autore di Pupi Avati e con le musiche scritte per il film “Tano da Morire” di Roberta Torre, dai Festival di Sanremo a cui ha partecipato e dai suoi successi internazionali. Momento clou sarà l’omaggio all’alter ego, del “Nino di oggi” al “Nino con il caschetto”. Nello show, accompagnato da un’orchestra sul palco, eseguirà gran parte delle sue canzoni di ieri e di oggi: dal grande autore alla canzone “di giacca” a quella della sceneggiata e dei neomelodici. Sarà un Nino D’Angelo a tutto tondo, quello della passione per il Teatro di Raffaele Viviani e dell’ammirazione per Sergio Bruni; sarà soprattutto un viaggio nei ricordi e nei sogni di intere generazioni che hanno vissuto un vero e proprio fenomeno culturale e di costume, insomma uno show da non perdere.

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NINO D’ANGELO

TEATRO BELLINI

dal 15 al 20 gennaio ’13

IL LAGO DEI CIGNI Balletto di Mosca “La Classique”

Balletto in 2 atti e 4 scene Musiche di Pëtr Il’icč Cajkovskij Coreografie di Marius Petipa

Il Balletto di Mosca “La Classique” è tra le migliori compagnie di danza classica a livello europeo, sinonimo di tradizione e serietà. Da dicembre 2012 parte la ventiduesima tournée italiana del Balletto di Mosca “La Classique” diretto da Elik Melikov, con la splendida étoile Nadejda Ivanova.

La grande novità di questa nuova stagione è nel management: da quest’anno la produzione italiana del Balletto di Mosca “La Classique” sarà affidata ad un’organizzazione composta da quattro affermati operatori del settore teatrale, Mauro Giannelli, Gabriele Scrima, Giovanni e Filippo Vernassa. Con l’obiettivo di preservare l’alto livello artistico e la qualità del repertorio, oltre che degli allestimenti, il nuovo management italiano de “La Classique” manterrà intatta anche la circuitazione degli spettacoli, proponendo il repertorio sia ai teatri che hanno già ospitato questa compagnia in passato, sia offrendo a nuovi teatri questa specificità del patrimonio culturalerusso. Il Balletto di Mosca “La Classique” in Italia è considerato tra le migliori compagnie classiche che da 22 anni compiono regolarmente tournée e per questo motivo 124

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vanta un pubblico affezionato e fedele. La compagnia si pone come un baluardo della secolare tradizione della danse d’école, liberandola però dai ridondanti e obsoleti formalismi per riproporla rinnovata e adatta al pubblico odierno.

“Il lago dei cigni” è uno dei più famosi e acclamati balletti del XIX secolo, musicato da Pëtr Il’ic Cajkovskij (La prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro Bolshoi di Mosca il 20 febbraio 1877 (calendario giuliano), con la coreografia di Julius Wenzel Reisinger.

Il libretto di Vladimir Petrovic Begicev, direttore dei teatri imperiali di Mosca, è basato su un’antica fiaba tedesca, “Der geraubte Schleier” (Il velo rubato), seguendo il racconto di Jophann Karl August Musäus.

Primo dei tre balletti di Cajkovskij, fu composto tra il 1875 e il 1876.

Sebbene esistano molte versioni diverse del balletto, la maggior parte delle compagnie di danza basa l’allestimento, sia dal punto di vista coreografico che musicale, sul revival di Marius Petipa e Lev Ivanov per il Balletto Imperiale, presentato la prima volta il 15 gennaio 1895 al Teatro Imperiale Mariinskij a San Pietroburgo, Russia.

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TEATRO BELLINI

LAURA MORANTE

Martin Crimp è considerato uno dei più interessanti drammaturghi contemporanei, con grande controllo e intelligenza teatrale offre una visione critica della società postmoderna geniale e convincente. Al debutto inglese di questa enigmatica e affascinante commedia ha conquistato straordinari consensi di pubblico e critica. “Leggendo “The country”, dapprima nella bella traduzione di Alessandra Serra, poi nell’originale inglese - scrive Andò nelle sue note di regia - ho avuto la conferma di un autore di prima grandezza, col dono di una scrittura magistrale.

Nella casa in campagna in cui ha convocato i tre personaggi della sua commedia, Corinne, Richard e Rebecca, Crimp muove il mistero a partire da un incidente che fa da antefatto all’azione. Richard ha trovato una giovane donna svenuta per strada e l’ha portata in casa, Corinne ha il dubbio che lui la conoscesse già e da qui, passo dopo passo, lo spettatore verrà informato che la coppia è da tempo ostaggio di un

dal 22 al 27 gennaio ’13

Laura Morante e Gigio Alberti

in THE COUNTRY di Martin Crimp traduzione di Alessandra Serra regia Roberto Andò

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GIGIO ALBERTI

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altro ospite inquietante. Una storia di menzogne, di persone legate da inesplicabili sottomissioni, da torbide attrazioni sbilanciate, una storia d’amore tra un uomo e una donna in attesa di redenzione.”

Nei panni della protagonista Laura Morante, raffinata e apprezzata artista capace di affrontare con particolare sensibilità ruoli intensi. L’attrice toscana, nipote della scrittrice Elsa Morante, torna al teatro dove aveva debuttato giovanissima, interpretando un’indimenticabile Ofelia nell’”Amleto” di Carmelo Bene. Il debutto cinematografico della Morante risale al 1980, con il film di Giuseppe Bertolucci “Oggetti smarriti”.

L’anno successivo gira invece, a fianco di Ugo Tognazzi, “La tragedia di un uomo ridicolo,” per la regia di Bernardo Bertolucci. Allo stesso anno risale anche la collaborazione con Nanni Moretti con cui gira “Sogni d’oro” , “Bianca” e, molti anni più tardi, “La stanza del figlio”. Altri suoi film di successo: “I ragazzi di via Panisperna” di Gianni Amelio, “Turné” di Gabriele Salvatores, “Ferie d’agosto” di Paolo Virzì, “Un viaggio chiamato amore” di Michele Placido e “Ricordati di me.” di Gabriele Muccino . Nel 2012 ha debuttato alla regia con “Ciliegine” .

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TEATRO BELLINI

dal 5 al 10 febbraio â&#x20AC;&#x2122;13

SHREK

IL MUSICAL

libretto e liriche David Lindsay-Abaire musiche Jeanine Tesori regia Ned Grujic e Claudio Insegno coreografie Valeriano Longoni

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Shrek è un orco che vive da solo nella sua palude. Un giorno la sua quiete viene sconvolta, poiché tutti i personaggi delle fiabe, essendo stati sfrattati dal perfido Lord Farquaad, si riversano a casa sua. Il piano di Lord Farquaad è quello di trovare la bella e giovane principessa Fiona, rinchiusa nella torre più alta di un castello con un drago (che si scoprirà essere una draghessa) che fa da guardia. Shrek stipula un patto con Farquaad: l’orco avrebbe trovato la principessa al suo posto ed in cambio il Lord si sarebbe impegnato a sgomberare la palude dalla presenza dei personaggi delle fiabe. Così Shrek, con la complicità del loquace amico Ciuchino, va a cercare la principessa. Una volta giunti a destinazione, la draghessa carceriera si innamora di Ciuchino, mentre Shrek riesce a trovare Fiona, che ora deve condurre da Lord Farquaad. Durante il tragitto, nonostante la differenza di aspetto, tra Shrek e Fiona inizia a nascere una certa simpatia. Una notte Ciuchino, prima di andare a dormire, scopre che Fiona di notte si trasforma in un’orchessa e la stessa notte lei gli confessa che per restare sempre una principessa deve baciare il suo Principe Azzurro.

Shrek conduce Fiona da Lord Farquaad e iniziano le celebrazioni del matrimonio. Fiona tuttavia si rende conto di amare Shrek, così aspetta che cali il sole e mostra a tutti la sua metamorfosi. Lord Farquaad, furioso, rivendica il titolo di re per sé, cercando di far uccidere Shrek dalle sue guardie e minacciando Fiona di rinchiuderla nuovamente nella torre, ma interviene la draghessa, che si mangia il perfido Lord Farquaad in un sol boccone. Fiona infine bacia Shrek (diventando per sempre un’orchessa) con cui si sposerà, mentre Ciuchino vivrà una vita felice insieme alla draghessa.

Dopo i successi di New York, Londra e Parigi, SHREK The Musical arriva finalmente in Italia. Debutterà al TEATRO NUOVO di Milano dal 9 ottobre al 11 novembre 2012 per poi partire con una tournée nazionale. Frizzante ed esilarante, questa commedia musicale si ispira ai personaggi del primo film d’animazione della DREAMWORKS premiato agli Oscar.

Uno spettacolo musicale nel quale ritroverete lo spirito della parodia del film e tutti gli straordinari personaggi che diventeranno realtà sul palco.

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“Per tutta la vita ho avuto paura della morte – e ora che è arrivata... tutto qui?”

(Karl Valentin, 1882-1948)

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INFINITA è uno spettacolo sui primi e sugli ultimi istanti di vita, sulla nascita e sulla morte. È uno spettacolo sui momenti in cui avvengono i grandi miracoli della vita, il timido ingresso nel mondo, i primi coraggiosi passi e l‘inevitabile caduta finale. “Questo è un pezzo teatrale riempito di maschere magiche, sublime teatro d’ombra e ammaliante musica“. INFINITA è un mosaico dei grandi piccoli momenti della vita. Semplice, e composto delicatamente, è un breve sguardo sui temi perpetui della nascita, del sesso, della morte e tutto ciò che è universalmente comico.

La FAMILIE FLÖZ è nata nel 1994 da un’idea di Hajo Schüler e Markus Michalowski, che insieme ad un piccolo gruppo di studenti di recitazione e mimo della Folkwang-Hochschule di Essen si lanciarono nella sperimentazione con alcune maschere da loro realizzate. Il tema dello spettacolo era la vita, sito in costruzione. Ad essi subentrò il regista Michael Vogel, appena uscito dalla stessa scuola. La FAMILIE FLÖZ fa teatro con mezzi “antelinguistici”. Tutti i conflitti si manifestano prima a livello fisico, e il conflitto fisico è l’origine delle azioni drammatiche.

Tutti gli spettacoli del gruppo sono il risultato di sforzi creativi collettivi, dove gli attori sono al tempo stesso gli autori dei personaggi e delle situazioni.

Dal momento dal 17 novembro ’12 che il gruppo non è un’entità fissa, di volta in volta si forma un nuovo gruppo che sviluppa non solo uno spettacolo, ma anche un nuovo metodo di lavoro. L’abilità tecnica e artistica degli attori deriva dai loro studi alla Folkwang-Hochschule di Essen, scuola caratterizzata dall’intento di combinare le varie forme d’arte con un approccio produttivo. Le tipiche maschere realizzate dalla FAMILIE FLÖZ sono strumenti essenziali per lo sviluppo dei personaggi e degli intrecci drammatici. Come i testi scritti, le maschere non hanno solo una forma, ma anche un contenuto. Il processo di sviluppo di una maschera, che passa per la recitazione e culmina nel raggiungimento di una sua simbiosi con l’attore è decisivo per il risultato finale. In un certo senso l’attore mascherato scrive la scena con il corpo, nell’aria.

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dal 13 al 17 febbraio ’13

INFINITA

Björn Leese, Benjamin Reber, Hajo Schüler, Michael Vogel

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Un‘opera di Familie Flöz e di Björn Leese, Benjamin Reber, Hajo Schüler, Michael Vogel

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dal 19 al 24 febbraio ’13

A SANTA LUCIA versi, prosa e musica di Raffaele Viviani Geppy Gleijeses, Lello Arena, Marianella Bargilli, Daniele Russo, Gigi De Luca e con Gina Perna,

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Angela De Matteo, Luciano D’Amico, Gianni Cannavacciuolo, Gino De Luca, Antonietta D’Angelo, Giusy Mellace, Salvatore Cardone, Antonio Roma, Aniello Palomba, Eduardo Robbio regia Geppy Gleijeses

A “Santa Lucia” (il titolo originale è Santa Lucia nova) è una commedia con musiche in due atti di Raffaele Viviani praticamente inedita: l’autore fu l’ultimo a metterla in scena nel 1943, ma insieme a Osteria di campagna. L’azione si svolge a Borgo Marinari (l’isolotto su cui si erge Castel dell’Ovo, legato a Via Caracciolo da un lembo di terra) e più precisamente al Ristorante Starita nel 1919. È una Napoli postbellica, piagata e impoverita, ma è anche la Napoli del Cafè - Chantant, del primo Varietà, dell’Avanspettacolo. Dopo Teatro, verso l’una di notte, nobili spiantati, viveur, cocotte, cocainomani, cafoni arricchiti, poeti squattrinati cenano da “Starita”, locale alla moda della 132

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Napoli notturna e lì si incontrano e si scontrano con il mondo dei luciani, gli abitanti di Santa Lucia, mitico quartiere marinaro a ridosso di Via Caracciolo, popolatori uomini e donne di straordinaria dignità, “fermi come lo scoglio, il mare li corrode, li distrugge, ma non li smuove”, “’nzuvarate ‘e mare”. Sono l’ostricaro, la venditrice di spighe, l’acquaiola, il barcaiolo, figure leggendarie della Napoli che fu.

In questo straordinario affresco en plein air i ritratti delle singole figurette spiccano con una forza micidiale e restano stagliati nel ricordo.

Il filo conduttore della storia è l’incontro fisico e sensuale di Fanny, mondana bellissima e capricciosa e Jennaro, il barcaiolo, lo scugnizzo.

Questo spettacolo è costruito letteralmente sull’acqua, sul molo dove sorge Starita.

Il limitare del proscenio consentirà allo spettatore quasi di toccare il mare, sotto la luna di Santa Lucia. Un testo sorprendente e sconosciuto che consentirà al pubblico e alla critica di scoprire un vero gioiello della drammaturgia di Viviani. Il linguaggio è suddiviso tra l’italiano dei borghesi napoletani e il gergo dei luciani assolutamente comprensibile.

Per diversi anni il più giovane capocomico italiano, Geppy Glejeses è il regista ed il protagonista dello spettacolo. È stato direttore artistico del Teatro Nazionale di Milano dal 1993 al 1999 ed è stato il fondatore del Teatro Stabile di Calabria. Dal 2009 è direttore del Teatro Quirino Vittorio Gassman, succedendo all’Ente Teatrale Italiano che gestiva il teatro dal 1946.

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TEATRO bellini dal 26 febbraio al 3 marzo ’13

DOPO LA BATTAGLIA

Pippo Delbono

uno spettacolo di con Dolly Albertin, Gianluca Ballaré, Bobò, Chris Clad, Pippo Delbono, Ilaria Distante, Simone Goggiano, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Marigia Maggipinto, Julia Morawietz, Gianni Parenti, Pepe Robledo, Grazia Spinella G

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Pippo Delbono, unitosi al gruppo danese Farfa, si impadronì delle tecniche dell’attore danzatore dell’Oriente. Ritornato in Italia, cominciò a lavorare al suo primo spettacolo,” Il tempo degli assassini”. Dopo l’incontro e la collaborazione con Pina Bausch, scrisse “Morire di musica”, a cui seguirono, “Il Muro,” “La rabbia”, omaggio a Pasolini , e “Barboni”, con cui vinse del premio speciale Ubu 1997.

Seguiranno, nel 2000, “Il silenzio”, e, al Festival di Avignone 2004 , “Urlo”. Nel 2006 è regista e attore nel film autobiografico “Grido” per il quale riceve anche il premio di miglior attore protagonista al Sulmonacinema Film Festival.

Ecco come , nel suo libro “Dopo la battaglia- scritti poeticopolitici “, Delbono presenta il suo spettacolo: “(...) In questo spazio grigio dove sto creando il mio nuovo spettacolo vedo un luogo fisico di detenzioni, di prigionia, di isolamento, e anche un luogo mentale, di chiusura della mente, incapace di trovare una libertà, una lucidità. Incarcerati sempre di più in una schizofrenia tra un corpo e un’anima, tra un’idea di capi, di sovrani, di Dio che sovrasta, e un’idea di uomo che deve sottomettersi sempre di più. Una schizofrenia tra una finta gioia di apparenza e un dolore vero del mondo sotterraneo, tra una responsabilità inevitabile degli eventi di cui ci sentiamo vittime e un’idea religiosa fanatica di colpa castrante, una schizofrenia costante tra la paura degli altri e il bisogno inevitabile dell’accoglienza verso gli altri, una schizofrenia tra il bisogno di verità e la menzogna costante. Vedo pensieri malati fuori e dentro la mia testa, e la testa di noi tutti, pensieri chiusi, pensieri bui, asfissiati. Ma a volte vedo anche in questo luogo grigio, opprimente, claustrofobico, chiuso, squarci incredibili di luce. Dopo la battaglia nasce forse da un bisogno di scappare, di ritornare, di urlare, di piangere, di ridere, di giocare ancora, di perdersi ancora, di ritrovare ancora un centro, di ritrovare ancora la rivolta, di ritrovare una fede, una lucidità, di ritornare a parlare dell’amore, a parlare con il corpo, a parlare con i suoni, a parlare con la danza.”

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TEATRO bellini dall’ 8 al 10 marzo ’13

Ennio Marchetto in A QUALCUNO PIACE CARTA di Ennio Marchetto e Sosthen Hennekam

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Ennio Marchetto è un artista unico. In quasi 20 anni di carriera è stato alla ribalta dei palcoscenici più prestigiosi del mondo ( Edimburgo, Londra, Parigi, Berlino, New York, Los Angeles solo per citarne alcuni). Il suo spettacolo non ha confini, piace ovunque e ad un pubblico assolutamente eterogeneo dai 7 ai 70 anni. Non è facile spiegare cosa esattamente succede durante un suo spettacolo. Ci sono dei costumi di carta che raffigurano grandi cantanti e grandi personaggi italiani e stranieri; dietro c’è lui, straordinario performer, a dar vita a questi costumi ripetendo movenze e tic di questi personaggi, rendendo tutto esilarante. Ma non è solo questo.

Come per i più grandi trasformisti, la forza dello spettacolo sta nella straordinaria velocità con cui Ennio Marchetto muove i costumi, li apre, aggiunge particolari disegnati e parrucche di carta: Withney Huston, Tina Turner, Mina, Liza Minelli, Marylin Monroe, Lucio Dalla, Vasco Rossi, Madonna, Pavarotti... e fra i nuovi personaggi Lady Gaga, Giusy Ferreri, Ornella Vanoni, Celentano E Claudia Mori, Arisa, Justin Bieber, Einstein, Morticia Addams, Maria Callas… sono solo alcuni dei numerosi costumi a cui da vita Marchetto, in uno spettacolo che è una vera Babilonia di musica, teatro e creatività.

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ENNIO MARCHETTO

TEATRO BELLINI

dal 19 al 24 marzo ’13

OBLIVION SHOW 2.0: IL

SUSSIDIARIO Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli di Davide Calabrese e Lorenzo Scuda regia Gioele Dix

Come raccontare l’avventura di questi cinque irresistibili artisti, cantanti e attori, cabarettisti e comici, leggeri ma serissimi…? Sette anni intensi spesi nel teatro di rivista e nei musical, poi l’esplosione su Internet: ad oggi quasi 2 milioni di contatti ricevuti in due anni da “I promessi sposi in dieci minuti” geniale micro-musical messo on-line su You Tube dagli Oblivion per farsi conoscere in modo diretto dal grande pubblico. La TV “orizzontale” di Internet spinge subito il teatro ad accogliere nel modo migliore il loro show, grazie anche alla divertita ma rigorosa regia di Gioele Dix: due stagioni di tour e oltre 200 repliche nei più importanti teatri e città italiane. Il Teatro chiama poi la TV ed ecco l’invito come ospiti a Zelig. Migliaia di studenti impazziscono per le parodie culturali degli Oblivion (I promessi sposi, appunto, ma anche Shakespeare in 6 minuti, Dante, Pinocchio….), nascono così le “lectio dementialis” sui Promessi Sposi nelle scuole italiane e un libro con dvd ( I promessi esplosi) tra il didattico e il comico. Una attualissima trasversalità di mezzi, dunque, in un gruppo innamorato di una comicità vecchio stile.

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Gli Oblivion strizzano l’occhio al cabaret ma anche al cafè chantant, praticano una satira (di costume, ma non solo) così garbata da essere anche più corrosiva, inventano giochi tra musica e linguaggio.

Lo spettacolo non è semplicemente la versione “aggiornata” del precedente fortunatissimo show, ma una vera e propria evoluzione dello stile Oblivion, che riesce a mescolare Lady Gaga con J.S. Bach e Tiziano Ferro con William Shakespeare. Con la consueta eleganza e irriverenza, i cinque madrigalisti post moderni raccontano storie epiche o semplici avvenimenti quotidiani giocando continuamente con la musica. Il più delle volte massacrano canzoni e testi famosi per ricomporli in modi surreali, altre volte si cimentano con virtuosistici esercizi di stile e canzoni originali. Come in ogni sussidiario che si rispetti, in questo nuovo spettacolo troviamo tutte le materie: dal solfeggio alla storia, fino alla grande letteratura italiana dove Dante e Pinocchio cantano le loro avventure in soli sei minuti...

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TEATRO bellini

dal 9 al 14 aprile â&#x20AC;&#x2122;13

Alessandro Gassman in RICCARDO III di William Shakespeare traduzione e adattamento Vitaliano Trevisan ideazione scenica e regia Alessandro Gassman

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ALESSANDRO GASSMAN

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Ecco come Alessandro Gassman presenta il suo primo Shakespeare da regista: “La decisione di affrontare, per la prima volta anche da regista, un capolavoro di William Shakespeare non è disgiunta dal felice incontro artistico con Vitaliano Trevisan. Ho sempre avuto nei riguardi del Bardo, forse per l’incombenza di gigantesche ombre familiari, un certo distacco, un approccio timoroso; le messe in scena dei suoi capolavori, lo confesso, non sono mai riuscite a coinvolgermi del tutto, forse per la difficile sintonia con un linguaggio così complesso e articolato ma anche, in molte traduzioni, oscuro e arcaico. Un “ostacolo” che mi ha sempre impedito di immaginare una messa in scena in grado di restituire l’immensa componente poetica ed emozionale e allo stesso tempo di innervare di asprezza contemporanea il cuore pulsante ed immortale dell’opera shakespeariana attraverso il registro comunicativo a me più congeniale, ovvero quello della modernità e dell’immediatezza. La lettura di un adattamento di un testo “minore” di Goldoni curato da Trevisan, sorprendentemente moderno e originale ma al tempo stesso accurato e rispettoso dell’autore, ha fatto scattare in me l’idea che quel tipo di approccio potesse essere non solo possibile ma altrettanto efficace nei riguardi dell’opera di Shakespeare che da anni sognavo di rappresentare: “Riccardo III”. I primi incontri con Trevisan e i successivi scambi di opinione non hanno fatto altro che confermare questa prima impressione; ci siamo trovati concordi nell’idea di trasmettere i molteplici significati di questo capolavoro attraverso una struttura lessicale diretta e priva di filtri, che liberasse l’opera da ragnatele linguistiche e ne restituisse tutta la complessità, la forza, la bellezza e la sua straordinaria attualità. Il “nostro” Riccardo, col suo violento furore, la sua feroce brama di potere, la sua follia omicida, la sua “diversità” dovrà colpire al cuore, emozionare e coinvolgere il pubblico di oggi (mi auguro in gran parte formato da giovani), trasportandolo in un viaggio affascinante e tragico, attraverso le pieghe oscure dell’inconscio e nelle “deformità” congenite dell’animo umano.”

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TEATRO CILEA LA STAGIONE TEATRALE 2012/2013 Tradizione, comicità, musica. Sono questi gli ingredienti della nuova stagione del Teatro Cilea. 13 spettacoli in abbonamento, 3 fuori abbonamento, prezzi anticrisi e un occhio agli studenti con tre titoli interessanti, “L’ultimo pezzo di cotone di zucchero” di Pippo Cangiano, “Miles Gloriosus” e “Uno…nessuno e Novecento” di Rosario Giglio. Si parte con “Beato tra le donne” di Lello Pirone dall’11 ottobre, dal 19 ecco Eddy Napoli e Francesca Schiavo in concerto, e dal 25 ottobre Federico Salvatore in “Se io fossi San Gennaro”, tutti e tre fuori abbonamento. Dal primo novembre ecco Pino Insegno con il divertene “IPin”, cui fa seguito dal 15 Gianfranco Gallo con “Che cosa ci ha insegnato Al Pacino?”, mentre dal 29 ecco la tradizione di Luigi De Filippo con “Cani e gatti”. Dicembre si apre con Gigi Savoia e Maria Basile Scarpetta con “Ditegli sempre di si”, mentre da Natale ecco la musica di Gigi Finizio con “Mille battiti di cuore”. Il nuovo anno si apre il 10 gennaio con Eduardo Tartaglia e Veronica Mazza con “Questo bimbo a chi lo do”, cui fa seguito dal 24 Francesco Paolantoni con “Hotel Desdemona”. A febbraio tre appuntamenti: dal 7 Miriana Trevisan, Rosario Verde e Gino Cogliandro porteranno “Due mariti per un bebè”, dal 14 Pippo Franco in un nuovo spettacolo, dal 21 infine Nando Paone ed Adele Pandolfi in “Se ci amiamo non ci estinguiamo”. A marzo Simone Schettino porta “Se permettete dico la mia… a modo mio”, mentre dal 21 torna Luigi De Filippo con “A che servono questi quattrini?”. Si chiude il 4 aprile con Biagio Izzo in “Tutti con me”. Per la sala di via San Domenico al Vomero una stagione ricca e variegata, secondo la sua migliore tradizione.

