Balabanews 2021

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2020/2021 IL GIORNALINO DELLA SCUOLA “A. BALABANOFF” – A cura di Luana Catini e Maria Cristina Diamantini

“È il tempo che hai perduto per la tua rosa, che ha fatto la tua rosa così importante”.


______________________Sommario  Editoriale  L’importante è PARTECIPARE  BalabaGREEN  Poeti SI NASCE…  Scrittori SI DIVENTA  Artisti…CI SI SCOPRE  Cogito, ergo SUM  Scienziati in erba  BalabaLIBRI  In collegamento con …il SOMMO POETA, e non solo!  Risate a denti stretti  Allena…MENTE  La mia rosa Gli ALLEGATI sono parte integrante del Giornalino Si ringraziano gli studenti e le studentesse per i contenuti elaborati e TUTTI i docenti per la preziosa collaborazione

Grafica, impaginazione e rubriche a cura della Redazione Centrale Docenti: Maria Cristina Diamantini e Luana Catini


_____________________________________Editoriale

“Mio figlio, NO!” Diversi sono i ragazzi e le ragazze, in alcuni casi anche i bambini e le bambine della primaria, che sono passati in Presidenza avendo combinato qualche “guaio”: un comportamento scorretto, una frase sbagliata, un brutto gesto verso un compagno, un messaggio infelice in una chat o anche molto di più, anche fatti più gravi. La scena è sempre stata più o meno questa: chiacchierata con la Preside, a volte con la presenza del docente di turno, a volte con quella del vice Preside; ammissione del fatto; ricostruzione impapocchiata dell’accaduto; tentativo di capire la dinamica in modo logico e sequenziale ed infine telefonata ad uno dei Genitori, mentre dall’altra parte della scrivania scendevano “fiumi” di lacrime, implorando di non telefonare oppure di chiamare mamma, e non papà, in certi casi più temuto. Alla telefonata della Preside hanno fatto seguito, lì per lì, scuse e proclami di interventi “punitivi” immediati. Poi, come il vino rosso si ossigena nel decanter, così anche i Genitori prendono fiato e cominciano, al rientro a casa del figlio o della figlia, la propria indagine da improvvisati detective. Si chiede ai compagni come è andato il fatto; si cercano notizie sulla chat del Genitori; si scrivono email con richiesta di chiarimenti al Dirigente; si telefona a scuola; si chiedono colloqui urgenti con i Docenti. E alla fine, dopo aver ascoltato venti ragazzi minorenni, quaranta genitori, tutti rigorosamente disinformati sul fatto e assenti al fatto stesso, si pronuncia il verdetto: “Mio figlio, no! Non può essere stato; mi dice sempre la verità! Tutti lo hanno confermato: lui non c’entra nulla.” Ecco, carissimi genitori, i ragazzi e le ragazze fanno il loro: crescono! Crescendo si dicono bugie, o meglio, si è reticenti, si raccontano le mezze verità e si racconta a mamma e a papà esattamente quello che mamma e papà si vogliono sentire dire, cercando di dare la colpa al compagno, che lo ha certamente provocato; al docente, che non lo capisce o che, il più delle volte, ce l’ha proprio con lui; alla scuola, che non sa fare il suo mestiere e che non ha mai preso provvedimenti (verso l’altro ovviamente e non verso il proprio figlio); alla Preside, che si è permessa di convocarlo in Presidenza senza i Genitori e perfino in assenza del suo avvocato.


Carissimi, 1200 alunni fanno esperienza, offrono un ampio panorama; per questo vi invito a rimanere lucidi, obiettivi, a pensare alle nostre bugie da ragazzi, quando, alcuni di noi, che sono vissuti senza cellulare, avevano pronta la scusa della mancanza del gettone telefonico o della cabina rotta per giustificare i propri ritardi. Ripeto, i ragazzi fanno il loro, ma ci tengo, soprattutto, a dirvi che ciò che un altro adulto, come il docente, per il quale la scuola è lavoro e non gioco, conosce dei ragazzi e delle ragazze altri aspetti, diversi da quelli che vedono gli occhi di mamma e papà. Condivido con voi quanto è accaduto in questi primi nove anni di Presidenza per l’utilizzo del cellulare; ogni qual volta che un telefono è stato ritirato ad un alunno o ad un’alunna e per questo sono stati contattati i Genitori, solo dopo tre o quattro ore, difficilmente si è arrivati al giorno dopo, qualcuno è venuto a riprenderlo. La scuola può ritirare il cellulare se usato in classe, ma chi lo può sequestrare anche per una settimana, se si vuole dare seguito all’intervento, sono i Genitori; solo così la scelta della scuola è efficace, diversamente è annullata. È come se al cartellino giallo dell’arbitro non facesse mai seguito il rosso. Si dovrebbero ringraziare i docenti che segnalano aspetti sconosciuti dei figli; si dovrebbe evitare di aggredirli, accusarli, di far scrivere dall’avvocato, di invocare la chiamata ai Carabinieri e di snocciolare tutto il Diritto - da quello Romano in poi, di chiedere di annullare le note disciplinari; sono proprio loro che consentono di conoscere aspetti un po’ più nascosti dei figli. Non c’è da stupirsi se la scuola fa la scuola e comunica che ha detto parolacce, che ha risposto male, che ha lanciato un libro, che ha dato uno schiaffo, che ha offeso un compagno, che si è picchiato, che ha dato un pugno al muro, che ha copiato, che non ha fatto i compiti, che non ha consegnato una tavola... carissimi, non vi stupite, perché se vi viene detto, è realmente accaduto. Ringraziate i docenti quando vi segnalano qualcosa, perché vuol dire che non siete soli ad educare i vostri figli, vuol dire che c’è una comunità educante che può sostenere il percorso di crescita, e, soprattutto, provate a dire: “Mio figlio, sì! Anche mio figlio è un ragazzo che sta crescendo ...e, ogni tanto, va raddrizzato...”.

Con simpatia Il dirigente scolastico, che è anche una mamma Anna Proietti


L’importante è …

PARTECIPARE

E nonostante le difficoltà, non ci sono mancate le attività!

Una serie di incontri, che ci ha davvero AIUTATO a capire, a comprendere, a riflettere! La MAFIA è difficile da comprendere perché è INVISIBILE. Per capire miglio, condividiamo con voi, cari lettori e care lettrici, un esempio metaforico, usato

dal Magistrato Costantino DE ROBBIO, durante la lezione: (Per saperne di più vedi l’allegato a questo numero)

Immaginiamo la società come un FORMICAIO la formica, laboriosa, trova da mangiare, il suo chicco di grano e lo porta nella sua tana. Poi, qualcuno pensa di poter vivere senza lavorare e trovare UNA SCORCIATOIA: chi in una società fa questo è perché non ha talento, voglia e non trova un osto nella società. I CRIMINALI: non sono più furbi di noi, sono coloro che hanno meno. Se questa scorciatoia viene usata da chi per prendere potere, per sopraffare gli altri, allora siamo di fronte a CRIMINALI MAFIOSI. Per loro importante è avere POTERE; il potere è più importante di tutto: “comandare è più bello che fare l’amore”, dicono i capi mafiosi Come fanno le formiche cattive a prendere il potere? - Aspetto la formica e la minaccio! Già! Ma ci vuole fatica! - Devono convincere le altre formiche a darci il loro grano da sole (PIZZO): il loro grano in cambio di protezione - Utilizzano il metodo dell’INTIMIDAZIONE: assoggettamento, clima di paura (lascio la benzina vicino al camion di lavoro, per esempio) Ed ecco che IL CONSENSO glielo diamo noi! Questo consenso viene ottenuto con la propaganda mafiosa insieme di notizie diffuse per convincere le persone


Ecco alcune riflessioni per noi SIGNIFICATIVE:  La MAFIA HA PIÙ PAURA DELLA SCUOLA CHE DELLA GIUSTIZIA La scuola è l’ARMA VINCENTE per un mondo migliore, Amici!  La MAFIA HA BISOGNO DI PERSONE IGNORANTI PERCHÉ LE CONTROLLA FACILMENTE. Fanno paura le persone che si fanno domande e cercano risposte. Amici, studiamo per essere FORTI!  La criminalità organizzata si combatte con l’onestà organizzata, per questo dobbiamo fare rete. Amici! L’unione fa la forza!

Importante non lasciarsi sopraffare:

Classe IIIE

Tutti i ragazzi delle TERZE della nostra scuola hanno ricevuto l’ATTESTATO di“PORTATORE SANO DI LEGALITÀ

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“AMICI DI TASTIERA”: CHE IDEAAA! Noi della IIE abbiamo partecipato ad un piccolo GRANDE percorso di allenamento di scrittura di lettere elettroniche a tema geografico incontrando GLIA MICI della scuola secondaria I grado dell 'IC Emanuela Loi di Mediglia, del plesso di Mombretto!

Io e il mio amico di tastiera abbiamo un sacco di cose in comune!

Cari amici,

Purtroppo, il progetto è partito tardi, speriamo tanto di poter continuare anche il prossimo anno!

Roma è…”antichità che ti ammalia”, a ROMA la STORIA si respira in ogni angolo, basta porgere l’orecchio e sentirai l’eco dei nostri antenati!”

Abbiamo provato a raccontare loro ROMA con una

“È magica come il cuore di ognuno di noi”

parola: MAESTOSITÀ - CARBONARA, BELLEZZA – STORICA – MERAVIGLIOSA – SIMBOLO Classe IIE


Per diventare un CONSUMATORE CONSAPEVOLE LABORATORIO in collaborazione con COOP

Due incontri on line per un Focus sul consumo consapevole per fornire una chiave di lettura che contribuisca a farci compiere scelte sempre più consapevoli nel consumo dei prodotti alimentari, analizzare la filiera, le implicazioni, la storia dei prodotti. Come prodotto guida del percorso, abbiamo utilizzato il cioccolato, per parlare di interdipendenza tra Nord E Sud, commercio equo e solidale e aneddoti e percorso storico del prodotto . Quante cose abbiamo scoperto! Lo sapevi che… Le varietà originarie, provenienti dall’Afghanistan, …il chicco del cacao si chiama cabosse? erano per lo più tra il porpora e il viola, ma ne …il cacao si produce nel Sud del mondo, ma si consuma esistevano anche di nel Nord; insomma: chi lo mangia non lo produce, chi

riuscirono a virarne il colore verso l’arancione che

lo produce non lo mangia! …in origine le carote NON erano ARANCIONI? Il colore arancione della carota è stato "deciso" dai contadini olandesi in omaggio a Guglielmo d'Orange

tutti noi conosciamo (che contraddistingue, non a caso, anche le nazionali sportive olandesi). La nuova carota arancione si diffuse quindi nel resto del mondo, riscuotendo maggior successo

ed è frutto di un incrocio di sementi. L'ortaggio, in origine, era infatti color porpora! Una leggenda narra che il colore arancione delle

delle antenate violacee, sia per il sapore, che risultava più dolciastro, sia perché considerata più gradevole alla vista.

carote derivi da Guglielmo III d’Inghilterra, famoso come Guglielmo d’Orange. Guglielmo aiutò a ottenere l’indipendenza olandese dalla Spagna nel 17° secolo. Gli agricoltori olandesi, perciò, cambiarono il colore delle loro carote, incrociando dei semi, in arancione, come omaggio al sovrano. Il nuovo colore divenne persino più popolare del precedente. Nonostante l’arancione sia il colore ufficiale dei Paesi Bassi ancora oggi, questa storia è tuttavia solo una leggenda, almeno per quanto riguarda la parte sulle carote. gialle, rosse o nere, e attraverso una serie di incroci di sementi, gli zelanti agricoltori

Può una SPESA cambiare il mondo? Nella GIUNGLA del supermercato…

..il consumatore consapevole è chi si fa tante domande! Classe IIE

***************************************************************************************** A partire dallo strumento CARTASTORIE Noi ragazzi della IIIE abbiamo portato scelte di consumo  promuovere consapevolezza sui avanti un Focus speciale sulla reali bisogni pubblicità e sulla comunicazione per:  conoscere gli strumenti della  riflettere sui consumi e sulla comunicazione capacità di scelta: su cosa piace e È stata un’esperienza molto perché interessante perché ci ha aiutato a  riflettere sull’influenza della capire che bisogna GUARDARE OLTRE moda e della pubblicità nelle Attenzione agli La pubblicità è il stereotipi, il regno STEREOTIPI nella paradiso degli ideale pubblicità! Classe IIIE


“L’Elisir d’Amore” a Ostia Antica. Finalmente, un’esperienza didattica all’aperto, tutti insieme, noi ragazzi delle seconde che abbiamo aderito all’iniziativa Europa InCanto! …in un teatro davvero speciale: il Teatro Romano di Ostia ANTICA!

Il 4 giugno scorso abbiamo tutti vissuto un sogno ad occhi aperti. Per

quest’opera buffa, che ci ha regalato finalmente tanta spensieratezza da condividere fra tutti

me è stata la prima

noi ragazzi, i nostri

volta al teatro romano di Ostia

professori e nostri genitori.

Antica

in

Quasi

un’atmosfera

una

liberazione

magica.

un anno senza la

passato

felice

poter

possibilità di passeggiare con gli amici, di

assistere e addirittura partecipare ad un evento così bello:

condividere i momenti più belli e di abbracciarci.

la rappresentazione dell’opera lirica “L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti. Insieme alle ragazze e ai ragazzi della mia e di altre scuole, disposti sulle prime gradinate

intorno

al palco e vestiti da contadini, ci siamo fatti per

trasportare più

d’un’ora

dalla bellezza e dalla dolcezza della musica

di

arresti

dopo

Ero emozionata e di

agli

più di domiciliari,

i

Ascoltando l’infelice Nemorino, sorridendo della sua ingenuità e affascinati da quella volpe del Dottor Dulcamara abbiamo dimenticato mascherine, gel e misurazione della temperatura e ci è sembrato per


un momento che tutto fosse tornato normale,

ottimismo facendomi dimenticare le molte

meravigliosamente normale.

“furtive lacrime” dei mesi passati. I ragazzi della Compagnia

sono

stati

tutti

Insomma, un’esperienza che voglio ripetere. Ringrazio la Scuola e i prof. per averci preparato e seguito fino alla

magnifici, dai cantanti (la mia preferita Adina,

realizzazione di questo “sogno di una sera di primavera”.

il mio mito), ai musicisti che hanno danzato e partecipato all’opera come personaggi simpaticissimi. Poi un Direttore d’Orchestra come mai ne avevo visti, che ha trasmesso a tutti serenità, dando i tempi dei nostri interventi e saltando come un grillo al

Maria Giardina, IIF

ritmo di una musica che mi ha trasmesso finalmente

un

senso

di

spensieratezza

e

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A scuola di Break DANCE Alcune classi della nostra scuola hanno partecipato con grande entusiasmo al progetto “Break dance”, proposto dall'Associazione Doors, grazie al quale molti ragazzi hanno imparato i fondamentali della break dance. Prendere parte alle lezioni è stato molto interessante e formativo: i due istruttori, Gerardo e Carlotta, sono stati molto bravi ed è stato davvero divertente lavorare con loro e poter conoscere uno sport che non avevamo mai provato prima, e che diventerà sport olimpico a Parigi 2024. Noi della II A abbiamo preso la cosa molto sul serio, aiutati dalla professoressa Bruno che, come sempre, ha reso tutto più bello è piacevole. Prima di cominciare eravamo molto curiosi e anche un po’ perplessi, ma poi, già dal primo incontro, ci siamo resi conto di quanto ci sarebbe piaciuto! La cosa più bella è stata accorgersi dei progressi che stavamo compiendo durante il percorso e, adesso che siamo alla fine, possiamo dire di essere stati davvero felici e fortunati ad aver preso parte a questo progetto.

Matilde Pieri e Elena Tocci - classe II A Secondaria

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EMOZIONI…amoci! Laboratori sulle emozioni Durante l’anno scolastico, le psicologhe della cooperativa LA GINESTRA di Roma, hanno tenuto un laboratorio online sulla gestione delle emozioni, che ha coinvolto diverse classi della nostra scuola. Si è cercato di dare un nome e una caratterizzazione alle emozioni che proviamo. Alla fine ognuno di noi ha provato a rappresentare le proprie emozioni con un collage che è confluito in questo cartellone, assieme a quelli dei compagni. Classe IIF


GIORNATA della MEMORIA 2021. Il 27 gennaio si commemora ogni anno la Shoah e coloro che hanno rischiato la propria vita per proteggere gli ebrei perseguitati. La nostra classe, insieme alla 3 H e alla 3 I, ha assistito alla testimonianza della nostra insegnante, la prof.ssa Patrizia Faccia; suo padre mise coraggiosamente in salvo molte persone che si trovavano su un treno diretto ai campi di concentramento. Nel filmato RAI a lui dedicato abbiamo visto anche l'incontro, a distanza di anni dall'accaduto, tra il signor Ercole Faccia e uno dei prigionieri salvati; questo è stato sicuramente il momento più emozionante.

Silvia Petrossi 3 L

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Lezioni STIMOLANTI Il 27 gennaio, Giornata della Memoria, la classe prima F ha parlato e ha visto un film sulla storia di Anna Frank.

La professoressa ci ha fatto scrivere su una foglia disegnata da noi un pensiero per Anna; lo abbiamo scritto su una foglia perché la professoressa ci ha raccontato che Anna Frank spesso osservava un albero dalla sua finestra e, ora che la sua casa è diventata un museo, i turisti scrivono dei pensieri per lei su un grande albero virtuale. Abbiamo anche letto e registrato delle frasi tratte dal diario di Anna Frank e un nostro compagno di classe le ha registrate in una presentazione. Si chiama “giornata della memoria” perché bisogna sempre ricordare che ci sono state milioni di vittime innocenti e che molti hanno sofferto a causa delle persecuzioni dei nazisti e dobbiamo fare in modo che ciò non avvenga più.

Siria Pannunzi e Elena Tenna Prima F

La lezione che mi è piaciuta di più e mi ha interessato di più è stata quella per la festa della Liberazione. Mi ha interessato soprattutto leggere le lettere di alcune persone che hanno dato la vita per l'Italia. Mi è piaciuto soprattutto per come ce l'ha fatta fare la professoressa, cioè ci ha fatto leggere delle lettere di queste persone ad alta voce e ha fatto unire dal mio compagno di classe Francesco le nostre voci. Ci ha spiegato, poi, che cosa è successo in Italia il 25 aprile 1945 e ho trovato le sue spiegazioni molto interessanti. Con questa lezione ho imparato il senso della vita e ho capito che bisogna lottare per il bene del nostro paese.

Gabriele Giorgi Prima F


STORIA DI UN GARIBALDINO, MIO

QUADRISAVOLO.

Un estratto del lavoro con cui Silvia Petrossi della classe 3 L ha partecipato al concorso:

'Tutte le strade portano a Roma'. Conosciamo il cavaliere Ilario Porta nelle parole di Silvia, sua nipote.

