BLOQ MAGAZINE 27 MAGGIO 2012

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BLOQ MAGAZINE - IL QUINDICINALE DI AVERSA E DELL’AGRO AVERSANO - DISTRIBUZIONE GRATUITA

ANNO V - N. 10 del 27 MAGGIO 2012

Il futuro si tinge di rosa

E’ partito il progetto: “You drink i drive” contro l’abuso di alcool

La ricostruzione post-bellica della Libia passa per Teverola

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COLOPHON

ANNO 5 - Numero 10 - 27 Maggio 2012

SOMMARIO 04 06

La catastrofe si può evitare? Ilnuovoesecutivonormanno trasceltesofferteemaldipancia

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Analisi delle elezioni: candidati “ 0” voti ed il peso degli elettori Le “Notti rosa” ad Aversa: un successo straordinario! Sant’Arpino: presentata laSagra delCasatiello

Libera organizza incontri con i “Sindaci: tra il dire e il fare” Strane analogie tra gli eventi greci e la situazione italiana

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Il “Governo ombra” del “partito fantasma”

E’ partito il progetto: “You drink i drive” contro l’abuso di alcool

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Il centrosinistra ancora alle prese con l’analisi della sconfitta

Occorre rivedere con urgenza il sistema di calcolo del Pil La ricostruzione post-bellica della Libia passa perTeverola

Un modo diverso di concepire l’economia: la finanza islamica Giacomo Furia ci racconta di Totò,Sofia e della sua Napoli

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EDITORIALE

ANNO 5 - Numero 10 - 27 Maggio 2012

La catastrofe si può evitare? T di Giuseppe Cristiano

Direttore Responsabile Bloq Magazine redazione@bloq.it

Se una moltitudine di cittadini, nel timore di perdere i loro risparmi, dovessero prelevarli in contanti per trasferirli in Svizzera o in Germania, si creerebbero le condizioni ottimali per una serie di crack bancari a catena.

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orno ancora una volta ad analizzare i problemi della moneta europea e delle nazioni che fanno parte dell’Euro Group perché più passa il tempo più mi rendo conto che i nostri governanti, Monti in primis, ci stanno portando verso la catastrofe. Spero di sbagliarmi, ma io credo che le nostre istituzioni, e quelle europee in particolare, abbiano completamente sbagliato i modi e i termini per affrontare la crisi. Continuo a pensare che la scelta di eseguire tagli indiscriminati sia stata un suicidio. Sono convinto che occorresse investire, avere coraggio e investire nella crescita. L’Europa si è condannata con le proprie mani a subire le conseguenze della peggiore catastrofe sociale che si possa immaginare. In un tempo davvero breve, molte cose nei paesi europei potrebbero non essere più come prima. Ipotizziamo per un attimo che la Grecia esca dall’euro (evento che in molti addirittura preannunciano per il mese di luglio, un mese dopo le probabili elezioni di Giugno). Sarebbe una tragedia immane. Le ripercussioni sull’intera economia europea sarebbero incalcolabili. Per i più scettici, mi dilungo un attimo e preciso che se alle prossime elezioni greche i partiti politici e i movimenti contrari alle misure anticrisi e ostili nei confronti del FMI Fronte Monetario Internazionale, BCE Banca Centrale Europea e UE Unione Europea, dovessero conquistare più seggi di quanti non abbiano già ora, l’uscita dall’Euro Group sarebbe certa. I sondaggi parlano chiaro se si votasse oggi, il primo partito della Grecia diventerebbe il movimento di estrema sinistra SYRIZA. Il neo parlamento avrebbe quasi sicuramente una maggioranza composta di forze seriamente intenzionate a rinegoziare gli accordi economici con l’Europa o, in seconda ipotesi, uscire definitivamente dall’euro e dall’UE. Ma torniamo alle conseguenze. In Italia e Spagna s’innescherebbe la corsa al ritiro dei propri soldi dalle banche nazionali per trasferirli nella solida e prospera Germania. L’immensa confusione provocata da un simile comportamento avrebbe serie ripercussioni in tutta l’eurozona. Se una moltitudine di cittadini, nel timore di perdere i loro risparmi, dovessero prelevarli in contanti per trasferirli in Svizzera o in Germania, si creerebbero le condizioni ottimali per una serie di crack bancari a catena. Per non parlare, poi, della tenuta della convivenza civile, messa a dura prova dalle file davanti agli sportelli, dalle inevitabili risse e dalle violenze di massa. L’unico rimedio per i governi, oltre al ricorso alla forza, resterebbe l’introduzione di severi controlli e un limite massimo per i prelievi in contanti e per

il trasferimento di soldi all’estero. Tali iniziative, proteggerebbero le banche per qualche tempo, ma immaginate cosa accadrebbe ogni volta che un correntista si rendesse conto di non disporre pienamente dei suoi soldi? A quel punto la Banca Centrale Europea dovrebbe iniziare a prestare ingenti capitali liquidi alle banche per evitarne la “bancarotta”. Qualcuno potrebbe eccepire: “Ma non mi sembra tanto diverso da quel che è già successo”. Sì, ma questa volta l’obiettivo prioritario non sarebbe solo quello di evitare di far fallire le banche europee, ma di evitare la disgregazione dell’intero continente europeo. Per quanto concerne le nazioni coinvolte: la Germania potrebbe accettare che la BCE conceda prestiti sostanziosi a Spagna e Italia. Dare una speranza, soprattutto alla Spagna, è essenziale. Altrettanto essenziale è dare la certezza ai paesi in difficoltà di poter chiedere finanziamenti a tassi d’interesse accettabili. L’ultima speme sarebbe quella di far crescere l’inflazione stampando denaro e prestandolo alle nazioni che ne facciano richiesta. In molti ritengono che la crescita dell’inflazione sia l’unico modo per evitare alle banche nazionali di chiedere prestiti a tassi d’interesse sempre crescenti. Sarebbe un metodo meno doloroso di finanziare interventi destinati alla crescita. Ma la “condicio sine qua non” è che la Grecia non esca dall’euro… Cosa che abbiamo visto, potrebbe verificarsi in tempi brevissimi. Ecco perché sono seriamente preoccupato… Nel mentre le notizie che ci giungono dal “fronte” interno non fanno altro che accrescere il clima di paura e di tensione. Un clima che potrebbe portare più di un imbecille a voler ripetere errori clamorosi che sono già costati lacrime e sangue.



PRIMO PIANO

ANNO 5 - Numero 10 - 27 Maggio 2012

Il nuovo esecutivo normanno tra scelte sofferte e mal di pancia

Al momento di andare in stampa non si conoscono ancora i nomi nuovi

di Michele Docimo Redattore Capo Bloq Magazine redazione@bloq.it

Nella foto: il neo Sindaco Giuseppe Sagliocco

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assata la grande ubriacatura della campagna e della competizione elettorale per il centrodestra è giunta l’ora del pragmatismo. Subito al lavoro il neo sindaco Giuseppe Sagliocco che si trova di fronte all’atto amministrativo più difficile degli ultimi tempi: la formazione della giunta. La formula sembra essere già sviluppata deve solo essere messa in pratica. La formula “matematica” dovrebbe essere più o meno così: il presidente del Consiglio Comunale a “Noi Aversani”, due barra tre assessori al Pdl, due all’Udc, uno per uno a Nuovo Psi, Federazione degli Autonomisti e Noi Aversani. Ad una formula già elaborata e, forse, condivisa, si contrappone lo scenario a tinte fosche della querelle dei riconteggi dei voti da parte della commissione elettorale. Tali riconteggi hanno cambiato, negli ultimi giorni, le sorti di alcuni scranni del consiglio comunale e la proclamazione finale degli eletti slitta ormai di giorno in giorno. In particolare sembra siano cinque le sezioni nelle quali si sarebbero verificati errori ed incongruenze fra conta delle preferenze, tabulati e verbali firmati e controfirmati ai seggi. Errori ed incongruenze che vanno dalle semplici trascrizioni in cui è saltata una cifra ad errori più marchiani come ad esempio voti di preferenza che non coincidevano coi voti di lista. Un bailamme che si trascina dall’indomani del voto e a tutt’oggi (con questo giornale chiuso in tipografia) non dà risposte né alla città che ancora non conosce la propria amministrazione né agli stessi candidati che non conoscono l’esito della propria competizione elettorale. Soprattutto in casa Pdl sono Stefano Di Grazia, Luciano Luciano, Salvatore della Vecchia e Alfonso Oliva che devono attendere per capire chi è il settimo ed ultimo eletto. Nelle

ultime ore, infatti, in seguito agli ultimi riconteggi delle preferenze dei singoli candidati danno Stefano Di Grazia di nuovo in Consiglio, mentre Salvatore Della Vecchia è il primo dei non eletti Caso simile in casa Udc con Vargas e l’assessore uscente Romilda Balivo in febbrile attesa della parola “fine”. Si era anche vociferato di un seggio riconquistato dal Partito Democratico sulla lista di Sagliocco, Noi aversani e, quindi, di un ingresso in Comune di Elena Caterino ai danni di Nico Nobis. La stasi burocratica frena l’azione amministrativa. I partiti, infatti, preferiscono attendere la proclamazione degli eletti al “parlamentino” comunale prima di intavolare qualsiasi discussione su quanto riguarda esecutivo e sua composizione. Su questo è stato categorico il segretario cittadino del pdl, Nicola Golia «Ad oggi non vi è stato alcun incontro per parlare della composizione del nuovo esecutivo. Se non è ancora data per certa la composizione dei gruppi consiliari così come usciti dalle urne, soprattutto per il nostro partito, non si può ipotizzare la giunta. Credo che un primo abboccamento si potrà avere solo dopo la proclamazione degli eletti, ossia nei primi giorni della prossima settimana. La situazione si sta ancora delineando. In alcuni partiti ancora non si conosce la composizione definitiva del gruppo consiliare. Al momento non si è affatto parlato della composizione dell’esecutivo. Credo bisogni attendere ancora qualche giorno per affrontare il tema della composizione della giunta». A Golia fa eco Noi Aversani «Quello dell’esecutivo è un tema prematuro ha dichiarato nei giorni scorsi Rosario Capasso - al momento siamo ancora al riconteggio, ma credo che non ci saranno proble-


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mi di sorta nella composizione della giunta. «No, - afferma dal canto suo la coordinatrice Francesca Marrandino – non abbiamo ancora toccato il tema dell’esecutivo. Ci vedremo, tutti noi della nostra lista con il sindaco, ma più per motivi goliardici che politici». Marrandino ne approfitta anche per «rivolgere un sentito ringraziamento agli aversani per l’enorme fiducia riconosciutaci in occasione delle elezioni del 6-7 Maggio. La lista ha conseguito un risultato sorprendente che è andato ben oltre le più rosee aspettative, portando in consiglio comunale ben cinque rappresentanti. Tale risultato, che fa di “Noi Aversani” la seconda forza politica presente in Consiglio Comunale, ci gratifica profondamente e costituisce il segno evidente della bontà e serietà del lavoro intrapreso e portato avanti già da due anni. Condividiamo in toto quanto espresso dal nostro sindaco, Giuseppe Sagliocco, circa la necessità di cominciare a lavorare subito e bene: la nostra città deve tornare a rivestire quel ruolo centrale che le nuove generazioni richiedono e che i nostri concittadini sicuramente meritano. “Noi Aversani” contribuirà alla realizzazione del tanto atteso rilancio culturale, strutturale, urbanistico e finanziario della città di Aversa con l’impegno, la sensibilità e l’attenzione che connota da sempre il lavoro dei suoi rappresentanti». L’unica cosa al momento certa, anche se col bene-

ficio del dubbio, è la formula matematica a cui si accennava prima con Peppe Stabile (mister Preferenze) in pole position per la presidenza del Consiglio Comunale e con tutte le forze del centrodestra presenti in assise rappresentate nell’Esecutivo a guida Sagliocco. Unica incognita sembra essere la poltrona di vicesindaco al momento in ballottaggio fra Pdl e Udc. Nonostante tutto l’attività politica sembra essere ripresa. Nel primo giorno da Sindaco, Giuseppe Sagliocco, ha mantenuto la promessa siglata in campagna elettorale ed ha festeggiato la vittoria elettorale in periferia, nelle palazzine di Aversa. «Come avevo assicurato in campagna elettorale – ha detto il Sindaco Sagliocco – il giorno dopo la proclamazione sono stato nelle palazzine assicurando la mia presenza e quella dell’Amministrazione Comunale nelle periferie. Gli impegni assunti in campagna elettorale, ovvero quello di considerare le periferie, centro nevralgico della Città, saranno mantenuti e la presenza rappresenta il primo passo». Il Sindaco Sagliocco è ritornato in tutti i luoghi visitati negli ultimi venti giorni e si è fermato, in particolar modo presso le scuole. «Ho fatto tappa – ha detto ancora Sagliocco – nella scuola presente all’interno dell’Urra Casas. Accompagnato dal dirigente, prof. Nicola Buonocore, ho toccato con mano le realtà scolastiche capendone le criticità ed i punti di forza. Il nostro impegno non finisce qui. L’elezione è solo un punto di partenza».

Giuseppe Sagliocco: “Stop alle strisce blu nei giorni festivi” Il Sindaco di Aversa, Giuseppe Sagliocco, con ordinanza n. 114/2012, ha disposto che, dal 20 maggio 2012, nei 1.677 stalli blu della sosta regolamentata sarà escluso il pagamento la domenica e in tutti i giorni festivi infrasettimanali. Estesa, dunque, a tutta la Città l’esclusione del pagamento in tutti giorni festivi che, invece, fino alla scorsa domenica, era prevista solo per una parte della Città. “Questo è solo il primo di tanti provvedimenti che saranno adottati in tema di viabilità”. Ha detto il neo sindaco, Giuseppe Sagliocco, e continuando: “Presto, infatti, saranno eliminate le strisce blu anche nei pressi del Cimitero ed in altri punti di interesse della Città. E laddove si ravvisa il pericolo che possano proliferarsi parcheggiatori abusivi, faremo in modo che questo fenomeno sia stroncato sul nascere con il controllo costante del territorio da parte dei vigili urbani e delle forze dell’ordine”. Anche nel prossimo fine settimana, poi, i vigili urbani opereranno sul territorio fino alle 24,00. “Il servizio – ha detto Sagliocco – anche nel prossimo week end riguarderà in particolar modo delle zone nevralgiche della Città tra cui piazza Mazzini, la zona della stazione ferroviaria, il Parco Pozzi e le zone della movida” dove nel corso dello scorso fine settimana sono stati effettuati controlli contro il fenomeno della prostituzione e controlli su automobilisti alla guida in stato di ebbrezza. E continua il primo cittadino normanno: “Lo avevo detto in campagna elettorale e lo confermo oggi da sindaco di Aversa: dobbiamo riconsegnare la Città ai cittadini e non consentire che di notte alcune zona della Città siano terra di nessuno. Useremo il guanto di velluto, creando, per questa attività, un sistema interforze con tutte le forze dell’ordine e chiederemo anche la collaborazione della Caritas diocesana per aiutare effettivamente queste persone. Ma quando ci sarà bisogno di usare le maniere forti non ci fermeremo”.

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ANNO 5 - Numero 10 - 27 Maggio 2012

Ilcentrosinistraancoraalleprese con l’analisi della sconfitta Il risultato per il centrosinistra è stato il peggiore mai avvenuto

di Michele Docimo Redattore Capo Bloq Magazine redazione@bloq.it

Nella foto: sopra Salvino Cella Nelle foto in alto: Mariano D’Amore e Dario Abate

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assata la grande ubriacatura della campagna e della competizione elettorale per il centrosinistra è giunta l’ora dell’analisi del voto. Ad aprire le danze è l’ex coordinatore cittadino del Pd, Mariano D’Amore che all’indomani delle elezioni «Il risultato di lunedì per il centrosinistra, è stato il peggiore mai avvenuto ad Aversa. È la terza sconfitta consecutiva nelle comunali ed ha bisogno di una riflessione seria e approfondita, e di una analisi circa le responsabilità dei dirigenti locali» ha affermato il docente universitario oggi semplice “tesserato” del partito di Bersani. «Le responsabilità minori – ha continuato D’Amore - sono proprio di Salvino Cella, che anzi ha avuto coraggio ed è riuscito a raggiungere il 32,66% grazie al voto disgiunto. L’unica cosa che gli si può rimproverare è la sua impulsività ad accettare il ruolo di candidato sindaco. Le urne bocciano invece la strategia dell’ IDV che unilateralmente ha deciso di correre con il proprio candidato, ottenendo un risultato magrissimo. Avrebbe avuto più successo la nostra idea che vedeva l’incontro di forze riformiste con forze moderate. Fino all’ultima settimana di chiusura delle liste siamo andati vicini a quel progetto. Per questo voglio ringraziare la Federazione degli Autonomisti, che era con noi, ed è risultata determinante per la vittoria di Sagliocco al I° turno. Voglio ringraziare anche SEL, la quale accettò il progetto con le parti moderate. Io mi ero innamorato di quell’ idea, la cui riuscita fu vicina fino alla settimana prima della chiusura delle liste». Per l’ex coordinatore cittadino del Pd Le cause del fallimento del suo progetto sono «nello scontro e nella competizione personalista di parte della sinistra raccolta in ABC». In parti-

colare si imputa a Lello Ferrara «una patologia che lo porta ogni cinque anni ad avere voglia di leadership». D’Amore ne ha per tutti anche per la direzione provinciale del suo partito e per il segretario Dario Abbate a cui chiede chiede «un atto di responsabilità, che tenga conto delle scelte fatte per il candidato sindaco, la coalizione e le liste ad Aversa, nonché del commissariamento del circolo di Aversa nella fase pre-elettorale, compiendo scelte minoritarie, con la tutela di una parte minoritaria del partito, facente capo al consigliere regionale Nicola Caputo». Prova a fare una analisi del voto anche Gennaro Diana, leader dell’Italia dei Valori, «Alla luce dei risultati elettorali delle amministrative di Aversa, mi preme fare alcune considerazioni per chiarire bene il quadro generale di IDV e del centrosinistra. Pur riconoscendo l’esito non entusiasmante delle liste della nostra coalizione, devo però subito sottolineare un punto: la lista civica Cella Sindaco insieme alla lista IDV rappresentano un unico accorpamento, in quanto vi hanno concorso iscritti, militanti e persone che orbitano nel nostro partito, la qual cosa lascia un dato di fatto inconfutabile e cioè che restiamo comunque la prima forza del centrosinistra attestandoci su oltre 2100 suffragi». È chiaro quindi - spiega Diana - che la lista Di Pietro ha certamente visto deviati una parte di consensi sulla lista civica che portava il nome del nostro candidato sindaco, proprio in virtù di quella forza attrattiva di Salvino Cella. Ad avvalorare tutto ciò è la formazione del gruppo consiliare di IDV che sarà formato da due consiglieri in assise, caso unico di grande città in provincia per il nostro


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partito. Voglio poi far presente lo straordinario risultato senza precedenti di Cella, che ha ottenuto 16 punti in più delle liste, pari a oltre 5000 voti personali e tengo a ribadire che si tratta solo ed esclusivamente di un gradimento alla persona e non come alcuni millantano, di un voto di protesta. Questo indiscusso valore aggiunto riportato da Cella deve dunque far riflettere tutti coloro che nel centrosinistra avrebbero dovuto sostenere questa candidatura in tempi ragionevoli e in netto anticipo per arrivare con liste più competitive all’appuntamento elettorale. Mi riferisco ad alcuni opinionisti ed analisti di mestiere, ai quali chiedo che, invece di lanciare strali e gettare fango sul centrosinistra, come mai non abbiano messo in campo la loro faccia e non si siano messi in discussione agli occhi dell’elettorato. Sono gli stessi personaggi, che presi da rancori e frustrazioni personali, hanno affossato il centrosinistra e che sistematicamente si adoperano alla ricerca di uno spazio di visibilità, ma inutilmente come nel caso di qualcuno che non è riuscito a mettere su nemmeno una lista di 24 candidati. Infine una breve riflessione a titolo personale: credo che sia un dovere morale, prima che politico per un dirigente di partito gettarsi nella mischia e mettersi in discussione. Per questa ragione fin dall’inizio non ho esitato a candidarmi al consiglio comunale, in una campagna elettorale dove da commissario cittadino mi sono dovuto preoccupare della coalizione, del mio partito e di me stesso. Sono fiero

e orgoglioso di aver conseguito 129 voti non comprati , a differenza di alcuni candidati, ma frutto di stima e amicizia di persone che mi sono state vicine e che ringrazio». Sinistra Ecologia e Libertà, invece, festeggia la riconferma in Consiglio Comunale di un proprio rappresentante. «Ripartiamo, con coraggio e determinazione – affermano in una nota i vertici cittadini del partito di Vendola - , a partire da quanti, in queste elezioni, impegnandosi direttamente o semplicemente esprimendo il proprio voto, hanno messo le loro energie al servizio dell’ennesima battaglia combattuta per riportare dignità e legalità nella nostra città. Ringraziamo naturalmente Salvino Cella, che con grande dignità ha portato la bandiera del centrosinistra in un contesto oggettivamente proibitivo, riportando un risultato personale straordinario e al di là di ogni aspettativa. Così come crediamo di dover ringraziare gli elettori di SEL, partito che alla prima partecipazione alle elezioni comunali e in un contesto di generale tracollo dei partiti del centrosinistra, raccoglie mille voti eleggendo un proprio rappresentante in consiglio comunale. Il dato allarmante, che deve indurre tutti alla riflessione, è il risultato conseguito dalle liste di centro destra. Un dato totalmente in controtendenza rispetto agli scenari nazionali che racconta, ancora una volta in negativo, l’unicità dei nostri territori».