Via San Domenico,11 T.081 7141801 Posti

725, platea e galleria

Biglietteria

Lun-Sab: 10-13:30 e dal 16:30-20 | Dom: 10-13:30

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www.teatrocileanapoli.it info@teatrocileanapoli.it

PARCHEGGIO PROPRIO

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TEATRO CILEA

FUORI ABBONAMENTO

dall’ 11 al 14 ottobre ’12

LELLO PIRONE e NATALIA CRETELLA BEATO TRA LE DONNE regia di Enzo Coppola

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Un sogno chiamato donna. Uno spettacolo dal sapore “onirico” quello proposto da Lello Pirone. Beato tra le donne appunto. Un titolo che la dice lunga in merito al ruolo centrale del gentil sesso. L’attore partenopeo sfodera una incredibile verve accompagnato da orchestra e ballerine. Riesce a tenere la scena con nonchalance e simpatia coinvolgendo la platea. Parte subito con un ritmo incalzante questa performance dalle tinte classiche; l’ equilibrio e l’ armonia che lo caratterizzano, rendono gradevole questo entusiasmante tuffo nel passato. Senza indugi e sbavature si consuma un’ operazione “nostalgia” dinamica e piena di sfumature, ironia compresa. Un inno al varietà puro, portato sul palco con professionalità e allegria. Le note di Scende la pioggia, Ciao ciao bambina, Maramao perchè sei morto?, Voglio vivere così, Pippo non lo sa accompagnano il pubblico in un viaggio non scontato. Una scenografia “scintillante” quanto di ampio respiro, tipica della rivista, fa da cornice a questa carrellata tutta da gustare.

Lello Pirone, nato a Napoli nel 1958, è un attore di teatro estremamente versatile che ha al suo attivo anche diverse esperienze televisive e cinematografiche; ricordiamo, una per tutte, la sua partecipazione a “La squadra”, che l’ha fatto conoscere al grande pubblico. La sua enorme carica di simpatia è accompagnata da una professionalità che l’ha fatto diventare il beniamino degli appassionati.

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LELLO PIRONE e NATALIA CRETELLA

“Ho sempre avuto la passione per il teatro – racconta Pirone - Da ragazzo, a Napoli c’erano cantine e laboratori dove si faceva teatro d’avanguardia, e sono nato così, come attore in lingua. Non facevo il repertorio napoletano, ma teatro dell’assurdo e comico tedesco; poi, in un secondo momento ho scoperto la mia vena comica. E’ da circa dieci anni, ormai, che recito in dialetto.

Con Don Lurio ho imparato a ballare e a cantare e così mi sono rivolto ad un teatro leggero, comico; poi sono arrivati i varietà e le riviste, e gli spettacoli con Gino Rivieccio.”

Non resta dunque che applaudirlo dal vivo.

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FRANCESCA SCHIAVO

TEATRO Cilea

Eddy Napoli, all’anagrafe Eduardo De Crescenzo, è uno dei nomi più interessanti della musica contemporanea.

Figlio d’arte, il padre Vincenzo De Crescenzo è il paroliere della famosa Luna Rossa. È cugino dell’omonimo Eduardo De Crescenzo. È stato a lungo il solista dell’Orchestra Italiana di Renzo Arbore. È autore e compositore di musiche per opere teatrali e cinematografiche di Carlo Buccirosso, Pupella Maggio, Nunzio Gallo, Mario Merola nonché di canzoni, tra gli altri, per Roberto Murolo, Raffaella Carrà.

Protagonista di un concerto live nel 2004 al Teatro di Erode in Atene con Dulce Pontes, nel 2010 ha composto il singolo Malaunità dedicato in chiave critica all’anniversario dell’Unità d’Italia.

Il suo esordio discografico risale al 1994, con il cd “Siente”. Segue, nel 1998, “Luna rossa”. Nel 2005 incide “Mesogios”, mentre nel 2008 è la volta di “Napulitanata”.

Francesca Schiavo, romana, inizia a cantare all’età di circa 16 anni.

Nel 1990 diventa voce solista dell’Orchestra Italiana di Renzo Arbore, con cui realizza due album: “Napoli Punto e a capo” e “Napoli Due 146

FUORI ABBONAMENTO

dal 19 al 21 ottobre ’12

EDDY NAPOLI e FRANCESCA SCHIAVO in concerto L

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EDDY NAPOLI

Punti e a capo”; inoltre canta in numerosissimi concerti in tutto il mondo, esibendosi anche alla Radio City Music Hall e al Madison Square Garden di New York.

Lasciata l’Orchestra Italiana, inizia la carriera da cantante solista. Nel 1993, partecipa a Sanremo Giovani con il brano Voce e notte, canzone che le permette di salire sul palco dell’Ariston.

Nel 1994 e nel 1995 partecipa al Festival di Sanremo.

Nello stesso periodo, partecipa alla trasmissione televisiva Mina contro Battisti, interpretando i brani L’importante è finire e La banda, canzoni che saranno inserite nell’omonimo album che guadagna il Disco di platino.

Nel 1996, esordisce come attrice nel film Cresceranno i carciofi a Mimongo. Per l’occasione Francesca canta la colonna sonora del film Credimi, brano che viene inciso su CD singolo e di cui viene fatto anche un videoclip.

Nel 2003 in ricordo di Roberto Murolo, partecipa all’album Ciao Roberto, cantando assieme a Nino Buonocore Solamente nuje.

Alla carriera di cantante affianca anche quella di attrice cinematografica e televisiva.

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TEATRO CILEA

dal 25 al 28 ottobre ’12

Federico Salvatore in SE IO FOSSI SAN GENNARO scritto e diretto da Federico Salvatore L

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FEDERICO SALVATORE si racconta e racconta fatti e misfatti quotidiani dalla sua privilegiata posizione di sensibile osservatore, con qualche vena nostalgica ma con l’energia di sempre, un acuto spirito critico ma anche un’immancabile fiducia nei sentimenti e nell’arte. Lo spettacolo presenta brani tratti dagli ultimi dieci anni di produzione dell’Artista, ognuno introdotto da un monologo in cui ritroviamo intatto

FEDERICO SALVATORE

lo straordinario affabulatore partenopeo. Ed ecco che l’eterna querelle tra Federico e Salvatore torna, stilizzata nella giusta contrapposizione tra brani elettrici ed acustici: una nuova sorprendente veste per un artista che oggi raggiunge la piena maturità e che nel teatro-canzone trova la sua nuova, promettente strada.

“Se io Fossi San Gennaro” di e con Federico Salvatore è uno spettacolo in forma di prosa-concerto.

LO SPETTACOLO In una scenografia semplice ed essenziale, i riflettori sono puntati sul poliedrico e carismatico artista, che, menestrello dei nostri giorni, si muove funambolico tra denunce sociali e momenti di assoluta poesia, altri ancora di genuina ilarità.

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TEATRO Cilea

dall’ 8 all’ 11 novembre ’12

Pino Insegno in

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testo di Pino Insegno, Francesca Draghetti e Claudio Insegno

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regia di Claudio Insegno

La trama è semplice: l’attore ha perso la memoria e una équipe di illustri medici, aiutati da un’infermiera, tenteranno di recuperare i suoi ricordi, installandogli nel cervello un supporto tecnologico chiamato iPin. Questa sorta di piccolo computer trasporterà Pino e il pubblico attraverso diverse applicazioni: amore, sesso, donne, figli, carriera, corpo e voce. La memoria di Insegno farà da cicerone agli spettatori, guidandoli in un mondo magico fatto di cinema, doppiaggio e teatro. Una serata imperdibile da trascorrere con questo grande attore e i suoi mille talenti.

Pino Insegno comincia la sua avventura artistica nel 1981 fondando con altri 9 colleghi, tra i quali Massimo Popolizio, Fabio Ferrari, Claudio Insegno, Roberto Ciufoli, Francesca Draghetti e Massimo Cinque, l’Allegra Brigata, con la quale condividerà 5 Spettacoli e 2 edizioni del Gino Bramieri Show. Diventato celebre con il quartetto comico Premiata Ditta nei tardi anni ‘80 (insieme a Tiziana Foschi ed i già citati Ciufoli e Draghetti), continuerà con i colleghi una carriera fatta di sit-com e sketches comici ed un’unica incursione nel cinema: il film del 1995 L’assassino è quello con le scarpe gialle.

Nel 2008 ha condotto assieme a Roberto Ciufoli il programma televisivo Vieni avanti cretino.

Nel 2009 ha condotto il gioco a premi Mercante in fiera. Ha condotto inoltre, per tutta l’estate del 2010, Reazione a catena - L’intesa vincente.

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PINO INSEGNO

TEATRO CILEA dal 15 all 25 novembre ’12

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Gianfranco Gallo così descrive lo spettacolo: “Due boss e mezzo tutti da ridere nella mia nuova commedia che vuole essere un omaggio al Cinema di genere ed una parodia dei nuovi personaggi della Mala tutti dediti al culto di Al Pacino/Corleone, Al Pacino/ Scarface. Dalle ville sequestrate a mafiosi e camorristi con gli interni progettati sul modello di quelle dei personaggi dei films, ai modi di fare dei boss nostrani emuli dei personaggi di Hollywood. Il boss latitante, un fratello che lo va a trovare nel bunker, il cognato pauroso fuori dal giro convocato anche lui, una figlia neomelodica e il signore del piano di sopra che tiene nascosto il boss che gli hanno spacciato come innocuo rifugiato politico. Tra i fratelli ci sono sospetti, i due separatamente hanno preso una decisione, ma quale sarà? Che cosa ci ha insegnato Al Pacino?”

Gianfranco Gallo debutta nel 1981 con la compagnia del maestro Roberto De Simone nella quale resta tre anni ed è interprete di Eden Teatro di Raffaele Viviani e poi, nell’ordine, de L’Opera Buffa del Giovedì Santo e di Lucila Costante. Negli anni recita al fianco di grandi nomi del teatro partenopeo quali Lina Sastri, Peppe Barra, Marisa Laurito, Rosalia Maggio, Carlo Croccolo, Antonio Casagrande e tantissimi altri.

Come regista Gallo ha diretto tra gli altri: Carmen Russo, Leopoldo Mastelloni, Carlo Croccolo, Yuliya Mayarchuck, Maria Teresa Ruta.

Le ultime commedie di Gianfranco Gallo da egli stesso rappresentate sono state “Non ci resta che ridere” al fianco della Ruta nella stagione 2006-2007 e “Ti ho sposato per ignoranza” con il fratello Massimiliano Gallo e Yuliya Mayarchuck.

Come regista ed autore di cortometraggi Gianfranco Gallo vince nel settembre 2007 con “La Gamba di Diego” il premio del pubblico al Festival internazionale Formicalata di Giovinazzo ed il Premio della critica al Festival Nickelodeon di Spoleto. Nel 2008 con un suo programma dal titolo “Pausa” è in onda tutte le sere, insieme a Massimiliano, sul canale satellitare Sky 934. Nel 2008 interpreta Gabriele Donnarumma nel film di Marco Risi “Fortapasc”.

Nel 2008/2009 Gianfranco Gallo è il direttore artistico del Teatro dei Comici di Roma (ex Rossini) dove recita cinque sue commedie col fratello Massimiliano.

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TEATRO cilea

dal 29 novembre al 2 dicembre ’12

Luigi De Filippo in CANI E GATTI

da Eduardo Scarpetta adattamento di Peppino De Filippo regia Luigi De Filippo

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Una delle più divertenti commedie del grande Eduardo Scarpetta, ancora di sorprendente attualità e che conferma ancora una volta la validità del teatro di grande tradizione napoletana.

In un momento come quello che viviamo, nel quale il matrimonio fra i giovani è in crisi, questa commedia racconta con umorismo ed ironia di un’ anziana coppia di coniugi costretti, loro malgrado, a fingersi in chiassosa lite per mostrare alla figlia, da poco sposata e sempre in conflitto col marito, quanto sia dannoso e pericoloso litigare a causa dell’ eccessiva gelosia.

Luigi De Filippo, regista ed interprete oramai affermato come una delle personalità più rappresentative ed autorevoli del teatro napoletano, è un protagonista di eccezionale misura comica; una compagnia di undici giovani attori lo affianca validamente.

La vita familiare di Ninetta e Felice è disturbata dall’eccessiva gelosia di lei. I due decidono di mettere al corrente dei loro litigi i genitori della stessa Ninetta (Don Raffaele e Rosina), perché dirimano la vicenda.

Questi, venuti a sapere della possibile separazione, fingono di litigare anche loro per mettere i due di fronte a questa triste realtà. Tra risse verbali vere o fasulle si inseriscono vari personaggi: Luigino, che vuole sposare Fifì, sempre accompagnata dal padre Don Peppino; Donna Lauretta, corteggiata da Antonino, ma che fa gli occhi dolci a Don Raffaele; Michele, sempre affamato, e sua moglie Carmela; le cameriere Bettina e Teresina.

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LUIGI DE FILIPPO

GIGI SAVOIA

TEATRO Cilea

MARIA BASILE SCARPETTA

dal 13 al 16 dicembre â&#x20AC;&#x2122;12

Gigi Savoia e Maria Basile Scarpetta in

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di Eduardo De Filippo regia di Maurizio Panici con la partecipazione straordinaria di

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Ditegli sempre di sì è una commedia in due atti scritta da Eduardo De Filippo nel 1927; dalla terza edizione del 1962 è contenuta nella raccolta intitolata Cantata dei giorni pari. Un’erronea stampa nell’edizione della cantata del 1962, curata dallo stesso Eduardo, ne colloca la data di composizione al 1932, che è invece la data di rappresentazione.

Nell’edizione del 1971, sempre a cura del drammaturgo, viene correttamente riportato il 1927 come data di stesura.

La commedia fu scritta da Eduardo per Vincenzo Scarpetta due anni prima la data della prima messa in scena che avvenne proprio ad opera di Scarpetta nel 1927. La riproposizione da parte della compagnia Teatro Umoristico I De Filippo fu invece del 1932 per la regia di Eduardo, al Teatro Nuovo di Napoli e nella commedia recitano, oltre ai tre fratelli De Filippo, tra gli altri, anche Tina Pica e Dolores Palumbo. La commedia, dopo la tournèe del 1932 che tocca Milano e Roma, viene riproposta il 12 ottobre 1955 al Teatro Eliseo di Roma e, per la televisione l’8 gennaio 1962 (trasmessa da Rai 2) per la regia dello stesso Eduardo. Altra importante rappresentazione per Ditegli sempre di sì, quella della compagnia di Luca De Filippo che la porta in scena alla Biennale Teatro ‘82 a Venezia ed anche qui la regia è firmata da Eduardo stesso, mentre la parte che fu sua nelle precedenti rappresentazioni (quella di Michele Murri) viene interpretata da Luca. Ulteriori rappresentazioni si ebbero nella stagione 1997-98 per la regia di Luca De Filippo e, all’estero, a Los Angeles, nel 1997.

Michele, appena uscito dal manicomio, torna a casa dove lo attende la sorella Teresa, che è la sola a conoscere i suoi trascorsi di pazzia.

Michele sembra guarito, ma prende alla lettera tutto ciò che gli viene detto e, credendo che la sorella voglia sposare Don Giovanni, suo padrone di casa, ne parla alla figlia Evelina. Al pranzo di compleanno dell’amico Vincenzo Gallucci, un altro equivoco viene generato da Michele che invia un telegramma al fratello di Vincenzo per annunciare la morte dell’amico. Nel finale, la pazzia di Michele torna a farsi più evidente: diffonde la falsa voce che il giovane Luigi, il corteggiatore della figlia di don Giovanni, è pazzo, e quindi cerca di tagliare la testa al povero giovane, per guarirlo; Michele viene fortunatamente fermato in extremis dalla sopravvenuta sorella e riportato in manicomio.

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TEATRO Cilea Gigi Finizio esordì componendo e cantanL M M G V S D do una canzone all’età di 5 anni. Centinaia 3 4 5 6 7 8 9 di canzoni scritte, diversi album pubblicati, le sue canzoni passionali e cariche di 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 energia conquistano le platee.

Negli anni ‘80 aveva già inciso vari lavori 24 25 26 27 28 29 30 discografici.

31 1 Negli anni novanta ottenne il suo primo contratto discografico con la Fonit Cetra.

Nel novembre 1994 Finizio partecipa alla selezione di Sanremo Giovani con la canzone Scacco matto classificandosi al 1º posto nella sezione cantautori.

Quindi nel febbraio del 1995 partecipa al 45º Festival di Sanremo nella sezione Giovani con il brano Lo specchio dei pensieri dove ottiene il 3º posto. In quel periodo la Fonit Cetra pubblica il venticinquesimo album, con lo stesso titolo del brano sanremese “Lo specchio dei pensieri”. Sempre nel ‘95 Pippo Baudo lo chiama a Sanremo Top e in quell’occasione lo invita a duettare live con Giorgia nella canzone Io te vurria vasà.

Nel 1996 torna al Festival di Sanremo nella categoria big ottenendo una buona posizione e un ottimo successo di critica con il brano Solo lei, arrivato al diciassettesimo posto. Subito dopo esce l’album Finizio.

Nel 1997 Finizio è scritturato dal regista Tato Russo per rappresentare nel ruolo del protagonista il Musical Masaniello, una produzione del Teatro Bellini di Napoli che ha portato in scena 100 attori ed un’orchestra di 34 elementi.

Nel Marzo 2006 partecipa al Festival di Sanremo per la terza volta insieme a I ragazzi di Scampia con un progetto importantissimo con il singolo Musica e speranza (scritto da Mogol, Gigi D’Alessio, Gigi Finizio) arrivando 3º nella sezione “Gruppi”.

L’11 dicembre 2009 esce il trentaduesimo album Regalarti l’anima contenente 9 tracce inedite e una reinterpretazione degli anni ‘70. In un’intervista dice: Regalarti l’anima è un cd che parla dell’amore universale, dedicato al pubblico che mi permette di girare l’Europa emozionando ed emozionandomi sempre di più.

Il 14 giugno 2011 ha cantato i suoi successi al Colosseo a Roma.

Il 24 aprile 2012 esce il suo nuovo album live contenente brani dell’album Regalarti l’anima, una raccolta del suo passato, un nuovo singolo dal nome Basterebbe e il suo precedente singolo estivo Più che posso.

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FUORI ABBONAMENTO

dal 25 dicembre al 1 gennaio ’13

Gigi Finizio in

mille battiti di cuore CONCERTO

GIGI FINIZIO

Pubblicità

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VERONICA MAZZA

TEATRO CILEA

dal 10 al 20 gennaio ’13

Eduardo Tartaglia e Veronica Mazza in

QUESTO BIMBO A CHI LO DO testo e regia di Eduardo Tartaglia

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Tommaso e Margherita le hanno provate tutte: ma il figlio, dopo otto anni di matrimonio (e di tentativi…), non è arrivato.

Non che la coppia per questo sia in crisi profonda: il legame che unisce i due coniugi è ancora ben saldo, il sentimento reciproco di amore e di stima non si è per questo affievolito. Ma certo, è pur vero che una certa delusione comincia a serpeggiare; e tra allusioni e silenzi, si iniziano ad avvertire quei primi sinistri scricchiolii che sempre preannunciano crolli ben più gravi.

La Scienza, intanto, ha come è ben noto, proseguito nel suo inarrestabile cammino. E soprattutto nel settore specifico, le conquiste hanno veramente raggiunto esiti incredibili solo qualche decennio fa.

Tra mille e più polemiche, di ordine etico, religioso, antropologico, culturale, soluzioni un tempo inimmaginabili (e per molti versi inquietanti), appaiono ormai all’ordine del giorno. Dal primo risalente esperi160

EDUARDO TARTAGLIA

mento di “figlio in provetta”, ai più recenti casi di cosiddetto “utero in affitto”, tutta una serie di tappe di sperimentazioni della “procreazione assistita” hanno scandito negli anni un percorso in cui, inevitabilmente, ad ogni conquista tecnico scientifica ha fatto da puntuale contro canto il sorgere di riflessioni ed interrogativi.

Figli del loro tempo, ovviamente, anche Tommaso e Margherita, hanno seguito con personale partecipazione e malcelata curiosità, il progredire delle scoperte mediche. E, nondimeno, vuoi per la loro estrazione culturale e religiosa (la forza della tradizione a Napoli è verosimilmente più condizionante che altrove…), vuoi per le mille difficoltà logistiche (economiche, legali, burocratiche…), non hanno ancora mai preso in seria considerazione ipotesi suddette.

Ma poi, come sovente accade, una serie di circostanze più o meno casuali (l’esito felice di un’esperienza analoga riportata dalla solita amica nelle solite oziose discussioni dal parrucchiere; un improvviso viaggio all’estero per lavoro proprio nel Paese dove l’amica ha riferito esistere una struttura all’avanguardia ed un’organizzazione perfettamente avviata per la risoluzione del problema), i due rompono gli indugi e decidono di fare il grande tentativo.

Ovviamente nella massima segretezza per evitare, tra gli altri, i sicuri condizionamenti soprattutto della mamma di lui, inutile dirlo, assolutamente contraria ad andare contro il volere della Natura (per non dire dell’Onnipotente).

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FRANCESCO PAOLANTONI

TEATRO Cilea

Francesco Paolantoni descrive così il suo esilarante spettacolo: “La prima cosa da dire è che questa è una commedia che non lascia spazio alla pietà, il pubblico sarà costretto a ridere senza potersi mai riposare.

Quindi consiglio, al pubblico stesso, di prepararsi psicologicamente.

Francesco, regista convinto della compagnia amatoriale “I Classici Filò” decide, di allontanarsi dal solito repertorio utilizzato sempre utilizzato dalle compagnie amatoriali napoletane, De Filippo, Scarpetta ecc... per mettere in scena l’autore classico per eccellenza: Shakespeare!

E precisamente “Otello”, ha scelto questa opera perché vuole comunicare il suo pensiero sulla gelosia, sentimento che, secondo lui è la rovina di tutti i rapporti, e poi, lui sostiene che con questo degrado politico e culturale, con questi tagli allo spettacolo, solo le compagnie filodrammatiche, avendo poche spese e molti sponsor, hanno la possibilità di permettersi questi allestimenti, ma, a rovinare la messa in scena, ci penseranno gli attori stessi (tutti rigorosamente sempre in scena).

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dal 24 gennaio al 3 febbraio ’13

Francesco Paolantoni in Hotel

Desdemona

Testo e regia di Francesco Paolantoni L 7

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Il pubblico assisterà, nel corso del racconto, alle complicate e divertentissime prove dello spettacolo, alle deliranti ed esilaranti discussioni interpersonali tra gli attori, ad amori che nascono, ad amori che muoiono, fino alla messa in scena dello spettacolo, dove il teatro nel teatro la farà da padrone, ma in un modo inconsueto: si assisterà contemporaneamente e simultaneamente sia alla impietosa ma pietosa, dissacrante, messa in scena di “Otello” (Francesco sarà addirittura costretto a cambiare il finale) sia agli strambi eventi che gli attori stessi dovranno affrontare nei camerini, per arrivare poi all’happy end finale.

Ma lo spettacolo continuerà oltre la fine, il pubblico sarà coinvolto in una novità assoluta per il teatro: ci sarà, come solitamente accade con i dvd, la possibilità di vedere le scene tagliate e gli inserti speciali.

Coinvolgimento totale con il pubblico, sia dal punto di vista dialettico che fisico!!!”

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ROSARIO VERDE

TEATRO Cilea

dal 7 al 10 febbraio ’13

Rosario Verde, Miriana Trevisan e marco lanzuise in DUE

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di Rosario Verde regia di Nando Sessa con la partecipazione di Gino Cogliandro Antonio è caduto in disgrazia! Aveva una piccola manifattura di scarpe che, per colpa dei cinesi, è fallita! Antonio è sposato con Carla, bella ed elegante donna che è stata sempre abituata a vivere nel benessere. Dopo il fallimento del marito che ha venduto le loro proprietà e beni per far fronte ai debiti, Carla è costretta a seguirlo ed andare a vivere, momentaneamente, a casa di Pasquale, fratello maggiore di Antonio. Pasquale abita in un quartiere del centro storico di Napoli. Antonio ha un carattere debole, innamorato perdutamente della moglie, la quale si lamenta continuamente per le condizioni di vita a cui è costretta. Un giorno un uomo, il Commendatore Mario De Pretis entra in casa per chiedere una informazione e 164

viene folgorato alla vista di Antonio, è identico al figlio. Dopo qualche tempo, l’uomo si presenta da Antonio e gli propone un affare: a fronte di una forte somma di danaro, Antonio deve prendere il posto del figlio. Matteo, il figlio del Commendatore, è sposato da pochissimo con Sara ricca figlia di famiglia che per premio dal padre avrà in dono una cospicua somma di danaro appena partorirà il primo nipotino. Matteo, intanto, da quando si è sposato non ha ancora consumato con la moglie. Forse per la timidezza del ragazzo o per un blocco psicologico, Matteo ancora non può adempiere a questa promessa. Il Commendatore è interessato a questa somma che dovrà ricevere il figlio per risanare l’azienda familiare. Convince Antonio e spiega come dovrà avvenire l’incontro e lo scambio con il figlio.

MIRIANA TREVISAN

Pur essendo giovane, Rosario Verde ha già collezionato una lunga serie di partecipazioni importanti ed anche di premi, spesso di rilievo nazionale, dal Festival Nazionale del Cabaret alla prestigiosa “Zanzara d’oro” fino al più recente Sabot d’Oro. Autore prolifico ma anche attore dalla mimica inconfondibile e dalla comicità surreale, Verde vanta una cospicua presenza televisiva (“Convescion”, “La squadra”, “Incantesimo 9”), radiofonica (è stata una delle voci storiche di C.R.C) e soprattutto teatrale. Tra i suoi spettacoli da protagonista si segnalano “Teandria contro Teandria”, “Chic”, “Relazioni fatali”, “Il ritratto dell’abbondanza” ed il recentissimo “Nel momento giusto al posto sbagliato”. Di grande successo le sue partecipazioni a veri e propri programmi-cult delle televisioni partenopee, in primis “TeleGaribaldi”, che si conferma prolifica fucina di talenti.

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TEATRO CILEA dal 14 al 17 febbraio ’13

Pippo Franco

in NUOVO SPETTACOLO con titolo da definire scritto e diretto da Pippo Franco

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Nel 1960 Pippo Franco esordisce nel musicarello di Mario Mattoli Appuntamento a Ischia.

Negli anni settanta e anni ottanta prende parte a numerosi film della commedia all’italiana. Del 1971 è l’esordio in televisione con “Riuscirà il cav. papà Ubu?”, con la regia di Vito Molinari e Giuseppe Recchia.