Ilario Porta (Orbetello, 27 giugno 1838 Roma, 16 febbraio 1926) è stato un garibaldino maremmano che ha partecipato alla spedizione dei Mille, mio quadrisavolo. Il cavaliere Porta ha partecipato anche ad altre campagne di indipendenza guadagnando ben dieci medaglie. Fu sempre a fianco del suo generale, l'eroe dei due mondi, di cui era portaordini. Nel 1925 fu nominato Cavaliere della Corona d'Italia e trascorse gli ultimi anni a Roma tra i suoi cari in Via Tiburtina 120; è sepolto al Cimitero del Verano. Il giovane orbetellano, di professione cocchiere, spinto da spirito patriottico, appena conosciuto l’arrivo del Generale a Talamone il 9 maggio 1860, decise di arruolarsi a soli 22 anni e, in compagnia di alcuni compaesani si portò a Porto S. Stefano dove il 9 maggio si imbarcò sulla motonave Lombardo, comandata da Nino Bixio. Combatté anche nella Battaglia di Mentana (3 nov. 1867), per la liberazione di Roma condotta dai volontari di Garibaldi con lo scopo di conquistare Roma e che vide le truppe di Garibaldi sconfitte dalle truppe

Pontificie e Francesi. Dopo la spedizione dei Mille il Cav. Porta fu invitato a moltissimi eventi e congressi di commemorazione, famoso quello del 1923 dove a Torino, su invito della Regina Margherita partecipò ad una riunione dei pochi reduci dei mille, sfociata

in

commovente

un

incontro

con i pochi compagni rimasti

di

epiche

battaglie. Il 9 maggio 1915 il municipio di Quarto dei Mille concesse al cav. Porta la cittadinanza onoraria, accompagnata da una targa ricordo, in occasione dell’inaugurazione del monumento innalzato ai Mille sullo scoglio fatale.

Silvia Petrossi 3 L

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L’importanza della Memoria per non dimenticare

FINO A QUANDO LA MIA STELLA BRILLERÀ “Mi ha colpito il ricordo dell’inizio del dramma: 1938 - Perché non posso più andare a scuola, papà?” - Perché sei ebrea…sono le nuove leggi” - Che cosa significa, esattamente, che siamo ebrei, papà? “Abbiamo letto il libro e visto lo spettacolo in streaming, messo in opera al Teatro Stabile di Padova: NON LO DIMENTICHEREMO! Ha toccato il cuore e scolpite quelle emozioni nel profondo dell’animo di ciascuno di noi! ***************************************** “Aprire il baule dei ricordi può essere doloroso e dolce, contemporaneamente: anche per Liliana! Mi ha colpito questa riflessione in particolare: - I ricordi stanno dentro le persone, nascosti, come dentro una scatola, grande, sempre più grande man mano che cresci. La scatola sta poggiata da una parte dentro di noi. Certe volte la apri, rivedi, risenti, riannusi, riascolti. È come se ognuno di noi, con la scatola aperta, potesse rivedere tutte quelle cose che gli hanno attraversato la vita…ci sono persone, cose, emozioni, rumori…ci sono le parole e ci sono i silenzi. Anche quelli che ti tolsero il fiato cosa c’è di dentro i ricordi Ecco come hoChe cercato rappresentare i ricordi di di Liliana Segre? Liliana”

Nessuno ha mai risposto a questa domanda! ...e nessuno riuscirà MAI a rispondere!! *****************************************

“Mi rimbombano nella testa quelle parole, quando Liliana riesce a tornare casa: nonno Alfredo vuole consolare Liliana, le dice: “Hai visto ciò che nessuno dovrebbe mai vedere, tu hai visto il male” “No, ti sbagli, io c’ero dentro!” E non aggiungo altro! *****************************************

“Liliana mi ha mostrato il valore della vita che sta tutto in quel:

“IO VOGLIO VIVERE” che, come una stella cometa, l’ha guidata fuori da Auschwitz” VOCI dal CUORE… dei ragazzi della 3E


Una giornata speciale per NON DIMENTICARE In occasione della Giornata della Memoria, il

27 Gennaio,

le classi terze della

secondaria, nell'ambito di un Progetto del Comune di Roma per cui la nostra scuola è stata vincitrice di un bando, hanno preso parte a due lezioni in videoconferenza tenute dal Prof.re Caviglia, storico della Fondazione Museo della Shoah

Nei plessi della Scuola Secondaria, inoltre, è stata ospitata tra fine Gennaio e fine Febbraio la Mostra itinerante

”La Razzia - 16 Ottobre 1943", che la nostra scuola ha deciso di accogliere

nell'ambito del Progetto della Memoria. La mostra, composta da 32 pannelli, è stata visitata dalle classi quarte e quinte della primaria e dalle classi della secondaria


Venne il 16 Ottobre e scappassimo tutti. Fu un macello. Raimondo Di NERIS

“…

le

foto

dei

bambini,

puri,

innocenti,

sorridenti, sono quelli che maggiormente hanno fatto tornare alla mente una domanda: “PERCHÉ?” Una voce della 3E

Anche noi della IIE abbiamo visitato la Mostra “La razzia”, ci siamo molto interessati ed abbiamo fatto ricerche e scoperte su quegli…ANNI BUI! In particolare, facendo un approfondimento sui GIUSTI tra le NAZIONI, abbiamo appreso dell’iniziativa del Comune di Roma: La MATTONELLA del CIVICO GIUSTO


…contro il

MURO dell’INDIFFERENZA Una mattonella da apporre ai portoni dei condomini dove sono stati nascosti e salvati dai rastrellamenti gli ebrei, e i perseguitati politici braccati dai nazifascisti. Un CIVICO GIUSTO con un QRcode in grado di raccontare, scansionandolo con un device, LA STORIA "BUONA" CHE SI È CONSUMATA FRA QUELLE MURA La prima mattonella che "segna e riconosce" le case di chi non si voltò dall'altra parte, è stata incastonata in viale Giotto 24, a San Saba, in occasione della Giornata Europea dei Giusti. Qui, nell'ottobre '43, BRUNO FANTERA e sua madre nascosero e salvarono la famiglia ebrea di Gino Moscati, guardiano alla Sinagoga, in fuga dopo il rastrellamento del Ghetto .

L'opera, la mattonella simbolo del Civico Giusto, è una scultura in bronzo realizzata dall'artista DANTE MORTET, delle dimensioni di un consueto numero civico, rappresenta UN CARRUBO, simbolo di fertilità e solidarietà iscritto all'interno di una casa stilizzata con incisa la città di riferimento. Dai ragazzi e dalle ragazze della IIE


Giornata della MEMORIA

Classe III D - Primaria


…sfogliando il GRANDE LIBRO dell’anno scolastico …scopriamo che anche quest’anno abbiamo festeggiato il NATALE

Non è mancato il MERAVIGLIOSO PRESEPE di

all’esterno, per permettere a tutti di poterlo

Vittorio, che senza perdersi d’animo, nel

ammirare!

rispetto delle norme per emergenza sanitaria, ha allestito il suo – e nostro – CAPOLAVORO

Grazie, Vittorio! Tutta la Scuola Angelica Balabanoff

Con la speranza di tornare presto a festeggiare il NATALE TUTTI INSIEME come solo alla BALABANOFF sappiamo fare!


Settimana dello STUDENTE Anche quest’anno la SETTIMANA dello STUDENTE è stata ricca di attività!

“Gira la ruota” e una nuova emozionante attività si concretizzerà!


«La natura dipinge per noi, giorno dopo giorno, immagini di infinita bellezza». John Ruskin

Il nostro giardino è... UN’OPERA d’ARTE A primavera non c'è niente di più bello che veder fiorire la natura a nuova vita; il nostro giardino della scuola Primaria ci regala una tavolozza di colori che ogni giorno si offre ai nostri bambini e bambine. Noi insegnanti ce la mettiamo tutta per insegnare loro che sono e saranno sempre i "custodi" di tanta bellezza.

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La Giornata Mondiale della Terra RICORDA QUESTA DATA: 22 APRILE! La Giornata Mondiale della Terra è una manifestazione internazionale per la sostenibilità ambientale e la salvaguardia del nostro pianeta. La ricorrenza nasce in America ed è alla sua 51esima edizione, cade sempre il 22 aprile e ha come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti di una serie di emergenze ecologiche. Nel 2021, in cui si è celebrata la 51esima Giornata della Terra, l’obiettivo è:

Classe 3E

___________________________________________________________________________ UN ALBERO PER IL FUTURO Il giorno 6 maggio nel plesso Balabanoff sono intervenute due rappresentanti dell'Arma dei Carabinieri della Biodiversità per illustrare il progetto nazionale "Un albero per il futuro" alle classi partecipanti: 1D e 2C della scuola media e 1C della scuola primaria. E' stata una buona occasione per sensibilizzare le giovani

generazioni al rispetto e alla cura dell'ambiente e in tale ottica sono state messe a dimora alcune piante autoctone: due ginestre, due ornielli e una sughera. Il progetto triennale prevede anche visite ai parchi naturali gestiti dall'Arma e incontri di esperti a scuola su tematiche ambientali.


Per …BalabaGREEN La classe IIE e IIC con le mani …in pasta continuando il progetto, promosso dal Comune di Roma, di cui la nostra scuola ha vinto il bando: IL VERDE a scuola

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“Buon lavoro anche a te, lombrichetto, AMICO della nostra CASA!” Classe IIE e IIC


L’amico della natura Durante la settimana dello studente, a febbraio, nell’ ora di tecnologia, siamo andati a pulire il giardino della scuola. E a un certo punto mi è venuta un’idea: perché non fare, nel nostro piccolo, un progetto per rispettare e rendere più bello il nostro giardino? L’ho subito detto alla professoressa di sostegno e insieme abbiamo trovato un nome per questo progetto: “L’amico della natura❤”. A questo punto dovevamo proporre l’idea alla preside. Dovevamo andare in quattro, i due rappresentanti di classe, io e una mia compagna, ma alla fine metà della classe è venuta con noi. La preside ha apprezzato molto la proposta tanto che ne ha dato comunicazione a tutta la scuola, addirittura sul sito della scuola! E così abbiamo iniziato. In che consiste questo progetto? L’idea è semplice: non buttare le cartacce della merenda per terra ma in una busta che avremmo consegnato noi una volta a settimana a tutte le classi. Per consegnare le buste, in classe nostra si fa a rotazione, due per volta. Non tutte le

classi hanno aderito a questo progetto ma, piano piano, stiamo riuscendo a far diventare il giardino della scuola bellissimo e pulito. Per ora va bene così; l’anno prossimo continueremo e lo esporremo alle nuove prime. Sono convinta che vivere in un mondo pulito renda ogni cosa migliore e, se ognuno fa la sua parte, costa poca fatica e può anche essere divertente!

Cecilia Paoletti, 1 C

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Proposte per una scuola migliore

a cura della IIA

1) Una maggiore manutenzione del giardino e delle

8) una mensa ordinata e pulita dove poter mangiare in

facciate dell’ambiente scolastico

modo salutare

2) Corsi, laboratori e progetti extra per far

9) un tablet a studente con libri elettronici e app

aumentare l’apprendimento scolastico

attaccati ai tavoli

3)

Aule

più ampie

per

far

in

modo

che

i

10) Bagni più grandi

professori/ragazzi abbiano più comodità per potersi

11) un’area ristoro per fare merenda

muovere in modo adeguato e tranquillo

12) Più insegnanti e supplenti

4) Una sala infermeria per prevenire ogni situazione

13) Per migliorare la scuola italiana, metterei meno

5) un armadietto per ogni alunno in modo di poter

verifiche la settimana; ma non perché non mi va di

diminuire il peso della propria cartella scolastica e

studiare, ma perché ci sono troppe verifiche tutte

poter tenere il proprio materiale in ordine senza

insieme e va a finire che non ne fai nemmeno una

perderlo o scambiarlo con altri compagni

bene. Per raggiungere questo obbiettivo farei

6) ridurre lo spreco nel mondo partendo dalle scuole.

verifiche anche all’inizio dell’anno.

7) un ampio spazio dove potersi divertire e giocare in

13) Lo stato dovrebbe mettere a disposizione più

sicurezza.

soldi per i laboratori e per comprare attrezzature


scolastiche come armadietto e materiali per le aule di informatica, scienze, arte e tecnologia e per le palestre. 14) I paesi con maggiori disponibilità economiche dovrebbero mettere dei soldi a disposizione dei paesi più poveri. 15) Andrebbero stanziati anche dei soldi per le famiglie più in difficoltà per l’acquisto dei libri 16) Spero che un giorno arriveremo tutti ad avere un’istruzione completa. 17) Far sì che non si riduca tutto alla memorizzazione delle informazioni da studiare ma anche alla pratica. Quindi incrementare un po’ in tutte le materie un’ora di pratica. 18) Sarebbe bello se i professori prima di inserire una verifica, orale o scritta, all’interno dell’orario settimanale si parlassero, per far si che poi la settimana non risulti soffocante. 19) Credo che piacerebbe a tutti gli alunni avere tutti i docenti in grado di comunicare e aiutarli. Questa cosa si potrebbe realizzare facendo dei “colloqui” per capire se ne sono in grado. 20) Acqua pulita e maggiore igiene nei bagni: secondo me questo punto potrebbe rivoluzionare la vita scolastica rendendola più comoda e piacevole, senza dover portare il materiale igienico da casa. Sarebbe anche apprezzato che i lavandini e i Wc venissero puliti meglio, che aggiustassero porte e finestre, che istallassero nuovi lavandini con opzione caldo / freddo e che sostituissero i termosifoni con altri più funzionanti e puliti. Questo è per rendere la scuola un posto migliore e più accogliente per noi ragazzi. 21) Ci sono tante cose che aggiungerei alla scuola italiana: Delle materie formative come educazione sessuale Digitalizzazione e progresso negli strumenti che si usano nelle scuole Fare più cose a scuola invece che a casa quindi diminuire i compiti per il giorno dopo Dei club o delle materie a scelta in modo facoltativo Piccoli festeggiamenti ad inizio e fine anno L’insegnamento della lingua dei segni La sensibilizzazione per i diritti di tutti per i corsi estivi ventilatori e/o condizionatori

22) secondo me in ogni paese deve essere presente una scuola sicura e con insegnanti capaci di fare il proprio lavoro. presenza di scuole private, pubbliche e sicure per ogni bambino di ogni paese. offrire materiale di studio (libri, penne, matite ecc.) ai più bisognosi. avere docenti che aiutano e socializzano con i bambini in modo istruttivo. 23) Secondo me nelle scuole non dovrebbero starci le interrogazioni e ne le verifiche e nemmeno i compiti perché i bambini, secondo me, quando escono da scuola dovrebbero essere liberi di fare quello che vogliono e i compiti dovrebbero farli a scuola. Invece per le elementari le mense dovrebbero migliorare il cibo perché secondo me non è buono. 24) Un obiettivo che vorrei venisse raggiunto dalle scuole d’Italia sarebbe rendere le scuole un pochino più grandi, così ci potrebbe essere spazio per più bambini. Vorrei anche che venissero aggiunte delle borse di studio, così magari i bambini poveri possono andare a scuola ed imparare cose nuove. Poi vorrei venisse aggiunto più personale, più collaboratori, più professori. Vorrei anche aggiungere più corsi extrascolastici, magari quello di scrittura, imparare l’inizio di una carriera da dottore, e sarebbe bello anche aggiungere

un

corso

di

investigazione,

magari

facendo anche delle prove e risolvendo enigmi scoprendo chi è il colpevole. Questo è quello che vorrei venisse aggiunto alle scuole, so che magari alcune cose sono impossibili da realizzare, però io ci spero, e se raggiungeremo questi obiettivi in un possibile futuro, sarò felice per i ragazzi del futuro! P.s. Mi piace scrivere, mi sono fatt@ prendere un po’ la mano


Poeti si nasce… I mestieri del futuro IL DOTTOR PASTICCIERE

L’ingegnere galattico

Il dottor pasticciere fa carriera,

L’ingegnere galattico

lavora da mattina fino a sera. Un goccio di medicina qua e là

progetta un attico nessuno lo fermerà,

e l’impasto è pronto…voilà!

città e città costruirà.

Nel forno molto tempo cuocerà

Lo spazio attraversa svolta e prende la traversa. Una città deve costruire senza riposo per non fallire. E se volete approfondire potete iniziare a gioire. Presto scopriremo perché dalla Terra ci trasferiremo e l’ingegnere galattico aiuterà a creare una nuova realtà. Sofia Giorgi Gargano 1D **************************************** L’ingegnere robotico In un prossimo futuro l’uomo avrà una nuova meta e molti robot vivranno con noi sul nostro pianeta. Sapranno leggere, costruire, giocare e di sicuro dovranno mangiare. In giro andranno e molti compiti avranno, saranno nostri amici e ci aiuteranno. Ma prima o poi si guasteranno e di un “dottore” necessità avranno. Sarà l’ingegnere robotico che li visiterà e con strumenti particolari li controllerà. Tra mille programmi complessi il bag scoprirà e al loro funzionamento lui provvederà. Così il nostro amico robot da noi tornerà e molte ore di gioia ci regalerà. Matteo Bartolini1D I.C

ma quando uscirà una bontà sicuramente sarà. Apre il negozio e c’è già la fila. Pronto a faticar Egli inizia a contar: uno, due, tre, quattro… Ecco a te e avanti un altro. Cinque, sei, sette e otto Vieni avanti e gustati un biscotto. Nove e dieci son rimasti per voi son pronti gli antipasti. Bambini guariti in tutto il mondo grazie al dottore ora corrono giocando, rimettiamoci al lavoro domani è un nuovo giorno! Un dolce saluto al pasticciere perché per lui aiutare è un vero piacere! Rossana Alessandroni 1D


Il rivenditore di macchine

Un nuovo cliente è già

e ogni singolo insetto

volanti Io le macchine volanti vendo

arrivato, sono pronto a riceverlo nel

assaporare in un ristorante così moderno

non sono normali, stanne pur

mio salone amato.

dove i robot lavorano al loro

certo.

Dimmi pure il colore: grigio,

interno.

Se vuoi volare vieni da me il miglior prezzo farò proprio

rosso, bianco o blu ed io la personalizzo come la

È famoso per il suo modo di cucinare

a te!

vuoi tu.

e son certo che tutte le sue

Felice tu sarai e grazie a me volare finalmente potrai. Guardare tutti dall'alto sarà un vero incanto. Io sono il rivenditore di

Francesco Patarino 1D ************************* LO CHEFLUMACH Lumache e grilli

macchine volanti

lo cheflumach cucina con i fusilli

e per il pagamento accetto solo contanti.

e verdure molto salutari.

fatti con farina ai cereali I suoi clienti nuovi piatti son pronti ad assaggiare

pietanze vorrai assaggiare. Bè, che dire? Ogni piatto è un capolavoro e di certo il suo non è un comune lavoro. È uno chef alternativo, curioso e molto creativo. Anna Folcarelli- Giorgia Proietti 1D

Poesie a tema libero Classe 1^ I Poesia bestiale Fantasia

A lui (Noemi Bravi)

(Camilla Marconi)

(Alessio Trotta) Come un rinoceronte che scala un monte.

Per scrivere una bella poesia ci vuole un po’ di fantasia. Con matite e colori in mano, coloriamo come vogliamo. E raggi di sole illuminano il

… il mio papà Chissà dove starà. Sempre a lavorare nonostante vada a rischiare perché con questa pandemia

paesaggio,

forse nessuno si potrà

come un quadro di Caravaggio. Così con un bel disegno

salvare. Per non farmi mancar niente

che volteggia nel suo palco. Ora cerco un animale

accanto, la poesia apparirà d’incanto.

Lui continua ad andare in mezzo alla gente. … il mio papà

Che non faccia male Per finire questa poesia bestiale.

L’amore (Massimo Romano Cedroni) C’è chi dice “non è giusto”, chi discrimina e va all’insulto.

Mi protegge ovunque siamo E per questo io lo amo, Questa poesia la dedico a lui Che per sempre il mio eroe

Io, invece, sogno un mondo

resterà.

migliore Dove ognuno ama chi vuole, perché, quel che conta, è l’amore.

