Billy - numero 3, 23 marzo 2009

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nuova rubrica

Stelle & Stelle

all’interno rassegna cinematografica film d’essai in Romagna dal 23 marzo al 5 aprile

Lo slasher

Billy rivista cinematografica romagnola 23 marzo 2009 - Numero 3

Gran Torino Due Partite I love shopping Che recensioni

Monkey Boy

orrore non reazionario

non esistono fiabe non cruente

Tv avanguardista

Le ragioni di Baricco

horror politics

Micheal Mann e Miami Vice

grandi registi (viventi)

réportage

finanziare l’educazione non i teatri

billy sostiene

Perrotta & Kubert pezzi d’immaginario americano

altre immagini

Cinema e socjale influenze filmiche e territorio

billy sostiene

La voce di Groucho Intervista a Giorgio Lopez


23 marzo 2009 - Numero 3

Sommario

HorrorPolitics #2 di Matteo Lolletti

La generazione fraintesa dello slasher Horror Politics #2 La generazione fraintesa dello slasher Matteo Lolletti

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Giorgio Lopez - la voce di Danny De Vito, John Cleese e Groucho Marx Chiara Tartagni

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In Sala

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Fuori Sala

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rassegna Cinematografica

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Tra il 1968 e il 1977, due anni di svolta nella storia del mondo, si innesca e, successivamente al ’77, esplode irresistibile, il glorioso periodo dello slasher. Sotto-genere dell’horror e sua declinazione sociale, lo slasher mutua l’evocativo nome dal verbo to slash (ferire con una lama affilata).

continua a pagina 13

gran torino Alessandro Merci che Gianluca Rivizzigno i love shopping Fabio Giambi due partite Alessandro Merci amore e guerra Fabio Giambi amici miei Francesco Garoia l’avventura Giambi

Essai in Romagna 23 marzo - 5 aprile 2009

Altre immagini

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Monkey Boy - Réportage Luigi Palmirotta

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Il più grande regista (vivente) del mondo #1 Miami Vice, Di etica e tv Michelangelo Pasini

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Stelle & Stelle Woody Allen Camilla Bruschi

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l’insegnante di astinenza sessuale Ilario Gradassi wolverine: origins Chiara Tartagni l’era glaciale Ilario Gradassi Bologna avanguardia futurista Alessandro Merci

Billy Sostiene 16 E SE BARICCO AVESSE RAGIONE? Alessandro Merci il cinema nell’urna Ilario Gradassi l’aria socjale Francesco Garoia

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BILLY è andato allo screening test della CHANGOFILM a Forlì, ha approfittato della disponibilità di Giorgio Lopez per parlare di doppiaggio, apre un nuovo fronte riflettendo su un maestro contemporaneo ancora poco studiato come Michael Mann. Non mancano analisi astrologiche e critiche di grandi film. La semina continua. La primavera in sala si prospetta intensa


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giorgio lopez la voce di danny de vito, john cleese e groucho marx a cura di Chiara Tartagni

Il doppiaggio cinematografico e televisivo in Italia è una vera e propria arte, che vanta ormai decenni di storia e il coinvolgimento di grandi artisti. Ma queste “voci nell’ombra”, per quanto profondamente familiari, ci sono anche in gran parte ignote. Abbiamo voluto aprire almeno in parte una finestra su questo mondo, parlandone con uno dei più grandi doppiatori italiani, Giorgio Lopez, (che ringraziamo per la particolare disponibilità). Ci può illustrare in breve le fasi preliminari del doppiaggio? Come vengono accostate le voci agli attori? In cosa consiste esattamente la direzione del doppiaggio e come si è trovato in questo ruolo? Il doppiaggio, è un servizio che si fa a chi non conosce la lingua originale del film. Come tale deve rispettare fedelmente quello che è stato creato da altri e non alterarne i significati. La vera arte del doppiaggio sta nel saper restituire l’opera in un’altra lingua senza modificarne arbitrariamente il significato intrinseco. Quindi da un copione originale si fa una traduzione e poi un adattamento per adeguarsi alle labiali che si presenteranno nel visivo, e farle corrispondere alla traduzione. La scelta degli attori spetta al direttore del doppiaggio, e in genere si fa una valutazione che non può prescindere dall’aderenza del doppiatore alla voce o comunque alla fisicità ed età del personaggio-

Dall’8 al 10 aprile al cinema san Biagio di Cesena la quinta edizione del Backstage Film Festival. Proiezioni dalle 17 alle 19.30 e dalle 21 alle 24

attore da doppiare. La direzione del doppiaggio è questo. Chiaramente non si può prescindere dal talento dell’interprete. L’importante è lasciare liberi e sereni gli attoridoppiatori e seguirli quasi senza farsene accorgere. Lei è doppiatore ma anche insegnante di doppiaggio. Che consigli può dare a chi si avvicina a questo mestiere? E cosa pensa del doppiaggio fatto dai bambini? Chi vuole fare questo mestiere deve sapere che ci vuole tempo, e pazienza, anche per chi ha talento. Bisogna apprendere una tecnica precisa e poi renderla facilmente fruibile. Bisogna essere naturali e veri nella recitazione. Non c’è molto da inventare se chi vuole fare questo lavoro ha passione, costanza, umiltà e pazienza. Prima o poi il talento, unito a una buona tecnica verrà fuori. I bambini sono formidabili. Hanno il senso del gioco e spesso sono dei veri talenti.

Al BFF di Cesena annunciata la presenza di Silvio Orlando e Anna Bonaiuto l’8 alle 18; Alessio Boni e Michela Cescon il 9 alle 18 e Valentina Lodolini il 10 alle 21.

Durante il BFF mostre per il CliCiak, il concorso nazionale per fotografi di scena giunto alla dodicesima edizione. Ospite speciale Alfonso Avincola.

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Giorgio Lopez Ci ha particolarmente colpiti la sua assidua presenza nel doppiaggio di film e serie d’animazione. Ce ne può parlare? Il cartone animato dà spazio alla fantasia. Ce n’è molto bisogno in questo mondo.