Nel 1978 è protagonista dello spettacolo “Il ribaltone” a fianco di Loretta Goggi, Daniela Goggi e Oreste Lionello per la regia di Antonello Falqui era presente anche Bombolo. Ha quindi lavorato insieme con la compagnia del Bagaglino nei vari spettacoli che si sono susseguiti negli anni, ambientati prevalentemente al Salone Margherita di Roma e trasmessi inizialmente dalla RAI e successivamente da Mediaset. Con Pier Francesco Pingitore ha lavorato anche in diversi film e spettacoli televisivi. Nel 2002 vince il Delfino d’oro alla carriera (Festival nazionale adriatica cabaret).

In teatro è stato protagonista di commedie di grande successo di pubblico, come “Belli si nasce”, “Il naso fuori casa”, “È stato un piacere” e “Luca 3^H confessa: bbene sì, sono puppo!”, tutte scritte ed interpretate assieme a Giancarlo Magalli. Nella stagione 2011/2012 è in scena al teatro Salone Margherita (Roma) con la commedia musicale da lui scritta, diretta e interpretata Bambole, non c’è un euro.

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PIPPO FRANCO

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dal 21 febbraio al 3 marzo ’13

Nando Paone e adele pandolfi in

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SE CI AMIAMO NON CI ESTINGUIAMO di Cetty Sommella e Nando Paone regia di Nando Paone Nando Paone così descrive lo spettacolo: E’ la terza commedia di Cetty Sommella che porto sulle scene. Le prime due, da quest’ultima anche interpretate in coppia con me e da lei dirette, “I dolori del corpo” e “Un uomo a pezzi”, portate in giro per l’Italia, hanno riscosso un consenso di pubblico e di critica tale da invogliare la Sommella a scriverne altre.

“Se ci amiamo non ci estinguiamo”, una di queste, scritta nel 2005 ritengo essere la conclusione di una sorta di trilogia dell’autrice che ha trattato in tutte e tre il tema della morte, raccontandola nelle sue varie e personali interpretazioni, sempre in maniera leggera e divertente. Siamo infatti ambedue convinti che il teatro di prosa necessiti oggi, oltre che di conservare la tradizione, anche e soprattutto di stimolare il pubblico alla riflessione accompagnata dal divertimento.

Abbiamo deciso insieme che fosse lasciato a me l’onere e l’onore di dirigere gli attori di questo lavoro, perché abbiamo insieme analizzato con attenzione il testo che andavo a rappresentare, e senza mai privarmi della presenza, alle prove, dell’autrice, d’accordo con lei, ho diretto me stesso e i miei compagni in una dimensione, seppur non distante dalle intenzioni di Cetty Sommella, avvolgendo tutto in un’aura di (oserei dire) iper-realismo, dove gli attori principali, che dallo scritto dovrebbero essere ultra settantenni, sono interpretati dal sottoscritto e da Antonella Cioli, senza caricature, ma cercando di filtrare attraverso la nostra “giovane” età, rispetto all’età dichiarata dai protagonisti, il senso della vecchiaia, così come la leggono persone/attori, che, anche se non settantenni, sono almeno profondi conoscitori della materia umana che andavano a rappresentare: il vecchio nelle sue movenze, con le sue fissazioni, i suoi tic, ecc., ma cercando in attingere e riproporre queste caratteristiche quanto più possibile dalla verità.

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Quindi, a parte gli altri tre interpreti che agiscono e recitano una moderna quotidianità, la Cioli ed io abbiamo operato in un percorso di “stilizzazione” dei caratteri dei vecchi, lavorando sul corpo e sulla vocalità.

Le belle scenografie di Tonino di Ronza, infine, hanno donato alla commedia una cornice adatta alle circostanze, con elementi staccati l’uno dall’altro che si ergono sullo sfondo di un panorama cittadino. Tutto con colori tendenti al seppia, per conservare la dimensione ottica del “passato”, ma evidenziandone la modernità.

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TEATRO Cilea

dal 7 al 17 marzo ’13

Simone Schettino in SE PERMETTETE DICO LA MIA... A MODO MIO

SIMONE SCHETTINO

testo e regia di Simone Schettino

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Così il regista Simone Schettino ci presenta il suo spettacolo: “Il meraviglioso mondo del web ha dato la possibilità a chiunque di esprimere e diffondere il proprio pensiero, altrimenti destinato esclusivamente ad una ristretta cerchia di amici e conoscenti. Purtroppo ancora oggi non è stata sfruttata la sua massima potenza al riguardo.

Infatti, nonostante la quantità enorme di notizie e documenti presenti in rete, a volte circolano opinioni o commenti che perlopiù si limitano a sintetizzare le notizie lette sulla prima pagina del proprio giornale preferito, senza la volontà e neanche il tentativo di andare oltre ed esprimere un giudizio proprio, come se in quel momento a parlare o scrivere fosse lo stesso autore dell’articolo appena letto. Sarebbe invece preferibile farsi un’idea personale su ciò che avviene quotidianamente, e poco importa quanto sia condivisibile, l’importante è che sia un’idea propria. Nello spettacolo “ Se permettete dico la mia...a modo mio “ non vi è altro che il pensiero di Simone Schettino, appunto condivisibile o meno, sui numerosi accadimenti che inevitabilmente influiscono sul nostro stile di vita, col tentativo chiaramente.... di strappare quante più risate è possibile”.

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Simone Schettino è un comico e cabarettista italiano. Si autodefinisce ironicamente il fondamentalista napoletano. Ha debuttato in teatro al Cilea di Napoli nel 2000 ed in seguito ha tenuto diversi spettacoli nei teatri di tutta Italia, riscuotendo un grande seguito. E’ divenuto famoso a livello nazionale attraverso la televisione: ha infatti partecipato ai programmi “Convenscion” su Raidue e “SuperCiro” su Italia 1, dove si è esibito presentando alcuni dei suoi sketch. Sulla scena Schettino non ha bisogno di travestimenti, di trucchi, di parodie, ma è il contenuto dei testi che scrive da solo, che cattura il pubblico, è il suo modo di parlare schietto, la sua mimica istrionesca, la sua ironia su vizi e virtù dei giovani d’oggi, su manie, vezzi degli italiani, uomini, dei politici, di personalità del mondo dello spettacolo e di gente comune.

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TEATRO CILEA

dal 21 al 24 marzo ’13

Luigi De Filippo in

A CHE SERVONO QUESTI QUATTRINI? di Armando Curcio riduzione di Peppino De Filippo regia di Luigi De Filippo L 4

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Questa è una commedia di grande attualità.

Andata in scena per la prima volta nel 1940 al Teatro Quirino di Roma, fu una delle più divertenti commedie che resero celebri i grandi fratelli De Filippo, Eduardo e Peppino.

Interpretata, questa volta, da Luigi De Filippo e la sua Compagnia di Teatro, racconta le vicende del marchese Eduardo Parascandoli che, diventato serenamente povero, da ricco che era, è un seguace accanito della filosofia stoica.

Insegna il disprezzo per i beni materiali a Vincenzino Esposito, che è il suo più fedele seguace.

Eduardo Parascandoli fa credere a tutti, compreso l’ingenuo Vincenzino, che quest’ ultimo ha ereditato una cospicua somma di danaro.

Il suo scopo però, è dimostrare che i quattrini non servono a nulla, e che basta la fama della ricchezza per procurarsi crediti da tutti.

Infatti, attraverso comiche situazioni, ci riesce ed anzi, dimostra che per 172

guadagnare del danaro non occorre né lavorare, né disporre di capitali, ma basta essere furbi.

Con la sua comicità ironica ed amara Luigi De Filippo, considerato ormai fra i più autorevoli rappresentanti del Teatro di grande tradizione napoletana, è l’ interprete ideale per questa famosa commedia che ancor oggi diverte e fa riflettere.

Nel 1951, a 21 anni, Luigi De Filippo debutta nella compagnia paterna.

Negli anni sessanta appare in qualche film della commedia all’italiana, ma il teatro è il suo grande amore.

Nel 1978 lascia la compagnia paterna per fondarne una propria; oltre a recitare le commedie di famiglia recita anche Gogol’, Molière, Pirandello, per citarne alcuni.

Nel 1987 interpreta ne “La Piovra 3” il ruolo del giudice Venturi.

Ha fatto svariate tournée in Francia, Germania e Svizzera.

Nel 2001 riceve per i suoi 50 anni di attività il Premio Personalità Europea in Campidoglio.

In televisione è stato interprete in Storie della camorra, sceneggiato televisivo trasmesso da Rai 1 nel 1978, diretto da Paolo Gazzara.

Il 28 Giugno 2011 succede a Maurizio Costanzo nella direzione artistica del Teatro Parioli di Roma.

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TEATRO CILEA dal 4 aprile al 5 maggio â&#x20AC;&#x2122;13

Biagio Izzo in TUTTI CON ME di Bruno Tabacchini e Biagio Izzo regia di Claudio Insegno con la partecipazione dei I Virtuosi di San Martino

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BIAGIO IZZO

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Biagio Izzo e i personaggi da lui portati in teatro, al cinema e in televisione, sâ&#x20AC;&#x2122;intrecciano con la storia di una giornalista e del direttore responsabile di palcoscenico, entrambi calati dal nulla durante lo spettacolo, in forma di monologo, che Biagio sta tenendo sul palco del teatro dove si esibisce.

La donna piombata in scena senza preavviso e con fare sospetto dichiara di dover realizzare un servizio giornalistico sulla società italiana contemporanea per conto della testata Cultura & Società, il magazine presso cui lavora. Biagio stava introducendo un suo monologo quando se l’è trovata davanti all’improvviso. La sedicente giornalista afferma fra l’altro che il direttore di palcoscenico sia stato informato del lavoro che deve svolgere e che questi l’abbia pure autorizzata. Biagio non sapeva nemmeno che ci fosse un direttore responsabile di palcoscenico, ma immediatamente si rende conto di essere al centro di una situazione al limite del paradossale.

La storia si tinge di giallo quando la giornalista rivela a tutti il suo volto crudele di spietata killer con missione di uccidere. Appare chiaro anche che il direttore, complice della donna, sia la mente di un piano diabolico. Il braccio e la mente, il gatto e la volpe, Bonnie and Clyde, Diabolik e Eva Kant. E il disegno criminoso? Terrificante! I due vogliono sopprimere tutti i personaggi interpretati da Biagio Izzo - Bibì, Assunta, Amedeo, Avana Nove, Valà - sancendo ogni esecuzione con un inequivocabile messaggio: CANCELLED! Ma chi sono questi sinistri figuri e soprattutto perché tanta ostinazione nel portare a termine con incomprensibile accanimento una serie di efferati delitti? Lo scopriremo assistendo allo spettacolo.

CLAUDIO INSEGNO

Nato come membro di un duo comico chiamato Bibì & Cocò, Biagio Izzo ha raggiunto il successo con “Telegaribaldi”, sull’emittente regionale campana Canale 9, e successivamente con “Pirati e Pirati Show”, su TeleNapoli34. Nei primi anni 2000 ha ottenuto alcuni ruoli nei film di Natale con Boldi e De Sica: “Body Guards - Guardie del corpo”, “Merry Christmas”, “Natale sul Nilo”, “Natale in India”. Da lì in poi, l’ascesa inarrestabile nel mondo cinematografico nazionale. A teatro sono innumerevoli i suoi successi, spesso guidati dalla regia di Claudio Insegno.

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TEATRO delle palme LA STAGIONE TEATRALE 2012/2013 La stagione 2012/2013 del Teatro Delle Palme prende il via con tutta la carica di simpatia e con l’eleganza che da sempre contraddistinguono Gino Rivieccio con “Faccio progetti per il passato”. Si continua con il fascino di Raffaele Paganini, uno dei più bravi e celebri ballerini italiani, che porterà in scena “La vera storia di Zorba il Greco”, seguito da Vittorio Marsiglia, esponente classico della napoletanità, che offrirà al pubblico “Isso, essa e ‘o malamente”. Dopo averla interpretata con grande successo a teatro trasformandosi così in un beniamino non solo del pubblico partenopeo, ma conquistando il territorio nazionale, Vincenzo Salemme si limiterà al ruolo di regista per la riproposta del suo spettacolo cult, intitolato “E fuori nevica”, calando come carte in tavola ben quattro assi: Giovanni Esposito, Massimiliano Gallo, Francesco Procopio e Peppe Cantore. Isa Danieli e Veronica Pivetti si daranno battaglia in “Sorelle d’Italia”, mentre la grande tradizione sarà in scena con Carlo Giuffrè alle prese con una delle più amate opere di Eduardo De Filippo come “Questi fantasmi!”.

“Peppe Barra Racconta”, tra musica tradizionale e pura arte teatrale darà poi spazio a Peppe Iodice che inviterà tutti al suo “Peppy Hour”, e dopo lo spettacolo di Carlo Buccirosso, la stagione del Teatro Delle Palme terminerà con Maurizio Casagrande, regista ed interprete di “Anche l’occhio vuole la sua parte”, spettacolo già di grande successo che verrà riproposto con un nuovo allestimento.

Via Vetriera,12 T.081 418134 Posti

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Biglietteria Servizi

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Lun-Sab: 10:30 - 13:30 e dal 16:30 - 20

www.teatrodellepalme.it info@teatrodellepalme.it

LEGENDA Poltrone

Galleria 177

GINO RIVIECCIO

TEATRO DELLE PALME

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dal 31 ottobre al 4 novembre ’12

Gino Rivieccio in

FACCIO PROGETTI PER IL PASSATO (Un Gino per il mondo)

di Gino Rivieccio e Gustavo Verde regia Luigi Russo

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Era solo la passata stagione quando un arti- 19 20 21 22 23 24 25 sta d’eccezione, uno dei simboli dell’elegante 26 27 28 29 30 comicità in salsa napoletana come Gino Rivieccio, portò in scena “La pazienza differenziata”, quello che lui stesso aveva definito come “uno stato d’animo, un modo di essere”. Da sempre sensibile nei confronti dei problemi della città, Rivieccio aveva recuperato il problema dei rifiuti che tanto ha fatto disperare la popolazione in quel periodo, riciclando il tema per cucirci su un vero e proprio spettacolo teatrale, molto gradito ed apprezzato dal grande pubblico. Su testi di Maurizio De Giovanni e Gustavo Verde, oltre che dello stesso Rivieccio, lo spettacolo voleva essere un piccolo manuale, tutto giocato sul divertimento, atto a mostrare agli spettatori il modo migliore per sopravvivere alla montagna di spazzatura morale e sociale che ci sta sommergendo. Gino Rivieccio, con l’abilità e la versatilità del veterano del palcoscenico, accompagnato da bravissimi attori, sfoderava in scena una serie di riflessioni, di monologhi comicissimi ma anche agrodolci sulla nostra vita, sulla sua città e sul domani dei nostri figli. Un mondo dove ad essere monitorati sono gli aspetti più profondi del nostro vivere. L’artista torna in scena anche in questa stagione con un divertentissimo spettacolo, intitolato “Faccio progetti per il passato”, dove ripercorre i momenti più significativi del suo trentennale repertorio. Rivieccio strizza l’occhio a un passato, non solo teatrale, intriso di una nostalgia che si rivela agrodolce in alcuni tratti. Rispetto alla prima edizione di “Un Gino per il mondo”, del 1991, in “Faccio progetti per il passato” l’attore aggiunge alcuni dei personaggi più accattivanti che hanno caratterizzato i suoi spettacoli più famosi e i monologhi più popolari della sua carriera, rivisitati da una satira attuale come sempre garbata e intelligente.

Basti pensare alla storica bolletta del telefono e all’impareggiabile tassista che tornano conditi con gustosi remake che il protagonista interpreta, affiancato da giovani attori selezionati tra le migliori scuole teatrali campane.

Insomma due ore di risate dove il suggerimento che vi diamo è solo: imbarcatevi su questo volo teatrale e fatevi…un Gino per il mondo!

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TEATRO DELLE PALME

dal 14 al 18 novembre ’12

Raffaele Paganini in

LA VERA STORIA DI ZORBA IL GRECO

coreografia: Luigi Martelletta | musiche: Marco Schiavon Alle soglie del matrimonio, un uomo viene L M M G V S D assalito dai dubbi e dai timori ed inaspet1 2 3 4 tatamente si allontana dalla sua amata e 5 6 7 8 9 10 11 dalla sua terra, la Grecia, per iniziare un viaggio, sia attraverso il mondo, sia attra- 12 13 14 15 16 17 18 verso sè stesso. Nei suoi vagabondaggi 19 20 21 22 23 24 25 visiterà terre lontane, luoghi di incantevole 26 27 28 29 30 bellezza, città pittoresche. Le diversità di atmosfere culturali e di civiltà lo condurranno a vivere sconosciute esperienze di vita tra sogni, speranze, delusioni, dolori, e forti sentimenti d’amore e di amicizia. Il coreografo Luigi Martelletta, ci offre uno spaccato della vita del protagonista, puntando il riflettore sull’essenza intima dell’eroe, rappresentato da Raffaele Paganini. Il balletto, cavallo di battaglia del grande Etoile sin dall’inizio della sua carriera, mai come in questi anni di maturità, si fregia della sua esperienza artistica e del bagaglio culturale maturato in centinaia di repliche da lui effettuate in tutta Europa. E’ proprio in questo momento che Raffaele Paganini, l’uomo e Zorba il Greco il personaggio, si fondono mettendo a disposizione l’uno dell’altro le loro esperienze, riversandole sul palcoscenico. La scenografia ed i costumi realizzati per il balletto ci fanno assaporare i colori e le culture dei popoli che via via si susseguiranno nei vari quadri, mentre le musiche originali di Marco Schiavoni e gli inserti musicali tradizionali greci daranno al pubblico l’opportunità di valorizzare, oltre l’aspetto artistico, anche quello culturale ed epico che la storia di Zorba ha sempre offerto al grande pubblico. La conclusione del balletto culminerà con il leggendario e conosciutissimo Sirtaki: i greci affermano che bisogna danzarlo scalzi, sulla spiaggia deserta, per sentire le pulsazioni della terra. Zorba danza e parla con il corpo ed il suo volo ricuce cielo e terra. Una nuova entusiasmante suggestione regalata da uno dei maestri della danza italiana, attraverso un emozionante lavoro che pesca a piene mani nella cultura di un paese affascinante come la Grecia.

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RAFFAELE PAGANINI

VITTORIO MARSIGLIA

VITTORIO MARSIGLIA VITTORIO MARSIGLIA

TEATRO DELLE PALME

dal 21 al 25 novembre ’12

Vittorio Marsiglia in

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ISSO, ESSA E ‘O MALAMENTE

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di A. Fusco, C. Iannuzzi e V. Marsiglia regia di Giancarlo Nicotra

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Tipico triangolo della classica “sceneggiata” napoletana. Lo spettacolo consiste nella pseudo-rappresentazione dei momenti salienti di una sceneggiata e racconta la storia di Isso, marito onesto e lavoratore innamorato di Essa, moglie fedifraga, bella e provocante che ha una tresca con ‘o Malamente, guappo, lesto di coltello e sciupafemmine. La trovata sta nel porre al lato della scena un cultore di questa arte povera; il Pubblico (Vittorio Marsiglia) che tifa, suggerisce, interviene, consigliando agli attori il modo di comportarsi, dando sfogo ai suoi umori e malumori, divertendo e sprigionando momenti di esilarante comicità.

“Isso, essa e ’o malamente” è uno spettacolo che è diventato, nel tempo, un classico, in esso si rivive l’atmosfera di quelle rappresentazioni 182

molto in voga fino a tutta la prima metà del Novecento, dove c’era il dramma della gelosia e la corale partecipazione del pubblico, ma, in questo caso, è riproposto in chiave ironica, infatti i tre mitici personaggi sono osservati attraverso uno specchio magico che, esasperando e rendendo ridicoli i vari atteggiamenti e i luoghi comuni, crea una situazione paradossale. La satira che troneggia nel primo tempo, si condensa, nel secondo tempo, nella Macchietta: questa canzoncina da siparietto, nata come puro e semplice intrattenimento per un pubblico impaziente di applaudire il suo beniamino, domina sempre più le scene nazionali, fino ad essere protagonista assoluta, determinando a volte, con il suo potere dissacrante, problemi a coloro che sono raggiunti dagli strali brucianti di un ritornello. Dopo Nicola Maldacea, l’eredità passa a Nino Taranto e poi a Vittorio Marsiglia che è tuttora il tratteggiatore di profili ad acquerello, fra la complicità e la presa in giro, pescando a piene mani tra i tipi e le figure che oggi popolano una società dove tutto fa spettacolo. La regia dello spettacolo è di Giancarlo Nicotra, fiero di poter dirigere sul palcoscenico un vero artista della tradizione napoletana, pronto a far divertire il pubblico con uno stile classico ed inconfondibile.

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TEATRO DELLE PALME

dal 28 novembre al 30 dicembre ’12

Giovanni Esposito, Massimiliano Gallo, Francesco Procopio e Peppe Cantore in ...E FUORI NEVICA

scritto e diretto da Vincenzo Salemme V

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Tre fratelli: Enzo, Cico, Stefano. Enzo è un musicista di scarso livello, Cico è affet3 4 5 6 7 8 9 to da una strana forma di autismo, mentre 10 11 12 13 14 15 16 Stefano, “il normale”, è ossessionato da un eccessivo senso di responsabilità. Non 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 hanno il padre, che li lasciò quando erano piccoli e la madre è morta da poco. La donna ha lasciato ai figli una discreta eredità da dividere in tre parti uguali ponendo, però, una condizione: Enzo e Stefano si prenderanno cura per sempre del loro fratello sfortunato Cico. Questa è la partenza della commedia che si svolgerà in due atti, sempre all’interno della casa materna, coprendo un arco di tempo immaginario che va dal 20 agosto al 20 settembre, tutta giocata sulle difficoltà di una convivenza coatta e sull’incompatibilità di tre caratteri così diversi tra loro. Riuscirà l’innato legame fraterno a tenere uniti i tre personaggi contrastanti? Enzo e Stefano, si liberanno di Cico o vincerà l’affetto che li lega a lui? Non si sente il bisogno di rinfrescare la trama ormai classica perché è una storia senza tempo. Una storia che parla di famiglia, affetto, tolleranza.

Si parla della diversità senza prendersene gioco, anzi, ridicolizzando piuttosto gli aspetti più buffi della cosiddetta normalità. Sono più di 10 anni che non si tocca “E fuori nevica”, commedia che ha dato all’autore, Vincenzo Salemme, ora nei soli panni di regista, il primo successo “nazionale”. Una commedia che a Napoli è un vero e proprio “cult”, uno di quei lavori che conoscono e amano soprattutto i bambini, e 184

MASSIMILIANO GALLO PEPPE CANTORE

GIOVANNI ESPOSITO FRANCESCO PROCOPIO

quelli che bambini erano quando è stata scritta e rappresentata per la prima volta. E sono quelli che hanno un legame quasi familiare con i personaggi di questa storia e con gli attori che li interpretavano allora anche se probabilmente “E fuori nevica” ha un valore che va al di là degli artisti che l’hanno resa famosa. Il buon successo di una commedia dipende sicuramente da un insieme di cose, ma il nuovo cast scelto per quest’avventura ha tutte le carte in regola per proseguire il cammino felice di questi tre fratelli in cerca d’amore, bissando così il grandissimo successo ottenuto da Salemme con la prima proposta di quest’esilarante ma riflessiva commedia.

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TEATRO DELLE PALME

dal 2 al 6 gennaio ’13

Isa Danieli e Veronica Pivetti in SORELLE D’ITALIA

Avanspettacolo Fondamentalista drammaturgia originale di Roberto Buffagni regia di Cristina Pezzoli

VERONICA PIVETTI

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ISA DANIELI

2011 – 2061.

Che cosa succederà, a noi fratelli e sorelle d’Italia, in questi misteriosi cinquant’anni? Come ci arriveremo, al secondo Centenario dell’Unità d’Italia? O meglio: ci arriveremo, noi Nord e noi Sud, a compiere insieme duecento anni italiani? Isa Danieli e Veronica Pivetti, accompagnate dal vivo dal maestro Alessandro Nidi, nella migliore tradizione fantaprofetica dell’avanspettacolo, danno vita alla fantastoria d’Italia dal 2011 al 2061, con un’ipotesi futuribile e tragicomica sull’Italia di domani. In un match travolgente e senza esclusione di colpi - anche bassi - Veronica la Milanese e Isa la Napoletana boxeranno con canzoni, musica, balli e brani tratti da Bertolazzi e Viviani, Eduardo e Testori, con omaggi a Gino Bramieri e Nino Taranto, Totò e Fanfulla passando per il vastissimo repertorio della canzone napoletana, attraversando, rovesciando e mescolando così stereotipi e luoghi comuni, pregiudizi e verità sull’inconciliabile diversità delle reciproche appartenenze, fino ad arrivare a inaspettate sorprendenti contaminazioni musicali ed emotive. Dalle canzoni classiche più note (“Nostalgia de Milan” potrà battagliare contro “‘O surdato ‘nnamurato”, così come ”O mia bèla Madunina” dovrà vedersela contro “Santa Lucia luntana”) al raffinato graffiante cabaret dei Gufi, da Modugno alla macchietta, da “Munastero ‘e S.Chiara” a “Luci a San Siro”, fino ad arrivare ad una versione milanese della notissima “Napul’è” di Pino Daniele e ad una napoletana di “Vincenzina” di Enzo Jannacci, le due contendenti si confrontano e si scontrano fino ad una imprevista separazione... Nella seconda parte della storia ambientata in un futuribile 2061 - Isa la Tirolese e Veronica l’Ottomana narreranno che cosa potrebbe accadere domani nel nostro imprevedibile Belpaese. In sfida sul palco due grandi donne dello spettacolo italiano, una mediterranea voce ed una simpatia prettamente nordica in contrapposizione per divertire il pubblico e creare suggestioni ed atmosfere di un viaggio in Italia, il nostro magico insostituibile paese.

