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Vedere lontano per sprecare di meno
from Small Giants 3
by BFCMedia
Occhiali su misura, consegna rapida e zero invenduti: così la tecnologia di Thema Optical abbatte costi e inquinamento
di Piera Anna Franini
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Thema Optical è nata e cresciuta a Domegge di Cadore, nel Bellunese, dove si concentra l’80% della produzione nazionale e il 70% del mercato mondiale dell’occhialeria di fascia medio-alta. Numeri da capogiro che proprio per questo rischiano di declassare chi li fa - ovvero la miriade di aziende e piccole imprese - a entità senza volto, poiché tutto sommato equivalenti, pur nell’alta gamma.
Thema ha scelto di uscire dal coro e si è inventata macchine e strumenti che sono figli dell’industria 4.0. Abbatte la concorrenza facendo quello che gli altri non fanno: produce occhiali su misura, adatti e personalizzati in base a gusti, età e conformazione del viso. Strategia resa possibile dalla tecnologia Vea (Virtual eyewear assistant) applicata ai marchi iGreen e OSix. Questo, in sintesi, il processo: tramite un’app il cliente disegna da sé il modello che più si addice al proprio viso, o almeno che ritiene più conforme ai propri gusti; poi va in uno dei punti vendita abilitati e infine completa l’ordine. L’occhiale ad personam è pronto.
Ne abbiamo parlato con Roberto Valmassoi, classe 1968, ceo di Thema Optical, azienda a un soffio dai 40 anni.
Cosa ha permesso all’azienda di cambiare passo e incrementare i propri numeri? La messa in campo, nel 2015, di una macchina che riesce a produrre in contemporanea fino a cento occhiali di diversi modelli. Un unicum poiché consente di offrire una gamma ampia e diversificata di modelli in tempi stretti. Chi ha brevettato la macchina delle meraviglie? La nostra squadra di ricerca e sviluppo. Invece per ingegnerizzare il prodotto ci siamo rivolti alla Cts System, impresa marchigiana specializzata in macchine per il settore dentale. All’epoca la Cts era digiuna di tecnologie dell’occhiale, ma in compenso eccelleva nelle operazioni ad altissima precisione. Insieme ce l’abbiamo fatta.
Come funziona la tecnologia Vea? Tramite la scansione 3D vengono rilevate biometricamente le misure del viso. A questo punto il cliente sceglie l’occhiale che viene adeguato ai propri parametri grazie a un software. In questo modo è possibile vedere in anteprima l’estetica dell’occhiale e come calzerebbe sul proprio viso. Siamo i primi al mondo a usare la tecnologia Vea, ad oggi disponibile nelle
Da sinistra Roberto Valmassoi, ceo, e Giorgio Valmassoi, presidente

app dei marchi iGreen e O-Six.
Quali sono le conseguenze di questo approccio al prodotto? Che il 100% della nostra produzione è venduta e pagata in anticipo.
Magazzini vuoti dunque? Proprio così. È un approccio altamente sostenibile perché non ci sono invenduti e dunque sprechi.
Carta d’identità di Thema: come è strutturata l’azienda? Il centro di Domegge ha 90 dipendenti, l’età media è sotto i 40 anni. Abbiamo un sistema di gerarchia californiano, molto orizzontale e poco formale. Ascoltiamo tutti, anzi preferibilmente assumiamo persone che ci dicano cosa fare. Il 30% dei nostri dipendenti è impiegato nella produzione, il 40% nella logistica e spedizione, il 10% in ricerca e sviluppo, il resto nel comparto amministrativo. Nella produzione, abbiamo professionisti con elevate competenze ed esperienza nel settore occhialeria che, se necessario, affiancano giovani che formiamo secondo le nostre necessità produttive: abbiamo esigenze diverse rispetto a chi fa una produzione di massa perché noi non possiamo sbagliare. Mi spiego: l’occhiale cui si lavora ha già una sua destinazione e i tempi sono strettissimi perché consegniamo entro cinque o sei giorni.
Proposte d’acquisto? Abbiamo avuto manifestazioni d’interesse da parte di grandi gruppi, ma ci divertiamo a fare impresa. Al momento non si vende. Fra i “grandi” c’è Luxottica? Non posso far nomi. Quanto a Luxottica, confesso che nel 2019, in occasione della fiera Mido, al nostro stand si fermò Leonardo Del Vecchio. Gli facemmo un occhiale su misura in tempo reale, osservava molto curioso tutte le procedure.
Con lei Thema tocca la seconda generazione. È cresciuto a pane e occhiali? Esattamente. A 14 anni ero già sul libro paga, lavoravo d’estate e nei fine settimana. Finiti gli studi sono entrato in azienda passando di reparto in reparto. Gavetta utilissima perché ho conosciuto tutti i processi dell’azienda. Anche mia sorella è coinvolta: vive negli Usa e dirige lo stabilimento di Miami.
A Shanghai cosa succede? Lì creiamo le linee di prodotto più economiche. A dire il vero, inizialmente il nostro sito produttivo era solo in Cina. Poi nel 2015, con l’introduzione della macchina di cui abbiamo parlato, ne abbiamo aperto uno anche a Domegge, contro tutto e tutti, nonostante i costi del lavoro in Italia non reggano il confronto con quelli cinesi.
Come va oggi l’azienda in termini di fatturato e ordini? Siamo in crescendo per fatturato, che si aggira intorno ai 10 milioni di euro, per numero di ordini e per investimenti. La tecnologia avanzata ha aperto nuovi scenari: oggi possiamo attingere a 500 diversi colori, infinite misure e forme, il tutto in tempi record.
Siete un’azienda 4.0. Quanto contano le mani intelligenti all’italiana? Siamo un’azienda manifatturiera. L’occhiale, da quando viene tagliato al controllo numerico passa di mano in mano, anche quaranta. Le mani intelligenti sono la nostra forza.
Passiamo al reparto R&s. È il mio parco giochi. Mi invento nuove strade, faccio partire la scintilla e la squadra di ricercatori si mette in moto. Certo, non tutte le ciambelle vengono col buco. Però ci piace affrontare le sfide quotidiane, fare in modo che ogni giorno sia diverso dall’altro.