Bergamo Salute - 2021 - 63 - novembre/dicembre

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STRUTTURE

RSA CAPROTTI ZAVARITT

Un’oasi verde alle porte di Bergamo Prima di entrare nella struttura, visto che è una bellissima giornata di sole, ne approfittiamo per passeggiare qualche minuto nel bellissimo parco della casa, accompagnati dal Direttore Paolo Versace e dal Presidente Luca Fasulo, nel percorso che dal giardino terapeutico porta, passando sotto il pergolato, verso l’imponente cedro del libano che domina, con la sua altezza, i suoi colori e la sua ampiezza, l’edificio e tutto il parco. Anche se è ormai autunno siamo immersi in un verde ancora rigoglioso, arricchito di alberi d’alto fusto che circondano e quasi proteggono la Casa dall’ambiente esterno, una vegetazione che emana le sue migliori essenze dalle piante aromatiche e officinali del giardino terapeutico. Ci fermiamo a raccogliere un pomodoro, una piccola mela, mentre il Presidente della Casa di riposo Caprotti Zavaritt di Gorle ci racconta la storia dell’Istituto. «La Caprotti Zavaritt deve il suo nome alle due famiglie bergamasche che, nei primissimi anni Ottanta del secolo scorso, con due distinte iniziative, hanno creato le condizioni per avviare la Casa e alla comunità

evangelica valdese di Bergamo che da allora ne ha assunto la gestione. La donazione di una cospicua somma di denaro da parte di Arnaldo Caprotti, di famiglia laica vicina alla comunità evangelica di Bergamo, da destinare a opere di assistenza agli anziani, senza distinzione di sesso, religione o nazionalità, e la donazione di Enrica Zavaritt, appartenente a una delle famiglie più importanti della comunità evangelica di Bergamo, del terreno e dell’immobile dove ci troviamo ora, che dal 1959 ospitava un Istituto per fanciulle orfane o bisognose d’aiuto. Di qui la decisione dell’Assemblea della comunità, che vedendo nella concomitanza delle due donazioni un segno evidente della vocazione al servizio di quanti hanno bisogno, ha concordato con la Tavola Valdese, che rappresenta tutte le Chiese valdesi e metodiste d’Italia, di assumere la gestione della Casa affidandola a un proprio Comitato di gestione. La Casa è stata ufficialmente aperta nel 1984, ormai sono quasi quarant’anni che offre un servizio di accoglienza e assistenza di altissima qualità agli anziani e alle persone fragili, anche se nel tempo la tipologia di attenzioni e cure sono cambiate per andare incontro

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alle esigenze di una popolazione che invecchia con sempre maggiori problemi di non autosufficienza e pluripatologie». Proprio per rendere ancora più piacevole la vita all’interno della Casa, non solo per gli ospiti ma anche per i parenti e per il personale, il Comitato di gestione ha realizzato nel 2019 il giardino terapeutico e ulteriormente riqualificato il parco con numerosi innesti arborei, e di anno in anno, cerca di portare all’interno della Casa anche innovazioni tecnologiche che consentano di migliorare la qualità della vita di chi soggiorna ventiquattro ore su ventiquattro, di chi è impegnato nelle attività di cura e assistenza e di tutti coloro che vengono a visitare i propri cari. «Il nostro grande parco ricco di piante officinali, aromatiche, di alberi da frutto e di secolari piante d’alto fusto è molto importante per i nostri ospiti» spiega il direttore Paolo Versace. «Soprattutto nella bella stagione permette di rimanere all’aria aperta, anche nell’area attrezzata della orto-terapia. Negli ultimi due anni, che hanno costretto tutte le RSA a sospendere o ridurre, se-


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