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CARLO GIUFFRÈ

TEATRO DELLE PALME dal 16 al 20 gennaio ’13

Carlo Giuffrè in QUESTI FANTASMI! di Eduardo De Filippo Regia di Carlo Giuffrè L 7

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«I fantasmi non esistono... li creiamo noi, siamo noi i fantasmi!» (Eduardo De Filippo) “Questi Fantasmi” è una delle commedie di Eduardo De Filippo che più ha saputo raccogliere un eccezionale successo di pubblico: la ragione di tale successo va ricercata, probabilmente, nella sua caratteristica principale, infatti si tratta di una commedia comica ma al tempo stesso amara. L’ambientazione è quella di un appartamento di un palazzo seicentesco dove vengono ad abitare Pasquale Lojacono e la giovane moglie Maria. All’insaputa di Maria, Pasquale, ha un accordo con il proprietario, per cui, in cambio dell’alloggio, dovrà sfatare le dicerie sull’esisten188

CARLO GIUFFRÈ

za di fantasmi nella casa. Suggestionato dai racconti del portiere, Pasquale si imbatte in Alfredo, amante della moglie, e lo scambia per un fantasma. Con il suo dirimpettaio, il professor Santanna, silenzioso e invisibile testimone di ciò che accade in casa, intrattiene intanto lunghi monologhi. I regali di Alfredo consentono alla coppia un certo benessere e Pasquale, sentendosi beneficiato dal fantasma, non si pone troppe domande. Non sopportando più l’equivoca connivenza dimostrata dal marito, Maria decide di fuggire con Alfredo, ma i suoi familiari si recano da Pasquale per denunciare l’adulterio e vengono a loro volta scambiati per fantasmi. Alfredo torna con la moglie e Pasquale, senza donazioni, è in difficoltà: quando incontra nuovamente Alfredo, desideroso di riabbracciare Maria, lo riconosce come “fantasma” e gli rivela il suo amore per la moglie e la pena di non poterle assicurare una vita dignitosa.

Alfredo, commosso da quelle parole, sta al gioco e regala a Pasquale il denaro desiderato. Immortale, esattamente come il suo insostituibile autore, la commedia intitolata “Questi fantasmi!” viene riproposta da un asso del palcoscenico italiano come Carlo Giuffrè che sarà accompagnato in scena da Piero Pepe, Maria Rosaria Carli, Claudio Veneziano, Antonella Lori e da Antonella Cioli, curando anche la regia di un pezzo importante del teatro napoletano, tra antiche suggestioni e grande capacità di rivitalizzare spettacoli senza tempo.

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TEATRO DELLE PALME dal 6 al 10 febbraio ’13

Peppe Barra

PEPPE BARRA RACCONTA in

di Peppe Barra con Salvatore Esposito chitarra e mandolino Paolo Del Vecchio pianoforte e fisarmonica Lucia Urciulo L 4

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Peppe Barra nasce a Roma nel 1944 da una famiglia di artisti napoletani: da bambino frequenta un’importante scuola di teatro e di dizione e, dopo cento mestieri, dopo le prime esperienze professionali con il Teatro Sperimentale di Gennaro Vitiello, incontra Roberto De Simone con cui fonda la Nuova Compagnia di Canto Popolare. Interprete magistrale di canzoni e tammurriate, di liriche teatrali e poesie, con particolare riguardo a Salvatore Di Giacomo, Raffaele Viviani e gli immancabili De Simone e Lambertini, Barra compone un unico affresco sonoro 190

melodico e ritmato, con gli echi del passato e i moderni ritmi del Mediterraneo. Da sempre attento alla ricerca della tradizione canora e musicale della sua terra, si dimostra particolarmente felice nel “contaminare” un repertorio dai molti brani classici, con brani suoi o di autori a lui vicini, sempre cantati in dialetto, per dare maggiore forza al significato dei testi, che hanno per tema esperienze autobiografiche, l’amore, la vita e la morte, trattati con quell’ironia e quel sarcasmo tipico di tutti partenopei e che Barra esprime come pochi altri.

Nella seconda metà degli anni ‘70 è protagonista della “Gatta Cenerentola”, l’opera teatrale di De Simone, culmine espressivo di quella attività musicale, rappresentata con successo in tutto il mondo. Nel 1982 in occasione del Carnevale di Venezia, Maurizio Scaparro lo invita ad esibirsi in un assolo: nasce così “Peppe e Barra”, scherzo in musica in due tempi, dove compare, a sorpresa, la madre Concetta Barra, che da allora parteciperà a tutti gli spettacoli del figlio. Dall’incredibile successo di quello spettacolo, che ha girato mezzo mondo, da Parigi a Bombay, nasce il sodalizio Barra-Lambertini, con la fondazione della compagnia “Peppe & Barra”, che ha prodotto e distribuito, in tutti i più importanti Festival italiani e stranieri, numerosi spettacoli. Oggi Peppe Barra propone “Peppe Barra Racconta”, uno spettacolo che sintetizza le qualità di attore e cantante dell’artista partenopeo: il linguaggio fiabesco si combina con la gestualità dell’artista simbolo della napoletanità.

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PEPPE BARRA

TEATRO DELLE PALME dal 20 al 24 febbraio â&#x20AC;&#x2122;13

Peppe Iodice in PEPPY HOUR Party Show

PEPPE IODICE

scritto e diretto da Lodice & Marangio

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Fiesta … che fantastica ‘sta Fiesta. Per distruggere il virus depressivo dilagante l’unica arma che ci resta è l’ALLEGRIA! Peppe vi invita ad entrare nel circuito delle risate in cui, un volta che ci sei, non vorrai più tirarti indietro. Sarete quelli che, in questo periodo di crisi, scappano su un pianeta buffo e trovano un agognato rifugio per tentare di ritornare ad essere felici. Diventerete tutti complici, sarete quelli che, senza sentirsi in colpa, hanno riso per 120 minuti, riuniti in un teatro della vostra città, ed anche all’esterno del teatro per qualche giorno sarete riconoscibili.

Siete tutti invitati al Party Show di Peppe Iodice. Una festa dove ci si trova per raccontare quello che è stato e prevedere quello che sarà. Il bilancio di una vita alla fine del suo primo tempo, le previsioni per il futuro sperando nei supplementari. Peppe canterà ma questo è meglio che non si sappia, Peppe ballerà ma non se ne assume la responsabilità, Peppe per l’occasione diventerà bello, anzi bello no: bello è impossibile! Attenzione però a quando uscite dal teatro: se vi ferma la polizia, e vi fa la prova del palloncino, potreste risultare positivi.

Sarete ubriachi come ad un happy hour… ma ubriachi di risate perché sarete stati all’happy hour di Peppe, praticamente al PEPPY HOUR! Con la simpatia che da sempre lo contraddistingue, il celebre artista napoletano che ha dato il via alla sua carriera nel ’98 con lo spettacolo “Tintura di Iodice” in qualità di autore, ritorna sulle tavole del palcoscenico napoletano con una nuova frizzante e un po’ alcolica commedia che prende in giro, con il suo spumeggiante titolo, il rito ormai sempre più diffuso dell’happy hour, quella ricercatissima ora felice dell’aperitivo. Una nuova dose di risate offerte da un artista che ha interpretato personaggi televisivi in note trasmissioni di cabaret come “Zelig Off”, ma che non ha mai abbandonato il suo grande amore per il teatro, luogo nel quale esprime al meglio tutta la sua capacità ironica e dove continua a ricevere i fragorosi applausi di un pubblico entusiasta.

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dal 13 al 24 marzo ’13

Carlo Buccirosso in

Finche’ morte non vi separi

una commedia scritta e diretta da CARLO BUCCIROSSO

E’ senza ombra di dubbio un attore comico partenopeo di straordinario talento, e si può dire che sia specializzato nel ruolo stereotipato del napoletano medio o piccolo-borghese di solito sempre trafelato da qualche preoccupazione, ma Carlo Buccirosso è noto anche come scrittore e sceneggiatore, dando vita alla propria carriera con “L’ultima scena” del 1989, che segna il suo debutto cinematografico accanto ad Aldo Giuffré, Vittorio Caprioli e Marina Suma. Ma è dopo la pellicola “Amami” del 2002 che diventa uno degli amici e attori prediletti di Vincenzo Salemme che lo dirigerà poi in vari lavori sia teatrali che cinematografici come “Premiata Pasticceria Bellavista”, “L’amico del cuore”, “Amore a prima vista” e “A ruota libera”, dove ha occasione di lavorare accanto a nomi sempre più importanti come Maurizio Casagrande, Nando Paone e Biagio Izzo, in ruoli che sono meno casinisti e scatenati di quelli che Salemme riserva per sé e rimangono invece nel clichè dell’uomo composto, ma costantemente in ansia. Ma Carlo Buccirosso diventa anche uno degli attori più tipici di film di Carlo Vanzina, 194

CARLO BUCCIROSSO

infatti lo si vedrà recitare in pellicole come “Febbre da cavallo – La mandrakata”, “Le barzellette”, “In questo mondo di ladri” nonché in alcune fiction di successo come “Un ciclone in famiglia 2 e 3”. Il suo amore per il teatro però non l’ha mai portato via dalle tavole del palcoscenico, offrendo spazio anche alle giovani leve, creando una propria compagnia teatrale con la quale ha portato in scena lavori come “C’era una volta ad Hollywood” e “La ricaduta dell’impero romano”. Carlo Buccirosso ha però interpretato anche opere in cui si è ritagliato il ruolo da protagonista, come l’ultimo lavoro intitolato “Napoletani a Broadway”, al fianco di Valentina Stella, nel quale ha voluto prendersi una rivincita nei confronti della società che limita le capacità dei giovani attori partenopei, mettendo su una prodigiosa agenzia di spettacolo per soli artisti napoletani. Dopo il suo ultimo grande successo, Carlo Buccirosso torna in scena con un nuovo spettacolo che di certo non potrà che scatenare le risate del suo affezionato pubblico che continua a seguire il suo umorismo e i suoi testi sempre brillanti e coinvolgenti.

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MAURIZIO CASAGRANDE

TEATRO DELLE PALME

dal 5 al 14 aprile ’13

Maurizio Casagrande in

ANCHE L’OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE NUOVO ALLESTIMENTO

commedia scritta da M. Caputo e F. Velonà con Michele Caputo, Cristina D’Alberto, Tiziana De Giacomo, Ivan Boragine Scene Giusy Giustino costumi Paola de Luca foto di scena Felice de Martino regia Maurizio Casagrande

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Oggi si vive con l’ansia di quello che gli altri, pensano di noi! Per non essere considerati dei “fessi” bisogna comportarsi talvolta trasgredendo le regole, seguire le mode, insomma mostrarsi in un modo ed essere in uno altro. Invece il personaggio di Mario, interpretato da Maurizio Casagrande, protagonista di questa divertente commedia, non è al passo coi tempi. Professore precario abita a casa di Massimo (alias Ivan Boragine) un amico che, senza neanche conoscerlo, gli ha prestato l’appartamento, dopo esser stato messo fuori casa da Silvia (portata 196

MICHELE CAPUTO

in scena da Cristina D’Alberto) sua moglie, che lo ha tradito. Ma Mario ne è ancora innamorato e quindi tenta il suicidio, ma grazie all’amico d’infanzia Emilio (ovvero Michele Caputo) riesce a salvarsi! Ma è proprio questo che vuole Mario? Tornare alla sua grigia vita matrimoniale con Silvia? Tutto viene completamente sconvolto dall’arrivo di Simona (Tiziana De Giacomo) una bellissima donna, che farà innamorare Mario, il quale, finalmente, dimenticherà sua moglie e potrà mettere fine alle sua pena d’amore. Questo sarà però l’inizio di un dilemma paradossale: seguire il suo cuore o sottomettersi al giudizio degli altri? Un finale a sorpresa scioglierà ogni dubbio…tra le risate! Dopo i grandi successi ottenuti a teatro nella passata stagione, torna con un nuovo allestimento, la commedia “Anche l’occhio vuole la sua parte”, diretta ed interpretata da Maurizio Casagrande, opera che può anche fregiarsi anche del titolo di vincitore del “Premio Albatros 2011” con la seguente motivazione: “Per la realizzazione di uno spettacolo che sottolinea, in maniera ironica, l’eterna contrapposizione tra apparire ed essere, indotta, all’estremo limite, da un mondo troppo spesso dedito all’effimero”. Con uno spumeggiante cast e la grande professionalità di un artista come Maurizio Casagrande, per nulla stanco degli applausi ricevuti sui palcoscenici italiani lo scorso anno, si appresta a tornare con una nuova magia e per far riflettere il pubblico su uno dei piccoli grandi drammi della società attuale.

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TEATRO DIANA LA STAGIONE TEATRALE 2012/2013 E’ con Lina Sastri che si aprirà la stagione 2012/2013 del Teatro Diana.

La bravissima cantattrice napoletana sarà impegnata in “LiNapoLina”, un mix di grande impatto teatrale dove saranno protagoniste note canzoni classiche partenopee, mentre sarà Gino Rivieccio il mattatore nel mese di novembre con “Faccio progetti per il passato”, un viaggio attraverso i trent’anni di carriera del popolare artista comico napoletano.

Paolo Ferrari ed Andrea Giordana invece tingeranno il teatro di giallo con “Un ispettore in casa Birling” uno spettacolo ricco di colpi di scena degni di Hitchcock, ma atmosfere ben più distese si avranno invece grazie a Carlo Buccirosso che presenterà la sua nuova opera come spettacolo di Natale. Luca Barbareschi e Filippo Dini trasporranno, dal grande successo cinematografico con Colin Firth della passata stagione, “Il discorso del re”, mentre a febbraio due artisti d’eccezione si prenderanno i riflettori: Luca Zingaretti con “La torre d’avorio”, insieme a Massimo De Francovich, e il brillante Vincenzo Salemme con la sua nuova divertente commedia intitolata “Il diavolo custode”. Dopo i successi ottenuti in giro per l’Italia nella passata stagione, sbarcherà al Teatro Diana “Due di noi”, serie di tre atti unici con Lunetta Savino ed Emilio Solfrizzi sulle tragicomiche disavventure di tre coppie di coniugi, per chiudere poi in bellezza con Monica Guerritore nel delicatissimo ruolo della giornalista e scrittrice scomparsa Oriana Fallaci in “… Mi chiedete di parlare”.

Via Luca Giordano,64 T.081 5567527 Posti

982, poltrona, poltroncine e galleria

Biglietteria

Lun-Dom: 10-30 dalle 16:30-19:30

Servizi Parcheggio 198

T. 081 0502219

www.teatrodiana.it diana@teatrodiano.it

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dal 18 ottobre al 4 novembre ’12

Lina Sastri

in LiNapoLina testo, drammaturgia e regia di Lina Sastri

Un percorso teatrale e musicale della canzone napoletana, con struttura drammaturgica e musicale che si avvale della personale scelta e interpretazione artistica di Lina Sastri, accompagnata da 6 musicisti solisti, in un recital semplicemente classico. Dopo vari esperimenti che hanno avvicinato in questi anni la nostra musica, la nostra melodia e la nostra poesia al mediterraneo, alle etnie dei popoli vicini, alle varie rivisitazioni, è tempo di tornare al classico, all’essenza, con semplicità, rigore ed eleganza, e anche con ritmo e leggerezza. Protagonista Lina Sastri che in questi anni ha testimoniato, sia come attrice che come cantante, la nostra cultura in tutto il mondo, percorrendo spesso, con la sua ricerca musicale e teatrale, mode e stili ormai diffusi. E’ protagonista la nostra musica, da quella eterna del Novecento, a quella del dopoguerra, quella cantata dalla gente, fino a qualche autore degli ultimi anni ormai diventato classico. Attraverso brani cantati e recitati si racconta una donna e un’anima. Di femmina napoletana e non, di artista e di donna, parlando con parole e musiche di grandi autori, e spesso dell’artista stessa, di un percorso di vita. Di grandi e piccole sofferenze, di forti e violente passioni, di speranza, di vita. E’ un viaggio nel cuore di una donna, attraverso la poesia, il teatro e la musica. Il nome di Lina finisce con l’inizio del nome della sua città, il nome della sua città finisce con l’inizio del suo nome: Lina-Napoli-Lina-Napoli. Ha provato a dirlo come un unico suono, e sembra proprio di dire, di cantare, sempre Napoli, senza fine. Napoli, all’infinito. E’ questo il motivo per il quale ha voluto chiamare così questo spettacolo, questo concerto in musica e parole dove viene raccontata la sua terra con la sua musica immortale, infinita, accompagnata da sette musicisti, passando, come sempre, dalla parola alla musica, alla danza, in un flusso dell’anima che va e viene, come il mare.

Con il bagaglio degli ultimi anni, cercando sempre vie nuove di musica, percorsi che non hanno paura di cantare la tradizione senza limitarsi alla tradizione, cercando nella musica il teatro, guardando a ogni canzone come a un momento di emozione da comunicare con la voce, con il canto, con il corpo, con il cuore, con l’anima, Lina Sastri propone questa sua nuova opera.

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Gino Rivieccio in

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FACCIO PROGETTI PER IL PASSATO (Un Gino per il mondo) di Gino Rivieccio e Gustavo Verde regia Luigi Russo

Era solo la passata stagione quando un artista d’eccezione, uno dei simboli dell’elegante comicità in salsa napoletana come Gino Rivieccio, portò in scena “La pazienza differenziata”, quello che lui stesso aveva definito come “uno stato d’animo, un modo di essere”. Da sempre sensibile nei confronti dei problemi della città, Rivieccio aveva recuperato il problema dei rifiuti che tanto ha fatto disperare la popolazione in quel periodo, riciclando il tema per cucirci su un vero e proprio spettacolo teatrale, molto gradito ed apprezzato dal grande pubblico. Su testi di Maurizio De Giovanni e Gustavo Verde, oltre che dello stesso Rivieccio, lo spettacolo voleva essere un piccolo manuale, tutto giocato sul divertimento, atto a mostrare agli spettatori il modo migliore per sopravvivere alla montagna di spazzatura morale e sociale che ci sta sommergendo. Gino Rivieccio, con l’abilità e la versatilità del veterano del palcoscenico, accompagnato da bravissimi attori, sfoderava in scena una serie di riflessioni, di monologhi comicissimi ma anche agrodolci sulla nostra vita, sulla sua città e sul domani dei nostri figli.

Un mondo dove ad essere monitorati sono gli aspetti più profondi del nostro vivere. L’artista torna in scena anche in questa stagione con un divertentissimo spettacolo, intitolato “Faccio progetti per il passato”, dove ripercorre i momenti più significativi del suo trentennale repertorio. Rivieccio strizza l’occhio a un passato, non solo teatrale, intriso di una nostalgia che si rivela agrodolce in alcuni tratti. Rispetto alla prima edizione di “Un Gino per il mondo”, del 1991, in “Faccio progetti per il passato” l’attore aggiunge alcuni dei personaggi più accattivanti che hanno caratterizzato i suoi spettacoli più famosi e i monologhi più popolari della sua carriera, rivisitati da una satira attuale come sempre garbata e intelligente.

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GINO RIVIECCIO

Basti pensare alla storica bolletta del telefono e allâ&#x20AC;&#x2122;impareggiabile tassista che tornano conditi con gustosi remake che il protagonista interpreta, affiancato da giovani attori selezionati tra le migliori scuole teatrali campane. Insomma due ore di risate dove il suggerimento che vi diamo è solo: imbarcatevi su questo volo teatrale e fateviâ&#x20AC;Śun Gino per il mondo!

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TEATRO DIANA

dal 5 al 16 dicembre ’12

Paolo Ferrari e Andrea Giordana in

UN ISPETTORE IN CASA BIRLING

di John Boynton Priestley traduzione Giovanni Lombardo Radice con Crescenza Guernieri, Cristina Spina, Vito di Bella, Mario Toccafondi, Loredana Gjeci regia Giancarlo Sepe

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In Inghilterra nel 1912, la famiglia Birling festeggia il proprio benessere finanziario e il fidanzamento della figlia Sheila con un giovane industriale. Abiti da sera, cena e vini d’annata. Mentre tutto fila liscio verso la conclusione, bussano alla porta: un ispettore di polizia deve porre delle domande al capo famiglia, Arthur… Un inizio folgorante per una commedia a carattere giallo, piena di suspense. Il poliziotto mette in crisi la serata, la famiglia, gli affari, il fidanzamento e tutto il resto. Sulla storia aleggia la morte violenta di una giovane donna: viene annunciato infatti il suicidio di Eva Smith, una giovane ex-dipendente in uno degli stabilimenti Birling, licenziata due anni prima in quanto attivista sindacale. L’ispettore interroga i membri della famiglia, i quali risultano tutti, ciascuno a diverso titolo, coinvolti nella vita di Eva e potenzialmente responsabili dell’atto suicida di lei. Terminata l’indagine, l’Ispettore se ne va e i Birling cominciano a interrogarsi sull’accaduto. Scoprono che Goole non fa parte della polizia e sono anche assaliti dal dubbio che la ragazza, di cui negli ospedali di zona non risulta traccia, non sia mai 204

ANDREA GIORDANA

PAOLO FERRARI

esistita. Ecco una combine che non ha eguali nel teatro del Novecento, di cui J.B. Priestley ne è un rappresentante esemplare: thriller e dramma borghese. Le ipocrisie dell’alta società che si mischiano al disagio del ceto meno abbiente, che soccombe. Le colpe che si materializzano e diventano spauracchi agli occhi della famiglia Birling che prova a scaricare le proprie responsabilità. Una famiglia ricca e tranquilla, almeno all’apparenza, potrebbe nascondere un terribile segreto e soltanto lo spettatore potrà, alla fine dello spettacolo, scoprire la verità riguardo il mistero che attanaglia i Birling. Un interrogatorio poliziesco che dura un’intera notte, non risparmiando niente e nessuno. Una serie di colpi di scena alla Hitchcock che cambia ogni volta il nome dell’assassino, coinvolgendo i protagonisti, presunti ignari e presunti colpevoli, in una sarabanda surreale e velenosa, che non conosce sosta e che ha termine alle prime luci dell’alba.

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CARLO BUCCIROSSO

TEATRO DIANA

dal 19 dicembre al 13 gennaio ’13

Carlo Buccirosso in

Finche’ morte non vi separi

una commedia scritta e diretta da Carlo Buccirosso L

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E’ senza ombra di dubbio un attore comico partenopeo di straordinario talento, e si può dire che sia specializzato nel ruolo stereotipato del napoletano medio o piccolo-borghese di solito sempre trafelato da qualche preoccupazione, ma Carlo Buccirosso è noto anche come scrittore e sceneggiatore, dando vita alla propria carriera con “L’ultima scena” del 1989, che segna il suo debutto cinematografico accanto ad Aldo Giuffré, Vittorio Caprioli e Marina Suma. Ma è dopo la pellicola “Amami” del 2002 che diventa uno degli amici e attori prediletti di Vincenzo Salemme che lo dirigerà poi in vari lavori sia teatrali che cinematografici come “Premiata Pasticceria Bellavista”, “L’amico del cuore”, “Amore a prima vista” e “A ruota libera”, dove ha occasione di lavorare accanto a nomi sempre più importanti come Maurizio Casagrande, Nando Paone e Biagio Izzo, in ruoli che sono meno casinisti e scatenati di quelli che Salemme riserva per sé e rimangono invece nel clichè dell’uomo composto, ma costantemente in ansia. Ma Carlo Buccirosso diventa anche uno degli attori più tipici di film di Carlo Vanzina, infatti lo si vedrà recitare in pellicole come “Febbre da cavallo – La mandrakata”, “Le barzellette”, “In questo mondo di ladri” nonché in alcune fiction di successo come “Un ciclone in famiglia 2 e 3”. Il suo amore per il teatro però non l’ha mai portato via dalle tavole del palcoscenico, offrendo spazio anche alle giovani leve, creando una propria compagnia teatrale con la quale ha portato in scena lavori come “C’era una volta ad Hollywood” e “La ricaduta dell’impero romano”. Carlo Buccirosso ha però interpretato anche opere in cui si è ritagliato il ruolo da protagonista, come l’ultimo lavoro intitolato “Napoletani a Broadway”, al fianco di Valentina Stella, nel quale ha voluto prendersi una rivincita nei confronti della società che limita le capacità dei giovani attori partenopei, mettendo su una prodigiosa agenzia di spettacolo per soli artisti napoletani. Dopo il suo ultimo grande successo, Carlo Buccirosso torna in scena con un nuovo spettacolo che di certo non potrà che scatenare le risate del suo affezionato pubblico che continua a seguire il suo umorismo e i suoi testi sempre brillanti e coinvolgenti.

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TEATRO diana

dal 16 al 27 gennaio ’13

Luca Barbareschi e Filippo Dini in IL DISCORSO DEL RE

tratto dal film premio oscar 2011 di David Seidler regia di Luca Barbareschi

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“Il discorso del re” è ambientato in una Londra surreale, a cavallo tra gli anni ‘20 e ‘30, ed è centrato sulle vicende di Albert, secondogenito balbuziente del Re Giorgio V. Si parte dai fatti storici per addentrarsi in un dramma personale, senza abbandonare mai la storia, che non è fondale sottofondo ma è presenza imprescindibile di ogni istante della commedia al fianco dei protagonisti.

Recentemente ne è stato fatto un film di grande successo, pluripremiato con gli Oscar, ma in origine nasce come testo teatrale. “Il discorso del re” sfrutta l’aspetto psicofisico della disarticolazione verbale per raccontare il rapporto tra il Paese colono e l’Impero per cui sacrifica i propri figli in guerra e dimostra come aneddoti nascosti nelle pieghe della storia possano elevarsi alla potenza dell’epica, se narrati con perizia e ritmo. Il merito è dello sceneggiatore David Seidler che nella sua vita ha sofferto di balbuzie. Una commedia umana, sempre in perfetto equilibrio tra toni drammatici e leggerezze, ricca di ironia ma soffusa di malinconia, a tratti molto commovente, ma capace anche di far ridere.

Non di risate grasse o prevedibili, ma di risate che nascono dal cervello e si trasmettono al cuore. Così come le lacrime non nascono da un intento ricattatorio ma dall’empatia, da una condivisione sentimentale di difficoltà umane.

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LUCA BARBARESCHI

E’ una bellissima storia sul senso di responsabilità e sulla dignità del ruolo, anche quando tale ruolo non è atteso né desiderato, sulla solidarietà familiare e sulla forza di volontà che permette di superare ostacoli apparentemente insormontabili. Albert è il minore dei figli di Giorgio V e soffre di una pronunciata balbuzie che lo rende poco adatto al suo ruolo istituzionale in un’epoca in cui la radio comincia a modificare i rapporti fra il potere ed il popolo comune. Forse perché la famiglia reale gli è sempre apparsa piuttosto una “ditta”, dopo una gioventù dissipata al traino del fratello maggiore brillante e gaudente, si è formato una famiglia basata sull’amore e la solidarietà con una donna che non aspira alle luci della ribalta, ma che sarà perfettamente in grado di sostenerlo nei momenti difficili e di assumersi lei stessa responsabilità più grandi del previsto. Proprio lei lo spinge, dopo numerosi tentativi falliti, a chiedere l’aiuto di un logopedista australiano dai modi inconsueti.

