Bisceglie 15 Giorni n. 282 del 30 novembre 2010

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Periodico d'Informazione - Anno XII N. 282 (22) 30 - 11 - 2010

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Ospedale di Bisceglie: per Rocco Canosa non chiuderĂ alcun reparto

Sarnelli, per il 360° anniversario dalla nascita giunge la Benedizione Apostolica Sedi: Padova - Bisceglie -Trani - Barletta Via Berarducci Vives, 2 - 70052 Bisceglie NUMERO VERDE 800.022.323


2 - 30 NOVEMBRE 2010

PERISC OPIO PERISCOPIO

Rocco Canosa: «L’ospedale di Bisceglie non subirà alcuna chiusura di reparto» «L’

ospedale di Bisceglie non subirà alcuna chiusura di reparto. Non c’è alcuna intenzione di chiudere, né di indebolire i reparti di ostetricia ed ortopedia». Così Rocco Canosa, Direttore Generale ASL BT, risponde alle richieste di chiarimenti durante un incontro richiesto dal Sindaco di Bisceglie, avv. Francesco Spina, sollecitato da tanti operatori e dai consiglieri comunali del PD di Bisceglie. «Siamo sicuramente in una situazione di difficoltà – aggiunge Canosa - abbiamo una carenza di anestesisti e di conseguenza registriamo una riduzione dell’attività operatoria, ma la notizia relativa alla chiusura delle unità operative di Ostetricia e di Ortopedia a Bisceglie è infondata. Stiamo cercando soluzioni alternative per rimediare alle carenze di personale: l’obiettivo è sicuramente quello di potenziare tutta l’attività chirurgica». «Ho incontrato il direttore generale della ASL – dice il sindaco Spina - abbiamo a lungo parlato dell’ospedale di Bisceglie. Il dottor Canosa mi ha assicurato che l’ospedale non subirà alcuna chiusura né ci sarà alcun ridimensionamento dell’attività ospedaliera».

Conferita l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica al Sindaco di Bisceglie, Francesco Spina N

el corso di una sobria ed affollatissima cerimonia, presso il Salone degli Specchi della Prefettura di Bari, si è tenuta la cerimonia di conferimento delle Onorificenze “Al Merito della Repubblica” nel pomeriggio di venerdì 19 novembre. Alla presenza del Prefetto della Provincia di Bari, Carlo Schilardi; del Ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto; del Presidente del Consiglio Regionale della Puglia, Onofrio Introna; del Presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli e del Presidente della Provincia di BarlettaAndria-Trani, Francesco Ventola è stata conferita l’Onorificenza “Al Merito” di Cavaliere della Repubblica al Sindaco di Bisceglie, Francesco Spina. L’Ordine è composto di cinque classi: cavalieri di gran croce, grandi ufficiali, commendatori, ufficiali e cavalieri. Per altissime benemerenze può essere eccezionalmente conferita ai cavalieri di gran croce la decorazione di gran cordone. Il numero massimo delle nomine che possono farsi annualmente nelle cinque classi è determinato con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, sentiti il Consiglio dei Ministri e il Consiglio Le onorificenze sono conferite con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, sentita la Giunta dell’Ordine. Particolari forme di conferimento

Registrato al Tribunale di Trani n. 350 del 21.05.1999

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possono essere stabilite nello statuto previsto dall’art. 6. Le onorificenze non possono essere conferite ai senatori ed ai deputati durante il tempo del loro mandato parlamentare. Salve le disposizioni della legge penale, incorre nella perdita della onorificenza l’insignito che se ne renda indegno. La revoca è pronunciata con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta motivata del Presidente del Consiglio dei Ministri, sentito il Consiglio dell’Ordine. Lo statuto dell’Ordine è approvato con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, sentito il Consiglio dell’Ordine.

DODICESIMO

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PUBBLICIT A’ PUBBLICITA

3 - 30 NOVEMBRE 2010


4 - 30 NOVEMBRE 2010

AV I S

L’AVIS Giovani Bisceglie al A Lucera impor tante Forum Regionale incontro incentrato sulla “U

n mare di accoglienza” per eliminare tutte le barriere ed al tempo stesso unire le potenzialità umane. Questo è stato il tema principale del forum regionale tenuto dai giovani avisini il 13 e 14 novembre a Lucera (FG). Una due giorni davvero importante non solo dal punto di vista etico, visto il tema in questione, ma anche utile per confrontare le varie idee proposte ed affinare i rapporti tra le varie sezioni. AVIS Giovani Bisceglie ha risposto presente all’appello portando in terra dauna quattro rappresentanti, che hanno attivamente preso parte alla discussione. Restando al tema giovani, ma spostandoci sul versante del volontariato, sono stati ufficializzati i nomi dei due volontari che effettueranno il Servizio Civile, in AVIS Bisceglie, nel 2011. Dal prossimo mese di gennaio due nuovi giovani biscegliesi entreranno a far parte della grande famiglia AVIS. Si tratta di Sara Brescia e Giovanni Contò. Nuova linfa per la sezione cittadina, nonostante le restrizioni operate in ambito nazionale, che hanno portato alla riduzione di una unità rispetto al 2010. Buone notizie giungono invece dal Centro Raccolte dell’Ospedale Civile di Bisceglie, dove sono tornate ad essere

multiculturalità della donazione. Ecco i nomi dei prossimi due volontari del Servizio Civile 2011.

tre le giornate in cui poter donare sangue. Ogni giovedì, venerdì e sabato, dalle ore 08:00 alle ore 11:00 sarà possibile quindi donare sangue ed emoderivati presso il nosocomio cittadino. Per quel che riguarda il calendario delle donazioni sarà proprio il Centro Raccolte ad ospitare la prossima donazione, domenica 5 dicembre, mentre l’ultima raccolta effettuata il 21 novembre in sede ha totalizzato 28 sacche. AVIS Bisceglie, che in attesa di prender parte alle consuete attività natalizie, con le altre associazioni di volontariato, ha avviato una campagna pubblicitaria a livello televisivo. Dal prossimo 5 dicembre infatti lo spot AVIS Bisceglie andrà in onda su TeleDehon in occasione della trasmissione delle gare di serie A del Bisceglie Calcio a 5. Un connubio con la società neroazzurra ed una partnership con l’emittente andiese che ci sia augura possa dare i suoi frutti in materia di sensibilizzazione alla donazione. (Gianluca Valente)

Con “Il Grande Kahuna”, Tonio Logoluso festeggia 25 anni di nozze col Teatro V

a in scena Venerdì 17 Dicembre alle ore 21 in prima nazionale presso il Teatro Garibaldi di Bisceglie (prevendita biglietti: Cartolibreria Storelli, via Luigi Papagni 11) “Il grande Kahuna” di Roger Rueff, messo in scena dalla Compagnia “Teatro delle Onde” per la regia di Tonio Logoluso, anche interprete insieme a Cosimo Boccassini e Leonardo de Simone. Lo spettacolo è patrocinato dal Comune di Bisceglie. Una giornata lavorativa di tre venditori di lubrificanti industriali, alla ricerca del grande colpo con un cliente rinomato (il grande Kahuna). Questa è la semplice trama. L’azione però si sviluppa straordinariamente in una serie di dialoghi fittissimi, continui, con i tre personaggi in scena che discutono di religione, di affari, di donne, della vita. Un confronto fra tre generazioni diverse (un ventenne, un quarantenne e un cinquantenne) che traccia un quadro di grande pathos emotivo e narrativo. Un rispecchiamento implacabile dell'essere umano odierno, che tolta ogni veste da piccolo borghesuccio nasconde un enorme paradosso, sfogato, per l'incapacità di eliminarlo, nell'odio verso l'altro, nel narcisismo, nel pessimismo o nella fede evanescente. Il testo si regge su dialoghi brillantissimi e di grande impatto,

alterna drammaticità a raffinato umorismo, elementi che da soli ne fanno un capolavoro, contribuendo a dare anche molta azione alla messinscena. La musica (assai presente), insieme agli effetti di fondo integra il senso di continua tensione emotiva della pièce. È questo il testo che Tonio Logoluso ha scelto per festeggiare i suoi 25 anni di carriera in teatro, una sorta di “summa” dell’esistenza moderna raccontata attraverso la magia del palcoscenico.


5 - 30 NOVEMBRE 2010

PR O L OC O PRO LOC OCO

Piccoli biscegliesi protagonisti: torna “Poesie Sotto l’Albero” T

orna il concorso natalizio rivolto ai piccoli biscegliesi "Poesie sotto l'albero". Intitolato alla memoria della maestra Dina Greco-De Feo e giunto alla sesta edizione il concorso coinvolge tutti i quattro circoli didattici della Città di Bisceglie e consiste nella redazione di una breve poesia che racconti le atmosfere, le emozioni, le tradizioni che i piccoli vivono durante il Natale. Alla poesia va allegato un disegno che costituisca la rappresentazione grafica della poesia stessa. Lo scorso anno il concorso ha visto la partecipazione di oltre 350 alunni delle Scuole Primarie biscegliesi. Regolamento della VI edizione su www.prolocobisceglie.it. "Poesie sotto l'albero" si avvale del Patrocinio del Presidente della Regione Puglia, della Provincia di Barletta-Andria-Trani, dell'Amministrazione Comunale-Assessorato alla Pubblica Istruzione e della collaborazione della Biblioteca parrocchiale "don Michele Cafagna". La realizzazione dell'edizione 2010 è stata resa possibile grazie a validi partner quali Cartolibreria "Il Mappamondo", "Pink Pool Bambino", "La Nascente - Giocattoli", "Il Fitness - La Bicicletta" di Trani, "Naturalmente - prodotti biologici", Libreria Mondadori presso Molfetta Outlet e MediaVideo.

La sesta edizione del concorso natalizio organizzato dalla Pro Loco UNPLI di Bisceglie e patrocinato da Comune, Provincia e Regione.

Dal 6 al 16 dicembre si potranno consegnare i lavori presso la sede della Pro Loco UNPLI di Bisceglie in Via Giulio Frisari n. 5. La Cerimonia di Premiazione avrà luogo mercoledì 22 dicembre alle ore 19:00 presso la Biblioteca "don Michele Cafagna" - Chiesa di Santa Caterina da Siena. Infoline: 0803968084. (Francesco Brescia)

Teatro: da venticinque anni calco le scene... A colloquio con Tonio Logoluso in occasione dei suoi 25 anni di Teatro. Una grande ricorrenza per un biscegliese doc che ha raggiunto tanti importanti traguardi nella sua carriera artistica dando lustro alla nostra città. Il 17 Dicembre festeggerà in scena al Teatro Garibaldi col suo nuovo spettacolo: “Il grande Kahuna”.

U

n traguardo dal sapore meritatamente storico le “nozze d’argento” col teatro, che Tonio Logoluso festeggia in questi giorni. L’eclettico attore-regista, nonchè autore di pregevoli testi messi in scena di recente, ha contribuito a portare in giro per l’Italia l’immagine autenticamente culturale di Bisceglie, città capace di offrire numerosi talenti, apprezzati dai più grandi interpreti della tradizione teatrale nazionale. 25 anni di Teatro: sono tanti. Innanzitutto complimenti vivissimi; che cosa si prova? «Grazie per i complimenti. Si prova prima di ogni altra cosa un grande orgoglio: quello di essere riuscito a raggiungere grossi traguardi a livello nazionale restando nella mia terra e nella mia città, a cui sono legatissimo. Questo è qualcosa che niente e nessuno potrà mai togliermi e che dà una soddisfazione enormemente maggiore proprio perché molto maggiori sono le difficoltà. Dirigere attori del calibro di Renzo Giovampietro e Ferruccio Soleri, che hanno scritto la storia del teatro italiano, primi attori di Strehler e Visconti, e poi ancora dirigere propri testi e recitare con artisti come Eros Pagni, Aldo Reggiani, Pippo Franco, Irene Fargo, sono soddisfazioni che non hanno prezzo e sono un indiscutibile riconoscimento per il lavoro svolto». A quale dei tuoi spettacoli sei più legato? «Sono molto legato a tutti i miei spettacoli, ne ho fatti davvero tanti, ma se proprio devo sceglierne uno allora dico “Jekyll e Hyde”, che oltretutto è stato il primo spettacolo di prosa alla riapertura del Teatro Garibaldi; sarebbe troppo lungo spiegarne i motivi, ma è lo spettacolo a cui sono più legato, sia a livello artistico che umano. Per le collaborazioni esterne dico invece “I Promessi Sposi” in versione musical fatto col Teatro Stabile di Napoli e dove ero Azzeccagarbugli: 3 anni di tournèe in tutta Italia nei teatri più prestigiosi, 7 Oscar del musical italiano, produzione in stile Broadway, grandissimo successo, artisti di alto livello come Irene Fargo, Tato Russo, Barbara Cola». Il Teatro e il mondo della cultura stanno vivendo una profonda crisi. Perché? «La televisione sta annientando molte, troppe menti, e la tecnologia della rete sta facendo impigrire sempre più le persone.

