Biolcalenda giugno 2014

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Giugno 2014

Dalla cultura un’educazione permanente per la sobrietà dei bisogni

• L’editoriaLe: Persuadere • CuCine regionaLi: Piatti e saPori deLLa tosCana • mediCina: Combattere L’obesità Con L’omeoPatia • Piante PoPoLari: L’iPeriCo • agriCoLtura: CoLtivare asParagi e FragoLe • eFFervesCienza: sePoLti daL Cemento


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Cogliere il cuore

Persuadere

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di Filippo Zaccaria

erbo dal latino persuadere, composto di per e suadere, da suavis (soave), da tema indoeuropeo *swadu, con radice swad-; sanscrito svaduh (dolce). Normalmente come verbo transitivo ha il significato di indurre qualcuno a credere o a fare qualche cosa; convincere, capacitarsi. Il detto: “Attira più mosche una goccia di miele che una botte d’aceto”, ha in questa parola una sua sostanziale affermazione. Certamente un fatto o una verità può essere comunicata in modi diversi e, pur non cambiando nella sostanza, essere più accettabile o meglio comprensibile. Molto più impegnativo è indurre qualcuno a credere e agire: ciò implica la complessità dell’essere che dalla forma apparente, rimanda a processi invisibili della mente, della psiche, dello spirito. In altre parole si potrebbe dire che “persuadere” significa intervenire sull’organizzazione del pensiero altrui, modificando preconcetti o verità acquisite, modificando modelli e conoscenze, cosa, se non impossibile, molto difficile. Eppure ciò è avvenuto, avviene ed avverrà. Come esempi molti penseranno ai grandi personaggi della storia come Gandhi, Mandela o Luther King, che hanno portato interi popoli a contraddire la violenza e la sopraffazione, mentre pochi di noi penseranno al “denaro”, quindi alle banche, al gioco di borsa, al sistema finanziario. Il mondo contemporaneo è dominato, quasi senza soluzione di continuità, da una visione quantitativa, misurabile in corrispondente denaro, di ogni dettaglio della vita. Se prima era la vita stessa a stabilire il valore delle cose, in base alla necessità, ora è il denaro che stabilisce il valore della vita senza i limiti del neces-

sario. Il “Denaro” ha raggiunto la libertà, senza legami economici, senza leggi, senza limiti e domina il pensiero coatto dell’umanità, producendo un’organizzazione mentale in ogni singolo individuo che lo porta a scegliere, non più di esprimere il proprio essere (costi quel che costi), ma, con disperazione, di accumulare di più denaro, non più qualità, ma solo quantità. La potenza persuasiva del denaro è indubbia, penetra profondamente nell’ego che si sente concreto, dominatore del proprio destino non più in balia delle sfide del destino. Dolcissimo è il denaro quando solletica i sogni di paradisi terrestri luoghi fantastici, esclusivi, solo per me; nascondendo l’inganno profondo e intrinseco, che non può essere speso, altrimenti si riduce e termina. Il termine, il limite, il progetto, sono contradditori economici del Denaro che pongono al servizio del fare umano, dei suoi bisogni. Come sappiamo il denaro ci persuade ad aggirare il limite della spesa con l’investimento: “usare il denaro per ottenere maggior denaro”. La fabbrica che produce Denaro anziché cose è il modello ispiratore, non ancora raggiunto, ma in via di perfezionamento. Ancora troppe cose-scorie sono necessarie siano: tessuti, conserve, auto o cibo geneticamente manipolato. La Casa da Gioco, la Borsa per i grandi o il Lotto e il Gratta e Vinci per i piccoli, porta alla soave emozione, alla speranza che una gran somma porti all’uomo “senza qualità”. A proposito di miele e aceto: provate a mettere in una bottiglia solo acqua e miele, in una seconda solo acqua e aceto, in una terza sia miele sia aceto mescolati con acqua. Provate a indovinare quale attirerà più mosche.

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n. 6/2014, Anno XXIV

Direttore responsabile: Micaela Faggiani Registrazione: Tribunale di Padova n. 1298 del 20.07.1991 Spedizione: in abb. postale 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96, Filiale di Padova CMP Anno XXIV, 2014 Coordinatore di redazione: Silvano Parisen Redazione: Filippo Zaccaria, Sabrina Schiavo, Germana Urbani, Guglielmo Frezza, Furio Stella Collaboratori: Carmen Bellin, Carla Babetto, Sonia Martinello, Gabriela Cardin, Nella Calligrafi, Paolo Nalotto, Umberto Bassan, Lorenzo Cailotto, Maurizio Babetto, Franco D’Agostini, Luca Michieletto, Fabio Fioravanti, Giovanni Russo, Marcello Pamio, Agostino Aldrigo, Martina Parisen, Mauro Berton, Michela Pavan, Grazia Carraro, Auretta Pini, Paolo Cacciari, Stefano Bianchi, Pierino Bogon, Monica Zambon, Daniela Ciprian, Nicol Stefani, Ornella Bellettato. Progetto grafico: Jenny Bizzo COMITATO SCIENTIFICO GIANNI TAMINO, biologo ricercatore presso l’Università di Padova - DANIELA CONTI, biologa esperta di genetica molecolare - GIOVANNI ANGILÈ, medico chirurgo esperto di medicina naturale ALESSANDRO FORMENTI, medico chirurgo esperto di medicina naturale e fitoterapia - PAOLO PIGOZZI, medico nutrizionista, omeopata, fitoterapeuta - MARIUCCIA RIGON, ricercatrice antroposofica - RENZO SCAGGIANTE, medico odontoiatra - ANTONIO TODARO, professore e cultore di etnobotanica - DINO BORTOLUZZI, professore docente alla scuola di naturopatia «Galilei» e «Carton» - GIUSEPPE ALTIERI, agronomo - GUIDO FIDORA, membro del comitato tecnico-scientifico dell’Amab - GIANCARLO CHINELLO, architetto esperto in bioarchitettura - MAURIZIO LAZZAROTTO, architetto consulente in materiali per la bioedilizia - LORENZO VITTORI, ingegnere, referente regionale Anab - PAOLO GIROTTO, medico veterinario omeopata - PAOLO PISTIS, consulente per l’agricoltura biodinamica - STEFANO MONTANARI, ricercatore ERICH TREVISIOL, docente dello Iuav di Venezia - MARINA MARIANI, agronoma, esperta di sicurezza alimentare - MARIA CONCETTA DIGIACOMO, medico di base - PATRIZIA GENTILINI, medico oncologo - PIETRO PERRINO, ricercatore del Cnr - MAURIZIO SIGNORINI, architetto esperto di progettazione bioedile e di ecodesign - LUCA BASTIANELLO, medico odontoiatra

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Sommario L’editoriale

di Filippo Zaccaria

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Alimentazione

Cucine regionali: ricette dalla Toscana L’ortaggio del mese in cucina: la zucchina

Prendersi cura

Medicina naturale: obesità e omeopatia Dentosofia: dal dentista in gravidanza Spiritual training Medicina nonviolenta: scienza della nutrizione etica Ambiente&Salute: la guerra contro il cancro

Giovanni Angilè Luca Bastianello Stefano Signorini Riccardo Trespidi Patrizia Gentilini

Omnibus Nanopatologie: A tale of two cities Architettura: il genio di Antonio Gaudi Piante popolari: Iperico Oriente-Occidente: samadhi Riciclamondo: il mostro mangiatutto

Agricoltura

Agostino Aldrigo Stefano Montanari Maurizio Signorini Antonio Todaro Guido Sgaravatti Anna Berton

pag. 21 pag. 22 pag. 24 pag. 26 pag. 28 pag. 29

Marina Mariani pag. 33 Luca Michieletto pag. 34 Fabio Fioravanti pag. 36 pag. 38 pag. 39 pag. 40

Annunci&Segnalazioni

I programmi dei corsi L’agenda di giugno La bacheca dei lettori

Riflessi & Aforismi

pag. 6 pag. 9

pag. 11 pag. 12 pag. 15 pag. 17 pag. 19

Studi, idee, contributi

Cronache da Kakilandia: Vita Asparago e fragola Schede tecniche di biodinamica Calendario delle semine e delle lavorazioni Aiab Veneto Aveprobi

Auretta Pini Sonia Martinello

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pag. 42 pag. 45 pag. 48 In copertina: foto di Patrizio Viario, Iperico giugno 2014

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Consigli e ricette CUCINA REGIONALE

alla scoperta dei prodotti tipici e delle ricette della Toscana La cucina toscana è una cucina semplice e saporita, abbastanza popolare, anche se non mancano le ricette elaborate e con molti ingredienti che hanno sempre arricchito le tavole nobili delle famiglie di città. Ma anche all’interno delle stesse mura cittadine, di una città pur raffinata come Firenze, sono sempre stati patrimonio di ogni trattoria tipica i piatti preparati con ingredienti semplici e poco costosi, che spesso utilizzavano gli “scarti” di poco costo come le trippe e le frattaglie, i legumi, (ceci e fagioli) di cui la regione vanta varietà deliziose, le verdure di stagione che davano gli orti, ma anche il pane vecchio, che nessuno ha mai buttato. E proprio col pane toscano “sciapo” (senza sale), di dantesca memoria (“...oh quanto sà di sale lo pane altrui...”), raffermo di qualche giorno, si fanno alcuni dei piatti più noti della regione: i crostini e le bruschette di ogni sorta, la ribollita, la panzanella, l’acquacotta e la pappa col pomodoro in primis. Poi semplici paste con il pomodoro, insaporito con una buona manciata di pecorino. Ancora frequente è l’uso, soprattutto durante la primavera, delle erbe selvatiche e delle erbe aromatiche. FETT’UNTA (bruschetta toscana) Ingredienti: 4 fette di pane toscano (senza sale) raffermo - 2 spicchi d’aglio - olio - sale e pepe Preparazione: abbrustolire le fette di pane e, ancora calde, strofinare con l’aglio da ambedue i lati, versare abbondante olio in un piatto fondo, adagiarvi le fette di pane, girare dai due lati in modo che assorbano l’olio e servire su un piatto da portata con una leggera spolverata di sale e una macinata di pepe.

PANZANELLA Ingredienti: 4 fette di pane toscano (senza sale) raffermo - 2 pomodori ben maturi 1 piccola cipolla rossa - 1 cetriolo - 1/2 bicchiere di aceto - olio - basilico a piacere sale e pepe o peperoncino. Preparazione: in una terrina sbriciolare le fette di pane, irrorare con l’’aceto e poca acqua, lasciare riposare. Intanto sbucciare, affettare sottile il cetriolo, affettare anche la cipolla, tagliare a cubetti i pomodori. Strizzare il pane del liquido in eccesso e mettere in una insalatiera da servizio, aggiungere le verdure, il basilico spezzettato a mano, salare e condire con olio e una macinata di pepe o peperoncino. Mescolare accuratamente e tenere in frigorifero almeno un paio di ore prima di servire. ACQUACOTTA ALLA MAREMMANA Ingredienti: 4 fette di pane toscano raffermo abbrustolite - 4 uova - 1 cipolla - 2 coste di sedano con le foglie - 300 g di bieta da taglio (o corrispondente quantità di un misto di tarassaco, cicoria selvatica, ortica, ecc.) - 1 pomodoro ben

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Consigli e ricette maturo (se in stagione) - 1,5 L di brodo vegetale - 2 spicchi d’aglio - 1 mazzetto di erbe aromatiche (finocchietto, maggiorana, borragine e nepitella o mentuccia) - olio - sale e pepe Preparazione: in una casseruola, possibilmente di terracotta, versare poco olio e fare un soffritto veloce con la cipolla e uno spicchio d’aglio tritati, aggiungere il sedano tagliato a pezzi, dopo pochi minuti aggiungere la bieta tagliata grossolanamente e il pomodoro a cubetti, mescolare e versare il brodo, regolare di sale e continuare la cottura a fuoco lento fino a quando la verdura risulti ben cotta, a questo punto alzare il bollore, aprire le uova una per volta e far cadere direttamente nella pentola senza mescolare, abbassare il fuoco e dopo due minuti spegnere. Le uova dovranno risultare con l’albume appena cotto e il tuorlo ancora tenero (in camicia). Servire avendo cura di mettere un uovo in ciascun piatto e quindi versare il brodo con le verdure e accompagnare con le fette di pane strofinate con aglio. Ogni commensale potrà insaporire il suo piatto con una macinata di pepe fresco e un filo d’olio crudo. FAGIOLI ALL’UCCELLETTO Ingredienti: 250 g di fagioli zolfini (o cannellini) secchi - 1 piccola cipolla tritata - 2 spicchio d’aglio - 1 C di salsa di pomodoro - 10 foglie di salvia - olio - sale e pepe Preparazione: tenere in ammollo i fagioli per una notte, quindi lessare in acqua salata con 4 foglie di salvia. Fare un soffritto veloce con olio, cipolla e aglio in pezzi, aggiungere i fagioli lessati e la salvia restante, mescolare e dopo qualche minuto aggiungere la salsa di pomodoro e poca acqua di cottura dei fagioli, regolare di sale e continuare la cottura per 10 minuti, servire caldi con una macinata di pepe.

TORTA D’ERBE (Pasqualina) Ingredienti: 1 kg di erbe selvatiche (papavero, tarassaco, ortiche, grespino, orecchie di lepre, ecc.) o di bieta da taglio e spinaci - 4 uova - 300 g di ricotta - 2 C di pecorino grattugiato - 250 g di farina - 2 scalogni - 1 spicchio d’aglio - 1 mazzetto di acetosa (se disponibile) e borragine - 1 pugno di erbe aromatiche fresche (maggiorana, timo e nepitella o mentuccia) - olio - noce moscata - sale e pepe Preparazione: setacciare la farina sulla spianatoia, fare la fontana, mettere al centro tre cucchiai d’olio, un pizzico di sale e acqua sufficiente per impastare e ottenere un impasto morbido ed elastico. Dividere l’impasto in due parti diseguali (1/3 e 2/3), formare due palline. Spolverare le palline di pasta con farina e coprire con un telo e lasciare riposare. Preparare il ripieno facendo sbollentare leggermente le verdure, l’acetosa e la borragine in acqua salata e quindi ripassare in padella con un soffritto di scalogno e aglio tritati finemente, regolare di sale. In una capiente terrina mettere la ricotta, il pecorino grattugiato, le erbe aromatiche giugno 2014

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Consigli e ricette tritate, una macinata di pepe, una grattata di noce moscata e le verdure raffreddate, mescolare accuratamente fino ad ottenere un composto omogeneo. Riprendere la pasta, col matterello tirare la pallina più grande in una sfoglia di circa 35 cm di diametro, prendere una teglia da forno rotonda (meglio se con fascia apribile) di 23/25 cm di diametro, rivestire con carta da forno e poi con la pasta, forare qua e là con una forchetta e disporre al suo interno 2/3 del ripieno. Con un cucchiaio ricavare nel ripieno 4 incavi, aprire all’interno di ciascuno un uovo, coprire le uova col restante ripieno, livellare senza fare troppa pressione per non far fuoriuscire le uova. Tirare la seconda pallina di pasta in una sottile sfoglia di 25 cm di diametro e con questa chiudere la torta nella teglia, avendo cura di sigillare i bordi, forare qua e là con la forchetta per far fuoriuscire il vapore durante la cottura, da ultimo spennellare con latte la superficie. Cuocere in forno già caldo per 40 minuti a 200°. Quando sarà intiepidita, spostare la torta su un piatto di portata, tagliare a spicchi e servire.

ZUPPA DI VISCIOLE Ingredienti: 1 Pan di Spagna (quadrato o rotondo) già pronto (si può trovare dal fornaio o al supermercato) - 400 g di ricotta - 150 g di zucchero a velo - 500 g di visciole o altre ciliegie - 1 C di zucchero (anche di canna) - 2 bicchierini di kirsch o maraschino - panna montata a piacere. Preparazione: lavare le visciole e denocciolarle, versare in tegame insieme col cucchiaio di zucchero e due cucchiai di acqua, portare a bollore, quindi abbassare la fiamma e cuocere per 5 minuti, con un mestolo forato raccogliere la frutta e mettere da parte. Quando lo sciroppo di visciole sarà freddo, mescolare col liquore. In una terrina setacciare la ricotta e mescolare accuratamente con lo zucchero a velo. Con un coltello a lama lunga ben affilata tagliare in due strati il Pan di Spagna. Appoggiare uno strato di Pan di Spagna su un piatto da dolce, spennellare con la metà dello sciroppo, con una spatola spalmare la metà del composto di ricotta su tutta la superficie del dolce, disporre sopra in modo uniforme le visciole (avendo cura di conservarne alcune per decorare) e quindi adagiare sopra il secondo strato di Pan di Spagna, bagnare col restante sciroppo, completare spalmando la ricotta restante e decorare con visciole e se si gradisce fiocchi di panna alternati attorno alla torta. AURETTA PINI La quantità degli ingredienti si riferisce a un menù tipico per quattro. Abbreviazioni usate: C = cucchiaio - c = cucchiaino - g = grammo - kg = chilogrammo - L = litro - dl = decilitro - olio (quando non è specificato altro) = olio extra vergine di oliva - q.b. = quanto basta.

