Ideale – Diario di banca n.17, marzo 2023

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Speciale AssembleaOrdinariaGeneralee Straordinaria

Diario di Banca marzo 2023
Trimestrale della BCC di Staranzano e Villesse, Piazza della Repubblica 9 –34079 Staranzano (GO) Poste Italiane S.p.A. –Spedizione in abbonamento postale –70% –Aut. n. DC/DCI/G0/0312/MS

ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA E STRAORDINARIA DEI SOCI

DOMENICA 7 MAGGIO 2023

ALLE ORE 9.00

presso l’area denominata “Boschetta di Dobbia”, Via Vittorio Veneto Frazione Dobbia in Staranzano (GO)

Occasione importante

Cara Socia, Caro Socio con il mese di aprile per la nostra Banca è iniziata la tradizionale stagione assembleare. È l’occasione per fare il punto sull’attività svolta nel corso dell’anno e per sviluppare le linee future.

Dopo un lungo periodo “a distanza”, saremo nuovamente “in presenza”. Potremo finalmente scambiarci le nostre riflessioni “dal vivo” e insieme esaminare i numeri, i resoconti e le prospettive.

Quest’anno apriamo una nuova filiale a Gorizia congiungendo quindi idealmente tutte le comunità della Venezia Giulia: da Villesse a Grado, da Staranzano a Monfalcone, da Ronchi a Duino, da Trieste a Romans, da Gradisca d’Isonzo a Gorizia.

I numeri della nostra Banca parlano chiaro. Siamo sempre in crescita in termini di depositi, di impieghi, e soprattutto, di capitale, a conferma della solidità e dell’efficacia del nostro modello.

Siamo fieri di essere la più importante Banca mutualistica del nostro gruppo nel territorio in cui viviamo con le nostre famiglie. Adesso vogliamo continuare a percorrere questa strada, valorizzando la qualità e l’efficienza della nostra gestione.

Cogliamo l’occasione di questo allargamento dell’orizzonte per comunicarvi due importanti novità: il cambio del nome della nostra Banca e il trasferimento della sede legale a Trieste. Abbiamo voluto far arrivare a casa vostra questo numero speciale della rivista Ideale per ripercorrere con voi le tappe del nostro lungo percorso. Molte volte abbiamo intrapreso dei cambiamenti ma sempre per rimanere la stessa Banca, con gli stessi ideali e la stessa mission. Ci crediamo e siamo convinti che succederà anche questa volta.

Un nuovo passaggio per prepararci alle sfide del futuro, forti del nostro radicamento territoriale e della coerenza mutualistica che ci contraddistinguono, per essere ancora più unici.

LA LETTERA DEL PRESIDENTE
Carlo Antonio Feruglio Presidente Banca di Credito Cooperativo di Staranzano e Villesse
3 IDEALE MARZO 2023 DIARIO DI BANCA

IL MESSAGGIO DEL DIRETTORE

Un riferimento sicuro

Cara Socia, Caro Socio

Ancora una volta la crisi che investe il nostro Paese ha per certi aspetti evidenziato il fondamentale ruolo delle BCC. Quando le stagioni sono critiche ci si rende conto del valore della Banca “del territorio” nella sua capacità di sostenere le famiglie e le imprese “del territorio”.

A breve, in Assemblea, vi presenteremo i dati del bilancio 2022. L’esercizio è stato chiuso con una buona crescita di tutti i fondamentali ma soprattutto cercando di preparare le difese nell’eventualità di crisi future: i crediti deteriorati netti sono pari a 1,5 milioni di euro, un valore che rappresenta un minimo storico per la nostra Banca. Ma l’impegno della banca al sostegno dell’economia reale si vede anche dalla sua capacità di essere un motore dello sviluppo della Comunità: sono state deliberate oltre 800 pratiche di finanziamento per oltre 100 milioni di euro.

I numeri che ci rappresentano al meglio, però, sono anche quelli dei nostri 38.920 clienti e delle 34.665 famiglie che ogni giorno contattano la Banca recandosi in filiale, utilizzando un ATM o una Cassa Self, oppure collegandosi attraverso l’home banking on line con un’APP o tramite un computer.