Nella foto: Pasquale Morra di SEL

Ectoplasmi e politica: il “Governo ombra” del “partito fantasma” di Ugo Persice Pisanti

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i è giunta notizia che il neo Sindaco di Aversa non abbia dormito un’intera notte quando ha appreso che il PD locale ha “nientepopòdimenoche” intenzione di creare, udite udite, un “Governo ombra”. L’originalissima idea ha gettato nello sconforto il nostro Primo cittadino. Avere un così temibile apparato che controlla ogni azione amministrativa, ha creato scompiglio nell’intera coalizione di centrodestra… Scherzi a parte, la notizia dell’intenzione da parte del PD aversano di creare un cosiddetto “Governo ombra” ha suscitato più ilarità che altro. Dopo essere stato un partito fantasma per tutta la durata della campagna elettorale, uscirsene con la formula del “Governo ombra” getta davvero un’ombra inquietante sull’operato dei vertici aversani e casertani del partito di Bersani. Dopo una batosta elettorale di portata storica, questo è tutto quello che sono riuscite a partorire le fervide menti del gruppo dirigente PD? Invece che di un governo ombra il PD aversano avrebbe molto più bisogno di una “guida” ben visibile e, soprattutto, in “carne, ossa e cartilagine” (come direbbe il Principe De Curtis). Una guida in grado di raccogliere intorno a se chi è davvero intenzionato a fare una seria e costruttiva opposizione, portando avanti una politica in grado di creare giorno dopo giorno le condizioni minime per sperare un domani di ritornare a vincere le elezioni. Cosa che, allo stato attuale, non è assolutamente ipotizzabile almeno per i prossimi dieci anni. Perciò, in nessuna occasione come questa, la frase “troppe ombre sull’operato del PD in Terra di Lavoro” suona più che mai appropriata.

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SOCIETA’

ANNO 5 - Numero 10 - 27 Maggio 2012

E’ partito il progetto: “You drink i drive” contro l’abuso di alcool Obiettivo è educare i giovani ad usare responsabilmente l’alcool

di Claudio de Pretis Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

Il progetto si rivolge prevalentemente ai giovanissimi frequentatori della miriade di locali pubblici presenti ad Aversa

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rmai non si contano più ad Aversa le discoteche, i bar, i ristoranti, le vinerie e i luoghi di ritrovo dove in un modo o nell’altro si consuma alcool. Per questo è partito il progetto “You drink i drive”, promosso dall’Assessorato alle politiche giovanili del Comune di Aversa, che si pone l’ambizioso obiettivo di educare i giovani ad un uso più consapevole dell’alcool. Il progetto si rivolge prevalentemente ai giovanissimi frequentatori della miriade di locali pubblici presenti ad Aversa, ma non disdegna di strizzare l’occhio a chiunque faccia uso o abuso di alcool (non a caso la campagna pubblicitaria vede coinvolti anche mezzi d’informazione come Bloq Magazine e www.bloq.it che raggiungono tutte le fasce della popolazione). L’iniziativa vede il coinvolgimento anche di altre realtà locali quali la Protezione Civile, l’Associazione Italiana Studenti di Farmacia e l’Associazione Giovani per Aversa, oltre al portale on line www.discoteca.it. I promotori dell’iniziativa, con la collaborazione delle suddette associazioni e con il supporto principale della Protezione Civile, ogni giovedì, a partire dalle ore 22,oo circa, sono presenti nei locali pubblici più frequentati della città per distribuire

“alcool test”. Dopo essere stati sottoposti (volontariamente) all’alcool test i giovani che vengono trovati positivi al controllo sono etichettati con un “bollino rosso”, a quelli che, invece, vengono trovati negativi al test vengono dati in omaggio dei piccoli utili gadget e offerto un buon caffè. La lodevole iniziativa, che ha ricevuto anche il patrocinio del Ministero per le politiche giovanili, è stata presentata alla stampa la scorsa settimana. Ad illustrare i pregi del progetto c’erano, i rappresentanti della ormai passata amministrazione: l’assessore Dello Vicario e i consiglieri comunali Michele Galluccio, Mario Abate e Antonio De Michele. Presente anche Ferdinando Femiano, responsabile del portale on line www.discoteca.It. Tutti i presenti sono stati concordi nell’affermare che l’iniziativa è degna di nota e che grazie alla stessa si può contribuire alla sensibilizzazione dei giovani sul rischio derivante dall’abuso di alcool e su come non valga la pena perdere la vita in un incidente stradale perchè si è scelto di bere senza alcuna moderazione. Salvaguardare la propria vita è un imperativo di ogni essere umano. Troppi giovani ogni anno perdono la vita in incidenti stradali e anche la città di Aversa ha dato nel recente passato il proprio contributo di sangue. Per questo sono stati coinvolti nel progetto tante realtà associative operanti nella nostra città. Per prevenire fenomeni come l’alcoolismo e/o i rischi che l’alcoolismo comporta occorre l’impegno massivo di tutti i soggetti istituzionali e privati. Ecco perchè alla luce di quello che già si è visto nella precedete edizione riteniamo oltremodo utile ed encomiabile questa iniziativa.


SOCIETA’

ANNO 5 - Numero 10 - 27 Maggio 2012

Mille chilometri di bugie per vendere auto succhia benzina Mentre la crisi avanza le tecniche di marketing si affinano

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vete fatto caso che mentre la crisi avanza, le difficoltà economiche investono una buona parte delle famiglie e i consumi si contraggono, le tecniche di marketing messe in atto dai produttori di auto per vendere i loro ultimi modelli si affinano, adeguandosi al periodo di recessione. Notevole è l’ultima furbata, in ordine di tempo, che hanno escogitato le multinazionali dell’auto per vendere i loro macchinoni succhia benzina. Pur essendo modelli riservati ad un pubblico facoltoso, l’ingiustificabile prezzo dei combustibili ha costretto anche l’industria automobilistica a nascondere l’amara verità (il costo dei carburanti) esaltando solo un particolare costruttivo secondario e insignificante: la capienza del serbatoio. La pubblicità di quasi tutti i modelli di auto nuovi (anche quelli di fascia media) esaltano solo la capacità di fare “migliaia di chilometri con un pieno”, evitando accuratamente di sottolineare che per fare un pieno bisogna scucire

di Ugo Persice Pisanti Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

centinaia di euro. La peculiarità forse interessa i tassisti e chi esporta i soldi in Svizzera partendo dalla Sicilia, ma al cittadino normale credo che interesserebbe più sapere se con un litro di benzina (che ormai costa più di un litro di buon vino) si fanno 10, 15, 20 o 25 km…

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AVERSA

ANNO 5 - Numero 10 - 27 Maggio 2012

Analisi delle elezioni: candidati “0” voti ed il peso degli elettori Troppi i candidati (a zero voti) schierati in campo solo per far numero

di Mauro Iavarone Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

Il totale generale dei candidati “0” voti è 99 su 402, cioè il 24,26%.

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n caro collega avvocato e giornalista che conosce da anni la realtà politica comunale, a proposito delle elezioni m’ha detto: “sono indecifrabili, anzi, decifrano una città che è amorfa!”. Orbene, poiché anch’io le ho osservate, quasi come uno spettatore ignavo, ritengo che non sono tali, per cui ho redatto il presente modesto approccio al voto emerso dall’urna, approccio differente da quello dei vinti o dei vincitori, perché non vuole essere al loro pari di tipo politico, ma solo statistico, stimolando “l’amorfità” che precede la politica, esplicita o subdola che sia! A parte il palese dato sull’innumerevole quantità di voti disgiunti, attribuiti indistintamente alle liste di centrodestra ma non al neo sindaco, avv. Sagliocco, o alla forza del candidato sindaco di centrosinistra di gran lunga superiore a quelle delle liste collegate, fatti politicamente sottolineati da ambo le parti per propri fini, io ritengo che sia migliore parlare degli ultimi arrivati, perché la loro presenza manifesta non la confusione, ma la volontà di perseguire un fine politico ben preciso. Dai dati si evince che nelle otto liste che sostenevano Sagliocco, ben 39 candidati non hanno preso alcun voto. Il caso maggiore è nella lista “Stop camorra” in cui ve ne sono 16 su 24, per il resto: 1 nel “Pdl”, 2 nella “Udc”, 1 nella “Udeur”, 6 nel “Nuovo

Psi”, 1 in “Noi Aversani”, 11 in “Grande Sud”. Il tutto è il 20,31% dei candidati di maggioranza, tranne nella lista “Federazione Autonomisti” . All’opposizione il fatto è ancora più consistente. All’interno dalle liste che sostenevano il dott. Cella, se ne rilevano 15 in “Futuro per Aversa”, 9 nell’Idv, 5 nel “Pd”, 4 in “Sel”, 2 in “Cella Sindaco”, vale a dire ben 25 candidati su 120, cioè il 29,16%. A questi ne vanno aggiunti, per modo di dire, 6 in “Democrazia e Territorio” (25%), solo 3 nelle due liste collegate al candidato ing. Costanzo, cioè il 6,25% e 16 alla lista “Pensionati” cioè il 66,66%, lista questa, risultata la terzultima per somma totale di voti, prima di “Futuro per Aversa” e di “Stop camorra”. Il totale generale dei candidati “0” voti è 99 su 402, cioè il 24,26%. Questo fatto del candidato che non prende nemmeno un voto può apparire incomprensibile nel senso che nemmeno egli stesso non s’è votato, ma così non è, perchè si tratta di una scelta voluta dal debole candidato per altri motivi. Infatti generalmente, s’invitano i propri supporters a votare un comune candidato della stessa lista, perché successivamente in caso di assegnazione del seggio viene preferito colui che nella lista ha preso più voti. Altri ritengono che la presenza di questi candidati serve a manifestare la propria forza, perché in tal modo si dimostra di avere una lista completa! Ciò, infatti, intimorisce gli avversari che si comportano di conseguenza, riempiendo le loro liste con altrettanti candidati “0”. Nel ns. specifico la cosa riguarda più le liste civiche che non quelle dei partiti tradizionali, anche se il fenomeno non li ha tenuti indenni. Da ciò si può dedurre che l’utilizzo di candidati di poco peso o la presenza di liste “civetta” hanno ulte-


AVERSA

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riormente falsato lo scontro elettorale svoltosi, sintetizzabile con il motto di una recente pubblicità: “Bello vincere facile eh?”. Nello specifico, io penso che ci sia anche una terza spiegazione, cioè quella di non selezionare più i candidati per un’elezione i quali vengono messi lì per caso, per illudere i vertici di partito o di “potere”, facendo credere che ci sia una “base” di affiliati su cui contare, ma che in realtà è del tutto inesistente! Altri due fenomeni sono emersi durante le elezioni, uno dall’urna che avrà il suo peso in queste ore per varare la lista di governo, ed un altro che riguarda i giovani elettori. Il primo è costituito dal fatto che le liste collegate al sindaco che non hanno ottenuto consiglieri, cioè “Grande Sud”, “Udeur” e “Stop Camorra” hanno avuto un peso trascurabile per l’elezione del sindaco, cioè il 5,3%; infatti, seppure i loro elettori avessero votato tutti in maniera disgiunta o addirittura non ci fossero stati, non avrebbero abbassato il quorum ottenuto da Sagliocco. Viceversa, se queste liste fossero state non collegate al sindaco vincente, non sarebbero scattati tutti i 19 consiglieri; da ciò discende che saranno più gli alleati in Consiglio ad assegnare loro qualcosa che non il neo Sindaco, motu proprio. Il secondo è l’innumerevole presenza di rilevatori di lista, addirittura alcuni minorenni, il tutto che ha creato disagi alle sezioni, risolti più dagli scrutatori che non dai presidenti. Forse, trattasi di un atteggiamento politicamente consueto, ma giuridicamente rimarchevole, quasi ai limiti del penalmente rilevante, soprattutto perché ha messo in ombra il ruolo dei rappresentati di lista, questo sì democraticamente ed organizzativamente essenziale. S’immagini la presenza di decine e decine di rilevatori “sostenitori-sostenuti” dei candidati, uniti agli ipotetici 17 rappresentanti di lista. Io ritengo che ciò di cui si aveva bisogno era il dibattito sui programmi, e non l’innumerevole presenza per cui bisogna augurarsi la semplificazione dei riti politici in futuro. Una riflessione e suggerimento finale. Volendo ragionare per assurdo, partendo dai 24 consiglieri per lista, e non presentando i candidati “0” avremmo avuto 309 candidati che sarebbero stati pressappoco 13 liste. Inoltre, se non fossero stati “presentati” coloro che non hanno raggiunto 4 voti (che sembrano pochi ma son tanti, visti i testa a testa!) cioè un decimillesimo degli iscritti nelle liste elettorali, ci sarebbero stati altri 52 candidati in meno, per cui non avremmo avuto nemmeno 11 liste. Questa sarebbe stata una semplificazione che o avrebbe portato una maggiore animosità tra i contendenti per le spese o avrebbe generato liste più tecniche, non formate da professionisti della politichese o vittime dei politicanti, ma di sicuro si sarebbe capito di più. Per noi tutti cittadini che pensiamo di avere avuto un peso, bisogna ricordarsi delle promesse di governo e dal ruolo di vigilanza delle opposizioni, nonché sui cambi di casacca che già s’annunciano, ma soprattutto del peso dei candidati “0” voti e del futuro di noi cittadini “0” peso!

Peppe Sagliocco riparte dalle politiche sociali di Sandro Corsale Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

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l Sindaco di Aversa, Giuseppe Sagliocco, dopo i primi provvedimenti in tema di viabilità e vivibilità, riparte dal delicato tema delle politiche sociali. Lo ha fatto lo scorso 18 maggio, quando ha partecipato personalmente ad una riunione dell’Ambito, svoltasi al Comune di Casaluce e alla quale ha preso parte anche il commissario ad Acta, Lugi De Marco, nominato dalla Regione Campania per l’attuazione del piano di Ambito C3. In settimana, poi, sempre a firma del primo cittadino di Aversa è stato affisso un manifesto nel quale si avvisava la cittadinanza che al fine di poter usufruire delle forme di assistenza previste dalla legge 328/2000 nonché dalla legge regionale 11/2007: trasporto disabili, assistenza domiciliare disabili, assistenza domiciliare anziani, assistenza scolastica disabili, è necessario produrre apposita istanza, corredata da idonea documentazione medica e certificazione ISEE, da indirizzare all’Ufficio Politiche Sociali del Comune di Aversa. “L’Ufficio Politiche Sociali – ha spiegato il sindaco Sagliocco - a seguito dell’istruttoria delle domande pervenute entro il 30 giugno prossimo, provvederà a redigere apposita graduatoria in base alle documentazioni prodotte e a soddisfare le necessità in base alle risorse finanziarie disponibili. La graduatoria verrà aggiornata trimestralmente in relazione ad eventuali successive istanze che perverranno. Il modello di domanda potrà essere richiesto all’Ufficio URP sito al piano terra della Casa Comunale, oppure potrà essere scaricato dal sito internet del Comune di Aversa www.comune.aversa.ce.it”. “Sempre in tema di politiche sociali – annuncia Sagliocco – in questi giorni saranno liquidati i contributi relative all’ultimo trimestre 2011 e del primo trimestre 2012 in tema di affido per un importo complessivo di circa 26mila euro ed i contributi relativi al primo trimestre 2012 per il baliatico per un importo di circa 17mila euro”.

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LETTERE

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Una “lettera dall’aldilà” per risvegliare le coscienze L’iniziativa è dei genitori di Carmen Di Guida, deceduta il 5.1.2012

di Sandro Della Corte Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

Carmen Di Guida è la quindicenne deceduta il 5 gennaio scorso a seguito di un incidente stradale avvenuto in via Pastore.