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LUCA ZINGARETTI

TEATRO DIANA

dal 13 al 24 febbraio ’13

Luca Zingaretti e Massimo de Francovich in TORRE

D’AVORIO

di Ronald Harwood traduzione di Masolino d’ Amico con Peppino Mazzotta, Gianluigi Fogacci regia di Luca Zingaretti

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E’ il momento di regolare i conti, e la cosiddetta denazificazione – la caccia ai sostenitori del caduto regime - è in pieno svolgimento. Gli alleati hanno bisogno di prede illustri, di casi esemplari che diano risonanza all’iniziativa. Viene così convocato, nel quadro di una indagine sulla sua presunta collaborazione con la dittatura, il più illustre espo210

MASSIMO DE FRANCOVICH

nente dell’alta cultura tedesca, vale a dire il direttore d’orchestra Wilhelm Furtwängler. Lui non era stato nazista, e anzi non aveva nascosto di detestare le politiche del Terzo Reich; era anche riuscito a non prendere mai la tessera del partito. Ma nel buio periodo dell’esodo di molti illustri intellettuali che avevano preferito trasferirsi all’estero piuttosto che continuare a lavorare in condizioni opprimenti, era rimasto in patria, e aveva svolto la sua attività in condizioni privilegiate. Aveva scelto, in tempi durissimi, di tenere accesa la fiaccola dell’arte e della cultura, convinto che questa non abbia connotazione politica; e aveva sfruttato il suo prestigio per aiutare, all’occorrenza, persone perseguitate o emarginate. Si era anche scaricato la coscienza barcamenandosi per esibirsi nel minor numero possibile di occasioni ufficiali; pur di non stringere la mano a Hitler, in una occasione famosa e fotografata, aveva fatto in modo di continuare a impugnare la bacchetta con la destra. Dai suoi compatrioti, quasi tutti melomani, era sempre stato venerato alla stregua di una divinità super partes, e anche dopo la fine della guerra nessun tedesco si era sentito di addebitargli alcunché. Ma ecco ora che i vincitori vogliono vederci chiaro, e se possibile far crollare anche questo superstite mito della superiorità germanica. Consapevoli del fascino che il grande artista esercita su tante persone, essi affidano l’indagine a un uomo che dà ogni garanzia di esserne immune: un maggiore dell’esercito che detesta la musica classica, venditore di polizze assicurative nella vita civile e quindi molto sospettoso nei confronti del prossimo; un plebeo che disprezza le sdolcinatezze borghesi; un giustiziere sacrosantamente indignato dalle ingiustizie e dalle atrocità che ha visto perpetrare in questa corrottissima zona dell’Europa; soprattutto, un americano convinto nell’eguaglianza di tutti gli uomini sia nei diritti sia nelle responsabilità.

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Con Nicola Acunzo, Domenica Aria, Floriana de Martino, Andrea di Maria, Antonio Guerriero, Raffaella Nocerino, Giovanni Ribò

Immaginiamo che un giorno il nostro diavolo custode salga sulla terra per dirci “Vuoi tornare a nascere e ricominciare da capo? La vuoi la seconda possibilità? Ce la farai a fare di meglio?”. Reduce dal grande successo della passata stagione ottenuto dallo spettacolo intitolato “L’astice al veleno”, nel quale una giovane attrice poteva ascoltare le chiacchiere di alcune statue animate, in realtà parlanti soltanto nella sua testa e agli occhi del pubblico, e di un pony express intento a portare dei pacchi dono per i classici ritardatari nell’affascinante scenario del giorno che precede la Vigilia di Natale, contenendo i tradizionali elementi della commedia classica napoletana che tanto l’ha reso celebre al grande pubblico, il quale continua ancora ad ammirarlo e ad applaudirlo, Vincenzo Salemme presenta il suo nuovo spettacolo che è intitolato “Il diavolo custode”. L’intento di Salemme è stato quello di realizzare uno spettacolo che avesse la capacità di stimolare lo spettatore, di far 212

dal 27 febbraio al 7 aprile ’13

Vincenzo Salemme in IL DIAVOLO CUSTODE la nuova commedia scritta e diretta da Vincenzo Salemme

venire voglia di parlare di più con sè stessi, col diavolo che ci portiamo dentro senza averne tanta paura, perché, se quel diavolo è dentro di noi, forse è davvero solo un povero diavolo e non può fare del male. E anzi, magari vorrebbe offrire solamente una comoda seconda possibilità. Perchè l’uomo in fondo è fatto così, capita spesso che si lamenti con l’universo intero e con la vita che sono stati troppo crudeli, contro avvenimenti che hanno finito per tarparci le ali, che ci hanno spezzato i sogni. E allora è bello immaginare che un giorno il nostro diavolo custode salga sulla terra e venga a porci una domanda, a chiederci se sia il caso di avere una nuova occasione, se si possa fare meglio, se una nuova chance possa migliorare la situazione. Ecco da dove nasce la nuova idea del brillante Vincenzo Salemme, un uomo da palcoscenico che vuole farsi questo tipo di domanda insieme al pubblico, ma con il sorriso sulle labbra, senza cattiveria e senza paura di quel diavolo interiore. Ancora una volta Salemme sarà autore del testo, regista della commedia ed interprete, ma accanto a lui sul palco ci saranno Nicola Acunzo, Domenico Aria, Floriana De Martino, Antonio Guerriero, Raffaella Nocerino e Giovanni Ribò. Le scenografie sono a cura di Alessandro Chiti, mentre i costumi sono di Mariano Tufano e le musiche di Antonio Boccia.

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Lunetta Savino e Emilio Solfrizzi in

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di Michael Frayn regia di Leo Muscato

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EMILIO SOLFRIZZI

Questa commedia fu rappresentata per la prima volta a Londra nel 1970. Era l’esordio teatrale di Michael Frayn, un autore allora sconosciuto, che solo una decina d’anni dopo sarebbe diventato famoso in tutto il mondo grazie al successo di “Rumori fuori scena”. “Due di noi” è il titolo che racchiude tre atti unici, concepiti per essere recitati da un’unica coppia d’attori che raccontano tre emblematiche e paradossali situazioni matrimoniali. Nella prima, intitolata “Black and silver”, un marito e una moglie, entrambi col sistema nervoso logorato da un pargoletto insonne e urlante, tornano in vacanza a Venezia nella stessa camera d’albergo dove avevano trascorso la luna di miele. Il confronto passato/presente è inevitabilmente comico, tenero, con una punta d’amarezza. Nella seconda, che prende il nome di “Mr. Foot”, la comunicazione di coppia è praticamente azzerata: la moglie sopperisce dialogando in modo surreale con il piede del marito, l’unica parte del corpo che ne tradisce qualche sprazzo emotivo, ad onta della sua ostentata e

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LEO MUSCATO LUNETTA SAVINO

glaciale indifferenza. L’ultima situazione, che ha il titolo di “Chinamen”, consiste in un vero e proprio virtuosismo drammaturgico e attorale: marito e moglie si ritrovano a dover gestire una cena alla quale hanno invitato, per errore, una coppia di amici da poco separati e il nuovo boyfriend di lei. Qui il meccanismo comico, spinto al limite della farsa, è potenziato dal fatto che gli stessi due attori, grazie ad un diabolico meccanismo di entrate, uscite e travestimenti, si trovano ad interpretare ben cinque ruoli diversi, dando vita ad un vorticoso crescendo di equivoci fino al paradosso finale. Sono passati ormai quarant’anni da quel felice esordio, ma la freschezza di queste piccole pièces è rimasta intatta, a riprova del loro valore teatrale e della bravura dell’autore. A portare in scena questi tre piccoli gioielli di teatro due bravissimi attori arrivati al grande successo grazie ad acclamate fiction televisive ed alcune pellicole cinematografiche come Lunetta Savino, già applaudita in “Mine Vaganti” di Ferzan Ozpetek così come in “Un medico in famiglia” ed Emilio Solfrizzi, irresistibile protagonista di “Tutti pazzi per amore”.

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TEATRO DIANA dal 24 aprile al 5 maggio ’13

Monica Guerritore È Oriana Fallaci

in…MI CHIEDETE DI PARLARE con Lucilla Mininno scritto e diretto da Monica Guerritore

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MONICA GUERRITORE

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Deve avere mantenuto quegli occhi immensi fino alla fine, Oriana. Occhi intelligenti, feroci, vivi che immagino abbiano continuato a parlare ben oltre il tempo nel quale non ha parlato più. Quegli occhi, immagino, continueranno a parlare anche in scena, anche nell’ultima scena dello spettacolo. Non si acquieteranno mai. Cosa dicono? In quale scenografia immaginaria si muovono? La parola “guerra” accompagna ogni sua azione, ogni suo sentimento. Quegli occhi hanno “visto” la guerra mentre il suo corpo di giovane adolescente la attraversava. Con le armi nel cestino della bicicletta sfidava pericoli un giovane e bellissimo eroe: suo padre. Era il tempo della Resistenza. Il corpo cambia, le cellule si rinnovano, in sette anni non c’è più niente nel nostro corpo fisico che assomigli a ciò che eravamo, ma ciò che è penetrato attraverso lo sguardo nella nostra anima, nell’intima piega del nostro essere non si cancella più. Guerra. Ha avuto paura? Si. Nel materiale immenso che il “Corriere della Sera” e Emilia Costantini hanno messo a disposizione risulta chiaramente.

Guerra-paura. Paura-ferocia come volontà di vita.

Odio per la morte. Morte. Il suo ragionamento diventa negli anni sempre più iperbolico, privo di sfumature, tagliente. Non lascia nessuno spazio all’interlocutore, alla riflessione, alla comprensione delle ragioni dell’altro, alla crisi che in tutte le persone che lavorano con il “pensiero” prima o poi si mette in moto trasformando il giudizio, prendendo atto delle ragioni degli altri. La disistima, a tratti l’odio, nutrito nei suoi confronti trova un fondamento. Le sue battaglie, le sue affermazioni, le sue prese di posizione potrebbero anche non essere condannabili. Alcune delle cose sulle quali ragiona (e scrive) sono e avrebbero potuto essere condivisibili.

Anche da parte di quel mondo intellettuale che non l’ha mai accettata. Ma è il suo tagliare fuori il mondo che pian piano la isola dal mondo. La sua sofferenza per questo mancato riconoscimento è reale, ma l’immagine che ha costruito di sè è più importante, è più reale.

E nel tempo divora sè stessa. Oriana ha creato “Fallaci”. Quella Fallaci vive di guerra, vive di coraggio, vive di estremismo. Non ci possono essere “crisi” o dubbi quando tutto quello che fai, scrivi, dichiari deve andare ad alimentare “L’Altra”.

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TEATRO DIANA FUORI ABBONAMENTO dal 24 ottobre ’12

KOMIKAMENTE ”Il mercoledì... prendila a ridere”

Laboratorio Artistico di Cabaret Conduce Michele Caputo

dal 31 gennaio al 3 febbraio’13

Ambra ANGIOLINI e Edoardo LEO in “Ti ricordi di me?” di Massimiliano Bruno regia di Sergio Zecca

dall’ 8 febbraio al 10 febbraio’13

Maurizio BATTISTA in “Oggi non è giornata”

dall’8 al 12 maggio’13

Maurizio CASAGRANDE in “Anche l’occhio vuole la sua parte” con Michele Caputo regia di Maurizio Casagrande 218

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TEATRO MERCADANTE LA STAGIONE TEATRALE 2012/2013 La sala principale del teatro Stabile di Napoli presenta una programmazione che affianca ai grandi classici di tutti i tempi, una buona selezione di opere di drammaturgia contemporanea. Alla prima categoria appartengono “La scuola della Mogli” di Moliere di Sciaccaluga con Eros Pagni, ben due Shakespeare, con due titoli di grande popolarità quali “Otello” che vede un terzetto formato da validissimi attori quali Massimo Dapporto, Maurizio Donadoni e Lucia Lavia diretti da Garella, ed il pluripremiato “Romeo e Giulietta per la regia di Valerio Binasco, giunto alla sua terza stagione. Da segnalare la rilettura di Pasolini del “Miles Gloriosus” di Plauto, ribattezzato “Il Vantone”, diretto ed interpretato da Arturo Cirillo, e due classici del ‘900 quale “Erano tutti miei figli” di Miller, con Mariano Rigillo protagonista, e “La governate” di Brancati con Pattavina e Giovanna Di Rauso. La drammaturgia contemporanea è invece rappresentata dalla rilettura del mito di Antigone riscritta da Valeria Parrella, che Luca De Fusco, direttore dello stabile, dirigerà con Gaia Aprea protagonista, la commedia “Art” della francofona Yasmine Reza, l’autobiografico “Non tutto è risolto” della grande Franca Valeri, e il musical “The suit”, ultima creatura del genio di Peter Brook. Al ridotto interessanti operazioni drammaturgiche tra cui spicca l’operazione che De Fusco ha dedicato al libro di Anna Maria Ortese “Il Mare non bagna Napoli”, i cui cinque episodi saranno diretti da altrettanti registi che, oltre allo stesso direttore, sono Paolo Coletta, Alessandra Cutolo, Linda Dalisi ed Antonella Monetti. La programmazione sarà affiancata, inoltre da Stages e Laboratori condotti, tra gli altri, da Alina Narciso, Michele Monetta e Lina Salvatore.

Piazza Municipio, 72 T. 081 5513396 Posti

553, platea, palchi e loggione

Biglietteria Servizi Parcheggio 220

www.teatrostabilenapoli.it/mercadante info@teatrostabilenapoli.it

Lun-Sab: 10:30 - 13 dalle 17:30 -19:30 | Dom: 10:30-13 pagamento con carta | Aria condizionata | Servizo Bar SUPERGARAGE - T. 081 5518708

LEGENDA Platea

Palchi

BIGLIETTI

Feriale

Festivo

Poltrona e 1a fila di palchi

26,00

29,00

Poltrona e 1a fila di palchi (cral/giovani/anziani)*

22,50

24,50

Posto palco 2a e 3a fila

19,00

22,50

Posto palco 2a e 3a fila (cral/giovani/anziani)*

15,00

17,00

Posto palco 2a e 3a fila (laterale) e 4° fila

14,00

17,00

Posto palco 4a fila (giovani e anziani)* e Loggione

9,50

11,50

* valido per i giovani fino a venticinque anni e per gli anziani oltre il sessantesimo anno d’età

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TEATRO MERCADANTE

dal 21 novembre al 9 dicembre ’12

ANTIGONE

di Valeria Parrella regia Luca De Fusco con Gaia Aprea, Fabrizio Nevola,

Giacinto Palmarini, Alfonso Postiglione, Nunzia Schiano, Paolo Serra, Dalal Suleiman e

con la partecipazione di

Antonio Casagrande Antigone è il nuovo spettacolo firmato da Luca De Fusco, che per il quinto Napoli Teatro Festival Italia e la Stagione 2012-13 dello Stabile ha commissionato alla scrittrice Valeria Parrella una drammaturgia originale, di prossima pubblicazione per i tipi di Giulio Einaudi ed.

Scrive l’autrice: “I temi principali che Antigone da sempre porta davanti al pubblico, lasciandoli insoluti, e di cui chiede il giudizio al Legislatore, sono la liceità della sepoltura anche ove essa non sia ammessa per legge e la carcerazione.

Ella muove dunque continuamente da un mondo dei vivi, il nostro, a quello dei morti: quello di suo fratello e quello dell’orrenda “sepoltura” in vita delle carceri. Antigone e Creonte si fronteggiano determinati, tragici e costanti, senza mai perder terreno l’uno verso l’altro: anche se uno comanda e l’altro dovrà obbedire, poi la storia invertirà le parti lasciando colui che comanda senza scampo. È questo il momento storico per una riscrittura dell’Antigone. Non un esame dell’opera sofoclea o una modernizzazione della stessa, o una nuova traduzione: è questa l’epoca storica per mettere le mani nelle nervature della classicità e, così come Steiner si chiedeva perché l’Antigone fosse l’opera classica più riscritta di tutti i tempi, ecco: darsi una risposta.(…) Un discorso sulla vita, sul coraggio, sull’autodetermina222

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GAIA APREA

zione, su cosa significhi essere partecipi del Diritto, oggi”. Antigone sarà interpretata dall’attrice Gaia Aprea, già protagonista in teatro di numerose produzioni di successo diretta da De Fisco, dalle commedie goldoniane “Trilogia della villeggiatura”, “La Famiglia dell’antiquario”a “L’Impresario delle Smirne”, a “Il Mercante di Venezia” di Shakespeare e “Vestire gli ignudi” di Pirandello. Lo scorso anno, oltre ad aver ripreso il monologo di Maria Luisa Spaziani su Giovanna d’Arco,allo Stabile di Napoli è stata anche applauditissima Polly ne “L’Opera da tre soldi” accanto a Massimo Ranieri, sempre per la regia di De Fusco, e “La Casa di Bernarda Alba”, protagonista Lina Sastri, diretta dal regista spagnolo Luis Pasqual.

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TEATRO MERCADANTE

dall’ 8 al 13 gennaio ’13

Otello

di William Shakespeare traduzione, adattamento e regia Nanni Garella con Massimo Dapporto, Maurizio Donadoni, Federica Fabiani, Gabriele Tesauri, Woody Neri e Matteo Alì A una coppia d’attori molto cari al pubblico, Massimo Dapporto e Maurizio Donadoni, è affidata l’interpretazione di due fra i personaggi più famosi sgorgati dalla penna del genio shakespeariano, Otello e Iago. “Shakespeare – dichiara Nanni Garella nelle note di regia – è l’unico autore, dopo i greci, che riesce a darci tragedie vere; e Otello, nella storia teatrale, è una delle poche vicende pienamente conosciute dal pubblico, soprattutto dall’epoca romantica in poi […]. Otello, una volta scrostato dai depositi romantici e naturalistici, è un grande dibattito, profondo e appassionante, sulla natura umana: per Otello il mondo è bello, gli uomini sono nobili, e giustificano la loro esistenza nella lealtà e nell’amore; per Iago il mondo è abietto e volgare e gli uomini sono come animali, carogne che si divorano l’un l’altro.

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Da un lato un’idea del mondo e della natura umana che volge lo sguardo alla convivenza, alla bellezza e all’armonia; dall’altro la totale assenza, machiavellica, di ideologia, il pragmatismo empirico più spregiudicato. Nessuno ha la meglio, alla fine. In realtà, il mondo somiglia molto di più a come lo immagina Iago, ma anch’egli ne è travolto, come Riccardo III. Cosa resta, dopo gli assassini, i suicidi, il crollo della fiducia, della fedeltà e dell’amore? Probabilmente solo la notte buia, il cupo abisso in cui precipita a volte la mente umana. L’accesso di follia distruttiva e autodistruttiva, omicida e suicida, di Otello, nutrita dalla menzogna e dall’infamia di Iago; e la dissoluzione di un mondo di valori, come famiglia, patria, amore, lealtà, coerenza morale”. Oltre ai già citati protagonisti, in scena ci sarà una giovanissima Desdemona, interpretata dalla bravissima Lucia Lavia. La secondogenita di Gabriele Lavia e di Monica Guerritore, che al suo debutto, nel 2011, con “Il malato immaginario” di Moliere convinse pubblico e critica, aggiudicandosi una candidatura quale miglior attrice emergente alle Maschere per il Teatro 2012. Lo scorso anno è stata anche vibrante protagonista nell’ “Ifigenia in Aulide”.

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dal 22 al 27 GENNAIO ’13

IL VANTONE di Plauto traduzione di Pier Paolo Pasolini regia Arturo Cirillo

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Salvatore Caruso, Arturo Cirillo, Michelangelo Dalisi, Rosario Giglio e Luciano Saltarelli con

Il lavoro di Pier Paolo Pasolini sul Miles Gloriosus è molto più di una semplice traduzione: è un vero e proprio rifacimento che rende l’universo di Plauto particolarmente attuale, restituendone il contesto più che la parola. Si tratta, in altri termini, di una traduzione “artistica” capace di reinventare e introdurre personaggi popolari e rionali, creando un meccanismo teatrale parallelo a quello plautino.

“Il miles gloriosus di Plauto tradotto da Pasolini in una lingua tutta teatrale che nasce dall’avanspettacolo e si formalizza nella struttura metrica dei doppi settenari già usati da Molière e dall’uso della rima è – spiega Arturo Cirillo – al centro di questo lavoro, affidato ad una compagnia di soli uomini che, secondo un uso antico del teatro, si traveste nei vari personaggi della commedia, creando un rapporto tra le lingue teatrali del varietà. Un viaggio attraverso la musicalità del dialetto e la ritmicità del verso giocato in uno spazio vuoto, tra residuati teatrali e costumi dall’estroso repertorio, per narrare una storia semplice ed antica con la sensibilità del teatro di oggi. Una storia di servi e padroni, di generali alla Falstaff, di gabbati e torturatori, di donne scaltre ed innamorate, che danno vita ad un mondo basso da cui avvolte nasce la poesia”.

Lo spettacolo ha debuttato con successo nello scorso mese di Giugno al Teatro Antico dell’area archeologica di Posillipo, in occasione dell’ultima edizione del Napoli Teatro Festival. Arturo Cirillo, in scena nel ruolo del protagonista, ha convinto il numeroso pubblico accorso alle tre rappresentazioni, confermando la sua forte vena ironica ed antinaturalista, di regista ed attore, così come è avvenuto per tante sue precedenti regie, da “Mettiteve a fa l’ammore cu’mme” di Scarpetta, che segnò il suo primo grande successo da regista, alle ruccelliane “L’Ereditiera” e “Le cinque rose di Jennifer”, o “La Piramide” di Copi, o, ancora, alle due commedie di Moliere, “Le Intellettuali” e “L’Avaro”. In questa stagione, oltre al “Vantone”, ritorna a Ruccello con una personalissima versione di “Ferdinando”.

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TEATRO MERCADANTE dal 5 al 10 febbraio ’13

La governante di Vitaliano Brancati con Pippo Pattavina,

Giovanna Di Rauso, Max Malatesta, Marcello Perracchio, Giovanni Guardiano

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regia Maurizio Scaparro Maurizio Scaparro affronta il testo del 1952 di Vitaliano Brancati , “La governante”, che subì l’immediato divieto da parte della censura per il tema, allora molto “scottante”, dell’omosessualità trattato nella commedia, sebbene l’autore sostenesse che “la sostanza della vicenda è più la calunnia che l’amore fra due donne”.

Sullo sfondo di un complesso discorso sull’etica e sulla responsabilità individuale, il testo è pieno di accenti polemici contro l’ipocrisia dei benpensanti cattolici, il filocomunismo borghese, i princìpi della Sicilia baronale e la censura stessa.

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La vicenda de “La Governante” è imperniata su Caterina Leher, governante francese assunta in casa Platania, famiglia siciliana e borghese trapiantata a Roma, il cui patriarca, Leopoldo, ha sacrificato la vita di una figlia, morta suicida, ai pregiudizi della sua morale. Caterina è calvinista e viene considerata da tutti un modello d’integrità. Vive perciò segretamente la propria “sessualità”, una “colpa” cui si aggiunge quella di aver attribuito a una giovane cameriera dei Platania le proprie tendenze, causandone il licenziamento. Caterina si sente responsabile della morte della ragazza, coinvolta in un incidente mentre tornava al Sud: un peccato insostenibile, lacerante, che la governante deciderà di espiare con il suicidio.

Ad interpretare la protagonista è Giovanna Di Rauso, attrice scoperta giovanissima da Giorgio Strehler che la fece debuttare nel ruolo della Maddalena ne “I Giganti della Montagna”. L’attrice ha lavorato da protagonista con registi come Iancu, Castri, Gassman e Gabrile Lavia, al fianco del quale è stata Lady Macbeth (2009). È nota al grande pubblico televisivo per essere la coprotagonista del serial “Romanzo Criminale” nel ruolo di Donatella, per il quale ha ottenuto il premio Golden Graal Astro Nascente. Ad interpretare Leopoldo è invece l’attore Pippo Pattavina la cui notorietà è arrivata dopo una lunga gavetta di cantante, attore e intrattenitore. Ha lavorato, tra gli altri, con Giorgio Albertazzi nel “Riccardo III” e con Anna Proclemer in “Come prima e meglio di prima”. È noto al grande pubblico come interprete dell’anziano Preside Burgio in alcuni episodi della fortunata serie televisiva “Il Commissario Montalbano”, tratta dai romanzi di Andrea Camilleri.

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TEATRO MERCADANTE dal 12 al 17 febbraio ’13

La scuola delle mogli di Molière versione italiana Giovanni Raboni regia Marco Sciaccaluga con Eros Pagni, Alice Arcuri,

Marco Avogadro, Massimo Cagnina, Roberto Serpi, Jean-Marc Stehle’, Mariangeles Torres, Federico Vanni, Antonio Zavatteri

Scritto da Molière nel 1662, La scuola delle mogli è un classico del teatro di tutti i tempi. Venato molto probabilmente di autobiografismo in quanto l’anno in cui l’ha composta il quarantenne Molière sposava la ventenne Armande Béjart, figlia o sorella della sua amante Madeleine, La scuola delle mogli è un capolavoro di analisi psicologica e comportamentale. Sottesa da una travolgente vis comica la commedia ha conquistato il pubblico di epoche e generazioni diverse, attratto dalla “scandalosa” forza del suo assunto narrativo e dalla seducente definizione dei personaggi coinvolti. Il non più giovane Arnolfo ostenta la propria sfiducia nelle donne e nell’istituzione matrimoniale, la cui combinazione determina, secondo il nostro, l’inarrestabile proliferazione nella società di una moltitudine di esseri infelici. Arnolfo confida al coetaneo Crisaldo che tredici anni prima, approfittando della miseria di una madre aveva acquistato la tutela della figlia di quattro anni, per farla crescere lontano dalle insidie della società e dall’opera corruttrice di ogni forma di istruzione. Meglio una moglie ingenua e sciocca che una consorte bella e intelligente, sostiene Arnolfo convinto. Ma lo sviluppo della vicenda gli dimostrerà l’impossibilità di “distogliere” i desideri e di “eludere” la forza delle passioni. All’ingenua Agnese basterà infatti incontrare lo sguardo del giovane Orazio per cadere nel vortice dei sensi, pronta a voler conoscere e imparare le cose della vita, e a nulla serviranno gli impedimenti messi in atto dall’ostinato prottettore.

