BlogsPaper Dicembre 2012

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I NTERNET Perché rinnegare i links?

Negative SEO

L’utilità dello strumento è sorta a partire dal 24 aprile di quest’anno, data in cui Google ha rilasciato la prima versione del Penguin Update, l’aggiornamento forse più feroce che sia esistito e che ha messo in discussione pratiche anche consolidate nella SEO e dai professionisti seo e che ha reso difficile ai siti web conseguire veri e propri recuperi da penalizzazioni post Penguin.

Altra utilità dello strumentino è per il proliferare di tecniche spam e black hat come quelle della negative seo, che, pur esistendo già da un po’ di tempo, si è diffusa post Penguin Update. In pratica qualche competitor invece di impegnarsi a costruire un link profile di qualità puntando ad inbound e content marketing ha preferito mettere in atto tecniche di acquisto link ottimizzato o comment spamming ottimizzati in forums, blogs, ecc. che puntassero ai siti dei propri competitors per fare in modo che questi fossero penalizzati. E’ interessante sapere che esistono anche agenzie che (anche indiane) che ottimizzano senza richiedertelo la link building di alcuni siti (chiaramente con links di bassissima qualità) e che poi ti contattano per dirti che hanno lavorato per te. In questo caso qui c’è l’utilità dello strumentino, ma bisogna saper anche individuare bene quali sono i siti e link da cui si suppone si stia venendo danneggiati.

Penguin Update Penguin per chi non lo sapesse, ha riguardato principalmente il link profile di quei siti web, che per diversi motivi avevano un’enormità di link ottimizzati che puntavano ai loro siti web. Nulla di strano prima del 24 aprile, dato che l’anchor text dei backlink da siti a tema, con un buon page rank e in trust erano considerati il migliore fattore di ranking tra tutte le pratiche seo. Google però ha fatto in modo che ad essere colpite fossero soprattutto quelle chiavi commerciali, legati a settori abbastanza competitivi (turismo, finanza, gambling, ecc.) e quei link non considerati “editoriali” ovvero quei link che (un tempo era prassi) sono inseriti in zone del sito come footer, sidebar, blogroll (per i blog) che, per la natura di un sito web, vengono generalmente duplicati in decine se non centinaia di pagine (pensiamo ai portali turistici con 10 e più anni di vita), aumentando così esponenzialmente la quantità di backlink considerati “site-wide” che puntano allo stesso sito per una chiave oggetto di ranking (es. Hotel a Roma), andando a sproporzionare l’anchor text link profile di un sito facendo prevalere ad esempio per il 70-80% una o 2 chiavi commerciali e per il 10-20% chiavi brandizzate o naturali. Dopo Penguin la percentuale deve essere non dico il contrario di quella sopra, ma quasi. I siti penalizzati si sono ritrovati a dover “potare” il proprio link profile cosa che è stata un po’ un paradosso, paghi i SEO per farti fare link building e poi devi pagarli per farteli rimuovere E’ una nota un po’ sarcastica questa ma è cosa che è successa realmente. Il problema però è che se hai centinaia di link da diverse decine di siti, dovresti metterti a contattarli uno a uno, chiederne la rimozione del link (meglio sempre chiedere il cambio dell’ancora sul link) e poi effettuare una richiesta di riconsiderazione a Google, ma non è detto che tutti ti rispondano e tutti siano disposti a rimuovere link. Io comunque la prova a contattarli tutti prima la farei, e solo nel caso di non risposta userei lo strumento.

Link da siti di bassa qualità E’ questo il motivo per cui mi sono ritrovato ad utilizzare lo strumento per questo blog. Chiaramente le keywords con cui riceviamo links a Webinfermento sono quasi sempre branded, o al max citano parole chiave di qualche post, ma mai commerciali e quindi non c’è da preoccuparsi. Però diversi link di bassa qualità provenienti da siti con 0 valore in termini di pagerank, mozRank e TrustRank danneggiano l’authority globale del sito. Nel nostro caso stavamo ricevendo link da un blog che copiava pari pari i nostri post e quelli di altri blog della stessa area e questi link erano presenti non alla fonte (come citazione vorrebbe) bensì erano interlink a nostri stessi post inseriti all’interno del post copiato. Avrei voluto prima contattare il webmaster del sito facendogli notare la prassi errata ma non c’era una mail di contatto; ho deciso quindi di utilizzare lo strumento. In realtà non dovrebbe essere neanche questo il caso ideale per l’utilizzo dello strumento, perché i link erano ancora pochi, ma probabilmente destinati ad aumentare nel tempo.

Il valore dello strumento Google in tutti i modi cerca di avvisarti sull’essere cauto nell’utilizzare lo strumento e di farlo soltanto se lo si ritiene necessario. Le tempistiche di una risposta (se c’è?) non le conosco, ne sono a conoscenza di casi di rinnegamento avvenuto a link da parte di chi l’ha già utilizzato.

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