Come una balena che nel mare sembra un’altalena. Come un pitone reticolato forse da tutti stimato. Come un falco

Halloween (Samuel Gelsomini) Halloween è una festività che a tutti quanti piacerà. Si fanno dolcetti e scherzetti a volontà Di notte ci si traveste e di giorno ci si sveste


Al mio migliore amico (Davide Surico)

L’odio (Diego Messina) L’odio è una delle brutte

Al mio migliore amico Che quando sto con lui

emozioni e ti porta a fare brutte azioni.

mi strappa un sorriso. Gli voglio un mondo di bene.

Dell’invidia, l’odio è frutto e ti porta ad un lutto,

Senza di lui sarei perso

veramente molto brutto.

come un naufrago disperso.

Chiotti chiotti ti fanno provare

Tu sei la luce che nel buio si riproduce. Vorrei fossi mio fratello, così ogni giorno sarebbe più

cose che non avresti nemmeno potuto immaginare, ma poi l’amore li sconfigge e l’odio mai più li affligge.

bello. **************************** Giornata limpida

L’inverno

I Draghi (Andrea Mulas) Li vedi che volano

(Flaminia Speranza) Nel limpido stagno due anatre facevano il bagno,

e non capisci cosa sono. Li guardi negli occhi, e credi siano orchi.

(Sara Laurenti) E finalmente arrivò l’inverno, con sciarpe e guanti,

sul ramo del pino si riposava un tenero uccellino. L’aria era fresca e pulita che si sentiva l’odore di margherita.

Con quelle squame affumicate e i denti affilati come rasoi,vieni bruciato dal fuoco, come la cena del cuoco. Con quella puzza di carbone,

Nel cielo azzurro e calmo volavano insetti soltanto. E quando la notte arrivò, il silenzio calò

che ancora sento nel nasone. Parlo dei draghi, e se li vedi, non esitare, e inizia a scappare.

fa troppo freddo me lo sento! Porta freddo e gelo, temperature basse e aria greve che fa danzare la fredda e bianca neve. Gli uccelli migrano. Marciano verso paesi caldi Volando e facendo molti balli.

Sulle orme di…

“L’amore” L’amore è come un vento, Un vento che non smette mai di soffiar È come un oceano dove senti d’annegar È come la stella che risplende anche di giorno La melodia che viene dal profondo È come l’alba di un giorno di gloria È come un urlo di vittoria È il primo cinguettio vicino Che sento svegliandomi al mattino È come l’arcobaleno con un colore in più Che rappresenta la più splendida virtù È la montagna che tu devi scalare È il fiore che aspetta di sbocciare È un pozzo profondo di brillio Dove un giorno son caduto io È come una luce di speranza Che trovo in una splendida ragazza Ma è pure quello che non ho mai avuto io. 1^AGabriele Milita

…Federico Forlini II F Se fossi er foco, me spegnerebbero li pompieri; Se fossi l’acqua, ar mare più nessuno; Se fossi er vino, astemio uno pe’ uno; Se fossi er tempo, m’avrebbero fermato ieri. Se fossi er Papa, purtruoppo sarei ateo, e li cristiani a Buddha chiederebbero aiuto; Se fossi l’imperatore, a molti ‘n sarei piaciuto, e m’avrebbero messa a di’ er meteo. Se fossi la morte, a tutti vita eterna; Se fossi la vita, tutti se vorrebbero suicidare, pure se de sordi ce n’avessero ‘na cisterna. Se fossi ma stesso, qualcosa la farei, che pur de ‘n fa’ ‘na vita scherna li piedi ar foco butterei.


Piccoli poeti…CRESCONO! In VD SONO FELICE SE VINCO, SONO TRISTE SE PERDO; MA LA GIOIA DI STARE E GIOCARE CON I MIEI AMICI È PIU' FORTE DELLA SCONFITTA CONTRO I NEMICI. ESSERE FELICI È UN SENTIMENTO BELLO CHE MI AIUTA AD ALLONTANARE I PENSIERI BRUTTI DAL MIO CERVELLO. PER QUESTO DICO A TUTTI DI ESSERE POSITIVI E DI CREDERE NEI VALORI VERI E SEMPLICI DELLA VITA.

Matteo Sinibaldi LE ELEMENTARI

di trovare un pezzettino di quel

Le elementari sono una cosa speciale che capita solo una volta nella

Caduta libera!!! Emma aveva dieci anni e viveva a Roma.

razzo l ‘avrebbe fatta diventare molto famosa ma si accontentò di

vita. Io in questi anni sono cresciuta, cambiata, sono come un'altra persona sono diventata GRANDE!

Emma andava sempre a prendere il giornale in edicola per il padre. Prese il giornale e si mise a leggerlo, c’era scritto qualcosa su un razzo cinese che stava

stampare le immagini del razzo per attaccarle al muro. Emma mise la sveglia alle quattro di notte ma non suonò. La mattina scoprì che il razzo era

E' un'esperienza bellissima, indimenticabile e quando arrivi alla fine non vuoi più andare via. Spero di rivedere i miei amici

cadendo dallo spazio ma lei non ci capiva molto, quindi senza preoccupazione tornò a casa.

caduto nell’Oceano Indiano e nessuno si fece male e fu felice anche se non diventò famosa. Iris Pietroiusti

alle medie oppure qualche

uscirci

Aveva mille pensieri nella testa e decise di voler capirci di più,

insieme non vedo l'ora anche di fare nuove amicizie.

quindi prese il suo taccuino e la penna e pedalò tutta la giornata

Il suono Mi affaccio al balcone e sento: gli uccelli che cinguettano: cip,

guardando il

cip;

La fine dell' anno scolastico Cinque anni son passati,

cielo fino alla collina. Verso sera vide una luce bianca era il razzo che si

le auto che passano: brum, brum; il vicino che parla: bla, bla;

velocemente son volati,

stava avvicinando all’atmosfera.

Il vento che soffia: frush,

tante materie abbiam studiato

Dei giornalisti chiedevano delle

frush;

e anche la DAD abbiamo provato. L’anno ormai è quasi finito, niente compiti o un libro estivo. E tra un po’ ci lasceremo,

informazioni sul razzo ad un signore che sicuramente era un astronauta, allora si avvicinò per sentire cosa dicessero e scoprì molte cose sul

le urla di mio fratello: AAAAAAA; Il razzo cinese che arriva: fffffffffff; mio padre che ride:

ma magari ci rivedremo.

razzo:

ahahahahah!!

Alle medie noi andremo, chissà se ci divertiremo… Noemi Tirelli

quello si chiamava Lunga Marcia e le probabilità che colpisse l’Italia erano minime. Tornò a casa stanca e delusa

volta

YLENIA LEONE

perché l’idea

Emma Pelullo 5D


L’ ultimo giorno delle elementari

La natura

L’ ultimo giorno delle elementari, saluti i compagni e gli amici più

Da un maestoso albero a un pratico tavolo,

cari. Chiedi a tutti, ma non lo sanno,

da un umile spiga a un gustoso panino,

come sarà il prossimo anno.

da un grappolo d’uva

Hai tanta ansia e molta paura,

a un pregiato vino.

e non ti senti più sicura. E in un mare di lacrime saluti compagni e maestre, e pensi com’è passato veloce

La natura ci aiuta... aiutiamola. Giulia Gabbrielli **************************** DALLA 5 ALLE MEDIE

l’ultimo quadrimestre. Scoccano le due, l’ultimo addio, per l’ultima volta senti di quella

OH… QUINTA ELEMENTARE! QUEST’ESTATE TI PORTERO’ AL MARE.

campanella il tintinnio. Caterina Rossi ****************************

I COMPAGNI CHE LASCERO’ CON AFFETTO LI RICORDERO’ CON TUTTI CI RIVEDREMO IN

Coltiviamo le regole Mantieni la distanza, non troppi in una stanza. Lava le mani, pensa al tuo domani.

PRIMA MEDIA ED E’ UNA COSA MOLTO SERIA! SEDUTA SU UNA SEDIA AVRO’ UN’OTTIMA MEDIA!

Misura la temperatura, non uscire con l’ armatura. Non scambiare oggetti con altri soggetti. Tutti insieme

LE MIE CARE MAESTRE SALUTERO’ DALLE FINESTRE E I MIEI NUOVI PROFESSORI SCOPRIRO’ COME TESORI! FLAVIA CASTELLUCCIA

coltiviamo un seme. GIULIA GABBRIELLI

LA RABBIA La rabbia ti rinchiude in una gabbia Vedi tutto nero e il cielo non è più sereno Non ti riesci a controllare e ti sembra di scoppiare La vista ti si appanna e il fiato ti si affanna Hai troppi pensieri nella mente e ti senti bollente Vorresti scomparire da quel luogo e non sai più qual e il tuo ruolo. Iris Pietroiusti

Sulle orme … …delle TERZINE DANTESCHE della classe 2H


LA PRIMAVERA

Tramonto sul mare

La primavera bussa alle porte si vede dagli alberi in fiore

1 A – Osservo concentrata l’orizzonte 2 B – mentre il sole si tuffa nel mare

ecco il vento non tira più forte Ogni albero emana il suo odore

3 A –il suo riflesso mi bacia la fronte 4 B – vidi una lunga nave passare

le giornate lunghe e molto assolate riscaldan tutti col loro calore

5 C – il cielo si tinge di un bel rosso 6 B - La notte buia sta per arrivare

e sarà il tempo di abbuffate

7 C - Sento l’odore del mare addosso

con i meloni i gelati e cocco

8 D - la mia testa torna al presente

le giornate saranno spensierate Daniele Antinoro 2H ********************************************** LA DAD

9 C – e il mare è diventato mosso. Melissa Cecchetti 2H ********************************************** L’ESTATE

Da quando sono in dad nulla và lezioni e tante interrogazioni ci vuole tanta buona volontà

Momento con più libertà dell'anno arriva quando ne hai più bisogno mi spiace in me c’è un grande affanno

lo facciamo con buone intenzioni sper tutto questo presto sparirà ci vorranno tante benedizioni

ma l’estate è sempre un mega sogno spiaggia, sole, amici, felicità dal brutto anatroccolo al bel cigno

tutto tornerà alla normalità in presenza faremo le lezioni torneremo a scuola quando si potrà Riccardo Carbone 2H **********************************************

tanti costumi per la mia fisicità dove ti levi un grosso macigno ebbene l’estate è questa con questi ricordi da tenere in uno scrigno Alice Cassano 2H

TERZINE DANTESCHE: …Un incubo per tutti Un dì rimanemmo tutti a casa tutti reclusi dentro quattro mura senza uscir e con la mente sfasa. Moltissimi malati senza cura,

********************************************** CASOLARE Noï, andando su per la collina quella calda mattinata di agosto trovammo una strada molto carina

dentro un letto a rischiar la vita lottando contro una malattia oscura

che portavä in quel grazioso posto da lontano pareva un casolare

Sperando un dì di riveder l’uscita. Medici e infermieri sotto pressione solcando una strada sempre in salita

che, circondato da quel grande bosco offriva una vita particolare a chi në era il solo padrone

senza trovar alcuna soluzione col volto coperto da mascherina

peccato che non si poteva entrare. LORENZO CICI 2H

ed il viso senza alcun espressione. Questa malattia alquanto assassina scomparirà se collaboreremo

********************************************** DIECI PICCOLI INDIANI Dieci persone ignote tra loro-A

e la vittoria sarà più vicina. Damiano Bordi 2H **********************************************

Accettan l’invito d’un sconosciuto-B Che l’invita su un’isola d’oro.- A Non sanno che c’è un pazzo astuto-B Pronto ad ucciderli uno ad uno-C Che tiene un piano molto arguto.- B

UN ANNO FA

Elisa Cavarischia 2H

Ohibò, già un anno è passato A da quella strana chiusura mondiale B io sono ancora rattristato A è stato ahimè un tempo epocale B con i fiori di un brutto colore C purtroppo era una cosa reale B A ripensarci era un orrore C rinchiusi a casa a far niente D con dentro un fortissimo dolore C

Ed una voce incolpa ciascuno-C D’aver compiuto un crudele assassinio-D Anche se tranquillo è stato ognuno.- C Si compie un enorme abominio-D E ogni persona viene uccisa-E Per le strofe d’un filastrocchinio- D Arianna Di Giuseppe 2H


Se vuoi...devi Se vuoi un cagnolino, per forza devi A prendertene cura non lo lasciare B

La pandemia globale All”inizio del cammin di mia vita

esci fuori per passeggiate brevi A con lui e portalo fuori a giocare B

mi ritrovai in un lockdown oscuro B che toglieva la libertà in nostra vita A

se tu non puoi portarlo in vacanza C trova qualcuno che lo può curare B

che in mezzo a quel periodo oscuro B di sintomatica pandemia globale C

ma tu la sentirai la sua mancanza C

il cielo sembrava sempre scuro

non arrivare ad abbandonarlo, D

non c”era più un mezzo stradale

tienilo con te in ogni circostanza C GiuliaMantua 2H ********************************************** IL VIRUS IN ITALIA

però la natura pareva più pulita D con meno inquinamento globale C Matteo Schinzari 2H **********************************************

Quando il virus in Italia arrivò, subito a casa dovemmo chiuderci e la noia dentro noi penetrò.

LA PANDEMIA Siamo tutti ancora in pandemia, tutto il giorno con i miei fratelli

In estate potevamo svagarci, però con piccole limitazioni che non sono bastate per salvarci.

come è cambiata la vita mia. Ci vien voglia di essere ribelli, tutti i giorni video lezioni

Ora stiamo nelle abitazioni ad aspettare dei miglioramenti e facciamo le videolezioni. Gabriele Passeri 2°H

per rilassarci di scacchi duelli. a merenda gustosi ciambelloni, poi compiti, libro, videogiochi, ma io sogno mare e ombrelloni. Riccardo Pietroluongo 2H

**********************************************

A

B C

********************************************** La Rabbia Quando dall’alto ti affacci allo spalto A E te li vedi aggrappati agli scranni B Ti viene voglia di farlo, quel salto A UN VIRUS SPAVENTOSO Un virus spaventoso è nel mondo le persone vicine infetta causando un dolore profondo. Sembra di stare in una gabbietta perché di casa non si può uscire. Si risolverà tutto senza fretta. Le mani si devono ripulire e il distanziamento rispettare se il virus si vuol prevenire. La nostra vita ha fatto cambiare tutti hanno riempito il carrello negozi son andati a svuotare. Ci sono eroi senza un mantello lottano per un futuro migliore. Han sul loro camice un cartello. Facendo ai pazienti un gran favore li salvano da questa situazione. Han un nome, si fan chiamar “dottore”. Luna Rosan 2°H **********************************************

Come una bomba innescata da anni B Un’esplosione deflagra impietosa C È la tua rabbia che vuole far danni B Ma sono sogni lo sai, non è cosa C Puoi solo andartene e dar fallimento D Che la politica è ormai velenosa C Christian Ceci 2H ********************************************** Il tempo Le giornate sono piovose e son corte piovose o soleggiate è il tempo, tempo da non perdere a ogni sorte. Quando passavo a legger nel campo il tempo passava dalle mie mani era veloce diventando un lampo. Tempo passato in pensieri vani che si perse in un lungo ignoto attraverso pagine di bei brani. Tempo trascorso guardando il vuoto dalla stanchezza sentirsi svenire è stata una giornata senza voto Chen Cheng 2H


Haiku! …provaci anche Tu! Dalla classe IL “Tramonto” Primavera”

Al calar della luce

Le nuvole si muovono d’incanto il sole brilla

delle ali colorate sorvolano le case

l’aria è perfetta

di Damiano Grieco I L

di Elena Durante I L

Filastrocca della 1L ne sentirete delle belle: ecco a voi Giordano Bruni gioca e chiacchiera con alcuni Callea Emanuele lasciando in pace che sul suo banco si concentra e tace. Attenzione arriva Zoe Circelli alta e grande spaventa i monelli soprattutto D’Inverno Patrizio che di dormire ha il brutto vizio, ma non ha timore Elena Durante con la mano alzata ogni istante, forse rischia Fanfoni Mattia tenerlo fermo è pura follia! Ecco Federico Fiorentini l’artista con i suoi disegni scende in pista, tanto simpatica è Giulia Fusciardi sorride sempre quando la guardi, ma pessimista e seria ancora resta Ginevra Gentili che sempre protesta soprattutto quando Alessandro Giorda non riesce a saltare la corda e glielo insegna Grieco Damiano che usando la LIM gli dà una mano. Valerio Iacoponi appollaiato sembra sempre un po’ annoiato mentre La Penna di nome Beatrice fa lavoretti con colla e spillatrice, ma attenzione c’è Claudio Mancuso “arrivò tardi e poi mi scuso”, chiacchiera pure con Flavia Napoleone che vorrebbe tanto dargli un ceffone. Rayen Rehaimi il più sportivo para il pallone col tuffo da divo e sorprende pure Christian Rossi calmo e tranquillo con i pensieri scossi da Martina Sardelli la più snodata che vorrebbe fare una bella mangiata ciò che Sheila Screponi non vuole e nel veder l’abbuffata si duole insieme pure a Valerio Vignola vivace e allegro a casa e a scuola. Edoardo Vignoni chiuderebbe in tristezza ma noi non vogliamo e chiudiamo in bellezza!


Er lupo e ‘n agnello Er lupo e ‘n agnello Se beccano ar ruscello er lupo e ‘n agnello. Er lupo se mise ‘n arto e l'agnello più giù. Er lupo chiese:” Perché me ‘nsozzi l'acqua?” Ma l'agnello je rispose:”Nun è possibile perché l'acqua che bevo passa prima a te”: Er lupo infastidito ribatte dicenno:”Sei mesi fa hai sparlato de me”. Ma er piccolo agnelletto intimorito je dice che non era ancora nato. Allora er lupo aggiunse che era stato er padre e poi se lo magnò ingiustamente. Chi è più forte vole avè tutto puro ‘a ragione. Valeria Cocco Prima F

LA FILASTROCCA DEI NOMI FALSI ALTERATI Ecco la filastrocca dei falsi alterati, attento, son tutti scalmanati! Un grande lampo non sarà mai buono come un lampone, una grande calza non si mangia come un calzone; un piccolo posto non porta le lettere come il postino, una scarpetta col tacco non la può mettere un tacchino; un fumo puzzolente non si può leggere come un fumetto ma, soprattutto, un merlo piccoletto non si può tessere come un merletto! Classe IF


Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio ISTITUTO COMPRENSIVO “BRUNO MUNARI” Via C. Perazzi, 46 - 00139 - ROMA Tel. 06/87136922 Fax 06/87236301 C.F.97567140583 C.M.RMIC8B400C email RMIC8B400C@istruzione.it www.icmunari.edu.it

Roma, 24/05/2021 Oggetto: Concorso • "Poeti per il Futuro" - XXII^ Edizione - Anno Scolastico 2019-20 • "Poeti per il Futuro" - XXIII^ Edizione - Anno Scolastico 2020-21

Convocazione poeti vincitori La commissione incaricata dalla Biblioteca Scolastica Multimediale Territoriale "Via Rina De Liguoro" dell'I.C. BRUNO MUNARI, riunitasi per selezionare le poesie partecipanti al Concorso "Poeti per il Futuro" • XXII^ Edizione - A.S. 2019-20, è lieta di comunicare che quest'anno per il concorso del tema “GIRO- VERSANDO PER LA CITTÀ” • XXIII^ Edizione - A.S. 2020-21, è lieta di comunicare che quest'anno per il concorso del tema “DIVERSI MESTIERI DA IMMAGINARE PER IL FUTURO” ha selezionato I Giovani Poeti dell’ I.C. “Angelica Balabanoff” Gaia Di GIAMBATTISTA – 1E (Edizione 2019/20) Elisa D’ARPA 3A - (Edizione 2019/20) Anna FOLCARELLI- Giorgia PROIETTI - Classe ID (2020-21) Flaminia SPERANZA – 1I (Edizione 2020/21) La premiazione - il giorno 28 maggio 2021 alle ore 10:00. in modalità telematica La Commissione


Per l’Edizione 2019-20

The Winners are….