Arnolfo, in questa versione diretta da Sciaccaluga, è interpretato da Eros Pagni. Spezino, classe 1939, a soli diciassette anni Pagni è ammesso all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma, dove si diploma nel 1959. Nel 2006 ha vinto il Premio E.T.I. Gli Olimpici del teatro asse230

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gnato dall’ETI come miglior attore per la sua interpretazione di Willy Loman in “Morte di un commesso viaggiatore”, per la regia di Marco Sciaccaluga, regista con cui ha avviato negli ultimi anni una fruttuosa collaborazione artistica. Nel 2008 riceve dal pubblico italiano il Premio Gassman come miglior attore per lo spettacolo “La famiglia dell’antiquario” di Carlo Goldoni.

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TEATRO MERCADANTE

ALESSIO BONI

dal 19 al 24 febbraio ’13

Art di Yasmina Reza traduzione Alessandra Serra regia Giampiero Solari con (in o.a.) Gigio Alberti,

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Alessio Boni, Alessandro Haber La commedia affronta il tema dell’amicizia attraverso la lente di opinioni e conoscenze dei tre protagonisti sull’arte. Serge, Marc e Yvan, sono tre amici di vecchia data che con accanimento dibattono della costosa tela che Serge, assecondando la sua passione per l’arte contemporanea, ha di recente acquistato. La discussione sul significato e il senso dell’arte moderna, spesso incomprensibile e cara, paragonata all’arte più tradizionale e classica, si accende e via via i toni salgono e il clima si surriscalda. Quella superfice bianca apperentemente incomprensibile nasconde in realtà molto altro. Straordinario, leggero affresco sull’arte

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GIGIO ALBERTI delle relazioni umane, lo spettacolo esplora più profondamente di quel che sembra, il complicato universo delle relazioni amicali e dei grandi sentimenti che le attraversano, così irresponsabilmente sottovalutati.

“Un quadro bianco – scrive Giampiero Solari nelle note di regia – pagato molto; scattano le reazioni degli amici di chi lo ha comprato. Reazioni esagerate, forse guidate dalla passione, dall’amicizia. L’amicizia. Il passaggio di un’esistenza insieme. Soli. Creando alleanze. Due contro uno. Altri due contro uno. Si provoca violenza nei rapporti. Violenza. Il tutto accade, forse, inconsapevolmente, dentro il quadro bianco. Forse è così, tutta la vicenda, le discussioni appassionate, le verità, le bugie, le alleanze, le insicurezze, tutto accade dentro il quadro bianco. Come un passaggio dentro un quadro bianco.

Il paradosso del testo fa in modo che ci si rida sopra. Con ironia, con affetto, una risata in cui ci si riconosce. L’apparente satira sull’arte contemporanea diventa la finestra per entrare in un meccanismo di rapporti sull’amicizia.” In scena tre volti noti al grande pubblico quali Gigio Alberti, attore cult dei primi film di Gabriele Salvatores, Alessio Boni, popolarissimo interprete de “La meglio gioventù” di Marco Tullio Giordana e di tantissime pellicole cinematografiche ed anche televisive, ed Alessandro Haber, uno degli attori più attivi in cinema e teatro, dove recentemente è stato un suggestivo Charles Bukowsky.

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TEATRO MERCADANTE

dal 27 febbraio al 10 marzo ’13

The suit

da Can Themba, Mothobi Mutloatse e Barney Simon adattamento, messa in scena e in musica Peter Brook, Marie-Hélène Estienne, Franck Krawczyk

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con Nonhlanhla Kheswa, Jared McNeill, William Nadylam Un uomo torna a casa a un orario insolito e trova la moglie a letto con un altro. Inspiegabilmente sceglie di rinchiudersi nell’armadio. Nel frattempo l’amante fugge dalla finestra in mutande, lasciando dietro di sé il suo abito… così ha inizio la strana avventura di “The Suit”, rielaborazione in chiave musicale del pluripremiato “Le Costume” spettacolo in coproduzione con Fondazione Campania dei Festival-Napoli Teatro Festival Italia, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg, Young Vic Theatre (London), Théâtre de la Place - Liège. Scenografie ridotte al minimo, oggetti dalla forte valenza simbolica, musiche eseguite in scena: il maestro inglese Peter Brook, 234

fedele alla sua dottrina teatrale, realizza uno spettacolo poetico ed emozionante in omaggio alla cultura sudafricana. L’abito che dà il titolo alla pièce si trasforma magicamente in una presenza ambigua ed enigmatica nella vita della protagonista che la condurrà a un imprevedibile epilogo.

“Cosa ci spinge – si chiede Peter Brook nelle note di regia – a riprendere “Le Costume”, uno spettacolo in francese che ha girato il mondo intero per diversi anni? La risposta è che niente in teatro è mai definitivo, alcuni soggetti si esauriscono, altri al contrario maturano, cambiano aspetto, sentono il bisogno di tornare. È ciò che è successo con Le Costume. All’epoca della prima messinscena avevamo sentito il bisogno d’introdurre della musica nella pièce e abbiamo utilizzato brani registrati.

Con grande naturalezza oggi abbiamo voglia di tornare verso questa avventura e di presentarla nella sua lingua originale, l’inglese, con una piccola orchestra sulla scena in una versione tra il parlato e il cantato”. Londinese, ma di origini lettoni, Peter Brook ha debuttato come regista a metà degli anni ’50 del XX secolo,, dirigendo tra le più note tragedie elisabettiane. Nel 1964, con “Marat Sade” di Peter Weiss, arriva la consacrazione come un maestro della scena internazionale a cui seguiranno spettacoli memorabili, fra cui spicca nel 1985 il “Mah‌abharata,” la sua opera più imponente (considerata anche come una summa del lavoro di Brook), della durata di ben nove ore.

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TEATRO MERCADANTE

dal 13 al 24 marzo â&#x20AC;&#x2122;13

Romeo e Giulietta di William Shakespeare

traduzione e adatt. di Fausto Paravidino e Valerio Binasco regia Valerio Binasco con Francesco Montanari, Deniz

Ozdogan, Antonio Zavatteri, Filippo Dini, Fabrizio Contri, Andrea Di Casa, Simone Luglio, Gianmaria Martini, Fulvio Pepe, Giampiero Rappa, Nicoletta Robello, Marcela Serli, Roberto Turchetta e con Milvia Marigliano

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Valerio Binasco – tra i più apprezzati registi teatrali contemporanei nonché attore straordinario – interrompe la serie di regie di testi di autori contemporanei degli ultimi anni per ritornare a Shakespeare, al suo autore ‘assoluto’ che per anni ha intensamente frequentato. Un ritorno al Bardo per il quale Binasco ha scelto di rappresentare la vicenda d’amore e morte per eccellenza dell’intera opera shakespeariana, Romeo e Giulietta. “È quasi tutto troppo con Shakespeare – dichiara in proposito della commedia il regista – e Romeo e Giulietta ha persino un troppo in più. È un’opera così famosa che è impossibile sfuggire al già visto. In più mi accorgo che del testo mi piacciono soprattutto cose marginali. Mi attraggono i personaggi secondari, il tono da commedia, il provincialismo italiano, di cui Shakespeare sapeva nulla o poco, ma che a guardare i poveri giovinastri Capuleti e Montecchi che si aggirano per Verona nel ‘niente da fare’ delle province del nord, da lui così mirabilmente tratteggiati, come non pensarli antesignani illustri dei poveri baldi padani odierni?

Insomma la cosa che più mi attira in Romeo e Giulietta è la crudeltà, spesso involontaria ma ancor più spesso consapevole, che nasce dall’imbecillità umana. A parte i due protagonisti, in qualche modo ‘salvati’ dall’innamoramento, e dall’innamoramento convertiti al pacifismo, tutti gli altri si muovono minacciosi e vittoriosi verso il domani dell’umanità. Che è il nostro oggi.” Tra gli interpreti della ripresa di questo spettacolo, giunto alla terza stagione di programmazione, ritroviamo Filippo Dini, che per la sua interpretazione di Frate Lorenzo nel 2011 sì è aggiudicato la Maschera per il Teatro come miglior attore non protagonista, e Milvia Marigliano, la cui ottima interpretazione della Balia le fruttò una nomination per la categoria femminile. Binasco, inoltre, ha vinto il premio UBU 2011 per la miglior regia. Entra nel cast, da questa stagione, Francesco Montanari che, noto al grande pubblico per la sua partecipazione alla fiction “Romanzo Criminale”, interpreta il ruolo Romeo al fianco della giovane attrice turca Deniz Ozdogan, nei panni, naturalmente, di Giulietta.

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TEATRO MERCADANTE dal 9 al 14 aprille ’13

Non tutto è risolto di Franca Valeri regia Giuseppe Marini con Franca Valeri,

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Licia Maglietta, Urbano Barberini e Gabriella Franchini Una delle più straordinarie attrici italiane di sempre decide di raccontare se stessa muovendosi in bilico sul filo fra realtà e immaginazione.

“Non tutto è risolto” è una commedia con cui Franca Valeri ha deciso di ripercorrere la propria esistenza in modo spontaneo, attraverso una caotica e divertente sarabanda di episodi, aneddoti, frammenti e riscritture delle memorie di una vita. Un modo per dare un corpo e una voce ai fantasmi del passato, ma anche per esorcizzare la vecchiaia e tutte quelle lacune o quei punti grigi della memoria che essa comporta.

Così, fra rimandi veritieri e citazioni sbagliate, “Non tutto è risolto” diviene un eccentrico e vitale cortocircuito fra personaggio e persona, un ritratto agrodolce e brillante di una vita consacrata alla recitazione e alla scena.

Uno spettacolo divertente e coraggioso, in cui Franca Valeri parla a se stessa e al suo pubblico delle naturali scadenze della vita con incredibile leggerezza e spiccata sensibilità. Con lei in scena Urbano Barberini, che negli ultimi anni ha spesso legato il suo nome a quello della grande attrice, Licia Maglietta, apprezzata interprete in teatro ed in cinema, dov’ è stata l’indimenticabile protagonista del pluripremiato “Pani e tulipani”, e Gabriella Franchini che la Valeri diresse nella versione monologo del romanzo di Carmen Covito “La bruttina stagionata”.

“La commedia – scrive l’autrice in una sua nota - “è stata scritta per ‘questi interpreti’e il fatto già la colloca in una tradizione teatrale. Il dialogo dunque nasce con le sue voci e forse per questa esigenza ho tanto spesso scritto per me stessa. Perché il titolo? Mi sono egoisticamente aggiudicata una protagonista che al crepuscolo di una vita lunga e avventurosa, reale quanto inventata, l’infelicità scartata con un colpo di tacco, il protagonismo raggiunto con la follia, i legami affettivi te238

muti come armi, sembra decisa a chiudere le sue partite ancora aperte con gli ultimi co-protagonisti della sua esistenza, siano essi persone, luoghi o oggetti. Ma basta anche una piccola mossa allâ&#x20AC;&#x2122;accanito giocatore per restare ancora, appunto, in gioco. Per lei una cameriera e una bellissima stufa. La vita potrĂ ancora divertirla? Dopo tutto, dice la signora, â&#x20AC;&#x153;non era nelle intenzioni del Creatore farci divertireâ&#x20AC;?.

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TEATRO MERCADANTE

MARIANO RIGILLO

dal 17 al 28 aprile ’13

Erano tutti miei figli dI Arthur Miller

regia Giuseppe Dipasquale

Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini con

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Diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, il napoletano Mariano Rigillo dalla seconda metà degli anni sessanta si afferma in teatro cimentandosi sia nel repertorio classico che moderno, con autori quali Seneca, Giordano Bruno, Shakespeare, Goldoni, Brecht e Patroni Griffi. Nel 1975 con “Masaniello” di Porta e Pugliese viene definitivamente consacrato come tra i più validi attori della scena italiana. Di grande valore le sue interpretazioni delle commedie di Viviani “Napoli notte e giorno”, “Napoli chi resta e chi parte” e “Zingari”. La scoirsa stagione è stato il protagonista di “Ferito a morte”, di Raffaele La Capria, proprio qui al Mercadante, dove quest’anno torna con “Erano 240

tutti miei figli”, primo successo del drammaturgo Arthur Miller, che fu, insieme a Tennesse Williams, tra i più importanti autori americani del secondo dopoguerra. Scritto nel 1947, ritorna nel testo l’idea fondamentale che percorre tutti i drammi di Miller, con i suoi personaggi inquieti che soffrono dei valori eccessivamente meschini e materialistici del loro ambiente, da cui prendono le distanze ritrovando il senso della loro vita in una più elevata comprensione di se stessi e del loro ruolo nella società.

Il dramma è incentrato sulla figura di un ricco uomo d’affari, che durante la seconda guerra mondiale, terminata da poco tempo, non aveva esitato a privilegiare il profitto della sua ditta di motori di aeroplani rispetto alla sicurezza degli stessi. La vicenda ne aveva provocato l’arresto con l’accusa di aver fornito materiale difettato che aveva causato la morte di 21 giovani piloti; ma il costruttore era riuscito a scaricare l’intera responsabilità sul suo socio, facendosi assolvere e ricostruendosi una brillante carriera di capo d’azienda.

La sua famiglia vive da tre anni con un altro dramma alle spalle, la scomparsa di un figlio disperso durante la guerra, il cui corpo non fu mai ritrovato. L’arrivo della fidanzata del disperso, figlia del socio finito in galera e amata dal fratello che desidera sposarla, innescherà un lenta rivelazione della realtà, durante la quale verranno a galla i misteri nascosti.

ANNA TERESA ROSSINI

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TEATRO MERCADANTE > RIDOTTO dal

6 da 18 novembre ’12

Famedaria

Memorie da un’infanzia comune

drammaturgia Antonio Calone e Stefania Nardone regia Antonio Calone con M. Antonelli, C. Carpio, V. Forestiero, A. Mora dal 29 novembre al 2 dicembre ’12

ELENA FAZIO

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Laura per tutti

di Lindo Nudo e Laura Raffaeli regia Lindo Nudo

ELENA FAZIO

RICCARDO P. CARBONELLI

dal 13 al 16 dicembre ’12

Riccardo P. Carbonelli, Daniele Russo, Agostino Chiummariello, Marcello Romolo, in Mortal Kabaret di Roberto Russo regia Fabrizio Bancale

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Il mare non bagna Napoli dal libro omonimo di Anna Maria Ortese dal 4 al 7 aprile ’13

Pietro Botte

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Mulini a vento scritto e diretto da Sara Sole Notarbartolo 242

PIETRO BOTTE

dal 11 al 14 aprile ’13

Emanuele Salce e Paolo Giommarelli

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Mumble mumble ovvero Confessioni di un orfano d’arte ANTONELLA STEFANUCCI

di Emanuele Salce e Andrea Pergolari dal 18 al 21 aprile ’13

Antonella Stefanucci Tonino Taiuti in

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Depressìon napolitèn scritto e diretto da Domenico Ciruzzi dal

3 da 5 maggio ’13

La scrittura della/e differenza/e

biennale internazionale di drammaturgia femminile – VI edizione direzione artistica Alina Narciso organizzato da Compagnia Teatrale Le Metec Alegre dal

6 da 12 maggio ’13

Demoni, maschere e santi progetto a cura di Michele Monetta e Lina Salvatore produzione ICRA Project dal

21 da 24 marzo ’13

L’angelo della casa

Omaggio a Emily Dickinson

di Antonella Cilento ideazione e regia di Giorgia Palombi con Giovanna Di Rauso (Emily Dickinson), Giancarlo Cosentino (Austin Dickinson, Thomas Higginson, Otis Lord, Samuel Taylor), Susanna Poole (Susan Gilbert), Giorgia Palombi (Kate Turner, Lavinia Dickinson) produzione Maniphesta Teatro 243

TEATRO SAN FERDINANDO LA STAGIONE TEATRALE 2012/2013 In quello che fu il suo teatro, Eduardo De Filippo è il più rappresentato autore per questa stagione, sin dal primo spettacolo in cartellone, che inaugurerà l’intera annata dello Stabile, ovvero “La Grande Magia” diretta ed interpretata dal figlio Luca, quindi “De Pretore Vincenzo”, con un cast quanto meno inedito, ed ancora “Sik Sik l’artefice magico” il suo primo successo, qui portato in scena in abbinamento con il classico pirandelliano “L’Uomo dal Fiore in bocca”. A rappresentare, invece, il cosiddetto “dopo Eduardo” troviamo in scena due grandi drammaturghi quali Manlio Santanelli, la cui commedia “Regina Madre” è interpretata da Marina Confalone, e l’indimenticabile Annibale Ruccello, autore di “Ferdinando”, portato in scena da uno dei più interessanti registi contemporanei, Arturo Cirillo. Ancora due registi campani concludono il cartellone con due progetti diversi fra loro ma straordinariamente interessanti: Davide Iodice, ed il suo spettacolo sui rapporti genitoriali, ed Antonio Latella con la sua rilettura della sceneggiata napoletana. Una stagione, quella realizzata dal direttore Luca De Fusco, che riesce a mettere d’accordo tradizione ed innovazione, nel nome del teatro napoletano, in cui i classici ritrovano nuova vita grazie a scelte registiche coraggiose, percorsi artistici che traghettano il passato verso il futuro del nostro teatro.

BIGLIETTI

Feriale

Festivo

Poltrona

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Poltrona (cal/giovani/anziani)*

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Posto palco

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Loggione

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P.zza E. De Filippo, 20 T. 081 291878 www.teatrostabilenapoli.it info@teatrostabilenapoli.it

* valido per i giovani fino a venticinque anni e per gli anziani oltre il sessantesimo anno d’età

Posti

500, platea, palchi e balconata

Biglietteria

Lun-Ven: 10:30 - 13 | 17:30 - 19:30 | Sab. 10:30 - 13

Servizi Parcheggio 244

PARCHEGGIO BUONO | T. 335 499658

LEGENDA Platea e Palchi

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LUCA DE FILIPPO e CAROLINA ROSI

TEATRO SAN FERDINANDO

dal 24 ottobre all’ 11 novembre ’12

Luca De Filippo, Massimo De Matteo e Carolina Rosi in La grande magia di Eduardo De Filippo regia Luca De Filippo

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Tema sostanziale dell’opera il rap5 6 7 8 9 10 11 porto tra realtà, vita e illusione: 12 13 14 15 16 17 18 durante uno spettacolo di magia, il 19 20 21 22 23 24 25 Professor Otto Marvuglia esegue un “numero” dove fa “sparire” la moglie di Calogero Di Spelta, allo scopo di consentire alla donna di fuggire col suo amante, facendo credere al povero marito che la potrà ritrovare solo se aprirà, con totale fiducia nella sua fedeltà, la scatola in cui sostiene sia rinchiusa. Ma quando la donna ritorna pentita del suo gesto, il marito si rifiuta di “riconoscerla”, preferendo alla realtà della situazione l’illusione di una moglie fedele, custodita in quella magica, inseparabile scatola.

“La grande magia – dichiara Luca De Filippo – nasce in un contesto storico affine a quello di “ Napoli milionaria”, “ Filumena Marturano” e “Le voci di dentro”; tuttavia trovo che questa commedia, rispetto alle altre che ho messo in scena sino ad ora, abbia uno sviluppo differente e del tutto originale. […] Se negli altri tre testi che ho citato, Eduardo aveva riflettuto sulla società, con i limiti, le ipocrisie, i condizionamenti che imponeva all’individuo, nella Magia lascia spazio all’introspezione e all’amara disillusione sulla possibilità di assistere, in Italia, ad un reale cambiamento. La speranza di un’inversione di tendenza è venuta meno: all’individuo non resta che cullarsi nell’illusione che tutto vada bene. Una scelta valida, utile a sopravvivere, ma perdente, nel privato come nel pubblico. Un Eduardo cinico e disincantato quello che scrive “La grande magia”, che ci consegna l’immagine di un’Italia immobile, prigioniera di circostanze immutabili; un Paese che si lascia scivolare in un insensato autoinganno: come Calogero Di Spelta, che preferisce credere che Marta, la moglie, non è fuggita con l’amante, bensi che lo attende chiusa nella piccola scatola che l’illusionista Otto Marvuglia gli ha consegnato. Nella magia è palesemente dichiarato anche il gioco del metateatro, non solo un espediente drammaturgico ma anche una intima e accorata riflessione, che mai sovrasta la finalità principale della commedia: raccontarci una storia, appassionarci a una vicenda umana, filtrata dalla lente di una straordinaria poesia”.

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ENZO MOSCARO E PIETRA MONTECORVINO

TEATRO SAN FERDINANDO

dal 26 dicembre al 6 gennaio ’13

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31 1 2 3 Enzo Moscato, Pietra Montecorvino e Ernesto Lama in De Pretore Vincenzo

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di Eduardo De Filippo e la partecipazione di Maria Luisa Santella e Enzo Gragnaniello regia Armando Pugliese Eduardo con un ripetuto artificio scenografico, presente anche in altre sue opere, sembra voler dire agli spettatori che sta per iniziare una creazione dalle tenebre: la vita della commedia nasce dal buio come la vita reale. Parte da questo punto di vista il percorso registico di Armando Pugliese che ha scelto per i protagonisti di questo spettacolo una connotazione forte e sicuramente ben distante dai canoni del teatro di tradizione: cosicché in scena si avvicendano una vulcanica quanto spigolosa Pietra Montecorvino, Ernesto Lama peculiare protagonista, con l’anelito di una catarsi scenica che, partendo dal buio, sfocia negli ultimi quadri del paradiso, un paradiso capitanato da un inedito Enzo 248

Gragnaniello e animato dalla presenza di Maria Luisa Santella, icona dell’avanguardia teatrale napoletana. Per i ruoli che furono di Eduardo, Pugliese ha scelto la dimensione sempre onirica e sospesa di Enzo Moscato, il poeta del teatro italiano, noto per essere stato soprattutto interprete delle sue opere teatrali, tra le quali ricordiamo : “Piece Noire” , “Ferta al celeste e nubile santuario”, “Ragazze sole con qualche esperienza”, “Luparella”, “Trianon”, “Ritornanti”, “Toledo Suite”, “Napoli. Hotel de l’universe”

ERNESTO LAMA

Con le sue musiche originali, inoltre, Enzo Gragnaniello ha voluto rendere un simbolico quanto significativo omaggio al grande Eduardo, facendo di quest’opera uno spettacolo musicale di grande impatto e di altissima qualità. Non primo a comporre musiche per spettacoli musicali, Gragnaniello può a buon diritto essere considerato l’ultimo grande cantore di una Napoli che vive la contraddizione di una metropoli moderna che deve fare i conti con la sua grande tradizione.

Infatti la sua musica, da sempre, unisce sonorità contemporanee con la musica etnica internazionale e la tradizionale canzone napoletana. Il suo successo più popolare, “Cu ‘mme”, fu portata alla popolarità da un duo di interpreti indimenticabili: Roberto Murolo e Mia Martini, e, nel 1999, egli stesso duettò con la grande Ornella Vanoni a Sanremo, interpretando la sua “Alberi”.

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TEATRO SAN FERDINANDO

dal 16 al 20 gennaio ’13

Un giorno tutto questo sarà tuo

drammaturgia e regia

Davide Iodice

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“Un giorno tutto questo sarà tuo” è lo spettacolo che il regista napoletano Davide Iodice presenta come frutto del laboratorio Figli, condotto da ottobre 2011 a marzo 2012 e conclusosi con una residenza presso La Corte Ospitale di Rubiera. Un processo creativo che ha indagato il passaggio e ‘l’eredità’ generazionale articolandosi in più fasi e coinvolgendo, insieme al gruppo di attori e danzatori della compagnia, i loro genitori, ovvero: Ilenya Caleo e suo padre Paolo, Davide Compagnone e sua madre Anna, Alessandra Fabbri e suo padre Alessandro,Tania Garribba e sua madre Luisa, Stefano Miglio e suo padre Giuseppe e con Mattia Castelli..

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TEATRO SAN FERDINANDO

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ntonio Latella ha studiato recitazione presso la scuola del Teatro Stabile di Torino, diretto da Franco Passatore e presso La Bottega Teatrale di Firenze, diretta da Vittorio Gassman. Tra il 1986 e il 2000 lavora come attore. Nel 1998 firma la prima regia. Nel 2004 si trasferisce a Berlino. Ha curato la Direzione artistica del Nuovo Teatro Nuovo di Napoli per la stagione 2010/2011. Questo suo nuovo spettacolo analizza il rapporto tra il genere della sceneggiata e l’identità, le radici, della cultura napoletana. In una nota Latella e Linda Dalisi spiegano: “ C’è del pianto in queste lacrime ci offre l’occasione di un confronto diretto con la nostra tradizione e con le nostre radici. Ma in che modo il genere della sceneggiata è parte delle nostre radici? Se la sceneggiata è un genere considerato morto, sicuramente non è nostra intenzione resuscitarlo né nobilitarlo. L’intenzione è piuttosto quella di analizzare dall’interno qualcosa che è nel nostro DNA. Difficile parlare del perché della scomparsa di un genere, quando questo ci risulta come un artificio, un essere generato non da un padre e una madre, ma da una sorta di innesto.