Migliaia, milioni di operazioni che viaggiano nel nostro territorio. Se provassimo a immaginare queste fitte interconnessioni rappresenterebbero una rete di scambi intensa e veloce che, vista nel suo insieme, disegna il preciso perimetro del nostro territorio e quindi della nostra famiglia. Famiglia che da oggi può vantare una nuova filiale a Gorizia: la nostra Venezia Giulia si completa dimostrando chiaramente la qualità e l’opportunità del servizio da noi offerto al territorio.

Ideale

Diario di Banca n. 17 – marzo 2023

Trimestrale della

BCC di Staranzano e Villesse Società Cooperativa

Piazza della Repubblica 9 34079 Staranzano (GO) tel. +39 0481 716111

www.bancastaranzano.it

progetto editoriale

Prandi Comunicazione & Marketing Srl

direttore responsabile

Giovanni Marzini

hanno collaborato

Roberto Covaz, Marina Dorsi (referente CdA), Michela Pitton

progetto grafico

Matteo Bartoli – Basiq Srl

contributo fotografico Fabrizio Giraldi, Foto Studio Nadia, Filippo Vinardi, Archivio Staranzano e Villesse, Archivio Adobe Stock

stampa

Poligrafiche San Marco

Autorizzazione del Tribunale di Gorizia

N. 306 del 21 novembre 2000

La pubblicazione è distribuita in abbonamento postale ai soci in conformità al Regolamento Europeo 2016/679 (GDPR).

Per informazioni rivolgersi alla segreteria della Banca: info@bancastaranzano.it

Le opinioni espresse dagli Intervistati e/o dagli Autori degli articoli costituiscono manifestazioni del loro libero pensiero e non coinvolgono in un previo assenso quello della Banca.

STORIA DI COPERTINA

L’ANALISI

Venezia Giulia e orizzonti comuni 6 di Roberto Covaz

DIARIO DI BANCA

UN VIAGGIO DI DUE SECOLI

Il percorso del Credito Cooperativo 9 di Michela Pitton

1896 – 2023

La nostra storia 10

BILANCIO 2022 I numeri 12

RUBRICHE

MICROFONO APERTO

Una Banca moderna 15 per la Venezia Giulia del futuro di Giovanni Marzini

4 IDEALE MARZO 2023 5
Gabriele Bellon Il Direttore Generale Banca di Credito Cooperativo di Staranzano e Villesse
DIARIO DI BANCA
Ideale Diario di Banca IDEALE MARZO 2023 DIARIO DI BANCA
Sommario

Venezia Giulia e orizzonti comuni

Nel giugno del 1972 nella zona del Lisert a Monfalcone, durante lo scavo di fondazione di un’acciaieria, fu rinvenuta la chiglia di una nave romana datata secondo secolo dopo Cristo. Fu recuperata e restaurata e da anni si trova al Museo archeologico di Aquileia. Si presume che altri relitti di epoca romana, con i loro preziosi carichi, siano celati nel sottosuolo del Lisert, l’antico Lacus Timavi diventato nei secoli successivi palude poi bonificata a partire dagli anni Venti del Novecento e dove, nella seconda metà del secolo, furono edificate acciaierie e altre industrie metallifere. Le imbarcazioni romane giungevano in questo luogo perché lì si trovava uno dei più importanti approdi prossimi ad Aquileia, quello appunto delle Terme Romane, che in antichità rappresentavano un sito molto prezioso dal punto di vista economico. Vicine al mare ma protette dalla laguna, le Terme Romane erano collegate con

Oggi, a distanza di numerosi secoli, il Lisert si pone al centro dello sviluppo economico del Monfalconese.

mettere in un angolo il fattore umano. Monfalcone da tempo ha ingaggiato una non facile sfida con l’arcaico stereotipo di “città dei cantieri”. A parte che di cantiere navale vi è soltanto uno, la città e il suo mandamento offrono molto altro.