Ma la forza e la bellezza di uno spettacolo “live” non sono comparabili a ciò che offre un 32 pollici a cristalli liquidi o un monitor ad alta definizione. Si deve recuperare il senso dell’aggregazione, che è la fonte principale a cui attinge il teatro, ma c’è bisogno di tutte le forze, pubbliche e private e, ovviamente, di una proposta seria e di qualità, non surrogati di formaggini che diventano popolari ma hanno una scadenza limitatissima». Qual è il requisito principale per un giovane che voglia provare a intraprendere questa strada? «La predisposizione naturale innanzitutto, quella non te la insegna nessuno, e poi una grande forza mentale. Nasce tutto di là: se non sei sorretto da quella il resto funziona poco quanto niente». Che suggerimento daresti a un giovane che si affaccia al teatro? «Di studiare sempre, di avere tanta pazienza, di fare le cose sempre seriamente e di evitare in ogni modo i cialtroni, ce ne sono tanti in giro, purtroppo». Un sogno nel cassetto? «Uno che spero possa tradursi in realtà perché è un grande progetto che ho già presentato: una Cittadella delle Arti intitolata a Mauro Giuliani che spero possa essere accettato e andare in porto, sarebbe una cosa straordinaria per la città di Bisceglie e non solo; non esistono cose del genere in Italia… ma questo non dipende solo da me. Lo spero davvero». Grazie di tutto Tonio, credo che il mondo culturale di Bisceglie ti debba molta riconoscenza. In bocca al lupo e… ad maiora!


6 - 30 NOVEMBRE 2010

IN CITT A’ TA

BadSide, dove la musica trova casa A colloquio con Domenico Pizzi, uno degli artefici del successo di una trasmissione radiofonica, diventata ben presto riferimento per i gruppi musicali emergenti.

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a musica è parte integrante della vita di qualsiasi essere umano. Centinaia e centinaia sono le melodie che ci accompagnano nel corso della nostra vita. Nei momenti belli, nei momenti brutti, nei momenti unici e spesso anche nella routine quotidiana, abbiamo sempre una colonna sonora che ci fa compagnia e che ci guida che ci conforta, che ci fa pensare o che ci svaga. Dove c’è un essere umano c’è anche musica. Com’è quindi naturale moltissimi si avvicinano a questa meravigliosa forma d’arte, chi con dedizione e professionalità chi solo per divertirsi ma una cosa è certa: chiunque fa musica ha qualcosa da dire. Il problema è proprio questo, come ci si fa a far sentire? Come può un gruppo locale con pochi mezzi e molte idee arrivare alle luci della ribalta? Qui a Bisceglie il passaggio obbligato per qualsiasi gruppo musicale si chiama Badside. Non solo una trasmissione radiofonica che scopre e diffonde la musica dei talenti nostrani ma anche un’associazione viva e pulsante che organizza eventi e concorsi di grande rilievo che permettono ai gruppi emergenti di trovare il proprio piccolo spazio nello sconfinato firmamento musicale. A dirigere Badside e a rispondere alle nostre domande c’è Domenico Pizzi. Cos’è e come nasce BadSide? «Badside è principalmente un programma radiofonico che ospita che tratta di musica indipendente ed ospita gli artisti musicali emergenti locali e non . Tutto è nato tre anni fa in una serata di fine estate mentre eravamo in campeggio. Si parlava dei propositi lavorativi per Settembre e cosi è venuta fuori l’idea di un programma radiofonico. Cosi siamo andati a Radio Centro e abbiamo fatto la nostra proposta, dopo qualche prova siamo partiti con la trasmissione vera e propria». Qual è l’obiettivo della vostra trasmissione radiofonica? «L’obiettivo è quello di far emergere tutta la musica locale, di dare spazio ai gruppi indipendenti di Bisceglie e dei paesi limitrofi. Spesso c’è molta gente che nonostante faccia buona musica non trova i giusti spazi e cosi noi abbiamo pensato di offrire questa vetrina, questo contenitore». Quanto è stato positivo il riscontro della vostra attività in questi anni? «Direi molto, abbiamo ospitato e intervistato moltissimi artisti tra cui anche diversi nomi ormai importanti nel panorama musicale nazionale come Camillorè, Apres la classe, Folkabbestia, e la biscegliese Erica Mou. Inoltre ora la nostra trasmissione va anche in onda anche sulla web Tv Ufosolar, e proprio dal web abbiamo i riscontri migliori, c’è sempre un sacco di gente che ci

segue via Web e comunica con noi in chat». Com’è il panorama musicale locale? «Di artisti biscegliesi abbiamo avuto come ospiti, Erica Mou, Antonello Papagni, La Musa e i Mediana Casbah. Bisceglie ha avuto un periodo molto florido anni fa in cui la scena musicale era più viva, oggi si è un po’ svuotata, sono rimasti attivi gli irriducibili di un tempo e pochi sono i gruppi nuovi. Spero che tra i giovanissimi ci siano delle buone nuove leve. Ampliando il discorso al nord barese invece posso affermare che c’è davvero tanta roba, un gran fermento artistico-musicale. Inoltre grazie alla mia collaborazione con il MOMART Musica (motore meridiano delle arti) ho potuto vedere quello che succede a livello pugliese in generale e posso testimoniare che davvero in tutta la Puglia c’è una grande risveglio musicale, testimoniato anche dall’apertura a Bari di Puglia Sounds». Un gruppo musicale che nasce qui, oggi a Bisceglie che possibilità ha di sfondare nel mercato musicale? «Potrebbe sembrare azzardato dirlo ma secondo me un gruppo che nasce qui oggi ha le stesse possibilità di un gruppo che nasce al Nord. Questo perché ormai grazie al web si può arrivare davvero dappertutto, a tal proposito è bello raccontare la storia dei Seioredopo quattro ragazzi di Canosa con la passione della musica, e con indubbie capacità artistiche, sono riusciti ad arrivare su Mtv Brand New proprio promuovendosi con il web. Prima era necessario andare a bussare alle grandi case discografiche e investire molto capitale, ora si è più indipendenti sia dal punto di vista della produzione che della promozione». (Continua a Pag. 7)

Onoreficenza di “Cavaliere dell’Ordine al Merito Melitense” al Comandante Pantaleo Dell’Olio I

l Capitano di Fregata della Guardia Costiera Pantaleo Dell’Olio, il 19/11/2010 presso la Casa di Cavalieri di Rodi in Piazza del Grillo a Roma è stato insignito alla presenza S.A.E. il Principe e Gran Maestro Frà Matthew Festing della prestigiosissima onorificenza di “Cavaliere dell’Ordine al Merito Melitense”. Il Comandante Dell’Olio è attualmente il Direttore della Stazione Satellitare Italiana con sede a Bari. Al suo attivo ha numerose missioni operative in Italia e all’estero. Infatti è il Rappresentante del governo Italiano per il progetto Cospas/ Sarsat e pertanto ha rappresentato brillantante il nostro paese in numerosi meeting internazionali, (ricevendo attestazioni di stima per il lavoro svolto direttamente dal Segretariato Cospas/Sarasat che ha sede in Montreal – Canada) tra i quali quelli di Atene, Istanbul, Montreal, Londra, Washington, Rio de Janeiro, Baltimora, Cape Town e la bellissima esperienza che lo ha visto protagonista a Tromsoe (Norvegia) oltre il Circolo polare artico. E’stato insignito di numerose Onoreficenze e tra le più importanti citiamo quelle di:Cavaliere al Merito della Repubblica; medaglia NATO, per l’operazione “Sharp Guard – Maritime monitor – Maritime Guard” di embargo nei confronti dei paesi della ex Yugoslavia; Croce Commemorativa, per la missione

militare di pace relativa alla crisi nella ex Yugoslavia svolta con le Forze Armate Italiane; medaglia UEO per operazioni militari nel Mare Adriatico; Croce d’Argento, per anzianità di servizio. Inoltre ha conseguito numerosi brevetti come quelli di: Sommozzatore (profondità 30 m) rilasciato dalla Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee; Operatore Polivalente di Salvataggio in Acqua rilasciato dalla Croce Rossa Italiana;Operatore di salvamento con Moto d’Acqua rilasciato dalla Società Nazionale di Salvamento di Genova; Soggetto idoneo ad effettuare respirazione cardio-polmonare rilasciato dalla SCUBA Schools International Italia; Somministratore di ossigeno nelle emergenze di primo soccorso rilasciato dalla Scuola DIVER Europe International Italia; Bagnino di Salvataggio rilasciato dalla Società Nazionale di Salvamento di Genova; Istruttore a seguito della frequentazione e superamento del Corso di Metodologia didattica e tecniche di conduzione d’aula presso la Scuola Sottufficiali della Marina Militare di La Maddalena dove ha ricoperto l’importante incarico di Capo Ufficio Coordinamento della Direzione Studi; Frequentatore del Corso di Polizia (Continua a Pag. 7)


7 - 30 NOVEMBRE 2010

IN CITT A’ TA

BadSide, dove la musica trova casa Perché secondo te è cosi difficile organizzare una serata di musica live sia qui a Bisceglie che nei paesi limitrofi? «E’ difficile solo per una questione economica. Non è un problema degli spazi perché quelli ci sono, il problema sono sempre e solo i soldi. Organizzare un evento live all’interno di Bisceglie è fattibile all’interno dei Pub, il problema è che manca la cultura di fare la musica emergente che spesso non fa “cassa”. Suonare nei grandi spazi cittadini è ancora più difficile perché i costi per montare il palco sono alti ed è difficile che un gruppo o più gruppi possano sopportare la spesa. Ribadisco non è che mancano gli spazi o la voglia è che spesso mancano proprio i fondi». Una domanda forse “scomoda”, i vari amministratori di questa città per aiutare le associazioni come la vostra? Noi di Badside qui a Bisceglie abbiamo realizzato lo scorso 27 Marzo “La Cavalleria Rusticana” al Teatro Garibaldi con il patrocinio del comune di Bisceglie. Sfortunatamente non siamo riusciti ad avere i finanziamenti perché siamo arrivati un po’ tardi con il progetto ma non ci lamentiamo affatto. Per quel che può il comune cerca di essere presente. Proprio in quest’ultimo periodo posso dire che c’è una rivalutazione e una attenzione maggiore da parte degli amministratori, abbiamo avuti dei soldi dall’ANCI per organizzare un grosso evento ad Aprile. Quindi devo dire che nonostante i tanti problemi e le tante cose che non vanno e che potrebbero andare meglio il comune si sta dimostrando attento e ci sta dando fiducia». Parliamo delle vostre attività e senz’altro di contaminazioni che quest’anno ha avuto uno straordinario successo. «Noi di Badside, dopo aver verificato attraverso la trasmissione radiofonica il grande movimento musicale esistente, abbiamo deciso di mettere su un’associazione che si occupa proprio di organizzazione di eventi musicali ed in quest’ottica siamo entrati al 50% con la Teclas nell’organizzazione di “Contaminazioni”, noi ci siamo occupati di tutta la questione artistica, la Teclas si è occupata dell’organizzazione pratica e amministrativa della cosa. Quest’anno è andato tutto bene, la serata si è svolta nella formula del festival ed è stata davvero molto intensa e partecipata. Inoltre abbiamo partecipato al Giovinazzo Rock Festival trasmettendo in diretta dal luogo del festival, ed è stato un grande onore perché eravamo tra le uniche quattro radio di Italia a trasmettere questo evento di caratura nazionale. Se va tutto a buon fine, per questo Natale, dovremmo essere in cartellone con un concerto patrocinato e finanziato dal comune. Ovviamente

c’è anche la collaborazione con Opensource dove partiremo il quattro Dicembre con una rassegna di musica indipendente di quattro date dove ospiteremo, La Biblioteca Deserta, Seioredopo, Two Left Shoes e Love in elevator. Infine ogni giovedi continua la trasmissione su radiocentro e su Ufosolar dalle 21.30 e alle 23.30». Cosa può fare Badside per migliorare la sua attività? «Per prima cosa Badside si apre all’apporto creativo e costruttivo di chiunque abbia voglia di collaborare, poi fondamentalmente per crescere è necessario fare rete con le associazioni e tutti gli enti del territorio come stiamo cercando di fare». Cosa ti senti di dire a chi vuole iniziare a fare musica? «Ragazzi dovete farlo! Bisogna iniziare e non lasciarsi condizionare dalle ovvie difficoltà iniziali, chi suona deve suonare prima di tutto per una soddisfazione artistica propria e solo secondariamente, per raggiungere un ritorno economico. Le possibilità offerte oggi dal web e dalla moderna tecnologia sono tantissime e vengono tutte in aiuto di chi vuole iniziare ad affacciarsi nel mondo della musica, e anche le associazioni come la nostra sono sempre in crescita e in sviluppo. Le possibilità ci sono e sono concrete quindi, non mollate mai!». (Gabriele Caruolo) (Immagini: Rumore Collettivo-Marzia Papagna)

Onoreficenza di “Cavaliere dell’Ordine al Merito Melitense” al Comandante Pantaleo Dell’Olio Giudiziaria sulle “Tecniche d’indagine e criminalistica” organizzato dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania. Ha anche ricevuto il “Premio Professionalità” da parte del Rotary Club di Bisceglie per i risultati eccellenti raggiunti in campo lavorativo mantenendo saldi sia i valori fondamentali che i principi etici di vita, e il premio Re Luigi d’Angiò dell’Archeoclub di Bisceglie in collaborazione con il Comune di Bisceglie per i numerosi encomi e per l’alta professionalità dimostrata nella Direzione della Stazione Satellitare. La Stazione Satellitare di cui egli è il Direttore utilizza un sofisticatissimo programma di ricerca e soccorso ideato e gestito dagli USA, CANADA, FRANCIA e RUSSIA con tecnologie satellitari atte localizzare vettori (ma anche singole persone) in pericolo in ogni parte del globo: sulla terra, sul mare ed in aria. Laddove una imbarcazione, un aereo o un veicolo terrestre dotato di trasmettitore di soccorso “beacon” fosse in pericolo, detto apparato – che può attivarsi anche automaticamente – invia un segnale verso uno dei satelliti della costellazione Cospas/Sarsat. I dati di allarme vengono intercettati e ritrasmessi ad apposite stazioni terrestri che localizzano ed identificano il vettore da soccorrere. In altre parole, grazie all’azione combinata di vari satelliti (geostazionari ed a orbita polare bassa), il sistema assicura la copertura totale della terra. Pertanto la rapidità del soccorso aumenta la percentuale di salvare vite umane in caso di sinistri e la localizzazione immediata dell’incidente riduce sia i rischi a cui sono esposte le squadre di soccorso sia i costi dell’operazione.