In questa nostra sceneggiata i personaggi si aggirano e vivono in una ferita, sono come il virus all’interno di una piaga. In questo marcio (evocato dalla musicalità amletica del titolo) tutti sono costretti a ripercorrere in modo quasi autistico quello che altri hanno deciso per loro, per questo è come se non avessero una coscienza. Tutti sono delle macchine ridotte al non pensiero, o meglio sottratti alla possibilità di un pensiero infinito, e per questo sono mostri e non lo sanno. È come se ci trovassimo non alle radici di qualcosa, ma nel mondo ad esse sotterraneo. Come in una profondità della terra, piena di vermi, insetti e parassiti senza anima. In questo senso i personaggi non sono personaggi, ma automi, macchine senza epoca, che agiscono, vivono, parlano per quello che rappresentano e non L M M G V S D per quello che sono, senza una verità 1 2 3 4 5 6 individuale, senza libertà. In questi meravigliosi pupazzi senza sangue 7 8 9 10 11 12 13 tutti apparentemente buoni e positi14 15 16 17 18 19 20 vi, è presto svelata una mostruosità 21 22 23 24 25 26 27 agghiacciante: quella dell’omertà, 28 29 30 31 1 2 3 del sopruso, della fame, della vanità, della stupidità, della violenza, della vergogna”.

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dal 30 gennaio al 3 febbraio ’13

Leandro Amato, Alessandra Borgia, Caterina Carpio, Michelangelo Dalisi, Francesca De Nicolais, Lino Musella, Candida Nieri, Maurizio Rippa, Emilio Vacca, Valentina Vacca, Francesco Villano in C’è del pianto in queste lacrime drammaturgia Antonio Latella e Linda Dalisi regia Antonio Latella

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BENEDETTO CASILLO

TEATRO SAN FERDINANDO

dal 6 al 10 febbraio ’13

Benedetto Casillo in L’uomo dal fiore in bocca di Luigi Pirandello

in Sik Sik, l’artefice di Eduardo De Filippo regia Pierpaolo Sepe

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magico

Sik-Sik è un illusionista che si esibisce assieme alla moglie Giorgetta che lo accompagna in teatri di infimo livello. Per la riuscita di uno spettacolo, il mago è costretto all’ultimo momento a sostituire Nicola, assentatosi inopinatamente, con Rafele. La cosa provoca un’imbarazzante situazione allorquando Nicola rientra e la lite inscenata con Rafele causa lo smarrimento del lucchetto di scena; tutto ciò porta al misero fallimento dello spettacolo, con la moglie di Sik-Sik che rimane prigioniera nel baule e viene liberata con difficoltà dal mago.

Il protagonista de “L’Uomo dal fiore in bocca” è, invece, un uomo malato di tumore e prossimo alla morte; questa sua situazione lo spinge a indagare nel mistero della vita e a tentare di penetrarne l’essenza. L’altro personaggio è un avventore del caffè della stazione, dove si svolge tutta la scena; un uomo qualsiasi, che la monotonia e la banalità della vita quotidiana hanno reso scialbo, piatto e vuoto a tal punto che il dialogo tra lui e il protagonista finisce col diventare un monologo, quando quest’ultimo gli rivela il suo terribile segreto.

Pierpaolo Sepe continua il sodalizio con Benedetto Casillo e il percorso attraverso la drammaturgia del Novecento. Dopo “Atti senza parole e altri testi di Samuel Beckett” e “Le cinque rose di Jennifer” di Annibale Ruccello, affrontano ora di concerto “Sik-Sik, l’artefice magico”, commedia che nel 1929 consacrò il genio di Eduardo De Filippo, e “L’uomo dal fiore in bocca”, l’amaro atto unico a cui Luigi Pirandello approdò dopo aver rimaneggiato nel 1922 una novella a lui molto cara, “La morte addosso”. Si approfondisce dunque, attraversando generi e testi L M M G V S D dal tono, all’apparenza, molto distante, 1 2 3 lo scandaglio sul rapporto tra l’uomo e il 4 5 6 7 8 9 10 suo fallimento. Uomo nudo posto sempre dall’esistenza di fronte a un confronto 11 12 13 14 15 16 17 impari che si incarna ora nel disvelarsi 18 19 20 21 22 23 24 di una velleità struggente, il misero falli25 26 27 28 mento di uno spettacolo di illusionismo la cui unica e vera illusione è il pensiero di essere all’altezza della magia; ora nel rivelarsi sardonico del fallimento supremo: la morte che non porta con sé altro che se non una traccia di insostenibile lungimiranza.

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TEATRO SAN FERDINANDO dal 20 al 24 febbraio ’13

Marina Confalone e Paolo Sassanelli in

Regina Madre

di Manlio Santanelli regia Marinella Anaclerio

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MARINA CONFALONE

Marina Confalone e Paolo Sassanelli sono gli interpreti di Regina Madre, commedia a due personaggi ambientata ai nostri giorni, che prende le mosse da un classico ‘ritorno a casa’.

Alfredo grigio cinquantenne segnato dal duplice fallimento di un matrimonio naufragato, che ancora lo coinvolge, e di un’attività giornalistica nella quale non è riuscito ad emergere, un giorno si presenta a casa della madre dichiarandosi deciso a rimanervi per poterla assistere nella malattia. In realtà egli nutre il segreto intento di realizzare uno scoop da cronista senza scrupoli: raccontare gli ultimi mesi e la morte della madre. Ma la vecchia signora, di nome Regina, seppure affetta da ogni specie di infermità, appartiene alla categoria delle matriarche indistruttibili.

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Tra i due personaggi in scena si instaura così un teso duello, condotto mediante uno scambio ininterrotto di ricatti e ritorsioni, di menzogne ed affabulazioni. Fa da cornice alla vicenda un interno dall’aria domestica e rassicurante, che però, nell’offrire un perimetro ben preciso ai fantasmi mentali dei protagonisti, finisce per assumere i toni e le suggestioni di un realismo allucinato. In questo microcosmo dai confini continuamente invocati e negati, madre e figlio si inseguono, si cercano e si respingono saccheggiando presente, passato e futuro, in una incalzante altalena di emozioni che hanno nel grottesco la tonalità dominante.

A soccombere, alla fine, sarà il figlio. Ma, come sempre accade nelle coppie legate per la vita e per la morte, anche qui non sarà possibile, e neanche legittimo, distinguere il vincitore dal vinto.

PAOLO SASSANELLI

Marina Confalone ha esordito in teatro giovanissima con la compagnia di Eduardo De Filippo, per diventare poi caratterista cinematografica di vaglia. È stata diretta, fra gli altri, dai registi Federico Fellini, Lina Wertmüller, Carlo Lizzani, Mario Monicelli, Steno, Luciano De Crescenzo, Mimmo Calopresti, Daniele Luchetti, Giuseppe Bertolucci, Nanni Loy ed ha recitato accanto ad attori come Alberto Sordi, Paolo Villaggio, Paolo Panelli, Michele Placido, Gigi Proietti, Enrico Montesano, Lino Banfi. Ed ha vinto ben 4 David di Donatello.

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TEATRO SAN FERDINANDO

MONICA PISEDDU

SABRINA SCUCCIMARRA

dal 20 al 24 marzo ’13

Nino Bruno, Arturo Cirillo, Monica Piseddu, L M M Sabrina Scuccimarra in

Ferdinando

di Annibale Ruccello regia Arturo Cirillo

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Nelle sue note di regia Arturo Cirillo spiega: “Logica ed inconsueta, allo stesso tempo, mi appare la decisione di portare in scena “Ferdinando” di Annibale Ruccello. Logica, perché riconosco in Ruccello un mio autore, un autore sul quale sono tornato più volte, e con spettacoli per me fondamentali e rivelatori. Ma la scelta mi appare anche inconsueta, poiché per me “Ferdinando” è sempre stato legato allo spettacolo che da ragazzino vidi insieme alla mia amica Fabrizia Ramondino, credo poco dopo la morte di Annibale, al Teatro Cilea. Parlo dello spettacolo che ha girato per molti anni i teatri italiani e che si è avvalso della grande interpretazione di Isa Danieli. Il testo mi è sempre apparso molto diverso da tutti gli altri di Annibale: un testo più realistico, storico, dramma con una struttura classica. Qualche mese fa rileggendolo ho avuto 258

ARTURO CIRILLO

una visione, mi si è concretizzato un mio possibile “tradimento”: “Ferdinando” mi è apparso come un grande travestimento, un cerimoniale, fratello dei testi di Jean Genet, penso soprattutto a “Le serve” e a “Il balcone”. Un testo terribile per come rappresenta la depravazione, un atto cannibalico non meno estremo di “Anna Cappelli”, anche se non portato fino in fondo. Un rapporto col religioso pieno di cocenti contraddizioni e rappresentato con cruda violenza, ma sempre con quell’amore struggente che mi pare abbia Annibale verso le ossessioni della sua vita, lo stesso difficile rapporto che poteva avere Umberto Saba quando intitolava un suo libro Atroce paese che amo. Il desiderio per un inafferrabile adolescente, nato da un inconsolabile bisogno d’amore, matura nella mente di personaggi disperati, prigionieri della propria solitudine, esacerbati dall’abitudine. Allora tutto l’aspetto storico mi è apparso una finzione, un teatro della crudeltà mascherato da dramma borghese, in cui anche la lingua, il fantomatico napoletano in cui si sostanzia Donna Clotilde, è esso stesso lingua di scena, lingua di rappresentazione, non meno del tanto “schifato” italiano. Insomma mi pare che con “Ferdinando”, ancora una volta e ancora di più, Ruccello faccia fuori i generi, sessuali e spettacolari, per mettere in scena l’ambiguo e il sortilegio”.

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TEATRO TOTò LA STAGIONE TEATRALE 2012/2013 La nuova stagione del Teatro Totò parte con l’irriverente mix di cabaret e burlesque intitolato “Carburlesque” di Maria Bolignano, per poi dare spazio alla coppia comica formata da Ciro Ceruti e Ciro Villano nella divertente commedia “Piccoli segreti di famiglia”, tra misteri e risate. Martufello e Pamela Prati, in uno spettacolo firmato Pier Francesco Pingitore, porteranno in scena “Amore e corna ai tempi di Facebook” raccontando le strane situazioni sentimental-sessuali ai tempi dei social network, mentre Giacomo Rizzo rievocherà “Un turco napoletano” come simbolo della comicità tipicamente partenopea. L’esilarante trio composto da Caterina De Santis, Umberto Bellissimo e Davide Ferri, farà divertire il pubblico con “All’anema d’’a palla” diretto da Gaetano Liguori, mentre Vittorio Marsiglia, all’insegna della tradizione comica, proporrà “Isso, essa e ‘o malamente”. Folle ma realistica la commedia proposta da Paolo Caiazzo e Francesco Procopio, accompagnati dall’irresistibile Nunzia Schiano in “3 Donne x 2 separati”, mentre Umberto Bellissimo ed Antonio Ottaiano, presenteranno “Napoli in giacca e paglietta”, un excursus musicale tra tradizione e folklore. Beniamino del pubblico, Diego Sanchez porterà in scena “Io so pazz” e, per concludere, sarà affidato a I Ditelo Voi l’ultimo spettacolo della stagione con “Gomorroide” parafrasando nel titolo il celeberrimo testo di Roberto Saviano.

Via Frediano Cavara 12/E T. 081 5647525 Posti

636 , platea, palchi e galleria

Biglietteria Servizi

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www.teatroteatro.it info@teatroteatro.it

Lun-Sab: 10:30 -13 dalle 16:30- 19:30 | Dom: 10:30 - 13

LEGENDA Palchi, Galleria e Poltrone

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TEATRO TOTò dall’ 1 all’ 11 novembre ’12

MARIA BOLIGNANO

in CABURLESC Uno spettacolo un po’ cabaret un po’ burlesque con Francesco Mastandrea e con Daniele Mango, Simona Di Maio, Dimitri Tetta, Fabio Moschetti, Luisa Picardi in arte Lolette regia Maria Bolignano Direttamente dal burlesque dell’Inghilterra vittoriana, o quasi, approda a Napoli il Caburlesc (un po’ cabaret un po’ burlesque) di Maria Bolignano. La comicità come arma di seduzione. Un connubio perfetto, tra cabaret di parola e burlesque, che strizza l’occhio alla tradizione della comicità napoletana in un’ottica assolutamente moderna e femminile. Perché come dice l’autrice “Non bisogna mai prendersi troppo sul serio… e se proprio volete farlo, fatelo pure senza di me!!!” Dopo i grandi successi che l’hanno vista protagonista, vincendo la tradizione classica che vuole come personaggio comico rigorosamente un uomo, la divertente e bravissima Maria Bolignano torna con un nuovo spettacolo che strizza l’occhio all’ironia in salsa partenopea a cui l’attrice ci ha già ampiamente abituato, coniugandola con il nuovo fenomeno del burlesque, arte che tratta la seduzione tipicamente femminile con una fascinazione artistica e ricca di stile, senza mai essere volgare.

“Caburlesc” è uno spettacolo frizzante, ironico, un carosello di numeri accattivanti scandito da pizzi, merletti, bustini, perline e un delizioso pot-pourri musicale che lascerà lo spettatore senza parole. Il burlesque non è solo tecnica e ironia ma stati d’animo, sentimenti, personalità e carisma: tutte doti che non mancano all’attrice partenopea che coglie a pieno il mood che si cela dietro questo fenomeno vittoria- L M M G V S D no sdoganato da media e show 1 2 3 4 televisivi. ”Caburlesc” è coinvol5 6 7 8 9 10 11 gimento, è un volo di piume, una danza buffa, una festa sensuale e 12 13 14 15 16 17 18 innocente. Lo spettacolo e il di- 19 20 21 22 23 24 25 vertimento sono assicurati.

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TEATRO TOTò dal 22 novembre al 2 dicembre ’12

CIRO CERUTI & CIRO VILLANO

in PICCOLI SEGRETI regia Ciro Ceruti

DI FAMIGLIA “Piccoli segreti di famiglia” è la classica commedia tutta da ridere: quasi due ore di colpi di scena esilaranti rendono questo testo unico nel suo genere… Provare per credere!

La storia da raccontare è semplice e, al tempo stesso, complicata: la monotona esistenza di Cosimo e Damiano De Santis, emigrati a Napoli da Benevento, dove li attendono due sorelle pronte per il fatidico “si”, viene bruscamente interrotta dall’arrivo di Bella, ragazza alquanto bizzarra e col pallino del suicidio, e da uno strano maresciallo della finanza che finge di indagare sulla loro principale attività: clonazione e falsificazione di cd e simili.

L’avvento di Bella potrebbe anche rappresentare un evento divertente nella vita dei due protago-

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nisti, viste le pittoresche caratteristiche del personaggio, ma a rompere le uova nel paniere arriva Secondo, il futuro cognato dei due, a cui bisogna necessariamente tener nascosta la verità. Come spiegare al bigotto cognato, per altro seminarista, chi sia in realtà l’avvenente Bella? La soluzione è semplice e vale per tutte le situazioni difficili: mentire spudoratamente, sempre e comunque! Ma il segreto più importante è in seno a Bella. Il bizzarro maresciallo afferma di essere il padre dell’affascinante donna romagnola e che quest’ultima non sia realmente Bella, ma bensì Aldo. Cosimo e Damiano parlano con la ragazza cercando con garbo di metterla al corrente di essere a conoscenza della sua reale natura. Bella però nega, accusando a sua volta suo padre di essere un pazzo schizofrenico che la perseguita da sempre, in quanto, il suo unico desiderio, era quello di avere un figlio maschio. Tra tutte queste affermazioni che potrebbero essere vere, quale si rivelerà effettivamente corretta? Sarà lo spettatore a scoprirlo, partecipando alla nuova divertente commedia firmata Ceruti e Villano.

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TEATRO TOTò

dal 6 dicembre al 16 dicembre ’12

MARTUFELLO e PAMELA PRATI in AMORE

E CORNA AL TEMPO DI FACEBOOK

scritta e diretta da Pier Francesco Pingitore L 3

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Un “girotondo” dei giorni nostri. Il vorticoso e allegro intrecciarsi di relazioni pericolose, di incontri, di sotterfugi, di equivoci, di inganni, amplificati e sublimati dall’uso delle moderne tecnologie intrusive, da internet, alle microspie, agli spy-phone. Due ex-innamorati, Stefano e Valeria, si ritrovano attraverso Facebook dopo trent’anni dal loro primo rapporto d’amore. Si erano messi insieme, poi ognuno aveva preso la propria strada. Lui non si è mai sposato, anche se ha avuto molte avventure, lei è rimasta vedova da poco ed ha una figlia, Giada. Si frequentano, si piacciono di nuovo, forse sono di nuovo innamorati, vanno a vivere insieme. Tutti e due continuano a frequentare il web, ne sono dipendenti e così scoprono altri amici di un tempo: Stefano ritrova Andrea, sua fiamma di qualche anno prima, Valeria ritrova Marco, suo amore di quando era sposata e con il quale cornificava il povero marito. Anche Giada ha il suo profilo Facebook e coltiva i suoi flirt più o meno virtuali, ma è soprattutto incuriosita da un certo Artù, pseudonimo sotto il quale si cela un “cavaliere senza macchia e senza paura”, che però non può svelarsi. Casualmente Stefano penetra nel computer di Valeria e scopre che lei ha riallacciato i rapporti con Marco e viene preso da folle gelosia. Si munisce così di un dispositivo-spia che gli consente di ascoltare le telefonate di Valeria e di leggere i messaggini che invia e riceve. Ma anche Valeria è penetrata nel computer di Stefano e ha scoperto la sua tresca con Andrea. Valeria pensa che Andrea sia un uomo e comincia a guardare Stefano con altri occhi: essere gelosa di un uomo non le era mai capitato, ma i messaggi che legge sono inequivocabili: “ti ricordi di quando abbiamo fatto l’amore a Venezia, in gondola…?”.

“Dunque, ama un gay, o un semi-gay”, si dice. “Ma non voglio cederlo, per di più ad un uomo: devo redimerlo”. Questo è solo l’inizio della divertente commedia firmata Pingitore con Martufello e Pamela Prati come protagonisti.

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TEATRO TOTò

dal 25 dicembre al 13 gennaio ’13

GIACOMO RIZZO in

UN TURCO NAPOLETANO

da E. Scarpetta con YULIYA MAYARCHUK, CARLA SCHIAVONE e

GENNARO SILVESTRO con la partecipazione di

SERGIO SOLLI regia Giacomo Rizzo L

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“Un Turco Napoletano” è uno dei più famosi spettacoli della prosa napoletana di Eduardo Scarpetta. La produzione, consapevole della popolarità del testo e dell’illustre interprete della versione cinematografica, ha scelto come protagonista uno dei più bravi attori del teatro comico di tradizione, Giacomo Rizzo, affiancato dal bravissimo Sergio Solli. Le magnifiche scene sono realizzate da Tonino Di Ronza, mentre Panzanella ha preparato ben quaranta costumi per gli attori in scena.

Saranno ben quindici gli artisti che prenderanno parte alla commedia, dieci invece i tecnici, mentre le musiche originali sono state realizzate dal maestro Rino Alfieri. Un’importante produzione, il cui merito non è solo artistico ma anche pratico, in quanto colloca sul mercato lavorativo un nutrito numero di attori e tecnici napoletani che, forse, più di

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tutti i connazionali, subiscono le inevitabili conseguenze di questa insostenibile crisi del teatro.

A garantire un grande successo sarà la presenza di Giacomo Rizzo, sia nelle vesti di interprete sia in quelle di regista, che si cimenterà ancora una volta con uno spettacolo che di certo sarà molto apprezzato dal pubblico che ha già avuto modo di applaudirlo, nelle ultime stagioni, con titoli come “Mpriesteme a mugliereta”, “La banda degli onesti”, nonché “Tre pecore viziose”, incarnando sempre alla perfezione tutte le qualità che l’hanno designato come uno degli attori partenopei più apprezzati e ricercati, non soltanto nel campo teatrale, ma anche in quello televisivo nonché cinematografico. Così come il grande Totò, simbolo immortale di una Napoli che non c’è più, portò al cinema la sua versione del testo di Scarpetta, così Giacomo Rizzo adatterà l’irresistibile commedia a modo suo per questa particolare versione teatrale.

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Custode di un palazzo medio borghese, Matteo, questo è il nome del protagonista, costretto dalle necessità ad arrotondare l’esiguo stipendio di portiere, con la complicità della vivace moglie Francesca e ispirato dalle innumerevoli trasmissioni televisive dedicate alla magia, decide di spacciarsi per mago. La sorte gli sorriderà quasi subito in quanto, per una serie di circostanze fortuite, il provetto mago riuscirà a predire al fidato amico Pasqualino l’uscita di una quaterna grazie alla quale il nostro protagonista diventerà ancora più popolare tra i suoi adepti. Ma, come accade spesso, i sogni durano poco e così, nella tranquilla e agiata vita di Matteo, entra come un ciclone un personaggio terribile, che finirà per scombussolare tutti i rosei programmi del povero portinaio. Testo scritto su i canoni della commedia all’italiana, vive a metà tra la situation comedy televisiva e la farsa moderna, rispettando però fedelmente i tempi e le situazioni classiche del nostro teatro di tradizione. Ad impreziosire tutto ciò contribuisce la prestigiosa formazione attoriale messa in campo per questa produzione. Anche quest’anno infatti, sotto l’egida della “Compagnia Stabile Napoletana” capitanata ancora una volta dalla splendida Caterina De Santis, sono impegnati Umberto Bellissimo, Davide Ferri ed altri tre attori. Le musiche originali sono state realizzate dal Maestro Armando De Simone, le scene disegnate da Tonino Di Ronza e i costumi sono di Maria Pennacchio.

La regia è firmata da Gaetano Liguori.

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dal 17 al 27 gennaio ’13

CATERINA DE SANTIS, UMBERTO BELLISSIMO e DAVIDE FERRI in ALL’ANEMA D’‘A PALLA regia di Gaetano Liguori

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TEATRO TOTò

Tipico triangolo della classica “sceneggiata” napoletana. Lo spettacolo consiste nella pseudo-rappresentazione dei momenti salienti di una sceneggiata e racconta la storia di Isso, marito onesto e lavoratore innamorato di Essa, moglie fedifraga, bella e provocante che ha una tresca con ‘o Malamente, guappo, lesto di coltello e sciupafemmine.

La trovata sta nel porre al lato della scena un cultore di questa arte povera; il Pubblico (Vittorio Marsiglia) che tifa, suggerisce, interviene, consigliando agli attori il modo di comportarsi, dando sfogo ai suoi umori e malumori, divertendo e sprigionando momenti di esilarante comicità. “Isso, essa e ’o malamente” è uno spettacolo che è diventato, nel tempo, un classico, in esso si rivive l’atmosfera di quelle rappresentazioni molto in voga fino a tutta la prima metà del Novecento, dove c’era il dramma della gelosia e la corale partecipazione del pubblico, ma, in questo caso, è riproposto in chiave ironica, infatti i tre mitici personaggi sono osservati attraverso uno specchio magico che, esa-

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dal 31 gennaio al 10 febbraio ’13

VITTORIO MARSIGLIA

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ISSO ESSA e’o MALAMENTE regia A. Fusco, C. Iannuzzi e V. Marsiglia

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sperando e rendendo ridicoli i vari atteggiamenti e i luoghi comuni, crea una situazione paradossale. La satira che troneggia nel primo tempo, si condensa, nel secondo tempo, nella Macchietta: questa canzoncina da siparietto, nata come puro e semplice intrattenimento per un pubblico impaziente di applaudire il suo beniamino, domina sempre più le scene nazionali, fino ad essere protagonista assoluta, determinando a volte, con il suo potere dissacrante, problemi a coloro che sono raggiunti dagli strali brucianti di un ritornello. Dopo Nicola Maldacea, l’eredità passa a Nino Taranto e poi a Vittorio Marsiglia che è tuttora il tratteggiatore di profili ad acquerello, fra la complicità e la presa in giro, pescando a piene mani tra i tipi e le figure che oggi popolano una società dove tutto fa spettacolo. La regia dello spettacolo è di Giancarlo Nicotra, fiero di poter dirigere sul palcoscenico un vero artista della tradizione napoletana, pronto a far divertire il pubblico con uno stile classico ed inconfondibile.

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TEATRO TOTò dal 14 al 24 febbraio ’13

PAOLO CAIAZZO, FRANCESCO PROCOPIO e NUNZIA SCHIANO in

3 DONNE X 2 SEPARATI

di Paolo Caiazzo e Francesco Procopio con Ornella Varchetta e Luana Pantaleo regia Paolo Caiazzo

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Luigi, un quarantacinquenne, costretto ad abbandonare il tetto coniugale, chiede ospitalità al suo amico e coetaneo Nicola, anch’egli da poco separato. Nicola occupa un appartamento di proprietà della vicina Carmela con latenti disturbi psicologici. Per questo l’uomo ha pattuito l’occupazione gratuita della casa in cambio di attività di badante.

Luigi e Nicola, viste le difficoltà economiche dovute anche e soprattutto agli assegni di mantenimento da dare alle rispettive mogli, decidono di dividere lo stesso tetto e la stessa mansione in balia delle folli incursioni della proprietaria. In questo instabile habitat cercano comunque di superare la crisi esistenziale e depressiva dovuta alla nuova situazione da single. Decidono quindi di dare un taglio netto col passato e di godersi la ritrovata libertà. Il nuovo stile di vita galvanizza i due neo scapoloni che diventano complici ed in perfetta sintonia anche quando devono affrontare le ex compagne. Dopo un iniziale periodo di euforia, i nostri “separati in casa” cominciano ad incontrare difficoltà di convivenza. Sempre più spesso si ritrovano a litigare e sempre più spesso per gli stessi motivi che hanno reso impossibile il loro matrimonio. La situazione si complica quando s’intensificano stranamente le visite delle loro ex che mostrano interesse per il compagno dell’altra. I difetti dell’uno appaiono pregi per l’altra e viceversa scoprendo così inaspettate affinità incrociate. In totale confusione, rivalità, e ritrovata gelosia, i due uomini non riescono a gestire l’anomala situazione fino a trovarsi di fronte ad un’insana proposta: lo scambio di… ex coppie! Accetteranno?

Il frizzante cast capitanato da Paolo Caiazzo e Francesco Procopio, con l’irresistibile personaggio interpretato da Nunzia Schiano, presenta una nuova esilarante commedia ricca di ironia e divertimento.

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TEATRO TOTò

dal 28 febbraio al 10

marzo ’13

UMBERTO BELLISSIMO e ANTONIO OTTAIANO in

NAPOLI IN GIACCA E PAGLIETTA

di Gaetano Liguori e Ciro Villano regia di Gaetano Liguori

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Forse proprio in questo momento non proprio esaltante per la vita e l’immagine della nostra città, pensarla vestita a festa, con gli abiti migliori della nostra tradizione potrebbe sembrare retorico o addirittura fuori luogo.

