Diari di Cineclub - Numero 49 (Aprile 2017)

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Anno VI

N. 49 Aprile 2017 ISSN 2431 - 6739

I Circoli del Cinema alla riscossa - 70 anni in circolo 1947 - 2017

Per una nuova stagione di resistenza culturale Il diritto all’arte, all’arricchimento culturale, alla capacità di comunicazione, fonte di ogni mutazione culturale e sociale, è un diritto imprescrittibile. Esso è garante di una vera comprensione tra i popoli, solo mezzo di evitare le guerre. Art. 2 – Carta dei diritti del pubblico (Tábor, 1987) Nelle tre giornate di autoformazione, studio e confronto, tenutesi a Cagliari in occasione del settantesimo anniversario della fondazione delle Federazioni italiana e internazionale dei Circoli Luigi Cabras del Cinema, è stato più d’una volta richiamato il valore della Resistenza: negli interventi dei delegati dei Circoli, degli ospiti delle Federazioni estere, nei gruppi di lavoro, nei documenti ufficiali. Resistenza, perché la sensazione diffusa, che in tanti percepiscono in questa epoca di crisi – civica, prima ancora che economica o politica – è che tutto l’insieme dei diritti e dei punti di riferimento, elaborati a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, ricucendo il tessuto lacerato della società civile, delle rappresentanze e della cultura, sia messo ancora una volta pericolosamente in discussione. Riflessioni come questa potrebbero suonare spropositate o retoriche, tanto più se si consideri il mondo dei Circoli del Cinema come espressione di un disimpegno, un hobby, un modo fra tanti per occupare il tempo libero di cinefili e chiacchieroni. Chi conosca anche solo parzialmente storia e obiettivi della F.I.C.C., però, non potrà stupirsi del segnale d’allarme che è risuonato forte e chiaro il 10, 11 e 12

marzo 2017. In questo periodo, in cui il sistema dei partiti politici e delle grandi ideologie popolari sembra essere irrimediabilmente compromesso o, peggio, progressivamente deformato in un magma di sbraitanti movimenti demagogici, il modello dell’autoformazione socializzata, praticato – fisicamente praticato, non solo sulle tastiere davanti ai monitor dei computer – dalle socie e dai soci dei Circoli del Cinema, rappresenta un esempio raro e prezioso di prassi democratica, fautrice di un’autentica “cultura dal basso”. Si tenga presente che questa considerazione non segue a pag. successiva

Il “buon” consiglio di Poletti ai giovani nella vignetta di Pierfrancesco Uva

Lutto Roma, Ospedale S. Camillo, 22 marzo

E’ morto il critico e storico del cinema Mino Argentieri, l’ultimo critico militante, grande sostenitore dell’Associazionismo di cultura cinematografica, nostro affettuoso compagno di tante lotte per garantire l’adeguata formazione del pubblico, l’accesso al cinema anche da parte dei ceti popolari, e per lo sdoganamento del cinema nel panorama culturale e accademico seguono a pag. 37 alcuni ricordi di ex studenti, amici e compagni che lo hanno amato e che intendono proseguire la sua battaglia

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