Numerosi sono i Paesi che a livello mondiale hanno aderito all’organizzazione e tra questi l’Italia. La Stazione satelliate Italiana è gestita dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile e dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto e opera 24 ore su 24 ore per 365 giorni l’anno assicurando il servizio ad una vasta area del globo che comprende oltre all’Italia molti paesi dell’Europa dell’est, quelli del Corno d’Africa e in Asia Israele. Al Comandante Pantaleo Dell’Olio gli auguri più sinceri di tutta la redazione.


8 - 30 NOVEMBRE 2010

C U LT U R A

Turismo Archeologico, il Sindaco Spina alla 13a Borsa Mediterranea di Paestum Dolmen, Centro Storico e Sistema Museale i punti di forza del Turismo Archeologico di Bisceglie

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a 13° edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, aperta dal 18 al 21 novembre, ha ospitato lo stand dell’Agenzia Puglia Imperiale Turismo, che rappresenta gli undici comuni del Patto Territoriale Nord Barese Ofantino. Nell’ambito delle proposte turistiche culturali, Bisceglie si presenta quest’anno con un punto di forza in più: il riconoscimento da parte dell’UNESCO del Dolmen quale Monumento Messaggero e Testimone di una Cultura di Pace”, oltre ad un sistema museale che vanta pregevoli capolavori d’arte e numerosi reperti archeologici, frutto delle diverse campagne di scavo nell’agro e presso le Grotte di Santa Croce. A testimoniare la massima attenzione verso queste risorse culturali da parte della civica amministrazione, il Sindaco Francesco Spina si è recato a Paestum in visita agli stands della tredicesima edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico. Il primo cittadino, accompagnato dal Dirigente del Settore Socio-Culturale, Gennaro Sinisi, e da Pina Catino, presidente del Club Unesco di Bisceglie, promotrice dell’istanza che ha portato al prestigioso riconoscimento internazionale per il nostro Dolmen, si è intrattenuto con i responsabili di Puglia Imperiale per uno scambio di informazioni, verificando con soddisfazione come Bisceglie, nell’ambito del Patto Territoriale è degnamente rappresentata dall’icona del celebre monumento megalitico.

Istituita la Commissione Comunale “Pari Opportunità” E ’ s t a t a presentata alla stampa, nel pomeriggio del 15 novembre la Commissione Comunale per le Pari Opportunità. Istituita solo formalmente lo scorso agosto, dopo oltre un anno e mezzo dalla sua ufficializzazione, è stato il Sindaco Spina a presentala nel corso di una conferenza presso Palazzo San Domenico. Donne impegnate nella politica, rappresentanti le istituzioni, professioniste in più campi, insieme per unire idee e proposte funzionali a sostenere la partecipazione e l’inserimento della figura femminile nella vita amministrativa e sociale della città. La commissione, presieduta dall’avv. Lucia Ferrante si riunirà il prossimo 19 novembre, sempre presso Palazzo San Domenico, per una prima riunione finalizzata alla presentazione del regolamento. Mariarosaria Basile, Nadia Di Liddo, Franca Giulia Quatela, Antonia Valente, Liliana Valentino, Loredana Acquaviva, Alessandra Luccarelli e Roberta Rigante, più le consigliere Assunta Russo e Annamaria Celestino membre di diritto, lavoreranno fianco a fianco con le istituzioni e le associazioni biscegliesi e non, con l’intento di smuovere fattivamente la coscienza sociale relativamente a tematiche culturali, sociali, criminologiche, amministrative che vedono la donna assoluta protagonista. Ogni progetto o istanza sarà poi sottoposto al vaglio del consiglio comunale. (Angela Francesca Valentino)

Il sindaco Francesco Spina, nel prospettare gli imminenti interventi infrastrutturali, che cambieranno il volto del Centro Storico, e la correlazione di quest’ultimo con il porto turistico, che sarà caratterizzato da considerevoli interventi di ampliamento, grazie alla costruzione della diga di levante, ha avuto parole di sincero apprezzamento verso il lavoro svolto dal locale Club Unesco, che in breve tempo è riuscito a mobilitare numerosissimi cittadini e ad impressionare favorevolmente le autorità Unesco nazionali, prima, ed europee poi. La presenza del primo cittadino alla 13° Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico è stata, inoltre, occasione per affermare il crescente ruolo che Bisceglie intende rivestire in ambito culturale, ritenuto un punto di forza dell’economia dell’intero territorio della Provincia Barletta-Amdria-Trani.

Il Cineforum targato “Quinta Compagnia”

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a Quinta Compagnia presenta la terza edizione del suo cineforum: sei serate al cinema tra musica, danza, degustazione di prodotti della tradizione, film. Tutte le serate sono di martedì, a partire dal 16 novembre fino al 21 dicembre. Ingresso ore 20.00, costo dell'abbonamento: • 20,00; ingresso per una sola serata • 4,00. sono previste riduzioni per studenti e soci de 'la quinta compagnia'. La rassegna, dal titolo 'p_assaggi al Sud' è inserita in un ampio percorso che vede l'associazione culturale "la quinta compagnia" partner del Politeama "Italia" ed il cui intento è quello di ricordare e ripercorrere i 150 anni dell’Unità d’Italia secondo una prospettiva che parta dal Sud. In tale ottica ciascuna delle serate farà riferimento ad una di sei tematiche significative, selezionate per l'intero progetto: -Uomini e soldati- con la proiezione del film 20 sigarette, di Aureliano Amadei, 2010-Lo Stato e lo stato nello Stato- con la proiezione del film Galantuomini, di Edoardo Winspeare, 2008-Anni difficili- con la proiezione del film Tre fratelli, di Francesco Rosi, 1981 -Spostarsi per lavorare- con la proiezione del film Così ridevano, di Gianni Amelio, 1998 -L’Impero in provincia- con la proiezione del film Le vie del Signore sono finite, di Massimo Troisi, 1987 -L’appartenenza alla Nazionecon la proiezione del film Bronte, di Florestano Vancini, 1972. Ciascuna serata si aprirà con uno spettacolo dal vivo di musica o danza, fortemente ancorati alla realtà del mezzogiorno d'Italia, curati dal complesso bandistico "Biagio Abate" Città di Bisceglie, dalla scuola di danza "Douze Etoiles" di Nicoletta Gangai, da Rossella Di Terlizzi con il gruppo di danze popolari dell'UNI3. www.laquintacompagnia.it


9 - 30 NOVEMBRE 2010 Bollettino Informativo a cura dell'Ufficio Stampa dell'Associazione Commercianti BISCEGLIE - ANNO IX - N. 22/2010

Maratona di Natale, negozi aperti tutte le domeniche S

i parte. Al via il tour de force del Natale. Già da domenica prossima gli esercizi commerciali del settore non alimentare apriranno i battenti: sarà l’inizio del mese più intenso di tutto l’anno. Quello che, speriamo, garantirà gli incassi migliori e darà una boccata d’ossigeno ai commercianti, soprattutto in questo momento di crisi economica. Presso gli Uffici della Confcommercio sono disponibili i cartelli da esporre in vetrina. ORARI ESERCIZI COMMERCIALI SETTORE NON ALIMENTARE DICEMBRE 2010 05 - Domenica - Apertura straordinaria 06 - Lunedì - Sospensione del turno di riposo infrasettimanale 08 - Mercoledì - Apertura straordinaria 12 - Domenica - Apertura straordinaria 13 - Lunedì - Sospensione del turno di riposo infrasettimanale 19 - Domenica - Apertura straordinaria 20 - Lunedì - Sospensione del turno di riposo infrasettimanale 24 - Venerdì - Orario continuato 27 - Lunedì - Sospensione del turno di riposo infrasettimanale 31 - Venerdì - Orario continuato GENNAIO 2011 02 - Domenica - Apertura straordinaria 03 - Lunedì - Sospensione del turno di riposo infrasettimanale 06 - Giovedì - Apertura straordinaria ORARI ESERCIZI COMMERCIALI SETTORE ALIMENTARE DICEMBRE 2010 08 - Mercoledì - Apertura antimeridiana 09 - Giovedì - Sospensione del turno di riposo infrasettimanale 12 - Domenica - Orario normale 16 - Giovedì - Sospensione del turno di riposo infrasettimanale 19 - Domenica - Orario normale 23 - Giovedì - Sospensione del turno di riposo infrasettimanale 30 - Giovedì - Sospensione del turno di riposo infrasettimanale GENNAIO 2011 02 - Domenica - Apertura antimeridiana 06 - Giovedì - Apertura straordinaria Settore Drogherie

Bando dei posteggi disponibili nei mercati su aree pubbliche

www.confcommerciobisceglie.it

Pensioni, le nuove regole da Gennaio 2011 Si tratta, in pratica, di una decorrenza personalizzata, collegata al momento in cui si raggiungono i requisiti per il pensionamento di anzianità e di vecchiaia

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poco più di due anni di distanza dalla riforma del Welfare del 2008 le pensioni cambiano di nuovo e per la maggior parte dei lavoratori italiani si allontana ancora il momento dell’uscita dal lavoro. Infatti, dal 2011 in poi il traguardo della pensione si sposta in avanti per effetto della cosiddetta finestra mobile o a scorrimento introdotta dalla manovra estiva sui conti pubblici (Legge n. 122 del 2010). Si tratta in pratica di una decorrenza personalizzata collegata al momento in cui si raggiungono i requisiti per il pensionamento di anzianità e di vecchiaia. Diversi sono solo i tempi di attesa per ottenere il primo assegno: 12 mesi per i dipendenti, 18 mesi per i lavoratori autonomi e per i collaboratori iscritti alla gestione separata dell’Inps. In altre parole, per i lavoratori dipendenti la finestra si apre a partire dal 13° mese successivo al raggiungimento dei requisiti di età e contribuzione, mentre per i lavoratori autonomi e parasubordinati dal 19° mese successivo.

I nuovi Codici di Avviamento Postale della B.A.T. Poste Italiane aggiorna il Codice di avviamento postale della provincia Bat assegnandogli un codice dedicato

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ello specifico nella provincia di Barletta Andria e Trani sono stati introdotti 10 nuovi codici di avviamento postale: 76121 - Barletta 76123 - Andria 76125 - Trani 76011 - Bisceglie 76012 - Canosa 76013 - Minervino Murge 76014 - Spinazzola 76015 - Trinitapoli 76016 - Margherita di Savoia 76017 - S. Ferdinando di Puglia I vecchi CAP resteranno comunque in vigore per i prossimi sei mesi.

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 164 del 28 ottobre 2010.

Con atto del Dirigente del Servizio Attività Economiche

e Consumatori n. 526 del 19 ottobre 2010 si dispone, in allegato, la pubblicazione del bando regionale per la concessione dei posteggi di tipologia A). Le domande di rilascio delle autorizzazioni possono essere inoltrate al Comune, sede di posteggio, a partire dalla data di pubblicazione del bando sul Bollettino ufficiale e devono pervenire, a mezzo di plico raccomandato con avviso di

ricevimento, nel termine massimo di sessanta giorni da essa; non è consentita la presentazione a mano, inoltre, alla domanda va allegata copia di un documento valido di riconoscimento, nonché documentazione richiesta dai singoli bandi comunali. Il provvedimento è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 164 del 28 ottobre 2010 ed è consultabile sul sito www.confcommerciobisceglie.it o presso gli Uffici della Confcommercio di Bisceglie.