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L’ortaggio del mese LE ZUCCHINE

Ricette per una cucina in armonia con la natura Quasi congenere della zucca, la pianta della zucchetta, può essere a cespuglio o a fusto strisciante, il quale si caratterizza per la forma angolosa, ricca di viticci e dai lunghi e cavi peduncoli delle grandi foglie cuoriformi ispide e rugose. I suoi frutti sono ovoidali, a clava, cilindrici o sferici, a seconda delle varietà. Lo zucchino richiede clima temperato caldo. Già a 10-12 gradi C. la pianta arresta il suo sviluppo. La temperatura ottimale è intorno ai 15-18° di notte e 24-30° di giorno. Lo zucchino è esigente anche in fatto di umidità, poiché consuma 850 litri d’acqua per ogni chilo di sostanza secca prodotta. Richiede un terreno molto fertile, di medio impasto, profondo, con una buona dotazione di sostanza organica e bene esposto. E’ una coltura molto avida, richiede concimazione organica di letame o composto ben maturo. Per stimolare la ripresa delle giovani piantine dopo il trapianto si può trattare con macerato d’ortica diluito al 20%. La semina si effettua in semenzaio da marzo ad aprile per avere un raccolto anticipato. In pieno campo si semina da Aprile a Maggio in postarelle. La raccolta è scalare. Le zucchine dovrebbero essere raccolte quando il fiore portato dall’apice dei frutti sta per schiudersi. L’epoca della raccolta varia molto da regione a regione. Come valore nutrizionale a livello calorico è alquanto irrilevante. Dal punto di vista terapeutico, servite crude o cotte (in questo caso conviene bere l’acqua di decozione), le zucchine svolgono nell’organismo un’azione altamente diuretica, lassativa, disinfiammante, disintossicante e depurativa. Pertanto vengono indistintamente indicate nelle affezioni del tubo digerente, stitichezza compresa; nelle affezioni degli organi urinari e negli stati di intossicazione. Comunque troppe zucchine riescono a dilatare stomaco e addome persino alle persone più asciutte. Non conviene mai mangiarle lessate, neppure affiancate ad altri ortaggi più centripeti: anziché essere questi ultimi ad influire sulle zucchine, è lei che riduce il tono dei suoi accompagnatori. Stufata insieme alle radici, cipolle, carote, ecc., è già un’altra cosa. Il miglior modo per utilizzarla resta però quello di farla cuocere al forno ripiena di cereali, la rendiamo così più asciutta, meno dilatatrice e più appetitosa. Non bisogna mai esagerare nella frequenza. La Cucurbita pepo l., ha un frutto piccolo, verde screziato, ruvido, ovoidale allungato. Sono diffuse in tutta Italia, in particolare in Liguria e nel Meridione. Si hanno anche frutti tondeggianti, come la zucchetta tonda di Nizza, che si raccoglie quando è grossa come un’arancia. Le zucchine migliori sono quelle che producono frutti di forma cilindrica, di media dimensione, con polpa soda e buccia sottile, con pochi semi. Le zucchine potrebbero venire considerate quasi delle bevande, poiché il quantitativo d’acqua presente nella loro struttura raggiunge il 91-97%. ZUCCHINE MARINATE Ingredienti: 4 zucchine piccole - uno spicchio d’aglio - un mazzetto di rucola - succo di mezzo limone - zenzero fresco - sale - olio. Preparazione: affettare a rondelle sottili le zucchine, a parte in una ciotola mettere olio, sale, il succo del limone, aggiungere l’aglio schiacciato, mescolare bene amalgamando gli ingredienti, versare il composto sulle zucchine e lasciare marinare per mezz’ora. Prima di servire aggiungere la rucola tritata e lo zenzero grattugiato. giugno 2014

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L’ortaggio del mese ZUCCHINE PRIMAVERA Ingredienti: 4 zucchine - 200 g di tofu bianco naturale - un mazzetto di prezzemolo mezzo limone - curcuma - sale - olio. Preparazione: lavare le zucchine (meglio se sono piccole), tagliarle a metà e cuocerle a vapore per 10 minuti.Tolte dalla pentola, svuotarle dai semi con un cucchiaino, condirle con olio e sale. Nel frattempo preparare la salsa con il tofu: dopo averlo sciacquato abbondantemente, romperlo a pezzetti e metterlo in un contenitore alto, aggiungere 3 cucchiai d’olio, un pizzico di sale, la curcuma, il succo di limone. Frullare con un apparecchio ad immersione fino a farlo diventare cremoso; aggiungere il prezzemolo tritato e con questa crema riempire le zucchine. Servire freddo. Si può abbinare a della rucola fresca.

SFORMATINO DI RISO E ZUCCHINE Ingredienti: 200 g di riso semi integrale - brodo vegetale - 4 zucchine piccole - olio sale - curry - gomasio. Preparazione: lavare il riso sotto acqua corrente e mettere a cuocere con il doppio del suo peso di brodo vegetale, quando arriva a bollore aggiungere un cucchiaino di sale grosso ed abbassare la fiamma per far sobbollire per 15 minuti. Spegnere, aggiungere un filo d’olio, mescolare, lasciando coperto. Nel frattempo tagliare le zucchine nel senso della lunghezza e cuocerle alla piastra, metterle su un piatto e condirle con olio, sale e curry. Ungere degli stampini con l’olio, coprire il fondo e le pareti con le zucchine facendole sbordare, riempire col riso, chiudere con le zucchine e mettere in forno a gratinare a 180° per 15 minuti. Capovolgere nei piatti, versare un filo d’olio e spolverare con il gomasio ZUCCHINE AL FORNO Ingredienti: 4 zucchine - 100 g di caciotta di pecora - olio - sale - peperoncino - pane grattugiato. Preparazione: tagliare le zucchine nel senso della lunghezza e cuocerle alla piastra, metterle su un piatto e condirle con olio, sale e peperoncino. Ungere una teglia con l’olio, fare uno strato di zucchine, coprire con il formaggio tagliato a dadini piccoli, ripetere il passaggio a formare 3 strati. Spolverare col pane grattugiato. Infornare a 180° per 20 minuti fino a formare una crosta dorata. Servire caldo. SONIA MARTINELLO

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Obesità e omeopatia Uno dei problemi più comuni tra quelli correlati al moderno stile di vita è l’obesità. Il sovrappeso è spesso correlato alla mancanza di un giusto equilibrio e a un blocco della forza vitale personale Il sovrappeso grave, o obesità, è uno dei maggiori fattori di rischio per lo sviluppo di molte patologie croniche quali: malattie cardiache e respiratorie, dolori articolari, diabete mellito non-insulino dipendente o diabete di Tipo 2, ipertensione e alcune forme di cancro, come anche il rischio di morte precoce. Gli studi scientifici più recenti e i dati rilevati dalle compagnie di assicurazione sulla vita hanno dimostrato che i rischi per la salute provocati da un eccesso di grasso corporeo non sono solo legati ai gravi problemi dell’obesità, ma sono associati anche ad un aumento di peso relativamente ridotto. L’obesità è spesso definita semplicemente come una situazione di accumulo anomalo o eccessivo di grasso nei tessuti adiposi del corpo che comporta rischi per la salute. La causa di fondo è un’eccedenza energetica che determina un aumento di peso; in altre parole le calorie introdotte sono superiori alle calorie bruciate. Per aiutare le persone a determinare il proprio pesoforma, si usa una semplice misurazione del rapporto tra peso e altezza chiamata Indice di Massa Corporea (IMC). L’IMC costituisce un utile strumento, abitualmente utilizzato da medici e altri professionisti del settore sanitario, per classificare il livello di sottopeso, sovrappeso e obesità negli adulti. L’IMC si calcola prendendo: il peso in chilogrammi diviso per altezza in metri al quadrato (kg/m2). Per esempio, un adulto che pesa 70 kg ed è alto 1,75 m avrà un IMC di 22,9: 70/1,752 =22,87 Rientrano nella classificazione di sovrappeso e obesità i soggetti con un valore IMC rispettivamente uguale o superiore a 25 e a 30. In generale, un IMC tra 18,5 e 24,9 classifica un soggetto “sano”, mentre un soggetto con un IMC tra 25 e 29,9 è un soggetto con un “aumentato rischio” di sviluppare disturbi associati. Infine, un soggetto con un IMC uguale o superiore a 30 corre un rischio “da moderato ad alto”.

INDICE DI MASSA CORPOREA: Minore di 18,5 sottopeso; da 18,5 a 24,9 peso-forma; da 25 a 29,9 sovrappeso; maggiore o uguale a 30 obeso.

Medicina naturale

La relazione tra cibo, stato fisico e stato mentale

Per l’omeopatia essere in sovrappeso non significa solo mangiare tanto, ma che all’organismo manca il giusto equilibrio, che la forza vitale è bloccata. Il lavoro consiste nel trovare il modo migliore per risolvere il blocco. L’omeopatia osserva non solo la costituzione, ma anche il comportamento fisico: energia consumata, sonno, appetito. Verifica l’atteggiamento mentale: insicurezza, determinazione, pigrizia; quello emotivo: ansia, nervosismo, irritabilità, paure. L’omeopata controllerà la soddisfazione sul lavoro, sulla vita familiare, la gestione dello stress. L’omeopatia migliora la digestione, fa smaltire i chili in eccesso. Favorisce il drenaggio dei liquidi, riattiva il metabolismo. Sblocca la forza vitale che stimola la capacità di dimagrimento. L’omeopatia è personale, cioè ogni farmaco è prescritto sulla base della persona che si ha davanti, delle modalità che esprime nei sintomi esposti. Per esempio: la voglia di dolci la notte richiederà Argentum Nitricum, se la persona è golosa di tutto in ogni ora del giorno sarà Antimonium crudum (il maiale della materia medica). L’omeopatia ha alcuni vantaggi: è efficace; non ha effetti collaterali; aiuta su più fronti: drenaggio, ritenzione idrica, fame nervosa; è personalizzata anche tenendo conto di dati banali esempio gonfiore e dolore addominale, cellulite ecc.; si concentra sui segnali di cambiamento generali dell’individuo e meno sul peso o la quantità degli alimenti inseriti. Aiuta la persona a intraprendere e mantenere non solo una dieta, ma un regime alimentare corretto regolando il suo stato fisico e mentale. GIOVANNI ANGILÈ Tel. 349 2344166 www.giovanniangile.it giugno 2014

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Odontoiatria olistica unitaria

Dal dentista in gravidanza I mesi di gestazione e quelli di allattamento sono particolarmente delicati. Ma dovendo praticare l’anestesia locale, raramente si prende in considerazione la particolare situazione della donna La medicina accademica liquida dogmaticamente la questione sconsigliando prestazioni odontoiatriche tra il primo e il terzo mese e tra il sesto e il nono mese di gestazione, mentre si può dentistizzare tranquillamente tra il terzo e il sesto mese. Durante l’allattamento, al fine di non somministrare l’anestesia al neonato, in caso di cure dentali che ne richiedano l’uso, si dovrebbe procedere facendo scorta del latte materno il giorno prima dell’intervento odontoiatrico, per utilizzare detta scorta il giorno dell’intervento. A trattamento dentistico effettuato, sarà cura della mamma, nel corso di tutto il giorno, estrarsi il latte contenente l’anestesia e buttarlo via. Al neonato sarà somministrata la scorta estratta preventivamente. Questa pratica, apparentemente semplice a parole, risulta molto impegnativa, a detta delle mamme interessate. La Lega del Latte suggerisce di usare il buon senso, cioè di procedere alla cura dei denti che più necessitano, senza complicare la vita alla madre con procedure troppo impegnative. L’anestetico che eventualmente dovesse finire nel latte materno, è considerato ininfluente per la salute del piccolo. Oggigiorno è difficile che l’arrivo di un figlio non sia voluto dalla coppia, quindi una programmazione così importante merita una preparazione adeguata e a tale scopo sono dedicate le considerazioni di seguito esposte. Per chi legge per la prima volta di tale cautela nei confronti della gestante, forse sarà interessante il confronto con un diverso punto di vista su altri aspetti oltre a quello dei denti a cui portare attenzione. Il rispetto per il miracolo della

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vita è andato perduto nella nostra società altamente tecnologica. Anche il periodo trascorso nel grembo materno è considerato prevalentemente da un punto di vista materiale. Pur tuttavia, si dovrà considerare il fatto ormai dimostrato che il feto avverte tutto: stati d’animo, sentimenti, dolore e piacere. Non solo della mamma ma anche di tutte le persone che gravitano intorno a lei, in quanto il nascituro si trova in uno stato di coscienza allargata, di connessione totale con il Tutto. Chi invece è avvezzo a percorsi evolutivi per la crescita della coscienza personale, scopre che i propri traumi, paure, memorie, abitudini, modi di pensare, che facciamo nostri per l’intera esistenza, dipendono molto dalla modalità in cui si viene al mondo, da come avviene il parto e da come è stata vissuta la gestazione (per approfondire: I nove scalini di Daniel Meurois-Givaudan, Ed. Amrita). Appare problematico, in tempi moderni, stabilire quando ha inizio la vita. Gli orientali ritengono che la spiritualità che permea ogni forma di vita non ha un inizio ma c’è da sempre, passando attraverso cambi di manifestazione con la reincarnazione. I materialisti sono dell’opinione che la vita inizi al terzo mese. Eppure la vita corporea dovrebbe almeno coincidere con la magia della creazione, il momento del concepimento. L’ovulo e lo spermatozoo si uniscono dando vita ad una forma comune e quindi un contenuto: i due elementi iniziali tornano all’Uno. La fusione porta all’Unità. Solo perché non lo ricordano o non sanno molto in proposito, molti non considerano quanto per l’Anima sia traumatico il concepimento. La società moderna infatti è esperta nel


zione, così decisiva per la crescita, che si chiama fiducia primordiale. Se questo periodo è carico di minacce, tale sentimento non può sorgere e mancherà probabilmente per tutta la vita e nulla potrà colmare questo vuoto. Molti adulti rimpiangono la fase della sicurezza, così piacevole e così importante da essere ricercata per tutta la vita, soprattutto se all’inizio è stata troppo breve o addirittura non è esistita. Come conseguenza, ci sarà difficoltà ad approcciarsi in modo naturale ai cambiamenti, agli eventi e agli ambienti nuovi. Sarà necessario avere sotto controllo le situazioni e circondarsi di comfort utili a ricordare l’ambiente di casa. La gestazione sarebbe l’occasione ideale, per la futura madre, di dimostrare la sua accresciuta sensibilità, di stabilire un contatto con la sua voce interiore e in questo modo di avere un legame ancora più profondo col proprio bambino. Le madri che riescono a entrare in contatto con la propria Anima, grazie a meditazioni e viaggi interiori, spesso sono in grado di capire meglio ciò che sta provando il nascituro. In questo modo le sensazioni della madre possono condizionare

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prevenire il concepimento. Chi non crede nello Spirito crede di impedire una fecondazione fisica. Psicoterapie specifiche forniscono ampio materiale su questo periodo di vita prenatale. Grazie alla Terapia della Reincarnazione e al Rebirthing è possibile apprendere molto nonché rivivere intensamente tale fase iniziale intrauterina. Prima del concepimento l’Anima vive in libertà, in assenza di gravità e distante da qualsiasi dinamica terrena. Qualora subentri il desiderio di incarnazione, per poter affrontare i compiti di vita non ancora assolti (Karma), si arriva al concepimento. L’Anima riconosce distintamente i due individui che si sono uniti per amore o per altre ragioni. Il momento del concepimento è in genere vissuto come un vortice, una discesa a spirale che risucchia l’Anima nel corpo. Tale precipitare nella materia è vissuto dall’Anima come una perdita di libertà, come una limitazione e infine come un passo verso la prigionia del corpo con tutti i suoi limiti. Tuttavia, l’Anima si adegua in fretta al nuovo spazio vitale, così caldo, morbido e sufficiente al suo minuscolo corpo. Si sviluppa così, poco a poco, un mondo subacqueo, l’Anima percepisce ancora tutto del mondo esterno e contemporaneamente sente di appartenere sempre di più al mondo materno della materia, partecipando attivamente alla scoperta della madre di essere incinta e all’esperienza di entrambi i genitori. Si rende conto di eventuali tentativi d’aborto e ne percepisce anche il solo pensiero di metterli in atto. Per il nascituro ciò può distruggere irrimediabilmente la sensazione di sicurezza e di calore dell’ambiente familiare. Se invece la situazione della madre non è problematica e quest’ultima vive in armonia con il proprio ambiente, tutto ciò rappresenterà un ulteriore fattore di serenità per il feto che sta crescendo. Ove così non fosse, una madre attenta potrà proteggere il suo bambino da difficili situazioni esterne schierandosi incondizionatamente dalla sua parte. Già nel grembo materno nasce quella sensa-

Come la luce che ti diede al mondo il Sole accolse il saluto dei pianeti. A grado a grado proseguisti la via seguendo la legge che dal principio la tracciava. E’ necessario, così sarai, non puoi fuggir te stesso: lo dissero i profeti e le sibille; nè tempo né potenza alcuna distruggere potrà la forma plasmata e viva che diviene. (W.J. Goethe - Parole orfiche) giugno 2014

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questa fase e i suoi rituali. Non c’è occasione migliore che trasformare la vita quotidiana in un unico consapevole rituale. I tipici problemi legati alla gravidanza mostrano i lati negativi delle possibilità appena descritte. Valutiamoli assieme per comprendere meglio le possibilità positive che nascondono: • L’olfatto. La sensibilità agli odori della donna in gravidanza può far diventare insopportabile la nausea spesso annessa: è una variante non risolta dell’accresciuta sensibilità della gestante. Una sensibilità più sviluppata, messa in positivo, implicherà maggior delicatezza d’animo e una più spiccata sensitività. Quando una gestante è infastidita da tutti gli odori, ha l’opportunità di rendere l’atmosfera in cui vive più adeguata alle proprie esigenze, fidandosi più del naso che di altri sensi. • Il gusto, strettamente legato all’olfatto, serve a provvedere a che il bambino sia nutrito nel migliore dei modi. Per molte madri e di conseguenza per i loro figli, è assolutamente necessario modificare l’alimentazione a cui oggi sono abituati. Molte persone non trovano niente di male a ingerire cibi a buon mercato, discutibili offerte speciali, pericolosi additivi e conservanti. Per ciò che concerne l’alimentazione, non abbiamo alcun freno. Una maggior sensibilità del gusto è dunque opportuna. La gestante, ma vale per ognuno di noi, che assume cibi scadenti non danneggia solo la propria salute, ma soprattutto quella del nascituro, che apprezzerebbe molto di più la qualità. • Il fumo. Ogni singola sigaretta riduce drasticamente l’irrorazione sanguigna nell’organismo materno e di conseguenza della placenta riducendo l’apporto di energia e di sostanze nutritive al feto. In questo modo nascono neonati fumatori sotto peso, in un certo senso svantaggiati già dall’inizio. Una donna incinta che fuma accetta consapevolmente che suo figlio abbia delle carenze. Sarebbe quindi un bene che il senso del gusto si modificasse. Tuttavia,