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na “lettera dall’aldilà” per risvegliare le coscienze di quelli che videro e che potevano e potrebbero ancora testimoniare per chiarire gli aspetti oscuri della morte di Carmen Di Guida è quella trasmessa alla stampa dai genitori della quindicenne deceduta il 5 gennaio scorso a seguito di un incidente stradale. Un tentativo messo in atto dai due genitori trasformatisi in agiografi ispirati dal mondo del soprannaturale, dell’incomprensibile per abbattere il muro di gomma creatosi intorno alla morte della figlia, vittima dell’incoscienza giovanile, associata alla mancanza di controlli veri sull’uso del casco da parte dei centauri. Controlli mancati che hanno avuto e avranno conseguenze tragiche come affermano i Di Guida nel manifesto che hanno fatto affiggere sui muri della città che recita “Carmen: Non portavo il casco, non sono stata fermata… ed oggi non esisto più”. Una ammissione ed una accusa che invitano e impongono un momento di riflessione perché si faccia tutto quanto necessario affinché non si ripetano più simili tragedie. Intanto, per i Di Guida c’è bisogno di fare chiarezza, sia per trovare il o i responsabili della tragedia che ha colpito la loro famiglia sia per recuperare la serenità che merita una famiglia colpita da un dramma tanto grande qual è perdere una figlia a soli 15 anni. Da qui è nata l’idea di scrivere una lettera come se l’avesse scritta lei dall’al di là . “Ciao, sono Carmen, ho 15 anni e sono innamoratissima della vita. Ma un brutto giorno, tre balordi criminali hanno deciso di sostituirsi a Dio facendo in modo che questa mia breve vita, dovesse finire, lasciandomi a terra sull’asfalto di via Pastore in un lago di sangue. Perché? Eppure tutti quelli che mi conoscono dicono che sono una ragazza speciale. Non so perché. Forse perché ho sempre difeso i più deboli in tutti i modi e

con tutta la mia esuberanza della mia giovane età. Forse perché ho sempre creduto nell’amicizia, che considero il più bel valore in assoluto. Spesso accadeva che persone più grandi di me, mi chiedessero consigli per i loro problemi, ero felicissima di donare parole di conforto e suggerimenti”. “Una cosa che non ho mai sopportato è che qualcuno possa offendere persone con problemi fisici o psichici. E questo, a volte, mi è costato derisione e in qualche occasione sono stata malmenata”. “Non sopporto l’ipocrisia, dico sempre quello che penso”. “A mamma spesso chiedevo: perché non adotti un bambino down? Sai, loro hanno tanto bisogno di amore e affetto e non chiedono nulla in cambio. Penso che questa mia richiesta nasca dal desiderio di donare tutto il mio amore alle persone indifese e sofferenti”. “Da qualche settimana mi sono fidanzata con un ragazzo un po’ più grande di me. Gli voglio molto bene, anche se lui non me lo dimostra, a me non importa più di tanto, perché so che ha molto bisogno di amore e tenerezza a causa di continue sofferenze per una seria malattia ed è anche per questo che sono molto felice di stargli vicino, di aiutarlo”. “Quel 5 gennaio – ricordano gli autori della lettera – mi trovavo in via Pastore per vedere il mio ragazzo, per parlare di come trascorrere il giorno seguente che sarebbe stata l’epifania”. “La mia colpa? E’ stata quella di chiedere un passaggio col motorino ad un ragazzo che conoscevo solo di vista. Non potevo sapere che si sarebbe trasformato in uno dei miei assassini, lasciandomi li a terra, in una pozza di sangue, senza soccorso per scappare via col motorino”. “Quante bugie sono state dette sulla mia morte”. “Hanno detto che ero io alla guida del motorino. Non è vero! Io stavo dietro e lo hanno visto molte persone. Non portavo il casco perché non avevo il motorino, né il patentino, i miei non hanno mai voluto che li avessi”. “Visto che non sono morta in un deserto – conclude la lettera – mi rivolgo a te che stai leggendo, se hai visto l’incidente, sei al corrente di notizie importanti per quanto è accaduto non essere vigliacco, testimonia la verità. Solo cosi mi aiuterai a trovare pace e aiuterai mamma, papà, il mio adorato fratello Vincenzo e la mia amatissima sorella Annalisa a trovare la forza di andare avanti. Non essere complice dei miei assassini che hanno condannato la mia famiglia all’ergastolo del dolore. Abbi il coraggio di testimoniare la verità”.


LETTERE

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Viviamo in un mondo che perde sempre più certezze Questa fase storica appare drammatica e dalle prospettive incerte

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aro Direttore,la fase storica che stiamo vivendo appare agli occhi dei più come drammatica e dalle prospettive incerte. Di questo andiamo convincendoci non solo e non tanto per la lunga sequela di misfatti, che le cronache ci propinano ogni giorno, quanto e soprattutto perché sembra un crescendo inarrestabile, che deve ancora raggiungere l’acme, nella speranza che poi si avvii alla parabola discendente. Tutto ciò comporta la perdita delle certezze, grazie alle quali questo nostro vecchio mondo è giunto a questo livello di progresso e di sviluppo. Bisogna, quindi, porsi con urgenza la domanda sul come evitare che la situazione diventi irrecuperabile e verificare se un’educazione prospettica potrebbe, in un tempo che ha smarrito un chiara visione del futuro, essere sufficiente oppure constatare che l’idea di un modello unico e condiviso di umanità sembra essere il residuo di un’era oramai conclusa. Pertanto, appare utile indagare sul ruolo che dovrebbero rivestire gli educatori, ora che i giovani vivono una profonda incertezza rispetto al loro futuro, essendo i progetti a lungo termine diventati più difficili e le norme tradizionali in forte perdita di autorità. Senza contare che flussi sempre più cospicui di persone hanno creato comunità variegate, in cui culture differenti si ritrovano a vivere fianco a fianco, senza essere unite più dalla convinzione che l’altro verrà prima o poi assimilato alla nostra cultura. A rendere ancora più tragica la situazione, è il fatto che, posti di fronte alle sconcertanti caratteristiche del Mondo liquido moderno, molti giovani tendono a ritrarsi pensando cosi di proteggersi da un universo oscuro e vorticoso. Ma lo fanno nelle maniera peggiore incapsulandosi nelle rete, nei giochi, nelle relazioni virtuali, o peggio nell’anoressia, nella depressione, nell’alcool o nelle droghe, oppure lanciandosi in forme di comportamento violento come guerre tra bande o saccheggi, perpetrati da chi si sente escluso dai templi del consumo ma avido di partecipare alla funzione. Poichè questi accadimenti avvengono mentre i politici restano a guardare, tutto si riflette sulla situazione dei ragazzi di oggi e sul ruolo dell’educazione contemporanea e degli educatori costretti a muoversi in uno scenario dove le certezze dei predecessori non possono più essere date per scontate. Ad accrescere il disagio della nostra contemporaneità è la sfida che ci viene dal dover convivere con gente differente dal punto di vista etnico, religioso ed economico, con l’imperativo di dover superare la tendenza generale di evitare di relazionarsi con persone

diverse e quelle pratiche di chiusura di tipo tribale piuttosto che di apertura civica, a meno che non si tratti di sfruttamento, di lavoro nero o di pratiche immorali. In questa condizione, molto spesso figlia dell’illegalità diffusa, che connota larghi strati della popolazione, non si può fare ameno di chiedersi perché ciò sia avvenuto e che cosa si possa fare per porvi rimedio. Dal momento che le società umane - e tanto più quelle complesse - hanno bisogno di collaborazione e di solidarietà innanzitutto, solo per tale via si potrà realizzare quello scambio da cui si può trarre beneficio reciproco e mutuo soccorso. Infatti la collaborazione, va appresa e messa in pratica, avendo per fermo che le fondamenta di un’efficace cooperazione si ripongono nell’imparare ad ascoltare attentamente l’altro e a confrontarsi per giungere a soluzioni condivise. Se si va ad analizzare con un’indagine di grande respiro si trovano vari modi e luoghi in cui le persone possono collaborare: on line e agli angoli delle strade, nelle scuole e nei luoghi di lavoro, nel campo delle politiche pubbliche e nelle associazioni private. E questa sua pratica attuazione sarà possibile ancor più facilmente se, colta la natura della collaborazione come caratteristica della persona umana e superate le ragioni del suo indebolimento, ci si sforzerà con decisione e convinzione per praticarla con modalità adeguate a ridarle forza e continuità. E che questa sia un’arte non è cosa scontata ma nemmeno impossibile, se è vero che la capacità di cooperare è impressa nella natura, fin dal rapporto originario del neonato con la mamma.

di Giuseppe Diana Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

“Come evitare che la situazione diventi irrecuperabile e verificare se un’educazione prospettica potrebbe, in un tempo che ha smarrito una chiara visione del futuro, essere sufficiente oppure constatare che l’idea di un modello unico e condiviso di umanità sembra essere il residuo di un’era oramai conclusa”.

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TURISMO

ANNO 5 - Numero 10 - 27 Maggio 2012

Le “Notti rosa” ad Aversa: un successo straordinario!

Una Città come mai l’avevamo vista prima ha accolto migliaia di visitatori

di Claudio de Pretis Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

Nella foto: Maurizio Pollini

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aggio in rosa è stato un successo clamoroso. Era la prima volta che un progetto di tale portata si prefiggeva l’obiettivo ambizioso di riportare la città normanna alla luce regalandole un’immagine internazionale. E’ stato un mese unico ed irripetibile. In un km di strada (via Roma, piazza Vittorio Emanuele, piazza Municipio) si sono concentrati un numero incredibile di spettacoli, concerti, performance, happening, installazioni, esibizioni musicali, luci, scenografie, attività sportive e iniziative di solidarietà. Nelle Notti Rosa che hanno caratterizzato tutti i sabato del mese di maggio ci sono stati eventi, iniziative sia culturali che artistiche alle quali hanno partecipato migliaia di persone. Un punto di forza dell’iniziastiva è che tutti i cittadini si sono sentiti protagonisti e attori principali di un palcoscenico naturale qual’è la città di Aversa. In tanti hanno partecipato alla realizzazione dell’evento: dai commercianti, alle aziende private. Tutti hanno contribuito alla riuscita del progetto attraverso numerose iniziative che connsistevano dalla mise en place agli addobbi, dall’arredo urbano all’orga-

nizzazione delle feste. Entusiasta della riuscita dell’iniziativa Maurizio Pollini, Deus ex machina del progetto: “Maggio in rosa è stato un evento di sistema che ha esaltato il protagonismo di tutti i soggetti pubblici e privati partecipanti. Grazie al loro contributo e alla sentita partecipazione la città si è vestita in Rosa e ha accolto più di centomila persone (il dato ci è stato confermato da Metrocampania). “Maggio in rosa ha richiamato l’attenzione del pubblico sia provinciale che regionale, comunicando un’immagine viva, positiva e dinamica della città di Aversa” - continua Pollini - “Maggio in rosa, grazie ad un programma ricco di appuntamenti è stato un vero e proprio prodotto turistico, volto ad esaltare ed a valorizzare la città normanna. Una città che si candida come polo turistico. Oltre ad essere definita la Città delle 100 chiese, dell’arte e della cultura, d’ora in poi Aversa potrà essere definita nuovamente la Città del Commercio” . Ma l’importante kermesse, che si è sviluppata nell’arco di un intero mese, aveva bisogno di una considerevole macchina organizzativa. Maurizio Pollini e la Confesercenti di Aversa, con la vulcanica Pina Giordanio, sono riusciti a coinvolgere tante professionalità ed a mettere insieme tante aziende e partners per dar vita ad un evento senza precedenti. Questo maggio sarà ricordato come il primo episodio di un nuovo percorso di sviluppo territoriale volto a valorizzare il sistema commerciale della città normanna. Con “Maggio in rosa” 2012 si riporta finalmente la città normanna alla ribalta provinciale, regionale e nazionale cucendole addosso un’immagine positiva e non legata ai soliti stereotipi.


TURISMO

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Le strade dello shopping cittadino nelle “notti magiche” hanno visto aperti tutti gli esercizi commerciali che, dalle prime indiscrezioni, oltre ad accogliere numerosi curiosi hanno “servito” centinaia di clienti, tra vecchi e nuovi. “Il successo è andato oltre le più rosee aspettative. Già eventi simili erano stati organizzati in altre città della provincia, ma la Provincia di Caserta ha il limite di essere meta del turismo mordi e fuggi e soprattutto del turismo fai da te - lo rivela Maurizio Pollini, presidente provinciale di Confesercenti – Le risposte degli albergatori e degli addetti ai lavori rispetto ai questionari proposti nell’ambito di ricerche specifiche commissionate da Confesercenti nell’ambito del progetto Hello Caserta confermano i dati delle agenzie e dei tour operator: i turisti vogliono partecipare ad eventi di ampio respiro” - continua Pollini - E proprio per porre rimedio allo stato attuale delle cose e per attuare strategie che mirino a trattenere i flussi turistici nelle città d’arte della provincia, come Aversa, abbiamo pensato di organizzare Maggio in rosa. Ma per fare ciò bisognava creare sinergie tra le istituzioni, gli enti e le associazioni e mettere in campo una serie di iniziative, da annunciare con largo anticipo ai tour operator, in modo da proporre un pacchetto turistico competitivo. Questo era il solo modo di rilanciare l’economia, valorizzare i siti storici e consentire una maggiore conoscenza del nostro territorio. Per questo Confesercenti ha fatto da trait d’union tra enti pubblici e privati, creando le condizioni ottimali affinché la kermesse divenisse il successo che è stato”. Entusiasta per la manifestazione organizzata, Pina Giordano, presidente zonale di Confesercenti ha dichiarato: “Ringrazio i responsabili locali di Assoturismo, Ancestor e Fiepet per il lavoro svolto e la dedizione profusa nella realizzazione dell’evento. L’intento comune era quello di realizzare un evento che potesse lasciare il segno ed aprire un percorso da seguire per rilanciare il commercio nella città.di Aversa. Il rilancio del turismo locale deve partire da noi imprenditori che dobbiamo essere gli attori del territorio, cioè i protagonisti del rilancio. Ringrazio tutti coloro si sono resi disponibili per far sì che il progetto andasse in porto”. Da parte nostra, in qualità di media partner della manifestazione non possiamo far altro che aggiungerci al coro di quelli che sono rimasti soddisfatti da come sono andate le cose il primo anno. Siamo sicuri che l’anno prossimo l’evento si ripeterà, con più “attori” coinvolti e con la partecipazione di altre realtà cittadine che quest’anno sono apparse leggermente defilate. un saluto e un ringraziamento per la bella iniziativa vanno al Presidente di Asips e di Confesercenti, l’instancabile Maurizio Pollini, che anche stavolta, possiamo dirlo, ha fatto centro.

Sant’Arpino: presentato il programma della Sagra del Casatiello di Sandro Corsale Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

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’appuntamento con la cucina tradizionale e coi sapori tipici della cultura atellana torna a Sant’Arpino, e quest’anno lo fa ancora in maniera più ricca. Presentato il nutrito programma della XX edizione della Sagra del Casatiello, la festa di metà primavera che celebra la cultura enogastronomica, artigianale e folkloristica del comprensorio che fu già patria delle Fabulae. E non c’è dubbio che quella 2012 sarà un’edizione speciale della manifestazione ideata ed organizzata dalla Pro Loco di Sant’Arpino che culminerà nell’attesissima tre giorni finale che partirà di venerdì 25 maggio per concludersi domenica notte. In realtà il carnet di eventi preparato dal sodalizio guidato da Aldo Pezzella è già partito proprio con l’incontro con Gambacorta, e durante la settimana ha coinvolto gli alunni delle scuole cittadine impegnati in incontri con le massaie cittadine, che spiegano i segreti per la preparazione di un buon casatiello. Come sempre teatro e cuore pulsante della manifestazione, patrocinata dall’amministrazione comunale retta dal sindaco Eugenio Di Santo oltre che dalla Regione Campania, dalla Provincia di Caserta, dall’EPT di Terra di Lavoro e dalla federazione provinciale dell’UNPLI, sarà, la seicentesca Piazza Umberto I e l’intero centro storico santarpinese, dove oltre agli stands dei quattro panificatori che quest’anno faranno degustare il rustico tipico della cucina atellana, ci saranno i gazebo degli artigiani e dei produttori locali che, come sempre, faranno della sagra un mix delle eccellenze artigianali della zona. Ed abbinati alla sagra ci saranno diversi momenti culturali quali la presentazione del libro “Oltre il Respiro” dedicato al compianto Massimo Troisi, e che vedrà la presenza a Sant’Arpino delle autrici Rosaria Troisi (sorella del comico) e Lilly Ippoliti. Durante la manifestazione, a cui sarà dedicato sabato prossimo uno speciale su Rai 3 nel corso dell’edizione del TGR Campania, ci sarà anche un omaggio al Tenente Macrì ultimo proprietario del Palazzo Ducale, con la ricostruzione di scene di vita di inizio Novecento. E lo stesso Presidente Pezzella rimarca come “l’edizione del ventennale della Sagra del Casatiello ha quale obiettivo dichiarato quello di trasformare per tanti giorni Sant’Arpino nel centro per antonomasia della cultura, popolare e non, campana. Per questo abbiamo allestito un cartellone di eventi che siamo certi sarà in grado di venire incontro al gusto delle migliaia di visitatori che attendiamo nel nostro centro”.