Aquileia con una strada confortevole che conduceva verso Trieste e Lubiana. Oggi, a distanza di numerosi secoli, il Lisert si pone al centro dello sviluppo economico del Monfalconese con riflessi positivi per l’intera area della Venezia Giulia. Ma anziché l’industria pesante ecco il fiorire di diverse aziende del settore nautico. Nel Monfalconese il concetto di economia del mare sta prendendo corpo, ha già una struttura concreta grazie alla presenza di prestigiosi cantieri nautici in cui lavoravano artigiani di tutto rispetto. È attiva la scuola dei maestri d’ascia, arte che ci riporta all’epopea del cantiere navale oggi di Fincantieri dove i cantierini erano provetti artigiani. Il richiamo al saper fare con le mani non è un’idea astratta. Il ritorno al “mestiere”, al netto del retrogusto nostalgico in un’epoca in cui si affaccia prepotentemente e per certi versi minacciosa la cosiddetta intelligenza artificiale, rassicura in qualche modo coloro che non cedono a quel ramo del progresso che punta a

Cantieristica a parte, è il porto a far intravvedere ampi margini di sviluppo economico e occupazionale. L’entrata a regime dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico ha dato sensibili impulsi a Portorosega dove sono state regolamentate le attività dei vari operatori e dove l’ampia disponibilità di terreni del retroporto è una carta da giocare nel sistema vincente con il grande porto di Trieste. Le commesse per navi da crociera già acquisite da Fincantieri assicurano un carico di lavoro sicuro per almeno un decennio. L’azienda di Stato, anche su impulso della politica locale, sindaco Anna Maria Cisint in testa, sta cambiando rotta sul mare della forza lavoro. Fincantieri inizia a riassumere maestranze oltre che tecnici e l’istituto professionale Pertini di Monfalcone si appresta a diplomare i primi studenti del triennio organizzato per formare nuovi “cantierini”.

Il Monfalconese ha un secolare dialogo con Trieste sul piano economico. Le trasformazioni in atto nel grande porto del capoluogo giuliano sono patrimonio di tutta la Venezia Giulia. I lavori per l’allungamento del molo VII, opera da 33 milioni di euro, ad opera dell’impresa Icop di Basiliano, si aggiungono all’impegno sull’ex area

Il Monfalconese ha un secolare dialogo con Trieste sul piano economico. Le trasformazioni in atto nel grande porto del capoluogo giuliano sono patrimonio di tutta la Venezia Giulia.
7 6 IDEALE MARZO 2023 IDEALE MARZO 2023 STORIA DI COPERTINA STORIA DI COPERTINA L’ANALISI

UN VIAGGIO DI DUE SECOLI L’ANALISI

Il percorso del Credito Cooperativo

a caldo di Servola, ottenuta in concessione quarantennale da Logistica Giuliana (società di scopo interamente controllata da Icop) grazie a un accordo di programma sottoscritto nel 2020 dal Ministero dello Sviluppo economico, dalla Regione, dal Comune di Trieste, dall’Autorità di Sistema Portuale, dall’agenzia del Demanio, da Arvedi e appunto dall’azienda di Basiliano.

Un’operazione che movimenta importanti risorse, portando a Trieste 180 milioni di fondi del Pnrr, destinati a realizzare un nuovo collegamento ferroviario con la vicina piattaforma logistica, altra opera realizzata dalla Icop (terminata nel 2021) che dal canto suo ha già messo in movimento 60 milioni ai quali se ne aggiungono 30 finanziati da Invitalia, destinati rispettivamente i primi a demolire l’ex Ferriera e a realizzare la nuova area logistica, i secondi a realizzare un barrieramento perimetrale.

Ma la Venezia Giulia è anche terra non lambita dal mare. L’approdo a Gorizia, passando dal Collio, impone di mutare il lessico economico anche se il concetto di mare è lo stesso. Il complesso dell’interporto si appresta ad essere inglobato, con indubbi benefici, nel più vasto retroporto dell’Autorità. Ma il punto è un altro. In questo caso dobbiamo parlare del mare della cultura che offre a Gorizia opportunità impensabili durante il lungo e drammatico Novecento. Go2025 è una piattaforma su cui costruire nuove proposte culturali, sviluppo edilizio e urbanistico, consolidare il rapporto

con i territori circostanti. Non sono scommesse né sfide, è il naturale raccolto di quanto gli uomini e le donne di queste terre hanno seminato. In fondo tra cultura e coltura c’è solo una “u” di differenza. “U”, appunto, come umanità.

