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Aiuto alle marginalità: non voltiamoci dall’altra parte

pubblica. Una proposta che avanziamo è quella di collaborare con il progetto

Plastop14, avviato nel 2018 dall’Alma Mater, il quale prevede diverse linee di

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intervento per ridurre il consumo di plastica. Nell’ambito di questo progetto è

stata avviata la distribuzione di borracce in metallo, l’installazione della Ca-

sina dell’acqua nel Campus di Cesena e di erogatori di acqua filtrata, per ora

riservati al solo personale.

In definitiva, la vivibilità del centro cittadino non può fare a meno di coniugare

funzionalità degli spazi a sostenibilità ambientale.

Aiuto alle marginalità: non voltiamoci dall’altra parte

Parallelamente, la futura Amministrazione Comunale non potrà esimersi dal

mettere in campo politiche di risocializzazione delle persone marginalizzate

che abitano questa Piazza e altre zone delle città: a nostro avviso, l’inclusione

di queste persone nel tessuto sociale deve passare attraverso la creazione di

opportunità di lavoro, sistemi di servizio civile e politiche nuove, non crimi-

nalizzanti, in materia di sostanze stupefacenti. Per mettere in atto politiche

di questo tipo, determinante potrebbe essere la collaborazione con le tante

realtà che sostengono attivamente la lotta alla povertà e all’emargi-

nazione sociale.

La “guerra alla droga”, a Bologna come in tutto il mondo, è fallita. Malgra-

do qualunque tentativo di istituzioni e forze dell’ordine, l’offerta sul mercato

sarà sempre maggiore rispetto al numero di sequestri che possono essere effet-

14 URL: https://site.unibo.it/multicampus-sostenibile/it/ambiente/plastop.

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tuati. Crediamo sia arrivato il momento di invertire la rotta delle politiche

fallimentari finora attuate nel contrasto alle sostanze stupefacenti: è

necessario abbandonare il vecchio paradigma della repressione e acquisire

consapevolezza dell’efficacia di una corretta informazione sulle sostanze re-

peribili sul mercato nero. L’investimento di risorse – economiche e umane

– nella lotta al traffico di sostanze stupefacenti non sarà mai efficace finché

ad essa non si coniugheranno serie politiche per lotta alle tossicodipen-

denze e per la riduzione del danno. È arrivato il momento di un cambio

di passo.

Oltre al necessario potenziamento dell’Unità di Strada, la nostra proposta

è quella di aprire in modo sperimentale degli sportelli di drug chec-

king e riaprire i drop in, a partire dalle zone della cosiddetta movida e

dai luoghi in cui si raccolgono le persone marginalizzate. Quando parliamo

di drug checking facciamo riferimento ad una forma di riduzione del dan-

no che permette, mantenendo l’anonimato, di ottenere l’analisi chimica della

sostanze psicoattive e una consulenza individuale sugli effetti della loro as-

sunzione. L’intento di questa pratica è quello di fornire ai consumatori tutte le

informazioni di cui necessitano prima di assumere una determinata sostanza.

Inoltre, è uno strumento che permetterebbe all’Amministrazione Comunale di

avere un utile osservatorio sul territorio, in grado di segnalare l’introduzione

sul mercato di nuovi prodotti e fornire informazioni utili sulla loro diffusione.

Crediamo che un’attività di questo tipo, che responsabilizza e non crimina-

lizza i consumatori, sia il modo più corretto di affrontare il problema della

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LE NOSTRE PROPOSTE IN SINTESI

RAPPORTO CON LA CITTÀ: CULTURA, RAPPRESENTANZA, INCLUSIONE

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MAGGIORE ASCOLTO Introduzione del “Sindaco della Notte”, inserimento di un rappresentante degli studenti in Consiglio Comunale e un Tavolo permanente tra studenti residenti e commercianti

2

ARREDO URBANO Maggiori sedute e panchine e attività culturali in tutta la zona universitaria favorendo artiste e artisti di strada.

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UTILIZZO DEGLI SPAZI Aprire alla comunità gli spazi universitari, congiuntamente ad un prolungamento dell'orario di apertura degli esercizi commerciali

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RIDUZIONE DEL DANNO Potenziare servizi come l’Unità di strada, riapertura dei Drop In con laboratori lavorativi e introdurre sportelli di drug checkin per un consumo responsabile.

tossicodipendenza, realizzando un modello virtuoso facilmente replicabile in

altri comuni.