GAIA DI GIAMBATTISTA


SOGNO Sogno mestieri esaltanti Come i medici volanti, che curano i pazienti con un filetto d’erba tra i denti. Sogno mestieri esaltanti Per esempio giocolieri strabilianti, che fanno spettacoli con i palloncini che verranno presi dai bambini. Sogno mestieri esaltanti come domatori di api giganti, che le fanno girare intorno facendole lavorare tutto il giorno. Flaminia Speranza 1 I 2020-21 LO CHEFLUMACH Lumache e grilli lo cheflumach cucina con i fusilli fatti con farina ai cereali e verdure molto salutari. I suoi clienti nuovi piatti son pronti ad assaggiare e ogni singolo insetto assaporare in un ristorante così moderno dove i robot lavorano al loro interno. È famoso per il suo modo di cucinare e son certo che tutte le sue pietanze vorrai assaggiare. Bè, che dire? Ogni piatto è un capolavoro e di certo il suo non è un comune lavoro. È uno chef alternativo, curioso e molto creativo. Anna Folcarelli- Giorgia Proietti Classe ID 2020-21

LA CITTÀ DALLA MIA FINESTRA

Elisa D’ARPA 3A - 2019-20

Roma Mia Roma mia te voglio dedicà na poesia Una poetessa non me ritengo ma qui sto a dimostrà che a te ce tengo. Roma sporca e sgangherata non te scordà chi sei stata. A testa alta e con fierezza sfoggia tutta sta bellezza. Te prometto dar canto mio che mai te lascerà nell’oblio. lo romana infino ar core te rispetterà con grande onore. Mai na carta a tera butterà né mai sui muri scriverà. So convinta che con l’esempio Combatterà tutto sto scempio della gente maleducata che se dice rassegnata. Dar Colosseo ar Nasone non parlamo d’invenzione ma la storia è proprio vera che ogni altra città spera. Rimani sempre ospitale e mai nisuno te vorrà male. Fa che non sia un’utopia ma resta sempre Roma mia.

Gaia Di Giambattista -Classe IE - 2019-2


…SCRITTORI SI DIVENTA Chi viene e chi va

Cosa mi aspettavo dalla Prima media…e cosa ho riscontrato Tutto iniziò l’ultimo giorno di scuola primaria, in video lezione. Una piccola parte della mia classe diceva: “NOOH!!! Non voglio andare alle medie, voglio rimanere con voi!” E la maestra d'italiano rispose: “Anche se vi bocciassi, voi non rimarreste con noi.” Insistevano, ma invano. Nei giorni a seguire, spesso pensavo a quali compagni avrei avuto e in quale classe sarei capitato, al parco incontrai dei ragazzi che, chiedendomi che classe dovessi fare e sentito che sarei andato in prima media mi terrorizzarono dicendo che le medie sono un inferno e ti danno molti compiti, i professori sono cattivissimi e tutto è difficile. Io non diedi retta a ciò che dissero e li lasciai perdere, anche perché ho già mio fratello maggiore alle medie e per lui non è un inferno: riesce a fare tutti i compiti, andare agli allenamenti e uscire con gli amici. Ogni giorno che passava tutti sembrava non pensassero ad altro, mi dicevano: “Tra poco andrai alle medie!” e poi aggiungevano “Non sei felice?!” Io rispondevo sempre: “Si.” Ma dentro di me non ne potevo più di sentire sempre la solita frase e non bastava perché anche i miei genitori iniziavano:” L’anno prossimo devi studiare di più.” Ma io dico, è una congiura per terrorizzarci?! Per fortuna non esistono solo spine, ma anche i fiori cioè “se stai attento in classe a casa fai la metà del lavoro.” Pubblicano i componenti delle varie classi e… nooo! Mi hanno separato dal mio migliore amico… In quel momento devi reagire anche se vorresti morire: magari è il momento per fare nuove amicizie. Iniziò la scuola: il primo giorno non mi era sembrato di stare alle medie ma in una classe divertimenti e mi scordai completamente di tutto ciò che mi avevano detto sulle medie. Ovviamente ogni professore ha il suo modo di spiegare, ad esempio la professoressa di italiano ogni tanto fa una battuta, il professore di religione è un comico ma non fa altro che urlare, la professoressa di aritmetica e scienze è molto paziente e così via, ma è ovvio che tutti i metodi mi piacciono. In fin dei conti mi sento fortunatissimo a stare in questa classe ma continuo a chiedermi: perché tutti, se stai per iniziare le medie, si sentono autorizzati a terrorizzarti? Alessandro Crea, 1 C


Finalmente parlo anche io Orribili! Veramente orribili sono stati questi mesi di solitudine! Mi mancava così tanto illuminare i miei ragazzi della 3°C! Sentivo la loro mancanza ogni giorno che passava. Aspettavo con ansia il 14 settembre per rivederli e “riabbracciarli” con la mia luce! Quando finalmente arrivò il giorno, ero emozionatissima! La mia migliore amica campanella suonò e sentii tanti passetti insicuri arrivare. Eccoli, i miei cari, vecchi ragazzi! Ma… aspetta! Loro… non erano loro! Erano diversi, più piccoli, più bassi (almeno da quello che io potevo vedere dall’alto), ma soprattutto avevano una maschera sulla bocca, come… ma certo! Come ladri! Loro avevano rapito i miei ragazzi! Gliela farò pagare cara, molto cara… Infatti poco dopo arrivò la mia vendetta. I ragazzi non erano per niente bravi e non si ricordavano niente, né di matematica, né di storia… Così decisi che non si meritavano la mia luce. Mi spensi. Pian piano ero decisi di vendicarmi ancora più seriamente! Quando arrivarono per cominciare un nuovo giorno di scuola ero pronta, ma la mia amica, la prof. Catini, mi disse che loro non c’entravano niente e che i vecchi ragazzi se ne erano andati alle superiori. Non li vedevo dal mese di marzo e seppi che c’è in atto una pandemia, per questo loro erano rimasti a casa così a lungo e i sostituti avevano delle mascherine. Allora capii di dover accettare questa cosa. In fondo sapevo che saremmo diventati ottimi amici.

La plafoniera dell’aula 1C e…Marta Fabri, 1 C

*************************************************************************** Finalmente parlo anche io…ancora dalla 1C Era marzo quando la 3°media sezione C lasciò la classe per la quarantena del covid-19. Tutti i banchi e le sedie di quest’aula erano ormai vuote. Un giorno il banco Banchetto disse: “Uffa! Sono le 10.15, l’ora della merenda, ancora non c’è nessuno che abbia fatto cadere qualche briciola di cracker sulla mia faccia, il mio momento preferito è rovinato!” “IO HO FAME!! Ma cosa starà succedendo?” Così banchetto si arrabbiò, ma intervenne Finestro, una delle finestre che disse a Banchetto: “Calmati! Dai non ce la faccio più con le tue lagne da neonato. Fammi concentrare, sto controllando se qualcuno sta entrando dal cancello principale, mica ci lasceranno per sempre soli!” Questa scena si ripetè per molto di tempo. Ma finalmente, il 14 settembre, Lavagnola, la lavagna dell’aula sentì un suono molto forte e stridulo come una campana e disse: “Finestro non hai ancora visto niente?” Finestro con tantissimo entusiasmo disse con voce leggermente alta: “Buonissime notizie! C’è una folla incredibile in ogni entrata di questa scuola!” Poi con dubbio Lavagnola disse: “E dove sono i…” “Ragazzi!” Urlò Banchetto. Si sentivano felici di poter rivedere i loro ragazzi. Banchetto disse però stranito: “Che cos’hanno in faccia? E un’altra cosa: questi non sono i nostri ragazzi!” “Sono nuovi ragazzi!” disse felicemente Banchetto. “Beh faremo nuove amicizie.” disse anche Finestro e ricominciarono la scuola felici e contenti. Adriano Tiberi, 1 C


Le fissazioni delle mie professoresse Non capisco perché niente vada bene ….. A scuola tutti i professori hanno una fissazione diversa. La prof di italiano è suscettibile come non si sa cosa, un secondo è felice quello dopo sembra un leone. Per non parlare di quella di spagnolo: entra una formica e la sente, dici una parola a bassa voce e lei con le sue orecchie da elefante la sente, ma non come tutti i santi, lei quello che diciamo lo sente forte come il rumore delle bombe atomiche. C'è quella di inglese che, santo cielo, se sbagli una parola casca il mondo. Per non parlare della prof di tecnologia, fai una riga senza righello e leggermente storta e ti mette 2: due non è normale! Poi c'è la prof di arte che al contrario di quella di tecnologia, se non fai le cose a mano libera ti sbrana. Ma poi come fai a scordarti la prof di matematica che ti dice di non ripetere tutto come un pappagallo. Quella di musica se canti ti sgrida, se suoni ti sgrida, ahoo ma famme un sorriso. Manca solo quella di motoria che se nella coreografia metti male un piede, un altro po' ti investe con la macchina. Diciamo che le fissazioni delle mie professoresse sono un po' strane, ma comunque mi sono affezionato. Matteo Bonifazi, 1C ***************************************************************************************** Quest’anno scolastico in cui ho iniziato la prima media è stato per me molto importante e ricco di cambiamenti. Ho incontrato nuovi compagni e ho ritrovato altri che conoscevo già dalla scuola materna ed elementare. L’'esperienza più bella è stata con i miei nuovi compagni, anche se i primi giorni di scuola mi sentivo un po' solo, poi gli insegnanti mi hanno aiutato ad andare d'accordo con tutti. Mi sono appassionato tantissimo alla storia e in particolar modo mi è piaciuta la lezione con la professoressa Nucci sul 25 Aprile, data storica che ricorda la liberazione dell'Italia dal nazifascismo. Mi è piaciuto tantissimo leggere le lettere dei partigiani condannati a morte. La consapevolezza della morte imminente li spinse a scrivere ai familiari, alle mogli, alle madri e ai figli parole cariche di affetto e di tenerezza. Ricordo alcune frasi come “Carissimi mamma, papà, fratello, sorella e compagni tutti, mi trovo senz'altro a breve distanza dall'esecuzione. Mi sento però calmo e muoio sereno e con l'animo tranquillo, contento di morire per la nostra causa, per la nostra cara e bella Italia”. Mi sono interessato molto anche alla storia dell'arte, alla musica e allo spagnolo, lingua che mi piace di più rispetto all'inglese. Un altro momento importante è stato un incontro in videoconferenza con la polizia di stato sul tema del cyberbullismo, una forma di bullismo che avviene per via telematica. Anche se conoscevo già l'argomento, ho seguito con attenzione tutte le informazioni sui pericoli che si possono incontrare nel mondo virtuale, anche perché noi ragazzi nell'ultimo anno e mezzo abbiamo sicuramente passato molto più tempo a navigare su internet. Purtroppo, attraverso la tastiera del telefonino e del PC, si scrivono messaggi pesanti e offensivi, per non parlare dei giochi pericolosi fatti di sfide e superamento di prove che purtroppo, in alcuni casi, hanno portato anche al suicidio. In prima media! Giordano Paparelli Prima F


ADDIO ALLA SCUOLA MEDIA (liberamente ispirato da “L’addio ai monti” de “I promessi sposi”) Siamo ormai nel mese di maggio, quindi tra meno di un mese finirà la scuola e inizieranno gli esami; ciò significa che io e tutti i miei compagni d'avventura non ci rivedremo più tutti i giorni in classe come sempre, per ridere insieme per cosa dicono o fanno i professori. Io frequento la scuola Balabanoff e sono in terza F insieme a 22 ragazzi e ragazze, per la maggior parte maschi, e insieme facciamo spesso confusione, tanto che tutte le insegnanti si disperano tantissimo specialmente per un gruppetto più movimentato di cui io faccio parte Ringrazio tutte le prof. che in questi tre anni ci hanno aiutato, hanno gridato e riso insieme a noi, mi dispiace lasciarle e lasciare i compagni con i quali sono amico, anche se ogni tanto ci litigo. Spero che il nostro rapporto di amicizia continui e che non finisca qui, anche se ci troveremo in scuole diverse. La cosa che noto e che mi fa sorridere è guardare i compagni: siamo entrati in prima media tutti ancora bambini e ne usciamo ragazzi. È stata una bella avventura, mi mancherete tantissimo. Mitica, caotica terza F Manuel Pallante Terza F ***************************************************************************************** Addio ai miei cari compagni, che sono stati al mio fianco in questi tre anni, sia nei momenti belli sia in quelli brutti. Addio all’aula in cui abbiamo riso, pianto, imparato, in cui abbiamo discusso, in cui ci siamo aperti con altri compagni e in cui abbiamo imparato a stare insieme. Addio ai miei cari professori che mi hanno aiutata in questi tre anni. Addio al collaboratore scolastico Angelo che ci ha sempre fatto scappare una risata. Addio a Silvia, Emilia e Elena, tre persone con cui ho fatto molta amicizia in quest’ultimo anno, mi mancherà tutto di loro. Di Silvia mi mancherà la sua calma e il suo sorriso che ha sempre riempito le mie giornate. Di Emilia mi mancherà la sua timidezza e la sua gentilezza, ma soprattutto mi mancherà il suo “AUCH”. Di Elena mi mancheranno le sue battute e il suo modo di fare. Addio, cara professoressa ***, lei è stata la professoressa migliore che mi potesse capitare, è stata un esempio da seguire per me e le prometto che ogni anno la verrò a trovare. L’addio più malinconico va alla mia migliore amica Benedetta, è stata come una sorella per me, spero che la nostra amicizia possa durare a lungo. Addio Istituto Comprensivo Angelica Balabanoff, nel mio cuore resterà il ricordo di questi tre anni meravigliosi. Addio, terza F. Addio scuola media! Carlotta Muffini Terza F


Lettere aperte: consigli dei “saggi" per sopravvivere ai piccoli grandi problemi della nostra età. Consigli per allontanare i “disturbatori seriali”.

Ebbene, se non sapete come placare i vostri amici che vi chiamano continuamente, siete nel posto giusto. Innanzitutto mi presento. Io sono Matteo Onorati e questa è la prima e unica lezione del mio corso su come placare i messaggi e le chiamate degli amici che non hanno niente da fare. Cominciamo: il concetto è breve e semplice. Come prima cosa bisogna SEMPRE e dico SEMPRE lasciare il telefono squillare e far finta di non esistere: convincetevi di NON esistere!

Rifiutare una chiamata o visualizzare un messaggio potrebbe far capire al nemico che sei online e dunque, che esisti! Se la suoneria vi irrita mettete il telefono in silenzioso, ma NON rispondete e NON dite al nemico che non avete voglia di parlare. Questo è tutto dal capitano, ci sentiamo alla prossima lezione. P.S. Non ci sarà una prossima lezione Matteo Onorati, II F

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Consigli alle ragazze su come farsi desiderare Ciao a tutte ragazze dai cuori fiammanti, se state leggendo questo articolo è perché il vostro cuore è stato occupato da un ragazzo che vi ha soltanto guardate per 0,2 secondi ma che ha fatto scoccare la scintilla dell’amore. Ecco la mia rubrica romantica su “come farlo innamorare di te in un battito di ciglia”! Innanzitutto ragazze, se sta in classe con voi è meglio, perché così avrete la possibilità di stare più tempo con lui, anche guardandolo da lontano, ma mi raccomando ragazze, con guardarlo non intendo fissarlo con occhi assassini, da stalker, perché: primo, potreste fargli paura, secondo, lui penserebbe che voi siete strane e terzo, ma non per importanza, penserà che voi siete delle “sottone”, e questo è un errore che non bisogna mai fare perché ai ragazzi piacciono le ragazze difficili, quelle che danno del filo da torcere, le suddette “sottone” proprio NO. Capisco che è difficile, ragazze mie, ma dovete fare le indifferenti, le dure! Il secondo step si lega al primo: “cerca il contatto visivo”, avete presente la faccenda che vi ho accennato prima? Il fatto che lui vi ha guardato per 0,2 secondi e voi vi siete innamorate, ecco dovete cercare di allungare quei 0,2 secondi a mezz’ora, perché, ragazze, dovete sapere che il contatto visivo è la cosa più importante. Dovete mettere tanto mascara per rendere i vostri occhi più profondi ed espressivi e avere quell’aria di mistero che incuriosisce. Ma mi raccomando se lui sta per togliere lo sguardo fatelo prima voi, sempre per non sembrare “sottone”! Ecco il terzo step: quando arriverà il fatidico momento in cui lui vi chiederà di uscire voi dovete dirgli di NNNO, ragazze, e con “no” non intendo che non ci dovete uscire ma che vi dovete far desiderare, perché se voi gli diceste subito di sì, ancora una volta sembrereste… delle ”sottone”! Con me questo metodo non ha funzionato ma sicuramente voi sarete più fortunate, alla prossima! Maria Giardina II F


Fiabe e favole per dilettarci…

ALLA CONQUISTA DELL’AMICIZIA Su una montagna, viveva un re molto povero, di nome Aristide. Il re al posto dei vestiti aveva una tunica lunghissima, i capelli sempre spettinati e viveva in una casetta di legno. Il suo più grande problema non era il fatto di essere povero, ma di non avere amici, anzi ne aveva solo uno, Bobby, che oltre a vivere con lui era l’unica persona che gli voleva veramente bene. Ma lui desiderava tanto esser meno solo. Un giorno, al suo risveglio, Aristide ricevette una lettera con scritto: “Caro Aristide, se vuoi che tutto il popolo diventi tuo amico devi superare tre prove, la prima prova consiste nel trovare le foglie di Beto, l’albero incantato.” Aristide, dopo aver letto la lettera corse subito da Bobby e gliela fece leggere. Bobby rimase stupito e subito si incamminarono. Dopo aver camminato per ore senza trovare nulla giunsero davanti a un bosco pieno di alberi di Beto. Quando videro gli alberi di Beto erano felicissimi e, presi dalla gioia, corsero subito a prenderne le foglie. Ma, arrivati all’albero, spuntarono dal nulla dei soldati. Bobby si spaventò e si nascose dietro Aristide che lo incoraggiò e finalmente riuscì ad affrontare i soldati sconfiggendoli. I due amici riuscirono così a prendere le foglie di Beto e le conservarono. Il giorno dopo aver compiuto la prima prova ricevettero un’altra lettera con scritto: “Ho visto come Bobby ha superato la prova, è stato molto coraggioso grazie a te. La seconda prova consiste nel prendere un secchio di acqua fatata.” Aristide non sapeva cos’era quest’acqua fatata, ma girando il foglio lesse: “L’acqua fatata è un’acqua che posseggono le fate. P.S. stai attento non sono fate buone come nelle fiabe, ma sono molto crudeli e aggressive.” I due amici presero coraggio e si incamminarono verso la fontana d’acqua fatata. Dopo un po' trovarono un recinto con scritto “VIETATO L’ACCESSO AGLI UMANI!!!!!”, ma loro entrarono lo stesso. Una volta vicini alla fontana videro delle fate fare delle pozioni, allora si avvicinarono e si nascosero dietro un cespuglio e, con astuzia, riuscirono a prendere due secchi d’acqua fatata. Dopo vari giorni gli arrivò l’ultima lettera con scritto: “Caro Aristide, questa è l ‘ultima lettera, senza farti vedere dovrai mescolarli e poi spargere gli ingredienti per tutta la città.” Aristide, dopo aver compiuto l’ultima prova, si mise a dormire. Il giorno dopo si ritrovò in una casa a quattro piani e moltissimi amici, non era più solo e da allora vissero tutti felici e contenti.