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la dipendenza da nicotina è così alta che il cambiamento del gusto non basta a far smettere di fumare una donna incinta. • Alcool e droghe. Gli effetti di alcool e droghe sul nascituro sono altrettanto dannosi. Dal momento che gli effetti della maggior parte delle droghe si ripercuotono sul sangue, anche il feto ne è totalmente coinvolto. I problemi dei neonati, le cui madri sono totalmente alcolizzate, lo dimostrano perfettamente: mamma beve, bimbo beve. I figli di persone che usano droghe vengono spesso al mondo con gli stessi problemi di tossicodipendenza dei genitori. • Inquinamento acustico e sovraffollamento. Poiché il feto percepisce tutto del mondo esterno, è da evitare qualsiasi tipo di stress derivante da eccesso di rumore, musica e audio troppo alti o il sovraffollamento di persone, tipico di centri commerciali, manifestazioni, concerti e cinema. Stessa attenzione dovrebbe essere data ai portatori di handicap dalla nascita, poiché mantengono una coscienza aperta da bambino. Pur adulti nell’aspetto, sono connessi al Tutto e assorbono qualsiasi cosa gli stia intorno. Non è raro quindi che tornando da posti affollati maturino, in seguito, problemi di salute. • Denti. È ovvio che in presenza di un’urgenza dentale, sarà necessario procedere. Ove possibile quindi le future mamme potrebbero premunirsi con un controllo approfondito della dentatura e praticare tutti gli interventi necessari, prima di affrontare la gravidanza. La Vita è sacra e alla luce di tutto ciò ogni donna in gravidanza, in quanto portatrice di vita, dovrebbe considerarsi un Tempio ed evitare tutto ciò che possa recare disturbo o turbamento a tale sacralità. LUCA BASTIANELLO www.lucabastianello.com www.gruppostudiodentosofia.it


Spiritual training La “spiritualità applicativa”, integrando counseling e coaching, rappresenta un aiuto alla crescita personale attraverso la consapevolezza, lo sviluppo della forza interiore e delle capacità umane Riassunto della puntata precedente “Spiritual Training” (“Spiritualità Applicativa”) è un Metodo di Aiuto che rappresenta un punto di incontro tra il “Counseling Esistenziale e Spirituale” e il “Coaching di Vita”. E’ un tipo di approccio centrato sulla Persona e sull’integrazione tra le esigenze quotidiane e i bisogni profondi del nostro mondo interiore, tra scelte consapevoli e modelli di vita coerenti ed efficaci. Un metodo che punta a favorire la comprensione di se stessi, degli altri e della Vita, in una visione “Olistica” cioè di unità, tra corpo, mente, anima (Sé) e realtà esistenziale. Il nostro intento è quindi quello di sostenere le persone nello sviluppo di una maggiore consapevolezza centrata sul Sentire e in connessione con tutte le parti del loro essere come elemento in grado di valorizzare e dare significato all’esistenza, ma anche di fornire una guida e un orientamento nei processi di trasformazione. Questa capacità interiore aiuta a condurre l’esistenza in sintonia con la propria coscienza, che diventa poi la fonte più sicura di autonomia, autostima e libertà. La risvegliata consapevolezza del proprio potere aiuta le persone a sviluppare una nuova energia e ciò accresce la fiducia e la disponibilità verso il cambiamento e la crescita personale. In questo momento di rapidi mutamenti riteniamo che sia molto importante fare il punto della situazione per tracciare una nuova carta mentale e ritrovare gli obiettivi e il vero progetto della nostra vita. Crediamo inoltre che questo progetto non può consistere nel semplice appagamento di desideri per colmare dei vuoti e delle frustrazioni, ma nello

Proposte

La libertà di creare la propria vita - seconda parte

sviluppare un cammino di consapevolezza. Molti si chiedono: “in che modo possiamo riuscirci….e… da dove partire?” Cambiare la propria esistenza partendo dai pensieri, dai vissuti e dalle emozioni Sappiamo che l’inconscio è la sorgente di tutto ciò che manifestiamo nel mondo esterno. Le immagini mentali che nutriamo e le emozioni che le accompagnano danno forma a una matrice energetica che funziona come un potente magnete in grado di attirare le circostanze in cui ci imbattiamo ogni giorno. In questo modo, ma spesso inconsapevolmente, noi modelliamo e rimodelliamo il nostro destino. “cambiando i nostri pensieri, cambia pure il nostro destino” (M.K. Gandhi). I greci la chiamavano “Entelechia”, chiarezza mentale, con cui correggere le informazioni e i pengiugno 2014

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Proposte

sieri errati che causano le malattie, la sofferenza fisica, psichica e dell’anima. Attraverso questa comprensione possiamo modificare le cause degli eventi futuri. E’ come ripartire con la libertà di esplorare il mondo smettendo di guardare solo al passato o di sognare un futuro senza forza, senza contatto con la realtà e con ciò che si muove dentro di noi per essere realizzato. Quando seguiamo il nostro vero cammino non disperdiamo più le nostre energie. Allora sono gli avvenimenti, le situazioni, a “venirci incontro”: la nostra forza interiore ci guida e ci apre la strada. Ciascuno è chiamato a realizzare questo progetto dell’anima: divenire ciò’ che è realmente e nel far questo aiuta gli altri “compagni di viaggio” a fare altrettanto, al di là di ogni crisi economica, sociale o politica. Per favorire questa crescita personale abbiamo pensato di creare un’occasione speciale: un’esperienza di gruppo (Laboratorio) come strumento di alleanza e di amicizia per condividere su una base affettiva, emozionale, creativa e cognitiva, i vari contenuti e i vissuti che emergeranno al proprio interno, evitando ogni tipo di critica e di giudizio ... Lo Scopo è la comprensione di noi stessi e dei disagi che ci impediscono di liberare e vivere pienamente le emozioni e i desideri nascosti, e avere accesso, consapevolmente, alla nostra vocazione personale, per costruire con più efficacia le nostre mete. Piuttosto che ricorrere a nuove teorie o alle vecchie interpretazioni che tutto spiegano tranne

la realtà, siamo convinti di poterlo fare insieme, utilizzando l’intelligenza del cuore, la forza dell’intuizione e l’esperienza viva del gruppo e dei singoli. Da questi vissuti e attraverso la condivisione e il confronto di ciò che si muove dentro di noi, emergeranno anche le nuove possibilità e le soluzioni che ci aiuteranno a trasformare positivamente la nostra vita. Riusciremo così a sentire, vedere e riconoscere con più chiarezza ciò che è utile, piacevole ed efficace per ognuno di noi. La nostra proposta di lavoro di gruppo nasce da questa idea e come Laboratorio di Crescita e Sviluppo Personale e delle Potenzialità verrà presentata ufficialmente nel mese di Settembre, il giorno 17 (mercoledì) alle ore 20,45 presso l’associazione culturale “LA BIOLCA” (via G. Marconi, 13 Battaglia Terme – PD). Il nome con cui abbiamo scelto di chiamare il laboratorio è: “SCUOLA DI VITA” (per il programma dettagliato vedi “attività culturali Biolca”) Condurrà il gruppo e la presentazione: Stefano Signorini: Professional Counselor Certificato, Coach di Vita, Reiki Master, PNL, Insegnante di Meditazione Trascendentale, Esperto di Conduzione di Gruppi di Crescita Personale, Operatore Olistico, Fondatore del Metodo di Ricerca Esistenziale e Applicativo “Spiritual Training/ Spiritualità Applicativa”. Per info e riferimenti: Stefano 049 611318 339 6736777 - stefano1035@libero.it Per adesioni: 049 9101155 (La Biolca) o info@labiolca.it

DORMIRE POCO: QUALI DANNI PER LA SALUTE? Dormire poco e male incide negativamente sull’organismo, comportando problemi per la salute come il diabete e le malattie cardiache. A ribadire i danni derivanti da una scarsa qualità e quantità del sonno è una ricerca congiunta condotta dalle Università di Oxford, Harvard, Cambridge, Manchester e Surrey. Dallo studio è emerso che dormire poco come 4 o 5 ore riduce le capacità di memorizzazione e concentrazione, comporta un invecchiamento precoce della pelle ed un’alterazione del metabolismo provocando ad esempio il sovrappeso. Secondo il neuroscienziato dell’Università di Oxford Russel Foster la nostra sarebbe una “specie arrogante”, che conduce una vita frenetica, nella convinzione di poter ignorare il ciclo lucebuio. Ecco quindi alcuni consigli per favorire il sonno: fare attività fisica, finire di mangiare almeno due ore prima di andare a dormire, creare il buio nella camera da letto e tenere la casa pulita ed ordinata perché polvere e muffa possono disturbare il sonno. Redazione InformaSalus.it - 16.05.14

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Scienza della nutrizione etica La dieta vegetariana è uno stile di vita che ha profonde ripercussioni sulla salute e sull’ambiente. Rinunciare alla carne non è un punto d’arrivo, ma di partenza per un diverso rapporto con la terra Il vegetarismo è una forma d’alimentazione che esclude il consumo delle carni di qualsiasi animale. Diverse però sono le forme di alimentazione vegetariana. Si parla, infatti, di dieta latto-ovo-vegetariana, di latto-vegetariana, di ovo-vegetariana e infine di vegana. Quest’ultima è eticamente la più coerente nonché la più salutare evitando il consumo di carne, pesce, latte, uova, formaggi e miele. Nella maggior parte dei casi chi diventa vegetariano resta tale per tutta la sua vita. Va precisato con fermezza questo concetto perché è necessaria una netta distinzione tra chi si rifiuta di mangiare per il resto della sua vita cadaveri e chi invece saltuariamente ne consuma in modica quantità. La dieta vegetariana rappresenta uno stile di vita che dovrebbe andare ben oltre il mero aspetto nutrizionale anche se alcune persone decidono di diventare vegetariane o di dichiararsi tali per ottenerne dei benefici dal punto di vista della salute, dell’aspetto fisico o per seguire qualche moda del momento o peggio ancora per nascondere un disturbo dell’alimentazione. Purtroppo succede molto spesso che i medici e gli operatori sanitari impreparati su questo argomento (e sono parecchi) mettano in atto una forma di terrorismo

psicologico nei confronti del paziente vegetariano prospettandogli le terribili ripercussioni che l’alimentazione vegetariana avrà sulla sua salute: anemia, astenia, carenze vitaminiche e proteiche. Le possibilità non sono molte. O ci si fa influenzare o si cerca un medico più preparato e onesto o il più delle volte ci si arrangia. Il vegetariano in genere ha una maggiore attenzione verso il proprio stato di salute e le motivazioni etiche che lo hanno portato a quella scelta gli permettono di porre attenzione anche alla salute mentale e spirituale. Diventare vegetariani non è il punto d’arrivo bensì un punto di partenza. Si può partire spinti dal rifiuto di fare parte di una logica di morte e proseguire il cammino scoprendo i vantaggi sul piano della salute o sull’impatto ambientale per arrivare a rendersi conto delle implicazioni economiche, sociali e di uno stile di vita più adeguato alle esigenze del nostro organismo. La rivoluzione vegetariana inizia nel nostro piatto ma può riguardare ogni aspetto della nostra vita. Chi diventa vegetariano come scelta d’amore e di compassione sta attento non solo a cosa mangia ma anche a come si veste ai prodotti di bellezza che usa, cerca di limitare il consumo di farmaci al

Medicina nonviolenta

La scelta del tipo di nutrizione - prima parte

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani Il 10 dicembre 1948, le Nazioni Unite hanno affermato con parole chiare e semplici i diritti che appartengono a tutte le persone. Sono diritti innati e dunque inalienabili. Sono i diritti civili, politici, economici, sociali e culturali, individuali e collettivi. Articolo 5. Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti. giugno 2014

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Medicina nonviolenta

necessario, cerca di convincere chi ancora non lo è. Chi rispetta anche la più insignificante e indifesa forma di vita più facilmente rispetterà anche i propri simili. È opinione comune ritenere che l’uomo abbia il diritto di sfruttare a suo piacimento tutto ciò che cammina, striscia, vola, nuota nel pianeta terra in virtù della sua supposta superiorità morale e intellettuale. La chiesa cattolica certo non aiuta dal momento che ritiene sacra la vita umana prima ancora che questa sia concepita attribuendo maggiori diritti a uno zigote i cui due pronuclei ancora non si sono fusi piuttosto che a un essere vivente dotato di uno sviluppato sistema nervoso che gli consente di interagire con l’ambiente circostante provando paura, curiosità, dolore, emozioni e pure sentimenti come per esempio un agnello. 46 cromosomi umani anche se per il 99 e passa per cento condividono lo stesso materiale genetico di un primate valgono più di qualsiasi altro DNA sulla terra. Se questo è ciò che sostiene la morale comune forte della convinzione che Dio ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza, alcuni grandi del passato, in assoluta controtendenza si sono resi conto che, se è pur vero che gli uomini sono dotati di maggiori doti intellettive e spirituali, queste dovrebbero essere usate per limitare la sofferenza d’ogni essere vivente. Solo per citarne alcuni: Pitagora, Empedocle, Ovidio, Seneca, Plutarco, Leonardo da Vinci, Jeremy Bentham, Arthur Schopenhauer, Lev Tolstoy, Mahatma Gandhi, Albert Einstein, Geroge Bernard Shaw, I.B. Singer. «Non mettete fine alla macellazione maledetta? Non vedete che con cieca ignoranza dell’anima distruggete voi stessi?» Empedocle (43-420 A.C.) «Verrà il giorno in cui il resto degli esseri animali potrà acquisire quei diritti che non gli sono mai stati negati se non dalla mano della tirannia. I francesi hanno già scoperto che il colore nero della pelle non è un motivo per cui un essere umano debba essere abbandonato senza riparazione ai capricci di un torturatore. Si potrà un giorno giungere a riconoscere che il numero delle gambe, la villosità della pelle, o la terminazione dell’osso sacro sono motivi egualmente insufficienti per abbandonare un essere sensibile allo stesso fato. Che altro dovrebbe tracciare la linea invalicabile? La facoltà di ragionare o forse quella del linguaggio? Ma un cavallo o un cane adulti sono senza paragone animali più razionali, e più comunicativi, di un bambino di un giorno, o di una settimana, o persino di un mese. Ma anche ammesso che fosse altrimenti, cosa importerebbe? Il problema non è “Possono ragionare?”, né “Possono parlare?”, ma “Possono soffrire?”». Jeremy Bentham. RICCARDO TRESPIDI medico di medicina generale

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La guerra (persa) contro il cancro Il genoma è qualcosa che continuamente si modella e si adatta a seconda dei segnali fisici, chimici e biologici con cui entra in contatto. Ecco perché è fondamentale agire sulla prevenzione primaria Nel 1971 il Presidente Nixon firmò il National Cancer Act, un ambizioso progetto con cui si delineava la strategia della “guerra al cancro”, guerra che gli Stati Uniti erano decisi a combattere ed ovviamente a vincere. Erano gli anni in cui l’uomo era arrivato sulla luna, la fiducia nelle potenzialità della scienza era pressochè illimitata e sembrava che con poderosi finanziamenti ogni traguardo potesse essere raggiunto. Erano anche gli anni in cui prendeva corpo l’idea che il cancro fosse una malattia “genetica” e che nascesse da una singola cellula in qualche modo “impazzita”. Si pensava che per un “incidente genetico” casuale avvenissero una serie di mutazioni a carico del DNA, tali da comportare una proliferazione incontrollata ed una sorta di “immortalizzazione” delle cellule figlie. L’idea era quindi che una sorta di selezione darwiniana conferisse vantaggi in termini di sopravvivenza e capacità di metastatizzare alle cellule figlie via via sempre più aggressive e maligne rispetto a quelle di origine con un processo irreversibile che portava infine a morte l’organismo ospite. Il cancro era ritenuto una malattia dell’età adulta in cui, proprio per l’aumento della speranza di vita, era sempre più probabile che insorgessero mutazioni casuali: in qualche modo il cancro era visto quasi come un prezzo da pagare al nostro modo di vita ed in definitiva allo sviluppo. Se l’origine del cancro risiedeva in un danno a carico del DNA, era logico quindi pensare di risolvere il problema cercando di svelare tutti i segreti del genoma e sperimentare terapie che colpissero la cellula nel suo centro vitale, il DNA appunto. Gli investimenti che furono fatti negli USA ed

in seguito anche in altri paesi del mondo occidentale furono a dir poco esorbitanti, ma, come ha scritto nel 2005 in una esemplare lettera aperta un grande oncologo americano S. Epstein, «dopo trent’anni di reclamizzate ed ingannevoli promesse di successi, la triste realtà è infine affiorata: stiamo infatti perdendo la guerra al cancro, in un modo che può essere soltanto descritto come una sconfitta. L’incidenza dei tumori – in particolare della mammella, dei testicoli, della tiroide, nonché i mielomi e i linfomi, in particolare nei bambini – che non possono essere messi in relazione con il fumo di sigaretta, hanno raggiunto proporzioni epidemiche, ora evidenti in un uomo su due e in oltre una donna su tre» Queste che sembravano pessimistiche considerazioni di qualche medico isolato, hanno in realtà trovato autorevoli conferme in un articolo dall’emblematico titolo “Rethinking the war on cancer” comparso on line a dicembre 2013 nella prestigiosa rivista Lancet (www.thelancet.com). Perchè l’obiettivo non è stato raggiunto? Dove abbiamo sbagliato? Evidentemente concentrare tutte le risorse sulla ricerca di terapie, bene e spesso rivelatesi inefficaci o sulla diagnosi precoce non è stata la strada vincente. In effetti nuove emergenti teorie sulle modalità con cui il nostro genoma si relaziona con l’ambiente ci fanno capire come anche la nostra visione del problema cancro - e non solo - sia stata estremamente riduttiva e di come quindi dobbiamo radicalmente cambiare il nostro punto di vista se solo vogliamo sperare di uscire da questo empasse. Si è sempre pensato al genoma come a qualcosa di predestinato ed immutabile, ma le conogiugno 2014

Ambiente&Salute

L’ambiente modella ciò che siamo, in salute e malattia...

