Biolcalenda dicembre 2013

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Dicembre 2013

Dalla cultura un’educazione permanente per la sobrietà dei bisogni

• L’editoriaLe: inverno • iL doLce giusto per Le feste • natura guaritrice: i cinque riti tibetani • È vero amore steriLizzare i nostri animaLi? • agricoLtura: La rotazione deLLe coLture • effervescienza: L’antidoto


La Biolca ringrazia i propri sostenitori: THE BRIDGE, CIAO BIO, LA SPIGA BIO, EL FORNO A LEGNA, MUTTA MASSIMO, SALVAGNO GIOVANNI, CASASANA, VIVIDUS, HERMES, MONTE DEGLI AROMI, ANTICO MOLINO ROSSO, EMPORIO BIO, PIZZAIOLO MAGICO, BIOLIVING, DEOLA DOLCIARIA, dott. LUCA BASTIANELLO, CANOSTRA, COLTIVABILE, FUORI DI CAMPO, IL GUFO, HOTEL REGINA, GELATERIA SOLE LUNA, GOODPLACE, LIBRISALUS, ARCH. S. CESTARO


Cogliere il cuore

Inverno di Filippo Zaccaria

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al latino hibernum, da hiems; dal greco cheima, da un’originaria forma indoeuropea, gheima; in sanscrito himàs (freddo, neve); Himalaya (sede della neve). Curiosamente il greco chimaros (capra d’inverno) da cui chimera, ci lancia una sfida alla comprensione. La stagione fredda, che formalmente inizia il 21 dicembre e termina il 20 marzo, in realtà, come le altre stagioni, sembra per noi contemporanei in gran parte perduta. La natura non ci circonda più, come nei tempi antichi, in modo intenso e obbligatorio. Non tanto, o non solo, per la tecnologia, che rende facile attenuare l’effetto caldo o freddo. Freddo, neve e pioggia sono sentiti come fastidiosi contrattempi di un andare rapido e meccanico da un luogo ad un altro. Se ci pensiamo bene, la natura intera è vista come un fastidioso e indiscreto accidente e la sua magnifica spettacolarità viene ammirata attraverso mediazioni: fotografie, documentari televisivi, filmati, oppure con preziosi viaggi esotici. Tutto si riduce a merce, più o meno valorizzata dalla somma di «denaro», unico elemento ritenuto indispensabile per soddisfare ogni esigenza, reale o immaginata. Eppure ognuno di noi proviene da questo mondo dominato da una natura che ci ha condotto sulla soglia del presente e forse ci sta abbandonando. Forse a qualcuno viene il dubbio che siamo noi che l’abbandoniamo. Forse stiamo superando il punto di non ritorno, rompendo definitivamente ciò che ci lega alla vita, oppure questo allontanamento dalla natura ha un significato che sfida l’uomo a proseguire verso un futuro

evolutivo? In attesa dell’inverno, che comincia quando il sole sembra morire e la notte predominare, dove anche la vegetazione pietrifica nel gelo e riduce al minimo i processi viventi, invitandoci al letargo, all’interno, al coperto, al calore animale, è allora che sorge in noi una scintilla di consapevolezza. Come una gemma in attesa di sbocciare, in ogni uomo può esserci la coscienza dell’Io, se non viene negata dall’egoismo dell’avere un corpo materiale da estendere e confondere con le cose possedute. Certo, se non confuso, con l’istinto animale che ci spinge a grufolare a quattro gambe alla ricerca di piaceri perduti o sognare di perfezioni vitali, di civiltà utopiche senza tempo. Togliendo tutto ciò che distrae, come l’inverno ci invita a fare, senza colori sgargianti, senza luminarie potenti, senza abbondanza e senza sbornie, ma in perfetta sobrietà è possibile contemplare la rinascita dell’essere eterno che è in noi. Oggi, ora, in questo tempo sfavorevole e inopportuno, quel delicato e inesperto essere che è in noi può nascere e svilupparsi nel Sé spirituale. Tutto il mondo che lo circonda gli renderà omaggio riconoscendolo come Re, atteso da lungo tempo nei miti. Il cervello si metterà a sua disposizione come strumento materiale del pensiero, l’anima con la sua sensibilità, razionalità e coscienza aprirà i tesori dell’inconscio. Persino la vitalità sarà stimolata a rendere memoria della vita passata costellata di errori e sconfitte da cui trarre insegnamenti preziosi. Buon Natale. dicembre 2013

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n. 12/2013, Anno XXIII

Direttore responsabile: Micaela Faggiani Registrazione: Tribunale di Padova n. 1298 del 20.07.1991 Spedizione: in abb. postale 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96, Filiale di Padova CMP Anno XXIII, 2013 Coordinatore di redazione: Silvano Parisen Redazione: Filippo Zaccaria, Sabrina Schiavo, Germana Urbani, Guglielmo Frezza, Furio Stella Collaboratori: Carmen Bellin, Carla Babetto, Sonia Martinello, Gabriela Cardin, Nella Calligrafi, Paolo Nalotto, Umberto Bassan, Lorenzo Cailotto, Maurizio Babetto, Franco D’Agostini, Luca Michieletto, Mauro Hartsarich, Fabio Fioravanti, Giovanni Russo, Marcello Pamio, Agostino Aldrigo, Martina Parisen, Mauro Berton, Michela Pavan, Grazia Carraro, Auretta Pini, Paolo Cacciari, Stefano Bianchi, Pierino Bogon, Monica Zambon, Daniela Ciprian, Nicol Stefani. Progetto grafico: Jenny Bizzo COMITATO SCIENTIFICO GIANNI TAMINO, biologo ricercatore presso l’Università di Padova - DANIELA CONTI, biologa esperta di genetica molecolare - GIOVANNI ANGILÈ, medico chirurgo esperto di medicina naturale ALESSANDRO FORMENTI, medico chirurgo esperto di medicina naturale e fitoterapia - PAOLO PIGOZZI, medico nutrizionista, omeopata, fitoterapeuta - MARIUCCIA RIGON, ricercatrice antroposofica - RENZO SCAGGIANTE, medico odontoiatra - ANTONIO TODARO, professore e cultore di etnobotanica - DINO BORTOLUZZI, professore docente alla scuola di naturopatia «Galilei» e «Carton» - GIUSEPPE ALTIERI, agronomo - GUIDO FIDORA, membro del comitato tecnico-scientifico dell’Amab - GIANCARLO CHINELLO, architetto esperto in bioarchitettura - MAURIZIO LAZZAROTTO, architetto consulente in materiali per la bioedilizia - LORENZO VITTORI, ingegnere, referente regionale Anab - PAOLO GIROTTO, medico veterinario omeopata - PAOLO PISTIS, consulente per l’agricoltura biodinamica - STEFANO MONTANARI, ricercatore ERICH TREVISIOL, docente dello Iuav di Venezia - MARINA MARIANI, agronoma, esperta di sicurezza alimentare - MARIA CONCETTA DIGIACOMO, medico di base - PATRIZIA GENTILINI, medico oncologo - PIETRO PERRINO, ricercatore del Cnr - MAURIZIO SIGNORINI, architetto esperto di progettazione bioedile e di ecodesign.

Editore: Associazione Culturale LA BIOLCA via G. Marconi, 13 - 35041 Battaglia Terme - (PD) via Chioggia, 33 - 35142 Padova (sede legale) Stampa: Tipolitografia Arte Stampa via Adige, 605 - 35040 Urbana (PD) Per informazioni tel. 049 9101155 - Fax 049 9101155 Dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 Dal lunedì al giovedì dalle 17 alle 19 http://www.labiolca.it - E-mail: info@labiolca.it Per chiamate urgenti o fuori orario cell. 335 7023755

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dicembre 2013

Per ricevere «Biolcalenda» basta iscriversi all'Associazione Culturale La Biolca versando € 20 sul c.c.p. n° 12070355 intestato a: Associazione Culturale La Biolca, via Chioggia, 33 - 35142 Padova. In alternativa è possibile effettuare un bonifico alla Biolca tramite: Banca Etica PD - cod. IBAN IT86 D05018 12101 000000108662 indicando chiaramente il proprio indirizzo completo nella causale. L'adesione permette di ricevere «Biolcalenda» per un anno intero (11 uscite). Per riceverlo dal mese successivo all'iscrizione, il versamento deve pervenire entro il 10 del mese in corso (calcolando che i bollettini di c.c.p. impiegano 15-20 giorni per arrivare). Con la stessa modalità si possono versare tutte le quote di adesione all'Associazione: Quote associative per il 2013 Socio aderente € 20 Socio aderente + familiare € 30 Socio sostenitore € 50 o più Note: Il socio aderente, oltre a ricevere «Biolcalenda», può partecipare vantaggiosamente a tutte le attività culturali (corsi, conferenze, seminari, escursioni) e può usufruire della biblioteca dell'Associazione. Il socio aderente + familiare permette di estendere a un familiare i vantaggi del socio aderente. Il socio sostenitore aiuta con un contributo straordinario le attività dell’associazione. Biolcalenda + Albios Le quote per ricevere anche la rivista Albios ed essere soci dell’Ass. Arca della Vita: Biolcalenda + Albios (nuovi): € 37 (risparmio € 5) Biolcalenda + Albios (rinnovi e esteri): € 48 (risparmio € 5) Specificare sulla causale del bollettino di c.c.p. «Biolcalenda + Albios»

stri o n i A ri letto L’Associazione La Biolca, a sostegno delle proprie attività istituzionali, può essere beneficiaria di donazioni, lasciti, erogazioni. Per contributi superiore a € 550 si ha diritto alla qualifica di socio vitalizio con relativo abbonamento vitalizio al mensile «Biolcalenda». Il versamento dei contributi può essere fatto tramite il c.c.p. n° 12070355 (intestato a: Associazione Culturale La Biolca, via Chioggia, 33 - 35142 Padova) o tramite bonifico presso: Banca Popolare Etica, piazzetta Forzatè, 2 - 35137 Padova - Coordinate bancarie EU IBAN IT86 D05018 12101 000000108662 Associazione Culturale La Biolca. Tutti i contributi a favore dell’Associazione sono deducibili ai fini della dichiarazione dei redditi (legge n. 342 del 21 novembre 2000, donazioni a favore delle associazioni di promozione sociale). Scegli l’Associazione Culturale La Biolca per il tuo 5 per mille. Sul tuo modulo di dichiarazione dei redditi troverai uno spazio apposito dove mettere la tua firma e il codice fiscale della Biolca: 80027480286 AI NOSTRI ABBONATI Se non ricordate la scadenza del vostro abbonamento potete trovarla sull’etichetta di spedizione, prima riga, alla voce «SCADE .../... (mese/anno)»


Sommario L’editoriale

di Filippo Zaccaria

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Alimentazione

Fantasia e creatività in cucina Il dolce giusto per le feste Cronache da Kakilandia

Prendersi cura

L’educazione come prevenzione Natura guaritrice: i cinque riti tibetani Prepararsi all’inverno Dentosofia: dedicato ai piccoli pazienti... Rapporto uomo-animale: solo per amore?

Monica Zambon Nicol Stefani Ferdinando Donolato Luca Bastianello Paolo Girotto

pag. 12 pag. 14 pag. 16 pag. 18 pag. 20

Studi, idee, contributi

Nanopatologie: alimenti e vaccini allo sbaraglio Architettura: Giovanni Michelucci Io sono ecologico Storie del pensiero: Platone Omnibus Riciclamondo: il nostro babbo Natale

Agricoltura

Schede tecniche di biodinamica Calendario delle semine e delle lavorazioni La rotazione delle colture Aiab Veneto Aveprobi

Stefano Montanari Maurizio Signorini Paolo Pigozzi Fabio Montelatici Agostino Aldrigo Anna Berton

pag. 22 pag. 24 pag. 27 pag. 28 pag. 29 pag. 31

Fabio Fioravanti pag. 35 pag. 36 Luca Michieletto pag. 37 pag. 39 pag. 40

Annunci&Segnalazioni

I programmi dei corsi La bacheca dei lettori L’agenda di dicembre

Riflessi & Pensieri di pace

pag. 6 pag. 8 Marina Mariani pag. 10 Daniela Ciprian

pag. 58

pag. 42 pag. 51 pag. 54 In copertina: frutta di stagione foto di Carmen Bellin dicembre 2013

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Consigli e ricette FANTASIA E CREATIVITà IN CUCINA ricette saporite e leggere con le spezie Lo zenzero Lo zenzero, nome scientifico Zingiber officinalis, appartiene alla famiglia delle Zingiberaceae ed è originario del sud-est asiatico. Viene utilizzato sia in forma essiccata e polverizzata sia fresco, tagliato a fette sottili. Con il suo sapore pungente viene spesso usato come condimento dei cibi ma anche per la preparazione di zuppe, dolci e per aromatizzare bibite, tè e liquori. Proprietà Le sue proprietà sono: stimolanti per la digestione (stomachico), antiossidanti e antinfiammatorie.

LE RICETTE MINESTRA INVERNALE Ingredienti: ½ cavolfiore - 1 broccolo piccolo - 1 carota - 1 patata media - 1 gambo di sedano - 1 cipolla rossa - sale q.b. Preparazione: lavate bene le verdure e iniziate a tagliarle a pezzettoni. In una pentola fate appassire con poco brodo vegetale la cipolla e il sedano. Fatto questo unite tutte le verdure a cui aggiungerete altri due litri di brodo vegetale. Fate cuocere la minestra per mezz’ora circa.

FUSILLI INTEGRALI ALLE VERDURE Ingredienti: 100 g di fusilli integrali biologici - 1 carota - 1 gambo di sedano - 1 cipolla bianca - 1 gambo di bietola verde a costa - una manciata di olive nere in salamoia - capperi sotto sale. Preparazione: in una padella mettete poca acqua, le verdure tagliate a piccoli pezzi con le olive nere e qualche cappero precedentemente lavato per togliere il sale. Terminata la cottura del sugo unitelo ai fusilli cotti al dente.

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Consigli e ricette FRITTATA DI CECI Ingredienti: 100 g di farina di ceci - 1 uovo - ½ porro - sale q.b. Preparazione: preparate una pastella con l’uovo e la farina di ceci. Tagliate a rondelle il porro e unitelo alla pastella. In una padella antiaderente preriscaldata e senza olio cuocete la frittata girandola a metà cottura.

COTOLETTA DI QUINOA Ingredienti: 100 g di quinoa - 1 tuorlo d’uovo - 1 c di curcuma - ½ cipolla rossa 6-7 C di pan grattato - sale q.b. Preparazione: cucinate la quinoa con un volume d’acqua doppio, tritate finemente la cipolla, unite il tuorlo e la curcuma alla quinoa ottenendo un impasto consistente. Formate delle cotolette che passerete sul pan grattato. Dorate le cotolette in una padella antiaderente preriscaldata. Giratele più volte fino a che si forma una croccante crosticina.

STRUDEL DI PERE Ingredienti per l’impasto: 100 g di farina integrale - 100 g di farina 0 - 1 bicchiere d’acqua circa - 1 C di olio di semi di girasole - un pizzico di sale. Ingredienti per il ripieno: 8 pere di medie dimensioni - 3 C di miele - 1 c di zenzero, mezzo c di cannella, limone - cacao in polvere Preparazione: unite le due farine con un pizzico di sale e l’acqua, lavorate l’impasto per una decina di minuti finchè sarà liscio ed elastico. Formate ora una palla che avvolta in un panno farete riposare in frigo per una mezzora. Sbucciate le pere e tagliatele a piccoli pezzi, uniteli al miele, allo zenzero e alla cannella in una terrina e spremete sopra il succo di 1 limone per evitare che si ossidino. A questo punto prendete la pasta ed iniziate a tirare la sfoglia molto sottile, quindi adagiatela sopra una carta da forno che vi aiuterà ad arrotolare lo strudel dopo che lo avrete riempito con il ripieno; infornate il tutto a 200 gradi per 45 minuti circa. A fine cottura spolverare lo strudel con il cacao in polvere. DANIELA CIPRIAN La quantità degli ingredienti si riferisce a un menù tipico per quattro persone. Abbreviazioni usate: C = cucchiaio - c = cucchiaino g = grammo - kg = chilogrammo - L = litro - dl = decilitro - olio (quando non è specificato altro) = olio extra vergine di oliva - q.b. = quanto basta. dicembre 2013

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Non solo cibo ARIA DI FESTE dolci gustosi e salutari per festeggiare in famiglia il periodo più bello dell’anno TORTA DI ZUCCA (Carla B.) Ingredienti: 400 g di zucca - 250 g di farina tipo 2 - 100 g di zucchero di canna - 3 uova - 100 g di pinoli - 10 fichi secchi - mezzo bicchiere di olio - ½ bustina di lievito - 1 arancia - un pizzico di sale. Preparazione: cuocere la zucca a vapore con la buccia per 15 minuti e poi farla raffreddare. Mescolare lo zucchero con le uova, aggiungere il succo dell’arancia e la buccia grattugiata, i fichi tagliati a pezzetti, 50 grammi di pinoli, la zucca sbucciata e passata allo schiacciapatate, l’olio, il sale, la farina e il lievito. Mescolare bene, versare il composto in una tortiera rivestita con carta da forno, distribuire sopra i pinoli rimanenti e cuocere in forno caldo per circa 30 minuti.

TIRAMISU’ (Carmen B.) Ingredienti: 1 pan di spagna - 250 g di ricotta - 150 g di crema di nocciole e cacao - caffè d’orzo dolcificato - cannella - tisana di liquirizia. Preparazione: amalgamare insieme la ricotta e la crema di nocciola con qualche cucchiaio di tisana e un pizzico di cannella. Dividere il pan di spagna in tre strati, bagnarlo con il caffè d’orzo; disporre il primo strato in un vassoio e coprirlo con uno strato di crema. Continuare con gli altri due strati alternandoli alla crema. Guarnire con una spolverata di cacao amaro e mettere in frigo.

FOCCACCIA RUSTICA (Anna C.) Ingredienti: 300 g di farina - 2 uova - 3 C di zucchero di canna - latte di riso q. b. - sale - vaniglia - 1 c di lievito - 100 g di noci tritate - 1 C di zucchero a velo. Preparazione: in una ciotola mettere la farina, i tuorli d’uovo, lo zucchero di canna, un pizzico di vaniglia e uno di sale, il lievito, una parte delle noci tritate e il latte di riso necessario per ottenere una consistenza cremosa. Mescolare bene il tutto, unire gli albumi montati a neve, amalgamare delicatamente e passare in uno stampo oliato e infarinato. Mettere in forno preriscaldato a 180° per circa 30 minuti. Lasciare intiepidire, cospargere con lo zucchero a velo. Per una miglior presentazione servire con un cucchiaio di composta di frutta a scelta e un pizzico di noci tritate.