Le banche di credito cooperativo sono nate in Europa sul finire dell’800, come una nuova forma di credito sul modello sviluppato in Germania da Federico Guglielmo Raiffeisen, fondata sul localismo e su motivazioni etiche di ispirazione cristiana.

Alle origini i pionieri che avviarono la riforma d’impresa delle Banche di credito cooperativo erano mossi da una necessità, da una sollecitazione e da un progetto. La necessità era quella di liberare dallo sfruttamento e talvolta dalla piaga dell’usura molti contadini o persone poco abbienti. La sollecitazione derivava dall’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII, che non parlava espressamente di cooperazione, ma indicava l’associazionismo come il giusto rimedio di fronte alle contraddizioni e alle ingiustizie della società di allora: cioè la debolezza dei più poveri, lasciati “soli e indifesi in balia della cupidigia dei padroni e di una sfrenata concorrenza”, come si affermava nelle prime pagine del documento.

Il progetto, semplice e coraggioso era il “miglioramento delle condizioni morali e materiali dei soci” (come si leggeva negli statuti di fondazione, secondo

una dizione che ben esplicitava le finalità complesse, economiche e meta economiche, perseguite con la costituzione delle Casse Rurali, come si chiamavano un tempo le Banche di Credito Cooperativo.

Nell’arco di neppure 15 anni dalla nascita della prima Cassa Rurale, la “Cassa cooperativa di prestiti” fondata da Leone Wollemborg a Loreggia nel 1883, le Casse avevano raggiunto il numero di 904. Nel 1905 ne erano state costituite 1.386 e alla fine degli anni 1920 il numero era salito a 3.347.

Fin dall’inizio le Casse Rurali nacquero come banche “differenti” e fin dalla loro origine avvertirono la necessità di valorizzare la cooperazione come strumento per raggiungere gli obiettivi

preclusi alle singole realtà. Così dopo solo quattro anni dalla fondazione della prima Cassa Rurale venne costituita la prima Federazione delle Casse Rurali. L’istanza associativa o inter-cooperativa è stata poi nel tempo perfezionata: nel 1950 è stata costituita la Federazione Italiana e nel 1963 l’ICCREA (Istituto Centrale di Categoria delle Casse Rurali ed Artigiane). Dopo 117 anni dalla nascita della prima Cassa Rurale, al fine di migliorare la cooperazione di categoria, il Credito Cooperativo in un Convegno tenutosi a Riva del Garda nel 1999 si è voluto presentare come un efficiente ed efficace sistema di rete: concetto rilanciato in un successivo incontro a Parma nel 2005 . Un decennio dopo il Decreto Legge nr. 18/2016, convertito nella legge nr. 49/2016 ha posto l’obbligo di adesione di ogni BCC a un Gruppo Bancario Cooperativo in quanto condizione per il rilascio (e il mantenimento) dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria in forma di BCC. La riforma delle Banche di Credito Cooperativo ha portato alla costituzione e all’avvio di due “capogruppo”. Ogni BCC ha dovuto decidere tra una di esse: ICCREA BANCA e CASSA CENTRALE BANCA.

“Ma la Venezia Giulia, con l’approdo a Gorizia, è anche terra non lambita dal mare.”
di Michela Pitton
Fin dall’inizio le Casse Rurali nacquero come banche “differenti”: necessaria era la valorizzazione della cooperazione.
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Leone Wollemborg Economista, fondatore della prima cassa rurale

1896 – 2023

La nostra storia

L’identità aziendale della BCC di Staranzano e Villesse affonda le radici in una tradizione più che centenaria d’incessante attività cooperativa e mutualità. Nel 2023 ricorre il 127° anno dalla fondazione, anniversario che conferma non solo l’importante storia del nostro Istituto ma soprattutto l’attualità dei principi su cui si basa l’attività della nostra Banca che è uno dei più importanti riferimenti per il territorio e la sua comunità.

Per capire dove si sta andando è importante conoscere le proprie origini, ripercorrere la storia, le idee, principi, le difficoltà, successi di chi ci ha preceduto nella difficile opera di costruzione della nostra cooperativa di credito.