John Cleese e Jamie Lee Curtis in Un pesce di nome Wanda

L’importante è che crescendo, mantengano queste caratteristiche, e non diano nulla per scontato. Non si smette mai di imparare. Lei ha doppiato attori celebri, sia nel campo della comicità (Danny De Vito, John Cleese), sia impegnati in ruoli drammatici (Dustin Hoffmann, Ian Holm). Ha riscontrato differenze sostanziali durante il doppiaggio? Ha “lavorato” diversamente sulla voce? Negli attori che ho doppiato l’unica differenza è che loro erano diversi, io sempre me stesso. Mi sono adeguato ai personaggi che interpretavo. Di volta in volta ho cercato di avvicinarmi il più possibile a quello che vedevo fare. È chiaro che ho dovuto modificare l’approccio e spesso anche l’impostazione vocale. A proposito di comicità, com’è stato prestare la voce a Groucho Marx? Frenetico Groucho, frenetico io.

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Le date dell’edizione 2009 del Mosaico Film Festival 2009 di Ravenna: dal 20 al 25 aprile.

Sul web si possono trovare il suo sito ufficiale e il suo profilo su Facebook. A cosa è dovuto questo largo utilizzo delle nuove tecnologie? Bisogna adeguarsi ai tempi. Vivere insieme è la grande arte che dobbiamo realizzare. Oggi per vivere insieme bisogna approfittare della tecnologia, altrimenti le distanze ci isolerebbero. Anche se vorrei dire che a volte sono tentato di custodire gelosamente il mio pensiero non farlo conoscere così tranquillamente, potrebbe rivelarsi pericoloso. In fondo il pensiero è ancora l’unica cosa libera che ci rimane. Diciamo: l’arte della spada ti porta alla gloria, ma la prudenza ti riporta a casa. Ci può raccontare della sua esperienza nel mondo del teatro? Ho cominciato dopo l’Accademia D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” a lavorare con Luigi Squarzina a Genova in Madre Courage e i suoi figli di B. Brecht. Esperienza indimenticabile, con l’adorata Lina Volonghi. Poi con Antonio Calenda al Teatro dell’Aquila: Lear. A piacer vostro. Riccardo Danny De Vito

Mentre in occidente Watchmen non ha convertito il grande pubblico in Giappone trionfo per Yattaman di Miike, da due settimane in vetta agli incassi davanti a Doraemon (!) e a Dragonball.

Nelle sale dal 27 marzo Teza, pluripremiato film etiope diretto da Haile Gerima.


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Giorgio Lopez terzo. Insomma ne ho fatte di cose. Ho percorso chilometri su molte strade dell’Italia e del mondo, con qualunque tempo e a qualsiasi ora. Sono ancora qui e ringrazio la vita che mi ha dato queste opportunità.

in un’abbazia di monaci benedettini al confine con la Francia, riprendendo le loro giornate. Tre ore di puro silenzio che parlava al cuore. Niente sottotitoli. Fantastico. Per me o SILENZIO o DOPPIAGGIO.

Lei ha all’attivo anche due film e partecipazioni a serie televisive. Come si è trovato davanti alla macchina da presa? E cosa pensa del passaggio di diversi doppiatori al mondo del cinema e della tv? In realtà mi sono divertito, ma non ho trovato molte soddisfazioni nel fare quel poco cinema che ho fatto. Preferisco il teatro o il doppiaggio o la radio. A meno che non si facciano incontri fortunati con persone di gran talento e spessore. Fellini l’ho incontrato al doppiaggio, così come Tornatore o Pupi Avati. Certo se qualcuno di questi ultimi mi chiamasse penserei di vivere un sogno. Insomma nella vita è questione di incontri. Se incontri la persona giusta nel tempo giusto, può manifestarsi qualcosa che potrebbe dare frutti. Chi si dedica alla televisione o al cinema è libero di farlo. In genere sono motivi narcisistici, ma va bene è normale. A me interessa un altro tipo di approccio a quest’arte. Mi piace utilizzare il mio mestiere come metodo conoscitivo.

Ci sono attori a cui ha prestato la sua voce con particolare piacere? O film a cui è legato? A parte quelli che di solito doppio, Pat Morita, il Maestro Maghi di Karate Kid.

Ormai da tempo si propone la proiezione dei film stranieri in lingua originale con sottotitoli. Come risponde a chi lo sostiene? Per me i sottotitoli sono un’ipocrisia. O conosci la lingua originale del film, inglese, cinese, turco, giapponese, spagnolo , francese, e allora vai a vederlo così com’è senza fronzoli che ti distraggono, come i sottotitoli, oppure vai a vedere un film doppiato. Se hanno fatto bene il loro lavoro, questo ti consente di abbandonarti alla visione del film come se stessi sognando. Ho visto un meraviglioso film Il Grande Silenzio di un regista tedesco che ha vissuto per mesi

Pat Morita in Karate Kid

Dal 27 in circolazione anche Legami di sangue interessante opera prima di Paola Colomba che si inserisce nella new wave meridionale, tutto girato in una masseria molisana.

Sempre il 27 ci prova anche Two Lovers di James Gray, triangolane sentimentale con Joachim Phoenix, Gwyneth Paltrow e Isabella Rossellini.

Cari saluti a tutti Giorgio Lopez http://www.giorgiolopez.com/ Dal 3 aprile in sala il nuovo Pupi Avati Gli amici del bar Margherita, rilettura della Bologna anni ’50. Tono più leggero degli ultimi film del nostro. Il nuovo volto da lanciare è tale Pierpaolo Zizzi.

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gran torino

che

Giunto alla veneranda età di 78 anni, il mitico regista dagli occhi di ghiaccio ci regala con questo Gran Torino il suo capolavoro, e la summa di tutto il suo cinema: un film straordinario e commovente sulla vita e sulla morte, sulla solitudine, sull’amicizia e sulla diversità. E ci regala il personaggio di Walt Kowalski (lo stesso Eastwood): un vecchio reduce di guerra, indurito nei lineamenti e nei comportamenti, ma non nel cuore; un ultimo disperato eroe che ci piace ricordare seduto sulla veranda di casa, la bandiera americana e il fido cane al fianco, mentre gelido e solitario scruta il mondo che lo circonda, armato della sua dolente umanità.