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EDITORIA

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Unatrilogiadaleggere:“La luna sbadigliava in mezzo al cielo” Margherita Anna Pisanelli si conferma ”scrittrice di qualità” di Giuseppe Diana Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

Il libro si compone di tre racconti affidati dalle interessate alla penna della nostra, che, pertanto, preferisce definirsi “narratrice che racconta la realtà o le realtà, servendosi dell’immaginazione

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argherita Anna Pisanelli si conferma ”scrittrice di qualità” anche con la sua ultima pubblicazione, una trilogia di racconti dal titolo “La luna sbadigliava in mezzo al cielo”, licenziata alle stampe nel febbraio 2012 dal Gruppo Albatros, per i tipi Andersen S.P.A., Borgomanero. Il libro si compone di tre racconti affidati dalle interessate alla penna della nostra, che, pertanto, preferisce definirsi “narratrice che racconta la realtà o le realtà, servendosi dell’immaginazione, intesa come capacità di creare storie diverse da quelle vissute”. Infatti, sia “In quel primo giorno d’estate” e ne “la cavallina bruna” che ne “I signori del palazzo” la protagonista e sua figlia prima, ed una donna, la cui madre era stata al servizio nel palazzo, poi, narrano “storie vere”, che si svolgono nel secolo scorso, avendo in comune, come ambiente i paesi contadini del nostro Sud e forse, proprio Aversa, se si pensa al borgo che intrecciava le sue strade di Santi e Madonne, i muri alti e massicci dei monasteri, il castello degli Aragonesi, i bassi e i palazzotti chiusi da portoni in legno massiccio, il serraglio, visto come collegio dei cattivi, dove gli isistutori picchiavano con la bacchetta e legavano i ragazzi, il carcere dei pazzi, un posto orribile e misterioso, il prete imbroglione, i signorotti cui si dava il Don, la signora del palazzo, il matrimonio combinato, la “vattiata” l’arco della Annunziata e la ruota degli esposti. Conoscendo l’arte di vivere, Pisanelli, quando ascolta queste storie, ritrova qualcosa di se stessa e si accorge che ha lo stesso modo di pensare o di essere di questo o di quel personaggio, per cui instaura quel proficuo rapporto di riconoscimento ed identificazione, che rende piacevole la lettura, non foss’altro perché il senso del racconto prescinde dal tempo. Poiché per chi scrive la differenza tra storia vera o creata è quasi inesistente, accade pure che la narratrice vive i fatti, come se fossero accaduti a lei ed è così dentro ai personaggi da adeguare anche il linguaggio al tempo in cui si svolge la vicenda, ai luoghi, agli ambienti, alle età dei protagonisti, agli stati d’animo, senza mai perdere di vista la chiarezza espositiva. Questa sua cifra distintiva, in uno al saper osservare e cogliere il modo di entrare dentro la vita, ne rivela la straordinaria capacità di studio e relazione, di guisa che la vita stessa diventa la vera protagonista del romanzo. Anche se tra le righe si intravede un certo lirismo e seppur questi racconti possono apparire scritti della memoria, noi avvertiamo che si tratta di una sorta di stato d’animo, che può essere di tutti e di

ciascuno, perché tutto quello che leggiamo riguarda la condizione universale che tocca la persona umana ieri come oggi, oggi come domani, anche se nel tempo le cose mutano. Tuttavia, poiché, rapportato alla nostra limitatezza, il tempo non esiste, ecco che il racconto umanizza il tempo, che non è più quello infinito dell’universo e nemmeno quello sfuggente dell’orologio, bensì unicamente quello che importa ai fini del sentire del lettore. E proprio grazie a questa missione o (forse è meglio dire) vocazione, Pisanelli, come sottolinea nella prefazione Monica Gasburri, restituisce il piacere di stare insieme al libro e di desiderare il racconto, leggendo parole nel senso vero dell’etimo, quello che ti permette di distinguere anche ciò che è vero da quello che è inventato o addirittura di discernere il “nonsense”, che molto spesso riguarda la vicenda umana. Del resto, se Pisanelli è riuscita ad incontrare la fiducia di chi ha affidato le sue parole alla sua penna, che ha però coscienza che le parole sono importanti perché hanno un peso grande, è pur vero che con chiarezza e comprensibilità permette a chiunque di entrare nel “cunto de li cunti”. Per tale via l’esperienza di un vissuto ci arricchisce in quanto che è denso di significati e di valori che altrimenti rischierebbero di andare persi, semmai non lo fossero già, irrimediabilmente: la realtà della campagna, la fatica di chi lavora la terra, il mondo dei semplici, il canto dei poveri e la tenacia di chi si sacrifica, di chi ha vissuto la tragedia della guerra, di chi ha affrontato la ricostruzione e di chi ancora oggi si affanna “per portare avanti una famiglia”. Questa dimensione esistenziale delle persone è paragonabile solo al lavorio gigantesco delle…formiche! In conclusione, sebbene il suo romanzo si svolga in tempi lontani, Pisanelli fa prescindere il senso del racconto dallo scorrere degli anni in cui le vicende si snodano, attualizzando così (e conducendoci con mano delicata in) un mondo fragile, che conosce a fondo e del quale possiede la chiave di volta, se è vero, come è vero, che, alla perfine, ripone nell’amore, quello declinato al femminile, quello per cui una donna si sente disposta a tutto, quello di Lucia, Carmela e Agnese, il leit-motive della storia. E qual’è questo amore che, nonostante tante apparenze di segno contrario, è ancora il motore del mondo? Quello che “ti prende all’improviso, che ti avvolge e ti sconvolge, che ti da la forza di volare, che ti mette le ali ai piedi e tu puoi arrivare tra le nuvole, puoi arrivare fino in Paradiso”.


AGRO

ANNO 5 - Numero 10 - 27 Maggio 2012

La Pro Loco Sant Eufemia di Carinaro “colora la città” La gara di disegno “Colora la tua città” aveva come tema la natura

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nche quest’anno come da tradizione si è svolta la gara di disegno“ COLORA LA TUA CITTA’ “ organizzata dalla Pro Loco Sant Eufemia di Carinaro in collaborazione con la Scuola Elementare San Giovanni Bosco di Carinaro. La Natura al centro della sesta edizione della gara, infatti i ragazzi hanno realizzato elaborati artistici ispirandosi al tema “ AIUTIAMO LA NATURA “ . Grazie anche all’impegno e alla collaborazione degli insegnanti e della Preside Enrichetta Ferraro , l’adesione alla gara di disegno è stata massiccia e superiore alle aspettative, infatti sono stati oltre trecentocinquanta i ragazzi che hanno preso parte alla gara. Lo scorso 20 Maggio è stato un giorno all’insegna del divertimento – ha affermato il presidente Vincenzo Iavarone – ma soprattutto è stato un momento di aggregazione dove genitori, nonni e gli insegnanti hanno avuto l’opportunità di festeggiare i propri ragazzi. Durante della gara alcune animatrici accompagnate da tanta buona musica hanno distribuito ai ragazzi sculture fatte con palloncini colorati, inoltre è stato distribuito del té a tutti i bambini grazie a uno stand appositamente allestito . Tutto ciò quest’anno è stato possibile, grazie agli sponsor che da alcuni anni credono nella nostra associazione e pertanto sostengono le nostre iniziative. Partner d’eccezione della manifestazione è stato invece un gruppo assicurativo che si è prodigato per acquistare il

materiale didattico che è stato distribuito gratuitamente ai bambini che hanno preso parte alla gara di disegno . Inoltre è stato allestito uno stand dove tutti i bambini hanno potuto ritirare un simpatico gadget offerto per l’occasione. Desideriamo, infine, esprimere un grazie riconoscente a tutti gli sponsor, sempre attenti a sostenere le attività della Pro Loco , all’Amministrazione Comunale, alla Polizia Municipale coordinata dal Tenente Ferdinando Coppola e alla Protezione Civile per il supporto logistico e per il servizio d’ordine. E uno specialissimo ringraziamento va a Maurizio Montaquila e alla signora Lucariello Maria che tanto si sono prodigati per sostenere questa manifestazione. Intanto, l’associazione rilancia l’invito ai cittadini di donare il 5x1000 alla “Pro Loco S.Eufemia Carinaro”, inserendo nella dichiarazione dei redditi il codice fiscale 03205500618. I fondi saranno destinati ad iniziative per la promozione del territorio.

di Mario Fuschetti Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

A migliaia partecipano al 67°congresso missionario

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’impegno missionario, illumina di speranza la nostra esistenza ‘. Ad affermarlo Padre Pasquale Simone, rettore del P.I.M.E., ricevendo migliaia di partecipanti al 67° congresso missionario, provenienti da ogni parte d’Italia e da lontane terre di missioni. Tema del meeting ‘L’amore della fede e il martirio di padre Fausto Tentorio’ Toccante la testimonianza di padre Luciano Benedetti, per due mesi fatto prigioniero nelle Filippine, che ha ricordato anche il martirio e l’uccisione di tre suoi confratelli trucidati nelle Filippine: Tullio Favali (1985), Salvatore Carzedda (1992), Fausto Tentorio (2011). Tra i partecipanti al meeting, il presidente del Consiglio Regionale della Campania On. Paolo Romano che ha sottolineato come “Una giornata con momenti forti possa illuminare di speranza al bene tutti i credenti”. Presente all’incontro anche il Sindaco di Aversa, Giuseppe Sagliocco ponendo in essere alcune “Riflessioni su come vivono milioni di uomini in particolare bambini, vittime dell’ingiustizia umana, fanno dei missionari e laici impegnati, non solo operatori di pace, ma luce agli occhi di tutti”. Ha concluso, poi, il meeting il sindaco di Trentola-Ducenta Michele Griffo che ha sottolineato come “la presenza del Pime sul nostro territorio aiuta a farci sentire, tutti figli e fratelli”.

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AGRO

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Teverola, tra le polemiche, si si prepara a varare il P.U.C. Il Piano Urbanistico Comunale ha già causato un polverone di Antonio Zacchia Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

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a politica non deve essere solamente come si dice l’arte del possibile, ma piuttosto deve intendersi come scienza e arte del servizio, proprio perché Dio, volendo la storia umana, vuole insieme la società, aiutandone il coordinamento all’autorità, in vista del raggiungimento del bene comune. Pertanto il fare Politica in tutti i settori significa amare la “persona umana” e spendere tempo, intelligenza e fatica per venire incontro alle sue necessità. Il “politico” sente quanto sia faticoso pensare, quanto pesante sia l’assillo quotidiano di dover ben ponderare le questioni, per poi operare le giuste scelte e decidere in modo assennato e costruttivo” Giovanni Paolo II

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“La storia di Teverola è sotto gli occhi di tutti e non è facile interrogarsi sui motivi che hanno determinato la totale inerzia dei nostri amministratori”

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quanti è capitato di visitare come turista o frequentare per lavoro un piccolo paesino o una grande città del centronord e sicuramente ne sono rimasti attratti da due aspetti particolari. Il primo è percepito in modo diretto dai nostri occhi: la pulizia delle strade, il sistema di viabilità e quello dell’urbanizzazione. Il secondo si percepisce, se non siamo vacanzieri e ci tratteniamo per un certo periodo, vivendo nel posto: l’efficienza dei servizi e tutto ciò che è per il cittadino. Entrambi gli aspetti sono determinanti per la qualità della vita delle popolazioni di questi luoghi visitati e quando si fa rientro a casa iniziamo a fare dei paragoni con le nostre carenza e inefficienze. La nostra città nel corso degl’anni ha avuto uno sviluppo sostanziale sia edilizio che demografico secondo una politica voluta dai nostri amministratori per preparare la città ai “servizi”. Servizi che non sono mai arrivati e che non arriveranno per i prossimi anni. La storia di Teverola è sotto gli occhi di tutti e non è facile interrogarsi sui motivi che hanno determinato la totale inerzia dei nostri amministratori, è difficile, invece, dopo tanti decenni di stato inerte,

scrivere qualche pagina bella della nostra città. I nostri amministratori, dopo l’approvazione del Regolamento urbanistico edilizio comunale (RUEC) votato dalla sola maggioranza nell’ultimo Consiglio Comunale, si accingono a presentare il Piano Urbanistico Comunale (PUC) che ha già causato un polverone all’interno della Casa Comunale con le dimissioni del Capo Area Tecnica e di due assessori. Questi nuovi strumenti urbanistici (introdotti con Legge Regione Campania 16/2004, andranno a sostituire il Piano Regolatore Generale (PRG) obsoleto e mai modificato) prevedono che l’organizzazione del territorio debba avere come obiettivo lo sviluppo socio economico, in coerenza con modelli di sostenibilità, di concertazione e di partecipazione dell’intera comunità. La nuova idea di pianificazione territoriale che il legislatore si è prefissata prevede in modo particolare il rispetto dell’ambiente e, per la redazione dei piani, la partecipazione della comunità; il coin-


AGRO

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volgimento dei cittadini è un atto di rispetto per la realizzazione di uno strumento fondamentale per la società ed evitare decisioni coercitive dettate unilateralmente dal Comune.Ho avuto modo di visionare i progetti del nuovo Puc che l’Amministrazione Comunale è prossima ad approvare e mentre scrutavo quel garbuglio di grafici, di colori, di linee che si aggrovigliano tra loro, di quadratini gialli in mezzo ad un quadratone marroncino, di quadratini verdi minuscoli in mezzo a distese di quadrati gialli e rosa e altro ancora, non vi nascondo che ho avuto, da profano, qualche difficoltà a rendermi conto di ciò che stavo scrutando in quella visione a 360° del futuro della nostra Teverola; difficoltà rese ancora maggiori dal fatto “strano” che alcun “figure geometriche” non sono presenti in legenda. Non vi nascondo che i miei interessi erano di andare a cercare quelle aree citate nei slogan elettorali ovvero: “Un palazzetto dello sport per promuovere e valorizzare le attività fisiche come strumento di aggregazione sociale”, “…una struttura polifunzionale per i cittadini teverolesi”, “ora è il tempo di raccogliere i frutti, di portare a compimento tutte quelle opere che permetteranno alla nostra città di fare il salto di qualità. Dopo metropolitana, piscina comunale e parco pubblico nel rione Casaluce, un parco pubblico nell’ex Mulino Chirico. Una superficie di 12.000 metri quadrati pronta per essere convertita in un parco pubblico attrezzato, proprio nel centro storico della nostra città.”, “… con la realizzazione della metropolitana, Teverola diventerà protagonista di un eccezionale cambiamento culturale e sociale”, ebbene di queste cose nel nuovo Puc nessuna traccia e quella minima parte presente risulta eccessivamente ridimensionata rispetto alle altre macroaree destinate ad altri scopi. Il nuovo Puc che i nostri amministratori si apprestano ad approvare è un atto da contrastare. In presenza di promesse, progetti per il sociale e altre idee di principio, che condivido pienamente, presenta enormi contraddizioni che le negano in grandissima parte. La Città che l’attuale esecutivo gestisce, con l’approvazione del “Piano” sarà consegnata agli interessi di pochi che vengono tutelati a dispetto dei molti. Il diritto a “vivere” la città per i cittadini è sistematicamente negato ancor più per tutti quelli che non sono detentori di interessi economici, politici e finanziari. Affinché ciò non si verifichi urge la mobilitazione di tutte le realtà sociali, associative, professionali presenti sul territorio pronte a fornire il loro positivo contributo innanzi a queste azioni lontane dal benessere collettivo. Fiducioso in un ravvedimento e un proposito a riflettere sulle parole di Giovanni Paolo II su ciò che dovrebbe essere la politica con la “P” maiuscola.

Contro il Glaucoma visite gratuite a Villa Literno

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entinaia le visite oculistiche gratuite effettuate presso la sede di Sandro liternese dell’associazione Croce Corsale Rossa D’Italia onlus, in via Tevere. L’iniziativa “Prevenire per non curare”, Corrispondente fortemente voluta dalla presidente GioBloq Magazine vanna Basso, ha ricevuto il patrocinio redazione@bloq.it morale dell’amministrazione comunale, rappresentata in loco dal consigliere Francesco Policarpio, che ha fatto da tramite con il dottor Andrea Sagliocco, coinvolto a titolo completamente gratuito, avendo sposato in toto le finalità sociali dell’iniziativa, organizzata in occasione del mese della prevenzione. Obiettivo dello screening, il glaucoma oculare: per questo ad ogni paziente è stata misurata la pressione oculare, oltre alle diottrie. Prossimi appuntamenti in programma, le giornate di prevenzione ginecologica e dermatologica: come al solito, le visite saranno prenotabili il giorno stesso dell’iniziativa quando, a partire dalle 7 di mattina, saranno distribuiti i numeri. “Siamo molto contenti della riuscita dell’iniziativa, che rientra appieno fra le finalità della nostra associazione - ha dichiarato la presidente Giovanna Basso - ci tengo a ringraziare l’amministrazione comunale per la collaborazione, in particolare il Sindaco Nicola Tamburrino e l’assessore Valerio Di Fraia, oltre ovviamente al consigliere Policarpio, coinvolto anche a titolo personale nelle giornate di prevenzione”. Lo stesso Policarpio ha colto l’occasione per un breve saluto ai presenti, nel quale ha sottolineato la bontà dell’iniziativa, inviando “un sentito grazie a tutti i volontari della sezione liternese della Croce Rossa d’Italia, a cominciare dal coordinatore sanitario Gaetano Musto”.

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EVENTI

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S. Marcellino: raccolti 1.555 € per la ricerca contro il cancro Grande consenso per la raccolta fondi A.I.R.C. “l’Azalea della Ricerca”

di Umberto De Santis Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

Nella foto: i volontari che hanno partecipato attivamente al successo dell’iniziativa

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rande consenso per “l’Azalea della Ricerca”, l’iniziativa AIRC di raccolta fondi che tradizionalmente si tiene in occasione della Festa della Mamma per sostenere la ricerca sul cancro. Grazie all’attivazione dei volontari AIRC di Polisportiva Phoenix, dell’Associazione “E’Viva” e del Centro Sportivo Italiano, sia Piazza Municipio sia la Villetta Comunale in via ex Alifana hanno accolto numerose donazioni provenienti non solo dai cittadini di San Marcellino ma anche dei paesi limitrofi. Anche San Marcellino diventa a tutti gli effetti protagonista nella lotta contro il cancro. Il presidente dell’Associazione “E’Viva”, Stefania Picone fa sapere: “Siamo pienamente soddisfatti della buona riuscita dell’iniziativa. Grazie all’impegno attivo di tutti i nostri volontari e ai numerosi cittadini che hanno partecipato, sono stati raccolti fondi per 1.555,00€. Riuscire a ripetere il successo ottenuto nella precedente iniziativa a cui questo gruppo di volontari ha partecipato è un motivo di orgoglio e di speranza per il futuro”. “Sapere di aver contribuito alla riuscita di quest’iniziativa e il fatto che numerose persone abbiano risposto positivamente all’appello che abbiamo lanciato – dichiara Mario De Cristofaro,

Consigliere e Responsabile dei Rapporti col Territorio, dell’Associazione “E’Viva” – ci rende estremamente felici. In poche ore e in anticipo rispetto alle previsioni, sono terminate tutte le Azalee che

venivano distribuite in omaggio a chi contribuiva con una quota minima di 15€. Visto lo spirito generale che le persone ci hanno trasmesso, non possiamo che ritenerci pienamente soddisfatti e sentirci tutt’altro che soli nel perseguimento di questa nobile causa”. “Questo spirito e l’appoggio che abbiamo percepito – prosegue il giovane sammarcellinese – non possono che spronarci ulteriormente nel promuovere anche in futuro iniziative a sostegno dell’AIRC e del Benessere Collettivo in genere”. Intanto, per i volontari sammarcellinesi, arriva un primo attestato di stima da parte del comitato regionale AIRC. “Il comitato Regionale AIRC, che ho avuto modo di sentire telefonicamente il giorno successivo all’iniziativa, – racconta Francesco Dongiacomo di Vincenzo, presidente di Polisportiva Phoenix – è rimasto entusiasta del nostro risultato. Proprio per questo ci è stato proposto di attivarci per un’iniziativa sperimentale che avrà luogo a breve, in sole 70 piazza scelte tra quelle che si sono dimostrate più virtuose sul territorio campano. Nel frattempo ci sembra doveroso ringraziare, ancora una volta, tutti quei cittadini che dimostrando un gran senso di solidarietà e sensibilità, hanno contribuito al successo di questa iniziativa. Ringraziamo, inoltre, il parroco di San Marcellino don Salvatore Verde e il gestore della Villetta comunale in via ex-Alifana, Nicola Marano, per l’importante contributo fornito e la grande disponibilità mostrata”.