1956–1974

Grandi fermenti

È un periodo denso di fermenti. Nel 1956 un gruppo di vecchi soci, amministratori e di giovani animati dal desiderio di proseguire la preziosa opera, decide di tentare di far rinascere l’istituzione. Nel 1958 si festeggia quindi l’inaugurazione della prima sede aperta al pubblico in Via Martiri della Libertà n.1 a Staranzano. Tre anni più tardi la sede viene trasferita in una nuova sede di fronte alla precedente. Nel 1966 si provvede a inoltrare una prima domanda alla Banca d’Italia per autorizzare ad operare nei comuni di Monfalcone, Ronchi dei Legionari e San Canzian. Nel corso del 1968 la sede della Cassa viene trasferita in locali più ampi siti in Via Trieste n.1 sempre a Staranzano. Nel 1969 viene deliberata l’adesione alla Federazione regionale delle Casse Rurali con sede a Udine.

1974–1996

Crescita ed espansione

Nel 1974 s’inaugura l’attuale sede di Piazza della Repubblica: primo immobile di proprietà. Nel 1984 viene aperta la prima filiale a Ronchi dei Legionari. Nel 1986 si festeggia il novantesimo compleanno della Cassa e nel 1988 viene inaugurata la seconda filiale a Monfalcone in via Matteotti. Nel 1991 la Banca di Staranzano è presente anche a San Canzian. Nel 1993 si aprono le filiali di Grado e San Pier d’Isonzo. Nel 1994 su ispirazione della banca nasce la Mutua di Assistenza del Credito Cooperativo. Nel 1996 l’assemblea straordinaria dei soci approva un nuovo statuto: il nome diventa Banca di Credito Cooperativo di Staranzano.

2009–2019

Fusione di comuni Ideali

Nel 2009 l’assemblea straordinaria approva la fusione tra la BCC di Staranzano e la BCC di Villesse. Nasce la Banca di Credito Cooperativo di Staranzano e Villesse. Si tratta di una fusione tra due banche nate a poca distanza l’una dall’altra (la Villesse è nata nel 1958) e con ideali e visioni molto simili. Il decennio è un periodo di crescita e consolidamento della Banca nel suo territorio: viene dato avvio ad un nuovo logo e ad un nuovo claim che accompagna la banca all’inaugurazione dei nuovi uffici di sede nel 2012, alla ristrutturazione delle filiali di Villesse e Romans d’Isonzo, ai festeggiamenti per il 120° anniversario nel 2016 sino all’adesione del 2019 all’Albo delle banche aderenti al Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea.

1896

La nascita

Nel lontano 1896 per opera di una trentina di persone di buona volontà, ispirate dall’azione di Monsignor Luigi Faidutti, nacque la nostra banca con la denominazione di “Cassa Rurale di Prestito e Risparmio di Staranzano”.

1925–1956

Crisi e rinascita

Dopo la lunga parentesi della Grande Guerra e le relative devastazioni subite dai nostri territori, nel 1925 si tenta di riavviare l’attività della Cassa. È una parentesi storica molto travagliata, in cui, nella prima parte il Fascismo osteggia apertamente ogni esperienza di autogestione. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Cassa Rurale ed Artigiana di Staranzano, nonostante alcuni generosi tentativi per restituirle una certa operatività, è ridotta ad entità puramente nominale, tanto che la Banca d’Italia è sul punto di liquidarla.

1996–2008

L’orizzonte si apre a Trieste

Nel 1996 la Banca compie un secolo di vita e nello stesso anno viene avviata l’operatività di uno sportello a Panzano e nel 2001 a San Polo. Nel 2002

vengono inaugurate le filiali di Duino (la prima in provincia di Trieste) e di Sagrado. Nel 2004 vengono aperte le filiali di Ponterosso e Roiano. Nel 2006 s’inaugura Chiarbola e a seguire San Giacomo e San Giovanni.