Benicio del Toro e Steven Soderbergh uniscono le forze per produrre questa pellicola sul rivoluzionario argentino. Dai primi incontri clandestini con Castro, fino alla vincente campagna contro Batista, la vita del Che viene seguita con maniacale documentazione e recitata in spagnolo, o per meglio dire in cubano (sono stati utilizzati perfino dei “dialect coach”). I Diari sono lontani: Che ora è un guerrigliero che vuole portare la rivoluzione in tutti i paesi del Sud America. Interessanti gli inserti sul discorso alle Nazioni Unite del 64. Del Toro recita ottimamente, ma la sensazione di essere di fronte a un supereroe senza macchia e senza paura è francamente eccessiva.

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(2008) 116’ Clint Eastwood

(2008) 257’ Steven Soderbergh

Alessandro Merci

Gianluca Rivizzigno

i love shopping

due partite

Dai romanzi autobiografici best-sellers di Sophie Kinsella al grande schermo, il film di Hogan infila un’insulsaggine modaiola dopo l’altra. La trama è deboluccia e molto banale, quasi una scusa per operare carrellate (troppe) di capi d’abbigliamento all’ultimo grido luccicanti (con più di una furba strizzatina d’occhio alle teenager omologate). Isla Fisher non è malvagia come protagonista, e buone sono le idee dei manichini parlanti nelle vetrine e le scene delle sedute di disintossicazione dallo shopping compulsivo, ma in generale è superficiale e prescindibile!

Due partite giocate intorno allo stesso tavolo, ad oltre trent’anni di distanza, da quattro madri e dalle rispettive figlie. Giocate, e irrimediabilmente perdute da tutte le protagoniste, vuoi per le frustrazioni e le costrizioni che caratterizzavano l’Italietta del boom, vuoi per le insicurezze e le incomprensioni dell’oggi. Un cast di ottimo livello impreziosisce questo gioco al massacro tutto al femminile, che ha nella teatralità il proprio punto di forza e che, nonostante qualche eccesso nella prima parte, lascia numerosi spunti e un solo dubbio: siamo certi che la responsabilità sia tutta e sola del Grande Assente, l’uomo?

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(2009) 105’ P. J. Hogan

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In Sala

Il 3 aprile la Dreamworks lancia Mostri contro Alieni omaggio animato alla fantascienza anni ’50. Ovviamente in 3D. Ovviamente da vedere.

(2008) 94’ Enzo Monteleone

Fabio Giambi

Il 3 aprile tenta la fortuna anche la commedia francese Louise Michel, chi lo ha visto alla Festa di Roma ne parla come la commedia più divertente dai tempi de La cena dei cretini.

Alessandro Merci

Claudia Pandolfi sostituirà Giovanna Mezzogiorno nel sequel de L’ultimo bacio. Ha così bisogno di soldi?


23 marzo 2009 - Numero 3

Fuori Sala amore e guerra

amici miei

Primo film “intellettualmente impegnato” di Woody Allen, sulla falsariga di Guerra e Pace di Tolstoj, che si cimenta con notevole genialità e ironia con la grande letteratura russa dell’800. Il nevrotico, scalcagnato e quattrocchi Boris Grushenko (Allen), famoso vigliacco divenuto eroe di guerra in maniera molto involontaria, cerca di conquistare il cuore dell’avvenente cugina Sonia (la bravissima Diane Keaton). Ma egli è un cultore del dubbio, le considerazioni filosofiche semiserie non lo abbandonano nemmeno quando è il momento di assassinare Napoleone! Un’intelligente parodia da non perdere!

Cinque amici vagano per la Toscana importunando i soggetti più strani che trovano e combinando scherzi di ogni sorta. Alcune gag sono simpatiche, altre scontate, altre indimenticabili. Cosa lo distingue da un cinepanettone? Il fatto che sia stato pensato dal grande sceneggiatore Germi, che alla regia non ci sia Vanzina ma l’immenso Monicelli, che l’interpretazione non sia affidata a divertenti (?) burloni, ma a fenomenali attori come Tognazzi e Noiret. Una commedia intelligente quanto ben fatta. Storica e irripetibile. «Oh ragazzi, come si sta bene fra noi, fra uomini! Ma perché non siamo nati tutti finocchi?».

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(1975) 85’ Woody Allen

(1975) 140’ Mario Monicelli

Fabio Giambi

Francesco Garoia

l’avventura (1960) 145’ Michelangelo Antonioni Girato in condizioni veramente avventurose (la troupe restò per due giorni senza cibo né acqua su uno scoglio delle isole Eolie nei pressi di Panarea), costruito come un giallo alla rovescia, L’avventura condensa nei suoi 140 minuti una feroce analisi della borghesia affidata a una narrazione implosa, tesa a declinare il vuoto degli spazi naturali filmati inesorabilmente dalla macchina da presa. Una narrazione la cui causalità rimane assente, incrinata da un evento imprevisto e inspiegabile come la scomparsa – in piena narrazione – di una delle protagoniste principali, “svanita” nel vuoto metaforico del pessimismo esistenziale di Antonioni. Il regista supera una volta per tutte l’esperienza neorealistica; circoscrive, però soprattutto rinnova, quella esperienza cinematografica attraverso alcune scelte filmiche, come l’attenzione posta sul paesaggio, non solo evocativo, ma caricato di significati metaforici di pura bellezza, con

Il 27 marzo escono sei film italiani contemporaneamente: Oldoini, Faenza e quattro opere prime. Ricordatevi di Balalaklava!

particolare evidenza tra le figure umane (il personaggio) e il paesaggio naturale impresso sulla pellicola con spietata lucidità. Antonioni concretizza questo rapporto di portata matematica, algebrica, attraverso inquadrature lunghe e il posizionamento preciso, inesorabile della figura nell’ambiente; un ambiente che finisce per sovrastarle, schiacciarle, cancellarle. Filma le rocce, le asperità del terreno, gli scogli come un architetto misura la distanza tra la figura umana e questo materiale grezzo, duro, inanimato. Ogni riferimento al Montale degli Ossi di seppia è assolutamente non casuale! L’uso della panoramica delimita lo spazio interiore dei personaggi, ne segna i limiti esistenziali, certifica in modo indelebile e sublime La morte al lavoro di uno dei più grandi artisti del cinema contemporaneo mondiale.

