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Lotak Mahindra protagonista del Subcontinente
by BFCMedia
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Regina del Subcontinente
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Kotak Mahindra è ai vertici del private banking nel mercato indiano La sua strategia ora punta a conquistare i nuovi milionari del gigante asiatico
DI FRANCESCA VERCESI
Kotak Mahindra, una delle più antiche banche indiane, gestisce con la sua divisione private&wealth il patrimonio del 55% delle 100 famiglie più ricche del Paese. E ora la banca, con sede a Mumbai, intende intercettare anche la classe imprenditoriale emergente dell’India e non solo le storiche blasonate famiglie. A tal fine, la Kotak PB e WM insieme alla Kotak asset management (destinata alla formulazione dei prodotti di investimento) ha sviluppato un’offerta specifica per i millennial e le donne imprenditrici, che sono sempre più numerose, in un paese dove la condizione della donna resta tragicamente marginalizzata.
Guida in rosa
Sta di fatto che la banca sta costruendo programmi specifici per invitare i gruppi più giovani e le donne a partecipare a incontri con imprenditori e professionisti, incoraggiando il networking. Così, la Kotak PB e WM è considerata una delle più antiche e rispettate società di gestione patrimoniale indiane che ha, per l’appunto, come capo indiscusso una donna, Oisharya Das. La manager è stata parte integrante della struttura sin dall’inizio e ha giocato un ruolo importante nella crescita del gruppo in India e altrove. Oisharya ha iniziato la carriera in Kotak Mahindra Group nel 1994. Dal 1999 è stata alla guida dei Private client services per le regioni dell’est dell’India di Kotak Securities. A seguire, è stata responsabile per le regioni di nord, est e ovest del business del private banking dell’intero gruppo. Si legge in una nota della banca: “solo quando le donne inizieranno a realizzare il loro vero potenziale economico, l’India raggiungerà il suo pieno potenziale di crescita”. Per contribuire alla sua missione, la banca ha pubblicato una serie di rapporti su questo tema, tra cui uno che presenta le 100 donne imprenditrici più attive in India, dove si cerca di “analizzare e comprendere l’evoluzione delle principali tendenze di creazione di ricchezza tra le donne e di evidenziare le loro storie di successo e il loro contributo in generale”.
I principali indicatori
Fondata nel 2003, la banca oggi ha una capitalizzazione di mercato pari a 45 miliardi di dollari (luglio 2022) che la rende, secondo i dati di Companies market cap, la 364esima società di maggior valore al mondo. Ha un business integrato in moltissime sotto divisioni capaci di coprire tutto lo spettro dei servizi finanziari. Offre prodotti bancari per aziende e clienti privati nei settori della finanza personale, dell’investment banking, delle assicurazioni sulla vita e della gestione patrimoniale. A marzo 2022 è la terza banca privata indiana per attivi, dispone di 1.600 filiali, 2.519 sportelli automatici e un patrimonio di 72 miliardi di dollari. Secondo Goldman Sachs “la capitalizzazione di mercato di Kotak Mahindra Bank potrebbe superare la soglia dei 100 miliardi di dollari entro il 2026-27 poiché l’istituto di credito è pronto per la prossima fase di trasformazione”.
M&A decisivo per lo sviluppo
Nel 1985 Uday Kotak fondò la Kotak Capital Management Finance, società di investimento e di servizi finanziari, con un prestito di 40mila dollari da parte di parenti e amici. Nel 1986, Anand Mahindra e suo padre Harish Mahindra investirono denari nella società, successivamente
BANK
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Oisharya Das
rinominata Kotak Mahindra Finance. Inizialmente la società si occupava di sconto di fatture e di attività di leasing e acquisto a rate. Negli anni ‘90 la società creò le divisioni di finanziamento per il mondo dell’automotive e quella di investment banking e ha ampliato la sua operatività all’estero. Nel 1996, la società di finanziamento auto Kotak Mahindra Primus è costituita come joint venture tra Kotak Mahindra Finance (60%) e Ford Credit International (40%). Quindi arrivarono business assicurativi e dei fondi comuni di investimento. Nel febbraio 2003, Kotak Mahindra Finance ottenne la licenza bancaria dalla Reserve Bank of India. In questo modo diventò la prima società finanziaria in India a essere trasformata in banca. Kotak Mahindra Finance fu poi rinominata Kotak Mahindra Bank. All’epoca, Uday Kotak deteneva il 56% della società, mentre Anand Mahindra ne deteneva il 5%. Nel 2005, Kotak Mahindra Bank acquisì il 40% di Ford Credit in Kotak Mahindra Primus, facendone una filiale controllata dal gruppo. La società fu poi rinominata Kotak Mahindra Prime; Kotak Mahindra Bank trasferisce il 49% di Kotak Mahindra Prime alla sua filiale stepdown Kotak Securities. Nel 2015 Kotak Bank acquisì ING Vysya Bank in un’operazione valutata 2,34 miliardi di dollari. A fusione completata, Kotak Mahindra Bank contava quasi 40mila dipendenti e il numero di filiali aveva raggiunto quota 1.261. Dopo la fusione, ING Group, che controllava ING Vysya Bank, possedeva una quota del 7% di Kotak Mahindra Bank. Nel 2017, Kotak Mahindra Bank acquisisce la quota del 26% di Old Mutual in Kotak Mahindra Old Mutual Life Insurance per 198,4 milioni di dollari, rendendo la compagnia di assicurazioni sulla vita una sua controllata al 100%.
