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TRIMESTRALE + NUMERI SPECIALI
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EDITORIALISTA DIRETTORE MEDIA & EVENTS DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA DIRETTORE PUBBLICHE RELAZIONI ITALIA PUBBLICHE RELAZIONI INTERNAZIONALI
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NUMERO 1 | 2022 LIFESTYLE, FASHION, ART, CULTURE, DESIGN, TRAVEL, HEALTH BEYOND the RULES SRLs PRESSREADER DIGITAL NEWSSTAND UGO ROSSI EDITOR@GRUPPOBEYOND.COM JUSTINE D’ANGELO GM@GRUPPOBEYOND.COM OLGA IBRAHIM LUIS MARURI WEDEMEYER FEDERICA PIERPAOLI | PHOTO@GRUPPOBEYOND.COM EMANUELA SARA MATTIOLI | PR@GRUPPOBEYOND.COM NICOLETTA MORETTI NICOLETTA@GRUPPOBEYOND.COM OLGA IBRAHIM BEYOND the RULES | COMMUNICATION JUSTINE D’ANGELO, KATIA GAMMINO, GABRIELE GANDINI NINA RAKY LUIS MARURI WEDEMEYER MARTINA MAURO JAMES BLACK, FIAMMETTA BOCCA, MARIO BRASCO, MATTHEW DONOVAN, CHRISTOPHER FALCONI, SANDRA HANS, LORENA INTERLANDI, MAURO POLTICCHIA, ETHAN TREMP GABRIELLA PASSARO
Registrazione del Tribunale di Milano n.137 del 24.4.2018 Finito di impaginare nel mese di Dicembre 2021- Registro Nazionale della Stampa ROC AGCOM 32455 ISSN 2612-0771 Informativa resa ai sensi degli Art.13-14 Reg.UE 2016/679 GDPR. BEYOND THE RULES SRLS, titolare del trattamento dei dati personali, liberamente conferiti per fornire i servizi indicati. Per i diritti cui agli articoli di cui sopra e per l’elenco di tutti gli addetti al trattamento, rivolgersi al Resp. del trattamento che è l’Amministratore Unico di Beyond the Rules – gm@gruppobeyond.com I dati potranno essere trattati da addetti incaricati preposti agli abbonamenti, al marketing, all’amministrazione e potranno essere comunicati a società esterne, per le spedizioni della rivista e per l’invio di materiale promozionale. La redazione si è curata di ottenere dai titolari del copyright l’autorizzazione a pubblicare le immagini contenute in questo numero. Nei rarissimi casi in cui ciò non fosse stato possibile, l’editore rende noto d’essere comunque a disposizione degli aventi diritto per eliminare le foto. Le foto presenti potrebbero occasionalmente provenire da internet, quindi valutati di pubblico dominio Se il soggetto o gli autori dovessero avere qualcosa in contrario alla pubblicazione, si prega di segnalarlo a: press@gruppobeyond.com e si provvederà alla rimozione. I pubbiredazionali sono evidenziati a latere con l’acronimo ADV. Nessuna parte della rivista può essere riprodotta o modificata da terzi senza l’autorizzazione dell’Editore.
N. 1 | YEAR 3 | 2022
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COVER: Photo: Anya Taylor Joy Photocredit: Shutterstock BACKCOVER: Photocredit: Dani Choi BEYOND the MAGAZINE | N.1 | 2022
LIFESTYLE
DI MARIO BRASCO
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"Non c’è bisogno di spogliare le donne per tirare fuori la loro bellezza", parole di Bryan Adams, fotografo del calendario Pirelli 2022, rockstar prestata alla macchina fotografica capace di miscelare suono e immagine, inclusività e glamour, nuovi canoni e suggestioni vintage. On the Road, che è il tema e il titolo di The Cal, è frutto dell'ingegno di Adams, che, oltre di musica, si occupa da tempo anche di fotografia. Adams ha fotografato un cast di grandi artisti, tra cui Cher, Iggy Pop, Jennifer Hudson e Rita Ora, per dare vita ad uno straordinario viaggio visivo nella tipica giornata del musicista in tour. Il cantautore e chitarrista si unisce così ai precedenti fotografi del Calendario Pirelli del calibro di Helmut Newton, Herb Ritts e Annie Leibovitz, ma è anche il primo autore a essere ritratto tra i protagonisti. Fin dall'inizio Adams ha cercato di catturare non solo “la sensazione di glamour, ma anche la solitudine che è realmente presente” on the road. Tuttavia, anche la solitudine è rappresentata come “immersa nella fantasia”, ha spiegato il vincitore di Grammy canadese, è da qui che si origina l'immaginario suggestivo, caratteristico, e a volte giocoso, che caratterizza l'ultima edizione del Calendario Pirelli, la 48esima.
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Due rock star di diverse epoche sono ritratte nelle due copertine del calendario. La copertina anteriore ritrae una stupefacente St. Vincent, al secolo Annie Clark, che posa con un plettro marcato Pirelli sulla lingua. Adams ha spiegato che nel momento stesso in cui ha scattato la fotografia, ha capito che sarebbe stata l'immagine perfetta per la copertina. Il retro del calendario presenta invece uno scatto straordinario di Iggy Pop, frontman di The Stooges, con il busto dipinto di argento, un chiaro riferimento ad un famoso look da palcoscenico dei primi anni '70.