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Martedì 24 e 31 due appuntamenti alla Collina dei conigli di Forlì per gli amanti del cinema di genere: protagonisti il nuovo Horror giapponese e il Frat pack.

Fiorenzo Giambi Il regista riminese Marco Bertozzi fa parte della giuria di Italiani brava gente, il festival documentario di riflessione sulla società italiana a Firenze dal 27 al 29 marzo, all’auditorium Stensen.

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23 marzo 2009 - Numero 3

rassegna Cine 2001 - ODISSEA NELLO SPAZIO (1968) 141’ Stanley Kubrick lunedì 23 marzo 21.00 CINETECA DI RIMINI ANCHE LIBERO VA BENE (2006) 108’ Kim Rossi Stuart martedì 24 marzo 21.00 CINESOGNI Ravenna APPALOOSA (2008) 114’ Ed Harris giovedì 26 marzo 21.00 METROFESTIVAL Gambettola venerdì 27 marzo 21.00 METROFESTIVAL Gambettola ARANCIA MECCANICA (1971) 137’ Stanley Kubrick lunedì 30 marzo 21.00 CINETECA DI RIMINI AUSTRALIA (2008) 165’ Baz Luhrmann martedì 31 marzo 21.15 SUPERCINEMA Santarcangelo mercoledì 1 aprile 21.15 SUPERCINEMA Santarcangelo IL BELL’ANTONIO (1960) 105’ Mauro Bolognini lunedì 30 marzo 16.30 CINETECA DI RIMINI BELOW SEA LEVEL (2008) 105’ Gianfranco Rosi V.O.S.I.* giovedì 2 aprile 21.00 CINETECA DI RIMINI BERLIN (2007) 85’ Julian Schnabel venerdì 3 aprile NUOVO CINEMA Bagnacavallo sabato 4 aprile NUOVO CINEMA Bagnacavallo LA BIBBIA (1966) 174’ John Huston mercoledì 1 aprile 21.00 SALA SAN LUIGI COVER BOY (2007) 97’ Carmine Amoroso martedì 24 marzo CINEMA SARTI Cervia THE DIABOLIKAL SUPER-KRIMINAL (2007) 73’ S. S. Sunda giovedì 26 marzo 21.00 LA PALAZZINA Imola

HOME (2008) 95’ Ursula Meier lunedì 23 marzo CINEMA DON FIORENTINI Imola giovedì 26 marzo LUGOCINEMA martedì 31 marzo 21.00 CINEMA VERDI Forlimpopoli mercoledì 1 aprile 21.00 CINEMA VERDI Forlimpopoli KISS KISS BANG BANG (2000) 94’ Stewart Sugg martedì 31 marzo 21.30 TEATRO SOCJALE Piangipane KURT COBAIN ABOUT A SON (2006) 97’ AJ Schnack domenica 29 marzo 21.30 SCAGLIE Faenza IO NON SONO QUI (2007) 135’ Todd Haynes mercoledì 25 marzo 21.15 ASPETTANDO ANTEPRIMA Bellaria LASCIAMI ENTRARE (2008) 114’ Tomas Alfredson lunedì 23 marzo 20.30-22.30 CINEMA SAFFI Forlì I LUOGHI IMMAGINATI. L’EMILIA-ROMAGNA NEL CINEMA DI PUPI AVATI (2009) 75’ Riccardo Marchesini mercoledì 1 aprile 16.30 CINETECA DI RIMINI MAR NERO (2008) 95’ Federico Bondi lunedì 30 marzo CINEMA DON FIORENTINI Imola giovedì 2 aprile LUGOCINEMA IL MATRIMONIO DI LORNA (2008) 105’ Jean-Pierre e Luc Dardenne lunedì 23 marzo CINEFORUM RICCIONESE martedì 24 marzo CINEFORUM RICCIONESE martedì 24 marzo 21.00 CINETEATRO VICTOR San Vittore di Cesena giovedì 26 marzo 21.00 CINETEATRO VICTOR San Vittore di Cesena venerdì 27 marzo NUOVO CINEMA Bagnacavallo sabato 28 marzo NUOVO CINEMA Bagnacavallo

DOGVILLE (2003) 165’ Lars von Trier mercoledì 25 marzo 21.15 SNAPORAZ Cattolica

MILK (2008) 128’ Gus Van Sant martedì 24 marzo 21.00 CINEMA VERDI Forlimpopoli mercoledì 25 marzo 21.00 CINEMA VERDI Forlimpopoli giovedì 26 marzo 21.00 CINEMA VERDI Forlimpopoli

IL DUBBIO (2008) 104’ John Patrick Shanley giovedì 2 aprile 21.00 METROFESTIVAL Gambettola venerdì 3 aprile 21.00 METROFESTIVAL Gambettola

MORIRE DI LAVORO (2008) 88’ Daniele Segre martedì 24 marzo 21.00 OCCHI SUL CINEMA 2 San Marino

EL CID (1961) 184’ Anthony Mann mercoledì 25 marzo 21.00 SALA SAN LUIGI Forlì

I MOSTRI (1963) 87’ Dino Risi mercoledì 25 marzo CINEMA SARTI Cervia

GALANTUOMINI (2008) 100’ Edoardo Winspeare martedì 31 marzo CINEMA SARTI Cervia

NOTTURNO BUS (2007) 104’ Davide Marengo martedì 24 marzo 21.30 TEATRO SOCJALE Piangipane

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* Versione originale sottotitolata in italiano