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Ambiente&Salute

scenze che da oltre un decennio provengono dall’epigenetica ci dicono che le cose non stanno così. Il genoma è qualcosa che continuamente si modella e si adatta a seconda dei segnali - fisici, chimici, biologici - con cui entra in contatto. Come una orchestra, deve interpretare uno spartito musicale facendo suonare ad ogni musicante il proprio strumento, così l’informazione contenuta nel DNA viene continuamente trascritta attraverso meccanismi biochimici che comprendono metilazione, micro RNA, assetto istonico, che vanno appunto sotto il nome di epigenoma. L’epigenetica ci ha svelato che è l’ambiente che “modella” ciò che siamo, nel bene e nel male, nella salute e nella malattia.... L’origine del cancro non risiede quindi solo in una mutazione casualmente insorta nel DNA di una qualche nostra cellula, ma anche in centinaia di migliaia di modificazioni epigenetiche indotte dalla miriade di agenti fisici e sostanze chimiche

tossiche e pericolose con cui veniamo in contatto ancor prima di nascere e che alla fine, finiscono per danneggiare in modo irreversibile lo stesso DNA. L’articolo di Lancet sostiene che, per vincere la guerra contro il cancro abbiamo bisogno di una nuova e diversa visione del campo di battaglia: per coloro che da decenni si battono per una riduzione dell’esposizione delle popolazioni agli agenti inquinanti e cancerogeni questa nuova visione del problema ha un unico nome: Prevenzione Primaria, che non può essere ridotta solo alle indicazioni riguardanti gli “stili di vita”, ma che deve intervenire energicamente sulla tutela degli ambienti di vita e di lavoro, come ci indicano drammaticamente anche i dati recenti della cronaca italiana! PATRIZIA GENTILINI patrizia.gentilini@villapacinotti.it

CELLULARI E TUMORE AL CERVELLO: MEZZ’ORA AL GIORNO AUMENTA IL RISCHIO Basta mezz’ora al giorno al cellulare per aumentare il rischio di tumore al cervello. È quanto afferma uno studio dei ricercatori francesi dell’Università di Bordeaux pubblicato sulla rivista scientifica ‘Occupational and Environmental Medicine’. I ricercatori hanno trovato che le persone che hanno usato il loro cellulare o smartphone per più di 15 ore al mese, in cinque anni, in media, avevano tra due e tre volte un maggiore rischio di sviluppare dei tumori rispetto alle persone che avevano utilizzato il proprio telefono cellulare di rado. Tra i tipi di tumore al cervello sviluppato vi era il glioma e il meningioma. I risultati dello studio sono stati pubblicati sull’ultimo numero della rivista britannica Occupational and Environmental Medicine. Gli studiosi hanno esaminato 253 casi di glioma e 194 casi di meningioma riportati in quattro dipartimenti francesi (contee) tra il 2004 e il 2006. Questi pazienti sono stati confrontati con altri 892 soggetti che fungevano da gruppo di controllo, o individui sani tratti dalla popolazione generale. Il confronto ha evidenziato un rischio più elevato tra coloro che hanno usato in modo assiduo il telefono cellulare: in particolare ne erano più esposti coloro che hanno usato il telefonino per lavoro come, esempio, i venditori che riportavano una durata d’uso variabile da due a dieci anni, con una media di cinque anni. La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Occupational and Environmental Medicine, “dimostra che il rischio di contrarre un glioma è doppio per chi usa il cellulare regolarmente e per lunghe conversazioni”. Redazione InformaSalus.it - 14.05.14 INQUINAMENTO TRA LE PRINCIPALI CAUSE DEL CANCRO “L’aria che respiriamo è stata contaminata da un insieme di sostanze che provoca il cancro”, ha dichiarato alla stampa il dottor Kurt Straif del Centro internazionale di ricerca sul cancro (Iarc). “Sappiamo che l’inquinamento atmosferico non è solo un grande rischio per la salute in generale, ma anche una delle principali cause ambientali delle morti per cancro”, ha aggiunto Straif. L’inquinamento che affligge le nostre città è stato classificato nel gruppo 1, cioè sicuramente cancerogeno per l’uomo: come il cloruro di vinile, la formaldeide, l’amianto, il benzene, le radiazioni ionizzanti. Lo scrutinio ha confermato che l’esposizione all’inquinamento protratto nel tempo aumenti la probabilità di sviluppare un tumore al polmone o alla vescica. Almeno dal 3 al 5% dei tumori al polmone derivano dall’inquinamento ambientale:“Classificare l’inquinamento outdoor come cancerogeno umano è un passo importante per spingere all’azione senza ulteriori ritardi”, ha spiegato il direttore dello IARC Christopher Wild. Redazione InformaSalus.it - 17.10.13

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La crisi? Torniamo alla Societas L’incertezza esistenziale si supera guardando all’interesse d’insieme: è questo il concetto chiave della lezione magistrale tenuta dal teologo Vito Mancuso alla convention di Osservaitalia Originale, perlomeno, la scelta dei responsabili di Osservaitalia*, di affidare l’introduzione della convention bolognese alla lectio magistralis di un teologo,Vito Mancuso. Difficile cogliere immediatamente il collegamento fra il pensiero teologico e una società che ha come obiettivo quello di monitorare l’andamento dei consumi in Italia. Ma una volta che si siano lette le conclusioni tirate dagli studiosi dell’associazione, analizzando la montagna di dati sui consumi degli italiani durante questa crisi, che ne ha rivoluzionato la spesa per quasi l’80%, si capisce il titolo scelto dai dirigenti della convention della Conad*: “Scegliamo certezze”, alla presenza di centinaia di fornitori del settore agroalimentare. Del tutto coerente quindi, è sembrata la lezione tenuta alla convention dal teologo Vito Mancuso, docente di Storia delle dottrine teologiche all’università di Padova, che ha subito ripreso la frase “Scegliamo certezze” per approfondirla: «È un ossimoro, perché la certezza non la scegliamo noi ma ce la impongono. Cosa diventa allora la certezza scelta? La ricerca della fede, cioè qualcosa che oggettivamente è incerto ma soggettivamente è certo». Ad avvalorare la sua affermazione, Mancuso cita un detto medievale riportato dal filosofo tedesco Karl Jaspers: «Vengo non so da dove, sono non so chi, muoio non so quando, vado non so dove, mi stupisco di essere lieto». «È un detto che riassume molto bene la coscienza occidentale in tempo di crisi» – sottolinea il teologo. Coscienza che ha messo in discussione la religione della certezza rappresentata, in questo caso, dall’Economia e dalla Politica costituita. L’attuale senso di incertezza che l’indagine di Nielsen/Conad mette a nudo come “malessere esistenziale del consumatore postmoderno” vittima della crisi e dello strapotere del mercato che lo stimola a reazioni compulsive nella continua ricerca di offerte promozionali che soddisfino – direbbe Zygmunt Bauman – la sua ossessione securitaria. Ossessione alimentata dalla paura dell’incertezza e dalla frenesia del consumatore. Questa paura e questa frenesia, che tutti abbiamo

Omnibus

È necessario ripartire da zero, riscrivendo le priorità sociali

provato nel ruolo di compratori/consumatori, durante la crisi si esprimono con maggior forza, nutrendosi l’un l’altro, quali effetti collaterali tipici della nostra società dei consumi. In realtà, secondo Mancuso, i problemi di fondo non sono cambiati. Perché la crisi attuale «prima che economica e finanziaria è di tipo filosofico-spirituale: dopo decenni di fede cieca nella libertà dell’io come motore della crescita, oggi l’Occidente comincia a interrogarsi sui limiti di questo approccio». Secondo il teologo – ed ecco che i limiti fra discipline diverse tendono a sconfinare l’una sull’altra per reciprocamente fecondarsi – da una crisi sistemica come l’attuale, si esce solo rivedendo a fondo il modello di crescita finora adottato, dimostratosi ormai inadatto a offrire risposte adeguate; tanto da favorire il fenomeno della “distorsione dei consumi”. È necessario allora ripartire da zero, “riscrivendo le priorità che ci governano”. Dobbiamo ritornare ad essere Societas, una comunità di “soci” che ricominciano a guardare all’interesse d’insieme. Dobbiamo ritrovare una Nuova coscienza per uscire dalla coscienza occidentale inevitabilmente in crisi. «Noi non siamo dotati di libertà assoluta, questo è il punto significativo. Per essere veramente liberi occorre acquisire una dimensione autonoma nella propria solitudine». Questo obiettivo ci porterà a coltivare un rapporto armonioso con la natura, a restare in contatto vero con la realtà, e sopratutto a sconfiggere la menzogna, quella in particolare che alberga dentro di noi: «… avendo la massima apertura alla rivelazione continua della vita e alla sua dimensione eucaristica. In fondo noi siamo solo un pezzo di materia che diventa pensante». A CURA DI AGOSTINO ALDRIGO *Osservaitalia (www.osservaitalia.it), nato in collaborazione con Conad e Nielsen, si propone di monitorare l’andamento dei consumi in Italia e approfondirne il significato con convegni ecc. giugno 2014

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Nanopatologie 22

Sfondiamo qualunque limite e ce ne stiamo zitti. Occhio non vede...

A tale of two cities Quasi impossibile trovare nel mondo chi si occupi di questa patologia planetaria; e altrettanto impossibile trovare un paese i cui abitanti abbiano coscienza di ciò che sta davvero accadendo Nel 1859 Charles Dickens scrisse il suo secondo (e ultimo) romanzo storico. La trama si dipana al tempo della Rivoluzione Francese tra Londra e Parigi e, per questo, forse senza grande fantasia, il titolo che l’autore gli attribuì fu A Tale of Two Cities che tradotto, fa Un Racconto di Due Città. Oggi quelle due stesse città si guardano ancora in cagnesco, e non per le divergenze politiche di due secoli fa molto abbondanti, ma per fatti un po’ meno eleganti: la sporcizia. Alla fine dell’ultimo inverno giornate relativamente calde si alternavano a nottate fredde, e questo, assicurano alcuni meteorologi, costituisce un elemento favorente l’accumulo d’inquinanti nell’atmosfera.Va da sé che sia il cielo sovrastante le città ad essere il più interessato dal fenomeno, qualcosa che, in un certo modo, potrebbe ricordare ciò che accadde a Londra nel dicembre del 1952. Allora lo chiamarono Grande Smog e si trattava di un addensamento di particelle carboniose provenienti in gran parte dagli effluenti dei camini domestici. Anche allora fu una deviazione della meteorologia dai suoi comportamenti abituali ad innescare il fenomeno. Durò cinque giorni e in quei cinque giorni a Londra non si vedeva a un palmo dal naso, il fumo invadeva perfino cinema e teatri che, perciò, vennero chiusi, e i morti accertati furono non meno di 12.000 con almeno 100.000 persone che ne uscirono danneggiate nella salute. Aggiungo che quell’incidente, se così lo si può chiamare, convinse i britannici a non utilizzare più il carbone, cosa che appare del tutto dimenticata dai geni del secondo decennio di questo secolo che riesumano quel carburante spacciandolo come una benedizione del cielo e, grottescamente, giugno 2014

come la fonte energetica dell’immediato futuro. Tornando a noi, nel tardo inverno 2014 Francia settentrionale e Belgio furono particolarmente colpiti dalle polveri e da altri veleni che la mancanza di vento impediva di disperdere (disperdere, comunque, non ha nulla a che vedere con un’impossibile scomparsa), tanto che gli amministratori di diverse città, Parigi in testa, cercarono di dissuadere gli abitanti dall’usare mezzi pubblici, per esempio adottando il perfettamente inutile provvedimento delle targhe alterne o, certo più efficacemente, rendendo gratuiti i trasporti pubblici. Di lì a non molto anche Londra cominciò a sperimentare condizioni del tutto analoghe, nella circostanza aggravata da correnti meridionali in quota che portavano sabbie sahariane e, stando almeno a quanto sostenuto dal famoso King’s College cittadino nella sua sezione ecologica, nientemeno che dalle porcherie provenienti da Parigi. Che fare? La risposta immediata è venuta dal sindaco Boris Johnson per bocca del suo più o meno equivalente di un assessore all’ambiente Bob Neill: niente. Niente perché non c’è bisogno di far nulla: Londra – dicono il sindaco e il collaboratore alzando contemporaneamente il britannico sopracciglio – è molto più avanti di Parigi in campo ambientale. Vabbè, ammetto di non arrivare a capire che diavolo significhi l’affermazione e come possa trovare applicazione nella circostanza. Così, se qualcuno mi aiuterà gli sarò grato. Resta il fatto, comunque, che, superiorità o no, Londra sta superando a tutta velocità i limiti di legge (non quelli scientifici che sono ben altra cosa) riguardanti l’inquinamento. A questo, poi, si aggiunge l’episodio imbarazzante del podista dilettante cascato morto dopo aver tagliato il traguardo della 34° Maratona


NUOVO CALENDARIO BIODINAMICO 2014

Nanopatologie

di Londra, a detta di molti proprio a causa dei veleni che avevano invaso i suoi polmoni. Nulla di certo, per carità, però… Noi? Noi - noi italiani, intendo - abbiamo nel DNA l’essere furbi. Non ho scritto intelligenti: furbi. Noi sfondiamo qualunque limite, sempre che le macchinette di controllo non siano taroccate come non infrequentemente è il caso, o che le sunnominate macchinette non siano per una bizzarria della sorte in manutenzione proprio nei momenti critici. Noi sfondiamo e ce ne stiamo zitti. Occhio non vede, cuore non duole. A migliaia di chilometri di distanza da noi, molte città cinesi sono avvolte quasi cronicamente da cappe impenetrabili di polveri, e così non poche città indiane. Io stesso ne sono stato in più di un’occasione impotente testimone. Non sono da meno gli Stati Uniti, un paese pervicacemente indifferente ai problemi ecologici che stanno portando ad una rivoluzione planetaria dai risultati tanto ovvi quanto non certo desiderabili. Ma è difficile, se non impossibile, trovare una plaga del mondo dove chi ne ha il dovere si occupi di questa patologia planetaria in aggravamento accelerato facendo ciò che non solo la scienza ma il più comune buon senso impongono di fare. Ed è altrettanto impossibile trovare un paese in cui gli abitanti abbiano davvero, tutti e al di là delle chiacchiere, coscienza di ciò che sta realmente accadendo. Milioni di tonnellate di polveri indistruttibili vengono vomitate senza sosta da impianti industriali privi di qualunque sistema di mitigazione, automezzi spinti da motori tecnologicamente vetusti e con carburanti dalla composizione folle percorrono le strade e navi forse ancora più demenziali solcano quelle fogne che sono diventati gli oceani. A me viene da sorridere, sorridere amaro, quando mi viene rivolta la solita, ingenua quanto disperata domanda:“Qual è la distanza di sicurezza da un inceneritore?” Fonderia, cementificio, impianto a biomasse non fanno differenza. La risposta è che non esiste alcuna distanza oltre la quale ci si possa dire al riparo. Le sabbie del Sahara, granelli milioni di volte più pesante delle polveri che

Nuova grafica, testi riveduti e ampliati, disegni originali, uso sapiente del colore in base alla stagione e numerosi consigli utili per coltivare con il metodo biodinamico. Il calendario è edito dalla Biolca con i consigli di Paolo Pistis. Si configura come un vero e proprio calendario che si può appendere al muro e che riporta ogni mese le indicazioni per le semine e per le varie lavorazioni e uno spazio per le annotazioni giornaliere. Si può richiedere alla Biolca tramite tel/fax allo 049 9101155 o al cell. 345 2758337 (Martina) o tramite mail a info@labiolca.it Contributo E.8,00 + 1,28 (spese postali)

escono dalle combustioni industriali, sono capaci di volare per migliaia di chilometri, e il pianeta è talmente piccolo da rendere facilmente praticabile per gl’inquinanti il cammino che separa i continenti. L’uomo, di gran lunga il più stupido tra gli animali, è perfettamente a conoscenza di tutto questo. Glielo dice la scienza che lui stesso ha prodotto, glielo dicono le sue apparecchiature di controllo, glielo dicono le statistiche sull’incremento vertiginoso di malattie come il cancro, cancro che è solo il più vistoso tra le malattie da inquinamento. Che cosa facciamo per metterci una pezza? Il sindaco di Londra ha risposto per tutta l’umanità: niente. STEFANO MONTANARI giugno 2014

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L’architettura della meraviglia 24

Architetture impossibili non umane, che sanno di miracoli veri

Antonio Gaudì, genio esuberante L’uomo non crea: egli scopre, e parte da questa scoperta. Chi cerca le leggi della natura per conformare ad esse opere nuove, collabora con il Creatore. Chi copia, invece, non collabora Il sole è ancora alto, la calura pesante: i trencadis vibrano abbagliati dalla luce carica, violenta, di agosto. Immensità di frammenti di ceramiche e vetri rotti, spesso scarti di vasellame e bottiglie, nel concetto nobile del riuso. Parco Güell esplode di colori. «Meriggiare pallido e assorto presso un rovente muro d’orto…» recitava Montale. Ecco, un’angoscia leggera, quasi amica, comincia a scavare provocata dall’ arsura che prende e trattiene il respiro, come in un quadro di paesaggi assolati di De Chirico. Afosità, sete, paesaggi di soli gialli appena scoloriti, aridità, plaza de toros, don Chisciotte, la Mancia, i mulini senza vento, terre aspre, odore di pesce, pescatori, grandi poeti e scrittori, fiori immobilizzati dalla luce, montagne bruciate, alhambre, cupole moresche, arene, tauromachia, pitture picassiane, bizzarrie di Dali. E mare. Mediterraneo, diceva Gaudì, significa «nel mezzo della Terra». Qui la luce è a 45°, è quella che definisce meglio i corpi e ne mostra la forma. Equilibrio di luce, né troppa, né troppo poca. Nel Mediterraneo s’impone la visione concreta delle cose, sede della vera arte, e equilibrio tra ragione e sentimento. La Spagna. E Gaudì. E architetture impossibili, non umane, oltre a tutto. Sacre. Che sanno di miracoli veri. Artista di intelligenza angelica, la quale si muove nelle tre dimensioni, che opera direttamente nello spazio. L’uomo normale non agisce finché non vede quanto già è stato fatto; l’architetto spagnolo era oltre a questo limite. Da sempre. Genio artistico radicato in una grande personalità, architetto sereno e grande innamorato della fede che ha permeato la sua sconfinata opera. Questo è stato Gaudì. giugno 2014

Egli pensava che l’uomo realizza l’arte per l’uomo e che quindi l’arte doveva essere razionale, e pensava che bisognava essere attenti a ogni dettaglio, a prevedere ogni difficoltà futura. Ma quello che mi piace del suo pensiero è che l’uomo deve direzionare la propria vita verso una progressione continua, verso un miglioramento costante: «L’uomo non può fare a meno dei gradini, alti o bassi che siano: deve sempre salire gradino dopo gradino, in intelligenza, in virtù, in forza ...» Gaudì e la creatività: «La creazione continua incessantemente attraverso la mediazione degli uomini; l’uomo non crea: scopre e parte da questa scoperta. Chi cerca le leggi della natura per conformare ad esse opere nuove collabora con il Creatore. Chi copia non collabora. Per questo motivo, l’originalità consiste nel tornare alle origini». In quella fine ‘800 dove neoclassicismo e romanticismo non riuscivano più a dare nutrimento, Gaudì preferisce forme viventi, che dinamizzano lo spazio. Ritorno alle origini che significa ripren-