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LIFESTYLE |
DI FIAMMETTA BOCCA
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Ci siamo ispirati ai look visti sulle passerelle Primavera Estate 2022 per anticiparvi le tendenze capelli . Come sempre l’unicità è un must, sentirsi a proprio agio con qualsiasi taglio un must. Ecco che si va dai capelli cortissimi o lunghissimi e si sdoganano trecce e treccine. Via libera a mollette grandi e luxury e a cerchietti sottili e luminosi. Cool anche con il capello sciolto e libero, al massimo disciplinato da un wet look. L'effetto bagnato è una delle tendenze più ricorrenti, anche su frange e ricci. Glamour i capelli afro, sia lunghi che corti e raccolti in maniera creativa. La frangia diventa piena e totale, anche in caso di ricci. Per quanto riguarda il colore, grande inno a quello naturale, non toccato né alterato, ma esaltato da un finish super lucido che esalta il capello sano.
A sinistra: Capelli afro intrecciati, Saint Sernin In alto: Onde a frisé, Saint Sernin
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Treccine afro, Miu Miu
Frangia piena su corto scalato, Monot
Wet look all'indietro, Lanvin
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Riccioli rinascimentali, Loewe
Onde a frisé, Hermes
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Dagli haircut con rasature laterali e ciuffo a quelli più classici che valorizzano chiome medio-lunghe. Ecco le tendenze uomo 2022.
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FASHION |
DI JAMES BLACK
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Questo bracciale rigido è realizzato con una fila di cristalli oversize taglio cushion, finemente posizionati su una montatura nera in stile scultoreo che regala l'illusione di pietre fluttuanti, creando un design che rende omaggio alla vera essenza di Swarovski, fatta di magia e perfezione geometrica dei suoi cristalli.
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Indossalo a pelle sul polso o sopra una manica lunga per regalarti un look unico, di rara eleganza. Parte della famiglia Harmonia, il bracciale rigido è firmato dal Direttore Creativo Giovanna Engelbert per la Collection I.
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FASHION
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DI MARIO BRASCO
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Federico Cina, designer romagnolo tra i semifinalisti del LVMH prize 2021, sceglie Cesenatico, Cervia e Marina di Ravenna. Una collezione moda primavera estate 2021 che è un Amarcord delle sue estati di bambino, in colonia, avvolto da quella luce bianca e profumata tipica della riviera italiana. Le moda di Cina è come un sogno ad occhi aperti davanti al bagnasciuga: le palette sono tenui con i toni pastello della formica delle seggioline, le righe sbiadite dei materassi sui lettini. BEYOND the MAGAZINE 39
La moda uomo è un vero e proprio viaggio che nutrono la voglia di libertà, sport e leggerezza. Raf Simons ha disegnato una collezione pensata per stare a contatto con la natura, la spiaggia e il mare. È esemplificativo il passaggio dal tunnel rosso claustrofobico al lido sardo, indossando un paio di scarpe classy di vernice nera, un paio di shorts arrotolati e una felpa dalla fantasia anni ’60.
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Jil Sander propone un’interpretazione dello stile anni ’90 con un look dalle nuances pastello. I pantaloni sono wide, caratterizzati con pinces . Suggeriti sneakers e scarponcini baseball cap per essere super cool.
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È in Maremma, in una spiaggia isolata e avventurosa, il luogo dove nasce Canone Infinito, la collezione uomo primavera estate 2021 MSGM di Massimo Giorgetti. .
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Un loop senza fine tra sfumature romantiche pastellate e il pulsare ritmico del richiamo raver. La traccia di questo nuovo capitolo del brand guarda principalmente all’artista americano surfista Stephen Milner, il cui lavoro è dedicato a una narrativa queer-surf, preziosa alternativa ai codici eterosessuali fino ad oggi utilizzati.
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FASHION |
I sandali a calza di Shang Xia
DI SANDRA HANS
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Le ultime tendenze dalle sfilate di New York, Londra e Milano offrono diverse possibilità di styling per comporre look ricchi di stile e che non passino inosservati. Borse, scarpe e gioielli: gli accessori della primavera-estate 2022 completano i look della bella stagione con grinta e carattere.
Gli stivaletti blu di Maison Margiela
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Nel post pandemia c’è ancora bisogno di scarpe basse e comode e gli stili abbondano: dalle sneakers decorate ai mocassini a punta squadrata. Non mancano i sandali con plateau e le deliziose Mary Jane.
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Tra le scarpe delle sfilate di Parigi primavera estate 2022 appaiono a sorpresa anche gli stivali. Accessorio solitamente associato alla stagione fredda, conquista la primavera con modelli ispirati a quelli degli Anni 60.
Christian Dior gli stivali d’ispirazione Sixties dominano la scena.
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Zeppe Versace by Fendi (foto: versace.com)
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DESIGN
DI ETHAN TREMP
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Baccarat celebra il capodanno cinese e l'anno della Tigre nel 2022 con una radiosa creazione di Allison Hawkes. Un regalo eccezionale per onorare i nativi del segno. Volontà, determinazione e coraggio caratterizzano questo segno. Indomabile e carismatica, la tigre affascina coloro che la circondano.
Baccarat celebra il capodanno cinese e l'anno della Tigre nel Dalla silhouette perfettamente scolpita, la tigre Baccarat cattura tutta la luce intorno a sé. Strisce metalliche dorate o di oro fino sottolineano la bellezza del suo manto. Una creazione unica per celebrare il nuovo anno con splendore.
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DESIGN
DI MARTINA MAURO
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Floating Life è un’azienda che si occupa di servizi a tutto tondo con particolare concentrazione nello yacht management, nel charter e nella gestione di barche in multiproprietà.can Il nuovo FL 42 è uno yacht assolutamente custom, che si sviluppa partendo da una piattaforma tecnica che ha una caratteristica chiave: l’under lower deck. È praticamente un ponte in più pensato per la sala macchine e tutti gli apparati tecnici. Questo significa concentrare in un solo punto tutti gli impianti e poter dunque dedicare l’intero lower deck agli ospiti dove, in questo modo, sono riusciti a creare un corridoio che collega tutte le cabine ospiti alla beach area e quindi direttamente al mare.