EVENTI

ANNO 5 - Numero 10 - 27 Maggio 2012

Libera organizza incontri con i “Sindaci: tra il dire e il fare” Occorre portare i cittadini al centro dei processi di scelta politica

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“Sindaci: tra il dire e il fare” ovvero portare il cittadino al centro del processo delle scelte della politica. È questo il senso del ciclo di iniziative che ha promosso il Presidio Libera “Zì Gennà” di Aversa, in collaborazione con il coordinamento di associazioni che gestisce la Libreria Sociale “Il Dono” (Convergenze, Aversa Felix, Mente Locale, migr-Azioni, Associazione di promozione sociale Articolo Nove, Gruppo Scout Agesci Aversa 2). «La finalità dell’iniziativa – spiega Fortunato Allegro, presidente di Convergenze fra gli ideatori del ciclo di eventi – è quella di dare spazio alla positività del nostro territorio, a partire dal settore ecologico, laddove le macchine amministrative funzionano, perché spesso ciò che fa notizia è solo l’evento drammatico e negativo, dal quale non emergono soluzioni. Lo scopo è quello di partire dai problemi attraverso un confronto delle soluzioni di chi ha lavorato con successo nei diversi settori della pubblica amministrazione. In conclusione ci si augura

che da questi incontri, anche attraverso la presa di responsabilità dei nostri amministratori, venga fuori la realizzazione di alcuni progetti di rapida soluzione, come ad esempio: la casa dell’acqua, la cooperativa del riciclo, le eco-card per i cittadini virtuosi. Gli appuntamenti si terranno presso la Libreria “Il Dono” / Presidio Libera Aversa, in Piazzetta Don Diana, e prevedono la partecipazione dei sindaci che hanno “concretizzato” le loro promesse, rendendo i cittadini parte attiva del loro impegno. Come ad esempio, il sindaco di Camigliano, Vincenzo Cenname, un amministratore che ha fatto della raccolta differenziata la sua missione, arrivando a riciclare quasi il 70% della spazzatura. Ci auguriamo che la cittadinanza partecipi in massa a questa serie di appuntamenti e che grazie ad essi la popolazione prenda finalmente coscienza che i problemi, qualsiasi essi siano, si possono risolvere, ma per fare ciò occorre la volontà politica e, spesso, è proprio quella che manca.

di Giusy Clausino Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

La Congrega Sant’Eufemia in ritiro a Villa di Briano

La Congrega si è recata al Santuario della Madonna di Briano Carinaro - Lo scorso 20 maggio la Congrega di Sant’Eufemia di Carinaro, guidata dal priore Giuseppe Barbato, si è recata al Santuario della Madonna di Briano, in Villa di Briano per effettuare un ritiro spirituale di fraternità. La Congrega di Sant’Eufemia di Carinaro, proseguendo il proprio cammino di fede, dopo aver partecipato attivamente alle ricorrenze pasquali, ai vari appuntamenti del mese di maggio nella parrocchia, quali la recita e l’animazione del S. Rosario nei venerdì di tutto il mese Mariano, si appresta a compiere un’altra tappa importante per tutti i confratelli e le consorelle che la frequentano. Sempre più radicata nel tessuto sociale e religioso la Congrega di Sant’Eufemia di Carinaro, ha un suo direttivo che risulta così composto: Giuseppe Barbato priore, Antonio Zampella, vice priore, da Carlo Barbato, segretario, Ferdinando Guida, tesoriere, Giuseppe Iavarone compo-

nente, Giovanni Cesario componente, Pasquale Petrarca componente, Luciano Giuliano componente e Francesco Arzano componente. La parte spirituale è curata da Don Antonio, parroco di Carinaro. Ci apprestiamo a realizzare un appuntamento importante, dichiara il priore Giuseppe Barbato, per il cammino spirituale e formativo di tutti noi. L’aver scelto il Santuario della Madonna di Briano, quest’anno, è significativo perché ripercorriamo un’antica tradizione dei nostri avi, quella cioè di venerare la Mamma Celeste, che nel periodo pasquale, con dei veri e propri pellegrinaggi, si recavano al Santuario in segno di venerazione e devozione. Riportare la Congrega di Sant’Eufemia, continua Barbato, alle nostre origini e alle nostre tradizioni, che si manifestavano anche attraverso queste manifestazioni di pietà popolare, è certamente motivo di grande soddisfazione.

a cura della Redazione Bloq Magazine redazione@bloq.it

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Ciotti presenzia CASTELVOLTURNO - Don Luigi “le Terre di don cio eifi Cas all’inaugurazione del bene confiscato a Peppe Diana - Libera Terra” sul Michele Zaza (foto V. Viglione)

il presidente della Castelvolturno - Massimo Rocco pe Diana - Libera Cooperativa “le Terre di don Pep e commercializTerra” mostra le prime mozzarellC. Viglione) zate dal neonato caseificio (foto

rsa conquista il BOLOGNA - L’Arca Atletica Ave tta Super-Master doppio titolo italiano per la staffe M75 (atleti oltre i 75 anni)

r conquistato i tiL’Arca Atletica Aversa, dopo ave per la categoria ta pis toli regionali di società su no a cogliere anEsordienti, Ragazze, Allievi, van tra i Cadetti che il titolo regionale per club

Normanni presieAVERSA - L’Associazione Cuochi in visita dal veale nav duta dallo chef Nino Can porta in dono la scovo di Aversa Angelo Spinillo “dolce bufala”

2°B VILLA DI BRIANO - Sabrina Di Tella al mio pre o ITC “Carli”, ha vinto il prim con Premio letterario don Peppe Diana a. anz adin citt alla la sua lettera

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PARETE – La Pro loco ha organizzato la quarta edi zione del Trofeo Maria SS della Rot onda, ormai noto con la denominazione di “Fragola Run”. Una partecipazione di oltre 400 10 chilometri che ha visto la atleti.

PARETE - Terza edizione della manifestazione “La camorra è una montagna di merda”, organizzata dall’associaz ione socioculturale “La Tenda” in collaborazione con il Comune,la direzione didattica “Don Milani” e la Scuola media statale “Matteo Basile”.

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SAN MARCELLINO - I volont ari dell’A.S.D. Polisportiva Phoenix, in collaborazione con l’associazione “È Viva On lus” e il Centro Sportivo Italiano, sono scesi in campo in cam po per la raccolta fondi a favore del la ricerca promossa dall’A IRC.

ORTA DI ATELLA - Un consiglier chino, sale su un traliccio de e comunale: Stefano Minidel campo sportivo per pro ll’impianto di illuminazione della sua azienda di metterlotestare contro la decisione in ferie forzate.

MANDURIA - Gli studenti di Principe, in trasferta adel“Carli” di Casal to), dove è stato sugella Manduria (Tarancon l’Itcg “Luigi Einaudi”,to il gemellaggio progetto “Leg(ali) al Sud nell’ambito del ”.

CASALUCE - La Confraterni ni”, in occasione dei festegta “dell’Ordine dei CelestiSan Pietro Celestino V°, ha giamenti della Solennità di Gastronomica Celestiniana. organizzato la prima Fiera

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AGRO

ANNO 5 - Numero 10 - 27 Maggio 2012

Teverola: chiuse le iscrizioni per il 2° Memorial Luigi Canta Il torneo di calcio è dedicato alla memoria del Prof. Luigi Canta

di Antonio Zacchia Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

Il torneo di calcio prenderà il via il 4 giugno 2012.

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i sono chiuse le iscrizioni per il “2° Memorial Luigi Canta”, torneo di calcio dedicato alla memoria del Prof. Luigi Canta. Il torneo, già alla seconda edizione, è stato organizzato da un gruppo di amici, tra cui Vincenzo Canta, figlio di Luigi, tutti con la passione del calcio. In origine l’idea era di creare una squadra di calcio e di organizzare un torneo di calcio tra amici per ricordare la figura del loro docente di educazione fisica prematuramente scomparso, poi, visto il successo riscosso, i tre intraprendenti giovani decidono di creare addirittura una realtà capace di organizzare eventi “sportivi”. “Calciochepassione” è nata nel 2011 per volontà di Alfonso Fattore, Vincenzo Canta e Paolo Golia. I tre sentivano l’esigenza di fare qualcosa per ricordare il loro docente scomparso a soli 45 anni e, pur disponendo di pochi mezzi, ma animati da un’enorme voglia di fare, decisero di continuare questa esperienza creando una organizzazione, ben strutturata. “Il nostro scopo era, ed è ancora oggi, quello di rendere i giovani sportivi protagonisti attraverso la creazione di un gruppo solidale che sia uno strumento attraverso i quali i giovani possano incanalare energie ed idee, uno strumento attraverso il quale potersi esprimere ed interagire con la realtà quotidiana” - ci dice Alfonso Fattore - “si partecipa al 2° Memorial Luigi Canta non perchè si ha voglia di alzare la coppa e indossare una medaglia o solo per la soddisfazione di mettere un altro trofeo nella bacheca. Tutto questo, però, è possibile grazie soprattutto a suo figlio Vincenzo che ogni anno si impegna tantissimo per la riuscita dell’evento” conclude Alfonso. Evento che viene realizzato con il contributo of-

ferto da alcuni sponsor. “Chiunque voglia contribuire alla realizzazione degli eventi sponsorizzando la propria attività può farlo mettendosi in contatto con gli organizzatori” - è l’appello di Vincenzo, che continua - “alzare il trofeo, per noi ragazzi, significa non solo puntare il dito al cielo, ma riabbracciare una persona cara che, durante le competizioni, è sempre con noi e dà il benvenuto sul campo di gioco alle squadre in competizione”. Il torneo di calcio prenderà il via il 4 giugno 2012. “So che anche quest’anno riusciremo a fare tanto, anche perché… volere è potere. Queste sono le cose che più abbiamo veramente a cuore! Con noi i partecipanti non faranno soltanto questo, ma, come citato in precedenza, contribuiranno fattivamente alla riuscita del nostro progetto!


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Sequestrati terreni inquinati da rifiuti tossici a Lusciano Continuano queste inquietanti “scoperte” nel territorio dell’agro

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n forte plauso all’attività della Magistratura e delle forze di Polizia per il sequestro dei terreni inquinati da metalli pesanti e da altri rifiuti tossici e pericolosi nel territorio del comune di Lusciano. Purtroppo continuano queste inquietanti “scoperte” nel territorio dell’agro aversano. Siamo di fronte ad un disastro ambientale e sanitario di proporzioni enormi. Non a caso nel territorio dell’agro aversano e del giuglianese l’incidenza di malattie tumorali è salita alle stelle proprio ed in particolar modo negli ultimi 10 anni. Siamo sempre più preoccupati della situazione ambientale di questo territorio, anche perché le Istituzioni preposte poi alla bonifica del territorio sono molto lente nell’avviare processi di risanamento ambientale. Sono decenni che chiediamo, in tutte le forme civili, di iniziare queste attività di bonifiche, an-

che attraverso la nostra proposta di incentivare l’agricoltura cosiddetta “no food” (cioè agricoltura non destinata all’alimentazione umana ed animale) per avviare in questo modo una prima parziale, ma incisiva fitoestrazione dei metalli pesanti e di altri agenti inquinanti che hanno inquinato i terreni. Quindi ancora una volta ci rivolgiamo all’On. Stefano Caldoro, Presidente della Regione Campania, di considerare il territorio dell’agro aversano come priorità assoluta per le bonifiche dai rifiuti tossici! Infine dichiariamo che il WWF è pronto, anche questa volta e come sempre, a costituirsi parte civile lesa in aiuto della Pubblica Accusa e/o comunque ad offrire tutto il supporto possibile alle forze dello Stato affinché chi deve pagare per questi reati possa risarcire almeno in parte il nostro Popolo avvelenato.

di Alessandro Gatto Presidente WWF Campania Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

PulciNellaMente premia Bruno Gambacorta del TG2

Quello con Gambacorta è l’ultimo incontro di PulciNellaMente 2012

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assaggio di testimone fra le due manifestazioni simbolo di Sant’Arpino, la Rassegna Nazionale di Teatro Scuola “PulciNellaMente” e la Sagra del Casatiello. E a sugellare la staffetta fra l’evento ideato dall’associazione “Il Colibrì” e quello promossa dalla Pro Loco del comune atellano è stato l’incontro con il giornalista del Tg2 Bruno Gambacorta. Il celebre ideatore e conduttore della rubrica culinaria “Eat Parade” ha ricevuto il Premio PulciNellaMente 2012 per la passione e la capacità con cui da anni divulga la ‘cultura alimentare’, la storia, le tradizioni e le tipicità del nostro Paese. Contemporaneamente alla consegna dello speciale riconoscimento, assegnato a personalità che testimoniano la pratica di valori di grande riferimento soprattutto per i ragazzi in età scolare, si sono aperte le celebrazioni per la XX Sagra del Casatiello. Ad accogliere Gambacorta nella sala convegni del Palazzo Ducale “Sanchez de Luna” c’erano il sindaco Di Santo, il Presidente della Pro Loco, Aldo Pezzella, i componenti della direzione artistico-

organizzativa di PulciNellaMente, Elpidio Iorio, Antonio Iavazzo e Carmela Barbato. Si sono confrontati con l’autore del libro la professoressa Preziosa Diana, Dirigente dell’Istituto Alberghiero di Aversa, Salvatore Luongo di SlowFood e l’enogastronomo, oltre ad un rappresentante dell’Accademia Italiana di Cucina. PulciNellaMente e la Sagra del Casatiello si sono dati il cambio in una sorta di staffetta nel programma di eventi che animano e caratterizzano la vita sociale e culturale santarpinese. La rassegna e la sagra sono senza dubbio due eccellenze del territorio e, più in genere, dell’intera Campania. Quello con Gambacorta è stato l’ultimo incontro del programma di PulciNellaMente 2012. Alla stregua degli altri, la personalità in questione sintetizza un bagaglio di valori di assoluto riferimento per i giovani. Con professionalità, attraverso il proprio lavoro ha fatto riscoprire, a larghe fette di popolazione e soprattutto alle nuove generazioni, la migliore tradizione enogastronomia italica e le straordinarie tradizioni che la sottendono.

a cura della Redazione Bloq Magazine redazione@bloq.it

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ECONOMIA

ANNO 5 - Numero 10 - 27 Maggio 2012

Strane analogie tra gli eventi greci e la situazione italiana

Chi si è posto l’obiettivo spregevole del dissolvimento della Grecia?

di Duilio Di Matteo Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

Le sofferenze maggiori per l’economia greca sono state causate dalle spese militari ingenti, dalla corruzione dilagante e dalla infedeltà dei politici.

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iù passa il tempo più mi convinco che c’è “qualcuno” che si è posto un obiettivo tanto ambizioso quanto spregevole: il dissolvimento della Grecia. Sono decenni, ormai, che oscuri poteri stanno manovrando a livello internazionale per distruggere ogni residuo della civiltà ellenica. All’inizio l’opera distruttrice si era indirizzata contro l’identità culturale dei greci, ora è in atto un tentativo di annientamento materiale che si concretizza facendo mancare il lavoro, con la diretta conseguenza di immiserire e affamare la popolazione. Purtroppo, i greci non sembrano in grado di prendere in mano le redini del loro destino per annullare o quantomeno rallentare il tracollo finale. Per questo il dissolvimento della Grecia è un pericolo reale per tutta l’Europa. Dei greci resterà solo la memoria della loro immensa civiltà e ciò rappresenterà per l’intero occidente l’inizio della fine della sua egemonia politica - culturale ed economica durata migliaia di anni. Eppure fino a pochi anni fa i problemi economici greci non erano così gravi. Le sofferenze maggiori per l’economia greca erano causate dalle spese militari ingenti, dalla corruzione dilagante e dall’infedeltà dei politici. Per quanto concerne le spese militari, la responsabilità andava divisa equamente tra alcuni paesi stranieri come la Francia, la Gran Bretagna, la Germania e gli Stati Uniti. Per anni gli apparati industriali di queste

nazioni avevano incassato miliardi di dracme e poi di euro vendendo armi di ogni sorta (spesse volte inutili e obsolete) all’Esercito greco. Questo flusso continuo di denaro, da una parte metteva in ginocchio l’economia greca, dall’altra arricchiva i citati paesi stranieri. Per quanto concerne la corruzione erano questi stessi paesi a utilizzare l’illecito mezzo per poter concludere, indisturbati, affari con i corrotti governanti di Atene. Alcune società avevano nella capitale ellenica interi apparati il cui unico compito era di corrompere i politici per piazzare più facilmente i prodotti sul mercato greco. E il popolo greco è stato, purtroppo, la vittima sacrificale di questi ladroni. Sulle spalle dei greci si sono ulteriormente arricchite nazioni già ricche. Il vero problema è che per evitare la catastrofe, la classe dirigente greca, e in particolare quella dei partiti che si sono divisi il potere per decenni, diventando ricettacolo di personaggi corrotti, non ha fatto nulla di concreto. La ricchezza prodotta dal popolo greco veniva in gran parte riversata nelle casse dei paesi stranieri tra l’indifferenza e la complicità della nomenklatura. Quando questa ricchezza è diventata insufficiente a coprire i debiti, i greci si sono visti costretti a chiedere prestiti a tassi d’interesse elevatissimi alle banche straniere. Il risultato nefasto di queste scelte è stato l’aumento del debito pubblico fino a poco più di 400 miliardi di euro, cioè il 140% circa del Prodotto interno lordo. Gli sfruttatori del popolo greco, con i meccanismi di cui sopra, lucravano due volte: la prima con la vendita degli armamenti e la seconda concedendo prestiti a tassi usurai per mettere in condizione il debitore di saldare il debito. Figuratevi che i tassi