23 marzo 2009 - Numero 3

ematografica L’ONDA (2008) 101’ Dennis Gansel lunedì 30 marzo 21.40 LUNEDÌ CULT MOVIE Faenza THE ORPHANAGE (2007) 100’ Juan Antonio Bayona martedì 24 marzo 21.00 OCCHI SUL CINEMA 2 San Marino mercoledì 25 marzo 21.00 OCCHI SUL CINEMA 3 San Marino PERSEPOLIS (2007) 95’ Marjane Satrapi domenica 29 marzo 16.00 CINEFORUM PD VILLE UNITE IL PRANZO DI BABETTE (1987) 101’ Gabriel Axel venerdì 27 marzo 21.00 NUOVO CINEMA BINARIO Cotignola IL PRIMO RESPIRO (2007) 100’ Gilles de Maistre lunedì 30 marzo CINEMA SAFFI Forlì QUALCUNO CON CUI CORRERE (2006) 118’ Oded Davidoff giovedì 26 marzo 21.30 NOTORIUS Rimini RESPIRO (2002) 95’ Emanuele Crialese venerdì 3 aprile 21.00 NUOVO CINEMA BINARIO Cotignola IL RITORNO (2003) 105’ Andrej Zvyagintsev martedì 31 marzo 21.00 CINESOGNI Ravenna STELLA (2008) 102’ Sylvie Verheyde lunedì 30 marzo CINEFORUM RICCIONESE martedì 31 marzo CINEFORUM RICCIONESE TEMPI MODERNI (1936) 89’ Charles Chaplin mercoledì 1 aprile SNAPORAZ Cattolica TI AMERÒ SEMPRE (2008) 115’ Philippe Claudel venerdì 3 aprile 21.15 SUPERCINEMA Santarcangelo TONY MANERO (2008) 98’ Pablo Larrain lunedì 23 marzo 21.40 LUNEDÌ CULT MOVIE Faenza TUTTI A CASA (1960) 120’ Luigi Comencini lunedì 23 marzo 16.30 CINETECA DI RIMINI VUOTI A RENDERE (2007) 100’ Jan Sverak venerdì 27 marzo 21.15 SUPERCINEMA Santarcangelo

Essai in Romagna 23 marzo - 5 aprile 2009 sale e biglietti CINEFORUM RICCIONESE €5 Planet Cinema (sala 6) viale Virgilio 19 Riccione CINEMA DON FIORENTINI €4,50 viale Marconi 31 Imola CINEMA SAFFI €5 (intera serata) via dell’Appennino 480 Forlì CINEMA SAN BIAGIO €3 (ingresso libero il martedì pomeriggio) via Aldini 22 Cesena CINEMA SARTI €3,50 (ingresso libero il mercoledì) via XX settembre 98/a Cervia CINEMA VERDI €5 Piazza A. Fratti Forlimpopoli CINEFORUM PD VILLE UNITE ingresso libero Sala della Delegazione via Pistocchi 41 San Pietro in Vincoli (RA) CINESOGNI €3 Cinemacity (sala 12) via Bini 7 Ravenna CINETEATRO VICTOR €4,20 via San Vittore 1680 San Vittore di Cesena (FC) CINETECA DI RIMINI €4 lunedì 21.00, gratis 16.30 e martedì via Gambalunga 27 Rimini LA PALAZZINA ingresso libero Via Quaini 14 Imola LUGOCINEMA €5 Cinema Giardino viale Orsini 19 Lugo LUNEDÌ CULT MOVIE €6,50 (€5,00 con tessera web) Cinema Italia via Cavina 9 Faenza METROFESTIVAL €7 abbonamento rassegna Cinema Metropol Corso Mazzini 51 Gambettola NOTORIUS €5,50 Cinema Tiberio viale Tiberio 59 Rimini NUOVO CINEMA €3,50 Ex convento San Francesco via Cadorna 14 Bagnacavallo NUOVO CINEMA BINARIO ingresso con tessera PRIMOLA (€15) Teatro Binario c\o Stazione Ferroviaria di Cotignola OCCHI SUL CINEMA €5 1) Cinema Pennarossa via Corrado Forti 53 Chiesanuova (RSM) 2) Cinema Nuovo Dogana piazza Marino Tini 7 San Marino 3) Cinema Turismo via della Capannaccia 2 San Marino SALA SAN LUIGI ingresso libero via Luigi Nanni 12 Forlì SCAGLIE €5 tessera mensile ClanDestino viale Baccarini 21 Faenza SNAPORAZ €5 Piazza Mercato 15 Cattolica SPIRITUALMENTE REALE ingresso libero Cinema Italia via Cavina 9 Faenza SUPERCINEMA €5 Piazza Marconi 1 Santarcangelo di Romagna TEATRO SOCJALE €5 (€10 con vino e cappelletti) via Piangipane 153 Piangipane

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Altre immagini L’Insegnante Di Astinenza Sessuale Tom Perrotta, 2008, editore e/o, €18 http://www.tomperrotta.net/

Scrittore di film splendidi e sottovalutati come Election e Little children, Perrotta continua nell’ultimo romanzo la sua autopsia della società statunitense contemporanea. Tratteggia le vicende di una insegnante di educazione sessuale che subisce l’attacco dei cristiani integralisti dopo aver risposto a una domanda sui pompini «c’è a chi piace» e di un cristiano, rinato riluttante nel momento (che il libro ben riesce a cristallizzare) in cui la marea reborn che ha innalzato agli altari George W. Bush inizia a refluire. Un romanzo che ha il limite di essere già un’ottima sceneggiatura da film. Ilario Gradassi

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Wolverine: Origins

Bill Jemas, Joe Quesada e Paul Jenkins, disegni di Andy Kubert (2001-02) Panini Comics

http://www.paninicomics.it Dopo decenni di misteri era inevitabile che qualcuno mettesse le mani sulle origini del mutante più amato del Marvel Universe e non è un caso che tra gli autori ci siano i due principali dirigenti della Marvel di quegli anni, Bill Jemas e Joe Quesada. Chi conosce la storia di Logan dal suo esordio ad oggi, si divertirà a riconoscere in personaggi e situazioni evidenti riferimenti alla vita del nostro eroe, ma anche chi si introdurrà nel suo mondo con questo albo non resterà deluso. La trama è delineata con tocchi delicati e perfino lirici, grazie anche ai bellissimi disegni di Kubert, che esaltano la semplicità di questo salto nel passato. Chiara Tartagni

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L’Era Glaciale

Rai2, venerdì, 23.40 http://www.eraglaciale.rai.it

Lo sbarco di Daria Bignardi in Rai conferma quello di buono che già aveva seminato su Mediaset e La7. La possibilità di attingere all’immenso archivio Rai frutta scaglie di memoria dense e succose già nella prima puntata nonostante che la Littizzetto fosse già stata omaggiata da Fazio dieci giorni prima per un paio d’ore; che Giovanni Galli non desse molto a cui agganciarsi; che Mancini e Bolle siano stati intervistati senza evitare argomenti scabrosi. La scelta di limitarsi alle interviste singole è una sfida ulteriore per questa acuta indagatrice del costume nostrano. Buona caccia.

