Interviste on Wi-Mee

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contributo al mondo che mi circonda. E quando c'è crisi l'unica soluzione possibile diventa non smettere mai di credere in ciò che si fa, in ciò che si sogna. In questo senso aiuta credere nel valore dell'innovazione e si finisce con lo scoprire che c'è sempre un posto per tutti... soprattutto se si ha voglia di fare». Questo è un messaggio forte con una visione del domani propositiva, uno squarcio di sereno nel buio. Credi che Internet, il Web, la velocità delle informazioni, l’autopromozione, l’arrivare ovunque con facilità possano dare a tutti gli artisti la possibilità di diventare qualcuno, anche se si hanno scarsi mezzi, pure in Italia, esattamente come accade fuori dai nostri confini o ritieni che qui il pubblico non sia ancora abbastanza maturo per questo tipo di processo? «Se c'è anche la determinazione allora il quadro è completo e la determinazione spesso è necessario educarla. Non è facile gestirla mentre si forma perché gli ingredienti che la generano sono molto costosi, ti costringono a stare sotto la lente dell'autostima, hanno un prezzo ed un peso specifici. Oggi con internet molte strade sono possibili ...quelle che a volte mancano sono le dritte giuste per riuscire a percorrerle nella maniera più adeguata senza troppe soste. In Italia, paese di telefonini, internet comincia solo adesso a ricevere la giusta attenzione e solo chi ha lo spirito giusto per organizzarsi è nelle condizioni di crearsi chanches maggiori di successo». Quindi credi che manchi ancora l'educazione all'uso dello strumento, i mezzi ci sono ma non si è ancora in grado di utilizzarli nel modo giusto, che consiglio daresti allora ai giovani artisti per usare al meglio le potenzialità del Web? «L'unico consiglio che mi permetto di dare, visto che anche io ne sono alla costante ricerca, è di fermarsi un attimo a riflettere sul senso e sull'importanza nonché sulle potenzialità di uno strumento che ancora oggi

viene utilizzato esclusivamente sul posto di lavoro: molti giovani artisti non hanno nemmeno il pc a casa. Consiglio anche di ascoltarsi di più, di essere più istintivi e meno attenti a certi brutti esempi televisivi. Esempi che non demonizzo e sono convinto debbano continuare ad esistere per aiutarci a comprendere meglio ciò che vogliamo, quindi ciò che cerchiamo e di conseguenza chi siamo». Per brutti esempi televisivi cosa intendi esattamente? Oggi si da molto risalto a trasmissioni come i reality ma a mio avviso non favoriscono la meritocrazia, semmai suggeriscono come sia semplice arrivare in alto, basta un colpo di fortuna, ma secondo il parere di un esperto del settore quale sei tu credi che i reality aiutino veramente la musica, la buona musica, oppure no? O sono validi solo per quella commerciale? «Mi riferisco a tutti gli esempi televisivi che non hanno il coraggio di prendere una direzione ostinata e contraria alla voglia di non far pensare la gente, di far credere che il talento sia come l'acqua, che sia necessario apparire prima ancora di essere, quindi mi riferisco alla televisione "non generalista" di oggi che impera. La musica ha bisogno di più sperimentazione, ha bisogno non di professori ma di eccellenze da proporre da portare ad esempio. Credo anche che non esista musica buona o cattiva ma esista la musica “punto” e ve ne sia una adatta per ciascuno di noi» . Sono perfettamente d'accordo con te, la musica, che è arte, è una sola, poi ci sono tante nicchie specifiche e ogni ascoltatore ama l’una o l'altra o più d’una. Questo è il bello delle espressioni artistiche: uniscono sotto un unico grande recinto mille diversità adatte a ogni singolo individuo. Nel tuo mestiere, o meglio nella tua passione che hai fatto abilmente professione, che è fatto di grande responsabilità qual è la molla che ti fa

by Barbara Saccagno (inteviews) 35


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