L’architettura della meraviglia

dere la funzione primaria e più eccelsa dell’uomo: proiettare il proprio spirito sulla natura, perché questa, a sua volta, venga plasmata in modo nuovo nelle sue opere. Si arriva così alla plasticità cosmica di Parco Güell, della Casa Batlò, della Casa Milà. Così, per la prima volta l’architettura esce dal proprio campo e entra in quello delle arti figurative. All’Esposizione Universale di Parigi del 1889, Gaudì conosce il suo mecenate, Eusebi Güell che gli chiede un progetto che diventerà poi un parco pubblico. Salire la doppia scalinata, solenne ingresso a un paradiso ancora sconosciuto ma imminente, entrare nella sala ipostila sorretta da colonne doriche arcaizzanti che sostengono un mare chiaro, frammentato in piccole gocce, perdersi nella soprastante e serpeggiante panca rivestita di vetri, mosaici infiniti dai colori sgargianti. Casa Milà o la Pedrera. La facciata di pietra comincia a ondulare come spinta da una lieve brezza, serpeggia libera da vincoli, vive spensierata la sua policromia di cristalli e ceramica. Sinuosità protetta dai camini-guerrieri, sopra il tetto. C’è, all’interno, un appartamento di una famiglia borghese degli anni ’10. Qui Gaudì opera un miracolo: arrotonda tutti gli angoli delle stanze, ammorbidendo così la spigolosità rigida. Piccolo accorgimento che provoca la sensazione di avvolgimento della massa muraria: «Spariranno gli angoli e la materia si manifesterà abbondante nelle sue rotondità astrali: il sole vi penetrerà per i quattro lati e sarà come un’immagine del paradiso». Mosaico in pasta vitrea, con duecento dischi della stessa pasta ma con spessori e colori vari, sono come piccoli pianeti su un cielo brillante che cambia colorito col variare della luce. Ondulazione sommessa, che si accende di vibrazioni pastose, talvolta inneggianti ai mari, oppure alle fioriture, agli universi stellati. E sopra, a coprire, maioliche squamose di blu. Questa, Casa Batlò. Il “cimbatorio” simboleggiante Cristo, la facciata della Natività orientata verso il sorgere del sole, quella della Passione verso il tra-

montare; quella colpita e nutrita dalla luce pomeridiana è quella della Gloria. Così Gaudì ha costruito una chiesa senza fine, com’è giusto che sia un’opera divina che si trasfigura, dove forme inattese, dettagli significativi, maestosità creativa, sono l’anticamera della Bellezza: «La Bellezza è lo splendore della Verità; senza verità non c’è arte. Per trovare la Verità bisogna conoscere bene gli esseri del Creato». Negli anni della massificazione dell’arte, per cui tutti vanno a vedere le grandi mostre di pittura come si va al mercato, senza capirci poi molto, anche Barcellona non sfugge a questa regola. Come ci si dovrebbe porre di fronte al miracolo gaudìano? Sicuramente andare a vedere la casa Batlò o la Sagrada Familia è buono, importante, ma quello che serve è l’approccio. Si dovrebbe andare lì in “religioso silenzio”, quasi come in pellegrinaggio. C’è una sacralità in ogni forma del Maestro, in ogni fuga di un mosaico, in ogni forma inventata. E bisogna capire soprattutto la grandezza di Gaudì. Si, pellegrinaggio verso questo Maestro. Santo subito? MAURIZIO SIGNORINI giugno 2014

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Piante popolari

Hypericum perforatum L. - Hypericaceae

Iperico Fioritura: maggio-giugno Parti raccolte: sommità fiorite Tempo di raccolta: maggio-agosto

Bussoletta Botanica

Come riconoscerla Erba perenne, cespugliosa, alta non più di mezzo metro, con fusto rigido, eretto e ramificato. Le numerose foglie, prive di picciolo, lanceolate e brillanti, viste in controluce, mostrano delle tasche ricche di essenze, traslucide e trasparenti, tanto da indurre Linneo ad attribuire il nome perforatum alla pianta perché, se osservate in controluce, sembrano attraversate da tante perforazioni. I fiori sono riuniti in infiorescenze, hanno petali di un intenso giallo dorato, picchiettati al margine di evidenti punti neri e stami riuniti in tre fascietti. Se si spezza un ramo o si schiaccia tra le dita un fiore, ne esce un liquido rosso. Dove osservarla Cresce negli incolti erbosi solatii, lungo i bordi delle strade, nelle boscaglie e nei luoghi asciutti per lo più in colonie cospicue.

Frammenti di etnobotanica

Usi liquoristici: si macerava una manciata di fiori, raccolti nel giorno della festa di San Giovanni (24 giugno), in un litro di grappa, per tre settimane al sole. Usi magici: la pianta, colta nella notte del 24 giugno, era conservata in casa, appesa all’interno delle porte, per allontanare il malocchio e per bruciarla se si percepivano presenze inquietanti; le fronde fiorite e la pianta intera venivano utilizzate per “segnare” i disturbi dell’eczema. Usi ornamentali: si usavano per ornare le tombe e gli altari domestici. Usi medicinali: era preparato un olio di oliva ottenuto mettendo a macerare i fiori finché l’oleito assumeva un intenso colore rosso.Veniva applicato localmente come lenitivo su ferite purulente, lesioni cutanee, ustioni, punture di insetti. Usi tintori: le sommità fiorite fresche, messe a macerare per una notte in acqua, consentivano di tingere, in una gamma di colori che viravano dal giallo cromo al grigio-verde, le stoffe di lana e di seta e di colorare liquori e sciroppi domestici. Usi veterinari: il macerato veniva usato come cicatrizzante sulle ferite e sulle abrasione di cavalli, bovini, cani e gatti.

Briciole d’Archivio

Sinonimi Hypericum Dod.; Hypericum vulgare Tournef.; Hypericum vulgare, sive Perforata caule rotundo, foliis glabris I.B.; Hypericum linearifolium Lamar.; Herba perforata, Trag.; Androsaemum minus, Ger..

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Giovamenti / Nocumenti

Virtù. Di fuori. [..] Le frondi impiastrate insieme col seme, giovano alle cotture del fuoco, & alle piaghe delle gambe. L’herba applicata pesta sopra la morsura, giova à i morsi velenosi. Scrivono alcuni esser l’Hipperico tanto in odio à i diavoli, che abbrusciandosi, & facendosi fomento con esso nelle case, ove si sentono, subito se ne partono via, & però è chiamato da alcuni cacciadiavoli,[..]” (Castore Durante, in “Herbario Nuovo”, 1585)

Piante popolari

Virtù. Di dentro. Il seme bevuto con vino, caccia fuori le pietre delle reni, & vale contra i veleni, & i morsi de gli animali velenosi. Vale nelli sputi, & vomiti del sangue. Il medesimo bevuto al peso di due dramme con brodo di carne caldo fa andare comodamente del corpo, purgando la colera. [..]

Ricetta locale

Olio di Iperico Mettere a macerare per una settimana cinque manciate di fiori Iperico in mezzo litro di olio di oliva. Aggiungere un quarto di litro di vino bianco, agitare e porre a bollire a bagno-maria sino a completa evaporazione del vino; quindi filtrare. Si ottiene un liquido di color rosso cupo che va conservato in bottiglia scura e ben tappata.Veniva applicato localmente in caso di ustioni, ferite, cancrene e abrasioni poiché svolgeva un’azione cicatrizzante e lenitiva. (Montericco, luglio 1958, Maria, anni 47, casalinga-contadina)

Ricetta Storica

Olio rosso per le piaghe Raccogliete l’erbe verso il tempo di San Giovanni sul mezzo giorno, & avvertite, che di tré, o quattro giorni avanti non sia piovuto, poi nettatele bene, et fatele asciugare all’ombra frà due pezzi per lo spatio d’una notte, dopo questo le farete bollire in un vaso di terra vitriato con l’oglio d’oliva fino alla diminuzione della terza parte: colatela per una pezza, e spremetelo ben forte, e conservate quest’oglio in una caraffa, per servirvene al bisogno, che quando verrà, lo farete scaldare, e con esso fregherete le parti afflitte: per impedire gli aborti si ungono le anguignalie il nono mese, & istessamente il settimo se vi fosse qualche timore d’abortire. (Madame Fochetti, in “Secreti overo Rimedij”, 1731) ANTONIO TODARO - FOTO DI PATRIZIO VIARO NEL PROSSIMO NUMERO Nel prossimo numero di Biolcalenda verrà presentato il Finocchio selvatico, Foeniculum vulgare Miller. Apiaceae, erba robusta, annuale o perenne, aromatica, con fusto cilindrico, ramificato e alto anche un paio di metri. È il progenitore del finocchio coltivato. Segui la rubrica anche su http://www.labiolca.it/piante-popolari giugno 2014

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Oriente - Occidente

La difficoltà della comunicazione tra Civiltà lontane

Sam ādhi

Con questo termine l’antico sanscrito indica una modalità di pensiero circolare, che partendo dalla rinuncia all’“io sono” consente di giungere all’inversione del flusso della consapevolezza Si potrebbe essere tentati a tradurre samādhi con l’italiano intuizione ma si andrebbe fuori strada perché il termine sanscrito implica una serie di concetti a noi ignoti e atti a modificare radicalmente le modalità del pensare. Quella che noi chiamiamo intuizione è una specie di lampo di genio che sembra giungere improvviso, da livelli profondi, in maniera non deliberata. Un pensiero lo si costruisce ed elabora, un’intuizione arriva ad un occidentale quando vuole lei, tanto che si può dire di aver fatto un pensiero ma si è eventualmente avuta un’intuizione. Diversa è la situazione per chi fosse in grado di effettuare un samādhi. Il normale pensiero occidentale è costituito da una catena associativa che allinea i singoli pensieri in una lunga serie logica piuttosto fragile e facile da spezzare mentre il pensiero orientale appare circolare, centrato su di un tema attorno a cui si organizzano le associazioni mentali. Si sentono uomini che si lagnano dell’apparente irrazionalità del pensiero femminile che però ha più affinità col pensiero orientale di quello maschile logico-razionale. Può sconcertare una visione a-logica capace di cogliere il problema senza sforzo. Il samādhi è una modalità di pensiero circolare con rinuncia all’io sono che può essere appresa. Ad un certo punto di concentrazione avviene un fenomeno inaspettato che consiste nell’inversione del flusso della consapevolezza; questa, pertanto, non va più dal

soggetto al tema, cosa che implica normalmente un notevole sforzo ma si porta dall’oggetto considerato al meditante. Di tipi di samādhi ne vengono elencati diversi, sette per la precisione, a seconda del livello mentale in cui si piazzano ed è certo che poter avere un’intuizione a comando è una facoltà che val la pena di conquistare. Anche l’effetto di rinuncia al “Lei non sa chi sono io” sarebbe un notevole contributo alla bonifica della mente collettiva. Umiltà intellettuale, consapevolezza socratica del “sapere di non sapere”, cessazione a livello universitario della piaga delle baronie, non sarebbero effetti sociali di scarso rilievo. Mi è caro chiudere con una massima di Ennio Flaiano: Colui che crede in sé stesso vive coi piedi fortemente poggiati su di una nuvola. Intendiamoci: la fiducia in sè stessi è buona cosa; è la nuvola di pregiudizi che non sostiene. GUIDO SGARAVATTI guisga@tiscali.it - www.fareyoga.it

DONA IL TUO 5 X MILLE ALL’ASSOCIAZIONE CULTURALE LA BIOLCA A te non costa nulla in più. Per la nostra associazione è un importante aiuto che ci permette di sviluppare ulteriormente i nostri progetti a difesa della salute e dell’ambiente. Nella prossima dichiarazione dei redditi nell’apposito spazio metti la tua firma e scrivi il codice fiscale della Biolca: 80027480286

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Il mostro mangiatutto Costruire insieme ai nostri bambini un Mostro Magico ci aiuterà a ridere, fingere, parlare e giocare, toccando con leggerezza e simpatia argomenti vivi nei nostri pensieri di ogni giorno MATERIALE NECESSARIO

Riciclamondo

Spazio di manualità artistica per bimbi e adulti

1. Un foglio da disegno usato/scarabocchiato che misuri circa cm30 x cm40 2. Qualche pezzettino di carta bianca e colorata circa cm10 x cm10 3. Strisce di cartoncino colorato di circa cm25 x cm5 4. Pennarelli o altri colori 5. Una salvietta colorata 6. Un cartoncino di circa cm15 x cm15 recuperato da un vecchio scatolone 7. Colla tipo stick 8. Spillatrice Recuperiamo in giro per la casa pezzi di carta e cartoncino colorato un po’ stropicciati e già usati, scegliamo tra gli scarabocchi spiegazzati quello fatto su un foglio grande, mettiamo tutto insieme e con tanta fantasia realizziamo il nostro Mostro Mangiatutto. Quel mostro che tutti, grandi e piccini, sempre sogniamo e mai ci stancheremo di desiderare, il mostro, brutto sporco e cattivo che si mangia le nostre paure, tutte le cose sgradevoli che non vorremmo mai vedere, le schifezze che ci fanno soffrire, le immondizie che non riusciamo a smaltire! Da sempre i mostri terrorizzano e affascinano gli esseri umani, che li usano per esprimere sentimenti complicati. CREATTIVITÀ di Anna Berton è una realtà imprenditoriale del territorio che nasce nel 2000. Alla base di questo progetto c’è il desiderio di inventare un lavoro che renda realizzabile il sogno di dedicare più tempo possibile alla fantasia e alla creazione artistica su vari livelli. Dare spazio al proprio istinto creativo, trovando la possibilità di esprimere e fare ricerca personale dal punto di vista culturale e dell’inventiva. Attuare interesse culturale artistico nel territorio. www.annaberton.com giugno 2014

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Riciclamondo 30

1.

Sul foglio scarabocchiato cm30 x cm40 continua lo scarabocchio con segni e segnacci davanti e dietro al foglio.

2.

Prepara una strisciolina di carta bianca circa cm40 x cm3 e come indicato sul disegno ritaglia i denti in modo irregolare.

3.

Incolla la fila dei denti su uno dei due lati lunghi del foglio scarabocchiato.

4.

Distribuisci una striscia di colla su uno dei lati corti del foglio scarabocchiato.

5.

Incolla come sul disegno il lato A sul lato B, in modo da realizzare un tubo di carta.

6.

Appoggia il tubo di carta in piedi sul piano da lavoro tenendo i denti verso il basso.

7.

Schiaccia con forza il tubo verso il basso.

8.

Otterrai un tubo schiacciato.

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Riciclamondo

9.

Se il cilindro si apre o si scolla sistemalo e poi dagli forma di tubo curvo come sul disegno. Incolla il tubo di carta sul cartoncino cm15 x cm15 recuperato dallo scatolone in modo che i denti risultino dal lato superiore bene in vista. Per fissarlo con forza infila la mano dentro il tubo e schiaccia il fondo sul cartone.

10. Ritaglia occhi, corna e orecchie utilizzando i pezzi di cartoncino colorato, un occhio misurerĂ circa cm5 di diametro.

11. Uniscili fra di loro come sul disegno utilizzando la pinzatrice. 12. Decora a piacere gli occhi, le orecchie e le corna.

13. Ritaglia la lingua molto lunga. 14. Fissa con la colla la lingua infondo alla bocca del mostro

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Riciclamondo

15. Utilizzando le strisce di cartone cm25 xcm25 ritaglia la coda, le braccia e le gambe, colorale e decorale a piacere.

16. Fissa con la pinzatrice la coda dietro e in basso, le gambe davanti in basso, le braccia davanti in alto, come sul disegno. 17. Incolla sulla punta della lingua una piccola mosca o rana o insetto di carta. 18. Schiaccia su se stessa la salvietta colorata aggiungendo un po’ di colla, realizza in questo modo una pallina, fissala con la colla tra gli occhi per realizzare il nasone del mostro.

Riempi la bocca del mostro con qualsiasi cosa che trovi la intorno! Se lo rovesci lui sputerĂ tutto fuori! Usalo come nascondiglio segreto per i tuoi piccoli giocattoli preziosi!