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E non solo, altri vantaggi dell’under lower deck sono legati ai pesi di bordo, perché i motori e gli impianti più in basso migliorano la stabilità della nave, mentre l’equipaggio ha un ponte tecnico interamente dedicato, dove poter lavorare senza interferire con la vita degli ospiti. 48 BEYOND 54 BEYOND the the MAGAZINE MAGAZINE
Yacht a 5 ponti il nuovo FL 42 è stato declinato in due versioni: quella standard e quella “owner deck”; le cabine possono essere 5 o 6 per un totale di 12 ospiti (a cui vanno aggiunte 10 persone di equipaggio più il comandante). Floating Life ha studiato l’FL 42 anche in prospettiva di inserirlo nel suo bouquet di opportunità che permettono di accedere alla proprietà di un superyacht senza accollarsi interamente gli oneri economici e gestionali che comportano il possesso di una barca superiore ai 24 metri. Il nuovo FL 42 può quindi essere gestito anche in Fractional Ownership o Timesharing, due particolari tipi di multiproprietà che sono stati ideati da Floating Life. Dal 2007 la società si interessa anche a questa “via” per vivere la barca e ha messo a punto un sistema di gestione a rotazione con un regolamento millesimale, per cui si vende sia una porzione dello yacht sia solo un periodo di tempo. In questo secondo caso la persona non è il proprietario e usufruisce dello scarico di responsabilità, anche penali essendone solo il fruitore.
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TRAVEL
DI UGO ROSSI
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Il Wadi Rum, ossia la Valle della Luna, dista appena una sessantina di chilometri dalla costa, ma è davvero un altro mondo. Ci registriamo al centro d'accoglienza della zona protetta in cui i turisti possono circolare senza problemi. Poi, con la jeep ci si addentra lungo le piste sterrate; la guida intanto ci racconta che fu lo scenario delle gesta di Lawrence d’Arabia, che ancora oggi è il regno delle tribù beduine locali, che le carovane lo percorrono dalla notte dei tempi, come testimoniano le numerose incisioni rupestri che si incontrano.
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Ma per chi lo vede per la prima volta, il Wadi Rum è innanzitutto uno scenario stupefacente: distese di sabbia ocra, rosa, gialla, disseminate di piramidi, ponti e totem di roccia bruna. Una festa di colori per il viaggiatore in cerca di esperienze uniche. .
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Qui si può passare la notte nei “rifugi” dorati, nei clamping tendati e non. Sui portali di viaggio se ne trovano a decine, con livelli di accoglienza che vanno dallo spartano-esotico al design di lusso. Si può scegliere quelli con le bubble gonfiabili e trasparenti che ti fanno sentire in un film di fantascienza.
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Ci sono i lodge con bungalow in muratura dal design contemporaneo ed elegante, come il recente Zeina Luxury Desert Lodge. Oppure sentirsi un po' un carovaniere nei campi allestiti con tende beduine. Qualsiasi sia il letto, niente potrà preparare all’emozione di vedere l’alba nel silenzio assoluto di questo deserto speciale.
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TRAVEL
DI JUSTINE D’ANGELO
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E’ in arrivo un nuovo modo di vivere il Paese, attraverso un “turismo lento”, in carrozze di lusso ispirate al design italiano degli anni ‘60/’70. Con tante tratte nell’Italia e interna e tre viaggi leggendari: Parigi, Istanbul e Spalato. L’Orient Express del gruppo Accor sta per arrivare in Italia. L’Italia è ricca di paesaggi e luoghi spesso poco conosciuti, capaci di far nascere il desiderio di una maggiore consapevolezza del patrimonio che ci circonda e di far maturare una nuova domanda di turismo “lento”. Una tendenza che trova la sua perfetta risposta nei viaggi in treno, con l’attraversamento di territori e città che custodiscono tesori paesaggistici e artistici invidiabili. Se poi a tutto ciò si aggiunge la componente del fascino di terre lontane evocato dall’Orient Express, un servizio ferroviario che in epoca Belle époque collegava l’Europa da Est a Ovest, l’idea del tour a tema non può essere che vincente. Si chiama, infatti, Orient Express La Dolce Vita, il progetto di turismo di lusso su rotaia firmato Arsenale - la società di immobiliare e turismo di Nicola Bulgari e Paolo Barletta. Il marchio Orient Express del Gruppo Accor darà il benvenuto ai suoi primi passeggeri nel 2023 con 6 treni che percorreranno itinerari di gran fascino attraverso 14 regioni italiane e anche 3 destinazioni internazionali che collegheranno Roma a Parigi, Istanbul e Spalato.
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I percorsi, con esperienze di viaggio da una a tre notti , interesseranno prevalentemente l’Italia dove le Alpi, i bucolici paesaggi collinari e le spiagge paradisiache del Sud saranno al centro della scena. “È un grande onore e privilegio lavorare con Orient Express, uno dei marchi del lusso più prestigiosi al mondo”, afferma Paolo Barletta, CEO di Arsenale S.p.A. “Sancisce un nuovo ed importante risultato per i nostri treni della Dolce Vita. Un attestato di stima e fiducia che permette di aggiungere un nuovo tassello legato all’offerta turistica del nostro Paese. Desideriamo portare i viaggiatori lungo itinerari nuovi, luoghi in cui la resilienza del Made in Italy creerà esperienze dedicate ed un calore autenticamente nostrano. Il viaggio stesso diventa la meta e l’Italia non sarà mai stata così vicina e sensazionale”.