Alessia Casale 1C


IL BRUCO CHE ASPETTA DI DIVENTARE FARFALLA Su un albero di pesco, dentro un frutto, si aggira un bruco che aspetta di diventare farfalla, ed essere libera di volare e non dipendere dagli altri. Quanto somiglia al suo costume il mio. Ogni giorno si aggira in un frutto diverso per fare la stessa identica cosa di ieri, nutrirsi. In inverno è rivestito dalla crisalide e, fino a quando le condizioni ambientali e le temperature non sono ottimali, il rivestimento della crisalide non inizia a rompersi. Il giorno tanto atteso si sta avvicinando. La crisalide si sta rompendo e sta fuoriuscendo una farfalla. Essa è pronta a volare ma ha le ali ancora umide, quindi ancora deve aspettare. Quando esse si sono asciugate e riscaldate, l’emolinfa comincia a scorrere al loro interno per permetterne la completa espansione. Appena riesce a volare, un bel sollievo di leggerezza e indipendenza dagli altri invade tutto il suo essere. ALICE FANETTI - TERZA F FAVOLE AL TELEFONINO CON 160 CARATTERI LA LEPRE E LA TARTARUGA (ESOPO) Una tartaruga e una lepre decisero di fare una gara

Una tartaruga e una lepre decidono di partecipare a una gara. La lepre, essendo veloce, fa un pisolino e

di corsa. La lepre perse perché, confidando nella sua velocità, si mise a dormire mentre la tartaruga

così la tartaruga vince.

continuando a correre vinse. Siria Panunzi Prima F ***************************************** Una lepre e una tartaruga fecero una scommessa tra chi fosse il più veloce. La lepre, convinta di vincere si addormentò, ma quando si svegliò, la tartaruga aveva vinto. Lorenzo Berardini Prima F ***************************************** Una tartaruga e una lepre discutevano su chi fosse il più veloce. Fecero una gara, la lepre, sicura di vincere, si mise a dormire invece la tartaruga si impegnò e vinse. Sofia Pecorelli Prima F

Susanna Zavi Prima F

***************************************** Una tartaruga e una lepre fecero una gara di velocità. La lepre sicura di sé si addormentò mentre la tartaruga correva. Infine, la tartaruga arrivò al traguardo. Teresa Maria Vecchiarelli Prima F

***************************************** LA VOLPE E L’UVA (ESOPO) C’era una volta una volpe che vide dell’uva. Cercò di prenderla, ma non ci riuscì così se ne andò dicendo che era ancora acerba. Mattia Cucinelli Prima F


Una volpe, che non riusciva a prendere dell’uva, iniziò

cadde di proposito nell’acqua e morì...Le nostre

a disprezzarla. La morale è che, a volte, chi non riesce a raggiungere

furbate a volte ci rovinano.

i suoi obiettivi, dà la colpa agli altri. Alessandro Camilleri Prima F

********************************************** LA CICALA E LA FORMICA (ESOPO, ADATTATA

********************************************** Una volta una volpe voleva prendere dei grappoli

ANCHE DA JEAN DE LA FONTAINE) Una cicala, avendo cantato tutta l’estate, si ritrovò

d’uva, ma siccome erano troppo alti non ci riuscì.

senza cibo. La formica, invece, aveva messo da parte

Allora commentò tra sé: «Non sono mica maturi».

le provviste, ma si rifiutò di aiutarla.

Giorgia Santacroce Prima F ********************************************** L’ASINO E IL SALE (ESOPO) Un asino portava del sale quando cadde in un fiume e

Elena Tenna Prima F ********************************************** In estate la formica aveva messo da parte il cibo per l’inverno mentre la cicala rimase senza. Chiese allora

Alberto Sacchet Prima F

si alzò più leggero. L’indomani portava delle spugne,

aiuto alla formica che rispose: “Potevi lavorare! Federica Ferrari Prima F ___________________________________________________________________________________ Il pavone e il cinghiale Alle prime luci dell’alba, la vecchia quercia che era appena fuori dal bosco crollò all’improvviso. Come sentì lo schianto, Pavolo il pavone più bello che si era mai visto, si precipitò: proprio lì, tra i cespugli dove ora era sdraiata la grande chioma della quercia, c’era il nido dove Clara covava le loro uova. Pavolo la chiamava disperato ma non aveva nessuna risposta. Chiamò anche gli animali del bosco per avere aiuto. Nessuno arrivava, allora si mise a fare il verso con cui era solito annunciare che si preparava ad aprire la sua stupenda coda che tutti ammiravano. Giunsero così gli altri animali. Pavolo teneva aperte le bellissime piume, ma quando chiuse la coda per spiegare cosa era successo e chiedere aiuto, tutti se ne andarono perché volevano vedere solamente lo spettacolo. Il pavone, disperato, cominciò a singhiozzare. Fu a quel punto che dai cespugli uscì Cinghio, un cinghiale che tutti cacciavano via perché era troppo brutto, faceva degli strani grugniti e, quando beveva al ruscello, intorbidiva l’acqua. “Che ti è successo?” chiese Cinghio. Il pavone, che era convinto di essere rimasto da solo fu sorpreso dalla presenza del cinghiale. “Da dove spunti?” Cinghio gli spiegò che lui lo vedeva sempre quando apriva la meravigliosa coda ma che lo faceva nascosto dietro ai cespugli perché tutti gli altri animali non lo volevano vicino a loro e che lui stesso, una volta, lo aveva cacciato perché non era adatto a partecipare a uno spettacolo così bello. Pavolo gli raccontò tra le lacrime quello che era successo aggiungendo che da soli non avrebbero potuto fare nulla. In quel momento si sentì la voce debole di Clara che chiamava aiuto e il pigolio dei pulcini: le uova si erano schiuse, restava poco tempo per salvare tutti. Pavolo non sapeva proprio come fare e le sue bellissime piume non gli erano di alcun aiuto ma rimase sbalordito vedendo Cinghio lanciarsi contro la chioma della quercia. Il cinghiale spinse, scavò, grugnì senza fermarsi mai, sentiva che il cuore batteva impazzito ma continuò senza sosta fino a che riuscì a sollevare i rami dove era Clara con i pulcini così che Pavolo potesse mettere in salvo tutti. Dopo averli abbracciati felice si girò per ringraziare Cinghio. Lo vide però a terra, fermo, non rispondeva. Si avvicinò ma Cinghio era morto. “Che sciocco sono stato, per tutta la vita mi sono sentito il più bello degli animali per le mie penne e i miei colori ma, quando dovevo salvare la mia famiglia non ne sono stato capace e gli animali che venivano ad ammirarmi non mi sono stati di nessun aiuto. Solo te, caro Cinghio che nessuno voleva mai accanto a sé, hai lottato per salvare i miei piccoli: quanta generosità c’era in te che sei stato capace di lottare oltre le tue possibilità! Oggi il bosco ha perso il più bello degli animali. ” Francesco Paoletti 1F


Il Caviardage: un nuovo metodo di scrittura.

Il Metodo Caviardage è un Metodo di scrittura poetica che aiuta a scrivere poesie e pensieri attraverso un processo ben definito ed un gran numero di tecniche e strategie, non partendo da una pagina bianca ma da testi già scritti: pagine strappate da libri da macero, articoli di giornali e riviste, ma anche testi in formato digitale. Grazie alla contaminazione con svariate tecniche artistiche espressive (quali il collage, la pittura, l’acquarello, etc.) si dà vita a poesie visive: piccoli capolavori che attraverso parole, segni e colori danno voce a emozioni difficili da esprimere nel quotidiano.



RACCONTO DEI RICORDI DEL PRIMO AMORE Il giorno di una giornata di scuola, Lo vidi dalla porta di un’aula, Un ragazzo romano, di undici anni come me, Esile e cattivo, basso, di volto però magro, Occhi marroni scuro, capelli neri, maniere maligne. Quel giorno lo vidi, e non mi dispiacque; ma gli ebbi a non dire Nulla, e mi ci fermai con il pensiero. Ritornata dal bagno, lo vidi ancora lì, io taciturna al mio solito, tenendogli sempre Gli occhi sopra, ma con un freddo e curioso diletto di mirare Un volto tosto bello con una macchia sopra al naso come il Musetto di un cagnolino. Il giorno dopo stava ancora lì e così fu per altri giorni, Cominciai a essere scontenta, sentia quel rimorso che spesso, Passato qualche diletto, ci avvelena il cuore, di non esserci Ben serviti dall’occasione di parlarci. Ad ogni modo io mi sentia il cuore molto molle e tenero, e Ogni giorno che passavo di lì mi premeva sempre di più. Ogni giorno mi posavo in letto considerando i sentimenti del Mio cuore, mi pasceva della memoria vivissima, e così vegliai Sino al tardissimo. Il sentir parlare di quella persona, mi scuoteva e tormentava Come rami di alberi scossi da un forte vento. Quando ebbi il coraggio di parlarci, venni rifiutata. Alice Fanetti 3F ______________________________________________________________________________________ LE PAURE Ho appena visto un documentario con i miei genitori. E’sera e devo andare in bagno a lavarmi i denti. Ma tra me e il bagno c’è di mezzo un ostacolo insormontabile: il corridoio, dove si aggira il terribile BIGFOOT!! Lo vedo, mi sta osservando in segno di sfida! Come faccio ora??? EUREKA! Prendo la spada di legno che mi ero portato in soggiorno per giocare ad “ammazza quei medievali”, bevo un bicchiere di latte e Nesquick, ricco di ferro, zinco, calcio e altre cose che alimentano la mia forza; prendo la rincorsa e faccio uno scatto felino gridando insulti in trickese, lingua dei trickesi, popolo inventato dal sottoscritto, sotto lo sguardo esterrefatto dei miei genitori, e mi ritrovo in bagno di fronte allo specchio. Lavati i denti, mi sento più tranquillo: finalmente la missione è compiuta! Ma, aperta la porta del bagno, arriva d’assalto un pensiero che mi turba: devo tornare in soggiorno. NOOOOOOO! Federico Forlini, 2F


Avevo paura del buio. Ogni volta che mi

chiusi, perché le luci nell'oscurità mi

trovavo in una stanza buia, mi sentivo

sembravano sempre degli occhi che mi

sempre osservato o temevo che qualcosa mi

scrutavano nel cervello domandandosi: "ma a

arrivasse da dietro e mi spaventasse.

questo cosa passa nella testa? Sta in luoghi

Quando guardavo il buio, pensavo sempre:

bui, da solo, se ha paura? Ah no aspetta, gli

"Devo stare attento, potrebbe esserci una

sto leggendo adesso nella testa, quindi lo so

Catini pronta ad interrogarmi, un Daniele

che cosa gli passa prima di entrare in questa

che vuole ammazzarmi perché dico che ama

stanza: folle!".Ho superato finalmente la

Elisa, Nicolò che mi vuole dare un miliardo di

paura, perché adesso i mostri spaventosi li

pugni perché' non alzo la serranda a

leggo nei libri, li guardo in tv, ci gioco nei

scuola…non si sa mai". Mi ricordo una volta

videogames sulla mia playstation 4.

che stavo giocando a nascondino con mio fratello e mi nascosi nell'armadio. Ero terrorizzato. Lui avrebbe potuto trovarmi in un secondo e spaventarmi e questo accadde, urlai a squarciagola ma, da allora, ho trovato un modo per superarla del tutto. Ogni volta

Prof Catini so che sta leggendo questo racconto e che ha notato che ho rotto la quarta parete parlando con lei, ma per favore, non mi faccia venire ansia quando mi scruta dall'oscurità, grazie.

che mi trovavo in una stanza buia da solo, mi nascondevo sotto le coperte con gli occhi

Marco Lettieri, 2F

********************************************************************************** Chi mi conosce, sa che sono abbastanza coraggiosa e non mi fermo davanti a niente. Con un’unica eccezione…di fronte a un ago, la paura mi assale e non sopporto neanche la vista del sangue…del mio tra l’altro! “Passerà…passerà”…mi ripetevo nella testa mentre con mio padre eravamo già davanti al laboratorio di analisi. Non volevo sembrare una debole come l’ultima volta, quando cercai in tutti i modi di togliere il mio esile braccio dalle manacce di quell’aguzzino, che chissà quanti bambini aveva già fatto piangere…compresa me! Il forte Camelo, un vero specialista delle torture con l’ago, il suo nome ancora mi perseguita prima di prendere sonno, il suo camice da macellaio, di un bianco fintamente angelico… Mio padre intanto continuava a farmi il lavaggio del cervello: “è solo un aghetto minuscolo, non devi avere paura!”. Non devo avere paura? Ma se mi stanno per togliere litri di sangue, dopo avermi ficcato un ago, per sottopormi ad accurate analisi per non so quale scopo sadico? _Ma_ mi dicevo_ oggi sono cambiata, sono tornata per far capire a quel demone vestito da angelo chi comanda…_ Mio padre, appena entrati, chiese proprio del forte Camelo, proprio lui: l’aguzzino di bambini. Mi tremavano le gambe, avrei voluto scappare, il mio coraggio se l’era data a gambe levate…magari avessi potuto farlo io!


Poi il mio orgoglio mi impose di rimanere lì “Dai ancora non è il tuo turno, guarda quanti bambini prima di te. Ecco una mamma che incoraggia il figliolo al patibolo con la solita bugia: “Gigino è solo un aghetto, che male può fare a un ometto come te!”. Intanto il terrore si impossessava di quel piccolo malcapitato mentre lento, senza scampo, veniva trascinato nella stanza da cui non sarebbe più tornato. “Buona fortuna, compagno di sventure”, gli augurai sapendo che mi sarebbe toccato lo stesso destino. Chiamarono il mio numero, era giunta la mia ora…ricordo il lungo corridoio che non finiva più. Nella stanzetta ecco quell’essere che mi aspettava con un sorrisetto diabolico mentre mi diceva, sarcastico, mostrandomi un ago lungo come una cannuccia di coca cola, “Paura?” e lo affermava come se mi stesse offrendo una caramella. A quella provocazione non risposi, ma guardandolo dritto negli occhi mi sbottonai la manica della camicetta e misi mio piccolo braccino sul tavolaccio delle torture…mi dicevo “facciamola finita!” Quel mostro con una lentezza che avrebbe esasperato anche un eroe omerico, mi mise un laccio intorno al braccio…con preoccupazione vidi fare capolino la mia vena innocente, azzurrina. A quel punto quel folle, alla vista della preda, non riuscì a trattenersi e, afferrata la sua sciabola, la calò come una ghigliottina sulla mia povera vena senza darmi il tempo di recitare l’ultima preghiera del condannato a morte. Mi sentii morire mentre stritolavo il braccio di mio padre che, poverino, per darmi forza, mi aveva dato la mano per farmi coraggio, mentre io gli avevo afferrato tutto il braccio in un ultimo tentativo di non annegare nel dolore. …ma poi tutto finì… non ricordo più molto, i miei ricordi sono confusi. Ricordo solo la mia ciambella zuccherata che ho divorato come una sopravvissuta e della mia cioccolata calda mentre ero al bar fuori dal laboratorio di analisi. Dopotutto, me le ero proprio meritate! Maria Giardina, 2F ********************************************************************************** Ho paura di morire mentre dormo: tutti hanno paura di morire, ma io sono 100 volte più fifone! Penso che la mia paura ce l’abbia con me, non mi lascia in pace! E poi, come è cominciata questa paura? Chissà, ma ricordo che un giorno, in vacanza, proprio non volevo andare a dormire! Quando tutti erano già nei loro caldi letti io stavo nella tipica posizione con le gambe sotto la testa, sul divano, e mi ripetevo “non dormire non dormire” ma era inevitabile, che mi addormentassi, crollai. Svegliatomi però capii che non ero morto! Morale della favola, non sono ancora morto altrimenti chi scriverebbe questo testo? Ma comunque se tu, lettore, parlo con te, se hai questo terrore, fa’ ciò che faccio io adesso: pensa che tanto, comunque, noi paragonandoci al mondo, siamo minuscoli come una formica. Luca Bongiorno 2F


ARTISTI …ci si scopre La PREISTORIA

LA PRIMAVERA - IIID PRIMARIA

SECONDO LA IIID PRIMARIA

Classe IIID - Primaria


Lavorare con le mani, disegnare, costruire oggetti fan parte di quelle competenze che gli alunni vanno acquisendo e migliorando fin dalla prima media. Anche quest'anno abbiamo eseguito dei lavori pratici, ognuno il proprio al fine di rispettare le regole dettate dal momento: ecco un mosaico sui lavori del laboratorio sulla carta, ispirato ad un progetto di Bruno Munari, La ciotola Maldive, reinterpretato nei disegni e nei colori.