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Non solo cibo MACEDONIA DI FRUTTA COTTA (Carmen B.) Ingredienti: 200 g di fichi secchi - 200 g di prugne secche - 200 g di albicocche secche - 100 g di uvetta - 1 bicchiere di succo di mela - la buccia di 1/2 limone - 1 mela qualche noce tritata - 200 g di panna montata. Preparazione: lavare i fichi, le prugne, le albicocche, l'uvetta, tenerli a bagno in acqua fredda per 12 ore, poi scolarli. Sbucciare la mela e tagliarla a dadini. Mettere la frutta in una pentola e farla cuocere, se dovesse esserci troppo liquido, farlo addensare a fuoco vivo. Suddividere la frutta in coppette, al momento di servire, decorarle con un ciuffo di panna montata cosparso di noci tritate

BISCOTTI ALL’ARANCIA (Sonia M.) Ingredienti: 80 g di zucchero di canna - 50 g di burro - 150 g di mandorle tritate - 1 c di vaniglia - 1 c di lievito - 40 g di farina tipo 2 - latte di riso q. b. - il succo di mezza arancia - 100 g di buccia d’arancia a striscioline o grattugiata o candita. Preparazione: sciogliere il burro a bagnomaria, versarlo sullo zucchero, mescolare fino a quando diventa una crema chiara e soffice. Aggiungere le mandorle tritate, la buccia di arancia, la vaniglia, la farina, il lievito, il succo ed impastare bene. Con le dita, modellare l’impasto formando delle palline della grandezza di una noce ed adagiarle su placche da forno oleate e infarinate; le palline vanno ben distanziate l’una dall’altra perché, aumentando di volume, non si attacchino fra di loro durante la cottura. Con una forchetta segnare la superficie delle palline in modo da schiacciarle leggermente. Cuocere per 15 minuti nel forno già caldo a 180° DOLCE DI MIGLIO (Cristina M.) Ingredienti: 80 g di miglio decorticato - 60 g di malto d’orzo - 40 g di cioccolato fondente (al latte vegetale) - 50 g di farina di mandorle tostate - 250 ml di latte di riso - 1 c abbondante di polvere di agar-agar - 1 pezzetto di bacca di vaniglia (3 cm circa) - olio di mandorle per gli stampini q.b. - farina di cocco q.b. - 4 grappoli di ribes rosso per decorare Preparazione: mettete in una casseruola il miglio, la farina di mandorle, il latte di riso, la vaniglia, l’agar-agar e aggiungete ½ litro d’acqua. Portate a ebollizione, abbassate il fuoco e cuocete il tutto per 25-30 minuti. Fatto questo togliete la vaniglia e frullate il composto. Rimettete sul fuoco la crema ottenuta, alla quale avrete aggiunto il malto d’orzo, e fate cuocere per altri 5 minuti mescolando per evitare che si attacchi sul fondo. Togliete dal fuoco e aggiungete il cioccolato a scaglie, mescolate e fate amalgamare. Oliate gli stampini e versatevi la crema ottenuta. Lasciate raffreddare, quindi mettete in frigo per 2-3 ore. Sformate questi piccoli budini su piatti singoli, spolverizzateli con la farina di cocco e guarniteli con i grappoli di ribes. dicembre 2013

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Alimentazione 10

Cronache da Kakilandia

La raccolta 2013 Si tocca con mano la maggiore bontà e qualità dei kaki ragnati, che sono rimasti sulla pianta più a lungo, complici le piogge di questa stagione. Anche se in alcune regioni vengono buttati via... Che strano clima quest’anno! Il caldo e le piogge ci hanno costretto a ultimare la raccolta dei kaki in breve tempo, così in appena tre giorni abbiamo raccolto circa 100 q. Per la cronaca, noi ci siamo letteralmente affannati in quattro persone, nove ore al giorno, ma altri, che hanno sbagliato la scelta del giorno in cui effettuare la potatura (foglie!), hanno finito in qualche ora. Avevano pochi frutti. Che tristezza. Alcuni hanno deciso di espiantare il frutteto. Non impareranno mai... Le piogge però hanno creato qualche problema, perché i kaki, come è noto, non hanno l’ombrello. E se si bagnano, o si trovano in un ambiente molto umido, manifestano il loro disappunto con macchie nere sulla buccia o con le ben note «ragnature», ossia cerchi concentrici neri simili a una ragnatela. Fantasiosi commercianti milanesi di ortofrutta hanno esposto questi kaki raddoppiando i prezzi e presentandoli come una pregiata varietà «ragnata», il che mi fa ridere, ma tutto sommato non guasta, perché almeno anche questi frutti saranno consumati, invece di essere scartati come accade in Romagna. Tra le altre cose, se posso esprimere una opinione personale, i kaki ragnati sono effettivamente più buoni degli altri, perché le ragnature significano che sono stati sulla pianta per più tempo. Quelli senza macchie sono invece stati raccolti con largo anticipo, quando erano ancora verdi o appena giallini e vengono fatti maturare in forni appositamente predisposti, con aggiunta di un gas, l’etilene, che è lo stesso che viene prodotto dalle mele. Quindi... Una buona notizia: il mio vicino ha detto che la prossima Epifania potrei dare il preparato dei Tre dicembre 2013

Re anche sul suo frutteto. Chissà che questo serva a diffondere il sistema biodinamico tra gli scettici… Cari Esseri Elementari, io faccio la mia parte, ma, per favore, voi datemi una mano, non mi deludete! BUON NATALE A... …I dipendenti dell’INPS, che dopo averti fatto fare due ore di coda non hanno neanche un modulo da darti e ti dicono di scaricarlo da Internet. Che Babbo Natale porti una bella fotocopiatrice! …Gli agenti di Polizia Locale (quelli che furono i gloriosi Vigili Urbani) di Milano, che alla mattina pattugliano diligentemente i parchi della periferia, a caccia di noi pericolosi sovversivi, che osiamo lasciare i nostri cani senza guinzaglio nei prati (e intanto altri galantuomini, a cui nessuno dà la caccia,


…Le commesse di alcuni negozi, che appena entri ti assillano e ti tolgono il fiato per farti comprare più cose possibili, senza rispettare la ben nota legge dei cinque passi (quando un cliente entra in negozio devi fargli fare almeno cinque passi prima di interloquire con lui), e così ti rovinano il piacere di annusare tutto e ti fanno passare la voglia di comprare. …I bambini che hanno una mamma che ha paura dei cani. Che un giorno anche loro possano avere la fortuna di avere un amico a quattro zampe che li aiuti a capire cosa vuol dire amore disinteressato. …I burocrati che, per giustificare la loro presenza su questa terra, trascorrono gran parte del loro tempo studiando il modo per complicare moduli che prima erano semplici, creando intoppi e inutili disagi alla gente che lavora. …Le Poste Italiane S.p.A., che ormai fanno di tutto (vendono libri e cartoleria, fanno da banca, da as-

sicurazione, da finanziaria, ecc.) tranne che consegnare la posta (la consegna della posta in alcune zone è stata data in appalto a una ditta privata). …Gli agricoltori e gli scienziati favorevoli agli Ogm. Che dopo averne mangiato un bel piatto capiscano quanto male fanno. …Quelli che risparmiano sul cibo e poi fanno la fila per comprare l’ultimo modello di I phone.

Alimentazione

sfondano i vetri delle auto per trafugare autoradio o altri oggetti personali). …I venti-trentenni rampanti, multitecnologici, assidui frequentatori di Happy hour, che quando si parla di cibo di qualità sanno parlarti solo della pasta B…

…Quelli che avvelenano la terra con le loro porcherie, senza pensare che le stesse porcherie torneranno nel piatto dei loro figli. …Le persone buone, che sorridono, che dicono «Buon giorno» e quando lo fanno guardano negli occhi il prossimo, che danno da mangiare ai randagi (uomini o animali che siano), che trattano bene i vecchietti, che sanno perdonare, che insegnano ai propri figli ad avere rispetto per la vita. Come dite? Perché faccio gli auguri a queste persone? Perché credo in una sapienza universale che un bel giorno, improvvisamente e sul più bello, darà a ciascuno ciò che gli spetta, generosamente e con infinita giustizia. Un bel regalo di Natale per l’umanità! Auguri a tutti!

MARINA MARIANI

ELENCO DELLE FIERE E MERCATINI BIO 2013-14 23-26 Gennaio 12-15 Febbraio 21-23 Febbraio 8-10 Marzo 14-16 Marzo 6-9 Aprile

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I nostri figli

L’educazione come prevenzione

Anch’io voglio... imitare, imitare Come adulti possiamo impegnarci nel delicato ruolo educativo dedicando energia, amore e gioia per creare delle situazioni in cui il bambino possa sperimentare tutto ciò che fa parte della vita Parlando di bambini, incontrandosi con una famiglia o mentre si approfondiscono tematiche relative all’infanzia, trovo sia di aiuto cogliere un’immagine molto semplice ma che racchiude la verità della vita. Quando osserviamo un semino di mela, ad esempio, se cerchiamo di percepire ciò che racchiude quel seme e poi di immaginare il vivere con i bambini proprio come questo piccolo semino, sarà molto più semplice comprendere cosa può accadere con l’educazione. Questo seme posto in un buon terreno germoglia, mette radici, cresce, sviluppa fusto, foglie e poi ancora fiore e frutto ed ancora può donare nuovo seme. È un continuo movimento, un respiro armonioso, fluido, ritmico, amorevole e gioioso. Come adulti abbiamo la grande possibilità (e «forse» anche la meravigliosa responsabilità) di imparare a plasmare il nostro vivere portando più attenzione al qui ed ora, al presente, accrescendo la nostra consapevolezza, conoscenza e cercando di affinare ed usare molta sensibilità per percepire, intuire ciò che il bambino ci porta. Non dobbiamo mai dimenticare che i bambini percepiscono in modo completamente diverso da noi, molto più sottile; quindi quando nel tram-tram di tutti i giorni nostro figlio fa i capricci, perché non chiederci cosa ci sta dicendo, cosa sente e vede in noi o nella situazione che lo disturba? Quali pensieri sto facendo, come mi sto muovendo, quali emozioni sto provando, come sono i miei gesti, le mie parole, il mio tono di voce mentre sto cucinando? Nostro figlio è lì con noi ed... imita! Ma imitare non significa semplicemente copiare, quando ci riferiamo al bambino l’imitazione

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è quell’attività (del piccolo stesso) di percepire i processi che stanno avvenendo e, con l’aiuto della sua volontà creativa, acquisire e poi esprimere questi processi in modo produttivo, nel fare. Così imitare, fare qualcosa insieme agli adulti, riempie il bambino di profonda soddisfazione. Vivere la quotidianità nei ritmi e gesti di tutti i giorni è offrire al bambino un meraviglioso orto ricco di humus su cui può, proprio come un semino, poggiarsi, essere accolto per germogliare, crescere, fiorire e dar frutto. Come adulti che possono conoscere e scegliere consapevolmente, meglio non lavorare tanto con gli insegnamenti. Impegnarsi piuttosto dedicando energia, amore e gioia per creare delle situazioni in cui il bambino possa sperimentare tutto ciò che fa parte della vita. Ecco la grande risorsa della quotidianità: sistemare il letto, pulire il pavimento, lavare l’uva, spezzettare il radicchio, asciugare le posate, fare il pane,


meglio l’espressione di ciò e di chi ci circonda, in ogni ambito, sia nella funzionalità e strutturazione fisica, che nell’armonioso fluire delle emozioni e sia nell’aspetto più individuale, personale del proprio essere. Ogni bambino ha innato il grande desiderio e bisogno di fare, di imitare: «Faccio io, voglio anch’io…» ed innumerevoli ricerche e studi hanno ampliamente e stanno continuando a dimostrare come il fare, l’imitare come abbiamo descritto sopra, sia una «possibilità terapeutica» (anche se credo che questa parola rivolta ai bambini non sia corretta) per un’evoluzione dell’intera persona, nel senso più olistico e completo del termine. Ci sono connessioni, rispecchiamenti, il come è costituito l’uomo, che ci portano a comprendere quanto tutto ciò che viviamo, facciamo, desideriamo, pensiamo vada a modificare continuamente ogni parte dell’uomo stesso… fin nel Dna. Forse vale davvero la pena di ascoltare ed accompagnare con consapevolezza, conoscenza, amore e gioia i tanti… «Faccio io». MONICA ZAMBON

I nostri figli

lavare i calzini, togliere le erbacce, trapiantare un fiore, sbucciare una cipolla… sono azioni che racchiudono un valore inestimabile se svolti «nel qui ed ora», nella gioia, nell’amore. Essere accompagnato fin dentro nell’esperienza per il bambino è poter sperimentare e conoscere sé stesso ed il mondo con tutti i sensi, con tutto il suo essere (fisico, animico e spirituale): è sentirsi capace di fare qualcosa con le proprie manine… Vedremo pian piano quanto le esperienze reali, l’igiene della vita quotidiana ed un’adeguata impostazione pedagogica nella scuola permettono un’educazione, un buon sviluppo dei sensi del bambino che permetterà una consapevole e desta percezione nel piccolo, ma anche quando sarà più grande (come adulti vediamo ora quante difficoltà incontriamo nel nostro modo di essere e vivere che richiedono tanta energia ed impegno per essere comprese, chiarite e… risolte). Partendo dall’esperienza della vita di tutti i giorni, usando le conoscenze ed il proprio senso pratico, con un impegno gioioso è possibile trasformarci e… permettere la «trasformazione» o

Vegetariani più longevi e in salute I vegetariani vivono più a lungo. A confermarlo è una nuova ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Jama Internal Medicine della American Medical Association ha coinvolto 73.308 volontari, tra uomini e donne, appartenenti alla Chiesa Avventista del Settimo Giorno (nota per promuovere tra i fedeli una dieta vegetariana) i quali sono stati seguiti per un periodo della durata di quasi 6 anni. Dallo studio è emerso che coloro che seguono una dieta vegetariana hanno il 19% in meno di possibilità di morire a causa di problemi cardiaci. Nel complesso, gli studiosi della Loma Linda University hanno scoperto che i vegetariani hanno un rischio di morte inferiore di circa il 12% rispetto a coloro che consumano carne. Nel gruppo dei vegetariani è stato calcolato inoltre un numero inferiore di decessi per via di diabete e patologie renali. I vantaggi di una dieta vegetariana sono risultati maggiori per gli uomini rispetto alle donne. I benefici associati alla dieta vegetariana non sarebbero correlati all’apporto calorico: i partecipanti dei differenti gruppi introducevano infatti attraverso la propria alimentazione circa lo stesso apporto di calorie ed energia. Redazione InformaSalus.it - 15.11.13 Stress e cancro, quale legame? Lo stress può favorire l’insorgenza di tumori. Il gene che si attiva in caso di ansia e preoccupazioni, l’”Atf3” ha infatti un ruolo importante nella diffusione della malattia. È quanto emerge da uno studio della Ohio State University pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Investigation. Gli scienziati spiegano che in sostanza il “gene dello stress” generalmente fa in modo che si suicidino cellule sane se il sistema le riconosce come irrevocabilmente danneggiate, mentre le cellule tumorali riescono ad “ingannarlo” evitando il suicidio e arrivando anzi a diffondersi anche in parti diverse da quelle in cui il tumore si è sviluppato. Anche precedenti ricerche hanno provato in passato a mettere in rapporto l’ansia e lo stress con il maggiore rischio di sviluppare una neoplasia. Lo scorso anno i ricercatori dell’Università di Stanford, con uno studio pubblicato sulla rivista Plos One, hanno dimostrato come i soggetti più proni all’ansia siano quelli che sviluppano forme di tumori più aggressive. Redazione InformaSalus.it - 16.10.13 dicembre 2013

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Natura guaritrice 14

Come ottenere giovinezza, salute e vitalità durature senza costi!

I cinque riti tibetani Gli esercizi rituali praticati da secoli dai lama tibetani sono un vero e proprio elisir di lunga vita, che garantisce il benessere del corpo, della mente, dello spirito e risveglia la forza vitale Storia La loro tradizione arrivò in Occidente negli anni Trenta grazie al libro di Peter Kedler, I Cinque Tibetani, in cui l’autore descrive il suo casuale incontro con un vecchio gentiluomo, il colonnello Bradford, ufficiale dell’esercito inglese in pensione, che grazie alla sua carriera aveva girato il mondo e affrontato numerose avventure.Tra i due uomini nacque subito una speciale amicizia, grazie ai frequenti incontri, finché una sera il colonnello annunciò a Kedler la decisione di partire per il Tibet. Molti anni prima infatti, in uno dei numerosi viaggi in India, aveva udito una storia particolarmente interessante che riguardava i lama di un monastero situato in qualche luogo remoto e selvaggio dell’Himalaya tibetano. Secondo la leggenda, in quel monastero i lama erano eredi del segreto della giovinezza. Il colonnello partì da solo alla rigiovane. Il primo insegnamento che gli venne imcerca di questo segreto e per molti anni sparì. partito dai monaci è che il corpo ha sette centri Quando tornò fece una sorpresa a Kedler, andi energia che possiamo chiamare vortici e che gli dando a trovarlo. L’autore rimase sbalordito dalla Indù chiamano chakra e sono dei campi elettrici, trasformazione dell’amico: ricordava un uomo vecinvisibili ai nostri occhi, che regolano l’attività di chio curvo, incanutito e pallido con il bastone ed sette ghiandole endocrine del nostro corpo, il cui aveva davanti a sé un uomo forte, con viso florido funzionamento è implicato nei processi di invece capelli brizzolati. chiamento corporeo. In un corpo sano Il colonnello raccontò di essere rimaognuno di questi sette vortici ruota a gran In Occidente sto a lungo in un antico monastero tibe- sono conosciuti velocità, consentendo all’energia vitale di tano dove i monaci non invecchiavano dagli anni Trenta, fluire attraverso il sistema endocrino, ma mai e di essere stato soprannominato grazie all’attività se uno di questi inizia a rallentare, il flusso di un gruppo l’Antico, perché non avevano mai visto di energia risulta bloccato e può portare di studio, prima un uomo tanto vecchio. Permaad un precario stato di salute e ad un prol’Himalaya club cesso di invecchiamento accelerato. Per nendo in quel luogo la sua salute cominciò a migliorare di giorno in giorno, il riattivare lo scorrimento dell’energia e sonno diventava regolare, la forza aumentava finquindi il movimento rotatorio dei chakra, i lama ché un giorno, guardandosi allo specchio, non si ritibetani praticano i cinque esercizi che in realtà conobbe: egli appariva di ben quindici anni più sono chiamati riti, i cinque riti tibetani. dicembre 2013


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Natura guaritrice

Ansioso di condividere con altri questa scoad essi legati, secondo la medicina cinese. Miglioperta, Kedler chiese al colonnello di tenere dei rano la circolazione aiutando il corpo a liberarsi corsi per insegnare i riti e così fondarono un picdalle tossine. colo gruppo di studio chiamato «Himalaya Club» Con l’inizio della pratica infatti l’urina può diche si riuniva regolarmente per praticare gli eserventare più scura e provocare bruciore alla mincizi e discutere di argomenti come la dieta e la nuzione, il sudore diventare più maleodorante ed trizione. irritante, si possono evidenziare infezioni vaginali, I membri del gruppo, tutti al di sopra cutanee, respiratorie e dolori articolari. dei cinquant’anni, trassero giovamento Tutti questi sintomi sono normali e temdalla pratica che si divulgò sempre di più poranei. Migliorano il flusso di ossigeno al I riti devono ed è così che da allora un gran numero di essere eseguiti cervello e la capacità mnemonica. Se gli persone è stato reso partecipe della scoesercizi vengono praticati intensamente e ogni giorno con regolarità, quotidianamente, migliora la digestione e perta della fonte della giovinezza fatta da meglio al mattino il cibo verrà assimilato più efficacemente Bradford. o alla sera portando a mangiare di meno e quindi La pratica equilibrando il peso corporeo. I riti vanno eseguiti tutti cinque, iniziando con tre serie per ognuno e aumentando di due ogni Benefici per la salute settimana fino ad arrivare a ventuno serie per ciaHanno un effetto rinvigorente sulla tiroide, surscuno. È importante eseguirli ogni giorno con rereni, reni, organi e ghiandole sessuali, compresi golarità, preferibilmente al mattino o alla sera due prostata e utero. Favoriscono la circolazione e il ore dopo aver mangiato. flusso linfatico, agiscono sul sistema immunitario, stimolano la respirazione più profonda, tonificano Perché funzionano la muscolatura addominale delle gambe e delle Ogni chakra è un centro energetico e ognuno braccia, aiutando ad alleviare i dolori lombari e la stimola una ghiandola endocrina, se funziona corrigidità, alleviano i sintomi della menopausa, delle rettamente: le ghiandole sessuali, i surreni, il panmestruazioni irregolari o dolorose, liberano le cacreas, il timo, la tiroide, la ghiandola pineale e la vità nasali, riducono i problemi digestivi intestinali, pituitaria. Questi vortici di energia ruotano a aiutano chi soffre di artrite al bacino, alla schiena, grande velocità, facendo in modo che l’energia vimani e piedi. tale scorra in tutto il corpo, stimolando le ghianL’aspetto diventa più giovanile, i capelli più folti, dole endocrine ma anche il sistema circolatorio e migliora la memoria e la vista, si attenuano i dolori i meridiani. articolari e l’artrite, aumenta la forza fisica, si normalizza il peso corporeo. Come agiscono sulla salute I riti accelerano la velocità di rotazione dei chaTempi e costi kra e sollecitano anche molti meridiani attivando Imparare la sequenza degli esercizi è molto il flusso del Qi (energia vitale) che tende a dimisemplice e si può fare anche autonomamente. Banuire con il processo di invecchiamento. Chi prasteranno 10-15 minuti al giorno a casa propria, tica regolarmente i riti, rafforza l’equilibrio quando si avrà dimestichezza, per avere un buon energetico dei meridiani e quindi indirettamente carico d’energia tutta la giornata e senza ulteriori esercita un effetto equilibratore sul sistema mucosti. scolare, sugli organi, sulle ghiandole e le emozioni NICOL STEFANI

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Prevenzione

Il segreto? Facciamo cambiare il sangue al corpo

(seconda parte)

Prepararci all’inverno L’adozione di alcune semplici pratiche, da sempre conosciute e utilizzate dai nostri anziani, ci permette di prevenire i disturbi più comuni causati dalla stagione fredda come l’influenza I nostri antichi saggi si ricordavano anche della pelle: essendo l’organo a stretto contatto con gli elementi esterni, oltre ad avere funzione eliminatoria degli elementi nocivi, ci ripara. Frizione fredda: è una tecnica che dà moltissime soddisfazioni, pulisce la pelle, la rende più elastica e lucente, stimola la circolazione sanguigna a livello capillare così che la pelle reagisce subito quando sente lo stimolo del freddo, portando il sangue e “calore” in periferia. La frizione fredda ha una durata di un minuto e mezzo, due al massimo. Si fa alla mattina appena svegli in un ambiente caldo e senza correnti d’aria. La mattina si è a digiuno e tutte le tecniche che usano il freddo si possono fare solamente lontano dai pasti. Quando si è esperti di questa tecnica si può fare anche in ambiente tiepido o freddo. Occorre un asciugamano da bidet, possibilmente ruvido cosicché diventa più efficace la frizione. Acqua fredda per bagnare l’asciugamano che poi si strizza in modo che rimanga umido, si piega in quattro per avere un buon risultato. Con questo asciugamano umido si passa tutto il corpo. Tecnica: si impugna l’asciugamano umido con la mano sinistra e si inizia dal dorso della mano destra, si sale frizionando in fretta fino alla spalla, si scende fino al palmo della mano per poi risalire fino all’ascella. Si inizia sempre dal braccio destro perché è più lontano dal cuore. L’asciugamano si prende ora con la destra e si ripete la tecnica nel braccio sinistro. Si prosegue sul collo. Poi il petto andando su e giù, le donne devono fermarsi sopra il seno. Si ripiega l’asciugamano mettendo all’interno l’esterno e si continua fregando l’intestino in forma circolare in senso orario. Gamba destra