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Esce in dvd Franco Cristaldi e il suo Cinema Paradiso, documentario di Massimo Spano dedicato al famoso produttore. Dal 24 marzo.

Ilario Gradassi Dal 26 marzo in dvd esce Le vie dell’argento, documentario sui minatori sudamericani diretto da Massimo Belluzzo.

Bologna Avanguardia Futurista

Bologna, Casa Saraceni, fino al 20 aprile 2009, ingresso gratuito http://www.fondazionecarisbo.it/

Impazzano in tutt’Italia le celebrazioni per il centenario del futurismo, con grandi mostre a Rovereto, Milano, Roma e Bologna che dedica al movimento una piccola, ma fondamentale retrospettiva. Il futurismo, infatti, non nasce a Parigi il 20 febbraio del 1909 con la pubblicazione del manifesto su Le Figaro, come normalmente si crede, bensì 15 giorni prima a Bologna, quando lo stesso manifesto viene stampato sulla prima pagina della Gazzetta dell’Emilia, nell’indifferenza quasi generale. Eppure, quella che Marinetti definirà «la città più passatista d’Italia», pur non essendo una capitale del futurismo, non sarà sorda ai suoi proclami, e vedrà impegnati numerosi artisti di prim’ordine, tra cui Morandi, Licini e i meno noti TATO, Aterol e Korompay.

BBBBB Alessandro Merci

Segnalazioni in DVD: dal 2 aprile disponibile un grande classico western: Gli amanti della città sepolta di Raoul Walsh del 1949 con una fulgida Virginia Mayo.


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Monkey boy enigmi e fiabe cruente di antonio monti

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n cinema colmo di spettatori, pur se per solo invito, per la prima visione del lavoro di Antonio Monti. Il regista forlivese con la Changofilm presenta un’opera di spessore e di suggestioni, Monkey boy, in cui imbastisce una trama che unisce varie anime: fantasy, horror e poliziesco. Vengono esplicitamente richiamati gli elementi di una fiaba che si incastonano in una scenografia non fiabesca, ma reale e attuale, moderna come i personaggi che la rappresentano. Non ci sono re, principi, maghi, guerrieri, lupi cattivi, ma ispettori, poliziotti, prostitute, ladri, anziane signore a dar vita al mistero e all’azione. Dal buio emerge il ragazzo scimmia – sapientemente creato dai truccatori – che nella penombra si muove inquadrato in primi piani veloci, furtivi, appare e scompare senza mai scadere nel grottesco. La fotografia è perfetta, non lascia dubbi, e crea un ambiente suggestivo con i suoi giochi di luce ed ombra che descrivono un’atmosfera perturbante di cui si nutre la trama. La sintassi narrativa invece fraziona il tempo in tanti segmenti, ricomposti in maniera non lineare, e se è vero che suscita l’effetto di una acronicità, sottolineando come le fiabe non abbiano tempo, tuttavia così lascia all’osservatore il faticoso compito di riordinare i pezzi e ricomporre la

Segnalazioni in DVD: sempre da 2 aprile finalmente in DVD un classico in costume di Fritz Lang Il covo dei contrabbandieri. È il suo unico cinemascope.

storia, col rischio di perdere qualcuno per strada e dare la sensazione che manchi un filo logico. Come nel gioco enigmistico richiamato dal film, solo quando i punti sparsi sul foglio, o sulla pellicola, saranno collegati da un tratto ordinato e sequenziale l’immagine e la scena appariranno nella loro interezza. Da questo dipende la mancanza di una

Al Bergamo Film Meeting trionfo per il documentario di Andrea Zimbelli Mondine -Di Madre in Figlia, su un coro di ex mondine della bassa modenese che ha collaborato coi Fiamma Fumana.

La locandina di Monkey Boy

A Bergamo nella sezione competitiva continua l’ondata sudamericana: si impone l’argentino Agnello di Dio di Lucia Cedron.

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Monkey Boy che è intrappolata nel proprio riflesso allo specchio, nel proprio mondo interiore ripiegato nel sé, che può essere liberata da chi infrange quel riflesso e quello specchio, liberata da chi come lei ha passato la sua vita solo con se stesso, ma senza riconoscere la propria immagine mostruosa. E poi l’esteriorità e l’interiorità e un unico mezzo per vederla. Un incontro tra chi è costretto a nascondersi a causa del suo aspetto e chi nasconde la sua interiorità fa dimenticare quasi l’epilogo violento mentre tutto era già scritto, sin La serata di presentazione a invito al Cinema Teatro Apollo di Forlì il 16 marzo scorso dall’inizio nel racconto fiabesco con scena che abbia valore catartico, verso cui cui il film si apre. Bastava unire i si possa trasportare l’emozione in un’aziopuntini. ne che condensi il significato simbolico del film. I dialoghi sono essenziali, restano parsiLuigi Palmirotta moniosi e non invasivi grazie gli attori che seppure non appartengono alla ribalta nazionale sono, tuttavia, di comprovata bravura e abilità. I personaggi sono accennati, non parlano della loro storia, ma agiscono questa fiaba che è la vera protagonista del film. I richiami alle favole già note, la bestia, la mela, la fanciulla, lo specchio, danno l’impressione che in fondo ci sia una chiara morale e invece, se questa esiste, bisogna ricercarla in un’interpretazione personale, in una propria riflessione. Il riflesso dopo tutto è una chiave del film. Lo ritroviamo nell’autismo di una ragazza Antonio Monti alla fine della proiezione sonda le impressioni del pubblico

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La piccola carovana dei piccoli grandi Festival si sposta a Milano dove, dal 23 al 29 marzo va in scena il decimo festival Cinema africano, d’Asia e America Latina. Per non farsi mancare niente.