Classe IF


COGITO, ERGO SUM NON E’ PIU' TEMPO DI STRINGERSI LA MANO

Oggi, che siamo nel 2020, non mi sarei mai aspettata che un virus, una cosa così piccola, potesse stravolgere la mia vita e quella del mondo che ci circonda ...Mi mancano le strette di mano, gli abbracci degli amici e non stare tutto il giorno con una mascherina che ci copre il volto. E sì, le strette di mano ...Oggi queste sono state sostituite con un gomito a gomito o con chiedo sempre quando finirà tutto ciò...E mi rispondo sempre con: “spero molto presto”.

un tacco a tacco, visto che non possiamo avere un contatto diretto. Dall'intensità della stretta di mano, io potevo percepire chi avevo di fronte. Una stretta di mano forte mi ha sempre fatto pensare a una persona decisa. Mentre nella stretta di mano debole, da me definita “tanto per”, mi ha sempre fatto pensare che non fosse mai stato un gesto fatto spontaneamente e con il cuore. Purtroppo a causa di tutto questo, sono costretta a percepire poche e sbiadite sensazioni, alcune solo tramite uno sguardo. Non poter prendere più per mano un mio amico non è affatto bello. Ogni giorno che passa è un giorno in più per pensare e capire meglio ciò che stiamo vivendo. Mi Virginia Iacovone - II C

*************************************************************************** Fino a un anno fa era comune stringersi la mano, era un segno di rispetto; adesso invece, per essere rispettoso, devi mantenere le assolute distanze, ma perché? Circa un anno fa si è diffuso il Covid-19, una specie di influenza per la quale non esiste ancora un vero e proprio vaccino e quindi, per cercare di far diminuire i contagi, bisogna evitare di avere contatti con la gente: una stretta

di

mano, un abbraccio o solo uno scambio di oggetti possono diffondere questa terribile malattia e bisogna perciò stare molto attenti. Anche se è piuttosto difficile, se stiamo tutti attenti, potremo tornare alla vita di prima, piena di saluti e di strette di mano. Vera Penov II C


Il nostro ritorno a scuola e tutto quest’anno scolastico è stato scandito da diversi DPCM, ma che cosa vuol dire DPCM? Sta per Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, è un atto previsto dalla legge che è immediatamente efficace. Alquanto noioso, vero? Abbiamo pensato, perciò, di trovare diversi significati per questa sigla. Devi Parlare Con Mamma

Deliziose Prelibatezze Cucinate Meravigliosamente Tiziano De La Vallee

Dormitorio Per Cimici Malate

Elena D’Aversa Dante Propone Commedia Magnifica

Daniele D’uva Deliziose Pizze Con Mozzarella

Martina Arciuolo

Tommaso Cirelli Disguido Psicologico Con Marco Leonardo Leonardi

Dialogo Per Comunicare Minacce

Devi Passare Crossando Meglio Sonia Bocci

Didattica Preziosa Con Maestri

Martina Simongini Decisioni Per Covid Massacranti

Elena D’Aversa

Nicole Di Giacomo


Giornata

CONTRO la VIOLENZA verso le DONNE

TRA le GRANDI DONNE della STORIA Attraverso le nostre ricerche e i nostri approfondimenti, abbiamo rispolverato le GRANDI DONNE del NOSTRO PASSATO:

Maria MONTESSORI Classe IIIE ________________________________________________________________________________________________

In ogni parte del mondo, migliaia di donne subiscono quotidianamente violenze e aggressioni sia verbali che fisiche da parte dei mariti, compagni o sconosciuti, per strada. Ogni donna deve essere libera e serena ad uscire da sola, di vestirsi come vuole e a frequentare qualsiasi posto. Purtroppo sempre più donne hanno timore di svolgere queste azioni da sole perché sono vittime di insulti e di violenza sessuale. Il problema più grave sorge quando è un convivente ad abusare o maltrattare una donna, poiché spesso si confonde la violenza con la gelosia, che fa sentire la ragazza protetta. Invece l’atto si potrebbe ripetere nel tempo, infatti è importante denunciare subito il ragazzo, anche se spesso è difficile perché è proprio lui che impone alla donna di non farlo. Per questo sono attivi dei numeri telefonici che è possibile consultare, anche tramite messaggi, per esporre denuncia su chi abusa di una donna in ambito domestico. Vorrei che tue le donne si sentissero sicure soprattutto nella propria casa e che sia il loro posto di riferimento senza dover chiedere aiuto a enti esterni, perché queste violenze segnano psicologicamente una donna per sempre. Angelica Mei, III B ________________________________________________________________________________________________

Le FIGURE FEMMINILI non hanno avuto molto spazio nella memoria popolare. Ma ciò non significa che non siano esistite donne con un ruolo politico e storico molto importante. È il caso, tra i tanti, di Maria Luisa Sanfelice dei Duchi di Agropoli e Lauriano, a cui Alexandre Dumas dedicò anche un romanzo: La Sanfelice.


La nobildonna italiana in questione era originaria del Regno di Napoli e ha avuto un suo lustro in quanto fu coinvolta nelle vicende della Repubblica Napoletana. Il re Ferdinando non riuscì a perdonarle la collaborazione coi

repubblicani. A causa di ciò, una volta riottenuto il potere, la fece condannare a morte. L’undici settembre del 1800, fu giustiziata, mentre gli uomini invischiati ricevettero soltanto l’esilio da Napoli. Studiando, si SCOPRE – Classe IIE

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Una finestra sul MONDO Negli ultimi giorni si è parlato molto di una ragazza scomparsa ad aprile di quest’anno e nulla fa presagire qualcosa di buono! SAMAN ABBAS è una ragazza pakistana di 18 anni che vive in Italia, nei pressi di Reggio Emilia. Alla fine del mese di aprile 2021 Saman è scomparsa vicino casa sua. Cosa è successo? I genitori della ragazza l’avevano promessa in sposa ad un lontano cugino in Pakistan, ma lei ha

rifiutato questo matrimonio combinato perché voleva vivere in modo occidentale come le sue coetanee italiane. I rapporti in famiglia peggiorarono. Il 27 ottobre Saman si è rivolta ai servizi sociali ed è stata accolta in una casa-famiglia a Bologna. L’11 aprile è tornata a casa dai genitori ed alla fine del mese è scomparsa. Si pensa sia stata uccisa ed i sospetti che ricadono sui familiari (i genitori, uno zio e due cugini) sono molto alti.

Secondo me, Saman aveva perfettamente ragione a non accettare quel matrimonio perché ognuno dovrebbe scegliere per sé e per la propria vita. Purtroppo, Saman, lottando contro questa ingiustizia, ha probabilmente perso la vita, come molte altre ragazze prima di lei.

Spero che un giorno questo problema si estinguerà e che tutti possano fare le proprie scelte da soli. Nicole Corigliano 2E


…quando le domande si fanno serie Che domande?! Starete pensando! Chi sono io? Io sono io, cioè io sono….un figlio, no, anzi, sono figlio due volte, figlio di mia madre e di mio padre! Sono fratello, sono nipote 1 di mio nonno e nipote 2 di mia nonna…mi sto perdendo! Ricapitoliamo:

Io sono:

1. Figlio di mio padre

1)io

2. Figlio di mia madre 3. Fratello di mia sorella

2)io 100.000) io

4. Nipote di mia nonna 1

Se non fosse stato per Pirandello, non avrei

5. Nipote di mio nonno 2

avuto dubbi.

6. Nipote di mia nonna 2 7. Nipote di mio nonno 2

Ora non lo so più!

8. No, no…lasciamo da parte gli zii e i cugini, altrimenti non si finisce più… se no, arriviamo a …

Ditemi voi: CHI SONO IO???

eufemismo!!! Per una

Sostiene Pirandello che ciascuno di noi è, di volta in volta, la persona che desidera essere o

volta!!! Seguitemi nel

realtà, È FATTA DI APPARENZE! L’uomo non

CENTOMILA IO!!!!!! …e non è un

quella che gli altri vogliono che sia!!! Per lui, la vive, INTERPRETA UNA PARTE

ragionamento, non voglio perdermi! …siamo già a SETTE “IO”!

TUTTO è RELATIVO: OGNUNO DI NOI PUÒ SOSTENERE UNA TESI

Sono farneticante? Oddio, non lo so più neppure io! Fino a qualche minuto fa lo sapevo con certezza: IO ERO IO, ma ora non lo so più! CHI SONO IO? IO SONO…N E S S U N O! Noo!! Sono qualcuno! Ahi, un pizzicotto! Lo sento, io sono, lo sento! Allora sono qualcuno!!

E IL SUO CONTRARIO TUTTI siamo PRIGIONIERI di MASCHERE …anche se non è carnevale! E forse...a carnevale la maschera non la mettiamo! Forse, a Carnevale la maschera…la togliamo!

E allora??? Cerca di essere quell’io che piace a te!

…il più possibile!

I ragazzi e le ragazze della 3^E… alla ricerca di sé


LA SOLITUDINE Ma mi affascina anche, perché a volte è proprio bello stare solo, ad esempio quando ho voglia di rilassarmi, mentre disegno e ascolto la musica. Però non mi sento come Petrarca che cercava sempre la solitudine senza mai chiedere aiuto a nessuno e si voleva nascondere da tutti! Marco Glenowsky, IIF

Stare da sola non mi dispiace, soprattutto quando sto in camera mia a fare le cose che mi piacciono come disegnare, guardare serie TV o film, ascoltare la musica o semplicemente rilassarmi. Se fossi sola, so che ci sono delle persone che mi vogliono bene e che mi supportano, per questo non mi spaventerei se mi allontanassi da casa, perché saprei dove tornare. Invece non avere nessuno che mi vuole bene, questo si che mi spaventerebbe. Non riesco a immaginare una vita così. Mi sento fortunata e felice di avere delle persone intorno a me. Spero che non succeda mai né a me né a qualunque altra persona. Joanna Gacutan, IIF ********************************************* Per me stare da soli è un’esperienza educativa perché mi insegna a prendermi cura di me stesso e imparare a crescere. Stare da solo non mi fa sentire felice ma neanche triste, perché quando sono da solo mi sento libero e posso essere io a comandare e cercare di capire il punto di vista del genitore. Un pochino però è anche una seccatura, perché non posso vedere amici e lasciare la “reggia“ incustodita. Quindi per me ci sono lati negativi ma anche lati positivi nello stare da soli. Valerio Massimo Gentile IIF ********************************************** Stare da solo è una situazione che mi impaurisce e mi affascina nello stesso tempo. Mi impaurisce per il semplice motivo che ho bisogno di persone al mio fianco che mi sostengano nei momenti più brutti e quindi non voglio stare solo e comunque mi piace stare in compagnia dei miei amici o in famiglia.

********************************************** Io non ho paura di stare da solo. Molto spesso mi è capitato di trovarmi da solo sia dentro casa che fuori, ma non ho mai sofferto la solitudine, perché stando da solo mi è capitato di riflettere con più calma su tante cose. Spesso nella mia solitudine mi ci ritrovo senza soffrire perché ho imparato ad apprezzare la vita frenetica di tutti i giorni seguita da momenti di solitudine che forse apprezzo ancora di più. L’unica grande paura a cui invece non voglio pensare è di rimanere da solo senza la mia famiglia. Jacopo Masciotta IIF ********************************************** Stare da sola mi spaventa molto perché solo l’idea di non avere nessuno vicino nei momenti tristi mi fa stare malissimo. Ho tanta paura di non essere apprezzata dal gruppo e di essere presa in giro dai miei compagni. Ho tanto bisogno di avere qualcuno vicino. Fortunatamente alle scuole medie ho trovato tanti amici veri e sinceri, e credo di essermi integrata bene nel gruppo, anche se qualche volta ho paura che qualcuno possa pensare male di me o che mi giudichi, non so come mai ma ho spesso questa sensazione. Anche ora, che per la prima volta quest’anno siamo in D.A.D, mi sento molto sola, mi mancano i miei compagni e giocare giù in giardino, mi manca incontrare gente “dal vivo” e senza mascherine, mi mancano gli abbracci le feste di gruppo, i lavori scolastici fatti insieme. Non vedo l’ora di rientrare a scuola e stare tutti insieme per poter parlare e condividere pensieri con i professori e i miei compagni dal vivo senza l’utilizzo di un computer. Martina De Marco, II F


UN MODO PIÙ “DIVERTENTE” DI

STUDIARE

Ma se invece delle solite mappe concettuali, provassimo a sintetizzare con dei disegni, non risulterebbe più semplice ricordare? Ecco un esempio delle mappe di Valerio Massimo Gentile, classe II F e della sua mappa sulla Donna Angelo e di quella sui Comuni. Che ne pensate?

#Valerio Massimo Gentile IIF


JUST TEACH Tutto just, fast, veloce, immediato, subitaneo per usare termini in un crescendo via via più aulico; tutti vogliono tutto e lo vogliono subito. La pandemia, che a lungo ci ha isolati nelle mura domestiche, tra quarantene varie e lockdown generali, in qualche modo ci ha insegnato che possiamo, solo con il click del mouse o, ancor più velocemente, con una app del cellulare, far arrivare tutto nelle nostre case: la spesa dal supermercato, la ricetta dal medico, il recupero della spazzatura dall’AMA, il tiramisù dalla gelateria e perfino l’insegnante a domicilio.

E così ogni email inviata per comunicare un contatto di caso, una positività o l’esito di un tampone, si concludeva con la richiesta di attivazione della DAD! Neanche l’ansia per una sopraggiunta positività o il timore per un contatto sospetto né la corsa in farmacia per un tampone rapido o la coda al Drive in per un molecolare hanno fatto passare in secondo piano il desiderio sfrenato di aver garantita l’ormai sdoganata Didattica A Distanza: il pensiero di aver contratto il Covid passava subito in secondo piano rispetto alla bramosia di partecipare ad una videolezione o ricevere un compito su classroom.

Le richieste sono pian piano diventate anche surreali: “Oggi mio figlio sta poco bene: si può fare la DAD?”; “La bambina sarà assente per qualche giorno per un piccolo problema: possiamo avere la DAD?”; “Andiamo fuori per motivi di famiglia, si può collegare con la classe dalla casa fuori?...come se la scuola fosse l’università telematica, come se la scuola fosse un dispenser o, per chi abbia avuto alte aspirazioni, come se si potesse realizzare il sogno di avere il precettore privato, come Aristotele lo fu per Alessandro Magno.

E nel periodo del necessario e obbligatorio distanziamento fisico, si è realizzato l’avvicinamento digitale, che ha messo le famiglie in contatto costante con la scuola: email ad ogni ora, su ogni indirizzo di posta elettronica – ufficiale, di servizio, privata; uso smisurato del contatto telefonico: sms e WhatsApp senza freni.


Si è fatta strada l’idea che si potesse chiedere, comunicare, fare colloqui senza un limite, senza un confine, né di spazio né di tempo; senza discrezione, senza orario: anche a tarda sera, quando il segnale di arrivo di una email fa decisamente sussultare. Eppure il limite c’è; c’è il confine tra il lavoro e la vita personale, c’è il confine dell’aula, quella reale da quella virtuale. Questo limite è stato valicato, non solo dalle famiglie, ma dalla stessa scuola, così travolta e stravolta anch’essa dalla pandemia che si è lasciata andare, si è concessa oltre il suo spazio; è stato scavalcato anche dai docenti, che appropriandosi di procedure ignote e inaspettate, si sono sentiti in taluni casi inadeguati cercando così compensazione nel cosiddetto avvicinamento digitale fino a rimanerne schiacciati. Docenti che hanno sentito la responsabilità di dover dare una risposta alle alunne e agli alunni durante le quarantene, anche se per molti genitori è sembrato sempre troppo poco …Just teach…sempre e comunque.

I docenti, tuttavia, sanno bene che la scuola è altra faccenda, sanno che la Dad è un surrogato, è una parentesi, è il tentativo di non fermarsi quando tutto si è fermato. La scuola non si può fare in smart-working; i ragazzi non sono una pratica che si può smaltire da casa. Nella scuola si fa un lavoro caratterizzato da contatti, ricco di sguardi, fatto di intese, di parole dette e non dette; è un lavoro lento, paziente, costante; non è fast né just: è slow…

La vera speranza è di ritrovare il giusto passo, magari lento pede, per poter ritornare a vivere quella scuola, fino a ieri tanto criticata, ma che in questo anno così difficile, complicato e speriamo unico, ci è mancata tantissimo e la vorremmo di nuovo. In quella scuola, forse, eravamo felici e non sapevamo di esserlo.

Anna Proietti


SEMINARIO SULLE SOSTANZE PSICOTROPE DELLA PROFESSORESSA PATRIZIA CAMPOLONGO Il cervello è l’organo più complicato che esista. Il numero delle cellule nervose che lo compongono è uguale a quello delle stelle della nostra galassia. Fin qui tutto bene , ma adesso ci immergeremo nel mondo oscuro delle droghe . Come sappiamo il più gran nemico del cervello è la droga o le sostanze stupefacenti. Le sostanze stupefacenti sono tutte quelle sostanze che alterano il comportamento e la percezione sensoriale. Come è noto alla nascita il cervello è ancora per così dire immaturo e continuerà a crescere e a maturare per altri vent’anni. E’ infatti intorno a questa

inficiarne il meccanismo . Queste saranno , quindi ,

maggiore età che finalmente possiamo considerare conclusa l’opera di maturazione cerebrale .

eccessivamente stimolate e “intossicate” e lo sviluppo fisiologico del cervello non avverrà in maniera sana . Oggi grazie a numerose ricerche è possibile capire cosa avvenga nel cervello quando si usano le diverse

Riferendomi a quanto detto precedentemente possiamo andare ad osservare come agisce la droga negli adolescenti , argomento molto delicato ed importante

droghe . Ogni sostanza stupefacente colpisce infatti uno o più specifici sistemi del nostro universo cerebrale . Le amfetamine stimolanti , ad esempio , interferiscono soprattutto con un

. La droga infatti agisce in modo diverso in

neurotrasmettitore naturale : la dopamina . La

quest’ultimi rispetto agli adulti . Il cervello degli adolescenti infatti ancora non è maturo e al suo interno matura prima il sistema limbico e

dopamina ha molte funzioni e anche quella del piacere e della gratificazione . La droga interferisce con questo delicato meccanismo e produce un piacere

successivamente la corteccia prefrontale . Andiamo però a vedere di che cosa si occupano quest’ultimi .

artificiale . Tutti i danni che ci provoca la droga portano ad un cambiamento della personalità e

La

ruolo

dell’umore . Il cervello è in un certo senso il regista

fondamentale nei processi cognitivi e nella regolazione del comportamento . Il sistema limbico ,invece, ha un ruolo di chiave nelle reazioni emotive e nelle risposte comportamentali ; quindi negli

delle nostre azioni e ci guida nei complicati labirinti della realtà , quindi immaginiamoci perdere almeno in parte questo regista , i rischi che potremmo correre . La droga più diffusa tra i giovani è la cannabis

adolescenti matura prima la parte delle emozioni e successivamente quella che le controlla . Se l’adolescente dovesse decidere di assumere droghe mentre il suo cervello è in piena fase di sviluppo ,

proprio perchè definita una droga leggera . Affermare che una droga è leggera o addirittura che non lo sia affatto significa infatti incentivare i ragazzi a sottovalutarla e a provarne il consumo .

queste sono in grado di interferire con la maturazione cerebrale . Questa interferenza avviene

Purtroppo oggi i ragazzi vengono anche influenzati dai social in quanto molto spesso proprio da lì arrivano

anche se assunte piccole dosi ; le droghe agiranno sulle cellule nervose in evoluzione andando ad

messaggi e video che mostrano il mondo oscuro della droga e della trasgressione . Inoltre vere e proprie

corteccia

prefrontale

svolge

un


boutique delle droghe non sempre legali impazzano in

tutto mi è permesso e tutto è possibile , la droga

rete , attirando i propri clienti con nomi orientaleggianti e colori psichedelici , più

diventa allora un modo per cercare di sopravvivere . E’ proprio in questo momento che non dobbiamo

precisamente vengono chiamate “ smart drugs ‘’ . I server di questi negozi online sono spesso al di fuori

cadere nella trappola , ma cercare di uscirne attraverso la ricerca del piacere naturale . Un

dei confini italiani . Nella società di oggi abbiamo quindi capito che le droghe sono il problema più

piacere raggiungibile attraverso un amico , una canzone , uno sport o divertimento. Provare emozioni

diffuso tra gli adolescenti . L’adolescenza io la

è un privilegio e imparare a esprimerle ci aiuta ad

considero come uno dei periodi più difficili della vita

avvicinarci a coloro che amiamo e ad essere felici .