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partendo dal piede nella parte esterna, si risale e si scende nella parte frontale per risalire nella parte interna. Gamba sinistra stessa metodica. Collo dietro. Schiena come si riesce. Gamba destra parte dietro. Gamba sinistra parte dietro. Si finisce passando sotto il piede destro e poi il sinistro. Ci si riveste e se si può si fa del movimento, che può essere anche la ripresa delle attività mattutine. Le donne non devono fare la frizione fredda nel periodo mestruale. La frizione deve essere fatta in modo veloce. Bagno di sedere: questa tecnica viene indicata anche per chi ha tensioni nervose, per cui compromette il suo sistema digestivo e con esso la sua vitalità. Occorrente: bacinella ampia da potersi sedere dentro, acqua. Il momento più indicato è la mattina appena svegli e si fa in ambiente caldo. Nella bacinella si mettono 4-5 cm. di acqua fredda, ci si siede dentro e si rimane da pochi secondi a tre minuti, ci si alza ci si asciuga e se è possibile si riposa per 15 minuti, oppure ci si riveste


Sauna: più che questa pratica, funziona ancor di più il bagno a vapore o “lavaggio del sangue”. E’ una sauna dove la “testa rimane fuori”. Questa pratica ci aiuta a levare le tossine dal nostro organismo in modo profondo, forse è la pratica più energetica che si conosca e da risultati sorprendenti, il problema consiste che ci si deve far accompagnare la prima volta da chi la conosce per evitare errori. Integratori: non dovremmo averne bisogno se il nostro cibo è sano e l’alimentazione è corretta. Per chi vuole sentirsi più tranquillo ricordiamo: - olivello spinoso sciroppo: è un arbusto spontaneo che oramai ci siamo pure scordati di cosa sia e come è fatto, eppure oltre a essere ricco di vitamina C aiuta nell’armonizzare il nostro apparato digerente; - prugnolo sciroppo: anche questa pianta spontanea, che tutti dovremmo avere tutti in giardino o nell’orto per le sue qualità, ci aiuta a darci un tono; - vitamina C: ricordo come si può utilizzarla nel migliore dei modi, cioè sciogliere la vitamina in una bottiglia d’acqua e berla durante la giornata; - arance: noi per abitudine buttiamo la buccia, eppure in essa troviamo i princìpi attivi più importanti. Un modo semplice di trarre tutti i vantaggi è tagliare l’arancia a fettine e mangiare il tutto;

ovviamente la buccia e l’arancia non devono essere trattate con pesticidi. Cibo: l’inverno ci fornisce gli alimenti adatti come: verze, porri, cipolle, cavoletti di bruxelles, cavolfiori, radicchi …; chi non ha presente il “profumo” della minestra di verza, da molti molto disprezzato, eppure questo principio sulfureo che aleggia nell’aria entra nei nostri bronchi e li aiuta a rimanere forti e sani come tutte le crucifere. L’aglio da usare la sera per non far sentire il profumo il giorno dopo; sopportiamo tranquillamente gli odori di fabbriche che fanno male, dell’inquinamento che fa male, del fumo che fa male, ma se sentiamo il profumo dell’aglio ci scandalizziamo eppure questo è un’anti infettivo e un’anti biotico naturale senza effetti collaterali. Radicchio: il suo gusto amarognolo aiuta a disintossicare il fegato. Non dobbiamo scordarci dell’olio di semi di canapa, ricco di acidi grassi essenziali, perfettamente equilibrati, un cucchiaino da the al giorno, che si può pure aggiungere nelle verdure, per chi ha difficoltà a reperirlo può contattare www.assocanapa.it. Ricordo, che d’inverno è il momento migliore per farci i germogli, che ci forniscono vitamine e sali minerali ed elementi nutritivi in abbondanza; ricordo che trovate come fare i germogli e i relativi dati nel sito www.corvelva.org alla voce svezzamento. Per finire ricordo i picchi d’influenza: si hanno generalmente dopo le feste. Chiedetevi il perché: durante le feste si mangia troppo e a volte anche male, conseguenza intestino intasato, tossine, organismo non ce la fa più, apertura delle porte a tutte le conseguenze: sindrome influenzale, influenza, tosse, bronchite, raffreddore etc. È molto bello festeggiare e pranzare assieme ma il giorno dopo spetta a noi equilibrare con della sana e buona frutta e verdura, oppure un digiuno intelligente.

Prevenzione

e si fa un po’ di movimento. Leggendo questo tipo di pratica sembra molto forte, in realtà si affronta con tranquillità. Le mani e i piedi devono essere caldi. Chi trova difficile questa tecnica, inizia con la frizione fredda e solamente quando sente che può avvicinarsi inizia. La mattina o si fa una tecnica oppure l’altra. Quando ci si fa la doccia oppure il bagno un’ottima abitudine è alla fine passarsi il corpo con un getto di acqua fredda, la pratica deve essere veloce, il corpo e la pelle si rassoda e non ha paura del freddo. L’utilizzo del’acqua fredda, stimola la risposta dell’organismo ad affrontare il freddo con serenità.

FERDINANDO DONOLATO Presidente Corvelva www.corvelva.org dicembre 2013

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Dentosofia

Il 70 per cento dei bambini presenta problematiche alla bocca

Dedicato ai piccoli pazienti... Richieste e aspettative presentate ai bambini dal mondo degli adulti spesso non tengono conto dei ritmi del loro sviluppo evolutivo, diversi da quelli che caratterizzano la società attuale Il tempo degli adulti è un tempo frenetico che non lascia spazio all’attesa, all’ascolto, alla meraviglia, all’errore, all’imprevisto, al diverso. È un tempo dove viene richiesto tutto a tutti e con le stesse modalità, ma che non dà il tempo a ciascuno di appropriarsene. La scuola, i genitori, la società riempiono il tempo dei bambini con impegni, richieste e aspettative che spesso non corrispondono ai loro bisogni animici. Oggi più che mai, nella scuola, nella famiglia, nella società, i bambini stanno dimostrando il loro disagio con comportamenti che noi adulti definiamo difficili e da curare secondo il nostro metro di giudizio, riducendo la diagnosi: è autistico, è iperattivo, è dislessico… Il mio incontro con la dentosofia mi ha confermato che un’esagerata e precoce intellettualizzazione del bambino lo porta ad investire molta energia nell’elaborazione del pensiero piuttosto che nella costruzione del proprio corpo. L’essere umano deve prima passare per la fase della deambulazione, poi per quella del linguaggio, per poter arrivare alla fase del pensiero. Il bambino in un primo tempo ha bisogno di tutta la propria energia per costruirsi il corpo fisico che gli permette poi di accedere alla deam-

bulazione. Se le sue forze vengono mobilitate in modo inadeguato, il bambino si indebolisce e non ha più il tempo fisiologico di portare a maturazione la sua sfera psicoaffettiva. Ciò si manifesterà su di un piano fisico per mezzo di svariate malattie infantili, problemi otorinolaringoiatrici e un’eruzione dentale anomala, ecc. Le malformazioni della bocca (il 70% dei bambini presenta delle problematiche) sono un chiaro segnale di una disarmonia da trasformare in un

«Fra tutti i rapporti che l’uomo ha con il mondo esterno, il più importante è quello che riguarda la respirazione, che inizia al momento in cui entriamo nel mondo fisico […]. Essa è connessa con la circolazione del sangue; quest’ultima accoglie entro il corpo umano le sostanze del mondo esterno introdotte per altra via […]. D’altro canto essa è pure legata con la vita neurosensoria dell’uomo. Quando inspiriamo, esercitiamo una pressione sul liquido cefalorachidiano, che si riversa allora nel cervello; quando espiriamo facciamo ridiscendere quel liquido dal cervello nel corpo. Con ciò trasmettiamo al cervello il ritmo della respirazione […]. La respirazione è dunque l’intermediario più importante tra l’uomo che entra nel mondo esteriore fisico e quest’ultimo […]. Il bambino ha da imparare ad accogliere nel suo spirito ciò che gli viene donato in quanto nasce quaggiù per respirare. Con l’educazione aiutiamo il bambino ad armonizzare la respirazione col processo neurosensorio, attiriamo l’animico-spirituale entro la vita fisica del bambino». (da Antropologia di Rudolf Steiner).

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Quando un bimbo nasce, la prima cosa che fa, è respirare attraverso la bocca la prima boccata d’aria che lui crederà essergli fatale, ma che invece lo farà vivere. Poi comincerà a piangere, usando la voce: urlando al mondo «ce l’ho fatta, sono qua», e poi dopo le incredibili fatiche si accoccolerà alla mamma per fare la prima poppata come ricompensa per la sfida appena cominciata. Ecco che possiamo notare come tutte queste prime funzioni avvengono attraverso la bocca e quindi possiamo dire che la bocca è il primo contatto alla vita.

Dentosofia

nuovo equilibrio. L’equilibrio della bocca è l’espressione dell’equilibrio dell’uomo, nel suo contesto sociale che è il mondo. Ogni essere umano possiede un potenziale di equilibrio che non perde mai in quanto la sua natura profonda è «equilibrio». Una bocca squilibrata è sintomo di un individuo non in armonia, e la posizione dei denti, visti sia singolarmente, sia nel loro insieme, può rivelare una determinata situazione psicoaffettiva. Tra gli strumenti di ortodonzia, l’attivatore Soulet-Besombes si caratterizza perché agisce non solo come strumento ortodontico, ma riesce ad attingere a forze di autoguarigione come rieducatore delle funzioni biologiche vitali (respirazione, deglutizione, fonazione, suzione e masticazione) essenziali per la dinamica dentale. Tutto questo si traduce in un perfetto riequilibrio della struttura scheletrica e quindi della postura. A differenza di altri metodi ortodontici l’attivatore, essendo uno strumento mobile, pone il bambino nella possibilità di divenire egli stesso artefice attivo del suo riequilibrio, costruttore e protagonista principale di un percorso che lo può portare a ritrovare un nuovo equilibrio dentoposturale. È il bambino che esercita la propria volontà attraverso l’esercizio attivo dedicando alcuni minuti della giornata all’ascolto di sé.Tale modalità potenzia ed accresce la stima e la fiducia in sé stessi e nelle proprie potenzialità; il bambino può divenire il «guaritore» di sé stesso. Con l’uso dell’attivatore il bambino può porsi in ascolto del ritmo del proprio respiro; ascoltare questo ritmo e imparare, posizionando la lingua sul palato, a inspirare e a espirare per ricercare nel respiro stesso un equilibrio fondamentale per la propria crescita armonica. Oggi i nostri bambini hanno spesso un respiro corto e affannoso che si ferma in gola; un respiro che rispecchia i ritmi del nostro vivere quotidiano dove è diventato necessario riempire tutti gli spazi dell’ascolto, del silenzio, della fantasia, della meraviglia. Per una crescita equilibrata è necessario aiu-

tare i bambini a trovare il tempo per imparare ad ascoltarsi anche nella respirazione. In questo percorso i genitori hanno un ruolo importante nel sostenere il bambino accompagnandolo con uno sguardo sempre capace di comprendere e apprezzare. Uno sguardo che apprezza senza alcun pregiudizio e aspettativa ha una grande forza curativa; lo sguardo che valuta ferisce sempre anche se intende essere positivo. Concretamente ciò significa riconoscere dignità al bambino e al suo percorso, anche se scorre secondo tempi che non sono i nostri o se raggiunge traguardi che non corrispondono alle nostre aspettative. È importante quindi che l’adulto (genitore, medico o altro) dia importanza ai punti di forza e bellezza del bambino, ai successi e non agli insuccessi e su quel terreno agisca per incoraggiare. In questo modo l’adulto dà spazio alla prosperità, al futuro, perché riesce a far risuonare il progetto di vita del bambino, che è diverso dal proprio e non è nemmeno quello che egli considera giusto o sbagliato. L’attivatore può così diventare anche uno strumento che permette di costruire un rapporto di fiducia tra genitori e figli, tra medico e piccolo paziente; fiducia nel futuro in un contesto libero da aspettative e richieste dove diventa importante il tempo dell’attesa e della calma interiore. LUCA BASTIANELLO www.lucabastianello.com www.gruppostudiodentosofia.it dicembre 2013

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Rapporto uomo-animale 20

Addio cuccioli. E tutto “per il loro bene”

Per amore, solo per amore: o no? È urgente un onesto e sereno confronto sugli effetti della sterilizzazione indiscriminata dei cani, che in alcune regioni finisce ormai per mettere la rischio la sopravvivenza stessa della specie È indubbio che l’amore e il rispetto per gli animali si sta diffondendo in fasce sempre più larghe della popolazione italiana. Netti passi avanti sono stati fatti da quando provare affetto e curare assiduamente il proprio cane o gatto era visto da molti come un qualcosa di eccentrico se non addirittura patologico. Fino a vent’anni fa la sensibilità verso il mondo animale risentiva ancora molto della posizione utilitaristica che la società umana aveva sviluppato in migliaia d’anni di convivenza agropastorale. L’animale viveva accanto all’uomo in quanto in grado di offrire qualcosa in cambio del mantenimento, al di fuori di questo solo qualche ricco poteva permettersi di avere sentimenti di affetto esibiti pubblicamente. Molta acqua è passata sotto i ponti da allora e l’Italia da paese povero e agricolo è diventata una società urbana e industriale avanzata. Proprio da questa società urbana e industriale, che aveva tagliato da molto tempo il cordone ombelicale con il mondo della natura, si assiste da qualche lustro al risorgere di un vero e appassionato interesse per il mondo animale. Questo relativamente nuovo sentimento accompagna in modo particolare le nuove generazioni, che sempre più massicciamente si rivolgono anche verso una dieta vegetariana in piena coerenza con un profondo rispetto verso gli animali. L’attenzione alla sofferenza e/o sfruttamento animale ha portato alla nascita di associazioni sul territorio che hanno l’obiettivo di aiutare animali che vengono abbandonati o maltrattati o che vivono una vita randagia piena di stenti. Questa sensibilità e responsabilità verso il mondo animale è un segno della progressiva evoluzione che l’umanità sta compiendo nonostante dicembre 2013

le apparenze e i media ci sottolineino quotidianamente il contrario. Tuttavia in questo atteggiamento si annidano pericolosi sentimenti che con la protezione ed il benessere animale poco hanno a che fare, forse proprio perché partono da persone animate di molta buona volontà, ma spesso prive di una visione della realtà aderente ai fatti che, proprio per non avere avuto la fortuna di crescere in un ambiente agricolo a contatto con la natura, hanno sviluppato una sensibilità verso gli animali, che a volte non è pragmatica e porta ad errori di valutazione anche gravi. Intendo riferirmi soprattutto al nuovo dogma imperante della sterilizzazione forzata, urbi et orbi! Quello che avviene oggi in moltissime realtà associative ha dell’incredibile, frutto di un pensiero logico-razionale, freddo e totalmente avulso dalla realtà, che nei fatti porta a sostenere una cultura della morte rispetto al corretto e insostituibile sostegno alla vita. In molti canili del nord Italia non sono più reperibili cuccioli. Letteralmente sono spariti, semplicemente perché la pratica della sterilizzazione di massa ed indiscriminata ha prodotto il suo effetto. Oggi per adottare velocemente un cucciolo senza lunghe ricerche o attese è sufficiente avere contatti con associazioni che trasferiscono i cuccioli dal sud e li portano qui. Vi sembra normale? È un risultato accettabile questo? C’è qualcosa di cui andare fieri? Ci sono canili che danno in adozione cani sempre già sterilizzati, oppure, se cuccioli, si fanno firmare dagli «adottanti» un impegno alla sterilizzazione entro una certa età commettendo un chiaro abuso. Altre situazioni in cui prima dell’adozione si effettuano controlli a casa della fami-


animali), si confrontino in modo spassionato e obiettivo senza la pretesa di mettere alcuno sul banco degli imputati, ma piuttosto cercando reciprocamente un punto d’incontro che possa evitare per il futuro posizioni unilaterali e di fatto estreme, che portano a danneggiare anziché aiutare il mondo animale. È questa una scommessa che è giustamente posta sulle spalle di una umanità in continua crescita, che per progredire deve avere il coraggio di valutare in modo oggettivo i risultati di posizioni e scelte come quelle della sterilizzazione di massa ed indiscriminata. La responsabilità amorevole che l’uomo deve avere nei confronti dei nostri amici a quattro zampe impone eticamente un approccio imparziale e realistico (cioè aderente alla realtà!) al problema riproduzione e randagismo. Gli interventi verso colonie feline randagie dovrebbero, per esempio, essere pianificati e regolati in modo tale che vengano lasciate fertili un minimo numero di femmine giovani, perché altrimenti la colonia si estingue in un brevissimo lasso di tempo, che spesso non supera i due anni! Per i cani il problema del randagismo è una piaga da sempre presente nel mezzogiorno per questioni culturali, mentre è un problema ormai scomparso al nord. Questo è un bene, ma ciò non deve essere ottenuto solo con la sterilizzazione indiscriminata. I cani, nei canili, non dovrebbero essere sterilizzati tutti, maschi e femmine a prescindere, ma si dovrebbe valutare caso per caso tenendo conto che le famiglie che adottano sono perfettamente in grado di valutare se e quando ricorrere ad una sterilizzazione, oppure decidere responsabilmente di provare l’esperienza di una cucciolata. Con quale diritto s’impedisce alla gente di potere scegliere mettendola di fronte al fatto compiuto? In base a quale principio etico? Perché non si vuole avere fiducia verso coloro che adottano gli animali considerandoli incapaci o irresponsabili della scelta del fare o meno riprodurre il proprio animale?

Rapporto uomo-animale

glia che deve adottare (fin qui è giusto), ma dove si arriva a decisioni di rifiuto a dare in adozione con atteggiamenti che definire arbitrari è un eufemismo. Dove cioè, il volontario o dipendente del canile, si arroga un potere discriminatorio molto dubbio e francamente inaccettabile che travalica di molto i propri compiti. Questa è la conseguenza di un atteggiamento culturale e di sentimento che sempre più non tiene conto del reale interesse di tutela dell’animale, ma bensì porta avanti atteggiamenti censori e di giudizio che nulla hanno a che fare con comprensione, tolleranza e amorevolezza verso il mondo animale. D’altra parte questi nuovi atteggiamenti culturali hanno anche portato i proprietari di animali a pensare prima di tutto ad impedire la procreazione animale per mille motivi, che poi sono soprattutto la mancanza di disponibilità psicologica ad accogliere nuove vite e quindi permettere a se stessi di vivere esperienze positive. La preoccupazione dell’impegno che una cucciolata richiede ha portato quasi tutti a scegliere di rinunciare, loro stessi, ma anche per i loro figli (e questo è un vero peccato!) a vivere un’esperienza piena di stimoli e molto educativa sia per adulti che bambini. In ogni caso denominatore comune è quello d’impedire la riproduzione aderendo, nei fatti, alla deviante visione eugenetica della vita! Diverse le motivazioni per le organizzazioni che si occupano della tutela animale. Qui l’obiettivo perseguito in modo metodico è impedire, sempre e comunque, la riproduzione con motivazioni (sofferenza e abbandono cuccioli, fame e malattie, randagismo, ecc.) che hanno sicuramente un valido fondamento ma che perseguite in modo totale senza distinzioni ed eccezioni porterà, forse, a risolvere il problema del randagismo, ma ha anche inciso pesantemente sulla riproduzione di specie come quella felina e canina in intere regioni! E questo è un effetto inaccettabile se siamo ancora dotati di umanità. È urgente l’apertura di un dibattito in cui le varie componenti interessate (associazioni animaliste, veterinari, proprietari di

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Nanopatologie 22

Disinformazione e mancanza di controllo: ecco le conseguenze

Alimenti e vaccini allo sbaraglio Assuefatto come ormai è il grande pubblico a una specie di cultura in pillole e a verità lampo, è inevitabile che l’informazione arrivi distorta fino, non di rado, a essere del tutto capovolta Mai come ora l’informazione è stata ampia, veloce e capillare. Mai come ora è stato facile far passare qualunque stravaganza, certi di trovare orecchio e, anzi, certi che la «notizia» diventerà protagonista di una reazione a catena destinata sì, dopo la sua moltiplicazione, ad estinguersi, ma con tempi inversamente proporzionali al suo grado di stravaganza. Grazie al mimetismo e all’anonimità che Internet garantisce, nessun controllo è di fatto possibile sull’autore e le fonti sono, altrettanto di fatto e tranne poche eccezioni, quanto mai confuse. Anni fa una rivista statunitense di jogging pubblicò un articolo in cui l’autore affermava che, per ottenere miglioramenti garantiti nella corsa, era stato ideato un allenamento tanto particolare quanto efficace. L’allenamento consisteva nel correre con un piede sulla strada e con l’altro sul marciapiede. In un fiat l’America pullulò di volonterosi podisti che arrancavano zoppicando a cavallo del marciapiede miracoloso. La rivista fu costretta a pubblicare un contro-articolo molto imbarazzato in cui diceva che si era trattato di uno scherzo e aggiunse, con parole delicatissime, che mai ci si sarebbe aspettato un grado di stupidità simile tra i lettori. Nel 2005 io pubblicai sul sito Internet del laboratorio che dirigo un elenco di alimenti che avevamo analizzato cercandovi micro e nanoparticelle solide, inorganiche e non biocompatibili. Insomma, intrusi che sospettavamo esserci come ovvi derivati dall’inquinamento ambientale sempre più diffuso e da processi di lavorazione inadeguati. In effetti trovammo quelle presenze indesiderate in molti dei campioni esaminati. A scanso di equivoci, la sezione del sito dicembre 2013