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Vita! Che cos’è la vita? La vita esiste in un organismo fino a quando le cellule comunicano tra loro. Ecco perché comunicare, condividere emozioni, saper ascoltare e comprendere è così fondamentale Ogni volta che penso alla Pasqua non posso fare a meno di riflettere sul significato della resurrezione, ossia del ritorno alla vita. Miracolo straordinario e cardine delle religioni cristiane, questo avvenimento forse ha un significato più profondo rispetto a quello che ci siamo abituati a considerare. Mi è capitato di osservare alcuni bambini, di ascoltare i loro discorsi, e mi sono accorta con dispiacere che non sempre i genitori hanno insegnato loro ad avere rispetto per la vita. Sono inorridita allo spettacolo di piccoli torturatori di farfalle (perché strappar loro le ali?), crudeli seviziatori di lumache (a che scopo sperimentare la capacità di una chiocciolina di vivere in una ciotola piena d’acqua? Dove troverà l’erba per nutrirsi?). Non gliene importa niente. E perché? Perché questi sono esseri piccoli. Non pensano che la sofferenza non dipende dalle dimensioni. Da qui a dedurre che lo scarso rispetto che questo genere umano ha per la natura, gli altri esseri viventi e il mondo che ha intorno dipenda proprio dal non dare importanza alla vita, il passo è breve. Inquiniamo, distruggiamo, sfruttiamo, senza pensare, senza rispetto. Uccidiamo centinaia di migliaia di capretti di appena un mese di vita per mangiarli. Ha senso festeggiare la resurrezione con un massacro di lattanti? Ho dato dell’infanticida a un conoscente. Ha risposto candidamente: ma il capretto è buono! Che dire? In effetti uomini come Einstein e Leonardo da Vinci erano vegetariani. Sarà un caso? Uno dei ricordi più dolci della mia infanzia è di quando mio nonno mi portava nell’orto. Guardavamo i fiori, le formichine, le farfalle. Mi lasciava libera di scorrazzare tra insalate e rapanelli, tra margherite, violette e basilico. Ho imparato ad apprezzare le forme di vita più piccole, più semplici, ho imparato a gioire della vita; forse grazie a lui, da

grande, mi sono laureata in agraria. A kakilandia i bambini guardano le formiche senza disturbarle, spostano i lombrichi dalla strada per evitare che le macchine li schiaccino, traslocano le lumache dalle nostre insalate alle piante infestanti. A kakilandia non siamo matti, siamo diversi. Sto per farvi una domanda difficile, una domanda che anch’io mi sono posta. Che cos’è la vita? Ho fatto questa domanda a molti medici, pensavo fossero le persone più adatte a darmi una risposta, pensavo che almeno loro avessero capito che differenza c’è tra un corpo vivo e un corpo morto, invece no. Ma questo fenomeno meraviglioso chiamato vita, che cos’è? Alla fine una risposta soddisfacente l’ho ottenuta: la vita esiste in un organismo fino a quando le cellule comunicano tra loro. Fantastico! Dunque la vita è intrinsecamente connessa alla comunicazione, alla condivisione delle informazioni, al parlare lo stesso linguaggio, al saper ascoltare e comprendere. Sono valori che si imparano solo in famiglia, la scuola è troppo presa a insegnare l’uso del computer. Ma allora questo ritorno alla vita che festeggiamo con la Pasqua, non potrebbe essere una preziosa occasione per riportare la nostra attenzione, troppo spesso distratta dalle futilità del quotidiano, al vero valore di questo nostro meraviglioso viaggio terreno? Ricominciamo a guardare con stupita meraviglia quanta bellezza, quanta vita abbiamo intorno. Ricominciamo a cercare il buono in ogni cosa, a comprendere e a rispettare quanto di bello esiste. Perfino in una città come Milano il tronco dello spino di giuda si adorna di magnifici fiori rosa, e alcune minuscole piantine hanno l’ardire di crescere e fiorire nelle crepe dell’asfalto. Tutto è vita! MARINA MARIANI giugno 2014

Cronache da Kakilandia

Riflessioni del dopo Pasqua

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Agricoltura biologica 34

Impegno pluriennale ma soddisfazione garantita

Asparago e fragola L’impianto di asparagi e fragole nel nostro orto dura più anni e per questo ha bisogno di attenzioni e cure diverse dalle altre piante. Un vademecum contro infestanti, parassiti, attacchi “animali” Asparago Con l’arrivo dell’estate siamo nel pieno del ciclo di coltivazione dell’asparago, anche se verrebbe più facile pensare che a questa pianta basta dare attenzione durante il mese di aprile, mese nel quale si raccolgono le parti edibili: i turioni. L’asparago è una pianta perenne che, in una normale coltivazione, dura tra i 10 e i 15 anni. La piantina prodotta da seme o la cosiddetta “zampa” (radici di un anno con i germogli in gemma) vanno piantate in primavera in terreni soffici e lavorati in profondità, facendo attenzione a garantire una buona quantità di sostanza organica, dando preferenza a letame ben maturo da interrare a una profondità di circa 40 cm sopra i quali distendere un po’ di terreno su cui appoggiare successivamente sopra la piantina. Man mano che la vegetazione si sviluppa ed i germogli crescono, va coperto il canale così formato fino a livellare completamente il terreno. Nei primi due anni di coltivazione (che diventano tre se si parte da piantine) è assolutamente sconsigliato raccogliere i turioni dato che nei primi anni la pianta ne produce pochi. Dai turioni allungati, infatti, usciranno le foglioline che, grazie alla fotosintesi, produrranno i nutrienti che andranno ad alimentare e rinforzare le radici le quali costituiscono le sostanze di riserva utili alla produzione dei turioni negli anni successivi. Ecco quindi perché si consiglia di raccogliere solo dopo almeno tre anni in modo tale da permettere una buona e completa formazione di un apparato radicale robusto ed in grado di sopportare la produzione per un periodo più lungo. La raccolta degli asparagi non deve durare più di 40 giorni per permettere la pianta, anche dopo i primi anni, di vegetare per accumulare le sostanze giugno 2014

Giovane asparagiaia con sovescio di trifoglio violetto e... infestanti!

per gli anni successivi. L’asparago è una pianta esigente dal punto di vista nutrizionale pertanto si consiglia di apportare buona sostanza organica, ricca di tutti i nutrienti necessari, attraverso letamazioni, l’apporto di compost aziendale ben maturo o sovescio. L’asparago è una pianta esigente anche dal punto di vista idrico per cui è consigliabile, prima dell’impianto, pensare all’irrigazione che può essere fatta con la manichetta sulle file coltivate oppure interrando la stessa manichetta a circa 20-30 cm di profondità ad una distanza di 20 cm da dove verrà successivamente collocata la piantina. Le piante vanno messe su file distanti almeno 2,5 m e a 50 cm circa sulla fila. Se vengono piantati su terreni sani e gestiti con un’adeguata irrigazione e apporto di sostanza organica, vengono difficilmente attaccati dai parassiti, soprattutto se si utilizzano varietà locali o vecchie che, se non producono tanto quanto le nuove, sicuramente sono molto più resistenti. È consigliabile mantenere sempre pulite le file


Fragola Anche le fragole sono piante che durano più anni ma la loro gestione è decisamente diversa rispetto a quella degli asparagi. Innanzitutto occorre precisare che esistono svariate tipologie di fragole: quelle che producono frutti piccoli (che assomigliano alle fragoline di bosco), quelle che ne producono lungo tutta la stagione da aprile a ottobre e quelle cosiddette “rifiorenti” che fruttificano in tarda primavera e all’inizio dell’autunno. Una pianta di fragole può durare qualche anno ma generalmente dopo il secondo anno viene sostituita a causa della forte perdite di produttività. Queste piante, però, si possono riprodurre per “stolone” ovvero una sorta di ramo accessorio lungo il quale spuntano quelli che sembrano ciuffi di foglie con radici che possono essere staccate dalla pianta madre e piantate come nuove piante

singole. Quando le piante non vengono messe in aiuole con la pacciamatura in telo plastico, capita spesso che queste nuove piante si affranchino sul suolo coprendo tutta la superficie di terra disponibile e riempiendola di nuove piantine di fragola. Per questo è importante, se si vuole mantenere un certo ordine, pulirle durante la stagione produttiva e prima dell’inverno eliminandone tutti gli stoloni, decidendo se buttarli oppure utilizzarli per fare delle nuove piante. Le piante di fragola preferiscono terreni soffici e asciutti pertanto è fondamentale piantarle su aiole, decidendo prima dell’impianto come contrastare lo sviluppo delle erbe infestanti. È infatti sempre consigliabile provvedere alla pacciamatura che può essere fatta con teli di plastica, plastica biodegradabile, cellulosa (carta) da mettere sul terreno prima del trapianto oppure con paglia che va messa tranquillamente dopo il trapianto. È preferibile coltivare le fragole sotto serre o tunnel, questo per evitare che prendano la pioggia durante la maturazione, cosa che comporta due problemi principali: la diluizione degli zuccheri (perdita di gusto del frutto) e la più facile insorgenza di malattie fungine. Le piante di fragola sono soggette generalmente ad attacchi di malattie fungine come la vaiolatura (comparsa di macchie tondeggianti sulle foglie) e la botrite (comparsa di muffa grigia sui frutti e sui gambi delle foglie). Queste si possono affrontare con trattamenti anche preventivi a base di rame o, meglio, propoli la quale favorisce anche una buona allegagione dei fiori ed una più omogenea formazione dei frutti (che botanicamente in realtà sono falsi frutti, poiché il vero frutto è l’achenio che sarebbe il semino giallo “aggrappato” sul calice ingrossato!). Dal punto di vista degli attacchi “animali” sono soggette soprattutto agli acari (ragnetto rosso e giallo) difficilmente visibili ad occhio nudo ma che formano una fitta puntinatura grigiastra e una fitta rete di microscopiche ragnatele. Gli acari si tengono distanti con prodotti a base di zolfo o di estratti vegetali. LUCA MICHIELETTO giugno 2014

Agricoltura biologica

di asparagi dalle erbe infestanti poiché queste competono per l’assorbimento dei nutrienti e dell’acqua, sono spesso veicolo di parassiti e soprattutto perchè limitano la circolazione dell’aria. In ogni caso è consigliabile verificare, soprattutto nei momenti in cui c’è poca circolazione d’aria e molta umidità, la presenza di malattie come la ruggine o similari, tipiche dell’asparago, ed in quel caso intervenire con prodotti a base di rame o propoli o prodotti che esaltino i meccanismi naturali di difesa presenti nelle piante stesse. Gli attacchi di insetti sono generalmente limitati e controllabili con prodotti a base di estratti vegetali. L’ultima annotazione è riferita alla tipologia di asparago che si vuole ottenere: bianco, verde o violetto. Il bianco si ottiene accumulando precedentemente all’emergenza dei turioni uno strato di 30-40 cm di terreno ben sminuzzato sopra il livello da cui spuntano i germogli in modo tale che si sviluppino senza la presenza di luce e quindi senza sviluppare la clorofilla, la quale darebbe la colorazione verde o violetta. Ovviamente ci sono varietà più adatte al verde e varietà più adatte al bianco ma anche tipologie a doppio uso, dipende solo dal gusto di chi puoi li raccoglierà!

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La progettazione dell’organismo agricolo - prima parte

A come Agricoltura La moderna agricoltura consuma qualcosa come 7,3 calorie per produrne una: basta questo dato per capire che l’agricoltura industriale non è sostenibile e che serve un’inversione di tendenza Da sempre l’uomo deve misurarsi con la necessità di produrre cibo e alimenti per potersi sfamare, e tramite l’agricoltura è possibile soddisfare queste esigenze. Ma nel corso dei secoli sono avvenute trasformazioni che hanno modificato profondamente il senso dell’agricoltura. Oggi l’agricoltura è diventata semplicemente un settore dell’economia. Un settore come tanti altri assoggettato a leggi di mercato e norme finanziarie. Ma la coltivazione della Terra non è, e non può essere, solamente un settore dell’economia. L’agricoltura, in realtà, rappresenta la più alta possibilità umana di favorire e assecondare la Natura, perché il contadino non può non conoscere le leggi e le dinamiche naturali. Ed è per questo che in molte tradizioni l’agricoltore è il lavoratore più vicino alle Divinità (al tempo dei Babilonesi e degli Egizi erano i sacerdoti che si occupavano dell’agricoltura). Oggi, purtroppo, il cibo è diventato una merce, una semplice merce dalla quale trarre profitto. Questa degenerazione ha una lunga storia e, come se non bastasse, nel nome della produttività si è arrivati a giustificare l’uso di diserbanti, fitofarmaci e fertilizzanti industriali nocivi per l’ambiente. Comunque sia l’agricoltura è una forzatura operata dall’uomo sulla Natura. Che lo si voglia, o che non lo si voglia, per coltivare occorre attuare una forzatura andando ad alterare gli equilibri naturali. Basti pensare che il primo gesto agricolo in assoluto è il disboscamento. Privare, dunque, il suolo terrestre della naturale copertura arborea è sicuramente qualcosa di innaturale. Tra l’altro la Natura impiega decine di anni per arrivare a formare boschi e foreste. Occorre quindi, come secondo gesto agricolo, giugno 2014

fare tabula rasa tramite il dissodamento del suolo per garantire alle coltivazioni una crescita ed uno sviluppo ottimali favorendo la penetrazione delle radici e liberando il campo da infestanti che entrerebbero in competizione idrica e alimentare con le colture. Questo, se vogliamo, è solo l’ABC delle forzature e degli artifici che l’uomo deve (o vuole) adottare per poter coltivare. Con il progresso tecnico-scientifico unito alla moderna scienza materialista, ed alle logiche di profitto, si è arrivati a privare di ogni significato l’agricoltura, e si è arrivati a forzare la Natura in maniera veramente devastante (addirittura l’ISPRA ha lanciato l’allarme per rischio desertificazione su alcune aree del Paese). In epoche passate ogni gesto agricolo era anche un gesto rituale: ritualità e pratica agricola coincidevano. E questo determinava un profondo senso di rispetto per la Natura. Vi era il concetto di Madre Terra. Fareste del male a vostra madre? Non si tratta di essere nostalgici di un mondo


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Le dimensioni dei campi (che non devono essere eccessive) Scelta del sistema colturale (solo colture, o colture + allevamento animale) Applicazione delle rotazioni e delle consociazioni (le Leguminose non devono mancare) Realizzazione infrastrutture ecologiche (siepi, alberature, fasce boscate, laghetti, muretti a secco ecc.) Scelta di varietà coltivate che siano idonee a terreno, clima e ambiente Concimazioni equilibrate e uso costante dei preparati biodinamici (favorire l’humus)

Occorre dunque abbandonare la logica tipica dell’agricoltura industriale del “trattamento” per risolvere questo o quel problema, e per contra-

stare questa o quella patologia. Le patologie ed i vari parassiti sono, spesso e volentieri, conseguenza di uno squilibrio o di un errore nella gestione agronomica. In tutto questo va detto anche che la moderna agricoltura consuma qualcosa come 7,3 calorie per produrne una. Questo dato, da solo, basterebbe a giustificare una drastica inversione di tendenza. Ma finché sarà più importante il profitto delle industrie e delle corporazioni, rispetto agli interessi del contadino, l’inversione non potrà avvenire. L’applicazione razionale di questi punti pone le basi per un sano agire, indirizzando l’agricoltore verso un agire in sintonia con le leggi naturali. Ovviamente non esistono formule magiche o ricette universali, ma occorre creare un complesso agricolo (organismo agricolo) equilibrato e vitale.

Agricoltura biodinamica

che non c’è più, ma occorre pensare un presente ed un futuro nuovi. Occorre una nuova agricoltura. A questo punto, per essere sintetici, dobbiamo chiederci: come fare per impattare il meno possibile sugli equilibri naturali? Per fare ciò, come già ribadito più volte, l’agricoltore non deve diventare un guaritore di malattie, ma deve diventare un produttore di vita. Occorre rispettare alcuni punti fondamentali che riguardano la progettazione e la programmazione dell’organismo agricolo nella sua totalità:

FABIO FIORAVANTI

ELENCO DELLE FIERE E MERCATINI BIO 2014 13-15 Giugno 13-16 Giugno 24-29 Giugno 4-6 Luglio 8-17 Agosto 6-9 Settembre

Cervia Parigi Vicenza Gorizia Grosseto Bologna

BELLA CON BIO bellaconbio.com NATURALLY vivez-nature.com FESTAMBIENTE VI festambientevicenza.org FESTIVAL VEGETARIANO festivalvegetariano.it FESTAMBIENTE festambiente.it SANA sana.it giugno 2014

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Calendario biodinamico


Aiab rilancia la manifestazione, ricordando che l’agricoltura italiana ha nella famiglia il suo fulcro e il suo futuro: un modello sostenibile su cui costruire un diverso modello di sviluppo per l’Europa Secondo l’ultimo censimento Istat, infatti, su un totale di 1.620.844 aziende agricole e zootecniche, circa il 99 per cento fa ricorso a manodopera familiare. Percentuali che ben inquadrano il panorama prevalente dell’agricoltura made in Italy, fondata sulla qualità, sulla tipicità, sul legame con il territorio. Nell’anno nominato dall’ONU ‘Anno internazionale dell’agricoltura familiare’, AIAB, l’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica, in linea con le celebrazioni che si terranno in tutto il mondo, ha deciso di dedicare proprio all’agricoltura familiare e contadina italiana, l’edizione 2014 della Primavera Bio, la campagna nazionale per promuovere il biologico. La Primavera Bio vede ovviamente anche la sede regionale di AIAB VENETO impegnata a promuovere - direttamente nelle aziende – iniziative che hanno al centro il biologico. Un approccio concreto per far conoscere ai cittadini la produzione di cibi di alta qualità, salvaguardando l’ambiente e il territorio. E anche tanti consigli pratici per coloro che stanno avviando orti e giardini urbani e sono alla ricerca di suggerimenti e ispirazioni. AIAB, proprio ricordando che la dimensione media di un’azienda in Italia è di circa 8 ettari, ben al di sotto, dunque, dei 30 ettari che rappresentano la misura di un’azienda di grandi proporzioni, coglie l’occasione per sottolineare ancora una volta l’importanza del modello familiare nella pro-

duzione di cibo. Così molte aziende biologiche in tutta Italia aprono le porte a cittadini, studenti, insegnanti e tutti coloro che vorranno conoscere più da vicino il mondo del biologico.