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Il concept dei nuovi treni – in tutto 6 con 11 vagoni per treno – rende appunto omaggio a La Dolce Vita romana, un periodo storico di grande fervore eclettico e artistico che iniziò in Italia negli anni ‘60. Gli arredi delle 12 cabine Deluxe, 18 Suites, 1 Honor Suite e il ristorante ne celebrano la creatività e l’arte, ispirandosi alle influenze dei grandi Maestri del design italiano degli anni ‘60 e ’70 come Carlo Scarpa, Gio Ponti, Ignazio Gardella, fino ai grandi artisti del movimento dello Spazialismo che usarono lo spazio e il tempo al centro delle loro composizioni come Lucio Fontana, Agostino Bonalumi ed Enrico Castellani.
La livrea e gli arredi interni sono progettati da Dimorestudio, lo studio internazionale di architettura e design fondato da Emiliano Salci e Britt Moran nel 2003. “Il design racchiuso nel progetto Orient Express La Dolce Vita è stato concepito per incarnare un impeccabile e sobrio equilibrio tra storico e contemporaneo, senza perdere la sua autenticità”, commentano Moran e Salci. “Gli spazi sono pensati e ben curati, senza cadere nell’ostentazione. Ogni elemento si integra perfettamente creando un senso di profonda appartenenza al contesto, con un gioco di stratificazioni che lo rende sofisticato. I dettagli sono studiati per risultare complementari e naturalmente bilanciati”.
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ARTE
DI GABRIELE GANDINI
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Ph. The Connaught
Londra ci stupisce con una curiosa novità al femminile, nello skyline del suo astropanorama. Uno degli alberghi più cool della capitale britannica, il The Connaught, ha pensato di mettere in connessione due mondi che ormai sempre più si guardano con interesse: il cocktail e la mixology con l’arte contemporanea. In questo luogo emblematico di Mayfair già da tempo esiste un cocktail bar premiatissimo che ha scalato le classifiche globali in particolare grazie al suo guru, l’italianissimo Agostino Perrone. Da qualche settimana il Connaught Bar ha un passaggio segreto che conduce direttamente alla Red Room: il nuovo bar che – disegnato dal progettista Bryan O’ Sullivan in un mood tra gli Anni Cinquanta e Arancia Meccanica – è nato come omaggio alle grandi artiste donne. La selezione dei nomi è stata seguita direttamente da Paddy McKillen, coproprietario del gruppo che possiede il Connaught Hotel e appassionato collezionista. Il fil rouge? Il colore rosso e il genere femminile delle artiste. I nomi di quest’ultime? Di prim’ordine. Ci sono opere di Louise Bourgeois, Jenny Holzer ,ci sono gli scatti della fotografa californiana Trina McKillen e infine ci sono su una parete degli oli della vietnamita Ti-a Thuy Nguyen acquistati dalla proprietà in un’asta nel 2019.
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Ph. The Connaught 72 BEYOND the MAGAZINE
Ph. The Connaught
L’offerta gastronomica? In realtà soprattutto vino, anche se ci saranno dei cocktail firmati da Agostino Perrone. E poi piccoli piatti e charcuterie inglese. Al di là di quello che si berrà e mangerà però, resta il fatto che il Red Room è un nuovo importante locale londinese disegnato attorno ad un progetto di arte contemporanea. “L’idea di fare una cosa del genere” spiega Paddy McKillen “è stata nella mia testa a lungo. Un locale tutto dedicato ad opere rosse di artiste donne. Le opere che sono qui le ho acquistate proprio pensando a questo luoguo“. Che è atterrato in una Londra appesantita ma non piegata dalla pandemia. Una città con un profondo bisogno di nuove idee e nuovi progetti appunto.
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GUSTO
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SERVIZIO DI MAURO POLTICCHIA Richiestissimo Sommelier internazionale (Napa Valley Wine Expert, Culture&Business French Wines Certified, International Bordeaux Wine Educator, French Wine Scholar Certification, Sommelier Italiano) ci racconta l’importanza della conoscenza anche in ambito enologico.
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È un onore dedicare il presente editoriale ad un argomento di interesse collettivo, confermato dall’enorme successo ottenuto nei numerosi speech effettuati negli ultimi 2 anni in giro per l’Europa, sul tema: “Come educare a bere bene e responsabilmente”. Come per tutto lo scibile umano, i denominatori comuni sono la conoscenza, il sapere, l’essere consapevoli, l’educazione. Durante uno degli ultimi seminari che ho tenuto a Milano, la platea,, composta principalmente da adulti è rimasta davvero sorpresa dai dati che ho condiviso. Secondo la fonte ISTAT vi è una crescita enorme di consumo di alcolici nei giovani in fasce d’età adolescenziale. Da qui è emersa la mia esigenza di far nascere una vera e propria cultura su come approcciarsi correttamente al vino, tramite seminari, speech, webinar, convegni, meeting, sul “come, se, quando e cosa bere”. La mancanza di comunicazione e di condivisione di informazioni all’interno del nucleo familiare è, come spesso accade, una delle cause principali. In realtà, proprio “tra le mura domestiche” si dovrebbero creare le basi per dar vita ad una generazione di consumatori preparati e responsabili.
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Essere consapevoli di cosa si introduce nel proprio corpo quando si beve un bicchiere di vino è fondamentale. Occorre saper leggere l’etichetta del vino, avere delle nozioni di base sulle caratteristiche organolettiche del vino, la quantità e la sequenza (se, quanto e quando bere), lo stato di conservazione, la temperatura di servizio, l’abbinamento con il cibo… sono solo alcuni dei punti che occorre avere ben chiari, sempre, in ogni situazione, in ogni luogo.