(http://www.nanodiagnostics.it/CiboPulito.aspx) riportava in bella vista, in testa all’elenco, un avvertimento inequivocabile: «Le indagini eseguite sugli alimenti elencati sono limitate ad un singolo campione e alla sola ricerca di particelle inorganiche micro e nanometriche. Per avere risultati esaurienti occorrerebbe analizzare campioni prelevati da lotti di produzione diversi, cosa che non è stata fatta nelle nostre analisi. Queste hanno, dunque, solo un carattere indicativo e non è affatto detto che ciò che abbiamo rilevato sia una costante di quel particolare prodotto». Chiaro ma… Ma Beppe Grillo entrò nel sito e, senza preoccuparsi di capire che cosa si trovava a leggere, prese qua e là dall’elenco dei cibi e pubblicò sul suo blog un post da cui si desumeva che ognuno dei prodotti contenesse sempre e comunque gl’inquinanti che, invece, noi avevamo trovato nel solo campione esaminato. Insomma, una generalizzazione del tutto illegittima e certo insensata. A riprova di quanto insensata fosse, nessuna delle


Nanopatologie

aziende tirate in ballo alzò un dito, e questo perché il nostro sito, cioè quanto faceva testo, era chiarissimo e ciò che usciva da Grillo erano nient’altro che le espressioni di un comico del tutto incompetente nella materia. Insomma, senza illustrare i limiti della ricerca ed estrapolando all’infinito, una bufala e niente di più. Invece… Invece accade che, a scadenze quasi regolari, da anni qualche sedicente giornalista vada a recuperare le sciocchezze del comico e le pubblichi come fossero uno scoop. Cibi contaminati, ecco l’elenco dei prodotti da fare attenzione è il titolo di un giornale dedicato ai consumatori, e alla terrificante sgrammaticatura fa seguito un elenco di cibi e di marche «da fare attenzione». La cosa più divertente o, se si vuole, più allarmante, è che i giornali coinvolti si citano l’un l’altro come fonte d’informazione e per corroborarsi a vicenda, il tutto senza nemmeno pensare di andare alla più che ovvia fonte, vale a dire a me o, molto più semplicemente, al sito Internet del mio laboratorio come fecero subito tutti i produttori coinvolti, tanto che ricevetti perfino una telefonata di un industriale dalla California. Così, da settimane, continuo ad essere mitragliato da mail di mamme angosciate o da giovani aspiranti scienziati che mi chiedono lumi quando non antidoti per l’avvelenamento cui sono convinti di essere andati incontro ingurgitando i cibi all’indice. Un fatto in qualche modo sovrapponibile mi sta accadendo con i vaccini. Anche in quel caso noi ne abbiamo analizzati diversi, sempre e solo in un unico campione, trovandoli, ahimè, inquinati da particelle di acciaio, di piombo, di zinco, di alluminio, di bario o, comunque, da particelle composte dei più vari elementi. Sia chiaro: un solo campione. Per condannare senza appello un vaccino di una determinata marca occorre analizzare almeno una fiala per ognuno dei lotti prodotti, cosa che noi non abbiamo fatto per motivi evidenti di costi (nessuno ci paga le analisi che costano care) e per l’impossibilità pratica di svolgere le indagini senza la collaborazione, che non ci sarà mai, dei produt-

Nlella foto a pagina 22, fotografia al microscopio elettronico di una particella in un biscotto italiano. Qui sopra, spettro EDS della composizione elementare della particella.Tra gli elementi l’alluminio, il silicio, l’osmio e il titanio.

tori. Qualche sito Internet ha cominciato a dare la notizia, evitando, ormai senza che io mi sorprenda, di sottolineare che le analisi sono state eseguite su di un solo campione e che, per questo, ogni generalizzazione è a dir poco, scorretta. E, allora, ancora senza sorpresa, ecco le mamme e i papà che mi tempestano di mail chiedendomi non solo informazioni ma anche di dar loro consigli medici che la legge mi vieta di dare e che io non do, essendo la mia laurea diversa da quella in medicina. Credo sia comprensibile il mio imbarazzo, trovandomi a fronteggiare situazioni bizzarre. L’informazione pubblica che io fornisco è sempre chiara e preparata in modo da non prestarsi ad equivoci. Ma, evidentemente, questo non basta. Assuefatto come ormai è il grande pubblico ad una specie di cultura in pillole e a verità lampo (quando parlo alla radio o in TV, ad esempio, mi si chiede di esprimere in pochi secondi concetti che prevedono conoscenze di base complesse che chi mi ascolta non ha quasi mai), è inevitabile che l’informazione arrivi distorta fino, non di rado, ad essere capovolta e, ciò che, almeno personalmente, è peggio, è che me ne se attribuisce la paternità. Per finire, e lo dico anche a mio vantaggio perché mi si evitino immeritate figuracce, una preghiera: diffidate sempre di quei «giornalisti» che l’altro ieri si occupavano della sagra della frittella, ieri di Belén e oggi di scienza. STEFANO MONTANARI dicembre 2013

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Gli sconosciuti e i dimenticati

L’architetto della felicità L’avventura di Giovanni Michelucci, progettista di chiese con forte senso di appartenenza al mondo della natura e alla comunità, dotato di grande coraggio, umiltà e semplicità «Io la chiesa ve la fo, ma prima devo stare con voi, vedere le vostre case, capire la vostra terra». Così disse Giovanni Michelucci, architetto di Fiesole al comitato di Arzignano che lo voleva incaricare del progetto della chiesa del nuovo quartiere operoso della cittadina vicentina. Questa affermazione, rimasta famosa, racchiude tutta la sostanza di questo grande uomo. Non progetto a tavolino, bensì l’idea che nasce poco a poco dall’osservazione delle cose e dei luoghi, dallo stare in mezzo alla gente, dalle abitudini e storie carpite, dal seguire e comprendere le reali necessità degli uomini. Questo pur nel sacrificio di proprie convinzioni, dell’affermazione del proprio egoistico successo. Un’architettura, la sua, insistentemente immaginata e creata intorno alle persone, non all’individuo, ma alla collettività. Uomo di sofferenza continuata nel corso della sua interminabile vita, pervaso da una tensione scaturita dalla ricerca quotidiana di una fede che non è mai stata certezza, ma accettazione sofferta in qualche modo del mistero; dentro a questo mistero non viene cercato un definitivo assetto interiore che può diventare abitudine incolore, ma piuttosto accettazione e abbandono al fascino dell’afferrare una pur debole percezione della luce. E il suo disegnare evidenzia questa «nervosità»: «Messe di disegni filamentosi che lasciano scorgere sempre, una dentro l’altra, più soluzioni possibili dello stesso problema» come descrive perfettamente Paolo Portoghesi. Un disegnare del «non disegno» se per questo si intende immediata precisione, dettaglio subito; piuttosto un insieme infinito di segni, linee intersecate, dove si rifugge dall’indicare una forma per fare intravedere molte forme, che prendono sempre più corpo, che lendicembre 2013

tamente portano a una costruzione, a un’identità su cui fermarsi e fare una scelta definitiva anche se in lui c’è sempre il dubbio, la voglia di ricerca. Contro ogni accademismo, moda, tendenza, alla ricerca continua della verità. Nel paese di Collina in Toscana, dal 1946 al 1953, costruisce una chiesa con i materiali del luogo, un edificio «povero», costato poco, in sostanza una casa colonica più grande delle altre perché la gente potesse riunirsi, uno spazio comunitario, collettivo. Una chiesa volutamente non sontuosa in mezzo a case modeste. Ma la popolazione non l’accettò perché si aspettava una chiesa diversa dalle case, che non ricordasse affatto la povertà delle case. Questa amarezza verrà provata, in una dimensione più drammatica a Longarone. L’esperienza nelle costruzioni sacre vale a Michelucci il progetto della nuova chiesa. Egli è indeciso se accettare o meno, preoccupato dalle possibili difficoltà psicologiche e concettuali di un intervento in


Sono andato a Longarone dopo il disastro del Vajont. Sono andato, sono arrivato, ho visto questa tragedia immensa, questa distruzione, questo paese distrutto. Ma contemporaneamente mi sono trovato di fronte una natura meravigliosa ed allora mi è venuta l’idea di una possibilità per fare una chiesa a Longarone. E così di fronte a questa tragedia e di fronte a questo terreno sconvolto dove c’erano sotto tutti i morti, sono rimasto solo con me stesso. Non parlando col prete, non parlando con nessuno, sono rimasto solo a contemplare il paesaggio che avevo davanti e a fare le mie considerazioni sulla vita e sulla morte. Allora in me cominciò a nascere un’idea che portasse all’esaltazione della vita: il teatro! Allora ho pensato ad una chiesa fatta come un teatro. Agli inizi del ’67 prende forma l’idea di uno spazio circolare; Michelucci vuole che le persone possano vedersi e così si arriva a un anfiteatro elittico, con il Golgota simboleggiato dalle tre croci. Questo spazio ricorda a Michelucci il funerale di don Milani, suo grande amico scomparso quell’anno e al coro di amici disposti in modo circolare sulle scarpate del cimitero, così a identificare «il popolo di Dio» con un anfiteatro. La chiesa, dopo tante difficoltà, verrà inaugurata solo nel 1981; la gente voleva una replica della vecchia chiesa, ma egli è convinto che solo una nuova forma così concepita, possa aiutare a ricostruire un senso di comunità. E poi la chiesa sull’Autostrada del Sole a Firenze. Alcuni pali, una tenda sopra. L’idea dei nomadi del deserto, così il popolo di Dio in perenne cammino. Un rifugio temporaneo: «Tutte le complicazioni sono venute dopo, per ragioni strutturali». Oltre alla chiesa della Vergine a San Marino, ecco la chiesa di San Giovanni Battista ad Arzignano, sempre negli anni ’60, con la casa della comunità, con il senso di fabbrica che aleggia negli

Nelle foto, l’interno della chiesa sull’Autostrada del Sole a Firenze e uno schizzo preparatorio.

spazi articolati che invitano a continui spostamenti per cogliere scorci in continua metamorfosi. Uomo in ritardo coi tempi o in anticipo sui tempi? Sicuramente, se pensiamo a Longarone, uomo che precorre i tempi, in felici intuizioni spesso non comprese. E l’artigiano? Il rapporto con gli operai?

Architettura sostenibile

quella desolata terra straziata dal dolore. Ecco la fragilità seppur dignitosa e, nel contempo, il grande coraggio di mettersi in gioco:

Mi piaceva il contatto con gli operai, vederli lavorare con una serietà ed una maestria esemplari. Per me il rapporto con gli artigiani è stato importante per capire che cos’è il lavoro e cosa significa un impegno umano. E poi gli scritti. In Dove si incontrano gli angeli scrive un brano per me di altissima poesia: Io sono un olivo… Io sono attaccato alle radici degli alberi. Ecco, proprio, addirittura è così: io sono un olivo, una quercia, un castagno; quando sono in mezzo alla natura, sono in un’unità totale con la natura, non sono in uno stato di contemplazione, ma in uno stato di partecipazione, di comunione perfetta… Per me il castagno è un amico, io posso stare un’ora seduto accanto all’albero in un colloquio strettissimo. Così vado spesso nei boschi e sento che non sono mai solo; so di essere una molecola insieme a tantissime altre molecole e l’albero mi sente, reagisce, non c’è dubbio… è un colloquio con l’universo… Giovanni Michelucci, spentosi a quasi cento anni, ha attraversato la nostra storia per quasi un dicembre 2013

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Ai nostri lettori Come ogni anno, a Dicembre,Vi ricordiamo di rinnovare il Vostro abbonamento e cogliamo l’occasione per augurarvi

Buon Natale e Felice Anno Nuovo Alleghiamo a questo numero un bollettino di c.c.p. già prestampato, che potrete utilizzare per il rinnovo dell’abbonamento, o per ordinare libri, dispense, o per versare un contributo a vario titolo. L’Associazione La Biolca, a sostegno delle proprie attività istituzionali, può essere beneficiaria di donazioni, lasciti, erogazioni. Per contributi superiore a 550 Euro si ha diritto alla qualifica di Socio Vitalizio con relativo abbonamento vitalizio al mensile Biolcalenda. Vi rammentiamo che tutti i contributi a favore dell’associazione sono deducibili ai fini della dichiarazione dei redditi. (legge n. 342 del 21.11.2000 - donazioni a favore delle associazioni di promozione sociale) Il versamento dei contributi può essere fatto tramite bollettino postale (c.c.p. n. 12070355 intestato a Associazione Culturale La Biolca, via Chioggia, 33 – 35142 Padova) o tramite bonifico presso: Banca Popolare Etica, Padova - EU IBAN: IT86 D 05018 12101 000000108662

E’ tempo di regali!!! Volete fare un regalo originale, utile e duraturo ad una persona che vi è cara? Noi vi consigliamo di regalare un abbonamento a Biolcalenda. Nei bollettini prestampati, che troverete allegati al Biolcalenda di dicembre, nello spazio della causale, potete indicare il nome del donatore e negli spazi quadrettati, riportare l’indirizzo del beneficiario. Provvederemo noi a inviare la rivista e una lettera in cui metteremo la dicitura: “Questo abbonamento Le è stato offerto in dono dal Sig. …” Dati per il versamento: c.c.p. n. 12070355 intestato a Associazione Culturale La Biolca, via Chioggia, 33 – 35142 Padova

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secolo. Non voleva fare l’architetto e addirittura risponde a chi gli chiedeva se era legato alle sue opere: …Non vedo l’ora di buttar via tutto quello che mi ricorda il mio passato professionale di cui vedo le manchevolezze, i limiti… Io non amo i miei lavori passati, perché non amo me stesso… Io vorrei vedere mutato, cambiato, trasfigurato dalla vita quel che ho costruito. E quel che ho studiato come banca o come chiesa, ritrovarlo mercato o biblioteca o centro sociale, o quel che il tempo avesse deliberato. E poi la città, la passione per l’organico, il senso di comunità che supera il concetto egoistico dell’individuo: nel progetto per la stazione ferroviaria di Santa Maria Novella a Firenze, gli spazi pensati sono per l’incontro delle persone, anche se veloci, furtivi, brevi. Architettura come libertà degli altri, non come affermazione di sé stesso. E il coraggio lo descrive bene in La vita va azzardata, dove in età avanzatissima scrive: Se noi vogliamo trovare una vita più interessante, deve avvenire una rottura in noi, una rottura che porti a una liberazione. Ci siamo abituati a vivere in un certo modo e siamo costretti a vivere in un certo modo. Io mi alzo la mattina e conosco tutto quello che devo fare. Non dovrei saperlo, la giornata dovrebbe avere la sorpresa… La rottura è la nostra disposizione ad accettare l’imprevisto, lo sconosciuto e a cercare di intenderlo, di interpretarlo… È inutile andare lontano e ritornare. L’importante è essere andati lontano e aver trovato l’oggetto, la pianta, una persona, qualcosa che può inserirsi nella nostra vita come un fatto nuovo ed emotivo. È stata, la sua, una lode alla vita. Nel mio primo incontro nel 1986, alla mia domanda su cosa doveva fare l’architetto, mi rispose: «L’architetto deve lavorare per la felicità degli uomini». MAURIZIO SIGNORINI


Quella biologica è migliore Acquistare prodotti da agricoltura biologica non significa soltanto mangiare meglio: è un modo concreto per aiutare la salvaguardia del pianeta e per dare forza alle economie locali Amano il loro lavoro, i loro prodotti, i loro familiari e gli amici. Ma soprattutto la terra e l’ambiente. Sono i contadini che coltivano la terra con il metodo dell’agricoltura biologica. In Italia sono quasi 50 mila e lavorano oltre un milione di ettari di terreno (un ettaro = 10.000 metri quadrati). Che cos’è l’agricoltura biologica? È presto detto. Proprio come quella convenzionale, anche l’agricoltura biologica produce frumento, fagioli, mele, carote, noci e altri alimenti. Ma lo fa rispettando la salute della terra e l’equilibrio dell’ambiente. Per gli agricoltori biologici la terra è un vero e proprio organismo, molto complesso, la cui salute e fertilità devono essere conservate e, se possibile, accresciute. Gli agricoltori biologici, inoltre, hanno a cuore la biodiversità dell’ambiente, cioè la presenza nei campi non solo delle piante che ci danno cibo, ma

anche di quelle (le siepi, gli alberi, le erbe cosiddette infestanti) che sono alimento e rifugio per gli altri animali terrestri, per gli uccelli, le farfalle e gli insetti. Il rapporto equilibrato tra tutte queste specie viventi produce un ambiente sano, equilibrato e armonioso. Un ambiente che dona cibo e vantaggi per tutti. Per questo il contadino biologico non utilizza sostanze chimiche come diserbanti e anticrittogamici. Pensa che nell’agricoltura convenzionale (quella oggi più diffusa) si utilizzano ogni anno oltre 400 chilogrammi di sostanze chimiche per ogni chilometro quadrato di superficie agricola. Sostanze che, in molti casi, sono notevolmente tossiche e i cui residui rimangono spesso negli alimenti, arrivando così nel nostro piatto.

Io sono ecologico

Piccolo corso di proposte pratiche per ragazzi svegli e volonterosi

PAOLO PIGOZZI www.paolopigozzi.blogspot.it

Tre in uno Quando consumi alimenti biologici realizzi in un colpo solo diversi effetti positivi: fai bene al tuo organismo, che nutri con alimenti sani e gustosi; sostieni il lavoro dei contadini biologici, che producono cibi di qualità senza usare sostanze tossiche, pericolose prima di tutto per chi le maneggia; eviti lo sfruttamento e l’inquinamento della terra e dell’ambiente, che sono mantenuti in salute e in equilibrio a vantaggio di tutti gli esseri viventi. In azione Come si riconoscono gli alimenti biologici? Oltre che acquistare direttamente dai produttori (che è sempre la scelta migliore), gli alimenti prodotti con l’agricoltura biologica si possono trovare in molti negozi e supermercati. Come si possono distinguere le carote o le marmellate biologiche da quelle che non lo sono? Basta leggere con attenzione l’etichetta e cercare il marchio europeo che identifica gli alimenti biologici. Il sesto continente In Uganda sono 50 mila i contadini biologici, che producono il 38% degli alimenti biologici africani. La Tanzania e il Sudafrica sono al secondo e terzo posto, rispettivamente con il 17 e il 14 per cento. Tra i prodotti biologici maggiormente diffusi ci sono ananas e mango freschi ed essiccati, vaniglia e sesamo. La superficie agricola coltivata in Uganda con metodi biologici è di 185 mila ettari. dicembre 2013

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Storie del pensiero

I personaggi che hanno segnato il cammino dell’umanità

Il dono di Platone Per il filosofo greco ogni cosa del mondo, un oggetto, un pensiero, un animale, un altro uomo, non si limita a essere ciò che vediamo e tocchiamo, ma porta in sé un’essenza spirituale «Tutta la storia della filosofia occidentale non è che una serie di note a margine su Platone». Questa l’opinione dello studioso A.N. Whitehead, opinione che la dice lunga sull’influenza che questo filosofo ha avuto sull’intera civiltà umana. È curioso che, in un’epoca di fatti e risultati come la nostra, alcune delle figure più famose ed universalmente note siano dei filosofi. Persone che se oggi le trovi per strada non dai loro una lira, che faticano a trovare spazio in una società pragmatica ed iper-produttiva (salvo poi trovarsi pieni di cose che vanno svendute pur di piazzarle), e che al limite si impiegano per «gestire le risorse umane». Già, le risorse umane. Quelle che non riescono a starsene buone in una casella, in un processo deciso ed imposto, che non fanno le materie prime silenziose ed obbedienti, ma chiedono qualcosa di scomodo e strano: attenzione, coinvolgimento, motivazione. Ed allora, solo a beneficio della macchina, del sistema, tiriamo fuori dal cilindro qualcuno che abbia la capacità di capire l’umanità, di valorizzarla e crearle uno spazio. Il grande Platone aveva un’idea diversa della convivenza umana. Nella concretezza propria di un uomo greco, per Platone le idee e le verità erano reali e tangibili, ed andavano condotte fino nel mondo sensibile: per questo non si limitò a teorizzare uno stato ideale, un’organizzazione sociale basata su quel che è giusto e vero, ma provò addirittura a portarlo in pratica, rischiando più volte la pelle. Certo, il suo stato ideale starebbe stretto alle anime di oggi – anche se il pensiero che la vita sociale va basata su princìpi di verità, e non sul comodo arbitrio delle banche, è tutt’altro che vecchio: appartiene ad un futuro ancora inedito – ma di certo non è invecchiato l’atteggiamento di Platone nei confronti dello spirituale. Le dottrine platoniche sono molte, affascinanti, e non possono essere riportate in queste righe. Ma quel che veramente Platone ci ha trasmesso, al di là dei dettagli che sfuggono alla memoria dei secoli e degli individui, è il fondamento stesso della nostra civiltà. Ci ha insegnato

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che è la verità – che è allo stesso tempo bontà e giustizia – a guidare ogni cosa del mondo, e che questa guida viene dal mondo spirituale. Un mondo spirituale che non è «al di là» del sensibile, ma che è incarnato in esso. Le «idee platoniche» sono forme divine presenti all’interno delle cose. Cosa ci dice, insomma, Platone? Che ogni cosa del mondo – un oggetto, un pensiero, un animale, un altro uomo – non si limita a ciò che vediamo e tocchiamo, ma porta in sé un’essenza spirituale, ed è proprio questa essenza a dirci la verità su di esso. Pensiamo ad una persona incontrata per strada. Pensiamo forse di conoscerla perché abbiamo osservato i suoi vestiti, gli oggetti che porta in mano? Magari quei vestiti li indossa per esigenza, e non li sopporta, e le cose che ha in mano non sono nemmeno sue… No, la vera essenza di quell’uomo sta dove non si vede nulla, nel suo cuore, e per coglierla dobbiamo attivare una sensibilità diversa, andare oltre le apparenze nel regno delicato e prezioso, ma fatto di verità, dell’incontro umano, dell’ascolto dell’altro. In un mondo superficiale, la lezione di Platone è andare oltre le apparenze, là dove risiedono i veri motivi delle cose. Questo ci insegna a smascherare gli inganni della pubblicità, della politica, della finanza, dell’industria… ma anche e soprattutto a trovare chi siamo veramente, cosa è veramente il mondo in cui viviamo, dove stanno le vere soluzioni. Platone, grande e maggiore discepolo di Socrate (il maestro del «Che cos’è…?») ci trasmette una lezione impareggiabile, al di là dei secoli: domandate, scoprite, indagate. Perché la realtà è al di là delle quinte, nasce dall’anima che domanda, che si apre alla voce dello spirituale, dell’invisibile, della vera essenza. La verità attende la giusta domanda, che chiamerà a sé la giusta risposta. Possibilità di risveglio, scoperta, verità, autonomia e orizzonte futuro: dobbiamo tutto al dono di Platone. FABIO MONTELATICI