2020–2023

Tra passato prossimo e futuro

Gli ultimi anni sono indubbiamente stati segnati dall’avvento della pandemia e di recente dallo scoppio di una guerra nel cuore della nostra Europa. Ma la Banca ha continuato a crescere e a consolidarsi nel suo territorio: nel 2020 la filiale di Sagrado è stata trasferita a Gradisca d’Isonzo in nuovi locali più giovani e ampi, nel 2021 si è aperta una nuova filiale nel cuore di Trieste, in Cavana, e si è inaugurato un nuovo e sperimentale Punto BCC sempre a Trieste, in Via Coroneo. Nel corso dell’anno è prevista l’apertura di una nuova filiale a Gorizia coprendo di fatto tutto il territorio della Venezia Giulia.

11 10 IDEALE MARZO 2023 IDEALE MARZO 2023 DIARIO DI BANCA DIARIO DI BANCA

BILANCIO 2022

I numeri

Il “valore” viene normalmente misurato nella sua dimensione economica. Ma, accanto ad essa, ne esiste una di carattere sociale (che considera e analizza il valore nella logica delle relazioni con i “portatori di interessi”) e una di carattere ambientale (valore in termini di “sostenibilità”). I dati che seguono illustrano i principali dati patrimoniali, economici, di struttura ed i principali indici che indicano il valore generato dalla nostra Banca nel 2022.

Impieghi clientela

IMPIEGHI A CLIENTELA ORDINARIA PER

Raccolta clientela

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2022 2021 var.% IMPIEGHI A BREVE 59,815 44,4 34,72% IMPIEGHI A MEDIO/LUNGO TERMINE 560,097 535,315 4,63% ALTRE PARTITE 6,873 8,688 -20,90% IMPIEGHI ECONOMICI A CLIENTELA 626,784 588,403 6,52% TITOLI DI DEBITO AL COSTO AMMORTIZZATO 145,385 154,598 -5,96% CREDITI A CLIENTELA 772,169 743,001 3,93%
TECNICA
FORMA
2022 2021 var.% CONTI CORRENTI E DEPOSITI A RISPARMIO 784,539 758,849 3,39% OBBLIGAZIONI - 3,8 -100,00% CERTIFICATI DI DEPOSITO 0,717 14,969 -95,21% ALTRO 8,933 8,004 11,61% TOTALE RACCOLTA DIRETTA 794,19 785,618 1,09% 2022 2021 var.% RISPARMIO AMMINISTRATO 100,272 78,535 27,68% RISPARMIO GESTITO 161,091 167,263 -3,69% FONDI PENSIONI E POLIZZE ASSICURATIVE 70,442 64,766 8,76% TOTALE RACCOLTA INDIRETTA 261,363 245,798 6,33% 2022 2021 var.% RACCOLTA DIRETTA E INDIRETTA 1055,553 1031,416 2,34% RACCOLTA DIRETTA (IMPORTI IN MLN €) RACCOLTA INDIRETTA (IMPORTI IN MLN €)

BILANCIO 2022

MICROFONO APERTO

Una Banca moderna per la Venezia Giulia del futuro

Una Banca vicina al territorio. Ma cosa significa? Cosa si intende per territorio?

La tua casa, il tuo rione, il tuo paese, la tua provincia, la tua regione, la tua nazione? In un mondo dove la parola globalizzazione è sulla bocca di tutti, hanno ancora ragione di esistere limiti, barriere o confini? Forse, aggiungendo a territorio il termine “vicinanza” tutto risulta più chiaro.

Territorio significa essere vicini alle persone e alle loro esigenze. Alle richieste di collaborazione ed aiuto, di solidarietà e condivisione. Per essere una vera comunità, che assieme ha più forza e solidità.

A questo serve una banca del “territorio”. Diventa una squadra, un collettivo e l’unione è da sempre un valore aggiunto. Concetti semplici, che funzionano da decenni, se non da secoli.

Sono la forza di una banca di credito cooperativo, tremendamente attuale e moderna anche nell’era della globalizzazione, della rete, dei social, delle intelligenze artificiali.

Ma un territorio non può essere solo quello del tuo comune o della tua

Una Banca del territorio deve guardare ai prossimi anni, sviluppando rapporti, traffici, scambi commerciali e culturali, restando però legata alle proprie radici.

provincia, deve poter guardare più in là, senza travalicare quel principio di “vicinanza” che sta alla base del tuo progetto. Ed allora le storiche Staranzano e Villesse possono alzare lo sguardo e guardare con speranza e fiducia anche un po’ più in là. A quella Venezia

Giulia –per esempio– della quale sono figlie e che mai come in questo momento storico riscopre il proprio strategico peso geografico e politico, al centro e non più ai margini della nostra cara e

vecchia Europa.