10 - 30 NOVEMBRE 2010

PERISC OPIO PERISCOPIO

Sint esi del saggio “ T er r oni” di Pino Apr ile a cura di Pasquale Consiglio

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a crisi petrolifera del 1973 segnò uno spartiacque nella politica dell’intervento straordinario al Sud (Barbagallo La modernità squilibrata del Mezzogiorno d’Italia). I finanziamenti pubblici assunsero in larga misura il carattere assistenziale di sostegno al reddito delle persone, perché lo stato doveva puntellare “la ristrutturazione industriale delle imprese settentrionali”. La faccenda funzionava: le tasse erano lievi, l’evasione tollerata e perfino favorita. Il Nord si teneva i suoi soldi; in meridione li trasferiva lo stato, incrementando il debito pubblico, su cui il centro-nord incassava il 90 per cento degli interessi. Verso la fine degli anni 80 il sistema non resse più. Cominciò il ciclo che portò all’aumento delle tasse, al controllo del debito, per l’adesione alla moneta unica europea. E dopo avergli impedito di essere e di fare, si cominciò a rimproverare il sud di non essere e di non fare. Oggi, nel pieno della peggiore crisi del dopoguerra, il Nord mira a salvarsi a spese della parte più disagiata del paese. La prima cosa che serve a chi fa politica è un nemico; il Nord lo trova in casa, al Sud. La Lega nord, verso la quale l’Osservatorio europeo contro il razzismo e l’intolleranza più volte ha espresso allarme e condanna, incarna la protesta del Nord produttivo contro il Sud fannullone. (Nel 1996 si scopre che la banca nata per aiutare lo sviluppo del sud, l’Isveimer, aveva finanziato la Fininvest di Berlusconi, con 450 miliardi. Si scopre anche che l’Italia è generosissima, rispetto agli altri paesi, con le pensioni di anzianità e avarissima con quelle di invalidità: il 90% delle prime sono al Nord; la gran parte delle seconde al Sud, dove servono a comprare consenso elettorale, piuttosto che a sostenere gli svantaggiati). Dove vanno a finire i soldi pubblici in Italia? Da un’indagine del DPS (Dipartimento politiche di sviluppo) emerge che i fondi pubblici non vanno per lo sviluppo ma in larga parte in spese correnti; lo stato spende pro-capite più al Nord che al Sud; il meridione è stato cancellato dai programmi di investimento per infrastrutture (le Ferrovie per anni hanno investito solo al centronord: poco più di cento Km di alta velocità nel meridione, più di mille da Roma in su). Con il federalismo, ognuno riceverebbe in proporzione a quel che dà, e forse sarebbe più corretto dire: a quel che ha. L’impresa avviata un secolo e mezzo fa a mano armata, e continuata nella finzione di un paese unito nei principi, non nella pratica, la si vuole ora codificare, per legge, in una sorta di “apartheid regionale”. Viesti, in Mezzogiorno a tradimento rileva che, nell’ambito dei rifiuti urbani,” fra il 2000 e il 2006 sono stati spesi ogni anno 138 milioni di euro al Sud e 574 al centro-nord; cioè, rispettivamente 6,7 e 15,5 euro pro capite”. La Confindustria “esiste da un secolo e fa solo gli interessi del Nord: in cento anni non ha preso un solo provvedimento a sostegno delle aziende meridionali”. Lo ha riconosciuto, tra gli altri, anche Emma Marcegaglia. L’Italia unificata tagliò fuori il Sud dalla produzione industriale, dall’imprenditoria; le grandi infrastrutture si fecero quasi tutte al Nord; le autostrade vennero concepite al servizio di due terzi del Paese. Al Sud, nulla, per decenni. Il Nord tende a celare le sue illegalità e a esaltare come intollerabili quelle del Sud; e, curiosamente, più le piccole che le grandi: di più le pensioni di invalidità che i miliardi della mafia (forse perché sulle prime non ci guadagna niente). “Beduini”, “peggio che Affrica”, “Degenerati”, “Ritardati”, “Selvaggi”, “Degradati”, così i meridionali vennero definiti, e descritti con tratti animaleschi, dai fratelli del Nord scesi a liberarli (ovvero impegnati in una lodevole causa, a beneficio di immeritevoli). Sono espressioni che nascono da una delle pulsioni più potenti e incontrollabili dell’animo umano: il disgusto. Il disgusto “possiede un certo livello di immunità alla riflessione conscia ed è contagioso come lo sbadiglio e la risata, infettando il pensiero altrui con una velocità stupefacente” (Menti morali – Marc D. Hauser, docente di psicologia, biologia

A 150 dall’Unità d’Italia la minorità del Sud, costruita dapprima dai Savoia e proseguita dalla Stato Repubblicano, non vede ancora una sua conclusione. L’obiettivo del federalismo ne potrà soltanto accentuare le differenze. Pino Aprile, nella seconda parte del suo saggio, ne illustra con un’analisi inconfutabile le motivazioni.

evolutiva e antropologia biologica). La diffusione del disgusto ha andamento epidemico: genera razzismo e comportamenti sempre più violenti, a mano a mano che affonda radici nell’animo del singolo e nel corpo sociale. (Questa analisi dovrebbe essere sufficiente per valutare la pericolosità degli atteggiamenti leghisti e dello Statuto della Lega Nord, contrario ai valori unitari della Costituzione). Il Regno delle Due Sicilie venne presentato come “la negazione di Dio” (ma il re di Napoli era il più cattolico del tempo; i suoi accusatori, italiani e britannici, massoni e mangiapreti e il re del Piemonte pure scomunicato); i meridionali descritti schiavi di un regime oppressivo (ma fuggirono all’estero solo dopo l’arrivo dei liberatori); il reame descritto oscurantista, arretrato (ed era all’avanguardia in molti campi, civili e scientifici; Napoli contendeva al meglio d’Europa l’eccellenza culturale. Le scuole furono chiuse dai nuovi arrivati). Un baratro è stato scavato nel nostro Paese; non è mai stato riempito. Chi c’era dentro è stato convinto e si è convinto di meritarlo: non pretende gli stessi diritti, al più “interventi straordinari” (nel senso che è straordinario che ogni tanto ci siano); chi ne è fuori continua ad attingervi quel che gli conviene e a gettarvi dentro la sua disistima e i rifiuti tossici, pensando di averne diritto. “Questione meridionale”: I soldi non risolvono se chi ne guida il percorso non vuole che risolvano. Tranne i primi anni del Novecento e i primi della Cassa per il Mezzogiorno, in un secolo e mezzo, il Sud è stato considerato il luogo dove far passare i soldi diretti altrove. Il divario Nord Sud è stato costruito e lo si vuole mantenere. Salvemini aveva proposto, negli anni Venti, che l’Italia divenisse federale, per impedire che le risorse del Meridione continuassero a migrare al Nord e che il Sud subisse decisioni altrui, con il doppio danno di venir privato delle risorse e disabituato a essere responsabile di se stesso. Non fu il solo. Ma la cosa, allora, non conveniva al Nord. E non si fece. Il Sud è oggi nella condizione della Lombardia, prima dell’Unità. Quando gli intellettuali austriaci spiegavano “il difetto di energia dei lombardi” con l’inferiorità razziale, accadeva che “l’Austria assorbiva imposte dall’Italia e le versava al di là delle Alpi” (Salvemini). La Lombardia, messa in condizioni favorevoli, ha fatto stupire il mondo per i suoi progressi; lo stesso sarà del Mezzogiorno quando la Lombardia smetterà di comportarsi come l’Austria allora. La conoscenza dei meccanismi che dettano a Nord e a Sud comportamenti difformi è possibile se l’informazione li rivela; ma l’informazione massiva tende a giustificare l’incremento di eccezioni a favore del più forte; e un quarto di secolo di educazione leghista ha spogliato i peggiori comportamenti della vergogna che li teneva a freno: ci si dichiara razzisti, invocando la libertà d’opinione; e l’insulto contro chi è ritenuto inferiore è diritto alla libertà di espressione. Forse, la Lega vuole davvero l’indipendenza, ma alle forze economiche e sociali che l’appoggiano in realtà basta che sia fissato, per legge, un abbassamento dell’asticella dei diritti del Sud, rispetto al Nord. Tutti i quotidiani nazionali sono al Nord, uno a Roma; tutte le reti televisive private nazionali sono a Milano e quelle pubbliche sono fortemente influenzate dal proprietario di quelle private. Quel che succede nel Mezzogiorno è meno interessante, perché non lo è per i loro lettori. Né è pubblicabile qualcosa che metta in dubbio il pregiudizio di minorità del Sud. (3.Continua)


11 - 30 NOVEMBRE 2010

DIB ATTIT O DIBA TTITO

Sollecitato, ancora una volta, dal Sig. Gennaro Papagni, l’Arch. Di Pierro chiarisce il proprio pensiero in merito a Palazzo Fiori ed al concetto di deontologia professionale

...Parlamme e nun ce capimme... N

dell’Arch. Bartolo Di Pierro

egli scorsi numeri, ho risposto ad una esplicita sollecitazione inviatami dal sig. Gennaro Papagni sul recente restauro di palazzo Fiore. L’ho fatto per educazione e perché ho trovato che le confuse sue tesi (confondere, etimologicamente significa mettere insieme cose distinte e separate) fossero così simboliche della confusione di certe mentalità moralistiche, da sentire il bisogno di fare chiarezza. Dalla replica, ricevuta settimane dopo, intuisco che è necessario, per un’ultima volta, insistere nel ribadire alcuni concetti, prima di rassegnarmi a lasciare il sig. Papagni perso nel limbo dei suoi pregiudizi.. Per prima cosa vorrei affermare il valore morale della deontologia professionale. La deontologia professionale non è, come pensa il sig. Papagni, un limite alla libertà di espressione, ma una forma di rispetto della libertà altrui. Deontologia professionale non significa mutua copertura corporativa di malefatte ma significa rispetto di chi fa il tuo stesso lavoro. Deontologia professionale significa disponibilità totale alla critica, finalizzata alla discussione dei principi di fondo, delle logiche estetitche, delle tesi teoriche, degli impatti socioeconomici che sottendono le scelte architettoniche di ciascuno di noi; ma, allo stesso tempo, significa rifiutarsi di far sottoporre o di sottoporre, a processo sommario il singolo lavoro del singolo collega, tanto meno da chi, esterno alla professione, ha la presunzione di insegnarci verità. Deontologia professionale significa avere coscienza che anche la più disprezzabile opera di un collega è, sempre e comunque, un’opera poetica, perchè lo sforzo creativo di cui è pregna, nel tentativo di comunicare frammenti di ipotesi estetiche, vale più degli esiti finali, per quanto ai nostri occhi insoddisfacenti. Questa solidarietà corporativa che chiamiamo deontologia, nasce dalla comune consapevolezza della nobile passione che ogni architetto spende nel proprio lavoro, passione che nessuno ha il diritto di offendere. Ed è per la tutela di questa nobile passione che gli ordini professionali hanno reso la deontologia una norma. Quando leggo che il signor Papagni associa alla deontologia professionale degli architetti i termini “terrore”, “paura”, “ricatto”, “omertà”, quasi che l’essere architetto a Bisceglie sia un’attività mafioso-camorristica, deduco che è in uno stato di profonda confusione e provo per lui la pietà di spendere qualche parola ancora... Mi spieghi sig. Papagni, dato che secondo lei noi architetti

viviamo un clima di reciproca paura e ricatto, quale sarebbe la strada del riscatto e della libertà? Quella di affiancarci a Lei nel sostenerla nelle sue battaglie e nel seguirla in ogni suo partito preso? La nostra libertà si esprimerebbe solo se aggredissimo verbalmente il nostro collega, progettista del restauro di palazzo Fiore il quale, tapino, è invece l’unico, a mio parere, che in questa vicenda ha sostenuto le sue tesi con motivazioni razionalmente comprensibili, affermando (come Lei ci riferisce) che le sue scelte cromatiche sono state dettate dal tentativo filologico di ridare a palazzo Fiore i suoi colori originari? No sig. Papagni, io rispetto a Lei ho un'altra idea di libertà. Libertà è, per me, non farsi usare come strumento di battaglie altrui. Io mi ritengo ancora sufficientemente libero per scrivere di ciò che voglio come voglio e quando voglio e se il restauro di palazzo Fiore non suscita il mio interesse, foss’anche il peggior scempio dell’umanità, non ne scrivo se non mi va di farlo. Di questo si rassegni e se ha bisogno di bandiere ne cerchi altre E poi, la prego, non usi, come ha fatto nella sua replica, miseri stratagemmi retorici per evidenziare presunte contraddizioni nei miei scritti .. Mi rimprovera dicendo: “ ma guarda, dice che non può parlar male del lavoro dei suoi colleghi e poi scrive male delle fontane di Piazza Vittorio Emanuele?!”. C’è una profonda differenza sig. Papagni tra i due casi. Nel caso di palazzo Fiore si discute di un ‘opinabile scelta cromatica su cui non ci sono verità oggettive dimostrabili se non quelle della Sovrintendenza, istituzione dello Stato Italiano che lei discredita e che invece è l’unico ente che ha il diritto (trattandosi di un bene vincolato e quindi protetto) di certificare, con la sua autorevolezza, la correttezza o meno delle scelte del progettista. Poi, se vogliamo, possiamo anche discutere del cattivo funzionamento delle Sovrintendenze, ma è altra cosa da processare il progettista di palazzo Fiore. Nel caso delle fontane di piazza Vittorio Emanuele; dicevo, la questione è diversa. Oggetto del discutere non è “un’opinabile” scelta cromatica, ma “un’oggettiva” errata posa a regola d’arte dei mosaici delle vasche. Questione tecnico esecutiva prima che estetica. Trattandosi di un’opera pubblica la critica del mio articolo mirava a pretendere che le opere finanziate coi soldi dei contribuenti (tra cui i miei) siano realizzate in maniera “tecnicamente” non sciatta. Compreso ora? Che dirle: se non ha compreso ritenti!