In Guatemala: “la felicità al potere” Il presidente Mujica scommette su un umanesimo nuovo, che riscopra il valore della sobrietà. Perché non c’è altra strada che ridurre i consumi, per salvare la terra ed essere davvero felici José «Pepe» Mujica, 78 anni, è da tre anni presidente dell’Uruguay. Da giovane la militanza nei Tupamaros e 14 anni di carcere, spesso durissimo, sotto il regime militare caduto nel 1985. Nasce da madre originaria della Liguria e padre coltivatore. Fa studi di agronomia. Indebolito dalla prigionia perde un rene, ma nel 1995 è il primo tupamaros a essere eletto in Parlamento. Ora la sua residenza presidenziale è di cinquanta mq. dove vive con la moglie. Dei 9.000 euro cui avrebbe diritto, ne prende 900 e dà il resto in programmi di microcredito, coerente alla sua «ideologia»: «La mia idea di vita è la sobrietà. Concetto ben diverso da austerità, termine che avete prostituito in Europa, tagliando tutto e lasciando la gente senza lavoro. Io consumo il necessario, ma non accetto lo spreco. Perché quando compro qualcosa non lo compro coi soldi, ma con il tempo della mia vita che è servito per guadagnarli. E il tempo della vita è un bene nei confronti del quale bisogna essere avari. Bisogna conservarlo per le cose che ci piacciono e ci motivano. Questo tempo per sé stessi lo chiamo libertà. E se vuoi essere libero devi essere sobrio nei consumi. L’alternativa è farti schiavizzare dal lavoro per permetterti consumi cospicui, che però ti tolgono il tempo per vivere». «Lo spreco è funzionale all’accumulazione capitalistica, per alimentare la quale dobbiamo comprare di continuo, indebitandoci fino alla morte. La vita deve essere un’altra cosa, perché ha come fondamento la felicità, conseguenza di un comportamento morale. Eudaimonia, dunque, non edonismo. Altrimenti per poter vivere tutti come il nordamericano medio americano, in sette miliardi, ci vorrebbero tre pianeti. Serve misura, fare delle scelte». Dalla tribuna della sua coerenza può ripetere cose già dette che acquistano un peso specifico particolare: «Se si dimezzano i 2.000 miliardi di dollari per spese militari, si cancellerebbe la fame nel mondo. I mezzi ci sono, li spendiamo male». Di papa Francesco dice: «Condividiamo la sobrietà. Se lo lasciano fare potrebbe riportare la Chiesa alla sua vocazione popolare. Perché, all’osso, la differenza fra destra e sinistra è che que-

Omnibus

La lezione alla nostra Europa del piccolo paese latino-americano

st’ultima dovrebbe avere come priorità la fratellanza, ridurre le differenze economiche e quindi sociali. E io so ben che il capitalismo serve a produrre ricchezza, quindi tasse, buone per i servizi di cui anche i poveri si avvantaggiano. E ora so, come non capivo da giovane, che non ha senso sacrificare una generazione promettendo la felicità “a venire...”. A quest’idea rivoluzionaria, che ha avuto il sopravvento a Cuba, preferisco una via più gradualista che non perda di vista che la partita si deve vincere adesso, in questa vita!». Così il suo programma politico prevede di «ridurre il tasso di abbandono scolastico, che si aggira sul 40%» o il progetto One Laptop Per Child, che distribuisce un milione di computer a altrettanti ragazzi. E ancora moltiplicare le cooperative di lavoratori, la sua terza via tra mercato e socialismo». Scommette su un umanesimo nuovo, che ha qualcosa della «decrescita felice» di Latouche, dimostrando infine un realismo che gli proviene dall’esperienza: «Ha agganciato la ripresa alla locomotiva cinese esportando soya, grano, carta... perché bisogna fare più soldi e ripartirli meglio: la politica è l’arte di organizzare il futuro, senza subirlo come se fosse un terremoto». Infine quel discorso tenuto al Summit Onu di Rio nel giugno 2012: «La vita è breve, ci scappa dalle mani, e nessun bene materiale vale altrettanto: capire questo è fondamentale», che sembra un filo rosso che lo collega a papa Francesco; così come lo lega a Mandela il suo rivivere l’esperienza della tremenda prigionia lontanissimo da sentimenti di vendetta. Alla sua età resta essenzialmente un «animale utopico», nel senso che ha bisogno sempre di qualcosa in cui credere, «perché se non ci si innamora di qualcuno, di qualcosa, non ha senso alzarsi tutte le mattine e continuare a lottare». Fra poco, alla fine dell’esperienza politica, vuole aprire una scuola agraria e coltivare i gladioli e i suoi amori, mate, tango e Micaela, la cagnetta a tre zampe. «Un politico dalla schiena diritta che non ha affatto paura di chinarla». A cura di AGOSTINO ALDRIGO Le citazioni sono da R. STAGLIANò, « la Repubblica», 8.11.2013 dicembre 2013

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Libri da non perdere 30

Vittorino Mason (a cura di)

LA NATURA DIMENTICATA

Introduzione di Carlo alberto Pinelli Cierre Grafica editore - 2013 pagine: 324 - illustrazioni in bianco e nero - € 12,50

Questo libro nasce dall’utopia dello scrittore Vittorino Mason che ha voluto far incontrare e convergere in un unico e grande progetto, trentadue persone che, in vari modi, già erano impegnate nella valorizzazione e salvaguardia ambientale. Nonostante tutto quello che abbiamo inquinato e distrutto, possiamo ancora fare qualcosa per salvare la Madre Terra? È stato questo interrogativo che ha dato inizio all’avventura e la risposta è stata immediata, sì. Un atto che, se non per etica e senso di responsabilità, almeno per egoismo e istinto di sopravvivenza, dobbiamo fare. Musicisti, alpinisti, scrittori, ambientalisti, registi, guardiacaccia, attori, uomini comuni che hanno sposato l’idea di unirsi per dar forma a “La natura dimenticata”. Il libro raccoglie trentuno scritti che, in maniera trasversale e frutto dell’esperienza diretta, testimoniano l’impegno e la volontà di far qualcosa per preservare l’unico pianeta che abbiamo a disposizione. Ermanno Olmi, Erri De Luca, Mario Brunello, Michele Zanetti, Spiro dalla Porta Xydias, Cesare Lasen, Andrea Zanzotto, Fausto De Stefani, Padre Alex Zanotelli, Mario Rigoni Stern, Giuseppe Cederna, Enrico Camanni, solo per citare alcuni autori di questa variopinta adunata di amici impegnata nel testimoniare con tanta speranza il rapporto uomo-natura, prefiggendosi di sensibilizzare le coscienze affinché maestri e insegnanti, padri e madri, uomini di ogni ceto e fede, lavorino per diffondere il valore della salvaguardia ambientale e a tramandare, non una memoria di cosa sia stata la terra, ma lasciando Terra. Arricchito da 33 foto in bianco e nero del fotografo bellunese Loris De Barba, il libro è suddiviso in cinque argomenti: Esperienze di Wilderness, Filosofia nella Natura, Segni e gesti dell’uomo, Battaglie, Sogni. Ma perché ricordare la natura? Perché nel tentativo di sottometterla e dominarla, l’uomo si è allontanato dal senso della vita dimenticando di esserne parte. Quando lo sfruttamento del pianeta non aveva ancora superato una determinata soglia di pericolo, la natura poteva difendersi e provvedere da sola al rinnovo delle risorse. Questo ora non è più possibile, neppure nelle regioni montuose più remote della terra. Di segnali la Terra ce ne ha dati molti, ma l’uomo, intento solo ad accumulare e badare a se stesso – come se la sua vita fosse eterna – sembra non farci caso: rimane indifferente ai moniti e agli avvisi che ci giungono in forma di disastri naturali così in esponenziale aumento negli ultimi anni. Il pianeta Terra oggi dice basta! È un urlo di Munch che pesa sopra le nostre esistenze. Un’etica ambientalista dovrebbe guidare l’uomo verso il mondo nuovo, portarlo a un recupero disperato non solo di ciò che si è perduto ma, e soprattutto, al recupero della propria identità culturale. Televisione, pubblicità, falsi valori e miti del progresso hanno distrutto, rubato agli uomini l’anima e lo spirito di autodeterminazione. Hanno reciso le nostre radici, il cordone ombelicale che ci alimenta. Come alberi senza linfa stiamo qui, in balia del tempo, basta un soffio più forte e, piume al vento, voliamo via, lontani dalla terra, dal nostro “centro di gravità permanente”. Non dobbiamo permettere che ciò accada, ed è per questo che lottare ed impegnarci per rivendicare il diritto all’aria, all’acqua, alla terra e a tutti quei beni essenziali che danno un senso profondo alla nostra vita, diventa di primaria importanza. dicembre 2013


Arriva Babbo Natale! Nel periodo dell’anno durante il quale dedichiamo più tempo alla creatività, costruiamo un piccolo Babbo Natale utilizzando il vasetto di plastica dello yogurt e pochi altri elementi MATERIALE NECESSARIO

Riciclamondo

Spazio di manualità artistica per bimbi e adulti

1. Un vasetto di plastica dello yogurt 2. Colla vinilica 3. Colla Stik 4. Cotone idrofilo oppure ovatta 5. Un foglio di carta velina rosa 6. Un foglio di carta velina rossa 7. Un foglio A4 di carta bianca 8. Un foglio A4 di carta rossa 9. Mezza pagina di quotidiano vecchio 10.Pennarelli 11.Forbici

Arriva il Natale! Al calduccio, vicino al camino durante le meritate vacanze, trascorriamo più tempo insieme e diamo spazio alla nostra creatività. Ogni angolo della casa risplenderà di una nuova luce con gli addobbi da noi creati. Ecco dunque un’idea per costruire un simpatico Babbo Natale utilizzando alcuni pezzetti di carta colorata e un vasetto di plastica dello yogurt. IL CORPO: dividi in tanti piccoli pezzettini mezzo foglio di carta velina rossa. Rivesti esternamente il vasetto dello yogurt (ben lavato e pulito), incollando in modo omogeneo, con la colla stik i piccoli pezzettini di carta velina rossa. Diventerà così completamente rosso e abbastanza liscio. dicembre 2013

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Riciclamondo LA TESTA: realizza una pallina ben pressata con mezzo foglio di giornale quotidiano. Ritaglia un pezzo di carta velina rosa di cm20 x cm25 e rivesti la pallina di carta di giornale. Fissa la velina con un po’ di colla e riavvolgi facendo un altro strato, cerca di rendere liscia almeno una parte della pallina.

Incolla al polso dei fiocchetti di cotone da entrambi i lati e sopra e sotto. Ritaglia un paio di scarpe con la carta bianca e decorale a piacere. Incolla all’estremità delle altre due strisce di carta rossa le scarpe che hai realizzato ed aggiungi qualche fiocchetto di cotone davanti e dietro.

IL NASO: realizza una piccola pallina con un foglietto di cm10xcm10 di carta velina rossa o rosa. Con una goccia abbondante di colla vinilica incolla il naso al centro della superficie liscia della testa. Disegna o incolla intorno al naso gli occhi, gli occhiali, e la bocca. Con la vinilica incolla abbondante cotone idrofilo intorno alla testa, modella la barba, le basette e i baffi.

CAPPELLO: da un quadrato di carta velina rossa di circa cm15 x cm15 ritaglia un cerchio. Togli uno spicchio. Incolla le due estremità in modo da realizzare un cono. Sulla cima del cono incolla un ciuffetto di cotone. Incolla il cappello sulla testa. Con abbondante colla vinilica incolla la testa sul corpo. Incolla le braccia intorno al corpo. Incolla le gambe in basso, all’interno del vasetto, in modo che scendano lunghe e dondolanti. Colora o incolla la cintura sotto alle braccia. Se ti fa piacere incolla tra le mani una forma di carta: per esempio, un pacco regalo, un gattino oppure un altro oggetto magari con un nome scritto per farlo diventare un segnaposto o un segna pacco.

BRACCIA E GAMBE: ritaglia tre strisce di cm3 x cm29,7 di carta rossa da un foglio A4. La prima striscia utilizzala per le braccia, modella alle due estremità della striscia due forme come se fossero guanti.

BUON LAVORO e…… BUON NATALE!!!!!!!!!!!!!

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ANNA BERTON


Riciclamondo dicembre 2013

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Le zeoliti in agricoltura Il loro utilizzo è una possibile via per neutralizzare vari elementi dannosi per l’ambiente, con una significativa riduzione dell’inquinamento del sistema idrologico superficiale e profondo Le zeoliti naturali sono una famiglia di minerali (alluminosilicati) la cui caratteristica principale è data dalla notevole quantità di volumi vuoti all’interno dei cristalli. La struttura cristallina è regolare e microporosa. Il termine zeolite significa «pietra che bolle» poiché se questi minerali vengono surriscaldati liberano vapore acqueo generato dall’acqua imprigionata nelle cavità. Una delle classi più importanti di zeoliti è dotata di una struttura a gabbia sodalite, la quale dispone di simmetria cristallina, che le rende dei setacci molecolari con selettività superiore al carbone attivo e a tanti altri materiali. Possono quindi separare molecole in base alle dimensioni (questa è soltanto una delle peculiarità dei materiali definiti setacci molecolari). Sono in grado di attirare e trattenere definitivamente metalli pesanti come cadmio, mercurio, nickel e arsenico che sono metalli pesanti caricati positivamente (cationi) e radionuclidi Cs 137 e Sr 90 presenti nel terreno, evitando che passino nella catena alimentare. Va sottolineato che esistono tantissimi tipi di zeoliti, di origine naturale ma anche di sintesi, che vengono impiegate in vari modi e applicazioni. Le zeoliti naturali sono di origine vulcanica e, oltre alle già citate caratteristiche, presentano una elevata e selettiva capacità di scambio cationico (CSC) ed hanno il potere di neutralizzare, bloccandoli all’interno della propria struttura, elementi lisciviabili come, ad esempio, metalli pesanti, ammonio e molecole organiche. Possono anche assorbire in maniera efficace vari gas maleodoranti a base di ammoniaca o di acido solfidrico e possono contrastare efficacemente le emissioni gassose derivanti dalle biomasse di stalle o da altre fonti (riducendo l’odore).

Agricoltura biodinamica

Dal regno minerale una risorsa contro metalli pesanti e agenti nocivi

Le zeoliti naturali vengono anche utilizzate in agricoltura come ammendante all’interno dei terreni e come componente all’interno dei substrati di coltivazione e dei terricci (in percentuale variabile a seconda dei casi). Il risultato è un miglior bilancio idrico, un più efficace sfruttamento delle concimazioni, una migliore aerazione ed un miglioramento delle caratteristiche fisiche del substrato di coltivazione. Permette anche un migliore sfruttamento del fosforo. Le zeoliti naturali vengono anche impiegate nella depurazione delle acque reflue e nella zootecnia. In commercio, a seconda degli usi e degli scopi, ve ne sono di diversa granulometria. Sono tuttora in atto ricerche mirate a valutare le formulazioni più idonee alla rimozione selettiva di sostanze indesiderate di varia natura ed in vari contesti ambientali. Ovviamente le zeoliti naturali non possono sostituire l’humus e la funzione dell’humus nel terreno, ma rappresentano sicuramente un mezzo potenzialmente efficace per l’abbattimento e il contenimento di agenti nocivi presenti in siti contaminati. FABIO FIORAVANTI dicembre 2013

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Calendario biodinamico


La rotazione delle colture La rotazione consiste nel far seguire a una determinata specie o varietà una specie diversa, preferibilmente appartenente a una diversa famiglia botanica La coltivazione biologica di un fondo, sia esso l’orto domestico oppure un’azienda di grandi dimensioni, non può prescindere dall’attivazione di una successione colturale sufficientemente mista al fine di poter parlare a ragione di «rotazione». La rotazione delle colture consiste nel far seguire ad una determinata specie o varietà una specie diversa, preferibilmente appartenente ad una famiglia botanica diversa. Questo modo di operare è molto importante, basti pensare che in Italia, unico paese in Europa, esiste un apposito decreto ministeriale che la regolamenta! A dire il vero tale norma risulta formulata in maniera alquanto discutibile, ma non è questa la sede per discutere l’approccio che il legislatore italiano ha voluto tenere su questo argomento. Le motivazioni agronomiche che spingono ad insistere fortemente su questo principio sono svariate e proveremo in poche righe ad illustrarne il maggior numero possibile. Riduzione della flora infestante totale e riduzione della predominanza di specie particolarmente aggressive La successione di specie che richiedono lavorazioni di preparazione dei terreni (o di mantenimento della coltura come la sarchiatura), svolte in periodi diversi, anno per anno, o svolte con tecniche diverse (a seconda delle specifiche esigenze della specie da coltivare), consente di andare a colpire via via infestanti sempre diverse. Ciò ne riduce la possibilità di produrre seme e quindi di essere presente in gran numero nel ciclo colturale successivo. Inoltre specie diverse competono con le erbe infestanti in maniera diversa nell’utilizzo della luce, dell’acqua e delle sostanze nutritive limitandone o soffocandone lo sviluppo.Ad esempio, se io coltivo frumento in un campo ricco di giavone quest’ultimo resterà soffocato dallo sviluppo che si avrà in primavera (ricordiamo ad esempio come vengono utilizzati sovescio «fitti» allo scopo di limitare la

Agricoltura biologica

Le ragioni agronomiche che ne chiariscono l’importanza

presenza di infestanti, poiché non permettono alle infestanti di usufruire di una quantità di luce sufficiente al loro sviluppo). Riduzione della pressione di patogeni specifici Ogni pianta coltivata è soggetta all’attacco di parassiti generici (ovvero che attaccano molte tipologie di piante diverse) e parassiti specifici (cioè che attaccano una determinata specie od un ristretto numero di specie). Questi ultimi sono generalmente i più pericolosi poiché, qualora noi andassimo a collocare in una determinata area contaminata da questi patogeni una pianta ad essi sensibile, la esporremo immediatamente al loro attacco e questi prenderebbero il sopravvento in maniera estremamente rapida. Se invece noi sospendiamo per qualche anno la coltivazione di piante ospiti di parassiti specifici, questi ultimi, non trovando né cibo né veicoli attraverso i quali dicembre 2013

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Agricoltura biologica

diffondersi, ridurrebbero drasticamente la loro presenza nel tempo. Ad esempio, si stima che la scabbia delle patate rimanga presente in un terreno in maniera importante per almeno tre o quattro anni dopo la sua introduzione. Se noi piantiamo le patate su quel terreno contaminato dopo cinque anni, molto probabilmente non vi sarà un attacco forte della malattia.

quantità di sostanza organica (che però va adeguatamente gestita) e discrete quantità di elementi nutritivi (variabili a seconda della specie o del miscuglio) fissati in composti organici facilmente utilizzabili dalla flora microbica tipica dell’area radicale e difficilmente lavabili dalle piogge. Riportiamo ora un paio di esempi di rotazione colturale.

Diversa gestione delle lavorazioni dei terreni Ogni specie coltivata dispone di un apparato radicale particolare. Si parla infatti di radice fittonante quando una grossa radice centrale penetra il terreno a grande profondità ed emette dei pelucchi radicali che si sviluppano ortogonalmente rispetto al suo asse (come ad esempio il radicchio di Treviso), oppure di radice fascicolata quando la pianta emette un enorme numero di sottili radici (come ad esempio il frumento). Tra l’una e l’altra tipologia esistono un grande numero di varianti. La divera struttura delle radici penetra e sgretola o compatta o perlustra il terreno in maniera diversa, pertanto sarà opportuno far precedere a colture che abbisognano di terreni soffici delle colture che sgretolino il terreno (ad esempio coltivando frumento prima del radicchio) e di far succedere a colture che tendono a lasciare un terreno compatto (ad esempio, cavolfiori) colture con una radice abbondante o per il cui trapianto occorrono lavorazioni svolte in profondità (ad esempio, patate).