Agricoltura biologica

Aziende aperte: torna Primavera Bio

«L’agricoltura familiare - dice Maria Grazia Mammuccini, vicepresidente AIAB - è tuttora il modello più diffuso e più sostenibile per quanto riguarda la produzione alimentare in Europa e nel mondo. Le aziende agricole a conduzione familiare producono beni pubblici e privati, garantiscono una produzione alimentare efficiente, creano occupazione, pur conservando lo stile di vita delle comunità rurali, ma anche le risorse naturali e la biodiversità. Gli agricoltori familiari sono ben integrati nella rete territoriale e culturale locale e spendono i propri guadagni soprattutto nei mercati locali e regionali, generando molti posti di lavoro direttamente o indirettamente legati all’agricoltura». Obiettivo della Primavera Bio è dare la possibilità di conoscere la realtà delle aziende agricole familiari, accorciando le distanze tra tessuto urbano e rurale e promuovendo un rapporto più stretto e diretto tra consumatori e produttori. Il calendario è ricco: visite e mini corsi di orticoltura, degustazioni di alimenti biologici, laboratori per adulti e per bambini, corsi di preparazione di alimenti. Per partecipare contattateci scrivendo a sportello@aiabveneto.org STEFANO BIANCHI

AIAB VENETO

Corso Stati Uniti 50 - 35127 Padova Orario Sportello: mercoledì 9.30 - 13 Tel. 049/ 86.87.176 - Fax 049/78.40.317 - mob: +39 347 0653179 - E-mail: sportello@aiabveneto.org - www.aiabveneto.org

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Agricoltura biologica

Il Tar del Lazio contro il Mon810 I giudici hanno rigettato il ricorso di Giorgio Fidenato, l’agricoltore deciso a seminare mais OGM sfidando i decreti della Regione Friuli e del governo che nel 2013 ne hanno vietato la coltivazione Il giorno 24 aprile il TAR del Lazio ha emesso la sentenza sul ricorso presentato da Giorgio Fidenato, agricoltore friulano, rappresentato dall’avv. Francesco Longo, contro i tre ministeri della Salute, delle Politiche agricole, dell’Ambiente e contro La Regione Friuli Venezia Giulia, con il quale impugnò il decreto interministeriale del luglio 2013 che stabilisce il divieto di coltivazione del mais transgenico Mon810 in Italia fino all’adozione di misure comunitarie previste dall’art. 54, comma 3, del regolamento CE 178 del 2002 ed in ogni caso non oltre il febbraio 2015. Erano intervenuti ad opponendum Coldiretti, Codacons, Slow Food Italia, Legambiente onlus, Greenpeace onlus,Associazione nazionale Città del Vino,Aiab, Federbio, Fondazione Univerde, Asseme. I motivi della doglianza erano elencati quale (1) violazione di legge come eccesso di potere per carenza istruttoria degli artt. 11 e 117 comma 1 lettera a della Costituzione, artt. 1, 6, 13, 19, 22 della Direttiva UE 18/2001, del Regolamento UE 1829/2003, della Dir. 2002/53, dell’art. 8 della Dir. 98/34 e (2) violazione come eccesso di potere per travisamento dei fatti degli artt. 11 e 117 comma 1 e 2 lettera e della Costituzione, dell’art. 267 del Trattato di funzionamento dell’Unione europea, del Reg. UE 1829/2002, degli artt. 23 e 26 bis della Dir. 2001/718, della Dir. 2002/53. Il Collegio giudicante ha preso in esame la normativa nazionale e comunitaria che disciplina la materia, oltre alle sentenze della Corte di giustizia intervenute in merito. Essenzialmente, gli Stati membri non possono opporsi al commercio degli ogm approvati a livello europeo, ma nel contempo è prevista una clausola di salvaguardia con la quale un singolo Stato può limi-

tare temporneamente o vietare l’uso o il commercio di un ogm, qualora nuove informazioni ne ravvisino rischi per la salute umana o degli animali, o per l’ambiente. Qualora la Commissione non provveda entro i termini stabiliti ad emettere nuovi provvedimenti, lo Stato membro può mantenere in essere le limitazioni decise a titolo temporaneo. Oltre alle sentenze della Corte di giustizia, il Collegio ha preso in esame anche una sentenza della Corte costituzionale, secondo la quale è riservata alle Regioni la facoltà di legiferare sulla coesistenza tra coltivazioni transgeniche e coltivazioni tradizionali e biologiche. Nel frattempo però, è intervenuta la legge n° 5 della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia del 28 marzo 2014, che ha disposto il divieto di coltivazione di mais transgenico nel territorio regionale fino all’approvazione definitiva delle dette misure di coesistenza ed in ogni caso non oltre i dodici mesi dall’entrata in vigore della legge regionale. In linea di fatto, il Collegio rileva che (1) nel 1998 la

AVEPROBI - Associazione Veneta dei Produttori Biologici Sede operativa a (37050) Campagnola di Zevio (VR), via Alessandro Manzoni, 99 info@aveprobi.org – www.aveprobi.org Redazione a (30010) Cona (Venezia), corte Civranetta Tf. e fax 0426509136 - mail fidora@libero.it

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cifico che (1) l’autorizzazione del 1998, in forza della quale il ricorrente afferma di aver diritto di coltivare il Mon810, si basava su una normativa superata, tanto che a distanza di ben sette anni dalla richiesta di rinnovo, nessuna decisione è stata presa dalla Commissione; (2) tale situazione di blocco è avvalorata da alcuni pareri dell’EFSA successivi a quello del 1998, che tennero conto di aspetti di rischio ambientale dapprima non considerati; (3) “in simile contesto, quindi, non può essere seriamente posto in dubbio che il diffondersi di mais transgenico sulla base di un’autorizzazione risalente nel tempo, la quale non poteva tener conto di una normativa successiva più restrittiva nonché delle problematiche connesse ai rischi ambientali successivamente emerse ed avvalorate da studi richiamati nel contestato decreto, le quali avevano in sostanza precluso alla Commissione europea di procedere al rinnovo della citata autorizzazione, poteva rappresentare una situazione di concreto ed attuale pericolo tale da giustificare l’adozione del suddetto decreto. Né ad inficiare la fondatezza di tale conclusione risulta conferente il richiamo di parte ricorrente alla violazione del principio comunitario di precauzione. Al riguardo deve essere sottolineto che: (a) come affermato dalla giurisprudenza comunitaria dal principio di precauzione discende che, quando sussistono incertezze riguardo all’esistenza o alla portata dei rischi per la salute delle persone, possono essere adottate misure protettive senza dover attendere che siano esaurientemente dimostrate la realtà e la gravità di tali rischi. L’applicazione corretta del principio di precauzione presuppone, in primo luogo, l’individuazione delle conseguenze potenzialmente negative per la salute derivanti dall’uso della sostanza attiva in questione, nonché la valutazione complessiva del rischio per la salute basata sui dati scientifici disponibili più affidabili e sui risultati più recenti della ricerca internazionale; (b) è palese che il contestato decreto rispecchia in toto le condizioni previste per il principio in questione in quanto: (b’) sono state evidenziate le conseguenze negative per l’ambiente derivanti dalla diffusione della coltura del mais Mon810: (b”) tali conseguenze negative sono state prospettate dagli studi più recenti dell’EFSA (…). Ciò premesso, il proposto gravame deve essere rigettato anche nella parte concernente la richiesta di risarcimento del danno, non potendo alcun pregiudizio risarcibile derivare da provvedimenti legittimamente adottati”. Rigettato il ricorso, ma a spese compensate, forse per la complessità della normativa. GUIDO FIDORA giugno 2014

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Commissione autorizzò la diffusione nella Unione europea del mais transgenico Mon810, dietro richiesta della Monsanto Europe; (2) nel 2004 la stessa ha notificato il medesimo Mon810 quale “prodotto esistente”, potendo mantenerne la vendita in attesa di una decisione finale sull’eventuale rinnovo: (3) nel 2007, la medesima Monsanto richiese il rinnovo dell’autorizzazione alla messa in commercio del Mon810 sulla base delle nuove norme. (4) A distanza di sette anni, la Commissione non ha ancora preso alcuna decisione, in presenza di pareri dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), che aveva rilasciato nel 2009 parere favorevole, ma tra il 2011 ed il 2013 aveva espresso una posizione più articolata e problematica, per aver considerato nuovi aspetti di valutazione del rischio ambientale non esaminati nel 2009. Ciò, da noi succintamente, esposto, il Collegio ha ritenuto “di prescindere dall’esame della prospettata eccezione di sopravvenuta carenza di interesse conseguente all’entrata in vigore della legge della Regione Friuli n. 5/2014...” che ha vietato in via temporanea la coltivazione di sementi geneticamente modificate, e non può esprimersi su una presunta illegittimità comunitaria della legge regionale “in quanto esula dal thema decidendum prospettato con il ricorso principale, attesa l’infondatezza delle doglianze dedotte”. Il Collegio ha ritenuto palesemente infondate entrambe le doglianze espresse nel ricorso. La prima si basa “sull’assunto errato che il gravato decreto sia l’esito negativo di una procedura di autorizzazione nazionale alla coltivazione di ogm basata sulla erronea applicazione della Direttiva 18/2001/CE, mentre è palese che il suddetto decreto costituisce una misura di emergenza (…), la cui adozione è stata pacificamente ammessa dalla citata sentenza del 6 settembre 2012 della sez. IV della Corte di giustizia. Pure infondato è ritenuto il secondo motivo di doglianza con cui parte ricorrente ha riproposto quanto già dedotto nella censura precedente, nonché ha contestato il gravato decreto sul presupposto che potesse essere considerato una misura di coesistenza (…), giungendo ad affermarne l’illegittimità in quanto le dette misure non consentono allo stato membro di opporsi alla coltivazione di mais ogm.” Al riguardo, il Collegio sottolinea che è palesemente un provvedimento d’emergenza, pienamente valido. La sentenza prosegue osservando che il ricorso si basa su una valutazione incompleta dei fatti che hanno determinato il decreto contestato. In particolare, è pa-

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Attività Culturali

ANTICIPAZIONI EDUCATORE ALIMENTARE Corso base di educazione alimentare per conoscere le motivazioni che stanno alla base delle scelte alimentari e le implicazioni che queste scelte hanno sulla salute e sull’ambiente. Un percorso ideale che partendo da una panoramica dei comportamenti umani nei confronti del cibo, passa poi allo studio dell’anatomia e fisiologia del corpo umano, all’analisi dei vari alimenti e dei loro effetti sull’organismo, ai metodi di produzione e del loro impatto sulla salute e sull’ambiente, alla descrizione delle varie diete, nonché alle cure naturali da adottare in caso di comportamenti o scelte alimentari sbagliate. Il corso è rivolto a persone che gestiscono o lavorano presso negozi, ristoranti, mense scolastiche ma anche a persone che a livello personale vogliono fare delle scelte consapevoli a tutela della propria salute e a salvaguardia dell’ambiente in cui si vive. Nei prossimi numeri il programma dettagliato.

stri o n i A ri letto

La segreteria dell’associazione è aperta nei giorni di:

Il numero da chiamare è 049 9101155. Per comunicazioni urgenti o fuori orario potete chiamare il 335 7023755. Indirizzo mail: info@labiolca.it

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SVELIAMO I NOSTRI COLORI Dal buio della caverna alla riscoperta della nostra luce Incontri esperienziali di gruppo presso Associazione La Biolca, Battaglia Terme (Pd) “Ti dò le chiavi per aprire le porte del Tempio; in Esso troverai il Fuoco rigeneratore che ti ingrandisce quanto il creato, la spada fiammeggiante per combattere le tenebre che ti costringono, la Verità suprema splendente e costante”. Raphael Spesso viviamo godendo solamente del debole riflesso dei nostri più autentici colori. Il percorso intende promuovere, attraverso momenti esperienziali e meditazioni, un atteggiamento di maggior autoconsapevolezza ed armonia interiore grazie alle suggestioni che ci provengono dai miti di Platone, nella cornice della Psicosintesi di Roberto Assagioli. Potremo così svelare a noi stessi le nostre migliori potenzialità, divenendo capaci di instaurare un più saggio governo di noi. La Conferenza introduttiva gratuita è in programma per lunedì 8 settembre ore 18.30 (obbligatorio un cenno di adesione ai n. sotto esposti)

Dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 Dal lunedì al giovedì dalle 17 alle 19

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www.labiolca.it

Il Corso consiste in un ciclo di 6 incontri settimanali a partire da venerdì 12 settembre, dalle ore 18.30 alle ore 21.00. Sono condotti da Sandra Bertazzo e Claudio Paolini, Counsellors professionisti in Psicosintesi. Quota di partecipazione per i soci Biolca € 130 per l’intero percorso. Chi non è socio deve aggiungere la quota associativa di € 20 che dà diritto a ricevere il mensile Biolcalenda per un anno. Per informazioni relative al corso: 340 9054186 (Sandra) o 349 0552621 (Claudio) Per iscrizioni: 049 9101155 (La Biolca) o 345 2758337 (Martina) o info@labiolca.it


CON FILIPPO ZACCARIA Lettura e commento dei testi di Rudolf Steiner ogni 15 giorni al mercoledi sera dalle 21,00 alle 22,30 presso la sede Biolca. Prossimi incontri a settembre. Per informazioni: 049 9101155 (venerdi mattina orario segreteria) o 345 2758338 (Filippo). CON MARIUCCIA RIGON “L’arte di conoscerci e di mantenerci in salute” ogni ultimo sabato del mese dalle 15,00 alle 18,00 presso la sede Biolca. Il prossimo incontro è in programma per sabato 28 giugno. Per informazioni: 333 6071916 (Carmen) o 049 9101155 (Biolca) o info@labiolca.it

Attività culturali

GRUPPI DI STUDIO

Riflessologia plantare pratica Corso in quattro incontri a partire da sabato 20 settembre La riflessologia plantare è una terapia olistica e naturale. Nei piedi esiste la mappa che riflette tutto l’organismo: la pressione di punti o aree ben definite, attiva e stimola le funzioni dell’organo o ghiandola corrispondenti, aiutando così il corpo a ritrovare la propria forza energetica vitale e guaritrice. Il suo scopo è quello di riportare “l’omeostasi”, armonia ed equilibrio profondo, nell’unità mente-corpo spirito della persona. La riflessologia plantare ha un grande valore preventivo e valutativo, intervenire in anticipo sulle disarmonie ancor prima della comparsa dei sintomi, ci aiuta a diventare responsabili per primi della nostra salute ed è un ottimo modo di leggere i messaggi del nostro corpo. Si parlerà di riflessologia, struttura del piede, localizzazione degli apparati, pratica, pratica e pratica. A fine corso gli allievi saranno in grado di operare sui propri clienti/pazienti al fine di ottenere un benessere naturale. Date e orari: Il corso si terrà in due finesettimana, 20-21 e 27-28 Settembre presso la sede Biolca a Battaglia Terme (PD). Il sabato dalle 14.30 alle 18.30. La domenica 9-12.30 e 14-17.30 con possibilità di pranzare in sede nell’intervallo di mezzogiorno con menù biologico vegetariano (contributo E 10). Relatore: Antonella Giardina Naturopata Riflessologa, di formazione estetista, ma diventata per scelta riflessologa, poi naturopata e cromo terapeuta. Ha uno studio a Verona dove esercita da 5 anni il pedicure curativo, la riflessologia plantare, il massaggio curativo del piede, integrando con l’aroma-terapia, la cromo-terapia. Quota di partecipazione per i soci Biolca: € 290 comprensiva del materiale didattico fornito durante il corso (I non soci devono aggiungere la quota associativa di € 20 che dà diritto, fra l’altro, a ricevere il mensile Biolcalenda per un anno). Corso a numero chiuso, le adesioni verranno raccolte in base all’ordine di arrivo. Per informazioni e adesioni: 049 9101155 (Biolca) o info@labiolca.it o 345 2758337 (Martina) giugno 2014

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Attività culturali

Scuola di vita Laboratorio esperienziale di Crescita e Sviluppo Personale e delle Potenzialità

«Cambiando i nostri pensieri, cambia pure il nostro destino» (M.K. Gandhi). Cambiare la propria esistenza partendo dai pensieri, dai vissuti e dalle emozioni: la nostra proposta di lavoro di gruppo nasce da questa idea. Il percorso avrà quindi una forma di “Training Group” o “Gruppo di Incontro” fondato soprattutto sul qui e ora, per dare ad ogni partecipante la possibilità di rimettersi in gioco attraverso l’ascolto, il dialogo, lo sviluppo di relazioni autentiche e l’attivazione di un potenziale di trasformazione personale, che consentirà ad ognuno la partecipazione al suo massimo livello espressivo. Il laboratorio avrà un’impostazione prevalentemente esperienziale e di crescita vissuta e condivisa a partire dai vissuti di ogni partecipante. Elenco di alcune tematiche che verranno sviluppate nel lavoro: - La forza del pensiero e la “legge di attrazione”: i permessi negati - Il messaggio della malattia e la scelta della guarigione - Respirare, meditare e vivere consapevolmente - Spiritualità e vita quotidiana: l’armonia tra gli “opposti” - Sviluppare la vocazione personale e vivere con soddisfazione il proprio cammino Le tecniche e le metodologie applicate comprendono il “Counseling Esistenziale e Spirituale”, il “Life Coaching”, lo “Spiritual Training”, la “Respirazione-Meditazione-Visualizzazione” secondo la tradizione dello Yoga, le “Creatività Espressive e di Condivisione” nella forma dell’“Art-Counseling”, la “Condivisione di Gruppo” nella metodologia dei “Gruppi di Incontro” di Carl Rogers. Condurrà il gruppo e la presentazione: STEFANO SIGNORINI, Professional Counselor Certificato, Coach di Vita, Reiki Master, PNL, Insegnante di Meditazione Trascendentale, Esperto di Conduzione di Gruppi di Crescita Personale, Operatore Olistico, Fondatore del Metodo di Ricerca Esistenziale e Applicativo “Spiritual Training/ Spiritualità Applicativa”. La Conferenza di presentazione del Laboratorio di Crescita e Sviluppo Personale e delle Potenzialità è in programma mercoledì 17 Settembre, alle ore 20,45 presso la sede Biolca (obbligatorio un cenno di adesione ai n. sotto esposti) Il Corso: gli incontri avranno una frequenza preferibilmente settimanale. La serata in cui si svolgerà il laboratorio sarà il mercoledì dalle 21 alle 23,30 (salvo accordi diversi delle persone partecipanti) a partire dal 24 settembre. Gli incontri previsti sono 10. Il numero dei partecipanti potrà variare da 10 a 20. Quota di partecipazione per i soci Biolca: € 23 a incontro (chi non è socio deve aggiungere la quota associativa di € 20 che dà diritto a ricevere il mensile Biolcalenda per un anno) Per info e riferimenti: Stefano 049 611318 - 339 6736777 - stefano1035@libero.it Adesioni: 049 9101155 (La Biolca) o info@labiolca.it

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L’agenda di Giugno Finestra su attività organizzate in Veneto e nel resto d’Italia

APPUNTAMENTI IN ALTRE CITTA’

di un’alta qualità della vita in armonia con la natura. Per maggiori info: www.viareggino.com

8 giugno – Abitare rurale, Brendola, Vicenza PIETRA, CASE RURALI E FATTORI ARTISTICI DEI BERICI La casa, sia essa tenda, grotta o costruzione, è sorta nell’ambiente e da esso ha tratto le forme e i materiali per essere realizzata, vissuta, ornata. La modernità, l’ipertrofia dello sviluppo e i modelli omologati hanno inaugurato una stagione dell’abitare sempre più estranea all’ambiente. Le Vecchie Pietre, nelle loro innumerevoli forme e tipologie costruttive, sono state snaturate, demolite e dimenticate. Sostituite. Percorreremo, muniti di un ideale quaderno di campagna, una Storia dell’Abitare Rurale, dalle sue regole auree e dalle memoria lunga del paesaggio, troppo spesso violentate. Capiremo che la Pietra e l’Arte delle Case Rurali non hanno smesso di parlare e di comunicarci l’Arte del Vivere. Per maggiori info: www.gustiberici.org

24-29 giugno – Vicenza 13° EDIZIONE DI FESTAMBIENTE Presso il Parco Fluviale del Retrone. Tematiche: Solidarietà Sociale e Internazionale; Ambiente e Territorio; Consumo Critico e Salute. “Gusti Berici” collaborerà nel proporre, sensibilizzare e divulgare gli eventi e i momenti di incontro che nell’arco dell’intera festa daranno la possibilità di conoscere e approfondire tematiche importanti. Per maggiori info: www.gustiberici.org

11-15 giugno – Rassegna del gusto biologico, Viareggio SAPORBIO SaporBio racchiude ed armonizza il mondo bio-ecologico, dello spettacolo e dell’eno-gastronomia in un percorso che ha lo scopo di dare visibilità alla produzione biologica ed ai sistemi eco-sostenibili È un evento unico nel suo genere e coinvolge i cittadini nella divulgazione del messaggio del mangiare e vivere sano nel rispetto dell’ambiente, attraverso sapori antichi da ritrovare, nuovi menù da gustare e prodotti eco-sostenibili da scoprire. Anche quest’anno testimonial e animatore della Rassegna sarà Marco Columbro, l’attore che, da anni, si interessa di alimentazione biologica come primo passo per avvicinarsi e concedersi uno stile di vita improntato alla ricerca