Il tema è sicuramente interessante per tutti, anche per chi non è un consumatore adulto abituale. Abbiamo la fortuna di vivere in un paese dove il settore enologico è uno dei più importanti al mondo… ed è per questo che serve cultura, consapevolezza, informazione, preparazione, conoscenza, educazione. Il vino è un prodotto vivo e nobile, come tale merita di essere compreso per far si che si traduca in una piacevole e controllata esperienza… non in un pericoloso sfogo. Questo tipo di convegno, replicato in passato in diversi auditorium Italiani ed Europei, ha avuto un grande successo e riscoperto ancora una volta la necessità di estenderlo ulteriormente per diffondere sempre di più una cultura che spesso diamo per scontata. BEYOND the MAGAZINE 77
T
he NetCast Business Talk, founded and presented by Olga Ibrahim is a television Business Talk Show, a special Business program registered in Lebanon. The NetCast “Season 1” Talk Show was on “MTV” a Broadcast TV. Today The NetCast “ Season 2” Talk Show is on “NEW TV, Al Jadeed TV” a Broadcast TV.
Fashion, Jewelry, Beauty industry, Art, Tourism, Information & Communication Technologies ( ICT), Food industry & manufacturers.
The talk show hosts Businessmen , Businesswomen, Entrepreneurs,Young Entrepreneurs, Doctors, Start up companies from all around the world: Middle East, GCC countries ,USA, UK, Europe, Canada, Russia and Africa.
The aspirations of The NetCast is to Create a cohesive network between the hosted Business people, university students and recent graduates whose integrated into the world of these industries in order to facilitate cooperation and collaboration between all of them.
The NetCast goal is to spot & Shed the light on business as well to promote their own Brands and Products.
They are envolved in several different fields and industries: Engineering, Architectural , Interior Design, Real Estate, Infrastructure , Oil & Gaz, Import and export , Medical, Wellness Healthcare also
Olga Ibrahim, Lebanese, executive member at Women Leaders Council in Lebanon. Master Business administration graduate, Certified Business Fashion, Founder and owner of Olla House Of Events in Lebanon, Fashion Host “THE NETCAST”. Fashion IGTV Live interviews on Instagram. Executive Member and PR Director MEA for BEYOND the MAGAZINE. BEYOND the MAGAZINE 81
Photocredit: PAOLO ROVERSI on Pinterest | dress DIOR
PEOPLE
BY ETHAN TREMP
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Born in Miami, Florida to British and Argentine parents, Taylor-Joy was the youngest of six children, who all spent significant amounts of time in their parents' home countries of England and Argentina. After studying ballet for much of her youth, Taylor-Joy eventually branched out into modeling, though her real goal was to become an actress.
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Anya's dream of becoming an actress came when she was very young and it finally became possible when she was offered a modeling job. It wasn't long until Taylor-Joy received her first part in the Show Business. When she was fourteen, she used her savings to move to New York, and at 16, she left school to pursue acting.
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Photocredit: Pinterest
With her unique face and memorable screen presence, Anya Taylor-Joy became an instant success with her breakthrough role in "The Witch" released in 2016. Anya and the horror film got positive reviews at the Sundance festival and revealed her incredible potential to the world. She then starred as the title character in the thriller Morgan alongside Kate Mara and directed by Luke Scott. In 2017, she headlined M. Night Shyamalan's horror-thriller film “Split” (2016), playing Casey Cooke, a girl abducted by a mysterious man with split personalities. In 2019, she reprised her role as Casey in the film “Glass”. She was nominated for the 2017 BAFTA Rising Star Award. In 2020, Taylor-Joy starred alongside Johnny Flynn and Josh O'Connor as Emma Woodhouse in Autumn de Wilde's directorial debut “Emma”, a film adaptation of Jane Austen's 1815 novel of the same name. The film, and her performance, received positive reviews from critics and her chemistry with Flynn was considered its prime asset. In an interview with vox.com Anya Taylor-Joy talked about how she prepared for her role in Emma: “I spent a lot of time living with her in my mind, trying to understand how she saw the world. I think one of the first things I came up with was that Emma is in her own movie. She behaves as if she is the star of her own film, and everything is going to work out the way that she wants it to, which is why it’s so devastating and confusing to her when life has its own plans. 84 BEYOND the MAGAZINE
Photocredit: Pinterest
Then, as we started filming, because all the clothes were created on my body, I started to get a real sense of her. And accessories — like if I have a really exceptional coat that has an incredible back, I’m going to start delivering my lines over the shoulder because that’s the kind of girl Emma is. Emma wants you to look at the coat.”
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Taylor-Joy also starred in the Netflix miniseries “The Queen's Gambit” as Beth Harmon, an orphaned chess prodigy on her rise to the top of the chess world while struggling with drug and alcohol dependency. Both the series and her performance received widespread critical acclaim and on November 23, 2020, Netflix announced that the series had been watched by 62 million households since its release, becoming "Netflix's biggest scripted limited series to date.
Photocredit: CARLOS RICARDO GUTIERREZ ALVAR on PINTEREST 86 BEYOND the MAGAZINE
Taylor-Joy received many Awards for her performance, including winning a Golden Globe, a Screen Actors Guild and a Critics' Choice Television Award. "I had to understand chess for myself, because I felt that people care about it so much that I couldn't just sort of show up and not understand the theory of it. But the theory and then applying that theory are two very different things" she said in an interview with Seth Meyers regarding her role as troubled chess prodigy Beth Harmon in The Queen's Gambit.
Photocredit: Pinterest
In 2020, Taylor-Joy next appeared in the drama film Here Are the Young Men, directed by Eoin Macken and based on the novel of the same name by Rob Doyle, but it wasn't released until April 2021. In 2021, she starred in Edgar Wright's psychological horror film Last Night in Soho, which was released in October 2021. If you hear a rumour that you want to be true because it lines up with your own worldview, you have to work even harder to verify the truth and origin of the story. But screw that, there’s a rumour that Anya Taylor-Joy is set to be Black Cat in Sony’s Spiderverse, so that means it’s definitely going to happen.]