Orzo da novembre a giugno, radicchio da luglio a gennaio, pisello da marzo a giugno, porro da luglio a dicembre, patata da marzo ad agosto, spinacio da settembre a gennaio, lattuga da aprile a maggio, grano saraceno da giugno a settembre, cipollotto da ottobre a maggio... Spinacio da ottobre a febbraio, patata da marzo a agosto, orzo+pisello (da sovescio) da novembre a maggio, cappuccio da luglio a settembre, cipollotto da ottobre a maggio, radicchio da agosto a marzo, sorgo da sovescio da aprile a luglio, broccolo da agosto a febbraio... In queste rotazioni quadriennali non è mai ripetuta la medesima specie, le famiglie si succedono senza mai essere contigue. Le lavorazioni di preparazione dei terreni sono svolte in periodi sempre diversi tra di loro e le malattie specifiche di ogni pianta non trovano ospiti a loro soddisfacenti nel periodo successivo. Gli apparati radicali si succedono facilitando il lavoro dell’agricoltore e gli permettono di ridurre i consumi energetici dei mezzi utilizzati. In ultima analisi questa proposta permette anche di avere un servizio continuo e diversificato rivolto ai clienti della propria azienda. Un’ultima annotazione, anche questa non di carattere prettamente agronomico. Risulta utile ricordare che gestire adeguatamente la rotazione vuol dire anche avere ben chiara una programmazione colturale aziendale che permette di rispondere adeguatamente alle richieste dei propri clienti e, sicuramente, avere un continuo ristoro economico rispetto agli sforzi fatti in azienda. Attenzione: avere ben chiara la programmazione colturale non vuol dire, come più volte ripetuto, applicare schemi rigidi, bensì essere pronti a modificare all’ultimo minuto le scelte, ad esempio, per motivi climatici, senza perdere di vista l’inquadramento generale. LUCA MICHIELETTO

Riduzione della richiesta di apporti esterni Alcune specie hanno la capacità di arricchire il terreno di determinate sostanze ed altre, invece, si caratterizzano per l’elevato fabbisogno di determinati composti. In questo senso è opportuno aver cura di far succedere a piante generose come le leguminose che arricchiscono il terreno di azoto, piante avide come, ad esempio, il porro che è vorace di questo elemento. In questo senso risulta evidente che, nel caso in cui nelle nostre pratiche colturali facessimo abitualmente ricorso all’utilizzo di concimi organici, attuando questa successione noi potremmo tranquillamente ridurre l’apporto di tali sostanze. Questa attenzione agronomica, in particolar modo, si sostanzia con i sovesci, i quali apportano una grande

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Biologico e cooperazione si incontrano a Padova grazie al progetto di Fratelli dell’Uomo, sostenuto dalla Chiesa Valdese, in collaborazione con Aiab Veneto, Biorekk e il patrocinio del comune Il progetto si è focalizzato sul legame tra scelta, consumo critico degli alimenti, stili di vita quotidiani e protezione dell’ambiente, come strumento di preservazione della biodiversità ambientale, umana e culturale. Coinvolti un bel numero di studenti/futuri consumatori: 6 i laboratori sul tema cibo e biodiversità nella scuola Secondaria “Don Minzoni” di Padova, con la partecipazione del produttore biologico Enrico Antonello dell’Azienda BioGaia di Piazzola sul Brenta. 2 classi del Liceo Marchesi-Fusinato di Padova hanno incontrato invece il Gas Biorekk e l’apicoltore Biologico Simionato dell’Azienda Mellarius di Abano Terme per parlare del forte rapporto tra agricoltura biologica e consumo critico. Il regista trentino Patrick Grassi, da sempre attivo sui temi ambientali, ha ben lavorato alla realizzazione del cortometraggio “Biologico terra d’incontri”, proiettato per la prima volta a Padova in occasione delle Giornate della Cooperazione 2013 organizzate dal Comune di Padova sul tema “Buone pratiche per un altro sviluppo” durante la tavola rotonda di chiusura del progetto nella Sala “Ai Caduti di Nassirya” alla fine di Settembre. Il video apre una finestra di dialogo sul mondo dell’agricoltura biologica oggi, permettendo di conoscere le storie di vita di 3 produttori biologici padovani, i loro sforzi quotidiani per recuperare e promuovere la biodiversità, ma anche le difficoltà del lavoro in campo in un’epoca soffocata dal cemento e dal consumismo. Oltre alle immagini di lavoro nei campi, sono stati filmati i momenti di confronto tra produttori e consumatori durante i mercati contadini (fra cui il mercato contadino biologico presente a Padova ogni venerdì dalle 09.00 alle 14.00 nel parcheggio antistante la chiesa di San Gregorio Barbarigo all’Arcella), la distribuzione delle cassette dei GAS e la manifestazione El Biologico in Piassa. Il cortometraggio in modo sincero e disincantato te-

Agricoltura biologica

Mangiando s’impara

stimonia un mondo legato ai ritmi della Natura, mettendo a fuoco le scelte delle persone che hanno intrapreso questi stili, raccontandone anche difficoltà e soddisfazioni. Un piccolo esempio per dare voce e visibilità a tutti quegli agricoltori, produttori, associazioni e cittadini che si interessano all’agricoltura biologica perché la producono, la valorizzano, l’acquistano e perché credono rappresenti un modo sano, responsabile e rispettoso di consumare e di vivere. Collegatevi su: www.fratellidelluomo.org e gustatevi il video: merita!! A concludere un aperitivo bio-sostenibile e una degustazione guidata di prodotti biologici locali, curata da Aiab Veneto: un centinaio di persone circa hanno partecipato all’evento, animando la magnifica Loggia della Gran Guardia in Piazza dei Signori in un genuino momento di convivialità, entrando in contatto con i produttori, scoprendo le loro storie e imparando a conoscere i loro prodotti. Produttori che cogliamo l’occasione di ringraziare citandoli (El Forno a Legna, Az. Agr. Furlan Giovanna, La Capreria Societa’ Semplice Agricola, Soc. Agr. Biologica Gaia, Az. Agr. La Costigliola Srl, El Tamiso Soc. Coop.Agricola) a conclusione di questo resoconto, che speriamo sia riuscito a comunicare l’importanza e l’efficacia di progetti come MANGIANDO S’IMPARA, realizzati con competenza e passione. STEFANO BIANCHI

AIAB VENETO

Corso Stati Uniti 50 - 35127 Padova Orario Sportello: mercoledì 9.30 - 13 Tel. 049/ 86.87.176 - Fax 049/78.40.317 - mob: +39 347 0653179 - E-mail: sportello@aiabveneto.org - www.aiabveneto.org dicembre 2013

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Neonicotinoidi e api a Padova Due importanti appuntamenti pubblici a Padova hanno riportato all’attenzione il problema dei fitofarmaci in agricoltura e dei loro effetti dannosi sulle api. In attesa che l’Europa intervenga Martedì 5 novembre 2013, provenienti da tutto il mondo, gli entomologi del gruppo di studio sugli insetticidi sistemici s’erano dati convegno a Padova, al Bò, anche a riconoscimento del contributo dato dagli studiosi italiani e da quelli del nostro ateneo alla limitazione d’uso dei neonicotinoidi per legge, grazie all’inserimento tra le norme per l’autorizzazione dei fitofarmaci della verifica della dannosità per le api. Venerdì 8 novembre, infine, ospitati da Veneto Agricoltura alla Corte benedettina di Legnaro (Padova), gli stessi membri del gruppo di studio ed altri esperti espressero i risultati a loro conoscenza ad un pubblico più vasto, molto seguito, tanto che non bastò la capiente sala ricavata nel vecchio granaio della Corte benedettina, ma si dovettero collegare altre due sale per l’audizione degli interventi e la visione delle contemporanee proiezioni. A Legnaro furono invitati a parlare anche i portatori d’interesse, fra cui l’Aveprobi. Dopo il blocco dei neonicotinoidi nella concia dei semi di mais, disposta in Italia per merito dell’allora ministro Luca Zaia nel 2008 e rinnovato di anno in anno, finalmente l’Unione Europea ha riconosciuto nel 2013 la pericolosità per le api di questi sistemici molto persistenti, limitandone fortemente la possibilità d’impiego. Non tutte le evidenze segnalate dal gruppo di studio sugli insetticidi neonicotinoidi sono state però ancora prese in considerazione, in particolare il pericolo per gli impollinatori di trattamenti in presenza di melata in postfioritura. Anche la pericolosità dei sistemici in caso di assunzione da parte delle api delle gocce d’acqua emesse dalle piante per il fenomeno detto della guttazione, è stata ignorata. Eppure la dose tossica riscontrata in

questi casi, che è stata misurata proprio a Legnaro, è spesso molto elevata, forse a causa dell’evaporazione delle guttazioni nelle giornate precedenti e la successiva incorporazione nella nuova goccia, data la notevole solubilità in acqua dei neonicotinoidi. Il presidente della Task Force on Systemic Pesticides, Maarten Bijleveld, s’è complimentato con Lorenzo Furlan di Veneto Agricoltura, per aver rivisto a Legnaro i passerotti ormai scomparsi da molte parti del mondo a causa del dissennato uso di insetticidi e che lo stesso Tony Blair s’era lamentato di non incontrare più a Londra. Trascrivo di seguito il mio intervento per conto dell’Aveprobi: Mi sento onorato di esprimere il punto di vista di chi ha scelto di praticare l’agricoltura con una delle più moderne metodologie, quella biologica. Come è ben noto, noi cerchiamo di evitare l’uso di strumenti chi-

AVEPROBI - Associazione Veneta dei Produttori Biologici Sede operativa a (37050) Campagnola di Zevio (VR), via Alessandro Manzoni, 99 info@aveprobi.org – www.aveprobi.org Redazione a (30010) Cona (Venezia), corte Civranetta Tf. e fax 0426509136 - mail fidora@libero.it

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fosse pretesa la somma ponderata dei residui di fitofarmaci negli alimenti, con coefficienti per ogni principio attivo più che inversamente proporzionali alla dose tossica di ciascuno; fosse applicato il principio di precauzione; fosse vietata la fabbricazione delle sostanze di cui non è consentita la vendita. Sugli insetticidi sistemici, in particolare sui neonicotinoidi, esiste ora un apposito gruppo di studio, ben rappresentato anche dagli entomologi dell’Università di Padova, che abbiamo sentito al Bò martedì scorso, in particolare da Vincenzo Girolami, che ha sinteticamente esposto le attuali conoscenze sull’argomento, oltre ai relatori della giornata odierna. Accenno ad altra ricerca preliminare svolta dall’Aveprobi nel 1992, con il contributo di Massimo Romano come borsista, nell’ambito di un insieme di ricerche e sperimentazioni d’interesse per l’agricoltura biologica, finanziatoci dalla Regione del Veneto nell’ambito del piano di sviluppo rurale di allora. Si trattava di un’indagine sulle conoscenze sui comportamenti delle varie popolazioni di api che contrastassero la presenza della varroa negli alveari. Sarebbe dovuta seguire una ricerca sperimentale tesa alla selezione di api resistenti alla varroa che, purtroppo, non poté essere svolta da noi. Partendo da una selezione naturale riscontrata in una regione della Tunisia in alveari non trattati contro la varroa, altri sperimentatori, attorno a Tolosa, hanno raggiunto i risultati che noi ci eravamo proposti. Ne parla John Kefuss nell’articolo Concours mondial du varroa in «Pathologie des abeilles», sotto 139_patho.pdf, nel quale è riportata anche una bibliografia sull’argomento. Il metodo seguito da Kefuss è, secondo lui, «la genetica del cavernicolo»: riprodurre le regine dagli alveari più produttivi e con meno varroa, dopo aver deciso con coraggio di sospendere ogni tipo di trattamento. Ma è la riprova che l’ape ha la capacità di evolvere premiando la capacità di pulire l’alveare, o qualsiasi altro comportamento che porti ad una resistenza nei confronti dell’acaro varroa. Se ho ben capito, è quello che disse martedì Vincenzo Girolami, mentre è molto più difficile far conto su capacità evolutive nel fronteggiare insetticidi subdoli come i neonicotinoidi.

Agricoltura biologica

mici nelle coltivazioni e negli allevamenti. Lo scopo che perseguiamo è quello di favorire l’equilibrio naturale in un ambiente rurale che cerchiamo di mantenere ricco di variabilità anche con la presenza di spazi di naturalità nelle nostre aziende. Nei riguardi di insetti e di acari che danneggiano le colture, preferiamo favorire la presenza di altri insetti, di fitoseidi, di uccelli predatori, di talpe, ricercando favorevoli consociazioni, praticando la rotazione delle colture, ricorrendo, in casi estremi, ad estratti vegetali o ad insetticidi poco persistenti. Gli ultimi mesi del secolo scorso, allarmato dalle notizie che giungevano dagli apicoltori francesi, che assistevano allo spopolamento dei loro alveari a causa dell’uso sul girasole del primo insetticida sistemico neonicotinoide, l’Imidacloprid della Bayer, feci una ricerca bibliografica sull’argomento, che diffusi nel mese di gennaio 2001 tra gli apicoltori biologici italiani con il titolo Dell’ape pazza e che si ritrova nel sito dell’Aveprobi sotto apium_tetanus_01119. Erano allora passati pochi anni dalla denuncia fatta dagli entomologi di Torino, già diretti dal compianto Carlo Vidano, sui danni provocati su bachi da seta dall’ormone juvenilizzante Fenoxycarb, rintracciato in minime dosi su foglie di gelso. L’ormone era contenuto nell’insetticida Insegar, autorizzato per combattere larve di lepidotteri su frutteti, nonostante fosse stato usato a distanza di molti chilometri. Sia nel caso dell’ormone juvenilizzante, sia del neonicotinoide, i produttori negarono di essere responsabili dei danni provocati, in ciò sostenuti dagli utilizzatori e da alcuni politici, ma alla fine i dati scientifici si sono imposti o stanno per imporsi sulle autorizzazioni, che spesso avvengono sulla base di dati superficiali o dei dati parziali forniti dalle stesse ditte produttrici. Da quanto emerso dopo tredici anni, forse l’unico errore contenuto nell’articolo sull’ape pazza era l’attribuzione ad Albert Einstein della frase sull’estinzione dell’ape e dell’uomo. A conclusione della rassegna, riportata nel detto articolo, sugli effetti nefasti dell’Imidacloprid riscontrati sulle api, allora soltanto in Francia, proposi un movimento di opinioni affinché: fossero esclusi senza indugio gli insetticidi sistemici dai princìpi attivi consentiti all’agricoltura ed in particolare all’agricoltura integrata; fosse ritirata l’autorizzazione ad offrire sul mercato sostanze non sufficientemente studiate;

GUIDO FIDORA dicembre 2013

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Attività Culturali

ANTICIPAZIONI APICOLTURA BIODINAMICA Il corso si propone di sviluppare le basi per una apicoltura innovativa, rispettosa dell’essere ape in sintonia con i fondamenti della biodinamica. Per il neofita il percorso sarà entusiasmante e divertente; per l’apicoltore esperto, alla ricerca di nuovi stimoli, una nuova sfida per rimettersi in gioco. Sono previsti 6 incontri a partire da domenica 2 marzo, presso la sede Biolca, dalle 9,30 alle 17,00 con un intervallo per il pranzo dalle 12,30 alle 14,00. Servizio segreteria dalla 9,00 alle 9,30. Quota di partecipazione per i soci Biolca per i 6 incontri E. 220 (i non soci devono aggiungere la quota associativa di E. 20 che dà diritto, fra l’altro a ricevere il mensile Biolcalenda per un anno). Previsti sconti per coppie e studenti. Possibilità di pranzare presso la sede nell’intervallo di mezzogiorno con menù biologico vegetariano (contributo E. 10). Relatore: Gianni Stoppa, apicoltore biodinamico ed esperto apistico regionale. Nel prossimo numero il programma dettagliato degli incontri e il calendario.

stri o n i A ri letto

La segreteria dell’associazione è aperta nei giorni di:

Dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 Dal lunedì al giovedì dalle 17 alle 19 Il numero da chiamare è 049 9101155. Per comunicazioni urgenti o fuori orario potete chiamare il 335 7023755. Indirizzo mail: info@labiolca.it

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www.labiolca.it CONSIGLI PRATICI DI MEDICINA NATURALE per il trattamento di alcuni problemi di salute

Un corso in due giornate con il dott. Giovanni Angilè per: 1. Capire il rapporto tra salute e malattia: perché ci si ammala? 2. Imparare a leggere e interpretare i “segnali” di un alterato stato di salute. Quali sono i sintomi accessori. 3. Conoscere e utilizzare i rimedi naturali più pratici e adatti a curare disturbi e problemi di diversa natura. 4. Acquisire una maggiore capacità di autocura e comprendere quando il perdurare del sintomo o la frequenza o l’intensità dello stesso richiede invece l’intervento del medico. 5. Riconoscere e curare, tra gli altri: disturbi delle vie respiratorie: raffreddore, mal di gola, tonsillite, laringite, tosse; l’influenza; riniti allergiche - malattie esantematiche infantili - congiuntivite - cefalea - astenia insonnia - cistite - otite - dermatiti allergiche ed infiammatorie - sintomi dovuti a intolleranze alimentari - disturbi dell’apparato digerente: gastriti, stipsi, diarrea,emorroidi - distorsioni, contusioni ed ematomi, fratture - dolori articolari,spalla, anca, ginocchio - dolori della colonna vertebrale (cervicalgie, dorsalgie, lombalgie, lombo sciatalgie),torcicollo - spiegazione di tecniche posturali di autocura - dolori e alterazioni mestruali - danni da chemioterapia e radioterapia Sabato 14 e sabato 21 dicembre dalle ore 9.0013 e 14.30-18.30 presso la sede Biolca. Quota di partecipazione per i soci Biolca: E. 80 (I non soci devono aggiungere la quota associativa di E. 20 che dà diritto, fra l’altro, a ricevere il mensile Biolcalenda per un anno). Nota: possibilità di pranzare in sede nell’intervallo dalle 12,30 alle 14,00 con menù biologico vegetariano (contributo E. 10) Per informazioni: 049 9101155 (Biolca) o 339 8451296 (Sabrina) o sabrina.tiche@alice.it


CON FILIPPO ZACCARIA Lettura e commento dei testi di Rudolf Steiner ogni 15 giorni al mercoledi sera dalle 21,00 alle 22,30 presso la sede Biolca. Prossimi incontri: mercoledi 4 e 18 dicembre. Per informazioni: 049 9101155 (venerdi mattina orario segreteria) o 345 2758338 (Filippo). CON MARIUCCIA RIGON “L’arte di conoscerci e di mantenerci in salute” ogni ultimo sabato del mese dalle 15,00 alle 18,00 presso la sede Biolca. Il prossimo incontro è in programma per sabato 25 gennaio. Per informazioni: 333 6071916 (Carmen) o 049 9101155 (Biolca) o info@labiolca.it

Attività culturali

GRUPPI DI STUDIO

LA LIBERTA’ NELLA COPPIA Nuovo ciclo di incontri del gruppo di studio di approfondimenti antroposofici riguardo alla vita di coppia. Coordinano: Nella Calligrafi e Filippo Zaccaria. Gli incontri si svolgono presso la sede Biolca con cadenza mensile, ogni ultimo mercoledi del mese dalle 21,00 alle 22,30. Prossimo incontro mercoledì 29 gennaio. Per informazioni: 339 2927494 (Nella) o 049 9101155 (Biolca) o info@labiolca.it

ARMONIE IN ACQUERELLO

Esploriamo il mondo dei colori e la loro essenza in risonanza con l’essere umano Da sempre il colore, nei suoi svariati utilizzi, ci porta incontro sensazioni e sentimenti. A seconda del momento, della giornata, del periodo di un evento, la nostra interiorità è spinta, è attirata da particolari colori. Incontreremo i colori nella loro essenza, ascoltando il nostro pensare, il nostro sentire e il nostro volere e come questi possano interagire tra loro nella nostra individualità e nella condivisione. Il corso è rivolto a tutti coloro che hanno voglia di sperimentare, condividere e giocare con il colore. Date e orari: sabato 8 febbraio dalle 9.30 alle 16,00 (pausa pranzo dalle 12,30 alle 14,00) domenica 9 febbraio dalle 9.30 alle 12.30 Luogo: presso la sede Biolca a Battaglia Terme (PD) Conduttrice: Michela Binotto, maestra nella scuola Waldorf di Padova, ha conseguito l’attestato di insegnante presso l’Accademia di Oriago(VE); da anni allieva del maestro d’arte Stefano Signorin, svolge corsi di pittura ad acquerello per adulti e bambini. Quota di partecipazione per i soci Biolca: € 60 comprensivi del materiale (i non soci devono aggiungere la quota associativa di € 20 che dà diritto a ricevere il mensile Biolcalenda per un anno) Possibilità di pranzare in sede nella pausa di mezzogiorno con menù biologico vegetariano (contributo € 10) Per informazioni: 049 9101155 (Biolca) o 347 0663388 (Michela, ore serali) o michela.binotto@libero.it dicembre 2013

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Attività culturali

Il favoloso mondo di spezie, cacao, tè e bacche Corso di Nutrizione Scientifica in 4 incontri domenicali, dalle 9,30 alle 14,30 presso la sede Biolca. Dalle isole di Panama fino ai mercati dell’India, un viaggio di teoria scientifica e pratica culinaria nel mondo dell’anti-ossidazione, a cura di Democratic Nutrition.