ECONOMIA

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d’interesse erano così alti che un prestito da un miliardo di dollari contratto nel 1985 è stato saldato nel 2010 dopo aver restituito in totale più di 55 miliardi di euro. Eppure in molti avevano messo sull’avviso i greci che l’emorragia di liquidità causata dalle enormi spese per l’acquisto di armi avrebbero provocato un’immane catastrofe. I governanti corrotti, invece, non avevano mosso un dito, per non perdere i lauti “compensi” elargiti dalle industrie degli armamenti straniere. All’inizio della crisi economica europea anche in Grecia si sentirono i primi scricchiolii, ma essendo il livello di vita abbastanza alto (i greci erano tra i primi trenta popoli più ricchi al mondo) pochi diedero peso alla cosa. Nel mentre, però, la crescita del debito pubblico era diventata inarrestabile. Anche se, bisogna dirlo, un debito pubblico elevato non necessariamente conduce ad una crisi economica come quella attuale. Alcune grandi nazioni come la Germania e gli Stati Uniti hanno un debito pubblico enorme pur essendo ancora delle potenze economiche. I Greci nel 2009 avevano un debito pubblico elevato quando ci fu il cambio di governo. Primo Ministro divenne Papandreou. Il neo Premier avrebbe potuto affrontare la crisi economica chiedendo prestiti alle banche straniere con l’abituale tasso ben al di sotto del 5%. Ma così non fece. Purtroppo… Se avesse preso questa iniziativa la Grecia non si sarebbe avviata verso l’attuale catastrofe. Anzi, essendo in una fase di crescita economica, probabilmente, tutto quello che è successo in questi ultimi tre anni, non sarebbe accaduto. Ma in Grecia in molti accusano Papandreou di aver tradito il proprio paese. In particolare molti greci biasimano l’ex Premier per essersi incontrato segretamente con Dominique Strauss-Kahn (assurto agli onori delle cronache per essere stato accusato di violenza sessuale nei confronti di una cameriera) per concordare tempi e modi per trascinare la Grecia sotto l’egida del Fondo Monetario Internazionale. Fare in modo che un paese come la Grecia arrivi a un punto tale da essere messo sotto “tutela” dal Fronte Monetario Internazionale, però, non è facile. Occorre impaurire le grandi banche, rovinare il ceto medio, distruggere l’industria pesante, aumentare i tassi d’interesse per i mutui a livelli inaccettabili. Nonostante le obiettive difficoltà i governanti greci riuscirono a falsificare i dati relativi al debito interno portandoli dal reale 9% a un 15% fittizio. Per questa ragione l’ex Primo Ministro e il Ministro dell’Economia dell’epoca sono stati rinviati a giudizio. La “coppia”, tra l’altro, per tutto il 2010 proseguì la campagna diffamatoria nei confronti della Grecia per convincere i partner europei che, ormai, tutta la penisola ellenica era pronta a esplodere facendo la stessa fine dell’isola di Santorini. Ogni dichiarazione dei due faceva salire i tassi d’interesse a un punto tale che i prestiti non potevano più essere restituiti. A quel punto il FMI Fondo Monetario Internazionale e la BCE Banca Centrale Europea erano invocati come “salvatori della Patria”, mentre in realtà erano più adatti a interpretare il ruolo di

boia. Sempre nel 2010 fu firmato il primo accordo per il salvataggio della Grecia. Unico neo: la firma sull’accordo fu posta da un solo Ministro. In questi casi, invece, la legge prevedeva il voto favorevole di non meno dei tre quinti del parlamento. In pratica quel primo accordo era completamente illegale sia per il diritto greco sia per le leggi europee. Dal quel primo accordo a oggi molta acqua è passata sotto i ponti. Ora s’invoca l’ennesimo intervento e in cambio del salvataggio i greci dovranno cedere la loro indipendenza, le loro ricchezze naturali, le loro infrastrutture civili e industriali e soprattutto lo sfruttamento ai fini turistici dei loro monumenti, patrimonio dell’umanità. La situazione attuale della Grecia, purtroppo, non lascia molte vie d’uscita. Tutti i dati macroeconomici parlano chiaro. La produzione industriale è ferma, i disoccupati sono più del 20% della popolazione, le imprese sono in gravissime difficoltà economiche, le attività commerciali che hanno chiuso i battenti sono poco meno di 100.000, il tessuto industriale conta centinaia di grandi fabbriche fallite. Si assiste a una fuga dei cervelli senza precedenti, mentre migliaia di ex benestanti passano le giornate a setacciare le discariche d’immondizia e i cassonetti dei rifiuti per trovare qualcosa da mangiare. Il numero di persone che dorme per strada non si conta più. Il “bello” è che qualcuno dice che senza la ciambella di salvataggio lanciata da FMI e BCE, la situazione sarebbe ben peggiore. Nulla di più falso. In realtà per ogni prestito miliardario elargito dai munifici dirigenti del Fronte Monetario e della Banca Centrale Europea, i greci si devono accollare un’enormità d’interessi passivi. Ma visto che lo Stato per far funzionare scuole, ospedali, trasporti, sicurezza ecc. ha bisogno di sempre più soldi, i governanti, per fare cassa, attentano alla vita stessa delle persone sommergendole da miriadi di nuove tasse. Tasse che stanno portando gli strati più deboli della società a un punto tale d’impoverimento da sfiorare la morte per fame. I nostri fratelli greci sono davvero allo stremo. Il continuo ricatto cui sono sottoposti non potrà essere portato avanti ancora per molto. Il Fronte Monetario Internazionale e l’Euro Group ricattano i greci dicendo loro che se non obbediranno ai diktat si arriverà al fallimento… Ma come si fa a obbedire ai diktat che provengono da chi è responsabile della situazione drammatica nella quale è precipitato il paese? Io sono convinto che alla fine i Greci sopravvivranno. Ma bisogna trovare altre soluzioni alla crisi e l’unico che può realizzare il miracolo, è il popolo greco. Un popolo che somiglia molto a quello italiano. Il tanto bistrattato popolo italiano che, quando se ne sono create le condizioni, si è unito sotto la bandiera della Resistenza riuscendo nell’impresa apparentemente impossibile di mandare a casa, a calci nel sedere, le SS e la Wehrmacht… E se gli italiani sono riusciti a fare lo sgambetto a Hitler perché i greci non dovrebbero riuscire a fare lo sgambetto alla Merkel?

Bisogna trovare altre soluzioni alla crisi e l’unico che può realizzare il miracolo, è il popolo greco. Un popolo che somiglia molto a quello italiano.

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ECONOMIA

ANNO 5 - Numero 10 - 27 Maggio 2012

Occorre rivedere con urgenza il sistema di calcolo del Pil Non è più possibile calcolare il nostro benessere utilizzando il Pil

di Adriano Lupo Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

Il 18 Marzo del 1968 Robert Kennedy pronunciava, presso l’università del Kansas, un discorso nel quale evidenziava l’inadeguatezza del PIL come indicatore del benessere

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l Prodotto Interno Lordo è il valore totale dei beni e servizi prodotti in un Paese in un certo intervallo, solitamente un anno, e destinati al consumo dell’acquirente finale, agli investimenti, alle esportazioni. Non è quindi conteggiata la produzione destinata ai consumi intermedi di beni e servizi consumati e trasformati nel processo produttivo per ottenere nuovi beni e servizi. In tutto il mondo da anni si chiede di rimodulare completamente il modo di calcolare la “ricchezza” di un paese. Tra le prime azioni da intraprendere in tal senso, l’eliminazione del PIL occupa il posto principale. Non a caso il 18 Marzo del 1968 Robert Kennedy pronunciava, presso l’università del Kansas, un discorso nel quale evidenziava - tra l’altro - l’inadeguatezza del PIL come indicatore del benessere delle nazioni economicamente sviluppate. Forse, non a caso, tre mesi dopo veniva ucciso durante la campagna elettorale che lo avrebbe probabilmente portato a diventare il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America. Questo il testo tradotto del discorso: “Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo. Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende

programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani”. Sono passati più di quarantaquattro anni e le parole di Robert Kennedy sono di un’attualità straordinaria. Non è più possibile usare questo strumento obsoleto e fuorviante per indirizzare le politiche economiche delle varie nazioni. Il PIL tiene conto solamente delle transazioni in denaro, e trascura tutte quelle a titolo gratuito: restano quindi escluse le prestazioni nell’ambito familiare, quelle attuate dal volontariato (si pensi al valore economico del non-profit) ecc. Il PIL tratta tutte le transazioni come positive, cosicché entrano a farne parte, ad esempio, i danni pro-


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vocati dai crimini (riciclaggio di denaro), dall’inquinamento, dalle catastrofi naturali. In questo modo il PIL non fa distinzione tra le attività che contribuiscono al benessere e quelle che lo diminuiscono: persino morire, con i servizi connessi ai funerali, fa crescere il PIL. Il PIL, come del resto tutti gli altri indicatori, non è strumento neutro ma è espressione del paradigma teorico da cui ha origine. L’idea che il PIL sia un parametro relativamente poco significativo è sempre più condivisa. Il dibattito in materia è intenso anche a livello istituzionale. Incontri, conferenze e dibattiti animano il mondo politico e finanziario. Del problema PIL se ne stanno occupando la Commissione europea, il Parlamento Europeo, l’OCSE, leader politici, rappresentanti di governo, la Banca Mondiale, le Nazioni Unite ecc. Obiettivo comune è quello di chiarire quali possano essere gli indicatori più appropriati per misurare il progresso. Negli ultimi anni sono stati creati numerosi indici di benessere o di crescita alternativi al PIL. Il principale indicatore proposto come alternativa al PIL che tiene conto delle principali critiche poste ad esso è il GPI (indicatore del progresso reale). Il GPI ha come obiettivo la misurazione dell’aumento della qualità della vita (che a volte è in contrasto con la crescita economica, che invece è misurata dal PIL) e per raggiungere quest’obiettivo distingue con pesi differenti tra spese positive (perché aumentano il benessere, come quelle per beni e servizi) e negative (come i costi di criminalità, inquinamento, incidenti stradali). Simile a questo indice esiste un Prodotto interno lordo verde introdotto da alcune province cinesi. Un nuovo indicatore, alternativo a GPI e PIL è la Felicità Nazionale Lorda (FIL) oppure, per valutare la qualità della

vita dei cittadini dei paesi membri delle Nazioni Unite vi è l’Indice di sviluppo umano. Un’altra proposta di utilizzare un indicatore alternativo al PIL è l’ISEW. In tale indicatore rientrano non solo il valore complessivo dei beni e dei servizi finali prodotti in un paese, ma anche i costi sociali e i danni ambientali a medio e lungo termine. In pratica, il calcolo dello sviluppo di un paese non si baserebbe più soltanto sulla mera crescita economica ma anche su fattori sociali e ambientali che considerano la soglia dello Sviluppo Sostenibile. Un altro indicatore è il cosiddetto SWB, vale a dire la percezione che gli individui hanno della propria vita e del grado di soddisfazione che provano per essa. Questo indicatore della felicità delle persone, per quanto sintetico, ha il vantaggio d’essere stato rilevato da diversi decenni e in molti paesi del mondo. Comunque, tutti gli indicatori esaminati hanno la comune caratteristica di riconoscere la limitata significatività del prodotto interno lordo e la sua inadeguatezza come dato espressivo del reale benessere di un Paese. In proposito, esistono tuttavia posizioni più “radicali”: quelle di chi reputa che gli indici, ovvero i numeri, siano ben poco espressivi del fatto economico e del valore. Di qui la scarsa attendibilità del PIL e il giudizio negativo sul sistema dei prezzi come sistema esclusivo di misurazione del valore e sull’economia vista come gara alla conquista di numeri sempre più grandi capaci di esprimere solo cifre sempre più grandi di denaro. Di qui, più in generale, i dubbi sulla possibilità di quantificare – qualunque sia il sistema adottato - la misura di variabili che presentano legami indissolubili con il tema della qualità della vita, ovvero di sottoporre il valore – che «ha un senso, non un prezzo» – a operazioni di misurazione in senso stretto.

Il principale indicatore proposto come alternativa al PIL che tiene conto delle principali critiche poste ad esso è il GPI (indicatore del progresso reale). Il GPI ha come obiettivo la misurazione dell’aumento della qualità della vita.

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La ricostruzione post-bellica della Libia passa per Teverola Dopo la primavera araba è giunta finalmente l’era della rinascita

di Michele Docimo Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

Tra le aziende presenti anche due compagini di Teverola: Trivellazioni D’Auria Vittorio S.r.l. e Terra S.r.l.

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assa da Teverola la ricostruzione della Libia del dopo Gheddafi. Dopo la primavera araba, infatti, che ha spazzato via i regimi dittatoriali nordafricani e che ha sancito la fine del raìs di Tripoli è giunta l’era della rinascita. «La Libia va ricostruita sia nella sua parte infrastrutturale che nei rapporti con le aziende occidentali – a parlare è Alfredo Cestari, presidente della Camera di Commercio ItalAfrica Centrale – andiamo a Tripoli consapevoli di trovare un paese ferito, ancora lontano dalla normalità, non sereno ma anche desideroso di costruire sulle macerie una nuova fase di sviluppo e di crescita sociale». L’ente camerale porterà a Tripoli dal 20 al 24 maggio prossimo 14 aziende italiane che parteciperanno alla “Libya Build 2012”. La delegazione partirà il 20 maggio dall’aeroporto di Roma Fiumicino. «Gli interessi sono enormi – continua Cestari – vittima delle scelte sbagliate dell’ex Governo, il sistema delle PMI italiane, fino ad un anno fa il maggiore partner commerciale di Tripoli, deve velocemente recuperare terreno nel rapporto con la Libia». L’iniziativa è di fatto una fiera ma strutturata come una vera e propria missione imprenditoriale a supporto di un governo libico che pur se impegnato nella organizzazione delle elezioni democratiche di giugno ha stabilito le priorità per la ricostruzione del Paese. «Innanzitutto le infrastrutture – spiega il presidente della Camera di Commercio ItalAfrica Centrale – in generale però, in questo momento di start up, la Libia chiede alla comunità internazionale l’esportazione di knowhow e tecnologie per lo sviluppo in tutti i settori: edilizia e costruzioni, opere pubbliche e ingegneria, energia elettrica, trasporti e comunicazioni, sanità, acqua e ambiente. Per il piano di generale ricostruzione un primo stanziamento riguarda i 100 miliardi di dollari scongelati all’estero al termine del conflitto». Tra i vari step della missione è prevista nelle prossime settimane anche l’apertura di un ufficio a Tripoli il cui compito sarà facilitare alle imprese italiane la internazionalizzazione in Libia delle proprie attività. L’iniziativa italiana sarà articolata, oltre che sulle ordinarie attività in fiera, anche su incontri settoriali appositamente organizzati dalla Camera di Commercio ItalAfrica Centrale. Tra le aziende presenti anche due compagini dell’Agro Aversano: Trivellazioni D’Auria Vittorio Srl (Trivellazioni, discariche – Sede: Teverola); Terra Srl – Ricerca e Sviluppo (Produzione humus naturale per agricoltura biologica – Sede

Teverola). Altre aziende campane: Winfly Srl (Compagnia aerea; aviazione generale, voli executive; aviazione civile, voli di linea – Sede: Salerno); Finance&Planning International Group (assistenza tecnica e finanziaria a soggetti economici privati e ad Enti Pubblici in Italia, in Europa e nei Paesi ACP – Sedi: Napoli/Bruxelles); Leoplast Srl (produzione box doccia, complementi d’arredo, avvolgibili, porte a soffietto in PVC – Sede: Atena Lucana, Salerno); Elettromena Srl (Produzione di energia da fonti rinnovabili; analisi, studio, progettazione e realizzazione impianti – Sede: Napoli); Tecno Edil Sistem Spa (Produzione, commercializzazione macchine intonacatrici – Sede: Salerno); Studio Ippoliti (consulenze tecnico-economiche, progettazioni, direzione, contabilità e coordinamento lavori di ingegneria ed architettura – Sede: Salerno). Queste le altre ditte: Sembenelli Consulting Srl (Progettazioni grandi opere – Sedi: Milano/Roma); Mobilferro Srl (Progettazione e arredamento spazi destinati all’educazione – Sede: Trecenta, RO); Simar Srl (Produzioni infissi, porte, finestre ed interni in PVC – Sede Viggiano Potenza); Benelligru Srl (Costruzione, installazione, consegna e assistenza gru idrauliche per autocarro e piattaforme aeree per sollevamento persone – Sede: Poviglio, Reggio Emilia); Arte&D Srl (sedie ufficio ergonomiche e poltrone per ufficio di alta qualità – Sede: Monselice Padova); ICIE Srl (costruzione, montaggio, esecuzione di attività di installazione di impianti energetici alternativi – eolico, fotovoltaico e produzioni da biomasse. Impiantistica civile, industriale, infrastrutturale – Sede: Assemini, Cagliari).


FINANZA

ANNO 5 - Numero 10 - 27 Maggio 2012

Un modo diverso di concepire l’economia: la finanza islamica Il Corano, il libro sacro dell’Islam, vieta l’usura, cioè gli interessi

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redo che nessuno possa negare che l’arroganza e l’assoluta mancanza di principi morali dei banchieri occidentali ci ha portato sull’orlo del baratro. La ricerca spasmodica del profitto, costi quel che costi, ha generato debiti che mai potranno essere saldati. Il Capitalismo selvaggio ha mostrato il suo vero volto e le conseguenze nefaste del comportamento di chi, abbeverandosi alla sua fonte, ha per anni mirato solo a generare profitti, infischiandosene delle conseguenze sulla società, sono sotto gli occhi di tutto l’occidente. Dall’altro lato del pianeta, invece, un modo completamente opposto di concepire la finanza, e le banche, ha fatto fruttare la ricchezza generata dal petrolio creando prosperità per una parte abbastanza consistente della popolazione. Popolazione araba che, nella sua interezza, si è ribellata ai propri governanti più che per la mancanza di benessere quanto per la mancanza di democrazia e di libertà. La finanza islamica, invece, è basata su alcune interpretazioni del Corano. I suoi due pilastri centrali consistono nel fatto che non si possono ottenere interessi sui prestiti e che bisogna effettuare investimenti socialmente responsabili. La differenza fondamentale dalla finanza tradizionale è il divieto di guadagnare sugli interessi, dato che l’obbligo di investire in modo socialmente responsabile non è diverso da quello presente in varie altre religioni. L’interesse non è legittimato come titolo di risarcimento per chi immobilizza del denaro per un certo periodo per tenerlo a disposizione del debitore. L’interesse è considerato usura, indipendentemente dall’entità del tasso d’interesse applicato. Per principio è immorale qualunque interesse legato a una presenza di rischio e incertezza, quindi ricorrere o prestare denaro a persone fisiche e giuridiche che praticano la leva finanziaria e altre forme di speculazione. Ad esempio, i fondi di investimento islamici escludono per statuto le società che hanno un rapporto superiore del 30% fra debiti e capitale sociale, fra le quali potrebbero esservi società che ricorrono alla leva finanziaria per fare profitti. L’interesse è riconosciuto come premio di rischio legato a una qualche forma di investimento. Questi principi penalizzano alcuni ambiti dell’attività bancaria, che non generano profitti e quindi nessuna remunerazione del capitale prestato. Il credito al consumo, i mutui ipotecari e immobi-

liari per l’acquisto della prima casa sono impieghi “legittimi” del denaro per il diritto islamico, ma non consentono al creditore il guadagno nella forma di una partecipazione ai profitti. Il risultato è quello di orientare i prestiti agli investimenti produttivi, gli unici che permettono una remunerazione, compatibile con il diritto islamico. Per il credito immobiliare e al consumo non è riconosciuto il costo-opportunità del denaro, pari a un interesse risk-free, ovvero quanto avrebbe potuto guadagnare il creditore se avesse investito altrimenti, tenendo conto che la garanzia del bene elimina il rischio del prestito. Il Corano, il libro sacro dell’Islam, vieta l’usura, cioè gli interessi. Molte delle peculiarità della finanza islamica, specialmente dell’attività bancaria islamica, vertono intorno a questo principio. Ad esempio le banche islamiche devono possedere quote di proprietà delle case piuttosto che stipulare una comune ipoteca. Altri esempi includono essenzialmente piani di spartizione di guadagni, affitti e piani di riacquisto. Questi sistemi permettono alle istituzioni finanziarie di fare affari senza contravvenire al principio che vieta gli interessi. La seconda differenza tra la finanza islamica e quella tradizionale è l’enfasi sugli investimenti socialmente responsabili. Mentre secondo la tradizione occidentale è semplicemente possibile investire in modo responsabile per l’Islam ciò è strettamente obbligatorio. Questo include l’obbligo di assicurarsi che i propri soldi non siano utilizzati per scopi non etici, come ad esempio droghe, armi, alcol, pornografia e terrorismo. Attualmente, anche nel mondo occidentale, molte istituzioni finanziarie offrono prodotti e servizi finanziari in accordo con le regole della finanza islamica. Fra i principali gruppi di diritto islamico: Dallah Albaraka Group (Arabia Saudita), Dar al Maal al Islami Trust (Arabia Saudita), Alrahj Group (Arabia Saudita) The Islamic Investor (Kuwait). L’UaB, Unione della banche Arabe, è la maggiore organizzazione degli istituti di credito di diritto islamico.

di Alberto de Laurentis Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

L’interesse non è legittimato come titolo di risarcimento per chi immobilizza del denaro per un certo periodo per tenerlo a disposizione del debitore. L’interesse è considerato usura, indipendentemente dall’entità del tasso d’interesse applicato.