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FASHION
Brandon Maxwell
BY SANDRA HANS
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Marine Serre
The latest runway collections have included a plethora of show-stopping handbags, from giant floppy totes to the timeless practical yet chic briefcase clutch. Whether you are looking for a glamorous mini purse to go out with or a more functional style for everyday use, designers have created the perfect bag for anyone and everyone.
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FASHION
BY CHRISTOPHER FALCONI
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Versace cements the Virtus handbag as an iconic brand signature with a dedicated campaign, lensed by legendary photographic duo Mert & Marcus and starring supermodel Bella Hadid.
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Reminiscent of the brand’s ‘90s-era imagery, the photographs present Bella carrying Virtus shoulder bags and the Virtus tote bag, all featuring V-shaped quilting that mimics the design’s Barocco V hardware. The Virtus handbag debuted on the Fall-Winter 2019 runway and takes it name from the Roman deity, symbolizing strength, courage, and character. A bold symbol of the brand’s aesthetic heritage, the central gold-tone Barocco V characterizes the bag. The Virtus comes in many variations: as a tote, top handle, belt, shoulder or evening bag. Crafted in Italy from supple calf leather, the Virtus is declined in a variety of colors and finishes.
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DESIGN |
BY SANDRA HANS
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Left, Boghossian
Geneva-based jewellery maison Boghossian create dazzling technicallyaccomplished gems, each piece pushing the boundries of what is possible. This Kissing ring is a case in point - a cushion-shaped ruby, sinking into the opulence of a bold tanzanite, makes for a contrast both arresting and symbolic. boghossianjewels.com
Moritz Glik brings a playful fluidity to rings which move with the wearer. The Shaker rings cradle diamonds in a white sapphire kaleidoscopic shaker, making for fun fine jewellery which puts a spin on a traditional piece.
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Engagement rings don’t come much cooler than Melissa Kaye’s neon enamel collection, which intersperse traditional elements with fluorescent pops of colour. Enamel in black or white – or the more contemporary neon pink or yellow – gets a chic rethink when paired with more conventional yellow gold and diamonds.
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Left, Sardo and right, Maison Dauphin
Fluidity lies at the core of former architecture student Elena Sardo’s pieces. Made in Italy, this Roots and Wings ring encapsulates her philosophy of lightness, with dynamic branches of white gold and diamond leaves appearing to move with the wearer. Charlotte Dauphin de la Rochefoucauld’s eponymous jewellery brand is synonymous with sculptural design. Her jewels frequently offer unexpected qualities: in this rose gold ring the offcentre placing of the diamond, when paired with the clean break of the traditional circle, presents a chic and modern engagement ring alternative.
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Katherine Kim is the LA-based designer behind fine jewellery brand Katkim. A jewellery education at both Central Saint Martin’s and New York’s Fashion Institute of Technology means Kim’s style has been finely honed, and she has made a combination of fuss-free lines and surprising design tweaks her own. The Floating Asscher diamond ring marks a signature setting for her: by turning the traditional positioning quite literally on its head, she savours the elements which make an engagement ring so precious, while adding the wry humour often lacking from this most romantic of accessories.
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Nigerian-born gemologist Thelma West combines ethically-sourced African diamonds with recycled gem stones for her eponymous jewellery brand. Her all-female team bring a new aesthetic to the diamond market with contemporary designs such as this Rebel Black ring. A traditional pear-cut diamond is hugged by a twist of 18k black gold in a bold take on a classic.
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DESIGN
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BY MATTHEW DONOVAN PH. HYUNDAI
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Design is the element that most of all expresses the propensity for evolution that has represented the key to success for Hyundai, a brand that in just 50 years has established itself as a leader among car manufacturers, including in sustainable mobility with an offer which ranges from hybrid to hydrogen, via electric and plug-in. Design is therefore a key element of the brand's DNA: a concrete design response to people's needs, capable of continually evolving to offer the best mobility solutions, always with an eye to the future.
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A great challenge for designers, who must know how to give life to people's tastes, through new and original solutions, creating, reinventing and often learning from the past. Emotion, beauty, practicality, comfort, performance, safety, costs are all elements that design cannot ignore in the design of a car and that require increasingly sophisticated and challenging solutions. With this spirit, Hyundai has developed several concept cars over the years, pushing the boundaries of design to explore new ideas and new styles. Unlike other manufacturers, which often use concept cars to study consumers' reactions to deeply different characteristics compared to existing cars without bringing them into production, Hyundai in recent years has instead conceived them to anticipate the design of future models: they have been the i-oniq, FE Concept and Intrado concepts to anticipate the Hyundai IONIQ, NEXO and KONA models, now on the streets around the world. The most recent Hyundai concepts are inspired by the brand's future Sensuous Sportiness style, where 'Sensuous' refers to the most emotional values that everyone can experience through car design, while 'Sportiness' expresses the intention to make these values concrete through ever new mobility solutions. The embodiment of this language is the electric concept "Prophecy", with a neoclassical shape that winks at the luxury cars of the 1920s and 1930s combined with unique features such as pixelated headlights and helix shapes set in the rims that they make it look like an object of the future. The features of the bodywork recall the shape of a stone perfectly smoothed by water, while the name "Prophecy" reflects its goal: to anticipate a bright future for both Hyundai's designs and innovative sustainable mobility solutions.