Primo incontro - domenica 24 novembre: PER UN PUGNO DI SPEZIE (incontro già effettuato) Secondo incontro - domenica 22 dicembre: CUORI DI CACAO - Il “segreto” del popolo Kuna (Panama): il cacao per la prevenzione delle malattie cronico-degenerative. Questioni etiche legate alla produzione del cacao in Africa. - Come scegliere salutisticamente tra i vari tipi di cacao/cioccolato presenti in commercio. - Auto-produzione semplice di cioccolato: principi, strumenti e dolcificazione senza zucchero. - Assaggi cioccolosi: Cioccolatini “Teobromini”, Frollini “Cuori di Cacao” e Cioccolata calda sugar-free Terzo incontro - domenica 12 gennaio: UN BUON NON COMPLEANNO A TE’ - I benefici del Tè: il punto della ricerca bio-medica sui vari tipi di tè, dalla salute dentale a quella cardio-metabolica. Le varietà da prediligere e quelle da limitare in un’ottica salutistica. Neuro-biologia del tè: il legame con la meditazione. - Il tè come abitudine: strumenti ideali di preparazione e conservazione per averlo sempre con sè; conseguenze fitochimiche dell’aggiunta di limone o latte (vaccino e di soia). - Degustazione: tè verdi e bianchi abbinati a dolci e biscotti aromatizzati. Quarto incontro - domenica 23 febbraio: IL TEMPO DELLE BACCHE - Perchè la frutta non è tutta uguale. Proprietà fitochimiche e terapeutiche delle bacche; esempi storici di progresso medico-industriale dalla Finlandia; le bacche alle frontiere della ricerca oncologica. Bacche “esotiche” (Goji e Acai): trovata commerciale... o benefici reali? - Bacche tutto l’anno: prodotti disponibili in commercio, conservazione, utilizzo in cucina e qualche ricetta. - Dolce degustazione finale: Dolcetti alle Goji, Crostata e Succo del bosco Nota: gli ingredienti utilizzati saranno esclusivamente di origine vegetale e da agricoltura biologica. Chi siamo: Democratic Nutrition ha lo scopo di fare divulgazione aggiornata e di qualità nel campo della naturopatia scientifica. E’ formato da Valentina Jennifer Carpanese (naturopata e vegan chef) e da Carlo Martini (divulgatore scientifico), entrambi impegnati da anni a studiare ed aggiornarsi in modo quotidiano ed assiduo sui database bio-medici internazionali; collaboratori di InformazioneAlimentare.it e traduttori italiani del celebre dottor Michael Greger. Il loro primo libro è in fase di scrittura. Gli articoli, video ed eventi di Democratic Nutrition si trovano su Facebook, Blogger,Youtube, Google+ e Twitter Quota di partecipazione per i soci Biolca € 120 per l’intero corso (€ 35 per ogni singola lezione). Chi non è socio deve aggiungere la quota associativa di € 20 che dà diritto a ricevere il mensile Biolcalenda per un anno. Per informazioni: 049 9101155 (La Biolca) o 345 2758337 (Martina) o info@labiolca.it

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Ciclo di incontri culturali-gastronomici per conoscere e degustare il cibo buono, sano, legato alla tradizione e al territorio e proveniente da agricoltura biologica. Gli incontri previsti sono quattro e sono in corrispondenza alle quattro stagioni. Comprendono un aspetto culturale con l’intervento di un esperto di alimentazione, e un aspetto gastronomico con la degustazione di piatti preparati con prodotti biologici di stagione per sottolineare l’importanza di armonizzare la propria alimentazione con i cicli naturali. Per ogni incontro prevista anche la presenza di un personaggio di riguardo che sarà l’ospite della serata. Prossimo incontro sabato 7 dicembre alle ore 19,30 presso la sede Biolca

Attività culturali

Cucina bio: le quattro stagioni

Questo il menù della serata: Vellutata speziata - Lasagne al radicchio - Involtini sfiziosi - Cappuccio stufato alle noci Carciofi marinati - Dolce: pere al cioccolato Ospite della serata la dottoressa Maria Concetta Di Giacomo, medico di famiglia, specialista in medicina interna, referente ISDE per Ordini medici di Padova. Parlerà dei costi reali dell’attuale sistema produttivo in campo alimentare. Breve relazione e poi spazio alle domande Quota di partecipazione € 20,00. Posti limitati. Obbligatoria la prenotazione telefonando al 049 9101155 (Biolca orari segreteria) o 345 2758337 (Martina) o info@labiolca.it

Il pensiero creativo

Cambiare noi stessi per cambiare la nostra realtà Domenica 2 febbraio dalle ore 9,30 alle 18,00 presso la sede Biolca a Battaglia Terme (pausa pranzo dalle 13,00 alle 14,30) seminario di un giorno con Francesco De Falco Quanti di voi hanno letto almeno un libro sulla Legge di Attrazione? Forse esso ci ha aperto una visione su un nuovo mondo: un universo in cui non siamo più vittime di eventi casuali, ma piuttosto contribuiamo attivamente a creare la realtà in cui ci muoviamo. La domanda che probabilmente sorge a questo punto è: come portare questa visione astratta nella nostra vita quotidiana? Questo è lo scopo per cui è nato il seminario “Il Pensiero creativo”. Attraverso tecniche di visualizzazione guidata esso ci accompagna al contatto con la nostra natura di creatori consapevoli della realtà. Per mezzo di specifiche meditazioni comprenderemo come si manifesta la Legge di Attrazione e come possiamo utilizzarla al meglio, anziché esserne vittime. Conosceremo il principale ostacolo che ci impedisce di andare incontro a ciò che desideriamo: la paura… e soprattutto inizieremo a vivere quelle sensazioni di pace e serenità che ci consentiranno, nel tempo, di lasciarla andare, dissolvendola nella luce dell’Anima. Impareremo così a elevare consapevolmente la vibrazione del nostro mondo interiore, emotivo e mentale, in modo da trasformare le nostre relazioni e attrarre nella nostra vita eventi e situazioni più sereni e piacevoli. Al termine della giornata ci renderemo probabilmente conto di aver vissuto un’iniziazione alla vera natura del nostro essere e potremo vedere il mondo che ci circonda con occhi nuovi, pronti a iniziare un nuovo ciclo di esperienze, più gioiose e gratificanti. Il relatore: Francesco De Falco è un ricercatore evolutivo e uno studioso, da molti anni, della saggezza esoterica. È autore dei libri La Via per Shamballa e L’Alba dell’Acquario e co-creatore, insieme alla terapeuta Jacqueline Rossi, del CD Meditazioni Creative con Jacqueline e Francesco. Durante i suoi itinerari ha acquisito conoscenze e vissuto esperienze che sta ora condividendo con altri in percorsi di gruppo, come seminari e conferenze interattive. Quota di partecipazione: € 40 per i soci Biolca (i non soci devono aggiungere la quota associativa di € 20 che dà diritto a ricevere il mensile Biolcalenda per un anno) Nota: Possibilità di pranzare in sede nella pausa di mezzogiorno con menù biologico vegetariano (contributo € 10) Per informazioni: 049 9101155 (Biolca) o 366 9819242 (Francesco) o info@labiolca.it dicembre 2013

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Benessere dell’abitare Come rendere sana e confortevole la propria abitazione adottando i principi della bioedilizia e dell’architettura sostenibile L’ambiente in cui si vive può determinare lo stato di benessere e di salute dell’individuo al pari di altri fattori quali l’alimentazione, lo stato psicofisico, le relazioni sociali ecc. L’ambiente più adatto all’uomo è l’habitat naturale. E’ quindi importante riprodurre nelle nostre abitazioni le linee, le forme, i colori della natura, usare materiali che siano biocompatibili e sostenibili, adottare tecniche costruttive che ci mettano in relazione costante con le energie che promanano dall’ambiente circostante. Questo corso si propone di dare le indicazioni utili, in linea con i principi della bioarchitettura, per orientarsi nel campo dell’abitare sano, in armonia con la natura. Il corso si articola in otto incontri di sette ore ciascuno da tenersi alla domenica con i seguenti orari: - dalle ore 8,30 alle 9,00 servizio di segreteria. - dalle 9,00 alle ore 17,30 lezione con un intervallo per il pranzo dalle 12,30 alle 14,00. Possibilità di pranzare in sede con menù biologico vegetariano (contributo € 10) - Prevista inoltre una visita didattica facoltativa in un giorno da stabilire a fine corso. Primo incontro: domenica 19 gennaio APPROCCIO ALLA BIOEDILIZIA - Presentazione e finalità del corso - La bioedilizia nel contesto del movimento ecologista e della salvaguardia ambientale - Bioedilizia e sostenibilità PAESAGGIO E AMBIENTE - L’azione entropica dell’uomo tramite l’edificazione Secondo incontro: domenica 9 febbraio TIPOLOGIE E TECNICHE COSTRUTTIVE 1 - Nuove costruzioni e ristrutturazioni - Modalità di risanamento ambientale MATERIALI NATURALI - I materiali ecologici in relazione all’ambiente - Compatibilità dei materiali con le esigenze della committenza Terzo incontro: domenica 9 marzo COLORI E FORME - Abitare secondo le energie del colore - Colori naturali (teoria dei colori di Goethe) - Scelta e significato delle forme COMPLEMENTI DI ARREDO - L’arredamento degli ambienti abitativi - Arredo ecologico ed ecodesign

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Quarto incontro: domenica 6 aprile IMPIANTI TECNOLOGICI - Impianto idro-sanitario e di riscaldamento - Rilievi strumentali per inquinamento elettromagnetico IL CICLO DELL’ACQUA - Recupero e riutilizzo dell’acqua piovana - Impianti di fitodepurazione Quinto incontro - domenica 27 aprile PROGETTAZIONE DEL GIARDINO - Il verde, elemento di controllo del microclima e di armonizzazione dell’ambiente TIPOLOGIE E TECNICHE COSTRUTTIVE 2 - Progettazione e pianificazione partecipata - Esempi di buon costruire Sesto incontro: domenica 4 maggio NORMATIVE E AGEVOLAZIONI FISCALI - Le novità della legge di stabilità per la casa e il risparmio energetico - Agevolazioni e detrazioni fiscali - Normativa vigente e norme di attuazione per il risparmio energetico COSTRUIRE CON IL LEGNO - Vari modi di costruire: terra, legno, pietra, laterizio, paglia - Impiego delle strutture lignee


Attività culturali

Settimo incontro: domenica 25 maggio PROVE PRATICHE - Laboratori pratici di costruzione in terra cruda con tecniche varie - Muri, intonaci e mattoni in terra cruda e paglia - Creazioni artistiche con terra cruda Ottavo incontro: domenica 8 giugno CASA A RISPARMIO ENERGETICO - Tipologie di riscaldamento e condizionamento a confronto - Tipologie di coibentazioni - cappotti - Casa passiva o a basso consumo energetico? - Tetti verdi ARTIGIANATO ARTISTICO - Applicazioni pratiche dei colori e delle forme - Artigianato del legno - Pitture e decorazioni - CONCLUSIONI

I Relatori: arch. Giancarlo Chinello, geom. Ottorino Faggionato, prof. Filippo Zaccaria, prof. Giovanni Abrami, arch. Sergio Lironi, arch. Enrico Micelli, arch. Eric Trevisiol, arch. Maurizio Lazzarotto, ing. Lorenzo Vittori, , ing. Alessandro Fiorini, arch. Maurizio Signorini, dott.ssa Mariuccia Rigon, arch. Siegfried Camana, arch. Dietmar Dejori, sig. Maurizio Babetto, avv. Alice Paccagnella, sign. Roberto Donà, dott.ssa Paola Thiella, dott.ssa Anastasia Moro. Quota di partecipazione per i soci Biolca per gli 8 incontri E. 280 (i non soci devono aggiungere la quota associativa di E. 20 che dà diritto, fra l’altro, a ricevere il mensile Biolcalenda). Alla fine del corso verrà rilasciato un attestato di frequenza

VISITA DIDATTICA (facoltativa) - Uscita in pullman e visite guidate a esempi di “Casa a risparmio energetico” in Trentino

Adesioni: il corso è a numero chiuso e le adesioni verranno raccolte in base all’ordine di arrivo. Per informazioni e/o adesioni: 049 9101155 (La Biolca) o 345 2758337 (Martina) o info@labiolca.it

Sede di svolgimento: presso la sede Biolca in via G. Marconi, 13 a Battaglia Terme (PD)

Note: per le prove pratiche dotarsi di abbigliamento appropriato. dicembre 2013

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Attività culturali

Corso orto - giardino - terapico Corso introduttivo al benessere dell’essere umano attraverso il lavoro della terra, con la vita delle piante e degli animali, secondo le concezioni dell’agricoltura biodinamica “Aiutare l’essere umano aiutando la terra...” è il tema di questo percorso didattico. Il corso si propone di affrontare una nuova visione della Natura e dell’uomo, sia dal punto di vista sensibile che sovrasensibile, per meglio comprendere i disagi psicologici ed interiori che affliggono l’uomo “moderno”; tale visione sarà affrontata dal punto di vista dell’Antroposofia. Lavorare la terra e prendersi cura del mondo naturale in questa visione ampliata, diventa una vera e propria forza terapica, di equilibrio e di benessere. Il Corso si rivolge a terapisti, operatori di comunità, agricoltori, guide didattiche, dirigenti di aziende agricole, insegnanti, giardinieri, alle mamme, ai genitori, alle maestre, agli insegnanti, agli amanti del verde e a tutti quelli che lavorano per la Salute della terra e dell’uomo. Le lezioni saranno teoriche e pratiche. Ogni lezione è propedeutica a quella successiva, non sono ammessi partecipanti a lezioni singole; le lezioni seguono un percorso didattico ben preciso per cui si consiglia la massima puntualità. Non sono ammessi registratori. Portarsi carta, matita e tanto buon umore. Finalità del corso: - Dare una visione ampliata dell’essere umano e della natura, per avere degli strumenti pratici nello sviluppo di una vita interiore sana. - Sviluppare la necessaria attenzione e sensibilità nei confronti delle persone disagiate, con l’aiuto e l’ausilio delle forze della natura e del mondo vegetale in genere. - Ottenere degli strumenti a sostegno delle terapie mediche Svolgimento: il corso si articola in 8 incontri di 6 ore ciascuno da effettuarsi di sabato dalle 9,30 alle 17,00 con un intervallo per il pranzo dalle 12,30 alle 14,00. Servizio segreteria dalla 9,00 alle 9,30. Possibilità di pranzare presso la sede nell’intervallo di mezzogiorno con menù biologico vegetariano (contributo E. 10). Programma e temi trattati: Primo incontro: sabato 18 gennaio - Paolo Pistis, Elena Zaramella La Natura che cura l’uomo, l’uomo che cura la natura: i rapporti uomo - Natura - ambiente - educazione Leggere un orto - giardino come specchio dell’anima (interiorità psicologica dell’individuo): La pianta tripartita nelle sue funzioni vitali - nevrastenia, equilibrio, isteria - principi terapici nella gestione del giardino - dall’arte terapia all’ortogiardino terapia, esempi Attività pratica: il contatto cosciente con gli alberi - l’energia vitale delle diverse piante - la pasta per tronchi Secondo incontro: sabato 1 febbraio - Paolo Pistis, Elena Zaramella La conoscenza profonda dell’essere umano: i 4 arti costitutivi dell’essere umano - il rapporto dell’uomo con i regni Naturali - l’azione del mondo vegetale e del mondo animale sull’uomo - l’azione del mondo umano (sociale) sull’ambiente - la Natura che cura - il ruolo dell’alimentazione sulla psiche umana - alcool, nicotina, caffè, droghe, tè, e psicofarmaci - il valore nutrizionale intrinseco. Lezioni pratiche, lavori pratici: lavorare la terra, come, quando e perché - la dinamizzazzione dei preparati biodinamici Terzo incontro: sabato 22 febbraio - Mariuccia Rigon Indagine medica e terapie naturali: grafologia per aiutarsi a comprendere - grafologia del vivente e dello spazio circostante - l’ambiente e la Natura come coadiuvante a sostegno di una terapia medica - la terapia è competenza medica, l’effetto “terapico” o di benessere è competenza di terapisti e di personale qualificato - la collaborazione tra terapisti e medici - la biografia umana come strumento d’indagine - lo spirito umano tra nascita e morte - la causa delle malattie e la salutogenesi - i 4 organi principali: reni, fegato, cuore e polmoni in relazione al mondo vegetale - il sorgere dei disagi interiori e loro cura Attività Pratica: esercizi pratici di grafologia - esercizi pratici per la cura del corpo e dell’anima umana.

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Quinto incontro: sabato 15 marzo - Filippo Zaccaria I Vari Modi di osservare la Natura: il ritmo vitale del giorno e della notte nella Natura e nell’essere umano - l’osservazione materiale, vivente e soprasensibile - i vari punti di vista nell’osservare un fenomeno naturale - il ciclo stagionale dell’anno, ritmi e lavorazione come esperienza interiore e di conoscenza - l’inspirare e l’espirare della terra e lo stato di coscienza umana - il ruolo delle stagioni sulle qualità dell’anima - il nutrirsi dei fenomeni naturali - unirsi coscientemente con la terra. La “centratura ” per una sana vita interiore: la necessità della coerenza nella vita - l’uso improprio della tecnologia, anche nel giardino... - lo stato di presenza vigile - il vivere l’ adesso come azione risanante - il vivere il presente con la Natura - la percezione pura come atto risanatorio - l’entusiasmo come come terapia - le fonti del coraggio. Attività pratica: potare con consapevolezza - raccogliere con attenzione - seminare, con la gioia della vita - esercizi di respirazione nel giardino e nell’orto

Attività culturali

Quarto incontro: sabato 1 marzo - Paolo Pistis, Elena Zaramella La visione antroposofica: cos’è l’antroposofia - l’antroposofia come strumento pratico professionale - elementi di pedagogia curativa - i primi 4 settenni dell’essere umano come impronte del proprio percorso di vita - esercizi pratici per la volontà esercizi pratici per il sentire - esercizi pratici per la concentrazione.

Sesto incontro: sabato 5 aprile - Paolo Pistis, Elena Zaramella Rapporto uomo- animale: l’azione del vegetale e dell’animale sull’essere umano - la malattia nell’animale e nel vegetale, relazioni con lo stato di malattia e disagio interiore dell’uomo - il rapporto uomo-animale alla luce dell’Antroposofia - la scelta energetica dell’animale in funzione del disagio umano - prendersi cura dell’animale, come quando e perché - del perché abbiamo paura di alcuni animali - il principio indispensabile della salutogenesi. Settimo incontro: sabato 12 aprile - Paolo Girotto L’azione delle forme vegetali sulle persone: l’architettura organica degli ambienti - l’azione delle forze formative e delle forme vegetali sulle persone - cos’è un cosmogramma biodinamico - l’azione dei cosmogrammi biodinamici o di figure armoniche nel giardino - l’azione degli aromi e degli oli essenziali come fonte terapica Pratica: l’uso degli oli essenziali - decotti, infusi e macerati - toccare e accarezzare le piante con consapevolezza dei processi vitali - osservare con la mente quieta. Ottavo incontro: sabato 26 aprile - Paolo Pistis, Elena Zaramella La creazione di spazi verdi funzionali e terapici: principi generali dell’agricoltura biodinamica - cos’è un ecosistema biodinamico: un organismo vivente - gli organi fondamentali di un giardino biodinamico - dinamiche tra i diversi organi - la progettazione di un organismo vivente biodinamico - progettare secondo corpo, anima e spirito - l’importanza dei sensi e delle loro metamorfosi per lo sviluppo armonico interiore - l’importanza dei settenni e il rapporto con l’ambiente - la progettazione di un orto-giardino terapico, per lo sviluppo dei 12 sensi - l’importanza dei temperamenti umani come forze plasmatrici dell’ambiente e del sociale - azioni dualistiche estreme nell’uomo e suoi riflessi sulla Natura, le forze di equilibrio e di benessere :l’eterico della terra. L’azione terapica più potente, il sociale: le leggi di destino e di causa ed effetto - il sociale nel giardino e nell’orto l’azione dell’ego umano come forza distruttiva del sociale - i rapporti di destino e la libertà umana - annullamento dell’ego e il risveglio interiore per ricostruire il sociale - non più guerrieri ma condottieri... - la motivazione alla vita e l’entusiasmo nel fare come fonte di benessere I lavori nell’orto e nel giardino come aspetti terapici (pratica): aspetti pratici del lavoro in giardino - organizzare i lavori - i ritmi del lavoro - lavorare con le erbe infestanti - elementi di dialogo artistico - discussione su i progetti portati dai partecipanti Sede di svolgimento: presso la sede Biolca in via G. Marconi, 13 a Battaglia Terme (PD) Quota di partecipazione per i soci Biolca per gli 8 incontri E. 280 (i non soci devono aggiungere la quota associativa di E. 20 che dà diritto, fra l’altro a ricevere il mensile Biolcalenda). Sono previsti sconti per coppie e studenti. Alla fine del corso verrà rilasciato un attestato di frequenza Adesioni: il corso è a numero chiuso e le adesioni verranno raccolte in base all’ordine di arrivo. Per informazioni e/o adesioni: 049 9101155 (La Biolca) o 345 2758337 (Martina) o info@labiolca.it dicembre 2013