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SOCIETA’

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Lettera aperta di un italiano ai politici del proprio paese “Se siamo giunti a questo punto è soprattutto colpa vostra”

di Adriano Lupo Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

“Rinunciate ai vostri ingiustificabili privilegi. Conformate le leggi che regolano la vostra vita a quelle che regolano la vita di milioni di italiani.

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i presento. Mi chiamo Italo. Sono un cittadino italiano come tanti. L’età non importa, potrei avere venti, sessanta o cento anni, ma il mio giudizio sulla classe politica italiana, sono sicuro, sarebbe lo stesso. Sono indignato perché mi sento impotente a contrastare l’inarrestabile declino di questo paese. Quando penso a come la mia famiglia abbia contribuito, con immensi sacrifici, alla costruzione di questa Nazione mi bolle il sangue nelle vene. Prima con i miei bisnonni, operai e piccoli artigiani che, nonostante riuscissero a malapena a sbarcare il lunario, hanno fatto studiare i loro figli facendoli diventare fedeli funzionari dello Stato e onesti commercianti. Poi con i miei nonni che hanno servito la Patria nella Prima (sulle montagne del Carso) e nella Seconda Guerra Mondiale (nelle fila dei Partigiani). E per finire con i miei genitori che hanno dato il loro contributo di imprenditori durante il “boom economico” negli anni sessanta. Oggi, nonostante sia benestante, trovo sempre più difficoltà a mantenere il mio tenore di vita. Intorno a me vedo molta violenza, miseria, corruzione, disonestà e soprattutto scarsissimo senso civico. Per questo, io vi accuso di alto tradimento. Vi accuso perché se siamo giunti a questo punto è soprattutto colpa vostra. Vi accuso di alto tradimento perché con la vostra inettitudine avete contribuito alla distruzione di tutto quello che era stato costruito a costo di sangue, dolore e privazioni. Vi accuso di alto tradimento perché incuranti delle proteste dei Magistrati avete approvato leggi che hanno favorito e favoriscono il malaffare. Vi accuso di alto tradimento perché avete accumulato immensi patrimoni sottraendoli di fatto ad un’intera generazione di giovani, ai quali avete letteralmente rubato il futuro. Vi accuso di alto tradimento perché avete distrutto l’immagine di una Nazione che è stata fondamentale per il progresso dell’intera umanità. Vi accuso di alto tradimento perché avete sacrificato sull’altare dei vostri insopportabili privilegi la bellezza, l’arte e la cultura di questo paese. Vi accuso di alto tradimento a nome dei tanti italiani che hanno perso la vita nelle guerre mondiali. Vi accuso di alto tradimento anche a nome di quelle migliaia di ragazzi che avete mandato a combattere e morire nei vari teatri di guerra disseminati sul globo in missioni chiamate ipocritamente di “pace”. Vi accuso di alto tradimento perché con

la vostra incompetenza avete creato le condizioni ideali per il fallimento economico della Nazione. Vi accuso di alto tradimento perché con la vostra proverbiale faccia di bronzo state affamando milioni di persone chiedendo loro sacrifici che non vi sognereste neanche lontanamente di fare. Vi accuso di alto tradimento per tutti i danni che negli ultimi anni avete creato all’ambiente e alla salute dei cittadini. Vi accuso di alto tradimento perché con metodo e costanza, per pura avidità, avete fatto di tutto per distruggere una Nazione che pur tra mille contraddizioni, difficoltà e contrapposizioni ideologiche era riuscita ad assicurare il benessere alla stragrande maggioranza della popolazione. Vi accuso perché avete relegato l’informazione televisiva in una specie di teatrino dove giullari di corte distribuiscono a piene mani idiozie e bugie che hanno quale fine ultimo la distruzione dello spirito critico che, invece, è il sale stesso della democrazia. Potrei continuare ad elencare le vostre malefatte, ma è superfluo. La popolazione, infatti, vi ha già condannato all’oblio. Il disprezzo originato dalle vostre azioni non potrete più scrollarvelo di dosso. I vostri figli e i figli dei vostri figli porteranno per sempre impresso il marchio dell’infamia e del tradimento. Come disse Giovanni Paolo II in Sicilia rivolgendosi ai mafiosi: “Inginocchiatevi e pentitevi”. Cancellate dalle vostre facce l’arroganza e la superbia che vi contraddistingue. Restituite il maltolto. Restituite le case che “a vostra insaputa” vi hanno regalato. Rinunciate ai vostri ingiustificabili privilegi. Conformate le leggi che regolano la vostra vita a quelle che regolano la vita di milioni di italiani. Ponete rimedio ad una esistenza fondata sulle menzogne, sui sotterfugi, sugli accordi sottobanco, sulle ruberie, i tradimenti, i voltafaccia e le depravazioni. Ricordate, la storia ha la memoria lunga. Se non rimediate alle vostre cattive azioni, sarete ricordati come una delle peggiori classi dirigenti mai apparse sul pianeta Terra. Anche se, a pensarci bene, voi siete SICURAMENTE la peggior classe dirigente mai apparsa sul pianeta Terra. Firmato Un cittadino italiano onesto



SALUTE

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L’importanza della sigillatura nei solchi in età pediatrica La sigillatura è un metodo di prevenzione della carie Salve, mi chiamo Carmen, ho un bambino di 6 anni che ha appena messo i primi molari definitivi e vorrei sapere cosa posso fare per proteggerli dalla carie. Gli ho insegnato a lavare i denti tre volte al giorno e per almeno due minuti ma sono comunque preoccupata.

presenti principalmente sulla porzione masticante dei molari, ma anche dei premolari ed in alcuni a cura dello Studio casi sulla superficie palatina dei denti anteriori. Odontoiatrico L’intervento non è per nulla invasivo o doloroso e Arlotta & Sichel per il bambino può essere un gioco. Consiste nell’applicazione di due gel, il primo deEsperti Bloq Magazine terge la superficie dello smalto per permettere al Salve Carmen, la sua richiesta è comprensibile. secondo di penetrare nelle porosità del dente ocredazione@bloq.it La preoccupazione per la carie, in un epoca in cui cludendole, rendendolo così non più attaccabile gli zuccheri dominano l’alimentazione dei nostri dalla carie. figli è fondata, lavare i denti nel modo corretto e Il secondo gel viene fatto indurire grazie ad una per almeno tre volte al giorno, usare dentifricio al luce applicata per pochi secondi. In un’unica sefluoro rappresenta un ottimo punto di partenza, duta di circa 20 minuti si puo trattare una bocca una prevenzione più profonda però prevede con- intera. trolli semestrali dal dentista e l’esecuzione della Nei bambini e ragazzi di età compresa fra 5 e 17 anni, più dell’80% delle lesioni cariose si manisigillatura dei solchi e delle fossette. Le sigillature sono indicate per tutti i bambini, a festa nelle irregolarità dello smalto situate sulla rischio o non a rischio. La loro efficacia nel preve- superficie masticante; il 74% dei solchi dei molari nire la carie è massima se vengono applicate nei permanenti trattati con questa metodica preven2 anni successivi all’eruzione e la loro integrità va tiva si mantiene sano a distanza di 15 anni. QUINDI I SIGILLANTI POSSONO BLOCCARE LA controllata ogni 6-12 mesi. La sigillatura dei solchi e delle fossette della su- CARIE PER UN 70-80%. La sigillatura è particolarperficie occlusale degli elementi dentari è una mente indicata per i primi molari permanenti. metodica di prevenzione della carie conosciuta Questi elementi dentari, infatti, occupano una poed applicata in tutto il mondo ormai da molti de- sizione piuttosto arretrata nel cavo orale del bamcenni. La metodica consiste nella chiusura mec- bino e non risultano facilmente raggiungibili dalle canica di quelle irregolarità dello smalto dentario setole dello spazzolino nei soggetti di 6-7 anni. L’efficacia delle sigillature nel prevenire la carie è massima se vengono applicate in tempi rapidi Non ti preoccupare, noi usiamo dopo l’eruzione, per la maggior suscettibilità alla malattia del dente, che apBasta respirare da una mascherina e ti sentirai subito tranquillo e rilassato. pena erotto non è ben mineralizzato Le paure spariscono e un piacevole senso di ed è più facile che si benessere ti accompagnerà per tutta la durata possa cariare e quedella seduta. sto persiste per i priL’utilizzo di questa tecnica non comporta mi due anni circa. La nessun costo aggiuntivo, prenota la tua visita sigillatura permane gratuita e prova la mascherina profumata di tuo sul dente per alcuni gradimento! anni e non necessita di essere rimossa, ma si consuma Via San Lorenzo, 5 T/F 081 814 08 49 nel tempo. Qualora 81031 - Aversa (CE) M 338 279 70 06 venisse persa prima (nei pressi Facoltà di Architettura) M 347 648 07 51 dei due anni, va riwww.arlottasichel.it applicata.

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GLI ESPERTI

ANNO 5 - Numero 10 - 27 Maggio 2012

dott.ssa Vincenza Marino

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale in formazione e-mail: marino.vincenza@virgilio.it http//marinovincenza.myblog.it// cell. 333.941.53.15

Il risentimento rimanda etimologicamente al concetto di ressentiment: risentire il dolo, portare alla mente la ferita che si vorrebbe dimenticare, ma che non si può. Tale sentimento ha origine dell’aver subito un torto (o dalla percezione soggettiva di essere stati oggetto di) un’offesa, un’ingiustizia, o un affronto che suscitano emozioni di differenti livelli di intensità: in prevalenza dolore per ciò che è accaduto oppure profondo senso di offesa morale. Quando il torto viene valutato come essenzialmente doloroso e affliggente, tenderanno a prevalere risposte emotive immediate di paura, accompagnate da ansia e vissuti depressivi; mentre se domina una visione del torto come moralmente oltraggioso e insolente, emergeranno reazioni di ira e di rabbia. Queste risposte emotive immediate possono nel tempo rafforzarsi, determinando nella vittima, la spinta alla ven-

a cura della Redazione redazione@bloq.it www.bloq.it

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n un momento di difficoltà economica anche gli animali possono diventare un modo per incrementare il proprio reddito. Da mesi stiamo verificando un aumento delle inserzioni pubblicate sui siti specializzati on-oline di vendita di cuccioli di cani e gatti di razza, ma anche di esemplari di cani e gatti di razza adulti. L’aumento delle inserzioni che supera abbondantemente il 30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno dapprima ci ha fatto pensare ad un camuffamento dei soliti furbetti che spacciandosi per privati, in realtà altro non sono che allevatori abusivi (loro amano definirsi amatoriali) che vendono animali in nero senza alcuna fattura e sopratutto senza alcuna garanzia sulla salute del cucciolo. Ma continuando il monitoraggio ci siamo resi conto che sempre più spesso chi vendeva i cuccioli di razza sia di cane che di gatto erano persone assolutamente

Gli strani percorsi mentali del “risentimento”

detta, all’evitamento, alla formazione del risentimento. Inoltre le espressioni affettive , che seguono l’elaborazione cognitiva ed emozionale dell’offesa subita, trovano nel pensiero ruminativo un importante fattore di mediazione che spiega il carattere affliggente, pervasivo e a volte patologico del permanere del risentimento

nella forma profonda e tenace del rancore. La ruminazione mentale produce emozioni negative che attivano associazioni nelle reti neuronali (combinazioni di attività fisiche e mentali), stimolano cognizioni, motivazioni e comportamenti tipici del rancore. Il concetto di rimuginio è legato al desiderio di vendetta è stato rilevato in alcune ricerche che esso può avere due possibili esiti: quello vendicativo, in persone che presentano una predisposizione alla ricerca del riscatto e quello depressivo, in soggetti che tendono a condannare se stessi ed auto commiserarsi . Mentre se si rimugina sull’offesa e non si può o non si vuole verbalizzarla o anche quando si è costretti a subire per molto tempo delle umiliazioni senza la possibilità di reagire, l’uomo sperimenta l’ira, che si declina in dolore che si alimenta e si trasforma in rancore (quale desiderio inappagato di risarcimento).

Fate molta attenzione quando comprate un animale

normali, proprietari di femmine di cane ancora intere che erano state fatte accoppiare per poi poter vendere i cuccioli al solo scopo di procurarsi un guadagno. Insomma la vendita dei cuccioli sta diventando un mezzo per fare cassa. E’ una situazione che al momento non

desta preoccupazioni sotto l’aspetto numerico, ma la preoccupazione deriva da altri fattori primo tra tutti lo sfruttamento delle femmine di cani e gatti che vengono di fatto trasformate in vere e proprie fattrici. Ma non è solo questo, infatti chi ha necessità di far cassa difficilmente può far fronte alle spese veterinarie delle prime vaccinazioni per i cuccioli (che infatti vengono messe a carico dell’acquirente), ma sopratutto i rischi piu gravi sono due: il primo riguarda sicuramente la paura che per “realizzare i guadagni” in tempi rapidi a fronte di una richiesta di cuccioli (tra l’altro venduti sottoprezzo) qualche “allevatore abusivo” poco scrupoloso tolga i cuccioli troppo presto alle madri con tutte le conseguenze per l’aspetto sanitario e di rischio della vita stessa del cucciolo. Il secondo rischio riguarda i cuccioli “non venduti” che quasi sicuramente sono destinati alla soppressione.

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GASTRONOMIA

ANNO 5 - Numero 10 - 27 Maggio 2012

Cuoche a domicilio

Cuoche a domicilio

Cuoche a domicilio

BACCALA’ ALLA ZIA MATILDE

BACCALA’ ALLA VICENTINA

RISI, BISI E OCA “RIPOSATA”

Ricetta n. 4

Ricetta n. 5

Ingredienti per 4 persone: 400 gr. di stoccafisso 100 gr. di farina sale e pepe 50 gr. di grana grattugiato prezzemolo tritato olio e burro q.b. due cipolle e due spicchi di aglio tre acciughe sotto sale mezzo bicchiere di vino bianco 100 cl. di latte caldo

Ingredienti per 12 persone

Mettere a bagno lo stoccafisso, ben battuto, in un piccolo mastello di legno; cambiare l’acqua ogni quattro ore e dopo tre giorni, una volta ammorbidito dal lungo bagno, togliere e asciugare con uno strofinaccio rigato. Sistemare i pezzi diliscati e infarinati nella pentola di terracotta, stretti, stretti, senza lasciare spazi; spolverizzare di sale, pepe, grana grattugiato e prezzemolo tritato. In un tegame appassire nell’olio e nel burro due belle cipolle bionde e due spicchi d’aglio tritati finemente con la mezzaluna; aggiungere, quindi, tre acciughe sotto sale diliscate e pulite, facendole sciogliere dolcemente nell’intingolo. Appena disfatte sfumarle con mezzo bicchiere di vino bianco secco e versare il tutto sul baccalà. Alla fine unir il latte caldo, coprire il coccio con la carta oleata e posizionarlo su un fornello a fuoco basso perché il baccalà deve sobbollire appena, a lungo: ore e ore di paziente cottura che lo avrebbero reso tenerissimo. Roberta Libero

Stesso procedimento del Baccalà alla Zia Matilde. Cambiano gli ingredienti, perché non c’è aglio, burro e vino bianco. Scegliete la versione che preferite. Sappiate che il baccalà alla vicentina non va mai mescolato: “Da quando è famoso nel mondo non vuole essere toccato da nessuno!”. Scherzi a parte, durante la cottura limitatevi a scuotere la pentola ogni tanto. Cercate di usare uno stoccafisso di qualità “Ragno”. Non eliminate tutta la pelle e non buttare la”trippetta” del merluzzo, cioè le sue frattaglie essiccate. Occorre lavarle bene e tritarle finemente, aggiunte al baccalà renderanno il “pocio” ancora più ricco e denso. Frapponete, poi, tra la fiamma diretta e la pentola una retina o, ancor meglio, un rialzo in ghisa, perché la preparazione deve soltanto “sobollire”. Non lasciare asciugare troppo il baccalà. Unite se necessario, ancora latte. Una valida alternativa è il forno, ma non deve superare i 100/120 gradi di temperatura! Roberta Libero

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Kg. 1 di stoccafisso secco Gr.500 di cipolle Litri 1/2 di olio extravergine 3-4 acciughe ½ litro di latte fresco farina bianca Gr.50 di formaggio grana Prezzemolo tritato Sale e pepe

Ricetta n. 6

Ingredienti per 4 persone 400 gr di riso vialone nano 150 gr di oca conservata 200 gr di piselli Una piccola cipolla bianca tritata Prezzemolo q.b. 2 cucchiai d’olio extravergine oppure 1 cucchiaio di “onto” dell’oca 30 gr di burro sale grosso e pepe Comprate un’oca bella grassa. Disossate il petto e tagliate il resto a pezzi, senza togliere la pelle. Sciogliete il grasso in eccesso a fuoco dolce profumandolo con il rosmarino, filtratelo e tenetelo da parte. Prendete un cestello di vimini, ricopritene il fondo con un telo, appoggiatevi l’oca e copritela di sale grosso. Mettete il cestello nella parte bassa del frigo e lasciate riposare per 10 giorni. Poi eliminate il sale strofinando con un tovagliolo di cotone e mettete l’oca in vasi di vetro ricoperta dal grasso sciolto o se preferite da olio d’oliva. Riponete i vasi in un luogo fresco per quattro mesi. L’oca dopo 4 mesi è matura al punto giusto; tagliatene a dadini un pezzo, fateli rosolare dolcemente nell’olio con una cipolla novella tritata finemente; unite i piselli, fate insaporire, aggiungete un mestolino d’acqua calda e terminate la cottura; infine, profumate con prezzemolo fresco. Ora versate il riso nell’acqua bollente salata, scolatelo al dente e conditelo con il burro fresco ed il sugo di piselli e l’oca. Roberta Libero