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Today Hyundai is the car manufacturer with the widest range of electrified engines on the market, which can boast all the possible technological solutions for sustainable mobility: Hyundai aims to free the cities of the future and people from the constraints of time and space, enabling them to create more value in their lives. The UAM, PBV and Hub will revitalize cities by removing urban boundaries, giving people time to pursue their goals and creating diverse communities. Hyundai's goal is to help build dynamic cities of the future that put man at the center, continuing its commitment to contribute to the progress of humanity and fuel its "Progress for Humanity" brand vision.
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LOCATION |
BY MATTHEW DONOVAN
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Nestled in the heart of West London’s affluent urban village of Kensington, Lancer Square, located on Kensington Church Street, sets a new residential standard for the area. The 212,000 sq ft development draws inspiration from the site’s palatial and horticultural past as the original Kensington Palace grounds and kitchen garden. Multi-award winning British architecture and design practice Squire & Partners led the design process for both the development’s Masterplan and the interiors’ scheme which includes the Residences, Amenities, Public Spaces, Garden and Courtyard, Retail and Office space. Squire & Partners worked closely with Lancer Square’s developer Bellworth, who is a subsidiary of LGB Group, to create one of West London's most unique developments, drawing from the site’s rich history. BEYOND the MAGAZINE 113
Comprising three blocks ranging from six to seven storeys, including two residential buildings containing 36 private one to four-bed residential apartments and three penthouses with rooftop views, and a Grade A office block, all of which have been finished to the highest standards. One of the few new-builds in the area, the development also houses 7,000 sq ft of world class amenities including a gym, spa, 20m swimming pool, sauna and treatment rooms, discreet entry and private parking for the residences, and an exceptional concierge service.
Taking a holistic approach to the design of Lancer Square, Squire & Partners has delivered a contemporary interpretation of the architectural character found within the Kensington Palace Conservation area. Designs draw inspiration from the site’s botanical past as the original palace grounds and kitchen garden, and later as the Kensington Barracks for the Royal Lancers. The textured two-tone brick façades and vertical window proportions create connections with Kensington Palace whilst celebrating traditional and contemporary craftsmanship.
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The main reception area of the private residences features a procession of spaces, with lift lobbies flowing from left to right. A coffered ceiling amplifies the height of the space, and the grandeur of the Palace is picked up on and referenced with a gold leaf finish inspired by its ornate painted ceilings. A pair of reception desks for the office and residential reception areas have been designed in nickel and bronze respectively to complement the entrance interiors, and feature embossed vintage maps of Kensington.
Verre eglomise mirrors by Studio Peascod were placed in the lift lobbies, and were inspired by the elegant domestic interior of the Paris apartment of Yves Saint Laurent and Pierre Bergé.. The state of the art amenities offered at Lancer Square includes a jacuzzi, steam room, sauna and gym that surround the swimming pool, where visual connections have been designed between the communal spa facilities.
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Tim Gledstone, Squire & Partners comments, “Squire & Partners’ design organises the site with a cluster of elegantly proportioned buildings set around a landscaped public courtyard, taking influences from the Palace’s courtyards, Orangery and Sunken Garden. Four distinct buildings - housing apartments, workspace, shops and cafes – enclose the square with an architectural language drawn from Kensington Palace and the surrounding Conservation Area. Two different tones of handmade brick combine with crisp limestone and delicate metalwork to create elevations which celebrate contemporary and traditional craftsmanship, and establish a new destination for living, working and dining in Kensington.” 116 BEYOND the MAGAZINE
TRAVEL
BY JUSTINE D’ANGELO
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Even though you might be a world away from home, at the Treehotel we welcome you like family. Let us take you away from the stresses and demands of everyday life. At Treehotel nature, ecological values, comfort and modern design are combined for an exciting adventure. Gaze out at Sweden’s spectacular nature from our separate, unique and secluded and comfortable rooms in the trees. From September to March you have the chance to watch the Northern Lights illuminate the sky above you. Summertime we have daylight all night long. One thing’s for sure at the Treehotel, you’ll be inspired by your surroundings and experiences. Whether you’re looking for an adventure, a relaxing break or simply to wind down in nature, Treehotel invites you to experience nature, and our restaurant and surroundings, in the most unique and memorable way you can imagine. The Bird’s Nest room was created to blend in with the surrounding environment as much as possible. A room for introspection rather than extroversion. Here, you can really become at one with nature and have more time to yourself – in a gigantic treetop bird’s nest that no one else can see into. You climb into the Bird’s Nest via a ladder and through a hatch in the floor. You then close the hatch, leaving the rest of the world outside.
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Even though it is a compact room with small windows, it is perceived as remarkably bright, thanks to the interior decor and the windows which both let light in and offer you a way to look out. The room is popular amongst families with children, but also suitable for 4 adults. You may want to know that two of the beds are curved to follow the walls.
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The Mirrorcube is a truly different tree room, a cube measuring 4x4x4 metres. The room is surrounded by mirror walls which both reflect and blend in with the surroundings. A tree trunk grows through the room and is enclosed by an aluminium frame, which forms the base of the room. All walls are covered in mirror glass. On the outside, this gives the illusion that the room is glass from floor to ceiling. However, on the inside, the walls are light plywood, with windows on three of them as well as on the ceiling. BEYOND the MAGAZINE 121
Which is a good thing, because on dark nights when the lights are on, you can actually sense that there is someone moving behind the pieces of mirror glass that are not covered by walls. Another exciting detail hidden behind the mirror facade is a balcony that allows you to go outside the box without being seen. The Mirrorcube provides excellent accommodation for two guests. Here, you will find a double bed, a toilet and seating where you can socialise. All of the Treehotel tree rooms have incinerating toilets and our sustainable Rukkamoinika water system with 3 litres of water for washing your hands. The Mirrorcube room was designed by Bolle Tham and Martin Videgård and built by a local Harads company. 122 BEYOND the MAGAZINE
The UFO was designed to be the most unexpected thing you can encounter in the forest. And what could possibly be more unexpected than a UFO hovering amongst the trees? The room contrasts sharply with the camouflaged bird’s nest by the same architect, Bertil Harström. Inside the UFO you are taken to a space-inspired world with a starry sky in the ceiling and an interior and textiles designed according to the same theme. The room has small windows which let light in and allow you to look out. Here, you can also feel the UFO move, as it is suspended on wires and beams connected to the trees. All of the Treehotel tree rooms have incinerating toilets and our sustainable Rukkamoinika water system with 3 litres of water for washing your hands. You enter the UFO using an electric, collapsible ladder through a hatch in the floor. As with the Bird’s Nest, large suitcases will have to stay in the luggage room.