Una sperimentazione di drug checking su ampia scala è stata portata avan-

ti attraverso un progetto di ricerca europeo chiamato BAONPS (Be aware of

night pleasure safety), avente come obiettivo “l’identificazione ed il monito-

raggio delle nuove sostanze psicoattive, [...] sia all’interno dei contesti del

divertimento che al di fuori di essi”15. L’esito di questo progetto di ricerca ha

dimostrato come ”più della metà delle persone che scopre di non essere

in possesso della sostanza attesa, decide di non utilizzare il composto

oppure riflette e considera attentamente la possibilità di evitarne il

consumo”16 .

Questo tipo di monitoraggio risulta fondamentale per intercettare eventuali

soggetti ritenuti a rischio dipendenza, e ad esso va necessariamente affianca-

ta la riapertura dei drop-in, luoghi in cui gratuitamente tutte le persone che

affrontano il disagio quotidiano di una vita in strada possono trovare ristoro

e usufruire dei servizi igienici. Congiuntamente, riteniamo sia di fondamen-

tale importanza attivare dei laboratori lavorativi proprio nel contesto

dei drop-in: oltre a offrire la possibilità di accedere a un sostegno economico

ottenuto autonomamente, per quanto ridotto, un’iniziativa di questo tipo per-

metterebbe di ridurre sensibilmente la piccola criminalità – scippi

– da imputarsi in molti casi al solo stato di necessità. et similia

15 16 URL: http://baonps.coopalice.net/il-progetto/. URL: http : / / baonps . coopalice . net / wp - content / uploads / 2019 / 04 / Progetto - BAONPS _ risultati-italiani.pdf.

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Conclusioni

Bologna e l’Università, intese in primis come comunità e poi come istitu-

zioni, non possono fare a meno l’una dell’altra. L’università, se vuole davvero

attendere alla sua terza missione, non può fare a meno di aprirsi alla dimen-

sione cittadina e far sì che le proprie energie non rimangano imprigionate al-

l’interno delle mura accademiche. Allo stesso modo, il comune di Bologna, se

vuole crescere in maniera sostenibile, non può esimersi dal pensarsi come Cit-

tà Universitaria. Ribadiamo ancora una volta che è necessario lasciarsi alle

spalle gli attuali rapporti di collaborazione sporadica e stringere un’alleanza

strategica che guardi al futuro e sia fondata sulla piena partecipazione di tut-

te le componenti sociali presenti in Città.

Le proposte che trovano espressione in questo documento sono programma-

tiche e tracciano delle strade da percorrere in un disegno che sappia andare

oltre le incombenze dell’immediato futuro. Siamo perfettamente coscienti che

le proposte contenute all’interno di questo documento non sono esauribili nel

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tempo di una legislatura. Sono proposte che nelle nostre intenzioni guardano

lontano, che rispondono alla volontà di ritrovare una politica il cui orizzonte

non sia confinato alla prossima tornata elettorale, ma che cerchi di disegna-

re un progetto per il futuro. Abbiamo individuato dei macro-temi che sono, a

nostro parere, da sviluppare nei prossimi 10 anni e che abbiano la forza va-

lorizzare il volto poliedrico che caratterizza la città di Bologna. Rimaniamo

profondamente convinti che la direttrice fondamentale che deve guidare il la-

voro delle prossime Amministrazioni Comunali sia la ricerca di una proficua

coabitazione tra le parti sociali. La ricchezza di Bologna consiste proprio nelle

molteplici sfaccettature che la contraddistinguono: ogni singola componente

della comunità cittadina, mantenendo le proprie peculiarità, deve essere mes-

sa nelle condizioni di poter contribuire attivamente alla costruzione della città

che desidera. Perché Bologna è fatta dalle persone che la vivono.

Per questi motivi ribadiamo che è giunto il momento di una politica ambi-

ziosa che colga le sfide del presente: coniugare sostenibilità sociale, economica

e ambientale nella coesione e nel dialogo delle parti sociali.Tutto ciò non può e

non deve prescindere da una scelta di campo ben precisa; non può e non deve

avvenire senza avere come riferimento un orizzonte valoriale ben preciso; non

può e non deve abdicare a un principio inalienabile di giustizia sociale: prima

gli ultimi.

Le proposte e le idee che emergono da questo documento sono il frutto del-

l’elaborazione di ragazze e ragazzi che vivono e guardano a Bologna non solo

come studenti e studentesse ma anche, e soprattutto, in qualità di cittadine e

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cittadini. È la manifestazione di una volontà profonda a partecipare alla vita

politica e cittadina di una comunità alla quale si sente di appartenere. Per-

ché queste energie non vadano disperse è necessario che anche gli studenti e

le studentesse universitarie abbiano una giusta rappresentanza negli organi

decisionali.

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