Invece è proprio in questo momento di innegabile sconforto culturale e civile che bisogna mettere mano alla memoria e fare un esaltante “pieno di orgoglio”, pensando a tutto quello che la nostra cultura ha dato all’intero paese in termini di musica e teatro. Ecco, questo spettacolo vuole essere un punto di ripartenza da un tracciato antico che segni una rinascita veloce verso quei fasti che hanno dato splendore alla nostra città.

Quindi, come non pensare a Nino Taranto per rifare questo percorso? Un protagonista dei grandi successi del passato che, allo stesso tempo, ha saputo esaltare le innegabili doti autoriali di Raffaele Viviani interpretandone il repertorio più significativo. Una carrellata di successi quindi, tra macchiette, canzoni di giacca e melodia classica, portati in scena da due attori che della tradizione hanno fatto la loro carriera: Umberto Bellissimo ed Antonio Ottaiano, coadiuvati da un giovane ma talentuoso Rosario Minervini e una splendida Marianna Mercurio. L’adattamento musicale è firmato dal Maestro Franco Farina. I costumi sono stati creati da Maria Pennacchio, le scene realizzate da Tonino Di Ronza e le coreografie, eseguite da un corpo di ballo di sei elementi, sono state curate da Ettore Squillace, il tutto coordinato dalla regia di Gaetano Liguori.

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TEATRO TOTò

dal 14 al 24

marzo ’13

DIEGO SANCHEZ in JE SO PAZZo regia di Gaetano Liguori L 4

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Ispirato alla nota canzone di Pino Daniele, il noto attore e cantante partenopeo torna sulle scene con uno spettacolo tutto da gustare. Diego Sanchez nasce a Napoli il 5 agosto del 1974.

Dedicandosi fin da bambino allo studio del pianoforte e prendendo lezioni di canto, Diego inizia a coltivare quella passione per lo spettacolo e le arti che gli avrebbe fornito l’esperienza e la professionalità che oggi lo contraddistinguono. Ancora adolescente, inizia a lavorare come animatore in alcuni villaggi turistici divenendo ben presto capovillaggio. Dopo i primi appuntamenti di successo in televisione del 1997 (“Jobs” su Napolitv e “Ho scritto t’amo” su Canale 21), Diego inizia la sua carriera teatrale. Gli impegni teatrali si moltiplicano accanto alle partecipazioni televisive: gli anni 2000 e 2001 vedono la sua consacrazione a livello nazionale: è nel cast de “La sai l’ultima?” su Canale5 nel 2001 e de “La squadra” su RaiTre tra il 2001 e il 2002. L’incontro con Giacomo Rizzo, poliedrico e bravissimo attore partenopeo, e poi con Raffaele Paganini e Pino e Claudio Insegno, hanno definito la versatile figura di showman, polivalente sia nella recitazione che nel canto e nel ballo, tutt’oggi alla ribalta dei più noti teatri napoletani e dei set televisivi. (dal sito ufficiale www.diegosanchez.it)

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TEATRO TOTò

dal 4 al 14

aprile ’13

I DITELO VOI in

GOMORROIDE

I Ditelo Voi sono un trio comico napoletano formatosi nel 1995, composto da Francesco De Fraia (14 novembre 1969), Mimmo Manfredi (11 luglio 1970) e Raffaele Ferrante detto “Lello” (7 luglio 1970). Si conoscono nel 1995. Il loro nome nasce per caso, da una disputa su chi doveva deciderlo: ognuno voleva che lo dicesse l’altro, quindi si decise per I Ditelo Voi. Cominciano nel 1997-98, in onda in Campania con TeleGaribaldi, poi la trasmissione “Avanzi Popolo” (1999) su TeleNapoli. In questa trasmissione, fra l’altro, interpretano la finta telenovela “Orip Orap”, che nel 2000 diventerà una trasmissione indipendente,

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sulla stessa emittente televisiva. Nel 1999 lavorano alla Chanson, noto luogo del teatro cabaret romano. Per qualche tempo hanno lavorato per trasmissioni comiche per le emittenti regionali del Lazio. Nel 2002 partecipano alla trasmissione di Gianni Morandi “Uno di noi”, e nel 2004 all’ultima edizione di “Super Ciro” .Nel 2004 sono protagonisti del film “Ventitré” e negli ultimi anni si sono dedicati al teatro con numerose commedie e spettacoli divertentissimi con grande successo di pubblico ad ogni replica.

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TEATRO GALLERIA TOLEDO

LA STAGIONE TEATRALE 2012/2013 Quantità e qualità: Moltissimi i titoli che si contano nel cartellone della stagione artistica 2012-2013 del Teatro d’innovazione Galleria Toledo, situato nel cuore dei quartieri spagnoli di Napoli. Un numero che fa riflettere e che, in tempo di crisi, presume una scelta di impegno artistico e civile nei confronti del mondo della cultura, perché «per poter resistere bisogna lavorare con forza e dare un senso a tale sforzo attraverso un contributo che abbia un fondamento culturale significativo». Ad affermarlo è stata la direttrice artistica dello Stabile, Laura Angiulli, durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo programma, redatto in collaborazione con la direzione organizzativa di Rosario Squillace.

All’interrogativo “Che fare?” Galleria Toledo risponde che non intende mollare di fronte alle difficoltà del momento e propone un cartellone ricco di appuntamenti: «tra il lavorare sull’estremo margine dell’esiguità, e programmare un cartellone per così dire di sola tenuta, o lanciarsi in un’avventura della maggiore ricchezza, abbiamo scelto di realizzare un “super” cartellone con nomi prestigiosi della cultura napoletana e oltre, in grado di sollecitare la curiosità del pubblico». Molti i nomi di spicco, da Fabrizio Gifuni e Sonia Bergamasco fino a Mimmo Calopresti ed Emma Dante, in una variegata proposta di alto livello qualitativo.

Via Conc. a Montecalvario, 34 T. 081425037 Posti

278 , platea e galleria

Biglietteria

Mar -sab: 18 -19 | Dom: 17 - 18

Parcheggio

SUPERGARAGE - T. 081 5513104

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www.galleriatoledo.it galleria.toledo@iol.it

28 settembre | 7 ottobre 2012 Napoli Teatro Festival Italia | Il Teatro coop. Produzioni/Galleria Toledo

‘O PAPARASCIANNO

da Antonio Petito drammaturgia e regia Laura Angiulli

con Mariano Rigillo Cicci Rossino Agostino Chiummariello Michele Danubio Alessandra D’Elia Angela de Matteo Francesca Florio Toni Fornaro Marcello Romolo Tonino Taiuti

8 | 10 ottobre 2012 Interno5 | CDTM Circuito Campano Della Danza | Il Teatro coop. Produzioni/Galleria Toledo | DanzaFlux membro del Media&Dance network con sede a New York, Londra, Vienna e San Pietroburgo

MOVI|MENTALE

Festival Internazionale di danza e video arte direzione artistica Antonello Tudisco 12 | 28 ottobre 2012

STAZIONI D’EMERGENZA atto IV per Nuove Creatività 22 ottobre 2012 Institut Français

TROIS FEMMES À LA MER

di e con Liuba Scudieri musiche composte ed eseguite da Davide Chimenti

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TEATRO GALLERIA TOLEDO 5 | 11 novembre 2012 Il Teatro coop. Produzioni/ Galleria Toledo

LA BISBETICA DOMATA

da William Shakespeare, drammaturgia e regia Laura Angiulli

musiche originali Rino Alfieri, ambientazione scenica Rosario Squillace; costumi Mauritz Slabbert; luci Cesare Accetta

20 | 25 novembre 2012 Il Teatro coop. Produzioni/Galleria Toledo

CELESTINA

dallâ&#x20AC;&#x2122;opera di Alejandro de Rojas adattamento e regia Alessandra Dâ&#x20AC;&#x2122;Elia 27 | 28 novembre 2012 Produzione Festival Movi|mentale | Interno5 | Collettivo Na|da

SUSSURRI_LA VOCE DEL CORPO drammaturgia e regia Antonello Tudisco

con Alessandra Bordino Roberta De Rosa Francesco Colaleo Gennaro Maione Stefano Roveda

29 novembre | 2 dicembre 2012 Fondazione Teatro Regionale Alessandrino Produzioni Nidodiragno

IL DIARIO DI MARIAPIA

una commedia neoplastica testo e regia Fausto Paravidino

con Iris Fusetti Fausto Paravidino Monica Samassa

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4 | 9 dicembre 2012 Progetti Dadaumpa | Pierfrancesco Pisani

ANGELICA

di e con Andrea Cosentino regia Andrea Virgilio Franceschi

collaborazione alla drammaturgia e alla messa in scena Valentina Giacchetti

12|13|14 dicembre 2012 (convegno) Università degli studi di Napoli “Federico II” - Polo delle Scienze umane e sociali - Dipartimento di diritto romano, storia e teoria del diritto - Istituto Italiano per gli studi filosofici - Nea Zetesis – Istituto di Psicologia uManistica e dEsistenziale - Fondazione Movimento Bambino onlus - Il Teatro coop. Produzioni / Galleria Toledo

LA COSCIENZA UMANISTICA. RIVELAZIONE DEL SÉ NELLE SCIENZE UMANE E SOCIALI a cura di Mario Mastropaolo Palazzo uffici – Aula convegni via Giulio Cesare Cortese 29

18 | 23 dicembre 2012 Zero De Conduite

L’ORA GRIGIA

da Agota Kristof drammaturgia e regia Prospero Bentivenga con Mimmo Calopresti, Carmen Luongo un musicista

25 | 26 |29 | 30 dicembre 2012 Il Teatro coop. Produzioni / Galleria Toledo

NUMMERE. SCOSTUMATISSIMA TOMBOLA NAPOLETANA di e con Gino Curcione

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TEATRO GALLERIA TOLEDO 27 | 30 dicembre 2012 Soda Sciarappa | I Posteggiatori Tristi

OPERAZIONE SCIARAPPA

2° Episodio: Titanic testi e regia Sara Sole Notarbartolo

con Pietro Botte Davide D’Alò Valentina Curatoli Rosario Giglio musiche originali Posteggiatori Tristi

1 | 6 gennaio 2013 Progetti Dadaumpa | Associazione Ca’ Rossa Centro Teatrale per l’Oralità; Con la collaborazione organizzativa di Maurizio Sangirardi

LE GUERRE DI WALTER

da Walter Chiari adattamento originale di Matteo Belli con Matteo Belli

10 | 20 gennaio 2013 Compagnia Sud Costa Occidentale | Teatro Stabile di Napoli CRT Centro di Ricerca per il Teatro con il sostegno di Théâtre du Rond Point

ACQUASANTA

testo e regia Emma Dante con Carmine Maringola

22 | 27 gennaio 2013 Bollettino Edizioni Musicali srl | Novunque srl

LA FEBBRE

spettacolo di prosa cantata scritto e interpretato da Giulio Casale regia Francesca Bartellini con Giulio Casale

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2 febbraio 2013 Produzioni Fuorivia

GIANMARIA TESTA IN SOLO Gianmaria Testa, chitarre e voce

5 | 10 febbraio 2013 con il patrocinio e il sostegno del Garante dei detenuti della Regione Lazio con il patrocinio del Ministero della Giustizia D.A.P.

GIORNI SCONTATI

testi Antonella Fattori Daniela Scarlatti regia Luca De Bei

con Antonella Fattori Giusy Frallonardo Daniela Scarlatti Lia Zinno

19 | 24 febbraio 2013 Il Teatro coop. Produzioni/Galleria Toledo

PEZZIDUOMO (titolo provvisorio) di Duccio Canestrini Giovanni Battaglia regia Roberta Fossati 7 | 8 marzo 2013 Teatro Franco Parenti

KARÉNINA

prove aperte d’infelicità da Lev Tolstoj drammaturgia Emanuele Trevi Sonia Bergamasco regia Giuseppe Bertolucci con Sonia Bergamasco

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TEATRO GALLERIA TOLEDO 9 | 10 marzo 2013 Teatro Franco Parenti

IL PICCOLO PRINCIPE

una lettura di Sonia Bergamasco e Fabrizio Gifuni di Antoine de Saint-Exupéry un’idea di Fabrizio Gifuni e Sonia Bergamasco

15 | 17 marzo 2013 Sociètas Raffaello Sanzio e Teatro delle Albe/Ravenna Teatro

POCO LONTANO DA QUI

ispirato liberamente ai Quaderni Russi di Igort di Chiara Guidi e Ermanna Montanari con Chiara Guidi e Ermanna Montanari

19 | 24 marzo 2013 Il Teatro coop. Produzioni/Galleria Toledo

RICCARDO III, invito a corte da William Shakespeare drammaturgia e regia Laura Angiulli

con Giovanni Battaglia Alessandra D’Elia Stefano Jotti

26 | 31 marzo 2013 le Pecore Nere s.r.l. | Totem Film

MONNEZZA

Napoli (ma potremmo dire Calabria, Sicilia, Roma… Italia!) dall’omonimo libro di Francesco De Filippo

drammaturgia Carmine Borrino regia Peppe Miale

con Gennaro Silvestro e la partecipazione di Rosaria De Cicco

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2 | 7 aprile 2013 kulturscio’k | Fondiaria SAI agenzia generale di Roma Sciarelli & C. s.a.p.a. spettacolo del Progetto RIgenerazione del Sistema Teatro Torino e Provincia presentato in collaborazione con Teatro a Corte – Fondazione Teatro Piemonte Europa e Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte

ROSSO CAFFEINA

con testi di Ivana Messina Alessia Siniscalchi regia di Alessia Siniscalchi Ivana Messina

con Alessia Siniscalchi Ivana Messina Daniele De Luca Luca Andriolo

9 | 14 aprile 2013 Teatro della Cooperativa | Mittelfest con il sostegno di Regione Lombardia – progetto Next con il sostegno della Provincia di Trieste

MURI – prima e dopo Basaglia – testo e regia Renato Sarti

con Giulia Lazzarini

16 | 21 aprile 2013 NOVECENTO | La Corte Ospitale – Forever Young? progetto residenziale

RE SACERDOTE E PROFETA di e con Maurizio Igor Meta regia Cinzia Sità

22 | 24 aprile 2013 Il Teatro coop. Produzioni /Galleria Toledo

IL BACIAMANO

di Manlio Santanelli regia Laura Angiulli con Alessandra D’Elia

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TEATRO GALLERIA TOLEDO

25 | 28 aprile 2013 Diaghilev T E A T R O | in collaborazione con Kolibrì

LENÒR

di Enza Piccolo Nunzia Antonino Carlo Bruni regia, cura della scena e delle luci Carlo Bruni con Nunzia Antonino

3 | 5 maggio 2013 compagnia laudatidanza

SKYLAB

la gravità dei corpi

7 | 12 maggio 2013 santa lucia produzioni

DEPRESSIÓN NAPOLITÈN testo e regia Domenico Ciruzzi con Antonella Stefanucci, Tonino Taiuti

14 | 19 maggio 2013 compagnia della luna

TERESA

di Toni Fornari regia Norma Martelli con Silvia Siravo

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NUOVO TEATRO NUOVo

LA STAGIONE TEATRALE 2012/2013 Inaugurerà la stagione del teatro Nuovo “Ta-kai-ta” di Enzo Moscato, anche nelle vesti di regista ed attore, sul palco insieme ad Isa Danieli. Carlo Cecchi proporrà invece il doppio lavoro “Abbastanza sbronzo da dire ti amo?/ prodotto”, mentre Silvio Orlando porterà in “Il nipote di Rameau”. A Natale ci sarà Stefano Accorsi con “Furioso Orlando”, rilettura di Ariosto, e poi Ermanna Montanari inaugurerà l’anno nuovo con “Pantani”, ispirato alla vita del grande campione. Glauco Mauri e Roberto Sturno saranno in scena con “Da Krapp a senza parole” di Beckett, mentre “L’arte del dubbio” vedrà poi in scena Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani. Alfonso Santagata sarà protagonista e regista di “Requie a l’anema soja”, due atti unici di Eduardo De Filippo e, a seguire, dal racconto di Cornell Woolrich, , “La finestra sul cortile”, adattato e diretto da Claudio Di Palma. Roberto Herlitzka con “Il soccombente”, un testo di Thomas Bernhard chiuderà infine la stagione.

Via Montecalvario,15 T. 081 4976267 Posti

280 , platea e galleria

Biglietteria Parcheggio 292

www.nuovoteatronuovo.itgallebotteghino@nuovoteatronuovo.it

Mar - Mer: dalle 17:30 | Gio - Sab: 11-12:30 dalle 18 | Dom dalle 16:30 SUPERGARAGE - T. 081 5513104

dal 23 ottobre al 4 novembre’ 12

Isa Danieli ed Enzo Moscato TA – KAI – TA (Eduardo Per Eduardo) scritto e diretto da Enzo Moscato

dal 6 all’11 novembre’12

Carlo Cecchi ABBASTANZA SBRONZO DA DIRE TI AMO?/PRODOTTO di Caryl Churchill regia Carlo Cecchi con Tommaso Ragno e Barbara Ronchi

dall’11 al 16 dicembre’12

Silvio Orlando IL NIPOTE DI RAMEAU

di Denis Diderot adattamento Edoardo Erba e Silvio Orlando regia Silvio Orlando con Amerigo Fontani, Maria Laura Rondanini dal 18 al 23 dicembre’12

Stefano Accorsi FURIOSO ORLANDO

liberamente tratto da l’”Orlando Furioso” di Ludovico Ariosto con Nina Savary adattamento teatrale e regia Marco Baliani 293

NUOVO TEATRO NUOVo dal 22 al 27 gennaio’13

Ermanna Montanari PANTANI

di Marco Martinelli ideazione Marco Martinelli e Ermanna Montanari regia Marco Martinelli con Luigi Dadina, Alessandro Argnani, Roberto Magnani, Laura Redaelli, Michela Marangoni, Alessandro Renda, Luca Fagioli dal 30 gennaio al 3 febbraio’13

Glauco Mauri e Roberto Sturno DA KRAPP A SENZA PAROLE

di Samuel Beckett Respiro, Improvviso dell’Ohio, Atto senza parole, L’ultimo nastro di Krapp traduzioni teatrali Carlo Fruttero e Franco Lucentini regia Glauco Mauri dal 12 al 17 febbraio’13

Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani L’ARTE DEL DUBBIO dal libro omonimo di Gianrico Carofiglio versione teatrale di Stefano Massini regia di Sergio Fantoni dal 5 al 10 marzo’13

Alfonso Santagata REQUIE A L’ANEMA SOJA

due atti unici di Eduardo De Filippo (Il Cilindro e I Morti non fanno paura) con Antonio Alveario, Maria Chiara Di Stefano, Rossana Gay, Jonny Lodi, Massimiliano Poli, regia Alfonso Santagata 294

dal 12 al 17 marzo’13

Claudio Di Palma LA FINESTRA SUL CORTILE

liberamente ispirato all’omonimo racconto di Cornell Woolrich con Elena Cepollaro e la partecipazione in video di Lello Arena e Roberto Herlitzka adattamento e regia Claudio Di Palma

dal 16 al 21 aprile’13

Roberto Herlitzka IL SOCCOMBENTE

di Thomas Bernhard riduzione dell’omonimo romanzo a cura di Ruggero Cappuccio con Marina Sorrenti regia Nadia Baldi

FUORI ABBONAMENTO dal 20 al 24 marzo’13

Caterina Carpio, Candida Nieri, Valentina Vacca FRANCAMENTE ME NE INFISCHIO

Cinque movimenti liberamente ispirati a “Via col vento” di Margaret Mitchell drammaturgia Linda Dalisi, Federico Bellini, Antonio Latella regia Antonio Latella 295

TEATRO BRACCO LA STAGIONE TEATRALE 2012/2013 All’insegna della comicità e della tradizione la nuova stagione del Teatro Bracco che inizia con Umberto Bellissimo in “I grandi di Napoli: Eduardo”, omaggio al grande personaggio del teatro partenopea, e continua con Rosario Ferro e la sua versione de “Il medico dei pazzi”, un classico di Scarpetta.

Bis di Caterina De Santis con “Al di là del mare per non dimenticare” e, accompagnata da Umberto Bellissimo e Davide Ferri, in “All’anema d’’a palla”. Ancora Umberto Bellissimo, ma con Antonio Ottaiano, sarà in scena con “Napoli in giacca e paglietta”, mentre Fabio Brescia presenterà “Tutte le donne che ho amato”. A grande richiesta torna il successo della passata stagione con Caterina De Santis e Fabio Brescia in “Cheri Cheri”, ricordando le atmosfere de “Il Vizietto” e, a concludere la stagione, ci saranno Ciro Ceruti e Ciro Villano in “Piccoli segreti di famiglia”, stuzzicante commedia tra mistero e tante risate.

Via Tarsia, 38 T. 081 5645323 Posti

548 , platea e galleria

Biglietteria

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Lun - Dom: 10 - 13:30 e dal 16:30 - 19:30

www.teatrobracco.it info@teatrobracco.it

UMBERTO BELLISSIMO

dal 18 al 21 ottobre’ 12

UMBERTO BELLISSIMO in I grandi di napoli: eduardo scritto e diretto da Gaetano Liguori

dal 25 ottobre al 4 novembre’12 ROSARIO FERRO

ROsario ferro in Il medico dei pazzi

dal 15 novembre al 2 dicembre’12

CATeRINA DE SANTIS in Al di là del mare per non dimenticare...

CATeRiNa de santis, umberto bellissimo e DaviDE ferri in All’anema d’’a palla

di Gaetano Liguori e Armando Armano regia e adattamento Gaetano Liguori

U. BELLISSIMO

dal 13 dicembre al 13 gennaio’13

D. FERRI

Commedia di Ciro Villano, Caterina De Santis e Gaetano Liguori regia e adattamento Gaetano Liguori

C. DE SANTIS

CATERINA DE SANTIS

di E. Scarpetta diretta ed interpretata da Rosario Ferro

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TEATRO BRACCO

UMBERTO BELLISSIMO e Antonio Ottaiano in NAPOLI in Giacca e Paglietta scritto e diretto da Gaetano Liguori

UMBERTO BELLISSIMO

ANTONIO OTTAIANO

dal 31 gennaio al 3 febbraio’ 13

dal 7 febbraio al 3 marzo’13

Fabio brescia in Tutte le donne che ho amato di e con Fabio Brescia

dall’ 11 al 14 aprile’13 dal 7 al 24 marzo’13

CATeRINA DE SANTIS e Fabio Brescia in Cheri Cheri di C. De Santis e F. Brescia regia Gaetano Liguori FUORI ABBONAMENTO

Fabio brescia, GIOVANNI ALLOCCA, ANdrea Parisi in

AMICI COME PRIMA

di C. De Santis, A. Parisi e A. Patrini regia Gaetano Liguori 298

Ciro ceruti e CIRO VILLANO in Piccoli segreti di famiglia

di Ciro Ceruti e Ciro Villano regia Ciro Ceruti

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NUOVA ORCHESTRA ALESSANDRO SCARLATTI AUTUNNO MUSICALE 2012

19 ottobre ’12 ore 20:30

4 novembre ’12 ore 19:00

MUSEO DIOCESANO

MUSEO DIOCESANO

LARGO DONNAREGINA

LARGO DONNAREGINA

Paesaggi cameristici

Gran Partita

musiche di W. A. Mozart e F. Mendelssohn

musiche di W. A. Mozart

NUOVA ORCHESTRA SCARLATTI

NUOVA ORCHESTRA SCARLATTI

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18 novembre ’12 ore 19:00

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MUSEO DIOCESANO

MUSEO DIOCESANO LARGO DONNAREGINA

Musiche di G. B. Pergolesi, L. Leo, G. Paisiello, P. Marrone, R. Alfieri e al. soprano Minni Diodati violoncello Pierluigi Marotta NUOVA ORCHESTRA SCARLATTI

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2 dicembre ’12 ore 19:00

LARGO DONNAREGINA

Napoli capitale

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Stravinskiana musiche di I. Stravinskij direttore Renato Piemontese NUOVA ORCHESTRA SCARLATTI

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AUTUNNO MUSICALE 2012

16 dicembre â&#x20AC;&#x2122;12 ore 19:00 MUSEO DIOCESANO LARGO DONNAREGINA

Omaggio a Caruso Arie, romanze e canzoni di G. Donizetti, G. Verdi, F. P. Tosti, R. Leoncavallo, S. Cardillo e al. tenore Francesco Malapena direttore Daniele Moles NUOVA ORCHESTRA SCARLATTI

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BIGLIETTI

INFORMAZIONI

BIGLIETTO: 14 € € ABBONAMENTO 5 CONCERTI : 50 € € €

www.nuovaorchestrascarlatti.it info@nuovaorchestrascarlatti.it

T. 081 410175

Il programma può subire variazioni.

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COLOPHON La Stagione Teatrale 2012 - 2013 22 ma edizione è edito da: BoxOffice - servizi per lo spettacolo 80132 Napoli - Galleria Umberto I, 17 T. 081 5519188 | F. 081 0111738 info@boxofficenapoli.it

www.boxofficenapoli.it direttore editoriale: Giancarlo Carosone

assistenza editoriale: Anna Rita Murani, Matteo Grassi redazione: Gianmarco Cesario, Gaetano Cutri e Antonio Mocciola ufficio stampa: Hermes Comunicazione illustrazione copertina E26 - Comunicazione Creativa progetto grafico Ana Machado si ringraziano

gli uffici stampa e le direzioni dei singoli teatri per le immagini e testi che abbiamo utilizzato.

Un particolare ringraziamento al Teatro San Carlo nella persona della Sovraintendente Rosanna Purchia, a Emmanuela Spedaliere e Francesca Pecoraro dellâ&#x20AC;&#x2122;ufficio Marketing per il contributo fornitoci e per le immagini che abbiamo utilizzato.

Non siamo responsabili di variazioni di date, attori e spettacoli intervenuti dopo la nostra andata in stampa. Qualora ve ne fossero ci scusiamo con i nostri lettori.

Le immagini utilizzate nel programma non si riferiscono necessariamente agli spettacoli rappresentati.

Finito da stampare nel mese di Settembre 2012.

Tipografia GRAFICA NAPOLITANO - Nola