5 dicembre, l’A.N.M.I. festeggia S. Barbara

Festa dell’olio novello al Frantoio Galantino D

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l Presidente del Gruppo A.N.M.I. di Bisceglie, unitamente al Comandante dell’Ufficio Locale Marittimo di Bisceglie, Capo 1a Cl. (NP) Francesco Dell’Orco, sono lieti di invitare la cittadinanza alla manifestazione in onore di Santa Barbara - Patrona dei Marinai - che si terrà Domenica 5 dicembre secondo il seguente programma: ore 11 - Raduno dei partecipanti presso il Momunemto ai Marinai d’Italia. - ore 11,15 - arrivo delle Autorità Civili e Militari. - ore 11,30 - Cerimonia dell’alzabandiera e deposizione di corone d’alloro. - ore 11,45 - S. Messa presso la Chiesa del Santissimo, officiata dal Cappellano Mons. Marino Albrizio. - ore 12,30 termine cerimonia. (Il Presidente - geom. Vincenzo Di Bitonto)

omenica 5 dicembre dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20 presso il Frantoio Galantino di Bisceglie (Via Vecchia Corato n. 2, tel. 080.3921320) avrà luogo la 9^ edizione della FESTA DELL’OLIO NOVELLO, nell’ambito dellamanifestazione “Frantoi Aperti” organizzata dalla Strada dell’Olio. Biscegliesi e turisti potranno degustare l’olio Galantino, vincitore negli ultimi anni di numerosi premi internazionali. Ricco il programma delle iniziative che ruotano intorno al principe della dieta mediterranea, l’olio extra vergine di oliva:- Degustazioni di olio novello - Degustazioni di olio extra vergine di oliva Affiorato, DOP, monocultivar - Degustazioni di oli agli agrumi e alle erbe (al limone, al basilico ...) - Visite guidate al Frantoio, con le tradizionali macine in granito ed il suo inconfondibile profumo di olio fresco - Prova gratuita dei cosmetici all’olio di oliva - Tante proposte di idee regalo e cesti natalizi In più, dalle 18 alle 20: - Degustazioni di piatti tipici con abbinamenti di oli extravergini a cura dell’Osteria del Seminario e dell’Associazione Cuochi Baresi - Degustazione di vino pugliese La partecipazione è libera e gratuita. La manifestazione si svolgerà anche in caso di pioggia negli accoglienti locali del frantoio Galantino.


12 - 30 NOVEMBRE 2010

PERISC OPIO PERISCOPIO

Mons. P om peo Sar nelli nel 360° Pom ompeo Sarnelli anniv er sar io dalla nascit a (1 649-2009) anniver ersar sario nascita (16 Domenica 14 Novembre la Parrocchia “Stella Maris” era

gremita di studiosi, soci dell’Archeoclub, autorità giunte da paesi vicini. Don Francesco Dell’Orco, parroco ha celebrato la santa Messa in suffragio di Mons. Pompeo Sarnelli, illustre presule, apostolo di carità. Egli ha commentato: «la scelta della cerimonia nella mia chiesa nascente, non è stata casuale, ma voluta espressamente da Luigi Palmiotti, presidente dell’Archeoclub, perché Sarnelli “exaltavit humiles” aiutò i poveri i sofferenti nel suo triplice ministero del Verbo, dell’Eucarestia e della carità». Stella Maris getta le basi e inizia il suo cammino di fede con una “Casa del Signore”, povera, come povero era il cuore del Sarnelli. Mons. Don Pasquale Caputi ha illustrato l’attività pastorale del Sarnelli, per aver svolto una tesi di Laurea alla Pontificia Facoltà Teologica “S. Luigi” di Napoli, nell’anno accademico 1958/59 e per il suo pregevole volume, dato alle stampe nel febbraio 2006, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale. Don Pasqualino ha aggiunto: «Luca Pompeo Sarnelli nacque a Polignano a Mare il 16 gennaio 1649 da Francesco e Maddalena Lepore, cattolici e onesti parenti. Suo padre era, a detta del figlio, soldato della cavalleria pesante, ma nell’atto di Battesimo è indicato con il titolo di Mastro. Pompeo Sarnelli fu battezzato il 28 Gennaio dal Canonico Don Vito Bellissario. Crebbe poi d’indole così placida e mite, che da tutti era soprannominato “pecorella”. Avendo mostrato sin dall’infanzia un attaccamento per gli studi ed una particolare inclinazione allo stato ecclesiastico, finiti gli studi di grammatica, a nove anni vestì l’abito talare e ricevette la tonsura. Compiuti altri studi e ricevuti i quattro Ordini Minori volle, ancora giovinetto, partire per Napoli per poter più agevolmente proseguire gli studi sotto la guida di Francesco Verde, poi vescovo di Vico Equense e di Francesco Maria Ferrari - poi cardinale- che lo avviarono alla carriera ecclesiastica. Ordinato sacerdote intorno al 1669, e poi insignito del titolo di “protonotario apostolico onorario”, fu quindi aggregato al “corpo” del clero napoletano e ammesso nell’Accademia degli Spensierati di Rossano. Dal 1679 fu al servizio del cardinale Vincenzo Maria Orsini il futuro Benedetto XIII - allora arcivescovo di Manfredonia, assunto in qualità di “aiutante di studio”, lo seguì l’anno successivo a Cesena, dove quello fu trasferito, ottenendovi la badia di S. Omobuono e il titolo di “vicario generale” della diocesi. Nel 1685, promosso l’Orsini all’arcivescovado di Benevento, il Sarnelli fu mandato a prenderne possesso e là

A sinistra: la casa natale del Sarnelli a Polignano a Mare. A destra: un ritratto del Sarnelli, opera del maestro Leonardo Storelli.

rimase sepolto a lungo sotto le macerie, durante il terremoto del 5 giugno 1688, ricevendo successivamente la badia di S. Spirito e il titolo di “auditore generale” dell’arcivescovo. Il Municipio di Benevento gli concesse allora la cittadinanza beneventana onoraria. Nel 1686, assistendo l’Orsini durante il conclave che portò al pontificato Alessandro VIII, ottenne da questo la nomina di “conte palatino” e l’offerta del vescovato di Termoli, che rifiutò, aspirando a quello di Caserta. Ma nel 1691 non potendo avere quest’ultimo trovò conveniente accettare il vescovato di Bisceglie, offertogli da Papa Innocenzo XII. Il 29 marzo 1692, come segno di gratitudine verso il suo protettore chiedeva al Santo Padre Innocenzo XII di essere consacrato dal Cardinale Orsini. Il 4 maggio nella Chiesa del Gesù a Benevento, alla presenza del Capitolo Metropolitano, delle Collegiate, di tutto il clero e di una grande folla di popolo, ricevette con grande solennità la consacrazione episcopale dalle mani del Card. Orsini. Intraprese l’opera di riforma nella fede e nei costumi celebrando, dopo appena un mese di residenza, il Sinodo diocesano che continuò ininterrottamente ogni anno. Fu rigido moralizzatore (Continua a Pag. 13)

E per Sar nelli ar r iv a la Benedizione arr iva Apos t olica S

u iniziativa di Luigi Palmiotti, autore di una missiva indirizzata al Santo Padre allo scopo di illustrare l’esempio pastorale del presule polignanese, Papa Benedetto XVI ha accordato, in occasione della Santa Messa in suffragio di Mons. Pompeo Sarnelli, la Benedizione Apostolica, sull’esempio del suo predecessore Benedetto XIII del 1724, anno della sua scomparsa. Con lettera dell’8 novembre scorso, dalla Città del Vaticano è giunta a Bisceglie l’auspicato gesto di suffragio in onore di Mons. Sarnelli. Il testo della lettera indirizzata a Don Francesco Dell’Orco: «Reverendo Signore, con lettera del 26 ottobre scorso, e relativi allegati, il prof. Luigi Palmiotti, Presidente dell’Archeoclub d’Italia - Sede di Bisceglie, nell’informare circa una particolare iniziativa culturale, che si terrà presso codesta Parrocchia (Stella Maris, ndr.) il 14 novembre corrente, ha chiesto al Santo Padre la benedizione Apostolica. Nel trasmettere copia della suddetta missiva, La prego di voler parteciapre ai richiedenti, se e come ritenuto opportuno, l’implorato favore spirituale. Profitto della circostanza per confermari con sensi di distinta stima. Mons. Peter B. Wells - Assessore

Il primo quindicinale da sfogliare su internet News, Fotogallery, Canale You Tube e la tua Radio Preferita...


13 - 30 NOVEMBRE 2010

PERISC OPIO PERISCOPIO

Due momenti delle celebrazioni per il 360° anniversario dalla nascita di Mons. Pompeo Sarnelli, presso la Parrocchia Stella Maris. post tridentino del clero, che facilmente si aggregava alle feste di Carnevale, condannò la consuetudine di portare la parrucca da parte degli ecclesiastici ed emanò editti contro i trasgressori del precetto pasquale, i bestemmiatori, le prostitute che sostavano nelle locande extra moenia, i frequentatori degli spettacoli licenziosi presso il teatro della città, non risparmiò anche le suore di Santa Croce, che avevano osato varcare la clausura per occupare il convento dei PP. Francescani Conventuali, a causa della ristrettezza degli ambienti (16 marzo 1710). Sarnelli aggiunse: “Non virgines, sed voragines, non moniales, sed demoniales, non sponsae Christi, sed spinae Christi”. In riferimento al sacramento del matrimonio, raccomandò ai Parroci di vigilare sulla condotta degli sposi nell’imminenza della cerimonia nuziale, per vedere se osservavano le norme sulla separazione. Sarnelli intuì il ruolo di volontariato delle confrafernite nell’opera assistenziale, sociale e le rinnovò, riconfermando l’antico ospedale e il Sacro Monte di Pietà. Pubblicò la “Regole del Monastero di Santa Chiara” ( 1694 ), “Le Costituzioni Sinodali “ ( 1692,1693, 1694), “L’Arca del Testamento” (1694). Resse la diocesi per ben 32 anni, passando a miglior vita il 7 luglio 1724 . L’attività letteraria Luigi Palmiotti ha tratteggiato l’attività letteraria del Sarnelli, iniziata a Napoli dopo la sua nomina sacerdotale. Fu “correttore di bozze” del Bulifon. Precursore della ricerca storico-erudita, diede alle stampe 50 opere sacre e profane. Ripubblicò la monumentale opera dell’Italicarum scriptores del Muratori e nel 1674 fu editore dell’opera maggiore di Giambattista Basile, nota con il fortunato titolo del “Pentamerone”. Profuse tanta passione per l’archeologia, pubblicando numerose opere sulle antichità e Guide di Napoli, Baia e Pozzuoli. Su ispirazione del “Cunto de li Cunti” del Basile, scrisse, sotto il nome anagrammatico di Masillo (Tommasino) Reppone (Pompeo Sarnelli), l’opera “La “Posilecheata”, ediz. G. Roselli, Napoli,1684”, dedicata ad Ignazio de Vives. Palmiotti ha aggiunto: «La Posilecheata si articola sulla cornice del Cunto de li Cunti, con una raccolta di

fiabe, raccontate a Posillipo( termine che significa “rimedio alla malinconia”, cfr. l’ediz. di E. Malato. Firenze 1962 ). Sarnelli si trova a pranzo in compagnia con l’amico Pietruccio, il medico Marchionno, la servetta Ciannarella e le sue giovani figlie Popa, Tolla, Cecca e Ciulletelle. A tavola raccontano fiabe di ispirazione popolare, gustando leccornie varie. Mentre Il Pentamerone ebbe maggior fortuna presso i contemporanei, è stato tradotto in inglese, francese, in tedesco, in romagnolo e in italiano, assimilato ai Contes de ma mère Loye di Perrault (cfr. E. Malato ). A torto la Posilecheata rimase poco nota, mentre oggi trova i consensi della moderna critica. Il Sarnelli supera il Basile per il suo dialetto più icastico, colorito, più corretto e si rifà a Giulio Cesare Cortese, autore del “Cerriglio incantato”. L’opera Il “Vero Tesoro de’ Santi Corpi gloriosi Martiri Mauro Vescovo, Pantaleone, e Sergio Cavalieri Romani” - ha continuato Palmiotti - è un’ operetta princeps del Sarnelli, che si inserisce nell’ambito della commedia dell’arte; si fondono insieme religiosità e devozione popolare. Sarnelli fa parlare gli interpreti della traslazione dei sacri resti, del 10 maggio 1167: i romiti Adeodato, Dionisio e Gualterio milanese, il demonio e l’angelo nelle vesti del pellegrino. Il sagrista Cienzo è la figura più prestigiosa e popolare. Egli è napoletano e si esprime con un dialetto che si ispira al mondo delle favole de La Posilecheata e alla lingua di Giulio Cesare Cortese. L’operetta villereccia fu rappresentata, per la prima volta, presso il palazzo di Vincenzo Melazzi e successivamente presso la cappella dei tre Santi Martiri in Sagina, costruita dal benefattore Vincenzo Lazzo, nel 1709( passato a miglior vita il 21 ottobre 1717 ). La chiesetta fu poi affidata da Sarnelli al chierico Giovanni Nicola Di Natola. Anche per quest’opera il Presule si servì del nome anagrammatico di Epompo Narselli». Un DVD su Sarnelli Nell’ambito della celebrazione è stato particolarmente gradita la proiezione di un DVD su Mons. Sarnelli, produzione letteraria di Palmiotti. E’ la prima e unica documentazione in onore del presule che tutti vorrebbero ricevere e conservare. (Nunzia Palmiotti)