Diventano parte integrante di una “vicinanza” non solo territoriale: Trieste ed i sui porti, quello nuovo sempre più leader in Italia nei traffici e quello vecchio, finalmente prossimo a diventare città nella città, con margini di crescita e sviluppo riconosciuti da tutti nel mondo. E ancora Gorizia, alla vigilia di una svolta epocale con la vicina omologa slovena, grazie ad una identità culturale che non vuole e non può conoscere barriere e confini. Per una Venezia Giulia realmente moderna! Ecco cosa significa essere “banca del territorio”: guardare ai prossimi anni, sviluppare rapporti, traffici, scambi commerciali e culturali, restando legata alle proprie radici senza rinchiudersi in sè stessa, ma tentando di aprirsi per dare alle nuove generazioni occasioni di crescita e sviluppo. Nei campi e nei settori che sono sempre stati un preciso riferimento di questa banca: sostenibilità, ricerca, innovazione, solidarietà e benessere condiviso. Questo convince del progetto di crescita della nostra BCC, questo può veramente significare “attenzione per il territorio”.

15 14 IDEALE MARZO 2023 IDEALE MARZO 2023 DIARIO DI BANCA RUBRICHE
Conto economico 2022 2021 var.% Interessi attivi e proventi assimilati 22.427.795,11 16.997.255,40 31,95% di cui: interessi calcolati con il metodo dell’interesse effettivo 21.108.202,74 15.667.993,00 Interessi passivi e oneri assimilati -1.348.062,99 -1.427.866,69 -5,59% MARGINE DI INTERESSE 21.079.732,12 15.569.388,71 35,39% Commissioni attive 10.163.297,21 9.137.075,41 11,23% Commissioni passive -1.362.154,68 -1.234.528,29 10,34% COMMISSIONI NETTE 8.801.142,53 7.902.547,12 11,37% Dividendi e proventi simili 3.327,34 3.821,12 Risultato netto dell’attività di negoziazione 80.804,93 130.712,74 -38,18% Risultato netto dell’attività di copertura 169,80 122,75 Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 1.840.778,36 2.592.780,41 -29,00% attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 893.616,65 641.688,35 39,26% attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 947.161,71 1.950.943,34 -51,45% passività finanziarie 148,72 -100,00% Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico -57.173,09 197.096,55 -129,01% MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 31.748.781,99 26.396.469,40 20,28% Utile/perdita da modifiche contrattuali senza cancellazioni - -1.255,93 -100,00% RISULTATO DELLA GESTIONE FINANZIARIA 26.749.278,59 24.229.286,90 10,40% Spese amministrative -18.648.444,57 -18.868.060,25 -1,16% Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri -1.620.141,13 -894.046,86 81,21% Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali -983.466,69 -898.228,01 9,49% Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali -1.485,46 -2.084,00 -28,72% Altri oneri/proventi di gestione 2.125.322,99 1.659.257,62 28,09% COSTI OPERATIVI -19.128.214,86 -19.003.161,50 0,66% Utili (Perdite) da cessione di investimenti 70,00 860,65 UTILE (PERDITA) DELLA OPERATIVITÀ CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE 7.621.133,73 5.226.986,05 45,80% Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente -1.161.478,65 -539.705,87 115,21% Utile (Perdita) dell’operatività corrente al netto delle imposte 6.459.655,08 4.687.280,18 37,81% Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposteUtile (Perdita) d’esercizio 6.459.655,08 4.687.280,18 37,81%

La BCC sostiene le comunità locali con donazioni, sponsorizzazioni e altre forme di supporto a progetti ed iniziative che rispondono a bisogni concreti e diffusi in ambito sociale, ricreativo, sportivo, culturale, socio-sanitario ed assistenziale. Anche nel 2022 la BCC di Staranzano e Villesse ha continuato a sostenere le tante realtà presenti sul territorio.

SOSTEGNO AL TERRITORIO 263

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