Rassegna stampa del 15/12/2010

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Quotidiano

CORRIERE DELLA SERA

Data

1 5-1 2-201 0

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REGIONE BASILICATA

UN FRONTE COMUNE CONTRO i VIOLENTI ^FIORENZA SARZANINI

H

anno assaltato i palazzi delle istituzioni, i blindati. Hanno devastato negozi, incendiato auto e furgoni, distrutto cassonetti e sema/ori, preso a sprangate i bancomat. Hanno attaccato gli uomini delle forze dell'ordine, lanciato petardi e bombe carta, tirato sassi contro chiunque.

CONTRO I VIOLENTI DELLA PIAZZA SERVE UN FRONTE COMUNE (VERO)

CONTINUAAPAGINA 54

Fiorenza Sarzanini

SEGUE DALLA PRIMA

«3 RIPRODU7IONE RISERVATA

Una violenza cieca, brutale che aveva un unico obiettivo: sfasciare. E sono riusciti a raggiungerlo. La foto del finanziere aggredito in via del Corso che tenta di salvare la propria pistola e poi viene soccorso dai colleghi è una delle immagini che segnano questa giornata. Insieme a quelle del fumo denso e nero che si leva dai falò appiccati in piazza del Popolo al culmine di una battaglia che va avanti per oltre due ore. Roma è stata sfregiata come non accadeva dal '77, dai terribili anni di piombo. Centinaia di delinquenti sono riusciti a oscurare la protesta pacifica di migliaia e migliaia di persone mobilitate per chiedere al governo di mantenere le promesse fatte ai cittadini, e per provare a «sfiduciare dal basso» il presidente del Consiglio. Con i volti coperti e i bastoni in mano sono riusciti ad avere la meglio su quei poliziotti, carabinieri e finanzieri che dall'alba erano in piazza a presidiare le sedi istituzionali. Qualche errore nella gestione della piazza può esserci stato. La scelta di chiudere il centro storico creando di fatto una «zona rossa» ha probabilmente contribuito ad eccitare gli animi dei più facinorosi. Se qualcosa non ha funzionato, il ministro dell'Interno e il capo della polizia, ai quali spetta la gestione della piazza, devono correggere gli sbagli commessi. Questo non può e non deve essere il pretesto per aprire una polemica sulle regole da applicare nei servizi di ordine pubblico. Perché se si teme l'assalto al Parlamento, al cuore pulsante della democrazia, il contrasto non può che essere ferreo. E perché di fronte alla violenza l'unica risposta deve essere la condanna unanime e compatta di tutti. Una presa di posizione forte che non duri lo spazio di qualche giorno, ma si trasformi in senso di responsabilità collettivo. Anche gli organizzatori delle manifestazioni devono guardarsi da chi sfrutta le mobilitazioni per strumentalizzare la protesta. Perché il contrasto politico, anche il più aspro, non può essere preso a pretesto in alcun modo per quell'insensato furore al quale i blindati delle forze dell'ordine ieri hanno dovuto fare doveroso argine. Ritaglio Politica e Istituzioni

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