Acquisizione da Tata
Nel 2021, la banca comprò il 9,99% di Ferbine, realtà promossa dal gruppo Tata, per gestire un’entità ombrello pan-indiana per i sistemi di pagamento al dettaglio, simile alla National Payments Corporation of India. Kotak è presente anche a Singapore, Londra, negli Stati Uniti e in Medio Oriente attraverso le sue divisioni internazionali. “Tutte le entità del gruppo puntano a cogliere nuove opportunità differenziandosi tra prodotti, servizi e tecnologie. A livello globale cerchiamo di soddisfare le molteplici esigenze di servizi finanziari - consumer,
Kotak Mahindra ha il suo headquarter a Mumbai.
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commerciali, corporate, credito e finanziamenti, intermediazione azionaria, gestione patrimoniale e asset management, assicurazioni (generali e vita) e investment banking - di privati e aziende”, ha detto Uday Kotak.
Il banker più ricco
Se non fosse stato per un incidente di cricket che lo ha quasi ucciso, Uday Kotak probabilmente non sarebbe il banchiere più ricco del mondo. Una palla che lo colpì alla testa e lo portò a un intervento chirurgico d’urgenza spinse il ventenne Kotak ad abbandonare il suo sogno di diventare un giocatore professionista. Dopo un breve periodo nell’azienda di famiglia che si occupa di commercio di cotone, consegue un Mba presso il prestigioso Jamnalal Bajaj Institute of Management Studies di Mumbai prima di iniziare a lavorare nel settore finanziario nel 1985, all’età di 26 anni. Oggi 63enne, ha un
patrimonio stimato in circa 14
miliardi di dollari, secondo il Bloomberg Billionaires Index. Mentre l’India è alle prese con un’abnorme quantità di soldi in nero e di popolazione sottobancarizzata, la sua Kotak Mahindra Bank è riuscita a farsi strada, guadagnandosi la fiducia degli investitori iniziando a ridurre i prestiti ai settori più rischiosi e mantenendo una buona governance aziendale. Quando la pandemia di coronavirus si è aggiunta ai problemi del settore, erodendo la capacità di rimborso dei mutuatari, la banca è stata una delle prime a raccogliere capitali per rafforzare il proprio bilancio. “Uday è uno dei banchieri più intelligenti del mondo”, ha dichiarato Anand Mahindra, presidente del gruppo Mahindra di Mumbai, il cui legame con Kotak nel 1986 ha portato appunto al nome dell’azienda. “Soprattutto ha capito che ciò che rende una banca sostenibile e duratura non sono solo le strategie ma anche una governance inattaccabile”. La banca di Kotak si distingue in un Paese in cui gli istituti di credito hanno uno dei peggiori indici di trasparenza al mondo. I problemi per le banche indiane sono iniziati nel 2015, quando l’autorità di regolamentazione locale ha avviato una massiccia revisione contabile che ha portato alla luce prestiti in sofferenza nascosti. Questo ha portato a una crisi bancaria che ha limitato l’economia in generale e ha ulteriormente danneggiato la qualità degli attivi e ha ridotto i profitti. Kotak Mahindra Bank è stata in grado di adattarsi. Ha ridotto i prestiti alle piccole e medie imprese e ai privati non garantiti. Le sue azioni sono salite di oltre il 24% annuo negli ultimi tre anni. Sebbene il suo rapporto di crediti deteriorati sia aumentato nel 2020, è comunque tra i più bassi, mentre il suo punteggio di adeguatezza patrimoniale è il più alto. Secondo Deepak Jasani, responsabile della ricerca retail di HDFC Securities “ha fatto carriera evitando di concedere prestiti ai settori più rischiosi, concentrandosi invece sull’espansione dei prestiti garantiti”.
Verso il passaggio di testimone
Ora gli investitori iniziano a chiedersi cosa succederà dopo il suo passaggio di consegne. A differenza di molte imprese a conduzione familiare in India, Kotak ha evitato di inserire membri della propria famiglia nel cda della banca o in posizioni dirigenziali. Ciò ha contribuito a mantenere la fiducia degli investitori in un Paese in cui la
mancanza di corporate governance
e di trasparenza ha già fatto crollare tre banche e spinto vari istituti di credito al fallimento in meno di due anni. “È stato tutto merito di Uday”, ha detto Ananth Narayan, ex banchiere e professore associato di finanza presso lo S.P. Jain Institute of Management & Research di Mumbai. “Ci sono molte persone valide sotto di lui ma francamente sono tutte messe in ombra da Uday. Chiunque prenderà il suo posto avrà un compito difficilissimo”.
2003
Anno di fondazione del gruppo
45
Capitalizzazione di borsa in miliardi di dollari
1.600
La rete di filiali
72
Il patrimonio in miliardi di dollari