INTER VENTI INTERVENTI

14 - 30 NOVEMBRE 2010

L’annosa questione Nord-Sud

Nord immacolato e noi sempre sporchi, brutti e cattivi S

trano Paese è il nostro, un Paese dove chi osa raccontare i fatti, documentandoli, viene additato come individuo pericoloso per la società. Dovremmo essere riconoscenti a Roberto Saviano per aver rivelato i legami tra la camorra ed alcuni industriali del Nord nello smaltimento (anzi, nell’occultamento) dei rifiuti tossici, ed invece, dopo le sue denunce in Vieni via con me, il Giornale della famiglia Berlusconi non trova di meglio che incolpare, a caratteri cubitali, in prima pagina, Saviano di tesi assurde. Pur di difendere il luogo comune che il Nord non si sporca le mani con la malavita, si nega anche l’evidenza. Eppure è stato dimostrato con inchieste giudiziarie che in Campania sono arrivate tonnellate di rifiuti tossici da Torino, Savona, Bergamo, Mestre ed altre città ancora, ma il meridionale non ha ancora licenza di critica sul marciume del Nord. Un Nord che, rifiutandosi di ricevere parte dei rifiuti campani, mostra ancora una volta il suo volto egoistico e abbandona Napoli al suo destino, dopo averlo utilizzato come discarica illegale per accrescere i suoi profitti. Altro che federalismo solidale, siamo già a un federalismo di fatto egoistico e arrogante: un atteggiamento che nessun parlamentare meridionale rimarca, ma conferma con il suo silenzio. Il problema di Napoli non è una questione locale, i suoi rifiuti appartengono all’Italia intera, all’Italia che sapeva delle migliaia di tir che percorrevano da nord a sud la penisola e taceva, all’Italia che legittimava, e continua a legittimare, la presenza in parlamento e negli enti locali campani di personaggi collusi con la camorra, all’Italia che non destituisce dalle cariche pubbliche i sindaci, i presidenti di province e regione che hanno ridotto i loro territori ad una cloaca, dando palese dimostrazione di non saper governare. L’Italia è forse l’unico Paese al mondo dove il principio di responsabilità non riesce ancora ad affermarsi nella gestione della cosa pubblica, dove si può tranquillamente mandare in malora uno Stato senza che vi siano dei responsabili, dove chi sbaglia non paga ma fa carriera, dove la verità è raccontata a rate, quando proprio non si riesce a

nascondere. Diventa sempre più difficile formarsi delle opinioni corrette sugli avvenimenti che accadono sotto i nostri occhi, perché l’obiettività è merce sempre più rara e il giornalista che voglia raccontare i retroscena di ciò che appare in superficie sa che il prezzo potrebbe essere la sua incolumità. Il successo di trasmissioni come Ballarò, Anno Zero, Exit, L’Infedele, Report, l’aumento degli ascoltatori del TG di Mentana, sono tutti indici di desiderio di conoscere fatti e verità raccontati sempre in maniera incompleta. L’invito, gravissimo, del nostro Premier a non leggere più i giornali perché raccontano frottole, sono un preoccupante segnale di rimpianto di un’informazione di regime che pensavamo appartenesse al periodo più buio della nostra Italia. Non si ha più il coraggio del contraddittorio, alla dimostrazione dei fatti si contrappone l’insulto. Chi canta fuori dal coro è sicuramente pazzo e va emarginato, isolato, distrutto con campagne di stampa mirate. Siamo sicuramente a un bivio: quando una parte politica si schiera a difesa degli intrecci mafia-camorra-stato, o li nega per farli emergere a distanza di tempo, mi domando che Paese stiamo lasciando ai nostri figli, mi domando che senso hanno le celebrazioni di 150 anni di unità, se sono stati anni di imbrogli e di malcostume, mi domando, nel nostro piccolo, in che modo possiamo reagire, se chi lo ha fatto non solo vive sotto scorta ma si deve difendere anche da una stampa più pericolosa della delinquenza in quanto mira a screditare chi denuncia, istigando inconsciamente (?) alla sua eliminazione fisica, e questo avviene sistematicamente quando si riesce a dimostrare che il Nord non è del tutto estraneo ai mali del Sud. Da tempo è in atto una politica filo nordista che sta accelerando un processo di abbandono del Sud ad un destino di arretratezza e di sfruttamento, complice purtroppo un atteggiamento di sudditanza della classe politica meridionale che non trova giustificazioni e di cui dovrebbe cominciare a rendere conto. Pasquale Consiglio pasqualeconsiglio@virgilio.it

All’artista Francesco Fe rl i s i i l “ P r e m i o Ambiente 2010”

“L’Ar te del pensiero positivo”, al Circolo Unione di Bisceglie

I

l 15 novembre scorso si è svolta a Roma, presso l’Aran Park Hotel, la 34° edizione del Premio Ambiente Special, col quale si intende sensibilizzare ed approfondire il tema del ri-uso delle risorse materiali, fisiche, morali ed artistiche nel recupero di valori e stili di vita sani e compatibili con l’ambiente. Un qualificatissimo Comitato Scientifico ha conferito, fra gli altri, un riconoscimento particolare al Maestro Francesco Ferlisi, ben noto al pubblico biscegliese per essere stato vincitore della terza edizione di “MediterrArte 2009”. Al Maestro Ferlisi è stato assegnato il Premio Ambiente 2010 con la seguente motivazione: «Operatore di sensibilissima espressività, ha rivoltato la storia dell’arte come un calzino immettendo sulle sue tele surreali, con notevole armonia, emblemi concettuali metropolitani moderni e riporti archeosegnici terrestri e terreni di ricercata intuizione ambientale». A Francesco Ferlisi giungano le più fervide felicitazioni della Redazione di “Bisceglie 15 Giorni” e del mondo artistico pugliese.

V

enerdi' 10 Dicembre alle ore 19.30 presso il Salone del Circolo Unione di Bisceglie in Via A.Moro n.38,il Dott.Gianni Ferrucci (nella foto), psicologo psicoterapeuta e dirigente ASL, terrà una Conferenza-stage di Psicologia su "L'Arte del Pensiero Positivo". «Il Pensiero positivo -afferma il Dott.Ferrucci- è l'arte di sapersi concentrare sulle soluzioni piuttosto che sui problemi, è la consapevolezza che nessun intervento negativo della vita è troppo lungo per non permettere di risorgere.Il pensiero positivo è un abitudine mentale perchè chi si pone in maniera possibilista nei confronti della vita conduce un'esistenza piu' felice e vive in modo piu' vitale ed equilibrato attuando la vera prevenzione alla piu' diffusa patologia dei tempi moderni qual’è la Depressione». L'Ingresso allo stage è libero.


15 - 30 NOVEMBRE 2010

INTER VENTI INTERVENTI

Appalto per la gestione pubblica dell’illuminazione. L’Amministrazione Comunale querelò il Direttore di “bisceglielive” Lamanuzzi per diffamazione e calunnia. Una lettera di Mimì Capurso ripercorre le tappe della vicenda, finoall’archiviazione della querela.

Il magistrato Roberto Olivieri del Castillo: “Nessuna diffamazione, ma legittimo esercizio di cronaca” “T

utti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”(Art. 21 della Costituzione) Quando l’ufficiale della Guardia di Finanza stava interrogando il Direttore di “bisceglielive”, signor Mario Lamanuzzi , nell’ambito dell’indagine scaturita dalla querela del Comune (deliberata dalla Giunta Municipale il 13/01/2009) le domande per accertare le sue responsabilità nell’aver diffamato l’istituzione con un articolo (leggi su: http://www.bisceglielive.it/news/news.aspx?idenews=4930) sull’appalto 25ennale per l’illuminazione pubblica lasciarono ben presto spazio alle domande per capire se ci fosse qualcosa di losco in quell’appalto. Al paziente e inappuntabile ufficiale fu spiegato di aver ravvisato delle analogie nei due appalti per lo stesso settore di intervento a Corsano (Le) e a Bisceglie, entrambi aggiudicati alla stessa ditta: la Alfano spa di Arzano (Na). L’appalto a Corsano fu ritirato dallo stesso Comune, anche in seguito ad una inchiesta giudiziaria che vide arrestato il procuratore dell’azienda e il dirigente dell’ufficio tecnico della città salentina. Ma la motivazione principale della revoca dell’appalto fu il pronunciamento del Tar di Lecce che dichiarò “estremamente selettivi” i criteri per l’individuazione dell’azienda cui affidare l’appalto. Furono quelle le analogie ravvisate nell’articolo: questi criteri “estremamente selettivi” con cui gli appalti non potevano che essere aggiudicati alla Alfano, tenendo fuori possibili concorrenti. A Bisceglie, la Alfano fu l’unica azienda (in associazione con la Citelium) a presentare un’offerta. L’inchiesta di Corsano è andata avanti e ha portato alla condanna a tre anni, con patteggiamento, dei due precedentemente arrestati. Anche il Comune di Bisceglie ha voluto investire la giustizia. Querelando l’autore dell’articolo su Bisceglielive. Un bel sabato di gennaio dello scorso anno, l’Amministrazione comunale si riunisce per deliberare la querela ad un giornalista. Quale senso di giustizia volessero richiamare gli otto assessori più il Sindaco nel proporre quella denuncia, è ancora incomprensibile. Sarebbe certamente più plausibile interpretarla come azione intimidatoria nei confronti di un operatore dell’informazione locale. A me pare sproporzionata la querela! Infatti, anche il Giudice per le Indagini Preliminari, Dr. Roberto Olivieri del Castillo ha semplicemente accolto la memoria difensiva degli avvocati Nico Regina e Simona Cifarelli (che Lamanuzzi e tutto lo staff del Livenetwork ringraziano per l’encomiabile lavoro) e ha disposto l’archiviazione del procedimento con poche, semplici,

Risponde il Direttore

S

ento di ringraziare Mimì Capurso e gli amici di Legambiente, Fabbrica di Nichi e Sinistra Ecologia e Libertà, per aver indirizzato questa loro missiva a “Bisceglie 15 Giorni”, per una serie di motivi, primo fra tutti l’occasione che mi viene offerta per fare un po’ di chiarezza sul ruolo dell’informazione, in special modo quella locale. In virtù del carattere “locale” della stampa non bisogna mai prescindere da una considerazione, penso fondamentale: caro Mimì, ci conosciamo tutti, forse anche meglio di quanto pensiamo, e nonostante le differenze sul piano politico, permane il rispetto (fra pochi a dire il vero) per le persone. In virtù di questo rispetto esorto Te e gli amici di abbandonare la strada delle “furberie di bassa macelleria” e del “candidismo”, assolutamente fuori luogo. Questa Tua (Vostra) lettera è intrisa di concetti ed interpretazioni molto personali che, penso, non rispecchiano il pensiero del Dott. Del Castillo il quale, dal canto suo, non ha fatto altro che applicare la Legge. Mi spiego: non avendo trovato elementi a carico di Mario, ha richiesto l’archiviazione. Ma non ha trovato neanche elementi a carico dell’Amministrazione Comunale, poichè non è scaturita alcuna indagine penale sull’appalto alla Ditta Alfano. Peraltro, l’Archiviazione non impedisce la riapertura del procedimento, qualora intervengano

ineccepibili, righe di motivazione: «Sollecitare un'indagine giudiziaria non vuol dire (e non si dice nell'articolo) dare per scontato un esito di colpevolezza nei confronti dell'amministrazione comunale e pertanto non vi è alcuna valenza diffamatoria, bensì legittimo esercizio del diritto di cronaca e di critica». Dalla sentenza di archiviazione del magistrato si deduce facilmente, possiamo affermare, che senza libertà di informazione siamo dei sudditi, non dei cittadini. La querela al giornalista Lamanuzzi, a non pochi concittadini che hanno letto l’articolo sul quotidiano online, è sembrata eccessiva, una intimidazione quasi, un attentato alla libertà della stampa locale, un atto di prepotenza, perfino. Il direttore Mario, come affettuosamente è chiamato dai biscegliesi, è un pezzo di storia degli ultimi vent’anni della stampa locale. Fondò, e ne fu direttore editoriale e responsabile, il quindicinale “Bisceglie15Giorni”, ora di proprietà e diretto da Salvatore Valentino, è uno dei “padri” del giornale online “bisceglielive”. Scrive sempre con passione e orgoglio. Con intelligente criticità, si è sempre sentito prima di tutto un cronista. Per lui prima viene la notizia, la descrizione dei fatti. Il nostro giornalista ha il dono della scrittura, ma non ne ha mai abusato per finì personali e/o per far piacere a qualche partito a lui idealmente vicino. Colgo l’occasione per esprimere al Sindaco Spina solidarietà, massima solidarietà e vicinanza umana, per le non poche minacce che da tempo il nostro Primo cittadino è oggetto. E sia chiaro, infine, lettori tutti: che l’articolo non vuole essere, non è!, una filippica contro il nostro Sindaco, ma un pacifico e fermo messaggio, un monito se preferite, agli attuali e futuri amministratori politici di Palazzo San Domenico. Di Delibere , come quella proposta alla Giunta Municipale il 16/ 01/ 2009 che aveva come oggetto “Proposizione di Denuncia – Querela al giornalista Mario Lamanuzzi”, è da augurarsi che non ce ne siano più. Non è mio costume nè nella mente e nello spirito di chi sottoscrive il presente articolo vivere contro. Bisogna vivere insieme. Bisogna vivere dando ognuno di noi il meglio, anche quando sono avversari o di un’altra parte politica. La nostra volontà dev’essere sempre quella di includere, di condividere. Il senso e la morale dell’articolo è condiviso e sottoscritto dalla Lega per l’Ambiente cittadina (Maurizio Monopoli) , dalla locale Fabbrica di Nichi (Giuseppe detto Peppo Ruggieri) e dalla sezione biscegliese di Sinistra Ecologia e Libertà (Pasquale Pozzolungo). Mimì Capurso ulteriori e provati elementi di colpevolezza a carico del querelato. In buona sostanza non si tratta di assoluzione, ma neanche di condanna. A suo tempo ebbi modo di esprimere la mia personale solidarietà all’amico Mario Lamanuzzi, senza peraltro sottacere il convincimento che se egli avesse avuto ulteriori e concreti elementi, avrebbe avuto il “dovere” di andare oltre la semplice esposizione di un fatto “di cronaca”. Non dimentico, inoltre, che la notizia ebbe il solo effetto di alzare un “polverone”, inutile, dannoso per tutti, cavalcato politicamente da qualche forza politica che, adesso, non traendone più utilità non lo sfrutta per scopi elettoralistici. L’appalto va avanti, Alfano continua a sostituire i pali della luce, continua ad eseguire la manutenzione sugli impianti di illuminazione, e non risulta l’esistenza di alcun procedimento a carico suo o di altri soggetti. Sì, caro Mimì, “soggetti”: perchè in giurisprudenza le responsabilità sono sempre soggettive, mai oggettive, ragione per la quale non si può dire “siccome tizio è stato condannato a Lecce, deve essere condannato anche a Bisceglie”. Del resto la vicenda leccese parte da una sentenza del TAR (giustizia amministrativa) dei cui atti, evidentemente, la Giustizia Ordinaria non ha potuto tenere conto poichè, nel caso di Bisceglie, non c’è stata opposizione all’aggiudicazione dell’appalto ad Alfano, nè risulta che altre imprese siano state impedite a partecipare alla Gara. Un caro saluto. Salvatore