A Bologna e Forlì dal 27 marzo al 5 aprile la nona edizione di Human rights Nights. Ancora vago il programma, in particolare la parte romagnola.

La strega dai denti verdi si è portata via Salvatore Samperi, 65 anni, regista che lanciò nel cinema Laura Antonelli.


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La generazione fraintesa dello slasher continua da pag. 2 è altrettanto vero che la loro sistematica sconfitta In queste opere, fortemente codificate, il protagone suggerisce un sostanziale rifiuto, o almeno l’irnista è, generalmente, un assassino, abitualmenresistibile e irreversibile superamento, mentre la te mascherato, che uccide, spesso con soluzioni loro immortalità ne conclama la letale resistenza. fantasiose, un gruppo nutrito di ragazzi, raccolti È poi indiscutibile che tali “eroi” siano divenuti miti, in un luogo solitamente chiuso (fisicamente o psima in una forma di catarsi collettiva, che affonda le cologicamente) e dediti ad attività peccaminose, in proprie radici in un quotidiano riconoscibile, fatto di particolare sessuali (nello slasher, sesso equivale a fraintesi valori educativi propri di una società condimorte). zionata dall’intima estrazione cristiana - che trovano Lo slasher nasce quindi, e non casualmente - prenel senso di colpa l’espressione più pura. Il piano gno come da sempre è, l’horror occidentale, di forti è totalmente sotto-testi ribaltato. politici -, in Lo dimostra un periodo il fatto che in cui i copochi altri stumi sociali film sono ed interperstati censusonali stavarati come no progresgli slasher, e sivamente non solo agli emancipaninizi del gedosi, smarnere. Come candosi dalle non è capastoie di suale che lo una morale slasher derepressiva e, clini durante spesso, ipoUna giovane Jamie Lee Curtis in Halloween (1978) di John Carpenter il periodo di crita. Reagan, quando l’orrore è già ovunque, per poi, Lo slasher è però spesso stato interpretato come un guarda caso, risorgere a metà degli anni ’90. Lo genere fortemente reazionario. Nelle azioni dell’asspecchio di una società in cambiamento, l’inesorasassino mascherato si è voluto vedere un angelo bilità di questo cambiamento e la condanna di redella morte, venuto ad emendare i costumi di giopressive resistenze a esso, risultano inaccettabili vani lascivi e fornicanti, dediti all’alcol e alle droghe, per il Potere. mentre nella figura della superstite, solitamente la Perché la consapevolezza non è mai reazionaria. più virginale e casta del gruppo, il trionfo dei vecchi valori. Che gli “eroi slasher” rappresentino una M.L. morale pelosa in via d’estinzione è fuori dubbio, ma

Non c’è più neanche Ron Silver, 62 anni, attore protagonista tra gli altri di Silkwood e Il mistero Von Bulow. Famoso per essersi convertito al partito repubblicano agli albori dell’era Bush jr.

Una atroce fatalità ha colpito anche Natasha Richardson, moglie di Liam Neeson e figlia di Vanessa Redgrave e di Tony Richardson, morta dopo una caduta sugli sci. Aveva 46 anni.

La Richardson rimarrà nei nostri cuori per i ruoli in Gothic di Ken Russell, lo straordinario Follia di David Mackenzie e il misconosciuto ma ottimo Il racconto dell’ancella di Volker Schlondorff.

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Il più grande regista (vivente) del mondo#1

di Michelangelo Pasini

miami vice, di etica e tv

Il regista Michael Mann

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ito Diego Pisati, che dalle pagine di Nocturno n. 79, Febbraio 2009, scrive a proposito della carriera di Neri Parenti: «Alla faccia dei suo detrattori [Neri Parenti] ha un’etica: è tra i pochi uomini di cinema che non si sia mai svenduto alla televisione». Come se quest’integrità possa essere motivo di vanto. Oggi ci si straccia le vesti considerando J. J. Abrams un genio perché, dopo aver fatto le prove generali con Alias, ha trasportato mezzo mondo su un’isola della quale, dopo oltre cinque anni nessuno ha ancora capito quasi niente e ciononostante si celebra l’etica di chi è sempre rimasto incollato al (brutto) cinema? È ora di riconoscere - e lo si sta facendo da più parti - che la crisi in cui versa la settima arte in questo periodo può essere mitigata anche dal ritorno alla buona televisione. Come a inizio anni ’90 in Giappone il V-Cinema, che per molte dinamiche produttive può essere associato ai moderni serial americani, ha risollevato l’industria dal baratro, così in occidente si dovrebbe ripartire dal basso, per riaccendere una

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I dati SIAE del 2008 piangono. Incassi della Società degli Autori segnano -5,24% per il cinema. Peggio il teatro peraltro, con quasi -12%.

macchina che da troppi anni è lì parcheggiata. Prima di Abrams, prima di Lynch e del suo Twin Peaks, e prima dei già citati giapponesi, è arrivato, neanche a dirlo, Michael Mann. Quando nel 1984, come produttore esecutivo di Miami Vice, non solo crea una serie che rimarrà negli annali, ma assottiglia il gap qualitativo tra cinema e televisione. Gap che continua poi a ridurre nel 1986 producendo Crime Story. Gap di cui beatamente si infischierà quando nel 1989, non trovando produttori interessati alla sceneggiatura che successivamente genererà il suo capolavoro (Heat – La sfida), girerà per la tv L.A. Takedown, pur di non rinunciare ad un sogno nel cassetto. Quando nel 2006 riemerge il suo dualismo tv-cinema molti critici abboccano all’amo: in un momento in cui spopolavano i remake cinematografici delle serie che hanno epoca (vedi Starsky & Hutch e Hazzard) gira una pellicola mannianissima per forma e contenuto, la fa interpretare da due poliziotti che ricordano moltissimo Sonny e Ricardo, e la intitola Miami Vice. Qualche critico ci casca crede in un’operazione puramente commerciale. Michael Mann invece non ha solamente fatto un grandissimo film, ma si è ricordato di una lezione che aveva contribuito a scrivere quasi vent’anni prima: in periodo di vacche magre non si è vergognato di (ri)avvicinare televisione e cinema, perché il secondo ultimamente sembra avere davvero bisogno dei soldi che arrivano dalla prima. Per l’etica c’è sempre tempo. Mann, pioniere, l’ha capito prima di Lost.