, un periodo dedicato alla ricerca di sé ed è percorsa da nuove esperienze positive e negative . Uno dei motivi , infatti , di consumo di droga negli adolescenti secondo me è la pressione dei pari , in particolare

Concludo dicendo che sono felicissima di affrontare questo argomento così maturo a scuola ,invitando tutti a non fare uso di droghe . Come sappiamo il cervello ha 100 miliardi di neuroni pari al numero delle

delle influenze sociali tra amici , conoscenti ecc. Io penso che ogni ragazzo debba essere controllato , non si sa che problemi potrebbe affrontare , ma

stelle della nostra galassia e perchè far scomparire queste magiche stelle nel buco nero della droga ? Impariamo a volare con le nostre ali e non con la droga

sappiamo come li potrebbe dimenticare . Purtroppo però molti ragazzi non hanno una famiglia su cui contare o un buon amico su cui contare . Oppure si

. NO ALLA DROGA …….SI ALLA VITA !!

avvicinano alla droga per la fatica di crescere in un mondo adulto sempre meno attento e centrato sul

RELAZIONE E CONSIDERAZIONI DI

LUDOVICA FABRI 3A

Un giorno, per caso …si scoprì la penicillina Nel 1928 il dottor Alexander Fleming, medico inglese, mentre cercava di scoprire come curare le

alcune piastre di coltura alle più grandi personalità dell’epoca come la Regina madre, il principe Filippo,

infezioni alle vie respiratorie, si accorse che una

Churchill e Roosvelt.

muffa aveva invaso le colture di batteri che egli stava usando per le sue ricerche. Il dottore si accorse che questo fungo era “aggressivo” e aveva distrutto quei batteri patogeni dannosi all’organismo. La muffa fu identificata come “Penicillium notatum” e da qui, appunto, deriva il termine “penicillina”.Altri medici che parteciparono alla scoperta e alla diffusione della

In particolar modo Edgar Lawely , direttore dell’ospedale in cui lavorava Fleming, apprezzò il dono, lo incastonò in un manufatto d’oro, rendendolo quasi un oggetto di culto. Una di

penicillina furono: Ernst Boris Chain e sir Howard Walter Florey Nel

1940

ebbe

inizio

la

somministrazione

di

quest’antibiotico assieme ad altri, consentendo così di curare alcune malattie che in passato risultavano incurabili. Nel 1945 Fleming ricevette il premio Nobel per la Medicina insieme a Florey e a Chain. Per celebrare questa scoperta Fleming preparò e regalò

queste piastre utilizzate all’asta!

è stata anche messa

Una comune muffa dal pessimo aspetto si è rivelata un’importante scoperta in campo medico-scientifico, dalla quale tanta gente ha tratto notevoli benefici.

Giuseppe Macrì 1A


Obiettivi dell’esperimento: ● Osservare direttamente e quotidianamente la germinazione dei semi ● Osservare le radici primarie ● Osservare la crescita del germoglio Materiali: ● semi di legumi (fagiolo, ceci, lenticchie) ● n.3 contenitori trasparenti (bicchieri in plastica) ● cotone idrofilo ● acqua ● tabella per riportare le osservazioni

Procedura seguita: ● Preparazione dei semi tenuti in acqua per circa 4 ore ● Inserimento del cotone in ciascuno dei tre bicchieri ● Posa di 10 semi di fagiolo, di 10 semi di ceci e di 30 semi di lenticchie separatamente in ciascuno dei bicchieri e copertura dei semi con un leggero strato di cotone. ● Aggiunta di acqua per inumidire il cotone all’inizio e durante tutto l’esperimento. ● Una volta sviluppate le radici e spuntate le prime piantine, trasferimento dei semi nei vasi.

Osservazioni: giorno 3: alcuni semi, sia fagioli che ceci e lenticchie iniziano a germogliare, le radici si radicano nel cotone giorno 5: nelle lenticchie spuntano le prime foglie giorno 7: Inizio dello sviluppo in verticale. giorno 8: tutti i 10 semi di fagiolo sono germogliati e 4 presentano una fogliolina, 9 semi di ceci sono germogliati e in tutti sono spuntate delle piantine, 1 seme non è germogliato; dei 30 semi di lenticchie, 15 hanno una piantina, 10 una radice e 5 non sono germogliati. Conclusioni:


facendo emergere una radice simile a un filo bianco che poi si è diretta verso il basso. La forma della radice è stata a fittone. I semi dei fagioli, dei ceci e delle lenticchie sono composti da due metà, chiamate cotiledoni, che hanno alimentato le nuove piantine.

In pochi giorni, dopo aver innaffiato i semi con piccole quantità di acqua e tenendoli alla luce, sono spuntate le prime radici che successivamente si sono allungate nel cotone. I semi sono germogliati dopo essere ingrossati, il rivestimento duro attorno al seme si è rotto .

Quando la temperatura dell’aria si è alzata, il processo è diventato più veloce. Dopo le radici è uscito dal seme un gambo e su questo sono poi spuntate le prime foglie. Nei fagioli, i cotiledoni sono emersi dal cotone. Nei ceci e nelle lenticchie sono rimasti coperti

Questo esperimento è stato molto interessante

Ha richiesto materiali semplici e solo un po' di costanza nelle osservazioni. Il risultato però è strabiliante: vedere che un seme improvvisamente germoglia è come assistere a un evento magico! E' un'esperienza che mi ha sorpreso e che mi è piaciuta molto. Francesco Paoletti I F


reflusso del sangue verso il basso. Perciò, concesso in licenza da CC BY

ogni volta che una vena viene compressa, il sangue viene spinto in avanti in direzione del cuore. Grazie alle valvole presenti nelle vene delle gambe le contrazioni dei muscoli agiscono come pompe quando camminiamo o corriamo. Se invece rimaniamo immobili a lungo nella stessa posizione la gravità causa l’accumulo di sangue nelle vene e la fuoriuscita di liquidi nello spazio intercellulare: questo è il motivo per cui i piedi si gonfiano durante un lungo viaggio in aereo. Questo meccanismo è solo un piccolo

Le venule e le vene raccolgono il sangue che confluisce dai capillari e lo riportano verso il cuore. Il flusso sanguigno attraverso le vene che si trovano sopra il livello del cuore è favorito dalla gravità. Sotto il livello del cuore, invece, il ritorno venoso avviene contro gravità. La forza più importante che spinge il sangue dalle regioni al di sotto del cuore verso il cuore è la compressione delle vene dovuta alla contrazione dei muscoli scheletrici che le circondano. Quando i muscoli si contraggono le vene vengono compresse e il sangue viene spinto in avanti, verso il cuore. Le grandi vene degli arti inferiori contengono valvole a nido d’ape, costituite da lembi di tessuto che dalle pareti sporgono all’interno del vaso e hanno la forma di coppette con la concavità rivolta verso il cuore. Le valvole impediscono il

esempio che ci fa capire quanto il corpo umano sia una macchina perfetta: il cuore pompa il sangue, i reni lo purificano, lo scheletro ci sostiene… Come in una macchina ogni “ingranaggio” lavora insieme agli altri per far funzionare bene tutto il corpo. Quando un “ingranaggio” si inceppa e insorge una malattia intervengono le scienze e la medicina per cercare di riparare il “danno”. Ma la scienza e la medicina non sono altro che un’espressione delle menti dell’uomo e questo conferma che IL CORPO È UNA MACCHINA PERFETTA.

TOMMASO CALABRESE, 2 A


Da tempo si ipotizzava che sulla luna potessero esserci tracce di acqua, e recenti ricerche della l’esistenza.

NASA

ne

affermano

Il 26 ottobre 2020 la NASA ha annunciato per la prima volta il rilevamento di acqua molecolare sulla superficie della luna, in particolare nel cratere Clavius. Questo cratere si trova nell’emisfero Sud della Luna ed è visibile dalla Terra. Questa scoperta portò ad una seconda rivelazione: l’acqua può sopravvivere sulla Luna anche in zone illuminate dal Sole. A questo punto sorge però una domanda: perché c’è dell’acqua in zone illuminate dalla Luna? Infatti in zone esposte al calore, l’acqua dovrebbe essere completamente evaporata. Un’ipotesi è che l’acqua possa essere nascosta tra i granelli di terreno lunare e riparata dalla luce solare. Esistono, però, ulteriori possibilità riguardanti questo fenomeno…insomma, è ancora tutto un po' misterioso per i ricercatori della NASA. Ora concentriamoci invece sullo strabiliante macchinario responsabile di questa scoperta: il telescopio SOFIA. Il telescopio SOFIA è un telescopio particolare, unico nel suo genere. È finanziato dalla NASA e dall’Agenzia Spaziale Tedesca e si trova a bordo di un aereo, un Boeing 747. È stato montato su un aereo per due particolari motivi: il primo riguarda l’altitudine, dato che volando a circa 12 Km di quota il telescopio riesce a superare gran parte degli ostacoli dovuti all’umidità dell’atmosfera; il secondo motivo riguarda la sua capacità di volare da un emisfero all’altro, il che permette al telescopio di osservare cieli diversi a seconda di dove si trova. Recentemente si sta considerando la possibilità di un “ciclo dell’acqua lunare” che potrebbe ricostituire le riserve d’acqua sulla luna, il che sembra a malapena possibile per un mondo a lungo pensato come secco e morto. Questo è tutto ciò che sappiamo fino ad ora e speriamo di riuscire in futuro a sfruttare al meglio questa risorsa fondamentale.

Ilaria Riccio1 A


Recensione sul libro “IL VIAGGIO SEGRETO DEI VIRUS” di Ilaria Capua.

Qualche mese fa ho ricevuto in regalo un libro intitolato “Il viaggio segreto dei virus”. L’ha scritto Ilaria Capua, una scienziata nata a Roma nel 1966, esperta di malattie trasmissibili dagli animali all’uomo. Oggi dirige il Centro di Eccellenza One Health dell’Università della Florida. Mi sembra importante, in questo periodo di pandemia, saperne un po’ di più sui virus, e questo libro, adatto ai ragazzi, spiega in modo semplice l’argomento.

La dottoressa Capua ci spiega innanzi tutto che cosa sono i virus e ci insegna delle parole chiave per capirli. Ci parla di come i virus viaggiano, prosperano, si trasformano e colpiscono anche le piante. Essi fanno il giro del mondo per cui ci rendiamo conto che la salute dell’uomo è strettamente intrecciata a quella dell’ambiente e delle altre specie. La dottoressa ci racconta il legame che c’è tra i virus e i topi e poi passa a esaminare dei virus in particolare: l’HIV , la rabbia, l’ebola e, infine, il virus attuale della SARS cov-2.

Consiglio a tutti la lettura di questo libro perché è davvero affascinante e gli argomenti sono spiegati in modo semplice e divertente. Vorrei riportare le parole della scrittrice che si trovano alla fine del libro e che sono importantissime: “Siamo tutti interconnessi, e non sto parlando solo dei nostri telefonini. La salute delle altre specie è anche la nostra […]. I virus sono temibili, pericolosi e imprevedibili. Fortunatamente, per difenderci abbiamo a disposizione le armi della scienza…che ci protegge anche dal virus più pericoloso di tutti: quello dell’ignoranza!”

Gabriele Milita I A


BALABALIBRI

L’ Intervistato speciale! Buongiorno a tutti i nostri piccoli grandi lettori! Oggi l’intervistato speciale è DANIEL PENNAC, che ci offre stimoli e riflessioni interessanti sull’importanza della lettura!” Intervistatore (I): “Buongiorno, signor Pennac, e benvenuto! Siamo molto curiosi di sapere il suo vero nome!” Pennac: “Buongiorno a voi, giovani lettori e lettrici! Sì, il mio nome è Daniel Pennacchioni e sono nato a Casablanca, il 1º dicembre del 1944; sono di origini corse!” I: “Lei è un grande scrittore e ci incuriosisce molto perché conosciamo bene quelli che secondo lei sono i diritti del lettore. Ci riveli: qual è il trucco per avvicinare i giovani al piacere della lettura?” Pennac: Non esiste un vero trucco, la lettura è un comportamento e l’unico sistema è di invogliare i giovani a leggere. I: “Che cosa intende?” Pennac: “Per esempio, si potrebbe vietare ad un bambino di leggere: “Ti proibisco di leggere!”

Dite questo ad un bambino ed immediatamente andrà a rubare libri in tutte le librerie, si rinchiuderà da qualche parte per leggerli di nascosto. Non è vietando ai bambini di guardare la televisione che gli si insegnerà a leggere. No, semplicemente per trasmettere il gusto della lettura è necessario che voi stessi amiate leggere e che questo piacere traspaia dall’espressione del vostro volto. I: “I nostri insegnanti vorrebbero vederci amare la lettura…” Pennac: “È possibile insegnare ad amare la lettura a scuola. Si può leggere insieme in classe, ma l’insegnante, nel tempo dedicato alla lettura, NON vi dovrà chiedere nulla in cambio”. I: “Ci piace questo ultimo consiglio: “non chiedere nulla in cambio!” Pennac: Vi faccio io una domanda, giovani lettori e lettrici: che cosa vi tedia maggiormente nella lettura scolastica? I: “Noi le rispondiamo in coro: il riassunto le domande di comprensione e l’analisi del testo! Perdiamo tutto il bello del libro!” Pennac: “Certo, non potrete evitare questo esercizio,

molto utile per imparare a comprendere e ad analizzare un testo, tuttavia dedicate due ore a settimana alla solla lettura di un libro. I: “Come mai le è venuto in mente di scrivere un libro sui diritti del lettore?” Pennac: “Perché una mattina di settembre, dopo aver fatto conoscenza con i nuovi alunni, alla fine della lezione un ragazzo che stava seduto in fondo all’aula ha alzato la mano per chiedermi con un’aria tristissima: “Professore, ci toccherà leggere anche quest’anno”? A quel punto mi sono detto che c’era qualcosa che non andava. Mi sono detto che dovevo proprio fare qualcosa per rimediare” I: “Un’ultima domanda: cosa risponde alle persone che dicono di non avere il tempo di leggere?” Pennac: “Hè, hè, hè, hè! Il tempo per leggere è un tempo che si ruba agli obblighi della vita, è come il tempo per amare. A presto, giovani lettori e lettrici! I: “A presto, e grazie per gli utili consigli!” Inviato speciale Francesco Cordova Classe IIIE


Vera Penov - Classe II C


“NON DIRMI CHE HAI PAURA”

Novecento

SAMIA: UNA PICCOLA GUERRIERA CHE CORRE PER LA LIBERTÀ

Alessandro Baricco

Il libro di Giuseppe Catozzella non è un libro

Non fatevi ingannare da una prima occhiata

come gli altri, non può esserlo

veloce, questo libriccino non parla di un ricco

perché racconta la storia dell’atleta somala Samia

signorotto dal nome lungo che passa la sua vita a vagabondare per il mondo di crociera,

Yusuf Omar, morta il 2 aprile

sorseggiando champagne.

2012, mentre raggiungeva le

No! Questa è la meravigliosa storia di un uomo di

coste italiane alla ricerca di un allenatore e di una vita

umilissime origini, nato e cresciuto a bordo di un

decente in Europa, e non vuole

piroscafo, destinato a diventare il più grande

esserlo perché l’autore dà una sferzata nel profondo alle coscienze dei lettori. Si impone,

pianista che abbia mai suonato, solcando l’Oceano. Lo leggerete tutto d’un fiato e vorrete

per questo libro, l’urgenza della lettura: tutti

rileggerlo,

devono leggerlo per toccare con la mente e con

perché ti va volare al di

il cuore la testimonianza sacra di una vita condannata alla morte dalla guerra fratricida e

là del tempo e

dalla barbarie dell’uomo!

“Avevo davanti tutta la vita, e tutta la mia vita sarebbe stata piena e meravigliosa. Ero una campionessa e avevo tutto il tempo del mondo per dimostrarlo. Ero una stella cometa in un tessuto trapuntato di astri luminosissimi.” I suoi sogni… Mediterraneo!

infranti

tra

le

onde

dello

spazio, catapultato nel mezzo dell’oceano! Buona lettura! Classe IIIE

del Il canto di Natale Charlies Dickens

Classe IIIE La storia di Iqbal Quella di Iqbal Masih è una storia vera, una vicenda tragica, che è però motivo di speranza e di orgoglio per tutti coloro che si sono trovati o si trovano in una condizione simile alla sua. Iqbal si è ribellato, in nome di tutti i bambini venduti come schiavi e costretti a lavorare come bestie, e la sua voce è risuonata nel mondo. Insieme tagghiamo: #NO allo sfruttamento minorile Sì ai diritti!” “Leggi: e scopri il mondo!” Classe 2^E

Questo libro mi ha fatto molto pensare, soprattutto leggendolo nel periodo di Natale: Scrooge

vecchio

avaro

ed

egoista,

uomo

burbero, non vuole cambiare né pensare di più agli altri, ma proprio alla vigilia di Natale gli si presentano inaspettatamente i tre fantasmi del Natale. E da lì…si apre il cuore alla riflessione Classe 2E


“Il Rinomato Catalogo Walker & Dawn” è un libro d’avventura molto emozionante scritto da Davide Morosinotto. La storia tratta le avventure di quattro ragazzi della Louisiana: Te Trois, Tit Julie ed Eddie, che, dopo aver trovato 3 dollari nel Bayou (zona paludosa dove vanno a divertirsi) decidono di ordinare qualcosa dal famoso “Catalogo Walker & Down”. Si tratta di un giornalino dove puoi trovare ogni sorta di oggetto: mobili, materiali da pesca,oggetti per cucinare e armi da caccia. I quattro ragazzi decidono di ordinare una rivoltella con munizioni. Quando il pacco arriva peró trovano qualcosa di diverso dall’ordine eseguito: un vecchio orologio. Da lí parte una fantastica avventura molto coinvolgente che vi impedirà di distogliere l’attenzione. Ho trovato questo libro molto bello e interessante. All’inizio ero titubante, ma dopo poche pagine ho cominciato ad appassionarmi e lo ho finito in poco tempo. Oltre alla fantastica avventura apprezzo molto anche il fatto che il libro si divide in quattro parti, ognuna delle quali viene narrata da uno dei protagonisti, partendo con Te Trois e continuando fino ad arrivare a Tit. Consiglio questo libro perché è coinvolgente ed emozionante, senza parlare dell’aggiunta di parti “volgari” o momenti in cui si tratta di comportamenti scorretti (come minori che fumano e bevono) che fanno peró capire di piú come si viveva al tempo della storia. Nonostante il gran numero di pagine è difficile annoiarsi e voler smettere di seguire questa folle avventura che si trasforma alla fine in una specie di giallo. Elisa Pirato 2F _________________________________________________________________________________________

‘VA’ALL’INFERNO, DANTE!’ Il libro ‘Va’ all’inferno, Dante!’, di Luigi Garlando, parla di un ragazzo quattordicenne, Vasco Guidobaldi, un bullo viziato che maltratta amici e professori. Vive in una villa molto grande: la Gagliarda. Ha tutti i comodi possibili e immaginabili, una microcar tutta sua ed un luogo solo ed esclusivamente suo: la Caccia. Vasco passa la maggior parte del suo tempo nella Caccia a giocare a Fortnite, di cui lui è il maestro indiscusso. Durante una partita incontra un giocatore dal nome ‘Dante’, con una lunga tunica rossa e la corona d’alloro. Dante sconfigge Vasco e quest’ultimo si è promesso che si sarebbe preso la sua vendetta. Da qui Vasco imparerà tante lezioni di vita, che gli insegneranno a essere una persona migliore e essere rispettoso verso i suoi amici e soprattutto i professori. Mi è piaciuto tanto questo libro perché è scritto in un linguaggio molto moderno, con temi e parole molto attuali, e soprattutto perché insegna il rispetto verso il prossimo e come essere una persona migliore. Consiglio di leggerlo perché è come una lezione di vita sotto forma di carta e inchiostro!

Karen Brai, II F


Sulle tracce di …ITALO CALVINO

Daniele Mazzone 3C


NEL MARE CI SONO I COCCODRILLI. La dedica alla nostra classe dello scrittore Fabio Geda, autore di 'Nel mare ci sono i coccodrilli' e di Enaiatollah Akbari, protagonista della storia. Consigliamo a tutti la lettura di questo emozionante libro.

Alle ragazze e ai ragazzi della 3 L I.C Angelica Balabanoffdi Roma che rendono il mondoun posto migliore!


IL GABBIANO

Questo libro è magico!

La libertà è volare non solo per mangiare, ma aprire la mente al mondo sfuggente.