16 - 30 NOVEMBRE 2010

Caleidoscopio: Continua l’ascesa di Sportilia in Serie “D” Sportilia (serie D, Volley). Continua la rincorsa al primo posto della squadra allenata da Nicola Nuzzi. Partita con l’obiettivo di una facile salvezza, Sportilia ha inanellato ben sei vittorie consecutiva, portando a casa venti punti su ventuno disponibili. Capitan Todisco e socie hanno dapprima battuto una delle favorite della vigilia per la vittoria del Campionato, l’Amatori Volley, per 3-2 in quel di Carbonara. Una vittoria dal gusto speciale, viste le defezioni fisiche delle biscegliesi dovute ai malanni di stagione. Avanti subito per 2-0, le Biscegliesi si sono fatte raggiungere sul pari prima di agguantare la vittoria al tiebreak con il parziale di 15-7. «Alla vigilia – commenta il presidente Grammatica- ci saremmo accontentati di un punto, ma la conferma della determinazione delle nostre pur acciaccate ragazze è stata straordinaria. Sono contento per la forza dimostrata e per la capacità di reazione. La partita era difficile, anche perché la nostra squadra è molto giovane e con giocatrici non ancora amalgamate. Ciò nonostante ci stiamo ritagliando un bel ruolo in questo insolito campionato». Nell’ultima giornata Sportilia ha battuto il Volley Santeramo per 3-0, consolidando il secondo posto in classifica, a 3 punti dalla capolista Molfetta Volley, ancora imbattuta e di scena al Paladolmen, nella prossima gara casalinga di Sportilia. Olimpiadi (serie A2, futsal). Che il cammino di Olimpiadi fosse duro lo si immaginava già ad inizio stagione, ma le due

ultime giornate hanno sancito due “cappotti” dai parziali pesantissimi: 2-9 in casa contro il Regalbuto e 7-2 in trasferta contro Gs Isef. Nella gara casalinga contro Regalbuto Olimpiadi ha pagato dazio a causa delle pesantissime assenza registrate da mister Ventura, costringendo ad utilizzare due ragazzi del settore giovanile ai sei soli giocatori disponibili. Una partita senza storie, con Olimpiadi capace di limitare i danni nel primo tempo (1-3 per gli ospiti) prima di soccombere nella ripresa. Nell’ultimo turno, l’obiettivo di Olimpiadi era quello di riuscire a sopperire alle tantissime assenze con il cuore ed il carattere. Per buoni tratti del match, i biancazzurri sembravano in grado di poter realmente realizzare l’impresa. Poi, sul più bello, si è tornati alla realtà, con la formazione campana che riesce ad allungare nelle battute finali, portando a casa un successo che condanna il team del presidente Di Liddo al sesto capitombolo della stagione. Prossimo impegno contro il Gragnano, distante solo tre lunghezze in classifica Stella Rossa (Calcioa 11, 1 Categoria). Nonostante il cambio alla guida tecnica, la squadra rosso stellata non riesce a dare continuità ai propri risultati. Il mese di novembre ha consegnato nelle casse della squadra 4 dei 5 punti conquistati, frutto di una vittoria, un pareggio e due sconfitte. Ciò nonostante la squadra resta relegata in ultima posizione a pari punti con Il Raffaele Castriotta, prossimo avversario. (Pasquale Losapio)

Bisceglie Running reduce dalla Maratona di New York C

ome da consuetudine, non è la prima volta che l’Assoc. Bisceglie Running miete successi regionali, nazionali ed internazionali. Questa volta, infatti, reduce dalla famosa Maratona di New York, Mauro Sasso, Achille Musci, Giuseppe Ruggieri, Domenico Pellegrino e, dulcis in fundo, Elsa Raimondi, sono tornati a casa con una grande soddisfazione nel cuore: l’aver tagliato il nastro di una maratona che è diventata simbolo di uno sport all’insegna della solidarietà e della pace. La delegazione è stata ricevuta dal Sindaco Francesco Spina entusiasta ed orgoglioso dell’impresa ed omaggiato dello stemma simbolo della Polizia Newyorkese. Anche la nostra delegazione non è giunta negli USA a mani vuote; alla polizia statunitense sono stati donati i gadget rappresentativi della Polizia Municipale Biscegliese. Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente dott. Mauro Sasso per l’ottima riuscita dell’evento e soprattutto grande è stato l’entusiasmo per la partecipazione di una donna

alla manifestazione sportiva più importante al mondo, simbolo del fatto che uomo e donna posso correre fianco a fianco senza rivalità sia nello sport che nella vita in generale. (Angela Francesca Valentino)

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RIFLESSIONI

17 - 30 NOVEMBRE 2010

Ricordi d’Infanzia

di Mons. Marino Albrizio

Pensieri sparsi sul ciglio della strada A

l terzo anno del liceo filosofico regionale di Molfetta, nella storia della letteratura italiana, ho incontrato il poeta Giacomo Zanella, sacerdote e professore nei licei vicentini ed in seguito rettore dell’università. Dieci anni prima di morire, stanco e depresso per le non facili vicissitudini della vita si ritirò nella sua villa costruita su di un torrente. Nella zona del suo studio aveva sullo scrittoio libri, sui quali come pesante carta c’era una conchiglia fossile, diventata soggetto di una stupenda lirica. “Sul chiuso quaderno Di vati famosi, dal museo materno lontana riposi. Riposi marmorea dell’onde già figlia Ritorta conchiglia”. Tutta la lirica è compenetrata di pathos umano e religioso: la natura ha preparato con gli evi e le rivoluzioni geologiche, l’avvento dell’uomo, ultimo giunto porta alla natura la coscienza e la bellezza morale cui aspirava attestando la grandezza del comune destino, il cui svolgimento ha il suo termine in Dio. Quel quaderno chiuso si è trasformato ora nella pila dei miei cento quaderni sovrapposti sul mio tavolo da lavoro nei quali, come il Leopardi, ho affidato i miei ricordi scrivendoli di notte contemplando le stelle. Ora, nella mia anzianità troppo avanzata, quando viene meno la speranza, offuscata dalle disillusioni e dalle pene della vita, non mi rassegno perché:”il naufragar mi è dolce in questo mare” (dall’”Infinito” di Leopardi). Ora vago fra i ricordi della natura che mi circondava quando mi spingevo negli anfratti della costa rocciosa ed incontaminata di Ripalta e fra le diverse “carrare”, viottoli poco frequentati dai carretti dei contadini, specie quelle che sfociavano nelle lame. Spesso, avevo paura al sopraggiungere della notte col tramontare del sole e prendere la via del ritorno non era facile. Salivo sulla “casedde”, casetta rustica a secco, e guardavo verso le luci dell’autostrada; solo così riuscivo ad immettermi sulla strada giusta del ritorno. Sul ciglio della costa alta, guardavo l’immensità del mare; lontano si notavano i motopescherecci intenti alla pesca, intorno agli enormi scogli sporgenti, un pescatore con la barchetta a remi cercava di catturare qualche polpo di scoglio o qualche “pilause”, grossi granchi da vendersi lessi ai buongustai. Con l’incalzare delle onde del mare sulla scogliera, “le lapidde”, i bianchi ciottoli si rigiravano come se danzassero al sacro rumoreggiare delle onde. Proprio lungo i sassi della scogliera coperti dai granchi neri, alcune persone cercavano “re nanaritue”, chiocciole marine da lessare o “re lambe”, molluschi con un solo guscio aderente allo scoglio, lambiti dalle acque e i sassi contenenti i “canelicchie”. Quanta ricchezza alberga nel mare. Il pescatore esperto cerca di catturare pesci con la sua canna per portarli a casa e gustare una bel piatto di “ciambotte”, zuppa di pesce di varie specie. Ben altro portavano sulle nostre spiagge i veloci gommoni dei contrabbandieri difficilmente scoperti dalla Guardia di Finanza. Il mare in tempesta emetteva i suoi muggiti, spaventosamente occorreva raggiungere l’altura della spiaggia per non essere investiti dalle onde e tornare a casa bagnati fino al midollo. Ed io?guardavo e cantavo “vicino o’ mare facimme ammore”. Sogni di una gioventù ormai passata. È un’avventura ricordare dopo tanti anni il mio vagare nelle più significative zone rurali di Bisceglie. Cercavo le testimonianze della presenza dei primi uomini nelle grotte di santa croce, nel maestoso Dolmen, nel quale verso la fine di maggio e inizi giugno alle quattro del mattino ero li in attesa del sorgere del sole, che come se fossi in una piramide d’Egitto, lanciava i suoi raggi nel Dolmen. Era il Dio Iris che veniva a visitare i suoi figli. Scendere nei dirupi col rischio di scivolare e cadere nella stretta lama sottostante piena d’acqua stagnante puzzolente. Percorrevo i viottoli lungo i quali ritrovavo le edicole votive di Santi; una di esse aveva il titolo:” la madunne spairate”. Si diceva che un agricoltore, in seguito ad un temporalegrandinata aveva visto distrutta l’uva del tendone pronta per essere tagliata, e dalla rabbia, sparò l’icona. Si notano ancora i fori dei proiettili. Più in là c’era un vetusto e grandioso albero di “pistazze”, le carrube, dove una maldicente “pizzoche” si concedeva ad atti sessuali…da allora l’albero si chiamò: “u pistazze de la pizzoche”.. stanco di questa maratona, quando il sole potente mi dardeggiava,notai un sentiero libero dalle sterpaglie ed un pozzo…avevo sete ma non avevo un secchio per attingere così come Gesù stanco sedeva presso il pozzo, . era mezzogiorno e giunse una donna dalla Samaria ad attingere acqua. Gesù le chiese da bere, ma lei era reticente…alla fine Gesù le offrì l’acqua viva dell’eternità. Mentre ricordavo l’episodio evangelico sentì la tromba della guardia campestre che si avvicinò

a me credendo che fossi un ladro. Mi chiese cosa facessi lì e si scusò. Poi aggiunse: “sai cosa avvenne tanti anni fa in quel pozzo?...uno zio, prese la nipotina uscita dalla chiesa di San Lorenzo e per rancore la gettò nel pozzo; per fortuna il grosso macigno che l’avrebbe uccisa, la bambina non precipitò in fondo al pozzo ma ne otturò solo la bocca. Ricordavo l’episodio; la bambina era stata ricoverata nella clinica prospiciente la piazzetta Don Bosco e chiedeva alla gente cosa fosse successo. Un presente riconobbe lo zio e avvisò i carabinieri che subito lo arrestarono sottraendolo al linciaggio della folla. Ho conosciuto la bambina, anche quando crebbe e si sposò presso l’altare dell’Addolorata. La ragazza confessò che durante i tre giorni nel pozzo fu la Madonna a farle compagnia. La guardia campestre mi accompagnò a casa ed il resto del mio girovagare venne rimandato ad altro giorno libero dagli impegni parrocchiali. Ci sta bene il proverbio: “chiande u zippe fino addò arreve!”. Alcuni giorni dopo ripresi il cammino per i viottoli campestri e giunsi nella zona delle “bufarie” e qui mi ricordai di una scenetta capitata a Patrunne Ciulle, un ricco coltivatore diretto, che rubava nel mese della festa dei santi dal fondo confinante, u musquateidde, l’uva pregiata del moscatello, che in quel fondo maturava prima di quel suo: i coltivatori diretti erano soliti vantarsi di portare in città le uve primizie. Il legittimo proprietario non riuscì a scoprire il ladro, per cui le guardie campestri dovettero pagare i danni, per mancanza di sorveglianza. Una guardia stanca di pagare, si mise nascosto dietro una parete di giorno e di notte e finalmente Patrune Ciulle, sul fare della sera incominciò a tagliare l’uva. La guardia silenziosamente si avvicinò e gli mise le manette e lo condusse in città. Partune Ciulle cercò di corrompere la guardia. Ma questa non accondiscese, per cui vicino alla porta della città si gettò a terra come una vaccina e la guardia canticchiava “Patrune Ciulle nan fo u furbe, che a la vagghine sinta vennì” – padrone Giulio, non fare il furbo, che all’ufficio delle guardie campestri devi venire. La “vagghine” era intesa anche come il carcere, localizzato nel municipio, e si notano le tracce nel quadrilatero attraversato per raggiungere l’ascensore. Mi sono spinto nell’interno della campagna percorrendo stretti viottoli incontaminati sulle cui pareti crescono variopinte specie di arbusti, quasi tutti spinosi; fanno da regine i rovi “le remite”, dai gruppi di fiori maturano in seguito le more nere, lucenti e commestibili e rari arbusti di mirtilli con frutti a bacche, le piante degli asparagi e tra i sassi sbucano le grosse lumache. Impossibile camminare in questi viottoli senza insanguinarsi le mani e portarsi tanti semi spinosi sui pantaloni. Spesso ero terrorizzato quando una vipera, uscita dalla parete si avventava contro o mi assalivano i cani randagi; mi aiutavo con il robusto bastone di campagna, ma sudavo freddo. Finalmente uscii da quel viottolo e mi ritrovai sulla via di sant’Andrea sotto i pini di Cimadomo. Dall’alto del viadotto ammirai l’abisso delle grotte di Santa Croce dove gli Scout nella radura mi fecero celebrare la santa messa. Quindi presi il sentiero che mi conduceva su via Sagina, per onorare la chiesetta dei santi martiri protettori Mauro sergio e Pantaleo e la torre della signora Tecla, quindi raggiunsi il tratturo della stradella, soffermandomi in preghiera al tempietto della pedata dei santi e al bacino, parte alta del collettore dell’acqua del Sele con la torretta chiusa da una porta, dove l’operaio addetto ispezionava il flusso delle acque. Di qui lunghi canali sotterranei portavano l’acqua in città. In questi paraggi, nella villa della nobile famiglia Pasquale, il maestro elementare D’Errico organizzò una gita scolastica e al rientro in città volle il resoconto scritto da ciascun alunno. Sul tratturo della Matinella c’era il ricordo del transito delle pecore degli Abruzzi che venivano in inverno a pascolare in transumanza. Lungo il tratturo c’erano pozzi d’acqua piovana e grosse pile di pietra come beveratoi. Scendendo poi da via san Mercuro tornai a casa affaticato e stanco, ma soddisfatto di aver attraversato tante zone agricole del nostro territorio e le meraviglie della natura scoperte con la speranza di un ritorno. Illusione, dolce chimera di un tempo che fu, prigioniero dei miei malanni e dell’anzianità raggiunta all’età di 88 anni. Grazie a Dio ho il cervello ancora sano e una memoria limpida di ieri che sembrano essere del quotidiano.