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TRAVEL |
BY LORENA INTERLANDI
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The Lofoten archipelago is located north of the Arctic Circle in the county of Nordland, Norway. The archipelago is known for its exceptional natural beauty, and the stockfish. Lofoten has a very high density of sea eagles and millions of other sea birds, among them the colorful puffin. Despite the latitude north of the Arctic Circle. Between May 25 and July 17 you can experience the Midnight Sun, and from early May the nights are bright. Once there, you'll find clear blue waters that rival the Mediterranean, craggy mountains that rival Iceland, and enough edgy museums and fishing villages to rival...well, just pick any Scandinavian hot spot. The water in Lofoten can be as clear and blue as the Caribbean or Mediterranean (if not nearly as warm). Just take a look at the waters surrounding Haukland Beach for proof, where kayaking and swimming are inviting propositions during the summer months.
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While summer brings the enviable midnight sun, winter has its own celestial wonders for those willing to brave the cold: the Northern Lights, best viewed between September and March.
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ART |
Source: Wepresent
If anything might convince you that it’s okay to let your kids listen to grown-up audiobooks when they’re probably too little to do so, it’s the work of Dani Choi, Inspired by the clandestine myths and legends she heard as a child, and by the stark, stylistic aesthetic and themes in Stanley Kubrick’s The Shining, Dani creates a whole new world. Not as dark on the surface as the ones she’s inspired by, but just as wild. Writer Alix-Rose Cowie speaks to her about her work. It was inappropriate audio tapes she listened to as a child that inspired the themes in illustrator Dani Choi’s series, The Garden of Mischief. Growing up in Seoul, the tales she would listen to were Korean myths filled with all the grown-up gory stuff: death, reincarnation, vengeance and sacrifice. The violence of the stories might raise a modern parent’s eyebrow, but it stoked her burgeoning curiosity and she wanted more.
As a teenager, she went through a major Greek mythology phase. She was amused by the characters’ back-stories which she found captivating and bizarre. More recently, faced with an open-ended brief for her thesis project for her MFA in Illustration as Visual Essay at the School of Visual Arts in New York, she remembered what makes a good story. When creating The Garden of Mischief, she hoped that the eccentricity and violence of the mythology that enchanted her as a child would permeate the world she created. “I hoped that the project would trigger curiosity in viewers and be a source of fascination and entertainment,” she says.
The Garden of Mischief is made up of various scenes from a terrible-beautiful world. “It’s a world erected from chaos and madness where animals, humans and plants grow wildly together,” Dani says. “It’s a dreamlike landscape dominated by gigantic fruits, insects and plants that often feast on humans and animals.” The images can be viewed in any order and the happenings in each scene serve to reveal more about the world she’s built. “The garden doesn’t have the traditional cause-and-effect relationship among characters, and everything happens in total randomness,” she says.
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From there Dani decided what kind of creatures would live best in each habitat and what they would be doing. The vignettes zoom in on these different natural or pruned spaces where all manners of ritual and riot ensue. In The Big Bird Pond, nightmarish storks in sinister black boots and bowler hats poke human babies with needle beaks. In The Desert Garden, billy goat bandits ride on the backs of panthers, guns and torches blazing, through a crop of neon cacti. I In The French Garden, a continuous line of rats syrtaki out of the belly of a bear that’s been sliced open with a knife.
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If the spectacles feel familiar that might be because the works are also largely based on Hieronymus Bosch’s The Garden of Earthly Delights. Dani has been mesmerized by the masterpiece since she first saw it in a book her father gave her as a child. “In his wonderfully humorous and enigmatic triptych, Bosch invites viewers to his world of wild ecstasy and whimsical weirdness and visualizes numerous themes in a symbolic, radical manner,” she says. I n their anarchy, each of her gardens is inspired by the 500-year-old painting but she borrowed from it more directly for The Great Orchard. “If you look closely at the centerpiece of The Garden of Earthly Delights, you can find humans eating round red seeds which seem to be causing the madness across the land,” she says. “I found this idea very humorous and adopted it into my illustration where animals and humans eating the seeds of giant pomegranates causes all the frenzy in the garden.”
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While chaos reigns in The Garden of Mischief, there is some kind of hierarchy at play. The land is governed by The Gardener, a many-armed deity in a lab coat who can be found in The Gardener’s Laboratory where she grows mandrakes – a mythical plant that looks like an angry carrot – to brew the potion that causes the world to descend into absurdity. The cowboy goats, the tall-booted birds, the mermaid in The Gazebo Lake and the hooded horse in The Zen Garden attempt to keep the animals and humans under control. “I don’t think of myself as an especially imaginative person,” Dani says. Which is surprising coming from somebody who thought up babymunching butterflies. Instead of coming from a mystical place of the kind her characters live in, she finds creativity is rooted in drawing inspiration from what you’ve already seen and heard and interpreting this in your own way. “It’s extremely helpful to be perceptive of your surroundings,” she says, “because the more you know, the more you’ll have things to draw inspiration from.” BEYOND the MAGAZINE 133
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