…racconta la storia di un gabbiano, che desidera la libertà e diversità fra tutti. Ho ammirato la sua voglia di non arrendersi, di non farsi ostacolare da nessuno, di seguire i propri sogni e i propri pensieri. La sua diversità è qualcosa di speciale perché lui ama volare e sognare. Francesca Principessa 1G ***********************************

Ognuno di noi

Ora Jonathan è andato il suo coraggio ha dimostrato, il pensiero dello stormo era distorto tutti volavano per un tratto corto. Ma Jonathan dall’ignoranza si è elevato ha scoperto di essere libero e dotato, ha urlato:” Ora posso volare”! E tutto felice voleva cantare. Trovò un’isola con tutti quelli che amavano volare e un grande maestro gli ha insegnato a sognare, tornò allo stormo con i suoi allievi tutti avevano per la testa brutti pensieri. Li smentì volando e tutti lasciando con la bocca aperta e gli lasciò una lezione certa. Morì da divinità con un segno di libertà.

Può superare i propri limiti

Arianna Serra 1G

Può essere libero Può aspirare alla perfezione

*******************************************************************************

Può essere diverso Giulia Gollini IG ***********************************

PIU’ IN ALTO VOLA IL GABBIANO E PIU’ VEDE LONTANO VOLARE E’ LA SUA PASSIONE E PER IMPARARE CI IMPIEGA LE ORE I LIMITI BISOGNA SUPERARE E LE PAURE BISOGNA

“Questo libro sembra essere magico perché mi ha fatto volare e sentire felice. Ho ammirato del gabbiano il suo coraggio, la sua voglia di andare avanti inseguendo i suoi desideri. Mi ha colpito anche la sua voglia di non arrendersi, la sua diversità nei confronti degli altri gabbiani. Mi ha fatto sentire come se anch’io stessi con lui nel cielo, sulle ali del gabbiano Jonathan! Chekolet Cecilia Mattone 1°G *******************************************************************************

IL GABBIANO JONATHAN CI HA INSEGNATO CHE TUTTI NOI POSSIAMO RAGGIUNGERE IL NOSTRO OBIETTIVO, E CHE OGNUNO DI NOI DEVE SEGUIRE IL SUO

AFFRONTARE SARA’ UNA SFIDA INFINITA

ISTINTO, ANCHE SE SPESSO QUESTO COMPORTA IL DOVER

CHE DURERA’ UNA VITA EMANUELE LORETI 1G

1G

OPERARE SCELTE DIFFICILI. DWAYNE SEBASTIAN CARLOS


S

Durante le ore di alternativa, abbiamo avuto la possibilità di leggere questo breve racconto di Luis Sepúlveda, autore cileno scomparso esattamente un anno fa a causa del Covid19. La storia narra della splendida amicizia nata tra un gatto ormai adulto di nome Mix e un simpatico topo messicano di nome Mex. L’amicizia è il sentimento predominante di ogni capito e noi abbiamo deciso di riunire qui le frasi che più lo rappresentano. Oltre al legame tra due improbabili amici, questa storia ci parla anche di inclusione e di come, il gatto Mix seppur diventato cieco, riesca, grazie all’affetto di Mex, a superare ogni ostacolo e a sorridere alla vita. Non sveleremo il finale, ma raccomandiamo la lettura a chiunque abbia voglia di leggere, perché l’amicizia è un valore universale.

Cartellone murale a cura di: Aurora Picozza Diego Parigiani Tiziano Morzilli Classe IE


In collegamento con noi…IL

SOMMO POETA

“Buongiorno, cari lettori e care lettrici, a Settecento anni dal passaggio a miglior vita, in collegamento da remoto, aggiungerei da MOOOOOLTO REMOTO, un personaggio che non passa mai di moda e che non si può non avere negli scaffali della propria libreria, sapere disiate chi lui sia? Orbene, collegato con noi da lontan, il SOMMO POETA e noi con lui a colloquiar ci apprestiam! Da remoto…è qui per voi…….

MESSER Dante Alighieri! I) Messer Dante, si riveli ai suoi fan! Come lo

nomarono i suoi alla nascita? D)Buon die, faniulli e fanciulle! Io nacqui nella Florentia del 1265 a.D. e fui nomato Durante di Alighiero degli Alighieri

I) Maestro, la preghiam, in ITALIANO faverlliam! Lei è ritenuto il responsabile di una vera e propria rivoluzione linguistica. Ci favelli, in breve in che consiste codesta rivoluzione! D) Tenterò di favellar nel vostro ITALIANO! Ponete l’orecchio, puelli et puellae! Se favellar volessi in quel Latinorum dei nostri Padri, con difficultà, mi comprendereste! Io intendo un BANCHETTO, il banchetto della Opera di Nicolò CAPURSO Sapienza in cui è necessario che si parli una lingua conosciuta da tutti; coloro che non conoscono il Latino partecipare non vi potrebbero! Non potrebbero degustare le prelibatezze del SAPERE! Nei miei scritti ho cercato di uniformare la lingua Toscana prendendo spunto dalla Scuola Siciliana fondata a Palermo, anche lì ci sono stati grandi personaggi. Poi gli eventi storici, economici e politici hanno spostato la cultura dalla Sicilia alla Toscana. Io ho cercato di migliorare la lingua volgare per far leggere le mie opere a più gente possibile. Il mio volgare è quindi diventato per i posteri la base della lingua nazionale!


I) I nostri lettori sono molto appassionati dalla Sua LOVE Story, ops, scusi, storia d’amore con Beatrice! Sapesse che gossip! Scusi ancora, che pettegolezzi!! D) Avevo solo nove anni, quando la vidi per la prima volta e ne fui folgorato! Mi rimase sempre nel cuore, sebbene da quella volta non la vidi più! La beatitudine che scaturì dalla sua visione, è sensazione che ancor no m’abbandona!

I) Dante, ma lei, che bambino era? D)Ero timido, ma curioso; crescendo, poi, non mi bastò conoscere i vivi! Andai anche a conoscer i …morti!! E ne vidi delle belle!

I)Lei sa che per noi è IL SOMMO POETA? D)Non sapevo di goder di tanta fama tra i miei posteri. Ma ne sono felice! I)A quale SUA opera è più affezionato? D)Alla COMMEDIA, che il buon Boccaccio definì DIVINA! Il Giovanni ha favellato anche sul mio aspetto! Lo so, lo so!

I) Eh, già, così LA descrisse l’amato amico Giovanni “Fu adunque questo nostro poeta di mediocre statura, e, poi che alla matura età fu pervenuto, andò alquanto curvetto, e era il suo andare grave e mansueto, d'onestissimi panni sempre vestito in quell'abito che era alla sua maturità convenevole. Il suo volto fu lungo, e il naso aquilino, e gli occhi anzi grossi che piccioli, le mascelle grandi, e dal labbro di sotto era quel di sopra avanzato; e il colore era bruno, e i capelli e la barba spessi, neri e crespi, e sempre nella faccia malinconico e pensoso” Ma non si preoccupi, per noi LEI è BELLISSIMOOOOO!


I) È l’esilio la causa della SUA malinconia? D)Firenze nel Duecento era una città, un Comune ricco e autonomo, un intreccio continuo di vie strette con case di legno e di pietra accatastate le une alle altre. I fondi e le botteghe si alternavano ai magazzini, ai piccoli orti e ai vigneti. Torri alte e chiesette erano dappertutto. Chiaramente, non esistevano ancora la cupola del Brunelleschi, il campanile di Giotto, Santa Maria Novella e Santa Maria del Fiore, le opere architettoniche che ai vostri tempi tutti amate tanto. E che anch’io miro ed ammiro dall’alto, quassù! La mia Firenze contava circa 90.000 abitanti. PER L’EPOCA, ERAVAMO TANTI.! L’espansione dei traffici commerciali di Firenze in Europa e nel Mediterraneo era sotto gli occhi di tutti, come pure il forte sviluppo della cultura volgare. Purtroppo, la mia città era anche corrotta dalla voglia di potere di diverse famiglie ed era lacerata da continue lotte interne. Sono cresciuto in mezzo alle tensioni".

I) Come le è venuta l’idea di scrivere la Commedia? D) In quel periodo della vita ho avuto una crisi di fede: non mi sentivo più sulla retta via, quella che portava a Dio. Ho deciso di scrivere la Commedia, un viaggio che mi avrebbe portato di nuovo verso lui.

I) Le STELLE: tutte le cantiche terminano con la parola “STELLE”: perché? D) Perché penso che le stelle siano molto affascinanti, belle e luminose. Le stelle mi hanno sempre fatto pensare a qualcosa di positivo, alla speranza nel futuro.


I)Proprio come LEI, la GRANDE STELLA della Letteratura mondiale, sempre apprezzato e lodato, a distanza di secoli! Le rincresce non giacer tra i GRANDI nel SANTO Giardino di Santa Croce? D)Ravenna m’accolse come un figlio! Ed io lì ho trovato la pace I)Un’ultima domanda: com’è oggi l’aldilà? Chi sono i nuovi ospiti? D) Vi diròòò…_______________________________________ I)DANTE, DANTE, resti con noiiiiiiiiiii!

- SPIACENTI, il tempo a disposizione è terminato, prenotare un altro appuntamento attraverso il numero celeste 00000000000000000 I) Chiudiamo, così il nostro collegamento, in attesa di un nuovo appuntamento! E se voi avrete domande per lui, fatele pervenire alla nostra redazione: Balabanews@gmail.com

Dalla classe IIE


Studiando…si scopre Al contrario di quel che si pensa, Dante non è sepolto a Firenze, la città in cui è nato tra il 21 Maggio e il 21 Giugno del 1265 e da cui è stato esiliato. Bensì a Ravenna, dove trascorse i suoi ultimi anni di vita e in cui morì nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321. Dante in esilio ha vissuto per vent'anni. Fu costretto a lasciare Firenze per la sua attività politica tra i Guelfi Bianchi, quando presero il potere i Neri, nell'autunno del 1301. Egli fu condannato al pagamento di una multa e alla requisizione dei beni. Non essendosi presentato, la condanna divenne a morte. Nel XIV secolo la scena politica fiorentina era dominata dallo scontro tra i Guelfi Bianchi e Guelfi Neri. I Bianchi facevano capo alla famiglia dei Cerchi e sostenevano il popolo grasso (ovvero i ricchi mercanti e finanzieri), mentre i Neri erano guidati dalla famiglia Donati, schierati a favore della restaurazione del potere nobiliare e vicini al Papa. Dante si schierò dalla parte dei Guelfi Bianchi, che cercano di difendere l’indipendenza della città, in contrasto con papa

Bonifacio VIII, che era dalla parte dei Neri per affermare il suo potere in Toscana. Il 1^ novembre del 1301 i Guelfi Neri entrarono a Firenze, attuando una sanguinosa repressione ai danni della fazione Bianca. La vittoria finale dei Guelfi Neri e del papa sconvolse la vita di Dante, mutando profondamente la sua esistenza. Durante l’esilio Dante scrisse la Divina Commedia, la sua opera più famosa.“Alighieri Dante è condannato per baratteria, frode, falsità, dolo, malizia, inique pratiche estorsive, proventi illeciti, pederastia, e lo si condanna a 5.000 fiorini di multa, interdizione perpetua dai pubblici uffici, esilio perpetuo (in contumacia) e se lo si prende, al rogo, così che muoia”.

Io penso che… …essere costretti a lasciare la città natale, sapendo che non potrai più tornare. Dover dire addio a tutto ciò che hai e alle persone a cui vuoi bene. Ricominciare una nuova vita sapendo ciò che si lascia senza sapere quale sarà il tuo futuro sentendoti ospite a vita. Credo sia questo che provano moltissime persone ogni giorno che sono costrette per un motivo o per un altro a lasciare la propria terra, ciò una parte di se stessi! Nicole Corigliano IIE


Quando si dice “VIVERE UN INFERNO! Nella nostra classe i peccatori vengono divisi in: Incontinenti, Fraudolenti e Violenti, accompagnateci nel viaggio per conoscerli. Tra gli INCONTINENTI troviamo: 1) I Favelleccentrici: color che labia a freno tener non sanno. 2) Gli Zuccherofili: color che al nettar goloso non sanno rinuntiare 3) Gli Urlanti: color che a l’altrui orecchio non porgon alcun rispetto 4) I Serrandamaniaci: color che la corda voglion tender, perché lo lume la loro veste non possa fender 5) Gli Girati: color che il corpo dritto non san far stare e attenzione alla lezione non riescon a prestare 6) Gli Aprifinestra: color che la finestra vogliono aprir e la lite per il vento tosto inizia a partir. caldo a febbraio, freddo a settembre, la tenzon sboccia alacremente. E tra i FRAUDOLENTI: 1) I Piagnoni: color che per allontanar lo periglio de la interrogatione, principiano a lagrimar; non vengon creduti ma gliela fan passar. 2) I moderni amanuensi. (li copiator da lo vicino): color che, pro bona votatione, allungan lo collo e passano all’actione. 3) I masciotta: color che quando senton loro nome appellato, muti e silenti, indifferenti, ignoran lo professor che ha favellato. 4) I bagnerranti= color che per saltar la interrogatione, a lo professor chiedono di fare eccetione: en la latrina bramano ir, solerti, MA VAN MESURANDO L’ATRIO A PASSI TARDI E LENTI. E tra i VIOLENTI: 1) I Petofili: color che rilascian olezzi nefasti, gas letatli, tutto il giorno, incolpando altri, per levar lo sospetto di torno. 2) I righelduellanti: color che di Carlo Magno si credon paladini e incrocian le spade, eroi novelli, senza avvedersi che in realtà esse son…righelli.


E giù, conficcato nel ghiaccio, Lucifero con le tre teste delle prof più crudeli: questo è il nostro inferno quotidiano, lasciate ogni speranza voi che …passate.



Classe IIF


Il dentista, dopo aver dato

Un bambino al papà: “È vero che quando un pittore si fa un ritratto,

un’occhiata in bocca al

si fa un autoritratto?

paziente, gli domanda: “Da quale parte mangia meglio?”

– Sì, certo!

Il paziente: “Qui vicino, alla trattoria

-Allora, quando un falegname si fa un mobile, si fa

d’angolo!”

l’AUTOMOBILE? Quale animale fa il minor numero di Il marito che sta stirando la biancheria

alla moglie: “Tesoro, sei proprio sicura che questa sia la cura del ferro che mi ha prescritto il

battute al minuto? L’elefante! Che cosa dice uno scoiattolo spagnolo, prima di dormire? -

Buona noce!

medico?” A cura della classe II E

Comico o Umoristico? È Pirandello che dà finalmente una sorta di definizione di umorismo, scandendo nello stesso momento la distinzione tra comico e umoristico. Si tratta della famosissima immagine della signora imbellettata: - Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di quale orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d’abiti giovanili. Mi metto a ridere. Avverto che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una vecchia rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa impressione comica. Il comico è appunto un avvertimento del contrario . Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse nessun piacere a pararsi così come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente s’inganna che parata così, nascondendo così le rughe e la canizie, riesca a trattenere a sé l’amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro:

da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario.

Ed è tutta qui la differenza tra il comico e l’umoristico”. «Vorrei ridere, rido, ma il riso mi è turbato e ostacolato da qualcosa che spira dalla rappresentazione stessa». L. Pirandello – L’umorismo

Studiando si scopre - A cura della classe 3^E


___________________________AllenaMENTE 1. Il cruciNUMERO


___________________________AllenaMENTE 2. Il cruciSCIENZE


___________________________AllenaMENTE 3. Scoprilo TU! LIVIA DIONISI 1 A

126

86

66

Quale è il numero di parcheggio in cui si trova la macchina?

4. Il Sudoku

Ilaria RICCIO (Classe 1A)


___________________________AllenaMENENTE Soluzioni 1. CRUCINUMERO

2. Il cruciSCIENZE

3. Scoprilo TU RISPOSTA=106, bisogna aggiungere 20 di numero in numero 4. SUDOKU


1. Altro nome dei globuli bianchi 2. Scorre nei vasi sanguigni 3. Ha il compito di rifornire di ossigeno le cellule 4. Le parti superiori in cui è diviso il cuore 5. I vasi che partono dal cuore e arrivano fino ai tessuti dei vari organi 6. Dove comincia la digestione 7. La valvola che comunica con il ventricolo destro 8. I più piccoli vasi sanguigni 9. I linfociti li producono quando c'è un' infezione in atto 10. Altro nome della respirazione cellulare 11. La sostanza contenuta in maggior quantità nelle sigarette 12. Proprietà dei granulociti e monociti 13. Le centrali energetiche della cellula 14. Numero di parti in cui è diviso il polmone destro 15. Spinge il sangue nei vasi sanguigni

2

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Livia Togninelli 2A


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___________________________AllenaMENTE

Guardando la legenda, calcola i risultati delle operazioni. Esegui le operazioni in ordine(1.colonna a), 2.colonna b)). Ad ogni risultato sarà associata una lettera. Mettendo le lettere insieme si formerà una parola,ma prima di fare questo devi capire la logica con cui i numeri sono stati associati alle figure. 15=S, 0=O, 6=B, 4=I, 9=R, 5=E, 3=T, 1=M, 18=U, 8=A, 10=N, 7=Z, 2=V, 10=C

=0

=3

=1

=6 =4

=2

=7

=5

=8

Logica: a)

b) + + x

-

=

x

=

=

+

=

=

x

=

=

:

=


a)

b) -

=

:

=

Parola nascosta:

Federico Pacifici 1°A

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da BalabaNews!


La tua ROSA così importante “È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante”. La frase di Antonie de Saint Exupery, nel “Piccolo Principe”, racchiude il senso del lavoro in questo nostro anno scolastico, in cui ciascuno ha speso del tempo per la propria rosa. Ciascuno ha coltivato la propria rosa rendendola importante, unica, irripetibile, assoluta. Ha dedicato tempo alla rosa.

È il tempo per i figli donato dai Genitori; tempo aumentato e centuplicato, perché privato, con la pandemia, delle innumerevoli attività pomeridiane che si affastellavano nell’organizzazione settimanale. È il tempo dedicato per proteggere i figli dall’infezione; è il tempo speso per aiutarli nella DAD; è il tempo “regalato” alle famiglie mentre sono state chiuse in casa.

È il tempo dedicato dagli insegnanti ai propri alunni; il tempo dell’orario di lavoro settimanale visibile a tutti e quello “invisibile agli occhi”, quello essenziale, continuando a parafrasare il Piccolo Principe; il tempo delle piccole attenzioni.

È il tempo dei lavoratori della scuola, di quelli che non si vedono perché ingranaggi nascosti, ma indispensabili per l’andamento di tutta la macchina.

È il tempo delle alunne e degli alunni, speso per se stessi, per la propria crescita, per il proprio futuro; il tempo speso in un oggi sospeso, difficile da gestire e da vivere, per un domani carico di sogni e di speranze, del desiderio di recuperare la spensieratezza dell’età.

È il tempo che anch’io ho speso per la mia scuola, la mia rosa, forse non la più bella, quella più profumata, la più vanitosa del giardino, ma la mia rosa. “Mia” in prestito, perché è la rosa di tutti, a me è solo affidata.

È il tempo speso per lei che la resa unica, la resa “mia”, ma soprattutto “NOSTRA”, perché tutti abbiamo, non perduto, ma donato a lei questo nostro tempo, proprio perché potessimo sentirla nostra, potessimo volerle bene. E così l’augurio che mi sento di fare a tutti è che possiamo, secondo la propria disponibilità, continuare a dedicare tempo alla nostra rosa: la scuola Angelica Balabanoff. Grazie a tutti! Il dirigente scolastico Prof.ssa Anna Proietti


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