18 - 30 NOVEMBRE 2010

Calcio a 5 Serie “A”: Bisceglie C5 cede Nicolodi al Pescara “Il folletto di Mormaço” lascia la Puglia dopo quattro anni per approdare in terra abruzzese.

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a voce era nell’aria da qualche giorno e adesso è il momento delle conferme. La Società Sportiva Bisceglie Calcio a 5 comunica in via ufficiale di aver ceduto, a titolo definitivo, le prestazioni del calcettista Douglas Nicolodi (nella foto) al Pescara C5. Inizia col botto quindi il mercato di riparazione dicembrina con il “folletto di Mormaço”, indolo incontrastato del Pala Dolmen che saluta la Puglia e Bisceglie per approdare alla corte del presidente D’Angelantonio, che ha dovuto fare un enorme sacrificio per accaparrarsi l’ormai ex numero 21 neroazzurro. La gara interna con il Montesilvano è l’ultimo capitolo di una storia bellissima di un ragazzo di belle speranze scovato da Capurso in Brasile ed ansioso di far vedere al pubblico ed agli appassionati quale

fenomeno avesse scovato in una piccola cittadina come Mormaço. Nicolodi rappresenta uno dei talenti più puri che il Bisceglie C5 nei suoi sedici anni di vita ha potuto annoverare tra le sue fila. Velocità, forza fisica, tiro potente e preciso, ottima visione di gioco. Queste sono le caratteristiche tecniche di un talento dal futuro assicurato. Ma la vita non è solo futsal, ma anche la quotidianità di un ragazzo solare, disponibile, allegro ed educato. Insomma una persona a cui è difficile non voler bene e che tantissime volte ci ha fatto gioire. Tanti gol, tante giocate spettacolari, tante vittorie storiche ed una Coppa Italia Under 21 portano la sua firma. Bisceglie C5 che non rimarrà certo fermo al palo e che nei prossimi giorni sceglierà il sostituto più adatto per caratteristiche e valore. (Gianluca Valente)

Basket Seria “A”: Ambrosia opaca cade nel derby col Molfetta Dopo 5 successi consecutivi gli uomini di Ciracì cadono al PalaPoli e perdono la vetta. “Ho visto una squadra deconcentrata e poco “cattiva” sul piano agonistico, confido in un pronto riscatto nella trasferta di Ostuni”, dice il dirigente Cortese.

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Ambrosia inciampa nel derby di Molfetta, interrompe la striscia di 5 vittorie e abbandona la vetta in favore del Ruvo, tornato capolista solitario. Sulle tavole del PalaPoli i nerazzurri si arrendono per 79-69 in fondo alla prestazione meno convincente sciorinata nei primi due mesi di campionato, figlia di un approccio morbido che ha costretto Bisceglie ad un costante quanto vano inseguimento salvo un fugace sorpasso, subito soffocato dagli avversari, nel cuore del terzo periodo. «Sotto il profilo tecnico questa partita ha confermato il sostanziale equilibrio tra le due squadre, a prescindere dall’attuale classifica – esordisce il dirigente responsabile dell’Ambrosia, Natale Cortese (nella foto) – . La vera differenza l’ha prodotta il maggiore agonismo e la precisione di Molfetta a discapito dei nostri ragazzi, nell’occasione apparsi poco grintosi in difesa e meno efficaci nelle soluzioni offensive, specie dal perimetro. Abbiamo sbagliato troppo e siamo stati puntualmente castigati, eppure le opportunità per rimettere in discussione l’esito finale non sono mancate. Penso soprattutto al momento in cui abbiamo messo la testa davanti grazie ai 5 punti consecutivi di Novati per il 52-53, vanificati dal repentino break di 8-0 del quintetto molfettese che ci ha ricacciato indietro». Esaurita l’analisi del derby, Cortese traccia le coordinate per riprendere il cammino all’interno di una stagione che resta ampiamente superiore alle aspettative. «Non bisogna far drammi dopo questa sconfitta, piuttosto in settimana occorrerà ritrovare convinzione e cattiveria agonistica per preparare al meglio la prossima delicata trasferta in quel di Ostuni. Sono convinto che

il tecnico Ciracì saprà lavorare con grande esperienza anche dal punto di vista psicologico affinché il gruppo dimostri di non soffrire di alcuna “sindrome d’alta quota”. Fermo restando, è sempre bene ribadirlo, che l’Ambrosia deve pensare innanzitutto a salvaguardare la categoria, senza lasciarsi distrarre da altri obiettivi». L’ultima telegrafica battuta è invece riservata all’esordio di Marko Micevic in maglia nerazzurra. «Il 21enne di Belgrado ha giocato logicamente pochi minuti e per giunta in un match complicato, ma ha subito lasciato intravedere ottime qualità tecniche ed atletiche. Sicuramente potrà darci una grossa mano per il raggiungimento dei traguardi prefissati». TABELLINO - MOLFETTA – AMBROSIA BISCEGLIE 79-69 MOLFETTA: Maggi 10, Pozzi 10, Petrazzuoli, Corral 16, Genovese 14, Rugolo 15, Orlando 2, Mossi, Maggio 12, n.e. Mastrangelo. All. Esposito. AMBROSIA BISCEGLIE: Stijepovic 6, Naso 4, Rosignoli 14, Novati 10, Raschi 12, Maino, Mainoldi 9, Gori 14, Micevic, n.e. Annunziata. All. Ciracì. ARBITRI: Boninsegna di Paderno Dugnano (MI) e Del Felice di Monza. PARZIALI: 26-18, 41-33, 62-55, 79-69. NOTE: Tiri da due Molfetta 23/42, Bisceglie 20/32, tiri da tre Molfetta 8/19, Bisceglie 4/25, tiri liberi Molfetta 9/10, Bisceglie 17/18. Rimbalzi Molfetta 32, Bisceglie 32. Uscito per 5 falli Pozzi (M). (Mino Dell’Orco)

RADIO CENTRO. LA NUOVA STAGIONE SPORTIVA Radio Centro (93.1 Mhz) torna a seguire le trasferte del Bisceglie Calcio nel campionato di Eccellenza con il programma “Palla al Centro” a partire dalle 15,20. Inoltre tutti i lunedì alle ore 19.30 con replica il martedì alle 14.20, spazio all’approfondimento sul weekend sportivo biscegliese con “Centro Campo”. La collaudata trasmissione presentata da Pino Di

Bitetto e Mino Dell’Orco, con la collaborazione tecnica di Mimmo Losapio, proporrà notizie, commenti ed interviste con ospiti in studio e collegamenti telefonici. Nel corso di “Centro Campo” gli ascoltatori potranno interagire attraverso la linea sms al numero 327/126.77.55, oppure inviando una mail all’indirizzo centrocampo@rcsbisceglie.it. Diretta streaming dal web, connettendosi al sito www.rcsbisceglie.it


19 - 30 NOVEMBRE 2010

Calcio Eccellenza: Ultim’ora. Imprenditoria biscegliese insensibile, aria di crisi nel Bisceglie Calcio N

emmeno il tempo di godersi il primato in classifica, sebbene in condominio col Martina, che il Bisceglie vede addensarsi nubi minacciose sul proprio futuro societario. La situazione del club stellato presieduto dal commercialista Mimmo Galantino (nella foto) è illustrata in un comunicato stampa redatto nella tarda serata di lunedì 29 novembre. «L’As Bisceglie Calcio 1913, considerata l’indifferenza mostrata dall’imprenditoria locale nei confronti del progetto “Tutti insieme verso il centenario, 1913-2013” e premesso che le sorti del sodalizio nerazzurro sono patrimonio dell’intera cittadinanza, ritiene di non poter più continuare nella gestione, essendo esausta di false promesse e mancati impegni assunti nei confronti dell’attuale dirigenza». «I brillanti risultati conseguiti dalla squadra in campo – si

legge ancora nel comunicato - , culminati con l’aggancio in testa alla classifica del campionato di Eccellenza, sono da attribuire esclusivamente agli impegni finanziari ed al lavoro impostato in estate dall’attuale staff dirigenziale. Qualora non dovessero verificarsi le premesse per proseguire la stagione con diversi contesti economici e finanziari, ci vedremo costretti ad assumere decisioni drastiche». Dopo un periodo sereno, avvalorato dall’entusiasmo per il cammino della squadra allenata da Del Rosso, gli appassionati di calcio nerazzurri (per la verità non sempre numerosi sugli spalti del “Ventura”, a giudicare dal numero di presenze registrato nelle ultime due partite casalinghe contro Cerignola e San Paolo Bari) tornano dunque a tribolare. (Mino Dell’Orco)

Calcio Eccellenza: Bisceglie, l’acuto sul San Paolo vale il primato Grazie al 2-0 sui baresi griffato Di Pinto, i nerazzurri agganciano il Martina al comando a due turni dal giro di boa. Domenica trasferta a Sogliano, poi il match interno dell’Immacolata col Monopoli.

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ggancio alla vetta. Regolando un generoso San Paolo Bari con la doppietta di Amedeo Di Pinto nella prima frazione, il Bisceglie coglie la settima vittoria negli ultimi otto turni e raggiunge il Martina al comando della classifica. Nerazzurri subito spigliati con i tentativi di Ingrosso e Di Pinto, poi il forcing è premiato dal vantaggio al 20’ a coronamento di una brillante iniziativa sull’asse Cardascio-Persia-Di Pinto, finalizzata da quest’ultimo con un micidiale esterno destro angolato. Il raddoppio di Di Pinto arriva al 31’ grazie ad un rasoterra ravvicinato sugli sviluppi di un angolo. Per il 31enne bomber barlettano, salito a quota 5 nel computo in campionato, è stata la domenica del definitivo rilancio dopo un periodo avversato dalla malasorte. «Sono contento per i miei due gol, ma il merito di questa nuova vittoria va equamente distribuito con i compagni – sottolinea Di Pinto - . Per me è la fine di un piccolo calvario, tra infortuni ed altri intoppi sono rimasto fermo a lungo, adesso sto recuperando e mi auguro di continuare ad essere un tassello importante per le fortune del Bisceglie. In merito alla gara ritengo che la squadra sia stata brava a sbloccare subito il risultato. Dopo l’intervallo abbiamo rallentato un po’ il ritmo senza mai correre pericoli, in un paio di circostanze avremmo anche potuto arrotondare il punteggio». Sul raggiungimento della vetta, Di Pinto punta a mitigare i facili entusiasmi. «Occorre restare calmi e concentrati, pensiamo

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al presente ed al futuro con l’obiettivo di restare lassù il più a lungo possibile potendo contare su un gruppo formidabile per compattezza e sintonia. Già domenica prossima (5 dicembre, nda) saremo attesi da una trasferta ostica in quel di Sogliano, dove sfideremo una squadra di rango e che non vorrà certo concedere sconti». Dopo Sogliano, il Bisceglie ospiterà l’ostico Liberty Monopoli nel match dell’Immacolata, mentre domenica 12 inaugurerà il girone di ritorno con la sfida al Lucera sempre sul prato del “Ventura”. Classifica del campionato di Eccellenza dopo la 15esima giornata: Bisceglie e Martina 31, Cerignola 28, Racale 26, Locorotondo, Vieste e Copertino 25, Lib. Monopoli 24, Terlizzi 22, Sogliano 21, Tricase 20, Fasano 18, San Paolo Bari 16, Manduria 15, Maruggio 12, Castellana 11, Lucera 8, Manfredonia 5. (Mino Dell’Orco)


20 - 30 NOVEMBRE 2010

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