Dal 27 al 29 giugno – Varese Ligure, La Spezia Seminario: INIPI. LA CAPANNA DEL SUDORE L’Inipi è una delle più importanti cerimonie delle popolazioni del continente americano. Viene chiamata anche con altri nomi (“Temascal” in Messico e “Bagno degli Incas” in Perù), e si ritrova anche in altre culture del mondo talvolta molto lontane e molto diverse. Il rituale della capanna sudatoria simboleggia il ritorno al grembo di Madre Terra, ed è una forma di purificazione sacra sia fisica che spirituale, propiziatoria per la propria trasfromazione. Il sudore - causato dal calore e dal vapore dell’acqua sulle pietre aiuta ad eliminare tossine e impurità sia fisiche che psichiche. Le preghiere, i canti sacri, il Sacro Fuoco e gli spiriti della Ruota di Medicina ci conducono ad infiniti spazi interiori. E’ un momento di profonda e toccante condivisione intorno al Fuoco Sacro, simboleggiante il grande Potere Creativo, un’opportunità di grande trasformazione e guarigione per noi stessi e per Madre Terra. Presso: Fattoria Monte Carmel, Teviggio Piane, Varese Ligure, La Spezia. Per maggiori info: www.nirava.org

In questa sezione del giornale vengono presentati corsi, seminari, conferenze, incontri in Veneto e nel resto d'Italia. Tutte le attività non sono organizzate dalla Biolca e quindi la responsabilità per i contenuti è demandata ai referenti dei singoli annunci. Per inserire i vostri annunci contattare SABRINA SCHIAVO tel. 049 8979332 o 3398451296 - sabrina.tiche@gmail.com GLI ANNUNCI SONO CONSULTABILI ANCHE NEL SITO DELLA BIOLCA ALL’INDIRIZZO www.labiolca.it/agenda

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29 giugno – Evento bio, Isola del Piano (Pu) LA NOTTE BIO Evento dedicato al biologico, che andrà in scena con il primo raduno universale di Spacciatori di pasta madre Un evento organizzato dal comune di Isola del Piano (Pu) per festeggiare gli ospiti e amici di BioEuropa, l’evento internazionale dedicato alle tematiche e alla cultura del biologico, che si svolgerà durante la giornata nel suggestivo monastero di Montebello a Isola del Piano. Quest’anno ricorre il 19esimo appuntamento di BioEuropa e il tema del convegno sarà “Quando l’agricoltura è di qualità. Il ruolo della filiera biologica”, un’occasione per confrontarsi ed elaborare programmi per il futuro. I relatori sono Andrea Arzeni (Inea), Francesco Giardina (Mipaaf) e Marco Roveda (Lifegate). Al termine (l’incontro si terrà dalle 10 alle 13), tutti i partecipanti sono invitati a gustare il buffet preparato con i prodotti biologici della filiera marchigiana. Il convegno BioEuropa è aperto al pubblico Per maggiori info: www.saporie.com

FESTA DEL FUOCO DEDICATA AL SOLSTIZIO D’ESTATE 22 giugno, dalle ore 16 alle 24 presso il Parco Buzzacarini di Monselice (Padova) La Festa ha lo scopo di riunire le Famiglie e la Comunità nel segno del divertimento ma anche della Consapevolezza che facciamo parte di Madre Terra e ricordarne i cicli Naturali aiuta a rimanerne in contatto e a vivere in modo più equilibrato. Si è scelto una location adatta alle famiglie: il parco è dotato di giostrine, c’è inoltre uno splendido laghetto popolato da oche, anatre cigni e tartarughe ombreggiato da splendidi alberi secolari. A disposizione c’è il bar che proporrà anche qualche piatto vegetariano. È possibile fare pic-nic nell’area attrezzata. Sarà presente un mercatino con oggetti che rispettano la linea di pensiero del rispetto per Madre Terra. La giornata sarà inoltre animata dal seguente programma: ore 18.00 spettacolo di Danza con Dance la Fenice di Este ore 19.00 animazione di Danze Popolari Ore 21.00 spettacolo di Danze Sacre con Alessandra Barbieri e le percussioni di Dante Calore che aiutati dall’entusiasmo e la collaborazione di alcune danzatrici e musicisti porteranno in scena un intrigante e particolarissimo spettacolo ricavato attualizzando antiche ritualità precristiane. GRAN FINALE Ore 22 RITO DEL FUOCO : si accenderanno i bracieri e quattro coppie si sottoporranno al rito di passaggio guidati da Peorth, colei che traghetta e accompagna l’anima dell’iniziato nel processo di trasformazione. Per informazioni e contatti www.astroscienza.wordpress.com danzesacre.festadelfuoco@gmail.com

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Associazione Culturale SYN-Arci Tel. 049 8979333 - cell. 340 4776462 e-mail: assocsyn@tin.it

6 giugno - Biodanza e integrazione del femminile LA GIOIA DI ESSERE DONNA con Enrica, Federica, Margherita, Roberta, Sandra Incontri mensili aperti a tutte le donne. Ad ogni incontro si vive un momento di solidarietà, un “sentire” comune che dà un senso di grande appartenenza e soprattutto la sensazione di una grande forza interiore. Ore 20.30, Centro Studi Syn , Via Chiesanuova 242/B, Padova Info: Ass.Cult.SYN-Arci Tel. 049 8979333; cell.3404776462; e-mail assocsyn@tin.it ; www.biodanzasyn.it 6 giugno - Biodanza ed il cerchio degli uomini GLI DEI DENTRO GLI UOMINI: DIONISO: AMORE E ESTASI Incontri mensili aperti a tutti gli uomini. Ad ogni incontro si vive un momento di solidarietà, che dà un senso di grande appartenenza e soprattutto la sensazione di una grande forza interiore. Ore 20.30 Centro Studi Syn , Via Chiesanuova 242/B, PD Info: Ass.Cult.SYN-Arci Tel. 049 8979333; cell.3404776462; e-mail assocsyn@tin.it ; www.biodanzasyn.it dal 26 al 29 giugno 2014 – Stage Biodanza e Natura LA CONNESSIONE DEI CINQUE POTENZIALI Stage di Biodanza e brevi Trekking nella mitica Valle di FANES - S.Vigilio di Marebbe (2050 mt) con Sandra Salmaso Danzando i Cinque potenziali della Biodanza in Natura scopriremo una connessione profonda con la Vita. Ci sentiremo più vitali e rigenerati, in grado di esprimerci con entusiasmo, potremo sentire il piacere di stare a contatto con gli elementi della Natura e di vivere nel proprio corpo. Per info: Centro Syn 340-4776462 , emailassocsyn@tin.it ; www.biodanzasyn.it Sandra 347-6965949 ANTICIPAZIONI ESTIVE 2014 dal 27 al 31 agosto – c/o Casa Corra , Loc. Roncovetro di Vedriano 64 Canossa (RE) L’ARTE di MASSAGGIARE con gli ELEMENTI Vacanza – Corso di educazione al contatto e massaggio biointegrante con Sandra Salmaso, Sergio Signori ed Edoardo Fabbri Aria, Terra, Acqua, Fuoco … come integrare queste Energie primordiali nel tocco sapiente delle nostre mani? Il Massaggio Biointegrante ti insegna ad incorporare ed esprimere qualità di tocco secondo un linguaggio universale: il Tatto. Il Corso comprende: Sessioni giornaliere di Biodanza e Massaggio Biointegrante Mini-corso di Floriterapia di Bach “Elementi e Fiori” Lezioni giornaliere di Bio-riequilibrio Per info: Vivivita s.c. a r.l. cell. 340-4776462; Sergio 340-7726113; email: info@educazionealcontatto.it ; www.educazionealcontatto.it info: Ass.Cult.SYN-Arci Tel. 049 8979333; cell.3404776462; e-mail assocsyn@tin.it ; www.biodanzasyn.it

via Augure n. 7 - Tel. 049 8630322 giugno 2014

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Piccoli Annunci

IN BACHECA In questo spazio i nostri soci-abbonati possono pubblicare annunci di vario tipo: ricerca e offerta lavoro, ricerca e offerta ospitalità, compro-vendo, scambio..ecc. Devono essere piccoli annunci di max 250 caratteri e corredati dei riferimenti utili all’identificazione: nome, cognome, indirizzo, telefono, mail. I primi due annunci sono gratis, dal terzo annuncio chiediamo di versare un piccolo contributo. L’annuncio va inviato entro il 10 del mese per la pubblicazione nel mese successivo all’indirizzo mail: info@labiolca.it Campo estivo itinerante a passo d’asino sul massiccio del Grappa 27 luglio-2 agosto per bambini e ragazzi dai 5 ai 10 anni organizzato dall’Associazione Culturale Nuove Terre in collaborazione con Rifugio Alpe Madre e Malga Gasparini. Info: Maria 349 4152709 - nuoveterre@libero.it Spagiria domestica vegetali: 14-15 giugno con Massimo Corbara a Piedimonte Etneo CT per l’auto preparazione di rimedi vegetali della migliore qualità terapeutica con semplici strumenti casalinghi o tecniche e strumentazione spagirica. Simone 340 2879662 - simone0187@yahoo.it Incontri di pittura presso Libera Accademia di Oriago: 711 luglio studi sui quattro temperamenti e sugli animali (pittura e disegno), 14-18 luglio esercizi di pittura (velature) e storia dell’arte (cubismo, floreale, futuri). Per info: 041 5631213 Doris Harper 041 472881 - info@accademiaaldobargero.it Ciclomundi Festival del viaggio e della vacanza in bicicletta,13-15 giugno a Portogruaro (Ve) “Di ruota in ruota” di Sagitta Bike. Con musica, animazioni per bambini, workshop, carovane a pedali, tre giorni in cui la città diventerà una piazza per tutti gli appassionati delle due ruote. www.ciclomundi.it Festival della Viandanza, 20-22 giugno Monteriggioni (Si) camminate di giorno e di notte, conferenze itineranti, passeggiate con gli asinelli, dialoghi con gli autori, musica, incontri per chi va a piedi, in bici, o chi sta tentando di cambiare ritmo, di rallentare. Info: www.viandanzafestival.it Vacanze presso az. biologica “Al Respiro nel Bosco”, a 30 minuti dal mare e dal lago balneabile di Fiastra, nel parco naz. dei Monti Sibillini.Accoglienza, trekking, mountain-bike, esperienze di vita rurale (sc. 15% soci Biolca). Tel. 0733 907040 339 6356896 www.alrespironelbosco.it

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50 kg. Cerchiamo una persona disponibile a dedicargli del tempo o uno spazio adeguato poichè ora vive in appartamento. Daniela 333 8660347 Offresi esperto potatore per potature ulivi, viti e alberi da frutto in genere. Francesco tel. 339 2059883 Mercatino Bio domenica 8 giugno dalle 10.00 alle 19.00 a Montebelluna in piazza D’Annunzio si svolgerà la 5a edizione della manifestazione “L’alternativa esiste”. La partecipazione è libera e aperta a tutte le associazioni, gruppi, enti, aziende. Info: 348 9053822 (Denis) - www.stilialternativi.org Mercatino Bio L’Associazione Contadina Campi Colti organizza a Padova, in via Ticino 5 presso CSO Pedro, ogni sabato mattina dalle 9.00 alle 13.30, il mercato dei piccoli produttori locali, con prodotti da agricoltura biologica o naturale www.campicolti.noblogs.org L’Orto del Sole vendita diretta ortaggi di stagione da agricoltura naturale senza uso di prodotti chimici di sintesi a Baone di Padova. Tel. 389 0258651 Davide. Bioedilizia consulenze su materiali e metodologie costruttive da architetto qualificato.Telefonare al 333 1064003 Giancarlo. Ospitalità Alessia e Marco saranno lieti di ospitarvi nella loro nuova azienda inserita nelle colline del Montello. Az. agricola biologica “Casa La Buona Stella” a Montebelluna in via Brigata Campania, 47 - Presa XIX. Tel. 0423 600270 – www.casalabuonastella.it Cosmesi naturale prodotti naturali per la cura del corpo certificati, totale assenza di conservanti, aromi, additivi 100% vegan, no derivati petrolio. Cell. Ornella 338 1508501, lella bell.62@virgilio.it

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Giardini Bio progettazione e realizzazione di giardini naturali; utilizzo di prodotti naturali per la cura e la gestione del verde. Giardini d’Autore di Moro dott. Jacopo. Cell. 3462136236, morojacopo@libero.it

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a cura di Umberto Bassan ACCENNI D’INSIEME La poesia non ha parole. Le parole non sanno che farsi vicarie di emozioni ineffabili. La poesia non ha immagini. Vive nelle pieghe della realtà in occasioni senza tempo né luogo, in forme che svaniscono illuminandoci, in questo volto sofferente che si trasfigura. La poesia non ha suoni: il silenzio sa raccontare trame molto più sottili, a fatica percettibili tra il costante frastuono

di notizie e schiamazzi banali, che ci distrae, distratti. La poesia è attimo indicibile che morde il cuore. Accade e basta. Si dà, umile e sovrana, quando la vita tutt’attorno si sospende nel cielo che la sovrasta: sbigottisce. E’ intuizione, ineffabile, inimmaginabile, inudibile: incapace. Eppure, caparbia, porta all’anima ogni parola ogni immagine ogni suono del creato, nella sinfonia potente e delicata del mistero della vita che per un attimo sussurra sfuggenti accenni d’insieme. Francesca Simeoni

Parole per riflettere

Riflessi

Aforismi Società - Costume 3.116 Educazione L’arte più difficile è l’educazione. Si ricorre al computer come moderna panacea. Ben pochi si rendono conto che l’ambiente rimane la vera palestra di vita.

può senza tener conto di quello che non può.

3.119 Progresso o regresso? Quale incidenza ha avuto sullo sviluppo culturale delle folle e dei politici che le rappresentano, il pro3.117 Stupidità gresso della scienza e della ricerca? Ben poco! C’è da Dall’ignoranza nasce la presunzione, dalla presun- chiederci se è l’università che prevale sull’ignoranza zione l’irrazionalità e da quest’ultima la stupidità. o l’ignoranza che si appropria dell’università. Quando ci salveremo? Giovanni Abrami 3.118 Ignoranza L’ignorante pensa di essere più furbo della persona Nota: per la spiegazione del significato degli Aforismi vedi istruita dalla quale cerca di carpire tutto quello che articolo a pag. 49 del Biolcalenda di Gennaio

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Festambiente Vicenza 2014 si terrà dal 24 al 29 Giugno nel Parco Retrone di Vicenza. Sarà un’edizione speciale visto che nei 6 giorni di Festival si celebreranno i 30 anni di Legambiente Vicenza. Con i suoi 6 punti di ristorazione (Ristorante Principale, RistoVegan, BioCreperie, BiOsteria, Gelateria Km0 e Bar Equo) il festival proporrà al pubblico una gran quantità di alimenti e bevande sostenibili e provenienti al 90% dalla provincia di Vicenza. Vedremo la partecipazione di 130 realtà espositive tra associazioni di volontariato, cooperative, hobbisti, aziende ed enti del territorio che presenteranno i loro prodotti, progetti e idee per un mondo migliore. Molti saranno i momenti di approfondimento ambientale e sociale organizzati di concerto con i partners della manifestazione come Libera e il Forum Nazionale Agricoltura Sociale Tel / Fax 0444326978 - www.festambientevicenza.org - www.filmambiente.it

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COMUNICATO STAMPA

Cinque giorni all’insegna dell’avventura in totale armonia con la natura Dal 16 al 20 luglio 2014 a San Candido – Innichen (Bolzano), cinque giorni all’insegna dell’avventura in totale armonia con la natura. Il Festival animerà l’area pedonale di San Candido e i boschi e sentieri limitrofi con tanto sport all’aperto, atleti e ospiti internazionali, cinema, corsi, yoga, musica, incontri attorno al fuoco e tanto divertimento. In una cornice strepitosa, nell’Alta Val Pusteria, l’Adventure Outdoor Fest conferma per il secondo anno un calendario ricco di inediti appuntamenti per tutti gli amanti delle attività all’aria aperta, degli sport adrenalinici e del benessere psicofisico. Si parte con un’anteprima il 10 luglio in Piazza San Michele a partire dalle ore 17.00 con stand enogastronomici, proiezioni di film d’avventura, esibizioni spettacolari e negozi aperti fino a mezzanotte. Da mercoledì 16 a domenica 20 luglio, avrà il via ufficialmente il Festival con l’apertura dell’ Outdoor Village: stand espositivi di aziende dei migliori brand sportivi e partner del festival, un cinema all’aperto che proietterà i documentari d’autore in concorso sul tema della natura, dell’esplorazione, della sfida e delle imprese eroiche di atleti extra-ordinari. Inoltre, verrà allestita un’area attrezzata per tutti gli amanti del campeggio sotto le stelle, l’ “Adventure Camping”, offrendo così a tutti l’emozione di vivere a contatto con la natura in piena comodità. Un Info Point ben visibile, in Piazza San Michele, sarà a disposizione del pubblico per suggerire ogni attività in corso per l’intera durata del festival. Alcuni degli appuntamenti imperdibili: La sezione Yogadventure con corsi base per adulti e bambini e con lezioni specifiche per runners e climbers, guidata da insegnanti qualificati ed esperti; Una corsa non competitiva di trail running a fianco di atleti del calibro di Marco Facchinelli, Nicola Giovanelli e Andrea Callera; Un’interessante serie di iniziative legate al benessere psicofisico, alla prevenzione dagli infortuni sportivi e alla sicurezza in montagna; Corsi e percorsi di MTB assieme alla guida Arno Feichter; Corsi di climbing per adulti e bambini con il grande Stevie Haston, il giovanissimo Jacopo Larcher e Simone Salvagnin, climber ipovedente; Workshop video-fotografici condotti da Alessandro Belluscio e Harald Wisthaler; Emozionanti esibizioni di highline e slackline con Armin Holzer e Le Lepri di Misurina. E non perdetevi il lancio con la tuta alare di Chris Espen!

Segnalazioni

Adventure outdoor festa a San Candido

Questo e moltissimo altro all’Adventure Outdoor Fest… Vi aspettiamo! Per ulteriori dettagli e aggiornamenti sulla programmazione e per preiscriverti ai corsi visita: www.adventureoutdoorfest.com - www.facebook.com/AdventureOutdoorFest

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