Come poteva Cannes battere Venezia e il Leone alla carriera a John Lasseter? Inaugurando con la prima mondiale di Up, il nuovo atteso capolavoro della Pixar? Già. Maledetti mangiarane!.

Il film finlandese Star Wreck, nato su internet e scaricato da otto milioni di persone sarà distribuito negli Stati Uniti e in Gran Bretagna in coincidenza all’uscita dello Star Trek di J.J.Abrams.


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Stelle & Stelle di Camilla Bruschi

Wo o d y A l l e n tipici tratti dell’elemento fuoco: eccessività, esagerazione, bulimia mentale, regalandoci una personalità carismatica e affettivamente stravagante. Gli elementi tornano. Mia Farrow, legata ad Allen per 12 anni, nasce il 9 febbraio 1945 sotto il segno dell’Acquario, ma ringrazio Diane Keaton per essere nata sotto il segno del Capricorno, e consentire così di fare una riflessione sull’elemento Terra. L’approccio alla vita per i segni che appartengono a questo elemento, ovvero Toro, Vergine e Capricorno, è caratterizzato dalla fisicità, l’esperienza avviene attraverso i sensi. Concretezza, pragmatismo e realismo li accomunano, per questo sono a loro volta attratti dai segni di

Woody Allen e Soon-Yi alla 64esima Mostra del Cinema di Venezia

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llan Stewart Königsberg meglio noto come Woody Allen, nasce a New York il 1 dicembre 1935. Altro simpatico Sagittario dove le doti migliori del segno – ironia, entusiasmo, fervore mentale – si concentrano ed esprimono con i Mia Farrow

fuoco, perché portano nella loro vita un po’ di quel caos che tanto temono! Sagittario-Capricorno è un abbinamento piuttosto frequente, forse Diane avrà tentato di organizzare la vita a Woody? Avrà provato a ricordargli che esistono anche le cose terrene mentre era intento a seguire le mille frecce del suo arco? È possibile, visto che la loro relazione si è conclusa dopo pochi anni lasciando spazio all’amicizia e alla collaborazione lavorativa. Per amor di cronaca astrologica, love is in the air: l’attuale moglie di Woody, Soon-Yi Previn, è nata il 9 ottobre 1970: Bilancia.

Diane Keaton Film molto attesi: la commedia indipendente Peep world con Michael C. Hall (protagonista di Dexter in tv) e Sarah Silverman (il più grande talento comico femminile che si sia mai visto).

Film molto attesi II: il 24 aprile esce negli Stati Uniti Frequently Asked Questions About Time Travel, la classica commedia folle con la appetitosa (e divertentissima) Anna Faris.

Film molto attesi III: la Warner produrrà Dark Shadows, remake di una serie tv soprannaturale anni ’60. Sicuro Johnny Depp come protagonista. Dietro la cinepresa, al 99%, Tim Burton.

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Billy Sostiene E se Baricco avesse ragione? Mai fidarsi dei silenzi di Baricco: quando li rompe non è per gettare un sassolino, ma un macigno. La sua ultima proposta è dirompente: basta coi finanziamenti pubblici a teatri, cinema, mostre, che si risolvono sempre in un fallimento economico; lasciamo fare ai privati e al mercato, e pensiamo piuttosto a educare i giovani attraverso i canali che frequentano abitualmente - la scuola e la televisione – per avere in futuro un pubblico in grado di apprezzare e quindi finanziare lo spettacolo di qualità. L’inevitabile coro di proteste non è mancato (che cosa sarebbe di tanti film importanti senza i contributi pubblici?); eppure, questa volta lo scrittore non ha tutti i torti: nella scuola e nella televisione si gioca il nostro futuro, è lì che servono investimenti e qualità. Resta solo un dubbio: è necessario togliere quei fondi proprio allo spettacolo? Non sarebbe meglio farlo, per esempio, alle spese militari? Alessandro Merci il cinema nell’urna

l’aria socjale

In avvio di una campagna elettorale amministrativa che interessa tre quarti dei comuni romagnoli siamo curiosi di vedere chi si ricorderà di porre nel proprio programma e nelle proprie intenzioni il cinema come esperienza civica fondamentale, come strumento di conoscenza della storia e della società imprescindibile per formare dei veri cittadini. All’inizio di un decennio che accelererà ulteriormente la mutazione della fruizione dell’immagine e renderà ancor più problematica una sua archiviazione. La crisi è per antonomasia il tempo del cinema. Il cinema è il più sincero dei nuovi media. Non si salvaguarda un’identità solo finanziando rotonde o cavalcando paure indotte, ma anche offrendo ai cittadini i modi per comprendere la nuova realtà. Rendendo fruibili i film come sono fruibili i libri. Perlomeno. Ilario Gradassi

Prendete un teatro. Non grandissimo ma decorato, accogliente e molto, molto intimo. Riempitelo di comode poltroncine color bordeaux e tavolini quadrati da pasto, proprio come se fosse la sala di un grande ristorante raffinato. Metteteci un palco, largo abbastanza per ospitare una banda cittadina, proprio come se fosse una sala da concerti. Casse ai lati del palco e sulle pareti, e un telone bianco sullo sfondo, come se fosse la sala di un cinema. Proiettate allora sul telo un film di Almodovar, mentre Vinicio Capossela sul palco suona il suo pianoforte, Marco Paolini racconta una favola amara quanto dolce e i baristi distribuiscono cappelletti al ragù fatti in casa. Potete ora sedervi al vostro tavolo con un bicchiere di vino, cappelletto e il sorriso beato di chi ha visto il Paradiso. Francesco Garoia

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rivista cinematografica romagnola

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da un idea di Ilario Gradassi, grafica ed editing di Cecilia Benzoni, articoli di Camilla Bruschi, Francesco Garoia, Fabio Giambi, Fiorenzo Giambi, Matteo Lolletti, Alessandro Merci, Luigi Palmirotta, Michelangelo Pasini, Gianluca Rivizzigno, Chiara Tartagni, Ilario Gradassi.

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A.A.A

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