GASTRONOMIA

ANNO 5 - Numero 10 - 27 Maggio 2012

Campania Team: “Ora il nostro obiettivo è vincere l’IKA 2012” Presentata la squadra che parteciperà alle Olimpiadi di Cucina IKA 2012

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n una sala gremita di gente, presso la Tenuta “Ippocrate” di Montefredane (AV), Luigi Vitiello, Presidente dell’Unione Regionale Cuochi della Campania, dopo aver introdotto il progetto “Team URCC Campania”, nato grazie alla collaborazione di chef affermati, che intendono valorizzare l’immagine della Regione, ha presentato ai numerosi partecipanti, la squadra campana che parteciperà alla 23ª edizione delle Olimpiadi di Cucina IKA 2012 , ad Erfurt in Germania. La competizione, ritenuta dagli addetti al settore la più importante al mondo, inizierà il 5 ottobre con la parata delle nazioni e la cerimonia di inaugurazione, e terminerà il 10 ottobre con la premiazione. Il Capitano della squadra è lo chef Ciro de Marino (Napoli), poi ci sono lo chef manager Giuseppe Spina (San Giorgio a Cremano- NA), Fabrizio Clemente (Caserta) Giuseppe di Gioia (Benevento) e lo chef pasticciere Ferdinando Esposito (Sarno – SA) I cinque chef citati, fanno parte del Campania Team, che recentemente, si è classificato primo agli Internazionali di Cucina di Massa Carrara, che in precedenza ha vinto la medaglia d’argento a Lussemburgo per Expo Gast (Coppa del Mondo di arte culinaria e della pasticceria), e tanti altri trofei nazionali e internazionali. “Campania Team, oltre a partecipare alle gare e ad attivarsi per la promozione dei prodotti locali, si muove anche nel sociale. Nell’ambito del progetto, Carcere Possibile Onlus, il nostro team si attiva impartendo lezioni di cuci-

na ai detenuti” dice lo chef manager del Campania Team Giuseppe Spina (Medaglia d’oro al concorso Finger Food 2012) “Per ora il nostro obiettivo principale è IKA 2012, una competizione che consente il confronto con chef provenienti da ogni parte del mondo, il nostro auspicio è che Campania Team possa sempre onorare il nome della nostra regione” aggiungono all’unisono il capitano Ciro de Marino, veterano di questo evento, e il giovane e talentuoso chef pasticciere Ferdinando Esposito.

di Biagio Raviele Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

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CINEMA

ANNO 5 - Numero 10 - 27 Maggio 2012

Un film sull’elaborazione di un lutto dopo il crollo delle Torri “Molto forte, incredibilmente vicino” è l’atteso film di Stephen Daldry

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redazione@bloq.it

olto forte, incredibilmente vicino, è l’atteso film di Stephen Daldry (Billy Elliot, The Hours, The Reader – A voce alta) presentato alla sessantaduesima edizione della Berlinale e tratto dal romanzo omonimo dello statunitense Jonathan Safran Foer, divenuto un caso letterario dopo il suo esordio con Ogni cosa è illuminata.

Nel cast figurano anche John Goodman nei panni del portiere dell’edificio di Oskar, James Gandolfini in quelli di Ron, un amico della madre e Max von Sydow nel ruolo di un inquilino della nonna di Oskar, per cui è stato nominato all’Oscar

Adattato per lo schermo dallo sceneggiatore Eric Roth, il film racconta la storia di Oskar Schell (Thomas Horn), un bambino curioso e particolarmente brillante che subisce il trauma di perdere l’amato padre (Tom Hanks) nel crollo delle Twin Towers dell’11 settembre del 2001. Tra gli oggetti del padre scomparso, Oskar trova una busta col nome Black e una chiave. Si aggrappa a questi due elementi per riallacciare il rapporto troncato dalla catastrofe e per compensare un

di Katia Muscariello Corrispondente Bloq Magazine

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vuoto affettivo che non riesce a colmare neppure la madre (Sandra Bullock). Il ragazzino decide di incontrare tutti i 472 signori Black di New York alla ricerca del misterioso destinatario della busta. Sarà un itinerario ricco di incontri che lo porterà a dare finalmente risposta all’enigmatico mistero e ai propri dubbi. E sarà soprattutto l’incontro col nonno a fargli ritrovare un mondo di affetti e a riaprirlo alla vita. A quasi dieci anni da “Billy Elliot”, il regista Stephen Daldry torna a raccontare ancora una storia che getta lo sguardo sul mondo di un ragazzo “speciale”, in questo caso il piccolo Oskar. La storia trova la sua forza nei legami profondi che si instaurano tra i personaggi e nelle emozioni che trasmette l’eccellente cast. Daldry sceglie di dare spazio ai volti dei suoi attori, soffermandosi sui loro occhi, scrutati con dettagliati primi piani, e li inserisce in una città sempre splendente nonostante le ferite della recente storia. Ne esce fuori l’immagine di una New York ferita ma desiderosa di tornare alla vita. Il lutto di una famiglia diventa quello collettivo di un’intera comunità. Nel cast figurano anche John Goodman (Damages, Treme, The Artist, Un’impresa da Dio) nei panni del portiere dell’edificio di Oskar, James Gandolfini (I soprano) in quelli di Ron, un amico della madre e Max von Sydow (Robin Hood, Shutter Island, Lo scafandro e la farfalla, L’esorcista) nel ruolo di un inquilino della nonna di Oskar, per cui è stato nominato all’Oscar come Miglior attore non protagonista.


ANNO 5 - Numero 10 - 27 Maggio 2012

SPETTACOLO

Successo per Gerardo Di Lella alla Sala Umberto di Roma Uno straordinario concerto interamente dedicato alla disco music

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er la prima volta i ventitre elementi della “Gerardo Di Lella Pop Orchestra” si sono esibiti lo scorso 21 maggio alla Sala Umberto di Roma, in uno straordinario concerto interamente dedicato alle più belle pagine della musica funk, soul, rhythm & blues. L’aversano Gerardo Di Lella ha fatto rivivere gli artisti e i gruppi che hanno caratterizzato la mitica musica degli Anni ’70: Barry White, Earth Wind & Fire, Sister Sledge, Gloria Gaynor, KC & The Sunshine Band, Chic, Village People, The Commodores, The Doobie Brothers, Evelyn Champagne King, Donna Summer, Diana Ross, ecc. La Direzione e gli arrangiamenti sono stati curati dallo stesso Gerardo Di Lella. I fortunati presenti hanno colto un’occasione rarissima per ascoltare una formazione di tali dimensioni impegnata in un repertorio che solitamente viene considerato solo al servizio della danza trascurandone l’indubbia valenza artistica. insieme a Di Lella c’erano i musicisti: Filiberto Palermini (alto sax); Flavio Ianiro (alto sax); Massimiliano Filosi (tenor sax); Stefano Rossi (baritone sax); Sergio Vitale (trumpet); Francesco Lento (trumpet); Massimo Guerra (trumpet); Luca Giustozzi (trombone); Walter Fantozzi (trombone); Alfredo Bochicchio (guitar); Massimo Izzizzari (guitar); Fabrizio Sbardella (keyboard); Francesco Carlesi (piano); Pierpaolo Ranieri (bass); Simone Talone (percussion); Marco Rovinelli (drums); Antonella Vitale (vocals); Letizia Liberati (vocals); Lucy Campeti (vocals); Anna Fondi (vocals); Alessandro Contini (vocals); Riccardo Rinaudo (vocals).

di Adriano Lucchini Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

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TEATRO

ANNO 5 - Numero 10 - 27 Maggio 2012

Giacomo Furia ci racconta di Totò, Sofia e della sua Napoli

Il grande attore napoletano ricorda i momenti salienti della sua carriera

di Giuseppe Nappa Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

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o scorso 15 maggio ho partecipato ad una splendida serata dedicata ad uno dei più amati attori napoletani: il grande Giacomo Furia. Il protagonista di tantissimi film entrati nella storia del cinema italiano: “L’oro di Napoli”, “La banda degli onesti”, “Totò, Eva e il pennello proibito” solo per citarne alcuni. Oltre all’attore, erano presenti in sala tanti colleghi e amici intervenuti per commentare e ripercorrere insieme, attraverso il contributo di filmati e interventi, la meravigliosa carriera del grande personaggio. Quando parliamo di Giacomo Furia subito pensiamo al pizzaiolo ingenuo e tradito da Sofia Loren ne “L’Oro di Napoli” oppure l’imbianchino falsario “Cardone” de “La banda degli onesti”, accanto al Principe della risata Totò. O ancora all’assistente del pittore Scorcelletti che posa nelle vesti della Gioconda in “Totò, Eva e il pennello proibito”. Questi e altri personaggi sono stati ricordati nella serata d’onore organizzata dall’Associazione Brancaccio e dai tanti amici dell’attore, tra cui: Giacomo Rizzo, Nunzia Schiano, Marcello D’Orta, Pietro Gargano, Veronica Mazza, Eduardo Tartaglia, Mario Maglione, Maria Ackermann, Lucia Cassini e altri. Grande emozione ha suscitato la lettera letta dalla stessa Ackermann, scritta dalla Loren per omaggiare e ricordare un suo carissimo amico. Ma come si può dimenticare un attore che tutti i napoletani portano nel cuore. Certo di tempo ne è passato dai suoi esordi in “Napoli Milionaria”con Eduardo De Filippo, fino a giungere alla consacrazione nei film girati con Sophia Loren, Marcello Mastroianni, Gina Lollobrigida, Peppino De Filippo, con la direzione di registi come Vittorio De Sica, Blasetti, Rosi, Fellini. Ma come si può dimenticare una delle migliori “spalle” (nell’accezione più alta e nobile di questo termine) di Totò? Oggi Furia rappresenta uno degli ultimi grandi di quella “vecchia” scuola napoletana che piano piano sta scomparendo. In esclusiva per Bloq Magazine ho intervistato il grande attore. Cosa prova ad essere qui stasera? Una grande emozione. Ritengo di essere stato un fortunato perché ho imparato il mestiere di attore vicino a grandi maestri come Eduardo e Totò. Ho lavorato per grandi compa-

gnie che duravano anni e non giorni come oggi. Lei ha lavorato con i più grandi attori e le più grandi attrici, come la Loren. Cosa ricorda della famosa scena in “L’Oro di Napoli”? Sophia è bravissima. Lei voleva sempre raggiungere la perfezione nelle cose. Mi ricordo che una volta provata la parte mi disse: “Giacomì proviamo un’altra volta…”. Lei ha iniziato la sua carriera artistica dando ripetizioni a Luigi De Filippo. Cosa ricorda? Sì, lo studente era Luigi De Filippo, il figlio di Peppino. Così arrivai a Eduardo, con cui esordii in teatro nel ‘45, al Santa Lucia, facendo Peppe ‘o Cricco in Napoli Milionaria, e poco dopo al cinema con Assunta Spina, diretto da Mario Mattoli. Con Eduardo stetti in compagnia per cinque bellissimi anni. Queste sono le dichiarazioni che l’attore è riuscito a dire prima di essere sopraffatto dall’emozione. La serata ha regalato tante emozioni ai presenti, compreso il sottoscritto, che forse non si ripeteranno più.



AMBIENTE

ANNO 5 - Numero 10 - 27 Maggio 2012

Il risanamento del territorio non è più rimandabile

I politici locali devono occuparsi subito del risanamento ambientale

di Alessandro Gatto Presidente WWF Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

Siamo di fronte ad un disastro ambientale e sanitario di proporzioni enormi.

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e mi chiedono la provenienza, rispondo fiero: sono dell’agro aversano! Si di quella terra resa famosa dal cartello mafioso più criminale e cruento che và sotto il nome di “Clan dei Casalesi”. Ma casalesi è il termine di un popolo che è stato rovinato e trasformato dai media e dalla pubblicità peggiore che se ne è potuta fare. Quello stesso clan ha distrutto la propria terra, proprio quella terra che li ha generati e li ha fatti crescere insieme a noi altri. Cioè insieme a chi, come me, con la camorra e la delinquenza non ha nulla a che fare. E come me è la vera maggioranza della popolazione dell’agro aversano. Ma tant’è, oggi ci teniamo il nome e pure i veleni, i tanti veleni che questi criminali hanno occultato nelle viscere della nostra terra. Avvelenata appunto. Farò sempre un forte plauso all’attività della Magistratura e delle forze di Polizia per i sequestri, le indagini, gli arresti. Ma non basta. Ne abbiamo tanta di terra sequestrata perché inquinata da metalli pesanti e da altri rifiuti tossici e pericolosi. Scorie pericolose che la terra ha ingoiato suo malgrado e che hanno ingoiato soprattutto i figli di questa terra. In altre parole è come se ognuno di noi avesse puntata alla testa una pistola che continua a sparare colpi a vuoto, fino a quando, quello mortale, non ti uccide con il cancro o con altre patologie ambientali fatali. Ne ho visti tanti morire così nella nostra terra di Gomorra. Alcuni hanno la malattia e li vedi per strada come fossero dei morti che camminano, come i condannati a morte. Siamo questo nell’agro aversano. E’ inutile nascondere la verità per paura. Solo affrontando il problema si capirà quan-

to sia importante e prioritario ridare dignità a questa terra ed al popolo dell’agro aversano. Purtroppo continuano le inquietanti “scoperte” nel territorio dell’agro aversano. Niente di nuovo purtroppo: l’ennesimo campo coltivato pieno zeppo di ogni sorta di veleno. Siamo di fronte ad un disastro ambientale e sanitario di proporzioni enormi. Non a caso nel territorio dell’agro aversano e del giuglianese l’incidenza di malattie tumorali è salita alle stelle proprio ed in particolarmodo negli ultimi 10 anni. La preoccupazione sale per la situazione ambientale e sanitaria di questo territorio, anche perché le Istituzioni preposte poi alla bonifica del territorio sono molto lente nell’avviare processi di risanamento ambientale. Sono decenni che chiediamo, in tutte le forme civili, di iniziare queste attività di bonifiche, per avviare in questo modo una prima parziale ma incisiva estrazione dei metalli pesanti e di altri elementi chimici che hanno inquinato il terreno. Oggi chi pretende di fare Politica ad Aversa e nel suo agro deve porre al primo punto all’ordine del giorno della sua agenda di lavoro il risanamento del nostro territorio. Chi deve pagare per questi reati deve risarcire, almeno in parte, il nostro Popolo avvelenato. Chi ha commesso il fatto o i fatti ecomafiosi deve pagare.


SPORT

ANNO 5 - Numero 10 - 27 Maggio 2012

Presentato il progetto “Io Tifo per la mia squadra del cuore” Obiettivo del progetto: favorire l’afflusso allo stadio degli studenti

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n un’affollata Aula Magna dell’Isiss ‘Mattei’, l’Aversa Normanna e l’associazione New Dreams hanno presentato il progetto ‘Io tifo per la mia squadra del cuore’. Applausi a scena aperta per i massimi dirigenti della società granata da parte degli studenti dell’istituto aversano, con folta presenza anche del personale docente. A fare gli onori di casa, naturalmente, il Dirigente Scolastico Giuseppe Manica, il quale ha ringraziato il presidente Giovanni Spezzaferri e l’amministratore delegato Alfonso Cecere per la loro presenza e il contributo che danno allo sviluppo di uno sport popolare come il calcio, in un territorio pieno di contraddizioni ma anche di grosse potenzialità come quello aversano. A Donato Liotto, presidente della New Dreams, è toccato il compito di spiegare ai ragazzi le finalità dell’iniziativa. “Con ‘Io tifo per la mia squadra del cuore’ – ha affermato Liotto – intendiamo non solo favorire l’afflusso allo stadio di un numero sempre maggiore di studenti durante le partite dell’Aversa Normanna, grazie alla riduzione del prezzo dei biglietti, ma vogliamo anche fidelizzare gli stessi studenti ai colori granata e al simbolo della società, perché diventino motivo d’orgoglio per l’intero territorio. Da settembre daremo il via ad altre iniziative legate a ‘Io tifo per la mia squadra del cuore’, con le quali miriamo a portare sempre più persone allo stadio e far crescere la voglia di tifare per i colori granata”. Un Giovanni Spezzaferri emozionato, oltre a ringraziare Liotto, il Dirigente Scolastico Manica ed i docenti, ha espresso il suo compiacimento per l’ottima riuscita della manifestazione, elencando i successi ottenuti dall’Aversa Normanna. “Dal 2008/2009 siamo tra le oltre centro città italiane che possono vantarsi di avere una squadra di calcio nei campionati professionistici. Per la prima volta la città di Aversa si è confrontata con realtà nuove, diverse, per storia, cultura e tradizioni. Capoluoghi di provincia e città con più di 150.000 abitanti. Ha avuto come avversarie squadre che sino a pochi anni fa militavano nei campionati di serie B o serie A, come Cosenza, Catanzaro, Siracusa, Brindisi, Perugia, per citarne alcune. Ma anche quando eravamo fra i dilettanti, in serie D, abbiamo raggiunto successi importanti, come la conquista dello scudetto e della Coppa Italia. In

più, possiamo vantare un settore giovanile che in questi anni ci ha dato enormi soddisfazioni. Siamo disponibili – ha concluso Spezzaferri – ad organizzare, con l’Isiss Mattei e gli altri istituti scolastici che lo vorranno, iniziative comuni per invogliare i giovani a frequentare lo stadio non solo la domenica, ma anche durante la settimana, grazie ai progetti che le scuole vorranno condividere con noi”. E’ stata, infine, la volta di Michele Orabona, responsabile organizzativo e direttore sportivo del settore giovanile dell’Aversa Normanna, il quale ha sottolineato come “sia importante far avvicinare i giovani al mondo del calcio, non solo come attività sportiva ma anche come partecipazione costante allo spettacolo che ogni domenica si svolge sul campo da gioco”.

di Serse Cugia Toppini Corrispondente Bloq Magazine redazione@bloq.it

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RUBRICHE

Si effettu ano visite ad o micidio.

Ho il polistirolo alto. Mi stava venendo un ictus cereale.

ANNO 5 - Numero 10 - 27 Maggio 2012

ibile non D’estate è prefer raggi esporsi troppo ai ultraviolenti.

Ho avuto uno shock

Il degente è in protesi riservata.

Vorrei sottoporm i ad un Eco-Tople ss.

Ho la prospera ingrossata.

Devo farmi un’iniezione sottocatania.

profilattico.

TUTTE LE EDICOLE DEI COMUNI DI

QUESTI SONO SOLO ALCUNI DEI PUNTI DI DISTRIBUZIONE NEI 19 COMUNI RAGGIUNTI AVERSA CARINARO CASAL DI PRINCIPE CASALUCE CASAPESENNA CESA FRIGNANO GRICIGNANO D’AVERSA LUSCIANO ORTA DI ATELLA PARETE SANT’ARPINO SAN CIPRIANO D’AVERSA SAN MARCELLINO SUCCIVO TEVEROLA TRENTOLA DUCENTA VILLA DI BRIANO VILLA LITERNO Vuoi diventare un nostro punto di distribuzione? Chiamaci al numero 3394998855

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