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Attività culturali

CORSO DI ASTRONOMIA AD USO AGRICOLO Il calendario biodinamico per le semine, i trapianti, le lavorazioni e le potature Le piante e il mondo vegetale sono strettamente correlati con i ritmi della Natura. Il mondo vegetale ha un legame invisibile con tutto ciò che lo circonda, sia vicino che molto lontano. Chi coltiva il proprio orto, il frutteto, il giardino e i propri campi può trovare utile e pratico inserire i propri lavori in sintonia con i ritmi terrestri e cosmici. Saper cogliere i momenti propizi di intervento consente non solo di poter produrre di più, ma soprattutto di aver piante sane, forti e resistenti. Parleremo dei ritmi cosmici per tradurli in pratiche utili a chi coltiva. Cercheremo di trovare il giusto rapporto tra conoscenza e pratica agricola, attraverso una visione ampliata della Natura. Questo incontro è utile per chi coltiva un orto, cura un giardino, ha un piccolo frutteto o vigneto e per chi coltiva professionalmente la terra per ampliare le proprie conoscenze professionali. Sabato 25 gennaio dalle 9,30 alle 17,00 presso la sede Biolca a Battaglia Terme La lezione sarà teorica e pratica. Portarsi indumenti da lavoro, carta, penna e buonumore. Questo il programma: Ore 9 Arrivo dei partecipanti Ore 9,30 Lezione : Il caos sensibile del seme. Come indurre nel seme le forze di crescita e di qualità. Ore 11 Intervallo Ore 11,15 Lezione: L’azione dei pianeti sul mondo vegetale. L’azione delle costellazioni sul piano terrestre. Come far fluire nel suolo le forze utili alla coltivazione. Ore 12,30 Pausa pranzo Ore 14,00 Lezione : Elementi di meteorologia. Forme vegetali e astronomia Ore 15,00 Intervallo Ore 15,15 Pratica: Come seminare e trapiantare. Bagno sementi e concia dei semi. Esercizi per comprendere il movimento astronomico sul piano terrestre. Dialogo interattivo sulle questioni pratiche proposte dai partecipanti. Ore 17,00 Conclusione Relatori: Paolo Pistis ed Elena Zaramella Quota di partecipazione per i soci Biolca € 40. I non soci devono aggiungere la quota associativa di € 20 che dà diritto a ricevere il mensile Biolcalenda per un anno. Nell’intervallo di mezzogiorno possibilità di pranzare in sede con un menù biologico vegetariano (contributo € 10). Per informazioni: 049 9101155 (La Biolca) o 345 2758337 (Martina) o info@labiolca.it

NUOVO CALENDARIO BIODINAMICO 2014 Nuova grafica, testi riveduti e ampliati, disegni originali, uso sapiente del colore in base alla stagione e numerosi consigli utili per coltivare con il metodo biodinamico. Il calendario è edito dalla Biolca con i consigli di Paolo Pistis. Si configura come un vero e proprio calendario che si può appendere al muro e che riporta ogni mese le indicazioni per le semine e per le varie lavorazioni e uno spazio per le annotazioni giornaliere. Si può richiedere alla Biolca tramite tel/fax allo 049 9101155 o al cell. 345 2758337 (Martina) o tramite mail a info@labiolca.it Contributo E.8,00 + 1,28 (spese postali)

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In questo spazio i nostri soci-abbonati possono pubblicare annunci di vario tipo: ricerca e offerta lavoro, ricerca e offerta ospitalità, compro-vendo, scambio..ecc. Devono essere piccoli annunci di max 250 caratteri e corredati dei riferimenti utili all’identificazione: nome, cognome, indirizzo, telefono, mail. I primi due annunci sono gratis, dal terzo annuncio chiediamo di versare un piccolo contributo. L’annuncio va inviato entro il 10 del mese per la pubblicazione nel mese successivo all’indirizzo mail: info@labiolca.it Capodanno: festeggiamo in un’atmosfera di pace e serenità, accanto all'istituto lama tzong kapa, 28 Dicembre - 1 Gennaio con Marina Donato esperta in rebirthing e decodifica emozionale. Borgo di Pomaia - loc. Santa Luce di Pomaia - Pisa. Per info: Marina Donato 328 7194975 Vacanze Il Rifugio Isera (LU), un piccolo rifugio montano, a 1.208 metri di quota, apre per una vacanza tra Natale e Befana con minicorsi di cucina, tessitura primitiva, costruzione di strumenti musicali, camminate. Per info: 0583 356182 ore ufficio, 331 9165832 altri orari Teatro il Tempietto: un teatro nuovo, una poesia nuova, una nuova danza; dizione fonetica, recitazione, declamazione, conversazione, passo, gesto, sguardo. Ogni lunedì dalle 20 alle 22 fino a maggio 2014. Info: 348 7804314 - 06 45615180 - afjs@tempietto.it - www.tempietto.it Ospitalità B&B GIsou a Giazza Selva di Progno (VR) nel parco dei Monti Lessini. Una stanza per 2 persone con colazione biologica, avvolti dalla magica atmosfera della Val Fraselle. Info: 338 8694728 o 377 4919530 (Fiorella) Vacanze Viaggio a piedi lungo la via di sabbia che conduce a Tagounite (Marocco). Nel mare di dune del Sahara, tutto è tipico e così lontano dagli orizzonti quotidiani. A portare i bagagli ci pensano i dromedari. Per info: 0583 356182 - 331 9165832 - www.viadeicanti.it Cercasi volontari Campagna volta a sensibilizzare la clientela delle librerie sulle tematiche riguardanti gli squilibri tra Nord e Sud del mondo e a raccogliere fondi per sostenere l’impegno di Mani Tese attraverso i progetti di cooperazione nel Sud del mondo e le iniziative in Italia. www.manitese.it/volontariato Offresi erborista diplomata, esperta in fitoterapia, spagiria, fiori di Bach, alimentazione naturale, macrobiotica.Telefonare al 049 8686558 (Tiziana) Incontri mensili per i padri che desiderano rispondere adeguatamente alla richiesta di paternità da parte dei propri figli e della società. Presso lo Studio di Psicodramma e arte in via E. Fermi 15 - Alte di Montecchio Maggiore (VI) Per info 347 9222098

Vendita ortaggi “Natura Franca” Azienda Agricola Biologica via Pozzoveggiani 34/a Padova, l’azienda agricola più vicina a Padova. Info: 049 8010706 - www.bio-naturafranca.it - info@bio-naturafranca.it

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Ricordi

Un anno insieme

Il gruppo dei partecipanti all'uscita erboristica con Dino Bortoluzzi.

I partecipanti al corso di cucina con Carmen Bellin.

I partecipanti al corso di Orto-Giardino Terapico con P. Pistis ed E. Zaramella.

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Ricordi

Un anno insieme

I partecipanti alla visita guidata all'orto botanico di Padova con il prof.Todaro.

I partecipanti al corso di apicoltura con Gianni Stoppa.

I partecipanti al corso di Agricoltura biodinamica con P. Pistis ed E. Zaramella. dicembre 2013

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L’agenda di Dicembre Finestra su attività organizzate in Veneto e nel resto d’Italia

APPUNTAMENTI a Padova e provincia 9 e 14 dicembre – Convegni RAPPORTO TRA UOMO, ANIMA E ANIMALI Una parte delle quote d’iscrizione saranno devolute al “Gattile di Jolanda” di Tribano Sede: CSFO via Manzoni 19, Battaglia Terme (PD). Info: 049 9101545 o 3272663569 - www.dibattitoaperto.it 9 dicembre dalle ore 20:00 alle ore 22:30/23:00 Come comprendere e capire gli ‘strani comportamenti’ dei nostri animali Prevenzione e cure di comportamenti ossessivi compulsivi; Possibili soluzioni ed approcci corretti, esempi pratici; Come riconoscere una situazione di maltrattamento; Relatori: Dott.ssa Veterinaria Coccato Patrizia e L.A.C. Padova Luca Zampieri 14 dicembre dalle ore 14:30 alle ore 18:30 Diversamente Amabili Rapporto Uomo-Animale dal punto di vista Spirituale. Anche gli animali hanno un anima. Omeopatia e Fitoterapia con esempi pratici e testimonianze. Relatore — Dott. Veterinario Omeopata Paolo Girotto Tecniche naturali per prevenire e curare patologie, ricercando l’origine del problema. Agopuntura, Moxibustione, TuiNa e dietetica Cinese; Imparare ad osservare il nostro amico e comprendere che un solo sintomo è già un messaggio. Esempi pratici e testimonianze. Relatore: Dott.ssa Veterinaria Flavia Bellorin La Pet Therapy: una terapia dolce, per creare un rapporto emotivo e stabilire una comunicazione uomo-animale rispettando il nostro amico a quattro zampe. Esempi pratici con cani. Relatore: Stefania Acquesta 19 dicembre dalle ore 20:00 alle ore 22:30/23:00 Energeticamente Vicini Tecniche di rilassamento e meditazione con il vostro animaletto, respiriamo insieme le nostre energie; Relatore: Angelologo Roberto De Col

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8 dicembre – Corso di Astrologia evolutiva LA LUNA E IL MONDO DELLE EMOZIONI L’acqua della vita ed il senso di appartenenza radicato nel passato - La parte ricettiva dell’Io Il modo di intendere le sicurezze e la capacità di ‘prenderci cura’ Conduce: Clara Tozzi, studiosa di astrologia umanistica ed evolutiva. Tiene conferenze, seminari, corsi e svolge attività di consulenza. Fa parte del gruppo docenti di Eridanoschool, scuola italiana di astrologia psicologica, per cui scrive articoli sul sito e sulla rivista Albatros. Presso sede Ass. Ninfa, Caselle di Selvazzano (PD), dalle 9.30 alle 17.30, con pausa pranzo. Per info: Sabrina 339.8451296 sabrina.tiche@gmail.com

APPUNTAMENTI IN ALTRE CITTA’ 15 dicembre – spazio per i bambini FIABE a MERENDA Spazio di meraviglia e gioia per bambini dai 4 ai 9 anni, con Luisita Fattori, Pedagogista della Gioia. Lettura animata di fiabe alla luce del Natale. Orario d’inizio: ore 15.30 - replica ore 16.45. A Lonigo (VI), presso l’Associazione ScuolaLibera, in Via Bonioli n. 144/A. Info e prenotazioni: tel. 0444 436671, cell. 329 266580, info@scuolalibera.org. Lunedì – C.G. Jung e R. Steiner SPAZIO di RICERCA PSICO-SPIRITUALE Un cammino per incontrare il nostro Sé e condividere la costante crescita interiore, integrando la psicologia di C.G. Jung alla Scienza dello Spirito di R. Steiner. Lavoriamo con danze sacre e meditative, elementi di euritmia, visualizzazioni guidate e condivisione di gruppo. I due temi di quest’anno saranno: 1) la malattia come messaggio dell’anima. 2) Approfondimento della Meditazione della Pietra di Fondazione di R. Steiner. Per chi lo desidera, è possibile partecipare anche soltanto a uno dei due percorsi. il lunedì dalle 20 alle 22, da ottobre 2013 a maggio 2014, a LONIGO (VI), presso la sede del Centro Kore, in Viale della Vittoria n. 27.


INFO: Centro Kore, tel. 0444 830598, cell. 329 2665801, info@centrokore.it., www.centrokore.it Martedì - euritmia EURITMIA, FONTE DI NUOVA VITA. Laboratori di Euritmia per bambini ed adulti, condotti da Cristina Dal Zio, presso la sede di ScuolaLibera in Via Bonioli n. 144/A LONIGO (VI). L’euritmia è linguaggio e canto visibili nel movimento e nello spazio. I movimenti euritmici portano un vissuto interiore di freschezza, vitalità e senso di fiducia nel proprio intimo essere. Sia nei bambini che negli adulti quest’arte, che si svolge nella gioia e nell’armonia, favorisce il processo di individuazione ed il rafforzamento del proprio equilibrio fisico e psichico. Laboratorio per bambini età 3-6 anni orario dalle 16.00 alle 16.30; per bambini età 7-11 anni, orario dalle 16.30 alle 17.30; adulti dalle 17.45 alle 18.45. Il martedì da ottobre 2013 a maggio 2014. INFO: Ass. ScuolaLibera, tel. 0444 436671, cell. 329 2665801, info@scuolalibera.org. Martedì – incontri sulla relazione MIGLIORARE LE RELAZIONI Tutti i Martedì ore 20 presso il Centro Yoga Mauna, in via Ghenzo 16 a San Germano dei Berici (VI) Gli incontri si basano sulla diade, una tecnica di comunicazione consapevole tra due persone, attraverso cui è possibile sciogliere impedimenti, limiti e blocchi interiori e trovare chiarezza, gioia, apertura, leggerezza e consapevolezza nella vita e nelle relazioni. La diade è qualcosa di magico, in cui avviene una profonda alchimia: noi due siamo uno. Questi incontri sono aperti a chiunque voglia ascoltarsi e permettersi di conoscere se stesso.Gli incontri sono a offerta (minima di cinque euro). Per prenotarsi: segreteria al 3924962694 oppure scrivere a segreteria@ricercheevolutive.com www.ricercheevolutive.com

via Augure n. 7 - Tel. 049 8630322

VegetariAmo...ci Nuova apertura ristorante bar biologico vegetariano in via Cornelio Augure, 7 - Abano Terme, Padova. Tel: 049 810997 Aperto dalle ore 7.00 alle 15.30 orario continuato dal lunedì al sabato. Colazioni, spuntini dolci e salati e pranzi con prodotti biologici di stagione.

ANTICIPAZIONI A PADOVA E ALTRE CITTA’ 24 gennaio 2014 - conferenza CONFERENZA: IL BUON CONTATTO: Il seme dell’autostima Come la cura amorevole, o la sua mancanza, influenza lo sviluppo delle relazioni umane. Ore 20.45 Via Chiesanuova 242/b, Padova. Ingresso Libero La conferenza introduce alla conoscenza della filosofia del Buon Contatto e del Massaggio Biointegrante. Ricevere buon Contatto costituisce una fonte di sicurezza e di benessere tale da divenire “fonte” d’Intelligenza Affettiva. Info:VIVITA soc.coop. a.r.l, Via Chiesanuova 242/b, 35136 Padova. Email: info@educazionealcontatto.it, www.educazionealcontatto.it

In questa sezione del giornale vengono presentati corsi, seminari, conferenze, incontri in Veneto e nel resto d'Italia. Tutte le attività non sono organizzate dalla Biolca e quindi la responsabilità per i contenuti è demandata ai referenti dei singoli annunci

1 e 2 febbraio – corso di educazione al contatto CORSO BASE di EDUCAZIONE AL CONTATTO “Il buon contatto: seme dell’autostima” Propedeutico al corso avanzato (30 ore) I° stage 1-2 febbraio 2014 II° stage 1-2 marzo 2014 Via Chiesanuova 242/b, Padova Il Corso di Base è rivolto a tutte le persone che desiderano aiutare se stessi e gli altri in modo consapevole, a tutti gli operatori del mondo dell’assistenza e della salute e dell’estetica che desiderano migliorare il proprio benessere psicofisico e la propria professionalità Info:VIVITA soc.coop. a.r.l, Via Chiesanuova 242/b, 35136 Padova. Email: info@educazionealcontatto.it, www.educazionealcontatto.it

Per inserire i vostri annunci contattare SABRINA SCHIAVO tel. 049 8979332 o 3398451296 sabrina.tiche@gmail.com GLI ANNUNCI SONO CONSULTABILI ANCHE NEL SITO DELLA BIOLCA ALL’INDIRIZZO: www.labiolca.it/agenda dicembre 2013

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L’AGENDA DI DICEMBRE

Finestra su attività organizzate in Veneto e nel resto d’Italia Associazione Culturale SYN-Arci Tel. 049 8979333 - cell. 340 4776462 e-mail: assocsyn@tin.it CORSI SETTIMANALI di BIODANZA Martedì (inizianti) ore 21-23 con Enrica Silimbani 348-7427041Syn via Chiesanuova, 242/B PD Giovedì (inizianti) ore 20-22 con Valeria Sartori 347-9575762 Syn via Scamozzi, 5 PD Mercoledì (inizianti) ore 10-12 con Sandra Salmaso 347-6965949 Syn via Scamozzi 5, PD Corso di approfondimento “Filo d’Oro” autostima: Danzare la Forza della Gentilezza di mercoledì ore 21-23.45 con Sandra Salmaso 347-6965949 al Centro Syn di via Chiesanuova, 242/B PD a PORDENONE Corso inizianti di lunedì ore 19.30-21.30 presso la Scuola Primaria De Amicis - via Udine 19, Pordenone, con Ornella Lazzaro (insegn. tit.) 347-2458593 e con la collaborazione di Paul Buoro a TREVISO Corso inizianti di martedì 2013 ore 20.30-22.30, con Giancarla Gasparello 348-4510552 e Lucia Bulian 328-7011277 (insegn.tirocinanti), presso il Centro ricreativo - via Altinia, 3, Bonisiolo TV 13 dicembre – stage di biodanza STAGE DI BIODANZA E INTEGRAZIONE DEL FEMMINILE: La Luce del femminile ore 20.45 al Centro Studi Syn, Via Chiesanuova 242/B, Padova La casa delle Donne è uno spazio di riflessione, cultura e vivencia del femminile. Incontri proposti e condotti da: Enrica, Federica, Margherita, Roberta e Sandra, insegnanti di Biodanza, specializzate in Biodanza ed Integrazione al Femminile. Info: Ass.Cult.SYN-Arci Tel. 0498979333; cell. 340-4776462; e-mail assocsyn@tin.it, www.biodanzasyn.it 14 e 15 dicembre – costellazioni familiari Secondo l’approccio Sistemico-Fenomenologico di B. Hellinger al Centro Studi Syn, Via Chiesanuova 242/B, Padova con la dott.ssa Gilda d’Elia Spesso abbiamo la sensazione che la nostra vita sia guidata come da un destino, la nostra capacità di vivere il nostro potenziale, è fortemente influenzata dal posto che occupiamo nella nostra famiglia di provenienza o nella nostra famiglia attuale. Spesso, per amore e bisogno di appartenenza, prendiamo inconsciamente un posto che non ci spetta, assumendo sentimenti di altri, o rimpiazzando persone che sono state rifiutate o escluse dal sistema. Il lavoro con le Costellazioni Familiari solleva il velo sui destini che legano i membri della famiglia l’uno all’altro e per più generazioni. Info: Ass.Cult. SYN-Arci Tel. 049 8979333; cell. 340-4776462; email assocsyn@tin.it www.centrostudisyn.it 20 dicembre – stage di biodanza STAGE DI BIODANZA E INTEGRAZIONE DEL MASCHILE Il Cerchio uomini: come poter riscattare un sano maschile e ritrovare l’integrità al Centro Syn, Via Scamozzi 5, Padova Per info e iscrizioni:COORDINATORE: Giuliano Bon cell. 339-7463112,Ass.Cult.SYN-Arci Tel. 049 8979333;cell. 340-4776462 ; e-mail assocsyn@tin.it 22 dicembre – vivencia di biodanza CERIMONIA della LUCE e del BENE al Centro Studi Syn, Via Chiesanuova 242/B, Padova con operatori di Biodanza del Syn Una vivencia di connessione con l’apertura del cuore per entrare in modo luminoso in questo periodo dell’anno che chiama la Luce dal buio dell’inverno. Celebriamo l’avvicinarsi del Natale, momento di amorevole comprensione. Info: Ass.Cult.SYN-Arci Tel. 049 8979333; cell. 340-4776462,e-mail: assocsyn@tin.it www.biodanzasyn.it

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L’Associazione La Biolca aderisce alla campagna “Accendi l’azzurro”. Dal 23 novembre e per tutto il periodo natalizio negli orari di segreteria, presso la sede in via G. Marconi, 13 - Battaglia Terme (PD) - tel. 049 9101155, potete contribuire con le “candele azzurre” a sostenere la campagna contro il bullismo. «Da oltre 25 anni Telefono Azzurro è in prima linea per aiutare bambini e adolescenti in difficoltà, offrendo ascolto e risposte concrete alle loro richieste di aiuto. E molte di queste parlano di violenza fisica e psicologica da parte di coetanei, un problema troppo spesso sottovalutato: aiutaci a portarlo alla luce! Non basta ascoltarli, bisogna capirli». dicembre 2013

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Parole per riflettere

Riflessi a cura di Umberto Bassan

ERO ANDATO MENDICANDO Ero andato mendicando d’uscio in uscio lungo il sentiero del villaggio, quando il tuo cocchio dorato apparve in lontananza come un magnifico sogno e mi chiesi chi fosse questo Re di tutti i re! Le mie speranze crebbero, e pensai che i brutti giorni fossero passati, e rimasi in attesa di doni non richiesti, di ricchezze profuse da ogni parte […]

la mia bisaccia per terra e trovai un granellino d’oro nel mio povero mucchio! Piansi amaramente e desiderai di aver avuto il coraggio di donarti tutto quello che avevo Rabindranath Tagor INVERNO … Ma tu che vai, ma tu rimani anche la neve morirà domani l’amore ancora ci passerà vicino nella stagione del biancospino.

La terra stanca sotto la neve Poi, all’improvviso, mi stendesti la mano dorme il silenzio di un sonno greve chiedendo: «Che cos’hai da darmi?» l’inverno raccoglie la sua fatica Quale gesto regale fu il tuo! di mille secoli, da un’alba antica. Stendere la mano a un mendicante per mendicare! Ma tu che stai, perché rimani? Rimasi indeciso e confuso. Un altro inverno tornerà domani Poi estrassi dalla mia bisaccia cadrà altra neve a consolare i campi il più piccolo chicco di grano cadrà altra neve sui camposanti. e te lo offersi. Da Inverno - De Andrè Ma quale non fu la mia sorpresa quando, finito il giorno, vuotai

Pensieri

COMPROMETTERSI

a cura della redazione

«Fino a che uno non si compromette, c’è esitazione, possibilità di tornare indietro e sempre inefficacia. Rispetto a ogni atto di iniziativa (e creazione) c’è solo una verità elementare, l’ignoranza uccide innumerevoli idee e splendidi piani. Nel momento in cui uno si compromette definitivamente, anche la provvidenza si muove. Ogni sorta di cose accade per aiutare, cose che altrimenti non sarebbero mai accadute. Una corrente di eventi ha inizio dalla decisione, facendo sorgere a nostro favore ogni tipo di incidenti imprevedibili, incontri e assistenza materiale, che nessuno avrebbe sognato potessero venire in questo modo. Tutto quello che puoi fare, o sognare di poter fare, incomincialo. Il coraggio ha in sé genio, potere e magia. Incomincia adesso.» Wolfgang J. Goethe

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